COMUNE DI CALICE LIGURE NORME DI ATTUAZIONE

TITOLO I

DISPOSIZIONI GENERALI

CAPO I: IL PIANO URBANISTICO COMUNALE

ART. 1 - FINALITA'

1.1. Efficacia del Piano Urbanistico Comunale

Il Piano Urbanistico comunale (PUC) disciplina su tutto il territorio comunale, nel rispetto dei principi generali sanciti dagli art.. 2 e 5 della LUR 36/97, ogni attività urbanistico-edilizia del suolo, soprassuolo e sottosuolo.

1.2. Livello di pianificazione:

La pianificazione a livello comunale è volta a:

- tutelare l'integrità fisica e l'identità culturale del territorio;

- valorizzare le risorse ambientali e le economie locali;

- favorire il governo del territorio nelle sue diverse componenti, disciplinando le trasformazioni territoriali conseguenti ad interventi di tipo urbanistico, edilizio, infrastrutturale, vegetazionale e geomorfologico, e ad azioni aventi comunque incidenza sull'uso e sulla organizzazione del territorio.

1.3. Interventi sul territorio comunale

Ogni intervento deve rispettare:

- le leggi nazionali e regionali in materia.

- i vincoli e le prescrizioni stabilite dalle presenti norme.

- la destinazione d'uso e i regimi di intervento ammessi nei singoli ambiti di conservazione e riqualificazione, nelle aree di ambito, nei distretti di trasformazione; - gli indici di edificabilità e/o le quantità massime prefissate e i parametri edilizio - urbanistici per categoria e/o per area di intervento; - i tipi di intervento sul patrimonio edilizio esistente; - le modalità di attuazione degli interventi edilizi e di quelli infrastrutturali; - la salvaguardia, la tutela ed il corretto uso del territorio.

1 14. Poteri di deroga

I poteri di deroga alle Norme di Attuazione del PUC sono regolati dal disposto di cui all'art. 16 della Legge 06-08-1967 n° 765 e successive modificazioni e integrazioni predisposte dalla legislazione in materia.

Voto n° 524/2002 ( l’Art. 14rectius 1.4 relativo ai poteri di deroga, non può trovare ingresso alla luce dell’abrogazione del disposto di cui all’art. 16 della L. 765/1967 ad opera della L.R.- 36/1997 art. 88, comma 1, lettera a.1, dovendo quindi essere stralciato.)

ART. 2 - ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PUC

Il PUC del Comune di Calice Ligure è costituito dai seguenti atti: a - DESCRIZIONE FONDATIVA b - DOCUMENTO DEGLI OBIETTIVI c - STRUTTURA DEL PIANO d - NORME GENERALI D'ATTUAZIONE, DI CONFORMITA' E CONGRUENZA

ART. 3 ELABORATI GRAFICI DEL PUC costituiscono elaborati grafici del PUC le seguenti tavole:

A - CARATTERI FISICI PAESISTICI - I VINCOLI

A1 La morfologia scala 1:25.000 sost. tav B6.1

A2 - I vincoli

A2.1 - Il vincolo idrogeologico scala 1:25.000 sost. tav B6.1

A2.2 - Le aree vincolate ex lege n° 1497/39 scala 1:25.000 sost. tav B6.1

A2.3 - Le aree vincolate D.M. 24/4/85 scala 1:25.000 sost. tav B6.1

A2.4 - Le aree carsiche scala 1:25.000 sost. tav B6.1

A2.5 - Edifici vincolati ex lege n° 1089/39 scala 1:2000 sost. tav B6.3

A3/a/b - Le aree percorse dal fuoco scala 1:5000

B - I PROCESSI STORICI DI FORMAZIONE

B1 - Le fasi storiche di antropizzazione del territorio (allegato alla D.F.) scala 1:25.000

B2 - Sviluppo storico del sistema e principali di riferimento percorsi e insediamenti scala 1:10.000 sost. tav B3.1

2 C - LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA

C1 - Il P.T.C.P. assetto insediativo scala 1:10.000 sost. tav B2.1

C2 - Il P.T.C.P. assetto geomorfologico scala 1:10.000

C3 - Il P.T.C.P. assetto vegetazionale scala 1:10.000 sost. tav B5.3

D - LA PIANIFICAZIONE COMUNALE

D1 - Il P.d. F. in vigore scala 1:5000

D2 - Il P.d.F. in vigore su P.T.C.P. assetto insediativo scala 1:10.000 sost tav B2.2

E - IL SISTEMA DELLE RETI E DEI SERVIZI

E1 - Il sistema dei collegamenti (c.t.r.) scala 1.5000 sost. tav B6.2/a

E2 - Il sistema delle reti tecnologiche (c.t.r.) scala 1:5000 sost. tav B6.2/b

E3 I servizi zonali e generali scala 1:2000 sost. tav B6.

F - ANALISI PROPEDEUTICHE ALLA FORMAZIONE DEL LIVELLO PUNTUALE

F1 - Aspetti geologici e geomorfologici

F1.1 - Carta geologica scala 1:10.000 sost. tav B4.1

F1.2 - Carta geomorfologica scala 1:10.000 sost. tav B4.2

F1.3 - Carta idrogeologica scala 1:10.000 sost. tav B4.3

F1.4 analisi di livello puntuale dell’assetto geomorfologico scala 1:10.000 sost. tav B4.4

F2 - Apetti agronomici forestali

F2.1 - Carta d’uso del suolo con elementi vegetazionali agricolo forestali scala 1:10.000 sost. tav B5.1

F2.2 - Carta della vegetazione reale su basi fisionomiche scala 1:5000 sost. tav B5.2

F2.3 - Analisi di livello puntuale dell’assetto vegetazionale scala 1:10.000

3 F3 - Aspetti insediativi

F3.1 - Gli organismi elementari scala 1:10.000 sost. tav B3.2

F3.2 - Le unità insediate e i tessuti edilizi (allegato alla D.F.) scala 1:25.000

F3.3 - I tipi edilizi (allegato alla D.F.)

F3.4 - Le analisi di livello puntuale dell’assetto insediativo scala 1:10.000 sost. tav B3.3

F4 - Sintesi

F4.1 sintesi delle analisi di livello puntuale scala 1:10.000

G - PROCESSI SOCIO ECONOMICI

G1 – Il territorio

G1.1- La provincia di sull’assetto delle comunicazioni interregionali. La suddivisione della provincia in comprensori scala 1:100.000 , 1:700.000 sost. tav B1.1 e B1.2 G1.2 - L’entroterra di Finalborgo nei confronti del Finalese e degli organismi territoriali di P.T.C.P. scala 1:25.000 sost. tav B1.3

G2 - Il patrimonio costruito

G2.1 - La suddivisione del territorio in aree insediate scala 1:5000 sost. tav B7.1

G2.2 - La consistenza edilizia, tabelle per ambito della consistenza edilizia sost. allegato (allegato alla D.F.) sost. allegato

G2.3 - Asservimenti scala 1:5000 sost. tav B7.6

H - LA SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN AMBITI E UNITA’ INSEDIATE PER AMBITO

H1 - Suddivisione del territorio in ambiti scala 1:10.000 sost. tav E2.1

H2 - Le unità insediate per ambito

H2.1 - Ambiti 1,2 scala 1:1000 sost. tav B7

H2.2 - Ambiti 3, 4, 5 scala 1:1000 sost. tav B7

H2.3 - Ambiti 6, 7, scala 1:1000 sost. tav B7

H2.4 - Ambiti 7, 8, 9, 10, 11 scala 1:1000 sost. tav B7

H2.5 - Ambiti 12, I3, 14 scala 1:1000 sost. tav B7

4 I STRUTTURA DEL PIANO

I1 - Tavola di sintesi scala 1:10.000 sost. tav E1.1

I2 - Zonizzazione geologico tecnica scala 1:10.000 sost. tav E4.1

I3 - Assetto generale su C.T.R. scala 1:5000 sost. tav E2.3

I3bis – Carta delle fasce di inondabilità del Piano di Bacino Stralcio del Torrente su Carta di Assetto Generale di PUC scala 1: 5000

I3ter – Carta della Suscettività al dissesto dei versanti del Piano di Bacino Stralcio del Torrente Pora con sovrapposto L’assetto generale di PUC scala 1:10.000

I4a/b - Assetto infrastrutturale su M.C. scala 1:5.000 sost. tav E4.1

I4 - Assetto di PUC per ambiti prevalentemente insediati

I4.1- Ambito 1, 2 scala 1:1000 sost. tav E3.1

I4.2 - Ambiti 3, 4 scala 1:1000 sost. tav E3.2

I4.3 - Ambito 6 e stralci ambiti 7 e 9 scala 1:1000 sost. tav E3.3

I4.4 - stralci aree AP ambiti 5, 11, 15 scala 1:1000

I4.5 – Carta delle fasce di inondabilità del Piano di bacino Stralcio del Torrente Pora su carta di assetto generale di PUC stralcio ambiti 1, 2, 5, 15 scala 1:2000

ART .4 - SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO COMUNALE

Il territorio comunale è suddiviso in ambiti “di conservazione e riqualificazione” e “in distretti di trasformazione” ( LUR n° 36 del 04-09-1997).

5 TITOLO II

DEFINIZIONI GENERALI

CAPO I - PARAMETRI URBANISTICI E EDILIZI E RAPPORTI DELLA CONSISTENZA EDIFICABILE

ART. 5 - DETERMINAZIONI E DEFINIZIONI

5.1 - Parametri urbanistici - edilizi

I parametri da osservare nell’attività di conservazione, riqualificazione e trasformazione urbanistica - edilizia del territorio sono così determinati e definiti: a) St = Superficie territoriale

La superficie territoriale comprende tutto il territorio di riferimento di un’area con l’esclusione delle aree occupate dalla viabilità principale esistente. b) Sf = Superficie fondiaria

Comprende il territorio di con esclusione delle superfici occupate dalla viabilità principale e delle infrastrutture pubbliche o di uso pubblico; sono comprese nella superficie fondiaria le aree destinate alla viabilità e ai parcheggi d’uso privato. b1) Sa = Superficie asservita

Per le nuove costruzioni è quella necessaria a soddisfare la capacità edificatoria stabilita dalle presenti norme per singola area a cui essa si riferisce. Le aree asservite ad un edificio possono restare di proprietà diversa da quella dell’edificio stesso con obbligo della loro assoluta inedificabilità. Su tutti i suoli computati a fini edificatori è sostituito il vincolo di inedificabilità debitamente trascritto nei registri immobiliari, tale vincolo deve risultare in apposito repertorio e, accompagnato da planimetria, su registro tenuto dal Comune. Riguardo alle costruzioni esistenti alla data di adozione del progetto preliminare del PUC, la superficie asservita è quella stabilita dalla normativa vigente al momento della edificazione; nel caso di costruzioni realizzate prima del 31/08/1967, ove non esista agli atti regolare asservimento, si intende asservita l’area di sedime dell’edificio e l’area compresa in una fascia larga 5 metri a partire dal perimetro della Sc dell’edificio stesso, ovvero il confine di proprietà, se a distanza inferore, così come determinati nella situazione catastale alla data di adozione del progetto preliminare del PUC. c) It = Indice di fabbricabilità territoriale espresso in mq/mq

Rapporto tra la sommatoria di tutte le superfici lorde di solaio, così come definite al punto i), delle costruzioni esistenti e di nuova realizzazione e la superficie territoriale (St). d) If = Indice di edificabilità fondiaria espresso in mq/mq Rapporto tra la sommatoria di tutte le superfici lorda di solaio, così come definita al successivo punto i), delle costruzioni esistenti e di nuova realizzazione non destinate a pubblici servizi e 6 relativa superficie fondiaria (Sf). e) Sc = Superficie coperta

Proiezione orizzontale del filo esterno dei muri perimetrali dell’edificio comprese le logge, i porticati, le chiostrine ed esclusi i balconi se posti ad un altezza uguale o maggiore a mt. 3,00 dal terreno sistemato, le lesene e le cornici. f) Lp = Lotto pertinenziale

f.1 - Costruzioni esistenti: Mappale di pertinenza dell'edificio così come documentato nella mappa catastale o dal frazionamento catastale antecedente l'adozione del progetto preliminare del PUC, ovvero dalla normativa (lotto minimo) prevista dal previgente P.di F.); in assenza del mappale di pertinenza si intende per lotto pertinenziale l’area asservita così come calcolata al precedente punto b1 ultimo capoverso.

f.2 - Nuove costruzioni: è l’area costituita da un appezzamento contiguo su cui sorge la costruzione. g) Ue = Unità edilizia

Unità o insieme di unità immobiliari, catastalmente registrate, anche di diversa proprietà, che costituiscono un immobile. h) Rc = Rapporto di copertura

Rapporto fra la superficie coperta e lotto pertinenziale i) Sl = Superficie lorda di solaio

E’ la somma di tutte le superfici di una costruzione esistente o nuova , indipendentemente dalla prevalente destinazione ai vari livelli di calpestio fuori terra ed entroterra, misurata al lordo delle murature , perimetrali delle strutture e dei collegamenti verticali e al netto dei porticati pubblici o di quelli privati se questi ultimi aperti su tre lati e sviluppati fino ad un massimo pari al 50% del perimetro dell’edificio e con profondità non superiore a mt. 2,40, o su due lati, sempre ferme le altre condizioni, quando un lato coincide con il muro di confine o un muro di fascia o di sostegno, delle logge delle scale esterne dei balconi e di tutte le pertinenze accessorie. Per logge si intendono tutte le rientranze, rispetto alla fronte esterna, la cui superficie di calpestio è adibita a balcone coperto, di profondità non superiore a mt. 2,40 : nel caso di profondità maggiore, quella eccedente i mt 2,40 viene conteggiata nelle Sl. Le logge in nessun caso possono essere chiuse comprese strutture leggere mobili o cancelletti riducibili. Si intendono pertinenze accessorie tutte le parti di cui alla successiva lettera r. l) Dc = Distanza dai confini

Distanza minima che intercorre tra ogni punto di perimetro della Sc e il confine di proprietà. m) Df = Distanza tra fabbricati

Distanza che intercorre tra i due punti più vicini delle rispettive superfici coperte (Sc). n) Ds = Distanza dal ciglio stradale

Distanza, misurata sulla perpendicolare al ciglio stradale, che intercorre tra quest'ultimo e il punto più vicino della Sc del fabbricato: per "ciglio stradale" si intende il ciglio esterno del fosso

7 di guardia o della cunetta, ove esistenti, o dal piede della scarpata se la strada è in rilevato, o dal ciglio superiore della scarpata se la strada è in trincea. o) H max = Altezza dei fabbricati

o1 L’altezza di un fabbricato è la distanza fra la “quota di riferimento” ed il “piano virtuale orizzontale” passante per l’estradosso del solaio di copertura dell’ultimo piano praticabile, ovvero se tale solaio è inclinato, per la quota media determinata tra il punto più alto e quello più basso dell’estradosso di detto solaio. Nel caso di fabbricato a gradoni addossato al terreno è ammessa la misurazione per corpi di fabbrica giacenti su “quote di riferimento” differenti. La “quota di riferimento” di un corpo di fabbrica è il punto più basso della giacitura del terreno sul perimetro del fabbricato come risultava prima dell’intervento, ovvero, il piano di spiccato del fabbricato stesso qualora questo sia posto a quota inferiore a detta giacitura , ovvero in caso di area progetto (AP) o interventi di PUO, alla “quota di riferimento” determinata dal progetto complessivo così come cartograficamente individuata negli elaborati. La “quota di riferimento” così individuata deve essere documentata negli elaborati di progetto con atti aventi efficacia probatoria. Il “piano di spiccato” di un fabbricato è il piano orizzontale di separazione tra le fondazioni, considerando in tal senso anche i locali totalmente interrati così come definiti alla successiva lettera r), e la restante parte della costruzione.

o2 Non sono conteggiati nell'altezza:

a) Eventuale accesso ai box interrati quando la sua larghezza non risulti superiore a mt 4,00 o per la larghezza consentita al successivo punto c).

b) Pertinenze accessorie di cui alla successiva lettera r) riguardanti vani tecnici per scale, per macchinari di sollevamento, per impianti di riscaldamento e di refrigerazione ecc.

c) Maggiore altezza mai superiore a mt 2,30 delle fronti opposte a spazi pubblici o di uso pubblico da ricavarsi al di sotto della quota di riferimento a condizione che: - lo spazio antistante dette fronti abbia una profondità libera e orizzontale pari a mt. 6,50; - i muri di contenimento e di sostegno del terreno che delimitano lo spazio di cui sopra non risultino di altezza superiore a mt. 2,00 e in caso di terreno acclive questo sia sistemato con muri di fascia di altezza non superiore a mt. 1,50; - la superficie seminterrata così ricavata al di sotto della quota di riferimento del fabbricato sia destinata a sosta pertinenziale; - l’accesso allo spazio di cui sopra avvenga da rampa collegata alla viabilità di larghezza non inferiore a mt 4.00.

o3 H max Area = si intende la H max di edificio compreso all’interno dell’area in cui l’intervento è compreso, fra quelle individuate all’art. 27 delimitata dal limite di area, o da una via pubblica o privata o da un corso d’acqua o da retinatura differente rappresentante altre aree di PUC. p) Hi = Altezza interna Distanza tra il solaio di calpestio e il soffitto; in caso di soffitto inclinato: distanza tra il solaio di calpestio e il piano teorico orizzontale passante alla quota media tra il punto più alto e quello più basso del solaio inclinato.

8 p1)Hia = Altezze minime necessarie all'ottenimento della abitabilità Fermo restando per le nuove costruzioni la Hia di mt. 2,70 riducibile a 2,40 per locali posto cottura, bagno, disimpegno e ripostiglio, si può derogare da tali altezze, qualora le caratteristiche architettoniche e tipologiche costruttive del manufatto esistente non ne consentono il rispetto. L’Hia minima in deroga per tutti i locali è di mt. 2,20; in caso di intradosso inclinato l’Hia pari a mt. 2,20 è misurata nel punto medio tra il punto più alto e quello teorico più basso posto dove l’intradosso dista non meno di mt. 1,50 dall’estradosso sottostante. Inoltre, sull’esistente, ove venga comprovato l'uso abitativo antecedente l'adozione del preliminare di PUC e a condizione che non vengano modificate le quote d'imposta dei solai di copertura e calpestio e le superfici di solaio, l'altezza minima consentita per l'abitabilità risulterà quella preesistente. r) Pe = Pertinenze accessorie

- Vani tecnici per macchine impianti di sollevamento, o di accesso alla copertura a terrazzo. -Vani tecnici per impianti di riscaldamento o refrigerazione e cabine elettriche aventi le dimensioni indicate dalle leggi in materia; - vani compresi tra la copertura a falda e l'estradosso del solaio di copertura dell'ultimo piano abitabile e agibile, con altezza media interna inferiore a mt. 2,20, non accessibili dal vano scala condominiale; - vani interrati al di sotto dei fabbricati aventi altezza interna non sup. a mt. 2,50 destinati a box pertinenziali (compresi spazi di manovra uscite di sicurezza e accessi) o destinati a cantina nel numero di una per ogni Ue di Sl non superiore a mq 10, o a magazzino, uscite di sicurezza o accessi (rampe); Sono considerati interrati al di sotto del fabbricato anche quei vani che fuoriescono dal terreno, rispetto all’intradosso del primo solaio fuori terra, in misura non superiore a cm 50 e aventi una sola parte, di larghezza max di mt. 4,00, di altezza < mt 2,50; - vani interrati al di fuori dei fabbricati destinati a parcheggio pertinenziale: in tal caso deve essere garantito sopra la soletta di copertura un manto erboso dello spessore minimo di cm. 30; s) U.I. = Unità insediata Cellula edilizia coincidente con una Ue, o insieme di più Ue in caso di cellule edilizie nel tempo aggregatesi, e il lotto di pertinenza. E’ sempre riconosciuta singola UI, anche se nel PUC compresa in UI più ampie, quella per la quale è riconoscibile unicità architettonica, tipologica e di impianto dal piano più basso al tetto e/o venga comprovato che l’intervento proposto non lede i diritti della restante parte della UI di PUC. t) V = Volume del fabbricato Rappresenta la sommatoria dei singoli volumi dei singoli piani dei singoli corpi di fabbrica ad altezza costante ottenuti dal prodotto delle singole Sl per l'altezza che intercorre tra il pavimento e l'intradosso reale o mediato del solaio di copertura abitato o agibile.

5.2 - Calcolo della massima superficie di solaio esistente o di progetto

La Superficie Lorda per nuove costruzioni è ottenuta dal prodotto della superficie fondiaria (Sf) asservita alla costruzione per l’indice fondiario (If) dell’area, ovvero, qualora sia predeterminato il massimo di Sl realizzabile, tale quantità. In alcuni casi la Sl è chiamata Ss (Superficie di solaio).

9 5.3 - Superfici lorde minime di unità immobiliari residenziali a) patrimonio edilizio esistente : nel caso di interventi di ristrutturazione la Sl di una Ue non potrà essere inferiore a mq 70; in caso di frazionamento è consentita una unità edilizia non inferiore a mq 40. b) Nuovi interventi Nei nuovi interventi le Ue non dovranno risultare di Sl inferiori a mq 80, in caso di abitazione bi – plurifamiliare è consentita una Unità non inferiore a mq 40. Sono esclusi dai limiti di cui sopra le Ue che costituiscono nel loro insieme “residenza Collettiva” per le quali si fa riferimento alla legge regionale n° 11 del 4 Luglio 1982 sulla classificazione delle attività ricettive.

5.4 Rapporto di incidenza volumetrica (Riv)

E’ il rapporto del volume così come calcolato alla lettera t) del precedente punto 5.1 e la Sl massima consentita. Tale rapporto, come indicazione generale non potrà risultare superiore a 4,5 a meno di più specifiche indicazioni d’ambito o di scheda AP, ed è da applicarsi nei nuovi interventi o negli interventi di ristrutturazione edilizia.

5.5 Distanza dalle strade

Per quanto si attiene alla distanza dalle strade è sempre prevalente, rispetto alle indicazioni d’Ambito o di singola area, la prescrizione del Codice della Strada.

10 CAPO II - DESTINAZIONI D'USO

ART. 6 - CLASSIFICAZIONE DELLE DESTINAZIONI D'USO E LORO SOTTOCLASSI

- Ogni destinazione d’uso è rappresentata da una sottoclasse inquadrabile in una destinazione fondamentale.

- Il PUC per ogni ambito o area e per ogni distretto o area di sub-distretto indica le destinazioni ammesse e quelle eventualmente vietate.

- Le sottoclassi ammesse, comprese le attività pertinenziali alle stesse che contribuiscono al loro funzionamento, negli ambiti, nelle aree, nei distretti e nelle aree di sub-distretto possono essere introdotte e mantenute; quelle vietate sono tollerate fino al loro esaurimento.

Ogni classe fondamentale è suddivisa in sottoclassi prevalenti:

6.1 Residenziale (re) comprende le seguenti sottoclassi:

6.1.1 residenze familiari 6.1.2 residenze collettive: organismi abitativi a gestione unitaria dotati di servizi comuni

Le sottoclassi indicate possono comprendere: - residenza; - piccole attività artigianali compatibili con la residenza; - sedi di associazioni e circoli culturali; - pubblici esercizi e esercizi commerciali di vicinato; - uffici pubblici e privati, studi professionali; - istituti di credito; - scuole private; - parcheggi pertinenziali;

6.2 Turistico-ricettiva

6.2.1 alberghi 6.2.2 ostelli 6.2.3 agriturismo Le sottoclassi indicate possono comprendere: - la residenza dei conduttori l'attività - attività di ristorazione - parcheggi pertinenziali alle attività - per la sottoclasse 6.2.1 esercizi commerciali di vicinato e pubblici esercizi.

6.3 Commerciale - direzionale (cd)

6.3.1 esercizi commerciali di vicinato (EV) 6.3.2 medie strutture di vendita (MSV) 6.3.3 uffici e servizi privati e pubblici 6.3.3.1 studi professionali 6.3.3.2 uffici privati e pubblici (bancari, assicurativi, agenzie varie, ....) 6.3.3.3 direzioni aziendali

11 6.3.3.4 sedi di partiti, sindacati, associazioni varie 6.3.3.5 palestre, scuole private e simili 6.3.3.6 discoteche, sale gioco e simili

Nelle sottoclassi sopra indicate è consentita la residenza. 6.3.4 impianti di erogazione carburanti

6.4 Agricola (ag)

6.4.1 Agricoltura e allevamento Comprende le attività agricole, anche in serra, allevamento di bestiame e la custodia di animali e le relative attività di trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Comprende altresì la residenza dell'imprenditore agricolo, delle famiglie che provvedono alla conduzione del fondo per proprio conto o per conto dell’imprenditore.

6.5 Produttiva (pr) comprende le seguenti sottoclassi:

6.5.1 artigianato 6.5.2 rottamazioni 6.5.3 magazzini 6.5.4 laboratori di ricerca 6.5.5 attrezzature sociali a servizio degli impianti produttivi (es. mense - ristori - pubblici esercizi) 6.5.6 corrieri, spedizionieri e autotrasportatori 6.5.7 uffici e servizi per gli impianti produttivi 6.5.8 piccolo artigianato, laboratori con vendita diretta del prodotto 6.5.9 medie strutture di vendita

6.6 Servizi pubblici e d'interesse pubblico (sp) comprendono le seguenti sottoclassi

6.6.1 servizi di quartiere: a) pubblici 6.6.1.1 attrezzature per l'istruzione: asili nido, scuole materne, elementari e medie 6.6.1.2 attrezzature sanitarie: distretti sociosanitari, poliambulatori, farmacie comunali 6.6.1.3 sedi amministrative e sociale: sedi circoscrizionali, centri sociali, uffici postali biblioteche, musei, ecc. b) di interesse pubblico 6.6.1.4 edifici per il culto e relative attrezzature 6.6.1.5 sedi dell'associazionismo privato: circoli ricreativi e culturali 6.6.1.6 farmacie 6.6.1.7 impianti sportivi privati (convenzionali)

6.6.2 servizi generali

a) pubblici 6.6.2.1 sedi delle autonomie locali 6.6.2.2 mercati 6.6.2.3 locali di spettacolo 6.6.2.4 case di riposo comunali

12 b) privati 6.6.2.5 sale da spettacolo 6.6.2.6 musei privati 6.6.2.7 cliniche o case di riposo private

6.7 Attrezzature ed impianti pubblici (aip)

6.7.1 viabilità 6.7.2 parcheggi 6.7.3 verde pubblico 6.7.4 impianti sportivi 6.7.5 parchi 6.7.6 impianti di depurazione 6.7.7 impianti tecnologici 6.7.8 depositi e impianti delle aziende erogatrici di servizi

13 CAPO III - INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

ART. 7 - DEFINIZIONE DEI TIPI DI INTERVENTO (ex lege n° 457 del 05.08.78)

Gli interventi di cui al presente articolo si distinguono in:

7.1 – Opere Interne … (abrogato)

7.2 - Manutenzione ordinaria

Interventi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione di finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare e/o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti, Sono da ricondurre a questa categoria a titolo esemplificativo: A - tinteggiatura e ripulitura delle facciate ivi compresi gli infissi esterni anche con eventuale ripresa parziale di intonaci deteriorati o mancanti senza alterazioni dei materiali o delle tinte esistenti; B - manutenzione e sostituzione dei frontalini delle ringhiere dei terrazzi e dei balconi senza alterazioni di materiali, delle tinte esistenti o delle tecnologie; C - sostituzioni di tegole, gronde e pluviali o altri elementi di copertura senza alterazioni di materiali, delle tinte esistenti o delle tecnologie; D - manutenzione e sostituzione delle recinzioni e delle altre opere di arredo nelle pertinenze esterne senza alterazioni di materiali, delle tinte esistenti o delle tecnologie; E - riparazione e/o sostituzione di impianti tecnici che non comportino la costruzione o la destinazione ex - novo di locali per servizi igienici e tecnologici; F - tinteggiature, pulitura e rifacimento degli intonaci interni; G - riparazione e/o sostituzione in forma identica di infissi esterni ed interni nonché di pavimenti.

7.3 Manutenzione straordinaria

Opere e modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali delle costruzioni, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico - sanitari e tecnologici, semprechè non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino cambiamento delle destinazioni d’uso. Sono da ricondurre a questa categoria, a titolo esemplificativo:

A - le opere necessarie per conservare la stabilità della costruzione mediante il rinnovamento o la sostituzione di alcuni degli elementi strutturali dell’edificio; C - il colore degli intonaci, la tipologia e il colore degli infissi nel rispetto del Capo VII art. 23; le opere e gli impianti volti al superamento delle barriere architettoniche e al miglioramento del risparmio energetico quando richiedano la creazione di “volumi tecnici” esterni.

7.4 - Restauro e risanamento conservativo

Fermo restando che la definizione di restauro è quella di cui all’art. 34 del Decreto legislativo del 29 Ottobre 1999 n° 490, rientrano nella categoria di cui al titolo, gli interventi edilizi rivolti a conservare l’organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso, ne consentano destinazioni d’uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio.

14 7.5 – Risanamento Conservativo … (abrogato)

7.6 Ristrutturazione edilizia

Interventi volti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente . Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, la eliminazione, la modifica e l’inserimento di nuovi elementi ed impianti. Rientrano negli interventi di ristrutturazione edilizia gli incrementi di Sl di solaio fino ad un massimo del 20% della Sl dell’unità edilizia oggetto di ristrutturazione, se pertinenziali ad essa e finalizzati al miglioramento igienico – sanitario – abitativo. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e successiva fedele ricostruzione di un fabbricato identico, quanto a sagoma, volumi, area di sedime e caratteristiche dei materiali, a quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica.

7.7– Ristrutturazione edilizia con incremento della superficie lorda non assoggettato ad ulteriore asservimento … (abrogato)

7.8 – Interventi di demolizione e ricostruzione … (abrogato e sostituito)

7.9 – Interventi volti alla ricostruzione di edifici in stato di rudere … (abrogato e sostituito)

7.10 –Interventi di ristrutturazione edilizia parziale di U.I. nel caso di obbligo di estensione di ristrutturazione di estensione all’intera U.I. o a più U.I. …(abrogato e sostituito)

7.11 – Cambio di destinazione d’uso da non residenziale a residenziale …(abrogato e sostituito)

Art. 7 bis – PARTICOLARI PRESCRIZIONI DI INTERVENTO SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

7bis. 1 – Ristrutturazione edilizia previa demolizione e successiva fedele ricostruzione.

L’intervento di ristrutturazione di cui al tiotlo deve essere preceduto da studio idrogeologico della superficie dei lotti di pertinenza. Ove espressamente indicato dalle norme di conformità d’ambito è consentito lo spostamento dell’edificio in altro sedime indicato dal PUC, a condizione che, non vi sia aumento di Sl, l’intervento sia volto a conseguire una riqualificazione della tipologia edilizia e un miglior assetto funzionale e vengano migliorate, se necessarie, le condizioni della viabilità veicolare e pedonale e venga rispettato quanto disposto all’art. 14 punto 14.2.

Voto n° 524/2002 ( Ristrutturazione edilizia previa demolizione e successiva fedele ricostruzione dovrà essere applicato in conformità al precedente articolo 7.6 e ai pertinenti principi generali operanti in materia- oggi ribaditi dal T.U. sull’edilizia approvato con D.P.R. 380/2001, art. 3 comma 1 – che non consentono lo spostamento dell’area di sedime del fabbricato.)

7bis. 2 – Completo rifacimento della copertura

L’intervento di cui al titolo dovrà rispettare le Regole architettoniche e di uso dei materiali per interventi sull’esistente di cui al successivo Capo VII art. 23 punto 23.2 lettera a), b), c).

7bis. 3 – Ristrutturazione edilizia di edifici degradati

15 Sugli edifici dove siano documentati stati di degrado edilizio derivanti da mancata manutenzione protrattasi nel tempo e dove sia dimostrabile, attraverso perizia asseverata, l’originaria conformazione planialtimetrica, sono ammessi interventi di ricostruzione delle parti crollate e quindi di ricomposizione dell’involucro originario. La perizia asseverata deve presentare connotati tali da evidenziare la sussistenza di strutture perimetrali in muratuta largamente prevalenti rispetto alle parti crollate tali da consentire la piena definizione della composizione origianria (altezza massima, bucature ecc.) e tali da poter correttamente determinare la destinazione originaria la cui eventuale modifica dovrà essere compatibile con le definizioni di PUC.

7bis. 4 – Ristrutturazione con obbligo di progetto edilizio esteso all’intera U.I. o a più U.I. aggregate.

Qualora venga dimostrata e documentata l’impossibilità di accordo per il diniego di parte dei proprietari, il richiedente l’intervento dovrà provvedere a produrre un elaborato progettuale preventivo atto a dimostrare che non vengono lesi gli stessi diritti dei restanti proprietari la U.I. o l’insieme delle U.I. interessate. In tal caso il richiedente dovrà stipulare con il Comune un impegno, condizionante il rilascio della concessione, a partecipare al recupero delle restanti parti comuni della U.I. o delle U.I. con l’obbligo di progetto unitario nel momento in cui tale accordo venga raggiunto o nel momento in cui venga rilasciato l’ultimo titolo abilitativo. L’intervento parziale non potrà modificare i livelli dei solai preesistenti.

7bis. 5 – Ristrutturazione edilizia con mutamento della destinazione d’uso in atto senza opere edilizie (mutamento di destinazione funzionale)

- I mutamenti di destinazione d’uso senza opere edilizie sono ammessi solo quando la destinazione richiesta è prevista dalle norme di conformità d’ambito riferite all’area nella quale è compreso l’intervento; - il cambio di destinazione d’uso di locali non residenziali in residenza è consentito solo nei casi in cui ricorrano le condizioni igienico sanitarie di legge o ricorrano le condizioni per interventi necessari a rendere i locali abitabili.

7 bis. 6 – Ristrutturazione edilizia con inserimento dell’impianto ascensore

L'ingombro del vano ascensore, considerato vano tecnico, è generalmente da prevedersi su prospetto non prospiciente suolo pubblico, all'interno della eventuale corte con distanza dai confini fissata dal Codice Civile o in aderenza ad altra Ue previo accordo fra le parti. Sono consentite eccezioni (inserimento prospiciente via pubblica) nel caso in cui il progetto, fatte salve le vigenti disposizioni di legge in materia di costruzione e sicurezza degli impianti, assicuri il corretto inserimento del volume tecnico aggiunto sia con l'edificio preesistente sia con il contesto d'area in cui lo stesso si colloca.

7 bis. 7 – Sostituzione di copertura piana con copertura a falda

Intervento volto a realizzare un volume tecnico non abitabile per migliorare le condizioni complessive di edificio esistente. L’intervento avente le caratteristiche architettoniche di cui all’art. 23 dovrà risultare di altezza interna media inferiore a quella che ne consente l’abitabilità.

16 CAPO IV - NUOVI INTERVENTI

ART. 8 - INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE (ex lege 457 del 05.08.78)

Interventi di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite alle lettere precedenti. Sono comunque da considerarsi tali.

a) La costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l’ampliamento di quelli esistenti all’esterno della sagoma esistente, fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto alla lettera f); b) Gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal Comune; c) La realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici esercizi, che comporti la trasformazione in via permanente di suolo modificato; d) L’ installazione di tetti e tralicci per impianti radio ricetrasmittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione; e) L’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee; f) Gli interventi pertinenziali che le Norme Tecniche degli Strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell’edificio principale; g) La realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività produttive all’aperto ove comportino l’esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato; h) Gli “interventi di ristrutturazione urbanistica”, rivolti a sostituire l’esistente tessuto urbanistico – edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale.

ART. 9 - RIQUALIFICAZIONE URBANA E DEL PAESAGGIO …(abrogato e sostituito)

ART. 10 – RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA …(abrogato)

ART. 11 – NORME GENERALI PER NUOVE COSTRUZIONI NON RESIDENZIALI DA REALIZZARE SU AREE PERTINENZIALI DI EDIFICI RESIDENZIALI ESISTENTI A QUESTI ULTIMI COMPLEMENTARI… (abrogato e sostituito)

ART. 11BIS – INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE IN AMPLIAMENTO DI EDIFICI ESISTENTI O DI PARTICOLARE DESTINAZIONE: DEFINIZIONI E PRESCRIZIONI

A – Senza Asservimento di area

11bis. 1 –Utilizzo abitativo del sottotetto

Interventi volti a rendere utilizzabile a fini abitativi il sottotetto di edifici preesistenti attaverso: - la sopraelevazione dell’imposta originaria del tetto fino ad un massimo di cm 60 con pendenza di falda mai superiore al 35%; - l’abbattimento del solaio di copertura dell’ultimo piano abitabile senza la modifica dell’imposta e della sagoma del tetto;

17 - il rispetto delle regole architettoniche e uso dei materiali di cui al successivo Capo VII art. 23 lettera a) b) c).

11bis. 2 – Aumento di Sl superiore al 20% di edifici preesistenti l’adozione del progetto preliminare di PUC compresi in ambiti di conservazione e riqualificazione diversi dagli ambiti n° 1, 2, 3, 4, 6.

