Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2 - DCB/ SEZIONE ALPINI Periodico trimestrale Lug.|Ago.|Set. 2016 - Anno XXXIII - N.3 GORIZIA

SOTTO IL CASTELLO TRIVENETO 2016: L’IMPEGNO CONTINUA…

Dopo gli impegni associativi organiz- nione del Consiglio Direttivo Sezio- zati nei mesi da gennaio a maggio nale, iniziative che ci porteranno 2016, “Aspettando il Raduno… degli a concludere degnamente l’anno Alpini”, e culminati con il grande 2016, e precisamente: “Raduno Alpini del Triveneto e Adu- nata Nazionale della Julia” del 17, 18 18 OTTOBRE Presentazione e 19 giugno scorso, abbiamo trascor- del libro “TRA LE PIEGHE DI UNA so un meritato periodo di sosta per VITA”. Il Tenente INGRAVALLE e i ferie e per ricaricare le batterie. dimenticati uomini del “Valcamo- Ripresa l’attività, ci attendono ora nica” di Sergio Boem. Ingravalle gli appuntamenti e manifestazio- Ufficiale in s.p.e. del 9° Reggimen- ni già inserite nel calendario ANA, to Alpini è stato Presidente della mentre quelli legati al Raduno Tri- Sezione ANA di Gorizia nel secondo , sono stati definiti nella riu- dopoguerra. 1 – 4 NOVEMBRE 60a Edizione della Fiaccola Alpina della Fraternità da Timau a Osla- via e da qui a Redipuglia secondo il programma riportato a pagina 2.

27 NOVEMBRE 4a Edizione della “Calvario Alpin Run”.

29 NOVEMBRE Concerto del Conservatorio Statale J. Tomadini di , al Teatro G. Verdi a Gorizia, a chiusura dell’anno dedicato al centenario della “Presa di Gorizia” e del Raduno Triveneto degli Alpini.

Data e luogo da definire Presentazione del catalogo fotogra- fico del “Raduno Alpini Triveneto e Adunata Nazionale della Julia”. Paolo Verdoliva 2 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

a UDINE 12.00 12.05 Tempio Ossario 60 FIACCOLA ALPINA Accensione Fiamma per Valli Natisone DELLA FRATERNITÀ CARGNACCO 12.15 14.10 Tempio Dispersi in Russia 14.00 Omaggio Tomba Caduto Ignoto Timau – Oslavia – Redipuglia Accensione Fiamma per Cimiteri PROGRAMMA ORARIO di Pozzuolo e Terenzano Martedì, 1 novembre 2016 PALMANOVA 14.30 14.50 Monumento ai Caduti - Cimitero Austro-Ungarico Arrivo Partenza CERVIGNANO 15.00 15.10 Monumento all’Alpino TIMAU TEMPIO 7.55 Alzabandiera 8.00 S.Messa AQUILEIA 15.20 15.30 Tombe dei Militi Ignoti 8.50 Accensione Fiamma per Caporetto Accensione Fiamma per Prosecco, S.Giusto e Risiera S.Sabba, TIMAU 9.00 9.05 Monumento Portatrici Carniche Foiba di Basovizza PALUZZA 9.15 9.25 Monumento ai Caduti - Caserma GRADO 15.45 16.00 Cimitero - Lapide Caduti Marina Plozner-Mentil Accensione Fiamma per FOSSALON 16.10 16.25 Monumento ai Caduti Ravascletto, Val Degano, MONFALCONE 16.45 16.50 Monumento ai Caduti Val Pesarina, Val Pontaiba GORIZIA 17.10 17.15 Aereoporto - Lapide Caduti Aeronautica SUTRIO 9.30 9.35 Parco delle Rimembranze 17.20 17.30 Parco della Rimembranza PIANO D’ARTA 9.40 9.50 Monumento ai Caduti 18.00 Ossario di Oslavia ZUGLIO 9.55 10.00 Monumento ai Caduti Accensione Fiamma per Canale Venerdì, 4 novembre 2016 d’Incarojo Arrivo Partenza TOLMEZZO 10.10 10.30 Tempietto Caduti Alpini GORIZIA 8.00 Ossario di Oslavia Accensione Fiamma per Val Tagliamento LUCINICO 8.10 8.15 Monumento ai Caduti AMARO 10.45 10.50 Monumento ai Caduti MOSSA 8.25 8.30 Monumento ai Caduti Accensione Fiamma per Pontebba, CORMONS 8.40 8.45 Cimitero - Tomba cap. ZANI M.O.V.M. Moggio Udinese, Illegio, Resiutta, CORMONS 8.50 8.55 Monumento ai Caduti Cavazzo Carnico MEDEA 9.05 9.10 Ara PACIS MUNDI GEMONA 11.05 11.15 Cimitero - Lapide Caduti Austro- Ungarici ROMANS 9.20 9.30 Monumento ai Caduti Accensione Fiamma per Muris PETEANO 9.45 9.55 Monumento ai Carabinieri Caduti di Ragogna FOGLIANO 10.10 10.15 Cimitero Austro-Ungarico FELETTO UM. 11.40 11.45 Cimitero Militare Britannico REDIPUGLIA 10.25 Sacrario dei Centomila Nota: A discrezione delle Autorità Militari gli orari del 4 novembre potranno subire variazioni. SOTTO 3 N. 3 | 2016 IL CASTELLO AURELIO BARUZZI

Un lungo applauso ha salutato l’atterraggio ardimento ed intrapren- vittoria alle armi Italiane dei quattro paracadutisti della Folgore che denza, ha compiuto e per far questo pensa di l’8 agosto in piazza Vittoria hanno suggella- un’impresa – anzi, l’Im- poter sfruttare l’elemento to la cerimonia del centenario della Presa di presa – che ha dato un sorpresa, attaccando con Gorizia. I quattro parà sono scesi sulla piazza contributo importantissi- pochi uomini che si muo- sventolando un grande tricolore affiancato mo all’entrata delle trup- vano rapidi. dalle bandiere della Folgore e dell’Esercito, e pe Italiane a Gorizia. L’8 agosto, insieme a soli facendo puntare all’insù i nasi dei centinaia La VI Battaglia dell’Isonzo quattro uomini, si lancia di goriziani che non hanno voluto mancare era appena cominciata, e di corsa in direzione del l’appuntamento più atteso dell’intero calen- si combatteva dai monti sottopasso, e giunto nei dario predisposto in occasione del centenario. al mare, con un enorme pressi dello stesso ne tem- Una ricorrenza onorata anche dall’Esercito tributo di sangue da ambo pesta di bombe a mano che, oltre alla presenza di circa quattrocen- i fronti, e da parte Italiana l’apertura, disorientando to militari in piazza Vittoria, e al lancio dei c’era già un Eroe, un in- completamente i difenso- paracadutisti, ha dimostrato il proprio attac- valido senza una gamba, ri, che credono di essere camento alla nostra città grazie alla parteci- un uomo che, pur di com- attaccati da forze nume- pazione alla cerimonia del Generale di Corpo battere, non aveva esitato di andare al Fronte ricamente superiori. D’Armata Alberto Primicerj, Comandante del- con una stampella e di andare all’assalto con È un attimo e ben duecento austriaci si arren- le Forze Operative Terrestri. i suoi commilitoni, il Bersagliere Enrico Toti. dono a Aurelio Baruzzi e ai suoi uomini! Presente anche il sottosegretario alla Difesa A Gorizia, sul Calvario, i fanti delle brigate Alla fine riuscirà a consegnare, oltre ai due- Domenico Rossi. La giornata si è aperta alle “CASALE” e “PAVIA”, assieme a tantissimi altri cento prigionieri anche due cannoni, diverse in piazza Vittoria con l’alzabandiera solenne uomini, si stanno dissanguando per poter for- mitragliatrici e una discreta quantità di ma- e al termine della cerimonia si è svolta la pa- zare la mano ed entrare finalmente a Gorizia. teriale bellico. rata lungo via Oberdan e Corso Verdi, fino a Dopo due giorni di assalti ripetuti e migliaia Ma Baruzzi come detto è giovane, intra- via Diaz e via Rismondo, per arrivare in piazza di uomini rimasti sul terreno, Gorizia è a un prendente e anche un po’ pazzo; non pago Cesare Battisti. passo, eppure è ancora irraggiungibile e giace, di quanto appena fatto egli supera a guado Un eroe è una persona che, in determinate bellissima seppur ferita e violata, in riva all’I- l’Isonzo, riesce a raggiungere la Stazione circostanze, compie un atto che normalmente sonzo. meridionale della Ferrovia e issa sopra il tetto non commetterebbe, mettendo spesso a rischio In queste ore convulse la battaglia si svolge in- un Tricolore, comprato poco tempo prima a la propria vita per salvarne altre o per portare torno alla zona sud, e proprio in questa zona Cormons. Per questo gesto Baruzzi verrà deco- a termine un compito che nessun’altro può o un varco potrebbe essere rappresentato dal rato con la Medaglia d’Oro concessagli motu vuole fare. sottopassaggio ferroviario di Piedimonte del proprio dal Re Vittorio Emanuele III l’undici Questo può accadere sia in pace che in guerra, Podgora, alle porte della città; una penetra- settembre dal Duca d’Aosta in persona. nei più svariati campi, ma comunque sia e per zione in quel punto, potrebbe mettere in crisi qualunque ragione succeda alla fine gli eroi, l’intero dispositivo difensivo austriaco. Si dice che di fronte all’impossibile ci si debba i veri eroi, sono pochi, veramente pochi, da Ed è qui che entra in scena il S.Ten Baruzzi fermare. contarsi sulle dita delle mani. da Lugo di Romagna, concittadino dell’Asso Ma, a volte, di fronte all’impossibile, arriva un Aurelio Baruzzi è uno di questi pochi. dei cieli Francesco Baracca. Dotato di vigore, uomo che va oltre anche l’impossibile. Egli è stato definito a ragione “l’Eroe di Go- capacità tattiche e felici intuizioni egli ca- Arriva un’eroe. rizia”, in quanto cent’anni fa, con coraggio, pisce che colpire in quel punto può dare la Roberto Buffolini 4 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016 CENTENARIO DELLA “PRESA DI GORIZIA” PIAZZA DELLA VITTORIA GREMITA PER LA CERIMONIA MILITARE

Una Gorizia delle grandi occasioni quella che ha ospitato l’8 agosto scorso in piazza della Vittoria, la cerimonia militare per la commemo- razione del centenario dell’annessione della città all’allora Regno d’I- talia. Ad essere inquadrati, un reggimento di formazione della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del ” composto da: la Fanfara della Bri- gata di Cavalleria, uno squadrone del reggimento “Genova Cavalleria” (4°), una compagnia del reggimento Logistico “Pozzuolo del Friuli”, una compagnia del Terzo reggimento Genio Guastatori e un drappello a cavallo del reggimento “Genova Cavalleria”. La Bandiera di Guerra del 28° reggimento “Pavia” con sede a Pesaro, depositario delle tradi- zioni dei “Verdi di Gorizia”, l’Unità di Fanteria che per prima entrò in città all’alba dell’ 8 agosto 1916 ha nuovamente ricevuto gli onori e sventolato per le strade della città. Numerose le autorità civili e militari presenti: il Sottosegretario di Stato alla Difesa Onorevole Domenico Ros- si, il Comandante delle Forze Operative Terrestri dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Alberto Primicerj, la Presidente della regione Debora Serrachiani, il Sindaco di Gorizia Ettore Romoli, il Comandante la Brigata di Cavalleria Pozzuolo del Friuli Gen. Ugo Cillo, il Comandate la Brigata Alpina Julia Gen. Paolo Fabbri, il Prefetto di Gorizia dott. Isabella Alberti e tanti altri. Il sindaco della città ha dato lettura del messaggio del Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Momento particolarmente emozionante l’arrivo al centro della piazza di quattro paracadutisti dell’Esercito con il Tricolore. La celebrazione ha avuto termine con uno sfilamento per le vie del- la città al quale hanno partecipato i reparti in armi e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, tra le quali molti Vessilli e numerosissimi Gagliardetti dell’Associazione Nazionale Alpini. La giornata è terminata con il concerto della Banda dell’Esercito al Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” di Gorizia. SOTTO 5 N. 3 | 2016 IL CASTELLO LA MOSTRA DELL’ESERCITO “FEDE E VALORE” AL MUSEO DI SANTA CHIARA DI GORIZIA

Inaugurata lunedì 25 luglio al Museo di Santa Grazie alla collaborazione dell’Associazione Chiara di Gorizia la mostra itinerante “Fede e Nazionale Arma di Cavalleria sono esposte Valore” dello Stato Maggiore dell’Esercito. uniformi, copricapi e cimeli dei più impor- L’evento fa parte del quadro dell’iniziative tanti Reggimenti di Cavalleria. della Forza Armata e dal Comune per le cele- L’ingegnere Bruno Pascoli dell’Associazione brazioni del centenario della presa di Gorizia. Isonzo, inoltre, ha messo a disposizione alcu- A tagliare il nastro il Comandante della Briga- ne delle prime pagine originali della “Dome- ta di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” Generale nica del Corriere” degli anni 1915-18. Ugo Cillo e il Sindaco di Gorizia Ettore Romo- L’evento è stato realizzato anche grazie alla li. La mostra incentrata sulla Grande Guerra collaborazione dell’Associazione Nazionale ha un percorso dove è possibile ripercorrere i Alpini, Sezione di Gorizia, che ha condiviso gli momenti e i personaggi salienti del periodo spazi espositivi. storico.

