Giuseppe Verdi direttore RAVENNA FESTIVAL 2018

Giuseppe Verdi Macbeth

Palazzo Mauro De André domenica 15 luglio, ore 21

i0114_Hera_Cultura 205x220.indd 1 09/07/18 18:31 sostenitori

RAVENNA FESTIVAL

Direzione artistica Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Cristina Mazzavillani Muti Franco Masotti con il patrocinio di Angelo Nicastro Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Divisione con il sostegno di

con il contributo di

Comune di Forlì Comune di Comacchio Comune di Russi media partner

Koichi Suzuki Hormoz Vasfi

partner principale

si ringraziano

in collaborazione con

Kyiv City State Administration Indice

La locandina 9

Il libretto 11

Il soggetto 31

Macbeth: “una cosa fuori dal comune” 35 di Daniele Spini

Per la dolce memoria di quei giorni 45 di Giovanni Vitali

Gli artisti 57 RICCARDO MUTI RMMUSIC RECORDS riccardomutimusic.com

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Concerto in Do minore K.491 20 novembre 1971 - unica registrazione di questo capolavoro lasciataci da Richter Concerto in Si bemolle maggiore K.595 La presentazione al pianoforte, le prove con orchestra e cantanti, i concerti finali: 4 dicembre 1976 - mai pubblicata prima vivi tutta l’esperienza dell’opera, entra a far parte del pubblico dell’Accademia!

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esecuzione in forma di concerto Personaggi

Duncano, Re di Scozia – Macbeth, generale dell’esercito del Re Duncano baritono Banco, generale dell’esercito del Re Duncano basso Lady Macbeth, moglie di Macbeth soprano Dama di Lady Macbeth mezzosoprano Macduff, nobile scozzese, Signore di Fifftenore Malcolm, figlio di Duncanotenore Fleanzio, figlio di Banco– Medico basso Domestico di Macbeth basso Sicario basso Araldo basso Ecate, Dea della notte –

Streghe, Messaggeri del Re, Nobili e Profughi scozzesi, Sicari, Soldati inglesi, Bardi, Spiriti aerei, Apparizioni

La scena è in Iscozia, e massimamente al castello di Macbeth. Sul principio dell’atto quarto è tra il confine di Scozia e d’Inghilterra

11 Streghe II parla, e c’inganna, veraci detti, Atto primo Non quanto lui, ma più di lui felice! e ne abbandona poi maledetti su quell’abisso che ci scavò. Streghe I Non re, ma di monarchi genitore! Messaggieri (Perché sì freddo n’udì Macbetto? Scena prima Banco Tutte Perché l’aspetto non serenò?) Bosco. Tre crocchi di streghe appariscono l’un dopo l’altro fra Né tanto glorïoso! Macbetto e Banco vivano! (Tutti partono.) lampi e tuoni. Banco e Macbetto vivano! Macbeth (Spariscono.) Streghe III (S’avvede delle streghe.) Scena quarta Che faceste? dite su! Oh, chi saranno Macbeth Le streghe ritornano. costor? Vanîr!... Saranno i figli tuoi sovrani. Streghe II Streghe Ho sgozzato un verro. Banco Banco S’allontanarono! – N’accozzeremo Chi siete voi? Di questo mondo E tu re pria di loro! quando di fulmini – lo scroscio udremo. Streghe III o d’altra regïone? S’allontanarono, – fuggiam!... s’attenda E tu? Dirvi donne vorrei, ma lo mi vieta Banco e Macbeth le sorti a compiere – nella tregenda. quella sordida barba. Accenti arcani! Macbetto riedere – vedrem colà, Streghe I e il nostro oracolo – gli parlerà. M’è frullata nel pensier Macbeth Fuggiam, fuggiam, sì fuggiam. la mogliera di un nocchier; Or via, parlate! Scena terza (Partono.) al dimon la mi cacciò... Messaggieri del Re. I precedenti. ma lo sposo che salpò Streghe III col suo legno affogherò. Salve, o Macbetto, di Glamis sire! Messaggieri Scena quinta Pro’ Macbetto! Il tuo signore Atrio nel castello di Macbeth. Lady Macbeth leggendo una Streghe III Streghe II Sir t’elesse di Caudore. lettera. Un rovaio io ti darò... Salve, o Macbetto, di Caudor sire! Macbeth Lady Streghe II Streghe I Ma quel sire ancor vi regge! “Nel dì della vittoria io le incontrai... I marosi io leverò... Salve, o Macbetto, di Scozia re! Stupito io n’era per le udite cose; Messaggieri quando i nunzi del Re mi salutaro Streghe I Banco No! Percosso dalla legge Sir di Caudore, vaticinio uscito Per le secche io lo trarrò. (A Macbeth.) sotto il ceppo egli spirò. dalle veggenti stesse (Odesi un tamburo.) Tremar vi fanno così lieti auguri? che predissero un serto al capo mio. (Alle streghe.) Banco Racchiudi in cor questo segreto. Addio.” Tutte Favellate a me pur, se non v’è scuro, (Ah, l’inferno il ver parlò!) Ambizïoso spirto Un tamburo! Che sarà? crëature fantastiche, il futuro. tu sei, Macbetto... Alla grandezza aneli, Vien Macbetto. Eccolo qua! Macbeth ma sarai tu malvagio? (Si confondono insieme e intrecciano una ridda.) Streghe I (Fra sé.) Pien di misfatti è il calle Le sorelle vagabonde Salve! Due vaticini compiuti or sono... della potenza, e mal per lui che il piede van per l’aria, van sull’onde, Mi si promette dal terzo un trono... dubitoso vi pone, e retrocede!

sanno un circolo intrecciar Streghe II Ma perché sento rizzarmi il crine? Vieni t’affretta! Accendere che comprende e terra e mar. Salve! Pensier di sangue, d’onde sei nato?... ti vo’ quel freddo core! Alla corona che m’offre il fato L’audace impresa a compiere Streghe III la man rapace non alzerò. io ti darò valore; Scena seconda Salve! di Scozia a te promettono Macbeth e Banco. Le precedenti. Banco le profetesse il trono... Streghe III (Fra sé.) Che tardi? Accetta il dono, Macbeth Men sarai di Macbetto e pur maggiore! Oh, come s’empie costui d’orgoglio ascendivi a regnar. Giorno non vidi mai sì fiero e bello! nella speranza di un regio soglio! 12 Ma spesso l’empio Spirto d’averno 13 Scena sesta Macbeth or morta è la natura: or l’assassino Macbeth Un servo e la precedente. Che parli? come fantasma per l’ombre si striscia, Di’! Nella stanza attigua or consuman le streghe i lor misteri. chi dorme? Servo Lady Immobil terra! A’ passi miei sta’ muta... Al cader della sera il Re qui giunge. E non intendi? (Un tocco di squilla.) Lady È deciso! Quel bronzo, ecco, m’invita! Il regal figlio... Lady Macbeth Non udirlo, Duncano! È squillo eterno Che di’? Macbetto è seco? Intendo, intendo! che nel cielo ti chiama o nell’inferno. Macbeth (Entra nelle stanze del Re.) (Guardandosi le mani.) Servo Lady O vista, o vista orribile! Ei l’accompagna. Or bene?... La nuova, o donna, è certa. Scena dodicesima Lady Macbeth Lady Macbeth. Storna da questo il ciglio... Lady E se fallisse il colpo? Trovi accoglienza quale un re si merta. Lady Macbeth (Il servo parte.) Lady Regna il sonno su tutti... Oh qual lamento! Nel sonno udii che oravano Non fallirà... se tu non tremi. Risponde il gufo al suo lugubre addio! i cortigiani, e: “Dio (Lieti suoni a poco a poco si accostano.) sempre ne assista”, ei dissero; Scena settima Il Re! Macbeth “Amen” dir volli anch’io, Lady Macbeth sola. Lieto or lo vieni ad incontrar con me. (Di dentro.) ma la parola indocile Chi v’ha? gelò su’ labbri miei. Lady Duncano sarà qui?... Qui! Qui la notte?... Scena nona Lady Lady

Musica villereccia, la quale avanzandosi a poco a poco Ch’ei fosse di letargo uscito Follìe! Or tutti sorgete, – ministri infernali, annuncia l’arrivo del Re. Egli trapassa accompagnato da pria del colpo mortal? che al sangue incorate, – spingete i mortali! Banco, Macduff, Malcolm, Macbeth, Lady Macbeth e séguito. Macbeth Tu, notte, ne avvolgi – di tenebre immota; Perché ripetere qual petto percota – non vegga il pugnal. Scena tredicesima quell’“Amen” non potei? Scena decima La precedente. Macbeth stravolto con un pugnale in mano. Macbeth ed un servo. Lady Scena ottava Macbeth Follie, follie che sperdono Macbeth e la precedente. Macbeth Tutto è finito! i primi rai del dì.

Sappia la sposa mia che, pronta appena Macbeth Fatal mia donna! Un murmure, la mia tazza notturna, Macbeth Oh donna mia! com’io non intendesti? vo’ che un tocco di squilla a me lo avvisi. Allor questa voce m’intesi nel petto: (Il servo parte.) avrai per guanciali sol vepri, o Macbetto! Lady Lady Il sonno per sempre, Glamis, uccidesti! Caudore! Del gufo udii lo stridere... Non v’è che vigilia, Caudore, per te! Testé che mai dicesti? Scena undicesima Macbeth Macbeth solo. Lady Fra poco il re vedrai. Macbeth Ma dimmi, altra voce non parti d’udire? Io! Macbeth Sei vano, o Macbetto, ma privo d’ardire: Lady Mi si affaccia un pugnal?! L’elsa a me volta?! Glamis, a mezz’opra vacilli, t’arresti, E partirà? Lady Se larva non sei tu, ch’io ti brandisca... fanciul vanitoso, Caudore, tu se’. Dianzi udirti parvemi. Mi sfuggi... eppur ti veggo! A me precorri Macbeth sul confuso cammin che nella mente Macbeth Domani. Macbeth di seguir disegnava!... Orrenda imago! Com’angeli d’ira, vendetta tuonarmi, Mentre io scendea? Solco sanguigno la tua lama irriga!... udrò di Duncano le sante virtù. Lady Ma nulla esiste ancor. Il sol cruento Mai non ci rechi il sole un tal domani. Lady mio pensier le dà forma, e come vera Lady Sì! mi presenta allo sguardo una chimera. (Quell’animo trema, combatte, delira... 14 Sulla metà del mondo chi mai lo direbbe l’invitto che fu?) 15

Il pugnal là riportate... Scena sedicesima Banco Le sue guardie insanguinate... Macduff e Banco. È morto assassinato il Re Duncano! Che l’accusa in lor ricada. (Stupore universale.) Macduff Macbeth Di destarlo per tempo il Re m’impose; Tutti Io colà! Non posso entrar! e di già tarda è l’ora. Schiudi, inferno, la bocca, ed inghiotti Qui m’attendete, o Banco. nel tuo grembo l’intero creato; Lady (Entra nella stanza del Re.) sull’ignoto assassino esecrato Dammi il ferro. le tue fiamme discendano, o Ciel. (Strappa dalle mani di Macbeth il pugnale, ed entra nelle O gran Dio, che ne’ cuori penètri, stanze del Re.) Scena diciassettesima tu ne assisti, in te solo fidiamo; Banco solo. da te lume, consiglio cerchiamo a squarciar delle tenebre il vel! Scena quattordicesima Banco L’ira tua formidabile e pronta Macbeth solo. Oh qual orrenda notte! colga l’empio, o fatal punitor; Bussano forte alla porta del castello. Per l’äer cieco lamentose voci, e vi stampi sul volto l’impronta voci s’udian di morte. che stampasti sul primo uccisor. Macbeth Gemea cupo l’augel de’ tristi auguri, Gran Dio, in te fidiam! Ogni rumore e della terra si sentì il tremore... mi spaventa! (Si guarda le mani.) Oh questa mano! Scena diciottesima Non potrebbe l’oceàno Macduff e Banco. queste mani a me lavar. Macduff Orrore! Orrore! Orrore! Scena quindicesima Lady Macbeth, e il precedente. Banco Che avvenne mai? Lady Ve’! Le mani ho lorde anch’io; Macduff poco spruzzo, e monde son. Là dentro L’opra anch’essa andrà in oblio... contemplate voi stesso... Io dir nol posso!... (Battono di nuovo.) (Banco entra nelle stanze del Re.) Correte!... Olà!... Tutti accorrete! Tutti! Macbeth Oh delitto! Oh delitto! Oh tradimento! Odi tu? raddoppia il suon!

Lady Scena diciannovesima Vieni altrove! Ogni sospetto Macbeth, Lady Macbeth, Malcolm, Macduff, Banco, Dama di rimoviam dall’uccisor; Lady, Servi. torna in te! Fa’ cor, Macbetto! Non ti vinca un vil timor. Lady Qual subito scompiglio! Macbeth Oh potessi il mio delitto Banco dalla mente cancellar! (Esce spaventato.) Oh potessi, o Re trafitto, Oh noi perduti! l’alto sonno a te spezzar! (Macbeth è trascinato via da Lady.) Tutti Che fu? Parlate! Che seguì di strano? 16 17 Tutti Macbeth Atto secondo Sparve il sol... La notte or regni Prenda ciascun l’orrevole scellerata, – insanguinata. seggio al suo grado eletto. Cieca notte, affretta e spegni Pago son io d’accogliere ogni lume in terra e in ciel. tali ospiti a banchetto. L’ora è presso!... Or n’occultiamo, La mia consorte assidasi Scena prima Scena seconda nel silenzio lo aspettiamo. nel trono a lei sortito, Stanza nel castello. Macbeth pensoso, seguito da Lady Macbeth. Lady sola. Trema, o Banco! – Nel tuo fianco ma pria le piaccia un brindisi sta la punta del coltel! sciogliere a vostr’onor. Lady Lady (S’allontanano guardinghi.) Perché mi sfuggi, e fiso La luce langue, il faro spegnesi Lady ognor ti veggo in un pensier profondo? ch’eterno scorre per gli ampï cieli! Al tuo regale invito Il fatto è irreparabile! Veraci Notte desiata, provvida veli Scena quarta son pronta, o mio signor. parlar le malïarde, e re tu sei. la man colpevole che ferirà. Banco e Fleanzio. Il figlio di Duncan, per l’improvvisa Nuovo delitto! È necessario! Coro sua fuga in Inghilterra, Compier si debbe l’opra fatale. Banco E tu ne udrai rispondere parricida fu detto, e vuoto il soglio Ai trapassati regnar non cale; Studia il passo, o figlio mio! Usciam da queste come ci detta il cor. a te lasciò. a loro un , l’eternità!... tenèbre... Un senso ignoto

