DEVOZIONE 68 TRADIZIONI Pregare viaggiando Un cenno sui luoghi di culto lungo le strade dell’estremo Ponente ligure

Gian Antonio Dall’Aglio 69 DEVOZIONE TRADIZIONI

Da ben prima di diventare Sapiens l’uomo viaggia. Dai tempi remoti in cui qualche nostro bis-bis-bis antenato lasciò le savane del Rift africano per avventurarsi oltre la piatta linea dell’orizzonte di acacie ed erbe alte oppure, a vederla in chiave biblica, da quando Yahwè scacciò Adamo ed Eva dal Paradiso ordinando loro di andare a lavorare la terra dalla quale erano stati tratti... DEVOZIONE 70 TRADIZIONI

La cappella di Santa Brigida, sulla strada del Monte Faudo sopra , s'erge solitaria e panoramica all'incrocio di alcuni percorsi pastorali.

A fronte L'Agnus Dei scolpito sulla facciata della cappella di Santa Brigida del Monte Faudo. La bianca cappella di Monte Acquarone, sopra , segnalava agli stanchi viaggiatori della Strada Marenca che il mare, la meta, era ormai prossimo. Un pilone votivo presso il santuario di Nostra Signora delle Vigne di .

di strada ne ha fatta, que- dunque per portar guerra o per pretendendo di essere universali, sto primate mingherlino e sfruttamento economico. Vengono sono intrinsecamente viaggiatrici: E spelacchiato, partendo da poi i viaggi per necessità o per la- “andate per tutto il mondo e predi- quelle savane calde per occupare voro: lavoro è quello dei mercanti cate il vangelo ad ogni creatura” tutto il pianeta fino alle terre più e dei commercianti, necessità è (Marco 16,15): e per ogni buon inospitali, lo spazio intorno alla quella di fuggire da terre diventate musulmano il pellegrinaggio alla Terra e la superficie della Luna. inospitali per l’ostilità della natura, Mecca è doveroso almeno una Adesso sta pensando ad andare per la troppa povertà, per carestia, volta nella vita. Per rimanere in su Marte, nientepopodimeno! malattie, violenza e intolleranza di ambito ligure, già i nostri scono- chi quelle terre domina e governa. sciuti antenati preistorici che i Ro- Perché si viaggia? Per molte ra- E qui più che di viaggi strictu sen- mani chiamarono Ligures o Am- gioni, tutte valide, non tutte affasci- so si può parlare di migrazioni e di brones avevano scelto alcune nanti, ma non tutto è gioia nella vi- deportazioni, cose assai differenti montagne, il Bego all’estremo po- ta. Il viaggio più gratificante è quel- dai veri viaggi. nente, il Beigua al centro dell’arco lo fatto per curiosità, per sete e fa- Infine si viaggia per pregare. Il pel- regionale e il Sagro (sacro?) a le- Alle pagine precedenti me di conoscenza, alla ricerca di legrinaggio è pratica importante in vante, sulle Apuane, come luoghi , località Clavi. terre sconosciute, di popoli nuovi, tutte le religioni: cristiani, ebrei, in- di particolare sacralità. Non mi Cappella di San Martino di paesaggi mai visti. Ma la pura duisti, buddisti eccetera, per ogni sembra azzardato pensare che presso il ponte medievale curiosità intellettuale per l’ignoto è religione il Divino predilige luoghi compissero qualche sorta di pelle- sul torrente Prino, dote rara, e raramente va disgiun- particolari per manifestarsi ai fedeli grinaggio a queste cime. Anzi, la testimonianza di una ta da altre motivazioni meno disin- ed essere venerato. D’altra parte, presenza di graffiti rupestri e sta- viabilità antica, forse teressate, come la brama di ric- almeno le due principali religioni tue stele nelle aree ad esse circo- romana, ormai scomparsa. chezze e di conquista. E si viaggia monoteiste, Cristianesimo e Islam, stanti rafforza questa ipotesi. 71 DEVOZIONE TRADIZIONI

