REPUBBLICA ITALIANA

Regione Siciliana Assessorato Territorio e Ambiente

DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTE Servizio 4 "ASSETTO DEL TERRITORIO E DIFESA DEL SUOLO”

Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) (ART.1 D.L. 180/98 CONVERTITO CON MODIFICHE CON LA L.267/98 E SS.MM.II.)

Area Territoriale tra i bacini del F. Simeto e del F. Alcantara (095)

Relazione

2006 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

AREA TERRITORIALE TRA I BACINI DEL F. SIMETO E DEL F. ALCANTARA (095)

REGIONE SICILIANA

IL PRESIDENTE On. Salvatore Cuffaro

ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE Assessore On. Francesco Cascio

DIPARTIMENTO TERRITORIO E AMBIENTE Dirigente Generale Avv. Giovanni Lo Bue

SERVIZIO ASSETTO DEL TERRITORIO E DIFESA DEL SUOLO Dirigente Responsabile Dott. Giovanni Arnone

UNITA’ OPERATIVA PIANO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO Dirigente Dott. Tiziana Lucchesi

Coordinamento e revisione generale Dott. G. Arnone - Dirigente Responsabile del Servizio 4 - “Assetto del territorio e difesa del suolo” Dott. T. Lucchesi - Dirigente – U.O.S 4.1 “Piano per l’assetto idrogeologico”

Consulenza Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Applicazioni Ambientali dell’Università degli Studi di – Direttore: Prof. Ing. M. Santoro Coordinatore: Prof. G. La Loggia Collaboratori: Ing G. Aronica - Ing A. Candela – Ing. N. Carruba – Ing. G. Ciraolo - Ing. C. Nasello - Ing. V. Noto.

Redazione Geomorfologia: Idraulica: Dott. Geol. G. Rago Ing. G. Gona Dott. Geol. A. Ricupero Ing. S. Scordo

con la collaborazione di: Progetto grafico: Ing. A. Cacciato Insilla Dott. S. Chessari Ing. F. Sorbello Ing. G. Gona Ing. S. Scordo Ing. F. Sorbello

Si ringrazia per la gentile collaborazione la Capitaneria di Porto di , la Delegazione di spiaggia di Santa Maria la Scala e l’equipaggio della motovedetta CP555.

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i bacini idrografici per l’Assetto Idrogeologico del F. Simeto e del F. Alcantara

INDICE

SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE...... 1

QUADRO DI SINTESI DEL DISSESTO, DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO ...... 2

1 AMBIENTE FISICO...... 7 1.1 Inquadramento geografico...... 7 1.2 Morfologia ...... 9 1.3 Idrografia...... 11 1.4 Uso del Suolo ...... 12 1.5 Cenni di climatologia...... 14 1.6 Inquadramento geologico...... 16 1.6.1 Assetto geologico-strutturale ...... 16 1.6.2 Tettonica ...... 16 1.6.3 Caratteristiche litologiche...... 18 1.7 Geomorfologia...... 20 1.8 Cenni di idrogeologia...... 22 1.8.1 Caratteristiche idrogeologiche ...... 22

2 ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO ...... 25 2.1 Metodologia operativa...... 25 2.2 Stato delle conoscenze...... 25

I

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2.3 Inventario dei dissesti ...... 27 2.4 Stato del dissesto ...... 28 2.4.1 Analisi del Area Territoriale compresa tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara...... 28 2.4.2 Analisi dei territori distinti per comune...... 30 Comune di Catania ...... 31 Comune di ...... 33 Comune di ...... 35 Comune di ...... 36 Comune di Aci S. Antonio...... 41 Comune di ...... 41 Comune di ...... 42 Comune di ...... 42 Comune di ...... 43 Comune di ...... 44 Comune di ...... 45 Comune di ...... 46 Comune di Milo ...... 47 Comune di ...... 48 Comune di Motta Santa Anastasia...... 49 Comune di ...... 51 Comune di ...... 53 Comune di ...... 53 Comune di Sant’Agata li Battiati...... 54 Comune di Sant’Alfio...... 55 Comune di ...... 56 Comune di Valverde...... 57 2.5 Valutazione della pericolosità ed individuazione delle aree a rischio...... 58 2.5.1 Analisi dell’intera Area...... 58 2.5.2 Analisi dei territori distinti per comune...... 60 Comune di Catania ...... 60 Comune di Aci Castello ...... 61 Comune di Aci Catena ...... 61 Comune di Acireale ...... 62 Comune di Calatabiano...... 62 Comune di Camporotondo Etneo ...... 63 Comune di Castiglione di Sicilia ...... 63 Comune di Fiumefreddo di Sicilia...... 63

II

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Comune di Giarre ...... 63 Comune di Linguaglossa ...... 64 Comune di Mascali ...... 64 Comune di Milo ...... 65 Comune di Misterbianco...... 65 Comune di Motta S. Anastasia...... 65 Comune di Piedimonte Etneo ...... 66 Comune di Riposto...... 67 Comune di S. Gregorio di Catania ...... 67 Comune di S. Agata li Battiati ...... 67 Comune di S. Alfio ...... 67 Comune di S. Venerina ...... 68 Comune di Valverde...... 68

3 PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO...... 70 3.1 Interventi progettuali ...... 71 3.2 Priorità degli interventi...... 75 3.3 Fabbisogno progettuale e finanziario...... 80

4 ANALISI DEL RISCHIO IDRAULICO...... 83 4.1 Metodologia Operativa...... 83 4.2 Scelta delle Aree Potenzialmente Inondabili...... 84 4.2.1 Analisi Storico-Inventariale...... 84 Studi e segnalazioni ...... 84 4.2.2 Analisi Territoriale...... 92 4.3 Perimetrazione delle Aree Potenzialmente Inondabili……………………94 Comune di ...... 95 Comune di Aci Castello ...... 96 Comune di Aci Catena ...... 102 Comune di Acireale ...... 105 Comune di Aci Sant’Antonio...... 112 Comune di Calatabiano...... 114 Comune di Catania ...... 117 Comune di Fiumefreddo di Sicilia...... 119 Comune di Giarre ...... 120 Comune di Linguaglossa ...... 129 Comune di Mascali ...... 130

III

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Comune di Milo ...... 135 Comune di Misterbianco...... 136 Comune di ...... 137 Comune di Piedimonte Etneo ...... 138 Comune di Riposto...... 139 Comune di Sant’Agata li Battiati...... 146 Comune di Sant’Alfio...... 147 Comune di Santa Venerina ...... 148 Comune di ...... 150 Comune di ...... 151 Comune di Valverde...... 152 Comune di ...... 153 Comune di ...... 154 4.4 Perimetrazione delle Aree a Rischio Idraulico...... 158

5 PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO ...... 165

6 BIBLIOGRAFIA ...... 168

ELENCO DEI DISSESTI ...... 170

ALLEGATI Cartografia Carte tematiche in scala 1 : 50.000 Carta dell’uso del suolo (N. 1 tavola); Carta litologica (N. 1 tavola); Carte tematiche in scala 1 : 10.000 Carta dei dissesti (N. 32 tavole); Carta della pericolosità e del rischio geomorfologico (N. 32 tavole); Carta della pericolosità idraulica (N. 22 tavole: carte N. 2, 4, 5, 9, 10, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 22, 23, 24, 26, 27, 29, 30, 31, 32); Carta del rischio idraulico (N. 18 tavole: carte N. 5, 10, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 22, 23, 24, 26, 27, 29, 30, 31, 32). Elenco dei dissesti.

IV

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SCHEDA TECNICA DI IDENTIFICAZIONE SCHEDE TECNICA DI IDENTIFICAZI

Area Territoriale TRA I BACINI DEL F. SIMETO E DEL F. ALCANTARA Numero 095

Provincia Catania

Versante Orientale

massima 3321,5 m s.l.m. Altitudine Media 650 m s.l.m.

Superficie totale dell’Area 718,27 km2

Agrumeto incolto roccioso Utilizzazione prevalente del suolo urbanizzato legnose agrarie miste

Catania, Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Acireale, Aci S. li a

n Antonio, , Calatabiano, Camporotondo Etneo, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, , Linguaglossa, Provincia di comu Catania Mascali, , Milo, Misterbianco, Motta S. Anastasia, ,

itori Pedara, Piedimonte Etneo, Riposto, S. Giovanni la Punta, S. Gregorio di Catania, S. Pietro Clarenza, S. Agata li Battiati, S. Alfio, S. Venerina, Terr Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande, Zafferana Etnea.

Catania, Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Acireale, Aci S. Antonio, Camporotondo Etneo, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Gravina di Catania, Linguaglossa, Mascali, Mascalucia, Milo, Misterbianco, Motta S. Provincia di Catania Anastasia, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Riposto, S. Giovanni la Punta, S. Gregorio di Catania, S. Pietro Clarenza, S. Agata li Battiati, S.

Centri Abitati Alfio, S. Venerina, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande, Zafferana Etnea.

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QUADRO DI SINTESI DEL DISSESTO QUADRO DI SINTESI DEL DISSESTO, DELLA PERICOLOSITÀ E DEL RISCHIO Tabella 1 - Dissesti distinti per territorio comunale con relativa superficie ed indice di franosità

Dissesti Area in dissesto (Ad) Area ricadente Indice di franosità nel bacino (Atot) DATI DI SINTESI If = Ad / Atot x 100) n. Ha Ha % Catania 41 33,95 9.091,07 0,37 Aci Bonaccorsi - - 168,11 - Aci Castello 25 19,18* 870,44 2,20 Aci Catena 9 38,85* 843,41 4,61 Acireale 19 60,96 3.999,83 1,52 Aci S. Antonio - - 1.425,75 - Belpasso - - 512,57 - Calatabiano 23 30,38 1.390,12 2,16 Camporotondo Etneo 1 0,19 661,03 0,03 Castiglione di Sicilia 6 0,59 2.726,09 0,02 Fiumefreddo di Sicilia 2 1,25 1.192,62 0,10 Giarre 9 5,25 2.725,11 0,19 Gravina di Catania - - 502,28 - Linguaglossa 31 48,35 5.761,14 0,84 Mascali 3 0,51 3.773,51 0,01 Mascalucia - - 1.626,57 - Milo 4 0,46 1.841,12 0,02 Misterbianco 31 62,51 3.624,59 1,72 Motta S. Anastasia 31 200,11 2.016,76 9,92 Nicolosi - - 2.665,20 - Pedara - - 1.914,68 - Piedimonte Etneo 15 28,03 2.644,71 1,06 Riposto 6 2,09 1.296,11 0,16 S. Giovanni la Punta - - 1.063,56 - S. Gregorio di Catania 2 0,54 568,51 0,09 S. Pietro Clarenza - - 607,91 - S. Agata li Battiati 3 6,03 310,92 2,00 S. Alfio 6 2,68 2.412,95 0,11 S. Venerina 6 2,67 1.869,47 0,14 Trecastagni - - 1.918,57 - Tremestieri Etneo - - 646,89 - Valverde 8 6,23 552,09 1,13 Viagrande - - 999,34 - Zafferana Etnea - - 7.604,04 - Area tra Simeto e Alcantara 281 550,81 71.827,07 0,77

* per i dissesti che si trovano a cavallo di due territori comunali sono state calcolate le porzioni di aree coinvolte.

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QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA

Tabella 2 - Aree a pericolosità distinte per territorio comunale con relativa superficie. PERICOLOSITA' GEOMORFOLOGICA P4 P3 P2 P1 P0 TOTALE DATI DI SINTESI Area Area Area Area Area Area n. n. n. n. n. n. (Ha) (Ha) (Ha) (Ha) (Ha) (Ha) Catania 17 12,60 6 3,88 9 16,00 7 4,26 2 0,29 41 37,02 Aci Bonaccorsi ------Aci Castello 2 0,93* 4 4,36* 3 7,38* 15 8,10* 1 0,54 25 21,30* Aci Catena - - 1 2,15* 3 34,66* 5 2,04* - - 9 38,85* Acireale 12 94,00 6 8,12 - - - - 1 0,42 19 102,54 Aci S. Antonio ------Belpasso ------Calatabiano 1 0,22 - - 7 22,39 13 2,80 2 4,96 23 30,37 Camporotondo Etneo - - 1 0,43 ------1 0,43 Castiglione di Sicilia - - 5 0,54 - - 1 0,23 - - 6 0,77 Fiumefreddo di Sicilia - - - - 1 1,05 1 0,20 - - 2 1,25 Giarre 1 9,02 7 6,74 - - 1 0,30 - - 9 16,06 Gravina di Catania ------Linguaglossa - - - - 5 5,87 15 28,58 11 13,89 31 48,34 Mascali - - 1 0,05 1 0,09 1 0,40 - - 3 0,54 Mascalucia ------Milo - - 1 0,30 - - 1 0,08 2 0,21 4 0,59 Misterbianco - - - - 20 57,65 11 4,85 - - 31 62,50 Motta S. Anastasia 1 1,36 3 16,96 18 177,80 9 5,02 - - 31 201,14 Nicolosi ------Pedara ------Piedimonte Etneo 2 15,66 2 1,01 2 5,43 8 3,92 1 2,05 15 28,07 Riposto - - 6 4,27 ------6 4,27 S. Giovanni la Punta ------S. Gregorio di Catania - - 2 1,00 ------2 1,00 S. Pietro Clarenza ------S. Agata li Battiati - - 1 1,89 1 2,90 - - 1 1,25 3 6,03 S. Alfio - - 5 2,88 1 1,21 - - - - 6 4,09 S. Venerina 2 1,93 3 2,49 1 0,47 - - - - 6 4,89 Trecastagni ------Tremestieri Etneo ------Valverde 7 8,76 - - 1 2,11 - - - - 8 10,86 Viagrande ------Zafferana Etnea ------TOTALE 45 144,48 54 57,07 73 355,01 88 60,78 21 23,61 281 620,91

* per i dissesti che si trovano a cavallo di due territori comunali sono state calcolate le porzioni di aree coinvolte.

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QUADRO DI SINTESI DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO

Tabella 3 - Aree a rischio distinte per territorio comunale con relativa superficie. RISCHIO DATI DI SINTESI PER R4 R3 R2 R1 TOTALE BACINO E AREE n. (Ha) n. (Ha) n. (Ha) n. (Ha) n. (Ha) Catania 22 7,93 - - 2 0,67 - - 24 8,60 Aci Bonaccorsi ------Aci Castello 6 3,23 1 1,20 5 0,66 1 0,40 13 5,49 Aci Catena 1 1,42 3 23,01 2 0,11 3 0,17 9 24,71 Acireale 17 6,69 22 1,18 1 0,01 - - 40 7,88 Aci S. Antonio ------Belpasso ------Calatabiano 1 0,73 - - 6 0,69 5 1,01 12 2,43 Camporotondo Etneo ------Castiglione di Sicilia - - - - 1 0,01 - - 10,01 Fiumefreddo di Sicilia - - - - 3 0,20 - - 30,20 Giarre - - 4 0,78 - - - - 40,78 Gravina di Catania ------Linguaglossa - - - - 1 0,04 24 1,41 25 1,45 Mascali - - 1 0,04 - - 1 0,04 20,08 Mascalucia ------Milo - - - - 1 0,03 - - 10,03 Misterbianco - - - - 1 0,15 - - 10,15 Motta S. Anastasia 4 10,07 10 3,62 13 4,11 - - 27 17,80 Nicolosi ------Pedara ------Piedimonte Etneo - - - - 4 0,25 5 0,29 90,54 Riposto ------S. Giovanni la Punta ------S. Gregorio di Catania ------S. Pietro Clarenza ------S. Agata li Battiati 2 1,84 - - - - 1 1,33 33,17 S. Alfio 4 0,18 ------40,18 S. Venerina 2 0,14 2 0,32 - - - - 40,46 Trecastagni ------Tremestieri Etneo ------Valverde 2 0,18 1 0,66 - - - - 30,84 Viagrande ------Zafferana Etnea ------TOTALE 61 32,41 44 30,81 40 6,93 40 4,65 185 74,80

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QUADRO DI SINTESI DELLA PERICOLOSITÀ IDRAULICA

Tabella 4 - Aree a pericolosità distinte per territorio comunale con relativa superficie.

Comuni della PERICOLOSITÀ IDRAULICA Siti di Attenzione P1 P2 P3 TOTALE provincia di N AAtt AAtt/Abac N AP1 AP1/Abac N AP2 AP2/Abac N AP3 AP3/Abac N AP AP/Abac Catania [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Aci Bonaccorsi 2 ------Aci Castello 9 7,09 0,010 ------Aci Catena 7 3,72 0,005 ------Acireale 19 23,68 0,033 ------Aci Sant'Antonio 11 10,89 0,015 ------Belpasso ------Calatabiano 5 27,16 0,038 ------Camporotondo Etneo ------Castiglione di Sicilia ------Catania 19 525,08 0,731 ------Fiumefreddo di Sicilia 8 3,77 0,005 ------Giarre 35 67,69 0,094 ------Gravina di Catania ------Linguaglossa 9 59,74 0,083 ------Mascali 17 45,83 0,064 ------Mascalucia ------Milo 4------Misterbianco 2 0,97 0,001 ------Motta Sant'Anastasia ------Nicolosi ------Pedara 4 11,97 0,017 ------Piedimonte Etneo 7 10,68 0,015 ------Riposto 15 11,83 0,016 ------S. Giovanni la Punta ------S. Gregorio di Catania ------S. Pietro Clarenza ------Sant'Agata li Battiati 2 0,20 0,000 ------Sant'Alfio 4 2,42 0,003 ------Santa Venerina 13 32,61 0,045 ------Trecastagni 5 4,92 0,007 ------Tremestieri Etneo 1 0,33 0,000 ------Valverde 1 1,77 0,002 ------Viagrande 8 4,35 0,006 ------Zafferana Etnea 8 6,35 0,009 ------TOTALE 215 810,10 1,13 0 0,00 0,000 0 0,00 0,000 0 0,00 0,000 0 0,00 0,000

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QUADRO DI SINTESI DEL RISCHIO IDRAULICO

Tabella 5 – Aree a rischio idraulico distinte per territorio comunale con relativa superficie. RIS CHIO IDRAULICO Comuni della R1 R2 R3 R4 TO TA LE provincia di NAR1 AR1/Abac NAR2 AR2/Abac NAR3 AR3/Abac NAR4 AR4/Abac NAR AR/Abac Catania [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Aci Bonaccorsi ------Aci Castello ------33,510,00511,470,002 4 4,980,007 Aci Catena ------1 2,71 0,004 - - - 1 2,71 0,004 Acireale - 1 0,80 0,001 4 8,02 0,011 3 10,08 0,014 8 18,90 0,026 Aci Sant'Antonio - - - 1 0,73 0,001 2 8,73 0,012 - - - 3 9,46 0,013 Belpasso ------Calatabiano - - - 1 1,83 0,003 - - - 1 10,64 0,015 2 12,47 0,017 Camporotondo Etneo ------Castiglione di Sicilia ------Catania - - - 3 23,23 0,032 8 53,58 0,075 10 193,00 0,269 21 269,81 0,376 Fiumefreddo di Sicilia - - - 2 3,77 0,005 ------2 3,77 0,005 Giarre - - - 12 47,88 0,067 7 15,37 0,021 - - - 19 63,25 0,088 Gravina di Catania ------Linguaglossa ------Mascali - - - 10 22,76 0,032 4 22,49 0,031 - - - 14 45,25 0,063 Mascalucia ------M ilo ------Misterbianco ------1 0,97 0,001 1 0,97 0,001 Motta Sant'Anastasia ------Nicolosi ------Pedara ------1 1,06 0,001 - - - 1 1,06 0,001 Piedimonte Etneo - - - 2 2,82 0,004 ------2 2,82 0,004 Riposto - - - 4 7,41 0,010 2 3,33 0,005 - - - 6 10,74 0,015 S. Giovanni la Punta ------S. Gregorio di Catania ------S. Pietro Clarenza ------Sant'Agata li Battiati ------1 0,03 0,000 1 0,17 0,000 2 0,20 0,000 Sant'Alfio - - - 1 2,42 0,003 ------1 2,42 0,003 Santa Venerina - - - 3 14,44 0,020 2 16,40 0,023 - - - 5 30,84 0,043 Trecastagni - - - 1 3,57 0,005 ------1 3,57 0,005 Tremestieri Etneo ------1 0,33 0,000 - - - 1 0,33 0,000 Valverde ------Viagrande - - - 1 2,08 0,003 1 0,97 0,001 - - - 2 3,05 0,004 Zafferana Etnea - - - 1 0,22 0,000 ------1 0,22 0,000 TOTALE 0 0,00 0,000 43 133,96 0,187 37 136,53 0,190 17 216,33 0,301 97 486,82 0,678

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Capitolo 1 AMBIENTE FISICO 1 AMBIENTE FISICO 1.1 Inquadramento geografico L’area territoriale compresa tra i bacini idrografici del Fiume Simeto e del Fiume Alcantara è ubicata nella parte orientale della Sicilia e si estende per una superficie complessiva di 718,27 Km2, comprendendo il versante orientale del massiccio vulcanico dell’Etna. Le sezioni della Carta Tecnica Regionale 1:10.000 nelle quali ricade l’area di interesse sono: 613090, 613100, 613130, 613140, 613150, 613160, 624040, 624080, 625010, 625020, 625030, 625050, 625060, 625070, 625090, 625100, 625110, 625130, 625140, 625150, 633040, 633080, 633120, 634010, 634020, 634030, 634050, 634060, 634090, 634100, 634130, 634140. L’Area rientra integralmente all’interno della Provincia di Catania e comprende, in alcuni casi solo parzialmente, i territori dei seguenti Comuni: Catania, Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Acireale, Aci S. Antonio, Belpasso, Calatabiano, Camporotondo Etneo, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Gravina di Catania, Linguaglossa, Mascali, Mascalucia, Milo, Misterbianco, Motta S. Anastasia, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Riposto, , San Gregorio di Catania, , Sant’Agata li Battiati, Sant’Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande, Zafferana Etnea. Ad eccezione di Belpasso, Calatabiano e Castiglione di Sicilia, tutti i centri abitati ricadono all’interno dell’Area. Nella Tab. 1.1 sono elencati i territori comunali con le relative superfici e la popolazione residente.

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Tabella 1.1 - Territori comunali ricadenti nell’Area territoriale tra i bacini idrografici del F. Simeto e del F. Alcantara.

AREE

RESIDENTI Territorio Porzione di Centro COMUNE Porzione di terr. (dati ISTAT 2004) comunale terr. interna abitato interna Area (Km2) Area (Km2) presente

CATANIA 307.774 181,24 90,91 50,16% Si ACI BONACCORSI 2.631 1,68 1,68 100,00% Si

ACI CASTELLO 17.972 8,70 8,70 100,00% Si

ACI CATENA 27.630 8,43 8,43 100,00% Si

ACIREALE 51.532 40,00 40,00 100,00% Si

ACI S. ANTONIO 16.439 14,26 14,26 100,00% Si

BELPASSO 21.488 164,78 5,13 3,11% No

CALATABIANO 5.226 26,08 13,90 53,30% No

CAMPOROTONDO ETNEO 3.149 6,61 6,61 100,00% Si

CASTIGLIONE DI SICILIA 3.592 120,07 27,26 22,70% No

FIUMEFREDDO DI SICILIA 9.708 11,93 11,93 100,00% Si

GIARRE 26.756 27,25 27,25 100,00% Si

GRAVINA DI CATANIA 27.849 5,02 5,02 100,00% Si

LINGUAGLOSSA 5.427 58,19 57,61 99,01% Si

MASCALI 11.726 37,74 37,74 100,00% Si

MASCALUCIA 25.579 16,27 16,27 100,00% Si

MILO 1.078 18,41 18,41 100,00% Si

MISTERBIANCO 45.007 37,54 36,25 96,55% Si

MOTTA S. ANASTASIA 10.153 35,52 20,17 56,78% Si

NICOLOSI 6.477 42,19 26,65 63,17% Si

PEDARA 10.863 19,15 19,15 100,00% Si

PIEDIMONTE ETNEO 3.744 26,45 26,45 100,00% Si

RIPOSTO 14.563 12,96 12,96 100,00% Si

S. GIOVANNI LA PUNTA 20.263 10,64 10,64 100,00% Si

S. GREGORIO DI CATANIA 10.663 5,69 5,69 100,00% Si

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AREE

RESIDENTI Territorio Porzione di Centro COMUNE Porzione di terr. (dati ISTAT 2004) comunale terr. interna abitato interna Area (Km2) Area (Km2) presente

S. PIETRO CLARENZA 6.127 6,08 6,08 100,00% Si

S. AGATA LI BATTIATI 10.136 3,11 3,11 100,00% Si

S. ALFIO 1.674 24,13 24,13 100,00% Si

S. VENERINA 8.005 18,69 18,69 100,00% Si

TRECASTAGNI 8.609 19,19 19,19 100,00% Si

TREMESTIERI ETNEO 21.097 6,47 6,47 100,00% Si

VALVERDE 7.405 5,52 5,52 100,00% Si

VIAGRANDE 6.939 9,99 9,99 100,00% Si

ZAFFERANA ETNEA 8.554 76,17 76,04 99,83% Si

TOTALE 796.264 1106,15 718,27 64,93% 31/34

1.2 Morfologia L’Area in esame si estende per circa 718 Kmq dalla costa ionica, compresa tra Calatabiano e Catania, alle Colline delle Terreforti e al versante orientale del massiccio vulcanico dell’Etna. In prima analisi possono essere delineate tre fasce altimetriche. Una prima è rappresentata dalla zona pedemontana che si estende dalla linea di costa fino ad una quota di circa 600 m, caratterizzata da pendii più o meno dolci digradanti da ovest verso est, talora interrotti da superfici subpianeggianti particolarmente in prossimità della costa. Una seconda fascia altimetrica, estesa da quota 600 m a quota 1.800 circa, risulta caratterizzata da pendii più accentuati con frequenti bruschi dislivelli. Una terza fascia, infine, comprendente le quote più elevate fino alla sommità del cono vulcanico (3.321,5 m) ed è caratterizzata da pendii molto ripidi, che culminano in maniera concentrica nel Cratere centrale ed in quello di Nord-Est. Per la descrizione delle caratteristiche morfologiche vanno distinti gli affioramenti dei terreni sedimentari e quelli dei terreni eruttivi. I terreni sedimentari affiorano principalmente nella parte meridionale e settentrionale dell’Area. Affioramenti di minore estensione si trovano inframmezzati ai terreni eruttivi nelle zone periferiche del vulcano. Nella parte meridionale sono presenti rilievi collinari diffusamente incisi, costituiti dai depositi alluvionali dei Sieli e dalle colline delle Terreforti, e un lembo orientale della Piana di Catania. La Piana, ormai drenata da canali e fossi di scolo, è il risultato delle alluvioni del Simeto e dei suoi affluenti che hanno colmato gradualmente l’ampio golfo formatosi con il sollevamento dei rilievi circostanti; questo accumulo è stato agevolato

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dalla presenza di una estesa duna costiera, rafforzata nel tempo dal moto ondoso e dalle correnti marine che lambiscono la costa. A nord, i terreni flysciodi costituiscono gran parte dei rilievi lungo cui decorre lo spartiacque che separa l’Area in esame dal Bacino del F. Alcantara. Su questa dorsale collinare sono presenti modeste incisioni caratterizzate da un giovanile stadio di attività. I tratti morfologici generali del versante orientale dell’Etna sono per certi aspetti analoghi a quelli riscontrabili nel resto del vulcano, come la presenza di isolati rilievi di forma conica e con fianchi piuttosto ripidi, costituiti da apparati eruttivi eccentrici e avventizi i quali fanno spicco nel paesaggio elevandosi per altezze variabili da poche decine di metri fino ad oltre 200 m. Elementi morfologici che caratterizzano in particolare questa parte del vulcano sono invece rappresentati dalla vasta depressione della Valle del Bove, che si estende ad est del Cratere centrale, e dalle cosiddette timpe che interrompono la continuità del paesaggio con particolare frequenza sui bassi versanti del vulcano. Tali elementi vanno collegati alla tettonica locale e consistono in bruschi dislivelli talora di alcune centinaia di metri. In particolare la Valle del Bove, vasta depressione calderica di circa 4 km di diametro, presenta pareti piuttosto ripide con altezze dell’ordine di centinaia di metri e un fondo digradante verso est, dove un’ampia slabbratura estesa da M. Finocchio a M. Calanna interrompe il recinto calderico consentendo il raccordo dei pendii interno ed esterno della valle. Le timpe, scarpate più o meno verticali di altezza variabile da poche decine ad oltre il centinaio di metri ed estese talora per alcuni chilometri, costituiscono la testimonianza evidente di faglie relativamente recenti che interessano l’edificio etneo unitamente al suo substrato sedimentario. Esse sono particolarmente evidenti in corrispondenza della fascia pedemontana dove la copertura delle colate recenti è poco estesa. Le più note ed imponenti sono quella di Acireale, estesa circa 6 km e costituente per buona parte della sua estensione un tratto della costa ionica, quella tra Aci Catena ed Aci S. Antonio, quella di Moscatello alla periferia di Macchia di Giarre, e quella della Giarrita, a quota 1000 – 1200 m subito ad ovest della provinciale Fornazzo – Linguaglossa lambita dalle colate delle eruzioni degli ultimi anni. Nella parte centrale della fascia pedemontana tra Pozzillo, S. Venerina e Giarre, la natura dei terreni affioranti, costituiti dai depositi detritico-alluvionali del Chiancone, scarsamente coerenti, determina una morfologia dolce con blande ondulazioni e superfici sub-pianeggianti leggermente digradanti verso la costa. Le uniche brusche variazioni di pendenza sono dovute ad un sistema di faglie, orientate NNW-SSE e con rigetti di una decina di metri in media, che nella zona compresa tra Pozzillo, S. Leonardello, Trepunti e Macchia di Giarre dà origine ad una blanda depressione tettonica estesa qualche chilometro. Altri modesti dislivelli sono rappresentati dalle incisioni dei torrenti Fago e Macchia, situati rispettivamente alla periferia meridionale e settentrionale degli affioramenti in questione. La costituzione dei depositi detritico- alluvionali presenti nella zona si può osservare lungo le pareti verticali di altezza variabile da una cinquantina di metri a qualche metro presenti nel tratto di costa subito a nord di Pozzillo. La blanda morfologia della fascia costiera di Giarre-Riposto trova continuità più a nord nella pianura di Mascali-Fiumefreddo dove si osserva una tipica pianura alluvionale formata a spese dei materiali vulcanici provenienti dal dilavamento dei versanti a monte.

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Anche in questo versante dell’Etna i fenomeni di erosione sono molto limitati per l’elevata permeabilità dei prodotti vulcanici che non consentono un apprezzabile ruscellamento delle acque di precipitazione se non in occasione di eventi meteorici particolarmente intensi. Infine vanno ricordate come elementi del paesaggio etneo le numerose gallerie di scorrimento lavico. Si tratta di grotte ampiamente diffuse nell’edificio vulcanico la cui genesi è legata alle fasi effusive di lava fluida. Richiedono una particolare attenzione quelle presenti nelle aree urbanizzate per le possibili implicazioni.

1.3 Idrografia Anche il versante orientale del massiccio etneo, a causa della elevata permeabilità dei terreni vulcanici, può ritenersi privo di reticolo idrografico mancando non solo veri corsi d’acqua ma anche incisioni torrentizie con deflussi limitati a brevi periodi dell’anno, assimilabili alla caratteristiche fiumare dei Peloritani. Deflussi superficiali si verificano solo occasionalmente in relazione a rovesci di forte intensità o a piogge di lunga durata, che consentono ad una certa percentuale delle acque di precipitazione di incanalarsi nelle incisioni, con un certo sviluppo in lunghezza e discretamente profonde, presenti sui bassi versanti del vulcano laddove esistono condizioni di minore permeabilità dei terreni, da collegare ad affioramenti del substrato sedimentario o di prodotti piroclastici a granulometria fine. Alle quote più elevate si osservano modeste incisioni di breve corso, frequentemente impostate su elementi morfologici di origine eruttiva. Nel suo insieme questo embrione di reticolo idrografico, la cui geometria è generalmente centrifuga, si ricollega prevalentemente alla tettonica, alle quote meno elevate, ed in prevalenza alla morfologia propria delle vulcaniti, alle quote superiori. Tale condizionamento è evidenziato da una serie di elementi: - l’organizzazione gerarchica scarsa (o addirittura assente), laddove prevalgono gli espandimenti lavici (T. Lavinaio-Platani), quando i bacini sono troppo piccoli (zona di Vambolieri) o quando la morfologia non permette una ramificazione degli affluenti (zona del Chiancone); - il notevole sviluppo longitudinale, - la brusca scomparsa di taluni corsi d’acqua causata dal succedersi delle colate laviche, come nel caso del T. Indirizzo. - i bruschi cambi di direzione come ad esempio nell’andamento del T. Fago. Le principali scarpate di faglia appaiono talora solcate da incisioni discretamente profonde e con pareti quasi verticali, quali ad esempio quelli visibili in corrispondenza della Timpa di Moscarello. Incisioni di scarso rilievo, in cui si incanalano i deflussi che riescono a formarsi nelle alte pendici del vulcano si riscontrano per brevi tratti a quote superiori a 1000 m. Si tratta generalmente di elementi morfologici di natura prettamente vulcanica, quali canaloni delimitati da argini di colate più o meno recenti, in cui si convogliano le acque di ruscellamento che riescono così ad esercitare una modesta azione erosiva. Alla base delle più accentuate rotture di pendio si osservano invece frequenti accumuli di depositi sabbiosi trasportati dalle acque durante i più intensi rovesci. Pertanto a prescindere delle interruzioni da parte delle colate, si riscontra

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spesso nell’ambito di un medesimo bacino la mancanza di continuità idraulica tra le parti montane e vallive. Le incisioni che solcano l’Area raggiungendo la linea di costa sono i seguenti: T. Minissale, T. Fiumefreddo, T. delle Forche, T. Salto del Corvo – Vallonazzo, T. Macchia, T. Jungo, V. Babbo, V. Cozzi, T. Babbo, T. Archi, T. Carruba 1 e 2, T. Pricoco, T. Fago Mangano, V. Pozzillo, T. Lavinaio-Platani, T. Peschiera, T. Abramo, T. Barriera, T. Ciccuni, T. Madonna Nuova, V. del Toscano, V. Acquicella, Canale Fontanarossa, Canale Arci, Canale Buttaceto. I deflussi lungo le incisioni anzidette e principalmente quelli che riescono a raggiungere il mare sono del tutto occasionali. I deflussi tumultuosi in concomitanza ad eventi piovosi di particolare intensità si esauriscono rapidamente al cessare delle precipitazioni. L’antropizzazione ha determinato un notevole mutamento delle condizioni ambientali sia per l’incremento dell’impermeabilizzazione del suolo legata all’estendersi degli insediamenti, sia per la trasformazione degli alvei che condiziona il libero deflusso delle acque. Gli alvei sono spesso occupati parzialmente o completamente da zone coltivate che interrompono la continuità idraulica, o addirittura trasformati in strade a volte asfaltate.

1.4 Uso del Suolo L’uso del suolo, nell’area studiata, è stato identificato sulla base della cartografia redatta dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente (vedasi carta allegata). Qui di seguito viene sintetizzata la distribuzione delle colture all’interno del bacino (Tab. 1.2 e Fig. 1.1). Tabella 1.2 - Uso del suolo nell’Area in esame

TIPOLOGIA SUPERFICIE (Kmq) PERC. (%)

Agrumeto 193,57 26,95

incolto roccioso 151,84 21,14

Urbanizzato 145,20 20,22

legnose agrarie miste 94,16 13,11

bosco degradato 27,71 3,86

seminativo semplice 22,15 3,08

Frutteto 17,88 2,49

Latifoglie 15,25 2,12

Conifere 12,12 1,69

Pascolo 10,93 1,52

Oliveto 9,40 1,31

bosco misto 8,14 1,13

Vigneto 3,80 0,53

seminativo erborato 3,70 0,52

mosaici colturali 1,90 0,26

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TIPOLOGIA SUPERFICIE (Kmq) PERC. (%)

Macchia 0,26 0,04

Spiagge 0,25 0,03

TOTALE 718,27 100

250,00

200,00 193,57

151,84 145,20 150,00 q

km 94,16 100,00

50,00 27,71 22,15 17,88 15,25 8,14 12,12 9,40 10,93 0,26 1,90 3,70 0,25 3,80 -

e i o o to to to r to o lie te ia l to lo e e to e e s h ra e ic g a et da is if tte os c u co rat l n m n u ci ifog c lt liv s o p iag zz g ru m fr c mi o o rb m vi g gra co lat ie pa e sp ni a e co ro ma i c a d s o rar ic o a s rb o lt a iv u c bo o ag s t tivo o a a os nc in b i se m in o m m gn se se le

Figura 1.1 – Distribuzione delle classi di uso del suolo nell’Area di studio. Il paesaggio vegetale dell’Area in esame risente delle trasformazioni dovute all’attività antropica che ha alterato le originarie condizioni con interventi tendenti a ridurre l’estensione delle aree con vegetazione spontanea e a favorire tipi di colture a carattere più o meno intensivo. Nel processo di trasformazione del paesaggio ha inciso notevolmente anche l’urbanizzazione, gli insediamenti residenziali si spingono fino a 800 m. Nella fascia pedemontana la vegetazione spontanea si conserva in limitatissime chiazze sparse tra le fitte colture di agrumi fino ad un quota di 500 m, ma più frequentemente tra 0 e 200 m, e tra i vigneti fino ai 1.200 m. Alle quote maggiori al di sopra dei 1.200 m si hanno querce, castagni e più in alto conifere, betulle e faggi, che caratterizzano limitate zone boschive, più o meno fitte, che un tempo costituivano l’aspetto predominante del paesaggio; ciò si deve allo sfruttamento che nel corso del tempo i boschi hanno subito per ricavarne il legno ed in parte all’azione distruttiva delle colate laviche. A queste quote sono sviluppati anche i frutteti che si spingono fino ai 1.500 m. Oltre tale quota predomina la vegetazione spontanea di tipo arbustivo il cui limite superiore coincide con la zona priva di vegetazione ad aspetto desertico. Il 35% circa del territorio ricade nelle aree protette del Parco dell’Etna e delle Riserve Naturali del Fiume Fiumefreddo, della Timpa di Acireale, del Complesso Immacolatella e Micio Conti e dell’Oasi del Simeto. Inoltre sono state individuate dal Progetto BIOITALY le seguenti aree di interesse comunitario: Contrada Sorbera e Gibiotti (SIC), La Gurna (ZPS), Fiume Fiumefreddo (SIC), Pineta di Linguaglossa (SIC), Monte Baracca e Contrada Giarrita (SIC), Valle del Bove (ZPS), Canalone del Tripodo (ZPS), Fascia Altomontana dell’Etna (SIC), Bosco di Milo (SIC), Bosco di Linera (SIC), Bosco di S. Maria la Stella (SIC), Timpa di Acireale (SIC), Complesso

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Immacolatelle, Micio Conti e Boschi limitrofi (SIC), Foce del Fiume Simeto e Lago Gornalunga (ZPS).

