Progetto Arredo-Legno/

Studio di prefattibilità

STUDIO DI PREFATTIBILITA’

ARREDO/LEGNO – SERBIA

Roma, Luglio 2008

Indice

Premessa : Scopo e limiti dello studio di pre fattibilità 4

Parte Prima – La situazione interna ed estera del settore 7

1 Mercato del cluster 7 1.1 Il prodotto e la strategia commerciale 9 1.2 Il mercato italiano 11 1.3 Il mercato estero 14 2 Il Processo 17 2.1 L’acquisto di materie prime 18 2.2 La segagione e le prime lavorazioni 19 2.3 Le lavorazioni finali del cluster 20 2.4 Le attività della società di gestione del cluster internazionale 22

Parte Seconda – Il progetto di internazionalizzazione 27

1 Fasi di sviluppo del progetto 27 1.1 Prima fase del progetto 28 2 La scelta del paese partner nella prima fase 29 3 La scelta delle imprese che costituiscono il Cluster e la filiera italiana 31 4 La struttura internazionale delle imprese italiane 35

Parte Terza – Accordi di collaborazione italo-serbi 38

1 Principi su cui fondare la collaborazione internazionale 38 2 Proposta italiana di costituzione della filiera italo-serba 39 2.1 Le prime lavorazioni 40 2.1.1 Segheria, essiccazione,scorniciatura 40 2.1.2 Derulatura (peeling, sfogliatura) 41 2.1.3 Tranciatura 42 2.2 Piattaforma logistica e di controllo 42 2.3 Unità di assistenza tecnica pre-post vendita-show room 42 2.4 Società di gestione del cluster internazionale 44 3 Filiera italo-serba e accordi condivisi dalle due parti 45 4 Agevolazioni locali e sistema fiscale per le imprese in Serbia 46 4.1 Incentivi finanziari 46 4.2 Sistema fiscale e incentivi 47 5 Sistema di trasporti 48 5.1 L’importanza delle vie d’acqua 51 5.2 Le strade e le ferrovie 53 6 – Sistema assicurativo e bancario 54 6.1 I rischi connessi all’operazione 54 6.2 Le banche presenti in Serbia 55

Parte quarta - La nuova iniziativa e il suo avviamento 56

1 finalità della quarta parte dello studio 56 2 La società di scopo e la cantierabilità del cluster 57 3 La presentazione del progetto alle banche e l’avviamento del ciclo di vita della iniziativa 58 4 Come finanziare lo studio di fattibilità 60 5 Opportunità di finanziamento dell’iniziativa 61 5.1 La partecipazione di Simest (L 100/90) e del Fondo unico di Venture Capital (L 296/06) al capitale della nuova iniziativa 61 5.2 Il finanziamento agevolato per le operazioni di penetrazione commerciale all’estero (L394/81) 63 5.3 Agevolazione dei crediti all’esportazione (DL 143/98) 63 5.4 Linee di credito a imprese estere per l’acquisto di macchinari italiani 65 5.4.1Linea di credito agevolato del Governo italiano per le PMI serbe 65 6 Esempio di finanziamento della iniziativa allo studio e i rischi connessi 65 6.1 I soci privati 65 6.2 Lo studio di fattibilità 66 6.3 La società di gestione della filiera italo-serba 66 6.3.1 Flessibilità del modello e riduzione dell’impegno iniziale 69 6.4 La copertura dei rischi diversi connessi alla iniziativa 70 7 Considerazioni finali 72

Appendice –

8 Altre informazioni sul paese partner, utili allo studio 75 8.1 Foreste – Proprietà tipologia e certificazione del legname 75 8.2 Industria locale del legno e dell’arredo 76 8.3 Gli scambi internazionali della Serbia nei primi 9 mesi 2007 77 8.4 Collaborazione con l’Italia e i paesi dell’area 79 8.5 Costi operativi e di trasporto 80

Allegato – Indagine originale – Wood and Forniture Industry in Serbia 82

Premessa : scopo e limiti dello studio di pre fattibilità

L’aggregazione in cluster di più PMI esistenti, è una fra le molteplici modalità di internazionalizzazione di singole imprese. Le ragioni che giustificano l’adozione di questa tecnica possono essere le più varie; qui possiamo riassumere brevemente le nostre: le PMI aventi un potenziale innovativo di un territorio, si aggregano allo scopo di dare vita ad una nuova struttura internazionale; partecipando alla quale ciascuna di esse potrà agganciare il processo di sviluppo dei commerci mondiali. Il nucleo fondatore, composto dalle PMI di settore del territorio, garantisce nel tempo lo sviluppo del potenziale innovativo che risiede in tutte le singole imprese che partecipano al cluster”. Considerato quanto sopra, l’azione pilota di “Tutoraggio per l’internazionalizzazione” realizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) in collaborazione con la Simest S.p.A., si pone come obiettivo quello di promuovere e, dove possibile, partecipare a costruire detta struttura, o “veicolo”, affiancando le PMI innovative nel processo di identificazione, condivisione e verifica del modello di business più idoneo per inserirsi sul mercato internazionale. Il tutoraggio termina a questo punto, quando la proposta di collaborazione internazionale è stata individuata, e la sua realizzabilità verificata. Per un cluster di imprese, lo scopo progettuale condiviso costituisce la base su cui si costruisce il business da svolgere in comune. Identificata e condivisa l’idea progettuale fra gli imprenditori, l’attività di Tutoraggio si ripromette di verificare, per le istituzioni e con gli imprenditori selezionati, la reale esistenza delle condizioni di pre fattibilità dell’idea condivisa (progetto di larga massima e i partner disposti a realizzarlo). Il primo passo, pertanto, dell’azione di Tutoraggio è diretto a fornire, alla aggregazione di PMI, elementi e informazioni utili per poter valutare l’ipotesi progettuale internazionale attorno alla quale costruire la corretta aggregazione. Quindi, si operano le scelte sulla base: a) delle caratteristiche tecnico-finanziarie specifiche delle singole imprese che compongono la filiera; b) delle situazioni attuali e prospettiche del settore in cui esse operano; c) dei flussi commerciali mondiali che individuano le aree dove localizzare le strutture che gestiscono per le imprese il business internazionale. In fine si effettuano le verifiche di realizzabilità presso le controparti istituzionali pubbliche e private coinvolte nel processo. Di fatto, nei Paesi esteri, le amministrazioni pubbliche centrali hanno un peso determinante nei processi autorizzativi, come ad esempio: concessioni di permessi e nulla-osta, vincoli doganali, etc. Tutto ciò rende complesso e costoso alle singole imprese private, acquisire le informazioni necessarie per effettuare le proprie scelte di investimento. In molti casi é opportuno condividere con le autorità pubbliche estere accordi ad hoc, diretti a stabilire le soluzioni più idonee per garantire un regolare svolgimento delle attività e la salvaguardia degli investimenti delle imprese. Sulla base delle predette considerazioni, il presente documento illustrerà: le analisi preliminari svolte per aiutare le imprese a definire: lo scopo comune progettuale; l’ipotesi operativa della filiera internazionale del settore legno- arredo condivisa; il Paese estero scelto per collaborare alla realizzazione della filiera; la struttura operativa e gli accordi tra gli attori che rendono cantierabile il progetto. Lo studio costituirà una proposta attraente per quegli investitori che ricercano iniziative con buone prospettive di sviluppo e redditività, siano essi del settore o meno. Lo scopo del MISE è proprio quello di fornire alle imprese un aiuto per realizzare uno Studio di pre fattibilità CANTIERABILE, ovvero presentabile a investitori e/o specialisti di cluster venture. L’apporto del MISE, in questo caso, consiste nella fornitura gratuita alle imprese di professionalità e competenze in materia di montaggio e verifica ( preliminary due diligence) di investimenti internazionali di cluster di PMI. L’innovazione tecnologica, la qualità dei processi e dei prodotti, le capacità imprenditive del cluster, se vengono sommate alle competenze di un soggetto privato esperto di cluster venture internazionale (privati di settore e/o fondi di private equity ), rendono il progetto BANCABILE. Il progetto infatti sarà tale, quando esistono i partner che garantiscono sia le competenze di gestione della nuova iniziativa che quelle imprenditive del cluster. Quando ciò si realizza inizia il processo di internazionalizzazione delle imprese aggregate (early stage) con lo Studio di Fattibilità del Nuovo Modello di Business. Una volta consolidato il nuovo modello di business, le imprese del cluster e la società che lo rappresenta sono inseriti a tutti gli effetti nel mercato internazionale. MISE e Simest possono partecipare alle nuove iniziative, realizzate all’estero sia dalla società di scopo del cluster, che dalle singole imprese italiane. Le modalità di partecipazione di Simest e MISE alle imprese all’estero sono esemplificate in un apposito capitolo dello Studio.

PARTE PRIMA – La situazione interna ed estera del settore 1 - Il mercato del cluster Abbiamo esposto in premessa le condizioni che permettono alle nostre imprese di eliminare i limiti dimensionali, strutturali e gestionali che caratterizzano le singole PMI. Possiamo ora, a ragione, considerare il mercato del cluster senza vincoli di spazio, e l’internazionalizzazione come inserimento del cluster in posizione competitiva nel processo di sviluppo del commercio mondiale. Pertanto, a differenza di quanto si considera nei progetti di investimento delle iniziative singole che svolgono una porzione di attività del ciclo produttivo su mercati limitati, il cluster deve fare in modo che tutte le attività comprese nella catena del valore dei propri prodotti, siano competitive a livello internazionale. La competizione internazionale condiziona le scelte del nostro cluster e stabilisce le priorità da assegnare ai mercati . Il mercato dell’iniziativa è quello in cui si realizzano le condizioni migliori e il cluster raggiunge il suo scopo. Nello studio di pre fattibilità ci rifacciamo alle analisi svolte da fonti autorevoli di settore: associazioni di categoria, società di ricerche di settore, pubblicazioni specialistiche, e interviste a imprenditori e professionisti del campo. Se analizziamo i diversi fattori di convenienza e incrociamo i flussi degli degli scambi, ricaviamo le aree di maggiore interesse per i nostri prodotti e per il loro sviluppo nel tempo (ved. fig. 2). All’interno delle aree di maggior interesse va scelto il paese ritenuto più affidabile e disponibile per una collaborazione internazionale durevole, in cui localizzare la piattaforma di area La verifica “all’ultimo minuto” dei fattori di convenienza e competitività dell’investimento, sono stati eseguiti in progress dagli esperti del team di progetto, nel corso dei contatti diretti con le istituzioni, gli esperti e le imprese dei paesi con cui si vuole collaborare.

Fig. 2 – Flussi commerciali dei prodotti della filiera internazionale

1 Area centro e sud est Europeo

Filiera italo – serba

2 Area Filiera Filiera 4 Area Nord africana Italo- Cluster PMI ital. italo - cinese orientale e M. orientale Tunisina

Filiera Italo - USA

3 Area nord americana

Sebbene sottoposto ad accelerazioni di cambiamento, cui occorre adeguarsi in tempo utile, esperti di settore prevedono che nel prossimo ML Termine il sistema legno arredo-casa, a livello mondiale presenterà, nelle aree rappresentate in figura, un trand di crescita mediamente dell’ordine del 9-10% annuo. L’ampio insieme geografico coinvolto dal progetto, presuppone che il gestore del progetto, per inserirsi nei flussi commerciali mondiali di fig. 2, possieda le competenze per attivare collaborazioni internazionali di alto contenuto innovativo e per collegare in rete le attività produttive e i servizi di fig. 1. Le aree di maggior interesse rappresentate nello schema, sono servite, ai fini della pianificazione di MLT di progetto , da piattaforme attraverso le quali il Gruppo potrà scambiare prodotti e servizi . Le principali aree di sviluppo del mercato si confermano essere: l’UE, l’area orientale e la CSI. Il nord America è un mercato ricco e di “tendenza”, che va’ presidiato comunque, difficile da mantenere, ma che le imprese che partecipano alla nostra filiera sono in grado di gestire. L’attuazione del piano industriale della filiera, prevede la costituzione della prima piattaforma internazionale in Serbia, dove le imprese italiane potranno acquisire legname da zone temperate, ottimizzarne la trasformazione e la distribuzione utilizzando il patrimonio innovativo italiano e le risorse del territorio serbo. In una fase successiva del piano, alle essenze temperate, dovranno essere aggiunte quelle tropicali, il cui acquisto, trasformazione e distribuzione, avranno base e filiere in Africa e Asia, e completeranno la disponibilità di legname di ogni tipo in cambio di prodotti e innovazione. Come per la filiera italo serba la localizzazione migliore delle piattaforme, oggi indicata in funzione delle fonti di materia prima e dei mercati di sbocco, in fig. 2, sarà analizzata più profondamente e verificata via via che si realizzano le fasi del progetto

1.1 – Il prodotto e la strategia commerciale Le Associazioni di categoria promuovono insieme ad altre associazioni di settore convegni finalizzati a trattare l’argomento dei “nuovi modelli di business per il sistema legno-arredo” che , nella concezione ormai caratterizzata nel modello italiano di abitare vede, sempre più integrato il settore del legno-arredo a quello delle costruzioni. L’architettura e il design devono operare integrando l’arredo all’edilizia, per imporre sempre più nel mondo l’italian lifestyle. La ragione di questa scelta è una logica conseguenza del lavoro che la nostra industria del legno-arredo ha già svolto, a livello internazionale, per imporre un modello di abitare italiano, che occorre ora supportare e rafforzare con programmi di sostegno all’innovazione e agli investimenti internazionali. Questo nuovo modello di business coinvolge un insieme di soggetti, istituzioni e progetti, ovviamente distribuiti nel contesto internazionale, a partire dal sistema delle imprese. Ed è proprio in questa prospettiva che si deve sviluppare la nostra filiera per contribuire a raggiungere il fine comune del nuovo modello di business del settore. Un numero di PMI si unisce per affrontare il mercato internazionale e competere con il suo know how esclusivo: l’italian lifestyle. Abbiamo precisato le peculiarità del prodotto italiano da promuovere, e ora dobbiamo ricercare le particolari caratteristiche delle imprese dei nostri territori, che devono essere inserite nel processo di sviluppo internazionale dell’abitare italiano. Analizzando l’universo delle imprese meridionali italiane attraverso le banche dati, emerge la sproporzione tra nord e sud del rapporto popolazione residente e imprese del settore legno-arredo ( nel sud e nelle isole vi è il 5% delle imprese). Dall’analisi emerge altresì che nello stesso territorio le grandi imprese internazionali del settore sono soltanto due . La causa di questa situazione di squilibrio è però dovuta in generale a fattori oggettivi, come la lontananza del territorio dalle fonti di materia prima e dai mercati ricchi dell’Europa dell’ovest. Le imprese del nord, vicine alle fonti di approvvigionamento delle materie prime e ai mercati di vendita dei prodotti, hanno invece raggiunto nel tempo un notevole grado di sviluppo. Preoccupante per le due province di Bari e Matera, presenti fra quelle italiane esportatrici di mobili, la riduzione del 25% circa del loro export nel 2006 rispetto al 2005. Oggi le cause generali di squilibrio tra nord e sud sono venute meno, e i territori meridionali hanno molte più opportunità di prima, almeno pari a quelle che l’industria del nord aveva prima del suo sviluppo. L’economia italiana del settore trarrebbe beneficio dalla maggiore industrializzazione del settore nei territori meridionali, in due modi: a) le fonti aggiuntive di acquisto di materie prime consentiranno alle imprese meridionali di integrare le produzioni delle imprese del nord a costi competitivi; b) le imprese meridionali, sviluppandosi, miglioreranno la distribuzione di prodotti finiti non meridionali sul proprio territorio, e renderanno più competitiva la distribuzione di questi prodotti verso i paesi del sud-est Europa, del nord Africa e del medio oriente, a loro più vicini. Per internazionalizzarsi le imprese del sud opereranno integrandosi nel sistema italiano esistente rafforzando e promuovendo l’italian lifestyle. Da tutto quanto sopra emerge che questa strategia di internazionalizzazione per cluster, consente di agevolare un maggior numero di PMI, e di utilizzare un aiuto pubblico innovativo (assistenza professionale) e concreto indispensabile per sostenere il nuovo modello di business integrato che le associazioni stanno realizzando per sostenere la sfida della concorrenza mondiale.

1.2 - Il mercato italiano Il continuo sviluppo che ha caratterizzato il settore per tanti anni in Italia si è interrotto nel 2005/6 (ved tab.1). L’analisi di settore avrebbe evidenziato una serie di ragioni che hanno agito, sia sulle esportazioni italiane che sui consumi interni, e che possiamo riassumere brevemente così: 1) la stasi dei mercati tradizionali europei; 2) la concorrenza dei paesi dove le imprese europee hanno delocalizzato le produzioni; 3) la grande distribuzione di prodotti standardizzati e fai-da-te in mano a catene straniere. Tabella 1- sistema legno-arredo (M.ni) Descrizione 2004 2005 2006 Fatturato alla produzione 38.076 36.957 38.070 Esportazioni 12.328 11.958 12.653 Importazioni 5.772 6.019 6.820 Saldo eximp. 6.556 5.939 5.834 Consumo interno apparente 31.519 31.018 32.236 Export/fatturato % 32,4 32,4 33,2 Addetti 412.403 409.749 409.826 Imprese 83.084 81.023 79.344

Questa crisi è avvenuta in controtendenza con l’andamento del mercato mondiale del legno-arredo, dove il consumo di prodotti e di legname, è in continua crescita. L’industria italiana ha reagito con l’innovazione , il design, e la diminuzione dei margini ma, sul terreno dell’internazionalizzazione, non ha potuto opporre iniziative capaci di contrastare la concorrenza e cogliere le nuove opportunità. Come si sa le nostre imprese sono prevalentemente di modeste dimensioni, presentano strutture insufficienti per imporre all’estero il nostro prodotto, vendono tecnologia e non know how, delocalizzano senza potersi internazionalizzare. Abbiamo perso mercato di fronte ad una competizione internazionale decisa e forte, a cui va opposta una risposta innovativa, di peso e qualità, che coinvolga le imprese e le istituzioni su progetti e settori integrati. Questo monito, lanciato dalle associazioni degli imprenditori all’inizio di quest’anno, è già stato trasformato in azione di promozione di” un nuovo modello di business” originale per l’impresa italiana, dove i due settori, Arredo e Costruzioni, si integrano per affrontare la competizione mondiale. Questo approccio allo sviluppo sprovincializza l’azione delle imprese ponendo l’accento sull’italian way of living come scopo del sistema nazionale del settore. In sede istituzionale si constata finalmente il sorgere di una volontà di favorire l’integrazione delle imprese del settore nel contesto nazionale per reagire alla competitività estera. Il tutoraggio è una prima risposta che il MISE e la Simest stanno dando in tema di internazionalizzazione per concorrere a questo sforzo di innovazione. La domanda di manufatti in legno nel mondo è in continua crescita (fonti autorevoli indicano una crescita del 9-10% annuo). Le nostre imprese hanno dato un notevole contributo alla creazione di nuovi semilavorati a base di legno, realizzando miglioramenti nell’impiego della materia prima e nella salvaguardia dell’ambiente. Tuttavia il consumo di legno in Italia è passato dal 1999 al 2006 da 0,09 mc. per abitante a 0,13 mc. per abitante, e aumenterà nel 2010 fino a 0,18 mc.. Praticamente il consumo nazionale raddoppierà in 20 anni, con un tasso di crescita crescente. L’Italia è il quarto produttore mondiale (10% del totale) e il maggior esportatore in assoluto ( 20% del commercio mondiale) è facile calcolare il beneficio per la nostra economia se fossimo in grado di non perdere le posizioni già acquisite. La UE ha promosso una road map per incentivare il consumo di legno e derivati nelle costruzioni perché, assieme ad altri benefici ( leggerezza, sicurezza, durabilità, ecc.), migliora la conservazione del carbonio e l’ambiente. La continua attenzione alla cura dei boschi in Europa, incrementa la resa delle foreste e la disponibilità di risorsa. Ogni anno nel nostro continente la superficie netta delle foreste è in continuo aumento, e già oggi si taglia solo il 65% della crescita annua disponibile . La integrazione dei paesi europei e delle normative di salvaguardia dell’ambiente, agevolano la creazione di un habitat dove l’impiego del legno si integrerà sempre più alle costruzioni . Quanto sopra è sufficiente a giustificare, sia l’impegno verso l’adozione di un nuovo modello di business basato sull’integrazione dei due settori, sia l’innovazione in campo internazionale volta a cogliere le opportunità di sviluppo che tale processo porterà al nostro sistema.. L’aggregazione di PMI in filiera internazionale e la integrazione dei settori legno-costruzioni, generano un rafforzamento dell’italian lifestyle a salvaguardia del nostro k/h, sia sul mercato nazionale in risposta all’invadenza delle produzioni estere, che sul mercato internazionale eliminando le facili imitazioni del “singolo pezzo o macchina”. In campo nazionale le PMI delle regioni meridionali presentano due punti deboli fondamentali che ostacolano il loro inserimento in condizioni di competitività nel sistema produttivo italiano. Il primo riguarda l’approvvigionamento delle materie prime e il secondo le insufficienti competenze tecnologiche del prodotto. Il primo limite impedisce alle imprese meridionali di competere con la concorrenza, per lo sviluppo nel territorio di lavorazioni di semilavorati e finiti per le imprese più avanzate del paese. Il secondo ostacolo impedisce di concorrere a razionalizzare la distribuzione sul territorio meridionale di prodotti finiti di imprese nazionali. In breve la disponibilità di legname a condizioni competitive permetterebbe alla PMI meridionale di partecipare al processo produttivo con le altre imprese nazionali già affermate. Scambiando semilavorati contro prodotti finiti e tecnologia, le PMI meridionali potenziano il sistema nazionale e possono partecipare allo sviluppo del nuovo modello di business nazionale. L’industria nazionale del legno-arredo sviluppa un fatturato alla produzione di circa 40.000 Mni di €. per oltre 400.000 addetti; di questo totale il 30% concerne la carpenteria e la falegnameria. Lo scarso contenuto tecnologico di questo comparto ha facilitato un certo sviluppo delle imprese meridionali, che trovano clienti fra le imprese di costruzioni e nel fai-da-te (falegnameria artigianale) dello stesso territorio. L’adozione di un modello di business integrato arredo- costruzioni, trascinerà ulteriormente all’espansione la produzione e la tecnologia del comparto. Se, come vedremo analizzando le prospettive del commercio estero per le nostre regioni, consideriamo l’internazionalizzazione uno strumento di innovazione per l’ottimizzazione dei flussi commerciali mondiali, e la filiera meridionale avesse, come avrà, lo scopo di favorire la distribuzione dei nostri prodotti nell’area stessa di provenienza delle materie prime, le imprese della nostra filiera contribuirebbero alla diffusione del k/h nazionale. Abbiamo più che sufficienti ragioni per confermare che , a parità di condizioni di acquisto della materia prima, l’impresa meridionale che si aggrega a filiera per formare un gruppo internazionale di acquisto delle materie prime e di prodotti semilavorati e finiti, troverà nel mercato nazionale, un largo consenso del sistema produttivo e un notevole orizzonte di sviluppo in quello internazionale.

1.3 Il mercato estero L’impresa italiana del settore è fortemente esposta verso l’esterno, anche se gli altri settori, l’alimentare e la moda ad esempio, non lo sono in minor misura. Eppure la nostra produzione continua ad essere in posizione ottimale e in certi casi di leadership mondiale. Anche per il legno-arredo, come per l’alimentare, la nostra industria non è riuscita a sfruttare le notevoli opportunità di sviluppo che il mercato mondiale offre per acquisire il nostro modello alimentare e di abitare. Noi riteniamo che, se le imprese affrontano il tema dell’internazionalizzazione del settore come suggerisce la UE (road map) e le associazioni di categoria promuovono il nuovo modello di busines integrato, l’amministrazione pubblica è in grado, come in questo caso, di agevolarle fornendo l’assistenza necessaria per la copertura istituzionale e quella finanziaria per lo studio di pre fattibilità. E’appena il caso di sottolineare che le amministrazioni pubbliche, devono affrontare progetti di valenza territoriale, e che gli investitori privati devono investire con finalità strettamente commerciali. Detto questo il cluster; aperto alla partecipazione delle PMI del territorio, e lo studio di pre fattibilità, garanzia dell’imprenditore privato per la cantierabilità del progetto, sono fattori indispensabili per una collaborazione combinata ed efficace pubblico/privato. Come detto in apertura di capitolo, internazionalizzare significa scegliere le condizioni più competitive per realizzare il ciclo produttivo nel mercato globale. La catena del valore del nostro prodotto presenta due eventi critici, uno all’inizio e l’altro alla fine del processo: l’acquisto di materie prime e la fornitura di un prodotto esclusivo, integrato e flessibile. Su questi due eventi si deve concentrare il complesso delle attività di filiera e, in loro funzione, viene organizzata la piattaforma che collega direttamente l’industria ai mercati. Prendiamo in considerazione l’area europea (60% del nostro export); nell’area esistono per le nostre imprese le migliori condizioni di approvvigionamento di essenze temperate e un bacino di utenza per i nostri prodotti di alcune centinaia di milioni di persone. L’area è scomponibile in più zone di sicuro sviluppo e diverso interesse: l’Europa dell’ovest, un mercato maturo, ma influenzato già dai nostri prodotti; l’Europa dell’est , in rapida crescita e molto ricettivo della nostra tecnologia; il sud-est Mediterraneo e il Medio oriente povero di legno e bisognoso di k/h italiano. In queste aree si colloca il più importante punto di intersezione dei flussi di scambio delle materie prime e dei prodotti finiti per le nostre industrie, il centro prioritario di interesse per la localizzazione della prima filiera internazionale. La collaborazione per gli investimenti verrà quindi ricercata con il paese dell’area con cui creare e sviluppare una piattaforma internazionale competitiva e durevole a conduzione e maggioranza italiana. Lo studio di pre fattibilità si limita a definire e verificare la cantierabilità della fase di realizzazione della prima filiera internazionale del cluster stimandone tutte le componenti tecnico-economico-finanziarie . Perciò il mercato estero da valutare per la fase di avviamento (early stage) della nuova iniziativa comprende, oltre alla sub fornitura delle imprese esportatrici italiane, il mercato del sud-est Europa e quello nord africano più vicino. Una volta Consolidato il Modello di Business del cluster il processo di sviluppo di internazionalizzazione comporterà l’inserimento nei rimanenti flussi commerciali mondiali. A tal fine dovranno stabilirsi forme di collaborazione stabili (centri di assistenza, piattaforme e filiere ) nelle aree che rappresentano “ottimi” di flussi di scambio di materie prime-prodotti (Africa e Asia) e di innovazioni-prodotti ( nord America). Come vedremo nel prosieguo dello studio il processo internazionale che la newco dovrà affrontare è complesso e impegnativo, perché la nostra impresa possa competere con le multinazionali straniere già molto affermate in Occidente e con le nuove imprese di paesi dinamici come la Cina , la Polonia e il Messico. Le statistiche dei commerci internazionali dimostrano che il mercato del legno arredo cresce con un tasso di gran lunga maggiore di quello della produzione mondiale. Il fattore di crescita del mercato del legno arredo del 9% annuo circa, è confermato e rafforzato dall’incremento verificatosi nell’apertura dei mercati commerciali mondiali, che in pochi anni è passata dal 20 al 30%. Possiamo senz’altro affermare che esistono le condizioni oggettive di mercato internazionale molto favorevoli per lo sviluppo dell’industria del settore, una realtà questa molto importante per la occupazione del settore manifatturiero italiano.

2 - Il processo Il processo internazionale relativo alla prima fase del progetto, che qui trattiamo, riguarda le operazioni del ciclo produttivo che vengono svolte in Italia e nel paese partner per realizzare i prodotti ( legno-arredo) da distribuire nei mercati dell’area.. L e altre componenti complementari al legno-arredo, che servono a realizzare il modo di abitare italiano (ved. fig.1), non vengono approfondite in questo studio, anche se servono a completare l’insieme delle attività comprese nel processo stesso, esse formeranno oggetto di approfondimento, se necessario, quando verrà eseguito lo studio di fattibilità.

Fig. 1 – Settore legno – arredamento integrale

1 –Produzione e distribuzione di Legno e arredo

5 -Gestore del Gruppo e dei servizi per l’internazionaliz.

6-Imprese nucleo, 3 -Prodotti complementari 2 - Tecnologia di prodotto e per arredare gli ambienti Fondi e istituzioni di processo del legno (idraulica,termica, ,Utenti e imprese (Materiali,macchine, elettrica, elettronica, Associati processi) giardino, altri) --Gestione rete internaz. di collaboratori.

4 - Prodotti non legno per le costruzioni (inerti, laterizi, colle, isolanti, ceramiche , altri,.)

Attorno ai diversi soggetti che costituiscono il nucleo proprietario del progetto (6) e che alimentano il processo di sviluppo, sono articolate: le attività operative selezionate di settore (1); le innovazioni tecnologiche materiali (2); i prodotti complementari accessori dell’arredo (3); i prodotti che favoriscono l’accesso e il contracting con le imprese di costruzione e le utenze finali (4). Il gestore del gruppo internazionale di settore (5), fornisce tutti i prodotti e i servizi che necessitano al gruppo per svolgere il ruolo e raggiungere lo scopo del soggetto economico, propone le strategie della società e le applica durante l’intero ciclo di vita dell’iniziativa.

2.1 – L’acquisto di materie prime Nell’area di operazioni della prima filiera estera l’acquisto delle materie prime è centralizzato. Tutte le essenze sono acquisite prevalentemente con trattative annuali, preferendo l’approvvigionamento di tronchi in modo da utilizzare al meglio prodotti, sfridi, scarti e massimizzare la qualità in funzione degli impieghi. Trattandosi di risorse strategiche la quantità e la tipologia delle forniture prevista, di larga massima, necessaria ad avviare economicamente la filiera iniziale, viene verificata in sede di accordo con le istituzioni del paese in cui sarà localizzata la filiera e, se necessario, con i paesi di provenienza del legname. Oltre al costo del materiale, la sua qualità è fondamentale per ottenere il prodotto finale desiderato, e, se possibile, per cercare di massimizzare in assoluto il valore del prodotto finale. La conoscenza tecnico-professionale delle proprietà intrinseche dei materiali, la capacità contrattuale internazionale del cluster, e la collaborazione del paese in cui si installa la filiera estera, sono fattori importanti per la determinazione dei costi di approvvigionamento e la tracciabilità (Supply Chain Management). Queste caratteristiche devono essere garantite perché la operazione sia distintiva del nostro k/h e competitiva. L’acquisto delle materie prime dovrebbe preferibilmente essere fatto in forma di tronchi. Altre modalità di fornitura possono essere necessarie o convenienti a seconda dei casi. La piattaforma può contenere materiali destinati a imprese diverse dalla filiera, nella misura in cui questa operazione porti beneficio al cluster e tenuto conto che questo è costituito per la vendita di k/h italiano.

2.2 – La segagione e le prime lavorazioni Il costo del legname e la sua possibile utilizzazione possono essere definiti correttamente solo dopo aver completato alcune operazioni. Di qui l’importanza di governare le attività che precedono la fornitura delle imprese italiane, e/o di quelle locali, che dovranno utilizzare il legname. Il costo del legname, oltre che dal prezzo della materia grezza è fortemente influenzato dallo scarto, dallo sfrido e dal costo delle prime lavorazioni del manufatto ottenibile da queste lavorazioni. Dal deposito della piattaforma, che riceve le materie prime dalle diverse fonti esterne, vengono prelevate e lavorate in funzione dei fabbisogni, le essenze in modo da ottimizzare il margine tra il valore finale del pezzo e il suo costo. Le attività che consentono di massimizzare il margine sono in sintesi le seguenti: - il taglio - la essiccazione - la scortecciatura - la derulatura - la tranciatura Questa premessa è alla base della scelta di dotare la filiera di una unità di lavorazione “sul posto prescelto” per poter stimare costi e ricavi dei materiali prima di decidere dove e come destinarli. Le tecnologie disponibili in Italia, con poche integrazioni estere, consentono di assicurare il massimo risultato in termini sia di qualità che di costo. Occorre verificare fra le altre cose, che nel paese esistano le condizioni per l’acquisto di macchinari italiani. Questa preferenza agevola l’esclusività dei processi di lavorazione e la qualità del prodotto nel tempo. Al fine di realizzare un prodotto caratterizzato dalla specifica cultura e gusto italiani, la tecnologia, il processo e la loro gestione sono elementi essenziali di distinzione e di competitività del nostro k/h. La qualità e la competitività dei manufatti ottenuti dalle prime lavorazioni in loco, consentiranno al cluster di distribuire sul mercato locale, la produzione che non viene utilizzata a copertura del fabbisogno delle imprese italiane del cluster e di altre del settore non associate.

2.3 – Le lavorazioni finali del cluster Nell’apposito capitolo dello studio ( ved. p.1.1) abbiamo dimostrato che non vi può essere internazionalizzazione se non risolvendo entrambi i punti deboli delle imprese del nostro cluster e cioè: l’approvvigionamento stabile e competitivo delle essenze temperate e il rapporto diretto impresa - mercato per la fornitura nel tempo di k/h esclusivo. Abbiamo anche affermato, e lo studio lo dimostrerà, che la soluzione dei punti deboli comporta l’impiego di risorse non disponibili presso le singole imprese ma necessarie, e da organizzare nella struttura della iniziativa internazionale del cluster. Preso atto della situazione attuale del settore produttivo nel meridione, si deve prevedere che inizialmente le nostre imprese potrebbero apportare al cluster in prevalenza prodotti semi lavorati e singoli componenti, ma potrebbero non essere in grado di garantire la innovazione dei materiali e delle forniture di linee di arredo sufficienti a soddisfare i fabbisogni della clientela desiderata. Le imprese che certamente possiamo aggregare al cluster subito, possono soddisfare una domanda di semi lavorati e componenti che , a condizioni di mercato, possono essere destinati:1) al mercato locale dei piccoli produttori di arredi; 2) ai produttori nazionali di arredi; 3) alle imprese di costruzioni e ristrutturazioni; al fai-da-te e alla falegnameria artigianale. Le imprese che prevediamo di aggregare subito produrranno quindi, anche se non tutte fin dall’inizio: - pannelli e antine - altri componenti per arredi - infissi e parquet - carpenteria e falegnameria La tecnologia che assicura la competitività e la qualità di questi prodotti è assicurata dalla industria italiana dei macchinari e delle attrezzature del settore, e può essere disponibile. Le caratteristiche dei prodotti, dei materiali e dei servizi ( progettazione , design, qualità, assistenza, logistica, ecc.) orientate al nuovo modello di business integrato del legno-arredo che le imprese meridionali non possiedono, sono fornite dalle imprese italiane dell’arredo più qualificate. Sarebbe illogico pensare che le imprese italiane agiscano separatamente se, come auspicato dalle associazioni di settore, per mettersi al riparo della forte competizione internazionale, il sistema nazionale deve sprovincializzarsi per imporre al mercato l’italian lifestyle. Le imprese del nostro territorio integrandosi con le imprese italiane che hanno il k/h necessario, possono scambiare: componenti contro prodotti finiti; innovazione e assistenza contro mercato e logistica. Il product mix da offrire all’estero viene stabilito dalla newco internazionale, che svolge una politica commerciale per il cluster, condivisa dalle singole imprese che sottoscrivono gli accordi di partecipazione. Fra gli accordi si prevede la distribuzione dei prodotti finiti di marchio del cluster sul territorio dei paesi in cui opera la nostra filiera. Pertanto le imprese italiane del cluster oltre a distribuire i loro prodotti effettueranno anche la distribuzione di prodotti, materiali e assistenza di imprese convenzionate, necessari a completare l’offerta di k/h italiano. Mentre per l’acquisizione e la distribuzione dei prodotti sul territorio nazionale, provvedono le singole imprese del cluster, le attività e gli investimenti relativi alla distribuzione dei prodotti, nei paesi serviti dalla filiera sono compito della società di gestione internazionale.

