I CENTRI MINORI ITALIANI NEL TARDO MEDIOEVO Cambiamento Sociale, Crescita Economica, Processi Di Ristrutturazione (Secoli XIII-XVI)

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I CENTRI MINORI ITALIANI NEL TARDO MEDIOEVO Cambiamento Sociale, Crescita Economica, Processi Di Ristrutturazione (Secoli XIII-XVI) CENTRO DI STUDI SULLA CIVILTÀ DEL TARDO MEDIOEVO SAN MINIATO Collana di Studi e Ricerche 15 I CENTRI MINORI ITALIANI NEL TARDO MEDIOEVO Cambiamento sociale, crescita economica, processi di ristrutturazione (secoli XIII-XVI) Atti del XV Convegno di studi organizzato dal Centro di studi sulla civiltà del tardo medioevo San Miniato 22-24 settembre 2016 a cura di FEDERICO LATTANZIO GIAN MARIA VARANINI Firenze University Press 2018 I centri minori italiani nel tardo medioevo : cambiamento sociale, crescita economica, processi di ristrutturazione (secoli XIII-XVI) : San Miniato 22-24 settembre 2018 / a cura di Federico Lattanzio, Gian Maria Varanini. – Firenze : Firenze University Press, 2018. (Collana di Studi e Ricerche ; 15) http://digital.casalini.it/9788864537481 ISBN 978-88-6453-747-4 (print) ISBN 978-88-6453-748-1 (online PDF) ISBN 978-88-6453-749-8 (online EPUB) Progetto grafi co di Pagina Maestra snc Pubblicazione realizzata con il contributo di: Comune di San Miniato Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato In copertina: Il castello di S. Miniato, affresco di Francesco Maria Galli-Angelini (1928; S. Miniato, sede municipale, sala del Consiglio). Certifi cazione scientifi ca delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifi ci delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti uffi ciali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com). Consiglio editoriale Firenze University Press A. Dolfi (Presidente), M. Boddi, A. Bucelli, R. Casalbuoni, M. Garzaniti, M.C. Grisolia, P. Guarnieri, R. Lanfredini, A. Lenzi, P. Lo Nostro, G. Mari, A. Mariani, P.M. Mariano, S. Marinai, R. Minuti, P. Nanni, G. Nigro, A. Perulli, M.C. Torricelli. La presente opera è rilasciata nei termini della licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/legalcode). This book is printed on acid-free paper CC 2018 Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Firenze University Press via Cittadella, 7, 50144 Firenze, Italy www.fupress.com Printed in Italy COMITATO SCIENTIFICO Presidente ANDREA ZORZI Membri: SANDRO CAROCCI, GIORGIO CHITTOLINI, FRANCO FRANCESCHI, ISABELLA GAGLIARDI, MICHELE PELLEGRINI, GIUSEPPE PETRALIA, GABRIELLA PICCINNI, ALMA POLONI, MAURO RONZANI, FRANCESCO SALVESTRINI, FRANCESCO SENATORE, GIAN MARIA VARANINI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente LAURA BALDINI Membri: LOREDANO ARZILLI, FRANCESCO BANCHELLI, LUANA MAZZONCINI COLLEGIO SINDACALE Membri: RICCARDO BARTOLOMMEI, LUCIANO BENVENUTI, MERI GATTARI PRESENTAZIONE La pubblicazione degli atti di questo quindicesimo convegno del Centro Studi sulla civiltà del tardo medioevo di S. Miniato, svoltosi nel settembre 2016, si colloca in un momento significativo di svolta nella storia ormai più che trentennale di questa istituzione. Alcuni anni fa, infatti, il Comitato Scientifico del Centro è stato rinnovato e ringiova- nito; e si sono maggiormente stretti i rapporti con le Università tosca- ne e in generale con il territorio della regione che ospita il Centro – in particolare ovviamente con la città e con il comune di S. Miniato, che fornisce le risorse necessarie all’attività di ricerca e di divulgazione. Questo volume è il primo che viene pubblicato in questa nuova fase della vita del Centro. Non a caso, nel corso del convegno si svolse un vivace dibattito sulle prospettive demografiche, migratorie, economi- che del comprensorio sanminiatese attuale. Nello stesso tempo, il volume di atti rientra pienamente in un solco di continuità. E non solo perché il programma del convegno del 2016 era stato concepito e sviluppato prima che un temporaneo momento di difficoltà, poi come si è detto felicemente superato, mettesse in forse la sopravvivenza stessa di una istituzione che da diversi decenni costi- tuisce (insieme a un altro paio di consorelle superstiti, anch’esse non a caso radicate in città dell’Italia centrale di piccola o piccolissima taglia come Pistoia e Todi) un punto di riferimento per gli studiosi italiani e stranieri che dedicano la loro attenzione al periodo tra il Mille e l’ini- zio dell’età moderna. Ma anche perché il tema al quale il convegno, e conseguentemente questa pubblicazione, è dedicato non è mai stato del tutto estraneo alla principale prospettiva di ricerca che il Centro di S. Miniato ha perseguito e privilegiato: la storia istituzionale, politi- ca, sociale ed economica soprattutto dell’Italia, con costante apertura comparativa all’Europa. In una occasione, infatti, il tema dei centri minori (uso