1.5 Cenni di climatologia Per una caratterizzazione generale del clima nel settore orientale della Sicilia nel quale ricade l’Area di studio, sono state considerate le informazioni ricavate dall’Atlante Climatologico redatto dall’Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana. In particolare, sono stati considerati i valori di temperatura e piovosità registrati presso le stazioni termopluviometriche e pluviometriche situate all’interno dell’Area in esame. Sulla base delle variazioni altimetriche è possibile distinguere quattro zone climatiche: - da 0 a 150 m clima sub tropicale; - da 150 a 1.200 m clima temperato caldo; - da 1.200 a 2.800 m clima temperato freddo; - oltre 2.800 m clima freddo In Tabella 1.3 sono riportate le stazioni meteorologiche che interessano l’area in esame.

Tabella 1.3: caratteristiche delle stazioni meteorologiche

PERIODO DI QUOTA STAZIONE STRUMENTO OSSERVAZIONE (m s.l.m.) Acireale 1965-1994 Termo-Pluviometro 194 Catania 1965-1994 Termo-Pluviometro 4 Linguaglossa 1965-1994 Termo-Pluviometro 560 Motta S. Anastasia 1965-1994 Pluviometro 275 Nicolosi 1965-1994 Termo-Pluviometro 698 Piedimonte Etneo 1965-1994 Termo-Pluviometro 348 Viagrande 1965-1994 Termo-Pluviometro 405 Zafferana Etnea 1965-1994 Termo-Pluviometro 590

Regime termico Dall’analisi delle temperature medie, desunte dai dati registrati nelle stazioni del S.I.I. ricadenti nell’Area, si rileva che le condizioni termometriche sono influenzate dall’altitudine e dalla distanza dal mare. In tutta l’Area i valori medi mensili più bassi si registrano nel mese di gennaio e quelli più elevati nei mesi di luglio e agosto.

Tabella 1.4: Valori mensili delle temperature medie in °C, per il periodo di osservazione 1965-1994. STAZIONE Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno Acireale 11,2 11,4 12,7 14,9 18,6 22,5 25,4 25,8 23,0 19,4 15,5 12,4 17,7 Catania 11,4 11,7 13,0 15,2 18,9 22,7 25,3 25,8 23,0 19,3 15,5 12,5 17,9 Linguaglossa 8,2 8,4 9,8 12,2 16,5 20,9 24,1 24,0 20,6 16,6 12,5 9,5 15,3 Nicolosi 7,8 8,1 9,8 12,7 17,3 21,5 24,4 24,5 20,9 16,7 12,3 9,0 15,4 Piedimonte Etneo 10,4 11,0 12,2 14,7 19,1 23,3 26,5 26,5 23,1 18,8 14,5 11,7 17,6 Viagrande 9,7 10,1 11,8 14,7 18,9 23,2 26,1 26,1 22,6 18,3 14,0 10,9 17,2 Zafferana Etnea 9,1 9,4 10,9 13,2 17,6 21,7 24,8 25,0 21,6 17,4 13,4 10,5 16,2 Media 9,7 10,0 11,5 13,9 18,1 22,3 25,2 25,4 22,1 18,1 14,0 10,9 16,8

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La limitata distribuzione delle stazioni termometriche non permette di evidenziare le eventuali variazioni presenti all’interno dell’area. Infatti, prendendo in considerazione i dati termometrici rilevati nel periodo di un trentennio e confrontando i valori relativi alle medie mensili ed annuali, si evidenzia una notevole uniformità delle condizioni termometriche da una zona all’altra dell’Area in esame. La variabilità dei valori è influenzata, come si è detto, dall’altitudine, dall’esposizione dei versanti e dalla distanza dal mare.

Regime pluviometrico Per l’analisi delle condizioni pluviometriche, si è fatto riferimento ai dati registrati nelle 8 stazioni pluviometriche ricadenti all’interno dell’area in esame.

Tabella 1.5: Piovosità media mensile in mm, per il periodo di osservazione 1965-1994.

STAZIONE Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno

Acireale 99,9 68,1 67,0 37,5 24,9 7,3 5,5 18,1 57,1 147,9 105,1 121,5 759,9

Catania 95,0 59,6 55,4 33,1 24,0 6,8 5,9 13,4 53,1 128,7 98,0 108,5 681,5

Linguaglossa 169,4 123,9 119,5 56,5 41,8 10,3 10,2 15,6 53,7 151,5 148,4 159,2 1060,0

Motta S. Anastasia 67,7 47,1 36,2 26,8 19,8 6,8 5,7 10,0 39,8 77,3 53,4 73,6 464,2

Nicolosi 174,3 130,8 116,1 68,5 46,9 12,2 11,4 28,9 62,5 169,1 121,0 182,3 1124,0

Piedimonte Etneo 140,7 111,1 112,5 51,1 32,7 9,9 8,8 11,9 57,5 119,0 133,4 150,5 939,1

Viagrande 139,5 98,8 87,2 55,7 35,9 12,9 9,2 20,8 61,8 174,5 119,7 142,2 958,2

Zafferana Etnea 192,0 125,9 136,9 65,7 39,8 12,0 13,7 25,2 76,4 197,5 153,3 160,3 1198,7

Media 134,8 95,7 91,4 49,4 33,2 9,8 8,8 18,0 57,7 145,7 116,5 137,3 898,2

Il regime pluviometrico risulta caratterizzato in linea generale da una concentrazione stagionale delle precipitazioni in corrispondenza del semestre ottobre-marzo, a cui si contrappone un semestre con precipitazioni scarse. Nel semestre autunno-inverno la maggior quantità di precipitazioni si ha generalmente in ottobre, sebbene anche i mesi di novembre e dicembre mostrino spesso valori decisamente elevati, tali da costituire per alcune stazioni i massimi. Anche in questo caso la mancanza di omogeneità temporale e la distribuzione spaziale delle stazioni di misura, tale da cogliere le variazioni climatiche in funzione dell’orografia, non consente una ricostruzione climatica attendibile. Infatti dai dati considerati si rileva soltanto l’incremento pressoché uniforme delle precipitazioni con l’altitudine. In altri studi, che hanno considerato i dati di tutte le stazioni ricadenti all’interno dell’Area, anche quelle con una funzionalità discontinua nel tempo integrandoli con metodi statistici, si rileva un gradiente pluviometrico positivo procedendo dal livello del mare fino ad una quota intorno ai 600 m, ed un successivo gradiente negativo da questa quota in su. Questa situazione è verosimile alla realtà poiché le caratteristiche climatiche dell’Area sono legate all’esposizione verso est e dalla vicinanza del mare che mitiga le temperature fino ad una quota di 700 m circa. Infatti le masse d’aria umida

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provenienti dai quadranti orientali, ostacolate nel loro cammino dalla presenza del massiccio vulcanico, sono costrette a moti ascensionali con conseguenti fenomeni di condensazione che determinano il verificarsi di abbondanti precipitazioni nelle aree prossime alla costa, aree più critiche in termini di rischio idrogeologico.

1.6 Inquadramento geologico 1.6.1 Assetto geologico-strutturale L’Area in esame comprende il versante orientale dell’Etna che, dal punto di vista geologico, si colloca alla periferia esterna della Catena Appenninico-Maghrebide all’intersezione di importanti direttrici strutturali regionali. Il massiccio etneo rappresenta il risultato della sovrapposizione di più edifici vulcanici formatisi in tempi diversi per l’emissione di prodotti scarsamente differenziati, da centri indipendenti e situati su assi eruttivi diversi, anche se vicini tra loro. La successione della attività vulcanica può essere suddivisa in quattro periodi eruttivi. I prodotti iniziali ad affinità tholeiitica sono dovuti parte ad eruzioni submarine, parte ad eruzione subaeree; i prodotti successivi sono di tipo più decisamente alcalino e riferibili ai centri eruttivi antichi. In un terzo periodo si colloca la formazione dell’unità del Trifoglietto, rappresentata da un vulcano-strato i cui prodotti presentano una certa differenziazione. Nell’ultimo periodo si ha la formazione di un secondo vulcano-strato a nord-ovest del precedente, identificabile nell’unità del Mongibello, in cui si distinguono due fasi: il Mongibello Antico e il Mongibello Recente. L’insieme dei prodotti eruttivi si sovrappone ad un substrato geologico, affiorante ai margini degli espandimenti lavici ed in piccole plaghe entro il perimetro vulcanico, costituito, secondo lo schema proposto da LENTINI (1982), verso nord ed ovest da unità- strutturali che compongono la Catena Appenninico-Maghrebide, dovuta a deformazioni compressive di età eocenico-quaternaria. Verso sud il vulcano poggia su sedimenti mio- infrapleistocenici, traslati nella sede attuale nel Pleistocene inferiore (Falda di Gela) e presumibilmente poggianti sulla serie carbonatica iblea.

1.6.2 Tettonica Nel contesto geodinamico dell’area mediterranea, l’Etna ricade in una regione ubicata al limite tra la Placca Europea e quella Africana. È da mettere in relazione ai fenomeni di collisione tra le due placche l’esistenza di zone in locale distensione in uno schema tettonico generale di compressione. Questi locali sforzi distensivi hanno provocato, nella Sicilia centro-orientale, la risalita di magmi dal mantello. Si è originato così, a partire dal Miocene sup., un vulcanesimo tholeiitico ed alcalino, prima nei Monti Iblei e poi all’Etna, che di tale vulcanesimo rappresenta, probabilmente, l’espressione attuale e più settentrionale. Lo studio dei meccanismi focali dei sismi (GRESTA ET ALII, 1985), oltre alla marcata eterogeneità e fratturazione della crosta ha messo in evidenza che i terremoti più superficiali, fino a 7 km di profondità, sono caratterizzati da meccanismi di tipo distensivo. A profondità maggiore, invece si osservano meccanismi sia distensivi che compressivi.

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Anche i risultati di misure di stress in situ hanno indicato la presenza di due campi di sforzi, uno in compressione, orientato N-S e limitato alla parte più settentrionale dell’Etna, e l’altro distensivo, orientato WNW-ESE che si estende verso sud. Dall’insieme di questi risultati BOUSQUET ET ALII (1987) hanno formulato un modello di evoluzione tettonica secondo il quale è in atto la sostituzione di un regime compressivo con uno distensivo, da sud verso nord e dalla superficie verso i livelli più profondi della crosta, e in tale sostituzione si colloca l’alternanza di sforzi in compressione e distensione già ammessa da studi precedenti. Le strutture riscontrate nell’area studiata possono quindi essere ricondotte a due sistemi di faglie non coevi, spesso intersecanti tra loro e ambedue sismicamente attivi. Il primo di tali sistemi risulta caratterizzato da direttrici tettoniche orientate NE-SW o NNE-SSW ed è pertanto riconducibile al quadro regionale già accennato. Hanno queste orientazioni il sistema di M. Nero-M. Dagalotto a nord dell’Area, il sistema della Giarrita a cui si collegano anche gli affioramenti del substrato sedimentario di Vena e Presa, le discontinuità presenti tra Piedimonte, S. Venera e Nunziata, alcune di quelle della zona compresa tra Acireale, Aci Catena, Ficarazzi e Catania. Il secondo sistema si compone invece di direttrici tettoniche orientate prevalentemente NNW-SSE o NW-SE e subordinatamente E-O, ad esso sono collegate le più imponenti scarpate di faglia, localmente denominate timpe, risultando sismicamente più attivo del precedente. Orientati in queste direzioni si presentano i sistemi di faglie di Moscatello- Baglio-S. Leonardello, di Linera-S. Venerina-Acireale, di Fossa dell’Acqua-Aci Catena. Queste linee tettoniche, meno coperte e addolcite da colate recenti rispetto a quelle del primo sistema descritto, manifestano rigetti visibili dell’ordine delle decine di metri superando in qualche caso il centinaio di metri, e mettono in evidenza strutture a graben allungate in direzione NW-SE. Il più evidente è il graben di S. Leonardello-Codavolpe- Macchia di Giarre che presenta il maggior rigetto sul lato occidentale. Tra gli altri allineamenti di faglia riconducibili al secondo sistema vanno segnalati il sistema di Fiumefreddo-Linguaglossa e quello di Presa-Vena nella parte settentrionale dell’Area, e quelli di Acireale-Aci Catena-Capo Mulini e Aci Castello-Ficarazzi-Valverde in prossimità della costa. Limitati affioramenti del substrato argilloso pleistocenico sono da mettere in relazione alle dislocazione tettoniche dei sistemi di Presa-Vena e Aci Castello-Ficarazzi-Valverde nonché a situazioni di alto strutturale. Va evidenziato che le scarpate di faglia rilevabili assumono notevole importanza nell’ambito del presente studio sul dissesto idrogeologico. Lungo tali scarpate subverticali le condizioni morfologiche sono tali da giustificare frequenti crolli a prescindere dalle possibili cause sismogenetiche. Buona parte delle faglie precedentemente descritte e concentrate, tra l’altro, in zone ad elevata urbanizzazione, manifestano fenomeni di creep asismico, ovvero esprimono una deformazione al suolo che provoca apertura di fenditure preesistenti e migrazione dei fenomeni dislocativi lungo la direttrice tettonica, senza apparente accelerazione. I manufatti e gli edifici esistenti in corrispondenza di queste zone di frattura, che generalmente non superano i 5-20 m di larghezza e 1,5 km di lunghezza, subiscono deformazioni permanenti di notevole entità, paragonabili agli alti gradi della scala di Intensità sismica. Studi recenti (RASÀ ET ALII, 1996) riconoscono due tipologie di creep asismico: - stick slip da associarsi a fenomeni sismici propriamente detti;

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- e stable sliding cioè scorrimento lento senza apprezzabile rilascio di energia sismica e con velocità (tassi di deformazione) comprese tra 0,3 e 2 cm/anno.

1.6.3 Caratteristiche litologiche Nel quadro strutturale precedentemente esposto la successione dei terreni affioranti nell’Area può essere così schematizzata dal basso verso l’alto: - Terreni sedimentari del substrato; - Complesso vulcanico inferiore; - Complesso sedimentario clastico; - Complesso vulcanico del Mongibello; - Depositi recenti.

Terreni sedimentari del substrato Il basamento sedimentario è costituito da terreni alloctoni di tipo flyscioide a nord e da terreni postorogeni di tipo argilloso a sud. La successione stratigrafica dal basso verso l’alto si può così riassumere: - Flysch di Monte Soro; - Argille Scagliose superiori; - Formazione di Piedimonte; - Flysch di Capo d’Orlando; - Copertura tardorogena costituita da calcareniti organogene, argille marnose azzurre e dalle sabbie e conglomerati.

Flysch di Monte Soro (Cretaceo inf.) È costituito da un’alternanza di argille grigio-verdastre e di arenarie compatte, passanti verso l’alto a prevalenti arenarie in grossi banchi spessi circa 1,5 m. Lo spessore affiorante dell’alternanza è di circa 95 m, mentre quello del soprastante membro arenaceo è di 45 m. Affiora sul fianco sinistro della valle del T. Zambataro, a nord-est di Piedimonte Etneo.

Argille Scagliose superiori (Cretaceo inf.) Si tratta di un melange tettonico, sovrascorso al Flysch di Monte Soro, dal caratteristico aspetto caotico, con inclusi litoidi immersi in una matrice argilloso-marnosa tipicamente scagliettata. Gli affioramenti sono limitati ad una stretta fascia che attraversa la la valle del T. Zambataro, immediatamente a sud di Serro la Comare; più a est sono presenti in plaghe di modeste dimensioni, la più estesa delle quali è ubicata in Contrada Maraulì dove le argille vengono coperte da depositi alluvionali.

Formazione di Piedimonte, (Oligocene inf.) È data da un’alternanza argilloso-marnosa-arenacea con intercalazioni conglomeratiche a elementi di rocce cristalline nella parte medio-superiore. Affiora estesamente tra Piedimonte Etneo e Linguaglossa costituendo gran parte dei rilievi lungo cui decorre lo spartiacque che separa il bacino del F. Alcantara dalle valli dei torrenti Zambataro e Fogliarino.

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Flysch di Capo d’Orlando (Oligocene sup. – Miocene inf.) Affiora limitatamente a nord di Linguaglossa, sovrapponendosi tettonicamente alla Formazione di Piedimonte. È costituito da una fitta alternanza arenaceo-argillosa in livelli di potenza centimetrica a volte interrotta da grossi banconi arenacei sull’ordine dei 3-4 m e da livelli conglomeratici a prevalenti elementi di rocce cristalline.

Copertura tardorogena (Pliocene sup. – Pleistocene medio) Si tratta di unità litostratigrafiche eterogenee ovvero depositi sabbioso-calcarenitico- argillosi risultato di una notevole mobilità dei bacini di sedimentazione e sotto l’influenza delle oscillazioni eustatiche. Le Calcareniti sono presenti in un modesto affioramento alla periferia dell’abitato di Fiumefreddo dove costituiscono il rilievo di Serra S. Biagio. Si presentano in banchi con spessore di qualche metro contenenti abbondanti resti di molluschi. I terreni più diffusi sono rappresentati dalle Argille marnose azzurre che affiorano più estesamente nella parte meridionale dell’Area, ai margini della copertura lavica tra Misterbianco e la Piana di Catania. Affiorano invece, in relazione alla tettonica locale, in limitati lembi tra le vulcaniti lungo la fascia pedemontana tra Catania e Capo Mulini e più a nord tra S. Venera, Fondachello e Fiumefreddo spingendosi fino a quota 800 m s.l.m nelle dagale di Vena e Presa. Verso l’alto alle Argille marnose azzurre si sovrappone un deposito di argille sabbiose e sabbie a stratificazione incrociata evidente con macrofaune in livelli discontinui. Questi termini argilloso-sabbiosi e sabbiosi sono ricoperti da conglomerati sciolti a matrice sabbiosa il cui spessore raggiunge un massimo di 40 m a Monte Tiritì. Tali depositi sono presenti alla sommità dell’allineamento collinare delle Terreforti lungo cui decorre parte dello spartiacque che separa l’Area in esame dal Bacino del F. Simeto.

Complesso vulcanico inferiore I prodotti vulcanici riferibili alle prime manifestazioni eruttive verificatesi nell’area etnea e quelli ricollegabili ai più antichi apparati riconosciuti nell’area della Valle del Bove costituiscono un potente complesso lavico a cui si associano depositi di tufi e brecce vulcanoclastiche. Le lave subalcaline di base derivanti da iniezioni magmatiche nei sedimenti argillosi pleistocenici e da effusioni prevalentemente subacquee, affiorano nell’area di Aci Castello – Acitrezza – Ficarazzi e costituiscono il neck di Motta S. Anastasia. Le lave e i prodotti dei Centri Eruttivi Alcalini Antichi e le vulcaniti dei centri eruttivi dell’Unità del Trifoglietto, che si differenziano per i caratteri petrochimici, sono ben esposti sui bassi versanti del vulcano lungo le timpe e a quota più elevata lungo le pareti della Valle del Bove. I banchi lavici si presentano in prevalenza compatti e suddivisi in grossi blocchi da fratture a volte beanti riempite da materiale detritico. Queste lave sono generalmente ricoperte da tufi, lahars e brecce vulcanoclastiche.

Complesso sedimentario clastico Intercalato ai due complessi vulcanici è presente un litotipo di potente spessore (in alcuni punti oltre 400 m) costituito da sedimenti clastici denominato localmente Chiancone. È costituito da elementi di natura esclusivamente vulcanica e dalla granulometria estremamente eterogenea. L’area di affioramento è localizzata tra gli abitati di Pozzillo, S. Venerina e Riposto. Al di sotto della copertura delle vulcaniti

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recenti la sua presenza è riconosciuta da dati stratigrafici per un’area ancora maggiore. La sua origine va principalmente collegata allo smantellamento progressivo dei centri eruttivi del Trifoglietto ubicati nell’area dell’attuale Valle del Bove. Durante il periodo più o meno lungo di formazione di questi depositi, caratterizzato, presumibilmente per ragioni climatiche, da un intenso sovralluvionamento, sono continuati sporadici episodi eruttivi provati dalla presenza all’interno del Chiancone, sia di lahars che di intercalazioni cineritiche.

Complesso vulcanico del Mongibello I prodotti vulcanici attribuibili all’asse eruttivo del Mongibello sono distinti in due unità: il Mongibello Antico, a vulcanismo acido, ed il Mongibello Recente, a vulcanismo basico. Nell’ambito del Mongibello Antico sono stati identificati due centri eruttivi distinti: l’Ellittico ed il Leone, evidenziati da quel che rimane delle loro caldere sommitali: la caldera dell’Ellittico e quella della Valle del Leone. Al centro eruttivo del Mongibello Recente vengono attribuite tutte quelle vulcaniti emesse a partire da 5000 anni dal presente, che costituiscono una coltre più o meno spessa che ricopre i prodotti delle attività eruttive precedenti; si ha una prevalenza di prodotti di origine effusiva su quelli esplosivi. Le colate sono generalmente ben delimitabili per la presenza di superfici scoriacee ben conservate, sono molto diffuse sui medi e alti versanti del vulcano e si estendono fino alle quote più basse ricoprendo talvolta anche i terreni sedimentari del substrato. I banchi lavici compatti, spesso porosi, con fessurazione prismatica sono separati da livelli scoriacei più o meno potenti e da paleosuoli fortemente ossidati.

Depositi recenti Costituiscono delle limitate coperture detritico-alluvionali principalmente ai margini degli affioramenti lavici dove si sovrappongono sia alle vulcaniti che ai terreni sedimentari. Si tratta di depositi di ghiaie e ciottoli arrotondati di natura vulcanica, talora associati ad elementi di natura sedimentaria e metamorfica, scarsamente classati e di potenza variabile. Nella parte settentrionale dell’Area in esame sono presenti nei dintorni di Linguaglossa; probabilmente sono il risultato dell’azione delle acque di dilavamento provenienti dai versanti del vulcano e dai rilievi sedimentari presenti a nord. Tra Fiumefreddo e Riposto i depositi alluvionali formano una pianura di discreta estensione. Nel deposito presente a sud-est di Misterbianco è prevalente la frazione limoso-sabbiosa per la vicinanza degli affioramenti argillosi che costituiscono i fianchi della vallata.

1.7 Geomorfologia I processi geomorfici strutturali, ricollegabili all’attività vulcanica e tettonica, che hanno formato l’attuale configurazione dell’Area in esame ne condizionano l’evoluzione del paesaggio in continuo divenire. Si è già accennato in precedenza all’influenza di questi fattori sull’andamento dei versanti e sul pattern del reticolo idrografico. Le forme morfologiche variano in funzione della eterogenea litologia. La diversa resistenza che i litotipi offrono all’azione degli agenti erosivi ha come conseguenza una diversificazione nella formazione e nella composizione dei suoli e quindi della

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copertura vegetale, la cui distribuzione non dipende esclusivamente dalle condizioni climatiche che cambiano con l’altimetria. Le elevate escursioni termiche diurne e stagionali consentono l’instaurarsi dei fenomeni di termoclastismo e di crioclastismo, i quali favoriscono l’azione disgregatrice delle rocce e il distacco di massi dalle scarpate. In alcune zone la mancata manutenzione dei terrazzamenti dei versanti in seguito all’abbandono della pratica agricola crea i presupposti per un’accelerazione dei processi erosivi. La dinamica morfologica delle aree di versante è caratterizzata dall’azione dei processi connessi al ruscellamento delle acque meteoriche, agli interventi antropici e ai movimenti di massa. Un ruolo non indifferente è svolto dalla circolazione idrica sotterranea quando affiora in aree con terreni che presentano un contrasto di permeabilità. Negli affioramenti dei terreni sedimentari i processi erosivi si manifestano con maggiore intensità in corrispondenza dei versanti in cui prevale la componente argillosa. L’entità dei processi denudazionali è notevole nell’area a valle degli abitati di Motta S. Anastasia e Misterbianco. Qui la copertura vegetale è quasi assente e gli affioramenti di argille marnose azzurre sono diffusamente incisi e presentano una morfologia a calanchi. Nei terreni vulcanici l’erosione è contenuta nei termini lavici compatti, mentre è più accentuata nei termini piroclastici e nelle lave scoriacee; l’eventuale presenza di copertura vegetale ha un ruolo modesto quando la forte pendenza dei versanti determina elevate velocità delle acque di ruscellamento. I corsi dei Torrenti Fago, Guddi, Nespola e Tagliaborse sono interessati da erosione di sponda. Elevato è l’impatto connesso agli interventi di natura antropica. Le superfici edificate (più del 20% del territorio dell’Area) di fatto impermeabili favoriscono l’innesco di processi di erosione concentrata e in misura maggiore di alluvionamenti, in occasione di piogge prolungate, in seguito all’interazione torrenti-strade per via del disordine idraulico in cui versa l’Area. Sono frequenti i casi in cui gli alvei degli impluvi diventano sede stradale o sono oggetto di restringimenti, ostruzioni (anche da parte di edifici), trasformazioni in campi coltivati, deviazioni su reti fognarie urbane o definitivamente obliterati dall’urbanizzazione. Queste situazioni di squilibrio originano una condizione di vulnerabilità dell’edificato che si manifesta con fenomeni di plasticizzazione dei terreni di sottofondazione e cedimenti dei materiali di risulta posti a colmamento delle depressioni naturali. Un quadro con queste problematiche si riscontra nella collina tra Aci Castello e Aci Catena. Processi geomorfologici in relazione agli aspetti idrogeologici si presentano nelle zone di contatto di terreni a differente permeabilità: l’acqua circolante nei termini permeabili, in determinate condizioni, plasticizza le argille sottostanti innescando movimenti di versante più o meno rilevanti. Considerevoli sono quelli che hanno interessato la parte orientale dell’abitato di Motta S. Anastasia. Quando le deformazioni plastiche avvengono alla base di scarpate laviche, per la presenza di sorgenti di contatto, si verifica la disarticolazione dei blocchi lavici e la predisposizione al crollo degli stessi. Dissesti di questo tipo sono molto diffusi nella fascia pedemontana lungo le timpe. Per quando riguarda la zona costiera si hanno fenomeni di instabilità per scalzamento al piede ad opera del mare lungo le falesie più o meno alte presenti lungo la costa da Catania a Praiola in territorio di Riposto. In questo stesso tratto di costa la prevalenza

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dell’azione erosiva marina è resa evidente dalla mancanza di spiaggette. Depositi di spiaggia sono invece presenti nella costa settentrionale fino a Riposto, mentre nel tratto meridionale fino a Catania il moto ondoso alimenta una estesa duna costiera. Nel complesso, il ruolo che i movimenti di massa hanno nel modellamento dei versanti assume particolare importanza, ai fini della valutazione della pericolosità nella pianificazione, nella fascia urbanizzata pedemontana. Perdono significato le possibili forme di dissesto presenti nelle zone a quote maggiori dell’Area, ad esempio lungo le ripide pareti della Valle del Bove, per la prevalente pericolosità relativa all’incombente attività vulcanica.

1.8 Cenni di idrogeologia 1.8.1 Caratteristiche idrogeologiche L’Area in esame è interessata prevalentemente da affioramenti di terreni eruttivi ad elevata permeabilità e la modesta restante parte risulta invece costituita da vulcaniti scarsamente permeabili o da terreni sedimentari praticamente impermeabili. Nel quadro generale, questi ultimi rivestono il ruolo di substrato impermeabile delle vulcaniti, essendo rappresentati principalmente da alternanze argilloso-arenacee nella parte settentrionale dell’Area e da termini argillosi nella parte centro-meridionale. In un tale contesto strutturale le acque di precipitazione, infiltrandosi rapidamente nei terreni vulcanici, tendono a raggiungere il substrato sedimentario impermeabile secondo delle vie preferenziali pressoché verticali e si incanalano nelle depressioni morfolo- giche del substrato (paleovallate), defluendo verso il livello di base. In relazione alla natura dei prodotti eruttivi ed alla loro posizione relativa, anche nei confronti dei terreni sedimentari del basamento e dei depositi clastici intercalati nella successione, FERRARA (2002) distingue i complessi idrogeologici qui di seguito schematizzati.

Tabella 1.6: Caratteristiche degli acquiferi e permeabilità.

Complesso Descrizione Permeabilità Idrogeologia Depositi alluvionali delle fa- Permeabilità da alta a media, Costituiscono acquiferi di sce costiere e dei fondovalle per porosità, in relazione alla apprezzabile interesse laddove dei principali corsi d’acqua, prevalenza delle classi gra- presentano estensione e spes- costituiti da ciottoli, ghiaie, nulometriche grossolane o fini sori consistenti. Depositi continentali recenti sabbie e limi in percentuale ed al grado di cassazione. variabile e generalmente lenti- formi. Frane e detriti di falda Permeabilità generalmente Nessun interesse idrogeolo- bassa gico. Colate laviche storiche. Lave Permeabilità elevata per fes- Costituiscono un acquifero di a morfologia superficiale ge- surazione e per porosità in notevole importanza, per vo- neralmente ben conservata, in relazione alla frequenza ed lume e qualità delle risorse

livelli e banchi diffusamente alla dimensione di fessure e di idriche contenute. fessurati, alternati ad orizzonti cavità, nonché dello spessore di scorie sciolte o parzialmen- delle intercalazioni scoriacee. Complesso delle vulcaniti te cementate. etnee Materiali piroclastici sciolti Permeabilità generalmente Modesto significato idrogeo- del cratere centrale e pirocla- alta, per porosità. logico per la limitata esten- stici associate a scorie, par- sione e spessore dei depositi. zialmente cementate, dei coni eruttivi di età storica: ceneri,

sabbie, lapilli, bombe e bloc-

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Complesso Descrizione Permeabilità Idrogeologia chi lavici. Colate laviche non datate. Permeabilità da alta a media Acquifero di significativo Lave e scorie a morfologia in relazione alla frequenza, interesse, sede di corpi idrici superficiale talora ben conser- estensione ed ampiezza delle di notevole potenzialità. vata, in banchi di spessore discontinuità. variabile, generalmente fessu- rati ed anche fratturati, pas- santi in basso a lave compatte in grossi banchi con fratture in parte beanti. Materiali piroclastici e scorie Permeabilità da alta a media, Modesto significato idrogeo- dei coni eruttivi non datati. per porosità, in relazione alla logico per la limitata esten- Ceneri, sabbie, lapilli e granulometria prevalente ed al sione e spessore dei depositi. bombe, in parte cementati e grado di alterazione. generalmente ben costipati, talora interessati da altera- zione idrotermale. Conglomerati sabbiosi allu- Permeabilità media, per poro- Acquifero discontinuo di un vionali (Chiancone): Depositi sità nei livelli sciolti e per certo interesse, in relazione alluvionali sciolti o cementati, fessurazione nei livelli com- idraulica con le vulcaniti e in livelli lentiformi costituiti patti. con produttività più elevata in

da ciottolo e blocchi lavici corrispondenza dei termini a generalmente arrotondati con granulometria maggiore e frammisto materiale sabbioso delle zone fratturate per tetto- grossolano, alternati a vulca- nizzazione. noclastiti compatte, in livelli di spessore variabile, costituiti Complesso delle vulcaniti da ciottoli spesso a spigoli etnee vivi e blocchi parzialmente arrotondati immersi in abbon- dante matrice limoso-sabbiosa tenace. Tufi a grana fine e tufiti: de- Permeabilità per porosità da Scarso interesse idrogeolo- positi sabbioso-limosi di co- media a bassa in relazione al gico; possono costituire lo- lore giallo-bruno, grossola- grado di cassazione ed alla calmente il sostegno di falde namente stratificati e di spes- percentuale di frazione li- acquifere sospese. sore significativo. mosa. Depositi tipo lahars: brecce Permeabilità per porosità Scarso interesse idrogeolo- vulcaniche compatte di colore bassa, localmente più elevata gico. rosso bruno a matrice sab- per tettonizzazione. bioso-limosa, cementate o ben costipate e a granulometria molto variabile. Brecce a pillows e ialoclastiti Permeabilità da bassa a molto Nessun significato idrogeolo- di Aci Castello. Prodotti vul- bassa, anche in relazione al gico. canici di ambiente sottoma- grado di alterazione. rino, costituiti da frammenti di pillow-lava frammisti a ialo- clastiti, in ammassi di dimen- sioni limitate all’interno delle argille pleistoceniche. Local- mente sono presenti ammassi di lave a struttura colonnare. Sabbie quarzose gialle con Permeabilità media per poro- Costituiscono un acquifero di lenti di arenarie e di conglo- sità. discreta, seppur variabile, merati poligenici ad elementi potenzialità.

prevalentemente quarzareni- tici.

Argille marnose azzurre, ta- Permeabilità molto bassa. Costituiscono l’orizzonte im- lora siltose, a stratificazione permeabile di sostegno delle Sedimenti pelitici e silico- indistinte. falde contenute nei soprastanti clastici prodotti (vulcaniti e alluvioni della Piana di Catania) Complessi eterogenei preva- Permeabilità medio-bassa Livelli acquiferi negli inter- lentemente arenacei e/o calca- principalmente per porosità e valli arenacei e calcari frattu-

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Complesso Descrizione Permeabilità Idrogeologia rei. Flysch di Capo d’Orlando, subordinatamente per frattura- rati, di interesse strettamente Formazione di Piedimonte. zione. locale. Complessi eterogenei preva- Permeabilità bassa. Sono sede di livelli acquiferi Sedimenti pelitici e silico- lentemente argilloso-marnosi. sospesi di esigua potenzialità, clastici Argille, argille marnose e localizzati negli intervalli la- marne con intercalazioni di pidei. calcari, calcari marnosi, are- narie e calcareniti. (Argille Scagliose, Flysch di M. Soro).

Le direzioni di deflusso sotterraneo permettono di distinguere più falde con assi di drenaggio preferenziale in corrispondenza delle zone più depresse. Le principali direttrici di deflusso preferenziale risultano localizzate lungo le congiungenti Linguaglossa-Piedimonte-Fiumefreddo, Val Calanna-Zafferana-Giarre, Trecastagni-Aci S. Antonio-Acireale. Le strutture tettoniche presenti nell’Area regolano le direzioni dei più consistenti deflussi sotterranei in relazione anche alla stato di fratturazione indotto dalle dislocazioni. Ciò è testimoniato dalla più alta produttività dei pozzi che ricadono lungo detti allineamenti, nonché dalle particolari caratteristiche chimico-fisiche delle acque edotte da tali opere, ricollegabili agli apporti gassosi provenienti dalle maggiori profondità e che si sviluppano lungo le più importanti discontinuità tettoniche (FERRARA 1991).

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Capitolo 2 ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO 2 ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO 2.1 Metodologia operativa Per l’individuazione delle aree a rischio geomorfologico si è effettuata preliminarmente la raccolta di tutte le informazioni disponibili, quindi è stata condotta in via prioritaria l’analisi sui centri urbani, sulle frazioni abitate, sulle principali vie di accesso; successivamente le analisi sono state estese alle infrastrutture principali (autostrade, strade e ferrovie) e per ultimo ai versanti collinari compresi entro l’Area in esame. I vari aspetti geologici desunti dai dati raccolti sono stati integrati e completati da verifiche con sopralluoghi effettuando rilievi fotografici. È stato quindi definito l’inventario delle aree in frana individuandone la tipologia e lo stato di attività. L’inventario dei dissesti è stato effettuato con la compilazione delle schede di censimento e la rappresentazione cartografica in scala 1:10.000. Si è passati successivamente alla definizione dei livelli di pericolosità e di rischio.