2.4 – Le attività della società di gestione del cluster internazionale La filiera iniziale considera il solo settore del legno - arredo e le operazioni che fanno capo direttamente alla società di gestione internazionale. La società opera con una struttura articolata come segue : - la/e società di prime lavorazioni - la piattaforma nel paese della filiera estera - la piattaforma per l’export - le show room nei paesi esteri dove si distribuisce il k/h del cluster La società di gestione opera in totale autonomia dalle singole imprese, integra le loro attività e competenze per svolgere il ruolo internazionale. Le principali attività che svolgono la società di gestione (e le sue articolazioni) sono di seguito riassunte: - 1) la stipula e il controllo dei contratti di acquisto di materie prime e distribuzione dei prodotti (ved. punto 2.1) - 2) la gestione ottimale delle prime lavorazioni delle materie prime (ved. punto 2.2) - 3) l’acquisto e la cessione di materiali, tecnologie e innovazioni materiali e immateriali - 4) il controllo della qualità e la tracciabilità di prodotti, processi, servizi del ciclo produttivo globale - 5) l’assistenza pre e post vendita - 6) la stesura e il controllo degli accordi di collaborazione con i terzi in ogni paese - 7) la stipula e il controllo dei contratti di distribuzione In fig. 3 si riporta lo schema di flusso del ciclo produttivo della filiera iniziale internazionale. Come si può notare le attività che svolge la società di gestione, per affermare nel mercato il nuovo modello di business, richiedono competenze di alto livello professionale e investimenti di natura prevalentemente immateriale, da destinare in larga parte a ricercare e sviluppare rapporti di collaborazione con sorgenti di conoscenze nazionali ed estere, utili per esaltare e migliorare l’ottimo potenziale tecnologico e qualitativo della nostra industria. Nella fase iniziale di realizzazione della filiera, oltre alle competenze internazionali di finanza e garanzie, di marketing e di contratti di fornitura, di qualità e di affidabilità di materiali, di prodotti, di processi, di progettazione e design di prodotti e materiali di arredo, dovranno essere investite risorse per la formazione dei tecnici e il consolidamento dei rapporti di collaborazione internazionale in ogni campo dell’iniziativa, compresa la ricerca e lo sviluppo interni ed esterni al cluster. Le indagini ISTAT condotte negli ultimi anni hanno messo in evidenza che la percentuale di imprese che introducono innovazioni tecnologiche in questo settore è superiore alla media, specialmente nel comparto dell’arredamento. L’innovazione, dicono le stesse fonti ufficiali, è orientata ai processi , nel comparto del legno; mentre nell’arredo è maggiormente rivolta al prodotto con prevalenza nella progettazione e nel design . La percentuale delle spese destinate all’innovazione è suddivisa in due blocchi ; il primo riguarda apparati tecnologici e informatici (70%), e il secondo invece riguarda le innovazioni immateriali (30%). Le PMI investono prevalentemente in acquisizione di macchinari e attrezzature e non possiedono competenze e mezzi per investimenti immateriali; così rimangono neglette la ricerca interna ed esterna all’impresa per: progettazione, design, assistenza, marketing, finanza, logistica, qualità, collaborazioni, contrattistica, legislazione, ecc. . La strategia di internazionalizzazione, e le attività conseguenti, come dimostrato più sopra, richiedono invece investimenti prevalentemente immateriali e competenze internazionali tali da invertire il rapporto attuale. Ciò significa che le PMI del mezzogiorno più che quelle del nord dovranno investire molto in investimenti immateriali. Il principale gap delle nostre imprese è immateriale; è quindi auspicabile che gli aiuti che possono venire da associazioni, UE, e istituzioni pubbliche nazionali riguardino investimenti immateriali, come in effetti avviene con il tutoraggio per la pre fattibilità.

Fig. 3 – Filiera iniziale italo-serba

Società di gestione del Cluster internazionale italo-serbo del legno-arredo

- Acquisto legnami - Tecnologia - Qualità - Assistenza clienti ° tronchi ° impianti, macch. ° prodotti ° engineering, design, ° assi e semilavorati ° materiali ° servizi ° contracting, franchising ° show room Ac quisto materiali e prime lavoraz. Lavorazioni finali e distribuzione

Segheria Derulatura Fornitori Pannelli e - compensati Arredo antine grezzi ital

Piattaforma Piattaforma Componenti - taglio Serbia Italia– estero div.x arredi Tranciatura - Logistica e - compensati - Logistica e impiallicciati servizi alle unità servizi alle unità - essicaz. produttive e Infissi e produttive e distribut. cluster distribut. Cluster parquet

Scorniciat. - semilavorati e Carpenteria e parti di legno falegnameria

Assistenza clienti legno arredo centro-est Eur. Assistenza clienti legno arredo sud/med Show room Show room

Distributori convenzionati “legno – arredo” di Area

La disponibilità permanente di materie prime di qualità in quantità desiderate e a prezzi competitivi, senza irrigidire la propria struttura patrimoniale e finanziaria con investimenti fissi eccessivi, è un obiettivo cui le migliori PMI meridionali aspirano da sempre. Il solo mercato meridionale dell’edilizia, della falegnameria artigianale e della produzione di componenti per l’arredo, sarebbe sufficiente a consentire lo sviluppo e la profittabilità di un gruppo di PMI che si aggregano per l’approvvigionamento del legname. Possiamo affermare con certezza che un nucleo iniziale di imprese che dispongono di un fabbisogno di legname complessivo sufficiente a garantire un volume di produzione minimo per raggiungere il punto di equilibrio, hanno una ragione più che sufficiente per costituire una iniziativa cantierabile che garantisse quanto sopra. Abbiamo altresì precisato ai punti precedenti che la ottimizzazione del costo dei materiali dipende anche dal recupero degli sfridi e dei materiali di qualità non apprezzabili per il nostro mercato. Sappiamo anche con certezza che i semi lavorati e gli sfridi che escono dal processo di lavorazione dell’unità di prime lavorazioni, a tecnologia e gestione italiana, sono competitivi a livello locale. Pertanto sarà conveniente che la società di gestione del cluster stabilisca fin dall’inizio rapporti con imprese dell’area per distribuire i semi lavorati e gli sfridi prodotti dalla unità per le prime lavorazioni. Ma alla continuità delle forniture e alla stabilità relativa dei prezzi, legata alle fonti e non più agli intermediari, si aggiungono per le nostre PMI altri vantaggi. Uno di questi consiste nel poter fornire inizialmente componenti alle imprese italiane più grandi e qualificate dell’arredo; queste sarebbero ben liete di aumentare, anche a parità di condizioni, il numero dei loro sub fornitori competitivi. Un’ulteriore vantaggio si offre alle stesse imprese che producono componenti, perché possono ora sfruttare la struttura di distribuzione costituita all’estero, e fornire semi lavorati e componenti alle imprese locali. Abbiamo in precedenza dimostrato che l’aggregazione nel cluster consente alle PMI di internazionalizzarsi, se il cluster è in grado di affrontare l’intero ciclo di vità del prodotto e che, a tale scopo, le nostre imprese devono collaborare con quelle imprese italiane che detengono un k/h internazionale. La disponibilità permanente di materie prime e la presenza o vicinanza nei mercati di area (meridione, sud-est Europa, nord Africa e M.O.), favoriscono rapporti di scambio di reciproco interesse tra le PMI dei territori e le maggiori e più evolute imprese a livello internazionale del nostro paese. Questa collaborazione consente alle imprese del cluster di agganciare immediatamente il processo di sviluppo internazionale, e al cluster stesso di giocare un ruolo attivo nella strategia di settore trovando supporto nelle pubbliche istituzioni e nelle associazioni di categoria. Se l’approvvigionamento di materie prime, stabile e competitivo, permette di superare il punto di maggiore debolezza del ciclo produttivo delle PMI, la collaborazione tra le imprese italiane apre alle imprese del cluster l’enorme mercato dell’arredo, e il cluster potrà partecipare allo sviluppo del nuovo modello integrato di business. Per la assistenza e la distribuzione dell’arredo nei territori meridionali, le singole imprese del cluster provvederebbero in proprio e con proprie strutture; mentre l’assistenza e la distribuzione all’estero, rientrano nelle attività della società di gestione e delle sue strutture.

PARTE SECONDA - Il progetto di internazionalizzazione

1 – Fasi di sviluppo del progetto Le fasi di sviluppo del progetto di internazionalizzazione delle imprese del settore nelle regioni dell’obiettivo 1, si riferiscono al montaggio, all’avviamento e allo sviluppo di una nuova iniziativa che progetta realizza e gestisce le attività internazionali di un cluster di imprese di settore, per inserirle stabilmente nel processo di sviluppo mondiale. Lo studio di pre fattibilità cantierabile è la prima parte della fase di montaggio di un progetto di investimento innovativo, che viene denominata “Seed”. La seconda parte della fase seed corrisponde alla ricerca del partner gestore (finanziario e internazionale) col quale i soci operativi della iniziativa devono realizzare lo studio di fattibilità. Il programma di assistenza tecnica alle regioni dell’obiettivo 1 ha lo scopo di fornire una serie di studi pilota cantierabili e una metodologia concreta di assistenza alle PMI che chiedono il sostegno pubblico per internazionalizzarsi. Il tutoraggio fornisce una assistenza diretta alle imprese e anticipa una forma di sostegno alla realizzazione di progetti di internazionalizzazione di PMI realizzabili con la metodologia del cluster. Questa metodologia consente alle regioni di intervenire in sostegno di aggregazioni di imprese che sono rappresentative di attività economiche significative del territorio, capaci di imprimere con l’internazionalizzazione un impulso allo sviluppo del locale patrimonio di capacità, competenze, esperienze e risorse. Lo scopo che il progetto si ripromette di raggiungere a MLT è molto ampio; esso infatti riguarda il settore integrato del legno-arredo e costruzioni, ma questo lavoro vuole rappresentare un caso di studio; un progetto pilota cantierabile che permetta poi di essere sviluppato e dimensionato come desiderano i soggetti economici che gestiranno l’iniziativa. Pertanto le fasi di sviluppo del progetto nel loro complesso porteranno a realizzare l’intero ciclo di vita di una nuova iniziativa innovativa, condivisa da un cluster di imprese che costruiscono insieme uno strumento di aggregazione e unificazione di un sistema produttivo e distributivo internazionale . L’internazionalizzazione nella sua totale espressione si ripromette di realizzare la copertura delle aree di mercato che comprendono i punti di maggior confluenza dei flussi commerciali dei prodotti, e che orientativamente oggi abbiamo sintetizzazto in figura 2.

1.1 – Prima fase del progetto L’obiettivo della prima fase è quello di proporre e realizzare un modello di business che consenta al cluster e alle imprese aggregate di inserirsi nel processo di sviluppo internazionale. Le analisi ai punti 2 Mercati, e 3 Processo Produttivo, definiscono le aree e l’insieme delle attività che rientrano nel modello di business che il cluster e le imprese devono attuare nella prima fase di realizzazione. Il mercato che interessa la prima fase comprende : - l’area del centro e del sud-est europeo - il meridione e lalcune imprese esportatrici del centro-nord italiano che collaborano con la filiera. Le rimanenti aree di mercato del progetto di internazionalizzazione vengono rinviate alla seconda fase, quando il nuovo modello di business si sarà consolidato, e potranno essere affrontate aree più distanti e problematiche più complesse. Nelle aree prioritarie la produzione comprende: - legname (latifoglie temperate e conifere) - semilavorati - componenti e parti finite - prodotti per l’arredo La società di gestione del cluster con le sue strutture gestisce l’acquisto, la prima lavorazione, la distribuzione e le attività di assistenza internazionale all’estero. Le imprese singole svolgono in Italia e in autonomia le attività produttive, la distribuzione e l’assistenza per il mercato nazionale. In questo modo si collegano direttamente il mercato internazionale delle materie prime alle imprese italiane e queste al mercato dei prodotti della stessa area. Quando queste condizioni sono realizzate, il modello di business del cluster può espandersi all’interno del più ampio processo di sviluppo internazionale.

2 - La scelta del paese partner della prima fase Analizziamo innanzitutto il paese prima di scendere nel particolare della località dove realizzare il primo insediamento all’estero della filiera, perché sono prioritarie nel nostro caso, le componenti di rischio che il paese presenta e che possono compromettere la collaborazione internazionale nell’area in cui realizzare la nuova iniziativa. Tra i paesi dell’area del centro e sud-est Europa, la Serbia presenta una serie di vantaggi di peso strategico, più numerosi rispetto agli altri paesi dell’area; primo fra tutti è la breve distanza dai nostri territori e la sua centralità rispetto ai maggiori mercati di approvvigionamento del legno e di distribuzione del prodotto. Un secondo vantaggio è rappresentato dalla semplicità del sistema di incentivi e dai minori costi delle attività che si vogliono svolgere nel paese. Un terzo, ma non meno interessante fattore, perché concordabile a livello pubblico, è il privilegio riservato ai commerci tra Serbia e Russia. La Russia si conferma essere un mercato in fase di crescita, favorito da un rapido aumento del tenore di vita e una spiccata propensione al consumo di prodotti occidentali, e tra questi sono apprezzati quelli italiani. La Russia è un importante fornitore di conifere e betulla, materie prime essenziali per la nostra filiera. Ultimo fattore di importanza vitale per le attività che si vogliono svolgere in Serbia, è la disponibilità di personale qualificato, che consente: un rapido avvio alla nostra iniziativa, un minor costo di formazione, una migliore qualità. In Serbia sono riconosciuti eccellenti la tecnologia e lo stile di vita italiani, e risulterà più facile far accettare la decisione che la guida del processo di sviluppo dell’iniziativa sarà italiana. Esistono inoltre concrete facilitazioni (linee di credito) per l’acquisto di macchinari italiani, oltre alla disponibilità di imprese serbe da acquisire o con cui collaborare. Si trovano nell’area stessa, paesi in cui vi sono minori costi della manodopera e maggiori incentivi, ma questi vantaggi sono di breve durata e di secondaria importanza rispetto ai fattori che riteniamo essenziali per il successo della nostra iniziativa. Da quanto sopra si evince che la Serbia è il paese, che può meglio degli altri, offrire la possibilità di contribuire concretamente al processo di sviluppo internazionale del settore. Vedremo poi anche i rischi che devono essere affrontati e il modo per ridurli entro limiti accettabili. La proposta di collaborazione, che verrà formulata nello studio, fa emergere indiscutibilmente il potenziale che la iniziativa possiede e i vantaggi che vengono offerti all’industria locale, se verrà condiviso il progetto innovativo del cluster di imprese, e il modello di sviluppo italiano. La partecipazione, anche se in minoranza, di partner serbi nell’iniziativa, consentirebbe a questi e al paese di inserirsi nel processo di sviluppo mondiale del settore. La scelta del sito dove ubicare la filiera sarà concordata con i partner serbi e verificata con le autorità locali preposte . La disponibilità di siti è notevole e faciliterà la decisione del gestore, che potrà organizzare la logistica e il controllo della filiera, per il minimo trasbordo dei materiali e dei prodotti.

3 - La scelta delle imprese del cluster Al punto 2 parte I^ è stato sintetizzato per lo studio, l’intero ciclo di vita del prodotto. Le attività elencate permetterebbero di realizzare in modo ottimale, il primo stadio dell’internazionalizzazione del settore del legno-arredo, nell’area di mercato afferente la prima fase del progetto. In figura 3 abbiamo schematizzato la unità operative italiane e quelle della società di gestione internazionale, che formano l’intero sistema che realizzerà il modello di business da consolidare. Dovendo scegliere le imprese da aggregare nel cluster, è stata predisposta una prima griglia di selezione che escluda quelle che, per qualsiasi ragione, non rispondano ai seguenti criteri : - hanno sede nei territori ob.1 e svolgono attività nel settore da almeno tre anni - condividono lo scopo e i limiti del progetto e le metodologie per la sua attuazione - sviluppano un volume di affari superiore a 5 M.ni - dispongono di una situazione economico-finanziaria ammissibile ai finanziamenti anche agevolati, e alla partecipazione di istituti preposti allo scopo - hanno la volontà e i mezzi per svolgere il ruolo da loro condiviso nello studio e nella attuazione dell’iniziativa Le imprese sono state contattate attraverso associazioni di categoria, operatori nazionali, istituzioni e agenzie di investimento. Le imprese che aderiscono via via al progetto, e che vengono ritenute ammissibili dal team di tutoraggio, a far parte del gruppo iniziale che costituirà la filiera e la società di scopo, disporranno della documentazione e della competenza relativa allo studio e al suo perfezionamento per renderlo cantierabile. Le materie prime che la società di gestione sarà orientata ad approvvigionare, nelle forme e dalle fonti più affidabili e competitive estere, sono indicativamente: - il faggio - la quercia - il rovere - la betulla - il pioppo - l’abete bianco - il pino Le unità di prima lavorazione del cluster in Serbia processano i materiali su indicazione della società di gestione, che li pianifica per soddisfare innanzitutto le unità di lavorazione e di commercializzazione dei semi lavorati italiane. La pianificazione centralizzata delle produzioni di semi lavorati in Serbia, comprende anche la distribuzione sul mercato locale e nelle aree vicine, dei semi lavorati e dei sottoprodotti di processo richiesti da utenti dell’area. Si prevede che l’unità di prime lavorazioni in Serbia processi inizialmente in un anno un volume di circa 70.000 mc. di legname grezzo, con una resa media pari al 50%, destinato per tre quarti al mercato italiano (25.000 mc.), ed il rimanente al mercato locale. La piattaforma logistica serba si situerà inizialmente in un’area adiacente le unità di prime lavorazioni, così da svolgere agevolmente le attività di servizio alla produzione e alla distribuzione estera . Le imprese di produzione italiane richiedono i materiali necessari alla società di gestione internazionale e le conferiscono semi lavorati e prodotti finiti di loro produzione e/o da loro distribuiti in collaborazione con le imprese italiane maggiori. La società di gestione allestisce nel luogo prescelto una unità di assistenza alla vendita con show room di area; questa svolge assistenza, il contracting, seleziona i distributori dell’area, integra e controlla l’assistenza da questi prestata ai clienti, promuove i prodotti e sollecita l’ innovazione richiesta dal mercato. Le imprese di produzione italiane partecipanti possono sempre concordare di diversificare le produzioni e offrire al gestore variazioni qualitative e quantitative di prodotti. Al gestore spetta il compito di suggerire alle imprese del cluster ogni adeguamento di strutture e di conoscenze, interne ed esterne alla filiera, mantenere la competitività internazionale dei soci. Le competenze e gli apporti che le imprese italiane devono fornire al cluster per realizzare con successo il modello di business desiderato, sono sinteticamente indicate nello schema di figura 3. Queste permettono di attivare e sviluppare i comparti produttivi compresi nello studio. Se inizialmente le produzioni conferibili direttamente dalle nostre imprese, non potessero soddisfare il mix di offerta desiderato è opportuno che le stesse, pur rispettando gli obiettivi socio economici territoriali irrinunciabili, provvedano con alleanze, certamente disponibili in campo nazionale, a integrare i prodotti. Volendo aggregare specificità produttive differenti e ridurre al minimo le sovrapposizioni di produttori nel cluster, si ritiene che le imprese che partecipano all’iniziativa dovrebbero essere almeno quattro produttive e due commerciali. Queste daranno vita ad una società di gestione che dispone di una unità di prime lavorazioni, una piattaforma logidtica, una unità di assistenza e show room di area. Per attivare i diversi comparti produttivi che alimentano lo sviluppo di settore e del territorio le sei imprese da aggregare nel cluster opereranno nei 4 comparti seguenti: - a) costruzioni, ristrutturazioni, falegnameria artigianale, fai-da-te - b) infissi, parquet, pareti - c) componenti, moduli, oggettistica per arredi - d) pannelli, antine, compensati per arredi Le imprese della filiera stipuleranno accordi di collaborazione o costituiranno joint venture con imprese italiane di livello internazionale che producono mobili per: - cucine - salotti e camere - uffici , esercizi commerciali e comunità Le stesse imprese, in cambio di componenti, acquisiranno prodotti, tecnologia e k/h internazionali, per competere sui mercati in cui sono presenti (meridione d’Italia, sud-est europeo, sud mediterraneo). Le imprese italiane aggregate nella filiera che ricevono dalle unità di prima lavorazione in Serbia circa 16 M.ni (2/3 di 23) di €. di semi lavorati, con i quali scambiare prodotti e tecnologia con le imprese italiane maggiori, potrebbero fornire al gestore per la distribuzione nell’area del sud-est europeo, propri componenti, arredi e materiali commercializzati per un importo aggiuntivo che non è troppo stimare di almeno 10 Mni di €.. Con questi acquisti la società di gestione porterebbe il suo volume d’affari a 33 Mni di €. sui quali gravare le spese della struttura internazionale e il proprio margine.

4 – La struttura internazionale delle imprese italiane – I^ fase del progetto La struttura che si intende costituire all’estero per internazionalizzare le nostre imprese presenta, dal lato investimenti, due aspetti tra loro estremamente diversi; a) l’acquisto all’estero di materie prime e la loro pre lavorazione; caratterizzato da investimenti materiali importanti, che richiedono d’essere effettuati a blocchi durante la prima fase del progetto; b) l’acquisto all’estero di prodotti finiti dall’Italia e la loro distribuzione sui mercati locali, caratterizzato da investimenti prevalentemente immateriali che, per loro natura, richiedono di essere realizzati via via che progredisce il programma di produzioni proprie , e si sviluppano rapporti di collaborazione che le integrano. Queste attività infatti richiedono l’impegno di competenze internazionali e la partecipazione di soggetti esteri, esterni al cluster, fino al consolidamento del nuovo modello di business. Servono per far ciò risorse straordinarie per: assistenza, formazione, ricerca e innovazione. Il cluster svolge le attività previste nella prima fase, (indicate al punto 2 parteI^), in due momenti . Con il primo gruppo di investimenti si dovrà permettere la attuazione del modello di busines facendo leva sulle produzioni delle imprese del territorio : - completare la gamma di materie prime pre trattate - avviare la distribuzione di semilavorati e componenti delle proprie unità produttive - stabilire rapporti di collaborazione con imprese internazionali italiane Il secondo blocco serve a completare gli investimenti e le competenze interne ed esterne per: - realizzare e ampliare tipologie di produzione di semilavorati - avviare la distribuzione di arredi e completare quella di componenti e di semilavorati all’estero - ottimizzare la rete di assistenza internazionale dell’area Abbiamo esemplificato la struttura internazionale articolandola per svolgere le attività indicate al punto 2 . Sono stati stimati in prima approssimazione i dati significativi della filiera e riepilogati di seguito:

======Rif. Unità Descrizione Volume affari/a Dipend. Investimenti ======1 Prime Segheria e scorni Lavoraz. ciatura 13.000.000 60 3.500.000

“ Sfogliatura 7.000,000 20 3.500.000 “ Tranciatura 3.000.000 20 2.500.000 2 Piattaforma Logistica e Contr. 12 700.000 3 Show room Assistenza distrib. 18 1.100.000 4 Società di Cluster internazio Prime l.+compon. Gestione nale +arredi=33Mni 28 920.000 * Totali 23.000.000 158 11.220.000

(*) Non sono comprese, fra le spese della società di gestione, quelle relative all’impiego delle competenze professionali di livello internazionale, capaci di far attuare immediatamente il programma allo studio e la realizzazione del nuovo modello di business. Queste professionalità coprono 3 tipi di prestazioni che di seguito riportiamo : a) affiancamento dei due massimi responsabili (CEO e Finanza) per tutta la 1^ fase : acquisti e produzione (ricerca fornitori e contratti, certificazione acquisti di prodotti e processi, programmazione ordini,... ); engineering e contracting (applicazione di prodotti e materiali, specifiche e contratti, assistenza ai clienti per progetti e design , qualità,…); tecnologie I.T.C.:(R & S. per innovazione di processi, materiali, prodotti, organizzazione produttiva e distributiva,…); commerciale : ( mix dei mercati, dei prodotti, dei servizi, di merci; pianificazione delle vendite, dei prezzi, della promozione, proposte di innovazione, …) ; logistica e sicurezza: (gestione piattaforme, trasporti, depositi, spedizioni, contratti, controlli, documentazione , assicurazioni,…); b) formazione dei tecnici locali Engineering e contracting: assistenza progettazione e design; c) formazione del personale d’ordine; programma di formazione continuo per l’assimilazione del k/h e del modello di business del cluster. Per l’avvio e il consolidamento di una iniziativa internazionale nuova e innovativa, oltre al supporto dell’intervento pubblico, e delle imprese, occorre affiancare ai gestori e ai manager, risorse umane e conoscenze esterne alla struttura ordinaria, perché il quadro internazionale sia operativo da subito. Le spese per queste risorse non dovrebbero gravare sulla gestione di avviamento (early stage) del modello , ma essere capitalizzate fino al suo consolidamento. Una volta completata la prima fase dell’internazionalizzazione, quando con relativamente poche integrazioni agli investimenti, potranno raggiungersi ben altri livelli di volume di affari e di margini, la struttura internazionale sarà autonoma, e le spese per questi investimenti immateriali ammortizzate. Per il consolidamento del modello di business innovativo internazionale, abbiamo stimato spese, distribuite nei primi cinque anni per professionisti esterni, pari a c.a 4,0 Mni.

PARTE TERZA _ Accordi di collaborazione

1 – Principi su cui fondare la collaborazione internazionale Per operare stabilmente nel paese estero e mantenere relazioni stabili fra le due diverse realtà territoriali, occorre innanzitutto iricercare una concreta collaborazione istituzionale basata su rapporti di affari che portino beneficio ad entrambe le comunità interessate . Una collaborazione che rispetta queste condizioni non è precaria e su di essa si può costruire il nostro progetto. Uno dei fattori di cantierabilità dello studio poggia sull’esistenza di valide basi su cui fondiamo la collaborazione tra le istituzioni e gli imprenditori dei nostri due paesi; se queste sono solide e sufficienti per mantenere un rapporto di medio lungo termine in questo settore. Scopo del progetto invece è quello di creare un modello di business che porti a sviluppare il modo di abitare italiano. A nostro avviso i benefici di questa strategia sono comunque notevoli per entrambi i territori. Perciò abbiamo ritenuto possibile costruire strutture internazionali basate in Serbia che, collegate a quelle delle imprese italiane, aggancino il flusso mondiale dei commerci di settore. Questo modello è la logica espressione di un insieme di fattori connessi con le nostre tradizioni e competenze ed è garanzia di successo per le parti interessate. La Serbia e le sue imprese che partecipano al progetto, possono disporre in casa propria di moderne strutture, anche per i loro scopi specifici. Si tratta di strutture innovative, che comportano impegni notevoli e continuativi, che valorizzano il know/how consentendo ritorni di sicuro interesse. Le imprese serbe disporranno di prodotti e assistenza italiani per distribuirli nell’area del sud- est europeo. Oltre a impiegare personale di ogni livello nelle strutture internazionali del cluster, le maestranze locali disporranno di formazione e di conoscenze di alto livello, in ogni anello della catena mondiale del valore dei prodotti. Formazione ed esperienze che serviranno per valorizzare le loro potenzialità e le loro risorse. Abbiamo enunciato alcuni vantaggi per le imprese serbe, ed ora esponiamo le condizioni che a nostro avviso sono irrinunciabili, se vogliamo eliminare ostacoli che potrebbero impedirci di raggiungere i risultati attesi e pregiudicare lo scopo del progetto. La prima condizione è quella che consente di fare della Serbia la base di acquisto delle latifoglie temperate e delle conifere a condizioni competitive. A tal fine le istituzioni locali preposte si attiveranno, affinché le imprese possano raggiungere detta condizione, anche approvvigionandosi nei paesi vicini, che mantengono buone relazioni commerciali (ad es. ex URSS e CEFTA).e dispongono di materie prime essenziali. La seconda condizione consiste nel favorire la centralità serba per la distribuzione di prodotti nell’area. Le istituzioni locali si dovranno attivare per favorire la distribuzione dei prodotti dalla piattaforma verso i paesi vicini sfruttando le condizioni di maggior favore previste da accordi commerciali. La terza condizione consiste nell’accettare la nuova iniziativa come unico investimento, anche se per esigenze diverse, le unità operative del cluster dovessero essere costituite in società separate. Si rischierebbe altrimenti di non ottenere quegli incentivi, commisurati all’ammontare degli investimenti e alla occupazione, che a nostro avviso sono invece giustamente dovuti. Le istituzioni, gli enti e i privati che sono coinvolti nel progetto condividono gli accordi di massima e si impegnano a sottoscriverli.

2- Proposta italiana di costituzione della filiera Dai capitoli precedenti si rileva che per eseguire la prima fase del progetto si richiede l’apporto di tre soggetti essenziali, che svolgono ruoli specifici nella filiera: - i partner italiani - il gestore delle attività internazionali - i partner serbi I partner italiani acquistano materie prime estere lavorate, e conferiscono prodotti, materiali e assistenza. I partner serbi conferiscono beni e servizi locali e distribuiscono all’estero prodotti italiani. Il gestore delle attività internazionali del cluster organizza e gestisce le sue strutture , le attività e i rapporti con i terzi pubblici e privati. Le attività di internazionalizzazione che i partner italiani intendono proporre alle controparti serbe per avviare un nuovo modello di business, da consolidare nel corso della prima fase del ciclo di vita della iniziativa, vengono di seguito brevemente spiegate e dimensionate. Tutte le unità internazionali della filiera fanno inizialmente capo alla società di gestione, a meno che non emergano in seguito motivi per separarle fin dall’inizio. La filiera proposta potrebbe subire modifiche se vi fosse una controproposta serba condivisibile dalle imprese italiane; il dimensionamento di massima stimato sarà definito solo con lo studio di fattibilità.

2.1 - Le Prime lavorazioni Abbiamo ampiamente motivato gli obiettivi che le imprese si ripromettono di raggiungere con la localizzazione delle prime lavorazioni in Serbia. Abbiamo anche individuato quali operazioni eseguire sui materiali per poter ottenere questi obiettivi in modo durevole; ora si è scelto di avviare le operazioni seguenti durante la prima fase del progetto.

2.1.1- Segheria , essiccazione, scorniciatura Queste operazioni vengono eseguite con impianti italiani costituiti da: una linea automatizzata di segagione, essiccatoi, aspirazione e macinatura, caldaia per produrre energia e calore, scorniciatrici, officina manutenzione attrezzature e mezzi di movimentazione. Il tutto dimensionato per processare mediamente c.a 60 mc di tronchi in un turno di 8 ore . Stimando che la resa in lavorati, sia poco più del 50%, la capacità produttiva annua massima su tre turni giornalieri, per 220 giorni l’anno permette di raggiungere un volume di prodotto pari a 22.000 mc. per un valore stimabile di 13 Mni. Il personale occorrente su tre turni si stima in 60 persone oltre a un responsabile. Inizialmente si utilizza un terreno di 20.000 mq di cui 5.000 coperti, nei quali allocare tutte le unità operative, salvo gli uffici della società di gestione e dell’unità di assistenza. La spesa complessiva per il terreno si valuta in 400.000 €; i fabbricati (tra capannoni e uffici), 1,5 Mni. Nel caso specifico si ritiene utile offrire alle imprese locali l’opportunità di apportare gli immobili. La spesa complessiva per altri investimenti fissi si stima in 2 Mni.

2,1,2 – Derulatura (sfogliatura o peeling) Operazione di notevole importanza per le imprese italiane di produzione di pannelli e componenti derivati. Si è preferito stimare una capacità produttiva limitata in questa fase (10.000 mc/anno), per completare le lavorazioni senza appesantire la spesa per gli investimenti. Le fasi di lavorazione del processo sono sufficienti a realizzare una vasta tipologia di pannelli, ma non prevedono inizialmente l’incollaggio e la pressatura a più strati del compensato. Investimenti 3,5 Mni Personale 20 unità Fatturato 7Mni

2.1.3 – Tranciatura L’operazione viene eseguita con lo stesso scopo seguito per la derulatura cioè, completare il ciclo delle prime lavorazioni moderando le quantità iniziali. La tranciatura infatti è generalmente competitiva anche se eseguita in Italia, ma può servire localmente come cessione di know how e attività dimostrativa e formativa. Investimenti 2,5 Mni Personale 20 unità Fatturato 3 Mni

2.2 – Piattaforma logistica e di controllo La piattaforma fornisce alle unità di lavorazione e di distribuzione i seguenti servizi centralizzati : - trasporti di materie prime, materiali, semilavorati,finiti. - spedizioni e dogane - deposito di merci - controlli di qualità: prodotti, servizi, processi; certificazione la piattaforma è ubicata nel terreno delle unità di lavorazione fino a quando i depositi lo consentono . La piattaforma richiede investimenti per uffici, pesatura . laboratorio prove e controlli sui materiali, movimentazione interna ed esterna , attrezzature di pre montaggio e assiematura commesse, H/w e S/W per la qualità, il supply chain management, gestione magazzini, ricevimento e distribuzione merci. La spesa per investimenti si stima in 700.000 €. Le unità lavorative previste sono 12.

2.3 - Unita di assistenza pre e post vendita – show room Per reggere la competizione estera le nostre imprese del territorio devono integrarsi nel sistema legno-arredo italiano. DIVERSIFICAZIONE E FLESSIBILITA’ sono le due caratteristiche che distinguono il sistema italiano, e pongono le nostre imprese al riparo dalla competizione estera. L’assistenza pre e post vendita è lo strumento insostituibile per superare l’isolamento in cui si trova attualmente la nostra impresa, perché: - la pone a diretto contatto con l’utenza - valorizza la qualità e le competenze tecnologiche del sistema - permette di organizzare un modo di abitare unico e innovativo L’assistenza all’estero comporta elevate spese immateriali che possono essere ammortizzate solo se i margini e i volumi del business sono adeguati. L’elevata competenza professionale richiesta in fase di studio, avviamento e consolidamento della nuova iniziativa richiede un apporto di professionisti che affianchino i tecnici interni e i distributori nelle show room per tutto il periodo. Il contatto con i clienti (assistenza) è opportuno che avvenga in uffici accoglienti e facilmente raggiungibili in città, mentre la prima show room, se ragionalmente vicina, può essere ricavata nell’area delle prime lavorazioni. L’attività svolta dall’unità di assistenza può essere così riassunta: - promozione fiere, convegni dimostrazioni - progettazione e design dei prodotti e dei materiali da installare - redazione di ordini e di condizioni contrattuali - assistenza al cliente dopo la consegna - formazione e assistenza ai distributori - fornitura di materiali e attrezzature ai distributori Le spese per investimenti dell’unità (450.000 €.) si riferiscono a: allestimento uffici e show room, materiale dimostrativo, H/W e S/W per progettazione e design. Il personale è composto da 2 tecnici, 2 contrattisti , 3 d’ordine e 1 responsabile. Due professionisti affiancheranno il responsabile e formeranno il personale per tutto il periodo di avviamento.