CONTINUA LA RACCOLTA FONDI PER LA “CAMPANA CHIARA” DI OSLAVIA

La Sezione ANA di Gorizia propone un’iniziativa di raccolta fondi per il L’iniziativa di recupero, tramite una raccolta di fondi, è stata da noi ripristino della “Campana Chiara”, sita presso il Sacrario di Oslavia, fortemente voluta assieme al Comune di Gorizia e al Commissariato che ogni sera al tramonto con i suoi rintocchi ricordava tutti i Caduti. Onorcaduti. “Chiara” nasce per volontà di tre alpini: Ferruccio Bernardis, Sindaco Le elargizioni che vorrete inviarci saranno consegnate a Onorcaduti di Gorizia, Paolo Caccia Dominioni, Socio della Sezione ANA di Gorizia in modo da esser utilizzate per i lavori necessari al ripristino della che progettò il manufatto che venne realizzato in massima parte con campana. le offerte giunte da ogni parte d’Italia. Un altro Alpino, il Gen. Ricagno, Di seguito si indicano gli estremi del conto corrente bancario intestato che comandò la “Divisione Julia” in Russia, all’epoca Commissario alla Sezione e l’IBAN per il versamento delle elargizioni: per le Onoranze ai Caduti, ne facilitò l’esecuzione “per quanto di sua competenza” ed assicurò un contributo per il completamento dei lavori. Sono ormai diversi anni che non fa sentire la sua “voce” a causa di ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI problemi alla struttura portante, che risulta instabile. SEZIONE DI GORIZIA VIA C. DE MORELLI, 24 34170 GORIZIA

CODICE IBAN: IT 05 S 08622 12403 008000000683 Causale: Offerta per Chiara Oslavia

Grazie per quanto potrete fare. Saluti alpini.

Paolo Verdoliva Presidente della Sezione 6 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016 PRESA DI GORIZIA E “CALVARIO DIMENTICATO” Un raggruppamento di numerose associazioni isontine si sta occupando del Monte Calvario, e il 7 agosto, per il Centenario, ha guidato un’escursione sui luoghi dei combattimenti

C’è un raggruppamento di Associazioni che opera in modo silente e volonta- storico Paolo Iancis ha richiamato la lunga successione di vicende belliche rio per portare all’attenzione di tutti il Monte Calvario, tentando di sottrarlo religiose e di vita civile di cui il Calvario è stato testimone e protagonista al totale disinteresse e abbandono in cui si trova. Coagulando una crescente nei secoli, sempre “porta” di difficile conquista militare per chi voleva pas- attenzione e iniziative nate in vari ambienti associazionistici, anche ma non sare l’Isonzo. Presso i ruderi della chiesetta della SS. Trinità sul “naso di solo in occasione del Centenario della Grande Guerra e della Presa di Gori- Lucinico” Lino Visintin ha raccontato del rinvenimento dei resti avvenuto zia, Tarcisio Drosghig ha chiamato a raccolta tutti alcuni anni fa con il coordinamento della So- per concordare e coordinare attività e azioni, anche vrintendenza, ed ha illustrato l’esistenza e la sto- di lungo termine, volte a valorizzare un sito quasi ria di altre due chiesette, quella poco distante di sconosciuto alla maggior parte dei goriziani e degli San Pietro e la non più trovata di San Giovanni. isontini. Come ha infatti ricordato Paolo Rumiz Nel percorso, che alcuni han svolto in “nordic sull’edizione nazionale del quotidiano La Repub- walking” con l’istruttore Giorgio Furlanich, si blica lo scorso 8 agosto per il centenario della presa son visti resti di bunker della Guerra Fredda, e di Gorizia, il monte è “boscaglia abbandonata, ter- ci si è soffermati presso la tomba dei due Scipio reno devastato dai cinghiali, segnaletica inesisten- Slataper, padre e figlio. Elio Candussi del CAI Go- te. Ricoveri ostruiti di vegetazione e immondizia. rizia ha ricordato la genesi del raggruppamento Piste di motocross abusive. Si fa subito il conto con l’abbandono della me- delle Associazioni. Sono molte: la Primula; l’Ass. Associazioni Lucinico (ex moria”. La prima puntata dell’iniziativa corale sul “Calvario dimenticato” CdQ); la Protezione Civile; l’Ass. Cultura e Sport del Corpo Forestale; gli c’è stata domenica 7 agosto, un’escursione guidata e commentata aperta a Alpini di Gorizia e di Lucinico; il CAI (Seniores Gorizia e SAG Trieste); gli tutti sui luoghi teatro delle carneficine che cent’anni fa han fatto da preludio speleo della Seppenhofer; la Parrocchia di Lucinico; il coro Monte Sabotino. alla conquista di Gorizia. I numerosi partecipanti han percorso l’anello con Ci sono contatti con altri gruppi (l’Ass. Ricerca Storica Isonzo, il piccolo il supporto logistico dei Forestali della Stazione di Gorizia e guidati da vari Museo di Scienze di A. Comel, gruppi Scout) e c’è la vicinanza di Enti quali esperti, componenti delle Associazioni aderenti all’iniziativa. la Fondazione Carigo, la Camera di Commercio, la Cassa Rurale di Lucini- Silvo Stok del CAI SAG di Trieste ha ricordato interessanti particolari su- co. Chi vuol collaborare scriva a [email protected]: l’intento gli eventi bellici di quei primi giorni di agosto 2016, guidando tra l’altro è di proseguire il lavoro in difesa del “Calvario dimenticato”, per poter un il gruppo al cippo dedicato al st. C.A. Balzar qui caduto l’8 agosto 1916. giorno considerare storia e non più attualità le parole di Rumiz: “Torrette Luigi Barbana e Tarcisio Drosghig del Corpo Forestale hanno illustrato gli Sherman della Guerra Fredda abbandonate e non segnalate. La grotta di aspetti geofisici generali del Calvario, le specifiche specie arboree che s’in- una cannoniera occultata da un viticoltore per scongiurare vincoli della contravano prima del conflitto e quelle, spesso infestanti, cresciute sponta- Soprintendenza. Commoventi pezzi di reticolato inglobati dai carpini. Il neamente nel secolo di trascuratezza dopo la devastazione di quindici mesi tempo ha macinato tutto, spietatamente, non c’è più segno di nulla. Non di continui bombardamenti. Nella zona dell’Obelisco e delle Tre Croci lo c’è traccia di un’epoca. Calvario, capolinea della memoria”. SOTTO 7 N. 3 | 2016 IL CASTELLO

TRIVENETO: RICORDO DI GENNARO SALLUSTIO

Ogni guerra fa uscire allo scoperto i lati più cadere in mano nemica. Un Alpino che non nell’ambito del 90° anniversario di Fondazio- esaltanti, o più abbietti, dell’animo umano. mollerà mai di lottare e di sperare, fino alla ne della Sezione di Gorizia, avviene la prima Se da un lato infatti abbiamo gli esempi ecla- fine, fino al momento in cui verrà fatto prigio- presentazione del libro “GENNARO SALLU- tanti di persone che, senza preoccuparsi per la niero e risulterà disperso. Molti decenni dopo STIO. La vera storia di un eroe. Lettere propria incolumità e con sprezzo totale del pe- si ebbe la notizia della sua morte avvenuta nel dai Fronti Greco e Russo”, scritto da Ales- ricolo, compiono azioni spettacolari od eroi- campo di prigionia di Oranki nel marzo del sandro e Lorenzo Di Domenicantonio, curato che, che vanno dal conquistare una posizione 1943. Tali testimonianze di umanità ed inte- dallo stesso Presidente Verdoliva ed edito dalla imprendibile allo salva- grità sono suffragate e Sezione ANA di Gorizia. Dopo questo fortunato re vite umane, dall’al- sottolineate dalla fitta inizio non si ferma però l’opera di recupero tro troviamo oscure corrispondenza che il della memoria del Maggiore Sallustio, anzi, figure che, in nome Maggiore Sallustio ten- va avanti e alla grande! Nel dicembre 2015, in di un senso del dovere ne con la sua famiglia, occasione della conferenza stampa di presen- spinto all’estremo o più l’adorata moglie Mar- tazione del Raduno Alpini Triveneto e dell’A- semplicemente perchè cella ed i figli Giorgio e dunata Nazionale della “JULIA”, viene detto spinte dall’odio e dalla Liliana chiamata “Cici”. che il Comune di Gorizia, in ottemperanza cattiveria più abbietta, si rendono protagonisti Da questa corrispondenza traspare l’immenso alla richiesta fatta alla presentazione del libro, di crimini efferati ed aberranti verso i propri amore di Sallustio verso la sua bella e giovane ha deciso di dare l’assenso all’intitolazione di avversari o, peggio, verso la popolazione iner- moglie, ed è esemplificativo come, nel prosie- una via alla memoria dell’eroico Ufficiale. me. Tra questi due “estremi” troviamo esempi guo del tempo, con il trascorrere delle vicende Tale intitolazione, espletate le pratiche ne- di uomini, prima ancora che di soldati, i quali belliche, egli la chiami sempre maggiormente cessarie, è avvenuta proprio durante il Radu- intendono l’adempimento del proprio dovere “santa”, “santa Marcella”, come a sublimare no Triveneto, precisamente nella giornata di come una “missione”, nella quale fanno risal- in questa donna tutto il suo affetto e la sua sof- sabato 18 giugno 2016, ed il luogo prescelto tare sia le loro qualità prettamente guerresche ferenza, quasi angelicando la sua dolce metà. è stato uno dei controviali del Giardino Pub- e di senso del dovere ma anche, e forse in mi- Stesso affetto viene versato a profusione verso i blico di Corso Verdi, alla presenza del Laba- sura maggiore, le qualità umane, intime, di figli, affetto e preoccupa- ro Nazionale dell’ANA, cui questi uomini sono ricchi. Un chiarissimo zione affinché potessero forte di 209 M.O.V.M., ai esempio di quest’ultima categoria di persone è sempre avere ciò di cui Vessilli di numerose Se- senz’altro rappresentato dal Maggiore Genna- avevano bisogno. zioni, tra le quali ovvia- ro Sallustio da Molfetta, ultimo comandante Di questa splendida figu- mente spiccava quello del Btg. “L’AQUILA” in terra di Russia. ra di Uomo e di Alpino di Gorizia, con le sue 2 Pluridecorato eroe di due guerre, questo va- fino a poco tempo fa si M.O.V.M., ed altrettanti loroso ufficiale visse le ultime, drammatiche conosceva poco, come gagliardetti di gruppi vicende del famosissimo Battaglione formato spesso è capitato a tanti giunti da ogni dove. dalle dure e gentili genti d’Abruzzo che si dis- combattenti dell’ultima E, cosa più importante, sanguò a Seleny Jar, uscendone decimato ma guerra. Fortunatamente, a volte, il destino fa all’intitolazione erano presenti i figli Liliana invitto. Come sottolineato da diverse testimo- in modo che il ricordo di chi lo merita non (Cici) e Giorgio, figli adorati, emozionati e nianze dei soldati che lo ebbero come coman- venga disperso, anche se a distanza di anni: oltremodo felici. È un onore per la Sezio- dante il Maggiore Sallustio era un grande sol- nel nostro caso il destino si è manifestato nel ne ANA di Gorizia, e per tutte le Penne Nere dato, un Ufficiale “vicino ai suoi uomini che fortunato incontro tra il figlio del Maggiore che la compongono, aver potuto colmare la combatteva al loro fianco e non si tirava mai Sallustio, Giorgio, con il presidente della Se- “damnatio memoriae”, di riempire il vuoto indietro”, un Ufficiale capace di sostenere l’a- zione ANA di Gorizia Paolo Verdoliva, incon- che minacciava di cancellare il ricordo di una nimo dei propri uomini con caparbia e di sa- tro durante il quale, dopo forse troppo tempo splendida figura di persona che, con i propri per prendere sempre le giuste decisioni, anche ma finalmente venne alla luce il profilo di atti ed il proprio cuore, si merita sicuramente se drammatiche, come quella di distruggere la un grande Italiano. Dopo questo incontro le un posto tra gli Eroi e le Leggende degli Alpini. gloriosa Bandiera di Guerra pur di non farla cose prendono il verso giusto; nell’aprile 2013, Roberto Buffolini 8 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

