F a T H E R J O H N M I S
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F A T H E R J O H N MISTY A CACCIA DI INCERTEZZE A CACCIA Dopo il successo di I Love You, Honeybear, Josh Tillman torna con un disco carico di riflessioni e provocazioni. PURE COMEDY è il suo apice cantautorale e rappresenta una nuova fase per il progetto. di Giuseppe Zevolli + foto di Guy Lowndes 022 023 musica “L’incertezza è la qualità umana per eccellenza”, dice Josh Tillman tra una boccata di fumo e l’altra duran- te la nostra conversazione telefonica. Pure Comedy, il suo terzo album a nome Father John Misty, potrebbe essere defnito come un lungo, intricato saggio sulle tante incertezze dell’“essere umani”. Il suo disco rive- lazione del 2015, I Love You, Honeybear, già lasciava N o n s o n o trasparire una personalità eccentrica, una via di mez- zo tra il classico cantautore ispirato a temi universali u n i n t r a t t e n i t o r e , e un trickster pronto a sdrammatizzare le proprie ri- fessioni con un’improvvisa battuta o un verso semi- serio. Questa presunta contraddizione è ancor più in sono un artista. bella mostra in Pure Comedy, che con i suoi 75 minuti sembra voler celebrare il “mito” e l’integrità del Father John Misty pensatore e al contempo sviscerarne i li- miti. Tillman scrive e canta con eguale passione di re- ligione, politica, pubblicità, autenticità e metadata, e rimugina sulla sua posizione nel music business e sulla sua immagine pubblica. Al telefono, tra un sospiro e una risata, Tillman risponde con tono tra il divertito e ciazione di Misty al mondo dello spettacolo. Come è il perentorio, deciso a difendere Pure Comedy, a oggi nata tale battaglia interiore? “Jimmy Fallon è un in- il suo lavoro più verboso e flosofeggiante, da interpre- trattenitore, OK?”, si afretta a ribattere. “Jay Leno è tazioni afrettate. un intrattenitore. Gente che non ha alcun obiettivo al di fuori del farti divertire. Non sono un intrattenito- L’album si apre con la title track, sul miracolo della vita re in quel senso, sono un artista. Certo, poi la gente e sulla demiurgica presunzione dell’uomo di risponde- mi dice: ‘Beh, ma fnisci anche tu per intrattenere un re alle domande esistenziali con una cosmologia. “Se pubblico, no?’, ma io rispondo che la sensazione che ci pensi, la maggior parte della gente passa la totalità la grande arte suscita in me non la chiamerei intrat- della sua esistenza a chiedersi ‘Perché sono qui?’, ‘Che tenimento. È qualcosa di sublime. Johnny Carson è un signifca tutto questo?’ e la grande arte è quasi sem- intrattenitore, come lo sono i video di gatti su You- pre radicata in quel tipo di interrogativi. Penso che la Tube… The Apprentice, con Trump, è intrattenimento. certezza sia dove tendono a situarsi ‘sistemi’ come le C’è un’enorme, fottuta diferenza. Che tu ci creda o religioni e la politica. Non intendo dire che siano ne- no, nonostante le luci, i balletti e tutta quella merda, cessariamente sbagliati, ma sono sicuramente diversi quando vieni a vedere un mio show, accade qualcosa dalle arti, nel senso che presuppongono la possibilità di ben più profondo. L’intrattenimento ha a che fare di arrivare alla ‘certezza’”. Molti defniranno Pure Co- con il dimenticare, mettere da parte la tua vita. L’arte medy un disco “politico”. Mentre Misty metteva nero ha a che fare con il ricordare, con il ricordarti il mi- su bianco le frustrazioni nei confronti di “sistemi” e racolo che è l’esistenza umana, l’incertezza sul nostro fallimenti umani, scorreva la campagna elettorale essere al mondo. Per me, è una questione piuttosto americana. Nel video di Pure Comedy fanno persino semplice”. capolino immagini tratte dalla cerimonia di inaugura- zione di Donald Trump. Discutiamo l’intrecciarsi degli Tillman è consapevole dei rischi che corre con Pure eventi alla scrittura dell’album, ma Tillman interrom- Comedy. I Love You, Honeybear, in fn dei conti, era pe la mia analisi per ritorcermi alcune considerazioni una baldanzosa dichiarazione d’amore per la moglie, “contro”. “Se, come dici tu, l’album suscita incertezza niente a che vedere con l’oratoria tuttologa di Pure anche nell’ascoltatore, è categoricamente non politi- Comedy. In Leaving LA, un poema in musica della co”. Colpito e afondato. Prendo anch’io una sigaretta: durata di tredici minuti, canta: “Una diatriba in dieci da questo momento, la nostra conversazione si trasfor- stanze senza ritornello / Risuona mentre loro cam- ma in una sorta di testa a testa. biano idea: ‘Una volta mi piaceva ‘sto tizio / Ma que- sta roba nuova mi va venire voglia di morire’”. In quei Uno dei temi ricorrenti, noto, è un’accesa meditazione versi Tillman prevede la reazione dei fan più scettici, sull’intrattenimento. Bored In America, da I Love You, storditi da lunghezza e spessore del brano. Si tratta di