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Lunedì 18 maggio 1998 6 l’Unità2 GLI SPETTACOLI/CANNES

UN CERTAIN REGARD E il cinema rispolvera 18SPE06AF07 i detective 3.43 12.0 CANNES. Detective per tutti i gusti sugli scher- mi del festival. C’è l’acciaccato «occhio priva- to» di «A vendre» incarnato dal nostro Castellit- to (se ne parla qui accanto); e c’è l’ultraprofes- sionale Daryl Zero di «Zero Effect» interpretato da Bill Pullman. E a suo modo è un’investigatri- ce anche la sciampista giapponese di «Tokyo Eyes», lanciata sulle tracce di un assassino vir- tuale. Il pedinamento è un procedimento che «La vie rêvée des 18SPE06AF06 al cinema funziona sempre bene, ma incuriosi- 1.66 sce questo ritorno di fiamma per la categoria. anges» di Zonca Proprio mentre arriva la notizia che al festival 23.0 romagnolo di Bellocchio ci sarà anche una se- zione dedicata ai film (?) provenienti dalla ci- e «A vendre» di neteca dello scomparso Tom Ponzi. Certo va sul classico , figlio del più famoso La- Masson. E per wrence, quello del «Grande freddo». Produzio- ne di lusso (produce la Warner) e cast di un cer- Castellitto StorieStorie to rispetto per questo noir in forma di comme- dia che gioca con gli sterotipi del genere. È al- investigatore l’insegna delle due «O» - oggettività e osserva- zione - che lo Zero del titolo conduce il proprio uno scroscio lavoro: esperto di travestimenti, il giovane è un eccentrico quarantenne di applausi che vive come recluso nella sua casa-cassaforte. di ragazze È così geloso della propria privacy da comuni- di ragazze care con i clienti attraverso un socio-manager che tiene la contabilità. I problemi nascono quando i due ricevono l’incarico di andagare su un misterioso ricattatore che tiene sotto pres- DALL’INVIATO che non s’è presentata in chiesa il sione un uomo d’affari con la faccia plastificata giorno delle nozze scomparendo di Ryan O’Neal. Zero individua in una bella e CANNES. Belle, giovani e brave. Non Vite da margine nel nulla, è un detective italiano di giovane paramedica il sospettato numero 1, e hanno paura di «proletarizzarsi», di stanza a Marsiglia: il promesso forse ha visto giusto, solo che non ha fatto i ingoffirsi dentromaglioniecanottie- sposo è un suo amico, chi meglio conti con quello che Graham Greene chiamava re slabbrate o di cimentarsi con ruoli (e brave attrici) di Luigi può ritrovare la ragazza? il fattore umano. Pur applaudito dal pubblico impervi. Sonole nuove attrici france- Come il Mitchum di Marlowe il po- per una buona metà la Masson az- In alto a sinistra, della sezione Un certain regard, «Zero Effect» è si di scena aCannes. I loro nomi? Elo- liziotto privato, il segugio si mette zecca il tono tra il poliziesco e l’esi- un’immagine una commedia degli equivoci in stile «I soliti die Bouchez, Natacha Régnier, San- sulle tracce di France, ricostruen- stenziale; poi le cose precipitano, il del film sospetti»: ma il gioco è troppo scoperto, la paro- drine Kiberlain: le prime due, prota- in due film francesi done i movimenti degli ultimi me- detective sbarella e il film finisce a «La vie rêvée dia non sempre coglie il bersaglio e tutti sem- goniste alla pari del film in concorso si. Un viaggio reale attraverso la coda di pesce. Peccato, perché il des anges» brano un pò troppo cretini. Incluso il protago- La vie rêvée des anges, opera d’esor- Francia che si trasforma in un nostro Castellito, molto applaudi- dell’esordiente nista, che Bill Pullman (già eroico presidente di dio del quarantenne Erick Zonca; dale. Incuriosita da quella presen- niente alla vicenda; ma che pudo- viaggio mentale dentro due solitu- to alla proiezione pomeridiana per Zonca e, «Independence Day») trasforma magari senza la terza, personaggio centrale di A za, Isa si affeziona alla malata, nel- re nel pedinare le due ragazze, nel dini. il pubblico, sfodera una bella grin- sopra, Sandrine volerlo in una specie di ispettore Clouseau. Se vendre di Laetitia Masson, passato la speranza di risvegliarla con le rendere il senso di precarietà fisica Voce off dai toni crepuscolari, ta dolente, mentre Sandrine Kiber- Kiberlain, l’idea era di farne un teorico dell’investigazio- ieri nella sezione Un certain re- sue letture e il suo calore; mentre ed esistenziale, nel disegnare l’am- scene di sesso piuttosto esplicite, lain, faccia irregolare e corpo da interprete ne scientifica che vacilla di fronte a quella cosa gard. Due film diversi, per gusto e la scostante Marie si incapriccia biente inospitale che le circonda. personaggi scorticati che si tradi- gazzella, si conferma attrice di no- con Castellitto chiamata amore, perché buttarla così in burlet- atmosfere, ma uniti da un comune del giovane figlio di puttana Elodie Bouchez, che il pubblico scono a vicenda, un’inutile coda a tevole temperamento. di «A vendre» ta sin dall’inizio? piacere di lavorare su dei ruoli Chriss (Grégoire Colin), che gesti- italiano ricorderà forse protagoni- New York in chiave bohémienne- diretto da femminili non proprio «alla mo- sce un club in voga. sta di Le roseaux sauvages, è straor- degradata. Parte bene A vendre,e Michele Anselmi Laetitia Masson Mi.An. da»: noi italiani ce lo sogniamo un Alla maniera dei film di Maurice dinaria nei panni di Isa: c’è da cre- cinema così, e forse anche le no- Pialat, La vie rêvée des anges proce- dere a Zonca quando dice di aver stre attrici, che pure non manca- de per dettagli, sguardi, frammenti scritto il film su di lei. Mentre Na- no. di vita randagia, litigi e segreti. Ne tacha Régnier è proprio toccante Chissà perché Zonca ha scelto esce il vivido ritratto di due ven- nelruolodiMarie:unvoltoche quel titolo enigmatico/poetico per tenni come tante nella Francia non si dimentica, ne sentiremo il suo film. Che invece è secco, di- odierna: ragazze che un tempo parlare ancora. retto, duro e ispirato insieme. Due avremmo definito «marginali», È già una piccola celebrità inve- ragazze al centro della storia: la va- senza tetto né legge, alle prese con ce, almeno qui in Francia, Sandri- gabonda e generosa Isa (Bouchez), l’ingrato compito di mettere insie- ne Kiberlain. In coppia col nostro la rabbiosa e infelice Marie (Re- me il pranzo con la cena. Sergio Castellitto, uno dei pochis- gnier). Si incontrano in una fabbri- Rigore, autenticità e rispetto del simi attori italiani esportabili all’e- chetta tessile di Lille, nel nord del- pubblico: è all’insegna di questi tre stero, interpreta il curioso A ven- la Francia, dove Marie lavora da precetti che Zonca costruisce il suo dre, un ritratto di donna alla Io la qualche tempo e Isa si ritrova per film, girato in super16, con una conoscevo bene sotto forma di film caso durante una delle sue peregri- troupe superleggera, nel tentativo noir. Un po‘ come la Marie del nazioni. Le due si intendono subi- riuscito di catturare lo spirito ran- film di Zonca, la France di A vendre to e finiscono col vivere insieme dagio dei suoi personaggi. Magari è una ragazza inquieta, sfuggente, nella casa dove abitava una adole- l’epilogo iperdrammatico (c’è di disinibita, con una gran voglia di scente che giace in coma all’ospe- mezzo un suicidio) non aggiunge essere amata. A indagare su di lei,