Ma viaggiare è difficile e pericolo- piccola regione un po’ marina e so, e per arrivare sani e salvi alla molto alpina. meta, sia un santuario, un merca- Per spostarsi sono necessarie le to, una nuova patria o una nuova strade, e ce ne sono di diversi tipi: provincia dell’, è assai utile le più antiche sono quelle che so- l’aiuto di Dio, degli Dei. Perché du- gliono definirsi “del sale”, o “ma- rante il tragitto bisogna difendersi renche”. Il significato è lo stesso, dalle insidie della natura, intempe- cambia solo il senso di marcia: rie, fiere, animali selvatici, malattie con “vie del sale” ci si riferisce al sconosciute, e naturalmente an- più importante dei prodotti che che dalla violenza degli uomini, lungo queste strade venivano tra- banditi di strada o soldati nemici. E sportati a scopo commerciale, il a ben vedere questo ragionamen- sale. Che dal mare era portato ai to è valido sia per i viaggi dei se- mercati dell’interno, verso la pia- coli passati sia per quelli di oggi: nura Padana. Il sale era oggetto per quanto il mondo si sia fatto pic- di guadagno e simbolo di potenza cino picciò e oggi si impieghi per già dai tempi preistorici e chi lo andare in Australia in aereo meno produceva o lo commerciava era tempo di quanto ne occorresse un “Signore”, degno di rispetto. E duecento anni fa per spostarsi da chi controllava le sue vie aveva a Genova a Roma in carrozza, pur- disposizione una fonte di potere e tuttavia i pericoli restano: dai bana- di guadagno non da poco, poten- li furti del portafoglio alle varie “ma- do organizzare stazioni di posta, ledizioni” di Montezuma piuttosto depositi merci e far pagare pe- che di Tamerlano che colpiscono i daggi ai carichi in transito. deboli intestini delle nostre ricche Dicendo vie marenche ci riferiamo pance del Primo Mondo quando al mare come capolinea di queste scendiamo nel Terzo; per tacer di strade, il mare cui giungevano i incidenti aerei, assalti di guerriglie- prodotti dell’entroterra, grano, ce- ri, tifoni tropicali, scioperi dei con- reali, carni, manufatti vari, che i trollori di volo della Malpensa. popoli marinai non producevano e E mi chiedo quanti siano i viaggia- acquistavano in cambio proprio del tori moderni che non hanno mai sale e di altri beni di importazione pregato, invocato, imprecato e rin- provenienti dalle terre d’oltremare, graziato Dio in una delle sue mol- dal pesce ai minerali ferrosi alle teplici forme antropomorfe perché spezie ai tessuti esotici. Insomma, li aiutasse a uscire da qualche per un sacco di sale che saliva la guaio, per scampato pericolo o per via dei monti c’erano uno, due, grazia ricevuta. Che nonostante in- dieci sacchi di prodotti contadini e ternet, le carte di credito e i telefo- industriali che la scendevano. E in- nini, alla fin fine un angelo custode sieme al sale e al grano viaggiava- con occhi attenti e ali muscolose è no gli uomini; i mercanti certo, la protezione migliore contro i peri- spesso nella versione “illegale” del coli che si incontrano quando si è contrabbandiere, ma anche perso- lontani da casa. naggi che forse non erano giunti Ora, certo la di Ponente sulle spiagge della futura Riviera non è la giungla del Congo né le dei Fiori per camallar sale a dorso steppe della Bactriana, non oc- di mulo: qualche saraceno altome- corse mai la tempra di un Doctor dievale che, forse stufo per età e Livingstone o di un Marco Polo acciacchi di fare il razziatore di vil- per valicare il colle di Nava, ma laggi, si era trovato più pacifica oc- nel suo piccolo un po’ di attenzio- cupazione come pastore, contadi- ne e di fortuna erano richieste nei no, o commerciante di pesci ver- tempi andati anche per attraver- so i mercati delle valli alpine. Fa- sare le valli e i monti di questa vorendo così l’invenzione della DEVOZIONE 72 TRADIZIONI

