DOSSIER PARERE su Deliberazione di Giunta n. 396 del 31/10/2013 recante: "Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Presa d''atto delle Delibere CIPE di individuazione interventi ed assegnazione delle risorse FSC a valere sul Programma Attuativo Regionale (PAR) Calabria FAS 2007/2013, sulle riduzioni dei Programmi Attuativi Interregionali (PAIN) e Obiettivi di Servizio (OdS) e delle risorse FSC 2000-2006. Rimodulazione degli interventi" relatore: C. IMBALZANO

DATI DELL'ITER NUMERO DEL REGISTRO DEI PROVVEDIMENTI DATA DI PRESENTAZIONE ALLA SEGRETERIA DELL'ASSEMBLEA 19/11/2013 DATA DI ASSEGNAZIONE ALLA COMMISSIONE 21/11/2013 COMUNICAZIONE IN CONSIGLIO SEDE PARERE PREVISTO II Comm. NUMERO ARTICOLI

ultimo aggiornamento: 26/11/2013 Normativa nazionale DECRETO-LEGGE 6 luglio 2012, n. 95 – art. 16, comma 2 pag. 5 Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario

DECRETO-LEGGE 21 giugno 2013, n. 69 – art. 25, comma 11 quinquies pag. 6 e sexies Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia

DELIBERA CIPE n. 29/1997 pag. 8 DISCIPLINA DELLA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA

DELIBERA CIPE n. 166/2007 pag. 25 ATTUAZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE (QSN) 2007-2013 PROGRAMMAZIONE DEL FONDO PER LE AREE SOTTOUTILIZZATE

DELIBERA CIPE n. 1/2009 pag. 107 AGGIORNAMENTO DELLA DOTAZIONE DEL FONDO AREE SOTTOUTILIZZATE, DELL’ASSEGNAZIONE DI RISORSE AI PROGRAMMI STRATEGICI REGIONALI, INTERREGIONALI E AGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO E MODIFICA DELLA DELIBERA 166/2007

DELIBERA CIPE n. 79/2010 pag. 113 RICOGNIZIONE PER IL PERIODO 2000-2006 DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI FINANZIATI DAL FONDO PER LE AREE SOTTOUTILIZZATE E DELLE RISORSE LIBERATE NELL'AMBITO DEI PROGRAMMI COMUNITARI (OB.1)

DELIBERA CIPE n. 1/2011 pag. 119 OBIETTIVI, CRITERI E MODALITA' DI PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE PER LE AREE SOTTOUTILIZZATE, SELEZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INVESTIMENTI PER I PERIODI 2000-2006 E 2007-2013

DELIBERA CIPE n. 62/2011 pag. 131 INDIVIDUAZIONE ED ASSEGNAZIONE DI RISORSE AD INTERVENTI DI RILIEVO NAZIONALE ED INTERREGIONALE E DI RILEVANZA STRATEGICA REGIONALE PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE PER IL SUD

DELIBERA CIPE n. 78/2011 pag. 149 INDIVIDUAZIONE ED ASSEGNAZIONE DI RISORSE A FAVORE DI INTERVENTI DI RILEVANZA STRATEGICA NAZIONALE E REGIONALE PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO NAZIONALE PER IL SUD PRIORITA' STRATEGICA "INNOVAZIONE, RICERCA E COMPETITIVITA'"

DELIBERA CIPE n. 7/2012 pag. 169 MODIFICA DELLA DELIBERA CIPE N. 78/2011 IN RELAZIONE AGLI INVESTIMENTI A FAVORE DELLE UNIVERSITA' MERIDIONALI

DELIBERA CIPE n. 8/2012 pag. 174 FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE 2007-2013. ASSEGNAZIONE DI RISORSE A INTERVENTI DI CONTRASTO DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO DI RILEVANZA STRATEGICA REGIONALE NEL MEZZOGIORNO

DELIBERA CIPE n. 41/2012 pag. 200 FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE. MODALITA' DI RIPROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE REGIONALI 2000 - 2006 E 2007 - 2013

DELIBERA CIPE n. 78/2012 pag. 204 FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE. RIPROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE REGIONALI RESIDUE 2007-2013 (MEZZOGIORNO)

DELIBERA CIPE n. 89/2012 pag. 209 FONDO SVILUPPO E COESIONE - REGIONE CALABRIA - PROGRAMMAZIONE DELLE RISORSE RESIDUE 2000-2006 E MODIFICA DELIBERE N.78/2011 E N. 7/2012

DELIBERA CIPE n. 107/2012 pag. 213 FONDO SVILUPPO E COESIONE (FSC). MODIFICA PUNTI 2.1 E 3.1 DELLA DELIBERA N. 41/2012

DELIBERA CIPE n. 14/2013 pag. 216 FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE - ATTUAZIONE DELL'ARTICOLO 16 - COMMA 2 DEL DECRETO-LEGGE N. 95/2012 (RIDUZIONI DI SPESA PER LE REGIONI A STATUTO ORDINARIO) E DISPOSIZIONI PER LA DISCIPLINA DEL FUNZIONAMENTO DEL FONDO

DELIBERA CIPE n. 64/2013 pag. 222 FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE (FSC): RIPROGRAMMAZIONE DI RISORSE ASSEGNATE CON LA DELIBERA 62/2011 – REGIONE CALABRIA. COPERTURA DELLE ESIGENZE DELLA SOCIETÀ FERROVIE DELLA CALABRIA S.R.L. (ART. 16, C. 4, DEL D.L. 83/2012 CONVERTITO NELLA L. 134/2012)

Normativa regionale Legge regionale 5 gennaio 2007, n. 3 pag. 228 Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure relative all’attuazione delle politiche comunitarie

Legge regionale 30 settembre 2013, n. 46 - articolo 1 pag. 234 Variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2013

DELIBERA GIUNTA REGIONALE n. 564 del 24 agosto 2009 pag. 235 Programmazione Regionale unitaria 2007-2013. Approvazione del Programma Attuativo Regionale cofinanziato dal Fondo Aree Sottoutilizzate (PAR Calabria FAS 2007/2013) - Modifiche ed integrazioni alla Deliberazione della Giunta regionale n. 157 del 31 marzo 2009

DELIBERA GIUNTA REGIONALE n. 158 del 27 febbraio 2010 pag. 240 Intesa istituzionale di Programma Governo - Regione Calabria. Definanziamento degli Interventi che non hanno assunto obbligazioni giuridicamente vincolanti ai sensi della Delibera CIPE 14 del 2006. Punto 5.1. e riparto delle risorse finanziarie programmabili derivanti dai rientri finanziari ai sensi del Punto 15 dell'Accordo Stato-Regioni del 12 febbraio 2009 - modifica della D.G.R. n. 185/2009

DELIBERA GIUNTA REGIONALE n. 20 del 28 gennaio 2013 pag. 245 Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013. Presa d'atto del documento recante la descrizione del Sistema di gestione e controllo (Si.Ge.Co.) degli Accordi di Programma Quadro (APQ) rafforzati, approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico - DPS-UVER. Delibere CIPE n. 166/2007 - n. 41/2012

DELIBERA GIUNTA REGIONALE n. 104 del 29 marzo 2013 pag. 248 Progetti Integrati per la riqualificazione, recupero e valorizzazione dei Centri Storici della Calabria - Delibera CIPE n. 89 del 3/8/2012. Avvio procedure attuative. Impegno di spesa sul Capitolo 33020207 Consiglio regionale della Calabria II Commissione

D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (1) (2) .

Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario. (3)

(1) Pubblicato nella Gazz. Uff. 6 luglio 2012, n. 156, S.O.

(2) Convertito in legge, con modificazioni, dall' art. 1, comma 1, L. 7 agosto 2012, n. 135 .

(3) Titolo così modificato dalla legge di conversione 7 agosto 2012, n. 135 . Precedentemente il titolo era il seguente: «Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini».

Titolo IV

RAZIONALIZZAZIONE E RIDUZIONE DELLA SPESA DEGLI ENTI TERRITORIALI

Art. 16 Riduzione della spesa degli enti territoriali

In vigore dal 8 giugno 2013

2. Gli obiettivi del patto di stabilità interno delle regioni a statuto ordinario sono rideterminati in modo tale da assicurare l'importo di 700 milioni di euro per l'anno 2012 e di 2.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e 2.050 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015. L'ammontare del concorso finanziario di ciascuna regione è determinato, tenendo conto anche delle analisi della spesa effettuate dal commissario straordinario di cui all' articolo 2 del decreto-legge 7 maggio 2012, n. 52 , convertito, con modificazioni, dalla legge 6 luglio 2012, n. 94 , dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e recepite con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze entro il 31 gennaio di ciascun anno. In caso di mancata deliberazione della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, il decreto del Ministero dell'economia e delle finanze è comunque emanato entro il 15 febbraio di ciascun anno, ripartendo la riduzione in proporzione alle spese sostenute per consumi intermedi desunte, per l'anno 2011, dal SIOPE. Con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono individuate le risorse a qualunque titolo dovute dallo Stato alle regioni a statuto ordinario, incluse le risorse destinate alla programmazione regionale del Fondo per le aree sottoutilizzate, ed escluse quelle destinate al finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale e del trasporto pubblico locale, che vengono ridotte, per l'importo complessivo di 1.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e 1.050 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015, per ciascuna regione in misura proporzionale agli importi stabiliti ai sensi del primo, del secondo e del terzo periodo. La predetta riduzione è effettuata prioritariamente sulle risorse diverse da quelle destinate alla programmazione regionale del Fondo per le aree sottoutilizzate. In caso di insufficienza delle predette risorse le regioni sono tenute a versare all'entrata del bilancio dello Stato le somme residue.

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D.L. 21-6-2013 n. 69

Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.

Pubblicato nella Gazz. Uff. 21 giugno 2013, n. 144, S.O.

Art. 25 Misure urgenti di settore in materia di infrastrutture e trasporti

In vigore dal 31 ottobre 2013

11-quinquies. Fatto salvo quanto disposto dall' articolo 11, commi 6 e 7 , del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35 , convertito, con modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64 , nonché quanto disposto dall' articolo 16, commi 4 e 9 , del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 , convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134 , le regioni interessate, al fine di consentire la rimozione dello squilibrio finanziario derivante da debiti pregressi a carico dei rispettivi bilanci regionali concernenti i servizi di trasporto pubblico regionale e locale e di applicare i criteri di incremento dell'efficienza e di razionalizzazione previsti dall' articolo 16-bis, comma 3 , del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 , convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 , e successive modificazioni, predispongono un piano di ristrutturazione del debito a tutto il 31 dicembre 2012, da sottoporre, entro il 31 ottobre 2013, all'approvazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dell'economia e delle finanze. Il piano di ristrutturazione del debito deve individuare le necessarie azioni di razionalizzazione e di incremento dell'efficienza da conseguire attraverso l'adozione dei criteri e delle modalità di cui al citato articolo 16-bis, comma 3 , del decreto-legge n. 95 del 2012 , convertito, con modificazioni, dalla legge n. 135 del 2012 . Per il finanziamento del piano di ristrutturazione, ciascuna regione interessata è autorizzata, previa delibera del CIPE, a utilizzare, per gli anni 2013 e 2014, le risorse ad essa assegnate a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione in attuazione della delibera del CIPE n. 1/2011 dell'11 gennaio 2011, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 80 del 7 aprile 2011, nel limite massimo dell'importo che sarà concordato tra ciascuna regione, il Ministero per la coesione territoriale, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministero dell'economia e delle finanze sulla base del piano stesso. Per le regioni interessate sarà conseguentemente sottoposta all'esame del CIPE, per la presa d'atto, la nuova programmazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Le regioni interessate, per le medesime finalità, nonché per il mantenimento dell'equilibrio di bilancio, possono, in alternativa, utilizzare le complessive risorse del proprio bilancio per i medesimi anni, ivi comprese le residue disponibilità derivanti dall'applicazione dell'accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano del 7 febbraio 2013, in materia di proroga dell'utilizzo, ove sussistenti, di economie di bilancio vincolate, fermi restando i limiti del patto di stabilità interno.

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11-sexies. Per il biennio 2013-2014, al fine di consentire il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento e razionalizzazione di cui all' articolo 16-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 , convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 , la regione Calabria è autorizzata, acquisito il parere del Ministro per la coesione territoriale, del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro dell'economia e delle finanze, ad utilizzare le risorse destinate alla programmazione regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione, nel limite di 40 milioni di euro per operazioni di potenziamento del sistema di mobilità regionale su ferro, compreso l'acquisto di materiale rotabile automobilistico e ferroviario. Le risorse sono rese disponibili, entro il predetto limite di 40 milioni di euro, previa rimodulazione del piano di interventi rientrante nella programmazione regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

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DELIBERA CIPE n. 29/1997

DISCIPLINA DELLA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA

IL CIPE

VISTO l'articolo 2, commi 203, 204, 205, 206, 207, 209 e 214 della legge 28 dicembre 1996, n. 662, che, al fine di regolare gli interventi che coinvolgono una molteplicità di soggetti pubblici e privati e che comportano attività decisionali complesse, nonché la gestione unitaria delle risorse finanziarie, prevede la possibilità di attivare specifici strumenti di programmazione negoziata quali: intese istituzionali di programma, accordi di programma quadro, patti territoriali, contratti di programma e contratti d'area, che implicano decisioni istituzionali e risorse finanziarie a carico delle amministrazioni statali, regionali e delle Province autonome, nonché degli Enti locali;

RITENUTO che gli interventi di cui al comma 208 del medesimo articolo, concernenti le modalità per l’individuazione, da parte del CIPE, delle aree nelle quali sono concesse agevolazioni fiscali dirette ad attrarre investimenti in attività produttive e a favorire lo sviluppo delle stesse attività, debbono essere definiti alla luce delle intese che verranno raggiunte in sede comunitaria;

VISTO l’articolo 1, comma 78 della legge 28 dicembre 1995 n. 549;

VISTA la legge 15 marzo 1997 n. 59 di delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa che prevede: a) all’articolo 1, comma 2, per le regioni e per le autonomie locali la potestà e la responsabilità dello svolgimento delle funzioni amministrative relativamente agli interessi ed allo sviluppo del territorio regionale e delle comunità locali; b) all’articolo 3, comma 1, lettera c, il coordinamento, in sede regionale, delle procedure e degli strumenti di raccordo e di cooperazione strutturale e

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funzionale che consentano la collaborazione e l’azione coordinata tra enti locali, regione ed amministrazione centrale; c) all’articolo 4, commi 3 e 4, lettera c, l’individuazione della regione come momento decisionale in grado di assicurare livelli di responsabilità e unicità, efficienza, omogeneità ed autonomia organizzativa;

VISTA la comunicazione della Commissione europea del 5 giugno 1996 che definisce l’ambito e gli obiettivi del patto europeo di fiducia sull’occupazione, proponendo un impulso politico all’avvio dei patti territoriali;

CONSIDERATO che la citata disciplina normativa ha innovato profondamente l'assetto precedente, caratterizzandosi per due specifici elementi: a) possibilità di applicare gli strumenti negoziali su tutto il territorio nazionale, ferma restando la riserva del finanziamento pubblico per le aree depresse; b) possibilità di attivare in via amministrativa nuove tipologie negoziali, anche al di fuori di quelle previste dalla legge, flessibilizzando gli strumenti in ragione delle concrete necessità;

RITENUTO che il nuovo assetto intende favorire la più estesa applicazione degli istituti negoziali - anche attraverso i processi di concertazione tra le forze sociali favoriti dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro - in vista di una crescita delle aree interessate, basata su politiche di sviluppo della competitività e dell'occupazione coerenti con le prospettive di sviluppo ecosostenibile, da attuarsi anche attraverso una semplificazione delle modalità operative e una riqualificazione della spesa pubblica e privata;

CONSIDERATO che l'obiettivo di accelerazione del processo di sviluppo territoriale deve essere perseguito attraverso una più stretta cooperazione tra Governo, Regioni e Province autonome, tale da consentire che le politiche di intervento dirette di tali soggetti e quelle autonomamente decise da altri soggetti pubblici o privati siano orientate verso una efficace realizzazione di interventi complessi da attuarsi mediante tipologie negoziali che, pur distinguendosi per le diverse ricadute territoriali e per i differenti soggetti intervenienti, siano considerate come un complesso

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unitario che concorre alla creazione di condizioni favorevoli ad una nuova crescita economica e occupazionale;

CONSIDERATO il ruolo di riferimento programmatico per lo sviluppo del territorio assegnato dalla legge all'intesa istituzionale di programma che può quindi essere considerata come il momento di raccordo delle varie tipologie negoziali poste in essere nell'ambito regionale;

RITENUTO, peraltro, che l'armonizzazione tra i diversi strumenti negoziali possa realizzarsi gradualmente senza che il mancato avvio di alcuni precluda l'attivazione degli altri;

CONSIDERATO che la legge demanda al CIPE l'approvazione delle singole intese istituzionali di programma nonché la disciplina per l'approva- zione ed il finanziamento dei patti territoriali, dei contratti di programma e dei contratti d'area;

CONSIDERATO che l'attivazione delle intese istituzionali di programma e dei conseguenti accordi di programma quadro presuppone una specifica at- tività ricognitiva, funzionale anche a quanto disposto dai commi 96 e seguenti dell'articolo 2 della citata legge n. 662/96, in materia di riprogrammazione delle risorse, con particolare riferimento alla loro utilizzazione con gli strumenti della programmazione negoziata;

CONSIDERATO, altresì, che ai patti territoriali ed ai contratti d'area si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni previste dalla legge per l'accordo di programma quadro;

VISTO l'Accordo per il lavoro stipulato il 24 settembre 1996 tra il Governo e le parti sociali e, in particolare, il ruolo centrale che l'accordo medesimo attribuisce alla dell'occupazione da perseguire anche attraverso strumenti innovativi a carattere negoziale;

CONSIDERATO che il predetto Accordo per il lavoro assegna, in particolare, al patto territoriale ed al contratto d'area una funzione trainante per l'occupazione attraverso lo sviluppo e la modernizzazione del sistema produttivo, la semplificazione amministrativa, la formazione dei giovani,

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l'adozione di modalità flessibili di gestione dei rapporti di lavoro, affidata agli accordi tra le parti sociali;

RITENUTO che in relazione alla necessità di assicurare in tutte le aree del paese le più favorevoli condizioni ambientali, funzionali all'attrazione di investimenti, siano auspicabili in alcuni territori, misure straordinarie in tema di ordine e sicurezza e considerato che a tal fine sia auspicabile che agli strumenti della programmazione negoziata si accompagnino protocolli d'intesa con i soggetti istituzionalmente competenti in materia di ordine e sicurezza pubblica diretti ad assicurare, in termini di cooperazione operativa, l'efficacia delle azioni connesse alla realizzazione degli obiettivi;

VISTE le precedenti deliberazioni con le quali sono state disciplinate le modalità di approvazione dei contratti di programma e dei patti territoriali;

RITENUTO opportuno adottare per i patti territoriali una disciplina unitaria sostitutiva di tutte le precedenti disposizioni, per l’intesa istituzionale e per i contratti d’area una nuova disciplina, per i contratti di programma integrare il dispositivo per quanto riguarda i soggetti proponenti confermando la deliberazione adottata nella seduta del 25 febbraio 1994 (Gazzetta Ufficiale n. 92 del 21 aprile 1994);

VISTI i pareri espressi dalle competenti Commissioni del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, rispettivamente, in data 19 e 20 marzo 1997 ed il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome espresso in data 20 marzo 1997;

UDITA la proposta del Ministro del bilancio e della programmazione economica

DELIBERA

La disciplina delle intese istituzionali di programma, dei patti territoriali, dei contratti d'area e dei contratti di programma è regolata come segue.

1) INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA

1.1 Finalità e oggetto

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L'intesa costituisce lo strumento con il quale sono stabiliti congiuntamente tra il Governo e la Giunta di ciascuna Regione o Provincia autonoma gli obiettivi da conseguire ed i settori nei quali è indispensabile l'azione congiunta degli organismi predetti. Essa rappresenta l’ordinaria modalità del rapporto tra Governo nazionale e Giunta di ciascuna Regione e Provincia autonoma per favorire lo sviluppo, in coerenza con la prospettiva di una progressiva trasformazione dello Stato in senso federalista. Oggetto dell'intesa è la collaborazione finalizzata alla realizzazione di un piano pluriennale di interventi di interesse comune e funzionalmente collegati da realizzarsi nel territorio della singola Regione o Provincia autonoma e nel quadro della programmazione statale e regionale.

1.2 Soggetti Soggetti dell'intesa istituzionale di programma sono il Governo, le Giunte delle Regioni e delle Province autonome.

1.3 Modalità attuative Prima della stipula il Ministero del bilancio e della programmazione economica procede, d’intesa con ciascuna Regione e Provincia autonoma, alla ricognizione degli interventi e delle risorse finanziarie disponibili sul bilancio dello Stato, delle amministrazioni regionali, degli Enti pubblici interessati all’intesa, nonché delle risorse comunitarie in settori in cui siano attivabili i fondi strutturali, e delle altre risorse pubbliche e private. In sede di prima applicazione tale ricognizione va conclusa in tempi compatibili con la stipula dell’intesa entro 12 mesi dalla pubblicazione della presente delibera. Ogni intesa deve specificare, con riferimento ad un arco temporale triennale: a) i programmi di intervento nei settori di interesse comune, da attuarsi attraverso la strumentazione di cui all’articolo 2, comma 203, lett. c), della legge 662/96; b) gli accordi di programma quadro da stipulare, i quali dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli organi periferici dello Stato, gli enti locali, gli enti subregionali, gli enti pubblici ed ogni altro soggetto pubblico e privato interessato al processo e contenere tutti gli elementi di cui alla lettera c, comma 203, dell'articolo 2 della legge 662/1996; c) i criteri, i tempi ed i modi per la sottoscrizione dei singoli accordi di programma quadro;

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d) le modalità di periodica verifica e di aggiornamento degli obiettivi generali nonché degli strumenti attuativi dell'intesa da parte dei soggetti sottoscrittori che a tal fine danno vita ad un apposito Comitato istituzionale di gestione, composto da rappresentanti del Governo e della Giunta della Regione o della Provincia autonoma il quale si avvale di un Comitato paritetico di attuazione, composto dai rappresentati delle amministrazioni interessate secondo le modalità dettate nell’intesa medesima. L'intesa deve essere approvata, prima della sottoscrizione, dal CIPE, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome. La Conferenza è altresì sentita sugli argomenti sui quali si registri un dissenso tra le parti nel Comitato di gestione.

2) PATTI TERRITORIALI

2.1. Finalità e oggetto Il patto territoriale, che è espressione del partenariato sociale, è l'accordo tra i soggetti rientranti tra quelli di cui al successivo punto 2.4 per l'attuazione di un programma di interventi nei settori dell’industria, agroindustria, servizi, turismo ed in quello dell'apparato infrastrutturale, tra loro integrati. Il patto territoriale deve essere caratterizzato da obiettivi di promozione dello sviluppo locale in ambito subregionale compatibili con uno sviluppo ecosostenibile.

2.2. Aree territoriali I patti territoriali possono essere attivati in tutto il territorio nazionale, fermo restando che le specifiche risorse destinate dal CIPE sono riservate a quelli attivabili nelle aree depresse, intendendo per tali quelle ammissibili agli interventi dei fondi strutturali, obiettivi 1, 2 e 5b, nonché quelle rientranti nelle fattispecie dell'articolo 92, paragrafo 3, lettera c), del Trattato di Roma.

2.3 Soggetti promotori Il patto territoriale può essere promosso da: a) enti locali; b) altri soggetti pubblici operanti a livello locale; c) rappresentanze locali delle categorie imprenditoriali e dei lavoratori interessate; d) soggetti privati.

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Dell’iniziativa è data comunicazione alla Regione interessata.

2.4 Soggetti sottoscrittori Il patto territoriale è sottoscritto dai soggetti promotori, dagli enti locali, da altri soggetti pubblici locali coinvolti nell'attuazione del patto e da uno o più soggetti rientranti in ciascuna delle categorie seguenti: a) rappresentanze locali delle categorie imprenditoriali e dei lavoratori interessate; b) soggetti privati. Il patto può essere, inoltre, sottoscritto: a) dalla Regione o dalla Provincia autonoma nel cui territorio ricadono gli interventi; b) da banche e da finanziarie regionali; c) da consorzi di garanzia collettiva fidi; d) dai consorzi di sviluppo industriale operanti nel territorio oggetto del patto. La sottoscrizione del patto vincola i soggetti sottoscrittori al rispetto degli specifici impegni e degli obblighi assunti per la realizzazione degli inter- venti di rispettiva competenza. La Regione, pertanto, inserisce il patto tra le azioni e le iniziative attuative dei programmi regionali, compresi quelli di rilevanza comunitaria. Le banche e le finanziarie regionali nei limiti dei loro statuti, assumono l'impegno a sostenere finanziariamente gli interventi produttivi per la parte di investimenti non coperta da risorse proprie o da finanziamenti pubblici. I consorzi di garanzia collettiva fidi assumono l'impegno a garantire i crediti concessi dalle banche. Gli enti locali e gli altri soggetti pubblici sottoscrittori si impegnano, in particolare, a dare piena attuazione alla legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni e integrazioni e a tutte le altre norme di semplificazione ed accelerazione procedimentale.

2.5. Soggetto responsabile Ai fini del coordinamento e dell'attuazione del patto, i soggetti sottoscrittori provvedono ad individuare, tra quelli pubblici, il soggetto responsabile ovvero a costituire, a tal fine, società miste nelle forme di cui all'articolo 22, comma 3, lettera e) della legge 8 giugno 1990, n. 142, o a partecipare alle stesse. Per il perseguimento delle finalità del patto il soggetto responsabile provvede tra l'altro a:

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• rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggetti sottoscrittori; • attivare risorse finanziarie per consentire l'anticipazione e/o il cofinanziamento di eventuali contributi statali, regionali e comunitari, ivi compresa la promozione del ricorso alle sovvenzioni globali; • attivare le risorse tecniche ed organizzative necessarie alla realizzazione del patto; • assicurare il monitoraggio e la verifica dei risultati; • verificare il rispetto degli impegni e degli obblighi dei soggetti sottoscrittori ed assumere le iniziative ritenute necessarie in caso di inadempimenti o ritardi; • verificare e garantire la coerenza di nuove iniziative con l'obiettivo di sviluppo locale a cui è finalizzato il patto; • promuovere la convocazione, ove necessario, di conferenze di servizi; • assumere ogni altra iniziativa utile alla realizzazione del patto. Il soggetto responsabile presenta al Ministero del bilancio e della programmazione economica ed alla Regione o Provincia autonoma o, se costituito, al Comitato dell’intesa di cui al precedente punto 1.3, lettera d), una relazione semestrale sullo stato di attuazione del patto territoriale evidenziando i risultati e le azioni di verifica e monitoraggio svolte. Nella relazione sono indicati i progetti non attivabili o non completabili ed è conseguentemente dichiarata la disponibilità delle risorse non utilizzate, ove derivanti dalle specifiche somme destinate dal CIPE ai patti territoriali.

2.6 Contenuto Il patto territoriale deve indicare: a) lo specifico e primario obiettivo di sviluppo locale, cui è finalizzato ed il suo raccordo con le linee generali della programmazione regionale; b) il soggetto responsabile; c) gli impegni e gli obblighi di ciascuno dei soggetti sottoscrittori per l'attuazione del patto; d) le attività e gli interventi da realizzare, con l'indicazione dei soggetti attuatori, dei tempi e delle modalità di attuazione; e) il piano finanziario e i piani temporali di spesa relativi a ciascun intervento e attività da realizzare, con indicazione del tipo e dell'entità degli eventuali contributi e finanziamenti pubblici richiesti a valere sulle specifiche risorse destinate dal CIPE ai patti territoriali, nonché su altre risorse statali, regionali, locali e comunitarie.

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Il patto deve contenere un accordo tra i soggetti pubblici coinvolti nell’attuazione del patto definito secondo le modalità di cui al successivo 2.8. Al fine di conseguire gli obiettivi di rafforzamento delle condizioni di sicurezza, ai patti potranno accompagnarsi, senza oneri a carico della finanza di patto, specifici protocolli di intesa stipulati con gli organi istituzionalmente preposti alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

2.7 Protocolli aggiuntivi Il patto territoriale può dare luogo a successivi protocolli aggiuntivi in relazione a ulteriori iniziative di investimento, da assoggettare agli accertamenti dei requisiti di cui al punto 2.10.1.

2.8 Accordo fra i soggetti pubblici Per l’attuazione del patto i soggetti pubblici definiscono un accordo che individua, in linea con quanto previsto dalla lettera c del comma 203 dell’articolo 2 della legge 662/96: a) gli adempimenti di rispettiva competenza, ivi compresi quelli inerenti gli interventi infrastrutturali funzionalmente connessi alla realizzazione e allo sviluppo degli investimenti; b) gli atti da adottare - limitatamente alle aree di cui alla lett. f) del comma 203 del predetto art. 2 - in deroga alle norme ordinarie di amministrazione e contabilità, per la finalità della massima accelerazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi ed in particolare di quelli di spesa, e di evitare, tra l’altro passaggi superflui e provvedimenti adottati in sede diversa da quella direttamente interessata dal patto territoriale; c) i casi in cui, nelle aree di cui al precedente punto b), determinazioni congiunte dei rappresentanti delle amministrazioni territorialmente interessate e di quelle competenti in materia urbanistica comportano gli effetti di variazione degli strumenti urbanistici e di sostituzione delle concessioni edilizie; d) i termini entro i quali devono essere espletati gli adempimenti, gli atti e le determinazioni di cui alle lettere precedenti; e) i rappresentanti dei predetti soggetti pubblici delegati ad esprimere, con carattere di definitività, la volontà degli stessi per tutti gli adempimenti, gli atti e le determinazioni di cui alle lettere precedenti.

2.9 Finanziamenti

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a) Il patto territoriale non può prevedere, a valere sulle specifiche risorse destinate dal CIPE, l'utilizzo di somme superiori a 100 miliardi di lire. b) Al finanziamento del medesimo patto, nei limiti per ciascun intervento, previsti dalla normativa del settore, possono inoltre concorrere, in aggiunta a risorse di privati, anche ulteriori risorse comunitarie, statali, regionali e locali, per le quali sia accertata la disponibilità da parte delle amministrazioni competenti. c) Gli investimenti in infrastrutture devono essere strettamente funzionali alle finalità ed agli obiettivi del patto territoriale, ed il relativo onere com- plessivo a carico delle specifiche risorse destinate dal CIPE ai patti territoriali non deve superare il 30% delle risorse di cui al punto a). d) La quota dei mezzi propri nelle iniziative imprenditoriali non può essere inferiore al 30% del relativo investimento.

2.10 Procedure Le procedure per l'attivazione, la sottoscrizione e le erogazioni si articolano nelle seguenti fasi:

2.10.1 Attivazione Requisiti per l'attivazione sono: a) esistenza della concertazione fra le parti sociali. Tale concertazione può essere promossa dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro che verifica, inoltre, la coerenza della proposta con le finalità di sviluppo locale perseguite. Tale concertazione è certificata attraverso uno specifico protocollo d’intesa; b) disponibilità di progetti di investimento per iniziative imprenditoriali nei diversi settori e complessiva integrazione di tutte le iniziative contenute nel patto, tale da rendere coerenti gli interventi con gli obiettivi individuati, anche con riferimento ai programmi di cooperazione regionale nord-sud. In caso di utilizzo delle specifiche somme assegnate dal CIPE ai patti territoriali, i progetti devono essere positivamente istruiti sulla base delle modalità e dei criteri di cui al decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato 20 ottobre 1995, n. 527, da uno dei soggetti convenzionati con il Ministero del bilancio e della programmazione economica, selezionati mediante gara. Lo stesso soggetto, prescelto dai promotori, provvede, altresì, a valutare la coerenza complessiva di tutte le iniziative comprese nel patto.

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I soggetti di cui ai punti 2.4 e 2.5, possono chiedere agli uffici del Ministero del bilancio e della programmazione economica assistenza nell’approntamento di elementi utili a documentare i requisiti di cui alla lettera b). Il Ministero del bilancio, anche attraverso apposite convenzioni con società di servizi, fornisce a tal fine ogni utile supporto garantendo la concretezza e l’operatività nella fase preparatoria della sottoscrizione del patto. Il Ministero del bilancio e della programmazione economica, espletata la concertazione di cui alla lettera a), accerta la sussistenza dei requisiti di cui alla lettera b) e acquisisce il parere, da rendersi entro trenta giorni dalla richiesta del Ministero, della Regione interessata qualora questa non sia compresa tra i soggetti sottoscrittori del patto. Il Ministero del bilancio e della programmazione economica verifica la validità complessiva del patto e accerta la disponibilità delle risorse occorrenti a valere sulle specifiche somme destinate dal CIPE. Il medesimo Ministero approva, con decreto da emanarsi entro 45 giorni, il patto da stipulare.

2.10.2 Sottoscrizione Il patto territoriale è stipulato entro 60 giorni dall’emanazione del decreto di cui al punto 2.10.1.

2.11 Erogazioni Il soggetto responsabile trasmette alla Cassa depositi e prestiti, a seguito della sottoscrizione del patto territoriale e degli eventuali protocolli ag- giuntivi di cui al precedente punto 2.7, l’elenco degli interventi previsti, con l'indicazione delle risorse pubbliche occorrenti per ciascuno di essi a valere sulle specifiche somme destinate dal CIPE ai patti territoriali, congiuntamente alla documentazione finale relativa alle rispettive istruttorie. Sono a carico delle medesime somme gli oneri relativi alle convenzioni stipulate dal Ministero del bilancio e della programmazione economica. La Cassa depositi e prestiti entro 30 giorni dalla ricezione dispone in favore dei soggetti titolari dei progetti d'investimento l'erogazione degli importi dovuti, ai sensi del comma 207 dell’articolo 2 della legge 662/96, secondo modalità stabilite con decreto del Ministro del tesoro, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente delibera. Con il medesimo decreto sono altresì disciplinati i rapporti finanziari con la Cassa depositi e prestiti.

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3) CONTRATTI D'AREA

3.1 Finalità ed oggetto Il contratto d'area è espressione del principio del partenariato sociale e costituisce lo strumento operativo funzionale alla realizzazione di un am- biente economico favorevole all'attivazione di nuove iniziative imprenditoriali e alla creazione di nuova occupazione nei settori del- l'industria, agroindustria, servizi e turismo, attraverso condizioni di massima flessibilità amministrativa ed in presenza di investimenti qualificati da validità tecnica, economica e finanziaria, nonché di relazioni sindacali e di condizioni di accesso al credito particolarmente favorevoli.

3.2. Aree territoriali In sede di prima applicazione, le aree industriali nelle quali, sussistendo i requisiti di cui al punto 3.7, può essere stipulato il contratto d'area devono essere interessati da gravi crisi occupazionali e ricadere nell'ambito: a) di aree di crisi situate nei territori di cui agli obiettivi 1, 2 e 5b, nonché di quelle individuate con Decreto del Ministro del lavoro in data 14 marzo 1995 in attuazione dell'articolo 1, comma 1, del D.L. 20 maggio 1993, n.148, convertito dalla legge 19 luglio 1993, n.236, oggetto dell'attività del Comitato per il coordinamento delle iniziative per l'occupazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, indicate con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato su proposta del Ministro del bilancio e della programmazione economica, sentito il parere delle Commissioni parlamentari competenti; b) di aree di sviluppo industriale o nuclei di industrializzazione situate nei territori di cui all'obiettivo 1, ovvero di aree industriali realizzate ai sensi dell'articolo 32 della legge n. 219/1981.

3.3 Soggetti promotori L'iniziativa del contratto d'area è assunta d'intesa dalle rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro ed è comunicata alle Regioni interessate.

3.4 Soggetti sottoscrittori Il contratto d’area è sottoscritto da rappresentanti delle amministrazioni statali e regionali interessate, degli enti locali territorialmente competenti, nonché da rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro, dai soggetti

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imprenditoriali titolari dei progetti di investimento proposti e dai soggetti intermediari come definiti alla lettera c) del successivo punto 3.7.1. Il contratto d'area può essere inoltre sottoscritto da altri enti pubblici, anche economici, da società a partecipazione pubblica e da banche o altri opera- tori finanziari.

3.5 Responsabile unico Il responsabile unico del contratto d'area, individuato tra i soggetti pubblici firmatari dell'accordo di cui al punto 3.4, coordina l'attività dei responsabili delle singole attività ed interventi programmati e assume i provvedimenti necessari ad impedire il verificarsi di ritardi nell'esecuzione. Il responsabile unico coincide con il soggetto cui competono i poteri sostitutivi di cui al punto 5) della lettera c) del comma 203 dell'articolo 2 della legge 662/96 nonché le funzioni di arbitrato nei casi di divergenze tra soggetti attuatori delle attività ed interventi. Assume altresì le informazioni necessarie per le funzioni di coordinamento, indirizzo e verifica dell'esecuzione delle attività e degli interventi previsti, segnalando tempestivamente eventuali disfunzioni e impedimenti e formulando le conseguenti proposte correttive. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui al D.P.R. 20 aprile 1994, n. 367, con particolare riferimento agli articoli 8 e 10. Il responsabile unico presenta al Ministero del bilancio e della programmazione economica, ovvero, se costituito, al Comitato dell’intesa di cui al punto 1.3 lettera d), una relazione semestrale sullo stato di attuazione del contratto evidenziando i risultati e le azioni di verifica e monitoraggio svolte. Nella relazione sono indicati i progetti non attivabili o non completabili ed è conseguentemente dichiarata la disponibilità delle risorse non utilizzate, ove derivanti dalla somme destinate dal CIPE. 3.6 Contenuto del contratto d'area Il contratto d'area deve indicare: a) gli obiettivi inerenti la realizzazione delle nuove iniziative imprenditoriali e gli eventuali interventi infrastrutturali funzionalmente connessi alla realizzazione ed allo sviluppo delle iniziative stesse; b) le attività e gli interventi da realizzare, con l'indicazione dei soggetti attuatori, dei tempi e delle modalità di attuazione; c) il responsabile unico dell'attuazione e del coordinamento delle attività e degli interventi;

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d) i costi e le risorse finanziarie occorrenti per i diversi interventi a valere sulle specifiche somme destinate dal CIPE, su altre risorse pubbliche nei limiti previsti dalle normative di settore, nonché di quelle reperite tramite finanziamenti privati. Il contratto d'area deve altresì contenere: • un'intesa tra le parti sociali qualificata dagli obiettivi e dai contenuti indicati nell'Accordo per il lavoro sottoscritto il 24 settembre 1996; • un accordo fra le amministrazioni e gli enti pubblici coinvolti nell'attuazione del contratto, definito secondo le modalità di cui al successivo punto 3.9. Al fine di conseguire gli obiettivi di rafforzamento delle condizioni di sicurezza ai contratti d’area potranno accompagnarsi, senza oneri a carico della finanza di contratto, specifici protocolli di intesa stipulati con gli organi istituzionalmente preposti alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

3.7 Procedure 3.7.1. Attivazione Il contratto d'area può essere attivato in presenza della disponibilità di: a) aree attrezzate per insediamenti produttivi; b) progetti di investimento per una pluralità di nuove iniziative imprenditoriali nei settori di cui al punto 3.1 che accrescano in modo significativo il patrimonio produttivo dell’area e dell'intera Regione. I progetti per la cui realizzazione sia previsto l'utilizzo delle specifiche somme destinate dal CIPE ai contratti d'area, devono essere positivamente istruiti sulla base delle modalità e dei criteri di cui al decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato 20 ottobre 1995, n. 527, da uno dei soggetti convenzionati con il Ministero del bilancio e della programmazione economica selezionati mediante gara. Per gli investimenti che prevedono il ricorso ad altre risorse pubbliche, nazionali e comunitarie, i progetti devono essere stati positivamente istruiti secondo le modalità e i criteri previsti dalle rispettive norme di incentivazione. c) Un soggetto intermediario che abbia i requisiti per attivare sovvenzioni globali da parte dell'U.E. La Presidenza del Consiglio dei Ministri - Comitato di coordinamento delle iniziative per l’occupazione - provvede al coordinamento e al coinvolgimento delle amministrazioni statali interessate alla stipula del contratto d'area, nonché all'assistenza in favore dei soggetti di cui al punto

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3.4 nell'approntamento degli elementi utili a documentare i predetti requisiti e nella fase preparatoria della sottoscrizione del contratto. Il Ministero del bilancio e della programmazione economica accerta la sussistenza dei predetti requisiti e delle risorse occorrenti a valere sulle specifiche somme destinate dal CIPE ai contratti di area. Il Ministero del bilancio approva il contratto mediante la sottoscrizione. 3.7.2 Sottoscrizione Il contratto d'area è stipulato, entro 60 giorni dall’accertamento della sussistenza dei requisiti di cui al punto 3.7.1.

3.8 Protocolli aggiuntivi Il contratto d'area può dare luogo a successivi protocolli aggiuntivi in relazione a ulteriori iniziative d'investimento, da assoggettare agli accertamenti dei requisiti di cui al punto 3.7.1.

3.9 Accordo fra le amministrazioni Per l'attuazione del contratto d'area le amministrazioni e gli enti pubblici definiscono un accordo che individua, in linea con quanto previsto dalla lettera c del comma 203 dell'articolo 2 della legge 662/96: a) gli adempimenti di rispettiva competenza, ivi compresi quelli inerenti gli interventi infrastrutturali funzionalmente connessi alla realizzazione e allo sviluppo degli investimenti; b) gli atti da adottare in deroga alle norme ordinarie di amministrazione e contabilità al fine di accelerare e semplificare i procedimenti amministrativi, in particolare quelli di spesa, nonché di evitare, tra l'altro, passaggi superflui e provvedimenti adottati in sede diversa da quella direttamente interessata dal contratto d'area; c) i casi in cui, nelle zone interessate da un contratto d'area, determinazioni congiunte dei rappresentanti delle amministrazioni territorialmente interessate e di quelle competenti in materia urbanistica comportano gli effetti di variazione degli strumenti urbanistici e di sostituzione delle concessioni edilizie; d) i termini entro i quali devono essere espletati gli adempimenti, gli atti e le determinazioni di cui alle lettere precedenti; e) i rappresentanti delle predette amministrazioni ed enti pubblici delegati ad esprimere, con carattere di definitività, la volontà delle stesse per tutti gli adempimenti, gli atti e le determinazioni di cui alle lettere precedenti.

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Le Amministrazioni statali e regionali sono chiamate ad assicurare, tra l'altro, la coerenza del contratto con gli strumenti di programmazione e con le disponibilità di risorse statali e regionali.

3.10 Erogazioni Il responsabile unico trasmette alla Cassa depositi e prestiti, a seguito della sottoscrizione del contratto d'area e degli eventuali protocolli aggiuntivi, l'elenco degli interventi previsti, con l'indicazione delle risorse pubbliche occorrenti per ciascuno di essi a valere sulle specifiche somme destinate dal CIPE, congiuntamente alla documentazione finale relativa alle rispettive istruttorie. Sono a carico delle medesime somme gli oneri per le convenzioni stipulate dal Ministero del Bilancio e della programmazione economica. La Cassa depositi e prestiti, entro 30 giorni dalla ricezione, dispone in favore dei soggetti titolari dei progetti d'investimento l'erogazione degli importi dovuti ai sensi del comma 207 art. 2 legge 662/96 secondo modalità stabilite con decreto del Ministro del tesoro, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della presente delibera. Con il medesimo decreto sono altresì disciplinati i rapporti finanziari con la Cassa depositi e prestiti.

4) CONTRATTI DI PROGRAMMA

Il punto 2 della deliberazione 25 febbraio 1994, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 92 del 21 aprile 1994, relativa alla disciplina dei contratti di programma è integrato come segue: c) rappresentanze di distretti industriali, per la realizzazione in aree definite di organici piani di investimenti produttivi, operanti anche in più settori, che potranno comprendere attività di ricerca ed attività di servizio a gestione consortile.

5) FINANZIAMENTO

Per il finanziamento dei patti territoriali, dei contratti d'area e dei contratti di programma il CIPE, in sede di riparto delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo delle aree depresse, determina le quote da riservare ai predetti istituti. La Cassa depositi e prestiti invia al CIPE una relazione semestrale sullo stato di utilizzazione delle risorse assegnate.

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6) NORME FINALI

Dal momento dell’attivazione degli strumenti regolati con le presenti disposizioni cessa la validità della delibera 20 novembre 1995 in materia di programmazione negoziata. Alle proposte di patto territoriale pervenute al CIPE entro la data di attivazione della presente deliberazione ed in particolare delle convenzioni di cui al precedente punto 2.10.1, lettera b), si applicano, salva diversa richiesta dei soggetti promotori, le disposizioni di cui alle delibere CIPE del 10 maggio, 20 novembre 1995 e 12 luglio 1996, per le parti ammesse a registrazione dalla Corte dei Conti. Le disposizioni della presente deliberazione si applicano alle Regioni a statuto speciale ed alle Province autonome di Trento e Bolzano, in quanto compatibili con le norme dei rispettivi ordinamenti.

Roma, lì 21 marzo 1997 IL PRESIDENTE DELEGATO Carlo Azeglio Ciampi

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DELIBERA CIPE n. 166/2007

ATTUAZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE (QSN) 2007-2013 PROGRAMMAZIONE DEL FONDO PER LE AREE SOTTOUTILIZZATE

I L C I P E

VISTE le “Linee guida per l’elaborazione del Quadro strategico nazionale (QSN) per la politica di coesione 2007-2013” e la relativa intesa sancita in sede di Conferenza Unificata in data 3 febbraio 2005, nelle quali è stato concordato il percorso di definizione del QSN quale riferimento strategico del processo di programmazione della politica regionale unitaria, comunitaria (finanziata con risorse comunitarie e di cofinanziamento nazionale) e nazionale realizzata in base all’art.119, comma 5, della Costituzione e finanziata attraverso il Fondo per le aree sottoutilizzate;

VISTI gli orientamenti integrati per la crescita e l'occupazione, di cui alla decisione del Consiglio europeo, del 12 luglio 2005, sugli orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione (2005/600/CE) ed alla raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 2005, relativa agli indirizzi di massima per le politiche economiche degli Stati membri e della Comunità (per il periodo 2005-2008) (2005/601/CE) e viste altresì le priorità dell’Agenda sociale e della Strategia di sviluppo sostenibile che, nel complesso, mirano a rilanciare la crescita, la competitività e l’occupazione, a rafforzare la coesione sociale e la sostenibilità ambientale della crescita e che devono trovare sostegno, laddove convergenti, anche nella politica di coesione comunitaria e nazionale;

VISTA la decisione del Consiglio europeo del 6 ottobre 2006 (2006/702/CE) con la quale sono stati adottati gli Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione, che definiscono un contesto indicativo per i paesi beneficiari per l’elaborazione dei quadri strategici nazionali ed i programmi operativi per il periodo 2007-2013;

VISTI il regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, il regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1783/1999 e il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, relativo al Fondo sociale europeo e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1784/1999;

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VISTI in particolare gli articoli 27 e seguenti del citato regolamento (CE) N. 1083/2006 che prevedono l’adozione di un quadro di riferimento strategico nazionale quale strumento per preparare la programmazione dei fondi;

VISTO il regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commissione dell'8 dicembre 2006 e successiva rettifica (GU dell’Unione europea L 45/3 del 15 febbraio 2007), che stabiliscono modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e del regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale;

VISTE le conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles (15 e 16 dicembre 2005), in cui il Consiglio ha raggiunto un accordo sulle prospettive finanziarie per il periodo 2007–2013, nonché l'Accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria;

VISTE la decisione della Commissione del 4 agosto 2006 n. C(2006)3472, che fissa una ripartizione indicativa per Stato membro degli stanziamenti di impegno a titolo dell’obiettivo «Competitività regionale e occupazione» per il periodo 2007-2013, la decisione n. C(2006)3473, che fissa una ripartizione indicativa per Stato membro degli stanziamenti di impegno a titolo dell’obiettivo «Cooperazione territoriale europea» per il periodo 2007-2013, la decisione n. C(2006)3474, che fissa una ripartizione indicativa per Stato membro degli stanziamenti di impegno a titolo dell’obiettivo «Convergenza» per il periodo 2007-2013 e la decisione n. C(2006)3480 che fissa l’elenco delle regioni ammesse a beneficiare del finanziamento dei Fondi strutturali a titolo transitorio e specifico nell’ambito dell’obiettivo «Competitività regionale e occupazione» per il periodo 2007-2013;

VISTA la legge 16 aprile 1987, n. 183, che, agli articoli 2 e 3, specifica le competenze di questo Comitato in tema di coordinamento delle politiche comunitarie, demandando, tra l’altro, al Comitato stesso, nell’ambito degli indirizzi fissati dal Governo, l’elaborazione degli indirizzi generali da adottare per l’azione italiana in sede comunitaria per il coordinamento delle iniziative delle Amministrazioni a essa interessate e l’adozione di direttive generali per il proficuo utilizzo dei flussi finanziari, sia comunitari che nazionali;

VISTI inoltre gli articoli 5 e seguenti della predetta legge n. 183/1987, che istituisce il Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie disciplinandone le relative erogazioni e l’informazione finanziaria;

VISTO l’articolo 2, comma 203, della legge 23 dicembre 1996, n. 662 che definisce gli accordi che regolano gli interventi che coinvolgono una molteplicita' di soggetti pubblici e privati ed implicano decisioni istituzionali e risorse finanziarie a carico delle amministrazioni statali, regionali e delle province autonome nonche' degli enti locali;

VISTE le successive delibere del 21 marzo 1997, n. 29 (G.U. n. 105/1997), concernente la “Disciplina della programmazione negoziata” e 22 marzo 2006, n. 14 (G.U. n. 256/2006) relativa alla “Programmazione delle risorse del fondo per le aree sottoutilizzate mediante le intese istituzionali di programma e gli accordi di programma quadro”, adottate da questo Comitato in attuazione della citata legge n. 662/1996; 2

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VISTO il decreto legislativo 5 dicembre 1997, n. 430, che, nel dare attuazione al disposto dell’art. 7 della legge 3 aprile 1997, n. 94, ridefinisce le competenze di questo Comitato al quale, nell’ambito degli indirizzi fissati dal Governo, viene demandato il compito di definire le linee generali di politica economica per la valorizzazione dei processi di sviluppo delle diverse aree del Paese, con particolare riguardo alle aree depresse, ora aree sottoutilizzate;

VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 20 febbraio 1998, n.38 che affida al Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione (DPS) del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, il compito, tra l’altro, di provvedere alle iniziative in materia di utilizzazione dei Fondi strutturali comunitari secondo le direttive generali di questo Comitato e di curare l’inoltro delle richieste di cofinanziamento agli organismi comunitari;

VISTI gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, n.289 (legge finanziaria 2003), con i quali vengono istituiti, presso il Ministero dell’economia e delle finanze e il Ministero delle attività produttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coincidenti con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla legge n.208/1998 e al Fondo istituito dall’art.19, comma 5, del decreto legislativo n.96/1993) nei quali si concentra e si dà unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale che, in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione, sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra aree del Paese e viene stabilita la possibilità che questo Comitato, presieduto in maniera non delegabile dal Presidente del Consiglio dei Ministri, in relazione allo stato di attuazione degli interventi finanziati o alle esigenze espresse dal mercato in merito alle singole misure, trasferisca risorse dall’uno all’altro Fondo, con i conseguenti effetti di bilancio;

VISTO l’articolo 1, comma 2, del decreto legge 8 maggio 2006, n. 181 convertito nella legge 17 luglio 2006, n.233, che trasferisce al Ministero dello sviluppo economico il predetto DPS e le funzioni di cui all’articolo 24, comma 1, lettera c) del decreto legislativo 30 luglio 1999, n.300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate;

VISTO il Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) 2007-2011, approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 luglio 2006 e recepito dal Parlamento il 26 luglio 2006, che demanda al QSN il compito di indirizzare la spesa in conto capitale diretta ad obiettivi di riequilibrio economico-sociale in particolare nel Mezzogiorno, di ridurre la persistente sottoutilizzazione di risorse nel Mezzogiorno e di contribuire alla ripresa della competitività e della produttività dell’intero Paese;

VISTA la propria delibera n. 77 del 15 luglio 2005 (G.U. n.19 del 24 gennaio 2006) di “Attuazione delle Linee Guida per l’impostazione del Quadro Strategico Nazionale”;

TENUTO CONTO dei documenti strategici elaborati, in base alle richiamate Linee guida e alla citata delibera n. 77/2005, dalle singole Regioni e Province autonome (Documenti strategici regionali), dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione e dalle Regioni del Mezzogiorno (Documento strategico Mezzogiorno, dicembre 2005)

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e da dodici Amministrazioni centrali incaricate, raccolte in un Comitato coordinato dal DPS in partenariato con le rappresentanze istituzionali degli Enti locali e con le parti economiche e sociali (Documento strategico preliminare nazionale, novembre 2005);

VISTA la nota n. D(2006)1027 del 7 agosto 2006 con cui la Commissione europea ha comunicato la ripartizione annuale delle risorse comunitarie assegnate all’Italia, comprensive dell’indicizzazione;

VISTA la propria delibera 22 dicembre 2006, n. 174 (G.U. n. 95 del 24 aprile 2007) di “Approvazione del Quadro strategico nazionale” e relativo allegato, concernente “La politica regionale nazionale del FAS nell’ambito della programmazione unitaria della politica regionale per il 2007-2013”;

VISTA la legge 27 dicembre 2006, n.296 (legge finanziaria per il 2007) e in particolare i seguenti commi dell’art.1:

• 863 e 864, i quali prevedono, fra l’altro, che il Fondo per le aree sottoutilizzate, di cui all’art.61 della legge 27 dicembre 2002, n.289 e successive modificazioni, iscritto nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, è incrementato di 64.379 milioni di euro, di cui 100 milioni per ciascuno degli anni 2007 e 2008, 5000 milioni per l’anno 2009 e 59.179 milioni entro il 2015, per la realizzazione degli interventi di politica regionale nazionale relativi al periodo di programmazione 2007-2013 e che il citato QSN costituisce lo strumento della programmazione unitaria delle risorse aggiuntive, nazionali e comunitarie, e rappresenta, per le priorità individuate, il quadro di riferimento della programmazione delle risorse ordinarie in conto capitale, fatte salve le competenze regionali in materia;

• 1152, che prevede, per interventi di ammodernamento e di potenziamento della viabilità secondaria esistente nelle Regioni Sicilia e Calabria non comprese nelle strade gestite da ANAS S.p.A., l’assegnazione in sede di riparto delle somme stanziate sul predetto Fondo di una quota rispettivamente pari a 350 e 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009;

VISTO il Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) 2008-2011, approvato dal Governo il 28 giugno 2007, che, nel richiamare obiettivi e priorità della programmazione unitaria comunitaria e nazionale contenuta nel QSN 2007-2013, richiede una forte complementarietà fra politica regionale e politica economica e la conseguente collaborazione tra i diversi livelli di responsabilità;

VISTA la propria delibera 28 giugno 2007 n. 36 (G.U. n. 241/2007), relativa ai criteri di cofinanziamento nazionale degli interventi finanziati dal FESR per il periodo 2007- 2013;

VISTA la propria delibera 28 giugno 2007 n. 37 (G.U. n. 229/2007), relativa ai criteri di cofinanziamento nazionale degli interventi finanziati dal FEASR per il periodo 2007- 2013;

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VISTA la propria delibera 23 novembre 2007 n.124, in corso di formalizzazione, relativa ai criteri di cofinanziamento nazionale degli interventi comunitari per il periodo di programmazione 2007-2013 finanziati dal Fondo europeo pesca;

VISTA la propria delibera 28 giugno 2007, n. 50 (G.U. n. 253/2007) che ha destinato alla copertura dei tagli e degli accantonamenti disposti dalla legge finanziaria 2007, l’importo di 1.106 milioni di euro, relativo all’anno 2010, reperito nell’ambito dello stanziamento recato dalla stessa legge finanziaria 2007 a favore del FAS ed aggiuntivo rispetto a quanto previsto in sede di stesura del QSN;

VISTA la propria delibera 3 agosto 2007, n. 82 (G.U. n. 301/2007) relativa all’approvazione delle “Regole di attuazione del meccanismo di incentivazione legato agli obiettivi di servizio del QSN 2007-2013;

VISTA la propria delibera 9 novembre 2007, n. 122, in corso di formalizzazione, con la quale si è provveduto a disporre, in attuazione del citato comma 1152 dell’art. 1 della citata legge n. 296/2006, una prima assegnazione di 500 milioni di euro per interventi di ammodernamento e di potenziamento della viabilità secondaria a favore delle Regioni Calabria e Sicilia nella misura, rispettivamente di 150 e di 350 milioni di euro;

VISTA la decisione della Commissione del 13 luglio 2007 n. C(2007) 3329 def, che, a norma del citato art. 28 del regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, prende atto della strategia nazionale e dei temi prioritari del Quadro strategico nazionale 2007-2013;

CONSIDERATO che il testo del Quadro strategico nazionale, modificato a seguito dell’interlocuzione informale e formale con la Commissione europea e oggetto della relativa presa d’atto della Commissione stessa – al quale è stata data adeguata pubblicità anche attraverso la sua pubblicazione sul sito del Ministero dello sviluppo economico - rispetta i contenuti fondamentali del testo approvato con la propria delibera 22 dicembre 2006, n. 174 (G.U. n. 95/2007);

CONSIDERATO che la strategia di politica regionale unitaria, comunitaria e nazionale, definita nel QSN è finanziata con le risorse aggiuntive, comunitarie e nazionali, provenienti, rispettivamente, dal bilancio dell’Unione europea (Fondi strutturali) e nazionali (Fondo di cofinanziamento nazionale ai fondi strutturali e Fondo per le aree sottoutilizzate) e che il QSN rappresenta altresì, per le priorità individuate, il quadro di riferimento della programmazione delle risorse ordinarie in conto capitale, fatte salve le competenze regionali in materia;

CONSIDERATO inoltre che il Fondo per le aree sottoutilizzate, quale Fondo nazionale pluriennale per lo sviluppo, costituisce lo strumento con cui si concentra e si dà unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale che, in attuazione dell’art.119, comma 5, della Carta Costituzionale, sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra le diverse aree del Paese;

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VISTA la proposta del Ministro dello sviluppo economico di cui alla nota n. 20540 del 17 dicembre 2007, con la quale è stato trasmesso il documento concernente l’attuazione del Quadro strategico nazionale 2007-2013;

ACQUISITO, su tale proposta, il parere favorevole della Conferenza unificata espresso nella seduta del 20 dicembre 2007 e trasmesso con nota n. 6679 del 20 dicembre 2007, comprensivo delle osservazioni regionali riportate in allegato alla nota stessa;

VISTA la successiva nota del Ministero dello sviluppo economico n. 29695 del 20 dicembre 2007, con la quale sono state trasmesse delle modifiche alla citata proposta del 17 dicembre 2007;

TENUTO CONTO dell’esito della discussione e delle esigenze emerse nel corso della presente seduta concernenti, in primo luogo, la necessità di un coinvolgimento annuale di questo Comitato sullo stato di attuazione della presente delibera per il suo intero arco temporale di riferimento, in secondo luogo l’esigenza di una verifica di metà periodo, sempre da parte di questo Comitato, sullo stato complessivo di attuazione della presente programmazione ed, infine, la necessità di assicurare che sia rispettata la riserva minima del 30%, a favore delle infrastrutture e dei servizi di trasporto nel Mezzogiorno, prevista dall’art.1, comma 863, della legge finanziaria 2007, attraverso la verifica da parte dello stesso CIPE, al 30 aprile 2008, in ordine al rispetto di tale quota minima con eventuale ricorso prioritario alla c.d. “riserva di programmazione”;

D E L I B E R A

Il Quadro strategico nazionale (QSN) 2007-2013 e relativo allegato concernente “La politica regionale nazionale del FAS nell’ambito della programmazione unitaria della politica regionale per il 2007-2013” (nel seguito: “Allegato FAS-QSN”) di cui alle premesse, sono acquisiti, così come modificati a seguito dell’interlocuzione informale e formale con la Commissione europea, agli atti della odierna seduta di questo Comitato e costituiscono il riferimento di carattere programmatorio della presente delibera.

La strategia di politica regionale unitaria attuata, esclusivamente o in parte, attraverso risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate rispetta i principi stabiliti dal QSN per l’utilizzo delle risorse comunitarie e di cofinanziamento nazionale. Gli stessi principi sono applicati secondo criteri di appropriatezza, flessibilità e proporzionalità al fine di garantire l’unitarietà e la complementarietà delle due componenti di finanziamento e di garantire la specificità di ogni strategia e le connesse esigenze di differenziazione dei due strumenti.

Nel regime della programmazione unitaria definita dal QSN - tenuto conto del suo carattere innovativo, della strategicità degli obiettivi e della ampia partecipazione partenariale garantita nella definizione della programmazione e sorveglianza

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dell’attuazione - possono rientrare anche quelle risorse già assegnate con precedenti delibere di questo Comitato secondo i criteri e nei limiti di seguito specificati: a) le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate, ripartite con precedenti delibere di questo Comitato e non ancora programmate o comunque riprogrammabili, possono essere utilizzate come parte integrante della programmazione unitaria 2007-2013 a condizione che:

- risultino assegnate ad Amministrazioni responsabili dell’attuazione della strategia del QSN; - siano esplicitamente destinate, attraverso Accordo/i di programma quadro (ove previsto dalle relative delibere di assegnazione delle risorse), all’attuazione della strategia del QSN in conformità con gli indirizzi e i criteri della politica regionale unitaria 2007-2013 e siano pertanto richiamate nei Documenti di programmazione unitaria o di strategia specifica di cui al successivo punto 2.1 ovvero in appositi atti integrativi successivi da definirsi non oltre il 31 dicembre 2009.

Ad esse sono comunque estesi i requisiti di sorveglianza, informazione, monitoraggio e valutazione previsti per la politica regionale unitaria. Tali risorse concorrono inoltre a determinare l’ammontare su cui è calcolata la quota di impegni di spesa complessivi per la programmazione unitaria di cui al successivo punto 7.3 della presente delibera.

b) Le risorse del Fondo aree sottoutilizzate ripartite con precedenti delibere di questo Comitato che risultino già programmate alla data odierna attraverso Accordi di programma quadro o altri strumenti, possono essere considerate parte integrante della programmazione unitaria 2007-2013 se esplicitamente e puntualmente richiamate dai Documenti di programmazione unitaria o di strategia specifica di cui al successivo punto 2.1, ovvero in appositi atti integrativi successivi da definirsi non oltre il 31 dicembre 2009, a condizione che:

- siano destinate a progetti già individuati, le cui finalità siano pienamente assimilabili alla strategia del QSN e che rispettino i criteri di cui al punto 4.1 e relativo Allegato 1 della presente delibera; - non sia stata realizzata spesa prima della data del 1 gennaio 2007.

Nell’attuazione di tali progetti andranno rispettate le regole proprie dei relativi strumenti di programmazione e ad essi sono comunque estesi i requisiti di sorveglianza, informazione, monitoraggio e valutazione previsti per la politica regionale unitaria. Ne sarà assicurata adeguata riconoscibilità nel sistema di monitoraggio di cui al successivo punto 8 della presente delibera.

Nel caso in cui tali progetti siano rendicontati sui programmi comunitari 2007-2013, le risorse afferenti a tali progetti che si rendano così disponibili sono riprogrammate nei medesimi ambiti secondo le regole stabilite dalla presente delibera e devono esser oggetto di impegno di spesa entro i due anni successivi all’inserimento nella programmazione comunitaria e comunque non oltre il 2016. Anche ad essi sono comunque estesi i requisiti di sorveglianza, informazione, monitoraggio e valutazione

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previsti per la politica regionale unitaria. Ne sarà assicurata adeguata riconoscibilità nel sistema di monitoraggio di cui al successivo punto 8 della presente delibera.

Le risorse del FAS assegnate con precedenti delibere di questo Comitato che dispongano scadenze per l’assunzione dei relativi impegni di spesa e che, alle date previste, non risultino oggetto di impegno sono considerate in detrazione dalle assegnazioni già disposte qualora le date di scadenza siano precedenti al 1° gennaio 2007 mentre, se successive, sono considerate in detrazione dalle ulteriori quote da assegnare alle Amministrazioni interessate da parte di questo Comitato, a valere sulla riserva di programmazione di cui ai successivi punti 1.1.1 b), 1.2.1 b) e 7.3 della presente delibera.

Tutte le scadenze per impegni di spesa disposte con la presente delibera che non risultino rispettate alle date indicate saranno ugualmente considerate in detrazione delle quote da assegnare alle Amministrazioni interessate in sede di riparto della predetta riserva di programmazione. Resta fermo quanto disposto al successivo punto 7.2 in ordine alle date conclusive per l’assunzione di impegni di spesa e l’esecuzione di pagamenti.

1. Fondo per le aree sottoutilizzate: ripartizione delle risorse di cui alla legge n. 296/2006

Con riferimento al periodo di programmazione 2007-2013, le risorse aggiuntive del Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all’art. 61 della legge n.289/2002, oggetto della presente ripartizione sono pari a 63.273 milioni di euro. Tale importo costituisce infatti l’ammontare ripartibile recato dalla legge n. 296/2006 (legge finanziaria per il 2007) art.1 comma 863 pari a 64.379 milioni di euro, al netto dell’importo di 1.106 milioni di euro già assegnato da questo Comitato con la delibera n. 50/2007 richiamata in premessa.

La ripartizione di tali risorse per il citato periodo – in linea con la strategia, i criteri e le finalità del QSN e nel rispetto del consolidato criterio di ripartizione tra le macroaree del Centro-Nord e del Mezzogiorno nella misura, rispettivamente, del 15 e dell’85 per cento - è riportata nei punti che seguono e nelle relative tavole.

Il riparto per annualità a favore delle Amministrazioni destinatarie e per strumento attuativo è disposto - nel rispetto delle attribuzioni complessive per annualità disposte dalla legge finanziaria 2007 - negli atti di approvazione della programmazione del FAS di cui ai successivi punti 1.1, 1.2, 2 e 3.

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1.1 Ripartizione a favore del Mezzogiorno del Fondo per le aree sottoutilizzate 2007-2013

1.1.1 Assegnazione totale, quota accantonata per destinazioni particolari e riserva di programmazione

Le risorse aggiuntive del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) per il periodo 2007- 2013, destinate all’attuazione di programmi e interventi per il conseguimento degli obiettivi del QSN nelle Regioni del Mezzogiorno ammontano complessivamente a 53.782 milioni di euro. La programmazione finanziaria complessiva di tali risorse è riportata nella tavola 1. In particolare tale programmazione prevede:

a) La quantificazione delle risorse complessive disponibili per il Mezzogiorno;

b) Le risorse del FAS accantonate sulla base degli orientamenti programmatici di cui al punto 2 dell’allegato FAS-QSN, le cui modalità di utilizzo saranno definite ove necessario con successiva delibera di questo Comitato, sono pari complessivamente a 16.134,615 milioni di euro e sono destinate al finanziamento:

1. del meccanismo incentivante per il raggiungimento degli “obiettivi di servizio” individuati nel QSN e delle relative azioni di sostegno e accompagnamento all’attuazione dello stesso, per un importo di 3.012 milioni di euro. Tali risorse nell’ambito del Progetto “obiettivi di servizio”, sono destinate: i) al finanziamento del meccanismo premiale di cui alla delibera CIPE n. 82/2007, punto 1, per 3.000 milioni di euro; ii) alle attività di sostegno definite dal Gruppo tecnico di accompagnamento o dal suo coordinamento, di cui al punto 2 della citata delibera, per 3,8 milioni di euro; iii) al “Progetto di azioni di assistenza tecnica e azioni di sistema a supporto degli obiettivi di servizio”, di cui al punto 3 di tale delibera, per 7 milioni di euro attribuiti alle linee operative attuate dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (2 milioni di euro), dal Ministero della salute (1 milione di euro), dal Ministero della solidarietà sociale (2 milioni di euro) e dal Dipartimento della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (2 milioni di euro); iv) alle attività relative alla disponibilità di informazione statistica funzionale al monitoraggio e verifica del meccanismo premiale degli obiettivi di servizio, di cui al punto 4 della citata delibera, per 1,2 milioni di euro.

2. di una riserva di premialità per progetti innovativi e di qualità, da individuare nel corso del periodo di programmazione (1.500 milioni di euro);

3. di progetti strategici speciali (3.699,269 milioni di euro): “Progetto Salute, sicurezza e sviluppo nel Mezzogiorno”, “Programma straordinario nazionale per il recupero economico-produttivo di siti industriali inquinati” e “Progetto straordinario per la tutela delle collettività residenti in aree a rischio” con l’inquadramento generale e le assegnazioni di seguito in dettaglio specificati.

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I Progetti strategici speciali sono iniziative di particolare interesse strategico, definite e attuate con modalità differenziate di governance adeguate alla natura dei progetti stessi. Il Progetto strategico speciale prevede un pieno coinvolgimento di tutti i soggetti responsabili a livello territoriale e si realizza mediante la stipula di Accordo/i di programma quadro, sulla base dei contenuti di massima stabiliti da appositi Protocolli d’intesa siglati dai Ministeri e dalle Regioni interessati (le quali partecipano al progetto tenuto conto dei criteri di riparto adottati per i programmi di interesse strategico regionale, ferma restando la necessità di una verifica qualitativa adeguata delle proposte) e previa la definizione di un Documento di Progetto che specifichi i contenuti di dettaglio, le modalità di attuazione e di governance del progetto stesso. Una volta definito, il Documento di Progetto è presentato al CIPE, previa istruttoria tecnica di coerenza con le finalità del QSN da realizzarsi a cura del MISE-DPS, per l’approvazione definitiva. Ai progetti strategici speciali sono estesi i requisiti di sorveglianza, informazione, monitoraggio e valutazione previsti per la politica regionale unitaria; ai progetti strategici speciali si applica quanto previsto al successivo punto 4.2. Eventuali nuovi progetti strategici speciali potranno essere attivati a valere sulle risorse della riserva di programmazione con le stesse modalità previste dalla presente delibera. Ai Progetti strategici speciali individuati sono assegnate le seguenti risorse: • 1.500 milioni di euro al “Progetto Salute, sicurezza e sviluppo Mezzogiorno” quale contributo all’attuazione del “Protocollo di intesa tra il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero della Salute e le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, , Molise, Puglia, Sardegna, Regione Siciliana per un Quadro strategico per la Salute, sicurezza e sviluppo nel Mezzogiorno “ del 17 aprile 2007 e del relativo Memorandum; • 2.149,269 milioni di euro per la realizzazione nel Mezzogiorno del “Programma straordinario nazionale per il recupero economico-produttivo di siti industriali inquinati” cui si aggiunge l'ulteriore ammontare (409,731 milioni di euro) destinato al progetto a valere sulle risorse di interesse strategico nazionale per la Priorità 3 (in coordinamento con la Priorità 7) del QSN (di cui alla successiva Tavola 3); • 50 milioni di euro al “Progetto straordinario per la tutela delle collettività residenti in aree a rischio”.

4. di una riserva di programmazione da attribuire nel corso del periodo di programmazione secondo quanto disposto dal successivo punto 7.3 della presente delibera (7.923,346 milioni di euro). L’attribuzione della riserva di programmazione a favore del complesso delle Amministrazioni regionali non è inferiore per quota destinata a quella disposta con la presente delibera sull’ammontare destinato all’attuazione dei programmi volti al conseguimento degli obiettivi del QSN di cui al successivo punto c). La riserva di programmazione di cui al presente punto include le risorse destinate in via anticipata all’attuazione del comma 1152 dell’art.1 della legge 27 dicembre 2006 n.296, di cui alla delibera di questo Comitato n. 122/2007 richiamata in premessa.

c) le risorse per complessivi 37.647,435 milioni di euro che sono assegnate per l’attuazione di programmi di interesse strategico regionale, nazionale e interregionale volti al conseguimento degli obiettivi del QSN, di cui ai successivi punti1.1.2, 1.1.3, 1.1.4.

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Tavola 1 Programmazione FAS 2007- 2013 - Mezzogiorno (in milioni di euro)

TOTALE

A Totale risorse disponibili Mezzogiorno 53.782,050

Accantoname nto per particolari destinazioni e riserva di B programmazione 16.134,615 B1 Progetto "obiettivi di servizio" 3.012,000

B2 Fondo premiale per progetti innovativi e di qualità 1.500,000 B3 Destinazione a Progetti strategici speciali 3.699,269 B31 Progetto Salute, sicurezza e sviluppo nel Mezzogiorno (1) 1.500,000 Programma straordinario nazionale per il recupero economico- B32 produttivo di siti industriali inquinati (2) 2.149,269 Progetto straordinario per la tutela delle collettività residenti in aree a B33 rischio (3) 50,000 B4 Riserva di programmazione 7.923,346

Risorse Programmi FAS in attuazione Priorità del QSN 2007 - C 2013 37.647,435 C1 Programmi di interesse strategico nazionale 17.817,981 C2 Programmi di interesse strategico regionale 18.069,164 C3 Programmi interregionali 1.760,290

(1) Progetto speciale integrato “Salute, sicurezza e sviluppo nel Mezzogiorno” di attuazione del Protocollo d’intesa sottoscritto in data 17 aprile 2007. Ai fini dell’avvio della fase attuativa del progetto il Ministro della Salute costituisce, con proprio decreto entro 30 giorni dalla data del presente provvedimento, apposita Unità di coordinamento progettuale e tecnico-amministrativo, incaricata di predisporre, entro i 90 giorni successivi alla sua costituzione e in raccordo con le Regioni e le Amministrazioni centrali interessate al progetto, un APQ interregionale in uno con la strumentazione programmatica ed operativa per l’attuazione del citato Memorandum. (2) Il Progetto strategico speciale "Programma straordinario nazionale per il recupero economico-produttivo di siti industriali inquinati" è attribuito alla responsabilità del Ministero dello sviluppo economico d’intesa con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e attuato secondo le modalità di governance di cui al punto 1.1.1. Le iniziative saranno attuate prioritariamente sui siti industriali inquinati inclusi nei siti di interesse nazionale e in quelli di interesse regionale di particolare rilievo. (3) Il Progetto straordinario per la tutela delle collettività residente in aree a rischio è attribuito alla responsabilità della Presidenza del Consiglio – Dipartimento per la protezione civile e attuato secondo le modalità di governance di cui al punto 1.1.1.

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La tavola 2 riporta la ripartizione delle risorse FAS di cui al precedente punto c) ripartite per Priorità del QSN e per programmazione di interesse strategico regionale, nazionale e interregionale.

Il riparto delle risorse di interesse strategico regionale per Priorità ha natura indicativa e globale e costituisce orientamento per la programmazione del FAS da parte delle Regioni del Mezzogiorno complessivamente considerate. Il MISE-DPS, in collaborazione con le Regioni del Mezzogiorno, assicurerà che la programmazione complessiva delle risorse di interesse strategico regionale risulti al massimo coerente con l’attuazione efficace della strategia del QSN. La successiva tavola 3 riporta l'articolazione delle risorse di interesse strategico nazionale in Programmi di riferimento per il conseguimento delle Priorità del QSN. La successiva tavola 5 riporta l'articolazione delle risorse di interesse strategico interregionale in Programmi di riferimento per il conseguimento delle Priorità del QSN.

Le amministrazioni interessate assicurano che, nel complesso, non meno del 30% delle risorse attribuite per interventi nel Mezzogiorno, al netto della riserva di programmazione di cui al punto B4 della tavola 1, sia destinato al finanziamento di infrastrutture e servizi di trasporto di rilievo strategico nelle regioni meridionali ai sensi dell’art. 1, comma 863, della legge n. 296 del 2006.

La verifica del rispetto di tale quota del 30% sarà effettuata da parte di questo Comitato al 30 aprile 2008, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, sulla base dell’istruttoria svolta dal Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione.

Qualora gli esiti della verifica evidenzino il mancato rispetto della soglia minima di cui al predetto art. 1, comma 863, questo Comitato provvederà ad adottare provvedimenti integrativi a favore della detta riserva di legge utilizzando prioritariamente le risorse accantonate a titolo di riserva di programmazione.

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Tavola 2 Riparto delle risorse per Priorità del QSN - FAS 2007- 2013 Mezzogiorno

Risorse di interesse di interesse di interesse Programmi FAS in strategico Priorità del QSN strategico strategico attuazione Priorità interregional nazionale (2) regionale (3) del QSN 2007-2013 e (4) -Totale (1) milioni di milioni di milioni di milioni di euro euro euro euro

17.817,981 18.069,164 1.760,290 37.647,435 Quota Quota Quota

milioni di euro percentuale percentuale percentuale 100 100 100 Miglioramento e valorizzazione delle 1 risorse umane 2.111,609 1,5 - di cui: istruzione 1.874,231 9,0 di cui: altro 237,378 1,3 Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e 2 dell'innovazione per la competitività 5.247,900 22,1 7,3 - Energia e ambiente:uso sostenibile ed efficiente delle risorse per lo 3 sviluppo 6.031,610 7,9 21,1 - di cui: energie rinnovabili e risparmio energetico (interregionale) 813,999 46,2 Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l'attrattività 4 territoriale 3.352,134 8,3 10,3 - Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l'attrattività per lo 5 sviluppo 2.700,561 5,0 4,8 di cui: attrattori culturali, naturali e turismo (interregionale) 946,291 53,8 6 Reti e collegamenti per la mobilità 8.055,172 22,6 22,3 Competitività dei sistemi produttivi 7 e occupazione 5.997,600 20,2 13,3 Competitività e attrattività delle città 8 e dei sistemi urbani 3.372,009 - 18,7 Apertura internazionale e attrazione 9 di investimenti, consumi e risorse 449,820 2,5 - Governance, capacità istituzionali e 10 mercati concorrenziali e efficaci 329,020 1,1 0,7

(1) Il totale delle risorse considerate corrisponde alla voce C della Tabella 1. (2) Il totale delle risorse considerate corrisponde alla voce C1 della Tavola 1. L'articolazione delle risorse sulla base delle indicazioni per Priorità in Programmi di riferimento è presentata nella Tavola 3. (3) Il totale delle risorse considerate corrisponde alla voce C2 della tavola 1. Il riparto delle risorse per Priorità ha natura indicativa e globale e costituisce orientamento per la programmazione del FAS da parte delle Regioni del Mezzogiorno complessivamente considerate. (4) Il totale delle risorse considerate corrisponde alla voce C3 della Tavola 1. L'articolazione delle risorse sulla base delle indicazioni per Priorità in Programmi di riferimento è presentata nella Tavola 5.

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1.1.2 Destinazione delle risorse per la realizzazione di programmi di interesse strategico nazionale nelle regioni del Mezzogiorno

La politica regionale unitaria si attua, per alcune Priorità del QSN, attraverso Programmi di interesse strategico nazionale per il Mezzogiorno a responsabilità di una o più Amministrazioni centrali, cui sono destinate risorse del FAS per 17.817,981 milioni di euro per il periodo 2007-2013.

La tavola 3 riporta l’articolazione di tale assegnazione in “programmi di riferimento”, le risorse FAS destinate ad ognuno di tali programmi, l’indicazione delle Priorità cui ogni programma dà attuazione, le Amministrazioni centrali interessate alla loro attuazione. Il coordinamento del programma è affidato ad un'amministrazione di riferimento, rimanendo ferme la responsabilità delle singole amministrazioni partecipanti al programma per la parte di linee di intervento a queste attribuite e, per la definizione e l’attuazione dei programmi, l’adozione delle modalità di governance già individuate nel QSN per i programmi nazionali cofinanziati da risorse comunitarie (PON), così come specificato al successivo punto 3 della presente delibera.

I Programmi negli ambiti tematici (a) “Istruzione”, b) “Ricerca e Competitività”, c) “Sicurezza”, d) “Reti e servizi per la mobilità”, e) “Governance” di cui alla tavola 3 sono finanziati, in un quadro strategico congiunto, da risorse dei fondi strutturali comunitari, risorse di cofinanziamento nazionale e risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS). Per tali Programmi le risorse del FAS sono destinate sia al rafforzamento (per le Regioni “Convergenza”) e all’estensione (per le Regioni in regime di “sostegno transitorio” e per le Regioni “Competitività” Mezzogiorno) dell’azione del rispettivo PON, sia al conseguimento di altri obiettivi delle Priorità cui il Programma è indirizzato. Negli altri ambiti tematici di cui alla tavola 3 i programmi di interesse strategico nazionale nelle Regioni del Mezzogiorno sono interamente finanziati a valere su risorse del FAS.

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Tavola 3 Programmi di interesse s trategico nazionale - FAS Mezzogiorno Totale risorse per programmi di interesse strategico 17.817,981 (in milioni di euro) nazionale

Programma di riferimento: milioni di Priorità QSN PON-FS Amministrazioni centrali interessate (**) ambito tematico euro corrispondenti Istruzione 1.593,112 Priorità 1 (*) Ministero della pubblica istruzione (**) Ministero del lavoro e della previdenza sociale (**) PCM - Dipartimento per i diritti e le pari opportunità Risorse Umane 237,378 Priorità 1 Ministero dell'università e ricerca PCM - Dipartimento della funzione pubblica Ministero ambiente e tutela del territorio e del mare (*) Ministero dello sviluppo economico Priorità 2 Ministero dell'università e ricerca (**) Priorità 7 PCM - Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie Ricerca e Competitività 6.634,395 Priorità 9 Ministero ambiente e tutela del territorio e del mare Ministero politiche agricole, alimentari e forestali Ministero del commercio internazionale Ministero delle comunicazioni Ministero dei beni e delle attività culturali Società informazione nella PA 400,000 Priorità 2 PCM - Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie (**) Ministero ambiente e tutela del territorio e del mare (**) Ambiente 1.000,000 Priorità 3 Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali contributo a "Programma Priorità 3 in straordinario nazionale per il Ministero dello sviluppo economico 409,731 integrazione recupero economico-produttivo di Ministero ambiente e tutela del territorio e del mare con Priorità 7 siti industriali inquinati" (1) Sicurezza 484,406 Priorità 4 (*) Ministero dell'interno (**) Ministero ambiente e tutela del territorio e del mare Ministero per la solidarietà sociale (**) Ministero della salute PCM - Dipartimento per le politiche per la famiglia Inclusione 1.000,000 Priorità 4 Ministero del lavoro e della previdenza sociale PCM - Dipartimento per i diritti e le pari opportunità PCM - Dipartimento politiche giovanili e attività sportive

Risorse naturali, culturali per lo Ministero dei beni e delle attività culturali (**) 884,051 Priorità 5 sviluppo (2) Ministero dell'ambiente e tutela del territorio e del mare PCM - Dipartimento del turismo (*) Ministero delle infrastrutture (**) Reti e servizi per la mobilità 4.027,586 Priorità 6 Ministero dei trasporti Ministero dell'ambiente e tutela del territorio e del mare Competitività sistemi agricoli e 725,000 Priorità 7 Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (**) rurali Ministero dello sviluppo economico Ministero del commercio internazionale (**) Internazionalizzazione 224,910 Priorità 9 Ministero degli affari esteri Governance Ministero dello sviluppo economico - Dipartimento per le (**) 197,412 Priorità 10 politiche di sviluppo e coesione (*) PCM - Dipartimento della funzione pubblica Ministero del lavoro e della previdenza sociale

(1) Le risorse per l'attuazione del suddetto progetto speciale nel Mezzogiorno derivano dal conferimento al progetto anche di una quota delle risorse FAS di interesse strategico nazionale relative alla Priorità 3, da intendersi in aggiunta all’assegnazione a favore di tale progetto disposta nell’ambito delle assegnazioni ai Progetti strategici speciali per il Mezzogiorno (vedi precedente Tavola 1). (2) Il 30% del programma è destinato a contribuire agli obiettivi della Priorità 5 in tema di "Biodiversità". (*) Programma FAS a complemento e integrazione del corrispondente programma FESR o FSE per le Regioni “Convergenza” (**) Amministrazione di riferimento 15

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1.1.3 Destinazione delle risorse per la realizzazione di programmi di interesse strategico regionale nelle Regioni del Mezzogiorno La politica regionale unitaria si attua, per le Priorità del QSN, attraverso Programmi di interventi di interesse strategico regionale a responsabilità delle amministrazioni regionali del Mezzogiorno, cui sono destinate risorse del FAS per 18.069,2 milioni di euro per il periodo 2007-2013.

