11 Ghiotto 2004.Pdf

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11 Ghiotto 2004.Pdf UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELL’ANTICHITÀ ANTENOR QUADERNI 4 L’ARCHITETTURA ROMANA NELLE CITTÀ DELLA SARDEGNA di Andrea Raffaele Ghiotto EDIZIONI QUASAR 2005 ANTENOR QUADERNI COLLANA DIRETTA DA I. FAVARETTO, F. GHEDINI, G. GORINI Il volume è stato realizzato con il contributo della SINA S.p.A. Società Iniziative Nazionali Autostradali – Via F. Casati 1/A, 20124 Milano. www.sina.co.it ISBN 88-7140-275-8 Tutti i diritti sono riservati. È vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e delle illustra- zioni. © Roma 2005, Edizioni Quasar di Severino Tognon srl via Ajaccio 43 - 00198 Roma, tel. 0684241993 fax 0685833591 e-mail: [email protected] SOMMARIO PRESENTAZIONE » IX PREMESSA » 1 CAPITOLO 1. LE TECNICHE EDILIZIE » 5 I materiali »5 Le fondazioni » 11 Le opere murarie » 13 Opera a orditura di ritti » 13 Opera quadrata » 15 Opera cementizia e relativi paramenti » 16 Osservazioni conclusive » 20 CAPITOLO 2. LE OPERE DIFENSIVE » 23 Le opere difensive tardorepubblicane » 24 Le opere difensive imperiali » 26 Osservazioni conclusive » 30 CAPITOLO 3. GLI EDIFICI SACRI » 33 L’architettura sacra nel II sec. a.C. » 34 L’architettura sacra nel I sec. a.C. » 39 L’architettura sacra tra l’età augustea e il II sec. d.C. » 43 L’architettura sacra tra l’età severiana e il IV sec. d.C. » 46 Soluzioni tecnico-edilizie » 52 Soluzioni architettoniche » 52 Osservazioni conclusive » 55 CAPITOLO 4. I FORI E LE PIAZZE » 59 I fori di Nora, Sant’Antioco e Cagliari » 60 Le piazze di Tharros e Fordongianus » 66 Soluzioni urbanistiche » 68 Soluzioni architettoniche e spaziali » 70 Osservazioni conclusive » 73 CAPITOLO 5. GLI EDIFICI PER SPETTACOLI » 77 Il teatro di Nora » 77 Gli anfiteatri » 81 L’architettura romana nelle città della Sardegna VI SOMMARIO Soluzioni tecnico-architettoniche » 88 Aspetti storico-urbanistici » 90 Osservazioni conclusive » 96 CAPITOLO 6. I MACELLA E GLI HORREA »97 I macella et pondera »97 Gli horrea »99 L’edificio polifunzionale di Nora » 100 Osservazioni conclusive » 106 CAPITOLO 7. GLI IMPIANTI TERMALI » 109 Il complesso di Fordongianus e le terme del I e del II sec. d.C. » 109 La monumentalizzazione termale tra l’età severiana e il IV sec. d.C. » 115 Le ristrutturazioni e i restauri termali di età tardoantica » 125 Soluzioni tecnico-edilizie e funzionali » 129 Soluzioni planimetriche e tipologiche » 131 Terme «naturali» » 131 Terme a percorso «anulare» » 132 Terme a percorso «rettilineo» » 134 Osservazioni conclusive » 134 CAPITOLO 8. LE FONTANE » 137 CAPITOLO 9. GLI ACQUEDOTTI » 141 Gli acquedotti tra l’età augustea e il II sec. d.C. » 141 Gli acquedotti di età severiana e del III sec. d.C. » 146 Soluzioni tecnico-edilizie » 153 Soluzioni funzionali » 154 Osservazioni conclusive » 155 CAPITOLO 10. LE ABITAZIONI » 157 L’edilizia domestica di tradizione punica » 158 Le abitazioni «a corte» di Cagliari, Nora e Sant’Antioco » 161 Le abitazioni della cosiddetta «Villa di Tigellio» a Cagliari » 165 Le case-bottega di Nora » 168 Le abitazioni signorili di Nora di età imperiale » 170 Soluzioni tecnico-edilizie » 173 Soluzioni architettoniche » 175 Osservazioni conclusive » 176 CAPITOLO 11. LO SVILUPPO MONUMENTALE DELLE CITTÀ SARDE » 179 La monumentalizzazione dei centri urbani » 179 Cagliari/Carales » 180 Nora » 183 Bithia » 186 Sant’Antioco/Sulci » 187 Neapolis » 189 Othoca » 190 Tharros » 191 