2.2 Stato delle conoscenze La base dati relativa ai dissesti sui versanti, cui si è fatto riferimento per le attività condotte nell’ambito del P.A.I., è stata molto varia sia per quanto riguarda le informazioni desumibili dalle carte geologiche di base, sia per quelle relative ai specifici dissesti. Le fonti utilizzate per la definizione del quadro conoscitivo riguardo ai fenomeni franosi presenti nell’Area in studio sono molteplici: si sono presi in esame i dati bibliografici

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riguardanti pubblicazioni scientifiche, nonché gli studi di carattere geologico e geomorfologico disponibili presso Assessorati Regionali, Uffici del Genio Civile, vari Enti Locali. In particolare, per l’Area di studio, i dati acquisiti provengono dalle seguenti fonti: ƒ Segnalazioni da parte degli Enti Locali agli Organi Regionali e Nazionali (Protezione Civile, Ass.to Terr. e Amb., Geni Civili) di fenomeni avvenuti; ƒ Studi geologici a supporto dei Piani Regolatori Generali dei comuni ricadenti all’interno dell’Area; ƒ Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico, pubblicato con Decreto A.R.T.A. n. 498/41 del 04/07/2000 e successivi Decreti di aggiornamento; ƒ Carta dell’uso dei suoli (Assessorato Regionale Territorio e Ambiente); ƒ Dati progetto "A.V.I." (Aree Vulnerate Italiane); ƒ Schede di censimento frane del “Progetto I.F.F.I.” promosso dal S.G.N.(APAT); ƒ Dati forniti dall’Ufficio del Genio Civile di Catania e dal Dip. Reg. di Protezione Civile relativi a progetti di somma urgenza, consolidamenti, bonifiche e sistemazioni idrauliche in fase di progettazione e/o programmati, nonché ordinanze di sgombero o demolizioni; ƒ Dati forniti dalle Amministrazioni Comunali circa i programmi di intervento progettati, ove presenti; ƒ Dati bibliografici di natura scientifica o tecnica provenienti da studi e pubblicazioni di vari Autori; Per quanto riguarda gli aspetti geologici nell’ambito del bacino idrografico, inoltre, si sono utilizzati: ƒ Carta geologica del Monte Etna, scala 1:50.000, di AA.VV, 1979; ƒ Carta geologica dei Monti di (M. Peloritani, Sicilia nord-orientale), scala 1:25.000, di AA. VV. (1994). ƒ Carta della vulnerabilità all’inquinamento dell’acquifero vulcanico dell’Etna, scala 1:50.000, di V. Ferrara, 1991.

Ai dati acquisiti dalle fonti sopracitate sono da aggiungere, infine, gli ulteriori dati acquisiti mediante fotointerpretazione e rilievi e verifiche in sito. Di seguito si riporta la tabella riassuntiva delle fonti, da cui provengono i dati acquisiti ed utilizzati per la perimetrazione dei dissesti, nei singoli comuni ricadenti all’interno del bacino. Tabella 2.1 - Tabella riassuntiva dei dati utilizzati per singolo Comune. PRG GNDCI SEGN. STUDI REV. PS FOTO AEREE, COMUNI AVI SCAI OPC PS 2000 SOPR. PP CNR COMUNI PRECEDENTI 2000 ORTOFOTO

Catania x x x x x x x Aci Bonaccorsi x x Aci Castello x x x x x x x x x Aci Catena x x x x x x x x Acireale x x x x x x x x x x Aci S. Antonio x x Belpasso x x Calatabiano x x x x Camporotondo x x Etneo

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PRG GNDCI SEGN. STUDI REV. PS FOTO AEREE, COMUNI AVI SCAI OPC PS 2000 SOPR. PP CNR COMUNI PRECEDENTI 2000 ORTOFOTO

Castiglione di x x Sicilia Fiumefreddo di x x Sicilia Giarre x x x x x x Gravina di x Catania Linguaglossa x x x Mascali x x x Mascalucia x x Milo x x x x x Misterbianco x x x Motta S. x x x x x x x x Anastasia Nicolosi x x Pedara x x Piedimonte x x x Etneo Riposto x x x x S. Giovanni la x Punta S. Gregorio di x x x x x x Catania S. Pietro x x Clarenza S. Agata li x x x Battiati S. Alfio x x x x x x x S. Venerina x x x x x x Trecastagni x Tremestieri x Etneo Valverde x x x x Viagrande x x x Zafferana Etnea x

2.3 Inventario dei dissesti I dissesti sono stati censiti per territorio comunale. Ogni dissesto viene identificato con una sigla composta dal codice dell’Area territoriale 095 e, a seguire, dal codice del Comune e da un numero progressivo che corrisponde alla numerazione in cartografia (es. 095-3CT-024). La sigla riportata sulla cartografia corrisponde a quella riportata nelle schede di censimento. Per ogni dissesto viene indicato il numero della Carta Tecnica Regionale (CTR) a scala 1:10.000 dove esso è ubicato.

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2.4 Stato del dissesto Nel presente paragrafo si riporta una sintesi dello studio condotto sullo stato del dissesto. I risultati sono stati suddivisi per territorio comunale. In generale verranno riportati delle tabelle e dei grafici dalle quali è possibile ricavare il numero dei dissesti e la loro superficie distinti per tipologia ed attività.

2.4.1 Analisi del Area Territoriale compresa tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara. I fenomeni franosi censiti all’interno dell’Area di interesse sono attualmente 281, distinti come appresso nella Tabella 2.2. A questi dissesti, bisogna aggiungere quelle aree che non sono in evidente stato di dissesto, ma sono soggette a potenziali sprofondamenti per presenza di cavità sotterranee.

Tabella 2.2: Numero e superficie dei dissesti nell’Area distinti per tipologia e stato di attività. ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA Area N. N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] [Ha] Crollo/ribaltamento 83 87,05 ------83 87,05

Colamento rapido 2 15,66 1 0,09 - - - - 3 15,75

Sprofondamento 2 0,47 ------2 0,47

Scorrimento 5 5,96 6 7,67 6 11,52 13 17,26 30 42,42

Frana complessa 11 21,19 2 4,61 - - 6 4,09 19 29,89

Colamento lento 4 7,74 ------4 7,74

Area a franosità diffusa 14 38,43 - - - - 2 1,13 16 39,56

Deformazioni 44 86,61 ------44 86,61 superficiali lente

Calanchi 30 195,21 ------30 195,21

Dissesti dovuti ad 50 46,10 ------50 46,10 erosione accelerata

TOTALE 245 504,42 9 12,37 6 11,52 21 22,48 281 550,80

Dall’osservazione dell’istogrammi rappresentato nella Figura 2.1 si ottiene una immediata interpretazione dei risultati riportati in Tabella 2.2.

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90 83 80 70 60 ATTIVI 50 50 44 INATTIVI 40 QUIESCENTI 30 30 STABILIZZATI

20 13 1 14 1 66 6 10 5 4 2 1 2 2 2 0 a te ta to o o o a to a n d nt s n us hi r e e s ff len c e api ent le le li n m r m a la cel o am ri to à di a lta d r mp n t ici o o si f C ac iba ent fon me o er e r m o Sc a c a n n o/ a r n l a up io ll l r s s o Sp Co i o Co Fra a f Cr a ion re d er az a A m i or vut f o d De ti ses s Di

Figura 2.1: Numero di dissesti nel bacino e nelle aree intermedie distinti per tipologia ed attività.

250 21

200 195, ATTIVI 150 INATTIVI ,61 ,05 QUIESCENTI 86 100 87 STABILIZZATI 3 4 , 9 46,1 6 38

50 26 52 7 4 6 21,1 6 7 9 17, 61 09 15,6 13 09 47 11, 7, 7, 5, 4, 4, 1, 0, 0 0,

o o o o a d t o a t s te hi ta nt ss n a ent en e e le ffu len r m rapi m m l i lanc le a a ri p to al a e t o d r m tà di C c n o o en si ici ibal ent fo m rf ac /r o Sc a o am r na c l ano l l a r upe ione rol Sp r Co f s s Co F a ni o C a o e zi Ar ad er rma ti fo vu De i do st se s Di

Figura 2.2 – Distribuzione della superficie dei dissesti nel bacino e nelle aree intermedie distinti per tipologia ed attività.

È stato infine calcolato l’indice di franosità del bacino Id come rapporto tra la superficie 2 2 totale in frana (Sd=5,51 km ) e la superficie totale dell’area (Sb=718,27 km ):

Sd 5,51 I d = = ×100 = 0,77 % Sb 718,27

Come si può notare, si ha un indice di franosità molto basso, in quando nell’Area in esame vi è la predominanza dei terreni vulcanici nei quali prevalgono, come dissesti, i

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fenomeni di crollo, aventi in genere una superficie più contenuta rispetto a quelle degli altri dissesti. Inoltre, nelle vulcaniti le aree in dissesto sono generalmente localizzate nelle zone di contatto con i terreni argillosi.

2.4.2 Analisi dei territori distinti per comune Nella Tabella 2.3 viene riportata una sintesi (numero totale dei dissesti e loro superficie) dei risultati sviluppati analiticamente per ogni singolo comune.

Tabella 2.3: Numero e superficie dei dissesti per Comune.

Provincia Comune n. dissesti Area (Ha) Catania 41 33,95 Aci Bonaccorsi - - Aci Castello 25 19,18* Aci Catena 9 38,85* Acireale 19 60,96 Aci S. Antonio - - Belpasso - - Calatabiano 23 30,38 Camporotondo Etneo 1 0,19 Castiglione di Sicilia 6 0,59 Fiumefreddo di Sicilia 2 1,25 Giarre 9 5,25 Gravina di Catania - - Linguaglossa 31 48,35 Mascali 3 0,51 Mascalucia - - Milo 4 0,46 Misterbianco 31 62,51 CATANIA Motta S. Anastasia 31 200,11 Nicolosi - - Pedara - - Piedimonte Etneo 15 28,03 Riposto 6 2,09 S. Giovanni la Punta - - S. Gregorio di Catania 2 0,54 S. Pietro Clarenza - - S. Agata li Battiati 3 6,08 S. Alfio 6 2,68 S. Venerina 6 2,67 Trecastagni - - Tremestieri Etneo - - Valverde 8 6,23 Viagrande - - Zafferana Etnea - -

Totali 281 550,81

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* per i dissesti che si trovano a cavallo di due territori comunali sono state calcolate le porzioni di aree coinvolte.

Comune di Catania Le aree in dissesto della porzione di territorio comunale ricadente all’interno dell’Area in esame sono tutte localizzate nella parte urbanizzata o nelle immediate vicinanze. Si tratta in gran parte di scarpate laviche, suscettibili di crolli, determinatesi per fenomeni diversi. Quelle che sovrastano gli edifici di Piazza Fusinato, di Via Petraro e di Via Rametta sono residue di attività estrattive.

Via Rametta - dissesto 095-3CT-014 Sempre di origine antropica, dovute agli sbancamenti per la realizzazione della circumvallazione, sono le scarpate di Viale Bolano e di Viale Ulisse da cui derivano i detriti che frequentemente si depositano sui marciapiedi. Delimitano gli affioramenti lavici quelle di Monte S. Sofia e di Leucatia; in questi casi le acque circolanti all’interno delle lave plasticizzano le argille sottostanti provocando la disarticolazione delle lave in blocchi e deformazioni superficiali lente lungo il pendio a valle. Nel Vicolo Montecassino gli edifici sono posti al bordo di una scarpata, costituita da lave molto fratturate poggianti su depositi alluvionali, suscettibili di crolli. Lungo la costa, dalla Stazione a La Scogliera, l’azione erosiva del moto ondoso determina scarpate lungo le quali si manifestano cavità e crolli; in Piazza Nettuno sono pure visibili i segni di uno sprofondamento, in località Caìto la strada di collegamento tra Piazza Europa e il porto turistico viene periodicamente aggredita dall’azione del mare. Il versante settentrionale di Monte Po è interessato da frane di scorrimento succedutesi negli anni ’90, in occasione di precipitazioni intense, a partire da quando fu avviato lo sbancamento per la costruzione di un edificio scolastico. Le frane hanno minacciato, oltre alla scuola, anche i vicini alloggi popolari; attualmente sono in fase di realizzazione opere di consolidamento del versante. A Nesima inferiore è presente un’area in dissesto le cui cause si riconducono alla scarsa regimazione delle acque superficiali che, facilitando l’imbibizione dei terreni sedimentari e conseguentemente lo

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scadimento delle caratteristiche meccaniche, predispongono allo scorrimento degli stessi.

Caìto - dissesto 095-3CT-030 Il margine occidentale del quartiere S. Giorgio è delimitato da una ripida scarpata di sabbie e limi soggetta a erosione e crolli; su un tratto, a protezione degli edifici posti al bordo, è stato realizzato un intervento di consolidamento con la posa di gabbionate e dreni. Sugli stessi terreni, nel quartiere Pigno, la progressiva espansione urbanistica ha aggredito il pendio, determinando anche in questo caso una scarpata soggetta a crolli. Negli affioramenti argillosi di località Santa Sofia, Telegrafo Vecchio e Fossa della Creta sono diffusi dissesti più o meno superficiali dovuti alla plasticizzazione dei terreni. Per la presenza di cavità nel sottosuolo sono state cartografate 18 aree come siti di attenzione in quanto suscettibili di sprofondamenti. Si tratta quasi esclusivamente di grotte di scorrimento lavico e, in un caso, della presenza dell’Anfiteatro romano sepolto dai detriti della ricostruzione successiva al terremoto del 1693, a cui si deve l’attuale piano di campagna. La tabella che segue rappresenta un riepilogo dei dissesti distinti per tipologia ed attività.

Tabella 2.4: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CATANIA distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 18 7,29 ------18 7,29

Sprofondamento 1 0,32 ------1 0,32

Scorrimento 1 1,35 4 3,81 - - - - 5 5,16

Frana complessa 4 2,14 - - - - 1 0,17 5 2,31

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ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Area a franosità diffusa 3 5,45 - - - - 1 0,12 4 5,57

Deformazioni 8 13,31 ------8 13,31 superficiali lente

TOTALE 35 29,18 4 3,81 - - 2 0,29 41 33,96

Comune di Aci Castello La morfologia del territorio, comprendente tra l’altro la porzione sud-orientale del comune di Aci Catena, è caratterizzata da un andamento collinare con pendenze che si accentuano bruscamente al passaggio verso i terreni vulcanici, rappresentati da masse eruttive discontinue intruse nelle argille marnose pleistoceniche. L’intensa urbanizzazione degli ultimi trent’anni ha modificato, condizionato e in molti casi obliterato l’originario reticolo idrografico, tanto che, in occasione di eventi piovosi intensi, il deflusso avviene lungo gli assi viari. D’altra parte, la scarsa capacità della rete drenante favorisce la possibilità di ristagni e infiltrazioni concentrate in corrispondenza dei frequenti accumuli detritici e degli ammassi rocciosi permeabili determinando così continui processi di imbibizione e plasticizzazione delle argille che causano lo scadimento delle caratteristiche geomeccaniche e delle condizioni di stabilità. Sono pertanto diffuse le aree in dissesto per deformazioni più o meno superficiali che molto spesso coinvolgono i manufatti.

Zona Vambolieri – Lesioni nei manufatti (095-3AC3-011)

Fenomeni più complessi e rilevanti avvenuti negli anni scorsi in località M. Vambolieri sono stati oggetto di interventi di consolidamento. Attualmente sono in corso interventi che prevedono di recuperare la funzionalità idraulica delle aste torrentizie della zona.

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Ficarazzi - Erosione e crolli in scarpata di vulcanoclastiti (095-3AC-0319) Aree in dissesto per crolli sono localizzate nelle scarpate presenti lungo la costa, compresa la Rupe del Castello e in località Ficarazzi.

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Tabella 2.5: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di ACI CASTELLO distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 6 2,69 ------6 2,69

Scorrimento 1 0,96* 1 0,45 - - 1 0,54 3 1,96*

Frana complessa 1 0,08 ------1 0,08

Deformazioni superficiali 15 14,45* ------15 14,45* lente

TOTALE 23 18,18* 1 0,45 - - 1 0,54 25 19,18* * sono state considerate le porzioni di aree dei dissesti che hanno origine nel territorio di Aci Catena.

Comune di Aci Catena Le aree in dissesto del territorio comunale sono localizzate nella porzione meridionale, al confine con il Comune di Aci Castello, a nord di M. Vambolieri. Il quadro litologico, morfologico, strutturale, comprese le trasformazioni antropiche, è identico a quanto già descritto per il Comune di Aci Castello. A M. Vambolieri è presente un movimento di massa classificabile come frana di scorrimento che dal 1996 si riattiva ad ogni evento piovoso intenso. Movimenti lenti, diffusi su tutto il versante e che coinvolgono le coltri superficiali, si possono osservare, su una vasta area edificata, gli effetti quali lesioni nelle tamponature, crepe nei muri di contenimento e nelle strade, pali inclinati, ecc. (vedi foto).

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Per quanto sopra esposto, riguardano anche il territorio di Aci Catena gli interventi progettati dal Genio Civile di Catania e in fase di realizzazione, finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico nella collina di Vambolieri. La tabella che segue rappresenta un riepilogo dei dissesti distinti per tipologia ed attività.

Tabella 2.6: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di ACI CATENA distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Scorrimento 1 2,15* ------1 2,15*

Area a franosità diffusa 1 3,78 ------1 3,78

Deformazioni 6 32,10* ------6 32,10* superficiali lente Dissesti per erosione 1 0,80 ------1 0,80 accelerata

TOTALE 9 38,83* ------9 38,83* * sono state considerate le porzioni di aree dei dissesti ricadenti all’interno del territorio di Aci Catena.

Comune di Acireale Nel territorio comunale di Acireale le aree in dissesto sono concentrate nella parte orientale dove parallelamente e a ridosso della costa si sviluppa l’imponente scarpata lavica della Timpa descritta dettagliatamente da V. FERRARA & G. PAPPALARDO (2000). Si tratta di una scarpata di circa 6 km, a pareti verticali o comunque molto inclinate, che si estende dalla periferia di Capo Mulini all’abitato di S. Maria la Scala e più oltre fino alla località Mortari, nei pressi dell’abitato di S. Maria Ammalati. La sua elevazione rispetto al livello del mare aumenta progressivamente verso nord fino a raggiungere i 200 m. L’insieme di fattori quali l’accentuata pendenza, la variabilità litologica dei prodotti vulcanici che costituiscono la scarpata sottoposti ad erosione differenziale, le discontinuità che intersecano le masse litoidi e le caratteristiche strutturali e sismiche dell’area determinano condizioni predisponenti per il verificarsi dei dissesti che periodicamente si manifestano in vari punti del versante. Tra le cause innescanti vanno considerati il ruolo di alcune specie di vegetazione spontanea, il termoclastismo e l’azione delle acque di ruscellamento superficiale, per l’assenza di adeguate opere di smaltimento delle acque provenienti dall’estesa area urbanizzata che si estende alla sommità della scarpata. I crolli di masse rocciose più notevoli interessano il ciglio della scarpata, su cui sono localizzati infrastrutture viarie e insediamenti residenziali e turistici, determinando così situazioni di reale pericolo sia alla sommità che alla base della Timpa e un rischio molto elevato per gli abitati di S. Caterina e di S. Maria la Scala. A seguito di eventi di una certa gravità verificatisi nel 1983 e nel 1995 sono stati realizzati, a cura dell’Ufficio del Genio Civile di Catania, interventi localizzati in porzioni ridotte della scarpata, consistenti nell’imbrigliamento con funi di acciaio di

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grossi blocchi pericolanti, l’installazione di una rete paramassi alla base della parete soprastante le scuole elementari, ancoraggi di tipo attivo e passivo di massi e paratie di micropali tipo berlinese nella zona del Tocco. La costa si mantiene alta anche nella parte settentrionale e tratti di scarpata tra gli abitati di S. Tecla, Stazzo, e Pozzillo sono suscettibili di crolli. Nel centro storico, tra le Vie Atanasia, Cosentino, Nettuno e Sangiuliano è stato cartografata un’area a rischio di sprofondamento in corrispondenza della quale, in occasione del nubifragio del 1995, si verificò uno scavernamento al disotto degli edifici e due persone morirono annegate. Alla tabella in cui sono riepilogati i dissesti distinti per tipologia e attività seguono le foto.

Tabella 2.7: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di ACIREALE distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 17 60,39 ------17 60,39

Sprofondamento 1 0,15 ------1 0,15

Frana complessa ------1 0,42 1 0,42

TOTALE 18 60,54 - - - - 1 0,42 19 60,96

Capo Mulini 095-3AI-018

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Timpa Don Masi 095-3AI-017

Santa Caterina 095-3AI-016

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Pietra Monaca 095-3AI-014

S. Maria la Scala 095-3AI-012

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Grotta delle colombe. A sinistra bagnanti sulla spiaggetta 095-3AI-011

Stazzo 095-3AI-003

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Pozzillo – Un’ampia cavità caratterizza la falesia (095-3AI-002)

Comune di Aci S. Antonio In località Vunnazza si riscontra un’area depressa in cui è stata segnalata una frattura beante che svolge il ruolo di inghiottitoio in occasione di eventi piovosi. Per la presenza di possibili cavità nel sottosuolo suscettibili di sprofondamenti, tale area è stata perimetrata come sito di attenzione.

Comune di Calatabiano Il territorio comunale di Calatabiano ricade parzialmente all’interno dell’Area in esame occupandone la porzione nord-orientale. In tale porzione affiorano prevalentemente terreni di natura sedimentaria costituiti dall’alternanza arenaceo-marnosa e dai conglomerati poligenici della Formazione di Piedimonte e dai depositi alluvionali recenti. Lungo il margine meridionale affiorano i terreni vulcanici rappresentati da colate laviche subaeree. In totale, nel territorio del comune di Calatabiano sono stati censiti n. 23 fenomeni franosi. I dissesti censiti sono localizzati nel settore meridionale del territorio comunale, si tratta di fenomeni superficiali, le condizioni di instabilità sono determinate dalla natura stessa dell’alternanza flyscioide che in corrispondenza delle discontinuità, a seguito di infiltrazione delle acque meteoriche, determina superfici preferenziali di scivolamento. Nei pressi del quartiere Pasteria sono stati cartografati diversi dissesti che in caso di eventi piovosi eccezionali, potrebbero evolvere in movimenti franosi più vasti. Tali

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movimenti potrebbe essere attivati anche dai tremori sismici che, sollecitando le superfici di discontinuità, potrebbero determinare distacchi gravitativi. A seguito del violento nubifragio del 22 ottobre 2005, che ha interessato l’intero territorio comunale, si sono innescati diversi fenomeni di erosione di sponda che hanno interessato i torrenti San Giorgio e Zambataro affluenti del Torrente Minissale.

Tabella 2.8: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CALATABIANO distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Colamenti lenti 2 5,34 ------2 5,34

Scorrimento ------2 3,84 2 3,84

Deformazioni 6 11,81 ------6 11,81 superficiali lente Dissesti per erosione 13 9,40 ------13 9,40 accelerata

TOTALE 21 26,55 - - - - 2 3,84 23 30,39

Comune di Camporotondo Etneo Nell’abitato di Piano Tavola è stata rilevata una scarpata lavica, prossima all’edificato, residua di attività estrattiva abbandonata.

Tabella 2.9: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CAMPOROTONDO ETNEO distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 1 0,19 ------1 0,19

TOTALE 1 0,19 ------1 0,19

Comune di Castiglione di Sicilia Il territorio comunale di Castiglione di Sicilia rientra solo per il 23% all’interno dell’Area in esame, il centro urbano ne è escluso mentre vi ricade la frazione di Rovittello. La morfologia del territorio è molto varia, caratterizzata da pendii molto ripidi con frequenti bruschi dislivelli in corrispondenza degli affioramenti vulcanici e da un andamento collinare-montano in corrispondenza degli affioramenti sedimentari. Questa porzione di territorio è caratterizzata, quasi esclusivamente, dall’affioramento di vulcaniti del Mongibello. Nel settore settentrionale affiorano terreni di natura

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sedimentaria, si tratta di alluvioni terrazzate (località Pantano) e di arenarie grigio giallastre in grossi banchi alternate ad argille siltose, appartenenti al Flysch di Capo d’Orlando. Nel territorio del comune di Castiglione di Sicilia sono stati censiti n. 6 fenomeni franosi. Si tratta principalmente di fenomeni di crollo, circoscritti, rilevati in corrispondenza di affioramenti lavici ed in corrispondenza delle pareti di una cava dismessa.

Tabella 2.10: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di CASTIGLIONE DI SICILIA distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 5 0,36 ------5 0,36

Dissesti per erosione 1 0,23 ------1 0,23 accelerata

TOTALE 6 0,59 ------6 0,59

Comune di Fiumefreddo di Sicilia Nel territorio comunale di Fiumefreddo di Sicilia sono state rilevate due aree in dissesto per erosione, una lungo il Vallone Fogliarino e l’altra in località Serra S. Biagio.

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Tabella 2.11: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di FIUMEFREDDO DI SICILIA distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Dissesti per erosione 2 1,25 ------2 1,25 accelerata

TOTALE 2 1,25 ------2 1,25

Comune di Giarre La morfologia del territorio di Giarre è caratterizzata da bruschi aumenti di pendenza in corrispondenza di lineamenti tettonici. Ciò determina la presenza di scarpate laviche laddove i banchi lavici delle colate sono intersecati dalle faglie. Pertanto, lungo queste scarpate possono verificarsi frane da crollo, oltre che in occasione di rovesci particolarmente intensi, anche in seguito ad eventi sismici. La pericolosità del versante a monte di Fondo Macchia, già individuata nella fase conoscitiva del territorio, così come documentato dalle immagini, si è manifestata con la frana del 26/12/2006.

Fondo Macchia 095-3GI-003 nel sopralluogo del 05/08/2005 e dopo la frana del 26/12/2006. Tabella 2.12: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di GIARRE distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 8 4,95 ------8 4,95

Dissesti per erosione 1 0,30 ------1 0,30 accelerata

TOTALE 9 5,25 ------9 5,25

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Comune di Linguaglossa Il Comune di Linguaglossa rientra quasi interamente all’interno dell’Area in esame, il territorio si colloca in gran parte nel settore nord-orientale del massiccio etneo e in minima parte sui Monti Peloritani. L’area è interessata dall’affioramento di terreni vulcanici, di età diversa, derivanti dall’attività dei centri eruttivi ed in minima parte, nel settore nord e nord-orientale, da formazioni sedimentarie flyscioidi (Formazione di Piedimonte, Flysch di Capo d’Orlando) di età eocenico-mioceniche, ricoperti in parte da depositi alluvionali recenti. I tratti morfologici del territorio sono fortemente condizionati dai litotipi affioranti e dai lineamenti tettonici. In corrispondenza degli affioramenti vulcanici la morfologia è generalmente accidentata con quote crescenti avvicinandosi al cratere centrale e bruschi dislivelli in corrispondenza delle diverse colate laviche. Al margine del settore nord-orientale in corrispondenza degli affioramenti sedimentari si determina una morfologia con pendii accentuati a caratterizzare i fianchi dei valloni. Al limite tra le due formazioni, la morfologia è subpianeggiante, interessata dall’affioramento di alluvionali terrazzate e lave degradate; qui è ubicato l’abitato di Linguaglossa e la frazione Catena. Sono stati censiti numerosi fenomeni di dissesto localizzati nel settore nord-orientale del territorio comunale. Si tratta di forme di dissesto, in atto o potenziali, di limitata estensione, che interessano la coltre superficiale della copertura detritica in corrispondenza degli affioramenti arenacei e conglomeratici con alternanze argillose. Tra i fenomeni attivi sono state individuate forme di erosione laterale che interessano la sponda sinistra di vallone Ciappanotto e sono stati cartografati distacchi nelle pareti rocciose di Monte Timpa, Monte Gurni e Monte Calcinera, dove è più elevato è il grado di fratturazione e la pendenza. Fenomeni di dissesto, riconducibili a fenomeni di scivolamento, sono presenti anche lungo il Vallone Ficheri. Ad est dell’abitato è stato censito un fenomeno che interessa una strada E.S.A., in passato sono stati realizzati degli interventi di sistemazione sul versante in movimento, che tuttavia non hanno raggiunto lo scopo previsto.

Dissesto ad est abitato interessante strada E.S.A.

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Sono stati cartografati diversi fenomeni stabilizzati con interventi di terrazzamento con muri a secco e piantumazione. I litotipi terreni detritico alluvionali, affioranti nel settore nord-orientale del territorio comunale, presentano scadenti proprietà geomeccaniche.

Tabella 2.13: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di LINGUAGLOSSA distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Scorrimento 1 0,54 1 3,41 6 11,53 10 12,88 18 28,36

Area a franosità diffusa ------1 1,01 1 1,01

Deformazioni 2 6,04 ------2 6,04 superficiali lente Dissesti per erosione 10 12,95 ------10 12,95 accelerata

TOTALE 13 19,53 1 3,41 6 11,53 11 13,89 31 48,36

Comune di Mascali Il territorio comunale di Mascali è caratterizzato da un’ampia pianura costiera costituita dai depositi del Chiancone, cui segue verso monte una morfologia più aspra e articolata in funzione della variabilità litologica dei prodotti vulcanici. In questa parte pedemontana sono presenti dei dissesti di modeste dimensioni che interessano le vie di comunicazione. In località Puntalazzo sono state messe in opera delle gabbionate a protezione della strada provinciale.

Puntalazzo - dissesto 095-3MS-003 e gabbionate sulla S.P. 78

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Tabella 2.14: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MASCALI distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 1 0,02 ------1 0,02

Colamento rapido - - 1 0,09 - - - - 1 0,09

Deformazioni 1 0,40 ------1 0,40 superficiali lente

TOTALE 2 0,42 1 0,09 - - - - 3 0,51

Comune di Milo Nel territorio di Milo sono localizzati dei dissesti in prossimità del Cimitero laddove il Torrente Nespola scorre incassato in una stretta gola. Nell’area in dissesto, soggetta a crolli ed ad erosione di sponda, sono stati già realizzati interventi di consolidamento consistenti nella messa in opera di gabbionate, palizzate, e micropali a protezione della S.P. 75 e del Cimitero. Resta in una situazione di pericolo l’edificio posto nel tratto non ancora consolidato.

T. Nespola a valle del Cimitero - Opere di consolidamento sul dissesto 095-3ML-001c

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Tabella 2.15: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MILO distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Frana complessa 1 0,17 - - - - 2 0,21 3 0,38

Dissesti per erosione 1 0,08 ------1 0,08 accelerata

TOTALE 2 0,25 - - - - 2 0,21 4 0,46

Comune di Misterbianco La morfologia della zona risente del notevole grado di antropizzazione raggiunto ed è tipica delle aree marginali di un edificio vulcanico, con assenza di linee di drenaggio superficiale. A valle delle formazioni eruttive affiorano i depositi sedimentari del substrato. Le colate laviche, che in passato hanno investito l’area, hanno ricoperto le strutture morfologiche preesistenti conferendo un andamento inclinato verso sud-est. A nord, in corrispondenza delle digitazioni laviche che si sovrappongono le une alle altre, si hanno brusche variazioni di pendenza che rendono la superficie topografica più articolata. A sud-est dell’abitato si osserva un’ampia spianata derivante dall’azione di colmamento da parte di depositi alluvionali recenti di una poco profonda incisione valliva che costituiva un originario asse di drenaggio reso inattivo dalle conseguenze delle modificazioni idrogeologiche indotte dalle invasioni laviche. Mentre a sud, al confine con il Comune di Motta S. Anastasia, le colline di C.da Portella dei Sieli, interessate da una intensa attività erosiva, presentano una morfologia a calanchi e localmente franosità diffusa.

Tabella 2.16: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MISTERBIANCO distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Colamento lento 1 0,22 ------1 0,22

Area a franosità diffusa 9 24,74 ------9 24,74

Deformazioni 1 0,69 ------1 0,69 superficiali lente

Calanchi 12 28,47 ------12 28,47

Dissesti per erosione 8 8,38 ------8 8,38 accelerata

TOTALE 31 62,50 ------31 62,50

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Comune di Motta Santa Anastasia La morfologia del territorio è caratterizzata dalle colline delle Terreforti, una successione sedimentaria di argille marnose azzurre ricoperte da un deposito, di spessore variabile, di sabbie e conglomerati in corrispondenza dei rilievi. Su una sella rilevata rispetto al paesaggio circostante e allungata in direzione nord-sud sorge l’abitato. Dal punto di vista geologico è peculiare l’affioramento roccioso basaltico del Neck, le cui pareti pressoché verticali e alte circa 30 m incombono su parte del centro storico. A causa dell’intensa fessurazione sono frequenti i distacchi e i crolli di blocchi anche di notevoli dimensioni, nonostante gli interventi di messa in sicurezza eseguiti. La parte orientale dell’abitato, oltre al Neck, è interessata ampiamente da forme di dissesto complesse derivanti dalla plasticizzazione delle argille imbibite d’acqua e dal conseguente assestamento delle sabbie soprastanti. Questo processo ha una evoluzione lenta, ma sono possibili repentine recrudescenze in occasione di precipitazioni intense e/o per input sismico. Gli eventi più disastrosi risalgono al 1983 e al 1996. Nell’area nord-orientale compresa tra Corso Sicilia e Via Vittorio Veneto, gli edifici presentano notevoli e diffuse lesioni particolarmente evidenti lungo il lato valle, il cui sviluppo testimonia la progressiva mobilitazione dei terreni di fondazione e conseguenti cedimenti sulle strutture esistenti. L’area è stata oggetto di interventi di consolidamento, consistenti in pozzi drenanti a monte del corpo di frana e in una paratia di pali tirantati in corrispondenza della nicchia di distacco ma in attesa di un riscontro proveniente da una campagna di monitoraggi sulla stabilità del versante si ritiene opportuno mantenere lo stato di attività di questi dissesti.

Blocchi sulla strada crollati dal Neck (095-3MO-029)

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Edificio lesionato in Via Vittorio Emanuele (095-3MO-030)

Edificio lesionato in Via Vittorio Emanuele (095-3MO-030)

Nell’area sud-orientale gli edifici tra Via Vittorio Veneto e Via Vittorio Emanuele risultano abbondantemente lesionati, a testimonianza dello stato di attività della stessa forma di dissesto già descritta prima. Identiche fenomenologie sono presenti a sud-est di Monte Tiritì e coinvolgono la viabilità ed alcuni edifici. Una vasta area nella parte nord-orientale del territorio comunale è interessata da una intensa attività erosiva che determina la morfologia a calanchi.

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Tabella 2.17: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di MOTTA S. ANASTASIA distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 2 0,92 ------2 0,92

Frana complessa 2 16,38 2 4,61 - - - - 4 20,99

Colamento lento 1 2,18 ------1 2,18

Deformazioni 3 2,18 ------3 2,18 superficiali lente

Calanchi 18 166,74 ------18 166,74

Dissesti per erosione 3 7,11 ------3 7,11 accelerata

TOTALE 29 195,51 2 4,61 - - - - 31 200,12

Comune di Piedimonte Etneo Il territorio comunale di Piedimonte Etneo presenta morfologia molto variabile, generalmente accidentata, con bruschi passaggi di quota. L’area di interesse posta nel settore nord-orientale dell’apparato vulcanico Etneo, è caratterizzata, prevalentemente, dai terreni eruttivi del distretto vulcanico etneo, costituiti da prodotti lavici, piroclastici e vulcanoclastici. Nel settore nord-orientale del territorio sono presenti affioramenti di terreni sedimentari costituiti prevalentemente da alternanze di termini arenacei e argillosi. Si osservano inoltre affioramenti di natura prevalentemente argillosa che costituiscono il basamento delle vulcaniti. L’abitato di Piedimonte Etneo sorge ai margini della copertura vulcanica in un’area subpianeggiante. Ad ovest del centro abitato sono presenti i nuclei abitati di Presa e Vena i quali presentano morfologia piuttosto accidentata. Dai rilievi effettuati si sono riscontrate condizioni generali di instabilità in corrispondenza delle scarpate subverticali legate all’allentamento della roccia conseguente alla presenza di discontinuità. In località Monte Finocchio, a monte dell’abitato Frazione di Presa, nel marzo 1996 si è verificata una frana di crollo che ha interessato anche la strada provinciale sottostante, in seguito allo sciame sismico dell’ottobre-novembre 2002 il fenomeno è stato parzialmente riattivato.

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M. Finocchio - dissesto 095-3PD-010

L’area è interessata dall’affioramento di lave intensamente fratturate e prodotti vulcanoclastici. In località Canneto è stato cartografato un imponente movimento franoso attivatosi anch’esso a seguito dell’evento alluvionale del marzo 1996. L’ammasso di materiale detritico, generato dal dissesto e riversatosi verso il corso d’acqua sottostante, ha invaso l’alveo del torrente provocandone la temporanea ostruzione. L’area risulta in condizioni di equilibrio instabile, condizione accentuata dall’aggressione degli eventi meteorici.

Tabella 2.18: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di PIEDIMONTE ETNEO distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 2 0,96 ------2 0,96

Colamento rapido 2 15,66 ------2 15,66

Scorrimento 1 0,97 ------1 0,97

Frana complessa ------1 2,05 1 2,05

Area a franosità diffusa 1 4,46 ------1 4,46

Dissesti per erosione 8 3,92 ------8 3,92 accelerata

TOTALE 14 25,97 - - - - 1 2,05 15 28,02

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Comune di Riposto Il tratto di costa meridionale, nelle località Praiola e Gancia, è caratterizzato da ripide falesie, che in alcuni punti superano i 20 m, generate dallo stesso quadro tettonico a cui va imputato il sollevamento dell’area nella Timpa di Acireale. Poiché i terreni affioranti sono costituiti dai depositi detritico alluvionali del Chiancone, scarsamente coerenti, le scarpate subverticali risultano instabili ed essendo aggredite dall’azione erosiva del mare determinano diffusi crolli.

