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I edizione Arcana: 2011

© 2011 Arcana Edizioni Srl Via Isonzo 34, Roma Tutti i diritti riservati

Cover: Laura Oliva

La presente opera di saggistica è rivolta all’analisi e alla promozione di autori e opere di ingegno. Si avvale dell’articolo 70, 1° e 3° comma, del Codice Civile circa le utilizzazioni libere, nonché dell’articolo 10 della Convenzione di Berna.

ISBN: 978-88-6231-141-0

www.arcanaedizioni.com GIOVANNI POLLASTRI

THE POLICE & SHAPE OF MY HEART TESTI COMMENTATI

Prefazione di Diego De Silva

arcana STING [Newcastle, 1951]

“Non ho mai detto grazie a Sting per aver scritto tutte quelle fantasti- che canzoni”. –

“Sting ha un talento naturale nello scrivere armonia e melodia”. –

“Quando ho visto i Police dal vivo a Los Angeles nel 1983, è stata un’e- sperienza che mi ha cambiato la vita”. – GWEN STEFANI

“Non capisco proprio questa passione per la musica country da parte di Sting”. – DOMINIC MILLER

“Sono rimasto colpito dalla sua sorprendente umiltà. Sting è proprio una bella persona”. – PUFF DADDY

“Puoi suggerire qualsiasi cosa a Sting, ma alla fine decide lui cosa fare”. – IAN COPELAND

“Chiunque si faccia chiamare Sting a sessant’anni è un idiota!”. – SIMON COWELL

sembra proprio una canzone irlandese”. – BOB GELDOF

“È una persona molto più tranquilla e serena da quando ha lasciato i Police”. –

7 “Un altro esempio di come la cultura delle api sia stata saccheggiata per nulla più di un nome per darsi delle arie sul palco, vero, Mr. Gordon Sumner?”. – BEE MOVIE SOMMARIO. “Stewart aveva creato veramente una grandissima band, poi qualcuno gliel’ha portata via”. – STAN RIDGWAY

All this time with Sting di Diego De Silva 11

Introduzione 19 OUTLANDOS D’AMOUR 23 53 81 GHOST IN THE MACHINE 105 SYNCHRONICITY 133 THE DREAM OF THE BLUE TURTLES 163 ...NOTHING LIKE THE SUN 187 THE SOUL CAGES 223 TEN SUMMONER’S TALES 253 285 BRAND NEW DAY 317 349 Extra 381

