Comune Di Ilbono
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COMUNE DI ILBONO Provincia del'Ogliastra INVENTARIO SINTETICO ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI ILBONO A cura di Francesca Desogus 2008 Pubblicazione a cura della Irei s.n.c. di Villagrande Strisaili INDICE GENERALE Introduzione Pag. 5 Indice argomenti Pag. 13 Inventario sintetico Pag. 23 E.C.A. Pag. 53 Sigle Pag. 57 Bibliografia Pag. 59 2 L’archivio, nella sua complessiva unità ed integrità, costituisce la raccolta ordinata degli atti del Comune, formatasi nel corso degli anni sia in dipendenza dell’attività esplicita dell’Ente, sia per le attività, i rapporti sociali ed i fatti che si sono sviluppati e verificati nella comunità. La sua conservazione costituisce testimonianza storica e materia di studio ed assicura elementi di riferimento e di indirizzo per il perseguimento delle finalità politiche, amministrative, sociali e culturali dell’ente, nel rispetto delle tradizioni che caratterizzano la vita della comunità amministrata. Sono stati questi gli elementi, insieme con quello di valorizzare il patrimonio culturale e documentario del Comune, che hanno motivato l’Amministrazione Comunale, guidata allora dal Sindaco Dott. Murru Giampietro, a presentare richiesta di finanziamento alla Regione Sardegna, attraverso l’approvazione di un progetto triennale di riordino dell’archivio Comunale. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato Regionale Pubblica Istruzione, nel 2003. La gestione del servizio di riordino dell’archivio è stata affidata alla ditta IREI snc di G. M. Rubiu & C. di Villagrande Strisaili. Il progetto è stato portato avanti dall’attuale Amministrazione Comunale, anche grazie alla proroga del finanziamento della Regione Sardegna. La Dr.ssa Francesca Desogus, la Sig.ra Luisella Pisano e il Dott. Alessandro Murgia, personale della Ditta IREI snc hanno svolto in tutti questi anni un lavoro davvero certosino di censimento, classificazione e inventario di tutto il materiale presente nell’archivio storico del Comune. 3 La stampa dell’inventario dell’archivio storico del Comune di Ilbono è la conclusione del lavoro fatto in questi cinque anni, però ciò non deve e non può considerarsi la fine del progetto ma la presenza di un archivio storico ben conservato e dotato di inventario deve essere un incentivo per dare avvio a iniziative ed esperienze didattiche, percorsi guidati, progetti di ricerca e studio ecc.. tali da avvicinare il pubblico a beni di difficile godimento come i documenti archivistici. Rendere “vivo” e fruibile l’archivio e i suoi documenti agevolerebbe l’ampliamento della domanda culturale di cui beneficerebbe l’intera comunità. L’Amministrazione comunale. 4 Gli archivi comunali conservano un patrimonio documentario di straordinaria importanza, testimonianza della vita della comunità e bene culturale fin dalla sua formazione1. Considerata la crescente produzione documentaria e l’introduzione massiccia dell’informatica nella pubblica amministrazione, è sempre più necessario sensibilizzare gli amministratori dei comuni ai fini di una corretta conservazione del patrimonio documentario e della valorizzazione della documentazione storica. Gli archivi comunali hanno subito, e subiscono, gravi danni sia per incuria umana che per calamità naturali. Negli ultimi anni molto lavoro è stato svolto per il riordino degli archivi storici e la riorganizzazione degli archivi più recenti e molti sono stati in parte recuperati. Il comune di Ilbono, primo in Ogliastra, ha dato il via al progetto di riordino dell’archivio storico, raggiungendo il duplice obiettivo di conservare a futura memoria gli atti prodotti dagli uffici comunali nell’esplicazione della propria attività e, soprattutto, quello di rendere immediatamente disponibili per la consultazione tutti i documenti, sia per la tutela d’interessi e diritti giuridicamente rilevanti e sia per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica. Quadro storico Le condizioni degli archivi ogliastrini non devono essere presumibilmente molto diverse da quelle del resto dell’isola, dove fino alla seconda metà del XIX secolo le riunioni del Consigli Comunitativi avvenivano nelle case private o in locali presi in affitto, e gli archivi erano, per necessità, itineranti. La quasi totalità del territorio sardo infeudato è rimasto, infatti, privo di autonomia amministrativa fino al 17712, quando nei paesi sono istituiti i 1 In L’archivio comunale, a cura di Dimitri Brunetti, Sant’Arcangelo di Romagna 2003, p.13 2 In base al Regio Editto 24/09/1771, modificato con la Carta Reale 27/04/1775, viene istituito il Consiglio Comunitativo in ogni villaggio avente una popolazione eccedente le quaranta unità familiari. Il Consiglio veniva eletto dall’assemblea dei capi di casa riuniti per classi di censo ed era formato da sette persone nelle comunità di villaggio con più di duecento unità familiari, da 5 Consigli Comunitativi, primo organo rappresentativo delle comunità di villaggio. Con il Regio Decreto n. 295/1848 gli organi istituzionali divengono il sindaco, il consiglio comunale ed il consiglio delegato, cui si aggiungono un segretario comunale ed un