. _ Piano Stralcio Rischio Sismico Gestione dell’Emergenza - COM

6.20 Centro Operativo Misto di Vallata

Comuni sede di Centro Operativo Comunale (COC) Vallata Popolazione (cens. 2007) 12.275 Superficie 145,52 kmq Densità 84,35 Pop/Kmq STRUTTURE OPERATIVE VIGILI DEL FUOCO (Distaccamenti) Distaccamenti di CARABINIERI (Compagnia ‐Stazione) Compagnie di Stazioni di Castel Baronia, Trevico e Vallata POLIZIA DI STATO (Questura – Commissariato) Commissariato P.S. di Ariano Irpino GUARDIA DI FINANZA (Compagnia – Tenenza) Tenenza di Ariano Irpino CORPO FORESTALE DELLO STATO (Comando – Comando di Stazione) Stazioni di Castel baronia DISTETTO SANITARIO Ariano Irpino SEDE OSPEDALE ‐‐‐‐‐‐‐‐‐  San Nicola Baronia UBICAZIONE POSTAZIONI 118  Vallata (Misericordia) STRUTTURE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE  Pubblica Assistenza ‐ Scampitella AREE DI AMMASSAMENTO AREE DI AMMASSAMENTO CON SUPERFICIE ≥ 3.000 MQ E < 6.000MQ ‐‐‐‐‐‐‐ AREE DI AMMASSAMENTO CON SUPERFICIE ≥ 6.000MQ (dettagli aree allegate)  Area PIP Maggiano – Vallata (10.000 mq)

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. _ Piano Stralcio Rischio Sismico Gestione dell’Emergenza - COM Vallata

CENTRO OPERATIVO MISTO ‐ VALLATA SAN SAN CASTEL CARIFE NICOLA SOSSIO SCAMPITELLA TREVICO VALLATA VALLESACCARDA BARONIA CENTRO OPERATIVO COMUNALE (C.O.C) BARONIA BARONIA PREFETTURA E CCS CENTRO OPERATIVO MISTO (C.O.M.) X QUESTURA SEDE ESERCITO DISTACCAMENTO VIGILI DEL FUOCO COMPAGNIA CARABINIERI STAZIONE CARABINIERI X X X COMMISSARIATO DI PUBBLICA

SICUREZZA COMPAGNIA GUARDIA DI FINANZA TENENZA GUARDIA DI FINANZA COMANDO CORPO FORESTALE STAZIONI CORPO FORESTALE X SEDE ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA CENTRO NAZAZIONALE RICERCA UFFICI REGIONALI CON COMPETENZE P. C. CENTRI OPERATIVI PROVINCIA COMUNITA' MONTANA CONSORZI DI BONIFICA CASELLI AUTOSTRADALI X STAZIONI RETE FERROVIARIA ITALIANA STABILIMENTI SUSCETTIBILI DI CAUSARE INCIDENTI RILEVANTI DIGHE X POSTAZIONE AUTOAMBULANZE 118 1 1 SEDE OSPEDALE PRESIDIO OSPEDALIERIO DISTRETTO SANITARIO PRESDIO SANITARIO AMBULATORI SPECIALISTICI ELISUPERFICIE 118 CROCE ROSSA ASS. DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE 1 GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE SCUOLE SECONDARIE DI SECONDO GRADO 1 1 EDIFICI DI CULTO 1 1 3 1 1 5 3 1 CLASSIFICAZIONE SISMICA 1 1 1 1 1 1 1 1 ANNO PIANO RISCHIO SISMICO 2011 2010 2012 2012 2012 2012 1995 2012

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. _ Piano Stralcio Rischio Sismico Gestione dell’Emergenza - COM Vallata

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. _ Piano Stralcio Rischio Sismico Gestione dell’Emergenza - COM Vallata

STRALCIO SCHEDA ALLEGATA AL PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE

Area Ammassamento Soccorritori ‘Area PIP Maggiano’ nel di Vallata Denominazione Area: Area Campo Sportivo Dati di riferimento per la Protezione Civile Coordinate (WSG 84 Lat/Long): Telefono: X = 15.2954 ; Y = 41.0679 Provincia: Avellino Cellulare:

Località: Fax:

Comune: Vallata Frequenza Radio:

Indirizzo: Contrada maggiano E-mail:

