SENATO DELLA REPUBBLICA —------IV LEGISLATURA ------

(H. 1095) DISEGNO DI LEGGE

d’iniziativa del senatore PUGLIESE

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 16 MARZO 1965

Istituzione della provincia di

O n o r e v o l i S e n a t o r i. — È ben noto l'orien­ rono, invece, qui, tutte le condizioni che tamento del Parlamento sulla istituzione di possono indurre il legislatore a superare nuove Provincie: sancendo l’articolo 133 del­ una prassi che non ha (nè può avere) valore la Costituzione ohe « il mutamento delle cir­ vincolante. coscrizioni provinciali e la istituzione di I motivi determinanti hanno riferimento nuove Provincie, nell’ambito di una Regio­alla vastità e complessità dei compiti at­ ne sono stabiliti con leggi della Repubblica, tuali, demandati alla Provincia, un tempo su iniziativa dei Comuni, sentita la stessa limitati, ed ora in continuo progresso in Regione », si ritiene costituzionalmente or­ materia di opere pubbliche, di pubblica todosso attendere la creazione delle Regio­ istruzione, di agricoltura, di sanità, di igie­ ni prima di emanare leggi ohe istituiscano ne, di assistenza, ed al conseguente bisogno nuove Provincie onde possa essere sentitadi attuare il principio del decentramento, la Regione interessata. tradotto in norme legislative con legge 11 E, in effetti, ove l’attuazione delle Regio­ marzo 1953, n. 150. ni non a statuto speciale fosse di imminente Non sono più possibili circoscrizioni pro­ realizzo, ove non insorgessero seri, fondati vinciali troppo ampie, per la necessità che e gravi motivi a favore della creazione di i contatti tra amministratori ed ammini­ una nuova Provincia, ove non sussistesserostrati, divenuti molto più (frequenti, siano seri casi di dispersione amministrativa ohe riavvicinati. provocano, a loro volta, l’insorgere di dif­ Tale necessità diventa maggiore nelle zone fuso turbamento ed il perpetuarsi di situa­ territoriali dove le condizioni logistiche pre­ zioni di disagio che solo possono essere ri­ sentano difficoltà e, quindi, disagio e spese mosse dalla realizzazione di autonomie am­ ministrative, si potrebbe soprassedere allapiù rilevanti. istituzione di nuove Provincie, rimandando Nel Mezzogiorno d’Italia vi sono altresì l’esame del problema a quanto sarà defini­ particolari circostanze di sviluppo che im­ tivamente sistemato l'assetto delle Regioni pongono agli organi amministrativi oneri e a statuto normale, ai sensi degli articoli 114 responsabilità straordinari. a 133 della Costituzione. In , le condizioni sono ancora più Ma questo non è il caso che intendiamo delicate e degne di considerazione per l'ap­ sottoporre all'esame del Parlamento. Ricor­ plicazione di provvedimenti eccezionali.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1700) — 2/3/4 Atti Parlamentari _ 2 — Senato della Repubblica — 1095