Interventi volti a migliorare il livello abitativo per favorire la permanenza in loco del nucleo familiare insediato attraverso: - Un incremento della Sl residenziale fino ad un massimo di mq 150 in alternativa all’aumento del 20% previsto per interventi di cui all’art. 7 punto 7.6 fermo restando la possibilità di utilizzo abitativo del sottotetto esistente . Tale incremento può essere realizzato: - all’interno dell’ingombro volumetrico complessivo della UI (cambiamento di destinazione di Sl non residenziali, soppalchi di locali ecc.) - in aderenza al fabbricato principale con giacitura sul terreno naturale o sistemato con esclusione di soluzioni possibili o a “pilotis” - in sopraelevazione nel rispetto dell’altezza massima di mt. 7,00, anche la creazione di copertura a falda di tetto piano preesistente con imposta massima < cm 60; - nel rispetto degli altri parametri d’ambito fissati per le aree er3 o con riduzione delle distanze dai confini e dalle costruzioni previo accordo fra le parti. La concessione è subordinata alla stipula di una convenzione con il Comune e alla sua trascrizione nei registri immobiliari, che preveda a carico del concessionario: - l’impegno alla sistemazione del terreno di pertinenza che dovrà comunque avere una superficie uguale o maggiore a quella della tipologia colturale in atto al momento della richiesta o che si intende attivare, secondo le modalità indicate dalle norme di conformità d’ambito; - l’impegno alla manutenzione delle strade vicinali o private di accesso alla proprietà e di eventuali corsi d’acqua attraversanti o confinanti la proprietà; - l’impegno alla manutenzione di eventuali fasce terrazzate e/o il loro ripristino a secco senza l’uso del cemento e con interventi che consentano la regimazione delle acque; - l’obbligo della non frazionabilità dell’unità edilizia , del lotto di pertinenza e delle eventuali aree originariamente asservite.

11bis. 3 – Manufatto pertinente la residenza (art. 8 lettera f) interno al lotto di pertinenza di edificio preesistente l’adozione del progetto preliminare di PUC

Interventi volti a soddisfare esigenze di servizio pregresse attraverso la realizzazione di piccoli manufatti chiusi o a tettoia aventi le seguenti caratteristiche: - Sc < a mq 18 e comunque, sommata alla Sc preesistente compresa nel lotto < a 1/10 della superficie libera; - altezza massima al colmo del tetto a falda < mt 3,00; - altezza interna media < mt 2,50; - altezza all’estradosso di solaio di copertura piana < mt 2,80; - distanza da fabbricati esistenti non di proprietà e dai confini < mt 4,00 ovvero in aderenza previo accordo fra le parti;

B – Con Asservimento

11bis. 4 – Costruzioni interrate isolate

Interventi totalmente posti sotto la quota del terreno naturale con manto erboso sovrastante la soletta di copertura > cm 30 la cui Sl non dovrà risultare superiore al 5% del lotto di pertinenza, ma mai superiore a mq 100; il lotto dovrà essere collegato con viabilità pubblica esistente o di PUC;

18 per terreno naturale va inteso anche quello precedentemente sistemato a fasce. La fronte fuori terra necessaria all'accesso non potrà avere larghezza maggiore a mt 4,00 e altezza massima (misurata tra la soglia e l’estradosso del manto erboso sovrastante il solaio di copertura) < mt. 2,80. L’accesso dovrà essere posto ad una distanza minima di mt 4,00 da area pubblica e lo spazio antistante avere dimensioni tali da consentire qualsiasi manovra di entrata e uscita.

11bis. 5 –Manufatto tecnico pertinente l’uso agricolo all’esetrno di lotti pertinenziali edifici esistenti anche previa demolizione e differente ricostruzione.

L’intervento di cui al titolo nel rispetto delle Norme di Conformità d’ambito è è consentito a condizione che:

- venga ad esso asservito un insieme di mappali, anche non contigui, eguale o superiore alla superficie minima definita dalle norme di conformità d’ambito di cui appartiene per la tipologia in atto al momento della richiesta, o che si vuole attivare, comunque di superficie mai inferiore a mq 1500, non interessati da costruzione alcuna; - risulti di Sc < mq 12. - siano rispettati i parametri di cui all’allegato 1, parte integrante e sostanziale delle presenti N.di A., le regole architettoniche e uso dei materiali di cui al capo VII art. 24 punto 24.5.

11 bis. 6 – Demolizione, di manufatto tecnico agricolo preesistente e sua non fedele ricostruzione

Interventi volti alla demolizione di manufatti agricoli preesistenti, aventi loro autonomo lotto pertinenziale e così accatastati, e loro ricostruzione da contenersi in una Sc < a mq 12 nel rispetto del Capo VII art. 23 e delle indicazioni di cui all’Allegato 1 parte integrante e sostanziale alle presenti Norme. L’intervento è asservito a condizione che venga comprovata una preesistente attività agricola anche part time e l’insieme dei mappali coltivati, anche se non contigui, risulti uguale o superiore alla superficie minima consentita per tipologie colturali dalle norme di conformità d’ambito.

11bis. 7 – Piccole serre pertinenti l’uso agricolo del terreno

Intervento volto alla realizzazione di piccole serre per favorire l’attività orticola o floricola su piccoli appezzamenti non inferiori a mq. 1000; la Sc massima assentibile è di mq 30 ovvero fino a raggiungere il massimo di mq 30 se ampliamento di piccola serra preesistente. Il manufatto dovrà rispettare le caratteristiche di cui al Capo VII art. 23 – piccole serre.

ART. 12 – NORME GENERALI PER COSTRUZIONI INTERRATE ISOLATE… (abrogato e sostituito)

ART. 13 – NORME GENERALI PER LA COSTRUZIONE DI MANUFATTO TECNICO PERTINENTE L’USO AGRICOLO O PICCOLE SERRE ALL’ESTERNO DEGLI AMBITI PREVALENTEMENTE INSEDIATI N° 1, 2, 3, 4 O IN AREE AN E ALL’ESTERNO DELLE PERTINENZE DI EDIFICI ESISTENTI IN AMBITO 6…(abrogato e sostituito)

19 CAPO V – INTERVENTI SULLE AREE

ART. 14 – DEFINIZIONI

Interventi di sistemazione di aree di pertinenza di edifici esistenti, rese libere da demolizioni senza ricostruzione, di pertinenza di nuova edificazione, di riqualificazione urbana, ambientale o di riassetto idrogeologico, o interessate da interventi infrastrutturali. Dette sistemazioni sono soggette all'ottenimento del titolo abilitativo.

14.1 - AREE DI PERTINENZA DI EDIFICI ESISTENTI

Interventi volti a modificare l'assetto delle aree di pertinenza degli edifici esistenti; essi dovranno rispettare le alberature, non affette da fitopatologia tale da non garantirne la loro stabilità, aventi dimensioni maggiori di 80 cm di diametro o 12 metri di altezza; l’eventuale abbattimento dovrà ottenere specifica autorizzazione e essere accompagnato da motivata documentazione. Le murature divisorie in pietra, i pergolati su pilastrini in muratura, i pergolati di pregio in ferro ed eventuali gazebo dovranno essere conservati, restaurati e/o ripristinati; I manufatti non residenziali in lamiera, plastica, eternit, legno o materiali assimilabili, dovranno essere sostituiti con nuovo manufatto in muratura nel rispetto delle regole architettoniche e codice dei materiali di cui al successivo capo VII art. 23.e dei parametri definiti al precedente art. 11bis. Punto 11 bis. 3

14.2 - AREE RESE LIBERE DA DEMOLIZIONI SENZA RICOSTRUZIONE

Interventi volti alla sistemazione delle aree di risulta del manufatto demolito nel rispetto delle eventuali indicazioni grafiche di PUC. Essi comportano sempre l'obbligo di sistemazione ambientale con interventi a verde ornamentale o agrario, ovvero di pavimentazione, qualora destinate a spazio di manovra o sosta di autoveicoli, ovvero per il gioco e lo sport.

14.3 – AREE DI PERTINENZA DI NUOVE COSTRUZIONI

Interventi volti ad integrare le esigenze prevalenti dell’intervento edilizio; e' fatto obbligo di preventivo rilievo delle alberature preesistenti all'interno del LP, non affette da fitopatologia tale da non garantirne la loro stabilità, aventi dimensioni maggiori di 80 cm di diametro o 12 metri di altezza per le quali, se necessario, dovrà essere fatta richiesta motivata per il loro abbattimento; nel caso di taglio autorizzato il proprietario è tenuto ad impiantare all'interno dell'area, o su altre aree di sua proprietà, un numero di alberi pari al valore ornamentale di quelli tagliati, calcolato secondo la stima di tecnico agronomo competente.

14.4 – AREE DI PERTINENZA DI INFRASTRUTTURE, DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E DI RIASSETTO IDROGEOLOGICO

- Interventi volti alla sistemazione delle aree interessate dalle quali:

14. 4. 1 – Verde parco, verde gioco e sport

14. 4. 2 – Sosta in sede propria

14. 4. 3 – Impianti tecnologici fissi o a rete

14. 4. 4 – Aree destinate alla mobilità e loro fasce di rispetto.

20 14. 4. 5 – Aree di pertinenza di edifici pubblici

Gli interventi di cui sopra dovranno rispettare le indicazioni del Capo VII art. 23, 24, 24bis, e del Titolo IV. Sono equiparati ad interventi infrastrutturali gli interventi comportanti un insieme sistematico di opere volte ad un a complessiva riqualificazione di riassetto sotto il profilo ambientale e idrogeologico che l’Amministrazione, in sede di rilascio di concessione edilizia può prescrivere.

ART. 15 – AREE DI PERTINENZA DI EDIFICI ESISTENTI …(abrogato e sostituito)

ART. 16 – AREE RESE LIBERE DA DEMOLIZIONI SENZA RICOSTRUZIONE… (abrogato e sostituito)

ART. 17 – AREE PERTINENTI NUOVA EDIFICAZIONE… (abrogato e sostituito)

ART. 18 – AREE SOGGETTE AD INTERVENTI INFRASTRUTTURALI… (abrogato e sostituito)

CAPO IV – AREE SPECIALI …(abrogato)

ART. 19 – RISPETTO CIMITERIALE…( abrogato e sostituito)

ART. 20 – AREE DESTINATE ALLA MOBILITA’… (abrogato e sostituito)

ART. 21 – AREE DI RISPETTO… (abrogato e sostituito)

21 CAPO VI BIS DOCUMENTAZIONE A CORREDO

ART. 19 BIS – NORMA GENERALE

Ogni richiesta di concessione dovrà essere accompagnata dalla documentazione prevista nel RE in vigore di cui all’art. 5. Il Responsabile del Settore potrà sempre richiedere integrazioni qualora ritenute necessarie per corretta interpretazione della richiesta.

ART. 20 BIS – INTERVENTI SULL’ESISTENTE

Oltre a quanto richiesto dal citato art. 5 del R. E. gli interventi di cui al titolo dovranno sempre essere accompagnati da: rilievo asseverato dello stato attuale comprendente piante (dall’interrato alle coperture) prospetti, sezioni significative e particolari architettonici in scala adeguata; documentazione fotografica illustrante la collocazione del fabbricato nel contesto circostante, o nel caso di opere interne, illustranti lo stato dei locali ed eventuali elementi architettonici di rilievo quali parti voltate, lesene, affreschi.

ART. 21 BIS – MANUFATTI TECNICI PERTINENTI L’USO AGRICOLO DI CUI ALL’ART. 11 punto 11 bis. 5

In alternativa a quanto richiesto dal RE art. 5 dovrà essere prodotta la seguente documentazione: a) Planimetria catastale (foglio mappale) con l’indicazione dei mappali interessati; b) Certificati catastali dei singoli mappali attestanti il titolo di proprietà (o altri documenti comprovanti tale proprietà) e la dimensione degli stessi; c) Dichiarazione asseverata sulla tipologia colturale in atto al momento della richiesta dei mappali; ambito di PUC, area di PUC e zona geologica ai quali appartengono; d) Documentazione fotografica del sito con descrizione del terreno (acclive, a fasce, piano) e l’indicazione di eventuali muri di fascia preesistenti.

L’Ufficio Comunale competente esaminata la richiesta e la documentazione di cui sopra e verificata la fattibilità urbanistica della richiesta indica il tipo di manufatto fra quelli codificati nell’allegato 1 congruente al sito e provvede a richiedere le preventive e necessarie autorizzazioni qualora sui mappali gravassero particolari vincoli. Ottenute dette autorizzazioni il richiedente sottoscrive una Convenzione (Convenzione tipo) con la quale si impegna a tutte le clausole derivanti dalle preventive autorizzazioni e i parametri e i materiali prescritti nel progetto tipo previa nullità di quanto concesso; Nella stessa Convenzione il richiedente si impegna e pone a carico di eventuali futuri aventi causa, mediante clausola da inserire nei relativi attti di trasferimento, di tutti gli obblighi da esso derivanti notificando al Comune tale variazione. L’organo comunale competente accertata la validità di tale atto allega allo stesso il progetto tipo e le autorizzazioni necessarie rilasciate e previa approvazione della Commissione Edilizia rilascia la concessione fissando gli oneri concessori consegguenti. Il richiedente realizza l’opera e provvede al necessario accatastamento.

22 CAPO VII -ATTUAZIONE DEL PUC, EDIFICABILITA', REGOLE ARCHITETTONICHE E DI USO DEI MATERIALI

ART. 22 – CONCESSIONE AD EDIFICARE… (abrogato)

ART. 22 BIS – MODALITA’ DI ATTUAZIONE

Nel rispetto delle indicazioni e modalità contenute nelle Norme di Conformità e Congruità, per ambito e distretto di trasformazione il PUC si attua attraverso la diretta Concessione ad edificare, la Concessione Edilizia convenzionata e il progetto urbanistico (PUO) con le procedure indicate nella LUR 36/97.

ART. 22 TER – CONDIZIONI COMUNI MINIME NECESSARIE AL RILASCIO DELLA CONCESSIONE AD EDIFICARE

Per il rilascio del titolo abilitativo dovrà fra l’altro essere comprovato che: a) sia riservata e asservita una superficie coperta o scoperta, > al 30% della Sl teorica edificata ruchiesta e comunque tale da consentire la sosta e la manovra delle auto in misura minima di una ogni singola UE; b) venga comprovato che il Lp è servito da “congruo” accesso da strada pubblica o da altra strada idonea provata da pubblico passaggio, o da strada privata esistente con diritto di passaggio a favore del soggetto attuatore; c) qualora sia comprovata l’impossibilità di reperire, in soprassuolo o sottosuolo, spazi pertinenziali per la sosta all’interno del lotto di pertinenza di edificio preesistente, o per scarsa accessibilità (es. nuclei di Ciri, Cia, Ca Du Bo ecc.) è consentito reperire tali spazi su altro lotto di proprietà libero da vincoli, accessibile da strada pubblica, a condizione che il manufatto sia inscindibilmente legato alla Ue oggetto della richiesta di Concessione.

ART. 22 QUATER – CRITERIO DI CONGRUITA’ DI ACCESSO VEICOLARE AL Lp

Si intende per accesso “congruo”: a) Lp compreso in area di cui al successivo Titolo III Capo II art. 27 di tipo AR, B, C, F, RC, R, CE - Larghezza della carreggiata > mt. 3,00 - Pendenza < 15% b) Lp compreso in area AME, A, AN, ESP, EB, EA, EB, er - Larghezza della carreggiata > mt. 2,50 - Pendenza < 18% c) Lp compreso in aree D - Larghezza della carreggiata > 5,00 - Pendenza < 10%

ART. 23 - REGOLE ARCHITETTONICHE E DI USO DEI MATERIALI PER INTERVENTI SULL'ESISTENTE Gli edifici compresi all'interno di aree AME, A, AN, gli edifici costruiti antecedentemente al 1940, e per gli edifici o aree specificati nella normativa d'ambito , sono soggetti al rispetto delle procedure indicate nel presente articolo, suddivise per voci a seconda dei materiali o delle varie parti architettoniche . In caso di aree comprese in "PIANI DEL COLORE" approvati o adottati le norme specifiche di questi ultimi sono prevalenti rispetto alle indicazioni di PUC. 23 23.1 - Strutture a - Murature portanti

Le murature perimetrali conservate dovranno essere restaurate e ristrutturate riproponendo materiali e originali allineamenti. Non è consentita la messa a vista di pietra e mattoni laddove le murature erano originariamente ricoperte da intonaco. Eventuali cordoli necessari per la ristrutturazione della copertura dovranno essere realizzati all'interno del muro di facciata salvaguardando cornici ed elementi di gronda. E' sempre prescritto il ripristino delle originali decorazioni, a rilievo marcapiani e affreschi preesistenti sulle varie fronti; il ripristino degli affreschi va eseguito a fresco o a secco con l'impiego di colori ad acqua. Il progetto di dette opere dovrà comprendere la documentazione fotografica dello stato di fatto e fotomontaggi di progetto colorati.

La eventuale sostituzione di elementi architettonici di facciata e/o le decorazioni pittoriche: architravi, stipiti davanzali, soglie, cornici, zoccolature, balconi, ecc. dovranno essere realizzate con materiali analoghi a quelli originari o simili. b - Scale

Dove è prescritto intervento di restauro e risanamento conservativo le parti deteriorate delle scale, anche portanti, dovranno essere sostituite con identica forma e dimensione, e/o rinforzate con elementi in ferro pesante. Eventuali scale di collegamento fra piani diversi, in presenza di volte portanti o di accesso a soppalchi, dovranno essere realizzate in ferro con profilati leggeri e a semplice disegno. c - Volte ed archi

Le volte e gli archi dovranno sempre essere lasciati in vista anche in caso di suddivisione del vano: le tramezze dovranno essere ridotte in altezza e consentire la percezione dell'intera superficie voltata. In caso di necessità di spazio autonomo all'interno di vano voltato questo potrà avvenire attraverso la soffittatura di tale spazio impostato al di sotto della massima altezza delle tramezze che lo delimitano o con la sovrapposizione a quest'ultime di lastre di vetro trasparente raccordate alla volta. Il recupero e il consolidamento delle volte o degli archi dovrà essere realizzato con operazioni di rinforzo sull'estradosso con tiranti metallici, getti in calcestruzzo, reti elettrosaldate, ecc.; tale operazione dovrà comprendere il restauro - recupero di capitelli, cornici e modanature originarie o eventuale loro sostituzione di identica sagoma e di eguale materiale qualora il restauro-recupero risulti dimostrato non possibile. d - Solai in legno

Prima del restauro con ripristino dei solai in legno deve essere presentata perizia asseverata predisposta da tecnico abilitato confortante l'esame delle condizioni statiche degli elementi portanti e indicazione degli elementi deteriorati da sostituire. Il consolidamento del solaio è da prevedere, previa rimozione di pavimento e caldana, mediante formazione di getto in calcestruzzo dello spessore adeguato e previa stesura sul tavolato di manto armato con rete elettrosaldata, ancorata alle murature perimetrali, e integrato con profilati metallici di cordolo a sostegno delle strutture lignee.

24 23.2 - Coperture a - Coperture a falda

Le coperture a falda possono essere ristrutturate in orditura grossa e piccola di legname con l'aggiunta, ove possibile, di materiale coibente. Nelle operazioni di consolidamento e ripristino delle strutture lignee, i materiali recuperati dovranno essere trattati con sostanze ignifughe e antitarmiche. Le catene delle capriate in legno, se non confermano garanzie statiche derivanti dalla perizia asseverata di tecnico abilitato sulla consistenza della struttura, possono essere sostituite con tiranti metallici. Se le condizioni di usura sono tali da non consentire il recupero delle strutture lignee queste possono essere sostituite da soletta in C.A. con pendenza regolata dal manto di copertura usato eguale a quella preesistente con tolleranza del + 3%. In caso di struttura in legno la sporgenza della falda sarà costituita da lastra di ardesia + grondaia e non potrà superare i m 0,50. In caso di copertura a falda sostituita da soletta in C.A. l'eventuale sporto non dovrà evidenziare lo spessore della soletta; è consentito, nello sporto, il raccordo con la fronte principale. In presenza di cornicione questo dovrà essere restaurato e ristrutturato nella originale sagoma previa preventiva predisposizione dell'apposito calco: ciò dovrà avvenire anche nei casi di sopraelevazione dell'imposta del tetto ove consentito: Eventuale nuovo cornicione nei casi in cui non risulti evidente la sagoma originale non dovrà sporgere più di m 0,60 e dovrà avere sagoma geometrica a semplice disegno.

In caso di rifacimento totale della copertura o di nuovo intervento sostitutivo la copertura piana, risultare:

- Manutenzione Straordinaria: di identica sagoma e pendenza con possibilità di formazione di cordolo perimetrale < cm 30; - Ristrutturazione edilizia o di intervento sostitutivo la copertura piana: risultare di pendenza non superiore al 35% con falde impostate alla quota dell’estradosso dell’ultimo solaio piano incrementato di un cordolo < cm 30; in caso di edifici su via pubblica la pendenza della falda dovrà essere rivolta verso la via. - In caso di utilizzo abitativo del sottotetto è consentita la predisposizione di abbaini e luci complanari (velux) e la formazione di terrazzi ricavati nella falda; la formazione di terrazzi è solo consentita su falde non prospicienti spazi pubblici; il taglio della falda non dovrà risultare < al 20% della lunghezza della falda. - è consentita la trasformazione della copertura a falde a copertura piana (terrazzo) se riguardante corpi secondari di una stessa UI a cui sia possibile accedervi dal locale che su essa si affaccia. b - Copertura piana o a terrazzo

Il recupero di copertura piana o a terrazzo dovrà rispettare le caratteristiche costruttive - architettoniche originali; in generale, se non diversamente documentato, le coperture piane, anche non praticabili, dovranno essere contenute all'interno del perimetro del fabbricato; esse possono essere contornate da parapetto in muratura in prosecuzione del filo delle fronti dell'edificio; è solo consentita la interruzione orizzontale determinata dal cornicione predisposto per la raccolta delle acque posto a quota inferiore rispetto all'estradosso della copertura e costituente elemento architettonico autonomo opportunamente raccordato con la fronte del fabbricato. L'eventuale vano scala di accesso alla copertura piana, a meno che trattasi di volume scala autonomo, rispetto alla fronte, non dovrà essere posto in prosecuzione della fronte su via, ma essere defilato alla vista e avere altezza tra estradosso del piano terrazzato e estradosso della copertura del vano scala < a m 2,60.

25 c - Materiali e finiture

Le coperture non praticabili realizzate con lastrico solare dovranno essere provviste di giunti di dilatazione sigillati con catrame. Le coperture praticabili dovranno avere pavimenti in pietra, in cotto, ardesia in lastre, lastre di ghiaino lavato. Le copertura a falda dovranno avere il manto costituito da abbadini di ardesia posti a secco o alla genovese, tegole alla marsigliese, coppi di colore rosso mattone o cotto bruciato, lamiere sagomate preverniciate di colori tendenti al grigio ardesia o al rosso mattone o al cotto bruciato, tegole in cemento di colore incorporato rosso mattone o cotto preverniciato, mentre è fatto divieto dell'uso di materiali quali: eternit, ondulati, plastica in genere, lamiera ondulata, tavolati con sovrapposti teli di ogni genere, tegole alla canadese, manti sintetici di impermeabilizzazione comunque colorati, lastre in cemento o simili e piastrelle smaltate. I comignoli preesistenti dovranno essere ripristinati con le caratteristiche originali anche se idoneamente ricollocati; quelli nuovi dovranno essere realizzati in muratura con forme tradizionali; sfiati e tubi di aerazione forzata dovranno essere raccolti in comignoli prefabbricati in cotto e rame, acciaio inox, mai in fibrocemento o plastica.

23.3 - Finiture e principali materiali a - Elementi architettonici esterni

Il restauro e il risanamento conservativo delle facciate deve comprendere la eliminazione di tutti i rivestimenti non originali e di quelli eseguiti con materiali impropri specie in corrispondenza delle aperture dei negozi (vetrinette pensili, rivestimenti in marmo anomali rispetto all'edificio insegne, luminose di tipo scatolare, ecc.). Nel caso di negozi nuovi o da restaurare le dimensioni delle aperture (vetrine, porte) dovranno uniformarsi ai moduli compositivi originari della facciata anche con ridimensionamento delle bucature: l'uso del marmo, pietra o ardesia nelle spalline e architravi è consentito se proprio dell'impianto architettonico e se previsto in modo uniforme lungo tutta la fronte del piano terra su via limitatamente alla fronte di ogni singola Ue. In caso di spalline e architravi non rivestiti originariamente dovrà essere usato lo stesso tipo di intonaco della facciata e il colore (a campo o decorato) dovrà uniformarsi al disegno della stessa. Le parti mancanti o gravemente deteriorate dei principali elementi architettonici (decorazioni, zoccolature in pietra, portali, davanzali delle finestre ringhiere in ferro, loggiati, sporti e infissi esterni, capitelli, cornici, cammini, ecc.) di particolare pregio, dovranno essere restaurati o ripristinati o riprodotti nelle identiche dimensioni e forme.

- Le facciate esterne dovranno essere trattate con vernici per esterni idrorepellenti opache e trasparenti stese a pennello, con esclusione di tipi di vernici coprenti. - In caso di rifacimento di intonaco si dovrà procedere con nuovo impasto, impermeabilizzato con idonei additivi, finito con tinte e decorazioni a fresco nel rispetto dei colori originari: l’ultima mano può essere sostituita da tinta ai silicati. - Per il ripristino della sola tinta di facciata possono essere usati colori a calce o silicati e fatta esclusione tassativa di uso di materiali in grana di marmi a basi plastiche, o resinose (granigliati, graffiti e simili). - Negli interventi di ristrutturazione edilizia la dimensione delle bucature di facciata dovrà essere adeguato a quelle preesistenti e a quelle degli edifici di identica tipologia più vicini, nel corretto rapporto superficie finestrata / superficie pavimento e nel rispetto dell’allineamento verticale della nuova bucatura con tolleranza < cm 30. - In caso di intervento di ristrutturazione edilizia che prevede l’accorpamento di due o più UI è fatto obbligo del mantenimento della loro divisione storica che va evidenziata attraverso:

26 • La diversità tonale cromatica del rivestimento verticale; • Il mantenimento della eventuale differente quota di imposta della copertura; • Il mantenimento delle originarie scansioni vuoti – pieni al livello del piano terra; • Il mantenimento delle eventuali differenti tipologie di copertura; • La scansione tramite elementi verticali esterni quali ad esempio i pluviali. - Gli incrementi di Sl di solaio ricavati all’esterno in aderenza di edificio esistente dovranno essere coerentemente inseriti nell’impianto architettonico principale e avere spiccato dal terreno naturale o sistemato; è fatto assoluto divieto di “Pilotis”; - Gli impianti tecnologici di collegamento verticale meccanizzato, ricavati all’esterno dovranno essere previsti in aderenza a fronti non prospicienti spazi pubblici, avere distanza dai confini di codice civile o in aderenza ad altre UE previo accordo fra le parti. b - Infissi

I serramenti esterni e le persiane alla genovese dovranno essere di massima recuperati o restaurati. La loro eventuale sostituzione dovrà essere eseguita mantenendo disegno e colorazione originali: è consentito l'uso di serramenti di alluminio verniciato a fuoco o plastica a condizione che sia ripetuto l'originale disegno e lo scatolato risulti di pari dimensione. Sono sempre ammessi scuri interni a smalto opaco della stessa tonalità di colore del serramento. I serramenti dei negozi dovranno mantenere disegno e colorazione originali: è consentita la formazione di nuovi serramenti (porte e vetrine) eseguiti in profilati di ferro o scatolati preverniciati a fuoco mentre è fatta esclusione dell'uso di serramenti in plastica e in alluminio anodizzato. c - Gronde e pluviali

I canali di gronda e i pluviali dovranno avere sagomature tradizionali ed essere realizzati in rame o lamiera zincata con esclusione di canali in plastica e fibrocemento. I pluviali, dalla quota di m 2,50 dal marciapiede, dovranno essere muniti di terminali in ghisa. d - Cancelli e recinzioni

Oltre al recupero-restauro di cancelli e recinzioni originali, eventuali nuove installazioni dovranno essere eseguite con disegno lineare in profili di ferro tondi o quadrelli protetti da vernici opache trasparenti, con preferenza, per le nuove recinzioni, dell'uso della siepe o della muratura intercalata da pilastrini o mattoni con sovrapposta pergola. Nelle recinzioni è fatto divieto dell'uso di metalli anodizzati, reti e griglie plastificate, moduli prefabbricati in legno e plastica o composizioni di ferro battuto riproducenti disegni in falso antico. e - Elementi architettonici interni in androni e scale

Gli elementi architettonici di pregio quali portali, architravi, balaustre, ecc., dovranno essere preventivamente documentati con fotografie e disegni allegati al progetto di intervento e restaurati con le apposite tecniche; in caso di grave deterioramento è fatto obbligo di rifacimento di identico disegno e materiale. f - Logge e loggiati

E' fatto divieto, se non diversamente indicato per singole UI, di chiusura, con vetrate o muratura, di logge e loggiati preesistenti: se consentito dalle caratteristiche architettoniche dell’edificio il telaio del serramento di chiusura dovrà essere defilato e nascosto sul retro della struttura verticale in modo da non interrompere il disegno architettonico della facciata.

27 g - Targhe e insegne sulle fronti prospicienti suolo pubblico

Le insegne o le scritte pubblicitarie inerenti attività commerciali, artigianato di servizio o pubblici esercizi che dovranno essere poste all'interno del serramento e/o a lato dello stesso (vincolanti in caso di apertura ad arco) o al di sopra delle porte e delle vetrine della attività. E' consentita la esposizione di targhe e bandiera nel caso queste non interrompano visuali di architettura urbana o siano codificate d'interesse pubblico e quelle per locali di ristorazione. Le targhe potranno essere in legno, ardesia, ferro, bronzo, ottone o rame con caratteri incisi, a rilievo o ritagliati nei materiali. Non è consentita l'insegna di tipo scatolare se non quelle indicanti "farmacia, tabacchi, pubblica sicurezza" e simili. E' consentita l'illuminazione indiretta tramite faretti.

ART. 24 - REGOLE ARCHITETTONICHE PER NUOVI INTERVENTI RESIDENZIALI, TERZIARI E DIREZIONALI

Ogni nuovo intervento dovrà rapportarsi allo schema tipologico urbano in cui esso si inserisce e uniformarsi alle tipologie architettoniche e ai materiali prevalenti con attenzione a quelli che, per coerenza e semplicità, sono da tempo integrati nel tessuto in cui l'intervento è proposto.

Ogni fronte prospiciente uno spazio pubblico dovrà uniformarsi alla tipologia urbana in cui essa è inserita .

24.1 - Coperture

a - Coperture a falda

Dovranno avere semplice disegno geometrico risultante da copertura inclinata impostata sul perimetro circostante con unica o diverse pendenze. La copertura a falda potrà essere: a.1 - compresa all'interno del perimetro del fabbricato, in tal caso le fronti dovranno proseguire oltre l'imposta del tetto si da contenere, tra fronte e falda il canale di gronda;

a.2 - sporgente rispetto il perimetro: in tal caso l'intradosso scoperto dovrà avere stessa pendenza della falda o essere raccordata con la facciata tramite cornicione sagomato improntato alla massima semplicità di disegno geometrico.

La copertura a falda può essere parziale e costituire vano tecnico di servizio alla restante parte piana terrazzata.

b - Coperture piane o a terrazzo

Nelle coperture piane l'eventuale cornicione dovrà fuoriuscire dalla linea terminale della fronte o costituire elemento architettonico confacente all'architettura dell'edificio. I volumi tecnici posti oltre alla copertura piana dovranno risultare defilati alla vista su via se non integrati con la fronte. La delimitazione di protezione della parte terrazzata se non realizzata con la prosecuzione della fronte dovrà costituire elemento architettonico improntato a semplice disegno.

c - Materiali e finiture

Per i materiali di copertura fa fatto riferimento al precedente art. 23 punto 23.2 lettera c).

28 24.2 - Elementi architettonici di facciata

In caso di interventi di completamento o ampliamento dell’esistente all'interno di ambiti prevalentemente insediati o aree A, AN la eventuale prosecuzione di edifici dovrà sempre rispettare l'allineamento precedente; oltre la fronte sulla pubblica via possono solo essere previsti sporti riferiti ai soli poggioli di profondità e dimensione eguale a quella prevalente della fronte in cui il nuovo intervento è inserito. L'intervento dovrà altresì tenere conto del riferimento della zoccolatura degli edifici esistenti e altri elementi ricorrenti quali la scansione delle bucature e la loro dimensione con le eccezioni, da giustificare, che un nuovo intervento comporta. E' consentita la ripresa di particolari di facciata esistente nel tessuto in cui l'intervento è collocato, intendendo tale eventuale evidenziazione architettonica, non come copia o imitazione, ma come riferimento architettonico rielaborato. Le ringhiere dei balconi, se non a parapetto pieno, dovranno essere realizzate in ferro, alluminio zincato o inox a condizione che il loro disegno sia improntato alla massima semplicità.

24.3 - Finiture e materiali a - Rivestimenti

E' fatto assoluto divieto di rivestimenti in ondulati, eternit o tesserine in vetroceramica. L'uso dell'intonaco, del marmo, della pietra e del mattone a faccia a vista dovrà costituire elemento ricorrente. L'uso del cemento a faccia a vista dovrà risultare estremamente contenuto e limitato ad eventuali volumi tecnici o elemento tecnologici qualora il progetto architettonico ne richieda la loro evidenziazione. b - Infissi

Per i serramenti esterni è fatto divieto dell'uso di serramenti in anodizzato se non verniciato a fuoco. c - Gronde e pluviali - cancelli e recinzione - logge e loggiati

Il riferimento è all'art. 23 punto 23.3 lettere c) d) f).

24.4 – Tettoie

- Struttura portante in legno con montanti fissati al suolo e con alloggiamento tale da consentirne la rimozione; - Copertura a falde realizzata con manto in cotto (tegole marsigliesi, coppi, ecc. ) o ardesia;

24.5 – Manufatto tecnico pertinente l’uso agricolo (art. 11 bis punto 11 bis. 5)

- Muratura portante chiudente in pietra a vista e manto di copertura in cotto, ovvero struttura in legno e tamponamento in tavolato con copertura in legno a vista o cotto a lastre di pietra: sono esclusi materiali quali teli di ogni tipo , lamiera e plastica; lato a monte controterra o coincidenti con muro di fascia; ingresso di larghezza > mt. 90 se ad una anta e mt. 2,50 se a due ante; finestra di aerazione di mq < cm 60 posta a mt. 1,80 dal pavimento e contrapposta a finestra di eguali dimensione e posizionamento.

29 ART. 24 BIS – REGOLE ARCHITETTONICHE E DI USO DEI MATERIALI PER AREE E INFRASTRUTTURE.

24 bis. 1 – Verde pubblico e spazi per gioco e sport. attrezzare le aree verdi con essenze strettamente legate al clima locale; - creare spazi per il gioco e piccole attrezzature improntate alla massima semplicità tali da consentire flessibilità strutturale nel tempo e semplice manutenzione; - prevedere percorsi pedonali e ciclabili in sterrato o pavimentati con mattoni listati messi a coltello o con materiale lapideo sostituibile con elementi in cemento nelle aree di minor pregio urbano.

24 bis. 2 – Aree destinate alla mobilità

Salvo diverse indicazioni delle norme di conformità d’ambito per singole tratte stradali urbane, la pavimentazione delle strade dovrà essere effettuata utilizzando i seguenti materiali: aree AME, AR, A, AN, ed eventuali aree B e C adiacenti, materiali lapidei, ciottoli, mattoni pieni a coltello, porfido; aree B, TBR, D, oltre a quanto sopra, autobloccanti prefabbricati in cemento a forma quadrata o rettangolare e i manti d’asfalto; L’uso dell’asfalto è comunque da escludersi nei marciapiedi, piazzette o slarghi prevalentemente pedonali. Nelle aree C, AP e F l’uso dell’asfalto è limitato alla sola carreggiata destinata di prevalente uso veicolare. Negli ambiti non prevalentemente insediati e in quelli non insediabili, fatta esclusione per le strade pubbliche di collegamento e attraversamento, le strade di accesso alla proprietà o necessarie alla conduzione del fondo dovranno essere in terra battuta con uso di apposito stabilizzante o pavimentate in pietra senza sottofondo di cemento o in mattoni a coltello: sul tracciato dovranno esser predisposte opere per la regimazione delle acque; avere sede stradale modellata a schiena d’asino con cunette e/o traverse in legno, cotto o lamiere; eventuali gradoni o gradini, necessari in caso di pendenza, dovranno essere realizzati in pietra o mattoni su cordolo di cemento o in “smendole” di castagno consolidate da picchetti in legno.

Tutte le strade private devono essere costruite, drenate, sistemate e mantenute a cura e spese dei proprietari dei lotti serviti; se i proprietari risultassero inadempienti, l’autorità comunale, previa diffida, eseguirà d’ufficio dette opere la cui spesa sarà recuperata con procedimento forzoso.

24 bis. 3 – Manufatti tecnici per impianti di urbanizzazione

Nella progettazione di nuovi insediamenti dovranno essere previste cabine elettriche e altri impianti accessori da concordare con l'Ente erogatore. Tali manufatti tecnici dovranno essere realizzati con materiali, forme e colori compatibili con l'edificato circostante e comunque mimetizzate rispetto all'ambiente di appartenenza, e potranno essere posti, se in sottosuolo, anche fra i distacchi di edifici senza obbligo di rispetto della Df e Dc. Nelle aree AME, A, AN, e in quelle di altro tipo, ma con le prime confinanti, gli impianti elettrici, telefonici, telematici devono essere realizzati in condutture interrate salvo casi di comprovata e documentata impossibilità. Le opere di urbanizzazione secondaria sono in genere da realizzarsi su aree destinate a servizio pubblico di PUC o, previa documentata e comprovata necessità, su altre aree purché non venga meno quantità e funzionalità Il materiale da usare dovrà essere consono all'ambito o all'area di sub-ambito in cui il servizio è previsto.

