Wolfgang Mozart

Zaide (Das Serail)

Singspiel tedesco in due atti di Johann Andreas Schachtner traduzione di Olimpio Cescatti

PERSONAGGI

Zaide soprano Gomatz tenore Allazim basso Sultano Solimano, tenore Osmino basso Zaram recitante 4 schiavi 4 tenori

Prima rappresentazione: Francoforte, Opernhaus, 27 gennaio 1866

Mozart: Zaide - atto primo ATTO PRIMO

Scena I° Campo di lavoro nel carcere del Sultano Solimano. Gomatz; alcuni schiavi (quattro schiavi: un corifeo e altri tre) che cantano questo coro. [N° 1. ]

CORIFEO, TRE ALTRI SCHIAVI VORSÄNGER, DREI ANDERE SKLAVEN Fratelli, stiamo allegri, Brüder, laßt uns lustig sein, affrontiamo con coraggio le fatiche; Trotzet tapfer den Beschwerden, pensate ch’è la maledizione della terra: Denkt, es ist der Fluch auf Erden: ogni uomo ha la sua pena. Jeder Mensch hat seine Pein.

Cantiamo, ridiamo, Laßt uns singen, laßt uns lachen, non c’è altro da fare! Kann man’s doch nicht anders machen. Mondo e bisogno son tutt’uno, Welt und Not ist einerlei, nessuno è privo di affanni. Keiner bleibt von Plagen frei.

Scena II° Gomatz smette a poco a poco il lavoro, si fa avanti, si torce le mani. [N° 2. Melologo]

GOMATZ GOMATZ Destino imperscrutabile! Unerforschliche Fügung! Tu mi confondi fra questi iniqui malfattori, Du vermengest mich unter diese heillosen Ver- fra costoro brecher. che, per i misfatti commessi, si sono forgiati da Unter sie, soli Die durch Missetaten sich selbst ihre le meritate catene Verdiente Fessel geschmiedet haben – io innocente fra costoro! Mich Schuldlosen unter sie! – ah! Ach! – Perché non mi dài almeno un cuore come il Warum gibst du mit nicht auch ein Herz loro? Wie das ihrige – Duro come la pietra che essi spaccano a fatica. Hart wie der Stein, den sie mühsam zersplit- Orribile! tern. – Insensibili alla più pesante fatica, urlano anzi Entsetzlich! allegramente la loro follia; l’atteso segnale del Fühllos bei der strengsten Arbeit, jauchzen sie riposo li rende lieti come se non dovessero noch laut ihren Unsinn. temerne un secondo che ben presto annuncerà Das erwartete Zeichen zur Erholungsstunde la ripresa del lavoro, machet sie munter, als wenn sie kein zweites e a me, zu fürchten hätten, daß ihnen bald wieder das a me meschino, Gegenteil verkündigen wird, – a me sfugge ogni serenità Und mich, – dal mattino alla sera, Mich Armseligen, dalla sera al mattino. Mich fliehet alle Heiterkeit – Ogni balsamo è inefficace sulle ferite della mia Vom Morgen bis zum Abend, – anima. Vom Abend bis zum Morgen. – Anzi, io temo questo segnale: Jeder Balsam ist unwirksam für die Wunden la cessazione dello sforzo operoso delle meiner Seele. mie membra provoca soltanto la più terribile Ich erschröcke vielmehr vor diesem Zeichen: ribellione in questo mio offeso petto. È pro- – Der Stillstand der geschäftigen Anstren- 1 Mozart: Zaide - atto primo prio questa l’ora orribile dove la mia povera gung meiner Glieder verursachet mir erst die mente si sottrae al breve stordimento, con cui schrökklichste Aufruhr in diesem gekränkten l’inusitato fardello del lavoro meccanico l’ha Busen. soffocata, i suoi spiriti si destano, e con essi Eben das ist die furchtbare Stunde, wo mein l’interminabile supplizio della mia anima: una armer Verstand von der kurzen Betäubung rinnovata coscienza della mia miseria passate e zurückekömmt, mit welcher ihn die unge- futura! wohnte Bürde mechanischer Arbeit unter- Ohimè! come mi sento spossato in tutto il drücket hat, – seine Geister erwachen – und corpo! mit ihnen die grenzenlose Qual meiner Seele: Come mi sento spossato in tutto l’animo! – erneuerte Erkenntnis meines vergangenen und künftigen Jammers! – O wehe, wie entkräftet fühle ich mich am ganzen Körper – wie entkräftet am ganzen Gemüte! –