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Invero, la Calabria, così vasta, così lunga, 10 Jonio — per quelle stesse ragioni ohe ave­ così accidentata, con poche strade ed anche vano mosso i Locresi a fondare Ipponion, disagevoli, con scarsi servizi pubblici, conrisalendo per i suoi valichi l’Appennino ed popolazione molto misera (e di conseguenzaabbreviando il tragitto costiero — da tutti in minima parte motorizzata) è divisa in i punti della Calabria Ulteriore, per via li­ tre sole Provincie, pur avendo una esten­toranea o interna, era possibile e rapido sione di 15.077 chilometri quadrati, con 2 l’accesso, favorendo tutte le funzioni ine­ milioni e 45.047 abitanti, distribuiti in 410 renti al capoluogo. I francesi — che a Mon­ Comuni. teleone mandarono, per due anni, intenden­ In siffatta situazione si sono prospettatete lo storico Pietro Colletta — poterono le richieste idi alcuni centri, un tempo im­ sperimentare i vantaggi militari della città portanti capoluoghi di circondario. Tale cir­in quella accanita e varia lotta contro i Bor­ coscrizione, abolita, è ormai superata, perboni rifugiatisi in Sicilia, che si trascinò la ristrettezza della competenza, inerente sino alla caduta del Murat: e Monteleone soltanto all’istrumento di vigilanza e con­ dvenne fedelissima e prediletta città del ge­ trollo dello Stato sulle amministrazioni de­ neroso napoleonide, che ne fece, oltre che gli Enti locali, trattandosi di una semplice un centro politico emilitare, anche la sede circoscrizione dell’Amministrazione gover­ della Gran Corte Criminale. nativa. Ritornati i Borboni, vollero punire la cit­ L’istanza di Vibo Valentia è legittimata tà di Monteleone. Invano la Deputazione dalla sua istoria trimillenaria, dalla sua po­monteleonese del tempo, dì cui era a capo sizione geografica, sita nel centro della re­ Carlo Troja, indirizzò una supplica a Fer­ gione, ai margini della provincia di Catan­ dinando I, per chiedergli che a Vibo fosse zaro; dalla sua economia agricola, industria­ conservato « il potere amministrativo » sul­ le, commerciale. la Calabria Ultra, decentrando il potere giu­ Già nel 1935 vennero costruiti nella città diziario fra Vibo, e Reggio. La edifici che avrebbero dovuto ospitare gli Calabrio Ulteriore, infatti, con decreto del uffici provinciali, prova del riconoscimento1° maggio 1816, che riordinava la circoscri­ del Governo del tempo della utilità della zione amministrativa del Regno, venne di­ istituzione della nuova Provincia, annunzia­visa, e furono istituite le due provincie di ta come imminente e poi rinviata per so­Reggio e Catanzaro, sopprimendo il capo- praggiunti eventi bellici. luogo di Monteleone, spogliato di tutti i suoi Del resto, Monteleone (l’attuale Vibo Va­ uffici. lentia) fu capoluogo della più vasta parteCostituito il Regno d'Italia, si sperò che della Regione calabrese. 11 Governo liberale, rivedendo le circoscri­ AI tempo della venuta dei francesi nel­zioni amministrative calabresi, eliminasse l’Italia meridionale, Giuseppe Bonaparte —una impropria distribuzione. Ma, anche nel con decreto dell’8 agosto 1806, che divise 1861, fu vano il fervido voto del Decurionato in 13 Provincie tutto il Regno — confermò monteleonese, nè fu adeguata alle necessità la divisione di Calabria Citra, con capoluo­amministrative la istituzione del circonda­ go Cosenza, e di Calabria Ultra, con capo- rio di Monteleone, poi soppresso, con gli al­ luogo Monteleone. La Calabria Ulteriore tri circondari, dal fascismo. comprendeva le due attuali provincie di Ca­Il passato attesta dunque la feconda fun­ tanzaro e Reggio e la iscelta del capoluogo zione di capoluogo di Vibo Valentia, e l’ul­ non era dettata da sole ragioni militari, ma tima storia borbonica e quella unitaria la da evidenti ragioni politiche, economiche e ingiusta degradazione amministrativa, a cui amministrative, trovandosi la città in una la città fu sottomesa. Sì che raccoglimento posizione geograficamente centrale, quasi del presente disegno di legge non sarebbe equidistante dai punti estremi del vasto ter­ohe una reintegrazione, che, sanando una ritorio, con facile accesso per i provenientiingiustizia, darebbe nuovo impulso alla vita dal Sud e dal Nord. Sia dal Tirreno sia dal­ di tutto il Vibonese. Atti Parlamentari — 3 — Senato della Repubblica — 1095