Cod. Istat: 64114 - C.A.P.: 83059 WEB:

Sede C.O.M.: Vallata Personale di riferimento:

Caratteristiche dell’area

Altitudine: 760 m s.l.m. Area sottoposta a Convenzione: no

Superficie: 6.000 mq Area istituita con atto formale: no

Tipologia di suolo: terra e asfalto Area inserita in P.R.G.: no

Destinazione d’uso: Altro Possibilità di espansione: si

Struttura:

Struttura a servizio dell’area

Servizi igienici: Superficie coperta:

Forniture e sottoservizi

Energia elettrica: si Acqua potabile: si

Gas: no Acque reflue: si

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. _ Piano Stralcio Rischio Sismico Gestione dell’Emergenza - COM Vallata

RISCHIO IDROGEOLOGICO Area Ammassamento Soccorritori “Area Campo Sportivo” nel Comune di Vallata Autorità competente: Autorità di Bacino della Puglia

Rischio Idraulico: no Rischio Frane: Area a Pericolosità PG2 nella quale, in caso di realizzazione di opere, è necessario adeguarsi a quanto stabilito all’art. 14 delle norme di attuazione del PAI dell’Autorità di Bacino della Puglia

Stralcio della Carta della Pericolosità da Frana del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico

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. _ Piano Stralcio Rischio Sismico Gestione dell’Emergenza - COM Vallata

ITINERARI (*) da Est e da Ovest ‐ dall'Autostrada A16: Uscita Vallata da Nord ‐ dalla SP 144: SP 144 dal confine regionale ‐Puglia fino all’ Area PIP di Vallata da Sud ‐ dalla SS 91: SS 91 fino all'incrocio con la SP 171 ‐ SP 171 fino all'incrocio con la SP 144 ‐ SP 144 fino alla zona PIP di Vallata

(*) in ordine di gradualità in termini di vulnerabilità e, quindi, di efficienza in caso di sisma

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Provincia di Avellino Settore Pianificazione e Attività sul Territorio Servizio Protezione Civile Servizio Pianif.ne Strat. e Terr.le Servizio SIT

1 - Centri di Coordinamento e Strutture di P.C. Scampitella San Sossio Baronia COM 20 VALLATA Vallesaccarda

Centri Coordinamento COM Tipo Competenza Territoriale

C.C.S. - SOCUP 1,

C.O.M. 2, ARIANO IRPINO

C.O.C. 3, San Nicola Baronia Aree Ammassamento 4, AVELLINO

Trevico di superficie >3.000 mq. 5, BAIANO

3550 - 5999 (5) 6, Castel Baronia 6000 - 95000 (15) 7,

8, Vallata Limiti Comunali 9, GROTTAMINARDA

10, LACEDONIA

11,

Bisaccia 12, Carife 13,

14,

15,

16,

Frigento 17, SANT'ANGELO DEI LOMBARDI

18,

19,

Guardia 20, VALLATA Lombardi

elaborazione maggio 2013 0 5 10 Kilometers 1:60.000 !(

Provincia di Avellino Settore Pianificazione Zungoli Villanova del Battista e Attività sul Territorio Servizio Protezione Civile Servizio Pianif.ne Strat. e Terr.le Servizio SIT 2 - Strutture Operative, Sanitarie e Scuole

Scampitella San Sossio Baronia COM 20 VALLATA

Flumeri Vallesaccarda Sede VV.FF. COM Lacedonia ¤£ Competenza Territoriale !( Sede C.F.S. 1, ALTAVILLA IRPINA

¤£ 2, ARIANO IRPINO

Sede Carabinieri 3, ATRIPALDA

Tipo 4, AVELLINO

Comando Provinciale 5, BAIANO San Nicola Baronia " # Comando Compagnia 6, CALITRI

!( 7, CAPOSELE Trevico !( Comando Stazione !( ¤£ !. Posto Fisso Temp. 8, CERVINARA Castel Baronia 9, GROTTAMINARDA nmnm!( Sede Polizia 10, LACEDONIA Vallata ¤£

