CSV FC ­ ASSIPROV Martedì, 10 aprile 2018 CSV FC ­ ASSIPROV Martedì, 10 aprile 2018

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10/04/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) 1 10/04/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Forlì) 2 10/04/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Cesena) 3 ambiente e protezione civile

10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 48 ALBERTO ASSIRELLI «Ho trovato io uno dei corpi» 4 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 16 Valanga mortale, indagati sei istruttori «Sulla neve il rischio zero... 6 csv e scenario locale

09/04/2018 Cesena Today Cesena celebra la patrona della Diocesi: è la settimana della... 8 09/04/2018 Cesena Today Carnevale di Gambettola, vince il "Coco". Il sindaco: "Bellissimo... 9 09/04/2018 Cesena Today Torna "Run to win, in corsa contro l' azzardo": si riparte da Benevento 10 10/04/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 7 Predappiesi alla Maratona di Roma 11 10/04/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 7 Sfilata di moda benefica a favore della Caritas Raccolti duemila euro 12 10/04/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 8 Cena all' istituto "Artusi" per i bimbi del Guatemala 13 10/04/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 8 Un film sull' autismo realizzato dagli studenti del Liceo "Carducci" 14 10/04/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 39 I giocatori del Cesena trovati con le mani... in pasta 15 10/04/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 39 Il grande Casadei raccontato dalla figlia 16 10/04/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 39 Madonna del Popolo Festa iniziata 17 10/04/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 43 Dialetto e cultura a Longiano Successo di pubblico 18 09/04/2018 Forli 24 Ore Pazienti oncologici, siglato accordo Ior­Ausl sull' accompagnamento |... 19 09/04/2018 Forli Today "Il diritto di fare il bene": la riforma del Terzo 21 09/04/2018 Forli Today Accompagnamento dei pazienti oncologici: accordo tra Ior e Ausl 22 09/04/2018 Forli Today Dalla sfilata di moda benefica di Meldola una generosa donazione alle 24 09/04/2018 Forli Today Un viaggio dentro l' autismo in sintonia con le storie dei protagonisti... 25 09/04/2018 Forli Today "Cronache del fascismo nella Città del Duce", alla scoperta del... 27 09/04/2018 Forli Today I predappiesi alla Maratona di Roma, nel nome dello sport e dell' amicizia 28 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 54 ERMANNO PASOLINI Dal Salento i 'Tarantucci', il folklore del Sud 29 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 17 Abusò di 13enne disabile: libero fra un anno 31 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 23 Un accordo per valorizzare le eccellenze del territorio 33 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 39 I ventidue imputati in attesa del verdetto 34 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 41 Lo Ior ancora al fianco dei malati «Li trasportiamo noi, e... 35 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 42 Ecco cosa abbiamo imparato dalla nostra esperienza con due studentesse... 36 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 43 «Un premio a chi promuove la cultura sportiva» 38 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 43 Il prof Zamagni e la riforma solidale 39 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 44 Parchi, serve più pulizia 40 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 45 Auser, numeri importanti e nuovo slancio all' 41 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 45 Il corso di fundraising diventa maggiorenne 42 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 46 Un' area verde agli Alpini per il monumento ai caduti 43 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 52 Contributi per progetti socialmente utili 44 10/04/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 54 Duemila euro per la Caritas 45 volontariato

10/04/2018 Avvenire Pagina 11 MASSIMO PESENTI Dal 25 aprile 46 10/04/2018 Avvenire Pagina 29 Giovani in Consiglio: a Catania «si cambia» 47 10/04/2018 Avvenire Pagina 30 «La Regione non fa regia Il Terzo settore è... 48 10/04/2018 Avvenire Pagina 30 LORENZO ROSOLI Caritas: profughi, politica sbilanciata sull' emergenza 49 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 4 Per Roberto nessuna vendetta ma una biblioteca 51 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 11 ENEA CONTI «Civivo» , a cura dei cittadini 53 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 12 a cura della Fondazione Corriere I corpi di pace NEGLI ANNI DELLA GUERRA FREDDA 55 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 12 ANNA GANDOLFI La scuola di Sabrina per ballerini dislessici 56 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 13 PAOLO FOSCHINI Ambiente e legalità, quei bancali tutti green 58 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 16 Quartieri giovani (da Street Art) 60 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 16 Realtà piccole? Servono idee grandi 62 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 17 Agenda estera 64 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 17 Carceri, lo stato della pena 65 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 17 Chi c' è già stato, lo sa: quella di Slanciamoci , che si... 66 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 17 Rotary, congresso a Milano 67 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 17 Web facile e Terzo settore 68 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 19 Il concerto per 800 bambini siriani 69 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 20 MARIA SILVIA SACCHI Il caso Nesta : il Terzo settore attira... 70 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 24 DAVIDE ILLARIETTI Auto condivisa? Vale un bosco 72 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 27 Il servizio civile? Tanti ostacoli 74 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 28 ALESSIA DE FILIPPO Lamiabuonanotizia Sarò manager dell' ambiente (con la sclerosi) 75 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 29 «Volontà di Vivere» Una mano tesa agli adolescenti... 77 10/04/2018 Corriere della Sera Pagina 29 L' intervento dell' assessore Associazione penalizzata? I rischi della... 78 10/04/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 26 Mario CerofoliniGian Paolo Ranocchi Precompilata con correzioni via web 80 10/04/2018 Italia Oggi Pagina 8 CARLO VALENTINI Maxi partiti anziché le coalizioni 82 10/04/2018 La Repubblica Pagina 1 LORENZO D' ALBERGO TROVATA GRILLINA "SALVIAMO ROMA COL 5 PER MILLE" 84 10/04/2018 La Repubblica Pagina 2 FRANCESCA CAFERRI "Lasciati soli dal mondo nessuna giustizia per noi siriani" 85 10/04/2018 La Repubblica Pagina 4 PAOLO BOCCACCI Il restauro del Flaminio riparte dall' esterno 87 10/04/2018 La Repubblica Pagina 32 CLOE PICCOLI "Raccogliamo la grande eredità del Novecento" 88 10/04/2018 La Repubblica Pagina 55 Facebook Un taglio inutile, e senza anestesia 90 10 aprile 2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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ambiente e protezione civile

«Ho trovato io uno dei corpi» Thomas Biondi, uno degli alpinisti scampati alla tragedia