nascer mi sento in petto, Lady O voluttà del soglio! Macbeth pien di tristo presagio e di sospetto. Si colmi il calice O scettro, alfin sei mio! Ma le spirtali donne di vino eletto; Ogni mortal desìo Come dal ciel precipita Banco padre di regi han profetato... nasca il diletto, tace e s’acqueta in te. l’ombra più sempre oscura! Dunque i suoi figli regneran? Duncano muoia il dolor. Cadrà fra poco esanime In notte ugual trafissero per costor sarà spento? Da noi s’involino chi fu predetto re. Duncano, il mio signor. gli odi e gli sdegni, (Parte.) Mille affannose immagini Lady folleggi e regni m’annunciano sventura, Egli e suo figlio qui solo amor. e il mio pensiero ingombrano vivono è ver... Gustiamo il balsamo Scena terza di larve e di terror. d’ogni ferita, Parco. In lontananza il castello di Macbeth. (Si perdono nel parco.) Macbeth che nova vita Ma vita (Voce di Banco entro la scena.) ridona al cor. Sicari I immortale non hanno... Ohimè!... Fuggi, mio figlio!... O tradimento! Cacciam le torbide Chi v’impose unirvi a noi? (Fleanzio attraversa la scena inseguito da un sicario.) cure dal petto; Lady nasca il diletto, Sicari II Ah sì, non l’hanno! muoia il dolor. Fu Macbetto. Scena quinta Macbeth Magnifica sala. Mensa imbandita. Macbeth, Lady Macbeth, Tutti Sicari I Forz’è che scorra un altro sangue, o donna! Macduff, Dama di Lady Macbeth, Dame e Cavalieri. (Ripetono.) Ed a che far? Cacciam le torbide Lady Coro cure dal petto; Sicari II Dove? Quando? Salve, o Re! nasca il diletto, Deggiam Banco trucidar. muoia il dolor. Macbeth Macbeth Sicari I Al venir di questa notte. Voi pur salvète, Quando?... Dove?... nobilissimi signori. Scena sesta Lady I precedenti. Un sicario si affaccia ad un uscio laterale. Macbeth Sicari II Immoto sarai tu nel tuo disegno? Coro gli si fa presso. Insiem con voi. Salve, o donna! Con suo figlio qui verrà. Macbeth Macbeth Banco! L’eternità t’apre il suo regno... Lady Tu di sangue hai brutto il volto. Sicari I (Parte precipitoso.) Ricevete Rimanete, or bene sta. 18 la merce’ de’ vostri onori. 19 Sicario non scuotermi incontro... Banco i bicchieri! Macduff È di Banco. Fior de’ guerrieri, (Fra sé.) Tutti di Scozia onor. Biechi arcani!... S’abbandoni Macbeth (Sorgono.) questa terra: or ch’ella è retta Il vero ascolto? Macbetto è soffrente! Tutti da una mano maledetta, Partiamo. Vuotiam per l’ìnclito viver solo il reo vi può. Sicario Banco i bicchieri! Sì. Lady Fior de’ guerrieri, Dama e Coro Restate!... Gli è morbo fugace... di Scozia onor. Biechi arcani! Sgomentato Macbeth (Piano a Macbeth.) (Riappare lo spettro.) da fantasmi egli ha parlato! Ma il figlio? E un uomo voi siete? Uno speco di ladroni Macbeth questa terra diventò. Sicario Macbeth (Nel massimo terrore, allo spettro.) Ne sfuggì! Lo sono, ed audace Va’, spirto d’abisso!... Spalanca una fossa, s’io guardo tal cosa che al demone istesso o terra, l’ingoia... Fiammeggian quell’ossa! Macbeth porrebbe spavento... Là... Là... Nol ravvisi? Quel sangue fumante mi sbalza nel volto! Cielo!... Ma Banco? (Allo spettro.) Quel guardo a me volto – trafiggemi il cor! Oh, poi che le chiome crollar t’è concesso, Sicario favella! Il sepolcro può render gli uccisi?... Tutti Egli morì. (L’ombra sparisce.) Sventura! Terrore! (Macbeth fa cenno al sicario, che parte.) Lady Macbeth (Piano a Macbeth.) Quant’altri, io pur oso!... Scena settima Voi siete demente! Diventa pur tigre, leon minaccioso... I precedenti, meno il sicario. M’abbranca... Macbetto tremar non vedrai, Macbeth conoscer potrai – s’io provi terror... Lady Quest’occhi l’han visto... Ma fuggi! Deh fuggi fantasma tremendo! Che ti scosta, o re mio sposo, (L’ombra sparisce.) dalla gioia del banchetto?... Lady La vita riprendo! (Forte.) Macbeth Sedete mio sposo! Ogni ospite è tristo. Lady Banco falla! Il valoroso Svegliate la gioia! (Piano a Macbeth.) chiuderebbe il serto eletto (Vergogna, signor!) a quant’avvi di più degno Macbeth nell’intero nostro regno. Ciascun mi perdoni: Tutti il brindisi lieto di nuovo risuoni, Sventura!... Lady né Banco obliate, che lungi è tuttor. Venir disse, e ci mancò. Macbeth Lady Sangue a me quell’ombra chiede, Macbeth Si colmi il calice e l’avrà, l’avrà, lo giuro! In sua vece io sederò. di vino eletto; Il velame del futuro (Macbeth va per sedere. Lo spettro di Banco, veduto solo da lui, nasca il diletto, alle streghe squarcierò. ne occupa il posto.) muoia il dolor. Di voi chi ciò fece? Da noi s’involino Lady gli odi e gli sdegni, (Piano a Macbeth.) Tutti folleggi e regni Spirto imbelle! Il tuo spavento Che parli? qui solo amor. vane larve t’ha creato. Gustiamo il balsamo Il delitto è consumato; Macbeth d’ogni ferita, chi morì tornar non può. (Allo spettro.) che nova vita Non dirmi, ridona al cor. 20 non dirmi ch’io fossi!... Le ciocche cruente Vuotiam per l’ìnclito 21 Streghe Apparizione Atto terzo Dalle incognite posse udire lo vuoi, “Sta’ d’animo forte: cui ministre obbediam, oppur da noi? glorïoso, invincibil sarai fin che il bosco di Birna vedrai Macbeth ravviarsi, e venir contro te.” Evocatele pur, se del futuro (Sparisce.) Scena prima Tutte mi possono chiarir l’enigma oscuro. Un’oscura caverna. Nel mezzo una caldaia che bolle. Tuoni e (Danzando intorno.) Macbeth lampi. Streghe. Bolli!... Streghe Oh lieto augurio! Per magica possa E voi Spirti Dalle basse, dall’alte regioni selva alcuna giammai non fu mossa. Streghe III negri e candidi, spirti erranti, salite, scendete! Or mi dite: salire al mio soglio Tre volte miagola la gatta in fregola. rossi e ceruli, (Scoppia un fulmine e sorge da terra un capo coperto d’elmo.) la progenie di Banco dovrà? rimescete! Streghe II Voi che mescere Macbeth Streghe Tre volte l’ùpupa lamenta ed ulula. ben sapete, Dimmi o spirto... Non cercarlo! rimescete!... Streghe I Streghe Macbeth Tre volte l’istrice guaisce al vento. T’ha letto nel cuore; Lo voglio! Lo voglio! Scena seconda taci, e n’odi le voci segrete. O su di voi la mia spada cadrà! Tutte Le streghe, Ecate, spiriti, demoni. (La caldaia cala sotterra.) Questo è il momento. Apparizione La caldaia è sparita! Perché?

“O Macbetto! Macbetto! Macbetto! (Suono sotterraneo di cornamusa.) Su via! Sollecite giriam la pentola, La scena si riempie di spiriti, diavoli, streghe, che danzano intorno Da Macduffo ti guarda prudente.” Qual concento! Parlate! Che v’è? mesciamvi in circolo possenti intingoli: alla caldaia. Appare Ecate, la dea della notte e dei sortilegi. Tutti sirocchie, all’opera! L’acqua già fuma, stanno religiosamente atteggiati, e quasi tremanti contemplandola. Macbeth Streghe I crepita e spuma. Ecate dice alle streghe che conosce l’opera loro e per qual scopo fu evocata; esamina tutto attentamente, poi annunzia che re Tu m’afforzi l’ascolto sospetto! Apparite! Solo un motto... Streghe III Macbetto verrà ad interrogarle sul suo destino, e dovranno (L’apparizione sparisce.) Streghe II Tu rospo venefico soddisfarlo. Se le visioni abbattessero troppo i suoi sensi, Apparite! che suggi l’aconito, evocheranno gli spiriti aerei per risvegliarlo e ridonargli vigore. Streghe tu vepre, tu radica Ma non deve più differirsi la rovina che l’attende. Richieste non vuole. Streghe III sbarbata al crepuscolo, Poiché le streghe hanno rispettosamente ricevuto i suoi ordini, Ecco un altro di lui più possente. Apparite! va’, cuoci e gorgoglia Ecate scompare fra lampi e tuoni. (Tuono: apparisce un fanciullo insanguinato.) nel vaso infernal. Tutti allora danzano intorno alla caldaia una ridda infernale, né si arrestano che all’appressarsi di Macbeth. Taci, e n’odi le occulte parole. Tutte Poi qual nebbia di nuovo sparite. Streghe II Apparizione (Otto Re passano l’uno dopo l’altro. Da ultimo viene Banco con Tu lingua di vipera, “O Macbetto! Macbetto! Macbetto! uno specchio in mano.) tu pelo di nottola, Scena terza Esser puoi sanguinario, feroce: tu sangue di scimmia, Macbeth. Le precedenti. nessun nato di donna ti nuoce.” Macbeth tu dente di bottolo, (Sparisce.) (Al primo.) va’, bolli e t’avvoltola Macbeth Fuggi, regal fantasima, nel brodo infernal. (Sull’ingresso, parlando ad alcuno de’ suoi.) Finché appelli, silenti m’attendete. Macbeth che Banco a me rammenti! O Macduffo, tua vita perdono... La tua corona è folgore, Streghe I (Si avanza verso le Streghe.) (Feroce.) gli occhi mi fai roventi! Tu dito d’un pargolo Che fate voi, misterïose donne? No!... Morrai! Sul regale mio petto (Al secondo.) strozzato nel nascere, doppio usbergo sarà la tua morte! Via, spaventosa immagine, tu, labbro d’un Tartaro, Streghe (Tuoni e lampi: sorge un fanciullo coronato che porta un arboscello.) che il crin di bende hai cinto! tu cuor d’un eretico, Un’opra senza nome. Ma che avvisa quel lampo, quel tuono?... (Agli altri.) va’ dentro, e consolida Un fanciullo col serto dei Re! Ed altri ancor ne sorgono?... la polta infernal. Macbeth Per quell’opra infernale io vi scongiuro! Un terzo?... Un quarto?... Un quinto? Ch’io sappia il mio destin, se cielo e terra Streghe O mio terror!... Dell’ultimo 22 dovessero innovar l’antica guerra. Taci, ed odi. splende uno specchio in mano. 23 E nuovi Re s’attergano Macbeth Lady dentro al cristallo arcano... (Che?) Or riconosco il tuo coraggio antico!... È Banco!... Ahi vista orribile! Ridendo a me li addita? Lady Macbeth e Lady Muori, fatal progenie!... Vi trovo Ora di morte – e di vendetta, (Trae la spada, s’avventa sugli spettri, poi s’arresta.) alfin; che fate? tuona, rimbomba – per l’orbe intero, Ah! Che non hai tu vita! come assordante – l’atro pensiero Ahi vista!... Macbeth del cor le fibre – tutte intronò! Oh mio terror!... Ancora Ora di morte, – omai t’affretta! (Alle Streghe.) le streghe interrogai... Incancellabile – il fato ha scritto: Vivran costor? l’impresa compiere – deve il delitto, Lady poiché col sangue – si inaugurò. Streghe E disser? Vendetta!... Vivranno. Macbeth Macbeth “Da Macduffo ti guarda...” Oh me perduto! (Perde i sensi.) Lady Segui... Streghe Ei svenne!... Aerei spirti, Macbeth ridonate la mente al Re svenuto! “Te non ucciderà nato da donna.”

Lady Scena quarta Segui... Scendono gli spirti e, mentre danzano intorno a Macbeth, le Streghe cantano il seguente Macbeth “Invitto sarai finché la selva Coro di Birna contro te non mova.” Ondine e Silfidi dall’ali candide, Lady su quella pallida Segui... fronte spirate. Tessete in vortice Macbeth carole armoniche, Ma pur di Banco apparvemi la stirpe... e sensi ed anima E regnerà!... gli confortate. (Spiriti e streghe spariscono.) Lady Menzogna!!! Morte, sterminio sull’iniqua razza! Scena quinta Macbeth rinviene, poi Lady Macbeth, annunciata da un araldo Macbeth che parte. Sì, morte! Di Macduffo arda la rocca! Peran moglie e prole... Macbeth Ove son io?... Svaniro!... O sia ne’ secoli Lady maledetta quest’ora in sempiterno! Di Banco il figlio si rinvenga, e muoia.

Araldo Macbeth La Regina! Tutto il sangue si sperda a noi nemico...

24 25 Medico Dama e Medico Atto quarto Di che parlava Oh terror!... nel sonno suo? Lady Dama Di sangue umano Ridirlo sa qui sempre... Arabia intera Scena prima Scena seconda non debbo a uom che viva... Eccola! rimondar sì piccol mano Luogo deserto ai confini della Scozia e dell’Inghilterra. In Al suono del tamburo entra Malcolm, conducendo molti soldati co’ suoi balsami non può. distanza la foresta di Birnam. Profughi scozzesi, uomini, inglesi. Oimè!... donne, fanciulli. Macduff in disparte addolorato. Scena quarta Malcolm Lady Macbeth, e precedenti. Medico Coro Dove siam? Che bosco è quello? Geme? Patria oppressa! Il dolce nome Medico no, di madre aver non puoi, Coro Un lume Lady or che tutta a’ figli tuoi La foresta di Birnamo. recasi in man? I panni indossa sei conversa in un avel! della notte... O pria, ti sbratta!... D’orfanelli, di piangenti Malcolm Dama Banco è spento, e dalla fossa chi lo sposo, chi la prole, Svelga ognuno, e porti un ramo La lampada che sempre chi morì non surse ancor. al venir del nuovo sole che lo asconda, innanzi a sé. si tiene accanto al letto. s’alza un grido e fere il Ciel. (A Macduff.) Medico A quel grido il Ciel risponde Ti conforti la vendetta. Medico Questo ancor?... quasi voglia impietosito Oh come gli occhi propagar per l’infinito, Macduff spalanca! Lady patria oppressa, il tuo dolor. Non l’avrò... Di figli è privo! A letto, a letto... Suona a morto ognor la squilla, Dama (S’avvia lentamente alle sue stanze.) ma nessuno audace è tanto Malcolm E pur non vede. Sfar non puoi la cosa fatta... che pur doni un vano pianto Chi non odia il suol nativo Batte alcuno!... Andiam, Macbetto, a chi soffre ed a chi muor. prenda l’armi, e segua me. Medico non t’accusi il tuo pallor... Patria oppressa!... (Malcolm e Macduff impugnano le spade.) Perché sfrega le man? Patria mia!... Dama e Medico Tutti Dama Ah di lei, pietà, Signor! Macduff La patria tradita Lavarsi crede! (Seguono Lady Macbeth inorriditi.) O figli, o figli miei! Da quel tiranno piangendo ne invita! tutti uccisi voi foste, e insiem con voi Fratelli! Gli oppressi Lady la madre sventurata! Ah, fra gli artigli corriamo a salvar. Una macchia è qui tuttora... Scena quinta di quel tigre io lasciai la madre e i figli! Già l’ira divina Via, ti dico, o maledetta!... Sala nel Castello. Macbeth, esce agitatissimo.

sull’empio ruina; Una... Due... Gli è questa l’ora! Ah, la paterna mano gli orribili eccessi Tremi tu?... Non osi entrar? Macbeth non vi fu scudo, o cari, l’Eterno stancâr. Un guerrier così codardo? Perfidi! All’Anglo contro me v’unite! dai perfidi sicari Oh vergogna!... Orsù t’affretta!... Le potenze presaghe han profetato: che a morte vi ferîr! Chi poteva in quel vegliardo E me fuggiasco, occulto “Esser puoi sanguinario, feroce; Scena terza tanto sangue immaginar? voi chiamavate invano nessuno nato di donna ti nuoce.” Scena nel castello di Macbeth come nell’atto primo. Notte. coll’ultimo singulto, Medico e Dama di Lady Macbeth. Medico No, non temo di voi, né del fanciullo coll’ultimo respir. Che parlò?... che vi conduce! Raffermar sul trono Ah! Trammi al tiranno in faccia, Medico questo assalto mi debbe, Signore! E s’ei mi sfugge, Vegliammo invan due notti. Lady o sbalzarmi per sempre! Eppur la vita possa a colui le braccia Di Fiffe il Sire sento nelle mie fibre inaridita! del tuo perdono aprir. Dama sposo e padre or or non era?... Pietà, rispetto, amore, In questa apparirà. Che n’avvenne?... E mai pulire conforto a’ dì cadenti, queste mani io non saprò?... non spargeran d’un fiore 26 27 la tua canuta età. Scena ottava Scena ultima Tutti Né sul tuo regio sasso Pianura circondata da alture e boscaglie. Il fondo della scena Malcom seguito da soldati inglesi. Macduff con altri soldati, Il prode eroe egli è sperar soavi accenti: è occupato da soldati inglesi, i quali lentamente si avanzano, bardi e popolo. che spense il traditor; sol la bestemmia, ahi lasso! portando ciascheduno una fronda innanzi a sé. Malcolm, la patria, il Re salvò; La nenia tua sarà. Macduff e soldati. Malcolm a lui onore e gloria! Ove s’è fitto Grida interne Macduff l’usurpator? Ella è morta! Via le fronde, e mano all’armi, mi seguite! Macduff Macbeth (Malcolm, Macduff e soldati partono.) Colà da me trafitto. Qual gemito? All’armi! All’armi! (Di dentro odesi il fragore della battaglia.) Tutti (Piegando un ginocchio a terra.) Scena sesta Salve, o Re! Dama della Regina, e Macbeth. Scena nona Macbeth incalzato da Macduff. Bardi Dama (S’avanzano ed intuonano l’inno.) È morta Macduff Macbeth, Macbeth ov’è? la Regina!... Carnefice de’ figli miei, t’ho giunto. Dov’è l’usurpator?... D’un soffio il fulminò Macbeth Macbeth il Dio della vittoria. (Pensoso.) Fuggi; nato di donna (Poi volti a Macduff.) La vita!... Che importa?... uccidermi non può. Il prode eroe egli è È il racconto d’un povero idiota! che spense il traditor. Vento e suono che nulla dinota! Macduff La patria, il Re salvò; (La Dama parte.) Nato non sono: a lui onor e gloria! strappato fui dal seno materno. Soldati Scena settima Macbeth Il prode eroe egli è Coro di guerrieri e Macbeth. (Spaventato.) che spense il traditor; Cielo! la patria, il Re salvò; Coro (Brandiscono le spade e, disperatamente battendosi, escono di a lui onore e gloria! Sire! Ah Sire! vista.) Donne Macbeth Salgam mie grazie a te, Che fu?... Quali nuove? Scena decima gran Dio vendicator; Entrano donne scozzesi. La battaglia continua. a chi ne liberò Coro inni cantiam di gloria. La foresta di Birna si muove! Donne Infausto giorno!... Malcolm Macbeth Preghiam pei figli nostri!... Confida, o Scozia, in me! (Attonito.) Cessa il fragor! Fu spento l’oppressor; M’hai deluso, presagio infernale!... la gioia eternerò Qui l’usbergo, la spada, il pugnale! Voci interne per noi di tal vittoria! Prodi, all’armi! La morte o la gloria. Vittoria!... Macduff Coro Donne S’affidi ognun al Re Dunque all’armi! Sì, morte o vittoria. (Con gioia.) Ridato al nostro amor! (Escono tutti correndo.) Vittoria!... L’aurora che spuntò Vi darà pace e gloria!

