Lanzo Torinese 15

Delle sue origini, certamente antichissime, non si sa nulla. Il nome di Lanzo ("Lans" in dia- letto) riporta ai Galli-Celti, antichi abitatori delle nostre vallate, nella cui lingua significa "al di là" di un ostacolo: un corso d'acqua, un'al- tura. Più comunemente lo si collega alla forma slanciata, a guisa di lancia, del vecchio borgo sul e a questa etimologia si fanno risalire il nome e il suo stemma: croce sabauda coi bràcci tagliati perpendicolarmente da due lance. Frammenti di "tegulae" romane sarebbero stati rinvenuti sulla cima del Buriasco, ma è dal Medioevo che Lanzo ha tratto la sua impronta (il vecchio borgo, la torre, le chintane, il ponte del dia- volo, ecc.) ed è di qui che inizia la sua storia. Il suo nome appare, la prima volta, nel diploma di Òccimiano chi dice un povero cane, chi una della Stura, l'hanno scavata. (24-1-1159), nel quale Federico forma di toma? Le altre marmitte sono, in Barbarossa conferma al Vescovo Il ponte ebbe comunque grande parte, a circa 20 metri a monte e di Torino Carlo I la "curtem de importanza nella storia di Lanzo e a valle di quella del diavolo, a Lances". delle Valli. Il 15 luglio 1564, livello del torrente; alcune altre Tra il 1000 e il 1300 si conten- essendovi grande timore di conta- sono al livello della testata del dono il dominio su Lanzo e Valli il gio, il Consiglio di Credenza della ponte. Vescovo di Torino, i Marchesi di Castellania dispone che sia Chiesa di Santa Croce - Monferrato e i Conti di Savoia. Si costruita, sulla sommità dell'arco, Era anticamente dedicata ai affermano su tutti i Savoia che, in una porta per chiudere il ponte SS. Apostoli Giacomo e Filippo alcune occasioni, cederanno i loro del Roc e, nel contempo, si pongo- (ricordati in un affresco sulla sini- diritti sul feudo ad altri signori, no guardie lungo i confini del stra dell'altare maggiore) e piazza come a Giangiacomo Medici nel territorio. Il 7 settembre dello S. Giacomo si chiamava il sito 1533, agli Estensi nel 1580 e al stesso anno si vieta l'accesso nelle antistante. conte Giuseppe Ottaviano Valli a chicchessia, salvo che Già nel 1200 via aveva sede la Cacherano Osasco nel 1725. "presenti la bolletta del luogo di Confraternita dei "Disciplinati di Ponte del Roc o del Diavolo - provenienza, contrassegnata dal Santa Croce" i cui confratelli si Si trova sull'antica strada che da sigillo di Lanzo". dedicavano all'assistenza degli Torino, costeggiando la destra All'imbocco del ponte, alle falde infermi. La pia istituzione esisteva della Stura, giunge a Lanzo attra- del Buriasco, vi è la Cappella già nel 1270, come testimoniano verso Venaria e . Unisce il dedicata a San Rocco, sin dal- una bolla di papa Innocenze IX monte Basso e il monte Buriasco, l'antichità protettore dalla peste e, (conservata nell'archivio) e la sua in una stretta gola con le pareti a più in alto, abbarbicata sullo traduzione in volgare curata dal precipizio, scavate nei tempi prei- strapiombo, la Cappella di San cappuccino padre Enrico. storici dalla Stura, che formava Giacinto. In origine, con ogni Successivamente la Confraternita un ampio lago nella piana di probabilità, la prima era un tor- si trasforma in vero e proprio . rione in cui alloggiava la guarni- ospedale, di cui si ha notizia nei Il ponte è a un solo arco goti- gione posta a difesa dell'ingresso conti della Castellania del 1353; co, lungo m. 65, largo m. 2,27 e e la seconda una torre di segnala- secondo il Clavarino, l'iniziativa si alto m. 15; ha una gittata di zione e di collegamento ai bastioni deve alla marchesa Margherita di circa m. 37, a schiena d'asino. Il del