(Si siede) Oh, potesse pur toccarmi in sorte un breve O, möchte mir nur ein kurzer Schlummer gelin- sonno! gen! – Solo un breve sonno, dolce tregua! Il premio Nur ein kurzer, milde Schickung! – Der Preis für per tutti i miei dolori. alle meine Leiden. – Voglio tentare, Ich will es versuchen.

(Si corica) Invano! non giunge questo inusitato ospite Umsonst! er kommt nicht, der seltsame Gast degli infelici, il soave sonno. Ogni respiro s’ac- der Unglücklichen, er kömmt nicht, der sanfte compagna a un grave, profondo sospiro, così Schlaf! come sull’oceano ribelle la mugghiante tempe- Jeden Odemzug begleitet ein schwer dringen- sta s’accompagna a ogni ondata. der Seufzer, so wie im empörten Ozean der Eppure non trovo nessun altro ristoro ai miei brausende Sturm jede Welle begleitet. tormenti, s’io non riesco ad eliminarli per qual- Und dennoch weiß ich kein anderes Labsal für che momento con un breve sonno. meine Qualen wenn ich nicht vermögend bin, Voglio tentare un’altra volta. sie durch eine kurzen Schlummer auf einige Oh vieni, consolatore degli affaticati, parente Augenblicke zu zernichten. prossimo della silenziosa morte. Ich will es nochmal versuchen. – Vieni, copri per un’ora soltanto con le tue ali O komm’, du Tröster der Müden, naher Anver- benefiche la mia sempre vigile miseria. wandter des stillen Todes – Che mi succede? Komm’, verdecke mir nur auf eine Stunde mit Così all’improvviso ogni vitalità mi abbandona, deinen wohltätigen Flügeln mein immer wach- è sonno o subitaneo svenimento? sendes Elend. – È sempre lo stesso, Wie wird mir? – svenimento o sonno, So jählings verläßt mich alle Lebhaftigkeit. entrambi ben venuti Ist das Schlummer oder anwandelnde Ohn- macht? – Immer einerlei! Ohnmacht oder Schlummer, Beide willkommen.

(Si lascia cadere e s’addormenta)

2 Mozart: Zaide - atto primo Scena III° Entra Zaide, favorita del Sultano Solimano e segretamente innamorata di Gomatz. È la prima volta che riesce a vederlo e compatirlo così da vicino: le sue sembianze, il colore della pelle sembrano rivelare ori- gini europee; forse proviene dallo stesso paese di Zaide? Questa vorrebbe svegliarlo, poi desiste: per rad- dolcire la sua schiavitù gli lascia accanto alcuni gioielli e un proprio ritratto. Gomatz, Zaide [N° 3. ]

ZAIDE ZAIDE Riposa sereno, cara vita mia, Ruhe sanft, mein holdes Leben, riposa fin che ti desti la tua fortuna; Schlafe, bis dein Glück erwacht; ecco ti voglio dare il mio ritratto, Da, mein Bild will ich dir geben, vedi come ti sorride amico. Schau, wie freundlich es dir lacht: Voi, dolci sogni, cullatelo Ihr süßen Träume, wiegt ihn ein, e fate che alfine il suo desio Und lasset seinem Wunsch am Ende maturi e porti a compimento Die wollustreichen Gegenstände momenti colmi di voluttà. Zu reifer Wirklichkeit gedeihn.

(Gomatz si agita nel sonno) (Gomatz si sveglia. Non aveva mai dormito così bene, ma il dolce sogno è stato traditore: ancora lo cingono le catene. Scopre poi meravigliato i gioielli e il ritratto accanto a sé. da dove verranno? E perché?) [N° 4. Aria]

GOMATZ GOMATZ Infuria, o destino, imperversa, Rase, Schicksal, wüte immer, questo scudo sfida la tua furia; Dieser Schild trotzt deiner Wut; più non temo i tuoi colpi, Deine Schläge fürcht’ ich nimmer, nein, questo ritratto a tutto ripara. Dieses Bild macht alles gut.