NO sei gli indagati dalla procura di Aosta per la morte di due scialpinisti travolti da una valanga sabato 7 aprile a Pila (Aosta). Sono il responsabile del corso e cinque istruttori dei 12 allievi della scuola Cai Pietramora' (delle sezioni di Cesena, Faenza, Forlì, Imola, Ravenna e Rimini) che aveva organizzato l'escursione didattica. In base alla ricostruzione del Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves, la massa di neve si è probabilmente staccata dopo il passaggio degli sciatori che erano a monte. La valanga aveva un fronte di 200­250 metri e uno sviluppo di 600. Il percorso che stavano affrontando ­ dal lago di Chamolé al rifugio Arbolle ­ «è generalmente poco battuto», ha spiegato il pm Eugenia Menichetti. I sei indagati sono Vittorio Lega, 51 anni, istruttore nazionale Cai di sci alpinismo della sezione di Faenza e direttore del corso avanzato per sci e snowboard organizzato dalla scuola Cai Pietramora', Leopoldo Grilli (44), istruttore sezionale del Cai di Imola e vicedirettore del corso, Alberto Assirelli (50) istruttore sezionale del Cai di Ravenna, Paola Marabini (56) istruttrice di sci alpinismo della sezione Cai di Faenza, Matteo Manuelli (43) istruttore sezionale del Cai di Imola e Giacomo Lippera (45) istruttore sezionale del Cai di Rimini (questi ultim di ALESSANDRO NOTARNICOLA «NON avrei voluto scrivere nulla. Scrivo solo per comunicare a chi sa che tra le varie attività in montagna quest' anno sono iscritto al corso di scialpinismo. Per fortuna sto bene». Come scrive sulla sua pagina Facebook, desidera non pensarci più alle drammatiche ore vissute a Pila, Thomas Biondi, 34enne cesenate socio del Cai Pietramora che assieme ad altri 20 appassionati del genere è rimasto travolto da una valanga sul Col Chamolé, a 2.600 metri di quota nel territorio di Gressan (Aosta), mentre stavano partecipando a un' uscita nell' ambito di un corso avanzato di scialpinismo. «Ieri mattina sono andato a lavoro per non pensarci. Sono stati giorni di vera tensione», racconta il superstite.

All' inizio dell' escursione si poteva immaginare un risvolto simile? « Direi di no. C' era buona visibilità. La neve era compatta. Non era eccessivamente caldo. Non c' erano dubbi sulla buona riuscita della escursione».

Come giudica l' intervento degli istruttori? «Eravamo accompagnati da sette istruttori, uno tra loro non ce l' ha fatta. Non appena si è distaccato lo strato di neve uno dei nostri compagni è riuscito a contattare i soccorsi che sono arrivati poco dopo.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 4 10 aprile 2018 Pagina 48 Il Resto del Carlino (ed.

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ambiente e protezione civile

Una delle istruttrici è andata in basso a ricercare i sepolti. Sono stato uno dei primi a seguirla».

Cosa stavate facendo quando è arrivata la valanga? «Eravamo in cima, una volta scollinata quella saremmo arrivati al rifugio. Quattro di noi erano rimasti più indietro ed eravamo fermi nella loro attesa. Mentre aspettavamo abbiamo notato che la neve iniziava a staccarsi a un metro da noi. Sarà stato uno strato sottile di 10 cm circa. Inizialmente non ci siamo intimoriti fino a che non abbiamo visto i due istruttori essere trascinati».

Gli altri, invece? «Dalla parte opposta ho visto Luca, il ragazzo che era al mio fianco, venire trascinato. Dopo è cominciata la valanga: silenziosa e improvvisa. Un nostro amico ha telefonato ai soccorsi. Siamo scesi giù mentre la valanga era ancora in corso. Man mano che scendeva la neve aumentava. Appena finita siamo scesi per capire quanta gente era rimasta coinvolta».

Cosa è avvenuto dopo? « Attraverso l' arva, un calcolatore di sicurezza che individua se ci sono persone sotto la valanga, ho individuato qualcuno a qualche metro di distanza. Seguendo il segnale sono arrivato a una distanza di 4 metri. Qualcuno era sotto i miei piedi. A quel punto è arrivato l' elicottero dei soccorsi con l' unità cinofila. Il cane ha raggiunto la mia posizione segnalando una presenza. Lì sotto hanno trovato Carlo Dall' Osso».

Lei è stato ascoltato dagli inquirenti? «No. Il primo ad essere stato ascoltato è stato il ragazzo che aveva fatto la telefonata ai soccorsi. Io non sono stato chiamato. Sono rimasti solo gli istruttori».

ALBERTO ASSIRELLI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 5 10 aprile 2018 Pagina 16 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

ambiente e protezione civile

Valanga mortale, indagati sei istruttori «Sulla neve il rischio zero non esiste» Nei guai anche i due superstiti. L' accusa: disastro e omicidio colposo

AOSTA SONO sei gli indagati dalla procura di Aosta per la morte di due scialpinisti travolti sabato da una valanga a Pila. Si tratta del responsabile del corso e di cinque istruttori della scuola Cai Pietramora che aveva organizzato l' escursione. E' stata aperta un' inchiesta per disastro e omicidio plurimo colposi. Tra gli indagati ci sono anche i due istruttori del Cai sopravvissuti dopo essere stati travolti dalla valanga. Le vittime sono Roberto Bucci, 28 anni, di Faenza, e l' istruttore del Cai Carlo Dall' Osso (52), di Imola. «UNA TRAGICA fatalità, probabilmente innescata da una serie di circostanze sfortunate e da una concomitanza di fattori di rischio». Marco Venturi è un istruttore di scialpinismo della scuola marchigiana Sibilla.

La procura ha aperto un' inchiesta per disastro e omicidio plurimo colposi, sei istruttori sono indagati per le due morti. Cosa può essere successo? «Con quel grado di pericolo di solito ci si muove senza grossi impedimenti, mi risulta che si trattasse di un pendio che è una via d' accesso a un rifugio, quindi di una zona in teoria sicura. Non ho dubbi sul fatto che siano state prese tutte le precauzioni. Si trattava di un corso del Cai, quindi dei massimi livelli di preparazione».

Per questo parla di fatalità? «È possibile che il gruppo sia incappato in una delle trappole che ogni tanto la natura ci riserva».

Vuol dire che in montagna ci sono variabili che sfuggono alla preparazione? «Il rischio zero non esiste. Una piccola percentuale di imponderabilità c' è sempre, il lavoro di un istruttore è ridurla al minimo». Come? «Prima di tutto ci si informa sulle condizioni di neve e meteorologiche della zona: sicuramente gli istruttori erano a conoscenza dello stato di innevamento eccezionale sulle Alpi. Poi si analizzano il bollettino, le condizioni della giornata, si fanno valutazioni sul posto. A Pila può esserci stato un accumulo da vento. Può aver giocato un ruolo il rialzo termico che determina condizioni di instabilità. Poi c' è da considerare il fattore umano: muoversi in venti è evidentemente più difficile di quando si è in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 6 10 aprile 2018 Pagina 16 Il Resto del Carlino (ed.

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ambiente e protezione civile

pochi».

C' è un equipaggiamento da difesa contro le valangha? «È importante un dispositivo che si chiama Artva: è un apparecchio elettronico che manda un segnale nel caso in cui si venga travolti da una valanga, in modo che si venga localizzati dai compagni per attivare l' autosoccorso, utilissimo nei primi venti minuti. Questo perché il pericolo non deriva solo dai traumi iniziali, ma anche dal soffocamento».

Uno dei due scialpinisti morti aveva attivato uno zaino airbag: è uno strumento solitamente utilizzato? «Non sempre, perché è recente. Ha salvato delle vite finora: ma se la massa di neve è imponente, purtroppo può non bastare».