castello. Savoia o al nipote Amedeo VI. 1° giugno 1378 la Credenza di Marmitte dei giganti - Sono L'ospedale era fuori le mura, Lanzo, radunata nella chiesa di S. fenomeni di erosione dell'epoca presso il ponte in legno sul Tesso, Onofrio in piazza S. Pietro e pre- glaciale. Si formarono nei tempi e funzionava come "hospitium sieduta dall'allora castellano preistorici, quando il monte Basso peregrinorum", solo cioè per soc- Arasmino Provana, deliberava la e il Buriasco erano uniti e sbarra- correre i forestieri, mentre i lan- costruzione di questo ponte, vano il passo alla Stura che occu- zesi venivano assistiti dai confra- imponendo per dieci anni un pava, con un ampio lago, il territo- telli (detti "battuti" o "batù", che dazio sul vino. La spesa fu di rio ove ora si adagia Germagnano indossavano un camice e cappuc- 1400 fiorini. (ghiaietum magnum). cio bianco) direttamente nelle La fantasia popolare si sbizzarri Si trovano nei pressi del ponte loro case. a creare leggende intorno all'ardi- del Diavolo, a sinistra, fino ad una La chiesa risale al 1200. Per ta costruzione, tanto da attribuirla elevazione di quasi 20 metri sul- quanto concerne lo stile, il tempo al diavolo. l'attuale corso della Stura. Se ne felice fu quello gotico, subentrato C'è chi scorge, al capo del ponte possono contare fino a 18. La più a quello romanico. Gli esami stili- presso la cappella di S. Giacinto, bella è quella detta "del diavolo" stici lasciano intrawedere quattro l'impronta lasciata dallo zoccolo che misura non meno di m. 7,50 tappe: sec. XIII (la primitiva nava- del maligno che, terminata l'ope- nella maggiore sua ampiezza, e ta con abside semicircolare), sec. ra, l'avrebbe valicata con un solo altrettanto e forse più in profon- XIV (la nuova navata e l'abside grande passo. O è un segno di dità; essa è quasi sotto il ponte e quadrato coperto da volta ogivale stizza per essere stato giocato dai conserva tuttora, nel fondo, la e perciò contraffortato), sec. XVII lanzesi che, anziché l'anima pat- sabbia e i ciotoli che, col millena- (la ornamentazione riplasmativa tuita, gli fecero trovare nel sacco, rio lavorio del movimento loro del 1614 con finestre lunettate impresso dai vortici della corrente graffite sui fianchi), sec. XVIII

(il campanile del 1776, sopraele- Casa dei Ceci - Antico forno dalle stradicciole trasversali - le vazione del presbiterio con volte del borgo, restaurato di recente, caratteristiche "Chintane" - sor- del 1756/60 per accogliere l'aitar in cui ogni anno, nella festa di montate da archi e contrafforti, maggiore castellamontiano o lan- Pentecoste, viene cotta e distri- portanti ai bastioni e dalle quali si franchiano forse recuperato buita la minestra di ceci. La tradi- controllavano militarmente gli dall'Eremo), sec. XVIII (la facciati- zione, che forse più anticamente spiazzi superiori delle torri. La na in stile neomedioevale in cotto, aveva origini militari, risale al prima che incontriamo, a sinistra, intonacata nel 1956). 1728 quando certo Giuseppe è la Chintana di Corderò che Da Santa Croce, tramite la Allemano, ricco mercante di Viù scende in piazza Gallenga. porta delle Teppe - situata in cor- residente a Lanzo, decide di legare L'antica Contrada (attuale via rispondenza del primo "Vicolo la rendita annuale del capitale di S.G. Bosco) che si snodava sino delle Coste" - si entrava nella via duemila lire "per la fondatione et alla cima del Buriasco, era dotata, principale di accesso alla Torre eretione di una Confrerìa per su entrambi i lati, di ampi portici, (attuale via Cibrario) denominata l'accompra et distributione di come testimoniano