Queste belle palpebre, Diese holden Augenlider, la porpora di questa bocca, Dieses Mundes Purpurrot di tutto dieci volte mi ripaga, Bringt mir alles zehnfach wieder, pur se mi strazia la tua follia. Würgt mich auch dein Unsinn tot.

(Riappare Zaide, accusando lo schiavo di aver sottratto i gioielli alla favorita del Sultano. Gomatz si dichiara innocente, e assicura che intende restituire tutto, tranne il ritratto, che racchiude l’unica beatitu- dine della sua attuale esistenza. Zaide allora si svela essere la fanciulla del ritratto, gli palesa il suo amore e auspica vicina per entrambi la libertà da tempo perduta.) [N° 5. Duetto]

ZAIDE ZAIDE La mia anima balza di gioia; Meine Seele hüpft vor Freuden, so appena dove mi trovo. Kaum mehr weiß ich, wo ich bin.

GOMATZ GOMATZ Ogni cattiva stella, ogni dolore Aller Unstern, alles Leiden a un tratto si sono dileguati. Ist bei mir auf einmal hin.

3 Mozart: Zaide - atto primo

ZAIDE ZAIDE Conforto e voluttà, quiete e pace, Trost und Wonne, Ruh’ und Friede come balsamo dissetano il mio petto. Tränkt wie Balsam meine Brust.

GOMATZ GOMATZ O Zaide, o Zaide O Zaide! O Zaide! che ristoro, che piacere!… Welch ein Labsal, welche Lust.

ZAIDE E GOMATZ BEIDE …se ora si fermasse la ruota del destino Möchte nur das Glücksrad stehen e non girasse mai più! Und sich nimmer weiter drehen.

GOMATZ GOMATZ O Zaide, che gioia! O Zaide, welche Freud!

ZAIDE ZAIDE Gomatz, che beatitudine! Gomatz, welche Seligkeit!

Scena IV° Allazim, il sorvegliante degli schiavi, rimprovera Gomatz di avere importunato la principessa: per reati ben più piccoli è previsto il taglio della testa. Ma Gomatz gli oppone la sua innocenza, e, ricordando ad Allazim che anche lui è un povero schiavo, fa appello alla sua benevolenza, tante volte dimostrata, e ottiene pro- messe di aiuto e solidarietà. Gomatz, Allazim [N° 6. Aria]

GOMATZ GOMATZ Signore e amico, Herr und Freund! ben grato ti sono! Wie dank’ ich dir, Lascia che abbracci le tue ginocchia, Laß mich deine Knie umfassen, ma presto ti debbo lasciare, Doch ich muß dich schnell verlassen, ché ardo di desiderio! Denn ich brenne vor Begier.

Lascia che ti baci, che ti stringa! Laß dich küssen, laß dich drücken! Ah! nell’ebbrezza dell’estasi Ach! im Taumel von Entzücken non so io stesso quello che faccio. Weiß ich selbst nicht, was ich tu’, Ché gli impulsi del mio amore Denn die Triebe meiner Liebe mi tolgono la calma della ragione. Rauben mir der Sinnen Ruh’.

(Parte, poi si ripresenta) Signore e amico, Herr und Freund! ben grato ti sono! Wie dank’ ich dir,

4 Mozart: Zaide - atto primo Scena V° Allazim violerà dunque i suoi doveri di guardiano? Sì, e visto che non gli si prospetta che perpetua schia- vitù, favorirà la fuga dei due giovani, e con i gioielli che Gomatz ha restituito procaccerà anche la propria. Allazim [N° 7. Aria]

ALLAZIM ALLAZIM Su, coraggio, mio cuore, Nur mutig, mein Herze, tenta la tua sorte! Versuche dein Glück. Procura a te stesso Verschaffe dir selber un migliore destino! Ein bessers Geschick!

Non bisogna sgomentarsi; Man muß nicht verzagen, rischiando da prode, Durch tapferes Wagen il debole respinge Schlägt oftmals der Schwache talora il più forte. Den Stärkern zurück.

