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Cultura Un balzo di civiltà: la nascita della Croce Rossa F. Palasciano e N. Pirogov, due Chirurghi precursori della Croce Rossa

Camillo De Luca*

rima della nascita della Croce Rossa, avvenu- Nobel per la Pace, unico ente ad averne meritati tanti: il ta a Ginevra il 22 agosto del 1864 per meri- primo nel 1901 al suo fondatore Henry Dunant, uno nel to dello svizzero Henry Dunant, il diritto 1917, uno nel 1944 e due nel 1963. internazionale “umanitario” non aveva avuto ancora una giusta collocazione nell’ambito Ferdinando Palasciano nac- delle relazioni internazionali e nessun impul- que il 13 giugno 1815 a soP era stato dato al miglioramento della sorte dei feriti in (Napoli). Il padre, guerra, la situazione dei quali era veramente disastrosa: Pietro, era nato a Mono- spesso venivano abbandonati sui campi di battaglia per poli (Bari) e, avendo giorni e giorni senza assistenza, esposti alle intemperie. I vinto il concorso di moribondi si lamentavano senza alcun conforto e i feriti segretario comunale, venivano abbandonati anche dagli eserciti amici. si trasferì a Capua, La sanità militare era inadeguata: le statistiche operatorie ove si sposò. evidenziavano una mortalità elevatissima con un minimo Palasciano si laureò del 20% per una semplice amputazione d’avambraccio sino prima in Belle Let- al 100% per un’amputazione di anca. Le amputazioni veni- tere e Filosofia, suc- vano eseguite in grande numero e le ferite suppuravano cessivamente in Ve- quasi tutte. terinaria e nel 1840 L’organico degli eserciti prevedeva abitualmente la presen- in Medicina e Chirur- za di 4 medici ogni due mila soldati combattenti, un nume- gia. Dopo aver svolto ro assolutamente insufficiente per le centinaia di feriti, che l’attività di medico come dovevano assistere, ma, fatto più grave ancora, era che lo ufficiale dell’esercito bor- stesso organico prevedeva la presenza di 10 veterinari per bonico ed aver effettuato due mila cavalli: tanto valeva la vita dell’uomo! numerose ricerche e pubblica- Verso la fine del settecento e l’inizio dell’ottocento, quando zioni sull’igiene del soldato, delle caserme, degli accampa- le armi da fuoco avevano raggiunto una notevole capacità menti, del vitto, delle lesioni e delle malattie più comuni distruttrice e specialmente dopo le guerre napoleoniche, del soldato, raccolte nel volume “Guida medica del solda- alcuni filantropi e personaggi illustri, con la loro opera, con to” e nel “Manuale di Chirurgia Militare”, iniziò la sua inten- conferenze, dibattiti, pubblicazioni di libri e articoli giorna- sa attività professionale nei principali ospedali di Napoli, listici, contribuirono notevolmente a sensibilizzare l’opinio- Gli Incurabili, della Real Arciconfraternita del SS. Rosario ne pubblica e i governi dell’epoca affinché fosse migliorata in S.Rocco a Chiaia, nel 1854 fu nominato primario chirur- la sorte dei feriti in guerra. go dell’Ospedale degli Incurabili e nel 1863 dell’Ospedale Questi uomini e queste donne e specialmente il francese dei Pellegrini. Henry Arrault, l’americana Clara Barton, l’inglese Florence Nel 1865, quando aveva raggiunto la fama di grande chi- Nightingale, l’italiano Ferdinando Palasciano e i russi rurgo non solo a Napoli, ma anche in Italia e in Europa, fu Héléna Pavlowna e Nikolai Pirogov, sono stati determinan- chiamato per chiara fama a dirigere la Clinica Chirurgica ti per la nascita della Croce Rossa e perciò meritano giu- dell’Università di Napoli, incarico dal quale si dimise cla- stamente la nostra riconoscenza. morosamente dopo appena un anno, per protestare contro Di questi ricorderemo, in modo particolare, Ferdinando il trasferimento della Clinica Chirurgica presso l’ospedale Palasciano e Nicola Pirogov, in quanto ambedue medici. situato nel convento di Gesù e Maria, in cui a suo avviso Oggi la Croce Rossa è la più grande organizzazione mon- non erano assicurate le condizioni igieniche necessarie per diale di assistenza, sia nel campo civile che militare, e prevenire infezioni. Infatti l’edificio non era sufficiente a comprende 155 nazioni aderenti con 120 milioni di soci ; ospitare i 600 malati programmati, l’approvvigionamento viene perciò chiamata l’ONU della solidarietà fra i popoli e idrico non era sufficiente, mentre il reparto chirurgico e la giustamente le sono stati assegnati sinora cinque Premi sala operatoria erano ubicati vicino alla sala dissettoria.