le grandi arca- Contrada delle Teppe. tanti ceci conditi a li poveri" di cui te in mattoni che risalgono al Dopo poche decine di metri si sarà direttore il Vicario don Carlo periodo di transizione dal romani- giungeva in piazzetta San Quirico Caniggia. co al gotico, con ornamenti in (oggi Emilio Bruno), ove nei secoli Chiesa di San Giuseppe - laterizio e in cotto databili parte al passati sorgeva una cappella Appena sopra, prospiciente ad duecento ed altri al tre-quattro- dedicata a questo santo. una simpatica piazzuola belvede- cento. È qui che, a partire dal Di qui, sulla sinistra verso il re, chiesa chiusa al culto. 1219, si svolgeva il tradizionale Buriasco, si diparte l'ultima e la Torre di Ayrnone di Challant - mercato settimanale del martedì più stretta delle caratteristiche Era l'ingresso principale del borgo (che ancora oggi ha luogo in altra Coste, ripide stradine trasversali che, protetto dalle mura, si sten- zona della città), autorizzato dal che conducevano direttamente ai deva lungo tutta la dorsale del Vescovo di Torino su richiesta bastioni. Buriasco. Data la posizione chiave della Consorteria di nobili che in Piazza Gallenga (chiamata di questo monte dominante la suo nome reggeva Lanzo. anche Piassa Granda) si formò tra stretta gola all'imbocco delle valli Il piano terreno degli edifici che il Quattro e il Cinquecento. Era la della Stura e del Tesso, è probabi- si affacciano sulla via è general- piazza principale della vecchia le che già i Galli e poi i Romani mente del XV secolo. Parallela- Lanzo, caratterizzata da alte case l'avessero fortificato con opere mente alla contrada, sia dalla e ampie scalinate che conducono militari, successivamente ampliate parte nord-est (verso Torino) che alla torre. nel medioevo. da quella sud-ovest (verso le valli) Nel 1561, in occasione della visi- Vi si accedeva superando il fos- si snodavano due strade di "corse- ta di Emanuele Filiberto che, dopo sato - essendo il piano stradale rio" (correnti in sommità delle la vittoria di S. Quintino e la pace molto più basso di quello attuale mura dietro i merli posti sul para- di Cateau Cambrésis, riprendeva - mediante un ponte levatoio, petto) intervallate, circa ogni 20 possesso dei suoi stati, fu adorna- come testimoniano le tracce di metri, da torri semicircolari. ta con archi di trionfo formati da aperture per i bràcci e le barre di Percorrendo il vecchio borgo rami coperti di foglie (da cui il trazione. La struttura, che all'in- incontriamo: nome Piazza della Frascata). Al terno ospitava nicchie e guardiole Chiesa di Santa Maria del Borgo tempo della Rivoluzione francese di difesa, era chiusa da un porto- - Dedicata alla Vergine Assunta - vi fu piantato l'albero della libertà. ne di cui sono ancora visibili i nota come "La Madona". È una A sinistra, imboccando l'attuale cardini superiori. Sulla facciata delle più antiche di Lanzo, entro via Cottolengo che costeggia la dell'edificio, incoronato dai carat- le mura. Si sa che rovinò nel 1565 cinta muraria nord-est ed incro- teristici merli ghibellini e diventa- e che si dovettero fare non lievi cia i vicoli delle "Coste", si giunge to poi, come torre civica, il simbo- spese per ricoprirla ed ampliarla. in piazza della Parrocchia. Dopo lo della città, campeggiavano un In quel'tempo (dal 1542 al 1591) le imponenti muraglie che fanno tempo gli stemmi dei Savoia e fungeva da parrocchia, essendo da contrafforte al vecchio ospeda- degli Estensi, signori di Lanzo. stata demolita la chiesa di San le, sono ancora visibili i ruderi di Contrada del Borgo - Da que sta Pietro in Vincoli. In essa si radu- una costruzione