Il bel portale in ardesia bagna cauda, mirabile condimen- strade larghe, selciate e carrabili. per l’interno esisteva una efficiente dell'Ospitale to piemontese cui è indispensabi- Oddio, la Liguria mal si prestava tradizione di trasporto su mulo, per di San Lazzaro a Pieve le quel pesce così poco alpestre e alla costruzione delle grandi car- le merci, e a piedi o a cavallo per di Teco, scolpito dai maestri così poco logico in una cucina di rostrade romane, e qui infatti ne gli uomini; o, se si era nobili e ric- lapicidi di Cénova. terra che è l’acciuga. restano poche tracce. Della via chi a sufficienza, su portantine a Julia Augusta, antenata della mo- “trazione umana”. A braccia, in- San Pantaleo. Stupenda Accanto alle vie marenche, le vie derna statale Aurelia, vi sono po- somma. chiesa della valle Arroscia di transumanza. L’eterno rito del che e incerte tracce, come il la- Strade carrabili o no, su e giù per i nei pressi di Borghetto trasferimento del bestiame dal stricato che attraversa i giardini monti e le valli liguri viaggiavano d'Arroscia. piano all’alpe, dalle stalle invernali Hanbury alla Mortola, e c’è chi comunque, oltre ai pastori e ai di bassa quota ai pascoli estivi di oggi dubita che una strada costie- commercianti, i funzionari di stato, montagna ha tracciato una rete di ra romana continua sia mai esisti- gli amministratori pubblici, i soldati, sentieri attraverso i monti di tutta ta a ponente del porto di Vada tutte categorie professionali cui era la catena alpina ancora in parte Sabatia (Vado Ligure), dove l’Ae- necessario spostarsi per ragioni, percorsa oggidì da mandrie e milia Scauri raggiungeva il mare pacifiche o violente, di governo. greggi. E l’importanza di queste provenendo dalla città padana di vie pastorali era tale da scatenar Derthona (l’attuale Tortona). For- Infine le vie dei pellegrini. Del per- guerre per il loro controllo, come se l’insediamento romano nel Po- ché si viaggi in pellegrinaggio si è nel 1672 fra Ducato di Savoia e nente era più puntuale, e le stra- già detto; che andare a pregare Repubblica di Genova, tra le cui de collegavano soltanto le località Dio in luoghi particolari fosse cause v’era il controllo dei diritti di fra loro prossime, come la mansio un’attività pericolosa lo dice l’etimo pascolo sui terreni della Viozenna di Costa Balenae presso l’arma di del sostantivo pellegrino, affine se- in alta val Tanaro, contesi fra la Arma di con la villa che condo i linguisti ai termini pericolo genovese Pieve (di Teco) e la sa- esisteva sulla costa di Bussana, il ed esperienza, derivabili dalla radi- bauda Ormea, che davano an- porto alla foce del rio S. France- ce indoeuropea *per, che significa- che accesso a un’importante via sco e la villa fornita di terme, si- va ‘trasferire’, ‘mettere alla prova’, del sale diretta a nord attraverso tuata presso la Foce di . ‘rischiare’. E infatti il pellegrino si un valico che non per nulla si Caduto l’Impero Romano, per ri- mette alla prova, abbandonando la chiama passo delle Saline. trovare qualcuno che si prendes- casa e la vita quotidiana per un se la briga di aprire strade nella luogo lontano dove avviene l’in- Terze, le strade di grande comu- Liguria di Ponente bisognerà contro col sacro, proprio in seguito nicazione, geniale invenzione ro- aspettare Napoleone e i Savoia. al superamento della prova del mana. Roma caput mundi crea Prima, si bordesava via mare e viaggio. Per i cristiani le mete prin- 73 DEVOZIONE TRADIZIONI

