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VOCI DALL’ALDILÀ VIII

SUN RA - a 100 anni dalla nascita

è arrivato da Saturno. La maggior parte degli esseri dotati di menti creative e geniali che percorrono le strade della terra, sono di origini inter-planetarie. I non illuminati li considerano degli eccentrici, delle specie di freak esotici. Alexander Scriabin, Eliane Radigue, Moondog, Albert Ayler, Maryanne Amacher, Captain Beefheart - artisti che la critica appella come mistici, alieni dal nostro mondo.” - Thurston Moore

"Ho sentito per la prima volta la musica di Sun Ra in registrazioni di concerti alla fine degli anni 60, anni in cui ero affamato di nuova musica e di ascolti essendo un giovane compositore e performer che stava imparando il suo mestiere. In quel periodo, mentre ascoltavo i primi Soft Machine, i Mothers of Invention, Captain Beefheart, i Pink Floyd di Syd Barrett, Stockhausen, Varèse, e avevo appena scoperto Schoenberg, Ra mi giunse come una totale rivelazione. Molti dei dischi dell'Arkestra divennero ascolti ossessivi. Non riuscivo a penetrarli; sembravano, e mi sembrano ancora, impenetrabili, irriducibili, intraducibili. Più cose ascoltavo tra la grande mole di registrazioni dell'Arkestra, più rimanevo impressionato dalla portata della sua opera e dall'enormità del progetto che aveva intrapreso." – Chris Cutler

Scomparso il 30 maggio 1993, il vero nome e la data di nascita di Sun Ra rimasero un mistero finché era in vita: amava dire di essere “arrivato sulla terra”, ma non specificando mai se in questo secolo o millenni prima (come l'epoca egizia cui richiamava la sua mitologia?), e, casualmente o meno, il suo certificato di nascita non è mai stato trovato. Fu solo a partire dal 1994, con l'uscita dei libri Omniverse Sun Ra del poeta e amico del musicista Hartmut Geerken, della contemporanea discografia compilata da Robert L. Campbell The Earthly Recordings of Sun Ra, e della biografia Space is the Place: The Lives and Times of Sun Ra di John F. Szwed del 1998, che iniziarono a emergere dati più precisi sulla sua vita. Oggi si sa che era nato Herman Poole Blount (soprannominato Sonny) il 22 maggio 1914 nel sud degli Stati Uniti a Birmingham, Alabama; la città era detta “The Magic City”, e un’ insegna con questa dicitura accoglieva i passeggeri in arrivo alla stazione ferroviaria (nel 1965, The Magic City divenne il titolo di uno dei suoi dischi più visionari). La sua famiglia comprendeva una sorella e un fratello nati da un padre diverso (il suo vero padre, disse una volta, faceva di cognome Lee e non Blount). I suoi non erano ricchi, ma abbastanza benestanti da far sì che il piccolo Sonny ricevette un pianoforte in regalo quando aveva dieci anni. Ancora da teenager, rivelò un notevole talento musicale, trascrivendo a memoria brani che aveva appena ascoltato in concerto di musicisti come , Fletcher Henderson e Fats Waller che passavano in città, e cominciò a suonare in solo o come membro di gruppi amatoriali e rhythm and . Si iscrisse a un istituto tecnico per soli neri, la Industrial High School, nel quale insegnava John "Fess" Whatley, ricordato come "il fabbricante di musicisti", dal numero di suoi studenti che entrarono a far parte delle più note dell'epoca. Con l'orchestra della scuola, il giovane Sonny iniziò a familiarizzarsi con un repertorio piuttosto ampio, da canzoni sentimentali a brani classici a marcette da parata. Whatley cominciò a inviarlo come musicista sostituto nelle orchestre che gestiva in città, e Sonny nel 1933 si trovò a trascrivere per una di queste Yeah Man, un brano appena pubblicato su 78 giri dall’orchestra di Fletcher Henderson. Quando, dalla fine dei 70, Sun Ra comincerà a recuperare brani del primo periodo del jazz, lo swing travolgente del brano (suonato a velocità supersonica) sarà uno dei caposaldi dei suoi concerti. Al 1933 data anche la sua prima composizione pubblicata su disco (ma non accreditata) Chocolate Avenue, un blues mid-tempo condotto dal clarinetto, inciso dall'orchestra di Clarence Williams. Non aveva molte amicizie, ma era un vorace lettore, e a Birmingham c'era la sede di una loggia massonica per persone di