Progetto Arredo-Legno/Serbia
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Progetto Arredo-Legno/Serbia Studio di prefattibilità STUDIO DI PREFATTIBILITA’ ARREDO/LEGNO – SERBIA Roma, Luglio 2008 Indice Premessa : Scopo e limiti dello studio di pre fattibilità 4 Parte Prima – La situazione interna ed estera del settore 7 1 Mercato del cluster 7 1.1 Il prodotto e la strategia commerciale 9 1.2 Il mercato italiano 11 1.3 Il mercato estero 14 2 Il Processo 17 2.1 L’acquisto di materie prime 18 2.2 La segagione e le prime lavorazioni 19 2.3 Le lavorazioni finali del cluster 20 2.4 Le attività della società di gestione del cluster internazionale 22 Parte Seconda – Il progetto di internazionalizzazione 27 1 Fasi di sviluppo del progetto 27 1.1 Prima fase del progetto 28 2 La scelta del paese partner nella prima fase 29 3 La scelta delle imprese che costituiscono il Cluster e la filiera italiana 31 4 La struttura internazionale delle imprese italiane 35 Parte Terza – Accordi di collaborazione italo-serbi 38 1 Principi su cui fondare la collaborazione internazionale 38 2 Proposta italiana di costituzione della filiera italo-serba 39 2.1 Le prime lavorazioni 40 2.1.1 Segheria, essiccazione,scorniciatura 40 2.1.2 Derulatura (peeling, sfogliatura) 41 2.1.3 Tranciatura 42 2.2 Piattaforma logistica e di controllo 42 2.3 Unità di assistenza tecnica pre-post vendita-show room 42 2.4 Società di gestione del cluster internazionale 44 3 Filiera italo-serba e accordi condivisi dalle due parti 45 4 Agevolazioni locali e sistema fiscale per le imprese in Serbia 46 4.1 Incentivi finanziari 46 4.2 Sistema fiscale e incentivi 47 5 Sistema di trasporti 48 5.1 L’importanza delle vie d’acqua 51 5.2 Le strade e le ferrovie 53 6 – Sistema assicurativo e bancario 54 6.1 I rischi connessi all’operazione 54 6.2 Le banche presenti in Serbia 55 Parte quarta - La nuova iniziativa e il suo avviamento 56 1 finalità della quarta parte dello studio 56 2 La società di scopo e la cantierabilità del cluster 57 3 La presentazione del progetto alle banche e l’avviamento del ciclo di vita della iniziativa 58 4 Come finanziare lo studio di fattibilità 60 5 Opportunità di finanziamento dell’iniziativa 61 5.1 La partecipazione di Simest (L 100/90) e del Fondo unico di Venture Capital (L 296/06) al capitale della nuova iniziativa 61 5.2 Il finanziamento agevolato per le operazioni di penetrazione commerciale all’estero (L394/81) 63 5.3 Agevolazione dei crediti all’esportazione (DL 143/98) 63 5.4 Linee di credito a imprese estere per l’acquisto di macchinari italiani 65 5.4.1Linea di credito agevolato del Governo italiano per le PMI serbe 65 6 Esempio di finanziamento della iniziativa allo studio e i rischi connessi 65 6.1 I soci privati 65 6.2 Lo studio di fattibilità 66 6.3 La società di gestione della filiera italo-serba 66 6.3.1 Flessibilità del modello e riduzione dell’impegno iniziale 69 6.4 La copertura dei rischi diversi connessi alla iniziativa 70 7 Considerazioni finali 72 Appendice – 8 Altre informazioni sul paese partner, utili allo studio 75 8.1 Foreste – Proprietà tipologia e certificazione del legname 75 8.2 Industria locale del legno e dell’arredo 76 8.3 Gli scambi internazionali della Serbia nei primi 9 mesi 2007 77 8.4 Collaborazione con l’Italia e i paesi dell’area 79 8.5 Costi operativi e di trasporto 80 Allegato – Indagine originale – Wood and Forniture Industry in Serbia 82 Premessa : scopo e limiti dello studio di pre fattibilità L’aggregazione in cluster di più PMI esistenti, è una fra le molteplici modalità di internazionalizzazione di singole imprese. Le ragioni che giustificano l’adozione di questa tecnica possono essere le più varie; qui possiamo riassumere brevemente le nostre: le PMI aventi un potenziale innovativo di un territorio, si aggregano allo scopo di dare vita ad una nuova struttura internazionale; partecipando alla quale ciascuna di esse potrà agganciare il processo di sviluppo dei commerci mondiali. Il nucleo fondatore, composto dalle PMI di settore del territorio, garantisce nel tempo lo sviluppo del potenziale innovativo che risiede in tutte le singole imprese che partecipano al cluster”. Considerato quanto sopra, l’azione pilota di “Tutoraggio per l’internazionalizzazione” realizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) in collaborazione con la Simest S.p.A., si pone come obiettivo quello di promuovere e, dove possibile, partecipare a costruire detta struttura, o “veicolo”, affiancando le PMI innovative nel processo di identificazione, condivisione e verifica del modello di business più idoneo per inserirsi sul mercato internazionale. Il tutoraggio termina a questo punto, quando la proposta di collaborazione internazionale è stata individuata, e la sua realizzabilità verificata. Per un cluster di imprese, lo scopo progettuale condiviso costituisce