11, LAURO Sede G.Finanza ¤£ 12, MERCOGLIANO 13, MIRABELLA ECLANO Elisuperfici u" 14, MONTELLA Carife 15, MONTEMILETTO Sturno Sede Ospedale (agg.2012) v® 16, SAN MANGO SUL CALORE nm !( 17, SANT'ANGELO DEI LOMBARDI v® ASL (agg.2012) ¤£ 18, SERINO ? Distretto Sanitario 19, SOLOFRA Presidio sanitario R 20, VALLATA

Ambulatorio Specialistico @ Limiti Comunali Scuole Sup. (agg.2010) nm

Rocca San Felice elaborazione agosto 2012 Andretta 0 5 10 Kilometers 1:60.000 Provincia di Avellino Settore Pianificazione Zungoli SP11 Villanova del Battista e Attività sul Territorio Servizio Protezione Civile Servizio Pianif.ne Strat. e Terr.le Servizio SIT

3 - Infrastrutture di Trasporto

Scampitella San Sossio Baronia COM 20 SP284 VALLATA SP203 Flumeri Vallesaccarda A16 Lacedonia

SP86 Rete Stradale COM SS91bis Tipologia Competenza Territoriale

Autostrade 1, ALTAVILLA IRPINA

SP144 Racc Autostrada 2, ARIANO IRPINO

Statali 3, ATRIPALDA San Nicola Baronia

SP285 Regionali 4, AVELLINO

SP79 Trevico Provinciali 5, BAIANO

Rete Ferroviaria 6, CALITRI SP235 SP151 Castel Baronia 7, CAPOSELE

8, CERVINARA Vallata SP189 Limiti Comunali

9, GROTTAMINARDA

10, LACEDONIA

SP258 SS91 Bisaccia 11, LAURO

12, MERCOGLIANO Carife 13, MIRABELLA ECLANO Sturno

14, MONTELLA

15, MONTEMILETTO

16, SAN MANGO SUL CALORE

Frigento 17, SANT'ANGELO DEI LOMBARDI

SP281 18, SERINO

SS303 19, SOLOFRA Guardia Lombardi 20, VALLATA

SS303

elaborazione Rocca San Felice SS303 SS303 agosto 2012 Andretta 0 5 10 Kilometers 1:60.000 Provincia di Avellino Settore Pianificazione Zungoli Villanova del Battista e Attività sul Territorio Servizio Protezione Civile Servizio Pianif.ne Strat. e Terr.le Servizio SIT

4 - Reti Tecnologiche e di Servizio Scampitella San Sossio Baronia COM 20 VALLATA Flumeri Vallesaccarda Lacedonia

Rete Elettrica TERNA COM Tipo Competenza Territoriale

380kV RTN Aerea 1, ALTAVILLA IRPINA

150kV Aerea 2, ARIANO IRPINO

150kV Mista 3, ATRIPALDA San Nicola Baronia

150kV RTN Aerea 4, AVELLINO

Trevico 5, BAIANO 150kV

6, CALITRI Rete Metano SNAM Castel Baronia 7, CAPOSELE

8, CERVINARA Vallata Limiti Comunali 9, GROTTAMINARDA

10, LACEDONIA

Bisaccia 11, LAURO

12, MERCOGLIANO Carife 13, MIRABELLA ECLANO Sturno

14, MONTELLA

15, MONTEMILETTO

16, SAN MANGO SUL CALORE

Frigento 17, SANT'ANGELO DEI LOMBARDI

18, SERINO

19, SOLOFRA Guardia Lombardi 20, VALLATA

Rocca San Felice elaborazione agosto 2012 Andretta 0 5 10 Kilometers 1:60.000 _ Piano Stralcio Rischio Sismico Disciplina Urbanistica