Epilogo 403 Ghost Track 409 Bibliografia 417 Keyword 421 Ringraziamenti 423

8 ALL THIS TIME WITH STING. di Diego De Silva ALL THIS TIME WITH STING

chiare, del resto, non sembra preoccuparlo: non nasconde le ru- ghe, non si trapianta i capelli né si trucca come certi personaggi agghiaccianti di casa nostra neanche appartenenti al mondo del- lo spettacolo; non indossa abiti giovanilistici, non guarda solo avanti ma anche indietro, fino a scovare anche nei secoli scorsi della buona musica da riproporre. Stiamo parlando, alla fine, di eleganza: quell’indefinibile atti- tudine nel muoversi, vestirsi, rapportarsi al mondo, che dà pia- cere allo sguardo e lo intriga, affinando il gusto. Nel caso di Sting, questa capacità innata di conferire eleganza alle canzoni che pe- raltro scrive (“Pure!”, avrebbe detto mia nonna), è tutt’uno con la sua presenza scenica. Ascoltando un suo pezzo, è difficile non immaginarselo all’opera. Non pensare al suo volto scavato, al suo taglio moicano, agli improvvisi sbocchi di humour che ogni tanto gli scappano (in una strizzata d’occhi, una smorfia, una ri- sata che non riesce a contenere), quasi che a un tratto, nel bel mez- zo di un’esecuzione, la sua attenzione si concentrasse su un det- taglio che gli appare piacevolmente ridicolo, e condivisibile con Da qualche anno a questa parte, quando Sting prende la chitarra e il pubblico. Le sue canzoni hanno la singolare capacità di trasmet- intona un pezzo (usa spesso delle Martin di piccola misura, che tie- terti un mood, la suggestione di uno stile definito. Sting è un ne in braccio come bambini), hai l’impressione che suoni appena e sound, ma soprattutto una categoria musicale estetica, al pari di quasi sussurri, come ti volesse cantare la canzone nell’orecchio. una Les Paul del ’58 o di una Telecaster del ’63. Tiene la voce un po’ in dentro, al volume che chiunque di Fin da ragazzo – Message In A Bottle mi apparve come la Ma- noi userebbe canticchiando facendosi la barba con la radio in donna all’età di quindici anni, e da allora ancora la prego (Message sottofondo, e la porge con una nonchalance che sa tanto di di- In A Bottle, non la Madonna), – mi ha sempre colpito il partico- sinteresse verso la categoria dell’esibizione. Appoggia degli ac- lare che suonasse il basso. cordi semplici (spesso ridotti a una linea di basso, che del resto è Nel senso che mi sembrava strano, o quantomeno un po’ ano- il suo strumento principale), che gli servono a tracciare una rot- malo, che il leader di una band che stava conquistando il mondo ta melodica appena sufficiente a tenere il timone dell’intonazio- non avesse scelto uno strumento da frontman per ricordare a ne. Canta dando per scontato di saperlo fare, senza svolazzi, am- tutti chi comanda, vale a dire la chitarra elettrica, che in un grup- miccamenti o gorgheggi, convincendoti subito, anche se è la pri- po rock equivale al martello di Thor, e conferisce la massima au- ma volta che lo senti, che non ha bisogno di dimostrarti niente. torità a chi detiene l’immagine pubblica, il sex appeal nonché i di- La sua priorità è la musica: vuole che ascolti la canzone, punto. ritti d’autore delle canzoni che poi fanno vendere milioni di di- È come se, andando avanti negli anni, tendesse naturalmente schi e riempiono i palasport del globo. alla scarnificazione artistica; alla definizione di un codice sempre Il chitarrista, almeno nel rock, è e resta il componente più fi- più sintetico, che ha bisogno di poco per dare il meglio. Invec- go, l’attrazione, la Wanda Osiris del gruppo, quello a cui le ra-

