Koji Wakamatsu Il Piacere Della Distruzione Di
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Dedico questo libro alla mia famiglia, la quale mi ha sempre supportato in tutto. Ringraziamenti Ringrazio la mia famiglia, i miei amici, i Salomé Lego Playset, il collettivo Spettro Records, Simone per la discussioni e l'amicizia, Lee Song Yi per tutto e per l'aiuto nel reperire i film, Elia per la copertina, la Signora Iwasaki Yukari per l'aiuto nel difficile ( per me impossibile ) mondo della lingua giapponese e per le traduzioni e tutto quello che ha fatto, il Prof. Peternolli per avermi dato l'occasione di scegliere liberamente l'argomento della mia tesi di laurea ( Wakamatsu appunto ), Jun per l'aiuto e l'amicizia oltremare, il Dott. Zanello per l'interesse, Matteo Boscarol per l’assoluta disponibilità, e tutti coloro che mi hanno sopportato e aiutato da sempre. Grazie. Per le ( purtroppo poche ) immagini qui riportate, ringrazio per i permessi e la disponibilità, il Sig. Yamamoto Hiraku del sito http://www.z930.com ( foto 28-29-30-31), e la Wakamatsu Pro ( foto 1- 3-23-27-36-37). 1 (1: il regista Wakamatsu Kōji ) 2 Indice Capitolo 1- Introduzione Capitolo 2- Biografia e profilo critico di Wakamatsu Kōji Capitolo 3- Dinamiche del cinema giapponese del secondo dopoguerra e nascita del cinema erotico pinku 1- Sperimentalismo ed eversione 2- Erotismo rosa Capitolo 4- Adachi Masao Capitolo 5- La Stagione del Terrore Capitolo 6- Presentazione dei film visionati 1- Jōji no Rirekishō ( Cronache di una Relazione ) 2- Kabe no Naka no Himegoto ( Atti Segreti Fra le Parenti ) 3- Taiji ga Mitsuryōsuru Toki ( Quando l'Embrione va a Caccia di Frodo ) 4- Okosareta Byakui ( Angeli Violati ) 5- Haragashionna ( Un Utero in Affitto ) 6- Fukushūki ( Il Demone della Vendetta ) 7- Yuke Yuke Nidome no Shōjo ( Su su per la Seconda Volta Vergine ) 8- Otoko Goroshi Onna Goroshi: Hakada no Jyūdan ( Pallottola Nuda ) 9- Gewalt! Gewalt: Shōjo Geba Geba ( Vergine Violenta ) 10- Gendai Koshōkuden: Teroru no Kisetsu ( La Stagione del Terrore ) 11- Kyōsō Jōshi-kō ( Correndo nella Follia, Morendo nell'Amore ) 12- Gendai Sei Hanzai Zekkyo Hen: Riyū Naki Bōkō ( Violenza senza Causa ) 13- Kinpeibei ( Il Decamerone Orientale ) 14- Shinjuku Mad 15- Seizoku ( Sex Jack ) 16- Sekigun-PFLP: Sekai Sensō Sengen ( Dichiarazione di Guerra delle Armate Rosse 3 Giapponesi e del Fronte Popolare di Liberazione Palestinese ) 17- Tenshi no Kōkotsu ( Estasi degli Angeli ) 18- Gōmon Hyakunenshi ( 100 Anni di Torture ) 19- Jyūsan-nin Renzoku Bōkōma ( Stupratore Seriale ) 20- Ejiki ( Preghiera ) 21- Mizu no nai Pūru ( Una Piscina senz'Acqua ) 22- Erotikkuna Kankei ( Le Relazioni Erotiche ) 23- Singapore Sling 24- Endless Waltz 25- Kanzen Naru Shiiku: Akai Satsui ( Perfect Education 6: Red Murder ) 26- 17-Sai no Fūkei: Shōnen wa Nani o Mita no ka ( Cycling Chronicles: Landscapes the Boy Saw ) 27- Jitsuroku Rengō Sekigun: Asama-sansō e no Michi ( Armata Rossa Unita ) 28- Kyatapiraa ( Caterpillar ) Film visionati di Adachi Masao: 29- Sa-in ( Vagina Bloccata ) 30- Ryakushō Renzoku Shasatsuma ( AKA Serial Killer ) 31- Jōgakusei Gerira ( High School Student Guerrilla ) 32- Funshutsu Kigan: 15-sai no Baishunfu ( Gushing Prayer: a 15 Years Old Prostitute ) 33- Yūheisha – Terorisuto ( Prisoner/Terrorist ) Capitolo 7- Conclusioni Capitolo 8- Wakamatsu Kōji, 1 aprile 1936 – 17 ottobre 2012 9 – Filmografia completa