La tavola 4 riporta il riparto delle risorse destinate a programmi di interesse strategico regionale tra le otto regioni del Mezzogiorno sulla base della chiave di riparto contenuta nell’allegato al QSN 2007-2013 approvato con la delibera CIPE n.174/2006.

Tavola 4 Riparto delle risorse attribuite alle Regioni - FAS Mezzogiorno

in milioni di euro chiave di riparto

Totale risorse per programmi di interesse 18.069,164 100 strategico regionale ABRUZZO 854,657 4,73 MOLISE 476,589 2,64 CAMPANIA 4.105,504 22,72 PUGLIA 3.271, 700 18,11 BASILICATA 900,264 4,98 CALABRIA 1.868,431 10,34 SICILIA 4.313,481 23,87 SARDEGNA 2.278,538 12,61

1.1.4 Destinazione delle risorse per i Programmi interregionali per il Mezzogiorno che integrano i Programmi Operativi interregionali per l’area delle Regioni Convergenza La politica regionale unitaria si attua, per alcune Priorità del QSN, attraverso Programmi Interregionali per il Mezzogiorno. Su tali Programmi, che il QSN prevede siano riferiti al tema delle energie rinnovabili e risparmio energetico ed a quello degli attrattori culturali, naturali e turismo, confluiscono, in un quadro strategico congiunto, risorse dei fondi strutturali comunitari, risorse del cofinanziamento nazionale e risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS).

Tali Programmi prevedono una quota di risorse FAS associata ai Programmi Operativi Interregionali previsti per le Regioni dell’obiettivo Convergenza e diretta ad assicurare un’azione congiunta e integrata per le relative aree tematiche prioritarie in favore dell’insieme delle Regioni del Mezzogiorno.

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La quota di risorse FAS programmabile per i programmi interregionali nazionali relativi a tali aree tematiche è quella riportata, con riferimento all’intero periodo 2007-2013, nella tavola 5, per un importo complessivo pari a 1.760,3 milioni di euro.

Tali risorse sono destinate sia al rafforzamento (per le Regioni “Convergenza”) e all’estensione (per le Regioni in regime di “sostegno transitorio” e per le Regioni “Competitività” Mezzogiorno) dell’azione dei Programmi Operativi Interregionali, sia al conseguimento di altri obiettivi delle Priorità cui il Programma è indirizzato anche qualora non siano oggetto dei Programmi Operativi Interregionali cofinanziati da risorse comunitarie.

Tavola 5 Riparto delle risorse attribuite a Programmi interregionali - FAS Mezzogiorno

in milioni di POI FS Amministrazioni interessate euro

Totale risorse per programmi interregionali 1.760,290 Regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Energie rinnovabili e risparmio energetico 813,999 (*) Basilicata, Puglia (**), Calabria, Sicilia, Sardegna Ministero dello Sviluppo economico -

Direzione Energia Ministero dell'ambiente e tutela del

territorio e del mare Ministero delle politiche agricole,

alimentari e forestali Regioni: Abruzzo, Molise, Campania (**), Attrattori culturali, naturali e turismo 946,291 (*) Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna Ministero dei beni e delle attività culturali Ministero dell'ambiente e tutela del

territorio e del mare PCM- Dipartimento del turismo (*) Programma FAS a complemento e integrazione del corris pondente programma FESR per le R egioni “Convergenza” (**) Amministrazione di riferimento

1.2 Assegnazione e destinazione del Fondo per le aree sottoutilizzate 2007- 2013 per le Regioni del Centro Nord 1.2.1 Assegnazione totale quota accantonata per destinazioni particolari e riserva di programmazione Le risorse aggiuntive del Fondo per le aree sottoutilizzate recate dalla legge n.296/2006 (legge finanziaria per il 2007), art.1 comma 863, destinate all’attuazione di programmi e interventi per il conseguimento degli obiettivi del QSN nelle Regioni del Centro-Nord ammontano, complessivamente a 9.490,9 milioni di euro per il periodo

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2007-2013. La programmazione finanziaria complessiva di tali risorse è riportata nella tavola 6. In particolare tale programmazione prevede:

a) l’identificazione delle risorse complessive disponibili per il Centro-Nord;

b) l’accantonamento di una quota di risorse pari a 1.728,190 milioni di euro, le cui modalità di utilizzo saranno, ove necessario, compiutamente definite con atti successivi alla presente delibera, destinata al finanziamento:

1. di progetti strategici speciali per un importo pari a 630 milioni di euro: “Programma straordinario nazionale di bonifica dei siti industriali inquinati”; “Progetto Valle del Fiume Po” con l’inquadramento generale e le assegnazioni di seguito in dettaglio specificati.

I Progetti strategici speciali sono iniziative di particolare interesse strategico, definite e attuate con modalità differenziate di governance adeguate alla natura dei progetti stessi. Il Progetto strategico speciale prevede un pieno coinvolgimento di tutti i soggetti responsabili a livello territoriale e si realizza mediante la stipula di Accordo/i di programma quadro, sulla base dei contenuti di massima stabiliti da appositi Protocolli d’intesa siglati dai Ministeri e dalle Regioni interessati e previa la definizione di un Documento di Progetto che specifichi i contenuti di dettaglio, le modalità di attuazione e di governance del progetto stesso. Una volta definito, il Documento di Progetto è presentato al CIPE, previa istruttoria tecnica di coerenza con le finalità del QSN da realizzarsi a cura del MISE-DPS, per l’approvazione definitiva. Ai progetti strategici speciali sono estesi i requisiti di sorveglianza, informazione, monitoraggio e valutazione previsti per la politica regionale unitaria; ai progetti speciali si applica quanto previsto al successivo punto 4.2. Eventuali nuovi progetti strategici speciali potranno essere attivati a valere sulle risorse della riserva di programmazione con le stesse modalità previste dalla presente delibera. Ai progetti strategici speciali individuati sono assegnate le seguenti risorse: • 450 milioni di euro per la realizzazione nel Centro-Nord del “Programma straordinario nazionale per il recupero economico- produttivo di siti industriali inquinati”; • 180 milioni di euro al “Progetto Valle del Fiume Po”.

2. della riserva di programmazione da attribuire nel corso del periodo di programmazione, secondo quanto disposto dal successivo punto 7.3 della presente delibera, per un importo pari a 1.098,2 milioni di euro. L’attribuzione della riserva di programmazione a favore del complesso delle Amministrazioni regionali non è inferiore per quota destinata a quella disposta con la presente delibera sull’ammontare destinato all’attuazione dei programmi volti al conseguimento degli obiettivi del QSN di cui al successivo punto c).

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c) le risorse del FAS assegnate per l’attuazione di programmi di interesse strategico nazionale e regionale volti al conseguimento degli obiettivi del QSN, di cui ai successivi punti 1.2.2 e 1.2.3, e in particolare: 1. l’assegnazione di risorse per l’attuazione di programmi di interventi di interesse strategico nazionale per un ammontare complessivo pari a 2.218,8 milioni di euro per il periodo 2007-2013; 2. l’assegnazione delle risorse per l’attuazione di programmi di interventi di interesse strategico regionale per un ammontare complessivo pari a 5.543,981 milioni di euro.

Tavola 6 Programmazione FAS 2007 - 2013 - Centro -Nord (in milioni di euro) A Totale risorse disponibili Centro-Nord 9.490,950

Accantonamento per destinazioni particolari e riserva di B 1.728,190 programmazione B1 Progetti strategici speciali 630,000 Programma straordinario nazionale per il recupero economico- B11 450,000 produttivo di siti industriali inquinati B12 Progetto Valle del Fiume PO (1) 180,000 B2 Riserva di programmazione 1.098,190

Risorse Programmi FAS in attuazione Priorità del QSN 2007 - C 7.762,760 2013 C1 Programmi di interesse strategico nazionale 2.218,779 C2 Programmi di interesse strategico regionale 5.543,981 (1) Il Progetto Valle del Fiume Po è attribuito alla responsabilità attuativa dell’Autorità di bacino del Fiume Po con il coordinamento del Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino e del MISE-DPS.

1.2.2 Destinazione delle risorse per la realizzazione di programmi di interesse strategico nazionale nelle Regioni del Centro Nord La politica regionale unitaria si attua, per alcune Priorità del Quadro, attraverso Programmi di interesse strategico nazionale per le regioni del Centro Nord unitariamente definiti negli ambiti “Risorse Umane, Istruzione e Inclusione sociale”, “Ricerca, Competitività”, “Società dell’informazione nella PA”, “Qualità dell’ambiente, biodiversità e risorse culturali” “ Sicurezza”, “Infrastrutture”, ”Competitività dei sistemi agricoli e rurali” e “Governance” a responsabilità di una o più Amministrazioni centrali, cui sono destinate risorse del FAS per 2.218,8 milioni di euro per il periodo 2007-2013. Al fine di favorire l’utilizzo integrato ed unitario delle risorse assegnate ai programmi di interesse strategico nazionale con i programmi regionali, le Regioni del Centro Nord formulano entro tre mesi dall’adozione della presente delibera proposte tra loro condivise per l’individuazione dei progetti cardine, di cui al successivo punto 2.5. La tavola 7 riporta l’articolazione di tale assegnazione in “programmi di riferimento”, le risorse FAS destinate ad ognuno di tali programmi, l’indicazione delle Priorità cui ogni programma dà attuazione, le Amministrazioni centrali interessate alla loro attuazione.

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Tavola 7 Programmi di interesse strategico nazionale - FAS Centro-Nord

Totale risorse per programmi di 2.218,779 (in milioni di euro) interesse strategico nazionale

Programma di riferimento: ambito milioni di Priorità QSN Amministrazioni centrali interessate (**) tematico euro corrispondenti

Ministero della pubblica istruzione Ministero del lavoro e de lla previdenza

sociale Risorse Umane, Istruzione e 201,000 Priorità 1 (**) Inclusione sociale Ministero per la solidarietà sociale PCM - Dipartimento per i diritti e le pari Priorità 4 opportunità PCM - Dipartimento per le politiche giovanili

e le attività sportive Ministero dell’ambiente e tutela del territorio

e del mare Ministero dello sviluppo economico Ministero dell'università e ricerca (**) PCM - Dipartimento per l'innovazione e le Priorità 2 tecnologie Ministero dell'ambiente e tutela del territorio Ricerca e Competitività 576,779 Priorità 7 e del mare Ministero delle politiche agricole, alimentari Priorità 9 e forestali Ministero per il commercio estero Ministero per gli affari esteri Ministero delle comunicazioni Ministero dei beni e delle attività culturali PCM - Dipartimento per l'innovazione e le Società dell'informazione nella PA 85,000 Priorità 2 tecnologie (**) Ministero dell'ambiente e tutela del territorio Qualità dell'ambiente, biodiversità e 140,000 Priorità 3 e del mare (**) risorse culturali Priorità 5 Ministero dei beni e delle attività culturali Sicurezza 200,000 Priorità 4 Ministero dell'interno (**) Ministero delle infrastrutture (**) Infrastrutture 820,000 Priorità 6 Ministero dei trasporti Ministero dell'ambiente e tutela del territorio

e del mare Ministero delle politiche agricole, alimentari Competitività sistemi agricoli e rurali 150,000 Priorità 7 e forestali (**) Ministero dello sviluppo economico Ministero dello sviluppo economico – Dip.to Governance 46,000 Priorità 10 per le politiche di sviluppo e coesione (**) PCM -Dipartimento della funzione pubblica (**) Amministrazione di riferimento

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Nel caso di responsabilità affidata a più amministrazioni centrali il coordinamento del programma è affidato ad un'amministrazione di riferimento, rimanendo ferme la responsabilità delle singole amministrazioni partecipanti al programma per la parte di linee di intervento ed azioni a queste attribuite e, per la definizione e l’attuazione dei programmi, l’adozione delle modalità di governance già individuate nel QSN per i programmi nazionali cofinanziati (PON), così come specificato ai successivi punti 3.1.1 e 3.2 della presente delibera.

1.2.3 Destinazione delle risorse per la realizzazione di programmi di interesse strategico regionale nelle Regioni del Centro Nord

La politica regionale unitaria si attua, per le Priorità del QSN, attraverso Programmi di interventi di interesse strategico regionale a responsabilità delle amministrazioni regionali del Centro-Nord, cui sono destinate risorse del FAS per 5.543,981 milioni di euro per il periodo 2007-2013 (di cui al precedente punto 1.2.1, lettera c) - punto 2 della presente delibera).

La tavola 8 indica il riparto di tale importo tra le 11 Regioni e le 2 Province autonome del Centro Nord sulla base di quanto stabilito nella nota 7 dicembre 2006 (prot. N.4408/A2UE-FS) del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome concernente l’ipotesi di riparto delle risorse della politica regionale unitaria per la programmazione 2007-2013 per le Regioni dell’obiettivo «Competitività regionale e occupazione» e assunta quale riferimento per la relativa chiave di riparto contenuta nell’allegato al QSN 2007-2013 approvato dal CIPE nella seduta del 22 dicembre 2006 (delibera CIPE n.174 del 22 dicembre 2006).

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Tavola 8 Riparto delle risorse attribuite alle Regioni - FAS Centro-Nord

in milioni di euro chiave di riparto

5.543,981 Totale risorse per programmi di interesse strategico regionale 100

PIEMONTE 889,25 4 16,04 VALLE D'AOSTA 41,580 0,75 LOMBARDIA 846,566 15,27 BOLZANO 85,932 1,55 TRENTO 57,657 1,04 VENETO 608,729 10,98 FRIULI VG 190,159 3,43 LIGURIA 342,064 6,17 EMILIA ROMAGNA 286,069 5,16 TOSCANA 757,308 13,66 UMBRIA 253,360 4,57 MARCHE 240,609 4,34 LAZIO 944,694 17,04

1.3 Quadro finanziario complessivo della programmazione unitaria La Tavola 9 riporta il quadro finanziario complessivo della politica regionale unitaria, comunitaria e nazionale, così come definita nel QSN 2007-2013 al netto delle eventuali ulteriori risorse del FAS assegnate da precedenti delibere del CIPE che le amministrazioni interessate potranno destinare alla realizzazione della strategia della programmazione unitaria della politica regionale 2007-2013 secondo quanto disposto dalla presente delibera.

Le amministrazioni destinatarie delle risorse ripartite dalla presente delibera possono assumere impegni pluriennali di spesa per l’intero importo delle singole assegnazioni disposte a loro favore a partire: per i Programmi di interesse strategico nazionale e interregionale, dalla data di approvazione dei Programmi stessi da parte del CIPE di cui al successivo punto 3.1 della presente delibera; per i Programmi di interesse strategico regionale dalla data del provvedimento del MISE-DPS di autorizzazione all’utilizzo delle risorse in esito alle verifiche di cui al successivo punto 3.1 della presente delibera.

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Tavola 9 Sintesi del quadro finanzia rio globale per la programmazione unitaria 2007 -2013

(in milioni di euro) Programmazione 2007-2013 FAS (1) FS(2) co-fin.FS (2) Totale Totale risorse disponibili Mezzogiorno 53.782,050 22.992,548 24.311,049 101.085,647

Accantonamento e riserva programmazione 16.134,615 16.134,615

Amministrazioni centrali 17.817,981 6.396,148 6.398,100 30.612,229

Regioni 18.069,164 15.276,931 16.593,480 49.939,575

Programmi interregionali 1.760,290 1.319,469 1.319,469 4.399,228 Totale risorse disponibili Centro-Nord 9.490,950 4.972,767 7.622,592 22.086,309

Accantonamento e riserva programmazione 1.728,190 1.728,190 Amministrazioni centrali (3) 2.218,779 24,856 37,544 2.281,179

Regioni 5.543,981 4.947,911 7.585,048 18.076,940

(1) L'Importo in Legge finanziaria 2007 è pari 64,379 miliardi di euro, di cui c irca 1,106 è stato già destinato dal CIPE a copertura dei tagli su precedenti assegnazioni in articolato alla medesima LF. L'importo al netto di tale destinazione è pari a 63,273 miliardi d i euro. La chiave di riparto tra macroaree è 85% Mezzogiorno, 15% Centro-Nord.

(2) Non comprende le risorse dell'Obiettivo Cooperazione territoriale.

(3) L'importo delle colonne relative ai Fondi strutturali e co-finanziamento Fondi Strutturali è riferito alla quota dell'unico PON dell'obiettivo Competitività regionale e occupazione attuato da Amministrazioni centrali nelle Regioni Centro-Nord. Tale importo è pari ai 13/15 dell'ammontare del PON. I restanti 2/15 (relativi alle Regioni Abruzzo e Molise) sono attribuiti ai programmi attuati dalle Amministrazioni centrali dell'area Mezzogiorno.

2. Principi generali della programmazione strategica unitaria e criteri per la programmazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate

2.1 Documenti unitari di programmazione e principi di governance e sorveglianza della programmazione unitaria

2.1.1 Documenti unitari di programmazione strategica e di strategia specifica Le Amministrazioni regionali e centrali che partecipano all’attuazione del QSN definiscono la loro strategia territoriale di politica regionale unitaria nei rispettivi Documenti Unitari di Programmazione (DUP) per le Amministrazioni regionali o settoriale nei rispettivi Documenti Unitari Strategia Specifica (DUSS) per le

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Amministrazioni centrali. In tali documenti le Amministrazioni, con riferimento alle rispettive competenze istituzionali, definiscono ed esplicitano le modalità di conseguimento degli obiettivi generali di tale politica e delle Priorità del QSN, inclusa la “Strategia di sviluppo locale integrata” (di cui anche all’Allegato 2) per le Amministrazioni regionali, nel rispetto del principio di aggiuntività in rapporto alle politiche ordinarie. Il DUP/DUSS, completo dei contenuti e delle informazioni previsti nel QSN, è definito e approvato secondo modalità formali proprie di ogni Amministrazione e nel rispetto degli ordinamenti (nazionali e regionali) vigenti, entro cinque mesi dalla data di approvazione della presente delibera. Il DUP/DUSS è quindi trasmesso al MISE-DPS che ne prende atto e lo porta a conoscenza delle altre amministrazioni quale condizione necessaria per la condivisione istituzionale della strategia e per l’attivazione della cooperazione istituzionale nella fase di attuazione. In coerenza con le indicazioni del QSN, nelle Regioni in cui gli atti di programmazione regionale e settoriale adottati secondo la normativa vigente già forniscono le indicazioni richieste per il DUP dal QSN, questi possono costituire, previa eventuale integrazione, il documento idoneo a declinare la strategia di politica regionale di coesione unitaria 2007-2013. In tal caso le Regioni trasmettono al MISE-DPS, secondo uno schema concordato con il MISE-DPS stesso entro due mesi dall’approvazione della presente delibera, un documento di sintesi, ricognitivo e riassuntivo delle principali scelte operate in relazione alla programmazione unitaria 2007-2013, così come ricavabili da tali atti. I DUP delle Regioni del Mezzogiorno e i DUSS delle Amministrazioni centrali coinvolte (e i relativi documenti di programmazione del FAS di cui al successivo punto 2.3) contengono una parte dedicata al contributo della strategia al raggiungimento degli “obiettivi di servizio” previsti dal QSN (par. III.4 Servizi essenziali e obiettivi misurabili) e considerati dalla delibera di questo Comitato n. 82/2007 in relazione alle “Regole di attuazione del meccanismo di incentivazione legato agli obiettivi di servizio del QSN 2007-2013”. Il DUP (o documenti equivalenti) /DUSS può essere aggiornato, secondo le stesse procedure o comunque secondo procedure stabilite in sede di prima approvazione. Nelle more dell’approvazione dei DUP/DUSS i programmi attuativi della strategia del QSN si basano sugli indirizzi, i criteri e le regole della politica regionale unitaria così come definiti nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 e nella presente delibera. In tal caso la definizione dei DUP/DUSS terrà conto delle scelte programmatiche effettuate prima della loro approvazione contribuendo così a rendere espliciti e trasparenti, nel quadro di un contesto unitario di programmazione delle risorse della politica regionale, i contenuti delle scelte effettuate od in corso di definizione. L'approvazione, l’adozione e la diffusione del DUP/DUSS risultano comunque presupposti necessari per il trasferimento delle risorse FAS a seguito delle procedure di approvazione dei documenti di programmazione del FAS da parte del MISE-DPS di cui al successivo punto 3.1.

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2.1.2 Principi di governance della programmazione unitaria In ogni Amministrazione, ai fini di massimizzare la coerenza e l’efficacia del concorso al conseguimento degli obiettivi del QSN dei diversi Programmi della programmazione regionale unitaria, sono istituite, secondo modalità specifiche individuate da ciascuna Amministrazione, sedi per il coordinamento della politica regionale unitaria affidate alla responsabilità di una struttura di riferimento per il coordinamento della stessa e che prevedano la partecipazione dei responsabili dei singoli Programmi (per le Regioni) o linee di azione (per le Amministrazioni centrali) nonché sessioni annuali di sorveglianza della politica regionale unitaria con la partecipazione di una rappresentanza dei Comitati e degli organismi di sorveglianza dei singoli programmi interessati.

La struttura di riferimento per il coordinamento è individuata dalle Amministrazioni sulla base della propria organizzazione e può o meno essere coincidente con una struttura responsabile anche dell’attuazione della programmazione. A tale struttura sono assicurate condizioni di operatività adeguate a svolgere le proprie funzioni di coordinamento, incluso l’utilizzo di parte delle risorse di assistenza tecnica di cui al successivo punto 4.5. La struttura di coordinamento assicura la propria partecipazione alle sedi di sorveglianza dei programmi, anche se distinte.

In coerenza con quanto previsto dal QSN (cap. VI), per garantire l’efficacia e l’efficienza degli interventi finanziati, inclusi quelli del FAS e i progetti cardine (di cui al successivo punto 2.5), le Amministrazioni responsabili, nazionali e regionali, assicurano l’effettiva partecipazione delle autonomie locali alla definizione e attuazione dei programmi sulla base di procedure codificate e appropriate misure organizzative.

A livello nazionale, il sistema di sorveglianza riguarderà l’insieme della politica regionale unitaria, nazionale e comunitaria, e sarà attuato attraverso il “Comitato nazionale per il coordinamento e la sorveglianza della politica regionale unitaria” (di cui al par. VI.2.1 del QSN), quale riferimento unificato e di coordinamento dell’accompagnamento e della sorveglianza di tutti i Programmi Operativi cofinanziati con risorse dei fondi strutturali comunitari (ferme restando le competenze dell’Autorità di Gestione e del Comitato di Sorveglianza previste nel Regolamento (CE) n. 1083/2006) e dei Programmi FAS Nazionali, Interregionali e Regionali che partecipano all’attuazione della strategia di politica regionale unitaria.

Per assicurare anche una sede politica allo svolgimento del confronto partenariale, a livello territoriale, ciascuna Regione e, a livello nazionale, il complesso delle Amministrazioni responsabili di programma (centrali e regionali), prevedono, a livello politico, una Sessione sulla politica di coesione ove confrontarsi, almeno una volta l’anno, sull’impostazione e avanzamento strategico della politica regionale unitaria, sui risultati conseguiti sul territorio, sull’avanzamento finanziario dei programmi e sull’integrazione delle fonti finanziarie. Gli esiti di tale confronto sono resi pubblici attraverso i canali istituzionali di comunicazione propri delle Amministrazioni responsabili. La prima Sessione annuale nazionale sulla politica di coesione viene convocata entro maggio 2008. Le successive Sessioni vengono convocate in tempo

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utile prima dell’approvazione dei Documenti di programmazione economica e finanziaria nazionali e regionali.

2.2 La condivisione istituzionale di obiettivi, priorità, strumenti e responsabilità

In coerenza con quanto previsto nel QSN e con quanto indicato dalla normativa istitutiva (legge n.662 / 96, art.2) l’Intesa Istituzionale di Programma costituisce il luogo della condivisione della strategia di politica regionale unitaria e perviene, anche sulla base del confronto della strategia regionale e delle strategie settoriali delle Amministrazioni centrali delineate nei rispettivi DUP/DUSS, alla individuazione delle priorità da conseguire in ambito di cooperazione istituzionale Stato-Regione e/o fra più Regioni, nonché delle modalità e delle regole con cui si attua tale cooperazione e dell’assunzione formale degli impegni reciproci compresa l’individuazione delle distinte responsabilità attuative anche con riferimento alle politiche ordinarie rilevanti per l’efficacia della politica regionale unitaria.

Con successiva delibera di questo Comitato si procederà, entro il 30 giugno 2008, a integrare e modificare la disciplina delle precedenti delibere riguardanti l’Intesa Istituzionale di Programma, con particolare riferimento alla delibere n. 29/1997 e n.14/2006 al fine di tener conto delle necessità di adeguamento dell’Intesa agli indirizzi indicati dal QSN con particolare riguardo alla previsione di modalità di gestione e sorveglianza flessibili per l’aggiornamento e l’attualizzazione dell’Intesa, inclusa la previsione di procedure di modifica e integrazione attivate a richiesta di una delle parti.

Nelle more della sottoscrizione delle nuove Intese Istituzionali di Programma, l’attuazione del QSN avviene con riferimento alle indicazioni contenute nei Documenti unitari di programmazione e di strategia specifica o, comunque, attraverso l’attivazione degli strumenti di attuazione previsti dal QSN e dalla presente delibera, da recepire successivamente nell’ambito dell’Intesa stessa.

2.3 La programmazione del FAS

2.3.1 Programmazione FAS: principi di base La programmazione del FAS dovrà rispettare i principi, anche di rilievo costituzionale, che sottendono al legittimo ed efficace utilizzo delle risorse aggiuntive nazionali. Tali principi riguardano l'insieme dei Programmi FAS, sia nazionali e interregionali che regionali, nonché tutti i territori interessati, sia quelli del Centro Nord che del Mezzogiorno. In particolare si tratta del:

a) principio di prevalente destinazione delle risorse ad obiettivi di riequilibrio economico sociale, così come previsto dall'art.119, comma V della Costituzione anche allo scopo di tener conto dell’opportunità di integrare gli obiettivi conseguibili dalle Regioni dell’obiettivo “Competitività territoriale e occupazione”

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di cui al Reg. (CE) n.1080/2006, con obiettivi coerenti conseguibili specificamente nell’ambito del Programma e delle risorse della politica regionale nazionale finanziata a valere sulle risorse del FAS; b) principio di addizionalità delle risorse, che non possono sostituirsi a quelle della politica ordinaria; c) principio di sussidiarietà e di adeguatezza territoriale del livello di programmazione ed attuazione degli interventi, con conseguente adozione di criteri di demarcazione del campo di intervento dei Programmi Nazionali e Interregionali FAS, in particolare di quelli che integrano e complementano per la stessa Priorità Programmi Operativi Nazionali e Interregionali cofinanziati da risorse dei fondi strutturali, individuati in: i) criteri definiti e quindi desumibili dalle specifiche finalità che il QSN assegna, per le Priorità in cui sono previsti, all’azione dei programmi nazionali e interregionali; ii) criteri propri della specifica missione di rafforzamento dell’azione di politiche ordinarie definite a livello nazionale.

Saranno inoltre condivise tra il MISE- DPS e tutte le Amministrazioni responsabili dell’attuazione della programmazione modalità per assicurare adeguata pubblicità e conoscibilità da parte del pubblico degli interventi realizzati con il FAS.

2.3.2 Programmazione FAS: ambito di intervento In via generale la programmazione FAS potrà intervenire, comunque in attuazione della strategia del QSN:

a) sui medesimi ambiti e sulle medesime linee di intervento previste dalla corrispondente programmazione operativa comunitaria (ove presente), rafforzandone l’intensità di azione; b) su ambiti diversi ai fini dell'integrazione territoriale o tematica di tali linee di intervento.

La programmazione FAS Nazionale farà riferimento ad interventi su area vasta e all'obiettivo di un forte radicamento di tali interventi nell'ambito delle politiche nazionali di riferimento di settore, ne definisce il carattere unitario, comunque non configurabile come mera addizione di diversi programmi corrispondenti ad ambiti regionali.

Anche al fine di rafforzare tale carattere unitario sono garantite condizioni adeguate di cooperazione istituzionale nelle fasi di programmazione e individuazione delle azioni da realizzare, attraverso la partecipazione delle Regioni nei “Comitati di indirizzo e di attuazione” dei Programmi di cui al paragrafo VI.2.4 del QSN, che ne caratterizzano pertanto la governance rafforzata.

La programmazione FAS potrà prevedere la programmazione e attuazione di azioni o interventi coerenti con le Priorità di riferimento del QSN e la specifica programmazione strategica e, conseguentemente, il finanziamento delle spese a tal fine sostenute in quanto qualificabili come spese connesse allo sviluppo – anche come definite nella

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prassi comunitaria - e finalizzate alla realizzazione di iniziative identificate in coerenza con i criteri di cui al punto 4.1 e relativo Allegato 1 per il raggiungimento degli obiettivi specifici del programma.

2.3.3 Programmazione FAS: caratteristiche e contenuti comuni L’attuazione degli interventi della politica nazionale aggiuntiva finanziati dal FAS è realizzata attraverso la definizione, da parte delle Amministrazioni regionali e centrali destinatarie delle risorse della presente delibera, di un documento di programmazione attuativa (nel seguito Programma attuativo FAS Nazionale, Programma attuativo FAS Interregionale o Programma attuativo FAS Regionale) contenente i profili operativi atti a esplicitare, sul piano realizzativo e delle modalità di attuazione, i contenuti di programmazione strategica definiti nel DUP/DUSS, i relativi obiettivi ed azioni e tale quindi da consentire l'univoca interpretazione della relativa strategia e le necessarie attività di valutazione in itinere ed ex post.

A tal fine lo schema di riferimento per la definizione dei Programmi attuativi FAS e per la esplicitazione dei relativi contenuti, pur da adattare, anche secondo criteri di appropriatezza e proporzionalità, in relazione ai caratteri specifici dei Programmi attuativi FAS Nazionali, Interregionali e Regionali, è articolato nei seguenti punti comuni:

a) inquadramento e/o richiamo del Programma attuativo FAS nell’ambito della strategia di politica regionale unitaria per conseguire uno o più obiettivi specifici di tale strategia; b) articolazione di obiettivi, linee di azione, strumenti, tempistica e risultati attesi, secondo le Priorità definite dal QSN; c) integrazione di tali obiettivi e linee di azione, azioni e strumenti con quelli previsti da un lato dalla programmazione comunitaria e dall'altro dalla politica ordinaria; d) esplicitazione dei risultati attesi (con indicatori e target ovvero con altre modalità che consentano comunque di apprezzare ex ante e valutare, in itinere ed ex post, l'efficacia del programma); e) proposta di linee di azione, con relativo accantonamento programmatico di risorse, la cui attuazione richiede il ricorso alla cooperazione istituzionale ed è quindi condizionata dalla stipula di APQ (di cui al successivo punto 2.4.2) e indicazione e motivazione delle linee di azione, con le relative risorse, la cui attuazione è prevista attraverso strumenti di attuazione diretta (di cui al successivo punto 2.4.3); f) individuazione e/o criteri di individuazione delle azioni cardine (di cui al successivo punto 2.5 della presente delibera); g) indicazione delle linee di azione, con le relative risorse, la cui attuazione richieda l’attivazione di strumenti di incentivazione alle imprese; h) esplicitazione delle modalità di attuazione, che, anche qualora diverse in relazione alle caratteristiche degli obiettivi e degli interventi specifici del Programma attuativo, devono risultare coerenti con quelle previste per l'utilizzo dei Fondi strutturali.

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I Programmi attuativi FAS Regionali, fermi restando i contenuti minimi comuni di cui sopra, possono essere definiti nell’ambito dei DUP, quale distinto capitolo operativo di attuazione della strategia ivi delineata attraverso le risorse FAS. Le procedure di presa d’atto e diffusione del DUP (di cui al precedente punto 2.1 della presente delibera) e di approvazione del Programma attuativo FAS (di cui al successivo punto 3.1 della presente delibera) quale capitolo conclusivo del DUP rimangono distinte e specifiche.

2.4 Modalità e strumenti di attuazione

2.4.1 Principi generali di attuazione La strategia di politica regionale unitaria si attua attraverso strumenti e modalità di attuazione in grado di garantire, indipendentemente dalla fonte di finanziamento (risorse della politica regionale comunitaria, nazionale o ordinaria): la migliore realizzazione dei necessari livelli di cooperazione istituzionale; la più ampia e funzionale partecipazione dei soggetti istituzionali coinvolti, tra i quali il sistema delle autonomie locali; condizioni adeguate di efficienza ed efficacia nelle procedure e nelle modalità attraverso le quali pervenire al conseguimento degli obiettivi e dei risultati.

Le linee di intervento previste nella programmazione FAS saranno attuate mediante Accordi di Programma Quadro (APQ Stato – Regione e Interregionali) o tramite strumenti di attuazione diretti, rientranti nella competenza dell’amministrazione individuata come attuatrice.

Di norma gli interventi realizzati con risorse FAS assegnate alle Amministrazioni centrali sono attuati in APQ. I Programmi Nazionali FAS quale eccezione motivata ed esplicitamente assentita dal relativo Comitato di indirizzo e attuazione (di cui al successivo punto 3.2) possono contenere anche opzioni a favore dell’attuazione mediante strumenti diretti, che dovranno essere indicati espressamente fra quelli già istituiti ovvero descritti nelle caratteristiche principali.

2.4.2 Accordi di programma quadro regionali o interregionali

In coerenza con le indicazioni del QSN, l’Accordo di Programma Quadro (APQ) Stato- Regione è lo strumento di attuazione per i settori, programmi e/o progetti per i quali è individuata come necessaria e/o opportuna e/o comunque più efficace una modalità attuativa basata sulla cooperazione Stato-Regione.

L’Accordo di Programma Quadro Interregionale, quale variante dell’APQ Stato- Regione, è lo strumento con cui si attueranno interventi a carattere sovraregionale e interregionale, sia di iniziativa di un’Amministrazione centrale (quando l’azione è diretta o comunque interessa il territorio di diverse Regioni) sia di iniziativa comune di più Regioni (che potranno coinvolgere, se ritenuto efficace rispetto agli obiettivi, anche Amministrazioni centrali).

Le modalità di passaggio al nuovo disegno degli Accordi di Programma Quadro

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delineato nel QSN saranno definite in una delibera del CIPE, da assumere entro il 30 giugno 2008, e atta a stabilire le procedure amministrative e tecniche con le quali, ferma restando la continuità amministrativa e programmatica fra i due periodi e quindi la piena vigenza degli APQ in essere fino alla loro riforma in ogni realtà regionale, si definiscano e stabilizzino disciplina ed effetti ad essa conseguenti.

2.4.3 Strumenti di attuazione diretta

Le linee di intervento dei programmi regionali, nazionali e interregionali che si ritiene non necessitino in fase attuativa di un’azione di cooperazione interistituzionale saranno attuati mediante strumenti di attuazione diretta e secondo procedure e regole adottate in funzione della massima efficacia dell’azione pubblica.

2.5 Azioni cardine

Gli indirizzi strategici generali del QSN in relazione alle condizioni di efficacia della strategia, valevoli se pur con modalità diverse per i Programmi regionali, interregionali e nazionali, richiedono di adottare impegni stringenti e un criterio di forte concentrazione delle risorse su quei progetti e azioni specifiche in grado di corrispondere meglio in termini di impatto agli obiettivi della strategia complessiva e dei programmi e degli strumenti con cui tale strategia viene attuata.

Tali azioni cardine sono individuate dalle amministrazioni quali azioni da cui si ritiene dipenda l'effettiva possibilità di conseguire i cambiamenti strutturali voluti e attesi nei territori interessati, così come enunciati dal Quadro Strategico Nazionale. Le azioni cardine consistono quindi in progetti specificamente definiti e localizzati, ovvero interventi complessi (intendendo per tali quelli articolati in una serie di componenti progettuali distinte, ma connesse e riconducibili al medesimo obiettivo) dalla cui realizzazione compiuta dipende in modo cruciale il raggiungimento degli obiettivi specifici del programma.

La rilevanza che le azioni cardine dovranno rivestire nell'ambito della programmazione 2007-2013 richiede che a queste venga associata una quota significativa, in relazione agli obiettivi perseguiti e alle Priorità di inquadramento, delle risorse assegnate a ciascuna Amministrazione.

Per le azioni cardine, tendenzialmente caratterizzate sul piano attuativo da maggiore complessità e dimensionamento finanziario, il MISE-DPS promuove meccanismi volti a favorire l’efficace realizzazione delle azioni stesse e a garantire il concorso dei livelli di cooperazione istituzionale eventualmente necessari per la loro realizzazione.

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3. Definizione, approvazione, governance e sorveglianza dei programmi FAS

3.1 Modalità e procedure per la definizione e approvazione dei programmi FAS

3.1.1 Programmi attuativi FAS Nazionali I Programmi attuativi FAS Nazionali sono presentati dalle Amministrazioni centrali di riferimento indicate, per ciascuna Priorità, nelle tavole 3 e 7 di questa delibera e sono programmati con il concorso delle Amministrazioni centrali interessate indicate nelle stesse tavole. Ai fini di sostenere le amministrazioni interessate nella considerazione dei principi del QSN e per promuovere un’adeguata collocazione delle scelte dei programmi nel complesso della programmazione regionale unitaria e nella politica economica generale, partecipano alle fasi di definizione della programmazione attuativa rappresentati del MISE-DPS e del Ministero dell’Economia e delle Finanze che sono anche componenti dei Comitati di indirizzo e attuazione dei Programmi (di cui al successivo punto 3.2).

I Programmi attuativi FAS Nazionali, unitari e corrispondenti ai Programmi di riferimento indicati dalle stesse tavole 3 e 7, possono essere eventualmente articolati al loro interno in linee di intervento la cui attuazione, ferma restando la loro natura di componente atta a conseguire uno o più obiettivi del relativo Programma attuativo FAS, può essere affidata, su proposta dell’Amministrazione di riferimento approvata dal Comitato di indirizzo e di attuazione (di cui al successivo punto 3.2), a una delle Amministrazioni centrali interessate in ragione delle sue competenze istituzionali specifiche o comunque per assicurare maggiori livelli di efficacia.

All’Amministrazione di riferimento è affidato il compito di coordinare le attività di programmazione.

A tal fine l’Amministrazione centrale di riferimento:

a. assume di norma la presidenza del Comitato d'indirizzo e d'attuazione (di cui al successivo punto 3.2); b. svolge funzioni propulsive e di coordinamento tecnico delle altre Amministrazioni centrali interessate e quindi coinvolte nella redazione del programma; c. presenta, in nome e per conto anche delle altre Amministrazioni centrali interessate, il Programma al MISE-DPS ai fini delle successive fasi di verifica propedeutiche all’approvazione da parte del CIPE.

Nel caso di Programmi attuativi FAS Nazionali articolati in linee di intervento affidate al concorso attuativo di un’Amministrazione centrale diversa da quella di riferimento, le risorse relative a tali linee di intervento sono imputate e trasferite all’Amministrazione individuata nel Programma come attuatrice della relativa linea di intervento.

I Programmi attuativi FAS Nazionali sono inviati, acquisito il parere del Comitato di indirizzo e di attuazione (di cui al successivo punto 3.2), dalle Amministrazioni

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responsabili al MISE – DPS per la verifica di coerenza ed efficacia programmatica e attuativa rispetto ai criteri e alle regole generali della politica regionale unitaria, compresa l’effettiva applicazione del principio di partenariato istituzionale, alla strategia del QSN, agli obiettivi dichiarati, alle altre linee di intervento finanziate da altre risorse in conto capitale nei medesimi ambiti.

In esito alle istruttorie i Programmi attuativi FAS Nazionali sono trasmessi dal MISE- DPS al CIPE per l’approvazione. A seguito dell’approvazione dei programmi è autorizzato l'utilizzo delle risorse FAS per la parte attuata con strumenti diretti e viene avviata la fase di cooperazione istituzionale per la parte da attuarsi tramite APQ.

3.1.2 Programmi attuativi FAS Interregionali Mezzogiorno

I Programmi attuativi FAS Interregionali, di cui alla tavola 5 della presente delibera, sono programmati con il concorso, all’interno del Comitato tecnico congiunto (di cui al successivo punto 3.2), delle Amministrazioni regionali e centrali interessate indicate nella medesima tavola. In ciascun programma, l’Amministrazione di riferimento: a. svolge, assieme alla presidenza del Comitato tecnico congiunto, funzioni propulsive e di coordinamento tecnico delle altre Amministrazioni regionali e centrali interessate e coinvolte ai fini della redazione del programma; b. presenta il Programma, anche in nome e per conto delle altre Amministrazioni interessate, al MISE-DPS, ai fini delle successive fasi istruttorie propedeutiche all’approvazione da parte di questo Comitato.

I Programmi attuativi FAS Interregionali possono essere eventualmente articolati al loro interno in linee di intervento la cui attuazione, ferma restando la loro natura di componente atta a conseguire uno o più obiettivi del relativo Programma FAS, può essere affidata, su proposta dell’Amministrazione di riferimento approvata dal Comitato tecnico congiunto, alle diverse Amministrazioni regionali e centrali interessate in ragione delle competenze istituzionali specifiche o comunque per assicurare maggiori livelli di efficacia. Le risorse relative a tali linee di intervento sono imputate e trasferite all’Amministrazione regionale o centrale individuata nel Programma come attuatrice della relativa linea di intervento.

I Programmi attuativi FAS Interregionali sono inviati, acquisito il parere del Comitato tecnico congiunto, dalle Amministrazioni responsabili al MISE – DPS per la verifica di coerenza ed efficacia programmatica e attuativa rispetto ai criteri e alle regole generali della politica regionale unitaria, compresa l’effettiva applicazione del principio di partenariato istituzionale, alla strategia del QSN, agli obiettivi dichiarati, alle altre linee di intervento finanziate da altre risorse in conto capitale nei medesimi ambiti.

In esito alle istruttorie i Programmi attuativi FAS Interregionali sono trasmessi dal MISE-DPS al CIPE per l’approvazione. A seguito dell’approvazione dei programmi è autorizzato l'utilizzo delle risorse FAS per la parte attuata con strumenti diretti e avviata la fase di cooperazione istituzionale per la parte da attuarsi tramite APQ.

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3.1.3 Programmi attuativi FAS Regionali I Programmi attuativi FAS Regionali sono a titolarità delle Amministrazioni regionali responsabili della loro definizione e attuazione e destinatarie delle risorse FAS assegnate con la delibera.

I Programmi attuativi FAS Regionali sono inviati dalle Amministrazioni responsabili al MISE – DPS per la verifica di coerenza ed efficacia programmatica e attuativa rispetto ai criteri e alle regole generali della politica regionale unitaria, compresa l’effettiva applicazione del principio di partenariato istituzionale, alla strategia del QSN, agli obiettivi dichiarati, alle altre linee di intervento finanziate da altre risorse in conto capitale nei medesimi ambiti.

In esito a tali verifiche, viene autorizzato, con provvedimento formale del MISE-DPS da assumere entro due mesi dal ricevimento del programma, l'utilizzo delle risorse FAS per la parte attuata con strumenti diretti e viene avviata la fase di cooperazione istituzionale per la parte da attuarsi tramite APQ. Il programma viene trasmesso per informativa a questo Comitato ai fini degli adempimenti di competenza nel quadro della presente delibera. Con il provvedimento di approvazione del programma, lo Stato assume nei confronti della Regione l’obbligazione per le quote annuali di risorse finanziarie indicate nel programma stesso. L’effettivo trasferimento delle risorse è regolato con le modalità e le procedure di cui al successivo punto 7.1.

3.2 Governance e sorveglianza dei programmi FAS

In coerenza con gli indirizzi contenuti nel QSN in ordine alle modalità di governance dei programmi attuativi della strategia di politica regionale unitaria, i Programmi attuativi FAS, Nazionali, Interregionali e Regionali, prevedono un modello di attuazione caratterizzato dall’individuazione:

- di un organismo responsabile della programmazione e dell’attuazione (di norma corrispondente a un organismo dell’Amministrazione che presiede la sede dove si esercitano le funzioni di sorveglianza sul programma o il Comitato di indirizzo e di attuazione o il Comitato tecnico congiunto del relativo Programma); - di un organismo di certificazione, inteso quale autorità abilitata a richiedere i pagamenti del FAS ; - di un sistema di gestione e controllo relativo all’intero Programma.

Per i Programmi attuativi FAS Regionali l’organismo di programmazione e attuazione, e quello di certificazione sono individuati nell’ambito dell’amministrazione regionale.

Per la programmazione e l’attuazione dei Programmi attuativi FAS Nazionali è istituito il Comitato di Indirizzo e di Attuazione, presieduto dall’Amministrazione di riferimento, di cui al paragrafo VI.2.4 del QSN, con le funzioni di accompagnamento della programmazione e attuazione e di espressione della cooperazione istituzionale ivi previste. Per i Programmi attuativi FAS Nazionali e Interregionali che realizzano azioni di rafforzamento e integrazione dei corrispondenti Programmi Operativi Nazionali

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(PON) e Programmi Operativi Interregionali (POIN) delle Regioni dell’obiettivo “Convergenza”, tali funzioni, con gli eventuali opportuni adeguamenti, sono svolte dai relativi già istituiti Comitati di Indirizzo e di Attuazione (dei PON) e Comitati tecnici congiunti (dei POIN).

Gli organismi di certificazione dei Programmi attuativi FAS Nazionali saranno individuati nell’ambito di ogni Amministrazione centrale responsabile dell’attuazione delle singole linee di intervento in cui ogni Programma è articolato.

Gli organismi di certificazione dei Programmi attuativi FAS Interregionali saranno individuati nell’ambito di ogni Amministrazione regionale o centrale responsabile dell’attuazione delle singole linee di intervento in cui ogni Programma è articolato.

Per tutti i Programmi attuativi FAS sono previste sedi per l’esercizio delle funzioni di sorveglianza.

Nel caso dei Programmi attuativi FAS Regionali e dei Programmi attuativi FAS Nazionali e Interregionali che realizzano azioni di rafforzamento e integrazione dei corrispondenti PON e POIN delle Regioni dell’obiettivo “Convergenza”, tale sede può essere costituita dai Comitati di sorveglianza operanti per i programmi operativi comunitari, eventualmente opportunamente integrati nella composizione.

Nel caso degli altri Programmi attuativi FAS Nazionali l’esercizio e le funzioni di sorveglianza sono svolte nell’ambito di specifiche sessioni del relativo Comitato di Indirizzo e di Attuazione opportunamente allargata alla partecipazione del partenariato istituzionale ed economico sociale.

4. Indirizzi e criteri per l’attuazione delle Priorità del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013

4.1 Indirizzi, principi e criteri comuni di attuazione

La politica regionale unitaria si attua secondo modalità che prevedono, a livello di singolo strumento di programmazione operativa e attuativa, l’individuazione e il finanziamento di progetti caratterizzati, individualmente e nel loro complesso, da un grado elevato di coerenza ed efficacia rispetto agli obiettivi generali e specifici in cui la strategia si articola. L’identificazione degli interventi va condotta in modo tale che essi, nel complesso, risultino idonei a fornire un contributo efficace al raggiungimento dei macro obiettivi che caratterizzano la strategia complessiva della Unione europea e ne rispettino le priorità comuni (avanzamenti nei tassi di occupazione, in particolare nelle regioni dove essi risultano molto lontani dagli obiettivi comuni; sostenibilità ambientale dello sviluppo, in particolare in relazione agli impegni assunti dalla UE in tema di emissioni inquinanti e di gas serra e di traguardi in tema di mobilità sostenibile; riduzione delle disparità

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territoriali; promozione di una società inclusiva).

Il conseguimento degli obiettivi delineati nel QSN richiede che sia assicurata l’effettiva aggiuntività nell’utilizzo delle risorse finanziarie assegnate alla politica regionale selezionando interventi che non si sostituiscano a quelli di natura ordinaria, ma che, previa un’attenta considerazione dell’inquadramento strategico fornito per ciascuna Priorità, accelerino in modo significativo il conseguimento di obiettivi condivisi con l’azione ordinaria, o costituiscano esperienze innovative dirette a sperimentare linee di azione che l’azione di ordinaria potrà assumere come proprie nel futuro, ovvero siano in grado di consentire di cogliere compiutamente, entro l’arco di realizzazione del programma, specifiche e aggiuntive opportunità, o più tempestiva risposta a bisogni di natura territoriale (QSN, par. III.1). In tale ultimo caso, che costituisce peraltro ambito specifico di azione della politica regionale, dovranno in particolare assicurarsi condizioni di concentrazione delle risorse tali da rendere plausibili impatti significativi. Ogni programma della strategia di politica regionale unitaria adotta pertanto procedure efficaci di individuazione dei progetti da realizzare basate sull’identificazione e applicazione di criteri di attuazione e selezione trasparenti, facilmente applicabili e verificabili nella loro capacità di orientare le scelte al finanziamento degli interventi migliori, per qualità e per capacità di conseguire risultati.

A tal fine nell’attuazione di ciascuno strumento di programmazione operativa e attuativa sono indicate: a) le modalità da utilizzare per l’identificazione corretta di criteri di selezione dei progetti (sia criteri di ammissibilità sia di priorità/selezione) strettamente coerenti con la strategia, gli obiettivi e i risultati attesi dei singoli strumenti di programmazione operativa e attuativa anche tenendo conto delle evidenze del passato; b) le modalità di applicazione di tali criteri anche con riferimento alle concrete condizioni di capacità amministrativa e gestionale proprie di ogni Amministrazione; c) le misure previste per consentire che le procedure di selezione dei progetti siano applicabili in tempi compatibili con le regole di attuazione dei programmi e con gli obiettivi di tempestività ed efficacia dei relativi interventi; d) le misure di verifica intese ad assicurare l’effettiva applicazione dei criteri di selezione in tutte le fasi del ciclo di programmazione e attuazione.

Nella fase di attuazione, la cooperazione istituzionale (verticale e orizzontale) costituisce il modello preferenziale attraverso il quale la realizzazione degli interventi sul territorio promuove la partecipazione di più soggetti istituzionali - compresi gli enti locali - al conseguimento degli obiettivi della politica regionale, in forme e con intensità diverse. Ciò secondo criteri di proporzionalità, utilità ed efficacia dei livelli di cooperazione necessari o più adeguati in relazione agli obiettivi da conseguire e al settore e alla tipologia di intervento e non più riferibili, quindi, alla specifica fonte di finanziamento. Tale modello, nei casi pertinenti, costituisce quindi anche riferimento rilevante per l’individuazione e l’applicazione di efficaci criteri di selezione e attuazione dei progetti.

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Ciascun programma dovrà adottare procedure improntate a principi di trasparenza e di efficienza. Nel caso in cui siano previste procedure aperte di selezione dei progetti da finanziare, tali intenzioni vanno rese note e pubblicizzate ai portatori di interessi, possibilmente attraverso calendari almeno annuali, segnalando l’unicità ovvero l’eventuale ricorrenza nel tempo delle opportunità offerte.

Ai fini di garantire condizioni adeguate di legalità e sicurezza nella fase di attuazione dovranno essere definiti specifici Protocolli di cooperazione con il Ministero dell’Interno.

I principi e criteri di attuazione e di selezione indicati nella presente delibera quali criteri comuni e per singola Priorità (di cui all’Allegato1) come desumibili dalle indicazioni già contenute nel Quadro Strategico Nazionale definitivo di cui alle premesse, orientano l’impostazione di dettaglio e l’attuazione concreta della strategia di politica regionale unitaria e costituiscono base di riferimento per le procedure di verifica, approvazione e autorizzazione, in relazione sia agli interventi attuati con strumenti diretti, sia per gli interventi da attuarsi attraverso la cooperazione istituzionale.

4.2 Miglioramento della strategia di politica regionale unitaria e dell’efficacia della programmazione

Le Amministrazioni impegnate nell’attuazione del QSN propongono ed elaborano, confrontandosi con il MISE-DPS, azioni di miglioramento dell’impostazione strategica e delle modalità di attuazione volte al conseguimento degli obiettivi della strategia e delle singole Priorità (anche con riferimento agli indirizzi di cui agli ALLEGATI 2 e 3). A tal fine elaborano, sulla base di specifici approfondimenti e dei risultati delle inerenti valutazioni, proposte di miglioramento della strategia relativa ad ogni Priorità riguardanti gli obiettivi, le modalità e i criteri di attuazione, le modalità di valutazione e comunque qualunque tema inerente la migliore impostazione e attuazione della strategia del QSN che abbia implicazioni rilevanti per l’insieme del sistema o per un numero significativo di programmi e soggetti responsabili e attuatori. A tal fine all’interno dei Programmi che attuano il QSN, in coerenza con i loro obiettivi e contenuti e in particolare nel quadro degli obiettivi della Priorità 10, trovano finanziamento azioni orizzontali volte a migliorare la strategia, la programmazione e l’attuazione del QSN, quali, fra gli altri, le azioni per la diffusione delle conoscenze sulla politica regionale e di sviluppo di iniziativa del MISE-DPS. Le risorse del Programma Governance assegnate al MISE-DPS sono da questo utilizzate per il rafforzamento operativo delle sue strutture di accompagnamento alla programmazione, valutazione, monitoraggio, verifica e diffusione dei risultati conseguiti. Allo scopo il Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione elabora specifiche linee di azione e progetti finalizzati. Il Ministero dello sviluppo economico, Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione è autorizzato, in particolare, a porre in essere appropriati strumenti operativi e procedimenti atti ad assicurare il più efficace coordinamento e l’unitarietà della

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programmazione, nonchè a promuovere la finalizzazione dei programmi finanziati dai fondi strutturali e dal Fondo per le aree sottoutilizzate, in particolare dei progetti strategici speciali del Mezzogiorno, verso il potenziamento del capitale sociale e delle capacità relazionali, l’accrescimento significativo della produzione e dell’accessibilità di beni e servizi a destinazione collettiva, l’affermazione di diritti sociali di sicurezza, di legalità, ivi compresa la trasparenza e la tracciabilità dei flussi finanziari, il rafforzamento dello spirito civico e della cittadinanza sociale.

Sulla base delle proposte e delle indicazioni provenienti dal sistema di amministrazioni impegnate nell’attuazione della strategia del QSN o anche di propria iniziativa il MISE- DPS istituisce gruppi tecnici di analisi e consultazione con carattere temporaneo o permanente per l’intero periodo di attuazione del Quadro strategico nazionale 2007- 2013. Il Laboratorio per le politiche di sviluppo del MISE-DPS costituisce la sede di promozione, valutazione, analisi, approfondimento e confronto tecnico delle proposte di miglioramento della strategia di iniziativa del MISE-DPS. Ogni Programma attuativo FAS, analogamente a quanto previsto per i programmi operativi cofinanziati da risorse dei fondi strutturali e nei casi pertinenti con modalità complementari agli stessi, può prevedere, ove ne sussistano necessità e condizioni, il finanziamento di azioni volte a migliorare la capacità del Programma di conseguire i propri obiettivi. In questo ambito ogni programma attuativo FAS indica obiettivi, attività e risorse eventualmente destinate ad azioni: a. di miglioramento della governance, ivi compreso il supporto tecnico alle funzioni e alle sedi di coordinamento della politica regionale unitaria di cui al precedente punto 2.1.2 della presente delibera; b. di miglioramento delle condizioni di attuazione della strategia prevista dal Programma nel complesso, nel quadro della Priorità di riferimento e in relazione all’accompagnamento specifico delle azioni cardine previste; c. per il miglioramento del sistema di monitoraggio in tutta la filiera di attuazione del Programma attuativo FAS di riferimento; d. volte, unitamente alle analoghe risorse dei programmi operativi comunitari ove presenti, alla realizzazione dei piani e delle attività di valutazione (di cui al successivo punto 6), ivi compreso il supporto al finanziamento delle attività dei rispettivi Nuclei di valutazione, ove coinvolti; e. di supporto e assistenza tecnica per le Amministrazioni responsabili dell’attuazione del Programma o di singole linee di intervento e, eventualmente, di Amministrazioni comunque interessate e coinvolte.

Le risorse di ogni Programma attuativo FAS relativo al QSN 2007-2013 (di cui alle tavole 3, 4, 5, 6, 7 e 8 del precedente punto 1 della presente delibera) destinate complessivamente a tali azioni sono programmate entro i seguenti limiti in relazione alle dimensioni della dotazione complessiva del programma stesso:

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− A) fino a 500 milioni di euro: max 4%;

− B) quanto previsto per A + da oltre 500 milioni e fino a 2.000 milioni di euro: max 2%;

− C) quanto previsto per B + da oltre 2.000 milioni e fino a 4.500 milioni di euro: max 0,5%;

− D) quanto previsto per C + oltre 4.500 milioni: 0%.

Per il perseguimento degli obiettivi di rafforzamento ed efficacia della capacità amministrativa, indicati al paragrafo VI.2.6 del QSN, le Amministrazioni incaricate di programmare, attuare, monitorare, verificare e valutare gli interventi, nonché di promuovere la governance e la sorveglianza, multilivello e di settore, dei programmi predispongono progetti operativi redatti in coerenza e nei limiti della disciplina dettata dalla citata delibera di questo Comitato n. 156/2000, impiegando una quota delle risorse ad esse assegnate in attuazione della Priorità 10 del QSN e per il finanziamento delle azioni, di cui al presente punto, volte a migliorare la capacità del programma di conseguire i propri obiettivi.

Per il rafforzamento del sistema dei Conti Pubblici Territoriali, dei Nuclei regionali Conti pubblici territoriali e dell’Unità tecnica Conti Pubblici Territoriali lo 0,0008 di ciascun programma attuativo FAS è destinato alla costituzione di un fondo premiale e di sostegno (dell’ammontare complessivo di oltre 35 milioni di euro) le cui regole di attribuzione saranno definite da specifica delibera di questo Comitato.

5. Principi orizzontali per l’attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007- 2013

5.1 Partenariato economico e sociale La politica regionale unitaria si attua attraverso il pieno contributo del partenariato socioeconomico. Le Amministrazioni individuano le modalità e gli strumenti più efficaci a tal fine, in attuazione di quanto previsto dal QSN con riferimento a: i) definizione di momenti di esplicazione dell’attività partenariale; ii) adozione delle migliori esperienze su base nazionale quali benchmark di riferimento; iii) miglioramento della partecipazione del partenariato nella fase attuativa anche attraverso procedure codificate; iv) rafforzamento dell’efficienza ed efficacia delle sedi di confronto; v) miglioramento dell’informazione messa a disposizione per le parti; vi) valorizzazione dell’approccio partecipativo alla valutazione della politica regionale.

5.2 Principio di pari opportunità e di non discriminazione Le Amministrazioni assicurano la parità di genere e le pari opportunità, in una logica di mainstreaming, in tutte le fasi della programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei programmi. Esse adottano le misure necessarie per prevenire ogni

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discriminazione fondata sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale durante le varie fasi di attuazione dei Programmi, ed in particolare nell’accesso agli stessi. Al riguardo, le Amministrazioni coinvolgono nel processo partenariale le istituzioni, gli organismi, le associazioni e le parti sociali aventi competenza in materia, sfruttando la rete di competenze, formale e informale, esistente a livello locale/settoriale. Il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio garantisce il supporto tecnico e metodologico alle Amministrazioni interessate, per l’attuazione dei principi citati.

5.3 Principio di sostenibilità ambientale Secondo quanto contenuto nel QSN, il principio di sostenibilità ambientale permea l’intera strategia della politica regionale unitaria e si applica a tutte le Priorità del Quadro Strategico Nazionale. Le Amministrazioni responsabili dei Programmi assicurano l’integrazione degli aspetti ambientali in tutte le fasi di programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione degli interventi e l’applicazione del principio “chi inquina paga”. Le Amministrazioni garantiscono, inoltre, una destinazione ambientalmente sostenibile delle risorse allocate alla Priorità 3 del QSN, da tutelare anche nelle eventuali riprogrammazioni.

In merito ai predetti principi si rinvia all’allegato 4, che costituisce parte integrante della presente delibera.

6. Valutazione

La funzione e le attività di valutazione sono organizzate secondo i principi e le modalità espressi nel QSN (par. VI.2.3) e declinate nei seguenti indirizzi operativi per l’insieme della politica regionale unitaria.

Piano di valutazione . Il Piano di valutazione rappresenta lo strumento attraverso cui organizzare le valutazioni. Entro il febbraio 2008, ciascuna amministrazione definisce un unico Piano per l’insieme della politica regionale unitaria per il periodo 2007-2013 negli ambiti di propria responsabilità e lo presenta, prima della sua definizione iniziale e in occasione degli aggiornamenti, ai Comitati e/o altri organismi incaricati dell’attività di Sorveglianza sulla programmazione. All’interno di ciascuna Amministrazione è individuato il Responsabile del Piano di Valutazione cui vengono assicurate le condizioni per assolvere alle proprie funzioni. Il Responsabile può essere affiancato da un gruppo di coordinamento di referenti dei singoli programmi per la redazione del Piano di Valutazione e le attività partenariali necessarie all’individuazione dei temi e delle domande di valutazione, ne promuove l’attuazione e il periodico aggiornamento e/o integrazione. I Nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici sostengono le amministrazioni nello svolgimento delle funzioni di redazione, aggiornamento ed attuazione del Piano di valutazione.

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Al fine di assicurare la qualità complessiva dei processi valutativi, il Sistema Nazionale di Valutazione offre sostegno e orientamento in tutte le fasi dei processi di valutazione, inclusa la definizione e l’aggiornamento dei Piani di valutazione.

Si rinvia in merito all’allegato 5, che costituisce parte integrante della presente delibera.

7. Circuito finanziario, principi di utilizzazione e gestione delle risorse e riserva di programmazione

7.1. Erogazione delle risorse e circuito finanziario per i Programmi FAS

Il MISE-DPS provvede al trasferimento delle risorse FAS alle Amministrazioni responsabili della attuazione dei Programmi FAS (e alle Amministrazioni centrali o regionali responsabili di singole linee di intervento/azioni) approvati secondo le modalità di cui ai paragrafi precedenti.

Al fine di garantire, in tutto il periodo di programmazione e presso ciascuna amministrazione, un livello di liquidità finanziaria che consenta il soddisfacimento delle obbligazioni da questa assunte, i trasferimenti delle risorse saranno effettuati, ad eccezione dell’ultima quota, a titolo di anticipazione ed avverranno, nei limiti delle disponibilità assegnate con la legge finanziaria, per quote di pari importo, ciascuna pari all’8% del valore complessivo del programma approvato o, per i programmi che presentano il predetto concorso attuativo di più amministrazioni, del valore complessivo delle linee di intervento/azioni a ciascuna di esse imputate.

La prima quota è trasferita sulla base di semplice richiesta formulata dall’organismo di certificazione.

Le quote successive, sono trasferite, a seguito di richiesta corredata dall’attestazione formulata dallo stesso organismo dell’ammontare delle spese sostenute, secondo le modalità seguenti:

a) la seconda quota è trasferita qualora la spesa sostenuta sia pari ad almeno il 75% della prima quota; b) ciascuna quota successiva, ad eccezione dell’ultima, è trasferita qualora si attesti un’ulteriore spesa sostenuta pari all’8% del valore complessivo del programma ovvero, per i programmi che prevedono il concorso attuativo di più amministrazioni, del valore complessivo delle azioni a ciascuna di esse imputate; c) l’ultima quota del 4% è trasferita fino a concorrenza dell’intero valore del programma, ovvero, per i programmi che prevedono il predetto concorso più amministrazioni, del valore complessivo delle azioni a ciascuna di esse imputate.

Il MISE-DPS provvede al trasferimento delle risorse finanziarie sulla base della predetta attestazione, previa verifica anche della coerenza di questa con i dati relativi

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all’avanzamento del programma (ovvero delle linee di intervento/azioni nel caso di programmi che presentano il concorso attuativo di più amministrazioni) inseriti e validati nel sistema di monitoraggio.

Le somme spese per progetti inizialmente approvati sul FAS che vengano riportati a rendicontazione sui programmi comunitari rientrano nella disponibilità del Programma FAS su cui erano stati eseguiti i relativi pagamenti una volta ottenuto il rimborso e sono considerate quali risorse non spese ai fini dei valori soglia considerati per l’ottenimento di ulteriori quote di trasferimento a titolo di anticipazione sul FAS.

Il MISE-DPS disciplinerà con proprio provvedimento criteri e modalità per la richiesta dei trasferimenti e per l’individuazione dell’eventuale ulteriore documentazione necessaria ai fini del trasferimento di risorse.

Con modalità che saranno definite successivamente si disciplineranno altresì contenuti e modalità di redazione di un rapporto annuale di esecuzione al MISE-DPS sull’ avanzamento del Programma attuativo FAS che conterrà anche una rendicontazione sintetica, a cura dell’Amministrazione responsabile, sull’impiego delle risorse assegnate. Tale rapporto sarà trasmesso anche a questo Comitato per assicurarne il coinvolgimento annuale di competenza anche nel quadro della presente delibera. Per le medesime finalità il Ministero dello sviluppo economico presenterà annualmente a questo Comitato una relazione concernente l'attuazione dei singoli programmi e l'esito delle verifiche condotte.

7.2 Tempistica per impegni e pagamenti sui Programmi FAS

Gli interventi ed i progetti inseriti nei programmi FAS rispettano i seguenti termini per l’assunzione degli impegni giuridicamente vincolanti e per l’esecuzione dei pagamenti:

Impegni di spesa Impegni di spesa pari almeno al 20 per cento delle risorse assegnate con la presente delibera dovranno essere assunti entro il 31 dicembre 2010. La quota residua a tale data non impegnata sarà considerata in detrazione, nei confronti dell’amministrazione interessata, dal riparto della riserva di programmazione di cui al successivo punto 7.3. Tutti gli impegni di spesa sul complesso delle risorse assegnate dalla presente delibera dovranno essere assunti entro il 31 dicembre 2015. Le somme assegnate e non impegnate entro questa data sono automaticamente revocate.

Pagamenti Le uscite di cassa a favore del beneficiario ovvero del soggetto realizzatore/fornitore del bene o servizio dovranno essere effettuate:

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- entro il 31 dicembre 2017 nel caso di interventi/progetti inseriti in Strumenti di attuazione diretta; - non oltre il triennio successivo alla conclusione dell’esecuzione finanziaria dei Programmi comunitari per gli interventi inseriti in APQ e fermo restando il termine fissato dal singolo APQ se precedente.

Le risorse assegnate a titolo di premialità in ragione del conseguimento dei target connessi agli “obiettivi di servizio” previsti dal QSN per il Mezzogiorno nel 2013, di cui al meccanismo incentivante definito dalla delibera CIPE n. 82 del 3 agosto 2007, e richiamato nel precedente punto 1.1.1 b), sono trasferite senza vincoli temporali in relazione al loro impegno e sono impiegate, per le destinazioni previste dalla citata delibera, per pagamenti da effettuarsi non oltre il triennio successivo alla conclusione dell’esecuzione finanziaria dei Programmi comunitari. Impegni e spesa a valere su tali risorse sono oggetto di monitoraggio con le modalità previste per il complesso della politica regionale. Ad esse sono comunque estesi i requisiti di sorveglianza, informazione, monitoraggio e valutazione previsti per la politica regionale unitaria.

7.3 Riprogrammazione e programmazione delle risorse ulteriormente assegnate sulla quota accantonata a titolo di riserva di programmazione

Le riprogrammazioni relative ai Programmi attuativi FAS sono approvate dal Comitato di sorveglianza o dall’organismo assimilato e trasmesse al MISE-DPS. La riprogrammazione dei Programmi attuativi FAS che comporti una modifica del riparto delle risorse (ad es. tra le Priorità e/o Assi e/o linee di intervento in cui si articola il programma stesso) viene portata a conoscenza del MISE-DPS, e, per quanto di competenza, del CIPE, prima dell’approvazione della riprogrammazione stessa, per l’esame della sua rilevanza in termini di impatto sull’attuazione della strategia del QSN e, nel caso dei Programmi attuativi FAS nazionali, per l’eventuale approvazione.

Entro il primo semestre del 2011 e secondo le modalità previste in una successiva delibera del CIPE: - questo Comitato procede, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, ad una verifica di metà periodo sullo stato di attuazione della programmazione complessiva; - le Amministrazioni procedono, alla luce delle valutazioni effettuate e dei dati e conoscenze disponibili, all’eventuale aggiornamento dell’impostazione e dell’attuazione della strategia del QSN; - questo Comitato procede, anche sulla base delle proposte di aggiornamento della strategia e degli esiti della verifica del rispetto della congrua destinazione delle risorse del FAS al potenziamento delle infrastrutture del Mezzogiorno di cui al comma 863 dell’art. 1 della legge n. 296/2006, all’allocazione delle quote accantonate a titolo di riserva di programmazione, di cui ai precedenti punti 1.1.1 b) e 1.2.1 b) della presente delibera.

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Le risorse così assegnate sono programmate dalle Amministrazioni regionali e centrali beneficiarie con le modalità previste per la definizione iniziale dei programmi.

Tutte le Amministrazioni che risultano destinatarie di tali risorse e che abbiano già in corso di attuazione Programmi a valere sui Fondi Strutturali e sul FAS sono autorizzate ad assumere impegni di spesa a valere sulle ulteriori risorse FAS assegnate dal momento in cui superano una quota pari al 65 per cento degli impegni di spesa sull’ammontare complessivo delle risorse ad esse assegnate per la programmazione unitaria (sia a titolo del FAS, sia a titolo dei Fondi strutturali).

7.4 Modalità specifiche per i Programmi Operativi Interregionali per il Mezzogiorno

Per i Programmi FAS Interregionali per il Mezzogiorno che integrano i Programmi Operativi interregionali per l’area delle Regioni Convergenza (di cui al precedente punto 1.1.4 della presente delibera), le relative risorse FAS saranno trasferite al Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987, secondo le modalità che saranno successivamente concordate tra Il Ministero dello sviluppo economico – Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione e il Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato – IGRUE.

L’IGRUE provvederà, su indicazione dell’Amministrazione responsabile del Programma, al trasferimento delle risorse ai beneficiari secondo le modalità di seguito descritte: a) se beneficiario è una Amministrazione centrale, il Fondo di rotazione provvede direttamente ad effettuare i pagamenti per conto dell'Amministrazione, su richiesta della stessa, e nei limiti dell'importo autorizzato dall’Amministrazione responsabile del Programma ovvero se l'Amministrazione è titolare di una contabilità speciale, e se ne vuole avvalere, il Fondo trasferisce l'importo autorizzato dall’Amministrazione responsabile del Programma al corrispondente conto di tesoreria; b) se beneficiario è una Regione, il Fondo trasferisce l'importo autorizzato dall’Amministrazione responsabile del Programma al conto di tesoreria della Regione; c) se beneficiario è una Amministrazione diversa da quelle di cui ai punti a) e b) o è un soggetto privato, il Fondo trasferisce l'importo autorizzato dall’Amministrazione responsabile del Programma al corrispondente conto di tesoreria, se esistente, ovvero al conto corrente indicato dall'amministrazione stessa o dal soggetto privato.

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L’Ufficio competente provvede alla gestione delle risorse finanziarie assegnate al Programma sulla base della legislazione amministrativa e contabile nazionale e regionale e dei criteri di buona gestione finanziaria.

8. Monitoraggio e sistemi di sorveglianza e verifica

8.1. Monitoraggio L’unificazione della politica regionale aggiuntiva comporta l’unificazione dei sistemi centrali di monitoraggio esistenti e l’adozione di regole e procedure comuni, per migliorare l’efficacia delle attività atte a rilevare l’attuazione della programmazione e per diminuire gli oneri connessi a tale rilevazione da parte di Amministrazioni responsabili e soggetti attuatori. Il sistema di monitoraggio della programmazione della politica regionale 2007-2013 si avvale di una base informativa unitaria alimentata attraverso informazioni a contenuto comune da parte di tutte le amministrazioni responsabili di programmi e titolari di strumenti attuativi, con l’obiettivo di: a. permettere, attraverso la omogeneizzazione dei dati e delle procedure di controllo degli stessi, la visione integrata dell’andamento complessivo della politica regionale italiana e consentire l’osservazione delle azioni dirette al raggiungimento degli “obiettivi specifici” del QSN; b. accrescere l’efficienza delle procedure di trasmissione dei dati dai sistemi regionali e delle amministrazioni centrali al sistema centrale, razionalizzando e omogeneizzando le stesse; c. fornire informazioni utili all’esercizio delle attività di sorveglianza, controllo e valutazione, nonché alla discussione informata sull’andamento della politica regionale.

Il soggetto responsabile della base informativa unitaria (MEF/RGS/IGRUE) assicura e facilita il rispetto degli impegni di monitoraggio attraverso controlli di coerenza e completezza delle informazioni e attraverso la diffusione di un apposito manuale operativo recante le modalità e procedure per il corretto trasferimento dei dati. Tali procedure contempleranno uno specifico trattamento delle indicazioni relative alle fonti di copertura finanziaria in caso di inserimento di progetti, originariamente finanziati con risorse FAS, nella rendicontazione prevista dai regolamenti comunitari con conseguente liberazione di risorse del FAS. Il Ministero dello Sviluppo Economico, mediante le strutture del DPS, svolge un’azione di supporto per il rispetto da parte delle Amministrazioni responsabili degli impegni di monitoraggio. Tale azione è diretta ad assicurare la coerenza della relazione tra avanzamento della spesa rilevata dal sistema di monitoraggio e trasferimento delle risorse FAS.

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8.2. Sistemi di gestione e controllo e di verifica

8.2.1 Sistemi di gestione e controllo Con la programmazione 2007-2013, prosegue il processo di rafforzamento delle procedure di gestione e di controllo degli interventi che le Amministrazioni sono chiamate ad attivare al fine di assicurare maggiore efficacia e trasparenza alle modalità di utilizzo delle risorse finanziarie nazionali e comunitarie. A tal fine, particolare rilievo dovrà tra l’altro essere assicurato all’interno dei programmi alle procedure e agli strumenti di controllo per la verifica delle irregolarità, per la trasmissione delle pertinenti informazioni ai vari organismi nazionali e comunitari, per il trattamento degli importi recuperati.

8.2.2 Verifica Il MISE, attraverso il DPS-Unità di verifica degli investimenti pubblici, nel rispetto comunque del principio del contraddittorio con i soggetti responsabili, sottoporrà a valutazione l'efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo (procedure, struttura organizzativa, sistemi informatici e informativi) dell’attuazione dei programmi nazionali e regionali FAS, nonché di singoli interventi e iniziative, sulla base di linee guida condivise, e presenterà rapporti sulle risultanze di tale attività.

Sulla base delle verifiche condotte e nel caso in cui i programmi manifestino agli esiti delle verifiche numerose e gravi irregolarità e criticità nella relativa attuazione, il Ministero dello sviluppo economico provvederà tempestivamente a informare questo Comitato, al fine di adottare le conseguenti misure di sospensione e di riprogrammazione degli interventi. Il Ministero presenterà annualmente a questo Comitato una relazione concernente l'attuazione dei singoli programmi e l'esito delle verifiche condotte.

Si rinvia in merito all’allegato 6 che costituisce parte integrante della presente delibera.

9. Quadro finanziario unico e aggiuntività dell’intervento della politica regionale

9.1. Quadro Finanziario Unico e previsioni di spesa

Ai fini della verifica e aggiornamento del Quadro Finanziario Unico Pluriennale di cassa (QFU) - finalizzato a sostenere, attraverso una trasparente rappresentazione, gli obiettivi complessivi di investimento pubblico destinati allo sviluppo e la piena aggiuntività dell’intervento della politica regionale e in attuazione a quanto in proposito previsto dal QSN (par. V.1) - le Amministrazioni presentano al DPS annualmente, nel mese di novembre, un crono-programma complessivo per annualità di spesa relativo a tutte le risorse aggiuntive, di fonte comunitaria e nazionale, che risultino loro assegnate, anche in ragione di assegnazioni precedenti il ciclo 2007-2013. Tale crono-

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programma sarà aggiornato annualmente in relazione alla parte previsionale e a quella di consuntivo. Le Amministrazioni centrali forniranno tale crono-programma con dettaglio regionale. Contestualmente le Amministrazioni presenteranno crono-programmi di spesa aggregati per ciascun programma attuativo FAS con dimensione annuale e con un dettaglio di percorso di impegni e spesa per le azioni cardine. I crono-programmi sono presentati la prima volta entro il bimestre successivo all’approvazione dei Programmi FAS. Le Amministrazioni centrali forniranno tale crono-programma con dettaglio regionale.

9.2. Rispetto del principio di addizionalità

Il principio di addizionalità è sancito dall’art. 15 del Regolamento CE n. 1083/2006 e stabilisce che, per assicurare un reale impatto economico, i contributi dei Fondi Strutturali non debbono sostituire le spese pubbliche dello Stato membro. La verifica dell' addizionalità ha luogo in tre momenti differenti: ex ante (al momento della approvazione del programma), in itinere (31 dicembre 2011) e alla fine del periodo (30 giugno 2016). L’UVAL del MISE-DPS ha il compito istituzionale di effettuare la verifica della addizionalità in ogni sua fase e di monitorarne in itinere lo stato di attuazione; di predisporre la documentazione rilevante ai fini della discussione con la Commissione europea; di redigere il rapporto finale sulla addizionalità.

Si rinvia in merito all’allegato 7, che costituisce parte integrante della presente delibera.

Roma, 21 dicembre 2007

IL SEGRETARIO DEL CIPE IL PRESIDENTE Fabio GOBBO Romano PRODI

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ALLEGATO 1

Indirizzi e criteri per Priorità del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013

Principi guida comuni per l’individuazione e l’adozione di criteri di selezione degli interventi sono i seguenti:

• per gli interventi infrastrutturali, il riferimento ai piani di settore approvati in conformità con la normativa vigente e rispettosi dei requisiti previsti dal QSN; • in generale, modalità di verifica tempestiva dell’adeguatezza dei contenuti della progettazione ai requisiti normativi e garanzia di condizioni di attuazione e di chiara assunzione di responsabilità da parte dei beneficiari che ne rendano possibile il completamento entro l’arco di attuazione del programma; • per gli interventi diretti a incrementare dotazioni funzionali e strumentali ovvero all’erogazione di servizi, l’esistenza di condizioni per un loro effettivo utilizzo e manutenzione; • per gli interventi di carattere immateriale e di servizio, la loro capacità di soddisfare in maniera compiuta i fabbisogni di destinatari, collettività e soggetti istituzionali chiaramente identificati, nonché la verifica di condizioni adeguate per il loro funzionamento a regime; • per gli interventi di trasferimenti finanziari a imprese e individui, la coerenza rispetto ai requisiti della normativa, nonché altre indicazioni specifiche previste dal QSN, tra cui, in particolare, in coerenza con le specificità di ciascun programma, il rispetto in aggregato del dimensionamento degli interventi di incentivo alle imprese a valere su finanziamenti della politica regionale e la loro funzionalità a complementare strategie di intervento più articolate.

Di seguito indirizzi e criteri sono meglio esplicitati in relazione alle Priorità del QSN.

Priorità 1. Miglioramento e valorizzazione delle risorse umane

Principi guida per l’attuazione della Priorità sono i seguenti: • centralità degli individui; • significativa concentrazione di risorse finanziare da finalizzare al raggiungimento degli obiettivi di servizio relativi all’istruzione (riduzione della dispersione e innalzamento delle competenze in lettura e matematica); • integrazione tra sistemi e livelli istituzionali, cooperazione tra attori chiave e chiara identificazione delle azioni da intraprendere da parte dei diversi attori e delle diverse risorse; • collegamento col territorio e attenzione ai relativi fabbisogni, coinvolgimento del partenariato istituzionale e socioeconomico e condivisione delle buone prassi; • riconoscimento reciproco e trasparente da parte dei sistemi attraverso un sistema nazionale condiviso di definizione e riconoscimento delle qualifiche e di certificazione delle competenze e di crediti formativi, tenendo conto del quadro di riferimento europeo;

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• accreditamento delle strutture formative basato su criteri di qualità del servizio riferiti a standard minimi comuni definiti a livello nazionale; • definizione di standard qualitativi omogenei, per l’erogazione dei servizi pubblici per l’impiego e previsione di attività permanenti di monitoraggio e valutazione delle prestazioni rese; • evitare o limitare l’uso di sistemi di selezione basati sulla sola domanda; • coordinamento e diffusione delle buone prassi rispetto ad altri programmi comunitari nel settore e rispetto ad azioni di cooperazione; • principio della neutralità tecnologica negli interventi per la società dell’informazione e coerenza con i pertinenti obiettivi della Priorità 2. Elementi di riferimento per la definizione dei criteri di selezione sono:

Per gli interventi sulle scuole :

• diagnosi approfondita dei punti di forza e di debolezza delle singole istituzioni scolastiche e del contesto socio-economico, allo scopo di costruire progetti integrati e mirati; • adozione di una logica di sistema tesa a definire interventi collegati e integrati con il territorio di riferimento, basati su metodi innovativi e condivisi da tutti i soggetti presenti e interessati del territorio, anche capitalizzando le esperienze della precedente programmazione; • capacità della scuola e del personale scolastico di instaurare partenariati con il territorio circostante, in particolare attraverso il coordinamento con il sistema della formazione professionale e del lavoro; • ampia complementarietà tra Programmi in fase di attuazione a livello regionale con particolare riferimento a: a) l’offerta di servizi per migliorare l’accesso alle scuole e la loro apertura pomeridiana in collegamento con le azioni della Priorità 8 e 4 del QSN e per un migliore raccordo tra istruzione, formazione professionale e centri per l’impiego; b) il coordinamento degli interventi relativi all’efficentamento energetico ed alla promozione di energia con il Programma Interregionale Energia; • risposta ad una domanda del territorio e selettività degli interventi in base ai reali fabbisogni per gli interventi di natura infrastrutturale, rispettando i pertinenti vincoli, in particolare la non eleggibilità del finanziamento di nuove strutture scolastiche a valere sulle risorse comunitarie; • la sperimentazione di meccanismi incentivanti basati sulla valutazione dei risultati dei progetti realizzati (anche attraverso il riconoscimento di ulteriori risorse per le scuole che abbiano conseguito dei risultati attesi e sulla valutazione dell’azione educativa in coerenza con gli indirizzi nazionali, ovvero delle conoscenze e competenze degli studenti); • attivazione di iniziative per la valutazione degli impatti degli interventi e inclusione nei Piani di valutazione di analisi relative ad ambiti tematici e territoriali specifici.