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SHAPE OF MY HEART ALL THIS TIME WITH STING gazzine lanciano i reggiseni, di cui si resta in attesa dell’assolo vecchie hit. Un modo, fondamentalmente disperato, per raschia- che dovrà lasciare il pubblico a bocca aperta come davanti a un’a- re il fondo del barile e vendere qualche disco (o qualche vagona- crobazia (non è mica un caso che, da che mondo è mondo, s’ini- ta di dischi, nel caso dei veramente famosi) prima che avvenga il zi a suonare la chitarra per rimorchiare). definitivo prosciugamento del pubblico pagante e portare gli ul- Sting, invece, deteneva la leadership dei Police (così come dei timi soldi a casa. gruppi che successivamente ha formato a nome proprio, tranne A me, confesso, hanno sempre fatto un po’ ridere quei dischi qualche breve parentesi, tipo BLUE TURTLES, il primo disco da spacciati per novità che contengono, tipo, uno o due brani ine- solista, in cui prestava lo strumento al prodigioso e allora giova- diti (generalmente anche abbastanza modesti) e otto vecchi co- nissimo Darryl Jones, già bassista di Miles, che peraltro in molti me il cucco, magari rimasterizzati (come se poi la rimasterizza- pezzi – Fortress Around Your Heart in particolare, – suona esatta- zione valesse il prezzo di un disco nuovo), unpluggati (ma ve la mente come lui) accompagnandosi al basso, lo strumento antie- ricordate l’era dell’unplugged? Dio, quant’è durata) o riarrangia- sibizionista per eccellenza, da sempre rivolto a un target di ascol- ti con qualche sonorità o effettuccio al passo con i tempi. tatori competenti, scelto da musicisti d’indole filosofica e talen- Provate a pensare anche soltanto all’Italia: quanti ve ne ven- to operaio, che amano lavorare alle fondamenta dei brani e poco gono in mente, di cantanti che campano pubblicando GREATEST gli frega se gli applausi se li beccano gli altri, pur sapendo benis- HITS a manetta (magari live), da una ventina d’anni a questa par- simo che senza di loro la baracca non reggerebbe un minuto. te? Quanti che non ne avrebbero neanche bisogno (avendo alle Per di più, Sting suonava poco: le sue parti erano (e sono anco- spalle carriere brillantissime e patrimoni cospicui), eppure si lan- ra) molto essenziali, piuttosto semplici da riprodurre (benché poi, ciano in quel tipo di mischia con una fretta quasi emergenziale se uno ci si mette, e soprattutto prova a cantarci sopra, porta a casa (della serie: “Ma se l’ha fatto quello là che è meno famoso di me, dei risultati vergognosi, e capisce perché quello è Sting e lui no), ben- perché io no?”); e allora li rivedi alla tv, ospitati quasi obbligato- ché proprio in questa essenzialità stesse la loro completezza. riamente nei programmi di maggiore ascolto, ridotti alla versio- Quando ascolti, mettiamo, il basso di ne pensionistica, che tentano di occultare come possono i segni o di , capisci, con un’ineccepibilità quasi mate- evidenti di vecchiaia e ripropongono canzoni risalenti alla tua pri- matica, che non c’è un modo migliore di suonarle; che qualsiasi ma comunione, che ti fanno scappare anche la lacrimuccia al pen- esecuzione alternativa non reggerebbe il confronto. Le parti di siero di com’eri carino allora. basso di Sting è come se ti dicessero: “È tutto qui. Non c’è biso- E va bene, i Best Of esistono da che mondo è mondo. Si sono gno d’altro”. Hanno una causticità, e insieme una raffinatezza, sempre fatti, si continueranno a fare finché ci sarà un pubblico di- che non ammette obiezioni. sposto a comprarli, e perché no. Ma la prassi di pubblicarne di- Non è solo stile, questo: è un atteggiamento, un modo di pen- ciotto in sette anni è abbastanza imbarazzante, per un artista che ab- sare, d’intendere il proprio lavoro. La grandezza dei Police, l’inno- bia ancora qualcosa da dire e la necessità di farlo (essendo chiaro vazione qualitativa che apportarono al pop, consisteva essenzialmen- che, fuori da un’insopprimibile necessità di esprimersi, praticare la te nello scavalcare la retorica del virtuosismo, dello stupire il pub- virtù del silenzio sarebbe la scelta più rispettosa del prossimo). blico con esecuzioni pirotecniche. Chitarra, basso e batteria (Sting, Considerato il successo planetario delle sue canzoni, Mr. Stewart e Andy): come dire soggetto, predicato e complemento. Sumner rientra nel novero delle pochissime rockstar che potreb- Dall’avvento dell’MP3, una costante della musica pop è la ri- bero tranquillamente permettersi di mollarne uno a semestre, di proposizione, da parte degli artisti di qualche successo, delle loro GH; contando, peraltro, su un oceanico pubblico di aficionados