7.0 DISCIPLINA URBANISTICA DELLE AREE DI EMERGENZA

7.01 Premessa

Nell’ambito delle proprie competenze in materia di sostegno alla popolazione colpita da eventi calamitosi, i Comuni devono prefiggersi l’obiettivo di individuare aree di emergenza, a fini di protezione civile: − Aree di attesa, nelle quali accogliere la popolazione prima della fase parossistica dell’evento o nell’immediato post‐evento; − Aree di ammassamento, nelle quali convogliare i soccorritori, le risorse ed i mezzi di soccorso della popolazione; − Aree di ricovero, nelle quali installare i primi insediamenti abitativi e le strutture di accoglienza per la popolazione colpita. Per aree di ricovero della popolazione si intendono, in senso lato, strutture esistenti che possano essere utilizzate ai fini suddetti, in condizioni di emergenza (alberghi, abitazioni private), ovvero aree in cui pianificare l’allestimento delle opere di urbanizzazione finalizzati al ricovero della popolazione evacuata dalle abitazioni colpite e non più agibili. Tali aree possono essere organizzate, ai fini di una proficua destinazione urbanistica, quali aree polifunzionali, contemperando le esigenze di natura ordinaria con quelle richieste dalla pianificazione di emergenza. Ne discende, un più stretto e vincolante rapporto con gli strumenti di pianificazione urbanistica, da cui discende la necessità di definire specifici contenuti tecnici e metodologie di elaborazione, riguardo agli atti urbanistici che le amministrazioni devono redigere o adeguare. La presente disciplina ha lo scopo di definire gli specifici contenuti tecnici ed i relativi metodi di elaborazione dei piani urbanistici che le Amministrazioni Comunali devono formare e/o adeguare per disciplinare le aree di interesse generale necessarie ad accogliere in modo le funzioni di direzione, di coordinamento e lo svolgersi delle operazioni di soccorso e di assistenza alla popolazione, in caso di emergenza da parte della Protezione Civile, in conformità con quanto stabilito dalla legge 24 febbraio 1992 n. 225, modificata ed integrata dalla legge 12 luglio 2012, n. 100 (G.U. 13/07/2012, n. 162); Le suddette funzioni, hanno la peculiarità di necessitare di grandi spazi aperti minimamente dotati di attrezzature e servizi di base (impianto di fornitura di energia, di erogazione idrica, di smaltimento rifiuti, ecc..). Inoltre dette funzioni sono tali da consentire che l’area in questione possa essere classificata, da un punto di vista urbanistico, come zona territoriale omogenea F, cioè “parte del territorio destinata ad attrezzature ed impianti di interesse generale”, giusta la definizione contenuta all’art. 2 del D.M. 2 aprile 1968, n. 1444. A questo proposito si deve precisare che le aree in oggetto non possono essere computate quali aree di parcheggio ai fini della verifica degli standard minimi di legge. Per gli aspetti procedurali di formazione del Piano urbanistico comunale ovvero di Variante allo strumento urbanistico generale vigente (PUC‐PRG‐PdiF) si invita a fare riferimento alle norme di cui agli artt. 3, 6 e 7 contenuti nel Regolamento di attuazione per il Governo del territorio n. 5/2001

Piano di emergenza provinciale | 240

_ Piano Stralcio Rischio Sismico Disciplina Urbanistica

Si precisa che nella eventualità che lo strumento urbanistico vigente individua zone F la cui previsione è giuridicamente efficace e disciplinate in modo da consentire la realizzazione delle attrezzature di seguito specificate, la Variante ovviamente non si rende necessaria e le presenti indicazioni possono costituire un utile quadro di riferimento in base al quale condurre verifiche di idoneità e di fattibilità.

7.02 Caratteristiche funzionali ed urbanistiche

Le principali caratteristiche funzionali delle aree di emergenza possono essere così riassunte: − Aree morfologicamente regolari, il più possibile pianeggianti e sgombre da materiale; − Aree il più possibile baricentriche rispetto alla distribuzione territoriale degli edifici potenzialmente interessati da inagibilità, indipendentemente dalle diverse categorie di rischio; − Aree di dimensioni complessive sufficienti ad accogliere la popolazione che negli scenari di evento posti a base della pianificazione di emergenza può essere colpita da eventi calamitosi, assicurando un soddisfacente livello di funzioni urbane e servizi sociali; da questo punto di vista è bene delineare un sostanzialmente diverso ordine di grandezza, per le aree da individuare e rendere disponibili; nel caso di grave evento sismico la popolazione da assistere, almeno per i primi giorni, coincide, indipendentemente dai danni, almeno con tutta la popolazione residente nel centro storico del Comune; − Aree in grado di accogliere unità abitative corrispondenti ad una popolazione da insediare mediamente compresa tra 100 e 500 persone: i limiti sono dettati dall’esigenza di non frazionare eccessivamente la popolazione ed i servizi, ma d’altra parte di non incrementare il carico abitativo in aree urbanisticamente e socialmente non attrezzate a riceverlo; − Aree possibilmente poste in prossimità di uno svincolo autostradale, ovvero servite da strade idonee al transito di grandi mezzi di trasporto e di movimentazione di materiali. − Aree poste in prossimità di acquedotti o fonti di approvvigionamento idrico, di collettori di fognatura in grado di recepire lo scarico delle acque reflue, di linee di adduzione elettrica di media tensione o di distribuzione elettrica di bassa tensione, di linee telefoniche; − Aree demaniali o in disuso o a basso costo di espropriazione (aree agricole improduttive).