28 29 Il soggetto

31 Atto primo ma la predizione delle Streghe Atto quarto Macbeth e Banco, reduci da una impone un nuovo e duplice delitto: Al confine fra Scozia e Inghilterra, vittoriosa battaglia, incontrano un Banco e suo figlio. Macbeth è ormai presso il bosco di Birnam, profughi drappello di Streghe, che accolgono deciso ad agire, mentre la moglie, scozzesi piangono il tragico destino Macbeth con un triplice saluto: sire rimasta sola, pur nell’oscuro timore della patria oppressa da un re di Glamis, sire di Caudor, re di Scozia. che comincia a possederla, ribadisce sanguinario; a sua volta Macduff, in Egli è effettivamente sire di Glamis, ma l’orgoglio del potere. Intanto i Sicari, lacrime per la morte della moglie gli altri due titoli non gli appartengono. di notte, tendono un’imboscata a e dei figli assassinati dai sicari di Banco chiede che anche a lui venga Banco e l’uccidono, ma suo figlio Macbeth, è pronto alla vendetta. predetto il futuro: egli sarà genitore di Fleanzio riesce a fuggire. Un Sicario Giunge Malcolm con molti soldati re. Quando le Streghe si allontanano, ne informa Macbeth mentre è in inglesi e dà ordine che ciascun giungono messaggeri di Duncano ad corso un magnifico banchetto; egli combattente prenda un ramo e annunciare a Macbeth che è stato è turbato, ma siede alla mensa e, con esso si nasconda alla vista; poi, nominato sire di Caudor. Il vaticinio poco dopo, rimane improvvisamente impugnando la spada, si appresta al realizzato getta Macbeth in un atterrito nel vedere seduto alla mensa combattimento. Nel frattempo, nel profondo turbamento, mentre Banco anche lo spettro di Banco. La moglie, castello durante la notte, un Medico lo osserva con sospetto. Nel castello, di fronte ai commensali stupiti, cerca e una Dama osservano con occhi Lady Macbeth legge la lettera del di calmarlo e, invano, propone un pietosi il delirio di Lady Macbeth marito con il racconto del vaticinio: nuovo brindisi. che, in preda al sonnambulismo, è lei intuisce il segreto desiderio di lui, ossessionata dalla vista di macchie ma sa che la strada per realizzarlo è Atto terzo di sangue sulle mani. In un’altra molto ardua, e teme che egli si lasci In un’oscura caverna, dove le Streghe stanza, Macbeth si appresta al prendere dal timore. Quando un Servo si aggirano intorno a una caldaia che combattimento e, pur essendo certo annuncia l’arrivo di Duncano, Lady bolle, giunge Ecate, accompagnata della vittoria, sente la tristezza di una non ha più dubbi sulle decisioni da da Diavoli e Spiriti, e annuncia che la vita che non ha conosciuto né pietà prendere, e cerca di stimolare il marito rovina di Macbeth non può più essere né amore. Quasi con indifferenza sopraggiunto. Entra nel castello il differita. Al termine di una ridda apprende della morte della moglie, corteo del re, poi tutti si ritirano per infernale, giunge Macbeth, che chiede e subito dopo i suoi uomini lo la notte; poco dopo Macbeth, pur in alle Streghe di svelargli il futuro. Da informano che il bosco di Birnam preda a laceranti dubbi, entra nelle terra sorge un capo coperto da un si sta muovendo. Il presagio delle stanze dove riposa il re. Giunge Lady elmo, e una voce lo invita a diffidare Streghe è stato dunque ingannevole, Macbeth, che vede rientrare il marito di Macduff; appare poi un fanciullo ma egli non si lascia intimorire ed con in mano un pugnale intriso di insanguinato, e una voce gli dice esce correndo, pronto a combattere. sangue; egli è terrorizzato, ed è la che nessun nato di donna potrà Intanto, Malcolm dà ordine ai soldati donna a dover rientrare nella stanza nuocergli; infine appare un fanciullo inglesi, che avanzano portando per lasciarvi il pugnale e insanguinare con una corona, e di nuovo una voce ciascuno un ramo d’albero, di i servi affinché siano essi considerati gli assicura il regno fino a che non attaccare, e poco dopo si scontrano colpevoli. Si sente bussare alla vedrà il bosco di Birnam venirgli Macbeth e Macduff: quest’ultimo porta, Lady Macbeth trascina via il incontro. Ora Macbeth vuole sapere gli rivela di essere stato strappato marito; entrano Banco e Macduff: se la stirpe di Banco regnerà, ma la dal ventre della madre morta, quest’ultimo, incaricato di svegliare il caldaia scompare improvvisamente quindi di non essere nato da donna. re, entra nella stanza. Mentre Banco e appaiono otto figure di re, l’ultimo Dunque, anche il secondo vaticinio ha la sensazione di un’imminente è Banco con uno specchio in mano. è ingannevole e i due si allontanano tragedia, Macduff esce stravolto Macbeth tenta di assalirli, ma cade combattendo. La battaglia infuria, si dalla stanza, annunciando il terribile a terra svenuto, mentre gli Spiriti odono poi grida di vittoria ed entra delitto. Alle sue grida accorrono tutti, danzano intorno a lui. Quando Spiriti Malcolm seguito da Macduff e dai stupefatti e increduli. e Streghe si sono allontanati, giunge soldati: Macbeth è stato ucciso da Lady Macbeth e i due si fanno animo: Macduff e tutti i presenti ringraziano Atto secondo per conservare il regno basterà il cielo, inneggiando al nuovo re In una stanza del castello, Macbeth uccidere Macduff e il figlio di Banco. Malcom. esprime la propria angoscia alla moglie: ha raggiunto il soglio regale, 32 Rosenberg Todd © 33 Macbeth: “una cosa fuori dal comune”

di Daniele Spini

Composta nel 1847, la prima versione idee musicali più geniali: “il genio è del Macbeth sembra stare nel bel sgobbare”, avrebbe sentenziato più mezzo di quel periodo che oggi tardi. identifichiamo come gli “anni di All’origine di tutto, naturalmente, galera” di Verdi, fra l’affermazione William Shakespeare, nel primo con nel 1842 e la maturità di tre confronti straordinari. Ma siglata fra 1851 e 1853 dalla trilogia a monte di questa stessa scelta - Trovatore - Traviata. Verdi c’era la consapevolezza sempre più come si sa aveva inventato questa forte della necessità di connettere espressione estendendola, nell’arco melodramma e cultura europea: già di sedici anni, fino a comprenderci intuita da Gaetano Donizetti quando e la prima versione nel 1833 con Lucrezia Borgia si era di : un modo rivolto, primo fra gli italiani, a Victor come un altro per lamentarsi di aver Hugo, l’uomo del momento nella dovuto lavorare troppo, costretto letteratura teatrale, aprendo in certo dalle esigenze di un mercato ancora senso la strada a Verdi che, nel 1844, da conquistare definitivamente. La aveva messo in musica il simbolo critica moderna restringe l’ambito stesso di quella novità, . Così, cronologico al periodo in cui la sempre nel segno di un recupero di produzione di opere fu effettivamente cultura internazionale, mutato tutto molto fitta: tredici in otto anni, se quello che vi era da mutare in un’Italia ci fermiamo allo del 1850, ormai unita e ansiosa di entrare in sedici su undici se vogliamo contarci Europa, sarebbero avvenuti qualche anche la trilogia. Un Verdi obbligato decennio più tardi i due incontri a produrre in fretta, attento quindi successivi con Shakespeare, più a far presto e ad aver successo e . Ma in quell’ultimo quarto che a sperimentare e progredire, dell’Ottocento a far da mediatori pur avvertendo ogni giorno di più la sarebbero stati due protagonisti della necessità di rinnovare forme e stili Scapigliatura come Arrigo Boito e tanto sul piano musicale quanto su dietro di lui Giulio Ricordi: mentre quello drammaturgico. In questo adesso, con il Risorgimento ancora quadro Macbeth, decimo titolo da avviare, il contesto era quello di d’opera da lui creato, costituisce un Romanticismo in qualche misura Alle pagine 36 e 38, indubbiamente un vertice, se non impastoiato in una Restaurazione scene dal Macbeth, regia di addirittura un’eccezione; e sul piano protratta oltre ogni limite cronologico Micha van Hoecke, Ravenna della qualità della composizione non ragionevole, e il referente principale Festival, 2004. meno che su quello della ricerca, era Andrea Maffei, intellettuale in Il Teatro della Pergola di Firenze, confermando come sia stata quasi prima linea nella diffusione in Italia Alle pagine 37 e 40, dove ebbe luogo la prima scene dal Macbeth, regia di rappresentazione assoluta di sempre l’aspirazione a far teatro in della grande letteratura europea, Cristina Mazzavillani Muti, 34 Macbeth il 14 marzo 1847. modo nuovo a suggerire a Verdi le e specialmente di quella tedesca, Ravenna Festival, 2013. 35 marito (ancora per poco) di quella collaboratore più remissivo che non Chiarina, nata contessa Carrara capace di seguirlo. Spinelli, il cui salotto milanese era assiduamente frequentato da Verdi, Questa tragedia è una delle più che di entrambi i coniugi rimase grandi creazioni umane! – avvertì – amicissimo anche dopo la loro Se noi non possiamo fare una gran separazione. cosa cerchiamo di fare una cosa Nell’autunno del 1846, durante almeno fuori dal comune. Lo schizzo una vacanza a Recoaro per curarsi è netto: senza convenzione, senza dai mali digestivi che lo afflissero stento e breve. per tutta la vita, Verdi discusse di possibili soggetti con Maffei, che La raccomandazione di brevità nella aveva appena tradotto dal tedesco corrispondenza con Piave è quasi Die Räuber di Friedrich Schiller, e poté ossessiva, e direttamente connessa a mettersi direttamente al lavoro come un problema di stile: librettista per i futuri . Un altro soggetto fu appunto Macbeth, Nei versi ricordati bene che non e su questo Verdi si orientò per vi deve essere parola inutile: tutto onorare la commissione ricevuta per deve dire qualche cosa, e bisogna la Pergola di Firenze dall’impresario adoperare un linguaggio sublime ad Alessandro Lanari. In un primo eccezione dei cori delle streghe: quelli momento aveva pensato appunto ai devono essere triviali, ma stravaganti Masnadieri: ma a Firenze non avrebbe ed originali. potuto avere il tenore da lui giudicato necessario, mentre era disponibile il Verdi sentiva l’obbligo di essere il più baritono Felice Varesi, “il solo artista possibile all’altezza di Shakespeare, attuale in Italia che possa fare la parte e anche delle aspettative di un che medito”, in un soggetto, spiegava pubblico presunto colto ed esigente. a Lanari senza ancora nominare Firenze allora non era tra le piazze Macbeth, che “non è né politico né operistiche più importanti d’Italia. Ma religioso: è fantastico”. Poco più in quegli ultimi anni del Granducato tardi fu Emanuele Muzio, allievo e lorenese passava ancora per essere factotum, a chiarire quel che Verdi una sorta di Atene moderna (Maffei pensava, rintuzzando le perplessità del resto aveva molti amici fra gli di qualcuno circa le doti canore di intellettuali attivi in città). Ed era Varesi: “Forse egli dirà che stuona, in certo senso all’avanguardia per questo non val niente perché la parte la musica strumentale: il violinista sarebbe quasi tutta declamata, ed in Ferdinando Giorgetti faceva questo vale molto”. conoscere i Quartetti di Beethoven, e Verdi si fece dunque confezionare in anni successivi sarebbero arrivate da Maffei, o comunque preparò le pionieristiche partiture tascabili consultandosi con lui, una sintesi dell’editore Giovanni Gualberto (“selva”, si diceva allora), che passò a Guidi. Un’aura non diversa aleggiava Francesco Maria Piave, il librettista di intorno alla Pergola e a Lanari, noto Ernani e dei Due Foscari, illudendosi già allora come il “Napoleone degli 36 di poter condizionare utilmente un impresari” in quanto dominatore 37 teatro. Il successo fu epocale, e Verdi come nuove ed efficaci quasi tutte L’orchestra colle sordine. fu chiamato alla ribalta venticinque le parti dialogate, e le grandi scene volte. Qualche critico storse il naso, d’insieme, a cominciare dal Finale Che Verdi abbia dato la sua e Giuseppe Giusti perse un’ottima primo. E certo, ci fosse di mezzo o disponibilità a dirigere qualcuna occasione per non scrivere quando no il “congiungimento forestiero”, di queste riprese sembra indicare gli rimproverò cortesemente di non quell’inedito personaggio collettivo che molto tempo prima che anche aver toccato “la corda del dolore” e che sono le Streghe, in cui si incarna in Italia si affermasse la figura del di non essersi astenuto “dalla vaga la componente soprannaturale, direttore d’orchestra in qualche modo Venere dei congiungimenti forestieri”. “fantastica”, del dramma. questa partitura fosse percepita, Un merito indiretto del Macbeth di Sta di fatto che per tutti gli anni perlomeno dal suo autore, come Verdi fu anche quello di ravvivare Cinquanta Macbeth continuò a un’opera da leggere anzitutto dal la popolarità di Shakespeare sulle risuonare, ma senza raggiungere podio (con o senza il seggiolone scene italiane, con interpretazioni la fortuna di altri titoli di Verdi, che della Pergola), anticipando la sua frequenti da parte dei maggiori attori peraltro seguì sempre con grande storia novecentesca. Da registrare del tempo. attenzione le sue riprese anche anche l’attenzione senz’altro insolita Difficile capire se e quanto Firenze quando ebbe alle spalle i grandi dedicata da Verdi alle questioni della e le altre città che negli anni capolavori della sua prima maturità. messinscena. successivi ripresero Macbeth siano Rimase celebre una sua presa di Nel 1864 Léon Carvalho, impresario state in grado di capire la novità di posizione nel 1848, quando seppe del Théâtre Lyrique di Parigi, creato una partitura d’opera nella quale si che un grande soprano come Eugenia per dare un’alternativa più moderna declama almeno altrettanto spesso Tadolini avrebbe cantato la parte di sia all’Opéra sia all’Opéra‑Comique di quanto non ci si canti, grazie Lady al San Carlo di Napoli: e alle loro convenzioni assai rigide, a un Verdi che come ci insegna ebbe l’idea di riprendere Macbeth. Massimo Mila “si sta liberando La Tadolini ha una figura bella e Léon Escudier, l’editore francese di dall’ossessione del motivo”, e buona, ed io vorrei Lady Macbeth Verdi, si fece latore della richiesta sembra ormai privilegiare il risultato brutta e cattiva. La Tadolini canta di sostituire il monologo finale di drammatico rispetto all’applauso alla perfezione; ed io vorrei che Macbeth, “Mal per me”, con un coro, del pubblico; costellata di indicazioni Lady non cantasse. La Tadolini ha e di aggiungere alla partitura un come “fra sé, sotto voce, quasi con una voce stupenda, chiara, limpida, episodio danzato, venendo incontro spavento”, “con voce soffocata” e potente; ed io vorrei in Lady una voce alle abitudini del pubblico parigino. di un gran numero di teatri nei anni Sessanta). via dicendo; segnata da continui aspra, soffocata, cupa. La voce della Verdi aderì, per una volta stimolato diversi Stati della penisola, nei quali Verdi fu comunque insoddisfatto cambiamenti di tempo e di metro Tadolini ha dell’angelico; la voce di anche dall’idea di ampliare una presentava il maggior repertorio del lavoro di Piave, che coprì di nei monologhi, e soprattutto con un Lady vorrei che avesse del diabolico. componente coreografica che moderno ma anche proposte più rimproveri, anzitutto per la prolissità numero di arie vere e proprie ridotto giudicava essenziale all’economia del insolite, riservando buona parte di dei versi, rifilandogli correzioni a una mezza dozzina; e priva di veri E più avanti: dramma, tant’è vero che a suo tempo quelle più ardite, a cominciare dai ampie e approfondite in parte sue eroi, vissuta com’è da protagonisti aveva insistito a lungo perché dopo grand‑opéra di Giacomo Meyerbeer ma soprattutto di Maffei, chiamato in lotta con la loro stessa coscienza, I pezzi principali dell’opera sono la “Gran scena delle apparizioni” nel (più tardi Guidi avrebbe pubblicato in soccorso, fino a ottenere un come Macbeth, o di una coscienza due: il Duetto fra Lady ed il marito ed secondo atto fosse inserito il “Coro in partitura Gli Ugonotti), proprio a libretto che almeno in parte, o solo quasi del tutto dimentichi, come il Sonnambulismo: Se questi pezzi si e ballabile” intonato dalle Streghe Firenze; dove per di più era ancora in parte, corrispondeva a quanto la Lady. Con essi non possono perdono, l’Opera è a terra: e questi (“Ondine e silfidi”) e danzato da fortissimo il culto per un Gioachino aveva in mente. Il 14 marzo 1847 vide competere i “buoni” come Banco pezzi non si devono assolutamente “spiriti aerei”, nonostante in tempo Rossini visto come ultimo difensore di al Teatro della Pergola di Firenze la e Macduff: onorati, loro sì, da arie cantare: di Quaresima anche a Firenze gli un bello scrivere travolto dalle mode prima rappresentazione assoluta, più che ammirevoli ma in linea con bisogna agirli, e declamarli spettacoli danzati fossero in teoria più recenti (donde la pubblicazione diretta da Verdi stesso, assiso su uno quella “convenzione” dalla quale con una voce ben cupa proibiti. Presto però si accorse che quasi polemica della partitura del scranno da allora custodito come Verdi aveva preso le distanze fin e velata: senza di ciò non erano necessari interventi ben più 38 Guglielmo Tell da parte di Guidi, negli un cimelio fra i più sacri del glorioso dal principio. Mentre si impongono vi può essere effetto. pesanti: 39 Ohimè! Alla lettura di questa monologo prima e dialogo poi, fu ormai in linea con la maggior cultura musica sono stato colpito da cose oggetto di cure attente da parte europea, a farsi indagine psicologica. che non avrei voluto trovarvi. Per dire di Verdi, e senza alterare troppo E non per niente, per questo pezzo tutto in una parola, vi sono diversi l’originale mostra chiaramente come Piave poté limitarsi a sistemare pezzi che sono o deboli, o mancanti la scrittura di Verdi in diciassette metricamente parole dettate da Verdi di carattere, che è ancor peggio. anni, e con alle spalle un numero non stesso. Sorvolando sul coro di sicari Occorrerebbe: piccolo di capolavori e di esperienze e sull’aria di Banco (una concessione 1. Un’aria di Lady Macbeth, nell’atto internazionali, si fosse fatta assai alla presenza nella compagnia II. più abile, anzitutto sul piano fiorentina di un cantante celebre, il 2. Diversi squarci a rifare nella dell’armonia; così come, sempre basso Nicola Benedetti), intervenne, visione atto III. in funzione reciproca, anche la sua ancora una volta utilmente, nel 3. Rifare completamente l’aria intuizione della resa teatrale dei fatti finale, e in particolare sulla scena Macbet atto III. musicali adesso fosse più scaltrita. dell’apparizione dell’ombra di Banco. 4. Ritoccare le prime scene dell’atto Il Finale primo, certo una delle scene Più diffusi e vistosi i rimaneggiamenti IV. d’insieme migliori del Verdi anni al terzo atto, culminanti 5. Far di nuovo l’ultimo finale, Quaranta, con il suo terrorizzato nell’inserzione del “Ballo” di diavoli togliendo la morte di Macbet”. episodio “a cappella” reso ancor più e streghe intorno alla caldaia subito ansioso dalle pulsazioni del timpano, prima della scena delle apparizioni, Ed è in pratica l’elenco delle revisioni rimase com’era. Il colpo d’ala che che bilancia nel senso del diabolico apportate da Verdi: che si fece segnala il Macbeth del 1865 come un il più sereno “Ondine e silfidi” del integrare il libretto da Piave, senza passo in avanti rispetto alle intuizioni 1847. Se i pezzi ritoccati sviluppano più maltrattarlo troppo. Nelle di quello del 1847, indubbiamente più le intuizioni della partitura fiorentina, prime sezioni la partitura del 1847 eccezionali rispetto alla produzione i nuovi ballabili portano Macbeth più resta sostanzialmente inalterata immediatamente precedente di Verdi, vicino a quella dimensione di opera anche nella versione di Parigi. Le è la Scena ed aria “La luce langue”. d’arte integrata, con un continuo streghe agiscono fin dal principio, Nel 1847 al principio del secondo rimando fra suono e azione (qualcuno subito dopo un Preludio rapido atto, Lady intonava una sorta di è arrivato addirittura a parlare di ed efficace, incorniciando con il curiosa cabaletta senza un cantabile “opera d’arte totale”: concetto loro canto bizzarro, volutamente a precederla, “Trionfai! securi alfine forse troppo wagneriano per aver estraneo anche dal punto di vista / premerem di Scozia il trono”: poco spazio qui) che tanto premeva a musicale a quell’ansia di “sublime” men che ridicola nelle parole di Piave, Verdi, e che trova un momento di che possedeva Verdi (ed è forse il con l’immagine dei coniugi Macbeth suggestione tutta speciale quando, primo esempio di quella inserzione dediti a calcare con le terga un trono esasperando il clima surreale creato di elementi comici in un contesto presumibilmente a due piazze, e per dalle profezie enigmatiche della tragico che rende esplosive tante quel che riguarda la musica se non voce di fanciullo ricambiate dalle altre sue partiture, da Rigoletto in brutta quanto meno convenzionale esclamazioni di Macbeth folle di poi), il duetto in cui Banco fa da spalla (il che, per Verdi, era senz’altro paura, seguono le apparizioni dei re, a dubbi e paure di Macbeth. Anche ancora peggio). A sostituirla, una accompagnate da un’orchestrina di la cavatina di Lady fa il suo lavoro, struttura drammatica e musicale due oboi, sei clarinetti, due fagotti e sicché Verdi la lasciò stare, così come straordinaria, capace di innalzare un controfagotto, che Verdi prescrive il primo dialogo fra i coniugi, pagina la malvagità del personaggio fino esplicitamente disposta “sotto il rapida ma di grande efficacia, e la a renderla grandiosa, grazie alla palco”. Idea fra le più visionarie di “Musica villereccia” che precede duttilità dell’armonia, della condotta tutto Verdi già nella versione del 1847, l’arrivo del re, semplice espediente ritmica, dell’orchestrazione. È già il che la revisione parigina si limita a narrativo. Invece tutta la parte che Verdi decadentistico del prossimo correggere in qualche particolare. 40 precede e segue il delitto di Macbeth, Don Carlo, che piega i fatti musicali, Modifiche corpose e significative 41 che finalmente consente a Macbeth ferito a morte, subito prima di poche sfogò, non senza un piccolo lapsus di cantare veramente, nel senso battute finali di Macduff e del coro calami nel nome del “gran tragico”, tradizionale della parola, in una pronuncia il monologo “Mal per me, come era solito definirlo: “Può pagina che non inventa niente, ma che m’affidai / ai presagi dell’inferno”, darsi che io non abbia reso bene il può ben figurare fra le più felici della ribadendo così il suo protagonismo. Macbeth, ma che io non conosco, giovinezza di Verdi. Poi, nella versione Un pezzo di estrema efficacia, che che non capisco Shaspeare no per del 1865 è tutto nuovo, o quasi: non per caso più di un’esecuzione Dio, no”. In Italia il secondo Macbeth poche battute per informarci della – per esempio quella diretta da arrivò il 28 gennaio 1874, quando lo morte di Lady e dell’arrivo dei nemici Riccardo Muti per inaugurare il rappresentò . Ma a capirlo vendicatori celati dietro le fronde Maggio Fiorentino 1973 – ha voluto davvero forse è stato il Novecento: della foresta, poi la fuga strumentale recuperare. tornò alla Scala dopo lunga assenza che dà suono agli scontri della Così rimaneggiato, e presentato nel 1935, diretto da Gino Marinuzzi, battaglia finale, e il coro conclusivo. come “Grand Opéra en cinq actes e fu riproposto da Vittorio Gui, nel Una struttura di teatro musicale – Poème imité de Shakespeare par 1951 al Maggio Fiorentino e nel 1952 a perfetta, anche per la scelta di far M.M. Nuittier & Beaumont” (ma Glyndebourne, e da Victor De Sabata, morire Macbeth fuori scena, come Charles‑Louis‑Étienne Nuitter e sempre nel 1952, alla Scala; entrando già sua moglie, quasi a sottolineare Alexandre Beaumont si erano limitati definitivamente in repertorio il crollo delle ambizioni di entrambi. a tradurre in francese il libretto di soprattutto quando il volante della Ma è forse il solo cambiamento che Piave), Macbeth andò in scena al proposta e della realizzazione possa farci rimpiangere, rispetto a Théâtre Lyrique Impérial il 18 aprile interpretativa passò dalle mani degli un rifacimento che comunque rende 1865. Non fu un successo, tutt’altro. impresari e degli organizzatori a l’opera migliore e più lampeggiante, Un critico francese arrivò a dire che quelle dei direttori d’orchestra. la versione fiorentina: nella quale Verdi probabilmente non conosceva invece Macbeth, che giace a terra Shakespeare. Punto sul vivo, Verdi si

