SPECIAL FREE ISSUE - N.396 - 01 OTTOBRE 2019

YAMAHA YZF-R1 E YZF-R1M

PROVA SUPERBIKE EDITORIALE

LAMBRETTA Ha vinto Rea “Rea dalle sconfitte V-Special 125 o ha perso Bautista? al trionfo”

P.24 P.100 P.68 PROVA PROVA

la prova YAMAHA YZF-R1 E YZF-R1M

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YZF-R1 YZF-R1M

19.290 EURO 25.990 EURO

MOTORE QUATTRO CILINDRI IN LINEA MOTORE QUATTRO CILINDRI IN LINEA

TEMPI 4 TEMPI 4

CILINDRATA 998 cc CILINDRATA 998 cc

RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO

CAMBIO A 6 MARCE CAMBIO A 6 MARCE

TRASMISSIONE FINALE CATENA TRASMISSIONE FINALE CATENA

POTENZA MASSIMA 200 CV A 13.500 GIRI POTENZA MASSIMA 200 CV A 13.500 GIRI

COPPIA MASSIMA 112 NM A 11.500 GIRI COPPIA MASSIMA 112 NM A 11.500 GIRI

EMISSIONI EURO 5 EMISSIONI EURO 6

TELAIO DELTABOX ALLUMINIO TELAIO TELAIO DELTABOX IN ALLUMINIO

PNEUMATICO ANT. 120/70 ZR17M/C PNEUMATICO ANT. 120/70 ZR17M/C

PNEUMATICO POST. 200/55 ZR17M/C PNEUMATICO POST. 200/55 ZR17M/C

CAPACITÀ SERBATOIO 17 LT CAPACITÀ SERBATOIO 17 LT

ALTEZZA SELLA 855 MM ALTEZZA SELLA 860 MM

PESO 119 KG IN ORDINE DI MARCIA PESO 200 KG IN ORDINE DI MARCIA

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YAMAHA YZF-R1 E YZF- R1M 2020. EVOLUZIONE CONTINUA

C’è stato un tempo in cui bastava pronunciare il Sempre più raffinata, affilata e GUARDA IL VIDEO nome della Yamaha YZF-R1 per evocare immagi- allo stesso tempo accessibile: ni di tutto un campionario di situazioni difficili. CAdrenaliniche, veloci ma anche piuttosto impe- la superbike Yamaha mantiene gnative, le prime versioni della supersportiva il suo DNA evolvendosi in Yamaha che nel 1997 ha cambiato per sempre l’immagine delle maxi giapponesi hanno messo ottica racing alla prova appassionati e piloti.

La YZF-R1, pur con gli alti e bassi dei vari modelli succedutisi in vent’anni di storia (di cui secondo i nostri lettori è stata la novità più importante) non ha mai smesso di essere veloce ed efficace nella guida sportiva, ma si è progressivamen- te raffinata fino a diventare quel capolavoro di equilibrio prestazionale, sfruttabilità ed estetica che ha debuttato nel 2015 sul tracciato austra- liano di Eastern Creek.

E da allora è cambiato tanto, perché con que- sta generazione di R1, le griglie di partenza e i podi dei vari campionati hanno ricominciato a rivederla come presenza fissa. Dal 3% di YZF-R1 di Edoardo Licciardello

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alla partenza nel 2014 si è passato al 16% nel dola sempre più efficace ed efficiente, senza una piattaforma che ha ancora davvero tan- ti a quella della sorella minore YZF-R6 che 2016, poi al 30, al 36 e infine al 42% del 2018. mai comprometterne l’equilibrio e i punti to da dire. E ci ha invitato a Jerez de la Fron- avevamo provato ad Almeria due anni Una presenza che alla R1 ha fruttato un ti- di forza. Un’operazione non banale, che ha tera per provarla. fa perché l’ispirazione è la stessa: quella tolo piloti (con il team GMT-94 nel 2017), tre però dato i suoi frutti nel corso degli anni: YZR-M1 MotoGP da cui la superbike Yamaha titoli costruttori e quattro otto ore di Suzuka dal 2015, nella nostra comparativa, la R1M Com’è fatta mutua tantissimi concetti tecnici, a partire consecutive, tre titoli SBK Motoamerica, uno ha sempre brillato, piazzandosi sempre sul Evoluzione, non rivoluzione: la Yamaha dal meraviglioso propulsore crossplane CP4 nell’IDM, uno in BSB, tre nella JSB, 4 vittorie podio o all’immediato ridosso nella classifi- YZF-R1 - e di conseguenza la R1M, che ne che avevamo analizzato qui con il nostro e 25 podi negli ultimi due anni di Mondiale ca dei tempi - anche quest’anno, quando ha condivide buona parte della base - si affina Massimo Clarke, ma anche dettagli non di SBK. Dove per inciso le R1, quest’anno, fan- dovuto vedersela contro le due 1100 italiane con diversi interventi mirati a renderla più secondo piano come lo schema degli attac- no il 25% dei partenti. Scusate se è poco. e la nuovissima BMW S1000RR. efficace, attuale e performante tanto nella chi motore, a testimonianza di quanto siano versione di serie quanto in ottica Superbike. vicine non solo a livello concettuale. Ma tor- “Squadra che vince non si cambia” è un C’erano voci che la volevano quasi rivoluzio- Modifiche che hanno comunque coinvolto nando all’estetica, la nuova R1 2020 vanta detto sicuramente italiano, che anche in Ya- nata per il 2020, con l’Euro-5 in arrivo, men- anche l’estetica - sempre secondo la filosofia una nuova carenatura, che appunto prende maha deve però avere la sua quota di prose- tre a Iwata si sono limitati ancora una volta form follows function, che nel campo delle le mosse dalla M1, con una presa d’aria leg- liti. Perché, da allora, a Iwata si sono limitati a lavorare in maniera chirurgica. Evitando di sportive funziona comunque molto bene. germente diversa (è più alta e dotata di un a lavorare di cesello sui dettagli. Eliminando correre dietro a valori di potenza da record, supporto ora completamente in alluminio, quei pochi difetti che aveva la R1, e renden- e preferendo invece affinare ulteriormente La linea della nuova YZF-R1 si avvicina infat- per migliorare in termini di rigidità e quindi

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di stabilità alle velocità più elevate) su un 200 cavalli tondi a 13.500 giri pur in presen- cupolino modificato nell’andamento e nelle za di importanti evoluzioni interne, pensate altezze, con plexiglas diverso nel disegno - il per rendere la R1 più competitiva nelle gare tutto per offrire un’efficienza aerodinamica anche in considerazione dell’attuale regola- migliorata del 5%. mento Superbike.

Diversi nella forma e meglio raccordati all’in- A Iwata hanno infatti modificato il comando terno della carenatura i gruppi ottici a LED della distribuzione adottando nuovi bilan- interni alla carenatura, che sono anche più cieri a dito, più leggeri e quindi in grado di efficienti (sono di fatto gli stessi utilizzati supportare regimi di rotazione più elevati. nell’Endurance) e più intonati al nuovo look frontale della M1, contraddistinto da uno Completano il lavoro sulla termica nuove te- sguardo più… minaccioso che in passato. ste, servite da iniettori Bosch a 10 ugelli, col- Cambiano anche i pannelli laterali, raccor- locati sempre sopra le farfalle (rimangono dati diversamente e in maniera più efficace comunque gli iniettori secondari) ma avvici- nella zona serbatoio; Per quanto riguarda la nati alle camere di scoppio e con getto diret- YZF-R1M, differenze vanno segnalate anche to verso le valvole per migliorare l’efficienza. nel codino, con una nuova unità ora com- I condotti sono anche ridotti nella lunghezza pletamente in fibra di carbonio più leggera e nel volume complessivo, sempre per otte- e filante, che ora permette a Yamaha di af- nere lo stesso obiettivo. Lato scarico arriva fermare con orgoglio che le sovrastrutture un nuovo impianto, anche in previsione della sua ammiraglia sono full carbon. dell’Euro-5 in arrivo, dotato di catalizzatore a 4 vie. Il motore Tanti aggiornamenti anche sul motore, che “Sotto” troviamo un albero motore modi- mantiene comunque l’architettura di base. ficato, con fori di lubrificazione e bronzine Il quadricilindrico sedici valvole (Yamaha ha maggiorate per migliorare l’affidabilità. Di- abbandonato le cinque valvole per cilindro versi anche l’ingranaggio della seconda mar- con il modello 2007) frontemarcia a fasatura cia, parte della primaria e la pompa dell’o- irregolare crossplane - l’ordine degli scoppi lio, che è stata ridotta nelle dimensioni per è 270°-180°-90°-180° - con bielle in titanio, migliorarne il rendimento - si parla di un 5% coperchi carter in magnesio e cornetti d’a- di risparmio sulle perdite meccaniche agli spirazione a lunghezza variabile continua a alti regimi. Importanti modifiche anche per erogare, stando alle dichiarazioni Yamaha, quanto riguarda la gestione dell’elettronica,

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con un comando acceleratore - naturalmen- gement) che offre tre livelli (alto, medio e ponesi), monoammortizzatore posteriore e propone sospensioni a controllo elettronico te sempre ride-by-wire - ASPG di migliorata basso) calcolati su rapporto inserito, regime forcellone in alluminio, cambiano le com- Öhlins. Davanti troviamo una mirifica for- precisione nel rilevamento della posizione motore, posizione acceleratore e corpo far- ponenti ammortizzanti fra la versione base cella ERS NPX-EC pressurizzata - una prima comando grazie a un sistema di rilevamen- fallato. E cambia anche il Launch Control, YZF-R1 e la più raffinata YZF-R1M. La versio- assoluta in tutto il panorama mondiale - con to a magneti dallo schema completamente ora più raffinato nelle logiche di funziona- ne standard continua ad affidarsi a una suite funzioni idrauliche separate sui due steli e diverso, del tutto autocontenuto e senza il mento e con un’azione più aggressiva nella di componenti meccaniche KYB - forcella, pressurizzazione ad azoto a 6 bar. Il sistema sistema a cavi della precedente unità. modalità LCS-1 - il sistema ora tiene il pro- monoammortizzatore e ammortizzatore garantisce una miglior efficienza riducendo pulsore a 9.000 giri invece che 8.000 per ve- di sterzo - riviste però nelle componenti in- la possibilità di cavitazione (ovvero della Arriva anche una nuova gestione dell’ABS nire incontro ai piloti più esperti. terne per migliorarne il funzionamento e formazione di bollicine d’aria nell’olio sotto denominata BC (Brake control) con fun- aumentare il feeling del pilota soprattutto stress) e quindi mantenendo costante l’azio- zionalità cornering sul livello 2 e interven- La ciclistica all’avantreno. Cambia anche l’ammortiz- ne, oltre a migliorare comunicativa e con- to invece fisso sul più basso, che manda in Qui iniziano le differenze fra YZF-R1 e YZF- zatore di sterzo, reso più fluido alle basse trollo del pilota. pensione la frenata combinata UBS della R1 R1M. Fermo restando lo schema con telaio velocità senza comprometterne l’efficacia a precedente. Deltabox (del resto inventato da Yamaha, quelle più elevate. Al posteriore un monoammortizzatore nonostante il nome abbia poi erroneamente TTX36 ERS, anch’esso rivisto nelle compo- Sempre in tema frenata, nuova la gestione assunto valenza generica per indicare gli ele- Diversa invece la dotazione della YZF-R1M, nenti interne per accordare le sue logiche del freno motore EBM (engine brake mana- menti scatolati in alluminio delle case giap- che oltre al telaietto reggisella in magnesio di funzionamento alla forcella. Naturalmen-

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te, tutto il sistema Öhlins Smart EC ha visto A completare il quadro ci sono tutte le par- un’evoluzione degli algoritmi per migliorare ti speciali del catalogo GYTR, che mette a ulteriormente nel suo comportamento. disposizione dei normali clienti tutte le so- luzioni sviluppate in gara, ma anche gli ac- Completa il quadro delle differenze la plac- cessori destinati all’uso stradale che potete chetta numerata in zona ponte di comando trovare sul sito ufficiale Yamaha. E poi, tutta per la R1M, che pur non essendo tecnica- la nuova linea di abbigliamento destinata mente prodotta in serie limitata, vende co- agli appassionati orgogliosi di fare parte del- munque in numeri più contenuti rispetto la “R Family”... alla versione standard. In pista Per entrambe le versioni arrivano pastiglie Salire in sella all’R1 2020 è come ritrovare di nuova mescola per risolvere i problemi di una vecchia amica: la posizione di guida è surriscaldamento che affliggevano i modelli sempre quella - azzeccata, molto sportiva, precedenti, ma anche pneumatici di primo più vicina alle superspecialistiche europee equipaggiamento decisamente più sportivi: che allo standard giapponese - con i suoi restando in casa Bridgestone, si passa dalle pregi e i suoi difetti. O meglio: i suoi tanti S21 del modello precedente a più speciali- pregi (relativa comodità, accoglienza per stiche RS11 Racing Street sviluppate appo- tutte le taglie, correlazione perfetta per la sitamente per la supersportiva Yamaha, in guida di corpo) e il suo difetto, i semimanu- misura 190/55 per la R1 e 200/55 per la R1M. bri davvero troppo chiusi. Va bene la pene- trazione aerodinamica, ma unità più aperte Disponibilità, prezzi e colorazioni renderebbero la R1 ancora più efficace e Le Yamaha YZF-R1 e YZF-R1 2020 sono già in meno faticosa in inserimento e staccata. arrivo nelle concessionarie. Le colorazioni previste sono Yamaha Icon Blue e Midnight Il colpo d’occhio sul ponte di comando è Black per la R1, e come da tradizione una davvero gratificante, con il cruscotto TFT ma sola - la Icon Performance blu/nero carbonio anche finiture impeccabili ovunque si posi - per la YZF-R1M prenotabile online già dalla lo sguardo. Un tocco sul pulsante e il qua- scorsa estate. dricilindrico crossplane prende vita, con il I prezzi sono come sempre allineati ai rispet- suo ormai familiare, affascinante ringhio a tivi allestimenti della concorrenza europea: metà fra il bicilindrico e il quattro in linea. si parte dai 19.290 euro della R1 per salire ai Primo turno per riprendere familiarità con il 25.990 euro della R1M. tracciato di Jerez e levare un po’ di ruggine

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dopo la pausa estiva, e poi si inizia a fare un po’ più sul serio. La R1 è rimasta lei. Ci sono diverse supersportive che fanno qualcosa meglio di lei, difficile trovarne una che faccia tutto meglio. Il “pacchetto R1” è una sintesi di accessibilità, ri- dotto impegno fisico, precisione e prestazioni: una di quelle moto che lavora con il pilota, non contro di lui. Che gli fa venire voglia di esplorare i suoi limiti dando quella confidenza e quel fee- dback fondamentali per andare forte in sicurez- za. Ma andiamo con ordine: equilibrata, precisa e capace di seguire docilmente qualunque ordi- ne dato dal pilota, la nuova R1 2020 sembra ave- re qualcosa in più in termini di fiato negli ultimi 1000 giri, anche se sarebbe necessario un con- fronto all’americana con la vecchia versione per capire se si tratta di suggestione o realtà. Quello che è certo, però, è che mi sono fatto fregare più spesso dall’intervento del limitatore, il che mi fa pensare che la spinta cali meno che in passato.

Rimane come, per trarre il meglio dall’R1, sia co- munque meglio anticipare un pelo la cambiata, attorno ai 13.500, e sfruttare la generosità del CP4 ai medi regimi. L’elettronica è come sempre impeccabile, tiene sempre la situazione sotto controllo senza drammi; se c’è una caratteristica che piace di questa R1 è la capacità di fare strada anche quando il posteriore perde aderenza.

Bella in inserimento - non sveltissima ma equi- librata - la R1 è meravigliosa in percorrenza: le Bridgestone RS11 fanno bene il loro lavoro (l’a- vantreno è fantastico come da tradizione della

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Casa giapponese) ma c’è anche tanto della degli staccatori incalliti, probabilmente la di Jerez non è quello più impegnativo per gommatura) la R1M in percorrenza garanti- ciclistica in questo. L’impressione è che il R1 non vi conquisterà. La supersportiva Ya- l’impianto frenante: ci sono… due staccate sce una comunicativa quasi surreale da par- feedback da parte della forcella sia miglio- maha frena forte, non fraintendetemi, ma e mezzo, di quelle vere, ma la “mia” R1 si è te di entrambe le estremità. Se prima qual- rato non di poco, e il tradizionale equilibrio non si ferma con la stessa grinta di alcune sciroppata sei turni di fila (tre con me e tre che concorrente poteva vantare un feedback della YZF-R1 abbia fatto un ulteriore passo avversarie. Bisogna sfruttare molto il freno con il collega dell’altro turno) per tutta la superiore all’avantreno, adesso siamo allo in avanti. motore - a proposito, il sistema di gestione mattina senza battere ciglio. Le premesse ci stato dell’arte. Confesso stupore, perché Yamaha EBC fa la differenza, ma ne parlere- sono tutte. non credevo che la forcella pressurizzata E quando uscite di curva, il nuovo accelera- mo dopo - e il cambio, che però va trattato desse benefici percepibili anche dai comuni tore costituisce un altro miglioramento: più con il dovuto rispetto, aspettando che abbia YZF-R1M: si fa sul serio mortali come il sottoscritto. pastoso e meno “digitale” nel funzionamen- “preso” ogni marcia in scalata. Nel pomeriggio passiamo al clou, la YZF- to, rende più semplice gestire la poderosa R1M, che per l’occasione calza le slick Brid- In generale, anche in questo caso, è però l’e- progressione del quadricilindrico Yamaha. Se provate a scendere a mitragliatrice, come gestone V02. Le prestazioni ciclistiche fanno quilibrio che colpisce. Più stabile in staccata, Per dirne una, non ho mai amato usare la fareste con alcune rivali, rischiate antipatici un salto notevole: la M fa tutto un po’ me- in percorrenza e in uscita di curva, la R1M prima marcia sull’R1 a causa della risposta impuntamenti - niente di grave, ma la cosa glio, e le sospensioni semiattive aiutano a beneficia davvero tanto del sistema Öhlins un po’ troppo diretta all’acceleratore; con ruba un po’ di concentrazione. In compenso, sfruttare il maggior grip offerto dalle gomme Smart EC, che lavora dietro le quinte senza questa versione 2020 la cosa viene molto più la tenuta allo sforzo sembra nettamente mi- più performanti. Più svelta in inserimento far percepire la sua azione per tenere co- naturale ed efficace. Capitolo freni: se siete gliorata. Diciamo sembra perché il tracciato (ma questo è quasi sicuramente merito della stantemente la moto in assetto.

