Pregare Viaggiando Un Cenno Sui Luoghi Di Culto Lungo Le Strade Dell’Estremo Ponente Ligure
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DEVOZIONE 68 TRADIZIONI Pregare viaggiando Un cenno sui luoghi di culto lungo le strade dell’estremo Ponente ligure Gian Antonio Dall’Aglio 69 DEVOZIONE TRADIZIONI Da ben prima di diventare Sapiens l’uomo viaggia. Dai tempi remoti in cui qualche nostro bis-bis-bis antenato lasciò le savane del Rift africano per avventurarsi oltre la piatta linea dell’orizzonte di acacie ed erbe alte oppure, a vederla in chiave biblica, da quando Yahwè scacciò Adamo ed Eva dal Paradiso ordinando loro di andare a lavorare la terra dalla quale erano stati tratti... DEVOZIONE 70 TRADIZIONI La cappella di Santa Brigida, sulla strada del Monte Faudo sopra Dolcedo, s'erge solitaria e panoramica all'incrocio di alcuni percorsi pastorali. A fronte L'Agnus Dei scolpito sulla facciata della cappella di Santa Brigida del Monte Faudo. La bianca cappella di Monte Acquarone, sopra Lucinasco, segnalava agli stanchi viaggiatori della Strada Marenca che il mare, la meta, era ormai prossimo. Un pilone votivo presso il santuario di Nostra Signora delle Vigne di Caravonica. di strada ne ha fatta, que- dunque per portar guerra o per pretendendo di essere universali, sto primate mingherlino e sfruttamento economico. Vengono sono intrinsecamente viaggiatrici: E spelacchiato, partendo da poi i viaggi per necessità o per la- “andate per tutto il mondo e predi- quelle savane calde per occupare voro: lavoro è quello dei mercanti cate il vangelo ad ogni creatura” tutto il pianeta fino alle terre più e dei commercianti, necessità è (Marco 16,15): e per ogni buon inospitali, lo spazio intorno alla quella di fuggire da terre diventate musulmano il pellegrinaggio alla Terra e la superficie della Luna. inospitali per l’ostilità della natura, Mecca è doveroso almeno una Adesso sta pensando ad andare per la troppa povertà, per carestia, volta nella vita. Per rimanere in su Marte, nientepopodimeno! malattie, violenza e intolleranza di ambito ligure, già i nostri scono- chi quelle terre domina e governa. sciuti antenati preistorici che i Ro- Perché si viaggia? Per molte ra- E qui più che di viaggi strictu sen- mani chiamarono Ligures o Am- gioni, tutte valide, non tutte affasci- so si può parlare di migrazioni e di brones avevano scelto alcune nanti, ma non tutto è gioia nella vi- deportazioni, cose assai differenti montagne, il Bego all’estremo po- ta. Il viaggio più gratificante è quel- dai veri viaggi. nente, il Beigua al centro dell’arco lo fatto per curiosità, per sete e fa- Infine si viaggia per pregare. Il pel- regionale e il Sagro (sacro?) a le- Alle pagine precedenti me di conoscenza, alla ricerca di legrinaggio è pratica importante in vante, sulle Apuane, come luoghi Imperia, località Clavi. terre sconosciute, di popoli nuovi, tutte le religioni: cristiani, ebrei, in- di particolare sacralità. Non mi Cappella di San Martino di paesaggi mai visti. Ma la pura duisti, buddisti eccetera, per ogni sembra azzardato pensare che presso il ponte medievale curiosità intellettuale per l’ignoto è religione il Divino predilige luoghi compissero qualche sorta di pelle- sul torrente Prino, dote rara, e raramente va disgiun- particolari per manifestarsi ai fedeli grinaggio a queste cime. Anzi, la testimonianza di una ta da altre motivazioni meno disin- ed essere venerato. D’altra parte, presenza di graffiti rupestri e sta- viabilità antica, forse teressate, come la brama di ric- almeno le due principali religioni tue stele nelle aree ad esse circo- romana, ormai scomparsa. chezze e di conquista. E si viaggia monoteiste, Cristianesimo e Islam, stanti rafforza questa ipotesi. 71 DEVOZIONE TRADIZIONI Ma viaggiare è difficile e pericolo- piccola regione un po’ marina e so, e per arrivare sani e salvi alla molto alpina. meta, sia un santuario, un merca- Per spostarsi sono necessarie le to, una nuova patria o una nuova strade, e ce ne sono di diversi tipi: provincia dell’impero, è assai utile le più antiche sono quelle che so- l’aiuto di Dio, degli Dei. Perché du- gliono definirsi “del sale”, o “ma- rante il tragitto bisogna difendersi renche”. Il significato è lo stesso, dalle insidie della natura, intempe- cambia solo il senso di marcia: rie, fiere, animali selvatici, malattie con “vie del sale” ci si riferisce al sconosciute, e naturalmente an- più importante dei prodotti che che dalla violenza degli uomini, lungo queste strade venivano tra- banditi di strada o soldati nemici. E sportati a scopo commerciale, il a ben vedere questo ragionamen- sale. Che dal mare era portato ai to è valido sia per i viaggi dei se- mercati dell’interno, verso la pia- coli passati sia per quelli di oggi: nura Padana. Il sale era oggetto per quanto il mondo si sia fatto pic- di guadagno e simbolo di potenza cino picciò e oggi si impieghi per già dai tempi preistorici e chi lo andare in Australia in aereo meno produceva o lo commerciava era tempo di quanto ne occorresse un “Signore”, degno di rispetto. E duecento anni fa per spostarsi da chi controllava le sue