Zaide (Das Serail)
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Wolfgang Amadeus Mozart Zaide (Das Serail) Singspiel tedesco in due atti Libretto di Johann Andreas Schachtner traduzione di Olimpio Cescatti PERSONAGGI Zaide soprano Gomatz tenore Allazim basso Sultano Solimano, tenore Osmino basso Zaram recitante 4 schiavi 4 tenori Prima rappresentazione: Francoforte, Opernhaus, 27 gennaio 1866 Mozart: Zaide - atto primo ATTO PRIMO Scena I° Campo di lavoro nel carcere del Sultano Solimano. Gomatz; alcuni schiavi (quattro schiavi: un corifeo e altri tre) che cantano questo coro. [N° 1. Lied] CORIFEO, TRE ALTRI SCHIAVI VORSÄNGER, DREI ANDERE SKLAVEN Fratelli, stiamo allegri, Brüder, laßt uns lustig sein, affrontiamo con coraggio le fatiche; Trotzet tapfer den Beschwerden, pensate ch’è la maledizione della terra: Denkt, es ist der Fluch auf Erden: ogni uomo ha la sua pena. Jeder Mensch hat seine Pein. Cantiamo, ridiamo, Laßt uns singen, laßt uns lachen, non c’è altro da fare! Kann man’s doch nicht anders machen. Mondo e bisogno son tutt’uno, Welt und Not ist einerlei, nessuno è privo di affanni. Keiner bleibt von Plagen frei. Scena II° Gomatz smette a poco a poco il lavoro, si fa avanti, si torce le mani. [N° 2. Melologo] GOMATZ GOMATZ Destino imperscrutabile! Unerforschliche Fügung! Tu mi confondi fra questi iniqui malfattori, Du vermengest mich unter diese heillosen Ver- fra costoro brecher. che, per i misfatti commessi, si sono forgiati da Unter sie, soli Die durch Missetaten sich selbst ihre le meritate catene Verdiente Fessel geschmiedet haben – io innocente fra costoro! Mich Schuldlosen unter sie! – ah! Ach! – Perché non mi dài almeno un cuore come il Warum gibst du mit nicht auch ein Herz loro? Wie das ihrige – Duro come la pietra che essi spaccano a fatica. Hart wie der Stein, den sie mühsam zersplit- Orribile! tern. – Insensibili alla più pesante fatica, urlano anzi Entsetzlich! allegramente la loro follia; l’atteso segnale del Fühllos bei der strengsten Arbeit, jauchzen sie riposo li rende lieti come se non dovessero noch laut ihren Unsinn. temerne un secondo che ben presto annuncerà Das erwartete Zeichen zur Erholungsstunde la ripresa del lavoro, machet sie munter, als wenn sie kein zweites e a me, zu fürchten hätten, daß ihnen bald wieder das a me meschino, Gegenteil verkündigen wird, – a me sfugge ogni serenità Und mich, – dal mattino alla sera, Mich Armseligen, dalla sera al mattino. Mich fliehet alle Heiterkeit – Ogni balsamo è inefficace sulle ferite della mia Vom Morgen bis zum Abend, – anima. Vom Abend bis zum Morgen. – Anzi, io temo questo segnale: Jeder Balsam ist unwirksam für die Wunden la cessazione dello sforzo operoso delle meiner Seele. mie membra provoca soltanto la più terribile Ich erschröcke vielmehr vor diesem Zeichen: ribellione in questo mio offeso petto. È pro- – Der Stillstand der geschäftigen Anstren- 1 Mozart: Zaide - atto primo prio questa l’ora orribile dove la mia povera gung meiner Glieder verursachet mir erst die mente si sottrae al breve stordimento, con cui schrökklichste Aufruhr in diesem gekränkten l’inusitato fardello del lavoro meccanico l’ha Busen. soffocata, i suoi spiriti si destano, e con essi Eben das ist die furchtbare Stunde, wo mein l’interminabile supplizio della mia anima: una armer