nel finale dell’atto, che nel 1847 primo atto, quello “di Fontainebleau”. prevedeva un’aria movimentata, Qualche correzione apportata nel ancora una volta quasi una cabaletta, 1865 circonda l’aria di Macduff, nel 1865 sostituita da un duetto “Ah, la paterna mano”, riferibile alle – meglio: un dialogo – di Macbeth pagine preziosamente “normali” del e Lady, meno scontatamente Macbeth del 1847, con un cantabile teatrale e in compenso più incisivo strofico e generoso arricchito dalle drammaticamente. Stesse parole decorazioni concertanti di clarinetto ma musica diversa per il coro “Patria e violoncello soli. Poi la pagina più alta oppressa” che apre il quarto atto: della versione del 1847, la “Gran scena la raffigurazione corale del dolore del sonnambulismo”, nella quale il Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretti collettivo ha fatto passi da gigante in pensiero compositivo e drammatico da Riccardo Muti a Meknès, Verdi, dal 1847 in poi: e questa pagina di Verdi raggiunge traguardi senza Marocco, Ravenna Festival, amara sta veramente a mezza strada precedenti, in un’adesione totale dei Le vie dell’amicizia, 2006. fra i quadri di popolo della Forza del fatti musicali alla parola determinata (In primo piano la porta detta destino e quelli che nel Don Carlo dalla continua trasformazione delle Bab el-Mansour). Fotografia di Maurizio creano un contrappunto di sofferenza idee. Nessun cambiamento in “Pietà, 42 Montanari. agli splendori della corte francese nel rispetto, amore”, la Scena ed aria 43 Per la dolce memoria di quei giorni