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La inadeguatezza delle attuali circoscri­ La Regione è vasta, a forma allungata, con zioni amministartive della Calabria risulta dislivelli che vanno da altitudini alpine (la vivamente, sia raffrontando le sue tre Pro­ Sila, l'Aspromonte, le Serre), a quelle medie, vincie con quelle di altre Regioni, sia con­ ed è solcata da valli profonde, incise da fiumi siderando le condizioni della Regione. e torrenti, spesso devastatori, che rendono le comunicazioni stradali — nonostante gli A) — Si consideri, come valido esempio, sforzi compiuti in questi anni — ancora lon­ rispetto alle Regioni italiane, il rapporto tane dal soddisfare le normali esigenze delle sproporzionato fra la Calabria e l'Abruzzo e il Molise. popolazioni. La Calabria, divisa in tre province, possie­ Gli albitanti sono sparsi sulla vasta super­ de una estensione di 15.077 chilometri qua­ ficie, non secondo l'utilità dell'economia e drati, con 2.045.047 abitanti, 410 comuni. della vita associata, ma frequentemente in L'Abruzzo ed il Molise, con 6 province, rapporto a particolari condizioni storiche, hanno una estensione di 15.232 chilometri le quali, nei secoli lontani, li hanno fatti quadrati con 1.704.893 abitanti e 437 comuni. sorgere sotto l’urgenza della difesa dalle in­ E della sproporzione fra il numero delle cursioni di popoli predatori. Relativamente province calabresi e quelle di altre regioni pochi sono i paesi situati sulle troppo este­ italiane possono attestare: la Lucania, che se coste tirreniche e joniche (su una linea possiede due province, con 127 comuni eche forma un grande semicerchio), d’altron­ 652.932 abitanti; le Marche, con 4 province, de non molto favorevoli, per la loro ampiez­ 246 comuni e 1.374.969 abitanti; l’Umbria, za, alla circolazione rispetto ai capoluoghi, con 2 province, 91 comuni e 819.178 abitanti; i quali — tranne per i paesi circonvicini — la Toscana, con 9 province, 280 comuni e tre si presentano in posizione singolare: al cen­ milioni 234.093 abitanti; la Liguria, con 4 tro della Regione su una collina tagliata da province, 234 comuni e 1.617.590abitanti. due profonde valli, sta Catanzaro; a nord, Quanto al numero dei comuni, basta cita­ alle pendici della Sila, Cosenza; sul mare, con re la provincia di Ravenna, che ne ammini­ nello sfondo il massiccio deU’Aspromonte, stra appena 18. Reggio. Indubbiamente, nella distribuzione delle La singolare bellezza della Regione è con­ province influì lo «volgimento storico ita­dizionata dalle profonde diferenze della strut­ liano — che ha radice nell’epoca dei Comuni tura geologica, estremamente varia, che in­ e delle Signorie — svolgimento, special- cide sulla vita della popolazione, spesso no­ mente nel Settentrione e nel Centro, che tevolmente differenziata a brevi distanze, conferì importanza particolare a numerose su un territorio che accoglie colture agrarie città di cui non fu possibile non tener conto anche esse possibili in altitudini molto diffe­ nella costituzione amministrativa del Regno renti. d'Italia. Ma se tali ragioni operarono per L’accesso ai capoluoghi (in ferrovia, dove alcuni centri, anche di scarso sviluppo eco­ questa esiste) è seriamente difficoltoso, per nomico, dovrebbero, per equità, essere va­ il tempo e la spesa, inceppando le relazioni lide per Vibo Valentia, che, a suo vantaggio, e contribuendo in varia misura alla stessa può enumerare altri decisivi argomenti. depressione economica. iNon è più ragione­ B) — Considerando le interne necessità vole tenere centinaia di comuni dimenticati della Calabria, si deve rilevare che le tre dalle autorità provinciali o addirittura igno­ attuali province non corrispondono ai biso­rati, senza contribuire ad uno stato di cose gni di una amministrazione efficiente su tut­ che, nelle dichiarazioni programmatiche dei ti i punti della superficie comunale calabre­Governi e dei partiti politici democratici, si se. Tanto più in ordine alle complesse esi­dice idi voler superare. Tanto più che le re­ genze di una azione ohe tende a promuovere lazioni si vanno moltiplicando con una ve­ nuovo benessere nelle zone di maggiore de­ locità corrispondente ai nuovi compiti asse­ pressione economica e sociale. gnati dallo Stato ai comuni e alle provincie. Atti Parlamentari — 4 Senato delta Repubblica — 1095