Verstand von der kurzen Betäubung rinnovata coscienza della mia miseria passate e zurückekömmt, mit welcher ihn die unge- futura! wohnte Bürde mechanischer Arbeit unter- Ohimè! come mi sento spossato in tutto il drücket hat, – seine Geister erwachen – und corpo! mit ihnen die grenzenlose Qual meiner Seele: Come mi sento spossato in tutto l’animo! – erneuerte Erkenntnis meines vergangenen und künftigen Jammers! – O wehe, wie entkräftet fühle ich mich am ganzen Körper – wie entkräftet am ganzen Gemüte! – (Si siede) Oh, potesse pur toccarmi in sorte un breve O, möchte mir nur ein kurzer Schlummer gelin- sonno! gen! – Solo un breve sonno, dolce tregua! Il premio Nur ein kurzer, milde Schickung! – Der Preis für per tutti i miei dolori. alle meine Leiden. – Voglio tentare, Ich will es versuchen. (Si corica) Invano! non giunge questo inusitato ospite Umsonst! er kommt nicht, der seltsame Gast degli infelici, il soave sonno. Ogni respiro s’ac- der Unglücklichen, er kömmt nicht, der sanfte compagna a un grave, profondo sospiro, così Schlaf! come sull’oceano ribelle la mugghiante tempe- Jeden Odemzug begleitet ein schwer dringen- sta s’accompagna a ogni ondata. der Seufzer, so wie im empörten Ozean der Eppure non trovo nessun altro ristoro ai miei brausende Sturm jede Welle begleitet. tormenti, s’io non riesco ad eliminarli per qual- Und dennoch weiß ich kein anderes Labsal für che momento con un breve sonno. meine Qualen wenn ich nicht vermögend bin, Voglio tentare un’altra volta. sie durch eine kurzen Schlummer auf einige Oh vieni, consolatore degli affaticati, parente Augenblicke zu zernichten. prossimo della silenziosa morte. Ich will es nochmal versuchen. – Vieni, copri per un’ora soltanto con le tue ali O komm’, du Tröster der Müden, naher Anver- benefiche la mia sempre vigile miseria. wandter des stillen Todes – Che mi succede? Komm’, verdecke mir nur auf eine Stunde mit Così all’improvviso ogni vitalità mi abbandona, deinen wohltätigen Flügeln mein immer wach- è sonno o subitaneo svenimento? sendes Elend. – È sempre lo stesso, Wie wird mir? – svenimento o sonno, So jählings verläßt mich alle Lebhaftigkeit. entrambi ben venuti Ist das Schlummer oder anwandelnde Ohn- macht? – Immer einerlei! Ohnmacht oder Schlummer, Beide willkommen. (Si lascia cadere e s’addormenta) 2 Mozart: Zaide - atto primo Scena III° Entra Zaide, favorita del Sultano Solimano e segretamente innamorata di Gomatz. È la prima volta che riesce a vederlo e compatirlo così da vicino: le sue sembianze, il colore della pelle sembrano rivelare ori- gini europee; forse proviene dallo stesso paese di Zaide? Questa vorrebbe svegliarlo, poi desiste: per rad- dolcire la sua schiavitù gli lascia accanto alcuni gioielli e un proprio ritratto. Gomatz, Zaide [N° 3. Aria] ZAIDE ZAIDE Riposa sereno, cara vita mia, Ruhe sanft, mein holdes Leben, riposa fin che ti desti la tua fortuna; Schlafe, bis dein Glück erwacht; ecco ti voglio dare il mio ritratto, Da, mein Bild will ich dir geben, vedi come ti sorride amico. Schau, wie freundlich es dir lacht: Voi, dolci sogni, cullatelo Ihr süßen Träume, wiegt ihn ein, e fate che alfine il suo desio Und lasset seinem Wunsch am Ende maturi e porti a compimento Die wollustreichen Gegenstände momenti colmi di voluttà. Zu reifer Wirklichkeit gedeihn. (Gomatz si