INIZIATIVA NEGOZI PARÀ ALPINI E UNA NUOVA TORCIA “AMICI DEGLI ALPINI” INTERROGAZIONE PER LA FIACCOLA ALPINA Nei giorni del Raduno Triveneto di giugno IN SENATO DELLA FRATERNITÀ molti negozi, ristoranti e bar hanno aderito Unica nota stonata del Raduno è stata il man- Una delle idee lanciate in occasione del Ra- all’iniziativa “Amico degli Alpini”, ideata dal- cato lancio degli Alpini paracadutisti sull’area duno Triveneto di Gorizia è stata quella di far la Sezione ANA di Gorizia in collaborazione del campo sportivo Baiamonti. Era uno degli arrivare, nei luoghi dove si sono svolte le com- con Confcommercio Ascom. Chi ha aderito si appuntamenti più attesi, piatto forte di tutte memorazioni dei Caduti della Grande Guerra, è impegnato a rispettare i prezzi indicati nelle le adunate nazionali. A Gorizia invece “non una staffetta alpina che portasse una fiaccola locandine e a garantire un trattamento chiaro se pol” a causa del no dall’Enac di Venezia. I con cui accendere il braciere o un lume nel e trasparente agli alpini e a tutti i partecipanti motivi sarebbero stati il presunto ritardo con corso della cerimonia. al Raduno. Si tratta di un’iniziativa piena- il quale la domanda venne presentata e l’im- Un’iniziativa ispirata chiaramente da quan- mente riuscita grazie alla fattiva collabora- possibilità di utilizzare l’aeroporto di Gorizia. to avviene da decenni con la Fiaccola Alpina zione di molti. Da queste colonne un sentito Presente alle manifestazioni del Triveneto e della Fraternità da Timau a Oslavia e da qui e caloroso grazie agli esercenti che vi hanno venuta a conoscenza della questione, la sena- a Redipuglia durante le commemorazioni del aderito. Nei prossimi giorni agli aderenti trice Laura Fasiolo ha prontamente presentato mese di novembre. all’iniziativa verrà consegnato un’attestato di un’interrogazione in Senato al Ministro dei È nata così la “Fiaccola del Centenario” che partecipazione a ringraziamento e ricordo del Trasporti Graziano Del Rio. Nella risposta, Del ha toccato il cimitero austro-ungarico di Raduno Alpino. Rio evidenzia come, a fronte di alcuni ritardi Brazzano, il Sacrario di Oslavia, il Sacrario oggettivi e riscontrati da parte dell’organizza- di Caporetto, il Cimitero austro-ungarico di zione della manifestazione degli scorsi 18 e 19 Fogliano e il Sacrario dei Centomila di Re- giugno a Gorizia, riconosce pienamente che dipuglia. Numerosi i soci alpini che si sono il punto da noi sollevato sui tempi esagerati, messi a disposizione per ricoprire il ruolo di sine die della attuale normativa, devono essere tedofori. Tra questi Rino Di Giovanna, il quale superati e cosi sarà a breve in ragione della ha voluto onorare la memoria del caro ami- prossima emanazione (a noi annunciata) co alpino Giovanni Lampe, da poco “andato della versione B della Circolare ATM – 05A. avanti”, donando proprio la nuova torcia uti- LE CARTOLINE POSTALI L’auspicio è che davvero per il futuro chi vo- lizzata per il Triveneto: si tratta di un oggetto E L’ANNULLO DEL RADUNO glia organizzare manifestazioni simili non moderno e funzionale che verrà utilizzato nel- TRIVENETO debba essere schiavo della burocrazia come le prossime edizioni della Fiaccola. Tra gli oggetti più ricercati, ne sono state ven- accaduto agli alpini per il Triveneto. dute circa 8000, legati all’evento del Raduno Triveneto e Adunata nazionale della Julia di Gorizia sono state senza dubbio le 8 cartoline, con tanto di annullo postale, messe in vendita al sabato e alla domenica. I soggetti rappre- sentano, oltre al logo ufficiale e al manifesto, sei opere degli artisti soci della “Lapis”, molte delle quali sono state esposte nella mostra te- nutasi presso lo spazio messo a disposizione dalla Provincia di Gorizia presso la galleria di Corso Verdi. Il cofanetto con le cartoline tim- brate con l’annullo del Raduno, realizzato in collaborazione con Poste Italiane, è ancora disponibile presso la sede ANA di Gorizia. SOTTO 9 N. 3 | 2016 IL CASTELLO

TRIVENETO: GLI ALPINI E LA CITTADELLA

Nell’ambito del Raduno Alpini La mostra si è tenuta presso i presenza di centinaia di Alpini e All’esterno c’era ovviamente la Triveneto e Adunata Naziona- giardini di Corso Verdi, in pieno cittadini la mostra si è sviluppa- presenza anche del 3° Art. Mon- le della Julia tenutosi lo scorso centro, vicino al luogo dove poi si ta lungo alcune tende di ultima tagna, con un mortaio Thomson- giugno a Gorizia, oltre alle varie è svolta la spettacolare sfilata di concezione dove, assistiti dal Brandt TR61 da 120 mm a can- cerimonie ed alle mostre a tema domenica 19 giugno, incastona- personale della Brigata, si sono na rigata, in pratica un piccolo proposte, c’è stata un’altra bella ta tra alberi centenari e cespugli potuti ammirare diversi sistema pezzo d’artiglieria dalla gittata iniziativa che ha dato lustro al odorosi, un bella e rilassante d’armi e strumentazioni tecniche di 13 km. Inoltre erano presenti raduno stesso e reso felici amanti ambientazione. Inaugurata dalla in uso agli Alpini nei loro teatri sistemi di comunicazione, mezzi delle penne nere e semplici cu- Presidente della Regione FVG on. operativi sparsi per il mondo. cingolati per muoversi nella neve riosi. L’iniziativa di cui parliamo Debora Serracchiani, attorniata Ecco quindi le varie armi, indi- e nei scenari più impervi, oltre ad è la mostra statica della Brigata dall’intera Giunta Regionale, ve- viduali e di reparto, a far bella equipaggiamento tattico e tecni- Alpina “Julia”, un piccolo ma si- nuta apposta a Gorizia ad omag- mostra di se; di particolare ri- co per le più disparate situazioni. gnificativo ed esaustivo spaccato giare gli Alpini, assieme al Presi- lievo c’era il fucile di precisione Un bel modo di mettere in mostra sul mondo degli Alpini proiettati dente Nazionale dell’ANA Favero, fucile Barrett M82 cal. 12,7 mm e sottolineare le capacità tecnico- nel XXI secolo, un periodo storico al Sindaco on. Ettore Romoli, al 50 BMG (12,7 × 99 mm NATO), operative di un corpo militare complicato, dove per destreggiar- Comandante la Brigata Alpina un mostro capace di colpire un amato in Italia e rispettato in si certamente servono determi- Julia Gen. Michele Risi, al Con- bersaglio a oltre un chilometro tutto il mondo per la sua profes- nazione e coraggio ma anche sigliere Nazionale Renato Cisilin, di distanza, e il nuovissimo fucile sionalità e la sua umanità. competenze ed attrezzature di al Presidente della Sezione ANA Beretta Arx 160 A1 cal. 5,56 mm, Roberto Buffolini prim’ordine. di Gorizia Paolo Verdoliva e alla dal incredibile peso di soli 3.5 kg. 10 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

ISTANTI TRA GLI ALPINI SOTTO 11 N. 3 | 2016 IL CASTELLO 12 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016 SOTTO 13 N. 3 | 2016 IL CASTELLO

ISTANTI TRA GLI ALPINI 14 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

Si è conclusa anche la mostra allestita presso il Museo di Santa Chiara a Gorizia in occasione del Raduno Alpini Triveneto e Adunata Nazionale della Julia dal titolo: “Julia, nomine tanto firmissi- ma - Alpini a Gorizia” ha avuto un notevole successo con oltre 2000 visitatori che hanno potuto ammirare il percorso espositivo con tutta una serie di divise alpine e di artiglieri dai primi anni del ‘900 agli anni ‘70, importanti divise storiche e cimeli appartenute ad Alpini in servizio nei Reparti Alpini di stanza a Gorizia nel pe- riodo dal 1920 all’8 settembre 1943, corredato da pannelli espositivi che narravano la storia del Corpo dalla fondazione ai giorni nostri. Un momento di cultura, perché alpinità non è solo rimboccarsi le maniche e dare una mano al prossimo ma anche saper conservare e tramandare le tradizioni alpine, che è stato reso possibile grazie al fondamentale supporto del Comune di Gorizia che ha concesso i suggestivi spazi del Museo, alla Brigata Alpina Julia che ha messo a disposizione i cimeli appartenuti a Gaetano Tavoni, Gennaro Sal- lustio, Attilio Colinelli e Peppino Prisco, alla Sig.ra Maia Monzani che ha prestato i cimeli del marito Antonio, a Cesare Lavizzari per la documentazione del nonno colonello Fausto Lavizzari Comandante del 9° Reggimento Alpini partito per il fronte russo da Gorizia e a Viviana Signorini per i scritti del nonno Colonnello Paolo Signo- rini, Comandante del 6° Reggimento Alpini della Tridentina, alla fondamentale collaborazione di Bruno Pascoli e Sergio Chersovani dell’Associazione “Isonzo” e alla Famiglia Cuzzi per aver dato i ci- meli appartenuti ad Amelio Cuzzi per l’allestimento della mostra e ai tanti soci alpini che hanno prestato la loro opera come allestitori e poi come sorveglianti durante gli orari di apertura. SOTTO 15 N. 3 | 2016 IL CASTELLO I GADGET DEL TRIVENETO In ogni evento sociale – festa, incontro, ma- magliette, tutte volute con la precisa volontà chi fosse interessato ci sono ancora diversi di nifestazione, ecc. - il tempo è scandito dalla di non far dimenticare una bellissima espe- questi ricordi presso la sede della Sezione ANA rapida successione, quasi a ritmo continuo, rienza, che sicuramente resterà nei cuori dei di Gorizia, in via Morelli 24 a Gorizia. Non fa- di attimi, emozioni, colori, sentimenti, il tutto Goriziani, degli Alpini e di tutti coloro che teveli scappare!!! intriso di gioia e profumato di sincera amici- hanno avuto la fortuna di parteciparvi. Per Roberto Buffolini zia. Questo è ancor di più vero quando si parla di una festa a carattere alpino, Adunata Na- zionale o raduno di Raggruppamento che sia, dove oltre a tutti questi sentimenti troviamo la nostalgia della gioventù passata, il ricordo di antiche battaglie combattute e di fratelli di trincea andati avanti, la felicità di ritrovare il commilitone che non si vedeva più da decen- ni. Ecco che, oltre agli incontri, alle risate ed ai pianti, alle fotografie e – perché no? – ai brindisi conditi da qualche allegra canta al- pina, viene voglia magari di portare con se a casa, una volta finita la festa e la sfilata, un piccolo ricordo, un attimo fermato nel tempo per dire “io c’ero”. Ecco che allora il ricordo diventa tangibile con l’acquisto di una meda- glia ricordo, di una cartolina, o di qualche al- tro souvenir che appunto fissi nel tempo e nel cuore le emozioni e le gioie viste ed assaporate. Anche a Gorizia, durante lo splendido Trivene- to e l’Adunata Nazionale della “JULIA” appe- na trascorsi, questo è avvenuto, e in maniera copiosa. Allo stand apposito infatti gli Alpini, con annessi parenti ed amici, hanno avuto la possibilità di fermare il tempo portando con se nello zaino diversi oggetti che hanno voluto simboleggiare e contraddistinguere la bellissi- ma manifestazione. Ecco quindi la medaglia, dorata e colorata, con in evidenza il cappello Alpino e lo stemma della “Divisione Miraco- lo”, oltre al logo del Triveneto in bella vista. Ma per l’occorrenza è stata fatta anche una bellissima tazza, sia mignon che in versione mug, bianca e con il logo dell’Adunata a far bella mostra di se, per spensierati brindisi serali o caldi caffelatte mattutini. E, come se non bastasse, ecco la spilla, anch’essa raffigu- rante il logo del Triveneto, o i distintivi, o le

MEDAGLIA RICORDO DEL RADUNO

Un particolare ringraziamento a Roberto Buffolini e signora per aver elargito una sostanziosa offerta per l’acquisto delle medaglie del Raduno. 16 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