Scena VI° Allazim indica ai due giovani l’imbarcazione e la via per la fuga. Gomatz e Zaide lo ringraziano commossi e si augurano di poterlo rivedere presto in libertà. Allazim, Gomatz, Zaide [N° 8. Terzetto]

ZAIDE ZAIDE O beato voluttà! O selige Wonne! Il sole luminoso Die glänzende Sonne si leva sì bello. Steigt lieblich empor.

GOMATZ GOMATZ O Cielo, o felicità! O Himmel, o Glücke! Il destino ferale Das Trauergeschicke smarrisce il suo potere. Verliert seinen Flor.

ALLAZIM ALLAZIM Ecco là, come soave-fluttuante Sehet dort in sanften Wogen, il variopinto arcobaleno Wie der bunte Regenbogen vi ride, messo in pace. Euch als Friedensbote lacht.

ZAIDE ZAIDE Ma ecco là lontano, Aber seht dort in der Ferne rosseggianti comete! Blutige Kometensterne! Sentite come romba il tuono? Hört ihr wie der Donner kracht?

GOMATZ GOMATZ Solo il cordoglio mi spaventa… Nur der Kummer macht dir Schrecken.

GOMATZ E ALLAZIM GOMATZ, ALLAZIM …lo scudo divino ci proteggerà, Gottes Schirm wird uns bedecken, 5 Mozart: Zaide - atto primo ma saldo confida nella sua forza! Trau’ nur fest auf seine Macht.

ZAIDE, ALLAZIM ZAIDE, ALLAZIM O mio Gomatz! O mein Gormatz!

GOMATZ ALLAZIM GOMATZ, ALLAZIM O Zaide! O Zaide!

ZAIDE E GOMATZ ZAIDE, GOMATZ Possano un giorno quiete e pace Möchten doch einst Ruh’ und Friede dopo tanto tormento e pena Nach so vieler Qual und Pein esser compenso alla nostra fedeltà! Unsrer Treue Preise sein.

ALLAZIM ALLAZIM Voluttà, quiete e pace costante Wonne, Ruh’ und steter Friede dopo tormento e pena per voi Werden euch nach Qual und Pein saranno un giorno compenso alla fedeltà! Einst der Treue Preise sein .

6 Mozart: Zaide - atto secondo ATTO SECONDO

Scena I° Il Sultano Solimano; Zaram, comandante della guardia. [N° 9. Melologo]

SOLIMANO SOLIMAN Zaide fuggita! Zaide entflohen! Posso sopravvivere all’orrendo affronto? Kann ich den entsetzlichen Schimpf überleben? Da un cane cristiano, da uno schiavo s’è fatta Von einem Christenhunde, rapire! Von einem Sklaven läßt sie sich verführen! La serpe che con tanta ritrosia ha rifiutato l’ar- Die Schlange, die sich mit so vieler Sprödigkeit dente amore di un sultano! gegen die heftige Liebe eines Sultans gewei- Ah! gert hat. Perché non l’ho sprezzata, questa ingrata Ha! – ritrosia? Perché la sua falsa pudicizia ha potuto Warum habe ich sie nicht verachtet, diese infiammare con sempre maggior violenza il mio undankbare Sprödigkeit. cuore avvelenato? Warum mußte mir ihre gleinerische Sittsam- Perché, fiducioso nella sua inespugnabile virtù, keit mein vergiftetes Herz nur immer heftiger ho concesso a questa ipocrita ogni libertà entflammen? – inusitata nel serraglio? Warum gestattete ich der Heuchlerin voll Ver- O tradimento! trauen auf ihre unbezwingliche Tugend jede im Serail ungewöhnliche Freiheit? O Verräterei!

ZARAM ZARAM Onnipossente imperatore! Il capo di questo Großmächtigster Kaiser! Das Haupt dieser tradimento è facile da scoprire. Anche Allazim Verräterei ist leicht zu erraten. Allazim ist eben- è fuggito, e ho trovato chiari indizi che egli ha falls entflohen, und man hat deutliche Beweise aiutato la fuga di Zaide e Gomatz rifornendoli di gefunden, daß er Zaidens und Augenblick abiti mussulmani, Per questo, appena scoperto Flucht durch Beischaffung muselmännischer questo inaudito delitto, ho organizzato ovunque Kleider befördet hat. Ich habe deswegen gleich i più insidiosi appostamenti; senza dubbio, ver- bei der Entdeckung dieses unerhörten Frevels ranno catturati prima che raggiungano i confini auf allen Seiten die schleunigste Nachstellung del tuo dominio. Attendo che i fuggitivi vengano veranstaltet; man muß sie ungezweifelt einho- riportati indietro da un momento all’altro. len ehe sie die Grenzen deines Gebietes errei- chen können. Ich erwarte zuversichtlich mit jedem Augenblicke die Einbringung der Flüch- tigen.