30 TITOLO III

ORGANISMI ELEMENTARI E AMBITI

CAPO I: RIPARTIZIONE IN ORGANISMI ELEMENTARI

ART. 25 - ORGANISMI ELEMENTARI

Per la corretta definizione del livello puntuale di P.T.C.P. il territorio comunale è ripartito in tre organismi elementari (OE) caratterizzati da una diversa configurazione geografica - morfologica - antropica:

OE1 Fondovalle insediato di Calice Centro

OE2 Sponda destra del Torrente Pora

OE3 Località Costa in sponda destra del Torrente Carbuta

OE4 Campogrande Gariglio

OE5 Cia e Pian Mulino versante sull’Aquila

OE6 Carbuta e Richeri

OE7 Versante Sud del Pian dei Corsi

OE8 Cravarezza o OT n° 39A

31 CAPO II - SUDDIVISIONE IN AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE

ART. 26 - AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE

Sul territorio comunale sono stati individuati i seguenti ambiti di conservazione e riqualificazione contraddistinti da una sigla AMB seguita da un numero e un toponimo: AMB 1 -CALICE CENTRO - S. LIBERA - INOMONTE (PREVALENTEMENTE INSEDIATO)

AMB 2 - GIUDICELLA - BOMBE' - CIOSO (PREVALENTEMENTE INSEDIATO)

AMB 3 - CAMPOGRANDE NUCLEO (PREVALENTEMENTE INSEDIATO)

AMB 4 - EZE - S. BERNARDO NUCLEO (PREVALENTEMENTE INSEDIATO)

AMB 5 - INOBRICCO - RAMUNDI

AMB 6 - CARBUTA - S. BERNARDO DI CARBUTA - CIRI (PREVALENTEMENTE INSEDIATO)

AMB 7 - CANTO - CA DU BO’ - S. MARIA DELLE GRAZIE DI CARBUTA

AMB 8 - GARIGLIO

AMB 9 - CIA

AMB 10 - AGRICOLO DI CAMPOGRANDE

AMB 11 - COSTA - CA RAIMONDI

AMB 12 - CIPRESSI - CASE ROSSE - LA SECCA

AMB 13 - SPONDA DESTRA RIO GERIN

AMB 14 - AGRICOLO DI EZE - S. BERNARDO - ORTINO - CIOSO (NON INSEDIATO)

AMB 15 - MADONNA DELLA GUARDIA - CA' BONCUCCO (NON INSEDIATO)

AMB 16 - VIA DELLA REGINA (NON INSEDIATO)

AMB 17 - PIAN DEI CORSI (NON INSEDIATO)

AMB 18 - CRAVAREZZA (NON INSEDIATO)

In ogni ambito di conservazione e riqualificazione sono definiti gli esiti fisici, paesistici, tipologici, funzionali da conseguire e la puntuale previsione (descrittiva o prescrittiva e/o il loro riferimento grafico) degli interventi di assetto infrastrutturale, degli interventi sull'esistente, dei nuovi interventi con concessione singola o concessione edilizia convenzionata.

32 ART. 27 - SUDDIVISIONE DEGLI AMBITI IN AREE

Ogni ambito è suddiviso in una o più aree. Le norme di conformità per ambito di conservazione e riqualificazione definiscono per ogni area modalità d’intervento, parametri e destinazioni.

Le aree sono contraddistinte per tipo, individuate da una sigla e così classificate:

AME: Aree emergenti edificate o no da conservare, recuperare e riqualificare (art. 57 sezione IX assetto insediativo di P.T.C.P.);

A: Aree edificate di valore storico ambientale architettonico destinate prevalentemente alla residenza all'interno delle quali sono previsti interventi di sostanziale conservazione e riqualificazione;

AN: Nuclei documentali dello sviluppo antropico del territorio conservati nel loro assetto originale aventi caratteristiche assimilabili alle aree di tipo A per i quali si rendono necessari interventi di recupero e di riqualificazione e di complessivo riassetto.

AR: Aree edificate all’interno del tessuto originario che necessitano di interventi di riqualificazione edilizia per un loro corretto e formale inserimento nel tessuto urbano;

B: Aree edificate in epoca recente a prevalente destinazione residenziale che abbisognano di interventi di riqualificazione urbana - ambientale possibile anche attraverso demolizioni e ricostruzioni.

TBR: Aree edificate, a prevalente destinazione non residenziale, compatibili con la residenza, che abbisognano di interventi di riqualificazione;

C - Aree di nuovo intervento a prevalente destinazione residenziale;

T - Aree destinate alla attività turistica ricettiva;

Rc: Aree destinate all’attività ricettiva e/o ristorazione con interventi di riuso di edifici esistenti di incremento delle Ss e di potenziamento infrastrutturale;

RcE: Aree destinate alla attività ricettiva per le quali sono previste operazioni di recupero, trasformazione e completamento; D: Aree e edifici da destinare o confermare alla attività produttiva;

SF: Aree e edifici destinati a pubblici servizi confermati da potenziare e riqualificare o a nuovi interventi di servizio pubblico o di uso pubblico;

F: Insieme di SF e/o infrastrutture d’interesse generale; IT: Aree destinate ad impianti tecnologici a rete di rilevanza sovracomunale e comunale;

EPR: Aree da destinare alla produzione agricola (LUR 36/97 art. 35);

EA:Aree destinate all’attività serricola ( LUR 36/97 art. 35);

EB:Scarsamente insediate in parte infrastrutturate, esterne ai principali insediamenti da consolidare con nuovi interventi per la residenza del nucleo familiare preposto alle funzioni di presidio

33 ambientale ( LUR 36/97 art. 36) o per il consolidamneto di nuclei residenziali preesistenti. er: Territori agricoli prevalentemente non insediati od interessati ad attività agricola a titolo principale o “ part - time”

EC:Aree non insediabili (LUR 36/97 art. 37);

ESP: Aree destinate alla fruizione pubblica delle risorse;

27.1 – Aree …(abrogato)

27.2 - Unità Insediate (UI).

All’interno delle aree sono individuate le Unità Insediate (UI) esistenti contrassegnate da un numero d’ordine (n° scheda di rilevamento della consistenza edilizia). Prescrizioni particolari d’intervento, con specifica dell’intervento, per singole UI, per tipo di area, sono indicate nelle Norme di Conformità

Flessibilità normativa La suddivisione in UI può essere modificata se, nel rispetto dell’art. 5 punto 5.1 lettera s), venga documentata una differente suddivisione storica.

27.3 –Aree progetto (AP): insieme di aree fra loro accorpate in un’area di sub – ambito

- le aree progetto sono perimetrate in cartografia e individuate dalla sigla AP seguita da un numero. - Nelle Norme di Conformità per Ambiti di Conservazione e Riqualificazione sono definiti: caratteristiche dimensionali e infrastrutturali, parametri e destinazioni, prescrizioni d’intervento. - Ogni richiesta di concessione ad edificare è assoggettata alla stipula di una convenzione (concessione edilizia convenzionata) che, sulla base di un progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione, indicate in cartografia e specificate nelle Norme di Conformità d’Ambito, esteso all’intera AP, definisce la quota parte di interventi funzionali di pertinenza della richiesta. - Il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione resta a carico dei richiedenti e dovrà comunque avere approvazione contestuale al rilascio della prima concessione ad edificare. - Voto n° 524/2002 (Il riferimento all’obbligo di un progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione, così come formulato, non risulta conforme al disposto della L.U.R. e più in generale al principio di tipicità degli atti amministrativi. Di conseguenza detto riferimento dovrà essere inteso con al qualificazione del progetto esecutivo come modificabile da parte di chi intervenga nell’ambito successivamente, nonché come tale da prescrivere tutte le opere di urbanizzazione richieste per i singoli interventi dovranno essere precisate nella convenzione accessoria al provvedimento abilitativo. La presente osservazione dovrà essere applicata a tutte le norme che regolamentano l’edificazione delle aree AP) - L’area di pertinenza di ogni richiesta di concessione ad edificare deve costituire un insieme contiguo; l’intervento proposto deve risultare stralcio funzionale del progetto edilizio complessivo e avere consistenza edilizia non superiore alla edificabilità territoriale generata dall’area impegnata. La Convenzione è di approvazione del Consiglio Comunale. - L’Amministrazione può prevedere altresì la realizzazione di altre opere, oltre a quelle previste all’interno della AP, anche all’esterno, non di diretto interesse del o dei richiedenti, ritenute indispensabili per la corretta attuazione delle previsioni. - Laddove all’interno di una AP sono previste infrastrutture pubbliche queste, sulla base del progetto esecutivo complessivo, possono essere realizzate o completate direttamente dall’Amministrazione Comunale attivando le procedure di legge per l’acquisizione delle aree.

34 27.3.1 - Schede di AP

Ogni AP, è regolata da apposita scheda nelle norme di conformità d’ambito, a cui detta AP appartiene, che definisce:

a - La normativa di conformità: a.1 - Parametri urbanistici: - superficie complessiva dell'area; - superficie minima prevista da riservare ad aree pubbliche o di uso pubblico; - superficie di solaio massima consentita per tipo di destinazione; - destinazione d'uso per superficie di solaio; - destinazione d'uso delle aree libere; a.2 - Schemi grafici atti a definire i principi progettuali: - indicazione di eventuali edifici da conservare e/o recuperare e loro destinazione; - indicazione di eventuali demolizioni totali o parziali; - indicazione degli allineamenti prescrittivi o dell’ area di concentrazione volumetrica; - indicazioni di massima delle infrastrutture pubbliche da cedere o da assoggettare all’uso pubblico. a.3 - Prescrizioni particolari e condizioni d'insediamento comprese eventuali infrastrutture esterne legate all’intervento; a.4. - La cartografia di riferimento a.5 - Modalità di attuazione

Le AP si attuano mediante una o più concessioni edilizie convenzionate nel rispetto di quanto indicato al precedente punto 27.3. e - La flessibilità normativa

Alla scopo di ovviare a imprecisioni grafiche e di stato di fatto, la perimetrazione AP possono subire aggiustamenti purché contenuti in una fascia non superiore a mt. 5 senza che ciò costituisca variante alle previsioni di PUC fermo restando i parametri urbanistici, e le indicazioni progettuali e le condizioni contenute nella scheda. Analogamente su base giustificata e documentata, sono consentite soluzioni progettuali diverse purché rispettose degli obiettivi, dei dati quantitativi e urbanistici e dei rapporti di aree pubbliche da cedere definiti dalla scheda; tali modifiche sono sottoposte alla approvazione preventiva del Consiglio Comunale.

27.4 - Aree progetto in vigore: insieme di aree, costituenti piani particolareggiati approvati prima della data di adozione del progetto preliminare di PUC e confermati.

Il PUC individua all'interno dell'ambito di appartenenza, con sigla AP seguita da sigla e numero corrispondente a quella dello SUG che ne ha regolato l’approvazione, le aree di Piano Particolareggiato confermato di iniziativa pubblica o privata. La scheda recepisce gli obiettivi i parametri urbanistici e le previsioni planivolumetriche ed indica

35 gli interventi necessari al corretto coordinamento con l'assetto complessivo di PUC. La scheda può modificare destinazioni o organizzazione complessiva dell'area costituendo tale previsione elemento prescrittivo e prevalente rispetto al Piano Particolareggiato approvato.

ART: 27 BIS – NORME GENERALI PER AREE SPECIALI

27 bis. 1 – Aree destinate alla mobilità

Le nuove infrastrutture viarie e i nodi di intersezione indicati in cartografia di PUC non risultano vincolanti per disegno e tracciato: essi potranno subire modifiche determinate dal corretto rilievo planialtimetrico o da migliore funzionalità dimostrata dal progetto esecutivo. Le fasce di rispetto (er) indicate dal PUC in fregio alla viabilità esistente, di legge o di progetto, potranno essere oggetto di esproprio o di cessione gratuita qualora destinate, dal progetto esecutivo della infrastruttura (anche parziale o di ristrutturazione dell’esistente), a corsie di servizio, ampliamenti di carreggiate, parcheggi pubblici, percorsi pedonali, piste ciclabili, raccolta differenziata di rifiuti, piantumazione e sistemazione di verde pubblico.

Per gli edifici esistenti nelle fasce di rispetto sono consentiti interventi di cui all’art. 7 punti 7.2, 7.3, 7.4, 7.6, art. 7 bis punti 7bis.1, 7bis.2, 7bis.5, 7bis.6, 7bis.7.

Le aree di rispetto eventualmente non utilizzate per il tracciato e la viabilità di servizio dovranno essere opportunamente piantumate dal soggetto attuatore con essenze arboree arbustive locali in modo da ridurre l’inquinamento acustico e dell’aria.

Il progetto esecutivo di nuovi tracciati o quello relativo ad interventi di riqualificazione e ristrutturazione di tracciati esistenti dovrà sempre contenere dettagliata previsione di sistemazione delle scarpate, sistemi di regimazione delle acque meteoriche e, ove verificata la possibilità, la realizzazione di piste ciclabili.

27bis. 2 - Aree pertinenti infrastrutture tecnologiche e di urbanizzazione primaria

Le opere per impianti tecnologici sovracomunali e di urbanizzazione primaria sono assentibili in tutto il territorio comunale: le volumetrie accessorie debbono distare da strada pubblica mt 3,00; esse non sono subordinate all'indice di fabbricabilità: la loro dimensione discenderà da parametri di legge o dalla funzionalità delle stesse. Nella progettazione di nuovi insediamenti dovranno essere previste cabine elettriche e altri impianti accessori da concordare con l'Ente erogatore. Tali manufatti tecnici dovranno essere realizzati con materiali, forme e colori compatibili con l'edificato circostante e comunque mimetizzate rispetto all'ambiente di appartenenza, e potranno essere posti, se in sottosuolo, anche fra i distacchi di edifici senza obbligo di rispetto della Df e Dc. Nelle aree AME, A, AN, e in quelle di altro tipo, ma con le prime confinanti, gli impianti elettrici, telefonici, telematici devono essere realizzati in condutture interrate salvo casi di comprovata e documentata impossibilità. Le opere di urbanizzazione secondaria sono in genere da realizzarsi su aree destinate a servizio pubblico di PUC o, previa documentata e comprovata necessità, su altre aree purché non venga meno quantità e funzionalità.

27 bis. 3 – Aree di rispetto cimiteriale

All’interno dell’area di cui al titolo sono ammessi: interventi su edifici esistenti di cui all’art. 7 e art. 7 bis edifici esistenti; ampliamenti cimiteriali nelle forme di legge con conseguente traslazione del rispetto cimiteriale; proseguo della attività in atto. Nelle aree di rispetto eccedenti il limite di legge, in caso di attività agricola, la realizzazione di manufatto pertinente l’uso agricolo o piccole serre ai

36 sensi del precedente CAPO IV art.11 bis punto 11 bis. 5, 11bis.6, 11bis.7. Le aree comprese all’interno del vincolo cimiteriale assumono l’indice di edificabilità di quelle confinanti purché comprese nello stesso ambito ovvero possono essere utilizzate ai fini di attività di presidio ma restano inedificabili.

ART. 28 – NORME GENERALI PER LE AREE: SF, F, ERP, EA, EB. er, EC, ESP

28.1 – SF e F: Servizi zonali

Nella cartografia di PUC sono individuate le aree destinate ai servizi pubblici o di uso pubblico a soddisfacimento del peso insediativo calcolato ai sensi dell'art. 33 LUR 36/97. Il fabbisogno è verificato a livello comunale. Ogni area è individuata cartograficamente da una sigla che ne definisce la o le specifiche destinazioni. In presenza di raggruppamenti di servizi o di particolari aree che richiedono progettazione unitaria alla singola simbologia è aggiunta la lettera F seguita da un numero, corrispondente alla descrizione dell'intervento nelle norme di conformità dell'ambito di appartenenza; le aree di servizio comprese all'interno di aree AP sono normate e descritte nella specifica scheda di area. Ogni area di servizio può essere attuata anche in forma parziale (stralcio), previa predisposizione di progetto unitario che interessa l'intera F o l'intera area di servizio inserita all'interno di una AP. Modifiche (norme di flessibilità) alle indicazioni cartografiche sono possibili qualora venga comprovata maggiore funzionalità o ragioni d'opportunità determinate da fabbisogni pregressi o sopraggiunti; le modifiche di cui sopra non possono comunque ridurre la superficie prevista, l'uso pubblico del servizio e la sua accessibilità. Il fabbisogno di aree per servizi zonali per residenze, attività produttive, commerciali ecc., trova soddisfacimento a livello comunale.

28.1.1 – Area SF e F afferenti la residenza e la ricettività alberghiera

- La superficie minima da riservare per servizi pubblici o d'uso pubblico è commisurata sulla base di 18 mq ogni 35 mq di solaio lordo. - Dei 18 mq ogni 35 mq di solaio lordo vanno riservati alla sosta pubblica 3,5 mq, da prevedersi anche in interrato o a più livelli, mentre i restanti 14,5 mq sono da destinare al verde gioco e sport, servizi di interesse comune e scolastici distribuiti sulla base di fabbisogni comunali di volta in volta verificati nel bilancio annuale di previsione. - Fatta esclusione per le aree, esistenti e confermate o nuove comprese all'interno di singole zone, indicate con apposita sigla, atta a definirne la specifica destinazione, le principali aree di servizio sono accorpate in zone individuate con la lettera F. - Sulle aree vincolate a servizi pubblici il Comune può concedere ad enti e privati di concorrere alla realizzazione e alla gestione dei servizi qualora ciò renda meno onerosa la attuazione infrastrutturale prevista dal P.R.G. (P.U.C) e non pregiudichi la loro pubblica fruibilità. - La concessione è data ad enti e privati che, assumendo a proprio carico la realizzazione e/o la gestione delle attrezzature su progetto conforme alle indicazioni della Amministrazione per le sue esigenze espresse, ne assicurino i fini sociali per un numero di anni non inferiore a 25 garantendo, durante il periodo convenzionato, il controllo pubblico sul servizio e l'uso concordato delle attrezzature. - Scaduto il termine convenzionato, non rinnovabile, della concessione, il Comune entra in piena proprietà delle aree e degli edifici convenzionati e contestualmente termina ogni suo obbligo nei confronti del concessionario;

37 - Gli edifici per il culto, classificati quali servizi di interesse comune ai sensi del D.M. 1444/68, esistenti o di nuovo impianto, e i locali ad essi annessi, funzionali alla loro gestione, nonchè le aree pertinenziali, non sono soggetti ad esproprio e restano di proprietà degli enti religiosi. - Nei locali annessi e sulle aree pertinenziali vincolate dal P.R.G. (P.U.C.) è consentita altresì attività di servizio sociale, culturale, ricreativo, socio-sanitario. - In caso di cessione, in tutto o in parte, dell'area e/o degli immobili è solo possibile l'utilizzo a servizio pubblico con facoltà, da parte della Amministrazione Comunale, di concessione a privati ai sensi del 4°, 5° e 6° capoverso del presente articolo. - Rientrano nello standard, e vengono classificati servizi di interesse comune, tutti gli edifici e le aree di pertinenza di proprietà di associazioni culturali private, di enti o di volontariato purchè legalmente riconosciute, che svolgono, per statuto, un servizio assimilabile a quello pubblico.

28.1.2 – Aree per servizi afferenti attività commerciali, direzionali e produttive

Per ogni 100 mq di solaio lordo dell'unità minima direzionale o commerciale, dovranno essere previsti mq 80 di area pubblica (escluse le sedi viarie) da destinare a: - parcheggio: mq 40 ogni 100 mq di solaio lordo; - verde e servizi di interesse comune: mq 40 ogni 100 mq di solaio lordo.

Per unità minima commerciale o direzionale si intende quell'unità che impegna in totale una superficie > a mq 250. Lo standard pari a 80 mq/100 mq di solaio lordo può essere monetizzato e il servizio realizzato su aree dal P.R.G. (P.U.C.) destinate a servizio o su aree di proprietà pubblica indicate dalla Amministrazione. La quota di servizi d'interesse comune può essere individuata anche all'interno dell'edificio interessato. Per le attività produttive è fatto obbligo di riservare alla sosta pubblica e al verde una superficie pari al 20% dell’intera area d’intervento.

28.1.3 - Norme particolari per aree SF, F

All'interno delle aree di servizio zonale è consentita la costruzione di autorimesse interrate private a condizione che: a) le autorimesse non ostacolino la funzionalità dell'opera pubblica sovrastante e delle infrastrutture primarie, secondarie e generali di zona. b) sia sottoscritta apposita convenzione che assegni alla A.C. la proprietà dell'area in superficie destinata al servizio indicato dal P.R.G. (P.U.C.) e i relativi manufatti ovvero che ne imponga il vincolo di destinazione pubblica. Le disposizioni di cui sopra non hanno validità sulle aree destinate all'istruzione.

28.2 – Aree ERP: produzione agricola art. 35 LUR 36/97

All’interno degli ambiti prevalentemente non insediati 5, 7, 10, 11, 12, 13, 14, è possibile richiedere, attraverso un progetto di piano colturale, di instaurare una attività di produzione agricola a titolo principale nel rispetto delle norme di conformità d’ambito in cui le aree interessate sono comprese. Per tale eventualità l’insieme di dette aree assumono la sigla ERP seguita da un numero atto ad individuare il progetto convenzionato.

28.2.1 - Progetto di Piano Colturale per aree ERP

Il “Piano Colturale” è finalizzato a garantire l'uso del territorio a fini produttivi agricoli e di salvaguardia di eventuali aree eccedenti quelle specificatamente necessarie alla produzione.

38 Il progetto di “Piano Colturale”, redatto da dottore Agronomo coadiuvato da tecnici abilitati alla progettazione per singole opere previste, può ricomprendere mappali già asserviti a costruzioni preesistenti per il solo utilizzo agricolo o di recupero ambientale: in tali mappali non è consentita nuova edificazione . Il progetto e la relativa Convenzione sono approvati dall'organo comunale competente.

Esso dovrà contenere: a - La specifica e la descrizione degli interventi programmati; b - La delimitazione e la superficie totale impegnata che comunque non dovrà risultare inferiore a mq 10.000 fatta esclusione delle pertinenze di eventuali edifici residenziali o mq 7000 nel caso di attività esclusivamente serricola a titolo principale, salvo indicazioni di minimi superiori fissate dalle Norme di Conformità di ogni singolo ambito delle aree interessate dal progetto che potranno essere anche non contigue ma comprese nello stesso ambito oppure in un ambito diverso, ma confinante qualora la linea di demarcazione dell'ambito suddivida un mappale di proprietà compreso nel progetto purché con caratteristiche eguali a quelle dell’ambito interessato. c - La rete di accessibilità all'area o alle aree impegnate e le opere necessarie al ripristino e alla manutenzione di tutti i percorsi interpoderali e vicinali che interessano l’intervento. d - La superficie per tipologia colturale programmata e i criteri e i relativi obblighi inerenti la sistemazione delle aree comprese e quelli inerenti le eventuali aree eccedenti quelle occupate dalla o dalle tipologie produttive, da trattare con interventi di selvicoltura naturalistica con specie arbustive consone all'ambiente scelte fra quelle che non richiedono manutenzione. e - Le eventuali aree da destinare alla attività serricola nel rispetto dei parametri fissati dalle norme di conformità d'ambito. f - La o le superfici del o dei lotti da destinare alla pertinenza delle abitazioni residenziali non dovrà risultare inferiore a mq 600 per ciascun lotto, nel numero dei nuclei familiari necessari alla conduzione del fondo, di Sl residenziale non superiore a mq 150 per nucleo distribuiti su uno o due piani, anche con più unità fra loro aggregate a nucleo, con h max mt. 7,00, Rc = 0,50, Dc = mt. 6,00 Ds = mt. 3,00. g - La Sc totale dei manufatti tecnici pertinenti l'attività produttiva agricola (esistenti o nuovi) previsti dal Piano Colturale. h - Lo studio idrogeologico delle aree interessate, i criteri da adottare per la regimazione delle acque meteoriche e la dimostrazione della conformità delle soluzioni che dovranno concorrere ed evitare ruscellamenti, erosioni, ristagni. i - I criteri adottati per l'approvvigionamento idrico necessario all’attività produttiva. l - Le opere necessarie per lo smaltimento delle acque nere. m - La documentazione di allaccio alle infrastrutture primarie esistenti o le tecnologie e i manufatti necessari per interventi suppletivi, in caso di loro assenza. n - Il programma di intervento asseverato dai progettisti. o - Schema di Convenzione

39 Il "Piano Colturale" può essere aggiornato per documentate necessità colturali o intervenute prescrizioni o approvazioni di leggi sovraordinate, o per necessità derivanti da leggi di finanziamento atte a favorirne la conduzione e quindi finalizzate a prolungarne l'attività produttiva comprese quelle inerenti eventuale attività agroturistica; in nessun caso l'aggiornamento potrà costituire condizione di recesso del "Piano Colturale" o istituire condizione di minor favore in svantaggio del contraente pubblico. Il rilascio della concessione edilizia relativa alle residenze e ai manufatti tecnici per l'uso agricolo è condizionata alla preventiva approvazione da parte dell'organo comunale competente del "Piano Colturale". Il complesso delle aree oggetto di Piano Colturale, i volumi residenziali e i manufatti pertinenti, costituiscono un unico lotto non frazionabile; una eventuale cessione in seguito a modifica del "Piano Colturale" dovrà comprendere la porzione minima fissata dalle norme di conformità d'ambito comprensiva di edificio residenziale; il frazionamento è consentito a condizione che venga ripresentato progetto di "Piano Colturale" e venga stipulata nuova convenzione tra Amministrazione e soggetto subentrato. I parametri edilizi e i vincoli agronomici sono fissati nelle norme di conformità d'ambito. L’insieme delle aree che costituiscono il territorio oggetto di Piano Colturale, ad approvazione da parte del consiglio Comunale, costituiscono integrazione del PUC e vengono dallo stesso recepite quali are da destinare alla produzione agricola (art. 3.5 Lur 36/97) e il contenuto della Convenzione costituisce l’insieme delle norme che le regolano.

28.2.2 - Schema di Convenzione per area ERP

Il progetto di Piano Colturale è approvato previa stipula di apposita convenzione che dovrà contenere: a - Il soggetto o i soggetti attuatori interessati, b - La attività o le attività produttive del Piano Colturale e la individuazione catastale delle aree impegnate. c - L'impegno del soggetto attuatore all'obbligo della conduzione agricola del fondo nonché a coltivare e/o mantenere il complesso dei terreni facenti parte dell'azienda agricola o di quelli non interessati all'attività principale ma facenti parte del progetto di Piano Colturale allegato alla convenzione. d - L'impegno alla non scindibilità delle parti edificate e delle aree ad esse pertinenti con tutte le aree incluse nel progetto di Piano Colturale in caso di cessione che in tal senso viene legato da vincolo inscindibile; e - La previsione della nullità degli atti di cessione con frazionamenti in contrasto con le presenti norme di attuazione; f - L'obbligo del Soggetto Attuatore a porre a carico degli eventuali futuri aventi causa, mediante clausola da inserire nei relativi atti di trasferimento, di tutti gli obblighi derivanti dalla convenzione notificando al Comune tale variazione. g - Il riconoscimento che la violazione accertata della presente convenzione nei termini sopra chiariti (fatta salva l'ipotesi di incuria nella conduzione del fondo agricolo che autorizza sin d'ora senza formalità il Sindaco, previa diffida, all'intervento sostitutivo con personale proprio o specializzato, con rivalsa delle spese a norma degli articoli 2 e seguenti del Testo Unico delle disposizioni di legge relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato, approvato con R.D. 14/04/1910 n. 639), fa venire meno il presupposto di conformità del titolo concessorio rilasciato per contrasto con le specifiche norme di attuazione del P.U.C. che assegnano l'immobile ed il fondo alle zone agricole produttive, prescrivendo espressamente tale obbligo.

40 Tale riconoscimento comporta la messa in mora e la diffida ad adempiere gli impegni assunti nonché l’applicazione delle sanzioni fissate dall’organo comunale competente per il caso di che trattasi. Il protrarsi dell’inosservanza invalida così il titolo edilizio, legittimando conseguentemente il Sindaco a disporne l'annullamento d'ufficio, salva la possibilità di convalida e/o sanatoria in forza di eventuali sopravvenute modificazioni nella normativa urbanistico-edilizia.

28.2.3 Per chi già svolge attività produttiva agricola a titolo principale su una estensione di territorio pari al minimo di mq 10.000, fatta esclusione delle pertinenze delle residenze o, di un lotto teorico avente distanze di mt. 5,00 dal perimetro del fabbricato o inferiore se esistente linea mappale di confine, è consentito presentare richiesta di manufatto tecnico pertinente l’attività agricola avente superficie coperta massima pari a mq 30 altezza mt. 4,00 Dc = mt. 10,00 e Ds = mt. 3,00 o di superficie superiore se documentata da esigenze legate all'attività in atto e giustificate da perizia asseverata di Dott. Agronomo.

28. 3 - EA: Aree a produzione serricola

Il PUC individua all'interno del territorio comunale ai sensi dell'art. 35 punto 1 lettera b) della LUR 36/97 le aree ove è consentita l'installazione e/o la costruzione di apprestamenti di protezione delle colture (serre, tunnel, tunnel serra) alle seguenti condizioni: - La superficie coperta non deve superare il 70% in caso di terreno pianeggiante e il 60% in caso di terreno acclive del lotto su cui insiste la struttura e se detto lotto risulta > a mq 1.000; ove questa superficie sia inferiore, il lotto può essere coperto per l' 85%.

- Distanza da edifici residenziali m 6,00; " da ciglio stradale m 3,00 con larghezza della sede stradale < m 7,00; " da ciglio stradale m 6,00 con larghezza della sede stradale > m 7,00;

- Muri di sostegno H max = m 2,50;

- Previsioni di opere di scarico e incanalamento delle acque meteoriche e di quelle derivanti dall'esercizio dell'impianto;

- Altezza al colmo non superiore a m 4,60 o se maggiore, rispetto dei rapporti proporzionali previsti dalla normativa "UNI SERRE" riportati e giustificati nell'allegato tecnico del Piano Colturale (ove richiesto) o della concessione ad edificare.

Ai fini dell'edificazione le strutture di protezione mobili e semifisse (tunnel e serre tunnel) non stabilmente ancorate al terreno (con piedritti infissi nel terreno e non montati su cordolo) con semplice asseveramento da parte del Professionista. Le strutture fisse (serre o serre tunnel) installate stabilmente al terreno (su cordolo interrato o rilevato) devono essere assentite con diretta concessione ad edificare: essa è subordinata alla ratifica per atto pubblico vincolante l'area interessata. Qualora la richiesta di installazione di serre sia accompagnata da richiesta di residenza è fatto obbligo di prescrittiva disposizione di "Piano Colturale" per attività serricola" a meno che tale attività non sia compresa in un Piano Colturale per attività produttiva agricola di cui al precedente punto 28.2. Detto Piano completo di tutti gli elaborati grafici e descrittivi necessari alla completa comprensione del progetto dovrà essere approvato dall'organo comunale competente congiuntamente alla convenzione che dovrà contenere quanto elencato al punto 28.2.2 nel rispetto delle norme di conformità d’ambito di appartenenza. Il Piano dovrà essere redatto da Dottore Agronomo coadiuvato da tecnici abilitati alla progettazione

41 per singole opere prescritte dal Piano incluse. Il "Piano Colturale" può essere annualmente aggiornato per documentate necessità colturali o intervenute prescrizioni o approvazioni di leggi sovraordinate, e/o di finanziamento atte a favorirne la conduzione e quindi finalizzate a prolungarne l'attività serricola. Il "Piano Colturale", per attività serricola, può ricomprendere mappali già asserviti a costruzioni preesistenti per il solo utilizzo serricolo. Il complesso delle aree oggetto di Piano Colturale, i volumi residenziali e i manufatti pertinenti, costituiscono un unico lotto non frazionabile; una eventuale cessione in seguito a modifica del "Piano Colturale" dovrà comprendere un’area mai inferiore a quella convenzionata e l’edificio residenziale; il frazionamento è consentito a condizione che venga ripresentato progetto di "Piano Colturale" e venga stipulata nuova convenzione tra Amministrazione e soggetto subentrato.

28.4 - Aree destinate a nuovi interventi finalizzati all’attività di presidio ambientale (art. 36 LUR 36/97) ed aree per nuova edificazione residenziale finalizzata al presidio (EB)

28.4.1 - Definizione

All’esterno degli Ambiti n° 1,2,3,4, dei nuclei AN e degli ambiti prevalentemente non insediati (14, 15, 16, 17, 18) è consentita l’attività di presidio Ambientale. Dette aree sono individuate là dove l’ambito di appartenenza presenta instabilità vegetazionale, degrado ambientale, abbandono con tendenza alla stabilità o nelle vicinanze di strutture antropiche dove va favorita e consolidata la presenza dell’uomo attraverso condizioni normative incentivanti la residenza se garante dell’opera continua di presidio da attuarsi attraverso la cura, la protezione e la rivitalizzazione del territorio senza aggravio ulteriore delle problematiche ambientali. All’interno di detti ambiti il PUC individua aree di tipo EB con specifica normativa d’ambito da destinare alla eventuale nuova edificazione residenziale connessa all’attività di presidio ambientale per le necessità abitative del richiedente tale attività

28.4.2 - Attività di presidio: progetto

La richiesta di concessione per opere edilizie o di sistemazione di aree per intraprendere un’attività di presidio ambientale e delle eventuali e/o necessarie opere dovrà essere accompagnata da un progetto complessivo redatto da tecnico abilitato che dovrà contenere:

1 - Il soggetto attuatore interessato proprietario di tutte le aree per le quali è stata avanzata richiesta a svolgere attività di presidio escluse quelle per le quali si chiede azione di monitoraggio o interventi di prevenzione agli incendi o di regimazione delle acque.

2 - L’elenco e la rappresentazione grafica dei mappali che dovranno risultare compresi in uno stesso ambito, ma confinante qualora la linea di demarcazione dell’ambito divida un mappale interessato, purché di stesse caratteristiche, con la distinzione tra aree da destinare alla edificazione; aree da destinare ad eventuale attività agricola part-time e loro tipologia; aree boscate, aree da preservare, al netto delle aree boscate, con l'impegno alla loro sistemazione da attuarsi con criteri di selvicoltura naturalistica e specie arbustive consone all'ambiente e non richiedenti manutenzione. dette aree potranno ricomprendere aree asservite a edificazione preesistente abbandonate da recuperare e comunque salvaguardare.

3 - Il sistema per accedere a tutte le aree da presidiare e la tipologia, il ripristino delle strade interpoderali o comunali e sentieri interessanti i mappali oggetto dell’intervento e criteri di loro manutenzione.

4 - L’eventuale edificio residenziale nuovo o le dimensioni dell’eventuale ampliamento di edificio esistente e la delimitazione del lotto o dei lotti di pertinenza.

42 5- Il manufatto o i manufatti non residenziali previsti per il ricovero di attrezzi necessari alla attività di presidio.

6 - Il sistema necessario alla regimazione delle acque meteoriche delle aree interessate.

7 - Le indicazioni sulle opere necessarie gli allacci ai pubblici servizi o, in caso di impossibilità di allaccio in rete, sulla tecnologia con cui si intende sopperire e l'impegno alla realizzazione. 8 - L'impegno al recupero delle fasce terrazzate, senza utilizzo del cemento con attenta regimazione delle acque meteoriche.

9 - Le eventuali opere forestali di prevenzione agli incendi (serbatoi d'accumulo, invasi collinari, strade tagliafuoco).

10 - Schema di Convenzione

Il complesso delle aree legate alla richiesta di attività di presidio e i volumi residenziali e tecnici pertinenti costituiscono un unico lotto non frazionabile; l'eventuale cessione dovrà comprendere l'insieme di quanto previsto in convenzione e sottostare agli obblighi in essa contenuti. Modifiche alla convenzione possono essere apportate previa documentata motivazione della richiesta L'eventuale frazionamento sarà solo consentito tramite nuova convenzione che preveda per ogni unità frazionata superfici e parametri precisati dalle norme di conformità dell'ambito di appartenenza.

28.4.3 - Interventi edilizi consentiti finalizzati all’attività di presidio ambientale.

Interventi edilizi nel rispetto delle norme di conformità d’ambito di appartenenza, dovranno risultare:

a- nuovi interventi residenziali aree EB

a.1 - di Sl non inferiore a mq 150 e non superiore a mq 250. a.2 - subordinati ad un territorio da presidiare, insieme di aree anche non contigue comprese nello stesso ambito o in ambito confinante, su area avente identiche caratteristiche, qualora il confine d’ambito divida uno stesso mappale di proprietà del richiedente, per una superficie complessiva fissata dalle norme di conformità dei singoli ambiti.

a 3 - con lotto di pertinenza non inferiore a mq 800 (Sl mq 150) o mq 1200 per Sl fino a mq 250, con interpolazione lineare per Sl intermedie, ricadenti in area EB con almeno un lato coincidente, per una lunghezza di almeno mt 10, con il ciglio di strada pubblica o vicinale gravata di servitù di pubblico passaggio, esistente e prevista dal PUC, ovvero posto ad una distanza non superiore a mt 15 purché collegato alla strada pubblica da strada privata con i parametri fissati al precedente art. 22 quater.

b – Edifici preesistenti l’adozione del progetto preliminare di PUC compresi in aree EB e er3

Dove espressamente indicato nelle Norme di Conformità d’Ambito sul patrimonio edilizio di cui al titolo è consentito un incremento della Sl fino ad un massimo di mq 80 che comunque, sommato alla Sl dell’edificio esistente, non dovrà risultare superiore a mq 250, attraverso:

b.1 - il recupero e il cambiamento di destinazione di locali; b.2 - l’incremento della Sl in ampliamento dell’esistente in aderenza al fabbricato principale o in

43 sede propria all’interno del lotto di pertinenza, ma a distanza dallo stesso in misura non superiore a mt 10 ; b.3 - in sede propria all’interno di aree EB o aree er3 con lotto di pertinenza autonoma al nucleo principale non inferiore a mq 800 locato così come disposto al precedente punto a 3.