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Inoltre, ove pertinenti rispetto agli obiettivi specifici da conseguire, la selezione degli interventi dovrà considerare:

- iscrizione al sistema nazionale di valutazione dell’istruzione e contributo degli interventi alla messa a regime di banche dati rilevanti (anagrafe degli edifici, dei laboratori, degli studenti); - previsione di una quota della formazione del personale scolastico correlata al piano di intervento della scuola, ai risultati della fase di diagnosi e che introducano un requisito relativo alla partecipazione dei docenti alle occasioni di formazione.

Per gli interventi per la formazione lungo tutto l’arco della vita , elementi per la definizione dei criteri sono :

• differenziazione degli interventi in modo che siano mirati per i diversi target di utenza; • maggiore concentrazione sull’apprendimento per la popolazione adulta e sui giovani che hanno abbandonato il sistema di istruzione formale; • ottimizzazione delle strutture esistenti e cooperazione tra attori nella formazione permanente; • legame con i fabbisogni e le prospettive dei territori e realizzazione di reti nella formazione superiore; • inclusione e rafforzamento delle attività formative in percorsi integrati per l’inserimento e il reinserimento lavorativo.

Per gli interventi per la capacità di adattamento, innovazione e competitività , elementi per la definizione dei criteri sono :

• impiego di sistemi di osservazione dei cambiamenti e delle tendenze nell’organizzazione del lavoro; • confronto con le parti sociali e coordinamento con i fondi interprofessionali; • previsione di pacchetti di politiche integrate e percorsi diversificati; • ampliamento della platea di destinatari, con priorità ai lavoratori a bassa qualificazione, alle donne, alla promozione dell’invecchiamento attivo e alla non discriminazione, anche attraverso la diffusione di interventi per la conciliazione.

Priorità 2. Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività L’attuazione della Priorità e selezione degli interventi avviene in base ai seguenti principi guida :

- conformità alla normativa di settore applicabile;

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- coerenza con gli obiettivi specifici perseguiti da ciascun programma; - aggiornamento delle Strategie Regionali per la Ricerca e Innovazione e Società dell’Informazione a livello regionale (di cui anche all’Allegato 3 della presente delibera). Inoltre, gli interventi sostenuti da questa Priorità e collegati ad altre Priorità del QSN rispettano anche i criteri indicati per la attuazione di dette Priorità, e sono conformi alle programmazioni e obiettivi di settore.

Per la Ricerca e Innovazione , elementi per la definizione dei criteri di selezione sono:

• utilizzo di standard di selezione degli interventi coerenti con quelli praticati a livello internazionale, quali ad esempio: i) merito tecnico-scientifico, sotto il profilo della novità e originalità, rispetto allo stato dell’arte, delle conoscenze acquisibili, ivi incluse quelle a carattere applicativo e sperimentale; ii) capacità tecnico-scientifica del soggetto beneficiario di assicurare la corretta esecuzione delle attività finanziate; iii) capacità economico-finanziaria del soggetto beneficiario in ordine alle modalità di realizzazione del progetto; iv) ricadute economico-industriali derivanti dalla realizzazione del progetto; v) prioritaria attenzione alle iniziative aventi un più elevato profilo di rischiosità relativa e valore aggiunto - rispetto alle situazioni in assenza d’intervento - e capacità di assicurare un impatto duraturo sulla competitività; • utilizzo, per la selezione degli interventi, di procedure coerenti con quelle praticate a livello internazionale, quali ad esempio: i) ricorso ad esperti esterni, riconosciuti come autorevoli dalla comunità scientifica internazionale, privi di qualsiasi conflitto d’interessi e selezionati con modalità trasparenti, che garantiscano, anche tramite procedure di “peer-to-peer review”, indipendenza, alto profilo ed elevate competenze tecnico-scientifiche dell’attività istruttoria e di selezione; ii) ricorso, per ciascun progetto, a rigorose procedure di valutazione dei risultati, mediante un definito sistema di indicatori, e di monitoraggio dello stato di avanzamento degli interventi, con particolare riferimento, per i progetti di maggiore dimensione, alla valutazione intermedia delle criticità superate e della possibilità residua di raggiungere gli obiettivi realizzativi prefissati.

Inoltre, ove pertinenti rispetto agli obiettivi specifici da conseguire, assumono priorità gli interventi che prevedono:

• la promozione, nel sostegno alla ricerca svolta dalle università e dagli organismi pubblici di ricerca, della collaborazione con le imprese, anche per garantire la ricaduta economico-industriale dei progetti, per favorire l’assunzione di giovani ricercatori, qualificare le risorse umane già utilizzate e accrescere i legami con il territorio; • l’aumento della capacità di assorbimento dell’innovazione nelle imprese, valutata anche in relazione alla capacità di favorire l’inserimento di ricercatori qualificati e

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innescare processi di generazione di conoscenze e competenze all’interno delle imprese; • la comunicazione, diffusione e sfruttamento dei risultati e delle ricadute della ricerca per la competitività del sistemi produttivi, anche con azioni di mediazione della conoscenza che vanno dall’assessment del potenziale innovativo, alla promozione dell’innovazione nelle PMI, ai servizi di informazione tecnologica.

Per la Società dell’informazione e le TIC , elementi per la definizione dei criteri di selezione sono:

• realizzazione di analisi puntuali e verificabili dei fabbisogni, derivanti da una chiara identificazione dei beneficiari e destinatari finali, del contesto di intervento e degli effetti previsti oltre alla congruenza dei costi; • sostenibilità organizzativa, gestionale e finanziaria, anche dopo il completamento degli stessi; • capacità tecnico-gestionali dei beneficiari finali e/o proponenti e del loro collegamento con azioni finalizzate all’accrescimento delle relative competenze.

Inoltre, ove pertinenti rispetto agli obiettivi specifici da conseguire, la selezione degli interventi dovrà considerare: • il contributo ad accrescere la domanda e l’utilizzo di servizi basati sulle TIC, nonché favorirne forme di aggregazione; • il contributo alla maggiore inclusione digitale (accesso e utilizzo diretto di TIC o estensione indiretta o mediata dei benefici da esse derivanti); • l’orientamento dei servizi digitali, in particolare quelli della Pubblica Amministrazione, verso una maggiore interoperabilità, multicanalità e interattività, in funzione della centralità dell’utenza, favorendo la trasferibilità e il riuso delle applicazioni, nonché l’orientamento a accrescere l’efficienza e trasparenza della PA in coerenza con il Piano nazionale.

Per gli interventi in banda larga (wireline e wireless ) si fa riferimento a quanto già specificato nel QSN e al quadro di regolamentazione nazionale e comunitario e alle indicazioni pertinenti della Conferenza Unificata del 20 settembre 2007 per i Piani territoriali.

Priorità 3 . Energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo Principi guida per l’attuazione della Priorità sono i seguenti: • le Amministrazioni centrali competenti assicurano certezza e stabilità del quadro normativo e di regolazione ambientale, assumendo impegni espliciti e relativa tempistica; • le Amministrazioni regionali, nell’ambito delle proprie competenze, si impegnano ad accelerare il rientro all’ordinarietà dando seguito alle previsioni

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normative, completando e/o aggiornando la pianificazione di settore e assumendo impegni espliciti e relativa tempistica; • le Amministrazioni responsabili della programmazione operativa garantiscono che le risorse finanziarie allocate alla Priorità mantengano, anche nelle eventuali riprogrammazioni, una destinazione a diretta finalità ambientale o comunque una loro destinazione ambientalmente sostenibile. Per gli interventi relativi all’ Energia , costituiscono condizioni per l’attuazione: • la definizione dei Piani energetico-ambientali regionali; • la limitazione dell’adeguamento infrastrutturale e gestionale delle reti di distribuzione di energia nelle aree di dimostrata inefficienza del mercato.

Elementi per la definizione dei criteri di selezione sono la considerazione di:

• vocazioni locali, ambientali e produttive; • massimizzazione del contributo alla riduzione delle emissioni di gas serra; • minimizzazione degli impatti ambientali correlati alla realizzazione e adeguamento di impianti di produzione e distribuzione di energia; • ricadute occupazionali e sinergie con i sistemi produttivi locali.

Per gli interventi relativi alle Risorse idriche , costituiscono condizioni per l’attuazione:

• gli adempimenti per l’attuazione della Direttiva 2000/60/CE, inclusa l’applicazione, ove possibile, del principio del “recupero del costo pieno”; • la previsione e l’inserimento degli interventi nei Piani d’Ambito coerentemente con i Piani di Tutela delle Acque e con i Piani di gestione del bacino/distretto idrografico; • significativa concentrazione d risorse finanziare della Priorità per il “Servizio Idrico Integrato” (Obiettivo di Servizio) e attuazione degli impegni assunti nel Piano d’azione per il raggiungimento dei relativi target.

Elementi per la definizione dei criteri di selezione sono:

• continuità e efficienza nella distribuzione delle risorse idriche per gli usi civili; • risparmio idrico e riduzione della quota di perdite idriche nella rete di distribuzione comunale; • depurazione delle acque reflue; • depurazione dagli inquinanti per la protezione delle acque dall’inquinamento diffuso.

Per gli interventi relativi alla Difesa del suolo , costituiscono condizioni per l’attuazione:

• la previsione e l’inserimento degli interventi di prevenzione del rischio idrogeologico nei Piani di Assetto Idrogeologico e negli altri rilevanti strumenti di pianificazione;

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• la previsione di interventi per la prevenzione dei rischi naturali (incluso sismico e vulcanico) e dei rischi tecnologici individuati dalla pianificazione di settore.

Elementi per la definizione dei criteri di selezione sono : • priorità e concentrazione delle risorse nelle aree che presentano un maggiore livello di rischio idrogeologico; • priorità ai territori individuati dalle mappe dei rischi naturali previste dalla normativa di settore.

Per gli interventi relativi ai Rifiuti , costituiscono condizioni per l’attuazione:

• organizzazione della gestione e rispetto del principio chi inquina paga; • la previsione e l’inserimento degli interventi individuati nei piani regionali, provinciali e di ambito, in attuazione degli adempimenti previsti dalla normativa vigente, anche nel caso di gestioni commissariali; • significativa concentrazione di risorse finanziarie della Priorità per la “Gestione dei rifiuti urbani” (Obiettivo di Servizio) e attuazione degli impegni assunti nel Piano d’azione per il raggiungimento dei relativi target.

Elementi per la definizione dei criteri di selezione : • interventi finalizzati a ridurre la quantità dei rifiuti urbani smaltiti in discarica; • interventi finalizzati ad aumentare la quota dei rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata; • interventi finalizzati ad aumentare la quota di frazione umida trattata in impianti di compostaggio.

Per gli interventi relativi alle Bonifiche, costituiscono condizioni per l’attuazione:

• la previsione e l’inserimento degli interventi individuati nei Piani Regionali di Bonifica, in attuazione degli adempimenti previsti dalla normativa vigente, anche nel caso di gestioni commissariali; • il finanziamento pubblico è subordinato al rispetto del principio “chi inquina paga” e alle aree di proprietà pubblica, dichiarate di pubblica utilità o sottoposte a procedimenti espropriativi finalizzati a provvedimenti di recupero di qualità ambientale.

Elementi per la definizione dei criteri di selezione : • siti inquinati di interesse nazionale; • siti individuati come prioritari nei Piani di Bonifica; • prospettive di riutilizzo del sito con finalità produttive; • ricadute occupazionali dirette, indirette e indotte del riutilizzo produttivo del sito.

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Priorità 4. Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale I principi guida per l’attuazione della Priorità sono :

• forte connotazione territoriale e iniziative mirate della programmazione operativa; • centralità del cittadino come beneficiario/utente dei servizi pubblici; • chiara caratterizzazione aggiuntiva della politica regionale unitaria e integrazione con le politiche ordinarie di settore; • la valorizzazione delle opportunità offerte dalla Società dell’informazione, in coordinamento con la Priorità 2; • condizioni di effettivo coordinamento, da parte delle varie Amministrazioni responsabili, nell’attuazione degli interventi.

Per gli interventi di inclusione sociale , costituiscono condizioni per l’attuazione:

• l’integrazione tra politiche, livelli di governo, fonti finanziarie, forme di intervento e strumenti, prevedendo progetti integrati incentrati sui cittadini beneficiari di pacchetti di servizi anche in coordinamento con gli interventi della Priorità 1; • la definizione di percorsi di integrazione e di piani di azione anche personalizzati per l’inserimento e reinserimento lavorativo dei gruppi svantaggiati, assicurando la collaborazione tra servizi per l’impiego, servizi socio-assistenziali e imprese; • il riferimento ai piani d’azione per i pertinenti Obiettivi di Servizio del QSN, in funzione del raggiungimento dei relativi target per gli interventi relativi ai servizi di cura per i bambini e gli anziani; • il riferimento, per gli interventi della politica regionale in campo sanitario nel Mezzogiorno, al Protocollo d’Intesa del 17 aprile 2007 concernente il “Quadro strategico di interventi per la salute, lo sviluppo e la sicurezza nel Mezzogiorno”; • chiarezza delle procedure, adeguata programmazione dell’azione amministrativa e pubblicità presso i target di utenza e gli operatori interessati; • diffusione delle attività di monitoraggio e valutazione.

Elementi per la definizione dei criteri di selezione degli interventi di inclusione sociale sono:

• individuazione degli interventi sulla base di un’accurata diagnosi del reale fabbisogno; • priorità alle aree degradate nelle città di maggiori dimensioni, aree interne, rurali, aree montane e scarsamente abitate; • specifica attenzione alla popolazione immigrata ed alla parte debole della popolazione; • capacità di valorizzare le opportunità offerte dalla Società dell’informazione. Inoltre, ove pertinenti rispetto agli obiettivi specifici da conseguire, nelle aree scarsamente popolate, per la selezione degli interventi sono prioritari:

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- gli interventi che facilitano l’accessibilità ai servizi in favore dei diversi gruppi- target; - le iniziative intercomunali per assicurare un bacino minimo di utenza.

Per gli interventi nell’ambito della Sicurezza, costituiscono condizioni per l’attuazione:

• coordinamento istituzionale per assicurare la centralità della tutela della qualità della vita e dei cittadini; • rafforzamento degli strumenti di cooperazione interistituzionale con le Regioni e con le Amministrazioni centrali interessate, sia nella fase strategica di definizione degli interventi che in quella attuativa; • concentrazione degli interventi nei territori e sugli ambiti tematici in cui i fenomeni criminali frenano il potenziale di sviluppo; • individuazione di progetti e obiettivi comuni multitematici trasversali alle competenze di singole istituzioni; • l’individuazione di target condivisi e misurabili.

Elementi per la definizione dei criteri di selezione degli interventi sono:

• la valorizzazione degli interventi più innovativi del periodo di programmazione precedente • l’individuazione delle priorità territoriali e tematiche nelle quali integrare il profilo della sicurezza e costruire moduli di intervento dedicati; • l’orientamento dei moduli formativi verso l’integrazione di conoscenze utili per i profili di prevenzione del crimine.

Priorità 5. Valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività e lo sviluppo Principi guida per l’attuazione della Priorità sono: • piena integrazione tra le politiche di valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del paesaggio e tra queste e le politiche per il turismo e l’attrattività territoriale • definizione delle condizioni per assicurare concentrazione finanziaria su priorità territoriali e tematiche preliminarmente identificate e rendere fortemente selettive le modalità di individuazione dei progetti finanziabili; • definizione delle politiche fondata sull’analisi della domanda attuale e potenziale e con un forte orientamento al mercato.

Nel complesso, condizioni generali di efficacia sono: l’identificazione dei fabbisogni, in particolare per gli interventi formativi per lo sviluppo delle competenze degli operatori e la promozione di attività imprenditoriali innovative.

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In raccordo con le altre Priorità del QSN e con le politiche di sviluppo rurale, le politiche in attuazione della Priorità esplicitano inoltre le modalità per favorire: 1. il mantenimento all’interno dell’area dei benefici economici generati dalla spesa turistica (struttura e caratteristiche del sistema produttivo locale; capacità di spesa e comportamenti di consumo del target di domanda turistica); 2. la minimizzazione dei costi ambientali e sociali indotti dalla pressione turistica.

Per gli interventi relativi alla Biodiversità , costituiscono condizioni per l’attuazione :

• il completamento della pianificazione di settore (strumenti e/o piani di gestione), da conseguire in un approccio partecipativo, in conformità con i criteri per la gestione dei siti Natura 2000 e l’individuazione/istituzione, dei soggetti gestori laddove richiesto dalla normativa; • l’esplicitazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità e il finanziamento dei relativi Piani di Azione; • definizione, in attuazione della direttiva Habitat, delle linee guida per l’attivazione di procedure di monitoraggio dello stato di conservazione di habitat e specie di interesse comunitario; • il potenziamento delle strutture organizzative dei Soggetti gestori dei Siti natura 2000 attraverso interventi di innovazione tecnologica e di azioni formative.

Elementi per la definizione dei criteri di selezione sono:

• l’inserimento in strategie di area vasta e di riqualificazione ambientale del territorio nel suo complesso; • interventi di promozione di attività imprenditoriali e di potenziamento dei servizi di fruizione compatibili con le esigenze di tutela; • la previsione di adeguate forme di informazione, educazione ambientale e concertazione a livello locale; • l’orientamento degli interventi a destagionalizzare l’affluenza e la fruizione.

Per gli interventi relativi alle Risorse culturali costituiscono condizioni per l’attuazione:

• la concentrazione delle risorse su poli e reti di , in termini di qualità dell’offerta; • la dimostrazione dell’integrazione territoriale, funzionale e intersettoriale.

Elementi di riferimento per la definizione dei criteri di selezione sono:

• la sostenibilità finanziaria e organizzativa dei progetti nella fase a regime; • la coerenza dei contenuti progettuali con la domanda di fruizione culturale della popolazione residente e del mercato turistico;

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• la qualità dell’offerta culturale e dei servizi per la fruizione anche in relazione ai livelli di innovazione tecnologica introdotti.

Per gli interventi relativi all’attrattività turistica costituiscono condizioni per l’attuazione:

• l’orientamento al mercato e quindi la coerenza dei contenuti progettuali con le specifiche vocazioni territoriali e la preliminare identificazione dei target di mercato; • l’aggregazione e la riqualificazione dell’offerta turistica locale, assumendo a benchmark le eccellenze internazionali; • l’approccio integrato ai diversi segmenti dell’intera filiera turistica territoriale.

Elementi per la definizione dei criteri di selezione sono:

• la destagionalizzazione dei flussi turistici per una loro migliore distribuzione sul territorio; • l’introduzione e diffusione dell’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione; • adeguati standard di qualità anche attraverso certificazioni; • interventi compatibili con le esigenze di sostenibilità ambientale.

Priorità 6. Reti e collegamenti per la mobilità

Principi guida per l’attuazione della Priorità sono: • cooperazione e coordinamento sinergico Stato-Regioni e tra le Autorità responsabili dei Programmi e degli altri strumenti di livello regionale, in particolare nel Mezzogiorno; • centralità dell’intervento a livello nazionale (attraverso il Programma Operativo Nazionale “Reti e mobilità” e l’omologo intervento FAS) per la realizzazione e attuazione degli interventi di natura “sistemica” finalizzati a realizzare il sistema logistico nazionale con il sostegno alla costruzione di una rete nazionale di terminali di trasporto e logistica; • contributo alla realizzazione di tale sistema degli interventi da attuare con i Programmi e gli altri strumenti di livello regionale in un quadro di complementarietà, coerenza e coordinamento in relazione alle proprie specificità territoriali; • la previsione degli interventi fondati sul disegno contestuale dell’infrastruttura, della sua manutenzione e del servizio offerto; • la credibilità dei tempi di attuazione e la condivisione degli interventi selezionati, in particolare per le grandi opere, da parte delle popolazioni interessate; • l’integrazione tra politiche delle reti e politiche territoriali;

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• il proseguimento e completamento dei piani a lungo termine, considerando adeguatamente quelli da completare prima della identificazione di nuovi; • la cooperazione Stato-Regioni avviene tenuto conto dei programmi e piani nazionali nel settore e degli indirizzi e proposte formulate dal Ministero delle Infrastrutture nel proprio Documento Unitario di Strategia Specifica (di cui al punto 2.1.1.).

Costituiscono condizioni per l’attuazione : • disponibilità di una pianificazione nazionale strategico-operativa, concertata tra Stato e Regioni; • la previsione di un monitoraggio continuo dell’attuazione, la diffusione pubblica dei suoi risultati; • coerenza del disegno progettuale degli interventi con i vincoli della pianificazione territoriale e paesistica; • per le Regioni della Competitività, inserimento degli interventi nei Piani di Mobilità urbana • il completamento dei processi di pianificazione previsti dal D.lgs 422/97 relativamente agli interventi riguardanti il Trasporto Pubblico Locale; • la definizione e adozione di adeguati sistemi di selezione, coerenti con il sistema di regole e condizionalità del QSN, preliminarmente alla selezione delle operazioni; • idonei meccanismi per realizzare e possibilmente anticipare le istruttorie per i Grandi Progetti e/o assimilabili; • definizione di una chiara delimitazione degli interventi da realizzare nel PON e nei POR, da assumere nelle sedi di partecipazione istituzionale alla attuazione del PON; • identificazione comune, nell’ambito delle attività delle sedi di partecipazione istituzionale alla attuazione del PON di priorità e sequenze realizzative, nonché di uniformi modalità di selezione, anche al fine di valutare gli effetti locali delle scelte, soprattutto, per progetti di forte rilievo ed interesse multiregionale; • evidenza chiara, in particolare da parte dei grandi centri di spesa nazionale, dell’effettiva aggiuntività delle risorse allocate dalla politica regionale; • costruzione e rafforzamento di adeguate capacità di progettazione, programmazione, attuazione e gestione della PA per la definizione di buoni progetti basati sulla cooperazione fra gli attori, l’adozione di processi valutativi partenariali e la realizzazione di attività di monitoraggio della politica ordinaria nazionale e dei risultati dei grandi centri di progettazione di spesa del settore.

Costituiscono elementi di riferimento per i criteri di selezione :

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• il contributo, attraverso l’attuazione di politiche infrastrutturali coerenti, agli obiettivi europei di riduzione del 20% dell'emissione globale nel Mezzogiorno di CO2 entro il 2020 e, parallelamente, del 20% di combustibili fossili a pari consumo energetico e del 20% del traffico stradale; • l’indicazione prioritaria per interventi riguardanti modalità di trasporto sostenibili e per progetti attuativi delle linee strategiche già avviati e/o programmati da completare; • la opportuna considerazione per gli interventi che, riguardando la modalità stradale, contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento; • la opportuna considerazione degli impegni europei per le reti TEN; • qualità del progetto e disegno contestuale dell’infrastruttura, della sua manutenzione e del servizio offerto; • sostenibilità gestionale e finanziaria degli interventi, nonché loro tempistica di realizzazione; • il miglioramento del servizio offerto in termini materiali e immateriali.

Inoltre, la selezione degli interventi privilegerà: • per la mobilità urbana, quelli inseriti nei Piani della mobilità urbana nelle regioni della Convergenza; • l’accessibilità ai servizi essenziali della sanità, sociosanitari – inclusi gli asili nido, servizi per l’infanzia e gli anziani, dell’istruzione – compresa la pratica sportiva - a fini di inclusione sociale.

Priorità 7 . Competitività dei sistemi produttivi e occupazione Principi guida per l’attuazione della Priorità sono: • la pertinenza della proposta rispetto alle condizioni di partenza dei territori in cui realizzare gli interventi; • l’integrazione, sul piano operativo, degli interventi di diversa natura; • la previsione di interventi di capacitazione fondati sulla necessità di adeguamento delle competenze nella diagnosi delle esigenze e opportunità dei territori; • la trasparenza e certezza dell’informazione.

Costituiscono condizioni per l’attuazione: • la conoscenza dei sistemi territoriali e la ricognizione degli attori che vi operano; • l’inquadramento di singole azioni, laddove previste, in disegni più complessivi di promozione di specifici sistemi territoriali.

Costituiscono elementi di riferimento per i criteri di selezione :

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• la specializzazione, la reciproca funzionalità e la congruente tempistica di attuazione dei diversi interventi; • la continuità delle esperienze che hanno prodotto risultati positivi sulla base di valutazioni affidabili.

Inoltre, ove pertinenti rispetto agli obiettivi specifici da conseguire, la selezione degli interventi premierà per gli interventi di capacitazione, la previsione e la credibilità di un percorso di internalizzazione e consolidamento delle competenze all’interno delle amministrazioni regionali e locali.

Principi guida per l’attuazione della Priorità relativamente agli incentivi per i sistemi produttivi sono:

• definizione di un quadro di certezza normativa, finanziaria, programmatoria e di efficienza nell’erogazione degli incentivi; • adeguamento della strumentazione esistente in ragione dell’efficacia e della selettività degli interventi con priorità per l’orientamento di sistemi di impresa; • definizione, a livello di programmazione operativa, di una strategia unitaria tra i diversi livelli di governo per gli interventi a sostegno del sistema produttivo, anche al fine di evitare effetti di spiazzamento e concorrenza tra territori ed incentivi; • conseguente esplicitazione motivata delle priorità (territoriali, settoriali e tematiche) sulle quali intervenire.

Costituiscono condizioni di efficacia :

• la riduzione degli strumenti incentivanti nel quadro dell’obiettivo di riequilibrio della quantità e intensità degli interventi compensativi; • la razionalizzazione degli strumenti incentivanti; • la razionalizzazione tra incentivi e la prevenzione del loro reciproco piazzamento, da ricercare su base territoriale; • per le risorse da allocare in modo competitivo, la prevedibilità dell’azione amministrativa per assicurare agli operatori privati certezza dei tempi, obiettivi e criteri attraverso la programmazione annuale anticipata, trasparente e accessibile.

Sono elementi di riferimento per la definizione dei criteri di selezione :

• nelle regioni “Convergenza” e nel Mezzogiorno, la finalizzazione e la coerenza degli interventi verso l’aumento complessivo delle convenienze localizzative e del sostegno all’attrazione di investimenti; • nelle altre regioni, la finalizzazione e la coerenza degli interventi verso gli obiettivi di loro consolidamento e modernizzazione.

Principi guida per l’attuazione della Priorità relativamente ai servizi alle imprese sono:

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• la ricognizione, su base territoriale, dell’efficienza e qualità dei servizi pubblici, quale presupposto per le azioni di rafforzamento dei servizi pubblici sul territorio; • per l’offerta locale di servizi avanzati, la previsione di strumenti mirati, non generalisti, di erogazione diretta o di sostegno alla domanda del settore privato, indirizzando l’azione in via prioritaria a soggetti collettivi e PMI collegate lungo linee orizzontali o di filiera.

Costituiscono condizioni per l’attuazione : • la ricognizione del grado di utilizzo e sostenibilità ambientale delle aree ASI e PIP; • la valutazione dell’efficienza delle funzioni di indirizzo e gestione di tali aree per procedere a interventi di ottimizzazione e riutilizzo.

Principi guida relativamente agli interventi per il mercato dei capitali sono:

• l’adozione di sistemi di incentivazione di natura più mirata e selettiva; • il maggior coinvolgimento degli operatori di mercato; • la promozione di più efficaci relazioni banca-impresa anche nell’intento di facilitare la crescita dimensionale delle PMI; • la promozione del ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria; • l’accurata valutazione delle caratteristiche della domanda potenziale e delle dimensioni del mercato destinatario degli interventi; • il rafforzamento dei sistemi e delle strutture di garanzia.

Principi guida relativamente agli interventi per l’occupazione sono:

• sviluppo sul territorio di un sistema di rete pubblico-privata multiattore dei Servizi per l’Impiego (SPI), valorizzando il ruolo di coordinamento dei servizi pubblici; • definizione e adozione di standard di qualità omogenei dei servizi erogati a livello locale (sia da operatori pubblici che da operatori privati autorizzati ed in prospettiva accreditati quali Università, Scuole,ecc); • promozione di un sistema integrato di Borsa lavoro (locale e nazionale, anche come rete del servizio alle persone e alle aziende); • miglioramento delle competenze degli operatori dei centri pubblici, quale condizione per l’adeguamento agli standard di qualità; • raccordo con i sistemi locali d’istruzione scolastica, professionale, universitaria e con il sistema delle imprese; • promozione di reti di relazioni con i soggetti privati e le espressioni imprenditoriali; • diversificazione della gamma dei servizi in funzione delle specifiche esigenze del territorio; • specializzazione dell’offerta di servizi per target di utenza e personalizzazione degli interventi; • priorità alle modalità di intervento per l’inserimento lavorativo basate su un approccio di azioni integrate;

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• integrazione, differenziazione ed approccio di mainstreaming negli interventi volti a favorire l’emersione e a contrastare l’irregolarità; • miglioramento della qualità del lavoro e promozione della mobilità geografica e professionale.

Priorità 8. Competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani Principi guida per l’attuazione della Priorità sono: • la programmazione operativa regionale individua le unità territoriali, amministrative e operative per l’attuazione, tra: i) città metropolitane e altre città identificate dagli strumenti di pianificazione territoriale e strategici regionali; ii) sistemi territoriali rilevanti sotto il profilo economico-funzionale; • la differenziazione delle soluzioni strategiche e operative tra città e sistemi territoriali nell’individuazione degli obiettivi specifici della Priorità, della tipologia, numerosità e estensione delle unità territoriali beneficiarie degli interventi e delle risorse finanziarie disponibili, anche al fine di definire la strategia di concentrazione di risorse e interventi richiesta dal QSN; • l’attuazione, di norma in progetti integrati, definiti secondo schemi e disegni progettuali flessibili indicati dalla programmazione regionale e individuati attraverso modalità selettive in grado di garantire che i benefici attesi sostanzino il valore aggiunto dell’approccio integrato e ne minimizzino i costi istituzionali, tecnico- procedurali ed amministrativi; • processi di individuazione e selezione di interventi e progetti integrati premianti le proposte delle amministrazioni comunali che avviano, sin dalle prime fasi istruttorie e di programmazione territoriale, le attività di progettazione delle opere pubbliche anche attraverso: (i) iniziative finalizzate alla mobilitazione di fondi regionali, rotativi e non, per la progettazione oppure accordi finalizzati con quelli esistenti (ad esempio, i fondi di progettazione e progettualità della Cassa DDPP); (ii) criteri di ammissibilità e di selezione per i progetti integrati che premiano la disponibilità di progettazione definitiva o esecutiva per una parte significativa e prestabilita dei singoli interventi in essi proposti; • avvio da parte delle Amministrazioni regionali, già nelle fasi iniziali dell’attuazione, di tavoli di confronto permanente con i Comuni capoluogo e con altri Comuni ritenuti rilevanti per l’attuazione della Priorità; • collegamento con gli obiettivi di servizio: la programmazione operativa delle Regioni del Mezzogiorno indica come l’attuazione della Priorità può contribuire al perseguimento degli Obiettivi di Servizio e, in particolare, come si attiva e incentiva, nell’ambito dei progetti finanziati, il contributo delle Amministrazioni comunali al raggiungimento dei target nei settori in cui la loro competenza amministrativa risulta decisiva (in particolare, asili nido e servizi per l’infanzia, assistenza domiciliare, rifiuti);

I sistemi di selezione − caratterizzati da semplicità, misurabilità, trasparenza e cogenza − possono differenziarsi per singoli interventi e per progetti integrati, assumendo comunque i seguenti standard e requisiti minimi per i criteri di selezione :

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• disponibilità di piani esecutivi di gestione ad integrazione delle proposte progettuali per interventi infrastrutturali e immateriali finalizzati alla creazione o ampliamento di strutture per l’erogazione di servizi di interesse pubblico; • completamento e ottimizzazione di iniziative strategiche e progettuali che abbiano già dimostrato il raggiungimento di risultati rilevanti nei singoli territori o aree urbane; • solidità del soggetto proponente (in relazione all’efficienza amministrativa, gestionale e finanziaria, e al livello di delega politico-amministrativa di cui è titolare) come elemento rilevante ai fini dell’ammissibilità e approvazione dei progetti integrati; • definizione, già in fase di impostazione del progetto, da parte dei beneficiari finali (istituzioni comunali e uffici unici o altri organismi inter-comunali con responsabilità di coordinamento o attuazione di progetti integrati), di meccanismi istituzionali e di gestione operativa delle attività progettuali, anche attraverso l’assunzione di impegni finanziari pluriennali per garantire continuità ed efficacia nelle diverse fasi del ciclo di progetto; • priorità, in particolare per le città di maggiori dimensioni, per interventi (singoli o pacchetti) che includono incentivi o requisiti minimi di cofinanziamento comunale per singoli interventi o per pacchetti di interventi e/o che prevedano la partecipazione finanziaria di operatori privati.

Priorità 9. Apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse

I principi guida per l’attuazione degli interventi sostenuti dalla Priorità si fondano:

• sul raccordo operativo tra soggetti, istituzioni ed enti destinatari di risorse pubbliche per l’internazionalizzazione allo scopo di valorizzare iniziative a carattere interistituzionale rilevanti per l’immagine del Paese all’estero; • sulla costituzione di reti imprenditoriali ed istituzionali che prevedano il coinvolgimento operativo dei soggetti attivi nelle politiche di sviluppo del territorio.

Costituiscono condizioni per l’attuazione:

- l’elaborazione di organici percorsi di promozione di cui siano definiti obiettivi e target; - la previsione di modalità di monitoraggio e di valutazione dei risultati di tali percorsi; - l’integrazione delle competenze disponibili in Italia e all’estero.

Inoltre, ove pertinenti rispetto agli obiettivi perseguiti, elementi per la definizione dei criteri di selezione sono:

• la funzionalità delle azioni rispetto a fabbisogni mirati, la capacità di scelta e selezione dei destinatari nell’utilizzo di competenze specialistiche secondo i canoni

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della sussidiarietà, il ricorso a forme di compartecipazione finanziaria da parte dei privati; • la valorizzazione dell’accompagnamento sui territori (italiani ed esteri) di reti di piccole e micro imprese, sfruttando la capacità propulsiva e di presenza all’estero di aziende di maggiore dimensione; • l’incentivazione di progetti di carattere innovativo, che integrano gli aspetti economici con quelli culturali; • il sostegno alle azioni di riposizionamento internazionale, purché basate su di un utilizzo virtuoso della localizzazione di impianti all’estero nel creare valore aggiunto per il Paese.

Priorità 10. Governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali efficaci

Principi guida per l’attuazione della Priorità sono:

• inserimento delle azioni per il miglioramento dei sistemi di governance e delle capacità istituzionali in un quadro di misure e riforme amministrative coerenti volte a dare stabilità e durata ai progressi indotti; • adozione di meccanismi e procedure trasparenti e basati su un’informazione più continua, sull’orientamento al risultato, sul maggiore coinvolgimento della società civile e sull’apertura al confronto partenariale; • previsione di un sistema di regole e di prassi che specifichi chiaramente le condizionalità dei trasferimenti e contribuisca alla crescente capacità dei dipendenti pubblici responsabili della gestione; • esplicitazione, in riferimento agli obiettivi, risultati attesi e conseguiti, dei processi di rafforzamento delle capacità, delle competenze e delle condizioni di trasparenza delle strutture amministrative e tecniche impegnate lungo la filiera della politica regionale aggiuntiva, in raccordo con le politiche ordinarie per il completamento di processi di riforma settoriale strategici per la politica regionale; • rafforzamento della capacità di sorveglianza e valutazione anche sulla base di strumenti informativi a supporto trasversale al complesso del QSN.

Elementi di riferimento, da calibrare in relazione alla natura e alle caratteristiche degli interventi, per la definizione dei criteri di selezione sono:

• rafforzamento dei meccanismi di governance multilivello indispensabili alla programmazione e attuazione degli interventi della politica regionale; • valutazione specifica dei fabbisogni e orientamento delle azioni di rafforzamento al conseguimento di obiettivi strutturali e permanenti di adeguamento delle competenze operative della Pubblica Amministrazione; • esplicitazione e adozione di standard di efficienza ed efficacia degli apparati pubblici più direttamente coinvolti lungo la filiera delle politiche di sviluppo, misurabile in termini di beni pubblici e di servizi pubblici;

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• obiettivi determinati e specifici in termini di miglioramento di capacità tecniche e istituzionali della amministrazioni beneficiarie; • coinvolgimento dei “centri di competenza” riconosciuti capaci di conferire un effettivo valore aggiunto rispetto all’azione ordinariamente condotta dall’Amministrazione; • coerenza degli interventi rispetto a specifici fabbisogni territoriali individuati; • integrazione e coerenza tra i profili di attività propri della missione dei diversi strumenti finanziari, sia all’interno dei fondi strutturali comunitari (Azioni di sistema FSE e Assistenza tecnica FESR), sia tra questi ed il FAS; • esplicitazione, stante la natura trasversale delle Priorità 10, delle altre Priorità che beneficiano - in termini diretti o indiretti – dell’azione di capacity building e del complesso delle attività condotte nell’ambito della Priorità 10; • previsione di procedure di valutazione e verifica che consentano la possibilità/opportunità di applicare sistemi premiali alle azioni che conseguano i migliori risultati; • valorizzazione del partenariato pubblico-privato quale forma specifica di realizzazione di progetti rilevanti secondo criteri di cooperazione e di partecipazione pubblico-privata.

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ALLEGATO 2

Elementi per la definizione della Strategia di sviluppo locale integrata La “Strategia di sviluppo locale integrata” (di cui, in particolare, alla Priorità 7 del QSN ) riguarda le iniziative di progettazione integrata riferite a specifici ambiti territoriali sub- regionali finanziate all’interno della politica regionale, nazionale e comunitaria e quindi, qualora esistenti, tutti i progetti integrati che, a prescindere dalle denominazioni adottate, si propongano di coordinare fra loro tipologie di intervento di natura diversa all’interno di un’area territoriale sub-regionale circoscritta.

Ciascuna Amministrazione regionale interessata definisce, ai fini dell’attivazione e integrazione delle diverse fonti finanziarie necessarie all’attuazione di detti progetti territoriali, all’interno del proprio DUP ovvero in un connesso documento di ““Strategia di sviluppo locale integrata” le proprie scelte di metodo in attuazione della strategia identificata.

In particolare, ciascuna strategia fornisce elementi atti a rendere trasparenti e identificabili: il modello, i caratteri specifici e gli elementi qualificanti per il proprio territorio; gli elementi e i criteri di concentrazione territoriale e settoriale; i meccanismi operativi per la selezione dei progetti integrati da finanziare e le loro motivazioni; le forme organizzative per la programmazione e l’attuazione; le modalità di individuazione e coinvolgimento di compagini partenariali rappresentative della scala territoriale pertinente.

Gli interventi per lo sviluppo locale integrato possono essere oggetto di specifici Accordi di Programma Quadro volti a promuovere la realizzazione delle strategie regionali di sviluppo locale integrando interventi (locali e sovralocali) di differente competenza istituzionale e scala territoriale, nonché eventualmente relativi a programmazioni e fonti finanziarie diverse.

Ai fini di consentire la piena realizzazione dei progetti secondo quanto indicato dal QSN, le Amministrazioni indicano le date conclusive per l’individuazione dei progetti di sviluppo locale (compresa la loro approvazione e l’assegnazione delle relative risorse), ferma restando la possibilità di prevedere meccanismi per l’assegnazione successiva di risorse tra i progetti già approvati sulla base dell’efficienza e l’efficacia dimostrate nei primi anni di attuazione dei progetti.

Ciascuna Amministrazione regionale dovrà in ogni caso assicurare che la progettazione integrata sia inserita nel sistema di monitoraggio unitario della politica regionale (di cui al punto 8.1) secondo i requisiti previsti dallo stesso, nonché degli eventuali ulteriori requisiti definiti per un complementare sistema specifico.

Le azioni nazionali di supporto all’attuazione della “Strategia di sviluppo locale integrata” saranno assicurate, in accordo con le Amministrazioni regionali interessate, dal MISE-DPS, che promuoverà un’informativa adeguata sullo stato di attuazione dei progetti di sviluppo locale integrato all’interno della politica regionale unitaria.

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ALLEGATO 3

Aggiornamento delle Strategie Regionali per la Ricerca, l’Innovazione e la Società dell’informazione

In coerenza con le indicazioni del QSN saranno aggiornate le Strategie Regionali per la Ricerca, l’Innovazione e la Società dell’Informazione . Le Regioni definiranno, anche in un unico documento di Strategia Regionale, le linee di intervento in tema di Ricerca, Innovazione e Società dell’informazione. L’aggiornamento delle Strategie Regionali, oltre a esplicitare collegamenti e coerenze (obiettivi e priorità) con le Iniziative e i Programmi definiti a livello comunitario, farà riferimento al complesso delle risorse della politica regionale unitaria, evidenziandone anche le modalità di coordinamento più appropriate e le complementarietà con la politica ordinaria, sulla base del seguente percorso: - predisposizione di linee guida per la definizione delle Strategie Regionali entro febbraio 2008. Le linee guida saranno definite dal DPS, in collaborazione con le Amministrazioni centrali interessate e una rappresentanza delle Regioni, e sottoposte all’approvazione del “Comitato nazionale per il coordinamento e la sorveglianza della politica regionale unitaria” (“Comitato nazionale”) o di una sua articolazione tematica/Sottocomitato. Esse declineranno ulteriormente i criteri di selezione indicati sopra per gli ambiti di riferimento specifico; - approvazione delle Strategie Regionali da parte delle Regioni entro il 30/6/2008 e invio delle stesse al “Comitato Nazionale” che potrà formulare specifiche raccomandazioni e/o richieste di adeguamento.

Le Strategie Regionali per la Società dell’Informazione individuano anche le forme più appropriate di governance degli interventi, identificando funzioni e responsabilità di coordinamento.

Nelle more dell’aggiornamento delle Strategie, le scelte regionali dovranno trovare adeguata motivazione nell’ambito dei processi valutativi e nei criteri di selezione di cui alle Priorità pertinenti (riportati nell’Allegato 1), avendo cura di dare priorità a interventi propedeutici e rilevanti rispetto alle Strategie stesse. In fase di attuazione degli interventi:

- le Regioni invieranno al “Comitato nazionale” periodiche relazioni informative sullo stato di attuazione delle Strategie regionali e l’avanzamento delle azioni, segnalando eventuali criticità. Il “Comitato nazionale” potrà formulare raccomandazioni (di indirizzo o specifiche) e/o richieste di adeguamento; - le Amministrazioni responsabili per la programmazione e attuazione degli interventi, assicureranno, in ciascun contesto e per i diversi ambiti tematici, il monitoraggio e la valutazione degli effetti e dei risultati dei progetti e il loro

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contributo alla riduzione dei divari esistenti, utilizzando a tal fine le risorse dell’assistenza tecnica dei singoli Programmi.

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ALLEGATO 4

Principi orizzontali per l’attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013

 Partenariato economico e sociale La politica regionale unitaria si attua attraverso il pieno contributo del partenariato socioeconomico e trova una specifica individuazione all’interno dei Documenti unitari di programmazione o di strategia specifica, di cui al precedente punto 2.1.1. Le funzione di seguito descritte possono essere assunte da organismi e tavoli di confronto istituzionale già attivi. Le Amministrazioni responsabili dell’attuazione della programmazione applicano operativamente i principi contenuti nel QSN sulla base degli indirizzi e dei criteri di seguito indicati. Protocolli d’intesa, o atti equivalenti, da stipulare entro il 31 marzo 2008 con le organizzazioni che si candidano a rappresentare interessi collettivi. I Protocolli contengono le finalità del coinvolgimento delle parti; i principi cui il partenariato si ispira; l’oggetto del confronto partenariale; l’articolazione dei differenti livelli di coinvolgimento; le sedi di confronto e ogni altra questione ritenuta rilevante, tenendo conto del livello e delle prassi esistenti. In particolare, il protocollo definisce le fasi principali del coinvolgimento partenariale (definizione della strategia e degli strumenti di intervento, individuazione dei criteri di ammissibilità e selezione, monitoraggio e valutazione degli interventi, ivi inclusi quelli finanziati con le risorse liberate) ed i prodotti attesi per ciascuna fase. Ove tali Protocolli o atti equivalenti siano già esistenti, sono eventualmente aggiornati, entro il 31 marzo 2008 , in coerenza con il par. VI.2.2. del QSN. Il contenuto dei Protocolli o atti equivalenti è reso pubblico attraverso i canali di comunicazione istituzionale e sarà presentato alla sessione annuale sulla politica di coesione. Composizione del partenariato - Come indicato dal QSN, fanno complessivamente parte del partenariato socio-economico le organizzazioni datoriali maggiormente rappresentative, comprese quelle del credito; le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori; le organizzazioni di rappresentanza del “terzo settore”, del volontariato e del no-profit ; le organizzazioni ambientaliste e quelle di promozione delle pari opportunità. In attuazione degli articoli 11 e 64 del Reg.1083/2006, una idonea rappresentanza del partenariato socio-economico partecipa ai lavori dei Comitati di Sorveglianza dei programmi cofinanziati; analoga partecipazione è assicurata nelle sedi di sorveglianza della politica regionale nazionale. Ogni Amministrazione responsabile assicura il coinvolgimento ampio di tutte le organizzazioni interessate, attraverso momenti di confronto collegiale e provvede all’eventuale estensione della rappresentanza partenariale nelle sedi di sorveglianza sulla base di quanto stabilito dal QSN. La partecipazione delle parti economiche e sociali alle funzioni di sorveglianza si ispira ai principi di pariteticità tra impresa e lavoro dipendente; rappresentatività e prevalenza

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degli interessi degli utenti rispetto agli interventi programmati; competenza; osservanza dei principi di pari opportunità e sostenibilità ambientale. Consultazioni - Sulla base di quanto stabilito dal QSN, le Amministrazioni promuovono consultazioni con soggetti associativi ritenuti in grado di apportare valore aggiunto alla costruzione ed alla messa in opera degli interventi nel rispetto dei tre criteri enunciati dal QSN e, quindi, secondo procedure di consultazione definite, tali da assicurare la massima trasparenza della consultazione, la responsabilizzazione dei soggetti consultati e la pubblicità, anche attraverso i canali di comunicazione istituzionale, dell’organizzazione e degli esiti della consultazione.

Integrazione del principio partenariale nel ciclo di programmazione e attuazione - Le Amministrazioni individuano le modalità e gli strumenti più efficaci a tal fine, in attuazione di quanto previsto dal QSN con riferimento a: i) definizione di momenti di esplicazione dell’attività partenariale; ii) adozione delle migliori esperienze su base nazionale quali benchmark di riferimento; iii) miglioramento della partecipazione del partenariato nella fase attuativa anche attraverso procedure codificate; iv) rafforzamento dell’efficienza ed efficacia delle sedi di confronto; v) miglioramento dell’informazione messa a disposizione delle parti; vi) valorizzazione dell’approccio partecipativo alla valutazione della politica regionale.

Sessione annuale sulla politica di coesione - Confronto sull’impostazione e avanzamento strategico della politica regionale unitaria, sui risultati conseguiti sul territorio, sull’avanzamento finanziario dei programmi e sull’integrazione delle fonti finanziarie (di cui al precedente punto 2.1.2 della presente delibera ).

Supporto al confronto fra le Amministrazioni e le parti - Ogni Amministrazione si dota di una segreteria tecnico – organizzativa per supportare il confronto fra le Amministrazioni e le parti con oneri anche a carico delle risorse di assistenza tecnica, e assicura una sezione dedicata al partenariato nell’ambito del proprio sito istituzionale/web, ove pubblicare le pertinenti informazioni e documentazioni.

Assistenza tecnica al partenariato - Le parti economiche e sociali potranno beneficiare nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza, di specifici progetti regionali di assistenza tecnica rivolti al partenariato. Tali progetti avranno finalità di: • consolidamento della cultura del partenariato, sia presso le amministrazioni coinvolte, sia presso le stesse parti socio-economiche; • animazione, informazione, crescita delle competenze e affiancamento del partenariato economico e sociale; • consulenza specialistica a supporto del partenariato. I progetti regionali di assistenza tecnica al partenariato saranno affiancati da un progetto nazionale, orientato al supporto alle parti economiche e sociali di livello nazionale nel processo di attuazione del QSN, con particolare riferimento, tra l’altro, all’integrazione della politica regionale nazionale e comunitaria, all’attuazione dell’Obiettivo Cooperazione, alle attività di valutazione.

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 Principio di pari opportunità e non discriminazione

Le Amministrazioni assicurano la parità di genere e le pari opportunità, in una logica di mainstreaming, in tutte le fasi della programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei programmi. Esse adottano le misure necessarie per prevenire ogni discriminazione fondata sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale durante le varie fasi di attuazione dei Programmi, ed in particolare nell’accesso agli stessi. Al riguardo, le Amministrazioni coinvolgono nel processo partenariale le istituzioni, gli organismi, le associazioni e le parti sociali aventi competenza in materia, sfruttando la rete di competenze, formale e informale, esistente a livello locale/settoriale. In attuazione di questo principio le Amministrazioni coinvolte nell’attuazione della politica regionale unitaria:

− adottano, nell’ambito di ogni programma, procedure e criteri di progettazione e selezione dei progetti in grado di incidere positivamente sulla piena realizzazione del principio in oggetto. Adottano, nell’ambito delle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici, modalità attuative dei principi del presente punto compatibili con la pertinente disciplina;

− si dotano di modalità di gestione volte ad assicurare l’attuazione del principio in oggetto. In questo ambito, esse comunicano i riferimenti dell’autorità preposta in materia di pari opportunità ai Comitati di Sorveglianza dei Programmi Operativi o agli analoghi Organismi di sorveglianza per i Programmi attuativi FAS ed al Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio in tempo utile e al massimo in occasione della prima riunione di tali Comitati e organismi. Esse comunicano altresì gli aggiornamenti di tali informazioni;

− forniscono ai Comitati di Sorveglianza ed agli analoghi Organismi di sorveglianza una informativa annuale sull’attuazione del principio in oggetto; − tengono conto del principio di cui al presente punto nelle attività valutative.

Il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio garantisce il supporto tecnico e metodologico alle Amministrazioni interessate, per l’attuazione dei principi di cui al presente punto.

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 Principio di sostenibilità ambientale

Secondo quanto contenuto nel QSN, il principio di sostenibilità ambientale permea l’intera strategia della politica regionale unitaria e si applica a tutte le Priorità del Quadro Strategico Nazionale.

Le Amministrazioni responsabili dei Programmi assicurano l’integrazione degli aspetti ambientali in tutte le fasi di programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione degli interventi e l’applicazione del principio “chi inquina paga”.

Esse verificano ex ante e in itinere l’integrazione del principio di sostenibilità ambientale, assicurano il monitoraggio degli effetti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione degli interventi ed informano periodicamente i Comitati di Sorveglianza o gli organismi assimilati dei rispettivi Programmi riguardo l’andamento degli indicatori ambientali nei territori di riferimento.

Le Amministrazioni devono assicurare le risorse, definire gli assetti organizzativi e garantire le condizioni per lo svolgimento delle specifiche funzioni di orientamento e sorveglianza per l’integrazione della componente ambientale e lo sviluppo sostenibile descritte nel paragrafo VI.2.4 del QSN. Per lo svolgimento di tale funzioni si rende opportuno utilizzare e valorizzare l’esperienza delle Autorità Ambientali sviluppata nel periodo 2000-2006.

Le Amministrazioni garantiscono, inoltre, una destinazione ambientalmente sostenibile delle risorse allocate alla Priorità 3 del QSN, da tutelare anche nelle eventuali riprogrammazioni.

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ALLEGATO 5

Valutazione

La funzione e le attività di valutazione sono organizzate secondo i principi e le modalità espressi nel QSN (par. VI.2.3) e declinate nei seguenti indirizzi operativi per l’insieme della politica regionale unitaria.

Ambito e finalità delle attività di valutazione . Le attività di valutazione accompagnano l’intero periodo della programmazione regionale unitaria e contribuiscono a rafforzare la pratica di programmazione unitaria. I risultati delle valutazioni e le loro implicazioni per la politica regionale e per i territori da esse interessati sono presi in conto nelle decisioni riguardanti la predisposizione, approvazione, attuazione, e modifica dei programmi; nelle discussioni dei Comitati o altri organismi incaricati dell’attività di sorveglianza sulla programmazione; negli incontri annuali con il partenariato (di cui ai precedenti punti 2.1.2 e 5.1 della presente delibera); nelle sedi di riflessione organizzate nell’ambito del Laboratorio per le politiche di sviluppo (di cui al precedente punto 4.2 della presente delibera); durante la fase di riconsiderazione complessiva dell’attuazione del QSN (di cui al successivo punto 7.3).

A livello regionale e centrale, la definizione dei Documenti di Programmazione Unitaria e di Strategia Specifica, la formulazione dei Programmi che li attuano, e la scelta e definizione delle “azioni cardine” sono assistite da attività di valutazione ex ante, nonché dalla valutazione ambientale strategica, ove pertinente secondo la normativa vigente. Sin dai primi anni di attuazione saranno valutati in itinere ed ex post gli effetti della politica regionale prodotti attraverso programmi e progetti - realizzati e in realizzazione – finanziati, anche a titolo di precedenti fasi e cicli di programmazione, dalle risorse della politica regionale aggiuntiva (comunitarie, nazionali, regionali), nonché gli effetti di programmi di sviluppo rurale, considerando prioritariamente gli interventi realizzati attraverso le risorse del FAS.

Responsabilità per l’organizzazione delle valutazioni . L’Amministrazione che ha la responsabilità generale di coordinamento della strategia del QSN (MISE-DPS), l’Amministrazione di coordinamento per gli interventi del FSE (MLPS), le Regioni e Province autonome, e le Amministrazioni centrali di riferimento hanno la responsabilità di coordinare ed organizzare processi valutativi sugli effetti della politica regionale unitaria negli ambiti di propria pertinenza.

Le amministrazioni pianificano le valutazioni degli interventi in modo da disporre tempestivamente di conoscenze utilizzabili su argomenti cruciali per le decisioni e a tal fine mettono a disposizione dei valutatori i dati e le informazioni in loro possesso in relazione ai temi oggetto di valutazione, inclusi i dati derivanti dal sistema di monitoraggio della Politica Regionale Unitaria.

Piano di valutazione . Il Piano di valutazione rappresenta lo strumento attraverso cui organizzare le valutazioni. Entro il febbraio 2008, ciascuna delle Amministrazioni prima

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citate definisce un unico Piano per l’insieme della politica regionale unitaria per il periodo 2007-2013 negli ambiti di propria responsabilità e lo presenta, prima della sua definizione iniziale e in occasione degli aggiornamenti, ai Comitati e/o altri organismi incaricati dell’attività di Sorveglianza sulla programmazione. All’interno di ciascuna Amministrazione è individuato il Responsabile del Piano di Valutazione cui vengono assicurate le condizioni per assolvere le proprie funzioni. Il Responsabile può essere affiancato da un gruppo di coordinamento di referenti dei singoli Programmi per la redazione del Piano di Valutazione e le attività partenariali necessarie all’individuazione dei temi e delle domande di valutazione, ne promuove l’attuazione e il periodico aggiornamento e/o integrazione.

Il Piano di Valutazione è flessibile ed esplicita le modalità per individuare le valutazioni da intraprendere, le regole per modificare il Piano, il/i processo/i per definire le domande di valutazione per ciascuna attività valutativa. Traccia l’assetto organizzativo, inclusi i meccanismi per salvaguardare qualità ed autonomia di giudizio dei processi valutativi. Individua, altresì, su quali temi verranno esercitate attività valutative (ex ante, in itinere ed ex post), incluse autovalutazioni, ed indica orientativamente se ciascuna attività sarà condotta internamente o esternamente. Ciascun piano include valutazioni esterne.

Il Piano di Valutazione esplicita la tempistica, alla luce delle esigenze di utilizzazione dei risultati di valutazione e individua le risorse organizzative, finanziarie ed umane, incluse quelle del proprio Nucleo di Valutazione, necessarie per condurre le valutazioni e divulgarne ed utilizzarne i risultati. Parte delle risorse potrà essere destinata ad attività valutative che coinvolgano, anche nella conduzione, altre amministrazioni responsabili dell’attuazione di interventi. Il piano definirà le regole di attivazione ed eventuali attività di costruzione di capacità di valutazione.

Il Piano di Valutazione è reso pubblico ed è trasmesso al Sistema Nazionale di Valutazione, al MISE-DPS, al Ministero del lavoro e della previdenza sociale e alla Commissione Europea. L’Amministrazione titolare del Piano di valutazione relaziona sull’attuazione del piano stesso e sugli esiti delle valutazioni nelle sedi di sorveglianza dei Programmi con cadenza almeno annuale.

Partenariato . Il partenariato istituzionale, economico e sociale ed altri attori rilevanti che rappresentano interessi collettivi sono coinvolti nei processi valutativi con modalità adeguate, in particolare nella definizione dei Piani di valutazione e nella individuazione delle domande di valutazione. I soggetti menzionati possono partecipare a gruppi di pilotaggio.

Trasparenza e divulgazione . Le Amministrazioni assicurano la divulgazione dei risultati delle valutazioni al loro interno e all’esterno, in modo da consentirne ampia fruizione ed utilizzazione. Di norma i rapporti di valutazione sono resi pubblici. Essi sono trasmessi al Comitato e/o agli altri Organismi incaricati dell’attività di Sorveglianza sulla programmazione, al Sistema Nazionale di Valutazione della politica regionale e al MISE-DPS.

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Sostegno alla qualità dei processi di valutazione. I Nuclei di valutazione, l’ISFOL - Struttura nazionale di valutazione FSE e l’INEA – Struttura nazionale di valutazione per lo sviluppo rurale - in qualità di strutture pubbliche di valutazione attive nell’ambito della politica regionale operano congiuntamente, con il coordinamento dell’UVAL del MISE-DPS, nel Sistema Nazionale di Valutazione della politica regionale (SNV). Al fine di assicurare la qualità complessiva dei processi valutativi, il SNV offre sostegno e orientamento in tutte le fasi dei processi di valutazione, inclusa la definizione e l’aggiornamento dei Piani di valutazione.

Il SNV organizza le attività sulla base di un programma di lavoro pluriennale, avvalendosi di risorse umane dedicate e di risorse finanziarie a valere sui programmi della politica regionale dedicati alla governance e alla capacità amministrativa. Il coordinamento del SNV provvede a formalizzare, attraverso Protocolli d’Intesa, le modalità atte a regolare l’apporto diretto di risorse umane e organizzative con cui le strutture di valutazione che ne fanno parte partecipano attivamente alle sue attività.

L’ Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici (UVAL) del MISE-DPS assicura le funzioni di coordinamento del SNV; sostiene il MISE-DPS nella definizione, aggiornamento ed attuazione del Piano di valutazione della politica regionale unitaria; propone e conduce direttamente valutazioni di programmi, progetti e “azioni cardine” della politica regionale; sostiene la gestione tecnica delle valutazioni esterne collegate al Piano di valutazione della politica regionale, anche attraverso la partecipazione a Gruppi di Pilotaggio e ai processi di auto-valutazione.

I Nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici sostengono le amministrazioni nello svolgimento delle funzioni di redazione, aggiornamento ed attuazione del Piano di valutazione. Essi, ove ne sussistano le condizioni di competenza ed autonomia funzionale, conducono direttamente valutazioni interne, propongono valutazioni, partecipano alle auto-valutazioni e sostengono la gestione tecnica di valutazioni esterne anche attraverso la partecipazione a Gruppi di Pilotaggio per le rispettive amministrazioni di riferimento. Possono collettivamente condurre valutazioni per altre amministrazioni e individuano al loro interno le risorse umane che partecipano alle attività a sostegno della qualità dei processi di valutazione condotte dal SNV.

La Rete dei Nuclei di valutazione collabora con il SNV per la condivisione e la diffusione di metodi, esperienze e risultati.

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ALLEGATO 6

Monitoraggio e sistemi di sorveglianza e verifica

 Monitoraggio

L’unificazione della politica regionale aggiuntiva comporta l’unificazione dei sistemi centrali di monitoraggio esistenti e l’adozione di regole e procedure comuni, per migliorare l’efficacia delle attività atte a rilevare l’attuazione della programmazione e per diminuire gli oneri connessi a tale rilevazione da parte di Amministrazioni responsabili e soggetti attuatori.

Il sistema di monitoraggio unitario della programmazione della politica regionale 2007- 2013 si avvale di una base informativa unitaria alimentata attraverso informazioni a contenuto comune da parte di tutte le Amministrazioni responsabili di programmi e titolari di strumenti attuativi, con l’obiettivo di:

a. permettere, attraverso la omogeneizzazione dei dati e delle procedure di controllo degli stessi, la visione integrata dell’andamento complessivo della politica regionale italiana e consentire l’osservazione delle azioni dirette al raggiungimento degli “obiettivi specifici” del QSN; b. accrescere l’efficienza delle procedure di trasmissione dei dati dal sistema regionale e delle Amministrazioni centrali al sistema centrale, razionalizzando e omogeneizzando le stesse; c. fornire informazioni utili all’esercizio delle attività di sorveglianza, controllo e valutazione, nonché alla discussione informata sull’andamento della politica regionale.

Le informazioni sono validate dalle Amministrazioni regionali e centrali sia a date fisse comuni prestabilite e condivise, sia ogniqualvolta ritenuto opportuno da ciascuna Amministrazione.

In coerenza con quanto previsto nel precedente punto 7.1, i dati rilevati e validati nel sistema di monitoraggio costituiscono elemento di verifica dell’attestazione delle spese sostenute dalle Amministrazioni ai fini del trasferimento delle risorse FAS.

Il soggetto responsabile della base informativa unitaria (MEF/RGS/IGRUE) assicura e facilita il rispetto degli impegni di monitoraggio attraverso controlli di coerenza e completezza delle informazioni e attraverso la diffusione di un apposito manuale operativo recante le modalità e procedure per il corretto trasferimento dei dati.

Tali procedure contempleranno uno specifico trattamento delle indicazioni relative alle fonti di copertura finanziaria in caso di inserimento di progetti, originariamente finanziati con risorse FAS, nella rendicontazione prevista dai regolamenti comunitari con conseguente liberazione di risorse del FAS.

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Il Ministero dello Sviluppo Economico, mediante le strutture del DPS, svolge un’azione di supporto per il rispetto da parte delle Amministrazioni responsabili degli impegni di monitoraggio. Tale azione è diretta ad assicurare la coerenza della relazione tra avanzamento della spesa rilevata dal sistema di monitoraggio e trasferimento delle risorse FAS.

Il MISE, attraverso il DPS - Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, svilupperà un complesso di strumenti di analisi dei dati e di previsione della spesa, inclusi indicatori di allerta di criticità degli interventi, anche per aggregati, per la costruzione di un apparato conoscitivo tale da fornire un’informazione costantemente aggiornata dello stato degli interventi sul territorio, al fine di contribuire a consentire la valutazione condivisa dei risultati conseguiti dalle Amministrazioni destinatarie di risorse FAS, in termini di efficienza nell’utilizzo delle risorse attribuite, di qualità della spesa e di efficacia degli interventi realizzati.

L’azione di monitoraggio avrà per oggetto l’insieme della programmazione unitaria e da questa scaturirà un’azione di accompagnamento svolta dal MISE attraverso il Dipartimento, attivata in particolare dagli indicatori di allerta di criticità. L’azione di accompagnamento avrà lo scopo di sostenere l’attuazione dei programmi e facilitare la realizzazione degli interventi e la velocità di spesa, con particolare riguardo alle azioni cardine di cui al precedente punto 2.5.

 Sistemi di gestione e controllo e di verifica

- Sistemi di gestione e controllo

Con la programmazione 2007-2013, prosegue il processo di rafforzamento delle procedure di gestione e di controllo degli interventi che le Amministrazioni sono chiamate ad attivare al fine di assicurare maggiore efficacia e trasparenza alle modalità di utilizzo delle risorse finanziarie nazionali e comunitarie.

A tal fine, particolare rilievo dovrà, tra l’altro, essere assicurato all’interno dei Programmi alle procedure e agli strumenti di controllo per la verifica delle irregolarità, per la trasmissione delle pertinenti informazioni ai vari organismi nazionali e comunitari, per il trattamento degli importi recuperati.

I Programmi, relativamente alle azioni per cui è prevista la cooperazione istituzionale, daranno atto della traduzione operativa di tale criterio, prevedendo sistemi di snellimento e facilitazione delle relazioni tra gli enti coinvolti nell’attuazione.

- Verifica

Il MISE, attraverso il DPS-Unità di verifica degli investimenti pubblici, nel rispetto comunque del principio del contraddittorio con i soggetti responsabili, sottoporrà a valutazione l'efficace funzionamento del sistema di gestione e di controllo (procedure,

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struttura organizzativa, sistemi informatici e informativi) dell’attuazione dei Programmi nazionali e regionali FAS, sulla base di linee guida condivise, presentando rapporti sulle risultanze di tale attività.

Il MISE DPS-Unità di verifica degli investimenti pubblici, nel rispetto comunque del principio del contraddittorio con i soggetti attuatori, sottoporrà a verifica singoli interventi attuati sulla base dei Programmi nazionali e regionali FAS, con particolare riguardo per quelli riferiti alle azioni-cardine. Tale attività di verifica, svolta secondo linee guida condivise e in base a criteri preliminarmente resi noti, sarà diretta in particolar modo a rilevare eventuali criticità di singoli interventi, considerando in particolar modo, quali elementi idonei ad attivare specifiche verifiche, situazioni di stallo nell’avanzamento degli interventi e il mancato aggiornamento dei dati di monitoraggio, nonché a verificare la corrispondenza di questi ultimi alle situazioni di avanzamento effettivamente riscontrate nei luoghi di realizzazione. Il permanere delle situazioni di allerta determinerà opportune azioni intese a stabilire l’effettiva portata delle criticità, a informarne gli enti competenti e a individuare le misure per superare i fattori ostativi all’avanzamento degli interventi. La persistenza delle cause ostative viene portata a evidenza del Comitato di sorveglianza o organismo assimilato, che deciderà in merito alle iniziative da adottare, inclusa la proposta di revoche. Nell’ipotesi in cui successivamente dovesse essere verificato il perdurare delle criticità, lo stesso intervento, anche se formalmente non revocato, non potrà essere portato a rendicontazione sul FAS, né potranno essere rendicontate le spese già comunque effettuate.

La verifica riguarderà anche i risultati conseguiti dagli interventi, giunti a completa realizzazione, attuati sulla base dei Programmi attuativi FAS Nazionali, Interregionali e Regionali, con particolare riguardo per quelli riferiti alle azioni-cardine e con particolare attenzione agli esiti della cooperazione istituzionale e allo scopo di evidenziarne il risultato conseguito in termini di prodotto per i beneficiari destinatari e l’impatto socio-economico e ambientale sul contesto territoriale. Anche tale attività sarà effettuata sulla base di metodologie preliminarmente rese note, basate sulla integrazione delle informazioni disponibili, con l’obiettivo di evidenziare la rispondenza totale o parziale degli interventi agli obiettivi di realizzazione fisica e di risultato di servizio che i Programmi si proponevano di conseguire attraverso la loro realizzazione.

Le richieste di trasferimento di risorse e le attestazioni presentate dalle Autorità di certificazione saranno altresì sottoposte a verifiche effettuate a campione, per accertarne la corrispondenza ai presupposti richiesti.

Sulla base delle verifiche condotte e nel caso in cui i Programmi dovessero manifestare agli esiti delle predette verifiche numerose e gravi irregolarità e criticità nella relativa attuazione, il Ministero dello sviluppo economico provvederà tempestivamente a informare il CIPE, al fine di adottare le conseguenti misure di sospensione e di riprogrammazione degli interventi. Il Ministero dello sviluppo economico presenterà annualmente a questo Comitato una relazione concernente

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l'attuazione dei singoli programmi e l'esito delle verifiche condotte, così come previsto al punto 7.1 del deliberato.

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ALLEGATO 7

Quadro finanziario unico e aggiuntività dell’intervento della politica regionale

 Quadro Finanziario Unico e previsioni di pagamenti

Ai fini della verifica e aggiornamento del Quadro Finanziario Unico Pluriennale di cassa (QFU) finalizzato a sostenere, attraverso una trasparente rappresentazione gli obiettivi complessivi di investimento pubblico destinati allo sviluppo e la piena aggiuntività dell’intervento della politica regionale e in attuazione a quanto in proposito previsto dal QSN (par. V.1) annualmente, nel mese di novembre, le Amministrazioni presentano al DPS un crono-programma complessivo per annualità di spesa relativo a tutte le risorse aggiuntive, di fonte comunitaria e nazionale, che risultino loro assegnate, anche in ragione di assegnazioni precedenti il ciclo 2007-2013. Tale crono-programma sarà aggiornato annualmente in relazione alla parte previsionale e a quella di consuntivo.

Le Amministrazioni centrali forniranno tale crono-programma con dettaglio regionale.

Contestualmente le Amministrazioni presenteranno crono-programmi di spesa aggregati per ciascun programma FAS con dimensione annuale e con un dettaglio di percorso di impegni e spesa per le azioni cardine. I crono-programmi sono presentati la prima volta entro il bimestre successivo all’approvazione dei Programmi FAS. Le Amministrazioni centrali forniranno tale crono-programma con dettaglio regionale.

I crono-programmi dei Programmi FAS e i loro aggiornamenti annuali sono resi disponibili nel mese di dicembre sul sito del QSN e sono oggetto di comunicazione al “Comitato nazionale per il coordinamento e la sorveglianza della politica regionale unitaria” che ne discute annualmente la capacità di sostenere l’ordinata esecuzione finanziaria dei programmi.

Il MISE-DPS fornirà indicazioni, orientamento e supporto ai fini della costruzione di tali crono-programmi e garantirà, anche attraverso i CPT, il monitoraggio e la sorveglianza della piena aggiuntività finanziaria della politica regionale unitaria. Tale attività sarà condizione necessaria anche per garantire il raggiungimento del livello di spesa pubblica nazionale che l’Italia si impegna a mantenere nel corso del periodo 2007-2013 in base agli obblighi previsti dai Regolamenti comunitari e per consentire la formale verifica del principio di addizionalità comunitaria di cui all’art. 15 del Regolamento CE 1083/2006 e di cui anche al successivo punto.

 Rispetto del principio di addizionalità

Principio di addizionalità

Il livello di spese strutturali che deve essere mantenuto nelle Regioni che rientrano nell'obiettivo «Convergenza», nel corso del periodo di programmazione 2007-2013, è

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stabilito nel QSN (par. V.6) ed è uno degli elementi interessati dalla decisione della Commissione relativa al quadro di riferimento strategico nazionale (art. 28, par 3 del Regolamento CE 1083/2006). Il principio di addizionalità è sancito dall’art. 15 del citato Regolamento 1083/2006 e stabilisce che per assicurare un reale impatto economico i contributi dei Fondi Strutturali non debbono sostituire le spese pubbliche dello Stato membro.

La verifica dell' addizionalità ha luogo in tre momenti differenti: ex ante (al momento della approvazione del programma), in itinere (31 dicembre 2011) e alla fine del periodo (30 giugno 2016).

Quando uno Stato membro non rispetta gli obblighi di cui all’art. 15 par. 4 del Regolamento 1083/2006, la Commissione può, in relazione al grado di inadempimento di tale obbligo, procedere ad una rettifica finanziaria sopprimendo la totalità o un parte del contributo a titolo dei Fondi Strutturali. Il tasso applicabile alle rettifiche finanziarie è stabilito nelle norme di attuazione secondo la procedura di cui all’art. 103 par. 3 .

Soggetto responsabile della verifica del principio di addizionalità

L’UVAL del MISE-DPS ha il compito istituzionale di effettuare la verifica della addizionalità in ogni sua fase e di monitorarne in itinere lo stato di attuazione; di predisporre la documentazione rilevante ai fini della discussione con la Commissione Europea; di redigere il rapporto finale sulla addizionalità.

L'UVAL del MISE-DPS dirige il progetto Conti Pubblici Territoriali (CPT), banca dati finalizzata alla misurazione tempestiva dei flussi finanziari sul territorio, facente parte del Sistema Statistico Nazionale (SISTAN), che costituisce la base dati per la verifica di addizionalità.

La Rete dei Nuclei Regionali CPT, coordinata dall’UVAL del MISE-DPS, collabora alla predisposizione delle basi informative necessarie alla verifica di addizionalità e al necessario miglioramento metodologico.

Ai fini del monitoraggio degli andamenti di spesa l’UVAL del MISE-DPS si avvarrà, tra le altre fonti, dei risultati dei cronoprogrammi che le Amministrazioni forniranno al DPS relativamente alle risorse aggiuntive, sia di fonte comunitaria che nazionale (di cui al precedente punto).

Organizzazione della verifica.

La verifica in itinere della addizionalità consiste in una valutazione di conformità con i requisiti dell’addizionalità ex ante. In particolare, il rispetto del principio dell'addizionalità è considerato come verificato se la media annua della spesa pubblica nazionale ammissibile degli anni dal 2007 al 2010 è tale da essere coerente, ossia da non pregiudicare, il risultato finale relativo all’intero periodo 2007-2013. Nel quadro della verifica intermedia, la Commissione, in consultazione con lo Stato membro, può

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decidere di modificare il livello richiesto di spese strutturali se la situazione economica del Paese è cambiata in misura significativa rispetto a quella esistente al momento della determinazione del livello di spese strutturali pubbliche o assimilabili di cui all’art. 15 paragrafo 2 del Regolamento CE 1083/2006. La decisione della Commissione di cui all'articolo 28, paragrafo 3, è modificata in modo da rispecchiare questo adeguamento.

La verifica ex post, al cui esito è subordinata l’eventuale applicazione di sanzioni, viene effettuata in cooperazione tra lo Stato membro e la Commissione. Essa consiste nella verifica di conformità della spesa effettivamente realizzata con quanto stabilito ex ante o modificato in itinere.

Al monitoraggio degli andamenti della spesa è dedicata forte e costante attenzione. Benché non sia più previsto dai Regolamenti, l’Italia continua ad effettuare annualmente, a fini interni, il monitoraggio del principio di addizionalità.

Eventuali scostamenti dal percorso di spesa e gli esiti di tutti gli stadi della verifica vengono discussi ed approvati nel Comitato di Sorveglianza ovvero nell’organismo assimilato.

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16-6-2009 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 137

A LLEGATO Denominazione della prova Norma / metodo Acidi grassi liberi (acidità) Reg. CEE 2568/1991 allegato II + Reg. CE 702/2007 Analisi spettrofotometrica nell'ultravioletto Reg. CEE 2568/1991 allegato IX + Reg. CEE (delta K) 183/1993 Antimonio, Arsenico, Bario, Berillio, EPA 3040A 1996 + EPA 6010C 2007 Cadmio, Cromo totale, Ferro, Manganese, Nichel, Piombo, Rame, Vanadio Composti polari UNI EN ISO 661: 2005 + EN ISO 8420:2002 Contenuto di acqua AOAC 984.20 1985 Esteri metilici degli acidi grassi Reg. CE 796/2002 allegato All XB + Reg. CEE (composizione acidica) 2568/1991 allegato XA+ Reg. CEE 1429/1992 Multiresiduale dei fitofarmaci: Pesticidi UNI EN 1528-1/2/3/4 met F:1997 clorurati: a-HCH, b-HCH, aldrina, pp’- DDE, op’-DDD, op’-DDE, op’-DDT, pp’- DDD, pp’-DDT, lindano (g-HCH), dieldrin, endrin, eptacloro, eptacloroepossido, clordano Fitofarmaci fosforati: clorpirifos,fenitrotion, malation, pirimifos metile, paration etile, paration metile Numero di Iodio Reg. CEE 2568/1991 allegato XVI Numero di perossidi Reg. CEE 2568/1991 allegato III Polifenoli totali (> 0,13 mg/Kg (come MP 67/C rev 5 2009 Rev. 5 Acido Caffeico) Saggio di Kreiss NGD C56 - 1979

09A06813

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

COMITATO INTERMINISTERIALE sottoutilizzate (coincidenti con l’ambito territoriale del- PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA le aree depresse di cui alla legge n. 208/1998 e al Fon- do istituito dall’art. 19, comma 5, del decreto legislativo DELIBERAZIONE 6 marzo 2009 . n. 96/1993) nei quali si concentra e si dà unità program- matica e fi nanziaria all’insieme degli interventi aggiun- Aggiornamento della dotazione del fondo aree sottouti- tivi a fi nanziamento nazionale che, in attuazione dell’ar- lizzate, dell’assegnazione di risorse ai programmi strategici ticolo 119, comma 5, della Costituzione, sono rivolti al regionali, interregionali e agli obiettivi di servizio e modifi ca riequilibrio economico e sociale fra aree del Paese; della delibera 166/2007. (Deliberazione n. 1/2009).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE Visto l’art. 1, comma 2, del decreto-legge 8 mag- PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA gio 2006, n. 181, convertito dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, che trasferisce al Ministero dello sviluppo econo- Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, mico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coe- n. 289 (legge fi nanziaria 2003), con i quali vengono isti- sione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera c) tuiti, presso il Ministero dell’economia e delle fi nanze e del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa il Ministero delle attività produttive, i Fondi per le aree la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate;

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Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, conver- di ripartizione territoriale e le competenze regionali non- tito, con modifi cazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ché quanto previsto, fra l’altro, dall’art. 6-quinquies del- recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economi- la richiamata legge n. 133/2008 — dispone che il CIPE, co, la semplifi cazione, la competitività, la stabilizzazione presieduto in maniera non delegabile dal Presidente del della fi nanza pubblica e la perequazione tributaria»; Consiglio dei Ministri, assegni una quota delle risorse na- Visto in particolare l’art. 6-quater della predetta legge zionali disponibili del Fondo aree sottoutilizzate al Fondo n. 133/2008, il quale, al fi ne di rafforzare la concentrazio- infrastrutture di cui all’art. 6-quinquies , al Fondo sociale ne su interventi di rilevanza strategica nazionale delle ri- per occupazione e formazione e al Fondo per la compe- sorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di cui al titività e lo sviluppo di cui all’art. 1, comma 841, della citato art. 61 prevede, fra l’altro, la revoca delle assegna- legge 27 dicembre 2006, n. 296, e considerato che il ri- zioni disposte dal CIPE a favore delle Amministrazioni spetto del vincolo di destinazione delle risorse a favore centrali per il periodo 2000-2006 con le delibere adottate del Mezzogiorno (85 %) e del Centro-Nord (15%) viene fi no al 31 dicembre 2006, nel limite dell’ammontare delle assicurato nel complesso delle assegnazioni disposte per risorse che entro la data del 31 maggio 2008 non sono le fi nalità di cui al citato comma 1; state impegnate o programmate nell’ambito di Accordi Vista la delibera di questo Comitato 28 giugno 2007, di programma quadro sottoscritti entro la medesima data, n. 50 ( Gazzetta Uffi ciale n. 253/2007), recante l’assor- con esclusione delle assegnazioni per progetti di ricerca, bimento dei tagli e degli accantonamenti apportati dalla anche sanitaria; legge fi nanziaria 2007 al Fondo per le aree sottoutiliz- Visto inoltre l’art. 6-quinquies della medesima legge zate ex art. 61 legge fi nanziaria 2003, la riassegnazione n. 133/2008 il quale istituisce nello stato di previsione del parziale delle revoche ex delibera n. 179/2006 e nuove Ministero dello sviluppo economico, a decorrere dall’an- assegnazioni; no 2009, un fondo per il fi nanziamento, in via prioritaria, Vista inoltre la delibera di questo Comitato 21 dicem- di interventi fi nalizzati al potenziamento della rete infra- bre 2007, n. 166 (Gazzetta Uffi ciale n. 123/2008), recante strutturale di livello nazionale, ivi comprese le reti di tele- «Attuazione del quadro strategico nazionale (QSN) 2007- comunicazione e quelle energetiche, di cui è riconosciuta 2013 - Programmazione del Fondo per le aree sottoutiliz- la valenza strategica ai fi ni della competitività e della coe- zate» che, con riferimento al periodo di programmazione sione del Paese e prevede che il fondo sia alimentato con 2007-2013, ha ripartito le risorse del Fondo per un impor- gli stanziamenti nazionali assegnati per l’attuazione del to complessivo pari a 63.273 milioni di euro; Quadro strategico nazionale per il periodo 2007-2013 in Vista la delibera di questo Comitato 18 dicembre 2008, favore di programmi di interesse strategico nazionale, di n. 112, in corso di registrazione alla Corte di conti, con la progetti speciali e di riserve premiali, fatte salve le risorse quale è stata, fra l’altro, aggiornata la dotazione del FAS che, alla data del 31 maggio 2008, siano state vincolate alla luce dei provvedimenti legislativi intervenuti dopo all’attuazione di programmi già esaminati dal CIPE o de- l’adozione della citata delibera n. 166/2007, per un im- stinate al fi nanziamento del meccanismo premiale disci- porto complessivo di 52.768 milioni di euro disponibile plinato dalla delibera CIPE 3 agosto 2007, n. 82; per il periodo 2007-2013; Visto in particolare il comma 3 del citato art. 6-quin- Vista la presa d’atto, da parte della Conferenza Stato- quies che, ai sensi del principio fondamentale stabilito regioni nella seduta del 26 febbraio 2009, dell’Accordo dall’art. 117, terzo comma, della Costituzione, prevede siglato tra il Governo, le regioni e le province autonome la concentrazione, da parte delle regioni, su infrastrutture il 12 febbraio 2009 con il quale sono state fra l’altro defi - di interesse strategico regionale delle risorse del Quadro nite, alla luce delle riduzioni complessivamente apportate strategico nazionale per il periodo 2007-2013 in sede di in via legislativa, le risorse del Fondo per le aree sottou- predisposizione dei programmi fi nanziati dal Fondo per tilizzate disponibili in favore delle regioni e province au- le aree sottoutilizzate, di cui all’art. 61 della legge 27 di- tonome, valutate in 27.027 milioni di euro e delle Am- cembre 2002, n. 289, e successive modifi cazioni, e di ri- ministrazioni centrali, per un importo di 25.409 milioni defi nizione dei programmi fi nanziati dai Fondi strutturali di euro, comprensivo dell’assegnazione di 7.356 milioni comunitari; di euro a favore del Fondo infrastrutture disposta con la Visto il decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, re- richiamata delibera n. 112/2008 e di una prima assegna- cante «Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, zione di 1.200 milioni di euro a carico delle Amministra- occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti- zioni centrali rinveniente dalla ricognizione prevista dal crisi il quadro strategico nazionale», convertito con modi- citato art. 6-quater , la cui disponibilità è stata accertata fi cazioni nella legge 28 gennaio 2009, n. 2; dal Ministero dello sviluppo economico nelle more della Visto in particolare l’art. 18, comma 1, lettere a) , b) e conclusione della ricognizione medesima; b -bis ) del citato decreto-legge n. 185/2008 il quale - in Vista la proposta del Ministro dello sviluppo economi- considerazione della eccezionale crisi economica interna- co n. 0006590 del 5 marzo 2009 con la quale, fra l’altro, zionale e della conseguente necessità della riprogramma- viene ulteriormente aggiornata la dotazione del Fondo zione nell’utilizzo delle risorse disponibili, fermi i criteri per le aree sottoutilizzate alla luce delle riduzioni inter-

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venute dopo l’adozione della predetta delibera n. 112/2008, per un importo complessivo di 45.080,8 milioni di euro (comprensivo della quota di 1.200 milioni di euro sopra richiamata), con quantifi cazione delle risorse da assegnare a favore delle Amministrazioni centrali (18.053 milioni di euro) e delle Regioni e Province autonome (27.027 milioni di euro); Considerato che la suddetta proposta prevede altresì la ripartizione dell’importo di 27.027 milioni di euro tra i singoli Programmi di interesse strategico regionale e interregionale e gli obiettivi di servizio, nonché la modifi ca di alcuni principi della citata delibera n. 166/2007; Ritenuto di dover accogliere la proposta del Ministro dello sviluppo economico al fi ne di corrispondere con ur- genza alle esigenze di intervento volte a fronteggiare la diffi cile situazione economica che attraversa il Paese;

Delibera: 1. Aggiornamento della dotazione del FAS. 1. La dotazione del Fondo Aree Sottoutilizzate ammonta a 45.080,8 milioni di euro come illustrato nella seguente tavola 1:

Tavola 1 – Disponibilità a valere sul Fondo Aree Sottoutilizzate (Valori in milioni di euro)

Disposizione Importo Profilo 2007-2013 (tavola 5 delibera n. 112 del 18/12/08) 53.874,0

Art. 6 quater d.l. 112/08 1.200,0

Subtotale (A) 55.074,0 Preallocazioni (credito d’imposta occupazione, viabilità provinciale Sicilia e Calabria, Evento G8 in Sardegna, alluvioni Piemonte e Valle d’Aosta) 1.250,0 Copertura tagli delibera n. 50/2007 (Programmazione 2000-2006) 1.106,0 Riduzione ex art. 6 commi 4 bis e 4 ter dl 185/08 (Molise e Puglia) 281,2 Fondo Infrastrutture - Assegnazione Ministero Infrastrutture e Trasporti (delibera 18/12/08) 7.356,0

Subtotale (B) 9.993,2

Totale disponibilità (A-B) 45.080,8

1.2 A fronte delle disponibilità accertate sul FAS, di cui al precedente punto 1, l’importo di 45.080 milioni di euro è assegnato come segue: ¾ per 18.053 milioni di euro a favore delle Amministrazioni centrali, alla cui ripartizione si provvede con altre delibere all’odierno esame di questo Comitato, assicurando, nel complesso, il rispetto della ripartizione territoriale delle risorse tra le macro aree del Mezzogiorno e del Centro-Nord, nella misura rispettivamente dell85% e del 15%;

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¾ per 27.027 milioni di euro a favore dei programmi strategici di interesse regionale, dei programmi interregionali e degli obiettivi di servizio, ripartiti come illustrato nella seguente tavola 2:

Tavola 2 – Ripartizione tra i programmi di interesse strategico regionale e interregionale e obiettivi di servizio

Nuovo valore (milioni di euro) Programmi di interesse strategico regionale e interregionale FAS - 21.831,494 Mezzogiorno Programmi di Abruzzo 811,128 interesse strategico Molise 452,316 regionale Campania 3.896,401 Puglia 3.105,064 Basilicata 854,412 Calabria 1.773,267 Sicilia 4.093,784 Sardegna 2.162,486 Progetti strategici di Energie rinnovabili e risparmio energetico 772,541 interesse (interregionale) interregionale Attrattori culturali, naturali e turismo (interregionale) 898,095 Conseguimento obiettivi di servizio 3.012,000

Nuovo valore Programmi di interesse strategico regionale FAS – Centro Nord 5.195,506 Piemonte 833,358 Valle d'Aosta 38,967 Lombardia 793,353 Bolzano 80,531 Trento 54,034 Programmi di Veneto 570,466 interesse strategico Friuli Venezia Giulia 178,207 regionale Liguria 320,563 Emilia Romagna 268,088 Toscana 709,705 Umbria 237,435 Marche 225,486 Lazio 885,313

1.3 In conformità a quanto previsto dall’Accordo Governo-Regioni del 12 febbraio 2009, esaminato dalla Con- ferenza Stato-Regioni nella seduta del 26 febbraio 2009, le risorse regionali rinvenienti dalla ricognizione di cui all’art. 6-quater , commi 1 e 2, della legge n. 133/2008 sono riassegnate alle medesime Regioni e Province autonome secondo le seguenti modalità: a) le risorse assegnate alle regioni e province autonome con le delibere adottate fi no al 31 dicembre 2006 non poste a copertura delle riduzioni FAS con la delibera CIPE n. 112/2008, sono riassegnate alle medesime regioni e pro- vince autonome dalla data di adozione della presente delibera, in vista della sottoscrizione degli APQ la cui istruttoria era stata sospesa a seguito dell’entrata in vigore della legge n. 133/2008; b) le risorse, pari a 276 milioni di euro, già poste a copertura delle riduzioni apportate al FAS con la delibera n. 112/2008, saranno riassegnate alle regioni interessate utilizzando le risorse originate da disimpegni automatici pre- visti da precedenti delibere di questo Comitato relative alla programmazione 2000-2006.

