Archivio Notarile Comunale Di Bassano Romano
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INVENTARIO DEL FONDO NOTARILE DI BASSANO ROMANO contiene anche REGISTRI DEGLI ATTI CIVILI REGISTRI DEL DANNO DATO Rosalba Quaratino 2 INDICE Indice..............................................................................................pag.2 Introduzione.................................................................................... 3 Tavola di raffronto........................................................................... 6 Elenco cronologico degli originali.................................................... 7 Elenco cronologico delle copie....................................................... 21 Elenco dei registri degli Atti civili................................................... 34 Elenco dei registri del Danno dato.................................................. 36 Prospetto dello stato di conservazione del fondo.............................. 38 Elenco dei “Signa Tabellionum”..................................................... 41 Suggerimenti................................................................................. 75 Indice alfabetico dei notai (nomi in latino)........................................ 77 Indice alfabetico dei notai (nomi in volgare)..................................... 80 Indice delle piazze di rogazione....................................................... 83 Indice dei “Signa Tabellionum” (ordine alfabetico).......................... 84 3 INTRODUZIONE Il fondo notarile di Bassano Romano conservato presso l’Archivio di Stato di Viterbo è costituito da 82 unità e più precisamente da 52 volumi e 30 buste di carte sciolte; queste ultime, per la maggior parte, contengono copie e recano le tracce di un ordinamento precedente all’acquisizione del fondo da parte dell’Archivio di Stato di Viterbo. Le copie dei contratti sono infatti conservate entro faldoni che spesso recano l’indicazione della data, dei nomi dei notai, e di una classificazione che si esprime con l’abbreviazione “Reg.Vol.” seguita da un numero progressivo che va da 1 a 66 (con un salto per i nn. 11-14); questa indicazione è segnata anche, all’interno dei faldoni, sui fascicoli che racchiudono i contratti dividendoli cronologicamente lungo un periodo costituito dagli anni tra la metà del XV secolo e il 1751. Per quanto riguarda gli originali, essi coprono un arco di tempo che va dal1493 al 1732 e sono costituiti da volumi che spesso contengono più di un protocollo. Molte delle unità, infatti, sono il risultato di una opera di legatura di pezzi individuabili, in realtà, come entità autonome; le coperte e la numerazione delle carte dei diversi protocolli riuniti in un unico volume sono ben distinguibili (es.: Not.Bass.R.6); sull’argomento si tornerà più tardi, quando si tratterà del metodo della descrizione della consistenza delle unità. L’Archivio di Stato conserva, insieme al fondo notarile, anche 14 registri degli Atti Civili (Giud.Bass.R.1-14) e 3 registri del Danno Dato (Danno D.Bass.R.1-3); la contenuta entità di questi due fondi ha suggerito di allegarne la descrizione al presente inventario. L’acquisizione del fondo da parte dell’Archivio di Stato di Viterbo è avvenuta il 15 lugl. 1965; nel 1972 il dott. Alberto Porretti, Direttore dell’Archivio di Stato di Viterbo, ha riordinato e inventariato il fondo; a quella data si trovava presso questo Istituto anche parte dell’Archivio Storico del Comune di Bassano Romano, essa è però stata restituita al Comune il 12 dic. 1987. Fin qui si è descritta la situazione che si presentava al momento dell’inizio di questo nuovo lavoro. Nell’inventario che qui si propone, la descrizione delle unità è costituita dai seguenti elementi: 1) alla prima riga e in grassetto è posta l’indicazione della numerazione dell’unità; essa è costituita dalla sigla che si riferisce al fondo (“Not.Bass.R.” per il notarile, “Giud.Bass.R.” per i registri degli atti civili, “Danno D. Bass.R. per i registri del Danno Dato), seguita dal numero progressivo in ordine cronologico. 4 Occorre notare che, secondo la consuetudine di questo Istituto, si è data una numerazione progressiva da 1 a 48 per gli originali, si è poi continuato dal numero 49 al numero 82 per le copie; in questo modo la successione cronologica viene spezzata in due parti, poichè essa ricomincia per le copie, ma il fondo notarile risulta costituito da una unica serie chiusa 2) il nome, o i nomi, del notaio che hanno rogato i contratti è indicato in caratteri sottolineati 3) alla destra del nome del notaio sono indicati gli estremi cronologici dell’unità; l’anno è evidenziato dal grassetto, mentre il mese e il giorno sono in caratteri normali 4) la consistenza delle unità è descritta secondo i seguenti criteri: viene segnalata in grassetto la consistenza complessiva delle carte (es.: cc.194), poi, tra parentesi quadre, si indica la numerazione delle carte per come