Il rilascio della Concessione è subordinato alla contestuale sottoscrizione di una convenzione che regoli una attività finalizzata al presidio di cui al precedente art. 28.4 punti 28.4.1, 28.4.2 e 28.4.4 per coplessivi mq. 2000, fatta esclusione per le pertinenze dell’edificato, avente le caratteristiche di cui al precedente punto a2. c - Incremento di Ss residenziale di edifici di cui alla lettera a):

Sugli edifici di cui al titolo di Sl inferiore a mq 250 è consentito un incremento di Sl fino ad un massimo di mq 250 a condizione che detto incremento sia subordinato ad un aumento della superficie pertinenziale dell’edificato, calcolata come al precedente punto a.3) e delle superfici da presidiare pari a mq 2000. d - Manufatti non residenziali

Salvo le differenti indicazioni riportate nella normativa di conformità d’ambito a cui l’intervento appartiene è consentita la realizzazione di manufatto non residenziale, legato alla attività di presidio, avente Sc non superiore a 0,004 mq/mq dell’area soggetta a presidio al netto della Sl di stessi manufatti preesistenti asserviti o condonati, all’art. 11bis.3 di cui all’art 11bis.5 e 11bis.6 e 11bis.7 e all’interno dell’area di pertinenza dell’edificio residenziale manufatti di servizio di cui all’art. 11 bis. 3 al netto della Sl di stessi manufatti preesistenti asserviti o condonati, nel rispetto dei seguenti parametri , materiali e condizioni. Hi max = tra piano di calpestio e intradosso del colmo del tetto a falda mt. 3,70.

Dc = mt. 3,00 o aderenza previo accordo fra proprietà confinanti.

Ds = vedi Codice della Strada.

Df = mt. 6,00 o in aderenza del fabbricato residenziale.

Distanza dai corsi d’acqua = nei termini di legge.

Tipologia e materiali: copertura a falda in cotto in tavolato o lastre di pietra con assoluta esclusione di lamiera, eternit, ondulux , policarbonati, teli o plastica. Muratura portante chiudente in pietra a vista intonacata con coloritura da concordare a seconda del sito. In caso di terreno a fasce un lato con esse coincidente.

Aperture: due aperture di mt. 1,80 a due ante e 1,00 a un’anta, finestrature lungo il lato più lungo a mt. 1,80 dal piano di calpestio e di altezza mt. 0,70 per una superficie illuminante non superiore al 10% della sup. coperta.

28.4.4 - Attività di presidio: Schema di Convenzione

Il progetto di attività di presidio di cui al punto 28.4.2 viene rilasciato previa sottoscrizione da parte del soggetto attuatore che dovrà contenere: a - generalità del soggetto attuatore; b - l’elenco delle attività di presidio condizionanti il progetto e l’impegno alla loro esecuzione;

44 c - l’impegno del soggetto attuatore alla salvaguardia e al mantenimento delle aree oggetto dell’attività di presidio; d - L’impegno alla non scindibilità delle parti edificate e delle aree ad esse legate dall’attività di presidio incluse nel progetto in caso di cessione che in tal senso viene legato da vincolo inscindibile; e - la previsione nullità degli atti di cessione con frazionamenti in contrasto con le presenti norme di attuazione; f - l’obbligo del Soggetto Attuatore a porre a carico degli eventuali futuri aventi causa, mediante clausola da inserire nei relativi atti di trasferimento di tutti gli obblighi derivanti dalla convenzione notificando al Comune tale variazione; g - Il riconoscimento che la violazione accertata della presente convenzione nei termini sopra chiariti (fatta salva l’ipotesi di incuria nelle attività di presidio convenzionate che autorizza sin d’ora senza formalità il Sindaco, previa diffida, all’intervento sostitutivo con personale proprio o specializzato, con rivalsa delle spese a norma degli articoli 2 e seguenti del Testo Unico delle disposizioni di legge relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato, approvato con R.D. 14/04/1910 n° 639), fa venire meno il presupposto di conformità del titolo concessorio rilasciato per contrasto con le specifiche norme di attuazione del PUC prescrivendo espressamente tale obbligo. Tale riconoscimento comporta la messa in mora e la diffida ad adempiere agli impegni assunti nonché l’applicazione di sanzioni fissate dall’organo comunale competente per il caso di che trattasi. Il protrarsi dell’inosservanza invalida così il titolo edilizio, legittimando conseguentemente il Sindaco a disporne l’annullamento d’ufficio.

ART. 28.4 bis – AREE ER: AREE AGRICOLE – BOSCHIVE PREVALENTEMENTE NON INSEDIATE

Le aree di cui al titolo sono individuate all’esterno degli ambiti non insediati e prevalentemente caratterizzate dal loro utilizzo a fini agricoli boschivi, regolate dalle Norme di Conformità d’Ambito e così suddivise:

28.4 bis.1 – aree er1: aree prevalentemente inedificabili, prevalentemente boscate o caratterizzate da alta suscettività al dissesto dei versanti o da fasce a rischio di inondabilità;

28.4 bis.2 – aree er2: aree comprese all’interno degli ambiti prevalentemente insediati (1,2,3,4,6) prevalentemente utilizzate all’uso agricolo e inedificabili a fini residenziali;

28.4 bis. 3 – aree er3: aree prevalentemente agricole o ex coltive esterne agli ambiti prevalentemente insediati (1,2,3,4,6) destinate all’attività agricola, all’attività di presidio ambientale e alle residenze connesse tali attività.

28.5 – Aree Rc e RcE: ricettive alberghiere

Alle aree di cui al titolo, e agli edifici in esse comprese, è assegnata dal PUC la prevalente

45 destinazione ricettiva alberghiera. I nuovi interventi e gli interventi sull’esistente sono regolamentati nelle Norme di Conformità dell’ambito in cui l’area è compresa; l’apposita scheda definisce quantità, parametri, prescrizioni, criteri di attuazione e flessibilità normativa. Il progetto unitario può comprendere od escludere edifici esistenti nel caso della loro esclusione essi debbono essere dotati di pertinenza e deve essere fissata la loro destinazione. Su di essi sono consentiti interventi di Ristrutturazione Edilizia. Qualora la richiesta d’intervento non riguardi l’intera area e/o il totale degli edifici esistenti questa dovrà essere accompagnata da un accordo con le parti escluse, ovvero, in sua mancanza, da un progetto di massima esteso all’intera area e al totale degli edifici che, nel rispetto delle previsioni di PUC, garantisca stessi diritti edificatori previsti per i proprietari non compresi. La concessione ad edificare rilasciata previa sottoscrizione di apposita convenzione dovrà contenere: a - il soggetto o i soggetti attuatori; b - l’elenco dei mappali compresi nell’area costituenti l’attività ricettiva e il tipo di tale attività;

c - l’impegno del soggetto attuatore al mantenimento delle aree strettamente legate all’attività e di quelle non legate ma comprese;

d - l’impegno alla non scindibilità delle parti edificate e delle aree oggetto dell’intervento; e - la previsione della nullità degli atti di cessione con frazionamenti in contrasto con le presenti norme e quindi delle parti edificate e delle aree parti integranti del progetto di area ai fini fissati dal PUC; f - le sanzioni in caso di violazioni accertate alla convenzione;

28.5 bis – Aree da destinare all’attività agrituristica

L’attività di agriturismo può essere svolta sull’intero territorio comunale nel rispetto e alle condizioni di cui alla L.R. n° 33 del 6 Agosto 1996 e successive modificazioni.

28.6 –Aree EC: non insediabili

In genere su tutte le aree di cui al titolo non è consentita nuova edificazione se non limitatamente agli incrementi di Sl consentite, nuovi interventi finalizzati all'esercizio delle attività legate alla conservazione e riqualificazione del territorio e servizi e strutture finalizzate a consentire la sua fruizione pubblica. In generale, salvo diverse prescrizioni contenute nelle norme di conformità d’ambito, è consentito: a - Il recupero della viabilità secondaria e/o di servizio, la realizzazione di opere idraulico-forestali per la regimazione delle acque e tutte le opere mirate alla difesa dagli incendi boschivi (serbatoi di accumulo, invaso collinari, strade tagliafuoco). b - Il recupero di preesistenti costruzioni rurali specie se rivolto al potenziale loro reinserimento con lo scopo di consentire la permanenza del presidio umano fondamentale nel contesto di protezione ambientale. c - L'attività del pascolo purché siano salvaguardate le aree boscate e purché non siano eliminate le essenze arboree ed arbustive eventualmente presenti. d - La asportazione del legname delle piante morte o gravemente colpite nei boschi colpiti da incendi o da altre forme di avversità meteoriche. In tali boschi è vietato il taglio ad uso commerciale dei giovani ricacci delle ceppaie, in particolare di erica, corbezzolo, fillirea,

46 ginestra, mirto, ecc., per 5 anni. I proprietari singoli od associati e gli Enti Pubblici possono provvedere direttamente alla esecuzione delle opere di ricostituzione dei boschi danneggiati dal fuoco anche con il contributo previsto dalla Legge Forestale 4/99. e - La realizzazione di opere pubbliche od opere volte all'antincendio boschivo nonché per la realizzazione di impianti tecnologici, in condotta o in cavo, anche se realizzati da soggetti privati. f - Interventi sul patrimonio edilizio esistente nel rispetto di quanto disposto al CAPO III art. 7 punti, 7.2, 7.3, 7.4, 7.6, 7 bis. 2, 7 bis.3, 7 bis. 5, 11 bis. 1, 11 bis. 2, per favorire la presenza sull’area di vecchi e nuovi insediamenti umani. fbis - Per favorire la presenza sull’area di vecchi e nuovi insediamenti umani sono consentiti i seguenti interventi su edifici esistenti: alla data di adozione del Progetto Preliminare di PUC: - Capo III art. 7 punto 7.2, 7.3, 7.4, 7.6, e art. 7 bis punti 7 bis. 2, 7 bis. 3, 7 bis. 5. - In alternativa all’incremento di Sl di cui all’art. 7 punto 7.6, interventi di cui all’art. 11 bis punti 11 bis.1 e 11bis. 2 per un altezza massima < mt 6,50 e distanze dai fabbricati esistenti e dai confini > mt 3,00 o in aderenza previo accordo fra le parti.

28.7 Aree destinate alla fruizione pubblica delle risorse (ESP)

Il PUC individua all’interno degli ambiti prevalentemente non insediati aree specifiche destinate alla fruizione pubblica delle risorse generalmente ubicate in siti di interesse storico ambientale e/o alla confluenza di percorsi pedonali/veicolari/storici confermati e da recuperare. Su tali aree è consentito interventi di cui all’art. 7 e 7bis e incrementi di cui all’art. 11bis, la formazione di spazi attrezzati all’aperto, l’attività di ristorazione , nuove strutture edilizie di servizio che possono comprendere anche superfici di solaio destinate al pernottamento in misura contenuta e nei limiti fissati dalle norme di conformità d’ambito.

47 TITOLO IV

DISCIPLINA GENERALE E PAESISTICA DELL’ASSETTO GEOLOGICO

ART. 29 - SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO COMUNALE

Il territorio Comunale è stato suddiviso in due parti di differente valore geologico:

G.1 - territorio costituito dalle aree comprese all’interno degli Organismi Elementari di cui all’art. 25 del CAPO II n° 7 e 8 dove prevalente è l’interesse naturalistico silvicolturale e forestale;

G.2 - la restante parte del territorio comunale di maggior interasse sotto l’aspetto insediativo.

ART: 30 - SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO G.2 IN AREE GEOLOGICAMENTE OMOGENEE

Il territorio di cui al titolo è suddiviso in: a - aree a decrescente fragilità e rischio geologico individuate in cartografia con simbologia grafica riferita a quattro diversi tipi di zona ; b - aree di degrado che richiedono interventi di recupero ambientale individuate con la lettera RA; c - aree di rispetto a sorgenti e pozzi ai sensi del D.P.R. 24 maggio 1998 n° 236 individuati con la lettera RSA.

30.1 - ZONA 1 aree non edificabili per alto rischio di instabilità di versante e di alluvionamento

Le aree di cui al titolo si riferiscono alle parti di territorio interessate da forme di erosione intensa ed accelerata, da frane, da alluvionamento per esondazione dei corsi d'acqua, da caratteristiche geologico-tecniche in generale molto critiche e comunque tali da attribuire a quelle aree caratteristiche di non edificabilità per instabilità del versante o per rischio di alluvionamento. Nella ZONA 1 sono ammesse solo le opere e gli interventi volti a impedire il dissenso idrogeologico, a consolidare i versanti, a realizzare la sistemazione idraulica dei corsi d'acqua. Sono per altro ammissibili, dopo verifica puntuale delle reali condizioni di rischio, di opportunità, di convenienza e di economicità, gli interventi finalizzati al consolidamento e recupero dell'esistente, nei limiti previsti dalle Norme di Conformità d’Ambito.

30.2 - ZONA 2 aree potenzialmente dissestabili

La ZONA 2 si riferisce alle parti di territorio che sono da considerarsi potenzialmente dissestabili in quanto caratterizzate da condizione geomorfologiche e/o geologico-strutturali tali da determinare la propensione a rischio d'instabilità e/o di alluvionamento. In queste aree la previsione di insediamenti residenziali e/o produttivi o altre opere e infrastrutture dovrà subordinare la progettazione ad una preventiva valutazione geologico-tecnica globale relativa alla zona interessata nell'ambito di Progetto Urbanistico Operativo (PUO), se richiesto, o in area AP a progettazione unitaria ed ai conseguenti approfondimenti puntuali a livello di progetto esecutivo, secondo quanto previsto dalle norme di conformità e congruenza e dalla legislazione vigente.

48 30.3 - ZONA 3 aree mediamente stabili

La ZONA 3 si riferisce alle parti di territorio che sono da considerarsi mediamente stabili in quanto presentano solo localmente una stabilità incerta per processi degradatori in atto o per situazioni strutturali da valutarsi in maniera puntuale ed in relazione alla previsione degli interventi edilizi e della realizzazione di infrastrutture. La progettazione di interventi edilizi e di infrastrutture dovrà essere preceduta da idonea valutazione geologico-tecnica globale di zona nell'ambito di Progetto Urbanistico Operativo (PUO), se richiesto, o in aree AP a progettazione unitaria e da approfondimenti puntuali a livello di progetto esecutivo, secondo quanto previsto dalle norme di conformità e congruenza nonché dalla legislazione vigente.

30.4 - ZONA 4 aree tendenzialmente stabili

La ZONA 4 si riferisce alle parti di territorio che sono da considerarsi tendenzialmente stabili in quanto non presentano elementi limitanti ai fini edificatori, fatte salve le prescrizioni di legge e quelle derivanti da strumenti di pianificazione sovraordinati. La progettazione di interventi edilizi e di infrastrutture dovrà essere preceduta da idonea valutazione geologico tecnica globale relativamente alla zona interessata nell'ambito di Progetto Urbanistico Operativo (PUO), se previsto, o in aree AP a progettazione unitaria e dai conseguenti approfondimenti puntuali a livello di progetto esecutivo, secondo quanto previsto dalle norme di conformità e congruenza nonché dalla legislazione vigente.

30.5 - Area di recupero ambientale - RA

Oltre alla individuazione delle zone omogenee, si è ravvisata l'opportunità di segnalare l'emergenza costituita da un'area sulla quale sarà necessario intervenire per il suo recupero ambientale. Tale area è stata indicata con la sigla RA. Si tratta dell'area situata in località "Campogrande" che è stata oggetto di attività di discarica dei materiali di risulta dagli scavi effettuati per la realizzazione dell'autostrada A10 Genova - Ventimiglia. Il recupero ambientale di questa area, che richiederà una progettazione opportunamente predisposta, oltre a costituire un'esigenza di carattere estetico, potrà costituire un'occasione per la realizzazione di strutture per lo sport ed il tempo libero.

30.6 - Zona di rispetto per pozzi e sorgenti (ex D.P.R. 24-05-1988 n° 236) - RSP

Le zone di rispetto per pozzi e sorgenti, previste dal D.P.R. 2405-1988 n° 236, sono state evidenziate in quanto tali zone, disciplinate dall'art. 6 del citato D.P.R., costituiscono elemento fondamentale per garantire la difesa delle risorse idriche destinate al consumo umano. Tali zone sono state indicate con la sigla RSP.

ART. 31 STUDI E ANALISI GEOLOGICHE DA PREDISPORRE A CORREDO DELLA PROGETTAZIONE EDILIZIA E INFRASTRUTTURALE

31.1 Aree soggette a progettazione unitaria

L’elaborazione degli studi e delle analisi sono distinte per:

49 31.1.1 - Terreni interamente di pianura

Le indagini e gli studi per interventi su terreni interamente di pianura devono comprendere quanto segue: a) Rilevamento, esteso all'area direttamente interessata e ad un suo intorno conveniente da determinarsi caso per caso, delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche. b) Esecuzione di indagini dirette ed indirette commisurate all'importanza della destinazione d'uso e alle dimensioni dell'intervento volte a: - definire l'andamento del substrato roccioso ove possibile; - delimitare settori a comportamento geotecnico omogeneo in senso verticale ed orizzontale; - accertare la presenza di falde acquifere, definirne la quota e l'ampiezza delle escursioni; - individuare la presenza o meno di terreni saturi e le condizioni di drenaggio superficiale; - riconoscere la presenza o meno di alvei sepolti o di palealvei in relazione alle previsioni di destinazione d'uso; - definire la caratterizzazione geologico tecnica dei litotipi interessati dall'intervento. c) Dovranno essere fornite indicazioni su: - parametrizzazione dei terreni di fondazione e loro profondità; - criteri d'intervento in sede di preparazione, di urbanizzazione e di edificazione dell'area, in ordine all'esecuzione di scavi e sbancamenti, ordine di grandezza degli stessi in condizioni di sicurezza; - esecuzione di manufatti in materiali sciolti; - controllo, disciplina e sistemazione delle acque superficiali e sotterranee anche ai fini della salvaguardia delle acque dall'inquinamento, della tutela degli equilibri geomorfologici, della sicurezza nel tempo delle fondazioni e degli eventuali piani interrati.

31.1.2 - Terreni interamente di collina o montani

Le indagini e gli studi per interventi di progettazione unitaria su terreni interamente di collina o montani devono comprendere quanto segue:

a) Rilevamento, esteso all'area direttamente interessata ed ad un suo intorno conveniente da determinarsi caso per caso, delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche.

b) Esecuzione di indagini dirette ed indirette commisurate all'importanza della destinazione d'uso ed alle dimensioni dell'intervento volte a: - definire l'andamento del substrato roccioso ed il suo assetto giaciturale; - riconoscere lo stato di conservazione e lo spessore dei livelli più alterati, degradati e fratturati; - definire la natura e lo spessore delle coperture di materiali sciolti; - individuare lo schema dei deflussi superficiali e sotterranei; - rilevare tutti quegli elementi di conoscenza che consentono di fornire le opportune indicazioni in merito alle caratteristiche fondazionali dei terreni ed alle condizioni di stabilità di versante; - definire la caratterizzazione geologico-tecnica dei litotipi interessati dall'intervento. c) Dovranno essere fornite indicazioni inerenti le soluzioni fondazionali e criteri per la sistemazione dell'area; in particolare tali indicazioni verteranno su: - parametrizzazione dei terreni di fondazione e loro profondità; - condizioni di stabilità dei versanti;

50 - modalità di esecuzione di scavi e sbancamenti ed ordine di grandezza degli stessi in condizione di sicurezza; - esecuzione di manufatti in materiali sciolti; - controllo, disciplina e sistemazione delle acque superficiali e sotterranee anche ai fini della salvaguardia delle acque dall'inquinamento, della tutela degli equilibri idrogeologici e della sicurezza nel tempo delle fondazioni, degli eventuali piani interrati e dei manufatti di sistemazione dell'area.

31.1.3 - Terreni in parte di pianura ed in parte di collina o montani

Gli studi e le indagini sotto l'aspetto geologico tecnico dovranno adeguarsi a quanto specificato per terreni interamente di pianura, per la parte estesa ai terreni di pianura, e a quanto specificato per terreni interamente di collina o montani, per la parte estesa ai terreni di collina o montani.

31.1.4 - Casi particolari

Si considerano casi particolari quelli in cui, prima di passare allo sviluppo progettuale vero e proprio, o di tipo esecutivo, si rende opportuno verificare la fattibilità, di massima, dell'intervento. Considerata la convenienza pratica, ove possibile, in termini geologici, di compiere accertamenti di compatibilità senza ricorrere a prospezioni geognostiche o a prove geotecniche dirette o indirette, per l'ottenimento di qualsivoglia parere preventivo o autorizzazione preventiva, la verifica geologica preliminare non potrà comunque mancare dei seguenti contenuti: - caratterizzazione geologica, geomorfologica e idrogeologica dell'area interessata dallo intervento e di un adeguato suo intorno, sulla base di rilevamenti ed osservazioni di superficie a scala non inferiore a 1:2000; - individuazione delle problematiche geologico tecniche in ordine a fondazioni, scavi e sbancamenti, riporti e riempimenti; - puntuale verifica di compatibilità tra le caratteristiche sopra menzionate e le scelte progettuali di massima; - programmazione delle indagini e prospezioni da effettuarsi nella fase di eventuale progettazione unitaria (AP).

31.2 - INDAGINE E STUDI GEOLOGICO-TECNICI RELATIVI A PROGETTI ESECUTIVI DI INTERVENTI EDILIZI, E PER LA REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE E DI SERVIZI

Le indagini e gli studi di cui al titolo dovranno: - individuare la situazione litostratigrafica locale del sottosuolo, con definizione dell'origine e della natura dei litotipi presenti; - fornire la descrizione qualitativa e quantitativa (puntuale) delle discontinuità strutturali presenti nel substrato roccioso (giunti di stratificazione, faglie, diaclasi, fratture) e determinare la distribuzione spaziale, la frequenza, le caratteritiche geomeccaniche delle discontinuità nonché il grado di alterazione e la degradabilità dell'ammasso roccioso; - individuare i lineamenti geomorfologici della zona, nonché gli eventuali processi geomorfologici ed i dissesti in atto o potenziali; - accertare la presenza di acque superficiali e di acque sotterranee a pelo libero o in pressione e fornire lo schema della circolazione idrica superficiale e sotterranea; - misurare e consentire la valutazione delle proprietà fisico meccaniche di rocce e terreni; - giungere ad una valutazione di dettaglio delle problematiche geomeccaniche, geotecniche e idrogeologiche che possono essere indotte dagli interventi con particolare riferimento alla stabilità dei versanti.

51 La profondità da raggiungere con le indagini va computata dalla quota più bassa dell'opera di fondazione del manufatto e va stabilita e giustificata caso per caso in base alla forma, alle dimensioni, alle caratteristiche strutturali del manufatto, al valore dei carichi da trasmettere in fondazione, alle caratteristiche degli stessi terreni di fondazione ed alla morfologia di un'area di adeguata estensione intorno all'opera, nonché alla profondità ed al regime della falda idrica. I mezzi di indagine saranno scelti caso per caso in relazione alla natura ed alla successione dei terreni nel sottosuolo nonché alle finalità dell'opera.

ART. 32 - INDIRIZZI METODOLOGICI E TECNICO ESECUTIVI

32.2 - Metodi di scavo, scasso o sbancamento

Per gli interventi di scavo sia in roccia sia in materiali sciolti la scelta del metodo di scavo dovrà essere effettuata tenendo conto delle proprietà geomeccaniche e geotecniche dei terreni che si prevede di attraversare e della eventuale presenza di falde idriche e di altri manufatti superficiali o sotterranei ubicati in prossimità dello scavo. Gli scavi, che dovranno essere eseguiti per campioni, dovranno essere progettati prevedendo campioni opportunamente dimensionati in larghezza ed altezza in funzione delle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali e della eventuale presenza di falda acquifera. Dovrà essere definito il profilo di scavo, scasso o sbancamento in condizioni di stabilità con adeguato margine di sicurezza, tenendo conto, nei singoli casi, della complessità del sottosuolo. Dovranno essere esaminate le eventuali influenze dello scavo, scasso o sbancamento sul regime delle acque superficiali e sotterranee dell'area interessata e sull'assetto statico di altri manufatti superficiali o sotterranei ubicati in prossimità dello scavo quindi fornire suggerimenti in merito ai provvedimenti o alle opere provvisionali da adottare. Dovranno essere valutati i cedimenti del terreno circostante ove per eseguire lo scavo si renda necessario deprimere il livello della falda idrica e la compatibilità con la stabilità e la funzionalità delle opere esistenti.

32.3 - Massima altezza dello scavo

La massima altezza di scavo dovrà essere determinata caso per caso, dopo aver acquisito le necessarie conoscenze sui caratteri morfologici e strutturali dell'area interessata, nonché sulle caratteristiche geotecniche e geomeccaniche dei terreni direttamente interessati. Per tutti i fronti di scavo a scarpata verticale o con inclinazione superiore a quella dell'angolo di attrito interno del terreno dovranno essere previste adeguate opere di sostegno.

32.4 - Sistemazione del materiale di risulta dagli scavi, scassi e sbancamenti

Il materiale di risulta dagli scavi eccedente quello utilizzato in loco per la risistemazione del terreno pertinenziale, dovrà essere conferito in discarica autorizzata o potrà essere utilmente impiegato per realizzare rilevati o colmate previa determinazione dell'idoneità sotto l'aspetto geologico-tecnico.

32.5 - Interventi comportanti riempimenti, rilevati e riporti e metodi o forme di sistemazione, e dimensioni massime consentite

La realizzazione di riempimenti, rilevati e riporti dovrà essere fatta garantendo le condizioni di equilibrio di tali manufatti con le opportune opere di contenimento o con scarpate inclinate secondo un angolo tale da garantire la stabilità nel tempo. Dovranno sempre essere indicate le caratteristiche geotecniche dei materiali impiegati nonché le prescrizioni relative alla modalità di posa in opera e di costipamento, precisando i controlli da eseguire durante la costruzione e i limiti di accettabilità dei materiali. I materiali impiegati per la realizzazione di riempimenti, rilevati e riporti dovranno comunque

52 rispettare, per caratteristiche meccaniche e chimico-fisiche, i requisiti richiesti dalle norme vigenti per ciascun tipo di opera.

ART. 33 - CONTROLLO E DISCIPLINA DELLE ACQUE

33.1 - Criteri, metodi e assetto complessivo dei sistemi di controllo e disciplina delle acque di pioggia

Le strade, gli accessi agli edifici, le piazzole, le aree destinate a parcheggio e tutte le opere che comportano l'impermeabilizzazione del suolo su cui sono realizzate dovranno essere corredate da adeguati dispositivi di raccolta e canalizzazione delle acque di pioggia che, insieme a quelle provenienti dalle coperture degli edifici dovranno essere convogliate nella rete della pubblica fognatura opportunamente predisposta. Dovrà altresì essere garantita la funzionalità degli alvei naturali e canalizzati verificando l'idoneità, delle sezioni di deflusso, a smaltire tutte le acque corrivate comprese quelle che perverranno attraverso i collettori che convoglieranno le acque meteoriche raccolte dalle superfici impermeabilizzate.

33.2 - Criteri, metodi e tenologie per il controllo delle acque sotterranee

Ogni intervento sul terreno dovrà essere preceduto dall'accertamento puntuale della quota e del regime della falda freatica della sua eventuale interferenza con le strutture di fondazione di edifici e di opere di sostegno, con i piani interrati e con eventuali manufatti in materiali sciolti. Dovrà essere prevista l'eventuale messa in opera di dispositivi drenanti allo scopo di controllare e regolare la filtrazione e le pressioni neutre delle acque del sottosuolo, nell'interno dei manufatti in materiali sciolti e al contatto fra strutture e terreno. Le acque drenate dovranno essere raccolte e immesse nella rete di smaltimento delle acque di precipitazione meteorica o potranno essere utilizzate per altri fini purché con esse compatibili. Quanto il terreno è sede di moti di filtrazione dovranno essere eseguite le verifiche al sifonamento e le verifiche di stabilità nei riguardi delle rotture del fondo degli scavi.

ART. 34 - INDIRIZZI METODOLOGICI E TECNICO-COSTRUTTIVI IN ORDINE ALLE FONDAZIONI DELLE STRUTTURE IN ELEVAZIONE O RIGIDE

In linea di massima sono da evitarsi fondazioni che interessino terreni di natura diversa e con reazioni diverse alle sollecitazioni dei carichi imposti. Questa attenzione dovrà essere posta soprattutto per i manufatti che presentano estesi sedimi d'imposta. In fase di progetto esecutivo devono essere eseguite indagini geologico-tecniche, estese al volume significativo di sottosuolo, dirette ad approfondire la caratterizzazione geotecnica qualitativa e quantitativa del sottosuolo per consentire la scelta della soluzione progettuale, di eseguire i calcoli di verifica e definire i procedimenti costruttivi.

34.1 - Ampiezza delle indagini

La profondità da raggiungere con le indagini può essere da "B" a "2B", intendendo con "B" la lunghezza del lato minore del rettangolo che meglio approssima la forma in pianta del manufatto. La profondità da raggiungere con le indagini deve essere computata a partire dalla quota più bassa dell'opera di fondazione; nel caso di fondazione su pali la profondità, computata dall'estremità inferiore dei pali, può essere da "0,5"B" a "B". La profondità delle indagini comunque deve essere stabilita e giustificata caso per caso in base alla forma, alle dimensioni, alle caratteristiche strutturali del manufatto al valore dei carichi da trasmettere in fondazione, alle caratteristiche dei terreni di fondazione nonché alla morfologia di

53 un'area di adeguata estensione intorno all'opera, alla profondità ed al regime della falda freatica.

34.2 - Valutazione delle pressione ammissibile

Per valutare la pressione ammissibile sui terreni di fondazione dovranno essere seguiti i seguenti criteri: a) per i terreni a grana fine i parametri di caratterizzazione saranno ottenuti con indagini in sito e di laboratorio su campioni indisturbati; b) per i terreni a grana media o grossa i parametri di caratterizzazione potranno essere valutati anche solo sulla base di risultati delle indagini in sito; c) per la roccia i parametri di caratterizzazione potranno essere valutati attraverso prove in sito e prove di laboratorio.

La programmazione delle prove dovrà essere fatta e verificata in relazione alle dimensioni di ogni singolo intervento e alla tipologia del terreno di fondazione.

ART. 35 - TUTELA DELLE RISORSE IDRICHE DESTINATE AL CONSUMO UMANO

Il D.P.R. 24 Maggio 1988, n° 236 per assicurare, mantenere e migliorare le caratteristiche qualitative delle acque da destinare al consumo umano stabilisce aree di salvaguardia delle risorse idriche. Le aree di salvaguardia riferite alle sorgenti, ai pozzi e ai punti di presa di risorse idriche destinate al consumo umano sono suddistinte in zone di tutela assoluta e zone di rispetto per le quali si applica la seguente normativa:

35.1 - Zona di tutela assoluta

La zona di tutela assoluta è adibita esclusivamente ad opere di presa e costruzioni di servizio; deve essere recintata e provvista di canalizzazione per le acque meteoriche e deve avere un'estensione di raggio non inferiore a 10 metri, ove possibile. L'estensione della zona di tutela assoluta è adeguatamente ampliata in relazione alla situazione locale di vulnerabilità e rischio della risorsa.

35.2 - Zona di rispetto

La zona di rispetto è delimitata in relazione alle risorse idriche da tutelare e comunque deve avere un'estensione di raggio non inferiore a 200 metri rispetto al punto di captazione. Tale estensione può essere ridotta in relazione alla situazione locale di vulnerabilità e rischio della risorsa. Nella zona di rispetto sono vietate le seguenti attività o destinazioni: a) dispersione, ovvero immissione in fossi non impermeabilizzati, di reflui, fanghi e liquami anche se depurati; b) accumulo di concimi organici; c) dispersione nel sottosuolo di acque bianche provenienti da piazzali e strade; d) aree cimiteriali; e) spandimento di pesticidi e fertilizzanti; f) apertura di cave e pozzi; g) discariche di qualsiasi tipo, anche se controllate; h) stoccaggio di rifiuti, reflui, prodotti, sostanze chimiche pericolose, sostanze radioattive; i) impianti di trattamento di rifiuti; l) pascolo e stazzo di bestiame.

54 Nelle zone di rispetto è vietato l'insediamento di fognature e pozzi ardenti; per quelle esistenti si adottano, ove possibile le misure per il loro allontanamento.

ART. 36 - TUTELA DEI CORSI D'ACQUA PUBBLICI

La Legge Regionale Regione del 28 gennaio 1993 n° 9 indica le finalità e stabilisce i criteri in ordine alla "organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione della Legge 18 maggio 1989 n° 183". Considerate le implicazioni di carattere limitativo in ordine alle destinazioni urbanistiche, ferme restando le determinazioni alle quali perverrà il Piano di Bacino del Pora di cui alla Legge Regionale 28 Gennaio 1993 n° 9, in regime transitorio ci si atterrà a quanto previsto all'art. 26 della stessa Legge. In particolare di tale articolo si richiama quanto segue: a -Sino all'approvazione dei piani di bacino non sono autorizzabili, nei corsi d'acqua pubblici, quelle opere od attività che per la loro rilevanza o impatto ambientale possono impedire: a1) una naturale diversificazione degli habitat con il conseguente aumento quali-quantitativo delle specie e delle popolazioni animali e vegetali presenti; a2) un costante equilibrio idraulico, idrogeologico e idrogeomorfologico di base; a3) la filtratura e l'autodepurazione dei carichi inquinanti; a4) la ricarica e la protezione delle falde sotterranee. b - Sono in particolare vietati i seguenti interventi: b1) le coperture e tombinature dei corsi d'acqua pubblici di ogni grandezza e portata non inquadrabili fra i ponti; b2) le nuove edificazioni ad una distanza inferiore a metri venti, all'interno del perimetro dei centri urbani, e a metri quaranta, al di fuori di esso, dai corsi d'acqua pubblici a sponde naturali o protette, misurata dal piede della sponda e dell'opera di protezione e, comunque, dal limite della proprietà demaniale. L'autorità competente in materia di polizia idraulica può autorizzare deroghe alla distanza suddetta comunque non inferiore a metri tre e a metri dieci, rispettivamente all'interno ed all'esterno del perimetro dei centri urbani. Tale deroga deve tener conto del regolare deflusso senza esondazioni ed erosioni e con adeguato franco della portata di piena prevedibile con tempo di ritorno di almeno duecento anni o, se maggiore, della portata certifcata dal servizio idrografico dello Stato per il litorale ligure - tirrenico. Tale deroga può essere concessa anche nei casi in cui la notevole acclività del versante interessato, esterno al perimetro del centro urbano, rende in modo assoluto, documentato da apposita relazione idraulica, geologica e geotecnica, ininfluente sul regime del corso d'acqua per le portate suddette, la presenza della nuova edificazione, per la quale dovranno essere esclusi pericoli di allagamenti o di erosioni al piede. Restano ferme le maggiori distanze stabilite dalle discipline vigenti nelle diverse località; b3) le nuove edificazioni a distanza inferiore a metri dieci dal piede esterno degli argini maestri sopraelevato dal piano di campagna per i corsi d'acqua arginati, per le portate anzidette, con manufatti in terra, ovvero in muratura o conglomerato cementizio; b4) le difese di sponda che comportano il restringimento della larghezza degli alvei naturali, nonché le nuove inalveazioni e le rettificazioni di questi ultimi; b5) le pavimentazioni cementizie continue del fondo degli alvei; b6) l'estrazione di ciottoli o altra forma di asportazione che non sia connessa alla pulizia e risagomatura dell'alveo.

55 c - Fanno eccezione ai divieti di cui ai commi 1 e 2 quegli interventi di cui al comma 2, lettere a) ed e) che si rendono necessari per garantire la pubblica o privata incolumità e di cui al medesimo comma, lettere a), d) ed e) che si rendono necessari per garantire la tutela igienico - sanitaria pubblica o per consentire la realizzazione delle discariche di rifiuti solidi urbani e di inerti nonché quelli previsti negli strumenti urbanistici attuativi approvati e divenuti efficaci a norma di legge, alla data di entrata in vigore della presente legge.

ART. 37 - TUTELA DELLE AREE CARSICHE

La Legge Regionale Liguria 3 Aprile 1990 n° 14 (Norme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio speleologico e delle aree carsiche e per lo sviluppo della speleologia ) prevede all'art. 5 che nell'approvazione di piani e programmi che possano interessare le aree carsiche comprese nell'elenco delle principali aree carsiche di cui all'art. 4 della citata Legge, in particolare con riguardo alle previsioni urbanistiche ed alla localizzazione di cave, la Regione deve verificare la compatibilità delle relative previsioni con le caratteristiche dell'area e adottare, sentita la Commissione tecnico-scientifica regionale per l'ambiente integrata ai sensi dell'art. 8 della citata Legge, gli accorgimenti necessari a garantire l'integrità del complesso idrogeologico interessato ivi incluso, per le aree di maggior rilevanza, il divieto di realizzare interventi che alterino l'assetto idrogeomorfologico. Nelle aree carsiche, fermo restando quanto previsto dalla Legge Regionale 16 Agosto 1995 n° 43, non è consentito effettuare discariche di rifiuti; fanno eccezione le discariche per rifiuti speciali incerti per le quali deve essere comunque garantita l'integrità del complesso idrogeologico interessato.

56 TITOLO V NORME DI CONFORMITA’

ART. 38 AMBITI DI CONSERVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE

ART. 38.1 AMBITO N° 1 - CALICE CENTRO (AMB 1)

38.1.1 Superficie territoriale mq 301.650

38.1.2 Destinazione (Titolo II Capo II art. 6)

6.1 e sottoclassi 6.1.1, 6.1.2 6.2 e sottoclassi 6.2.1, 6.2.2 6.3 e sottoclassi 6.3.1,6.3.2,6.3.3 6.5 e sttoclasse 6.51, 6.5.3, 6.5.4, 6.5.8 se esistente 6.6 e sottoclassi 6.7 e sottoclassi 6.7.1, 6.7.2, 6.7.3, 6.7.4, 6.7.5, 6.7.7

Aree individuate all’interno dell’ambito per tipo (art. 27): A, AR, B, TBR, T, D, SF, F, er, AP.