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Se, poi, si considera il rapporto fra il nu­toriale di 1.150 chilometri quadrati — con mero dei comuni della Regione (410) e quel­ 50 comuni e 90 frazioni — ed una popola­ lo degli abitanti (2.045.047), risulta evidente zione di 186.876 abitanti. che tre provincie non sono sufficienti a sod­ Le difficoltà di comunicazione con Catan­ disfare i bisogni della popolazione cala­ zaro formano una delle motivazioni di tutte brese. le deliberazioni dei comuni interessati. E se Si rende quindi necessaria l’attuazione di ne ha la giustificazione esaminando il se­ un oculato decentramento amministrativo guente prospetto: (riconosciuto, del resto, dalla legge 11 mar­ zo 1953, n. 150), ridistribuendo le funzioni Distanza da Distanza da territoriali in modo da decongestionare l’at­ Vibo Valentia Catanzaro tuale situazione, particolarmente pesante Km. Km. nei riguardi della provincia idi Catanzaro. Essa ha una estensione di 5.245 chilometri Vibo Valentia 76 quadrati, con una popolazione di 718.465Aoquaro 36 112 abitanti. I comuni dipendenti sono 159 (con Arena 36 112 centinaia di borgate e case sparse) di cui 27 81 moltissimi distano dal capoluogo oltre 100 33 73 chilometri, con una rete stradale inferiore a Capistrano 35 78 quelle delle altre due provincie calabresi. 8 91 Reggio, infatti, ha soltanto 96 comuni ed è Dasà 33 109 territorialmente più omogenea; Cosenza è 43 119 meglio dotata di vie di comunicazione, anche Prapia 27 108 in rapporto alla considerevole azione svoltaFabrizia 56 96 dall'Opera Sila. Filadelfia 27 61 8 90 Per la vastità del territorio e l'alto nume­ ro dei comuni, gli organi provinciali non 16 92 Francavilla hanno potuto, non già risolvere, ma neppure 23 67 affrontare molti dei problemi vitali riguar­ 15 91 danti una popolazione sparsa e lontana; ma, 31 107 Ionadi 12 88 soprattutto, non possono giungere tempesti­ vamente a considerare la complessa serie di loppolo 41 115 problemi nuovi, che esigono vigilanza stu­ 26 110 dio e mezzi di organi direttamente interes­ 13 ' 74 sati in zona più circoscritta. 12 88 45 88

• k " k * Monterosso 30 110 Nardo di Pace 60 109 La nuova provincia, che si propone di 29 120 istituire, dovrebbe comprendere, oltre ai 26 98 47 comuni del Vibonese, anche i comuni Pizzo 10 67 di Filadelfia, Francavilla e Polia, appartenen­ 32 101 ti all’ex circondario di Nicastro, perchè le­ Polia 29 71 gati territorialmente al Vibonese, distanti da 28 113 Vibo pochi chilometri e compresi nella Dio­ 17 93 cesi di Mileto. I predetti comuni hanno fatto 23 99 richiesta formale, con deliberazione idei Con­ San Costantino 8 86 sigli comunali, di esser compresi nella pro­San Gregorio 4 80 posta provincia. San Nicola 31 75 La nuova circoscrizione, con capoluogo Sant’Onofrio 3 79 Vibo Valentia, avrebbe una estensione terri­ 45 79 Atti Parlamentari — 5 — Senato della Repubblica — 1095

