La Città Dell' Uomo

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1012 LA CITTÀ DELL’ UOMO domus 1012 Aprile / April 2017 SOMMARIO/CONTENTS IX

Autore / Author Progettista / Designer Titolo Title

Nicola Di Battista X Editoriale Editorial Del mestiere On our profession

Coriandoli Confetti Ross Lovegrove 1 Scultura e tecnologia Sculpture and technology Christian Kerez 6 Laboratorio Burda The Burda workshop Smiljan Radic Franco Marrocco 10 Accademia di Belle Arti di Brera, Milano Accademia di Belle Arti di Brera, Milan Predrag Matvejevic´ 16 Sull’Adriatico The Adriatic

Collaboratori / Lorenzo Pignatti 20 Un ricordo di Predrag Matvejevic´ Remembering Predrag Matvejevic´ Consultants Cristina Moro Guido Musante Emanuele Orsini 21 Fare sistema e ascoltare tutti i territori d’Italia Create a system and listen to all areas of Italy Traduttori / Translators Beppe Finessi 24 SaloneSatellite. 20 anni di nuova creatività SaloneSatellite. 20 years of new creativity Paolo Cecchetto Daniel Clarke Achille Bonito Oliva 30 Totò e l’arte contemporanea Totò and contemporary art Barbara Fisher Ferdinando Vicentini 33 Memorie dall’archivio segreto di un gallerista Memoir from the secret archive of a Emily Lignity Orgnani gallery owner Annabel Little Dario Moretti Francesco Venezia 36 Perché allestire? Why design exhibitions? Richard Sadleir Rodney Stringer Aurelio Galfetti 42 Istituto di Ricerca in Biomedicina, Bellinzona Institute for Research in Biomedicine, Wendy Wheatley Bellinzona

Fotografi / Carlo Melograni 46 Per una politica dell’architettura The politics of architecture Photographers Andrea Basile

1012 Martina Berardinucci Alessandra Chemollo Progetti Projects Matteo Ciavattella Herzog & de Meuron 47 Fondazione Feltrinelli, Milano Feltrinelli Foundation, Milan Michele D’Ottavio Kristien Daem Marco De Michelis 64 Sulla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli On the Giangiacomo Feltrinelli Foundation Paola De Pietri Patrick Demarchelier Gino Di Paolo Sergison Bates architects 68 Centro di accoglienza ed edificio per uffici, Welcome centre and office building, Umberto Ferro Shanghai, Cina Shanghai, China Paolo Alberto Gatti Fabrice Gousset Patrizia Leonelli 80 Cappella e sala del commiato, Chapel and wake rooms, Patrick Gries Ettore Spalletti Città Sant’Angelo, Pescara Città Sant’Angelo, Pescara Werner J. Hannappel Marja Helander Bruno Corà 94 Accolti nella luce della bellezza The welcoming light of beauty Giuseppe Jammarrone Philippe Joner Giampiero Bosoni Irving Penn 96 Profezia del “New Domestic Landscape” Prophecy of the Italian “New Domestic Cosmo Laera Chiara Lecce italiano Landscape” Morgane Le Gall Ernesto N. Rogers 106 Milan, Design Renaissance Milan, Design Renaissance Luigi Morrone Yoshie Nishikawa Marc Newson 108 Design per i cinque sensi Design for the five senses Alessandro Paderni Irving Penn Tommaso Sartori Tue Schiörring Feedback Feedback Stefano Topuntoli Antonio Monestiroli 118 La Milano di Antonio Monestiroli Antonio Monestiroli’s Milan Si ringraziano / With thanks to Matilde Amorosi Elzeviro Elzeviro Elena Anticoli de Curtis Giacinto Di Pietrantonio Giampietro Savuto 125 Abitare la cura Living in the treatment Matthew Krejcarek (The Irving Penn Foundation) Serena Maffioletti (IUAV) Federica Nicosia Rassegna Rassegna Hannes Oswald (ETH Zürich) Centro Studi Domus 128 Mobili Furniture

144 Autori Contributors

In copertina: elaborazione grafica di uno schizzo (a destra) di Ettore Spalletti per la Cappella di Villa Serena, Città Sant’Angelo, Pescara. © Ettore Spalletti • Cover: graphic interpretation of the sketch (right) by Ettore Spalletti for the Chapel at Villa Serena, Città Sant’Angelo, Pescara. © Ettore Spalletti 96 PROGETTI/PROJECTS domus 1012 Aprile / April 2017 domus 1012 Aprile / April 2017 PROGETTI/PROJECTS 97

Giampiero Bosoni Chiara Lecce PROFEZIA DEL “NEW DOMESTIC LANDSCAPE” ITALIANO/ PROPHESY OF THE ITALIAN “NEW DOMESTIC LANDSCAPE”

In occasione dell’importante esposizione che The Metropolitan Museum of Art di New York dedica da questo mese al grande fotografo Irving Penn, pubblichiamo una serie di ritratti di architetti e d’immagini d’interni che l’artista americano realizzò nel 1948 per incarico della rivista Vogue, immortalando protagonisti e opere di quella

che Ernesto Nathan Rogers, nel testo del pezzo uscito nel 1949, chiamerà la Foundation Irving Penn © The “scuola milanese” del Dopoguerra In queste pagine: due • These pages: two ritratti di Gio Ponti, che portraits of Gio Ponti, all’epoca aveva 57 anni. aged 57. Thanks to On the occasion of the large retrospective opening this month at The Metropolitan Grazie a Domus, di cui Domus, of which he was era direttore, e alla sua editor-in-chief, and his Museum of Art in New York to celebrate the centennial of the great American attività professionale, professional work, Ponti Ponti aveva intessuto developed international photographer Irving Penn, we present here a series of portraits of architects and rapporti internazionali, relations. Indeed, Vogue their homes he took in 1948 for Vogue, immortalising the creators and the work of tra cui quelli con la magazine published a rivista Vogue che nel four-page spread on the postwar “Milanese school”, a term coined by Ernesto Nathan Rogers in the article settembre 1954 gli him in September 1954 dedicherà un articolo di with the title Gio Ponti accompanying the photographs, published in 1949 quattro pagine intitolato Universal Man, opening Gio Ponti Universal Man, it with the Penn portrait Foto/Photos Irving Penn dove il ritratto di Penn shown on this page pubblicato in questa pagina compare in apertura del servizio 98 PROGETTI/PROJECTS domus 1012 Aprile / April 2017 domus 1012 Aprile / April 2017 PROGETTI/PROJECTS 99