(Zaram esce)

Scena II° Solimano

SOLIMANO SOLIMAN O Maometto, fa’ che così sia! O Mahomed, laß es wahr sein. Appena sarà davanti a me, farò squartare Beim ersten Anblicke will ich die verräterische questa schiava traditrice. Brut’ in Stücke zerhauen lassen. Cieco di fronte agli sguardi incantatori della Blind bei den zauberischen Blicken der treu- infedele schiava e sgualdrina, voglio cangiare in losen Sklavenbuhlerin will ich dieses entehrte 7 Mozart: Zaide - atto secondo pietra questo cuore profanato, e vendicare con Herz in Stein verwandeln und mit unaufhaltsa- irresistibile furia l’offesa estrema. mer Wut die grenzenlose Beleidigung rächen. Maledetto amore! Verfluchte Liebe! Tortura del cuore che di fa irretire da te! Folter des Herzens, das sich von dir verstricken Voglio per sempre maledire l’infame dolcezza läßt! che tu sai far brillare come un lontano miraggio Verwünschen will ich auf immer die elende e che sì mal resiste di fronte alla realtà. Süßigkeit, die du unserer betrogenen Einbil- Via dal mio petto, dung nur in der Ferne vorspiegeln und beim Via! Ziele der Wirklichkeit so schlecht gewähren Ogni mezzo per sedurti m’è in odio. kannst. Io sprezzo l’ignobile servaggio d’una conquista Fort aus meinem Busen! con doni e benefici, per me è uno stratagemma Fort! infamante, e poi, per poter godere dell’amore, Jede Art, dir zu fronen, ist mir verhaßt! la natura dovrebbe compiere un miracolo, Unedler Zwang bringt mir Ekel, durch e trasformare tutte le donne in creature che Geschenke und Wohltaten erobern, ist für uguaglino noi uomini per onestà o virtù, per michein schändender Kunstgriff, und außer- costanza e generosità. dem in der Liebe glücklich zu werden, müßte Su dunque, die Natur Wunder wirken, und alle Weiber in basta con questa vergognosa servitù! Geschöpfe umschaffen, die uns Männern an E non basterà che io spezzi la catena! Rechtschaffenheit und Tugend, an Standhaftig- Crudelmente – keit und Edelmut gleich wären. crudelmente mi vendicherò del fardello che Fort also, m’hanno imposto! Weg mit der schandvollen Dienstbarkeit! Und es soll mir nicht genug sein, Die Fessel zu zerreißen! Grausam! Grausam will ich auch ihre gefühlte Bürde rächen!

[Aria]

SOLIMANO SOLIMAN Il superbo leone si lascia domare, Der stolze Löw’ läßt sich zwar zähmen, e accetta la catena del suo adulatore. Er nimmt vom Schmeichler Fessel an, Ma se lo vuole umiliare come uno schiavo, Doch will man sklavisch ihn beschämen, la sua furia si scatena e diviene tiranno. Steigt seine Wut bis zum Tyrann. Ruggisce con voce terribile, Er brüllet mit furchtbarer Stimme e nella sua furente collera spezza Und schleudert im wütenden Grimme e disperde qua e là le sue catene. Die Ketten in Trümmern zur Erd’, E chi gli si oppone Und was ihm entgegen, con i suoi colpi Wird von seinen Schlägen lo mette a morte. Zum Tode verheert.