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Anche quando stanchezza o… ambizione nimo sindacale per conquistarsi l’accesso al superiore al talento portano a commettere club. Ovvero lo stesso bacino di utenza dei qualche grossolano errore, il sistema Öhlins modelli precedenti, rispetto ai quali questa Smart EC riesce a compensare la stupidità R1 è un po’ più prestante e raffinata senza umana e a metterci una pezza, lasciando tra perdere però quella miracolosa capacità di l’altro pochi strascichi psicologici, come del assecondare piloti di (quasi) ogni abilità, e di resto ha sempre fatto fin dalla sua prima ver- non impegnare fisicamente se non il minimo sione. Adesso, però, è ancora superiore. Solo indispensabile. E se poi in Yamaha si deci- lodi, quindi? Non proprio, perché l’adozione dessero ad aprire un po’ i semimanubri… delle slick e delle sospensioni semiattive I potenziali acquirenti si ampliano, però, permette di forzare ancora di più il ritmo, e perché se negli anni precedenti la R1 forse l’impegno in staccata - per le considerazioni soffriva di qualche limitazione strutturale fatte precedentemente per la R1 - si fa anco- che ne frenava il potenziale prestazionale ra superiore, perché è possibile attaccarsi per le gare, gli aggiornamenti 2020 la ren- alla leva con più grinta e farlo anche a moto dono più… tuner friendly, per così dire. E molto piegata (a proposito, l’ABS cornering è la cosa potrebbe piacere molto a tanti, se impeccabile…) e si finisce per trovare un fat- è vera - com’è vera - quella statistica citata tore limitante anche nelle nuove sovrastrut- all’inizio in merito alla presenza di Yamaha ture di raccordo fra carenatura e serbatoio. R1 in griglia, ma anche quella che vede un Molto belle, offrono però qualcosa in meno buon 75% degli acquirenti tipo dell’ammi- in termini di grip in staccata, e si finisce per raglia di Iwata interessati all’uso in circuito faticare ancora un po’ di più. - esclusivo o meno che sia. Anche perché, se Ma si tratta forse dell’unico frangente in cui pensiamo che stiamo parlando di una moto la R1M risulta un po’ più impegnativa, ed è Euro-5, viene davvero voglia di vedere cosa facile dimenticare che stiamo parlando di potrebbe fare con uno scarico libero dalle una supersportiva da 200 cavalli. Meglio del- pastoie delle norme di omologazione - per la precedente? Di sicuro. Perfetta? Non anco- adesso il catalogo GYTR è fermo al 2019, ma ra, ma ci stanno lavorando. state tranquilli che arriverà presto anche questa R1. Se pensate di usarla più su stra- Per chi è la Yamaha YZF-R1 2020? da che in pista, sicuramente - e un po’ para- Stavolta la risposta è una di quelle facili. Per dossalmente - la R1M, con le sue sospensioni chiunque ami le supersportive e desideri semiattive risulta un pelo più versatile. Ma quella che gli rende più facile sfruttare i 200 anche in pista, la comodità di uscire dalla cavalli che costituiscono ormai quasi un mi- pitlane e avere già la moto al 90% del suo

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potenziale, su mezzi tanto complicati (dove nubri… fare danni andando in una direzione sbaglia- ta con la taratura sospensioni è un attimo) Leggi recensioni, domande e rispo- è assolutamente impagabile. Ci mettiamo ste della nostra community su Ya- anche la partecipazione all’YRE (quest’anno maha YZF-R1 sarà in tarda primavera, sempre al Mugello) che non è un’esperienza da sottovalutare. E Guarda il listino della Yamaha poi, quel carbonio a vista… YZF-R1

Pregi Guarda le offerte di Yamaha Raffinatezza | Prestazioni | Accessibilità pre- YZF-R1 nuove stazionale Difetti Guarda le offerte di Yamaha YZF-R1 Cambio perfettibile in scalata | Quei semima- usate

ABBIGLIAMENTO PIÙ INFORMAZIONI

CASCO AGV PISTAGP R STACCATA MOTO: YAMAHA YZF-R1 E YZF-R1M 2010

TUTA DAINESE MISANO 2 D-AIR LUOGO: - ÁNGEL NIETO, JEREZ DE LA FRONTERA GUANTI DAINESE FULL METAL 6 METEO: SOLE, 29° STIVALI DAINESE AXIAL D1 IN FOTO: HUNT PRODUCTIONS

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22 MOTO.IT MAGAZINE N. 396 MOTO.IT MAGAZINE N. 396 23 PROVA PROVA La Prova LAMBRETTA V-SPECIAL 125

3.399 EURO

MOTORE MONOCILINDRICO

TEMPI 4

CILINDRATA 124,7 cc

RAFFREDDAMENTO AD ARIA

TRASMISSIONE FINALE CINGHIA

POTENZA MASSIMA 8 KW A 8.500 GIRI

COPPIA MASSIMA 9 NM A 7.000 GIRI

EMISSIONI EURO 4

TELAIO TUBOLARE ACCIAIO

PNEUMATICO ANT. 110/70-12”

PNEUMATICO POST. 120/70-12

CAPACITÀ SERBATOIO 6,5 LT

ALTEZZA SELLA 770 MM

PESO N.D.

24 MOTO.IT MAGAZINE N. 396 MOTO.IT MAGAZINE N. 396 25 PROVA PROVA

V-SPECIAL 125: BENTORNATA LAMBRETTA!

Se ne è tanto parlato, non molto tempo fa: Lam- Settant’anni di storia e GUARDA IL VIDEO bretta è pronta a tornare sulle strade di tutto il non sentirli, la Lambretta si mondo, con il design curato niente meno che da SKiska, e noi prontissimi a provarla con tanta cu- rinfresca il look e torna sulle riosità ma anche un filo di scetticiscmo. strade grazie all’austriaca KSR Eh sì, perché la Lambretta oggi parla austriaco e Moto. Costa 3.399 euro ed è per noi italiani non è facile da mandare giù; KSR totalmente personalizzabile Moto però - azienda ormai leader nel settore del- le due ruote e responsabile di molti importanti brand - si occupa del marchio Innocenti SA e lavora a stretto contatto con i Lambrettisti Ita- liani per non snaturare un prodotto che da set- tant’anni è motivo d’orgoglio per noi italiani.

Da sempre in competizione con la Vespa, la Lambretta non ha avuto la stessa fortuna dello scooter di Pontedera, ma si appresta a mesco- lare di nuovo le carte con questo rinato model- lo - la VSpecial - che gli appassionati hanno già soprannominato Vendetta. Sul mercato troviamo già la 50, la 125 e la 200, ma già si vocifera di nuove motorizzazioni e, di Cristina Bacchetti

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soprattutto, pare che a breve avremo a che fare anche con una Lambretta... elettrica. Come da tradizione anche la V-Special ha un corpo in ac- ciaio con sottili pannelli laterali intercambiabili, disponibili addirittura in carbonio su richiesta del cliente. Altri forti richiami al passato sono sottolineati dai numerosi dettagli in alluminio e la personalizzazione, oltre alla disponibiltà del bicolore e dei vari pannelli, è ampissima grazie anche a tutta una serie di accessori (parabrezza, portapacchi con ribaltina...) che puntano a ren- derla irresistibilmente vintage.

Lo studio di design austriaco Kiska, che come saprete già presta la matita a marchi del calibro di KTM e Husqvarna solo per citarne un paio, ha lavorato a quattro mani con la community Lam- brettisti Italiani, per non perdere le italianissime radici e gli importanti elementi classici della Lambretta. Tecnicamente però, la V-Special è più che mo- derna: luci a LED col loghi in bella vista, frecce LED con cicalino, freni a disco anteriori e poste- riori (226 e 220 millimetri, frenata combinata CBS, ABS sulla 200), strumentazione con indica- tori digitali ma tachimetro rigorosamente analo- gico, e motori in linea con la normativa Euro 4.

L’ottavo di litro oggetto della nostra prova è un monociclindrico da 7,5 Kw (poco più di 10 caval- li) che eroga una coppia di 9,2 Nm a 7.000 giri.

Come va? Non solo bella da vedere ma anche piacevole

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nella guida, la nostra Lambretta ci mette su- da, resa piacevole dal bel motorino scattan- bito comodi sulla sua morbida sellona, per- te e lineare, dalle sospensioni ideali per la fetta anche per ospitare un passeggero e suf- città e tutte le sue insidie, e da un impianto ficientemente bassa per toccare ben bene a frenante - forse migliorabile - che fa comun- terra coi piedi. que il suo dovere senza mettere in difficoltà I comandi sul piccolo manubrio sono sem- chi guida, anche in caso di fermate di emer- plici ma ben fatti e funzionali, la strumen- genza. tazione è leggibile in qualsiasi condizione di Questa 125 si presta volentieri per il tragit- luce e la V-Special non è niente male nean- to casa - lavoro e per qualche breve gita di che per quanto riguarda la capacità di cari- piacere, probabilmente il propulsore da 200 co: un bel sottosella per il casco, un vano nel cc - che speriamo avremo modo di provare retroscudo per i documenti e per ricaricare - risulterà più godurioso e ideale ache per il cellulare con la presa USB e un comodo percorrere qualche chilometro in più, fuori gancio porta borsa a scomparsa nella parte dall’ambito cittadino. anteriore della sella. Dunque c’è spazio per tutto e c’è tutto quel Una bella gita al lago con la Lambretta, per- che serve per pensare solo a godersi la gui- ché no? Questa V-Special col suo look super

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vintage riesce a riportare chi la guida indie- mono, Lambretta si propone in una declina- tro di settant’anni! zione più sportiva, dedicata alla collabora- zione con Pirelli. Versioni e prezzi Si tratta della Special Pirelli Edition, limitata Il gruppo austriaco KSR sarà il distributore a soli 999 pezzi nel mondo e caratterizzata per Germania, Austria, Svizzera, Francia, Bel- dalla livrea grigio opaco-nero con accenti gio, Lussemburgo, Spagna e anche per l’Ita- rossi. Il prezzo è di 3.499 euro. lia, ma altri distributori si sono fatti avanti e la V-Special correrà sulle strade di oltre 50 Pregi Paesi. Ecco i prezzi di vendita delle tre mo- Linea vintage, piacere di guida torizzazioni al momento disponibili: la 50 costa 2.799 euro, la 125 3.399 euro e la 200 Difetti 3.999 euro. Linea vintage, piacere di guida Oltre alla versione bicolore e alle classiche

ABBIGLIAMENTO PIÙ INFORMAZIONI

CASCO: CABERG UPTOWN SCOOTER: LAMBRETTA V-SPECIAL

GIACCA: SPIDI CAFE RACE METEO: SOLE, 30 GRADI

GUANTI: TUCANO URBANO LOCATION: URBANA

SCARPE: TCX BOULEVARD TESTER: 1,65 CM

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32 MOTO.IT MAGAZINE N. 396 MOTO.IT MAGAZINE N. 396 33 PROVA PROVA La Prova AFRICA TWIN 650 RD03

MOTORE BICILINDRICO A V

TEMPI 4

CILINDRATA 647 cc

RAFFREDDAMENTO

CAMBIO A 5 MARCE

TRASMISSIONE FINALE CATENA

POTENZA MASSIMA 57 CV A 8.000 GIRI

COPPIA MASSIMA 55 NM A 6.000 GIRI

EMISSIONI EURO 0

TELAIO ACCIAIO IN TUBI QUADRI

PNEUMATICO ANT. 90/90-21

PNEUMATICO POST. 130/80-17

CAPACITÀ SERBATOIO 24 LT

ALTEZZA SELLA 880 MM

PESO 193 KG A SECCO

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HONDA AFRICA TWIN 650 RD03: TEST YOUNGTIMER CON ALBERTO PORTA

Le Youngtimer di Moto.it non vanno in vacanza. Proseguiamo la serie GUARDA IL VIDEO Mai! Anzi proprio d’estate siete davvero in tanti YoungTimer di Moto.it con a sfoggiarle in brevi gite, ma anche in viaggi av- Lventurosi che ci ricordano quanto fossero belle tre miti del passato. Con - e affidabili - le moto di 20 o 30 anni fa. loro le enduro stradali sono Dopo tante superbike, qualche nuda e altro an- cora, ci dedichiamo alle endurone di allora, che diventate le moto più amate hanno dato vita al mito di oggi. Lo ammettiamo dagli italiani. Comode in subito: siamo andati un po’ oltre il concetto di youngtimer, perché la Honda di questo servizio città, adatte per viaggi in è a tutti gli effetti una gran bella moto d’epoca. ogni parte del mondo. E Non una semplice vecchietta, quindi. Ma ha dato il via a un mondo di viaggi e di sogni (insieme molto robuste. Iniziano dalla alla BMW R80 G/S, guai a dimenticarla). Una splendida Africa Twin di moto fuori dal tempo, ancora oggi divertente e affidabile su strada e in fuoristrada. Alberto Porta!

In questo servizio abbiamo provato la bellissima Honda Africa Twin RD03 del giornalista Alberto Porta, un vero esperto di questo modello.

Com’è fatta GUARDA TUTTE LE FOTO La storia della maxi enduro giapponese inizia di Andrea Prefetti

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nel 1986. In quell’anno la Honda schiera alla Perché comprarla e perché no: Dakar il bellissimo prototipo da corsa NXR Perché sì: moto HRC, ancora bella e affi- 750. La moto ha un motore bicilindrico 8 val- dabile, quotazioni stabili, ottima in offroad. vole di 780 cc da 75 cavalli a oltre 8.000 giri e pesa (senza benzina) solo 160 kg. Neveu vin- E perché no: non ha le prestazioni di una ce nel 1986 e nel 1987, Orioli nel 1988 e La- moto di oggi, frenata molto debole. lay nel 1989. Con la moto giapponese corre anche nel team ufficiale Honda il milanese Punti deboli: Claudio Terruzzi. La NXR ispira l’Africa Twin Centraline, pompa benzina, regolatore di che viene presentata nel 1987 a Salone di tensione. Parigi. La moto nella sostanza è però signifi- cativamente diversa da quella che ha vinto 4 Alle vecchie Honda Africa Twin abbiamo de- Parigi-Dakar consecutive. dicato anche una video story, che trovate a destra. La Honda XRV 650 Africa Twin RD03 deriva dalla Transalp 600 del 1986. Riceve infatti il bicilindrico a V di 52° con distribuzione mo- noalbero a 3 valvole per cilindro (647 cc). È alimentato da due carburatori Mikuni da 34 mm. Dispone di 57 cavalli a 8.000 giri con 6,2 kgm a 6.000 giri. Il cambio ha 5 rapporti. Il telaio è in acciaio a doppio trave con tubi a sezione rettangolare. Cannotto di sterzo inclinato di 28° e avancorsa pari a 113 mm. La forcella ha steli da 43 mm con 230 mm di escursione; il mono dispone invece di 210 mm. I cerchi in lega hanno pneumatici con camera d’aria 90/90-21 e 130/90-17. Il freno anteriore ha un disco da 296 mm, dietro da 240 mm. La sella dista 890 mm e pesa 193 kg GUARDA IL VIDEO a secco; il serbatoio contiene 24 litri.

Foto e video di Massimo Di Trapani

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KAWASAKI Z SUPERCHARGE 2020: LA NUOVA NAKED SOVRALIMENTATA ARRIVA!

Il secondo video teaser della La promessa prende forma. Dopo il primo an- nuncio di due settimane fa, Kawasaki ha dif- novità Kawasaki che amplia fuso il secondo video teaser dedicato alla sua GUARDA IL VIDEO la famiglia delle verdone Lnovità moto 2020 con motore sovralimentato. Dopo la serie H2 (più H2R) e H2 SX, moto che sovralimentate, dopo la serie hanno riaperto il filone delle moto con sovra- H2, promette la presentazione limentazione dopo la fase Turbo di metà Anni 80, Kawasaki mostrerà il prossimo 23 ottobre dell’attesa naked il prossimo 23 la sua Z Supercharge (chiamiamola così in at- ottobre tesa del nome ufficiale). Sarà la prima naked ad avere il motore dotato di un compressore, un modello per certi versi atteso dopo l’intro- duzione della iper sport touring arrivata sulle orme delle H2 e H2R. Avrà quindi una tecno- logia che in questi ultimi anni si è fatta molto apprezzare per la sua accelerazione impres- sionante oltre che per la potenza specifica.

Difficile dire di più senza rischiare di andare fuori strada, semanticamente almeno, per cui armiamoci di pazienza e aspettiamo l’arrivo di mercoledì 23 ottobre.

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BMW: SERIE M ANCHE PER LE MOTO?