FUORI CONCORSO «Kanzo Sensei» di Shohei Imamura Akagi e l’armata Brancaleone sconfitti dalla bomba atomica Dal regista di «L’anguilla» Palma d’oro ‘97, una parabola dai toni di tragedia buf- fa sul Giappone verso la disfatta militare e la colonizzazione occidentale.

DALL’INVIATO lotta contro la malattia: un bonzo buddhista ossessionato dal sesso, CANNES. Nome e co- un medico militare nichilista e gnome: Shohei Ima- morfinomane, una ragazza che mura. Luogo e data di mantiene la sua povera famiglia nascita: Tokyo, 15 set- prostituendosi, la simpatica tenu- tembre 1926. Profes- taria del bordello e, infine, un pri- sione: regista e vinci- 18SPE06AF01 gioniero di guerra olandese che si tore di Palme d’oro. Il 1.36 rivela decisivo nell’assemblamento curriculum di questo di un microscopio con il quale in- giapponese potrà an- 10.0 dividuare, finalmente, il germe che dir poco al pubbli- dell’epatite. Ma la storia sarà più co italiano, eppure veloce di lui. Un brutto giorno, il nellasuabachecaciso- dottorAkagieisuoiamicivedran- no ben due gran premi no sorgere all’orizzonte una strana diCannesvintinell’83 nuvola: in linea d’aria, Hiroshima con La ballata di Na- non è lontana... rayama enel‘97con Una immagine di «Kanzo Sensei» Quella di Kanzo Sensei è un’Ar- L’anguilla (ex aequo mata Brancaleone, adorabile e vo- con Il sapore della ci- tata alla sconfitta, che Imamura liegia di Kiarostami). Il suo nuovo de anche in questo nuovo Kanzo racconta con toni da tragedia buf- film Kanzo Sensei è il quinto conse- Sensei,lastoriadiunmedicodu- fa. Proponendoci, forse, una para- cutivo con il quale si presenta sulla rante gli ultimi giorni della secon- bola sul Giappone che si avvia alla Croisette: ma stavolta corre fuori da guerra mondiale. Il Giappone disfatta militare e alla colonizza- competizione. combatte ormai da solo, la Germa- zione occidentale. Di fronte a ciò, i Imamura non è famoso in Occi- nia è stata sconfitta e l’Italia è libe- valori da conservare non sembra- dente come Kurosawa, non è «alla ra da settimane, i bombardamenti no essere quelli dell’Impero e dei moda» come Takeshi Kitano (vin- alleati si susseguono e sul Sol Le- samurai, ma quelli di un popolino citore del Leone d’oro di Venezia vante incombe la minaccia dell’a- dissoluto e vitale; e di un dottore, ’97), ma è un monumento del ci- tomica. Su un’isola dell’impero, il Akagi, sempre pronto a correre dai nema non solo giapponese. È an- dottor Akagi si batte disperata- malati, e non certo a curarli per te- che un regista strano, forse perché mente contro l’epidemia di epatite lefono come accade nel Giappone non è minimamente assimilabile virale che fa strage fra gli abitanti. di oggi. Imamura fa un cinema sul- al gusto occidentale. Fa un cine- Idealista e generoso, Akagi è un la tradizione: ma la sua tradizione ma, ai nostri occhi, alquanto biz- eroe a tutto tondo, ma lo spirito è «bassa», frenetica, piena di desi- zarro, in cui un fortissimo senso con cui Imamura racconta la sua derio. In una parola: vera. del tragico si mescola continua- storia si capisce meglio elencando mente con tocchi grotteschi. Acca- i suoi «aiutanti» nella disperata Al. C.