ufficio comunale. Con la Legge 776 del 1848, che ripartisce l’isola in tre divisioni (Cagliari, Sassari e Nuoro), il comune di Ilbono entra a far parte della divisione di Cagliari, rimanendo nell’orbita del capoluogo quando, con la Legge Rattazzi n. 3702 del 1859, la Sardegna è suddivisa in sole due province, Cagliari e Sassari. Il Regio Decreto n. 3702/1859 sostituisce il consiglio delegato con la giunta municipale. Pur nella sua posizione marginale, Ilbono segue tutte le vicende isolane e nazionali; durante la prima fase del processo di unificazione, il nuovo Stato Italiano si trova di fronte al problema della riorganizzazione dell’amministrazione: viene approvata la legge per l’unificazione amministrativa del Regno d’Italia (Legge n. 2248 del 20 marzo 1865). La legge contiene sei allegati: l’Allegato A costituisce la Legge sull’amministrazione comunale e provinciale, che regola la vita dei comuni, precisandone la natura, dettando norme per l’elezione ed il funzionamento degli organi, tracciandone le competenze ed indicando i criteri di gestione economica. Con il Regio Decreto n° 2602 15 novembre 1865 viene istituito l’ufficio di Stato Civile, al contempo sono assegnate ai sindaci le relative funzioni di ufficiale. Di conseguenza a decorrere dal 1° gennaio dell'anno seguente ogni Comune dovette tenere annualmente registri degli atti di cittadinanza, registri degli atti di nascita, registri degli atti di matrimonio e registri degli atti di morte. Per ciascun registro era prevista la redazione di un indice annuale e per ciascuna serie di un indice decennale. Nel 1865 presso ogni comune è istituito un Conciliatore per la composizione delle controversie minori: questi, assistito dal segretario cinque in quelle aventi una popolazione compresa tra le cento e le duecento unità, e da tre membri in quelle con una popolazione compresa tra le cento e le quaranta unità. Il Consiglio era sotto tutela regia; veniva così ridotto il controllo del potere baronale 6 comunale in veste di cancelliere, avrebbe dovuto comporre, su richiesta delle parti, le controversie minori ed eventualmente giudicare le medesime 3. È quindi dal 1865 che cominciano prodursi i primi atti che, sedimentandosi, vanno a costituire gli archivi delle amministrazioni comunali dello Stato italiano unitario ma, fino alla fine del secolo, in mancanza di disposizioni in materia, l’archiviazione degli atti ubbidisce a criteri diversi da Comune a Comune e da periodo a periodo4. Solo nel 1897 la Circolare del Ministero dell’Interno 1 marzo 1897 n. 17100/2, chiamata “circolare Astengo”, detta a tutti i comuni italiani le norme per la tenuta del Protocollo e dell’Archivio. Nel 1923 sono ricostituite le Congregazioni di carità (Regio Decreto n. 2841, 30.12.1923, che modifica gli articoli 5 e 6 della Legge n. 6972, 17.07.1890) e con la Legge 3 giugno 1937 n. 847 i fondi degli enti di beneficenza vanno all’E.C.A. (Ente Comunale Assistenza). Tra il 1926 e 1927 Ilbono entra a far parte della nuova provincia di Nuoro. Con la Legge n. 237 del 4/02/1926, gli organi elettivi dei comuni con meno di 5000 abitanti vengono sostituiti dal podestà e dalla consulta municipale. Con il Regio Decreto Legge n. 111 del 4/04/1944 e con il Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 1 del 7/01/1946 vengono ripristinati quali 3Con la legge n. 261 del 16 giugno 1892 viene regolato il funzionamento di un vero e proprio Ufficio di conciliazione, retto da un Giudice elettivo che si occupava di cause "personali, civili e commerciali" e di "danni dati" fino a cento lire di valore, scelto dal presidente del Tribunale da un'apposita lista compilata dalla Giunta comunale in materia di “azioni personali, civili e commerciali”. Il Giudice veniva scelto sulla base di apposite “liste degli eleggibili” compilate dalle Giunte comunali, e nominato dal presidente del Tribunale per proposta al Procuratore regio. I cancellieri avevano l’obbligo di tenere separati i registri per l’annotazione degli avvisi delle parti, delle tasse di bollo iscritte a debito nelle cause di gratuito patrocini, e delle convocazioni deliberazioni dei Consigli di famiglia e tutela delegati dal Pretore. Inoltre costituire le serie dei processi verbali di conciliazione, processi verbali vari, ordinanze e altri atti in cause e gli originali delle sentenze. Vedi A. ANTONELLA, L’archivio comunale postunitario, Firenze 1979, pp.88-89. Gli Uffici di conciliazione vengono soppressi con Legge n.374 /1991. Vedi L’archivio comunale Cit. p.319. A partire dal 1° maggio 1995 il Giudice di Pace inizia la sua attività in sostituzione del Giudice Conciliatore il cui ufficio è abolito. 4 Vedi L’archivio comunale postunitario, Cit., pp.11 e ss. 7 organi di origine elettiva, il sindaco, il consiglio comunale e la giunta comunale. Le vicissitudini e gli spostamenti della Casa Comunale e del suo archivio, eseguiti con mezzi e personale non certo adeguati, hanno nel tempo causato danni irreparabili a quest’insostituibile patrimonio. Uno degli eventi che in genere influiscono sullo smembramento degli archivi è l’accorpamento tra comuni: l’8 novembre 1878 il comune di Elini cessa di esistere e diventa frazione di quello di Ilbono.