colore con una ricca biblioteca; fu là pare che iniziò a interessarsi di letteratura esoterica. Nel 1934 venne assoldato per un tour di concerti da Ethel Harper, sua insegnante di biologia che aveva aspirazioni da cantante. Quando questa lasciò il tour a metà, Sonny assunse la leadership della band, che battezzò Sonny Blount Orchestra. Nel 1936 entrò all’Alabama A&M University, dove studiò composizione e orchestrazione. La frequentò solo un anno, probabilmente per motivi economici. Lui raccontò invece come motivazione un sogno, nel quale veniva teletrasportato su un pianeta che sembrava Saturno, ed esseri con piccole antenne sopra a orecchie e occhi gli diceva che doveva lasciare il college: "ci sarebbero stati grandi sollevamenti nelle scuole.. il mondo stava andando verso il caos... io avrei parlato attraverso la musica, e il mondo avrebbe ascoltato." Uscito dall’Università, rifondò la propria Sonny Blount Orchestra. Si sa che per battere i concorrenti in città registrava dalla radio con un registratore a filo (il nastro magnetico non era ancora stato inventato) le ultime composizioni di Ellington od altri e le trascriveva per la sua orchestra. Nell'ottobre 1942 però ricevette la cartolina militare per andare in guerra. Dichiaratosi obiettore di coscienza (un'assoluta rarità in quegli anni), finì in carcere e poi in campo di lavoro, dal quale uscì nel marzo del '43 solo per motivi di salute (un criptorchidismo di cui aveva sempre sofferto). Nel gennaio 1946 si trasferì a , ma il suo primo incarico furono tre mesi a Nashville come pianista dell'orchestra del cantante blues Wynonie Harris, con il quale andò in studio di registrazione per la prima volta incidendo due singoli. Tornato a Chicago, ebbe l'occasione di lavorare come pianista e arrangiatore proprio per l’orchestra del suo idolo Fletcher Henderson. La band aveva il compito di accompagnare i performers che si esibivano al , da cantanti blues a ballerini di tip tap. Gli orchestrali però rifiutarono come troppo difficili i due pezzi che Ra aveva provato ad arrangiare per loro. Nel marzo '47 all'orchestra di Henderson si avvicendò nel club quella di Red Saunders, e Ra fece da arrangiatore anche per loro fino al 1951, incidendo anche con la band alcuni dischi. Al 1948 data la prima incisione a suo nome: con un registratore a nastro, registrò nel suo appartamento, con una delle prime tastiere elettroniche (il Solovox, una tastiera monofonica simile al Clavioline), un duetto con il violinista Stuff Smith. Il brano, Deep Purple, una cover di un vecchio successo del 1933, uscirà solo nel 1973 in uno dei dischi Saturn, e figura anche nell'ultima incisione di Ra, A Tribute to Stuff Smith, in duetto con Billy Bang, nel 1992. Del 49 datano anche tre singoli con Eugene Wright & His Dukes of Swing, importanti perché nella formazione suonavano anche il trombettista Hobart Dotson, futuro membro dell'Arkestra, e il sassofonista Yusef Lateef. Dal 49 si trovò anche a lavorare come pianista accompagnatore di spogliarelli, per un club di Calumet City gestito dalla Mafia locale. La regola dettava che dovessero suonare dietro una tenda, essendo proibito ai neri guardare spogliarelliste bianche. Nel 1950 fondò però anche un trio di musica più sperimentale, lo Space Trio, con il sassofonista , e Thomas Hunter, alternato a , alla batteria. Ra aveva così trovato i primi due importanti membri della sua Arkestra. Nel 1951 a Chicago entrò in una società segreta, che studiava l’occulto e avocava un nazionalismo nero e i viaggi nello spazio come punto focale del miglioramento delle loro condizioni di vita. Se ne sa molto poco tranne che ne faceva parte anche Alton Abraham, una figura piuttosto chiaccherata (pare si muovesse nel sottobosco malavitoso locale), che diverrà poi il manager dell’orchestra. Nel 1952 si dichiarò cittadino di Saturno, e, per "liberarsi del nome da schiavo", (come aveva fatto Malcolm X nel '50), cambiò legalmente il proprio nome in Le Sony’r Ra ("Le" come citazione del cognome del vero padre, la 'r aggiunta per raggiungere 9 lettere). Anche il suo gruppo, dopo Eight Rays of Jazz e Outer Space Band, divenne infine Arkestra, per incorporare