MONFALCONE: MOSTRA FOTOGRAFICA IN ATTESA DEL RADUNO TRIVENETO

Nell’ambito delle che doveva fare. Il tutti gli alpini del Gruppo per quanto hanno attività di contorno giorno dopo l’opera dimostrato di saper fare in varie occasioni, al Raduno Trivene- era finita ed è a di- per ultima in occasione della grande festa di to degli Alpini del sposizione di chiun- inaugurazione della loro scuola a nome di “A. giugno scorso è sta- que vuole vederla. È Cuzzi”. In quell’occasione l’atrio della scuola to chiesto anche ai una persona squisita, ed i corridoi erano letteralmente coperti di di- gruppi di aderire con sempre pronto ad segni, fatti da loro, sul tema: “Gli Alpini”. Uno iniziative autonome ascoltare ed espri- spettacolo unico che valeva la pena, dopo un presso i comuni di mere il suo parere su anno, renderlo pubblico, pertanto la mostra residenza sul tema del raduno stesso. Il gruppo ogni argomento, capace a volte di trascinarti, era un’occasione da non tralasciare. I ragaz- di Monfalcone ha deciso di organizzare una senza accorgersi, nel satirico. Sergio Corsi, zi di questa scuola sono legati agli alpini del mostra fotografica presso il palazzetto veneto socio Amico degli al- Gruppo da lungo di Monfalcone con le opere del nostro artista pini, sempre presente tempo e precisamen- Dario Sanson, con la filatelia storica del nostro alle nostre manife- te da quando, grazie appassionato amico Sergio Corsi e con i disegni stazioni, anche se all’opera del nostro inerenti agli alpini sviluppati dai ragazzi della talvolta deve chieder socio Andato Avanti scuola primaria “A. Cuzzi” di Largo Isonzo. il permesso alla mo- Gregori Franco, sono La mostra inaugurata il 6 maggio con il taglio glie Sig.ra Franca, è state organizzate del nastro da parte del sindaco Sig.ra Silvia Al- un grande appassio- gite ed escursioni sul tran, è proseguita fino al 12 maggio con un af- nato di filatelia. Il nostro Carso lungo flusso buono di visitatori. Perché è organizzata suo stand alla mostra i sentieri che hanno con Dario Sanson, Sergio Corsi ed i ragazzi del- era composto da cartoline alpine d’epoca e fatto la storia e, colpiti da quanto vedevano e la scuola “Cuzzi”?? Dario Sanson è un grande recenti rigorosamente tutte con l’annullo po- che veniva loro raccontato, incominciarono a artista della pittura stale accompagnate memorizzare la cosa anche attraverso i disegni ed è conosciuto in da ritagli di articoli che venivano regolarmente archiviati a fine tutta la Sezione per di giornale inerenti anno conservando così un patrimonio cultu- le sue bozze sempre al motivo della car- rale enorme. Ovviamente noi eravamo sempre presenti tra le pagine tolina stessa. Per lui invitati alle loro feste scolastiche di inizio e fine di questo giornale, non esiste mostra, anno e per le festività intermedie consolidando ma stavolta abbiamo adunata o raduno di così il rapporto di amicizia. Questo rapporto di voluto scoprire cosa qualunque tipo sen- amicizia ci ha convinti prima a donare alla nasconde nel suo ar- za far la fila davanti scuola la bandiera nazionale nuova e di segui- chivio personale ed è i tavoli dell’annullo to ad intraprendere l’iniziativa di intitolazione così che sono saltate fuori opere mai viste di postale per fare scorta di quanto gli piace per della scuola al Ten.Coll. Amelio Cuzzi. In con- paesaggi, centri curiosi di vari paesetti circo- rifornire il suo archivio domestico. Amante di clusione si può definire che assieme al grande stanti, ritratti a non finire, ecc. ecc. Mi ricordo un buon bicchiere di Dario Sanson ed al quando doveva rifare l’affresco esterno della vino rosso (non nero) buon Amico Sergio nostra sede, gli avevo promesso che gli avrei sa rendersi simpatico Corsi anche i ragazzi preparato la parete in poco tempo e mentre e collaborativo in della primaria “Cuz- spennellavo ho udito una voce alle spalle che ogni occasione. I zi” hanno avuto il diceva: “iera ora che te la ga finida”. Era lui ragazzi della scuola loro momento di in bicicletta che mi stava osservando da chi sa primaria “A.Cuzzi” gloria del tutto me- quanto tempo. Dopo due ore era già sull’im- di Largo Isonzo sono ritato. palcatura che tracciava i contorni dell’opera entrati nel cuore di Aldo SOTTO 17 N. 3 | 2016 IL CASTELLO

PADRE ENZO POIANA È TORNATO ALLA “CASA DEL PADRE” Di seguito si riporta l’omelia letta da don Maurizio Qualizza durante la Santa Messa di suffragio concelebrata nella Chiesa di Corona di Mariano del Friuli il 19 agosto 2016

Questi pensieri li ho scritti per una Messa detto da chi vi ha partecipato che ha parlato gioivo anche se mi sentivo ancor più piccolo e che avevamo programmato per ieri sera, poi di cielo, forse quel cielo nel cuore già lo pre- povero… Chissà avrai pensato anche tu pre- i funerali sono stati anticipati e, dopo ciò gustava, già pregustava la bellezza che l’opera parando la predica per l’Assunta che per chi che abbiamo vissuto ieri a che Dio ha fatto in Maria crede il Magnificat di Maria, non proiettata Padova, la Basilica traboc- non poteva concludersi verso una speranza futura, ma afferma una cante come nel giorno di nella terra, ma nel mistero realtà sicuramente attuata: ha rovesciato, Sant’Antonio… il sentire indicibile della sua Assun- non rovescerà! Questo potere bello, positivo, a l’affetto corale venuto da zione. favore dell’uomo lo possiamo già contempla- ogni parte del mondo… Il Signore ci ha donato re con gli occhi della Fede, così come Abramo mi riesce ancor più diffici- in Maria, in sua Madre il ha potuto ‘vedere’ da lontano la realizzazione le… ma ci provo. È indub- modello di ogni credente, della promessa. Ora tu vedi che davvero il Si- biamente difficile per me la sorella nella fede… la gnore Gesù ha rovesciato nell’amore le nostre parlare questa sera, me l’ha storia di una vita riuscita! contraddizioni, che la sua misericordia è in- chiesto con delicatezza don Ecco Enzo carissimo, che finita e tutto abbraccia, ora anche tu vedi e Michele, martedì scorso…, dall’alto ci vedi e ci ascol- gusti, non da lontano come Abramo, ma dal eravamo entrati insieme in ti, anche la tua vita è stata di dentro quella Terra promessa che è il suo Seminario 42 anni fa, era- una vita riuscita anche se Regno, il Paradiso per il quale ti sei dato tutto vamo ambedue timorosi di bussare a quella noi ci chiediamo il perché della sua brevità, fino allo sfiancamento… perché ieri sì, più di porta del Rettore, e Enzo mi disse “dut’al plui potevi fare ancora tanto bene mi ha detto qualche frate in confidenza mi ha detto: reg- ni manda a ciasa..” ma poi lui ci mise a no- appena appresa la triste notizia la tua mam- gere umanamente un così grande peso, girare stro agio...era don Ennio Tuni… ma… Ma i disegni del Signore non li cono- il mondo, organizzare quello che nessuno pri- Ogni tanto ricordavamo le cose fatte assieme, sciamo, le sue vie non sono le nostre vie, i ma aveva organizzato per Sant’Antonio, essere se volete anche le corse in bicicletta di prima suoi pensieri non sono i nostri pensieri. Sai… onnipresente per 3 mandati è sovraumano, il mattina dal Seminario di via Alviano fino a quando mi parlavi di fede, delle cose che ve- cuore non regge! Quante volte per l’amicizia Mossa per partecipare alla processione delle devi qui al Santo e che San Antonio ancora che avevamo mi permettevo di dirti, fermiti, Rogazioni… era un modo di sentirci sempre opera per questa nostra umanità bisognosa di polsa no sta fa cussì… ma fratelli e sorelle, con il popolo, con la gente… Poi Enzo uscì, misericordia e di aiuto, io mi stupivo della tua questo è l’amore, non essere officiali di una lasciò il Seminario, ma io non lo mollai, lo fede, della solidità della tua fede che mi faceva ong (come dice Papa Francesco). vedo ancora sul trattore nel campo e io lì a ricordare quella granitica del nostro padre e Tu probabilmente avevi fisso nella mente quel dirgli: Enzo no l’è par te, no l’è il to puest, amico Padre Bommarco e ne gioivo… sì ne pensiero: Il Figlio dell’Uomo non è venuto e così quando lavorava a Gorizia… la svolta gliela diede padre Bommarco che gli riaprì la via degli studi dicendogli: “La Diocesi ha un debito con te” e la strada alla vocazione. Ma avendo sperimentato nel convento di la bellezza della comunità lui si innamorò della vita francescana. Io che ero avanti rispetto a lui anche per due anni, poi in verità mi sono sentito sempre in- dietro, era lui il fratello maggiore, lui riusciva a fare cose più belle, più grandi, Roma, Trieste, Rettore del Santo… perché? Perché aveva un cuore grande come hanno scritto nella serata di martedì i suoi frati sul sito della Basilica… come è stato detto ieri nell’omelia dei fune- rali dal carissimo padre Provinciale, Giovanni Voltan. Il nostro padre Enzo ha celebrato qui la sua ultima Messa il giorno dell’Assunta, quasi a chiusura della sua “Prima Messa”, mi è stato 18 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

per essere servito ma per servire e dare la sua “passaggio” finale dell’Omelia del Provincia- vita… le che diceva così: “Il 15 agosto nella S. Messa L’altro giorno Maria ci ha invitato a sollevarci al tuo paese, Corona di Mariano del Friuli, verso il cielo e a cantare la nostra vita, la no- hai cantato la bellezza della Pasqua di Maria stra vita con Dio, a cantare il nostro Magnifi- Ss.ma nella sua Assunzione in cielo in corpo cat, con gioia, con convinzione, sentendoci ra- ed anima, hai salutato la mamma, sei tornato pire verso l’alto, insieme a Lei, che ci aspetta e dai frati nella Casa “S. Antonio a mare” (a Bi- che sarà lì, ad accoglierci quando, passati nel bione). La divina Provvidenza ha così disposto tunnel nero della morte, vedremo lo splendore -con una regia delicata e discreta- di prepa- della luce… e sarà per sempre! rarti all’Incontro e di donarti, tutt’insieme, i Ora Enzo tu vivi questa realtà della quale noi tuoi amori: la casa e la famiglia ove sei nato, il solo parliamo, anzi balbettiamo, tu la gusti fonte battesimale ove sei rinato come figlio di immerso in quell’amore infinito… Ora vedi Dio, l’altare della prima di tante messe come e vivi davvero quelle parole che il tuo amato sacerdote, la sempre invocata B. V. Maria, il Sant’Antonio ha detto prima di morire “Vedo tuo S. Antonio, i tuoi frati, i volti di tanti ami- il mio Signore, vedo il mio Signore” e quelle ci. “E infine la terza, un segno tanto eloquente parole ci danno tanta consolazione anche se per me. Martedì per tutta la mattinata gli sono ci manchi e ci mancherai, ciao Enzo e grazie stato vicino, era esposto per le 24 ore previste dell’amicizia, dell’affetto, della testimonianza per l’infarto, ancora sulla barella della Croce che ci hai dato. Rossa nella sala dei Vescovi al Santo. Ad un Ma vorrei concludere con tre espressioni rac- certo punto entra un uomo sugli ottant’anni colte ieri, una dal giornale che diceva così: con due bastoni… dai vestiti si capiva che era “Enzo era il volto bello della Chiesa, questo un povero… faceva fatica, è rimasto tanto volto di Chiesa milioni di pellegrini e perso- tempo seduto, poi si alza gli va vicino e gli nalità, me l’ha confermato ieri parlando con dice: “Enzo grazie per la tua carità!”, lo ba- lui il Sindaco di Padova, l’hanno incontrato cia sulla fronte e gli dice in friulano MANDI!” andando da Sant’Antonio, hanno incontrato dall’accento era padovano, ecco mi sono det- un vero figlio, il volto riflesso di Sant’Antonio. to, non abbiamo perso Enzo Rettore, ma Enzo, E non a caso ieri nell’omelia il Padre Provin- uomo di carità. ciale si è esposto in un forte parallelismo tra i due. Poi voglio qui richiamare il prezioso Il tuo amico di sempre, don Maurizio SOTTO 19 N. 3 | 2016 IL CASTELLO IL RICORDO DI PADRE ENZO di Giovanni Lugaresi