È preoccupato dalle ultime morti in montagna? «Statisticamente c' è un calo. E partiamo dal presupposto che c' è un aumento della frequentazione della montagna. L' adeguata preparazione di tutti limita molto il pericolo». Giuseppe Catapano © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 7 9 aprile 2018 Cesena Today

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Cesena celebra la patrona della Diocesi: è la settimana della Madonna del Popolo Secondo la tradizione, tutte le famiglie della Diocesi sono pregate, la sera della Vigilia (sabato) di illuminare le finestre delle proprie case, come segno esterno di fede e di devozione alla Madonna

Sono iniziate domenica pomeriggio le celebrazioni in Cattedrale a Cesena, per la Festa della Madonna del Popolo, patrona della Diocesi. Si è svolto il pellegrinaggio dei malati e dei diversamente abili. La Messa è stata celebrata dal vescovo Douglas Regattieri ed è stata animata dai volontari dell' Unitalsi e del Centro volontari della sofferenza. Giovedì è in programma il pellegrinaggio diocesano alla Madonna del Popolo, in Cattedrale a Cesena. Sono particolarmente invitate tutte le comunità parrocchiali, i movimenti e le associazioni. Sarà un momento unitario di preghiera con il vescovo per la comunità diocesana. Il programma prevede alle 20,30 la recita del Rosario a cui seguirà alle 21 la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Douglas. Sabato ci sarà apertura della Solennità. Alle 16,45 Rosario, canto delle Litanie e Vespri solenni; alle 18 Messa celebrata dal vicario generale monsignor Pier Giulio Diaco. Domenica è il giorno della Festa della Madonna del Popolo, con messe alle 7, 8,30 e 11,30. Alle 10 Messa solenne presieduta dal vescovo Douglas e concelebrata dai canonici (la Schola diocesana "Santa Cecilia" eseguirà la Messa "Salve Regina" del maestro Valeriano Tassani, per quattro voci miste e organo con intervento dell' Assemblea. Direttore: Gianni della Vittoria); alle 16,45 Rosario, Vespri della festa, canto solenne delle Litanie e canto del "Magnificat" di Lorenzo Perosi. Alle 18 Messa per tutti gli iscritti alla Compagnia della Madonna del Popolo celebrata da monsignor Giordano Amati, parroco e delegato vescovile per la Cattedrale. Durante il settenario di preparazione, questi saranno gli appuntamenti quotidiani in Cattedrale: alle 8 Messa, alle 10 Messa con omelia tenuta da don Carlo Meleti, alle 17 Recita del Rosario, Canto delle Litanie, Vespro, alle 18 Messa con omelia tenuta dal canonico monsignor Onerio Manduca. Durante la Settimana Mariana (8­15 aprile) tutti sono invitati a rinnovare l' iscrizione alla Compagnia della Madonna del Popolo a favore dei vivi e dei defunti. Secondo la tradizione, tutte le famiglie della Diocesi sono pregate, la sera della Vigilia (sabato) di illuminare le finestre delle proprie case, come segno esterno di fede e di devozione alla Madonna.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 8 9 aprile 2018 Cesena Today

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Carnevale di Gambettola, vince il "Coco". Il sindaco: "Bellissimo entusiasmo" "Due sfilate ottimamente riuscite, grazie alla sapiente regia di Gambettola Eventi e alla bella stagione che ha caratterizzato le due giornate", afferma il sindaco Roberto Sanulli

Il bel tempo ha richiamato tantissime persone a Gambettola per la 133esima edizione del Carnevale. "Due sfilate ottimamente riuscite, grazie alla sapiente regia di Gambettola Eventi e alla bella stagione che ha caratterizzato le due giornate", afferma il sindaco Roberto Sanulli sulla propria pagina Facebook. Il primo cittadino si è complimentato con tutti i carristi "per l' entusiasmo, per le grandi scenografie e per averci regalato due giornate di festa", ringraziando inoltre tutti i volontari e le forze dell' ordine "che hanno reso più sicura la manifestazione". "Un ringraziamento particolare a Gambettola Eventi che quest' anno ha festeggiato il suo primo decennale ­ conclude Sanulli ­. Il Carnevale di Gambettola è ormai unanimemente riconosciuto come il Carnevale della Romagna e uno dei più importanti a livello nazionale. Intorno al Carnevale, Gambettola Eventi ha saputo costruire altri importanti momenti, primo fra tutti la scuola della cartapesta". La classifica dei carri più belli è stata vinta dal Coco, davanti a Ferdinand, Kong ed Emoji.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 9 9 aprile 2018 Cesena Today

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Torna "Run to win, in corsa contro l' azzardo": si riparte da Benevento Il progetto nato nel 2016 dall' associazione "In sè" di Longiano è al terzo anno di attività e alla terza edizione dell' iniziativa sportiva "Run to win, in corsa contro l' azzardo", gara podistica competitiva e ludico motoria

Il progetto "Run to win, in corsa contro l' azzardo" riparte anche quest' anno da Benevento. Domenica prossima, nella parrocchia dello Spirito Santo di Benevento in collaborazione con lo sportello "no slot" Caritas della località campana si svolgerà la prima edizione del 2018 di questa gara podistica, prima in Italia, nata con l' obbiettivo di porre lo sport come antitesi al gioco d' azzardo di massa. "Siamo orgogliosi che anche quest' anno la nostra gara podistica sia stata scelta come azione di sensibilizzazione e contrasto al gioco patologico da "Contrada run" con il supporto di Don Maurizio Sperandeo", è il commento degli organizzatori. Il progetto nato nel 2016 dall' associazione "In sè" di Longiano è al terzo anno di attività e alla terza edizione dell' iniziativa sportiva "Run to win, in corsa contro l' azzardo", gara podistica competitiva e ludico motoria. "Abbiamo deciso di portare avanti il progetto, perchè lo abbiamo fortemente voluto, perchè abbiamo potuto rispondere a numerose richieste di aiuto e attivare collaborazioni coi territori che ci hanno permesso di ampliare il messaggio e gli interventi di prevenzione, formazione e informazione ­ viene spiegato ­. Siamo molto felici della collaborazione con la Parrocchia dello Spirito Santo di Benevento e li ringraziamo per il loro prezioso impegno nel messaggio di speranza e solidarietà che portano.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 10 10 aprile 2018 Pagina 7 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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Predappiesi alla Maratona di Roma

PREDAPPIO Predappiesi a Roma per correre nel nome dello sport e dell' amicizia. Domenica scorsa, infatti, un nutrito gruppo, con tanto di maglietta identificativa della propria città romagnola di provenienza, ha preso parte alla Maratona di Roma. Tra loro c' era anche l' assessore allo Sport del Comune di Predappio, Gianni Flamigni, e con lui Pierre Cignani dell' associa zione Diabete Romagna onlus. Tutti i componenti del gruppo sono orgogliosamente arrivati al traguardo. Assieme a Gianni Flamigni e Pierre Cignani, anche Sauro Proli del negozio "Pippo Olimpico", Massimo Nunziadini, Federico Faticanti, Massimo Mambelli, Franco Argentino, Natascia Castori, Cristian Salimbeni, Milena Vallicelli, Monica Canali e Marzia Maldini. E dopo Roma, hanno ripreso la via di casa; il prossimo appuntamento è, infatti, in terra romagnola con la tradizionale Diabetes Marathon 2018, che si correrà domenica prossima 15 aprile lungo le strade di Forlì.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 11 10 aprile 2018 Pagina 7 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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Sfilata di moda benefica a favore della Caritas Raccolti duemila euro