la base su cui si costruisce il business da svolgere in comune. Identificata e condivisa l’idea progettuale fra gli imprenditori, l’attività di Tutoraggio si ripromette di verificare, per le istituzioni e con gli imprenditori selezionati, la reale esistenza delle condizioni di pre fattibilità dell’idea condivisa (progetto di larga massima e i partner disposti a realizzarlo). Il primo passo, pertanto, dell’azione di Tutoraggio è diretto a fornire, alla aggregazione di PMI, elementi e informazioni utili per poter valutare l’ipotesi progettuale internazionale attorno alla quale costruire la corretta aggregazione. Quindi, si operano le scelte sulla base: a) delle caratteristiche tecnico-finanziarie specifiche delle singole imprese che compongono la filiera; b) delle situazioni attuali e prospettiche del settore in cui esse operano; c) dei flussi commerciali mondiali che individuano le aree dove localizzare le strutture che gestiscono per le imprese il business internazionale. In fine si effettuano le verifiche di realizzabilità presso le controparti istituzionali pubbliche e private coinvolte nel processo. Di fatto, nei Paesi esteri, le amministrazioni pubbliche centrali hanno un peso determinante nei processi autorizzativi, come ad esempio: concessioni di permessi e nulla-osta, vincoli doganali, etc. Tutto ciò rende complesso e costoso alle singole imprese private, acquisire le informazioni necessarie per effettuare le proprie scelte di investimento. In molti casi é opportuno condividere con le autorità pubbliche estere accordi ad hoc, diretti a stabilire le soluzioni più idonee per garantire un regolare svolgimento delle attività e la salvaguardia degli investimenti delle imprese. Sulla base delle predette considerazioni, il presente documento illustrerà: le analisi preliminari svolte per aiutare le imprese a definire: lo scopo comune progettuale; l’ipotesi operativa della filiera internazionale del settore legno- arredo condivisa; il Paese estero scelto per collaborare alla realizzazione della filiera; la struttura operativa e gli accordi tra gli attori che rendono cantierabile il progetto. Lo studio costituirà una proposta attraente per quegli investitori che ricercano iniziative con buone prospettive di sviluppo e redditività, siano essi del settore o meno. Lo scopo del MISE è proprio quello di fornire alle imprese un aiuto per realizzare uno Studio di pre fattibilità CANTIERABILE, ovvero presentabile a investitori e/o specialisti di cluster venture. L’apporto del MISE, in questo caso, consiste nella fornitura gratuita alle imprese di professionalità e competenze in materia di montaggio e verifica ( preliminary due diligence) di investimenti internazionali di cluster di PMI. L’innovazione tecnologica, la qualità dei processi e dei prodotti, le capacità imprenditive del cluster, se vengono sommate alle competenze di un soggetto privato esperto di cluster venture internazionale (privati di settore e/o fondi di private equity ), rendono il progetto BANCABILE. Il progetto infatti sarà tale, quando esistono i partner che garantiscono sia le competenze di gestione della nuova iniziativa che quelle imprenditive del cluster. Quando ciò si realizza inizia il processo di internazionalizzazione delle imprese aggregate (early stage) con lo Studio di Fattibilità del Nuovo Modello di Business. Una volta consolidato il nuovo modello di business, le imprese del cluster e la società che lo rappresenta sono inseriti a tutti gli effetti nel mercato internazionale. MISE e Simest possono partecipare alle nuove iniziative, realizzate all’estero sia dalla società di scopo del cluster, che dalle singole imprese italiane. Le modalità di partecipazione di Simest e MISE alle imprese all’estero sono esemplificate in un apposito capitolo dello Studio. PARTE PRIMA – La situazione interna ed estera del settore 1 - Il mercato del cluster Abbiamo esposto in premessa le condizioni che permettono alle nostre imprese di eliminare i limiti dimensionali, strutturali e gestionali che caratterizzano le singole PMI. Possiamo ora, a ragione, considerare il mercato del cluster senza vincoli di spazio, e l’internazionalizzazione come inserimento del cluster in posizione competitiva nel processo di sviluppo del commercio mondiale. Pertanto, a differenza di quanto si considera nei progetti di investimento delle iniziative singole che svolgono una porzione di attività del ciclo produttivo su mercati limitati, il cluster deve fare in modo che tutte le attività comprese nella catena del valore dei propri prodotti, siano competitive a livello internazionale. La competizione internazionale condiziona le scelte del nostro cluster e stabilisce le priorità da assegnare ai mercati . Il mercato dell’iniziativa è quello in cui si realizzano le condizioni migliori e il cluster raggiunge il suo scopo. Nello