agita nel sonno) (Gomatz si sveglia. Non aveva mai dormito così bene, ma il dolce sogno è stato traditore: ancora lo cingono le catene. Scopre poi meravigliato i gioielli e il ritratto accanto a sé. da dove verranno? E perché?) [N° 4. Aria] GOMATZ GOMATZ Infuria, o destino, imperversa, Rase, Schicksal, wüte immer, questo scudo sfida la tua furia; Dieser Schild trotzt deiner Wut; più non temo i tuoi colpi, Deine Schläge fürcht’ ich nimmer, nein, questo ritratto a tutto ripara. Dieses Bild macht alles gut. Queste belle palpebre, Diese holden Augenlider, la porpora di questa bocca, Dieses Mundes Purpurrot di tutto dieci volte mi ripaga, Bringt mir alles zehnfach wieder, pur se mi strazia la tua follia. Würgt mich auch dein Unsinn tot. (Riappare Zaide, accusando lo schiavo di aver sottratto i gioielli alla favorita del Sultano. Gomatz si dichiara innocente, e assicura che intende restituire tutto, tranne il ritratto, che racchiude l’unica beatitu- dine della sua attuale esistenza. Zaide allora si svela essere la fanciulla del ritratto, gli palesa il suo amore e auspica vicina per entrambi la libertà da tempo perduta.) [N° 5. Duetto] ZAIDE ZAIDE La mia anima balza di gioia; Meine Seele hüpft vor Freuden, so appena dove mi trovo. Kaum mehr weiß ich, wo ich bin. GOMATZ GOMATZ Ogni cattiva stella, ogni dolore Aller Unstern, alles Leiden a un tratto si sono dileguati. Ist bei mir auf einmal hin. 3 Mozart: Zaide - atto primo ZAIDE ZAIDE Conforto e voluttà, quiete e pace, Trost und Wonne, Ruh’ und Friede come balsamo dissetano il mio petto. Tränkt wie Balsam meine Brust. GOMATZ GOMATZ O Zaide, o Zaide O Zaide! O Zaide! che ristoro, che piacere!… Welch ein Labsal, welche Lust. ZAIDE E GOMATZ BEIDE …se ora si fermasse la ruota del destino Möchte nur das Glücksrad stehen e non girasse mai più! Und sich nimmer weiter drehen. GOMATZ GOMATZ O Zaide, che gioia! O Zaide, welche Freud! ZAIDE ZAIDE Gomatz, che beatitudine! Gomatz, welche Seligkeit! Scena IV° Allazim, il sorvegliante degli schiavi, rimprovera Gomatz di avere importunato la principessa: per reati ben più piccoli è previsto il taglio della testa. Ma Gomatz gli oppone la sua innocenza, e, ricordando ad Allazim che anche lui è un povero schiavo, fa appello alla sua benevolenza, tante volte dimostrata, e ottiene pro- messe di aiuto e solidarietà. Gomatz, Allazim [N° 6. Aria] GOMATZ GOMATZ Signore e amico, Herr und Freund! ben grato ti sono! Wie dank’ ich dir, Lascia che abbracci le tue ginocchia, Laß mich deine Knie umfassen, ma presto ti debbo lasciare, Doch ich muß dich schnell verlassen, ché ardo di desiderio! Denn ich brenne vor Begier. Lascia che ti baci, che ti stringa! Laß dich küssen, laß dich drücken! Ah! nell’ebbrezza dell’estasi Ach! im Taumel von Entzücken non so io stesso quello che faccio. Weiß ich selbst nicht, was ich tu’, Ché gli impulsi del mio amore Denn die Triebe meiner Liebe mi tolgono la calma della ragione. Rauben mir der Sinnen Ruh’. (Parte, poi si ripresenta) Signore e amico, Herr und Freund! ben grato ti sono! Wie dank’ ich dir, 4 Mozart: Zaide - atto primo Scena V° Allazim violerà dunque i suoi doveri di guardiano? Sì, e visto che non gli si prospetta che perpetua schia- vitù, favorirà la fuga dei due giovani, e con i gioielli che Gomatz ha restituito procaccerà anche la propria.