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SHAPE OF MY HEART ALL THIS TIME WITH STING disposto a comprarlo a prescindere (inutile dire che io e il vec- Lo dico anche agli amici lì quando le vedo chio Pollastri, autore del libro che state per leggere nonché fra i Fuori dal vetro della mia finestra massimi stingologi del pianeta, saremmo fra questi). Ombre nella pioggia. Il fatto che non se ne approfitti; che anzi, con esiti anche va- riabili, si cimenti in operazioni diverse, discutibili, a volte aper- O date un’occhiata al testo di All This Time: vi domanderete co- tamente anticommerciali (confesso che al primo ascolto di SONGS me si possa parlare di morte con tanta nonchalance in una delle FROM THE LABYRINTH ho pensato: “Ma che sta facendo?”), costi- canzoni più magistralmente orecchiabili che abbiate mai sentito. tuisce una prova schiacciante della sua nessuna voglia di farsi il La drammaticità letteraria in regime di convivenza con la go- verso, liftarsi artisticamente: in una parola, campare di rendita fin- dibilità musicale di una canzone, del resto, è una schizofrenia ti- gendo di lavorare. pica del pop, che Sting possiede pienamente. Le sue canzoni sono figlie di una mente musicale sapiente. Tra poco, compirà sessant’anni. Da quel che dice ai giornali- Sting non è uno strimpellatore di talento che ha azzeccato qual- sti quando glielo ricordano (spesso, invidiando la sua forma fisi- che refrain e ha saputo circondarsi dei migliori gregari in circola- ca), non sembra gliene freghi molto. Del resto, di motivi per sen- zione grazie a un po’ di dischi venduti: è un signor musicista, tirsi soddisfatto per come gli è andata finora, ne ha a bizzeffe. che occupa il centro della scena con ogni merito. Sa come scrive- In Consider Me Gone scrive: Ho speso troppi anni a lottare con re una canzone di successo seguendo, allo stesso tempo, un pro- me stesso. prio percorso di ricerca. Sessant’anni è un’età in cui si può ragionevolmente dichiara- Provate a richiamare alla memoria qualcuno dei suoi pezzi re la fine di quel tipo di guerra (una delle più rovinose della sua più famosi, e misurate il pochissimo tempo che impiegherete a categoria), e trovare finalmente la serenità. perdere il conto. Poi soffermatevi sul testo, di qualcuna di quelle A guardare oggi Sting prendere in braccio la sua piccola canzoni (questo libro vi darà una mano) e cantatevelo nella testa Martin e cantare con un filo di voce, si direbbe che la guerra con facendo attenzione a quel che dice: vi accorgerete che quelle pa- se stesso l’abbia definitivamente vinta. role così bene integrate nelle partiture che le ospitano, tanto da es- sere diventate (come in ogni buona canzone che si rispetti) mu- sica in sé, quasi fino a prescindere dal proprio stesso senso, sna- turandosi in quell’altro linguaggio che le trasporta, centrifuga, modula, estende, comprime, accarezza e sbatacchia a seconda del- le circostanze, raccontano storie che hanno ben poco a che fare con la piacevolezza della canzone che avete sempre conosciuto. Diego De Silva è nato a Napoli nel 1964. Sting parla spesso di disagio (mentale, non soltanto esistenzia- Tutti i suoi libri sono pubblicati da Einaudi. le), solitudine, amori nevrotici, lutti faticosissimi da elaborare; e quando lo fa, non ricorre mica alla metafora. Sentite questa, per esempio:

E se ci vedi nell’angolo Stiamo solo ballando nella pioggia

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biografico; ho giustamente citato il nome di Nabokov nel testo pro- prio per far capire l’associazione con Lolita, il best-seller da lui scrit- to e a cui mi sono ispirato per inventare la storia della studentessa e della sua ossessione nei confronti del protagonista della canzone.

Quella che rivolge al suo editore è una richiesta di maggior controllo; l’idea di accostare Don’t Stand So Close To Me alla pub- blicità del deodorante non gli piace, e non avrebbe dato il consen- so se solo l’editore avesse chiesto la sua autorizzazione. Nel momento in cui a Sting viene proposto un contratto co- me autore nel 1976, quindi ben prima di entrare a far parte del trio punk voluto da Stewart Copeland, il miraggio di un futuro come artista retribuito per i brani che scrive sembra a portata di mano. Il merito è di una responsabile della Virgin che, dopo aver sentito i brani dei Last Exit, la band in cui Matthew Gordon Sumner milita alla metà degli anni Settanta, crede in questo nuo- vo autore, sente che ci sono elementi interessanti nei suoi testi, e gli propone quindi un contratto basilare, lungi dal prevedere un successo planetario come quello che nel giro di pochi anni si ve- Agosto 1982. Sting è seccato, non riesce a capacitarsi di come il rificherà. Ovviamente le clausole sono molto restrittive e, in ge- suo editore abbia potuto dare il “nulla osta” per l’utilizzo di un bra- nerale, lasciano un controllo pressoché totale all’editore. no dei Police, scritto nel 1980, nella pubblicità di un deodorante; il Intentata la causa contro la Virgin Music Publishing, Sting la brano in questione è Don’t Stand So Close To Me, primo singolo perde e negli anni a venire questo episodio segna indelebilmente i estratto dal fortunato ZENYATTA MONDATTA, e lo si può ascoltare suoi rapporti con le società di edizioni: arriva a creare la sua società come “colonna sonora” di uno spot per la televisione britannica. di publishing e, successivamente, contratta con la EMI per la cessio- Sicuramente un’intuizione azzeccata, un accostamento che ai pub- ne di una parte della quota in suo possesso, pagata quanto merita. blicitari del prodotto in questione è piaciuto, e all’editore ha frutta- Non cambia invece la sua attitudine nei confronti della scrittu- to una buona, anzi ottima, somma in sterline; considerando che il ra dei testi, anche in virtù del fatto che molti dei brani pubblicati al- fenomeno Police aveva già raggiunto la vetta della classifica britan- l’interno del repertorio dei Police e nella sua produzione solistica so- nica con i singoli estratti da REGGATTA DE BLANC, pubblicato nel no stati scritti ben prima del fatidico incontro con Stewart 1979, il futuro editoriale dei brani scritti da Sting è in ascesa. Copeland, che segnerà la svolta nella sua carriera artistica. Peccato che al leader dei Police non sia proprio piaciuta la mossa dei responsabili della Virgin Music Publishing, soprattut- A volte parto da un titolo e inizio a fantasticare su quell’idea; se to in virtù del fatto che il brano parla di un insegnante vittima del- c’è un protagonista gli creo una storia intorno, ma a volte parto le fantasie erotiche di una sua alunna: dalla musica, ed è la musica stessa che mi suggerisce un testo.

