Domenica Il Racconto Carnera, Il Crollo Del Gigante D’Argilla DOMENICA 5 GIUGNO 2005 Di Repubblica EMANUELA AUDISIO
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il fatto Russia, ascesa e caduta degli oligarchi La SANDRO VIOLA e GIAMPAOLO VISETTI Domenica il racconto Carnera, il crollo del gigante d’argilla DOMENICA 5 GIUGNO 2005 di Repubblica EMANUELA AUDISIO Nuova razza padrona Con l’assalto dei signori del mattone il capitalismo italiano sta cambiando cuore e pelle. A cinque anni esatti dalla morte di Enrico Cuccia FOTO CONCESSA DALL’AZIENDA DI ABBIGLIAMNETO LARDINI ALBERTO STATERA GIORGIO BOCCA n cordone di uomini scurovestiti che si tenevano per hi dovesse scrivere oggi sui “padroni del vapo- mano a formare una catena, quasi a proteggere la sa- re” si troverebbe di fronte a degli illustri sco- cultura cralità un po’ appannata dall’isolamento delle ultime nosciuti come il Ricucci scalatore della Rizzo- settimane, circondava martedì scorso Antonio Fazio li o a personaggi notissimi ma imprevedibili Le lettere di Einstein ai bambini al suo ingresso nel salone dei Partecipanti. Ma la sin- come il presidente di Confindustria Monteze- PIERGIORGIO ODIFREDDI golarità della scena non era tanto nell’incedere del go- molo, che ha appena lanciato un patriottico Uvernatore e della sua corona umana, quanto nella platea degli invi- Cappello per la difesa e il rilancio della nostra industria. Ep- tati con bollino rosso già sistemati sulle poltroncine in attesa di ascol- pure è lecito pensare che i nuovi “padroni del vapore” del- la scienza tare le Considerazioni finali secondo le regole di un cerimoniale che, l’azienda Italia poco si preoccupano della sua salute e mol- quasi identico nei lustri, quest’anno aveva subìto innesti, promozio- tissimo invece dei loro buoni affari. Questo, nel bene e nel La guerra santa delle staminali ni e retrocessioni. Fra i trecentosessantasette in sala, le facce note dei male, è il capitalismo da quando è nato. banchieri, dei grand commis e degli ormai rari grandi imprenditori. Comunque, si tratti di affarismo d’assalto o di grandi ma- DAVID BALTIMORE, CLAUDIA DI GIORGIO e VITTORIO SGARAMELLA E poi volti semisconosciuti, ma collocati in posizioni strategiche. novre industriali, di certo c’è che i fatti e misfatti dell’eco- Defilato il gruppetto familiare del governatore, con i fratelli nomia sono incomprensibili alla gente comune e non si ca- Mariano e Pasqualino e il figlio Giovanni, reduce dalla Millemi- pisce perché giornali e televisioni continuino a dedicarvi l’incontro glia con Chicco Gnutti. Più in vista il gruppetto dei “main cha- tempo e pagine che nessun cittadino di cultura normale racter” della giornata, gli uomini nuovi, i protagonisti della sca- riesce a capire. Massimo Moratti, saper perdere con stile lata al cielo dell’ammuffito capitalismo italiano, capeggiati da Il po’ di chiarezza che esisteva negli anni dell’industria era DARIO CRESTO-DINA quelli che sono stati soprannominati i Fazio boys. legato alla corporalità, alla visibilità della medesima. Repubblica Nazionale 27 05/06/2005 (segue nella pagina successiva) (segue nella pagina successiva) 28 LA DOMENICA DI REPUBBLICA DOMENICA 5 GIUGNO 2005 la copertina Cinque anni fa moriva Enrico Cuccia, grande arbitro Poteri forti tra l’ala nobile del capitalismo italiano e i palazzinari di mano. Oggi a quel ruolo si candida il governatore Antonio Fazio. E dietro di lui irrompono gli immobiliaristi d’assalto - Ricucci, Coppola, Statuto - ultima foglia di fico del nostro malandato sistema finanziario ALBERTO STATERA I nuovi padroni (segue dalla copertina) i muovevano sicuri come nel tinello di casa Gianpiero Fiorani, il collezionista di sportelli bancari a rischio incistato nel petto del governatore che vuol fare della sua banchetta di Lodi il superpo- tere della finanza italiana; Stefano Ri- Scucci, l’ex odontotecnico dei Castelli romani figlio del mattone di un autista che dal 1984 ad oggi dichiara di aver accumulato vendendo palazzine un patrimonio di due miliardi di euro destinati ora a comprare il Corriere; e Chicco Gnutti, l’uomo che secondo l’ex presidente della Consob Luigi Spaventa si è spe- cializzato nel finanziare capitali che andrebbero destinati alla produzione del Paese declinante che non produce più, come negli incubi di Luca Cor- dero di Montezemolo. nel “salotto buono” Nessuno sa se in sala sedesse anche il Grande Vecchio, l’uomo o il potere che muove le fila degli improbabili cavalieri bianchi scelti per dare la spallata finale a quelli che una volta la testa fina del- Ricucci è la star emergente del nuovo capitali- l’ex fascista Pinuccio Tatarella, buonanima, bat- Esemplare, smo, che nasce già terremotato dopo la morte di tezzò i Poteri Forti. E nessuno sa neanche se il Cuccia. Sfaldato il bozzolo di Mediobanca, sconta- Grande Vecchio esiste veramente. E, se sì, in quali martedì scorso ta l’attrazione fatale tra banca e impresa, entriamo luoghi risiede. nella ventata immobiliar-bancaria che scala il cie- Agnelli non