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coteira, loppolo, Ricadi, , Parghelia, Distanza da Distanza da COMUNE Vibo Valentia Catanzaro , Briatico; e iCalabro4jucane tra Km. Km. Pizzo, Vibo, lonadi, San Costantino e Mileto. Fra i detti comuni, vi sono anche centri di SimJbario 35 73 particolare importanza e di antiche e nobili 30 94 tradizioni. Soriano 27 95 Pizzo Calabro è città marinara e commer­ 34 75 ciale, famosa per il castello, in cui fu fuci­ 23 99 lato Re Murat, e per l’industria del tonno e 2 79 l'importanza balneare e turistica; Tropea, Tropea 30 102 nobile città, dal lido incantevole, patria del 34 82 filosofo Galluppi, è sede Vescovile, ed ha fio­ 34 104 rente commercio ortofrutticolo; Nicotera, al Zaecanopoli 30 96 centro di una zona vinicola e ortofrutticola, Zambrone 29 95 è città commerciale e importante scalo fer­ 20 96 roviario; Soriano è industre e laborioso co­ mune che conta nella sua zona stabilimenti oleari e per la concia delle pelli; Serra San Quasi tutti i comuni della zona sono col­ Bruno, illustre per la storica Certosa, è lo­ legati a Vibo Valentia >da servizi automobi­ calità turistica montana di grande rinoman­ listici di linea, che quotidianamente percor­ za per la sua pineta e per un vastissimo bo­ rono le vie principali del territorio. sco di abeti; ricche sono le sue cave di mar­ Un servizio di autopullman, gestito dalla mo; il suo artigianato di fabbri e marmo­ Società ferroviaria mediterranea, collega rari ha avuto notorietà artistica più che Pizzo, Vibo Valentia Marina, Mileto, San Co­ regionale; Filadelfia, patria di uomini di stantino e Franeica, con un totale di sedici armi e di illustri musicisti, è uno dei centri corse giornaliere; un servizio tra Vibo e Reg­ agricoli più produttivi. gio Calabria collega Mileto e Rosarno; un Va particolarmente rilevato che la Dioce­ servizio tra Vibo e Tropea collega Cessaniti, si di Mileto, di cui Vibo Valentia è la città e Tropea, e altro servizio, Zungri epiù importante, è la seconda per estensione Spilinga; un servizio tra Vibo e Nicotera col­ dell’Italia meridionale, con 370 mila anime. lega Rombiolo e iNicotera; un servizio tra Questa grande sede vescovile, notevolmente Vibo e Dinami e, indirettamente (per altro distante da Catanzaro e da Reggio, vedrebbe servizio funzionante tra Dinami e Rosarno), in Vibo capoluogo agevolate le siue relazioni Caridà, Serrata e Laureana; un servizio tra con le autorità civili, trovandosi ad appena Vibo e Vazzano collega San Gregorio, So­ 12 chilometri di distanza, e vedrebbe anche riano, Gerocarne, Pizzoni e Vazzano; un ser­ soddisfatta una sua aspirazione nella eleva­ vizio tra Vibo e Chdaravalle collega Soriano, zione di una città del suo territorio a pro­ Sorianello, Serra San Bruno, Spadola, Bro­ vincia. glia turo e ; un servizio tra Vibo e * * * Serra San Bruno collega Monterosso, Capi­ strano, San Nicola, Vallelonga, Simbario, Il territorio del vibonese possiede una sua Serra, Mongiana e ; un -servizio tra caratteristica unità fisica. Limitato dall’Ap- Vibo e Catanzaro collèga indirettamente (a pennino e dal Tirreno, ha come punti di mag­ mezzo di servizi locali) Francavilla e Filadel­ giore elevazione l’Appennino stesso dalla re­ fia; un servizio tra Vifoo e Filogaso collega gione delle Serre all’altopiano del Poro, ohe Stefanaconi, Sant’Qnofrio, Maierati e Filo­ di quelle è un’appendice verso il mare; ed gaso. è solcato da due valli segnate dal fiume An- Esistono, infine, altri servizi locali, come gitola e dal Mesfcna. Di questo territorio, in Vibo-San Calogero, VibonPolia, Vibo-Maiera- parte rivestito di ulivi, se ne vede a primo to, e le ferrovie: di Stato, tra Rosarno, Ni- sguardo l’unità, specialmente ponendosi ad Atti Parlamentari _ 6 — Senato della Repubblica — 1095