Sebbene io sia stato un insegnante, ci tengo a precisare che il testo Indipendentemente da come un brano possa nascere, il pro- di Don’t Stand So Close To Me non ha assolutamente nulla di auto- cesso creativo nella stesura dei testi da parte di Sting comincia

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SHAPE OF MY HEART sempre da un’idea sulla quale costruire tutto il resto, andando quindi quasi a ritroso, avendo già individuato il punto focale, cioè il titolo. Una formula, quella di Sting, che non ha mai smesso di evol- versi, sempre alla ricerca di nuovi punti di riferimento sia stilisti- ci che di contenuti, passando da ispirazioni junghiane (Synchronicity) a escursioni nel sociale (), attra- versando romanticismo (Roxanne), spunti letterari (Moon Over Bourbon Street), e autobiografici (The Book Of My Life); rara- mente il suo percorso artistico ha lambito territori prettamente politici (), e difficilmente l’impegno nel socia- le, come quello nei confronti delle popolazioni della Foresta Amazzonica, ha avuto un riscontro effettivo nel suo songwriting, ma i suoi testi vengono a volte addirittura citati nei libri scolasti- ci a seconda dello stile o dell’argomento trattato. Numerosi i riconoscimenti ufficiali alla carriera cantautorale di Sting, tra Grammy Awards, BMI Awards, Brit Awards, Oscar, Emmy, Ivor Novello e Golden Globe, a testimoniare l’impor- tanza accordata alla sua scrittura da parte di addetti ai lavori e OUTLANDOS D’AMOUR. critici, mentre il consenso popolare viene sancito dalle costanti vendite del catalogo dei Police e dei suoi album da solista, senza contare le innumerevoli partecipazioni a progetti esterni, come colonne sonore, duetti, rivisitazioni di suoi brani da parte di al- tri artisti con un suo coinvolgimento diretto.

Continuo a imparare, voglio migliorare il mio stile, apprendendo dai grandi del passato, e cercando di evolvere la mia scrittura senza mai limitarmi o pensando di essere giunto a un punto di arrivo.

Anche questo libro, per ovvie ragioni, non potrà rappresen- tare l’opera completa di un artista in continua evoluzione, ma mi- ra ad analizzare il contributo che ha saputo dare con le proprie canzoni in ben oltre trent’anni di carriera, un percorso spesso specchio dell’anima dell’autore, ma in cui lo stesso ascoltatore può riflettersi senza indugio alcuno.