cipali di pellegrinaggio sono sem- dicatore del primo Quattrocento come gli ordini gerosolimitani dei Affreschi all'interno pre state Roma, Gerusalemme e che percorse, predicando, molte Templari e di San Giovanni; que- della chiesa di San Pantaleo. Santiago di Compostela e il Po- valli del Ponente ligure. Sempre st’ultimo esiste ancora e continua nente ligure fu per secoli attraver- gradita è comunque anche la pro- la sua opera assistenziale in tutto il La cappella di San Giacomo sato da pellegrini che andavano tezione della Vergine, venerata in mondo col nome di Sovrano Milita- (il più celebre dei "santi un po’ via terra un po’ per mare diverse delle sue innumerevoli de- re Ordine di Malta. pellegrini") d'Aquila verso occidente, a venerare l’apo- finizioni, dall’esplicita Madonna del Esistevano anche strutture laiche d'Arroscia è piccola, stolo Giacomo nel Finisterre occi- Buon Viaggio alle più stanziali Ma- a pagamento, quali alberghi, taver- ma incombe maestosa dentale, al di là del quale vi era so- donna delle Vigne o del Fontan. ne e caravanserragli. Il numero de- sul crinale che separa lo il Mare Oceano ignoto e temibi- Viaggi a tappe, in cui una serie di gli ospedali era molto alto, non so- la valle Arroscia le, quello che aveva osato affron- differenti manufatti architettonici of- lo perché vi erano tanti pellegrini dalla val Pennavaira. tare nel suo folle volo l’orgoglioso frivano ai viaggiatori occasioni di ma perché andando a piedi non si Ulisse dantesco e nelle cui acque preghiera, di raccoglimento, di ripo- percorrono più di 30, 40 chilometri perì; e in senso inverso vi era chi so, ristoro, ospitalità. La tipologia è al giorno e quindi erano necessari si dirigeva a oriente, per scendere assai varia: si va dalle croci erette molti punti di sosta. In generale si verso Roma, e in questo caso si preferibilmente sulle vette dei mon- soggiornava in una grande sala parlava di “vie romee”, o per anda- ti, a sorveglianza delle valli sotto- che poteva ospitare molte perso- re a Gerusalemme, città santa più stanti, alle edicole votive lungo i ne, e i maggiori ospedali erano d’ogni altra, che nelle mappae sentieri campestri, alle cappelle po- all’interno delle grandi città, nei mundi medievali era posta al cen- ste ai crocicchi, alle vere chiese e porti d’imbarco e presso le mete di tro del mondo conosciuto. santuari, fino agli “ospedali”, luoghi pellegrinaggio. Nelle zone extraur- Viaggi compiuti invocando come si preposti all’ospitalità dei viaggiatori, bane c’erano ricoveri più piccoli, è detto la protezione divina, so- ove si poteva trovare un letto, la spesso ubicati presso i valichi prattutto attraverso l’intercessione possibilità di lavarsi (se si era inte- montani e i guadi dei fiumi. di alcuni suoi Santi che avevano ressati alla cosa) e di mangiare, molto viaggiato, a cui non per nulla quella di partecipare alla Messa Il Ponente ligure è ricco di tutte le sono dedicati parecchi fra i luoghi nonché di essere curato se si era tipologie di edifici di culto lungo le di culto e di sosta che punteggiano malati. Gli ospedali (vocabolo che sue antiche strade. Ne menzio- le vie di transito: San Giacomo deriva da hospes, ospite) erano niamo alcuni per dare un’idea di Apostolo in primis, visto che era spesso gestiti da monaci apparte- cosa fossero e di cosa di essi è ri- per andare a venerarne la tomba nenti ad ordini, cavallereschi e non, masto. E per invitare, perché no, che ci si metteva in viaggio, e San specializzati nell’assistenza e nella il lettore a recarsi di persona a da- Bernardino da Siena, celebre pre- difesa anche armata dei pellegrini, re un’occhiata a questi prodotti DEVOZIONE 74 TRADIZIONI