38.1.3 SF, F: Infrastrutture d’ambito

Mobilità Istruzione dell’obbligo Servizi Socio - Culturali Servizi Religiosi Verde parco, gioco e sport Parcheggi

a - Sistema della mobilità

Modalità di attuazione Progettazione preliminare unitaria e definitiva a stralci di iniziativa pubblica o attraverso l’apporto di AP.

Flessibilità normativa Previsioni cartografiche da adeguarsi alle risultanze di rilevamenti puntuali planialtimetrici.

Strutture per tipo

a.1 -Rete principale esistente: razionalizzazione e dotazione di percorrenze pedonali protette.

a.2 -Rete secondaria: recupero e idonea pavimentazione; regolamentazione a traffico limitato e/o pedonalizzazione.

a.3 - Nuovi interventi: raddoppio della provinciale Finale - Calice - Rialto, nel tratto tra località Sottochiesa e la provinciale di Eze, la tratta ricade interamente all’interno della AP

57 b - Sistema della sosta

Modalità di attuazione • Progettazione preliminare per area individuata e definitiva per stralci funzionali; iniziativa pubblica o privata; • nei casi di area di sosta all’interno di area F e/o AP la realizzazione è vincolata alla verifica di fattibilità delle previsioni complessive.

Flessibilità normativa generale • Previsioni cartografiche da adeguarsi ai rilevamenti puntuali planialtimetrici, ai collegamenti viari e agli accessi privati esistenti; • realizzazione dell’infrastruttura anche in assenza di rilascio di concessioni convenzionate in AP1 previa verifica di fattibilità delle previsioni complessive.

Localizzazione delle aree

b. 1 - Area di sosta Sud (area SF in AP)

• In sede propria, sul lato sinistro, da Finale, della provinciale Finale - Calice - Rialto, a pettine e/o in linea a cavallo della nuova struttura viaria di cui al precedente punto a.3, all’interno di AP1.

Prescrizioni • Previsione di percorso pedonale in prosecuzione dell’accesso alla Casa del Console che colleghi l’area verde lungo Pora (AP1) con il verde in area F6; • fascia verde di rispetto alla provinciale dotata di marciapiede e filare alberato;

Flessibilità normativa Utilizzo privato del sottosuolo per sosta pertinenziale con obbligo di contestuale realizzazione delle previsioni di soprassuolo da riservare all’uso pubblico.

b. 2 - Area di sosta Est (area F) In sede propria sul lato destro, da Calice - Centro, della provinciale per Carbuta costituente l’area di PUC F2 e parcheggio in linea, lato sinistro da Calice, lungo la provinciale per Carbuta dopo l’incrocio con la comunale per Campogrande.

Prescrizioni • Marciapiede lungo la provinciale e la comunale per Campogrande; • alberatura di protezione; • sistemazione a gradoni dell’infrastruttura in adeguamento al terreno naturale; • restauro conservativo del muro di crosa della via Vecchia, del vecchio accesso (cancello) e della scala che collega la via Vecchia con l’area; • accesso all’area dalla provinciale.

Flessibilità normativa di area • Utilizzo privato in sottosuolo per sosta pertinenziale con obbligo di contestuale realizzazione della previsione in soprassuolo da riservare all’uso pubblico adeguatamente alberato; • spazio privato da riservare a pertinenza UI n°52 sul lato via Vecchia; • realizzazione autonoma delle due aree riservate alla sosta.

58 b. 3 - Area di sosta Nord b. 3.1 - In sede propria (area SF in AP3) sul lato sinistro, dal centro di Calice, della provinciale per Rialto.

Prescrizioni • Formazione di rampa di accesso con partenza da adeguato spazio di manovra da ricavarsi all’esterno della provinciale; • contestuale realizzazione di autonomo acceso pedonale alle aree private e pubbliche di AP3; • realizzazione di area verde fiancheggiante l’area di sosta; • collegamento pedonale attraverso la corte delle UI n° 17, 18, 19, 20.

Flessibilità normativa di area • Disposizione dell’accesso veicolare e/o pedonale sulla provinciale; • utilizzo privato del sottosuolo per sosta pertinenziale privata con obbligo di contestuale realizzazione della previsione di soprassuolo da riservare all’uso pubblico. b. 3.2 - In sede propria ( area SF in F) sul lato sinistro da Calice Centro della provinciale per Rialto all’interno dell’area F7 a prevalente servizio dell’area destinata ad impianti sportivi, istruzione e attività amministrativa.

Flessibilità normativa di area La disposizione non è vincolante: essa va relazionata alla sistemazione dell’intera area in funzione delle destinazioni cui alla stessa saranno assegnate. b. 3.3 - In sede propria ( area SF in AP8) sul lato destro a salire della nuova strada S. Libera Inomonte.

Prescrizioni • Contestuale realizzazione del marciapiede lungo il fronte stradale; • collegamento pedonale con la provinciale attraverso il potenziamento della interpoderale esistente.

Flessibilità normativa di area • Disegno di PUC non vincolante; • possibilità di utilizzo privato del sottosuolo per sosta pertinenziale legata all’intervento AP8 con obbligo di contestuale realizzazione della previsione in soprassuolo da vincolare all’uso pubblico.

b.3.4 – In sede propria (area SF) località Inomonte sul lato destro a salire dalla via Inomonte (parte terminale)

Prescrizioni • Previsione di adeguato accesso non interessante la via.

Flessibilità normativa di area • Possibilità di utilizzo a parcheggio privato del sottosuolo attraverso il rilascio di concessione edilizia convenzionata che preveda parcheggio pubblico in soprassuolo con adeguato accesso indipendente dalla via Inomonte: progettazione esecutiva unitaria con realizzazione delle opere da parte del soggetto attuatore: uso pubblico delle aree di soprassuolo. 59 c - Sistema delle piazze

c. 1 - Piazza Cesio (area F1)

Modalità di attuazione Procedura dell’istituto del “concorso di idee” il cui bando dovrà richiedere: • indicazioni su possibili soluzioni architettoniche per il recupero della palazzata nord; • soluzioni di chiusura verso il Pora; • riduzione dell’attuale parcheggio; • salvaguardia delle alberature; • previsioni di strutture mercatali mobili o fisse pluriuso.

Flessibilità normativa Disegno di PUC non vincolante se giustificato da soluzioni più funzionali.

c. 2 - Piazza Massa (Area F3)

Modalità di attuazione • Progetto preliminare unitario che dovrà comprendere: lo spazio antistante il Palazzo Comunale, (accesso alle aree della Cooperativa di Consumo), l’accesso alle scuole e la sistemazione della strada comunale Catruggio; • progettazione definitiva a stralci.

Prescrizioni • Abolizione della sosta sulla provinciale con riduzione complessiva dei posti macchina da concentrare in un unico sito; • potenziamento del verde.

Flessibilità normativa di area • Disegno di PUC non vincolante se giustificato da una migliore funzionalità. d - Sistema dei servizi zonali e generali (aree SF)

d. 1 - Istruzione (SF tipo I): strutture per tipo

d. 1.1 - Scuola elementare compresa all’interno dell’area F3: edificio esistente

Modalità di attuazione • Progettazione edilizia singola per modifiche ampliamenti e/o ristrutturazione totale. Parametri • Ds = esistente • Dc = codice civile • H max = corrispondente a piani 3

d. 1.2 - Scuola Materna lungo la via Vecchia, lato sinistro a salire, di fronte al Centro Religioso S. Nicolò.

Modalità di attuazione • Progetto di ristrutturazione edilizia; eventuali ampliamenti determinati dalla domanda.

60 Parametri • Ds = esistente • Dc = codice Civile • H max = corrispondente a piani 3 d. 1.3 - Scuola dell’obbligo: in previsione all’interno dell’area F7 in ottemperanza alle indicazioni della riforma scolastica.

Modalità di attuazione • Progetto preliminare esteso all’intera area F7; • progetto definitivo della struttura e sue pertinenze.

Prescrizioni • Potenziamento dei collegamenti pedonali tra l’area e le residenze; • previsione di adeguati spazi di sosta; • consistenza dell’edificato in ottemperanze alle necessità di legge e alle esigenze del servizio; numero max solai 3.

Flessibilità normativa • Posizione dell’infrastruttura all’interno dell’area. e - Infrastrutture di interesse comune

Strutture per tipo e. 1 - Uffici Amministrativi (aree SF tipo M) in F) e. 1.1 - Palazzo Comunale

Norme di Attuazione Interventi di restauro e di ampliamento sull’attuale sedime: concessione edilizia. • Ampliamento su aree contigue: progettazione unitaria con l’area TBR confinante destinata a media struttura di vendita (6.3.3). e. 1.2 - Uffici Amministrativi comunali all’interno dell’area F7.

Modalità di attuazione • Progetto preliminare congiunto con la struttura scolastica d 1.3 esteso all’intera area; • progetto definitivo limitato alle infrastrutture singole. e. 2 - Servizi religiosi (aree SF in AME tipo CU) e. 2.1 - Centro Religioso di S. Nicolò comprensivo di tutte le pertinenze costruite (UI n° 144, 145, 146) e delle pertinenze libere.

Modalità di attuazione • Progettazione a stralci.

Prescrizioni • UI n°144, 145 restauro e risanamento conservativo; • UI n°146 ristrutturazione edilizia con rigoroso rispetto delle fronti sul sagrato (art.

61 7 fino al punto 7.6; • restauro del sagrato e conservazione delle alberature. • recupero dei percorsi di accesso dalla via per Campogrande da pavimentare e attrezzare; • riordino delle aree verdi tra l’edificio religioso e la via per Campogrande. e. 2.2 - Centro religioso di S. Libera (aree SF in AME tipo Cu) Prescrizioni • Restauro dell’edificio e del sagrato. e. 3 - Servizi Socioculturali (Area SF in AME tipo Sc) Casa del Console compresa all’interno dell’area F6 esistente (UI n°97 restauro e risanamento conservativo)

Modalità di attuazione • Progetto di restauro e risanamento conservativo delle UI e dell’area di pertinenza; restauro del sovrappasso alla via Vecchia di collegamento con area verde.

Prescrizioni • Recupero e salvaguardia delle essenze arboree nelle pertinenze. f - Sistema del verde pubblico

Struttura per tipo f. 1 - Parco lungo fiume sinistra Pora: area compresa all’interno (aree SF in AP1 tipo V);

Modalità di attuazione • Progetto definitivo a stralci previa predisposizione di progetto preliminare esteso all’intera area che recepisce il progetto preliminare della nuova viabilità compresa all’interno della AP1.

Prescrizioni • Ripristino dei percorsi interpoderali; • adeguamento all’andamento planialtimetrico esistente con raccordi alla nuova viabilità e lievi modifiche del terreno; • recupero delle parti arboree.

Flessibilità normativa di area Disegno di PUC orientativo.

f. 2 - Verde pubblico a monte della via Vecchia Finale - Calice - Rialto (aree SF tipo V e VS)

Modalità di attuazione • Progetto preliminare del verde pubblico e del verde sport previsto in PUC nelle aree F5 e F6; progettazione definitiva a stralci.

Prescrizioni • Previsioni di area di sosta a servizio del verde a monte con accesso dalla via comunale per Campogrande; • conservazione del verde agricolo caratterizzante le due aree intersecate da percorsi pedonali che lo attraversano e collegano la via Vecchia con la strada per Campogrande.

62 f. 3 - Verde gioco e sport di S. Libera area F7 (area FS in F tipo VS)

Comprende le strutture b. 3.2 - d. 1.3 - e. 1.2, le strutture esistenti per il tennis e per il pallone elastico, i volumi di servizio agli impianti UI n°164a e UI n°164e, per le quali sono consentiti interventi di cui all’art. 7.6 e le aree lungo Pora da sistemare a parco.

Modalità di attuazione • Progetto preliminare esteso all’intera area F7; • progetto definitivo a stralci.

Flessibilità normativa • disegno di PUC non vincolante.

38.1.4 Aree per tipo (Art. 27 punto 27.1)

Oltre alle aree di cui al precedente punto 38.1.3, sono comprese all’interno dell’Ambito aree interessanti una o più UI dove per ogni area è precisato il prevalente intervento consentito, ovvero particolare per UI singolarmente richiamate, aree AP e area di rispetto er.

38.1.4.1 Aree di tipo A

a) Intervento prevalente

Art. 7 ristrutturazione edilizia

b) Interventi particolari per UI a) Restauro e risanamento conservativo UI n° 68a, 90, 92, 93, 94, 95, 96.

b) Ristrutturazione edilizia con prescrizioni: UI n° 31: ricomposizione architettonica del portico. UI n° 33: ripristino delle coperture originarie, ricomposizione delle fronti sul torrente, Restauro rigoroso del portico su via. UI n° 80: sul corpo di fabbrica più elevato è consentito intervento di nuova costruzione di cui all’art. 11bis punto 11bis. 1.

c) Ristrutturazione edilizia con conservazione della sagoma della palazzata su via con possibilità di utilizzo del sottotetto (art. 11 bis. 1): condizioni: conservazione dei salti di quota fra diversi corpi di fabbrica. UI n° 89, 49, 59, 62, 110, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 118, 119, 120, 127, 133, 134,140, 159, 162, 169.

d) Ristrutturazione edilizia con utilizzo del sottotetto con aumento della quota di imposta (art. 11 bis. 1): condizioni: conservazione della sagoma delle fronti su via con limitate modifiche delle bucature e dell’eventuale incremento dell’imposta del tetto, fermo restando i salti volumetrici preesistenti verso spazio pubblico; incrementi volumetrici solo se non prospicienti spazio pubblico. UI n° 1,20, 26, 27, 45, 46, 51, 54, 57, 67, 72, 100, 101, 102, 103, 104, 106, 107, 108, 109, 117, 170, 171, 175, 183, 183a, 52, 59.

63 e) Ristrutturazione edilizia e incremento di volume e nuovi allineamenti UI n° 10: sostituzione dell’incremento del 20% attraverso la sopraelevazione di n° 1 piano del corpo posto a confine con la UI n° 9. In caso di utilizzo del P.T. a pubblico esercizio ulteriore incremento del volume a P.T. attraverso l’allineamento al corpo di fabbrica della UI n° 8 (piano terreno) con obbligo di identica copertura a falda.

UI n° 35: recupero del rudere esistente: il volume dovrà rispettare il sedime attuale e avere altezza non superiore all’H max di area. Restauro rigoroso del sovrappasso alla via.

UI n° 37, 49a: sostituzione dell’incremento del 20% con recupero e accorpamento di superfetazioni o volumi non residenziali da demolire.

UI n° 68: arretramento rispetto al filo stradale di mt 3; H max = mt. 10,5 per un numero massimo di 3 solai e sottotetto. P.T. destinazioni commerciali; conservazioni delle distanze esistenti dai fabbricati.

UI n° 71: demolizione e ricostruzione accorpata dei corpi di fabbrica esistenti a 2 e 3 piani; rispetto degli allineamenti di PUC.

UI n° 73: ampliamento al P.T. in area er2 di Ss pari a mq 50 se finalizzata al potenziamento di pubblico esercizio; conservazione, anche in diversa sede, dell’accesso pedonale al terreno retrostante.

UI n° 121, 122: demolizione della UI 122 e sua ricostruzione accorpata alla UI n°121, senza modifica della Sl complessiva preesistente.

UI n° 137: incremento di n° 1 piano del corpo di fabbrica con solo piano terreno in sostituzione dell’intervento dell’incremento del 20%

UI n° 160: incremento di 1 solaio nel rispetto dell’attuale tipologia di copertura in alternativa all’incremento del 20%

UI n° 165, 166: demolizione e ricostruzione

UI n° 168: possibilità di recupero residenziale dell’ altana attraverso chiusura vetrata.

38.1.4.2 Aree di tipo AR

a) Intervento prevalente

Art. 7 dal punto 7.2 al punto 7.6, art. 7 bis e art. 11 bis. 1

b) Interventi particolari per UI

UI n°6, 14, 15, 16: ristrutturazione edilizia con incremento di 1 solaio per le unità 14, 15, 16 e previsione volume al P.T. della corte della UI 6 affacciata alla piazza Cesio a condizione che:

• il progetto sia unitario • sia prevista parte porticata prospiciente la piazza lungo l’intero fronte delle UI in sostituzione dell’attuale porticato limitato ad una sola UI;

64 • vengano rispettate le caratteristiche tipologiche complessive della palazzata.

UI n°8: ristrutturazione edilizia con incremento di un solaio e sopraelevazione dell’imposta del tetto di cm 0,60, con falde riproposte di eguale pendenza, da destinare all’attività ricettiva.

UI n°21: ristrutturazione edilizia con incremento al P.T. di mq. 50 per attività di ristorazione.

38.1.4.3 Aree di tipo B

a) Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia: in caso in tutto o in parte difforme dal progetto originario l’altezza massima si intende la massima di area.

b) Interventi particolari per UI

UI n°150, 151, 152, 153, 154, 154a, 155, 156, 157, 158, 159a, 503, 505, 506, 507, 508, 509, 512. E’ consentito l’utilizzo anche parziale della Sl di solaio prevista nelle AP4, AP5, AP6, Ap9 bis, da utilizzare per la sopraelevazione delle UI anche per il solo utilizzo abitativo del sottotetto (art. 11 bis. 1) L’intervento dovrà rispettare i seguenti parametri:

• n° max solai abitabili tre • H max mt. 10,50 • Dc esistente • Ds esistente

All’incremento dovrà corrispondere impegno contestuale fra il soggetto attuatore e la proprietà alla quale si è decurtata la Sl di solaio per la riduzione edificatoria della AP corrispondente.

UI n°81, 82, 180, 181, 182, 183, intervento contestuale di ristrutturazione edilizia con aumento di volume da realizzarsi attraverso l’intasamento del distacco fra diverse UI; è consentita l’applicazione dell’art. 11bis.1. UI n°131: intervento di ristrutturazione edilizia con aumento di sup. di solaio di cui all’art. 11 bis. 1.

UI n°18: attuale UI in contrasto con le caratteristiche tipologiche della palazzata di piazza Cesio. L’intervento sull’esistente dovrà riprendere l’impianto originario demolito, avere regolari partiture di facciata con allineamento planimetrico e altimetrico all’edificio esistente sulla provinciale Calice - Rialto e altezza massima in allineamento con l’edificio confinante di Piazza Cesio escluso l’attico: distanze da fabbricati = codice civile, da strade = filo strada.

UI n°87, L’intervento dovrà prevedere il mantenimento del corpo a L con ampliamento della fronte sulla provinciale Finale - Calice e su quella perpendicolare attraverso la demolizione dell’attuale volume destinato all’attività produttiva.

UI n°69: fermo restando le attuali distanze dai fabbricati, è consentita la ristrutturazione edilizia tutta o in parte differente dall’organismo attuale con

65 arretramento dal ciglio stradale di mt. 1,00, la predisposizione di n° 4 solai abitabili con altezza massima pari a quella di area.

UI n°130: ristrutturazione edilizia con aumento di Sl costituita dalla chiusura del vano scala ora esterno.

38.1.4.4 Aree di tipo TRB

a) Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia con possibilità di aumentare l’altezza massima fino all’altezza massima di area.

b) Prescrizioni particolari per UI

UI n°5: progetto unitario esteso all’edificio e a tutte le aree di pertinenza attuali o di possibile acquisizione per la possibile realizzazione di più agevoli spazi di manovra. L’intervento di Ristrutturazione Edilizia è finalizzato al completo utilizzo dei fondi per locali magazzino e delle superfici di manufatti esterni da demolire e ricostruire in sede idonea prevista dal progetto da coordinarsi con le strutture Amministrative adiacenti (Uffici Comunali).

UI n°12: l’intervento di ristrutturazione edilizia consente il recupero attraverso la demolizione e ricostruzione della parte attualmente non in muratura destinata a magazzino e l’aumento di un solaio della parte residenziale. L’intervento dovrà coordinarsi con le prescrizioni progettuali dell’area F4.

38.1.4.5 Aree di tipo D

a) Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia e art. 11 bis.1, 11 bis. 3.

b) Prescrizioni particolari per UI

UI n°178, 179: in caso di spostamento dell’attività è consentito il cambiamento della destinazione d’uso da non residenziale a residenziale. Adeguamenti e potenziamenti di volumi tecnici legati all’attività in atto nel rispetto delle leggi nazionali e regionali. Gli aumenti di cui sopra si possono realizzare con aumento del 20% della Sl produttiva in atto e attraverso la realizzazione di pertinenze (nei limiti consentiti dall’art. 11bis punto 11bis 3) se legate alle esigenze dell’attività, per un’altezza massima non superiore alla H max di area.

38.1.4.6 Aree di tipo er

Sull’esistente antecedente l’adozione del progetto preliminare di PUC sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia di cui all’art. 7 e art. 7 bis. 2, 7 bis. 3, 7 bis. 5 e art. 11 bis. 1, 11 bis. 6.

a) Intervento prevalente

er1 Non sono consentiti nuovi interventi.

66 \ er2 In caso di preesistente attività agricola ancorchè “part-time”, con estensione di superficie pari a una di quelle di cui al successivo punto 38.1.5, è consentita richiesta di concessione per la realizzazione di manufatto tecnico agricolo e piccole serre (art. 11 bis. 5 e 11 bis. 6).

38.1.4.7 Insieme di aree di cui al Titolo III Capo II art. 27

AP1 – Scheda di area

AP articolata in tre sub – AP funzionali (AP1, AP2, AP3), vincolato a progetto unitario, di riqualificazione e integrazione del tessuto urbano, finalizzata al recupero della sponda sinistra del Pora, al potenziamento complessivo del verde pubblico, della sosta e della viabilità e alla interconnessione pedonale del centro di Calice con la fascia lungo Pora.

a1 - Parametri Urbanistici

St = mq 18.184 Infrastrutture zonali e viabilità = mq 13.282 ( di cui riservati alla viabilità mq 4086, al verde mq 8124 alla sosta mq 1062) Sf = mq 4902 Sl = mq 4200 (comprensiva di mq 200 da riservare all’attività assistenziali) Capacità insediativa teorica mq 4200 : 25 mq/ab = mq 3024; offerta all’interno dell’area AP = mq 9186; servizi zonali per fabbisogno pregresso = mq 6162 a soddisfacimento di ulteriori 342 unità teoriche. Destinazione: classe 6.1 sottoclasse 6.1.1 classe 6.2 sottoclasse 6.2.1 classe 6.6 e 6.7 sottoclassi 6.7.1, 6.7.2, 6.7.3 Aree comprese nella AP: C, er, SF.

a2 - Schemi grafici vincolanti:

Allineamenti, aree concentrazione volumetrica, aree per servizi zonali da cedere o dasriservare all’uso pubblico, viabilità.

a3 - Prescrizioni particolari

• Tipologia a blocco aggregata lungo il percorso matrice dello sviluppo, interrotta da percorrenze pedonali, atte a collegare l’abitato a monte con la fascia di servizio lungo fiume; • salvaguardia e potenziamento del filare alberato lungo la via Roma; • parcheggi pertinenziali in interrato in misura non inferiore a 1,5 posti auto per Ue singola e comunque di superficie non inferiore al 45% della Sl complessiva • Sl per attività assistenziale (mq 200) compresa nella massima Sl consentita e area di manovra e sosta per automezzi di soccorso (600 mq minimo) all’interno dell’area a concentrazione volumetrica (Sf)

A4 - Cartografia di riferimento: tav. I4.1

a5 - Modalità di attuazione

Concessione edilizia convenzionata previa progettazione unitaria delle opere di urbanizzazione previste all’interno dell’intera AP1 nel rispetto dell’art. 27.3. 67 E’ facoltà della Amministrazione Comunale a seconda delle necessità, assegnare la realizzazione delle previsioni contenute nella sub - area AP1/c ad una delle due sub - aree o all’AP9 in località Sottochiesa.

a6 - Flessibilità normativa

Nell’ambito della programmazione comunale, quota parte della Sl totale, per un minimo pari al 30%, può essere riservato all’edilizia agevolata. In caso di estesa all’intera area AP1 l’IT e fissato in 0,25 mq/mq con conseguente incremento della Sl di 346 mq.

B Schede di sub area

AP1/a - Scheda di sub area

a1 - Parametri urbanistici

St = mq 8632 Infrastrutture zonali e viabilità compresa nella sub - area = mq 4704 ( di cui mq 1391 per viabilità, mq 3016 per verde e mq 297 parcheggi) Sf = mq 3328 (comprensivo di mq 600 da riservare a spazio di sosta e manovra di mezzi di soccorso) Sl = mq 2200 (comprensiva di mq 200 da riservare ad attività assistenziale) If = mq/mq 0,67 RC = 50% H max = 10,00 mt DS = allineamento obbligatorio indicato in cartografia Dc = mt 3,00 Riv = 4,5 Destinazione = generale di AP1 aree comprese: C, er, SF.

a2 - Schemi grafici

Nel rispetto delle indicazioni cartografiche di PUC con la flessibilità di cui all’art. 27 punto 27.3.1 lettera e.

a3 - Prescrizioni particolari

Quelle generali della AP1 di competenza della sub - area

a4 - Cartografia di riferimento: Tav I4.1

a5 - Modalità di attuazione

Concessione edilizia convenzionata, nella quale siano indicati gli interventi infrastrutturali da contestualemnte realizzare derivati dal progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione comprese nella AP1 approvata precedentemente o contestualmente la richiesta.

68 AP1/b - Scheda di sub area a1 - Parametri urbanistici

St = mq 7372 Infrastrutture zonali e viabilità = mq 5798 di cui mq 1185 riservati alla mobilità, mq 2285 riservati al parcheggio e mq 2328 al verde Sf = mq 1574 Sl = mq 2000 If = 1,27 mq/mq RC = 50% H max mt. 11,00 Ds = mt 3 Destinazione = generale di AP1 Aree comprese: C, er, SF. a2 - Schemi grafici

Nel rispetto delle indicazioni cartografiche con la flessibilità di cui all’art. 27 punto 27.3.1 lettera e) a3 - Prescrizioni particolari

Quelle generali della AP1 di competenza della sub - area a4 - Cartografia di riferimento: tav. I4.1 a5 - Modalità di attuazione

Quanto indicato alla precedente lettera AP1/a punto a5.

AP1/c - Scheda di sub area

a1 - Parametri urbanistici

Sub area destinata a servizi zonali e viabilità per mq 2780 di cui mq 1510 riservati alla viabilità e mq 1270 a verde. Aree comprese SF, er. a2 - Schemi grafici

Nel rispetto delle indicazioni cartografiche e/o risultanti dalla progettazione preliminare complessiva delle urbanizzazioni dell’intera AP1

a3 - Prescrizioni particolari

Quelle generali della AP1 di competenza della sub - area

a4 - Cartografia di riferimento: tav I4.1

a5 - Modalità di attuazione

Intervento pubblico o privato inserito fra gli obblighi attuativi delle sub - aree AP1/a e AP1/b o dell’area AP9.

69 AP2 - Scheda di area

Nuovo intervento di riqualificazione e completamento del tessuto urbano sviluppato lungo la via Vecchia Finale - Calice su lotto libero ex coltivo sulle prime pendici che portano al nucleo di Campogrande ad esso collegato attraverso la interpoderale delle Olive.

a1 - Parametri urbanistici

St = mq 3000 Sf = mq 3000 Infrastrutture zonali: soddisfatte nelle previsioni di ambito Sl = mq 600 Capacità insediativa teorica = mq 600: 25 mq/ab = ab 24 Fabbisogno = ab 24x18 mq/ab = mq 432 If = 0,20 mq/mq Sc = 30% H max = mt 7,50 Ds = allineamento di cartografia Dc = mt 5,00 Riv = 4,00 Destinazione: classe 6.1 sottoclasse 6.1.1 classe 6.2 sottoclasse 6.2.1 Aree comprese: C, er.

a2 - Schemi grafici : area a concentrazione volumetrica e allineamenti previsti in cartografia a3 - Prescrizioni particolari

• Il progetto edilizio dovrà comprendere: • Recupero della via Vecchia e dei muri che la delimitano dalla AP e di confine e della comunale via Olive di collegamento con Campogrande; • Sistemazione delle aree di rispetto con prevalente uso agricolo ortivo e/o vigneto e/o uliveto; • Sosta pertinenziale, in interrato con accesso in corrispondenza del collegamento esistente tra la via Vecchia e la provinciale , in misura non inferiore ad 1,5 posti auto per alloggio e comunque non inferiore al 45% della Sl progettata. • Tipologia a blocco aggregata lungo il percorso matrice della via Vecchia. a4 - Cartografia di riferimento: tav I4.1 a5 - Modalità di attuazione

Concessione edilizia convenzionata. Esteso all’area oggetto della richiesta. a6 - Flessibilità normativa

Nei limiti dell’art. 27 punto 27.3.1 lettera e) con possibilità di limitato spostamento dell’allineamento sulla via Vecchia. Nel caso la richiesta non comprenda l’intera area l’edificabilità consentita è quella dell’It applicato all’area interessata . La convenzione dovrà garantire la possibilità di

70 completamento dell’edificabilità massima di AP. Qualora tale residuo edificatorio ricadesse all’interno dell’area a concentrazione volumetrica di proprietà del primo richiedente, il progetto edilizio dovrà consentirne il suo completamento e la convenzione sancire l’impegno di cessione dell’area necessaria.

AP3 - Scheda di area

Porzione di area oggi interclusa posta a cerniera tra piazza Cesio e le aree sportive di S. Libera (F7). Insieme di mappali delimitati da cinta muraria coltivati ad orto e frutteto. Inserimento urbano dell’area finalizzato al sostegno del ruolo turistico di Calice nel contesto dell’entroterra a garantire la permeabilità pedonale tra piazza Cesio e le aree sportive F7 e a ridurre l’uso improprio (sosta sulle piazze Cesio - IV Novembre - Massa) attraverso previsioni infrastrutturali idonee in sede propria. a1 - Parametri urbanistici

St = mq 7727 Sf = mq 5191 di cui mq 2221 da conservare all’attuale uso agricolo Infrastrutture zonali = mq 2536 di cui mq 1170 destinate alla sosta, mq 568 al verde e mq 798 a percorsi pedonali. Sf = mq 5191 di cui mq 2221 da conservare all’attuale uso agricolo Sl = mq 1300 Capacità insediativa teorica = 60 posti letto ricettivi per un fabbisogno teorico pari alla quota maggiore tra l’80% della Sl di solaio e 18 mq/ pl ricettivo = 1080 mq Offerta mq 1738 con un esubero di mq 658 per ulteriori 36 abitanti. It = 0,17 mq/mq If = 0,25 mq/mq H max = mt 10,50 Ds = mt 8,00 Dc = mt 5,00 Riv = 4,5 Destinazione: classe 6.2 sottoclasse 6.2.1 classe 6.7 sottoclassi 6.7.2, 6.7.3 Aree comprese: T, SF, er. a2 - Schemi grafici: indicazioni cartografiche di PUC a3 - Prescrizioni particolari

• Sosta pertinenziale, in misura di un posto auto ogni due posti letto e comunque non inferiore al 30% della Sl complessiva, in interrato al di sotto del parcheggio in superficie da riservare all’uso pubblico; l’interrato, con accesso dalla provinciale, dovrà servire direttamente la struttura ricettiva per operazioni di carico e scarico. • Conservazione dell’attuale recinzione muraria ad eccezione del lato sulla provinciale • Conservazione dell’area oggi ortiva, indicata fra le aree di rispetto, o trasformazione in frutteto e/o uliveto. • Allineamenti cartograficamente evidenziati. • Tipologia a blocco a manica doppia o tripla. a4 - Riferimento cartografico: tav I4.1

71 a5 - Modalità di attuazione

Concessione edilizia convenzionata previa progettazione esecutiva unitaria delle opere di urbanizzazione presenti nell’intera AP3 con edificabilità complessiva derivante dall’applicazione dell’It sulle aree interessate. a6 - Flessibilità normativa

Art. 27 punto 27.3.1 lettera e) per disposizione planimetrica delle previsioni anche con diversa disposizione dei servizi e degli accessi.

• Incremento di solaio del 30% con richiesta per spazi collaterali compatibili con la struttura ricettiva principale. • Eventuale previsione di piscina scoperta. • Destinazione classe 6.1 alternativa , e relative sottoclassi, trascorsi cinque anni dall’avvenuta operatività del PUC per motivazioni accertate sulla non attuabilità della destinazione prevista con contestuale riduzione della Sl di solaio del 40% per una Sl nuova di mq 780 e relativa riduzione dell’It (0,10 mq /mq) e If ( mq/mq 0,15) fermo restando le previsioni infrastrutturali pubbliche.

AP4 - Scheda di area

Area ex coltiva a fasce compresa tra la provinciale per Carbuta e la Vecchia Calice - Carbuta e limitata a nord - est dal tratto di via Bricchetto che le collega. Completamento del tessuto edilizio di margine sviluppato lungo la provinciale per Carbuta.

a1 - Parametri urbanistici St = 3081 Sf = 3081 Infrastrutture zonali: riferimento all’ambito ed in particolare all’area F2. Sl = mq 370 If = 0,12 mq/mq Capacità insediativa teorica mq 370: 25 mq/mq = ab 15 Fabbisogno servizi zonali da 15x18 mq/ab = mq 270 H max = mt 7,00 Ds = allineamenti di PUC Dc = mt 3,00 Destinazione classe 6.1 sottoclasse 6.1.1 Aree comprese: C, er.

a2 - Schemi grafici

Secondo le indicazioni cartografiche di PUC

a3 - Prescrizioni particolari

• Giacitura dell’edificio su terreno naturale e ripristino della sistemazione esterna a fasce. • Posizione sul terreno tale da garantire il cono visuale dalla strada al nucleo di Gariglio sovrastante. • Rispetto degli allineamenti. • Tipologia forma aggregata per articolazione lineare di mezzacosta con giacitura

72 radicata sul terreno naturale. • Recupero della via Vecchia per Carbuta e del tratto di via Bricchetto confinanti con la AP. a4 - Cartografia di riferimento: tav I4.1

a5 - Attuazione

Concessione edilizia convenzionata previa predisposizione di progetto esecutivo delle opere di cui al punto a3. Nel caso che la richiesta non comprenda l’intera area vale quanto stabilito alla precedente scheda AP3 punto a6 primo capoverso.

a6 - Flessibilità normativa

Possibilità di modifiche dell’impianto indicato e di riduzione delle superfici con cessione in tutto o in parte alle UI esistenti su area B lungo la comunale per Campogrande.

AP5 - Scheda di area

Area precollinare ex vigneto a fasce di completamento all’edificato per blocchi lungo la via Campogrande

a1 - Parametri urbanistici

St = mq 1107 Sf = mq 1107 Infrastrutture zonali da recepire nell’offerta d’ambito ed in particolare nell’area F2 Ss = mq 160 If = 0,15 mq/mq Capacità insediativa teorica mq 160: 25 mq/ab = ab 6 Fabbisogno servizi zonali 6x18 mq/ab = mq 108 H max = mt 7,50 Ds = allineamento di PUC Dc = mt 5,00 Destinazione = classe 6.1 Aree comprese: C, er.

a2 - Schemi grafici

Secondo le indicazioni di PUC

a3 - Prescrizioni particolari

• Realizzazione di marciapiede sul fronte della AP prospiciente la via Campogrande • Sistemazione e recupero della interpoderale Sapone - Gariglio • regimazione delle acque del Rio Gariglio • Tipologia a blocco isolato uni - bifamiliare

73 a4 Cartografia di riferimento: tav I4.1

a5 Attuazione

Progettazione unitaria e concessione edilizia convenzionata: se non estesa all’intera area obbligo di rispetto di quanto prescritto alla scheda di AP3 punto a6 primo capoverso.

a6 - Flessibilità normativa

Possibilità di trasferimento della Sl prevista o di parte di essa sulle UI (area B) lungo la comunale per Campogrande

AP6 - Scheda di area

Area incolta in fregio alla comunale per Campogrande di completamento dell’edificato recente a blocco unifamiliare lungo il percorso.

a1 - Parametri urbanistici

St = 866 Sf = mq 866 Infrastrutture zonali: da recepire nell’offerta di ambito ed in particolare nell’area F2 Sl = mq 130 If = 0,15 mq/mq Capacità insediativa teorica mq 130: 25mq/ab = ab5 Fabbisogno servizi zonali ab5 x 18 mq/ab = 93 H max = 7,50 mt Ds = allineamento di PUC Dc = mt 3,00 Destinazione : classe 6.1 Aree comprese C, er.

a2 - Schemi grafici: indicazioni di cartografia di PUC

a3 - Prescrizioni particolari • Allineamenti indicati cartograficamente • Creazione di marciapiede lungo il lato confinante la via Campogrande • regimazione delle acque del rio Chiesa • Tipologia uni - bifamiliare a blocco

a4 - Cartografia di riferimento: tav I4.1

a5 - Attuazione vedi scheda AP3 punto a6 primo capoverso

a6 - Flessibilità normativa • Adeguamento delle previsioni al rilievo planialtimetrico definitivo. • Possibilità di cessione della Sl o parte di essa alle UI (area B) esistenti lungo la via Campogrande.