2.4 – Società di gestione del cluster internazionale La nuova iniziativa non può essere paragonata all’investimento che una impresa singola realizza all’estero per uno scopo suo specifico. Nel nostro caso la società di gestione è lo strumento che svolgerà per il gruppo di imprese associate, le funzioni che mancano alle singole per entrare e competere nel mercato globale. Le singole imprese quindi investono nella società di gestione per acquisire mercato e competenze che a loro mancano. Per questo l’apporto di professionalità esterne ( ved. punto 4 parte II) è indispensabile per gestire progetto e iniziativa. Di seguito elenchiamo brevemente le funzioni e le competenze che consentono alla società di realizzare il modello di business desiderato: - direzione generale: studio, realizzazione, consolidamento dell’iniziativa; rapporti con gli organi sociali , i terzi, le istituzioni - finanza e amministrazione: bilanci e controllo di gestione, rapporti con banche , assicurazioni, soci, clienti e fornitori - acquisti e produzione: ricerca fornitori materiali contrattazione e certificazione, programmazione e controllo prodotti e processi - engineering e contracting: R.&S. di: specifiche di qualità, assistenza per progettazione e design - ITC : R.&S. per innovazione di: processi , materiali, prodotti per produzione, logistica e distribuzione - commerciale: mix dei mercati, dei prodotti, dei servizi, pianificazione vendite, prezzi, promozione, proposte innovative - logistica : gestione piattaforme, trasporti, depositi, spedizioni, contratti e documentazione qualità Di seguito indichiamo gli investimenti e le spese pluriennali che la società dovrà sostenere per svolgere l’attività in locali in affitto: arredo e attrezzature ufficio, studio di fattibilità, spese di costituzione, H/W e S/W per le direzioni, per un totale stimato in 570.000 €.. Personale : 28 unità responsabili 2 dirigenti e tecnici 10 d’ordine 16 La società di gestione inoltre utilizzerà i professional che consentiranno al suo management di superare la fase iniziale del progetto. La spesa ( ved. parte II punto 4) stimata in 4 Mni, sarà sostenuta nei primi cinque anni di attività.

3 – Filiera italo – serba e accordi di collaborazione condivisi dalle due parti Le istituzioni serbe preposte alla produzione del legname, alla sua trasformazione e al commercio internazionale, non hanno sollevato obiezioni alle nostre proposte di filiera a conduzione italiana. Hanno invece evidenziato alcune difficoltà per stabilire a priori i limiti entro i quali si possono ottenere le condizioni da noi riportate nell’apposito punto 1 parte III^. La normativa sulle agevolazioni finanziarie , fiscali, commerciali, è molto ampia e soggetta a modifiche e aggiornamenti, per cui una interpretazione puntuale e preventiva sarebbe oggettivamente difficoltosa o impossibile. Ma l’interesse per il progetto è tale per cui ci hanno suggerito di inviare ai singoli rappresentanti delle istituzioni preposte, quesiti specifici per consentire loro di suggerire i modi per l’assistenza o l’agevolazione possibili sui singoli argomenti. Per ora hanno assicurato che faranno quanto in loro potere per eliminare perplessità e ostacoli, ma sarà nostra cura avviare una corrispondenza sui seguenti argomenti: 1 – gli incentivi commisurati agli investimenti fissi e alla occupazione, possono essere considerati in testa alla società di gestione, anche se eseguiti da società controllate. 2 – per i contratti di acquisto continuativo di materie prime dai paesi CEFTA e Russia viene nominato un incaricato cui fare riferimento per dare applicazione corretta alle norme previste dagli appositi accordi. 3 – le importazioni sistematiche in Serbia di legno arredo dall’Italia, destinati a paesi terzi (prodotti in transito) possono essere oggetto di assistenza come in (2). L’obiettivo da raggiungere è quello di avere la manifestazione di interesse scritta, a fornire assistenza istituzionale su argomenti legalmente accertati. Quando lo studio di pre fattibilità sarà terminato e le imprese italiane saranno definite, potremo avviare approfondimenti con le Istituzioni per argomenti più specifici.

4 - Agevolazioni, vincoli locali e sistema fiscale per le imprese in Serbia Le agevolazioni che la Serbia offre a chi si insedia sul suo territorio, diverse da quelle finanziarie e fiscali, sono già trattate in altre parti dello studio (accordi e condizioni generali doganali e commerciali). Il paese esce da un periodo molto travagliato, ma da alcuni anni si è indirizzato nella logica del sistema di libero mercato, con risultati sempre più apprezzabili, per cui gli investimenti esteri ormai trovano un ambiente simile a quello di altri paesi della zona, che sono da più tempo sulla via della normalizzazione e dello sviluppo. Il ruolo della pubblica amministrazione pesa ancora molto sulle attività produttive correnti e, per tale motivo, è molto importante il supporto delle istituzioni italiane e serbe per accelerare la corretta impostazione della operazioni relative ad un progetto di internazionalizzazione.

4.1 – Incentivi finanziari Contributi governativi senza rimborso sono assegnati a progetti di investimento nell’attività industriale produttiva ( si trascura in questa fase l’attività per servizi internazionali e di ricerca e sviluppo ), che prevedono importi minimi di spesa per investimenti tra 1 e 3 Mni di €. in funzione del comune di insediamento, e non meno di 50 nuovi occupati. Per ogni assunto a tempo indeterminato il contributo è compreso tra 2 e 5.000 €/addetto. L’Agenzia SIEPA che valuta l’investimento assegna un punteggio in funzione dei seguenti parametri: - referenze dell’investitore - partecipazione di fornitori nazionali nel prodotto finito e gli effetti dell’investimento sulle imprese locali - la sostenibilità e la fattibilità dell’investimento - gli effetti sul settore ricerca e sviluppo - gli effetti sul settore risorse umane - l’impatto ambientale - il trend internazionale attuale nel settore dell’investimento - l’impatto dell’investimento sulla comunità locale - il sostegno che il comune accorda per la concessione di permessi necessari e possibili agevolazioni La SIEPA erogherà in 4 rate i contributi stessi al verificarsi dei seguenti eventi: - al contratto di vendita/affitto del terreno - al rilascio del permesso di costruzione - al rilascio dell’abitabilità e collaudo delle costruzioni - all’assunzione degli addetti dichiarati nel progetto

4.2 – Sistema fiscale e incentivi Il sistema fiscale normale in Serbia , per le imprese è molto competitivo rispetto ai paesi dell’area . Le imprese a capitale straniero sono equiparate alle imprese locali. Non vi sono limiti al trasferimento di utili. Le tasse sugli utili delle imprese ( 10% flat) sono le più basse tra i paesi dell’area. Le tasse sugli utili da proprietà o operazioni finanziarie e immobiliari (witholding) sono pari al 20% . Le tasse sulle proprietà immobiliari per le imprese che hanno una contabilità sono pari allo 0,4%. I contributi sociali a carico delle imprese sono: - per previdenza 11% - per infortuni e malattia 6,15 - per disoccupazione 0,75 La remunerazione del personale è allineata con quella dell’area . Gli incentivi fiscali sono di diversa natura ed entità, ma qui riportiamo soltanto quei due che sono significativamente importanti per il nostro studio. 1) Esenzione delle tasse sugli utili delle imprese per un periodo di 10 anni se : - l’investimento eccede l’ammontare di 7,5 Mni - durante la realizzazione dell’ ìnvestimento vengono assunte almeno 100 unità lavorative aggiuntive 2) Esenzione dalle tasse dovute per concessioni governative per investimenti per 5 anni, dal giorno di completamento dell’investimento. I crediti fiscali sugli investimenti, per gli oneri contributivi sui nuovi assunti e altre agevolazioni previste non vengono qui indicate, perché sono assorbite nel nostro caso, dalla esenzione di cui in 1. Sono esenti da dogana le spese per investimenti e i materiali per gli stessi. Altre minori agevolazioni possono essere utilmente acquisite attraverso una attenta lettura dei casi agevolati (ved. materiale illustrativo della SIEPA, a disposizione presso Simest).

5 – Sistema di trasporti La situazione dei trasporti è uno dei punti chiave del progetto di internazionalizzazione in questione, e la verifica dello stato delle cose nell’area di nostro interesse è stata oggetto di un serio esame. L’analisi deve abbracciare tutti gli aspetti che possono influire sul processo e sul mercato, e considerare l’attuale situazione e la prospettiva di medio lungo termine. La Serbia esce da un duro conflitto che l’ha resa l’ultimo paese dell’area a iniziare un processo di coinvolgimento nel sistema occidentale. I nuovi equilibri politici mondiali consentono alla Serbia di avere uno sbocco al mare mediterraneo attraverso il Montenegro, e a quest’ ultimo di disporre di un entroterra di ampie dimensioni e prospettive di sviluppo. Con la Russia esistono sempre forti legami socio culturali, ma essendo venuti meno i motivi di strategia politica contrastanti con l’occidente, la Serbia può svolgere una certa funzione di collegamento fra i paesi dell’Europa occidentale e quelli della parte orientale. Sussiste tuttora una certa differenza tra la legislazione e le strutture amministrative serbe che la applicano rispetto a quelle occidentali, che crea difficoltà alle attività delle nostre imprese e ai loro affari se non vengono trovate formule di compromesso a protezione dei diritti oggettivi. Si fa riferimento ad esempio alle dogane, ai diritti di proprietà, ai conflitti commerciali, e via di questo passo , per cui una attenta politica di copertura dei rischi si rende comunque necessaria per un investitore straniero. Tornando al tema dei trasporti possiamo affermare che ormai l’accesso al mare mediterraneo della Serbia non è più un problema politico per l’Europa, e quindi possiamo analizzare gli altri aspetti che riguardano una delle fondamentali forme di comunicazione che sono le vie d’acqua e, prima di ogni altra, il mare. I Balcani rappresentano per l’Italia un’area di notevole interesse in particolare per il nostro Sud, che è diviso da poche centinaia di Km. di mare da regioni che sono invece ancora molto lontane dal resto d’Europa. Queste regioni sono in forte crescita e costituiscono un ponte verso altri paesi più ad est, particolarmente ricchi di materie prime e potenziali mercati di sbocco per le merci italiane. Il nostro paese è alla ricerca di una strategia di penetrazione commerciale concreta, che tenga conto dei collegamenti e delle infrastrutture già esistenti in loco. Il Nostro nord gode di una situazione stradale e ferroviaria migliore di quella meridionale per l’accesso da nord-est . Vi sono alcune criticità sul percorso stradale e ferroviario, ma sono problemi in via di soluzione entro il 2010. La presenza italiana nell’area però si posiziona nel nord dei Balcani e lungo la fascia costiera fino all’Albania, ma non penetriamo all’interno, dove ci sono regioni attualmente poco sviluppate, ma con un potenziale di crescita economica e vicine a mercati molto ricettivi. Tutte le analisi sul potenziale di sviluppo commerciale tra le due aree indicano che, Mezzogiorno e Balcani, possono commerciare molto di più di quanto facciano oggi. Il sud del nostro paese ha difficoltà ad accedere in modo diretto ed economicamente vantaggioso ai balcani; il 90% del trasporto avviene su nave , ma si ferma sulla costa, dove trova i porti di Bar e Durazzo oppure i porti greci. Bar è in migliori condizioni rispetto a Durazzo, anche se abbisogna di un potenziamento delle attrezzature; da Bar parte la via di accesso più breve per Belgrado, cuore dei Balcani, dove esistono importanti vie di collegamento e il porto fluviale su Danubio e Sava. La via stradale Bar-Belgrado è ora in cattive condizioni, anche la ferrovia abbisogna di miglioramenti, ma è agibile anche se è a binario unico e con limitazioni relative all’altezza delle gallerie; queste non consentono il trasporto su rotaia di camion e di container high cube. Due progetti italiani sono stati presentati per migliorare il trasporto intermodale e le strutture ferroviarie di questo tracciato. La grande importanza che riveste questa via di comunicazione per lo sviluppo dei commerci dei due paesi, Montenegro e Serbia, è dimostrato dal volume dei finanziamenti già approvati per la sua sistemazione da WB, BERS, BEI, e Governo serbo. Possiamo dare per certa la sistemazione a medio termine di questa via di comunicazione che rappresenta la chiave di volta per lo sviluppo delle nostre imprese, non solo di questo settore. Le merci tra la Puglia e la Romania su strada devono percorrere oggi 2.200 Km . Con il percorso in questione la distanza si dimezzerebbe. La linea marittima commerciale Bari -Bar già oggi agibile, potrebbe proseguire seppure con le limitazioni attuali, fino a Belgrado, dove incontrerebbe l’altra via d’acqua, il Danubio. Per accelerare l’adeguamento delle infrastrutture già finanziate e posizionarsi in anticipo rispetto ai competitors, occorre però effettuare una integrazione produttiva in un’area vasta, che con questo tracciato esprima il potenziale sviluppo dei redditi da esportazione, progettazione, trasporti, distribuzione, innovazione e convergenza di capitali. Costituendo a Belgrado il centro di raccolta e prima lavorazione del legname, e il centro di distribuzione dell’arredo, si dà contemporaneamente impulso alla integrazione produttiva e al rafforzamento della penetrazione commerciale, nell’area con centro nel cuore dei Balcani.

5.1 – L’importanza delle vie d’acqua L’importanza che riveste il collegamento idro-viario Adriatico - Danubio, ha spinto gli studiosi del politecnico di Milano a costituire un consorzio per sviluppare diverse ipotesi progettuali, che dessero uno sbocco nel Mediterraneo alla più importante e consistente rete idro-fluviale europea, realizzando un asse nord-sud Adriatico-Danubio. Il consorzio che ha proposto alcuni studi di fattibilità del “ProgettoAdriatico” per il transito di natanti della classe V europea, o anche, treni equivalenti di natanti, prevedeva di incanalare fino ad un volume di merci di 120 Mni di t/anno, nei due sensi di marcia. La proposta prevedeva il superamento di un dislivello di 140 metri, con la tecnica dei pozzi di sollevamento, e gallerie nei due sensi di marcia. L’idrovia realizzerebbe il collegamento nord-sud senza trasbordo . Il progetto è stato bocciato dalla CE perché turberebbe l’equilibrio dei corsi d’acqua . (E’ molto più probabile che l’ostracismo della Germania e di altre nazioni localizzate lungo il corso del Danubio, abbiano escluso l’Italia dalla partita.) Le prerogative delle vie d’acqua rispetto alle altre in alternativa sono numerose, ma possiamo sintetizzarle così : - contenuti consumi di energia e scarso inquinamento - velocità medie più elevate di quelle attuali - minori trasbordi dei carichi - possibilità di raggiungere il maggior numero possibile di nazioni europee Il vettore che meglio risponde a questi requisiti è la nave. Le navi fluviali/marine del tipo V di 2.000 ton., trasportano quanto 85 autotreni o 40 carri ferroviari. Queste navi possono tranquillamente fare la navigazione Bar – Bari e quella costiera lungo le regioni del mezzogiorno con Hub a Taranto, Palermo, Gioia Tauro, Salerno, ecc.. Con gli stessi tipi di navi si effettua la navigazione fluviale che mette in comunicazione quasi tutti i paesi tra il Mar Nero e la Germania. Uno dei problemi che limitano il trasporto sull’acqua italiano risiede nel fatto che non abbiamo accesso all’immenso “sistema” Danubio, la grande arteria centrale europea che smista le merci, con affluenti e canali, dai Paesi Bassi al Mar Nero e viceversa. Dal Mar Nero poi si accede ai grandi fiumi russi senza un solo trasbordo.fino al mare del nord. Gli unici ad essere completamente tagliati fuori da questo enorme sistema di comunicazione europeo siamo noi italiani. Se le nostre regioni meridionali si collegano con 450 Km di ferrovia da Bar a Belgrado, e si attrezzano con una struttura logistica internazionale, quale quella proposta, possono creare un accesso economico, veloce e ormai permanente ai mercati di interesse, non solo per se stesse, ma anche per tutte le altre regioni del paese. E’ appena il caso di sottolineare che, per il potenziale che questo sistema di trasporto riveste per Bari e i porti meridionali, oggi sofferenti per mancanza di traffici, il supporto, che con il nostro progetto, le regioni offrono alle imprese per la loro internazionalizzazione, potrebbe essere rafforzato da una piattaforma logistica territoriale che raccoglie molto più dei traffici del settore legno-arredo. Il collegamento Adriatico – Danubio rappresenta inoltre una scorciatoia per i traffici tra il nord Europa e il canale di Suez . Dal mar del Nord non occorrerebbe più percorrere l’intero corridoio 7 fino a Costanza lungo il Danubio, per giungere nel Mar Nero e poi arrivare al Mediterraneo fino a Suez, attraversando il Bosforo ed il mar Egeo. Tra il 2003 e il 2005 il traffico Suez- Europa è passato da 550 Mni di t. a 652 Mni di t.. Quanto di questo traffico potrebbe essere captato dalla Bari-Bar-Belgrado con una nostra struttura logistica italo-serba presente?

5.2 - Le strade e le ferrovie Oltre al collegamento via terra tra Bar e Belgrado, di cui già abbiamo parlato, sono importanti i collegamenti tra Belgrado e le località fonti di materie prime non serbe, e quelli con i mercati del centro e del sud-est europeo per la distribuzione dei prodotti. L’accentramento degli acquisti di materie prime in Serbia, permette di pianificare, selezionare e ottimizzare le modalità di approvvigionamento delle materie prime nell’ordine : via acqua, via ferrovia, su gomma. La distribuzione dei prodotti, da Belgrado ai paesi clienti, potrà invece prevalentemente essere fatta su gomma, perché i collegamenti stradali tra le principali città di paesi vicini, ora accettabili con difficoltà superabili, nella maggior parte dei casi, sono sempre più preferiti e veloci (70-80%) di quelli ferroviari. La comunità europea prevede che a Belgrado si incontrino due dei dieci corridoi paneuropei, il 7° e il X°. Ai nostri effetti il 7° corrisponde alle nostre finalità; il percorso si identifica con quello del Danubio, gran parte delle opere da realizzare consistono in migliorie o nel ripristino di quelle già esistenti, e non condizionano l’avviamento della nostra iniziativa, mentre sono al centro dell’interesse comunitario.

6 - Sistema assicurativo e bancario 6.1 - I rischi connessi all’operazione Malgrado i miglioramenti ottenuti dal paese dopo i conflitti causa della dissoluzione della federazione, il sistema bancario è ancora fragile e in una situazione generale per molti aspetti instabile. Il consistente debito estero, la incerta situazione nel Kosovo, la notevole incidenza delle spese per il mantenimento di una forte presenza pubblica nell’economia, portano a mantenere alto il rischio paese. La Sace, di concerto con le altre istituzioni europee, mantiene il rischio paese a livello 7° ma, anche a titolo di incentivo, le operazioni di investimento sono assicurabili previa valutazione caso per caso. Il nostro governo vanta ancora un credito consistente verso la Serbia, anche se inferiore a quello di Francia e Germania. Molti sono gli ostacoli che si frappongono sulla strada del riordino del sistema amministrativo e giudiziario, fra questi il potere dell’oligarchia radicata sul territorio e la difficoltà di imporre sacrifici alle categorie legate alla burocrazia, sono solo alcuni. Oggi in certi settori il salario medio raggiunge livelli già alti rispetto agli altri paesi dell’area, come, ad esempio, nelle aziende di servizi pubblici e nelle banche, dove il salario medio è di c.a 600 €/mese. Come conseguenza di questo stato di cose il credito è oneroso e di difficile reperimento. Il nostro governo ha cercato di contribuire a creare mercato, promuovendo linee di credito per l’acquisto di macchinari italiani, con la formula dell’accordo tra banche locali , banche italiane e Sace. Ma gli investimenti diretti italiani in Serbia sono, in proporzione, inferiori alla importanza che assumono già ora i commerci fra i due paesi; fonti qualificate assicurano che in prospettiva l’incremento dei commerci fra i due paesi sarà molto consistente. La causa di questo scarso interesse per gli investimenti sembra risiedere, nella difficoltà di eliminare i numerosi pericoli che tuttora esistono anche al di là del puro rischio finanziario. Eppure la forza di attrazione che ha il paese verso l’Europa, per la sua felice collocazione geografica e politica, ha già spinto un numero considerevole di imprese italiane di ogni settore a stabilirsi in Serbia. Pertanto l’iniziativa allo studio deve essere considerata prudentemente ad alto rischio finanziario e commerciale, e quindi dovrà essere adeguatamente garantita da assicurazioni e posta al riparo dai pericoli di altra natura connessi all’esercizio dell’attività produttiva, commerciale e internazionale. La proposta italiana per la realizzazione della filiera italo-serba, dovrà perciò essere accompagnata da specifici accordi con le istituzioni preposte alle attività di settore e all’internazionalizzazione. In Serbia comunque operano le IFI e tra queste , per quanto attiene al rischio sugli investimenti, la MIGA.

6.2 – Le banche presenti in Serbia In Serbia operano una quarantina di banche nazionali, di diversa natura, private e pubbliche. Oltre a queste vi sono banche estere, prevalentemente europee, come : Credit Agricole, Societè General, Lhb bank, Raiffeisenbank, Alpha bank., National Bank of Greece, Procredit Bank , ecc.. Le banche italiane presenti anche attraverso loro partecipate, sono: Monte dei Paschi, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Intesa - S.Paolo, Unicredit. Sono altresì presenti la Findomestic e le Assicurazioni Generali per le operazioni del loro settore. La scarsa efficacia dei tribunali, in merito alla salvaguardia dei diritti commerciali, contribuisce a rendere precario e incerto il sistema del credito e costose le operazioni finanziarie, anche per le nostre banche. In questo periodo sette banche italiane, in accordo con Sace, hanno concesso linee di credito per l’acquisto di macchinari italiani da parte di soggetti serbi, per un totale di diverse centinaia di Mni di €.; la concessione dei finanziamenti viene effettuata tramite banche locali, appositamente convenzionate, e riguarda prevalentemente operazioni fino a 2 Mni circa cadauna. Simest opera in Serbia a sostegno delle imprese italiane, partecipando fino al 25% del capitale delle società che queste costituiscono all’estero; gestisce i fondi del MISE che incrementano la partecipazione della Simest fino al massimo del 49% del capitale delle stesse società. La Simest inoltre gestisce fondi per agevolare, con le modalità previste dalla legge, le seguenti operazioni delle imprese italiane all’estero: - la vendita di beni di investimento all’estero - la partecipazione alle gare di appalto - la penetrazione commerciale - gli studi di fattibilità e lo start up La Simest può assistere le imprese italiane per altre operazioni connesse alla realizzazione di iniziative di internazionalizzazione, per le quali si rinvia al sito apposito. La Serbia, ha acquisito il diritto alle agevolazioni tariffarie europee riservate ai paesi di prossima adesione, ma può comunque beneficiare di tutte le agevolazioni concesse alle imprese italiane che investono in un paese che non fa parte della CE.

PARTE QUARTA – La nuova iniziativa e il suo avviamento

1 – finalità della quarta parte dello studio Scopo dello studio di prefattibilità non è quello di indicare una sequenza di operazioni attraverso le quali far calare dall’alto una proposta di investimento. La proposta è stata frutto di analisi rigorose, basate su dati certi e attuali, avvalorata da esperienze e deduzioni logiche esplicitate con le imprese, che prevede l’adozione di strumenti di vario genere disponibili e accessibili. Durante le numerose occasioni di incontro con le associazioni e con le imprese dei diversi settori, oggetto degli studi di prefattibilità fin qui realizzati, abbiamo avuto modo di recepire le istanze e le preoccupazioni che hanno espresso i rappresentanti delle stesse, quando gli sono state sottoposte le proposte e discusse le alternative sui diversi argomenti che il progetto affronta. Abbiamo risposto subito quando possibile in modo esaustivo, e quando non è stato possibile lo abbiamo fatto in seguito, trovata una soluzione ai problemi sorti. La metodologia per realizzare questo genere di progetti non è, e non può essere, una sola, ma abbiamo individuato proposte e strumenti adatti ad ogni caso specifico, seguendo una traccia generale basata su esperienze già acquisite in tema di investimenti internazionali. Naturalmente le modalità di attuazione e gli strumenti sono modellati sulla nostra realtà economica, politica e sociale nel rispetto delle norme e delle raccomandazioni della CE e del mondo degli affari. Le imprese che hanno fin qui partecipato, direttamente o indirettamente allo studio, potrebbero essere le stesse che lo realizzeranno o meno, ma questo studio rimane valido nel contesto suggerito, anche se realizzato da soggetti diversi, purché si rispettino i principi, più volte richiamati, e su cui si basa l’internazionalizzazione di aggregazioni di imprese. Proprio per le ragioni di cui sopra le modalità di realizzazione del progetto che vengono suggerite in questa parte del lavoro, possono cambiare in funzione dei soggetti che, a cantierabilità avvenuta, renderanno il progetto bancabile, assumendo l’impegno di realizzarlo. Questa parte dello studio è importante perché stà a dimostrare che la cantierabilità è effettiva e possibile nelle ipotesi che il capitolo sviluppa, e risponde a quella domanda che spesso è una discriminante per la partecipazione delle imprese al Cluster: ”Come e chi realizza questo progetto? Quanto ci costa?

2 - La società di scopo e la cantierabilità del cluster Le imprese che costituiscono il cuore dell’iniziativa sono quelle che abbiamo selezionato con i criteri esposti al capitolo 3 della parte II^ e che rappresentano direttamente e/o in collaborazione con altre imprese italiane dell’arredo, l’intero settore del legno-arredo della nostra iniziativa. E’ risultato chiaro dallo studio che, per la realizzazione del progetto, occorrono competenze manageriali e di business internazionali, spesso non presenti nel cluster iniziale, e/o non delegabili ad uno solo dei partner operativi. Il Manager internazionale prescelto dalle imprese del cluster dovrà gestire il progetto e l’iniziativa per loro conto, e partecipare alla formulazione del business plan da presentare alle banche finanziatrici. Nel nostro caso diamo per scontato naturalmente che il gruppo di imprese selezionato e che partecipa al cluster abbia i requisiti economici e patrimoniali eligibili ai finanziamenti e alle forme di agevolazione del sistema finanziario previste dal business plan. Le imprese del cluster e il gestore sono quindi in grado di proporre la costituzione di una società di “scopo”, per realizzare il modello di business internazionale, che qui è stato ipotizzato per grandi linee, ma che sarà definito nello studio di fattibilità in ogni dettaglio.

3- la presentazione del progetto alle banche e l’avviamento del ciclo di vita della nuova iniziativa La serie di verifiche fatte durante la fase di montaggio del progetto, hanno esplorato tutti gli argomenti che possono rientrare in una due diligence preliminare, svolta da potenziali soci per valutare una nuova iniziativa all’estero in via di montaggio. Qui di seguito riepiloghiamo gli argomenti trattati nel corso dell’analisi e che, approfonditi dove necessario nello studio di fattibilità, rendono finanziabile il progetto. 1 - l’associazionismo tra imprese selezionate dello stesso settore e territorio, unite in un progetto comune che non pregiudica, anzi stimola, l’innovazione e la indipendenza delle singole imprese 2 - la partecipazione istituzionale al progetto necessaria a eliminare i potenziali ostacoli ai commerci con il paese estero 3 -la partecipazione di manager privati qualificati cui affidare la gestione delle attività internazionali della iniziativa 4 – un aiuto di stato che dimostri l’interesse delle istituzioni in un progetto che stimola l’innovazione e la competitività delle PMI del territorio 5 – l’analisi dell’intero processo produttivo internazionale e la scelta di una strategia condivisa da seguire per inserire l’iniziativa nel processo di sviluppo mondiale del settore 6 – la selezione di imprese già collaudate che uniscono le loro capacità, i loro business, le loro garanzie per sviluppare insieme la loro attività all’estero 7 – la selezione dei mercati di interesse comune e la scelta di un piano per avviare, consolidare e sviluppare un proprio modello di business internazionale 8 – la definizione di una filiera internazionale condivisa con il paese partner della prima fase del progetto 9 – la definizione di accordi che favoriscono la competitività dell’iniziativa 10 – la indicazione di possibili modalità concrete di finanziamento della iniziativa comune Il progetto presentato alle banche italiane dalle imprese soci e dal gestore è riassunto in un Business Plan che permette di realizzarlo. Il Business Plan comprende la proposta di partecipazione del sistema bancario alla realizzazione dell’iniziativa. Lo studio di fattibilità di cui il business Plan è una sintesi, deve contenere le informazioni che agevolano la verifica (due diligence) che le banche devono fare per decidere, se approvarlo e come partecipare. Lo studio di prefattibilità e il tutoraggio agevolano quindi: sia la scelta dei partner, che la realizzazione dello studio di fattibilità. Quando le imprese hanno individuato nel gestore il necessario raccordo per tutti i loro rapporti internazionali con le istituzioni e i terzi in Italia e all’estero, possono iniziare insieme il ciclo di vita della nuova iniziativa. Il gestore riunisce la compagine sociale dell’iniziativa in una società di “scopo”, che si impegna verso i terzi a realizzare il modello di business, spiegato opportunamente nello studio di prefattibilità, nello studio di fattibilità, nel business plan. E’ la società di scopo che presenta la richiesta di intervento alle banche, alle istituzioni, ai terzi che devono avere rapporti di diverso genere con l’iniziativa. La società di scopo attuerà il programma costruendo la struttura che gestirà l’attività economica decisa dai soci. Nel nostro caso una volta realizzata la società di gestione in Serbia, questa assumerà l’attività operativa della filiera per l’area di mercato ad essa attribuita (centro e sud-est europeo) dando inizio all’attività internazionale del cluster.

4 – Come finanziare lo studio di fattibilità Le modalità di finanziamento dello studio di fattibilità dipendono dalle diverse situazioni in cui si è giunti alla cantierabilità. Volendo indicare una modalità concreta di finanziamento nella ipotesi da noi formulata al precedente punto 2, si aprono tre possibilità: a- il finanziamento del gestore che lo apporterà in capitale nella nuova iniziativa (Business Angel); b- il finanziamento di uno dei soci che vuole trovare un tornaconto nella nuova iniziativa, pattuito con gli altri soci; c- il finanziamento di tutti i soci pro quota con il contributo della Regione di loro appartenenza (se venisse concesso in contropartita del ritorno internazionale atteso sul territorio). E’ stata istituita di recente una forma di finanziamento che l’ICE gestisce per finanziare studi di fattibilità eseguiti da gruppi di almeno 4-5 imprese che vogliono internazionalizzarsi. La domanda di finanziamento dello studio di fattibilità deve essere sottoposta, nei termini previsti dall’apposito Bando, all’esame di un organo che la valuta e le assegna un punteggio; in base al punteggio vengono selezionati i progetti per l’ammissione al contributo. L’entità del contributo è pari al 75% delle spese ammesse per lo studio, fino ad un massimo di 150 M.ni.. Fra le attività di assistenza alle imprese la Simest, su richiesta delle stesse imprese, può effettuare il Business Plan e il coordinamento tra i consulenti, le imprese e le istituzioni. 5 – Opportunità di finanziamento dell’iniziativa Nei capitoli precedenti abbiamo esplorato la possibilità di ottenere agevolazioni in Serbia e quale situazione presenta il sistema bancario e assicurativo per le imprese italiane. Praticamente le agevolazioni locali comportano risparmi di costi di gestione e non prevedono fonti di finanziamento degli investimenti. Il credito bancario locale, ancorché oneroso, è di difficile reperimento. In sostanza le fonti di finanziamento possibili sono : - le linee di credito per l’acquisto di macchinari italiani in Serbia - i finanziamenti delle banche in Italia alle imprese soci e alle loro iniziative - i finanziamenti della Simest alle imprese italiane per la penetrazione commerciale e le agevolazioni per l’esportazione di macchinari - la partecipazione della Simest e del Fondo unico al capitale delle società italiane all’estero.

5.1 – La partecipazione della Simest (L.100/90) e del Fondo unico di Venture Capital (L.296/06) al capitale della nuova iniziativa. La Simest ha fra le sue forme di sostegno alle imprese italiane all’estero, la partecipazione al capitale azionario della società estera. Per le istituzioni estere che non dispongono di strutture e competenze adeguate per valutare il proponente, la partecipazione della Simest in una impresa, sottende una garanzia patrimoniale, di validità imprenditoriale e di competenza gestionale. Per una iniziativa di nuova costituzione, in un paese con scarsi strumenti di indagine e di valutazione, la partecipazione della Simest, oltre a rafforzare l’immagine di un’impresa senza trak record, nel nostro caso rende proponibile un progetto complesso a lento realizzo. La partecipazione della Simest e del Fondo al capitale di rischio secondo la legislazione vigente, spiegate ampiamente sul sito internet,. vengono di seguito riassunte per il caso in esame: a – la partecipazione della Simest può raggiungere il 25% del capitale sociale della impresa estera; riscattabile entro 4-8 anni. b- i soci privati della Simest, nel nostro caso riuniti nella società di scopo, possono chiedere alle loro banche il finanziamento, fino al massimo del 90% del 51% del capitale sociale della società estera.. Sul finanziamento bancario la Simest concede all’impresa un contributo semestrale agli interessi, nella misura del 50% del tasso di riferimento vigente (oggi equivalente al 2,69%); c – I soci privati, ottenuta la partecipazione della Simest, possono inoltre chiedere l’intervento aggiuntivo nel capitale della società estera, al Fondo unico di Venture Capital gestito da Simest. La quota del Fondo non può comunque eccedere il doppio della partecipazione di Simest, e l’ammontare delle due partecipazioni pubbliche non può superare il 49% del capitale sociale della società estera. Il riscatto della partecipazione pubblica è legato a quello Simest , il tasso è quello BCE più 0,5 (oggi 4,5%), la garanzia sul riscatto della quota del Fondo, a differenza della partecipazione Simest, non è richiesta. Le condizioni applicate per le partecipazioni di Simest e del Fondo sono decise in assoluto, al momento della delibera e comunque, in linea di massima, nell’intorno delle condizioni generali riportate nell’esempio che verrà esposto più oltre. Le prerogative di gestione dell’azionista pubblico, nella società e nella assemblea, sono delegate agli azionisti privati. Le modalità di riscatto della partecipazione di Simest e del Fondo sono anch’esse concordate a priori con i privati.