LEGISLATURA IV - 1963-65 — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI osservarlo dall’alto della collina di Vibo Va­ la fattura della pasta alimentare, la lavora­ lentia, che sta al centro, ad una elevazione zione del legname e del latte. Rinomata è la massima di 500 metri, ed è anche il punto di salagione del pesce e la conservazione sotto osservazione più felice per abbracciare tut­olio del tonno, che alimentano imprese pre­ ta la Calabria, dal Pollino all’Aspromonte giate della marittima Pizzo. e oltre, sino all'Etna. Sono famose le fiere delle domeniche di L’economia del Vibonese è essenzialmen­ ottobre in Vibo Valentia, e di considerevole te agricola. L'estensione seminativa — in importanza i mercati di tutte le domeniche zona prevalentemente collinare, con terreni defl'anno. Un esame di queste fiere e mer­ situati fra i 300 e i 600 metri — è del 71,4 cati potrebbe dimostrare la vitalità econo­ per cento della superficie produttiva e su­mica del territorio, che manda buona parte pera ogni altra plaga della Calabria. La su­dei suoi prodotti al suo naturale capoluogo. perficie forestale — quasi assente nella valle E le fiere idi Mileto, Tropea, Filoga.so, Zungri, del Mesima e limitata in quella dell’Angito- Spilinga, Serra San Bruno, San Gregorio di la — è sviluppatissima nella zona delle Ser­Ippona, Briatico, Fabrizia, Filandari, Mon- re. Il Poro, di una estensione pianeggiante giana, Dinami, Vallelonga, Limbadi, Maiera- di circa 5 mila ettari, è il granaio del Vi­ to, Nieotera, Simbario, Sant’Onoifrio, Sove- bonese, dove le trasformazioni agrarie degli rato, Parghelia, eccetera, provano la impo­ ultimi trent’anni hanno dato frutti cospicui, nente attività della zona, che richiama acqui­ iniziando nuove colture che saranno svilup­renti, non solo dalla Calabria e dalla Si­ pate sino a raggiungere risultati di impor­cilia, ma anche dalla Campania. tanza più ohe regionale. L’ulivo è largamen­ La notevole diffusione di macchine ha mi­ te diffuso nelle colline del litorale e sugli al­ gliorato la produzione; ma occorrono nuovi tipiani, ad una massima altitudine di 550e più organici sforzi, che solo l’azione pro­ metri. L'arancio vegeta specialmente lungo pulsiva dello Stato può eccitare e dirigere a il litorale da Pizzo a Nieotera, e si coltiva scopi generali. L'assistenza tecnica e finan­ anche il bergamotto, che rende ottimamente ziaria statale giungerà in questa zona in mo­ in essenze, particolarmente praticato lungo mento propizio, essendo l'ambiente econo­ la vallata del (Mesina (Dasà, , Dina- mico ormai disposto a tutte le feconde in­ md). La vite prospera abbondantemente sul­novazioni scientifiche. le colline del litorale e aH’intemo. Si hanno svariate uve da tavola (zibibbo, divella vi­ * * * bonese, eccetera), specialmente a Tropea, Briatico, Longobardi, Pizzo. I centri vinicoli A rendere più organica la vita economica più importanti sono Nieotera e Limbadi. del Vibonese si deve considerare che il suo A completare una così svariata produzione retroterra ha come sbocco naturale l’unico agricola, si segnala un importante tentativo di floricoltura a Portosalvo, donde si espor­ porto esistente da Salerno a Reggio Calabria. tano varie qualità di fiori a Vibo, Catanzaro Il molo di Porto Santa Venere è stato recen­ e Reggio. Le numerose fiere e marcati in vari temente ingrandito e attrezzato secondo la paesi del territorio attestano l’importanza sua importanza. produttiva della zona, che è anche la circo- L’abitato del porto — — pres­ scrizione più ricca di bestiame di tutta la so oui passa la ferrovia Napoli-Reggio, a 12 provincia di Catanzaro, e presenta il piùchilometri da Vibo città, a cui è congiunto elevato rapporto di tutta la Regione fra idalla ferrovia Calabro-Lucana, e dalla stra­ capi grossi e complessivi, con la maggior den­ da nazionale, si va sviluppando in ordine alle sità di (bovini, che raggiunge il 21,8 per chi­ sue esigenze industriali e commerciali ed è lometro produttivo. una delle più ridenti stazioni climatiche del­ Non manca la produzione industriale atti­ la zona. Da un migliaio di abitanti di qual­ nente all’agricoltura, come la conservazione che decennio addietro, in virtù della molte­ delle frutta, la distilleria delle vinacce, la plice attività che in esso si svolge, è giunto estrazione dell’olio, la sfarinatura dei cereali, a circa 4.000 anime. Âtti Parlamentari _ _ 7 _ Senato della Repubblica — 1095