1948. Sono passati tre anni dalla fine della quali Penn nel 1948 fa il ritratto, o dei quali guerra in Europa. Milano, la cui liberazione fotografa le opere per il servizio di Vogue. Non il 25 aprile 1945 aveva sancito la fine è un caso che questa raccolta di soggetti a tema della guerra in Italia, è una città ancora “architettura e design” presenti al pubblico profondamente segnata dai bombardamenti. americano alcuni dei principali protagonisti Lo spirito che accompagna questo primo periodo della prima generazione, già attiva negli postbellico è ancora fortemente marcato dalla anni Trenta (E. N. Rogers , E. Peressutti e L. conquistata rinascita politica e culturale dopo 20 Barbiano di Belgiojoso, F. Albini, I. Gardella, anni di regime fascista e cinque devastanti anni G. Romano), e della seconda generazione di guerra. Tra le forze democratiche impegnate della scuola razionalista milanese (V. Viganò, a rispondere agli urgenti bisogni dettati dalla A. Castelli Ferrieri, E. Gentili Tedeschi, M. ricostruzione, si distingue con un importante Tevarotto, M. Zanuso), quella che inizia la ruolo propositivo il gruppo degli architetti propria attività appena dopo la guerra e che ‘razionalisti’’’. Soprattutto i più giovani, vede all’opera, insieme a loro, anche altri particolarmente sensibili alla vivacità di quel importanti architetti milanesi che tracceranno clima di rinnovamento culturale, sono pronti la storia dell’architettura e del design italiano. a mettere tutta la loro passione progettuale al Un discorso a parte meritano altre due servizio della società civile, interpretando le interessanti figure, d’indubbio rilievo e per necessità e le domande di trasformazione degli alcuni tratti diverse dalle altre, entrambe stili di vita attraverso anche il disegno degli coinvolte nel servizio su Vogue: Luigi Caccia oggetti della vita quotidiana, in primo luogo Dominioni e Gabriele Mucchi. Molteplici fattori quelli destinati agli spazi dell’abitare. legano fra loro questi architetti: sono quasi Come ha ricordato il noto etnomusicologo tutti laureati al Politecnico di Milano2, hanno Roberto Leydi, uno dei giovani protagonisti partecipato alla formazione e allo sviluppo

di quel vivace clima del Dopoguerra, raffinato dell’architettura moderna in Italia, molti di loro © Condé Nast intellettuale amico di Umberto Eco e Luciano sono stati più o meno impegnati nei gruppi di Berio: “Dal 1945 in poi nella vita culturale resistenza all’occupazione nazifascista e, in quel milanese gli architetti e i grafici hanno avuto preciso momento storico del Dopoguerra, sono una funzione assolutamente prominente. quasi tutti coinvolti nel dibattito disciplinare, Cioè, non si poteva pensare alla vita culturale ma anche politico, che si è creato intorno milanese senza pensare a un certo gruppo di all’associazione MSA (Movimento Studi per architetti: senza pensare a Ernesto N. Rogers, l’Architettura). per esempio, senza pensare a due grafici come Ritornando al servizio fotografico di Penn del Albe Steiner e Max Huber”1. 1948, è anche utile ricordare l’interesse che gli Ernesto N. Rogers, citato da Leydi come il più Stati Uniti rivolgono in quel periodo postbellico rappresentativo di quel gruppo di architetti, alla ricostruzione del “Bel Paese”. Gli americani gioca un ruolo centrale, tanto da venire scelto erano assai sensibili all’idea di contribuire da Vogue America come autore per il testo alla ricostruzione dell’Europa, e dell’Italia in Milan: Design Renaissance che accompagna il particolare, e per questo si attivò un poderoso servizio fotografico di Irving Penn, pubblicato piano di aiuti economici ERP (European su 10 pagine nel numero del 15 settembre del Recovery Program), tra il 1947 e il 1951, noto 1949. Le intense e profetiche parole di Rogers anche come Piano Marshall, dal nome del s’intrecciano con le calibrate e incisive foto Segretario di Stato che lo promulgò. In questo che Irving Penn aveva realizzato a Milano contesto è interessante osservare che, circa l’anno prima, tra maggio e giugno, ritraendo nello stesso periodo in cui Penn è a Milano a i principali protagonisti di quel gruppo di fotografare l’attività degli architetti milanesi, la architetti milanesi e fotografando gli interni rivista newyorkese Interiors pubblica nel luglio delle loro case. Si tratta di sapienti letture 1948 un intero numero dedicato agli sviluppi fotografiche, dove si scorgono, in un raffinato dell’Italia postbellica nel campo del design degli gioco di still life tipico di Penn, alcuni innovativi interni e degli elementi d’arredo progettati elementi d’arredo che si possono considerare dai più innovativi architetti del Paese3. Scrive tra i prodromi di quello che in seguito sarà l’introduzione a questa “prima esauriente consacrato come il good design italiano per presentazione americana del design italiano la casa. del Dopoguerra” George Nelson, noto architetto Il sentiero di consapevolezza critica del progetto e apprezzato designer americano4, il quale si moderno ispirato all’ideale ricerca di “sostanza dichiara particolarmente colpito dalla flexibility di cose sperate” profetizzata da Edoardo Persico, dei mobili italiani, una caratteristica che ne quella sua visione utopica “oltre l’architettura”, esalta le qualità di leggerezza e mobilità. Nelson