della devozione religiosa antica. è ancora evidente l’incrocio di al- Stimolandolo a scoprire egli stes- cuni percorsi pastorali, ben percor- so, nei suoi vagabondaggi fra valli ribili persino in automobile, che sa- e cittadi, altre testimonianze, ma- livano dagli uliveti ai pascoli e ai gari dirute e dimenticate, del con- boschi di rovere del panoramicissi- tinuo dialogo intercorso nei secoli mo monte Faudo. La cappelletta si fra coloro che hanno camminato presenta nelle forme del 1425, co- lungo le strade liguri e l’inconosci- me dice un’iscrizione accanto al bile creatore del mondo. portale, e nell’abside conserva al- cuni affreschi col Cristo Pantocra- La più umile forma di edificio di tore ed Apostoli, opera di un mae- culto per viaggiatori sono le edico- stro piemontese (uno dei tanti pit- le campestri, quei semplici piloni in tori piemontesi che operarono nel pietra che si ergono solitari ai mar- secolo XV nel Ponente) e databili gini dei sentieri, spesso decorati nella prima metà del Quattrocento. con piccoli affreschi o con una sta- La cappelletta di Monte Acquaro- tuetta della Madonna, a cui mani ne sopra Lucinasco venne eretta pietose offrono mazzetti di fiori di lungo un antichissimo itinerario di campo. Quanti ve ne sono non è crinale che faceva parte della “Via dato saperlo, ma basta una pas- Marenca” per antonomasia. La seggiata lungo qualche viottolo an- Strada Marenca andava da Limo- che minore per incontrarne. Non ne, in Piemonte, a Oneglia e a ne parliamo qui, ci basta ricordarli Porto Maurizio passando per colle tutti insieme e invitare il lettore a di Tenda, colle dei Signori, colla una breve sosta, e magari anche di Tanarello, passo del Garezzo e una preghiera, quando nelle sue scendendo verso San Bernardo di peregrinazioni campagnole avrà la Conio e la valle del Maro, indi di- ventura di imbattersi in questi sem- stribuendosi in diversi sottoper- plici manufatti devoti. corsi fino alla costa. Si noti che il Numerosissime sono anche le percorso di alta quota, dal Tenda cappelle votive erette nei punti al Garezzo, oggi è in gran parte “difficili” del percorso, a protezio- percorribile con mezzi motorizzati, ne di chi si accingeva a valicare a testimonianza della continuità un passo montano o a oltrepassa- dell’importanza – anche militare – re un torrente. di questa strada che collegava il Chi si trovasse a percorrere la bre- Cuneese col mar Ligure. Strada ve valle del torrente Prino, in quel antica, da alcuni ritenuta romana, di Porto Maurizio, giunto nella lo- ma comunque già citata in due calità Clavi potrebbe scavalcare il documenti del 1207. La cappella torrente grazie a un ponte in pie- di monte Acquarone è una candi- tra, almeno trecentesco, accanto da chiesetta mariana solitaria nei al quale sorge la cappella di San prati di crinale, un luogo che sicu- Martino, in pietra con campaniletto ramente riempiva di misticismo e a vela. Non è chiara oggi la funzio- serenità gli stanchi viaggiatori del- ne di questo bel ponte, che dove- la Marenca e annunciava loro la va esser parte di una rete viaria vicinanza della meta finale. trasversale alle valli non più ben Chi dalla valle Impero voleva salire Sopra: Anche San presso Nava, forse leggibile, ma l’aver ritrovato nei in Piemonte poteva anche dirigersi Bernardo viene venerato appartenevano a un ospizio pressi alcune monete d’epoca ro- verso la Pieve (di Teco) in valle Ar- dai viaggiatori. dei Gerosolimitani. mana fa ben supporre che la stra- roscia e Ormea in val Tanaro vali- Questa è la sua cappella Sotto: Una chiesetta da che qui passava abbia avuto cando il colle San Bartolomeo e il sui prati fra e il colle un po' abbandonata presso una certa importanza. colle di Nava, seguendo cioè il di Nava. Villa di , Più evidente è la funzione della percorso dell’attuale statale 28. Al centro: I ruderi lungo la via del sale detta cappelletta di Santa Brigida sopra Prima di arrivare al San Bartolo- della chiesa di San Raffaele, "delle Prealbe". Bellissimi, frazione di Dolcedo: qui meo, dal 1633 aveva la possibilità 75 DEVOZIONE TRADIZIONI