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L’amministrazione universitaria, nonostante il parere tribunale di guerra chie- negativo autorevole del direttore, effettuò il trasferimento, dendone la pena di morte ma le previsioni di Palasciano si avverarono: infatti mediante fucilazione. Il aumentò notevolmente la mortalità sinchè il ministero, Palasciano rispose che “la spinto dalle proteste dei cittadini, nominò una commissio- sua missione di medico ne tecnica, che decise l’immediato trasferimento della era di gran lunga superio- Clinica Chirurgica in altra sede. Palasciano effettuò centi- re al suo dovere di solda- naia di pubblicazioni riguardanti la chirurgia traumatologi- to e che non era più nemi- ca, l’ortopedia, l’urologia, la gastroenterologia, la chirurgia co il ferito di guerra”. In plastica e ideò nuove tecniche operatorie, che furono queste due risposte, date attuate anche da altri chirurghi sia in Italia che all’estero. mentre rischiava la vita, Il famoso chirurgo francese Bonnet, direttore della Clinica sono insiti i principi uma- Chirurgica dell’Università di Lione, quando lo vide operare nitari istitutivi della Croce a Parigi un caso di anchilosi angolare del ginocchio con la Rossa. Fu rinchiuso nel car- tecnica da lui ideata, esclamò “solo Ferdinando Palasciano cere di in poteva compiere un simile miracolo chirurgico”. I pazienti attesa dell’esecuzione, ma si recavano a Napoli per essere operati da lui da tutta Re Ferdinando, che cono- Europa: infatti sposò una donna russa, la principessa Olga sceva il valore del chirurgo de Vavilow, che era stata visitata da lui per un consulto. Palasciano che era stato Nel 1883 fondò, insieme al Prof. Loreta di Bologna ed al suo curante, commutò la Prof. Bottini di Milano, la Società Italiana di Chirurgia, tut- pena di morte in un anno di tora viva e operante. Fu chiamato a consulto per curare Re carcere. Scontata la pena Ferdinando e e fu il primo ad asserire nel carcere di Capua, si che nella ferita al piede subita dall’eroe dei due mondi dimise dall’esercitò e si all’Aspromonte era ritenuto un proiettile e a porre l’indica- dedicò completamente alla zione all’immediato intervento chirurgico. professione, sinchè nel 1861, dopo la caduta dei Borboni, Il ruolo di precursore della Croce Rossa svolto da potè finalmente esprimere liberamente le sue idee ed Palasciano iniziò nel 1848, 16 anni prima della fondazione, all’Accademia Scientifica Pontaniana di Napoli il 28 aprile e il quando egli, in qualità di Capitano Medico dell’esercito 29 dicembre 1861 affermò : “Bisognerebbe che le potenze borbonico, fu inviato in Sicilia al seguito del corpo di spe- belligeranti, nella dichiarazione di guerra, riconoscessero dizione al comando del Gen. Carlo Filangieri, per sedare la reciprocamente il principio della neutralità dei combatten- rivolta di Messina. In questa occasione il Palasciano, con- ti feriti o gravemente infermi per tutto il tempo della cura trariamente agli ordini ricevuti che imponevano di assiste- e che adottassero rispettivamente quello dell’aumento illi- re soltanto i soldati feriti, curò con la stessa umanità e mitato del personale sanitario durante tutta la guerra….” . scienza i feriti sia borbonici che ribelli. Il generale coman- Nonostante che alla prima conferenza istitutiva della Croce dante, informato del fatto, lo invitò ad obbedire ai suoi Rossa a Ginevra il governo italiano, contrariamente all’opi- ordini, minacciando di deferirlo al tribunale di guerra; in nione internazionale, che riteneva il grande chirurgo l’uni- risposta Palasciano affermò “che la vita dei feriti in guerra co personaggio degno di rappresentare l’Italia in questa è sacra, che devono essere ritenuti neutrali e come tali occasione, avesse nominato uno sconosciuto per motivi aventi diritto alla protezione e alle cure di ambedue gli politici, il Palasciano continuò a interessarsi della Croce eserciti contendenti”. Fu mandato di nuovo al fronte e lì, Rossa, proponendo successivamente la sua revisione e l’e- pur sapendo cosa rischiava, continuò a soccorrere tutti i stensione alle guerre navali. feriti, sia soldati che ribelli. Il Filangieri, perciò, lo deferì al Sia in vita che dopo la sua morte, avvenuta il 28 novem- bre del 1891 all’età di 76 anni, Palasciano ha ricevuto numerosi onori e riconoscimenti. Fu sepolto in una tomba monumentale, che tuttora esiste nel recinto degli uomini illustri del Cimitero di Poggioreale a Napoli. Nell’atrio del- l’ospedale di Capua si trova un suo busto bronzeo, mentre un altro in marmo, opera dello scultore Apolloni, fu dona- to dalla Croce Rossa Italiana nel 1914, in occasione del 50° anniversario della fondazione della Croce Rossa, al di Roma, purtroppo scomparso durante la secon- da guerra mondiale. Un altro busto bronzeo, opera dell’ar- tista Piscitelli, si trova nella casa di un suo discendente a Bari. Una copia di questo busto si trova nella sede della Croce Rossa di Bari, di Roma e di Ginevra. Numerose città italiane e fra queste Bari hanno intitolato una strada a suo nome. La Marina Militare Italiana, memore dell’interessa- mento di Palasciano perché i principi della Croce Rossa fos- sero estesi alle guerre navali, dette il suo nome a una nave ospedale durante la prima guerra mondiale. Fu consigliere comunale, deputato e senatore a vita per meriti scientifici.