di Giovanni Vitali

Firenze e Riccardo Muti. Questo è il una felice congiunzione astrale di Antonio Ghiringhelli, il Sovrintendente racconto di un amore appassionato, presenze, occasioni ed eventi. di ferro della Scala. Paone ha al suo coinvolgente, difficile da comprendere La situazione che il ventiseienne fianco un giovane Direttore artistico da quanti non lo abbiano vissuto in Muti trova quando arriva per la prima da lui stesso voluto, Luciano Alberti, prima persona, provando emozioni volta a Firenze, nel marzo del 1968, ex critico musicale del «Giornale del rimaste impresse in maniera non è per niente tranquilla. Intorno Mattino», con il quale realizza diversi indelebile nella memoria e che, a al Maggio si accendono le consuete spettacoli che rimangono negli annali distanza di tanti anni, riaffiorano con discussioni sulla fisionomia del del Maggio (uno per tutti: l’Egmont la stessa tumultuosa forza di allora. Festival, ma è soprattutto la figura con la regia di Luchino Visconti nel È il racconto di un amore che, come del Sovrintendente Remigio Paone, Cortile dell’Ammannati di Palazzo tutti i grandi amori, ha avuto i suoi in carica dal 1965, a sollevare le Pitti). Non mancano, però, incidenti momenti di crisi, poi superati, per polemiche più vivaci. Uomo che sa più o meno clamorosi destinati a riaccendersi più travolgente di prima. muoversi con eccezionale abilità incrinare nel tempo il rapporto fra In molti, quando Muti è salito di nuovo nel mondo dello spettacolo e della Paone e Alberti, dimissionario proprio sul podio della “sua” Orchestra e del politica, talent scout dall’eccellente nell’anno che vede l’esordio di Muti. “suo” Coro dopo anni di assenza, fiuto, Paone viene accusato dai L’arrivo di Pino Donati alla Direzione si sono commossi. Ci siamo rivisti detrattori di scelte troppo popolari, artistica non contribuisce certo a giovani, entusiasti, orgogliosi quando non addirittura grossolane, rasserenare gli animi, anzi. di partecipare tutti insieme a per un’istituzione di nobile lignaggio Muti ricorda spesso come il suo un’avventura culturale straordinaria, come il Maggio: la riesumazione del debutto con Sviatoslav Richter al costruita sera dopo sera, concerto Ballo Excelsior – nel Festival del ’67 pianoforte saltò, nel marzo 1968, dopo concerto, recita dopo recita. dedicato al centenario della nascita dopo tre giorni di prove, per uno Un’impresa unica, irripetibile per di , in cui dirigono sciopero. Recuperato il 18 giugno, le circostanze in cui prese forma il giovane Claudio Abbado, Herbert il concerto suscita una grande e si concretizzò. Il periodo della von Karajan e Leonard Bernstein – è impressione, non tanto per la Direzione stabile di Riccardo Muti uno dei suoi fiori all’occhiello più splendida performance dell’illustre al Maggio Musicale, dal settembre sgargianti. Irritano la sua smisurata solista, quanto per l’entusiasmante 1969 all’ottobre 1981, rappresenta, passione per la mondanità, la prova del giovane direttore. In lui infatti, un capitolo fondamentale nella sua innata predisposizione a c’è davvero qualcosa di diverso, una storia di Firenze, del suo Teatro e del “paoneggiarsi”, secondo un divertente marcia in più, un talento che apre il suo pubblico. Le ragioni di un’intesa calembour coniato da Rubens cuore “alla speranza con l’intelligenza, così profonda venutasi a creare Tedeschi, e a comportarsi più come la prontezza e l’efficacia delle sue nel corso degli anni tra un giovane uno spregiudicato impresario di interpretazioni” e una tecnica sicura musicista e un’intera città, con stampo ottocentesco che come un con “un gesto che non si sperpera, un un’incidenza sul piano dei risultati moderno operatore culturale, attento bel contrasto fra la secchezza della artistici difficilmente confrontabile alle esigenze di un Teatro dal passato destra e la mobilità della sinistra”. con analoghe esperienze non solo glorioso ma che richiede un continuo Di queste non comuni qualità si italiane ma anche estere, sono molto apporto di nuove idee per rimanere rendono subito conto l’Orchestra complesse e meritano di essere al passo con i tempi. Qualcuno, del Maggio, che ritrova “l’eleganza, 44 indagate nei dettagli, specchio di non senza ragione, lo paragona ad il vigore e la passione che un tempo 45 figli. Acquistai un piano che, non documentario di Corrado Augias Quaranta e Cinquanta, portando avendo una lira, pagai a rate, in due dedicato all’anziano direttore al successo una bella edizione di anni. Oggi che potrei permettermi romano, vediamo i due musicisti Cavalleria rusticana e Pagliacci, la uno Steinway, non oso abbandonare passeggiare e conversare insieme cui scelta era stata vivacemente il mio vecchio amico, su cui studio da nel giardino di villa San Maurizio, osteggiata da una parte del Consiglio 50 anni. la splendida abitazione di Gui alle di Amministrazione. pendici di Fiesole. Sullo sfondo una Nonostante i trionfi di Muti, però, Intanto, il Teatro Comunale di Firenze ormai alle soglie dell’autunno, il clima rimane incandescente: Firenze ha trovato anche un nuovo pigramente adagiata sulle rive accesissime polemiche di natura Direttore artistico in un musicista dell’Arno. “Riccardo, ricorda: bisogna politica accompagnano la “censura” colto e raffinato come Roman Vlad. sempre servire la musica, non dello spettacolo Nostro fratello donna La conclusione della tanto discussa servirsene”: le parole del vecchio di Virginio Puecher. L’accoppiata “era Paone” – che ha i suoi difetti ma Maestro al giovane astro nascente Muti‑Vlad si dimostra vincente nella anche tanti meriti, non ultimo quello risuonano come il monito di un padre scelta dell’Africana di Meyerbeer di aver valorizzato Riccardo Muti e al figlio, un messaggio di alta moralità quale spettacolo inaugurale Zubin Mehta – avviene nel dicembre artistica a chi è stato designato erede del Maggio 1971, un’importante del ’69, esattamente negli stessi di un progetto culturale che affonda iniziativa che riporta l’attenzione giorni in cui Muti dirige al Comunale le radici nella storia di una città in su un compositore fondamentale la sua prima opera, I masnadieri cui, nel 1600, è nata l’Opera. Sul nell’Ottocento europeo e che di Verdi, riprendendo uno storico versante delle scelte dei programmi, proprio a Firenze ebbe occasione di spettacolo “espressionista” del Muti si dimostra subito all’altezza presentare alcune sue opere in prima Festival con la regia di Erwin Piscator, del compito che gli è stato affidato, italiana. tenuto a battesimo da Gianandrea ha un grande coraggio e la ferrea Gavazzeni nel ’63. volontà di voler formare al più presto Ero riluttante – racconta Muti – L’avventura inizia da qui, in un clima una nuova generazione di ascoltatori, ma Vlad per convincermi bussò di grande euforia collettiva. Firenze più consapevoli della vastità del alla mia porta e senza neanche dire ha scelto Muti, Muti ha scelto Firenze. repertorio, della varietà degli stili buonasera si mise al pianoforte Il pubblico del Comunale, di solito e delle forme. Sul fronte sinfonico a suonare e a cantare arie di estremamente diffidente, sospettoso, si orienta verso capolavori meno quell’opera. poco incline ai facili entusiasmi, conosciuti (Deborah di Händel, Cristo ne contrassegnavano assiduamente Piccolo, nero, con un gesto preciso, sfuggire la ghiotta occasione di stavolta si schiera subito dalla sua sul Monte degli Ulivi di Beethoven, Purtroppo, il progetto Meyerbeer la nobile classe”, il pubblico, che lo intimamente molto vigoroso, mi pare. legare il destino di Muti a quello parte: forse quel giovane napoletano Paulus di Mendelssohn, il Requiem rimane senza grande seguito, festeggia con “applausi calorosissimi del Maggio: in ottobre gli offre la è davvero il direttore giusto per in re minore di Cherubini, Ivan il qui come altrove, per l’oggettiva e prolungati”, e Leonardo Pinzauti, “Un certo” Riccardo Muti dà la misura possibilità di un secondo concerto rilanciare il Teatro e il Festival a livello terribile di Prokof’ev), senza sottrarsi mancanza di interpreti vocali l’unico critico presente alla serata, al di quanto inaspettatamente egli e, nel marzo del 1969, su espressa internazionale. È molto bravo, ha al confronto con i capisaldi del adeguati e per le sempre più ridotte quale dobbiamo le parole virgolettate fosse comparso all’orizzonte della richiesta dell’Orchestra, fa approvare carattere, sa quello che vuole e come Classicismo e del Romanticismo. risorse economiche. Intanto il nella recensione apparsa su «La vita musicale fiorentina. Un caro al Consiglio di Amministrazione la sua ottenerlo. E poi è simpatico, brillante, Per quanto riguarda l’opera, rivela il “fenomeno Muti” esplode a livello Nazione», che nel suo diario privato amico e collega, Franco Manfriani, nomina a Direttore stabile. gentile ma deciso nei modi. È anche suo interesse per il primo Ottocento internazionale: con legittimo orgoglio annota: mi raccontava di aver chiesto prima un bel ragazzo, dalla chioma corvina, riprendendo I puritani già affrontati i fiorentini vedono il “loro” direttore dell’inizio del concerto chi fosse Lasciai l’insegnamento al fluente, ondeggiante al ritmo della alla RAI di Roma nel ’69, su invito approdare nel giro di pochi anni Un buon concerto con un giovane questo direttore che accompagnava Conservatorio di Milano – ha musica: piace davvero a tutti. di Francesco Siciliani, e mostra di alla Scala, al Festival di Salisburgo direttore che non conoscevo: un Richter e di essersi sentito rispondere ricordato recentemente Riccardo Tra i primi ad attestargli non avere nessuna preclusione chiamato da Herbert von Karajan certo Riccardo Muti, che mi dicono da un navigato loggionista del Teatro Muti in un’intervista a Valerio Cappelli pubblicamente la propria stima ideologica nei confronti del Verismo, su suggerimento di Bernhard allievo – anche lui – di Vitale e Comunale: “Un vecchio routinier”. sul «Corriere della Sera» – e presi una è Vittorio Gui, l’ultraottantenne ma anzi di saperlo affrontare senza Paumgartner, quindi addirittura alla ottimo pianista. Ha accompagnato Paone, visti i risultati positivi di casina rosa a Firenze, in via Rucellai fondatore della Stabile Orchestrale quei condizionamenti dettati dalla guida della New Philharmonia di 46 Richter molto bene, e non è facile. quel primo incontro, non si lascia 15. Lì sono cresciuti due dei miei tre Fiorentina e del Maggio. In un bel tradizione interpretativa degli anni Londra, una delle maggiori orchestre 47 Riccardo Muti con Renata dell’opera Intolleranza di Luigi Nono, per soli due anni, con non meglio Firenze ha un Sovrintendente ben Scotto, interprete di Norma al ritirata dall’autore per non essere specificato “supporto” di consulenti, lontano dall’essere definito un uomo Comunale di Firenze, dicembre 1979 (© Archivio Fotografico rappresentata insieme al Console la presa di posizione di Muti è netta e di teatro [l’avvocato Nicola Pinto, del Teatro del Maggio Musicale di Giancarlo Menotti, e la discussa durissima. La lettera inviata a Luciano nda], e preso atto che nemmeno il Fiorentino). presenza dell’Orchestra Nazionale di Bausi, Sindaco di Firenze e Presidente nuovo Direttore artistico appare tale Madrid, proveniente da una Spagna del Teatro, rispecchia il carattere (come del resto è implicitamente Alla pagina 44, in pieno regime franchista, non combattivo del giovane direttore e, confermato dal suo stesso impegno Riccardo Muti in una fotografia dei primi anni fiorentini. sono che le turbolenti avvisaglie riletta oggi, assume il valore di un limitato soltanto a due anni), di un periodo molto difficile per un “manifesto” del suo pensiero: considerato l’avvilimento artistico Alla pagina 46, Teatro che in Riccardo Muti trova un e morale delle masse, i cui pareri Riccardo Muti e l’Orchestra importantissimo, imprescindibile Mi è assolutamente impossibile non sono presi in considerazione, alla 45a edizione del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro punto di riferimento. Leonardo rinnovare il contratto di Direttore e nell’impossibilità di reagire, dato Comunale, 27 aprile 1982 Pinzauti, testimone oculare della stabile dell’Orchestra del Maggio. La l’isolamento quasi totale in cui sono (© Archivio Fotografico del storia del Maggio dal suo osservatorio mia decisione non è dovuta a ostilità stato tenuto dopo la partenza di Teatro del Maggio Musicale privilegiato di critico della «Nazione», personale verso il neo eletto [...] ma Roman Vlad, non vedo altra soluzione Fiorentino). scrive in proposito: alla necessità, che io ritengo mio che il mio distacco dal teatro stesso, preciso dovere morale, di oppormi che suoni come una denuncia della A scorrere le cronache di questi come musicista al malcostume che situazione non certo esemplare in cui anni, si resta sorpresi di fronte sta dilagando nel teatro italiano, dove è stato ridotto l’ente. alle numerose polemiche che le pressioni politiche compromettono del mondo, come successore entusiasmo collettivo nei confronti i suoi ripetuti successi sulle rive si succedono a catena intorno la stessa vitalità artistica degli enti. In seguito alla lettera, i complessi del mitico Otto Klemperer. La del giovane direttore, liquidandolo dell’Arno iniziassero a suscitare all’attività del Teatro Comunale, Il teatro di Firenze per uscire dalla del Maggio interrompono maturazione artistica di Muti procede come una manifestazione di folklore qualche gelosia, in particolare dalle che sembra ogni volta in procinto enorme crisi in cui ormai da lungo immediatamente per protesta le di pari passo con la crescita del Teatro locale e negando l’evidenza di un parti di Milano, lo dimostrano le di essere travolto da avvenimenti tempo si dibatte necessitava di uomo prove, poi scioperano numerose volte Comunale di Firenze, e viceversa. talento eccezionale. Non mancano recensioni all’inaugurazione del estranei alle sue specifiche funzioni di (quale che sia la sua parte politica) sia nella stagione sinfonica che nella Non solo: insieme a loro matura e le strumentalizzazioni politiche Maggio 1972 con il primo Guglielmo centro di produzione musicale. che potesse essere effettivamente lirica invernale. cresce anche il pubblico, sempre più sulle quali non vale neanche la pena Tell integrale. A esclusione delle voci di “comprovata esperienza numeroso, affezionato e “tifoso”. Le soffermarsi, tanto oggi ci appaiono fuori dal coro di Massimo Mila e Senza la presenza catalizzante di teatrale”. Non mi pare che la scelta L’orchestra stava provando schiere dei “mutiani” – alcuni dei quali ridicole e imbarazzanti per chi Fedele D’Amico, le riserve, i distinguo, Muti, il corso degli eventi sarebbe adottata abbia tenuto conto di tali – ricorda Muti – e appresa la notizia stringono con il direttore e la moglie all’epoca le orchestrò – sia pure con i “se” e i “ma” di alcuni giornali del stato senz’altro diverso con esigenze [...]. Trovo quindi assurda d’improvviso lasciò un direttore Cristina un’amicizia saldissima che la parziale attenuante del particolare Nord sono abbastanza espliciti conseguenze nefaste sul piano della e ingiustificata tale nomina che, straniero da solo, sul podio, il quale dura tutt’ora – si infoltiscono a vista momento storico che l’Italia stava in tal senso. Ai fiorentini l’idea di stessa sopravvivenza dell’istituzione. oltretutto, costituisce un pericoloso commentò: cosa avrò mai fatto di d’occhio. Come dimenticare i vibranti vivendo – contrapponendo a un un Comunale di nuovo in grado di Non è certo un caso che i concerti e precedente, anteponendo soluzioni male? Una scena che nemmeno “Bravo Riccardo!” che piovono dalle Muti “di destra”, frequentatore di infastidire la Scala, come ai tempi le produzioni operistiche da lui dirette prevalentemente politiche laddove Fellini avrebbe immaginato. gallerie sui finali d’atto operistici o sui salotti aristocratici, un Abbado “di di Siciliani e della giovane Callas, costituiscano, in quel delicatissimo le esigenze dell’arte e della cultura Orchestra, coro, ballo e una parte dei movimenti conclusivi delle sinfonie? sinistra”, ambasciatore della musica piace da morire e gli spettacolari momento, gli speroni rocciosi a dovrebbero primeggiare. In questo tecnici, solidali con me, entrarono in Grida liberatorie di emozioni forti, nelle fabbriche. “Io non sono mai trionfi tributati a Muti per tutte le cui il Teatro Comunale si àncora anno di logorante attesa in cui gran sciopero. dirette, che arrivano all’ascoltatore stato di destra o di sinistra”, confessa recite del Guglielmo Tell e per la solidamente per riaffermare il proprio parte della programmazione futura senza il filtro di forzature Muti a Valerio Cappelli. “Sono Messa da Requiem di Verdi hanno prestigio. è rimasta fino a questo momento Il dibattito sulle pagine dei quotidiani intellettualistiche o sovrastrutture molto indipendente e forse in quel anche il sapore gustoso della sfida. Le dimissioni di Vlad, alla fine del paralizzata, ho ritenuto di mantenere si fa accesissimo e coinvolge la città mediatiche. L’evento è sempre di periodo non appartenere a una certa Tutto questo avviene, come sempre ’72, aprono una crisi difficilissima, i legami con il teatro per l’affetto che a tutti i livelli: è incredibile constatare natura squisitamente musicale e la consorteria significava essere dalla negli “anni caldi” successivi al ’68, destinata a protrarsi a lungo. mi lega a tutta la comunità dell’ente con quale compattezza Firenze faccia reazione spontanea, vera, autentica. parte opposta: se non sei con noi, sei in un contesto di aspre polemiche Quando, nell’ottobre del ’73, il critico e al pubblico e nella viva speranza di quadrato intorno a Muti. I mesi tra Non sono tutte rose e fiori, contro di noi”. che dall’ambito strettamente Carlo Marinelli viene designato dal una soluzione positiva e saggia del l’ottobre del ’73 e l’aprile del ’74 comunque: in città qualcuno guarda Che la fama di Muti ormai si stesse artistico sconfinano molto Consiglio di Amministrazione a problema del Direttore artistico da restano comunque tra i più difficili 48 ancora con snobismo a questo consolidando, ma soprattutto che spesso in quello politico. Il “caso” ricoprire la carica di Direttore artistico parte dei responsabili. Ora, visto che vissuti dal Teatro Comunale nel corso 49 grande coraggio e ricco di