Arca, Orchestra e Ra (il termine egiziano per Sole, che in Arkestra è presente due volte, “Ar” essendo Ra alla rovescia). Nel 1953 entrarono nella band l’eccezionale sassofonista (che, tranne occasionali tour con altri, suonerà con lui tutta la vita), il trombonista , il trombettista Dave Young e via via altri musicisti. Ra aveva ormai 42 anni quando nel 1956 uscì il primo lp a suo nome, Jazz by Sun Ra per la Transition, una piccola etichetta fondata da Tom Wilson, che nello stesso anno pubblicò anche Jazz Advance, l'esordio di Cecil Taylor. Tom Wilson sarà anche, dieci anni più tardi, il produttore degli esordi di Frank Zappa e dei Velvet Underground. Fu proprio ascoltando un brano in un lp compilation della Transition, che volle incontrare Ra, per poi entrare stabilmente nell'Arkestra. Jazz by Sun Ra venne preceduto da alcuni singoli registrati a febbraio '56, che Ra pubblicò autonomamente sulla propria etichetta Saturn. Si trovò così ad anticipare 20 anni prima l'etica DIY del punk, con dischi stampati in piccolissime quantità (di solito da 75 a 200 copie), spesso con copertine fatte a mano incollandoci sopra fotocopie o decorandole a pennarello, e venduti direttamente ai concerti (solo negli anni 80 la Recommended Records di Chris Cutler fece da distributore di alcuni titoli per l'Europa). I Saturn rappresentano una giungla discografica di oltre 100 titoli ancora oggi non del tutto decifrata, con un paio di dischi di cui ancor oggi non si conosce la reale esistenza, LP che uscivano con titoli e/o copertine diverse ma intere facciate in comune, e molto spesso senza indicazione di formazioni e date di registrazione dei brani. La prima musica di Ra appare influenzata dall', ma fa già uso di un pionieristico approccio modale; altri brani richiamano blues, e l'exotica con temi orientali o africaneggianti. Il gruppo ha già un “tema” d’entrata (Saturn) e una canzone, Enlightment; quest’ultima fu composta nel '59 da Hobart Dotson, il trombettista che Ra aveva incontrato suonando con Wright, e che rimarrà con lui solo per due lp (lungo tutta la sua esistenza, suonare nell’Arkestra significherà sempre una rigida vita di dedizione e sacrifici, anche economici, per cui accanto a un nucleo di “fedeli” furono molti i musicisti che rimasero con solo per pochi mesi). Enlightment è importante perché inaugura la tradizione dell’Arkestra di avere in repertorio delle canzoni (più tardi verranno We Travel the Spaceways, Along Came Ra, ecc) che comunicano i messaggi spirituali del leader, ma anche che - cosa fondamentale - vengono trattate come canzoni, non come tema-pretesto per improvvisazioni, come d’uso nel jazz d’avanguardia (non meraviglia che anche per questo verrà apprezzato da musicisti con eguale attitudine antigerarchica per la forma-canzone, come Steve Beresford e Lol Coxhill). Tra l'incomprensione dei critici, anche le linee di progressione passato-futuro venivano mescolate dai suoi concerti come dai suoi dischi, per cui un lavoro avanzato come poteva venir tranquillamente fatto seguire da un singolo in perfetto stile doo-wop come Dreaming; oppure in un Saturn del '73 (Deep Purple) potevano comparire solo brani registrati nel '53, ovviamente senza alcuna indicazione di data. Similmente, quando si trasferirono a New York nel 1961, assistendo ad alcuni concerti ne fu così impressionato che volle chiedere degli incontri-lezioni a John Gilmore, e dichiarò di essere stato influenzato da lui nel concepire la sua storica Chasin' the Trane eseguita al nell'ottobre 61, una torrenziale improvvisazione free completamente priva di punti di riferimento per l'ascoltatore, che fece enorme scalpore. Tuttavia quando nel 1965 Bernard Stollmann offrì loro un contratto per due LP sulla sua Esp Disk, e si era ormai in piena era Fire Music (su Esp erano già usciti lp di Albert Ayler, Ornette Coleman, eccetera), Ra non approfittò del clima, e pubblicò invece due tra i suoi più difficili, proprio tra l'altro per la prima etichetta con una distribuzione internazionale per cui aveva occasione di incidere. The Heliocentric Worlds of Sun Ra Vol 1&2 sono lavori cameristici, fortemente percussivi (anche Ra suona , bongos