5.2 – Il finanziamento agevolato per le operazioni di penetrazione commerciale all’estero (L.394/81) Di seguito evidenziamo solo i dati utilizzabili per la previsione di copertura del fabbisogno nell’ipotesi in esame. L’ammissibilità al finanziamento agevolato è legata all’esistenza delle premesse specificate nel sito apposito di Simest. L’impresa nazionale che deve avviare la distribuzione all’estero di prodotti italiani, può richiedere a Simest di avvalersi di un finanziamento per la copertura dell’85% delle spese di un programma di penetrazione commerciale permanente, fino al massimo di 2,06 M.ni.. Il programma può comprendere, in sintesi, le spese per la show room, il magazzino (affitto o acquisto), il materiale dimostrativo e la formazione del personale di assistenza pre e post vendita. Il tasso applicato sul prestito è pari al 40% del tasso di riferimento (oggi 2,20%), e la restituzione deve avvenire in sette anni, di cui due di pre-ammortamento. Le spese di realizzazione della struttura distributiva permanente nel nostro caso, possono essere finanziate se il richiedente fosse una delle società italiane che forniscono prodotti finiti e K/H anche alle imprese del cluster (ved. pagg 17 e 18 dello studio). La società di gestione della filiera, essendo una società estera che produce e commercializza materie prime e semilavorati esteri, non può essere la richiedente del finanziamento agevolato, ma può fornire tutto il materiale e la formazione in loco alla società italiana di cui sopra che lo richiede. In tal modo le società italiane che partecipano al sistema, anche se non in qualità di soci dell’iniziativa, possono concorrere agli investimenti per la parte distributiva dell’arredo, riducendo in tal modo gli impegni a carico del cluster.

5.3 - Agevolazione dei crediti all’esportazione (D.Lgs. 143/98) La possibilità di finanziare i fornitori, che concedono dilazioni di pagamento alle imprese estere che acquistano macchinari italiani, attraverso il credito fornitore, consente alla impresa di pagare i macchinari, gli impianti, le progettazioni, i lavori e i servizi italiani a condizioni sostenibili, con una certa flessibilità e in molti casi in linea con i ritmi di ammortamento. Questa facoltà può essere utilizzata nei casi come il nostro in cui gli investimenti fissi raggiungono importi considerevoli e il credito nel paese è costoso e difficile da ottenere. Rimane però da verificare se il rischio della banca italiana è coperto da garanzia SACE, se ciò non fosse la banca potrebbe richiedere specifica garanzia. Il vincolo che abbiamo assunto nel progetto, di utilizzare tecnologia italiana, dovrebbe favorire i fornitori a regolare il finanziamento di operazioni tra imprenditori dello stesso paese. Le nostre banche possono finanziare le forniture fatte alla nostra impresa all’estero a condizioni concordate in sede OCSE, se le operazioni sono accettate e coperte da assicurazione SACE. La Simest concede un contributo agli interessi richiesti dalle banche sui finanziamenti, che rende competitiva l’operazione. Il montaggio dell’operazione avviene presso la banca di fiducia dei fornitori, questa banca sottopone alla Sace la richiesta di copertura assicurativa. Se la copertura SACE non fosse ritenuta possibile per la nostra iniziativa, perchè di nuova realizzazione, l’operazione potrebbe essere finanziata dai soci privati e in minima parte (15%) dai fornitori stessi (con dilazioni).

Come vedremo più avanti nel modello di finanziamento ipotizzato vi sono altre voci da finanziare, ad esempio gli acquisti di materie prime, che non trovano possibilità di copertura né in Serbia né in altri paesi dove si prevede di acquistarle; l’opportunità di ottenere un finanziamento da fornitori di impianti e da soci, può coprire temporaneamente il fabbisogno per le scorte, finché queste non potranno trovare più convenienti e appropriate fonti di credito. Ciò avverrà progressivamente quando la nostra iniziativa avrà consolidato il suo modello di business iniziale, e i fornitori di merci e le banche esteri adegueranno le loro modalità di concessione del credito.

5.4 – Linee di credito a imprese estere per l’acquisto di macchinari italiani Al punto 6.2 della parte III abbiamo ricordato che le banche italiane, hanno in corso linee di credito a favore di imprese serbe che acquistano macchinari italiani. Questa opportunità può essere sfruttata nel caso in cui alcune lavorazioni debbano essere delegate a imprese locali, disposte ad integrare la loro attività a quella della filiera italiana. Nel nostro caso se il gestore vedesse l’opportunità di limitare gli investimenti diretti ( ved. punto 6.3.1 di questa parte), o volesse proporre la partecipazione di imprese serbe al progetto, potrebbe favorire queste ultime consentendo loro di accedere alle suddette linee di credito (ad es. assicurando contratti di fornitura ).

5.4.1- Linea di credito agevolata del Governo Italiano per le PMI serbe La cooperazione italiana allo sviluppo finanzia l’acquisto di macchinari italiani effettuati da PMI, fino ad un importo massimo di 1 M.ne di €. cad., al tasso del 4,9% annuo massimo, con rimborso entro 8 anni a rate semestrali. Le operazioni avvengono attraverso tre banche locali di cui due italiane (Unicredit e Intesa di Belgrado). Presso l’Ambasciata Italiana è costituita una unità tecnica di assistenza che agevola le PMI locali che vogliono accedere alla linea di credito. Simest collabora attivamente con le Istituzioni e con le banche impegnate in questo paese (come in altri paesi di particolare importanza per i nostri commerci vedi Russia e Cina) per assistere le imprese italiane che effettuano investimenti e cessioni di tecnologia.

6 – Esempio di finanziamento della nuova iniziativa allo studio, e i rischi connessi 6.1 - I soci privati Quattro imprese italiane dei comparti indicati nello schema di figura 3 (lavorazioni finali), stringono rapporti di collaborazione con 2 imprese del legno arredo di livello internazionale (ved.punto 2.3 parte I). Le 4 imprese dei territori e le 2 imprese avanzate di settore, costituiscono il socio operativo italiano del Gestore per la produzione e distribuzione dei prodotti italiani. I soci privati italiani della iniziativa costituiscono la società di scopo, che realizza lo studio di fattibilità, da sottoporre ai finanziatori ed ai terzi che partecipano al progetto.

6.2 Lo studio di fattibilità La stesura dello studio è compito del Gestore che può accedere a professionalità e ricerche esterne; l’importo delle spese dello studio sono sostenute dai soci privati e saranno capitalizzate fra quelle della società di gestione da costituire.

6.3 – La società di Gestione della filiera italo-serba Al punto 4 parte II abbiamo sintetizzato gli investimenti fissi stimati per la realizzazione del nuovo modello di business internazionale della filiera. Gli investimenti consentono di realizzare almeno 33 Mni/a. di volume di affari dei quali 23 Mni provengono da acquisti e semilavorati in Serbia e 10 Mni dalle produzioni italiane. Gli acquisti di legname si regolano in contanti; le scorte di materia prima corrispondono a circa 4 mesi, per cui il fabbisogno per scorte di legname si stima pari a circa 3,5 Mni. Le rimanenti spese per manodopera, utilities e spese correnti da anticipare sugli incassi, si possono stimare in due mesi per circa 1 M.ne . La stima di massima del fabbisogno di circolante è di 4,5 Mni., cui far fronte con mezzi propri e credito da fornitori. Il fabbisogno minimo necessario per garantire la realizzazione dell’iniziativa sarebbe in prima approssimazione di 11,7 + 4,5 = 16,2 Mni . Volendo riservare ai soci serbi l’apporto di terreni e fabbricati per un valore di circa 1,7 Mni., le altre fonti italiane devono coprire 14,0 Mni, nel modo seguente: a - 10.0 Mni in capitale sociale (oltre 1,7 Mni dei serbi) b – 4,5 Mni di finanziamento soci e credito all’esportazione per macchinari forniti alla iniziativa. Nell’ipotesi che la proposta, compresa nel piano finanziario di massima venisse accettata dai finanziatori, il capitale sociale potrebbe essere così costituito: 1 - apporto dei soci privati italiani ( 5,0 Mni, 43% ) di cui 4,5 finanz. agevolato 2 – apporto di Simest (2,5 M.ni, 21% ) 3 – apporto del Fondo unico (2,5 Mni, 21%) 4 – apporto di soci serbi (1,7 Mni, 15%) Il rimborso dei finanziamenti ai soci italiani per capitale (9,5 Mni) potrebbe avvenire come di seguito: - quanto ai finanziamenti delle banche ai soci italiani (4,5 Mni) : in sette anni con rata costante per capitale e interessi di 763.000 €/a., ad un tasso del 5% annuo; - quanto alle quote Simest e Fondo (5,0 Mni) : la quota capitale può essere rimborsata al termine del periodo di 7 anni , mentre il servizio del debito può essere concordato in una quota annua che stimiamo oggi (solo a titolo di esempio) pari al 5% dell’importo, e cioè ca 250.000 €/a.. Nel complesso l’onere annuo per il rimborso del prestito per capitale nel primo periodo è poco superiore a 1 Mne di €./a.. Si ipotizza di rinviare il momento del riscatto della quota Simest-Fondo, a quando la società ha consolidato la sua attività; le opportunità di credito a quella data saranno ben diverse da quelle iniziali, e il fabbisogno per capitale sarà proporzionalmente minore. A quella data potrebbe anche essere convertito in capitale sociale il finanziamento soci di 3,0 M.ni. Si rinvia al Business Plan di dimostrare il dettaglio dei flussi, “fabbisogni e coperture” comprensivo di quelli di gestione, che qui abbiamo solo indicato (figura 4) con modalità adeguate allo scopo che si ripromette lo studio di pre fattibilità. Abbiamo affrontato la copertura di tutte le spese connesse con gli investimenti materiali e le spese pluriennali ammortizzabili. Alla parte III ^ 2.4 abbiamo messo in evidenza che l’internazionalizzazione comporta anche un maggiore impegno per investimenti immateriali, che non sempre possono essere sostenuti da iniziative nuove come la nostra. Il Business Plan dovrà mettere in evidenza, molto realisticamente, come far fronte a tutti gli impegni ritenuti indispensabili per una iniziativa come questa. La spesa per innovazione dovrebbe poter trovare copertura nel margine d’impresa, ma potrebbe però non essere agevole coprire tali investimenti con i risultati economici della prima fase. Fig. 4 – Struttura “fonti e impieghi” iniziale

€/ML Fabbisogni Scala: 1=0,5 Coperture €/ML

Capitale sociale soci italiani (attraverso finanziamenti 4,5 bancari)

Capitale sociale soci italiani 0,5

Investimenti fissi e spese 11,7 Capitale sociale soci serbi 1,7 pluriennali

6.3.1 – Flessibilità del modello e possibile riduzione dell’impegno Il modello e gli investimenti dell’esempio sono dimensionati per realizzare all’estero un controllo diretto più ampio possibile dell’intero processo produttivo. Questa impostazione da la precedenza al conseguimento del successo dell’iniziativa nella fase più delicata di avvio del progetto, delegando all’esterno il minor numero di attività che potrebbero compromettere o rallentarne lo sviluppo. Rimangono aperte, comunque a discrezione del gestore, le opportunità di finanziamento richiamate ai punti 5.2, 5.4. 5.4.1. Qualora le imprese del cluster desiderassero ridurre il loro impegno potrebbero agire come segue: - 1) aumentare l’impegno delle imprese di arredo italiane, interessandole alla penetrazione commerciale (Legge 394); - 2) aumentare l’impegno delle imprese serbe trasferendo all’esterno della società di gestione lavorazioni (sub forniture) da eseguire con macchinari italiani; - 3) rinviare ad una seconda fase di investimenti la tranciatura. La riduzione degli investimenti fissi non deve far derogare dal principio imperativo di tenere sotto controllo l’intero ciclo produttivo. Ad una riduzione sensibile degli investimenti fanno seguito modifiche più o meno sensibili alle altre voci collegate che qui non abbiamo ritenuto utile di dettagliare per rinviarle al momento dell’incontro con il gestore.

6.4 - La copertura dei rischi connessi con la iniziativa Abbiamo visto che i rischi per il patrimonio e le attività commerciali possono essere coperti, quando opportuno, da apposite assicurazioni (ved. punto 6 parte III). La copertura dei fabbisogni finanziari è resa possibile, anche alle PMI con un buon track record, da strumenti istituzionali, bancari e assicurativi nazionali che limitano l’eccessiva onerosità e indeterminatezza delle fonti estere. Rimane comunque il limite imposto dalle norme sul credito concesso dalle banche alle nuove iniziative, che deve essere coperto da garanzie a prima richiesta. Le garanzie che il sistema creditizio può richiedere sono un ostacolo spesso insuperabile per le imprese che non dispongono di evidenze patrimoniali sufficienti. La situazione patrimoniale che le imprese possono offrire per le garanzie non è spesso agevole da dimostrare. comunque l’attività della nuova iniziativa deve ancora manifestarsi, e le banche non dispongono di rapporti documentati su un giro di affari che si deve consolidare. Le garanzie da fornire al sistema per ottenere il credito sono un argomento chiave che il Gestore deve valutare quando compone il cluster. La copertura dei costi per l’internazionalizzazione connessi con il montaggio della iniziativa sono in questo caso sostenuti dal tutoraggio. Vi sono ancora tre tipi di rischio connessi alla fase iniziale della vita di questa iniziativa, che sono di seguito così riassunti: - il funzionamento del cluster (la collaborazione fra imprese soci del cluster) - la mancanza di esperienza nella nuova iniziativa (nuovo modello di business) - il continuo aiuto istituzionale necessario alla innovazione e competitività internazionale Questi rischi, che si elimineranno quando il nuovo modello di business viene attuato e consolidato, fino ad allora devono poter essere valutabili . Nel caso in esame si ipotizza che il gestore possa dimostrare di assolvere alle seguenti funzioni: - consolidare e sviluppare la collaborazione fra le imprese guida del territorio - garantire i terzi sulla capacità di gestire il modello di business avviato - favorire i rapporti e le collaborazioni con le fonti di innovazione di settore Non v’è dubbio che oltre alla levatura internazionale, il gestore debba anche disporre dell’assistenza delle istituzioni internazionali e di professionisti esperti. Nello studio parte III^ 2.4 abbiamo indicato le professionalità che devono affiancare il gestore nella fase iniziale dell’iniziativa. Con queste professionalità manageriali disponibili il rischio ancora da coprire potrebbe essere circoscritto alla sola assistenza delle istituzioni preposte alla internazionalizzazione del territorio. Se le istituzioni preposte forniscono questa assistenza, chi deve verificare il nuovo soggetto e il suo progetto può effettuare la valutazione di tutti i rischi connessi con una iniziativa che presenta molti aspetti di complessa realizzabilità. In ultima analisi rimangono ineliminabili solo le garanzie che le singole imprese devono fornire a copertura degli affidamenti che le banche e la Simest forniscono, e che abbiamo stimato rispettivamente in 6 + 2,5 milioni. Nell’ipotesi di equivalenza dei 7 soci iniziali, le garanzie da concedere ai finanziatori sarebbero all’inizio di circa 1,2 milioni ciascuno. Esula da questo studio la ricerca di forme di copertura anche di queste forme di garanzia, ancora inusuali nel mercato italiano dei capitali.

7 – Considerazioni finali Possiamo concludere che se lo studio di pre fattibilità è cantierabile, la competitività della nuova iniziativa è una logica conseguenza delle scelte alla base dello studio stesso. Infatti le varie componenti di costo delle operazioni di tutto il ciclo produttivo internazionale sono state minimizzate, così come sono stati invece massimizzati i risultati (ricavi) delle operazioni stesse, perché espressione del potenziale intrinseco nelle nostre produzioni. Lo sviluppo internazionale del settore è accertato incontrovertibilmente da dati storici e tendenziali di fonti attendibili. La competitività futura è garantita dalla continua innovazione programmata nella struttura e nella strategia proposte. E’ prassi corrente considerare il progetto di internazionalizzazione delle PMI realizzabile, se si accerta che lo studio di pre fattibilità proposto con il Tutoraggio è cantierabile . Se ciò è accertato, si sarebbero raggiunti gli scopi perseguiti da MISE, Regioni e Simest con l’assistenza tecnica, infatti : - MISE - ha sostenuto l’internazionalizzazione delle PMI meridionali in particolare; - le Regioni – per aver favorito l’inserimento dei propri territori nei circuiti internazionali; - Simest- che rinnova gli strumenti per lo sviluppo degli investimenti delle imprese italiane all’estero. L’accertamento della cantierabilità di questo progetto si può effettuare rispondendo positivamente alle questioni seguenti : 1 – la collaborazione all’estero negli acquisti e nella logistica distributiva è: - completa - durevole - competitiva 2 – la collaborazione in Italia è basata su : - soci produttori affidabili - comprovate esperienze commerciali internazionali - innovazione strutturata 3 – la struttura internazionale garantisce : - autonomia di gestione - autofinanziamento - integrazione nel processo internazionale 4 – la gestione della struttura internazionale è: - manageriale - nell’interesse dei soci produttori - condivisa e indivisibile tra soci e gestore 5 – le risorse disponibili sono competitive: - approvvigionamento di materie prime - tecnologia - processi produttivi - logistica internazionale 6 – ammissibilità dei proponenti e del progetto: - managerialità adeguata - track record positivo delle imprese soci - modello di business valido - supporto istituzionale del progetto 7 - agevolazioni necessarie - tutoraggio MISE/Regioni/Simest - partecipazione Simest/Fondo - affidamento di MISE, Simest, Regioni al progetto e all’iniziativa Il gestore interessato al progetto può trovare nello studio di prefattibilità risposte positive alle domande di cui sopra, supportate da fonti certe, aggiornate e sufficienti per valutare anche il notevole potenziale reddituale della nuova iniziativa. Le imprese soci partecipano alla realizzazione di uno strumento che risponde alla loro aspettativa di essere attori nel processo di sviluppo del settore e di garantire, attraverso la sua gestione, la loro competitività internazionale e il conseguente profitto.

8 – Appendice allo studio – - Altre informazioni sul paese partner utili allo studio La situazione delle attività produttive in Serbia è in forte trasformazione . Abbiamo espressamente commissionato una indagine che desse informazioni aggiornate al dicembre 2007. Dati e informazioni consentono di farsi un quadro del settore al momento dell’indagine e devono essere trattati come tali. Le informazioni qui riportate integrano quelle già contenute nello studio.

8.1 – Foreste – Proprietà, tipologia e certificazione del legname Il 51% delle foreste è proprietà dello stato gestito per il 92% dalle compagnie di stato Serbiashume e Vojvodinashume. La proprietà privata è molto frazionata e sottoposta al controllo delle compagnie di stato. Le vendite avvengono per trattativa tra venditore e acquirente in tutti i casi in cui il venditore è un’ azienda privata. Le aziende pubbliche adottano ormai prevalentemente il metodo delle aste. Le tipologie di legname prevalenti sono: faggio (47%), quercia (25%), altre latifoglie (17%) e conifere (11%). La produzione totale di legname è di c.a. 3 M.ni di mc./a.; 2 M.ni sono forniti da aziende pubbliche. Il 70% del legname tagliato viene usato come legna da ardere; la produzione è molto inferiore alle disponibilità e all’incremento annuo delle foreste, ma molte località non sono ancora infrastrutturate per la raccolta. Significativa è la disponibilità di faggio e di quercia, mentre per le altre essenze di particolare interesse per la nostra industria ( in particolare abete bianco, betulla, pioppo e rovere), occorre creare rapporti stabili con paesi vicini (balcanici) e amici (Russia , Ucraina), tutti raggiungibili anche via fiume. I prezzi delle materie prime sul luogo sono maggiori rispetto alle fonti più convenienti, ma ciò dipende in gran parte dalla incapacità di organizzare e pianificare rapporti durevoli e profittevoli con fornitori qualificati. Una parte delle foreste hanno già ottenuto la certificazione FMC e sono a buon punto le procedure per rendere la gestione delle rimanenti foreste compatibile con la legislazione europea sull’ambiente.

8.2 – Industria locale del legno e dell’arredo Le industrie del settore sono oltre 2.500; delle quali il 98% è costituito da piccole imprese, prevalentemente impegnate nella segagione., produzione di componenti e di imballaggi, mobili e carta. La maggiore quantità della produzione è destinata all’industria delle costruzioni. La Serbia è il secondo maggior produttore di segati di faggio e il terzo produttore in assoluto fra i paesi balcanici. Molte segherie sono piccole e localizzate in aree rurali. Le grandi segherie (tra 3.000 e 5.000 mc.) possono produrre il 55% di segato. I pannelli truciolari prodotti localmente ( 100.000 mc.) sono inferiori alla quantità richiesta dall’area. La produzione locale dei pannelli compensati e di quelli impiallicciati ha subito una continua diminuzione in forza della crisi delle grandi aziende di stato e della continua decadenza degli impianti. Il paese è stato costretto a esportare tronchi di pioppo e di faggio per pannelli, anziché produrre in casa derivati. La produzione si è ridotta a 10.000 mc. Pannelli truciolati e di fibre compresse sono prodotti grezzi e in una sola località (Kurshumlia), in quantità di 40.000 mc.. ad uso del mercato locale. Il prodotto di qualità è però importato da Ungheria e Germania. Pannelli di legno massello laminato, prevalentemente di faggio, se ne producono 14.000 mc. . Componenti per edilizia come porte e finestre sono prodotte in 275 imprese ed in buona parte esportate nei paesi ex URSS. Il legno prevalentemente usato è il noce, l’abete rosso e bianco. Il legno laminato per strutture portanti e pareti di moderna progettazione e design, sostitutive di altri materiali ( cemento, mattoni, ferro, ) sono prodotte da imprese locali anche se in quantità ancora poco significativa. Buone sono le prospettive di esportazione per l’area e la Russia in particolare, dove operano da tempo numerose imprese di costruzioni serbe. Il mercato serbo del mobile per abitazione, ufficio, comunità ha subito una vera esplosione negli ultimi anni. L’industria del mobile locale è prevalentemente di media- grande dimensione (73% del prodotto) ; le piccole imprese si aggiudicano invece il 27% della produzione. La qualità del prodotto è relativamente bassa ; composta per il 70% con pannelli truciolati, poco competitiva e di incerto design. La domanda per prodotti di qualità, innovativi e competitivi è molto forte, sia localmente che nelle aree già servite da fornitori serbi (Russia, Medio Oriente, Balcani).

8.3 – Gli scambi internazionali della Serbia nei primi nove mesi del 2007 Incrociando i dati sugli scambi intrernazionali (Tab.5), con quelli sugli scambi con i paesi della regione (Tab.6), si ricavano alcune indicazioni molto importanti che fotografano la situazione e le opportunità che si offrono in Serbia per le nostre PMI..

Tab.5- Totale scambi con l’estero del settore (gennaio – settembre 2007) Deficit - prodotti di legno segato 13.189.156 USD Pannelli a base di legno 90.111.691 “ TOTALE materie prime -103.300.847 USD Surplus - mobili in totale 50.092.589 USD porte e finestre 31.425.500 “ imballaggi 7.900.555 “ altri prodotti in legno 8.209.525 “ TOTALE prodotti finali 97.628.169 USD

Tab.6– Scambi internazionali con paesi dell’area (gennaio – ottobre 2007)

USD Rif Export Import Differenze 44 Legno e prodotti in legno

Bulgaria 4.851.841 6.046.782 Romania 2.040.823 8.838.222

Russian Federation 20.107.204 1.447.487

Ukraine 3.576.981 2.204.098

Bosnia and Herzegovina 9.769.739 57.587.493

Totale doganale tariffa 44: 40.346.588 76.124.082 - 35.777.494

94 Mobil

Bulgaria 2.421.023 1.495.438

Romania 1.476.193 1.012.105

Russian Federation 2.293.699 425.690

Ukraine 202.838 1.030.226

Bosnia and Herzegovina 24.548.155 11.373.920

Totale doganale tariff a 94: 30.941.908 15.337.379 +15.604.529

TOTALE legno e prodotti in legno: 71.288.496 91.461.461 - 20.172.965

Un paese con disponibilità eccedenti di materie prime, presenta un deficit proprio in questo comparto, evidentemente derivato anche dalla scarsa competitività delle prime lavorazioni (segati e pannelli) è questo un deficit eliminabile dalle nostre tecnologie. Le agevolazioni ai commerci tra i paesi dell’area CEFTA e Russia non sono assolutamente sfruttate. Per mancanza di qualità, innovazione , logistica, e assistenza tecnica. L’unico paese che presenta una certa vivacità negli scambi è quello più povero la Bosnia. La Russia il paese più ricco e più disposto a collaborare con i serbi, riceve meno materie prime della Bosnia, non fornisce materie prime di cui è ricco, e ancora, non acquista che pochi prodotti finiti. Gli altri paesi dell’area svolgono un ruolo marginale rispetto al potenziale che ciascuno di loro possiede. Certamente le nostre imprese sono in grado di sfruttare meglio la situazione.

8.4 – Collaborazione con l’Italia e i paesi dell’area La Serbia non raggiunge l’1 percento delle nostre importazioni. Tra le merci importate di maggior peso, meritano menzione solo carta e cartoni e non il legno. Una delle primarie aziende italiane, ha acquistato una grande impresa produttrice di pannelli di compensato con l’intento di ristrutturarla. Altre imprese hanno investito nel settore della trasformazione del legno e della produzione di mobili, in zone franche o attraverso privatizzazioni. Ci risultano allo studio iniziative per localizzare centri di acquisto e di prime lavorazioni. Da tutto quanto si evince dalle indagini le due ragioni che motivano gli investimenti italiani in Serbia sono di due ordini : la lavorazione per conto e l’acquisto di materie prime ; questi obiettivi fini a se stessi non sono classificabili come internazionalizzazione e, nel nostro settore, sono assolutamente incoerenti con la realtà internazionale. Fino ad ora la maggior collaborazione con il nostro paese riguarda altri settori , uno in particolare merita interesse anche per le nostre imprese, ed è la continua espansione del sistema bancario e assicurativo italiano in Serbia. Di particolare interesse è l’accordo di cooperazione tra i paesi del sud-est Europa CEFTA. Il Central European Free Trade Agreement comprende i paesi della Tab. 6. Uno degli aspetti rilevanti del trattato è la possibilità di acquistare da uno dei paesi ( ad esempio Bosnia) tronchi, e riesportare prodotti da queste derivati in tutti gli altri paesi senza oneri. Altro aspetto dell’accordo è il seguente: i prodotti esportati dalla Serbia sono considerati di origine serba se il valore aggiunto serbo è superiore al valore dei componenti acquistati negli altri paesi dell’area e della UE. Importante è l’accordo duty free con la Russia firmato nel 2000. Esso recita che il paese importatore considera l’origine del prodotto in base ai principi del WTO, vale a dire che, i prodotti in cui il maggior valore aggiunto è stato generato in Serbia sono serbi di origine e , in base all’accordo, sono esenti da dogana all’ingresso in Russia. Questo accordo è il primo siglato dalla Russia con paesi non CSI. La lista dei prodotti esclusi dall’agevolazione viene aggiornata ogni anno; in questo momento sarebbero esclusi i mobili in legno. L’accordo con la UE stabilisce che i prodotti di origine serba siano esenti da dogana e altre imposte, mentre il paese mantiene lo status di “extra UE” per ciò che riguarda gli aiuti comunitari. Legno e mobili sono esclusi da oneri doganali sia all’esportazione che all’importazione. E’ comunque possibile adottare la clausola della temporanea importazione, se le merci finali (mobili) sono destinate a mercati diversi da quello serbo.

8.5 - Costi operativi e di trasporto I costi della manodopera in assoluto non sono fra i più bassi dell’area (400 – 600 €/m.); la convenienza è invece relativa alla prestazione, perché il personale in generale ha ricevuto una migliore formazione professionale, da un sistema scolastico ben sviluppato nel settore forestale e da un’industria del legno di lunga tradizione. I maggiori benefici si riscontrano nell’assunzione di personale di particolare valore tecnico e internazionale (tecnici, quadri e laureati) che, dopo aver assimilato il modello di business italiano e a contatto continuo con il nostro sistema , potrà collaborare a buon livello in un contesto internazionale. I costi delle utilities sono competitivi; parte considerevole dell’energia necessaria per le prime lavorazioni potrà derivare dal riciclo degli scarti I trasporti rappresentano un problema centrale da valutare con un’ottica molto ampia di tempo e di spazio. Le informazioni sull’argomento sono ben trattate nello studio. Possiamo aggiungere in generale che i costi via camion da 80 mc. sono mediamente pari a 1 €/km. per il trasporto e altri 80 euro per l’imbarco del veicolo; questi sono superiori al costo ferroviario e fluviale. Il costo del trasporto rientra in una più ampia categoria riassunta nella logistica. Esiste una sufficiente struttura di trasporti, depositi, spedizioni, che può essere utilizzata per organizzare completamente la logistica in modo efficiente e competitivo.

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– Alcuni riferimenti utili alle imprese del settore che intendono localizzarsi SIEPA – Agenzia per la promozione degli investimenti e delle esportazioni 3, Vlajkoviceva St. 11.000 Belgrado – Tel 00381 11 3398 550 fax 814 Serbiashume – Impresa pubblica per la gestione delle foreste 113, Bulevar M. Pupin Novi Belgrad – Tel/fax 00381 11 3113091 Serbian Chamber of Commerce and Industry - WWW. Pks.co.yu Cooperazione italiana allo sviluppo - Kneza Milosa,56 – tel 00381113621

ALLEGATO

(Indagine aggiornata di esperti serbi di settore commissionata dal Team di progetto MISE- Simest- Originale in lingua inglese)

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WOOD AND FURNITURE INDUSTRY IN SERBIE

POSIBILITIES OF COOPERATIONS WITH ITALIAN COMPANIES

December 2007 INDEX PREFACE...... 84 INTRODUCTION...... 86 1. REPUBLIC OF SERBIA...... 87 1.1. General data...... 87 1.2. About Serbia ...... 87 2. FORESTS IN SERBIA ...... 90 2.1. Composition and structure ...... 90 2.2. Ownership and management...... 91 2.3. Wood supply...... 92 2.3.1. PRICES OF THE WOOD IN SERBIA...... 92 2.4. Environment protection...... 93 3. FOREST BASED INDUSTRY IN SERBIA...... 94 3.1 Sawmills ...... 94 3.1.1. LIST OF SAWMILLS COMPANIES IN SERBIA...... 94 3.2. Wood board production ...... 97 3.2.1. LIST OF COMPANIES IN SERBIA ...... 98 3.3. Joinery and enginery wood products ...... 99 3.3.1. LIST OF COMPANIES IN SERBIA ...... 100 3.4. Furniture...... 103 3.4.1. LIST OF THE FURNITURE COMPANIES IN SERBIA ...... 104 4. WOODPRODUCTS FOREIGN EXCHANGE ...... 107 4.1. Total Serbian wood products foreign exchange ...... 107 4.2. Business cooperation with Italy ...... 109 4.2.1. COMMERCIAL TRADE WITH ITALY...... 109 4.2.2 ITALIAN COMPANIES IN SERBIA, DIRECT INVESTMENT, JOINT-VENTURE ...... 110 4.2.3. ITALIAN GOVERNMENT SUPPORT PROJECTS ...... 111 5. POSIBILITIES OF COOPERATION WITH COUNTRIES IN THE REGION...... 112 6. SETTING UP FOREST BASED BUSINESS IN SERBIA ...... 113 6.1. Opportunities of investments and business benefits ...... 113 6.1.1. CONSTRUCTION PROCESS IN SERBIA ...... 114 6.1.2. CLASSIFICATION AND PRICES OF THE CONSTRUCTION LEND ...... 115 6.1.3. ENERGY PRICES ...... 115 6.1.4. TAX SYSTEM IN SERBIA ...... 116 6.1.5. INVESTMENT INCENTIVES...... 117 6.1.6. OTHER INCENTIVES ...... 118 6.1.7. LOW OPERATING COSTS...... 118 6.1.8. COMPETITIVE LABORS COSTS ...... 118 6.1.9. TRANSPORT COSTS ...... 119 6.2 Market advantages...... 120 6.2.1. FREE TRADE AGREEMENT WITH RUSSIA ...... 120 6.2.2. SERBIA – CEFTA MEMBER...... 120 6.2.3. ADRIATIC NEW NEIGHBORHOOD PROGRAM – ASVILOC...... 121 6.3 Providing business services ...... 121 6.3.1. CUSTOMS DUTY AND CUSTOMS PROCEDURE...... 122 6.3.2. BANKS...... 122 6.3.3. INSURANCE COMPANIES ...... 123 6.3.4. SERBIAN INVESTMENT AND EXPORT PROMOTION AGENCY - SIEPA...... 124 7. LIST OF 154 LEADING ENTERPISES IN THE SECTOR OF FOREST BASED INDUSTRY IN SERBIA...... 125 8. IMPORTANT INSTITUTIONS FOR THE FOREST BASED INDUSTRY...... 140 9. CONCLUSIONS ...... 143

PREFACE

The information collected in this way was used to compile a purpose-oriented study of the Serbian forestry and wood-processing industry.

All this activities was realized by expert’s team:

1. Mr. Radisav Marjanovic, University degree in Economics – Team leader, Member in Association of Consultants, instructors and promoters of entrepreneurship of Serbia – Belgrade, [email protected]

2. Mr. Raso Milic, Wood processing engineer, Team member, today on the position: Secretary in Association of forestry, Wood Processing Industry and Pulp and Paper Industry – Serbian Chamber of Commerce, [email protected]

3. Mr. Zoran Berbatovic, Wood processing engineer; Team member, today on the position: Advisor for the wood processing industry in the Serbian Chamber of Commerce. [email protected]

The country profile and business information’s represented in this Study provide only general information’s for the whole sector.

Mr. Radisav Marjanovic, Team leader

INTRODUCTION

Serbia is a country currently undergoing the privatisation process, with a number of former state-owned and public companies being privatised. This opens wide opportunities for investment, from the purchase of companies, additional capital investments, or setting up new businesses. For this reason, the study will include an overview of the scale and structure of the trade between Serbia and Italy, together with examples of the investments in this region so far.

Also included in the study are the conditions and advantages offered to Italian companies who want to set up an own business in Serbia, then the conditions related to purchasing a company in the privatisation process, possibilities in the area of collaboration, sales of Italian equipment and technology, as well as other forms of business cooperation.

The aim of the information enclosed here is also to demonstrate the advantages for those who are starting a business in Serbia, provided by the existing governmental support and the stimulation measures, as well as the market support and cost-alleviation measures.

There is a survey of the current condition of the local manufacturers that today operate in this sector, as well as a survey of the local companies, classified according to the type of their business, together with contact details.

The brief analysis of the trade exchange that has existed between the two countries so far contains details of the structure of this exchange, as well as the results of other forms of the cooperation that exists in this area.

This brief analysis comprises an overview of the opportunities to use raw materials form other counties in the Balkans, most of all the countries – signatories of the CEFTA agreement on free trade, as well as using the advantages of the bi-lateral agreement on cooperation with Russia.