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2. Modifi ca di alcuni principi della delibera n. 166/2007. • esplicitati gli obiettivi da perseguire attraverso mo- dalità di intervento che non implichino forme di coopera- Alla luce delle innovazioni legislative introdotte zione istituzionale nella fase di attuazione, con l’indica- in particolare dall’art. 6-quinquies del decreto-legge zione delle risorse nazionali e regionali da programmare, n. 112/2008, la delibera di questo Comitato n. 166/2007, comprese le relative fonti di fi nanziamento; fermo restando quanto di essa non esplicitamente richia- mato, è così modifi cata: • indicati gli obiettivi reciproci da assumere con rife- rimento alle politiche ordinarie. 2.1 Le risorse del FAS assegnate con precedenti delibe- re di questo Comitato che non abbiano dato luogo all’as- 2.7 Le Intese devono avere un orizzonte temporale in li- sunzione di impegni di spesa giuridicamente vincolanti nea con la durata del QSN e la loro modifi ca o integrazio- alle scadenze previste e che non siano oggetto di revoca ne potrà essere richiesta da una delle parti sottoscrittrici. ai sensi dell’art. 6-quater del decreto-legge n. 112/2008 2.8 Nei Programmi attuativi FAS nazionali, interre- sono revocate e considerate in detrazione dalle assegna- gionali e regionali andranno necessariamente individua- zioni già disposte con le medesime delibere, fatto salvo te le azioni cardine. Le azioni cardine possono essere quanto stabilito al precedente punto 1.3.b) in ordine al- attuate attraverso la cooperazione Stato-regioni. Tenuto l’importo di 276 milioni di euro. conto di quanto previsto dall’art. 6-quinquies della leg- ge n. 133/2008 relativamente alla concentrazione delle 2.2 Le risorse del FAS assegnate con la presente deli- risorse, alle azioni cardine dovrà essere destinato alme- bera per le quali non risulteranno rispettate le scadenze no il 60% delle risorse FAS assegnate nell’ambito della per gli impegni di spesa alle date indicate sono revocate. programmazione 2007-2013. Ogni azione cardine, ove si 2.3 Le risorse di cui al precedente punto 1 verranno tratti di infrastruttura, ovvero ogni singola componente riprogrammate da questo Comitato, su proposta del Mi- progettuale infrastrutturale per gli interventi complessi, nistero dello sviluppo economico, Dipartimento per lo dovrà disporre di un progetto preliminare approvato sulla sviluppo e la coesione, nell’ambito del Quadro strategico base del seguente schema: nazionale e nel rispetto della ripartizione delle risorse tra • per almeno il 30 per cento del valore complessivo le macro-aree del Mezzogiorno e del Centro-Nord nella delle azioni cardine, entro il 31 dicembre 2010; misura, rispettivamente, dell’85% e del 15%. • per un ulteriore 40 per cento del valore complessi- 2.4 L’approvazione e la diffusione dei DUP/DUSS non vo delle azioni cardine, entro il 31 dicembre 2012; sono presupposti necessari per il trasferimento delle ri- • per il rimanente 30 per cento del valore complessi- sorse FAS. Le Amministrazioni centrali presentano, entro vo delle azioni cardine, entro il 31 dicembre 2014. il 30 giugno 2009, la pianifi cazione degli interventi da Il mancato rispetto delle soglie indicate comporta la realizzare con le risorse assegnate, producendo una in- sospensione momentanea del programma nelle more del formativa specifi ca in cui siano evidenziati, distinti per raggiungimento delle soglie stesse. territorio, gli interventi che le Amministrazioni stesse e le Agenzie ad esse collegate intendono realizzare, non Ogni progetto preliminare approvato dovrà essere com- solo con le risorse aggiuntive, ma anche con le risorse pleto degli elaborati e delle certifi cazioni previste dalla ordinarie di politica settoriale. Tale adempimento, in coe- normativa. Di norma, ogni azione cardine dovrà avere un renza con le previsioni del QSN, consente l’informativa costo superiore a 25 milioni di euro. Per le azioni cardine alle Amministrazioni coinvolte sulle ricadute territoriali di valore inferiore a 25 milioni di euro dovrà essere dimo- degli interventi realizzabili con l’impiego delle risorse strata dall’Amministrazione competente l’effettiva porta- disponibili. ta strategica del progetto con riferimento alla possibilità di conseguire gli obiettivi del programma, anche tenendo 2.5 Di norma l’attuazione dei Programmi attuativi na- conto della dimensione della dotazione fi nanziaria del zionale e dei Programmi attuativi interregionali si realiz- programma stesso. za attraverso lo strumento dell’Accordo di programma quadro allorché sia necessaria la cooperazione interisti- 2.9 I Programmi attuativi FAS regionali ed interre- tuzionale sia tra diversi livelli di governo che tra più Am- gionali sono inviati dalle Amministrazioni responsabili ministrazioni centrali e regioni, fermo restando quanto al MISE - DSC per la verifi ca di coerenza ed effi cacia disposto dal punto 2.4.1 della delibera di questo Comitato programmatica ed attuativa. La verifi ca è effettuata, nei n. 166/2007; termini previsti dalla delibera 166/2007, nel rispetto: • dei criteri e alle regole generali della politica regio- 2.6 Il contenuto minimo delle nuove Intese che doves- nale unitaria, compresa l’effettiva applicazione del prin- sero essere sottoscritte prima che si addivenga alla previ- cipio di partenariato istituzionale; sta revisione delle Intese e degli APQ, fatto salvo quanto previsto dal punto 2.2 della delibera di questo Comitato • della strategia del QSN; n. 166/2007, dovrà prevedere che per ogni priorità tema- • di quanto disposto dal comma 3 del citato art. 6- tica siano almeno: quinquies in ordine alla concentrazione delle risorse su infrastrutture di interesse strategico regionale e dalla pre- • sintetizzati e condivisi gli obiettivi strategici in co- sente delibera; mune tra Governo e regione/provincia autonoma ed indi- cate le risorse nazionali e regionali, comprese le relative • degli obiettivi dichiarati; fonti di fi nanziamento, da programmare e gli Accordi di • delle altre linee di intervento fi nanziate da altre ri- Programma Quadro da attivare; sorse in conto capitale nei medesimi ambiti.

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2.10 Il MISE-DSC esamina i programmi di cui al pre- • 40 per cento le risorse FAS assegnate dalla presen- cedente punto 2.9 defi niti nell’originario valore stabilito te delibera, entro il 31 dicembre 2012; dalla delibera di questo Comitato n. 166/2007, collegan- • 80 per cento le risorse FAS assegnate dalla presen- do l’impegnabilità annua delle somme eccedenti l’asse- te delibera, entro il 31 dicembre 2014; gnazione delle risorse ora effettuata (pari a circa 1.300 • 100 per cento le risorse FAS assegnate dalla pre- milioni di euro) alla sussistenza di maggiori risorse desti- sente delibera, entro il 30 giugno 2016. nate al FAS, a partire dal 2011, ovvero anticipatamente in Il conseguimento delle suddette soglie è correlato alla un quadro di fi nanza pubblica più favorevole, ovvero alla regolarità dei trasferimenti delle risorse alle Amministra- disponibilità di risorse già programmate e non utilizzate. zioni centrali ed alle Regioni e Province autonome. 2.11 Entro trenta giorni dall’esame con esito positivo La quota delle risorse non impegnata alle date indica- del programma ricevuto, il MISE-DSC trasmette il pro- te è automaticamente revocata e verrà riprogrammata da gramma a questo Comitato per la relativa presa d’atto ai questo Comitato con le modalità e le procedure di cui al fi ni degli adempimenti di sua competenza, anche alla luce precedente punto 2.3. di quanto disposto dall’art. 6-quinquies soprarichiamato. 2.16 L’Amministrazione benefi ciaria delle risorse del 2.12 In conseguenza della presa d’atto da parte di que- Fondo aree sottoutilizzate usate a copertura, anche par- sto Comitato, il MISE-DSC entro quindici giorni adotta il ziale, degli interventi dovranno dare pubblicità a tale fi - provvedimento con il quale: nanziamento. Il MISE-DSC con apposita circolare disci- • lo Stato assume l’obbligazione per le quote an- plinerà le modalità di applicazione di tale procedura. nuali di risorse FAS indicate nel programma stesso nei 2.17 Per quanto non espressamente modifi cato dalla confronti della Regione/Provincia autonoma, nel rispetto presente delibera restano ferme le disposizioni di cui alla di quanto previsto dal precedente punto 10, sia per gli delibera n. 166/2007 richiamata in premessa. strumenti di attuazione diretta che per gli APQ, fermo Roma, 6 marzo 2009 restando che le erogazioni delle risorse saranno disposte compatibilmente con le risorse disponibili sul FAS all’at- Il Presidente: BERLUSCONI to del provvedimento; Il segretario del CIPE: MICCICHÈ • viene avviata la fase di cooperazione istituzionale per la parte da attuarsi tramite APQ, la cui stipula consen- Registrata alla Corte dei conti il 5 giugno 2009 Uffi cio controllo Ministeri economico-fi nanziari, registro n. 3 Econo- tirà l’utilizzo delle risorse FAS ivi programmate; mia e fi nanze, foglio n. 226 • viene autorizzato l’utilizzo delle risorse FAS per la parte attuata con strumenti diretti. 09A06843 2.13 Le risorse di ogni Programma attuativo FAS rela- tivo al QSN 2007-2013 destinate complessivamente alle azioni di cui al punto 4.2 della delibera n. 166/2007 sono programmate entro i seguenti limiti calcolati sulla base AGENZIA DEL TERRITORIO dell’importo assegnato a ciascun programma dalla mede- sima delibera n. 166/2007: DETERMINAZIONE 3 giugno 2009. - A) fi no a 500 milioni di euro: max 3,00%; Accertamento del periodo di mancato/irregolare funzio- namento dell’Uffi cio provinciale di Roma Circ. Rm1 - Rm2 - B) quanto previsto per A + da oltre 500 milioni e Civitavecchia e Velletri. fi no a 2.000 milioni di euro: max 1,60%; - C) quanto previsto per B + da oltre 2.000 milioni e fi no a 4.500 milioni di euro: max 0,5%; IL DIRETTORE REGIONALE DEL LAZIO - D) quanto previsto per C + oltre 4.500 milioni: 0%. Visto il decreto-legge 21 giugno 1961 n. 498, conver- Per i Programmi attuativi FAS già esaminati alla data tito, con modifi cazioni, con legge 28 luglio 1961 n. 770, della presente delibera, in caso di programmazione ecce- recante norme per la sistemazione di talune situazioni dente i suddetti limiti, il Dipartimento per lo sviluppo e dipendenti da mancato o irregolare funzionamento degli la coesione economica provvederà ad effettuare una rac- Uffìci Finanziari; comandazione specifi ca all’Autorità di gestione del pro- Considerato che, ai sensi del citato decreto-legge gramma, assegnando un opportuno lasso temporale affi n- 21 giugno 1961, n. 498, occorre accertare il periodo di ché gli importi siano ricondotti alle percentuali indicate irregolare e mancato funzionamento dell’Uffi cio presso il senza pregiudicare l’azione amministrativa che, nell’as- quale si è verifi cato l’evento eccezionale; sunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti, Vista la legge 25 ottobre 1985, n. 592; avrà cura di tener conto dei suddetti limiti più contenuti. Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29; 2.14 Sono ammissibili a fi nanziamento nei programmi Visto l’art. 9, comma 1, del regolamento di Ammini- FAS gli interventi ed i progetti la cui spesa sia realizzata strazione dell’Agenzia del Territorio approvato dal co- a partire dal 1° gennaio 2007. mitato direttivo nella seduta del 5 dicembre 2000 con il quale è stato disposto: « Tutte le strutture, i ruoli e poteri 2.15 Per gli interventi ed i progetti inseriti nei program- e le procedure precedentemente in essere nel Dipartimen- mi FAS dovranno essere rispettati i seguenti termini per to del Territorio alla data di entrata in vigore del presen- l’assunzione degli impegni giuridicamente vincolanti: te regolamento manterranno validità fi no all’attivazione • 10 per cento delle risorse FAS assegnate dalla pre- delle strutture specifi cate attraverso le disposizioni di cui sente delibera, entro il 31 dicembre 2010; al precedente art. 8, comma 1»;

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26-11-2010 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 277

DELIBERAZIONE 30 luglio 2010 . Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante dispo- Ricognizione, per il periodo 2000-2006, dello stato di at- sizioni in materia di contabilità e fi nanza pubblica; tuazione degli interventi fi nanziati dal fondo per le aree sot- Visto l’art. 2 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, toutilizzate e delle risorse liberate nell’ambito dei program- recante misure urgenti in materia di stabilizzazione fi nan- mi comunitari (Ob. 1). (Deliberazione n. 79/2010). ziaria e di competitività economica, che prevede fra l’al- tro la riduzione degli stanziamenti del Fondo per le aree IL COMITATO INTERMINISTERIALE sottoutilizzate di cui si dovrà tenere conto nella fase di PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA riprogrammazione delle risorse dello stesso Fondo previ- sta dalla presente delibera; Visto il Regolamento CE n. 1260/1999 del Consiglio Visto il Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) per le europeo del 21 giugno 1999; Regioni dell’obiettivo 1 2000-2006, di cui alle Decisioni Vista la Decisione della Commissione europea n. della Commissione europea n. C(2000) 2050 del 1° ago- C(2000) 2050, del 1° agosto 2000, recante approvazione sto 2000 e n. C (2004) 4689 del 30 novembre 2004; del Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) per gli in- Visto il Documento di programmazione economica e terventi strutturali comunitari nelle Regioni interessate fi nanziaria 2007-2011, approvato dal Consiglio dei Mini- dall’obiettivo 1 in Italia; stri il 7 luglio 2006 e recepito dal Parlamento il 26 luglio Vista la decisione della Commissione europea n. C 2006, che affi da al Quadro Strategico Nazionale (QSN) (2004) 4689, del 30 novembre 2004, che approva il nuo- il compito di indirizzare la spesa in conto capitale diretta vo testo del Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) per ad obiettivi di riequilibrio economico-sociale in partico- gli interventi strutturali comunitari nelle Regioni italiane lare nel Mezzogiorno, di ridurre la persistente sottoutiliz- dell’obiettivo 1, modifi cato sulla base degli esiti della re- zazione di risorse nel Mezzogiorno e di contribuire alla visione di metà percorso; ripresa della competitività e della produttività dell’intero Visto l’art. 2, comma 203 della legge 23 dicembre Paese; 1996, n. 662, e successive modifi cazioni ed integrazioni, Visto il Documento di programmazione economica- che detta la disciplina della programmazione negozia- fi nanziaria (DPEF) 2008-2011, approvato dal Governo il ta e prevede l’Intesa istituzionale di programma, quale 28 giugno 2007, che, nel richiamare obiettivi e priorità accordo tra le Amministrazioni centrali e le regioni o le della programmazione unitaria comunitaria e nazionale province autonome, con cui tali soggetti si impegnano a contenuta nel QSN 2007-2013, richiede una forte com- collaborare sulla base di una ricognizione programmatica plementarietà fra politica regionale e politica economi- delle risorse fi nanziarie disponibili, dei soggetti interes- ca e la conseguente collaborazione fra i diversi livelli di sati e delle procedure amministrative occorrenti, per la responsabilità; realizzazione di un piano pluriennale di interventi di inte- resse comune o funzionalmente collegati; Vista la delibera di questo Comitato 22 marzo 2006, Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 14 ( Gazzetta Uffi ciale n. 256/2006), concernente la di- n. 289 (legge fi nanziaria 2003), con i quali vengono isti- sciplina della «Programmazione delle risorse del Fondo tuiti, presso il Ministero dell’economia e delle fi nanze e per le aree sottoutilizzate mediante le Intese istituzionali il Ministero delle attività produttive, i Fondi per le aree di programma e gli Accordi di programma quadro»; sottoutilizzate (coincidenti con l’ambito territoriale del- Vista la delibera di questo Comitato 22 dicembre 2006, le aree depresse di cui alla legge n. 208/1998 e al Fon- n. 174 ( Gazzetta Uffi ciale n. 95/2007), con la quale è stato do istituito dall’art. 19, comma 5, del decreto legislativo approvato il QSN 2007-2013; n. 96/1993) nei quali si concentra e si dà unità program- Vista la delibera di questo Comitato 3 agosto 2007, matica e fi nanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi n. 82 ( Gazzetta Uffi ciale n. 301/2007) che defi nisce le a fi nanziamento nazionale che, in attuazione dell’art. 119, procedure e le modalità di attuazione del meccanismo comma 5, della Costituzione, sono rivolti al riequilibrio premiale collegato agli «obiettivi di servizio»; economico e sociale fra aree del Paese; Vista la delibera di questo Comitato 21 dicembre 2007, Visto l’art. 1, comma 2, del decreto-legge 8 mag- n. 166 ( Gazzetta Uffi ciale n. 123/2008) concernente l’at- gio 2006, n. 181, convertito dalla legge 17 luglio 2006, tuazione del QSN e la programmazione del Fondo per le n. 233, che trasferisce al Ministero dello sviluppo econo- aree sottoutilizzate per il periodo 2007-2013; mico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di co- esione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera c) Vista la delibera di questo Comitato 18 dicembre 2008, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa n. 112 (Gazzetta Uffi ciale n. 50/2009) con la quale è stata, la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di fra l’altro, aggiornata la dotazione del FAS per il periodo cui al citato art. 61; 2007-2013 alla luce dei provvedimenti legislativi inter- Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, conver- venuti dopo l’adozione della citata delibera n. 166/2007; tito, con modifi cazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, Vista la delibera di questo Comitato 6 marzo 2009, recante «Disposizioni urgenti per lo sviluppo economi- n. 1 ( Gazzetta Uffi ciale n. 137/2009) che, in conseguen- co, la semplifi cazione, la competitività, la stabilizzazione za di vari provvedimenti legislativi, prevede un ulteriore della fi nanza pubblica e la perequazione tributaria»; aggiornamento della dotazione del FAS destinata ai Pro-

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grammi strategici regionali, interregionali e agli obiettivi rispondano a una strategia di crescita dei territori; di servizio di cui alla delibera n. 166/2007; siano indirizzati a migliorare la qualità della vita Viste le Decisioni del Comitato di sorveglianza del dei cittadini e a ridurre i divari delle aree in ritardo di QCS del 25 luglio 2008 e dell’8 ottobre 2009, che dispon- sviluppo; gono in merito alle modalità di utilizzo delle risorse li- Riaffermata l’esigenza, in attuazione delle previsioni berate nell’ambito dei Programmi comunitari 2000-2006; di cui agli articoli 6-quater , 6 -quinquies e 6-sexies della Vista la circolare del Ministero dell’economia e fi nan- legge n. 133/2008, di concentrare su interventi di rilevan- ze, Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione za strategica nazionale le risorse del Fondo per le aree (ora Ministero dello sviluppo economico) del 9 ottobre sottoutilizzate e le risorse ancora disponibili generate, 2003 relativa al monitoraggio degli interventi inseriti in nell’ambito della programmazione comunitaria 2000- APQ; 2006, da progetti originariamente fi nanziati con fonti di- Considerato che, in attuazione della politica di coesio- verse dai Fondi strutturali europei ed oggetto di rimborso ne comunitaria, il QSN 2007-2013 ha unifi cato la pro- a carico del bilancio comunitario (c.d. risorse liberate); grammazione della politica regionale comunitaria e la Ritenuta la necessità di collegare l’attivazione delle ri- politica regionale nazionale, a cui è destinato il Fondo per sorse FAS relative alla programmazione attuativa regio- le aree sottoutilizzate, prevedendo un sistema multilivello nale 2007/2013 alla preventiva ricognizione dello stato di di governance, ed in particolare: a) livello della program- attuazione dei Programmi regionali FAS 2000-2006; mazione strategica specifi ca; b) livello della condivisione Acquisito il parere della Conferenza permanente per i istituzionale dell’Intesa istituzionale di programma; c) li- rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome del vello dell’attuazione, attraverso lo strumento dell’accor- 29 luglio 2010, nel quale si fa presente che le regioni, pur do di programma quadro, ovvero attraverso lo strumento essendosi espresse negativamente sulla proposta presen- dell’attuazione diretta; tata dal Ministro per gli affari regionali e la coesione ter- Attesi gli esiti della preliminare ricognizione avviata ritoriale, hanno formulato, in un apposito documento al- dal Ministero dello sviluppo economico, Dipartimento legato al detto parere, alcuni emendamenti il cui integrale per lo sviluppo e la coesione economica, anche ai sensi accoglimento consentirebbe di trasformare in favorevole dell’art. 6-quater della citata legge n. 133/2008 e conside- il parere medesimo; rato che gli esiti di tale ricognizione sono stati già forniti Vista la proposta presentata dal Ministro per gli affa- alle Amministrazioni interessate ai fi ni di un riscontro tut- ri regionali e la coesione territoriale con la nota n. 2174/ tora in corso e suscettibile pertanto di modifi che dei dati Gab. F.270/3 del 29 luglio 2010 con la quale viene co- relativi alle Amministrazioni regionali e centrali; municato il parziale recepimento degli emendamenti Considerato che nell’ambito di tale ricognizione effet- presentati dalle Regioni, sottolineando che la proposta tuata sulla base dei dati di monitoraggio al 31 dicembre in esame costituisce una ricognizione preliminare anche 2009, tratti dal sistema di monitoraggio degli Accordi di all’attuazione degli articoli 6-quater e 6-sexies della leg- programma quadro attivo presso il Ministero dello svilup- ge n. 133/2008, in relazione ai quali sarà chiesta l’intesa po economico, è stata accertata l’esistenza di: della Conferenza Stato-regioni; risorse non specifi catamente destinate ad interventi Udito l’intervento del Ministro delle infrastrutture e dei o che comunque non impegnate attraverso obbligazioni trasporti che, in relazione alla destinazione delle risorse giuridicamente vincolanti da parte dei soggetti attuatori; liberate a progetti del proprio Dicastero, ha sottolineato risorse rinvenienti da economie e da accantonamenti; l’esigenza di tenere conto del Piano per il Mezzogiorno interventi programmati prima del 31 dicembre 2008, trasmesso dallo stesso Dicastero al Ministero dello svi- in fase progettuale e con avanzamento economico nullo; luppo economico e delle indicazioni contenute nell’Al- interventi con avanzamento economico inferiore al legato infrastrutture alla Decisione di fi nanza pubblica; 10%; Udito altresì l’intervento del Ministro dell’economia sanzioni maturate a valere sulle assegnazioni 2002, e delle fi nanze in ordine alla necessità di una puntuale 2003, 2004 e 2005 per le quali non sono state previste e contestuale ricognizione degli impegni in essere delle modalità di rientro fi nanziario nei termini della citata de- regioni, delle province autonome e delle Amministrazioni libera n. 1/2009; centrali, nell’ambito della programmazione 2000-2006, al fi ne di verifi care che le risorse che risulteranno dispo- Considerato che il rispetto degli obiettivi di fi nanza nibili dal monitoraggio effettuato dal Ministero dello svi- pubblica impone che le risorse pubbliche, segnatamente luppo economico, siano riprogrammabili compatibilmen- quelle destinate a investimenti, siano utilizzate in modo te con gli stanziamenti di bilancio; ancor più effi ciente ed effi cace e che, conseguentemente, sia svolta una più capillare attività di controllo per evitare Ritenuto di dover procedere con sollecitudine all’ado- immobilizzazioni improduttive; zione della presente delibera; Considerato che, per il consolidarsi della ripresa eco- Prende atto nomica, è ancor più necessario puntare alla ottimizzazio- ne degli investimenti pubblici, garantendo che gli stessi: degli esiti della preliminare ricognizione di cui alle pre- siano concentrati per massimizzarne l’impatto; messe, svolta dal Ministero dello sviluppo economico,

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Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, Nelle tavole allegate sono individuate per ciascuna re- in merito a: gione e provincia autonoma (allegato 1) e Amministra- zione centrale (allegato 2): l’utilizzo delle risorse FAS ripartite da questo Comitato con delibere antecedenti la delibera n. 166/2007, ricogni- a) le risorse FAS programmate nell’ambito delle In- zione effettuata anche sulla base dei dati al 31 dicembre tese istituzionali di programma; 2009 tratti dal sistema di monitoraggio degli Accordi di b) lo stato di avanzamento delle Intese istituzionali programma quadro; di programma; l’ammontare delle risorse liberate nell’ambito dei pro- c) l’entità delle sanzioni maturate per ogni Intesa grammi operativi 2000-2006 dell’Obiettivo 1, cofi nan- istituzionale di programma a valere sulle assegnazioni ziati dai Fondi strutturali, accertate e comunque da ride- 2002, 2003, 2004 e 2005 per le quali non sono state pre- terminare sulla base dei rapporti fi nali di esecuzione da viste modalità di rientro fi nanziario nei termini della deli- presentare, a corredo delle domande di saldo fi nale, entro bera CIPE n. 1/2009; il 30 settembre 2010. d) le risorse non programmate attraverso Accordi di programma quadro; I risultati di tale preliminare ricognizione sono sinteti- camente riportati nei seguenti punti: e) le risorse programmate attraverso Accordi di pro- gramma quadro senza puntuale destinazione ad interventi risorse FAS assegnate a regioni e province autonome specifi ci; non programmate, non impegnate, o risultanti da econo- f) le economie riprogrammabili generate dagli inter- mie ed accantonamenti per un valore pari a 1.443,9 mi- venti fi nanziati; lioni di euro, al lordo dei disimpegni automatici maturati; g) gli interventi programmati prima del 31 dicembre risorse FAS assegnate a regioni e province autonome 2008, in fase progettuale e con avanzamento economico relative a interventi con avanzamento inferiore al 10%, nullo; per un valore pari a 6.870,2 milioni di euro; h) gli interventi con avanzamento economico infe- risorse FAS assegnate ad Amministrazioni centrali riore al 10%; non impegnate o non inserite in Accordi di programma i) le risorse FAS di competenza regionale non impe- quadro alla data del 31 maggio 2008 per un valore pari ad gnate attraverso obbligazioni giuridicamente vincolanti; oltre 4.043,7 milioni di euro, al lordo delle destinazioni j) le risorse FAS di competenza delle Amministra- già operate per legge e delle assegnazioni disposte con zioni centrali non impegnate attraverso obbligazioni giu- delibere di questo Comitato prima dell’esame della pre- ridicamente vincolanti; sente ricognizione; k) le risorse liberate inerenti il QCS, come sopra risorse liberate sui Fondi comunitari (QCS, OB.1, defi nite; 2000 - 2006) disponibili, per un valore pari a 10.978,5 milioni di euro; Delibera: risorse liberate sui Fondi comunitari (QCS, OB 1, 1. Risorse disponibili per la riprogrammazione. 2000 - 2006) soggette a impegni giuridicamente vinco- lanti, per un valore pari a 5.642,4 milioni di euro. 1.1 Le risorse del FAS assegnate dal CIPE con delibere di riparto antecedenti la delibera n.166/2007, che alla data Le risorse FAS assegnate a Regioni e Province autono- dell’entrata in vigore della manovra fi nanziaria di cui al me sono cosi sinteticamente suddivise: decreto-legge n. 78/2010, attualmente in corso di conver- sione, risultino: Descrizione Importo a) non programmate e non impegnate attraverso ob- FAS assegnato (*) 20.649,0 bligazioni giuridicamente vincolanti; FAS programmate in Intese a) 19.815,4 b) derivanti da economie e accantonamenti a qualun- FAS stato d’avanzamento b) 43,4% que titolo prodottisi: sono oggetto di riprogrammazione secondo regole, FAS risorse in sanzione c) 628,5 indirizzi e criteri da defi nire con successiva delibera di FAS risorse non programmate in APQ d) 557,7 questo Comitato, di cui al seguente punto 3, da adotta- FAS economie e accantonamenti e) e d f) 886,2 re entro il mese di settembre 2010, compatibilmente con gli stanziamenti di bilancio, restando sospese le attività FAS risorse associate a interventi poten- 6.870,2 di programmazione, riprogrammazione e rimodulazione zialmente critici g) e h) delle risorse FAS assegnate dal CIPE con delibere di ri- parto del Fondo di cui alle premesse, fatta eccezione per quelle risorse fi nalizzate alla copertura di sanzioni matu- (*) Importo comprensivo del fi nanziamento di ordi- rate, nell’ammontare individuato per ciascuna Ammini- nanze di protezione civile. strazione nelle tavole allegate.

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1.2 Le risorse liberate che, alla data di assunzione della L’UVER sottoporrà altresì ad accertamento documen- presente delibera, risultino non impegnate attraverso as- tale la natura delle obbligazioni giuridicamente vincolanti sunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti sono assunte sulle risorse liberate anteriormente alla data della altresì oggetto della riprogrammazione secondo le mede- presente delibera, fermi restando i controlli a campione sime modalità di cui al punto 1.1. e, comunque, in confor- sul corretto reimpiego delle risorse stesse già previsti in mità con le disposizioni del QCS, obiettivo 1, paragrafo conformità con le disposizioni del Quadro comunitario di 6.3.6, così come integrate dalle decisioni del Comitato di sostegno, obiettivo 1, paragrafo 6.3.6, così come integrate sorveglianza del 25 luglio 2008 e dell’8 ottobre 2009. dalle richiamate decisioni del Comitato di sorveglianza. Tale disposizione non si applica alla quota parte delle 3. Indirizzi e criteri generali per la programmazione delle suddette risorse destinata a fi nanziare il completamento risorse. dei progetti non conclusi inseriti nelle certifi cazioni fi nali di spesa dei programmi operativi 2000-2006 e indicati nei Con delibera di questo Comitato, d’intesa con la Confe- rapporti fi nali di esecuzione, secondo quanto disposto con renza Stato-regioni nelle ipotesi di cui agli articoli 6-qua- decisione della Commissione europea COM(2006) 3424, ter e 6-sexies del decreto-legge n. 112/2008, da adottarsi del 1° agosto 2006, recante «Orientamenti sulla chiusura entro il mese di settembre, saranno defi niti gli obiettivi, i degli interventi (2000-2006) dei Fondi strutturali». criteri e le modalità della riprogrammazione delle risor- 2. Attività di monitoraggio e verifi ca per interventi critici. se FAS e delle risorse liberate riprogrammabili ai sensi Gli interventi fi nanziati con risorse FAS il cui stato di del precedente punto 1, compresi gli ulteriori rimborsi avanzamento rilevato dal monitoraggio evidenzi la po- generati da progetti con diversa copertura fi nanziaria ren- tenziale presenza di criticità in fase di attivazione e/o at- dicontati sui Programmi comunitari 2007-2013, nonché tuazione saranno oggetto di un apposito programma di delle risorse derivanti dal defi nanziamento di interventi verifi che da parte dell’Unità di verifi ca degli investimenti di cui al precedente punto 2, nel rispetto della originaria pubblici (UVER) del citato Dipartimento per lo sviluppo destinazione settoriale e territoriale. e la coesione economica, sulla base di un piano di lavoro La riprogrammazione terrà inoltre conto dell’insieme condiviso dal detto Dipartimento e dalle Amministrazioni delle risorse ordinarie, nazionali e regionali, disponibili interessate. per investimenti pubblici su ciascun territorio, ivi com- In particolare le verifi che saranno eseguite su campioni prese quelle previste dai contratti di servizio degli Enti di interventi comunicati alle Amministrazioni interessate nazionali, che dovranno assicurare il loro pieno coinvol- e verteranno prioritariamente su: gimento nelle modalità di attuazione. interventi con un avanzamento economico (costo re- alizzato) nullo o inferiore al 10%; 4. Aggiornamento degli esiti della ricognizione. interventi con un avanzamento economico superiore Qualora nel corso delle attività di cui ai punti prece- al 10% ma che denotano lentezze o ritardi nella prosecu- denti dovessero emergere, anche in conseguenza del con- zione dell’investimento. fronto con le regioni, le province autonome e le Ammi- Le verifi che accertano: nistrazioni centrali, dati diversi da quelli riportati nelle le cause del mancato avanzamento dell’intervento; tavole allegate alla presente delibera, il Ministero dello sviluppo economico, Dipartimento per lo sviluppo e la le azioni necessarie, con la stima dei conseguenti coesione economica, provvederà ad aggiornare le tavo- tempi, per la rimozione delle criticità. le e ad informarne questo Comitato per la formale presa L’UVER entro il 31 ottobre 2010 procederà a effettuare d’atto. le predette verifi che con riferimento a un primo campio- ne di interventi. Gli esiti di tali verifi che saranno defi niti Resta ferma la necessità di una puntuale e contestuale dall’UVER, congiuntamente con un rappresentante del verifi ca della compatibilità delle risorse riprogrammabili Dipartimento per la programmazione e il coordinamento risultanti dal monitoraggio effettuato dal Ministero dello della politica economica della Presidenza del Consiglio sviluppo economico con gli stanziamenti di bilancio. dei Ministri, entro il 31 gennaio 2011. Sulla base degli esiti di tali verifi che, le Amministra- Roma, 30 luglio 2010 zioni titolari delle risorse valutano l’eventuale defi nan- ziamento, ovvero l’assunzione di azioni correttive. In Il Presidente: BERLUSCONI mancanza di tali adempimenti viene sottoposta al CIPE Il segretario: MICCICHÈ la proposta di riduzione delle assegnazioni alle Ammi- nistrazioni per un importo pari alle risorse FAS allocate Registrato alla Corte dei conti il 12 novembre 2010 sugli interventi, che verranno riprogrammate ai sensi del Uffi cio controllo Ministeri economico-fi nanziari, registro n. 7, Econo- successivo punto 3. mia e fi nanze, foglio n. 249

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" verificare"

da

automatici FAS) dati da verificare "dati "

Valore massimo su

(al lordo disimpegni Importi in milioni di euro tilizzate per il finanziamento di di finanziamento il per tilizzate p verifica Importi da ta informazione, tale ammontare è ammontare tale ta informazione, sottoporre a 46,9 29,5 195,2 31,0 24,5 101,5 117,2 105,3 106,7 71,0 165,9 659,3 159,4 19.292,6 4,4 - 4,0 1.891,9 3.377,3 2.297,0 2.209,9 4.629,3 18.455,5 1.353,9 1.711,6 837,1

(FAS + Risorse liberate) + Risorse (FAS o, gli importi riportati in tabella per queste due queste per tabella in riportati importi o, gli Totale risorse disponibili Totale (al

" certi"

dati certi " "dati alore minimo su 43,7 28,4 180,5 23,1 21,4 91,1 101,1 94,1 91,1 67,2 133,8 465,0 143,6 12.512,6 1,9 - 3,7 1.521,6 1.584,5 1.788,0 893,8 3.454,8 11.765,5 1.616,3 164,1 automatici FAS) 747,1 lordo disimpegni V

liberate

disponibili 3,2 1,1 14,7 7,9 3,1 10,4 16,1 11,2 15,6 3,8 32,1 194,4 6.780,0 2,5 - 0,3 370,3 1.792,8 509,0 1.316,1 1.174,5 6.690,0 1.189,8 95,3 90,0 Risorse liberate

impegni

a

vincolanti Risorse già giuridicamente ------188,0 5.336,1 - - - 18,0 1.582,0 385,0 1.167,0 711,0 5.336,1 1.189,8 95,3 - soggette a impegni 3 3 ------353,0 995,0 n.p n.p n.p 15,8 2.165,0 1.109,0 1.374,0 1.917,0 1.353,9 1.711,6 liberate liberate Risorse Risorse Liberate sui Fondi Comunitari acquisite acquisite ------165,0 5.642,4 - - - 977,0 583,0 724,0 207,0 1.206,0 5.642,4 164,1 1.616,3 -

2 sulle

Disimpegni 2002 al 2005 automatici sulle

10.978,5

10.978,5 - assegnazioni dal

con

Risorse da avanz. < 10% 10% < avanz. "da valutare" interventi con 0,5 - 59,0 4,4 0,4 2,8 0,7 13,8 1,5 0,0 15,6 37,4 17,5 628,5 0,3 - - 53,7 112,8 74,3 171,1 62,7 545,0 83,5 er la mancata assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti nei termini previsti. Al fine di dare una esaustiva e comple una esaustiva dare fine di Al previsti. termini nei vincolanti giuridicamente obbligazioni di mancata assunzione la er l CIPE non ha previsto l'obbligo della programmazione tramite Accordo di Programma Quadro (APQ); non comprende le risorse FAS u risorse le non comprende (APQ); Quadro Programma di Accordo tramite programmazione della l'obbligo non ha previsto CIPE l p a, definanziando gli interventi interessati, o utilizzando parte delle economie o delle risorse non programmate. Per tale motiv interessati, o utilizzando interventi gli a, definanziando Risorse disponibili disimpegni automatici) 1,9 - 3,7 43,7 28,4 180,5 23,1 21,4 91,1 101,1 94,1 91,1 67,2 133,8 300,0 143,6 6.870,2 544,6 1.001,5 1.064,0 686,8 2.248,8 6.123,1 747,1 "certe" (al lordo

non

Risorse non programmate 2,5 - 0,3 3,2 1,1 14,7 7,9 3,1 10,4 16,1 11,2 15,6 3,8 32,1 6,4 15,8 1.443,9 352,3 210,8 124,0 149,1 463,5 1.353,9 90,0 (1) (2) (3) = (1) + (2) (4) (5) (6) (7) (8) = (6) - (7) (9) = (3) + (8) (10) = (4) + (7) (11) = (3) + (4) + (6) menti accantona------1,7 557,7 299,1 119,2 - 137,7 - 557,7 - 84,0%87,8% 2,5 - 79,0% 0,3 62,5%65,3%51,1% 3,2 79,6% 1,1 82,8% 14,7 44,2% 7,9 3,1 10,4 68,5%67,7%53,6% 16,1 11,2 70,0% 15,6 61,0% 3,8 40,7% 32,1 6,4 60,7% 14,1 30,3%48,2% 53,2 40,6% 91,6 37,1% 124,0 23,9% 11,4 463,5 FAS assegnato alle Intese Istituzionali di Programma (IIP) Programma di Istituzionali alle Intese assegnato FAS % economico Avanzamento Economie e Economie Avanzamento 1

41,3 21,3 23,3 150,6 108,3 652,3 361,3 359,2 214,5 662,7 517,1 278,0 367,5 696,6 744,4 588,4 3.757,5 1.882,1 3.806,3 2.681,3 1.591,0 4.067,8 19.815,4 16.057,9 Importo

43,4% 886,2

38,2% 796,2 complessivo 65,5% 90,0 g Regione EMILIA-ROMAGNA FRIULI-VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE P.A. BOLZANO P.A. TRENTO PIEMONTE TOSCANA UMBRIA VALLE D'AOSTA VENETO ABRUZZO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA MOLISE PUGLIA SARDEGNA SICILIA PON SIL PON TRASPORTI Comprende l'ammontare dei disimpegni automatici a valere sulle assegnazioni FAS dal 2002 al 2005, già deliberati o accertati, p o accertati, deliberati 2005, già 2002 al FAS dal assegnazioni sulle a valere automatici disimpegni dei l'ammontare Comprende Comprende tutte le risorse FAS a titolarità regionale assengnate alla IIP dal 1998 al 2006, ivi comprese quelle per le quali i quali le per quelle comprese 2006, ivi 1998 al IIP dal alla assengnate regionale FAS a titolarità risorse tutte le Comprende operativi Programmi dei Gestione di Autorità dalle e comunicati ottenuti già rimborsi ai riferisce Si Macro Area Centro-Nord Allegato 1 alla Delibera CIPE n. 79/2010 Mezzogiorno Centro-Nord Totale Mezzogiorno Totale Italia Totale Ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri e non confluite in APQ. in e non confluite Ministri dei Consiglio del Presidenza della Ordinanze 1 2 3 stato riportato al lordo della quota parte per la quale l'amm.ne regionale ha già provveduto alla relativa copertura finanziari copertura relativa alla provveduto ha già regionale l'amm.ne quale la per parte quota della lordo al stato riportato ammontare. tale di lordo al sono da intendersi voci ultime

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26-11-2010 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 277 (3) 1.306.257.648 Utilizzo disponibilità Importi in euro (2) Disponibilità residua 31/05/2008 Risorse non impegnate / programmate alla data del (1) cata comunicazione degli impegni per alcune linee progettuali con il provvedimento su misure a sostegno settori industriali in crisi ito economie di bilancio, reltivi alla voce "Trasferimenti alle Regioni" quanto hanno già costituito economie di bilancio uta all'intervento "Autostrada Salerno - Reggio Calabria" ati del MIUR per il quale l’art. 6 quater prevede una deroga 3.318.297.0173.262.014.108 2.700.474.300 2.883.637.424 183.708.485 121.436.823 15.499.514.83015.962.992.707 14.656.604.830 12.798.517.159 842.910.000 2.700.868.977 626.000.000 2.111.484.000 Totale 42.698.610.266 37.488.457.509 4.043.741.648 2.737.484.000 (5) (4) (7) (6) Amministrazioni Centrali Assegnazioni Impegni / APQ Trasferimenti alle Regioni (L.64) Allegato 2 alla Delibera CIPE n. 79/2010 Ministero dell'Economia e delle Finanze Ministero del Lavoro e delle Politiche SocialiPresidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie- Dipartimento Funzione Pubblica- Dipartimento per le Pari Opportunità- Dipartimento per gli Affari Regionali- Dipartimento Protezione Civile 1.206.640.404 638.391.209 1.206.640.404 996.330.915 530.573.209 18.000.000 159.939.706 881.563.972 7.000.000 173.000.000 107.818.000 159.939.706 11.051.057 0 114.194.173 7.000.000 173.000.000 6.376.173 0 0 0 Ministero dell'InternoMinistero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio MareMinistero degli Affari Esteri Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 508.577.677- Comunicazioni - Commercio internazionale 493.867.810- - Invitalia (Ex Sviluppo Italia) 3.532.190 953.294.333 28.000.000 953.294.333 28.000.000 0 0 Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali Ministero per i Beni e le Attività CulturaliMinistero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Ministero dello Sviluppo Economico 671.120.000 594.029.000 291.828.276 77.091.000 291.828.276 0 (6) Il dato degli impegni è comprensivo dell'importo di 463.000.000 € relativo a risorse perenti (7) Il dato relativo alle risorse non impegnate/programmate è da considerarsi al netto di 463.607.184 € che hanno già costitu (1) I dati rappresentati, soggetti ad aggiornamento, per il MIT sono da ritenersi ancora parziali. Sono inclusi, inoltre, i d (2) Il dato sulle risorse non impegnate/programmate coincide sempre con le differenze fra assegnazioni e impegni per la man (3) Parte delle disponibilità risorse non impegnate/programmate è stata utilizzata con Delibere CIPE nn. 112/08 e 2/09 (4) Il dato relativo alle risorse non impegnate/programmate è da considerarsi al netto della quota di 148.005.378 € riattrib (5) Il dato relativo alle risorse non impegnate/programmate è da considerarsi al netto di 21.463.923 € non più recuperabili in

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COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

DELIBERAZIONE 11 gennaio 2011 . Obiettivi, criteri e modalità di programmazione delle risorse per le aree sottoutilizzate e selezione ed attuazione degli investimenti per i periodi 2000-2006 e 2007-2013. (Deliberazione n. 1/2011).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

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Roma, 11 gennaio 2011

Il Presidente delegato: TREMONTI Il segretario: FITTO

Registrato alla Corte dei conti il 25 marzo 2011 Uffi cio controllo Ministeri economico-fi nanziari, registro n. 3, Economia e fi nanze, foglio n. 189

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31-12-2011 GAZZETTA U FFICIALE DELLA R EPUBBLICA I TALIANA Serie generale - n. 304 DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

COMITATO INTERMINISTERIALE Visto inoltre l’art. 7, commi 26 e 27, della citata legge PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA n. 122/2010, che ha attribuito, tra l’altro, al Presidente del Consiglio dei Ministri la gestione del FAS, fatta ec- cezione per le funzioni di programmazione economica e DELIBERAZIONE 3 agosto 2011 . [ nanziaria non ricomprese nelle politiche di sviluppo e Individuazione ed assegnazione di risorse ad interventi di coesione, prevedendo che lo stesso Presidente del Consi- rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica glio dei Ministri o il Ministro delegato si avvalgano, nella regionale per l’attuazione del piano nazionale per il Sud. gestione del citato Fondo, del Dipartimento per lo svilup- (Deliberazione n. 62/2011). po e la coesione economica del Ministero dello sviluppo economico; ILCOMITATO INTERMINISTERIALE Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA recante disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economi- Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, ci e sociali, a norma dell’art. 16 della richiamata legge n. 289 (legge [ nanziaria 2003) e successive modi [ ca- n. 42/2009 e in particolare l’art. 4 del medesimo decreto zioni, con i quali vengono istituiti, presso il Ministero legislativo, il quale, tra l’altro, dispone che il FAS di cui dell’economia e delle [ nanze e il Ministero delle attività all’art. 61 della legge n. 289/2002 assume la denomina- produttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coincidenti zione di Fondo per lo sviluppo e la coesione, ed è [ naliz- con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla leg- zato a dare unità programmatica e [ nanziaria all’insieme ge n. 208/1998 e al Fondo istituito dall’art. 19, comma 5, degli interventi aggiuntivi a [ nanziamento nazionale, che del decreto legislativo n. 96/1993), nei quali si concentra sono rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le di- e si dà unità programmatica e [ nanziaria all’insieme de- verse aree del Paese; gli interventi aggiuntivi a [ nanziamento nazionale che, Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Mi- in attuazione dell’art. 119, comma 5, della Costituzione, nistri del 10 giugno 2010 con il quale, in attuazione del sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra aree richiamato art. 7, commi 26 e 27, della legge n. 122/2010 del Paese; è stato conferito al Ministro per i rapporti con le Regioni Visto l’art. 1, comma 2, della legge 17 luglio 2006, l’incarico in materia di coesione territoriale; n. 233, di conversione del decreto legge 8 maggio 2006, Vista la delibera di questo Comitato 22 dicembre 2006, n. 181, che ha trasferito al Ministero dello sviluppo eco- n. 174 (G. U. n. 95/2007), con la quale è stato approvato nomico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di il Quadro strategico nazionale (QSN) 2007-2013; coesione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera Vista la delibera di questo Comitato 21 dicembre 2007, c) , del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclu- n. 166 (G. U. n. 123/2008), relativa all’attuazione del ci- sa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) tato QSN 2007-2013 e alla programmazione del FAS per di cui al citato art. 61; lo stesso periodo; Visto il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, conver- Vista inoltre la delibera di questo Comitato 6 marzo tito, con modi [ cazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, 2009, n. 1 (G.U. n. 137/2009), con la quale, a seguito recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la delle riduzioni apportate al FAS da vari provvedimenti sempli [ cazione, la competitività, la stabilizzazione della legislativi intervenuti successivamente all’adozione della [ nanza pubblica e la perequazione tributaria; predetta delibera n. 166/2007, è stata aggiornata la dota- Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante la delega zione del FAS per il periodo di programmazione 2007- al Governo in materia di federalismo [ scale, in attuazione 2013, assegnando, tra l’altro, nuovi valori ai Programmi dell’art. 119 della Costituzione, ed in particolare l’art. 16 attuativi di interesse regionale e interregionale rispetto a della stessa legge, che, in relazione agli interventi di cui quelli stabiliti dalla precedente delibera n. 166/2007; all’art. 119 della Costituzione, diretti a promuovere lo Vista la delibera di questo Comitato 30 luglio 2010, sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, n. 79 (G.U n. 277/2010) concernente la ricognizione, per a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a favorire il periodo 2000-2006, dello stato di attuazione degli inter- l’effettivo esercizio dei diritti della persona, ne prevede venti [ nanziati dal FAS e delle risorse liberate nell’am- l’attuazione attraverso interventi speciali organizzati in bito dei programmi comunitari (ob. 1), che individua le piani organici [ nanziati con risorse pluriennali, vincolate risorse allo stato disponibili ai [ ni della riprogrammazio- nella destinazione; ne e prevede l’adozione, da parte di questo Comitato, di [ Visto l’art. 2 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, una successiva delibera che de nisca gli obiettivi, i criteri convertito, con modi [ cazioni, dalla legge 30 luglio 2010, e le modalità da seguire nella riprogrammazione di tali n. 122, il quale, tra l’altro, dispone, a decorrere dall’anno risorse; 2011, la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni Vista la delibera di questo Comitato 11 gennaio 2011, [ nanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero, n. 1 ( G.U. n. 80/2011), concernente gli obiettivi, i criteri tra le quali è compresa la Missione di spesa “Sviluppo e e le modalità di programmazione delle risorse per le aree riequilibrio territoriale”, alla quale afferisce il FAS; sottoutilizzate, selezione e attuazione degli investimenti

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per i periodi 2000-2006 e 2007-2013, con la quale, per ef- il principale punto di immissione dei \ ussi provenienti fetto della riduzione della dotazione [ nanziaria della mis- dal continente alle conurbazioni di Sassari e di Alghero sione di spesa “Sviluppo e riequilibrio territoriale” alla e ai centri turistici della costa nord-orientale dell’isola; quale afferisce il FAS, disposta dall’art. 2 della citata leg- ge n. 122/2010, si è tra l’altro provveduto a rideterminare Tenuto conto della centralità strategica del completa- il valore dei Programmi attuativi regionali (PAR) - FAS, mento dell’asse autostradale Salerno - Reggio Calabria, come da tabella allegata alla delibera stessa; in correlazione con la rilevata priorità della realizzazione del Corridoio 1 (Berlino – Palermo), sia a livello comuni- Visto, in particolare, il punto 3 della citata delibera tario, sia a livello nazionale, come emerge, tra l’altro, dal n. 1/2011, che prevede il [ nanziamento di progetti stra- Quadro strategico nazionale (QSN) per la politica regio- tegici, anche di carattere infrastrutturale, relativi ad inter- nale di sviluppo 2007-2013; venti di rilievo nazionale, di rilievo interregionale, non- ché di rilevanza strategica regionale; Ritenuto inoltre di dover condividere quanto prospet- tato dalle Regioni del Sud con riferimento agli ulteriori Visto inoltre il punto 5 della richiamata delibera interventi infrastrutturali dotati di una signi [ cativa rile- n. 1/2011 che prevede che gli interventi strategici per il vanza strategica regionale, ai sensi del punto 3 della ri- Sud, prioritari e/o di maggiore complessità attuativa, sia- chiamata delibera n. 1/2011, interventi che costituiscono no oggetto di appositi atti negoziali denominati “contratti [ pertanto strumento prioritario per lo sviluppo del Mez- istituzionali di sviluppo”, volti a de nire in particolare zogiorno che si intende perseguire per mezzo del Piano responsabilità, tempi e modalità di attuazione degli inter- nazionale per il Sud; venti stessi, e condizionalità secondo quanto disciplina- to con il richiamato decreto legislativo 31 maggio 2011, Ritenuto in particolare che gli interventi previsti dalla n. 88, di attuazione dell’art. 16 della legge n. 42/2009; presente delibera rispondono all’esigenza di colmare ri- Visto, inoltre, il punto 8 della medesima delibera levanti fabbisogni trasportistici oggi non adeguatamente n. 1/2011 che al [ ne di sostenere l’aggiornamento degli soddisfatti, favorendo in particolare il riequilibrio modale interventi strategici ed i processi di riprogrammazione a favore del trasporto su ferro rispetto a quello su gomma sui percorsi di medio-lungo raggio fra le ripartizioni ge- delle risorse prevede, anche in coerenza con i principi di [ cui all’art. 30, commi 8 e 9, della legge 31 dicembre 2009, ogra che del Paese, agendo sia sul comparto delle mer- n. 196, l’attivazione di nuove modalità operative per il [ - ci, ponendo i presupposti per lo sviluppo di un’offerta di nanziamento di studi di fattibilità e progetti preliminari; Alta Capacità ferroviaria anche nel Mezzogiorno, sia su quello delle persone, con il decongestionamento di alcuni Condivisa l’esigenza, anche in attuazione del decreto assi stradali interni al Mezzogiorno e il concreto avvio, legislativo n. 88/2011, di concentrare su interventi infra- in prospettiva, di alternative competitive al mezzo aereo; strutturali di rilevanza strategica le risorse del FAS (Fon- do per lo sviluppo e la coesione ai sensi dell’art. 4 del Tenuto conto della necessità di assicurare la copertura medesimo decreto legislativo n. 88/2011) relative ai sopra [ nanziaria di tali interventi, anche attraverso una ridu- citati cicli di programmazione; zione delle risorse FAS assegnate in passato da questo Considerato altresì che il Piano nazionale per il Sud Comitato a favore dei Programmi attuativi interregionali (PNS), approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 novem- (PAIN) 2007-2013 “Attrattori culturali, naturali e turi- bre 2010, intende realizzare grandi progetti infrastruttura- smo” e “Energie rinnovabili e risparmio energetico”; li a rete, materiali e immateriali, destinati principalmen- Tenuto conto che per la copertura [ nanziaria di questi te al sistema dei collegamenti dorsali e trasversali, con interventi è necessario procedere anche a una ulteriore ri- speci [ co riferimento al sistema ferroviario Alta Capacità/ duzione della riserva premiale concernente gli “Obiettivi Alta Velocità, alle opere logistiche ed in particolare ai se- di servizio” rispetto a quanto stabilito con la propria deli- guenti sistemi ferroviari e viari: bera n. 1/2011, con la conseguente esigenza di prevedere a) i sistemi ferroviari Napoli - Bari - Lecce - Taranto, una nuova articolazione delle risorse residue tra i relativi Salerno - Reggio Calabria e Catania - Palermo; ambiti di riferimento; b) i sistemi stradali Olbia - Sassari ed il completa- Rilevata la necessità di alimentare un ef [ cace ciclo di mento della autostrada Salerno - Reggio Calabria; programmazione e progettazione degli interventi strate- Tenuto conto che per il medesimo Piano Nazionale per gici per migliorarne la qualità e accelerarne la realizza- il Sud l’obiettivo infrastrutturale prioritario è la realizza- zione, rafforzando, anche attraverso una speci [ ca azione zione nel Sud, entro il prossimo decennio, di un sistema di sistema, i processi di collaborazione istituzionale fra ferroviario moderno capace di favorire l’uni [ cazione na- le amministrazioni interessate, con particolare riguardo zionale del Paese e di accrescere le possibilità di sviluppo all’attuazione dei contratti istituzionali di sviluppo; del mercato interno e che il perno di questa strategia è la Ritenuto di dover proseguire, anche per gli anni suc- realizzazione dell’Alta Capacità sulle tre linee Napoli – cessivi al 2011, le iniziative tese all’accelerazione della Bari – Lecce – Taranto, Salerno – Reggio Calabria, Cata- spesa dei fondi strutturali 2007-2013 già avviate con la nia – Palermo ed il completamento dei progetti di minore delibera n. 1/2011, attraverso l’individuazione, nei con- portata di cui alla decisione “Europa 2020”; tratti istituzionali di sviluppo, di possibili clausole di Rilevato che il collegamento stradale Olbia - Sassari collegamento tra l’andamento della spesa dei programmi forma l’asse trasversale della con [ gurazione viaria fon- co [ nanziati e l’erogazione delle risorse FAS assegnate damentale della Sardegna, imperniata sull’arteria longitu- con la presente delibera alle infrastrutture strategiche in- dinale Cagliari-Oristano-Sassari-Porto Torres, e raccorda terregionali e regionali;

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Vista la proposta n. 2649/270/Alfa/Gab datata 27 luglio 2011 del Ministro per i rapporti con le Regioni e la coe- sione territoriale che ha trasmesso il documento programmatico contenente gli interventi strategici nazionali di cui al punto 4 della delibera n. 1/2011, condivisi con i Ministri dell’economia e delle [ nanze e delle infrastrutture e trasporti, documento elaborato sulla base degli atti, della documentazione e delle informazioni forniti dai concessionari RFI S.p.A e ANAS S.p.A e veri [ cati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; Preso atto della copertura [ nanziaria degli interventi oggetto della presente delibera, con riferimento ai singoli stralci e/o lotti che compongono le opere, e ritenuto di dover articolare tale copertura in prospetti sinottici che consen- tano l’individuazione delle risorse già disponibili per singoli interventi/lotti e per tipologia di fonte [ nanziaria, nonché delle risorse necessarie per il completamento degli stralci e/o lotti funzionali indicati (con riferimento alla progettazio- ne e/o realizzazione degli interventi); Preso atto degli esiti del processo di concertazione istituzionale e tecnica intercorso con le Regioni interessate riguardo gli interventi previsti dalla presente delibera; Ritenuto pertanto di dover procedere con urgenza all’adozione della presente delibera che sarà trasmessa alla Conferenza Stato – Regioni per acquisirne il relativo parere, tenuto conto che vengono apportate ulteriori riduzioni alle dotazioni [ nanziarie concernenti i PAIN 2007 – 2013 “Attrattori culturali, naturali e turismo” e “Energie rinnova- bili e risparmio energetico” e gli “Obiettivi di servizio”; Condivisa con le Amministrazioni interessate l’individuazione dell’ordine di priorità secondo il quale debbono essere rese disponibili le risorse - con riferimento sia alla progettazione degli interventi, sia alla loro realizzazione - che ha portato, nell’ambito del Piano per il Sud, alla selezione degli interventi di cui alla presente delibera;

Delibera: 1. Riprogrammazione di assegnazione FAS 2007-2013 Tenuto conto dell’esigenza di destinare risorse all’attuazione del Piano nazionale per il Sud (PNS), le assegnazio- ni a carico del FAS (Fondo per lo sviluppo e la coesione ai sensi dell’art. 4 del decreto legislativo n. 88/2011) di cui alle delibere di questo Comitato relative alla programmazione 2007-2013 sono ridotte per l’importo complessivo di 1.851,59 milioni di euro, come indicato alla tavola 1.

2. Individuazione e [ nanziamento delle infrastrutture strategiche del Piano Nazionale per il Sud A) Infrastrutture strategiche nazionali 1. I seguenti interventi strategici nazionali sono individuati come prioritari per lo sviluppo del Mezzogiorno che si intende perseguire per mezzo del Piano Nazionale per il Sud: a) Direttrice ferroviaria Napoli-Bari-Lecce-Taranto (potenziamento infrastrutturale); b) Direttrice ferroviaria Catania-Palermo (potenziamento infrastrutturale); c) Direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria (potenziamento tecnologico); d) SS Olbia-Sassari; e) Autostrada Salerno-Reggio Calabria (completamento interventi in corso). 2. Gli interventi strategici nazionali di cui al punto 1 presentano attualmente un fabbisogno stimato in 10.880,6 milioni di euro. 3. Al [ ne di dare risposta alle esigenze infrastrutturali evidenziate in premessa, sono pertanto assegnate ai sud- detti interventi risorse pari a 1.653,6 milioni di euro, come indicato nella tavola 2, per la cui copertura sono destinate le risorse rivenienti dalle quote regionali della politica regionale unitaria nazionale 2007-2013. Il relativo impegno [ nanziario è conseguentemente limitato alle predette assegnazioni disposte con la presente [ [ delibera che sono nalizzate alla realizzazione di interventi, ovvero di singoli lotti, interamente nanziati.

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Tavola 2. Piano Nazionale per il Sud – Assegnazione risorse ad infrastrutture strategiche nazionali (milioni di euro)

Finanziamenti Ass. presente Ulteriore CIS Costo disponibili Fabbisogno delibera fabbisogno

Direttrice ferroviaria Catania - Palermo 7.700,0 2.057,0 5.643,0 0,0 5.643,0

Direttrice ferroviaria Napoli - Bari 7.091,0 2.717,0 4.374,0 790,0 3.584,0 Direttrice ferroviaria Salerno - Reggio Calabria 200,0 0,0 200,0 200,0 0,0

S.S. Sassari - Olbia 850,0 443,5 406,5 406,5 0,0 Direttrice ferroviaria Salerno - Reggio Calabria (potenziamento tecnologico) 270,0 230,0 40,0 40,0 0,0 Autostrada Salerno - Reggio Calabria (completamento interventi in corso) 3.586,8 3.369,7 217,1 217,1 0,0

Totale complessivo 19.697,8 8.817,2 10.880,6 1.653,6 9.227,0

Per la Direttrice Catania - Palermo i finanziamenti disponibili, per un importo pari a 482 milioni di euro, sono previsti a valere sulla quota destinata alla Regione Siciliana nell’ambito delle risorse nazionali e comunitarie del PON Reti e Mobilità e del PO Fesr regionale 2007-2013.

4. Sulla base degli accordi intervenuti con le Regioni, le risorse assegnate di cui al precedente punto 3 provengono dai seguenti co [ nanziamenti dei programmi attuativi regionali (PAR), e dalle riduzione di risorse di cui al punto 1 ef- fettuate a carico dei programmi attuativi interregionali (PAIN) e degli obiettivi di servizio, come indicato alla tavola 3.

Tavola 3. Piano Nazionale per il Sud – Copertura finanziaria delle assegnazioni ad infrastrutture strategiche nazionali (milioni di euro)

CIS Ass. PAR PAR PAR PAR PAR PAR PAR Riduzione presente PUG MOL CAM SAR SIC CAL BAS PAIN/ODS delibera

Direttrice ferroviaria Napoli - Bari 790,0 100,0 100,0 590,0 Direttrice ferroviaria Salerno - Reggio Calabria 200,0 200,0

S.S. Sassari - Olbia 406,5 406,5 Direttrice ferroviaria Salerno - Reggio Calabria (potenziamento tecnologico) 40,0 40,0 Autostrada Salerno - Reggio Calabria (completamento interventi in corso) 217,1 63,5 40,8 112,8

1.653,6 100,0 163,5 406,5 200,0 40,8 742,8

5. In particolare, ciascuna delle infrastrutture strategiche di cui alla precedente tavola 2 si compone del program- ma di interventi speci [ cati nelle successive tavole 4-8. Nell’ambito del contratto istituzionale di sviluppo relativo agli interventi possono essere previste rimodulazioni dei [ nanziamenti, ferma restando la [ nalizzazione degli stessi alla realizzazione di interventi, ovvero di singoli lotti, interamente [ nanziati. Le predette rimodulazioni sono oggetto di informativa periodica a questo Comitato, con relazioni semestrali che saranno presentate, al 30 giugno e al 31 dicem-

bre di ciascun anno, dal Ministro per i rapporti con le Regioni e la coesione territoriale.

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Tavola 4. Direttrice ferroviaria Napoli-Bari-Lecce-Taranto (potenziamento infrastrutturale) (milioni di euro)

Finanziamenti Ass. presente Ulteriore Oggetto del Costo disponibili Fabbisogno delibera fabbisogno Tipo Intervento Intervento finanziamento

Infrastruttur Bari Sud (Bari centrale-Bari Torre a ali Mare) Intera opera 391,0 391,0 0,0 0,0

Raddoppio Bari S. Andrea- Bitetto Intera opera 220,0 220,0 0,0 0,0

Raddoppio Bovino-Orsara Intera opera 300,0 300,0 0,0 0,0

Raddoppio Cancello-Frasso Telesino Intera opera 730,0 530,0 200,0 200,0 0,0

Raddoppio Frasso Telesino - Progettazione Vitulano definitiva 986,0 986,0 21,0 965,0

Progettazione Raddoppio in variante Apice-Orsara definitiva 2.676,0 10,0 2.666,0 47,0 2.619,0

Tratta Cervaro-Bovino Intera opera 230,0 230,0 0,0 0,0

Variante Cancello-Napoli Intera opera 813,0 612,0 201,0 201,0 0,0

Infrastrutturali Totale 6.346,0 2.293,0 4.053,0 469,0 3.584,0

Completamento attrezzaggio Bari- Tecnologici Taranto Intera opera 18,0 18,0 18,0 0,0

Completamento SCC Adriatica Intera opera 78,0 78,0

Nodo di Bari (ACC Bari P.N.) Intera opera 160,0 160,0

Nodo di Napoli: ACC Napoli centrale Intera opera 85,0 85,0 85,0 0,0

Nodo di Napoli: potenziamento capacità. Intera opera 77,0 77,0

Nodo di Napoli: potenziamento tecnologico- ulteriore fase Intera opera 28,0 28,0 28,0 0,0

PRG e ACC Bari centrale Intera opera 90,0 90,0 90,0 0,0

PRG e ACC Lecce Intera opera 60,0 60,0 60,0 0,0 Ripristino itinerario merci Napoli - Bari (a Foggia) Intera opera 10,0 10,0 10,0 0,0 SCC Bari-Lecce Intera opera 79,0 79,0 SCC Bari-Taranto Intera opera 30,0 30,0 0,0 0,0 Velocizzazione Bari-Lecce Intera opera 15,0 15,0 15,0 0,0 Velocizzazione Napoli-Bari Intera opera 15,0 15,0 15,0 0,0 Tecnologici Totale 745,0 424,0 321,0 321,0 0,0 Totale complessivo 7.091,0 2.717,0 4.374,0 790,0 3.584,0

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Tavola 5. Direttrice ferroviaria Salerno Reggio Calabria (milioni di euro)

Finanziamenti Ass. presente Ulteriore Oggetto del Costo disponibili Fabbisogno delibera fabbisogno Tipo Intervento Intervento finanziamento

Nuove Abbassamento piano binari ed Opere intubazione percorso Intera opera 200,0 0,0 200,0 200,0 0,0

Nuove Opere Totale 200,0 0,0 200,0 200,0 0,0

Velocizzazione Battipaglia-Paola- Tecnologici Reggio Calabria Intera opera 230,0 230,0 0,0 0,0

Velocizzazione principali linee (upgrading) - interventi accessori Intera opera 30,0 30,0 30,0 0,0

Velocizzazione principali linee: upgrading Intera opera 10,0 10,0 10,0 0,0

Tecnologici Totale 270,0 230,0 40,0 40,0 0,0

Totale complessivo 470,0 230,0 240,0 240,0 0,0

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Tavola 6. Direttrice ferroviaria Catania – Palermo (milioni di euro)

Ass. Ulteriore Oggetto del Costo Finanziamenti presente Fabbisogno fabbisogno Tipo Intervento Intervento finanziamento disponibili delibera

Infrastruttur Progettazione ali Nodo Catania / Interramento km 2 definitiva 464,0 8,0 456,0 0,0 456,0

Nodo di Palermo Intera opera 1.077,0 1.077,0 0,0 0,0 0,0

Raddoppio bivio Zurria-Catania Acquicella Intera opera 116,0 116,0 0,0 0,0 0,0

Tratta Bicocca-Motta Intera opera 96,0 96,0 0,0 0,0 0,0

Progettazione Tratta Catenanuova-Enna preliminare 1.446,0 6,0 1.440,0 0,0 1.440,0

Studio di Tratta Enna-Pollina-Castelbuono fattibilità 3.749,0 2,0 3.747,0 0,0 3.747,0

Tratta Motta-Catenanuova Intera opera 384,0 384,0 0,0 0,0 0,0

Tratto Catania Ognina-Catania Centrale Intera opera 116,0 116,0 0,0 0,0 0,0

Velocizzazione PA-CT - tratta Roccapalumba-Marianopoli Intera opera 62,0 62,0 0,0 0,0 0,0

Infrastrutturali Totale 7.510,0 1.867,0 5.643,0 0,0 5.643,0

Potenziamento e velocizzazione Tecnologici itinerario Palermo-Catania Intera opera 30,0 30,0 0,0 0,0 0,0 Potenziamento e velocizzazione Messina-Palermo e Messina- Siracusa Intera opera 28,0 28,0 0,0 0,0 0,0

SCC Palermo-Messina e Messina- Catania-Siracusa Intera opera 132,0 132,0 0,0 0,0 0,0

Tecnologici Totale 190,0 190,0 0,0 0,0 0,0

Totale complessivo 7.700,0 2.057,0 5.643,0 0,0 5.643,0

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Tavola 7. Autostrada Salerno – Reggio Calabria (milioni di euro)

Finanziamenti Ass. presente Ulteriore Oggetto del Costo disponibili Fabbisogno delibera fabbisogno Tipo Intervento Intervento finanziamento Tronco 1 - Tratto 2 - Lotto 1 - Completam Stralcio 2 - dal Km 22+400 al Km ento 23+000 Intera opera 42,3 38,1 4,2 4,2 0,0

MACROLOTTO 2 dal Km 108+000 al Km 139+000 Intera opera 1.040,3 958,7 81,6 81,6 0,0 MACROLOTTO 3 Parte 3 - da svincolo di Campotenese a svincolo di Morano Castrovillari Intera opera 301,1 278,1 23,0 23,0 0,0 MACROLOTTO 4B - da svincolo di Altilia escluso a svincolo di Falerna incluso Intera opera 374,1 339,6 34,5 34,5 0,0 MACROLOTTO 5 da svincolo Gioia Tauro (escluso) a svincolo di Scilla (escluso) Intera opera 978,5 953,2 25,3 25,3 0,0

MACROLOTTO 6 dallo Svincolo di Scilla (incluso) a Reggio Calabria Intera opera 562,1 532,1 30,0 30,0 0,0 Tronco 1 - Tratto 5 - Lotto 4 - da svincolo Contursi a svincolo Sicignano. Intera opera 288,5 270,0 18,5 18,5 0,0

Completamento Totale 3.586,8 3.369,7 217,1 217,1 0,0

Totale complessivo 3.586,8 3.369,7 217,1 217,1 0,0

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Tavola 8. S.S. Olbia – Sassari (milioni di euro)

B) Infrastrutture strategiche interregionali e regionali

6. Gli interventi strategici interregionali e regionali individuati come prioritari per lo sviluppo del Mezzogiorno che si intende perseguire per mezzo del Piano Nazionale per il Sud sono riportati, per un costo complessivo pari a 10.227,3 milioni di euro, nell’elenco allegato alla presente delibera di cui costituisce parte integrante.

7. Gli interventi strategici di cui al punto 6 hanno attualmente un fabbisogno pari a 7.203 milioni di euro, alla cui copertura sono destinate le risorse del FAS (Fondo per lo sviluppo e la coesione ai sensi dell’art. 4 del decreto legislativo n. 88/2011) rivenienti dalle quote regionali della politica regionale unitaria nazionale 2007-2013 ed inoltre le risorse rivenienti dalle riduzioni di cui al precedente punto 1 apportate ai Programmi attuativi interregionali (PAIN) 2007-2013 “Attrattori culturali, naturali e turismo” e “Energie rinnovabili e risparmio energetico” e agli “Obiettivi di servizio”.

8. Al [ ne di dare risposta alle esigenze infrastrutturali evidenziate in premessa, sono pertanto assegnate ai sud- detti interventi risorse pari a 5.817,7 milioni di euro come indicato nella tavola 9. Il relativo impegno [ nanziario è conseguentemente limitato alle predette assegnazioni disposte con la presente delibera che sono [ nalizzate alla realiz- zazione di interventi, ovvero di singoli lotti, interamente [ nanziati.

Nell’ambito del contratto istituzionale di sviluppo relativo agli interventi possono essere previste rimodulazioni dei [ nanziamenti, ferma restando la [ nalizzazione degli stessi alla realizzazione di interventi, ovvero di singoli lotti, interamente [ nanziati. Le predette rimodulazioni sono oggetto di informativa periodica a questo Comitato, con rela- zioni semestrali, al 30 giugno e al 31 dicembre di ciascun anno, che saranno presentate dal Ministro per i rapporti con

le Regioni e la coesione territoriale.

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Tavola 9. Piano Nazionale per il Sud – Assegnazione risorse ad infrastrutture strategiche interregionali e regionali (milioni di euro)

Finanziamenti Ass. presente Ulteriore CIS Costo Fabbisogno disponibili delibera fabbisogno Competenza r e

BASILICATA Basilicata - Infrastrutture Stradali 1.359,5 202,7 1.156,8 206,5 950,3

Basilicata - Ferrovie 212,0 0,0 212,0 212,0 0,0

CALABRIA SS182 - Trasversale delle Serre 221,6 35,7 185,9 185,9 0,0

Calabria - Interventi complementari 244,0 4,0 240,0 240,0 0,0

Calabria - Corridoi stradali e autostradali 537,3 102,9 434,4 122,4 312,0

Calabria - Schemi idrici ed acquedotti 135,0 0,0 135,0 135,0 0,0

Autostrada Jonica E90 (completamento interventi in corso) 433,7 393,7 40,0 40,0 0,0

CAMPANIA Campania - Opere ferroviarie 584,8 0,0 584,8 584,8 0,0

Campania - Opere viarie 523,0 523,0 523,0 0,0

Campania - Porti e interporti 73,8 73,8 73,8 0,0

MOLISE Termoli-San Vittore 1.244,0 1.044,0 200,0 200,0 0,0

Molise - Danni alluvionali/eventi atmosferici 40,3 0,0 40,3 40,3 0,0

Molise - Sisma 2002 513,6 167,4 346,2 346,2 0,0

PUGLIA Puglia - Idrico 330,0 330,0 330,0 0,0

Puglia - adeguamento e potenziamento delle ferrovie 126,0 0,0 126,0 126,0 0,0

Puglia - Viabilità stradale 337,4 0,0 337,4 337,4 0,0

Puglia - Nodi aeroportuali 81,0 0,0 81,0 81,0

Puglia - sistemi di trasporto e logistica in ambito urbano 141,5 15,0 126,5 126,5

Puglia - Aree insidiamento produttivo 8,0 8,0 8,0

Puglia - Banda larga 17,0 17,0 17,0

Puglia - Turismo 17,0 0,0 17,0 17,0 0,0 Sardegna Sardegna - Trasporti 850,2 408,1 442,1 437,0 5,0 Sardegna - Idrico 236,0 6,1 229,9 229,9 0,0 SICILIA Circumetnea 147,0 47,0 100,0 100,0 0,0 Sicilia - Settore stradale 1.813,5 597,7 1.215,9 1.097,9 118,0 Totale complessivo 10.227,3 3.024,3 7.203,0 5.817,7 1.385,3

9. Sulla base degli accordi intervenuti con le Regioni richiamati in premessa, le risorse assegnate di cui al prece- dente punto 8 provengono dai seguenti co [ nanziamenti dei programmi attuativi regionali (PAR), e dalle riduzione di risorse di cui al punto 1 effettuate a carico dei programmi attuativi interregionali (PAIN) e degli obiettivi di servizio,

come indicato alla tavola 10.

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Tavola 10. Piano Nazionale per il Sud – Copertura finanziaria delle assegnazioni alle infrastrutture strategiche interregionali e regionali (milioni di euro)

D a ti CIS Ass. PAR PAR PAR Riduzione presente PUG PAR CAM PAR SIC PAR PAR PAIN/ODS Tipo CCompetenza regional e delibera MOL SAR CAL BAS R BASILICATA Basilicata - Infrastrutture Stradali 206,5 0,0 206,5 0,0 Basilicata - Ferrovie 212,0 12,0 200,0 BASILICATA Totale 418,6 0,0 218,6 200,0 CALABRIA SS182 - Trasversale delle Serre 185,9 185,9 0,0 Calabria - Interventi complementari 240,0 220,0 20,0 Calabria - Corridoi stradali e autostradali 122,4 122,4 0,0 Calabria - Schemi idrici ed acquedotti 135,0 135,0 0,0 Autostrada Jonica E90 (completamento interventi in corso) 40,0 40,0 CALABRIA Totale 723,4 663,4 60,0 CAMPANIA Campania - Opere ferroviarie 584,8 584,8 0,0 Campania - Opere viarie 523,0 523,0 0,0 Campania - Porti e interporti 73,8 73,8 0,0 CAMPANIA Totale 1.181,6 1.181,6 0,0 MOLISE Termoli-San Vittore 200,0 0,0 200,0 Molise - Danni alluvionali/eventi atmosferici 40,3 40,3 Molise - Sisma 2002 346,2 346,2 MOLISE Totale 586,5 0,0 586,5 PUGLIA Puglia - Idrico 330,0 330,0 0,0 Puglia - adeguamento e potenziamento delle ferrovie 126,0 126,0 0,0 Puglia - Viabilità stradale 337,4 244,9 92,5 Puglia - Nodi aeroportuali 81,0 81,0 0,0 Puglia - sistemi di trasporto e logistica in ambito urbano 126,5 91,5 35,0 Puglia - Aree insidiamento produttivo 8,0 8,0 0,0 Puglia - Banda larga 17,0 17,0 0,0 Puglia - Turismo 17,0 17,0 0,0 PUGLIA Totale 1.042,9 915,4 127,5 Sardegna Sardegna - Trasporti 437,0 437,0 0,0 Sardegna - Idrico 229,9 229,9 0,0 Sardegna Totale 666,9 666,9 0,0 SICILIA Circumetnea 100,0 100,0 0,0 Sicilia - Settore stradale 1.097,9 992,9 105,0 SICILIA Totale 1.197,9 1.092,9 105,0 Totale 5.817,7 915,4 0,0 1.181,6 666,9 1.092,9 663,4 218,6 1.079,0 Totale complessivo 5.817,7 915,4 0,0 1.181,6 666,9 1.092,9 663,4 218,6 1.079,0

10. Gli interventi che saranno completati entro il 2015 saranno rendicontati a valere sulla dotazione [ nanziaria 2007-2013 dei Fondi strutturali, se ammissibili secondo le vigenti disposizioni nazionali e comunitarie. C) Disposizioni comuni 11. L’attuazione dei suesposti interventi strategici prioritari nazionali e regionali avverrà attraverso appositi con- tratti istituzionali di sviluppo, come indicato nella delibera n. 1/2011, in particolare al punto 5), ed ai sensi dell’art. 6 del decreto legislativo n. 88/2011. Per quanto non previsto nella presente delibera si applicano le disposizioni norma- tive vigenti in materia e le procedure e le modalità già consolidate nell’ambito del FAS. 12. Al [ ne di assicurare il conseguimento degli obiettivi e delle priorità del Piano Nazionale per il Sud e pro- muovere l’attuazione di quanto previsto dalla delibera di questo Comitato n. 1/2011, in particolare dai punti 3), 5) e 8) e predisporre tutte le condizioni necessarie per concentrare le risorse e accelerare la realizzazione degli interventi strategici, con particolare riguardo ai prescritti livelli di progettazione e alle necessarie analisi di fattibilità, anche in vista dell’avvio del prossimo periodo di programmazione delle politiche di coesione, è istituita l’Azione di sistema Piano nazionale per il Sud. L’Azione è realizzata d’intesa con le amministrazioni centrali e regionali e sostiene le forme di cooperazione istituzionale tra le Amministrazioni direttamente impegnate nell’attuazione degli interventi del Piano anche al [ ne di assicurare la sussistenza dei criteri di cui all’art. 5, comma 4, lettera c) del decreto legislativo n. 88/2011. Entro 30 giorni dalla presente delibera il Ministro per i rapporti con le regioni e la coesione territoriale de [ nisce ed attiva l’Azione di sistema Piano nazionale per il Sud, cui è destinata una quota della riduzione di risorse di cui al punto 1 per un ammontare non superiore allo 0,4 per cento del valore delle assegnazioni disposte con la presente delibera pari a 7.471,3 milioni di euro.