significato: Proseguendo nel suo itinerario Philadelphia Orchestra: grazie a Muti si assume in prima persona verdiano (, questi contatti dall’Inghilterra e dagli la responsabilità di inaugurare Macbeth, ) e nell’ampliamento Stati Uniti giungono strumentisti che un Festival con un programma del repertorio sinfonico, Muti insegnano a suonare con tecniche “d’emergenza”, approntato all’ultimo cerca soprattutto di migliorare innovative a una nuova generazione momento, ricollegandosi alla migliore la qualità delle masse artistiche. di musicisti italiani. Anche il Coro tradizione del Maggio e coinvolgendo Quando era arrivato a Firenze, nel ha un deciso salto di qualità con nell’impresa un grande artista come ’68, aveva trovato un’Orchestra l’arrivo, nel ’75, di Roberto Gabbiani, Corrado Cagli che disegna le scene e del Maggio nel momento forse più un musicista che non limita i suoi i costumi. I dodici minuti di applausi basso del suo rendimento. Messo in interessi al campo dell’opera lirica che siglano l’esecuzione della Messa ginocchio dall’estenuante tournée ma li estende dalla polifonia alla da Requiem di Verdi nella Basilica negli Stati Uniti e in Canada del ’57 musica contemporanea, rendendo di San Lorenzo, il 22 maggio, sono il (cinquantasette concerti in poco la compagine corale più duttile e segnale che la Firenze della musica più di due mesi, coast to coast!), il multiforme di quanto non fosse stata ha ormai scelto definitivamente il blasonato complesso di Gui, erede fino ad allora. proprio idolo. della Stabile Orchestrale del ’28, Il 17 ottobre 1975 Muti sale sul podio stava attraversando un periodo e chiede al pubblico di alzarsi in piedi Sì, ho profonda gratitudine verso decisamente poco esaltante: la per osservare un minuto di silenzio in questa città. Ricordo i Requiem leggendaria brillantezza di un memoria di Vittorio Gui, scomparso di Verdi a San Lorenzo: la chiesa tempo, quella che si coglie nelle la sera prima a novant’anni, a pochi costruita dal Brunelleschi, i pulpiti storiche registrazioni con Dimitri giorni dal suo ultimo concerto al di Donatello, le tombe medicee di Mitropoulos, si era affievolita fin quasi Comunale. Uno dopo l’altro se ne Michelangelo, l’altare del Verrocchio. ad appannarsi; gli strumentisti storici, sono andati Mariani, Dallapiccola, Gui: Ditemi voi se non c’era da impazzire capitanati dalla “spalla” Antonio adesso, più che mai, è Muti il punto mentre dirigevo Verdi. Abussi, cominciavano a dar segni di di riferimento della vita musicale stanchezza, anche per comprensibili fiorentina. Al suo fianco c’è sempre Al glorioso “Disclub” di Piazza San ragioni anagrafiche. la moglie Cristina, una presenza Marco si trascorrono interi pomeriggi Era assolutamente necessario discreta ma determinante nella vita ad ascoltare e commentare le prime immettere forze giovani, all’epoca del Maestro. Cristina Mazzavillani incisioni verdiane di Muti per la EMI: non facili da reperire in Italia per è una vivace donna della Romagna: Aida, , Macbeth, mancanza di scuole valide, in originale, piena d’estro, talentuosa, Nabucco. Più che un negozio, quello di particolare nella sezione degli come ha poi dimostrato creando e della sua pluridecennale storia e gli marcia indietro. La delicata Giorgio Venturi e Mauro Giagnoni è un ottoni. Muti inizia a fare decine di dirigendo il Ravenna Festival. applausi trionfali che accolgono il situazione si risolve con l’arrivo di un luogo d’incontro e di formazione del audizioni, inserisce e sperimenta Siamo alla vigilia degli ultimi anni direttore in occasione dei concerti e Commissario straordinario, Mario pensiero: lo frequentano musicisti, elementi nuovi; durante le prove della permanenza di Muti come della ripresa di Un ballo in maschera Polifroni, a cui viene affiancato un critici, collezionisti, spettatori del lavora con cura scrupolosa sulla Direttore stabile al Maggio, i più hanno un significato particolare: il uomo di grande esperienza e cultura Comunale, e le discussioni intorno qualità del suono, sull’esattezza esaltanti, caratterizzati da una serie Riccardo Muti dirige il pubblico è tutto dalla sua parte e come Renato Mariani, ufficialmente alle questioni “mutiane” sono sempre dell’intonazione, sulla precisione di imprese davvero memorabili. Concerto straordinario di i fedelissimi fans non mancano di nella veste di Segretario generale. molto animate. In Teatro, intanto, ritmica, sull’omogeneità dell’insieme. Bogianckino e Muti riescono infatti solidarietà con i fiorentini di farlo capire, invitando apertamente L’inaugurazione del Maggio 1974 ha il l’arrivo dalla Scala di Massimo Sul podio è un trascinatore, ha a coinvolgere in alcuni progetti uno via Lambertesca, dedicato alle vittime dell’attentato di il Sovrintendente e il neo‑Direttore sapore di una rinascita: Muti sceglie Bogianckino – uno degli ultimi veri, energia da vendere e riesce a dei registi teatrali più interessanti via de’ Georgofili, Basilica di artistico a presentare le dimissioni. Agnese di Hohenstaufen di Gaspare grandi Sovrintendenti‑musicisti trasmetterla al complesso che del momento, Luca Ronconi, a cui si San Lorenzo, 22 luglio 1993 Di fronte a una così massiccia Spontini come spettacolo d’apertura, che il teatro italiano abbia potuto reagisce migliorando nel giro di poche affianca uno scenografo e costumista (Fotografia di Gian Luca Moggi / mobilitazione, le forze politiche che un’opera “ripescata” nel ’54 dalla annoverare – apre un periodo di stagioni. Determinanti risultano raffinato come Pier Luigi Pizzi. New Press Photo, Firenze, avevano sostenuto la nomina di coppia Gui‑Siciliani e da lui già diretta risultati straordinari, del tutto le sue esperienze internazionali La scelta si rivela vincente fin dal © Archivio Fotografico del Teatro 50 del Maggio Musicale Fiorentino). Marinelli compiono una clamorosa alla RAI di Roma nel ’70. È un gesto di insperabili fino a pochi mesi prima. con la Philharmonia di Londra e la primo spettacolo firmato dal trio 51 Muti‑Ronconi‑Pizzi: il leggendario mondo politico – di una sostanziale Jancsó. Sono anche gli anni del Orfeo ed Euridice di Gluck del Maggio stabilità, consolidata anche dalla Ring realizzato da Mehta, Ronconi 1976, ripreso poi nella stagione vera e propria venerazione di cui e Pizzi, una tappa storica nella invernale successiva con esiti, Muti è oggetto da parte del pubblico. messinscena wagneriana insieme in entrambi i casi, clamorosi. La Nell’autunno del ’77 i turni di alla produzione di Pierre Boulez e collaborazione fra questi eccezionali abbonamento alla stagione sinfonica Patrice Chéreau a Bayreuth. Alla artisti, tutti davvero in un momento passano da due a quattro per un fine dell’80, quando Muti rinuncia a creativo magico, dà origine ad totale di 5500 abbonati: un altro degli dirigere Les contes d’Hoffmann per allestimenti che il pubblico avverte obiettivi di Muti, quello di raddoppiare la regia di Ronconi perché colpito subito come assolutamente originali, il pubblico dei concerti, è centrato. da epatite virale, l’impressione ma perfettamente in linea con la Il nome del direttore napoletano è diffusa è che il Teatro Comunale sia tradizione del Teatro e del Festival. ormai una garanzia e funziona da vicino alla fine di un’epoca. I forti Muti, da parte sua, offre letture traino per tutta l’attività del Teatro contrasti con Bogianckino e Alberti, improntate a un assoluto rigore Comunale, finalmente ritornata il nuovo, prestigiosissimo incarico di filologico che non mancano di a quella continuità nei risultati Direttore musicale della Philadelphia suscitare accese polemiche: è il caso artistici che sembrava perduta. Orchestra, a cui è stato chiamato del Trovatore senza il Do di petto della Muti è personaggio popolarissimo, come successore di Eugene Ormandy, “Pira”, o della Norma nella versione conosciuto anche da quanti non di fatto inducono Muti a prendere originale con due soprani. Operazioni seguono da vicino gli avvenimenti gradualmente le distanze da Firenze molto discusse, ma certamente musicali. Si dice: “Andiamo a e l’Iphigénie en Tauride di Gluck con indispensabili per correggere tanti sentire Muti”. Qualsiasi cosa diriga, le emozionanti scene di Manzù, per errori di prospettiva interpretativa l’importante è esserci. Ora persino l’inaugurazione del Maggio 1981, è commessi nel nome di una presunta, gli scettici più snob hanno cambiato l’ultima produzione operistica da lui quanto falsa, “tradizione”. Ronconi opinione. Fra i loggionisti c’è chi firmata. La rinuncia definitiva alla e Pizzi, in sintonia con le intenzioni arriccia un po’ il naso di fronte alla carica di Direttore stabile avviene del direttore, propongono degli scelta di qualche cantante ritenuto qualche mese dopo, in ottobre; poi spettacoli in cui la drammaturgia non proprio adeguato alla parte o una serie di presenze caratterizzate operistica viene riletta alla luce di non di primissima grandezza, ma da grandi successi ma anche da codici innovativi che oggi, a distanza sono dettagli che passano in secondo un costante senso di rimpianto di quarant’anni, possono essere piano di fronte alla travolgente forza per un’esperienza esaltante ormai considerati paradigmatici. Tuttavia, se espressiva delle interpretazioni e alla conclusa. Al termine di queste serate per Muti i consensi sono pressoché rilevanza dei risultati complessivi. i fans storici, che non si rassegnano unanimi, non altrettanto si può dire Per un anno, dal ’76 al ’77, Direttore all’idea di un Comunale senza di lui, per Ronconi e Pizzi, contestati anche artistico è il compositore Flavio Testi; appendono davanti all’uscita degli pesantemente al termine delle prime dal gennaio del ’78 ritorna Luciano artisti degli striscioni con la scritta rappresentazioni: chi allora li applaudì Alberti, al suo secondo incarico. Muti “Muti, non lasciare Firenze”. La ha il merito di aver saputo apprezzare riprende il Guglielmo Tell in versione partenza di Bogianckino per l’Opéra Nella pagina a fianco, una concezione della regia d’opera integrale, affronta I vespri siciliani, di Parigi, alla vigilia dell’inaugurazione Riccardo Muti in una immagine entrata di diritto nella storia del un altro trionfale Requiem di Verdi in del Maggio 1982, indica con chiarezza dei primi anni Settanta. teatro moderno. San Lorenzo (una costante della sua che è arrivato il momento di voltare Alla pagina 54, Tra il ’76 e l’80 si ha la sensazione presenza a Firenze, nella partitura definitivamente pagina, di lasciarsi Orchestra e Coro del Maggio – a parte qualche vertenza sindacale e nel luogo), Le nozze di Figaro, alle spalle quel meraviglioso passato Musicale Fiorentino diretti da più o meno turbolenta, e le consuete felice debutto nel teatro mozartiano e puntare senza rimpianti verso il Riccardo Muti al Teatro romano polemiche che periodicamente insieme al regista Antoine Vitez, futuro. di El Djem, Tunisia, Ravenna divampano intorno al Teatro, Otello, con il meno indimenticabile La sera del 6 maggio, dopo che Muti Festival, Le vie dell’amicizia, ˇ 2005. Fotografia di Maurizio 52 coinvolgendo come al solito anche il allestimento del cineasta Miklós ha diretto una Patetica di Cajkovskij Montanari. 53 Nel 2003 un piccolo segnale, ma nero e diventa dura, sassosa. Una magica atmosfera di trent’anni prima. estremamente significativo: il Coro metamorfosi di tinte e di timbri che, Dopo la tormentata tournée a del Maggio partecipa insieme alla per singolare coincidenza, attraversa Sarajevo, Muti e il Maggio imboccano Filarmonica della Scala alla tappa da cima a fondo anche la partitura del di nuovo strade diverse per altri in Egitto delle “Vie dell’amicizia” Mefistofele di Arrigo Boito, approdato otto lunghi anni. Nel 2015 è un promosse dal Ravenna Festival. Di nel cuore del Sahel tunisino grazie concerto con l’Orchestra Giovanile fronte alle Piramidi, in un enorme alle “Vie dell’amicizia” di Ravenna Luigi Cherubini a riportarlo a piazzale sferzato dal vento e dalla Festival. […] Se il deserto si è dunque Firenze, per il debutto nel nuovo sabbia del deserto, Muti dirige pagine rivelato, canonicamente, terreno Teatro. Occorrono ancora due anni dall’Orfeo ed Euridice di Gluck. Le ideale del Maligno, la “corona di perché il Maestro salga di nuovo sul gole dei cantanti soffrono, ma la pietra” di El Djem ha invece offerto podio dell’Orchestra e del Coro del suggestione è enorme: mai gli Inferi un’imprevedibile congiunzione di Maggio. L’occasione è il primo vertice e i Campi Elisi sono apparsi più contrari: poco prima che scoccasse dei Ministri della Cultura del G7. autentici. la Notte del Sabba classico, la voce Il concerto per le autorità e gli invitati Nel maggio del 2004 giunge il del muezzin, dal minareto della si tiene nel Salone dei Cinquecento momento tanto atteso, a lungo moschea, ha rotto il silenzio con di Palazzo Vecchio, il 30 marzo desiderato. Muti prende la parola alla l’ultima preghiera prima del sonno. 2017. Ma l’attesa è tutta per la sera fine del concerto con la Filarmonica Muti ha abbassato la bacchetta, ha successiva, quando il programma della Scala, da quello stesso podio lasciato che il canto morisse e poi viene replicato al Teatro del Maggio che lo aveva visto quasi esordiente: ha dato nuovamente la voce a Faust. per il pubblico degli appassionati. “Voi mi avete accolto quando non ero Seimila mani lo hanno festosamente, Alle venti e qualche minuto Muti nessuno...”. Finalmente l’abbraccio lungamente ringraziato. entra in sala e attraversa con il passo arriva: caldo, passionale, avvolgente spedito di sempre la distanza che come la prima volta. Nel febbraio Nel 2007 la mèta del pellegrinaggio lo separa dal podio. L’applauso è del 2005 il ritorno con l’Orchestra avrebbe dovuto essere il Libano, enorme, interminabile. “Bentornato, e il Coro del Maggio, nel nome ma l’escalation degli episodi di Maestro!”: la frase stentorea che dell’amatissimo Cherubini. L’idillio violenza in quelle zone sconsiglia nel silenzio arriva dalla galleria è di nuovo sbocciato, l’amore si di intraprendere il viaggio: Muti e i sintetizza il pensiero e l’emozione di riaccende. Inizia così un’avventura complessi del Maggio si esibiscono tutti i presenti. Muti e il Maggio sono esaltante: Muti e il Maggio percorrono allora nella “Casa degli italiani”, di nuovo insieme. Perché Firenze è insieme “Le vie dell’amicizia”, uno nel Cortile d’Onore del Palazzo del arcigna, scontrosa, ma non dimentica. straordinario itinerario di pace e Quirinale ospiti del Presidente della E il primo amore, lo sappiamo, non si lancinante, carica di un dolore anche estremamente suscettibile, concerto. Ancora una volta un fratellanza nel nome della musica. Dal Repubblica Giorgio Napolitano, in scorda mai. quasi fisico soprattutto nell’Adagio permaloso. Come per la Callas e memorabile Requiem verdiano, 2005 al 2009 il progetto del Ravenna un “Concerto per il Libano”. Ancora lamentoso conclusivo, gli applausi Siciliani, anche per Muti le sirene della ancora una volta in San Lorenzo. Festival li porta in pellegrinaggio una volta sono le note del Requiem Questo testo nasce come sono frenetici e proseguono con Scala cantano con voce ammaliante. Firenze applaude, riconoscente, ma all’anfiteatro romano di El Djem, di di Verdi a ricordare le migliaia di introduzione al volume Riccardo insolita insistenza anche quando Impossibile resistere a un richiamo fiera, orgogliosa, resiste all’abbraccio. fronte alla monumentale porta di Bab vittime innocenti del conflitto Muti al Teatro Comunale di Firenze l’Orchestra del Maggio ha ormai così seducente e sbagliato sarebbe Nel ’94 i complessi del Maggio sono el‑Manosour a Meknès e alla flotta medio‑orientale. Nel frattempo 1968‑1982, a cura di Giulia Perni, lasciato il palcoscenico. Muti è biasimare, o peggio, considerare a Ravenna per Norma e la Messa da dei pescherecci di Mazara del Vallo, Muti torna anche a Firenze in varie Adriana, Silvia e Rodolfo Giuntini, costretto a presentarsi di nuovo, tradimento una scelta professionale Requiem: si sussurra che il Maestro infine nella martoriata città‑cimitero occasioni. Durante una cena in un pubblicato nel 2009 da Edizioni ETS. da solo, per ringraziare. È così che assolutamente naturale. torni finalmente al Comunale a di Sarajevo. Tanti sono gli episodi che ristorante vicino al Teatro Comunale, È stato rivisto e ampliato in occasione Firenze gli dichiara il suo amore. Firenze continua ad ammirare dirigere un’opera – che dovrebbe si potrebbero raccontare su queste il Maestro chiede ai suoi storici amici del 50° anniversario del debutto a L’anno successivo, l’esecuzione Muti. Lo applaude quando, essere proprio Norma – ma il trasferte. Uno per tutti, emblematico, fiorentini quale opera vorrebbero Firenze del Maestro Riccardo Muti, al della Messa da Requiem di Verdi è da ospite, si presenta con la progetto non si concretizza. I concerti nelle parole di Guido Barbieri, inviato che lui dirigesse di nuovo: Orfeo ed quale è affettuosamente dedicato. funestata dalle indisposizioni dei Philadelphia Orchestra e con i del ’95, con l’Orchestra del Maggio e in Tunisia per «La Repubblica»: “ Euridice di Gluck è la risposta. “Con solisti. Muti lascia al suo successore Wiener Philharmoniker. Lo acclama la Filarmonica della Scala, e del ’96, quale mezzosoprano nella parte – che sarà Zubin Mehta, nominato quando, nel luglio del ’93, accorre con l’Orchestra Giovanile Italiana, Le pietre dell’anfiteatro romano di Orfeo?”. Qualcuno suggerisce Direttore principale nell’85 – dei generosamente per testimoniare preludono a otto anni di separazione, di El Djem, al tramonto, hanno il Daniela Barcellona. E così, nel Maggio complessi artistici avviati a imporsi la propria solidarietà nei confronti durante i quali Muti e Firenze si colore della sabbia: un giallo ocra 20 07, Orfeo ed Euridice con Daniela tra i migliori d’Europa e un pubblico della città ferita dall’attentato di via ignorano. Inutile indagarne le ragioni, che tende all’oro. Ma appena il Barcellona come protagonista, cresciuto insieme a lui, pronto de’ Georgofili. “Nel cuore di Firenze”: cercarne le motivazioni: accade, con sole cade dietro le arcate della vela prende forma. Un’esecuzione 54 ad amare senza condizioni ma non poteva avere altro titolo, quel rammarico di tutti. occidentale l’arenaria si tinge di memorabile che ricrea la stessa, 55 Gli artisti

