FONTI E MATERIALI DI STORIA LOMBARDA (Secoli XIII-XVI)
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FONTI E MATERIALI DI STORIA LOMBARDA (secoli XIII-XVI) Collana diretta da Giorgio Chittolini Volumi pubblicati: P. Mainoni, A. Sala (a cura di) I “Registri Litterarum” di Bergamo (1363-1410) Il carteggio dei signori di Bergamo R. Perelli Cippo (a cura di) Le pergamene dell’Archivio del Comune di Pizzighettone (1342-1529) F. Cengarle Feudi e feudatari del duca Filippo Maria Visconti Repertorio ARCHIVIO DI STATO DI CREMONA INVENTARIO DELL’ARCHIVIO STORICO DEL COMUNE DI CREMONA Sezione di Antico Regime (secc. XV-XVIII) A cura di Valeria Leoni EDIZIONI UNICOPLI L’onere della pubblicazione è del Comune di Cremona. Prima edizione: aprile 2009 Copyright © 2009 by Comune di Cremona E-mail: [email protected] http://www.edizioniunicopli.it Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun vo- lume dietro pagamento alla Siae del compenso previsto dall’art. 68, comma 4, della legge 22 aprile 1941, n. 633, ovvero dall’accordo stipulato fra Siae, Aie, Sns e Cna, Confartigianato, Casa, Claai, Confcommercio, Confesercenti il 18 dicembre 2000. Indice p. VII Presentazione, di Gian Carlo Corada VIII Presentazione, di Angela Bellardi IX Introduzione XL Abbreviazioni 1 1. Libri Provisionum 34 Appendice. Minute 45 2. Libri Donationum 85 3. Libri Registri 90 4. Libri Instrumentorum 95 5. Repertori 98 6. Miscellanea Iurium 111 7. Filciae Fragmentorum 153 8. Filciae Litterarum 163 9. Alloggiamenti militari 193 10. Annona 241 11. Calmieri 267 12. Catasto teresiano 273 13. Cause e liti 452 14. Censimenti ed estimi 462 15. Cremonella 466 16. Esequie VI p. 475 17. Estimo di Carlo V 543 18. Fortificazioni 545 19. Gride e ordini 670 20. Imbottato 676 21. Imposte e dazi 686 22. Incanti 691 23. Milizia urbana 694 24. Oratore 781 25. Protettori dei carcerati 787 26. Ragioneria 790 27. Sanità 798 28. Strade 806 29. Registri, volumi e atti diversi 815 Indice dei nomi di persona 855 Indice dei nomi di luogo e delle istituzioni PRESENTAZIONE Gian Carlo Corada Sindaco di Cremona Prendere in mano questo ponderoso volume coglie di sorpresa per la sua inaspet- tata mole. Ma quando si comincia a sfogliarne le pagine, si rimane colpiti dal gran numero di nomi di personaggi e luoghi che si conoscono, ma anche dalla imponente quantità di registri e carte cui questi stessi dati rimandano. Leggendo anche solo al- cune parti, sembra infatti quasi di toccare con mano la consistenza materiale di quei dati che lo storico utilizza, ma solo dopo un lungo percorso di rielaborazione, al ter- mine del quale essi, inseriti nella sua nuova costruzione, hanno però perduto la con- nessione strutturale e quantitativa con quel complesso, appunto l’archivio, in cui era- no originariamente inseriti. Nell’introduzione all’inventario, che descrive la documentazione comunale dal XV al XVIII secolo, si ripercorrono le tappe vissute dall’archivio, dal suo costituirsi nell’età medievale fino al deposito nell’Archivio di Stato, offrendo al lettore le coor- dinate storico-istituzionali che caratterizzano Cremona nei secoli dell’età moderna. È quindi con soddisfazione che l’amministrazione comunale presenta questa pubblicazione, risultato di un lavoro ultradecennale che ha visto impegnati, oltre alla curatrice, anche altri giovani e che si è realizzato grazie alla stretta collaborazione tra la Regione Lombardia, attraverso il costante appoggio del dottor Roberto Grassi, il Comune e l’Archivio di Stato. PRESENTAZIONE Angela Bellardi Direttore dell’Archivio di Stato di Cremona Dopo anni di intenso e complesso lavoro vede la stampa il ponderoso inventario della sezione di Antico Regime dell’archivio del Comune di Cremona, depositato fin dal 1959 presso l’Archivio di Stato di Cremona. Un intervento che ha visto come punto di partenza nei lontani anni Novanta il gruppo di lavoro del Progetto Archidata, promosso dalla Regione Lombardia, e che è proseguito poi grazie alla tenacia della dottoressa Maria Luisa Corsi, allora direttrice dell’Archivio di Stato, e grazie ai finanziamenti della stessa Regione Lombardia e del Comune di Cremona. Lavorare alla realizzazione di un inventario d’archivio (tappa conclusiva del rior- dino delle carte) non è certamente agevole, specie quando ci si trova di fronte a pe- santi manomissioni e disgregazioni delle serie originarie. Proprio per questo ogni qualvolta si giunge alla conclusione di un tale lavoro, grande è la soddisfazione anche in chi conserva la documentazione. Un inventario d’archivio non è certamente un volume di facile lettura, perché presuppone conoscenze storico-istituzionali, ma è certamente la chiave di accesso per qualsiasi ricerca storica. A fronte della mole di dati, spesso all’apparenza aridi, si svelano i legami più na- scosti, si assiste per così dire alla rinascita di uffici di cui si era persa la memoria. Il lavoro dell’archivista in tal modo si intreccia e si lega a quello dello storico che attraverso l’inventario riannoda i fili della sua storia. Un grazie quindi