La registrazione di tre marchi fa pensare a interessanti sviluppi futuri per i top di gamma di Monaco

di Edoardo Licciardello

Cambi di tendenza in casa BMW Motorrad. immagine ingessata e decisamente diversa Dopo diversi anni di evoluzione della gam- da quella, nettamente più sportiva, che ave- ma - indiscutibilmente in senso sportivo, e vano le auto BMW. Nel 2005 è stato fatto un Cmutuando più di una soluzione sia tecnica ulteriore passo in questa direzione con la cre- che stilistica dal proprio dipartimento auto - azione della linea HP. Una sigla che, se legata a Monaco sembrano sul punto di introdurre al numero di cilindri identificava modelli spe- ulteriori cambiamenti che potrebbero avere cialissimi nella gamma BMW - HP2 Enduro, una portata importante sulla gamma moto HP2 Megamoto, HP2 Sport, HP4 e HP4 Race BMW, con l’adozione della blasonatissima - e che presa da sola, Con la S1000RR 2019, sigla Motorsport anche per gli allestimenti in casa BMW Motorrad è arrivata per la prima più sportivi delle moto. A svelarlo, come al volta la sigla M, con quel pacchetto di acces- solito, è la burocrazia: BMW avrebbe infatti sori (denominato appunto M package - ve ne registrato presso l’European Union Intel- abbiamo parlato in occasione della prova) lectual Property Office (EUIPO) i tre marchi che alleggerisce a livelli stratosferici la nuo- M1000RR, M1000XR ma anche uno stupefa- va supersportiva di Monaco, che in effetti si è cente M1300GS proposta come nuovo riferimento di agilità e leggerezza nella nostra comparativa 2019. Facciamo un passo indietro per capire meglio. Al volgere del millennio la Casa di Monaco ha Un’introduzione però - evidentemente - gra- decisamente svecchiato la sua gamma moto, duale, perché la sigla HP è rimasta come che a fine anni 90 era ancora legata ad un identificativo di allestimenti/vestizioni/stili

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di modelli come la R1250GS e la R1250R ma an- che nei cataloghi accessori, per identificare i pezzi speciali più caratterizzati in senso sportivo. La re- gistrazione dei tre nomi di modelli, però, si spinge un passo oltre, lasciando intendere l’arrivo di tre versioni speciali, top di gamma, che dovrebbero innalzare l’asticella prestazionale dei rispettivi modelli. Se però M1000RR ed M1000XR si identi- ficano facilmente, la sigla R1300GS fa alzare più di un sopracciglio, soprattutto alla luce del fatto che il nuovo propulsore boxer Shiftcam è appena nato.

Anche in questo caso, pur restando ampiamente possibile l’arrivo di una versione a cubatura mag- giorata, la risposta potrebbe venire dal settore auto, dove la nomenclatura dei modelli in casa BMW si è da tempo svincolata dall’indicazione della cilindrata passando a suggerire con gli ultimi due numeri il livello di potenza espresso dall’al- lestimento. Ecco che allora la sigla M1300GS po- trebbe indicare un modello di cilindrata standard, ma con un livello di potenza nettamente superio- re rispetto alla R1250GS. EICMA 2019? Possibile, ma più facile immaginarsi Colonia 2020...

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APRILIA: DEBUTTA IN CINA LA GPR 250

Una quarto di litro a quattro Frenate gli entusiasmi. E’ vero, questa Aprilia GPR 250 che ha debuttato in Cina è davvero tempi nello stand Aprilia di un bella (come del resto ci ha abituato la Casa di salone cinese. Arriverà anche FNoale con le sue sportive) grazie a linee capa- ci di alzare le pulsazioni di qualunque appas- da noi? sionato dal sangue caldo e le dovute citazioni alla regina RSV4 1100 Factory. E’ altrettanto vero che i suoi 25 cavalli a 9.000 giri tendano a far intiepidire il sorriso, anche se i soli 150kg di peso possono ristabilire am- piamente l’equilibrio. La realtà, però, è che si tratta con ogni probabilità di un model- lo destinato al solo mercato cinese, dove le normative consentono l’impiego di propul- sori configurati per rispettare normative che equivalgono grossomodo al nostro Euro-3. Un monocilindrico 250 non sarebbe presta- zionalmente accettabile qui da noi, con la prospettiva dell’Euro-5 che incombe. Per non parlare del fatto che il taglio del cupolino, ma soprattutto la sigla, puntino decisamente alla gamma Derbi di qualche anno fa. Meglio con- centrarsi sull’Aprilia RS 660, che pare sempre più vicina alla produzione e che ci aspettiamo di vedere al prossimo EICMA 2019.

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MULTISTRADA V4, ANCHE ENDURO. PERCHÉ SÌ E PERCHÉ NO

Qualche ipotesi ragionata sulle possibili proposte dell’ammiraglia maxienduro Ducati. Perché potrebbe arrivare in versione da avventura totale, e perché invece potrebbe “limitarsi” ad essere un crossover ammazzasette

di Edoardo Licciardello

L’arrivo della Ducati Multistrada V4 è ormai ammazzatutti sul misto di montagna (e ma- certo, ammesso senza giri di parole anche gari su qualche pista tortuosa) con cerchi gamma e lasciando il propulsore bicilindrico di gestire il surplus di potenza offerto dal da Claudio Domenicali in occasione della a canale largo da 17” e assetto non troppo alla sola 950. Un’ipotesi forse più rischiosa V4. Perché, visti i 158 e passa cavalli offerti Lconsegna della Multistrada numero 100.000. rialzato. Insomma, una Streetfighter V4 con dal punto di vista della ricezione del pubbli- dall’attuale Testastretta 11° da 1.262 cc, non Come abbiamo ipotizzato altrove, il propul- sospensioni un po’ più lunghe, una posizio- co, visto lo storico e fortissimo legame dei avrebbe sicuramente senso adottare il pro- sore V4 Desmosedici Stradale non dovrebbe ne leggermente più rialzata e la giusta pro- ducatisti bicilindrico, ma che a questo punto pulsore quadricilindrico per poi castrarlo però sostituire completamente il bicilindri- tezione aerodinamica. Senza voler accusare aprirebbe - per non dire imporrebbe - lo svi- allo stesso livello di cavalleria. co Testastretta 11° Evoluzione che spinge Ducati di copiare, si tratterebbe di un’ope- luppo di una Multistrada V4 Enduro. l’attuale Multistrada 1260, che addirittura razione sulla falsariga di quanto fatto da Un modello quindi con ruota anteriore da Ma sarete d’accordo che l’ipotesi ha un suo si arricchirà dell’allestimento Grand Tour in BMW nel 2015 sulla S1000R per realizzare la 19”, serbatoio maggiorato e sospensioni a fascino, e che godrebbe senza dubbio di una occasione della prossima Ducati World Pre- S1000XR, strategia oltremodo sensata in un lunga escursione, che consentano un uso certa unicità (non ci risultano sul mercato miere. Pur non ipotizzando una sostituzione momento storico in cui ragionare per piatta- fuoristradistico quantomeno pari all’attuale. V4 con reali potenzialità fuoristradistiche), completa della gamma, ma una semplice forme è naturale, se non indispensabile. E’ Vi sembra un’ipotesi forzata? Anche a noi. offrendo sicuramente una maggior regolari- aggiunta al top, l’offerta Ducati potrebbe a però altrettanto affascinante l’ipotesi di un Perché un conto è creare una crossover, tà di funzionamento ai bassi e medi regimi. questo punto prevedere una Multistrada V4 “semplice” inserimento del propulsore V4 tutt’altro è definire una maxienduro - che Non ci resta che aspettare un altro anno per a rappresentare un modello separato dal re- nella ciclistica dell’attuale Multistrada, man- per districarsi accettabilmente in fuoristra- scoprire cosa bolle in pentola. E voi, che ne sto, magari in sostituzione della sola versio- tenendone le potenzialità fuoristradistiche, da deve avere una distribuzione dei pesi pensate? ne Pikes Peak (non a caso già ora il non plus magari arrivando a sostituire, come è stato più spostata sul retrotreno, per non par- ultra della famiglia) nella veste di crossover fatto con la Panigale, tutta la fascia alta della lare dell’anteriore da 19” a raggi - in grado Leggi il listino e le offerte qui.

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TRIUMPH STREET TRIPLE RS 2020: ECCOLA QUI!

Un teaser svela la nuova naked media di Triumph. La vedremo a EICMA 2019

GUARDA IL VIDEO Eccola qui: un teaser rilasciato dalla stessa va, a beneficio di una curva d’erogazione Casa madre svela l’imminente arrivo della incentrata su quella coppia ai medi che nuova Triumph Street Triple 765RS in ver- rappresentava l’unico reale tallone d’A- Esione 2020. Logica continuazione del pro- chille della precedente versione. getto che ha portato Triumph alla realiz- so Supercorsa V3. Solo pochi giorni, e sco- zazione della tanto discussa Daytona 765, E’ difficile invece indovinare dettagli rela- priremo tutto. figlia dello sviluppo motoristico effettuato tivi agli aggiornamenti ciclistici, anche se in Moto2, la nuova Street Triple va a sosti- è lecito aspettarsi qualche evoluzione in Guarda il listino della Triumph tuire una già riuscitissima versione 2017 tema di sospensioni e impianto frenante. Street Triple con quelli che ci immaginiamo essere affi- Storicamente, la dotazione della Street namenti adeguati all’upgrade motoristico è in leggero subordine rispetto ai top di Guarda gli annunci delle Triumph di cui sarà certamente oggetto. gamma (la versione precedente era dota- Street Triple nuove ta di forcella Showa Big Piston Fork, mono Il motore beneficerà sicuramente di tutte Öhlins STX40 e pinza Brembo M4.32), quin- Guarda gli annunci delle Triumph le migliorie già apportate al propulsore di, stante l’adozione di Stylema e unità Street Triple usate tricilindrico sulla Triumph Daytona 765, TTX sulle proposte di punta, è lecito imma- che ha ricevuto aggiornamenti in termini ginarsi un aggiornamento con sospensioni di componenti interne; pur trattandosi di più raffinate, ma un gradino sotto il top. una versione RS, comunque, ci aspettiamo valori di potenza massima non necessaria- Scommetteremmo invece senza riserve mente coincidenti con quelli della sporti- sull’arrivo delle gomme Pirelli Diablo Ros-

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BMW R80ST: LA REINTEPRETAZIONE DI UN CLASSICO BY LA MOTOCICLETTA

La BMW R80ST non è una di quelle moto che si La trasformazioni in cafe racer vedono spesso per strada dove, piuttosto, salta della cugina dell’iconica BMW all’occhio la mitica cugina, la R80G/S, la moto che Lha inventato, assieme a Yamaha, le maxi enduro R80G/S è stata effettuata moderne. dall’italiano Massimo Zancai Solo alcune migliaia di esemplari della BMW R80ST furono costruite tra il 1982 e il 1984 come model- lo non ebbe un grande successo, in particolare se confrontato con il successo della R80G/S, nono- stante fosse decisamene più maneggevole su stra- da. La BMW R80ST utilizza lo stesso motore della R80G/S, il tipico bicilindrico da 798 cc raffreddato ad aria con cambio a 5 marce e trasmissione fina- le a cardano. La sospensione a lunga escursione utilizzata sulla R80G/S era stata sostituita una più corta e più adatta alla strada e la ruota anteriore da 21 pollici, sostituita con una da 19 pollici, la sel- la era più ampia e il serbatoio aveva una capienza maggiore. Nonostante i suoi numeri di produzione relativamente bassi, nel corso degli anni queste moto hanno cominciato ad essere maggiormente apprezzate grazie alla propria solidità costruttiva e dinamica di guida. Questa BMW R80ST è stata di Umberto Mongiardini

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totalmente rivisitata dai ragazzi de La Moto- posteriore, è stato introdotto un nuovo mono- cicletta, con il motore che è stato totalmente ammortizzatore. Anche l’impianto frenante è aperto e aggiornato con componenti della stato migliorato con l’adozione di due e dischi R100, aumentando così la cilindrata e, di con- a margherita che, forse, stonano un pochino seguenza, la potenza. L’officina La Motoci- con la linea vintage della moto. Il parafango cletta è gestita da Massimo Zancai, ingegnere anteriore originale è stato sostituito con uno specializzato in moto a cui spesso vengono più ridotto, mentre la l’intera parte posteriore affidati compiti dalle grandi case motocicli- del telaio è stata rimossa per far spazio ad un stiche, tra cui Aprilia e Moto Guzzi per fabbri- piccolissimo telaietto reggisella. Le altre modi- care parti complesse per i concept come, ad fiche sono la strumentazione, incastonata tra esempio, alcuni pezzi per il concept della Moto il cannotto di sterzo ed il serbatoio e l’impianto Guzzi MGX-21. Non dovendo costruire moto elettrico semplificato con tutti i cavi nascosti. che soddisfino le richieste dei clienti, ma solo i Il serbatoio, infine ha richiesto una lavorazione propri gusti personali, quella che è uscita dalla molto particolare: per raggiungere un effetto propria officina è frutto del proprio estro, ren- brillante, sono state date ben dodici mani di dendola una moto dal look assai particolare. trasparente, lucidando sempre il serbatoio tra Il motore, dopo aver goduto dell’upgrade di una mano e l’altra. cilindrata, è stato dipinto in nero opaca, la for- Adesso la moto è pronta per essere guidata cella è stata sostituita con un’unità moderna a tutti i giorni e sarà, con ogni probabilità, deci- steli rovesciati, completamente regolabile e, al samente divertente da guidare.

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KTM APPRODA IN SPAGNA: NASCE GASGAS MOTORCYCLES

Società è una sorta di Avventura imprendito- dell’esperienza GasGas nei settori del trial, GasGas, Salt, Girona, 1985, è un Marchio che ha riale d’altri tempi, frutto di forti valori umani dell’elettrico e mobilità urbana. È evidente Joint venture tra KTM e Black fatto vedere molto di buono, ma che ha anche prima ancora che commerciali. che entrambi gli attori vedano nell’accordo Toro Capital, e rilancio del fatto stare sulle spine più volte. A più riprese in il “punto di partenza per un luminoso futuro Gcrisi, recuperato e rilanciato, dopo un semestre Trial, elettrico, mobilita urbana del marchio GasGas”. Marchio spagnolo attraverso di buio preventivamente “programmato” e de- In sostanza, non si tratta di un’acquisizione la costituzione di una nuova finito in qualche modo “sabbatico”, finalmente da parte di KTM, ma piuttosto di un accordo Uno degli aspetti immediatamente e chiara- GasGas trova la spinta per allontanarsi definiti- che genera una entità del tutto nuova. Black mente più importanti conseguenti alla na- società. Fabbrica “intatta”, vamente da un passato che potremmo definire Toro Capital, BTC, il fondo di investimento scita di GasGas Motorcycles è la garanzia di nuovi modelli e segmenti, trial burrascoso e approdare alla banchina certa- proprietario del marchio e della fabbrica “sopravvivenza” e rilancio della fabbrica che mente sicura di un accordo molto importante da una parte, e KTM nella figura di KTM In- si riflette sul futuro delle maestranze e del ed elettrico. Le maestranze con KTM. dustries AG, che diventerà a breve Pierer settore tecnico di GasGas. respirano, questa è la volta Mobility AG, dall’altra, riuniscono le risorse In sintesi, KTM e Black Toro Capital, il fondo di necessarie a generano una nuova entità, de- La Fabrica di Girona continuerà a essere il buona investimento proprietario dei marchi GasGas, nominata GasGas Motorcycles. quartier generale e il fulcro della produzione Torrot e Muving, si sono accordati per dar vita a della nuova gamma GasGas, la quale bene- una joint venture che ha come scopo il rilancio KTM interviene con il 60% del “budget”, ficerà del contributo tecnologico di KTM per dell’attività produttiva, di ricerca, sviluppo, e Black Toro Capital con il 40%. Questo equi- ampliare il catalogo con nuovi prodotti pa- commerciale del giovane, ma già storico, Mar- librio sottintende ovviamente dei rapporti di rallelamente all’evoluzione degli attuali mo- chio spagnolo. forza, che sono tuttavia secondari rispetto al delli enduro e trial. Allo stesso modo e nello principio di Alleanza che si è inteso attribu- stesso accordo vengono fissati i presupposti Ci sono voluti mesi di elaborazione dell’embrio- ire all’accordo di futura cooperazione indu- di continuità operativa della produzione dei ne della trattativa, ma la definizione dell’ac- striale. GasGas beneficerà dell’impareggia- veicoli elettrici Torrot. cordo finale è arrivata in due giorni, e la nuova bile “ombrello” tecnologico di KTM, e KTM di Piero Batini

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HONDA COMPRA TANTA ENERGIA ELETTRICA: VICINA UNA SVOLTA A ZERO EMISSIONI?