There is an overview of the customs tariffs and the customs procedure, as well as the conditions of using business-supporting services such as shipping services, transportation of goods, banking services, insurance, etc. This is accompanied by a survey of institutions in Serbia that are relevant to the business operation in the field of forestry and wood industry.

Last but not least, this study ought to provide and easier and simpler access to business information, as well as an incentive for business people considering investments into this market, and making use of the advantages that it offers. In this way, the authors hope to contribute to the advancing and extending the business collaboration of Italy and Serbia, in the domain of forestry and wood-processing industry.

1. REPUBLIC OF SERBIA

1.1. General data

Official Name: Republic of Serbia;

Legal System: Based on the Serbian Constitution of 2006;

Political Structure: President, Unicameral Assembly with 250 seats;

Population: 7, 5 millions;

Area: 88.361 sq km

Geographic Position: South East Europe, central part of Balkan Peninsula; borders Albania, Montenegro, Bosnia and Herzegovina, Croatia, Hungary, Romania, Bulgaria and FYR Macedonia.

Official language: Serbian

Currency: Dinar (CSD), 1 EUR = 80 CSD (November 28, 2007)

1.2. About Serbia

The area of the Republic of Serbia covers 8.836.100 hectares. Forests and other wooded land occupy 2.429.577 ha. Forest percentage in Serbia is 27.3% and it differs per individual regions, e.g. forest percentage in Vojvodina - 6.8%, Central Serbia - 32.8%, Kosovo and Methodical - 39.4%. Development possibilities are 1, 5 millions hectares more and reaching 45% of the whole state area.

State and public ownership accounts for 51% and private ownership are 49% of the overall area of forests and other wooded land.

Structure of the forests has nearly next appearance: Beech 47% Oak 25% Conifers 11% Poplar 1% Others 16%

Timber supply in the forests of Serbia is circa 235 million m3, i.e. 101.6 m3/ha, current (annual) volume increment is circa 6.2 millions m3, i.e. 2.67 m3/ha.

Average net annual production under State control is cca 1, 1 million m3, of which timber is 430.000 m3, and cordwood 646.000 m3.

In order to achieve sustainable forest development and root out illegal logging, lumbering is managed by public enterprises Srbijašume and Vojvodinašume. These enterprises determine the quality of wood, and establish quantities for companies and individuals engaged in lumbering.

State Enterprise for Forest Management "Srbijasume", was established in 1991 based on the Forest Law, basic activities are following:

Forest maintenance and regeneration, reconstruction and reclamation of degraded forests and brush land, production of forest seeds and nursery stock and establishment of new forests and forest plantations, enhancement and utilization of multiple benefit functions of forests;

Production of forest assortments and exploitation of other forest products and their transport, forest recreation, game breeding and hunting, and other aspects of forest utilization;

Design, construction and maintenance of forest roads, parks and green spaces for recreation and other facilities used in forest management;

Development of the programs, projects and plans of forest management;

Soil surveying for special purposes;

Professional jobs in private forests wholesale and retail foreign trade

Forest resources and forest land shall be especially managed to meet the social, economic, cultural and spiritual needs of the present and future generations." (Agenda 21)

The concept of sustainable forestry development in Serbia includes multifunctional (integral) forest management which consists of following: - Maximal use of the site production potential and forest tree species genetic potential, together with the maintenance of forest productivity, stability and vitality; - Conservation of forest ecosystems and natural biodiversity, as well as the existing natural rarities - relic and endemic species and forest communities; - The implementation of the above principles in practical forest management in Serbia is the same in the state and proprietary forests. In Serbia, there are three systems of forest management: stand management, selection management - single-tree selection management and management on typological basis.

The significance of forest protection for Serbia's forestry is extremely high and SE "Srbijasume", pursuant to the Forest Law and plan documents, organizes and implements forest protection against plant diseases and insect pests, forest protection against game, forest protection against fire and forest protection against illegal usurpation and utilization, as well as forest protection against various biotic factors.

The system of forest planning consists of forest management plans: Forest Management Plan for Serbia; General forest management plan for forest regions; Special forest management plan for management units, Forest management program for private forests and Annual operational plan of forest management in the compartments

Production of Special forest management plan for 1.372.180 ha of states forest is continuous job. Each ten years practice surveying and making of Special forest management plan, average of year arrange about 130.000 ha of forest

With 7, 5 million people, the Serbian market is among the largest in the SEE region. Additionally, Serbia is in the middle of the SEE Free Trade Zone which provides duty free access to a market of 55 million people. Furthermore, Serbia is the only country outside the CIS that enjoys a free trade agreement with the Russian Federation, offering tariff free access to an increasingly attractive market of 150 million people.

Resulting from a high degree of natural diversity, a vast array of broadleaved and conifer tree species can be found throughout the country. The forest area is spread across the territory of Serbia and differs by region. There are two major natural and geographical areas:

• The Lowlands of Vojvodina, in the North, characterized by a mosaic distribution of native vegetation, meadow–steppe, woodland–steppe and sand character. Together with the wetlands and marsh terrain along and between the rivers Danube, Sava, Tisa and Tamiš, they provide extremely favorable conditions for oak and poplar.

• High–mountainous areas located in Central Serbia include the Balkan, Dinaric and Carpathian mountain chains; provide diverse climatic conditions for broadleaved trees – especially beech.

With its highly diverse landscape, from fertile plains to high mountainous regions, and with mild continental climate, Serbia is home to a wide range of both coniferous and deciduous species. This variety of species offers endless opportunities in forest based industries. The century’s long experience with forests and wood oriented products has created a strong base for industry as well as a skilled and productive workforce with a wealth of experience.

The necessary skill set for wood processing industry is being constantly built on. There are twenty two high schools specialized in wood processing, while the Forest Sciences Faculty at the Belgrade University educates thousand of young people each year.

Serbian companies have a long standing tradition of cooperation with foreign buyers. Exceptional human capital available at very competitive prices with high quality raw materials provides opportunities on the domestic as well as foreign markets.

Presently, the forest based industry, along with the rest of the economy of Serbia, is in the process of transition. This opens many opportunities for investors especially through the privatization process. It is expected that the privatization process in plywood, hardboard and particle board production plants will be completed soon.

The local market traditionally has a continuous high demand and is well supplied with wood and wooden products. With recent developments in the economy, as well as with more foreign direct investments coming into Serbia, this market is constantly growing. This can especially be said for the Serbian furniture market – domestic companies produce high quality furniture which successfully rivals the imports.

Serbian suppliers are also well known for their production of wooden seat and furniture parts.

2. FORESTS IN SERBIA

2.1. Composition and structure the value of 228 millions USD.

Broad leaves dominate the forest in Serbia with 87%, while the remaining part consists of all kinds of conifers. The main tree groups of Serbian natural forests are beech (47%), followed by oak (25%) and other broadleaves.

Current situation in the region about possibilities of supplying poplar, birch and white fir, in the form of: logs batten /planks/ and semi-products is, that there are possibilities of supplying huge quantities.

For this tree kind of wood the current situation in Serbia is:

1. Birch - There is in Serbia only about 20.000 m3 yearly, 2. Poplar - We have in Serbia 700.000 m3 yearly 3. White fir – Small quantity in Serbia, only about 20.000 m3 yearly

Bigger quantity of the logs there are in other countries in the region. The main wood kind export quality in Russia is birch and white fir, and from Ukraine and Romania oak logs

Mixed broadleaved and conifers stand with approximately 6.8% and 3%, respectively. Main tree species of the natural forests are beech (Fagus moesiaca), followed by oak Quercus ssp), and other broadleaves. Natural stand of conifers are confined to the south and southeastern part of the country, with main tree species being Pinus nigra, Pinus silvestris, Picea abies and Abies alba. ( Besides natural growth, Serbia pays great attention to reforestation.

Plantations are spread throughout Serbia and are usually nonspecific stands where species depend on the characteristics of landscape and eco–system. The plantations located in Central Serbia predominately grow coniferous species, especially pines (mainly Pinus nigra) and spruce (Picea abies and cover two–thirds of all land dedicated for plantations.

Only a third of all plantations are dedicated to growing broadleaves. Broadleaved plantations are located in northern parts of Serbia. The flat and fertile soil of Vojvodina, crisscrossed by rivers, creates the perfect environment for poplar (Euro American black poplar clone) growth. Approximately 95% of all plantations found here are poplars. Other species grown are oak and other hardwood species.

2.2. Ownership and management

Some of the main sectors of Serbian economy are those that utilize natural resources. Forest based industries in Serbia have always played an important role in the economic development of Serbia. Regulation of these industries, being so versatile in nature, is divided between the competencies of two ministries. As one of the prime natural resources of Serbia, forests are managed by the Directorate of Forest within the Ministry of Agriculture, Forestry and Water Management. On the other hand the timber and wood processing industry, as well as all industrial policies and economic development, fall under the competencies of the Ministry of Economy.

Forests in Serbia are both state and privately owned. State owned forests make a 51% and are mostly managed by Srbijašume (85%). Smaller portions are managed by Vojvodinašume (7.5%), national parks (6.5%) and educational and research institutions (1%). Srbijašume and Vojvodinašume are public enterprises founded by the state to manage state owned forests, to develop, maintain and regenerate forests, manage plantations, reconstruct and reclaim forests and brush land, produce forest seeds and nursery stock and establish new forests and forest plantations, etc.

GROWING STOCK OF SE "SRBIJASUME"

TOTAL GROWING STOCK VOLUME SE "SRBIJASUME"

The remaining 49% of forest area is owned and managed by private owners. Privately owned forests are scattered, fragmented and small in size (on average approximately 0.5ha). Bigger holdings with more substantial potential for development are very rare, but produce good quality hard wood timber used in solid wood furniture manufacturing. All activities conducted in privately owned forests are done under the supervision of Srbijašume and Vojvodinašume

2.3. Wood supply

In order to achieve sustainable development of forests, enable forest development and root out illegal logging; lumbering is managed by public enterprises Srbijašume and Vojvodinašume.

These enterprises determine the quantity of wood required from domestic sources and the quantities are allotted to companies/individuals engaged in lumbering. They are revised and adjusted depending on market requirements and availability and accessibility of timber. The annual volume of timber felled for commercial purposes in Serbia is approximately 3 million cubic meters, out of which approximately 2 million are produced in state owned forests by state enterprises and 827,000 m3 is felled in privately owned forests. Almost two thirds (70%) of all felled wood is used as fire–wood while the remaining 30% are mainly saw and veneer logs.

Beech wood is most often supplied to the Serbian wood market, with an annual supply of 1.4 million m3. Among softwood species, poplar is the highest in demand, especially in northern Serbia where this species are abundant. Conifers represent a relatively small share of the total amount supplied and cut. There is a steady demand for pine and spruce especially for use in construction and building industry. Existing plantations account for 6% of total production of forest assortment in Serbia. The main species is poplar which makes up almost 60% of total production, while the rest comes from coniferous species. The wood market in Serbia is dominated by round wood which is most frequently used in forest based industries In the past, most of the wood produced came from state owned enterprises, however, recent data of Srbijašume and Vojvodinašume indicate that private companies are becoming more active.

Beech and oak are the most consumed specific in the furniture productions, while the poplar is used in the production of peeled veneer for plywood. Softwood is most used in construction, and to a small extent in furniture and the productions of doors and windows frames. Laminated elements are being increasingly used in the productions of windows. Wood is also used in Serbia for the production of wooden houses. Softwood (spruce and fir) are mainly used for this kind of productions.

2.3.1. Prices of the wood in Serbia The foundation of the Public owned company “Srbijašume” (1991) established a new organizational system in the forest management in Serbia, and concentrated authority and competencies with administrative board. Also, significant control trough this company was established over privately owned forests. In Serbia the sale of round wood a price list has been dominant, but from 2000 auctions have started. Auctions as a way of selling are becoming an increasingly important part of wood sales, especially in Vojvodina, where the sales of oak and poplar are dominant. In the private forest, wood is must often sold by negotiation between seller and buyer.

Round wood prices in Serbia, 1996 -2007, (USD m3) 1996 2002 2007 Saw logs - Class II Beech 36,50 41,00 67,00 Oak 79,50 82,00 113,00 Fir - spruce 50,00 54,40 71,00 Saw logs - Class III Beech 31,20 30,80 50,00 Oak 63,20 56,40 71,00 Fir - spruce 38,50 40,50 51,00

2.4. Environment protection

Protecting the environment is crucial for the quality of life of present and future generations. The challenge is to combine it with continuing economic growth in a way which is sustainable over the long period of time. Forest based industries all across the globe rely on sustainable development and the good management of forests to further develop this industry.

The Ministry of Environmental Protection brings together researching and economic development in Serbia. With assistance from the EU, Serbia has drafted a National Environmental Strategy, streamlining the Serbian legislation and economic development in line with EU legislations and policies. In line with these commitments, the Government of the Republic of Serbia established the Environmental Protection Agency (SEPA) to develop, regulate and implement procedures in the field of environmental protection based on best practices, as well as develop and maintain the National information system for environmental protection.

One of the most important steps regarding environmental protection is the acquiring Forest Management Certification, in order to ensure sustainable use of the forests in Serbia. Over time, this will enable companies from this industry to export more successfully to the markets that require wood that originates from managed forests.

3. FOREST BASED INDUSTRY IN SERBIA

Forest based industry, as an important part of the Serbian economy, has a relatively high share in industrial production (3.63%). This segment of the economy, GDP (1.24%) and based on domestic raw materials, maintained a constant positive foreign trade balance since the World War II. Today, there are more then 2,500 companies engaged in wood processing. The majority of them produce sawn wood (1,500) and furniture (400). Most companies are privately owned (about 96%). There has been little foreign investment in this sector (only about 2% of all companies have foreign capital. The industry is dominated by small enterprises (98%) which predominately deal with sawn wood production, joinery manufacturing, and production of packaging and veneer.

Many opportunities in sawn wood, engineered wood products, furniture, and paper 96% of companies are privately owned. Production of forest based industry is closely linked to the construction industry, matching its outputs to the demand of the construction industry. The Serbian real estate market is growing and many new buildings (residential areas, office buildings, etc.) are rising, increasing the domestic market demand. In addition, many Serbian construction companies are employed in Russian Federation causing the demand, in furniture industry, to further increase.

3.1 Sawmills

Sawmills have a long standing tradition in Serbia. The first sawmills appeared at the very beginning of the 19th century. Even today Serbia is the 2nd largest producer of sawn beech wood and 3rd largest producer of sawn hardwood in the Balkans.

Sawn wood, together with furniture is the most significant forest product of the wood processing industry in Serbia. Sawmills make up 63% of total number of wood processing companies. At the same time, sawn wood accounts for 37.2% of exports in this sector. Most sawmills are small, located in rural areas and operate only during the warm season. Large sawmills, with annual capacities of 3,000 – 5,000 m3, hold 55% of installed capacity for sawn wood production. Existing raw material base drives sawmill production and most sawmills produce sawn hardwood.

Annual production of sawn hardwood in Serbia exceeds 300,000 m3, and 70% of this is sawn beech wood. Other significant species of wood in Serbia are, poplar (11.4%), oak (8.3%) and ash (2.7%).

At next few pages we present actual list of the biggest sawmills companies in Serbia.

3.1.1. List of sawmills companies in Serbia

1. "DRVOPROMET" LESKOVAC 16000 Leskovac tel: 016/51-076 52-297 1.MAJA 130 fax: 016/87-187 Dir: DOBRIVOJE KOCIĆ

2. MICROTRI 11040 Beograd tel: 011/620324 KARADJORDJEVA 65 Dir: RAJKO MARIĆ

3. „JELAK” TUTIN 36320 Tutin tel: 020/87188 VIDRENJAČKA 1 Dir: MAHDIJA DUDIĆ

4. "SAVA" HRTKOVCI, 22427Hrtkovci tel: 022/455-230 455-011 VOJVODE STEPE17 fax: 022/455-022 011/3167-440; www: www.sava.co.yu email: [email protected] dir: PREDRAG FILIPOVIĆ

5. "BLAGOJEVIĆ" ZLOĆUDOVO 16000 Leskovac tel: 016/788655 ZLOĆUDOVO fax: 016/788659 dir: DRAGAN BLAGOJEVIĆ

6. 'SIMPO DRVO', VRANJE 17500 Vranje tel: 017/812446 RADNIČKA 12 fax: 017/812446

7. -"DRVO-KOMERC" DONJE ZUNIČE 19345 Donje Zunice tel: 019/79548 dir: ROZMIR GOLUBOVIĆ

8. "DRVOTRADE NV" ZEMUN 11271 Surčin tel: 011/8442-452 VOJVODJANSKA 370 dir: VLADO ILIĆ

9. 'ZLATIĆ' KRALJEVO 36000 Kraljevo tel: 036/311087 DIMITRIJA TUCOVIĆA 42 fax: 036/21725 dir: LJUBINKO ZLATIĆ

10. "DRVO-MIX" KONAREVO-KRALJEVO 36201 Mataruška Banja tel: 036/811141 dir MIODRAG UROŠEVIĆ

11. "ROUKIS ELEMENT" BRESTOVAC 16253 Brestovac tel: 016/78221 dir: ROUKIS GEORGIOS

12. "JAVORAC" BRUS 37223 Razbojna tel: 037/839-022; 839-022 dir: DANIJELA SAVIĆ

13. "RANDJELOVIĆ" STROJKOVCE 16203 Vučje tel: 016/401863 dir: ZORAN RANĐELOVIĆ

14. "CAN IMPEX" BEOGRAD 11000 Beograd KRUNSKA 53 tel: 011/344-3647 dir: DRAGAN ZELJIĆ fax: 011/438-904

15. ARTINJAN 36210 Vrnjačka Banja tel: 036/663841 RUDJINAČKI PUTINSTVA bb dir: ČEDOMIR ARTINOVIĆ

16. "SLOŽNA BRAĆA ZORAN I NELE" 31320 Nova Varoš PRVA NOVA 14 tel: 033/64085 dir: VOJKO PURIĆ

17. "GROZD" IVANJICA 32250 Ivanjica STAROVLAŠKA 72 tel: 032/663535 fax: 032/660552 www: http://www.grozd.co.yu dir: BORICA VULOVIĆ

18. "GORŠTAK" KALUDJERSKE 31256 Perućac dir: PETAR TEŠIĆ

19. "DRVOPROMET" IVANJICA 32250 Ivanjica tel: 032/ 661-113 VENIJAMINA MARINKOVIĆA 306 dir: TOMISLAV RABRENOVIĆ

20. "HOMOLJE-DRVO" OSANICA 12317 Osanica tel: 012/430-127 fax: 012/430-164 dir: MILAN BRNDUŠIĆ

21. 'UTENZILIJA' LESKOVAC 16000 Leskovac tel: 016/241760 fax: 016/244234 DURMITORSKA 1 www: http://www.utenzilijale.co.yu dir: MIJODRAG NEDELJKOVIĆ email: [email protected]

22. ZZ "OSANICA-AGRAR" OSANICA 12316 Krepoljin tel: 012/430101 dir: RADIŠA BRNDUŠIĆ

23. "LIPA-STIL" POJATE 37214 Pojate tel: 037/811-811 fax: 037/811-727 INDUSTRIJSKA ZONA B.B. dir: TOMISLAV ŽIVKOVIĆ

24. "CHAMPION-L" LESKOVAC 16000 Leskovac tel: 016/244823 fax: 016/244823 11.OKTOBRA 8 dir: BOGDAN TESLA

25. "BLAŽEX" KRALJEVO 36000 Kraljevo tel: 036/333135 NASELJE MOŠE PIJADE bb dir: MILORAD ARNAUTOVIĆ

26. "POREČ" DONJI MILANOVAC 19220 Donji Milanovac tel: 030/86-296 fax: 030/86-296 dir: TODOR VELINOV

27. "NOVA OSANICA" OSANICA 12316 Krepoljin tel: 012/431139 fax: 012/430159 dir: RADIŠA BAIMOVIĆ

28. "DRVO" DESPOTOVAC 35213 Despotovac tel: 035/611331 SAVE KOVAČEVIĆA 26 dir: BRANISLAV MILETIĆ

29. "DRVOPRODUKT-KOCIĆ" STROJKOVCE 16203 Vučje; dir: GORAN KOCIĆ

30. 'MTI' KRALJEVO 36000 Kraljevo dir: BRANISLAV ILČIĆ INDUSTRIJSKA BB

31. "MONO" IVANJICA 32252 Prilićki Kiseljak fax: 032/666-355 tel: 032/666-632 dir: NOVAK PETROVIĆ

32. 'M.T.C.-STRELA' BEOGRAD 11000 Beograd SVETOG SAVE 4 tel: 011/339401 dir: NENAD NIŠEVIĆ

33. ATLAS-WOOD 36000 Kraljevo tel: 036/24726 fax: 036/22467 HAJDUK VELJKOVA 109 dir: BRANIMIR ZINDOVIĆ

34. "MORNA FOREST" LJUBOVIJA 15320 Ljubovija INDUSTRIJSKA ZONA bb dir: PREDRAG MIHAJLOVIĆ

35. "FOREST" MLADENOVAC 11400 Mladenovac tel: 011/8237-558; 655-501 BULEVAR VOJVODE MIŠIĆA 14 www: www.forest.co.yu dir: DRAGAN PAVLOVIĆ

36. "GORA-PROMET" ŠABAC 15000 Šabac tel: 015/75-007 D.ŽIVANOVIĆA TRNDŽE 7 dir: BRANO MILIDRAGOVIĆ

37. "JELA-UNIVERZAL" RADALJEVO 32252 Prilićki Kiseljak tel: 032/669-220 dir: NEDELJKO POPOVIĆ

38. DIV CHABROS Drvana industruja d.o.o 15300 Loznica, Industrijska zona b.b. 015 811 689 Direktor: Dragoljub Vučetić e-mail: [email protected]

3.2. Wood board production

Particle boards

Particle board is the wood product with the highest demand in Serbia. It is generated by the market–driven growth in high–quality furniture production. Serbian furniture producers make more than 100,000 m3 particle boards annually.

Even though large quantities of utilizable wood waste are available and the demand generated by the furniture industry for particle boards is very high, this demand is not met by an increase in domestic production, but rather by large imports of particle board into Serbia.

Since particle boards are high in demand on the domestic as well as neighboring markets, this represents a significant and highly profitable investment opportunity. One of these opportunities is the particle board factory SPIK Ivanjica. It was established in the town of Ivanjica, in the heart of the region with easy access to raw materials. Being that this was a large company, it was divided into 4 entities which are presently in the process of privatization.

Plywood and Veneer

Over the past 15 years, veneer and plywood production have been slowly declining for two reasons. First veneer in Serbia was produced by state owned companies, which are now being privatized. Secondly, “veneer quality” logs have generally been exported, rather than processed locally and then exported as a higher–value product.

Currently, peeled veneer makes up about 90% of the total veneer production, out of this peeled poplar veneer is the leading product, while the rest is mainly beech. Other, more significant veneer presently produced in Serbia is beech, oak, ash and walnut veneer.

Poplar and beech are primarily used species for the manufacture of plywood boards which are mainly utilized in furniture and packaging production. Produced in tree companies the total plywood production capacity is 10,000 m3 annually with main export markets being Italy Germany, Macedonia and Hungary.

Hardboard

In terms of volume, hardboard is the main fiberboard product in Serbia. The production of hardboard has fluctuated significantly in the past. After a drastic decline by 61% in 1999, production started to increase in 2000 and has been on the rise since. Today, hardboard is produced solely at Kuršumlija A.D. in Southern Serbia. Although produced at only one location, its capacity is over 40,000 m3 annually. Raw hardboard dominates domestic hardboard production which has been used in door manufacturing, while improved hardboard is imported, mainly from Hungary and Germany.

Solid wood boards

There has been a significant increase in the production of solid laminated wood board. Produced mainly from beech these products are ranked with A/B quality and with annual production of 14,000 m3. Edge–glued panels for stairs, tables and furniture parts are predominantly produced.

The expansion of small, privately owned companies, especially in Central Serbia, has generated a substantial increase in the export of solid wood boards. Main export markets are Germany and Italy.

3.2.1. List of companies in Serbia

1)"KOPAONIK" KURŠUMLIJA 18430 Kuršumlija tel: 027/381-122 381-462 fax: 027/381-479 KOSOVSKA 67 www: www.kopaonik-kursumlija.co.yu email: [email protected]

2) "NOVI DRVNI KOMBINAT" 22000 Sremska Mitrovica tel: 022/221-955 SR.MITROVICA DJURE DANIČIĆA 10 fax: 022/221-626 email: [email protected] dir: MILAN PAJIĆ

3) "ART & DECOR" NOVI SAD 21000 Novi Sad tel: 021/622-888 511-00 TEMERINSKA 115 fax: 021/511-00 www: www.artdecor.co.yu email: [email protected] dir: ALEKSANDAR GEGIĆ 4) "EUROKANT" NOVI SAD 21000 Novi Sad tel: 021/402-330 401-640; 479-0328 SUBOTIČKA 6 email: [email protected] dir: ZOLTAN NEMET

5) "MANCOM" NOVI BEOGRAD 11070 Novi Beograd tel: 011/3161-309 311-5376 LENJINOV BULEVAR 10 Z dir: DUŠAN MANDRPA

6) "ŠIK KUČEVO" KUČEVO 12240 Kučevo tel: 012/852-289 852-066 BOŽE DIMITRIJEVIĆA 4 fax: 012/852-246 dir: DRAGIŠA MATIĆ

7) "DIAMOND T.M.B." 26000 Pančevo tel: 013/347-593 342-965 NIKOLE TESLE 2 email: [email protected] dir: TEŠO MARKOVIĆ

8) "VRANJKOVIĆ-LINEA" VETERNIK 21206 Veternik dir: ZORAN VRANJKOVIĆ NOVOSADSKI PUT bb

9) FILOS 32205 Trbušani tel: 032/391471 TRBUŠANI dir: MILOMIR OTAŠEVIĆ

10) "BACUS INTERCOMER" BEOGRAD 11000 Beograd tel: 011/3318-295 PANČEVAČKI PUT 56 dir: MERI STEVANOVIĆ

11) 'ŠPIK-IVERICA' IVANJICA 32250 Ivanjica tel: 032/661-166 VENIJAMINA MARINKOVIĆA 139 email: [email protected] dir: MILIĆ SPASOJEVIĆ

12) 'ALPO' BEOGRAD 11030 Beograd tel: 011/545878 NIKOLAJA GOGOLJA 42 dir: ALEKSANDAR POLIMAC

13) "S.C.S. PLUS" KNJAŽEVAC 19350 Knjaževac tel: 019/730-080 730-081 KNJAZA MILOŠA 9 fax: 019/732-906 email: [email protected] dir: LIDIJA NIKOLIĆ 14) "TEHNOMONTAŽA"-BEOGRAD 11060 Beograd tel: 011/784821 VIŠNJIČKI VENAC 12 dir: KOČA ĐOKIĆ

15) 'WOOD-EAST' BEOGRAD 11060 Beograd tel: 011/4620251 SLOBODANA JOVANOVIĆA 3 dir: SONJA DINIĆ

16) KOLAREVIĆ d.o.o. Pojate Ćićevac, Pojate, Industrijska zona bb tel. 037/805-202 Dir. Dušan Kolarevic

3.3. Joinery and enginery wood products

Joinery

Production of solid wood joinery has a long tradition in Serbia. A large number of companies (275) produce high quality windows and doors, and significant quantities have been directly exported to Russia and EU countries.

Door production is dominated by solid oak wood. However spruce and fir are also common production materials. Domestic companies use high quality metal accessories for joinery along with ecological coating and can comply with any other consumer request.

Joinery production is closely linked to the construction industry, matching its outputs with the demand the construction industry shows. Local market depths are determined by the construction market demands, thus an increase in construction unilaterally draws a demand for more joinery.

The Serbian real–estate market is growing and many new buildings (residential areas, office buildings etc) are being built, increasing the domestic market demand for joinery. This demand is further increased by the Serbian construction companies building abroad, which purchase joinery for these projects from Serbian joinery producers. This indirect export of Serbian produced joinery is one of the main reasons for the recent increase in joinery production.

Engineered wood products

Throughout the world timber has been traditionally used in construction. The latest trends and developments in this area have brought innovative new products to substitute the traditional ones.

Sophisticated and modern construction provides interesting alternatives for the use of timber, making timber a competitive building material for even most demanding projects. In addition to its versatility, timber production has an additional advantage, as the industry can supply semi–finished parts, which are easily transported and quickly assembled.

Compared to concrete construction, engineered wood products are expected to develop technologically and excel in construction, as wood is a non–toxic, organic building material with good insulating qualities and excellent weight–strength ratio.

The production of engineered wood in Serbia is in its developing stages. The unusual structure of horse training building in Zobnatica Bačka is renowned for its expression of innovative design. The roof structure is made of laminated wood. Its form demonstrates elegance and an insight into the possibilities of designing wooden structures.

Engineered wood products are yet to be promoted and their application in business is likely to grow over time. The fact that this market segment is neither dominated nor saturated by producers represents an attractive investment opportunity.

3.3.1. List of companies in Serbia

1)'PROFINE' ZEMUN 11080 Zemun tel: 011/2101986 2101987 BATAJNIČKI DRUM fax: 011/3076012 email: [email protected] dir: BOJAN PREDOJEVIĆ

2)TOPAL 1994 11000 Beograd tel: 011/341931 CERSKA 60 dir: BRANKO STEVANOVIĆ

3)"DOMIS" MIOKOVCI 32205 Trbušani tel: 032/221-408 882-405 TRBUŠANI fax: 032/226-145 880-407 email: [email protected] dir: DRAGAN KUZMANOVIĆ

4) KOMUNALIJA "NOVI DOM" BANJA 15316 Banja Koviljača tel: 015/818-271 271-272 286-284 KOVILJAČA M.TITA 146 fax: 015/818-285 dir: SAŠA MILOJEVIĆ

5) RAKOČ 15300 Loznica tel: 015/889341 LJUTICE BOGDANA 41 dir: NEBOJŠA RAKOČEVIĆ

6) 'INTERNATIONAL LABAT TRADE' 11030 Beograd tel: 011/500742 BEOGRAD LEPOSAVE VUJOŠEVIĆ 16 dir: SNEŽANA RADOIČIĆ

7) "NIKOS" ĆUPRIJA 35230 Ćuprija dir: MOMIR MATIĆ DOSITEJA OBRADOVIĆA 2

8) "TRIFUNOVIĆ" PRANJANI 32308 Pranjani tel: 032/841-112 841-585 841-451 064/1440-737 PRANJANI fax: 032/841-585 www: www.trifunovic.co.yu email: [email protected] dir: VESNA ĐIKANOVIĆ

9) "DANILO BOŠKOVIĆ" GRDELICA 16220 Grdelica tel: 016/831-810 RADNIČKA B.B. fax: 016/831-601 dir: MIODRAG STOJANOVIĆ

10)'S-COMPANY' BEOGRAD 11090 Beograd tel: 011/585033 RUJICA 10 A dir: MILOŠ SEKULIĆ

11)'ALBO' BOR 19210 Bor tel: 030/33911 JOVANA DUČIĆA BB dir: NEBOJŠA JOVANOVIĆ

12)"DRVOPROMET-KULA" BEOGRAD 11060 Beograd tel: 011/712-616 712-478 ZRENJANINSKI PUT 43 B dir: VIŠNJA JAMEDŽIJA 13)"LIMES" KRUŠEVAC 37000 Kruševac tel: 037/38125 PREDRAGA STANOJEVIĆA 62 dir: LJUBODRAG ĐURKOVIĆ

14)"ŠPIK-SLOGA" IVANJICA 32250 Ivanjica tel: 032/661-030 lok.135 661-705 VENIJAMINA MARINKOVIĆA 139 fax: 032/663-322 www: www.spik.co.yu/sloga email: [email protected] dir: STANOJLE BOŠKOVIĆ

15)"DRVO PROFIL PLUS" NOVI SAD 21000 Novi Sad tel: 021/893-291 361- 415 467-314 PREŠERNOVA 5 fax: 021/361-415 dir: STANKO ĐORĐIĆ

16)"ZO-MONT" BEOGRAD 11090 Beograd tel: 011/3055-174 5321- 246 583-633 GOČKA 45 fax: 011/5321-246 www: www.zomont.co.yu email: [email protected] dir: MILAN GRUBJEŠIĆ

17)"NOMI-KOMERC" NOVI SAD 21000 Novi Sad dir: nepoznato SIRIŠKA 42

18)"BEOESKORT" BEOGRAD 11000 Beograd tel: 011/2577-199 UČITELJA VLADE ILIĆA 24 fax: 011/2577-199 dir: BOGDAN OSTOJIĆ

19)"BESKO" VLASOTINCE 16210 Vlasotince tel: 016/871-281 22.DIVIZIJE 162 fax: 016/871-151 871-281 email: [email protected] dir: PEJČIĆ BRATISLAV

20)TM-PROJEKT 11000 Beograd dir: JELENA RADOVANOVIĆ OBILIĆEV VENAC 4

21)TRADEUNIQUE 11000 Beograd tel: 011/653353 KARADJORDJEVA 89 fax: 011/648953 email: [email protected] dir: MIRKO LATINOVIĆ

22)"SAVACIUM" ŠABAC 15000 Šabac tel: 015/20647 CARA DUŠANA 14 fax: 015/20647 dir: ZORAN MLADENOVIĆ

23)"DRVOMONT" TEMERIN 21235 Temerin tel /fax: 021/842-061 844-850 844-860 NOVOSADSKA 509-511 www: http//www.drvomont.com email: [email protected] dir: NEDELJKO MILOSAVAC

24)"MV-TRADE" NOVI SAD 21000 Novi Sad tel: 021/29570 KOSANČIĆ IVANA 18 dir: BOŽIDAR MARKOVIĆ

25)"MB-TRADE" JAGODINA 35220 Ribare tel: 035/274203 RIBARE dir: BORIŠA JOVANOVIĆ

26)"TOPLICA DRVO" BEOGRAD 11000 Beograd VISOKOG STEVANA 43 tel: 011/3282-192 2634-264 www: www.toplicadrvo.co.yu fax: 011/2186-488 email: [email protected] dir: GRADIMIR SIMIJONOVIĆ

27)"ISTAR-PANNELI" VETERNIK 21206 Veternik tel: 021/423803 NOVOSADSKI PUT 71 dir: MIOLJUB DŽAKOVIĆ

28)'OŠTRELJ-PROMET' JAJINCI 11000 Beograd tel: 011/663840 BULEVAR JNA 14 A fax: 011/992194 dir: MILENKO LUKIĆ

29)POSLOVNI CENTAR SABA 14000 Valjevo tel: 014/220160 CERSKA 1 fax: 014/220160 www: http://www.sabapc.com email: [email protected] dir: ALEKSANDAR VUJIĆ

30)'TRANZIT KOMERC' PETROVAC 12315 Rašanac dir: DOBRIVOJE OBRENOVIĆ VELIKI POPOVAC

31)"JAVOR PROMET" ŠABAC 15000 Šabac dir: DOBRIVOJE MIRKOVIĆ TRG REVOLUCIJE bb

32)"LJIN" RAŠKA 36350 Raška tel: 036/76107 MIODRAGA NIKOLIĆA 10 fax: 036/76107 dir: GOLUB PENDIĆ

33)"ENTES PLUS" BEOGRAD 11050 Beograd tel: 011/2972-223 SLANAČKI PUT 26 dir: ANA JOVANOVIĆ

34)"JASEN" JAGODINA 35000 Jagodina tel: 035/231-846 222-285 011/347-3345 RAKITOVSKI PUT B.B. fax: 035/222-285 dir: PREDRAG KRSTIĆ

35)MAGNAT & COALA INVEST 21000 Novi Sad tel: 021/451011 BRANIMIRA ĆOSIĆA 31 dir: DUŠANKA ČAGOROVIĆ

36)"VLADUR" STANIŠIĆ 25284 Stanišić tel: 025/830294 ŽELJKA PARAĐINA145 dir: NADA RADMILOVIĆ

37)'SVT KOMERC' ČAČAK 32000 Čačak tel: 032/233203 ULICA 49 97 fax: 032/380002 dir: SRBOLJUB LAZOVIĆ

38)"ZIPPRO" D.O.O. BEOGRAD 11060 Beograd tel: 011/756770 SLANAČKI PUT 26 fax: 011/756770 dir: GORAN ŽANKOVIĆ

39)TETRA 15000 Šabac dir: DRAGAN NEŠIĆ BEOGRADSKI PUT bb

40)'EURODOMICA-YU' BEOGRAD 11000 Beograd tel: 011/437047 NJEGOŠEVA 22 dir: DRAGIŠA DJOKOVIĆ

41)"EURO DRVO" JAGODINA 35000 Jagodina tel: 035/226838 VINORAČKI PUT bb dir: ZDRAVKO SPASIĆ

42)"WINDOORS" VRBAS 21460 Vrbas tel: 021/518636 SAVE KOVAČEVIĆA 95 fax: 021/06363 dir: ERIĆ DRAGOSLAV

43)"INFOWOOD" RUMENKA 21201 Rumenka tel: 021/716-014 KISAČKI PUT B.B. fax: 021/716-014 dir: DUŠAN JOŠANOVIĆ

44)"UNIDAS" BEOGRAD 11090 Beograd tel: 011/233-4699 DJUJE I DRAGOLJUBA 1 B www: www.unidas.co.yu email: [email protected] dir: DRAGAN BOJOVIĆ

45)'MAXMARA' ZRENJANIN 23000 Zrenjanin dir: MOMIR KOVAČEVIĆ KOČIĆEVA 44

46)"YU-DOMINO" NOVI SAD 21000 Novi Sad dir: DRAGAN JOVANOVIĆ RUMENAČKA150

47)"ARBOL" ZEMUN 11080 Zemun tel: 011/195701 SIME ŠOLAJE 30 dir: STEVAN ŠIJAN

48)"JELOVICA" 34000 Kragujevac tel: 034/304-831 333-400 035/323-217 INDUSTRIJSKA ZONA B.B. ILIĆEVO fax: 034/304-830 www: www.jelovica.co.yu email: [email protected] dir: PEĐA JOVANOVIĆ

49)"EURO FALC" BORČA 11211 Borča tel: 011/3321-373 3321-365 ZRENJANINSKI PUT 132a fax: 011/3321-373 3321-365 www: www.eurofalc.co.yu email: [email protected] dir: STEVO JEKIĆ

50)'STAMENKOVIĆ' ODŽACI 25250 Odžaci dir: TOMISLAV STAMENKOVIĆ SOMBORSKI PUT BB

51)'MATRIX SOUND' ŠABAC 15000 Šabac tel: 015/343281 PROTE SMILJANIĆA 34/2 dir: RADISAV SIMIĆ

52)"ARAT" BEOGRAD 11050 Beograd tel: 011/2759-595 750-434 SEVERNI BULEVAR 5 B dir: PETAR STANTIĆ

53)"BEODRVO-PLUS" BEOGRAD 11060 Beograd tel: 011/3317-740 3317-027 BLOK SUTJESKA 251 D – KOTEŽ email: [email protected] dir: NEBOJŠA DUTINA

54)"LIPA" SRPSKA CRNJA 23220 Srpska Crnja tel: 023/811-340 BEOGRADSKA B.B. fax: 023/811-518 dir: DRAGAN IVANKOVIĆ

3.4. Furniture

Serbian furniture market is a demanding, versatile market which generates many possibilities for furniture producers. With the recent developments in the economy, and increase in foreign investment and foreign company representation, the home and office furniture markets have blossomed.