a tutti coloro che hanno nel tempo collaborato a questa impresa ma soprattutto alla dottoressa Valeria Leoni che ha portato a termine l’opera con la sua nota esperienza e professionalità. Da ora in poi le carte comunali non avranno più segreti. INTRODUZIONE L’antico archivio del Comune di Cremona L’archivio del Comune di Cremona, in deposito presso l’Archivio di Stato di Cremona dal 1959, comprende due complessi archivistici: l’Archivio Segreto del Comune, che fino a quell’anno ebbe sede nei locali sopra le volte della Cattedrale del- la città, nel quale è custodito, in particolare, quanto ci rimane del periodo medievale; l’archivio storico del Comune, a sua volta costituito dalla sezione di Antico Regime, con documentazione dal secolo XV al XVIII, conservato dal 1928, data dell’istituzio- ne dell’Archivio Storico Comunale, nei locali di palazzo Affaitati, e dal materiale ot- to-novecentesco, originariamente conservato nel palazzo comunale, in parte trasferi- to, prima del deposito presso l’Archivio di Stato, nell’Archivio Storico Comunale, in parte pervenuto con depositi successivi al 1959 direttamente all’Archivio di Stato1. L’ARCHIVIO MEDIEVALE L’Archivio Segreto è formato da un ricchissimo “Diplomatico”2 di quasi 3000 u- nità, in larghissima maggioranza (2634) membranacee, datate tra 864 e il 1817, alcune delle quali con sigillo; da sedici codici, redatti tra i secoli XII e XVI, che per la loro importanza e la varietà della tipologia è opportuno descrivere in modo più analitico; tre fascicoli (recanti la segnatura impropria di Fondo Segreto, Codici, n. 17), che con- tengono i regesti dei documenti scritti in due dei codici citati (il codice n. 1 e il codice n. 3), redatti probabilmente nel 15673; mentre a parte sono conservati alcuni sigilli, 1 Una descrizione complessiva, ma chiaramente non aggiornata, dell’archivio del Comune, è conte- nuta nella voce relativa all’Archivio di Stato di Cremona, curata da Maria Luisa CORSI, in Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, Guida generale degli Archivi di Stato Italiani, direttori: P. D’Angiolini, C. Pavone; capiredattori: P, Carucci, A. Dentoni-Litta, V. Piccioni- Sparvoli, I, Roma 1981, pp. 987-1013. 2 La denominazione “Diplomatico” appare non del tutto propria, essendo in genere assegnata a rac- colte, create a posteriori, di pergamene provenienti da archivi di istituzioni diverse (valga come esempio l’Archivio Diplomatico del Fondo di Religione dell’Archivio di Stato di Milano), mentre nel nostro caso si tratta di un complesso originario. 3 Per una descrizione complessiva delle pergamene e di alcuni codici dell’Archivio Segreto si vedano L. ASTEGIANO, Codex diplomaticus Cremonae (715-1334), Torino 1895-1898 (Regia Deputazione sopra gli studi di storia patria delle antiche provincie e della Lombardia. Historiae Patriae Monumenta edita iussu X Introduzione originariamente applicati alle pergamene del fondo, e matrici di sigilli del Comune, attribuiti al periodo 1250-13344. Il codice n. 1 (“Liber A” o “Maximus” secondo le antiche denominazioni) è un codice membranaceo di grandi dimensioni, contenente 385 documenti5 che testimo- niano o comunque riguardano i diritti di cui il Comune godeva sul proprio territorio e atti ‘politici’, quali patti tra Cremona e altri comuni dell’Italia centro-settentrionale. Il codice consta di due parti: un nucleo originario più antico, che contiene 95 docu- menti quasi esclusivamente in originale e copia autentica, datati tra il 1150 e il 1212, scritti nel codice tra l’ultimo ventennio del XII secolo e il primo del XIII secolo; una seconda parte, formata da fascicoli che contengono 276 documenti, scritti in copia semplice probabilmente nella seconda metà del XIII secolo, datati tra l’864 e il 1234. I due nuclei furono riuniti prima degli anni Sessanta del XVI secolo, epoca nella qua- le fu compilato un elenco completo dei documenti contenuti nel codice6; in epoca appena successiva alla redazione dell’elenco, furono uniti al codice altri due fascicoli, contenenti 14 documenti in originale, datati 1224, relativi a Castelleone. Il codice n. 2 (“Liber Iesu” secondo l’antica denominazione), membranaceo, con- tiene 1309 documenti in originale, datati tra il 1209 ed il 1225, e sei documenti in co- pia autentica scritti all’inizio del XIII secolo e datati 1170, 1193 e 1194, relativi per la maggior parte alle vendite o meglio investiture nomine vendicionis di terreni e case di proprietà del Comune siti nelle zone alluvionali vicino alla città, lungo le rive del Po7. Il codice n. 5 (“Libro Croce” secondo l’antica denominazione), membranaceo, contiene 28 documenti relativi ai diritti del Comune sul proprio territorio e alcuni patti con città e signori dell’Italia centro-settentrionale, datati tra il 1157 ed il 1192, scritti, in copia semplice, in un periodo collocabile tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII8. Caroli Alberti, Series II, Tomi XXI-XXII), I, pagine introduttive (in particolare pp. 1-7 e 10-11); Le carte cremonesi dei secoli VIII-XII, a cura di E.