Praiola (095-3RI-005) - spiaggia di detrito con bagnanti e ombrellone

Tabella 2.19: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di RIPOSTO distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 6 2,09 ------6 2,09

TOTALE 6 2,09 ------6 2,09

Comune di San Gregorio di Catania La parte sud-orientale dell’abitato, nelle località Guardiola e Cantarella, è delimitata da una scarpata lavica più o meno ripida. La plasticizzazione delle argille che costituiscono il substrato causa la disarticolazione dei blocchi lavici dell’ammasso roccioso rendendo instabile il versante. Più a valle sono state perimetrate come siti di attenzione, perché suscettibili a sprofondamento, delle aree in corrispondenza delle quali si trova il complesso di grotte Immacolatelle e Micio Conti.

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Tabella 2.20: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di S. GREGORIO DI CATANIA distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 2 0,54 ------2 0,54

TOTALE 2 0,54 ------2 0,54

Comune di Sant’Agata li Battiati Nella parte meridionale del territorio comunale, in Via Einaudi, l’emergenza della falda idrica al contatto tra una scarpata lavica, le tufiti sottostanti e le argille del substrato ha dato origine ad una condizione di dissesto. La plasticizzazione delle tufiti e delle argille dovuta alle acque circolanti ha determinato la disarticolazione dei blocchi lavici della scarpata predisponendola al dissesto. Per il risanamento dell’area è stato realizzato un intervento mirato al consolidamento della parete e alla raccolta delle acque circolanti nel sottosuolo (vedi foto). Considerando le lesioni subìte successivamente da alcuni manufatti a monte dell’area in questione, l’intervento non è da ritenersi risolutivo e viene mantenuto lo stato di attività del dissesto in quest’area.

Tabella 2.21: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di S. AGATA LI BATTIATI distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Frana complessa 1 1,89 - - - - 1 1,24 2 3,13

Deformazioni superficiali lente 1 2,90 ------1 2,90

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i bacini idrografici per l’Assetto Idrogeologico del F. Simeto e del F. Alcantara

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

TOTALE 2 4,79 - - - - 1 1,24 3 6,03

Comune di Sant’Alfio L’abitato di S. Alfio è attraversato dal T. Tagliaborse che, nel tratto in cui approfondisce il suo corso, è delimitato da scarpate di altezza superiore in alcuni punti ai 10 m. Tali scarpate, costituite da materiale lavico fratturato ed alterato, si presentano in uno stato di degradazione diffuso a causa dell’azione erosiva a cui sono sottoposte dalle acque di ruscellamento superficiale. A seguito di rovesci intensi, dopo i periodi di siccità, si verificano smottamenti superficiali lungo i versanti che predispongono all’arretramento delle scarpate, come nel caso del piazzale dell’edificio di Via Mons. Nicotra in cui sono visibili i segni precursori di un prossimo evento franoso a bordo scarpata. Altri dissesti dovuti all’erosione e crollo sono stati cartografati in c.da Cava Grande lungo le scarpate di lave disgregate; in c.da Felcerossa è attivo un processo di erosione accelerata che determina un accumulo alluvionale in una strada comunale.

Piazzale della palazzina di Via Mons. Nicotra prospiciente il T. Tagliaborse (095-3SF-002)

Tabella 2.22: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di SANT’ALFIO distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 3 0,93 ------3 0,93

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ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Frana complessa 2 0,54 ------2 0,54

Dissesti per erosione 1 1,21 ------1 1,21 accelerata

TOTALE 6 2,68 ------6 2,68

Comune di Santa Venerina I dissesti presenti nel territorio comunale di S. Venerina sono riscontrabili in corrispondenza di scarpate costituite da prodotti lavici litologicamente eterogenei che l’erosione differenziale predispone al crollo. Al margine settentrionale del territorio, il T. Guddi scorre incassato in una stretta gola. Il tratto della sponda destra in prossimità della S.P. 75 è stato oggetto di consolidamento con la messa in opera di gabbionate, chiodature e funi ancorate per fermare l’arretramento della scarpata. Nei pressi dell’abitato, in località Badia, il corso del T. Fago è soggetto ad un salto morfologico, da mettere in relazione con la tettonica locale, che determina delle scarpate subverticali lungo cui sono attivi fenomeni di crollo.

Badia, scarpate laviche lungo il T. Fago

In località Codavolpe sono presenti delle scarpate laviche, riconducibili a faglie, che si collegano con quelle presenti nel territorio di Giarre; pertanto, i possibili crolli oltre ad avere origine dai processi erosivi hanno come causa innescante l’input sismico. L’azione erosiva che si verifica in occasione di rovesci intensi produce materiale detritico che si deposita sulla S.P. 4/I.

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Codavolpe, zona d’accumulo di detriti prodotti dall'erosione dopo precipitazioni intense

Tabella 2.23: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di SANTA VENERINA distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 5 2,20 ------5 2,20

Dissesti per erosione 1 0,47 ------1 0,47 accelerata

TOTALE 6 2,67 ------6 2,67

Comune di Valverde La parte meridionale del territorio comunale è interessato da sistemi di faglie a cui si riconducono le scarpate laviche presenti nella zona. Tali scarpate, riscontrabili nei pressi di Monte d’Oro tra Carminello e Casalrosato e a sud-est dell’abitato, sono suscettibili di crolli. La diffusa presenza di detrito di falda testimonia l’arretramento delle scarpate. In località Crocifisso Nizzeti, le acque circolanti nei terreni lavici permeabili causano lo scadimento delle caratteristiche meccaniche delle argille del substrato affiorante, innescando fenomeni di creep nel detrito di falda.

Tabella 2.24: Numero e superficie dei dissesti nel territorio comunale di VALVERDE distinti per tipologia e stato di attività.

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Crollo/ribaltamento 7 3,51 ------7 3,51

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

ATTIVI INATTIVI QUIESCENTI STABILIZZATI TOTALE TIPOLOGIA N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha] N. Area [Ha]

Deformazioni 1 2,72 ------1 2,72 superficiali lente

TOTALE 8 6,23 ------8 6,23

2.5 Valutazione della pericolosità ed individuazione delle aree a rischio Per ciascun comune ricadente all’interno dell’area di studio è stato descritto lo stato di pericolosità e di rischio esistente nel territorio, ponendo particolare attenzione ai fenomeni franosi che interessano il centro abitato e le infrastrutture di maggiore interesse. Sono state anche individuate alcune aree che sono state indicate come sito di attenzione: si tratta di aree che sono soggette a potenziale sprofondamento per la presenza di cavità sotterranee. Nei territori comunali di Aci Bonaccorsi, Aci S. Antonio, Gravina di Catania, Mascalucia, Pedara, S. Giovanni la Punta, S. Pietro Clarenza, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Viagrande e nelle porzioni di quelli di Belpasso, Nicolosi e Zafferana Etnea ricadenti all’interno dell’area di studio non sono stati rilevati fenomeni franosi. Le condizioni di pericolosità e di rischio sono rappresentate nei grafici seguenti, nonché nelle allegate carte della pericolosità e del rischio in scala 1: 10.000.

2.5.1 Analisi dell’intera Area Il censimento dei fenomeni franosi presenti nell’intera Area ha portato alla individuazione di n. 281 dissesti e n. 24 aree a potenziale sprofondamento. Di ogni dissesto censito è stata definita la pericolosità, calcolata sulla base delle linee guida dell’A.R.T.A.. In particolare, sono state classificate le seguenti zone per ciascun grado di pericolosità:

• aree a pericolosità molto elevata (P4) N. 45 per una superficie complessiva di 144,48 Ha; • aree a pericolosità elevata (P3) N. 54 per una superficie complessiva di 57,07 Ha; • aree a pericolosità media (P2) N. 73 per una superficie complessiva di 335,01 Ha; • aree a pericolosità moderata (P1) N. 88 per una superficie complessiva di 60,78 Ha; • aree a pericolosità bassa (P0) N. 21 per una superficie complessiva di 23,61 Ha.

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Nella Figura seguente è stato elaborato un grafico in cui viene rappresentata la distribuzione percentuale della pericolosità nell’intera Area sia relativamente al “numero” di aree coinvolte che alla superficie delle stesse.

60,00 53,95

50,00

40,00 P4 31,32 P3 30,00 P2 25,98 23,27 P1 19,22 P0 20,00 16,01

9,19 9,79 10,00 7,47 3,80

0,00 % n % Ha

Figura 2.3 – Distribuzione percentuale delle classi di pericolosità dell’Area.

Si precisa che, nel caso dei crolli, l’area a pericolosità comprende una fascia di protezione, a partire dal ciglio superiore, che varia in funzione dell’altezza della scarpata, e si estende a valle della parete rocciosa a comprendere la zona ipotizzabile di massima distanza raggiungibile dai massi rotolati, definita in conformità ai dati storici e alla distanza dei blocchi rocciosi dal piede della scarpata. Inoltre, in caso di interventi di protezione già eseguiti nell’ambito di crolli, la pericolosità, per la fascia protetta dall’intervento, si riduce al livello 1 a pericolosità moderata. Tutto ciò è da tenere presente in quanto l’estensione delle aree a pericolosità da crollo è differente dai valori riportati per i dissesti della stessa tipologia. In particolare l’estensione delle aree a pericolosità riferite ai crolli nell’Area è aumentata di 56,21 Ha rispetto a quella dei dissesti. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati perimetrati i singoli elementi a rischio con relativo livello d’attenzione da R1 a R4. Complessivamente sono state individuate n. 185 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • Aree a rischio molto elevato (R4) N. 61 per una superficie complessiva di 32,41 Ha; • Aree a rischio elevato (R3) N. 44 per una superficie complessiva di 30,81 Ha; • Aree a rischio medio (R2) N. 40 per una superficie complessiva di 6,93 Ha. • Aree a rischio moderato (R1) N. 40 per una superficie complessiva di 4,65 Ha. Anche per il rischio, analogamente alla pericolosità, è stata rappresentata la distribuzione percentuale nell’intero bacino come “numero” di aree e come superficie complessiva di queste (Fig. 2.12).

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50

45 43,36 41,17 40

35 32

30 R4 R3 25 24 22 22 R2 20 R1

15 9,26 10 6,21 5

0 % n % area

Figura 2.4 – Distribuzione percentuale delle classi di rischio del bacino e delle aree intermedie.

2.5.2 Analisi dei territori distinti per comune Comune di Catania Nel territorio Comunale di Catania, per i dissesti censiti, sono state individuate tutte le classi di pericolosità: • n. 17 aree ricadono nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superficie complessiva di 12,60 Ha; • n. 6 aree rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 3,88 Ha; • n. 9 aree rientrano nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie complessiva di 16,00 Ha; • n. 7 aree rientrano nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 4,26 Ha; • n. 2 aree ricadono nella classe a pericolosità bassa (P0) per una superficie complessiva di 0,29 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi a rischio con relativo livello d’attenzione da R2 e R4. Complessivamente sono state individuate n. 24 aree a rischio, tutte nel centro abitato. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • aree a rischio molto elevato (R4) n. 22 per una superficie complessiva di 7,93 Ha; • aree a rischio medio (R2) n. 2 per una superficie complessiva di 0,67 Ha;

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Comune di Aci Castello Nel territorio Comunale di Aci Castello, per i dissesti censiti, sono state individuate tutte le classi di pericolosità: • n. 2 aree ricadono nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superficie di 0,93 Ha; • n. 4 aree rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 4,36 Ha; • n. 3 aree rientrano nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie complessiva di 7,38 Ha; • n. 15 aree rientrano nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 8,10 Ha; • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità bassa (P0) per una superficie di 0,54 Ha. Inoltre sono state considerate le porzioni di aree a pericolosità relative ai dissesti che hanno origine nel territorio di Aci Catena. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi a rischio con relativo livello d’attenzione da R1 a R4. Complessivamente, sono state individuate n. 13 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • aree a rischio molto elevato (R4) n. 6 per una superficie complessiva di 3,23 Ha; • aree a rischio elevato (R3) n. 1 per una superficie di 1,20 Ha; • aree a rischio medio (R2) n. 5 per una superficie complessiva di 0,66 Ha; • aree a rischio moderato (R1) n. 1 per una superficie complessiva di 0,40 Ha. Gli elementi vulnerabili sono il centro abitato e le zone urbanizzate periferiche.

Comune di Aci Catena Nel territorio Comunale di Aci Catena, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità da P3 a P1. In particolare: • n. 1 area rientra nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie di 2,15 Ha; • n. 3 aree rientrano nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie complessiva di 34,66 Ha; • n. 5 aree rientrano nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 2,04 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi a rischio con relativo livello d’attenzione da R1 a R4. Complessivamente, sono state individuate n. 9 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • aree a rischio molto elevato (R4) n. 1 per una superficie complessiva di 1,42 Ha;

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• aree a rischio elevato (R3) n. 3 per una superficie complessiva di 23,01 Ha; • aree a rischio medio (R2) n. 2 per una superficie complessiva di 0,11 Ha; • aree a rischio moderato (R1) n. 3 per una superficie complessiva di 0,17 Ha. Gli elementi vulnerabili sono le zone urbanizzate periferiche, vie secondarie ed edifici isolati.

Comune di Acireale Nel territorio Comunale di Acireale, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità molto elevata, elevata e moderata, in particolare: • n. 12 aree ricadono nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superficie complessiva di 94,00 Ha; • n. 6 aree rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 8,12 Ha; • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità bassa (P0) per una superficie di 0,42 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi a rischio con relativo livello d’attenzione da R2 a R4. Complessivamente, sono state individuate n. 40 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • aree a rischio molto elevato (R4) n. 17 per una superficie complessiva di 6,69 Ha; • aree a rischio elevato (R3) n. 22 per una superficie complessiva di 1,18 Ha; • aree a rischio medio (R2) n. 1 per una superficie complessiva di 0,01 Ha; Gli elementi vulnerabili sono il centro abitato, le zone urbanizzate periferiche, strade principali e secondarie, la linea ferroviaria ed edifici isolati.

Comune di Calatabiano Nel territorio Comunale di Calatabiano, per i dissesti censiti, sono state individuate individuate quattro classi di pericolosità, in particolare: • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superficie di 0,22 Ha; • n. 7 aree rientrano nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie complessiva di 22,39 Ha; • n. 13 aree rientrano nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 2,80 Ha; • n. 2 aree ricadono nella classe a pericolosità bassa (P0) per una superficie complessiva di 4,96 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi

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a rischio con relativo livello d’attenzione da R1 a R4. Complessivamente sono state individuate n. 12 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • area a rischio molto elevato (R4) n. 1 per una superficie di 0,73 Ha; • aree a rischio medio (R2) n. 6 per una superficie complessiva di 0,69 Ha; • aree a rischio moderato (R1) n. 5 per una superficie complessiva di 1,01 Ha; Gli elementi vulnerabili sono gli edifici delle zone abitate periferiche, strade principali e secondarie, un elettrodotto e case sparse.

Comune di Camporotondo Etneo Nel territorio Comunale di Camporotondo Etneo è stato censito un solo dissesto con una classe di pericolosità elevata (P3) per una superficie di 0,43 Ha, all’interno della quale non sono presenti elementi a rischio.

Comune di Castiglione di Sicilia Nel territorio Comunale di Castiglione di Sicilia per i 6 dissesti censiti, sono state individuate due classi di pericolosità. In particolare: • n. 5 aree ricadono nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 0,54 Ha; • N. 1 area ricade nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie di 0,23 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate è stata segnata per l’unico elemento vulnerabile presente n. 1 area a rischio medio (R2) per una superficie di 0,01 Ha.

Comune di Fiumefreddo di Sicilia Nel territorio Comunale di Fiumefreddo di Sicilia, per i dissesti censiti, sono state individuate individuate le classi di pericolosità media e moderata in particolare: • n. 1 area rientra nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie complessiva di 1,05 Ha; • n. 1 area rientra nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 0,20 Ha; Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi a rischio con relativo livello d’attenzione. Complessivamente sono state individuate n. 3 aree tutte a rischio medio (R2) per una superficie complessiva di 0,20 Ha.

Comune di Giarre Nel territorio Comunale di Giarre, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità elevata e moderata, in particolare:

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• n. 1 area ricade nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superficie di 9,02 Ha. • n. 7 aree rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 6,74 Ha; • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie di 0,30 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi vulnerabili quali viabilità secondaria e acquedotti. Complessivamente sono state individuate n. 4 aree tutte a rischio elevato R3, per una superficie complessiva di 0,78 Ha.

Comune di Linguaglossa Nel territorio Comunale di Linguaglossa, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità media, moderata e bassa in particolare: • n. 5 aree rientrano nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie complessiva di 5,87 Ha; • n. 15 aree rientrano nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 28,58 Ha; • n. 11 aree ricadono nella classe a pericolosità bassa (P0) per una superficie complessiva di 13,89 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi a rischio con relativo livello d’attenzione R2 e R1. Complessivamente sono state individuate n. 25 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • aree a rischio medio (R2) n. 1 per una superficie complessiva di 0,04 Ha; • aree a rischio moderato (R1) n. 24 per una superficie complessiva di 1,41 Ha. Gli elementi vulnerabili sono le strade secondarie ed edifici isolati.

Comune di Mascali Nel territorio Comunale di Mascali, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità elevata, media e moderata, in particolare: • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie di 0,05 Ha; • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie di 0,09 Ha; • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie di 0,40 Ha.

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Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati come elementi vulnerabili i tratti di viabilità secondaria interessati. Complessivamente sono state individuate n. 2 aree a rischio così suddivise: • n. 1 area a rischio elevato (R3) per una superficie di 0,04 Ha; • n. 1 area a rischio moderato (R1) per una superficie di 0,04 Ha.

Comune di Milo Nel territorio Comunale di Milo, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità elevata, moderata e bassa, in particolare: • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie di 0,30 Ha; • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie di 0,08 Ha; • n. 2 aree rientrano nella classe a pericolosità bassa (P0) per una superficie di 0,21 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, è stata segnata per l’unico elemento vulnerabile presente n. 1 area a rischio medio (R2) per una superficie di 0,03 Ha.

Comune di Misterbianco Nel territorio Comunale di Misterbianco, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità media e moderata, in particolare: • n. 20 aree ricadono nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie complessiva di 57,65 Ha; • n. 11 aree rientrano nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 4,85 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, è stata segnata per l’unico elemento vulnerabile presente n. 1 area a rischio medio (R2) per una superficie di 0,15 Ha.

Comune di Motta S. Anastasia Nel territorio Comunale di Motta S. Anastasia, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità da P4 a P1, in particolare: • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superficie di 1,36 Ha; • n. 3 aree rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 16,96 Ha;

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• n. 18 aree ricadono nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie complessiva di 177,80 Ha; • n. 9 aree rientrano nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 5,02 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi a rischio con relativo livello d’attenzione da R2 a R4. Complessivamente sono state individuate n. 27 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • aree a rischio molto elevato (R4) n. 4 per una superficie complessiva di 10,07 Ha; • aree a rischio elevato (R3) n. 10 per una superficie complessiva di 3,62 Ha; • aree a rischio medio (R2) n. 13 per una superficie complessiva di 4,11 Ha. Gli elementi vulnerabili sono il centro abitato, gli insediamenti industriali e artigianali, la viabilità secondaria e gli elettrodotti.

Comune di Piedimonte Etneo Nel territorio Comunale di Piedimonte Etneo, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità da P4 a P0, in particolare: • n. 2 aree ricadono nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superficie complessiva di 15,66 Ha; • n. 2 aree rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 1,01 Ha; • n. 2 aree ricadono nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie complessiva di 5,43 Ha; • n. 8 aree rientrano nella classe a pericolosità moderata (P1) per una superficie complessiva di 3,82 Ha; • n. 1 aree ricade nella classe a pericolosità bassa (P0) per una superficie complessiva di 2,05 Ha; Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati i singoli elementi a rischio con relativo livello d’attenzione da R1 a R2. Complessivamente sono state individuate n. 9 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • aree a rischio medio (R2) n. 4 per una superficie complessiva di 0,25 Ha; • aree a rischio moderato (R1) n. 5 per una superficie di 0,29 Ha. Gli elementi vulnerabili sono la viabilità secondaria e gli edifici sparsi.

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Comune di Riposto Nel territorio Comunale di Riposto, per i dissesti censiti, sono state individuate n. 6 aree che rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 4,27 Ha. All’interno di queste aree non sono presenti elementi a rischio.

Comune di S. Gregorio di Catania Nel territorio Comunale di S. Gregorio di Catania, per i dissesti censiti, sono state individuate n. 2 aree che rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 1,00 Ha. All’interno di queste aree non sono presenti elementi a rischio.

Comune di S. Agata li Battiati Nel territorio Comunale di S. Agata li Battiati, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità da P3 a P0, in particolare: • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie di 1,89 Ha; • n. 1 aree rientra nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie di 2,90 Ha; • n. 1 aree ricade nella classe a pericolosità bassa (P0) per una superficie di 1,25 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e degli edifici del centro abitato presenti, come elementi a rischio, all’interno del perimetro delle relative aree, sono state individuate n. 3 aree a rischio. La suddivisione per livello di rischio è qui di seguito riportata: • aree a rischio molto elevato (R4) n. 2 per una superficie complessiva di 1,84 Ha; • area a rischio moderato (R1) n. 1 per una superficie di 1,33 Ha.

Comune di S. Alfio Nel territorio Comunale di S. Alfio, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità elevata e media, in particolare: • n. 5 aree rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 2,88 Ha; • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie di 1,21 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati come elementi vulnerabili gli edifici del centro abitato. Complessivamente sono state individuate n. 4 aree tutte a rischio molto elevato R4, per una superficie complessiva di 0,18 Ha.

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Comune di S. Venerina Nel territorio Comunale di S. Venerina, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità molto elevata, elevata e media, in particolare: • n. 2 aree ricadono nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superficie complessiva di 1,93 Ha; • n. 3 aree rientrano nella classe a pericolosità elevata (P3) per una superficie complessiva di 2,49 Ha; • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie di 0,47 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati come elementi vulnerabili i tratti di viabilità interessati ed edifici della periferia urbanizzata. Complessivamente sono state individuate n. 4 aree a rischio così suddivise: • n. 2 aree a rischio molto elevato (R4) per una superficie complessiva di 0,14 Ha; • n. 2 aree a rischio elevato (R3) per una superficie complessiva di 0,32 Ha.

Comune di Valverde Nel territorio Comunale di Valverde, per i dissesti censiti, sono state individuate le classi di pericolosità molto elevata e media, in particolare: • n. 7 aree ricadono nella classe a pericolosità molto elevata (P4) per una superficie complessiva di 8,76 Ha; • n. 1 area ricade nella classe a pericolosità media (P2) per una superficie di 2,11 Ha. Sulla base delle classi di pericolosità precedentemente individuate e delle infrastrutture presenti all’interno del perimetro delle relative aree, sono stati segnati come elementi vulnerabili edifici isolati e quelli del nucleo di Crocifisso Nizzeti. Complessivamente sono state individuate n. 3 aree a rischio così suddivise: • n. 2 aree a rischio molto elevato (R4) per una superficie complessiva di 0,18 Ha; • n. 1 area a rischio elevato (R3) per una superficie di 0,66 Ha.

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Capitolo 3 PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO

3 PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO GEOMORFOLOGICO La mitigazione del rischio, obiettivo prioritario del Piano, può conseguirsi attraverso le azioni di seguito sintetizzate: ƒ attenuazione della vulnerabilità delle zone in dissesto attraverso la realizzazione di opere di sostegno e rinforzo o la realizzazione di opere di protezione di tipo passivo; ƒ realizzazione di opere di consolidamento e sistemazioni idraulico-forestali finalizzate alla riduzione della pericolosità delle aree in dissesto censite; ƒ riduzione delle condizioni di rischio attraverso limitazioni dell’attività edilizia e\o il trasferimento di edifici e centri abitati. In questo capitolo si è proceduto alla raccolta e all’analisi degli interventi di mitigazione del rischio che i comuni e i vari enti hanno proposto o che necessitano di interventi da programmare, a seguito della perimetrazione e studio di aree a pericolosità, che inducono aree a rischio elevato e molto elevato (R3 ed R4),. Gli interventi proposti e da programmare sono lo strumento indispensabile per la redazione di un piano esaustivo e puntuale degli interventi progettuali di mitigazione e del fabbisogno finanziario necessario.

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Nelle tabelle esplicative, riportate in seguito, l’intervento è stato associato al codice del dissesto corrispondente, in quanto l’obiettivo finale è quello di eliminare le cause legate alla presenza dello stesso. Per la stesura di questo capitolo sono stati considerati: - le proposte di intervento delle schede allegate alla circolare A.R.T.A. 1/2003 trasmesse dai comuni; - gli interventi di programmazione POR Sicilia, misure 1.07 Az. A e Az. B, L.183/89 e della L.267/98 presso l’A.R.T.A.; - gli interventi di urgenza e somma urgenza espletati dagli uffici del Genio Civile delle province interessate; - i progetti di cui alla misura POR Sicilia 1.09 gestiti dal Dipartimento Regionale delle Foreste nonchè gli interventi programmati dallo stesso ente; - la programmazione del Dipartimento di Protezione Civile; - gli interventi delle Province regionali e degli UTC. Oltre agli elenchi di cui sopra è stato definito anche l’ordine di priorità nelle aree caratterizzate da livello di rischio R3 ed R4. I dati suddetti, aggiornati fino a Marzo 2006, sono stati acquisiti direttamente dal personale tecnico PAI, grazie alla disponibilità e alla fattiva collaborazione dei diversi enti territoriali e amministrazioni regionali. Trattandosi quindi di dati ufficiosi, ad eccezione dei dati presentati mediante le schede allegate alla circolare A.R.T.A. 1/03, essi potrebbero contenere informazioni incomplete e quindi non rappresentano la totalità degli interventi di mitigazione del rischio realizzati o in progettazione.

3.1 Interventi progettuali Nelle tabelle a seguire viene riportato lo stato di progettazione proposto nell’intero bacino e suddiviso per singolo comune; laddove lo stato di progettazione non coincide con uno studio di fattibilità, un progetto preliminare, definitivo o esecutivo, viene indicato il termine di “scheda”, riferendosi alla scheda allegata alla circolare 1/03. Gli altri dati significativi riportati nelle tabelle sono: il codice di riferimento del dissesto, la classe degli elementi a rischio (E), la condizione di pericolosità (P), il livello di rischio di pertinenza (R), titolo del progetto, tipologia d’intervento, ente proponente, importo e fonte di finanziamento. Nel caso in cui non siano stati forniti dati, la tabella corrispondente al singolo comune non viene riportata.

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Tabella 3.1.1 - Elenco degli interventi proposti nel Comune di Catania . à R t i

o Costo hi Codice los Titolo Tipologia Stato Ente to a

o Note

n Località progetto

dissesto c progetto intervento progetto Proponente ri

Risc (€) eme Pe El

recupero consolidamento e Scheda ambientale di 095-3CT-022 E4 P4 R4 Leucatia regimazione scheda 1.500.000,00 Comune A.R.T.A. Leucatia -monte acque Circolare 1/03 S.Paolillo

S.Sofia Recupero Scheda Consolidamento 095-3CT-007 E4 P2 R4 (Cittadella ambientale della scheda 1.000.000,00 Comune A.R.T.A. scarpata universitaria) collina di S.Sofia Circolare 1/03

Scheda 095-3CT-008 E4 P2 R4 S.Sofia - Cibali consolidamento scheda 2.000.000,00 Comune A.R.T.A. Circolare 1/03

Consolidamento Scheda 095-3CT-010 E4 P2 R4 Monte Po collina di Monte consolidamento scheda 3.500.000,00 Comune A.R.T.A. Po Circolare 1/03

Centro abitato Consolidamento Scheda Piazza Fusinato - del fronte 095-3CT-015 E4 P4 R4 scheda 300.000,00 Comune A.R.T.A. Piazza roccioso della ex Circolare 1/03 Montessori cava

Sistemazione idraulico- Scheda T.Acquicella - forestale del Regimazione 095-3CT-017 E4 P3 R4 scheda 500.000,00 Comune A.R.T.A. Librino nord versante in acque Circolare 1/03 sponda sinistra del T.Acquicella

Scheda Villagio Monte 095-3CT-018 -P3 - Comune A.R.T.A. Po sud Circolare 1/03

Sistemazione Scheda 095-3CT-019 - P1 - Telegrafo idrogeologica scheda 250.000,00 Comune A.R.T.A. - P2 - vecchio 095-3CT-020 del versante Circolare 1/03

Sistemazione Scheda Fossa della 095-3CT-021 -P1 - idrogeologica scheda 300.000,00 Comune A.R.T.A. Creta del versante Circolare 1/03

Sistemazione 095-3CT-032a - P2 - Scheda Fossa della idraulico- Consolidamento 095-3CT-032b - P0 - scheda 400.000,00 Comune A.R.T.A. Creta Est forestale del scarpata - P2 - Circolare 1/03 095-3CT-032c versante

Consolidamento Vicolo Scheda della scarpata di Consolidamento 095-3CT-033 E4 P4 R4 Montecassino - scheda 2.000.000,00 Comune A.R.T.A. vicolo scarpata Acquicella Circolare 1/03 Montecassino Sistemazione Scheda idraulico- Consolidamento 095-3CT-036 E4 P3 R4 Pigno scheda 300.000,00 Comune A.R.T.A. forestale del scarpata Circolare 1/03 versante Consolidamento Lungomare Scheda 095-3CT-028 E4 P4 R4 delle falesie del Consolidamento e Ognina-Guardia- scheda 7.500.000,00 Comune A.R.T.A. E4 P4 R4 litorale di disgaggi 095-3CT-029 Porto di Catania Circolare 1/03 Catania

Sistemazione regimazione Scheda idraulico- acque superficiali, 095-3CT-035c E4 P3 R4 San Giorgio scheda 1.800.000,00 Comune A.R.T.A. forestale delle risagomatura e Circolare 1/03 scarpate piantumazione

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Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i bacini idrografici per l’Assetto Idrogeologico del F. Simeto e del F. Alcantara

. R tà i o s

i Costo h Codice lo Titolo Tipologia Stato Ente

c Località progetto Note dissesto s progetto intervento progetto Proponente

Ri (€) emento a l Perico E

regimazione Sistemazione Scheda acque superficiali, 095-3CT-016 E4 P2 R4 Monte Po Ovest idrogeologica scheda 2.000.000,00 Comune A.R.T.A. consolidamento del versante Circolare 1/03 versante messa in Recupero sicurezza delle Nesima-Corso Scheda ambientale scarpate, no dissesto Amedeo Duca scheda 1.500.000,00 Comune A.R.T.A. creazione area a rimodellamento d'Aosta Circolare 1/03 verde attrezzato morfologico,piantu mazione messa in Sistemazione el Scheda Cibali sud - via sicurezza della 095-3CT-014 E4 P4 R4 fronte lavico di scheda 252.960,00 Comune A.R.T.A. Rometta scarpata rocciosa, via Rometta Circolare 1/03 disgaggio

Tabella 3.1.2 - Elenco degli interventi proposti nel Comune di Aci Catena R. tà o si a Costo o hi Codice l Titolo Tipologia Stato Ente to Note

n Località progetto sc

co Proponente dissesto e progetto intervento progetto i r

Ri (€) e em l P E Stabilizzazione di un versante Scheda Crocifisso di franoso in stabilizzazione 095-3AT-007 E2 P1 R1 scheda 590.000,00 Comune A.R.T.A. Nizzeti località area in dissesto Circolare 1/03 Crocifisso di Nizzeti La "Timpa" di Acicatena. Scheda Timpa di Consolidamento consolidamento no dissesto scheda 2.800.000,00 Comune A.R.T.A. Acicatena di un versante parete rocciosa Circolare 1/03 roccioso ed opere di difesa

Tabella 3.1.3 - Elenco degli interventi proposti nel Comune di Motta S. Anastasia R. tà o si

i Costo Codice o Titolo Tipologia Stato Ente Località progetto Note sch

col Proponente dissesto ento a progetto intervento progetto ri

Ri (€) e em P El

Consolidamento Centro abitato Scheda del centro stabilizzazione 095-3MO-030 E4 P3 R4 (versante sud- scheda 1.652.662,07 Comune A.R.T.A. abitato versante versanti est) Circolare 1/03 sud-est

Consolidamento Centro abitato Scheda del centro stabilizzazione 095-3MO-028 E4 P3 R4 (versante nord- scheda 2.065.827,59 Comune A.R.T.A. abitato versante versanti est) Circolare 1/03 nord-est

Scheda Consolidamento stabilizzazione 095-3MO-029 E4 P4 R4 Centro storico scheda 2.500.000,00 Comune A.R.T.A. zona centrale versanti Circolare 1/03

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Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Tabella 3.1.4 - Elenco degli interventi proposti nel Comune di Piedimonte Etneo à t o si a R.

i Costo Codice o Titolo Tipologia Stato Ente to Località progetto Note sch

col Proponente dissesto en progetto intervento progetto i r

Ri (€) m e e l P E

Ripristino della funzionalità idraulica del Scheda 095-3PD-001 - P4 - C.da Serra Stabilizzazione T.Zambataro e scheda 2.170.276,85 Comune A.R.T.A. 095-3PD-011 - P4 - Canneto area in frana consolidamento Circolare 1/03 di un versante in frana

Frana di Monte Finocchio_ Frazione di Scheda Frazione di Presa_ Stabilizzazione 095-3PD-010 E1 P3 R2 scheda 2.580.000,00 Comune A.R.T.A. Presa Consolidamento parete rocciosa Circolare 1/03 del versante roccioso e opere di difesa

Stabilizzazione di dissesti Scheda 095-3PD-003 E2 P2 R2 C.da Serra gravitativi lungo Stabilizzazione scheda 2.025.000,00 Comune A.R.T.A. 095-3PD-002 E2 P2 R2 Conca il versante area in frana Circolare 1/03 orientale di Serra Conca

Tabella 3.1.5 - Elenco degli interventi proposti nel Comune di Sant'Alfio à t o si a R.

i Costo Codice o Titolo Tipologia Stato Ente to Località progetto Note sch

col Proponente dissesto en progetto intervento progetto i r

Ri (€) m e e l P E Progetto di consolidamento del costone roccioso lungo il torrente Centro abitato Tagliaborse (costone Scheda all'interno del consolidamento Progetto 095-3SF-003 E4 P3 R4 roccioso lungo il 2.500.000,00 Comune A.R.T.A. centro abitato parete rocciosa esecutivo torrente Circolare 1/03 tratto via Tagliaborse) Calvario via Vittorio Emanuele nel comune di S.Alfio (Ct)

74

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i bacini idrografici per l’Assetto Idrogeologico del F. Simeto e del F. Alcantara

Tabella 3.1.6 - Elenco degli interventi proposti nel Comune di Santa Venerina à t i o s a R.

i Costo o h Codice lo Titolo Tipologia Stato Ente c

o Località progetto Note s

c Proponente dissesto ent progetto intervento progetto i r

Ri (€) em l Pe E Realizzazione di strutturre di contenimento del terrapieno Scheda Torrente Fago 095-3SV-005 E4 P4 R4 (gabbionature) e scheda 2.000.000,00 Comune A.R.T.A. "Salto del Fago" rifacimento dei Circolare 1/03 muri di sostegno dei terrazzamenti Realizzazione di strutturre di Torrente Guddi contenimento (confine tra del terrapieno Scheda 095-3SV-001 E2 P3 R3 comune di (gabbionature) e scheda 1.500.000,00 Comune A.R.T.A. Santa Venerina rifacimento dei Circolare 1/03 e Giarre) muri di sostegno dei terrazzamenti

3.2 Priorità degli interventi Le verifiche tra lo stato di dissesto individuato, la conseguente valutazione della pericolosità e l’analisi degli elementi a rischio presenti all’interno dell’area di pericolosità, hanno permesso di definire un elenco ordinato e ristretto di dissesti che determinano un livello di rischio R3 e R4. Agli elementi di questo elenco, è stato associato il livello di priorità decrescente da 1 a 6, in base a quanto stabilito dalla Relazione Generale del P.A.I., che determina una gradualità delle priorità, in base al valore dell’elemento a rischio ed alla pericolosità (vedi Tabella 9.1 della Relazione Generale). Nelle seguenti tabelle viene riportato l’elenco dei rischi R3 ed R4 suddivisi per ciascun territorio comunale ricadente nell’area territoriale tra i bacini del fiume Simeto e del fiume Alcantara. La tabella specifica nell’ordine il grado di priorità (G.P.), il codice del dissesto, la classe attribuita agli elementi a rischio presenti (E), il livello di pericolosità (P), il livello di rischio (R), la localizzazione, lo stato del progetto, l’importo del progetto. Quest’ultimo è stato differenziato in due colonne: nella prima, se trattasi di progetti preliminari, definitivi o esecutivi, nella seconda invece sono stati inseriti gli importi derivanti da valutazione sommaria dell’importo attraverso la sola presentazione delle schede progettuali allegate alla circolare A.R.T.A. 1/03 o da stima di massima compiuta dal personale tecnico PAI.

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Tabella 3.2.1 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di Catania COMUNE DI CATANIA .