vie aveva a Genova a Roma in carrozza, pur- disposizione una fonte di potere e tuttavia i pericoli restano: dai bana- di guadagno non da poco, poten- li furti del portafoglio alle varie “ma- do organizzare stazioni di posta, ledizioni” di Montezuma piuttosto depositi merci e far pagare pe- che di Tamerlano che colpiscono i daggi ai carichi in transito. deboli intestini delle nostre ricche Dicendo vie marenche ci riferiamo pance del Primo Mondo quando al mare come capolinea di queste scendiamo nel Terzo; per tacer di strade, il mare cui giungevano i incidenti aerei, assalti di guerriglie- prodotti dell’entroterra, grano, ce- ri, tifoni tropicali, scioperi dei con- reali, carni, manufatti vari, che i trollori di volo della Malpensa. popoli marinai non producevano e E mi chiedo quanti siano i viaggia- acquistavano in cambio proprio del tori moderni che non hanno mai sale e di altri beni di importazione pregato, invocato, imprecato e rin- provenienti dalle terre d’oltremare, graziato Dio in una delle sue mol- dal pesce ai minerali ferrosi alle teplici forme antropomorfe perché spezie ai tessuti esotici. Insomma, li aiutasse a uscire da qualche per un sacco di sale che saliva la guaio, per scampato pericolo o per via dei monti c’erano uno, due, grazia ricevuta. Che nonostante in- dieci sacchi di prodotti contadini e ternet, le carte di credito e i telefo- industriali che la scendevano. E in- nini, alla fin fine un angelo custode sieme al sale e al grano viaggiava- con occhi attenti e ali muscolose è no gli uomini; i mercanti certo, la protezione migliore contro i peri- spesso nella versione “illegale” del coli che si incontrano quando si è contrabbandiere, ma anche perso- lontani da casa. naggi che forse non erano giunti Ora, certo la Liguria di Ponente sulle spiagge della futura Riviera non è la giungla del Congo né le dei Fiori per camallar sale a dorso steppe della Bactriana, non oc- di mulo: qualche saraceno altome- corse mai la tempra di un Doctor dievale che, forse stufo per età e Livingstone o di un Marco Polo acciacchi di fare il razziatore di vil- per valicare il colle di Nava, ma laggi, si era trovato più pacifica oc- nel suo piccolo un po’ di attenzio- cupazione come pastore, contadi- ne e di fortuna erano richieste nei no, o commerciante di pesci ver- tempi andati anche per attraver- so i mercati delle valli alpine. Fa- sare le valli e i monti di questa vorendo così l’invenzione della DEVOZIONE 72 TRADIZIONI Il bel portale in ardesia bagna cauda, mirabile condimen- strade larghe, selciate e carrabili. per l’interno esisteva una efficiente dell'Ospitale to piemontese cui è indispensabi- Oddio, la Liguria mal si prestava tradizione di trasporto su mulo, per di San Lazzaro a Pieve le quel pesce così poco alpestre e alla costruzione delle grandi car- le merci, e a piedi o a cavallo per di Teco, scolpito dai maestri così poco logico in una cucina di rostrade romane, e qui infatti ne gli uomini; o, se si era nobili e ric- lapicidi di Cénova. terra che è l’acciuga. restano poche tracce. Della via chi a sufficienza, su portantine a Julia Augusta, antenata della mo- “trazione umana”. A braccia, in- San Pantaleo. Stupenda Accanto alle vie marenche, le vie derna statale Aurelia, vi sono po- somma. chiesa della valle Arroscia di transumanza. L’eterno rito del che e incerte tracce, come il la- Strade carrabili o no, su e giù per i nei pressi di Borghetto trasferimento del bestiame dal stricato che attraversa i giardini monti e le valli liguri viaggiavano d'Arroscia. piano all’alpe, dalle stalle invernali Hanbury alla Mortola, e c’è chi comunque, oltre ai pastori e ai di bassa quota ai pascoli estivi di oggi dubita che una strada costie- commercianti, i funzionari di stato, montagna ha tracciato una rete di ra romana continua sia mai esisti- gli amministratori pubblici, i soldati, sentieri attraverso i monti di tutta ta a ponente del porto di Vada tutte categorie professionali cui era la catena alpina ancora in parte Sabatia (Vado Ligure), dove l’Ae- necessario spostarsi per ragioni, percorsa oggidì da mandrie e milia Scauri raggiungeva il mare pacifiche o violente, di governo. greggi. E l’importanza di queste provenendo dalla città padana di vie pastorali era tale da scatenar Derthona (l’attuale Tortona). For- Infine le vie dei pellegrini. Del per- guerre per il loro controllo, come se l’insediamento romano nel Po- ché si viaggi in pellegrinaggio si è nel 1672 fra Ducato di Savoia e nente era più puntuale, e le stra- già detto; che andare a pregare Repubblica di Genova, tra le cui de collegavano soltanto le località Dio in luoghi particolari fosse cause v’era il controllo dei diritti di fra loro prossime, come la mansio un’attività pericolosa lo dice l’etimo pascolo sui terreni della Viozenna di Costa Balenae presso l’arma di del sostantivo pellegrino, affine se- in alta val Tanaro, contesi fra la Arma di Taggia con la villa che condo i linguisti ai termini pericolo genovese Pieve (di Teco) e la sa- esisteva sulla costa di Bussana, il ed esperienza, derivabili dalla radi- bauda Ormea, che davano an- porto alla foce del rio S.