Fra la posta inevasa, perché pervenuta dopo la sua morte, nell’apposita casella nel convento del Santo a Padova, s’è trovata una busta gialla tipo commerciale con dentro un foglio e l’intestazione “Giovanni Pa- scoli”, in rosso: la fotocopia della famosa poesia “10 Agosto” che un vecchio amico di padre Enzo Poiana aveva spedito a mo’ di augurio per il suo onomastico. “San Lorenzo, io lo so perché tanto/ di stelle per l’aria tranquilla/ arde e cade, perché sì gran pianto/ nel concavo cielo sfavilla…”, con quel che segue. Un gesto augurale che il religioso non ha fatto in tempo ad avere perché già dal 7 agosto era per un po’ di riposo nella casa per ferie dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali a Bibione, e lì, in quel mare che gli è stato fatale il giorno dopo la festa dell’Assunta. Il vecchio amico che, seppure non Penna Nera, si permetteva di scrive- re al padre: “Reverendo Rettore del Santo / Caro amico “bocia” alpi- no…” aveva pensato per gli auguri onomastici proprio a quella triste testimoniare in tanti. Le sue iniziative anche oltre i confini nazionali, lirica pascoliana rievocante quel tremendo giorno in cui il padre del all’insegna di quel “Andate e predicate a tutte le genti” (nel nome, e poeta era stato assassinato, e senza pensare ovviamente che di lì a pochi con la reliquia di Sant’Antonio) sono state costanti del suo sacerdozio. giorni, la stella di padre Enzo sarebbe, in questo caso, caduta sì, fisica- Per non parlare della costante, intensa presenza in loco: sia per il Giu- mente, ma innalzata al cielo... gno Antoniano, sia per il collegamento (e incoraggiamento) a quelle Per tutti era Enzo (in famiglia) e/o padre Enzo, per cui una volta gli iniziative che nel nome del Santo venivano intraprese a vari livelli e chiedemmo, ma quale è il tuo nome? da vari sodalizi sul fronte della carità. Pensiamo al collegamento con i Laurentius Paulus - fu la risposta. Lorenzo Paolo, ma per tutti, ap- Volontari della Speranza di Rosolina e Padova ai quali aprì le porte del punto, era Enzo, nome più immediato, accattivante, come immediato e convento, anche materialmente, cioè mettendo a disposizione spazi per accattivante era lui, l’uomo, il frate. la sede e per l’autorimessa. Pensiamo a quella autentica novità (in ag- In occasione di quella morte improvvisa, il 16 agosto 2016, si era letto giunta alle altre caritative) denominata “Cena della Misericordia”, da sul Gazzettino che padre Poiana era stato un grande frate, perché era lui ideata e organizzata nei chiostri del convento (e a porte chiuse, lon- un grande uomo. Nulla di più vero. E la sua stessa biografia lo racconta. tano dagli strombazzamenti pubblicitari oggi tanto di moda) nell’anno Intanto l’aver respirato fra le mura domestiche di Corona di Mariano del Giubileo: cento poveri a tavola coi frati, e dai frati stessi serviti. Una del Friuli il culto antoniano, poi quella vocazione meditata a lungo iniziativa che padre Enzo aveva assicurato si sarebbe ripetuta nei “Giu- prima di indossare il nero saio dei frati minori conventuali. gno Antoniano” successivi. Al servizio militare fra gli alpini della Julia attribuiva lui stesso “il me- C’è da aggiungere del suo carattere e del suo modo di rapportarsi agli rito di avermi aiutato a maturare la vocazione religiosa”. Era studente altri. Sincero, onesto intellettualmente, dotato di un senso critico e dai frati, quando decise di interrompere, partire per la naja, quindi, a di un buonsenso non comuni, rispettosamente, ma quanto aveva in servizio militare concluso, prendere la decisione definitiva, irrevocabile, animo di dire, diceva: a tutti, frati, superiori, vescovi, perfino. Buone in ciò ben consigliato anche da una figura straordinaria del mondo maniere sì, ambiguità cerimoniose no. La verità, la lealtà, innanzitutto. ecclesiale: l’arcivescovo di Gorizia Vitale Bonmarco, a sua volta frate Nei giorni del lutto e del pianto, lo hanno riconosciuto il ministro minore conventuale e già ministro generale dell’Ordine. provinciale dell’Ordine padre Giovanni Voltan, il vicerettore del San- Voti perpetui, ordinazione sacerdotale, prima messa l’8 dicembre 1991, to padre Giorgio Laggioni, il delegato pontificio monsignor Giovanni festa dell’Immacolata, nella chiesa parrocchiale del suo paese (Coro- Tonucci, nonché i suoi frati e quella folla di devoti che ha gremito la na), dove avrebbe celebrato pure l’ultima di messe: il 15 agosto 2016, basilica per il funerale. festa dell’Assunzione di Maria… Due date “mariane”, fra le quali si Un seguace di frate Francesco e di sant’Antonio fedelissimo, un sacerdo- è compiuto il breve percorso di padre Enzo - è stata una opportuna, te amante della retta dottrina, della liturgia, del decoro, della bellezza puntuale notazione del parroco del paese. della basilica, sempre disponibile nei confronti di un prossimo bisogno- Che cosa sia stato in questo frattempo, Lorenzo Paolo Poiana lo dicono so, cultore dell’amicizia con profondità di sentimenti. i fatti: la fede sempre testimoniata, predicata, dimostrata con le opere; Un alpino, infine, consapevole di una storia e di una tradizione, legato l’attaccamento alla famiglia e in particolare alla vecchia mamma Ma- alla familiare Sezione Ana di Gorizia e a quella di Padova fin da quan- risa (oggi novantenne, inferma, ma lucidissima); l’orgoglio mai celato do, nella primavera del 2005 era stato eletto rettore della basilica di del suo essere alpino. Iscritto all’ANA Gruppo di Mariano-Corona della Sant’Antonio… Sezione Alpini di Gorizia. Il tutto, alla maggior gloria di Sant’Antonio, s’intende, alla maggior La validità del ministero esercitato come viceparroco a Roma, prima, gloria di Dio, il Dio di Gesù Cristo, che per lui veniva prima di tutto e di a Trieste in San Francesco, poi, infine (dal 2005) al Santo, la possono tutti, e per l’onore degli Alpini! 20 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

CORO OROBICA: “DON BRUPON” È TORNATO ALLA CASA DEL PADRE “Tornà, son tornà, son tornà par sempre …”

Questo pezzo inizia così, con l’incipit di “Be- tanto successo hanno avuto in tutta Italia e anzi prosperare dare sempre di più. E questi nia Calastoria”, una delle più belle cante par- non solo. Fino allo scioglimento della Briga- “Bocia”, questi eterni Alpini di vent’anni nel torite dalla fantasia senza fine del M°. Bepi ta “OROBICA” il coro si fece sempre onore, cuore, hanno cantato in modo superbo, con De Marzi. Inizia così perché, al pari di Beni percorrendo migliaia di la morte nel cuore per il Calastoria, anche qui si parla di un ritorno, chilometri portando gioia dover lasciar andare il loro un ritorno alla propria terra, alla propria val- e commozione a chi ascol- “Vecio” ma anche con la le, alle proprie origini più profonde e viscerali, tava questi bocia pieni sicura convinzione che, e come per Beni Calastoria anche qui si tratta d’entusiasmo. Bruno nel in fondo, si trattava di un di un ritorno per sempre. Chi è ritornato “a frattempo venne trasferito, e arrivederci. Organista d’ec- baita” è una persona che anche Gorizia, ed i la sua carriera militare toc- cezione l’amico di sempre, suoi Alpini, ha avuto la fortuna e, a mio pare- cò da vicino anche la nostra il M° Bepi De Marzi, anche re, l’onore di conoscere: si tratta del Gen. degli provincia, essendo egli stato Cappellano al lui, al pari di Don Bruno, schivo, silenzioso, Alpini in congedo don Bruno Pontalto, ma per Sacrario di Redipuglia. Ma non si dimenticò quasi nascosto dietro l’organo, ma possente tutti o quasi era – ed è! - conosciuto semplice- certo della “sua” creatura né la abbandonò: quando entrava in azione, facendo tremare la mente come don Bruno o BruPon, dalla firma infatti nel 1987, assieme ad un solido gruppo chiesa, volendo sottolineare la sua presenza e con cui chiudeva le proprie fatiche artistiche. di coristi congedati, fondò la versione “civile” la sua amicizia. A celebrare la S.Messa, assie- Cappellano militare a Merano, don Bruno del Coro B.A.O., ovvero il Coro Alpino “ORO- me a diversi altri sacerdoti, c’era Don Bruno Pontalto ha avuto l’ardire e la tenacia tipica- BICA”, con il quale ha portato avanti fino ad Fasani, Direttore de “L’ALPINO” e Penna Nera mente Alpine di voler creare qualcosa che pri- oggi il progetto voluto tanti anni prima. tutta d’un pezzo, che con la sua omelia ha sa- ma non esisteva, ovvero un coro di Alpini alle Chi era Bruno Pontalto? puto spiegare in modo splendido l’animo di armi, per preservare e tramandare, oltre che Di certo NON era una persona né un prete Don Bruno Pontalto. diffondere tra i giovani, il patrimonio storico- qualsiasi: grande amico di Bepi De Marzi e Secondo don Fasani questo prete, questo culturale dato dalle cante di guerra e di pace profondo conoscitore dell’animo umano, Don uomo, era pari ai frutti del deserto: formati da degli Alpini. Dopo qualche tentativo nasce nel Bruno era in grado d’infondere a chi lo guar- una scorza dura all’esterno ma morbidi e dol- 1978 il Coro della Brigata Alpina “OROBICA”, dava e a chi lo ascoltava attraverso il coro una ci all’interno. Bruno era una persona buona, formato da giovani di leva, direttori compresi, gamma d’emozioni senza pari. una persona che, nel suo ministero di sacer- che ogni mese si rinnovava a causa del con- Fumatore incallito, a volte sembrava coglie- dote, per evangelizzare ha usato come mezzo gedo di alcuni elementi e il contemporaneo re ispirazioni dalle volute di fumo, fissandole principale la musica, quella musica che lui ingresso di altri; questa continua alternanza poi sullo spartito. Simpatico, dotto, istrionico conosceva così bene da non aver quasi bisogno di personale, invece di rivelarsi un danno, con e anche ficcante in certe sue battute, era di si- di muovere le mani per trasmettere gioia ed il tempo divenne un punto di forza, perché chi curo un animale da palcoscenico, e di sicuro armonia. La messa ha avuto altri diversi mo- restava si dava da fare con tutto il cuore af- lasciava il segno, soprattutto nel cuore. menti toccanti, tra i quali l’esecuzione proprio finché i nuovi potessero raggiungere in breve Oggi Bruno non c’è più. di “Benia Calastoria”, per suggellare proprio il tempo lo stesso livello di bravura. Come sempre schivo e pacato, senza quasi vo- ritorno di Bruno a casa sua e, ovviamente, il E ciò avveniva sempre. ler disturbare nessuno, sabato 2 luglio questo “Signore delle cime”, l’ultima canzone. Da questo primo coro militare sarebbero nati piccolo grande uomo è “andato avanti”, la- All’uscita del feretro ecco, immancabile, il in breve anche tutti gli altri cori di Alpini in sciando un vuoto enorme, una sensazione di saluto del M° De Marzi, ossia l’inizio de “Sul armi delle allora 5 Brigate di penne nere che solitudine difficile da cancellare, non solo per Cappello” suonato con l’organo, per rimarca- chi l’ha conosciuto personalmente ma anche re l’Alpinità di entrambi e un modo affettuoso per il lascito morale che la sua figura e la sua di salutare l’amico di una vita. Io l’ho salutato opera trasmetteva. sull’Attenti, piangendo come non mi capita- Il martedì seguente Bruno è arrivato nella sua va ormai da tempo, mentre i miei Fratelli del Costalunga Veronese, dove lo attendeva la so- Coro B.A.O. lo portavano a spalle verso l’ulti- rella ed i nipoti attorniati, quasi abbracciati, ma dimora. Ho avuto la fortuna e il grande dai Vessilli delle Sezioni e dalle fiamme dei onore di conoscere Bruno Pontalto, di venir Gruppi Alpini locali assieme alla popolazione diretto da lui e di parlarci diverse volte, a tu tutta. In questo frangente i “ragazzi” del Coro per tu, e posso dire che la sua arguzia e la sua Alpino “OROBICA”, hanno dovuto sopportare tenacia resteranno incise per sempre nel mio la prova più grande, accompagnare nel suo cuore, come un caldo regalo fatto da un mae- ultimo viaggio il loro fondatore, l’inventore stro ma e, soprattutto, da un amico. di una splendida realtà, capace di attraver- Ciao, Bruno, e grazie. sare interi decenni senza perdere smalto ma Roberto Buffolini SOTTO 21 N. 3 | 2016 IL CASTELLO IL LIBRO VERDE DELLA SOLIDARIETÀ Cronache da un’Italia di cui andare fieri: il rendiconto di quello che gli Alpini in congedo hanno fatto nel 2015 a favore di qualsiasi prossimo bisognoso.

