Brit Pop Mania, Il Fascino Agrodolce Della Leggerezza
Brit pop mania, il fascino agrodolce della leggerezza - Vilmo Modoni, 01.05.2015 Anni Novanta/Dopo i Sixties, le band inglesi tornavano a dominare. Sulla scia del successo delle band dei fratelli Gallagher e del duo Albarn/Coxon, si impose una lunga sfilza di emuli. Solo pochi sono sopravvissuti. Ecco i nomi da ricordare Brit pop, fu vera gloria? Fu davvero un movimento da includere nel novero dei generi musicali storici, accanto a beat, folk, psichedelia, hard rock, punk, grunge ecc.? Oppure può essere catalogato tra le grandi truffe del rocknroll, rappresentando solo una colossale macchinazione mediatica per rilanciare la moribonda industria musicale britannica dopo anni di incontrastata egemonia statunitense? Probabilmente non si giungerà mai a una parola definitiva. Erano giorni, quelli dellesplosione del brit pop a metà anni Novanta, in cui un pimpante ragazzetto poteva avvicinarsi a un giornalista incrociato per caso al festival di Reading, consegnargli un demo e trovarsi mesi dopo a Top of the Pops senza aver inciso una sola nota, unico caso nella storia della trasmissione. Il ragazzo si chiamava Johnny Dean e Menswear il suo gruppo. Durarono un anno scarso, finirono sulle prime pagine del Melody Maker e del New Musical Express come «band meglio vestita del Regno Unito» e rappresentarono il culmine di una faraonica isteria collettiva: tutti ebbero un ritaglio di giornale, 15 minuti di celebrità, un 45 giri definito memorabile. Trainati dal chiacchiericcio Oasis contro Blur, decine di gruppi (Sleeper, Speedy, DexDexTer, My Life Story, Marion, Orlando, solo per citarne alcuni) vivranno una sola estate finendo a ingolfare gli scaffali dei negozi dellusato.
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