R Importo previsto tà o si

i Importo da scheda (Circ. o

Codice l G.P. Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o sch co dissesto ento a ri

Ri [€] stima ARTA m e e

P [€] El 1° 095-3CT-009 E4 P4 R4 Viale Bolano stima ARTA 270.000,00 1° 095-3CT-014 E4 P4 R4 Via Rometta scheda 252.960,00 Piazza Fusinato - 1° 095-3CT-015 E4 P4 R4 scheda 300.000,00 via Petraro 1° 095-3CT-017 E4 P3 R4 Nesima Inferiore scheda 500.000,00 1° 095-3CT-022 E4 P4 R4 Leucatia scheda 1.500.000,00 1° 095-3CT-025 E4 P4 R4 Viale Ulisse stima ARTA 320.000,00 1° 095-3CT-026 E4 P4 R4 Viale Ulisse stima ARTA 260.000,00 Lungomare 095-3CT- 1° E4 P4 R4 Ognina - Piazza scheda 7.500.000,00 028/29 Nettuno 1° 095-3CT-030 E4 P4 R4 Guardia - Caito stima ARTA 1.850.000,00 Vicolo 1° 095-3CT-033 E4 P4 R4 scheda 2.000.000,00 Montecassino

1° 095-3CT-035c E4 P3 R4 San Giorgio scheda 1.800.000,00

1° 095-3CT-036 E4 P3 R4 Pigno scheda 300.000,00 Cittadella 2° 095-3CT-007 E4 P2 R4 scheda 1.000.000,00 Universitaria 2° 095-3CT-008 E4 P2 R4 Via S.Sofia scheda 2.000.000,00 2° 095-3CT-055 E4 P2 R4 San Giorgio stima ARTA 350.000,00 2° 095-3CT-010 E4 P2 R4 Monte Po scheda 3.500.000,00 2° 095-3CT-016 E4 P2 R4 Monte Po scheda 2.000.000,00 TOTALE € - 25.702.960,00

Tabella 3.2.2 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di Aci Catena

COMUNE DI ACI CATENA

R. Importo previsto tà o si a

i Importo da scheda (Circ. o h

Codice l to

G.P. c Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o s co dissesto en i r

Ri [€] stima ARTA m e e l P [€] E

3° 095-3AT-009 E3 P3 R4 Vambolieri stima ARTA 1.450.000,00 4° 095-3AT-002 E3 P2 R3 Vambolieri stima ARTA 4.500.000,00 TOTALE € - 5.950.000,00

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i bacini idrografici per l’Assetto Idrogeologico del F. Simeto e del F. Alcantara

Tabella 3.2.3 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di Aci Castello COMUNE DI ACICASTELLO .

à Importo previsto t si a R Importo da scheda (Circ. o o

Codice l t

G.P. n Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o schio co e dissesto i i r

R [€] stima ARTA e

P [€] Elem Lungomare 1° 095-3AC-021 E4 P3 R4 stima ARTA 3.850.000,00 Acicastello Castello 1° 095-3AC-020 E4 P4 R4 stima ARTA 3.400.000,00 Normanno 1° 095-3AC-022 E4 P3 R4 La Scogliera stima ARTA 2.500.000,00 1° 095-3AT-025 E4 P4 R4 Vambolieri stima ARTA 650.000,00 2° 095-3AC-009 E4 P2 R4 Vambolieri stima ARTA 1.350.000,00 2° 095-3AT-024 E4 P2 R4 Vambolieri stima ARTA 450.000,00 4° 095-3AT-002 E3 P2 R3 Vambolieri stima ARTA 1.550.000,00 TOTALE € - 13.750.000,00

Tabella 3.2.4 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di Acireale COMUNE DI ACIREALE

Importo previsto tà o si a R.

i Importo da scheda (Circ. o

Codice h G.P. to Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o sc col dissesto en i r

Ri [€] stima ARTA e em

P [€] El 1° 095-3AI-002 E4 P4 R4 Pozzillo stima ARTA 1.450.000,00 1° 095-3AI-012 E4 P4 R4 S.Maria La Scala stima ARTA 3.500.000,00 1° 095-3AI-013 E4 P3 R4 Via Cosentino stima ARTA 350.000,00 1° 095-3AI-015 E4 P4 R4 S.Caterina stima ARTA 2.450.000,00 3° 095-3AI-006 E3 P3 R4 Mortari stima ARTA 730.000,00 3° 095-3AI-007 E3 P3 R4 Mortari stima ARTA 820.000,00 3° 095-3AI-009 E3 P4 R4 La Timpa stima ARTA 6.500.000,00 Mulino Testa 5° 095-3AI-014 E2 P4 R3 stima ARTA 2.150.000,00 Dell'Acqua 6° 095-3AI-011 E1 P4 R3 Malascesa stima ARTA 650.000,00 6° 095-3AI-016 E1 P4 R3 S.Caterina stima ARTA 1.850.000,00 TOTALE € - 20.450.000,00

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Tabella 3.2.5 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di Calatabiano COMUNE DI CALATABIANO . R

à Importo previsto t i o

i Importo da scheda (Circ.

Codice h to a c

G.P. n Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o s

dissesto e ricolos

Ri [€] stima ARTA

Pe [€] Elem

2° 095-3CL-017 E4 P2 R4 Serra San Biagio stima ARTA 2.100.000,00 TOTALE € - 2.100.000,00

Tabella 3.2.6 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di Giarre COMUNE DI GIARRE

Importo previsto o sità a R.

i Importo da scheda (Circ. o o Codice h t

G.P. n Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o sc col dissesto e i

Ri [€] stima ARTA em l Per [€] E

Strada Croce 5° 095-3GI-003 E2 P4 R3 stima ARTA 1.350.000,00 Salice Strada Croce 5° 095-3GI-004 E2 P3 R3 stima ARTA 1.850.000,00 Salice 5° 095-3GI-006 E2 P3 R3 Favarazza stima ARTA 350.000,00 5° 095-3GI-007 E2 P3 R3 Baglio stima ARTA 650.000,00 TOTALE € - 4.200.000,00

Tabella 3.2.7 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di Mascali COMUNE DI MASCALI . R

à Importo previsto t i o

i Importo da scheda (Circ.

Codice h to a c

G.P. n Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o s

dissesto e ricolos

Ri [€] stima ARTA

Pe [€] Elem

5° 095-3MS-002 E2 P3 R3 Puntalazzo stima ARTA 480.000,00 TOTALE € - 480.000,00

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i bacini idrografici per l’Assetto Idrogeologico del F. Simeto e del F. Alcantara

Tabella 3.2.8 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di Motta S. Anastasia COMUNE DI MOTTA S.ANASTASIA

tà Importo previsto a R. o si Importo da Codice o scheda (Circ. ARTA G.P. Località Stato progetto progetto schi col dissesto ento n.1/03) o stima

Ri [€] ARTA [€] em Peri El

1° 095-3MO-029 E4 P4 R4 Abitato - Neck scheda 2.500.000,00 Via Vittorio 1° 095-3MO-030 E4 P3 R4 scheda 1.652.662,05 Emanuele 1° 095-3MO-028 E4 P3 R4 Nord-est Abitato scheda 2.065.827,59 4° 095-3MO-002 E3 P2 R3 Monte Tiritì stima ARTA 2.600.000,00 4° 095-3MO-003 E3 P2 R3 Monte Tiritì stima ARTA 1.450.000,00 Valanghe 4° 095-3MO-011 E3 P2 R3 stima ARTA 2.250.000,00 d'Inverno Valanghe 4° 095-3MO-012 E3 P2 R3 stima ARTA 2.450.000,00 d'Inverno TOTALE € - 14.968.489,64

Tabella 3.2.9 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di S. Agata li Battiati COMUNE DI SANT'AGATA LI BATTIATI

Importo previsto tà o si a R.

i Importo da scheda (Circ. o

Codice h G.P. Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o sc col dissesto ento ri

Ri [€] stima ARTA e em l P [€] E

1° 095-3SL-001b E4 P3 R4 Leucatia stima ARTA 2.250.000,00

2° 095-3SL-002 E4 P2 R4 Leucatia stima ARTA 350.000,00 TOTALE € - 2.600.000,00

Tabella 3.2.10 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di S. Alfio

COMUNE DI S.ALFIO .

R Importo previsto tà o si a

i Importo da scheda (Circ. o o h Codice l G.P. Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o sc co dissesto ent i r

Ri [€] stima ARTA m e e

P [€] El

1° 095-3SF-003 E4 P3 R4 Abitato esecutivo 2.500.000,00

TOTALE 2.500.000,00

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Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Tabella 3.2.11 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di S. Venerina COMUNE DI SANTA VENERINA . R à Importo previsto

o a

i Importo da scheda (Circ. o h Codice losit

G.P. o Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o dissesto sc ric

Ri [€] stima ARTA

Pe [€] Element

1° 095-3SV-005 E4 P4 R4 Badia - T.Fago scheda 2.000.000,00 4° 095-3SV-006 E3 P2 R3 Codavolpe stima ARTA 450.000,00 5° 095-3SV-001 E2 P3 R3 T.Guddi scheda 1.500.000,00 TOTALE € - 3.950.000,00

Tabella 3.2.12 - Elenco dei rischi R3 e R4 con relativo Grado di Priorità (G.P.) e fabbisogno finanziario nel Comune di Valverde COMUNE DI VALVERDE

Importo previsto o sità a R.

i Importo da scheda (Circ. o

Codice l to

G.P. o Località Stato progetto progetto ARTA n.1/03) o sch c dissesto en i

Ri [€] stima ARTA em l Per [€] E

1° 095-3VA-001 E4 P4 R4 Sud-Est abitato stima ARTA 780.000,00

4° 095-3VA-007 E3 P2 R3 Crocifisso Nizzeti stima ARTA 1.850.000,00 TOTALE € - 2.630.000,00

3.3 Fabbisogno progettuale e finanziario Sulla base degli interventi progettuali segnalati da vari enti territoriali e amministrazioni regionali e soprattutto dalle Amministrazioni Comunali (con particolare riferimento alle schede trasmesse in risposta alla Circolare n° 1/2003 dell’A.R.T.A.), è stato possibile quantificare il fabbisogno relativo ai progetti esistenti. Gli importi segnalati inerenti alle schede progettuali, di cui non esistono progetti preliminari, definitivi o esecutivi, sono da considerare largamente presuntivi, in quanto non corredati da un computo metrico estimativo, neanche sommario. Nelle aree in dissesto dove sono presenti elementi a rischio classificati R3 o R4, in cui non risulta programmazione progettuale ed economica, per la mitigazione del rischio, è stata compiuta dal personale tecnico P.A.I. una stima del fabbisogno per ogni intervento. La stima è stata fondata su ipotesi progettuali caratterizzate da tecniche ingegneristiche a basso impatto ambientale e metodologie di ingegneria naturalistica. La tabella seguente illustra la differenza tra numero dei dissesti che determina una necessità di intervento in base al sistema di priorità adottato ed il numero dei progetti già elaborato, suddivisi per stato della progettazione raggiunta. Si ricorda però che la ricognizione eseguita si basa sui titoli dei progetti e sul loro importo, quindi non risulta un quadro completo degli interventi da realizzare. Poiché sono anche possibili

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i bacini idrografici per l’Assetto Idrogeologico del F. Simeto e del F. Alcantara

duplicazioni o non completezza degli interventi di mitigazione, l’istruttoria dei progetti presentati completerà il fabbisogno progettuale e finanziario.

Tabella 3.3.1 - Stato della progettazione per l’Area territoriale tra i bacini del F. Simeto e del F. Alcantara nelle aree a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4)

Interventi necessari in aree a rischio elevato e molto elevato 57

Finanziato e/o in fase di realizzazione 0

Esecutivo 1 Interventi proposti e stato Definitivo 0 18 progettazione Preliminare 0 indicazione scheda circ. 17 ARTA 1/03 Totale progetti proposti, finanziati e/o in fase di realizzazione 18

Progetti da programmare 39

Nella tabella a seguire invece, viene riportato il fabbisogno finanziario necessario alla copertura economica degli interventi da realizzarsi nelle aree a rischio elevato e molto elevato, suddivisi in base al livello di progettazione per ciascun comune.

Tabella 3.3.2 - Fabbisogno finanziario necessario per gli interventi da realizzarsi, nelle aree a rischio elevato (R3) e molto elevato (R4), distinto per comune.

Stato progettazione FABBISOGNO PRELIMINARE, SCHEDA PER COMUNE Comune ESECUTIVO DEFINITIVO STUDIO DI Circ. ARTA n.1/03 TOTALE FATTIBILITA' o Stima ARTA

N. Importo (€) N. Importo (€) N. Importo (€) N. Importo (€) N. Importo (€)

ACI BONACCORSI 0 -

ACI CASTELLO 7 13,750,000.00 7 13,750,000.00 ACI CATENA 2 5,950,000.00 2 5,950,000.00

ACI SANT'ANTONIO 0 -

ACIREALE 10 20,450,000.00 10 20,450,000.00 BELPASSO 0 - CALATABIANO 1 2,100,000.00 1 2,100,000.00

CAMPOROTONDO 0 -

CASTIGLIONE DI 0 - SICILIA CATANIA 17 25,702,960.00 17 25,702,960.00 FIUMEFREDDO 0 - GIARRE 4 4,200,000.00 4 4,200,000.00

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Stato progettazione FABBISOGNO PRELIMINARE, SCHEDA PER COMUNE Comune ESECUTIVO DEFINITIVO STUDIO DI Circ. ARTA n.1/03 TOTALE FATTIBILITA' o Stima ARTA

N. Importo (€) N. Importo (€) N. Importo (€) N. Importo (€) N. Importo (€) MASCALI 1 480,000.00 1 480,000.00 MASCALUCIA 0 - MILO 0 - MISTERBIANCO 0 - MOTTA 7 14,968,489.64 7 14,968,489.64 S.ANASTASIA NICOLOSI 0 - PEDARA PIEDIMONTE 0 - ETNEO RIPOSTO 0 - SAN GIOVANNI LA 0 - PUNTA SAN GREGORIO DI 0 - CATANIA SAN PIETRO 0 - CLARENZA

SANTA VENERINA 3 3,950,000.00 3 3,950,000.00

SANT'AGATA LI 2 2,600,000.00 2 2,600,000.00 BATTIATI SANT'ALFIO 1 2,500,000.00 1 2,500,000.00 TRECASTAGNI 0 - TREMESTIERI 0 - VALVERDE 2 2,630,000.00 2 2,630,000.00 VIAGRANDE 0 - ZAFFERANA 0 - ETNEA FABBISOGNO TOTALE 1 2,500,000.00 0 - 0 - 56 96,781,449.64 57 € 99,281,449.64 BACINO

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Capitolo 4 ANALISI DEL RISCHIO IDRAULICO

4.1. Metodologia Operativa L’individuazione e la perimetrazione delle aree a rischio idraulico è stata eseguita dopo una preliminare caratterizzazione dell’ambiente fisico. In tale fase sono stati individuati il reticolo idrografico ed i limiti dei bacini e si è effettuata una prima caratterizzazione delle aste fluviali. Contemporaneamente, si sono acquisiti tutti gli elementi conoscitivi utili all’individuazione delle aree potenzialmente inondabili attraverso informazioni storiche e analisi di tipo territoriale.

Sulla base degli eventi accaduti in passato ovvero sulla oggettiva constatazione di situazioni di pericolo derivanti dalla presenza di infrastrutture interferenti con la rete idrografica si sono perimetrate le aree e si è valutato il rischio tenendo conto dei danni subiti dai beni insistenti sull’area.

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4.2. Scelta delle Aree Potenzialmente Inondabili

4.2.1. Analisi Storico-Inventariale In questa fase si sono reperite tutte le informazioni storiche e gli studi esistenti al fine di localizzare le aree potenzialmente inondabili.

Studi e segnalazioni Al fine di localizzare e caratterizzare tutti gli eventi avvenuti nel passato che hanno causato danni a cose o persone, si sono raccolti dati e informazioni attraverso la consultazione delle seguenti fonti:

- Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico del 2000 approvato con D.A. 298/41 del 4/7/2000 (P.S. 2000); - Aggiornamento del Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico del 2000 approvato con D.A. 543 del 22.07.2002 (Agg. 2002); - Revisioni del Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico del 2000 (Rev. P.S.); - Segnalazioni Comuni (Segn. Comune); - Piano Regolatore Generale, segnalazioni di dissesti (P.R.G.); - Studi ed Ordinanze della Protezione Civile (Prot. Civ.); - Altri Enti:Uffici del Genio Civile, Province, Consorzi ASI, ecc.(Altri Enti); - Risposta alla Circolare ARTA n. 1 del 07.03.2003 (Circ. 1/2003);

In Tabella 4.1 si riportano le fonti dei dati reperiti per ogni comune ricadente all’interno dell’area in studio.

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Tabella 4.1 - Fonti dei dati ripartiti per comune.

P.S. Agg. Rev. Segn. Prot. Altri Circ. COMUNI P.R.G. 2000 2002 P.S. Comune Civ. Enti 1/2003 Aci Bonaccorsi x x x Aci Castello x Aci Catena x x Acireale x x x x x x Aci Sant’Antonio x x x x x Belpasso Calatabiano x Camporotondo Etneo Castiglione di Sicilia CATANIA x x x Fiumefreddo di Sicilia x Giarre x x x Gravina di Catania Linguaglossa x Mascali x x x Mascalucia x Milo Misterbianco Motta Sant’Anastasia Nicolosi Pedara x x Piedimonte Etneo x x Riposto x x S. Giovanni la Punta S. Gregorio di Catania S. Pietro Clarenza Sant’Agata li Battiati Sant’Alfio x x Santa Venerina x x x Trecastagni Tremestieri Etneo Valverde x Viagrande x x Zafferana Etnea x

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Aci Bonaccorsi - Segn. Comune: prot. 63352 del 15.10.1999 del Comune di Aci Bonaccorsi. Oggetto: D.L. 180/98 – Individuazione aree ad elevato rischio idrogeologico ed adozione misure di salvaguardia. Censimento fenomeni franosi. Una nota a firma dell’assessore ai LL.PP. segnala il riversarsi copioso del torrente Lavina sulle strade comunali a causa dell’inadeguatezza delle sezioni d’alveo. - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di due nodi a rischio all’interno del centro abitato ed in particolare in Piazza Bellini e Piazza S. Apollonia. - Altri Enti: prot. 58788 del 16.10.2001 della Provincia Regionale di Catania. Oggetto: Smaltimento acque meteoriche lungo le arterie provinciali “torrente Indirizzo”. Una nota a firma dell’assessore provinciale alla viabilità segnala lo straripamento del torrente Indirizzo a causa di un restringimento della sezione dello scatolare destinato al suo deflusso. Si evidenziano danni alle strutture viarie nel territorio comunale di Viagrande ed Aci Bonaccorsi. Si segnala inoltre la mancanza di recapito finale idoneo per tali acque che, nel comune di Aci S. Antonio, vengono convogliate sulla rete viaria normalmente transitata con conseguente pericolo per la pubblica incolumità.

Aci Castello - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di dodici nodi a rischio.

Aci Catena - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di cinque nodi a rischio. - Circ. 1/2003: prot. 1894 del 15.03.2006 del Comune di Aci Catena. Oggetto: Trasmissione schede interventi Circolare A.R.T.A. 1/2003. Si individuano due interventi destinati alla mitigazione del rischio idraulico nei rioni Consolazione e Finocchiari derivante dal torrente Lavinaio-Platani.

Acireale - Agg. 2002: Sulla carta del rischio dell’Aggiornamento del Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico, risultano perimetrate tre aree interessate da rischio idraulico e ubicate lungo il corso del torrente

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Platani. Le tipologie di rischio individuate sono R3 e R4. Quest’ultima interessa la parte terminale del torrente a ridosso del centro abitato della frazione di Capomulini. - Rev. P.S.: Con il D.D.G. 704 dello 06.09.2002 sono state individuate due aree caratterizzate da rischio R3 ed R4 ed ubicate lungo il tratto terminale del torrente Pozzillo in corrispondenza dell’omonimo centro abitato. - Segn. Comune: Ordinanza N. 49/95 del Comune di Acireale. Oggetto: Sgombero per inagibilità di alcuni immobili siti in Acireale (CT), via Atanasia e via Marchese di S. Giuliano, in conseguenza del nubifragio del 13.03.95. prot. 16331 del 19.02.2002 del Comune di Acireale. Oggetto: Aree del territorio comunale a rischio di esondazione. Richiesta inserimento bacino ai sensi della circolare A.R.T.A. N° 63576 dello 07.11.2001. L’assessorato alla Protezione Civile del Comune di Acireale (CT) segnala la presenza di fenomeni di dissesto idrogeologico lungo il torrente Pozzillo sia nella sua parte terminale in corrispondenza dell’omonimo centro abitato, sia nel tratto iniziale al confine con il territorio comunale di S. Venerina. - P.R.G.: Lo Studio Geologico a corredo del Piano Regolatore Generale del Comune di Acireale (CT) evidenzia condizioni di pericolosità per fenomeni di esondazione per le medesime aree, evidenziate nell’Aggiornamento del Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico. - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di tredici nodi a rischio. - Altri Enti: prot. 25776 del 08.04.1995 dell’Ufficio del Genio Civile di Catania. Oggetto: Relazione sulle fenomenologie di dissesto di via Atanasia e via Cosentini a seguito delle alluvioni del 13.03.1995. Comune di Acireale. prot. 28645 del 11.05.2001 dell’Ufficio del Genio Civile di Catania. Oggetto: Esposto per tracimazione torrente frazione Capo Mulini S.S. 114, via Nazionale n. 170, in territorio del Comune di Acireale. Ditta Romeo Mario. Tracimazione del torrente Lavinaio-Platani con conseguente allagamento di proprietà private.

Aci Sant’Antonio - P. S. 2000: Sulla carta dei dissesti del Piano Stralcio di bacino del 2000 viene perimetrata un’area inondata e/o alluvionata per esondazione. - Segn. Comune: prot. 67316 del 11.11.1994 del Comune di Aci Sant’Antonio. In una nota a firma del Sindaco vengono evidenziati allagamenti e danni in via Lanza.

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- Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di quattro nodi a rischio. - Altri Enti: prot. 14538 del 25.02.1995 del Distaccamento forestale di Zafferana Etnea. Oggetto: Danni idrogeologici nel Comune di Aci S. Antonio. Il distaccamento forestale relaziona in merito agli allagamenti lamentati dai proprietari dei fondi limitrofi a via S. Croce (ex alveo del torrente Arena, identificato anche come: torrente Indirizzo nel comune di Viagrande, torrente Demone nel comune di Trecastagni e torrente Lavina nel comune di Aci Bonaccorsi). prot. 58788 del 16.10.2001 della Provincia Regionale di Catania. Oggetto: Smaltimento acque meteoriche lungo le arterie provinciali “torrente Indirizzo”. - Circ. 1/2003: prot. 61687 del 12.10.2005 del Comune di Aci Sant’Antonio. Oggetto: Trasmissione scheda relativa alla programmazione interventi in aree a rischio di esondazione. Mitigazione del rischio idraulico derivante dal torrente Monte Arena.

Calatabiano - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di tredici nodi a rischio.

Catania - Segn. Comune: La carta idrografica del territorio comunale redatta dall’Ufficio Coordinamento Geologico – V Direzione LL.PP. e N.I. – del Comune di Catania evidenzia aree interessate da allagamenti in caso di intense precipitazioni e la presenza di linee preferenziali di deflusso delle acque meteoriche. - Altri Enti: prot. 54340 del 17.07.1996 della Prefettura di Catania. Oggetto: Manutenzione e pulitura canali di scolo. prot. 47160 del 29.07.1998 del Ufficio del Genio Civile di Catania. Oggetto: Inconvenienti igienico ambientali nella zona industriale di Catania. Allagamenti e danni in alcune attività private ubicate alla zona industriale a seguito di intense precipitazioni e del funzionamento irregolare del sistema di canali destinato allo smaltimento. prot. 53325 del 14.10.2000 del Nucleo Operativo del Comando Provinciale della Regione carabinieri Sicilia. Oggetto: Torrenti artificiali Buttaceto e Jungetto. Si riscontra la presenza di una fitta vegetazione all’interno dei canali. - Circ. 1/2003: prot. 14674 del 12.05.2004 del Comune di Catania.

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Oggetto: Trasmissione schede Circolare A.R.T.A. 1/2003. Vengono segnalati tre potenziali interventi per la mitigazione del rischio idraulico alla foce del Simeto e nell’area urbana consistenti in opere puntuali finalizzate alla riduzione delle portate. Sono interessati i torrenti Cubba, Mendola e Bummacaro.

Fiumefreddo di Sicilia - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di sette nodi a rischio.

Giarre - P.R.G.: Lo Studio Geologico a corredo del Piano Regolatore Generale del comune di Giarre (CT) evidenzia condizioni di rischio idraulico su numerose aree all’interno del comprensorio comunale. - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di ventiquattro nodi a rischio.

Linguaglossa - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di quattro nodi a rischio.

Mascali - Segn. Comune: prot. 33292 del 10.05.1995 del Comune di Mascali. Oggetto: Nubifragio del 13.05.1995. Il comune segnala l’elenco del zone soggette a danni a seguito dell’evento calamitoso in oggetto. prot. 88846 del 25.11.1997 del Comune di Mascali. Oggetto: Dissesto idrogeologico zona Auzanetto-Anguillara. Si evidenzia l’assenza di manutenzione dei canali di drenaggio e scolo presenti nella zona. - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di diciassette nodi a rischio. - Altri Enti: prot. 47160 del 29.07.1998 del Ufficio del Genio Civile di Catania. Oggetto: Rischio idrogeologico in località Gurna ed Auzanetto in territorio di Mascali. Nella nota si relaziona in merito al sistema di bonifica realizzato dal Genio Civile nel secolo scorso nelle località in oggetto.

Mascalucia - Segn. Comune: prot. 29993 del 15.05.2003 del Comune di Mascalucia.

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Oggetto: Circolare sulla redazione del piano per l’assetto idrogeologico, ai sensi del D.L. 180/98 e ss.mm.ii. Si evidenzia l’assenza di aree soggette a fenomeni di esondazione.

Pedara - P.R.G.: Lo Studio Geologico a supporto del Piano Regolatore Generale del comune di Pedara (CT) individua condizioni di rischio idraulico su due alvei torrentizi che interagiscono con alcune infrastrutture viarie e un’area soggetta a “ruscellamento concentrato”.

Piedimonte Etneo - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di sette nodi a rischio. - Circ. 1/2003: prot. 11639 del 27.02.2005 del Comune di Piedimonte Etneo. Oggetto: Trasmissione schede Circolare A.R.T.A. 1/2003. Vengono segnalate tre aree di potenziale intervento per la mitigazione del rischio idraulico generato dai torrenti Chiovazzi e Fogliarino.

Riposto - Segn. Comune: prot. 54596 del 18.08.1995 del Comune di Riposto. Vengono segnalati danni ed allagamenti a seguito dello straripamento del torrente Babbo dovuto alle intensi fenomeni piovosi del 13.08.1995. prot. 55214 del 21.08.1995 del Comune di Riposto. Richiesta interventi per ripristino della funzionalità idraulica del torrente Babbo. - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di diciotto nodi a rischio.

Sant’Alfio - Segn. Comune: prot. 88846 del 25.10.1994 del Comune di Sant’Alfio. Vengono segnalati danni in località Finalità-Cerasella a seguito della mancata regimentazione delle acque del torrente Cubania. - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di sette nodi a rischio.

Santa Venerina - Segn. Comune: Nel piano comunale di protezione civile vengono segnalate numerose aree a rischio. Il comune segnala l’elenco del zone soggette a danni a seguito dell’evento calamitoso in oggetto. - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della

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Protezione Civile evidenzia la presenza di diciassette nodi a rischio. - Circ. 1/2003: prot. 45278 del 20.07.2005 del Comune di Santa Venerina. Oggetto: Trasmissione schede Circolare A.R.T.A. 1/2003. Vengono segnalati due interventi di rinaturalizzazione e realizzazione di opere idrauliche finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico derivante dai torrenti Fago e Vallone Grande (Linera).

Viagrande - Segn. Comune: prot. 5316 del 01.02.1991 del Comune di Viagrande. Oggetto: Danni alluvione 24.12.1990. Viene evidenziata la “carenza di adeguate strutture di protezione” per il torrente Indirizzo. prot. 64570 del 20.10.1999 del Comune di Viagrande. Oggetto: D.L. 180/98 – Individuazione aree ad elevato rischio idrogeologico ed adozione misure di salvaguardia, censimento fenomeni franosi. Segnalazione dei pericoli connessi alla presenza del torrente Indirizzo all’interno del centro abitato. prot. 65334 del 22.10.1999 del Comune di Viagrande. Oggetto: Manutenzione degli alvei dei corsi d’acqua nella provincia di Catania. Richiesta di interventi atti a mitigare i rischi relativi alla presenza del torrente Indirizzo all’interno del centro abitato. - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di sette nodi a rischio.

Zafferana Etnea - Prot. Civ.: Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dal Servizio Sicilia Orientale del Dipartimento della Protezione Civile evidenzia la presenza di undici nodi a rischio.

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4.2.2. Analisi Territoriale L’analisi territoriale per l’area in studio è stata condotta utilizzando la Carta Tecnica Regionale a scala 1:10.000 e con l’ausilio delle ortofoto della Regione Siciliana. Attraverso la loro osservazione, le segnalazioni di eventi accaduti e mediante i sopralluoghi svolti si sono individuati i siti di potenziale rischio. L’area in studio è compresa tra il bacino del fiume Alcantara, a nord, e quello del fiume Simeto, a Sud, e si estende per circa km2 718. Morfologicamente comprende tutto il fianco orientale del vulcano, salendo dal mare sino alla sua sommità includendo la grande caldera rappresentata dalla valle del Bove. In questa zona sono distinguibili due particolari aree, quella del torrente Minissale e quella, praticamente senza incisioni fluviali degne di nome, compresa tra il Minissale, a Nord, ed il Simeto, a Sud. Data l’altissima permeabilità dei terreni di origine eruttiva, che ricoprono per la quasi totalità i bacini della seconda area, l’idrografia superficiale risulta pressoché nulla, risultando limitata a brevi aste torrentizie, inserite in un contesto fortemente antropizzato che solo in occasione di piogge eccezionali fanno riscontrare piene di brevissimo periodo ma di grande pericolosità. L’antropizzazione ha, peraltro, trasformato molti alvei in vie d’accesso alle proprietà rurali o ha interrotto la continuità idraulica di alcuni corsi d’acqua. Le valli sono quasi sempre strette e individuano, il più delle volte, alvei incassati talora di decine di metri; ciò impedisce la formazione di piane alluvionali che si rinvengono soltanto lungo pochi tratti dei torrenti Lavinaio-Platani e Fago, in corrispondenza dell’abitato di Macchia di Giarre e limitatamente ai tratti terminali dei torrenti Macchia, Delle Forche e Minissale. I corsi d’acqua più rappresentativi che attraversano l’Area raggiungendo la linea di costa sono i seguenti: Il torrente Minissale, raccoglie le acque del torrente S. Giorgio, torrente Zambataro, torrente Bluinetto, torrente Cirasa, torrente Chiovazzi e torrente Fogliarino, ha una lunghezza di circa km 15, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 58 e una superficie di pertinenza di circa km2 100. Il torrente Fiumefreddo ha una lunghezza di circa km 2, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 10 e una superficie di pertinenza di circa km2 5. Il torrente Delle Forche, raccoglie le acque del torrente S. Venera, ha una lunghezza di circa km 12, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 28 ed una superficie di pertinenza di circa km2 20. Il torrente Vallonazzo, raccoglie le acque del torrente Salto del Corvo, torrente Cumula, torrente Carmine, torrente Perazzo e torrente Cutrazzo, ha una lunghezza di circa km 12, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 36 ed una superficie di pertinenza di circa km2 25. Il torrente Macchia, raccoglie le acque del torrente S. Maria La Strada, torrente Ciapparo, torrente Tagliaborse, torrente Cubania, torrente Guddi, torrente Sambuco, torrente Cavagrande, torrente Nanno, torrente Cacocciola, torrente Nespola e torrente Salice, ha una lunghezza di circa km 18, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 37 ed una superficie di pertinenza di circa km2 60.

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Il torrente Jungo ha una lunghezza di circa km 3, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 11 ed una superficie di pertinenza di circa km2 2. Il vallone Babbo ha una lunghezza di circa km 2, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 7 ed una superficie di pertinenza di circa km2 1. Il torrente Cozzi ha una lunghezza di circa km 1, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 4 ed una superficie di pertinenza di circa km2 1. Il torrente Babbo ha una lunghezza di circa km 2, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 16 ed una superficie di pertinenza di circa km2 5. Il torrente Archi ha una lunghezza di circa km 3, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 10 ed una superficie di pertinenza di circa km2 2. Il vallone Carruba 1 ha una lunghezza di circa km 2, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 6 ed una superficie di pertinenza di circa km2 1,5. Il vallone Carruba 2 ha una lunghezza di circa km 2, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa 6 km ed una superficie di pertinenza di circa km2 1. Il torrente Pricoco ha una lunghezza di circa km 4, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 18 ed una superficie di pertinenza di circa km2 4. Il torrente Fago-Mangano, raccoglie le acque del torrente Salaro, torrente S. Leonardello, torrente Fago e torrente S. Giacomo, ha una lunghezza di circa km 15, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 32 ed una superficie di pertinenza di circa km2 25. Il vallone Pozzillo, raccoglie le acque del vallone Pisanello, vallone Piccolo, vallone Nipitelli e vallone Grande, ha una lunghezza di circa km 13, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 42 ed una superficie di pertinenza di circa km2 40. Il torrente Lavinaio-Platani, raccoglie le acque del torrente Carbone, torrente Val Demone, torrente Petrazzi e torrente Gorna, ha una lunghezza di circa km 20, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 40 ed una superficie di pertinenza di circa km2 47. Il torrente Peschiera ha una lunghezza di circa km 1, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 5 ed una superficie di pertinenza di circa km2 1. Il vallone Abramo ha una lunghezza di circa km 1,3, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 2,5 ed una superficie di pertinenza di circa km2 0,5. Il vallone Grande ha una lunghezza di circa km 1, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 6,5 ed una superficie di pertinenza di circa km2 2. Il vallone S. Antonio ha una lunghezza di circa km 1, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 3,5 ed una superficie di pertinenza di circa km2 0,5. Il vallone Toscano, raccoglie le acque del vallone Manganelli, ha una lunghezza di circa km 1,5, sottende un bacino idrografico con un perimetro di circa km 6 ed una superficie di pertinenza di circa km2 2.

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4.3 Perimetrazione delle Aree Potenzialmente Inondabili

La carta della pericolosità (scala 1:10.000), riportata in allegato al presente studio, evidenzia le zone con pericolo di inondazione. L’individuazione di esse è stata effettuata in funzione di dati storici relativi a fenomeni accaduti in passato o attraverso il riscontro di situazioni oggettive emerse a seguito dei numerosi sopralluoghi effettuati o da studi specifici acquisiti. Pertanto le aree presenti nella carta della pericolosità sono state contraddistinte come “sito d’attenzione”, cioè come aree su cui approfondire il livello di conoscenza delle condizioni idrauliche e su cui comunque eventuali interventi sul territorio dovranno essere preceduti da adeguate approfondite indagini.

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ACI BONACCORSI Nel territorio comunale di Aci Bonaccorsi vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3AB-E01 - CTR 1:10.000: 625140, 634020. Il torrente Indirizzo si sviluppa all’interno del centro abitato attraverso un canale sotterraneo. Le aree in prossimità di Piazza Bellini (Fig. 4.3.1) risultano essere a rischio di esondazione se non si riesce a garantire un adeguato recapito, all’interno del canale, alle acque meteoriche provenienti dal territorio comunale di Viagrande.

Fig. 4.3.1 – Piazza Bellini.

095-E-3AB-E02 - CTR 1:10.000: 625140. Per le aree in prossimità di Piazza S. Apollonia (Fig. 4.3.2) si riscontrano le medesime condizioni di pericolosità del sito 095-E-3AB-E01.

Fig. 4.3.2 – Piazza S. Apollonia.

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ACI CASTELLO Nel territorio comunale di Aci Castello vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3AC-E01 - Località: Acitrezza (C.da Porticatazzo) – CTR 1:10.000: 634020, 634030. Il torrente Abramo si snoda da quote topografiche che vanno da circa m. 102 a m. 0 s.l.m., con una lunghezza dell’asta pari a circa m. 1300. Lo sviluppo terminale del torrente (Fig. 4.3.3), inserendosi in un contesto urbano notevolmente antropizzato, si presenta con sezioni d’alveo che potrebbero diventare idraulicamente insufficienti in caso di intense precipitazioni.

Fig. 4.3.3 – Torrente Abramo: sezione idraulica in corrispondenza della S.S. 114.

095-E-3AC-E02 - Località: Acitrezza (C.da Scalazza) – CTR 1:10.000: 634020. Il torrente Barriera adattandosi ad una morfologia tipica delle aree periferiche dell’edificio vulcanico etneo è caratterizzato da una lunghezza dell’asta pari a circa m. 1200. Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile evidenzia la presenza di una sezione idraulica, in corrispondenza della S.S. 114 (Fig. 4.3.4 e Fig. 4.3.5), che può entrare in sofferenza in caso di forti piogge per il trasporto di detriti vari. In sede di sopralluogo si è riscontrata l’effettiva insufficienza idraulica della sezione in esame. Sul sito è attualmente in atto un intervento di consolidamento e regimazione delle acque progettato dall’Ufficio del Genio Civile di Catania (CT) in esecuzione dell’Ordinanza 2621/97.

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Fig. 4.3.4 – Torrente Barriera: intervento di regimazione delle acque.

Fig. 4.3.5 – Torrente Barriera: foce.