74 AP7 - Scheda di area

• Ex vigneto posto alla confluenza della vecchia strada di crinale Calice Inomonte e la nuova da S. Libera . • Intergrazione dell’insediamento lungo il nuovo asse realizzato recentemente a1 - Parametri urbanistici

St = mq 1256 Sf = mq 1256 Infrastrutture zonali: riferimento alla AP8 Sl = 314 If = 0,25 Capacità insediativa teorica mq 314: 25 mq/ab = 13 fabbisogno servizi zonali: ab 13 x 18 mq/ab = mq 234 H max = mt 7,50 Ds = allineamenti Dc = mt 8,00 Riv = 4,5 Sc = 50% Destinazione: classe 6.1 Aree comprese: C, er. a2 - Schemi grafici: Cartografia di PUC a3 - Prescrizioni • Allineamenti secondo le indicazioni cartografiche con la flessibilità di cui all’art. 27 punto 27.3.1 lettera e). • Giacitura del costruito sul terreno naturale con ricomposizione del territorio agricolo. • Copertura a falde per l’80% della Sl del piano secondo. • Tipologia a blocco uni - bifamiliare a manica doppia o tripla. • Sosta pertinenziale in interrato di superficie non inferiore al 40% della Sl fra quelle residenziali. a4 - Cartografia di riferimento: tav I4.1 a5 - Attuazione

Concessione Edilizia Convenzionata previa predisposizione di progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione comprese in AP7 e AP8 nel rispetto dell’art. 27.

a6 – Flessibilità normativa

Vedi scheda AP3 punto a6 primo capoverso

AP8 - Scheda di area

Area coltiva posta a valle della nuova strada da S. Libera a Inomonte e della vecchia Calice Inomonte a monte dell’aggregato di crinale a chiusura degli insediamenti storici e recenti.

75 a1 - Parametri urbanistici

St = mq 4878 Sf = mq 2162 Infrastrutture = mq 2716 di cui mq 669 per viabilità di area e percorsi pedonali e mq 2047 a parcheggio Sl = mq 865 It = 0,18 mq/mq If = 0,4 mq/mq Capacità insediativa teorica mq 865 : 25 mq/ab = ab 35 Fabbisogno servizi zonali = da 35 x 78 mq/ab = mq 630 Offerta mq 2047 eccedenza mq 1417 a servizio di 79 ab H max = 7,50 Ds = allineamenti di PUC Dc = mt 5,00 Sc = 50% Riv = 45 Destinazione : classe 6.1 sottoclasse 6.1.1 classe 6.2 sottoclasse 6.2.1 classe 6.7 sottoclassi 6.7.1, 6.7.2, 6.7.3 Aree comprese: C, er, SF. a2 - Schemi grafici: cartografia di PUC

a3 - Prescrizioni particolari

• Tipologia articolata per aggregazione di mezza costa per cellule aggregate sviluppate su più livelli con accessi autonomi dal piano terreno o con scala esterna dal piano primo • Coperture a falda per l’80% della Sc. • Ripristino del collegamento pedonale dalla provinciale fino a Inomonte attraverso l’area destinata alla sosta. • Ripristino con prevalente uso agricolo della pertinenza • Sosta pertinenziale prevalentemente in interrato in misura di 1,5 ogni unità edilizia singola e comunque non inferiore al 40% della Sl totale.

a4 - Riferimento cartografico: Tav I4.1

a5 - Attuazione vedi scheda lettera AP7 punto a5.

a6 - Flessibilità normativa

• Nei limiti dell’art. 27 punto 27.3.1 lettera e) • Possibilità di progettazione unitaria della AP7 e AP8 e trasferimento della Sl della AP7 nella AP8 con trasformazione delle aree AP7 in area a verde pubblico: conseguente variazione If (0,55 mq/mq) e incremento dei servizi zonali ( + verde pubblico per mq 1256)

76 AP9 - Scheda di area

Area coltivata ad orto lungo Pora tra la strada vicinale della Bialera e il torrente collegata con la provinciale Finale Calice a completamento dell’edilizia a blocco plurifamiliare lungo il percorso (località Sottochiesa).

a1 - Parametri urbanistici

St = mq 2630 Sf = mq 2400 (di cui mq 1000 da conservare ortivi o frutteto o vigneto) Infrastrutture mq 630 di cui 250 mq destinati a parcheggio e 350 alla viabilità di area e ai percorsi pedonali. Sl = 263 mq It = 0,10 mq/mq If = 0,13 mq/mq Capacità insediativa mq 263 : 25 mq/ab = 11 ab Fabbisogno di servizi ab 11 x 18 mq mq/ab = mq 198 Offerta servizi zonali mq 250 con esubero di mq 52 per ulteriori 3 ab H max = 7,50 Ds = allineamenti di PUC Dc = mt 8,00 Sc = 20% Riv = 4,00 Destinazione : classe 6.1 sottoclasse 6.1.1 classe 6.2 sottoclasse 6.2.1. classe 6.7 sottoclasse 6.7.1, 6.7.2, 6.7.3 Aree comprese: C, er, SF. a2 - Schemi grafici: cartografia di PUC

a3 - Prescrizioni particolari

• Tipologia in linea, blocco corpo triplo • Conservazione dei muri di recinzione del lotto • Ripristino della strada pedonale della Bialera • Sosta pertinenziale in interrato • Conservazione della parte agricola lungo Pora • Realizzazione, se richiesta dalla Amministrazione, delle previsioni della sub - area AP1/c • Alberature sui confini perpendicolari al torrente e percorso pedonale di collegamento tra la strada della Bialera e l’argine.

a4 - Cartografia di riferimento : tav I 4.1

a5 - Attuazione

Concessione convenzionata estesa all’intera area che può contenere se richiesta dall’Amministrazione la contestuale realizzazione delle previsioni della sub - area AP1/c

77 a6 – Flessibilità normativa

Vedi scheda AP3 punto a6 primocapoverso

AP9bis - Scheda di area

Area precollinare pianeggiante ex coltiva in fregio alla strada per Campogrande di completamento dell’edificato recente a blocco unifamiliare lungo il percorso. a1 - Parametri urbanistici

St = mq 1560 Sf = mq 1560 Infrastrutture zonali da recepire nell’offerta di ambito e in particolare nell’area F2 Sl = 156 mq It = 0,10 mq/mq If = 0,13 mq/mq Capacità insediativa teorica: 156/25 =ab 6 Fabbisogno di servizi zonali ab 6 x 18 mq/ab = mq 108 H max = 7,50 Ds = allineamenti di PUC Dc = mt 3,00 Destinazione classe 6.1 Aree comprese: C, er. a2 - Schemi grafici: indicazioni di PUC a3 - Prescrizioni particolari

• Realizzazione di marciapiede lungo la via Campogrande da cedere in uso pubblico • Regimazione del rio Gariglio • Tipologia unifamiliare

a4 - Cartografia di riferimento : tavI 4.1 a5 - Attuazione

Concessione edilizia convenzionata a6 - Flessibilità normativa

Adeguamento al rilievo planialtimetrico definitivo. Possibilità di cessione della Sl in tutto o in parte alle UI (aree B) lungo la via Campogrande

78 38.1.5 Dimensione minima delle tipologie colturali

Le superfici indicate si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessaria ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis.4 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre.

Oliveto mq 2000 Vigneto mq 1000 Orto mq 500 Frutteto consociato ad orto mq 1500

79 ART. 38.2 AMBITO N°2 GIUDICELLE - BOMBE’ - CIOSO (AMB2)

38.2.1. Superficie territoriale mq 111750

382.2 Destinazioni (Titolo II Capo II art. 6)

6.1 e sottoclassi 6.1.1 e 6.1.2 6.2 e sottoclassi 6.2.1, 6.2.2, 6.2.3 6.3 e sottoclassi 6.3.1, 6.3.2, 6.3.3 6.5 per la sottoclasse 6.5.8 6.6 e sottoclassi 6.7 e sottoclassi 6.7.1, 6.7.2, 6.7.3, 6.7.3, 6.7.4, 6.7.5, 6.7.7 Aree individuate all’interno dell’ambito: A, B, RC, RCE, SF, F, AP, er1, AP.

38.2.3 SF,F: Infrastrutture d’ambito

• mobilità • interesse comune •verde • parcheggi

a - Sistema della mobilità

Modalità di attuazione Progettazione preliminare unitaria e definitiva a stralci di iniziativa pubblica e/o integrata con l’apporto dei privati (aree AP).

Flessibilità normativa Previsioni cartografiche da adeguarsi alle risultanze di rilevamenti puntuali planialtimetrici.

Strutture per tipo

a1 - Rete esistente: razionalizzazione e dotazione di percorrenze pedonali protette e recupero dei vecchi tracciati (vecchia strada Calice - Eze) da ristrutturare e pedonalizzare.

a2 - Nuova viabilità:

a2.1- Collegamento, in sponda destra del Pora, della provinciale Calice - Cà del Moro con la Provinciale Calice Rialto a monte di S. Libera. L’ infrastruttura rientra, per la prima tratta negli oneri, di SUA in itinere recepito dal PUC (area APC6) mentre va definita progettualmente e nelle modalità di attuazione per la tratta terminale con l’attraversamento del Pora.

a2.2- Razionalizzazione della viabilità dell’abitato di località Giudicelle attraverso il completamento, ed il ricongiungimento della via Massa con la via Puccini, oggi a fondo cieco.

a2.3 - Collegamento del sistema viario di località Giudicelle con la prevista viabilità in sponda destra Pora che si sviluppa all’interno degli ambiti 12 e 13. L’interrato, che prevede la realizzazione del ponte viario, sul Rio Gerin, deve sottostare alla disciplina dell’assetto geologico (CAP III art. 29 e successivi).

80 b - Sistema della sosta

Progettazione preliminare per area individuata e definitiva per stralci funzionali.

Flessibilità normativa generale • Previsioni cartografiche da adeguarsi ai rilevamenti puntuali planialtimetrici, ai collegamenti viari e agli accessi privati esistenti. • Attuazione delle infrastrutture anche in assenza di progetto unitario (AP)

Localizzazione delle aree di sosta

b1 - area di sosta (aree SF) in sede propria (loc. Giudicelle) a servizio della struttura sanitaria privata esistente: regolamentazione per l’eventuale uso pubblico; b2 - sosta in linea lungo le nuove tratte viarie congiuntamente alla loro realizzazione (aree SF e SF in AP); b3 - aree di sosta in sede propria in località Bombè: iniziativa pubblica (aree SF); b4 - aree di sosta previste nello SUA in vigore (APC 6) confermato (aree SF in AP).

c - Sistema del verde pubblico (aree SF in F e AP)

Area F8 mq 1815 di cui a verde mq 1282 e per viabilità mq 533 posta alla confluenza del Rio Gerin con il Torrente Pora: opera da includere nella progettazione unitaria AP10 in armonia con l’attuazione del collegamento viario tra l’ambito 2 e l’ambito 13 (Ponte sul Rio Gerin).

38.2.4 Area per tipo (art. 27 punto 27.1)

Oltre alle aree per infrastrutture all’interno dell’ambito sono individuate aree insediate che comprendono una o più UI , dove per ogni area è precisato il prevalente intervento edilizio consentito ovvero particolare per UI singolarmente richiamate, aree AP e aree di rispetto er

38.2.4.1 Area di tipo A:

a) Intervento prevalente Art 7 dal punto 7.2 al punto 7.4 e art. 11bis 1 e art. 7 bis 6 b) Interventi particolari UI n° 163a, 163b: restauro conservativo e ristrutturazione edilizia limitata all’art. 11 bis1

38.2.4.2 Area di tipo B:

a) Intervento prevalente Ristrutturazione Edilizia e art. 7 bis.2, 7 bis. 3, 7 bis. 6, 7 bis.7 e nuovo intervento di cui all’art. 11 bis.1 E’ consentito l’utilizzo anche parziale della Sl di solaio residenziale prevista nella AP10 da utilizzare con sopraelevazione delle UI esistenti se contenuta nell’altezza massima esistente nell’ambito. Sono escluse da tale possibilità le UI regolate da prescrizioni particolari. Gli interventi di cui sopra dovranno rispettare i seguenti parametri:

81 n° max piani = + 1 rispetto all’attuale H max = massima dell’ambito DC = mt. 3,00 DS = esistente All’incremento dovrà corrispondere impegno contestuale fra le diverse proprietà per la riduzione della Sl in AP decurtata della Sl trasferita.

b) Interventi particolari Ristrutturazione edilizia UI n° 369,370, 371, 374, 376, 396

38.2.4.3 Area di tipo RC:

a) Intervento prevalente: Ristrutturazione Edilizia e art. 7 bis.2, 7 bis.5, 7 bis.6.

Interventi particolari per UI UI n° 381 (area RC1) Ristrutturazione edilizia e art. 7 bis e 11 bis. 1. In caso di riconversione in struttura ricettiva alberghiera è consentito un incremento della Sl pari al 30% per realizzazione di strutture connesse all’esercizio alberghiero anche in ampliamento dell’ingombro volumetrico esistente. UI n° 379 (area RC2): cambiamento di destinazione d’uso da attività produttiva a residenziale o ricettiva : è consentito incremento di n° 2 solai al sopra del corpo di fabbrica esistente con allineamento alla UI 378 e sul filo di via Puccini a condizione che sia garantita, anche in interrato, sosta pertinenziale pari ad un posto auto ogni due posti letto e comunque non inferiore al 40% della Sl realizzata.

38.2.4.4 Area di tipo RcE:

RcE 4 Scheda di area Area finalizzata all’attività ricettiva

Intervento prevalente sull’esistente UI n° 445, 446, 447 (RCE4) per l’utilizzo a fini ricettivi è consentito incremento di Sl non superiore a mq 60 in aderenza all’edificato con identica tipologia, conforme all’esistente, nel rispetto dei salti di quota volumetrici; inoltre è consentito l’accorpamento e/o l’utilizzo, ai fini della destinazione prevalente di PUC, dei bassi fabbricati esistenti non residenziali.

Interventi particolari Art. 7 dal punto 7.2 al punto 7.6, art. 7 bis e art. 11 bis.1 sull’esistente in caso di suo non utilizzo a fini ricettivi.

38.2.4.5 Area di tipo er:

er1 Costituiscono l’insieme delle aree di rispetto interposte tra l’edificato i torrenti Pora e Gerin e la viabilità principale esistente o di progetto, inedificabili se non limitatamente alla realizzazione di manufatto tecnico e piccole serre (art. 11bis. 5, 11bis. 6, 11bis. 7) qualora venga dimostrata una attività agricola della dimensione specificata al successivo punto 38.2.5. Sull’esistente antecedente, l’adozione del progetto preliminare di PUC, sono consentiti interventi di cui all’art. 7.6 e 11bis.1, 11bis 2.

82 38.2.4.6 Insieme di aree di cui al Titolo III Capo II art. 27

AP10 - Scheda di Area

Nuovo intervento di completamento dell’abitato di Giudicelle alla confluenza del prolungamento della via Massa e Puccini da coordinarsi con l’area F9 (verde pubblico e viabilità)

a1 - parametri urbanistici

St = mq 3112 Sf = mq 1487 Infrastruttura mq 1625 di cui mq 361 destinate alla sosta, mq 543 a verde e mq 721 alla viabilità. Sl = mq 770 It = 0,25 mq/mq If = 0,52 mq/mq Capacità insediativa teorica mq 778 : 25 mq/ab = ab 31 Fabbisogno servizi zonali 31 ab x 18 mq/ab =mq 558 Offerta di area = mq 904 con esubero di mq 346 per ab 19 H max = mt 7,50 Ds = allineamenti di PUC Dc = mt 10,00 Riv = 4,00 Aree comprese: C, er, SF.

a2 - Schemi grafici: elaborati di PUC

a3 - Prescrizioni La progettazione unitaria deve comprendere il progetto preliminare dell’area F8; tipologia a blocco o a blocco aggregato uni - bifamiliare lungo il percorso; parcheggi pubblici in linea lungo nuovo tracciato viario

a4 - Cartografia di riferimento: tav 4.1

a5 - Modalità attuattive Progettazione unitaria in accordo con progetto preliminare F8 e concessione edilizia convenzionata. Concessione edilizia convenzionata ai sensi dell’art. 27.3. Il progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione dovrà comprendere l’area F8.

a6 - Flessibilità normativa Disposizione dell’area a concentrazione edilizia e dei servizi in accordo con la progettazione preliminare dell’area F8. Possibilità di riduzione della Sl prevista con cessione in tutto o in parte alle UI esistenti in area B. Nel caso di richiesta non estesa all’intera area vale quanto indicato nell’Ambito 1 scheda di area B punto a6.

APC6 - Scheda di Area

Area con progetto di SUA approvato in itinere in conformità alle previsioni del previgente P.d.F.

83 Parametri: prescrizioni e modalità attuative ai sensi del CTU provinciale con provv. n° 441 dell’11.06.99 di approvazione dello Strumento Urbanistico Attuattivo

38.2.5 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici indicate si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti.. La superficie minima per tipologia necessaria ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11bis.4, costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre.

Oliveto mq 2000 Vigneto mq 1000 Orto mq 500 Frutteto consociato ad orto mq1500

84 ART. 38.3 AMBITO N°3 CAMPOGRANDE (AMB3)

38.3.1 Superficie Territoriale mq 57180

38.3.2 Destinazioni (Titolo II Capo II art. 6)

6.1 e sottoclassi 6.1.1 6.2 e sottoclasse 6.2.3 6.4 e sottoclasse 6.4.1 sottoclasse 6.5.8 6.6 e sottoclassi 6.6.1 6.7 e sottoclassi Aree individuate all’interno dell’ambito per tipo (art. 27) A,B,SF,F, er1, er2.

38.3.3 F.SF – Infrastrutture d’ambito

Infrastrutture comprese nell’ambito

mobilità interesse comune verde e verde sport parcheggi

a - Sistema della mobilità

E’ confermata l’attuale struttura viaria d’ambito con interventi di completamento e riqualificazione.

Strutture per tipo

a1 - Completamento della via Campogrande per il tratto mancante di collegamento con la comunale Gariglio o via al Bosco;

a2 - Potenziamento della strada di collegamento con località Decia nel quadro della previsione dell’area F9;

Flessibilità normativa d’attuazione Previsioni cartografiche da adeguarsi al puntuale rilievo planialtimetrico e alla definizione della progettazione area F9.

b - Sistema della sosta

Aree di sosta sulla via Campogrande a servizio dell’esistente e all’interno dell’area F9 finalizzata alla funzione sportiva della stessa.

Strutture per tipo

b1 - Parcheggio in sede propria (area SF in F) di testata all’area F9 e a pettine lungo il tracciato viario ristrutturato di via Bricchetto.

b2 - Parcheggio in sede propria ( area SF) a pettine in testata di via Campogrande all’intersezione con via delle Olive e con il rio Campogrande.

85 Flessibilità normativa di attuazione Nel rispetto delle indicazioni grafiche di PUC con la flessibilità di cui all’art. 27 punto 27.3.1 lettera e).

c - Servizi religiosi

Culto: piccola chiesetta votiva esistente alla confluenza tra via Campogrande e strada Gariglio: restauro e risanamento conservativo.

d - Il sistema del verde e delle strutture di interesse comune

Aree SF concentrate, unitamente alle citate aree di sosta, all’interno dell’area F9 (Polo sportivo).

Strutture per tipo

d1 - Struttura di interesse comune da prevedersi nel quadro della progettazione preliminare dell’area F9 in funzione delle attività sportive previste; unico complesso edilizio comprendente anche i servizi per le attività sportive ubicato all’estremità nord dell’area, strettamente collegato all’area di sosta, con possibilità di sfruttare il dislivello tra quest’ultima e gli impianti posti alla quota superiore.

d2 - Verde sport individuato nel PUC quale campo per il gioco del calcio e/o per attività diverse qualora ritenute dalla Amministrazione più necessarie.

d3 - Area a verde all’estremità sud da eventualmente utilizzare per il potenziamento delle attività sportive o a parco.

Modalità di attuazione Progettazione unitaria preliminare e definitiva a stralci di iniziativa pubblica o privata.

Flessibilità normativa Schemi grafici previsti negli elaborati di PUC non vincolanti fermo restando le finalità complessive dell’ area.

38.3.4 Area per tipo (art. 27)

Oltre alle aree per infrastrutture di cui al precedente punto 38.2.3 sono comprese all’interno dell’ambito aree interessanti una o più UI dove, per ogni area, è precisato il prevalente intervento consentito, ovvero particolare per UI singolarmente richiamate.

38.3.4.1 Aree di tipo A:

a) Intervento prevalente: Ristrutturazione edilizia con prescrizioni di cui all’art. 7 bis

b) Interventi particolari per UI

UI n° 209, 212, 213, 214, 216, 217, 218, 221, 222 Ristrutturazione edilizia con prescrizioni art. 7 bis e ampliamenti di cui all’art. 11 bis. 1 e per i corpi di fabbrica di recente costruzione.

86 Interventi con particolari prescrizioni

UI n° 210 è consentita la demolizione e l’accorpamento della Sl alla UI n° 209.

38.3.4.2 Aree di tipo B:

a) Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia, prescrizioni particolari di cui all’art. 7 bis e ampliamenti di cui all’art. 11 bis. 1, 11 bis. 3.

38.3.4.3 Aree di tipo er:

er1/er2 Costituiscono l’insieme delle aree agricole interposte fra le strade, di aggregazione del costruito, coltivate, di pertinenza delle abitazioni e/o o di rispetto a linee di alta tensione . Le aree sono inedificabili a fini residenziali; è consentita la realizzazione di manufatto tecnico agricolo e piccole serre art. 11 bis. 5. 11 bis. 6, 11 bis. 7.

38.3.5 Dimensione minima delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessaria ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis.4 o costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre.

Oliveto mq 2000 Vigneto mq 1000 Orto mq 500 Frutteto consociato ad orto mq 1500

87 38.4 - AMBITO N° 4 DI EZE, S. BERNARDO DI EZE (AMB4)

38.4.1 Superficie territoriale mq 136140

38.4.2 Destinazione (Titolo II Capo II art.6)

6.1 e sottoclassi 6.1.1 6.2 e sottoclassi 6.2.3 6.4 e sottoclassi 6.4.1 sottoclasse 6.5.8 6.6 e sottoclasse 6.6.1 6.7 e sottoclassi 6.7.1, 6.7.2, 6.7.3 Aree individuate all’interno dell’ambito per tipo (art. 27 ): AME, A, AR, B, SF, er1, er2.

38.4.3 F.SF: Infrastrutture d’ambito. Mobilità Interesse comune Verde Parcheggi

a - Sistema della mobilità

L’ambito è collegato con Calice e con la statale del Melogno tramite la provinciale Calice - Cà del Moro, dalla vecchia Calice - Eze - Cà del Moro che attraversa il nucleo abitato parallelamente alla prima e dalla fitta rete interpoderale che il PUC recepisce e conferma.

Modalità d’attuazione Progettazione preliminare delle esigenze di riqualificazione del sistema e progettazione definitiva a stralci di iniziativa pubblica.

Flessibilità normativa Rappresentazioni grafiche non vincolanti.

Strutture per tipo:

a1 - Strada provinciale Interventi di riqualificazione riguardanti percorsi pedonali protetti nelle tratte di attraversamento dell’abitato.

a2 - Vecchia Calice - Eze Recupero dell’intero tracciato originale; manto stradale non asfaltato e regolamentazione di alcune tratte a traffico limitato per servire l’abitato periferico rispetto alla provinciale.

a3 - Rete interpoderale Di collegamento del nucleo con il rio Gerin; di attraversamento del nucleo; di collegamento del nucleo con le aree coltive a monte e con le aree ESP della Madonna della Guardia e di Cà Boncucco. Recupero dell’intera rete con materiali e manufatti idonei alla corretta manutenzione e alla percorribilità pedonale.

88 b - Sistema della sosta (aree SF)

Parcheggi pubblici - privati attorno al polo di S. Bernardo di Eze e parcheggio pubblico in sede propria alla partenza dei percorsi di collegamento con le aree ESP (ambito 15) di competenze dell’intervento di recupero delle UI n° 435, 437, 438, 435.

Modalità di attuazione Progettazione preliminare e definitiva per aree.

Flessibilità attuativa Indicazioni cartografiche non vincolanti se non per gli aspetti quantitativi.

c - Interesse comune (aree SF in area AME) Servizio incentrato nei due poli di S. Bernardo di Eze e di S. Maria delle Grazie di Eze. Gli edifici religiosi (area AME S. Bernardo di Eze e aree SF (cu, v) S. Maria delle Grazie di Eze sono uniti a piccole aree pubbliche atte a favorirne l’accesso e la salvaguardia ambientale.

Modalità di attuazione Intervento di restauro il cui progetto dovrà interessare un’area di rispetto pari a 50 mt di raggio a partire dalla giacitura degli edifici: le aree, che rimangono di proprietà privata e che dovranno continuare ad essere coltivate, sono inedificabili a tutti gli effetti.

38.4.4 Aree per tipo (art. 27)

Oltre alle aree di cui al precedente punto 38.4.3. sono comprese all’interno dell’ambito aree interessanti UI dove è precisato il prevalente intervento consentito, ovvero particolare per UI singolarmente richiamate, aree edificate da riqualificare, aree di rispetto er. Per tutte le UI, non regolate di interventi particolari, è sempre consentita la chiusura di porticati, logge, rientranze delimitate da tre pareti, fino ad un massimo di Sl non superiore al 20% della superficie lorda residenziale di ogni UI o frazione di UI nel rispetto dei parametri preesistenti o fissati dalla normativa d’ambito e geologica in aggiunta a quanto consentito per interventi di ristrutturazione edilizia e sempre che tale chiusura risulti abitabile.

38.4.4.1 Aree di tipo a

Aree A a) Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia: art. 7 punto 7.6 e 7 bis con ampliamenti art. 11 bis.1, 11 bis.3.

b) Interventi particolari

b1 Interventi limitati alla sola ristrutturazione edilizia e prescrizione di cui all’art. 7 bis UI n° 404, 405, 409, 414, 415, 416, 422, 423.

89 b2 Ristrutturazione edilizia con prescrizioni

UI n° 418: conservazione dell’altana, è consentita ampliamento di cui all’art. 11 bis.1 su corpi di fabbrica a due piani. Sul corpo di fabbrica a uso box eliminazione della ringhiera e del cornicione e loro sostituzione con parapetto pieno. UI n° 432 e 433: conservazione dell’ingombro volumetrico, dimensioni delle bucature e allineamento. Chiusura del corpo a terrazza di un piano. UI n° 434: ristrutturazione edilizia: con bonifica del rio Ciappa.

38.4.4.2 Aree di tipo AR

a) Interventi particolari

- UI n° 406a, 406b: cambiamento della destinazione d’uso da agricola a residenziale con conservazione della struttura originaria (2 piani) della UI 406a e accorpamento tramite demolizione e ricostruzione della UI 406b e sua collocazione in prosecuzione della prima , in allineamento alla strada provinciale, con H max = 3,50 mt - UI n° 435, 437, 438, 439: l’area interessa tre ruderi esistenti, fra loro accorpati ed edificio (UI n°439) in precarie condizioni statiche che incombe sull’abitato sottostante. E’ consentito l’intervento di recupero del sito attraverso il rilascio di concessione edilizia convenzionata che dovrà prevedere:

a - L’analisi geologica necessaria essendo locate le UI in zona 1 (art. 30 punto 30.1). b - La demolizione della UI n°439 e 435 con il recupero delle pertinenze nel rispetto dell’ art. 14.2. c - Il trasferimento della Sl sulle pertinenze delle UI n°435, 437, 438 con progetto esteso all’intera area . d - Il recupero potrà avere un numero massimo di solai eguale a due con possibilità di uso parziale del sottotetto, nel rispetto dell’altezza massima che non dovrà superare i mt 7.50 e dovrà essere contenuto nella giacitura dei ruderi attuali.. e - La copertura dei corpi di fabbrica dovrà risultare a falda con le parti terrazzate non superiori al 30% della Sc complessiva. f - La Sl massima consentita non dovrà superare di un volta e mezza la somma delle Sc delle UI n° 435, 437, 438, 439 che dovranno essere documentate da rilevamenti e indagini asseverati. g - Il progetto dovrà prevedere la contestuale realizzazione del parcheggio previsto dal PUC a monte della provinciale Calice - Ca del Moro tra questa e la vecchia calice - Eze - Ca del Moro.

b) Modalità d’inserimento:

Concessione Convenzionata anche suddivisa in più stralci dell’intervento progettuale unitario previo progetto esecutivo di tutte le opere di urbanizzazione previste.

38.4.4.3 Area di tipo B

a) Intervento prevalente Ristrutturazione edilizia

art 7 dal punto 7.2 al punto 7.6 e art. 11bis 1

90 b) Interventi particolari UI n° 411, 411a, 411b: fermo restando la possibilità di operare per singole UI nel rispetto dell’intervento prevalente, un’eventuale intervento esteso alle tre UI è consentita l’applicazione dell’art. 11 bis .1

38.4.4.3 Aree tipo er

Insieme delle aree di rispetto alla provinciale e ai due poli religiosi o interessano aree in zona 1 dell’assetto geomorfologico sulle quali sono auspicabili interventi volti al recupero dell’attività agricola e alla ricomposizione del terreno a fasce a secco senza l’uso del cemento: à fatto divieto di nuova edificazione; per manufatti tecnici pertinenti l’uso agricolo esistenti sono consentiti interventi di cui all’art. 11 bis.3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis.7.

a) er1 - Costituiscono le aree di rispetto alla viabilità e quelle inserite all’interno di zona 1 dell’assetto geomorfologico: aree agricole inedificabili.

b) er2 - Costituiscono l’insieme delle aree agricole d’ambito interposte fra l’edificato; le aree sono inedificabili a fini residenziali; è consentita la realizzazione di manufatto tecnico agricolo di cui all’art. 11 bis. 3.

38.4.5 - Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici indicate si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessaria ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis.4 o costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre .

Oliveto mq 2000 Vigneto mq 1000 Orto mq 500 Frutteto consociato ad orto mq 1500

91 38.5 AMBITO N° 5 INOBRICCO - RAMUNDI

38.5.1 Superficie territoriale mq 465.670

38.5.2 Destinazioni (titolo II capo II art. 6) 6.1 e sottoclassi 6.1.1, 6.1.2 6.2 e sottoclassi 6.2.1, 6.2.2, 6.2.3 6.4 e sottoclassi 6.5 e sottoclassi 6.5.1, 6.5.3, 6.5.3 Aree individuate all’interno dell’ambito: (art. 27) RC,D, EB, er.

38.5.3 Infrastrutture

Per i servizi zonali il riferimento è Calice Centro (ambito 1) e S. Martino di Carbuta (ambito 6). L’ambito è servito dalla provinciale Calice - Carbuta - S. Rocco. Da valle (località Villa) a monte (Cà Ramundi) è attraversato dalla comunale Inobricco che unisce le due località intersecata, alla quota 250 s.l.m., dalla prevista strada di PUC che collega S. Bernardo (ambito 6 di Carbuta) con località Gariglio (ambito 8) che divide orizzontalmente in due l’ambito; il PUC prevede un nuovo tratto che collega, a valle, la comunale Inobricco con la provinciale in sostituzione dell’attuale strada privata.

38.5.4 Interventi sull’esistente non compreso in area RC o D

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11bis. 1, 11 bis.3, 11 bis. 4, 11 bis. 5, 11 bis. 6, 11 bis. 7 per tutte le Ue residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC, non comprese in UI singolarmente richiamate, sono consentiti interventi di completamento di cui all’art. 11 bis. Punto 11 bis.1 e 11 bis. 2. In alternativa all’incremento di cui sopra per le stesse UI Ricadenti in EB e er3 in presenza di richiesta di attività di presidio ai sensi dell’art. 28.4, sono consentiti interventi di nuova edificazione in incremento dell’esistente ai sensi dell’art. 28.4.3 lettera b) e c)

38.5.5 Interventi particolari su UI preesistenti

UI n° 230: restauro conservativo con contenute modifiche alle bucature di facciata se giustificate da miglioramenti igienico - distributivi interni o per motivate modifiche relative alla destinazione d’area.

38.5.6 Aree per tipo (art. 27)

38.5.6.1 Aree Rc

RC5.2 - Scheda di Area

Recupero dell’esistente (villa padronale UI 230) e integrazione con nuovo intervento ai fini dell’utilizzo dell’area RC a destinazione turistico - ricettiva. a1 - Parametri urbanistici

St = mq 8400 Sf = mq 8400 (comprensiva delle infrastrutture strettamente di competenza dell’operatore)

92 Infrastrutture di esclusivo interesse dell’operatore: verde 40% Sl complessiva parcheggi 40% Sl complessiva e comunque un posto auto ogni due posti letto previsti in aggiunta al 30% della Sl (sosta pertinenziale) fra quelle ricettive e/o residenziali. Sl = attuale + mq 200 If = 0,20 mq/mq (compreso l’esistente) Destinazione prevalente classe 6.2 e sottoclasse 6.2.2 ovvero 6.1 e sottoclassi 6.1.2 H max = mt 4,50 (nuovo intervento) Dc = mt 6,00 Df = mt 10,00 Ds = mt 10,00 (esterne area) a2 - Schemi grafici

Evidenziati nella cartografia di PUC: ampliamento in seminterrato con copertura non superiore al piano giardino e collegamento diretto interrato con l’edificio principale.

a3 - Prescrizioni particolari

Restauro conservativo della UI n°230 con modeste modifiche delle bucature e restauro conservativo del giardino. Possibilità di soppalcature interne compatibili con altezza dei locali per una Sl non superiore al 60% della Sl del solaio su cui affacciano. Collegamento dalla via Inobricco e/o dalla provinciale. Intervento di ampliamento autonomo rispetto la UI n°230. Recupero e salvaguardia della fascia boscata che divide la proprietà dalla provinciale. Sistemazione delle aree afferenti il nuovo intervento consentito a frutteti e/o vigneto e/o uliveto.

a4 - Cartografia di riferimento: tav I4.4

a5 - Modalità di attuazione

Progettazione unitaria estesa all’intera area individuata nella cartografia di riferimento e concessione edilizia convenzionata.

d - Flessibilità normativa

Ancorché vengano proposte soluzioni planimetriche più consone alla destinazione prevista gli schemi grafici non sono vincolanti se non per le parti da restaurare e preservare; Possibilità di previsioni non indicate relative ad opere finalizzate al tempo libero; Passati anni dieci dall’ entrata in vigore del progetto definitivo del PUC, qualora non fossero state attivate nel periodo iniziative conformi alla destinazione di PUC, le aree esterne alla pertinenza della UI 230, su richiesta della proprietà, sono ricomprese nella confinante area er3 con normativa così come definita di seguito per detto tipo di area, e la UI n° 230 è ricompresa fra le unità residenziali.

93 38.5.6.2 Area D

D5.1: Scheda di Area

Intervento a valle della provinciale Calice - Carbuta, tra il torrente Carbuta e il Rio Bosco con destinazione produttiva e commercializzazione del prodotto.

a1 - Parametri urbanistici St = 9870 Sf = 9870 (comprensiva delle infrastrutture standard di cui all’art. 28 punto 28.1.2) Infrastrutture d’interesse esclusivo dell’operatore: totale previsto mq 3350 di cui mq 1000 destinati a viabilità e spazi di manovra, mq 1350 destinati a parcheggio e 1000 mq a verde. Sl = mq 1500; sono comprese nella Sl eventuale residenza di custodia (Sl max fra quelle residenziali = mq 100) e locali di gestione. H max = mt 8,00 Ds = quelle grafiche di PUC Dc = mt 5,00 Destinazione: classe 6.3, sottoclasse 6.3.1, sottoclasse 6.4.1 per la commercializzazione del prodotto, classe 6.5 e sottoclassi 6.5.1, 6.5.8, 6.5.9.

a2 - Schemi grafici: cartografia di PUC

b - Cartografia di riferimento: tav I4.4

c - Modalità di attuazione

Progettazione unitaria estesa all’intera area e concessione edilizia convenzionata.

d - Flessibilità normativa

Soluzioni grafiche non vincolanti e possibilità di scissione dell’area a concentrazione volumetrica per motivate opportunità quali un diverso uso consentito nel rispetto della progettazione unitaria e dei parametri di area.

38.5.6.3 Aree ERP

Piano Colturale

Parametri:

Superficie minima oltre le pertinenze di edifici residenziali = mq 15.000 di cui il 50% boscate il 40% costituenti tipologie colturali di cui al successivo punto 38.5.7 e la restante parte trattata con sistemi di silvicoltura naturalistica. Le aree da destinare all’attività coltiva 50% reperibili esclusivamente in aree er3. Superficie minima del lotto di pertinenza agli edifici residenziali: mq 1000 per il primo, mq 600 per i successivi. Superficie coperta massima manufatti agricoli (totale) = 0,005 mq/mq fino ad un massimo di mq 100 H max manufatto agricolo: mt. 3,5 Numero piani: 1 (eventuale 2° piano di mt. 2,5 aperto su tutti i lati.

94 38.5.6.3 Aree EB

Intervento prevalente

a - Fermo restando quanto consentito dal precedente punto 38.5.4, all’interno delle aree di cui al titolo sono consentiti interventi nel rispetto dell’art. 28 punto 28.4.3 lettera a). Ai sensi del citato articolo il nuovo intervento è condizionato alla contestuale richiesta di attività di presidio da svolgere all’interno dell’ambito su aree EB ed er3 secondo i disposti dei punti 28.4.1, 28.4.2, assoggettato a preventiva stipula di convenzione di cui al punto 28.4.4 con possibilità di realizzazione di manufatto tecnico agricolo nei limiti del punto 28.4.3 lettera d.

b - Massima edificabilità consentita alle condizioni di cui alla precedente lettera a

La massima edificabilità di area ai fini sopra richiamati è fissata in una Sl totale pari a mq 400 per un numero di interventi non superiori a due nel rispetto dei seguenti parametri urbanistico - edilizi.

Lp = minimo mq 800 Sa = superficie minima da riservare all’attività di presidio oltre il lotto di pertinenza: mq 7000 If = sul totale della Sf : 0,22 mq/mq di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo legato all’attività di presidio. H max = mt 7,50 Ds = mt 5,00 Dc 0 mt 5,00

c - Regole urbanistiche sulle parti di territorio di EB non interessate da intervento

Le aree libere da asservimenti o non comprese fra quelle regolate da attività di presidio ricadono nella normativa delle successive aree er3.