c’è più, Luigi Orlando è scomparso lo del capitalismo, orfano ormai di icone come da poco, Leopoldo Pirelli si defila da anni, i Falck, i a Bankitalia, Agnelli. Al suo posto giganteggia l’immobiliarista Romiti, i Marzotto uno ad uno escono di scena. Caltagirone. Macché industria, macché ricerca e Nella sala dei Partecipanti la prima fila è sguarnita la geografia innovazione, il nostro è sempre più un capitalismo dei profili dell’ala nobile del capitalismo. Non sui generis, un capitalismo patrimoniale che pre- sempre, per la verità, fu nobile. Ma, come molti so- dei 367 invitati: dilige la rendita. Perché il core business di questo spettano, oggi è fiorita una nuova ala ignobile che Paese, non sono più le auto Fiat, non i modelli di Ar- ha preso il suo posto? È quest’ala ignobile che sie- vecchi protagonisti mani, non le scarpe di Della Valle, che il senatore de sulle poltroncine di velluto nella sala dei Parte- Luigi Grillo, mentore politico di Fazio considera cipanti, è il new establishment che si appresta a uno schifo (meglio quelle cinesi). L’eterno core bu- conquistare, all’insegna del FOTO AP e uomini nuovi siness è il mattone. Il duro, indistruttibile, finan- capitalismo patrimoniale e ziariamente flessibile mattone. non più industriale, tutto Dice il giovane Ricucci: che le regole siano egua- ciò che conta nel Paese, dal li per tutti, da Agnelli a Ricucci. Io — aggiunge sen- Corriere della sera, a Medio- za convincere nessuno — non sono un cavallo di banca orfana di Cuccia, fino troia nella scalata alle banche e in quella al Corrie- al fortino delle Generali, che re. Il Grande Vecchio non c’è. Aggiunge la prossi- custodisce gli incesti del ma sposa Anna Falchi, indignata: non calunniate vecchio capitalismo asfitti- Stefano, è un genio della matematica e della borsa co e autoreferenziale? e guardate il mio film d’arte distribuito da Marco Ja- A stare a Guido Carli, in- copo Alessandro Dell’Utri, figlio del più noto Mar- dimenticato ma non inno- cello, fondatore di Forza Italia, non le mie tette. Di- cente governatore della gnità professionale rivendicata dalla compagna di Banca d’Italia, un vero esta- un cavaliere bianco che solca i cieli in jet privato ed blishment nell’accezione è reclamato al desco del governatore. gramsciana in questo Paese Le dinastie dell’ala nobile del capitalismo non non è mai esistito, lo Stato esistono più e forse, diciamolo, l’ala nobile non è non è mai stato considerato mai esistita. Ma a cinque anni dalla morte di Cuc- come cosa propria da una cia, che pure non era una pasta d’uomo, l’omino classe superiore e disinte- grigio di Mattioli che sembrava Buster Keaton ressata, ma come cosa manca un po’. Lui, che dava soprannomi a tutti, si estranea, dispensatore al dichiarava un centauro, metà uomo, metà cavallo. massimo di servizi o di favo- FOTO ANSA Il suo aspirante successore Fazio, nell’equilibrio, o ri a chi sapeva approfittarne. Ne hanno approfitta- tué dei politici. Diventa anche un uomo blinda- lo squilibrio dei poteri d’Italia, sembra più un irco- to in tanti. Oggi sono cambiati. Siedono irricono- to, protetto da cordoni di gorilla più di Reagan nei cervo, razza arcana e misteriosa. Intriga assai il suo scibili dai più nelle poltroncine della sala dei Par- momenti di allerta nazionale. ultimo psicoprofilo: un uomo che aveva in tasca il tecipanti e nei consigli d’amministrazione delle Il nuovo aspirante Cuccia, che non siede più a prestigio assoluto, la guida dell’unica tecnostrut- banche. Si chiamano Ricucci, Statuto, Coppola, Filodrammatici ma a Palazzo Koch, sa che gli im- tura rispettata da tutti e in tutto il mondo, addirit- Zunino, e chissà come. Sono quarantenni imbot- mobiliaristi sono la vera, ultima stanza di com- tura la schedina bipartisan per governare il Paese, titi di miliardi di euro che invocherebbero qualche pensazione del potere finanziario, sono le “pu- si è impigliato tra banchieri di provincia avventuri- maggiore trasparenza, non si sa da dove vengono, denda” del nostro capitalismo arruffone, perché sti, palazzinari e gorilla nerovestiti che lo scortano ma si intuisce dove vanno nell’era del berlusconi- quello delle poche grandi famiglie è morto da un mano nella mano come in un girotondo. Invocan- smo. Il capostipite è stato sempre lasciato ai mar- pezzo, tra errori, conflitti e infelici o tragici pas- do, per di più, la difesa del tricolore. gini dei salotti buoni e i salotti buoni ha minato con saggi generazionali. l’arroganza dell’eternamente escluso, del parve- Cosa fu Ligresti per Cuccia? Don Salvatore, co- nu che riesce a conquistare la nenniana stanza dei me Cuccia lo chiamava affettuosamente, era al- bottoni di Palazzo Chigi. In Italia oggi tutto si può lora un immobiliarista di origini oscure che ave- se l’ex immobiliarista Berlusconi — palazzinaro va legato le sue fortune alla Milano da bere di non si può dirglielo — è presidente del Consiglio e Craxi. Era il re dell’edilizia ai tempi di Tangento- la Fiat arranca, ormai potere debole, espulsa dai poli.