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13.Tutte le risorse oggetto di assegnazione con la presente delibera saranno trasferite alle Regioni interessate ed utilizzate dalle medesime nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno. Le risorse provenienti dai programmi attuativi interregionali e dagli obiettivi di servizio saranno trasferite alle Regioni interessate nell’ambito del contratto istituzionale di sviluppo. Per la quota delle risorse destinate alle infrastrutture strategiche di interesse nazionale detta previsione potrà essere oggetto di riesame in coerenza con la legge di stabilità, nonché con la revisione del patto di stabilità interno e con le regole europee.

Roma, 3 agosto 2011

Il Presidente: B ERLUSCONI

Il Segretario: M ICCICHÉ

Registrato alla Corte dei conti il 21 dicembre 2011

Uf [ cio controllo Ministeri economico- [ nanziari, registro n. 12 Economia e [ nanze foglio n. 33

Allegato – Elenco infrastrutture strategiche interregionali e regionali

(importi in milioni di euro)

Ass. Competenza Oggetto del Finanziamenti Ulteriore CIS Infrastruttura Intervento Costo Fabbisogno presente regionale finanziamento disponibili fabbisogno delibera Basilicata - S.S. n° 655 "Bradanica" II° tronco - III° lotto Infrastrutture "Del Capo Posto 1° stralcio" Intera opera BASILICATA Stradali Stradale - COMPLETAMENTO - 15,0 8,5 6,6 6,6 0,0 S.S. n° 658 "Nuovo itinerario PZ-Melfi" - interventi di messa in sicurezza Intera opera 200,0 10,0 190,0 35,1 154,9 S.S. n° 95 "Costruzione dello svincolo per l'abitato di Tito in località Nuvolese" Intera opera 17,0 0,0 17,0 0,3 16,8 S.S. n° 95 "adeguamento svincolo per SATRIANO" Intera opera 10,0 0,0 10,0 0,3 9,8 S.S. n° 95 "Tito-Brienza" - VI° Lotto "Variante di Brienza" Intera opera 125,7 96,0 29,7 29,7 0,0 COMPLETAMENTO - costruzione del 1° Lotto, dalla S.S. 585 all’abitato di Lauria. Intera opera 6,8 3,2 3,6 3,6 0,0 S.S. n° 18 "eliminazione pericolo di caduta massi (Maratea)" Intera opera 30,0 0,0 30,0 30,0 0,0 S.S. "Strada Fondo Valle Sauro" - Corleto Perticara - S.P. Camastra 1°-2°-3° Lotto Intera opera 85,0 85,0 0,0 0,0 0,0 Adeguamento strutturale e messa in sicurezza dell'Itinerario Basentano (compreso Raccordo Autostradale Sicignano - Intera opera Potenza) ed innalzamento dell'accessibilità alla città capoluogo di regione 40,0 0,0 40,0 40,0 0,0 SALERNO-POTENZA-BARI: Tronco I: Valico di Pazzano: collegamento Intera opera S.S. 407 – S.S. 96 bis (circa 21 km); 300,0 0,0 300,0 2,5 297,5 MURGIA-POLLINO - tratto: Matera- Ferrandina-Pisticci Intera opera 300,0 0,0 300,0 2,5 297,5 MURGIA-POLLINO - tratto: Basentana-SS. Sinnica (Pisticci-Tursi) Intera opera 100,0 0,0 100,0 55,1 44,9 Gioia del Colle-Matera Intera opera 130,0 0,0 130,0 1,0 129,0 Potenziamento e velocizzazione della tratta Genzano – Basentello - Linea Altamura – Intera opera Basilicata - Avigliano Lucania delle Ferrovie Appulo Ferrovie Ferrovie Lucane S.r.l. 8,8 0,0 8,8 8,8 0,0 Progetto di adeguamento e riqualificazione del nodo logistico intermodale di Pisticci Intera opera 3,2 0,0 3,2 3,2 0,0 Iti nerar io Linea Potenza – Foggia - Ammodernamento ferroviario Intera opera Potenza - Foggia 200,0 0,0 200,0 200,0 0,0 BASILICATA Totale 1.571,6 202,7 1.368,9 418,6 950,3

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Ass. Competenza Oggetto del Finanziamenti Ulteriore CIS Infrastruttura Intervento Costo Fabbisogno presente regionale finanziamento disponibili fabbisogno delibera SS182 - SS 182 Tronco 1° - Lotto 1° - 1° Stralcio Trasversale delle Trasversale delle completamento: Vazzano Intera opera CALABRIA Serre serre 6,5 6,5 6,5 0,0 Tronco 2° - Lotto unico -Vazzano-Vallelonga Intera opera 95,3 95,3 95,3 0,0 Tronco 5 - Lotto 4 - 1° Stralci o Intera opera 36,1 36,1 36,1 0,0 Tronco 5 - Lotto 4 - 2° Stralci o Intera opera 35,7 35,7 0,0 0,0 0,0 Tronco 5 - Lotto 5 Intera opera 33,7 33,7 33,7 0,0 SS 182 Trasversale delle Serre - Superamento del colle dello Scornari Intera opera 14,4 0,0 14,4 14,4 0,0 Calabria - mobilità Metropolitana di Reggio Calabria Interventi sostenibile di Intera opera complementari Reggio Calabria 124,0 4,0 120,0 120,0 0,0 Valorizzazione Bonifica area archeologica area Intera opera archeologica antica Kroton 85,7 0,0 85,7 85,7 0,0 Realizzazione del parco archeologico Intera opera 4,8 0,0 4,8 4,8 0,0 Realizzazione teatro virtuale e Museo Intera opera Multisensoriale 9,5 0,0 9,5 9,5 0,0 Porto Catanzaro Potenziamento del Porto di Catanzaro Lido Intera opera Lido 20,0 0,0 20,0 20,0 0,0 Completamento Svincolo SS 616 - Svincolo Decollatura collegamenti Calabria - trasversali. SS Intera opera Corridoi stradali e Due Mari - Medio autostradali Savuto 102,9 102,9 0,0 0,0 0,0 Svincolo SP Decollatura - Svincolo S.Pietro Intera opera Ap ostol o 70,0 0,0 70,0 70,0 0,0 Svincolo S.Pietro Apostolo - SS280 dei Due Intera opera Mari 334,0 0,0 334,0 22,0 312,0 Completamento lavori di ampliamento ed adeguamento S.S. 280 (Case Grimaldi - Intera opera Catanzaro Lido) 8,0 0,0 8,0 8,0 0,0 Completamento dei lavori per il collegament o IV Lotto I Stralcio Strada Mirto- Crosia- Viabilità Intera opera Longobucco provinciale 5,4 0,0 5,4 5,4 0,0 Collegamento IV Lotto II Stralcio Strada Mirto-Crosia-Longobucco Intera opera 17,0 0,0 17,0 17,0 0,0 Calabria - Schemi Costruzione corpo diga ( priorità I fase ) idrici ed Intera opera acquedotti Sistema Esaro 122,0 0,0 122,0 122,0 0,0 Lavori di completamento della galleria di derivazione delle acque invasate dalla diga Intera opera Sistema Menta Menta ( priorità I fase) 13,0 0,0 13,0 13,0 0,0 Autostrada Megalotto 1 S. Ilario - Gioiosa Jonica Jonica E90 (priorità per integrazione finanziamento lavori (completamento in corso) Intera opera interventi in Autostrada corso) Jonica E90 433,7 393,7 40,0 40,0 0,0 CALABRIA Totale 1.571,6 536,3 1.035,3 723,4 312,0

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Ass. Competenza Oggetto del Finanziamenti Ulteriore CIS Infrastruttura Intervento Costo Fabbisogno presente regionale finanziamento disponibili fabbisogno delibera Ferrovia Circumvesuviana. Linea Napoli - Torre Annunziata - Sorrento: raddoppio tratta Intera opera Campania - Opere Pioppaino-Castellammare di Stabia CAMPANIA ferroviarie ferroviarie 25,1 25,1 25,1 0,0 Ferrovia SEPSA. Bretella tra linea Cumana e Circumflegrea-Soccavo-Mostra: tratta Soccavo-Monte S. Angelo-Parco S. Paolo - Intera opera Terracina 73,5 73,5 73,5 0,0 Tratta Piscinola/Secondigliano/Capodichino Aeroporto chiusura anello linea 1 Metropolitana Aversa-Capodichino Intera opera

58,2 58,2 58,2 0,0 Metropolitana di Napoli linea 1 - Tronco Di Vittorio - Capodichino Aeroporto - Centro Intera opera Direzionale . 1° lotto 300,0 300,0 300,0 0,0 Interramento circumvesuviana tratta Saviano - Intera opera Feudo Nola 120,0 0,0 120,0 120,0 0,0 Acquisto materiale rotabile dalla Società FER della Regione Emilia Romagna Intera opera 8,1 8,1 8,1 0,0 Itinerario Caianello (A1)- Benevento: adeguamento a 4 corsie della SS 372 'Telesina' dal Km 0+000 al km 60+900. N.B. Il costo di 90 milioni di euro costituisce Intera opera la quota pubblica cui va aggiunta Campania - Opere l'assegnazione ex delibera CIPE n.100/2006 viarie viarie 90,0 90,0 90,0 0,0 Asse Nord/Sud Tirrenico-Adriatico: Lauria- Contursi-Grottaminarda-Termoli-Candela. Tratta Lioni - Grottaminarda. 1° lotto Intera opera funzionale 220,0 220,0 220,0 0,0 Collegamento nuova Base NATO di Giugliano Intera opera 10,0 10,0 10,0 0,0 Completamento del collegamento dell'autostrada Salerno-Caserta con la Intera opera Salerno-Napoli (Via Pompei) 80,0 80,0 80,0 0,0 Potenziamento raccordo SA-AV SS7 e SS7bis primo lotto Mercato San Severino. N.B. Il costo di 123 milioni di euro costituisce Intera opera la quota pubblica. 123,0 123,0 123,0 0,0 Collegamento tra Tangenziale di Napoli (via Campana), rete viaria costiera e porto di Campania - Porti Intera opera Pozzuoli e interporti Porti e interporti 73,8 73,8 73,8 0,0 CAMPANIA Totale 1.181,6 0,0 1.181,6 1.181,6 0,0

Ass. Competenza Oggetto del Finanziamenti Ulteriore CIS Infrastruttura Intervento Costo Fabbisogno presente regionale finanziamento disponibili fabbisogno delibera Bretella di Tratta A San Vittore-Campobasso collegamento MOLISE meridionale A1- Intera opera Termoli-San A14 (S. Vittore- Vittore Termoli) 1.244,0 1.044,0 200,0 200,0 0,0 Molise - Danni Danni alluvionali (DPCM 2210/10) alluvionali/eventi Intera opera atmosferici Molise 6,0 0,0 6,0 6,0 0,0 Danni alluvionali (OPCM 3268/03) Intera opera 16,6 16,6 16,6 0,0 Eventi atmosferici 2008 (OPCM 3734/09) Intera opera 17,7 0,0 17,7 17,7 0,0 Molise - Sisma Sisma 2002 - percorso ricostruzione Intera opera 2002 Molise 513,6 167,4 346,2 346,2 0,0 MOLISE Totale 1.797,9 1.211,4 586,5 586,5 0,0

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Ass. Competenza Oggetto del Finanziamenti Ulteriore CIS Infrastruttura Intervento Costo Fabbisogno presente regionale finanziamento disponibili fabbisogno delibera Riefficientamento della traversa Sauro PUGLIA Puglia - Idrico (vuoto) Intera opera 20,0 20,0 20,0 0,0 Raddoppio dello schema potabile del SINNI Intera opera 180,0 180,0 180,0 0,0 Condotta sottomarina del depuratore di Bari Sud-Est Intera opera 2,6 2,6 2,6 0,0 Interventi sul sistema depurazione-recapito finale previsti dalle misure del PTA Intera opera 97,4 97,4 97,4 0,0 Interventi di ripristino di efficienza della Intera opera Galleria Pavoncelli 30,0 30,0 30,0 0,0 Puglia - Completamento trasporto regionale, piazzale adeguamento e adeguamento e ovest Bari centrale Intera opera potenziamento potenziamento delle ferrovie delle ferrovie 12,0 12,0 12,0 0,0 Potenziamento e velocizzazione della linea ferroviaria Bari-Matera e tratta metropolitana Intera opera Toritto-Bari 46,0 46,0 46,0 0,0 Realizzazione di fascio, presa e consegna nella stazione di Incoronata ed Intera opera interconnessione con binari ASI 10,0 10,0 10,0 0,0 Completamento Quadruplicamento Bari Intera opera Parco Nord. Bari centrale 18,0 18,0 18,0 0,0 Shuttle Aeroporto di Brindisi – rete ferroviaria (vuoto) 40,0 0,0 40,0 40,0 Ampliamento della Sp 74 "Mesagne - San Puglia - Viabilità Pancrazio Salentino". Intera opera stradale Viabilità stradale 14,0 14,0 14,0 0,0 Manduria-Mare (dal confine con la Provincia di Brindisi ai pressi dell'abitato di San Pietro (vuoto) in Bevagna). 20,0 20,0 20,0 SS.16. Tangenziale Est di San Severo Lotto 1 Intera opera 20,0 20,0 20,0 0,0 S.P.n.2 ( ex SP 231 ) Andria- Canosa di Puglia- lavori di completamento per l'ammodernamento, l'allargamento del piano Intera opera viabile e la realizzazione viabilità di servizio dal KM 52+ 000 al Km 70+000 24,8 24,8 24,8 0,0 Strada statale 172 dei Trulli : adeguamento e ammodernamento in sede ed in variante , costruzione della quarta corsia tra i Km 56 e Intera opera 60,5 ed asse di penetrazione a Martina Franca 36,0 0,0 36,0 36,0 0,0 SS 7 TER SALENTINA - Itinerario Bradanico - Salentino - Tratto compreso tra S.S.V. Taranto Grottaglie e Manduria - Lavori di Intera opera completamento funzionale del 3° Lotto- stralcio 2° e 3° 54,7 54,7 54,7 0,0 SS 7 TER SALENTINA - Itinerario Bradanico Salentino. Lavori di ammodernamento del tronco Manduria - Lecce. Completamento funzionale della variante di San Pancrazio Intera opera Salentino 1° Lotto - 2° Stralcio 50,4 50,4 50,4 0,0 Itinerario Gallipoli-Otranto - SP 361 - Intera opera Variante di Alezio 9,0 0,0 9,0 9,0 0,0 Itinerario Gallipoli-Otranto. SP 361 - Variante Intera opera di Collepasso 11,0 0,0 11,0 11,0 0,0 Itinerario Gallipoli-Taranto con allaccio SS 7 Intera opera ter - Variante di Nardò - III lotto 5,0 0,0 5,0 5,0 0,0 Itinerario Ionio-Adriatico Nord - Completamento in sede e Variante Porto Cesareo-Casalabate (compresa SP Intera opera Squinzano-Casalabate) 8,0 0,0 8,0 8,0 0,0 Diramazione Sud itinerario Gallipoli-Otranto. Variante all'abitato di Casarano - III lotto Intera opera 7,0 0,0 7,0 7,0 0,0 SP.75 e viabilità di servizio alla zona industriale. Potenziamento in sede della SP.75, Recupero funzionale dello svincolo di connessione con la zona idustriale e Intera opera completamento della viabilità per l'interconnessione al nuovo casello di Foggia Sud Incoron a 20,0 0,0 20,0 20,0 0,0 Interventi sulla rete di accessibilità regionale secondaria. Primo stralcio interventi di potenziamento e messa in sicurezza degli Intera opera assi di penetrazione previsti dal nuovo tracciato della SR1. 15,0 0,0 15,0 15,0 0,0

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Ass. Competenza Oggetto del Finanziamenti Ulteriore CIS Infrastruttura Intervento Costo Fabbisogno presente regionale finanziamento disponibili fabbisogno delibera S.P. n.2 ( ex S.P.231) Completamento della Puglia - Viabilità tangenziale ovest di Andria dal Km 43+663 Intera opera PUGLIA stradale Viabilità stradale al Km 49+568 27,5 0,0 27,5 27,5 0,0 SS.N.172 DEI TRULLI /superamento del Centro di Martina Franca Intera opera 15,0 0,0 15,0 15,0 0,0 Aeroporto di Bari. Adeguamento Puglia - Nodi Infrastrutture di volo e prolungamento pista – (vuoto) aeroportuali Nodi aeroportuali II FASE 15,0 0,0 15,0 15,0 Aeroporto di Bari. Riconversione area (vuoto) militare 19,0 0,0 19,0 19,0 Aeroporto di Brindisi. RIFACIMENTO PIAZZALE SOSTA AEROMOBILI E (vuoto) RELATIVA VIABILITA’ CONNESSA 20,0 0,0 20,0 20,0 Aeroporto di Brindisi. CASERMA Vigili del (vuoto) Fuoco 3,0 0,0 3,0 3,0 Aeroporto di Brindisi. RICONVERSIONE (vuoto) AREE MILITARI 10,0 0,0 10,0 10,0 Puglia - Nodi Prolungamento della pista (Aeroporto di (vuoto) aeroportuali Foggia) 14,0 0,0 14,0 14,0 Puglia - sistemi di sistemi di Soppressione P.L. di Via Oberdan (Bari) trasporto e trasporto e (vuoto) logistica in logistica in ambito urbano ambito urbano 18,0 18,0 18,0 Lavori di prolungamento del sottopasso ferroviario con annesso nodo intersettoriale per la mobilità e la sosta propedeutici al (vuoto) ribaltamento della stazione ferroviaria di Lecce 13,5 13,5 13,5 Realizzazione dell’orbitale urbana della città (vuoto) di Fo gg ia – I lott o 30,0 30,0 30,0 District Park Taranto - I stralcio funzionale Intera opera 50,0 15,0 35,0 35,0 Poli gonale di Bar i Intera opera 30,0 0,0 30,0 30,0 Puglia - Aree Puglia - Aree Interventi di salvaguardia idraulica della zona insidiamento insidiamento ASI di Bari-Molfetta, località Molfetta (vuoto) produttivo produttivo 8,0 8,0 8,0 Puglia - Banda Puglia - Banda Banda larga (vuoto) larga larga 17,0 17,0 17,0 Messa in sicurezza geomorfologica della Intera opera Puglia - Turismo Turismo costa in agro di Mattinata 3,0 0,0 3,0 3,0 0,0 Salvaguardia e messa in sicurezza geomorfologica della Costa Alta, compresa Intera opera Grotta di Polignano a Mare 5,0 0,0 5,0 5,0 0,0 Messa in sicurezza geomorfologica della costa in agro di Brindisi Intera opera 3,0 0,0 3,0 3,0 0,0 Messa in sicurezza geomorfologica delle falesie costiere di territorio di Santa Cesarea Intera opera Terme 5,0 0,0 5,0 5,0 0,0 Protezione delle coste alte in territorio di Intera opera Ga gliano del Ca po 1,0 0,0 1,0 1,0 0,0 PUGLIA Totale 1.057,9 15,0 1.042,9 1.042,9 0,0

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Ass. Competenza Oggetto del Finanziamenti Ulteriore CIS Infrastruttura Intervento Costo Fabbisogno presente regionale finanziamento disponibili fabbisogno delibera Sardegna - Sistema ferroviario - Passeggeri Intera opera Sardegna Trasporti Trasporti 52,0 52,0 0,0 0,0 0,0 Sistema metropolitano area vasta di Cagliari filoviaria del Poetto (costo stimato 293,141 Intera opera ml.) Progetto Definitivo 8,0 0,0 8,0 8,0 0,0 S.S.131 dal km 146,800 al km 209,462 (3°lotto omogeneo) Intera opera (costo stimato 736ML.) Progetto Definitivo 9,0 0,0 9,0 9,0 0,0 Adeguamento S.S. 125/131 bis Nuoro- Olbia- Intera opera S.Teresa di Gallura-Olbia-Palau 172,0 129,0 43,0 43,0 0,0 S.S.125 Cagliari - Tortolì (Tronco Tertenia - Tortolì Intera opera 4°lotto 2°stralcio ) 32,8 13,8 19,0 19,0 0,0 S.S.125 Tronco Tertenia - San Intera opera Priamo: 1° lotto 1° stralci o 70,0 30,0 40,0 40,0 0,0 S.S.125 Tronco Tertenia - San Priamo: 1° lotto 2° stralcio Intera opera 90,0 40,0 50,0 50,0 0,0 Collegamento Burcei - Sinnai - Intera opera Maracala gonis - SS 12 5 37,0 1,8 35,2 35,2 0,0 S.S.554 (Asse attrezzato urbano) - Intera opera Eliminazione degli svincoli a raso 166,2 110,5 55,7 55,7 0,0 S.S.554 (Asse attrezzato urbano) - Intera opera Adeguamento asse viario 67,0 0,0 67,0 67,0 0,0 Interconnessione Asse Mediano di Scorrimento di Cagliari con le S.S. 130, 131, Intera opera 554, 195 - lotto funzionale 45,0 0,0 45,0 45,0 0,0 S. Antioco-Polo nautico (costo stimato Intera opera 45.000.000) Progetto Definitivo 5,0 0,0 5,0 0,0 5,0 Aeroporto di Cagliari – Interventi infrastrutturali e tecnologici Intera opera 48,1 24,6 23,5 23,5 0,0 Aeroporto di Alghero Fertilia Adeguam. infrastrutture volo ICAO, miglioramento Intera opera accessibilità aeroporto 18,1 4,0 14,1 14,1 0,0 Hub portuale di Porto Torres - I lotto Intera opera 30,0 2,5 27,5 27,5 0,0 Interconnessione sistemi idrici: collegamento Tirso- Flumendosa 4° lotto. Collegamento Intera opera Sardegna - Idrico Idrico Sulcis Iglesiente 50,0 0,0 50,0 50,0 0,0 Interventi di riassetto, adeguamento, efficientamento di infrastrutture del servizio Intera opera idrico integrato 89,0 0,0 89,0 89,0 0,0 Schema idrico del Flumineddu per l'alimentazione della Marmilla- Medio Intera opera Campidano 97,0 6,1 90,9 90,9 0,0 Sardegna Totale 1.086,2 414,3 672,0 666,9 5,0

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Ass. Competenza Oggetto del Finanziamenti Ulteriore CIS Infrastruttura Intervento Costo Fabbisogno presente regionale finanziamento disponibili fabbisogno delibera Ferrovia Circumetnea - Tratte Borgo- Nesima-Misterbianco Centro Intera opera SICILIA Circumetnea Circumetnea 147,0 47,0 100,0 100,0 0,0 Sicurezza delle autostrade gestite dal CAS Sicilia - Settore Autostrada PA- Intera opera stradale MS 54,0 0,0 54,0 54,0 0,0 Gela-Agrigento - Tratto Trapani-Mazara Del Vallo Intera opera Trapani 268,0 0,0 268,0 150,0 118,0 Lotto C1 dal km 51,2 della SS 117 a km 4,0 del tracciato in variante, incluso Nord-Sud Intera opera collegamento Leonforte Camastra-Gela 399,0 0,0 399,0 399,0 0,0 Variante di Nicosia B5 Intera opera 66,4 0,0 66,4 66,4 0,0 Completamento lavoro di ammodernamento e sistemazione tratto compreso tra km 38,7 e 42,6 (svincolo SS 120 e svincolo Nicosia Intera opera Nord - ex intercantieri) 21,5 0,0 21,5 21,5 0,0 Adeguamento SS 514 Chiaramonte e SS 194 Ragusana (svincolo con SS 115 e SS Intera opera 114) Ragusa-Catania 815,4 597,7 217,7 217,7 0,0 Settore Stradale Colle gamento Bronte -SS 15 4 Intera opera 12,3 0,0 12,3 12,3 0,0 Bronte - Adrano Intera opera 54,0 0,0 54,0 54,0 0,0 Tangenziale S. Gregorio di Catania - Siracusa - Messa a norma Intera opera 10,0 0,0 10,0 10,0 0,0 Tangenziale interna di Palermo intersecante fondo Luparello - raccordo al nuovo centro Intera opera direzionale 10,0 0,0 10,0 10,0 0,0 SS 154 Marineo - Corleone - Lotti 1-2 - Intera opera Tratto fino a Ficuzza 85,0 0,0 85,0 85,0 0,0 Autostrada CT- Autostrada Catania - Messina - Svincolo Intera opera MS Mascari-Giarre 18,0 0,0 18,0 18,0 0,0 SICILIA Totale 1.960,5 644,7 1.315,9 1.197,9 118,0

Totale complessivo 10.227,3 3.024,3 7.203,0 5.817,7 1.385,3

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ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio di alcune confezioni del medicinale per uso umano «Cilapenem». Revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio di alcune confezioni del medicinale per uso Con la determinazione n. aRM - 120/2011-2857 del 07/12/2011 umano «Bicalutamide Excalibur Pharma». è stata revocata,ai sensi dell’art. 38, comma 9, del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, su rinuncia della ditta Hospira Italia S.r.l. l’au- torizzazione all’immissione in commercio del sottoelencato medicinale, Con la determinazione n. aRM - 116/2011-3072 del 2 dicembre nelle confezioni indicate: medicinale CILAPENEM. 2011 è stata revocata, ai sensi dell’art. 38, comma 9, del decreto legi- Confezioni: slativo 24 aprile 2006, n. 219, su rinuncia della ditta Excalibur Pharma A.I.C. n. 039450010 - «500 mg/500 mg polvere per soluzione Limited l’autorizzazione all’immissione in commercio del sottoelenca- per infusione» 1 \ acone in vetro per infusione; to medicinale, nelle confezioni indicate: medicinale BICALUTAMIDE EXCALIBUR PHARMA. A.I.C. n. 039450022 - «500 mg/500 mg polvere per soluzione per infusione» 10 \ aconi in vetro per infusione; Confezioni: A.I.C. n. 039450034 - «500 mg/500 mg polvere per soluzione per infusione» 1 \ aconcino in vetro con set di trasferimento per infusione. A.I.C. n. 039272012 - «50 mg compresse rivestite con [ lm» 28 compresse in blister PVC/AL: 11A16543

A.I.C. n. 039272024 - «50 mg compresse rivestite con [ lm» 30 Proroga dello smaltimento delle scorte compresse in blister PVC/AL; del medicinale «Exinef»

A.I.C. n. 039272036 - «50 mg compresse rivestite con [ lm» 90 Estratto provvedimento V&A.PC n. 414 del 21 novembre 2011 compresse in blister PVC/AL. Titolare A.I.C.: Abiogen Pharma S.P.A. Specialità medicinale: EXINEF. 11A16542 Tipologia: proroga smaltimento scorte.

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21-1-2012 GAZZETTA U FFICIALE DELLA R EPUBBLICA I TALIANA Serie generale - n. 17

Dispone Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, converti- to, con modi [ cazioni, dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133, E’ accertato l’irregolare funzionamento dell’Uf [ cio provinciale di Brescia il giorno 7 dicembre 2011 dalle recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la ore 8.00 alle ore 10.30, con esclusione delle sezioni di sempli [ cazione, la competitività, la stabilizzazione della Breno e Salò [ nanza pubblica e la perequazione tributaria; Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Uf- [ ciale della Repubblica italiana. Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante la delega [ Milano, 5 gennaio 2012 al Governo in materia di federalismo scale, in attuazio- ne dell’articolo 119 della Costituzione, ed in particolare Il direttore regionale: O RSINI l’articolo 16 della stessa legge, che, in relazione agli in- terventi di cui all’articolo 119 della Costituzione, diretti 12A00690 a promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a favorire l’effettivo esercizio dei diritti del- COMITATO INTERMINISTERIALE la persona, ne prevede l’attuazione attraverso interventi PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA speciali organizzati in piani organici [ nanziati con risorse pluriennali, vincolate nella destinazione; DELIBERAZIONE 30 settembre 2011 . Visto l’articolo 2 del decreto legge 31 maggio 2010, Individuazione ed assegnazione di risorse a favore di in- n. 78, convertito, con modi [ cazioni, dalla legge 30 luglio terventi di rilevanza strategica nazionale e regionale per 2010, n. 122, il quale, tra l’altro, dispone, a decorrere l’attuazione del piano nazionale per il Sud - priorità strate- dall’anno 2011, la riduzione lineare del 10 per cento del- gica “innovazione, ricerca e competitivita’”. (Deliberazione le dotazioni [ nanziarie delle missioni di spesa di ciascun n. 78/2011). Ministero, tra le quali è compresa la Missione di spesa «Sviluppo e riequilibrio territoriale», alla quale afferisce IL COMITATO INTERMINISTERIALE il FAS; PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Visto inoltre l’articolo 7, commi 26 e 27, della citata Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, legge n. 122/2010, che ha attribuito, tra l’altro, al Presi- n. 289 (legge [ nanziaria 2003) e successive modi [ ca- dente del Consiglio dei Ministri la gestione del FAS, fatta zioni, con i quali vengono istituiti, presso il Ministero eccezione per le funzioni di programmazione economica dell’economia e delle [ nanze e il Ministero delle attività e [ nanziaria non ricomprese nelle politiche di sviluppo e produttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coinciden- coesione, prevedendo che lo stesso Presidente del Consi- ti con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla glio dei Ministri o il Ministro delegato si avvalgano, nella legge n. 208/1998 e al Fondo istituito dall’articolo 19, gestione del citato Fondo, del Dipartimento per lo svilup- comma 5, del decreto legislativo n. 96/1993), nei quali po e la coesione economica del Ministero dello sviluppo si concentra e si dà unità programmatica e [ nanziaria economico; [ all’insieme degli interventi aggiuntivi a nanziamento Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, re- nazionale che, in attuazione dell’articolo 119, comma 5, cante disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed in- della Costituzione, sono rivolti al riequilibrio economico terventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociale fra aree del Paese; e sociali, a norma dell’articolo 16 della richiamata legge Visto l’articolo 1, comma 2, della Legge 17 luglio n. 42/2009 e in particolare l’articolo 4 del medesimo de- 2006, n. 233, di conversione del decreto legge 8 maggio creto legislativo, il quale, tra l’altro, dispone che il FAS 2006, n. 181, che ha trasferito al Ministero dello sviluppo di cui all’articolo 61 della legge n. 289/2002 assume la economico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e denominazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione, di coesione e le funzioni di cui all’articolo 24, comma 1, ed è [ nalizzato a dare unità programmatica e [ nanziaria lettera c) , del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, all’insieme degli interventi aggiuntivi a [ nanziamento ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e so- (FAS) di cui al citato articolo 61; ciale tra le diverse aree del Paese;

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Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Visto inoltre il punto 5 della citata delibera n. 1/2011 del 10 giugno 2010 con il quale, in attuazione del richia- che prevede che gli interventi strategici per il Sud, mato articolo 7, commi 26 e 27, della legge n. 122/2010 prioritari e/o di maggiore complessità attuativa, siano è stato conferito al Ministro per i rapporti con le Regioni oggetto di appositi atti negoziali denominati «contratti l’incarico in materia di coesione territoriale; istituzionali di sviluppo», volti a de [ nire in particola- Vista la delibera di questo Comitato 22 dicembre 2006, re responsabilità, tempi e modalità di attuazione degli n. 174 (Gazzetta Uf [ ciale n. 95/2007), con la quale è sta- interventi stessi, e condizionalità secondo quanto disci- to approvato il QSN 2007-2013; plinato con il richiamato decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, di attuazione dell’articolo 16 della legge Vista la delibera questo Comitato 21 dicembre 2007, n. 42/2009; n. 166 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 123/2008), relativa all’at- tuazione del QSN 2007-2013 e alla programmazione del Visto, inoltre, in particolare, il punto 8 della medesi- FAS per lo stesso periodo; ma delibera n. 1/2011 che al [ ne di sostenere l’aggior- Vista inoltre la delibera di questo Comitato 6 marzo namento degli interventi strategici ed i processi di ripro- 2009, n. 1 (Gazzetta Uf [ ciale n. 137/2009), con la qua- grammazione delle risorse prevede, anche in coerenza le, a seguito delle riduzioni apportate al FAS da vari con i principi di cui all’articolo 30 commi 8 e 9 della provvedimenti legislativi intervenuti successivamente legge n. 196/2009, l’attivazione di nuove modalità ope- all’adozione della predetta delibera n. 166/2007, è stata rative per il [ nanziamento di studi di fattibilità e progetti aggiornata la dotazione del FAS per il periodo di pro- preliminari; grammazione 2007-2013, assegnando, tra l’altro, nuo- vi valori ai Programmi attuativi di interesse regionale e Vista, la delibera di questo Comitato 3 agosto 2011 interregionale rispetto a quelli stabiliti dalla precedente n. 62, in corso di formalizzazione, con la quale questo delibera n. 166/2007; Comitato ha individuato ed assegnato 1.653,6 milio- Vista la delibera di questo Comitato 30 luglio 2010, ni di euro a favore di interventi infrastrutturali di rilie- n. 79 (Gazzetta Uf [ ciale n. 277/2010) concernente la ri- vo nazionale ed interregionale e 5.817,7 milioni di euro cognizione, per il periodo 2000-2006, dello stato di at- per il [ nanziamento di interventi di rilevanza strategica tuazione degli interventi [ nanziati dal FAS e delle risorse regionale; liberate nell’ambito dei programmi comunitari (ob. 1), che individua le risorse allo stato disponibili ai [ ni della Visto inoltre, il punto 1 della medesima delibera [ riprogrammazione e prevede l’adozione, da parte di que- 62/2011 che, al ne di assicurare maggiori risorse per sto Comitato, di una successiva delibera che de [ nisca gli l’attuazione del Piano Nazionale per il Sud riduce di obiettivi, i criteri e le modalità da seguire nella riprogram- 1.851,59 milioni di euro l’importo complessivo delle mazione di tali risorse; risorse destinate ai PAIN «Attrattori culturali, naturali e turismo» e «Energie rinnovabili e risparmio energetico» Vista la delibera di questo Comitato 11 gennaio 2011 2007 – 2013 e agli «Obiettivi di servizio» aggiornando la n. 1 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 80/2011), concernente l’indi- dotazione [ nanziaria in 2.061,57 milioni di euro; viduazione degli obiettivi, criteri e modalità di program- mazione delle risorse per le aree sottoutilizzate, selezione Condivisa l’esigenza, anche in attuazione del decreto e attuazione degli investimenti per i periodi 2000-2006 legislativo n. 88/2011, di concentrare su interventi infra- e 2007-2013, con la quale sono state altresì ridotte le as- strutturali di rilevanza strategica le risorse del FAS (Fon- segnazioni FAS di cui alle precedenti delibere relative ai do per lo sviluppo e la coesione ai sensi dell’articolo 4 del due citati periodi di programmazione, come da tabella al- medesimo decreto legislativo n. 88/2011) relative ai sopra legata alla stessa delibera; citati cicli di programmazione; Visto, in particolare, il punto 3 della suindicata deli- bera, n. 1/2011, che prevede il [ nanziamento di progetti Considerato altresì che il Piano Nazionale per il Sud, strategici, anche di carattere infrastrutturale, relativi ad approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 novembre interventi di rilievo nazionale, di rilievo interregionale, 2010, intende favorire lo sviluppo e consolidamento di nonché di rilevanza strategica regionale; alcuni grandi centri di ricerca di livello internazionale;

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Tenuto conto che per il medesimo Piano Nazionale per Ritenuto di dover proseguire, anche per gli anni suc- il Sud l’obiettivo prioritario è l’accrescimento dell’ef [ ca- cessivi al 2011, le iniziative tese all’accelerazione della cia dell’impiego delle risorse destinate al settore dell’in- spesa dei fondi strutturali 2007-2013 già avviate con la novazione, ricerca e competitività, che devono essere [ - delibera n. 1/2011, attraverso l’individuazione, nei con- nalizzate ad interventi capaci di favorire le condizioni per tratti istituzionali di sviluppo, di possibili clausole di la valorizzazione delle attività di ricerca e di innovazione collegamento tra l’andamento della spesa dei programmi realizzate nel Mezzogiorno; co [ nanziati e l’erogazione delle risorse FAS assegnate Ritenuto di dover condividere quanto prospettato dalle con la presente delibera alle infrastrutture strategiche in- Regioni del Sud con riferimento agli interventi infrastrut- terregionali e regionali; [ turali dotati di una signi cativa rilevanza strategica nazio- Vista la nota n.3144/Gab/231 del 28 settembre 2011 nale e regionale, ai sensi del punto 3 della citata delibera con la quale il Ministro per i rapporti con le Regioni e la n. 1/2011, interventi che costituiscono pertanto strumento coesione territoriale ha trasmesso il documento program- prioritario per lo sviluppo del Mezzogiorno che si intende matico contenente gli interventi strategici nazionali di cui perseguire attraverso il Piano Nazionale per il Sud; al punto 4 della delibera CIPE 1/2011;

Ritenuto in particolare che gli interventi previsti dalla Preso atto di quanto comunicato dall’Amministrazione presente delibera rispondono all’esigenza di favorire un proponente in ordine agli esiti del processo di concerta- riposizionamento strutturale del sistema economico meri- zione istituzionale e tecnica intercorso tra la medesima dionale, aumentando la quota di valore aggiunto prodotto Amministrazione proponente e le Amministrazioni Cen- in attività innovative e valorizzando le aree di qualità in- trali e Regionali interessate riguardo gli interventi previsti ternazionale della ricerca; dalla presente delibera;

Tenuto conto della necessità di assicurare la copertura Considerato che l’Amministrazione proponente ha in [ nanziaria di questi interventi, anche attraverso la ulterio- particolare condiviso con le Amministrazioni interessate re riduzione, rispetto a quanto disposto dalla richiamata l’individuazione dell’ordine di priorità secondo il quale delibera n. 62/2011, delle risorse FAS assegnate in pas- debbono essere rese disponibili le risorse - con riferi- sato da questo Comitato a favore dei Programmi attuati- mento sia alla progettazione degli interventi, sia alla loro vi interregionali (PAIN) 2007-2013 «Attrattori culturali, realizzazione - che ha portato, nell’ambito del Piano per naturali e turismo» e «Energie rinnovabili e risparmio energetico»; il Sud, alla selezione degli interventi di cui alla presente delibera; Tenuto conto che per la copertura [ nanziaria di questi Preso atto della proposta di copertura [ nanziaria degli interventi è necessario procedere anche a una ulteriore ri- interventi oggetto della presente delibera, che saranno ve- duzione della riserva premiale concernente gli «Obiettivi ri [ cati dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca di servizio» rispetto a quanto stabilito con la propria deli- bera n. 1/2011, con la conseguente esigenza di prevedere in sede di stipula del contratto istituzionale di sviluppo; una nuova articolazione delle risorse residue tra i relativi Ritenuto pertanto di dover procedere con urgenza ambiti di riferimento; all’adozione della presente delibera che sarà trasmessa alla Conferenza Stato – Regioni per acquisirne il relativo Rilevata la necessità di alimentare un ef [ cace ciclo di parere, tenuto conto che vengono apportate ulteriori ridu- programmazione e progettazione degli interventi strategi- zioni alle dotazioni [ nanziarie concernenti i PAIN «At- ci per migliorarne la qualità e accelerarne la realizzazio- ne, rafforzando, anche attraverso una speci [ ca azione di trattori culturali, naturali e turismo» e «Energie rinnova- sistema Università e Ricerca, i processi di collaborazione bili e risparmio energetico» 2007 – 2013 e gli «Obiettivi istituzionale fra le amministrazioni interessate, con par- di servizio». ticolare riguardo all’attuazione dei contratti istituzionali

di sviluppo; Delibera:

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1. Riprogrammazione di assegnazioni FAS 2007-2013 Tenuto conto dell’esigenza di destinare risorse all’attuazione del Piano Nazionale per il Sud (PNS), le assegnazioni a carico del FAS (Fondo per lo sviluppo e la coesione ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo n. 88/2011) di cui alle delibere di questo Comitato relative alla programmazione 2007-2013 sono ridotte per l’importo complessivo indicato alla tavola 1.

Tavola 1 - Piano Nazionale per il Sud. Riduzioni assegnazioni FAS 2007-2013 (in milioni di euro)

Delibera CIPE Risorse da Programma Valore aggiornato n. 62/2011 destinare a PNS

Obiettivi di Servizio 1.298,65 209,85 1.088,8 PAIN Attrattori 437,96 69,95 368,01 PAIN Energie 324,96 69,95 255,01 Totale 2.061,57 349,75 1.711,82

2. Individuazione e finanziamento delle infrastrutture strategiche del Piano Nazionale per il Sud

A) Infrastrutture strategiche nazionali

2.1 I seguenti interventi costituiscono priorità di carattere nazionale quali grandi attrattori di investimenti ed intelligenze su specifici ambiti scientifici. Si tratta di tre grandi Poli integrati di Ricerca - Alta formazione - Innovazione, intorno ai quali dare concreta attuazione alla priorità “innovazione, ricerca, competitività” contenuta nel PNS. 2.2 Gli interventi strategici di cui al punto 2.1 presentano attualmente un fabbisogno stimato in 150 milioni di euro alla cui copertura sono destinate le risorse rivenienti dalle quote regionali della politica regionale unitaria nazionale 2007-2013 come specificato nella tavola 2.

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Tavola 2 - Piano Nazionale per il Sud. Sistema Universitario. Assegnazione risorse a infrastrutture strategiche nazionali

(in milioni di euro)

Finanziamenti Ass. presente Ulteriore CIS Costo Fabbisogno disponibili delibera fabbisogno Polo di eccellenza 50 - 50 50 - Calabria/Sicilia Polo di eccellenza 50 - 50 50 - Campania Polo di eccellenza 50 - 50 50 - Puglia Totale complessivo 150 - 150 150 -

2.3 Sulla base degli accordi intervenuti tra Amministrazione proponente e Regioni, le risorse assegnate agli interventi di cui al precedente punto 2.2 provengono dalle riduzione di risorse di cui al punto 1 effettuate a carico dei programmi attuativi interregionali (PAIN) e degli obiettivi di servizio, come indicato alla tavola 3 e costituiscono il limite massimo dell’impegno finanziario in favore degli stessi interventi indicati nella tavola 2.

Tavola 3 - Piano Nazionale per il Sud. Sistema Universitario. Copertura finanziaria delle assegnazioni alle infrastrutture strategiche nazionali

(in milioni di euro) Ass. PAR PAR PAR PAR PAR PAR PAR PAIN CIS presente ABR BAS CAL CAM PUG SAR SIC /OBS delibera Polo di eccellenza 50 ------50 Calabria/Sicilia Polo di eccellenza 50 ------50 Campania Polo di eccellenza 50 ------50 Puglia TOTALE 150 ------150

B) Infrastrutture strategiche regionali

2.4 Gli interventi strategici regionali individuati come prioritari per lo sviluppo del Mezzogiorno che si intende perseguire per mezzo del Piano Nazionale per il Sud sono riportati nell’allegato 1, per un costo complessivo pari a 1.060,7 milioni di euro.

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2.5 Gli interventi strategici di cui al precedente punto 2.4 presentano attualmente un fabbisogno pari a 877,4 milioni di euro, alla cui copertura sono destinate le risorse del FAS (Fondo per lo sviluppo e la coesione ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo n. 88/2011) rivenienti dalle quote regionali della politica regionale unitaria nazionale 2007-2013 di cui alla successiva tav.4. 2.6 Al fine di dare risposta alle esigenze infrastrutturali evidenziate in premessa, sono pertanto assegnate ai suddetti interventi risorse pari a 877,4 milioni di euro come indicato nella tavola 4. Il relativo impegno finanziario è conseguentemente limitato alle predette assegnazioni disposte con la presente delibera che sono finalizzate alla realizzazione di interventi, ovvero di singoli lotti funzionali, interamente finanziati. Nell’ambito dei contratti istituzionali di sviluppo relativi agli interventi di cui alla presente delibera possono essere previste rimodulazioni dei finanziamenti, ferma restando la finalizzazione degli stessi alla realizzazione degli interventi stessi, ovvero dei singoli lotti funzionali interamente finanziati. Le predette rimodulazioni sono oggetto di informativa periodica a questo Comitato, con relazioni semestrali, al 30 giugno e al 31 dicembre di ciascun anno, che saranno presentate dal Ministro per i rapporti con le Regioni e la coesione territoriale.

Tavola 4 - Piano Nazionale per il Sud. Sistema Universitario. Assegnazione risorse a infrastrutture strategiche regionali

(in milioni di euro)

Ass. Finanziamenti Ulteriore CIS Costo Fabbisogno presente disponibili fabbisogno delibera Sistema Univ. Abruzzo 5,0 - 5,0 5,0 - Sistema Univ. Basilicata 22,0 - 22,0 22,0 - Sistema Univ. Calabria 100,0 23,4 76,6 76,6 - Sistema Univ. Campania 68,7 - 68,7 68,7 - Sistema Univ. Puglia 315,0 - 315,0 315,0 - Sistema Univ. Sardegna 415,2 113,9 301,4 301,4 - Sistema Univ. Sicilia 134,8 46,0 88,8 88,8 - Totale complessivo 1.060,7 (*)183,3 877,4 877,4 -

(*) La copertura dell’importo di 183,3 milioni di euro dovrà essere verificata in via definitiva in sede di sottoscrizione dei contratti istituzionali di sviluppo, come stabilito al successivo punto 2.9 della delibera.

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2.7 Sulla base degli accordi intervenuti con le Regioni di cui alle premesse, le risorse assegnate alle infrastrutture strategiche regionali, provengono dai seguenti cofinanziamenti dei Programmi attuativi regionali (PAR), dei Programmi attuativi interregionali (PAIN) e degli Obiettivi di servizio (OBS) come indicato alla tavola 5.

Tavola 5 - Piano Nazionale per il Sud. Sistema Universitario. Copertura finanziaria delle assegnazioni alle infrastrutture strategiche regionali

(in milioni di euro) Ass. PAR PAR PAR PAR PAR PAR PAR PAIN CIS presente ABR BAS CAL CAM PUG SAR SIC /OBS delibera Sistema Univ. Abruzzo 5,0 5,0 ------Sistema Univ. Basilicata 22,0 - 12,0 -- - - - 10,0 Sistema Univ. Calabria 76,6 - - 63,9 - - - - 12,7 Sistema Univ. Campania 68,7 - - - 68,7 - - - - Sistema Univ. Puglia 315,0 - - - - 250,00 - - 65,0 Sistema Univ. Sardegna 301,4 - - - - - 241,4 60,0 Sistema Univ. Sicilia 88,8 ------38,8 50,0 Totale complessivo 877,4 5,0 12,0 63,9 68,7 250,0 241,4 38,8 197,7

2.8 Gli interventi che saranno completati entro il 2015 potranno essere rendicontati a valere sulla dotazione finanziaria 2007-2013 dei Fondi strutturali, se ammissibili secondo le vigenti disposizioni nazionali e comunitarie.

C) Disposizioni comuni

2.9 L’attuazione dei suesposti interventi strategici prioritari nazionali e regionali avverrà attraverso appositi contratti istituzionali di sviluppo - come indicato nella delibera n. 1/2011, in particolare al punto 5), e ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo n. 88/2011 – previa verifica dell’effettiva sussistenza dei finanziamenti disponibili indicati nella tavola 4 della presente delibera. Sempre ai fini della sottoscrizione dei predetti contratti di sviluppo, andrà confermata la rispondenza degli interventi ai principi fondamentali della riforma universitaria di cui alla legge n. 240/2010, nonché al soddisfacimento dei bisogni e dei criteri di valutazione previsti dal citato decreto legislativo n. 88/2011. I contratti istituzionali di sviluppo dovranno prevedere appropriati sistemi di gestione e controllo e saranno sottoposti alla sorveglianza del Ministero dello sviluppo economico, Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, che dovrà verificare l’efficace funzionamento di tali sistemi di gestione e controllo, anche con riferimento all’ammissibilità delle spese.

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I Programmi attuativi regionali (PAR) interessati dal finanziamento degli interventi di cui alla presente proposta dovranno essere integrati programmaticamente e finanziariamente con tali finalizzazioni. Per quanto non previsto nella presente delibera si applicano le disposizioni normative vigenti in materia e le procedure e le modalità già consolidate nell’ambito del FAS. 2.10 Al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi e delle priorità del Piano Nazionale per il Sud e di promuovere l'attuazione di quanto previsto dalla delibera di questo Comitato n. 1/2011, in particolare dai punti 3), 5) e 8) e di predisporre tutte le condizioni necessarie per concentrare le risorse e accelerare la realizzazione degli interventi strategici, con particolare riguardo ai prescritti livelli di progettazione e alle necessarie analisi di fattibilità, anche in vista dell'avvio del prossimo periodo di programmazione delle politiche di coesione, è istituita l'Azione di Sistema Piano nazionale per il Sud. L'Azione è realizzata d'intesa con le amministrazioni centrali e regionali e sostiene le forme di cooperazione istituzionale tra le Amministrazioni direttamente impegnate nell'attuazione degli interventi del Piano anche al fine di assicurare la sussistenza dei criteri di cui all'articolo 5, comma 4, lettera c) del D. Lgs. 31 maggio 2011, n. 88. Entro 30 giorni dalla pubblicazione della presente delibera il Ministro per i rapporti con le regioni e la coesione territoriale definisce ed attiva l'Azione di Sistema Università e Ricerca, cui è destinata una quota della riduzione di risorse di cui al punto 1 per un ammontare non superiore allo 0,2 per cento del valore delle assegnazioni totali disposte con la presente delibera pari a 1.027,4 milioni di euro, dandone informativa a questo Comitato. 2.11 Tutte le risorse oggetto di assegnazione con la presente delibera saranno trasferite alle Regioni interessate ed utilizzate dalle medesime nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno. Le risorse provenienti dai PAR, dai PAIN e dagli OBS saranno trasferite alle Regioni interessate nell'ambito del contratto istituzionale di sviluppo. Per la quota delle risorse destinate alle infrastrutture strategiche di interesse nazionale detta previsione potrà essere oggetto di riesame in coerenza con la legge di stabilità, nonché con la revisione del patto di stabilità interno e con le regole europee.

Roma, 30 settembre 2011

Il Presidente delegato: T REMONTI Il segretario: G ELMINI

Registrato alla Corte dei conti il 9 gennaio 2012 Uf [ cio controllo Ministeri economico- [ nanziari, registro n. 1 Economia e [ nanze, foglio n. 20

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A LLEGATO 1

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12A00586

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23-4-2012 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 95

12A04589

DELIBERAZIONE 20 gennaio 2012 . Modifi ca della delibera Cipe n. 78/2011 in relazione agli investimenti a favore delle università meridionali. (Deliberazione n. 7/2012).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge fi nanziaria 2003) e successive modifi ca- zioni, con i quali vengono istituiti, presso il Ministero dell’economia e delle fi nanze e il Ministero delle attività pro- duttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coincidenti con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla legge n. 208/1998 e al Fondo istituito dall’art. 19, comma 5, del decreto legislativo n. 96/1993), nei quali si concentra e si dà unità programmatica e fi nanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a fi nanziamento nazionale che, in attuazione dell’art. 119, comma 5, della Costituzione, sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra aree del Paese; Visto l’art. 11 della legge 1° gennaio 2003, n. 3, il quale prevede che ogni progetto d’investimento pubblico debba essere dotato di un Codice unico di progetto (CUP); Visto l’art. 1, comma 2, della legge 17 luglio 2006, n. 233, di conversione del decreto-legge 8 maggio 2006, n. 181, che ha trasferito al Ministero dello sviluppo economico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coe- sione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera c) , del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di cui al citato art. 61; Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modifi cazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplifi cazione, la competitività, la stabilizzazione della fi nanza pubblica e la perequazione tributaria; Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante la delega al Governo in materia di federalismo fi scale, in attuazione dell’art. 119 della Costituzione, ed in particolare l’art. 16 della stessa legge, che, in relazione agli interventi di cui all’art. 119 della Costituzione, diretti a promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, ne prevede l’at-

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tuazione attraverso interventi speciali organizzati in piani Vista la delibera questo Comitato 21 dicembre 2007, organici fi nanziati con risorse pluriennali, vincolate nella n. 166 ( Gazzetta Uffi ciale n. 123/2008), relativa all’at- destinazione; tuazione del QSN 2007-2013 e alla programmazione del Visto l’art. 2 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, FSC per lo stesso periodo; convertito, con modifi cazioni, dalla legge 30 luglio 2010, Vista inoltre la delibera di questo Comitato 6 marzo n. 122, il quale, tra l’altro, dispone, a decorrere dall’anno 2009, n. 1 ( Gazzetta Uffi ciale n. 137/2009), con la qua- 2011, la riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni le, a seguito delle riduzioni apportate al FSC da vari fi nanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero, provvedimenti legislativi intervenuti successivamente tra le quali è compresa la Missione di spesa «Sviluppo e all’adozione della predetta delibera n. 166/2007, è stata riequilibrio territoriale», alla quale afferisce il FAS; aggiornata la dotazione del FSC per il periodo di pro- grammazione 2007-2013, assegnando, tra l’altro, nuo- Visto inoltre l’art. 7, commi 26 e 27, della citata legge vi valori ai Programmi attuativi di interesse regionale e n. 122/2010, che ha attribuito, tra l’altro, al Presidente interregionale rispetto a quelli stabiliti dalla precedente del Consiglio dei Ministri la gestione del FAS, fatta ec- delibera n. 166/2007; cezione per le funzioni di programmazione economica e fi nanziaria non ricomprese nelle politiche di sviluppo e Vista la delibera di questo Comitato 30 luglio 2010, coesione, prevedendo che lo stesso Presidente del Consi- n. 79 (Gazzetta Uffi ciale n. 277/2010) concernente la ri- glio dei Ministri o il Ministro delegato si avvalgano, nella cognizione, per il periodo 2000-2006, dello stato di attua- gestione del citato Fondo, del Dipartimento per lo svilup- zione degli interventi fi nanziati dal FSC e delle risorse po e la coesione economica del Ministero dello sviluppo liberate nell’ambito dei programmi comunitari (ob. 1), economico; che individua le risorse allo stato disponibili ai fi ni della riprogrammazione e prevede l’adozione, da parte di que- Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, sto Comitato, di una successiva delibera che defi nisca gli recante disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed obiettivi, i criteri e le modalità da seguire nella riprogram- interventi speciali per la rimozione di squilibri economi- mazione di tali risorse; ci e sociali, a norma dell’art. 16 della richiamata legge Vista la delibera di questo Comitato 11 gennaio 2011 n. 42/2009 e in particolare l’art. 4 del medesimo decre- n. 1 ( Gazzetta Uffi ciale n. 80/2011), concernente l’indi- to legislativo, il quale, tra l’altro, dispone che il FAS di viduazione degli obiettivi, criteri e modalità di program- cui all’art. 61 della legge n. 289/2002 assume la deno- mazione delle risorse per le aree sottoutilizzate, selezione minazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) e attuazione degli investimenti per i periodi 2000-2006 ed è fi nalizzato a dare unità programmatica e fi nanziaria e 2007-2013, con la quale sono state altresì ridotte le as- all’insieme degli interventi aggiuntivi a fi nanziamento segnazioni FSC di cui alle precedenti delibere relative ai nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e so- due citati periodi di programmazione, come da tabella al- ciale tra le diverse aree del Paese; legata alla stessa delibera; Vista la legge 13 agosto 2010, n. 136, e in particolare Visto, in particolare, il punto 3 della suindicata deli- gli articoli 3 e 6 che, per la tracciabilità dei fl ussi fi nan- bera, n. 1/2011, che prevede il fi nanziamento di progetti ziari a fi ni antimafi a, prevedono che gli strumenti di pa- strategici, anche di carattere infrastrutturale, relativi ad gamento riportino il CUP ove obbligatorio ai sensi della interventi di rilievo nazionale, di rilievo interregionale, sopracitata legge n. 3/2003, sanzionando la mancata ap- nonché di rilevanza strategica regionale; posizione di detto codice; Visto inoltre il punto 5 della citata delibera n. 1/2011 Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Mini- che prevede che gli interventi strategici per il Sud, priori- stri del 13 dicembre 2011, con il quale è stata conferita la tari e/o di maggiore complessità attuativa, siano oggetto delega al Ministro per la coesione territoriale ad esercita- di appositi atti negoziali denominati «contratti istituzio- re, tra l’altro, le funzioni di cui al richiamato art. 7 della nali di sviluppo», volti a defi nire in particolare respon- legge n. 122/2010, comprensive della gestione del FSC; sabilità, tempi e modalità di attuazione degli interventi stessi, e condizionalità secondo quanto disciplinato con il Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta richiamato decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, di Uffi ciale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Uffi ciale attuazione dell’art. 16 della legge n. 42/2009; n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha defi nito il sistema per l’attribuzione del Codice unico di progetto Visto inoltre il punto 8 della medesima delibera (CUP), che deve essere richiesto dai soggetti responsabili n. 1/2011 che al fi ne di sostenere l’aggiornamento degli di cui al punto 1.4 della delibera stessa; interventi strategici ed i processi di riprogrammazione delle risorse prevede, anche in coerenza con i principi di Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta cui all’art. 30, commi 8 e 9 della legge n. 196/2009, l’atti- Uffi ciale n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha vazione di nuove modalità operative per il fi nanziamento stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i docu- di studi di fattibilità e progetti preliminari; menti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, Vista la delibera di questo Comitato 30 settembre 2011, relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere n. 78 ( Gazzetta Uffi ciale n. 17/2012) con cui sono stati utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, assegnati 1.027 milioni al sistema universitario meridio- comunque interessati ai suddetti progetti; nale, di cui 150 milioni per le infrastrutture strategiche Vista la delibera di questo Comitato 22 dicembre 2006, nazionali — poli di eccellenza di Calabria/Sicilia, Cam- n. 174 ( Gazzetta Uffi ciale n. 95/2007), con la quale è stato pania e Puglia — e 877,4 miliardi per le infrastrutture approvato il QSN 2007-2013; strategiche regionali di sei regioni meridionali;

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Condivisa l’esigenza, anche in attuazione del decreto legislativo n. 88/2011, di concentrare su interventi infrastrut- turali di rilevanza strategica le risorse del FSC relative ai sopra citati cicli di programmazione;

Tenuto conto che obiettivo prioritario delle assegnazioni di cui alla citata delibera n. 78/2011 e delle modifi che in esame è l’accrescimento dell’effi cacia dell’impiego delle risorse destinate al settore dell’innovazione, ricerca e com- petitività, che devono essere fi nalizzate a interventi capaci di favorire le condizioni per la valorizzazione delle attività di ricerca e di innovazione realizzate nel Mezzogiorno;

Vista la nota n. 634 del 12 gennaio 2012 del Capo di Gabinetto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con la quale è stata richiesta la modifi ca di alcuni interventi approvati con la citata delibera di questo Comitato n. 78/2011 a seguito di un’integrazione dell’istruttoria delle schede progetto originariamente presentate e della rivi- sitazione delle priorità da parte delle regioni Campania e Calabria e delle università interessate, con invarianza delle assegnazioni totali defi nite dalla predetta delibera;

Vista la relazione esplicativa e le relative tabelle allegate alla predetta nota nelle quali viene data puntuale indica- zione dei nuovi interventi proposti e di quello espunto rispetto alla delibera n. 78/2011;

Preso atto della proposta di fi nanziamento degli interventi di cui alla presente delibera che saranno oggetto di una verifi ca fi nale da parte del Ministero dell’istruzione, università e ricerca in sede di stipula, ove necessaria, del contratto istituzionale di sviluppo;

Vista la nota del 19 gennaio 2012, n. 245, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’economia e delle fi nanze e posta a base dell’odierna seduta del Comitato;

Udita la proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca formulata in accordo con il Ministro per la coesione territoriale e il Ministro per lo sviluppo economico e le infrastrutture e i trasporti;

Delibera:

1. Sistema universitario nelle regioni meridionali: rimodulazione delle risorse a favore delle infrastrutture strategi- che nazionali.

1.1. Al fi ne di fi nanziare alcuni interventi di seguito individuati, ritenuti prioritari per le università localizzate nelle regioni Campania e Calabria, vengono ridotte, per un importo di 66.080.305 euro, le assegnazioni a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione a favore delle infrastrutture strategiche nazionali relative ai poli di eccellenza Calabria/Sicilia e Campania inizialmente previste dalla delibera di questo Comitato n. 78/2011, come indicato nella

seguente tavola 1:

Tavola 1 - Piano Nazionale per il Sud. Sistema Universitario. Modifica assegnazione risorse a infrastrutture strategiche nazionali (euro) Assegnazione Riduzione risorse Valore Programma delibera CIPE n. con la presente aggiornato 78/2011 delibera Polo di eccellenza 50.000.000 16.080.305 33.919.695 Calabria/Sicilia Polo di eccellenza Campania 50.000.000 50.000.000 0 Polo di eccellenza Puglia 50.000.000 0 50.000.000 Totale 150.000.000 66.080.305 83.919.695

1.2. Ferma restando l’assegnazione complessiva totale di 1.072 milioni di euro stabilita con la delibera di questo Comitato n. 78/2011, sono assegnati 66.080.305 euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione, cifra corrispondente alla riduzione disposta al precedente punto 1, a favore degli interventi concernenti i sistemi universitari delle regioni

Calabria e Campania indicati, con i relativi importi, rispettivamente nelle seguenti tavole 2 e 3:

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Tavola 2 - Sistema Universitario della Calabria. Nuove assegnazioni e sostituzione intervento (euro)

Assegnazioni Importi Università della Calabria, realizzazione delle Residenze Nuova 2.085.190 Rocchi, Comune di Rende (CS) assegnazione Università della Calabria, stabulario della Facoltà di Nuova 1.546.800 Farmacia assegnazione Università della Calabria, impermeabilizzazione Residenze Nuova 713.933 studenti del quartiere Arcavacata, Comune di Rende (CS) assegnazione Università della Calabria, Facoltà di ingegneria, Nuova 3.474.849 realizzazione di aule assegnazione Università della Calabria, eliminazione barriere Nuova 8.259.533 architettoniche assegnazione Università degli Studi "Magna Græcia" di Catanzaro, Nuova 10.000.000 Biblioteca assegnazione Università degli Studi "Magna Græcia" di Catanzaro, Precedente -10.000.000 progetto di ospedale veterinario sostituito assegnazione Totale 16.080.305

Nell’ambito delle risorse per infrastrutture strategiche regionali già assegnate al sistema universitario della Calabria con la delibera n. 78/2011, pari a 76,6 milioni di euro, l’intervento concernente l’ospedale veterinario dell’Università «Magna Græcia» di Catanzaro, fi nanziato per un importo di 10 milioni di euro, viene sostituito dall’intervento con-

cernente la realizzazione di una biblioteca nella stessa Università «Magna Græcia», fi nanziato per un pari importo.

Tavola 3 - Sistema Universitario della Campania. Nuove assegnazioni (euro) Assegnazioni Importi Realizzazione nel quartiere Scampia della Facoltà di Medicina Nuova dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II" assegnazione 20.000.000 Ampliamento dell'intervento relativo all'Università degli Studi di Nuova Napoli "Federico II", area di San Giovanni assegnazione 15.000.000 Allargamento dei progetti relativi all'Università degli Studi di Nuova Salerno assegnazione 8.500.000 Ampliamento dell'intervento relativo all'Università degli Studi di Nuova Napoli "L'Orientale" assegnazione 3.500.000 Ampliamento intervento Seconda Università degli Studi di Nuova Napoli, complesso del Viale Ellittico assegnazione 3.000.000 Totale 50.000.000

2. Monitoraggio e pubblicità degli interventi.

2.1. Conformemente a quanto previsto dalla delibera n. 78/2011, possono essere previste rimodulazioni dei fi nan- ziamenti, ove necessario nell’ambito dei contratti istituzionali di sviluppo relativi agli interventi di cui alla presente delibera, ferma restando la fi nalizzazione degli stessi alla realizzazione degli interventi stessi, ovvero dei singoli lotti funzionali interamente fi nanziati. Le predette rimodulazioni sono oggetto di informativa periodica a questo Comitato, con relazioni semestrali, al 30 giugno e al 31 dicembre di ciascun anno, che saranno presentate dal Ministro per i rap- porti con le Regioni e la coesione territoriale.

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2.2. Il CUP assegnato agli interventi di cui alla pre- Vista la delibera del 30 marzo 2012 con la quale il sente delibera va evidenziato, ai sensi della richiamata de- Consiglio di Amministrazione ha espresso il proprio pa- libera n. 24/2004, nella documentazione amministrativa e rere circa i rilievi formulati dal Ministero dell’Istruzione, contabile riguardante i detti interventi. dell’Università e della Ricerca in sede di controllo ai sen- 2.3. A cura del Dipartimento per il coordinamento si dell’art. 6 della legge n. 168/1989; della politica economica e del Dipartimento per lo svilup- Vista la delibera del 30 marzo 2012 con la quale il Se- po e la coesione economica sarà data adeguata pubblicità nato Accademico ha deliberato in merito ai suddetti ri- agii interventi di cui alla presente delibera, nonché alle lievi ministeriali con le maggioranze previste dalla legge informazioni periodiche sull’avanzamento dei suddetti n. 168/1989; interventi, come risultanti dal monitoraggio di cui al pre- cedente punto 2.1. Decreta: 2.4. Per quanto non espressamente disciplinato con la presente delibera, restano applicabili le disposizioni di Art. 1. cui alla delibera di questo Comitato n. 78/2011. Ai sensi della legge 30 dicembre 2010, n. 240 e del- Roma, 20 gennaio 2012 la legge 9 maggio 1968 n. 168 è emanato lo “Statuto dell’Università degli Studi di Firenze, nel testo allegato al Il Presidente: MONTI presente decreto di cui costituisce parte integrante”. Il segretario: BARCA Registrato alla Corte dei conti il 17 aprile 2012 Art. 2. Uffi cio controllo Ministeri economico-fi nanziari, registro n. 4, Eco- nomia e fi nanze, foglio n. 44 Lo Statuto di cui al comma 1 entra in vigore quindici giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Uffi ciale 12A04590 della Repubblica italiana. Firenze, 6 aprile 2012

UNIVERSITÀ DI FIRENZE Il rettore: TESI

DECRETO RETTORALE 6 aprile 2012 . Emanazione del nuovo Statuto. STATUTO DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE

IL RETTORE TITOLO I Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168 ed in particolare l’articolo 6 rubricato “Autonomia delle Università”; PRINCIPI GENERALI Visto lo Statuto dell’Università degli Studi di Firenze emanato con decreto rettorale n. 577, del 20 giugno 1995 Art. 1. e pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 156 del 6 luglio Natura e fi nalità 1995, e successive modifi che e integrazioni; 1. L’Università di Firenze è un’istituzione pubblica, espressione Vista la legge 30 dicembre 2010 n. 240, recante “Nor- della comunità scientifi ca, dotata di autonomia garantita dalla Costitu- me in materia di organizzazione delle Università, di per- zione, che ha per fi ne la libera elaborazione e trasmissione delle cono- sonale accademico e reclutamento, nonché delega al go- scenze e la formazione superiore, in attuazione delle libertà di ricerca, di verno per incentivare la qualità e l’effi cienza del sistema insegnamento e di apprendimento di cui al successivo articolo 2. universitario” ed in particolare l’articolo 2; 2. Afferma il proprio carattere pluralistico, indipendente da ogni condizionamento religioso, ideologico, nonché politico o economico. Visto il testo del nuovo Statuto d’Ateneo predisposto 3. Favorisce, con il concorso responsabile della comunità di docen- dall’apposita Commissione istituita ai sensi dell’art. 2, ti, ricercatori, studenti e personale tecnico-amministrativo, lo sviluppo comma 5, della legge 30 dicembre 2010, n. 240 ed ap- di un sapere critico, aperto allo scambio di informazioni ed alla coopera- provato dal Senato Accademico, previo parere favorevole zione ed interazione delle culture, quale fattore di progresso e strumento per contribuire all’affermazione della dignità di tutti gli uomini ed alla del Consiglio di Amministrazione, in data 25 luglio 2011; giusta e pacifi ca convivenza tra i popoli. Vista la nota prot. n. 48422 del 27 luglio 2011 con 4. Promuove l’internazionalizzazione di programmi scientifi ci la quale il testo suddetto è stato inviato al Ministero e formativi. Coopera con le altre istituzioni universitarie dell’Unione dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca perché Europea nella prospettiva della creazione di uno spazio europeo della esercitasse il controllo previsto dal comma 10 del citato ricerca e dell’insegnamento superiore. 5 . Coopera con le altre Università a livello regionale, nazionale e art. 6 della legge 9 maggio 1989, n. 168; internazionale al fi ne di migliorare la qualità, l’effi cacia e l’effi cienza Vista la nota prot. n. 348/segr/DGUS/U con la quale il delle proprie attività istituzionali. suddetto Ministero ha rinviato all’Ateneo lo statuto con la 6. Assicura il proprio intervento a favore del diritto allo studio richiesta di riesame di alcune norme; come defi nito e garantito dall’articolo 34 della Costituzione. 7.Assume la ricerca di nuove conoscenze come carattere qualifi - Tenuto conto delle disposizioni di cui al decreto-legge cante delle proprie attività e come fondamento della formazione cultu- 9 febbraio 2012, n. 5; rale e professionale. Promuove la formazione alla ricerca .

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25-5-2012 GAZZETTA U FFICIALE DELLA R EPUBBLICA I TALIANA Serie generale - n. 121 DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

COMITATO INTERMINISTERIALE all’art. 119 della Costituzione, diretti a promuovere lo PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a favorire DELIBERAZIONE 20 gennaio 2012 . l’effettivo esercizio dei diritti della persona, ne prevede l’attuazione attraverso interventi speciali organizzati in Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013. Assegna- piani organici [ nanziati con risorse pluriennali, vincolate zione di risorse a interventi di contrasto del rischio idro- nella destinazione; geologico di rilevanza strategica regionale nel mezzogiorno. (Deliberazione n. 8/2012). Visto l’art. 2, comma 240, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 ( [ nanziaria 2010) che prevede la destina- IL COMITATO INTERMINISTERIALE zione di risorse ai piani straordinari diretti a rimuovere le PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA situazioni a più elevato rischio idrogeologico, individuate dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, del mare sentiti le autorità di bacino ed il Dipartimen- n. 289 ( [ nanziaria 2003) e successive modi [ cazioni, con to della protezione civile della Presidenza del Consiglio i quali vengono istituiti, presso il Ministero dell’econo- dei Ministri, nonché la possibilità di utilizzo delle risorse mia e delle [ nanze e il Ministero delle attività produt- tramite accordo di programma tra la regione interessata e tive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coincidenti con il Ministero dell’ambiente, de [ nendo altresì la quota di l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla legge co [ nanziamento regionale a valere sull’assegnazione di n. 208/1998 e al Fondo istituito dall’art. 19, comma 5, del risorse del FSC che ciascun programma attuativo regio- decreto legislativo n. 96/1993), nei quali si concentra e nale destina a interventi di risanamento ambientale; si dà unità programmatica e [ nanziaria all’insieme de- Visto l’art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 mag- gli interventi aggiuntivi a [ nanziamento nazionale che, gio 2010, n. 78, convertito, con modi [ cazioni, dalla leg- in attuazione dell’art. 119, comma 5, della Costituzione, ge 30 luglio 2010, n. 122, che ha attribuito, tra l’altro, sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra aree al Presidente del Consiglio dei Ministri la gestione del del paese; FSC, fatta eccezione per le funzioni di programmazione Visto l’art. 11 della legge 1° gennaio 2003, n. 3, il quale economica e [ nanziaria non ricomprese nelle politiche di prevede che ogni progetto d’investimento pubblico debba sviluppo e coesione, prevedendo che lo stesso Presidente essere dotato di un codice unico di progetto (CUP); del Consiglio dei Ministri o il Ministro delegato si avval- Visto l’art. 1, comma 2, della legge 17 luglio 2006, gano, nella gestione del citato Fondo, del Dipartimento n. 233, di conversione del decreto-legge 8 maggio 2006, per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero n. 181, che ha trasferito al Ministero dello sviluppo eco- dello sviluppo economico; nomico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di Vista la legge 13 agosto 2010, n. 136 e in particolare gli coesione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera articoli 3 e 6 che per la tracciabilità dei \ ussi [ nanziari a c) , del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclu- [ ni antima [ a, prevedono che gli strumenti di pagamento sa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) riportino il CUP ove obbligatorio ai sensi della sopracita- di cui al citato art. 61; ta legge n. 3/2003, sanzionando la mancata apposizione Visto il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, conver- di detto codice; [ tito, con modi cazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, Visto l’art. 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la n. 88, recante disposizioni in materia di risorse aggiuntive [ sempli cazione, la competitività, la stabilizzazione della ed interventi speciali per la rimozione di squilibri econo- [ nanza pubblica e la perequazione tributaria; mici e sociali in attuazione del sopra richiamato art. 16 Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante la delega della legge n. 42/2009, il quale, tra l’altro, dispone che al Governo in materia di federalismo [ scale, in attuazione il FAS di cui all’art. 61 della legge n. 289/2002 assume dell’art. 119 della Costituzione, ed in particolare l’art. 16 la denominazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione della stessa legge, che, in relazione agli interventi di cui (FSC);

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Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (G.U. Visto, in particolare, il punto 3 della suindicata delibera n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Uf [ ciale di questo Comitato n. 1/2011, che prevede il [ nanziamen- n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha de [ nito to di progetti strategici, sia di carattere infrastrutturale sia il sistema per l’attribuzione del codice unico di progetto di carattere immateriale, relativi ad interventi di rilievo (CUP), che deve essere richiesto dai soggetti responsabili nazionale, di rilievo interregionale, nonché di rilevanza di cui al punto 1.4 della delibera stessa; strategica regionale; Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (G.U. Vista la delibera di questo Comitato 3 agosto 2011, n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha stabilito n. 62 ( G.U. n. 304 del 31 dicembre 2011), con la quale che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti am- sono stati individuati e assegnati 1.653,6 milioni di euro ministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a a favore di interventi infrastrutturali di rilievo nazionale [ progetti di investimento pubblico e deve essere utilizzato e 5.817,7 milioni di euro per il nanziamento di inter- nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque venti di rilevanza strategica interregionale e regionale nel interessati ai suddetti progetti; settore trasporti e 29,8 milioni di euro a favore di azioni di sistema, a valere sul FSC assegnato ai programmi re- Vista la delibera di questo Comitato 22 dicembre 2006, gionali per 5.649,6 milioni di euro e sulle risorse dei Pro- n. 174 ( G.U. n. 95/2007), con la quale è stato approvato grammi attuativi interregionali (PAIN) e degli obiettivi il QSN 2007-2013; servizio per 1.851,6 milioni di euro, ridotte per il mede- Vista la delibera di questo Comitato 21 dicembre 2007, simo importo; n. 166 (G.U. n. 123/2008), relativa all’attuazione del Vista la delibera 30 settembre 2011, n. 78 (G.U. n. 17 QSN 2007-2013 e alla programmazione del FSC per lo del 21 gennaio 2012) con cui questo Comitato ha indivi- stesso periodo; duato e assegnato 150 milioni di euro a favore di inter- venti infrastrutturali di rilievo nazionale e interregionale, Vista la delibera di questo Comitato 6 marzo 2009, n. 1 877,4 milioni di euro per il [ nanziamento di interventi (G.U. n. 137/2009), con la quale, a seguito delle riduzioni di rilevanza strategica regionale nel settore innovazione, apportate al FSC da vari provvedimenti legislativi inter- ricerca e competitività e 4,1 milioni di euro a favore di venuti successivamente all’adozione della predetta deli- azioni di sistema, a valere sul FSC 2007-2013 assegnato bera n. 166/2007, è stata aggiornata la dotazione del FSC ai programmi regionali per 679,8 milioni di euro e sulle per il periodo di programmazione 2007-2013, assegnan- risorse dei PAIN e degli obiettivi servizio per 351,8 milio- do, tra l’altro, nuovi valori ai programmi attuativi di in- ni di euro, ridotte per il medesimo importo; teresse regionale e interregionale rispetto a quelli stabiliti Considerato che il Piano nazionale per il sud, approva- dalla precedente delibera n. 166/2007; to dal Consiglio dei Ministri il 26 novembre 2010, indi- Vista la delibera di questo Comitato 30 luglio 2010, vidua, tra gli obiettivi prioritari, una maggiore ef [ cacia n. 79 ( G.U. n. 277/2010) concernente la ricognizione, per nell’impiego delle risorse destinate all’ambiente, con par- il periodo 2000-2006, dello stato di attuazione degli inter- ticolare riferimento a un piano straordinario di azione per venti [ nanziati dal FSC e delle risorse liberate nell’ambito la riduzione del dissesto idrogeologico nel Mezzogiorno, dei programmi comunitari (obiettivo 1), che individua le al superamento delle procedure di infrazione in atto nel risorse allo stato disponibili ai [ ni della riprogrammazio- settore idrico e alla boni [ ca dei siti inquinati di interesse ne, rinviando ad un successivo atto deliberativo di questo nazionale; [ Comitato la de nizione di obiettivi, criteri e modalità da Considerato che il Ministero dell’ambiente e della tu- seguire nella riprogrammazione di tali risorse; tela del territorio e del mare e le regioni interessate, sulla Vista la successiva delibera di questo Comitato 11 gen- base delle veri [ che svolte dalle medesime amministra- naio 2011, n. 1 (G.U. n. 80/2011), la quale, nell’aggiorna- zioni sullo Stato della progettazione funzionale all’attua- re la dotazione del FSC per il periodo di programmazione zione degli interventi nei tre settori ambientali sopra ri- 2007-2013 a seguito delle riduzioni di risorse disposte chiamati, hanno individuato nella mitigazione del rischio con l’art. 2 del citato decreto-legge n. 78/2010, ha de [ nito idrogeologico nel Mezzogiorno l’obiettivo prioritario cui obiettivi, criteri e modalità di programmazione delle ri- dare immediato corso con la presente delibera; sorse per le aree sottoutilizzate e di selezione e attuazione Visto il piano di azione coesione, concordato con le degli investimenti per i periodi 2000-2006 e 2007-2013; regioni del Mezzogiorno e inviato alla Commissione eu-

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ropea il 15 novembre 2011, per il rilancio dello sviluppo fra l’altro, delle risorse del FSC 2007-2013 attualmente nelle regioni del Sud; disponibili, destinate alla programmazione regionale; Considerato che, dai dati disponibili presso il Ministe- Considerato che tali risorse - ai sensi dell’art. 10, com- ro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare che ma 4, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98 come modi- emergono dai piani per l’assetto idrogeologico elaborati [ cato dall’art. 1, comma 2, del decreto-legge 13 agosto dalle autorità di bacino e dalle regioni sull’intero territo- 2011, n. 138, convertiti rispettivamente dalla legge 15 lu- rio nazionale, risulta che il 9,8% del paese è interessato da glio 2011, n. 111 e 14 settembre 2011, n. 148 - sono sta- aree ad alta criticità idrogeologica e che 540 chilometri di te escluse dalle riduzioni di spesa disposte a carico dello costa risultano a potenziale rischio di erosione per i beni stesso Fondo da vari provvedimenti legislativi intervenuti esposti e considerato che tale fragilità territoriale costitu- nel corso dell’anno 2011 in quanto riferite alla program- isce un grave fattore di rischio per l’incolumità umana e mazione regionale; compromette la fruibilità dei beni, con forti ricadute ne- Vista la proposta del Ministro per la coesione territoria- gative sull’assetto economico e sociale del paese; le del 13 gennaio 2012 e l’allegata documentazione nella Considerato che presso il Ministero dell’ambiente è quale si dà evidenza all’ulteriore processo di concertazio- in corso l’aggiornamento dei predetti piani per l’assetto ne svolto con il Ministero dell’ambiente e con le regioni idrogeologico al [ ne di tenere conto degli effetti dei cam- meridionali volto a confermare gli interventi urgenti de- biamenti climatici e di considerare misure di adattamento, stinati alla riduzione del rischio idrogeologico già ricom- come richiesto anche dalla direttiva del Parlamento euro- presi nell’ambito dei predetti accordi di programma, ai peo e del Consiglio n. 2007/60/CE del 23 ottobre 2007, quali si aggiunge quello per la base NATO di Giugliano relativa alla valutazione e alla gestione del rischio allu- (Napoli), con ride [ nizione del relativo quadro [ nanziario vioni, così come recepita dal decreto legislativo n. 23 feb- alla luce della riduzione degli stanziamenti relativi alla braio 2010, n. 49; programmazione nazionale nel frattempo intervenuta; Considerato che, nell’immediato, occorre attuare spe- Considerato che tale proposta prevede il [ nanziamento ci [ ci interventi prioritari e urgenti volti alla mitigazione dei citati interventi, compresa un’azione di sistema, per un del rischio idrogeologico; costo complessivo di 754.475.407,26 euro, la cui coper- Tenuto conto che il Ministero dell’ambiente e le regio- tura viene assicurata attraverso l’utilizzo delle risorse del ni del Mezzogiorno interessate, ai sensi dell’art. 2, com- FSC assegnate ai PAR per un importo di 352.089.936,80 ma 240, della legge 23 dicembre 2009 n. 191 ( [ nanziaria euro, nonché attraverso l’ulteriore riduzione, per un im- 2010), hanno sottoscritto, nel corso del 2010 e del 2011, porto di 262.632.313,81 euro, delle risorse del FSC asse- accordi di programma e relativi atti integrativi [ nalizza- gnate da questo Comitato con la citata delibera n. 78/2011 ti alla programmazione e al [ nanziamento di interventi a favore dei PAIN 2007-2013 «Attrattori culturali, natu- prioritari e urgenti per la mitigazione del rischio idro- rali e turismo» e «Energie rinnovabili e risparmio energe- geologico, procedendo alla loro individuazione anche tico» ed in [ ne attraverso ulteriori risorse disponibili nel d’intesa con il Dipartimento della protezione civile della bilancio del Ministero dell’ambiente per un importo di Presidenza del Consiglio dei Ministri e con le autorità di 139.753.156,65; bacino interessate, prevedendo che gli stessi interventi Considerato che la legge 23 dicembre 2005, n. 266 ( [ - siano [ nanziati, in parte, con le risorse del FSC; nanziaria 2006), all’art. 1 comma 432, ha previsto l’iscri- Considerato che per ciascuno dei predetti accordi di zione presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del programma sono stati nominati Commissari straordinari territorio e del mare, a partire dall’anno 2006, del Fondo delegati per la gestione e l’attuazione degli interventi in per le esigenze di tutela ambientale, con riserva del 50% essi previsti ai sensi dell’art. 17, comma 1, del decreto- da destinare ad interventi urgenti di difesa del suolo nelle legge 30 dicembre 2009, n.195, convertito, con modi [ ca- aree a rischio idrogeologico e considerato in particolare zioni, nella legge 26 febbraio 2010, n. 26; che, per il triennio 2012-2014, sono iscritte, sul bilancio Considerata la necessità e l’urgenza di intervenire per del detto Ministero, risorse pari a 16.128.808 euro per mitigare le situazioni di dissesto idrogeologico rilevate il 2012 e a 31.290.422 euro per ciascuno dei due anni nei predetti accordi di programma e relativi atti integra- successivi; tivi, garantendo l’attivazione degli interventi ricompresi Considerato che l’art. 33, comma 8, della legge 12 no- nei medesimi, la cui copertura [ nanziaria è posta a carico, vembre 2011, n. 183 (stabilità 2012), assegna al Ministero

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da ultimo citato risorse pari a 100 milioni di euro per il di questo comitato al [ ne di superare le dette procedure 2012, per interventi in materia di dissesto idrogeologico e di infrazione; altri interventi urgenti; Considerato che, sempre nel citato accordo con la re- Considerato che il Ministero dell’ambiente e della tu- gione Campania del 10 gennaio 2012, è inoltre esposto tela del territorio e del mare ha confermato che le risorse un fabbisogno di 26.236.095 euro per il [ nanziamento di a titolarità dello stesso Ministero, per l’importo di 65 mi- interventi infrastrutturali, segnatamente opere idrauliche lioni di euro, da destinare all’attuazione degli interventi in e reti fognarie per la regimazione delle acque super [ ciali esame sono rese disponibili, quanto a 15 milioni di euro, a a servizio della nuova base Nato in Giugliano (Napoli), valere sulle previsioni della richiamata legge n. 266/2005 località Lago Patria, e che tale fabbisogno, destinato a un ([ nanziaria 2006) e, quanto a 50 milioni di euro, a valere intervento di urgente attuazione in considerazione della sulla dotazione di cui all’art. 33, comma 8, della citata dimensione internazionale degli interessi coinvolti, avrà legge n. 183/2011; copertura [ nanziaria a valere sulle risorse provenienti dal Programma attuativo regionale della regione Campania; Vista la nota del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare del 19 gennaio 2012, in cui si Dato atto che con la presente delibera si dispone una precisa che la copertura [ nanziaria di 74,7 milioni di euro prima assegnazione di risorse, a carico del FSC, prevalen- attualmente disponibile per gli interventi di contrasto al temente a favore del settore «Frane e versanti» in coerenza rischio idrogeologico nelle regioni del Sud viene posta a con la priorità «Ambiente» del QSN, per il [ nanziamento carico dell’assegnazione di 100 milioni di euro, di cui alla di vari interventi di mitigazione del rischio idrogeologi- delibera di questo Comitato 6 novembre 2009, n. 83, già co, tra cui quello da [ nanziare in base al citato accordo trasferita al detto Ministero; con la regione Campania del 10 gennaio 2012, e che alla presente delibera seguiranno altri atti deliberativi di que- Rilevata la necessità di alimentare un ef [ cace ciclo di sto Comitato in materia, anche relativi alle procedure di programmazione e progettazione degli interventi priorita- infrazione, ove presenti, e alle altre tematiche ambientali; ri volti a migliorarne la qualità e accelerarne la realizza- zione, rafforzando, anche attraverso una speci [ ca azione Vista la nota del 19 gennaio 2012, n. 245, predisposta di sistema in materia ambientale, i processi di collabo- congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione razione istituzionale fra le amministrazioni interessate, economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e [ con particolare riguardo alle modalità attuative degli dal Ministero dell’economia e delle nanze e posta a base interventi; dell’odierna seduta del Comitato, contenente le osserva- zioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera; Considerato che nelle date 9, 10, 11 e 12 gennaio 2012 sono stati siglati singoli accordi tra il Ministro per la co- Ritenuto pertanto, alla luce delle suesposte motiva- esione territoriale, il Ministro dell’ambiente e i Presiden- zioni e tenuto conto degli esiti istruttori condivisi con le ti delle regioni meridionali interessate, volti a de [ nire il varie regioni interessate, di dover procedere con urgenza quadro delle coperture [ nanziarie da assicurare per l’atti- all’adozione della presente delibera che sarà trasmessa vazione degli interventi sin qui cennati; alla Conferenza Stato - Regioni per acquisirne il relati- vo parere, tenuto conto che vengono apportate ulteriori Considerato, in particolare, che nell’accordo con la re- riduzioni alle dotazioni [ nanziarie concernenti i PAIN gione Campania del 10 gennaio 2012 trova conferma il «Attrattori culturali, naturali e turismo» e «Energie rinno- precedente accordo del 14 dicembre 2011 tra il Governo vabili e risparmio energetico» 2007-2013; e la regione medesima, nel quale è sancito l’impegno di assegnare una quota parte delle risorse del FSC a titolarità Delibera: regionale per il periodo 2007-2013, per complessivi 437 milioni di euro, destinata al [ nanziamento di interventi 1. Riprogrammazione di assegnazione FSC 2007-2013 connessi alle procedure di infrazione comunitaria in ma- teria ambientale che interessano il territorio campano e Al [ ne di garantire la copertura [ nanziaria della pre- considerato che la detta quota di 437 milioni di euro viene sente delibera, le assegnazioni a carico del Fondo per lo accantonata con la presente delibera nelle more della de [ - sviluppo e la coesione di cui alle delibere CIPE relative nizione del dettaglio degli interventi da realizzare, in vista alla programmazione interregionale 2007-2013 sono ri- [ della prossima adozione di una speci ca delibera da parte dotte per l’importo complessivo indicato nella Tavola 1.