L’architettura romana nelle città della Sardegna SOMMARIO VII Cornus » 193 Bosa » 193 Olbia » 193 Porto Torres/Turris Libisonis » 195 Fordongianus/Forum Traiani e i centri dell’interno » 197 Le fasi della monumentalizzazione urbana » 199 L’età tardorepubblicana » 199 La fase augustea e il I sec. d.C. » 201 Il II sec. d.C. » 202 L’apogeo severiano e il III sec. d.C. » 203 L’età tardoantica » 204 Gli episodi di evergetismo » 204 CAPITOLO 12. ASPETTI DELLA CULTURA ARCHITETTONICA SARDA » 207 La vitalità della tradizione punica e la ricezione dei modelli italici » 207 Tra Africa e Italia: la monumentalizzazione severiana delle città sarde » 211 Osservazioni conclusive » 213 ABBREVIAZIONI » 215 BIBLIOGRAFIA » 217 INDICE DEI LUOGHI » 261 L’architettura romana nelle città della Sardegna PRESENTAZIONE L’impegno dell’Università di Padova in Sardegna ha radici lontane e nasce nell’ambito di un progetto che ha visto operare in stretta collaborazione le Università di Genova (con Bianca Maria Giannattasio), Milano (con Giorgio Bejor), Pisa (con Letizia Gualandi) e Viterbo (con Sandro Bondì); un progetto che ha potuto concretamente prendere avvio e svilupparsi organicamente per più di quindici anni grazie alla disponibilità e alla collaborazione della Soprintendenza locale nella persona di Carlo Tronchetti, che qui ringrazio per la continuità del suo impegno, che è stato di stimolo a responsabili, collaboratori ed allievi. Ed è su Nora e sul suo territorio che si è concentrata una attività che in questi anni ha impe- gnato e fatto crescere tanti giovani che, come Andrea Raffaele Ghiotto, autore di questo libro, hanno iniziato da studenti e sono via via maturati, grazie anche al continuo interscambio di espe- rienze e risultati, grazie ai consigli e, talvolta, alle preziose critiche dei colleghi più anziani e più esperti e dei responsabili delle altre équipes. E dunque anche questo libro nasce da lontano, nasce dai problemi che emergevano e si impo- nevano al dibattito interno alla missione, continuamente rilanciati dalla necessità di «mettere a punto» e inserire in un sistema i nuovi e spesso fecondi risultati maturati grazie ai recenti scavi e alle ricerche ad essi connesse. Al centro di tutto era l’esigenza di comprendere le dinamiche del- l’occupazione della città e del territorio, definendo in particolare i modi con cui l’abitato, fioren- te centro punico dotato di aree a forte impatto monumentale, di porti funzionali, di un ricco en- troterra, si era trasformato in uno dei più importanti centri dell’isola, con un foro di imponenti dimensioni costruito in un avvallamento presso uno degli approdi secondari e un teatro posto in- vece in posizione eminente, a cui si aggiungono quartieri abitativi di grande pregio, terme, edifi- ci commerciali, aree produttive, strettamente esemplati su modelli italici. Ma, per comprendere il processo di modificazione della città in rapporto alle sue preesistenze, era necessario aprirsi al confronto con le altre realtà della Sardegna, al fine di definire se l’urbanizzazione di Nora potes- se essere considerata emblematica di una realtà più ampia che investì tutti i centri dell’isola ovve- ro si configurasse come un fatto episodico, legato piuttosto alla sua favorevole ubicazione sulla costa meridionale, su quel promontorio proteso verso il mare, scalo ideale per i collegamenti con l’Africa e la Sicilia oltre che, naturalmente, con l’Italia; era necessario cioè valutare anche la situa- zione