è il filo rosso che lega il gruppo di architetti ai menziona opere di vari designer, tra cui lo studio © Condé Nast Pagina a fronte. In alto: si trovavano riuniti a • Opposite page. Top: a together on a competition still life con il modello lavorare al concorso per still life showing a scale for the city of Turin. They in scala di una sedia il Piano Regolatore della model of a chair set on a were awarded third place appoggiato su un foglio città di Torino: il loro sheet of sketches of the for an entry called “Toro di schizzi della stessa progetto si classificò same chair in the BBPR Rampante”. sedia nello studio BBPR. terzo con il motto “Toro office. Bottom, a group This page: portrait of In basso, foto di gruppo Rampante”. photo of the six leading Ignazio Gardella in the di sei protagonisti della In questa pagina: figures in the second courtyard of a Milanese cosiddetta seconda Ignazio Gardella ritratto generation of Italian residence. He is sitting on generazione del nella corte di una casa rationalism. Clockwise, a Tripolina chair, named Razionalismo italiano. signorile, seduto sulla from top left: Giovanni after its use in Italian In senso orario, dall’alto poltroncina pieghevole Romano, Marco Zanuso, colonies in Africa and da sinistra: Giovanni Tripolina, chiamata così Gabriele Mucchi, Eugenio produced by the now- Romano, Marco Zanuso, per il suo uso nelle Gentili Tedeschi, Anna defunct Moretti company Gabriele Mucchi, Eugenio colonie d’Oltremare, Castelli Ferrieri and of Milan Gentili Tedeschi, Anna prodotta dall’azienda Mario Tevarotto. At the Castelli Ferrieri, Mario Moretti di Milano, oggi time, they were working Tevarotto. In quel periodo non più esistente © Condé Nast 100 PROGETTI/PROJECTS domus 1012 Aprile / April 2017 domus 1012 Aprile / April 2017 PROGETTI/PROJECTS 101

BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti e Rogers) Rinascimentale vive tra questi artisti milanesi e Franco Albini – secondo Interiors, il designer per la loro visione umanistica e universale”. italiano più noto ai propri lettori. Fra queste polarità (molto simili a quelle già Altra iniziativa importante che offrirà una descritte nel manifesto razionalista del 1926), grande opportunità di penetrazione del design “fortunatamente, Milano – continua Rogers – italiano nel mercato americano sarà la mostra occupa una posizione di mezzo tra gli estremi “Italy at Work”5 che viene promossa nel 1948 dell’antico e del moderno”. Qui l’autore pone le da Meyric Rogers, curatore della sezione di Arti basi della sua concezione del progetto sempre decorative e industriali dell’Art Institute of attento al confronto e alla valorizzazione delle Chicago, insieme con la Compagnia Nazionale “preesistenze ambientali”, asse portante di Artigiana (CNA)6. Punto di riferimento per buona parte della cultura architettonica italiana questa prestigiosa iniziativa è soprattutto la dal Dopoguerra sino agli anni Sessanta. figura poliedrica di Gio Ponti che, con la ripresa “È tipico dell’arredamento e delle decorazioni direzione di Domus nel 1948 e il suo successivo italiane – specifica Rogers – non solo di usare ritorno alle Triennali nel 1951, riconquista quel una larga varietà di materiali ma anche di ruolo di regista e promotore, in particolare verso accostare insieme più stili differenti. […] Questo l’estero, della cultura del progetto italiano, già in mescolamento di vecchio e nuovo, così tipico parte esercitata anche in alcune fasi del periodo dell’architettura domestica italiana, viene non prebellico. da un’idea preconcetta dell’architetto ma dalle Tuttavia, come sappiamo, sulle pagine di Vogue occasioni che si sono spontaneamente aperte viene invitato a scrivere Ernesto N. Rogers, che, prima di lui. È usuale in Italia inserire nuovi per tutti i motivi già descritti, rappresenta tra arredi in vecchi palazzi o costruire ville moderne il 1946 e il 1948 la personalità ‘ufficialmente’ all’interno delle quali si trovano numerose più autorevole e rappresentativa della cultura antichità”. architettonica moderna italiana e milanese in Riguardo allo specifico tema del disegno degli particolare. elementi d’arredo, che evidentemente Rogers Ma, cosa scrive Rogers su Vogue? Qual è considera una delle punte avanzate della il messaggio che vuole portare al pubblico sperimentazione in tal senso della scuola