questo ter- mine anodino, ma la stessa varietà delle scelte lessicali dell’italiano e del- le altre lingue europee è significativa: ‘quasi città’, borghi, Kleinstädte, small towns, bourgades…) era già stato posto, espressamente, sotto la Federico Lattanzio, Gian Maria Varanini (a cura di), I centri minori italiani nel tardo medioevo. Cambiamento sociale, crescita economica, processi di ristrutturazione (secoli XIII- XVI). San Miniato 22-24 settembre 2018, ISBN 978-88-6453-747-4 (print) ISBN 978-88- 6453-748-1 (online PDF) ISBN 978-88-6453-749-8 (online EPUB) CC BY 4.0, 2018 Firenze University Press VIII GIAN MARIA VARANINI lente d’ingrandimento. È accaduto relativamente pochi anni fa, nel 2010-2012, col convegno dedicato a un primo (e certo non completo) accertamento della identità/autocoscienza delle piccole città italiane attraverso la storiografia da esse prodotta dal Cinquecento all’Otto- cento. Quello delle cronache, delle storie di città, delle narrazioni de- dicate a origini mitiche (o non mitiche) è in effetti un tema identitario importante, non meno dei palazzi civici, delle mura, delle accademie scientifiche, dei teatri, delle logiche patrizie di chiusura dei ceti diri- genti: perché anche a queste ‘quasi città’ si può applicare il celebre aforisma di Roberto S. Lopez («la città è uno stato d’animo»; e certo non un ‘quasi’ stato d’animo…, ma anzi un orgoglio identitario forte). Ma anche in precedenza, nei convegni del ventennio 1990-2010, il tema del popolamento dei contadi italiani tardomedievali, della lo- ro ricchezza demografica e insediativa, della presenza di centri mino- ri, comparve ripetutamente qua e là, in un contesto europeo nel quale – come mette bene in luce Pino Petralia nella sintesi retrospettiva che apre questo volume – la dicotomia tra città e territorio divenne pro- gressivamente, persino nella storiografia italiana, una chiave di lettura troppo semplicistica. Persino nella storiografia italiana: perché para- dossalmente l’attenzione ai ‘sistemi territoriali’ imperniati sulle piccole città fu più precoce e più intensa in Germania o in Inghiterra, rispetto a quanto accadde in Italia, nonostante che il Centro-Nord della peni- sola ospiti (come mostrano in questo volume i dati demografici raccolti da Maria Ausiliatrice Ginatempo) un numero di insediamenti inscrivi- bili nella categoria dei ‘centri minori’ nettamente superiore a quanto si riscontra in Inghilterra, in Germania o in Francia. Ma sono centri minori pur sempre inseriti in linea di massima, nonostante i margini di autonomia dei quali molti di essi godono, nei distretti cittadini. O quanto meno, sono centri minori che solo le ricerche di Giorgio Chit- tolini hanno proposto, a partire dagli anni Ottanta e poi con particolare intensità nei decenni successivi, come tema significativo per la ricerca tardomedievistica italiana. Se questi aspetti di carattere istituzionale sono noti da molto tem- po, molte altre tematiche approfondite nella recente intensa stagione di studi meritavano di essere proposte in aggiornate sintesi, e questo si è cercato di fare nelle pagine che seguono. Il giudizio sulla validità dei risultati raggiunti dal convegno spetta ovviamente ai lettori. Ma si può sin d’ora constatare che le riflessioni conclusive, dovute a un grande studioso come Wim Blockmans, indi- cano l’interesse dei quadri d’insieme regionali e delle analisi qui pre- sentate anche in una prospettiva di comparazione europea, segnalando PRESENTAZIONE IX i diversi «livelli di integrazione territoriale» del complesso sistema ita- liano. Anzi dei sistemi urbani delle diverse Italie: scenari sui quali si muovono con dinamismo le élites economiche e sociali dei centri mi- nori sotto esame. Inoltre, Blockmans ricorda giustamente come già nel 1988 a S. Miniato si fosse discusso delle «altre Italie», in dialogo con la sintesi interpretativa di Abulafia (The two Italies); e non a caso, vo- glio ricordarlo, diversi saggi in questo volume sono dedicati ai centri minori di alcune aree dell’Italia meridionale (la Campania, la Puglia, la Sicilia). Sotto l’obiettivo, non c’è dunque solo l’Italia centro-setten- trionale di tradizione ‘comunale’: ma c’è tutta la complessità italiana, che ci interroga ancor oggi come studiosi e come cittadini consapevoli. Gian Maria Varanini INTERVENTI INTRODUTTIVI GIUSEPPE PETRALIA UNIVERSITÀ DI PISA I CENTRI MINORI ITALIANI NEL TARDO MEDIOEVO: ASPETTI STORIOGRAFICI E CONSIDERAZIONI DI METODO* Nel ringraziare chi ha voluto affidarmi la responsabilità di aprire questo XV convegno del “Centro di studi sulla civiltà del tardo medio- evo”, non posso non osservare che altri, tra i presenti, e non solo fra i membri del vecchio e del nuovo comitato scientifico, avrebbero potu- to svolgere il compito muovendo
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