di Wakamatsu Kōji 10 - Filmografia completa di Adachi Masao 11 – Bibliografia 4 Capitolo 1 Introduzione “Tutto ciò che è avvenuto sinora, è nulla: noi lo cancelliamo. Quanto faremo poi, ancora non lo sappiamo. La cosa si vedrà, quando la distruzione di tutto quanto sussiste avrà liberato il campo per le nostre creazioni.” ( K.Rosenkranz,1 ) “La scelta di un regista come Takashi Ito2, in arte Wakamatsu Kōji3 , quale oggetto di studio non è stata facile e gli ostacoli incontrati si sono dimostrati molteplici. Primo fra tutti, l'assoluta irreperibilità dei suoi film in Occidente, in quanto la fruizione di questi si è limitata ai festival internazionali o a brevi rassegne dedicate al cinema di “genere”4 giapponese: dallo scandalo suscitato al suo primo debutto internazionale al Festival Internazionale di Berlino del 1965 con “Kabe no Naka no Himegoto” ( “Atti Segreti fra le Pareti”, 1965 ), a cui il pubblico rispose con accuse di fascismo e misoginia, e il ritorno al Festival del 2008, quarantatré anni dopo, con il suo ultimo lavoro, “Jitsuroku Rengō Sekigun: Asama Sansō e no Michi” ( “United Red Army”, 2008 ), ricevendo il premio C.I.C.A.E. come il miglior film della sezione Forum, nonché il premio NETPAC. Un importante riconoscimento quindi ad un autore5 misconosciuto e dalla difficile comprensione, il quale in una lunghissima carriera, iniziata nel 1963 con “Amai Wana” ( “La Dolce 1 In Giorgio Cesarano, “Manuale di Sopravvivenza”, Bollati Boringhieri, Torino, 2000, pg. 35 2 In giapponese il cognome va sempre prima del nome. 3 Ho cercato di rispettare l'ordine giapponese del cognome prima del nome. 4 Per “genere” intendo la reiterazione di un film di successo in innumerevoli versioni, a scopo commerciale di sfruttare il momentaneo interesse suscitato dall'originale idea, solitamente con produzioni a basso budget e scarse pretese artistiche. In questo caso parlo dei film “pinku”, cinema erotico giapponese inaugurato secondo alcuni dal successo di “Il Mercato della Carne” ( “Nikutai Ichiba” ) del 1962 di Kobayashi Satoru. 5 Parlo di “autore” di proposito, in quanto considero quella di Wakamatsu come un'oeuvre organicamente identificabile, con tematiche ed uno stile specifici e ricorrenti. Nonostante la mole della sua produzione, e anche la discontinuità di essa, è possibile isolare una serie di film, quelli che lui stesso definisce come “suoi”, opere di volontà creatrice, nei quali si riscontra un discorso di potente risonanza e coerenza. Quale sia questo discorso tenterò di esplicitarlo in seguito. Tornando alla questione dell'autorialità, mi rifaccio qui alla “politica degli autori” inaugurata negli anni '50 nella critica cinematografica francese e che poi sfocerà nella “Nouvelle Vague”. Secondo questa teoria, il regista ( metteur en scéne ) riflette il proprio sguardo nella regia ( mise en scène ), ordinatrice e assoluta. Nel 1948, il critico Alexandre Astruc parlò del cinema come nuovo mezzo di espressione, in cui il regista usa la cinepresa come una penna ( caméra-stylo ), creando film come “teoremi”, luoghi di passaggio di una logica implacabile, espressione quindi del pensiero stesso come problema fondamentale del cinema. Per Godard poi, la “tecnica rimanda ad una metafisica” ( in Michiel Marie, “La Nouvelle Vague”, Lindau, Torino, 1998 ), andando quindi al di là dell'estetica. 