americano della nuova cultura del progetto milanese, anche in termini di rivoluzione © Condé Nast in fermento a Milano? Innanzitutto è del concetto d’interni, osserva che “i mobili 1 AA.VV., Il design e le sue trasferirsi in seguito all’Art interessante osservare che l’intellettuale disegnati dal gruppo milanese raggiunsero prospettive disciplinari, atti Institute of Chicago e, nei tre Rogers sembra travestirsi per questo articolo qualità leggerezza e flessibilità così come qualità del convegno, Centrokappa anni successivi, in altri 10 musei divulgativo un po’ da Gio Ponti, adottando un pratiche e concrete. Questo va molto più a fondo – Regione Lombardia, Milano degli Stati Uniti. 1977. 6 Sostenuta dal Ministero linguaggio molto diretto, ricco di entusiastiche della mera superficie lucida, perché è il frutto di 2 Tranne Mucchi, laureato in Italiano del Commercio con e puntuali descrizioni delle originali e vincenti un’alleanza consapevole di utilità e bellezza. […] ingegneria a Bologna nel 1923, l’Estero, la CNA nel 1948 caratteristiche di un certo “modo milanese” di affianco al loro valore intrinseco essi aggiungono ed Eugenio Gentili Tedeschi, aveva aperto un punto vendita laureato in architettura al a New York chiamato “House of progettare città, case, arredi o gioielli: insomma, una certa quantità di design sperimentale che Politecnico di Torino nel 1939. Italian Handicrafts” che, grazie un articolo decisamente vivace e comunicativo, eventualmente entrerà della produzione di 3 Rosalind Pepall, “Good Design a fondi americani, aiutava gli quasi pubblicitario. Importante anche la scelta massa”. is Good Business”: Promoting artigiani promettenti ad ottenere Postwar Italian Design in adeguati strumenti di lavoro e di Rogers di non citare mai nomi specifici, Rogers vuole portare al pubblico americano America, in Giampiero Bosoni (a a trovare dei mercati per i loro tanto meno di quelli fotografati da Penn, ma un messaggio di fiducia nel futuro che pare cura di), Il Modo Italiano – Italian prodotti. parlare piuttosto “di circa cinquanta architetti concretizzare il messaggio nella bottiglia Design and Avant-garde in the 7 Edoardo Persico, Profezia 20th Century, Skira edizioni, dell’architettura, conferenza nell’insieme che, per similarità di metodo e “Sostanza di cose sperate”, lanciato ai posteri 2006, pp. 68-79. tenutasi la sera del 21 gennaio affinità di gusti, si possono considerare nel nel 1935 da Persico, e posto a suggello 4 In quel periodo art director 1935 a Torino, pubblicata della Herman Miller Co. postuma su Casabella, complesso qualcosa come una Scuola”. Notiamo conclusivo del suo ultimo testo Profezia 5 7 La grande esposizione “Italy nn.102-103, pp. 2-5. in questo caso che, forse per la prima volta, dell’architettura . at Work” (circa 2.500 opere questo gruppo viene pubblicamente definito con Nel 1950, il grande designer americano Walter in mostra) s’inaugurò il 29 Giampiero Bosoni e Chiara il termine “scuola milanese”. Rogers racconta Dorwin Teague, in “viaggio d’esplorazione in novembre 1950 al Brooklyn Lecce insegnano presso Museum of Art, dove rimase il dipartimento di Design, come questi giovani architetti siano impegnati Italia” per organizzare la mostra “Italy at Work” fino al 31 gennaio 1951, per Politecnico di Milano. “a prendere parte alla pianificazione urbana scriverà un resoconto per la rivista Interiors, e alla ricostruzione di Milano” ma, insieme nel quale esprime il suo vivo interesse per la con gli artigiani (componente creativa citata libertà e l’inventiva dei designer italiani, non più volte), siano anche interessati a disegnare soggetti alle regole del grande commercio né alle elementi d’arredo, oggetti per la casa e – perché esigenze della produzione di massa. no – “saltuariamente collane o altri oggetti di Teague, quasi a rispondere a Rogers, concludeva gioielleria da far indossare a una delle bellezze che quella dinamica rinascita della produzione italiane”. Altro passaggio importante, di forte e della progettazione italiana stava “muovendo impatto evocativo per il pubblico americano, i primi passi”, ma avrebbe fatto ancora

è quando Rogers ricorda che “la tradizione molta strada. © Condé Nast Pagina a fronte. In alto: due diverse sedute: in • Opposite page. Top: an chairs: in the foreground un camino passante tra primo piano, una classica open fireplace between is a classical Chiavarina- due stanze, inserito in uno poltroncina modello two rooms is inserted into Campanino chair and in spesso muro portante, Chiavarina-Campanino; a thick loadbearing wall the background stands nell’appartamento per in secondo piano, il in an apartment for Count the prototype of an il conte Melzi d’Eril, prototipo della poltrona Melzi d’Eril, designed by upholstered chair that progettato dallo studio imbottita e smontabile BBPR, in Palazzo Radice could be dismantled, BBPR, nel palazzo Radice disegnata da Zanuso Fossati at Via Cappuccio designed by Zanuso in Fossati in via Cappuccio nel 1947 per il concorso 13, Milan. Bottom: an 1947 for the New York 13 a Milano. In basso: un del 1948 al MoMA di apartment interior by MoMA “International interno dell’appartamento New York “International Marco Zanuso in the attic Competition for Design di Marco Zanuso nel Competition for Design of a late-19th-century in Low-Cost Furniture” sottotetto di un palazzo in Low-Cost Forniture”, building on Piazza held in 1948. It was di fine Ottocento in e prodotta da Moretti e Castello, Milan. Penn manufactured by Moretti piazza Castello a Milano. Bianchi. underscores the relation e Bianchi. Penn sottolinea il In questa pagina: between ancient and This page: a portrait of rapporto tra antico e ritratto di Franco Albini, modern by composing Franco Albini, aged 43, moderno componendo in allora quarantatreenne, a play of perspective leaning on a T-square un gioco di prospettiva appoggiato a una riga a T with two very different © Condé Nast 102 PROGETTI/PROJECTS domus 1012 Aprile / April 2017 domus 1012 Aprile / April 2017 PROGETTI/PROJECTS 103

• 1948: Three years had passed since the end group of architects Penn portrayed in 1948 and of the war in Europe. The liberation of Milan whose works he photographed for the Vogue on 25 April 1945 had confirmed the war’s story. It is no coincidence that this collection of end in Italy but it was a city still profoundly figures involved with architecture and design marked by the bombings. The spirit that presented to the American public the principal accompanied this initial postwar period protagonists of the first generation, already was still strongly marked by the political active in the 1930s (E.N. Rogers, E. Peressutti, and cultural rebirth achieved after 20 years L. Barbiano di Belgiojoso, F. Albini, I. Gardella of Fascist regime and 5 devastating years and G. Romano), and of the second generation of war. The group of rationalist architects of the Milanese rationalist school (V. Viganò, constituted a noteworthy democratic force, A. Castelli Ferrieri, E. Gentili Tedeschi, M. busy responding to the urgent needs of the Tevarotto, M. Zanuso). The latter started reconstruction and offering solutions. The their careers straight after the war and youngest among them were particularly worked alongside other important Milanese sensitive to the lively climate of cultural architects who would write the history of renewal and ready to put all their design Italian architecture and design. Special passion at the service of civil society, reference should also be made to two other interpreting its needs and demands to interesting figures, unquestionably significant transform its lifestyle via the design of and different from the others, who were both everyday objects, primarily those destined for involved in the Vogue article: Luigi Caccia the home. Dominioni and Gabriele Mucchi. The well-known ethnomusicologist Roberto Various factors linked these architects: nearly Leydi – a refined intellectual, friend of all had graduated from Milan Polytechnic;2 Umberto Eco and Luciano Berio and one they helped develop modern architecture in