095-E-3AC-E03 - Località: Acitrezza (C.da Scalazza) – CTR 1:10.000: 634020. Il torrente Ciccuni presenta nei suoi circa m. 1250 di sviluppo significative ostruzioni d’alveo e una parte terminale intubata (Fig. 4.3.6). Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile evidenzia il manifestarsi di disagi e rischi alla popolazione in caso di copiose precipitazioni.

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Fig. 4.3.6 –S.S. 114 in corrispondenza del tratto terminale intubato del torrente Ciccuni:.

095-E-3AC-E04 - Località: Acitrezza – CTR 1:10.000: 634020. Da quanto riscontrato in sede di sopralluogo e da quanto agli atti di codesto assessorato non sussistono elementi per declassare il livello di rischio sancito con D.A. 298/41 dello 04.07.2000. Sul sito insistono i torrenti Spagnola e Demaniale. Lo sviluppo dell’asta del torrente Spagnola è di circa m. 1000, mentre il torrente Demaniale si sviluppa per circa m. 600. Come la maggior parte dei corsi d’acqua che si sviluppano sul versante costiero della fascia ionico-etnea, l’interazione con le aree altamente antropizzate a ridosso della costa viene risolta con il tombinamento di un tratto più o meno lungo dell’asta che spesso si manifesta idraulicamente insufficiente nei punti di intersezione dell’alveo con le principali arterie di comunicazione (S.S. 114 e ferrovia -Catania) con conseguenti disagi alla viabilità per possibile allagamento della sede stradale o rischi per le abitazioni realizzate immediatamente a ridosso degli alvei (Fig. 4.3.7 e Fig. 4.3.8).

Fig. 4.3.7 – Torrente Demaniale all’interno del centro abitato della fraz. di Acitrezza.

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Fig. 4.3.8 – Foce del torrente Demaniale.

095-E-3AC-E05 - Località: Vampolieri – CTR 1:10.000: 634020. Sul sito è attualmente in atto un intervento di sistemazione idraulica delle acque del torrente Vallone Grande progettato dall’Ufficio del Genio Civile di Catania (CT) in esecuzione dell’Ordinanza 2621/97. Si segnalano possibili allagamenti della sede stradale in caso di forti piogge, possibile esondazione delle acque del torrente Vallone Grande nelle aree condominiali a ridosso dell’asta torrentizia, disagi alla viabilità per l’allagamento della S.S. 114, possibili ostruzioni dell’imbocco a monte del rilevato ferroviario a causa di detriti e materiali trasportati (Fig. 4.3.9 e Fig. 4.3.10).

Fig. 4.3.9 – Torrente Vallone Grande all’interno del centro abitato di Aci Castello.

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Fig. 4.3.10 – Torrente Vallone Grande: tratto di monte.

095-E-3AC-E06 - Località: Vampolieri – CTR 1:10.000: 634020. Sul sito è attualmente in atto un intervento di sistemazione idraulica delle acque del torrente Vallone S. Antonio progettato dall’Ufficio del Genio Civile di Catania (CT) in esecuzione dell’Ordinanza 2621/97. Si evidenzia il possibile allagamento di una proprietà privata a causa della presenza di un tombino scatolare con sezione insufficiente (Fig. 4.3.11).

Fig. 4.3.11 – Torrente Vallone S. Antonio.

095-E-3AC-E07 - CTR 1:10.000: 634020. Il torrente del Toscano, provenendo da una zona caratterizzata da elevate pendenze, prosegue intubato all’interno del centro urbano e, dopo aver deviato all’interno di un’area condominiale, riceve la confluenza delle acque provenienti dal vallone Manganelli. La confluenza tra i due corsi d’acqua avviene nel tratto intubato in corrispondenza della S.S. 114 (Fig. 4.3.12 e Fig. 4.3.13).

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Fig. 4.3.12 – Confluenza tra torrente del Toscano e torrente Manganelli.

Fig. 4.3.13 – Torrente Manganelli in corrispondenza della S.S. 114.

095-E-3AI-E05/3AC-E08 - Località: Capomulini – CTR 1:10.000: 634030. L’inadeguatezza delle sezioni idrauliche sul torrente Peschiera in corrispondenza della S.S. 114 genera possibili allagamenti dei piani terrani degli edifici limitrofi e disagi alla viabilità.

095-E-3CT-E07/3AC-E09 - Località: Cannizzaro – CTR 1:10.000: 634060. Nella carta idrografica redatta dall’Ufficio Coordinamento Geologico del Comune di Catania si evidenzia un’area interessata da allagamenti in concomitanza di eventi meteorici intensi.

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ACI CATENA Nel territorio comunale di Aci Catena vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3AT-E01 - CTR 1:10.000: 625140. La segnalazione interessa un’area a monte del centro abitato. Il torrente Lavinaio, in prossimità del cimitero comunale – via Patanè (Fig. 4.3.14 e Fig. 4.3.15), presenta un reticolo idraulico profondamente modificato dalla mano dell’uomo, con opere che vanno dalla totale cementificazione e trasformazione in strada, all’innalzamento in canale artificiali, al tombamento mediante la realizzazione di strutture scatolari. La sezione idraulica ristretta entra in sofferenza in caso di forti piogge e per il trasporto di detriti vari. Nell’area in esame si verificano disagi alla viabilità e al traffico pedonale per flussi idrici convogliati in quantità significativa a causa di forti pendenze.

Fig. 4.3.14 – Attraversamento a guado torrente Lavinaio nei pressi del Cimitero Comunale.

Fig. 4.3.15 – Tratto di torrente che attraversa il centro abitato.

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095-E-3AT-E02/3AI-E13 - CTR 1:10.000: 625140. In caso di piogge forti e persistenti i detriti trasportati lungo l’alveo potrebbero ostruire la sezione idraulica causando l’allagamento della sede stradale (Fig. 4.3.16).

Fig. 4.3.16 – Torrente Lavinaio: attraversamento su via Badia.

095-E-3AT-E03 - Località: Aci S. Filippo - CTR 1:10.000: 634020. La segnalazione interessa la frazione di Aci S. Filippo - rione Finocchiari. L’incrocio è soggetto a continui allagamenti in occasione di eventi meteorici intensi (Fig. 4.3.17).

Fig. 4.3.17 – Incrocio su via Finocchiari.

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095-E-3AT-E04 - Località: Vampolieri – CTR 1:10.000: 634020. Sul sito è attualmente in atto un intervento di sistemazione idraulica delle acque del torrente Vallone Grande progettato dall’Ufficio del Genio Civile di Catania (CT) in esecuzione dell’Ordinanza 2621/97. Si segnalano possibili allagamenti della sede stradale in caso di forti piogge e possibile esondazione delle acque del torrente Vallone Grande nelle aree condominiali a ridosso dell’asta torrentizia.

095-E-3VA-E01/3AT-E05 - Località: San Nicolò – CTR 1:10.000: 634020. La mancanza di un recapito finale del torrente Settepani genera allagamenti della sede stradale e degli insediamenti a valle.

095-E-3AT-E06 – CTR 1:10.000: 625140. La segnalazione interessa il rione Consolazione. La crescente urbanizzazione ha prodotto una generale impermeabilizzazione dei suoli e lo sconvolgimento del reticolo drenante naturale. In questo contesto, le strade, carenti in quanto ad opere e presidi atti a garantire l’efficace smaltimento delle acque meteoriche, finiscono con il trasformarsi in corsi d’acqua creando gravi pericoli per la circolazione pedonale e veicolare in occasione di intense precipitazioni.

095-E-3AT-E07 - Località: Reitana – CTR 1:10.000: 634020. A seguito dei sopralluoghi eseguiti si è evidenziato come “sito di attenzione” un’area in località Reitana. La zona è soggetta a continui allagamenti in occasione di eventi meteorici di intensità eccezionale a causa della mancata regimentazione delle acque meteoriche.

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ACIREALE Nel territorio comunale di Acireale vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3AI-E01 - Località: Capomulini – CTR 1:10.000: 634030. Il torrente Lavinaio-Platani, in corrispondenza degli attraversamenti stradali ed all’interno del centro abitato della frazione di Capomulini, a causa della inadeguatezza delle sezioni idrauliche, alla mancanza di manutenzione e all’innalzamento del fondo d’alveo potrebbe esondare, per piogge intense, interessando l’agglomerato urbano (Fig. 4.3.18 e Fig. 4.3.19). L’area, a seguito di revisione del D.A. n° 298/41 del 04/07/2000, è stata classificata con un livello di rischio R4.

Fig. 4.3.18 – Torrente Platani: tombino in corrispondenza della S.S. 114.

Fig. 4.3.19 – Torrente Platani: foce.

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095-E-3AI-E02 - Località: Capomulini, Anzalone – CTR 1:10.000: 634020, 634030. La strada di accesso a strutture produttive coincide con l’alveo del torrente. Il trasporto solido del torrente ostacola il regolare deflusso del corso d’acqua all’interno di un alveo che in questo tratto si presenta indistinto dalla sede viaria (Fig. 4.3.20 e Fig. 4.3.21). L’area è stata classificata con un livello di rischio R3 nel D.A. n° 298/41 del 04/07/2000.

Fig. 4.3.20 – Torrente Platani: area oggetto delle determinazioni del D.A. 298/41.

Fig. 4.3.21 – Torrente Platani: l’accesso a strutture produttive è l’alveo del torrente.

095-E-3AI-E03 - Località: Aciplatani – CTR 1:10.000: 634020. Lo studio geologico del territorio comunale di Acireale a supporto del P.R.G. evidenzia una pericolosità legata a fenomeni di esondazione. A seguito degli interventi di sistemazione idraulica, di cui è stato oggetto (Fig. 4.3.22) in questo tratto d’alveo il torrente Platani, i disagi alla circolazione in caso di intense precipitazioni sono principalmente dovuti alla mancanza di opere idrauliche di

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smaltimento dei flussi idrici significativi che si convogliano sulla rete viaria provenendo dalla frazione di Aciplatani.

Fig. 4.3.22 – Opere idrauliche a margine della via S. Piero Patti.

095-E-3AI-E04 - Località: Aciplatani – CTR 1:10.000: 634020. L’area è stata classificata con un livello di rischio R3 nel D.A. n° 298/41 del 04/07/2000. (Fig. 4.3.23).

Fig. 4.3.23 – Torrente Platani: area oggetto delle determinazioni del D.A. 298/41.

095-E-3AI-E05/3AC-E08 - Località: Capomulini – CTR 1:10.000: 634030. L’inadeguatezza delle sezioni idrauliche sul torrente Peschiera in corrispondenza della S.S. 114 (Fig. 4.3.24) genera possibili allagamenti dei piani terrani degli edifici limitrofi e disagi alla viabilità.

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Fig. 4.3.24 – Torrente Peschiera: attraversamento S.S. 114.

095-E-3AI-E06 - Località: Capomulini – CTR 1:10.000: 634030. Lo sbocco a mare del torrente Peschiera nella frazione di Capomulini è caratterizzato da una sezione idraulica che potrebbe rivelarsi inadeguata (Fig. 4.3.25).

Fig. 4.3.25 – Torrente Peschiera: foce.

095-E-3AI-E07 - Località: Pozzillo Inferiore – CTR 1:10.000: 625110. L’inadeguatezza delle sezioni idrauliche di ingresso e di uscita del tratto intubato in corrispondenza del centro abitato della fraz. di Pozzillo (Fig. 4.3.26 e Fig. 4.3.27) ed il permanere delle condizioni che hanno condotto alle determinazioni del D.D.G. 704 dello 06.09.2002, ha indotto a confermare per le infrastrutture presenti in quest’area il rischio R4.

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Fig. 4.3.26 – Torrente Pozzillo: sezione d’ingresso del tratto intubato.

Fig. 4.3.27 – Torrente Pozzillo: sezione a valle dello stabilimento delle acque minerali.

095-E-3AI-E08 - Località: Pozzillo Inferiore – CTR 1:10.000: 625110. Per il permanere delle determinazioni del D.D.G. 704 dello 06.09.2002, alle infrastrutture presenti in quest’area è stato confermato un rischio R3 (Fig. 4.3.28).

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Fig. 4.3.28 – Torrente Pozzillo: via Sonnino.

095-E-3AI-E09/095-E-3SV-E01 - Località: Guardia (Palombaro) – CTR 1:10.000: 625100. Passaggio a guado della strada che serve abitazioni rurali. Lo studio geologico del territorio comunale di Santa Venerina a supporto del P.R.G. evidenzia una pericolosità legata a fenomeni di esondazione.

095-E-3AI-E10/3GI-E34/3SV-E02 - Località: Mangano – CTR 1:10.000: 625100, 625110. L’accesso ad abitazioni avviene attraverso il passaggio a guado del torrente.

095-E-3AI-E11/095-E-3RI-E01 - Località: Pozzillo (Femmina Morta) – CTR 1:10.000: 625110 Presenza di strutture ricreative a ridosso dell’alveo del torrente Fago.

095-E-3SV-E13/3AI-E12 - Località: S. Giovanni Bosco – CTR 1:10.000: 625100. Il Piano Comunale di Protezione Civile del comune di S. Venerina evidenzia la presenza di insufficienti opere idrauliche di smaltimento con conseguente formazione di allagamenti in caso di intense precipitazioni.

095-E-3AT-E02/3AI-E13 - CTR 1:10.000: 625140. In caso di piogge forti e persistenti i detriti trasportati lungo l’alveo potrebbero ostruire la sezione idraulica causando l’allagamento della sede stradale.

095-E-3AI-E14 - CTR 1:10.000: 625140. La segnalazione interessa un tratto della via S. Giuliano e della via Atanasia. La crescente urbanizzazione ha prodotto una generale impermeabilizzazione dei suoli e lo sconvolgimento del reticolo drenante naturale. In occasione di eventi meteorici di intensità eccezionale, le strade si trasformano in corsi d’acqua, creando gravi pericoli alle abitazioni e alla circolazione pedonale e veicolare.

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095-E-3AI-E15 - Località: S. Giovanni – CTR 1:10.000: 625140. A seguito dei sopralluoghi eseguiti si riscontrano flussi idrici incanalati in quantità significative sulla rete viaria.

095-E-3AI-E16 - CTR 1:10.000: 625140, 625150. In concomitanza di eventi meteorici di particolare intensità, le strade si trasformano in corsi d’acqua, causando gravi pericoli alle abitazioni e alla circolazione pedonale e veicolare. L’evento caratterizza la via S. Vigo ed il suo sbocco naturale rappresentato da piazza A. Pennisi.

095-E-3AI- E17 – Località Pietra Pizzuta - CTR 1:10.000: 625140. A seguito dei sopralluoghi eseguiti si riscontra la presenza di allagamenti in via S. Girolamo e via Dell’Agricoltura in caso di intense precipitazioni.

095-E-3AI- E18 - CTR 1:10.000: 625150, 634030. Si riscontrano allagamenti della sede stradale in via Delle Terme in corrispondenza dell’incrocio con la S.S. 114.

095-E-3AI- E19 - Località: Guardia – CTR 1:10.000: 625100. Si riscontrano allagamenti della sede stradale in caso di intense precipitazioni.

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ACI SANT’ANTONIO Nel territorio comunale di Aci Sant’Antonio vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3AS-E01/095-E-3VI-E01 - Località: Lavinaio – CTR 1:10.000: 625140. La via Torrente Lavinaio coincide per un tratto con la sede dell’alveo del torrente omonimo: si riscontrano disagi alla viabilità in caso di forti precipitazioni. Il passaggio a guado rende pericoloso l’accesso alle abitazioni in caso di forti piogge. L’alveo del torrente è parzialmente ostruito da detriti che causano la deviazione delle acque verso la via S. Giuseppe.

095-E-3AS-E02 - Località: Vannuzza – CTR 1:10.000: 625140, 634020. La segnalazione interessa la località Vannuzza. La via Croce coincide, per un tratto, con l’alveo del torrente Monte Arena. La zona, anche con precipitazioni meteoriche di modeste intensità, risulta essere a rischio di esondazione. Tenendo conto dei danni verificatisi in passato e facendo riferimento alla tabella 5.6 della Relazione Generale, alle infrastrutture presenti in quest’area è stato assegnato un rischio R3.

095-E-3VI-E04/3AS-E03/3ZA-E08 - Località: Monterosso – CTR 1:10.000: 625140. La via Fondachello coincide con l’alveo del torrente.

095-E-3AS-E04 - Località: Piano S. Giovanni – CTR 1:10.000: 625140. La segnalazione interessa un’area in località Piano S. Giovanni. La zona durante precipitazioni di notevole intensità è soggetta ad allagamenti con conseguente pericolo per la circolazione pedonale e veicolare.

095-E-3AS-E05 - Località: Panebianco – CTR 1:10.000: 625140. In contrada Panebianco, il torrente Lavinaio, in corrispondenza degli attraversamenti stradali, a seguito di piogge di notevole intensità, da luogo ad esondazioni mettendo a rischio le infrastrutture e gli edifici presenti nella zona.

095-E-3AS-E06 - Località: Panebianco – CTR 1:10.000: 625140. Si segnalano per quest’area le medesime condizioni di pericolosità del sito 095-E- 3AS-E05.

095-E-3AS-E07 – CTR 1:10.000: 625140. La segnalazione interessa un tratto di via Tropea. La zona, durante precipitazioni di notevole intensità, è soggetta ad allagamenti mettendo in pericolo la circolazione pedonale e veicolare.

095-E-3AS-E08/3VI-E07 – CTR 1:10.000: 625140. La segnalazione interessa un’area in località Monterosso a valle del centro abitato. Il torrente Lavinaio, a causa dell’insufficiente sezione idraulica, nell’eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta a rischio di esondazione.

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095-E-3AS-E09/3VI-E08 – CTR 1:10.000: 625140 La segnalazione interessa il torrente Lavinaio in corrispondenza di via G. Ungaretti (nei pressi della discarica di inerti). Il passaggio a guado rende pericoloso l’accesso alle abitazioni in caso di forti piogge.

095-E-3AS-E10 – CTR 1:10.000: 625140 La segnalazione interessa un tratto di via Tavolone. La zona, durante precipitazioni di notevole intensità, è soggetta ad allagamenti.

095-E-3AS-E11 - CTR 1:10.000: 625140. Il torrente Lavinaio, in prossimità del cimitero comunale di Aci Catena, presenta un reticolo idraulico profondamente modificato dalla mano dell’uomo. La sezione idraulica ristretta entra in sofferenza in caso di forti piogge e per il trasporto di detriti vari.

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CALATABIANO Nel territorio comunale di Calatabiano vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3CL-E01 - CTR 1:10.000: 613150. Il Torrente S. Antonio (Fig. 4.3.29) a causa della scarsa manutenzione presenta l’alveo ostruito da folta vegetazione. Nella zona, durante precipitazioni di notevole intensità, si verificano disagi veicolari per allagamento della sede stradale.

Fig. 4.3.29 – Torrente S. Antonio.

095-E-3CL-E02 - CTR 1:10.000: 613150. Si evidenziano le medesime problematiche del sito 095-E-3CL-E01.

095-E-3CL-E03 - Località: Pasteria Lapide (Monteforte) – CTR 1:10.000: 613150. Disagio veicolare per possibile allagamento della sede stradale a causa di insufficiente smaltimento delle acque meteoriche.

095-E-3CL-E04 - Località: Pasteria Lapide – CTR 1:10.000: 613150. La località di Pasteria Lapide è interessata dalla presenza di tre torrenti, il torrente Zambataro, il torrente S. Giorgio ed il torrente Fogliarino che, a valle della stessa, confluiscono generando il torrente Minissale. I primi due si sviluppano secondo una direttrice nord-ovest sud-est, mentre il terzo sfiora l’area in esame a sud. Il torrente Zambataro, in prossimità del centro abitato, presenta un reticolo idraulico profondamente modificato dalla mano dell’uomo, con opere di tombamento realizzate mediante strutture scatolari. In occasione delle intense piogge del 21 e 22.0.2005 si è verificata un’esondazione del torrente Zambataro che ha invaso con le sue acque il centro abitato (Fig. 4.3.30, Fig. 4.3.31 e Fig. 4.3.32). Il punto in cui il torrente Zambataro ha esondato è localizzabile, a monte dell’abitato, in corrispondenza del tratto intubato, dove la

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sezione idraulica si presentava ridotta, non solo per motivi geometrici, ma soprattutto a causa dei detriti (tronchi, rami, rifiuti) presenti nell’alveo che l’avevano in parte ostruita. Tenendo conto dei danni verificatesi in passato, alle infrastrutture presenti in quest’area e facendo riferimento alla tabella 5.6 della Relazione Generale, è stato assegnato un rischio R4.

Fig. 4.3.30 – Inizio tratto intubato torrente Zambataro.

Fig. 4.3.31 – Danni in località Pasteria Lapide.

115 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Fig. 4.3.32 – Danni subiti dalle abitazioni.

095-E-3CL-E05 - Località: Pasteria Lapide, Chiusa Carpinato, Livarella – CTR 1:10.000: 613150, 625030. Lo studio geologico del territorio comunale di Calatabiano a supporto del P.R.G. evidenzia una pericolosità legata a fenomeni di esondazione.

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

CATANIA Per il territorio comunale di Catania si è fatto principalmente riferimento alle aree evidenziate nella carta idrografica redatta dall’Ufficio Coordinamento Geologico del Comune di Catania. In tale elaborato si segnalano le seguenti aree interessate da allagamenti in caso di intense precipitazioni che verranno evidenziate nella carta della pericolosità idraulica come “siti di attenzione”:

095-E-3CT-E01 - Località: Pantano D’Arci – CTR 1:10.000: 634090, 634130.

095-E-3CT-E02 - CTR 1:10.000: 634060, 634100.

095-E-3CT-E03 - Località: Pigno – CTR 1:10.000: 634090.

095-E-3CT-E04 - Località: S. Giorgio – CTR 1:10.000: 634090.

095-E-3CT-E05 - CTR 1:10.000: 634050, 634090.

095-E-3CT-E06 - Località: Leucatia – CTR 1:10.000: 634060.

095-E-3CT-E07 - Località: Cannizzaro – CTR 1:10.000: 634060.

095-E-3CT-E08 - Località: Ognina – CTR 1:10.000: 634060.

095-E-3CT-E09 - Località: Forcile (Villaggio S. Maria Goretti) – CTR 1:10.000: 634090, 634100.

095-E-3CT-E10 - Località: Lidi Playa – CTR 1:10.000: 634090, 634100.

095-E-3CT-E11 - Località: Buttaceto – CTR 1:10.000: 634130.

095-E-3CT-E12 - Località: Torrazza – CTR 1:10.000: 634130.

Nella carta idrografica del territorio del Comune di Catania si segnala la presenza di linee preferenziali di deflusso delle acque meteoriche per le seguenti località individuate nella carta della pericolosità idraulica come “siti di attenzione”:

095-E-3CT-E13 - CTR 1:10.000: 634050, 634060.

095-E-3CT-E14 - CTR 1:10.000: 634060.

095-E-3CT-E15 - CTR 1:10.000: 634050, 634060.

095-E-3CT-E16 - CTR 1:10.000: 634050.

095-E-3CT-E17 - CTR 1:10.000: 634010, 634090.

095-E-3CT-E18 - CTR 1:10.000: 634090.

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Su segnalazione dell’Ufficio del Genio Civile si evidenzia:

095-E-3CT-E19 - Località: Zia Lisa – CTR 1:10.000: 634090. In caso di intense precipitazioni si segnalano allagamenti.

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FIUMEFREDDO DI SICILIA Nel territorio comunale di Fiumefreddo di Sicilia vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3FS-E01 - Località: Lavina – CTR 1:10.000: 625030. In contrada Lavina il torrente presenta una sezione idraulica ristretta a causa della presenza della conduttura del metanodotto e per la folta vegetazione. In concomitanza di eventi meteorici intensi, l’area in oggetto potrebbe essere interessata da fenomeni di esondazione con rischio di allagamento per la sede stradale, alla stessa quota dell’alveo, con conseguente disagio veicolare e pedonale.

095-E-3FS-E02 - Località: Lavina – CTR 1:10.000: 625030. Si evidenziano le medesime problematiche del sito 095-E-3FS-E01.

095-E-3FS-E03 - CTR 1:10.000: 625030. La segnalazione interessa una zona nei pressi di via Giovanni XXIII. La zona, a causa di un insufficiente sistema di smaltimento delle acque meteoriche, durante precipitazioni di notevole intensità, è soggetta ad allagamenti mettendo in pericolo la circolazione pedonale e veicolare.

095-E-3FS-E04 - Località: Testafiume – CTR 1:10.000: 625030. Nei pressi della contrada Schiavi, a causa di insufficiente sistema di smaltimento delle acque meteoriche provenienti da strada in pendio, si presentano allagamenti della sede stradale con grave disagio veicolare e isolamento dei terreni a valle (zona agricola e serre).

095-E-3FS-E05 - Località: Feudogrande – CTR 1:10.000: 625030. La zona, a causa di insufficiente sistema di smaltimento delle acque meteoriche, risulta essere a rischio di esondazione con grave disagio alla viabilità.

095-E-3FS-E06/3MS-E14 - Località: Civì – CTR 1:10.000: 625030. La zona, a causa del passaggio a guado e della compromessa funzionalità idraulica della sezione d’alveo del torrente, dovuta per la presenza di vegetazione che ostacola il regolare deflusso delle acque, in concomitanza di precipitazioni di notevole intensità, risulta essere a rischio di esondazione.

095-E-3MS-E08/3FS-E07 - Località: Fondachello (La Gurna) – CTR 1:10.000: 625030. Si segnala il verificarsi, in caso di forti precipitazioni, di situazioni di rischio per le abitazioni a quota sotto strada per il manifestarsi di allagamenti legati alla concomitanza di un livello di falda prossimo al piano campagna, la concentrazione di flussi idrici, l’ostruzione del canale allo scolo delle acque, la presenza di alta marea.

095-E-3PD-E03/3FS-E08 - CTR 1:10.000: 625030. I detriti ostruiscono il normale flusso del torrente facendo confluire l’acqua sulla strada con trasporto di materiale e rendendo difficoltoso e pericoloso il transito veicolare.

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GIARRE Nel territorio comunale di Giarre vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3GI-E01/095-E-3MS-E01 - Località: S. Maria La Strada, Carrabba – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre a supporto del P.R.G. evidenzia la presenza di un’area potenzialmente soggetta ad allagamenti in occasione di eventi piovosi di particolare intensità. In tal caso la consistenza dei flussi idrici convogliati sulla rete viaria potrebbe evidenziare un’inadeguatezza delle opere idrauliche presenti soprattutto se non soggette ad un’accurata e puntuale manutenzione (Fig. 4.3.33).

Fig. 4.3.33 – Fraz. di S. Maria La Strada: opere idrauliche.

095-E-3GI-E02 - CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre evidenzia un’asta torrentizia con alveo in condizioni critiche e una funzionalità idraulica fortemente compromessa per la presenza contemporanea di più elementi di interferenza che limitano il regolare deflusso delle acque. La strada di accesso alle abitazioni avviene attraverso alcuni passaggi a guado sia sul torrente Tagliaborse sia sul torrente Macchia (Fig. 4.3.34 e Fig. 4.3.35).

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Fig. 4.3.34 – Passaggio a guado sul torrente Macchia.

Fig. 4.3.35 – Passaggio a guado sul torrente Tagliaborse.

095-E-3GI-E03/095-E-3RI-E02 - CTR 1:10.000: 625070. Disagi alla viabilità per la presenza, in caso di intense precipitazioni, di cospicui flussi idrici convogliati sulla sede viaria.

095-E-3GI-E04 - Località: S. Giovanni Montebello – CTR 1:10.000: 625060. La presenza di acque meteoriche incanalate sulla rete viaria in quantità significative e l’inadeguatezza dei manufatti destinati allo smaltimento genera, in caso di pioggia, l’allagamento del relativo tratto di strada. L’area è segnalata anche nello studio geologico del territorio comunale di Giarre.

095-E-3GI-E05 - Località: Macchia, Fondo Macchia, Sciara, S. Giovanni – CTR 1:10.000: 625060. In corrispondenza del sito in esame l’asta torrentizia ha una funzionalità idraulica fortemente compromessa dalla presenza contemporanea di più elementi di

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interferenza che limitano il regolare deflusso delle acque. In caso di intense precipitazioni si possono verificare fenomeni di esondazione fluviale. Si riscontra, inoltre la presenza di un attraversamento a guado (Fig. 4.3.36 e Fig. 4.3.37).

Fig. 4.3.36 – Passaggio a guado sul torrente Macchia.

Fig. 4.3.37 – Opere idrauliche sul torrente Cavagrande

095-E-3GI-E06 – CTR 1:10.000: 625070. In caso di forti piogge l’attraversamento a guado del torrente diviene pericoloso (Fig. 4.3.38).

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Fig. 4.3.38 – Passaggio a guado sul torrente Macchia.

095-E-3GI-E07 – CTR 1:10.000: 625070. Il nodo è un punto di confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria.

095-E-3GI-E08 - Località: Macchia – CTR 1:10.000: 625060. La presenza di cospicui flussi idrici convogliati sulla sede viaria e la concomitante assenza di idonee opere idrauliche di smaltimento configura, in caso di forti piogge, una potenziale situazione di rischio per gli immobili posti a margine della strada (Fig. 4.3.39).

Fig. 4.3.39 – Immobili a margine della strada in potenziale situazione di rischio.

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095-E-3GI-E09 - Località: Macchia – CTR 1:10.000: 625060. La presenza di cospicui flussi idrici convogliati sulla sede viaria configura, in caso di forti piogge, una potenziale situazione di rischio per gli immobili posti a margine della strada (Fig. 4.3.40).

Fig. 4.3.40 – Immobili a margine della strada in potenziale situazione di rischio.

095-E-3GI-E10 - Località: Macchia – CTR 1:10.000: 625060. Disagi alla viabilità in caso di forti piogge.

095-E-3GI-E11 - Località: Macchia – CTR 1:10.000: 625060. Disagi alla viabilità in caso di forti piogge.

095-E-3GI-E12/3ML-E03 - Località: Macchia – CTR 1:10.000: 625060. Disagi alla viabilità in caso di forti piogge.

095-E-3GI-E13/3ML-E04 - Località: Salice – CTR 1:10.000: 625060. La presenza di cospicui flussi idrici convogliati sulla sede viaria configura, in caso di forti piogge, una potenziale situazione di rischio per gli immobili posti a margine della strada.

095-E-3GI-E14/3RI-E13 - Località: Carrubba – CTR 1:10.000: 625110. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre evidenzia la presenza di acque meteoriche incanalate sulla rete viaria in quantità significative e la presenza di un’asta torrentizia permanentemente trasformata in strada. Disagi alla viabilità, in caso di intense precipitazioni, per assenza di opere idrauliche di smaltimento.

095-E-3GI-E15 - Località: S. Leonardello – CTR 1:10.000: 625110. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre segnala la presenza di un’asta torrentizia con alveo in condizioni critiche ed una funzionalità idraulica fortemente compromessa per la presenza contemporanea di fattori antropici di interferenza che

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limitano il regolare deflusso delle acque. Possibile allagamento della sede stradale a causa di acqua proveniente dai terreni a monte (Fig. 4.3.41).

Fig. 4.3.41 – Vallone Carrubba in corrispondenza della S.P. 91.

095-E-3GI-E16 - Località: S. Leonardello – CTR 1:10.000: 625110. La trasformazione di un’incisione torrentizia in sede viaria e la concomitante insufficienza delle opere idrauliche presenti genera allagamenti in caso di intense precipitazioni così come peraltro evidenziato dallo studio geologico del territorio comunale di Giarre (Fig. 4.3.42).

Fig. 4.3.42 – S.S. 114 in prossimità della fraz. S. Leonardello.

095-E-3GI-E17 - Località: Macchia – CTR 1:10.000: 625060. Confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria.

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095-E-3GI-E18/3RI-E14 - Località: Sciaccoti – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre indica la presenza di aree potenzialmente alluvionabili in seguito ad esondazione fluviale in occasione di eventi estremi al perdurare degli attuali fattori antropici di interferenza idraulica.

095-E-3GI-E19 - Località: Sciara S. Giovanni – CTR 1:10.000: 625060. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre a supporto del P.R.G. evidenzia la presenza di aree potenzialmente alluvionabili in occasione di eventi estremi.

095-E-3GI-E20 - Località: Sciara S. Giovanni – CTR 1:10.000: 625060. Area potenzialmente alluvionabile in occasione di eventi estremi.

095-E-3GI-E21/3MS-E15 - Località: Ciapparò – CTR 1:10.000: 625060, 625070. Area potenzialmente alluvionabile in occasione di eventi estremi.

095-E-3GI-E22 - Località: S. Leonardello – CTR 1:10.000: 625110. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre segnala la presenza di aree potenzialmente alluvionabili in seguito ad esondazione fluviale anche per la presenza di acque meteoriche incanalate sulla rete viaria in quantità significative.

095-E-3GI-E23 - Località: Moscarello – CTR 1:10.000: 625060. Area potenzialmente alluvionabile in seguito ad esondazione fluviale e presenza di un attraversamento idraulicamente inadeguato.

095-E-3GI-E24/095-E-3RI-E03 - Località: Altarello – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre segnala aree potenzialmente alluvionabili in seguito ad esondazione fluviale e la presenza di un attraversamento a guado con conseguente interruzione dell’asta torrentizia. Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea della Protezione Civile segnala il manifestarsi, in caso di forti precipitazioni, di disagi per il traffico veicolare per l’allagamento della sede stradale. Vengono segnalate, inoltre, inondazioni del passaggio a guado tra il torrente e la trazzera per la presenza di un tombino scatolare sotto la ferrovia di luce idraulica insufficiente.

095-E-3GI-E25/3SV-E03 - Località: Cerza Spirolo – CTR 1:10.000: 625060. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre evidenzia la confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria.

095-E-3GI-E26 – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre rileva la confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria.

095-E-3GI-E27/3MS-E16 – CTR 1:10.000: 625070. Confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria.

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095-E-3GI-E28/3SV-E05 - Località: Codavolpe – CTR 1:10.000: 625060, 625070, 625110. Confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria. Le medesime problematiche sono segnalate nel Piano Comunale di Protezione Civile del comune di S. Venerina, nello studio geologico del territorio comunale di Giarre e nello studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile.

095-E-3GI-E29/3SF-E01 - Località: Paoli – CTR 1:10.000: 625060. La presenza di una folta vegetazione altera la funzionalità idraulica dell’alveo e delle opere idrauliche presenti con conseguente convogliamento, in caso di piogge intense e prolungate, di cospicui volumi d’acqua sulla rete viaria. Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile segnala l’inadeguatezza dei manufatti idraulici di smaltimento.

095-E-3GI-E30/3MS-E02 - Località: Cutula – CTR 1:10.000: 625070. Disagi alla viabilità per il trascinamento di detriti sulla strada in pendenza a causa della mancanza di opere idrauliche di smaltimento.

095-E-3GI-E31/3MS-E03 - Località: Vallonazzo, Sant’Anna – CTR 1:10.000: 625070. Si riscontra la presenza di un ponte con luce idraulica inadeguata.

095-E-3GI-E32/3RI-E04 - Località: S. Leonardello – CTR 1:10.000: 625110. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre evidenzia la presenza di un’asta torrentizia con alveo in condizioni critiche, con una funzionalità idraulica fortemente compromessa per la presenza contemporanea di più elementi di interferenza che limitano il regolare deflusso delle acque. Si rileva la presenza di abitazioni con sedime nell’alveo del torrente.

095-E-3GI-E33/3RI-E09 - Località: Altarello (Cozzi) – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre segnala la presenza di un punto di confluenza di acque meteoriche incanalate sulla rete viaria in quantità significative. Si riscontra la presenza di un’abitazione a quota sotto strada realizzata in corrispondenza di un tombino scatolare che dovrebbe garantire lo smaltimento dei cospicui flussi idrici convergenti sul nodo in esame.

095-E-3AI-E10/3GI-E34/3SV-E02 - Località: Mangano – CTR 1:10.000: 625100, 625110. L’accesso ad abitazioni avviene attraverso il passaggio a guado del torrente (Fig. 4.3.43).

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Fig. 4.3.43 – Torrente Fago in località Mangano.

095-E-3 GI-E35/3MS-E17/3RI-E15 - CTR 1:10.000: 625070. Le acque del torrente Caravelle defluiscono sulla rete viaria intercettate in maniera insufficiente. Il tratto intubato del torrente sotto viale Immacolata si manifesta inadeguato in caso di intense precipitazioni (Fig. 4.3.44).

Fig. 4.3.44 – Torrente Caravelle.

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LINGUAGLOSSA Nel territorio comunale di Linguaglossa vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3LI-E01/3PD-E06 – CTR 1:10.000 613100, 613140. Il piano di protezione civile del comune di Linguaglossa individua quest’area come a rischio di esondazione.

095-E-3LI-E02– CTR 1:10.000 613140. Nei pressi della Stazione F.C.E., in occasione di eventi meteorici di intensità eccezionale, la S.P. Mareneve si trasforma in corso d’acqua, creando gravi pericoli alle abitazioni e alla circolazione pedonale e veicolare.

095-E-3LI-E03 – CTR 1:10.000 613140. In occasione di eventi meteorici di particolare intensità, l’aree risulta essere a rischio di esondazione, creando gravi pericoli alle abitazioni e alla circolazione pedonale e veicolare.

095-E-3LI- E04 – CTR 1:10.000 613140. Si evidenziano le medesime problematiche del sito 095-E-3LI- E03.