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Tavola 1 - Riduzioni assegnazioni FSC 2007-2013 (milioni di euro)

Risorse residue ex Risorse da destinare Programma delibera CIPE n. Valore Aggiornato a “Frane e Versanti” 78/2011

PAIN Attrattori 368,01 8,00 360,01

PAIN Energie 255,01 254,60 0,41

Totale 623,02 262,60 360,42

2. Individuazione e [ nanziamento degli interventi strategici a carattere regionale - Area Mezzogiorno 2.1 In accordo con le singole regioni del Mezzogiorno interessate, sono individuati gli interventi di «carattere strategico regionale» prioritari e urgenti ai [ ni della prevenzione e della mitigazione dei rischi da dissesto idrogeo- logico, per un costo pari a 723,24 milioni di euro, interventi che sono riportati nell’elenco allegato che costituisce parte integrante della presente delibera. A tali interventi si aggiungono quelli concernenti le opere idrauliche e le reti fognarie connesse alla nuova sede Joint Force Command HQ della NATO in Giugliano (Napoli), in Campania, per un importo di 26,23 milioni di euro, anch’essi di urgente attuazione. Il costo complessivo degli interventi rimane pertanto determinato in 749,47 milioni di euro, come indicato nella seguente tavola 2. 2.2 La copertura [ nanziaria di tale fabbisogno è assicurata, quanto ad euro 74,75 milioni di euro con le risorse attualmente già disponibili sul bilancio del Ministero dell’ambiente e quanto ad euro 674,72 milioni di euro tramite la riduzione dei PAIN e dei PAR interessati. Quest’ultimo importo è comprensivo del fabbisogno di 26,23 milioni di euro per i predetti interventi connessi alla Base NATO in Campania, da [ nanziare integralmente a valere sul Programma attuativo regionale della Campania, secondo quanto esposto nella tavola 2, dettagliata per singola regione. Tavola 2 – Assegnazione risorse per Regione (euro) Numero Risorse Fabbisogno Assegnazione Regione Costo totale interventi disponibili residuo presente delibera Basilicata 76 28.469.000,00 4.520.703,60 23.948.296,40 23.948.296,40 Calabria 185 220.000.000,00 21.092.048,16 198.907.951,84 198.907.951,84 Campania 57 204.244.309,65 19.793.139,59 184.451.170,06 184.451.170,06 Campania 1 26.236.095,00 0,00 26.236.095,00 26.236.095,00 (Giugliano) Molise 87 27.000.000,00 0,00 27.000.000,00 27.000.000,00 Puglia 84 194.690.000,00 19.123.953,29 175.566.046,71 175.566.046,71 Sardegna 17 36.080.000,00 10.223.312,01 25.856.687,99 25.856.687,99 Sicilia 11 12.756.002,61 0,00 12.756.002,61 12.756.002,61 Totale 518 749.475.407,26 74.753.156,65 674.722.250,61 674.722.250,61

3. Fabbisogno complessivo Al fabbisogno residuo di cui alla tavola 2 si aggiungono ulteriori 5 milioni di euro per l’azione di sistema di cui al successivo punto 5, ultimo capoverso, con copertura a carico del bilancio del Ministero dell’ambiente. Pertanto, con la presente delibera, sono assegnate per il [ nanziamento dei suddetti interventi e dell’azione di sistema risorse pari a 679,72 milioni di euro, rinvenienti dalle quote regionali della politica regionale unitaria nazio- nale 2007-2013 assegnate ai singoli Programmi attuativi regionali, dalle riduzioni delle assegnazioni di cui al punto 1 disposte a carico dei PAIN e dal co [ nanziamento del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, pari a 65 milioni di euro. Tale importo, quanto a 15 milioni di euro, è posto a carico della legge n. 166/2005 ( [ nanzia- ria 2006) e, per un importo di 50 milioni di euro, della legge n. 183/2011 richiamata in premessa, come indicato nella tavola 3.

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Tavola 3 – Copertura finanziaria delle assegnazioni agli interventi individuati (euro)

Di cui: Assegnazione Quota MATTM Di cui: Di cui: Regione presente (L.266/2005 e L. Riduzione PAIN PAR delibera 183/2011) Basilicata 23.948.296,40 2.164.667,23 10.891.814,58 10.891.814,59 Calabria 198.907.951,84 17.979.129,60 70.928.822,24 110.000.000,00 Campania 184.451.170,06 16.672.392,74 73.534.467,67 94.244.309,65 Campania 26.236.095,00 0,00 0,00 26.236.095,00 (Giugliano) Molise 27.000.000,00 2.440.508,26 10.559.491,74 14.000.000,00 Puglia 175.566.046,71 17.253.132,16 79.156.457,28 79.156.457,27 Sardegna 25.856.687,99 2.337.165,21 11.759.761,39 11.759.761,39 Sicilia 12.756.002,61 1.153.004,80 5.801.498,91 5.801.498,90 Azioni di sistema 5.000.000,00 5.000.000,00 0,00 0,00 Totale 679.722.250,61 65.000.000,00 262.632.313,81 352.089.936,80

4. Accantonamenti Al [ ne di consentire l’attuazione di quanto previsto nell’accordo tra Governo e regione Campania del 14 dicem- bre 2011 di cui in premessa, viene disposto un accantonamento [ nanziario di 437 milioni di euro a valere sulle risorse del FSC assegnate a favore del PAR della regione Campania 2007-2013, per [ nanziare alcuni interventi collegati alle procedure di infrazione comunitaria in corso, relative al territorio regionale, il cui utilizzo è subordinato all’esito di speci [ ca istruttoria - da sottoporre all’approvazione di questo Comitato da parte del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro per la coesione territoriale - sulla rispondenza dei suddetti interven- ti al superamento delle procedure di infrazione comunitaria in materia ambientale in atto e ai requisiti di effettiva cantierabilità. 5. Modalità attuative 5.1 Al [ ne di poter dare urgente attuazione agli interventi oggetto della presente delibera, l’Amministrazione regionale responsabile procede in attuazione diretta, ai sensi del punto 2.4 della delibera CIPE n. 166/2007 e in con- formità con gli indirizzi e i criteri per l’attuazione delle Priorità del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 di cui al paragrafo 4.1 della stessa delibera. 5.2 È istituito il Gruppo tecnico di sorveglianza, presieduto dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione eco- nomica - Direzione generale per la politica regionale unitaria nazionale, composto da rappresentati del Dipartimento medesimo, del Ministero dell’ambiente e delle regioni interessate, con poteri di impulso e veri [ ca sull’avanzamento degli interventi, anche ai [ ni della proposta, fermo restando il vincolo di destinazione settoriale, di eventuali rimodu- lazioni dei predetti interventi e di riprogrammazione di eventuali economie, sentiti i comitati di indirizzo previsti nei singoli accordi di programma citati in premessa, per gli interventi di competenza. Le predette rimodulazioni e/o riprogrammazioni saranno oggetto di informativa periodica a questo Comitato, per la relativa presa d’atto, su proposta del Ministro per la coesione territoriale. Al [ ne di garantire il rispetto dei cronoprogrammi e l’avanzamento della spesa come risultanti dal sistema di monitoraggio di cui al successivo punto 8, nonché l’implementazione degli indicatori di realizzazione e di risultato, il gruppo tecnico di sorveglianza porrà in essere, con cadenza almeno semestrale, opportune azioni di veri [ ca periodica e di valutazione in itinere, avvalendosi anche del Nucleo di valutazione e veri [ ca degli investimenti pubblici del Di- partimento per lo sviluppo e la coesione economica. 5.3 Gli interventi che saranno completati entro il 2015 potranno essere rendicontati a valere sulla dotazione [ nan- ziaria 2007-2013 dei Fondi strutturali, se ammissibili secondo le vigenti disposizioni nazionali e comunitarie, in appli- cazione delle proprie delibere n. 166/2007, V° capoverso della parte dispositiva, e n. 1/2011, punto 5, cui si fa rinvio. 5.4 Al [ ne di assicurare il conseguimento degli obiettivi e delle priorità della presente delibera e di promuove- re, ove necessarie, le opportune misure acceleratorie e di veri [ ca, un ammontare pari a 5 milioni di euro è destinato al [ nanziamento di un’apposita azione di sistema, per assistenza tecnica e accompagnamento all’attuazione, avente come amministrazione di riferimento il Ministero dell’ambiente che entro 30 giorni dalla presente delibera presenterà al gruppo tecnico il relativo piano di azione di sistema. Le risorse imputate a tale azione sono strumentali e funzionali

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rispetto all’attuazione degli interventi previsti nella pre- 8. Monitoraggio sente delibera. Il Ministero dell’ambiente adotterà gli atti necessari a valere sulle autorizzazioni di spesa così come 8.1 Gli interventi oggetto della presente delibera sono esposto nella tavola 3 della presente delibera. monitorati in aderenza alle previsioni della propria deli- bera n. 166/2007 e successivi aggiornamenti attraverso il sistema unico nazionale di monitoraggio per la politi- 6. Tempistica per impegni giuridicamente vincolanti ca regionale in ambito QSN 2007-2013, costituito dalla Banca Dati unitaria presso il Ministero dell’economia e Coerentemente con gli obiettivi di urgenza e di acce- [ lerazione della spesa le risorse assegnate con la presen- delle nanze. te delibera non impegnate entro il termine del 30 giugno L’inserimento degli aggiornamenti sui singoli progetti 2013 attraverso obbligazioni giuridicamente vincolanti avviene a ciclo continuo e aperto secondo le modalità e da parte delle amministrazioni destinatarie saranno revo- procedure di monitoraggio delle risorse del FSC. cate, su proposta del gruppo tecnico di sorveglianza di cui 8.2 Il CUP assegnato agli interventi di cui alla presente al precedente punto 5.2, con delibera di questo Comitato. delibera va evidenziato, ai sensi della richiamata delibera n. 24/2004, nella documentazione amministrativa e con- 7. Trasferimento delle risorse tabile riguardante i detti interventi. 7.1 Le risorse oggetto di assegnazione con la presen- 9. Pubblicità te delibera già nella disponibilità del Ministero dell’am- biente e della tutela del territorio e del mare saranno 9.1 L’elenco degli interventi allegato alla presente de- trasferite alle strutture commissariali preposte ai sensi libera, di cui costituisce parte integrante, sarà pubblicato dell’art. 17 del decreto legge n. 195/2009, convertito dal- nella Gazzetta Uf [ ciale della Repubblica italiana unita- la legge n. 26/2010, sulle rispettive contabilità speciali e mente alla medesima delibera. alle altre amministrazioni di riferimento, per le quote di 9.2 A cura del Dipartimento per il coordinamento della competenza. politica economica e del Dipartimento per lo sviluppo e 7.2 Per quanto riguarda le risorse regionali rinvenienti la coesione economica sarà data adeguata pubblicità al ci- dai PAR e dai PAIN, oggetto di assegnazione della pre- tato elenco degli interventi, nonché alle informazioni pe- sente delibera, esse saranno trasferite alle regioni interes- riodiche sull’avanzamento dei suddetti interventi, come sate e da queste ultime, nel rispetto dei vincoli del patto risultanti dal sistema di monitoraggio. di stabilità interno, ai commissari straordinari delegati e [ alle altre amministrazioni competenti, per la gestione e 10. Norme nali l’attuazione degli interventi. 10.1 Per quanto non espressamente previsto dalla pre- 7.3 Il citato Dipartimento per lo sviluppo e la coesio- sente delibera si applicano le disposizioni normative e le ne economica provvede al trasferimento delle risorse del procedure vigenti nell’ambito del Fondo per lo sviluppo FSC secondo le seguenti modalità. e la coesione. Al [ ne di garantire, presso ciascuna amministrazione, 10.2 Nella predisposizione ed attuazione degli inter- un livello di liquidità [ nanziaria che consenta il soddisfa- venti dovranno essere rispettate tutte le norme comuni- cimento delle obbligazioni assunte, la prima quota sarà tarie, nazionali e regionali che regolano la materia. In trasferita a titolo di anticipazione per un importo pari particolare, i Commissari straordinari delegati e le altre al 20% del valore del [ nanziamento, subordinatamente amministrazioni competenti per la gestione e l’attuazione all’inserimento dei dati informativi nel sistema di moni- degli interventi ovvero i responsabili degli accordi di pro- toraggio di cui al punto successivo. gramma, dovranno garantire la qualità e la completezza delle elaborazioni progettuali, con riferimento anche alla La seconda e la terza quota, di importo pari al 25% necessaria base informativa, in termini di indagini e anali- del valore, saranno trasferite su certi [ cazione della spe- si specialistiche, nonché l’attenta e puntuale veri [ ca delle sa sostenuta, allorquando questa avrà raggiunto il 75% condizioni di esecuzione degli interventi, attesa la deli- del valore della prima quota ai [ ni dell’erogazione della catezza e la particolarità degli stessi, richiedenti costante seconda quota; il 100% della prima quota e il 75% della assistenza e veri [ ca specialistica. [ seconda quota, ai ni dell’ erogazione della terza quota. 10.3 Il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione eco- [ [ L’ultima quota, di importo pari al 30%, è trasferita su nomica veri cherà l’ef cace funzionamento dei sistemi certi [ cazione della spesa sostenuta pari al 100% della pri- di gestione e controllo che i soggetti attuatori dovranno me due quote, e del 75% della terza quota. porre in essere, anche con riferimento all’ammissibilità delle spese. 7.4 In ogni caso, i trasferimenti sono subordinati alla veri [ ca della coerenza dei dati certi [ cati con quelli inse- Roma, 20 gennaio 2012 riti e validati nel sistema di monitoraggio di cui al punto successivo e all’esito favorevole delle attività di controllo Il Presidente: M ONTI di cui al successivo punto 10. Nei casi di spese sostenute Il Segretario: B ARCA [ dalle strutture commissariali, le certi cazioni dovranno Registrato alla Corte dei conti il 17 maggio 2012 altresì essere trasmesse per il tramite del richiamato Mi- Uf [ cio controllo sugli atti del Ministero dell’economia e delle [ nan- nistero dell’ambiente. ze, registro n. 4, Economia e [ nanze, foglio n. 351

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12A05959

DELIBERAZIONE 23 marzo 2012. 2003 ogni progetto d’investimento pubblico deve essere Programma delle infrastrutture strategiche (Leg- dotato di un Codice unico di progetto (CUP); ge n. 443/2001). Prolungamento della linea 1 della me- Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 («Co- tropolitana di Torino tratta 4 Lingotto - Bengasi (CUP dice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e for- J34C03000000001). Modi [ ca soggetto aggiudicatore. (Deli- niture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18 berazione n. 24/2012). Infratrasporti.To /CE»), e s.m.i. e visti, in particolare: la parte II, titolo III, capo IV, concernente «Lavori IL COMITATO INTERMINISTERIALE relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produt- PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA tivi», e speci [ catamente l’art. 163, che conferma la re- sponsabilità dell’istruttoria e la funzione di supporto alle Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, che, all’art. 1, attività di questo Comitato al Ministero delle infrastruttu- ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli re e dei trasporti, che può in proposito avvalersi di apposi- insediamenti strategici e di preminente interesse nazio- ta «Struttura tecnica di missione», alla quale è demandata nale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo la responsabilità di assicurare la coerenza tra i contenuti del paese, vengano individuati dal Governo attraverso un della relazione istruttoria e la relativa documentazione a programma formulato secondo i criteri e le indicazioni supporto; procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando l’art. 256, che ha abrogato il decreto legislativo a questo Comitato di approvare, in sede di prima appli- 20 agosto 2002, n. 190, concernente l’«Attuazione della cazione della legge, il suddetto programma entro il 31 di- legge n. 443/2001 per la realizzazione delle infrastrutture cembre 2001; e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse na- Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che all’art. 13 zionale», come modi [ cato dal decreto legislativo 17 ago- ha recato modi [ che al menzionato art. 1 della legge sto 2005, n. 189; n. 443/2001 ed ha autorizzato limiti d’impegno quindi- Visto il decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, con- cennali per la progettazione e la realizzazione delle opere vertito, con modi [ cazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, incluse nel programma approvato da questo Comitato; n. 214, e recante «Disposizioni urgenti per la cresci- Vista legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizio- ta, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici», che ni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione» all’art. 41, comma 4, come modi [ cato dall’art. 22, com- che, all’art. 11, dispone che a decorrere dal 1° gennaio ma 1, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, prevede

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Art. 33. Visto l’art. 11 della legge 1° gennaio 2003 n. 3, il quale prevede che ogni progetto d’investimento pubblico debba De [ nizione delle procedure essere dotato di un codice unico di progetto (CUP);

1. Su proposta del Segretario generale, il Consiglio de [ nisce le Visto l’art. 1, comma 2, della legge 17 luglio 2006, procedure interne aventi rilevanza esterna. n. 233, di conversione del decreto legge 8 maggio 2006, 2. Le disposizioni concernenti le procedure di cui al comma 1 sono n. 181, che trasferisce al Ministero dello sviluppo econo- raccolte in un apposito manuale, da rendere disponibile al pubblico. mico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di co- esione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera c) , T ITOLO IV del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di R EDISTRIBUZIONE DELLE COMPETENZE DI CUI ALL ’ART . 1, COMMA 6, DELLA LEGGE N. 249/97 cui al citato art. 61; Vista la legge 30 luglio 2010, n. 122, che ha converti- to, con modi [ cazioni, il decreto legge 31 maggio 2010, Art. 34. n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione [ nanziaria e di competitività economica; Redistribuzione delle competenze di cui all’art. 1, comma 6, della Visto l’art. 7, commi 26 e 27, della citata legge legge n. 249/97 n. 122/2010, che ha attribuito al Presidente del Consiglio 1. Ai sensi dell’art. 1, comma 7, della legge n. 249/97, le compe- dei Ministri la gestione del FAS, prevedendo che lo stes- tenze attribuite all’Autorità sono così redistribuite: al Consiglio sono so Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro de- attribuite le competenze di cui all’art. 1, comma 6, lettera a) , nn. 1, 2, 5 e 6, precedentemente attribuite alla Commissione per le infrastrutture e le legato si avvalgano, nella gestione del citato Fondo, del reti e le competenze di cui all’art. 1, comma 6, lettera b) , nn. 2, 10 e 15, Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del precedentemente attribuite alla Commissione per i servizi e i prodotti. Ministero dello sviluppo economico; 2. Tutte le funzioni diverse da quelle previste nella legge n. 249/97 e non speci [ camente assegnate alle Commissioni sono esercitate dal Vista la legge 13 agosto 2010, n. 136 e in particolare gli Consiglio. articoli 3 e 6 che per la tracciabilità dei \ ussi [ nanziari a [ ni antima [ a, prevedono che gli strumenti di pagamento riportino il CUP ove obbligatorio ai sensi della sopracita- T ITOLO V ta legge n. 3/2003, sanzionando la mancata apposizione R ELAZIONI CON ALTRE A UTORITÀ INDIPENDENTI di detto codice; Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, re- Art. 35. cante disposizioni in materia di risorse aggiuntive e in- terventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali, in attuazione dell’art. 16 della legge 5 maggio Relazioni con altre Autorità 2009, n. 42, recante la delega al Governo in materia di 1. L’Autorità favorisce ogni opportuno coordinamento con altre federalismo [ scale e visto in particolare l’art. 4 del me- Autorità indipendenti previste dalla legge e la collaborazione con le Au- desimo decreto legislativo, il quale dispone che il FAS di torità e le Amministrazioni competenti degli Stati esteri. cui all’art. 61 della legge n. 289/2002 assuma la denomi- nazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), e 12A06693 sia [ nalizzato a dare unità programmatica e [ nanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a [ nanziamento nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e so- COMITATO INTERMINISTERIALE ciale tra le diverse aree del Paese; PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Mini- stri del 13 dicembre 2011, con il quale è stata conferita la delega al Ministro per la coesione territoriale ad esercita- DELIBERAZIONE 23 marzo 2012 . re, tra l’altro, le funzioni di cui al richiamato art. 7 della Fondo per lo sviluppo e la coesione. Modalità di ripro- legge n. 122/2010 relative, fra l’altro, alla gestione del grammazione delle risorse regionali 2000-2006 e 2007-2013. FAS, ora Fondo per lo sviluppo e la coesione; (Deliberazione n. 41/2012). Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Uf [ ciale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Uf [ ciale [ IL COMITATO INTERMINISTERIALE n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha de nito il PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA sistema per l’attribuzione del Codice unico di progetto (CUP), che deve essere richiesto dai soggetti responsabili Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, di cui al punto 1.4 della delibera stessa; n. 289 (legge [ nanziaria 2003) e successive modi [ ca- Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta zioni, con i quali vengono istituiti, presso il Ministero Uf [ ciale n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha dell’economia e delle [ nanze e il Ministero delle attività stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i docu- produttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate, coinciden- menti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, ti con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere legge n. 208/1998 e al Fondo istituito dall’art. 19, com- utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, ma 5, del decreto legislativo n. 96/1993; comunque interessati ai suddetti progetti;

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Vista la delibera di questo Comitato 22 dicembre 2006, Ritenuto necessario precisare, per il periodo 2007- n. 174 (G. U. n. 95/2007), con la quale è stato approvato 2013, le modalità attuative delle eventuali attività di ri- il QSN 2007-2013; programmazione già previste al punto 7.3 della delibera Vista la delibera di questo Comitato 21 dicembre 2007, di questo Comitato n. 166/2007; n. 166 (Gazzetta Uf [ ciale n. 123/2008), relativa all’attua- Considerato che, nella citata proposta viene altresì zione del QSN e alla programmazione del FAS (ora FSC) previsto, a favore della Regione Abruzzo, il ristoro del per il periodo 2007-2013; taglio del 5% (quanti [ cato in 42,73 milioni di euro) sulle Vista la delibera di questo Comitato 30 luglio 2010, pertinenti risorse FSC 2007-2013, disposto con la citata n. 79 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 277/2010) concernente la ri- delibera di questo Comitato n. 1/2009; cognizione, per il periodo 2000-2006, dello stato di attua- Considerato che sul punto, in sede di Conferenza uni- zione degli interventi [ nanziati dal FSC e delle risorse [ cata del 16 dicembre 2010, nel documento che sancisce liberate nell’ambito dei programmi comunitari (obiettivo l’Intesa, è riportata la condivisione unanime da parte delle 1), che individua le risorse allo stato disponibili ai [ ni Regioni e delle Province autonome in ordine all’opportu- della riprogrammazione e prevede l’adozione, da parte di nità che il citato taglio del 5% non sia applicato a carico questo Comitato, di una successiva delibera che de [ nisca della Regione Abruzzo, tenuto conto della speci [ ca si- gli obiettivi, i criteri e le modalità da seguire nella ripro- tuazione di dif [ coltà legata alla ricostruzione post-terre- grammazione di tali risorse; moto, documento che prevede altresì che il detto taglio Vista la delibera di questo Comitato 11 gennaio 2011, sia posto, pro-quota, a carico di tutte le altre Regioni, in n. 1 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 80/2011), concernente gli assenza di risorse nazionali disponibili; obiettivi, i criteri e le modalità di programmazione delle Tenuto conto dell’esame della proposta svolto ai sensi risorse in questione, selezione e attuazione degli investi- del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 della menti per i periodi 2000-2006 e 2007-2013; delibera 13 maggio 2010, n. 58); Vista la delibera di questo Comitato del 30 settembre 2011, n. 80 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 20/2012) che, in esito Vista la nota n. 1229-P del 22 marzo 2012, predisposta alle veri [ che effettuate dall’Unità di veri [ ca degli inve- congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione stimenti pubblici (UVER) ai sensi della citata delibera e il coordinamento della politica economica della Presi- [ denza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’eco- n. 79/2010, ha disposto il de nanziamento di alcuni in- [ terventi, prevedendo che le risorse de [ nanziate fossero nomia e delle nanze e posta a base dell’odierna seduta riprogrammate da questo Comitato secondo i criteri pre- del Comitato, contenente le osservazioni e le prescrizioni visti dalle delibere n. 79/2010 e n. 1/2011; da riportare nella presente delibera; Considerato che, dalle suddette veri [ che UVER, è Su proposta del Ministro per la coesione territoriale; emersa la presenza di criticità [ nanziarie che hanno de- terminato il mancato avvio o completamento di alcuni in- Delibera: terventi oggetto di veri [ ca; Vista la precedente delibera adottata in data odierna da 1. Programmazione 2000-2006 questo Comitato concernente la ricognizione delle risor- 1.1 A fronte delle pregresse assegnazioni disposte da se regionali relative al periodo 2000-2006 interessate da questo Comitato a carico del FSC [ no all’anno 2006, le disimpegni automatici e il contestuale accertamento delle risorse complessivamente disponibili per la riprogram- risorse disponibili per la riprogrammazione, pari a 86,48 mazione risultano pari a 2.046,79 milioni di euro, secon- euro al netto dei reimpieghi indicati nella stessa delibera; do l’articolazione tra le Regioni e le Province autonome Vista la proposta del Ministro per la coesione territoria- riportata nella tavola allegata alla presente delibera di cui le n. 577 del 7 marzo 2012 e l’allegata nota informativa costituisce parte integrante (colonna h) . concernente la ricognizione delle risorse regionali 2000- 1.2 A fronte della disponibilità complessiva di cui al 2006 e 2007-2013 disponibili sul Fondo per lo sviluppo precedente punto 1.1, è assegnato a favore della Regio- e la coesione, nonché le modalità di riprogrammazione ne Abruzzo, a titolo di reintegro del taglio del 5% di cui delle stesse; alla delibera CIPE n. 1/2009 disposto a carico della pro- Ritenuto di dover salvaguardare la [ nalizzazione terri- grammazione regionale del FSC 2007-2013, l’importo di toriale delle risorse oggetto dei disimpegni automatici, at- 42,73 milioni di euro. La copertura di tale onere viene tribuendole alle singole Regioni e /o Province autonome imputata a carico delle singole disponibilità regionali (co- pro-quota in ragione del peso percentuale dei rispettivi lonna i dell’allegato) secondo la chiave di riparto del FSC disimpegni automatici; 2007/2013. Ritenuto altresì di dover speci [ care, per il ciclo di 1.3 A carico della predetta disponibilità di cui al prece- programmazione 2000-2006, le modalità attuative delle dente punto 1.1 è inoltre assegnato l’importo complessivo attività di riprogrammazione delle risorse regionali dispo- di 454,71 milioni di euro a favore delle Regioni per le nibili indicate nella detta proposta, salvaguardando, in via quali, in occasione della ricognizione svolta dal Diparti- preliminare, l’esigenza di assicurare copertura [ nanziaria mento per lo sviluppo e la coesione economica, è emerso a favore degli interventi, di competenza delle Regioni e un fabbisogno [ nanziario residuo per la copertura degli Province autonome, oggetto di disimpegni automatici e a interventi interessati dai disimpegni automatici a fronte favore degli interventi in corso che abbiano evidenziato delle pregresse assegnazioni del FSC 2000-2006 (colon- altre criticità di natura [ nanziaria; na l dell’allegato).

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1.4 Al netto delle assegnazioni di cui ai precedenti pun- 3. Strumenti di attuazione ti 1.2 e 1.3, le risorse disponibili per la riprogrammazione sono pertanto complessivamente pari a 1.549,35 milioni [ di euro, secondo l’articolazione tra le Regioni e le Provin- 3.1 Ai ni dell’attuazione degli interventi previsti nelle ce autonome (colonna m dell’allegato). Tali risorse saran- delibere di questo Comitato n. 62/2011 e 78/2011, nelle no riprogrammate dalle stesse Regioni e Province autono- ipotesi nelle quali i soggetti attuatori siano costituiti da me, secondo le modalità [ ssate nei punti successivi sulla concessionari di pubblici servizi di rilevanza nazionale, si base degli esiti dell’istruttoria condotta dal Dipartimento procede attraverso lo strumento del Contratti istituzionali per lo sviluppo e la coesione economica. di sviluppo; in tutti gli altri casi si procede mediante la 1.5 Nei casi nei quali le risorse disponibili per la ri- stipula di speci [ ci Accordi di programma quadro (APQ) programmazione, per ciascuna Intesa istituzionale di pro- contenenti, fra l’altro, la de [ nizione di un sistema di in- gramma, eccedano il 5 per cento delle assegnazioni FSC dicatori di risultato e di realizzazione, la veri [ ca della 2000-2006 a favore delle Amministrazioni di riferimento [ (ivi comprese le somme derivanti dalle assegnazioni a va- sostenibilità nanziaria e gestionale, le modalità di mo- lere sui disimpegni automatici di cui al precedente punto nitoraggio e di valutazione in itinere e ex post. Tali APQ 1.3) e, comunque, ove tali risorse eccedano l’importo di devono altresì prevedere appropriati sistemi di gestione 100 milioni di euro, le relative riprogrammazioni saranno e controllo degli interventi e sono sottoposti alla sorve- sottoposte alle decisioni di questo Comitato. glianza del Ministro per la coesione territoriale attraverso 1.6 Qualora gli importi delle risorse disponibili per la il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, riprogrammazione siano inferiori alla percentuale del 5 che deve veri [ care l’ef [ cace funzionamento di tali siste- [ per cento come sopra de nita, le riprogrammazioni saran- mi di gestione e controllo, anche con riferimento all’am- no sottoposte alle decisioni del Tavolo dei sottoscrittori di cui alla delibera di questo Comitato n. 14/2006, sotto missibilità delle spese. il coordinamento del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica. 3.2 Ai [ ni dell’attuazione dei programmi delle Regioni 1.7 Ai [ ni dell’istruttoria, il Dipartimento per lo svi- e Province autonome, nel caso delle azioni cardine e ne- luppo e la coesione economica avrà cura di veri [ care gli altri casi previsti nelle relative delibere CIPE di presa preliminarmente che ciascuna Regione e/o Provincia d’atto, si procede mediante la sottoscrizione degli speci [ - autonoma interessata abbia garantito integrale copertura ci APQ come sopra descritti, integrati dalle valutazioni ex [ nanziaria: ante e dall’indicazione dei criteri di selezione e ammis- ai rispettivi disimpegni automatici di cui al prece- sione degli interventi. dente punto 1.3; agli interventi previsti in APQ che necessitino di ul- teriori risorse rispetto alla dotazione originaria, in modo 4. Risorse FSC relative ad interventi portati a rendi- da consentirne il completamento ovvero la messa in fun- contazione sui Programmi [ nanziati con fondi europei zione, superando le criticità [ nanziarie registrate in corso [ d’opera, previa veri ca da parte dell’UVER. 4.1 Le Regioni e Province Autonome sono tenute a co- 1.8 Le riprogrammazioni avverranno sempre nel ri- municare al Dipartimento per lo sviluppo e la coesione spetto del principio di concentrazione delle risorse su in- economica, ai [ ni del relativo reimpiego nel rispetto delle terventi di rilevanza strategica per il territorio, sulla base norme europee e nazionali, l’ammontare delle risorse del degli indirizzi e criteri di cui alla precedente delibera di questo Comitato n. 1/2011, degli indirizzi che governano FSC resesi disponibili a seguito della rendicontazione su la politica regionale comunitaria nel quadro di una strate- Programmi comunitari 2000-2006 e/o 2007/2013 di inter- gia unitaria dei Fondi strutturali e del Fondo per lo svilup- venti [ nanziati originariamente con risorse del Fondo per po e la coesione, ivi compresi quelli che hanno ispirato il lo sviluppo e coesione. recente Piano di azione coesione. 2. Programmazione 2007-2013 Roma, 23 marzo 2012 2.1 In applicazione del punto 7.3 della delibera n. 166/2007, dopo l’approvazione del Comitato/Organi- smo di sorveglianza, sono sottoposte al CIPE, per la re- Il Presidente: M ONTI lativa presa d’atto, le proposte di riprogrammazione delle risorse del FSC 2007-2013 che determinino, all’interno dei Programmi attuativi delle Regioni e delle Provin- Il segretario: B ARCA ce autonome, scostamenti [ nanziari superiori al 20 per cento del valore delle risorse del FSC programmate per ciascuna azione cardine/progetto strategico, ovvero sco- Registrato alla Corte dei conti il 7 giugno 2012 stamenti [ nanziari per ciascun asse/priorità di riferimento superiore al 20 per cento del valore delle risorse del FSC Uf [ cio di controllo sugli atti del Ministero dell’economia e delle [ nan- programmate. ze registro n. 6 Economie e [ nanze, foglio n. 89.

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COMITATO INTERMINISTERIALE Visto in particolare l’art. 16 della predetta leg- PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA ge n. 42/2009 che, in relazione agli interventi di cui all’art. 119 della Costituzione, diretti a promuovere lo DELIBERA 11 luglio 2012 . sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a favorire Fondo per lo sviluppo e la coesione. Riprogrammazione l’effettivo esercizio dei diritti della persona, ne prevede delle risorse regionali residue 2007-2013 (Mezzogiorno). l’attuazione attraverso interventi speciali organizzati in (Delibera n. 78/2012). piani organici [ nanziati con risorse pluriennali, vincolate nella destinazione; IL COMITATO INTERMINISTERIALE Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante dispo- PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA sizioni in materia di contabilità e [ nanza pubblica; Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, Visto l’art. 7, commi 26 e 27, della legge 30 luglio n. 289 (legge [ nanziaria 2003) e successive modi [ ca- 2010, n. 122, che ha attribuito al Presidente del Consi- zioni, con i quali vengono istituiti, presso il Ministero glio dei Ministri la gestione del FAS, prevedendo che lo dell’economia e delle [ nanze e il Ministero delle attività stesso Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro produttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coincidenti delegato si avvalgano, nella gestione del citato Fondo, del con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla leg- Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del ge n. 208/1998 e al Fondo istituito dall’art. 19, comma 5, Ministero dello sviluppo economico; del decreto legislativo n. 96/1993), nei quali si concentra Vista la legge 13 agosto 2010, n. 136, e in particolare e si dà unità programmatica e [ nanziaria all’insieme de- gli articoli 3 e 6 che per la tracciabilità dei \ ussi [ nanziari gli interventi aggiuntivi a [ nanziamento nazionale che, a [ ni antima [ a, prevedono che gli strumenti di pagamen- in attuazione dell’art. 119, comma 5, della Costituzione, to riportino il CUP ove obbligatorio ai sensi della sopraci- sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra aree tata legge n. 3/2003, sanzionando la mancata apposizione del Paese; di detto codice; Visto l’art. 11 della legge 1° gennaio 2003, n. 3, il quale Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, re- prevede che ogni progetto d’investimento pubblico debba cante disposizioni in materia di risorse aggiuntive e in- essere dotato di un codice unico di progetto (CUP); terventi speciali per la rimozione di squilibri economici Visto l’art. 1, comma 2, della legge 17 luglio 2006, e sociali, in attuazione dell’art. 16 della richiamata leg- n. 233, di conversione del decreto-legge 8 maggio 2006, ge delega n. 42/2009 e in particolare l’art. 4 del mede- n. 181, che trasferisce al Ministero dello sviluppo econo- simo decreto legislativo, il quale dispone che il FAS di mico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di co- cui all’art. 61 della legge n. 289/2002 assuma la denomi- esione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera c) , nazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), e del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa sia [ nalizzato a dare unità programmatica e [ nanziaria la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di all’insieme degli interventi aggiuntivi a [ nanziamento cui al citato art. 61; nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e so- Vista la legge 6 agosto 2008, n. 133, che ha converti- ciale tra le diverse aree del Paese; to, con modi [ cazioni, il decreto-legge 25 giugno 2008, Vista la legge 12 novembre 2011, n. 183, recante dispo- n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo eco- sizioni per la formazione del bilancio annuale e plurien- nomico, la sempli [ cazione, la competitività, la stabilizza- nale dello Stato (legge di stabilità 2012); zione della [ nanza pubblica e la perequazione tributaria; Visto in particolare l’art. 33, comma 2, della citata Vista la legge 28 gennaio 2009, n. 2, che ha convertito, [ legge di stabilità, il quale prevede che le risorse del FSC con modi cazioni, il decreto-legge 29 novembre 2008, siano assegnate dal CIPE con indicazione delle relative n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, quote annuali; lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzio- ne anti-crisi il Quadro strategico nazionale (QSN); Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Mini- stri del 13 dicembre 2011, con il quale è stata conferita la Visto in particolare l’art. 18 della citata legge n. 2/2009, [ delega al Ministro per la coesione territoriale ad esercita- come modi cato dall’art. 7-quinquies , commi 10 e 11, re, tra l’altro, le funzioni di cui al richiamato art. 7 della della legge 9 aprile 2009, n. 33, di conversione, con mo- [ legge n. 122/2010 relative, fra l’altro, alla gestione del di cazioni, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, che FAS, ora Fondo per lo sviluppo e la coesione; prevede l’assegnazione, da parte del CIPE, di una quota delle risorse nazionali disponibili del FAS a favore del Visto il Piano di azione coesione concernente, tra l’al- Fondo sociale per occupazione e formazione, istituito tro, il miglioramento dei servizi pubblici collettivi al Sud, presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politi- concordato con le regioni del Mezzogiorno e inviato alla che sociali, del Fondo infrastrutture di cui al richiamato Commissione europea il 15 novembre 2011; art. 6-quinquies della legge n. 133/2008 e del Fondo stra- Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta tegico per il Paese a sostegno dell’economia reale, istitui- Uf [ ciale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Uf [ ciale to presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha de [ nito il Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante la delega sistema per l’attribuzione del Codice unico di progetto al Governo in materia di federalismo [ scale, in attuazione (CUP), che deve essere richiesto dai soggetti responsabili dell’art. 119 della Costituzione; di cui al punto 1.4 della delibera stessa;

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Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Vista la delibera di questo Comitato 23 marzo 2012, Uf [ ciale n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha n. 41 (Gazzetta Uf [ ciale n. 138/2012) recante le modalità stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i docu- di riprogrammazione delle risorse regionali 2000-2006 e menti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, 2007-2013; relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, Vista la proposta del Capo di Gabinetto, d’ordine del comunque interessati ai suddetti progetti; Ministro per la coesione territoriale, n. 1464 del 18 giu- gno 2012 e l’allegata nota informativa, concernente la ri- Vista la delibera di questo Comitato 22 dicembre 2006, programmazione delle risorse regionali residue del Fondo n. 174 (Gazzetta Uf [ ciale n. 95/2007), con la quale è stato per lo sviluppo e la coesione; approvato il QSN 2007-2013; Considerato che la nota informativa contiene la rico- Vista la delibera di questo Comitato 21 dicembre 2007, gnizione delle residue risorse regionali 2007-2013 (PAR n. 166 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 123/2008), relativa all’attua- e PAIN) di cui alla delibera n. 1/2011, disponibili per le zione del QSN e alla programmazione dell’ora denomina- regioni del Mezzogiorno a fronte degli utilizzi già disposti to FSC per il periodo 2007-2013; con le richiamate delibere nn. 62/2011, 78/2011, 7/2012, Vista la delibera 11 gennaio 2011, n. 1 (Gazzetta Uf [ - 8/2012 e 60/2012 e degli ulteriori utilizzi [ nalizzati con de- ciale n. 80/2011) concernente «Obiettivi, criteri e moda- libere nn. 3/2011, 77/2011, 81/2011 e 12/2012, con decre- lità di programmazione delle risorse per le aree sottou- to-legge n. 196/2010, art. 3, convertito in legge n. 1/2011, tilizzate, selezione e attuazione degli investimenti per i con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del periodi 2000-2006 e 2007-2013» con la quale questo Co- 16 febbraio 2012 e con ordinanze del Presidente del Con- mitato ha rideterminato in 24.023,100 milioni di euro le siglio dei Ministri nn. 3613/2007, 3634/2007, 3742/2009, risorse per il periodo 2007-2013 destinate ai Programmi 3792/2009, 3815/2010, 3849/2010, 3851/2010, attuativi regionali (PAR), ai Programmi attuativi interre- 3865/2010, 3868/2010, 3887/2010 e 3961/2011; gionali (PAIN) e al meccanismo premiale degli «Obiet- tivi di servizio», come da tabella allegata alla medesima Considerato che con le richiamate delibere di questo delibera; Comitato nn. 62/2011, 78/2011, 7/2012, 8/12 e 60/2012 sono stati disposti utilizzi da parte di alcune regioni meri- Viste le delibere di questo Comitato 3 agosto 2011, dionali a valere sui PAIN «Energie rinnovabili e risparmio n. 62 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 304/2011), 30 settembre 2011, energetico» e «Attrattori culturali, naturali e turismo» per n. 78 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 17/2012), 20 gennaio 2012, importi superiori alle singole quote spettanti alle medesi- n. 7 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 95/2012), 20 gennaio 2012, me regioni in base alla chiave di riparto consolidata delle n. 8 (Gazzetta Uf [ ciale n. 121/2012) e 30 aprile 2012, risorse del FSC adottata con la delibera n. 166/2007; n. 60 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 160/2012) con le quali, sono state disposte assegnazioni a valere sulla quota regionale Considerato pertanto che la proposta prevede la riparti- del FSC 2007-2013; zione delle risorse residue del PAIN «Attrattori culturali, naturali e turismo», pari a oltre 355,01 milioni di euro a Vista la delibera 31 luglio 2009, n. 66 (Gazzetta Uf [ - favore delle sole regioni Abruzzo, Campania, Sardegna ciale n. 218/2009) con la quale questo Comitato ha preso e Sicilia secondo un meccanismo di riequilibrio verso la atto del PAR 2007-2013 della regione Sicilia in data an- detta chiave di riparto consolidata delle risorse del FSC, tecedente alla citata delibera n. 1/2011 che ha fra l’altro non essendo possibile ridurre le assegnazioni già disposte individuato nuovi criteri e modalità di programmazione a favore delle altre regioni meridionali con le richiamate delle risorse del FSC con particolare riferimento alla pro- delibere; grammazione regionale e considerato che alla data odier- na risultano risorse residue, assegnate alla detta regione, Considerato in [ ne che la citata proposta prevede per ancora da programmare; le risorse residue, oggetto della ricognizione, nuove Viste le delibere 3 agosto 2011, n. 63 (Gazzetta Uf [ cia- modalità di programmazione da parte delle regioni in- le n. 9/2012) e 30 settembre 2011, n. 79 (Gazzetta Uf [ cia- teressate rispetto a quanto previsto dalle citate delibere nn. 166/2007 e 1/2011, modalità che tengono conto della le n. 47/2012) con le quali questo Comitato ha preso atto [ dei PAR 2007-2013 rispettivamente delle regioni Molise necessità di accelerare e sempli care l’utilizzo delle me- e Abruzzo predisposti in coerenza con le richiamate mo- desime risorse; dalità e criteri di cui alla citata delibera n. 1/2011; Considerato che sulla proposta in esame è stato acqui- Viste le delibere di questo Comitato 23 marzo 2011, sito il parere favorevole della Conferenza Stato-regioni n. 3 (Gazzetta Uf [ ciale n. 233/2011), 3 agosto 2011, nella seduta del 6 giugno 2012; n. 77 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 285/2011) 2011, 20 gennaio Tenuto conto dell’esame della proposta svolto ai sensi 2012, n. 12 (Gazzetta Uf [ ciale n. 89/2012), concernen- del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 della ti il ripiano dei disavanzi sanitari nelle regioni Abruzzo, delibera 30 aprile 2012, n. 62); Campania, Lazio, Sicilia e Molise, a valere sulle relative dotazioni FSC - PAR 2007-2013; Vista la odierna nota n. 2956-P, predisposta congiunta- mente dal Dipartimento per la programmazione e il coor- Considerato che, a seguito degli utilizzi disposti con le dinamento della politica economica della Presidenza del sopra richiamate delibere nn. 62/2011, 78/2011, 7/2012, Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’economia e 8/2012 e 60/2012, risulta completamente esaurita la dota- delle [ nanze e posta a base presente seduta del Comitato; zione del PAIN «Energie rinnovabili e risparmio energe- tico» 2007-2013; Su proposta del Ministro per la coesione territoriale;

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Delibera:

1. Disponibilità [ nanziarie residue del FSC 2007-2013 per le regioni meridionali. Il quadro delle residue disponibilità delle dotazioni delle regioni meridionali a carico del FSC, originariamente assegnate ai PAR 2007-2013 con la richiamata delibera n. 166/2007 e da ultimo quanti [ cate con la delibera n. 1/2011, al netto degli utilizzi richiamati in premessa, è riportato nella seguente tabella 1:

T ABELLA 1 (milioni di euro)

Regioni Risorse PAR residue Abruzzo 0,000 Basilicata 454,479 Calabria 355,872 Campania 327,731 Molise 0,000 Puglia 1.352,951 Sardegna 462,533 Sicilia 1.036,782 Totale 3.990,348

2. Ripartizione delle risorse residue derivanti dalla dotazione del PAIN «Attrattori culturali, naturali e turismo» 2007- 2013. La disponibilità residua della dotazione del PAIN «Attrattori culturali, naturali e turismo» 2007-2013 di cui alla richiamata delibera n. 1/2011, al netto degli utilizzi di cui alle premesse disposti dopo l’adozione di tale delibera, è pari a 355,01 milioni di euro. Tale dotazione, per le motivazioni sopra richiamate, viene ripartita tra le sole regioni Abruzzo, Campania, Sarde- gna e Sicilia secondo un meccanismo di riequilibrio verso la chiave di riparto consolidata delle risorse del FSC, come riportato nella seguente tabella 2:

T ABELLA 2 (milioni di euro)

Regioni Ripartizione risorse residue PAIN “Attrattori” Abruzzo 48,913 Basilicata - Calabria - Campania 161,416 Molise - Puglia - Sardegna 58,641 Sicilia 86,040 Totale 355,010

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3. Complessive disponibilità regionali residue del FSC 2007-2013 e relative modalità di programmazione. 3.1. Disponibilità complessive regionali. Le residue risorse regionali del FSC 2007-2013 complessivamente disponibili per le regioni meridionali sono riportate nella seguente tabella 3:

T ABELLA 3 (milioni di euro)

Regioni Risorse complessivamente disponibili Abruzzo 48,913 Basilicata 454,479 Calabria 355,872 Campania 489,147 Molise 0,000 Puglia 1.352,951 Sardegna 521,174 Sicilia 1.122,822 Totale 4.345,358

A valere sulle risorse indicate nella precedente tabella 3, ovvero sulle disponibilità dei programmi attuativi regio- nali di tutte le regioni e province autonome già oggetto di presa d’atto da parte di questo Comitato, le dette amministra- zioni assicureranno, secondo le percentuali regionali della chiave di riparto del FSC, il [ nanziamento della quota pari allo 0,8 per mille, calcolata sulle complessive risorse regionali di cui alla delibera n. 1/2011 corrispondenti a 24.023,1 milioni di euro, destinata ad alimentare il sistema dei conti pubblici territoriali ai sensi della delibera n. 166/2007 richiamata in premessa. 3.2. Modalità di programmazione. A. Individuazione degli interventi. Le risorse di cui alla presente delibera saranno [ nalizzate e concentrate su interventi caratterizzati da: coerenza con gli indirizzi di politica regionale unitaria nel quadro sinergico tra Fondi strutturali e Fondo per lo sviluppo e la coesione; coerenza con le linee di intervento previste dal piano d’azione per la coesione volte a massimizzare gli effetti sul territorio degli interventi proposti, attraverso forme di integrazione o co [ nanziamento delle iniziative; coerenza con ulteriori priorità strategiche nazionali/interregionali/regionali, anche nello scenario di program- mazione per il periodo 2014-2020, rispetto a quelle già oggetto delle delibere di questo Comitato nn. 62/2011, 78/2011, 7/2012, 8/2012, 60/2012; chiara identi [ cazione dei risultati da raggiungere attraverso le realizzazioni previste; nell’ambito di proposte relative a: interventi settorializzati in ambiti tematici strategici prioritari nazionali/interregionali/regionali; interventi in ambiti strategici regionali, ivi compreso: speci [ ci progetti pilota, in preparazione della programmazione comunitaria 2014-2020, volti a soddisfare le condizionalità da questa previste; proposte integrative atte a risolvere speci [ che problematicità di attuazione di interventi programmati con le citate delibere tematiche del Comitato. Alle medesime [ nalità possono essere destinate anche le risorse FSC provenienti dal ciclo 2000-2006, di cui alla propria delibera n. 41/2012, punto 1.5, fermo restando quanto previsto al punto 1.7 della medesima delibera. B. Modalità di presentazione, approvazione e attuazione delle proposte. B. 1. Proposte relative ad interventi in ambiti tematici strategici nazionali/interregionali/regionali. Con successiva delibera di questo Comitato saranno individuati e [ nanziati, secondo le modalità già sperimentate con le delibere nn. 62 e 78/2011 e nn. 7, 8 e 60/2012, su proposta del Ministro per la coesione territoriale, d’intesa con i Ministeri di settore e le regioni interessate, gli interventi settorializzati in ambiti tematici strategici, ritenuti prioritari, di carattere nazionale/interregionale/regionale, con articolazione pluriennale dell’assegnazione a carico del FSC. Gli interventi saranno attuati mediante lo strumento dell’APQ «rafforzato», con i contenuti previsti al punto 3.1 della delibera di questo Comitato n. 41/2012 richiamata in premessa.

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B. 2. Proposte relative a interventi in ambiti strategici informando questo Comitato, ovvero le sottopone allo regionali. stesso per la relativa approvazione, ove si superino le su- A valere sulle risorse di cui alla presente delibera, non indicate soglie. utilizzate per il [ nanziamento degli interventi strate- gici prioritari di cui al punto B. 1, le regioni presentano 4. Disposizioni relative ai PAR già oggetto di presa d’atto all’istruttoria del Dipartimento per lo sviluppo e la coe- da parte del Comitato. sione economica le proprie proposte di interventi strategi- ci in ambito regionale, come sopra de [ niti. Tali proposte, Per le regioni e le province autonome, il cui PAR sia sottoposte dal Ministro per la coesione territoriale all’esa- stato già oggetto di presa d’atto da parte di questo Comi- me di questo Comitato per il relativo [ nanziamento, deb- tato, la sottoscrizione degli APQ, di cui al punto 3.2 della bono contenere, secondo un modello prede [ nito dallo propria delibera n. 41 del 2012, è richiesta esclusivamen- stesso Dipartimento, i seguenti elementi minimi: te nei casi in cui, in sede di presa d’atto, questo Comitato aveva già prescritto il ricorso all’accordo di programma sintetico quadro motivazionale delle priorità di pro- quadro. grammazione e dei criteri di selezione; [ chiara identi cazione dei risultati da raggiungere at- 5. Trasferimento delle risorse. traverso le realizzazioni previste; sostenibilità [ nanziaria; cronoprogramma con arti- Il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economi- colazione pluriennale dell’assegnazione a carico del FSC; ca provvede ad attivare il trasferimento delle risorse del FSC, utilizzate dal complesso delle delibere nn. 62 e 78 modalità di attuazione e di accelerazione; del 2011, nn. 7, 8 e 60 del 2012 e quelle conseguenti alla sistemi di gestione, controllo e monitoraggio. presente deliberazione, in coerenza con quanto disposto Gli interventi sono attuati, di norma, mediante lo stru- dal punto 7 della richiamata delibera n. 166/2007. mento dell’APQ «rafforzato», ovvero in attuazione di- Le risorse assegnate alle regioni con la presente delibe- retta, d’intesa con il Dipartimento per lo sviluppo e la ra saranno da queste utilizzate nel rispetto dei vincoli del coesione economica che veri [ ca i sistemi di gestione e patto di stabilità interno. controllo. Le proposte regionali devono essere presentate al pre- 6. Monitoraggio e pubblicità. detto Dipartimento entro il 30 settembre 2012. B. 3. Impiego di eventuali economie e proposte di Gli interventi oggetto della presente delibera sono mo- riprogrammazione. nitorati nella Banca Dati unitaria per le politiche regionali [ nanziate con risorse aggiuntive comunitarie e nazionali Ove, nel corso dell’attuazione degli interventi previ- in ambito QSN 2007-2013, istituita presso il Ministero sti dalle richiamate delibere nn. 62 e 78/2011, nn. 7, 8 e dell’economia e delle [ nanze. 60/2012 e da quelle che saranno adottate da questo Comi- tato in applicazione della presente delibera, si evidenzino L’inserimento degli aggiornamenti sui singoli inter- minori necessità [ nanziarie rispetto a quelle previste, ov- venti avviene a ciclo continuo e aperto secondo le vigenti vero esigenze di ride [ nizione degli interventi, le regioni, modalità e procedure concernenti il monitoraggio delle ove gli interventi siano inclusi in CIS o APQ, presentano, risorse del FSC, utilizzando il «Sistema di gestione dei all’esame ed all’approvazione degli organismi di gover- progetti» (SGP) realizzato dal Dipartimento per lo svilup- nance previsti dalla disciplina dei due citati strumenti, po e la coesione economica. proposte di impiego delle risorse stesse per il [ nanzia- A cura del Dipartimento per la programmazione e il mento di nuovi interventi, individuati secondo quanto coordinamento della politica economica e del citato previsto dal precedente punto 3.2, lettera A . Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica Il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione econo- sarà data adeguata pubblicità all’elenco degli interven- mica, concluse le procedure previste dai citati strumenti ti, nonché alle informazioni periodiche sul relativo stato (CIS/APQ) per l’approvazione delle proposte, le sottopo- di avanzamento, come risultanti dal predetto sistema di ne all’esame di questo Comitato, per la decisione [ nale, monitoraggio. nei seguenti casi: Tutti gli interventi saranno oggetto di particolare e spe- proposte di riprogrammazione che eccedano il 10% ci [ ca attività di comunicazione al pubblico secondo le dell’assegnazione regionale complessiva disposta con modalità di cui al progetto «Open data». ciascuna delle predette delibere e comunque in tutti i casi in cui da ciascun singolo intervento derivino economie riprogrammabili eccedenti i 5 milioni di euro; 7. Norma [ nale. proposte di riprogrammazione che comportino, per Per quanto non espressamente previsto dalla presente la singola regione interessata, spostamenti tra i diversi delibera si applicano le disposizioni normative e le pro- settori prioritari individuati da ciascuna delle medesime cedure vigenti nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la delibere per un ammontare superiore al 20%. coesione. Prima dell’adozione di tale delibera è sospesa ogni at- tuazione delle proposte di cui trattasi. Allorquando le sud- Roma, 11 luglio 2012 dette soglie non siano raggiunte, il citato Dipartimento informa, semestralmente, questo Comitato delle decisioni Il Presidente: M ONTI adottate dagli organismi di governance di cui sopra. Il segretario: BARCA Per gli interventi realizzati attraverso strumenti di at- Registrato alla Corte dei conti il 9 ottobre 2012 tuazione diretta, la regione informa il detto Dipartimento Uf [ cio di controllo sugli atti del Ministero dell’economia e delle delle operazioni di riprogrammazione che intende realiz- [ nanze, registro n. 9 Economie e [ nanze, foglio n. 232 zare. Lo stesso Dipartimento, in relazione all’entità del- le riprogrammazioni proposte, ne autorizza la decisione, 12A11168

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DECRETO 6 novembre 2012 . Considerato che non sussistono pertanto i presupposti per l’applicazione dell’art. 2545-septiesdecies del codice Revoca parziale del decreto 11 giugno 2012 nella parte civile, per le motivazioni sopra esposte; relativa allo scioglimento della «Domus Flegrea 90 società cooperativa edilizia di abitazione S.r.l.», in Quarto. Ritenuto pertanto di poter accogliere l’istanza e conse- guentemente provvedere alla revoca del decreto dirigen- ziale di cui sopra per la parte inerente lo scioglimento sen- IL DIRIGENTE za nomina di commissario liquidatore di detta cooperativa; DELLA DIVISIONE IV DELLA D IREZIONE G ENERALE PER LE PMI E GLI E NTI Ritenuto che risulta dimostrato l’interesse pubblico con- COOPERATIVI creto ed attuale alla revoca del provvedimento in esame;

Visto l’art. 2545-septiesdecies del codice civile; Decreta: Visto il parere della Commissione centrale per le coo- perative del 15 maggio 2003; Art. 1. Visto il decreto del Presidente della Repubblica n. 197 del 28 novembre 2008, concernente la riorganizzazione del Ministero dello sviluppo economico; Il decreto dirigenziale n. 04/SC/2012 dell’11 giugno 2012 emesso da questo uf [ cio è revocato nella parte in Visto il decreto ministeriale 7 maggio 2009 con il quale cui dispone lo scioglimento della società cooperativa è stata disciplinata l’attribuzione delle competenze degli «Domus Flegrea 90 società cooperativa edilizia di abita- uf [ ci di livello dirigenziale non generale; zione S.r.l.», con sede in Quarto (Napoli), codice [ scale n. 06058940633, per le motivazioni indicate in premessa. Visto il decreto dirigenziale n. 04/SC/2012 dell’11 giu- gno 2012 (Gazzetta Uf [ ciale n. 173 del 26 luglio 2012) con cui questa Divisione ha disposto lo scioglimento sen- Art. 2. za nomina di commissario liquidatore della società coo- perativa «Domus Flegrea 90 società cooperativa edilizia Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Uf [ - di abitazione S.r.l.», con sede in Quarto (Napoli); ciale della Repubblica italiana. Tenuto conto che con istanza del 2 novembre 2012 il legale rappresentante della società ha richiesto la revoca Roma, 6 novembre 2012 del provvedimento in quanto la cooperativa è attiva, com- pie atti di gestione, è in condizione di raggiungere gli sco- Il dirigente: DI N APOLI pi per cui è stata costituita ed ha depositato i bilanci degli esercizi relativi agli anni 2003-2010 presso il competente registro delle imprese; 12A12274

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

COMITATO INTERMINISTERIALE decreto legislativo n. 96/1993), nei quali si concentra e si PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA dà unità programmatica e [ nanziaria all’insieme degli in- terventi aggiuntivi a [ nanziamento nazionale che, in attua- DELIBERA 3 agosto 2012 . zione dell’art. 119, comma 5, della Costituzione, sono ri- volti al riequilibrio economico e sociale fra aree del Paese; Fondo sviluppo e coesione - Regione Calabria - Program- mazione delle risorse residue 2000-2006 e modi [ ca delibere n. 78/2011 e n. 7/2012. (Delibera n. 89/2012). Visto l’art. 11 della legge 1° gennaio 2003, n. 3, il quale prevede che ogni progetto d’investimento pubblico debba IL COMITATO INTERMINISTERIALE essere dotato di un codice unico di progetto (CUP); PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Visto l’art. 1, comma 2, della legge 17 luglio 2006, Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 233, di conversione del decreto-legge 8 maggio 2006, n. 289 (legge [ nanziaria 2003) e successive modi [ cazioni, n. 181, che trasferisce al Ministero dello sviluppo econo- con i quali vengono istituiti, presso il Ministero dell’eco- mico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di co- nomia e delle [ nanze e il Ministero delle attività produt- esione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera c) , tive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coincidenti con del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla legge la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di n. 208/1998 e al Fondo istituito dall’art. 19, comma 5, del cui al citato art. 61;

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Visto l’art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 che, Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Mini- al comma 863, provvede al ri [ nanziamento, per il perio- stri del 13 dicembre 2011, con il quale è stata conferita la do di programmazione 2007-2013, del Fondo per le aree delega al Ministro per la coesione territoriale ad esercita- sottoutilizzate (FAS) di cui all’art. 61 della citata legge re, tra l’altro, le funzioni di cui al richiamato art. 7 della n. 289/2002 e che, al successivo comma 866, come mo- legge n. 122/2010 relative, fra l’altro, alla gestione del di [ cato dell’art. 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, FAS, ora Fondo per lo sviluppo e la coesione; comma 537, prevede che le somme di cui al comma 863 sono interamente ed immediatamente impegnabili e che Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Uf [ ciale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Uf [ ciale le somme non impegnate nell’esercizio di assegnazione [ possono essere mantenute in bilancio, quali residui, [ no n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha de nito il alla chiusura dell’esercizio 2013; sistema per l’attribuzione del Codice unico di progetto (CUP), che deve essere richiesto dai soggetti responsabili Vista la legge 6 agosto 2008, n. 133, che ha converti- di cui al punto 1.4 della delibera stessa; to, con modi [ cazioni, il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo eco- Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta nomico, la sempli [ cazione, la competitività, la stabilizza- Uf [ ciale n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha zione della [ nanza pubblica e la perequazione tributaria; stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i docu- menti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante la delega relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere al Governo in materia di federalismo [ scale, in attuazione utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, dell’art. 119 della Costituzione; comunque interessati ai suddetti progetti; Visto in particolare l’art. 16 della predetta legge Vista la delibera di questo Comitato 22 dicembre 2006, n. 42/2009 che, in relazione agli interventi di cui all’art. 119 n. 174 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 95/2007), con la quale è stato della Costituzione, diretti a promuovere lo sviluppo econo- approvato il QSN 2007-2013; mico, la coesione e la solidarietà sociale, a rimuovere gli Vista la delibera di questo Comitato 21 dicembre 2007, squilibri economici e sociali e a favorire l’effettivo eserci- n. 166 (Gazzetta Uf [ ciale n. 123/2008), relativa all’attua- zio dei diritti della persona, ne prevede l’attuazione attra- [ zione del QSN e alla programmazione dell’ora denomina- verso interventi speciali organizzati in piani organici nan- to FSC per il periodo 2007-2013; ziati con risorse pluriennali, vincolate nella destinazione; Vista la delibera 11 gennaio 2011, n. 1 (Gazzetta Uf [ - Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante dispo- [ ciale n. 80/2011) concernente «Obiettivi, criteri e moda- sizioni in materia di contabilità e nanza pubblica; lità di programmazione delle risorse per le aree sottou- Visto l’art. 7, commi 26 e 27, della citata legge tilizzate, selezione e attuazione degli investimenti per i n. 122/2010, che ha attribuito al Presidente del Consiglio periodi 2000-2006 e 2007-2013»; dei Ministri la gestione del FAS, prevedendo che lo stes- Viste le delibere di questo Comitato 3 agosto 2011, so Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro de- n. 62 (Gazzetta Uf [ ciale n. 304/2011), 30 settembre 2011, legato si avvalgano, nella gestione del citato Fondo, del n. 78 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 17/2012), 20 gennaio 2012, Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del n. 7 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 95/2012), 20 gennaio 2012, Ministero dello sviluppo economico; n. 8 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 121/2012) e 30 aprile 2012, Vista la legge 13 agosto 2010, n. 136 e in particolare gli n. 60 (Gazzetta Uf [ ciale n. 160/2012) con le quali, sono articoli 3 e 6 che per la tracciabilità dei \ ussi [ nanziari a state disposte assegnazioni a valere sulla quota regionale [ ni antima [ a, prevedono che gli strumenti di pagamento del FSC 2007-2013; riportino il CUP ove obbligatorio ai sensi della sopracita- Vista la delibera di questo Comitato 23 marzo 2012, ta legge n. 3/2003, sanzionando la mancata apposizione n. 41 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 138/2012) con la quale sono di detto codice; state quanti [ cate in 1.549,35 milioni di euro le risorse regionali del FSC relative al periodo 2000-2006 dispo- Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, re- nibili per la riprogrammazione, di cui 311,27 milioni di cante disposizioni in materia di risorse aggiuntive e in- euro relative alla regione Calabria, e sono state de [ nite terventi speciali per la rimozione di squilibri economici le modalità di programmazione di tali risorse e di quelle e sociali, in attuazione dell’art. 16 della richiamata leg- relative al periodo 2007-2013; ge delega n. 42/2009 e in particolare l’art. 4 del mede- simo decreto legislativo, il quale dispone che il FAS di Vista la delibera di questo Comitato 11 luglio 2012, cui all’art. 61 della legge n. 289/2002 assuma la denomi- n. 78 (in corso di formalizzazione) che prevede, tra l’altro, nazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), e al punto 3.2 lettera A, la possibilità di applicare le nuove sia [ nalizzato a dare unità programmatica e [ nanziaria modalità di programmazione ivi de [ nite anche alle risor- all’insieme degli interventi aggiuntivi a [ nanziamento se FSC 2000-2006 di cui alla citata delibera n. 41/2012; nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e so- ciale tra le diverse aree del Paese; Visto il Piano di azione coesione concordato con le re- gioni del Mezzogiorno e inviato alla Commissione euro- Vista la legge 12 novembre 2011, n. 183, recante dispo- pea il 15 novembre 2011, nonché i successivi aggiorna- sizioni per la formazione del bilancio annuale e plurien- menti del 3 febbraio e dell’11 maggio 2012, di cui questo nale dello Stato (legge di stabilità 2012); Comitato ha preso atto nella seduta odierna;

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Vista la proposta del capo di Gabinetto, d’ordine del 1.2. Le azioni/interventi [ nanziati con le risorse di cui Ministro per la coesione territoriale, n. 2000 del 1° agosto al precedente punto 1.1 sono indicati, con puntuale quan- 2012 e l’allegata documentazione, concernente, fra l’al- ti [ cazione dei relativi importi, nell’elenco allegato che tro, la programmazione di una quota delle risorse residue costituisce parte integrante della presente delibera. del FSC 2000-2006 a favore della regione Calabria, pre- Per quanto concerne l’intervento relativo alla strada disposta dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione comunale Acri-La Mucone-Serricella (Cosenza), l’asse- economica all’esito dell’istruttoria svolta dallo stesso con gnazione di 30 milioni di euro riveste carattere program- la medesima regione sulla base delle schede informative matico, tenuto conto che la relativa richiesta della regione trasmesse al Dipartimento medesimo; Calabria è al momento fondata su uno studio di fattibilità, Considerato che la citata proposta, con riferimento al a fronte di un impegno [ nanziario rilevante, che comporta periodo di programmazione regionale 2000-2006, quan- l’esigenza di una valutazione tecnica congiunta da parte ti [ ca in 189,72 milioni di euro le risorse oggetto della del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Mi- presente riprogrammazione, al netto della quota di circa nistro per la coesione territoriale. Ai [ ni della de [ nitiva 68,25 milioni di euro oggetto di altra delibera all’odierno assegnazione delle risorse il Ministro per la coesione ter- esame di questo Comitato a favore di interventi per la ma- ritoriale renderà informativa a questo Comitato in ordine nutenzione straordinaria del territorio; all’esito della detta valutazione. Tenuto conto che la proposta in esame prevede inol- 1.3. È approvata, nell’ambito delle richiamate delibere tre, nell’ambito delle assegnazioni disposte dalle citate n. 78/2011 e n. 7/2012, la riprogrammazione dell’importo delibere n. 78/2011 e n. 7/2012 in favore dell’Università di 6.155.200,80 euro assegnato a favore dell’Università di Reggio Calabria, la riprogrammazione di un importo di Reggio Calabria per l’intervento di recupero della ex complessivo di 6.155.200,80 euro per il [ nanziamento di caserma Duca d’Aosta da adibire ad alloggi universitari, quattro progetti, da realizzare sempre nell’ambito della importo che viene ora destinato al [ nanziamento di quat- stessa Università, relativi alle facoltà di giurisprudenza tro nuovi progetti, da realizzare sempre nell’ambito della (816.432,00 euro), ingegneria (2.745.600,00 euro), archi- medesima Università, per la rifunzionalizzazione integra- tettura (2.003.880,00 euro) e agraria (589.288,80 euro), le delle facoltà di giurisprudenza (816.432,00 euro), in- in sostituzione dell’intervento, di pari importo, relativo al gegneria (2.745.600,00 euro), architettura (2.003.880,00 recupero della ex caserma Duca d’Aosta da destinare ad euro) e agraria (589.288,80 euro). alloggi universitari; Tenuto conto dell’esame della proposta svolto ai sensi 2. Modalità attuative. del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62); 2.1. Il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione eco- nomica, nell’ambito degli adempimenti di competenza Vista la nota n. 3324-P del 2 agosto 2012, predisposta relativi alle programmazioni regionali del FSC all’odier- congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione no esame di questo Comitato, è chiamato a garantire: e il coordinamento della politica economica della Presi- denza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’eco- il ricorso, in via generale, all’accordo di programma nomia e delle [ nanze, con le osservazioni e prescrizioni quadro rafforzato (punto 3.2 della delibera n. 41/2012 e poste a base della presente delibera; punto 3.2.B2 della delibera n. 78/2012) per l’attuazione Su proposta del Ministro per la coesione territoriale degli interventi, in particolare, in materia di sanità, grandi sulla quale viene acquisito in seduta l’accordo dei Mini- infrastrutture (portuali, viarie e altre), università e ricerca, stri e Vice Ministri presenti; beni culturali, nonché altre infrastrutture le cui caratteri- stiche richiedono la veri [ ca della sostenibilità gestionale; Delibera: con riferimento al sistema di governance, la previsio- ne dell’autorità di audit per l’attuazione degli interventi [ nanziati dal FSC, in analogia con quanto previsto per i 1. Programmazione delle risorse residue FSC 2000-2006 programmi comunitari e per gli altri programmi FSC già e riprogrammazione delibere n. 78/2011 e n. 7/2012. esaminati da questo Comitato; la veri [ ca dell’ef [ cace funzionamento dei sistemi di 1.1. È approvata la programmazione di una quota delle gestione e controllo, anche con riferimento al rispetto del- risorse residue del FSC 2000-2006 relative alla regione le norme nazionali e regionali relative all’ammissibilità e Calabria, per un importo complessivo di oltre 189,720 congruità delle spese. milioni di euro, secondo l’articolazione [ nanziaria per ambiti strategici riportata nella tabella seguente: 2.2. L’approvazione delle programmazioni regionali (milioni di euro) del FSC all’odierno esame di questo Comitato è riferi- Importi FSC ta esclusivamente a richieste delle regioni in ordine alla Ambiti strategici 2000-2006 (*) necessità di assegnare risorse a una determinata opera/ Promozione d’impresa 7,0 fornitura, in relazione agli obiettivi da conseguire attra- Riqualificazione urbana 105,6 verso la sua realizzazione. Non sono pertanto oggetto di Sostegno alle scuole e Università 6,0 Altre infrastrutture 71,1 approvazione da parte di questo Comitato riferimenti al Totale risorse FSC 2000-2006 189,7 [ nanziamento di perizie/atti aggiuntivi/ [ nanziamenti in- tegrativi, relativi ad af [ damenti in essere, anche in ambi- (*) Importi arrotondati a un decimale. [ to di project- nancing.