57 Riccardo Muti

A Napoli, città in cui è nato, periodo trascorso come Direttore podio, mentre il 14 dicembre dello studia pianoforte con Vincenzo musicale dei complessi scaligeri stesso anno dirige l’atteso concerto Vitale, diplomandosi con lode nel culmina il 7 dicembre 2004 nella di riapertura del Teatro di Conservatorio di San Pietro a Majella. trionfale riapertura della Scala Venezia. Prosegue gli studi al Conservatorio restaurata dove dirige l’Europa Nel 2004 fonda l’Orchestra Giovanile “Giuseppe Verdi” di Milano, sotto la riconosciuta di Antonio Salieri. “Luigi Cherubini” formata da guida di Bruno Bettinelli e Antonino Eccezionale il suo contributo al giovani musicisti selezionati da una Votto, dove consegue il diploma repertorio verdiano; ha diretto Ernani, commissione internazionale, fra oltre in Composizione e Direzione Nabucco, I vespri siciliani, , 600 strumentisti provenienti da tutte d’orchestra. , , Falstaff, Rigoletto, le regioni italiane. Nel 1967 la prestigiosa giuria del Macbeth, La forza del destino, La vasta produzione discografica, Concorso “Cantelli” di Milano gli , Otello, Aida, Un ballo in già rilevante negli anni Settanta e assegna all’unanimità il primo posto, maschera, , I masnadieri. oggi impreziosita dai molti premi portandolo all’attenzione di critica La sua direzione musicale è stata la ricevuti dalla critica specializzata, e pubblico. L’anno seguente viene più lunga nella storia del Teatro alla spazia dal repertorio sinfonico e nominato Direttore musicale del Scala. operistico classico al Novecento. Maggio Musicale Fiorentino, incarico Nel corso della sua straordinaria L’etichetta discografica che si che manterrà fino al 1980. Già nel carriera Riccardo Muti dirige molte occupa delle registrazioni di 1971, però, Muti viene invitato da tra le più prestigiose orchestre del Riccardo Muti è la RMMusic Herbert von Karajan sul podio del mondo: dai Berliner Philharmoniker (www.riccardomutimusic.com). Festival di Salisburgo, inaugurando alla Bayerischen Rundfunk, dalla Il suo impegno civile di artista è una felice consuetudine che lo ha New York Philharmonic all’Orchestre testimoniato dai concerti proposti portato, nel 2010, a festeggiare National de France, alla Philharmonia nell’ambito del progetto “Le vie i quarant’anni di sodalizio con la di Londra e, naturalmente, i Wiener dell’Amicizia” di Ravenna Festival in © Silvia Lelli manifestazione austriaca. Gli anni Philharmoniker, ai quali lo lega un alcuni luoghi “simbolo” della storia, Settanta lo vedono alla testa della rapporto assiduo e particolarmente sia antica che contemporanea: Philharmonia Orchestra di Londra significativo, e con i quali si esibisce Sarajevo (1997 e 2009), Beirut (1972-1982), dove succede a Otto al Festival di Salisburgo dal 1971. (1998), Gerusalemme (1999), Mosca Klemperer; quindi, tra il 1980 e il Invitato sul podio in occasione del (2000), Erevan e Istanbul (2001), 1992, eredita da Eugène Ormandy concerto celebrativo dei 150 anni New York (2002), Il Cairo (2003), l’incarico di Direttore musicale della della grande orchestra viennese, Damasco (2004), El Djem (2005) Philadelphia Orchestra. Muti ha ricevuto l’Anello d’Oro, Meknes (2006), Roma (2007), Dal 1986 al 2005 è Direttore musicale onorificenza concessa dai Wiener Mazara del Vallo (2008), Trieste del Teatro alla Scala: prendono in segno di speciale ammirazione (2010), Nairobi (2011), Ravenna così forma progetti di respiro e affetto. Nel 2018 ha diretto per la (2012), Mirandola (2013), Redipuglia internazionale, come la proposta quinta volta il prestigioso Concerto (2014), Otranto (2015), Tokyo (2016) della trilogia Mozart-Da Ponte e la di Capodanno a Vienna, dopo il 1993, e Teheran (2017) con il Coro e tetralogia wagneriana. Accanto ai 1997, 2000 e 2004. l’Orchestra Filarmonica della Scala, titoli del grande repertorio trovano Nell’aprile del 2003 viene l’Orchestra e il Coro del Maggio spazio e visibilità anche altri autori eccezionalmente promossa in Musicale Fiorentino e i “Musicians of meno frequentati: pagine preziose Francia, una “Journée Riccardo Muti”, Europe United”, formazione costituita del Settecento napoletano e opere attraverso l’emittente nazionale dalle prime parti delle più importanti di Gluck, Cherubini, Spontini, fino France Musique che per 14 ore orchestre europee, e recentemente a Poulenc, con Les dialogues des ininterrotte trasmette musiche da con l’Orchestra Cherubini. Carmélites che gli hanno valso il lui dirette con tutte le orchestre Tra gli innumerevoli riconoscimenti 58 Premio “Abbiati” della critica. Il lungo che lo hanno avuto e lo hanno sul conseguiti da Riccardo Muti nel 59 corso della sua carriera si segnalano: anno è stato nominato in America di trasmettere l’esperienza e gli Luca Salsi Muti. Nell ultime stagioni ha cantato una svolta nella sua carriera e che Cavaliere di Gran Croce della “Musician of the Year” dall’importante insegnamenti del Maestro ai giovani in Un ballo in maschera a Bologna, riprenderà innumerevoli volte. Nato a San Repubblica Italiana e la Grande rivista «Musical America». Nel 2011, in musicisti e far comprendere in tutta Lucia di Lammermoor e Don Carlo al Da questo momento, si afferma Secondo Medaglia d’oro della Città di Milano; seguito all’esecuzione e registrazione la sua complessità il cammino che MET di New York, La traviata a Torino, come uno degli artisti di riferimento Parmense, la Verdienstkreuz della Repubblica live della Messa da Requiem di Verdi porta alla realizzazione di un’opera. Londra e Monaco di Baviera, Nabucco per i ruoli di basso verdiani della si diploma in Federale Tedesca; la Legione d’Onore con la C.S.O., vince la 53a edizione Alla prima edizione, dedicata a Verona, Macbeth e Nabucco a nuova generazione, ma anche come canto presso il in Francia (già Cavaliere, nel 2010 dei Grammy Award con due premi: a Falstaff, hanno fatto seguito Barcellona, Rigoletto a Madrid, I due interprete di Bellini, Donizetti e Conservatorio il Presidente Nicolas Sarkozy lo Best Classical Album e Best Choral le Academy su La traviata nel Foscari alla Scala, Falstaff a Chicago del Rossini serio. Ha interpretato: di Parma con ha insignito del titolo di Ufficiale) Album. È poi proclamato vincitore 2016, a Seoul e Ravenna, e su e Macbeth a Stoccolma (entrambi Attila e Lucetta Bizza, e il titolo di Cavaliere dell’Impero del prestigioso premio “Birgit Aida nel 2017 a Ravenna (www. con la direzione di Riccardo Muti), (Parma), Rigoletto (Parma, Macerata, per poi perfezionarsi con Carlo Britannico conferitogli dalla Nilsson”che gli è stato consegnato riccardomutioperacademy.com) Nabucco e Rigoletto a Roma, Ernani e Caracalla, Teatro alla Scala, Torino, Meliciani. L’intensa carriera l’ha Regina Elisabetta II. Il Mozarteum il 13 ottobre a Stoccolma alla Royal Il templario di Nicolai a Salisburgo. Liegi), Otello (Parigi), Simon visto protagonista nei maggiori di Salisburgo gli ha assegnato la Opera alla presenza dei Reali di Più recentemente, ha debuttato Boccanegra (Roma, Catania, Lione, palcoscenici del mondo: Metropolitan Medaglia d’argento per l’impegno sul Svezia, le loro Maestà il Re Carl il ruolo di Carlo Gérard in Andrea Dresda), Nabucco (Rovigo, Ravenna, di New York, Teatro alla Scala, Royal versante mozartiano;la Gesellschaft XVI Gustaf e la Regina Silvia. Nello Chénier alla Bayerische Staatsoper e Roma, Parma, Festival di Savonlinna, Opera House di Londra, Bayerische der Musikfreunde di Vienna, la stesso anno a New York, ha ricevuto in quello di Scarpia in Tosca all’Opera Stoccarda, Lipsia, Maggio Musicale Staatsoper, Washington National Wiener Hofmusikkapelle e la Wiener l’Opera News Awards; inoltre gli è di Roma; è stato protagonista del Fiorentino, Kiev), Aida (Napoli, Opera, Festival di Salisburgo, Los Staatsoper lo hanno eletto Membro stato assegnato il Premio “Principe Rigoletto ad Amsterdam (regia di Torino, Verona, Valencia), Il trovatore Angeles Opera, Staatsoper di Berlino, Onorario; il presidente russo Vladimir Asturia per le Arti 2011”, massimo Damiano Michieletto), Amonasro (Losanna, Verona, Salisburgo), Liceu di Barcellona, Teatro del Maggio Putin gli ha attribuito l’Ordine riconoscimento artistico spagnolo, in Aida al Festival di Salisburgo, Macbeth (Roma, Staatsoper di Musicale Fiorentino, Opera di Roma, dell’Amicizia, mentre lo stato d’Israele consegnato da parte di sua Altezza ancora con Muti, Renato in Un ballo Berlino, Bologna, Tel Aviv), Luisa Regio di Parma, San Carlo di Napoli, lo ha onorato con il premio “Wolf” per Reale il Principe Felipe di Asturia in maschera alla Deutsche Oper di Miller (Barcellona, Bilbao, Lione), Filarmonico di Verona, Massimo di le arti. a Oviedo nell’autunno successivo. Berlino e Rodrigo nel Don Carlo al Maria Stuarda (Bergamo, Reggio Palermo, Festival Puccini di Torre del Numerose sono le lauree honoris Ancora, è stato nominato Membro Comunale di Bologna. Ha inaugurato Emilia), Anna Bolena (Bergamo, Lago, Concertgebouw di Amsterdam, causa che gli sono state conferite, Onorario dei Wiener Philharmoniker la nuova stagione del Teatro alla Scala Brescia, Parma, Helsinki, Torino Regio di Torino e Real di Madrid. ultima delle quali, nel 2014, dalla e Direttore onorario a vita del Teatro in Andrea Chénier di Giordano e ha e in tournée in Giappone), Lucia Ha collaborato con direttori Northwestern University di Chicago. dell’Opera di Roma. Nel maggio 2012 cantato, al Metropolitan di New York, di Lammermoor (Firenze, Napoli, d’orchestra come Riccardo Muti, Ha diretto i Wiener Philharmoniker è stato insignito della Gran Croce di in Il trovatore, Lucia di Lamermoor e Macerata, Venezia, Wiesbaden), James Levine, Daniele Gatti, James nel concerto che ha inaugurato San Gregorio Magno da Sua Santità . Norma (Rovigo, Catania, Palermo, Conlon, Placido Domingo, Gustavo le celebrazioni per i 250 anni Benedetto xvi. Nel 2016 ha ricevuto Varsavia, Torino, Montevideo, Verona Dudamel, Nicola Luisotti, Renato dalla nascita di Mozart al Grosses dal governo giapponese la Stella e in tournée in Giappone), Il barbiere Palumbo, Donato Renzetti e Alberto Riccardo Festspielhaus di Salisburgo. La d’Oro e d’Argento dell’Ordine del Sol di Siviglia (Parma, Padova), I Puritani Zedda, nonché con prestigiosi costante e ininterrotta collaborazione Levante. Zanellato (Amsterdam, Cagliari, Lecce). registi tra cui Robert Carsen, Hugo tra Riccardo Muti e Wiener Nel luglio 2015 si è realizzato il suo Diplomato Ha collaborato con importanti De Ana, Antony Minghella, Werner Philharmoniker nel 2017 ha raggiunto desiderio di dedicarsi ancora di più in chitarra al direttori d’orchestra, tra gli altri: Herzog, Franco Zeffirelli e David i 47 anni. A Salisburgo, per il Festival alla formazione di giovani musicisti: Conservatorio Riccardo Chailly, Daniele Gatti, McVicar. Nel 2012 ha debuttato a di Pentecoste, a partire dal 2007 la prima edizione della “Riccardo di Adria, come Michele Mariotti, Claudio Abbado, Barcellona come Don Carlo ne La insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Muti Italian Opera Academy” per cantante debutta Antonio Pappano, Andrea Battistoni, forza del destino, poi in altri ruoli Cherubini ha affrontato un progetto giovani direttori d’orchestra, maestri nel 1994 al Teatro Daniele Rustioni, Donato Renzetti. verdiani: Macbeth, il Conte di Luna quinquennale mirato alla riscoperta collaboratori e cantanti si è svolta Verdi di Padova E registi di fama tra cui: Hugo De (Il trovatore), Francesco Foscari (I e alla valorizzazione del patrimonio al Teatro Alighieri di Ravenna e ha nel ruolo del Conte di Ceprano in Ana, Daniele Abbado, Leo Muscato, due Foscari) e Nabucco all’Opera musicale, operistico e sacro, del visto la partecipazione di giovani Rigoletto per poi aggiudicarsi nel Graham Vick, Robert Wilson, Pierluigi di Roma, con Riccardo Muti. Ha Settecento napoletano. talenti musicali e di un pubblico di 1996 il premio “A. Belli” di Spoleto. Si Pier’Alli. inaugurato la stagione successiva Da settembre 2010 è Direttore appassionati provenienti da tutto perfeziona vocalmente con Bonaldo Importante è l’incontro con Riccardo della Chicago Symphony Orchestra Musicale della prestigiosa Chicago il mondo. Obiettivo della “Riccardo Gaiotti e nel 2001 debutta come Muti che lo sceglie per Iphigenié en in Macbeth e di nuovo diretto da 60 Symphony Orchestra. Nello stesso Muti Italian Opera Academy” è quello Zaccaria in Nabucco, ruolo che segna Aulide, Nabucco, Moïse et Pharaon, 61 Macbeth, Simon Boccanegra, ma di Vigevano, al Verdi di Fiorenzuola e Antonella Fiorentino come Flora in Traviata, come solista nella Petite Messe Si è esibito in recital solistici a Londra, anche per il Requiem di Verdi e per il alla Fenice, Lady Macbeth a Ravenna Carpenito che riprende al 58° Festival Puccini di Solemnelle e nella Messa di Gloria Tokyo, Oslo, Poznan e con Riccardo prologo del Mefistofele con la Chicago Festival, Savonlinna nonché a Torre del Lago; inoltre prende parte di Puccini, trasmessa dalla Rai dal Chailly, Daniele Gatti, Fabio Luisi, Symphony Orchestra. Stoccolma, diretta da Riccardo Muti. Nata nel 1985, alla Trilogia d’autunno di Ravenna Festival dei Due Mondi di Spoleto. Lorin Maazel, Gianandrea Noseda Nel 2011 al Rossini Opera Festival E, ancora, Elvira in Ernani in forma si laurea al Festival, come Annina nella Traviata Ha cantato nei più importanti teatri e Yuri Temirkanov nelle grandi città canta nel Mosé in Egitto (Premio di concerto al Festival di Salisburgo, Conservatorio e come Contessa di Ceprano nel italiani ed europei. Al Teatro alla europee: Londra, Parigi, Zurigo, Abbiati 2011), nel 2016 in Attila al Giovanna in Giovanna d’Arco al di Avellino con Rigoletto, per la regia di Cristina Scala si è esibito in Les dialogues des Mosca e Vienna. Teatro Comunale di Bologna; nel 2017 Festival Verdi di Parma, Odabella in il massimo dei Mazzavillani Muti e la direzione di Carmélites diretto da Riccardo Muti, Nella sua discografia spiccano i dvd è Filippo II nel Don Carlos e nel 2018 è Attila alla Fenice. voti per poi Nicola Paszkowski. Con i quali, nel ed è tornato per Otello, Idomeneo, della Messa da Requiem di Verdi, di Massimiliano ne I Masnadieri. Ha lavorato con direttori d’orchestra conseguire il 2013, si esibisce anche nella Trilogia Don Giovanni, Maria Stuarda, Der Anna Bolena e di Giovanna d’Arco quali: Riccardo Muti, Myung-Whun Diploma in tecnica e interpretazione “Verdi & Shakespeare”. Rosenkavalier e I due Foscari. per Deutsche Grammophon e de Vittoria Yeo Chung, Nicola Paszkowski, José vocale al Conservatorio Superiore Prende parte nel 2015 alla video Nel 2005 ha aperto il Rossini Opera I Lombardi alla prima crociata per Ramón Tebar Sáiz, Riccardo Frizza, di Musica delle Isole Baleari a opera di Adriano Guarnieri L’amor Festival con una nuova produzione Unitel. Nata a Seoul, si Jader Bignamini e registi tra cui: Palma de Mallorca e, di nuovo ad che move il sole e l’altre stelle a di Bianca e Falliero e la stagione del laurea in canto Cristina Mazzavillani Muti, Alex Avellino, la laurea di secondo livello Ravenna Festival e, come Meg, al Carlo Felice con Don Giovanni. Hanno presso l’Università Riccardo Rigola, Peter Greenaway, Daniele in canto lirico. Si perfeziona in Falstaff nell’ambito della Italian fatto seguito i debutti in Il barbiere Seokyeog della Abbado, Alex Ollè. diverse accademie e masterclass Opera Academy di Riccardo Muti. di Siviglia, in Don Giovanni, ne La Rados sua città natale. Si Svolge un’intensa attività con Carmen Sensaud, Dimitra Nello stesso anno è Mamma Lucia in sonnambula (a Lione per un’incisione Nato nel 1992 trasferisce in Italia concertistica che l’ha vista Theodossiou, Birgit Nickl, Anna Cavalleria rusticana al Filarmonico Virgin), nel Così fan tutte (a Vienna a Trieste, per perfezionarsi impegnata nel concerto “Pavarotti Vandi, Cesare Scarton, Renata di Cracovia. Più recentemente si è diretto da Muti), in Anna Bolena, in studia canto al e si diploma al nel cuore” svoltosi in Piazza grande Scotto, Teresa Berganza, Amelia Felle, esibita in Hänsel e Gretel di Engelbert Maometto II (a Tokyo) e in Rigoletto Conservatorio Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma a Modena, nell’ambito del Bel Alessandro Svab, Marilena Laurenza, Humperdinck, Macbeth, Madama (al Covent Garden di Londra). della sua città. e all’Accademia Chigiana di Siena. Canto per la Luciano Pavarotti Mariella Devia, Donata D’Annunzio Butterfly, Rigoletto (Maddalena) e Dal 2009 abbandona Nel 2015 debutta Si laurea inoltre con il massimo dei Foundation, al Festival Verdi di Lombardi. infine in Carmen (Mercedes) al Teatro progressivamente i ruoli belcantistici in Tosca , nei voti e la lode nel corso di canto del Parma per la presentazione di alcuni Vincitrice del primo premio al XIII Verdi di Salerno per la direzione del primo Ottocento in favore di ruoli ruoli di Cavaradossi e Spoletta, con biennio superiore di secondo livello finalisti del 52° Concorso “Voci Concorso Nazionale “Napolinova” di Daniel Oren e la regia di Renzo più lirici, interpretando I Lombardi alla l’Associazione Italiana dei milanesi in con il soprano Verdiane” di Busseto; a Firenze per e del secondo al IX Concorso Giaccheri. Nello scorso autunno è prima crociata, Simon Boccanegra Austria, Germania e Lussemburgo. all’Istituto Musicale “Vecchi-Tonelli” di il festeggiamento dei 90 anni di Internazionale di Musica Città di stata Mamma Lucia in Cavalleria e Werther a Parma; poi Rigoletto e Successivamente debutta in Madama Modena. Rolando Panerai organizzato dal Caserta - Belvedere di San Leucio, rusticana per la Trilogia di Ravenna Ernani al Metropolitan di New York; Butterfly (Pinkerton), La traviata È vincitrice di numerosi concorsi Teatro del Maggio; nel concerto con dopo diversi premi si aggiudica, nel Festival. ancora Simon Boccanegra a Vienna (Alfredo) e Un ballo in maschera internazionali quali: “Città di Gregory Kunde al di 2017, i concorsi “Città di Airola” e Nel 2018, infine, è mezzosoprano e alla Fenice; Un ballo in maschera (Riccardo) sempre con la Compagnia Magenta”, “Città di Brescia”, “Ismaele Parma. Tra i suoi impegni recenti “Music World” di Scafati. solista nel Rockquiem con la all’Arena di Verona; Il trovatore a d’opera italiana di Milano. Voltolini”, “La Città Sonora”, “Magda e futuri si ricordano Aida diretta Si è esibita presso varie istituzioni Filarmonica di Malta. Salisburgo, al Covent Garden e ad Si ricordano inoltre numerosi concerti Olivero”, “Pietro Mongini”e “Maria da Muti nell’ambito della Riccardo musicali e teatri italiani, tra cui Amsterdam; I due Foscari a Los ed eventi in Italia e all’estero, fra cui Malibran”. Muti Opera Academy, poi al Festival San Carlo di Napoli, di Angeles, al Covent Garden, Ernani quello alla Philharmonie di Berlino, Ha debuttato come Musetta nella Francesco di Salisburgo, La bohéme (Mimì) Salerno, Palazzo Reale di Caserta, al MET e a Roma; Giovanna d’Arco a il Concerto di Pasqua alla Heilbronn Bohème al Teatro Regio di Parma, all’Opera di Roma, Il trovatore Campidoglio-Musei Capitolini Meli Salisburgo e alla Scala, Don Carlo alla Symphony Saal e l’invito da parte del come Gilda in Rigoletto per il progetto (Leonora) a Modena, Reggio Emilia a Roma, Camera dei Deputati- Nato a Genova, Scala, Aida al Festival di Salisburgo; Presidente irlandese per la Festa in Imparolopera, come Leonora nel e Pisa, ancora La bohème (Mimì) Montecitorio, Teatro del Maggio di diciassettenne Carmen a Madrid e al Covent Garden. Giardino, evento tradizionale della Trovatore in forma di concerto diretta da Myung-Whun Chung e Firenze, Gran Teatro Giacomo Puccini inizia gli studi Nell’anno verdiano ha aperto la Festa della Repubblica di Irlanda. per il Sarzana Opera Festival e (Cio-cio-San) alla di Torre del Lago, Teatro Alighieri di canto al stagione dell’Opera di Roma con in scena al Teatro dell’Opera di Fenice di Venezia. di Ravenna, Comunale di Ferrara e Conservatorio Simon Boccanegra, ancora con Roma, Fiordiligi nel Così fan tutte a Vito Luciano Roberti Municipale di Piacenza. E all’estero: a della sua città, Riccardo Muti e ha poi cantato titoli Cipro, Liù in , Cio-cio-san Baritono, artista del Coro del Parigi ma anche negli States, in Cina prima con Norma verdiani con Fabio Luisi, James in Madama Butterfly per il Teatro Maggio Musicale Fiorentino dal e in Bahrein. Palacios poi con Vittorio Terranova. Levine, Gianandrea Noseda e Antonio Nuovo di Salsomaggiore, al Cagnoni Nel 2012 debutta al Maggio novembre del 1989, partecipa a 62 Nel 2002 debutta in Macbeth, Pappano. 63 Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