095-E-3LI- E05 – CTR 1:10.000 613140. Si evidenziano le medesime problematiche del sito 095-E-3LI- E03.

095-E-3LI-E06– CTR 1:10.000 613140. Il vallone Zampataro, in prossimità della strada comunale denominata “strada Timpa”, in occasione di eventi meteorici di intensità eccezionale, a causa della inadeguata regimentazione delle acque, risulta essere a rischio di esondazione, creando gravi disagi alla circolazione veicolare.

095-E-3LI- E07 – CTR 1:10.000 613140. Si evidenziano le medesime problematiche del sito 095-E-3LI- E03.

095-E-3LI-E08– CTR 1:10.000 613140. La segnalazione interessa un’area nei pressi del Cimitero Comunale: in occasione di eventi meteorici di intensità eccezionale, la zona risulta essere a rischio di esondazione.

095-E-3LI-E09/3PD-E07– CTR 1:10.000 613140. La segnalazione interessa la contrada Terremorte Chiovazzi. La zona, durante precipitazioni di notevole intensità, è soggetta ad allagamenti.

129 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

MASCALI Nel territorio comunale di Mascali vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3GI-E01/095-E-3MS-E01 - Località: S. Maria La Strada, Carrabba – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre individua la presenza di un’area potenzialmente soggetta ad allagamenti in occasione di eventi piovosi di particolare intensità. In caso di intense precipitazioni, la consistenza dei flussi idrici convogliati sulla rete viaria potrebbe evidenziare un’inadeguatezza delle opere idrauliche presenti soprattutto se non soggette ad un’accurata e puntuale manutenzione.

095-E-3GI-E30/3MS-E02 - Località: Cutula– CTR 1:10.000: 625070. Disagi alla viabilità per il trascinamento di detriti sulla strada in pendenza a causa della mancanza di opere idrauliche di smaltimento (Fig. 4.3.45).

Fig. 4.3.45 – Via Cutula.

095-E-3GI-E31/3MS-E03 - Località: Vallonazzo, Sant’Anna – CTR 1:10.000: 625070. Si riscontra la presenza di un ponte con luce idraulica inadeguata (Fig. 4.3.46).

130 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Fig. 4.3.46 – Ponte in località Vallonazzo, Sant’Anna.

095-E-3MS-E04 - Località: Nunziata – CTR 1:10.000: 625030. Le opere di tombinamento nel centro abitato della frazione realizzate in corrispondenza degli alvei dei torrenti Cutrazzo e Salto del Corvo sono caratterizzate da sezioni idrauliche che in passato si sono rivelate inadeguate in caso di intense precipitazioni. Si riscontra inoltre la presenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria (Fig. 4.3.47 e Fig. 4.3.48).

Fig. 4.3.47 – Fraz. di Nunziata: arginature nel centro urbano.

131 Regione Siciliana

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Fig. 4.3.48 – Fraz. di Nunziata: tombinamento.

095-E-3MS-E05 - Località: Nunziata (Timpa) – CTR 1:10.000: 625020, 625030. Passaggio a guado e trasformazioni varie in alveo (Fig. 4.3.49).

Fig. 4.3.49 – Fraz. di Nunziata: alveo.

095-E-3MS-E06- Località: Nunziata – CTR 1:10.000: 625020. Disagio veicolare per possibile allagamento della sede stradale a causa dell’ostruzione dell’alveo del torrente.

095-E-3MS-E07 - Località: Fondachello – CTR 1:10.000: 625030. Allagamento della sede stradale per mancanza di opere di drenaggio (Fig. 4.3.50).

132 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Fig. 4.3.50 – Località Fondachello.

095-E-3MS-E08/3FS-E07 - Località: Fondachello (La Gurna) – CTR 1:10.000: 625030. Si segnala il verificarsi, in caso di forti precipitazioni, di situazioni di rischio per le abitazioni a quota sotto strada per il manifestarsi di allagamenti legati alla concomitanza: di un livello di falda prossimo al piano campagna, la concentrazione di flussi idrici, l’ostruzione del canale destinato allo scolo delle acque e la presenza di alta marea.

095-E-3MS-E09 - Località: Fondachello (Anguillara) – CTR 1:10.000: 625030. Si segnalano per quest’area le medesime condizioni di pericolosità del sito 095-E- 3MS-E08/3FS-E07.

095-E-3MS-E10 - Località: Perazzo – CTR 1:10.000: 625020. Mancanza di recapito finale definito.

095-E-3MS-E11 - Località: Monte Nardello – CTR 1:10.000: 625020. Mancanza di recapito finale definito.

095-E-3MS-E12 - Località: Pietrafucile – CTR 1:10.000: 625020. Mancanza di recapito finale definito.

095-E-3MS-E13 - Località: Cavagrande – CTR 1:10.000: 625020. Ponte parzialmente ostruito da detriti.

095-E-3FS-E06/3MS-E14 - Località: Civì – CTR 1:10.000: 625030. La zona, a seguito di intense precipitazioni, risulta essere a rischio di esondazione a causa del passaggio a guado, della compromessa funzionalità idraulica della sezione d’alveo del torrente, della presenza di vegetazione che ostacola il regolare deflusso delle acque.

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095-E-3GI-E21/3MS-E15 - Località: Ciapparò – CTR 1:10.000: 625060, 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre evidenzia la presenza di aree potenzialmente alluvionabili, in occasione di eventi estremi, in seguito ad esondazione fluviale.

095-E-3GI-E27/3MS-E16 - Località: Nespole – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre evidenzia la confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria.

Fig. 4.3.51 – Località: Nespole.

095-E-3 GI-E35/3MS-E17/3RI-E15 - CTR 1:10.000: 625070. Le acque del torrente Caravelle defluiscono sulla rete viaria intercettate in maniera insufficiente. Il tratto intubato del torrente sotto viale Immacolata si manifesta inadeguato in caso di intense precipitazioni.

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MILO Nel territorio comunale di Milo vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3ML-E01 - Località: Praino – CTR 1:10.000: 625060. In località Praino, la mancanza del recapito finale del vallone comporta allagamenti e/o esondazioni alle aree circostanti, in concomitanza di precipitazioni di forte intensità.

095-E-3ML-E02 - Località: Fornazzo – CTR 1:10.000: 625060. La segnalazione interessa un’area in località Fornazzo. La strada S.P. Mareneve, in occasione di eventi meteorici di intensità eccezionale, a causa della mancanza di recapito finale dell’incisione torrentizia, risulta essere a rischio di esondazione.

095-E-3GI-E12/3ML-E03 - Località: Macchia – CTR 1:10.000: 625060. Disagi alla viabilità in caso di forti piogge.

095-E-3GI-E13/3ML-E04 - Località: Salice – CTR 1:10.000: 625060. La presenza di cospicui flussi idrici convogliati sulla sede viaria configura, in caso di forti piogge, una potenziale situazione di rischio per gli immobili posti a margine della strada.

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MISTERBIANCO Nel territorio comunale di Misterbianco vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3MT-E01/3CT-E17 - CTR 1:10.000: 634050. Nella carta idrografica del territorio del Comune di Catania si segnala la presenza di un’area soggetta al deflusso preferenziale delle acque meteoriche.

095-E-3MT-E02 - CTR 1:10.000: 634050. La segnalazione interessa un’area nei pressi della centrale Enel. La zona, in concomitanza di fenomeni piovosi particolarmente intensi, è oggetto di allagamenti.

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PEDARA Per il territorio comunale di Pedara si è fatto principalmente riferimento alle aree evidenziate nello studio geologico del territorio comunale di Pedara a supporto del P.R.G. In tale elaborato si segnalano due aste torrentizie che verranno evidenziate nella carta della pericolosità idraulica come “siti di attenzione”:

095-E-3PE-E01 - Località: Tre Monti, Montarello – CTR 1:10.000: 625090, 625130.

095-E-3PE-E02/3TR-E01 - Località: Tardaria – CTR 1:10.000: 625090. Lo studio sopra menzionato segnala anche la presenza di una “zona a ruscellamento concentrato”:

095-E-3PE-E03 - Località: Molino a Vento – CTR 1:10.000: 625130.

095-E-3PE-E04 - Località: Cisternazza - S.P. 42 – CTR 1:10.000: 625130. L’”area di spandimento provvisoria” destinata a ricevere le acque meteoriche si manifesta insufficiente in caso di intense precipitazioni.

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PIEDIMONTE ETNEO Nel territorio comunale di Piedimonte Etneo vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3PD-E01 - CTR 1:10.000: 613150. La zona, a causa di un passaggio a guado e di un carente sistema di regimentazione delle acque piovane, in caso di forti piogge, risulta essere a rischio di esondazione.

095-E-3PD-E02 - CTR 1:10.000: 613150. In prossimità del quartiere Notara, le acque meteoriche scorrono sulle strade per mancanza di opere fognarie. Il rischio è determinato da flussi idrici veloci che interessano sia gli autoveicoli che gli abitanti della zona.

095-E-3PD-E03/3FS-E08 - CTR 1:10.000: 625030. I detriti ostruiscono il normale flusso del torrente facendo confluire l’acqua sulla strada con trasporto di materiale e rendendo difficoltoso e pericoloso il transito veicolare.

095-E-3PD-E04 - Località: Vena - CTR 1:10.000: 625020. L’acqua proveniente dal torrente si riversa sulla S.P. 68 e defluisce verso Presa creando gravi disagi alla circolazione veicolare.

095-E-3PD-E05 - Località: Presa- CTR 1:10.000: 625020. In occasione di eventi meteorici di particolare intensità, le acque provenienti dalla S.P. 68 si incanalano, a Presa, lungo la via Cavo Nuovo e quindi lungo la via Cimitero. Si riscontrano gravi pericoli alle abitazioni e alla circolazione pedonale e veicolare.

095-E-3LI-E01/3PD-E06 – CTR 1:10.000 613140. Il piano di protezione civile del comune di Linguaglossa individua quest’area come a rischio di esondazione.

095-E-3LI-E09/3PD-E07– CTR 1:10.000 613140. La segnalazione interessa la contrada Terremorte Chiovazzi. La zona, durante precipitazioni di notevole intensità, è soggetta ad allagamenti.

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RIPOSTO Nel territorio comunale di Riposto vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3AI-E11/095-E-3RI-E01 - Località: Pozzillo (Femmina Morta) – CTR 1:10.000: 625110. Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile evidenzia la presenza di strutture ricreative a ridosso dell’alveo del torrente Fago.

095-E-3GI-E03/095-E-3RI-E02 - CTR 1:10.000: 625070. Disagi alla viabilità per la presenza, in caso di intense precipitazioni, di cospicui flussi idrici convogliati sulla sede viaria.

095-E-3GI-E24/095-E-3RI-E03 - Località: Altarello – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre segnala aree potenzialmente alluvionabili in seguito ad esondazione fluviale e la presenza di un attraversamento a guado con conseguente interruzione dell’asta torrentizia. Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea della Protezione Civile segnala il manifestarsi, in caso di forti precipitazioni, di disagi per il traffico veicolare per l’allagamento della sede stradale. Vengono segnalate, inoltre, inondazioni del passaggio a guado tra il torrente e la trazzera per la presenza di un tombino scatolare sotto la ferrovia di luce idraulica insufficiente (Fig. 4.3.52 e Fig. 4.3.53).

Fig. 4.3.52 – Torrente Archi: S.P. 117.

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Fig. 4.3.53 – Torrente Archi: fraz. Archi.

095-E-3GI-E32/3RI-E04 - Località: S. Leonardello – CTR 1:10.000: 625110. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre evidenzia la presenza di un’asta torrentizia con alveo in condizioni critiche, con una funzionalità idraulica fortemente compromessa per la presenza contemporanea di più elementi di interferenza che limitano il regolare deflusso delle acque. Si rileva la presenza di abitazioni con sedime nell’alveo del torrente (Fig. 4.3.54).

Fig. 4.3.54 – Abitazioni all’interno dell’incisione torrentizia.

095-E-3RI-E05 – CTR 1:10.000: 625070. In caso di forti piogge, disagi alla viabilità per flussi idrici incanalati sulla rete viaria in quantità significativa ed assenza totale di adeguate opere di smaltimento delle acque.

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Fig. 4.3.55 – Riposto (CT): Piazza Matteotti.

095-E-3RI-E06 – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile evidenzia il manifestarsi, in caso di forti precipitazioni, di disagi veicolari per la confluenza di cospicui flussi idrici e la presenza opere idrauliche sufficienti.

095-E-3RI-E07 - Località: Carrubba – CTR 1:10.000: 625070. Si evidenziano le medesime problematiche del sito 095-E-3RI-E06.

095-E-3RI-E08 - Località: Torre Archirafi – CTR 1:10.000: 625070. Casa terrana in situazione di rischio in caso di forti piogge per la posizione a ridosso dell’alveo del torrente.

095-E-3GI-E33/3RI-E09 - Località: Altarello (Cozzi) – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre segnala la presenza di un punto di confluenza di acque meteoriche incanalate sulla rete viaria in quantità significative. Si riscontra la presenza di un’abitazione a quota sotto strada realizzata in corrispondenza di un tombino scatolare che dovrebbe garantire lo smaltimento dei cospicui flussi idrici convergenti sul nodo in esame (Fig. 4.3.56).

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Fig. 4.3.56 – Torrente Babbo: tombino in corrispondenza sulla S.P. 117.

095-E-3RI-E10 - Località: Altarello (Cozzi) – CTR 1:10.000: 625070. In prossimità del sottopasso della ferrovia, si riscontra la presenza di un tombino con luce idraulica che potrebbe rivelarsi inadeguata (Fig. 4.3.57).

Fig. 4.3.57 – Torrente Babbo: sottopasso della ferrovia in loc. Altarello.

095-E-3RI-E11 - Località: Carrubba (Malpassoti) – CTR 1:10.000: 625110. Riduzione della luce idraulica del tombino scatolare per la presenza di materiali di risulta e fitta vegetazione (Fig. 4.3.58).

142 Regione Siciliana

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Fig. 4.3.58 – Torrente S. Leonardello: sottopasso della ferrovia in loc. Malpassoti.

095-E-3RI-E12 - Località: Carrubba – CTR 1:10.000: 625110. Disagi alla viabilità per la presenza di flussi idrici in quantità significative sulla rete viaria e per la cattiva manutenzione delle opere idrauliche presenti (Fig. 4.3.59 e Fig. 4.3.60).

Fig. 4.3.59 – S.P. 91: loc. Carrubba.

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Fig. 4.3.60 – S.P. 2/I-II: loc. Carrubba.

095-E-3GI-E14/3RI-E13 - Località: Carrubba – CTR 1:10.000: 625110. Presenza di acque meteoriche incanalate sulla rete viaria in quantità significative e la presenza di un’asta torrentizia permanentemente trasformata in strada. Disagi alla viabilità, in caso di intense precipitazioni, per assenza di opere idrauliche di smaltimento.

095-E-3GI-E18/3RI-E14 - Località: Sciaccoti – CTR 1:10.000: 625070. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre individua la presenza di aree potenzialmente alluvionabili in seguito ad esondazione fluviale in occasione di eventi estremi al perdurare degli attuali fattori antropici di interferenza idraulica (Fig. 4.3.61).

Fig. 4.3.61 – S.P. 117: loc. Carrubba.

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095-E-3 GI-E35/3MS-E17/3RI-E15 - CTR 1:10.000: 625070. Le acque del torrente Caravelle defluiscono sulla rete viaria intercettate in maniera insufficiente. Il tratto intubato del torrente sotto viale Immacolata si manifesta inadeguato in caso di intense precipitazioni.

145 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

SANT’AGATA LI BATTIATI Nel territorio comunale di Sant’Agata li Battiati vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3CT-E06/3SL-E01/3TM-E01 – CTR 1:10.000 634060. Nella carta idrografica redatta dall’Ufficio Coordinamento Geologico del Comune di Catania si evidenzia un’area interessata da allagamenti in concomitanza di eventi meteorici intensi. Tale area è stata delimitate nella carta della pericolosità come “siti di attenzione”.

095-E-3CT-E15/3SL-E02 – CTR 1:10.000 634050. Nella carta idrografica del territorio del Comune di Catania si segnala la presenza di un’area soggetta al deflusso preferenziale delle acque meteoriche.

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SANT’ALFIO Nel territorio comunale di Sant’Alfio vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3GI-E29/3SF-E01 - Località: Paoli – CTR 1:10.000: 625060. L’alveo del torrente risulta completamente ostruito da una folta vegetazione che interessa anche l’opera idraulica non consentendo lo smaltimento delle acque. L’alveo del torrente è parzialmente occupato dalla strada, la quale in forte pendenza, riversa le acque delle piogge sulla via Paoli, trasportando detriti.

095-E-3SF-E02 - Località: Cerasella – CTR 1:10.000: 625020. La zona, durante precipitazioni di notevole intensità, è soggetta ad allagamenti.

095-E-3SF-E03 - Località: Costantini– CTR 1:10.000: 625060. La segnalazione interessa la località Costantini. La zona, a causa del ponte parzialmente ostruito da vegetazione e detriti, risulta essere a rischio di esondazione.

095-E-3SF-E04 - Località: Calvario – CTR 1:10.000: 625060. L’area in prossimità della località Calvario, a causa della occlusione della sezione d’alveo intubato, ad opera di detriti e della vegetazione presente lungo l’alveo nel tratto montano, è soggetta ad allagamenti durante precipitazioni di notevole intensità.

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SANTA VENERINA Nel territorio comunale di Santa Venerina vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3AI-E09/095-E-3SV-E01 - Località: Guardia (Palombaro) – CTR 1:10.000: 625100. Passaggio a guado della strada che serve abitazioni rurali. Lo studio geologico del territorio comunale di Santa Venerina a supporto del P.R.G. evidenzia una pericolosità legata a fenomeni di esondazione.

095-E-3AI-E10/3GI-E34/3SV-E02 - Località: Mangano – CTR 1:10.000: 625100, 625110. L’accesso ad abitazioni avviene attraverso il passaggio a guado del torrente.

095-E-3GI-E25/3SV-E03 - Località: Cerza Spirolo – CTR 1:10.000: 625060. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre evidenzia la confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria.

095-E-3SV-E04 – CTR 1:10.000: 625060. Lo studio geologico del territorio comunale di Giarre evidenzia la confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria.

095-E-3GI-E28/3SV-E05 - Località: Codavolpe – CTR 1:10.000: 625060, 625070, 625110. Confluenza di flussi idrici quantitativamente significativi incanalati sulla rete viaria. Le medesime problematiche sono segnalate nel Piano Comunale di Protezione Civile del comune di S. Venerina, nello studio geologico del territorio comunale di Giarre e nello studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile.

095-E-3SV-E06 - Località: Dagala – CTR 1:10.000: 625100. Passaggio a guado con eventuale isolamento di abitazioni in caso di piogge intense. Cattiva manutenzione delle opere idrauliche presenti. L’area è segnalata nel Piano Comunale di Protezione Civile di S. Venerina.

095-E-3SV-E07 - Località: Linera – CTR 1:10.000: 625100. Lo studio geologico del territorio comunale di S. Venerina a supporto del P.R.G. evidenzia la presenza di una “piana di esondazione”.

095-E-3SV-E08 - Località: Linera – CTR 1:10.000: 625100. Il Dipartimento della Protezione Civile evidenzia l’insufficienza delle opere idrauliche nel convogliare le acque meteoriche con conseguente allagamento dei piani cantinati degli edifici adiacenti. L’area è segnalata per le medesime problematiche nel Piano Comunale di Protezione Civile.

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Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

095-E-3SV-E09 - CTR 1:10.000: 625100. Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile ed il Piano Comunale di Protezione Civile evidenziano l’insufficienza delle opere idrauliche di smaltimento dei cospicui flussi idrici incanalati sulla rete viaria in caso di intense precipitazioni. Lo studio geologico del territorio comunale di S. Venerina a supporto del P.R.G. segnala, inoltre, la presenza di una “piana di esondazione”.

095-E-3SV-E10 – CTR 1:10.000: 625100. Lo studio geologico del territorio comunale di S. Venerina a supporto del P.R.G. evidenzia la presenza di una “piana di esondazione”. L’area è segnalata nel Piano Comunale di Protezione Civile.

095-E-3SV-E11 - Località: Chiesa vecchia – CTR 1:10.000: 625100. Il passaggio a guado presente sulla via Palone rende pericoloso l’accesso alle abitazioni a valle in caso di copiose precipitazioni. Le opere idrauliche esistenti si presentano in cattivo stato di manutenzione. L’area è segnalata per le medesime problematiche nel Piano Comunale di Protezione Civile di S. Venerina e nello studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile.

095-E-3SV-E12/3ZA-E01 - Località: Passopomo – CTR 1:10.000: 625100. Alveo ostruito da vegetazione e detriti. L’area è segnalata nel Piano Comunale di Protezione Civile di S. Venerina.

095-E-3SV-E13/3AI-E12 - Località: S. Giovanni Bosco – CTR 1:10.000: 625100. Il Piano Comunale di Protezione Civile del comune di S. Venerina rileva l’insufficienza delle opere idrauliche di smaltimento con conseguente formazione di allagamenti in caso di intense precipitazioni.

149 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

TRECASTAGNI Nel territorio comunale di Trecastagni vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3PE-E02/3TR-E01 - Località: Tardaria – CTR 1:10.000: 625090. Presenza di un’asta torrentizia che in concomitanza di precipitazioni di forte intensità esonda allagando le aree circostanti. L’area è segnalata nello studio geologico del territorio comunale di Pedara.

095-E-3TR-E02 - Località: S. Alfio e Cirino – CTR 1:10.000: 625090. Le incisioni torrentizie presenti nella zona, a causa della mancanza di recapito finale definito, nell’eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risultano a rischio di esondazione.

095-E-3TR-E03/3VI-E06 - Località: Carpene – CTR 1:10.000: 625090, 625100. Il vallone Carpene, a causa della ridotta sezione idraulica dovuta alla carente manutenzione e pulizia del corso d’acqua, nell’eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta a rischio di esondazione.

095-E-3TR-E04 - Località: Monte Ilice – CTR 1:10.000: 625100. La segnalazione interessa una zona che, durante precipitazioni di notevole intensità, è soggetta ad allagamenti.

095-E-3VI-E05/3TR-E05 - CTR 1:10.000: 625140. Disagi alla viabilità sulla S.P. 4/I e sulla via Monte Gorna per la presenza di flussi idrici significativi incanalati sulla sede stradale.

150 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

TREMESTIERI ETNEO Nel territorio comunale di Tremestieri Etneo vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3CT-E06/3SL-E01/3TM-E01 – CTR 1:10.000 634060. Nella carta idrografica redatta dall’Ufficio Coordinamento Geologico del Comune di Catania si evidenzia un’area interessata da allagamenti in concomitanza di eventi meteorici intensi.

151 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

VALVERDE Nel territorio comunale di Valverde vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3VA-E01/3AT-E05 - CTR 1:10.000: 634020. La mancanza di un recapito finale del torrente Settepani genera allagamenti della sede stradale e degli insediamenti a valle.

152 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

VIAGRANDE Nel territorio comunale di Viagrande vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3AS-E01/095-E-3VI-E01 - Località: Lavinaio – CTR 1:10.000: 625140. La via Torrente Lavinaio coincide per un tratto con la sede dell’alveo del torrente omonimo: si riscontrano disagi alla viabilità in caso di forti precipitazioni. Il passaggio a guado rende pericoloso l’accesso alle abitazioni in caso di forti piogge. L’alveo del torrente è parzialmente ostruito da detriti che causano la deviazione delle acque verso la via S. Giuseppe.

095-E-3VI-E02 - Località: Blandano – CTR 1:10.000: 625140. La via Sauco coincide con l’alveo del torrente. La zona, nell’eventualità di eventi meteorici intensi, risulta a rischio di esondazione.

095-E-3VI-E03 – CTR 1:10.000: 625140. Lo studio del rischio idrogeologico della fascia ionico-etnea realizzato dalla Protezione Civile evidenzia l’inadeguatezza delle sezioni idrauliche del tratto del torrente intubato all’interno del centro abitato.

095-E-3VI-E04/3AS-E03/3ZA-E08 - Località: Monterosso – CTR 1:10.000: 625100, 625140. La via Fondachello coincide con l’alveo del torrente. La zona, nell’eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta essere a rischio di esondazione.

095-E-3VI-E05/3TR-E05 - CTR 1:10.000: 625140. Disagi alla viabilità sulla S.P. 4/I e sulla via Monte Gorna per la presenza di flussi idrici significativi incanalati sulla sede stradale.

095-E-3TR-E03/3VI-E06 - Località: Carpene – CTR 1:10.000: 625090, 625100. Il vallone Carpene, a causa della ridotta sezione idraulica dovuta alla carente manutenzione e pulizia del corso d’acqua, nell’eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta a rischio di esondazione.

095-E-3AS-E08/3VI-E07 – CTR 1:10.000: 625140. La segnalazione interessa un’area in località Monterosso a valle del centro abitato. Il Torrente Lavinaio, a causa dell’insufficiente seziona idraulica, nell’eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta a rischio di esondazione.

095-E-3AS-E09/3VI-E08 – CTR 1:10.000: 625140 La segnalazione interessa il torrente Lavinaio in corrispondenza di via G. Ungaretti (nei pressi della discarica di inerti). Il passaggio a guado rende pericoloso l’accesso alle abitazioni in caso di forti piogge.

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ZAFFERANA ETNEA Nel territorio comunale di Zafferana Etnea vengono posti in evidenza i siti che si descrivono di seguito.

095-E-3SV-E12/3ZA-E01 - Località: Passopomo – CTR 1:10.000: 625100. Alveo ostruito da vegetazione e detriti. 095-3ZA-E02 - CTR 1:10.000: 625100. Il torrente ha un alveo caratterizzato dalla presenza di una fitta vegetazione (Fig. 4.3.62).

Fig. 4.3.62 – Torrente Salaro - inizio tratto intubato.

095-E-3ZA-E03 – CTR 1:10.000: 625100. La via Nipitelli coincide con l’originario alveo del torrente omonimo. Le acque incanalate sulla rete viaria trovano difficilmente un via di deflusso diversa dalla sede stradale. Le opere idrauliche, segnalate insufficienti, si presentano peraltro ostruite da folta vegetazione. L’alveo del torrente, laddove non asfaltato o basolato si presenta anch’esso sede di un rigogliosa vegetazione e subisce la confluenza di un altro corso d’acqua proprio in corrispondenza del campo sportivo (Fig. 4.3.63).

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Fig. 4.3.63 – Torrente Nipitelli.

095-E-3ZA-E04 - Località: Sarro – CTR 1:10.000: 625100. A monte dell’attraversamento, l’alveo del torrente non è individuabile mentre a valle si presenta ostruito da folta vegetazione (Fig. 4.3.64). La zona, nell’eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta a rischio di esondazione.

Fig. 4.3.64 – Alveo del torrente.

095-E-3ZA-E05 - Località: Pietralunga– CTR 1:10.000: 625100. L’alveo si presenta ostruito da vegetazione e l’opera idraulica ad esso afferente si presenta ostruita.

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095-E-3ZA-E06 - Località: Pisanello – CTR 1:10.000: 625100. L’alveo del torrente si presenta ostruito da vegetazione in prossimità dell’attraversamento. La zona (Fig. 4.3.65), nell’eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta a rischio di esondazione.

Fig. 4.3.65 – Folta vegetazione in alveo.

095-E-3ZA-E07 - Località: Poggiofelice – CTR 1:10.000: 625100. La mancanza di recapito finale dell’incisione torrentizia comporta, in caso di eventi meteorici di particolare intensità, l’allagamento delle aree circostanti.

095-E-3VI-E04/3AS-E03/3ZA-E08 - Località: Monterosso – CTR 1:10.000: 625100, 625140. La via Fondachello coincide con l’alveo del torrente. La zona, nell’eventualità di eventi meteorici di intensità eccezionale, risulta essere a rischio di esondazione.

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In definitiva, all’interno dell’area studiata, sono stati individuati 215 siti d’attenzione come sintetizzato nella Tabella 4.2.

Tabella 4.2 - Aree a pericolosità distinte per territorio comunale con relativa superficie. Comuni della PERICOLOSITÀ IDRAULICA Siti di Attenzione P1 P2 P3 TOTALE provincia di N AAtt AAtt/Abac N AP1 AP1/Abac N AP2 AP2/Abac N AP3 AP3/Abac N AP AP/Abac Catania [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Aci Bonaccorsi 2 ------Aci Castello 9 7,09 0,010 ------Aci Catena 7 3,72 0,005 ------Acireale 19 23,68 0,033 ------Aci Sant'Antonio 11 10,89 0,015 ------Belpasso ------Calatabiano 5 27,16 0,038 ------Camporotondo Etneo ------Castiglione di Sicilia ------Catania 19 525,08 0,731 ------Fiumefreddo di Sicilia 8 3,77 0,005 ------Giarre 35 67,69 0,094 ------Gravina di Catania ------Linguaglossa 9 59,74 0,083 ------Mascali 17 45,83 0,064 ------Mascalucia ------Milo 4------Misterbianco 2 0,97 0,001 ------Motta Sant'Anastasia ------Nicolosi ------Pedara 4 11,97 0,017 ------Piedimonte Etneo 7 10,68 0,015 ------Riposto 15 11,83 0,016 ------S. Giovanni la Punta ------S. Gregorio di Catania ------S. Pietro Clarenza ------Sant'Agata li Battiati 2 0,20 0,000 ------Sant'Alfio 4 2,42 0,003 ------Santa Venerina 13 32,61 0,045 ------Trecastagni 5 4,92 0,007 ------Tremestieri Etneo 1 0,33 0,000 ------Valverde 1 1,77 0,002 ------Viagrande 8 4,35 0,006 ------Zafferana Etnea 8 6,35 0,009 ------TOTALE 215 810,10 1,13 0 0,00 0,000 0 0,00 0,000 0 0,00 0,000 0 0,00 0,000

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4.4 Perimetrazione delle Aree a Rischio Idraulico

Nel caso di fenomeni già accaduti in passato la valutazione del rischio si è basata tenendo conto dei danni subiti dai beni insistenti nell’area colpita come indicato nella Tabella 4.3.

Tabella 4.3 - Definizione delle classi di rischio R.

DESCRIZIONE DEL RISCHIO CLASSE

RISCHIO MODERATO: per il quale i danni sociali, R1 economici e al patrimonio ambientale sono marginali. RISCHIO MEDIO: per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture a al patrimonio ambientale che R2 non pregiudicano l’incolumità del personale, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche. RISCHIO ELEVATO: per il quale sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi,la R3 interruzione di funzionalità delle attività socio-economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale. RISCHIO MOLTO ELEVATO: per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone, danni R4 gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale, la distruzione di attività socio-economiche.

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Nella carta del rischio (scala 1:10.000), riportata in allegato al presente studio, sono perimetrate le aree descritte sinteticamente nella Tabella 4.4 e nella Tabella 4.5.

Tabella 4.4 - Aree a rischio idraulico COMUNI Carta Tecnica RISCHIO PROVINCIA LOCALITÀ Regionale CATANIA (1:10.000) classe estensione (ha)

ACI CASTELLO CANNIZZARO 634060 R3 0,15

ACI CASTELLO S.S. 114 – VIA LIVORNO 634020 R3 1,32

VIA STAZIONE-VIA BARBAGALLO-VIA ACI CASTELLO 634020 R3 2,05 TIMPAROSA

ACI CASTELLO S.S. 114-VIA SPAGNOLA-VIA LIVORNO 634020 R4 1,47

ACI CATENA VIA CIMITERO-VIA SCALE S. ANTONIO 625140 R3 2,71

ACIREALE GUARDIA 625100 R2 0,80

ACIREALE ACIPLATANI 634020 R3 1,55

ACIREALE POZZILLO 625110 R3 1,50

ACIREALE CAPOMULINI 634020-634030 R3 4,97

ACIREALE CAPOMULINI 634030 R4 3,33

ACIREALE VIA ATANASIA 625140 R4 2,42

ACIREALE POZZILLO 625110 R4 4,32

ACI MONTEROSSO 625140 R2 0,73 SANT’ANTONIO

ACI TORRENTE LAVINAIO 625140 R3 0,26 SANT’ANTONIO

ACI VIA CROCE-VIA LANZA 625140-634020 R3 8,47 SANT’ANTONIO

VIA MARAULI-VIA CALATABIANO CALATABIANO 613150 R2 1,83 PASTERIA

CALATABIANO LAPIDE PASTERIA 613150 R4 10,64

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COMUNI Carta Tecnica RISCHIO PROVINCIA LOCALITÀ Regionale CATANIA (1:10.000) classe estensione (ha)

CATANIA S. GIORGIO 634090 R2 8,28

CATANIA LIDI PLAYA 634090-634100 R2 14,07

CATANIA BUTTACETO 634130 R2 0,88

CATANIA CANNIZZARO 634060 R3 0,63

CATANIA OGNINA 634060 R3 3,45

CATANIA LEUCATIA-CANALICCHIO 634060 R3 6,90

VIA DELLA FRAGOLA – STRADALE CATANIA 634090 R3 1,67 CRAVONE

CATANIA S. GIORGIO 634090 R3 0,44

CATANIA ZIA LISA 634090 R3 5,38

CATANIA PIGNO 634090 R3 11,08

CATANIA PANTANO D’ARCI 634090-634130 R3 24,03

CATANIA FORCILE – S.M. GORETTI 634090-634100 R4 107,62

CATANIA VIA PALERMO 634050-634090 R4 15,53

VIA LEUCATIA-VIA A. MUSCO-VIA PIETRA CATANIA 634050-634060 R4 4,69 DELL’OVA

VIA S.G. BATTISTA-VIA S.G. GALERMO- CATANIA 634010-634050 R4 8,95 VIA S. CATANIA

CATANIA VIA S.G. GALERMO 634050 R4 3,08

VIA V. GIUFFRIDA-VIA O. DA PORDENONE- CATANIA 634060 R4 10,93 VIA V. VENETO

CATANIA VIA ETNEA 634050-634060 R4 6,97

CATANIA NESIMA INFERIORE –VIA PALERMO 634050-634090 R4 15,53

CATANIA VIA C. COLOMBO-PIAZZA ALCALÀ-PORTO 634060-634100 R4 10,04

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COMUNI Carta Tecnica RISCHIO PROVINCIA LOCALITÀ Regionale CATANIA (1:10.000) classe estensione (ha)

CATANIA BUTTACETO 634130 R4 25,18

FIUMEFREDDO LAVINA 625030 R2 3,20

FIUMEFREDDO FONDACHELLO 625030 R2 0,57

GIARRE VIA CUTULA 625070 R2 1,31

GIARRE S.M. LA STRADA-CARRABBA 625070 R2 5,20

GIARRE CIAPPARÒ’ 625060 R2 2,24

GIARRE VALLONAZZO-SANT’ANNA 625070 R2 0,41

GIARRE PAOLI 625060 R2 0,52

MACCHIA-FONDO MACCHIA-SCIARA-S. GIARRE 625060 R2 33,78 GIOVANNI

GIARRE SCIACCOTI 625070 R2 2,14

625060-625070- GIARRE CODAVOLPE-LUMINARIA R2 0,91 625110

GIARRE ALTARELLO 625070 R2 1,38

GIARRE CIAPPARÒ’ 625060 R3 1,89

GIARRE S.M. LA STRADA-CARRABBA 625070 R3 7,51

GIARRE VALLONE BABBO 625070 R3 2,31

GIARRE S. LEONARDELLO 625110 R3 2,97

GIARRE STRADA PROVINCIALE PER NUNZIATA 625070 R3 0,55

GIARRE VIALE IMMACOLATA 625070 R3 0,14

MASCALI FONDACHELLO 625030 R2 3,28

MASCALI NUNZIATA 625030 R2 8,95

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COMUNI Carta Tecnica RISCHIO PROVINCIA LOCALITÀ Regionale CATANIA (1:10.000) classe estensione (ha)

MASCALI S.M. LA STRADA-CARRABBA 625070 R2 4,40

MASCALI VIA CUTULA 625070 R2 0,77

MASCALI VALLONAZZO-SANT’ANNA 625070 R2 4,64

MASCALI CIAPPARÒ’ 625060-625070 R2 0,72

MASCALI FONDACHELLO 625030 R3 12,89

MASCALI NUNZIATA 625030 R3 7,91

MASCALI STRADA PROVINCIALE PER NUNZIATA 625030 R3 0,60

MASCALI VIALE IMMACOLATA 625030 R3 1,09

VIA S.G. BATTISTA-VIA S.G. GALERMO- MISTERBIANCO 634050 R4 0,97 VIA S. CATANIA

PEDARA CISTERNAZZA - S.P. 42 625130 R3 1,06

PIEDIMONTE VIA FOGLIARINO-VIA BORGO-VIA PUGLISI 613150 R2 1,03 ETNEO

PIEDIMONTE VIA BELLINI-VIA NOTARA-VIA CASSISI 613150 R2 1,79 ETNEO

RIPOSTO SCIACCOTI 625070 R2 1,56

RIPOSTO VALLONE BABBO 625070 R2 0,75

RIPOSTO ALTARELLO 625070 R2 3,10

RIPOSTO CARRUBBA 625110 R2 2,00

RIPOSTO VALLONE BABBO 625070 R3 2,21

RIPOSTO VIALE IMMACOLATA 625070 R3 1,12

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COMUNI Carta Tecnica RISCHIO PROVINCIA LOCALITÀ Regionale CATANIA (1:10.000) classe estensione (ha)

SANT’AGATA LEUCATIA-CANALICCHIO 634060 R3 0,03 LI BATTIATI

SANT’AGATA VIA LEUCATIA-VIA A. MUSCO-VIA PIETRA 634050 R4 0,17 LI BATTIATI DELL’OVA

SANT’ALFIO PAOLI 625060 R2 2,42

SANTA STRADA CODAVOLPE-S.P.4/I-VIA 625060-625070- R2 5,02 VENERINA COLAJANNI-VIA LUMINARIA 625100-625110

SANTA GUARDIA 625100 R2 3,97 VENERINA

SANTA S.P. 49/II-VALLONE PICCOLO 625100 R2 5,45 VENERINA

SANTA VIA STABILIMENTI-VIA FAGO 625100 R3 6,87 VENERINA

PIAZZA PRINCESSA-PIAZZA REGINA SANTA MARGHERITA-PIAZZA REGINA ELENA-VIA 625100 R3 9,53 VENERINA ACQUE BONGIARDO-VIA MARTOGLIO

TRECASTAGNI CARPENE 625090-625100 R2 3,57

TREMESTIERI LEUCATIA-CANALICCHIO 634060 R3 0,33 ETNEO

VIAGRANDE MONTEROSSO 625140 R2 2,08

VIAGRANDE VIA INDIRIZZO-VIA GARIBALDI 625140 R3 0,97

ZAFFERANA MONTEROSSO 625140 R2 0,22 ETNEA

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Tabella 4.5 – Aree a rischio idraulico distinte per territorio comunale con relativa superficie. Comuni della RISCHIO IDRAULICO R1 R2 R3 R4 TOTALE provincia di N AR1 AR1/Abac N AR2 AR2/Abac N AR3 AR3/Abac N AR4 AR4/Abac N AR AR/Abac Catania [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] [ha] [%] Aci Bonaccorsi ------Aci Castello ------3 3.51 0.005 1 1.47 0.002 4 4.98 0.007 Aci Catena ------1 2.71 0.004 - - - 1 2.71 0.004 Acireale - 1 0.80 0.001 4 8.02 0.011 3 10.08 0.014 8 18.90 0.026 Aci Sant'Antonio - - - 1 0.73 0.001 2 8.73 0.012 - - - 3 9.46 0.013 Belpasso ------Calatabiano - - - 1 1.83 0.003 - - - 1 10.64 0.015 2 12.47 0.017 Camporotondo Etneo ------Castiglione di Sicilia ------Catania - - - 3 23.23 0.032 8 53.58 0.075 10 193.00 0.269 21 269.81 0.376 Fiumefreddo di Sicilia - - - 2 3.77 0.005 ------2 3.77 0.005 Giarre - - - 12 47.88 0.067 7 15.37 0.021 - - - 19 63.25 0.088 Gravina di Catania ------Linguaglossa ------Mascali - - - 10 22.76 0.032 4 22.49 0.031 - - - 14 45.25 0.063 Mascalucia ------Milo ------Misterbianco ------1 0.97 0.001 1 0.97 0.001 Motta Sant'Anastasia ------Nicolosi ------Pedara ------1 1.06 0.001 - - - 1 1.06 0.001 Piedimonte Etneo - - - 2 2.82 0.004 ------2 2.82 0.004 Riposto - - - 4 7.41 0.010 2 3.33 0.005 - - - 6 10.74 0.015 S. Giovanni la Punta ------S. Gregorio di Catania------S. Pietro Clarenza ------Sant'Agata li Battiati ------1 0.03 0.000 1 0.17 0.000 2 0.20 0.000 Sant'Alfio - - - 1 2.42 0.003 ------1 2.42 0.003 Santa Venerina - - - 3 14.44 0.020 2 16.40 0.023 - - - 5 30.84 0.043 Trecastagni - - - 1 3.57 0.005 ------1 3.57 0.005 Tremestieri Etneo ------1 0.33 0.000 - - - 1 0.33 0.000 Valverde ------Viagrande - - - 1 2.08 0.003 1 0.97 0.001 - - - 2 3.05 0.004 Zafferana Etnea - - - 1 0.22 0.000 ------1 0.22 0.000 TOTALE 0 0.00 0.000 43 133.96 0.187 37 136.53 0.190 17 216.33 0.301 97 486.82 0.678

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Capitolo 5 PIANO DEGLI INTERVENTI PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO 4 PIANO DI INTERVENTI IDRAULICO In questo Piano si è eseguita la perimetrazione delle aree a pericolosità e rischio idraulico nell’area 95 compresa tra i bacini idrografici del fiume Simeto e del fiume Alcantara.

