Le Isole Tiberine

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Le Isole Tiberine 233 Mem. Descr. Carta Geol. d’It. 108 (2021), pp. 233-246; figg. 31 Le isole tiberine: storie di inondazioni, rappresentazioni topografiche e artistiche Tiber islands: histories of floods, topographic and artistic representations GUARNERI ENRICO MARIA & NISIO STEFANIAs s e RIASSUNTO - L’Isola Tiberina è stata fondamentale per lo svi- ABSTRACT - The Tiber Island has been fundamental element luppo della città di Roma, perché sin dai tempi protostorici, ha for the developmentr of the city of Rome: because since proto- rappresentato l’unico punto relativamente agevole che potesse historical times represented the relatively easy point that could permettere l’attraversamento del Tevere. Essa era considerata allow the crossing of the Tiber. un luogo sacro e in epoca romana fu sede del tempio di Escu- It was considered a sacred place, and seat in Roman times of lapio; la sua caratteristica forma di nave, le fu conferita, in epoca the temple of Aesculapius; its characteristic shape of a ship classica. Accanto all'isola Tiberina, per un lungo periodo, è esi- was given to it artificially in the classical times. stita una seconda isola più piccola. La persistenza e la forma di However, there were actually two islands: next to the main is- entrambe è stata fortemente condizionata nel tempo dalle pal- land there was a second island whose persistence and shape luvioni del fiume. Durante la piena del Tevere del 1788, gli in- over time was conditioned by the floods of the river. genti apporti detritici unirono l’isolotto alla riva sinistra. Inoltre During the flood of the Tiber in 1788, the large debris flows nel corso dei millenni la forma dell’isola e i due rami del fiume united the islet to the left bank. Furthermore, over the millen- Tevere, generati dalla presenza dell’isola stessa, sono stati con- nia the shape of the island and the two branches of the Tiber tinuamente modificati ed elaborati dalle piene e dalla corrente. river, which were generated by the presence of the island itself, In ogni caso l’isola Tiberina, durante gli eventi alluvionali, ha have been continuously modified and processed by floods and costituito, da sempre, un ostacolo al defluire del fiume. La currents. However, the Tiber Island, during the flood events, stessa presenza dell’ospedale, realizzato al di sopra dell’isola, fu was an obstacle to the flow of the river. messo in pericolo in molti momenti a causa delle alluvioni. In Tiberina island was built by the floods. The presence of the questo lavoro viene descritta, l’evoluzione delle due isole tibe- hospital above it was endangered at many times in the history rine, a partire dalle rappresentazioni storiche e dai dipinti che of floods. In this work, the evolution of the two Tiber islands le ritraggono. is described, starting from the historical representations and n the paintings that portray them. PAROLE CHIAVE: Roma, Alluvioni del Tevere, Isola Tiberina, isolotto tiberino KEY WORDS: Rome, Floods of the Tiber, Tiberina island i ISPRA - Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia, via brancati 48, Roma 234 ENRICO MARIA GUARNERI, STEFANIA NISIO 1. - INTRODUZIONE dazione di Roma), ha portato molti studiosi a sup- porre che l’isola fosse in realtà una proprietà privata La leggenda narra che l’isola Tiberina (nota anche dei Tarquini. Tuttavia secondo un’altra ipotesi la leg- come Insula Tiberina, Insula Tiberis, Insula Aesculapi, genda del grano gettato nel fiume indicherebbe che Isola dei Due Ponti; Fig. 1) si sia originata artificial- l’isola, già presente nel Tevere, fosse stata utilizzata mente nell’estate del 509 a.C. (245 a.U.c.) a causa di dai Tarquini come granaio. uno scarico nel fiume di covoni del grano prove- La maggior parte degli studiosi oggi propendeper nienti dalle coltivazioni del Campo Marzio di pro- un’origine naturale, dovuta cioè a una variazione prietà di Tarquinio il Superbo, al momento di una della velocità della corrente in quel trattos del fiume rivolta (Dionigi di Alicarnasso 5.13.2-4; Tito Livio e alla deposizione in alveo di sedimenti alluvionali. 