All categories of furniture and furnishings are produced in Serbia: household furnishings, furniture for offices, shops, hotels, restaurants, nurseries and schools. A number of these companies also manufacture interior cabinets and custom furniture (small furniture units, closets, kitchens). Most of the production in Serbia is carried out by large companies (47.05%). Even though they account for 92% in numbers, small companies produce 28.5% of the total output value in furniture production. Medium sized companies make up only 7% of the total number of furniture producers and produce 24.45% of the manufactured value of all furniture. These family owned companies are well known for producing stylish, well designed furniture and have been successfully exporting to the EU market for years. They often team up with construction companies and provide furniture and furnishings for buildings throughout Serbia, Russia, Middle East and other markets. Furniture is generally produced from particle boards. Only 30% of all furniture is produced from solid wood, and great potential for investment lies in this relatively unexplored sector. Good quality raw materials and modern design, teamed with low operational costs, provide a solid base for investment in this sector. Demand for high quality solid wood furniture is ever present locally as well as on foreign markets.

3.4.1. List of the furniture companies in Serbia

1)"SIMPO" VRANJE 17500 Vranje tel: 017/422-280, 422-911 RADNIČKA 12 fax: 017/424-136 www: www.simpo.co.yu email: [email protected] dir: BUDIMIR MIHAJLOVIĆ

2) "DALLAS COMPANY" D.O.O. TUTIN 36320 Tutin tel: 020/811-611 REVOLUCIJE bb fax: 020/811-711 www: www.dallas-company.com email: [email protected] dir: LJUTVO HAJROVIĆ

3) GESIM INDUSTRIJA 17542 Vranjska Banja tel: 017/545233 INDUSTRIJSKA ZONA bb fax: 017/545235 email: [email protected] dir: VOJKAN ALEKSIĆ

4) "JANKOVIĆ" NOVI SAD 21000 Novi Sad tel: 021/400-401 412-091 KIŠ ERNEA 2 fax: 021/301-545 412-091 email: [email protected] dir: BOŽO JANKOVIĆ

5) "PINOLES" BEOGRAD 11000 Beograd tel: 011/3086-390 064/1439-514 JUŽNI BULEVAR 2 fax: 011/2440-742 www: www.pinoles.co.yu email: [email protected] dir: DEJAN MIJATOVIĆ

6) "GAJ-INŽINJERING I OPREMANJE" 11080 Zemun tel: 011/3162-140 3162-129 CARA DUŠANA 266 fax: 011/617-142 www: www.gajinženjering.co.yu email: office@gajinženjering.co.yu dir: RAJKO VUKOVIĆ

7) "MEBLO SAN" ŠABAC- 15224 Cerovac tel: 015/212-222 VALJEVSKI PUT B.B. fax: 015/212-222 dir: LJUBIŠA ŠUJIĆ

8) "BUDUĆNOST" SUBOTICA 24000 Subotica tel: 024/546-317 LOŠ0NJSKA 8 fax: 024/553-166 email: [email protected] dir: EMIL ČABARKAPA

9) "SLOGA DPDI" VLADIČIN HAN 17510 Vladičin Han tel: 017/473-028 INDUSTRIJSKA ZONA B.B. fax: 017/472-783 email: [email protected] dir: ŽIVKO STAMENKOVIĆ

10) "NAPREDAK" POŽEGA 31210 Požega tel: 031/816-254 KNJAZA MILOŠA 70 fax: 031/816-296 email: [email protected] dir: VUKOSAV PROTIĆ

11) "TINA" KNJAŽEVAC 19350 Knjaževac tel: 019/731728 KASARSKA bb fax: 019/731803 dir: VLADA VASILJEVIĆ

12) "BAJMOK INDUSTRIJA 24210 Bajmok tel: 024/762-568 762-003 762-490 NAMEŠTAJA" BAJMOK ŠTROSMAJEROVA 14 fax: 024/762-568 www: www.inbajmok.com email: [email protected] dir: ŽELJKO VOJINOVIĆ

13) "ATLAS" UŽICE 31000 Užicetel: 031/512-244 011/2414-897 ŽIČKA B.B. BG-BULEVAR KRALJA fax: 031/512-244 ALEKSANDRA 433 email: [email protected] dir: ŽIVORAD JOVOVIĆ

14) "UKRAS" BELA PALANKA 18310 Bela Palanka tel: 018/855-139 855-401 SRPSKIH VLADARA 92 fax: 018/855-303 email: [email protected] dir: NOVICA STOJČEV STOJAN STOJANOV

15) "8.OKTOBAR" BEČEJ 21220 Bečej tel: 021/812-482 815-627 MOŠE PIJADE 194 fax: 021/816-164 email: [email protected] [email protected] dir: v.d. SLOBODAN CVETKOVIĆ

16) "PROGRES" SVRLJIG 18360 Svrljig tel: 018/821-009 882-396 HADŽIĆEVA 43 fax: 018/821-023 www: www.progres-svrljig.co.yu email: [email protected]

17) "DRALONI" POŽAREVAC 12000 Požarevac tel: 012/222-000 221-000 TABAČKA ČARŠIJA fax: 012/223-000 email: [email protected] dir: DRAŠKO STOJIĆEVIĆ

18) "JAVOR" PETROVAC NA MLAVI 12300 Petrovac na Mlavi tel: 012/331-239 331-138 SRPSKIH VLADARA 3 fax: 012/331-943 email: [email protected] dir: LJILJANA GOMILANOVIĆ

19) "TAPOS" OSEČINA 14253 Osečina tel: 014/51-935 51-572 BRAĆE NEDIĆA 10 fax: 014/51-572 www: www.tapos.co.yu email: [email protected] dir: RADOVAN TODOROVIĆ

20) "EI-PAK" ALEKSINAC 18220 Aleksinac tel: 018/873-630 801-837 TIHOMIRA ĐORĐEVIĆA B.B. fax: 018/873-631 www: http://www.eipak.co.yu email: [email protected] dir: TOMISLAV ČOLIĆ

21) "CRVENA JABUKA" D.O.O. 11060 Beograd tel: 011/753-633 754-466 DJURE DJAKOVIĆA 37 fax: 011/767-793 email: [email protected] dir: MILAN JOVANOVIĆ

22) "EXTRAFORM" SENTA 24400 Senta tel: 024/815-161 KARAĐORĐEVA B.B PF.37 fax: 024/815-161 www: www.extraform.co.yu email: [email protected] dir: DEŽE ČAKI

23) "MARATON LDN" MAČVANSKA 22202 Mačvanska Mitrovica tel: 022/224113 MITROVICA ALEKSANDRA STANKOVIĆA 22/A fax: 022/224 113 email: [email protected] dir: MILAN LEKAREVIĆ

24) "VOJVODINA" NOVA PAZOVA 22330 Nova Pazova tel: 022/331410 CARA DUŠANA bb dir: PETRUŠIĆ

25) "ELASTOFLEX" NOVI BEOGRAD 11070 Novi Beograd tel: 011/3087-782 NEHRUOVA 51A 1.SPRAT LOKAL 83 fax: 011/3187-782 email: [email protected] dir: ZORICA ŠOPIĆ

26) "OMEGA PROMET INDUSTRIJA 15000 Šabac tel: 015/347-461 360-780 NAMEŠTAJA" ŠABAC SMILJANIĆEVA 11/1 fax: 015/360-780 www: www.omega-promet.co.yu email: [email protected] dir: BRANISLAV PETROVIĆ

27) "DEKOR" KRUŠEVAC 37000 Kruševac tel: 037/441-408 441-409 JASIČKI PUT B.B. fax: 037/23-022 www: www.dekor.co.yu dir: DUŠAN PETROVIĆ

28) "VIZOR" TEMERIN 21235 Temerin tel: 021/845-848 ŽELEZNIČKA 23 fax: 021/845-849 www: www.vizor.co.yu email: [email protected] dir: RADE ZEJAK

4. WOODPRODUCTS FOREIGN EXCHANGE

4.1. Total Serbian wood products foreign exchange

Serbian companies have a long standing tradition of collaboration with foreign buyers. Exceptional human capital available at very competitive prices, as the average monthly salary is €194, together with high quality raw materials provides equal opportunities on the domestic and foreign markets.

Most of the furniture companies are able to produce all categories of furniture and furnishing. They often team up with construction companies and provide full service for buildings throughout Serbia and Europe. According to official statistics, export of furniture and parts has increased 12% in 2005 in the main export markets such as: Italy, Greece and Germany.

The overall foreign trade in the Republic of Serbia, for the period of January - December 2006 amounted to $19,600.2 million, representing a 31.2% increase, compared to the same period in 2005.

The value of export amounted to $6,427.9 million, which was a 43.4% increase when compared to the same period in 2005, while the value of imports amounted to $13,172.3 million, which was a 25.9% increase relative to the same period in 2005.

The deficit amounted to $6,744.4 million, which was an increase of 12.8% in relation to the same period in 2005.

The export - import ratio equaled 48.8% and was higher if compared to the same period in 2005 when it was 42.8%

The major foreign trade partners in export in the reference period were: Italy ($926.0 million, 14.41% of total export), Republic of Bosnia and Herzegovina ($749.0 million, 11.65% of total export), Germany ($637.0 million, 9.91% of total export), Republic of Montenegro ($616.3 million, 9.59% of total export), Russian Federation ($ 311.1 million, 4.84% of total export), Republic of Macedonia ($300.3 million, 4.67% of total export), Republic of Slovenia ($253.4 million, 3.94% of total export), Republic of Croatia ($251.0 million, 3.90% of total export), France ($235.1 million, 3.66% of total export), and Hungary ($188.3 million, 2.93% of total export).

The overall foreign trade in the Republic of Serbia, for the period of January - December 2006 amounted to $19,600.2 million, representing a 31.2% increase, compared to the same period in 2005.

The value of export amounted to $6,427.9 million, which was a 43.4% increase when compared to the same period in 2005, while the value of imports amounted to $13,172.3 million, which was a 25.9% increase relative to the same period in 2005.

The deficit amounted to $6,744.4 million, which was an increase of 12.8% in relation to the same period in 2005. The export - import ratio equaled 48.8% and was higher if compared to the same period in 2005 when it was 42.8%

Wood products export-import total exchange in the period of January – September 2007 is shown on the next page.

Wood products total foreign exchange (January – September 2007.) USD

Export Import 47.489.871 wn wood products 60.679.027 - 13.189.156 ood based panels and board 21.538.808 111.650.499 - 90.111.691 ywood 9.700.000 4.411.000 5.289.000 rdboard 1.280.000 48.500.000 - 47.220.000

bred wood 6.500.000 43.300.000 - 36.800.000 nels 492.000 1.800.000 - 1.308.000 her panels 3.567.000 13.640.000 - 10.073.000

52.562.409 ndows and doors 21.136.909 31.425.500 ckaging wood products 10.462.811 2.562.256 7.900.555 her wood products 12.726.571 4.517.046 8.209.525

FURNITURE

ood chairs 37.511.584 8.807.819 28.703.765 fice wood furniture 3.353.932 8.341.516 - 4.987.584

chens wood furniture 741.256 1.171.704 - 430.448 hers furniture wood products 51.220.072 24.413.216 26.806.856 Furniture total: 92.826.844 42.734.255 50.092.589

Deficit - Sawn wood products 13.189.156 USD Wood based panels and board 90.111.691 USD TOTAL DEFICIT ROWMATERIALS: 103.300.847 USD

Surplus - Furniture total 50.092.589 USD Windows and doors 31.425.500 USD Packaging wood products 7.900.555 USD Other wood products 8.209.525 USD

TOTAL SURPLUS FINALPRODUCTS: 97.628.169 USD

TOTAL DEFICIT 5.672.678 USD

4.2. Business cooperation with Italy

4.2.1. Commercial trade with Italy

The major foreign trade partners in export in the reference period were: Italy ($926.0 million, 14.41% of total export), Republic of Bosnia and Herzegovina ($749.0 million, 11.65% of total export), Germany ($637.0 million, 9.91% of total export), Republic of Montenegro ($616.3 million, 9.59% of total export), Russian Federation ($ 311.1 million, 4.84% of total export), Republic of Macedonia ($300.3 million, 4.67% of total export), Republic of Slovenia ($253.4 million, 3.94% of total export), Republic of Croatia ($251.0 million, 3.90% of total export), France ($235.1 million, 3.66% of total export), and Hungary ($188.3 million, 2.93% of total export).

Italy is a first-class trade partner for Serbia. These two countries are tied by complementary economic structures, traditionally good business relationships, as well as geographical and natural bonds. The cooperation in earlier times was characterised by well-balanced trade, important agreements in the field of joint investments and manufacture cooperation, and an enviable level of banking, financial, transportation and tourism cooperation as well.

According to the available data, for the first time after 14 years, the trade with Italy in 2004, exceeded the volume it had reached in 1991 - the best year that far. In 2005 we observed a small rise in the commercial trade - 5,3 % (with a much better balance between import and export- 72,2% compared to 43.1% recorded in 2004).

In 2005, the trade brought USD 1, 565,3 million. However, even more important is the fact that Italy became the second export partner for Serbia, and its third largest import partner. Meanwhile, by balancing import and export at 72%, the earlier problem of trade gap is being surpassed. Export to Italy represents 14, 4 % of the total Serbian export.

In 2006, the results of commercial trade with Italy were even more successful. Italy became the first partner of the Serbian economy (according to the value of export), and the balance between export and import rose to 84,2 %. Exports for the Italian market rose to 27,6% of the total Serbian exports in the EU market. According to the trade balance, Italy occupies the first place, in comparison with the results we achieved with other EU partners and EU taken as a whole (52.9%).

Export and import between Serbia and Italia (In million USD) Year Export Import Total 1991 662,0 591,0 1.253,0 1996 180,6 434,6 615,2 1997 272,3 482,1 754,4 1998 310,8 507,8 818,6 1999 157,3 332,9 490,2 2000 222,6 389,8 612,4 2001 311,6 500,4 812,0 2002 330,3(2)* 652,7(3)* 983,0 2003 347,7 (2)* 727,2(3)* 1.074,9 2004 447,7 (2)* 1.039,3(3)* 1.486,7 2005 656,5 (2)* 908,8(3)* 1.565,3 2006 926,0 (1)* 1099,6(4)* 2.025,6

(*) Place between export-import partners in the period 2002 – 2006.

The structure of the export in the Italian market is dominated by the final-processing work in the clothing and shoe industry, export of metals (brass pipes and various types of aluminium products), black metallurgy (cold- rolled metal sheets), wooden industry (cut timber elements and veneer), agricultural and food produce (mushrooms, sweet beet, frozen fruits and vegetables), tyres for vehicles, raw hide (‘vet-blue’), polyethylene, magnesium....

In 2005 the biggest volume in import was recorded in the following areas: raw materials and additional material for the clothing and shoe industry ( final processing work for Italian partners), machines for packing and plastics industry, new and used cars and trucks, household appliances, furniture and parts, seamless pipes, sweets, paper and cardboard, marble, granite, etc.

If we compare the structure of goods in import and export, we can say that the majority of the goods for Italian market is raw material and its primary processing; as for the import, there is a significant share of the general commodities (which in general characterise our trade with other countries worldwide).

A large part of our processing industry is not involved in trade with Italy, although in the earlier period (1980- 1990) it was this exact sector that was a pillar of the commercial trade with Italy. For this reason, the trade was well-balanced and based on long-term relationships (implying trade cooperation and mutual investments on both sides).

4.2.2 Italian companies in Serbia, direct investment, joint-venture

The industrial cooperation with Italy, in spite of the fact that is far bellow the volume of the exchange of goods, (with 14% share during 1990s, in the whole of the commercial trade with Italy) was a segment of cooperation where significant agreements were realized (the car industry, farming machinery, machines for food processing industry etc. ). In this sector, Italy has around USD 38 billion of worldwide investment, but some of the instruments of support that exist in Italy in this area, are still not available to the Serbian industry.

As for now, the investments in Serbia are small-scale, individual ones, with the few exceptions, such as the cooperation between and Zastava Trucks and DMB - Lombardini as well. There is a considerable interest to build infrastructural BOT systems in the energy and communication sectors (roads and railways), and there is also an interest for investments in the current privatization process (sugar refineries). As for now, the dominant forms of investment are investments in the trade sector, in the form of joint companies established as public limited company (the so-called d.o.o.).

In the process of privatisation so far and according to the new law, the Italian company Bitumen Addiggehas bought a surface quarry ( Kijevo – Straževica), and the Piero Zanela company purchased the Zlatibor Marble quarrry. The Franko Kaporale Company from Peskara together with Gemax from Beograd has started building a factory for the production of stone slabs. In the area of building materials production, there is the company Alkalinea which, together with Građevinar from Kraljevo, has built a plant for the production of prefabricated curtain walls.

Italians have also invested in the sugar industry (SFIR from Vicenza has become the principal owner of the sugar factory in Senta and Nova Crnja) as well as in the pharmaceutical industry - medication packaging (Zanini - Hemofarm). Togetehr with the Bertele Company, Hemofarm has also invested in the plastics factory in Vršac.

Italian partners are considerably interested in investing in the wood-manufacturing sector (opening a furniture factory in the free zone of Bačka Palanka, by the Kaza Italija Company). In a recently privatised wood- processing plant 'Crni Vrh", the Italian owner started a new production, and in Leskovac the new factory of plywood materials is being built. In 2006, the well-known Italian manufacturer of plywood slabs Fantoni from Udine bought the ŠPIK from Ivanjica (it is planned to invest Euro 30 million to reach the production target of 300,000m3 plywood blocks).

The shoe manufacture is another very interesting sector for cooperation, which is shown by the existing successful cooperation between our companies- Mladost from Bijelo Polje, Laki Line from Cacak, Solid from Subotica, Milateks from Simanovci and Kulskan Factory Aska with Italian partners- Filante, Lorekanti, Olip, Gian Pietro.

A similar type of cooperation exists in the fabrics industry as well - Fibest is the owner of ATEKS Belgrade, Golden Lady has opened a stockings factory In Valjevo, and Dale Karbonare invested in a spinning-mill located in Paraćin. For a number of years now, there has been a successful cooperation between Diana from Sremska Mitrovica and Fruška Gora from Ruma and the well known Italian companies- Gucci, Prada, Max Mara.

In the sector of fabric Industry Company Manifatture Settentrionali will build a plant for high fashion items in Vrbas. At the same time, there is a production of pyjamas and lingerie for the Italian market. The Pompea and Fulgar companies are planning to invest USD 25.5 million in Zrenjanin (production of stockings and artificial fibre).

The metal-processing sector has also had its examples of successful cooperation: the Pometon of Venice has formed a joint venture with the Bor smeltery, which will enable the planned increase of the capacity for the production of copper powder. The Krušik of Valjevo has had a long- term cooperation with Cedite- components for hunting ammunition, while Zastava is producing cog-wheels for Usko, Modena. Milan Blagojević from Smederevo is widening the cooperation in the field of home appliances and kitchen utilities with Candy and Girmi. The existing collaboration between Trial and Marangoni can be described as promising.

The area of communal services is also the sector where Italian companies are at a comparative advantage, which is exemplified by the successful joint venture between Fast Park and Parking Servis (prefabricated parking spaces), a project of Italian government to clean the environment in Pancevo and waste separation and baling in Novi Sad (Makpres).

The industrial cooperation is characterized by a small number of sectors (transportation means, farming machinery, household appliances). In certain cases, this can be a sign of the incentive to expand the existing level of cooperation, to add new dimensions to it.

However, generally speaking, the conclusion is that the modern trends in the Italian economy are not matched in an adequate way, since there is an absence of agreements of counter-trade in the form of advanced technology, an area where Italy is a global market leader (electronics automatics, robotics). Having this in mind, we must observe the special importance of the started cooperation between and Zastava in the production of the Punto.

Banking and financial cooperation is a very important sector for the free trade between the two countries. Unfortunately, Italian banks failed to establish a permanent presence in our market, in the form of regional branches. For this reason we can view the purchase of the Delta Bank by Banca Intesa (2005), and Nova Banka by Findomestik- Finkomes Trasta and Panonska Banka by San Paolo (2006), as a great incentive for the trade cooperation. Unicredito has become the major owner in the newly-formed integration with HVB and Austria Kreditanstalt (which already existed in Serbia).

It is necessary to establish the former regular financial and trade cooperation between banks of both countries. In relation to this, it is good to observe the forming of medium-term credit lines for imports of equipment, between Vojvodjanska Banka and Banca Agricola Mantovana and Banca Antoniana Popolare Veneto. In the sector of insurance, Asikurazzioni Generali has bought the majority of the Delta Insurance.

In 2006, there were a large number of tourists from Italy (14.883) in Serbia, which significantly contributed to the development of the tourism sector in Serbia).

4.2.3. Italian Government support projects

The Italian government has a special contribution to the development of the financial cooperation, by its donation for the investment fund for the new-opened agency for the insurance of export credits. As an incentive to the credit sector in Serbia, the Italian government has approved a credit line of around Euro 33.25 million, with favourable terms (4.9% annual interest rate, 8 years credit period, with a grace period of 2 years), which can be taken at Komerciajlna Banka, Banca Intesa and Uncreditbank Srbija a.d.

There is also the Economic Aid Programme, as a special contribution to the trade cooperation between the two countries. This Programme, the so-called ‘Law 84’ of 2001, provides the funds of LIT 300 billion (Euro 300 million), for different kinds of financial help to the Balkan region. Italian institutions and companies from Italy (Finest, Simest, Informest,Unionkamere..) have helped to invest resources for various purposes and projects(development of small and medium-sized companies, re-structuring of the economy, staff training, re- organisation of institutions ...). With reference to this, in March 2004, a Technical Aid project to the chamber system of Serbia was started and successfully completed with the help of the Milan Chamber of Commerce (Promos). A continuation of the cooperation is expected.

Meanwhile, the Balkan - Online Project is being realized (information exchange through a shared web site), in cooperation with the Trieste Chamber of Commerce and Informest. In December 2006, the green light was given to the Project of Advancing the Competitiveness and Cooperation between the Serbian chamber of commerce and the Komora Veneta union (the so-called ‘Intereg 3A’ initiative).

There is an expected approval of the Logistics project, signed by the Serbian chamber and the union of the Italian chambers of commerce. This project is planned to design an inter-modal logistics platform for Serbian and Italian firms, in the area of cooperative production, shipping, packing and manipulating goods. All of these projects are aimed at linking Serbian and Italian companies, so that they include visits by delegations, as a standard form of activity.

5. POSIBILITIES OF COOPERATION WITH COUNTRIES IN THE REGION

There are very big potential of possible cooperation with companies in the region, in the sector of forest and furniture. According local trade regulations Serbian market is open to import and export of wood and wooden products, in trade exchange with all other countries.

It is especially interesting for the members of a trade agreement between countries in Central and South-Eastern Europe – CEFTA. The Central European Free Trade Agreement (CEFTA) include the following countries: Albania, Bosnia and Herzegovina, Croatia, FYR Macedonia, Moldova, Montenegro, Serbia and the United Nations Interim Administration Mission in Kosovo

In the business cooperation between those countries we can certainly point to the trade performed within the so- called: active improvement (additional processing of semi-finished products), with the possibility to re-export, as a special lucrative form of trade opportunity. It means, if we import logs from Bosnia and Herzegovina, final product we can export to any other country.

Total foreign exchange January – October 2007, between Serbia and five countries in the region, at the sector of wood and wooden products, we can see in the table below. These figures will make a better picture about current business cooperation between Serbia and his neighbourhood.

Wood products foreign exchange between Serbia and some countries in the Region January – October 2007 USD

Export Import Difference 44 Wood and wooden products

Bulgaria 4.851.841 6.046.782

Romania 2.040.823 8.838.222

Russian Federation 20.107.204 1.447.487

Ukraine 3.576.981 2.204.098

Bosnia and Herzegovina 9.769.739 57.587.493

Total custom tariff 44: 40.346.588 76.124.082 - 35.777.494

94 Furniture

Bulgaria 2.421.023 1.495.438

Romania 1.476.193 1.012.105

Russian Federation 2.293.699 425.690

Ukraine 202.838 1.030.226

Bosnia and Herzegovina 24.548.155 11.373.920

Total custom tariff 94: 30.941.908 15.337.379 +15.604.529

TOTAL WOOD AND WOODEN PRODUCTS: 71.288.496 91.461.461 - 20.172.965

6. SETTING UP FOREST BASED BUSINESS IN SERBIA

6.1. Opportunities of investments and business benefits

6.1.1. Construction Process in Serbia Assessment of Urban Conditions This assessment is being done based on the extract from the Urban Plan or the Act on Urban Conditions, not older than 6 moths. Both documents are issued by the competent city, or municipal authorities, or the ministry competent for urbanism affairs.

Acquiring Construction Land Construction land can be acquired by leasing land, obtaining the “right to use” land, or converting agricultural land into construction land.

Obtaining a Construction Approval Prior to the construction of a structure, a potential investor is obliged to obtain the construction approval and prepare the technical documentation for the construction (general project, conceptual project, main project, execution project and as-built project). As part of the application, the following should be submitted: An excerpt from the Urban Plan or the Act on Zoning Conditions, not older than 6 months; A conceptual project, in compliance with the excerpt or the act referred to in the point 1 of this paragraph; A proof of ownership, or leasehold rights to the construction land, or property rights in an object, or the right to use non- developed construction land; Other proofs required in the Urban Plan or the Act on Zoning Conditions. The construction approval is issued within 15 days from the date of submission of the application. The approval for infrastructural works is issued by the ministry in charge of the construction industry (the Ministry of Capital Investment), while the issuance of the approval for other structures is the responsibility of the municipality. The construction approval expires 2 years after being issued, if the construction hasn’t been started. The approval is not obligatory for the construction of auxiliary structures, nor is it necessary for adaptation or renovation, but it is necessary for the reconstruction of premises.

Notice of the Start of Construction The investor is obliged to provide the office in charge of issuing the construction approval with the name of the contractor, construction start date and completion target date within a period of 8 days before the construction starts. Also, an investor shall submit the confirmed main project, report on completed technical control, construction approval, proof of payment of compensation for the development of construction land, and proof that the administrative fee has been paid. In addition, an investor shall also report to the municipality office in charge of inspection that the construction of the structure has started.

Construction Throughout the construction phase, the investor must have construction documents (if the main project does not contain details required for the construction process) and provide supervision.

Technical Inspection A technical inspection of a structure is done upon the completion of construction i.e. the completion of all the works specified in the construction approval and defined in the main project, or upon the completion of a part of the structure for which an occupancy permit may be issued in accordance with the Law. Upon the request submitted by the investor, a technical inspection may also be carried out simultaneously with the construction process, if it would not be possible to verify the actual condition of certain parts of the structure after its completion. A technical inspection includes the control of compatibility of as-built conditions with the construction approval and technical documentation on the basis of which the structure was constructed, as well as with the technical regulations and standards applicable to certain trades or materials, equipment and installations.

Probation Occupancy To ensure the suitability for the use of a structure, an assessment and verification of installations, devices, machinery, stability or safety of structure, devices and equipment for environmental protection may take place. If envisaged by the technical documentation, the commission in charge of technical inspection may propose to the relevant office to approve probation occupancy, provided the conditions are met. The probation period that cannot last longer than 1 year. Upon the expiration of a probation period, an investor is obliged to submit the results of the probation occupancy to the relevant office.

Obtaining an Occupancy Permit To obtain an occupancy permit, the investor must submit the main project (with possible changes made during construction) which is compatible with the construction approval and the technical inspection of a structure. Structures may be put in operation only upon obtaining the occupancy permit. The office competent for issuing the construction approval issues the occupancy permit within 7 days from the date of receiving the commission’s findings which have established the structure to be suitable for use. A structure is suitable for use: if it is constructed in accordance with the construction approval and technical documentation that served as the basis for construction, if evidence of the required quality of works and materials, installations and equipment is provided by an authorized organization, if a survey of the structure has been provided, and if other prescribed conditions have been fulfilled. Registration in the Cadastre The final stage in the construction process is the registration of a structure in the real Estate Cadastre, after the occupancy permit is obtained.

6.1.2. Classification and prices of the construction lend

The Law on Planning and Construction classifies all land into two categories: - Construction land, and - Agricultural land Construction land is the land on which structures have been built and the land that serves for the regular use of these structures, as well as the land that, in accordance with the Law, is designated by the corresponding plan for the construction of structures and their regular use.

Construction land can be: - Public construction land, and - Other construction land Public construction land is land on which public structures of common interest (roads, schools, hospitals, infrastructure, etc) have been built, as well as the land designated for the construction of such structures. This kind of construction land is exclusively in state property. Other construction land is construction land not classified as public construction land – it is not intended for the construction of public structures of common interest and public areas. As such, it is designated for the construction of other structures – residential, offices, industrial facilities, etc. Other construction land is transferable and can be found in all types of ownership. Construction land may be used as developed or non-developed land. Developed construction land is land improved with structures which are constructed according to the Law and are intended for permanent use. Non-developed construction land is land on which: - No structures are erected, - Existing structures were constructed contrary to the Law, - Temporary structures exist. Agricultural land is subdivided into: - Cultivable, and - Uncultivable

Cultivable agricultural land encompasses fields, gardens, orchards, vineyards and grazing fields. A cultivable land user has the obligation to till the soil or use it in accordance with its purpose. Non-cultivable land encompasses all other unlisted types of agricultural land. Agricultural land can be re-classified, i.e. it can be changed into construction land.

Lend current prices are formulated on the market and now are in the relation:

- Construction land 20 - 250 EUR/m2 - Agricultural land 0,50 - 2,00 EUR/m2

6.1.3. Energy prices

In the next table are presented mains energy sources and current prices for the normal supplying. Energy and water consumption usually depend of technological requests and possibilities of the supplying.

Price per Measurement Energy / fuel / Measurement unit unit €

Electric power supply Kilowatt/h 0,02

Water Cubic meter 0,20

Gasoline / petrol Liter 0,90

Gas – for cars Liter 0,54

Gas for industrial use Cubic meter 0,37

All kind of the energy is accessible in the towns and in the neighbourhood. Investor has to analyze possibilities of supplying before starting building erection.

6.1.4. Tax System in Serbia

Corporate profit tax is the second lowest in Europe, VAT, salary tax and social insurance contributions are highly competitive in comparison to CEE.