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3. Trasferimento delle risorse. Le risorse assegnate con la presente delibera sono trasferite alla regione Calabria con le modalità previste dal punto 7.1 della richiamata delibera n. 166/2007 e utilizzate dalla medesima regione — unitamente alle altre risorse assegnate con le delibere n. 62/2011, n. 78/2011, n. 7/2012, n. 8/2012 e n. 60/2012 — nel rispetto dei vincoli del Patto di stabilità interno. 4. Monitoraggio e pubblicità. 4.1. Gli interventi oggetto della presente delibera sono monitorati nella Banca dati unitaria per le politiche regio- nali [ nanziate con risorse aggiuntive comunitarie e nazionali in ambito QSN 2007-2013, istituita presso il Ministero dell’economia e delle [ nanze. L’inserimento degli aggiornamenti sui singoli interventi avviene a ciclo continuo e aperto secondo le vigenti mo- dalità e procedure concernenti il monitoraggio delle risorse del FSC, utilizzando il «Sistema di gestione dei progetti» (SGP) realizzato dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica. 4.2. A cura del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica e del citato Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica sarà data adeguata pubblicità all’elenco degli interventi, nonché alle informazioni periodiche sul relativo stato di avanzamento, come risultanti dal predetto sistema di monitoraggio. Tutti gli interventi saranno oggetto di particolare e speci [ ca attività di comunicazione al pubblico secondo le modalità di cui al progetto «Open data». 5. Assegnazione del codice unico di progetto (CUP). Il CUP assegnato agli interventi di cui alla presente delibera va evidenziato, ai sensi della richiamata delibera n. 24/2004, nella documentazione amministrativa e contabile riguardante i detti interventi. 6. Norma [ nale. Per quanto non espressamente previsto dalla presente delibera si applicano le disposizioni normative e le proce- dure vigenti nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Roma, 3 agosto 2012

Il Presidente: M ONTI Il segretario: B ARCA Registrato alla Corte dei conti il 13 novembre 2012 Uf [ cio di controllo sugli atti del Ministero dell’economia e delle [ nanze, registro n. 10 Economie e [ nanze, foglio n. 184

A LLEGATO

12A12347

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del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3589/2007 e 6. A seguito della avvenuta approvazione del Piano di successive modi [ che ed integrazioni, che viene intestata cui al comma 5 da parte del Dipartimento della Protezio- al Direttore generale del medesimo Dipartimento regio- ne Civile, le risorse residue sulla contabilità speciale sono nale per sei mesi decorrenti dalla data di pubblicazione trasferite al bilancio della Regione Siciliana ovvero, ove della presente ordinanza nella Gazzetta uf [ ciale della si tratti di altra amministrazione, sono versate all’entrata Repubblica italiana. Alla predetta contabilità speciale del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione. sono, altresì, imputati gli oneri relativi alle spese del per- Il soggetto ordinariamente competente è tenuto a relazio- sonale impiegato per le [ nalità di cui al presente articolo, nare al Dipartimento della Protezione Civile, con caden- da sostenere entro il 30 aprile 2013, quanti [ cate in euro za semestrale sullo stato di attuazione del Piano di cui al 28.596,79. presente comma. 4. Ai [ ni del completamento degli interventi relativi al 7. Non è consentito l’impiego delle risorse [ nanziarie potenziamento della rete idrica del comune di Pantelle- di cui al comma 6 per la realizzazione di interventi diversi ria, il Direttore di cui al comma 3 provvede a trasferire la da quelli contenuti nel Piano approvato dal Dipartimento somma di euro 924.904,20, presente nella contabilità spe- della Protezione Civile. ciale al medesimo intestata, al predetto Comune, a fronte 8. All’esito delle attività realizzate ai sensi dei commi di un [ nanziamento complessivo di euro 5.877.172,42 3 e 6 del presente articolo, le eventuali somme residue già assentito dal Ministero delle infrastrutture e dei tra- sono versate al Fondo della Protezione Civile, ad ecce- sporti e di cui alla convenzione n. 1356 dell’11 febbraio zione di quelle derivanti da fondi di diversa provenienza, 2009 per il potenziamento della rete idrica comunale. Le che vengono versate al bilancio delle Amministrazioni di eventuali economie realizzatesi sono trasferite dal Comu- provenienza. ne di Pantelleria al predetto Dicastero. 9. Il Direttore generale di cui al comma 3 ed il Sindaco 5. Qualora a seguito del compimento delle iniziative di Pantelleria all’esito della attività di rispettiva compe- cui al comma 3, residuino delle risorse sulla contabilità tenza trasmettono al Dipartimento della protezione civile speciale, il Direttore generale del Dipartimento regiona- una relazione conclusiva riguardo le attività poste in esse- le della protezione civile può predisporre un Piano con- re per il supermento del contesto critico in rassegna. [ tenente gli ulteriori interventi strettamente nalizzati al 10. Restano fermi gli obblighi di rendicontazione di cui superamento della situazione di criticità, da realizzare all’art. 5, comma 5-bis , della legge n. 225 del 1992. a cura dei soggetti ordinariamente competenti secondo le ordinarie procedure di spesa ed a valere su eventuali La presente ordinanza sarà pubblicata nella Gazzetta fondi statali residui, di cui al secondo periodo del com- Uf [ ciale della Repubblica italiana. ma 4-quater dell’art. 5 della legge 24 febbraio 1992, Roma, 15 gennaio 2013 n. 225 e successive modi [ cazioni. Tale Piano deve essere sottoposto alla preventiva approvazione del Dipartimento Il Capo del dipartimento: G ABRIELLI della protezione civile, che ne veri [ ca la rispondenza alle [ nalità sopra indicate. 13A00480

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

COMITATO INTERMINISTERIALE gli interventi aggiuntivi a [ nanziamento nazionale che, PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA in attuazione dell’art. 119, comma 5, della Costituzione, sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra aree DELIBERA 26 ottobre 2012 . del Paese; Fondo sviluppo e coesione (FSC). Modi [ ca punti 2.1 e 3.1 Visto l’art. 1, comma 2, della legge 17 luglio 2006, della delibera n. 41/2012. (Delibera n. 107/2012) n. 233, di conversione del decreto-legge 8 maggio 2006, n. 181, che trasferisce al Ministero dello sviluppo econo- mico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di co- IL COMITATO INTERMINISTERIALE esione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera c) , PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, cui al citato art. 61; n. 289 (legge [ nanziaria 2003) e successive modi [ ca- zioni, con i quali vengono istituiti, presso il Ministero Visto l’art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 che, dell’economia e delle [ nanze e il Ministero delle attività al comma 863, provvede al ri [ nanziamento, per il perio- produttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coincidenti do di programmazione 2007-2013, del Fondo per le aree con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla leg- sottoutilizzate (FAS) di cui all’art. 61 della citata legge ge n. 208/1998 e al Fondo istituito dall’art. 19, comma 5, n. 289/2002 e che, al successivo comma 866 - come mo- del decreto legislativo n. 96/1993), nei quali si concentra di [ cato dell’art. 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e si dà unità programmatica e [ nanziaria all’insieme de- comma 537 prevede che le somme di cui al comma 863

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sono interamente ed immediatamente impegnabili e che Vista la propria delibera 21 dicembre 2007, n. 166 le somme non impegnate nell’esercizio di assegnazione ( G.U. n. 123/2008), relativa all’attuazione del QSN e alla possono essere mantenute in bilancio, quali residui, [ no programmazione dell’ora denominato FSC per il periodo alla chiusura dell’esercizio 2013; 2007-2013; Vista la legge 6 agosto 2008, n. 133, che ha converti- Viste le proprie delibere 3 agosto 2011, n. 62 (G.U. to, con modi [ cazioni, il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 304/2011), 30 settembre 2011, n. 78 (G.U. n. 17/2012), n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo eco- con le quali, sono state disposte assegnazioni a valere nomico, la sempli [ cazione, la competitività, la stabilizza- sulla quota regionale del FSC 2007-2013, nonché le suc- cessive delibere 20 gennaio 2012, n. 7 (G.U. n. 95/2012) zione della [ nanza pubblica e la perequazione tributaria; e 3 agosto 2012, numeri 89, 92 e 93, in corso di registra- Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante la delega zione presso la Corte dei conti, con le quali sono state al Governo in materia di federalismo [ scale, in attuazione parzialmente modi [ cate le dette assegnazioni; dell’art. 119 della Costituzione; Vista la propria delibera 23 marzo 2012, n. 41 (G.U. Visto in particolare l’art. 16 della predetta leg- n. 138/2012) con la quale sono state determinate le ri- ge n. 42/2009 che, in relazione agli interventi di cui sorse regionali del FSC relative al periodo 2000-2006 all’art. 119 della Costituzione, diretti a promuovere lo disponibili per la riprogrammazione e sono state de [ nite sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, le modalità di programmazione di tali risorse e di quelle a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a favorire relative al periodo 2007-2013; l’effettivo esercizio dei diritti della persona, ne prevede Visto in particolare il punto 2.1 della predetta delibera l’attuazione attraverso interventi speciali organizzati in n. 41/2012, il quale, in applicazione del punto 7.3 della piani organici [ nanziati con risorse pluriennali, vincolate delibera n. 166/2007, prevede che dopo l’approvazione nella destinazione; del Comitato/Organismo di sorveglianza siano sottoposte all’esame di questo Comitato, per la relativa presa d’at- Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante dispo- to, le proposte di riprogrammazione delle risorse del FSC sizioni in materia di contabilità e [ nanza pubblica; 2007-2013 che determinino, all’interno dei Programmi Visto l’art. 7, commi 26 e 27, della citata legge attuativi delle Regioni (PAR) e delle Province autonome, n. 122/2010, che ha attribuito al Presidente del Consiglio scostamenti [ nanziari superiori al 20 per cento del valore dei Ministri la gestione del FAS, prevedendo che lo stes- delle risorse del FSC programmate per ciascuna azione [ so Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro de- cardine/progetto strategico, ovvero scostamenti nanziari legato si avvalgano, nella gestione del citato Fondo, del per ciascun asse/priorità di riferimento superiore al 20 per Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del cento del valore delle risorse del FSC programmate; Ministero dello sviluppo economico; Visto inoltre il punto 3.1 della stessa delibera, il quale, ai [ ni dell’attuazione degli interventi previsti nelle deli- Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, re- bere n. 62/2011 e n. 78/2011, prevede che nelle ipotesi in cante disposizioni in materia di risorse aggiuntive e in- cui i soggetti attuatori siano costituiti da concessionari di terventi speciali per la rimozione di squilibri economici pubblici servizi di rilevanza nazionale si proceda attraver- e sociali, in attuazione dell’art. 16 della richiamata leg- so lo strumento del Contratti istituzionali di sviluppo e in ge delega n. 42/2009 e in particolare l’art. 4 del mede- tutti gli altri casi mediante la stipula di speci [ ci Accordi simo decreto legislativo, il quale dispone che il FAS di di programma quadro (APQ, cosiddetti «rafforzati»); cui all’art. 61 della legge n. 289/2002 assuma la denomi- Visto il Piano di azione coesione concordato con le nazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), e Regioni del Mezzogiorno e inviato alla Commissione eu- [ [ sia nalizzato a dare unità programmatica e nanziaria ropea il 15 novembre 2011, nonché i successivi aggiorna- all’insieme degli interventi aggiuntivi a [ nanziamento menti del 3 febbraio e dell’11 maggio 2012, di cui que- nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e so- sto Comitato ha preso atto con la delibera 3 agosto 2012, ciale tra le diverse aree del Paese; n. 96, in corso di registrazione presso la Corte dei Conti; Vista la legge 12 novembre 2011, n. 183, recante dispo- Vista la proposta del Capo di Gabinetto, d’ordine del sizioni per la formazione del bilancio annuale e plurien- Ministro per la coesione territoriale, n. 2724 del 24 ottobre nale dello Stato (legge di stabilità 2012); 2012 e l’allegata nota informativa del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, concernente l’ap- Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Mini- plicazione del punto 2.1 della citata delibera n. 41/2012 stri del 13 dicembre 2011, con il quale è stata conferita la ai [ ni della rimodulazione dei Programmi attuativi FSC delega al Ministro per la coesione territoriale ad esercita- 2007-2013 delle Regioni e delle Province autonome, con re, tra l’altro, le funzioni di cui al richiamato art. 7 della particolare riferimento all’asse «Governance e assistenza legge n. 122/2010 relative, fra l’altro, alla gestione del tecnica»; FAS, ora Fondo per lo sviluppo e la coesione; Considerato in particolare che la citata proposta pre- Vista la propria delibera 22 dicembre 2006, n. 174 vede che, nell’applicazione del punto 2.1 della delibera (G.U. n. 95/2007), con la quale è stato approvato il QSN 41/2012, le riprogrammazioni in diminuzione del valore 2007-2013; dell’asse «Governance e assistenza tecnica», nell’ambito

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dei detti Programmi attuativi, non siano sottoposte alla Su proposta del Ministro per la coesione territoriale presa d’atto di questo Comitato; sulla quale viene acquisito in seduta l’accordo dei Mini- Considerato, altresì, che la medesima proposta preve- stri e Vice Ministri presenti; de di non sottoporre alla presa d’atto di questo Comita- to le riprogrammazioni cosiddette «non volontarie» dei Programmi attuativi FSC, in quanto non autonomamente Delibera: promosse dalle Regioni e dalle Province autonome, ma derivanti da cause esterne e in particolare dalla riduzione A modi [ ca di quanto previsto ai punti 2.1 e 3.1 della del 5% disposta con la delibera CIPE 6 marzo 2009, n. 1 delibera di questo Comitato n. 41/2012 richiamata in pre- (G.U. n. 137/2009) a carico della quota regionale del FSC messa, viene stabilito quanto segue: 2007-2013, riduzione che non è stato possibile reintegra- re da parte del Governo permanendo un quadro di [ nanza 1. La previsione di cui al punto 2.1 della delibera pubblica non favorevole; n. 41/2012, relativa alla presa d’atto da parte di questo Ritenuto di dover accogliere la detta proposta concer- Comitato delle proposte di riprogrammazione dei Pro- nente le riprogrammazioni in diminuzione dell’asse «Go- grammi attuativi FSC 2007-2013 delle Regioni e delle vernance e assistenza tecnica» al [ ne di garantire maggio- Province autonome, non si applica nel caso di riprogram- re snellezza procedurale nell’attuazione dei Programmi, mazione in diminuzione dei valori dell’asse «Governance tenuto altresì conto che tali riprogrammazioni non hanno e assistenza tecnica». impatto sulla strategia del QSN e risultano inoltre rispon- denti ad un indirizzo ormai consolidato volto a contenere Di tali riprogrammazioni sarà resa comunque informa- il più possibile le risorse destinate a tale asse; tiva a questo Comitato unitamente a quelle determinate dalle circostanze cosiddette «esterne» richiamate in pre- Ritenuto altresì opportuno che di tali riprogrammazio- [ ni venga comunque resa informativa a questo Comitato messa, al ne di consentire l’acquisizione delle comples- unitamente a quelle determinate dalle richiamate cause sive riprogrammazioni regionali. «esterne», al [ ne di consentire l’acquisizione delle com- 2. Lo strumento del Contratto istituzionale di sviluppo plessive riprogrammazioni regionali; (CIS), di cui al punto 3.1 della delibera 41/2012, viene Vista la ulteriore proposta del Capo di Gabinetto, d’or- utilizzato nelle ipotesi in cui i soggetti attuatori siano co- dine del Ministro per la coesione territoriale, n. 2737 del stituiti da concessionari di pubblici servizi di rilevanza 24 ottobre 2012 e l’allegata nota informativa del Diparti- nazionale, per le sole infrastrutture classi [ cate come «in- mento per lo sviluppo e la coesione economica, che, al [ ne frastrutture strategiche nazionali». di agevolare l’attuazione delle soprarichiamate delibere di questo Comitato n. 62/2011 e n. 78/2011, prevede una Resta fermo che, in tutti gli altri casi, si proceda me- modi [ ca del punto 3.1 della citata delibera n. 41/2012, diante la stipula di speci [ ci Accordi di programma quadro concernente la limitazione del ricorso allo strumento del (APQ) «rafforzati», contenenti, fra l’altro, la de [ nizione Contratto istituzionale di sviluppo (CIS) alle sole ipotesi di un sistema di indicatori di risultato e di realizzazione, di infrastrutture strategiche nazionali, ferma restando la la veri [ ca della sostenibilità [ nanziaria e gestionale, le necessità che i soggetti attuatori siano costituiti da con- modalità di monitoraggio e di valutazione in itinere ed cessionari di pubblici servizi di rilevanza nazionale; ex post. Tali APQ prevedono altresì appropriati sistemi Ritenuto di poter accogliere la citata proposta modi- di gestione e controllo degli interventi e sono sottoposti [ cativa del punto 3.1 della delibera n. 41/2012, al [ ne alla sorveglianza del Ministro per la coesione territoriale di assicurare una maggiore speditezza nell’attuazione, in attraverso il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione particolare, delle richiamate delibere n. 62 e n. 78/2011 economica, che deve veri [ care l’ef [ cace funzionamento ed in considerazione del carattere innovativo del CIS che di tali sistemi di gestione e controllo, anche con riferi- è da intendersi principalmente riferito al futuro ciclo di mento all’ammissibilità delle spese. programmazione FSC 2014-2020, fermo restando, per tutti gli altri casi, il ricorso alla stipula di speci [ ci Accordi Roma, 26 ottobre 2012 di programma quadro (APQ) «rafforzati» di cui vengono de [ nite le caratteristiche nello stesso punto 3.1 della de- libera 41/2012; Il Presidente: M ONTI Tenuto conto dell’esame delle citate proposte, svolto ai sensi del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 Il Segretario: B ARCA della delibera 30 aprile 2012, n. 62); Vista la nota n. 4353-P del 25 ottobre 2012, predisposta Registrato alla Corte dei conti l’11 gennaio 2013 congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione Uf [ cio di controllo sugli atti del Ministero dell’economia e delle [ nan- e il coordinamento della politica economica della Presi- ze, registro n. 1, Economia e [ nanze, foglio n. 47 denza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’eco- nomia e delle [ nanze, con le osservazioni e prescrizioni poste a base della presente delibera; 13A00495

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2. Qualsiasi variazione nello stato di diritto o di fatto, Art. 5. [ rilevante ai ni del mantenimento dei requisiti, deve es- 1. Alle procedure relative all’attività di noti [ ca degli sere tempestivamente comunicata al Ministero dello svi- organismi ed a quelle di vigilanza sugli organismi stessi, luppo economico - Dipartimento per l’impresa e l’inter- si applicano le disposizioni dell’art. 47 della legge 6 feb- nazionalizzazione - Direzione generale per il mercato, la braio 1996, n. 52, recante disposizioni per l’adempimento concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Co- tecnica - Divisione XIV. munità europee - legge comunitaria 1994. 3. Nel caso in cui, nel corso dell’attività, anche a se- guito dei previsti controlli, venga accertato il venir meno Art. 6. anche di uno solo dei requisiti prescritti, quali il manteni- mento delle capacità tecniche, professionali e strumentali 1. Il presente decreto di autorizzazione è pubblicato, per proprie, è disposta la revoca della presente autorizzazione estratto, nella Gazzetta Uf [ ciale della Repubblica italiana con provvedimento motivato. Se le non conformità rile- ed è noti [ cato alla Commissione europea. Il medesimo vate sono sanabili in tempi brevi ovvero non sono parti- è ef [ cace dalla noti [ ca al soggetto che ne è destinatario. colarmente gravi, è disposta la sospensione dell’autoriz- Roma, 28 maggio 2013 zazione per un periodo non superiore a sei mesi. 4. Tutti gli atti relativi alla attività di valutazione, ivi Il direttore generale: V ECCHIO comprese le relazioni tecniche e i rapporti di prova, devo- no essere conservati per almeno dieci anni. 13A05083

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

COMITATO INTERMINISTERIALE Vista la legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante dispo- PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA sizioni in materia di contabilità e [ nanza pubblica; Vista la legge 30 luglio 2010, n. 122, che all’art. 7, DELIBERA 8 marzo 2013. commi 26 e 27, attribuisce al Presidente del Consiglio dei Fondo per lo sviluppo e la coesione - attuazione dell’arti- Ministri la gestione del FAS, prevedendo che lo stesso colo 16 - comma 2 del decreto-legge n. 95/2012 (riduzioni di Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro dele- spesa per le regioni a statuto ordinario) e disposizioni per la gato si avvalgano, nella gestione del citato Fondo, del Di- disciplina del funzionamento del fondo. (Delibera n. 14/2013). partimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello sviluppo economico; IL COMITATO INTERMINISTERIALE Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, ema- PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA nato in attuazione dell’art. 16 della richiamata legge de- lega n. 42/2009, recante disposizioni in materia di risorse Visti gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, aggiuntive e interventi speciali per la rimozione di squili- n. 289 (legge [ nanziaria 2003) e successive modi [ ca- bri economici e sociali; zioni, con i quali vengono istituiti, presso il Ministero dell’economia e delle [ nanze e il Ministero delle attività Visto in particolare l’art. 4 del predetto decreto le- produttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate coincidenti gislativo n. 88/2011, il quale dispone che il FAS di cui con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla leg- all’art. 61 della legge n. 289/2002 assuma la denomina- zione di Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), e ge 30 giugno 1998, n. 208 e al Fondo istituito dall’art. 19, [ [ comma 5, del decreto legislativo 3 aprile 1993, n. 96; sia nalizzato a dare unità programmatica e nanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a [ nanziamento Visto l’art. 1, comma 2, della legge 17 luglio 2006, nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e so- n. 233, di conversione del decreto legge 8 maggio 2006, ciale tra le diverse aree del Paese; n. 181, che trasferisce al Ministero dello sviluppo econo- mico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di co- Visto inoltre l’art. 6 del medesimo decreto legislativo, esione e le funzioni di cui all’art. 24, comma 1, lettera c) , il quale, allo scopo di accelerare la realizzazione degli del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa interventi e di assicurare la qualità della spesa pubblica, la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di istituisce lo strumento del “Contratto istituzionale di svi- cui al citato art. 61; luppo” che destina le risorse del FSC assegnate dal CIPE Vista la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante la delega e individua responsabilità, tempi e modalità di attuazione al Governo in materia di federalismo [ scale, in attuazione degli interventi; dell’art. 119 della Costituzione e, in particolare, l’art. 16 Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Mini- relativo agli interventi diretti a promuovere lo sviluppo stri del 13 dicembre 2011, con il quale è conferita la dele- economico, la coesione e la solidarietà sociale, a rimuo- ga al Ministro per la coesione territoriale ad esercitare, tra vere gli squilibri economici e sociali e a favorire l’effetti- l’altro, le funzioni di cui al richiamato art. 7 della legge vo esercizio dei diritti della persona; n. 122/2010 relative, fra l’altro, alla gestione del FSC;

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Visto il decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante di- Visto il successivo comma 123, il quale prevede che gli sposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con importi del contributo, per ciascuna Regione, di cui alla invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforza- tabella relativa al comma 122, possano essere modi [ cati mento patrimoniale delle imprese del settore bancario, con- mediante accordo da sancire entro il 30 aprile 2013 in vertito, con modi [ cazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135; sede di Conferenza Stato-Regioni, assicurando comun- Visto in particolare l’art. 16, comma 2, del citato de- que I’invarianza del contributo complessivo di 200 mi- creto-legge n. 95/2012, come modi [ cato dall’art. 1, com- lioni di euro con riferimento agli spazi [ nanziari ceduti ma 117, delle legge 24 dicembre 2012, n. 228 (legge di alle Province e di 600 milioni di euro con riferimento agli stabilità 2013), il quale, nel rideterminare gli obiettivi del spazi [ nanziari ceduti ai Comuni; patto di stabilità interno delle Regioni a statuto ordinario per il periodo 2012-2014 e a decorrere dall’anno 2015, Visto inoltre il comma 125 dello stesso art. 1, il quale prevede, tra l’altro, che l’ammontare del concorso [ nan- stabilisce che entro il termine perentorio del 31 maggio ziario di ciascuna Regione sia determinato dalla Confe- 2013 le Regioni comunichino al Ministero dell’eco- renza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni nomia e delle [ nanze, con riferimento a ciascun ente e le Province autonome di Trento e di Bolzano (Confe- bene [ ciario, gli elementi informativi occorrenti per la renza Stato-Regioni) e recepito con decreto del Ministero veri [ ca del mantenimento dell’equilibrio dei saldi di dell’economia e delle [ nanze (MEF); [ nanza pubblica; Considerato che lo stesso art. 16, comma 2 preve- Considerato che, in sede di Conferenza Stato-Regioni de inoltre che, sempre con decreto del MEF, sentita la del 24 gennaio 2013, le Regioni hanno fra l’altro concor- Conferenza Stato-Regioni, siano individuate le risorse a dato l’ammontare del concorso [ nanziario di ciascuna di qualunque titolo dovute dallo Stato alle Regioni statuto esse alle riduzioni disposte per l’anno 2013 dal predetto ordinario - incluse le risorse destinate alla programma- art. 16, comma 2, del decreto-legge n. 95/2012, per un zione regionale del FSC ed escluse quelle destinate al importo complessivo di 1.000 milioni di euro; [ nanziamento corrente del Servizio Sanitario Nazionale e del trasporto pubblico locale - che vengono ridotte per Considerato che con l’accordo sancito tra Governo e l’importo complessivo di 1.000 milioni di euro per cia- Regioni nella seduta della Conferenza Stato-Regioni del scuno degli anni 2013 e 2014 e di 1.050 milioni di euro a 7 febbraio 2013 è stata modi [ cata la ripartizione tra le decorrere dall’anno 2015; Regioni a statuto ordinario e le Regioni Sicilia e Sarde- Considerato altresì che il medesimo comma 2 indica gna del predetto contributo di 800 milioni di euro per il che la predetta riduzione sia effettuata per ciascuna Re- cosiddetto “patto di stabilità verticale incentivato”, di cui gione in misura proporzionale agli importi stabiliti sulla alla tabella 1 allegata alla legge di stabilità per il 2013, base di quanto determinato in sede di Conferenza Stato- che risulta pertanto distribuito nella misura di complessi- Regioni e con decreto del MEF, prioritariamente a valere vi 628.927.713 euro per le Regioni a statuto ordinario e su risorse diverse da quelle destinate alla programma- complessivi 171.072.287 euro per la Sicilia e la Sardegna; zione regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), prevedendo inoltre che, in caso di insuf [ cienza Vista la nota n. 868 del 14 febbraio 2013, con la qua- delle predette risorse, le Regioni versino all’entrata del le, in esito alle determinazioni della Conferenza Stato- bilancio dello Stato le somme residue; Regioni nelle richiamate sedute del 24 gennaio 2013 e Considerato che - in applicazione della citata dispo- del 7 febbraio 2013, il Presidente della Conferenza del- sizione di legge ed in attesa della de [ nizione, mediante le Regioni e delle Province autonome ha rappresentato la procedura ivi prevista, delle effettive fonti di copertu- la disponibilità delle Regioni ad utilizzare il contributo ra delle indicate riduzioni - la dotazione del FSC è stata ad esse spettante nell’anno 2013 per il “patto di stabilità prudenzialmente decurtata, in sede di predisposizione del incentivato” al [ ne di ridurre la quota del FSC da por- disegno di legge di stabilità per l’anno 2013, per l’intero re a copertura delle riduzioni di spesa disposte per l’an- importo delle riduzioni medesime, nella misura rispetti- no 2013 dal citato art. 16, comma 2, del decreto-legge vamente di 1.000 milioni di euro per ciascuno degli anni n. 95/2012 (complessivi 1.000 milioni di euro); 2013 e 2014 e di 1.050 milioni di euro per l’anno 2015; Considerato che l’utilizzo di tale contributo consente Considerato pertanto che la dotazione del FSC a legi- alle Regioni a statuto ordinario interessate dai tagli dispo- slazione vigente, indicata nella tabella E della predetta sti ope legis di ridurre di complessivi euro 628.927.713 legge di stabilità 2013, risulta esposta già al netto delle predette decurtazioni relative al periodo 2013 - 2015; la copertura da porre a carico delle risorse FSC regiona- li, che conseguentemente è rideterminata in complessivi Visto inoltre l’art. 1, comma 122, della predetta legge 371.072.287 euro per l’anno 2013; di stabilità per l’anno 2013, che attribuisce, per il corrente esercizio, alle Regioni a statuto ordinario, alla Regione Vista la delibera di questo Comitato 22 dicembre 2006, Siciliana e alla Regione Sardegna un contributo, anche n. 174 (Gazzetta Uf [ ciale n. 95/2007), con la quale è destinato alla parziale estinzione del relativo debito, nei stato approvato il Quadro Strategico Nazionale (QSN) limiti di un importo complessivo di 800 milioni di euro 2007-2013; in misura pari all’83,33 per cento degli spazi [ nanziari, validi ai [ ni del patto di stabilità interno, ceduti da ciascu- Vista la delibera di questo Comitato 21 dicembre 2007, na di esse e attribuiti ai Comuni e alle Province ricadenti n. 166 (Gazzetta Uf [ ciale n. 123/2008), relativa all’attua- nel proprio territorio, nei limiti degli importi indicati per zione del QSN e alla programmazione dell’ora denomina- ciascuna Regione nella tabella 1 allegata alla stessa legge; to FSC per il periodo 2007-2013;

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Viste le proprie delibere 3 agosto 2011, n. 62 (Gazzetta so procedure da concordare con il MEF - della dotazione Uf [ ciale n. 304/2011), 30 settembre 2011, n. 78 (Gaz- aggiornata del Fondo alla luce di tale minore impatto per zetta Uf [ ciale n. 17/2012) e 20 gennaio 2012, n. 7 (G.U. l’anno 2013; n. 95/2012), con le quali sono state disposte assegnazioni per le annualità 2014 e 2015, venga al momento con- di risorse del FSC 2007-2013, per interventi di rilevanza fermata l’imputazione integrale a carico del FSC delle ri- strategica, rispettivamente nel settore delle infrastrutture duzioni, rispettivamente per 1.000 milioni di euro e 1.050 e dell’innovazione e della ricerca e competitività; milioni di euro, già operate in via prudenziale nell’ambito Viste inoltre le proprie delibere 20 gennaio 2012, n. 8 della legge di stabilità 2013, prevedendo comunque la (Gazzetta Uf [ ciale n. 121/2012) e 30 aprile 2012, n. 60 possibilità, da parte di ciascuna Regione ed ín relazione ai (Gazzetta Uf [ ciale n. 160/2012) recanti assegnazione di successivi accordi annuali, di utilizzare, a copertura delle risorse FSC 2007-2013 a favore di interventi di rilevan- riduzioni di propria spettanza, risorse diverse dal FSC, za strategica regionale nel Mezzogiorno concernenti ri- ovvero, in caso di insuf [ cienza di ogni altra risorsa - in- spettivamente il contrasto del rischio idrogeologico ed i cluso il FSC - di effettuare versamenti diretti al bilancio settori ambientali della depurazione delle acque e delle dello Stato; boni [ che di discariche, con le quali è stabilita la data del con riguardo all’intero periodo 2013-2015, la parte- 30 giugno 2013 quale termine per l’assunzione delle ob- cipazione di ciascuna Regione alle riduzioni da imputare bligazioni giuridicamente vincolanti; al FSC sia determinata secondo la ripartizione tra le Re- Viste altresì le delibere di questo Comitato 23 marzo gioni a statuto ordinario del taglio prudenziale di 1.000 2012, n. 41 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 138/2012) e 26 ottobre milioni di euro inizialmente previsto per l’annualità 2013 2012, n. 107 ( Gazzetta Uf [ ciale n. 19/2013), che, rispet- concordata nell’ambito della citata Conferenza Stato - tivamente ai punti 3.1 e 2, prevedono che per l’attua- Regioni del 24 gennaio 2013; zione degli interventi previsti nelle sopracitate delibere relativamente all’anno 2013, sia [ ssato un termine n. 62/2011 e 78/2011 si proceda attraverso lo strumento di 60 giorni dalla pubblicazione della presente delibera del Contratti istituzionali di sviluppo (CIS) nei casi in cui per la comunicazione fra l’altro, da parte delle Regioni i soggetti attuatorí siano costituitì da concessionari di pub- al DPS, degli interventi FSC che le stesse Regioni in- blici servizi di rilevanza nazionale, per le sole infrastruttu- tendano de [ nanziare, mentre per gli anni 2014 e 2015 re classi [ cate come “infrastrutture strategiche nazionali”; tale termine di 60 giorni decorra dall’inizio di ciascun [ Vista la nota n. 531 del 7 marzo 2013, con la quale il esercizio nanziario; Capo di Gabinetto, d’ordine del Ministro per la coesione relativamente alle Regioni “incapienti”, per le quali territoriale, propone a questo Comitato l’adozione di una cioè le relative disponibilità FSC ancora da trasferire sia- delibera concernente l’attuazione dell’art. 16, comma 2, no nulle ovvero insuf [ cienti ad assicurare la copertura del del soprarichiamato decreto-legge n. 95/2012, per quanto taglio di pertinenza, siano individuati idonei meccanismi concerne la copertura [ nanziaria delle richiamate ridu- di rialimentazione del FSC da parte di tali Regioni; zioni legislative da porre a carico del FSC, nonché alcu- sia attribuita alle Regioni la possibilità di impiegare ne disposizioni per la disciplina di funzionamento dello le eventuali future risorse FSC relative al periodo di pro- stesso Fondo; grammazione 2014-2020 per assicurare copertura [ nan- Vista la nota informativa predisposta dal Dipartimento ziaria agli interventi che ne risultassero privi al termine per lo sviluppo e la coesione economica (DPS) e allegata del presente ciclo di programmazione; alla predetta proposta, con la quale, con riferimento alle Considerato che, con la predetta nota informativa pre- riduzioni di spesa disposte dalla citata disposizione di disposta dal DPS, vengono inoltre formulate proposte legge, viene previsto che: volte a garantire il rafforzamento della disciplina relativa [ per l’annualità 2013, a fronte del taglio cautelativo di all’attuazione, al monitoraggio ed alla veri ca degli in- [ 1.000 milioni di euro operato a valere sul FSC e recepito terventi nanziati con il FSC, nonché la proroga al 31 di- nella legge di stabilità 2013, sia stabilita in 371.072.287 cembre 2013 del termine per l’assunzione delle obbliga- euro la riduzione effettiva da porre a carico di tale Fondo zioni giuridicamente vincolanti previsto dalle delibere di concordata da parte delle Regioni a statuto ordinario, a questo Comitato n. 8/2012 e n. 60/2012 in materia am- seguito della Conferenza Stato-Regioni (CSR) del 7 feb- bientale e l’estensione di tale nuovo termine anche alle braio 2013, sulla base dell’individuazione di una fonte delibere nn. 62 e 78/2011 e n. 7/2012; alternativa di copertura rappresentata dal menzionato Tenuto conto dell’esame della proposta svolto ai sensi contributo per il cosiddetto “patto di stabilità incentiva- del vigente regolamento di questo Comitato (art. 3 della to”, con conseguente ricostituzione in bilancio - attraver- delibera 30 aprile 2012, n. 62);

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Considerato che nel corso della riunione preparatoria parte integrante, in linea con le percentuali derivanti dalla del 5 marzo 2013 si è convenuto sull’esigenza che gli ripartizione concordata tra le Regioni nell’ambito della interventi inseriti nei CIS siano comunque esclusi dai Conferenza Stato - Regioni del 24 gennaio 2013 richia- predetti de [ nanziamenti da individuare da parte dalle Re- mata in premessa. gioni interessate dai tagli e che, per gli anni 2013, 2014 e 1.1 Riduzioni del FSC per l’annualità 2013 2015, il richiamato termine di 60 giorni decorra dalla data Con riferimento all’anno 2013, a fronte del taglio pru- di emanazione del decreto del Ministro dell’economia e denziale di 1.000 milioni di euro integralmente operato delle [ nanze previsto dal citato art. 16, comma 2, del de- a valere sul FSC dalla legge di stabilità 2013, viene di- creto legge n. 95/2012; sposta a carico delle risorse FSC delle Regioni a statuto Ritenuto di poter accogliere la citata proposta comples- ordinario la riduzione complessiva di 371.072.287 euro. siva, sia con riferimento all’attuazione a carico del FSC La rimanente copertura delle riduzioni relative all’an- dell’art. 16, comma 2, del decreto legge n. 95/2012, sia no 2013 è assicurata dalle Regioni a statuto ordinario, per con riferimento alle disposizioni per la disciplina del fun- un importo di 628.927.713 euro, attraverso l’utilizzo del zionamento del Fondo; contributo per il cosiddetto “patto di stabilità incentiva- Vista la nota n. 1096-P del 7 marzo 2013, predisposta to” richiamato nelle premesse, previsto dall’art. 1, com- congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione ma 122, della predetta legge di stabilità 2013, nei termini e il coordinamento della politica economica della Presi- e nella misura concordata in sede di Conferenza Stato- denza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’eco- Regioni del 7 febbraio 2013. Tale modalità di copertura e nomia e delle [ nanze, con le osservazioni e prescrizioni la corrispondente riduzione della quota inizialmente po- poste a base della presente delibera; sta a carico del FSC rimangono tuttavia condizionate alla cessione, da parte di ciascuna Regione, degli spazi [ nan- Considerato in particolare che, sulla base di quanto ziari a valere sul patto agli enti locali del proprio territorio segnalato dal Ministero dell’economia e delle [ nanze e alla riduzione del proprio debito, ai sensi del richiamato e recepito nella predetta nota congiunta n. 1096/2013, art. 1, comma 125, della legge di stabilità 2013. l’utilizzo da parte di ciascuna Regione delle risorse rela- tive al cosiddetto “patto verticale incentivato” consente Attraverso modalità procedurali da concordare con il di ridurre corrispondentemente il taglio a carico del FSC Ministero dell’economia e delle [ nanze, sarà assicura- esclusivamente a condizione che la singola Regione ceda to il reintegro, per il predetto importo di 628.927.713 gli spazi [ nanziari a valere sul patto agli entí locali del euro, della dotazione del FSC per l’anno 2013, già de- proprio territorio e riduca il proprio debito, ai sensi del ri- curtata in via prudenziale per l’intero importo di 1.000 chiamato art. 1, comma 125, della legge di stabilità 2013; milioni di euro. Ritenuto pertanto di adottare la presente delibera, la Viene stabilito in 60 giorni dalla emanazione del decre- cui ef [ cacia - relativamente all’imputazione a carico del to del Ministro dell’economia e delle [ nanze previsto dal FSC delle riduzioni di spesa disposte dal più volte citato citato art. 16, comma 2, del decreto legge n. 95/2012 il art. 16, comma 2 - è subordinata all’emanazione del de- termine entro il quale ciascuna Regione dovrà comunica- creto del MEF previsto dallo stesso articolo e che sarà re al DPS gli interventi/azioni da de [ nanziare, totalmente nuovamente sottoposta all’esame di questo Comitato, ove o parzialmente, a copertura della riduzione complessiva necessario, per garantirne piena coerenza con quanto pre- di 2.421.072.287 euro di cui al precedente punto 1. visto dall’emanando decreto; Non potranno comunque costituire oggetto di de [ nan- Su proposta del Ministro per la coesione territoriale; ziamento gli interventi/azioni inseriti nei Contratti isti- tuzionali di sviluppo (CIS), di cui all’art. 6 del decreto Delibera: legislativo n. 88/2011 e alle delibere di questo Comitato n. 41 e n. 107/2012 citate in premessa. 1. Attuazione dell’art. 16, comma 2, del decreto-legge n. 95/2012, convertito nella legge n. 135/2012 1.2 Riduzioni del FSC per le annualità 2014 e 2015 In applicazione dell’art. 16, comma 2, del decreto-legge Sempre in applicazione dell’art. 16, comma 2 del n. 95/2012, come modi [ cato dall’art. 1, comma 117, delle decreto-legge n. 95/2012 viene al momento confermata legge n. 228/2012 (legge di stabilità 2013), alle risorse l’imputazione integrale a carico del FSC delle riduzioni del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) assegnate cautelativamente disposte nell’ambito della legge di sta- alle Regioni a statuto ordinario sono imputate-riduzioni bilità 2013, rispettivamente per 1.000 milioni di euro per per un importo complessivo di 2.421.072.287 euro per il 2014 e 1.050 milioni di euro per il 2015, che vengono il triennio 2013-2015, articolate per singola annualità e pertanto ripartite tra le Regioni a statuto ordinario nella per Regione nella misura indicata nella colonna (e) del- misura indicata nella tabella allegata alla presente delibe- la tabella allegata alla presente delibera di cui costituisce ra, di cui costituisce parte integrante.

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Tali importi rappresentano pertanto il valore massimo Il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione econo- delle riduzioni poste a carico del FSC, con possibilità, per mica è autorizzato, in assenza di giusti [ cato motivo o di ciascuna Regione, di utilizzare a copertura delle riduzioni circostanze non imputabili ai soggetti responsabili, a di- di propria pertinenza ed in relazione ai successivi accor- sporre una sanzione a valere sulle risorse già assegnate di annuali in sede di Conferenza Stato - Regioni, risorse alle Regioni per [ nalità di assistenza tecnica e, in caso diverse dal FSC. Viene stabilito in 60 giorni dalla ema- di mancato rispetto dei cronoprogrammi, ad irrogare una nazione del decreto del Ministro dell’economia e delle sanzione di importo massimo pari a quello dell’intervento [ nanze ai sensi del citato art. 16, comma 2, del decreto a valere sulle risorse relative alla programmazione FSC legge n. 95/2012 il termine entro il quale le Regioni do- 2014-2020. Nei rapporti con i soggetti attuatori e con i vranno comunicare al DPS gli interventi/azioni eventual- terzi incaricati della realizzazione, le Regioni possono mente riammessi al [ nanziamento. adottare opportune misure atte a rivalersi in relazione a sanzioni originate da comportamenti degli stessi. Sono esclusi in ogni caso da eventuali de [ nanziamenti gli interventi inseriti nei contratti istituzionali di sviluppo Viene in [ ne disposta la proroga al 31 dicembre 2013 (CIS), come indicato al precedente punto 1.1. del termine per l’assunzione delle obbligazioni giuridi- camente vincolanti, previsto dalle delibere di questo Co- Per le regioni Lazio e Lombardia che, in relazione alla mitato n. 8/2012 e n. 60/2012 in materia ambientale. Tale ripartizione di cui alla tabella allegata alla presente deli- termine viene esteso anche alle obbligazioni giuridica- bera, risultano “incapienti” essendo le relative disponibi- mente vincolanti assunte sulla base delle delibere nn. 62 lità FSC ancora da trasferire rispettivamente nulle ovvero e 78/2011 e n. 7/2012. insuf [ cienti ad assicurare la copertura del taglio di perti- nenza, dovranno essere individuati idonei meccanismi di 3.Trasferimento delle risorse rialimentazione del FSC da parte di tali due Regioni. In attesa della de [ nizione del decreto del Ministero Le eventuali risorse FSC che dovessero rendersi di- dell’economia e delle [ nanze relativo all’individuazio- sponibili per il periodo di programmazione 2014-2020 ne di risorse di pertinenza regionale, diverse dal FSC, da potranno essere impiegate dalle Regioni interessate dalle assoggettare a riduzione, i trasferimenti delle risorse del riduzioni di cui alla presente delibera per assicurare co- FSC in favore delle Regioni a statuto ordinario interessate pertura [ nanziaria agli interventi che ne risultassero privi dai sopracitati tagli potranno essere disposti, in relazione al termine del presente ciclo di programmazione. allo stato di avanzamento della relativa spesa, dal com- 2. Rafforzamento della disciplina relativa all’attuazio- petente DPS nei limiti delle disponibilità, per ciascuna ne, al monitoraggio ed alla veri [ ca degli interventi [ nan- Regione, di risorse FSC non ancora trasferite, così come [ ziati con il FSC quanti cate nella colonna (i) della citata tabella allegata alla presente delibera di cui costituisce parte integrante. Entro 45 giorni dalla pubblicazione della presente de- [ libera le Amministrazioni responsabili degli interventi 4. Norma nale da realizzare attraverso Accordi dí Programma Quadro, L’ef [ cacia della presente deliberazione, con esclusivo Contratti istituzionali di sviluppo, ovvero mediante attua- riferimento a quanto disposto dai precedente punto 1 in zione diretta sono tenute ad alimentare, con i relativi dati ordine all’imputazione a carico del FSC delle riduzioni di monitoraggio, la Banca Dati Unitaria. corredando pe- di spesa disposte dal più volte citato art. 16, comma 2, raltro le schede inserite con cronoprogrammi vincolanti è subordinata all’emanazione del decreto del Ministro sui tempi di esecuzione di ciascuna fase, in conformità dell’economia e delle [ nanze previsto dal citato art. 16, con quanto previsto per i detti Contratti istituzionali di comma 2, del decreto-legge n. 95/2012. La presente deli- sviluppo e gli Accordi di Programma Quadro. bera sarà nuovamente sottoposta all’esame di questo Co- Nell’ambito della citata Banca Dati Unitaria ed in mitato, ove necessario, per garantirne piena coerenza con conformità con la relativa disciplina, le informazioni quanto previsto dall’emanando decreto. di monitoraggio devono essere aggiornate con caden- Roma, 8 marzo 2013 za bimestrale. Nei casi di mancato inserimento o ag- giornamento delle informazioni, il Dipartimento per lo Il Presidente: M ONTI sviluppo e la coesione economica (Direzione generale per la politica regionale unitaria nazionale e l’Unità di Il segretario: B ARCA [ veri ca degli investimenti pubblici-UVER) disporrà lo Registrato alla Corte dei conti il 4 giugno 2013 svolgimento di sopralluoghi per accertare le cause del Uf [ cio di controllo sugli atti del Ministero dell’economia e delle mancato monitoraggio. [ nanze, registro n. 5 Economia e [ nanze, foglio n. 118

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Allegato

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DELIBERA CIPE 64/2013

FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE (FSC): RIPROGRAMMAZIONE DI RISORSE ASSEGNATE CON LA DELIBERA N. 62/2011 - REGIONE CALABRIA. COPERTURA DELLE ESIGENZE DELLA SOCIETA’ FERROVIE DELLA CALABRIA S.R.L. (ARTICOLO 16, COMMA 4, DEL DECRETO LEGGE N. 83/2012 CONVERTITO NELLA LEGGE N. 134/2012)

I L C I P E

VISTI gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003) e successive modificazioni, con i quali vengono istituiti, presso il Ministero dell’economia e delle finanze e il Ministero delle attività produttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coincidenti con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla legge n. 208/1998 e al Fondo istituito dall’articolo 19, comma 5, del decreto legislativo n. 96/1993), nei quali si concentra e si dà unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale che, in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione, sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra aree del Paese; VISTO l’articolo 11 della legge 1° gennaio 2003, n. 3, il quale prevede che ogni progetto d’investimento pubblico debba essere dotato di un codice unico di progetto (CUP); VISTO l’articolo 1, comma 2, della legge 17 luglio 2006, n. 233, di conversione del decreto legge 8 maggio 2006, n. 181, che ha trasferito al Ministero dello sviluppo economico il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione e le funzioni di cui all’articolo 24, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) di cui al citato articolo 61; VISTA la legge 5 maggio 2009, n. 42, recante la delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione, ed in particolare l’articolo 16 della stessa legge, che, in relazione agli interventi di cui all’articolo 119 della Costituzione, diretti a promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, a rimuovere gli squilibri economici e sociali e a favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, ne prevede l’attuazione attraverso interventi speciali organizzati in piani organici finanziati con risorse pluriennali, vincolate nella destinazione; VISTO il decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e in particolare l’articolo 7, commi 26 e 27, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei Ministri la gestione del FAS, prevedendo che lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro delegato si avvalgano, nella gestione del citato Fondo, del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS) del Ministero dello sviluppo economico; VISTA la legge 13 agosto 2010, n. 136 e in particolare gli articoli 3 e 6 che per la tracciabilità dei flussi finanziari a fini antimafia, prevedono che gli strumenti di pagamento

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riportino il CUP ove obbligatorio ai sensi della sopracitata legge n. 3/2003, sanzionando la mancata apposizione di detto codice; VISTO il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, recante disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali, a norma dell’articolo 16 della richiamata legge n. 42/2009 e in particolare l’articolo 4 del medesimo decreto legislativo, il quale, tra l’altro, dispone che il FAS di cui all’articolo 61 della legge n. 289/2002 assume la denominazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC); VISTO il decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito dalla legge 7 agosto 2013, n. 134, e in particolare l’articolo 16, comma 4, che nell’autorizzare la spesa per consentire l’attivazione delle procedure di trasferimento alla Regione Calabria della proprietà sociale dello Stato delle Ferrovie della Calabria S.r.l., prevede la sottoscrizione con la Regione di un accordo per il trasferimento entro il 31 dicembre 2012 di detta proprietà; VISTO in particolare il secondo periodo dell’articolo 16, comma 4, del citato decreto legge n. 83/2012, il quale prevede che la Regione, a seguito del trasferimento della proprietà sociale dello Stato di cui al primo periodo del medesimo articolo 16, comma 4, possa utilizzare a copertura degli oneri necessari per la regolazione delle partite debitorie delle società Ferrovie della Calabria S.r.l., entro il limite complessivo di euro 100 milioni, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione ad essa assegnate; CONSIDERATO che, per la Regione Calabria, ai sensi del terzo periodo dell’articolo 16, comma 4 del citato decreto legge n.83/2012, le risorse del FSC ad essa assegnate da utilizzare per la regolazione delle partite debitorie delle Ferrovie della Calabria S.r.l., sono rese disponibili previa rimodulazione del piano di interventi di cui alla delibera CIPE n. 62 del 3 agosto 2011 (G.U. n. 304/2011); VISTA la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (G.U. n. 87/2003, errata corrige in G.U. n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha definito il sistema per l’attribuzione del codice unico di progetto (CUP), che deve essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa; VISTA la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (G.U. n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti; VISTA la delibera di questo Comitato 21 dicembre 2007, n. 166 (G. U. n. 123/2008), relativa all’attuazione del citato QSN 2007-2013 e alla programmazione del FAS per lo stesso periodo; VISTO il punto 3 della delibera di questo Comitato 11 gennaio 2011, n. 1 (G.U. n. 80/2011), che prevede il finanziamento di progetti strategici relativi ad interventi di rilievo nazionale, di rilievo interregionale, nonché di rilevanza strategica regionale; VISTA la citata delibera di questo Comitato n. 62/2011, concernente l’individuazione e l’assegnazione di risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza

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strategica regionale per l’attuazione del Piano nazionale per il Sud, con la quale è stata fra l’altro disposta l’assegnazione di risorse per il finanziamento nella Regione Calabria di schemi idrici e acquedotti, in particolare del Sistema Esaro-costruzione corpo diga (priorità prima fase) per 122 milioni di euro e del Sistema Menta - lavori di completamento della galleria di derivazione delle acque invasate dalla Diga del Menta (priorità I fase) per 13 milioni; CONSIDERATO che l’articolo 2 della delibera di questo Comitato n. 14 dell’8 marzo 2013 proroga al 31 dicembre 2013 il termine ultimo entro il quale assumere gli impegni giuridicamente vincolanti con riferimento anche agli interventi finanziati con la citata delibera n. 62/2011; VISTA la nota n. 20939 del Capo di gabinetto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 3 luglio 2013 con la quale è stata richiesta l’iscrizione all’ordine del giorno del CIPE, tra le altre, della proposta di rimodulazione delle risorse per il Sistema Esaro e della Diga del Menta di cui alla nota n. 20963, in pari data, del Ministero delle infrastrutture - Struttura tecnica di missione; CONSIDERATO che in allegato alla citata nota della Struttura tecnica di missione è stata trasmessa la lettera n. 70878 del 28 febbraio 2013 con la quale il Presidente della Regione Calabria ha richiesto ai Ministri competenti la rimodulazione del piano degli interventi relativo agli “schemi idrici e acquedotti” della Regione, di cui alla citata delibera n. 62/2011, quantificando in 65 milioni le risorse da destinare alla copertura delle posizioni debitorie della Società Ferrovie della Calabria S.r.l. e in 12 milioni l’importo da destinare al completamento del Sistema Menta; PRESO ATTO che con la successiva nota n. 21928 del 10 luglio 2013 il citato Ministero - Struttura tecnica di missione ha integrato la documentazione trasmessa con la precedente nota del 3 luglio, evidenziando con allegata nota della Direzione generale per il trasporto pubblico locale l’esigenza di assegnazione delle risorse in relazione all’avvenuta stipula, in data 8 novembre 2012, dell’accordo tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Regione Calabria, con trasferimento della proprietà sociale in data 20 dicembre 2012, ai sensi dell’articolo 16, comma 4 del decreto legge 83/2012; CONSIDERATO che con la successiva nota n. 23788 del 31 luglio 2013, indirizzata al Ministero dello sviluppo economico - DPS, la Regione Calabria - Dipartimenti dei lavori pubblici e della programmazione nazionale e comunitaria – ha confermato le priorità di destinazione delle risorse FSC alla ricapitalizzazione della Società Ferrovie della Calabria s.r.l. per 65 milioni di euro e al completamento dello schema del Menta per 12 milioni, precisando inoltre che la copertura finanziaria di dette priorità può essere assicurata, nell’interezza, mediante la riduzione dello stanziamento di 122 milioni già destinato al sistema Esaro dalla citata delibera 62/2011, stanziamento che viene conseguentemente ridotto di 77 milioni di euro; VISTA la nota del Capo di gabinetto del Ministro della coesione territoriale del 6 agosto 2013 n. 585, con la quale si esprime il nulla osta all’esame da parte di questo Comitato della richiesta della Regione Calabria formulata d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di cui alle citate note del luglio 2013, richiesta concernente fra l’altro la

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riprogrammazione di un importo di 65 milioni di euro di risorse del FSC a titolarità regionale per assicurare copertura finanziaria alle esigenze della Società Ferrovie della Calabria S.r.l.; CONSIDERATO che, con la medesima nota, viene precisato che la rimodulazione delle risorse FSC a favore della Regione Calabria comporta la riduzione di 77 milioni di euro delle somme originariamente assegnate per un importo di 122 milioni di euro al Sistema Esaro - Costruzione corpo diga (priorità prima fase), in quanto oltre alla citata finalizzazione di 65 milioni di euro a favore della Società Ferrovie della Calabria S.r.l. va considerata anche l’assegnazione di 12 milioni di euro a favore del Sistema del Menta come richiesto dalla medesima Regione con la nota n. 23788/2013; CONSIDERATO che, nella medesima nota, si ravvisa la necessità che la Regione Calabria, al fine di vedersi confermata l’assegnazione residua per l’intervento relativo al Sistema Esaro assoggettato a riduzione, presenti adeguati elaborati progettuali finalizzati a dimostrare la piena funzionalità dell’intervento da realizzarsi pur con la ridotta assegnazione; PRESO ATTO che con la nota n. 0262492 del 7 agosto 2013 del Capo di gabinetto della Regione Calabria, d’ordine del Presidente, viene espressa la piena condivisione del contenuto della citata nota n. 23788 del 31 luglio 2013 a firma dei responsabili dei Dipartimenti dei lavori pubblici e della programmazione della medesima Regione; TENUTO CONTO che la detta richiesta di rimodulazione, come riformulata dalla Regione Calabria con nota 23788 del 31 luglio 2013, comporta la riduzione di 77 milioni di euro delle somme originariamente assegnate al “Sistema Esaro–Costruzione corpo diga (priorità 1 Fase)”, pari a 122 milioni di euro; TENUTO CONTO dell’esame della proposta svolto ai sensi del vigente regolamento di questo Comitato (articolo 3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62); VISTA la nota n. 3342-P del 7 agosto 2013, predisposta congiuntamente dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell’economia e delle finanze, con le osservazioni e le prescrizioni da recepire nella presente delibera; SU PROPOSTA formulata in seduta dal Ministro per la coesione territoriale in accordo con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti;

DELIBERA

1. Riprogrammazione delle assegnazioni disposte a favore del “Sistema Esaro”

1.1 A valere sull’assegnazione di 122.000.000 di euro a favore dell’intervento concernente

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la realizzazione del corpo diga del “Sistema Esaro (priorità 1° fase)” di cui alla delibera di questo Comitato n. 62/2011, è disposta per le motivazioni richiamate in premessa la riprogrammazione di un importo di 77.000.000 di euro che viene destinato, quanto a 65.000.000 di euro, alla copertura degli oneri necessari per la regolazione delle partite debitorie della “Società Ferrovie della Calabria S.r.l” e, quanto a 12.000.000 di euro, alla realizzazione di opere di completamento del “Sistema del Menta”.

1.2 La dotazione finanziaria del “Sistema Esaro” si riduce conseguentemente a 45.000.000 di euro che restano assegnati allo stesso intervento con la prescrizione di cui al successivo punto 2.2.

1.3 L’originaria assegnazione di 135.000.000 di euro a favore degli Schemi idrici della Calabria di cui alla delibera di questo Comitato n. 62/2011 è pertanto riprogrammata secondo il seguente quadro riepilogativo:

Delibera n. 62/2011 Nuova d estinazione risorse Importo Importo Interventi originari originario Nuove finalizzazioni aggiornato Note (in meuro) (in meuro) “Società Ferrovie della 65,00 Importo rimodulato “Sistema Esaro” Calabria S.r.l.” Costruzione corpo diga 122,00 (priorità I fase) “Sistema Esaro” 45,00 * Importo residuo

“S istema Menta” “Sistema Menta” 13,00 Importo originario Lavori di completamento della galleria di derivazione 13,00 “Sistema Menta” delle acque invasate dalla Opere integrative 12,00 Importo aggiuntivo diga Menta (priorità I fase) sistema idropotabile Totale 135,00 135,00

* Importo accantonato ai sensi del successivo punto 2.2.

2. Prescrizioni

2.1 Il trasferimento dell’importo di 65.000.000 di euro è subordinato alla presentazione, da parte della Regione Calabria, al Ministero dello sviluppo economico, al Ministero dell’economia e delle finanze e al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della presente delibera, del piano di rientro dei disavanzi pregressi della Società delle Ferrovie della Calabria S.r.l.. 2.2 L’importo residuo di euro 45.000.000 a favore del “Sistema Esaro” (costruzione corpo diga - priorità I fase) resta accantonato in attesa che la Regione Calabria presenti adeguati elaborati progettuali idonei a dimostrare la piena funzionalità dell’intervento, pur

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con la ridotta assegnazione di risorse di cui alla presente delibera.

3. Trasferimento delle risorse

Fermo restando quanto previsto al precedente punto 2.1, l’importo di 65.000.000 di euro sarà trasferito alla Regione Calabria, dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero dello sviluppo economico, in linea con le esigenze del richiamato piano di rientro dei disavanzi pregressi che la Regione stessa è chiamata a presentare. Il trasferimento alla Regione Calabria delle risorse del FSC a favore dei Sistemi dell’Esaro e del Menta avverrà, a cura del detto Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, secondo le procedure vigenti nell’ambito del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

4. Monitoraggio e pubblicità

Gli interventi oggetto della presente delibera sono monitorati attraverso il sistema unico nazionale di monitoraggio per la politica regionale in ambito QSN 2007-2013, costituito dal “Sistema di gestione dei progetti” presso il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica e dalla Banca Dati unitaria presso il Ministero dell’economia e delle finanze per le politiche regionali finanziate con risorse aggiuntive comunitarie e nazionali. L’inserimento degli aggiornamenti sui singoli interventi avviene a ciclo continuo e aperto secondo le vigenti modalità e procedure concernenti il monitoraggio delle risorse del FSC. A cura del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica e del citato Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica sarà data adeguata pubblicità agli interventi di cui alla presente delibera, nonché alle informazioni periodiche sul relativo stato di avanzamento, come risultanti dal predetto sistema di monitoraggio.

5. Assegnazione del codice unico di progetto (CUP)

Il CUP assegnato agli interventi di cui alla presente delibera va evidenziato, ai sensi della richiamata delibera n. 24/2004, nella documentazione amministrativa e contabile riguardante i detti interventi.

Roma, 8 agosto 2013

IL SEGRETARIO DELEGATO IL PRESIDENTE Rocco GIRLANDA Enrico LETTA

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LEGGE REGIONALE 5 gennaio 2007, n. 3 Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure relative all’attuazione delle politiche comunitarie. (BUR n 24 del 30 dicembre 2006, supplemento straordinario n. 4 del 12/1/2007)

CAPO I Partecipazione della Regione al processo normativo comunitario

Art. 1 (Finalità)

1. La presente legge disciplina la partecipazione della Regione alla formazione degli atti comunitari e le modalità di adempimento degli obblighi di competenza della Regione derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, sulla base dei princìpi di sussidiarietà, di proporzionalità, di efficienza, di trasparenza e di partecipazione democratica.

Art. 2 (Partecipazione della Regione alla formazione del diritto comunitario)

1. La Giunta e il Consiglio regionale definiscono d’intesa la posizione della Regione sulle proposte di atto comunitario di cui all’art. 3, comma 1 e 2, della legge 4 febbraio 2005 n. 11, recante: “Norme generali sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo dell’Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari”.

2. La posizione, della Regione è trasmessa al Presidente del Consiglio dei Ministri, secondo le modalità disciplinate dall’art. 5, comma 3, della legge 4 febbraio 2005, n. 11.

Art. 3 (Adeguamento dell’ordinamento regionale agli obblighi comunitari ed attuazione delle politiche europee)

1. La Regione dà tempestiva attuazione alle direttive comunitarie adottate nelle materie di propria competenza

2. Al fine di garantire il periodico adeguamento dell’ordinamento regionale agli obblighi derivanti dall’emanazione di atti normativi comunitari o alle sentenze della Corte di giustizia, entro il primo giugno di ogni anno la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale il progetto di legge comunitaria regionale, dal titolo “legge comunitaria regionale” con l’indicazione dell’anno di riferimento.

3. Nell’ambito della relazione al disegno di legge di cui al comma 2, la Giunta regionale riferisce sullo stato di conformità della legislazione regionale alle disposizioni comunitarie e sullo stato delle eventuali procedure di infrazione a carico dello Stato per inadempienze imputabili alla Regione.

Art. 4 (Contenuti della legge comunitaria regionale)

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1. La legge comunitaria regionale: a) recepisce gli atti normativi emanati dall’Unione europea nelle materie di competenza regionale, con particolare riguardo alle direttive comunitarie, e dispone quanto ritenuto necessario per il completamento dell’attuazione dei regolamenti comunitari; b) detta le disposizioni per l’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia e delle decisioni della Commissione europea che comportano obbligo di adeguamento per la Regione; c) contiene, le disposizioni modificative o abrogative della legislazione vigente necessarie all’attuazione o applicazione degli atti comunitari di cui alle lettere a) e b); d) individua gli atti normativi comunitari alla cui attuazione o applicazione la Giunta regionale è autorizzata a provvedere invia amministrativa, dettando i relativi princìpi e criteri direttivi.

2. L’adeguamento dell’ordinamento regionale a quello comunitario deve in ogni modo avvenire tramite legge comunitaria regionale nel caso in cui esso comporta: a) nuove spese o minori entrate; b) l’istituzione di nuovi organi amministrativi. 3. Alla legge comunitaria regionale sono allegati: a) l’elenco delle direttive che non necessitano di provvedimento di attuazione perché direttamente applicabili, per il loro contenuto sufficientemente specifico ovvero in quanto l’ordinamento regionale è già conforme ad esse, ovvero perché lo Stato abbia già adottato provvedimenti attuativi delle stesse e la Regione non intende discostarsene; b) una relazione sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale all’ordinamento comunitario.

Art. 5 (Rispetto della normativa comunitaria)

1. La Giunta regionale effettua una verifica costante della normativa comunitaria adottata in relazione a materie di propria competenza, al fine di garantire lo stato di conformità dell’ordinamento regionale con gli atti normativi e di indirizzo emanati dagli organi dell’Unione europea e delle Comunità europee, secondo quanto previsto all’art. 8, comma 3, della legge 4 febbraio 2005, n. 11.

2. Nell’ambito della relazione di accompagnamento alla legge comunitaria regionale di cui al precedente articolo, la Giunta riferisce al Consiglio sulle risultanze di tale verifica.

Art. 6 (Sessione comunitaria del Consiglio regionale)

1. Entro il 30 settembre di ogni anno il Consiglio regionale convoca la sessione comunitaria dedicando ad essa una o più sedute, al fine di verificare lo stato di attuazione dei programmi attivati a livello regionale e definire gli indirizzi regionali in materia di politiche comunitarie.

2. In occasione della sessione comunitaria, la Giunta presenta al Consiglio regionale una relazione concernente la partecipazione della Regione alla attuazione delle politiche comunitarie nella quale sono esposte: a) le posizioni sostenute dalla Regione nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni di cui all’art. 17 della legge 4 febbraio2005, n. 11 e del Comitato delle Regioni di cui agli articoli 263, 264 e 265 del trattato istitutivo della Comunità europea;

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b) le disposizioni procedurali, metodologiche, attuative, modificative e abrogative necessarie all’attuazione di programmi regionali cofinanziati dall’Unione europea adottate dalla Giunta regionale nell’anno di riferimento; c) lo stato di attuazione dei programmi e delle iniziative comunitarie e degli altri programmi regionali cofinanziati con risorse sempre comunitarie, con l’aggiornamento dei dati finanziari almeno al 30 giugno dell’anno di riferimento a quello in cui viene presentata la relazione.

Art. 7 (Sessione comunitaria della Giunta regionale)

1. Il Presidente della Giunta regionale convoca, almeno ogni sei mesi, una sessione comunitaria della Giunta stessa allo scopo di verificare lo stato di avanzamento degli interventi regionali di interesse comunitario, i risultati conseguiti, le linee di azione prioritarie volte ad assicurare una corretta e tempestiva attuazione dei programmi e degli interventi cofinanziati dall’Unione europea.

2. Gli orientamenti adottati dalla Giunta regionale sono trasmessi al Consiglio regionale che esercita, al riguardo, la propria funzione di indirizzo e controllo.

Art. 8 (Partecipazione degli enti locali alla formazione degli atti comunitari)

1. In attuazione delle finalità della presente legge, il Consiglio regionale e la Giunta regionale, nell’ambito del procedimento di formazione della legge comunitaria annuale e dei lavori previsti nelle rispettive sessioni comunitarie, assicurano adeguate forme di partecipazione e di consultazione degli enti locali al processo normativo comunitario.

Art. 9 (Ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia delle Comunità Europee)

1. Nelle materie di competenza legislativa della Regione, il Presidente della Giunta regionale, previa deliberazione conforme della stessa, può richiedere al Governo, ai sensi del secondo comma dell’art. 5 della legge 5 giugno 2003, n. 131, di promuovere ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia delle Comunità europee avverso gli atti normativi comunitari ritenuti illegittimi.

Art. 10 (Misure urgenti)

1. A fronte di atti normativi comunitari o sentenze degli organi giurisdizionali delle Comunità europee, comunicate dal Governo alla Regione, che comportano obblighi regionali di adempimento all’ordinamento comunitario ed abbiano scadenza anteriore alla data di presunta entrata in vigore della legge comunitaria regionale relativa all’anno in corso, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale la relativa proposta di legge indicando nella relazione la data entro la quale il provvedimento deve essere approvato.

2. Nei casi di particolare urgenza il Presidente della Giunta e/o il Consiglio regionale attivano gli strumenti previsti dal Regolamento interno in materia di proposte prioritarie e di procedura redigente per l’esame del provvedimento da parte della Commissione consiliare competente.

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CAPO II Programmazione comunitaria

Art. 11 (Competenze del Consiglio regionale)

1. Il Consiglio regionale delibera gli atti di indirizzo, di programmazione, di piano, di programma operativo regionale concernenti l’attuazione delle politiche comunitarie, ai sensi dell’art. 42 dello Statuto.

2. Al fine di porre in essere una rapida procedura di approvazione da parte del Consiglio, la Giunta regionale assicura a quest’ultimo una adeguata informazione in ordine alla elaborazione delle proposte relative agli atti di cui al comma 1.

3. La deliberazione con la quale il Consiglio regionale approvale proposte di atto di cui al comma 1 contiene gli indirizzi per la Giunta regionale da seguire nel corso dell’attività di negoziato con lo Stato e con la Commissione europea, nonché l’autorizzazione a concordare gli adeguamenti necessari per la concessione del cofinanziamento.

4. La Giunta regionale riferisce al Consiglio regionale sull’andamento delle procedure di negoziato con lo Stato e con la Commissione europea.

5. Al termine del negoziato, gli atti di cui al comma 1 sono ritrasmessi al Consiglio regionale per l’approvazione definitiva.

6. Le proposte di programma regionale relative a forme di finanziamento diretto dell’Unione europea, attivate mediante bandi di gara o inviti a presentare proposte sono approvate dalla Giunta regionale, sentito il parere della competente Commissione consiliare.

Art. 12 (Modifiche agli atti di programmazione comunitaria)

1. Le proposte di modifica sostanziale agli atti di programmazione di cui all’art. 11, comma 1, sono approvate dal Consiglio regionale.

2. Per modifiche sostanziali si intendono: a) le modifiche al piano finanziario che comportano una destinazione delle risorse per priorità strategiche interne al programma diversa da quella originaria; b) le modifiche di programmazione che comportano la previsione di nuove operazioni o la soppressione di operazioni esistenti; c) le proposte di modifica diverse da quelle elencate al comma 2 sono trasmesse alla competente Commissione consiliare, la quale esprime il proprio parere entro 15 giorni dalla acquisizione dell’atto; decorso tale termine, il parere si ritiene reso in senso favorevole.

Art. 13 (Ruolo del Consiglio regionale in merito alla programmazione ,alla gestione e al monitoraggio degli Accordi di Programma Quadro)

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1. Laddove la programmazione delle risorse nazionali e regionali per l’attuazione dell’Intesa Istituzionale di Programma richieda la definizione di Accordi di Programma Quadro cofinanziati con risorse comunitarie, il Consiglio regionale deliberagli atti di indirizzo, di programmazione, di piano concernenti l’attuazione degli Accordi di Programma Quadro.

2. Al fine di porre in essere una rapida procedura di approvazione da parte del Consiglio, la Giunta regionale assicura a quest’ultimo una adeguata informazione in ordine alla elaborazione delle proposte relative agli atti di cui al comma 1.

3. La deliberazione con la quale il Consiglio regionale approvale proposte di atto di cui al comma 1 contiene gli indirizzi per la Giunta regionale da seguire nel corso dell’attività di negoziato con lo Stato, nonché l’autorizzazione a concordare gli adeguamenti necessari per la concessione del cofinanziamento.

4. La Giunta regionale riferisce al Consiglio regionale sull’andamento delle procedure di negoziato con lo Stato in merito alle modalità attuative delle Intese con cadenza semestrale in modo da favorire l’espletamento delle attività di monitoraggio sull’attuazione degli Accordi di Programma Quadro.

5. Al termine del negoziato e prima di ogni modifica agli Accordi presentata al negoziato con lo Stato, gli atti di cui al comma1 sono ritrasmessi al Consiglio regionale per l’approvazione definitiva.

Art. 14 (Modifiche agli Accordi di Programma Quadro)

1. Le proposte di modifica sostanziale agli atti di programmazione di cui all’art. 13, comma 1, sono approvate dal Consiglio regionale. 2. Per modifiche sostanziali si intendono: a) le modifiche al piano finanziario che comportano una destinazione delle risorse per priorità strategiche interne al programma diversa da quella originaria; b) le modifiche di programmazione che comportano la previsione di nuove operazioni o la soppressione di operazioni esistenti; c) le proposte di modifica diverse da quelle elencate al comma 2 sono trasmesse alla competente Commissione consiliare,la quale esprime il proprio parere entro 15 giorni dalla acquisizione dell’atto; decorso tale termine, il parere si ritiene reso in senso favorevole.

CAPO III Disposizioni finali

Art. 15 (Modifiche al Regolamento interno del Consiglio)

1. Il Consiglio adegua il proprio Regolamento interno alle prescrizioni contenute nella presente legge entro il termine di 60giorni dalla pubblicazione, definendo, in particolare, i tempi, le modalità di esame e di votazione della legge comunitaria regionale e degli atti di programmazione di cui alla presente legge.

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Art. 16 (Disposizioni di rinvio) 1. Per quanto non espressamente previsto dalla presente legge si applicano le disposizioni di cui alla legge 4 febbraio 2005, n. 11.

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Legge regionale 30 settembre 2013, n. 46 Variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2013. (BUR n. 19 dell’1 ottobre 2013, supplemento straordinario n. 1 del 2 ottobre 2013)

Art. 1

1. All’articolo 41, comma 5, della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69, le parole «è autorizzata nel bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva di € 40.000.000,00, di cui € 10.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2013, € 15.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2014 ed € 15.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2015» sono sostituite con le parole «è autorizzata nel bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva di € 30.000.000,00, di cui euro 15.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2014 ed euro 15.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2015».

2. Per l’esercizio finanziario 2013, la Giunta regionale provvede alle finalità di cui all’articolo 41, comma 5, della legge regionale n. 69/2012, utilizzando le risorse di cui all’articolo 25, comma 11 quinquies, del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98.

3. La maggiore disponibilità di € 10.000.000,00 derivante dalla riduzione dello stanziamento per l’anno 2013 del capitolo 23010510 disposta dal precedente comma 1, è destinata, per l’importo di € 9.300.000,00, alle aziende di trasporto pubbliche e private che esercitano i servizi su gomma, con allocazione all’U.P.B. 2.3.01.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013, e per l’importo di € 700.000,00 alla gestione dei servizi ferroviari in concessione alla Società FS Spa, con allocazione all’UPB 2.3.01.05 del bilancio medesimo, quali ulteriori quote a carico del bilancio regionale distinte da quelle iscritte a titolo di fondo nazionale trasporti di cui all’articolo 16 bis del decreto legge 6 luglio 2012, 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 e dall’articolo 1, comma 301, della legge 24 dicembre 2012, n. 228.

4. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui all’articolo 10 della legge regionale n. 8/2002.

Pagina 234 di 250 Consiglio32434 regionale della Calabria16-9-2009 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA - Parti I e II - n. 17 II Commissione

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DELIBERA 24 agosto 2009, n. 563 Per le motivazioni indicate in premessa che si richiamano per Parziale recepimento deliberazione n. 46 del 6 agosto 2009 intero: del Consiglio provinciale di Reggio Calabria ad oggetto: «Piano provinciale di organizzazione della rete scolastica. 1. di recepire la delibera n. 46 del 6/8/2009 per la parte in cui Convalida – ratifica ed integrazione ai sensi dell’art. 6 L. 249 il Consiglio Provinciale di Reggio Calabria convalida e ratifica del 18/3/2009, delle Delibere di G.P. n. 444/2008 e n. 4/2009» le delibere di G.P. n. 444/2008 e n. 4/2009 in ottemperanza alla a seguito della sentenza del TAR Calabria – sezione di Reggio sentenza del TAR n. 473/2009; Calabria – n. 473/2009. 2. di riservarsi ogni ulteriore decisione alle controdeduzioni LA GIUNTA REGIONALE prodotte dal Consiglio Provinciale di Reggio Calabria inerenti i rilievi esposti in premessa; PREMESSO che con deliberazione n. 11 del 19/1/2009 la Giunta regionale ha approvato il Piano Regionale di Dimensio- 3. di inviare la presente deliberazione al Dirigente dell’USR namento della Rete Scolastica a.s. 2009/2010 sulla base dei Piani della Calabria per i relativi adempimenti e agli organi istituzio- Provinciali di dimensionamento, approvati dalle Amministra- nali competenti in materia; zioni Provinciali di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria. 4. di pubblicare il presente atto sul B.U.R. della Calabria.

RILEVATO che con sentenza n. 473/2009 il TAR Calabria, Il Segretario Il Presidente sezione staccata di Reggio Calabria, ha rimesso l’adozione del F.to: Durante F.to: Loiero Piano Provinciale di dimensionamento scolastico al Consiglio Provinciale, in quanto tale provvedimento rientra tra le compe- tenze del Consiglio e non in quelle della Giunta.

PRESO atto della delibera n. 46 del 6/8/2009 con la quale il Consiglio Provinciale di Reggio Calabria convalida e ratifica le DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE delibere di G.P. n. 444/2008 e n. 4/2009, in ottemperanza alla 24 agosto 2009, n. 564 sentenza del TAR n. 473/2009. Programmazione Regionale unitaria 2007-2013. Approva- RILEVATO, altresì, che nella medesima delibera del Consi- zione del Programma Attuativo Regionale cofinanziato dal glio Provinciale di Reggio Calabria vengono approvate proposte Fondo Aree Sottoutilizzate (PAR Calabria FAS 2007/2013) – di integrazione al Piano provinciale di dimensionamento. Modifiche ed integrazioni alla Deliberazione della Giunta regionale n. 157 del 31 marzo 2009. Che tali proposte, non oggetto nella sentenza del TAR, risul- tano incoerenti con le linee guida approvate dal Consiglio regio- LA GIUNTA REGIONALE nale con delibera n. 308/2008 e con il D.P.R. 233/98 che recita testualmente: «per acquisire o mantenere la personalità giuridica VISTE le «Linee guida per l’elaborazione del Quadro Strate- gli istituti di istruzione devono avere, di norma, una popolazione gico Nazionale (QSN) per la Politica di Coesione 2007-2013» e compresa tra 500 e 900 alunni; tali indici di riferimento possono la relativa Intesa sancita in sede di Conferenza Unificata in data essere ridotti fino a 300 alunni nei Comuni montani, nelle pic- 3 febbraio 2005, nelle quali è stato concordato il percorso di cole isole e nelle aree a minoranza linguistica» e che , pertanto, definizione del QSN quale riferimento strategico del processo di non possono essere accolte. programmazione della politica regionale unitaria, comunitaria (finanziata con risorse comunitarie e di cofinanziamento nazio- Che l’incoerenza è stata comunicata agli organi competenti, nale) e nazionale realizzata in base all’art. 119, comma 5, della in fase istruttoria, con nota prot. n. 15300 dell’11/8/2009. Costituzione e finanziata attraverso il Fondo per le Aree Sottou- tilizzate. VISTO l’art. 21 della Legge 15 marzo 1997, n. 59. VISTA la Decisione del Consiglio europeo del 6 ottobre 2006 VISTO, altresì, il comma 8 dell’art. 3 del D.P.R. 233/98 che (2006/702/CE) con la quale sono stati adottati gli Orientamenti attribuisce alle Regioni l’approvazione del Piano regionale di Strategici Comunitari in materia di coesione, che definiscono un dimensionamento scolastico sulla base dei piani provinciali. contesto indicativo per i Paesi beneficiari per l’elaborazione dei Quadri Strategici Nazionali ed i Programmi Operativi per il pe- VISTO il decreto legislativo 31/3/1998, n. 112 «Conferimento riodo 2007-2013. di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione della legge n. 59/97». VISTI — il Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006 dell’11 VISTO in particolare l’art. 138 del decreto citato che attri- luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di buisce alle Regioni la funzione di programmazione dell’offerta Sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di formativa integrata e dell’organizzazione della rete scolastica. Coesione;

VISTO l’art. 139 – comma 3 – della L.R. 34/2002 che attri- — il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento eu- buisce alla Giunta regionale la competenza di adottare il Piano ropeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, relativo al Fondo Eu- regionale di Dimensionamento della rete scolastica. ropeo di Sviluppo regionale e recante abrogazione del Regola- mento (CE) n. 1783/1999, il Regolamento (CE) n. 1081/2006 SU CONFORME proposta del Presidente della Giunta regio- del Parlamento europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006, rela- nale, On.le Agazio Loiero, e del Vicepresidente, Prof. Domenico tivo al Fondo Sociale Europeo e recante abrogazione del Rego- Cersosimo, formulata alla stregua dell’istruttoria compiuta dalla lamento (CE) n. 1784/1999. struttura interessata, nonché dall’espressa dichiarazione di rego- larità dell’atto resa dal Dirigente del competente settore, a voti VISTO, in particolare, l’art. 32 comma 1 del citato Regola- unanimi. mento (CE) n. 1083/2006 che prevede che le attività dei Fondi

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negli Stati membri sono svolte sotto forma di Programmi Ope- mento (CE) del Consiglio n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006, re- rativi nell’ambito del Quadro di riferimento strategico nazionale. cante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Re- gionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione, VISTO il Regolamento (CE) n. 1828/2006 della Commis- prende atto della strategia nazionale e dei temi prioritari del sione dell’8 dicembre 2006 e successiva rettifica (GU del- Quadro Strategico Nazionale 2007-2013. l’Unione Europea L 45/3 del 15 febbraio 2007), che stabiliscono modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 1083/2006 VISTA la Direttiva CE 2001/42 che disciplina la Valutazone del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo Europeo Ambientale Strategica di Piani e Programmi quale attività di va- di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo lutazione a sostegno della programmazione ed attuazione degli di Coesione e del Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parla- stessi, nonché gli associati processi partecipativi, che rappresen- mento europeo e del Consiglio relativo al Fondo Europeo di Svi- tano uno strumento per migliorare la qualità e la trasparenza luppo regionale. delle decisioni.