Continua lo shopping da parte delle aziende au- Ben 320 megawatt da fonti tomotive al grande ipermercato della produzio- rinnovabili: Honda si assicura ne di energia elettrica: ad uscire con il carrello sioni di C02 delle imprese in Nord America, nate. Possiamo immaginare un (prossimo) Cpieno, anzi stracolmo, è stavolta la Honda, che a compensazione degli effetti della produ- futuro nel quale sarà possibile acquistare una produzione di energia ha acquistato la produzione di ben 320 me- zione e delle strutture, con impatti posti va- dal concessionario non solo la moto, ma an- pulita per compensare gawatt derivanti da fonti rinnovabili, parchi eoli- lutati fino al 60%. che una quantità preconcordata di elettrici- ci e solari dislocati in Texas ed Oklahoma. tà: grazie poi ad una semplice connessione le emissioni di CO2, ma Per avere un’idea della quantità di energia cloud, sarà la stessa moto ad informare Hon- utilizzabili anche per spingere Il modello economico è semplice: le aziende elettrica acquistata, 320 MW rappresentano da sulla quantità di energia impiegata, per- orientate alla realizzazione di veicoli elettrici oltre il 50% della produzione di una tradizio- mettendo l’immissione in rete della quantità all’acquisto delle prossime moto hanno da tempo compreso che è meglio pro- nale centrale a carbone, che quasi mai su- necessaria a bilanciare quella appena utiliz- elettriche durre “in casa“ l’energia che serve, piuttosto pera i 600 MW: ben si intuisce, da questi nu- zata. che essere obbligati ad acquistarla da terzi; così meri, che le implicazioni positive potrebbero hanno fatto in passato in molti, ad iniziare dal- arrivare non solo alla produzione di auto, E sarebbe un ottimo incentivo all’acquisto la capofila Tesla, subito seguita da altri marchi ma essere estese anche al mondo moto, di di una moto elettrica, per esempio, anche importanti. cui Honda è leader a livello planetario. la possibilità di usarla per un anno (o ma- gari due, o anche tre) senza pagare il costo L’acquisizione di Honda però rappresenta il più Inoltre, la disponibilità di energia potrebbe dell’energia. grande acquisto di energia pulita mai fatto da essere utilizzata anche per favorire l’impiego parte di un fabbricante di auto (e in questo caso dei veicoli elettrici, auto o moto che siano, Honda potrebbe riservarci in tal senso qual- anche di moto) e, secondo una dichiarazione uf- grazie a formule di acquisto che prevedano che bella sorpresa, e in tempi più brevi di ficiale rilasciata dalla Casa, verrà utilizzata per “pieni“ prepagati di elettricità pulita, con quanto si possa immagine. ridurre in maniera molto significativa le emis- rifornimenti presso le centraline convenzio- di Alfonso Rago

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QUELLA VESPA NON È UN CLONE: PIAGGIO PERDE RICORSO CONTRO LO SCOOTER CINESE

Le differenze fra il modello Piaggio Vespa LX e lo La Corte di Giustizia europea scooter di simile disegno costruito dalla cinese ha respinto il ricorso di Piaggio Zhejiang Zhongneng Industry Group sono nume- Lrose, con questa motivazione il tribunale della contro la cinese Zhejiang UE ha respinto il ricorso presentato dal gruppo di Zhongneng Industry Group per Pontedera nel 2014. dichiarazione di nullità presentata da Vespa, alcun rischio di confusione per il pubblico di tanto nel 2015 come nel 2018, e adesso la riferimento. Immediata la replica di Piaggio il suo modello “clone” della Questo l’antefatto. La società cinese citata da sentenza del tribunale europeo ha respinto il che ha comunicato: «Ci siamo già visti rico- Vespa LX Piaggio nel 2010 aveva registrato alla EUIPO (l’uf- ricorso di Piaggio contro la posizione dell’EU- noscere dal Tribunale di Torino e successiva- ficio dell’unione europea per la proprietà intel- IPO. Secondo i giudici, le caratteristiche di mente confermato dalla Corte d’Appello di lettuale) il disegno di uno scooter del tutto simile forma proprie della Vespa LX non si ritrovano Torino il diritto di esclusiva costituito dal co- alla Vespa LX che ora non è più in produzione. nello scooter della Zhejiang, mentre le diffe- siddetto marchio tridimensionale registrato Piaggio aveva immediatamente presentato una renze che li separano sono numerose e non da Piaggio, che protegge la forma distintiva domanda di dichiarazione di nullità di quella regi- sfuggono all’attenzione di un utilizzatore in- di Vespa. Un titolo che rappresenta un fonda- strazione sostenendo che disegno o modello del- formato. mentale elemento di difesa delle linee uniche lo scooter Zhejiang non soddisfaceva i requisiti di Inoltre è stato sottolineato come il pubblico e caratterizzanti di Vespa, ed è il più comple- novità e di carattere individuale nei confronti del dei potenziali acquirenti di scooter è dotato di to strumento di tutela dell’iconica forma di modello, o del disegno, della Vespa LX. Nello stes- un livello di attenzione elevato, tanto da per- questo prodotto globale. Il Gruppo Piaggio so tempo Piaggio aveva fatto valere il fatto che la cepirà lo stile, le linee e l’aspetto che carat- si riserva il diritto di impugnare la sentenza Vespa LX in Italia era protetta come marchio tridi- terizzano la Vespa LX come diversi sul piano del tribunale dell’Unione Europea secondo i mensionale non registrato e come opera dell’in- visivo da quelli dello scooter della Zhejiang. termini di legge». La battaglia legale Pontede- gegno nell’ambito del diritto d’autore In Italia e in In conclusione, considerate le diverse impres- ra-Cina è lontana dal dirsi conclusa. Francia. L’EUIPO ha però respinto la domanda di sioni suscitate dai due scooter, non sussiste

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DETTAGLI MOTORISTICI CHE CONTANO

Quando si esamina o si descrive un motore (o un di- Un articolo tecnico per gli spositivo meccanico), spesso non si fa caso a parti- amanti della sana meccanica: colari che invece meritano una notevole attenzione. QIn certi casi si tratta di vere e proprie astuzie e in altri dietro un’apparenza banale, di raffinatezze tecniche che talvolta riescono ad abbi- alcune soluzioni motoristiche nare un’ottima funzionalità a una grande semplicità realizzativa. nascondono vere genialità I sistemi di comando della distribuzione hanno più volte fornito eccellenti esempi di questo genere, ov- vero di “bella meccanica”. Nei motori a quattro tempi si ha una fase utile ogni due giri dell’albero a gomito, la pressione all’inter- no del cilindro varia di continuo e così pure le forze d’inerzia che agiscono sulle parti mobili del ma- novellismo (il pistone accelera e decelera, si ferma istantaneamente ai punti morti e quindi accelera nuovamente). È perciò chiaro che la rotazione dell’albero a gomiti non può essere regolare. Le masse volaniche delle quali esso è dotato (o che sono ad esso applicate) servono appunto a ridurre le variazioni della velo- cità di rotazione e quindi a renderla più uniforme. Sempre con riferimento a un motore monocilindri- di Massimo Clarke

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co, osservazioni analoghe valgono anche per la ingranaggi sempre diversi in corrispondenza dei rotazione dell’albero a camme, nella quale si in- “punti duri” (cioè quelli nei quali l’albero a cam- contrano due “punti duri” ogni due giri dell’albe- me risultava frenato nella rotazione). In questo ro a gomito. Questo perché le molle delle valvole modo l’usura veniva ripartita su tutti i denti degli offrono resistenza quando vengono compresse ingranaggi e non sempre su alcuni di essi soltan- (e successivamente restituiscono energia disten- to. dendosi e quindi tendendo a fare aumentare la Perché i quattro segni di riferimento (uno per velocità con la quale l’albero gira). La irregolarità ogni ingranaggio conico) tornassero ad allinear- nella rotazione è massima nei monocilindrici e si, disponendosi come necessario quando si ef- diminuisce all’aumentare del numero dei cilin- fettua la messa in fase, servivano più di venti giri dri. Le vecchie e gloriose Ducati monocilindriche dell’albero a gomito. Molto interessante è anche avranno anche offerto il fianco a critiche impor- un esempio classico fornitoci dai bicilindrici e dai tanti, ma sotto certi aspetti la loro tecnica era tricilindrici Triumph di una volta, con distribuzio- straordinaria. La distribuzione monoalbero era ne ad aste e bilancieri. comandata da un alberello e due coppie coni- In questi motori c’erano due alberi a camme che. Siccome l’albero a camme deve ruotare con nel basamento, ognuno dei quali era dotato di una velocità dimezzata, rispetto all’albero a go- un ingranaggio avente 50 denti; quello fissato mito, la trasmissione del moto deve avvenire con alla estremità dell’albero a gomiti ne aveva ov- una ben precisa riduzione, ovvero 2:1. viamente 25. Questi tre ingranaggi non erano Nel caso dei motori in questione si potrebbe direttamente in presa; tra di essi ve ne era uno pensare che sarebbe stato sufficiente ottenerla “ozioso”, che assicurava il collegamento e che con un ingranaggio conico avente un numero di era dotato di 47 denti. denti doppio rispetto a quello conduttore, ca- lettato sull’albero a gomito, mentre per l’altra Le coppie di punti di riferimento che dovevano coppia conica si potevano impiegare due ingra- essere allineate in fase di montaggio per ottene- naggi di eguali dimensioni (cioè tali da fornire un re la corretta fasatura della distribuzione erano rapporto 1:1). quindi tre. C’erano infatti un segno di riferimento sull’ingranaggio di ciascun albero a camme, uno E invece no, la riduzione necessaria veniva otte- su quello dell’albero a gomiti e tre sull’ingranag- nuta in parte grazie alla coppia conica inferiore, gio intermedio. Per tornare ad avere tutti questi costituita da un ingranaggio conduttore con 21 punti nella corretta posizione (ovvero allineati denti e uno condotto con 30, e in parte grazie a due a due) occorreva far compiere all’albero a quella superiore (20:28). In questo modo si ot- gomiti oltre novanta giri! Alla faccia della ripar- teneva la corretta riduzione facendo lavorare tizione dell’usura...

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Questo principio in fondo vale anche per i motori larità talmente repentine da determinare veri e impatti, quindi. un volano ad esso vincolato. con uno o due alberi a camme in testa azionati propri urti tra i denti possono interessare anche Occorre qui dire che le trasmissioni primarie a per mezzo di una catena. In omaggio ai dettami altri ingranaggi. In aggiunta a eventuali problemi Una alternativa, impiegata raramente e solo in catena assicuravano comunque un certo smor- della buona meccanica, il numero delle artico- meccanici che possono insorgere (usura, possi- presenza di coppie molto modeste, è costituita zamento, a differenza di quelle a ingranaggi. Il lazioni della catena deve essere tale da evitare bilità di rottura), in questi casi spesso hanno una dall’impiego di ingranaggi resi elastici dal dise- famoso tecnico Piero Remor aveva una autenti- che siano sempre le stesse ad impegnarsi con i maggiore importanza quelli relativi alla rumoro- gno (razze inclinate o curve) e, soprattutto, dal ca passione per le barre di torsione, che ha uti- medesimi denti delle ruote dentate. sità meccanica. materiale. lizzato anche per realizzare efficaci parastrappi Questi ultimi devono tornare in contatto con le In particolare, possono essere coinvolti i coman- Un raro esempio si ha in alcuni motori Rotax di in alcuni motori progettati per la Gilera e per la stesse articolazioni solo dopo un elevato nume- di della distribuzione a ingranaggi e i sistemi di piccola cilindrata, ove per comandare l’albero Motom. ro di giri. Può sembrare banale, ma alcuni anni azionamento degli alberi ausiliari di equilibratu- ausiliario di equilibratura si impiegavano ingra- La soluzione che si è imposta e che domina da fa i tecnici di una nota casa automobilistica si ra. Spesso si fa allora ricorso agli ingranaggi ela- naggi di plastica con razze inclinate. Nelle tra- tempo la scena prevede l’impiego di inserti in scordarono di questa semplice norma e i risultati stici, ciascuno dei quali è costituito da due parti smissioni primarie hanno sempre trovato largo gomma o, più spesso, di molle elicoidali. Tali furono talmente negativi da richiedere una im- affiancate, tra le quali sono poste una o più mol- impiego i parastrappi, e da diversi anni a questa elementi vengono collocati tra la corona della mediata modifica e una imponente campagna di le. Ogni dente è così “sdoppiato” il che consente parte il loro uso è diventato addirittura universa- trasmissione primaria e la campana della frizio- richiamo. Naturalmente queste considerazioni si di eliminare completamente il gioco tra di esso e le. In passato hanno avuto una notevole diffu- ne (vincolate a formare un tutt’uno) in modo da applicano anche alle cinghie dentate. Rotazioni il corrispondente vano tra i denti dell’ingranag- sione quelli del tipo a molla e camma frontale, collegarle elasticamente. non uniformi o peggio ancora soggette a irrego- gio con il quale è in presa. Niente urti e niente montati direttamente sull’albero a gomiti o su

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nel 2020 una bella minaccia per Rea. Però con- divido il commento di Sergio da Vipiteno, Alto Nico Cereghini Adige: prima ha abbattuto Bautista a Laguna Seca e adesso gli ha dato il colpo di grazia qui a Magny Cours. Vogliamo parlarne? Parliamone: “REA DALLE SCONFITTE a me ricorda certi grandi talenti del passato, fenomeni naturali come Vinicio Salmi alla fine AL TRIONFO” degli anni Settanta; avevo ed ho la massima ammirazione per la loro aggressiva esuberan- Cinque volte campione del mondo in una stagione cominciata nel peggiore dei modi. za, però anche tanta paura. Il titolo arriva in una giornata nata male, ma non parliamo di fortuna: Jonathan e la Kawasaki – e soltanto loro- ci hanno creduto fino in fondo Rea mi è sempre piaciuto. Anche se certi aspet- ti del suo carattere non convincono del tutto gli di Nico Cereghini appassionati, bisogna ammettere che la moto, nelle sue mani, è bellissima. E’ bella per la leg- Ciao a tutti! , domenica a mez- bassa con tutto il suo team, e ne è venuto fuori gerezza con cui si muove nello stretto, per la zogiorno, era abbastanza provato. Per lui alla grande. sua perfetta stabilità sul veloce, persino come sembrava una giornataccia: il giovane turco suona negli on board. Sarà al limite? Te lo do- Cdel team Puccetti lo aveva suonato al mattino Dice bene il nostro esperto della SBK Carlo Bal- mandi perché il pilota in pista sembra danzare, nella Superpole Race, anche più sonoramente di: questo titolo lo ha vinto Rea con la Kawa- sembra giocare. Poi una bloccata traditrice del- di come lo aveva suonato in gara 1 il giorno pri- saki o lo ha perso Bautista con la Ducati? La la ruota anteriore in staccata o una scodata in ma. Brutta faccenda, anche se naturalmente il seconda che hai detto, mi verrebbe da rispon- accelerazione ti dimostrano che più di così non trend negativo del rivale diretto Bautista, due dere di getto insieme a tanti lettori, ma poi ra- si potrebbe fare. volte quinto e sempre in difficoltà, gli sollevava giono meglio e mi correggo. Sì, la Ducati e il suo il morale. Tre ore più tardi era tutto cambiato. pilota di punta hanno commesso (purtroppo!) Adesso è il momento di celebrare il quinto ti- Cinque volte campione del mondo della SBK, una serie imperdonabile di errori, ma ciò che tolo consecutivo di Rea –come Doohan, come cinque anni di seguito, mai successo. ha pesato di più nel bilancio del 2019, quello Valentino, tutti e tre secondi soltanto al gran- che passa alla storia, è lo straordinario impe- de Ago- perché è giusto così. Giusto celebrarlo. Le cose cambiano in fretta, anche quando tutto gno di Jonathan e della Kawasaki. Rea ha di- Domani sarà il momento di fare il processo agli sembra congelato. Dopo le undici vittorie di se- mostrato ancora una volta di avere qualcosa in sconfitti: al pilota che si è perso, alla moto che guito firmate da Alvaro Bautista all’inizio della più in termini di guida e molto di più in termini effettivamente pare più un dragster che una stagione, si poteva immaginare un epilogo del di testa. La testa è tutto. Il fenomenale Toprak moto da corsa, alla Ducati che qualche volta genere? Nemmeno l’irlandese ci avrebbe cre- Razgatlioglu dal cognome impronunciabile ha sembra impegnata a bruciare i suoi talenti. duto, e com’è naturale aveva già iniziato con una gran manetta, un controllo della moto in- le proteste; però poi si è messo al lavoro, testa credibile, e sono sicuro che con la Yamaha sarà ASCOLTA L’EDITORIALE EDITORIALE DI NICO EDITORIALE

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PETRUCCI E IL PESO DEI PILOTI

Nel DopoGP su Misano abbiamo affrontato l’argomento relativo all’influenza del peso dei piloti sulle prestazioni. Non sono favoriti i leggeri, né sono sfavoriti i più pesanti, perché le variabili che si trovano in pista permettono di avere vantaggi e svantaggi | di Giulio Bernardelle

Nella puntata di DopoGP sul San Marino ab- meglio, nell’arco dell’intera stagione. biamo affrontato l’argomento relativo all’in- fluenza del peso dei piloti sulle prestazioni. Mike Hailwood aveva una corporatura diver- NL’ingegnere Giulio Bernardelle ha dichiarato sa da Agostini, come Rossi rispetto a Pedrosa che non sono favoriti i leggeri, né sono sfa- o a Marquez; eppure tutti questi piloti han- voriti i più pesanti, perché le variabili che si no lasciato, o lo stanno per fare, una trac- trovano in pista permettono di avere vantag- cia indelebile nella storia del nostro sport. gi e svantaggi ripartiti in misura uguale tra le Schwantz era più spilungone di Rainey, ma due tipologie. questo non gli ha impedito di duellare alla Il dibattito è stato molto vivace e un appro- pari con il suo rivale storico; anzi, anche in fondimento sul tema è necessario. virtù delle sue lunghe leve che gli facevano assumere una particolare posizione in sella, Bisogna, innanzitutto, considerare quello riuscì ad imporre uno stile di guida persona- che è successo in passato, per capire che le le e molto spettacolare. In tempi più recenti, caratteristiche del fisico dei piloti non hanno e a parità di moto, segnalo che il compianto mai impedito l’emergere delle doti di guida. , molto più grande di Pedro- Né il peso, né tantomeno l’altezza, hanno sa nel fisico, riuscì a battere il compagno di mai favorito o sfavorito nessun campione squadra e tutti gli altri piloti: vinse lui il titolo nella classe regina. Questo considerando nel 2006. non tanto il singolo settore della pista, ma la GUARDA TUTTE LE FOTO prestazione sull’intero arco di gara o, ancora Anche nelle categorie minori si sono visti pi-