VAT The VAT rates are as follows: The standard VAT rate – 18% (for most taxable supplies); The lower VAT rate – 8% (for basic food stuffs, daily newspapers, utilities etc.). In addition to these tax rates, there is a 0% tax rate with the right of deduction of the input VAT which applies to export of goods, transport and other services in direct relation with export, international air transport, etc. A 0% tax rate without the right of deduction of the input VAT applies to trading in shares and other securities, insurance and reinsurance, and the lease of apartments, business premises, etc. The input VAT is the VAT calculated and paid by a taxpayer to its supplier on purchasing goods and services. The output VAT is the VAT which a taxpayer calculates and charges on goods and services provided to customers. A taxpayer can offset the input VAT against its output VAT. However, the input VAT paid on some products and services (such as cars, motorcycles, entertainment costs, home electric appliances) cannot be deducted against the VAT calculated on output. VAT is payable at each stage of the turnover of goods and services, as well on the import of goods. The taxable base is the fee for products and services sold, including customs duties, excise taxes paid, transportation and insurance costs or any other cost relating to the sale of goods and services. Tax liability arises on the first day that any of the following events occur: The sale of goods and services; The collection of a fee, if the fee or a part of the fee has been collected prior to the sale of goods and services; The day on which customs duty is applied (in case of imported goods). There are two reporting periods for the VAT: Each calendar month for taxpayers whose turnover in the previous 12 months was over RSD 20,000,000 (or approximately €230,000) or who predict that turnover in the next 12 months will be above the RSD 20,000,000 threshold; or For taxpayers whose turnover is between RSD 2,000,000 and RSD 20,000,000 the reporting period is 3 months.

Corporate Profit Tax Corporate profit tax is paid at the uniform rate of 10%. Non-residents are taxed only based on their income generated in Serbia. The taxable base is profit determined by adjusting the accounting profit as stated in the profit and loss statement and in accordance with IFRS, accounting legislation, and the provisions of the Corporate Profit Tax Law.

Personal Income Tax The personal income tax rate is 12% for salaries, while other personal income is predominantly taxed at the rate of 20%. Personal income tax is payable by individuals on different sources of income generated throughout the calendar year. In case of personal income tax on salaries, the person taxed is the employee, but the employer is responsible for calculating and paying personal income tax on behalf of his employees. The taxable base is the gross salary, which includes the net salary and social security contributions.

Annual Income Tax The annual income is subject to a 10% tax. The annual income tax is levied on the income earned by residents. Such income includes income received in Serbia and income earned worldwide. The annual income tax applies on the income exceeding the amount of 3 times the average annual salary for Serbian citizens. For non-Serbian citizens, the annual income is taxed if exceeding the amount of 5 times average annual salary in Serbia. The tax rate is 10% for the annual income below the amount of 8 times average annual salary, and 15% for the annual income above the amount of 8 times average annual salary.

Property Tax The rate of the property tax depends on whether the taxpayer maintains business accounts. For taxpayers who maintain business accounts, the rate is 0.40%. For taxpayers who do not maintain business accounts, the rate is progressive and depends on the tax base.

Property tax applies to immovable property where an individual has rights of ownership, usufruct, residence, utilization, time sharing right, a long term lease holding (for a period of longer than one year), and utilization of city, public or other state owned building land with an area of more than 10 acres. In this case, immovable property is considered to be land, residential and commercial buildings, office space, garages, buildings and recreational space.

Individuals or legal entities which hold any of the above mentioned rights on immovable property in Serbia are subject to the property tax.

Social Insurance Contributions Rates for mandatory social security contributions are: 11% for pension and disability insurance, 6.15% for health insurance, and 0.75% for unemployment insurance. Social security contributions are paid by both the employer and the employee. The base for calculation of social security contributions is the gross salary. The minimum base for contributions is 40% of the average monthly salary in Serbia, while the maximum base is 5 times the average monthly salary.

6.1.5. Investment Incentives

Taxpayers investing in fixed assets are entitled to a tax credit of up to 20% of the value of the investment made in that year. The tax credit is limited to 50% of estimated tax in the year of the investment. The unused portion of the tax credit can be carried forward up to 10 years.

In the year of investment, taxpayers classified as small companies are entitled to a tax credit of up to 40% of the value of their investments in fixed assets. In this case, credit is limited to 70% of assessed tax in the year of the investment.

Certain industries, including agriculture, are entitled to receive a tax credit of up to 80% of investments made in purchasing fixed assets with their own financing. The unused portion of any such credit can be carried forward for up to ten years.

Taxpayers who employ new workers are entitled to a tax credit equal to the gross salary of their new employees plus related social security contributions.

Taxpayers who invest over CSD 600 million (around 7.5 millions Euro) in fixed assets and employ at least 100 new workers are not liable for corporate income tax for up to ten years, provided that those assets are used for the activities for which the taxpayer is registered.

6.1.6. Other incentives

- Import of equipment and other assets, including construction materials representing a foreign entity, are investment exempt from customs duties. The liberalization of property laws made it possible for foreigners to own real estate. Investment Incentives - Financial incentive: Production from €2,000 up to €5,000 of state grants per new job created; Services: from €2,000 up to €10,000 of state grants per new job created; R&D: from €5,000 up to €10,000 of state grants per new job created.

Tax Incentives: - A 10-year corporate profit tax holiday for investment over €7.5 million and 100 new employees; - Corporate profit tax credits up to 80% of the fixed assets investment; - Carrying forward of losses over a period up to 10 years; - Accelerated depreciation of fixed assets; - A 5-year corporate profit tax holiday for concessions; - Salary tax base deduction in the fixed amount of €60 a month; - Salary tax exemptions for employees under 30 and over 45 years; - Annual income tax deductions up to 50% of the taxable income; - Social insurance contributions exemptions for employees under 30 and over 45 years; - Customs-free imports of equipment based on foreign investment.

6.1.7. Low operating costs

Serbia’s tax system is highly conducive to investments featuring the following unique benefits: One of Europe’s lowest corporate profit tax rates set at 10%; Value Added Tax (VAT), salary tax and social insurance contributions are highly competitive compared to Central and Eastern Europe; A 10-year corporate profit tax holiday for investments over €7.5 million and 100 new employees, Tax credits for investing in fixed assets up to 80% of the invested amount; State subsidies for creating new employment

6.1.8. Competitive labors costs

Skilled and productive labor force has proven to be one of Serbia’s major competitive advantages in the global investment market. With a unique combination of high-quality and low-cost skill-set, it is widely regarded as a strong business performance driver.

Unlike most transition countries in Central and Eastern Europe, Serbia fostered extensive relationships with Western economies for decades. A list of blue-chip companies maintaining strong ties with local partners is lead by Siemens, Alcatel, General Motors, FIAT, IKEA and many others. Throughout years of cooperation Serbian workers have received specific know-how and adopted advanced technology applications and rigorous quality control standards.

Having vast experience in manufacturing and management, local staff requires minimum training to adopt cutting-edge technologies and assembly processes. The skill level of local labor force is reflected in high industrial productivity increasing at 11.4% over the past five years. The quality of Serbia’s intellectual capital is based on its educational system generating well- educated, fast- learning, multilingual, and IT literate people. Technical education is particularly strong, thus high school students perform among the best in mathematics, physics and IT international competitions. In recent years the number of university graduates grew by almost 14% annually averaging 14,370, while 1/3 of all students graduate from technical universities. Labor costs in Serbia are comparable to those in the regional EU membership candidate countries, while standing at merely 40% of their level in Eastern Europe EU countries. In addition, low utility costs are a strong factor in reaching high profit margins

A monthly salary, in average in Serbian industry is 25.000 CSD or nearly 300 EUR. With additions of the taxes we have 65% more or in average 500 EUR. It means, Company have to pay for one worker yearly 6.000 EUR.

6.1.9. Transport costs

Transport of the wood and wooden products, at Serbian export and import, are usually organized by trucks, railway and sometime on the river transportation.

Delivery of goods, in the process of export, is usually organized by road transportation. For the truck delivering our enterprises need licenses – allowance, for the passing trough some foreign countries. Ministry of infrastructure is responsible for this process and getting allowance is not so log and so complicate.

Transport companies have an approximately calculation for the truck transport cost in the relation between: one kilometer of the transport road are equal one euro cost, with some correction from time to time.

The tentative cost of the transportation is circa 1000 EUR per truck (with the capacity of 80 cubic meters, travelling from Serbia to Northern Italy). There is sufficient supply of the professionally organised transportation at the Serbian market.

Railway transport participation are less then road way of transport and are mainly used for the transportation of the sawn wood products.

From the year 2006 on The Danube River, there is regular boat transport line between Belgrade and Constance in Romania. This line is very useful for the transport good packed in the containers. It will be advantage for delivering and importing goods from Romania, Bulgaria and Ukraine.

Serbia’s greatest comparative advantage is its geographic position that represents a natural transportation hub for the whole Southeast Europe.

The Danube River, with its 580 kilometers through Serbia represents a natural connection between Middle East, central Europe and Western Europe. Besides river Danube, when river transportation is concerned, Serbia offers outstanding potential.

The Tisa River, with the network of the domestic channel Danube–Tisa–Danube totaling 600km, has the potential to become an International Navigable Route. The Sava River offers great potential and provides an excellent transportation route for goods to countries in the region: Slovenia, Croatia, and Bosnia and Herzegovina.

Transport costs by railway from Belgrade to the port Bar is in average 500 EUR per one wagon. In one wagon is possible to lading two times more quantity then in one truck, but this way of transport need today in average two weeks in one direction. It is explanation why companies don’t use this way of transport.

6.2 Market advantages

6.2.1. Free trade agreement with Russia

A free trade agreement with Russia signed in August 2000 makes Serbia particularly attractive to foreign investors and manufacturers. The agreement stipulates that the importing country regulates the rules of origin, in accordance with WTO principles, meaning that goods produced and with prevailing value added in Serbia are considered of Serbian origin, therefore free of customs when entering the Russian market. The list of products not covered by the duty free agreement is updated annually, and it currently includes: - Poultry, - Starch, - White sugar, - Foamy vines, - Vermouth vine, - Ethyl alcohol, - Cigarettes, - Cotton fabric, and - Motor vehicles.

The accord is the first such agreement Russia has signed with any country outside the Commonwealth of Independent States.

6.2.2. Serbia – CEFTA Member

The Central European Free Trade Agreement (CEFTA) is a trade agreement between countries in Central and South-Eastern Europe that has replaced bilateral agreements between the countries in the region: Albania, Bosnia and Herzegovina, Croatia, FYR Macedonia, Moldova, Montenegro, Serbia and the United Nations Interim Administration Mission in Kosovo. It is in effect as of 26th July 2007 and provides companies that operate in Serbia an opportunity to reach a 30 million people market free of customs and boundaries.

Also, the Agreement stipulates accumulation of products origin, meaning that products exported from Serbia are considered of Serbian origin if integrated materials are originating from any other CEFTA country, European Community, Iceland, Norway, Switzerland (including Liechtenstein) or Turkey, provided that such products have undergone sufficient processing (where the value added there is greater than the value of the materials used) in Serbia

EU Regulations

European Union's Stabilization and Accession Process has allowed Serbia exceptional trade measures, enabling export of all products originating from Serbia without customs and other fees, with exception of wine and baby beef. In addition, the EU Agreement abolished customs duties and quantitative limitations for import of Serbian textile products and guarantees to maintain the same policies in the future (based on the EU Autonomous Trade Measures).

Using this strategy the Serbian export of mentioned products will become entirely free. In reciprocity, the Republic of Serbia obliges itself to gradually, until 2008, liberalizes customs tariffs for import of EU textile products.

US

The trade with US is pursued under Generalized System of Preferences (GSP). The GSP program currently provides preferential duty-free entry for more than 4,650 products, including most manufactured and intermediate goods and selected agricultural and primary industrial products. Certain sensitive goods are not eligible for duty-free entry under GSP, which generally includes most textile products, leather goods and footwear. The list of eligible goods is reviewed and adjusted twice per year with input from U.S. industries.

WTO

Serbia is not a member of the World Trade Organization, but is anticipating joining WTO before 2008. In December 2005 Serbian authorities have underwent first round of talks with WTO representatives and the next meeting of the working group is held in May 2006.

6.2.3. Adriatic New Neighborhood Program – ASVILOC

ASVILOC - "Integration Actions of the Agencies for the Local Economic Development for the Promotion of the Territory and the Adriatic Cross-Border Small and Medium Enterprises

INTERREG/CARDS-PHARE Duration of the project: 18 months.

Program aims is to creating and supporting the framework for the cooperation among the small and medium enterprises of the two Adriatic shores, strengthening the strategic role of the cross-border Agencies of the Local Economic Development by supporting innovation, cooperation and internationalization processes, company modernization and staff turnover. The project has the overall aim of supporting the expansion process of the socio-economic structure of the target areas, developing the capacity building of the Agencies for the Local Economic Development to encourage cross-border cooperation and integrating the small and medium enterprises and their syndicates.

The actions of the project will have their effects on the following target groups: direct beneficiaries - the Agencies for the Local Economic Development working at a local and regional level on the IAR and EAC territories; local public bodies in the Adriatic cross-border territory; Small and Medium enterprises working on the Adriatic territory indirect and potential beneficiaries - Trade associations, syndicates and chambers of commerce which work at a cross-border level to support the small and medium enterprises; public regional bodies responsible for development policies, cooperation and the neighborhood of the Adriatic Area, The operating structures supporting EA; the connecting network of the Agencies of the European Development and in general the residential population of the identified target area of the proposal.

The lead partner of AsviLoc project is Sviluppo Marche SPA. The partners of the project are: Local Economic Development Agency in Shkodra (Teuleda - Albania), Local Economic Development Agency - Entrepreneurs' Centre of Vukovar-Srijem County (LEDA - Croatia), Foreign Investment Promotion Agency (FIPA - Bosnia and Herzegovina), Serbia Investment and Export Promotion Agency (SIEPA - Serbia), Consortium for Development of Polesine (CONSVIPO - Italy), Province of Isernia (Italy), Information and Documentation Centre for International Economic Cooperation (INFORMEST - Italy), Istrian Development Agency (IDA - Croatia) and Municipality of Apatin (Serbia)

6.3 Providing business services

6.3.1. Customs duty and customs procedure

Wood and wooden products are classified to Section IX- Chapter 44 of the International Customs Tariff. All products mentioned here are classified as unlimited import – export regime. (LB).

The import customs duty ranges from 1% for trunks, planks, and other products in the category of preliminary or partly processed items, to 10% for the advanced-processed products, such as wooden doors and windows.

For all imported wooden products, the VAT is paid, in the amount of 18% of the product's value. The export is absolutely free and without any financial liabilities; however, it does include shipping costs.

Furniture is classified as Chapter 94 of the Customs Duty Tariff. The export and the import of it are absolutely free and without any financial liabilities. The import customs duty is 20%, with the VAT of 18% added to the base cost of the customs clearance.

Clearance is done by a licensed shipping agent, at the order and against the specifications of the exporter. The following documentation must be submitted: 1. Invoice for the goods undergoing the clearance, 2. Accompanying documents (phytological and sanitary certificate), 3. CMR or other shipping document, 4. The unified customs document, the so-called JCI, 5. EUR – 1 – Certificate of the Origin of Goods.

The shipping costs amount to Euro 25-40 per truck, depending on how much work is to be done. For each vehicle there is a tax of Euro 45 to be paid. So the shipping costs including taxes amount to around Euro 80 EUR per vehicle. In trade with countries – signatories of the CEFTA agreement, as well as with Russia, with which there is an extra trade agreement signed, there is a duty-free regime, with VAT to be paid, and the obligatory submission of the EUR.1 document. Ukraine is not a signatory of this agreement.

Temporary import and export is very important, because it opens the opportunity to organize the jobs of final and additional processing of semi-finished products (the so-called active improvement) and gives the possibility of re-exporting.

When this customs option is practised, the customs office in charge must receive the necessary specifications of the basic material consumption, and the customs guarantee that the goods in question will returned to their original source abroad. For this procedure, the payee of the customs must also possess a registered customs warehouse.

The tentative cost of the transportation is circa 1000 EUR per truck (with the capacity of 80 cubic meters, travelling from Serbia to Northern Italy). There is sufficient supply of the professionally organised transportation at the Serbian market.

From the above text, it is obvious that the Serbian market is open to import and export of wood and wooden products, in trade exchange with other countries. We can certainly point to the trade performed within the so- called active improvement (additional processing of semi-finished products), with the possibility to re-export, as a special lucrative form of trade opportunity.

The expected opening of Ukraine’s large market to CEFTA ought to add to the opportunities that currently exist here.

The customs clearance is performed shipping- forwarding agencies, with professional knowledge and experience in trade exchange with Italy. The shipping agencies organise the transportation according to clients’ requirements, and provide services of expert consulting in import and export procedures.

6.3.2. Banks

As a result of substantial reforms in the financial sector, the banking system in Serbia is widely assessed as sound and efficient. The ownership structure is dominated by foreign banks and continuing expansion of their organizational network.

The ownership structure in the banking sector is indicated below: 21 banks in majority ownership of foreign shareholders, 9 banks in majority ownership of domestic private shareholders, 9 banks in majority ownership of the State.

Due to banking mergers and bankruptcies since 2004, the total number of banks has been cut down from 47 to 39. Over the same period, the overall balance sheet has increased by 67% to around € 9.8 billion, with an 11% rise in lending activities and strong financial performance in 2006. Furthermore, banks have participated with 44.3% in the overall GDP.

By introducing a broad range of high-quality banking services, foreign banks bring the sector close to western standards, providing full support to the local business community and fuelling robust economic growth. The standard package of services available in most commercial banks includes: Deposit operations (all kinds of deposits), Credit operations, Foreign exchange and foreign currency transactions, Issuing operations (securities and credit cards), Treasury operations (money market foreign exchange), Custody operations (safekeeping and handling securities), Stock exchange related operations (purchase and sale of securities), Guarantee operations (extending warranties, guarantees, endorsements), Documentary operations, Electronic banking, Cash management, Intermediation (broker role in trading in securities), Purchasing and collection of claims, Other financial services: the external payment operations and external loan operations.

During the last couple of years banks have recorded a continuous expansion of their organizational network as a result of their business activities and competition increase. Throughout 2004 and 2005 there were 394 business units, branches, and counters opened. By the end of 2005 there were 1,867 business units, branches and counters in total. Out of the existing banks the biggest growth has been achieved by the group of foreign banks, whilst state and private banks have decreased a number of operating units throughout 2005. This movement may be explained by the increase in banks that have been taken over by foreign owners in the period between 2003 and 2005. Also, insurance companies have gone through a recent expansion and currently there are 17 players in the market.

When it comes to leasing companies, majority is foreign owned and dealing with new and used equipment, including passenger cars. Furthermore, the Big four consulting companies in accounting, auditing and management consulting are present in Serbia.

6.3.3. Insurance companies

Like the banking system in Serbia, the local insurance sector has seen strong recent growth. The total balance sheet of insurance companies amounted to about € 559 million in March 2006, while the insurance premiums reached € 114 million. Out of the total premium sum, non-life insurance accounted for 90.7%.

Currently, there are 17 players in the market, with 6 of them being foreign owned. Following the investment by Italian Generali Group in early 2006, other major global insurance companies are expected to start operations in the country, particularly through privatization and acquisitions.

6.3.4. Serbian Investment and Export Promotion Agency - SIEPA

The Export Promotion team of SIEPA is here helping foreign companies to find the Serbian business partner that best suits your needs. Their main goal is the promotion of Serbian goods and services on foreign markets. This task is carried out through: - Identifying local partners and suppliers, including meeting facilitation, - Maintaining investment and exporters databases, - Delivering sector analysis and studies, - Helping Serbian exporters service international markets, - Assisting in promotion of domestic products at international fairs, - An effective cost-sharing development grant program which enhances the competitiveness of Serbian companies.

SIEPA publications and materials on doing business in Serbia, as well as detailed sector analyses and studies feature numerous business opportunities in our country.

They would like to invite you to contact their specialized staff ready to assist you and your business interests. Information packages about law, industries, sectors, business practices, and general doing business in Serbia is tailored and, may be, confidential based on your company’s needs and requests. If you would like the best access to the opportunities and intelligence gathered by their expert team, do not hesitate to contact us. Working with them is simple and effective.

7. LIST OF 154 LEADING ENTERPISES IN THE SECTOR OF FOREST BASED INDUSTRY IN SERBIA

No Enterprise name Address, Telephone E-mail, Web-site Production program 01. "AMB-GRAFIKA" FUTOŠKI PUT 67 [email protected] Promotion materials for the wood 21000 Novi Sad tel: 021/401-588 4891-666 [email protected] products industry dir: BOŠKO BLAŽIĆ fax: 021/400-601 02. "AMBIENTAL ECO"* BATAJNIČKI PUT 6-0 www.ambiental.co.yu Styled furniture productions, still 11080 Beograd-Zemun tel:011/3163-073 624-264 [email protected] furniture and interiors dir: ZORAN RAKIĆ 063/850-9088 [email protected] faks: 011/192-265 03. "ANKORA"* BUL.DESPOTA STEVANA 5 [email protected] Furniture productions according the 21000 Novi Sad tel: 021/6368-535 clients orders dir: NEMANJA SAVKOVIĆ faks: 021/ 04. "ANKORA FORMA" * SUBOTIČKA 96 www.ankora.co.yu Furniture products made from solid 21000 Novi Sad tel:021/466-605 469-015 [email protected] wood boards and particle board dir: NEMANJA SAVKOVIĆ faks: 021/469-015 05. "A-REA" BEOGRADSKI KEJ 49 [email protected] Furniture productions 21000 Novi Sad tel: 021/4892-400 dir: MILE ŠAVIJA fax: 021/421-699 06. "ARTINVEST"* JOVANKE RADAKOVIĆ 23-25 www.artinvest.co.yu Kitchens furniture, elements for the 11080 Beograd tel: 011/2710-284 2774-692 [email protected] kitchens and different kind of dir: MILAN HABEK faks: 011/2711-080 wardrobes 07. "ART DECOR"* 7. JULI 56 www.artdecor.com Interior design and productions, 36300 Novi Pazar tel: 020/314-222 [email protected] doors for thr public buildings dir: NEĐAT DOLJAK faks: 020/ 08. "ART & DECOR"** TEMERINSKA 115 www.artdecor.co.yu Solid wood boards productions and 21000 Novi Sad tel: 021/622-888 511-00 [email protected] furniture elements dir: ALEKSANDAR GEGIĆ faks: 021/511-00 09. ""* ĐAKONA AVAKUMA 33 www.astrans.net Office furniture productions 21000 Novi Sad tel: 021/411-514 021/411-516 [email protected] dir: NIKŠA DUJMOVIĆ faks: 021/411-516 10. "ATLAS"* ŽIČKA B.B. www.atlasuzice.com Productions of the high quality office 31000 Užice BG-BULEVAR KRALJA [email protected] furniture and pieces furniture dir: ŽIVORAD JOVOVIĆ ALEKSANDRA 433 cowered with skin. tel: 031/512-244 011/2414-897 11. "AVALA-ADA" PUT ZA ADA HUJU 9 www.avalaada.co.yu Packaging products and papers 11060 Beograd tel: 011/2075-400 [email protected] confection dir: SONJA JOKSIMOVIĆ fax: 011/2773-222 12. "AXON COMPANY"* KANICOVA B.B. www.axon.co.yu Equipments for the furniture Pećani-Kragujevac BG-BLAGOJA RANKOVIĆA 20 [email protected] productions dir: tel: 034/370-328 011/8026-546 [email protected] faks: 011/371-758 011/8026-547 13. "AZZURO"* PUT JOVANA MIKIĆA 32 www.azzuro.co.yu Productions of the kitchens and 24000 Subotica tel: 024/546-057 [email protected] bathrooms furniture dir: EVA BARANJI 011/3239-146 064/1142-065 faks:024/546-057 14. "BACUS INTERCOMER"* PANČEVAČKI PUT 56 [email protected] Furniture and equipments 11000 Beograd tel: 011/3318-849 3318-295 dir: STANIŠA MLADENOVIĆ 064/139-4040 (STANIŠA) faks: 011/3318-295 15. "BAMBUS RATAN DIZAJN"* BRANKA KRSMANOVIĆA 5 www.ratan.co.yu Production of the unique furniture 14210 Ub-Šarane tel: 014/471-204 011/405-172 [email protected] pieces made from exotic woods dir: ZORA PAUNOVIĆ faks: 011/405-172 16. "BAJMOK INDUSTRIJA ŠTROSMAJEROVA 14 www.inbajmok.com Tables and chairs productions NAMEŠTAJA "* tel:024/762-568 024/762-003 [email protected] 24210 Bajmok 024/762-490 dir: ŽELJKO VOJINOVIĆ faks: 024/762-568 17. "BELCOM" OBILAZNI PUT 55 [email protected] Furniture and equipments 32300 Gornji Milanovac tel: 032/720-545 dir: VOJKAN ANDRIJEVIĆ fax: 032/726-004 18. "BEODRVO-PLUS"* BLOK SUTJESKA 251 D [email protected] Joinery and enginery wood products 11080 Beograd-Kotež tel: 011/3317-740 3317-027 dir: NEBOJŠA DUTINA faks: 011/ 19. "BEOTELEPROM" JOVANA POPOVIĆA 3 www.beoteleprom.co.yu . Furniture and equipments 11000 Beograd tel: 011/2466-131 [email protected] dir: BILJANA STOJANOVIĆ fax: 011/3971-068 20. "BESKO"* 22.DIVIZIJE 162 [email protected] Production of the unique furniture 16210 Vlasotince tel: 016/871-281 pieces made from exotic woods dir: PEJČIĆ BRATISLAV faks: 016/ 871-151 871-281 21. "BOSIS" BEOGRADSKI PUT B.B. www.bosis.co.yu Office furniture productions 14221 Popučke tel: 014/783-141 [email protected] dir: BOGOLJUB PANTELIĆ fax: 014/783-161 22. "BRABO"* LJUBOMIRA ŽIVKOVIĆA- www.brabo.co.yu Roof windows productions. 11427 Vranić ŠPANCA 24 [email protected] dir: AGAPIJE BOJOVIĆ tel:011/3582-364 2331-965 faks: 011/3582-364 2331-965 23. "BUDUĆNOST"** KABLOVSKA B.B. [email protected] Solid wood furniture 35000 Jagodina tel: 035/221-205 dir: TOMISLAV JOVANOVIĆ faks: 035/225-336 24. "BUDUĆNOST"* LOŠ0NJSKA 8 [email protected] The oaks unique pieces furniture 24000 Subotica tel: 024/546-317 products with arts applications dir: EMIL ČABARKAPA faks: 024/553-166 25. "BUJOTO"* KNEZ MIHAILOVA 41-45 [email protected] Design and production of unique 11000 Beograd tel: 065/2222-300 018/547-731 furniture dir: LJUPČO STOJKOVSKI faks: 011/634-680 26. "CHAMPION-L" ** RADOJA DOMANOVIĆA 1 [email protected] Sown wood products and furniture 16000 Leskovac tel: 016/244-823 www.champion_l.co.yu elements dir: BOGDAN TESLA faks: 016/244-823 27. "CHIGO-LINE"* MAJEVIČKA 7 www.chig-line.co.yu Solid wood furniture for the 21000 Novi Sad tel:021/443-499 011/2613-155 [email protected] restaurants and public buildings dir: MILAN ĐONOVIĆ faks:021/ 443-499 28. "CNL TEAMWORK"* VOJVODE STEPE 79/1 www.cacak-pa.co.yu Furniture made from the different 32000 Čačak tel: 032/ 226-061 47-051 [email protected] kinds of the boards dir: MILOMIR MIHAILOVIĆ faks: 032/ 221-060 29. "COLUMBO"* PRVE PRUGE 33/8 [email protected] Interior products made from solid 11080 Beograd-Zemun tel: 022/341-328 wood materials dir: NENAD STOJANAC 064/1683-332 064/1298-196 dir: MILE ČERGIĆ faks: 022/341-328 30. "CRVENA JABUKA"* DJURE DJAKOVIĆA 37 [email protected] Furniture and interior productions 11060 Beograd tel: 011/753-633 754-466 765-196 dir: MILAN JOVANOVIĆ faks: 011/767-793 31. "CVC"* CEROVA B.B. [email protected] Wood equipments for the restaurants 31230 Arilje tel: 031/892-170 893-010 and hotels dir: VELIMIR CVETIĆ faks: 031/891-110 32. "ĆULUM TAPETARIJA"* MAJORA Z RADOSAVLJEVIĆA 24 www.culum-tapetarija.co.yu Reparations of the furniture and 11273 Beograd-Batajnica tel: 011/8482-919 063/8096-364 [email protected] production of final products dir: MOMČILO ĆULUM faks:011/8482-919 33. "DALLAS COMPANY"* REVOLUCIJE B.B. www.dallas-company.com Upholstered products, furniture made 36320 Tutin BG-MASARIKOVA 5 [email protected] from boards, kitchen furniture etc. dir: LJUTVO HAJROVIĆ tel: 020/811-611 812-021 011/2684-773 faks: 020/811-711 34. "DEKOR"* JASIČKI PUT B.B. www.dekor.co.yu Styled and dining room furniture 37000 Kruševac tel: 037/ 441-408 441-409 productions dir: DUŠAN PETROVIĆ faks: 037/23-022 35. "DIZAJN"* SLAVKA RODIĆA 41 www.dizajnparquet.com Wood stairs and parquet productions 21208 Sremska Kamenica tel: 021/ 462-862 [email protected] dir: DRAGANA I VITOMIR faks: 021/462-322 MRĐANOV 36. "DOMING"* BIRČANINOVA 87 [email protected] Doors productions 14000 Valjevo tel:014/224-109 063/219-582 dir: ĐORĐE KORAĆ faks: 014/224-109 37. "DOMIS"* Trbušani [email protected] Joinery and enginery wood products 32205 Miokovci tel: 032/221-408 i 882-405 dir: DRAGAN KUZMANOVIĆ faks: 032/226-145 i 880-407

38. "DOMPRODUKT"* CARA LAZARA 53 [email protected] Sawmills products 37000 Kruševac tel: 037/21-277 21-276 dir: MIHAJILO MIKA 037/876-198 867-102 VASILJEVIĆ faks: 037/30-163 39. "DONAU TRADING"* MIŠARSKA 5 www.donau.co.yu Tables, chairs, and others pieces 11000 Beograd tel: 011/3242-373 3035-120 [email protected] furniture dir: NEMANJA RANDJIĆ 064/1180-544 063/212-069 faks: 011/3242-373 40. "DRALONI"* TABAČKA ČARŠIJA 4 [email protected] Exclusive furniture, modern furniture 12000 Požarevac tel: 012/222-000 i 221-000 pieces covered with skin dir: DRAŠKO STOJIĆEVIĆ faks: 012/223-000 41. "DRVOMONT"* NOVOSADSKA 509-511 www.drvomont.com Windows and doors productions 21235 Temerin tel: 021/842-061 844-850 [email protected] dir: NEDELJKO MILOSAVAC faks: 021/842-061 844-850 42. "DRVOPROMET"** 1.MAJA 130 [email protected] Sawn wood products, veneer, tables 16000 Leskovac tel: 016/52-711 232-911 52-297 and chairs productions dir: DOBRIVOJE KOCIĆ faks: 016/51-076 87-187 43. "DRVO-TEX"* VIII NOVA 17 www.drvotex.co.yu Solid wood home furniture 11211 Beograd-Borča tel: 011/3328-116 427-592 [email protected] productions dir: MILOVAN GRABIĆ faks: 011/3328-116 44. "DRVOTRADE NV"* VOJVODJANSKA 370 [email protected] Furniture and interior productions 11271 Beograd-Surčin tel: 011/ 3191-627 8442-452 www.drvotrade.izlog.org dir: VLADO ILIĆ faks: 011/3191629 45. "DUNAV"* TRG OSLOBODJENJA 9 www.dunav-apatin.co.yu Kitchens and bathrooms furniture 25260 Apatin tel: 022/773-522 [email protected] productions dir: PREDRAG KRNETA faks: 022/772-181 [email protected] 46. "ĐUĐA"* ŽIČA 756 www.djudja.co.yu Interior products, doors and home 36000 Kraljevo tel: 036/817-125 817-126 [email protected] elements dir: MIODRAG MILOVANOVIĆ faks: 036/816-615 [email protected] 47. "EI-PAK"* TIHOMIRA ĐORĐEVIĆA B.B. www.eipak.co.yu Pieces furniture made from solid 18220 Aleksinac tel: 018/873-630 801-837 [email protected] wood, particle boards and panels dir: TOMISLAV ČOLIĆ faks: 018/873-631 48. "ELASTOFLEX"* NEHRUOVA 51A 1.SPRAT LOKAL [email protected] Beds productions 11070 Novi Beograd 83 dir: ZORICA ŠOPIĆ tel: 011/3087-782 faks: 011/3087-782 49. "EKO GRAFO DUGA" KRALJA PETRA I 3 [email protected] Packaging products. 34220 (varoš) tel: 034/853-305 dir: LJUBISAV KOJIĆ fax: 034/851-656 50. "EKOJURING"* VIDOVDANSKA 149 www.ekojuring.co.yu Furniture productions 21230 Žabalj tel: 021/831-251 [email protected] dir: STEVAN IĐIDOV faks:021/831-243 51. "ENTERIJER"* ŠENOINA 14 www.enterijer.co.yu Interior and modern furniture 21131 Petrovaradin tel: 021/825-250 826-180 [email protected] productions dir: JELICA JOVANOVIĆ faks: 021/ 825-082 52. "ESTIA" BATAJNIČKI DRUM 6N [email protected] 11070 Novi Beograd tel: 011/3180-273 633-987 Productions of the kitchens and 23 20,261 063/232-043 bathrooms furniture dir: PETAR BAJIĆ faks: 011/3164-251 email: [email protected] 53. "EURO-FALC"* ZRENJANINSKI PUT 132a www.eurofalc.co.yu Joinery wood products and 11211 Beograd tel:011/3321-373 3321-365 [email protected] application in the public buildings dir: STEVO JEKIĆ faks: 011/3321-373 3321-365 54. "EUROKANT"* SUBOTIČKA 6 [email protected] Productions of the ABS and PVC 21000 Novi Sad tel:021/402-330 401-640 stripes for the furniture made fro dir: ZOLTAN NEMET 479-0328 479-0288 boards materials faks: 021/402-330 401-640 55. "EXTRAFORM"* KARAĐORĐEVA B.B PF.37 www.extraform.co.yu Upholstered products, furniture made 24400 Senta tel: 024/815-161 [email protected] from boards, kitchen furniture etc dir: DEŽE ČAKI faks: 024/815-161 56. "FER SHOP"* KABLARSKA 5 www.fer-shop.com Accessories for the furniture 11000 Beograd tel:011/3690-644 3639-239 2471-431 [email protected] dir: OLIVER STEVANOVIĆ 021/551-000 faks: 011/3690-644 57. "FOREST"** BUL. VOJVODE MIŠIĆA 14 www.forest.co.yu Home and garden furniture 11400 Mladenovac tel: 011/821-5331 361-3050 [email protected] productions dir: DRAGAN PAVLOVIĆ faks: 011/8215-331 [email protected] 58. "FORMA"* KNJAŽEVAČKA 2 www.forma.inter.net Tables, chairs, and others pieces 18000 Niš tel: 018/577-044 furniture dir: BOBAN MILANOVIĆ faks: 018/711-320 59. "FORMANOVA"* BEOGRADSKA 3 [email protected] Bathrooms furniture products 25000 Sombor tel: 025/27-433 dir: ZORAN STRIČEVIĆ faks: 025/38-533 60. "GAJ-INŽENJERING I CARA DUŠANA 266 www.gajinženjering.co.yu Design and interiors productions and OPREMANJE"* tel: 011/3162-140 3162-129 3161- office@gajinženjering.co.yu applications 11080 Beograd-Zemun 953 dir: RAJKO VUKOVIĆ faks: 011/617-142 61. "GAJ STOLARIJA"* GOLUBINAČKI PUT B.B. P.fah 141 [email protected] Solid woods beech furniture products 22300 Stara Pazova tel: 022/315-092 dir: RAJKO JORGIĆ faks: 022/315-092 62. "GESIM INDUSTRIJA"** INDUSTRIJSKA ZONA B.B. [email protected] Joint venture SIMPA - Serbia and 17542 Vranje tel: 017/ 545-233 GESIM Italia dir: VOJKAN ALEKSIĆ faks: 017/ 545-235 63. "GROZD" ** STAROVLAŠKA 72 www.grozd.co.yu Sawn wood products 32250 Ivanjica tel: 032/663-535 dir: BORICA VULOVIĆ faks: 032/660-552 64. "HARMO-ENT"* KANCOVA B.B. www.harmo-ent.co.yu Wardrobes productions 34000 Kragujevac tel: 034/370-328 063/602-446 [email protected] dir: MILOŠ JEGDIĆ faks: 034/371-758 [email protected] 65. "IMPREGNACIJA"* Karađorđeva 58 www.impregnacija.co.yu Impregnated wood products for the 37210 Ćićevac tel: 037/811-107 [email protected] industry v.d. TOPLICA JOVANOVIĆ faks: 037/811-265 66. "INOVA"* KOKIN BROD [email protected] Home furniture productions 31318 Kokin Brod tel: 033/86-101 86-240 86-100 86- dir: MILIVOJE DUMBELOVIĆ 149 83-775 faks: 033/86-242 67. "INTERCELL" INDUSTRIJSKA ZONA B.B. [email protected] Paper bags productions 15000 Šabac tel: 015/225-00 faks: 015/ dir: MILIVOJ ROSIĆ 68. "INTERDRVO"** ŠPANSKIH BORACA B.B. www.intersped..kg.com Furniture productions 34000 Kragujevac tel: 034/381-425 332-115 [email protected] dir: DRAGAN STOJIĆ (Vesna 063/666-215) kont.o: VESNA PETROVIĆ faks: 034/381-422 305-285