2.5.1; 4; Plutarco 8.1-8); il basso livello del fiume fa- L’isola, ritenuta sacra in epoca romana, ospitò vorì il loro arenarsi e la formazione di un corpo de- il tempio di Esculapio, dio della medicina, il cui tritico al centro dell’alveo. culto fu introdotto nel 292 a.C. in seguito ad una pestilenza. s L’isola di Esculapio doveva essere unita alla riva sinistra da un ponte di legno già nel 192 a.C. (Liv., XXXV, 21, 5). Si suppone che vi fosse una struttura simile sul lato opposto, verso Trastevere. Nel 62 a.C., L. Fabricio, curatoree delle strade (curator viarum), lo trasformò in un ponte di pietra in grado di resistere alle continue inondazioni. Nella Forma Urbis di età severiana viene riportata con la definizione di “inter duospontes”: è infatti collegata alle due rive del Tevere dal Ponter Cestio e dal Ponte Fabricio. Fig. 1 - Posizione e forma dell’Isola Tiberina in epoca repubblicana nella Pianta di Heinrich Kiepert Roma. Nella prima metà del I secolo a.C. l’isolavenne - Position and shape of the Tiber Island in the Republican era in the Map by Heinrich Kiepert Rome. monumentalizzata inopera quadrata, parallelamente alla costruzione deiponti Fabricio e Cestio, e del Vicus Censorius che li collegava al suo interno. L’episodio viene riportato da BIONDO (1450):p Il Durante tale ristrutturazione il perimetro del- Campo Martio ci tira a dire de’ duoi luoghi, cioè de l’Equi- l’isola fu modificato a forma di nave, di cui oggi è ria, e de l’isola di Giove: ma del primo ci induggiaremo a ancora visibile la prua, rivestita con blocchi di tra- dirne con gli spettacoli publici, de l’isola dice Livio, che es- vertino e decorata con raffigurazioni rappresentanti sendo nel Campo Martio mature le biade di Tarquinio già Esculapio con il suo serpente e una testa di toro, cacciato di Roma, e reputandosi quel frutto irreligioso, ferono forse utile per gli ormeggi. i Romani mieterle, e buttarle nel fiume che gli era presso; ma Al centro era presente un obelisco, a raffigurare un perciò che il Tevere a quel tempo correa molto piano, come albero maestro, simbolico ricordo dell’arrivo nel 292 suol di estate fare, quelli fasci di biade si fermorono in quella a.C. di una nave da Epidauro (di cui si dirà nel seguito). seccaggine, e limacci, dove poi cumulandovisi anco de le altre cose che suole il fiume sempre portare in giù, venne a poco a poco a farvisi una isoletta; e crede,n che doppo anco si ci volgesse 2. - L’ORIGINE NATURALE DELL’ISOLA l’industria de gli huomini a farla più stabile, con buttarvi d’altre cose più gravi, e più ferme, onde havessepossuto esser La maggior parte degli studiosi concordano su bastante a sostenere i templi, e gli portichi che vi furon fatti. un’ipotesi naturale per le sue origini, dovuta alla Tale descrizionei circa l'origine dell’isola, così come sedimentazione di depositi alluvionali recenti; ciò tramandataci dagli storici (ben 245 anni dopo la fon- darebbe anche una certa validità scientifica a 235 LE ISOLE TIBERINE quanto tramandato dalla tradizione. sfociando quindi nel Tevere con un delta che DE ANGELIS D’OSSAT (1944) confermò l’origine avrebbe creato il Campo Marzio spingendo il Tevere alluvionale dell’isola tuttavia non riuscì ad ottenere sotto il Gianicolo. La gola tra Palatino ed Esquilino i permessi per l’esecuzione di ulteriori esami né ad si sarebbe ostruita e i detriti avrebbero formato la accedere ai dati geognostici rilevati per gli impo- Velia, mentre le acque della Marrana scavarono l’al- nenti lavori di ristrutturazione dell’ospedale Fate- veo nella Valle Murcia (attuale Circo Massimo) sfo- benefratelli. ciando nel Tevere dopo averlo costeggiato Tale tesi fu confortata dall’Autore anche dall’al- parallelamente. All’ulteriore diminuzione delle acque timetria dell’isola, pari se non inferiore a quella provenienti dalla Valle Murcia il Tevere savrebbe in- delle sponde, e dalla caratteristica sabbiosa delle vaso la confluenza creando così l’isola.”… e da allora sponde stesse (Arenula). Anche i risultati delle per- le diminuite acque della Marrana furono costrette ad appro- forazioni profonde, note all’epoca, confermano la fondirsi l’alveo di Valle Murcia e a sboccare nel Tevere nella presenza nel sottosuolo di strati di materiali sciolti stranissima condizione che tutt’ora si osserva, la confluenza alluvionali e, in profondità, fluvio-lacustri. Il son- del fiume avvenendo rispetto a questas con un angolo di circa daggio più importante fu eseguito presso il ponte 180°. Le due correnti in siffatte condizioni si schivarono per Fabricio e riportò, fino a una profondità di 26.40 quanto fu possibile e tra l’una e l’altra si depose una lingua m, depositi alluvionali costituiti da sabbie e ghiaie di terra; poi diminuendo sempre più la importanza idrica di (CLERICI 1911). Valle Marrana-Murcia, il Tevere ne invase l’antica con- BESNIER (1902) invece affermò, basandosi sui dati fluenza e la penisolae che costituiva il setto finale tra i due corsi tecnici dell’Ufficio del Genio Civile di Roma, che alla d’acqua divenne l’isola Tiberina. Il terreno romano appare base degli orizzonti alluvionali di sabbia e ghiaie af- quindi costituito dai depositi di sfocio nel Tevere dell’emissario fioravano lembi di tufi vulcanici,”lambeaux du tuf vol- del lago di Castello”. canique”. Di conseguenza la struttura, il bedrock Attualmente si propende per un’origine dovuta dell’isola, sarebbe vulcanico, dunque la resistenza del all’evoluzioner di barra fluviale stabile la cui forma- tufo avrebbe costretto secondo l’Autore, il fiume a zione è stata legata ai processi deposizionali.
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