MELDOLA Sono stati , sindaco di Meldola, e Gabriele Zelli, presidente del Lions Club Forlì Host, a consegnare a don Mauro Petrini e Francesco Branchetti, in rappresentanza della Caritas meldolese, e a Sauro Bandi, direttore della Caritas diocesana di Forlì­Bertinoro, il ricavato della sfilata di moda benefica che si è tenuta domenica scorsa sul palco del Teatro "Dragoni" di Meldola. Alle due associazioni che quotidianamente aiutano le famiglie più bisognose sono andati 1.000 euro ciascuna, essendo stato di 2.000 euro l' incasso complessivo della manifestazione, che si è avvalsa della regia di Annamaria Vincenzi Vicino ed è stata presentata da Fiorella Mangione e da Andrea Bassi. Molte le attività commerciali che si sono lasciate coinvolgere abbracciando il fine benefico della ini ziativa. Ad indossare i capi di vestiario o gli accessori dei negozi coinvolti: Cristina Pellicce e altre idee, Ornella Confezioni, entrambi di Meldola, CarmenSì Atelier, Ottica Gallery, Gioielleria Brillante, di Forlì, sono stati socie e soci del Lions Club Forlì Host, oltre ad amiche ed amici di soci. Oltre venti bambini hanno sfilato per le Occasioni dell' Impronta di Terra del Sole. Durante il corso della manifestazione è stata apprezzata la lettura di sue poesie in dialetto romagnolo proposta da Rosalda Naldi, mentre molti degli intermezzi musicali proposti da Michela Prati, violino, ed Enrico Monti, pianoforte, dell' Istituto musicale "Angelo Masi ni", sono stati cantati dal numeroso pubblico presente nella sala, abbellita per l' occasione con addobbi floreali della Fioreria L' Oasi di Forlì.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 12 10 aprile 2018 Pagina 8 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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Cena all' istituto "Artusi" per i bimbi del Guatemala

FORLIMPOPOLI Buon cibo e solidarietà questa sera alla cena di beneficenza organizzata dall' Associazione di volontariato "Il Giardino dei ciliegi" di Forlì, in collaborazione con l' Istituto Alberghiero "Pellegrino Artusi" di Forlimpopoli. Alle 19.30, la grande sala dei ricevimenti dell' Istituto aprirà le porte all' appuntamento che, giunto quest' anno alla sua decima edizione, vede ancora una volta riuniti a tavola il buono e il bene a sostegno dei bimbi della "Ciudad de la Felicidad", il progetto di case famiglia nato nel 2006 ad Esquipulas nel sud del Guatemala grazie all' opera di Padre Vitale Traina. Scopo della serata sarà, infatti, quello di contribuire alla raccolta fondi in favore degli orfani o abbandonati tolti dalla strada e accuditi amorevolmente dalle religiose guatemalteche che operano nella Ciudad.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 13 10 aprile 2018 Pagina 8 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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Un film sull' autismo realizzato dagli studenti del Liceo "Carducci"

FORLIMPOPOLI Una giornata per informarsi, una piazza per incontrarsi e un corto per sintonizzarsi con le problematiche che vivono le persone affette da autismo. Sono le storie di Giovanni, Luca, Lorenzo, Antonio, Giuseppe e Davide ad essere raccontate dalla voce degli studenti del Liceo delle Scienze Umane "Carducci" di Forlimpopoli nel film "Tune Out, noi e l' autismo", cortometraggio di Claudio Tedaldi, di Atelier del Cartone Animato, proiettato lo scorso 5 aprile nella sala del Teatro Verdi in occasione della Giornata Mondiale sull' Autismo. La proiezione del corto sul grande schermo è stata l' esito finale della quarta edizione del progetto "Creatività Accessibile", e ha coinvolto una platea attenta e partecipe di circa duecento spettatori, costituita da alunni delle varie realtà scolastiche forlimpopolesi, alla presenza dei propri insegnanti, dirigenti scolastici, professoressa Valentina Biguzzi e prof Giorgio Brunet, dell' assessora Sara Pignatari, dei ragazzi e dei familiari dell' Associazione "Bucaneve x Autismo", dei giovani con disabilità della Cooperativa "Lamberto Valli" e dei cittadini.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 14 10 aprile 2018 Pagina 39 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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I giocatori del Cesena trovati con le mani... in pasta Nicolò Fazzi e Alessio Vita hanno vinto la gara di tagliatelle durante la festa del Club Torcida Bianconera al Rugantino

CESENA Si sono fatti trovare... con le mani in pasta, ma per beneficenza in una bella serata che ha pure portato fortuna al Cesena. Martedì scorso al ristorante Rugantino si è svolta l' ottava edizione della festa del Club Torcida Bianconera di San Cristoforo, che ha visto la partecipazione di 150 persone, e alla quale ha partecipato una nutrita rappresentanza di giocatori del Cesena: Gabriele Moncini, Nicolò Fazzi, Fabio Eguelfi e Alessio Vita, accompagnati dal team manager, Fiorenzo Treossi. In una serata all' insegna del l' allegria, ilTorcida ha ribadito la sua sensibilità verso la solidarietà e ha donato all' associazioneAsca di Savignano la cifra di 600 euro. Una somma che, aggiunta agli incassi delle feste organizzate dal Club Kick­off e dal Club Sant' Egidio, contribuirà alla realizzazione del progetto "Calciando la disabilità". La serata è stata allietata da una simpaticissima "gara di tagliatelle" che è statavinta da Fazzi con l' aiuto di Gloria e da Vita con l' aiuto di Erika. Nei giochi di abilità e precisione, Vita, ha vinto due gare su tre. Gli organizzatori hanno riservato un ringraziamento special ai numerosi invitati, ai tanti club presenti, ai consiglieri, agli organizzatori e ai "Burdel ad Sanstovan" (i ragazzi di San Cristoforo) che hanno reso la serata davvero unica. Il prossimo appuntamento del 2018 per ilTorcida Bianconera sarà alla festa estiva del tesseramento al club, che si terrà a luglio nei campi sportivi adiacenti la Parrocchia di San Cristoforo.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 15 10 aprile 2018 Pagina 39 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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EVENTO AUSER Il grande Casadei raccontato dalla figlia

Oggi alle 15.15, nella sala polivalente "Oscar Alessandri", sede dell' Auser in corso Ubaldo Comandini 7, si tiene un incontro con Riccarda Casadei, che racconta "Mio Padre Lo Strauss della Romagna". Saranno presenti l' avvocato Riccardo Chie sache intervisterà la Signora Casadei, Luca Casadei e Laura Donini, esperta di poesia dialettale. Con questo incontro si conclude ilprogrammadelle attività ricreative e culturali Auser 2017­2018 nell' ambito del progetto "La Città che apprende".