of the young protagonists in this lively Italy; many were involved to varying degrees © Condé Nast postwar world – recalled: “From 1945 on, in anti-Nazi-Fascist resistance groups; and, in • Above: a corner of the chairs in white wood; architects and designers played an absolutely the postwar period, most were involved in the living room in Franco a large 1930 Madonna preeminent role in the cultural life in Milan. architectural (but also political) discourse that Albini’s apartment on Via by Arturo Martini and a That is, one could not think of Milanese was unfolding within the MSA (Movimento De Togni, Milan. In the Biedermeier chair. cultural life without thinking of a certain Studi per l’Architettura). foreground is the Veliero Opposite page: a young bookcase designed by Vittoriano Viganò in group of architects: without thinking of Going back to Penn’s photo piece of 1948 and Albini in 1940, here in his office-apartment on Ernesto Nathan Rogers, for example, without its publication in Vogue in 1949, it is also an unproduced study the piano nobile of an thinking of the two designers Albe Steiner useful to recall the interest taken by the version. Bottom: a photo 18th-century Milanese and Max Huber.”1 The key role played by United States in the postwar reconstruction of the living room in residence. In the Giovanni Romano’s foreground is the Ernesto N. Rogers, mentioned by Leydi as of Italy. The Americans were quite attuned to apartment on Via De “5 pezzi” chair in steam- the most typical of that group of architects, the idea of contributing to the rebuilding of Togni with a table bent ash, designed was further highlighted by the fact that the Europe, Italy in particular, and this is why a designed by Asnago by Viganò in 1946 for American Vogue asked him to write the text significant plan for economic assistance, the and Vender for the 1936 Compensati Curvati in Triennale; four Chiavari Monza Milan: Design Renaissance that accompanied ERP (European Recovery Program, also known Irving Penn’s photographic report, which took as the Marshall Plan after the Secretary of up 10 pages of the magazine’s November 1949 State who enacted it), was put into effect issue. Rogers intense and prophetic words are between 1947 and 1951. In this context, it is interwoven with the measured and incisive interesting to note that around the time Penn photos taken by Irving Penn in Milan in May was in Milan photographing the activities and June of the previous year, depicting the of the Milanese architects, the New York principal members of that group of Milanese magazine Interiors published, in July 1948, architects and photographing the interiors of an entire issue devoted to developments in their houses. These are skilful photographic postwar Italy in the field of interior design interpretations where Penn’s typically elegant and furnishings designed by the country’s still-life approach offers glimpses of certain most innovative architects.3 George Nelson, a innovative furnishing elements that can be well-known architect and admired American considered a foretaste of what would later designer,4 wrote the introduction to this “first be consecrated as good Italian design for the exhaustive American presentation of Italian home. postwar design.” He said he was particularly The utopian vision “beyond architecture” struck by the “flexibility” of Italian furniture, with its critical awareness of modern design a characteristic that celebrated the qualities was inspired by an ideological search for the of lightness and mobility. Nelson mentioned “substance of things hoped for” prophesied by works by various designers including the Edoardo Persico. It is the thread linking this BBPR studio (Banfi, Belgiojoso, Peressutti and

In alto: un angolo Arturo Martini del 1930 del soggiorno e una poltroncina tipo dell’appartamento di Biedermeier. Franco Albini in via De Pagina a fronte: il Togni a Milano. In primo giovane Vittoriano Viganò piano, la libreria Veliero nel suo appartamento- disegnata da Albini nel studio al piano nobile 1940, presentata in una di una casa milanese veste inedita, in una del Settecento. Sulla fase di studio. A destra: sinistra, un dipinto del la foto del soggiorno Cinquecento veneziano; dell’appartamento di in primo piano, Giovanni Romano in via la sedia “5 pezzi” in De Togni con il tavolo compensato di frassino disegnato da Asnago e curvato a caldo, Vender per la Triennale progettata da Viganò nel del 1936, quattro sedie di 1946 per la Compensati Chiavari in legno bianco, Curvati di Monza una grande Madonna di © Condé Nast Foundation Irving Penn © The 104 PROGETTI/PROJECTS domus 1012 Aprile / April 2017 domus 1012 Aprile / April 2017 PROGETTI/PROJECTS 105

Rogers) and Franco Albini, who, according tradition lives on among these Milanese to Interiors, was the Italian designer best artists for their humanistic and universal known to its readers. vision.” Between these poles (very similar Another important initiative providing to those described earlier in the rationalist a great opportunity for Italian design to manifesto of 1926), Rogers went on to say that penetrate the American market took the “luckily, Milan occupies a midway position form of the “Italy at Work,” exhibition5, which between the extremes of ancient and modern.” Meyric Rogers, Curator of Decorative Arts Here, the author presents the foundation for and Industrial Arts at The Art Institute of his concept of design, always attentive to and Chicago, began promoting in 1948, along with appreciative of “pre-existing environmental the Compagnia Nazionale Artigiana (CNA).6 factors,” a pillar of much Italian postwar The multifaceted Gio Ponti was a key figure architectural culture until the 1960s. in this prestigious project; after taking back “It is characteristic of Italian furnishing and the reins of Domus in 1948 and becoming decoration,” Rogers specified, “not only to use involved with the Milan Triennale in 1951, a variety of materials but also daringly to set he resumed his promotion of Italian design, one style beside another. [...] This mingling focusing on audiences abroad – a role he had of old and new, so typical of Italian domestic already played at times prior to the war. architecture, arises not from any preconceived However, as we know, it was Ernesto N. ideas of the architect but from the occasions Rogers who was invited to write for Vogue that have spontaneously opened up before and, for all the above reasons, between him. It is usual in Italy to fit new furnishing 1946 and 1948 became “officially” the most into old palaces or build modern villas in authoritative and representative figure of which to house antiques.” modern Italian architecture, specifically that As for the specific theme of interior