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ne, accompagnate da testi di rottura, rabbiosi, così come il pubbli- co punk vuole. Un primo 45 giri intitolato Fall Out, autoprodot- to da Stewart, viene pubblicato nel maggio del 1977, grazie a un prestito di un suo amico, e viene distribuito dalla band stessa. Nei mesi successivi, Sting cerca di proporre qualche suo bra- no, ma i testi sono troppo sentimentali per rientrare nei piani di Copeland; la musica è comunque interessante e questo non sfug- ge al batterista. I primi pezzi che Sting inserisce nel repertorio dei Police sono scritti di getto, durante le prove, e possono fun- zionare; l’importante è il modo in cui vengono cantati e inter- pretati: rabbia e grinta devono essere le caratteristiche dominan- ti della performance. Altre canzoni, scritte in passato, vengono modificate perché anche Henri Padovani possa suonarle, ma non vengono ancora prese in considerazione. Henri viene sostituito da Andy Summers dopo un incontro avvenuto in occasione di un festival organizzato da Mike Howlett dei Gong a Parigi. È un cambiamento importante: Summers go- de di ottima fama come turnista, avendo suonato con alcune im- OUTLANDOS D’AMOUR viene pubblicato nel novembre del 1978. portanti band del panorama psichedelico e rock tra gli anni Ses- Non è stato semplice per la band di Sting, Andy Summers e santa e Settanta, e ha notato le potenzialità di Sting e di Stewart Stewart Copeland arrivare alla pubblicazione del disco; è da qua- dopo averli visti suonare prima al festival parigino, poi a una da- si due anni che i Police lottano per conquistare una fetta di mer- ta dei Police al Marquee Club di Londra. Per un breve periodo i cato in un panorama musicale in continuo fermento creativo, e Police diventano un quartetto. trovare spazio e credibilità è difficile. Il primo incontro tra Stewart e Sting avviene nel 1976 a Ho passato molto tempo con cosidetti professionisti che tutto quello che aspettavano era di andare a bere dopo le prove! I Police Newcastle, dove i Curved Air, band in cui milita Copeland, ten- mi sembravano molto determinati ed ero sicuro che avrebbero gono una data del loro tour; finito il concerto, un giornalista ami- avuto successo; si capiva che c’era qualche cosa in più nel modo co di Sting fa le presentazioni tra i due musicisti nel locale dove i La- di suonare di Sting e di Stewart, e io facevo al caso loro! Sapevo st Exit stanno suonando; Stewart nota che il cantante della band lo- che ci voleva comunque un po’ di tempo per avere un sound ma cale ha un certo carisma e si fa dare il suo numero di telefono. quando mi sono unito alla band eravamo tutti convinti che qual- Sting si trasferisce a Londra nei primissimi giorni del 1977; che cosa stava succedendo. Andy Summers Stewart gli ha proposto di far parte di un trio punk-rock e, insie- me a Henri Padovani, chitarrista francese trapiantato in Inghilter- È in questo momento che Sting riprende in mano alcuni bra- ra, danno vita ai Police. ni dei Last Exit e decide di riarrangiarli per i Police; Stewart os- Nei primi mesi di vita della band, Stewart è il punto di riferi- serva a distanza, accetta di lasciare anche a lui la possibilità di mento: fa da manager e da autore, scrive composizioni veloci e scar- scrivere brani per la band e si accorge che sta nascendo qualcosa