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Le industrie ivi in funzione sono: la Cal- cio turistico ha servizio di informazioni e cementi di Segni, la Saima, la Marmi Sud, biglietteria ferroviaria. Una centrale telefo­ il Nuovo Pignone, la Gaslini, la Romin, la nica automatica, una stazione amplificatri­ Civam, i Depositi costieri deH’Aviagas, del- ce dei telefoni di Stato, un ufficio princi­ l’Agip, della Liquigas, della Fiammàgas, la pale delle poste e telegrafi assicurano que­ OMA, mentre sono in fase avanzata idi realiz­ sti servizi. zazione quella della GFR, della GISI, del- Esistono tre banche, con sezioni nei mag­ l'IGOA, della Sud^Mineraria, della Pandolfi- giori paesi circostanti, ed un ufficio di te­ ni-Marmi, della Shell. soreria presso la Banca d'Italia. Al centro di questo territorio, sorge la cit­ La biblioteca civica, con annessa sezione tà di Vibo Valentia. Situata sul lato nord- deU’Archivio di Stato, è in buona efficienza; orientale del popoloso e fecondo altopianola biblioteca privata dei conti Capialbi, ere­ del Poro, sta a cavallo delle pianure di Santa di deH'archeologo Vito Capialbi, è fra le Eufemia e di Gioia Tauro, le contrade piùpiù importanti dell'Italia meridionale per ubertose della Calabria. incunabuli, pergamene e codici miniati. Una Città signorile, possiede una impostazio­raccolta numismatica di grande pregio e un ne urbanistica moderna, con strade larghe e piccolo museo greco-romano conservano gli diritte e con palazzi sontuosi, alcuni dei stessi Capialbi. quali ricchi di opere d'arte. La città ha tre cinema, di cui uno moder­ I suoi panorami sono fra i più vastinissimo, e capace di 1.200 posti, e ritrovi si­ belli del bellissimo Mezzogiorno. gnorili, mentre si studia come reintegrare Conta 26.293 abitanti. il vecchio teatro. È sede di tribunale civile e penale, con Periodiche manifestazioni d'arte (mostre sezione di Corte d'assise, di Ufficio distret­ di pittura) e di cultura godono di larga ri­ tuale delle imposte, di Ufficio del registro, sonanza. di Ispettorato agrario; dell'VIII Reparto Vibo è anche dotata di molti vasti edifici mobile di pubblica sicurezza per le Calabrie,pubblici e di numerosi palazzi signorili, che di una Compagnia dei carabinieri, idi una Te­ assicurano la sede di vari uffici della propo­ nenza delle guardie idi finanza, della Capita­ sta Provincia. La città, infatti, possiede un neria di porto. Possiede un Archivio nota­ grande Palazzo idi Giustizia, un ampio Pa­ rile ed è sede del Consorzio di bonifica per lazzo degli Uffici finanziari, un Palazzo del­ il Mesima-Marepotamo. le Poste e telecomunicazioni, un Palazzo Centro scolastico anche per una parte del­municipale nuovo (a cui doveva essere ag­ le provincie di Catanzaro e Reggio, ha, ol­ giunto un altro piano, destinato a sede della tre alle Scuole medie ed a quelle di avvia­ Prefettura), tre edifici scolastici (uno di essi, mento commerciale ed industriale, il Liceo- con 70 (grandi aule, doveva essere, per metà, ginnasio classico, quello scientifico, l'Istitu­ destinato agli Uffici provinciali scolastici). to magistrale, l'Istituto tecnico industriale, Vi sono inoltre, un nuovissimo Palazzo del l'Istituto tecnico commerciale e per geome­ liceo, una moderna Casa della madre e del tri, l'Istituto statale d'arte, l’Istituto pro­ fanciullo, un vasto mattatoio, un grande fessionale per il commercio e l'Istituto pro­mercato coperto e altri edifici di iniziata o fessionale per l’industria e l’artigianato. imminente costruzione (istituto magistrale, La città possiede un ospedale civile cir­istituto tecnico, ostello per la gioventà, am­ condariale, in edificio moderno ed in fase bulatorio della Cassa mutua, eccetera). d'ampliamento, più cliniche private, un di­Fra i vecchi edifici pubblici e i palazzi spensario antitubercolare, una sezione della gentilizi, che potrebbero ospitare altri uffici, Cassa mutua per malattie, un ospizio persi ricordano: la ex Caserma San Giuseppe, v e c c h i, una Casa di carità (ricovero). Ha l'ex Caserma Garibaldi, l'ex Caserma Cap­ comodi alberghi, fra cui un auto stello del- puccini, il palazzo Gagliardi, il palazzo Mur­ l'ACI, stazioni di servizio automobilistico, mura, il palazzo Paparo, l'ex Conservatorio una commissionaria « FIAT ». Il suo Uffi­femminile. Atti Parlamentari _ 8 — Senato della Repubblica — 1095