of Milan. design elements, which Rogers evidently © Condé Nast What did Rogers write for Vogue? What considered one of the progressive points of 1 “Il design e le sue prospettive remained until 31 January message did he want to convey to the experimentation by the Milanese school, also disciplinary”, conference 1951, when it travelled to The American reader about the new design in terms of revolutionising the concept of the proceedings, various authors, Art Institute of Chicago and, culture that was emerging in Milan? First, it interior, he noted that “the furniture designed Centrokappa-Regione over the next three years, ten Lombardia, Milan 1977). other museums in the United is interesting to note that, for this instructive by the Milanese group has gained ease and 2 With the exception of Mucchi, States. text, the intellectual Rogers seemed to flexibility as well as concrete and practical who graduated in engineering 6 With support from the disguise himself to a certain degree as Gio quality. This goes deeper than mere surface from Bologna in 1923, and Ministero Italiano del Eugenio Gentili Tedeschi, who Commercio con l’Estero, the Ponti, adopting a direct language full of polish, because it is the fruit of a conscious graduated in architecture from CNA had opened a retail outlet enthusiastic and precise descriptions of the alliance of usefulness and beauty. [...] Turin Polytechnic in 1939. in New York in 1948, called the original and winning characteristics of a For this reason, as has been said before, 3 Rosalind Pepall, “Good Design “House of Italian Handicrafts,” is Good Business”: Promoting which, with American backing, certain “Milanese approach” to designing unusual features of decoration have the same Postwar Italian Design in helped promising craftspeople cities, houses, furnishings and jewellery. purpose as racing cars; besides their intrinsic America, in Giampiero Bosoni obtain the proper work tools In short, it was a lively and communicative value they sum up a number of experimental (ed.), Il Modo Italiano – Italian and find markets for their Design and Avant-garde in the products. article, almost an advertisement. Rogers’s designs that will eventually go into mass 20th Century, Skira, New York 7 Edoardo Persico, “Profezia decision to never cite specific names, not even production.” 2006, pages 68-79. dell’architettura”, lecture given 4 those of the people Penn photographed, was Rogers wanted to give the American public During this period, he was on the evening of 21 January the art director of Herman 1935 in Turin, published also significant. Rather, he spoke of “about a message of faith in the future that seemed Miller Co. posthumously in Casabella fifty [architects] altogether, but a similarity to concretise the message in a bottle, the 5 The large exhibition “Italy issue 102-103, pages 2-5. of method and an affinity of tastes among “substance of things hoped for” idea that at Work” (featuring approx. 2,500 works) opened on Giampiero Bosoni and Chiara them allow us to consider them as forming Persico had cast out to the future in 1936 29 November 1950 at the Lecce teach at the Department something like a School.” It is worth noting and used to end his last piece, Profezia Brooklyn Museum, where it of Design, Milan Polytechnic. that this was perhaps the first time this dell’architettura (Architecture’s Prophecy).7 group was defined as a “Milanese school.” In 1950, the great American designer Walter Rogers said these young architects were Dorwin Teague went on an “exploratory engaged in taking “part in the city planning tour of Italy” to organise the “Italy at Work” and reconstruction of Milan,” but also, along exhibition and wrote an account of his trip with craftspeople (the creative component for Interiors magazine in which he expressed he frequently mentioned), interested in his profound interest in the freedom and designing furnishings, domestic objects and, inventiveness of Italian designers, who why not, occasionally “a necklace or other were not subject to the rules of the mass pieces of jewellery to be worn by one of the market. As if in response to Rogers, Teague Italian beauties.” In another important concluded that the dynamic rebirth of Italian passage, strongly evocative for the American manufacturing and design was “taking its

In alto: lo spazio a giorno notorietà internazionale, • Opposite page. Top: photographed by Penn, dell’appartamento di Luigi raggiunta attraverso the living room of Luigi an indication of her Caccia Dominioni nel le sperimentazioni Caccia Dominioni’s attic international acclaim, sottotetto, ristrutturato nella tecnica di stampa apartment, restructured achieved through dallo stesso architetto, su stoffa, condotte by the architect himself, experiments with fabric di un palazzo d’epoca nell’azienda omonima in a period building in printing conducted by di Milano. Sullo sfondo, da lei fondata, e le sue Milan. In the background the company of the il tavolo T3 Cavalletto capacità imprenditoriali. is a T3 Cavalletto table same name she founded. (produzione Azucena, Esposte a Parigi, New (Azucena manufacture, Exhibited in Paris, New 1947), disegnato da York e Berlino le stoffe 1947), designed by York and Berlin, Fede Caccia; in primo piano, d’arte della Fede Cheti Caccia; in the foreground Cheti artistic fabrics were sedute Tripoline. A erano diffuse attraverso are Tripoline chairs. sold in shops in Italy destra: ritratto di Piero punti vendita in Italia e Bottom: a portrait of and abroad, and the fruit Fornasetti, grande all’estero ed Piero Fornasetti, a great of collaboration with amico di Gio Ponti con il erano frutto della friend of Gio Ponti’s, famous artists, architects, quale progettò elementi collaborazione con with whom he designed painters and designers of d’arredo e interni. artisti, architetti, pittori furnishings and interiors. the day Pagina a fronte: Fede e disegnatori famosi This page: Fede Cheti Cheti è ritratta da Penn a dell’epoca testimonianza della sua © The Irving Penn Foundation Irving Penn © The 106 PROGETTI/PROJECTS domus 1012 Aprile / April 2017 domus 1012 Aprile / April 2017 PROGETTI/PROJECTS 107

MILAN, DESIGN RENAISSANCE by Ernesto N. Rogers IRVING PENN: CENTENNIAL – UNA MOSTRA AL/AN EXHIBITION AT THE METROPOLITAN MUSEUM OF ART, NEW YORK