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SHAPE OF MY HEART OUTLANDOS D’AMOUR di nuovo, pur continuando a imprimere una direzione ben pre- porta il nastro alla A&M di Los Angeles, riuscendo a ottenere il cisa all’insieme del repertorio. primo contratto per i Police. Con Andy Summers, Sting sente che tecnicamente si posso- no sviluppare idee molto più interessanti di quelle a cui Stewart Ricordo che ho organizzato un concerto al Locarno di Bristol, e molte persone sono venute da me a chiedere chi era questa nuova vorrebbe fare riferimento; il batterista ha ottime intuizioni crea- band di cui mi stavo occupando; le reazioni sembravano ottime, tive, per cui ora si sente più libero di lavorare a nuovo materiale, e proprio in quell’occasione mi sono accorto che stava nascendo unendolo ad alcune composizioni scritte negli anni precedenti; in qualcosa... alcuni casi vengono utilizzati i testi di vecchi brani, in altri solo Miles Copeland la musica, a cui vengono accompagnate nuove liriche. Se nei primi mesi del 1977 Stewart insiste su un tipo di testo Il disco non otterrà grandi consensi nell’immediato, però gra- rivolto principalmente a sentimenti di rabbia e rottura nei con- zie a un tour negli States organizzato da un altro fratello di fronti della società (lo stesso nome della band è una provocazio- Stewart, Ian Copeland, i Police si ritrovano a suonare nel circui- ne), verso la fine dello stesso anno è Sting a mettere sul tavolo i to di club tra New York e Los Angeles, riuscendo a convincere la brani che andranno a comporre il primo album dei Police. Sono casa discografica a investire sul progetto e ottenendo un primo composizioni semplici al primo ascolto, ma che nascondono una modesto airplay di Roxanne. Di settimana in settimana il brano serie di particolarità tecniche e stilistiche non indifferenti, e anche contagia un numero sempre più ampio di radio locali, fino a rag- i testi non sempre strizzano l’occhio al trend del momento. giungere i network nazionali. Il successo negli Stati Uniti riecheggia in Inghilterra, e la band Nei primi mesi di vita della band, Sting era seccato dal compor- guadagna i primi consensi da parte della critica che fino a quel tamento dei punk e di tutto il movimento intorno a questo feno- momento non era stata molto positiva, oltre a convincere più fa- meno; si rendeva conto che l’attenzione che i media davano a cilmente i gestori dei locali per ottenere nuovi ingaggi. tutte queste band era esagerata; sapeva che poteva andare oltre quei quattro accordi, ma questo lo rendeva più aggressivo e deter- I singoli estratti da OUTLANDS D’AMOUR sono Roxanne (apri- minato dei punk stessi! le 1978), Can’t Stand Losing You (settembre 1978) e (no- Stewart Copeland vembre 1978).

I Sex Pistols fanno scuola con il loro punk ricco di elementi “contro” la società, e i Clash inseriscono elementi politici e socia- li nei loro brani; i Police preferiscono lavorare molto più assidua- mente sullo stile musicale, cercando di inserirsi nel panorama punk, in modo da sfruttare la richiesta del mercato, ma al tempo stesso puntano a distaccarsi dall’uniformità che sta invadendo il mercato discografico. La new wave è alle porte, e band come Cu- re, Siouxsie and the Banshees, Joy Division, Human League e al- tre si distinguono per le loro sonorità peculiari, così come i Police, che coniugano reggae e rock in maniera molto originale. Miles Copeland, fratello di Stewart, si avvicina alla band gra- zie all’ascolto di Roxanne, che considera una potenziale hit, e

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Mi ha conquistato, devo trovare una soluzione

Ho venduto la mia casa NEXT TO YOU Ho venduto anche la mia moto Tutto ciò che voglio è starti vicino Rapinerei una banca Forse ruberei un aereo Mi ha conquistato Credo di diventare pazzo

Cosa posso fare Tutto ciò che voglio è starti vicino

OUTLANDOS D’AMOUR si apre con una canzone punk-rock; la sonorità dell’opener deve immediatamente dare un’impressione di credibilità a chi ascolta per la prima volta i Police, e Next To You è sicuramente la scelta più giusta. Durante la stesura del brano però nasce subito una controver- I can’t stand it for another day sia tra i tre membri della band; secondo Andy Summers e Stewart When you live so many miles away Copeland il testo è troppo sentimentale, non può funzionare in Nothing here is gonna make me stay un disco che vuole strizzare l’occhio alla scena punk inglese. You took me over, let me find a way Questo è un testo che parla di amore; perchè non cambiamo il tito- lo in I’m going to take a gun to you [“Ti punto il fucile addosso”]? I sold my house Stewart Copeland I sold my motor, too All I want is to be next to you. Il batterista, non molto favorevole a canzoni che parlano di amo- I’d rob a bank re e di vita di coppia, vorrebbe un testo più aggressivo; il brano ro- Maybe steal a plane mantico a cui sta lavorando Sting potrebbe essere interpretato in ma- You took me over niera differente e più consona al progetto se nel ritornello il prota- Think I’m goin’ insane gonista, disperato per la lontananza della ragazza di cui si è inna- What can I do morato, prendesse in mano un fucile per risolvere la situazione. All I want is to be next to you Stewart e Andy non erano molto d’accordo con me, ma non ho Non riesco a resistere un altro giorno certo voluto modificare il mio testo; io ero convinto che si potes- Quando vivi a miglia di distanza sero comunque fare canzoni d’amore, anche se volevamo essere una punk band. Niente mi fa rimanere qui Sting

