Giuseppe Roma Nefandissimi Langobardi: Mutamenti Politici E Frontiera Altomedievale Tra Ducato Di Benevento E Ducato Di Calabria
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Giuseppe Roma Nefandissimi Langobardi: mutamenti politici e frontiera altomedievale tra Ducato di Benevento e Ducato di Calabria [A stampa in I Longobardi del sud, a cura di Giuseppe Roma, Roma, Giorgio Bretschneider, 2010, pp. 405- 463 © dell’autore - Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”, www. retimedievali.it] GIUSEPPE ROMA NEFANDISSIMI LANGOBARDI: MUTAMENTI POLITICI E FRONTIERA ALTOMEDIEVALE TRA DUCATO DI BENEVENTO E DUCATO DI CALABRIA. Prima dell’arrivo concentrazione della proprietà e alla conseguente riorganiz- zazione del latifondo che al suo interno accoglie anche altre Il quadro che emerge dalle fonti scritte delle condizioni forme insediative come i vici 16. Riorganizzazione economica socio-economiche del territorio dei Bruttii 1 al volgere della che punta soprattutto su attività di tipo silvo-pastorale 17, che Tardantichità è quanto mai sereno e quasi idilliaco: Varrone diverranno predominanti nei secoli successivi, allorché l’ab- e Plinio parlano dei meleti che producono ‘due volte’ (bife- bandono e lo spopolamento dei centri urbani e, non ultimo ra) nella campagna cosentina 2. Ancora nel VI secolo così ve- il pauroso calo demografico, contribuiscono al declino delle niva descritto il paesaggio calabrese: «[…] Le pianure rido- attività agricole, all’incremento della pastorizia e alle trasfor- no di pascoli fecondi, i colli di vigneti: abbonda di svariate mazioni del paesaggio 18. greggi di animali, ma si gloria soprattutto di armenti equini» 3. In estrema sintesi il territorio dei Bruttii nel periodo tar- E ancora: «[…] Si distinguono abbondantemente le viti co- doantico è soggetto ad un forte processo di ruralizzazione del piose, si scorgono le ricche trebbiature delle aie, si apre da- popolamento, che mette in crisi le strutture urbane, ad ecce- vanti allo sguardo l’aspetto dei verdeggianti ulivi» 4. Rinoma- zione di centri con particolari funzioni 19 come Reggio, Vibo, ti e lodati sono i vini al punto che Plinio definisce quelli di Crotone e Cosenza 20. Thuri ‘primi fra tutti’ 5. Il mare che con circa 800 km di costa cinge da Est, Ovest Nel V secolo, se si eccettua il breve passaggio di Alari- e Sud il territorio offre una serie di porti utilizzati fin dall’an- co 6, un’annata (tra il 507 e il 511) di terribile siccità descrit- tichità: Reggio, Vibo, Crotone e Locri, per citare i più im- ta da Cassiodoro 7 e qualche altro evento naturale 8, la condi- portanti 21, ma anche una serie di approdi lungo le coste del- zione del Bruzio, rispetto ad altre realtà, appare relativamente lo Ionio e del Tirreno 22. tranquilla. La particolare conformazione geologica del territorio e le L’economia della Regione ruota attorno all’agricoltura e esigenze soprattutto di tipo militare fecero sì che la viabilità all’allevamento. Tra il IV e il VI secolo accanto alle massae si sviluppasse prevalentemente lungo la direttrice Nord-Sud. I private si consolidano anche estesi patrimoni ecclesiastici ali- tratturi protostorici che garantivano il collegamento interno 23 mentati da continue donazioni 9. non furono più idonei a garantire il collegamento tra le cit- La rete diocesana appare abbastanza consolidata già dal V tà greche della costa e il primo tracciato della strada costie- secolo 10 e ripropone anche tra i Bruttii il sistema di ripartizio- ra ionica, dove ricorre ancora il toponimo Dromo nei pressi ne dei territori cittadini secondo l’antiqua ecclesiarum divisio 11 di Locri 24, servì forse a collegare Reggio a Taranto. Il trac- per cui le sedi vescovili vengono a collocarsi sul territorio co- ciato fu utilizzato anche in seguito 25. stiero contrassegnato da importanti realtà urbane ad eccezio- La Via più importante che in età romana attraversava la ne della sola sede di Cosenza, città posta all’interno e statio terra Brittiorum era la ab Rhegio ad Capuam che, anche se se- importante sull’arteria stradale ab Rhegio ad Capuam 12. guiva in alcune parti tracciati viari precedenti, fu progettata e Il Patrimonium Bruttiorum della S. Sede, almeno in par- costruita, nel II secolo a.C., come arteria continua per met- te erede dell’ager publicus e alimentato, come si è detto, da tere in comunicazione Roma e i principali centri della Luca- continue donazioni, è caratterizzato in due casi (Tropea e nia e dei Bruttii 26. Nicotera) dalla presenza di una sede episcopale 13. Tropea, L’esistenza di una via costiera tirrenica, che collegava Pae- che è anche scalo marittimo importante della costa tirreni- stum a Reggio, e nel suo tratto finale confluiva nella ab Rhe- ca 14, ha nel V secolo una certa Irene come condutrix massae gio ad Capuam 27, è documentata dalla Tabula Peutingeriana 28, Trapeianae 15. ma non viene menzionato dall’Itinerarium Antonini 29. Il mo- Il panorama produttivo dell’attuale Calabria al volgere tivo di tale silenzio, secondo alcuni, è da addebitare alla cir- del tardo-antico è caratterizzato da una concentrazione della costanza non secondaria che