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 16 10 aprile 2018 Pagina 39 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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Madonna del Popolo Festa iniziata

CESENA Sono iniziate domenica pomeriggio, con il pellegrinaggio dei malati e dei disabili, le celebrazioni in cattedrale per la Festa della Madonna del Popolo, patrona della Diocesi, che culminerà nelle solennità del prossimo fine settimana. La messa è stata celebrata dal vescovo Douglas ed è stata animata dai volontari dell' Unitalsi e del Centro volontari della sofferenza. Il prossimo appuntamento è in programma giovedì 12 aprile con il pellegrinaggio diocesano alla Madonna del Popolo, sempre in cattedrale. Sono particolarmente invitate tutte le comunità parrocchiali, i movimenti e le associazioni. Sarà un momento unitario di preghiera con il vescovo per la comunità diocesana. Alle 20.30 si reciterà il rosario e alle 21 ci sarà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo. Intanto, in questi giorni è possibile partecipare alle messe in cattedrale alle 8e alle 10 (con omelia tenuta da don Carlo Mele ti), alle recite del rosario, al canto delle litanie e ai vespri alle 17 e alle messe alle 18 (con omelia del canonico monsignor Onerio Manduca).

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 17 10 aprile 2018 Pagina 43 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena)

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Dialetto e cultura a Longiano Successo di pubblico

LONGIANO Dialetto e cultura. Venerdì scorso si è svolta con successo la prima serata con il dialetto promossa dal consiglio di frazione di Longiano, Montilgallo e Felloniche. Nella sala San Girolamo c' erano un centinaio di persone e la serata era dedicata alla compianta maestra Oda Bersani. Dopo isaluti del sindaco di Longiano, Ermes Battistini, dell' assessore alla cultura Attilio Maroni e del presidente del consiglio di frazione Leonardo Orlandi, sono stati proiettati alcuni video su Longiano realizzati da Sara e Marco Canducci e Lucia Alessandri, quindi sono in tervenuti i poeti e dicitori: Laura Donini, Giusi Canducci, Antonio Gasperini, Gian Paolo Seraceni, Giorgio Magnani, Flaminio Balestra, Pio Rocchi. Ha condotto l' ex sindaco di Montiano Giuliano Gasperini. Nella San Girolamo, erano esposti i quadri dei pittori della Pescheria vecchia, Matteo e Viterbo Rossi, Massimo Sirotti, Pier Paolo Canducci, Fondazione Tito Balestra onlus.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 18 9 aprile 2018 Forli 24 Ore

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Pazienti oncologici, siglato accordo Ior­Ausl sull' accompagnamento | Forlì24ore

9 aprile 2018 ­ Forlì , SocietàPazienti oncologici, siglato accordo Ior­Ausl sull' accompagnamentoIntegrata la convenzione per chi non può raggiungere i luoghi di cura in autonomiaSiglato un patto di collaborazione tra l' AUSL della Romagna e l' Istituto Oncologico Romagnolo, organizzazione non­profit che dal 1979 opera a fianco della struttura pubblica per fornire servizi al malato oncologico. In questi giorni è stata infatti integrata la convenzione tra l' Azienda e la Onlus per quanto concerne l' accompagnamento gratuito di quei pazienti che non hanno la possibilità di raggiungere i luoghi di cura in autonomia: un' attività fondamentale per il territorio, come dimostrano i numeri ad esso legati. Solo nel 2017 sono stati infatti ben 654 i pazienti trasportati gratuitamente dai 64 volontari autisti dello IOR su tutta la Romagna, per un totale di 177.484 km percorsi in 4.528 viaggi al fianco di chi aveva bisogno."Si tratta di un risultato fondamentale per la nostra organizzazione ­ spiega il Direttore Generale dello IOR, Fabrizio Miserocchi ­ significa che l' AUSL Romagna ha riconosciuto non solo l' importanza ma soprattutto la qualità del servizio offerto: cosa tutt' altro che scontata se pensiamo che si tratta di un' attività a costo zero per i pazienti, supportata esclusivamente dalla generosità dei nostri donatori e dall' altruismo dei nostri volontari. L' integrazione della convenzione significa anche assumersi una forte responsabilità nei confronti dell' Azienda e dei malati oncologici del nostro territorio: tuttavia si tratta di una sfida che sentiamo di poter vincere. L' accompagnamento gratuito è un servizio che già dal 2012 presso la nostra organizzazione ha assunto una forma ben strutturata e regolamentata: penso che quindi saremo più che pronti ad assumerci questa responsabilità. Ci tengo quindi a ringraziare l' AUSL per questo riconoscimento e per la sensibilità dimostrata: sono sicuro che insieme dimostreremo una volta di più quanto la Romagna rappresenti un' eccellenza a livello nazionale per quel che concerne la lotta contro il cancro".L' integrazione della convenzione renderà quindi lo IOR l' ente di riferimento per quanto riguarda il trasporto dei pazienti che non possono muoversi in autonomia presso i luoghi di cura della Romagna, compresa l' IRST IRCCS di Meldola. "Ci tengo però a precisare che il nostro rimarrà un servizio d' accompagnamento ­ spiega Miserocchi ­ i nostri autisti volontari continueranno ad andare a prelevare il malato direttamente a domicilio; trascorreranno con lui il tempo necessario a sottoporsi alle terapie; e lo riporteranno a casa, in

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 19 9 aprile 2018 Forli 24 Ore

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maniera completamente gratuita, proprio come farebbe un famigliare o un amico. È qualcosa che va ben al di là di un semplice trasporto".L' integrazione di questa convenzione con l' AUSL Romagna va incontro in particolare ai pazienti residenti in altra sede che quotidianamente devono sottoporsi a radioterapia presso i centri di Forlì, Meldola o Cotignola. Già a fine 2017 il Presidente dell' Istituto Oncologico Romagnolo, prof. Dino Amadori, era intervenuto annunciando un' intensificazione dell' attività di accompagnamento fornito dallo IOR: una presa di responsabilità che trova così a distanza di pochi mesi la sua ufficializzazione.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 20 9 aprile 2018 Forli Today

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"Il diritto di fare il bene": la riforma del Terzo Settore al centro di un incontro L' appuntamento, organizzato dalla Caritas, è alle 20,45 con Stefano Zamagni, che discuterà de "Il diritto di fare il bene"

Martedì, al salone del Villaggio Mafalda, si discuterà della riforma del terzo settore. L' appuntamento, organizzato dalla Caritas, è alle 20,45 con Stefano Zamagni, che discuterà de "Il diritto di fare il bene". "La finalità dell' incontro ­ viene illustrato ­. non è quella di entrare nei tecnicismi della riforma, obiettivo egregiamente raggiunto dall' incontro promosso recentemente da Assiprov, ma approfondire i valori che la sottendono, la concezione di sussidiarietà, partecipazione, bene comune che promuove, i valori di solidarietà e di sviluppo di comunità che ne sono alla base. Tutto questo come contributo specifico al progetto pastorale diocesano Cristiani adulti e cittadini responsabili, ma rivolto ovviamente a credenti e non credenti".