8 Mozart: Zaide - atto secondo Scena III° Osmino si rallegra dell’accaduto, perché potrà così assumere il posto di fiducia sino allora ricoperta da Allazim. Osmino [N° 10. Aria]

OSMINO OSMIN Chi è a tavola affamato Wer hungrig bei der Tafel sitzt e non profitta di cibi e bevande squisite, Und schmachtend Speis’ und Trank nicht non farà mai la sua felicità. nützt, È invero un povero pazzo; Mag selbst sein Glück nicht machen. chi non riderà di lui? Er ist fürwahr ein ganzer Narr. Chi urla e strepita pel freddo, Wer soll nicht drüber lachen? Ha…ha! e non si scalda al fuoco lì presso, Wer schnatternd über Kälte lärmt non farà mai la sua felicità. Und sich bei naher Glut nicht wärmt, È invero un povero pazzo; Mag selbst sein Glück nicht machen. chi non riderà di lui? Er ist fürwahr ein ganzer Narr. Chi geme, si lagna, grida e impreca, Wer soll nicht drüber lachen? Ha…ha! e ansioso cerca quel che già possiede, Wer winselt, jammert, schreit und flucht, non farà mai la sua felicità. Und was er hat, erst ängstlich sucht È invero un povero pazzo; Mag selbst sein Glück nicht machen. chi non riderà di lui? Er ist fürwahr ein ganzer Narr. Wer soll nicht drüber lachen? Ha…ha!

Scena IV° Presto raggiunti, i fuggiaschi vengono condotti davanti a Solimano, che ordina il loro supplizio. Zaide gli rammenta l’amore che egli sempre diceva di nutrire per lei, ma Solimano non si lascia commuovere, e anzi comanda che Allazim assista alla morte degli amici.) Solimano, Zaide, Gomatz, Allazim [N° 11. Aria]

SOLIMANO SOLIMAN Io son cattivo, e buono; Ich bin so bös’ auch als gut. compenso i meriti Ich lohne die Verdienste con i più ricchi premi; Mit reichlichem Gewinnste; ma se si desta la mia furia, Doch reizt man meine Wut, possiedo anche l’armi So hab’ ich auch wohl Waffen, per punire il vizio, Das Laster zu bestrafen, ed esse voglio sangue. Und diese fordern Blut.

9 Mozart: Zaide - atto secondo Scena V° La scena si muta in un carcere. Zaide sola [N° 12. Aria]

ZAIDE ZAIDE Sconsolata geme Filamela, Trostlos schluchzet Philomele, prigioniera nella gabbia, In dem Käfig eingeschränkt, e con agile voce rimpiange Und beweint mit reger Kehle, la sua perduta libertà. Daß man ihre Freiheit kränkt.

Non può dormire né di giorno né di notte, Tag und Nacht mag sie nicht schlafen, saltellando cerca spazio alla fuga; Hüpfend sucht sie Raum zur Flucht. ah, chi potrebbe punirla, Ach, wer könnte sie wohl strafen, s’ella trova quello che cerca? Wenn sie findet, was sie sucht.

Scena VI° Solimano si reca da Zaide per chiederle il motivo della sua fuga: sarà disposto a liberarla se gli dirà la verità, in nome di tutti i favori ricevuti. lei rivela di essere stata spinta dalla nostalgia per la patria lontana e dall’affetto nutrito per Gomatz, un sentimento che le impedirà sempre di amare il Sultano. A tali parole Solimano s’infuria e preannuncia crudele vendetta. Zaide reagisce. Zaide, Solimano [N° 13. Aria] ZAIDE ZAIDE Tigre! affila le tue unghie, Tiger! wetze nur die Klauen, godi della preda carpita! Freu’ dich der erschlichnen Beut’. Punisci una stolta fiducia Straf’ ein törichtes Vertrauen nella tua simulata tenerezza! Auf verstellte Zärtlichkeit . Ma, su presto, uccidici entrambi, Komm’ nur schnell und töt’ uns beide, succhia il caldo sangue dell’innocenza, Saug’ der Unschuld warmes Blut, strappa il cuore dalle viscere, Reiß’ das Herz vom Eingeweide e sazia la tua furia! Und ersätt’ge deine Wut. Ah, mio Gomatz, di noi miseri Ach mein Gomatz, mit uns Armen non ha il destino pietà. Hat das Schicksal kein Erbarmen. Solo la morte, ah, solo la morte Nur der Tod finisce il nostro aspro affanno. Endigt unsre herbe Not.