7.03 Disciplina Urbanistica L’Amministrazione Comunale definisce la disciplina urbanistica delle aree in questione tramite la previsione nell’ambito del Piano urbanistico comunale (PUC) ovvero mediante la formazione di una Variante allo strumento urbanistico generale vigente avente per oggetto la previsione di una zona territoriale omogenea “F” da attrezzare per accogliere le funzioni di cui in premessa. Gli elaborati tecnici necessari a contemplare la disciplina urbanistica delle aree in questione sono i seguenti: A) Relazione illustrativa;

Piano di emergenza provinciale | 241

_ Piano Stralcio Rischio Sismico Disciplina Urbanistica

B) Cartografia; C) Norme Tecniche di attuazione.

7.03.01 Relazione Illustrativa Il Piano urbanistico comunale ovvero la Variante al vigente strumento urbanistico generale è corredata da una Relazione che si compone di una illustrazione del quadro conoscitivo e di un esame degli aspetti previsionali. La parte della Relazione che attiene alle conoscenze deve, in linea di massima, contenere l’analisi delle seguenti questioni: ‐ l’illustrazione dei possibili eventi di calamità prevedibili che si possono verificare nel tempo (centri storici ed aree insediate in genere a grave rischio sismico, ecc..) e l’ambito e la popolazione che nelle operazioni di primo intervento possono essere assistiti; ‐ eventuale presenza di vincoli sovraordinati e di ulteriori condizionamenti che determinano la necessità che l’area sia disciplinata in modo tale da renderla ambientalmente compatibile e funzionalmente efficiente. E’ il caso in cui l’area si trovi, eventualmente, in stretta relazione con un centro storico o con edifici di interesse storico‐monumentale da salvaguardare; ‐ caratteristiche ambientali dell’area prescelta con riferimento al contesto paesaggistico‐ storico‐ambientale in cui l’area è inserita, oltre alla descrizione puntuale dell’ assetto geo‐ morfologico, idraulico e vegetazionale; ‐ caratteristiche infrastrutturali dell’area in oggetto facendo particolare riferimento alla disponibilità di urbanizzazioni primarie quali la fognatura, l’acquedotto, la rete di distribuzione energetica, nonché al grado di accessibilità che presenta l’area in quanto una buona accessibilità costituisce requisito fondamentale. Gli elementi progettuali sono trattati dalla Relazione tramite la definizione del quadro degli obiettivi perseguiti. La valutazione della fattibilità idro‐geolito‐morfologica, derivante dalla interpretazione della Carta della pericolosità, della Carta dei rischi (Idraulico e da Frana) della competente Autorità di Bacino, nonché dello studio geologico ai sensi della L.R. n. 9/83, rappresenta un ulteriore elemento tecnico da analizzare. Infine la Relazione deve illustrare gli aspetti gestionali e di regolamentazione d’uso che disciplinano le modalità di fruizione dell’area attrezzata.

7.03.02 Cartografia Il Piano o Variante urbanistica che individua le aree in questione classificabili in zona “F” si compone di elaborati grafici e cartografici che attengono sia agli aspetti conoscitivi che agli elementi previsionali. Per quanto attiene la conoscenza, è necessario che siano rappresentati i “bacini di utenza” serviti dalla zona prevista tramite una cartografia in scala adeguata (ad esempio 1:5.000).