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 21 9 aprile 2018 Forli Today

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Accompagnamento dei pazienti oncologici: accordo tra Ior e Ausl Solo nel 2017 sono stati infatti ben 654 i pazienti trasportati gratuitamente dai 64 volontari autisti dello Ior su tutta la Romagna, per un totale di 177.484 km percorsi in 4.528 viaggi al fianco di chi aveva bisogno

Siglato un patto di collaborazione tra l' Ausl Romagna e l' Istituto Oncologico Romagnolo, organizzazione non­profit che dal 1979 opera a fianco della struttura pubblica per fornire servizi al malato oncologico. In questi giorni è stata infatti integrata la convenzione tra l' Azienda e la Onlus per quanto concerne l' accompagnamento gratuito di quei pazienti che non hanno la possibilità di raggiungere i luoghi di cura in autonomia: un' attività fondamentale per il territorio, come dimostrano i numeri ad esso legati. Solo nel 2017 sono stati infatti ben 654 i pazienti trasportati gratuitamente dai 64 volontari autisti dello Ior su tutta la Romagna, per un totale di 177.484 km percorsi in 4.528 viaggi al fianco di chi aveva bisogno. "Si tratta di un risultato fondamentale per la nostra organizzazione ­ spiega il direttore generale dello Ior, Fabrizio Miserocchi ­ significa che l' Ausl Romagna ha riconosciuto non solo l' importanza ma soprattutto la qualità del servizio offerto: cosa tutt' altro che scontata se pensiamo che si tratta di un' attività a costo zero per i pazienti, supportata esclusivamente dalla generosità dei nostri donatori e dall' altruismo dei nostri volontari. L' integrazione della convenzione significa anche assumersi una forte responsabilità nei confronti dell' Azienda e dei malati oncologici del nostro territorio: tuttavia si tratta di una sfida che sentiamo di poter vincere. L' accompagnamento gratuito è un servizio che già dal 2012 presso la nostra organizzazione ha assunto una forma ben strutturata e regolamentata: penso che quindi saremo più che pronti ad assumerci questa responsabilità. Ci tengo quindi a ringraziare l' Ausl per questo riconoscimento e per la sensibilità dimostrata: sono sicuro che insieme dimostreremo una volta di più quanto la Romagna rappresenti un' eccellenza a livello nazionale per quel che concerne la lotta contro il cancro". L' integrazione della convenzione renderà quindi lo Iorl' ente di riferimento per quanto riguarda il trasporto dei pazienti che non possono muoversi in autonomia presso i luoghi di cura della Romagna, compresa l' Irst Irccs di Meldola. "Ci tengo però a precisare che il nostro rimarrà un servizio d' accompagnamento ­ spiega Miserocchi ­ i nostri autisti volontari continueranno ad andare a

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 22 9 aprile 2018 Forli Today

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prelevare il malato direttamente a domicilio; trascorreranno con lui il tempo necessario a sottoporsi alle terapie; e lo riporteranno a casa, in maniera completamente gratuita, proprio come farebbe un famigliare o un amico. È qualcosa che va ben al di là di un semplice trasporto". L' integrazione di questa convenzione con l' Ausl Romagna va incontro in particolare ai pazienti residenti in altra sede che quotidianamente devono sottoporsi a radioterapia presso i centri di Forlì, Meldola o Cotignola. Già a fine 2017 il presidente dell' Istituto Oncologico Romagnolo, professor Dino Amadori, era intervenuto annunciando un' intensificazione dell' attività di accompagnamento fornito dallo Ior: una presa di responsabilità che trova così a distanza di pochi mesi la sua ufficializzazione.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 23 9 aprile 2018 Forli Today

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Dalla sfilata di moda benefica di Meldola una generosa donazione alle Caritas Durante il corso della manifestazione è stata apprezzata la lettura di sue poesie in dialetto romagnolo proposta da Rosalda Naldi

Sono stati Gian Luca Zattini, sindaco di Meldola, e Gabriele Zelli, presidente del Lions Club Forlì Host, a consegnare a don Mauro Petrini e Francesco Branchetti, in rappresentanza della Caritas meldolese, e a Sauro Bandi, direttore della Caritas diocesana di Forlì­Bertinoro, il ricavato della sfilata di moda benefica che si è tenuta domenica al Teatro Dragoni. Alle due associazioni che quotidianamente aiutano le famiglie più bisognose sono andati mille euro ciascuno, essendo stato di 2mila euro l' incasso della manifestazione, che si è avvalsa della regia di Annamaria Vincenzi Vicino, ed è stata presentata da Fiorella Mangione e da Andrea Bassi. Durante il corso della manifestazione è stata apprezzata la lettura di sue poesie in dialetto romagnolo proposta da Rosalda Naldi, mentre molti degli intermezzi musicali proposti da Michela Prati, violino, ed Enrico Monti, pianoforte, dell' Istituto Musicale Angelo Masini, sono stati cantati dal numeroso pubblico presente in sala.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 24 9 aprile 2018 Forli Today

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Un viaggio dentro l' autismo in sintonia con le storie dei protagonisti del corto "Tune out" La proiezione del corto sul grande schermo è stata l' esito finale della quarta edizione del progetto "Creatività Accessibile"

Una giornata per informarsi, una piazza per incontrarsi e un corto per sintonizzarsi con le problematiche che vivono le persone affette da autismo. Sono le storie di Giovanni, Luca, Lorenzo, Antonio, Giuseppe e Davide ad essere raccontate dalla voce degli studenti del Liceo delle Scienze Umane "V. Carducci" di Forlimpopoli nel film "Tune Out, noi e l' autismo", cortometraggio di Claudio Tedaldi, di Atelier del Cartone Animato, proiettato lo scorso giovedì scorso nella sala del Teatro Verdi di Forlimpopoli in occasione della Giornata Mondiale di consapevolezza sull' Autismo. La proiezione del corto sul grande schermo è stata l' esito finale della quarta edizione del progetto "Creatività Accessibile", con cui si è sintonizzata una platea attenta e partecipe di circa duecento spettatori, costituita da alunni delle varie realtà scolastiche forlimpopolesi, alla presenza dei propri insegnanti, dirigenti scolastici, prof.ssa Valentina Biguzzi e prof. Giorgio Brunet, dell' Assessora Sara Pignatari del Comune di Forlimpopoli, dei ragazzi e dei familiari dell' Associazione "Bucaneve x Autismo", dei giovani e adulti con disabilità della Cooperativa "Lamberto Valli" e della cittadinanza tutta. Il progetto si è articolato attraverso un percorso laboratoriale che ha visto il coinvolgimento del mondo delle associazioni e delle cooperative sociali e dell' istituzione scolastica, coordinate da Claudio Tedaldi mediante l' utilizzo di tecniche del cinema di animazione, reinterpretate come risorse ludico­pedagogiche per stimolare la creatività individuale e collettiva. Il primo laboratorio, organizzato da "Bucaneve x Autismo", ha coinvolto un gruppo di soggetti autistici di varie età e i loro genitori, producendo i primi materiali fotografici e video, mentre Elena Cavalieri, presidente dell' Associazione, ha parallelamente invitato i suoi associati a scrivere o creare video­testimonianze sulle loro storie di vita vissuta con i loro familiari. Il secondo laboratorio si è svolto con Roberto Duca e gli educatori della "Lamberto Valli" insieme ad un gruppo di persone con disabilità che si è divertito a creare altre brevi sequenze di animazione. Il terzo laboratorio ha coinvolto la prof.ssa Magda Dugheria con un gruppo di studenti di diverse classi del Liceo delle Scienze Umane "V. Carducci", che hanno "interpretato" filmicamente il ruolo narrativo delle mamme e