10 Mozart: Zaide - atto secondo Scena VII° Solimano interroga poi anche Allazim sul motivo della fuga, nonostante gli onori offertigli in tanti anni di servizio. Lo schiavo gli risponde che un uomo non può essere felice senza libertà. Solimano, Allazim [N° 14. Aria]

ALLAZIM ALLAZIM Voi potenti, con indifferenza Ihr Mächtigen seht ungerührt abbassate lo sguardo sui vostri schiavi, Auf eure Sklaven nieder, e poiché godete fortuna e autorità, Und weil euch Glück und Ansehn ziert, disconoscete i vostri fratelli. Verkennt ihr eure Brüder.

Conosce pietà, bontà e clemenza Nur der kennt Mitleid, Huld und Gnad’, sol chi, prima di essere innalzato, Der, eh’ man ihn zum Rang erhoben, ha sperimentato nella polvere vile Des wandelbaren Schicksals Proben le prove dell’instabile destino. Im niedern Staub gesammelt hat.

Solimano non si commuove a tali parole e conferma il supplizio anche per Allazim, che commenta tra sé la sentenza con una frase oscura: «Una buona azione mi costa oggi la vita, come un giorno mi costò la libertà.» Solimano chiede spiegazione di tali parole, e Allazim gli rivela che quindici anni prima, presso Orano, dalla nave spagnola che comandava vide una pacifica imbarcazione turca assalita dai pirati: corse subito in suo soccorso, liberandola dagli assalitori, ma ciò gli spinse contro un’intera flotta pirata, che lo sconfisse decretando da allora la sua prigionia. Solimano si riconosce quale beneficiario del generoso gesto di Allazim, si rammarica di esserne rimasto all’oscuro per tanti anni, e a ringraziamento concede imme- diata libertà allo spagnolo. Questi oppone che non potrà vivere felice se i due compagni di fuga verranno uccisi, ma Solimano non intende cedere oltre. Scena VIII° Gomatz e Zaide si preparano a morire, fra la commozione di Allazim e l’inamovibilità di Solimano. Gomatz, Zaide, Allazim, Solimano [N° 15. Quartetto]

GOMATZ GOMATZ Amica, calma le tue lacrime, Freundin, stille deine Tränen, fa che la morte coroni l’amore! Laß den Tod die Liebe krönen.

ALLAZIM ALLAZIM Che dolore, il mio cuore si spezza! Welch ein Schmerz! mein Herze bricht.

SOLIMANO SOLIMAN A nulla valgono le lacrime. Alle Tränen nützen nicht.

ZAIDE ZAIDE Signore, fa’ perire me sola, Laß mich, Herr, allein verderben, io sono colpevole, non Gomatz. Ich bin schuldig, Gomatz nicht.

SOLIMANO SOLIMAN Entrambi dovete morire! Alle beide müßt ihr sterben!

11 Mozart: Zaide - atto secondo

ZAIDE E GOMATZ ZAIDE UND GOMATZ Fa’ perire me sola/ fammi morire con lei Laß allein/mit ihr mich untergehen

ALLAZIM ALLAZIM Solimano, ah, ascolta la mia supplica. Soliman, ach hör’ mein Flehen, non farli perire! Laß sie nicht zugrunde gehen.

SOLIMANO SOLIMAN A nulla valgono le lacrime. Fort, vergebens ist dein Flehen, Entrambi dovete morire! Laß sie nur zugrunde gehen.

ZAIDE, GOMATZ ZAIDE, GOMATZ Ah, la vita per me Ach das Leben hat für mich non ha più attrattive. Keine Reize mehr in sich (ohne dich).

ALLAZIM ALLAZIM Pietà, signore! Ascoltami! Mitleid, Herr, erhöre mich, Pietà, signore! Calmati! Mitleid, Herr, besänft’ge dich.

SOLIMANO SOLIMAN Via, inutile è la tua supplica, Fort, umsonst bemühst du dich, siano messi a morte ormai! Geh’. dein Fleh’n beleidigt mich.

(In un colpo di scena finale si viene a sapere che Gomatz e Zaide sono in realtà due fratelli, e per giunta figli di Allazim. A tali rivelazioni anche Solimano si commuove, e da sovrano illuminato ridona a tutti la libertà)

FINE DELL’

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