È “un resoconto incredibile”, il Libro Verde della Solidarietà: “straordi- Non a caso, il presidente Sebastiano Favero ha richiamato, nella pre- nario nei numeri e nei contenuti. Dietro alle somme in danaro raccolte sentazione del Libro Verde della Solidarietà, il terribile evento di qua- e donate, dietro alle ore di lavoro, si nasconde un mondo silenzioso che rant’anni fa, quando il Friuli venne colpito dal terremoto, e le Penne guarda agli altri prima che a se stesso. Uomini con il cappello con la Nere si mobilitarono per portare soccorso alle popolazioni, e quindi per penna nera che, senza indugio, rispondono alle esigenze delle proprie la ricostruzione. comunità, senza chiedersi chi avrebbe dovuto farlo, ma semplicemente Fu, fra l’altro, l’avvio di un impegno dell’Ana su quello che chi scrive con un ‘presente!’ quando qualcuno chiama”. ha definito “il fronte della solidarietà”, lungo, sconfinato, perché dalle In queste espressioni del presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Fa- varie regioni italiane, si è ampliato all’Europa e a tutto il mondo. vero c’è la sintesi del “Libro verde della Solidarietà” riferito a quello E un’altra osservazione faremo per inciso a proposito di questi italiani che gli Alpini in congedo hanno fatto nel 2015 a favore di un qualsiasi onesti e generosi. prossimo bisognoso: comunità, associazioni, enti benefici, più alpini in Proprio dopo il terremoto in Friuli, all’Ana il governo degli Stati Uniti armi, eccetera. d’America affidò il contributo di solidarietà per le popolazioni colpite: Sintesi di motivazioni, di sentimenti, di una generosità dimostrata non 43 milioni di dollari (70 miliardi di lire all’epoca), consapevole, evi- a parole, ma nei e con i fatti. dentemente, che a quelle mani, magari callose e brutte, non sarebbe E l’altra sintesi, quella dei “fatti”, appunto, è questa: totale delle somme rimasto appiccicato nemmeno un centesimo, perché erano… mani di raccolte e donate euro 5.769.932,57; ore di lavoro prestato gratuitamen- Alpini. te 2.105.565. La credibilità, e dunque l’affidabilità, delle Penne Nere erano evidente- Monetizzando poi quelle ore, a 27,52 euro l’una, vien fuori un totale di mente ben note anche Oltreoceano se si preferivano gli Alpini al gover- 57.945.148,80. no nazionale o a qualsiasi altra istituzione -organizzazione! Complessivamente, quindi, la solidarietà degli Alpini nel 2015 ammon- Ma torniamo al bilancio della solidarietà scarpona datato 2015, entran- ta ad euro 63.715.081,37 – sì, avete letto bene! E quello 0,37 è emble- do in qualche particolare delle tante sezioni. matico della precisione, della esattezza dei conti che fanno le Penne Quella più numerosa è stata anche la più generosa: Bergamo. Infatti, i Nere. suoi alpini hanno prestato lavoro gratuito per 299.854 I settori di intervento solidale sono stati i seguenti: Alpini in armi, An- ore e raccolto, quindi donato, una somma di euro ziani, Banco Alimentare, Comunità, Enti Benefici, Manifestazioni Pa- 1.032.773. triottiche, Missioni, Parrocchie, Scuole e Giovani. La sezione di , dal canto suo, 141.457 ore di la- Tutte le sezioni nelle quali si articola l’Ana voro ed euro 472.305,81; quindi, Brescia: 129.325 ore hanno fornito i dati richiesti dal Centro Stu- di lavoro ed euro 558.998, e : 77.911 ore di la- di del sodalizio delle Penne Nere, ma non voro ed euro 286.158, eccetera eccetera… tutti i gruppi aderenti alle sezioni mede- Ecco, per dirla ancora con il presidente nazionale Seba- sime hanno trasmesso i “loro nu- stiano Favero, “questi sono gli Alpini, quelli che amano meri della solidarietà”, essendo il gusto delle cose semplici, che risolvono i problemi dell’opinione che non devono con gesti semplici. essere pubblicizzati – è giusto Essi si offrono senza pretese per l’immenso piacere così, insomma. di dare”. Opinione tutt’altro che “All’Adunata di Asti, quest’anno, la Sezione peregrina, per così dire, di Intra ha portato in sfilata uno striscione ma a parere di chi scrive che credo riassuma molto bene la nostra è bene che in questa Italia natura, il nostro modo di essere: ‘Noi ci in cui prosperano gli egoi- siamo sempre’. Siamo una certezza di cui sti, i ladri, le truffe, il malaf- questo nostro paese ha enormemente bi- fare, a tutti i livelli, si sappia sogno”. che ci sono altre persone (di Non c’è dubbio; possono dirselo, e dirlo agli un’altra Italia, evidentemente), italiani, in primis a chi ci governa, che loro dei galantuomini che si preoc- sono una certezza per tutti, perché, appunto, cupano e si occupano di chiunque loro ci sono – sempre! abbia bisogno, all’insegna dell’evan- gelico: domandate e vi sarà dato. Giovanni Lugaresi 22 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016 SAN MICHELE - 42° RADUNO ALPINO Intervento dell’Alpino Sergio Vinzi del Gruppo ANA di Gradisca d’Isonzo Ci ritroviamo per la 42° volta sul San Michele per rendere onore a coloro che tutto hanno dato per la propria Patria. Quest’anno, come ben vedete, non ci è possi- bile allestire alcuna cerimonia se non questa essenziale partecipazione visti gli imponenti lavori di “adeguamento” del sito San Michele. Proprio su questi lavori mi voglio soffermare constatando come il cemento – le motoseghe- l’elettricità- l’architettura alternano significa- tivamente il contesto storico dando l’impres- sione che per i militari questo non fosse un inferno ma un luogo di villeggiatura. Nella prima guerra mondiale non c’erano gallerie illuminate a giorno, non antri soffit- tati né substrato di calpestio antiinfortunisti- co. Per gli esterni i militari non andavano né su verande panoramiche, né passeggiavano su lastroni di cemento disegnati da famosi architetti. Ora quello che paventiamo è che a seguito di questa mutazione dei luoghi non aggiustino anche la storia per renderla asservita a parti- colari interessi. Noi alpini staremo a vigilare perché non ven- gano dimenticati gli enormi disagi sopportati dai fanti che dopo lunghe sofferenze venivano falcidiati da insensati ordini di attacco fronta- le. E se questo succedeva qui, sugli alti monti per noi alpini era anche peggio. Non sarà quindi questo riassetto a farci sem- brare la guerra meno orripilante e certamente il tanto sangue versato ci fa porre la domanda chiave: “Ma ne valeva la pena?”. Non serve dare risposta la nostra presenza qui oggi già lo è. SOTTO 23 N. 3 | 2016 IL CASTELLO

CAMPO SCUOLA ANA UDINE “EAGLES 2016” Val Saisera, 25 giugno - 02 luglio 2016

Le due antenne verticali sono state sistemate sulla terrazza del sito, in linea ottica con la valle sottostante. Da quì sono state effettuate delle prove di trasmissione con il Campo Base, in modalità digitale, con dei portatili ricevendo degli ottimi rap- porti di ricezione.

La settimana dopo il Raduno del Triveneto a Gorizia, e precisamente dal 25 giugno al 2 luglio u.s, si è svolto il Campo Scuola denominato “Eagles 2016” organizzato dalla Sezione ANA di Udine al comando del Responsabile Colonnello Luigi ZIANI.

L’ubicazione del Campo si trovava presso la ex Polveriera degli Alpini Antenne verticali posizionate sulla sommità dell’edificio arrivo impianti risalita M. Lussari sita in fondo alla valle, fra il Rifugio Fondovalle ed il ponte alla parten- za del sentiero che porta al Rifugio Grego. Rientrati al Campo, si è provveduto all’installazione delle antenne L’area è in fase di ristrutturazione e si presta degnamente ad ospitare all’esterno della Segreteria, adibita anche a Sala Radio, dove sono state un tale evento con tanti bravi ragazzi che si impegnano ad un corso sistemate le valigette contenenti le radio veicolari con a fianco le culle scuola di vita alpina. dei caricabatterie sempre pronte all’uso. Con partenza da Gorizia alle ore 04,30 di sabato 25 giugno con il fur- Sono stati applicati per tutta la durata dell’evento i moduli relativi alle gone della Sezione di Gorizia, i due Referenti TRX Tullio e Giorgio, si trasmissioni quali: registro di stazione, moduli messaggi e consegna sono diretti, dapprima a Mereto di Tomba per raccogliere il Coordina- radio giornaliera. tore Reg. TRX, Stefano Adami ed il materiale necessario, e successiva- Inoltre, sono state effettuate delle prove di sintonia con conseguente mente, tramite S.S. Pontebbana, a Valbruna – Val Saisera. mappatura del territorio della Val Canal del Ferro da Pontebba fino al Giunti a destinazione e preso contatto con i responsabili del Campo, la confine con l’Austria, Cave del Predil e Fusine. Le comunicazioni si squadra dei tecnici si è portata alla partenza degli impianti di risalita sono rivelate eccellenti ad eccezione dell’interno del paese di Fusine. del M. Lussari. Dopo le presentazioni agli addetti, si è caricato tutto Durante il periodo, alcuni operatori radio presenti sul posto per tutto il materiale sull’ovovia, trasportato ed installato sul tetto dell’arrivo l’arco della settimana, hanno effettuato supporto radio alle squadre de- dell’impianto a quota 1800 s.l.m. gli studenti in attività sul territorio per la sicurezza degli stessi. Inoltre, i I ponti radio, MOTOROLA DR3000, (Mobile 2 e RPT4) con acclusa una volontari in servizio sono stati sempre equipaggiati con radio per man- batteria tampone da 250 Ah, sono stati alloggiati nel locale adibito a tenere i collegamenti all’interno dell’area operativa. primo soccorso provvisto di energia elettrica.

Sistemazione ponti radio con batteria tampone presso locale impianti risalita M. Lussari 24 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

Campo Base Ex Polveriera Val Saisera Il Coordinatore Reg. TRX ed i Referenti TRX Sezione ANA Gorizia

CONCLUSIONI

Con questo evento si è concluso il primo semestre dell’anno in corso, ricco di attività inerenti il Gruppo Trasmissioni della Sezione. Con sod- disfazione possiamo affermare di aver dato sempre il nostro contributo alle attività alpine a cui è stata richiesta la nostra specialità dove si prevede l’attivazione delle radiocomunicazioni. Inoltre, è stata l’occasione per affinare le tecniche di montaggio dei ponti radio e delle antenne, aver fatto formazione agli operatori radio ed aver stretto una volta in più i rapporti di amicizia e di lavoro fra i componenti del Gruppo.

Giorgio Ippolito Sala Radio Comando e Controllo A.N.A. Il Referente TRX Sezione ANA Gorizia Sabato 2 luglio, ci si è recati nuovamente in Val Saisera per le operazioni di smontaggio, a cui si è aggiunto anche un altro operatore tecnico della Associazione Nazionale Alpini Sezione di Gorizia, Angelo Vassallo, che ha potuto cimentarsi anche lui Sezione di Gorizia con pali ed antenne. La trasferta è stata effettuata con mezzi propri. A mezzogiorno pranzo finale e nel primo pomeriggio rientro in sede. Gruppo Trasmissioni A.N.A. SOTTO 25 N. 3 | 2016 IL CASTELLO

GORIZIA: BLASON L’AUTORE DELLA SCULTURA DELL’ALPINO Ci siamo ritrovati tutti insieme nella sede ANA per noi Alpini è stato un momento toccante, di Gorizia il 28 luglio 2016 con uno scopo pre- dopo tantissimi anni, conoscere l’autore del- ciso: per la vostra Famiglia Blason ritrovare la bellissima scultura dell’Alpino che fa bella dopo molti anni una scultura in legno del vo- mostra nella nostra sede di Gorizia. Grazie a stro caro papà Bruno è stato sicuramente un tutti voi per la gioiosa serata trascorsa. momento di gioia e di emozione, come anche P.V.