VISTO l’articolo 2, comma 203, della Legge 23 dicembre CONSIDERATO CHE: 1996, n. 662 che definisce gli accordi che regolano gli interventi che coinvolgono una molteplicità di soggetti pubblici e privati — la strategia di politica regionale unitaria, comunitaria e ed implicano decisioni istituzionali e risorse finanziarie a carico nazionale, definita nel QSN è finanziata con le risorse aggiun- delle amministrazioni statali, regionali e delle province auto- tive, comunitarie e nazionali, provenienti, rispettivamente, dal nome nonché degli enti locali. bilancio dell’Unione Europea (Fondi strutturali) e nazionali (Fondo di cofinanziamento nazionale ai Fondi strutturali e VISTE le Delibere CIPE del 21 marzo 1997, n. 29 (G.U. n. Fondo per le Aree Sottoutilizzate) e che il QSN rappresenta al- 105/1997), concernente la «Disciplina della programmazione tresì, per le priorità individuate, il quadro di riferimento della negoziata» e 22 marzo 2006, n. 14 (G.U. n. 256/2006) relativa programmazione delle risorse ordinarie in conto capitale, fatte alla «Programmazione delle risorse del Fondo per le Aree Sot- salve le competenze regionali in materia; toutilizzate mediante le Intese Istituzionali di Programma e gli Accordi di Programma Quadro», adottate in attuazione della ci- — la Commissione Europea, con Decisione n. C(2007) 6322 tata Legge n. 662/1996. del 7/12/07, ha approvato il Programma Operativo Regionale Calabria FESR 2007-2013; VISTO l’articolo 60 della Legge 27 dicembre 2002, n. 289 (Legge finanziaria 2003), con il quale viene istituito il Fondo per — la Commissione Europea, con Decisione n. C(2007) 6711 le Aree Sottoutilizzate (coincidente con l’ambito territoriale del 17/12/07 ha approvato il Programma Operativo Regionale delle aree depresse di cui alla Legge n. 208/1998 e al Fondo Calabria FSE 2007-2013; istituito dall’art. 19, comma 5, del Decreto legislativo n. 96/ 1993) con cui si concentra e si dà unità programmatica e finan- — la Commissione Europea, con Decisione n. C(2007) 6007 ziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento na- del 29 novembre 2007 ha approvato il Programma di Sviluppo zionale che, in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Co- Rurale Calabria FEASR 2007-2013; stituzione, sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra aree del Paese. — la Giunta regionale con deliberazione n. 881 del 24 di- cembre 2007 ha preso atto del Programma Operativo Regionale VISTO l’articolo 1, comma 2, del Decreto legge 8 maggio Calabria FESR 2007-2013 approvato dalla Commissione Eu- 2006, n. 181 convertito nella Legge 17 luglio 2006, n. 233, che ropea con Decisione n. C(2007) 6322 del 7/12/07; trasferisce al Ministero dello Sviluppo Economico le funzioni di cui all’articolo 24, comma 1, lettera c) del Decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le Aree — la Giunta regionale con deliberazione n. 882 del 24 di- Sottoutilizzate. cembre 2007 ha preso atto del Programma Operativo Regionale Calabria FSE 2007-2013 approvato dalla Commissione Europea VISTA la Delibera CIPE n. 77 del 15 luglio 2005 (G.U. n. 19 con Decisione n. C(2007) 6711 del 17/12/07; del 24 gennaio 2006) di «Attuazione delle Linee Guida per l’im- postazione del Quadro Strategico Nazionale». — la Giunta regionale con deliberazione n. 760 del 12 di- cembre 2007 ha preso atto del Programma di Sviluppo Rurale TENUTO conto della Delibera della Giunta regionale n. 555 Calabria FEASR 2007-2013 approvato dalla Commissione Eu- del 9 agosto 2006 con cui la Regione Calabria ha adottato il ropea con Decisione n. C(2007) 6007 del 29/11/2007; Documento Strategico Regionale 2007-2013. — il Consiglio regionale della Calabria con deliberazione n. VISTA la Delibera CIPE del 22 dicembre 2006, n. 174 (G.U. 255 del 31 marzo 2008 ha approvato il Programma Operativo n. 95 del 24 aprile 2007) di «Approvazione del Quadro Strate- Regionale Calabria FESR 2007-2013 approvato dalla Commis- gico Nazionale» e relativo allegato, concernente «La politica re- sione Europea con Decisione n. C(2007) 6322 del 7/12/07; gionale nazionale del FAS nell’ambito della programmazione unitaria della politica regionale per il 2007-2013». — il Consiglio regionale della Calabria con deliberazione n. 256 del 31 marzo 2008 ha approvato il Programma Operativo VISTO il Documento di Programmazione Economica e Fi- Regionale Calabria FSE 2007-2013 approvato dalla Commis- nanziaria (DPEF) 2008- 2011, approvato dal Governo il 28 sione Europea con Decisione n. C(2007) 6711 del 17/12/07; giugno 2007, che, nel richiamare obiettivi e priorità della pro- grammazione unitaria comunitaria e nazionale contenuta nel QSN 2007-2013, richiede una forte complementarietà fra poli- — il Consiglio regionale della Calabria con deliberazione n. tica regionale e politica economica e la conseguente collabora- 240 del 18 marzo 2008 ha approvato il Programma di Sviluppo zione tra i diversi livelli di responsabilità. Rurale FEASR 2007-2013 approvato dalla Commissione Eu- ropea con Decisione n. C(2007) 6007 del 29/11/07; VISTA la Delibera CIPE del 3 agosto 2007, n. 82 (G.U. n. 301/2007) relativa all’approvazione delle «Regole di attuazione — la Giunta regionale con deliberazione n. 108 del 31 gen- del meccanismo di incentivazione legato agli Obiettivi di Ser- naio 2008 ha istituito il Comitato regionale di Coordinamento vizio del QSN 2007-2013». della Programmazione Unitaria 2007-2013 con il compito di supportare la medesima Giunta nell’attuazione della Program- VISTA la Decisione della Commissione del 13 luglio 2007 n. mazione Unitaria della Politica regionale di Sviluppo garan- C(2007) 3329 def, che, a norma del citato art. 28 del Regola- tendo il massimo livello di coordinamento e di responsabilizza-

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zione nell’attuazione, assicurando l’unitarietà di orientamento nali ed Interregionali a valere sulle risorse del Fondo per le Aree del complesso dei Programmi Operativi e degli Accordi di Pro- Sottoutilizzate, l’iter per la riformulazione dello strumento del- gramma Quadro; l’Intesa Istituzionale di Programma e l’aggiornamento degli Ac- cordi di Programma Quadro; — il Fondo per le Aree Sottoutilizzate, quale Fondo nazio- nale pluriennale per lo sviluppo, costituisce lo strumento con cui — l’armonizzazione degli strumenti e le modalità di ge- si concentra e si da unità programmatica e finanziaria all’in- stione, controllo e valutazione di tutte le operazioni che, in osse- sieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale che, quio alla indifferenza delle fonti di copertura finanziaria, parte- in attuazione dell’art. 119, comma 5, della Carta Costituzionale, cipano al Quadro Strategico Nazionale; sono rivolti al riequilibrio economico e sociale fra le diverse aree del Paese; — il Dipartimento 3 – Programmazione Nazionale e Comu- nitaria ha predisposto il Programma Attuativo Regionale (PAR) — la Delibera CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007, in osse- Calabria FAS 2007-2013 nel rispetto del principio di concentra- quio a quanto disposto al Capitolo V del QSN 2007-2013, ha zione e complementarietà con il POR Calabria FESR 2007- definito il riparto pluriennale delle risorse del Fondo per le Aree 2013, il POR Calabria FSE 2007/2013 e con il PSR Calabria Sottoutilizzate disponibili per singolo Programma Nazionale, FEASR 2007/2013 condividendone l’articolazione in Assi e Interregionale e Regionale 2007-2013 ed ha stabilito, tra l’altro, Linee di Intervento e i contenuti con i Dipartimenti Regionali i seguenti principi fondamentali per l’attuazione della Program- competenti per l’attuazione; mazione Regionale Unitaria disponendo al riguardo: — il Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Inve- − il riparto delle risorse a livello nazionale e regionale stimenti Pubblici ha avviato la Valutazione Ex Ante del Pro- con assegnazione al PAR Calabria 2007-2013 di 1.868,431 mi- gramma Attuativo Regionale (PAR) Calabria FAS 2007-2013 lioni di c; secondo i principi, le modalità e gli indirizzi operativi espressi nel QSN 2007-2013 al Paragrafo VI.2.3 e nell’Allegato V alla − le modalità di programmazione delle risorse 2000-2006 Delibera CIPE n. 166/2007; ancora disponibili secondo i criteri e nei limiti di seguito speci- ficati: — il Dipartimento 3 – Programmazione Nazionale e Comu- nitaria, in qualità di Soggetto Proponente ai sensi del testo unico a) le risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate, ripartite ambientale D.Lgs. 152/06 e ss. modifiche di cui al D.Lgs. 4/08, con precedenti Delibere CIPE e non ancora programmate o co- ed in conformità alla Direttiva 2001/42/CE ha avviato le attività munque riprogrammabili, possono essere utilizzate come parte per la Valutatone Ambientale Strategica del Programma Attua- integrante della Programmazione Unitaria 2007-2013 a condi- tivo Regionale (PAR) Calabria FAS 2007-2013 (redazione del zione che: rapporto ambientale del programma, consultazione, integra- zione delle risultanze del rapporto ambientale e delle consulta- − risultino assegnate ad Amministrazioni responsabili zioni nel programma e informazione su tale processo) come dell’attuazione della strategia del QSN; parte integrante nel processo di valutazione ex ante per assicu- rare la trasparenza nelle decisioni e la sostenibilità ambientale − siano esplicitamente destinate, attraverso Accordo/i di degli interventi programmati; Programma Quadro (ove previsto dalle relative delibere di asse- gnazione delle risorse), all’attuazione della strategia del QSN in — la Giunta regionale ha approvato con Deliberazione n. 157 conformità con gli indirizzi e i criteri della Politica Regionale del 31 marzo 2009 il Programma Attuativo Regionale (PAR) Unitaria 2007-2013 e siano pertanto richiamate nei Documenti Calabria FAS 2007/2013 dando mandato al Dipartimento 3 – di Programmazione Unitaria o di strategia specifica da definirsi Programmazione Nazionale e Comunitaria, di svolgere le se- non oltre il 31 dicembre 2009; guenti specifiche attività:

b) le risorse del Fondo Aree Sottoutilizzate ripartite con pre- — verifica e condivisione del Programma Attuativo Regio- cedenti Delibere CIPE che risultino già programmate alla data nale FAS Calabria 2007/2013 con i Dipartimenti Regionali inte- della Delibera CIPE n. 166/207 attraverso Accordi di Pro- ressati all’attuazione del Programma; gramma Quadro o altri strumenti, possono essere considerate parte integrante della Programmazione Unitaria 2007-2013 se — presentazione e approvazione del Programma Attuativo esplicitamente e puntualmente richiamate dai Documenti di Pro- Regionale FAS Calabria 2007/2013 da parte del Comitato regio- grammazione Unitaria o di strategia specifica ovvero in appositi nale di Coordinamento della Programmazione Unitaria 2007- atti integrativi successivi da definirsi non oltre il 31 dicembre 2013; 2009, a condizione che: — consultazione, ai sensi del Punto 5.2 della Delibera CIPE − siano destinate a progetti già individuati, le cui finalità n. 166/2007, del Partenariato Istituzionale e Socio-Economici siano pienamente assimilabili alla strategia del QSN e che ri- sul Programma Attuativo Regionale FAS Calabria 2007-2013; spettino i criteri di cui al punto 4.1 e relativo Allegato 1 della Delibera CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007; — verifica con il Dipartimento 4 – Bilancio della sostenibi- lità finanziaria della proposta di Piano Finanziario del Pro- − non sia stata realizzata spesa prima della data dell’1 gramma Attuativo Regionale FAS Calabria 2007/2013; gennaio 2007; — predisposizione della Valutazione Ambientale Strategica, — i tempi e le procedure attraverso cui le Amministrazioni, di competenza del Dipartimento 14 – Politiche per l’Ambiente, nazionali, regionali e le Province autonome, adottano il Docu- quale parte integrante del procedimento di adozione ed approva- mento Unitario di Programmazione Strategica e di Strategia zione del Programma Attuativo Regionale FAS Calabria 2007- Specifica in cui, assicurando la cooperazione interistituzionale, 2013 assicurando ogni opportuna forma di collaborazione tra le trovano definizione ed esplicitazione le modalità di consegui- diverse strutture amministrative interessate; mento degli obiettivi generali della politica regionale di coesione e delle Priorità del QSN; — conclusione della Valutazione Ex-Ante del Programma Attuativo Regionale (PAR) Calabria FAS 2007-2013 da parte — gli Strumenti Attuativi della Programmazione, ivi com- del Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investi- preso la definizione dei Programmi Attuativi Nazionali, Regio- menti Pubblici;

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— negoziato con il Ministero dello Sviluppo Economico – conclusasi con Decreto n. 15449 del 13 agosto 2009 del compe- Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica – Dire- tente Dipartimento 14 – Politiche dell’Ambiente, con cui, ai zione Generale per la Politica Regionale Unitaria Nazionale se- sensi dell’art. 22 del Regolamento regionale n. 3/2008, è stato condo le modalità previste dalla Delibera Cipe n. 166/2007 e motivatamente escluso il Programma in parola dalla procedura s.m.i.. di Valutazione Ambientale Strategica;

TENUTO CONTO − ha verificato con il Dipartimento 4 – Bilancio la soste- nibilità finanziaria della proposta di Piano Finanziario del Pro- — che le modifiche ai riparti finanziari del Fondo per le Aree gramma Attuativo Regionale Calabria FAS 2007/2013; Sottoutilizzate ed alle procedure di cui alla predetta Delibera Cipe n. 166 del 21 dicembre 2007, operate, in attuazione del- − ha operato sul testo del Programma Attuativo Regio- l’art. 6 quater e ss della Legge n. 133/2008 e dell’art. 18 e ss. nale Calabria FAS 2007/2013 approvato dalla Giunta regionale della Legge n. 2/2009, sono state definitivamente assentite con con la Deliberazione n. 157 del 31 marzo 2009, le modifiche ed la Delibera Cipe n. 1 del 6 marzo 2009 pubblicata in G.U. S.G. n. integrazioni richieste nelle specifiche sedi di approvazione, con- 137 del 16 giugno 2009; sultazione e negoziato, ovvero a seguito:

— che, in particolare, la Delibera Cipe n. 1 del 6 marzo 2009, − della discussione del 12 maggio 2009 e del 14 maggio riaffermando il forte orientamento alla concentrazione strate- 2009 in seno alla VI Commissione Consiliare che ha approvato gica, nazionale e regionale, verso cui sono stati orientati i Pro- il 14 maggio 2009 il relativo provvedimento amministrativo nu- grammi Attuativi Nazionali, Regionali ed Interregionali 2007/ mero 348/8; 2013, ha disposto: − della discussione del 10 luglio 2009 in seno alla II − ai Punti 1.3, 2.1 e 2.2 le modalità dei rientri finanziari Commissione Consiliare che ha approvato in pari data il relativo relativi ai tagli operati sui riparti regionali del ciclo di program- provvedimento amministrativo numero 348/8; mazione 2000/2006; − della discussione del 6 agosto 2009 da parte dell’As- − al Punto 1.2 l’aggiornamento del riparto finanziario del semblea Consiliare che ha approvato il Programma Attuativo ciclo di programmazione 2007/2013; Regionale Calabria FAS 2007/2013 così come trasmesso dalla VI e dalla II Commissione Consiliare; − al Punto 2.10 l’iter per assicurare, a partire dal 2011, l’impegnabilità annua delle somme decurtate sul ciclo di pro- − delle consultazioni con il Partenariato Istituzionale e grammazione 2007/2013 in presenza di maggiori risorse desti- Socio-Economico; nate al FAS, ovvero, anticipatamente, in un quadro di finanza pubblica più favorevole, ovvero alla disponibilità di risorse già − degli incontri di negoziato con il Ministero dello Svi- programmate e non utilizzate; luppo Economico svoltesi nei giorni del 30 aprile 2009, 11 e 12 giugno 2009 e 4 agosto 2009. — che il Ministero dello Sviluppo Economico con Nota n. RITENUTO 5201 del 31 marzo 2009 ha comunicato che, ai sensi dell’appli- cazione dell’art. 6 quater comma 2) e 3) della Legge n. 133/2008 — opportuno adottare il testo finale del Programma Attua- e del Punto 15 dell’Accordo Stato-Regioni del 12 febbraio 2009, tivo Regionale Calabria FAS 2007/2013 avendo verificata l’ef- sono disponibili ovvero riassegnabili alla Regione Calabria, per fettiva realizzazione di tutte le attività prescritte dalla Delibera- effetto dei richiamati rientri finanziari a valere sul Fondo per le zione di Giunta regionale n. 157 del 31 marzo 2009; Aree Depresse del ciclo 2000/2006, 369,10 milioni di c; — necessario procedere all’invio al Ministero dello Sviluppo — che la Delibera Cipe n. 1 del 6 marzo 2009 assegna al Economico del predetto testo per consentire alla competente Programma Attuativo Regionale FAS Calabria 2007/2013, per Amministrazione l’adozione dei provvedimenti di cui al Punto effetto dei tagli operati sulle risorse del Fondo per le Aree Sot- 2.11 della delibera Cipe n. 1/2009. toutilizzate, 1.773,266 milioni di c; VISTA — che la Giunta regionale ha provveduto a: — la Legge regionale 5 gennaio 2007, n. 3 «Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria al processo norma- − finalizzare con Deliberazione n. 185 del 20 aprile 2009, tivo e comunitario e sulle procedure relative all’attuazione delle i rientri finanziari del ciclo di programmazione 2000/2006; politiche comunitarie», in particolare l’art. 11; − programmare l’originaria dotazione regionale del — la Legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante «Ordina- Fondo per le Aree Depresse del settennio 2007-2013, pari a mento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria». 1.868,431 Milioni di Euro, avvalendosi di quanto stabilito dal Punto 2.10 della Delibera Cipe n. 1 del 6 marzo 2009. VISTO il D.P.G.R. n. 354 del 24 giugno 1999 recante «Sepa- razione dell’attività amministrativa di indirizzo e di controllo da RILEVATO CHE quella di gestione».

— nel rispetto di quanto demandato con Deliberazione di VISTA la Legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 recante Giunta regionale n. 157 del 31 marzo 2009, il Dipartimento 3 – «Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli Programmazione Nazionale e Comunitaria: atti ed il diritto di accesso. Disciplina della pubblicazione del Bollettino Ufficiale della Regione Calabria». − ha terminato la Valutazione Ex Ante del Programma VISTA la D.G.R. n. 770 dell’11 novembre 2006 avente ad Attuativo Regionale Calabria FAS 2007/2013 inviandola al Mi- oggetto «Ordinamento generale delle strutture organizzative nistero dello Sviluppo Economico con Nota n. 1955 del 14 aprile della Giunta regionale (Art. 7, L.R. n. 31/2002)». 2009; VISTO il Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 275 − ha sottoposto con nota n. 1859 dell’8 aprile 2009, il del 22 dicembre 2008, con il quale è stato conferito l’incarico di Programma Attuativo Regionale Calabria FAS 2007/2013 alla Dirigente Generale del Dipartimento 3 «Programmazione Na- verifica di assoggettabiiità a Valutazione Ambientale Strategica zionale e Comunitaria».

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SU PROPOSTA congiunta del Presidente della Giunta regio- − dal Consiglio regionale della Calabria che, ai sensi nale, on.le Agazio Loiero e dell’Assessore alla Programmazione della Legge regionale n. 3 del 5 gennaio 2007, art. 11, ha formu- Nazionale e Comunitaria, on.le Mario Maiolo, formulata alla lato le proprie osservazioni ed ha adottato positivo parere nel stregua dell’istruttoria compiuta dalla struttura interessata, corso della seduta del 6 agosto 2009; nonché dell’espressa dichiarazione di regolarità dell’atto resa dai Dirigenti Generali competenti. − dal Partenariato Istituzionale e Socio Economico;

DELIBERA − dal Ministero dello Sviluppo Economico; — di prendere atto, come esposto in narrativa, che sono state La narrativa forma parte integrante e sostanziale del presente svolte tutte le specifiche attività demandate, con la richiamata atto; Deliberazione n. 157 del 31 marzo 2009, al Dipartimento 3, Pro- grammazione Nazionale e Comunitaria; — di prendere atto che la Delibera Cipe n. 1 del 6 marzo 2009, recependo le innovazioni introdotte con la Legge n. 133/ — di approvare il testo finale del Programma Attuativo Re- 2008 e la Legge n. 2/2009, ha riformulato, in modo sostanziale, gionale Calabria FAS 2007/2013, predisposto dal Dipartimento il quadro delle risorse e delle regole procedurali che guidano la 3 – Programmazione Nazionale e Comunitaria e di cui in alle- definizione e l’attuazione dei Programmi Attuativi della Stra- gato e parte integrante del presente Atto; tegia Nazionale, Interregionale e Regionali da cofinanziare con il Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS) in coerenza con il — di demandare al Dirigente Generale del Dipartimento 3 principio della valenza e concentrazione strategica degli inter- «Programmazione Nazionale e Comunitaria» la chiusura del ne- venti; goziato con il Ministero dello Sviluppo Economico – Diparti- mento per lo Sviluppo e la Coesione Economica – Direzione — di prendere atto che le risorse del Fondo per le Aree Sot- Generale per la Politica Regionale Unitaria Nazionale secondo toutilizzate assegnate sul ciclo di programmazione 2007/2013 le modalità previste dalla Delibera Cipe n. 166/2007 e s.m.i. al alla Regione Calabria per effetto delle predette innovazioni legi- fine di consentire al predetto Ministero l’adozione dei pertinenti slative e regolamentari risultano oggi decurtate da 1.868,431 mi- atti previsti dal Punto 2.11 della Delibera Cipe n. 1 del 6 marzo lioni di c a 1.773,266 milioni di c; 2009; — di procedere, a seguito della conclusione degli atti proce- — di prendere atto che la Regione Calabria intende avvalersi dimentali con il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Cipe, di quanto stabilito al Punto 2.10 della Delibera Cipe n. 1 del 6 alla trasmissione al Consiglio regionale, per la presa d’atto del marzo 2009 in ordine alla impegnabilità annua delle risorse del Programma Attuativo Regionale Calabria FAS 2007/2013; Fondo per le Aree Sottoutilizzate originariamente assegnate alla medesima Regione; — di trasmettere annualmente e, comunque, durante la ses- sione di bilancio di previsione, alla Commissione consiliare per- — di richiamare quanto disposto con la Deliberazione n. 185 manente una relazione sull’andamento delle fasi di attuazione del 20 aprile 2009 in ordine alla quantificazione e finalizzazione del Programma Attuativo Regionale Calabria FAS 2007/2013; dei rientri finanziari di pertinenza del Fondo per le Aree Sottou- tilizzate assegnate sul ciclo di programmazione 2000/2006 alla — di notificare il presente provvedimento ai Soggetti interes- Regione Calabria; sati;

— di prendere atto delle modifiche ed integrazioni operate al — di autorizzare la pubblicazione degli atti in oggetto sul testo del Programma Attuativo Regionale FAS Calabria 2007/ B.U.R.C.. 2013, di cui alla precedente Deliberazione di Giunta regionale n. 157 del 31 marzo 2009, resesi necessarie per adeguare la pro- Il Segretario Il Presidente posta formulata dalla Giunta regionale alle osservazioni perve- F.to: Durante F.to: Loiero nute, nel rispetto delle rispettive competenze, dalle competenti sedi di approvazione, consultazione e negoziato ossia: (segue allegato)

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22-4-2010 Supplemento straordinario n. 2 al B. U. della Regione Calabria - Parti I e II - n. 7 del 16 aprile 2010 21911

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE — il punto 5.1 della Delibera CIPE n. 14 del 22 marzo 2006 27 febbraio 2010, n. 158 secondo cui le risorse del FAS programmate in interventi per i quali non si sia raggiunto l’obiettivo di aggiudicare i lavori – Intesa istituzionale di Programma Governo – Regione Ca- ovvero i servizi o le forniture nel caso non si tratti di opere pub- labria. Definanziamento degli Interventi che non hanno as- bliche – entro il 31 dicembre del terzo anno successivo alla pub- sunto obbligazioni giuridicamente vincolanti ai sensi della blicazione della delibera CIPE di riferimento saranno disimpe- Delibera CIPE 14 del 2006. Punto 5.1. e riparto delle risorse gnate e verranno riprogrammate dallo stesso CIPE secondo le finanziarie programmabili derivanti dai rientri finanziari ai procedure contabili previste dall’art. 5, comma 3, della legge n. sensi del Punto 15 dell’Accordo Stato-Regioni del 12 febbraio 144/1999; 2009 – modifica della D.G.R. n. 185/2009. — il punto 5.23 della Delibera CIPE n. 14 del 22 marzo 2006 secondo cui, in caso di riprogrammazione delle risorse, da con- LA GIUNTA REGIONALE cludersi entro il 31 ottobre del terzo anno successivo alla pubbli- cazione della Delibera CIFE di riparto, i nuovi interventi inseriti VISTO l’articolo 2, comma 203, della Legge 23 dicembre dovranno essere aggiudicati entro il successivo 30 giugno. 1996, n. 662 che definisce gli accordi che regolano gli interventi che coinvolgono una molteplicità di soggetti pubblici e privati ed VISTE le Deliberazioni di Giunta regionale n. 59 del 30 gen- implicano decisioni istituzionali e risorse finanziarie a carico naio 2007 e la n. 197 del 29 marzo 2007 con cui, in attuazione delle amministrazioni statali, regionali e delle province autonome della predetta Delibera CIPE n. 14/2006, la Regione Calabria ha nonché degli enti locali. delineato il programma di utilizzo del Fondo per le Aree Sottou- tilizzate, di cui ai riparti delle Delibere CIPE n. 35/2005 e n. VISTE le Delibere CIPE del 21 marzo 1997, n. 29 (G.U. n. 3/2006, anticipando il ciclo di Programmazione Regionale Uni- 105/1997), concernente la «Disciplina della programmazione ne- taria 2007/2013 attraverso l’individuazione e la definizione di un goziata» e 22 marzo 2006, n. 14 (G.U. n. 256/2006) relativa alla insieme di «Programmi» e «Progetti Strategici». «Programmazione delle risorse del Fondo per le Aree Sottoutiliz- zate mediante le Intese Istituzionali di Programma e gli Accordi RICHIAMATA tutta la normativa comunitaria, nazionale e re- di Programma Quadro», adottate in attuazione della citata Legge gionale in materia di programmazione della Politica Regionale n. 662/1996. Unitaria 2007/2013. VISTA la Legge 27 dicembre 2002, n. 289 (legge finanziaria 2003), con cui, all’art. 60, viene istituito il Fondo per le Aree TENUTO conto che: Sottoutilizzate (coincidente con l’ambito territoriale delle aree — la Legge n. 133/2008 art. 6 quater dispone che: depresse di cui alla Legge n. 208/1998 e al Fondo istituito dal- l’art. 19, comma 5, del Decreto legislativo n. 96/1993) attraverso − (co. 1) Al fine di rafforzare la concentrazione su inter- cui si concentra e si dà unità programmatica e finanziaria all’in- venti di rilevanza strategica nazionale delle risorse del Fondo per sieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale che, le aree sottoutilizzate di cui all’articolo 61 della legge 27 di- in attuazione dell’articolo 119, comma 5, della Costituzione, cembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, su indicazione sono rivolti al riequilibrio economico e sociale tra aree del Paese. dei Ministri competenti sono revocate le relative assegnazioni VISTO l’articolo 1, comma 2, del Decreto legge 8 maggio operate dal Comitato interministeriale per la programmazione 2006, n. 181 convertito nella Legge 17 luglio 2006, n. 233, che economica (CIPE) per il periodo 2000-2006 in favore di ammi- trasferisce al Ministero dello Sviluppo Economico le funzioni di nistrazioni centrali con le delibere adottate fino al 31 dicembre cui all’articolo 24, comma 1, lettera c) del Decreto Legislativo 30 2006, nel limite dell’ammontare delle risorse che entro la data del luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le Aree 31 maggio 2008 non sono state impegnate o programmate nel- sottoutilizzate. l’ambito di accordi di programma quadro sottoscritti entro la me- desima data, con esclusione delle assegnazioni per progetti di VISTA l’Intesa Istituzionale di Programma sottoscritta il 19 ricerca, anche sanitaria. In ogni caso è fatta salva la ripartizione ottobre 1999 dal Governo e dalla Regione Calabria, pubblicata dell’85% delle risorse alle regioni del Mezzogiorno e del restante sul B.U.R.C. n. 123 del 13/12/1999 in edizione straordinaria, che 15% alle regioni del Centro-Nord; costituisce il quadro di riferimento degli atti di programmazione negoziata che hanno luogo nella Regione ed è lo strumento con il − (co. 2) Le disposizioni di cui al comma 1, per le ana- quale sono stabiliti, congiuntamente tra il Governo e la Giunta loghe risorse ad esse assegnate, costituiscono norme di principio della Regione Calabria, gli obiettivi da conseguire per i quali è per le Regioni e le province autonome di Trento e di Balzano. Il indispensabile l’azione congiunta degli organismi predetti. CIPE, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, defi- nisce, di concerto con i Ministri interessati, i criteri e le modalità VISTA la Circolare n. 32538 del 9 ottobre 2003 del Ministero per la ripartizione delle risorse disponibili previa intesa con la per lo Sviluppo Economico – Dipartimento per le Politiche di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Sviluppo e di Coesione – Servizio per le Politiche di Sviluppo province autonome di Trento e di Balzano; Territoriale e le Intese con cui sono state disciplinate le procedure di monitoraggio degli Accordi di Programma Quadro. — il Punto 15 dell’Accordo Governo-Regioni del 12/2/2008, esaminato dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 26 VISTA la Delibera CIPE n. 14 del 22 marzo 2006 «Program- febbraio 2009, dispone che con successiva Delibera CIPE, do- mazione delle risorse del Fondo per le Aree Sottoutilizzate – FAS vranno essere definite le modalità per la riassegnazione delle ri- mediante le Intese Istituzionali di Programma e gli Accordi di sorse rinvenienti dalla ricognizione di cui all’art 6 quater, comma Programma Quadro – APQ» che definisce, fra l’altro, le modalità 2, della legge n. 133/2008 alle medesime Regioni che hanno su- di stipula e di aggiornamento degli Accordi, di selezione dei pro- bìto revoche, in applicazione del principio espresso al comma 1 getti, di attribuzione e di trasferimento delle risorse, nonché di del predetto articolo di legge, utilizzando anche le risorse origi- riprogrammazione di risorse ed economie. nate da disimpegni automatici previsti dalle Deliberazioni CIPE al fine di reintegrare le risorse oggetto di finalizzazioni differenti VISTO in particolare: ai sensi dell’art. 6 quinques della predetta Legge n. 133/2008;

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21912 22-4-2010 Supplemento straordinario n. 2 al B. U. della Regione Calabria - Parti I e II - n. 7 del 16 aprile 2010

— il Punto 1.3 della Delibera CIPE n. 1 del 6 marzo 2009, in RILEVATO che conformità a quanto previsto dall’Accordo Governo-Regioni del 12 febbraio 2009, esaminato dalla Conferenza Stato-Regioni — in attuazione degli adempimenti di monitoraggio degli Ac- nella seduta del 26 febbraio 2009, prevede che le risorse regionali cordi di Programma Quadro condotti sul Sistema Nazionale Ap- rinvenienti dalla ricognizione di cui all’art. 6 quater, commi 1 e 2, plicativo Intese ai sensi della richiamata Circolare n. 32538 del 9 della legge n. 133/2008 sono riassegnate alle medesime Regioni ottobre 2003 del Ministero per lo Sviluppo Economico risulta e Province autonome secondo le seguenti modalità: necessario:

— aggiornare la Deliberazione di Giunta Regionale n. 185 del − le risorse assegnate alle Regioni e Province autonome 20 aprile 2009 con riferimento all’importo delle sanzioni matu- con le delibere adottate fino al 31 dicembre 2006 non poste a rate sull’Intesa Istituzionale di Programma Stato – Regione Ca- copertura delle riduzioni FAS con la delibera CIPE n. 112/2008, labria a norma dei Punti 5.1 e 5.2.3 della Delibera CIPE n. 14/ sono riassegnate alle medesime Regioni e Province autonome 2006 richiamata in premessa riportando anche il valore delle dalla data di adozione della presente delibera, in vista della sot- stesse riferito alla esecuzione finanziaria delle risorse a valere toscrizione degli APQ la cui istruttoria era stata sospesa a seguito sulla Delibera CIPE n. 35/2005 in scadenza al 30/6/2009 e di dell’entrata in vigore della legge n. 133/2008; quelle a valere sulla Delibera CIPE n. 3/2006 in scadenza al 31/ 12/2009; − le risorse, pari a 276 milioni di c, già poste a copertura delle riduzioni apportate al FAS con la delibera n. 112/2008, sa- — assumere un indirizzo univoco per i Dipartimenti Regio- ranno riassegnate alle Regioni interessate utilizzando le risorse nali Responsabili degli Accordi di Programma Quadro su cui originate da disimpegni automatici previsti da precedenti deli- sono inserite le Operazioni che hanno generato le sanzioni di cui bere di questo Comitato relative alla programmazione 2000- alla precedente alinea e che alla data del 31/12/2009 non hanno 2006; ancora avviato l’iter di aggiudicazione dell’appalto pubblico.

RITENUTO altresì opportuno assicurare: — il Ministero dello Sviluppo Economico con Nota (Prot. 5201) del 31 marzo 2009, ai sensi dell’applicazione dell’art. 6 — la puntuale contabilizzazione delle sopra definite sanzioni quater comma 2) e 3) della Legge n. 133/2008 e del Punto 15 effettivamente maturate alla data del 31/12/2009; dell’Accordo Stato-Regioni del 12 febbraio 2009, ha comunicato alla Regione Calabria i risultati della ricognizione delle risorse — la loro successiva imputazione ai rientri finanziari, matu- del Fondo Aree Sottoutilizzate assegnate dal CIPE entro il 31/12/ rati ai sensi del Punto 1.3 della Delibera CIPE n. 1 del 6 marzo 2006 ed ancora disponibili per la programmazione attraverso ul- 2009 e riscontrati con la predetta Nota (Prot. 5201) del 31 marzo teriori Accordi di Programma Quadro del ciclo 2000/2006 con- 2009 del Ministero dello Sviluppo Economico; fermando le risorse riassegnabili alla Regione Calabria in 369.109.888,34 c per i seguenti importi: — il conseguente aggiornamamento del dispositivo della De- liberazione di Giunta regionale n. 185 del 20 aprile 2009 in or- dine alla finalizzazione dei rientri finanziari attesi al fine di con- − 70.009.888,34 c disponibili a copertura degli impegni sentire la loro allocazione prioritariamente su Operazioni già se- finanziari assunti sulle risorse FAS con gli Accordi di Programma lezione ed in corso di spesa ovvero su Operazioni di immediata Quadro/Atti Integrativi stipulati tra l’1/6/08 ed il 20/8/09; impegnabilità.

− 104.800.000,00 c riassegnabili quale quota parte delle VISTA risorse della Delibera CIPE n. 35/2005 e n. 3/2006 già assegnate all’Intesa Istituzionale di Programma della Regione Calabria nel- — la Legge regionale 5 gennaio 2007, n. 3 «Disposizioni sulla l’ambito della programmazione FAS 2000-2006 e non program- partecipazione della Regione Calabria al processo normativo e mate al momento dell’entrata in vigore della legge 133/08; comunitario e sulle procedure relative all’attuazione delle poli- tiche comunitarie», in particolare l’art. 11; c − 194.300.000,00 riassegnabili quale quota parte delle — la Legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante «Ordina- risorse della Delibera CIPE n. 35/2005 e n. 3/2006 già assegnate mento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria». all’Intesa Istituzionale di Programma della Regione Calabria nel- l’ambito della programmazione FAS 2000-2006, non program- VISTO il D.P.G.R. n. 354 del 24 giugno 1999 recante «Sepa- mate al momento dell’entrata in vigore della legge 133/08 ed razione dell’attività amministrativa di indirizzo e di controllo da utilizzate per la copertura dei tagli apportati alle assegnazioni quella di gestione». FAS con i provvedimenti legislativi ex Legge 133/2008 e L. 2/2009; VISTA la Legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 recante «Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti — la Regione Calabria, avendo ricevuto dalle competenti Au- ed il diritto di accesso. Disciplina della pubblicazione del Bollet- torità Nazionali la quantificazione dei rientri finanziari sul Fondo tino Ufficiale della Regione Calabria». Aree Sottoutilizzate del ciclo 2000/2006 ai sensi della Delibera CIPE n. 1/2009 Punto 1.3 e le indicazioni necessarie per decidere VISTA la D.G.R. n. 770 dell’11 novembre 2006 avente ad og- la loro allocazione, con Deliberazione di Giunta regionale n. 185 getto «Ordinamento generale delle strutture organizzative della del 20 aprile 2009 ha finalizzato la totalità dei rientri finanziari Giunta regionale (Art. 7, L.R. n. 31/2002). attesi. VISTO il Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 275 del 22 dicembre 2008, con il quale è stato conferito l’incarico di RICHIAMATA, per l’intero dispositivo, la Deliberazione di Dirigente Generale del Dipartimento 3 «Programmazione Nazio- Giunta regionale n. 185 del 20 aprile 2009. nale e Comunitaria».

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SU PROPOSTA congiunta del Presidente della Giunta regio- − entro il 31 dicembre del terzo anno successivo alla pub- nale, on.le Agazio Loiero e dell’Assessore alla Programmazione blicazione della Delibera CIPE di assegnazione delle relative ri- Nazionale e Comunitaria, on.le Mario Maiolo, formulata alla sorse finanziarie (Delibera CIPE n. 14 del 2006, Punto 5.1); stregua dell’istruttoria compiuta dalla struttura interessata, nonché dell’espressa dichiarazione di regolarità dell’atto resa dal − ovvero al più tardi entro il successivo 30 giugno per Dirigente Generale competente. effetto delle riprogrammazioni finanziarie (Delibera CIPE n. 14 del 2006, Punto 5.2.3);

DELIBERA — di ritenere prioritario indirizzare i competenti Dipartimenti Regionali Responsabili di Accordi di Programma Quadro del- l’Intesa Istituzionale di Programma Stato-Regione Calabria, ad La narrativa forma parte integrante e sostanziale del presente operare le opportune verifiche propedeutiche al definanziamento atto, delle Operazioni originariamente coperte con le risorse FAS as- segnate con le Deliberazioni CIPE nn. 17/2003, 20/2004 e 35/ — di prendere atto che, fino alla data del 31/12/2009, a valere 2005, i cui termini di disimpegno sono venuti a scadere al più sulle assegnazioni di risorse del FAS operate sull’Intesa Istituzio- tardi il 30/6/2009, e sulle quali le Stazioni Appaltanti, alla data nale di Programma Stato – Regione Calabria con Deliberazioni del 31/12/2009, non abbiano ancora avviato l’iter di aggiudica- zione degli appalti pubblici di realizzazione delle medesime Ope- CIPE fino al 31/12/2006, ovvero con le Deliberazioni nn. 17/ razioni; 2003, 20/2004, 35/2005, 3/2009, e programmate in appositi Ac- cordi di Programma Quadro, sono maturate sanzioni per c — di prendere atto che, secondo la rilevazione condotta sul 58.599.271,58 per mancata assunzione di obbligazioni giuridica- Sistema Nazionale di Monitoraggio «Applicativo Intese» le Ope- mente vincolanti di pari importo nei termini previsti dalla norma- razioni interessate dalla suddetta verifica sono circoscritte a n. 11 tiva vigente ossia: di importo pari a c 5.257.449,00 ossia:

Titolo Intervento non APQ Codice Intervento Importo (Euro) Aggiudicato al 31/12/2009

Segnaletica del Parco culturale EE – Emergenze Urbanistiche 51 dei Greci di Calabria: Linee 59.000,00 – III Atto Integrativo guide e standard (tutti i centri).

Acquisizione recupero e valorizzazione di comparti edilizi del centro storico di EE – Emergenze Urbanistiche Ortì «Creazione di alloggi da 62 350.000,00 – III Atto Integrativo destinare agli studenti con annesso recupero di fontana e sistemazione di area a verde – Reggio di Calabria.

Demolizione fabbricati «Le ED – Emergenze urbane e Roccette» con ripristino e 8 600.000,00 territoriali – II Atto integrativo recupero ambientale del «Fosso Lumia».

Ripascimento e stabilizzazione DS – Difesa suolo – Erosione EC28 del litorale in erosione nel 600.000,00 delle coste Comune di Tropea.

Interventi strutturali e di BE – II Atto integrativo APQ IV 1-3 promozione del Castello 125.000,00 Beni culturali Ducale di Corigliano.

Adeguamento funzionale del BE – II Atto integrativo APQ IV 1-6 Castello e fornitura 150.000,00 Beni culturali attrezzature

BE – II Atto integrativo APQ Interventi di fruibilità Castello IV 1-10 100.000,00 Beni culturali di San Niceto.

Castello comunale di Rende. Restauro conservativo e BE – II Atto integrativo APQ interventi di adeguamento e SC20 1.500.000,00 Beni culturali rifunzionalizzazione per una destinazione culturale di parte del complesso.

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21914 22-4-2010 Supplemento straordinario n. 2 al B. U. della Regione Calabria - Parti I e II - n. 7 del 16 aprile 2010

Titolo Intervento non APQ Codice Intervento Importo (Euro) Aggiudicato al 31/12/2009 Collettamento dei comuni di Candidoni, Serrata e San CY – Nuovo Ciclo integrato NC.01.1a582 Pietro di Caridà al collettore 1.115.000,00 delle acque –773 principale del depuratore consortile di Gioia Tauro.

Adeguamento discarica RA – Tutela e risanamento pubblica ai sensi del decreto ambientale per il territorio DADS05/A 151.000,00 legislativo n. 36 del 3 gennaio della Regione Calabria 2003 – Comune di Campana.

Adeguamento discarica RA – Tutela e risanamento pubblica ai sensi del decreto ambientale per il territorio DADS05/B legislativo n. 36 del 3 gennaio 507.449,00 della Regione Calabria 2003 – Comune di Terranova da Sibari.

Totale 5.257.449,00

— di prendere atto dell’annullamento dell’Intervento «Aree − c 161.000.000,00 disponibili a seguito della ricogni- demaniali libere da rifiuti nella Provincia di Catanzaro – Comune zione, condotta dal Ministero dello Sviluppo Economico, delle di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio» Codice DABD02-06 – sanzioni finanziarie applicate alle altre Amministrazioni che do- APQ Tutela e Risanamento Ambientale per il Territorio della Re- vranno essere riutilizzate a compensazione dei tagli operati, in gione Calabria (RA) di c 1.075.000,00 finanziato con risorse applicazione dei provvedimenti legislativi ex Legge 133/2008 e della Delibera CIPE n. 35/2005 per mancata aggiudicazione dei Legge 2/2009, sull’Intesa Istituzionale di Programma Stato – Re- lavori, ai sensi della Delibera CIPE n. 14 del 2006, punto 5.1; gione Calabria;

— di confermare quanto già oggetto di presa d’atto con la — di modificare la Deliberazione di Giunta regionale n. 185 Deliberazione di Giunta regionale n. 185 del 20 aprile 2009 in del 20 aprile 2009 nella parte in cui dispone la finalizzazione dei ordine alla consistenza dei rientri finanziari assentiti dal Mini- rientri finanziari di cui all’aggregato dei 104.800.000,00 c su cui stero dello Sviluppo Economico con Nota (Prot. 5201) del 31 deve trovare copertura finanziaria: marzo 2009, ai sensi dell’applicazione del Punto 15 dell’Accordo Governo – Regioni del 12 febbraio 2009 recepito nella Delibera − il valore aggiornato di c 66.551.699,18 per la procedura CIPE n. 1 del 6 marzo 2009 ai Punti 1.3 e 2.1; di evidenza pubblica «Selezione di Progetti Integrati per la Ri- qualificazione, Recupero e Valorizzazione dei Centri Storici della — di confermare quanto già oggetto di presa d’atto con la Calabria», approvata con Decreto n. 3582 del 4 aprile 2008 del Deliberazione di Giunta regionale n. 185 del 20 aprile 2009 in Dirigente Generale del Dipartimento n. 8 Urbanistica e Gestione ordine alla disponibilità ovvero riassegnabilità alla Regione Ca- del Territorio in BURC – Parte III n. 22 del 30 maggio 2008; labria dei predetti rientri finanziari per c 299.100.000,00, al netto c delle risorse già confermate per l’importo pari ad c 70.009.888,34 − il valore aggiornato di 38.248.300,82 per la program- e necessario per l’attuazione degli Accordi di Programma Quadro mazione e realizzazione degli Interventi afferenti il Settore della Difesa del Suolo della Regione Calabria, attraverso lo strumento stipulati fra l’1/6/08 ed il 20/8/09, e distinti per i seguenti aggre- dell’Accordo di Programma Quadro secondo le modalità di cui gati: alla Delibera CIPE n. 14 del 22 marzo 2006 ovvero anche attra- verso lo strumento di Attuazione Diretta secondo la disciplina − c 104.800.000,00 immediatamente disponibili e riasse- della Programmazione Regionale Unitaria ai sensi della Delibera gnabili quale quota parte delle risorse della Delibera CIPE n. 35/ CIPE n. 166 del 22 dicembre 2007 e s.m.i.; 2005 e n. 3/2006 già assegnate all’Intesa Istituzionale di Pro- gramma della Regione Calabria nell’ambito della programma- — di modificare la Deliberazione di Giunta regionale n. 185 zione FAS 2000-2006 e non programmate al momento del 20 aprile 2009 nella parte in cui dispone la finalizzazione dei dell’entrata in vigore della legge 133/08; rientri finanziari di cui all’aggregato dei 194.300.000,00 c su cui deve trovare copertura finanziaria: — c 194.300.000,00 riassegnabili, quale quota parte delle ri- c sorse della Delibera CIPE n. 35/2005 e n. 3/2006 già assegnate − il valore aggiornato di 135.700.728,42 per la program- all’Intesa Istituzionale di Programma della Regione Calabria nel- mazione e realizzazione degli Interventi afferenti il Settore della l’ambito della programmazione FAS 2000-2006, non program- Difesa del Suolo della Regione Calabria come sopra richiamata, precisando che: mate al momento dell’entrata in vigore della legge 133/08 ed utilizzate per la copertura dei tagli apportati alle assegnazioni − c 33.300.000,00 sono immediatamente disponibili a ti- FAS con i provvedimenti legislativi ex Legge 133/2008 e L. tolo di risorse sanzionate all’Intesa Istituzionale di Programma 2/2009, secondo le seguenti modalità: Stato – Regione Calabria a valere sulla delibera CIPE n. 20/2004;

− c 33.300.000 immediatamente disponibili, in quanto de- − c 102.400.728,42 saranno disponibili a seguito della ul- rivanti dalle risorse sanzionate all’Intesa Istituzionale di Pro- teriore ricognizione, condotta dal Ministero dello Sviluppo Eco- gramma Stato – Regione Calabria a valere sulla delibera CIPE n. nomico, delle sanzioni finanziarie applicate alle altre Ammini- 20/2004; strazioni che dovranno essere riutilizzate a compensazione dei

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22-4-2010 Supplemento straordinario n. 2 al B. U. della Regione Calabria - Parti I e II - n. 7 del 16 aprile 2010 21915

tagli operati, in applicazione dei provvedimenti legislativi ex normativa vigente, l’intero valore delle sanzioni (per come sopra Legge 133/2008 e Legge 2/2009, sull’Intesa Istituzionale di Pro- richiamate e descritte e di importo pari a 58-599.271,58 c) deve gramma Stato-Regione Calabria; essere comunicato al Ministero dello Sviluppo Economico per la sua imputazione ai rientri finanziari attesi ai sensi del Punto 1.3 − il valore aggiornato di c 58.599.271,58 quale sanzione della Delibera CIPE del 6 marzo 2009 con effetto per la parte in maturata sull’Intesa Istituzionale di Programma Stato – Regione cui tale norma dispone che i medesimi rientri sono assicurati uti- Calabria derivanti dalla mancata aggiudicazione delle Operazioni lizzando le risorse originate da disimpegni automatici previsti finanziate con le Delibere CIPE nn. 17/2003, 20/2004, 35/2005 e dalle Delibere CIPE relativamente alla programmazione 2000- 3/2009 ed i cui termini di disimpegno sono venuti a scadere al più 2006; tardi il 31/12/2009; — di demandare al Dirigente Generale del Dipartimento 3 — di modificare la Deliberazione di Giunta regionale n. 185 «Programmazione Nazionale e Comunitaria», di concerto con il del 20 aprile 2009 nella parte in cui richiama gli Accordi di Pro- Comitato Regionale di Coordinamento dell’Intesa Istituzionale gramma Quadro/Atti Integrativi oggetto di sanzione e relativi im- di Programma e degli APQ della Calabria, il negoziato con il porti nel seguente stato di aggiornamento il cui valore comples- Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per lo Svi- c sivo, come sopra richiamato, è pari a 58.599.271,58 : luppo e la Coesione Economica – Direzione Generale per la Po- litica Regionale Unitaria Nazionale secondo le modalità previste − Sanzioni ex Delibera CIPE n. 17/2003: dalla Delibera CIPE n. 14/2006 e s.m.i. per la programmazione dei rientri finanziari secondo le finalizzazioni stabilite dalla pre- − APQ Sistema delle Infrastrutture di Trasporto – Co- sente deliberazione; dice TW: 10.949.525,00 c; — di trasmettere al Consiglio regionale e alle competenti − APQ Emergenze Urbanistiche I Atto Integrativo – «La Commissioni Consiliari, il presente atto per l’esercizio delle c Cittadella» – Codice EC: 18.000.000,00 ; competenze ad esso attribuite dall’art. 11 della Legge regionale 3/2007; − Sanzioni ex Delibera CIPE n. 20/2004: — di notificare il presente provvedimento ai Soggetti interes- − APQ Nuovo Ciclo Integrato delle Acque – Atto di sati; Raccordo (TAGIRI) – Codice CY: 12.619.105,58 c. — di autorizzare la pubblicazione degli atti in oggetto sul − APQ Emergenze Urbanistiche III Atto Integrativo – B.U.R.C.. Codice EE: 1.009.000,00 Euro. Il Segretario Il Presidente − Sanzioni ex Delibera CIPE n. 35/2005 (in esecuzione al F.to: Durante F.to: Loiero 31/12/2008 e al 30/6/2009):

− APQ Difesa suolo – Erosione delle Coste – Codice DS: 2.100.000,00 c. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE − APQ Emergenze Urbanistiche n Atto Integrativo – 27 febbraio 2010, n. 164 Codice ED: 600.000,00 c; Programmazione Regionale Unitaria 2007/2013 – Progetto − APQ Beni Culturali II Atto Integrativo – Codice BE: Integrato di Sviluppo Regionale «Piano Regionale per le In- 1.875.000,00 c. frastrutture Produttive – Parchi di Impresa Regionali» di cui alla D.G.R. 184/2009. Approvazione Piano Regionale per le − APQ Tutela e Risanamento Ambientale per il Terri- Infrastrutture Produttive. torio della Regione Calabria – Codice RA: 1.733.449,00 c.

− APQ Emergenze Urbanistiche III Atto Integrativo – LA GIUNTA REGIONALE Codice EE: 3.724.540,00 c. VISTO il D.Lgs. 18/8/2000, n. 267, art. 34, comma 7. − APQ Nuovo Ciclo Integrato delle Acque – Atto di Raccordo (TAGIRI) – Codice CY: 1.115.000,00 c. VISTE

− Sanzioni ex Delibera CIPE n. 3/2006: — la Legge 5 ottobre 1991, n. 317 «Interventi per l’innova- zione e lo sviluppo delle piccole imprese»; − APQ Beni Culturali – IV Atto Integrativo (BG): 900.000,00 c. — la Legge 11 maggio 1999, n. 140 «Norme in materia di attività produttive»; − APQ Istruzione Regione Calabria (IT): 2.000.000, c. — il Decreto legislativo n. 123 del 31/3/1998 «Disposizioni − APQ Tutela e Risanamento ambientale – I Atto inte- per la razionalizzazione degli interventi di sostegno pubblico alle grativo (RB) 40.000,00 c. imprese, a norma dell’articolo 4, comma 4, lettera c), della legge 15 marzo 1997, n. 59»; − APQ Tutela e risanamento ambientale – II Atto Inte- grativo (RC): 1.933.652,00 c; — la Legge regionale 2 giugno 1980, n. 25 «Interventi diretti ad agevolare l’accesso al credito e la cooperazione delle imprese — di demandare al Dirigente Generale del Dipartimento 3 artigiane»; «Programmazione Nazionale e Comunitaria» che, fermo re- stando l’indirizzo in ordine all’assunzione di atti di definanzia- — la Legge regionale 25 novembre 1989, n. 8 «Disciplina mento delle Operazioni non aggiudicate nei termini previsti dalla dell’artigianato» e smi;

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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE nell’individuare gli elementi necessari in materia di governance 28 gennaio 2013 n. 20 e sorveglianza degli APQ, prevede un modello di gestione nel quale: Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013. Presa d’atto del documento recante la descrizione del Sistema di — le funzioni di coordinamento di tutti gli Accordi di Pro- gestione e controllo (SiGe.Co.) degli Accordi di Programma gramma Quadro sono assegnate al Comitato Regionale di Coor- Quadro (APQ) rafforzati, approvato dal Ministero dello Svi- dinamento dell’Intesa Istituzionale di Programma, già istituito luppo Economico - DPS-UVER. Delibere CIPE n. 166/2007 - con deliberazione della Giunta regionale n. 243 del 23 aprile n. 41/2012. 2007 a seguito della delibera CIPE 14/2006, e che, composto dal Dirigente generale del Dipartimento Programmazione Nazio- LA GIUNTA REGIONALE nale e Comunitaria - Coordinatore dello stesso, dal Dirigente generale del Dipartimento Bilancio e Patrimonio, dai Responsa- PREMESSO che: bili degli APQ, dal Direttore del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della Regione Calabria, dall’Auto- — le risorse FSC (ex FAS) 2007-2013 assegnate alla Regione rità Ambientale della Regione Calabria, è in grado di assicurare Calabria ai sensi della Delibera CIPE n. 166/2007 per la defini- il coordinamento della programmazione, valutazione, attuazione zione del Programma Attuativo Regionale (PAR) sono state, e monitoraggio degli Accordi stessi; nelle annualità 2009 e 2011 (ai sensi delle Delibere CIPE n. 1/2009 e n. 1/2011) ridotte complessivamente del 15%; — le funzioni di gestione e quelle di controllo sono assegnate nel rispetto del principio di separazione tra gestione e controllo e — la Delibera CIPE del 23 marzo 2012, n. 41 ha precisato, in coerenza con la struttura organizzativa della Giunta regionale per il periodo 2007-2013, le modalità attuative delle attività di e la sua regolamentazione; riprogrammazione - già previste al punto 7.3 della delibera Cipe 166/2007 - secondo le quali in tutti i casi in cui i soggetti attua- DATO ATTO che il documento suddetto prevede espressa- tori non siano costituiti da concessionari di pubblici servizi di mente che il sistema di gestione e controllo in esso descritto rilevanza nazionale, si procede mediante la stipula di specifici trova applicazione non solo agli APQ rafforzati finanziati con Accordi di Programma Quadro, che devono contenere, oltre che risorse FSC 2007/2013 ma anche a quelli da sottoscrivere per gli la definizione di un sistema di indicatori di risultato e di realiz- interventi finanziati con le Delibere CIPE 87/2012 e 89/2012 a zazione, la disciplina per la verifica della sostenibilità finanziaria valere sulle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione 2000- e gestionale, le modalità di monitoraggio e di valutazione in iti- 2006. nere ed ex post, anche appropriati sistemi di gestione e controllo PRESO ATTO che con nota del 7/01/2013, acquisita agli atti degli interventi, mediante le cui procedure accertare la corret- della Regione Calabria al n. prot. 5822 dell’8/01/2013, l’UVER tezza delle operazioni gestionali, la verifica delle irregolarità e del Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato la pre- l’ammissibilità della spesa, da sottoporre all’approvazione del- scritta valutazione preliminare di adeguatezza del SI.GE.CO di- l’UVER; chiarando che «l’organizzazione e le procedure descritte con- sentono un efficace funzionamento del sistema di gestione e — il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica controllo regionale»; del Ministero dello Sviluppo Economico, dopo un’ampia con- sultazione con le Strutture Regionali, ha adottato uno schema di VISTI: APQ c.d. rafforzato finalizzato a disciplinare gli adempimenti a carico delle Amministrazioni centrali competenti e della Re- — la legge 7 agosto 1990, n. 241 successive modifiche e in- gione nella realizzazione degli interventi finanziati, il cui arti- tegrazioni recante «Nuove norme in materia di procedimento colo 16 «Sistema di gestione e controllo (SI.GE.CO)» individua amministrativo e di diritto di accesso agli atti amministrativi»; gli elementi che devono essere necessariamente descritti nel do- cumento descrittivo del sistema di gestione e controllo da alle- — il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, gare a ciascun APQ rafforzato che sarà sottoscritto; n. 367 e successive modifiche e integrazioni concernente «Re- golamento recante semplificazione e accelerazione delle proce- — la Delibera CIPE 3 agosto 2012, n. 89 «Fondo per lo svi- dure di spesa e contabili»; luppo e la coesione - Regione Calabria - Programmazione delle risorse residue 2000-2006 e modifica delibere n. 78/2011 e n. — il Decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996 7/2012» al punto 2.1 ha previsto espressamente che il Diparti- e successive modifiche ed integrazioni, concernente disposizioni mento per lo sviluppo e la coesione economica, nell’ambito in materia di valutazione di impatto ambientale; degli adempimenti di competenza relativi alle programmazioni — l’articolo 2, comma 203 della legge 23 dicembre 1996, n. regionali del FSC è chiamato a garantire con riferimento al si- 662 e successive modifiche e integrazioni che definisce gli stru- stema di governance, la previsione dell’autorità di audit per l’at- menti di programmazione negoziata ed, in particolare, la lettera tuazione degli interventi finanziati dal FSC, in analogia con c) del medesimo comma 203 che definisce e delinea i punti car- quanto previsto per i programmi comunitari e per gli altri pro- dine dell’Accordo di Programma Quadro quale strumento della grammi FSC già esaminati dal CIPE; programmazione negoziata, dedicato all’attuazione di una In- tesa istituzionale di programma per la definizione di un pro- PRESO ATTO di quanto sopra la Regione Calabria ha elabo- gramma esecutivo di interventi di interesse comune o funzional- rato il documento recante il «Sistema di gestione e controllo» mente collegati e che fissa le indicazioni che l’Accordo di Pro- che ha inviato al Ministero dello Sviluppo Economico - Diparti- gramma deve contenere; mento per lo Sviluppo e la Coesione economica - per la pre- scritta valutazione di adeguatezza da parte dell’UVER, con nota — l’articolo 15, comma 4, del decreto legge 30 gennaio prot. n. 417175 del 14/12/2012; 1998, n. 6, convertito con modificazioni, dalla legge 30 marzo 1998, n. 61, che integra l’articolo 2, comma 203, lettera b), della ATTESA: legge 23 dicembre 1996, n. 662 e l’articolo 10, comma 5 del DPR 20 aprile 1994, n. 367; — la necessità di garantire un’efficace e corretta attuazione degli interventi finanziati a valere sulle risorse del Fondo di Svi- — la legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modificazioni luppo e Coesione, il suddetto Sistema di gestione e controllo, e integrazioni, recente «Delega al Governo per il conferimento

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di funzioni e compiti alle Regioni ed enti locali, per la riforma ture in attuazione alle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e della pubblica amministrazione e per la semplificazione ammi- successive modificazioni e integrazioni e il relativo Regola- nistrativa»; mento di esecuzione ed attuazione, di cui al decreto del Presi- dente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207; — la legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modifica- zioni e integrazioni, recante «Misure urgenti per lo snellimento — la legge 5 maggio 2009, n. 42 «Delega al Governo in ma- dell’attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e teria di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della controllo»; Costituzione», ed, in particolare, l’art. 22, comma 2, che prevede l’individuazione degli interventi considerati utili ai fini del su- — il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante «Con- peramento del deficit infrastrutturale all’interno del programma ferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle da inserire nel Documento di programmazione economico-fi- Regioni e agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 nanziaria ai sensi dell’articolo 1, commi 1 e 1-bis, della legge 21 marzo 1997, n. 59»; dicembre 2001, n. 443;

— la legge 30 giugno 1998, n. 208 «Attivazione delle risorse — la legge 31 dicembre 2009, n. 196 «Legge di contabilità e preordinate dalla legge finanziaria per l’anno 1998 al fine di finanza pubblica», come modificata dalla legge 7 aprile 2011, n. realizzare interventi nelle aree depresse. Istituzione di un Fondo 39; rotativo per il finanziamento dei programmi di promozione im- prenditoriale nelle aree depresse»; — l’articolo 7, commi 26 e 27, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni con legge 30 luglio — gli articoli 60 e 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 2010, n. 122, che attribuisce, tra l’altro, al Presidente del Consi- (legge finanziaria 2003) con i quali vengono istituiti, presso il glio dei Ministri la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate Ministero dell’economia e delle finanze e il Ministero delle atti- (ora Fondo per lo sviluppo e la coesione), prevedendo che lo vità produttive, i Fondi per le aree sottoutilizzate (coincidenti stesso Presidente del Consiglio dei Ministri o il Ministro dele- con l’ambito territoriale delle aree depresse di cui alla legge gato si avvalgano, nella gestione del citato Fondo, del Diparti- n.208/1998 e al Fondo istituito dall’articolo 19, comma 5, del mento per lo sviluppo e la coesione economica del Ministero decreto legislativo n. 96/1993) nei quali si concentra e si dà unità dello sviluppo economico; programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiun- tivi a finanziamento nazionale che in attuazione dell’articolo — la legge 13 agosto 2010, n. 136 recante «Piano straordi- 119, comma 5 della Costituzione sono rivolti al riequilibrio eco- nario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di nomico e sociale fra aree del Paese; normativa antimafia, ed in particolare l’art. 3 riguardante la «tracciabilità dei flussi finanziari»; — la delibera CIPE del 21 marzo 1997, n. 29 concernente la disciplina della programmazione negoziata ed in particolare il — D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 «Regolamento di esecuzione punto 1 sull’Intesa Istituzionale di programma nel quale, alla ed attuazione del D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163 ; lettera b), è previsto che gli Accordi di Programma Quadro da — il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, recante di- stipulare dovranno coinvolgere nel processo di negoziazione gli sposizioni in materia di risorse aggiuntive e interventi speciali organi periferici dello Stato, gli enti locali, gli enti sub-regionali, per la rimozione di squilibri economici e sociali, in attuazione gli enti pubblici ed ogni altro soggetto pubblico e privato inte- dell’art. 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42, e in particolare ressato al processo e contenere tutti gli elementi di cui alla let- l’art. 4 del medesimo decreto legislativo, il quale dispone che il tera e), comma 203, dell’articolo 2 della legge n. 662/1996; FAS di cui all’art. 61 della legge n. 289/2002 assuma la denomi- nazione di Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), e sia fina- — l’articolo 1 della legge 17 maggio 1999, n. 144 in cui si lizzato a dare unità programmatica e finanziaria all’insieme prevede, tra l’altro, la costituzione di un sistema di monitoraggio degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale, che sono degli investimenti pubblici (MIP) e della relativa banca dati da rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del costituire presso il CIPE; Paese; — il decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 recante «Testo — la Delibera CIPE 22 marzo 2006 n. 14, con la quale sono unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali»; state definite le procedure da seguire per la programmazione degli interventi e gli adempimenti da rispettare per l’attribuzione — la delibera CIPE del 15 febbraio 2000, n. 12 (banca dati delle risorse FAS da ricomprendere nell’ambito dell’Intesa Isti- investimenti pubblici: codifica) che prevede l’approfondimento tuzionale di Programma e dei relativi APQ; delle problematiche connesse all’adozione del codice identifica- tivo degli investimenti pubblici e la formulazione di una pro- — la Delibera CIPE 21 dicembre 2007, n. 166, recante «At- posta operativa; tuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-2013 Programmazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate»; — la delibera CIPE del 27 dicembre 2002, n. 143 che disci- plina le modalità e le procedure per l’avvio a regime del sistema — la Circolare emanata dalla Direzione Generale per la Po- CUP in attuazione dell’articolo 11 della legge n. 3/2002 «Dispo- litica Regionale Unitaria Nazionale, avente ad oggetto il «Ma- sizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione»; nuale Operativo sulle procedure di Monitoraggio delle risorse FAS», trasmessa alle Regioni e Province autonome di Trento e — la legge 16 gennaio 2003, n. 3 recante «Disposizioni ordi- di Bolzano con nota n. 14987 del 20 ottobre 2010; namentali in materia di pubblica amministrazione» e in partico- lare l’articolo 11 (Codice unico di progetto investimenti pub- — la Delibera CIPE 6 marzo 2009, n. 1 recante «Aggiorna- blici) che prevede che ogni nuovo progetto di investimento pub- mento dotazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate, assegna- blico, nonché ogni progetto in corso di attuazione alla data dell’1 zione risorse ai programmi strategici regionali, interregionali e gennaio 2003 sia dotato di un «Codice unico di progetto» che le agli obiettivi di servizio e modifica della delibera 166/2007»; competenti amministrazioni o i soggetti aggiudicatari richie- dono in via telematica secondo la procedura definita dal CIPE; — la Delibera CIPE 11 gennaio 2011, n. 1 recante obiettivi, criteri e modalità di programmazione delle risorse per le aree — il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, concernente il sotto utilizzate, selezione e attuazione degli investimenti per i «Codice dei contratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forni- periodi 2000/2006 e 2007/2013;

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— la Delibera CIPE 23 marzo 2012, n. 41 «Fondo per lo DELIBERA sviluppo e la coesione - modalità di riprogrammazione delle ri- sorse regionali 2000/2006 e 2007/2013»; Per quanto esposto in premessa, che qui si intende integral- mente riportato: — la Delibera CIPE 11 luglio 2012, n. 78 «Fondo per lo svi- luppo e la coesione. Riprogrammazione delle risorse regionali — di prendere atto del documento recante la descrizione del residue 2007/2013 (Mezzogiorno)»; Sistema di gestione e controllo (Si.Ge.Co.) degli Accordi di Pro- gramma Quadro (APQ) rafforzati con i relativi allegati nel testo — il Decreto Legge 18 maggio 2006, n. 181, recante dispo- approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico - DPS- sizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Pre- UVER con la nota citata in premessa del 7/01/2013, acquisita sidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri, convertito, agli atti del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comu- con modifiche, in Legge 17 luglio 2006, n. 233; nitaria al n. prot. 5822 dell’8/01/2013, e allegato alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale sub «A»; — il Decreto Legge 16 maggio 2008 n. 85, convertito con modificazioni in legge 14 luglio 2008 n. 121, recante disposi- — di notificare la presente deliberazione ai componenti del zioni urgenti per l’adeguamento delle strutture di governo in ap- Comitato Regionale di Coordinamento dell’Intesa Istituzionale plicazione dell’art. 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre di Programma, nonché ai Dipartimenti interessati alla sottoscri- 2007 n. 244; zione degli Accordi di Programma Quadro rafforzati;

— il Decreto del Presidente della Repubblica 28 novembre — di provvedere alla pubblicazione integrale del provvedi- 2008, n. 197, «Regolamentato di riorganizzazione del Ministero mento sul BURC a cura del Dipartimento Programmazione Na- dello sviluppo economico»; zionale e Comunitaria, ai sensi della legge regionale 4/09/2001, n. 1. — il Decreto del Presidente della Repubblica 3 dicembre 2008, n. 211, «Regolamento di riorganizzazione del Ministero Il Dirigente Generale delle infrastrutture e dei trasporti»; del Dipartimento Presidenza F.F. Il V. Presidente — il Decreto del Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti F.to Bianco F.to Stasi 2 aprile 2009, n. 307, inerente l’organizzazione degli Uffici di livello non generale - Divisioni - del Ministero delle infrastrut- ture e dei trasporti;

— il Decreto del Ministro dello sviluppo economico 7 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE maggio 2009 inerente l’organizzazione degli Uffici di livello 28 gennaio 2013 n. 21 non generale - Divisioni - del Ministero dello sviluppo econo- mico; Lavori «Linea ferroviaria Metaponto – Sibari − bivio San- t’Antonello». Progetto Definitivo relativo al terzo lotto - — il Decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, recante «Di- Presa d’atto ai fini dell’assenso all’intesa Stato - Regione ai sposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali sensi dell’art. 81 del D.P.R. 616/1977 e dell’art. 3 del D.P.R. per la rimozione di squilibri economici e sociali, a norma del- 383/1994. l’art. 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42»; LA GIUNTA REGIONALE — la legge 12 novembre 2011, n 183, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato PREMESSO che: (legge di stabilità 2012)»; VISTI, inoltre: — con nota n. prot. ASI.RB.0025921.12.U del 21/05/2012, acquisita in atti di questo Dipartimento al prot. gen. SIAR n. — il D.Lgs. 30.03.2001, n. 165 e ss.mm.ii.; 179862 del 22/05/2012, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane «ITALFERR» ha trasmesso il progetto definitivo, al fine di otte- — la legge regionale del 13/05/1996, n. 7 e ss.mm.ii.; nere l’approvazione ai fini Urbanistici ed edilizi, relativo ai la- vori dell’opere in oggetto; — il D.P.G.R. n. 354 del 24/06/1999 relativo alla separazione dell’attività amministrativa di indirizzo e di controllo da quella — con nota prot. gen. SIAR n. 259666 del 26/07/2012 questo gestionale, per come modificato ed integrato con il D.P.G.R. n. Dipartimento ha richiesto ai comuni di: Cassano allo Ionio, San 206 del 5/12/2000; Lorenzo del Vallo, Altomonte, Tarsia, Roggiano Gravina, To- rano Castello e Bisignano, tutti nella provincia di Cosenza, inte- — la deliberazione di Giunta regionale n. 521 del 12/07/ ressati dall’intervento di esprimersi in merito; 2010, con la quale è stato rimodulato l’ordinamento generale delle Strutture Organizzative della Giunta Regionale, e — i suddetti comuni hanno espresso il loro assenso, trasmet- ss.mm.ii.; tendo ognuno, per la parte di propria competenza, la delibera di consiglio comunale ed il Comune di Bisignano una nota favore- — la legge regionale del 4/02/2002, n. 8 recante «Ordina- vole dell’ufficio tecnico; mento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria»; VISTO: — la legge regionale del 5/01/2007, n. 3 recante «Disposi- zioni sulla partecipazione della Regione Calabria al processo — la relazione istruttoria del 18/12/2012 prot. gen. SIAR n. normativo e comunitario e sulle procedure relative all’attuazione 419981 predisposta dal competente ufficio del Dipartimento Ur- delle politiche comunitarie; banistica e Governo del Territorio, con la quale viene espresso parere favorevole sulla localizzazione dell’opera; Su proposta dell’Assessore al Bilancio e alla Programma- zione, On. Giacomo Mancini, formulata sulla base dell’istrut- — il D.lgs. n. 443/2001, per la realizzazione delle infrastrut- toria compiuta dalla relativa struttura il cui dirigente generale si ture e degli insediamenti produttivi strategici di interesse nazio- è espresso sulla regolarità amministrativa dell’atto. nale;

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CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA IX LEGISLATURA Regione Calabria 64 a SEDUTA DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE Venerdì 3 maggio 2013

Deliberazione n. 307 (Estratto del processo verbale) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE OGGETTO: Surroga del Consigliere regionale Giovanni 29 marzo 2013 n. 104 Emanuele Bilardi, dimissionario Progetti Integrati per la riqualificazione, recupero e valo- Presidente:Francesco Talarico; rizzazione dei Centri Storici della Calabria − Delibera CIPE Consigliere – Questore: Giovanni Nucera; n. 89 del 3/8/2012. Avvio procedure attuative. Impegno di spesa sul Capitolo 33020207. Segretario: Nicola Lopez; Consigliere assegnati 50; LA GIUNTA REGIONALE Consigliere presenti 36, assenti 14; PREMESSO CHE: OMISSIS — con Decreto Dirigenziale n, 3582 del 04 aprile 2008, è Il Presidente, dopo averne dato lettura, nessuno avendo stato approvato il Bando avente ad oggetto: «Progetti – Integrati chiesto di intervenire, pone in votazione il seguente schema di per la riqualificazione, recupero e valorizzazione dei Centri Sto- deliberazione: rici della Calabria».

IL CONSIGLIO REGIONALE — Delibera CIPE 35/05 APQ «Riserva Aree Urbane» e De- libera CIPE 3/06 APQ «Emergenze Urbane e Territoriali», pub- DATO ATTO che, con lettera in data 30 aprile 2013 acquisita blicato in data 30/05/2008, sul Bollettino Ufficiale della Regione agli atti in pari data, protocollo generale n. 19844, l’On. Gio- Calabria n. 22 - Parte III; vanni Emanuele Bilardi ha presentato formalmente le dimissioni dalla carica di Consigliere regionale; — Con DGR n. 170 del 8 aprile 2009 «Programmazione Re- gionale Unitaria 2007 – 2013, Ricognizione delle risorse finan- CONSIDERATO che, a norma dell’art. 16 della legge 17 feb- ziarie per il completamento del programma Centri Storici della braio 1968, n. 108, recante: «Norme per la elezione dei Consigli Calabria di cui alle DGR n. 59/2007 e n. 783/2008», la Giunta regionali delle regioni a statuto normale», il seggio resosi va- Regionale aveva destinato al sopracitato Bando la somma com- cante deve essere attribuito al candidato che, nella stessa lista e plessiva di euro 155.448.469,67; circoscrizione, segue immediatamente l’ultimo eletto;

CHE, pertanto, si deve procedere alla surroga del Consigliere — che con DGR n. 157 del 31/03/2009 era stato approvato il dimissionario e ciò nei modi di cui alla sopra richiamata dispo- Programma, Attuativo Regionale (PAR Calabria FAS 2007/ sizione di legge; 2013);

CONSIDERATO, infine, che, così come risulta dalla copia — Con Decreto Dirigenziale n. 6642 del 24/04/2009 è stata del verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribu- approvata, ai sensi dell’art. 9 del Bando di cui al richiamato nale di Reggio Calabria per l’elezione del Consiglio regionale DDG n, 3582/20087, la Graduatoria e l’Elenco degli interventi della Calabria anno 2010, nella graduatoria dei non eletti, per la ammessi a finanziamento; lista n. 15 avente il contrassegno: «Scopelliti Presidente» nella quale era stato eletto il Consigliere dimissionario, e riportato, — tra la Regione Calabria e i Comuni beneficiari sono state quale primo dei non eletti, il candidato Crinò Pietro, con cifra stipulate il 12/5/2009 apposite convenzioni regolanti il finanzia- individuale 4656; mento dell’intervento ammesso, da inserire nell’ambito del- l’emananda A.P.Q.; DELIBERA CONSIDERATO CHE: Di attribuire al candidato Pietro Crinò, nato a Casignana il 9 aprile 1949, il seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni — la copertura finanziaria dei Progetti considerati, a valere del Consigliere Giovanni Emanuele Bilardi e, deciso l’esito – sul PAR FAS 2007/2013, approvato con «D.G.R. n. 157 del 31/ presenti e votanti 36, a favore 36 – ne proclama il risultato: 3/2009, non si è realizzata a causa del mancato parere favorevole del Comitato CIPE, al cui vaglio era stato sottoposto secondo le «IL CONSIGLIO APPROVA» modalità previste dalla Delibera CIPE del 6/3/2009;

...OMISSIS... — solo parte degli interventi convenzionati hanno avuto co- pertura finanziaria, con le risorse finanziarie derivanti dalle de- Il Presidente f.to: Talarico libere CIPE n. 35/2005 e n. 03/2006 ai sensi della DGR n. 783 del 27/10/2008, con c.d. «Risorse liberate» sul POR Calabria, Il Consigliere-Questore f.to: Nucera 2000/2006 Misura 5.1. destinate giusto il D.D.G. n. 21819 del 2/12/2009; Il Segretario f.to: Lopez — la Regione Calabria, con D.G.R. n.171 del 27/2/2010 ha aggiornato: il quadro finanziario di cui alla precedente DGR n. 170/2009, proponendo, per la copertura dei progetti rimasti senza copertura finanziaria, la sottoscrizione di un IV Atto Inte- grativo dell’A.P.Q. «Emergenze Urbane e Territoriali», con ri-

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sorse derivanti dai «rientri» finanziari del FAS, in applicazione — il Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio ha al punto 15 dell’Accordo Stato/Regioni del 12/2/2009 (Delibera richiesto ai Comuni Beneficiari, per come richiesto dalla Deli- Cipe del 6/3/2009); bera CJPE, le Schede tecniche con Relazioni illustrative e Cro- no-programma dei Progetti finanziati; — a seguito della Delibera CIPE n. 79 del 30/7/2010, pubbli- cato in GURI il 26/11/2010, l’utilizzo delle risorse derivanti — il Bilancio di Previsione 2013 della Regione Calabria ha dalle economie FAS è stato congelato; istituito il Capitolo di spesa n. 33020207 UPB 3.3.02.02 per Euro 30.000.000,00, destinato a finanziare il primo acconto ai Co- — Nelle more dei provvedimenti sopra citati, le Convenzioni muni Beneficiari per i «Progetti integrati per la riqualificazione, stipulate in data 12/5/2009 sono state prorogate con D.D.G. n. il recupero dei centri storici della Calabria» di cui alla Delibera 13772 del 29/9/2010 fino alla nuova scadenza del 30/9/2011; CIPE n. 89/2012;

— in relazione alla mancata esecutività dei provvedimenti — sugli Esercizi successivi 2014 e 2015 saranno allocate CIPE di copertura finanziaria, a seguito di conforme parere del sullo stesso Capitolo di spesa n. 33020207 UPB 3.3.02.02 dispo- Comitato di Consulenza Giuridica della G.R. del 28/9/2011, con nibilità pluriennali pari rispettivamente ad Euro 30.000.000,00 e note prot. 136792 e 136802 dell’11/10/2011 il Dipartimento Ur- Euro 37.814.635,95 a totale copertura dello stanziamento della banistica ha comunicato ai Comuni la mancata proroga delle Delibera CIPE n. 89/2012 richiamata, pari complessivamente ad Convenzioni alla scadenza del 30/9/2011 per autotutela; Euro 97.814.635,95;

— i Progetti per i Centri storici sono stati quindi candidati a — con D.D.G. n. 3644 dell’11/3/2013 si è preso atto della finanziamento sull’Intesa Generale Quadro di Programma Delibera ClPE n. 89/2012 del 3/8/2012 relativamente agli inter- (IGQ) Governo-Regioni nell’ambito del Piano Straordinario per venti di Riqualificazione urbana (Recupero centri storici), con il Mezzogiorno in data 26/9/2011; annesso Elenco dei 170 «Progetti integrati per la riqualifica- zione, il recupero dei centri storici della Calabria» con la speci- — a seguito di successiva istruttoria, i Progetti considerati ficazione dei nuovi e definitivi importi finanziati per gli inter- sono stati inclusi nei Piani di utilizzo per il Fondo di Sviluppo e venti progettuali ai Comuni dalla Delibera CIPE; Coesione (FSC) con la programmazione CIPE per la Regione Calabria delle risorse residue FAS 2000/2006, a modifica delle Valutato che il finanziamento considerato nella Delibera CIPE Delibere CIPE n. 78/2011 e n. 7/2012; n. 89/2012 ha consentito di dare soluzione alla forte criticità de- terminata dalla mancata copertura finanziaria delle Convenzioni del 12/5/2009, con pesanti conseguenze sull’equilibrio finan- — con Delibera n. 89 del 3/8/2012 (pubblicata in GURI il ziari dei Comuni interessati che avevano già attivato gli inter- 23/11/2012 Serie Gen. 279) recante «Fondo Sviluppo e Coe- venti progettuali con forti esposizioni debitorie nei confronti sione Regione Calabria – Programmazione delle risorse residue delle Ditte e aggiudicatrici e dei professionisti progettisti; 2000/2006 e modifica Delibere n. 78/2011 e n. 7/2012» il CIPE ha, tra l’altro, destinato alla Regione Calabria risorse pari ad c VALUTATO ALTRESÌ CHE: 97.814.635,95 per la «Riqualificazione, il recupero e la valoriz- zazione dei centri storici della Calabria», finanziando n. 170 in- — occorre operare per garantire con assoluta priorità la liqui- terventi progettuali ai Comuni Beneficiari; dazione degli acconti ai Comuni Beneficiari nell’ambito delle disponibilità finanziaria di cui al Capitolo di Bilancio n. — con nota prot. 422727 del 19/12/2012 del Dipartimento 33020207, atteso che tale liquidazione consente di dare sbocco Programmazione Comunitaria e Nazionale è stata notificata al all’emergenza costituita dalla mancata copertura finanziaria dei Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio la Delibera lavori già attivati a seguito della sottoscrizione delle Conven- CIPE n. 89/2012 e la specificazione del Programma di Riquali- zioni del 12/5/2009 prive di impegno finanziario, che ha già de- ficazione urbana (Recupero centri storici) «Progetti integrati per terminato gravissimi danni economici e contenzioni ai Comuni e la riqualificazione, il recupero dei centri storici della Calabria» situazioni di precaria stabilita alle Imprese esecutrici dei lavori, c per 97.814.635,95, assegnando al Dipartimento medesimo la che subirebbero ulteriore e irreparabile danno da eventuali ulte- titolarità e responsabilità del Programma; riori rinvii dei pagamenti disposti dalla procedura della Delibera CIPE n. 89/2012; — con nota prot. 36357 dell’1/2/2012 il Dipartimento Urba- nistica e Governo del Territorio, in riscontro alla citata nota prot. — che occorre di conseguenza, nelle more della definizione 422727 del 19/12/2012, ha trasmesso il prospetto riassuntivo dei dei successivi adempimenti di competenza del CIPE, procedere 170 interventi finanziati ai Comuni dalla Delibera CIPE per con urgenza alla stipula delle nuove Convenzioni da parte dei «Progetti integrati per la riqualificazione, il recupero dei centri Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio con i Comuni storici della Calabria», articolati per: Interventi non aggiudicati, Beneficiari, ed all’erogazione del primo acconto, atteso che il Interventi aggiudicati, Interventi in corso di realizzazione e In- Capitolo di Bilancio n. 33020207 garantisce la dovuta disponi- terventi già ultimati, attestando che tutti gli interventi sono can- bilità pari ad c 30.000.000,00, ed al fine di evitare ulteriori ri- tierabili e non richiedono una verifica della sostenibilità gestio- tardi nella erogazione finanziaria a favore dei Comuni consen- nale per gli APQ rafforzati ex-art. 2.1. della Delibera CIPE n. tendo ai Comuni stessi il superamento delle criticità determinate 89/2012, e che il Dipartimento Programmazione ha inoltrato tale dai ritardi di copertura finanziaria sopra richiamati, conside- documentazione al CIPE in data 7/2/2013, per i successivi adem- rando così tali pagamenti prioritari per la Regione Calabria; pimenti connessi alla sottoscrizione di nuovo APQ o alla mera integrazione del precedente APQ derivante dalla citata Delibera — che occorre di conseguenza procedere all’impegno conta- CIPE a seguito di atto di recepimento congiunto MISE/MIT; bile pluriennale della somma complessiva di c 97.814.635,95 sul Capitolo di Bilancio n. 33020207 – UPB 3.3.02.02., e preci- — il Dipartimento Programmazione Comunitaria e Nazio- samente per Euro 30.000.000,00 sul Bilancio di competenza nale ha quindi notificato al Ministero per lo Sviluppo Econo- 2013, che garantisce la dovuta disponibilità, per procedere al- mico ed al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti la procedura l’erogazione della prima anticipazione ai Comuni Beneficiari scritta prot. 56767 del 18/2/2013 per il finanziamento dei 170 dei Progetti, nelle modalità stabilite dalle Convenzioni, e per Progetti sui Centri Storici di cui alla Delibera CIPE n. 89 del Euro 30.000.000,00 sul Bilancio 2014 ed Euro 37.814.635,95 3/8/2012; sul Bilancio 2015 a totale copertura degli interventi;

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VISTA la proposta n. 08-166/2013 del 20/3/2013 CGU 20203 lità, per procedere all’erogazione della 1 a anticipazione ai Co- -2234 distinta generata telematicamente e allegata al presente muni Beneficiari dei Progetti, nelle modalità stabilite dalle Con- atto, che ha disposto il seguente impegno pluriennale per la venzioni, e per Euro 30.000.000,00 sul Bilancio 2014 ed Euro somma complessiva di Euro 97.814.635,95 così distinta: 37.814.635,95 sul Bilancio 2015 a totale copertura degli inter- venti; — impegno sul Capitolo 33020207 di competenza per l’an- nualità 2013 n. 1817/2013 subimpegno n. 2051/2013 di c 3. Di notificare il presente provvedimento ai Comuni Bene- 30.000.000,00; ficiari;

— impegno sul Capitolo 33020207 pluriennale per l’annua- c 4. Di provvedere alla pubblicazione integrale del provvedi- lità 2014 n. 37/014 subimpegno n. 26/2014 di 30.000.000,00; mento sul BURC e sul sito Internet a cura del Dipartimento pro- ponente. — impegno sul Capitolo 33020207 pluriennale per l’annua- lità 2015 n. 5/2015 subimpegno n. 5/2014 di c 37.814.635,95; Il Dirigente Generale VISTE: del Dipartimento Presidenza Il Presidente F.to Zoccali F.to Scopelliti — la L.R. n. 8/2002;

— la L.R. n. 34/2002 e s.m. e i. e ritenuta la propria compe- tenza; DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE — la L. R. 47 del 23/12/2011 «Provvedimento generale re- 22 aprile 2013 n. 110 cante norme di tipo ordinamentale e procedurale (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2012), Art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002», e dato atto che il Dirigente Variazione al Bilancio per l’esercizio finanziario 2013, al competente ai sensi dell’art.4 co.1 (copertura finanziaria dei documento tecnico di cui alla deliberazione della Giunta Re- provvedimenti della Giunta Regionale) ha attestato la copertura gionale n. 580 del 28/12/2012, nonché al Bilancio dipartimen- finanziaria al Capitolo di spesa interessato, il cui stanziamento tale di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n. 579 costituisce limite all’assunzione del relativo impegno; del 28/12/2012. Spese per garantire la continuità del servizio di trattamento e smaltimento dei rifiuti ed il pagamento dei — la L.R. n. 71 del 27/12/2012, avente ad oggetto «Bilancio gestori/concessionari del servizio. (Legge regionale 12 aprile di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2013 2013, n. 18). e bilancio pluriennale 2013-2015 (BUR n. 23 del 17/12/2012, supplemento straordinario n. 6 del 28/12/2012); LA GIUNTA REGIONALE

— la L.R. n. 70 del 27/12/2012 recante Disposizioni per la PREMESSO CHE: formazione del Bilancio 1013 e pluriennale 2013/2015 (Legge Finanziaria); — il Consiglio regionale a seguito della cessazione, con de- correnza 1 gennaio 2013, dello stato di emergenza nel settore dei — la L.R. n. 69 del 27/12/2012 recante: Provvedimento ge- rifiuti disposta dall’Ordinanza di Protezione Civile n. 57 del 14 nerale recante norme di tipo ordina mentale e finanziario colle- marzo 2013, ha approvato la legge del 12 aprile 2013, n. 18 gato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2013; avente ad oggetto «Cessazione delle stato di emergenza nel set- tore dei rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali — le D.G.R. n. 579 e n. 580 del 28/12/2012 di approvazione e strumenti operativi»; del Bilancio Dipartimentale e del Documento Tecnico; — l’ articolo 2 comma 2, della succitata legge autorizza la SU PROPOSTA dell’Assessore all’Urbanistica competente Giunta regionale ad apportare le relative variazioni al docu- Dr. Pietro Aiello, formulata sulla base dell’istruttoria compiuta mento tecnico di cui all’ art. 10 della legge regionale 4 febbraio della relativa struttura il cui Dirigente si è espresso sulla legitti- 2002, n. 8 allocando nel pertinente UPB 3.2.01.02 dello stato di mità e regolarità amministrativa dell’atto; previsione della spesa del bilancio 2013 le risorse effettivamente accertate e riscosse al capitolo 11020013 allocato all’UPB 1.1.02 DELIBERA dello stato di previsione dell’entrata del bilancio medesimo; Per le motivazioni espresse in premessa, che si intendono in- tegralmente richiamate: — l’art. 2 comma 3 della sopracitata legge stabilisce che al fine di assicurare immediata copertura finanziaria all’avvio delle 1. Di dare mandato al Dipartimento Urbanistica e Governo attività di competenza regionale per la cessazione dello stato di del Territorio di procedere alla stipula delle Convenzioni con i emergenza nel settore dei rifiuti, e autorizzata per l’esercizio Comuni Beneficiari e di erogare in via prioritaria la prima anti- finanziario 2013 la spesa di euro 20.000.000,00 con allocazione cipazione finanziaria per gli interventi previsti dal Programma alla UPB 3.2.01.02 dello stato di previsione della spesa del bi- di Riqualificazione urbana «Progetti integrati per la riqualifica- lancio 2013; zione, il recupero dei centri storici della Calabria» per c 97.814.635,95 nella Delibera CIPE n. 89 del 3/8/2012, nelle CONSIDERATO che alla copertura degli oneri di cui al more dei successivi adempimenti connessi all’APQ di compe- comma 3 dell’articolo 2 della legge regionale del 12 aprile 2013, tenza; n. 18 si provvede, per come sopra riportato, con le somme rela- tive al maggiore accertamento della tassa automobilistica regio- 2. Di impegnare la somma complessiva di c 97.814.635,95, nale, omessa o insufficientemente corrisposta per gli anni tribu- con impegno pluriennale, sul Capitolo di Bilancio n. 33020207 - tari 2009 e 2010, già riscosse nel corso dell’esercizio finanziario UPB 3.3.02.02., e precisamente per Euro 30.000.000,00 sul Bi- 2013 al capitolo 11020013 allocato all’UPB 1.1.02 dello stato di lancio di competenza 2013, che garantisce la dovuta disponibi- previsione dell’entrata del bilancio regionale;

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