69. "INTERGLOBUS"* ČEDOMIRA VASOVIĆA 37 www.interglobus.co.yu Tables, chairs and cupboards for the 32000 Čačak tel: 032/221-411 [email protected] schools dir: DANKO RADIVOJEVIĆ faks: 032/221-411 70. "JANKOVIĆ ENTERIJER"** KIŠ ERNEA 2 ILI FUTOŠKI PUT 85- [email protected] Interiors and joinery products 21000 Novi Sad 87 dir: BOŽO JANKOVIĆ tel: 021/400-401 412-091 403-990 faks:021/301-545 412-091 71. "JASEN" INDUSTRIJA INDUSTRIJSKA B.B. www.jasen.co.yu Interiors and joinery products NAMEŠTAJA** tel: 036/332-044 22-356 [email protected] 36000 Kraljevo faks: 036/23-073 dir: LJUBOMIR KIRIDŽIĆ 72. "JAVOR"* SRPSKIH VLADARA 3 [email protected] Solid woods furniture 12300 Petrovac na Mlavi tel: 012/331-239 331-138 dir: LJILJANA GOMILANOVIĆ faks: 012/331-943 73. "JELA"* VINORAČKI PUT B.B. www.jela.co.yu Home furniture made from different 35000 Jagodina tel: 035/240-860 225-477 [email protected] kinds of boards dir: JELENA JOVANOVIĆ faks: 035/240-860 74. "JELOVICA"* INDUSTRIJSKA ZONA B.B. www.jelovica.co.yu Kitchens furniture and others home 34000 Kragujevac ILIĆEVO [email protected] products dir: PEĐA JOVANOVIĆ tel: 034/304-831 333-400 035/323- 217 faks: 034/304-830 75. "JEVTIĆ"* SAVE KOVAČEVIĆA 13 [email protected] Sawmills products and furniture 37266 Obrež tel: 037/811-120 811-222 811-000 productions dir: DEJAN JEVTIĆ 011/697-617 faks: 037/811-000 811-222 76. "KOLPA TRADE"* BANIJSKA 2 www.kolpa.si Bathroom furniture and equipments 24000 Subotica tel: 024/548-143 548-149 [email protected] dir: RUDI TOMPA 548-153 faks: 024/548-143 77. "KOLZEC GLOBAL STICKS"** TRG NIKOLE PAŠIĆA 5/7 www.kolzec.co.yu Furniture productions 11000 Beograd tel: 0113239-504 3232-127 [email protected] dir: RADOSLAV ZEČEVIĆ faks: 011/3239-369 78. "KOPAONIK ŠIK"* KOSOVSKA 67 www.kopaonik- Established 1948. Production of the 18430 Kuršumlija tel: 027/381-122 381-462 kursumlija.co.yu parquets, plywood and boards and dir: SLAVIŠA RISTIĆ (Vujadin 063/498-386) [email protected] furniture’s šef termoenergetike: faks: 027/ 381-479 MILOVANOVIĆ VUJADIN 79. "KTITOR"* ALTINA, DOBANOVAČKI PUT 58 www.ktitor.com Design, consulting, interior 11080 Beograd- Zemun tel: 011/3070-700 [email protected] production and equipment production dir: BOBIŠA MATOVIĆ faks: 011/3070-777 316-2917 80. "LAGADO"* KARAĐORĐA PETROVIĆA 173 www.lagado.co.yu Exclusive furniture, modern furniture 17520 Bujanovac BG-DRAGORSKA 3 [email protected] pieces covered with skin dir: SAĐA ĐORĐEVIĆ tel: 017/651-116 653-388 [email protected] 22-280 011/3976-415 faks: 017/ 81. "LAZAREVIĆ R.P.S." NIKOLE PAŠIĆA 37 [email protected] Sawn wood and primary wood 19000 Zaječar tel: 019/425-950 processing dir: LAZAREVIĆ SLAVOLJUB faks: 019/422-146 82. "LEG SISTEM"* PREGREVICA 4 www.legsistem.co.yu Home furniture products 11080 Beograd tel: 011/613-734 3165-647 3165-633 [email protected] dir: BRANISLAV RADNIĆ 064/1103-734 faks: 011/3165-649 3165-647 83. "LEPENKA" CARA DUŠANA 45 www.lepenka.co.yu Paper boards products 23330 Novi Kneževac tel: 0230/81202 [email protected] dir: ALEKSANDAR IVOŠEVIĆ fax: 0230/81-415 84. "LITOPAPIR" HAJDUK VELJKOVA 52 www.litopapir.co.yu Sweden company. 32000 Čačak tel: 032/224-555 [email protected] Paper packaging products fax: 032/224-002 dir: MIROSLAV VESOVIĆ 85. "LOLA PREDUZETNIŠTVO"** JUGOSLOVENSKA 2 [email protected] Wood processing, paper packaging 11030 Beograd tel: 011/570-234 etc. dir: ŽARKO MILIĆEVIĆ faks: 011/577-255 86. "MARATON LDN" ** ALEKSANDRA STANKOVIĆA 22/A [email protected] Office and schools furniture 22202 Mačvanska Mitrovica tel: 022/ 224-113 productions dir: MILAN LEKAREVIĆ faks: 022/ 224-113 87. "MATIS"* NASELJE SENJAK B.B. [email protected] Wardrobe and cupboards productions 32250 Ivanjica tel: 032/651-060 651-159 dir: DRAGAN RAJKOVIĆ faks: 032/651-060 88. "MAX EXPORT"* VELIKI KUPCI www.maxexport.co.yu Solid wood furniture products made 37222 Veliki Kupci tel: 037/884-115 [email protected] from the nuts board and cherry dir: DRAGAN MAKSIMOVIĆ 063/8280-079 063/604-457 woods faks: 037/884-115 89. "MEBEL"* TRSTENIČKA 18 [email protected] Styled furniture, interiors 36210 Vrnjačka Banja tel: 036/631-080 dir: SLAVOLJUB SAVIĆ faks: 036/631-083 90. "MILMARK"* BORSKA 7 V www.milmarkstil.co.yu Kitchen furniture made according on 11000 Beograd NUŠIĆEVA B.B. [email protected] the clients orders dir: VEROLJUB TOMIĆ tel: 011/3511-876 3581-303 3235- 943 2390-326 faks: 011/3581-303 91. "MOCA"** [email protected] Sown wood board and elements 37222 Jablanica tel: 037/ 658-222 made from the beech wood dir: DRAGAN PETRONIJEVIĆ faks: 037/658-224 92. "MODUL"* VAZDUHOPLOVACA B.B. www.modul.co.yu. Upholstered furniture products 18000 Niš tel: 018/018/584-667 584-668 [email protected] dir: LJILJANA STOJANOVIĆ faks: 018/ 584-750 584-667 93. "MRVIĆ STYL"* ŽELJEZNIČKA 100 [email protected] Upholstered furniture products 22400 Ruma tel: 011/422-839 dir: ŽELJKO MRVIĆ faks: 011/429-179 kont.o: MILINKOVIĆ DUŠANKA 94. "N.J. KOMPANIJA"* KNJAZA MILOŠA 11 www.njkompanija.co.yu Poplar and beech veneer products 19350 Knjaževac tel: 019/734-438 730-257 [email protected] and furniture components dir: SLAVOLJUB MIHAJLOVIĆ faks: 019/ 730-258 95. "NAMEŠTAJ NIKOLAJEV"* LAZE NANČIĆA 62 www.namestajnikolajev.com Home furniture products 21000 Novi Sad tel: 021/365-558 [email protected] dir: LAZAR NIKOLAJEV faks: 021/365-558 96. "NAMEŠTAJ ŽIVANOVIĆ"* www.zivanovic.com Parquet productions 34321 Desimirovac tel: 034/561-019 i 561-014 [email protected] Furniture productions dir: MILUTIN ŽIVANOVIĆ faks: 034/561-190

97. "NAMEŠTAJ DŽAGIĆ"* POCERSKA B.B. [email protected] Upholstered furniture products 15000 Šabac tel: 015/347-052 063/211-083 dir: PREDRAG DŽAGIĆ faks: 015/347-052 98. "NAPREDAK"* KNJAZA MILOŠA 70 [email protected] Oaks furniture home productions 31210 Požega tel: 031/816-254 www.napredak.biz dir: VUKOSAV PROTIĆ faks: 031/ 816-296

99. "NATRON" SAVE TEKELIJE 26 www.natron.co.yu Packaging products 23000 Zrenjanin tel: 023/544-752 48-530 [email protected] dir: SRĐAN STEFANOVIĆ fax: 023/543-530 44-752 100. "NOVART"* INDUSTRIJSKA 7 www.novart.co.yu Furniture made from different kind 34000 Kragujevac tel: 034/335-855 [email protected] of board productions dir: DEJAN ĆIRIĆ faks: 034/335-856 101. "NOVI DRVNI KOMBINAT"* DJURE DANIČIĆA 104 sm.dk- Poplars plywood productions, oaks 22000 Sremska Mitrovica tel: 022/213-235 224-284 [email protected] veneer and parquet productions dir: MILAN PAJIĆ faks: 022/212-626 102. "OMEGA PROMET IND. SMILJANIĆEVA 11/1 www.omega-promet.co.yu Furniture made from different kind NAMEŠTAJA"* tel: 015/347-461 360-780 [email protected] of board productions 15000 Šabac faks: 015/360-780 dir: BRANISLAV PETROVIĆ 103. "PEARLHOME"* HILANDARSKA 16 [email protected] Office furniture "HERMAN 11000 Beograd tel: 011/3247-186 MILLER". dir: JELENA SOKIĆ faks: 011/3237-635 104. "PINOLES"* JUŽNI BULEVAR 2 www.pinoles.co.yu Interior implementations. 11000 Beograd tel: 011/3086-390 2458-292 [email protected] Import and distribution of boards dir: DEJAN MIJATOVIĆ 064/1439-514 "KRONOSPAN". faks: 011/2440-742 105. "PLANETA ASISTENCIONI RESAVSKA 30 B [email protected] Furniture made from different kind SERVIS"* tel: 011/3035-080 of board productions 11000 Beograd faks:011/3035-070 Representative "BIESSE" machines dir: RODOLJUB ČOLAKOVIĆ for the wood processing 106. "PROFINE"** BATAJNIČKI DRUM B.B. [email protected] Home furniture products 11080 Beograd tel: 011/2192-806 dir: BOJAN PREDOJEVIĆ faks: 011/3076-012 107 "PROGRES"* HADŽIĆEVA 43 www.progres-svrljig.co.yu Furniture for the restaurants and 18360 Svrljig tel: 018/821-009 882-396 [email protected] hotels dir: RANKO JOVIĆ 822-158 821-153 821-217 faks: 018/821-023 108. "R.K." * GRAČANIČKI PUT B.B. www.geocities.com/adrkodzac Furniture by clients orders 25250 Odžaci tel: 025/743-070 746-765 i dir: RADOSLAV KATANČEVIĆ 744-505 [email protected] faks: 025/746-332 109. "RIŠONE"* PETRA DRAPŠINA 40 [email protected] Furniture made from different kind 11211 Beograd-Borča tel: 011/3329-951 3320-373 of board productions dir: NEBOJŠA ŽIVKOVIĆ 065/2001-080 3322-264 faks: 011/3320-373 110. "ROUKIS ELEMENT"* BRESTOVAC [email protected] Sawn wood products 16253 Brestovac tel: 016/782-210 821-302 www.roukis.co.yu? dir: ROUKIS GEORGIOS (SAŠA 063/429-210) kont.o: MITROVIĆ SAŠA faks: 016/821-302 111. "R.V.M." TRG SRPSKIH RATNIKA 41 [email protected] Paper boards boxes productions 36000 Kraljevo tel: 036/329-100 331-213 dir: DRAGOVAN LUKOVIĆ fax: 036/329-200 334-196 112. "SAVA-DRVNO IND. VOJVODE STEPE 17 www.sava.co.yu Parquet made from oak and ash PREDUZEĆE"* tel: 022/455-230 455-010 455-011 [email protected] Stairs made from wood 22427 Hrtkovci 011/3167-440 dir: PREDRAG FILIPOVIĆ faks: 022/455-022 113. "SEDIA"* PARTIZANSKA 18 [email protected] Office and others chairs 21000 Novi Sad tel: 021/443-778 443-779 443-780 dir: MILENA VUJOVIĆ faks: 021/443-779 dir: MIRJANA GRUBEŠIĆ 114. "SEZAM TRADE"* PROLETERSKE SOLIDARNOSTI [email protected] . Upholstered furniture products and 11070 Novi Beograd 41A interiors dir: STEVO DAVIDOVIĆ tel: 011/3114-881 3190-970 064/2500-310 faks: 011/3113-564 115. "SIMPLECOM"* RADOVANA SIMIĆA-CIGE 32A [email protected] Office and public buildings furniture 11000 Beograd tel: 011/3973-786 469-999 465-836 productions dir: 063/8394-270 faks: 011/3975-124 116. "SIMPO"* RADNIČKA 12 www.simpo.co.yu Productions all kinds of home 17500 Vranje tel: 017/422-280 011/637-420 [email protected] furniture dir: BUDIMIR MIHAJLOVIĆ (SVETOZAR 063/276-368) [email protected] kont.o.: SVETOZAR KRSTIĆ faks: 017/424-136 iz.dir 117. "SIPEX" GRČKOŠKOLSKA 7/I [email protected] Home furniture products 21000 Novi Sad tel: 021/525-853 dir: KOS SLAVKO fax: 021/523-763 118. "SLOGA DPDI"* SUVA MORAVA bb [email protected] Office and schools furniture by 17510 Vladičin Han tel: 017/ 473-028 orders dir: ŽIVKO STAMENKOVIĆ faks: 017/ 472-783 119. "SRBIJAŠUME" LENJINOV BULEVAR 113 www.srbijasume.co.yu State enterprise for the forest 11070 Novi Beograd tel:011/311-5026 [email protected] management dir: VOJISLAV JANKOVIĆ fax: 011/311-5029 fax: 011/3115029 www: http://www.srbijasume.co.yu email: [email protected] dir: VOJISLAV JANKOVIĆ 120. "SRNA S 91"* MARŠALA TITA165 [email protected] Productions of the stripes made from 11276 Beograd-Jakovo tel: 011/8416-006 063/210-614 polypropylene and yarn. dir: SNEŽANA STEFANOVIĆ faks: 011/8416-006 121. "STAMENOVIĆ NAMEŠTAJ"* KAJMAKČALANSKA 59 [email protected] Kitchens furniture and equipments 34000 Kragujevac tel: 034/335-800 371-271 063/618- for the public buildings dir: GORAN STAMENOVIĆ 748 faks: 034/335-800 371-271 122. "STEFANI MOBILI"* MOSTARSKA 19 www.stefani.co.yu Upholstered furniture products and 11300 Smederevo tel: 026/ 224-742 617-072 [email protected] interiors for the hotels and dir: ŽIVKO ANĐELKOVIĆ faks: 026/ 617-072 restaurants 123. "STIL-JASEN"* VELJE POLJE B.B. www.stiljasen.co.yu Upholstered home furniture products 36320 Tutin tel: 020/811-730 063/662-120 [email protected] dir: HOT KENAT 063/657-777 faks: 020/87-641 124. "STILO ENTERIJERI"* DIMITRIJA TUCOVIĆA 3 www.stilo.co.yu Interiors and equipments for the 21000 Novi Sad BG-T.C. PIRAMIDA [email protected] shops and warehouse. dir: DESIMIR BILBIJA tel: 021/450-062 458-954 064/3565-249 063/563-656 faks: 021/450-062 125. "S.C.S. PLUS"* KNJAZA MILOŠA 9 [email protected] Schools furniture , export quality 19350 Knjaževac tel:019/730-080 730-081 dir: LIDIJA NIKOLIĆ faks: 019/732-906 126. "ŠIMŠIČ"* GAVRILA PRINCIPA 69-71 www.simsic.co.yu Beds made from the dryad beech 11000 Beograd tel: 011/646-831 3671-323 wood dir: RADIMIRKA ŠIMŠIĆ faks: 011/ 127. "ŠIPAD-SRBOBRAN"* TURIJSKI PUT bb www.sipad.co.yu Furniture made from different kind 21480 Srbobran tel: 021/730-201 731-155 [email protected] of board productions dir: MIROSLAV KARAĆ faks: 021/731-952 128. "ŠPIK IVERICA"* VENIJAMINA MARINKOVIĆA 139 [email protected] Particle boar productions 32250 Ivanjica tel: 032/661-166 Company belong to Italian company dir: NIKOLA LUKOVIĆ faks: 032/663-320 FANTONY 129. "ŠPIK-SLOGA" * VENIJAMINA MARINKOVIĆA 139 www.spik.co.yu/sloga Construction of the woods buildings 32250 Ivanjica BG-CRNOTRAVSKA B.B. [email protected] dir: STANOJLE BOŠKOVIĆ tel: 032/661-030 (L153) 661-705 faks: 032/ 663-322 130. "ŠVABIĆ"* www.svabic.co.yu Kitchen furniture production, 34300 Aranđelovac tel: 034/742-297 [email protected] cupboards and others dir: ZLATKO ŠVABIĆ 011/3117-192 011/3117-194 faks:034/742-281 011/3117-194 131. "TAPETARIJA ŠEĆER SOKAK 28 www.konstantinovic.co.yu Upholstered furniture products and KONSTANTINOVIĆ"* tel: 022/225-900 [email protected] interiors for the hotels and 22000 Sremska Mitrovica faks: 022/211-777 [email protected] restaurants dir: DEJAN KONSTANTINOVIĆ 132. "TAPOS"* BRAĆE NEDIĆA 10 www.tapos.co.yu Upholstered furniture products 14253 Osečina tel: 014/51-935 51-572 [email protected] dir: RADOVAN TODOROVIĆ faks: 014/51-572 133. "TETRA PAK PRODUCTION" BULEVAR AVNOJA 44 www.tetrapak.com Packaging for food industry products 11050 Beograd tel: 011/414-966 [email protected] dir: JEROME BAYLE fax: 011/414-093 134. "TIHOS"* CVIJIĆEVA 119 [email protected] Furniture made from ecological 11000 Beograd tel: 011/3320-511 3292-277 762-764 materials dir: BRANISLAV CVETKOVIĆ faks: 011/762-764 135. "TINA"** KASARSKA B.B. [email protected] Home furniture products 19250 Knjaževac tel: 019/731-728 dir: VLADA VASILJEVIĆ faks:019/731-803 136. "TIPOGRAFIJA" SOMBORSKI PUT B.B. email: [email protected] Packaging products 25250 Odžaci tel: 025/742200 dir: BRANISLAV faks: 025/ VUJINOVIĆ 137. "TIS"* SENJAK B.B. [email protected] Different kind of boards and 32250 Ivanjica tel: 032/651-922 651-923 furniture products dir: DRAGOMIR LAZOVIĆ faks:032/660-121 138. "TMB DIAMOND "* NIKOLE TESLE 2 [email protected] Furniture made by clients orders . 26000 Pančevo tel: 013/ 347-593 dir: TEŠO MARKOVIĆ faks: 013/342-965 139. "TOPLICA DRVO"* VISOKOG STEVANA 43a www.toplicadrvo.co.yu Windows and doors for the buildings 11000 Beograd tel: 011/3282-192 2186-488 [email protected] construction dir: GRADIMIR SIMIJONOVIĆ faks: 011/ 2634-264 140. "TRADEUNIQUE" ** KARADJORDJEVA 89 [email protected] Furniture products 11000 Beograd tel: 011/653-353 dir: MIRKO LATINOVIĆ faks: 011/648-953 141. "TRIFUNOVIĆ"* BG- 29.NOVEMBRA 29 www.trifunovic.co.yu Chairs and tables made fro the solid 32308 Pranjani tel: 032/841-112 841-451 [email protected] wood dir: RANKO TRIFUNOVIĆ 011/3242-064 dir: VESNA ĐIKANOVIĆ faks: 032/841-585 142. "UKRAS"* SRPSKIH VLADARA 92 [email protected] Home furniture productions 18310 Bela Palanka tel: 018/855-139 855-401 dir: NOVICA STOJČEV faks: 018/855-303 dir: STOJAN STOJANOV 143. "UKRAS"* tel: 035/621-331 www.ukras.com Elements for the wood frames 35223 Veliki Popović faks: 035/621-592 [email protected] dir: NOVICA STOJČEV dir: STOJAN STOJANOV 144. "UMETNOST"* MLINSKA 5 www.umetnost.co.yu Sold wood home furniture 24300 Bačka Topola tel: 024/715-340 711-320 711-340 [email protected] dir: MILANKO POPOVIĆ 715-027 faks: 024/714-098 145. "UMKA"** TRINAESTOG OKTOBRA 1 www.umka.co.yu Paper board products 11260 Umka tel: 011/3602-600 3602-700 [email protected] dir: MILOJEVIĆ MIJODRAG faks: 011/8026-995 146. "UNA SAN IVKOVIĆ"* BULEVAR KRALJA ALEKSANDRA [email protected] Furniture home products 11000 Beograd 321Ž dir: DUŠKO IVKOVIĆ tel: 011/3820-285 063/245-378 063/329-473 faks: 011/3820-281 147. "UNIDAS"* DJUJE I DRAGOLJUBA 1 B www.unidas.co.yu Joinery wood products 11000 Beograd tel: 011/233-4699 [email protected] dir: DRAGAN BOJOVIĆ faks: 011/ 148. "VIZOR"* ŽELEZNIČKA 23 www.vizor.co.yu Office, schools and home furniture 21235 Temerin tel: 021/845-848 [email protected] products dir: RADE ZEJAK faks: 021/845-849 149. "VOJVODINAŠUME" PRERADOVIĆEVA 2 [email protected] State enterprise for the forest 21000 Novi Sad tel: 021/431-644 management dir: LJUBOMIR LETIĆ fax: 021/433-139 150. "XINARIS XL"* PETRA GRAMIĆA B.B. www.xemi.com Home furniture productions 19215 Bor-Zlot tel: 011/3472-060 011/3472-061 [email protected] dir: ZLATKO ŠAPONJIĆ faks:011/011/3473-505 151. "ZNAMGRAF" BULEVAR OSLOBOĐENJA 17 [email protected] Packaging products made from paper 32000 Čačak tel: 032/374-511 boards dir: ZORAN ŠPAJAKOVIĆ fax: 032/374-135 fax: 032/374135 email: [email protected] dir: ZORAN ŠPAJAKOV 152. "ZO-MONT"* GOČKA 45 www.zomont.co.yu Joinery wood products 11090 Beograd tel: 011/3055-174 5321-246 [email protected] dir: MILAN GRUBJEŠIĆ 583-633 faks: 011/5321-246 153. "ŽAKO"* KUDELJARSKA 36 www.zako.co.yu Still furniture and elements 24340 Stara Moravica tel: 024/741-224 741-205 [email protected] dir: OSKAR BURNAĆ faks: 024/741-224 154. "8. OKTOBAR"* MOŠE PIJADE 194 [email protected] Home furniture products 21220 Bečej tel: 021/812-482 815-627 [email protected] v.d. SLOBODAN CVETKOVIĆ faks: 021/816-164

8. IMPORTANT INSTITUTIONS FOR THE FOREST BASED INDUSTRY

Public Enterprise for Forest Management – “Srbijašume” Bulevar Mihajlo Pupin 113, 11070 Novi Beograd Tel / Fax+381 11 311 30 91; www.srbijasume.co.yu Established by the Forest Law, Srbijašume’s main responsibility is the management of all state owned forests in Serbia. With a Head office in Belgrade, Srbijašume has forest estates throughout Serbia along with Forest Management Units in the field.

Other Srbijašume responsibilities include: • Cultivation, protection, conservation and utilization of forests. • Raising and utilization of game. • Engineering, construction and maintenance of forest roads. • Preparation of management programs and plans. • Technical operations in private forests. • Advancement and utilization of public–beneficial functions of forests. • Wholesale and retail trade of forest products.

Government of the Republic of Serbia Belgrade, Bulevar Mihaila Pupina 2 tel: 3139-977, 3139-988, 3139-986, 3014-213 fax: 3139-985 [email protected] [www.srbija.sr.gov.yu] The official web site of the Government of Serbia, with up-to-date political, economic, and other information on Serbia. Contact details of all the government representatives, ministries, and relevant institutions.

Ministry of Agriculture, Forestry and Water Management Belgrade, Nemanjina 22 tel: 3065-038; 3065-039; fax: 3616-272 www.minpolj.sr.gov.yu [email protected] Ministry of Agriculture, Forestry and Water Management is responsible for agricultural development and protection, use and promotion of agricultural areas, forestry and water, flora and fauna; rural development; the food industry; water economy and water management (except water distribution); as well as other activities specified by the law.

Within the Ministry, the Directorate for Forests specifically deals with forestry policy, improvement and use of forests and game, execution of measures for protection of forests and game, control of seeds and seedlings in forestry, as well as other tasks determined by law.

The Directorate has a normative and regulatory function, operating through two departments: • Department for Inspection Coordination • Department of Forestry and Hunting

Ministry of Economy and Regional Development Belgrade, Bulevar kralja Aleksandra 15 tel: 3347-231; fax: 3346-770 [www.merr.sr.gov.yu] Ministry of Economy’s competencies among other include: business and financial restructuring of enterprises; privatization; bankruptcy; structural adjustment of the economy; creating proposals of economic policy measures aimed at ensuring growth of overall industrial production and of specific branches; proposals of investment incentives; SMEs development; coordination of activities relating to capital value appraisal; coordination of activities relating to creation of ownership ties between Serbian enterprises and strategic foreign investors; drafting of regulations in the fields of entrepreneurship and enterprises, privatization and bankruptcy and other regulations relating to the overall market reform; impact of economic policy measures on developments in the overall industrial production.

Ministry of Finance Belgrade, Kneza Milosa 20 tel: 3614-007; 3614-214; fax: 3618-961 [email protected] [www.mfin.sr.gov.yu] Information regarding the macroeconomic climate and conditions in Serbia, relevant laws and regulations, and contacts of the financial institutions in Serbia.

Ministry of Energy and Mining Belgrade, Kralja Milana 36 Cabinet: 3631-595; fax: 3616-603 [email protected] [www.mem.sr.gov.yu] Useful information regarding the energy and mining sector in Serbia, investment opportunities in the energy sector, and relevant laws and regulations.

Ministry of Trade and Services Belgrade, Nemanjina 22-26 tel: 3618-852; 3613-404; fax: 3610-285 [email protected] [www.mtu.sr.gov.yu] Information on the tourism sector in Serbia, relevant laws and regulations, ongoing projects, surveys, activities of the ministry, news and events, and internal trade information and regulations.

Ministry of Science Belgrade, Nemanjina 22-26 tel: 3616-516; 3616-584; 2688-047; fax: 3616-516; 3616-584 [email protected] [www.mntr.sr.gov.yu] Activities of the ministry, information on technology and science in Serbia, announcements, relevant laws and regulations, and national science programs.

Ministry of Infrastructure Belgrade, Nemanjina 22-26 tel: 3616-431; fax: 3617-486

Ministry of Telecommunication and Information Society Belgrade, Nemanjina 22-26 tel: 3065-698; fax: 3631-645

Ministry of Labour and Social Policy Belgrade, Bulevar Mihaila Pupina 2 tel: 3112-916; 3113-432; fax: 3114-650 www.minrzs.sr.gov.yu [email protected]

Ministry of Environmental Protection Belgrade, Omladinskih brigada 1, SIV 3 tel: 3131-357; 3131-359; fax: 3131-394 www.ekoserb.sr.gov.yu

Institute of Forestry – Belgrade www.izas.org.yu The Institute of Forestry was established in 1946 as an independent scientific research organization. Since 1998 it operates as a constitutional part of Srbijašume.

It is involved in scientific research and engineering in horticulture, wildlife management, erosion control, forest utilization and wood processing.

Institute of Lowland Forestry and Environment in Novi Sad www.polj.ns.ac.yu Established in 1958, the Institute of Lowland Forestry and Environment is the only institution for poplar and willow growing in Serbia.

It is a part of the Faculty of Agriculture of the University of Novi Sad. The Institute activity is concerned with the fundamental and applied scientific research on the improvement of lowland forest tree species (Poplars, Willows, Pedunculate Oak, Narrow Leaved Ash and bee keeping plant species). The Institute is a member of IUFRO. It is also involved in activities of EUFORGEN and FAO International Poplar Commission.

Faculty of Forestry www.sumarskifakultet.beograd.co.yu The Faculty of Forestry was established in 1920 as a division of the University of Agriculture in Belgrade. In1949 it became an independent faculty of the University of Belgrade.

The Faculty has four specialization courses in: forestry, wood processing, landscape architecture and erosion control. The Faculty manages an experimental station consisting of 6,000 hectares of forest, two sawmills, a forest nursery and a centre with facilities for meetings, seminars and other similar functions.

Serbian Chamber of Commerce and Industry www.pks.co.yu A database of Serbian companies, activities, contacts of the international representative offices, related regulations, information on the various trade fairs, trade related information, and useful links. The Chamber of Commerce is composed of 15 associations from different branches of industry. The Association of Forestry, Wood Processing, Cellulose and Paper Industry is one of its constituent organizations. Most of the members from the forestry sector are state organizations, with members from wood processing sector being mostly private firms.

The Association of Forestry, Wood Processing, Cellulose and Paper Industry’s main activities are: analyzing the work of these five groups, following the economic policy measures and their influence on the work of these groups, and making suggestions to the relevant ministry (in the area of customs regulations, protection of minimum prices of sawn timber, determining the premiums for companies oriented towards export).

This Association is sub–divided into several groups: • Group for forestry. • Group for primary wood processing. • Group for final wood processing. • Group for paper and cellulose production. • Group for export.

9. CONCLUSIONS

1. Forests and other wooded land in the Republic of Serbia covers 2,5 million hectares. State and public ownership accounts for 50.91% and private ownership are 49.09% of the overall area of forests and other wooded land. Structure of the forests has nearly next appearance: beech 47%, oak 25%, conifers 11%, poplar 1% and others 16%.

2. Natural increase of the whole wood quantity in Serbia is nearly 7 millions cubic meters, yearly. Cutting quantity is more then 3 millions cubic meters, but quantity of logs suitable for the longer production is only 1 million cubic meters. Other 2, 5 millions cubic meters are use today like technical wood and partly for the heating needs.

3. Public Enterprise for Forest Management – “Srbijašume” are established by the Forest Law, with main responsibility is the management of all state owned forests in Serbia. With a Head office in Belgrade, Srbijašume has forest estates throughout Serbia along with Forest Management Units in the field.

4. Today in Sebia, there are more then 2,500 companies engaged in wood processing. The majority of them produce sawn wood (1,500) and furniture (400). Most companies are privately owned (about 96%). Sawmills make up 63% of total number of wood processing companies.

5. Annual production of sawn hardwood in Serbia exceeds 300,000 m3, and 70% of this is sawn beech wood. Other significant species of wood in Serbia are, poplar (11.4%), oak (8.3%) and ash (2.7%).

6. The overall foreign exchange in the Republic of Serbia, for the period of January - December 2006 amounted to $19,600.2 million, representing a 31.2% increase, compared to the same period in 2005. The major foreign trade partners in export in the reference period were: Italy ($926.0 million, 14.41% of total export),

7. Italian companies are considerably interested in investing in the wood-manufacturing sector (opening a furniture factory in the free zone of Bačka Palanka, by the Kaza Italija Company). In a recently privatised wood-processing plant 'Crni Vrh", the Italian owner started a new production, and in Leskovac the new factory of plywood materials is being built. In 2006, the well-known Italian manufacturer of plywood slabs Fantoni from Udine bought the ŠPIK from Ivanjica (it is planned to invest Euro 30 million to reach the production target of 300,000m3 plywood blocks).

8. Serbia offer many oopportunities of investments and business benefits, investment and other incentives, with low operating costs. Skilled and productive labor force has proven to be one of Serbia’s major competitive advantages in the global investment market. With a unique combination of high-quality and low-cost skill-set, it is widely regarded as a strong business performance driver.

SOURCES:

- Serbian Chamber of Commerce, Belgrade,

- Serbian Investment and Export Promotion Agency - SIEPA

- Public Enterprise for Forest Management “Srbijašume”, Belgrade,

- Serbian Foreign Trade Statistic,

- Statistical yearbooks of Serbia,