di riposare nell’ospizio dei pellegri- cativi: la chiesetta di San Bernardo ni edificato accanto al santuario lungo la strada che da Armo porta della Madonna delle Vigne; non al colle di Nava, in un silente prato era un grande edificio ma posse- d’alta quota, e i ruderi dell’abside deva una vasca sempre ricca d’ac- romanica della chiesa di San Raf- qua corrente. faele, in un prato a margine della Al di là del passo c’era l’animato statale verso Ponte di Nava, che centro mercantile di Pieve, nato apparteneva forse a un ospizio dei come pagus romano, sviluppatosi Cavalieri Gerosolimitani. poi intorno alla pieve, appunto, e Durante i secoli dal Duecento alla cresciuto col commercio e con l’in- fine del Settecento i Savoia hanno dustria del cuoio, della carta, del a lungo cercato di controllare al- sapone e dell’olio, con la sua bella meno una strada che dall’enclave strada centrale porticata. Qui si in- di Oneglia, porto sabaudo circon- crociavano la citata via che da dato da terre genovesi, conduces- Oneglia saliva in val Tanaro con se alla val Tanaro e quindi al Pie- quella che risaliva la valle Arro- monte senza passare su terre ge- scia, ed era un importante luogo di novesi. Non ci riuscirono mai del mercato e di controllo militare della tutto, ma i loro mercanti potevano regione. Nel 1402 venne fondato il almeno evitare di transitare per Venerabile Ospitale di San Lazza- Pieve prendendo una via che at- ro, alla periferia del borgo, di cui è traverso Oneglia salisse al Maro e ben conservato il portale con l’An- a Cènova, terre anch’esse sabau- nunciazione scolpita dai maestri de, e scendesse in val Tanaro at- lapicidi di Cènova. traverso Pornassio, feudo il cui La valle Arroscia, che collegava il possesso era conteso fra Savoia potente comune di Albenga con e Repubblica di Genova, e su cui l’entroterra alpino, è ricca di luoghi quindi i diritti di controllo delle di culto lungo le sue strade: capo- merci erano quantomeno discuti- lavoro artistico è la chiesa di San bili. Il passaggio del torrente Ar- Pantaleo lungo la strada fra roscia avveniva nella località e Pieve, sorta nel Mille ma trasfor- Ponti di Pornassio, che divenne mata nel ‘400 e ancora nel ‘600. così un animato centro di transito Questa chiesa, con la colonna e commercio, e conserva botte- esterna con capitello e gli affreschi ghe, portali con iscrizioni e date del portico quattrocentesco opera di diverse epoche, un mulino e di Pietro Guido da Ranzo col figlio logge coperte. Giorgio, è certo una delle più belle Spostiamoci ora in valle Argenti- del Ponente. Sorge in un punto in na: giù in basso, a , il cui la valle è stretta e profonda, la ponte di Santa Lucia scavalca il strada tortuosa e a picco, e l’aiuto torrente e dava accesso al pae- di Dio giunge gradito al viandante. se attraverso la porta omonima. Sul versante sinistro della valle Ar- Il ponte è del 1555 e sorregge la roscia, accanto ai ruderi del castel- cappella del 1605 dedicata alla lo di Aquila d’Arroscia, sorge la santa, nella quale si sottopassa- cappella di San Giacomo, un no- va prima di entrare nel borgo. me che è un programma: qui infatti Risalendo la valle, Molini di Trio- passa la strada che scende nei ra sorse all’incrocio di antichi Sopra: All'ingresso valle Argentina, conduce boschi di Caprauna verso il torren- percorsi proprio ai piedi delle di Badalucco, ecco il ponte al passo di Teglia e al borgo te Pennavaira, in una valle abitata montagne che chiudono la valle e la cappelletta di Santa di in valle Arroscia. e attraversata dall’uomo già nella e sulle quali si arrampicano le Lucia. Sotto: Gli affreschi preistoria. strade che proseguono verso Al centro: La cappella che decorano l'interno Lungo i percorsi che da Pieve sali- nord. Lungo la via che sale a di San Rocco, lungo della cappella di San vano verso la val Tanaro troviamo nord-est verso il passo di Teglia la vertiginosa strada Bernardo, lungo la strada almeno due edifici religiosi signifi- e scende poi in valle Arroscia, che da Andagna, nell'alta del passo di Teglia. DEVOZIONE 76 TRADIZIONI

In alto a sinistra: Uno scorcio di Ponti di Pornassio, importante centro lungo la via "delle Prealbe", preferita dai mercanti piemontesi diretti al porto di Oneglia. In alto a destra: Ciò che resta delle cappelle e chiesette distribuite lungo la via che dalla val Roia scendeva a e . Al centro a sinistra: Madonna del Buon Viaggio presso . Al centro a destra: Nostra Signora del Fontan in val Roia. Sotto: Il ponte di Loreto, poco lontano da Triora e vicino al roccione "delle saline", è oggi assai famoso come trampolino per il salto con l'elastico.

