Surveillance Guidelines for Toxic Algal Species of Italian Sea and Lake Waters
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im00236 Indicazioni per il controllo delle specie alqali tossiche delle acque marine e lacustri italiane Studio delle coste e di un lago del Lazio: 1994-1995 M. Bruno, R. Congestri e E. Buzzelli RECEIVED pFD 2 3 1998 0@TI OQSWBlt * ISSN 1123-3117 TISAN 97/21 ISTITUTO SUPERIORE Dl SANITA Indicazioni per il controllo delle specie algali tossiche delle acque marine e lacustri italiane Studio delle coste e di un lago del Lazio: 1994-1995 Milena Bruno, Roberta Congestri e Elena Buzzelli Laboratorio di Igiene Ambientale MASTER*. ..W3 CORY ecu..: & n i ISSN 1123-3117 Rapport! ISTISAN 97/21 Istituto Superiore di Sanita Indicazioni per il controllo delle specie algali tossiche delle acque marine e lacnstri italiane. Milena Bruno, Roberta Congestri e Elena Buzzelli 1997,128 p. Rapporti ISTISAN 97/21 La situazione sanitaria delle coste della provincia di Roma e di un grande lago del nord del Lazio 6 stata presa in esame dal panto di vista della sorveglianza sulle alghe tossiche, durante uno studio durato 14 mesi, svolto in collaborazione con la Regione e con i Presidi multizonali di prevenzione del Lazio. Lo studio mostra l'esistenza di uno state di mesotrofia nelle acque del lago di Bolsena, ed un grado di trofia aumentato rispetto agli anni passati lungo le coste di Roma. Lo studio ha messo in evidenza, nelle acque marine, la presenza di alghe appartenenti al genere Dinophysis, ineffettive ai fini della balneazione, ma capaci di contaminare i molluschi eduli con tossine appartenenti al gruppo dell'acido ocadaico. Le esigenze tecniche dello studio hanno mostrato la necessity degli addetti dei Presidi di poter disporre di un atlante unico, che riunisse tutte le specie algali tossiche segnalate nel bacino mediterraneo. Questo rapporto comprende percid una rassegna di immagini delle specie segnalate, corredate di una breve scheda di notizie. Parole chiave: Alghe tossiche, Inquinamento delle acque Istituto Superiore di Sanita Surveillance guidelines for toxic algal species of Italian sea and lake waters. Milena Bruno, Roberta Congestri and Elena Buzzelli 1997,128 p. Rapporti ISTISAN 97/21 (in Italian) The health conditions of the coasts of the Rome district and of a large lake in the northern area of the Latium Region were examined to evaluate the toxic algal species, during a 14-month study carried on in cooperation with the Region and the local prevention units of the Region. The study shows the existence of a mesotrophic state in the coastal waters of the lake Bolsena, and a trophic level increased in last years, along the sea coasts of the Rome district. Algal populations of genus Dinophysis, harmless to bathing activities, but able to contaminate the edible molluscs with toxins of the okadaic acid group, have been found. The technical occurrences of this study points out the operators' need of a taxonomic atlas, collecting all the toxic algal species known in the Mediterranean basin. This report includes a number of drawings of all the signalled species, each one followed by a brief schedule with the main taxonomic characteristics. Key words: Toxic algae, Water pollution Si ringraziano i disegnatori del Servizio per le attivita editorial! dell'Istituto Superiore di Sanita: Giovanni Briancesco per la accurata esecuzione dei disegni tassonomici e Pietro Rossi per la realizzazione dei grafici costieri e lacustri. © Istituto Superiore di Sanita 1997 DISCLAIMER Portions of this document may be illegible electronic image products. Images are produced from the best available original document. 1 INDICE Introduzione............................................................................................................. pag. 1 Risultati.................................................................................................................. ” 4 Conclusion!.................................................................................................. ” 51 Principali tossine algali............................................................................................ ” 53 Acido domoico........................................................................................................ ” 55 Brevetossine............................................................................................................ ” 57 Ciguatossine e Maitotossina................................................................................... ” 60 Dinofisitossine......................................................................................................... ” 64 Saxitossine............................................................................................................... ” 69 Ittiotossine marine................................................................................................... ” 73 Microcistine ed Anatossine.................................................................... ” 80 Specie algali tossiche present! nelle acque del bacino mediterraneo............................................................................ ” 87 Bibliografia generate................................................................................................ ” 126 Indice analitico......................................................................................................... ” 127 1 INTRODUZIONE L’eutrofizzazione, Vaumento di concentrazione dei nutrienti nei corpi d ’acqua, e un processo che si verifica naturalmente su lunghi period! di tempo. L’intervento antropico nel corso dell ’ultimo secolo ha dato luogo all’insorgere, in laghi e mari, delPeutroflzzazione "culturale" o artificiale, molto pin rapida del fenomeno naturale ed in massima parte reversibile, anche se spesso con grossi sforzi economici. In considerazione dei negativi effetti ambientali causative dell ’origine umana, essa pud essere a buon diritto considerata nel contesto generate dell ’inquinamento delle acque. Le conseguenze dell ’ eutrofizzazione sugli usi delle risorse acquatiche includono ripercussioni negative sulla salute umana e sugli organism! superior! del sistema trofico interessato. Anche se non e detto che la risposta biologica di un corpo d ’acqua esposto ad aumentato carico di nutrienti sia una notevole crescita algale, per il gran numero di fattori intern! ed esterni che ne influenzano la reazione, questo e considerate un sintomo tipico dell ’eutrofizzazione culturale, insieme ai ben noti aspetti sgradevoli della crescita smodata di piante acquatiche superior!, della formazione di schiume algal! o tappet! di alghe flottanti, emananti cattivi odor! di decomposizione, della diminuita trasparenza delle acque, della deossigenazione degli strati profondi con produzione di acido solfidrico (gas maleodorante e fortemente tossico), e delle massive morie di pesci. In generate il recupero di situazioni simili implica 1’impiego di risorse umane con notevoli investimenti economici, ed a volte manipolazioni ambientali su lunghi tempi di intervento. Oltre a quelli sopra esposti, un ulteriore aspetto dell ’ eutrofizzazione pud interessare ben piu pericolosamente i corpi d ’acqua deputati ad usi ricreazionali, potabili o di allevamento ittico: la proliferazione di alghe che producono metaboliti tossici. Questo genere di tossine a bersaglio biologico variabile, di determinazione relativamente recente, costituisce un rischio sanitario ed ambientale particolarmente insidioso, a causa della rapida diffusione, della necessita di specifici sistemi di depurazione e della attuale assenza di presidi medic! in grado di contrastame l’effetto. L’effetto sugli uomini, a parte l’ingestione diretta, pud essere determinate anche attraverso 1’accumulo per magnificazione biologica lungo la catena che va dal fitoplancton ai prodotti ittici di comune consume alimentare, come i molluschi o i pesci. Recent! acquisizioni scientifiche evidenziano preoccupanti possibility di rischio anche per i pesci d ’acqua dolce prodotti o mantenuti in invasi con livelli trofici troppo alti. In Italia questi aspetti della produzione ittica non sono ancora soggetti a controlli specifici, e se si pensa , ad esempio, che i soli laghetti di pesca sportiva rappresentano il 63 % della disponibilita di pesce d ’acqua dolce, ci si rende conto del peso che potrebbe rappresentare un approccio metodologico portato a trascurare o sottovalutare la valenza ecologica di questi ambienti. 2 I controlli relativi alia qualita delle acque di balneazione sono disciplinati in Italia dal DPR 470/82 e dai successivi DM 17/6/88 e legge 12/6/93, ad attuazione della direttiva CEE 76/160. II DPR 470/82 investe le Region! dell ’obbligo di individuazione delle zone idonee, mediante la pianificazione dei punti di prelievo e delle relative analisi, in carico alle strutture dei Presidi Multizonali di Prevenzione. In base a questo obbligo, le Region! hanno la facolta di ampliare la durata della stagione balneare, di adottare limit! di parametro piu restrittivi, ed anche la facolta di richiedere deroghe per i parametri del pH, della colorazione, della trasparenza, dell ’ossigeno disciolto, e quando le acque si arricchiscano in modo naturale di determinate sostanze, con superamento dei valori limite. L’espletamento di questo obbligo ha comportato in una larga percentuale di Regioni una serie di difficolta tecniche, legate alle carenze strumentali ed al diverse grado di equipaggiamento dei Presidi Multizonali responsabili per territorio. Queste difficolta ora si sono spesso trasferite alle neoistituite Agenzie Regional! per la Protezione dell ’Ambiente. La mancanza di competenze specifiche, strumentazione, in molt! casi