[Editor’s note: Ernesto N. Rogers, a practical techniques and economy opposite points of view, for a long Per celebrare il centenario della a Issey Miyake. A completare la • The Metropolitan Museum The Met collection prior to the member of the important Milanese of production the young theorists time they managed between them nascita di Irving Penn (1917- rassegna, una serie di fotografie di of Art will present a major promised gift. firm of architects known as had everything to learn. Gradually, to curb the inventive spirit. To 2009), il Metropolitan Museum Penn acquisite dal Met prima della retrospective of the photographs The Met’s collection of works by B.B.P.R., has had triple careers. He however, working partnership were those who whished to keep the of Art presenta un’ampia promessa donazione. of Irving Penn to mark the Irving Penn currently consists has lectured at universities here formed and modern and artistically classical pattern, iron and steel retrospettiva sulla sua fotografia. La raccolta di opere di Penn centennial of the artist’s birth. of some 145 photographs. These and abroad, was the former editor designed models found expert were anathema, and vice versa. Nel corso di una carriera che ha nelle collezioni del Met consiste Over the course of his nearly include a suite of 65 nude studies of “Domus,” and now spends part execution. Then, quite naturally, as the artists’ coperto un arco di quasi 70 anni, attualmente di circa 145 fotografie, 70-year career, Irving Penn from 1949–50 donated by the of his time in city planning in the For the past twenty years a theories matured, they gained l’artista ha affinato al massimo che comprendono una serie di 65 (1917-2009) mastered a pared- artist in 2002 and featured that Argentine.] typically Milanese institution, the technical ability, and increasing grado un’estetica essenziale studi di nudi del 1949-50, donati down aesthetic of studio same year in The Met’s exhibition “Triennial” international exposition numbers of them are now able della fotografia di studio, che si dall’artista nel 2002 e presentati photography that is distinguished “Earthly Bodies: Irving Penn’s To build a city or a house, to design of decorative and industrial arts to manipulate the complex caratterizza per la sua meticolosa nello stesso anno nella mostra for its meticulous attention to Nudes, 1949-50”. a chair or a teaspoon are all facets and modern architecture, has instruments of today. With the attenzione alla composizione, alla “Earthly Bodies: Irving Penn’s composition, nuance and detail. In 2014, with funds from an of the same problem. In every been the battleground where the return of political normalcy Italian sfumatura e al dettaglio. Nudes, 1949-50” allestita sempre The exhibition follows the 2015 anonymous benefactor, the case the maker is concerned, in two opposing trends have clashed. architects are free to use iron, steel La mostra fa seguito all’annuncio, al Met. Nel 2014, con fondi di un announcement of the landmark Museum acquired from the varying degree, with attaining The organization had long wished or wood as circumstances demand. fatto nel 2015 dalla Irving benefattore anonimo, il museo promised gift from the Irving Irving Penn Foundation an a harmonious balance between to fit the activities of artists and It is characteristic of Italian Penn Foundation, riguardo a ha acquisito dalla Irving Penn Penn Foundation to The Met of extraordinary group of 64 utility and beauty. In Italy’s Milan, architects into the exhibitions furnishing and decoration not un’importante donazione al Met, Foundation uno straordinario more than 150 photographs by platinum prints from the artist’s a group of architects are working of technical craftsmanship but only to use a variety of materials costituita da oltre 150 fotografie gruppo di 64 stampe al platino Penn, representing every period celebrated Small Trades series that way. There are about fifty of they did not set up high enough but also daringly to set one style di Penn a rappresentare ciascun provenienti dalla celebre serie of the artist’s dynamic career with from 1950–1951 depicting them altogether, but a similarity © Condé Nast aesthetic standards or subjects for beside another. No self-respecting periodo del dinamico percorso Small Trades, prodotta nel 1950- the camera. laborers in Paris, London, and of method and an affinity of tastes competition. Finally, in 1947, the architect or decorator will waste dell’artista con la macchina 1951, con immagini di lavoratori The gift forms the core of the New York with the tools of among them allow us to consider with deep-seated prejudices, with progressive forces brought their his time designing imitations, but fotografica. La donazione forma con gli attrezzi del loro mestiere exhibition, which will feature their trades. them as forming something like a the fact that people’s eyes are weight to hear, and that year’s many have done interiors in which il cuore della mostra, che vede scattate a Parigi, Londra e New more than 200 photographs by The portraits of workers School. The objects illustrated here accustomed to the styles of the past exposition, if we make allowance for their own works harmonize with esposte oltre duecento immagini, York. I ritratti di lavoratori, così Penn, including iconic fashion (as well as the nudes and other represent the widespread activity and they unconsciously compare some imperfections, made a serious authentic antiques. This mingling tra cui alcuni iconici studi di moda come i nudi e altre immagini studies of Lisa Fonssagrives-Penn, photographs in the Museum’s not only of their makers, but also everything new to a classical statement of modern themes, from of old and new, so typical of Italian di Lisa Fonssagrives-Penn, moglie appartenenti alle collezioni del the artist’s wife; exquisite still collection) are a key component all their fellow craftsmen who example. the spoon to the city. domestic architecture, arises not dell’artista, delicate nature morte, museo, rappresentano un elemento lifes; Quechua children in Cuzco, of the centennial exhibition. are working in the same spiritual Luckily, Milan occupies a midway Skilled workers saw convincing from any preconceived ideas of the bambini Quechua a Cuzco, in Perù, chiave nella mostra del centenario. Peru; portraits of urban laborers; The Museum began to acquire climate. position between the extremes of illustrations of the architect’s architect but from the occasions ritratti di lavoratori in ambiente Il museo ha iniziato ad acquistare female nudes; tribesmen in New photographs by Irving Penn Many of these young architects ancient and modern. Although it theories and from their practical that have spontaneously opened up urbano, nudi femminili, indigeni fotografie di Irving Penn nel Guinea; and colour flower studies. in 1959. It has presented two have been called upon to take has access to the heritage of Italian building experience the architects before him. It is usual in Italy to delle tribù della Nuova Guinea 1959, e fino a oggi ha ospitato due The artist’s beloved portraits of monographic shows on the artist part in the city planning and culture, it does not offer the same came to appreciate the know-how fit new furnishing into old palaces e studi a colori di tema floreale. mostre monografiche sull’artista: cultural figures from Truman to date: in 1977, “Irving Penn: reconstruction of Milan, but such distracting testimony to the past, of the man with the tools. The or build modern villas in which to Molto cari all’artista, in mostra nel 1977 “Irving Penn: Street Capote, Picasso and Colette Street Material. Photographs serious responsibilities do not as, say, Florence or Rome, and the furniture designed by the Milanese house antiques. sono visibili anche i ritratti di Material. Photographs in Platinum to Ingmar Bergman and Issey in Platinum Metals, 1975–1976”, prevent them from designing in rapid tempo of its business and group has gained ease and And who do our young Milanese esponenti del mondo culturale, Metals, 1975–1976”, e, nel 2002, la Miyake are also featured. and, in 2002, the aforementioned their odd moments a necklace or industry spurs it on to vigorous flexibility as well as concrete and architects have for their clients? da Truman Capote a Picasso, da già citata “Earthly Bodies: Irving Rounding out the exhibition are “Earthly Bodies: Irving Penn’s other pieces of jewellery to be worn renewal. This may explain the practical quality. This goes deeper There was an old Count in Milan Colette a Ingmar Bergman, fino Penn’s Nudes”. photographs by Penn that entered Nudes.” by one of the Italian beauties. Every zest with which the architects than mere surface polish, because it who used to say: “The outside of the “IRVING PENN: CENTENNIAL” object on which they lay their hands and designers of the Milanese is the fruit of a conscious alliance of house is for ignoramuses; the inside follows a pattern of style. They give School have advanced the cause usefulness and beauty. is what betrays the ownership of Curatori mostra/Exhibition curators Jeff L. Rosenheim free rein to imagination within the of the modern. The group includes In the lamentable times of Fascist a gentleman.” On this point our (curatore responsabile di/curator in charge of bounds of logic but check it when no such pioneers as Frank Lloyd autocracy, or economic self- young architects do not agree. The Metropolitan Museum of Art’s Department it threatens to spill over into the Wright or a Le Corbusier, but the sufficiency, architects had almost Their wide vision, which embraces of Photographs) e/and subconscious or to pine away on the energy and esprit de corps of its completely to give up the use of everything from a spoon to a city, Maria Morris Hambourg (curatrice indipendente/independent curator) dusty shelves of an archaeologist. members are attracting interest iron and steel. Making a virtue admits of no such contradiction. The Renaissance tradition lives both national and international. of necessity they bent all their Moreover, they aspire to build not Organizzazione mostra/Exhibition organisation The Metropolitan Museum of Art on among these Milanese artists Where furnishings are concerned, inventive powers to finding new only for a privileged class but for in collaboration with for its universal and humanistic Milan occupies a particularly uses for wood. as large a part as possible of the The Irving Penn Foundation vision. But as moderns they have, of favoured position because of the Out of this period have come public. For this reason, as has Supporto di/Supported by course, felt the influence that began thousands of skilled workers many interesting experiments been said before, unusual features Terra Foundation for American Art, with William Morris during the last employed in the factories of the and a multitude of new forms to of decoration have the same the Enterprise Holdings Endowment, e/and The Peter Jay Sharp Foundation century and has been carried over surrounding Brianza region. These enrich the orchestration of their purpose as racing cars; besides by Gropius and other contemporary factories have a productive and compositions. Because these forms their intrinsic value they sum up Sedi/Venues The Met Fifth Avenue, Gallery 199 masters into our own. They have technical capacity the equal of were softer and more rounded, a number of experimental designs (24.4–30.7.2017)

