Le Vite Degli Altri
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Genere: drammatico Durata: 104 minuti Produzione : ITALIA 2014 Produzione: Indiana Production, Rai Cinema Distribuzione: 01 Distribution Interpreti: Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio Trama: In un paesotto della Brianza, un cameriere da catering torna a casa a notte fonda con la sua bicicletta, chiuso tra il gelido freddo di una curva cieca e il sopravanzare spavaldo e sparato di un Suv che lo schiaccia lasciandolo agonizzante, vittima predestinata di un pirata anonimo. Il giorno dopo, la vita di due famiglie diversamente dislocate nella scala sociale brianzola viene toccata da questo evento notturno in un lento affiorare di indizi e dettagli. Uno a uno sfilano i presunti protagonisti: Dino Ossola, ambizioso immobiliarista sull'orlo del fallimento, pronto a giocarsi quello che non ha per entrare nel fondo fiduciario del magnate della zona ; il magnate Giovanni Bernaschi, cinico e competitivo, inno del malcostume e del cattivo gusto; le moglie dell'uno e dell'altro, la prima psicologa tutta presa dalla sua missione e dall'imminente maternità, tardiva e sofferta, la seconda sposa tonta con il sogno del teatro, obnubilata dalla ricchezza e dal troppo avere; in ultimo i rispettivi figli, non più incolpevoli, mai più adolescenti, complici dell'orrore in questa "tragedia" balzachiana che della commedia ha solo i tipi. MyMovies Paolo Virzì fa un salto in avanti nel personale viaggio politico nell'Italia del suo presente, puntando finalmente la bussola verso il nord del Paese, trovando un cuore nero che non fa ridere proprio per niente. La goliardia toscana, il cinismo burlone romano (modi e luoghi che hanno caratterizzato la sua commedia) sono lontani, lontanissimi, senza quasi più alcun eco in queste lande brianzole, disegnate come fossero terre straniere abitate da genti aliene che comunicano in un linguaggio misterioso e duro. Virzì si fa suggestionare dal suo limite, un misto di gap culturale e sociale (un livornese in Brianza), che presto trasforma nella sua arma migliore, abbandonando il facile gigioneggiare nelle disgrazie del malcostume centroitaliano per addentrarsi nei meandri di un apologo potente e inaspettato. Liberamente tratto dal thriller di Stephen Amidon, ambientato nel Conneticut, con l'aiuto di Francesco Piccolo e Francesco Bruni, Il capitale umano vanta un cast variamente composto su cui domina Fabrizio Bentivoglio che interpreta senza alcun timore il personaggio di Dino Ossola. Ecco, crediamo che questo tipo unico di "scemo" sia in assoluto una delle migliori descrizioni di un certo italiano contemporaneo, degno della migliore tradizione del cinema nostrano. La Repubblica Con Il capitale umano Paolo Virzì ha cambiato passo. È andato in Brianza a raccontare com’è cambiata l’Italia, lo ha fatto come se partisse per l’Alaska. Ha messo in valigia i suoi attrezzi da sarto di storie e come un esploratore si è addentrato di soppiatto nella terra dei ricchi. Di quelli che “hanno scommesso sulla rovina del nostro paese, e hanno vinto”. Gli speculatori, i maghi della finanza, quelli che ti promettono di guadagnare il 40 per cento sui tuoi risparmi e che poi se li mangiano, con la tua vita intera. Che calcolano con un algoritmo quanto costa la tua morte, il «capitale umano» del titolo: il risarcimento agli eredi per l’assenza. Il film è bellissimo, il migliore di Virzì. Potente, lieve, preciso. Il regista dirige un gruppo di attori eccezionali rendendo ciascuno di loro, se ancora possibile, una sorpresa. La storia avviene alla vigilia di Natale in un piccolo paese della Brianza. C’è una cena di gala, c’è un incidente - il cameriere della cena che torna a casa in bici, investito da un Suv – c’è un colpevole ignoto. Affresco polifonico e corale (riscrittura del romanzo di Stephen Amidon). L’America è qui, in Brianza. Il Corriere della Sera > Interessante il lavoro di riscrittura compiuto da Paolo Virzì e i suoi co- sceneggiatori Francesco Bruni e Francesco Piccolo sull’omonimo romanzo di Stephen Amidon, cui si ispira il film Il capitale umano. Non è tanto di aver trasportato l’azione dal Nord-Est Usa all’Italia, in una innominata cittadina della Brianza prealpina, cuore dell’opulento nordovest. Piuttosto in un’apparenza di fedeltà al libro, colpisce come, grazie certe variazioni nei caratteri e a una struttura narrativa ricomposta in capitoli intitolati ai personaggi sotto il punto di vista viene di volta in volta inquadrata la vicenda – il copione abbia assunto una dimensione del tutto autonoma rispetto alla pagina; decisamente nostrana e molto nelle corde di Virzì, autore fin dagli esordi di più o meno velate commedie amare. .