A fronte Sopra: Il massimo capolavoro di Giovanni Canavesio è certamente il Giudizio Universale che dipinse nella Chiesa di Nostra Signora del Fontan in val Roia. Sotto: L'altare della Madonna della Consortia de li Foresti nella parrocchiale di San Marco a . 77 DEVOZIONE TRADIZIONI

presso la frazione di Andagna, si la sua opera il 12 ottobre 1492, trovano tre cappelle fornite di mentre molte miglia più a occi- porticato per il ricovero dei vian- dente un certo Cristoforo Colom- danti, dedicate a San Rocco (al- bo scopriva l’America. tra figura di santo pellegrino), Chi scendeva dalla val Roia po- San Bernardo e Santa Brigida. teva passare nella bassa val San Bernardo è molto interes- Nervia presso Rocchetta Nervi- sante perché ha le pareti deco- na, e lungo questo percorso so- rate da affreschi del Quattrocen- no ancora visibili i resti di alcuni to con scene della Passione di edifici religiosi e della chiesetta Cristo, i Sette Peccati Capitali e monastica di Santa Lucia dove la Sfilata delle Virtù. pare vi fosse un ricovero per i In direzione opposta, verso ove- pellegrini. Altri ricoveri per gli or- st, verso il crinale che conduce mai stanchi viaggiatori si trova- in val Roia, nel territorio di Triora vano presso la costa: a Ventimi- si possono ricordare la cappella glia v’era l’Ospizio dei benedetti- della Madonna del Buon Viag- ni di Sant’Onorato presso la cap- gio, legata alle celebrazioni del pella di San Michele, uno dei più 24 giugno per onorare San Gio- antichi della regione, citato già vanni Battista, qui venerato co- nel 954; a Camporosso, nella me patrono dei pastori, e il san- parrocchiale di San Marco, c’è tuario della Madonna di Loreto, l’altare della Consorzia, nome di costruito su un roccione detto una associazione religiosa, la “delle saline” perché quello era Madonna della Consortia de li un luogo dove il sale portato dal- foresti, che si occupava di assi- la costa veniva scambiato con le stenza ai viaggiatori. Infine merci giunte dal Piemonte attra- , e il nome dice tutto: verso la Strada Marenca e le qui c’erano l’ospitale eponimo dei sue diramazioni. Cavalieri Gerosolimitani, la casa Attraverso il passo di Collarden- del pellegrino al santuario delle te e la Bassa di Sanson era ed è Porrette e l’ospedale di Santa Ma- ancora facile passare dall’alta ria della Ruota verso . valle Argentina all’alta val Roia. Insomma, a chi aveva attraversa- A mezza quota, nel comune di to le Alpi, sfidando lupi, tormente La Brigue, la ex-Briga Marittima, e banditi, la Riviera dava il benve- la chiesetta di Notre Dame des nuto coi suoi colori, il sole, e Fontaines (Nostra Signora del un’efficiente rete di strutture al- Fontan) è una meraviglia per va- berghiere. Proprio come oggi. rie ragioni: l’ambiente nel quale è inserita, un boschetto ai margi- Bibliografia ni di un torrente freschissimo; il Valli Argentina e Armea, Valli di Albenga, porticato sottostante il piazzale Valli di Sanremo e Ventimiglia, Valli di Im- peria, a cura di Giovanni Meriana, Sagep, destinato alla sosta dei mulattie- Genova, 1990-1992 ri; e lo stupendo ciclo di affreschi Sui sentieri dell’arte intorno al 1492 nel Po- nente Ligure, catalogo della mostra fotogra- dell’interno, che sono valsi alla fica con contributi di M. Teresa Verda, chiesetta l’appellativo di Cappel- Gianni De Moro, P. Emilio Taviani, Enzo la Sistina delle Alpi Marittime, Bernardini, Imperia, 1993 Nilo Calvini e Antonio Cuggè, Gli antichi che descrivono il Giudizio Uni- percorsi del sale, Dominici Editore, Imperia, versale, la Passione di Cristo e 1995 Nico Orengo, Il salto dell’acciuga, Giulio Ei- la Vita della Vergine, dipinti nella naudi Editore, Torino, 1997 seconda metà del Quattrocento Con i pellegrini lungo i percorsi e le tappe della Liguria medievale, a cura della Regio- da Giovanni Balleison (forse) e ne Liguria, De Agostini, Novara, 1998 da Giovanni Canavesio, pittore Strade nuove per Vie antiche, Touring Club Italiano, Milano, 1999 piemontese molto attivo nel Po- Gian Antonio Dall’Aglio, Liguria Guida, 25 nente ligure, che terminò e firmò percorsi in auto, Sagep, Genova, 2000