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_ Piano Stralcio Rischio Sismico Disciplina Urbanistica

Ulteriori dati conoscitivi sono rappresentati dalla individuazione cartografica delle urbanizzazioni esistenti di servizio all’area prescelta (fognatura, acquedotto, ecc…) con evidenziate le loro caratteristiche di funzionamento, tramite una cartografia in scala non inferiore ad 1:5.000, dalle indagini idro‐geolito‐morfologiche redatte, ai sensi e per gli effetti della L.R. 9/1983 (cartografia in scala 1:5.000), dalla rappresentazione cartografica (in scala adeguata) delle peculiarità vegetazionali eventualmente esistenti e di altri elementi fisici significativi, dalla segnalazione cartografica (in scala adeguata) della eventuale presenza di vincoli sovraordinati e dalla elaborato di zonizzazione dello strumento urbanistico generale vigente. Infine il quadro conoscitivo è completato da una documentazione fotografica dello stato di fatto dell’area, nonché dalla eventuale compilazione di specifiche schede relative alle principali caratteristiche delle opere di urbanizzazione esistenti di servizio all’area in questione. Per quanto riguarda gli elementi progettuali, è necessario che sia redatta per le ipotesi di Variante, in scala non inferiore a 1:5.000, l’elaborato di zonizzazione variato, ed ogni altro elaborato grafico che consenta di definire gli interventi necessari per adeguare le infrastrutture e le opere di urbanizzazione di servizio all’area in questione.

7.03.03 Norme Tecniche di Attuazione L’apparato normativo deve contenere la disciplina relativa agli aspetti idro‐geolito‐ morfologici e vegetazionali dell’area considerata, agli interventi relativi alle infrastrutture, alle urbanizzazioni ed agli impianti tecnologici ed all’allestimento della zona in questione, al processo di attuazione, gestione e controllo degli interventi stessi. Più specificatamente si precisa che la disciplina urbanistica deve dettagliare i seguenti aspetti: 1. con riferimento agli interventi di adeguamento delle infrastrutture e delle opere di urbanizzazione e degli impianti tecnologici devono essere disciplinati tutti gli interventi, interni ed esterni all’area, che, caso per caso, si rendono necessari per consentire un efficace funzionamento dell’area in questione. In particolare è essenziale che sia prevista e disciplinata la realizzazione, anche per uso temporaneo, di una elisuperficie. Si sottolinea che a questo proposito è necessario che l’area prescelta abbia caratteristiche tali da rendere agevole l’atterraggio e il decollo di elicotteri con particolare considerazione dei venti dominanti; 2. con riferimento alle opere di allestimento: ‐ l’area deve avere una pavimentazione permeabile e devono essere previste canalette, pozzetti ed ogni altra opera necessaria a garantire una corretta regimazione idraulica; ‐ la delimitazione dell’area deve essere schermata con siepi sempre verdi costituite da essenze autoctone. All’interno dell’area devono essere previsti adeguati spazi verdi; ‐ l’area deve avere un sistema di illuminazione notturna ed un idoneo sistema antincendio;

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_ Piano Stralcio Rischio Sismico Disciplina Urbanistica

‐ l’impianto di smaltimento igienico‐sanitario, deve essere realizzato in conformità alla disciplina prevista dal D. Lgs. n. 152/2006. Inoltre devono essere posizionati idonei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi; ‐ l’ingresso e l’uscita dell’area deve essere regolamentato ed avere un dispositivo di controllo; Le norme tecniche di attuazione disciplinano anche gli aspetti gestionali e di controllo definendo i contenuti essenziali del Regolamento che l’Amministrazione Comunale potrà definire con atto successivo. In tale Regolamento saranno, tra l’altro, definiti: ‐ i periodi con cui si devono alternare eventuali multifunzioni previste, fermo restando la straordinarietà degli interventi della Protezione Civile; Infine, se la gestione dell’area è affidata ai privati ovvero l’Amministrazione Comunale, dandone esplicita motivazione, esprime la volontà che l’area non sia pubblica, ma sia di proprietà privata è necessario che le Norme Tecniche prevedano l’obbligo di stipulare tra l’Amministrazione Comunale e il gestore e/o il proprietario una convenzione in cui sia definito il rapporto fra pubblico e privato e siano chiaramente fissate le modalità con cui le funzioni previste si esplicano, con particolare riferimento alle esigenze della Protezione Civile. Tra l’altro la suddetta convenzione deve fissare sia il canone annuo che deve essere corrisposto alla Amministrazione Comunale, nel caso di area pubblica affidata in gestione a privati, e sia l’equo indennizzo da corrispondere al gestore e/o al proprietario nel caso di occupazione di urgenza dell’area per pubblica necessità da parte della Protezione Civile.

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