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loti corpulenti e di talento che sono riusciti a La Moto3 in qualche punto della pista può battere quelli con il fisico da fantino. Pochi passare più veloce di una MotoGP, ma non ricorderanno Dieter Braun, un colosso tede- tanto perché è più leggera, quanto perché è sco alto 1 metro e 90, campione del mondo una moto completamente diversa: è dotata della 125 nel lontano 1970, ma basta pen- di un motore, di un telaio, di gomme e, quin- sare a Rossi in 125, e anche a quello che è di, di un setting totalmente differente, che riuscito a fare Marco Simoncelli, che rimarrà favorisce la sua prestazione in alcune situa- per sempre nella memoria di tutti i fan del- zioni, come la percorrenza delle curve. la MotoGP. Negli ultimi anni, il regolamento tecnico prevede per la Moto3 e la Moto2 un In MotoGP, infatti, se si potesse fare un con- peso minimo complessivo per la moto ed il fronto tra le velocità di percorrenza di Rossi, pilota: pari rispettivamente a 152 e 217 chi- Lorenzo e Vinales sulla Yamaha e quelle di logrammi. Marquez e Pedrosa sulla Honda, analizzan- Questo parametro è stato correttamente in- do tempi sul giro simili, si vedrebbe che i trodotto in modo da uniformare la prestazio- piloti Yamaha, pur essendo mediamente più ne in accelerazione. In effetti l’accelerazione pesanti, risulterebbero essere più veloci in è il parametro critico, l’unica situazione in percorrenza di curva. Più peso, più consumo nelle gare attuali, con la capacità dei serba- cui i piloti più leggeri potrebbero trovarsi in È per questo che a volte la regola del “non toi fissata in 22 litri e i motori limitati ad 81 vantaggio. In MotoGP la prestazione deriva dall’essere toccare nulla che va bene così” può rappre- millimetri nell’alesaggio e a quattro cilindri riusciti a trovare una combinazione ottima- sentare la strada migliore da seguire, e a nel frazionamento. Nella classe MotoGP, però, i motori da un le tra gli innumerevoli parametri del setting questo riguardo il folgorante debutto di Vi- litro hanno una potenza enorme a disposi- delle moto. E la prima cosa che deve essere nales sulla Yamaha qualche stagione fa, ma I Gran Premi, tra l’altro, in molti casi sono zione, potenza che viene costantemente cal- considerata per raggiungere un buon risulta- anche quello di Quartararo quest’anno, rap- stati anche ridotti di un giro nelle ultime due mierata dall’elettronica di gestione, e quindi to è il pilota, con le sue caratteristiche e le presentano dei validi esempi. stagioni. Ma in futuro, se questi parametri sono tranquillamente in grado di compensa- sue esigenze di guida. tecnici venissero aggiornati, ci potremmo re le differenze di peso dei vari piloti. Anzi, i I tecnici al box devono riuscire nella difficile Prima di chiudere, è d’obbligo mettere in trovare in situazioni di consumo troppo ele- piloti più pesanti potrebbero in qualche caso impresa di sfruttare al meglio le caratteristi- luce che in MotoGP il peso del pilota incide vato per qualche pilota più pesante, costret- trovarsi con un vantaggio di grip, e di conse- che della loro moto e del loro pilota, sapen- su un parametro che non è di prestazione; si to quindi a calare di prestazione per portare guenza favoriti anche in questo frangente. È do che la messa a punto è qualcosa in co- tratta di un parametro importante, ma non a termine la gara; ma è chiaro che, a quel sbagliato, poi, ritenere che i piloti leggeri sia- stante evoluzione e che si muove un’infinità fondamentale con il regolamento tecnico at- punto, sarà necessario introdurre obbliga- no favoriti in curva, e portare come esempio di parametri di piccole entità; per cui occor- tuale: il consumo di carburante. I piloti più toriamente anche in MotoGP il parametro le velocità di percorrenza superiori che me- rono una grande esperienza ed una grande pesanti sono destinati ad avere un consumo del peso minimo complessivo ammesso per diamente possono avere moto di categoria sensibilità, altrimenti si finisce fuori strada. in gara più elevato. La differenza con i col- moto e pilota. inferiore. leghi più leggeri non ha un effetto evidente

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I SISTEMI DI PARTENZA ASSISTITA

Dopo l’elettronica si lavora sulle geometrie per migliorare la partenza. I sistemi di Ducati e Aprilia

di Edoardo Licciardello

All’inizio è stata la Ducati, grande innovatri- motocross, i sistemi di assistenza alla par- ce degli ultimi anni in una MotoGP sempre tenza tipicamente bloccavano la forcella in più spesso costretta da vincoli regolamen- una posizione di compressione, spostando il livello di complessità nella gestione della il pilota non riesca ad attivarlo efficacemen- Atari pensati (più o meno giustamente) per baricentro del mezzo in basso e in avanti per moto: “ormai abbiamo più pulsanti che su te. Parliamo dei sistemi di partenza assistita equilibrare e garantire spettacolo legando le limitare la tendenza all’impennata. Un siste- un aereo!”. - ovvero di soluzioni pensate per rendere la mani ai tecnici invece che favorire la ricerca ma del genere era stato sperimentato an- moto geometricamente (passateci la sem- e sviluppo. Adesso, dopo le dichiarazioni di che sulla Honda RCV213 utilizzata da Alvaro Il sistema agisce sulla forcella e naturalmen- plificazione) più adatta all’accelerazione da Aleix Espargaro dopo il GP di Aragon, sappia- Bautista nel team Gresini già nel 2012, poi te Aprilia si guarda bene dal divulgare i det- fermo, a complemento di quei launch con- mo anche di Aprilia. Parliamo dei sistemi di abbandonato e mai più ripreso nonostante tagli del funzionamento, ma dal momento trol elettronici che semplificano la vita al pi- partenza assistita - ovvero di soluzioni pen- molti avessero pensato che fosse quello - o che il regolamento vieta esplicitamente so- lota nella gestione dello stacco da fermo di sate per rendere la moto geometricamente un sistema analogo - il segreto dietro le par- luzioni di gestione elettronica delle sospen- mostri ormai alla rincorsa del traguardo dei (passateci la semplificazione) più adatta tenze fulminanti di Dani Pedrosa. sioni, viene da pensare che l’operatività, 300 cavalli. all’accelerazione da fermo, a complemento comandata da una levetta vicino al coman- di quei launch control elettronici che sem- Un sistema analogo è spuntato dallo scorso do per l’inserimento della folle sul cambio Nati nel fuoristrada, e più precisamente nel plificano la vita al pilota nella gestione dello anno sull’Aprilia RS-GP di Aleix Espargaro, seamless, sia un blocco meccanico come motocross, i sistemi di assistenza alla par- stacco da fermo di mostri ormai alla rincorsa che dopo il GP di Aragon ha commentato sulle già citate moto da cross. Ipotesi che tenza tipicamente bloccavano la forcella in del traguardo dei 300 cavalli. come la soluzione diventi sempre più effica- “tornerebbe” con la dichiarazione di Espar- una posizione di compressione, spostando il ce, e che non riesca ormai più a farne a meno garo stesso, che sostiene come l’innesco del baricentro del mezzo in basso e in avanti per Nati nel fuoristrada, e più precisamente nel nonostante abbia introdotto un ulteriore sistema non sia affatto banale e che a volte limitare la tendenza all’impennata. Un siste-

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ma del genere era stato sperimentato an- te Aprilia si guarda bene dal divulgare i detta- che sulla Honda RCV213 utilizzata da Alvaro gli del funzionamento, ma dal momento che Bautista nel team Gresini già nel 2012, poi il regolamento vieta esplicitamente soluzio- abbandonato e mai più ripreso nonostante ni di gestione elettronica delle sospensioni, molti avessero pensato che fosse quello - o viene da pensare che l’operatività, coman- un sistema analogo - il segreto dietro le par- data da una levetta vicino al comando per tenze fulminanti di Dani Pedrosa. l’inserimento della folle sul cambio seam- less, sia un blocco meccanico come sulle già Un sistema analogo è spuntato dallo scorso citate moto da cross. Ipotesi che “tornereb- anno sull’Aprilia RS-GP di Aleix Espargaro, be” con la dichiarazione di Espargaro stesso, che dopo il GP di Aragon ha commentato che sostiene come l’innesco del sistema non come la soluzione diventi sempre più effica- sia affatto banale e che a volte il pilota non ce, e che non riesca ormai più a farne a meno riesca ad attivarlo efficacemente. nonostante abbia introdotto un ulteriore livello di complessità nella gestione della moto: “ormai abbiamo più pulsanti che su un aereo!”. Il sistema agisce sulla forcella e naturalmen-

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IL GP DI ARAGÓN DA 0 A 10

UN DATO PREOCCUPANTE Da zero a dieci: numeri, La stagione di Jorge Lorenzo è davvero dif- statistiche e voti sul GP ficile e complicata: in 14 GP – 10 disputati – ULorenzo non è mai arrivato al traguardo nei di Aragon, un modo per primi dieci (miglior risultato: 11esimo a Le ripercorrere quanto accaduto Mans) al traguardo. Per tre volte non ha pre- so nemmeno un punto: in due occasioni per ad Aragon, non solo in pista e caduta (Texas e Mintmelò) e in una per essere non solo in MotoGP arrivato al traguardo oltre il 15esimo posto (ad Aragon). ZERO, COME I GP FINITI NEI PRIMI 10 DA LORENZO

UNA QUALIFICA DA PRIMATO Da quando corre in MotoGP, mai l’Aprilia era riuscita a mettere entrambi i suoi piloti in Q2, con Aleix Espargaro quinto (miglior risultato in assoluto sull’asciutto, dopo il quarto otte- nuto a Motegi nel GP Giappone 2017 sul ba- gnato) e Andrea Iannone 11esimo. Per trovare due Aprilia nei primi 11 in qualifica, bisogna tornare al 2000, ai tempi dell’Aprilia 500 bici- lindrica 2T. UNO, COME LE VOLTE CON DUE APRILIA IN Q2 di Giovanni Zamagni

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QUALCOSA DI STRAORDINARIO ne con Tom81). MotoGP, Moto2 e Moto3 sono state vinte CINQUE, COME I SECONDI DI SVANTAGGIO da piloti rimasti al comando dal primo ACCUMULATI DA MARQUEZ NEL 2019 all’ultimo giro: un evento più unico che raro. COME A MISANO TRE, COME I PILOTI IN TESTA AD ARAGON Come era già accaduto la settimana pre- cedente a Misano, anche ad Aragon nes- NEL GIRO SECCO DEVE MIGLIORARE sun pilota italiano è salito sul gradino più Andrea Dovizioso non è uno specialista alto del podio. Sono sei i GP in totale, nel del giro secco, tanto che spesso dichiara 2019, nei quali l’inno di Mameli non è suo- che per lui il momento più complicato di nato in nessuna categoria: GP Americhe, un GP è la FP3, quando deve assolutamen- Francia, Rep.Ceca, Gran Bretagna, San te entrare nei 10 per accedere direttamen- Marino e Aragon. te in Q2. E in qualifica fatica: nessuna pole SEI, COME I GP SENZA ITALIANI VITTORIO- nel 2019 (per il momento), mentre ad Ara- SI gon, ha conquistato il decimo posto sulla griglia, fallendo per la quarta volta una ALTRA GRANDE IMPRESA posizione nelle prime tre file. Per la settima volta, Marc Marquez è riu- QUATTRO, COME LE VOLTE CON DOVIZIO- scito nell’impresa di conquistare pole, vit- SO FUORI DALLE PRIME TRE FILE IN QP toria, giro veloce rimanendo in testa alla gara dal primo all’ultimo giro. La maggior PRIMO PER DISTACCO, SECONDO parte dei piloti non ci riesce nemmeno PER POCO una volta in tutta la sua vita… C’è una statistica – un’altra ancora – che SETTE, COME LE VOLTE IN CUI MARQUEZ spiega bene il dominio di Marc Marquez HA DOMINATO TUTTE LE CLASSIFICHE VOTO NOVE, A DENNIS FOGGIA nel 2019. Nelle sue otto vittorie conqui- FINALMENTE SUL PODIO stare fino adesso, Marquez ha accumula- BRAVA PERSONA Non è stato un anno facile per Dennis DOMINIO TOTALE to un vantaggio complessivo sul secondo Alex Rins ha fatto un errore evidente nel Foggia, partito per essere protagonista in Nella Moto3, è difficilissimo vincere domi- pilota al traguardo di 28”892, mentre se si primo giro del GP, toccando la ruota po- Moto3: invece, Dennis ha incontrato mille nando dal primo all’ultimo giro e per di- sommano i distacchi presi da Marquez nei steriore di Franco Morbidelli e facendolo difficoltà, fino ad arrivare alla separazio- stacco: Aron Canet ci è riuscito alla gran- 5 GP nei quali è arrivato secondo, si arriva cadere. A fine gara, Rins è andato a cerca- ne dalla VR46 Academy. Ad Aragon, però, de. Sembrava di essere tornati al 2018 con in totale a 5”147, dei quali ben 4”854 accu- re dappertutto Morbidelli per porgergli le è tornato sul podio, dopo quasi un anno: il Jorge Martin. Complimenti. mulati in una sola gara, ad Assen, quando sue scuse. Un bel gesto: è così che si fa. primo lo aveva conquistato l’anno scorso VOTO 10, AD ARON CANET trionfò Vinales. (Statistica in collaborazio- VOTO OTTO, AD ALEX RINS nel GP della Thailandia.

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DOPOGP ARAGÓN: MÁRQUEZ DOMINA DAL PRIMO METRO

Per l’ing. Bernardelle questa volta ad Aragon Senza rivali fin dalla FP1, Marc GUARDA IL VIDEO (leggi tutti gli articoli) il problema era la coglie l’ottava vittoria dell’anno. gomma posteriore e alla fine si è capito che la Pscelta corretta era la morbida, anche se la lo- Grande rimonta del Dovi, Miller gica suggeriva il contrario. Ne hanno fatto le sul podio, Yamaha sgonfia, spese tutte le Yamaha, calate pesantemente nel finale. in contrapposizione la debacle di e solo ottavo Rossi, grande di KTM, sparita con l’assenza di Pol Espar- Aprilia. Setting e pneumatici Da Marquez la conferma di una classe immen- garo. In conclusione le voci di mercato, le sa, ma anche di una intesa perfetta con la altre categorie, la prossima gara in Thai- condizionano la gara squadra. E il gruppo è sempre più importan- landia. te. Dovizioso dalla decima casella al secondo posto, Ducati va sul podio anche con Miller Guarda il video su YT ma perde Petrucci: dov’è finito il vincitore del Mugello? Scarica l’audio della puntata

Proviamo a capire questo mistero, e inda- ghiamo soprattutto su Yamaha e su Rossi. Perché Quartararo questa volta ha deluso, e Valentino: il pilota è quello del giro in Q2 a Sil- verstone o questo ottavo di Aragon? E i qua- ranta si fanno sentire? Noi lo escludiamo. Da sottolineare la prestazione record di Aprilia, e

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GALLERY MOTOGP. IL GP DI ARAGÓN

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TOPRAK RAZGATLIOGLU TRIONFA IN GARA1 A MAGNY COURS

Aveva fatto una promessa al suo team e l’ha Partito dalla sesta fila, il turco mantenuta: “Prima della fine del campionato supera Rea all’ultimo giro e si vincerò una gara”. E oggi Toprak Razgatlioglu Ace l’ha fatta e ha vinto la più spettacolare gara aggiudica la più spettacolare della stagione. gara della stagione. Terzo Impossibile raccontarne esattamente la croni- Sykes, davanti a Baz e Bautista. storia. Troppi sorpassi, contatti, errori, gomi- Cadono Van der Mark e Davies tate e cadute. Jonathan Rea era scattato bene e si era portato in testa, ma nel secondo giro era stato Tom Sykes a portarsi al comando e a condurre per 5 tornate, per poi cedere a . Nel frattempo Chaz Davies, che in pochi giri si era portato nel gruppo dei primi, dopo essere partito undicesimo, osava troppo e gettava alle ortiche un buon risultato scivolan- do nel corso del quarto giro.

Una volta in testa l’olandese della Yamaha ha guidato fortissimo e con un ritmo forsennato ha allungato sui suoi inseguitori Rea e Razgat- lioglu. Il turco era partito come un missile dalla sedicesima casella della griglia di partenza, e in di Carlo Baldi

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tre giri si era portato al terzo posto. Incre- una grossa soddisfazione al suo mentore piegando un volitivo Loris Baz, che ha fatto la pioggia visti i suoi ottimi piazzamenti sul dibile. Kenan Sofuoglu, presente a Magny Cours, di tutto per conquistare il podio davanti al bagnato. e a tutto il team di Manuel Puccetti, che suo pubblico. Quando sembrava che Van der Mark po- sino ad ora aveva vinto solo in Supersport. Formichina Alvaro Bautista si piazza al quin- Gara da dimenticare per Leon Haslam che tesse conquistare la sua seconda vittoria Il giovane pilota turco ha fatto una gara ca- to posto limitando i danni e risultando an- era partito dalla prima fila, ma che è calato stagionale, ecco l’ennesimo colpo di scena. polavoro, con una grande determinazione e cora una volta il migliore dei piloti Ducati, paurosamente alla distanza, prima di cade- A tre giri dalla fine il numero 60 è caduto e senza commettere gravi errori proprio nella visto l’errore di Davies e l’anonima gara di re nella chicane che precede il traguardo. ha lasciato quindi via libera a Rea, che nel giornata nella quale invece i suoi avversari Rinaldi che partiva dalla seconda fila. frattempo aveva preso margine su Razgat- più esperti ne hanno fatte di tutti i colori. Ci si aspettava di più da Alex Lowes, solo se- Nella classifica del campionato Rea ora lioglu. Tutto deciso? Nemmeno per sogno. Coinvolto in questa incredibile gara, anche sto, mentre dopo una lunghissima assenza ha 100 punti di vantaggio su Bautista. Se Rea ha sbagliato tanto e alla fine ha dovuto Leon Camier rientra con un buon settimo nelle due gare di domani aumenterà il suo Toprak ci crede, prova il tutto per tutto e cedere la vittoria a Toprak. posto. Dodicesimo al primo giro, Marco Me- vantaggio di 25 lunghezze si laureerà per anche grazie ad un errore del campione del landri si rifà nel finale di gara e chiude ot- la quinta volta consecutiva campione del mondo lo supera a poche curve dal traguar- Dopo aver condotto la gara Sykes sembrava tavo, davanti a Laverty e a Cortese. Prende mondo. do entrando nella storia del motociclismo destinato alla solita gara del gambero, inve- un punticino Delbianco, quindicesimo, che come il primo pilota turco ad aver vinto una ce nel finale, complice la caduta di Van der per domani farà senza dubbio la danza del- Scarica la classifica di Gara1 gara del mondiale Superbike e regalando Mark, ha acciuffato la terza posizione finale,

