Free | Anno Nono | Numero Sessantotto | Settembre-Ottobre Duemiladieci | L’Idea Era Un’Altra, Per Questo Editoriale
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Mensile - Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 Firenze Copia euro 0,0001 20 c. 2. art. 45% A.P. in Sped. - Mensile free | anno nono | numero sessantotto | settembre-ottobre duemiladieci | www.exibart.com L’idea era un’altra, per questo editoriale. Il proposito iniziale, di fine estate, era di imbastire una riflessioncina sui tagli alla cultura. Riflessione che sarebbe stata super-pop, iper-qualunquista, basica, basica, basica. Ehggià, perché se una fazione – quella attualmente al potere - che deve le sue fortune economiche e politiche al mezzo televisivo decide di tagliare di brutto teatri, cinema ed esposizioni d’arte, secondo noi è davvero ridicolo sorprendersi. Sarà un discorso da bar, sarà un discorso da autobus, sarà un discorso da supermercato, ma non è semplicemente ovvio che chi tanto più è ricco quanta più gente vede la tv, punti a evitare il più possibile che il pubblico potenziale venga distratto da opere liriche, rappresentazioni, cultura e mostre d’arte? Che il governo si comporti in questo modo è di una coerenza lineare: non merita neppure commento. Ecco perché abbiamo deciso di cambiare argomento per iniziare la stagione. E di passare a qualcosa di decisamente più positivo. Positivo come può esserlo soltanto l’accorgersi che il proprio Paese, nelle sue infrastrutture creative e di qualità, riesce nonostante tutto (e nonostante i tagli, raccordandosi al discorso di cui sopra) a far bella mostra di sé anche all’estero. Se non addirittura a spadroneggiare giocando su diversi fronti, come sta succedendo in questi mesi a New York. La Grande Mela è percorsa in maniera fresca e vivida da una italianità che conferma concretamente un'attenzione da parte della città più importante del mondo rispetto ai nostri stili di vita e a ciò che li rappresenta. Un'attenzione che si traduce da una parte in business, dall’altra in stimolo creativo verso le nostre imprese e le nostre idee. In questi mesi i baluardi di tale riscatto (ripetiamolo: nonostante tutto) sono tre: il primo è Eataly, il supermercato delle qualità enogastronomiche italiane che ha aperto a Madison Square uno store da 5.000 mq e che sta modificando la percezione rispetto al cibo dei più attenti ceti manhattaniani; il secondo è la Triennale di Milano, che sta per aprire un grande e attrezzatissimo spazio proprio di fronte al MoMA su uno dei marciapiedi culturalmente più significativi del mondo; il terzo è la Fiat che, portando negli States la 500 - in vendita da Natale -, spruzzerà mezzo Nordamerica di glamourissimo italian way of life. Industria, design, cultura, enogastronomia, la forza civile dell’asse Milano-Torino: quando si hanno buone idee, si mette a reddito un immaginario unico al mondo e si risponde a logiche di qualità, anche conquistare i mercati più difficili del mondo diventa fattibile. Tagli o non tagli. (m. t.) 8retrocover Il sommario di questo numero è a pag. 34 sexybart Ben Vautier TORSTEN SOLIN di ferruccio giromini sondaggi sondaggi.exibart.com ART-GEOPOLITIC. LA REGIONE EMERGENTE IN ITALIA? basilicata 12,99% umbria 20,13% puglia 51,95% liguria 14,94% vignetta i perche del mese la CHE CARRARA CI MONUMENTALIZZI TUTTI Si può parlare in generale di “arte pubblica”, ma non bisogna avere OTTANTA VOGLIA D’ARTE paura, non bisogna temere di scadere nel retorico parlando di “monu- Non ci sono solo le trasmissioni mento”. E dicendo che le nostre città, le peggio arredate d’Europa, se televisive di revival affidate alla ne potrebbero assolutamente giovare. Piazze, rotonde, aree pedonali, ormai materna Sabrina Salerno, parchi, ville e giardini pubblici, scuole, aree residenziali: dotiamole di non c’è solo un certo senso di déjà-vu nell’abbigliamento, ma segni contemporanei che inducano i frequentatori a un dubbio, a un c’è anche l’arte nel recupero degli anni ‘80. Basta ragionamento, a un “disturbo” intellettuale! E allora perché una ma- OK vedere le mostre che si sono svolte ai quattro an- nifestazione come la Biennale di Carrara, che quest’anno si è distinta goli d’Italia durante l’estate. Come quella di Martina proprio per la capacità di saper riflettere e di saper proporre monu- Franca, alla Fondazione Noesi con Arte8ttanta - L’al- menti tali e potenziali, non potrebbe diventare il luogo in cui sindaci, tra faccia della luna; oppure quella a Gallarate con la assessori e amministratori pubblici si riuniscano una volta ogni due divertente e coloratissima Flash8 ospitata nel nuovo anni per “scegliere” le opere da installare nella loro città a partire da Maga. un “catalogo” di qualità? NON è DUBAI MILANO, ORA BASTA! I nomi sono i più altisonanti del panorama architet- tonico globale. Si va, ovviamente, da Zaha Hadid a, Torsten Solin - Miki - 2002-07 Non ne possiamo più. È una pena, uno strazio, uno stillicidio. Abbiamo una sola città che ha il profilo internazionale per inserirsi nel dibatti- altrettanto ovviamente, Richard Meier. Passando per stampa lambda - cm 120x90 to culturale globale e questa, vuoi o non vuoi, è