intonati e bass marimba), con lunghi brani come The Sun Myth dominati dal contrabbasso suonato con l’archetto da (di questo disco esiste anche una versione, uscita in poche copie, con un nastro di canti e ritmi africani che si può ascoltare in sottofondo in maniera più o meno percettibile lungo tutta la facciata di The Sun Myth). Ancora più bizzarro (ma all'epoca ascoltato da pochissimi essendo su Saturn) fu registrato nel 66, per il quale Ra affidò ai musicisti un armamentario di strumenti esotici a corda (bandura dell’ucraina, kora africana, liuto cinese, "moon guitars" ecc) che ricevevano per la prima volta e non sapevano nemmeno accordare, con i quali creò un disco di improvvisazione del tutto astratta, resa ancora più surreale dalle fortissime dosi di riverbero aggiunte in studio da Bugs Hunter. Ra spiegò ai musicisti che si trattava di "un esercizio sull'ignoranza: suonerete quello che non sapete, e quello che non sapete è moltissimo". Nel 1969 l'Arkestra arrivò per la prima volta in Europa, e dei concerti del 1970 delle Nuits de la Fondation Maeght rimangono due fondamentali Lp su Shandar. A questo punto i suoi concerti spaziavano ormai a 360 gradi e aldilà di ogni divisione tra “alto” e “basso” nella storia della musica: in due o più spesso 4-5 ore di durata, potevano passare senza soluzione di continuità da canzoni a improvvisazioni guidate, dal recupero di un passato ancestrale (l’uso di danze e rituali, le lunghe parti di sole percussioni), a quello di un passato “storico” (gli omaggi a Ellngton, Henderson, Jerry Roll Morton), al "futuro" incarnato da soli di venti minuti di sintetizzatore moog "senza nessun stile, ritmo, tonalità o 'suono' riconoscibile". Chris Cutler ha scritto a proposito dell'uso dell'elettronica di Ra: “Non esiste nella mia mente alcun dubbio che nessuno quanto lui abbia dato un contributo altrettanto decisivo al vocabolario e alla grammatica delle tastiere elettroniche. Ra riconosce fin dall’inizio che gli strumenti elettrici non sono semplicemente degli strumenti acustici amplificati; sono dei nuovi strumenti, con proprie intrinseche qualità e implicazioni. Fare avanzare, liberare la musica possibile intrinseca (…) richiede che il musicista diventi recettivo alla voce innata dello strumento e impari da esso, e solo allora la sviluppi in modo da parlare con la propria voce. Quando poi lo strumento è uno interamente nuovo, come il Moog, allora esiste un intero mondo sonoro da scoprire e da comprendere. Procedere con sicurezza con un simile strumento, e non semplicemente giocherellarci o diventarne schiavo, richiede grande sensibilità e indipendenza. E non conosco quasi nessuno altro che si sia dimostrato all’altezza di una simile sfida.” Malgrado un repertorio vastissimo, molti brani venivano ripetuti frequentemente nei concerti (mentre era in vita, risultavano almeno quindici incisioni di We Travel the Spaceways o di Space is the Place, ora moltiplicatisi dalla grande mole di live usciti nell'ultimo decennio). Tuttavia, le esecuzioni risultano sempre diverse. Anche se i suoi musicisti erano tenuti di massima a vivere nella sua comune, e in ogni caso a essere disponibili a provare in ogni momento, di norma otto ore al giorno, spesso poi (come raccontò nel film Mistery Mr. Ra), il giorno del concerto era solito suonare tutt’altri brani. Non a caso Ra intitolò Discipline una sua serie di pezzi tra i più free: il leader richiedeva che ognuno si liberasse dei propri condizionamenti musicali precedenti, ma che trovasse da solo la propria strada nel collettivo. Sovente i musicisti non ricevevano indicazioni su come dovessero eseguire i pezzi: si continuavano le prove finché non trovavano da soli la corretta “interpretazione” dei concetti astratti con cui Ra aveva descritto loro il significato del brano. In concerto i musicisti non avevano una scaletta, ma dovevano indovinare ascoltando l’introduzione suonata dal leader che pezzo aveva cominciato a suonare (ma a volte Ra cambiava idea e brano a metà introduzione); ed erano guai a concerto finito per chi non si era dimostrato pronto. Ad ogni esecuzione, Ra di volta in volta affidava il tema di un brano a diversi strumenti, sostituiva sezioni composte a improvvisate o cambiava il ritmo base eccetera, per cui ogni versione risulta di fatto diversa. Dichiarava del resto nel film A Joyful Noise: “Dicono che la storia si ripete, ma la mia storia è infinita, perché dovrei ripetermi?”