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TOPRAK RAZGATLIOGLU VINCE ANCHE LA SUPERPOLE RACE A MAGNY COURS

Il turco della Kawasaki ‘privata’ batte Rea e conquista la seconda vittoria consecutiva. Terzo Van der Mark davanti a Davies e Bautista, che in classifica ora è a 104 punti da Rea

di Carlo Baldi

Fantastica gara di Toprak Razgatlioglu che Mark e si mette alle calcagna di Rea. Dimo- vince anche la Tissot Superpole Race pie- strando ancora una volta di saper leggere gando la resistenza del campione del mon- benissimo la gara, Razgatlioglu segue il Fdo. Scattato dalla sedicesima casella della quattro volte campione del mondo per due griglia, il pilota del Turkish Puccetti Racing giri. Lo studia e capisce di poterlo battere. Lo ha compiuto un vero capolavoro facendosi supera al termine del sesto giro e una volta largo a spallate e transitando ottavo al ter- al comando spinge al massimo facendo sci- mine del primo giro. In quello successivo ha volare la sua Ninja in ogni curva, ma senza la vittoria, oggi l’olandese ha preferito non posizioni e chiudere ottavo, davanti a un fatto segnare il nuovo record della pista fran- commettere errori. rischiare e salire sul podio. Non sono invece deludente Leon Haslam e al nostro Michael cese (1’37”018) e ha raggiunto il gruppo di salite sul podio le due Ducati ufficiali di Chaz Ruben Rinaldi che nemmeno oggi ha saputo testa, nel quale Jonathan Rea aveva appena All’ultimo giro Rea ci prova nella staccata Davies e Alvaro Bautista, apparsi comunque approfittare della quarta posizione di- par superato Michael Van der Mark, portandosi più lenta del circuito, ma superare Toprak in netta ripresa rispetto a ieri. Lo spagnolo tenza. al comando. in staccata è impresa ardua e Johnny arriva ha condotto una gara accorta e ha rimonta- Dodicesimo Marco Melandri e diciannovesi- lungo e deve accontentarsi della seconda to dal decimo posto del primo giro al quinto mo e penultimo Alessandro Delbianco, che Al terzo giro Toprak è terzo, subito alle spalle posizione. finale. precede Ryuichi Kiyonari, che è scivolato e dei due, che nel frattempo avevano preso un ha ripreso la gara nel corso del quinto giro. leggero vantaggio nei confronti degli inse- Buona la gara di Michael Van der Mark, ter- Sesta posizione per Alex Lowes davanti al guitori. zo alle spalle dei due leader. Dopo la scivo- padrone di casa Loris Baz. Tom Sykes anco- Scarica la classifica della Superpole A metà gara il talento turco supera Van der lata che ieri gli era probabilmente costata ra una volta è partito forte per poi perdere Race

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JONATHAN REA CONQUISTA GARA2 E IL QUINTO MONDIALE

Bautista cade e il nordirlandese vince Gara2, laureandosi campione del mondo per la quinta volta consecutiva. Secondo posto per Van der Mark davanti a Lowes

di Carlo Baldi

Jonathan Rea vince Gara2 a Magny Cours e giudicarsi con due gare di anticipo il quinto scrive un’altra pagina della storia del cam- titolo mondiale consecutivo. pionato mondiale Superbike, conquistando Jil suo quinto titolo consecutivo, un evento E Johnny non si è lasciato sfuggire l’occasio- senza precedenti nella classe regina delle ne. Dopo essersi alternato al comando con derivate dalla serie. Michael Van der Mark, al decimo passaggio Rea ha rotto gli indugi e ha iniziato a spinge- Al contrario delle due gare precedenti, que- re forte, senza lasciare scampo all’olandese, Marco Melandri torna a frequentare le parti sta non è stata spettacolare e si è esaurita che ancora una volta si è dovuto arrendere e alte della classifica terminando al sesto po- in pratica al secondo giro, quando a Toprak accontentarsi della piazza d’onore. sto, davanti al solito fumoso Leon Haslam e Razgatlioglu si è chiuso l’anteriore, si è pian- a Tom Sykes, che come sempre parte forte tato in mezzo alla curva e il malcapitato Al- Terza posizione per l’altra Yamaha, quella di ma poi cala alla distanza. varo Bautista, che lo seguiva, lo ha violente- Alex Lowes. Chaz Davies replica il quarto po- mente tamponato. sto della gara sprint, senza essere però mai Chiudono la classifica i due giovani italiani stato in lotta per la vittoria. Alessandro Delbianco e Michael Ruben Ri- Un incidente che non solo ha eliminato quel- naldi, rispettivamente sedicesimo e dicias- li che erano sembrati i due più temibili rivali Alle spalle del gallese della Ducati si piazza settesimo. di Rea per la vittoria della gara, ma che ha Loris Baz, autore di un’altra buona gara da- aperto al nordirlandese la possibilità di ag- vanti al suo pubblico. Scarica la classifica di Gara2

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UN MONDIALE VINTO DA REA E KAWASAKI O PERSO DA BAUTISTA E DUCATI?

Cinque titoli mondiali consecutivi. Nel mon- I grandi meriti del nordirlandese diale Superbike non era mai successo che un e della ‘verdona’ di Akashi e i pilota si laureasse campione del mondo per Ccinque anni di seguito. Era invece accaduto in numerosi errori dello spagnolo MotoGP con Valentino Rossi (2001/2005) e Mick e del team di Borgo Panigale. Doohan (1994/1998) mentre resta al momento ineguagliato il record di ben sette titoli conse- Analizziamo la stagione 2019 cutivi che appartiene al mitico Giacomo Agosti- che ha portato il quinto titolo ni (1966/1972). consecutivo al pilota della Jonathan Rea è sempre più parte della storia Kawasaki della Superbike. Negli undici anni trascorsi nel mondiale delle derivate dalla serie il ‘penta campione’ del mondo ha corso sino ad ora 279 gare, vincendone 84 e conquistando 165 podi. Un ruolino di marcia spaventoso, soprattutto se si considera che per 6 anni Rea è stato alla guida di una Honda ben poco competitiva.

Dei cinque titoli conquistati dal nordirlandese questo è stato il più sofferto e meritato. Il cam- pionato non era certo iniziato nel migliore dei modi per Johnny, surclassato da uno straordi- di Carlo Baldi

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nario Bautista, che sembrava invincibile in è piazzato al secondo posto in ognuna delle conosceva, l’invincibile binomio V4-Bau- gale poteva sfogare tutta la sua dirompen- sella alla Ducati Panigale V4, la moto deri- gare dominate dal ‘BaBau-tista’ riuscendo tista ha iniziato a mostrare le prime crepe. te cavalleria, Rea ha aumentato il proprio vata dalla GP che aveva fatto invecchiare di così a limitare al minimo lo svantaggio. Crepe che sono poi diventati crateri a Jerez, vantaggio di altri 10 punti e a Magny Cours colpo tutte le altre superbike. quando in Gara2 Alvaro è caduto in modo un’altra caduta di Bautista (incolpevole In altre parole ha dato sempre il 110%. Ma inaspettato e Rea ha dato inizio alla sua in- come quella del quale era stato vittima a Lo spagnolo aveva dominato tutte le pri- per spingere al massimo sapendo di poter credibile rimonta. Laguna) gli ha permesso di festeggiare il suo me 11 gare, con distacchi che non avevano ambire solo al secondo posto bisogna in- quinto titolo iridato con due round ancora riscontro nella storia della Superbike, e a nanzitutto credere ciecamente nel proprio Nei successivi appuntamento di Misano e di da disputare. Jerez dopo la Superpole Race, aveva accu- potenziale e in quello della propria moto. , alle cadute dello spagnolo mulato un vantaggio di 61 punti sul quattro Inoltre bisogna avere alle spalle un’azien- Johnny rispondeva con altrettante vittorie, Ma è stato un campionato vinto da Rea o volte campione del mondo. da e un team che fanno quadrato attorno sino ad arrivare al round di Laguna Seca, gettato alle ortiche da Bautista? Come è a te, non smettono di crederci e di lavora- dove in tre gare ha recuperato 57 punti, por- stato possibile che un pilota vincitore di Ma è stato proprio in quelle 11 gare che re sulle tue indicazioni. E questo alla fine tando a 81 punti il proprio vantaggio in clas- 11 gare consecutive abbia poi dilapidato in Johnny ha fatto la differenza e ha costru- ha fatto una grande differenza: il team e la sifica nei confronti del pilota della Ducati. pochi round ben 61 punti di vantaggio? Chi ito il suo quinto titolo. Se si esclude infatti Kawasaki. La supremazia di Bautista è dura- non ha la memoria corta ricorderà come già Gara2 ad Assen, quando chiuse terzo alle ta sino ad Imola, quando su di un tracciato Il resto è storia recente. A Portimao, nono- dopo la prima gara di Phillip Island lo spa- spalle dell’idolo locale Van der Mark, Rea si da ‘pelo sullo stomaco’ che lo spagnolo non stante il lunghissimo rettilineo dove la Pani- gnolo cercasse di gettare acqua sul fuoco,

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affermando che la nuova V4 aveva indubbia- to come l’unica causa delle cadute e questo le avrebbe rappresentato un avversario più mente un grande potenziale, ma allo stesso ha senza dubbio incrinato il rapporto tra lo che un compagno di squadra. tempo anche alcuni aspetti negativi, che se spagnolo e la casa italiana. Rapporto che si non fossero stati migliorati sarebbero poi è poi del tutto spezzato a causa della trat- Dopo i problemi di incompatibilità sofferti emersi su alcuni circuiti meno favorevoli. tativa per il rinnovo del contratto di Alvaro, con Sykes, nel team ufficiale preferiscono che come sappiamo non è andata a buon un pilota ‘veloce ma non troppo’ come Ha- E così è puntualmente successo, ad inizia- fine, e Bautista che ha scelto di sposare il slam o come Alex Lowes, che con ogni pro- re da Imola. La nuova Panigale 4 cilindri nuovo progetto della Honda. babilità lo sostituirà il prossimo anno. si è rivelata nel tempo come una specie di dragster: un missile in rettilineo, difficile da A nostro parere la Ducati ha perso un gran- Da qui è nata la vicenda che alla 8 ore di Su- controllare in curva. Problemi di telaio? Di de pilota, l’unico che ha portato più volte zuka ha fatto inferocire Kenan Sofuoglu, al assetto? Come ha affermato Bautista in una sul primo gradino del podio la V4 e che ha punto da indurlo ad intavolare una tratta- nostra intervista: “forse non lo sanno nem- saputo contendere il titolo a Rea sino alla tiva con la Yamaha e la casa dei tre diapa- meno in Ducati”. seconda gara di Magny Cours. E se forse in son non si è lasciata sfuggire l’occasione di Ducati qualcuno rimpiangerà Bautista, di ingaggiare un pilota con il quale potremo Che non fossero tutte rose e fiori lo ha sem- certo molti in Kawasaki rimpiangeranno finalmente vedere quale sia l’effettivo po- pre dimostrato anche Chaz Davies (per non Razgatlioglu, il più genuino e giovane talen- tenziale della R1. parlare poi dei piloti privati Ducati) che a to espresso negli ultimi anni dai mondiali parte l’exploit di Laguna Seca, ha conqui- delle derivate dalla serie. Le due vittorie Ci attende un 2020 di fuoco. stato solo sette podi in trentuno gare, senza francesi del giovane turco hanno mostrato a mai riuscire ad adattarsi completamente tutti quello che i più attenti addetti ai lavori Scarica la classifica del Mondiale alla nuova moto. sapevano da tempo. SBK 2019 dopo il GP di Francia

Inoltre se come abbiamo visto il team e l’a- Chi ha seguito la carriera di Toprak dai tem- zienda sono state tra le armi vincenti del pi della Superstock 600, non ha mai avuto nordirlandese, non altrettanto si può dire dubbi sulle qualità innate di questo pilota, per lo spagnolo. In Kawasaki hanno sempre che ha ancora un grande margine di miglio- cercato di assecondare tutte le richieste del ramento. loro pilota di punta, mentre a detta di Bau- tista la Panigale V4 è rimasta la stessa dalla Il pilota del Turkish Puccetti Racing era de- prima gara ad ora. I problemi di inizio sta- stinato al team ufficiale, ma in questi due gione sono rimasti insoluti. anni di Superbike si è sempre dimostrato Inoltre mentre Rea non è mai stato messo in un osso duro per Rea. Toprak (proprio come discussione, Bautista è stato spesso indica- Johnny) vuole vincere, e con la Ninja ufficia-

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LE PAGELLE DEL GP DI FRANCIA

Nevers Magny-Cours è da sempre una delle roc- Rea decisamente da 10, per caforti del mondiale Superbike e molti titoli si Razgatlioglu 9 e 8 per Van der sono decisi sulla pista francese. Per vincere il Ntitolo Jonathan Rea avrebbe dovuto conquista- Mark. Solo 5 per Leon Haslam re 34 punti più di Bautista per laurearsi campio- ne, impresa non certo delle più semplici, an- che perché lo spagnolo veniva dalla vittoria di Portimao in gara2 (leggi tutti gli articoli) e non è certo tipo da regalare nulla. Ma ci ha pensato il grande protagonista di questo round, Toprak Razgatlioglu, a prendere un imbarcata proprio davanti ad Alvaro che non ha potuto evitare l’impatto con la Kawasaki numero 54. E così per la quinta volta la Kawasaki festeggia un titolo mondiale, mentre la Ducati si lecca le ferite. E sono ferite profonde, perché non riguardano solo le sconfitte e le cadute di Bautista, bensì lo sviluppo di una moto che così come è ora, non può competere per vincere il campionato, non solo con la Kawasaki, ma anche con la Yamaha, che a Magny-Cours è salita tre volte sul podio. E’ stato il weekend non solo di Razgatlioglu, ma di tutto il team di Manuel Puccetti che ha vinto di Carlo Baldi

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che sono stati oltre 50.000 nei tre giorni di vittoria. Dopo una buona Superpole, getta questo undicesimo round del mondiale Su- al vento una vittoria sicura in gara1. Nelle perbike. altre due va sul podio ma non punta al gra- dino più alto. Jonathan Rea – voto 10 – il voto è soprattutto un premio al suo quinto tito- Alex Lowes – voto 7 – Nelle prime due lo mondiale perché nelle tre gare di Ma- gare resta nella mischia e si mette in mostra gny Cours non abbiamo visto il miglior solo nella terza, ma se sale sul podio è solo Rea. Johnny sentiva vicino il quinto titolo grazie alla doppia caduta di Toprak e Bau- mondiale e la cosa lo ha innervosito e reso tista. Quest’anno è migliorato molto e non stranamente incline all’errore. Perfetto in cade più come una volta, ma non va quasi Superpole, il nordirlandese ha sbagliato mai oltre dei buoni piazzamenti. Bene, ma molto in gara1 e nella Superpole race dove non benissimo. ha subito l’irruenza di Razgatlioglu. In gara 2 dopo la caduta di Bautista si è scrollato di Tom Sykes – voto 6,5 – Mette a nudo dosso Van der Mark e si è goduto vittoria e i limiti della BMW, ma ci mette anche del titolo. Strameritati. suo con una condotta di gara discontinua. Il terzo posto di sabato va oltre i meriti della tre delle quattro gare alle quali ha parteci- deciso anche il mondiale SS300 che è anda- Toprak Razgatlioglu – voto 9 – Era sua moto, mentre la domenica non riesce a pato. Al doppio successo del giovane turco to al diciassettenne Manuel Gonzales. Una dall’inizio dell’anno che ci provava e su una ripetere il mezzo miracolo. va aggiunta la vittoria del padrone di casa vittoria in parte italiana, visto che lo spa- delle sue piste preferite ha dato il massimo Lucas Mahias in Supersport, in un weekend gnolo corre nel team ParkinGo di Giuliano ed è riuscito a sconfiggere per ben due volte Chaz Davies - voto 7 – La Superpole che il manager italiano ricorderà per un Rovelli, lo stesso che vinse il titolo mondiale sua Maestà Rea. Il turco per ora è un grande non è proprio la sua specialità e anche in molto tempo e che ha confermato come la Supersport con Chaz Davies nel 2011. talento naturale, che deve ancora lavorare Francia deve partire indietro. L’errore e la squadra italiana sia ormai di diritto al livello e crescere per diventare un campione, ma caduta in gara1 sono stati causati da un delle migliori squadre ufficiali.Gli alti e bas- E’ invece ancora tutto da decidere nel mon- quando avrà imparato a sfruttare la gomma problema elettronico, e nelle gare successi- si della BMW si specchiano in quelli del suo diale Supersport dopo che sia Krummena- da tempo e ad andare forte sul bagnato po- ve sfiora il podio, ma non è ancora padrone miglior pilota Tom Sykes, terzo in gara1 ma cher che Caricasulo sono caduti e Cluzel trà puntare al titolo mondiale. della sua V4 e a questo punto c’è da chieder- solo ottavo nelle restanti gare. Kiyonari si ri- non è riuscito ad approfittarne. Abbiamo si se lo potrà mai essere. corda di essere un pilota solo sotto la piog- l’impressione che ancora una volta il mon- Michael Van der Mark – voto 8 – L’o - gia, mentre sull’asciutto il primo pilota è diale 600 si deciderà solo nell’ultima gara in landese è un buon pilota ed essendo giova- Alvaro Bautista – voto 7 – Non aveva Camier, nonostante la ruggine di molti mesi Qatar. ne può ancora migliorare, ma non riesce a mai corso su questa pista e la pioggia ca- di assenza. fare il definitivo salto di qualità che gli per- duta durante le prove gli complica ulterior- Pioggia freddo e vento non sono riusciti a metterebbe di lottare costantemente per la mente la vita. Male in Superpole, lo spagno- Oltre a quello della Superbike in Francia si è tenere lontani dalla pista i tifosi transalpini,

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lo inizia a prendere confidenza e a capire come guidare la V4 su questo tracciato solo in gara2, ma “inciampa” su Razgatlioglu. Non è proprio il suo anno.