essa si presenta scorrendo l’unità (es.: cc.194 [1-194]). Si è voluto fornire anche l’indicazione della presenza delle rubriche e la loro posizione all’interno dell’unità; esse sono numerate con numeri romani (es.: cc.200 [I-IV, 1-196]; oppure cc.200 [1-196, I-IV]). Sono state segnalate anche le carte aggiunte o la numeraszione ripetuta (es.: cc.203 [1- 200, 12 bis, 24 bis, ter]); qualora le carte inserite siano in una considerevole quantità esse sono state numerate con l’indicazione della carta alla quale erano allegate seguita da una barra e da un nuovo numero a partire da 1 (es.: cc.218 [1-196, 24 bis, 32 bis, 124/1-20]). Quando l’unità è costituita da diversi protocolli che conservano la numerazione originale delle carte, questa è stata rispettata; per questo motivo nella descrizione si è introdotta una separazione delle parti attraverso le lettere dell’alfabeto (es.: Not.Bass.R.6/A, Not.Bass.R.6/B ecc.). Si è verificato il caso che alcune unità abbiano conservato la numerazione originale ma che essa sia stata sovvertita da una posteriore rilegatura che ha invertito i fascicoli; in questo caso si è preferito, piuttosto che procedere ad una nuova numerazione delle carte, rispettare lo stato delle cose, segnalando eventuali lacune, nella speranza che un futuro restauro possa ripristinare la numerazione reale dell’unità (es.: cc.125 [96-105, 1-34, 106-125, 35-95]); questo procedimento procurerà pochissimo disagio agli studiosi ma grande beneficio ai documenti. Si è ritenuto opportuno segnalare anche la presenza e il numero delle carte bianche ; questo elemento è indicato tra parentesi (al di sotto dell’indicazione della consistenza) quando anche le carte bianche possiedono una numerazione originale ( es.: cc.190 [1-190](bianche 30); mentre si aggiungono con un segno + in grassetto al numero della consistenza complessiva, quando esse non recano alcuna numerazione (es.: cc.160 [1- 160]+ 30 (bianche). 5 Questo metodo, per quanto possa sembrare, ad una prima impressione, piuttosto complicato, è in realtà l’unico che ha permesso di fotografare la consistenza delle unità nel rispetto delle stesse; questa esigenza ha suggerito di evitare di procedere ad una arbitraria e indiscriminata nuova numerazione delle carte. La consuetudine di questo Archivio prevede la stesura, in appendice all’inventario, di una parte detta “Indice delle cose notevoli”; questo inventario la propone con il titolo “Suggerimenti” perchè non si fraintenda che si intendesse, in quella sede, esaurire la descrizione delle cosiddette “cose notevoli”. In poche pagine si è voluto, appunto, suggerire a coloro che, non essendo studiosi di professione, si avvicinano per la prima volta alla fonte notarile le possibili strade di ricerca. Si è considerato utile, ai fini della gestione materiale del fondo, rilevare lo stato di conservazione delle unità; si è così elaborato un prospetto in cui è descritta la condizione del supporto, delle mediazioni grafiche e della legatura dei pezzi. In via sperimentale si è proposta anche una presentazione, corredata da riproduzioni fotostatiche, dei “Signa Tabellionum”; questa operazione è una sorta di “censimento” dell’iconografia notarile. A conclusione di tale introduzione desidero ringraziare, per la collaborazione nelle varie e diverse fasi del presente lavoro, la Sig.ra Tiziana Fabris, per i suggerimenti bibliografici e per le preziose osservazioni archivistiche; il personale della sala di studio e il personale addetto al servizio di fotoriproduzione per la paziente assistenza prestatami. Viterbo, 3 aprile 1996 Rosalba Quaratino 6 TAVOLA DI RAFFRONTO La vecchia numerazione dei pezzi è stata modificata, nella tavola il numero a destra corrisponde alla nuova numerazione ex 1=20; ex 2=25; ex 3=1; ex 4=8; ex 5=9; ex 6=14; ex 7=12; ex 8=13; ex 9=6; ex 10=24; ex 11=26; ex 12=27; ex 13=28; ex 14=31; ex 15=32; ex 16=34; ex 17=35; ex 18=36; ex 19=51; ex 20=22; ex 21=23; ex 22= 29; ex 23=30; ex 24=42; ex 25=72; ex 26=11; ex 27=15; ex 28=17; ex 29=10; ex 30=16; ex 31=37; ex 32=38; ex 33=41; ex 34=7; ex 35=19; ex 36=2; ex 37=3; ex 38=4; ex 39=5; ex 40=43; ex 41=33; ex 42=44; ex 43=45; ex 44=46; ex 45=47; ex 46=48; ex 47=18; ex 48=21; ex 49=39; ex 50=40; ex 51=50; ex 52= 54; ex 53=75; ex 54=76; ex 55=77; ex 56=78; ex 57=79; ex 58=80; ex 59=81; ex 60=82; ex 61=70; ex 62=71; ex 63=73; ex 64=74; ex 65=65; ex 66= 49; ex 67=53; ex 68=52; ex 69=55; ex 70=56; ex 71=57; ex 72=59; ex 73=58; ex 74=60; ex 75=61; ex 76=62; ex 77=63; ex 78=64; ex 79=66; ex 80=67; ex 81=68; ex 82=69; ex 83=Giud.Bass.R.1 ex 84=Giud.Bass.R.2 ex 85=Giud.Bass.R.3 ex 86=Giud.Bass.R.4 ex 87=Giud.Bass.R.5 ex 88=Giud.Bass.R.6 ex 89=Giud.Bass.R.7 ex 90=Giud.Bass.R.8 ex 91=Giud.Bass.R.9 ex 92=Giud.Bass.R.10 ex 93=Giud.Bass.R.11 ex 94=Giud.Bass.R.12 ex 95=Giud.Bass.R.13 ex 96=Giud.Bass.R.14 ex 97=DannoD.Bass.R.1 ex 98=DannoD.Bass.R.2 ex 99=DannoD.Bass.R.3 7 ELENCO CRONOLOGICO DEGLI ORIGINALI Not.Bass.R.