medioevale, con entrata nord della cinta fortificata nava la Credenza generale, forma- finestra ad arco gotico e le tracce si dipartiva la via principale di ta da tutti i capi famiglia, a cui di un camino. accesso al castello, intersecata competevano le questioni più gravi, l'imposizione di tasse, non- ché l'elezione dei Credendari e dei Sindaci. È detta anche "Chiesa del Gesù" perché sede della omonima Confraternita, fondata il 10-7- 1575, i cui aderenti indossavano, come i "batù" di S. Croce, camice e cappuccio bianco. Palazzo degli Estensi - Ora convitto delle suore Immacolatine, collegato da un passaggio ad arco su una "Chintana" con il coro della chiesa del Gesù. Anche dal- l'esterno, sono visibili gli archi e il porticato del chiostro. Ospitò, dopo la distruzione del castello, gli Estensi, signori di Lanzo dal 1577 al 1723. Nel salone consiliare è conser- vata l'Historia Communitatis Lancei, grandiosa pala dipinta da L. Togliatto nel 1992 e donata dal Comitato Ponte del Diavolo al

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maestro Uganino di Chatillon, Cappella di San Michele - Tra quattro schioppi di bronzo, che le più antiche di Lanzo. vanno annoverati tra le prime arti- Salendo verso il Santuario di S. glierie fuse in Italia. A Margherita Ignazio, in regione un tempo si attribuiscono i primi "Statuta denominata Lazarin, in quanto vi Lancei" riconfermati poi nel 1351 sorgeva un lazzaretto, troviamo la da Amedeo VI e nel 1420 da Cappella di San Sebastiano e poi Amedeo Vili. la Cappella di San Grato delle Di Amedeo VI si racconta che, quali si ha notizia sin dal 1674. preso prigioniero nel 1361 dalla Cappella della Madonna di compagnia di ventura detta "La Loreto - In regione detta "Braide" è Bianca" comandata dallo Sterz, fu costruita nel 1618 su imitazione liberato dietro una taglia di della S. Casa di Loreto, per iniziati- 18.000 fiorini. va dei Padri Gesuiti. In un periodo Istituto Albert - Grandioso com- in cui guerre, pestilenze e branchi di Lanzo, in cui, con una plesso di istituzioni benefiche che di lupi rapaci travagliavano la tecnica che riproduce nelle oltre si affaccia sulla omonima piazza, povera popolazione di Lanzo, viene 20 formelle i bassorilievi litici fondato dal beato Federico Albert unanimemente accolto l'invito dei delle strutture romano-gotiche, il che resse la parrocchia di Lanzo frati a rivolgersi con fiducia alla pittore ha mirabilmente sintetiz- dal 1852 al 1876. Madonna (che successivamente zato mille anni di storia lanzese. È casa generalizia delle suore diventerà la compatrona della Ospedale Mauriziano - IRisale al Albertine. città), per cui l'intera comunità 1769, fondato dal conte Giuseppe Ripercorsa (questa volta in partecipa all'edificazione del Ottaviano Cacherano Osasco. discesa) la contrada del borgo, Santuario. Fu una vera gara di Ricostruito nel 1852 su progetto uscendo dalla chintana alle spalle operosità, tant'è che, ci ricordano dell'ing. Carlo Mosca per interes- della torre, si imbocca la "contrada le cronache, "la chiesa in tre mesi samento del conte Luigi Cibrario, di Uppia", mulattiera un tempo fu compiuta e si poterono gettare Ministro delle Finanze, della assai frequentata che, scendendo anche le fondamenta del portica- Pubblica Istruzione e degli Esteri lungo le falde del monte Bastia e to". La prima pietra era stata posta del Regno Sardo, grazie anche alla seguendo per breve tratto il tor- addirittura da Margherita, figlia di munificenza dei re Carlo Alberto e rente Lupia (oggi Uppia), attraver- Carlo Emanuele duca di Savoia, Vittorio Emanuele II, viene solen- sando una piccola