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 25 9 aprile 2018 Forli Today

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dei familiari delle sei storie del film, ma hanno anche ragionato, ideato e realizzato testi, disegni e libretti animati. Infine, tutti questi materiali grafici, fotografici e video sono stati raccolti, rielaborati e arricchiti con nuove animazioni dallo stesso Claudio Tedaldi, che ha curato la regia e la post produzione dell' intero cortometraggio "Tune Out", il cui titolo gioca sulla parola "Toons" che richiama il cinema di animazione, qui riutilizzato in modo pedagogicamente originale, e sull' assonanza di "out" con la parola "autismo". "Il corto ­ precisa il regista ­ è nato con l' ambizione di contribuire alla sensibilizzazione e alla costruzione di una cultura della diversità, nonché condividere percorsi ed emozioni con altre persone che sperimentano quotidianamente il disagio, presentando il punto di vista di coloro che in prima persona vivono le problematiche di una vita "sintonizzata sull' autismo. È stata un' esperienza straordinaria in cui tutti i protagonisti hanno contribuito con passione ed entusiasmo mettendo a disposizione, con gratuità e semplicità, le proprie esperienze e competenze". È possibile sintonizzarsi con le storie di Giovanni, Luca, Lorenzo, Antonio, Giuseppe e Davide sul Canale YouTube dedicato https://youtu.be/F5DUntaGprs e sulle pagine Facebook di "Atelier del Cartone Animato" e della Cooperativa "Lamberto Valli". Gallery.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 26 9 aprile 2018 Forli Today

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"Cronache del fascismo nella Città del Duce", alla scoperta del manoscritto ritrovato

In occasione del ciclo di conferenze a cura di AUSER Volontariato di Forlì ­ ONLUS, Accademia di Formazione Permanente "Informazione continua" 2017/2018, Mercoledì alle ore 16, si terrà nel salone del FORO BOARIO, Piazzale Foro Boario, 7 Mario Proli terrà la conferenza sul tema Elio Santarelli, il manoscritto ritrovato: "Cronache del fascismo nella Città del Duce ". Attendere un istante: stiamo caricando la mappa del posto... Caricamento in corso... Auto A piedi Bici.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 27 9 aprile 2018 Forli Today

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I predappiesi alla Maratona di Roma, nel nome dello sport e dell' amicizia Predappiesi a Roma nel nome dello sport e dell' amicizia. Domenica, infatti, un nutrito gruppo, con tanto di maglietta identificativa

Predappiesi a Roma nel nome dello sport e dell' amicizia. Domenica, infatti, un nutrito gruppo, con tanto di maglietta identificativa, ha preso parte alla Maratona di Roma. Tra loro anche l' Assessore allo Sport del Comune di Predappio, Gianni Flamigni, e Pierre Cignani dell' associazione "Diabete Romagna" onlus. Tutti orgogliosamente arrivati al traguardo: assieme a Gianni Flamigni e Pierre Cignani, anche Sauro Proli del negozio "Pippo Olimpico", Massimo Nunziadini, Federico Faticanti, Massimo Mambelli, Franco Argentino, Natascia Castori, Cristian Salimbeni, Milena Vallicelli, Monica Canali e Marzia Maldini. E dopo Roma, si torna ora verso casa: il prossimo appuntamento è infatti in terra romagnola con la tradizionale Diabetes Marathon 2018, che si corre domenica lungo le strade di Forlì.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 28 10 aprile 2018 Pagina 54 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)

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Dal Salento i 'Tarantucci', il folklore del Sud All' osteria L' Albero dei Pavoni il trio guidato dalla pugliese Noemi Valzano

di ERMANNO PASOLINI UN VIAGGIO musicale che attraversa le terre e i pensieri del Salento. Lo ha proposto il trio 'I Tarantucci' nel concerto eseguito a Montenovo di Montiano, organizzato dall' Osteria L' Albero dei Pavoni, in collaborazione con Arci Cesena e la direzione artistica di Renato Ridolfi. Parte del ricavato andrà ad Emergency. Il trio è composto da Noemi Valzano (voce e percussioni), Francesco Cimatti (chitarra) e Domenico Diana (fisarmonica).

Le vostre origini? «Io sono nata a cresciuta a Lecce ­ dice Noemi Valzano ­ Francesco è romagnolo doc e Domenico è calabrese, che però come me da 18 anni vive in Romagna».

La musica che proponete è tutta quella della terra del Salento? «Principalmente è musica pugliese e quella che io conosce bene è quella salentina. Però facciamo anche brani appartenenti alla zona dell' Alta Murgia e del tarantino. Abbiamo anche incluso qualche pezzo delle altre regioni del Sud».

Anche il nome è legato a Puglia e Calabria? «Sì, è legato al tarantismo. E' un modo scherzoso per fare capire alla gente che ci riferiamo alla musica legata al tarantismo e quindi alla pizzica salentina che occupa la maggior parte dei nostri concerti. Abbiamo anche delle ballerine che fanno corsi di pizzica in viarie città della Romagna con l' associazione «Emporio del sale», che ci seguono nei concerti».

Come riuscite a portare avanti questo filone musicale nella terra del liscio? «Ho fondato il gruppo originale dodici anni fa e con gli attuali compagni di viaggio siamo insieme sul palco da un anno. Negli ultimi anni c' è stata una grande riscoperta della musica pugliese anche da parte dei turisti. E' un ritmo fortissimo e tutti sono invogliati a ballare».

La reazione del pubblico a un tipo di musica che è un po' insolita per la patria del folk? «Abbiamo trovato una grande risposta in quanto coinvolge tutti e le melodie ci riportano alla musica tradizionale che appartiene a tutti noi e che andava scomparendo».

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 29 10 aprile 2018 Pagina 54 Il Resto del Carlino (ed.

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Una riscoperta quindi. «Sì, noi e altri gruppi piano piano la stiamo riportano alla ribalta. Nel nostro repertorio ci sono molti canti di lavoro, di protesta, di impegno e d' amore. Sono storie in cui tutti si riconoscono e comunque sono sempre attuali». Dischi? «Il primo lo stiamo preparando e conterrà brani tradizionali e naturalmente riarrangiati da noi oltre a un paio di brani inediti».