Aree er1 Aree inedificabili con If di asservimento pari a 0,003 mq/mq che interessano territori boscati, territori assoggettati a regime normativo di P.T.C.P. ANIMA e territori in zona geologica n° 1 (art. 30 punto 30.1)

Aree er3 Sono sempre consentiti oltre agli interventi di cui al precedente punto 38.5.4 nuovi interventi di Sl derivata da If pari a 0,01 mq/mq, di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo anche con giacitura autonoma rispetto all’edificio residenziale, con asservimento di aree anche non contigue ma comprese all’interno dell’ambito in area EB e er3 o in ambito confinante, qualora il limite d’ambito tagli il mappale di proprietà, a condizione che la parte esterna abbia stesse caratteristiche. gli interventi di cui sopra dovranno sottostare ai seguenti parametri. Lp = minimo mt 3000 H max = mt 6,00 Ds = mt 10,00 D = mt 5,00

95 38.5.7 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessaria ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis. 4 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno 50% di una delle altre.

Oliveto mq 3000 Vigneto mq 2000 Orto/ Frutteto mq 1000

96 ART. 38.6 AMBITO N° 6 CARBUTA

38.6.1 Superficie territoriale mq 455.670

38.6.2 Destinazioni (Titolo II Capo II art.6)

6.1 e sottoclassi 6.1.1, 6.1.2; 6.2 e sottoclasse 6.2.3; 6.4 e sottoclassi 6.5.1, 6.5.8, della classe 6.5; 6.6 e sottoclassi; 6.7 e sottoclassi 6.7.1, 6.7.2, 6.7.3, 6.7.5, 6.7.7 Aree individuate all’interno dell’ambito per tipo (art. 27): AME, A, AN, B, RC, D, SF, F, EB, er, AP.

38.6.3 Infrastrutture d’ambito (F, FS)

Mobilità Servizi socio-culturali Centri religiosi Verde parco Parcheggi

a - Sistema della mobilità

Modalità di attuazione Progettazione preliminare unitaria e definitiva a stralci per opere di nuovo intervento e/o di ristrutturazione

Flessibilità normativa Prescrizioni cartografiche da adeguarsi alle risultanze di rilevamenti puntuali planialtimetrici.

Strutture per tipo

a1 - Rete principale costituita dalla provinciale Calice - Carbuta.

Interventi inerenti la dotazione di percorrenze pedonali protette in prossimità delle tratte di attraversamento dell’abitato;

a2 - Rete secondaria costituita dai collegamenti generati dall’asse primario esistente e confermati con problematiche di riqualificazione di cui alla lettera a1;

a3 - Percorsi interpoderali comunali costituiti dai vecchi tracciati di crinale a mezza costa da riservare alla percorrenza pedonale e loro riqualificazione con interventi di pavimentazione con particolare attenzione alla vecchia Calice - Carbuta.

a4 - Nuova tratta di collegamento della località S.Bernardo di Carbuta ,a quota 250 s.l.m, con l’ambito 8 (Gariglio) attraverso gli ambiti 5 e 16;

a5 - Nuova tratta di collegamento lungo il limite nord dell’ambito a monte del nucleo di Cà Richeri che unisce la interpoderale S.Martino Cà di Visca in quota con la provinciale del Melogno e S. Rocco.

97 b - Sistema della sosta

Progettazione preliminare estesa all’intera previsione d’ambito con verifica dell’effettivo fabbisogno e progettazione definitiva a stralci.

Flessibilità normativa • Previsioni cartografiche da adeguarsi alle risultanze di rilevamenti puntuali planialtimetrici, ai collegamenti veicolari e pedonali e agli accessi alle proprietà private. • Realizzazione delle previsioni all’interno di aree AP, anche in assenza di progettazione unitaria da parte di soggetto attuatore privato.

Localizzazione delle aree

b1 - Area di sosta della piazza di Carbuta (area F 13)

Sistemazione e regolamentazione della sosta in un disegno complessivo comprendente la tratta terminale della vecchia Calice - Carbuta e l’area verde a valle della piazza;

b2 - Area in sede propria (area SF) a valle della piazza di Carbuta con rampa di accesso dalla Provinciale (intervento legato alla attuazione della AP 11);

b3 - Aree in sede propria sulla vecchia Carbuta - Custon di fronte ad attività produttiva artigianale esistente;

b4 - Area di sosta a pettine ( area SF in AP) lungo la provinciale in località S.Bernardo all’interno della AP 12;

b5 - Aree di sosta (area SF) a servizio del nucleo di Cà Richeri.

c - Servizi zonali

c1 - Istruzione: l’ambito fa riferimento ai servizi di Calice Centro (ambito 1)

c2 - Interesse comune

• Costituiscono l’insieme di strutture esistenti e confermate: • Area F11 Centro religioso di S. Martino (area AME) interventi di restauro conservativo. • Area F12 Centro culturale ex scuola materna: interventi art. 7 dal punto 7.2 al punto 7.6. • Centro Religioso di S. Bernardo: restauro conservativo (area SF tipo Cu) • Centro religioso di Ciri: restauro conservativo ( area SF tipo Cu)

c3 - Verde (aree F10 e F11)

Parco comunale di Carbuta esteso all’intera parte boscata terminale dell’ambito articolato attorno al complesso religioso di S. Martino, al cimitero di Carbuta e alla piazza di Carbuta: le due aree sono separate dalla provinciale e attraversate dai percorsi interpoderali o vecchie comunali per il Canto, Cà du Bo, Cà Richeri e Cà di Visca. Interventi di conservazione e ripulitura delle aree boscate, recupero dei percorsi.

98 38.6.4 Aree per tipo (art. 27)

Oltre alle aree di cui al precedente punto 38.6.3 sono comprese all’interno dell’ambito aree interessanti uno o più UI dove per ogni area è precisato il prevalente intervento consentito, ovvero particolare per UI singolarmente richiamate, area di nuovo intervento (AP, EB) aree prevalentemente non insediate e non insediabili (er).

38.6.4.1 Aree di tipo A

Aree A a) Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia e prescrizioni di cui all’art. 7 bis; nuovi interventi di cui all’art. 11 bis.3.

c) Interventi particolari per UI

Ristrutturazione edilizia con utilizzo abitativo del sottotetto (art. 7 punto 7.6 e art. 11 bis punto 11 bis.1). UI n° 248, 251, 252, 253, 282, 302, 303, 304, 305, 306, 307: nel rispetto delle fronti su spazio pubblico UI n° 247, 312, 314, 315, 316 UI n° 255: è consentito il recupero del rudere con intervento compreso all’interno del perimetro esistente per una Sl pari al doppio dell’attuale Sc con H max pari a mt 6,50, copertura a falda con superficie terrazzata non superiore al 20%. UI n° 259: unità insediata in parte già recuperata è consentito il completamento dell’intervento con possibilità di utilizzo del sottotetto art. 11 bis.1 UI n° 268: manufatto esistente da recuperare, manufatto tecnico agricolo, interrato sui tre lati. UI n° 273: recupero in muratura di manufatto in materiale non compatibile con destinazione a sosta pertinenziale. UI n° 275: possibilità di recupero a fini residenziali degli annessi agricoli.

38.6.4.2 Aree di tipo AN

a) Intervento prevalente

art 7 dal punto 7.2 al punto 7.4 e art. 11bis 1 Ristrutturazione edilizia (art. 11 bis.3)

b) Interventi particolari

UI n° 321, 322, 323, 324, 325, 326, 327, 328, 329, 330, 331, 332, 333, 334, 335, 336. Ristrutturazione edilizia e uso del sottotetto (art. 11 bis. 1) e riconversione residenziale dei piani terra ora a destinazione agricola:

38.6.4.2 Aree di tipo B

a) Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia

99 b) Interventi particolari

UI n° 317: struttura portante non chiudente (ex scuola non ultimata). Destinazione classe 6.1 e sottoclassi,6.2 e sottoclassi 6.2.1 – 6.2.2. Nel rispetto del numero dei solai esistenti incremento della Sl pari ad 1/6 della Sl preesistente anche con l’utilizzo del sottotetto: Consentito l’intervento di demolizione e ricostruzione con incremento della H max di mt 2,00 arretramento dal ciglio stradale di mt 2,00 UI n° 484: incremento della Sl esistente fino ad un massimo di mq 80 attraverso concessione convenzionata per attività di presidio ambientale estesa ad una superficie non inferiore a mq 3000, individuata all’interno dell’ambito, se finalizzata al consolidamento del nucleo familiare secondo il disposto dell’art. 28 punto 28.4.3 lettera b e b2, da realizzarsi all’interno o in aderenza alla UI principale.

38.6.4.3 Aree di tipo RC

RC4 - Scheda di area

Progettazione unitaria comprendente le volumetrie esistenti (ex Mulino), dell’area individuata con la sigla RC4 con destinazione 6.2 e sottoclasse 6.2.3.con i seguenti parametri

a) Intervento prevalente

Intervento sull’esistente

Ristrutturazione edilizia con prescrizioni di cui all’art. 7 bis e ampliamenti di cui all’art. 11 bis.1 e 11 bis.2.

a1 - Parametri Urbanistici

art. 7 dal punto 7.2 al punto 7.6 e arty. 11bis 1 St = mq 4500 Sf = mq 4500 comprese le infrastrutture di esclusivo interesse dell’operatore. Sl = l’esistente con gli incrementi di cui al punto 7.7 lettera a, b, c. H max = esistente + mt 0,60 Dc = esistente Ds = esistente Infrastrutture a servizio dell’area: verde e spazio attrezzato per la sosta accesso dalla provinciale attraverso la vecchia Calice - Carbuta.

a2 Cartografia di riferimento: tav I4.3

a3 Modalità di attuazione Progetti stralcio previo progetto preliminare esteso all’intera area comprendente schema di convenzione Rilascio di concessione convenzionata.

a4 Flessibilità normativa Schemi grafici di PUC non vincolanti

100 38.6.4.4 Aree di tipo D

a) Intervento prevalente Ristrutturazione edilizia il cui incremento del 20% va inteso come incremento della Sl produttiva in atto per motivi di potenziamento dell’attività.

38.6.4.6 Aree di tipo EB

a) Intervento prevalente

Nuovo intervento condizionato alla contestuale richiesta di attività di presidio su aree EB e er3 secondo i disposti di cui ai punti 28.4.1, 28.4.2 assoggettata a stipula di convenzione (punto 28.4.4) che dovrà interessare un’area complessiva, comprensiva del lotto pertinenziale, non inferiore a mq 4500 in proprietà, nel rispetto dei seguenti parametri urbanistici.

Lp = minimo mq 1500 If = 0,035 mq/mq SlUe = minima mq 150 massima mq 250 H max = mt 6,50 Dc = mt 5,00 Ds = mt 5,00 Sa = intesa come minimo da presidiare compreso il Lp = mq 4500

b - Massima edificabilità consentita in aree EB alle condizioni di cui alla lettera a

EB1 = Sl complessiva max mq 400 fino ad un massimo di due UE EB2 = Sl complessiva max mq 300 fino ad un massimo di due Ue EB3 = Sl complessiva max mq 180 per una Ue EB4 = Sl complessiva max mq 180 per una Ue

c - Regole urbanistiche su territori interni alle aree EB non interessati da asservimenti o da attività di presidio.

Le aree non asservite e non comprese fra quelle destinate all’attività di presidio assumono la normativa delle aree di ambito er2

Aree er1 Aree inedificabili con indice fondiario di asservimento pari a 0,003 mq/mq; costituiscono l’insieme di territori boscati, assoggettati a regime normativo di P.T.C.P. ANIMA e di zona 1 dell’assetto puntuale geomorfologico (art. 30 punto 30.1); possibilità di loro inserimento fra le aree da presidiare di cui alle aree EB lettera a.

Aree er2 Aree agricole inedificabili di interconnessione dell’abitato; è consentita la realizzazione di manufatti tecnici agricoli di cui all’art. 11 bis.5 e 11 bis. 6 e loro inserimento fra le aree da presidiare di cui alle aree EB.

38.6.4.7 Aree di tipo AP

Aree AP AP11 - Scheda di area

Nuovo intervento di riqualificazione e completamento della piazza di Carbuta e nuova area di sosta a valle della provinciale.

101 a1 - Parametri urbanistici

St = mq 1674 Infrastrutture zonali: aree di sosta a valle della provinciale per mq 890 e percorso pedonale ( strada Carbuta Cà du Bo) per mq 150 che lambisce l’area. Sf = mq 1524 Sl = mq 305 capacità insediativa teorica mq 305: 25 mq /ab = 12 fabbisogno servizi zonale ab 12 x 18 mq/ab = mq 216 Offerta mq 890: esubero mq 674 If = 0,20 mq/mq H max = mt 7,50 Ds = mt 3,00 Dc = mt 5,00 Destinazione classe 6.1 sottoclasse 6.1.1 Aree comprese: C, er. a2 - Schemi grafici: nessuno a3 - Prescrizioni particolari • Recupero del percorso pedonale; • giacitura dell’edificato su terreno naturale; • sosta pertinenziale in interrato con accesso dalla provinciale; • sistemazione della pertinenza a fasce e conservazione della tipologia agricola; • contestuale realizzazione dell’area di sosta a valle della provinciale; • tipologia a blocco aggregato per contatto. a4 Cartografia di riferimento: tav I4.3 a5 Attuazione

Progettazione unitaria con l’area di sosta a valle della provinciale e sua realizzazione contestuale con l’intervento edilizio su area messa a disposizione da parte dell’Amministrazione Comunale. a6 Flessibilità normativa

Disposizione dell’edificato sul terreno secondo le risultanze del puntuale rilievo planialtimetrico. E’ consentita la destinazione classe 6.2 e sottoclassi.

AP12 - Scheda di Area

Località S. Bernardo lungo la provinciale tra questa e la vecchia Carbuta - Custon. a1 - Parametri urbanistici

St = mq 1862 Infrastrutture mq 636 di cui mq 486 a parcheggio a pettine lungo la provinciale e mq 210 per percorso pedonale pubblico da recuperare. Sf = mq 1226 Sl = mq 320 If = 0,26 mq/mq

102 Capacità insediativa tecnica mq 320: 25 mq/ab = 13 fabbisogno servizi zonali ab 13 x 18 mq /ab = 234 Offerta mq 486: esubero mq 252 H max 7,50 Ds = secondo allineamento di PUC comunque non inferiore a mt 3,00 Dc = mt 3,00 Df = 6,00 Destinazione classe 6.1 sottoclasse 6.1.2 6.2 sottoclasse 6.2.3 Aree previste: C, er, SF.

a2 - Schemi grafici: elaborati di PUC

a3 - Prescrizioni particolari • Recupero e pavimentazione del tratto della comunale Carbuta - cà di Cia compresa nell’area AP; • copertura a falde • Tipologia a blocco aggregato lungo il percorso; • area a parcheggio alberata; • tratto di marciapiede lungo il parcheggio; • parcheggi pertinenziali nell’esubero di area a parcheggio.

a4-Cartografia di riferimento: tav I4.3

a5- Modalità di attuazione Progettazione unitaria e concessione convenzionata

a6-Flessibilità normativa Fermo restando la tipologia, spostamento verso monte dell’allineamento indicato

38.6.5 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessarie ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis.4 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre. Oliveto mq 2000 Vigneto mq 1000 Orto mq 500 Frutteto consociato ad orto mq1500

103 38.7 AMBITO N° 7 CANTO - CA DU BO - S. MARIA DELLE GRAZIE DI CARBUTA

38.7.1 Superficie territoriale mq 1.463.770

38.7.2 Destinazioni (Titolo II Capo II art.6)

6.1 e sottoclassi 6.2 sottoclassi 6.2.2, 6.2.3 6.4 e sottoclassi 6.5 sottoclasse 6.5.8 6.6.1 e sottoclassi 6.7 e sottoclassi 6.7.2, 6.7.3 Aree individuate all’interno dell’ambito per tipo (art. 27): AN, AR, B, EB, ESP, FS, er, EC.

38.7.3 Infrastrutture d’ambito

Mobilità Servizi socio culturali Parcheggi

a - Sistema della mobilità

Articolato su due nuclei (Canto e Ca du Bo) e su due aree ESP (Casa Cappa e Madonna delle Grazie) l’ambito, omogeneo per caratteristiche ed esposizione, è servito, con partenza dall’ambito 6 di Carbuta, da differenti assi viari esistenti confermati da potenziare, fra loro collegati da percorsi interpoderali esistenti confermati da riqualificare.

Modalità di attuazione Progettazione preliminare per singola struttura definitiva a stralci di iniziativa pubblica.

Flessibilità normativa Prescrizioni cartografiche da adeguarsi alle risultanze di rilevamenti puntuali planialtimetrici.

Strutture per tipo

a1 - Collegamento tra la provinciale Calice - Carbuta e il nucleo di Canto di Sotto: miglioramenti nella parte terminale con la previsione di spazi di manovra.

a2 - Collegamento tra la provinciale Calice - Carbuta e il nucleo di Canto di Sopra: formazione di percorso pedonale protetto nell’attraversamento dell’abitato. a3 - Collegamento tra S. Martino di Carbuta e il nucleo Cà du Bo: miglioramenti della parte terminale con la formazione di spazio manovra.

a4 - Collegamento di S. Martino di carbuta con l’abitato di Ca di Visca: potenziamento e riqualificazione dell’attuale tracciato.

104 b - Infrastrutture zonali L’ambito fa riferimento ai servizi dell’ambito 6 e dell’ambito 1. A livello di nucleo il PUC individua:

b1 - area di sosta in sede propria (area SF) in testata al collegamento viario a2 anche a servizio della rete interpoderale pedonale che da tale punto diparte;

b2 - servizio per il culto (area SF del tipo Cu) Cappella di S. Rosalia; intervento: art. 7 dal punto 7.2 al punto 7.4

38.7.4 Interventi sull’esistente non compreso in aree AN, AR, B

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11 bis, 11 bis. 1, 11 bis. 3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis. 7. Per tutte le UI residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC non comprese in UI singolarmente richiamatem, sono consentiti interventi di completamento di cui all'’rt. 11 bis.2. In alternativa all’incremento di cui sopra per le stesse UI ricadenti in aree EB e er3 in presenza di richiesta di attività di presidio ai sensi dell’art. 28.4, sono consentiti interventi di nuova edificazione in incremento all’esistente ai sensi dell’art. 28.4.3 lettere b) e c).

38.7.5 Aree per tipo (art. 27)

Oltre alle aree di cui al precedente punto 38.7.3 sono comprese all’interno dell’ambito aree comprendenti una o più UI; per ogni area è precisato l’intervento prevalente consentito, ovvero particolare per UI singolarmente richiamata.

38.7.6 Aree di tipo AN

a) Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia e utilizzo abitativo del sottotetto art. 11 bis.1 con eliminazione delle superfetazioni nel rispetto delle fronti su via.

b) Interventi particolari per UI UI n° 352: unità insediata costituita da aggregazione per contatto di più Ue: consentiti interventi per singole Ue intese come comprendenti tutta la profondità della manica, nel rispetto dell’intervento prevalente di area . UI n°347, 349: intervento ristrutturazione edilizia con demolizione e accorpamento della UI n°347 alla UI 349.

38.7.7 Aree di tipo AR

UI n° 357: rudere esistente da recuperare: progetto unitario esteso all’intera UI da contenere all’interno dell’impianto originario risultante da dimostrare con rilievo asseverato; Sl massima eguale al doppio della Sc da svilupparsi su due solai ed eventuale sottotetto prima H max = mt 7,50; copertura a falde con parti terrazzate non superiori al 20% della Sc; recupero della vecchia comunale a monte.

105 38.7.8 Aree di tipo B

Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia

38.7.9 Aree tipo ERP

Piano Colturale

Parametri Superficie minima oltre le pertinenze di edifici residenziali = mq 15.000 I cui 60% boscate , 30% costituenti tipologie colturali di cui al successivo punto 38.7.5 e la restante parte trattata con sistemi di silvicoltura naturalistica. Le aree da destinare all’attività coltiva 40% reperibili esclusivamente in aree er3. Superficie coperta massima manufatti agricoli = 0,004 mq/mq per un massimo di mq 60. H max di manufatto agricolo = mq 3,50 Numero piani = 1 (ulteriore piano di mt. 2,50 se aperto su tutti i lati)

38.7.10 Aree di tipo EB

a) Intervento prevalente

Nuovi interventi sono condizionati alla contestuale richiesta di attività di presidio secondo i disposti di cui ai punti 28.4.1, 28.4.2 assoggettata a stipula di convenzione (punto 28.4.4) che dovrà interessare un’area complessiva, comprensiva del lotto pertinenziale non inferiore a 4500 mq in proprietà;

b) Parametri urbanistici

Lp = minimo mq 1500 If = 0,0035 mq/mq SlUe = minima mq 150 massime mq 250 H max = mt 6,50 Dc = mt 5,00 Ds = mt 5,00 Sa = intesa come minimo da presidiare compreso il Lp = mq 4500

c - Massima edificabilità consentita per aree EB alle condizioni di cui alla lettera b. Massima Sl complessiva = mq 300 per un massimo di due Ue

d - Nuovi interventi non regolati da attività di presidio. Le aree non asservite e non comprese fra quelle destinate ad attività di presidio assumono la normativa delle successive aree er3.

106 38.7.11 Aree er

er1 Aree inedificabili se no per quanto consentito al punto precedente con indice fondiario di asservimento pari a 0,003 mq/mq; costituiscono l’unione di territori boscati, assoggettati a regime normativo di P.T.C.P. ANIMA e di zona 1 dell’assetto puntuale geomorfologico (art. 30 punto 30.1); possibilità di loro inserimento fra le aree da assoggettare all’attività di presidio.

er3 Sulle aree libere non asservite non comprese fra quelle regolate da attività di presidio sono consentiti nuovi interventi aventi Sl derivata da If pari a 0,01 mq/mq, di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo anche con giacitura autonoma rispetto all’edificio residenziale, con asservimento di aree anche non contigue ma comprese all’interno dell’ambito in area EB ed er3 o in ambito confinante, qualora il limite d’ambito tagli il mappale di proprietà, a condizione che la parte esterna abbia stesse caratteristiche. Gli interventi di cui sopra dovranno sottostare ai seguenti parametri: Lp = minimo mt 3000 H max = mt 6,00 Ds = mt 10,00 D = mt 5,00

ESP5 Scheda di Area (Casa di Cappa)

Aree da tempo consolidate per manifestazioni estive all’area aperta attorno alla chiesa denominata Cà di Cappa. Intervento di restauro conservativo dell’esistente sull’intera area con interventi limitati alla sistemazione del terreno a fasce. E’ consentita la realizzazione di una nuova Sl pari a mq 60 per servizi in funzione di una maggiore utilità dell’area per la fruizione pubblica delle risorse terrritoriali. Progettazione unitaria estesa all’intera area.

38.7.12 Aree di tipo ESP

ESP5 Scheda di area ESP6 S. (Maria delle Grazie)

Recupero e valorizzazione dell’emergenza costituita attraverso intervento di restauro conservativo esteso anche alle aree di pertinenza; muri in pietra a secco o palancate in legno. E’ consentita la realizzazione di manufatti in pietra chiusi su tre lati con copertura a falda, orditure in legno e manto in cotto o tavolato con accorpato volume per servizi igienici per un totale di Sc = mq 60.

38.7.13 Aree di tipo EC

Intervento prevalenti art. 28.6

107 38.7.5 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessarie ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis.4 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre. Oliveto mq 3000 Vigneto mq 2000 Orto/frutteto mq 1000

108 ART. 38.8 AMBITO N° 8 GARIGLIO

38.8.1 Superficie territoriale mq 256.190

38.8.2 Destinazioni 6.1 e sottoclassi 6.1.1 e 6.1.2 6.2 e sottoclassi 6.2.2 e 6.2.3 6.4 e sottoclassi 6.7 e sottoclassi 6.7.1 Aree individuate all’interno dell’ambito (art. 27) RcE, er.

38.8.3 Infrastrutture

Riferimento per servizi zonali ambito 1 (Calice); accessibilità viaria dalla via del Bosco o Gariglio che lo collega al nucleo di Campogrande. Il PUC prevede il completamento del sistema viario collegando la soprarichiamata strada con la provinciale per Carbuta alla confluenza degli ambiti 5, 8, e 16. La vecchia via Gariglio collegata alla comunale per Campogrande all’interno dell’ambito 1, attraversa l’ambito da valle a monte sul crinale fino a collegarsi con la via della Regina (ambito16). Trova conclusione nell’ambito, a monte della prevista area RCE, la nuova strada di mezza costa che collega Gariglio con S. Bernardo di Carbuta (ambito 6).

Interventi

Potenziamenti strutturali e completamento della rete secondo le indicazioni di PUC.

Flessibilità normativa

Adeguamento ai rilevamenti planialtimetrici.

38.8.4 Interventi sull’esistente non compreso in aree RcE

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11 bis, 11 bis. 1, 11 bis. 3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis. 7. Per tutte le UI residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC non comprese in UI singolarmente richiamatem, sono consentiti interventi di completamento di cui all’art. 11 bis.2. In alternativa all’incremento di cui sopra per le stesse UI ricadenti in aree EB e er3 in presenza di richiesta di attività di presidio ai sensi dell’art. 28.4, sono consentiti interventi di nuova edificazione in incremento all’esistente ai sensi dell’art. 28.4.3 lettere b) e c).

38.8.5 Aree per tipo (art. 27)

38.8.5.1 Aree di tipo RcE

RcE Scheda di Area

Area finalizzata all’attività ricettiva con utilizzo e potenziamento di Sl di solaio esistenti.

109 Per edifici esistenti

Ristrutturazione edilizia con prescrizioni di cui all’art. 7 bis e incrementi di cui all’art. 11 bis. Ulteriore incremento di Sl pari a mq 200 se finalizzati all’attività ricettiva (n° 6 posti letto) da localizzare su ingombro volumetrico posto lungo la strada nel rispetto dei seguenti parametri urbanistico - edilizi: H max = mt 6,50 Dc = mt 5,00 Ds = mt 3,00 Df = mt 10,00

Modalità di attuazione

Con le disposizioni di cui all’art. 28.5 e con l’obbligo di preventivo studio di cui al Titolo IV art. 31 esteso all’intera area.

Flessibilità normativa

Interventi sull’esistente secondo la normativa d’ambito con eventuali incrementi di cui al 2° capoverso del punto 38.8.4

Aree er1 Fermo restando quanto consentito dalla normativa d’ambito in relazione agli interventi sull’ esistente, (punto 38.8.4 primo capoverso) sulle aree di cui al titolo, comprese in aree boscate o in zona 1 dell’assetto geomorfologico, non è prevista nuova edificazione destinata alla residenza: l’If di eventuale asservimento è pari a 0,003 mq/mq.

Aree er3 Sulle aree non asservite o non interessate da attività di presidio sono consentiti, oltre agli interventi di cui al precedente punto 38.8.4 nuovi interventi di Sl derivata da If pari a 0,01 mq/mq, di cui 0,04 mq/mq per manufatto tecnico agricolo anche con giacitura autonoma rispetto all’edificio residenziale, con asservimento di aree anche non contigue ma comprese all’interno dell’ambito in area EB e er3 o in ambito confinante, qualora il limite d’ambito tagli il mappale di proprietà, a condizione che la parte esterna abbia stesse caratteristiche. Gli interventi di cui sopra dovranno sottostare ai seguenti parametri. Lp = minimo mt 3000 H max = mt 6,00 Ds = mt 10,00 D = mt 5,00

Interventi particolari

UI n° 497, 498, 501, ristrutturazione edilizia con utilizzo abitativo del sottotetto art. 11bis.1.

110 38.8.6 Dimensione minima delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessarie ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis. 4 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre. Oliveto mq 3000 Vigneto mq 2000 Orto/frutteto mq 1000

111 ART. 38.9 AMBITO N° 9 CIA

38.9.1 Superficie territoriale mq 866.210

38.9.2 Destinazioni 6.1 e sottoclassi 6.1.1, 6.1.2 6.2 e sottoclassi 6.2.2, 6.2.3 6.4 e sottoclassi 6.6 e sottoclassi 6.7 e sottoclassi 6.7.1, 6.7.2 Aree individuate all’interno dell’ambito (art. 27) AN, AR, IT, EC, er, ESP.

38.9.3 Infrastrutture

Riferimento per servizi zonali S. Martino di Carbuta (ambito 6) e Calice centro (ambito 1); accessibilità veicolare dalla via Cia collegata a mezza costa con la provinciale S. Rocco - ; pedonale dalla vecchia Carbuta - Cia a partire da S. Rocco e dal Pian Marino (ambito 16)

Interventi Conferma del sistema e riqualificazione dei percorsi pedonali.

Area per sosta Piccola area in testata del collegamento veicolare a servizio del nucleo.

38.9.4 Interventi sull’esistente non compreso nelle aree AN, AR

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11 bis. 1, 11 bis. 3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis. 7. Per tutte le UI residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC non comprese in UI singolarmente richiamate, sono consentiti interventi di completamento di cui all'’rt. 11 bis.2.

38.9.5 Aree per tipo (art. 27)

38.9.5.1 Aree di tipo AN

Intervento prevalente

Ristrutturazione edilizia e utilizzo abitativo del sottotetto art. 11 bis.1.

38.9.5.2 Aree di tipo AR

UI n° 368: trattasi di rudere esistente da recuperare attraverso progettazione unitaria della UI considerata ancorché composta di differenti Ue. L’intervento dovrà risultare rispettoso dell’ingombro planivolumetrico preesistente che va documentato con rilievo asseverato. Se non documentato diversamente i solai non potranno essere superiori a due oltre al sottotetto per una Sl pari a due volte la Sc documentata e asseverata. La copertura dovrà risultare a falda con il 30% della Sc a terrazzo.

112 38.9.5.3 Aree di tipo IT

Area autostradale

L’area è vincolata ad interventi legati alla regimazione delle acque e al consolidamento di fronti di frane.

38.9.5.4 Aree di tipo EC

a) Intervento prevalente art. 28 punto 28.6 b) Interventi particolari UI n° 491: art. 7 dal punto 7.2 al punto 7.4 con obbligo di conservazione di tutti gli elementi di facciata con possibilità di bucature al P.T. in asse con la soprastante altana. Utilizzo della Sl dell’altana con destinazione residenziale attraverso ala sua chiusura vetrata in arretrato rispetto al filo di facciata con telaio defilato alla vista. Rigida conservazione formale e spaziale dell’ingombro volumetrico.

Interventi non residenziali Sulle aree comprese all’interno dell’area EC dove è dimostrato lo svolgimento di attività agricola preesistente, su area di dimensione minima di cui al successivo punto 38.9.6 possibilità di realizzare manufatto tecnico agricolo o piccole serre nei limiti dell’art. 11 bis 5 e 11bis 7.

38.9.5.4 Aree di tipo er

er1 Inedificabile agricola di rispetto al nucleo: consentiti interventi di cui agli art. 11 bis 5, 6, 7.

38.9.5.6 Aree di tipo ESP

ESP4 Scheda di area Località Pian Merlino: direttamente collegata alla provinciale per Pian dei Corsi - Melogno si presenta di notevoli capacità per il tempo libero: nuova da ristrutturare con interventi di riqualificazione e rispetto delle aree boscate. Se finalizzata all’accoglienza e nuovi interventi fino ad un massimo di Sl = 150 mq H max = mt 6,50 distanza dalle strada di legge e dai confini mt 5,00. A valle lungo la provinciale è prevista area di sosta a servizio della ESP.

38.9.6 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessarie ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis.4 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre. Oliveto mq 3000 Vigneto mq 1500 Orto mq 500 Frutteto consociato ad orto mq 1000

113 ART. 38.10 AMBITO N° 10 AGRICOLO DI CAMPOGRANDE

38.10.1 Superficie territoriale mq 417.210

38.10.2 Destinazioni

6.1 sottoclasse 6.1.1 6.2 sottoclasse 6.2.2, 6.2.3 6.4 e sottoclassi 6.6 e sottoclassi 6.7 e sottoclasse 6.7.1. Aree comprese all’interno dell’ambito (art. 27) per tipo: Ar, EB, RcE, F, IT, er.

38.10.3 Infrastrutture

L’ambito costituisce l’area agricola e boscata articolata attorno al nucleo di Campogrande (ambito 3).

Infrastrutture zonali: riferimento a Calice Centro (ambito 1)

Mobilità

L’ambito è servito dalla viabilità che collega il nucleo di Campogrande con l’ambito 1 completata dalla via al Bosco o Gariglio, dalla via alla Briccaia e del collegamento (confine con l’ambito 16) con la via della Regina.

Cimitero Comunale (area SF)

Compreso nell’ambito con accesso dalla comunale Campogrande

38.10.4 Interventi sull’esistente non compreso in AR,RcE, IT

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11 bis, 11 bis. 1, 11 bis. 3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis. 7. Per tutte le UI residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC non comprese in UI singolarmente richiamate, sono consentiti interventi di completamento di cui all'’rt. 11 bis.2. In alternativa all’incremento di cui sopra per le stesse UI ricadenti in aree EB e er3 in presenza di richiesta di attività di presidio ai sensi dell’art. 28.4, sono consentiti interventi di nuova edificazione in incremento all’esistente ai sensi dell’art. 28.4.3 lettere b) e c).

38.10.5 Aree per tipo (art. 27)

38.10.5.1 Aree di tipo AR

UI n° 198, 199 tracce di rudere demolito su ordinanza comunale per pericolo di frana da recuperare all’interno dell’area AR di Sl di solaio e massima altezza preesistenti previa documentazione asseverata ai sensi dell’art. 7 bis3.

114 38.10.5.2 Aree di tipo ERP

Interventi consentiti attraverso predisposizione di Piano Colturale Parametri Superficie minima esclusi i lotti di pertinenza delle residenze = mq 10.000 Di cui 60% boscate, 30% per attività colturali di cui al successivo punto 38.10.6 e la restante parte trattata con sistemi di silvicoltura naturalistica. Le aree da destinare all’attività coltiva 40% reperibili esclusivamente in aree er3. Superficie minima lotti residenziali = mq 800 il primo e mq 600 i successivi Superficie coperta massima manufatto agricolo = 0,004 mq/mq per un massimo di 40 mq. H max manufatti agricoli = mt. 3,5 Numero piani = 1 con possibilità di soppalco per il 40%.

38.10.5.3 Aree di tipo EB

a) Intervento prevalente

All’interno delle aree di cui al titolo sono consentiti interventi nel rispetto dell’art. 28 punto 28.4.3 lettera a). Ai sensi del citato articolo il nuovo intervento è condizionato alla contestuale richiesta di attività di presidio da svolgere all’interno dell’ambito su aree EB, e er secondo i disposti dei punti 28.4.1, 28.4.2, assoggettata a preventiva stipula di convenzione di cui al punto 28.4.4. con possibilità di realizzazione di manufatto tecnico agricolo nei limiti del punto 28.4.3 lettera d.

b) Massima edificabilità consentita

La massima edificabilità consentita alle condizioni di cui alla precedente lettera a) è così limitata per singola area.

EB1 Sl totale massima mq 300 per un numero di Ue non superiore a due;

EB2 Sl totale massima mq 200 limitata ad una sola Ue.

Gli interventi di cui sopra dovranno rispettare i seguenti parametri:

Lp = minimo mq 800 Sa = superficie minima da riservare all’attività di presidio oltre al lotto di pertinenza: mq 7000 If = sul totale della Sf = 0,024 mq/mq di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo legato all’attività di presidio. H max = mt 6,50 Ds = mt 5,00 Dc = mt 5,00

c ) Regole urbanistiche sulle parti di territorio di EB non interessate da asservimenti o da attività di presidio: le aree libere da asservimenti o non comprese fra quelle regolate da attività di presidio ricadono nella normativa della successive aree er3.

115 38.10.5.4 Aree di tipo RcE

RcE2 Scheda di area

Area finalizzata all’attività ricettiva:nuovo intervento. Area collegata con il nucleo di Campogrande e dal PUC servita da nuovo tracciato località Gariglio (RC1) via della Regina (ambito 16) e strada di mezzacosta per S. Bernardo di Carbuta (ambito 16, 5 e 6). a - Parametri urbanistici St = mq 12.000 Sf = mq 12.000

Infrastrutture: di interesse dell’operatore compresa nella SF

Sl = mq 300 per interventi oltre l’esistente finalizzati all’attività ricettiva H max = mt 7,50 Ds = mt 3,00 Df = mt 5,00 Dc = mt 5,00 Sono consentite infrastrutture legate al tempo libero. Sui volumi esistenti interventi di cui all’art. 7 dal punto 7.2 al punto 7.6

Destinazione 6.1 e sottoclasse 6.1.2 6.2 e sottoclasse 6.2.2 e 6.2.3 6.6 e sottoclassi

Modalità di attuazione Concessione edilizia convenzionata nel rispetto dell’art. 28.5 e obbligo di preventivo studio di cui al Titolo IV art. 31 esteso all’intera area.

38.10.5.5 Aree di tipo IT

Area IT Centrale distribuzione Metano Interventi contenuti nelle prescrizioni di legge.

38.10.5.6 Aree di tipo er

Aree er1 Aree inedificabili, se non per quanto consentito dal primo capoverso del previsto punto 38.10.4, che interessano territori boscati, territori assoggettati a regime normativo di P.T.C.P. ANIMA o aree carsiche. Sulle aree in cui sia dimostrata una attività agricola, anche a titolo principale, interessante un’area pari a quella minima di cui al punto 38.10.6 sono consentiti interventi di cui all’art. 11bis. 5, 6, 7. Le aree possono essere asservite ad interventi dello stesso ambito con indice pari a 0,003 mq/mq.

Aree er3 Sono sempre consentiti oltre agli interventi di cui al precedente punto 38.10.4 nuovi interventi di Sl derivata da If pari a 0,01 mq/mq, di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo anche con giacitura autonoma rispetto all’edificio residenziale, con asservimento di aree anche non contigue ma comprese all’interno dell’ambito in area EB ed er3 o in ambito confinante, qualora il limite d’ambito tagli il mappale di proprietà, a condizione che la parte esterna abbia stesse caratteristiche.