foresta, metteva duchessa di Mantova e Monferrato nemente inaugurato il 5-9-1859: è in comunicazione il Borgo di Lanzo che, a sue spese, fece collocare oratore ufficiale il teol. Federico con quello di Germagnano. nella chiesa una statua della Albert, da due anni vicario parroc- Salendo la scalinata di fronte alla Beata Vergine. chiale e foraneo di Lanzo. torre, si va verso La Villa, località Accanto alla cappella sorge una Chiesa Parrocchiale - Dedicata, fuori mura (attuale via S. Ignazio), costruzione alta e massiccia, a sin di tempi più remoti (XI secolo?) dove erano situati gli orti e le pro- base quadrata, di origine presu- a S. Pietro in Vincoli. Era adiacen- prietà che i nobili lanzesi davano in mibilmente medioevale: ospitava te al castello, tant'è che, nel 1543, conduzione ai "villani". l'Eremita che fungeva da custode Giangiacomo Medici di Melegnano Casa ritenuta di Teobaldo del Santuario. (il Medichino) la fece abbattere Pecchio - (accanto ad un portone Eremo Camaldolese - Sul colle perché, troppo vicina alle mura, in legno riccamente scolpito). di Rorea, al confine dei comuni di avrebbe ostacolato la difesa del Medico di corte che nel 1679, per Lanzo e , fondato nel maniero. curare la gracilità del giovane 1661 dal presidente generale delle Fu ricostruita e riaperta al culto Vittorio Amedeo II, avrebbe ordi- Finanze Sabaude conte Gaspare il 4 giugno 1591. Verso la fine del nato al panataro Antonio Brunero Graneri, originario di Ceres, su '700 e inizio '800, a cura della un pane croccante, molto sottile e una vasta tenuta di sua proprietà. "fabbriceria", furono iniziati i facile da digerire: il famoso "gher- L'opera, iniziata con la costru- lavori per renderla più ampia ed sin" (o piccola "ghersa") da cui ha zione di due celle per ospitare i elegante. Il campanile fu fatto origine il "glissino lanzese". monaci Benedettino-Camaldolesi, costruire nel 1885. su progetto dell'architetto France- Collegio S. Filippo Neri - Si sco Lanfranchi, in pochi anni si affaccia su piazza Albert (già piazza arricchisce di altre celle, chiesa San Pietro), primo istituto fondato con altari laterali, cappella del da Don Bosco fuori Torino nel capitolo, sacrestia, campanile e 1864, attualmente ceduto a privati. scalinata esterna. L'interno della Occupa l'area dell'antico Convento chiesa, che attualmente non è agi- dei Cappuccini costruito nel 1612 ,<• bile, è abbellito da pregevoli stuc- per volere di Bartolomeo Bonesio, chi dei fratelli Antonio e Francesco borghese di Lanzo, arricchitosi al Avanzini di Lugano. servizio del cardinale Aldobrandini Silmax - Museo dell'Utensileria poi papa Clemente Vili. e delle macchine per la produzio- Qui sorgeva il castello (di cui ne di punte, alesatori e frese. In non rimane più traccia) costruito questo edificio nel 1812, quando intorno al 1020 su volere del le nostre Valli facevano parte Vescovo Landolfo di Torino, da cui dell'Alta Savoia come "départe- dipendevano le valli di Lanzo, ment du Po", l'imprenditore Paul espugnato dopo lungo assedio dal Alessio iniziava la produzione dei duca Carlo di Brissac e distrutto suoi geniali utensili per tagliare il intorno al 1557. ferro. Nelle vecchie officine si pos- Il periodo di maggior fulgore il sono ammirare le prime macchine castello lo ebbe nel 1300, durante utensili che, mosse dalla forza la reggenza di Margherita di dell'acqua, hanno disegnato la Savoia che, consigliata da Aymone lunga storia della meccanica. di Challant, provvide a rinforzarne (Dagli "Appunti di storia locale" la difesa con mura, torri ed armi. a cura del Comitato Nel 1347 fece fondere a Lanzo, al del Ponte del Diavolo)