Honeybear, raccontava le frustrazioni dell’uomo bian- scherno o autocritica? “È importante non prendere co americano medio-borghese in una ballata al piano, quei versi in maniera letterale. Quella canzone parla interrotta dal suono pre-registrato di grasse risate da delle mie incertezze, delle mie paure, dei miei dubbi sitcom scacciapensieri. In Pure Comedy troviamo un su me stesso. È un po’ come essere nella mia testa per brano interamente dedicato alla questione, Total En- tredici minuti”. Mi complimento per la trovata. “Sì, tertainment Forever, e nel flm di accompagnamento ammetto sia molto divertente. Perché già so che qual- al disco la voce fuoricampo di Tillman rifuta l’asso- cuno, ascoltando quel brano, penserà: ‘Oh, che pesan- tezza!’, e a un certo punto sono io stesso a dirlo!”. Gli FATHER JOHN MISTY confesso di averlo un po’ pensato anch’io, di Leaving PURE COMEDY LA, ma ritrovare la mia reazione all’ascolto dentro al Bella Union/Cooperative brano medesimo è stato un po’ come vedersi sottrat- ta la libertà di lamentarsi. Misty aveva previsto tutto. Pure Comedy, il terzo album di Father John Misty, “Magari, ironia della sorte, sarà proprio quel verso a si apre con una title track che è quasi sigla di testa far piacere la mia musica. È una sorta di ironico mo- su squillo di trombe: “The comedy of man starts like mento di auto-consapevolezza”. Lo preoccupa dunque this” e l’artista americano parte a sproloquiare ver- la reazione dei fan? “La verità è che te ne preoccuperai bosamente di culti religiosi non dissimili dall’osses- sempre e non hai tanto margine di scelta nella faccen- sione per gli zombi, di clown eletti a ruoli di spicco da. Se non te ne curassi, saresti un sociopatico. Per politici… È la commedia umana, è l’“horror show” cui funziona che ci tieni, ma al contempo segui i tuoi contemporaneo. Quello che Josh Tillman sa raccon- ideali, il tuo cuore”. tare così bene, con sguardo lucido e sorriso sulle lab- bra. L’artwork a cura di Ed Steeds, munito di quattro A giudicare dai testi di Pure Comedy, uno degli ideali diferenti sfondi, conferma che le vicende terrene di Tillman è il cantautorato come cronaca della real- sono immutabili, indipendentemente dalle lancette tà. In Things It Would Have Been Helpful To Know dell’orologio. Musicalmente, siamo tra un cantauto- Before The Revolution considera la necessità di una rato quando barocco quando ombroso, attraversato nuova rivoluzione culturale e sociale che pare non ar- tanto da pianoforte o archi quanto dai synth, capace rivare mai. In Birdie sviscera la contraddizione dietro di flirtare tanto con il pop quanto con il soul, memo- a tecnologie e mezzi di informazione: sembriamo libe- re della complessità folk dei Fleet Foxes e prodotto ri più che mai di esprimere la nostra identità, purché i sempre insieme a Jonathan Wilson. nostri dati vengano raccolti, monitorati e venduti alle Tillman, specie dal vivo, assume le sembianze di un grandi compagnie. Di questo Tillman parla anche in Nick Cave in versione hippie, come in fondo sono The Memo. “L’idea dietro al pezzo è che funzioni come hippie - nella miglior accezione possibile - testi che una sorta di promemoria in circolazione negli edifci arrivano subito a un’unica conclusione: “each other’s del potere: ‘Vuoi controllare le persone? Beh, è così all we’ve got”. Tillman ricorre all’autoironia esisten- che si fa. Ha a che fare con gli idioti che eleggiamo ziale di un John Grant, ma non mette a freno la al potere, ma non in senso strettamente politico… drammaticità, e si carica sulle spalle la grandeur di Diamo potere decisionale alle persone in miliardi di un Rufus Wainwright, ma non spinge sino in fondo il modi diversi. Diamo il potere alle persone di control- pedale dell’eccentricità negli arrangiamenti, misurati larci, anche se le odiamo. Finiamo per esserne osses- ed elaborati con l’aiuto di Gavin Bryars, Nico Muhly e sionate… è così che Trump è stato eletto, non credi? Thomas Bartlett. Rispetto al precedente I Love You, Ci sono un milione di modi, per quanto passivi, di Honeybear, uno degli esempi di songwriting brillante cedere il controllo agli altri”. Ci sono rifessioni sen- degli anni 10, il disco in questione richiede maggior za tempo e ancoraggi all’oggi in Pure Comedy. Come sforzo per essere assimilato. Va seguito il corso di ha gestito questa tensione tra il particolare e l’uni- brani che si fanno spesso ambiziosa narrazione in versale? “Parlando di umanità in generale, il disco eleganti note, talvolta senza neanche l’ausilio di ri- potrebbe essere un rifesso di ciò che sta accadendo tornelli ben identificabili, talvolta arrivando addirit- nel mondo adesso, un rifesso di ciò che accadeva nel tura a minutaggi, al di là di ogni meta-intento, og- mondo mille anni fa e un rifesso di ciò che probabil- gettivamente estenuanti.