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L’onere finanziario per la istituzione del­ ticolare attenzione che ad essa prestarono la nuova Provincia è molto lieve. Alla favo­i francesi all’epoca napoleonica, e così via). revole situazione edilizia va aggiunta la con­ E vi rinunziamo, dopo questi fugaci cenni. siderazione -dhe il personale può essere, in * * * gran parte, distaccato dagli Uffici di Catan­ zaro. Il reddito imponibile dei 50 Comuni Onorevoli senatori, l'istanza per la istitu­ del vibonese si può calcolare corrisponden­zione della provincia di Vibo Valentia è così te alla ispesa, come sarà dimostrato in sede sentita dalle popolazioni interessate che riaf­ di discussione. fiora, come proposta di legge, ad ogni legi­ slatura. * * * Nella decorsa, se ne rendeva promotore il compianto senatore Rocco Salomone, che A questo punto resterebbe da dare uno presentava all’uopo, il 27 aprile 1959, un di­ sguardo al passato per illustrare la storiasegno di legge al Senato. non recente di Vibo Valentia ed i suoi titoli In quella precedente, veniva presentata, di nobiltà; ima troppo noto è il suo passatoad iniziativa dei deputati Calati, Caccuri, (Dalla sua fondazione, Ipponion, ad operaDe Capua, Diecidue, Foderaro, La Russa, dei Locresi, quando il suo porto naturale Petrueci, Priore, Riva, Sanzo, Tumaturi, alla concentrò tanta attività; dalla forte posi­ Camera, il 29 marzo 1957, una proposta di zione di robusta colonia romana, fedelis­ legge alla cui relazione abbiamo ampiamen­ sima, sì da essere elevata a Municipio col te attinto per la parte storico-economica. suo Senato ed il suo Pontefice Massimo; Vorrà il Parlamento, per la terza volta, dalla notevole posizione di dominio militare disattendere le oneste aspettative delle po­ all'epoca del Medio Evo e successivamentepolazioni? sotto gli Angiò; alla funzione esercitata al­ Noi ci auguriamo di no, data la validità l’epoca della riconquista del reame di Na­ delle argomentazioni che ci siamo onorati poli per opera del Cardinale Ruffo; alla par­di sottoporre al vostro esame.

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1. È istituita la provincia di Vibo Valentia, con capoluogo Vibo Valentia, comprenden­ te i comuni di: Acquaro, Arena, Briatico, Brognaturo, Capistrano, Cessaniti, Dasà, Di­ nami, Drapia, Fabrizia, Filadelfia, Filandari, Filogaso, , Francica, Ge- rocarne, lonadi, loppolo, Limbadi, Maiera- to, Mileto, Mongiana, Monterosso, Nardodi- pace, Nieotera, Parghelia, Pizzo, Pizzoni, Po­ lia, Ricadi, Rombiolo, San Calogero, San Costantino, San Gregorio di Ippona, , Sant’Onofrio, Serra San Bruno, Simbario, Sorianello, Soriano, Spa­ dola, Spilinga, Stefanaconi, Tropea, Valle­ longa, Vazzano, Vibo Valentia, , Zambrone e Zungri. Atti Parlamentari 9 Senato della Repubblica — 1095

LEGISLATURA IV - 1963-65 — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI

Art. 2. I Ministri competenti predisporranno quanto occorre perchè siano costituiti gli organi e gli uffici della nuova Provincia, in modo ohe possano iniziare il loro funziona­ mento con il 1° gennaio 1966. II Ministro dell'interno nominerà un com­ missario che avrà facoltà di stipulare con­ tratti e di assumere qualsiasi impegno nel­ l’interesse della nuova Provincia, con deli­ berazioni da sottoporre all’approvazione del Ministro stesso.

Art. 3. Con decreto del Presidente della Repub­ blica, su proposta dei Ministri competenti, sarà provveduto ad approntare i progetti, da stabilirsi d’accordo fra le Amministra­ zioni provinciali di Catanzaro e Vibo Va­ lentia e, d ’ufficio, in caso di dissenso, per la separazione patrimoniale e per il riparto delle attività e delle passività anche di ca­ rattere continuativo, nonché a quanto altro occorra per l’esecuzione della presente legge.

Art. 4. Gli affari amministrativi e giurisdizionali pendenti, alla data di entrata in vigore della presente legge, presso la Prefettura ed altri organi di Catanzaro e relativi a cittadini ed enti dei Comuni di cui all’articolo 1, passe­ ranno, per competenza, ai rispettivi organi ed uffici della provincia di Vibo Valentia.

Art. 5. I Ministri competenti sono autorizzati a provvedere alle occorrenti variazioni dei ruoli del personale e ad apportare, per la relativa spesa, le necessarie variazioni nei bilanci di propria competenza.

Art. 6. II Ministro dei lavori pubblici è incaricato della costruzione e dell'arredamento degli edifici occorrenti per il funzionamento degli uffici statali e dell’Amministrazione provin­ ciale. Alla relativa spesa si provvederà coi fondi degli Enti locali.