learned, in other words, to observe any in Europe, but their designs the conservative section of public that will eventually go into mass Foundation Irving Penn © The Grand Palais, Paris (9.2017–1.2018) the minutiae of today. This middle are often lacking in taste and out opinion jumped to the gratifying production. Berlin ground can not be held without of date. The contrast between conclusion that they had abandoned There are sings in the air that São Paulo, Brazil a struggle and the Milanese their potentialities and their metal as too crude, cold and the inventive talent of Milanese Catalogo/Catalogue architects have trod a stony path to achievements spurred architects inhuman and were turning the decorators, who have given ample The Metropolitan Museum of Art, New York, 2017 success, preserving at all costs their on to enlist the existing factory clock back to a less severe manner. proof of both their taste and artistic integrity. In countries where organization in the cause of Many prejudices with which technical ability, will some day Distribuito da/Distributed by Yale University Press, there is no longstanding artistic modern ideals. It was and still is the modern movement met at create a new, typically Italian New York-London tradition, modern art has to combat a process of mingled argument its beginnings have now been product asinternationally known Autori catalogo/Catalogue authors intellectual sluggishness and the and persuasion. The architects overcome. And this means as the fifteenth-century Savonarola Maria Morris Hambourg, lack of background and culture. accused the technicians of being prejudices on the artists’ part as chair, ready to compete in the Jeff L. Rosenheim But in Italy just the opposite is old-fashioned and tasteless, and the well as on that of the general public. mass market with the best work of www.metmuseum.org

true. There the artist has to cope latter retorted that in the field of Starting out from diametrically Eames, Aalto, and Saarinen. © Condé Nast Questo testo è stato pubblicato in Vogue • This article, translated from the Italian by Sopra, da sinistra: Irving Penn, Rochas • Above, from left: Irving Penn, Rochas (America) nel numero del 15 settembre 1949, Frances Frenaye and illustrated with photographs Mermaid Dress (Lisa Fonssagrives- Mermaid Dress (Lisa Fonssagrives- pp. 152-157 e 183, con la traduzione di Frances by Irving Penn, was taken from the American Penn), Paris, 1950. Stampa al platino Penn), Paris, 1950. Platinum-palladium Frenaye. Era illustrato con alcune delle foto di magazine Vogue (15 September 1949, palladio, 1980. The Metropolitan print, 1980. The Metropolitan Museum Irving Penn che abbiamo riprodotto nella pagine pages 152-157 and 183). The photos were Museum of Art, New York; Irving Penn, of Art, New York; Irving Penn, Truman precedenti e che erano state commissionate Vogue commissioned by and are published on the Truman Capote, New York, 1948. Capote, New York, 1948. Platinum- dalla rivista stessa. In questa pagina, la copertina previous pages. This page shows the cover Stampa al platino palladio, 1968. The palladium print, 1968. The Metropolitan del numero. of the issue. Metropolitan Museum of Art, New York Museum of Art, New York