Milano. E lei invece Gonçalo Byrne e Jean Nouvel. Non siamo a Dubai o Abu Dhabi. Siamo a Jesolo, Venezia. Dove il progetto cosa fa? Continua a comportarsi in maniera assurda. L’ultimo episodio urbanistico concepito da Kenzo Tange nel 1997 e Van di moda gli occhioni. Ma grandi grandi, eh, poche settimane fa: si è venuti a sapere che il Comune meneghino chiamato Jesolo2012 sta iniziando ad appalesarsi, mica normalmente grandi. Occhioni anormali, ha richiesto delle informazioni in quanto si riteneva minacciato da una offrendo a turisti e residenti la città di mare più mo- esagerati. Si dica pure inquietanti, per chi non mostra di Franko B in programma al Pac. Questo dopo la mostra di derna d’Italia. Tutta parchi, nuove piazze, edilizia di Sgarbi censurata, dopo le polemiche sul dito medio di Cattelan e dopo qualità e tanti, tanti grattacieli. sia cresciuto a fumetti e cartoni animati giappo- mille altri accadimenti inaccettabili per una città aperta, vivace, cultu- nesi (ovvero, ormai, per chiunque abbia oggi più ralmente attiva. Non possiamo far altro che domandarci: perché Mila- TIBERINA VALLEY di 45 anni). Occhi da bambola? Di più. Occhi da no continua a fare la parte di un paesone provinciale quando dovrebbe Ci dev’essere una sorta di calamita sotto il corso del essere una delle grandi capitali europee? Perché? Perché? Perché? fiume Tevere. No, non parliamo di Roma, ma di quella larva/fantasma orientale? Più o meno. Eviden- parte della valle Tiberina che transita ai confini fra temente occhi da oggetto del desiderio infantile, CAOTICO NORDEST Toscana e Umbria, verso Chiusi, sotto Orte e sotto sorta di proustiana madeleine d’erotismo prepu- Dispongono di alcune ottime strutture, hanno budget più o meno con- Orvieto. Una calamita, sì, per i collezionisti. È qui in- fatti che sono nate e stanno nascendo le più curiose soni, sono intraprendenti e non lesinano le buone idee. Parliamo degli berale. Occhi-lago, occhi-buio, occhi-bersaglio. esperienze di progetti e strutture artistiche griffate “operatori del settore”, artistico naturalmente, che si trovano in Tren- Sbarrati. D’uccello, felini, di pesce. Inevitabil- da famosi collezionisti italiani. Pensiamo, innanzitut- tino-Alto Adige. E quindi ci chiediamo perché, oltre a tutti questi pregi, mente attraenti l’attenzione, più di qualsiasi oc- to, al Giardino dei Lauri, attivissima piattaforma dei non aggiungono un minimo di coordinamento per quanto riguarda le collezionisti napoletani Lauro. E pensiamo anche a chio anche “nature”. Molti artisti, che a quanto date di inaugurazione delle mostre. Mart, Museion, Fondazione Galleria nomi noti del collezionismo italiano come Calabresi pare ne hanno subito il fascino da piccini (in di- Civica, date il buon esempio! e Valsecchi, che proprio in questi territori stanno segno animato o dal vero), divenuti adulticelli ne ultimando i loro interessanti progetti al confine tra spazi di ricerca, musei privati e residenze. L’ennesimo replicano il potere ammaliante nelle loro opere, distretto che si sta creando in maniera spontanea, anche se bellamente ignari di Bataille. Uno di all’italiana. Nel bene e nel male. questi è il tedesco Torsten Solin (Jena, 1972; ROMA CITTà CHIUSA vive a Berlino), ora pittore e ora fotografo. Va vedodo piop Se lo scrive il giornale che ha sempre elogiato l’ope- detto subito senza paura che come pittore, iper- rato dell’ottimo assessore alla cultura della pessima realista negli oli e negli acquerelli, costui gioca giunta Alemanno ci potete ben credere. E ci spiace, molto duro col kitsch, troppo. Troppo provoca- appunto, per una volta, dare addosso a Umberto do piop ritratto Croppi. Ma la scenetta di una Capitale completa- torio patinato, troppo chiassoso. Il medesimo mente invasa dai turisti (è successo, irritualmente, rischio lo corre forte anche con la macchina fo- per tutto agosto), ma con spazi come le Scuderie tografica, ma qui almeno appare più originale. del Quirinale e il Palazzo delle Esposizioni tristemente chiusi è stata una delle cose peggiori dell’estate. Non Non tanto nelle sue serie di composizioni sce- si ripeterà più, vero? nografiche (le fredde Chambre de poupée, gli affollati Composings, gli ambigui Dioramen ani- IL SACRIFICIO DI MADDALENA malisti), che non riescono a sfuggire a quella au- Visto il momento (catartico!) non dovremmo far altro che porgergli il nostro più sentito “in bocca al lupo” tentica pacchianeria che sempre incontra così per la candidatura a sindaco di Milano. E lo facciamo tanto il gusto medio. E in fondo neanche con anche. Ma poi non possiamo esimerci - è tanto che le esercitazioni decostruzioniste dei corpi nudi rimandiamo - dal piazzare Stefano Boeri, nota archi- star internazionale, nella colonna dei ko. Perché? legati delle Distorsionen omaggianti Hans Bel- Emiliano PaolEtti Franco mattEs Perché una delle sue opere più famose, la risistema- lmer, né con le moltiplicazioni caleidoscopiche direttore di Zone attive metà degli 01.org zione dell’ex arsenale della Maddalena, passerà suo di dettagli corporei molto intimi fino a renderli malgrado alla storia non tanto come un riuscito pezzo irriconoscibili elementi di texture (Flowers).