numerose produzioni del Teatro, fra Egidio Massimo Naccarato Lorenzo cui Jenu∞° fa (voce interna), Il barbiere Baritono, artista del Coro del Maggio di Siviglia (Un ufficiale), Macbeth Fratini Musicale Fiorentino dal 1998, (Una apparizione), Idomeneo, Lady Nato a Prato nel partecipa a numerose produzioni Macbeth del distretto di Mcensk (Una 1973, è diplomato del Teatro, fra cui Kovancina (2004), guardia), La traviata (Un domestico in composizione, Die Frau ohne Schatten e La forza di Flora), La bohème (Sergente dei composizione del destino (2010, dirette da Zubin doganieri e Doganiere), Madama polifonica vocale, Mehta), Il barbiere di Siviglia (2010), Butterfly (Un ufficiale del registro), musica corale Il cappello di paglia di Firenze (2011 Rigoletto (Un usciere) e Tosca (Un e direzione di coro, strumentazione e 2013), Der Rosenkavalier (2012, carceriere). per banda e clarinetto presso i diretta da Zubin Mehta), Gianni Ha partecipato all’incisione de La Conservatori di Bologna, Ferrara, Schicchi (2012), La traviata (2016 traviata (nel ruolo del Domestico Firenze e Milano. Frequenta corsi e 2017), Madama Butterfly (2017) e di Flora), diretta da Zubin Mehta di direzione d’orchestra tenuti da Alceste di Gluck (2018). con l’Orchestra e il Coro del Maggio Gustav Kuhn, e Musicale Fiorentino. Piero Bellugi e di direzione di coro con Nicolò Ayroldi Roberto Gabbiani, Fabio Lombardo, Adriano Baritono, artista del Coro del Maggio Andrew Lawrence King e Diego Fasolis. Musicale Fiorentino dal 2001, Come direttore d’orchestra guida Gramigni partecipa a numerose produzioni del l’Orchestra Regionale Toscana, le Basso, artista Teatro. Nel repertorio concertistico orchestre della Radio di Bucarest, dell’Accademia del interpreta Carmina Burana di Orff, del Teatro di Cluj-Napoca, del Teatro Maggio Musicale Petite Messe Solennelle e Stabat Olimpico di Vicenza, del Teatro Verdi Fiorentino da Mater di Rossini, Requiem für Mignon di Trieste e del Comunale di Bologna. © Camilla Riccò/TerraProject/Contrasto questa stagione, di Schumann e Ein deutsches Dopo un breve periodo al Carlo Felice debutta al Teatro Requiem di Brahms. In ambito lirico è: di Genova, dal 2004 al 2010 è Maestro del Maggio Figaro nel Barbiere di Siviglia (2005), del Coro del Teatro Lirico Giuseppe con La rondine di Puccini nel ruolo Fra’ Melitone ne La forza del destino Verdi di Trieste e, dal gennaio 2011 di Crèbillon. È il basso solista (2011, in tournée al Bunka Kaikan di al dicembre 2012, del Comunale Fondata nel 1928 da Vittorio Gui come massimi direttori quali: Victor De Stravinskij, Goffredo Petrassi, Luigi nel Requiem di Mozart nel 2018, Tokyo con Zubin Mehta), sempre con di Bologna, dove dirige l’Orchestra Stabile Orchestrale Fiorentina, è Sabata, Antonio Guarnieri, Gino Dallapiccola, Krzysztof Penderecki e diretto da Leonardo García Alarcón Mehta è nel cast di Der Rosenkavalier ed il Coro nel Peer Gynt di Edvard impegnata fin dagli esordi nell’attività Marinuzzi, Gianandrea Gavazzeni, Luciano Berio dirigono loro lavori al e sostiene i ruoli del Banditore e e di Don Giovanni (2013, Masetto). Grieg e in Ein Sommernachtstraum concertistica e nelle stagioni liriche Tullio Serafin, Wilhelm Furtwängler, Maggio Musicale Fiorentino, spesso in dell’Oracolo nell’Alceste di Gluck, del di Mendelssohn. Più volte invitato del Teatro Comunale di Firenze ed Bruno Walter, Otto Klemperer, prima esecuzione. Comandante della polizia in Cardillac dall’Accademia di Santa Cecilia, per è, oggi, una delle più apprezzate Issay Dobrowen, Jonel Perlea, Fin dagli anni Cinquanta l’Orchestra e del Podestà di Como ne La battaglia due estati è Maestro del Coro al dai direttori e dai pubblici di tutto Erich Kleiber, Arthur Rodzinski, realizza numerose incisioni di Legnano. Rossini Opera Festival, collaborando il mondo. Nel 1933, alla nascita del Dimitri Mitropoulos, Herbert von discografiche, radiofoniche e alla produzione del Mosè in Egitto Festival, prende il nome di Orchestra Karajan, Leonard Bernstein, Thomas televisive, insignite di prestigiosi Giovanni Mazzei (Premio Abbiati). del Maggio Musicale Fiorentino. Schippers, Claudio Abbado, Lorin riconoscimenti fra i quali, nel 1990, il Lavora spesso con celebri direttori A Gui subentrano come direttori Maazel, Carlo Maria Giulini, Georges Grammy Award. Baritono, artista del Coro del Maggio d’orchestra fra i quali Zubin Mehta, stabili Mario Rossi (nel 1937) e, nel Prêtre, Wolfgang Sawallisch, Carlos Nell’ottantesimo anniversario della Musicale Fiorentino dal 1995, Daniel Oren, Lorin Maazel, Christoph dopoguerra, Bruno Bartoletti. Kleiber, Georg Solti, Riccardo fondazione riceve il Fiorino d’Oro della partecipa a numerose produzioni Eschenbach, Wayne Marshall, Nello Capitoli fondamentali nella storia Chailly, Giuseppe Sinopoli, Seiji Città di Firenze. del Teatro, sostenendo ruoli solistici Santi, Pinchas Steinberg, Roberto dell’Orchestra sono la direzione Ozawa, Daniele Gatti e Fabio Luisi, Frequenti le tournée internazionali in Le Comte Ory (Un Chevalier), Abbado, Nicola Luisotti e Fabio Luisi. stabile di Riccardo Muti (1969‑1981) che dal 2018 è Direttore musicale guidate da Zubin Mehta, per Gianni Schicchi (Simone e Pinellino), Esegue in prima assoluta musiche e quella di Zubin Mehta, Direttore dell’Orchestra. rappresentazioni operistiche e Der Rosenkavalier (Leupold) e di Fabio Vacchi, Giampaolo Coral, principale dal 1985. Nel corso Illustri compositori come Richard concerti in Europa, Asia, Medio Macbeth (versione del 1847, Prima Randall Meyers, Tan Dun e Arvo Pärt. della sua storia l’Orchestra del Strauss, Pietro Mascagni, Ildebrando Oriente e Sud America. apparizione). Dal gennaio 2013 è Maestro del Coro Maggio è guidata da alcuni fra i Pizzetti, Paul Hindemith, Igor’ 64 del Maggio Musicale Fiorentino. 65 Coro del Maggio Musicale Fiorentino

violini primi Antonio Pavani clarinetti timpani Domenico Pierini° Naomi Yanagawa Riccardo Crocilla* Fausto Cesare Ladislao Horváth** Cristiana Buralli Leonardo Cremonini Bombardieri* Gianrico Righele** Donatella Ballo Lorenzo Paini Gregory Lecoeur* Lorenzo Fuoco** Michela Bernacchi Stefano Franceschini Luigi Cozzolino Alessandro Casini percussioni Fabio Montini violoncelli Chiara Carretti Lorenzo D’Attoma Anna Noferini Patrizio Serino* Igor Caiazza Laura Mariannelli Michele Tazzari** clarinetto piccolo Andrea Carattino Emilio Di Stefano Elida Pali** Paolo Pistolesi Nicola Grassi Beatrice Guarducci segretario Angel Andrea Tavani Anna Pegoretti fagotti organizzativo Boriana Nakeva Renato Insinna Stefano Vicentini* Luca Mannucci Simone Ferrari Sara Nanni Francesco Furlanich* Annalisa Garzia Wiktor Jasman Gianluca Saccomani tecnico addetto Leonardo Matucci Simão Alcoforado Barreira Marco Bottet ai complessi artistici Luisa Bellitto Sara Spirito Cristina Taddei Neri Grassini Isabelle Besançon controfagotto Carolina Caprioli Stefano Laccu Cosimo Paoli contrabbassi ° spalla Riccardo Donati* corni * prime parti violini secondi Marco Martelli* Luca Benucci* ** seconde parti Marco Zurlo* Renato Pegoraro** Gianfranco Dini* Alessandro Alinari* Fabrizio Petrucci** Alberto Serpente Alberto Boccacci** Nicola Domeniconi Alberto Simonelli Luigi Papagni** Giulio Marignetti Stefano Mangini Giacomo Rafanelli Giorgio Galvan Michele Canori Orietta Bacci Giulio Lipari Rossella Pieri arpa Giacomo Giromella © Camilla Riccò/TerraProject/Contrasto Sergio Rizzelli Susanna Bertuccioli Laura Bologna trombe Cosetta Michelagnoli flauti Andrea Dell’Ira* Formatosi nel 1933 (anno di nascita Goffredo Petrassi, Luigi Nono e sia come complesso autonomo Tommaso Vannucci Gregorio Tuninetti* Claudio Quintavalla* del Festival) sotto la guida di Andrea Sylvano Bussotti. che con l’Orchestra del Maggio. Carmela Panariello Alessia Sordini Marco Crusca Morosini, si qualifica come uno dei più Particolarmente significativa la La disponibilità e la capacità di Corinne Curtaz Irene Lucci Emanuele Antoniucci prestigiosi complessi vocali italiani collaborazione con grandi direttori interpretare lavori di epoche e stili Anton Horváth Simone Squarzolo nell’ambito sia dell’attività lirica quali Zubin Mehta, Riccardo Muti, diversi in lingua originale sono Angela Savi ottavino Enrico Sinagra che di quella sinfonica. A Morosini Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, caratteristiche che hanno reso il Coro Francesca Tamponi Nicola Mazzanti subentrano Adolfo Fanfani, Roberto Bruno Bartoletti, Gianandrea del Maggio fra le compagini più duttili Roberta Malavolti tromboni Gabbiani, Vittorio Sicuri, Marco Gavazzeni, Wolfgang Sawallisch, e apprezzate dai direttori d’orchestra oboi Fabiano Fiorenzani* Balderi, José Luis Basso, Piero Monti Georges Prêtre, Myung-Whun Chung, e dalla critica nel panorama viole Alberto Negroni* Andrea G. D’Amico* e, dal 2013, Lorenzo Fratini. Seiji Ozawa, Semyon Bychkov, internazionale, e fra i protagonisti Igor Polesitzky* Marco Salvatori* Massimo Castagnino L’attività del Coro si è sviluppata Giuseppe Sinopoli, Lorin Maazel, anche di particolari ed importanti Jörg Winkler* Alessandro Potenza Gabriele Malloggi anche nel settore della vocalità Daniele Gatti. ricorrenze artistiche e civili. Lia Previtali** Cecilia Mugnai Tiziano Magnano da camera e della musica Negli ultimi anni il Coro amplia il Nel 2003 vince con Renée Fleming il Herber Dézi** Lorenzo Alessandrini Alessandro Botteghi contemporanea, con importanti proprio repertorio alle maggiori Grammy Award per il cd Belcanto e Andrea Pani prime esecuzioni di compositori composizioni sinfonico-corali nel 2013 celebra gli 80 anni della sua Stefano Rizzelli corno inglese cimbasso del nostro tempo quali Krzysztof classiche e moderne e partecipa a fondazione con una serie di concerti Flavio Flaminio Massimiliano Salmi Mario Barsotti Penderecki, Luigi Dallapiccola, numerose tournée internazionali diretti da Lorenzo Fratini. 66 67 soprani Patrizia Tangolo Roberto Miniati Sabrina Baldini Filomena Pericoli Antonio Montesi Antonella Bandelli Marco Perrella Tiziana Bellavista tenori Alessandro Peruzzi Maria Cristina Bisogni Jorge Ansorena Marcello Vargetto Silvia Capra Fabio Bertella Paolo Tunesi Gabriella Cecchi Alessandro Carmignani Elizabeth Chard Davide Cusumano altro Maestro del coro Giovanna Costa Massimiliano Esposito Leonardo Andreotti Ruth Anna Crabb Fabrizio Falli Eloisa Deriu Saulo Diepa Garcia segretario organizzativo Elisabetta Ermini Grant Richards Alessandra Vestita Rosa Galassetti Leonardo Melani Daniela Losi Carlo Messeri Barbara Marcacci Enrico Nenci Monica Marzini Simone Porceddu Marina Mior Leonardo Sgroi Cristina Pagliai Davide Siega Delia Palmieri Andrea Antonio Siragusa Sarina Rausa Valerio Sirotti Giulia Tamarri Riccardo Sorelli Ginko Yamada Mauro Virgini Thalida Fogarasi Hiroki Watanabe Elena Bazzo Dean David Janssens Serena Bozzo Tiziano Barbafiera Luca Tamani mezzosoprani Davide Ciarrocchi Sabina Beani Manuel Epis Consuelo Cellai Sabrina D’Errico baritoni Katja De Sarlo Nicolò Ayroldi Simonetta Lungonelli Claudio Fantoni Nadia Pirazzini Lisandro Guinis Livia Sponton Bernardo Romano Nadia Sturlese Martinuzzi Barbara Zingerle Giovanni Mazzei Mirabela Castillo Antonio Menicucci Lucia Sciannimanico Egidio Naccarato Vito Roberti contralti Alberto Scaltriti Silvia Barberi Gabriele Spina Elena Cavini Teodolinda De Giovanni bassi Cristiana Fogli Diego Barretta Ramona Gabriela Peter Luciano Graziosi Maria Rosaria Rossini Nicola Lisanti RAVENNA FESTIVAL ASSOCIAZIONE FONDAZIONE RAVENNA MANIFESTAZIONI RINGRAZIA AMICI DI RAVENNA FESTIVAL

Associazione Amici di Ravenna Festival Antonio e Gian Luca Bandini, Ravenna Presidente Soci Ufficio stampa e comunicazione Francesca e Silvana Bedei, Ravenna Eraldo Scarano Comune di Ravenna Responsabile Fabio Ricci Apt Servizi Emilia Romagna Maurizio e Irene Berti, Bagnacavallo Provincia di Ravenna Editing e ufficio stampa Giovanni Trabalza Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Mario e Giorgia Boccaccini, Ravenna Presidente onorario Camera di Commercio di Ravenna Sistemi informativi e redazione web Stefano Bondi Centro-Settentrionale Costanza Bonelli e Claudio Ottolini, Milano Gian Giacomo Faverio Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna BPER Banca Paolo e Maria Livia Brusi, Ravenna Confindustria Ravenna Impaginazione e grafica Grazia Foschini*, Antonella La Rosa Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna Margherita Cassis Faraone, Udine Vice Presidenti Confcommercio Ravenna Archivio fotografico e redazione social Giorgia Orioli Classica HD Glauco e Egle Cavassini, Ravenna Leonardo Spadoni Confesercenti Ravenna Stampa estera Anna Bonazza* Cna Ravenna Roberto e Augusta Cimatti, Ravenna Maria Luisa Vaccari CNA Ravenna in collaborazione con Lucy Maxwell-Stewart - Red House Productions Confartigianato Ravenna Marisa Dalla Valle, Milano Confartigianato Ravenna Rassegna stampa Ivan Merlo* Confindustria Romagna Maria Pia e Teresa d’Albertis, Ravenna Consiglieri Arcidiocesi di Ravenna-Cervia Consar Group Ada Bracchi Elmi, Bologna Andrea Accardi Fondazione Arturo Toscanini Biglietteria e promozione Consorzio Integra Rosa Errani e Manuela Mazzavillani, Ravenna Maurizio Berti Responsabile Daniela Calderoni COOP Alleanza 3.0 Gioia Falck Marchi, Firenze Paolo Fignagnani Consiglio di Amministrazione Coordinamento di sala Giusi Padovano Corriere Romagna Gian Giacomo e Liliana Faverio, Milano Chiara Francesconi Presidente Biglietteria e promozione Laura Galeffi, Fiorella Morelli, DECO Industrie Paolo e Franca Fignagnani, Bologna Giuliano Gamberini Michele de Pascale Eni Luigi e Chiara Francesconi, Ravenna Adriano Maestri Giulia Ottaviani*, Maria Giulia Saporetti, Elisa Vanoli Federazione Cooperative Provincia di Ravenna Giovanni Frezzotti, Jesi Maria Cristina Mazzavillani Muti Vicepresidente Ufficio gruppi Paola Notturni Federcoop Romagna Eleonora Gardini, Ravenna Giuseppe Poggiali Mario Salvagiani Promozione e redazione social Mariarosaria Valente Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Idina Gardini, Ravenna Consiglieri Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Stefano e Silvana Golinelli, Bologna Segretario Livia Zaccagnini Ufficio produzione Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Lina e Adriano Maestri, Ravenna Giuseppe Rosa Ernesto Giuseppe Alfieri Responsabile Emilio Vita Gruppo Hera Silvia Malagola e Paola Montanari, Milano Davide Ranalli Stefania Catalano, Giuseppe Rosa, Gruppo Mediaset Publitalia ’80 Franca Manetti, Ravenna Simona Biondi*, Silvia Gentilini*, Marco Landi*, Edoardo Raffellini* Gruppo Sapir Gabriella Mariani Ottobelli, Milano Sovrintendente stagisti Serena Aurilia, Caterina Bucci, Federico Minghetti, Megi Nakuci Hormoz Vasfi Francesco e Maria Teresa Mattiello, Ravenna Antonio De Rosa Koichi Suzuki Manfred Mautner von Markhof, Vienna Amministrazione e servizi di supporto LA BCC - Credito Cooperativo Ravennate, Maura e Alessandra Naponiello, Milano Segretario generale Forlivese e Imolese Peppino e Giovanna Naponiello, Milano Giovani e studenti Marcello Natali Responsabile Lilia Lorenzi* La Cassa di Ravenna Spa Giorgio e Riccarda Palazzi Rossi, Ravenna Carlotta Agostini, Ravenna Amministrazione e contabilità Cinzia Benedetti, Chiara Schiumarini Legacoop Romagna Gianna Pasini, Ravenna Federico Agostini, Ravenna Responsabile amministrativo Amministrazione e progetti europei Franco Belletti* Mezzo Desideria Antonietta Pasolini Dall’Onda, Ravenna Domenico Bevilacqua, Ravenna Roberto Cimatti Segreteria artistica Valentina Battelli, Federica Bozzo, Beatrice Moncada* Poderi dal Nespoli Giuseppe e Paola Poggiali, Ravenna Alessandro Scarano, Ravenna Segreteria di direzione Anna Guidazzi*, Michela Vitali PubbliSOLE Carlo e Silvana Poverini, Ravenna Revisori dei conti Publimedia Italia Paolo e Aldo Rametta, Ravenna Aziende sostenitrici Giovanni Nonni Spazi teatrali Quotidiano Nazionale Stelio e Grazia Ronchi, Ravenna Alma Petroli, Ravenna Mario Bacigalupo Coordinatore Romano Brandolini* Rai Uno Stefano e Luisa Rosetti, Milano LA BCC – Credito Cooperativo Ravennate, Angelo Lo Rizzo Ravennanotizie.it Giovanni e Graziella Salami, Lavezzola Forlivese e Imolese Responsabile per la sicurezza Teresa Bellonzi* Reclam Guido e Francesca Sansoni, Ravenna DECO Industrie, Bagnacavallo Romagna Acque Società delle Fonti Roberto e Filippo Scaioli, Ravenna FBS, Milano Servizi tecnici Setteserequi Eraldo e Clelia Scarano, Ravenna FINAGRO, Milano Responsabile Roberto Mazzavillani Unipol Banca Leonardo Spadoni, Ravenna Ghetti – Concessionaria Fiat, Lancia, Abarth, Assistenti Francesco Orefice, Uria Comandini UnipolSai Assicurazioni Gabriele e Luisella Spizuoco, Ravenna Alfa Romeo, Jeep, Ravenna Tecnici di palcoscenico Paolino e Nadia Spizuoco, Ravenna Kremslehner Alberghi e Ristoranti, Vienna Enrico Berini*, Christian Cantagalli, Enrico Finocchiaro*, Thomas e Inge Tretter, Monaco di Baviera Rosetti Marino, Ravenna Matteo Gambi, Massimo Lai, Marco Rabiti, Enrico Ricchi, Ferdinando e Delia Turicchia, Ravenna SVA Dakar – Concessionaria Jaguar Alessandro Ricci*, Luca Ruiba, Andrea Scarabelli*, Marco Stabellini Maria Luisa Vaccari, Ferrara e Land Rover, Ravenna Servizi generali e sicurezza Marco De Matteis Roberto e Piera Valducci, Savignano sul Rubicone Terme di Punta Marina, Ravenna Portineria Samantha Sassi, Alin Mihai Enache* Luca e Riccardo Vitiello, Ravenna Tozzi Green, Ravenna

* Collaboratori L TIVA ES F E L B A Ravenna Festival K

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EFFE LABEL 2017-2018

Colophon programma di sala a cura di Franco Masotti, Cristina Ghirardini, Susanna Venturi

Si ringraziano gli autori e il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per la gentile concessione del materiale editoriale coordinamento editoriale e grafica Ufficio Edizioni Ravenna Festival stampa Grafiche Morandi, Fusignano