Nei corsi d’acqua osservati durante i sopralluoghi si è rilevata spesso una scarsa manutenzione degli alvei con presenza di folta vegetazione, di discariche di materiali e, talvolta, presenza di vere e proprie infrastrutture. Tali situazioni possono risultare pericolose in occasione di precipitazioni di forte intensità.

In questo PAI sono stati individuati diversi siti di attenzione, ovvero zone che in passato hanno subito inondazioni, ma non è stato possibile, in assenza di studi idraulici, definire il grado di pericolosità di tali aree. Pur tuttavia si ritiene prioritaria la redazione di uno studio idraulico che affronti complessivamente e definitivamente il problema.

Nella tabella 5.1 sono elencati sinteticamente gli interventi previsti dai vari Enti territoriali competenti con il livello di rischio e il grado di priorità.

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Tabella 5.1 - Elenco degli interventi.

TITOLO IMPORTO STATO COMUNE LOCALITÀ R G.P. TIPOLOGIA INTERVENTO PROGETTO (€) PROGETTAZIONE L’intervento è inteso ad affrontare i problemi riguardanti la difesa idraulica del centro urbano di Aci Catena, in un settore particolarmente vulnerabile ed Rione Difesa idraulica del esposto alla minaccia di inondazione. Il ACI CATENA Consolazio - - centro urbano. Rione progetto si propone di intercettare, 870.000,00 Circ. 1/2003 ne Consolazione mediante la realizzazione di caditoie, il flusso idrico che si instaura lungo le strade, convogliando le acque verso pozzi drenanti appositamente realizzati per assicurare il loro smaltimento. L’intervento è inteso ad affrontare i problemi riguardanti la difesa idraulica della frazione di Aci S. Filippo, in un Difesa idraulica della settore particolarmente vulnerabile ed Rione frazione di Aci S. esposto alla minaccia di inondazione. Il ACI CATENA - - progetto si propone di intercettare, 240.000,00 Circ. 1/2003 Finocchiari Filippo. Rione mediante la realizzazione di caditoie, il Finocchiari. flusso idrico che si instaura lungo le strade, convogliando le acque verso pozzi drenanti appositamente realizzati per assicurare il loro smaltimento.. Intervento mirato ad intercettare, Progetto della rete di regimentare ed incanalare in un apposito Circ. 1/2003 ACI Via Croce- smaltimento acque collettore fognario le portate conseguenti 3 4 4.500.000,00 (Progetto SANT’ANTONIO Via Lanza bianche – torrente ad un evento meteorico consistente preliminare) Monte Arena provenienti dal comprensorio dei paesi etnei. Realizzazione Realizzazione di campi di infiltrazione Canale interventi per la per mezzo di opere di convogliamento e CATANIA 4 3 4.000.000,00 Circ. 1/2003 Buttaceto mitigazione del raccolta delle acque provenienti dai rischio di inondazione torrenti Cubba e Mendola Realizzazione Interventi puntuali finalizzati alla Catania- interventi per la riduzione delle portate delle acque CATANIA Aree 4 1 mitigazione del 2.000.000,00 Circ. 1/2003 meteoriche sui principali assi viari urbane rischio idraulico per mezzo di campi di infiltrazione. nell’area urbana. Adeguamento della Adeguamento della condotta di scolo condotta di scolo delle acque meteoriche affluenti in Pigno-via delle acque destra del torrente Bummacaro CATANIA Dei 3 4 300.000,00 Circ. 1/2003 meteoriche affluenti mediante sostituzione della condotta Sanguinelli in destra del torrente esistente con una di adeguata Bummacaro sezione. L’intervento di cui trattasi rappresenta il primo dei tre stralci funzionali che costituiscono una più articolata proposta Centro Difesa idraulica del intesa ad affrontare i problemi riguardanti PIEDIMONTE la difesa idraulica del centro urbano di urbano e 2 - centro urbano – 1.020.000,00 Circ. 1/2003 ETNEO Piedimonte Etneo. Esso è mirato a aree attigue obiettivo A ripristinare pienamente le funzioni drenanti dell’asta principale del torrente Chiavazzi, nel tratto a monte del centro urbano. L’intervento di cui trattasi rappresenta il secondo dei tre stralci funzionali che costituiscono una più articolata proposta Centro Difesa idraulica del intesa ad affrontare i problemi riguardanti PIEDIMONTE la difesa idraulica del centro urbano di urbano e 2 - centro urbano – 708.030,00 Circ. 1/2003 ETNEO Piedimonte Etneo. Esso è mirato a aree attigue obiettivo B realizzare la captazione del flusso idrico lungo la via Cassisi (S.P. 221) ed il suo convogliamento in un solco della rete drenante naturale.

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TITOLO IMPORTO STATO COMUNE LOCALITÀ R G.P. TIPOLOGIA INTERVENTO PROGETTO (€) PROGETTAZIONE L’intervento di cui trattasi rappresenta il terzo dei tre stralci funzionali che costituiscono una più articolata proposta Centro Difesa idraulica del PIEDIMONTE intesa ad affrontare i problemi riguardanti urbano e 2 - centro urbano – la difesa idraulica del centro urbano di 151.040,00 Circ. 1/2003 ETNEO aree attigue obiettivo C Piedimonte Etneo. Esso è mirato a realizzare lo smaltimento delle acque in corrispondenza del nodo via Notara (S.P. 2/IIIC) – via Bellini (S.S. 120). Rinaturalizzazione Rimozione di detriti e materiale vario per Via Fago – SANTA dell’alveo del torrente allargare l’alveo del torrente e torrente 3 5 realizzazione di un ponte per eliminare i 2.000.000,00 Circ. 1/2003 VENERINA e realizzazione di un Fago tubi insufficienti posti in corrispondenza ponte dell’intersezione tra torrente e strada. Rinaturalizzazione Rimozione di detriti e materiale vario per Chiesa SANTA dell’alveo del torrente allargare l’alveo del torrente e Vecchia – realizzazione di un ponte per eliminare i 1.000.000,00 Circ. 1/2003 VENERINA e realizzazione di un Linera tubi insufficienti posti in corrispondenza ponte dell’intersezione tra torrente e strada.

Nel prospetto riportato nella tabella 5.2 viene quantificato il fabbisogno finanziario di massima per la realizzazione degli interventi programmati, tenendo presente che le quantificazioni economiche contenute nella scheda di cui alla Circolare A.R.T.A. n. 1/2003 non derivano probabilmente da un computo metrico estimativo.

Tabella 5.2 -Fabbisogno finanziario degli interventi programmati distinti per Comune IMPORTO DERIVANTE DA PROGETTAZIONE IMPORTO DA SCHEDA CIRC. COMUNE PRELIMINARE, ARTA N. 1/2003 (€) DEFINITIVA, ESECUTIVA (€) ACI CATENA ------1.110.000,00 ACI SANT’ANTONIO 4.500.000,00 ------CATANIA ------6.300.000,00 PIEDIMONTE ETNEO ------1.879.070,00 SANTA VENERINA ------3.000.000,00 TOTALE 4.500.000,00 12.289.070,00

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Capitolo 6 BIBLIOGRAFIA

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REG. SICILIANA - ASS. TERRITORIO E AMBIENTE (1994) – Carta dell’uso del suolo della Sicilia in scala 1:100.000.

REG. SICILIANA - ASS. TERRITORIO E AMBIENTE (2000) – Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico, D.A. n. 498/41 del 04/07/2000 e successive modifiche.

REG. SICILIANA - ASS. TERRITORIO E AMBIENTE (2002) – Aggiornamento del Piano Straordinario per l’Assetto Idrogeologico, D.A. n. 543 del 2002 e successive modifiche.

REG. SICILIANA - DIP. DELLA PROT. CIV. - SERV. SICILIA ORIENTALE - U.O.B. XIV – Studio del rischio idrogeologico con finalità di Protezione Civile, nella fascia ionico-etnea.

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Allegato A ELENCO DEI DISSESTI CON RELATIVO LIVELLO DI PERICOLOSITÀ E RISCHIO

Nel presente allegato viene fornito l’elenco completo dei dissesti geomorfologici relativo ai Comuni che ricadono all’interno dell’Area compresa tra il Bacino del F. Simeto e del Bacino del F. Alcantara, tutti in provincia di Catania, con l’indicazione del livello di pericolosità derivante dalla valutazione dell’attività e tipologia di ogni singolo dissesto e delle sue dimensioni areali. Quando sono presenti elementi a rischio, all’interno dell’area di pericolosità, viene riportato il corrispondente livello di rischio a cui tale elemento è soggetto, in base all’incrocio tra il suo valore e la pericolosità presente nell’area. Si forniscono, inoltre, i dati relativi alla località e alla sezione della Cartografia Tecnica Regionale a scala 1:10.000, in cui ricade il dissesto. Nell’elenco, per semplicità di lettura, i dati relativi alla tipologia, attività, pericolosità e rischio sono espressi con numeri e lettere secondo la seguente legenda.

Tipologia 1 = Crollo e/o ribaltamento 2 = Colamento rapido 3 = Sprofondamento 4 = Scorrimento 5 = Frana complessa 6 = Espansione laterale – DPGV 7 = Colamento rapido 8 = Area a franosità diffusa 9 = Deformazione superficiale lenta (creep, soliflusso)

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10 = Calanchi 11 = Dissesti dovuti a processi erosivi intensi S.A. = Sito di Attenzione

Stato di attività A = Attivo I = Inattivo Q = Quiescente S = Stabilizzato artificialmente o naturalmente

Pericolosità 0 = Bassa 1 = Moderata 2 = Media 3 = Elevata 4 = Molto elevata S.A. = Sito di attenzione

Rischio 1 = Moderato 2 = Medio 3 = Elevato 4 = Molto elevato

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Area tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara (095) CTR Sigla Comune Località Tip. Attività Peric. Rischio 1:10.000 095-3AC-001 Acicastello Porticatazzo 634020 9 A 1 095-3AC-002 Acicastello Porticatazzo 634020 9 A 1 095-3AC-003 Acicastello Porticatazzo 634020 9 A 1 095-3AC-004 Acicastello M. Vambolieri 634020 9 A 1 2 095-3AC-005 Acicastello Nizzeti 634020 9 A 1 095-3AC-006 Acicastello M. Vambolieri 634020 9 A 1 2 095-3AC-007 Acicastello M. Vambolieri 634020 9 A 1 2 095-3AC-008 Acicastello M. Vambolieri 634020 4 I 1 095-3AC-009 Acicastello M. Vambolieri 634020 9 A 2 4 095-3AC-010 Acicastello M. Vambolieri 634020 9 A 1 095-3AC-011 Acicastello M. Vambolieri 634020 9 A 1 2 095-3AC-012 Acicastello Via Manzella 634020 4 S 0 1 095-3AC-013 Acicastello NW Acicastello 634020 9 A 1 095-3AC-014 Acicastello NW Acicastello 634020 9 A 1 095-3AC-015 Acicastello NW Acicastello 634020 9 A 1 095-3AC-016 Acicastello NW Acicastello 634020 9 A 1 095-3AC-017 Acicastello Ficarazzi 634020 9 A 1 095-3AC-018 Acicastello Ficarazzi 634020 1 A 3 095-3AC-019 Acicastello Ficarazzi 634020 5 A 2 095-3AC-020 Acicastello Castello Normanno 634020 1 A 4 4 095-3AC-021 Acicastello Lungomare di Acicastello 634020 1 A 3 4 095-3AC-022 Acicastello La Scogliera 634060 1 A 3 4 095-3AC-023 Acicastello La Scogliera 634060 1 A 3 095-3AC-024 Acicastello M. Vambolieri 634020 4 A 2 4 095-3AC-025 Acicastello M. Vambolieri 634020 1 A 4 4 095-3AI-001 Acireale Altarellazzo 625110 1 A 3 095-3AI-002 Acireale Pozzillo 625110 1 A 4 4 095-3AI-003 Acireale Pozzillo 625110 1 A 4 095-3AI-004 Acireale Cali 625110 1 A 3 095-3AI-005 Acireale Santa Tecla 625150 1 A 4 095-3AI-006 Acireale Mortari 625140 1 A 3 4 - 2 095-3AI-007 Acireale Mortari 625140 1 A 3 4 095-3AI-008 Acireale Castello del Greco 625150 1 A 4 095-3AI-009 Acireale La Timpa 625140 1 A 4 4 - 3 095-3AI-010a Acireale Caramma 625140 1 A 3 095-3AI-010b Acireale Caramma 625140 5 S 0 095-3AI-011 Acireale Malascesa 625150 1 A 4 3 095-3AI-012 Acireale S. Maria la Scala 625150 1 A 4 4 - 3 095-3AI-013 Acireale Via Cosentino 625140 3 A 3 4 095-3AI-014 Acireale Pietra Monaca 625150 1 A 4 3 095-3AI-015 Acireale S. Caterina 625150 1 A 4 4 S. Caterina - Timpa Don 095-3AI-016 Acireale 625150 1 A 4 4 - 3 Masi 095-3AI-017 Acireale Gazzena 634030 1 A 4 095-3AI-018 Acireale Capo Mulini 634030 1 A 4

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Area tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara (095) CTR Sigla Comune Località Tip. Attività Peric. Rischio 1:10.000 Vie Atanasia, Cosentino, 095-3AI-019 Acireale 625140 S. A. S. A. Nettuno, Sangiuliano 095-3AS-001 Aci S. Antonio Via Croce 625140 S. A. S. A. 095-3AT-001 Acicatena Torre Casalotto 634020 9 A 2 095-3AT-002 Acicatena Vambolieri 634020 9 A 2 3 095-3AT-003 Acicatena Gelso 634020 9 A 1 095-3AT-004 Acicatena Vambolieri 634020 9 A 1 1 095-3AT-005 Acicatena Gelso 634020 8 A 2 2 095-3AT-006 Acicatena Vambolieri 634020 9 A 1 1 095-3AT-007 Acicatena Nizzeti 634020 9 A 1 1 095-3AT-008 Acicatena Vambolieri 634020 11 A 1 095-3AT-009 Acicatena Vambolieri 634020 4 A 3 4-3-2 095-3CL-001 Calatabiano C.da Costa Vecchia 613150 9 A 2 095-3CL-002 Calatabiano C.da Costa Vecchia 613150 9 A 2 2 095-3CL-003 Calatabiano T.te S. Giorgio 613150 11 A 2 2 095-3CL-004 Calatabiano C.da S. Giorgio 613150 4 S 4 095-3CL-005 Calatabiano C.da Maraulì 613150 4 S 0 1 095-3CL-006 Calatabiano C.da Maraulì 613150 7 A 2 095-3CL-007 Calatabiano Località Pasteria 613150 11 A 1 095-3CL-008 Calatabiano Località Pasteria 613150 11 A 1 095-3CL-009 Calatabiano Località Pasteria 613150 11 A 1 095-3CL-010 Calatabiano Località Pasteria 613150 11 A 1 095-3CL-011 Calatabiano Sud Pasteria 613150 9 A 2 2 095-3CL-012 Calatabiano Sud Pasteria 613150 9 A 1 095-3CL-013 Calatabiano C.da Maraulì 613150 11 A 1 095-3CL-014 Calatabiano T.te Zambataro 613150 11 A 1 095-3CL-015 Calatabiano T.te Zambataro 613150 11 A 1 095-3CL-016 Calatabiano V.na Fogliarino 613150 11 A 1 095-3CL-017 Calatabiano Serra San Biagio 613150 11 A 2 4 - 2 095-3CL-018 Calatabiano C.da Giotto 613150 11 A 1 095-3CL-019 Calatabiano T.te S.Giorgio 613150 11 A 1 095-3CL-020 Calatabiano C.da Saitta 613150 9 A 0 1 095-3CL-021 Calatabiano C.da Maraulì 613150 7 A 2 095-3CL-022 Calatabiano Ovest Pasteria 613150 11 A 1 095-3CL-023 Calatabiano C.da Saitta 613150 9 A 1 2 Camporotondo 095-3CM-001 Piano Tavola 633080 1 A 3 Etneo Castiglione di 095-3CS-001 Casa Trefiletti 613100 1 A 3 Sicilia Castiglione di 095-3CS-002 Ovest di Località Pantano 613100 1 A 3 Sicilia Castiglione di 095-3CS-003 Monte Bonerba 613100 11 A 1 Sicilia Castiglione di 095-3CS-004 Cava 613100 1 A 3 Sicilia Castiglione di 095-3CS-005 Cava 613100 1 A 3 Sicilia

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Area tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara (095) CTR Sigla Comune Località Tip. Attività Peric. Rischio 1:10.000 Castiglione di 095-3CS-006 Cava 613100 1 A 3 2 Sicilia 095-3CT-001 Catania NW di Monte Santa Sofia 634050 9 A 1 095-3CT-002 Catania Monte S. Sofia 634050 1 A 4 095-3CT-003 Catania Cittadella Universitaria 634050 9 A 1 2 095-3CT-004 Catania Cittadella Universitaria 634050 1 A 4 095-3CT-005 Catania Monte S. Sofia 634050 1 A 4 095-3CT-006 Catania Monte S. Sofia 634050 1 A 4 095-3CT-007 Catania Cittadella Universitaria 634050 9 A 2 4 095-3CT-008 Catania Via S.Sofia 634050 9 A 2 4 095-3CT-009 Catania Viale Bolano 634050 1 A 4 4 095-3CT-010 Catania Monte Po 634050 4 I 2 4 095-3CT-011 Catania Monte Po 634050 4 I 1 095-3CT-012 Catania Monte Po 634050 4 I 1 095-3CT-013 Catania Monte Po 634050 4 I 1 2 095-3CT-014 Catania Via Rometta 634050 1 A 4 4 Piazza Fusinato - Via 095-3CT-015 Catania 634050 1 A 4 4 Petraro 095-3CT-016 Catania Monte Po 634050 8 A 2 4 095-3CT-017 Catania Nesima Inferiore 634050 4 A 3 4 095-3CT-018 Catania Cravona 634050 1 A 3 095-3CT-019 Catania Telegrafo Vecchio 634050 9 A 1 095-3CT-020 Catania Telegrafo Vecchio 634050 9 A 2 095-3CT-021 Catania Fossa della Creta 634050 9 A 1 095-3CT-022 Catania Leucatia 634060 1 A 4 4 095-3CT-023 Catania Leucatia 634060 9 A 2 095-3CT-024 Catania La Scogliera 634060 1 A 4 095-3CT-025 Catania Viale Ulisse 634060 1 A 4 4 095-3CT-026 Catania Viale Ulisse 634060 1 A 4 4 095-3CT-027 Catania La Scogliera 634060 1 A 4 095-3CT-028 Catania Lungomare Ognina 634060 1 A 4 4 095-3CT-029 Catania Piazza Nettuno 634060 3 A 4 4 095-3CT-030 Catania Guardia - Caito 634060 1 A 4 4 095-3CT-031 Catania Stazione 634060 1 A 4 095-3CT-032a Catania Fossa della Creta 634090 8 A 2 095-3CT-032b Catania Fossa della Creta 634090 8 S 0 095-3CT-032c Catania Fossa della Creta 634090 8 A 2 095-3CT-033 Catania Vicolo Montecassino 634090 1 A 4 4 095-3CT-034 Catania San Giorgio 634090 5 A 3 095-3CT-035a Catania San Giorgio 634090 5 A 3 095-3CT-035b Catania San Giorgio 634090 5 S 0 095-3CT-035c Catania San Giorgio 634090 5 A 3 4 095-3CT-036 Catania Pigno 634090 1 A 3 4 095-3CT-037 Catania S. Giovanni Galermo 634010 S. A. S. A. 095-3CT-038 Catania S. Giovanni Galermo 634010 S. A. S. A. 095-3CT-039 Catania S. Giovanni Galermo 634050 S. A. S. A.

174 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Area tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara (095) CTR Sigla Comune Località Tip. Attività Peric. Rischio 1:10.000 095-3CT-040 Catania Fasano 634050 S. A. S. A. 095-3CT-041 Catania Barriera 634050 S. A. S. A. 095-3CT-042 Catania Barriera 634050 S. A. S. A. 095-3CT-043 Catania Via Passo Gravina 634050 S. A. S. A. 095-3CT-044 Catania Parco Gioieni 634050 S. A. S. A. 095-3CT-045 Catania Trappeto 634050 S. A. S. A. 095-3CT-046 Catania Borgo 634050 S. A. S. A. 095-3CT-047 Catania Trappeto 634050 S. A. S. A. 095-3CT-048 Catania Via Plebiscito 634050 S. A. S. A. 095-3CT-049 Catania Via Leucatia 634060 S. A. S. A. 095-3CT-050 Catania Seminario 634060 S. A. S. A. 095-3CT-051 Catania Viale Artale Alagona 634060 S. A. S. A. 095-3CT-052 Catania Bordighera 634060 S. A. S. A. 095-3CT-053 Catania Piazza Stesicoro 634060 S. A. S. A. 095-3CT-054 Catania Via Mons. Ventimiglia 634060 S. A. S. A. 095-3CT-055 Catania San Giorgio 634090 5 A 2 4 095-3CT-056 Catania Leucatia 634060 S. A. S. A. 095-3FS-001 Fiumefreddo V.na Fogliarino 613150 11 A 1 095-3FS-002 Fiumefreddo Serra San Biagio 613150 11 A 2 2 095-3GI-001 Giarre Quartiere 625070 11 A 1 095-3GI-002 Giarre Tagliaborse 625070 1 A 3 095-3GI-003 Giarre Macchia 625060 1 A 4 3 095-3GI-004 Giarre Strada Croce Salice 625060 1 A 3 3 095-3GI-005 Giarre Favazza 625060 1 A 3 095-3GI-006 Giarre Favazza 625060 1 A 3 3 095-3GI-007 Giarre Baglio 625060 1 A 3 3 095-3GI-008 Giarre S. Leonardello 625110 1 A 3 095-3GI-009 Giarre T. Guddi 625060 1 A 3 095-3LI-001 Linguaglossa Monte Gurni 613100 11 A 1 1 095-3LI-002 Linguaglossa Monte Gurni 613100 11 A 2 2 095-3LI-003 Linguaglossa Vallone Gibiotti 613140 4 A 2 1 095-3LI-004 Linguaglossa Vallone Gibiotti 613100 4 S 0 1 095-3LI-005 Linguaglossa Vallone Gibiotti 613100 4 S 0 095-3LI-006 Linguaglossa Sud Monte Calciniera 613140 11 A 1 1 095-3LI-007 Linguaglossa Monte Granado 613100 4 S 0 1 095-3LI-008 Linguaglossa Vallone Giosuè 613140 4 S 0 1 095-3LI-009 Linguaglossa Monte Culma 613140 4 I 1 1 095-3LI-010 Linguaglossa Vallone Manche 613140 4 S 0 095-3LI-011 Linguaglossa Vallone Manche 613100 4 S 0 095-3LI-012 Linguaglossa Vallone Ficheri 613140 9 A 2 095-3LI-013 Linguaglossa Vallone Ficheri 613140 4 Q 1 095-3LI-014 Linguaglossa Monte Salice 613140 4 Q 1 095-3LI-015 Linguaglossa Monte Timpa 613140 4 Q 1 1 095-3LI-016 Linguaglossa Monte Timpa 613100 11 A 1 095-3LI-017 Linguaglossa Monte Timpa 613100 4 Q 1 095-3LI-018 Linguaglossa Vallone Ficheri 613140 8 S 0 1

175 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Area tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara (095) CTR Sigla Comune Località Tip. Attività Peric. Rischio 1:10.000 095-3LI-019 Linguaglossa Monte Calciniera 613100 11 A 2 095-3LI-020 Linguaglossa Monte Calciniera 613100 11 A 1 095-3LI-021 Linguaglossa Vallone Ficheri 613100 4 S 0 1 Sud ovest Monte 095-3LI-022 Linguaglossa 613100 4 Q 1 Calciniera 095-3LI-023 Linguaglossa Sud Monte Calciniera 613100 4 Q 1 1 095-3LI-024 Linguaglossa Sud Monte Calciniera 613100 4 S 0 1 095-3LI-025 Linguaglossa Est Centro Abitato Strada 613100 9 A 1 095-3LI-026 Linguaglossa Località Olivo 613140 11 A 2 095-3LI-027 Linguaglossa Est Abitato 613100 4 S 0 095-3LI-028 Linguaglossa Vallone Fosso Serro 613100 11 A 1 095-3LI-029 Linguaglossa Vallone Olivo 613100 11 A 1 1 095-3LI-030 Linguaglossa Fosso Serro Antico 613100 4 S 0 095-3LI-031 Linguaglossa Sud Est Centro Abitato 613100 11 A 1 1 095-3ML-001a Milo Cimitero 625060 5 S 0 095-3ML-001b Milo Cimitero 625060 5 A 3 2 095-3ML-001c Milo Cimitero 625060 5 S 0 095-3ML-002 Milo T. Nespola 625060 11 A 1 Motta Sant' 095-3MO-001 Monte Tiritì 633080 1 A 3 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-002 Monte Tiritì 633080 5 I 2 3 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-003 Monte Tiritì 633080 5 I 2 3 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-004 Canniccio 633080 10 A 1 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-005 Est abitato 633080 11 A 1 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-006 Est abitato 633080 10 A 1 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-007 Canniccio 633080 11 A 2 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-008 Canniccio 633080 10 A 2 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-009 Milione 633080 9 A 2 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-010 Milione 633080 10 A 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-011 Valanghe d'Inverno 633080 10 A 2 3 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-012 Valanghe d'Inverno 633080 10 A 2 3 - 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-013 Milione 633080 11 A 2 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-014 Milione 633080 10 A 2 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-015 Valanghe d'Inverno 633080 10 A 2 2 Anastasia 095-3MO-016 Motta Sant' Valanghe d'Inverno 633080 10 A 1

176 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Area tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara (095) CTR Sigla Comune Località Tip. Attività Peric. Rischio 1:10.000 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-017 Valanghe d'Inverno 633080 10 A 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-018 Valanghe d'Inverno 633080 10 A 2 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-019 Valanghe d'Inverno 633080 10 A 2 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-020 Valanghe d'Inverno 633080 10 A 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-021 Poggio Guardia 633080 10 A 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-022 Poggio Guardia 633080 10 A 1 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-023 Poggio Guardia 633080 10 A 1 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-024 Poggio Guardia 633080 10 A 1 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-025 Est abitato 633080 9 A 1 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-026 Est abitato 633080 9 A 1 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-027 Sieli 633080 10 A 2 2 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-028 Abitato 633080 5 A 3 4 Anastasia Motta Sant' 095-3MO-029 Abitato - Neck 633080 1 A 4 4 - 3 Anastasia Motta Sant' Abitato - Via Vittorio 095-3MO-030 633080 5 A 3 4 Anastasia Emanuele Motta Sant' 095-3MO-031 Zona a Est dell'abitato 633080 7 A 2 Anastasia 095-3MS-001 Mascali Farneta S. Venera 625030 9 A 1 1 095-3MS-002 Mascali Puntalazzo 625020 1 A 3 3 095-3MS-003 Mascali Puntalazzo 625020 2 I 2 095-3MT-001 Misterbianco Mezzo Campo 634050 9 A 1 095-3MT-002 Misterbianco Mezzo Campo 634050 8 A 2 095-3MT-003 Misterbianco Mezzo Campo 634050 11 A 2 095-3MT-004 Misterbianco Mezzo Campo 634050 11 A 2 095-3MT-005 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 11 A 2 095-3MT-006 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 1 095-3MT-007 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 2 095-3MT-008 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 2 095-3MT-009 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 2 095-3MT-010 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 11 A 2 095-3MT-011 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 2 095-3MT-012 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 11 A 1 095-3MT-013 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 11 A 1 095-3MT-014 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 2 095-3MT-015 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 8 A 2

177 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Area tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara (095) CTR Sigla Comune Località Tip. Attività Peric. Rischio 1:10.000 095-3MT-016 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 11 A 2 095-3MT-017 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 8 A 1 095-3MT-018 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 8 A 1 095-3MT-019 Misterbianco Portella dei Sieli 633080 7 A 1 095-3MT-020 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 2 095-3MT-021 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 2 2 095-3MT-022 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 8 A 2 095-3MT-023 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 8 A 1 095-3MT-024 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 8 A 2 095-3MT-025 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 11 A 1 095-3MT-026 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 1 095-3MT-027 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 2 095-3MT-028 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 10 A 2 095-3MT-029 Misterbianco Portella dei Sieli 634090 8 A 1 095-3MT-030 Misterbianco Portella dei Sieli 634090 10 A 2 095-3MT-031 Misterbianco Portella dei Sieli 634050 8 A 2 Piedimonte 095-3PD-001 C.da Canneto 613150 2 A 4 2 Etneo Piedimonte 095-3PD-002 C.da Serra Conca 613150 4 A 2 2 Etneo Piedimonte 095-3PD-003 C.da Serra Conca 613150 8 A 2 2 Etneo Piedimonte 095-3PD-004 Vallone Ciappanotto 613140 11 A 1 Etneo Piedimonte 095-3PD-005 Vallone Ciappanotto 613140 11 A 1 Etneo Piedimonte 095-3PD-006 Vallone Fogliarino 613150 11 A 1 Etneo Piedimonte 095-3PD-007 Vallone Fogliarino 613150 11 A 1 Etneo Piedimonte 095-3PD-008 Vallone Fogliarino 613150 11 A 1 1 Etneo Piedimonte 095-3PD-009 Ovest Casa Voces 613140 1 A 3 Etneo Piedimonte 095-3PD-010 Monte Finocchio-Presa 625020 1 A 3 2 Etneo Piedimonte 095-3PD-011 C.da Canneto 613150 2 A 4 Etneo Piedimonte 095-3PD-012 Serro Conca 613150 5 S 0 1 Etneo Piedimonte 095-3PD-013 Serro Conca 613150 11 A 1 1 Etneo Piedimonte 095-3PD-014 Serro Conca 613150 11 A 1 1 Etneo Piedimonte 095-3PD-015 Serro Conca 613150 11 A 1 1 Etneo 095-3RI-001 Riposto Gancia 625110 1 A 3 095-3RI-002 Riposto Gancia 625110 1 A 3 095-3RI-003 Riposto Gancia 625110 1 A 3

178 Regione Siciliana

Piano Stralcio di Bacino Area Territoriale tra i Bacini del F. Simeto per l’Assetto Idrogeologico e del F. Alcantara

Area tra i Bacini del F. Simeto e del F. Alcantara (095) CTR Sigla Comune Località Tip. Attività Peric. Rischio 1:10.000 095-3RI-004 Riposto Praiola 625110 1 A 3 095-3RI-005 Riposto Praiola 625110 1 A 3 095-3RI-006 Riposto Praiola 625110 1 A 3 095-3SF-001 S. Alfio Felcerossa 625020 11 A 2 095-3SF-002 S. Alfio Abitato 625060 1 A 3 095-3SF-003 S. Alfio Abitato 625060 1 A 3 4 095-3SF-004 S. Alfio Cava Grande 625060 5 A 3 095-3SF-005 S. Alfio Cava Grande 625060 5 A 3 095-3SF-006 S. Alfio Cava Grande 625060 1 A 3 Sant'Agata li 095-3SL-001a Leucatia 634050 5 S 0 1 Battiati Sant'Agata li 095-3SL-001b Leucatia 634050 5 A 3 4 Battiati Sant'Agata li 095-3SL-002 Leucatia 634050 9 A 2 4 Battiati 095-3SR-001 San Gregorio Guardiola Cantarella 634020 1 A 3 095-3SR-002 San Gregorio Guardiola Cantarella 634020 1 A 3 095-3SR-003 San Gregorio Guardiola Cantarella 634020 S. A. S. A. 095-3SR-004 San Gregorio Guardiola Cantarella 634020 S. A. S. A. 095-3SR-005 San Gregorio Guardiola Cantarella 634020 S. A. S. A. 095-3SR-006 San Gregorio Guardiola Cantarella 634020 S. A. S. A. 095-3SV-001 Santa Venerina T. Guddi 625060 1 A 3 3 095-3SV-002 Santa Venerina T. Guddi 625060 1 A 3 095-3SV-003 Santa Venerina Codavolpe 625060 1 A 3 095-3SV-004 Santa Venerina Badia - T. Fago 625100 1 A 4 095-3SV-005 Santa Venerina Badia - T. Fago 625100 1 A 4 4 095-3SV-006 Santa Venerina Codavolpe 625060 11 A 2 3 095-3VA-001 Valverde Sud-Est abitato 634020 1 A 4 4 095-3VA-002 Valverde Monte D'Oro 634020 1 A 4 095-3VA-003 Valverde Monte D'Oro 634020 1 A 4 095-3VA-004 Valverde Portiere 634020 1 A 4 095-3VA-005 Valverde Monte D'Oro 634020 1 A 4 095-3VA-006 Valverde Carminello 634020 1 A 4 095-3VA-007 Valverde Crocifisso Nizzeti 634020 9 A 2 3 095-3VA-008 Valverde Crocifisso Nizzeti 634020 1 A 4

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