dei centri del comprensorio nord orientale, che solo in momenti successivi erano entrati nell’orbita punica, e di quelli dell’interno, rimasti per tanto tempo pervicacemente isolati. Al progetto, ambizioso e non scevro da rischi, cerca di dare una risposta questo libro che si sviluppa attraverso un percorso rigoroso e teso che parte dalla revisione delle tecniche edilizie e dei materiali e si concentra poi sulle diverse classi monumentali attestate nelle città della Sardegna romana, con una lodevole attenzione al dato epigrafico, spesso unica documentazione di una real- tà urbana talvolta solo ipotizzabile. Da questa attenta analisi, che si avvale di un’accurata e pun- tigliosa revisione dell’edito, emergono alcune significative indicazioni, che in parte confermano il panorama noto, in parte lo modificano con nuove stimolanti considerazioni: da un lato infatti si L’architettura romana nelle città della Sardegna X PRESENTAZIONE coglie una certa «disparità» fra le soluzioni architettoniche attestate negli abitati dell’area meri- dionale rispetto a quelle che ritroviamo nelle città dell’interno, ma anche del settentrione, dall’al- tro emerge con chiarezza come, a fronte di tipologie monumentali sfuggenti ed evanide, altre ma- nifestino peculiarità e caratteristiche che consentono di impostare con rigore il problema dei rap- porti fra Sardegna, Italia ed Africa, spesso a scapito di quel «panafricanismo» che ha improntato di sé tanta parte della letteratura scientifica a partire dagli anni ’60 del secolo scorso. Ma è nella sintesi, anzi nelle sintesi che emergono le considerazioni più significative, che sti- moleranno certo una nuova fase della ricerca: i dati, raccolti e rielaborati con spirito critico, ven- gono infatti variamente ricomposti per ricostruire non solo lo sviluppo monumentale delle città, ma anche un quadro cronologico dell’urbanizzazione dall’inizio della penetrazione romana al tar- do antico; urbanizzazione che appare, né avrebbe potuto essere diversamente, fortemente dipen- dente dalle vicende storiche che hanno interessato l’isola. Ma al lettore attento non sfuggirà che, a monte di un’esposizione chiara e documentata, si coglie però anche una profonda riflessione sul metodo, che riguarda in primo luogo la liceità stes- sa di operazioni di sintesi operate utilizzando dati di natura diversa e di differente attendibilità scientifica. È questo infatti uno dei problemi cruciali che coinvolge tutte quelle ricerche che si av- valgono di una documentazione, per così dire storica, che non solo è frutto della casualità dei ri- trovamenti e delle indagini che ad essi hanno fatto seguito, ma è anche dispari per qualità e atten- dibilità, come mostrano le frequenti e spesso accese discussioni fra studiosi circa la reale consi- stenza, funzione, destinazione e cronologia di edifici e/o strutture, di monumenti e/o manufatti. Ed è proprio nella valutazione di questo tipo di documentazione che si apprezza meglio l’ag- giornamento e la prudenza dell’Autore che si muove con cautela nelle secche di attestazioni tal- volta contrastanti, ponendo in serie e cercando di «pesare», come usano fare gli informatici, i di- versi indicatori che costituiscono la filigrana interpretativa e prendendo partito per l’una o l’altra ipotesi, o azzardando nuove proposte, solo quando la documentazione lo consente. Così ad esempio, nel caso del famoso tempio di Via Malta a Cagliari, l’A.
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