. Nel 1972, trasferitosi temporaneamente a Oakland su invito delle Pantere Nere, interpretò il film Space is the Place (con anche un scena girata nella sede locale dei Rosacroce) che presentava le sue predicazioni su uno spazio utopico per la rinascita sociale e spirituale del popolo nero in un formato a metà tra la fantascienza e la blaxploitation. Solo dopo la sua scomparsa nel 1994, quando venne coniato il termine dal critico Mark Dery, Ra venne riconosciuto come il capostipite della corrente estetico-culturale dell'Afrofuturismo, che sarebbe stata abbracciata da scrittori di fantascienza come William Hayashi e William Gibson, e da musicisti come George Clinton, Afrika Bambaataa, Juan Atkins, Jeff Mills e Janelle Monáe. Nel 78 registrò nello studio di Bob Blank (tecnico del suono di buona parte della no wave newyorchese) , che divenne un lp di culto per i dj dati i suoi groove funky e trip-hop; nello stesso anno Ra iniziò a fare esperimenti con una drum machine: l’umorismo di Constellation (da Media Dream, dal vivo a Milano nel 78) sconvolgerà Brian Eno quando ascolterà per la prima volta il brano durante un Blindfold Test per la rivista Downbeat. L’umorismo di Ra venne fuori nettamente anche quando Hal Willner lo invitò a partecipare al suo disco dedicato a Walt Disney e Ra incise un'impagabile Pink Elephants on Parade, da Dumbo; negli ultimi anni, Ra dedicò diversi concerti alle canzoni dei film di Walt Disney. Se il mondo del jazz rimarrà per molti anni restio a celebrarne l’importanza (memorabile la recensione che il direttore di Musica Jazz Arrigo Polillo diede di un suo concerto al festival di Newport nel 1969: "Nulla di ciò che fa Sun Ra, oggi, assomiglia alla musica: è solo un bizzarro e pittoresco spettacolo la cui colonna sonora è un'assurda cacofonia senza capo né coda."), non così quello di estrazione rock (ma anche jazz e dance più avanzato): nel 1968, gli MC5 (i cui chitarristi, Wayne Kramer e Fred "Sonic" Smith eran grandi fan di Ayler, Shepp, Ra e Coltrane) si trovarono a fare da spalla per alcuni suoi concerti, e gli chiesero di usare la sua poesia Starship per il brano omonimo che chiude il loro storico Kick Out the Jams; nello stesso anno, il compositore sperimentale e filmaker Phill Niblock girò sull'Arkestra il film Magic City; le sparse improvvisazioni con "little instruments" dell'Art Ensemble of Chicago e la loro filosofia "Ancient to the Future" sono sicuramente debitrici di spunti presi da Ra; nel 1979, Morgan-Fisher incluse Enlightment nel suo folle lp di cover mutanti The Hybrid Kids; nell’84, David Toop e Steve Beresford (con l’aiuto di Lol Coxhill e la produzione di David Cunningham) suonarono We Travel the Spaceways e Interplanetary Music nella loro fondamentale cassetta a nome General Strike; nell’88, Brian Ritchie dei Violent Femmes ha inciso per la SST Nuclear War, un brano rap che Ra aveva pubblicato per la Y records nell’84; nel 95, la Rastascan pubblicò Wavelenght Infinity, un doppio cd di omaggi a Ra firmati tra gli altri da Residents, Thurston Moore, Elliott Sharp e Eugene Chadbourne; nel 1998, gli Stereolab incisero con gli Ui (a nome Uilab) una Impulse Rah! che campiona il Nostro; venendo ad anni più recenti, nel 2003 è uscita la compilation Sun Ra Dedication: The Myth Lives On, con brani-omaggio tra gli altri di Jimi Tenor e Theo Parrish; Shadows of Tomorrow (2004) del duo hip hop sperimentale Madvillain (MF Doom e Madlib) contiene estratti della poesia omonima di Ra e campionamenti dal film Space Is the Place; il producer hip hop strumentale Ras G ha pubblicato i dischi Brotha from Anotha Planet nel 2009 e Spacebase is the Place nel 2011; nel 2013, l'edizione del festival Ai Confini di Sant'Anna Arresi interamente dedicata a Ra, ha visto gli omaggi di gruppi come i Living By Lanterns di Jason Adasiewicz e Mike Reed, degli inglesi Heliocentrics e del Pulsar Quartet di . (Walter Rovere)