5 Trappola” ) ha realizzato più di cento film, la maggior parte dei quali ormai perduti.” Ormai due anni fa iniziai così la mia tesi di laurea dedicata al regista giapponese. Sono passati appunto solo due anni, ma già si dimostra datata. Innanzitutto, per l'uscita dell'ultima fatica del regista, “Kyatapiraa” ( Caterpillar, 2010 ), presentata al festival di Berlino del 2010 e che è valsa il premio come miglior attrice alla bravissima Shinobu Terajima, e che ora sta facendo il giro dei festival di tutto il mondo, da Berlino appunto ( un ironico ritorno questo, dalle critiche del '65 ai plausi di oggi, ma i tempi cambiano, e così la capacità di sopportare del pubblico ), ad Hong Kong. Solo all’ultimo momento ho avuto occasione di visionare quest’ultimo film, e quindi di includerlo nel testo. Datata anche perché la diffusione delle opere del regista inizia, seppur timidamente, a fare breccia anche in Europa. Recentemente da casa di distribuzione francese Dissidenz / Blaq Out, specializzata in cinema d'autore, ne ha reso disponibili alcune opere, sottotitolate. Non posso che ringraziarla per questo, anche se avrebbero non mi hanno dato possibilità di approfondire la questione dato che non hanno mai risposto alle mie email. Peccato. ( 2-3: il primo di quattro cofanetti realizzati da Blaq Out, che ha inoltre pubblicato i dvd di “Caterpillar”, “United Red Army” e “Pool Without Water”. I dvd sono finalmente sottotitolati, sia in francese che in inglese; una raccolta giapponese dei film di Wakamatsu in dvd ) Sempre in Francia è anche uscito quello che mi risulta esser la prima (il mio testo è arrivato in ritardo) monografia dedicata al regista giapponese disponibile in lingua occidentale, cioè “Koji Wakamatsu, cinéaste de la rivolte”, volume collettivo con interventi di Jean-Baptiste Thoret, Wakamatsu Kōji, Ōshima Nagisa e Hirasawa Gō, pubblicato da Imho. Il volume è anche 6 accompagnato dall’inedito dvd di “The Woman Who Wanted To Die” ( “Segura Magura: Shinitai Onna”, 1970 ). Purtroppo non ho avuto occasione di leggerlo, essendo in francese, ma spero che sia presto tradotto in qualche altra lingua. Sono le due rassegne della Cinémathèque Française, dedicate a Wakamatsu ( dal 24 novembre 2010 al 9 gennaio 2011 ) e ad Adachi ( dal 29 novembre 2010 al 25 febbraio 2011, con tutte le sue opere, è forse la sua prima retrospettiva integrale ) a dimostrare come la critica francese sia la più attenta e ostinata nello studio e nella diffusione dell’opera dell’autore, non solo in quanto opera d’arte, ma anche in quanto testimonianza storica. Ancora una volta, Adachi Masao non è stato presente, in quanto il governo giapponese continua a negargli il passaporto. In Inghilterra invece si è tenuto un simposio di due giorni ( 30-31 luglio 2011 ) intitolato “The Art Theatre Guild of Japan: Spaces for Intercultural and Intermedial Cinema”, con relatori Roland Domenig, Matsui Shigeru, Furuhata Yukiko e ancora una volta, Hirasawa Gō, al quale ha partecipato inoltre il regista Kanai Katsu presentando il suo “Ōkoku” ( 1973 ), proiettato inoltre insieme a “Sain” ( 1963 ) di Adachi e “Crazy Love” ( 1969 ) di Okabe Michio. celebrazione dell’ATG è stata seguita inoltre da una rassegna sul Cinema Scorpio, con anche “Galaxy” di Adachi, per la prima volta sottititolato. Anche Raro Video ha da poco fatto circolare un'edizione di “Gushing Prayer” ( “Funshutsu Kigan: 15-sai no Baishunfu”, 1971 ) del regista e collaboratore di Wakamatsu, Adachi Masao.