GRUPPO DI MONFALCONE RICORDO DI EDOARDO BENIGNI (EDO) Domenica 26 giugno è Andato Avanti prematuramente il nostro socio militare, aveva partecipato, nel 1976 Benigni Edoardo all’età di soli 57 anni fulminato da una malattia assieme al Gruppo, ai lavori presso il incurabile ed improvvisa che lo ha strappato all’affetto dei suoi due figli cantiere di Attimis dopo il terremoto in Laura e Luigi, segnati ora da un crudele destino, quello di aver perso Friuli. Dopo la naja, svolta nel genio entrambi i genitori. Non è stata una vita facile quella di Edoardo dopo il alpino, si è laureato in giurisprudenza grave lutto che otto anni fa lo aveva profondamente segnato portandogli ed ha iniziato un’attività di consulente via improvvisamente l’amata moglie Rosanna di soli 48 anni. tributarista. Ha vissuto a lungo portando dentro di sé il peso di un vuoto difficile Nell’ambito del Gruppo ha fatto per da comprendere, ma nonostante ciò, che lo ha profondamente segnato, molti anni parte del consiglio direttivo ha continuato ad essere esempio per i suoi figli e per le persone che gli dove i suoi interventi sono sempre stati stavano vicine, combattendo con coraggio le sue battaglie dimostrandosi opportuni anche se talvolta critici. un vincente nella correttezza, nell’onestà, nella coerenza, nell’amore e Non ha mancato di prender parte, quando il lavoro gli consentiva, a in tutti i valori che è riuscito a testimoniare fino all’ultimo giorno. numerose manifestazioni alpine sia locali che regionali. Assieme al fratello Sandro formava una bella famiglia di alpini, ora Ha fatto inoltre parte della protezione civile del Gruppo partecipando è andato a raggiungere fra altro attivamente ad alcuni interventi di spegnimento incendi sul nel Paradiso di nostro Carso. Cantore il padre Luigi Determinante è stato il suo contributo alla stesura definitiva del (anche lui alpino) che contratto con il Comune di Monfalcone che, grazie ai suoi suggerimenti, ha saputo trasmettere ha permesso l’avvio alla costruzione della nuova sede del Gruppo. ai figli il suo spirito Conosciutissimo in Città dove lascia un ricordo indelebile tra gli amici alpino, tanto che ed i conoscenti e, naturalmente tra gli alpini, come testimonia la folta Edoardo, ancora prima partecipazione al suo ultimo viaggio verso il Paradiso di Cantore. di compiere il servizio Aldo e L.V. 26 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016 NOTIZIE DAL GRUPPO DI MOSSA È stato un periodo ricco di iniziative e di grandi cumentazione fotografica, alcuni stre sul territorio nazionale volte dei luoghi, degli edifici e delle a raccontare la storia della CRI. soddisfazioni, quello che ha visto protagonista il storie risalenti al periodo bellico Zucconi ha commentato diverse Gruppo Alpini di Mossa da aprile fino a luglio. della Prima Guerra Mondiale. Il immagini esemplificando il ruo- successo e la qualità del lavoro è lo che gli animali a quattro e a Si è iniziato sabato 2 aprile or- In previsione poi del Raduno Tri- stata tale che la mostra è stata poi due zampe, ma anche volatili, ganizzando, in collaborazione veneto e Adunata nazionale della riproposta e ospitata nella Casa hanno rivestito durante la Gran- con l’Unione Ciclisti Caprivesi e Julia a Gorizia nel mese di giu- Batti a Gorizia nelle giornate del de Guerra. l’amministrazione comunale di gno, il Gruppo ha voluto organiz- Raduno alpino. L’inaugurazione Parlando dei muli, amici e fedeli Mossa, la prima prova del Trofeo zare nel proprio Paese alcuni mo- è stata favorevole anche per la compagni degli Alpini, si è ricor- Junior Bike FVG 2016, mani- menti per focalizzare l’attenzione conferenza “Eroi in silenzio, dato come il loro utilizzo sia stato festazione di ciclismo in fuori- delle persone all’importante av- animali in guerra“, tenutasi massiccio, sia per la loro capacità strada per bambini e ragazzi tra venimento e sul Centenario della presso la sala parrocchiale “don di trasportare molto peso, sia per- i 7 ed i 16 anni, tesserati e non, Grande Guerra che dal 2014 al Giovanni Bosco”, in cui è stato la capacità di percorrere le strette al fine di promuovere lo sport 2018 si ricorda. Venerdì 5 maggio discusso il ruolo degli animali mulattiere che si inerpicavano giovanile. Nonostante si trattasse è stata inaugurata presso l’atrio durante i conflitti armati. “Delle su i monti e che portavano fino di una competizione individuale, del Comune, la rassegna fotogra- diverse specie animali, come alle linee del fronte. “Sul Car- l’evento ha saputo far emergere fica “Da cappelle di guerra vere e proprie risorse da impie- so della Grande Guerra, fra anche quest’anno l’amicizia, l’a- a simboli di pace”, realizzata gare durante la guerra, si sono il 1915 e il 1917, c’erano cir- iuto reciproco e il rispetto dell’av- con la collaborazione dell’Asso- sfruttate le peculiarità”. ca 100/150mila animali da versario, valori importanti tanto ciazione Amici dell’Isonzo, che A parlare Fabio Zucconi, pri- soma, cavalli, asini e buoi, che nello sport quanto nella vita e ha permesso al visitatore di riper- mo capitano della Croce Rossa servivano per spostare i pesan- alla base del credo alpino. correre, attraverso una ricca do- Italiana e curatore di diverse mo- tissimi pezzi d’artiglieria e per SOTTO 27 N. 3 | 2016 IL CASTELLO sopperire le diverse necessità Ritornando al settore sportivo, Il periodo, contraddistinto come andato avanti, e il legame che si dell’esercito”. Ha esordito con domenica 5 giugno si è svolta la “Festa di Primavera”, si è conclu- è creato con la popolazione, sono questi numeri Pierluigi Lodi, quarta edizione dell’Alpin ma- so a luglio con il tradizionale tor- la più forte motivazione a spinge- ricercatore storico di Gorizia, rathon bike, il grande evento neo di calcio a cinque Memorial re il Gruppo che riesce ogni volta che durante il suo intervento ha riservato alle ruote grasse (le Alpino Gastone Bregant “Di- a centrare l’importante obiettivo ripercorso diverse situazioni che fat bike) organizzato sempre a vertirsi giocando a pallone”, ad unire tutta la comunità attor- hanno visto questi eroi silenziosi, Mossa dal Gruppo Alpini e dall’U- giunto quest’anno al traguardo no ai valori autentici e genuini. uno fra tutti, il cane San Bernar- nione Ciclisti Caprivesi. Oltre 370 della diciottesima edizione. La manifestazione, dopo le dovu- do, che in alta montagna, sotto la biker regionali e nazionali, si L’appuntamento estivo, ormai te premiazioni alla presenza delle guida degli Alpini, era utilizzato sono cimentati su tracciato che atteso con trepidazione da tutti, autorità paesane e del Presidente per prestare soccorso ai militari proponeva anche la doppia salita sportivi e non, si è svolto nella set- Sezionale Verdoliva, si è conclusa che venivano colti di sorpresa al monte Calvario, toccando inol- timana dal 11 al 15 luglio presso con i fuochi d’artificio che hanno dalle valanghe. Notevole è stata tre altri quattro Comuni: Gorizia, il campetto di calcio della Par- festeggiato la maggior’età rag- la partecipazione del pubbli- Capriva del Friuli, San Lorenzo rocchia di Sant’Andrea Apostolo giunta dal torneo e hanno dato co che ha molto apprezzato la Isontino e San Floriano del Col- di Mossa, messo come sempre a a tutti i convenuti l’appunta- qualità e la preparazione degli lio. disposizione del Gruppo. mento a settembre per festeggia- argomenti esposti dai relatori, Terminata la competizione vinta In questi 5 giorni, 6 squadre si re i Vent’anni di fondazione del decretando il chiaro successo del- da Moreno Pellizzon, tutti si sono sono contese a suon di goal l’am- Gruppo. la serata. Copiosa e partecipa la dati appuntamento sotto il maxi- bito trofeo, aggiudicato per il ter- presenza al Raduno Triveneto dal tendone delle associazioni del zo anno di fila dai Pavlidis, che si 17 al 19 giugno a Gorizia e di cui paese, installato dietro la chiesa sono sfidati in un acceso match Per la parte sulla mostra foto- è stato già diffusamente parlato, parrocchiale. Piccola curiosità: con la squadra della Pallavolo, grafica “Da cappelle di guerra ricordiamo però che il Gruppo ha la gara è servita da percorso di terminato solo ai calci di rigore. a simboli di pace” e sulla con- deciso di salutare gli Alpini par- allenamento per il mossesse Luca Il forte legame alpino, il Gruppo ferenza “Eroi silenziosi. Animali tecipanti realizzando un grande Braidot, impegnato dalla nazio- proporre il torneo per onorare il nella Grande Guerra” si ringra- cappello alpino esposto sulla Sta- nale italiana alle Olimpiadi di ricordo di un giovane Alpino, che zia Andrea Tomasella. tale 56. Rio 2016. amava lo sport e troppo presto Il restante testo è di Elisa Tofful 28 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

GRUPPO DI MONFALCONE RICORDO DI FRANCO GREGORI (UCCIO)

Sono passati ormai dieci anni da quando il Il martedì era solito passare da casa nostra lissimo, nell’attenzione istintiva e inaspettata nostro socio ed amico di tutti Franco Gregori prima della consueta riunione con gli Alpini che riservo alle piante che ora mi circondano, (Uccio) è passato nel paradiso di Cantore. A e quando se ne andava lasciava sul pavimento nel mio stizzito disappunto alla vista di una distanza di tanto tempo noi vogliamo ricor- l’impronta dei suoi scarponi sempre pieni di bottiglia di plastica abbandonata in spiaggia. darlo in questo modo: terriccio del bosco. A volte non ci si accorgeva Ancora oggi dopo dieci anni, se mi guardo Persona attiva, seria ed onesta, amante delle subito di quei segni, così restavano lì, si so- dentro con onestà non accetto del tutto il suo cose semplici lo affascinava la vita sotto tutti lidificavano e diventavano difficili da togliere. non esserci fisicamente vicino a me. gli aspetti. Ecco, io credo che chi l’ha conosciuto ha an- Qualche giorno fa ho sognato di parlare con Gli piaceva esternare con passione ricordi e cora nel cuore quel segno inconfondibile a mio nonno. Gli facevo tante domande, ma lui suggestioni a lui care per cui era sempre ame- forma di scarpone da montagna fatto non di sorridendo in modo misterioso, rigorosamente na e gradevole la sua compagnia. Sapeva sem- terra, ma di ricordi. in tenuta da Alpino, mi ha detto soltanto : “Qui pre trovare l’aspetto faceto anche nelle cose Penso agli allievi della scuola Primaria di si sogna ancora”. Vorrei tanto ascoltarlo ades- contegnose e serie, tanto che lavorare accanto Largo Isonzo (ora “Cuzzi”) che hanno avuto so, vorrei che rispondesse alle mie curiosità a lui era sempre piacevole. Amante del bello e la fortuna di esplorare il Carso con il “nonno come quando ero più piccola. Ecco, questa è la della creatività e facente anche parte del con- Alpino”, penso alle mie amiche del cuore che cosa che mi manca di più: la sua capacità di siglio direttivo del Gruppo, è stato validissimo in un pomeriggio cocente di agosto hanno insegnare attraverso parole autorevoli, piene il suo impegno di collaboratore nei lavori di perso il pullman per il mare, ma che poi da di esperienza e di ricchezza, quella ricchezza ristrutturazione della locale sede alpina. Da dietro l’angolo hanno visto spuntare “il non- umile, non saccente, di chi sente solo di essere pensionato ancora, ha operato nel volontaria- nino”, che senza battere ciglio le ha portate un po’ più avanti di te nella vita. to insegnando ai giovani come ci si può anche fino alla spiaggia di Sistiana. Penso ai “suoi” E anche se ora ci sembra un bel po’ lontano, divertire imparando ad usare correttamente Alpini, che hanno avuto il privilegio di vivere basta seguire le impronte dei suoi scarponi per i vari attrezzi da lavoro. Da molti anni era una parte di mio nonno che egli riservava, ritrovarlo, quelle sul cuore. anche promotore e valido cooperatore della forse un po’ gelosamente, solo a loro. Penso squadra antincendio comunale, dove ancora alla mia famiglia, a mia nonna “Etta” in par- IL RICORDO oggi tanti componenti della stessa continua- ticolare. Lei, i passi di mio nonno li sente di DELL’INSEGNANTE no a portarlo nel cuore in quanto considerato fianco a sé sempre, costantemente. DELLA SCUOLA CUZZI tutt’ora una persona che era unica e insostitu- A volte io lo sento arrivare in modi strani, at- Sono 10 anni, il 9 settembre, che l’alpino ibile per tutto quello che anche lì ha dato ed traverso emozioni e comportamenti che sem- Franco Gregori ( Uccio) è “andato avanti”. L’8 insegnato. Inoltre si è adoperato nelle pulizie brano proprio guidati da lui. Mio nonno c’è ottobre, sempre di quest’anno, ricorre il primo del sottobosco e nel garantire l’efficienza della nell’amore a prima vista che ho provato verso anniversario dell’intitolazione della scuola viabilità dei sentieri che era il nostro passa- la mia nuova casa, immersa in un bosco bel- Primaria di Largo Isonzo, al Ten Col A.Cuzzi: tempo mattutino di tutte le domeniche inver- nali negli anni ’90. Era un convinto sosteni- tore culturale e fautore di camminamenti e trincee del nostro Carso monfalconese. Spesso sollevava a ricordare e ripeter un moto a Lui molto caro: “Amore ed ordine pongono le basi della morale e della giustizia.” Grazie Uccio, ci manchi tanto, ma con sommo piacere Ti ricordiamo sempre. Aldo

IL RICORDO DELLA NIPOTE Dieci anni fa, in una mattina soleggiata di settembre, tante persone mi hanno sentito ri- cordare mio nonno, il Maggiore Alpino Franco Gregori, come “una di quelle poche persone in grado di lasciare la propria impronta nei cuori altrui”. Oggi, in una giornata altrettanto soleggiata ripenso a quella frase, arrivata di getto una notte e, più di allora, sono convinta che rappresenti al meglio ciò che lui è stato per le “sue” persone. SOTTO 29 N. 3 | 2016 IL CASTELLO ed ecco arrivare copiosi vissuti, memorie, im- magini a sottolineare come i due eventi sia- no legati da una speciale relazione, anche se tanto distanti nel tempo, ma non nello spirito. L’alpino Franco è stato il pioniere di una col- laborazione con la scuola di Largo Isonzo, ora “Cuzzi”, che dura ormai da vent’anni e si rin- nova nel tempo in un costante dare e ricevere reciproco, esemplare per gli alunni, appagan- te per il corpo docente. Attento all’altrui sensibilità si è proposto ai bambini con l’opportuno coinvolgimento, con competenza e giusta autorevolezza, avvi- cinandoli alle particolarità naturali del nostro Carso, alle bellezze dei boschi di montagna, accompagnandoli e guidandoli in molte escursioni. Lungo i sentieri stava all’inizio della fila e procedeva sempre con lo stesso passo: quasi un ritmo costante. Nessuno lo sorpassava, ma c’e- rano parecchie dispute tra i ragazzini per assi- curarsi i posti più vicini a lui. Ben visibile con La presenza e l’operato del “nonno Alpino”in merevoli volte ho pensato a quanto, questo il maglione rosso e il cappello su cui faceva modo subliminale, ma non intenzionale, pas- fatto, l’avrebbe reso felice e non c’è occasione spicco la penna bianca, diventava uno di loro sava a tutti noi quei nobili valori propri del che io non veda la sua penna bianca in mezzo a merenda, quando sul prato era solito aprire Corpo degli Alpini: cooperazione, aiuto reci- ai cappelli di Gilberto, Mario, Aldo, Giovanni, una scatoletta di carne Simmenthal sopra una proco, rispetto… facendoceli vivere e speri- Dario,… e probabilmente c’è. tavoletta, sul cui legno erano documentate le mentare giorno per giorno… Al tempo stesso La figura del “nonno Alpino”, mio suocero e lo sue ferrate, le escursioni alpine, le cime i rifugi coinvolgeva i suoi amici alpini che, ad oggi, sottolineo con orgoglio, si intreccia e si unisce raggiunti. A scuola ha pure lavorato con i ra- continuano ad operare con noi e a consolidare all’immagine e al ricordo della sua famiglia gazzini, avviandoli alla conoscenza del legno quel legame che è andato, a mio avviso, oltre per il marito Uccio, il papà, il nonno: un’a- e del suo impiego, seguendoli in veri e propri la collaborazione assumendo le sembianze di nima nobile infatti, non si esprime a settori, laboratori di falegnameria. un’amicizia ed ha avuto come suggello l’Inti- ma a 360 gradi, come l’anima del Maggiore Tutto ciò gli valse l’appellativo di “nonno Al- tolazione della nostra scuola Primaria proprio Alpino Franco Gregori. pino”. ad un alpino: il Ten. Col. Amelio Cuzzi. Innu- Bruna Mauchigna