116 Gli interventi di cui sopra dovranno sottostare ai seguenti parametri: Lp = minimo mt 3000 H max = mt 6,00 Ds = mt 10,00 D = mt 5,00

38.10.6 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessarie ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis.4 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre. Oliveto mq 3000 Vigneto mq 1500 Orto mq 500 Frutteto consociato ad orto mq 1000

117 ART. 38 .11 AMBITO N° 11 COSTA

38.11.1 Superficie territoriale mq 514.260

38.11 2 Destinazioni 6.1 e sottoclasse 6.1.1 6.2 e sottoclasse 6.2.1 e 6.2.3 6.4 e sottoclassi 6.6 e sottoclassi Aree comprese all’interno dell’ambito (art. 27) per tipo: EB, RC, er. Territorio agricolo boscato in sponda destra del torrente Carbuta.

38.11.3 Infrastrutture

Infrastrutture zonali soddisfatte nell’abito 1 (Calice). L’ambito è servito da nuova strada che da Inomonte raggiunge la sua estremità est parallelamente al Carbuta. La parte alta (Villa Raimondi) è servita dalla intercomunale esistente che collega la località S. Libera con la frazione Vene di Rialto da cui diparte in quota un collegamento che la unisce alla vecchia interpoderale di crinale Inomonte Vene.

38.11.4 Interventi sull’esistente non compreso in aree RC

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11 bis, 11 bis. 1, 11 bis. 3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis. 7. Per tutte le UI residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC non comprese in UI singolarmente richiamatem, sono consentiti interventi di completamento di cui all'’rt. 11 bis.2. In alternativa all’incremento di cui sopra per le stesse UI ricadenti in aree EB e er3 in presenza di richiesta di attività di presidio ai sensi dell’art. 28.4, sono consentiti interventi di nuova edificazione in incremento all’esistente ai sensi dell’art. 28.4.3 lettere b) e c).

38.11.5 Aree per tipo (art. 27)

38.11.5.1 Aree di tipo ERP

Intervento con Piano Colturale

Parametri Superficie minima oltre alle pertinenze delle residenze = mq 10.000 Di cui 50% boscate, 40% per attività colturale di cui al successivo punto 38.11.6 e il restante da trattare con sistemi di silvicoltura naturalistica. Le aree da destinare all’attività coltiva 50% reperibili esclusivamente in aree er3. Superficie di lotto minimo per residenza = mq 800 il primo, mq 600 i successivi Superficie Coperta manufatto agricolo = 0,004 mq/mq mai superiore a mq 40 H max manufatto agricolo = mt. 4,00 Numero piani = 1 con possibilità di soppalco per il 40%

118 38.11.5.2 Aree di tipo EB

a - Intervento prevalente

Fermo restando quanto consentito dal precedente punto 38.11.4, all’interno delle aree di cui al titolo sono consentiti interventi nel rispetto dell’art. 28 punto 28.4.3 lettera a). Ai sensi del citato articolo il nuovo intervento è condizionato alla contestuale richiesta di attività di presidio da svolgere all’interno dell’ambito su aree EB e er secondo i disposti dei punti 28.4.1, 28.4.2, assoggettata a preventiva stipula di convenzione di cui al punto 28.4.4 con possibilità di realizzazione di manufatto tecnico agricolo nei limiti del punto 28.4.3 lettera d.

b - Massima edificabilità consentita alle condizioni di cui alla precedente lettera a.

Sl totale massima mq 450 per numero massimo di tre Ue. Gli interventi di cui sopra dovranno rispettare i seguenti parametri: Lp = minimo mq 800 Sa = superficie minima da riservare all’attività di presidio, oltre al lotto pertinenziale, mq 7000. If = sul totale dello Sf = 0,024 mq/mq di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo legate all’attività di presidio.

H max = mt 6,50 Ds = mt 5,00 Dc = mt 5,00

c - Regole urbanistiche sulle parti di territorio di EB non interessate da asservimenti o da attività di presidio. Le aree libere da asservimenti o non comprese fra quelle regolate da attività di presidio ricadono nella normativa delle successive aree er3.

38.11.5.3 Aree di tipo RC

RC11.1 Scheda di area

Recupero dell’esistente (Villa padronale UI n° 479 e UI n° 480) e integrazione con nuovo intervento ai fini dell’utilizzo dell’area RC a destinazione turistico ricettiva.

a1 - Parametri urbanistici

St = mq 25.500 Sf = mq 25.500 (comprensiva delle infrastrutture strettamente di competenza dell’operatore). Infrastrutture di esclusivo interesse dell’operatore verde 40% della Sl complessiva; parcheggi 40% della Sl complessiva e comunque un posto auto ogni due posti letto previsti in aggiunta al 30% della Sl fra quelle ricettive e/o residenziali (sosta pertinenziale). Sl = attuale + mq 400 ( per complessivi 20 posti letto) Dc = mt 6,00 Df = mt 10,00 Ds = mt 10,00 (estesi all’area)

119 a2 - Schemi grafici evidenziati in cartografia

a3 - Prescrizioni

Restauro risanamento conservativo della UI n° 479 e della parte a giardino con restauro della cappella e ristrutturazione edilizia e art. 7 bis e 11 bis per la UI 480. Sistemazione coltiva con salvaguardia delle parti boscate per l’intera area libera non sistemata a verde e parcheggio. Nuovo intervento autonomo rispetto alle UI . accesso viario dalla intercomunale tra S. Libera di calice e Vene di Rialto da conservare e ristrutturare.

b - Cartografia di riferimento: Tav I4.4

c - Modalità di attuazione Progettazione unitaria Progetto unitario preliminare esteso all’intera area e concessione edilizia convenzionata anche a stralci distinti legati alle due UI nell’area inclusa secondo la distribuzione e le indicazioni del preliminare;

d - Flessibilità normativa Ancorché vengano proposte soluzioni planimetriche e distribuzione delle aree per la sosta (anche esterne all’area su area di proprietà) gli schemi grafici non sono vincolanti. Possibilità di previsioni di strutture per il tempo libero strettamente connesse alle attività. Passati anni dieci dall’entrata in vigore del progetto definitivo di PUC, qualora non fossero state attivate nel periodo iniziative conformi alle previsioni di PUC le aree non di pertinenza della UI n° 479 e la UI n° 480 e sue pertinenze sono regolate dalla normativa di cui all’area er3. Mentre la UI n° 479 è vincolata a restauro conservativo con destinazione 6.1 e sottoclassi e 6.2 e sottoclassi, e sulla UI n° 480 sono consentiti interventi di cui al precedente punto 38. 11. 4 con destinazione 6.1 e sottoclassi.

38.11.5.4 Aree di tipo er

er1 Aree inedificabili con If di asservimento pari a 0,003 mq/mq che interessano territori boscati, territori assoggettati a regime normativo di P.T.C.P. ANIMA, o aree carsiche. Sulle aree in cui sia dimostrata una attività agricola, anche non a titolo principale, interessante un’area pari a quella minima di cui al punto 38.11.6, sono consentiti interventi di cui all’art. 11 bis. 4, 5, 6.

er3 Sono sempre consentiti oltre agli interventi di cui al precedente punto 38.11.4 nuovi interventi di Sl derivata da If pari a 0,01 mq/mq, di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo anche con giacitura autonoma rispetto all’edificio residenziale, con asservimento di area anche non contigue ma comprese all’interno dell’ambito un’area EB e er3 o in ambito confinante, qualora il limite d’ambito tagli il mappale di proprietà, a condizione che la parte esterna abbia stesse caratteristiche. Gli interventi di cui sopra dovranno sottostare ai seguenti parametri: Lp = minimo mt 3000 H max = mt 6,00 Ds = mt 10,00 D = mt 5,00

120 38.11.6 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessarie ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis. 4 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre. Oliveto mq 4000 Vigneto mq 5000 Orto mq 1500 Frutteto consociato ad orto mq 1000

121 ART. 38.12 AMBITO N° 12 CASE ROSSE - CIPRESSI

38.12.1 Superficie territoriale mq 573.480

38.12.2 Destinazioni 6.1 e sottoclassi 6.2 e sottoclassi 6.2.3 6.4 e sottoclassi 6.6 e sottoclassi 6.7 sottoclasse 6.7.1e aree comprese all’interno dell’ambito (art. 27) per tipo: RcE, EA, EB, er.

38.12.3 Infrastrutture

Area agricola versante destro del torrente Pora dal Rio Gerin al confine con Finale con riferimento per le infrastrutture zonali agli ambiti 1 e 2 (Calice Giudicelle), caratterizzata da una rete interpoderale a pettine perpendicolare al torrente Pora il PUC ne prevede il collegamento con infrastruttura viaria lungo Pora che raccoglie da località Giudicelle al confine con Finale (cipressi) tutte le tratte esistenti.

Modalità di Attuazione Progettazione preliminare globale e definitiva a stralci: alla struttura dovrà essere affiancata una pista ciclabile che in un’ottica territoriale (P.T.C.) dovrà collegare Calice con Finalborgo.

Flessibilità normativa Adeguamento delle prescrizioni grafiche di PUC a rilevamenti puntuali planialtimetrici.

38.12.4 Interventi sull’esistente non compreso in area RC

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11 bis, 11 bis. 1, 11 bis. 3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis. 7. Per tutte le UI residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC non comprese in UI singolarmente richiamate, sono consentiti interventi di completamento di cui all'’rt. 11 bis.2. In alternativa all’incremento di cui sopra per le stesse UI ricadenti in aree EB e er3 in presenza di richiesta di attività di presidio ai sensi dell’art. 28.4, sono consentiti interventi di nuova edificazione in incremento all’esistente ai sensi dell’art. 28.4.3 lettere b) e c).

38.12.5 Aree per tipo (art. 27)

38.12.5.1 Aree di tipo RcE

RC E3 Scheda di Area

Area finalizzata all’attività ricettiva con potenziamento della Sl esistente.

a1 - Parametri urbanistici a fini ricettivi

St = mq 12.000 Sf = mq 12.000 (comprensiva delle aree per servizi di interesse esclusivo

122 dell’operatore) Sl = esistente + mq 60 H max = la massima di area Dc = mt 5,00 Df = mt 5,00 Ds = mt 5,00

a2 - Interventi sull’esistente

Sulla UI n° 462 art. 7 dal punto 7.2 al punto 7.6 ; l’incremento consentito è da realizzare sulla fronte opposta a quella parallela al torrente Pora con restauro conservativo delle altre fronti.

a3 - Modalità di attuazione a fini ricettivi Concessione edilizia convenzionata con obbligo di preventivo progetto di cui al Titolo IV art. 31 esteso all’intera area.

a4 - Flessibilità normativa Qualora passati anni dieci dalla approvazione del progetto definitivo di PUC non siano state attivate le previsioni, su richiesta della proprietà o di chi avente causa, le aree perimetrate e assoggettate al regime normativo RcE sono regolate dalla normativa di cui alle successive aree er3.

38.12.5.2 Aree di tipo ERP

Interventi con Piano Colturale

Parametri Superficie minima escluse le pertinenze delle residenze = mq 15.000 Di cui 30% boscate, 50% per attività colturali di cui al successivo punto 38.12.6. Le aree da destinare all’attività coltiva 70% reperibili esclusivamente in aree er3. Superficie minima lotto pertinenziale = mq 1500 il primo, mq 800 i successivi Superficie coperta massima manufatto agricolo = 0,004 mq/mq fino ad un massimo di mq 60 H max manufatto agricolo = mt 4,00 Numero piani = 1

38.12.5.3 Aree di tipo EA

Intervento prevalente art. 28 punto 28.3

a1 - Parametri

Superficie minima di piano per attività serricola compresa la residenza = mq 7000 Sl residenziale = mq 150 Sc manufatto agricolo mq 30

a2 - Flessibilità normativa Qualora passati cinque anni dall’approvazione del progetto definitivo di PUC non si siano attivate le previsioni, su richiesta della proprietà o di chi aventi causa è possibile procedere all’utilizzo dell’area ai sensi della normativa di cui alle confinanti

123 aree er3.

38.12.5.4 Aree er

er1 Aree inedificabili, se non per quanto consentito al primo capoverso del precedente punto 38.12.4, con If di asservimento pari a 0,003 mq/mq che interssano territori boscati, territori assoggettati a regime normativo di P.T.C.P. ANIMA, o aree carsiche. Sulle aree in cui sia dimostrata una attività agricola, anche a titolo principale, interssante un’area pari a quella minima di cui al punto 38.112.6 sono consentiti interventi di cui all’art. 11 bis.4, 5, 6.

er3 Sono sempre consentiti oltre agli interventi di cui al precedente punto 38.12.4 nuovi interventi di Sl derivata da If pari a 0,01 mq/mq, di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo anche con giacitura autonoma rispetto all’edificio residenziale, con asservimento di area anche non contigue ma comprese all’interno dell’ambito un’area EB e er3 o in ambito confinante, qualora il limite d’ambito tagli il mappale di proprietà, a condizione che la parte esterna abbia stesse caratteristiche. Gli interventi di cui sopra dovranno sottostare ai seguenti parametri: Lp = minimo mt 3000 H max = mt 6,00 Ds = mt 10,00 D = mt 5,00

Interventi particolari

UI n° 461: art. 7 e 7 bis con utilizzo del sottotetto (art. 11 bis. 1) fermo restando la conservazione dell’impianto volumetrico.

38.12.6 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessarie ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis. 4 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno il 50% di una delle altre. Oliveto mq 4000 Vigneto mq 5000 Orto mq 1500 Frutteto consociato ad orto mq 1000

124 ART. 38.13 - AMBITO N° 13 SPONDA DESTRA RIO GERIN

38.13.1 - Superficie territoriale mq 823.300

38.13.2 Destinazioni 6.1 e sottoclasse 6.1.1 6.2 e sottoclasse 6.2.1 e 6.2.3 6.4 e sottoclassi 6.6 e sottoclassi Aree comprese all’interno dell’ambito (art. 27) per tipo: RcE, EB, er.

38.13.3 Infrastrutture

L’ambito è servito dall’alto dalla provinciale Calice Cà del Moro da cui si sviluppa con partenza da valle ovvero dal confine con Finale, la rete dei percorsi interpoderali confermati e da riqualificare. Riferimento delle infrastrutture zonali: Eze (ambito 4) e Calice (ambito 1).

38.13.4 Interventi sull’esistente non comprese in aree RcE

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11 bis, 11 bis. 1, 11 bis. 3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis. 7. Per tutte le UI residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC non comprese in UI singolarmente richiamate, sono consentiti interventi di completamento di cui all'’rt. 11 bis.2. In alternativa all’incremento di cui sopra per le stesse UI ricadenti in aree EB e er3 in presenza di richiesta di attività di presidio ai sensi dell’art. 28.4, sono consentiti interventi di nuova edificazione in incremento all’esistente ai sensi dell’art. 28.4.3 lettere b) e c).

38.13.5 Aree per tipo (art. 27)

38.13.5.1 Aree di tipo RcE

RcE5 Scheda di Area

Aree finalizzate all’attività ricettiva: nuovo intervento.

a 1- Parametri urbanistici St = mq 7000 Sf = mq 7000 (comprese le aree per infrastrutture di diretto interesse dell’operatore) Sl = mq 300 oltre a mq 150 per il nucleo familiare gestore dell’intervento) H max = mt 6,50 Dc = mt 5,00 Df = mt 10,00 Ds = mt 5,00

a2 Modalità di attuazione

Concessione Edilizia Convenzionata

125 a3 Flessibilità normativa

Qualora passati anni 10 (dieci) dalla approvazione del progetto definitivo di PUC non vengano attivate le prescrizioni indicate, l’area assume la normativa della aree er3 di ambito. Sugli edifici esistenti non compresi nel progetto unitario sono consentiti gli interventi di cui al punto 38.13.4.

38.13.5.2 Aree di tipo ERP

Interventi con Piano Colturale

Parametri Superficie minima escluse le pertinenze delle residenze = mq 15.000 Di cui 30% boscate, 50% per attività colturali di cui al successivo punto 38.12.6. Le aree da destinare all’attività coltiva 70% reperibili esclusivamente in aree er3. Superficie minima lotto pertinenziale = mq 1500 il primo, mq 800 i successivi Superficie coperta massima manufatto agricolo = 0,004 mq/mq fino ad un massimo di mq 60 H max manufatto agricolo = mt 4,00 Numero piani = 1

38.13.5.3 Area di tipo EB

a) Intervento prevalente (EB 13/1, EB 13/2)

a - Fermo restando quanto consentito dal precedente punto 38.5.4, all’interno delle aree di cui al titolo sono consentiti interventi nel rispetto dell’art. 28 punto 28.4.3 lettera a). Ai sensi del citato articolo il nuovo intervento è condizionato alla contestuale richiesta di attività di presidio da svolgere all’interno dell’ambito su aree EB, ed er secondo i disposti dei punti 28.4.1, 28.4.2, assoggettata a preventiva stipula di convenzione di cui al punto 28.4.4 con possibilità di realizzazione di manufatto tecnico agricolo nei limiti del punto 28.4.3 lettera d.

b - Massima edificabilità consentita alle condizioni di cui alla precedente lettera a La massima edificabilità di area ai fini sopra richiamati è fissata in una Sl totale pari a mq 400 per un numero di interventi non superiori a due nel rispetto dei seguenti parametri urbanistico - edilizi.

Lp = minimo mq 800 Sa = superficie minima da riservare all’attività di presidio oltre il lotto di pertinenza: mq 5000 If = sul totale della Sf : 0,30 mq/mq di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo legato all’attività di presidio. H max = mt 7,50 Ds = mt 5,00 Dc = mt 5,00

c - Regole urbanistiche sulle parti di territorio di EB non interessate da intervento

Le aree libere da asservimenti o non comprese fra quelle regolate da attività di presidio ricadono nella normativa delle successive aree er3.

126 38.13.5.4 Aree di tipo er

er1 Aree inedificabili con If di asservimento pari a 0,003 mq/mq che interessano territori boscati, territori assoggettati a regime normativo di P.T.C.P. ANIMA e territori in zona geologica n° 1 (art. 30 punto 30.1)

er3 Sono sempre consentiti oltre agli interventi di cui al precedente punto 38.13.5 nuovi interventi di Sl derivata da If pari a 0,01 mq/mq, di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo anche con giacitura autonoma rispetto all’edificio residenziale, con asservimento di aree anche non contigue ma comprese all’interno dell’ambito in area EB e er3 o in ambito confinante, qualora il limite d’ambito tagli il mappale di proprietà, a condizione che la parte esterna abbia stesse caratteristiche. gli interventi di cui sopra dovranno sottostare ai seguenti parametri. Lp = minimo mt 3000 H max = mt 6,00 Ds = mt 10,00 D = mt 5,00

38.13.6 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessaria ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis. 4, 5, 6 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno 50% di una delle altre.

Oliveto mq 4000 Vigneto mq 2000 Orto mq 500 Frutteto mq 500

127 ART. 38. 14 - AMBITO N° 14 AGRICOLO DI EZE - S. BERNARDO - ORTINO - CIOSO

38.14. 1 Superficie territoriale mq 883.870

38.14.2 Destinazione prevalente Non insediato

Destinazioni ammesse

6.1 e sottoclassi 6.1.1 6.4 e sottoclassi Aree comprese nell’ambito (art. 27) per tipo: er

38.14.3 Infrastrutture

Ambito prevalentemente agricolo e boscato, collocato alle spalle di Eze e di località Ortino, a monte della provinciale Calice - cà del Moro è attraversato dalla fitta rete interpoderale esistente e confermata che unisce la struttura viaria con la parte ovest del territorio ed in particolare con le emergenze di S. Maria delle Grazie (ESP1) e Ca Boncucco (ESP2) dell’ambito 15.

38.14.4 Interventi sull’esistente

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11 bis, 11 bis. 1, 11 bis. 3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis. 7. Per tutte le UI residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC non comprese in UI singolarmente richiamate, sono consentiti interventi di completamento di cui all'’rt. 11 bis.2. In alternativa all’incremento di cui sopra per le stesse UI ricadenti in aree EB e er3 in presenza di richiesta di attività di presidio ai sensi dell’art. 28.4, sono consentiti interventi di nuova edificazione in incremento all’esistente ai sensi dell’art. 28.4.3 lettere b) e c).

38.14.5 Aree per tipo (art. 27)

38.14.5.1 Aree di tipo ERP

Intervento con Piano Colturale

Parametri

Superficie minima escluse le pertinenze alle residenze = mq 20.000 Di cui 60% boscate 20% per attività di cui al successivo punto 38.14.6 e la restante parte trattata con sistemi di silvicoltura naturalistica Superficie lotto pertinenziale libero = mq 1500 il primo, mq 600 i successivi Superficie coperta massima manufatti agricoli = mq 50 H max manufatto agricolo = mt. 4,00 Numero piani = 1

38.14.5.2 Aree di tipo er

er1 Aree inedificabili con If di asservimento pari a 0,003 mq/mq che interessano territori boscati, territori assoggettati a regime normativo di P.T.C.P. ANIMA e o aree carsiche. Sulle aree in cui sia dimostrata un’attività agricola, anche a titolo non 128 principale, interessante un’area pari a quella minima di cui al punto 38.14.6 sono consentiti interventi di cui all’art. 11 bis. 4, 5, 6.

er3 Sono sempre consentiti oltre agli interventi di cui al precedente punto 38.14.4 nuovi interventi di Sl derivata da If pari a 0,01 mq/mq, di cui 0,004 mq/mq per manufatto tecnico agricolo anche con giacitura autonoma rispetto all’edificio residenziale, con asservimento di aree anche non contigue ma comprese all’interno dell’ambito in area EB e er3 o in ambito confinante, qualora il limite d’ambito tagli il mappale di proprietà, a condizione che la parte esterna abbia stesse caratteristiche. gli interventi di cui sopra dovranno sottostare ai seguenti parametri. Lp = minimo mt 3000 H max = mt 6,00 Ds = mt 10,00 D = mt 5,00

38.14.6 Dimensioni minime delle tipologie colturali

Le superfici si intendono gestibili, con normali forniture idriche o con sola acqua fornita dalle precipitazioni anche raccolte in invasi, vasche o cisterne, senza intenti economici prevalenti. La superficie minima per tipologia necessaria ad ottenere il titolo abilitativo di cui all’art. 11 bis. 4, 5, 6 e costituente attività agricola non a titolo principale, dovrà essere pari a quella di una delle tipologie indicate con l’aggiunta di almeno 50% di una delle altre.

Oliveto mq 4000 Vigneto mq 2000 Orto mq 500 Frutteto mq 500

129 ART. 38.15 - AMBITO N° 15 MADONNA DELLE GRAZIE - CA’ BONCUCCO.

38.15.1 - Superficie territoriale mq 1.380.780

38.15.2 Destinazione prevalente Non insediato

Destinazioni ammesse sottoclasse 6.2.2 e 6.2.3 della classe 6.2 6.4 e sottoclasse 6.5 sottoclassi 6.5.1, 6.5.3, 6.5.6, 6.5.8. sottoclasse 6.6.14 della sottoclasse 6.6 6.7 sottoclassi 6.7.1, 6.7.3, 6.7.5 Aree comprese nell’ambito (art. 27 ) per tipo: D, EC, ESP.

38.15.3 Infrastrutture Assi viari trasversali che collegano la statale per il Melogno con Cà Boncucco e con Madonna della Guardia, e da valle dalla provinciale Calice - Rialto. Rete interpoderale preesistente da conservare e riqualificare.

38.15.4 Interventi sull’esistente non compreso in area D

Art. 7 e prescrizioni art. 7 bis con nuovi interventi art. 11 bis, 11 bis. 1, 11 bis. 3, 11 bis. 5, 11 bis.6, 11 bis. 7. Per tutte le UI residenziali preesistenti alla data di adozione del progetto preliminare di PUC non comprese in UI singolarmente richiamate, sono consentiti interventi di completamento di cui all'’rt. 11 bis.2.

38. 15. 5 Aree per tipo ( art. 27)

D.15.1 Schema di area Area lungo il torrente Pora servito dalla provinciale Calice - Rialto in comune di Rialto.

a1 - Parametri urbanistici St = mq 27.130 Sf = mq 27.130 (servizi di interesse dell’operatore)

Infrastrutture Aree per la sosta e per il verde in misure non inferiore a quanto prescritto all’art. 28 sub 28.1.2. Sl = mq 1600 It = 0,06 mq/mq If = 0,06 mq/mq H max = mt 7,50 Dc = mt 5,00 D st = mt 5,00

a2 - Schemi grafici Nel rispetto delle indicazioni cartografiche di PUC.

130 a3 - Prescrizioni particolari

- collegamento viario con la provinciale Finale - Rialto con fronte sul torrente Pora; - studio geologico di tutta l’area e delle aree interessate all’asse viario; - allaccio alle reti tecnologiche comunali o la tipologia co la quale si intende provvedere dimostratane la impossibilità; - autonoma cabina di fornitura dell’energia elettrica; - opere di urbanizzazione (verde e parcheggi) nonché la sistemazione degli spazi di manovra previsti nella Tav IV. 3. 15. A; - rispetto degli allineamenti indicati in cartografia; - opere necessarie a garantire zone di rispetto con opere di protezione idonee per la salvaguardia delle aree boscate retrostanti e del torrente Pora; - opere necessarie alla regimazione delle acque meteoriche oltre a quelle indispensabili per operazioni antincendio.

a4 Cartigrafia di riferimento: Tav I4.4

a5 Modalità di attuazione

Progettazione unitaria dell’intera area e concessione edilizia convenzionata.

a6 Flessibilità normativa

Qualora venga dimostrato un miglior assetto dell’insediamento indicato in cartografia lo stesso non è vincolante.

38.15.5.2 Aree di tipo EC

Interventi prevalenti art. 28 punto 28.6

38.15.5.3 Aree di tipo ESP

Scheda di area (Madonna delle Grazie)

L’area accessibile veicolarmente dalla statale del Melogno e pedonalmente dalla vecchia comunale che parte da Eze. Sono sempre consentiti interventi di risanamento conservativo dei manufatti esistenti. E’ consentito un incremento di 60 mq di Ss da realizzarsi su un unico piano di H max mt 5,50 soppalcabile per il 30% per il miglioramento dell’attività di accoglienza.

ESP2 Scheda di Area (Località Cà Boncucco) Costituisce l’unico insediamento d’ambito esistente completo di pertinenze agricole. L’area si propone quale punto di riferimento dei percorsi di circuitazione pedonale del territorio comunale. Il PUC prevede il potenziamento delle capacità di accoglienza: attraverso la ristrutturazione edilizia dell’esistente e un incremento di mq 80 di Ss finalizzato all’accoglienza escursionistica sopra citata. L’altezza del nuovo manufatto non potrà superare i mt 4,00 e dovrà essere posto in aderenza al fabbricato o a distanza non superiore a mt 5,00; la distanza dai confini è fissata in mt 3,00.

131 ART. 38.16 - AMBITO N° 16 VIA DELLA REGINA

38.16.1 Superficie territoriale mq 1.090.340

38.16.2 Destinazione prevalente Ambito non insediato

Destinazione ammessa 6.2.2 della sottoclasse 6.2 6.4 e sottoclasse 6.6.1.5 della sottoclasse 6.6 Aree individuate all’interno dell’ambito (art. 27) per tipo: EC, ESP.

38.16.3 Infrastrutture

Ambito boscato articolato sul versante Ovest del crinale su cui si sviluppa la via della regina attraversato da una fitta rete di percorsi interpoderali e dalla nuova viabilità in quota di mezza costa che unisce S.Bernardo di eze (ambito 6) con Gariglio (ambito 8) area RCE.

38.16.4 Aree per tipo (art. 27)

38.16.4.1 Aree di tipo EC

Intervento prevalente art. 28 punto 28.6

38.16.4.1 Aree di tipo ESP

ESP3 Scheda di area

Area posta in fregio alla provinciale Calice - Carbuta alla confluenza dei collegamenti con il Melogno e con orco Feglino e alla confluenza delle interpoderali Inomonte - Cia - Via della Regina con destinazione: manifestazioni all’aria aperta esistente confermata finalizzata alla fruizione pubblica delle risorse.

Intervento di riqualificazione attraverso la definitiva sistemazione degli spazi (fasce con muri in pietra o palancole in legno) percorsi (sterrati con canalette in castagno) e la realizzazione di manufatti in pietra da destinare ad attività da cucina realizzati con copertura a falda e orditura in legno, pavimento in cotto o tavolato: al suo interno possono essere ricavati i servizi igienici e di magazzino necessari per un totale di Ss pari a mq 60.

132 ART. 38.17 AMBITO N° 17 di pian dei corsi

38.17.1 Superficie territoriale mq 3.831.930

38.17.2 Destinazione prevalente

Non insediato Aree individuate all’interno dell’ambito (art. 27) per tipo: EC.

38.17.3 Infrastrutture

Interamente boscato attraversato dalla provinciale Calice - Carbuta - Pian dei Corsi - Melogno con la diramazione verso Colla S. Giacomo inserita nella strada di Alta Cornice.

38.17.4 Aree per tipo

38.17.4.1 Aree di tipo EC

Intervento prevalente art. 28 punto 28.6

133 ART. 38 18 AMBITO N° 18 DI CRAVAREZZA

38.18.1 Superficie territoriale mq 5.830.600

38.18.2 Destinazione prevalente Non insediato Aree individuate all’interno dell’ambito (art. 27) per tipo: EC.

38.18.3 Infrastrutture

Interamente boscato è attraversato dalla vecchia Cravarezza che collegava Pian dei Corsi con il Bormida sulla quale si sviluppava l’antico abitato di Cravarezza ora completamente abbandonato.

38.18.4 Aree per tipo (art. 27)

38.18.4.1 Aree di tipo EC

Intervento prevalente art. 28 punto 28.6

134 TITOLO VI

DISTRETTI DI TRASFORMAZIONE

ART. 39 - DEFINIZIONE GENERALE

Costituiscono distretti di trasformazione quell'insieme di aree dove appare necessaria una trasformazione urbanistica che comporta un insieme complesso di interventi. A ciascuno dei Distretti di Trasformazione di cui sopra si riferiscono le norme di congruità suddivise per distretto. Sul territorio comunale è stato individuato un DISTRETTO DI TRASFORMAZIONE contrassegnato da una sigla (DT). DT 1 - Pian dei Corsi

ART. 40 - SUDDIVISIONE DEI DISTRETTI IN SUB-AREE DI DISTRETTO

Ogni distretto può essere suddiviso in sub-aree di distretto che si distinguono per differente destinazione - parametri urbanistici - edilizi - modalità di attuazione. Ogni sub-area di distretto è classificata con un numero che segue la simbologia del distretto.

ART. 41 - CONTENUTI GENERALI DELLE NORME DI CONGRUENZA

41.1 - Descrizione Sulla cartografia di PUC sono individuati i "Distretti di trasformazione secondo il disposto dell’art. 39.

41.2 - Le schede - norma

Una sigla alfanumerica posta sulle tavole citate al punto precedente rimanda ad una scheda norma contenente:

a) descrizione generale dell'area in esame;

b) finalità e ruolo assegnati all'area sottoposta a trasformazione;

c) indicazioni e prescrizioni di progetto;

d)i parametri dimensionali urbanistici - le destinazioni d'uso ammissibili; - l'indice di edificabilità fondiaria; - il volume complessivo realizzabile; - la superficie complessiva dell'area; - le altezze degli edifici; - le aree pubbliche e/o standard; - la superficie lorda utile realizzabile;

e) gli schemi grafici che esprimono i principi insediativi del progetto: - planimetria dello stato di fatto con evidenziati il perimetro dell'area di intervento e gli eventuali edifici da demolire; - planimetria di progetto con evidenziate le zone di concentrazione volumetrica, le aree pubbliche lo schema della mobilità, gli allineamenti obbligatori e la direzione di giacitura degli edifici.

135 41.3 - Modalità di attuazione

Le prescrizioni delle schede - norma relative alle aree d'intervento si attuano mediante uno o più strumenti urbanistici attuativi P.U.O. (Piano Urbanistico Operativo) o tramite concessione edilizia convenzionata, come indicato nelle apposite schede norma relative ai distretti e/o alle aree di sub- distretti, previa preventiva procedura di legge relativa all’aspetto ambientale.

41.4 - Attuazione parziale

Nell'ambito di ciascun distretto di trasformazione il Consiglio Comunale potrà approvare anche PUO suddivisi in più comparti di attuazione anche differenti alle singole aree di sub-distretto purché riguardanti porzioni significative di territorio, previo parere favorevole della Commissione Edilizia verificata l'osservanza delle seguenti condizioni: - sia garantito la coerenza rispetto alla progettazione urbanistica unitaria fissata ; - l'attuazione sia coerente con la connessione al sistema delle urbanizzazioni esistenti; - si realizzi uno stralcio organico ed autosufficiente; - il sistema delle urbanizzazioni sia dimensionato sull'intera area di intervento.

41.5 - Potere sostitutivo del Comune in caso di inerzia dei privati

I piani attuativi di iniziativa privata si configurano come PUO. essi dovranno essere corredati di schema di convenzione che definisca gli obblighi a carico dei privati, con particolare riferimento: - ai vincoli di destinazione degli edifici e delle aree; - alla cessione di aree al Comune; - alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e/o secondaria secondo il contenuto delle schede; - alle modalità di gestione delle aree private gravate da servitù di uso pubblico; - ai vincoli di utilizzazione delle aree private con destinazioni d'interesse pubblico; - alle garanzie finanziarie per l'attuazione degli impegni di cui sopra;

Nel caso di inerzia dei privati l’attuazione dei comparti edificatori e dei sub distretti potrà avere luogo mediante redazione di appositi PUO di iniziativa pubblica.

41.6 - Possibilità di soluzioni progettuali alternative

Sulla base di giustificate motivazioni, gli assetti fisico-morfologici individuati nelle schede norma possono essere modificati senza che ciò costituisca ragione di variante alle previsioni del PUC. Possono essere proposte soluzioni progettuali diverse nel rispetto degli indici e dei rapporti delle aree pubbliche di cessione, sottoponendo in tal caso il giudizio sul progetto alternativo ad una valutazione del Consiglio Comunale. Le proposte alternative possono modificare esclusivamente gli assetti morfo-tipologici del progetto, nonché la localizzazione delle zone di concentrazione volumetrica, ove non diversamente precisato. Rimane invece obbligatoria l'osservanza degli obiettivi del progetto oltreché dei parametri urbanistici definiti nella scheda-norma e della compatibilità con lo studio di sostenibilità ambientale.

136 TITOLO VII

NORME DI CONGRUITA’

ART 42 - DISTRETTO DI TRAFSFORMAZIONE N° 1 PIAN DEI CORSI (D.T.1)

a - Descrizione e obiettivi

L’area si colloca sullo spartiacque che divide il Savonese con la Valle Bormida al confine tra l’ambito 18 e l’ambito 17 ed è servita dalla provinciale Calice - Melogno. L’area di cui parte è costituita dalla base militare NATO, è collocata in posizione idonea per inserire una centrale eolica, così come da studi recentemente avanzati ed in via di definitiva attuazione, che può innescare un utilizzo delle Sl esistenti (ex NATO) da riutilizzare a centro scientifico turistico comprensoriale.

b - Centrale eolica e riutilizzo delle volumetrie esistenti per attività scientifiche legate all’energia e ammesse attività comprensoriali turistiche.

c - Superficie territoriale mq 80.300

d - Parametri urbanistici - edilizi

d1 - Edifici esistenti

Sf = aree a concentrazione volumetrica (cv): mq 14.625 Sc = esistente con possibilità di incrementi legati ad eventuali collegamenti fra i vari corpi di fabbrica. Nuovo impianto Sl = risultante da quella attuale + quella consentita necessaria ai collegamenti fra i corpi di fabbrica alla possibilità di sopraelevatura interna non superiore al 60% della Sl di solaio su cui affaccia e all’utilizzo del sottotetto anche di nuovo impianto. Dc = quelli esistenti Ds = quelli esistenti

Destinazione classe 6.2 sottoclasse 6.2.1 classe 6.3 sottoclasse 6.3.3.4, 6.3.3.5 classe 6.5 sottoclasse 6.5.4 classe 6.6 sottoclasse 6.6.2.5, 6.6.2.6

Infrastrutture

Parcheggi pertinenziali pari al 30% della Sl di quella ricettiva e comunque non inferiore a un posto auto ogni due posti letto; parcheggi pubblici pari al 40% della Sl. verde pubblico pari al 40% della Sl.

d2 - Nuove strutture

I nuovi interventi sono legati al fabbisogno della centrale eolica e limitati quindi a volumi tecnici per macchinari e per trasferimento dell’energia. L’area è individuata cartograficamente e risponde al progetto preliminare approvato. L’intera area circostante è destinata al rispetto co la destinazione a prato.

137 e - Schemi grafici

Quelli cartografici con l’individuazione dell’area a concentrazione volumetrica (volumi esistenti + incrementi), all’interno della quale dovranno essere reperiti gli spazi per la sosta e l’area di pertinenza della centrale eolica.

f - Modalità di attuazione

art. 41 punti 41.3 e 41.4

Progetto preliminare complessivo con separazione tra progetto definitivo della centrale e progetto del Centro scientifico - congressuale turistico.

g - Flessibilità normativa

art. 41 punto 41.6

h - Impatto ambientale

Preventiva procedura di legge relativa all’impatto ambientale

138 ALLEGATO 1 ALLE NORME DI ATTUAZIONE DI CONFORMITA’ E CONGRUITA’

139 PARAMETRI Sc < MQ 12,00 H MAX MT 3,00 al colmo della copertura a falda H MAX MT 2,60 all intradosso del solaio di copertura in caso di copertura piana Dc MT 3,00 Df mt 6,00

140 141 142