Itinerarium Antonini è da col- proprietà fondiaria intorno alle villae che si riducono di nu- legare all’Annona militare e non al cursus publicus, per cui mero, ma aumentano le dimensioni per venire incontro alla la mancata citazione sarebbe dovuta allo scarso popolamen- 406 GIUSEPPE ROMA to della fascia costiera tirrenica servita dall’asse viario prima ritorio di Taurianum 36. Dalla necropoli, posta nelle adiacen- menzionato 30. ze della chiesa, provengono tre epigrafi 37, di cui una recante I porti e la viabilità terrestre servirono, soprattutto in età la data del 348 e un’altra con la menzione di un Leucosius tardo-antica ad esportare le produzioni agricole del territo- episcopus, testimonianza preziosa per la datazione al IV seco- rio 31. lo della sede episcopale 38. Gli equilibri socio economici della Il complesso delle villae continuò a produrre e alcune di regione vengono però in qualche modo influenzati e condi- esse, come quella di località Larderia, nel territorio del Comu- zionati dai fattori politici che nel corso del V secolo soprav- ne di Roggiano Gravina sopravisse fino all’Altomedioevo 32. vengono nell’area mediterranea. Fig. 1. Malvito, loc. Pauciuri. Foto da elicottero (Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza) Interessante esempio di continuità è offerto anche dal sito Nel 429 l’esercito di Genserico attraversa lo stretto di Gi- di Pauciuri 33 (Fig. 1) situato nella pianura a Nord-Est del bilterra e passa dalla Spagna all’Africa conquistando una del- centro abitato di Malvito, lungo la strada che conduceva, at- le aree più densamente urbanizzate e produttive del mondo traverso il Passo dello Scalone sul Tirreno. Su questa località antico. Nel 456 occupa anche la Sicilia 39. sorgeva probabilmente una villa con impianto termale e con Questi mutamenti politico-militari ebbero ripercussioni an- fasi d’uso che vanno dal II secolo a.C. al VII secolo d.C. 34. che sulla compagine economica dell’Italia in quanto le Provin- In altri casi, come a Bova Marina, una Sinagoga viene co- ce conquistate erano le maggiori fornitrici di grano e olio. struita nel IV secolo sui resti di una villa di età imperiale 35. Una delle caratteristiche più note della Regione, fin dall’an- Il nucleo originario di una basilica cimiteriale cristiana con tichità, erano state la pastorizia e l’allevamento. Famose era- il sepolcro di S. Fantino, invece, viene ricavato riutilizzando no le greggi di Gaio Lucio Irro 40 e «le mandrie di buoi pro- parte delle strutture di una villa romana e un ninfeo, nel ter- venienti dai floridi allevamenti locali» 41. NEFANDISSIMI LANGOBARDI 407 La singolare conformazione geomorfologica del territorio La guerra tra Goti e Bizantini, i quali per circa vent’anni che consentiva di raggiungere in poco tempo le zone mon- con alterna fortuna avevano più volte attraversato la regio- tuose partendo dalle pianure costiere, aveva in qualche modo ne, produsse ingenti devastazioni su tutto il territorio, deter- condizionato e privilegiato, fin dall’antichità, anche la pratica minandone il completo isolamento 54. della transumanza, che non aveva sentito la necessità di orga- Per assistere, per esempio, alla partecipazione dei vescovi nizzarsi nelle forme imponenti di altre regioni 42. del Bruzio ai Sinodi romani e ai Concili orientali, bisognerà Gli autori classici e della tarda antichità ci trasmettono attendere la fine della guerra greco-gotica 55. l’immagine di una regione dove le greggi e gli armenti sono al pascolo. Così i famosi versi virgiliani che parlano dell’alto- piano silano 43 e l’autore degli Scolia Bernensia così commen- La viabilità dell’attuale Calabria nel Medioevo ta: ‘Formosa iuvenca’, ut magis illa laudetur, quam Sila. Lau- daturus locum pascui etiam pecus laudat (‘Una bella giovenca’, Se in età tardoantica la tendenza è quella di migliorare e perché essa sia lodata più della Sila. Per lodare il luogo del rendere più comodi i percorsi viari preesistenti 56 con la crea- pascolo loda anche il bestiame) 44. E ancora Cassiodoro: «[…] zione di infrastrutture come gli impianti termali e l’incremen- ma (il Bruzio) si gloria soprattutto di armenti equini: giusta- to delle stationes 57, dopo la caduta dell’Impero, nel clima di mente dal momento che nella stagione calda tale è la frescu- generale disorganizzazione dovuta all’assenza di un potere ra delle selve che gli animali non sono per nulla infastiditi statale centrale, è logico ipotizzare anche un abbandono del- dagli aculei delle mosche e possono anzi mangiare a sazietà la manutenzione ordinaria e, quindi, un generale deteriora- erbe sempre verdi» 45. mento della viabilità. Non vi è, quindi, come altrove solo il pendolarismo del- La scomparsa, poi, di alcuni centri abitati importanti po- le greggi di pecore, ma anche mandrie di bovini e di cavalli sti lungo la viabilità costiera e il progressivo arretramento vengono d’estate condotti all’alpeggio e, almeno nella tarda sulle alture della popolazione 58, dovettero determinare an- antichità, pare che l’allevamento dei bovini sia stato prepon- che uno spostamento degli assi viari che in molti casi torna- derante 46.