GRUPPO DI SAN LORENZO ISONTINO ATTIVITÀ DEL GRUPPO Il Gruppo Alpini di San Lorenzo Isontino, in accordo con la famiglia, ha riordinato la sepoltura del giovane Alpino prematuramente scomparso Franco Musina al quale è intitolata la sede del Gruppo. 30 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

GRUPPO DI MARIANO-CORONA LE ATTIVITÀ ALPINE DEL GRUPPO n occasione dell’Adunata nazionale di Asti il i sono ritrovati dopo cinquantuno anni n occasione del centenario della Grande Igruppo alpini Mariano Corona ha soggior- Sal Raduno Triveneto di Gorizia, Jurman IGuerra al sacrario di Oslavia vi è stata la nato a Guarene splendida località delle Lan- Juricich, Maurilio Vrech, Elvino Nadali e Val- consegna delle medaglie celebrative dei parte- ghe. Nella giornata che ha preceduto la gran- ter Nadali artiglieri alpini. cipanti al primo conflitto mondiale. de sfilata di Asti siamo stati ospiti del locale Si erano conosciuti al CAR di Cividale del Il nostro socio Stefano Donda ha ritirato la gruppo alpini visitando la loro sede e succes- Friuli nel 1965 prestando poi tutti servizio al medaglia in ricordo del proprio nonno Abbon- sivamente, accompagnati dal sindaco, il sug- Gruppo Conegliano. dio Donda classe 1882 kaiserjager caduto sul gestivo paese di Guarene che vanta un borgo fronte carpatico nel 1914. di impareggiabile bellezza. È stato infine reso Nella stessa occasione è stata consegnata la omaggio ai caduti con la deposizione, da parte medaglia celebrativa in ricordo di Antonio del capo gruppo Mauro Morsan, di una coro- Donda, bisnonno del nostro socio Elvino Na- na d’alloro al monumento che li ricorda po- dali, anch’esso caduto sul fronte dei carpazi. sto nel giardino antistante la sede degli alpini. È stato per tutti un momento di profonda L’incontro si è concluso con il rituale scambio commozione che, simbolicamente nel sacra- di doni e dei rispettivi gagliardetti all’insegna rio di Oslavia, ha accomunato nel ricordo i dell’autentico spirito Alpino. caduti su tutti fronti di un’immane tragedia.

Ritratti al CAR nel 1965

Ritratti al Raduno Triveneto di Gorizia Foto di Stefano Donda che ritira la medaglia.

GRUPPO DI FOGLIANO REDIPUGLIA GLI ALPINI SI RITROVANO

Si sono ritrovati ad Asti durante l’adunata Nazionale dopo 60 anni, Follador Marco, Designori Giovanni e il nostro Alpino Demarchi Franco. Erano nel 1956 alla S.M.A di Aosta al 9° corso A.S.C. (foto a sinistra). A Castellazzo Bormida durante i festeggiamenti per l’adunata di Asti, grazie all’alpino Zambon Enzo, si ritrovano dopo 5 anni gli alpini Doglioli Vittorino e Zuccato Giorgio, provenienti dal 28 corso A.U.C. stessa compagnia stesso plotone ma soprattutto stessa grande gioia (foto a destra). SOTTO 31 N. 3 | 2016 IL CASTELLO

GRUPPO DI MOSSA FESTEGGIAMENTI PER IL 20° DI FONDAZIONE

Una sera di aprile del 1996 un ristretto gruppo Su suggerimento di don Mauro, il Gruppo ha per la Comunità paesana collaborando con le di uomini capitanati da Ruggero Martinuzzi deciso di dedicare il proprio nome all’Alpino diverse realtà ed Enti, poiché fortemente convinti e l’allora parroco di Mossa, Monsignor Mau- Gastone Bregant, giovane che “uniti siamo più forti per ro Belletti, si trovavano nella canonica della mossarul legato al corpo al- il nostro paese”. In ambito parrocchia per pianificare il servizio di sorve- pino e al suo paese, “che ha sportivo si sono distinti in glianza per la visita dell’Arcivescovo al San- saputo scalare le montagne diverse manifestazioni, sia tuario del Preval. In quel momento nasceva il del dolore e della sofferenza partecipandoci attivamente, Gruppo Alpini di Mossa. con estrema dignità, dive- il “gruppo sportivo” Alpin Da allora sono passati vent’anni, e quello che nendo esempio per tutti”. Bike si è aggiudicato per ben era l’ultimo gruppo costituitosi all’interno Primo capogruppo fu desi- 3 volte il Trofeo Friul Bike, sia della Sezione provinciale goriziana, ne ha fat- gnato il “sergente di ferro” distinguendosi nell’organiz- ta di strada, perseguendo sempre i valori alpi- Ruggero Martinuzzi, che ha zazione Junior Bike e Alpin ni, l’amore per il proprio paese, la solidarietà. saputo amalgamare gli al- Marathon Bike, e con il tor- Per celebrare degnamente questo importante pini del paese e gettare pro- neo di calcio a 5 “Divertirsi traguardo il Gruppo ha organizzato due ap- ficui legami con le altre realtà del paese, con giocando a pallone: Trofeo Alpino Gastone Bre- puntamenti. Il primo venerdì 30 settembre la parrocchia e il comune. È stata poi la volta gant” diventato ormai maggiorenne e che crea denominato “Lettere e canti dalla Grande di Mario Famea che ha portato la passione un momento fondamentale per l’aggregazione Guerra” con il contributo del Coro Monte Sa- sportiva all’interno del gruppo, per arrivare ai del paese. Il Gruppo si è distinto anche per essere botino – C.A.I. di Gorizia, che si è alternato giorni nostri con Claudio Battistutta che con- solidale e attento verso gli altri, partecipando alle con la superba Maia Monzani che ha letto tinua a perpetrare gli insegnamenti dei suoi raccolte fondi accanto all’AISM e partecipazione diversi brani della letteratura memorialista predecessori e i valori alpini. In questi anni il a Telethon a Udine pensato per sostenere la ricer- legata alla guerra e recitato con grande tra- Gruppo si è dedicato a onorare gli impegni di ca scientifica contro le malattie genetiche rare. sporto “Il pianto della Madonna” di Jacopone appartenenza al corpo alpino, partecipando alle Tanti importanti punti che hanno formato e con- da Todi. Il secondo svoltosi domenica 2 ottobre Adunate e agli incontri sezionali, ravvivato il lega- tinuano a caratterizzare il gruppo. Per l’impegno con la solenne Messa e la festa conviviale con me con la montagna organizzando diverse serate profuso anche la Parrocchia, l’Amministrazione la comunità. a tema, donato la Bandiera alle Scuole di Mossa Comunale e la Corale San Marco hanno voluto Ma si sa, queste ricorrenze sono il momento per instillare nelle nuove generazioni l’amore per tributare un personale riconoscimento agli alpini per fare il bilancio della propria storia, della la patria, e adoperandosi nell’Operazione Sacrari. mossaruli. Avanti così, W l’Italia, W gli Alpini e W propria attività. E così è stato. Ha creato importanti momenti dove ha lavorato il Gruppo Alpini di Mossa!!! Elisa Tofful 32 SOTTO IL CASTELLO N. 3 | 2016

ELARGIZIONI NOTIZIE TRISTI

Le sorelle Bernardis hanno de- Gruppo di Cormons Gruppo di Villesse voluto € 100,00, in memoria Il Gruppo è vicino al nostro Socio Aggregato Il Gruppo Alpini di Villesse si stringe con affetto del papà Ferruccio, pro “Cam- Claudio Cucut ed ai suoi famigliari per la per- e cordoglio, al socio ed ex Capogruppo Rinaldo pana Chiara”. dita del papà. Bezzi per la triste perdita della coniuge Marceli- Maia Monzani ha devoluto € na Fabian. Sentite condoglianze. 50,00 in memoria del marito È andata avanti la Signora Nidia, moglie del Antonio, Generale degli Alpini, nostro Socio Alpino Franco Braida. Tante volte È andato avanti il no- pro “Campana Chiara”. l’abbiamo vista accompagnare Franco e par- stro caro Socio anziano, Liliana e Giorgio Sallustio tecipare alle nostre attività. Da parte di tutto il Alpino Adolfo Gerin, hanno devoluto € 50,00 in me- Gruppo le più sentite condoglianze a Franco ed classe 1932, fondatore moria del papà Gennaro, Mag- a tuti i famigliari. del Gruppo di Villesse. Ai giore degli Alpini, pro “Campa- suoi famigliari vadano le na Chiara”. Gruppo di Ronchi dei Legionari sentite condoglianze del La moglie Annamaria ed i figli È andato avanti il nostro Socio Alpino Dante Gruppo Alpini di Villesse. di Lucio Pieri, già Vice Presi- Bugnone; alla famiglia vadano le più sentite dente della Sezione ANA di Go- condoglianze dal Gruppo Alpini di Ronchi dei È improvvisamente man- rizia, nel primo anniversario Legionari. cato l’Alpino Fabrizio dalla sua scomparsa, hanno Montanari, di 51 anni, devoluto € 150,00 pro “Cam- Gruppo di Romans d’Isonzo segretario del Gruppo di pana Chiara”. Gli Alpini di Romans d’Isonzo sono vicini ai Villesse ed ex Capogrup- nostri Soci Alpini Fulvio Ober per la scompar- po. Tutti i soci del Grup- sa della moglie Marina e ad Agostino Cian per po ANA si stringono alla NOTIZIE LIETE la perdita del papà Pierino. A loro e alle proprie famiglia in questo doloroso momento. Sentite famiglie le più sentite condoglianze. condoglianze. Gruppo di Cormons Dopo essere stata la prima So- Gruppo di Fogliano-Redipuglia Gruppo di Mariano-Corona cia Alpina è anche la prima Improvvisamente ha posato lo zaino a terra il Con profonda emozione e tristezza il Gruppo Al- mamma Alpina del Gruppo. Socio Alpino Franco Zuccaretti. Il Gruppo Alpini pini comunica che il nostro Socio Alpino Padre Auguri alla neo mamma Debo- ra Duca ed a tutta la famiglia. si unisce al dolore dei famigliari. Sentite con- Enzo Poiana è “andato avanti”. Il Gruppo Alpi- doglianze. ni di Mariano-Corona per ricordare la figura di Gruppo di Padre Enzo Poiana ha promosso una raccolta Il Gruppo Alpini unitamente ai famigliari co- Gradisca d’Isonzo di fondi da devolvere a favore della parrocchia municano la perdita dell’Alpino Giorgio Masau Il Gruppo Alpini di Gradisca di Corona. I gruppi che volessero aderire con colonna portante per il vettovagliamento du- d’Isonzo è lieto di annunciare una offerta sono pregati di contattare a mezzo rante le attività alpine con il suo ottimo pane. la nascita di Giovanni, figlio mail o al n.3478004589 il nostro cassiere Elvino del nostro Socio Alpino Stefano Sentite condoglianze. Papagna. Al papà e alla mam- Nadali. Annualmente, concomitante alle adunate na- ma i Soci del Gruppo Alpini in- Gruppo di Mossa viano il più cordiale messaggio zionali alpine, alla domenica si festeggia la di partecipazione. festa della Mamma, dalla prossima adunata la Il Gruppo Alpini Mossa porge le più sentite con- mamma dell’Alpino Massimo Zilli lo sosterrà doglianze all’Alpino, Socio del Gruppo Bruno Gruppo di dal cielo. Gli Alpini del Gruppo si uniscono al Bevilacqua e alle figlie Francesca e Chiara per San Lorenzo Ison- dolore del Capo Gruppo per la perdita della cara la prematura perdita della moglie e mamma tino Patrizia. Il Gruppo Alpini di San Loren- mamma signora Zmagoslava–Vittoria. zo Isontino fa i migliori auguri Gruppo di San Lorenzo Isontino per il quarantesimo anniver- sario di matrimonio al nostro Ci hanno lasciato i nostri Soci Alpini: Ugo Visin- Socio Alpino Vinicio Gri e a sua tin e Alt Enzo. Alle famiglie vadano le più sentite moglie Fiorella. Felicitazioni condoglianze daparte di tutto il Gruppo Alpini di vivissime. San Lorenzo Isontino.

SEZIONE ALPINI Periodico trimestrale pubblicato dalla Sezione A.N.A. di Gorizia – Direttore responsabile: Paolo Verdoliva GORIZIA Direzione, redazione, amministrazione, pubblicità: Via Morelli, 24 - 34170 GORIZIA Autorizzazione Tribunale di Gorizia del 10.02.1984 - N. 151 – In questo numero la pubblicità non supera il 70% Stampa: Poligrafiche San Marco s.n.c. Via E. Fermi, 29 (Z.I.) 34071 Cormons (GO) - tel. 0481 630750 - www.poligrafiche.it Hanno collaborato a questo numero: Marco Bisiach, Pierpaolo Silli, Fulvio Madon, Gianpaolo De Piante, Roberto Buffolini, Dario Sanson. SOTTO Fotografie di: Franco Soranzio, Fotoclub Lucinico, Alessandro Caragnano, Gianpaolo De Piante, Associazione Mitteldream, IL CASTELLO Associazione Creactivity, Paolo Mileta, Giovanni Viola, Foto archivio ANA.