Loris Baz – voto 7 – Si impegna al mas- simo per fare bene davanti al suo pubblico, ma Sykes gli scippa quello che sarebbe sta- to il suo primo podio con il team Ten Kate Yamaha. Sulla pista completamente asciut- ta la sua moto non è ancora al livello delle ufficiali si deve accontentare di buoni piaz- zamenti. Merita una moto più competitiva.

Leon Haslam – voto 5 – Il terzo posto in Superpole ci aveva illusi di poter finalmente vedere Haslam lottare davvero per le prime posizioni, ma poi cade in gara1 e domenica raccimola solo un settimo ed un nono po- sto. Non merita una moto così competitiva.

Leon Camier – voto 6,5 – pur essendo ancora a mezzo servizio dopo mesi di lonta- nanza dalle piste, è sempre il miglior pilota Honda al traguardo. Deve trovare una sella per il prossimo anno e quindi aspettiamoci buone cose da lui negli ultimi due round.

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A VOLTE RITORNANO

La moto chiama e qualche volta, magari tanti anni dopo il ritiro, i grandi piloti provano a rientrare, con maggiore o minore fortuna. E’ il caso di Schwantz, Barros,Bayliss, Corser, Haga, Gibernau. Invece Casey Stoner…

di Nico Cereghini

mettere è la scelta più difficile. Parola di Gra- delle corse gli era andato di traverso. E però, mulata e divertirsi ancora con la moto? Spesso la Suzuki 500, naturalmente, tutta la vita. Nel ziano Rossi. O appendi il casco al chiodo per- nonostante tutto, talvolta i fenomeni ritorna- basta. 1995 si era arreso dopo tre gare, troppi dolori ché non sei più al cento per cento dopo un no. L’ultimo “ritornante” che abbiamo citato è agli arti plurifratturati. Invece Nitronori Haga, Sbrutto incidente, come è successo al babbo di Alex Barros, che a 49 anni corre nella SBK bra- Schwantz e Haga gli acrobati folli dopo quella famosa 8 Ore di sei anni fa, di fatto Valentino dopo la caduta al Tamburello di Imo- siliana e guida il campionato nazionale in sella Kevin adesso è fermo, bazzica nei box come aveva smesso (con la BMW Grillini si era pre- la nel settembre dell’82 (e a tanti altri su diversi alla sua BMW S1000RR saltando da un podio uomo immagine Suzuki, ma certo ricorderete sentato ancora a Imola 2013); salvo partecipa- circuiti) oppure sbagli. “Quasi tutti hanno sba- all’altro. Era fermo dal 2008, dopo vent’anni che tornò a correre nel 2013 la 8 Ore di Suzuka, re, per pura passione e fino all’anno scorso, al gliato il momento - dice Rossi senior - e anche di mondiale e sette vittorie, tre stagioni con la dividendo la moto con Kagayama ed Haga. CIV, classe Supersport 600. Il nostro Carlo Baldi quando ci ripensi e torni a correre, fai comun- Cagiva e il meglio con le Honda, forte anche in Quella era una gara che il texano aveva fatto mi dice che il giapponese di Milano (dove sta que uno sbaglio”. Opinioni. MotoGP; ma Barros non è solo: molti ex piloti per anni, anche sfiorando la vittoria, e a qua- da anni e ha aperto un ottimo ristorante nip- di alto livello fanno fatica a star fermi. rantanove anni compiuti tornò sul podio con il po, da provare) partiva come un missile ma Nelle loro biografie, piloti come Doohan, Sto- Hanno annunciato il ritiro come tutti gli altri, terzo posto. Anche se fece meno giri degli altri poi calava, perché l’allenamento non era mai ner, Spencer, Crivillé, Biaggi ammettono di spesso hanno pianto davanti alle telecamere due, lì Schwantz ha scritto una bella pagina stato il suo forte, nemmeno ai tempi del mon- aver fatto una gran fatica a chiudere con la perché lo stacco è sempre doloroso, poi ci ri- della sua storia. Non che ne avesse realmente diale SBK… E comunque alla zona punti ci ar- moto, ma di aver capito bene quando era ar- pensano. Io credo che molti ci ripensino, non bisogno: la sua guida acrobatica, le staccate rivava quasi sempre. La smisurata passione di rivato il momento giusto. Piegati dal fisico soltanto qualcuno, ma il dubbio è: dopo aver furibonde, le cadute rovinose sono rimaste Noriyuki ha contagiato i due figli Akito e Ryota, gravemente minato, oppure per un calo della deciso che nel mondiale non hanno intenzione impresse nella memoria di tutti, dall’88 al ’94 che dalla classe 300 del CIV proprio quest’anno competitività a livelli personalmente inac- di rientrare, può bastare una competizione di sette stagioni da matto con 25 vittorie e il ti- sono passati alla 600 e hanno bisogno di tutto cettabili. Nel caso di Stoner perché il mondo minor livello per sprigionare l’adrenalina accu- tolo mondiale, l’unico purtroppo, nel ’93. Con il supporto paterno. Nori è fermo, ma anche

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recentemente ha dichiarato che, se qualcuno R, in sostituzione di Giuliano nelle prime due mo i dettagli del suo ingaggio ma per lui, che tissimi appassionati vorrebbero rivedere so- lo chiamasse, anche a 44 anni tornerebbe al gare di Phillip Island e Buriram (dove annun- aveva per nonno il signor Bultaco, Francisco prattutto Casey Stoner, l’ex più rimpianto dal- volo in SBK. E’ un pilota rimasto nel cuore di ciò il ritiro definitivo) a quasi 46 anni di età. E Bultò, gli aspetti finanziari sono secondari. la fine del 2012, l’australiano delle trentotto tutti gli appassionati per la sua spettacolarità: adesso compare di nuovo in gara col figlio sul- Corre per il team di Sito Pons (già successo, vittorie pesanti in MotoGP. Il suo era un addio gas spalancato dalla prima curva e pazienza se la Yamaha 600, naturalmente per l’ultima gara nel ‘95 in classe 250) e attualmente è settimo veramente definitivo? L’uomo pareva davvero le gomme poi mollano. Haga si era affacciato della sua vita. Ultima: a crederci. in classifica con un sesto e un nono posto. Per nauseato dall’ambiente, ma il pilota resisteva alla SBK dal 1994 , per anni disputando solo L’altro Troy, Corser, in gara fino al 2011, in real- la cronaca, ha appena annunciato il secondo un po’ di più: Casey provò a correre le Dunlop la gara di casa come nella tradizione nipponi- tà non fa parte del gruppo a pieno titolo perché ritiro della sua carriera: a fine stagione lascerà, Series australiane con le auto, restò sulla moto ca, un primo e un secondo posto nel ’97; poi non ha mai ripreso veramente a correre, però per sempre (?), le moto per via del desiderio di come collaudatore HRC fino al 2015, poi tornò sempre tra i primi dal ’98 fino al 2011 in sella l’anno scorso era stato citato come probabile dedicarsi di più alla famiglia. sulle Ducati dal luglio 2016 sino alla fine del ad Aprilia, Ducati e soprattutto Yamaha. Vanta concorrente della neonata formula E. Fermo “Non pensavo di rientrare - ha ammesso Sete 2018 e in questi sei lunghi anni il grande rientro anche un podio con la GP 500, stagione 1998, da otto anni ma notoriamente veloce e solido, - ma la vita riserva sempre qualche sorpresa”. fu sfiorato più volte. Di sicuro alla Ducati qual- naturalmente in Giappone. l’australiano pareva perfetto. Ma l’accordo sal- Il catalano non è stato un talento esplosivo cuno provò a convincerlo, invano. Invece fu lui, tò e Speedweek Corse riportò in un’intervista il come altri, in cinque stagioni di 500 aveva vin- a un certo punto, a chiedere di correre ancora Bayliss e Corser, eterni australiani suo sfogo: “Volevano che pagassi per correre - to una sola gara (Suzuki, 2001) e poche volte in MotoGP. Accadde nel luglio del 2015, quan- Di Troy Bayliss, il più bolognese dei piloti au- ha denunciato Corser, quarantotto anni - e non era salito sul podio; ma quando nel 2003 ap- do Pedrosa fu operato all’avambraccio, la ria- straliani, abbiamo parlato a fine luglio scorso, ho nessuna intenzione di passare la mia vec- prodò al team Gresini per affiancare Kato sulla bilitazione si annunciava lunga e la sua moto quando a cinquant’anni compiuti è sceso in chiaia così”. Troy si era fermato dopo diciasset- Honda MotoGP, allora tutto cambiò. fu affidata per la gara di Austin ad Aoyama. La pista con il figlio Oliver nella 5 Ore di Sidney. te stagioni da protagonista, due titoli mondiali Il forte giapponese purtroppo incappò nel ter- voleva lui. “Volevo correre, ma questa possi- Era il terzo round del Road Race Champion- e 33 vittorie su Ducati, Aprilia e Suzuki. Può ribile incidente di Suzuka, e come per magia bilità mi è stata negata” twittò in quei giorni ships & Endurance Racing, e la Yamaha essere considerato un veterano delle derivate, - strani meccanismi della mente - Gibernau si Stoner. E Livio Suppo alla fine dovette ammet- R6 dei Bayliss, padre e figlio, alla fine ha chiuso più di 350 gare disputate e 120 podi; ha con- trasformò nel principale antagonista di Rossi: terlo: “Vero, lo aveva chiesto, ma le aspettative seconda assoluta e prima di categoria per la cluso la sua carriera con BMW e ai tedeschi è due stagioni di fuoco con la RCV ufficiale, otto sarebbero state altissime, lui non conosce la classe 600. rimasto sempre legato: attualmente è istrutto- vittorie, nove secondi posti, due volte vice pista, e noi dobbiamo restare concentrati su Che Troy Bayliss disponga ancora di una gran re della Racing School Europe, sono famosi sul campione del mondo. Poi la Ducati, tanta fa- Marquez”. Marc Marquez che vinse quella gara, manetta pochi ne possono dubitare: chiusa la web i suoi numeri con la S1000RR e quegli altri, tica, qualche disastro come a Barcellona 2006 ma non avrebbe vinto il campionato: l’unico carriera ufficiale in SBK nel 2008, con il terzo ti- a Goodwood, in sella a una BMW da corsa d’an- quando sbagliò la frenata e fece uno strike, sfuggito finora alla sua fame. tolo mondiale, ma capace di vincere anche in teguerra. Tipico di molti ex: dategli qualunque l’annuncio ufficiale del ritiro nel novembre del- Casey Stoner quell’anno disputò comunque MotoGP quella rocambolesca ultima gara del moto e vi faranno vedere meraviglie. lo stesso anno. Tornò in realtà sulla Desmose- una gara importante: la 8 Ore di Suzuka a lu- 2006 a Valencia, Troy è rimasto in forza alla Du- dici tre anni dopo, ma la squadra fallì a metà glio, quarto tempo in prova e in testa alla gara cati per sviluppare le SBK successive. Circola- Infine Gibernau, invece Stoner… stagione. Lo rivedemmo due anni fa come coa- fino alla seconda ora quando l’acceleratore no video che non lasciano spazio a dubbi sulla L’ultimo dei nostri è Gibernau. Dopo tredici ch di Dani Pedrosa. della sua Honda CBR 1000RR restò bloccato. sua velocità. Nel 2015, dopo sette anni di “ripo- anni di inattività, Sete è rientrato quest’anno e Per chiudere, parlando di rientri più o meno Brutto volo, scapola e tibia destre fratturate. so”, tornò in sella a una Ducati SBK, la Panigale proprio con le moto elettriche; non conoscia- clamorosi, è obbligatorio ricordare che mol-

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MOTOCROSS DELLE NAZIONI: L’OLANDA CENTRA LA PRIMA VITTORIA AL MXON

Come da pronostici, la formazione di casa si aggiudica la 73^ edizione del Nazioni con ampio margine su Belgio e Gran Bretagna, mentre gli ‘azzurri’ sono bersagliati dalla sfortuna e chiudono al 16° posto

GUARDA IL VIDEO Massimo Zanzani

ASSEN - I presupposti per vedere i Pasi Bassi tastica annata trascinando i suoi compagni di sul gradino più alto del podio del Nazioni 2019 squadra verso il successo grazie alla vittoria c’erano tutti, e neppure la marea di fango cre- di entrambe le manche a cui ha partecipato spuntata sulla Lettonia sommando un 3° ed un dra italiana è rimasta ben al disotto di quanto Aata dalla pioggia incessante ha messo loro i assicurandosi anche il 1° posto nella classifica 10° di Simpson, un 12° ed un 24° di Adam Ster- sperato, a causa di una serie di sfortunate cir- bastoni tra le ruote. Dopo aver chiuso la gara a individuale della classe Open dove ha prece- ry e il 9° di Nathan Watson. costanze che non ha rispecchiato il suo vero squadre che cala il sipario sulla stagione irida- duto Pauls Jonass e Shaun Simpson. Herlings potenziale e che l’ha relegata al 16° posto fi- ta per ben 8 volte al posto d’onore e altre cin- ha invece scontato due mediocri partenze che Solo quinti invece i campioni uscenti della nale. que in 3^ posizione, finalmente i piloti di casa hanno reso più impegnative del solito le sue Francia, sulla quale ha pesato il ritiro di Gau- hanno fatto onore alle migliaia di tifosi che prestazioni, concluse prima al posto d’onore in tier Paulin nella sua seconda manche mentre Alex Lupino ha aperto con una bella partenza hanno assiepato le tribune dell’autodromo di scia a Tim Gajser e poi al 4° al termine di una era 10° a due giri dalla fine dopo aver chiuso in 3^ posizione che è servita a nulla visto che Assen, assicurandosi quella vittoria che tutti si sudata rimonta da oltre metà gruppo. I loro 5° quella precedente, e peggio ancora gli statu- poco dopo si è dovuto fermare per sbloccare il attendevano ma che, in una gara imprevedibi- due piazzamenti sono stati la base per il loro nitensi sesti a causa soprattutto delle partenze Lunch Control che non era tornato in posizio- le come l’MXoN, non era certa sino al taglio del successo, al quale è stato aggiunto il 10° posto nelle retrovie del mattatore della manche MX2 ne, e poi si è dovuto ritirare per problemi alla traguardo finale. di Calvin Vlaanderen ottenuto in Gara 1. del sabato Justin Cooper (in apertura è addirit- frizione mentre aveva già iniziato una decisa tura caduto assieme al compagno di squadra rimonta, per poi essere costretto alla via dei L’unica variante che ha disatteso le aspettati- Dietro agli olandesi si sono piazzati i belgi, che Zac Osborne) e ai risultati non eclatanti degli box anche nella successiva per ennesime noie ve è che il paladino della squadra non è stato hanno contato sui due sesti posti di Jeremy altri due connazionali. Purtroppo dopo avere al motore della sua Kawasaki. Jeffrey Herlings bensì Glenn Coldenhoff, che Van Horebeek, sul 7° di Jago Geerts e sull’11° fatto ben sperare con il 5° posto riportato al proprio come a Red Bud ha chiuso la sua fan- e 17° di Kevin Strijbos, e gli inglesi che l’anno termine della prima giornata di gara, la squa- Alberto Forato è invece stato perseguitato

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costantemente da problemi agli occhiali e da partenze a metà gruppo, ma, come se non ba- stasse, nella frazione iniziale è uscito di scena con la ruota posteriore bloccata dalla sabbia tra catena e pignone col risultato di avere come risultato utile un 20° e un 30° posto. Ma l’apice della malasorte è toccata a Ivo Monti- celli, il quale, dopo una buona prima batteria chiusa al 7° posto nonostante uno stop ai box per cambiare gli occhiali, in quella finale, dopo un buon avvio alla quale stava facendo segui- re una bella prestazione, è caduto rompendo sia il pantalone che l’abbigliamento intimo col risultato di trovarsi praticamente svestito e dopo aver ripreso si è dovuto ritirare per il do- lore causato dallo sfregamento con la sabbia entrata all’interno del pantalone.

La classe MXGP è andata a Gajser con un 1° e un 2° posto, la MX2 a Thomas Olsen che si è piazzato 8° in entrambe le frazioni.