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Nikolai Ivanovic Pirogov traduzioni, relazioni sui servizi sanitari della guerra di nacque a Mosca il 13 no- Crimea del 1854, franco-prussiana del 1870 e russo-turca vembre 1810, visse a Mo- nel 1877. Introdusse per primo l’anestesia con etere in sca, Pietroburgo, Odes- Russia (1847) e per primo l’applicò sul campo di battaglia in sa, Kiev e Visnia (Po- 400 casi durante l’assedio di Yalta. lonia), ove morì il 23 Egli era animato da un forte senso umanitario e, durante la novembre 1881, alla guerra di Crimea, si adoperò affinché lo stesso trattamento età di 71 anni. Si riservato ai soldati russi fosse esteso ai prigionieri feriti. La laureò in medicina a sua forte personalità ed il suo alto senso umanitario resero Mosca nel 1828, si possibile il ruolo delle donne “per la cura degli infermi e dei specializzò in chirur- feriti in guerra”. Pirogov sollecitò lo Zar di Russia ad istituire gia in Germania a “La Comunità della Santa Croce” formata da donne di gran- Berlino e a Gottinga, di qualità professionali e morali, e ad affidare l’incarico di fu professore di Chi- responsabile alla granduchessa Héléna Pavlowna in Crimea. rurgia all’Accademia Le infermiere furono adeguatamente istruite prima dell’im- Medico-Chirurgica di piego e divise in 3 gruppi: infermiere ospedaliere, attenden- Pietroburgo e nel 1841 ti ai farmaci e assistenti. In un primo momento queste diventò il primo professo- donne ricevettero un’accoglienza fredda a Sebastopoli, ma re di Chirurgia Ospedaliera ben presto si meritarono l’ammirazione e la stima sia dei in Russia. Lo Zar Nicola I° lo militari che dei civili. “L’umanità ha la sua forma più alta nominò capo del servizio sanitario militare durante la quando è estesa anche al nemico”, così scrisse Pirogov e si guerra di Crimea. Successivamente fu nominato consu- impegnò perché fosse tale il servizio sanitario russo durante lente sanitario dei distretti di Odessa e Kiev. Dal 1862 al la guerra di Crimea anche verso i prigionieri. Lo storico fran- 1866 ebbe l’incarico di accompagnare gli studenti russi cese Bedancour scrisse “Il comportamento dei russi verso i che si recavano in Germania per perfezionarsi. prigionieri e i feriti di guerra è toccante e cortese”. Nel suo Pirogov ideò e applicò nuo- libro “Corso di Chirurgia ve tecniche operatorie, che Militare” Pirogov manifestò furono attuate anche da “La necessità di assistere molti chirurghi non solo in anche i soldati nemici delle Russia, ma anche in Eu- parti in conflitto, ma anche ropa, alcune di queste ven- che i medici militari dei gono praticate ancora oggi paesi in guerra avrebbero e sono riportate sui testi di dovuto essere membri di chirurgia, di ortopedia e un comitato medico e traumatologia. scientifico unito” propo- In particolare egli si occu- nendo quindi di fatto la pò dell’achillo-tenotomia, costituzione di una società della pratica del bendaggio internazionale di medicina gessato delle fratture, del- di guerra, allo scopo di la tecnica dell’allungamen- confrontare le reciproche to delle ossa della gamba, conoscenze, esperienze e della legatura dell’arteria statistiche per il migliora- linguale e della disarticola- mento dell’organizzazione zione osteo-plastica del e della tecnica sanitaria in piede da cui derivano tutti i guerra. metodi di amputazione Pirogov merita quindi un osteo-plastica, che pren- posto importante nel cam- dono il nome di Pirogov... po della chirurgia genera- Eseguì anche uno studio le, della ortopedia e trau- topografico del corpo uma- matologia e della medicina no mediante sezioni con- di guerra e nel campo u- gelate, pubblicò un atlante manitario e a giusto titolo di anatomia applicata e di è riconosciuto come uno anatomia chirurgica delle dei più importanti precur- arterie e delle fasce, una sori della Croce Rossa. serie di monografie di clini- ca chirurgica, una grande opera sui principi fonda- mentali della chirurgia di guerra in due volumi che * Specialista chirurgo, storico ebbe nu-merose edizioni e Pirogov mentre opera un ferito in anestesia eterea durante l´assedio di Sally. della Medicina.

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