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SHAPE OF MY HEART

Non ci sono risvolti aggressivi nel testo di Sting: è una sem- plice e disperata storia d’amore, elemento che tornerà anche ne- gli album successivi, visto da angolature diverse, delineando così una costante nella sua scrittura. SO LONELY

Mi hanno spesso bocciato i testi più sentimentali, ma per difen- dere il mio stile ero pronto a tirar fuori i muscoli! Sting

Alla fine non è che ci interessasse poi molto quello che Sting dice- va, l’importante era che lo dicesse con una certa rabbia e lo gri- dasse a squarciagola. Stewart Copeland

Next To You rimane uno tra i brani più apprezzati dai fan dei Police, grazie soprattutto alla carica dell’interpretazione, e rappresen- ta il perfetto incontro tra le linee di pensiero di Copeland e Sting. Sono numerose le cover eseguite da svariate band degli anni Novanta, tra cui Foo Fighters, Offspring e Supergrass. Nel tour della reunion del 2007 i Police scelgono Next To You come brano Diciamoci la verità: musicalmente ho rubato la sequenza armonica conclusivo dello show, quasi a voler chiudere nel migliore dei mo- a No Woman No Cry di Bob Marley, e ho utilizzato le parole di una di il cerchio della storia della band. canzone che avevo scritto per i Last Exit, intitolata Fool In Love. A distanza di quasi trent’anni, lo stesso Sting ha ripreso il Sting brano per l’album , pubblicato nel 2010, riarran- giandolo per orchestra, ma mantenendo la stessa energia vocale Well, someone told me yesterday nell’interpretazione del testo e la struttura della versione origina- That when you throw your love away le pubblicata in OUTLANDOS D’AMOUR. You act as if you just don’t care You look as if you’re going somewhere

But I just can’t convince myself I couldn’t live with no one else And I can only play that part And sit and nurse my broken heart

So lonely

Qualcuno mi ha detto ieri Che quando getti via il tuo amore

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SHAPE OF MY HEART OUTLANDOS D’AMOUR

Ti comporti come se non ti importasse di nulla Benvenuti a questo one-man show Sembra che tu stia andando altrove Non si tratta solamente di un “uomo solo”; lo spettacolo del- Ma non riesco a convincermi la sua vita è fatto da un “solo uomo”, non ci sono altri protago- Non potrei vivere con nessun altro nisti: siamo di fronte a una solitudine disperata, profonda. E posso solo recitare quella parte Sedermi e curare il mio cuore infranto Mi piace l’idea di sovrapporre una ritmica reggae e gioiosa a un testo che va in senso contrario; dà un tocco di ironia al significa- to del brano. Così solo Sting

C’è la solitudine al centro di So Lonely, concetto chiaramente Sting ricorda che stranamente la BBC utilizzò So Lonely in uno espresso già dal titolo, e sentimento spesso esplorato da Sting in show di tributo alla presentatrice Sue Lawley: una particolare altri brani. coincidenza di suoni, dato che la dizione un po’ debole del tito- lo ha unificato lo spelling dei due suoni. Now no-one’s knocked upon my door Tutto fa pubblicità. For a thousand years, or more Qualcuno dovrebbe dire a Sting di smetterla di usare quel suo Nessuno ha bussato alla mia porta accento giamaicano quando canta! Elvis Costello Per un migliaio di anni o forse più

Il “migliaio di ragazze” di Next To You e il “migliaio di anni” in So Lonely rappresentano una sorta di unità di misura che punta ad accentuare la situazione critica in cui i protagonisti dei due brani si trovano; se nel pezzo d’apertura le migliaia di ragazze erano un ter- mine di paragone nei confronti della sola e unica ragazza del suo cuo- re, in questo caso ci troviamo di fronte a una connotazione di tem- po praticamente infinito, che incrementa ulteriormente il sentimen- to di solitudine che il personaggio sta vivendo. È un concetto che verrà ripreso in futuro nel brano A Thousand Years, incluso nell’album BRAND NEW DAY del 1999, con un’ulteriore sfaccettatura interpretativa.

All made up and nowhere to go Welcome to this one man show

Pronto per uscire senza avere un posto dove andare

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