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ISDE2019 PORTIMAO. PASSERI-RINALDI-SALA TRISTAR @ SIX DAYS ENDURO

Autostrada Serenissima, Settembre 2019. In fila, Oltre 150 anni in tre, una GUARDA IL VIDEO tre corsie di traffico paralizzato nei due sensi. È valanga di Titoli, 4 Sei l’autostrada che collega l’Est all’Ovest del Nord AItalia, il mare delle vacanze alle città del lavoro, Giorni a testa, una fama da i rami dell’albero industriale… orizzontale ita- rockstar. Alla Sei Giorni in liano al portale dei Paesi dell’Est, in una collana straordinaria di grandi, stupende, operose città Franciacorta. Alla fine sbotto, parcheggio di vevano riunirsi per prendere una decisione Portogallo si andrà anche per italiane, Torino, Novara, Milano, Bergamo, Bre- lato, mi affaccio al finestrino di una macchina storica: vestire di nuovo la Maglia Azzurra e rivedere all’opera tre dei nostri scia, Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Trieste. In in coda e chiedo alla vecchietta che si fa aria ripresentarsi alla Regina delle Manifestazio- particolare Bergamo e Brescia, vedremo perché. con un ventaglio cinese se ha un’idea di quel- ni dell’Enduro, la Sei Giorni internazionale, Fuoriclasse più amati. E Poi Se l’Italia fosse solo il Nord, a parte la sfortuna lo che sta accadendo. nell’accezione dell’Edizione numero 94 che Alessandro Gritti. Siamo oltre la di non partecipare al resto del meglio, sarebbe la si svolgerà in Portogallo, più precisamente Strada della Top Ten. Niente di strano che, di tan- “Ma come, no ti sa’ niente? Qui si scrive la a Portimao, dal 13 a 16 Novembre prossimi. Classe! to in tanto, su questa arteria vitale ci si intoppi in Storia dell’Enduro! Il Passero, Mario e il Gio’. Degli infiniti modi per rimanere insopporta- un “momentum” di traffico, un tappo, una coda. i se trova a mezza strada. All’inizio avean bilmente incollati all’asfalto, in coda, tutti Ma quella paralisi tra Bergamo e Brescia di metà pensa’ al Castello di Passirano, ma il paron inaccettabili, ecco l’unico pienamente giu- settembre era il monumentale troppo, inquie- g’avea paura che i butassero so’ i muri, così stificato. E inevitabile, incontornabile. E noi, tante, apparentemente irrisolvibile evento stra- han deciso per la casa del Mario. Noialtri an- ora ve lo diciamo, non eravamo in coda per ordinario. In Moto si sopravvive anche alle file, demo tuti ad assistere alla firma del patto. caso! quindi guadagnare l’uscita di Brescia era sem- Vogliamo essere presenti al momento sto- brata una mossa intelligente e accessibile. Peg- rico. Capito, ora? Mezza Italia si era fermata Penserete che ci siamo inventati l’esagera- gio che andar di notte. Traffico congelato anche solo perché si era sparsa la voce che tre dei zione, ma sbagliate, l’idea che intendevamo sulle statali e sulle provinciali che portano alla nostri più famosi Fuoriclasse dell’Enduro do- darvi è proprio quella del Mondo che si ferma di Piero Batini

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per lasciar passare avanti tre dei suoi Miti più tà e unioni leggendarie. Ancora oggi vederli successo australiano, l’ottavo della Storia battendo Rodney Smith. Il successo nel Tro- acclamati. Giusto, quindi, mettersi in coda salire in Moto fa venire i brividi, e i loro stili di partecipazione della Nazionale Italiana, feo divenne trionfo assoluto e leggendario alla Storia, e in fila per seguirli in quello che di guida restano un’impronta indelebile che fanno ora parte anche Fabio Farioli, Arnal- quando, oltre alla Squadra dei “Senatori”, rischia di essere un ritorno leggendario, un riflette le rispettive caratterizzazioni di per- do Nicoli, oltre al “Tridente” oggi in oggetto: l’Italia “Junior” di Ivan Boano, Giovanni Geni- Evento fuori dall’ordinario e al di là dell’im- sonalità e presenza fisica. Di nome e di fat- Stefano Passeri, Mario Rinaldi e Giovanni ni, Alessio Paoli e Pablo Peli conquisto il Vaso maginazione. to, Passeri è lo scricciolo che quando sale in Sala. Per farla breve, Passeri è secondo nella d’Argento. Moto compie il miracolo della destrezza, del- 125, battuto solo dal mitico Jeff Nilsson, Ri- Stefano Passeri, Mario Rinaldi e Giovanni la leggerezza. Rinaldi è ancora oggi il Pilota naldi e Sala vincono, rispettivamente, la 350 Una sola aggiunta, nella frase lapidaria di “Gio’” Sala scenderanno in pista in Portogal- potente e fisico, dotato di una prontezza di 4T, davanti a Jizzie Eriksson e Arnaldo Nicoli, Gio’ Sala che condensa l’atmosfera che si lo per la conquista del Trofeo Vintage Vete- riflessi elettrica. Sala è l’emblema del Pilota e la 500 battendo Rodney Smith e Sven-Erik crea e che ci porta direttamente, e impazien- rans, un’idea lanciata dal nostro Presidente eclettico e irraggiungibile, ricordi indelebili Jonsson. La vittoria di Fabio Farioli nella Ol- temente, in Portogallo: “Partecipo e rispon- Federale, l’appassionato e costruttivo Gio- di Enduro e Dakar. I nostri Assi non sono i soli tre 500 4T completa il trionfo della Naziona- do al richiamo della Maglia perché ho i com- vanni Copioli, e che la FIM ha fatto sua dispo- al Mondo, questo è chiaro e ne abbiamo avu- le Azzurra che si impone sulle formazioni di pagni giusti!” nendo che i quattro giorni finali, dei sei della to una prova tangibile, reale e anche un po’ Svezia e Spagna. Pelle d’oca, ancora. Olimpiade dell’Enduro, includano questo commovente a Rovetta, quando Blanchard e Un momento, non è tutto. C’è un’altra notizia passaggio nel tempo della Leggenda della… Madrigali hanno realizzato la 30 Legends, la L’altra epopea segnata dal contributo essen- che si riflette nell’argomento, e che non fosse Regolarità. Dalla prova di Accelerazione fino Gara nel Mondiale che è stata l’attrazione im- ziale del “Tridente” al successo Italiano è la già stata una “rivelazione” di qualche tempo alla Gara di Motocross, è Sei Giorni appena battibile del Venerdì. Anche per questo, tut- leggendaria 72ma Sei Giorni di Lumezzane, fa sarebbe da sbalordire. Alla Sei Giorni di ridotta ma autentica. tavia, la “ricostruzione” delle Nazionali italia- dal 19 al 24 Agosto 1997. 512 iscritti, 466 alla Portimao, infatti, parteciperà anche il mito ne basate sul Tridente Passeri-Rinaldi-Sala, partenza, e l’imbattibile e futurista organiz- degli Assi italiani, Alessandro Gritti, la bellez- E per rendere ancora più verosimile il passo dominatrici della scena delle Sei Giorni Inter- zazione di quella struttura nata per l’occasio- za di 72 anni suonati dal 1° Aprile (non è uno indietro, è stato stabilito che il tuffo nella nazionali di Enduro del ’92 e del ’97, assume ne e che viene chiamata AMB, Associazione scherzo, Gritti è super reale). È la ripetizione, Storia dei Piloti sia scritto su uno scorcio di un valore antologico imperdibile. dei Motoclub Bresciani. All’”ossatura” della anch’essa da pelle d’oca dell’avventura della timeline delle loro Motociclette. La Macchina Squadra, che mantiene il suo fulcro di forza Sei Giorni Spagna Navarra 2016, l’impresa e del tempo del Trofeo Vintage Veterans met- Il 1992 è un anno chiave per la Sei Giorni In- sul Tridente Passeri-Rinaldi-Sala (in realtà è sfida Full Six Days cui l’inesauribile Gritti si terà quindi sotto il sedere dei tre Assi della ternazionale di Enduro. La 67ma Olimpiade il Quadrilatero delle Bermude con Fabio Fa- sottopone ancora una volta. Nazionale Azzurra tre Moto storiche. Passe- dell’Enduro va in scena in Australia, e più rioli) viene innestato il binomio Fausto Sco- ri correrà con una KTM 250 del 1981, Rinaldi precisamente a Cessnok, dal 24 al 30 Agosto. volo-Jarno Boano. Questo è il Mondo dell’Enduro, nessuna inter- con una KTM 350 dello stesso anno, e Gio’ Una valanga di iscritti, un cambio generazio- ruzione “spirituale” dalla Regolarità ai giorni Sala con una KTM 250 del 1979. nale importante e lungimirante. Della For- Passeri vinse la 125, Rinaldi la 350/400 e Sala nostri. Mai quando si parla dei Campioni che mazione dei Caschi Rossi vincitrice tre anni la 250 e l’Assoluta, come nel 1992. Un brivido ne hanno scritto l’incredibile romanzo. 53 anni Passeri e Rinaldi, 56 Sala, i tre fuori- prima in Germania, a Walidurn, sono rimasti oceanico scorse lungo la schiena delle decine classe italiani sono la bellezza dell’Enduro, il e confermati in Australia solo Passeri e Fella- di migliaia di appassionati quando Gio’ Sala flash su un’epopea, la rivisitazione di rivali- gara. Della Squadra che scriverà il “tema” del vinse anche l’ultima manche di Motocross

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MONDIALE ENDUROGP. GRAN FINALE DI LOIC LARRIEU (TM) NEL MONDIALE DI FREEMAN (BETA)

Ambert, Francia, 29 Settembre 2019. Il Campio- Assegnati anche gli ultimi Titoli nato del Mondo FIM Maxxis di Enduro 2019 fini- del 2019. Freeman è Campione sce qui, in Francia al termine della settima Prova Adella Stagione. Si chiude il sipario anche sulla EnduroGP, Holcombe E3, la lunga contesa che ha animato le sfide di Classe e Daniels vince la Coppa del della EnduroGP regina della Serie iridata. Dicia- mo subito che è stata una stagione in crescendo, stato l’anno prima e dopo il Titolo della Ju- prima giornata del Gran Premio, Freeman, Mondo Women. Larrieu batte per un salto di qualità importante del Campio- nior del 2017. Un Gran premio prima anco- Beta, Holcombe, Beta, e Daniel McCanney, sul filo di lana Alex Salvini nella nato del Mondo, e allo stesso tempo un gran fi- ra, quello di Grecia a Serres, e David Knight TM, e un altro Titolo che va a segno. È quel- nale… deludente, visto che ad Alex Salvini non è aveva, con quattro doppiette consecutive, lo della E3, atteso ma denso di significato. battaglia della E2. Un grande riuscita l’impresa di battere Loic Larrieu, l’Avver- vinto la prima Coppa del Mondo FIM Open Con il successo… annuale, Steve Holcombe, Mondiale! sario di una stagione eccellente che giocava l’ul- Senior della Storia. Tutto il resto, che non è Beta Factory, porta a cinque il conto totale tima, cruciale partita in casa. Era la sfida più im- poco, rimaneva ancora aperto alla vigilia del del suo patrimonio di Campione del Mondo, portante che restava veramente aperta e quasi Gran premio di Francia disputato ad Ambert, il primo della nuova era britannica. perfettamente bilanciata, al punto che il duello triangolo delle bermude francese dell’endu- tra il francese e l’italiano è salito in cattedra ed ro. Si parte subito forte, con il Super Test del Il quinto sigillo è particolarmente importan- è diventato l’highlight assoluto del Gran Premio Venerdì sera. È importante, perché assegna te, perché arriva al termine di una stagione Acerbis di Francia, sigillo finale ideale della bel- un piccolo Titolo. Lo vince Matteo Cavallo, difficilissima per il Detentore, minata da un lissima stagione. Il Gran premio Acerbis d’Italia Sherco, che nonostante il quarto posto, si virus scoperto solo più avanti nel corso della aveva incoronato Andrea Verona Campione del impone su Thomas Oldrati, secondo dietro Stagione, quando ancora ci si chiedeva cosa Mondo Junior, e quello della Repubblica Ceca a Brad Freeman nell’Akrapovic Super Test stava succedendo al Super Campione. Poi aveva offerto il terzo Titolo di Brad Freeman, Trophy che va in archivio. Avanti. quel piccolo calvario per uscirne, almeno Beta Boano, Campione della E1 dopo esserlo Sabato di fuoco, tre inglesi sul podio della quanto basta per confortare i sacrifici della di Piero Batini

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stagione con un premio adeguato. Il Titolo rieu e Salvini. Il dominatore e eroe della Sei della EnduroGP se ne stava andando con Giorni francese del 2017 gioca in casa, e evi- l’esplosione di Freeman, che dalla Spagna dentemente sfrutta al massimo entrambi in poi avrebbe commesso solo il doppio… i fattori, ambientale e tecnico, con cui può mezzo passo falso italiano, ben giustificato comunque, in giornata di grazia, fare la dif- dall’infortunio alla spalla che aveva limitato ferenza. Venerdì sera Salvini era ancora in un Campione ma consacrato un eroe. E final- testa, adesso le parti si sono invertite ed è il mente in Francia è Steve Holcombe = 5 Times bolognese a inseguire. La E2 diventa il cen- World Champion. E1 e E3 assegnate, e metà tro dell’Evento finale del Mondiale. Salvini del Mondiale Femminile in prova unica che vince la prima Speciale dell’ultimo giorno, va anch’esso verso l’Inghilterra di Jane Da- ma Larrieu le tre successive, dalla terza si niels, Husqvarna, è sotto il podio che si con- porta al comando dell’Assoluta e porta il suma il “dramma”. Un francese e un italiano vantaggio sull’Avversario diretto a quasi si giocano il Titolo della E2, Loic Larrieu, TM, cinque secondi. Larrieu è scatenato. Salvini è più veloce di Alex Salvini, Honda, e un altro torna alla vittoria nella 5a Speciale quando Italiano già Mondiale anima la classe. È An- Larrieu ha un momento d’incertezza, Hol- drea Verona, alla seconda apparizione tra i combe sale al comando della Gara e Salvini grandi dopo la conquista del Titolo Junior e riduce lo svantaggio di un secondino utile a già… grande. È sesto, già davanti a Oldrati, rendere la battaglia ancora più forte. Larrieu Redondi e Cavallo nel sabato di Ambert. torna a volare. 4 Speciali alla fine. Ne vince due, torna al comando della Gara e vince tut- Domenica. La vittoria di Freeman di sabato, to, la giornata della E2 che gli vale il Titolo l’ottava dall’inizio della Stagione, ha pratica- di Campione del Mondo e l’ultima domenica Per Larrieu e TM insieme, è anche il modo di lo Junior del 2017. Freeman è Mondiale dei… mente chiuso, ma non ancora sigillato, il di- della EnduroGP. festeggiare il contratto appena rinnovato e Massimi davanti ai connazionali Holcombe e scorso della EnduroGP. Il neo-Campione del- che lega il Pilota francese alla marca italiana McCanney “D”. la E1 è in vantaggio sul neo-Campione della Con la quinta vittoria stagionale nella E2 Lar- per un anno ancora (probabilmente con un E3 di 13 punti. Solo una disgrazia potrebbe rieu ha completamente recuperato il doppio extra premio subito disponibile alla cassa). Il neozelandese Hamish McDonald, Sherco, cambiare il corso della Storia, e Holcombe zero del Portogallo. Salvini ci ha provato, e batte Matteo Pavoni, Beta, e Claudio Spanu, ha già dichiarato che non sarebbe d’accor- ha dimostrato che un nuovo Mondiale è per- Si arriva all’epilogo, e tutti i tasselli del mo- Husqvarna, e diventa Campione del Mondo do. Si va avanti per inerzia, un pelo sotto fettamente nelle sue corde di combattente saico Mondiale vanno al loro posto. final- Youth Enduro. L’inglese Jane Daniels, con la motivazione, Holcombe un pelo più incisivo. puro. Un po’ più di fortuna, e di conseguen- mente, nel giorno in cui Larrieu è il migliore doppietta secca di Ambert, succede alla fin- te continuità, è necessaria. Per TM è il terzo di tutti, Freeman affianca al Mondiale E1, landese Sanna Karkkainen e finalmente con- I riflettori della Gara, ovvero dell’intero week Titolo dell’anno, il più sofferto e anche il più 2018 e 2019, anche la conquista del Titolo quista, dopo ben 4 secondi posti, la Coppa end francese, si spostano sul duello tra Lar- prestigioso, dopo quelli di Verona e Knight. EnduroGP, il massimo dopo l’escalation dal- del Mondo Enduro Women. Singolarmente,

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la Daniels porta alla vittoria una Husqvarna, Quest’anno si è riusciti a dare un buon im- uno dei due soli Titoli conquistati dal Gruppo pulso all’immagine del Mondiale, si è razio- KTM transfuga verso il WESS, l’altro essendo nalizzato lo schema della suddivisione delle quello di Coppa Enduro Junior 2 conquistato Classi inserendo la differenziazione della dallo spagnolo Enric Francisco con una KTM. Junior e la novità delle Open Class, ciascu- Beta, doppietta EnduroGP, E1 e E3, e TM, E2, na scelta legata alla necessità contingente EJ e Open Senior, l’hanno chiaramente fat- di portare un maggior numero di Piloti e di ta da padrone tra le Marche. Oltre alle due Team al Campionato, e allo stesso tempo Case italiane, e oltre alla Daniels e a Franci- si è riusciti a rendere giustificata o più- ac sco, a Sherco va la Youth, a GasGas la Open cessibile la partecipazione di un più ampio S2 (Goncalo Reis), a Kawasaki la Open 4S ventaglio di Piloti, aspetto questo che era (Thomas Ellwood). Detto tutto o quasi di Sal- stato il “pericolo” di un Campionato dai con- vini, e comunque il più l’ha detto lui, quinto tenuti tecnici sempre più alti e selettivi. Ci assoluto e vice Campione della E2, e già più sono stati Gran Premi belli e altri bellissimi, volte riconosciuto e osannato il Campione e soprattutto si è saputo salvaguardare l’im- del Mondo Junior Andrea Verona, dobbiamo pronta dell’Enduro riferendosi ai contenuti riservare un pieno di onori a Thomas Oldrati originali, e tradizionali, più belli della Spe- e Matteo Cavallo, il “vecchio” e il nuovo “sve- cialità. Tanto per essere spudoratamente di lati” contemporaneamente dallo stupendo parte, per avere dimostrazione di tutto quel- confronto del Gran Premio d’Italia. Oldrati, lo che si dice, basta andare a riconoscere gli Honda, e Cavallo, Sherco, sono secondo e argomenti di cui stiamo parlando nella favo- terzo nel Mondiale della E1. losa realizzazione del Gran Premio Acerbis d’Italia. ABC Communication, l’entità promotrice del Campionato, che poi è la sintesi operativa A Rovetta non solo si sono mantenuti vivi i dei Blanchard padre Alain e Blanchard figlio riferimenti basilari dell’Evento Enduro (o Re- Bastien, ha fatto fare al Mondiale un signifi- golarità) e quelli legati alla “geografia socia- cativo passo avanti. le” della Disciplina, ma si è visto chiaramen- Sarà pur vero che la spinta al miglioramento te che è possibile “rinfrescare” l’atmosfera può essere attribuita anche o in parte dall’in- introducendo nuovi temi coerenti con le tra- sorgere del pericolo concorrente WESS, ma dizioni più forti dell’Enduro, ovvero valoriz- questo non toglie nulla, anzi porta valore, al zando per esempio le “Capitali” dell’Enduro, lavoro di Alain e Bastien e all’oculatezza del- le Mulattiere, o quei Campioni di così tante, le scelte. epiche generazioni che le hanno firmate.

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