ERMANNO PASOLINI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 30 10 aprile 2018 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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Abusò di 13enne disabile: libero fra un anno Reggio, 5 anni e 4 mesi al pakistano reo confesso. Con gli sconti a inizio 2019 potrà uscire

Alessandra Codeluppi REGGIO EMILIA UNA CONDANNA di cinque anni e quattro mesi, con il rito abbreviato (a partire da otto anni, con lo sconto di pena di un terzo). Ma che, di fatto, potrebbe essere assai più breve, almeno nella sua forma dura. Una pena sulla cui proporzionalità si stanno già scatenando le polemiche, che, peraltro, hanno accompagnato tutta questa vicenda giudiziaria. È quella comminata dal giudice Luca Ramponi al pedofilo pakistano che, il 10 luglio 2017, abusò di un connazionale tredicenne, disabile, nelle campagne della Bassa reggiana, costringendolo al ricovero in ospedale. Akthar Nabeel che era un richiedente asilo, reo confesso, fu rimesso di fatto in libertà dal giudice Giovanni Ghini. Non poteva stare più ai domiciliari perché chi lo ospitava, quando emerse la terribile vicenda, gli negò la casa. Il gip non poteva prescrivergli i domiciliari, ma al carcere preferì l' obbligo di firma in caserma e il divieto di avvicinamento al bambino. «Riferendosi al fatto che il 21enne si era 'chiuso' in casa, scrisse che aveva dimostrato «straordinaria autodisciplina» e che quindi si poteva disporre una misura alternativa al carcere. Parole che scatenarono lo sdegno dell' opinione pubblica, l' avvio di un' azione disciplinare da parte del Guardasigilli Andrea Orlando e di un iter da parte del Csm per valutare un' eventuale incompatibilità ambientale o funzionale del giudice. Il magistrato Maria Rita Pantani aveva impugnato la decisione del giudice al Riesame, che dispose il carcere. Ma il 21enne, difeso dall' avvocato Domenico Noris Bucchi, preferì evitare il ricorso e accettò la detenzione, scattata dal 3 ottobre 2017 a Piacenza: «I tempi del ricorso in Cassazione ­ commentò allora il legale ­ avrebbero potuto significare un anno di libertà». IL PM aveva chiesto per il 21enne dodici anni, che per effetto del rito abbreviato si sarebbero ridotti a otto­nove. La sentenza alleggerisce l' accusa da violenza sessuale ad atti sessuali su minori e accoglie le attenuanti, come richiesto dalla difesa. Su quest' ultimo aspetto la procura potrebbe decidere di impugnare. In aula c' era il fratello della vittima: «Giustizia è stata fatta ­ ha commentato ­. Esporsi era doveroso, anche per altri bambini che sarebbero potuti diventare vittima. Ci vorranno tanto tempo e cure perché mio fratello torni a vivere serenamente». Ma il giovane 21enne, se i percorsi di osservazione in carcere e di riabilitazione ­ previsti per chi compie reati sessuali su minori ­ dovessero andare a buon fine (sempre che la sentenza non sia appellata e se

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 31 10 aprile 2018 Pagina 17 Il Resto del Carlino (ed.

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in secondo grado fosse confermata), potrebbe ritrovarsi già nei primi mesi del 2019, tra meno di un anno, fuori dal carcere, a scontare la pena con una misura alternativa, come l' affidamento ai servizi sociali. E SE il legale Marco Scarpati, per l' Unione dei Comuni Pianura reggiana, parla di «pena severa», Roberto Mirabile, presidente della Caramella buona, onlus antipedofilia che ha seguito la vittima, tuona: «Sono sconvolto nel sentire un simile giudizio. È invece una condanna bassa e vergognosa. Bisogna abolire gli sconti di pena ai pedofili». Perplessa anche l' avvocato Monica Nassisi, della onlus, che rappresentava anche il minorenne e la famiglia, parte civile, soprattutto in relazione alla recente sentenza con cui il tribunale di Caltanissetta afferma che il 21enne non aveva diritto allo status di rifugiato, per avere il quale, dopo una prima bocciatura, aveva fatto ricorso, vincendolo. Dalle indagini, secondo quanto raccontato da un connazionale, sarebbero emersi anche altri due casi di pedofilia da lui commessi in Pakistan, che avrebero indotto il 21enne a emigrare. «È evidente che si tratta di un soggetto pericoloso, venuto in Italia a delinquere ­ afferma Nassisi ­ e che avrebbe potuto far del male ad altri bambini». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 32 10 aprile 2018 Pagina 23 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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AGROALIMENTARE INTESA REGIONE­SLOW FOOD Un accordo per valorizzare le eccellenze del territorio

PRODOTTI BUONI e di qualità, realizzati nel rispetto dell' identità e delle tradizioni del territorio. È questa la la linea guida dell' accordo firmato ieri dalla Regione Emilia Romagna e da Slow Food Italia, associazione no profit impegnata nella difesa delle produzioni di eccellenza, nel rispetto di chi produce in armonia con l' ambiente. Un' intesa che si pone l' obiettivo di valorizzare il patrimonio rurale ed enogastronomico della regione, promuovendo un' agricoltura sostenibile, attenta al rispetto della biodiversità e al recupero delle tecniche produttive tradizionali. L' accordo è stato firmato oggi a Bologna dal presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale e dall' assessore regionale ad Agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli, che ha commentato: «Vogliamo favorire una corretta informazione, valorizzare le risorse agricole e alimentari che sono patrimonio di biodiversità. Quindi combattere gli sprechi, difendere il paesaggio, il suolo e il territorio».

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 33 10 aprile 2018 Pagina 39 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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EX DIRIGENTI, CONSIGLIERI E FUNZIONARI I ventidue imputati in attesa del verdetto

SONO 22 gli imputati del processo Sapro. Il pm Filippo Santangelo ha chiesto la modifica del capo d' imputazione per 17 imputati di loro, ex dirigenti o manager di Sapro: Bruno Lama, ex direttore generale di Sapro fino al dicembre 2008, quando venne licenziato; Luigi Barilari (ex vicepresidente di Sapro), Leonardo Belli (ex assessore di Cesena), Gabriele Borghetti (componente del cda della società e consigliere provinciale del Pd); e poi Ilde Buratti, Giorgio Contarini (revisore dei conti), Giuseppe Corzani (Confartigianato), Vittorio Croci (imprenditore di Bertinoro ed ex presidente di Sapro), Franco Farabegoli, Elvio Galassi (ex assessore comunale ai lavori pubblici a Forlì), Lorenzo Gasperoni (ex assessore cesenate), Daniele Mambelli (ex presidente), Valter Rusticali (Agci: Associazione generale cooperative italiane), Nazario Venzi (cda), Ubaldo Versari (Cna), Romeo Zanzani, Silvia Romboli (revisore del Comune di Cesena). Capo d' imputazione inalterato invece per Silvano Tomidei, Widmer Spadoni e Giorgio Paradisi (questi ultimi tre ai vertici della Querzoli), Alessandro Alberani (imprenditore di Forlì), Dino Ragazzini (imprenditore).

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 34 10 aprile 2018 Pagina 41 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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VOLONTARIATO OLTRE 600 I CASI NEL 2017 Lo Ior ancora al fianco dei malati «Li trasportiamo noi, e gratis»

L' ISTITUTO Oncologico Romagnolo e l' Ausl Romagna hanno integrato la convenzione relativa all' accompagnamento gratuito di quei pazienti che non hanno la possibilità di raggiungere i luoghi di cura in autonomia. Solo nel 2017 sono stati 654 i pazienti trasportati gratuitamente dai 64 volontari autisti dello Ior su tutta la Romagna, per un totale di 177.484 km percorsi in 4.528 viaggi al fianco di chi aveva bisogno. «Si tratta di un risultato fondamentale per la nostra organizzazione ­ spiega il direttore generale dello Ior, Fabrizio Miserocchi ­ significa che l' Ausl Romagna ha riconosciuto non solo l' importanza ma soprattutto la qualità del servizio offerto: cosa tutt' altro che scontata se pensiamo che si tratta di un' attività a costo zero per i pazienti, supportata esclusivamente dalla generosità dei nostri donatori e dall' altruismo dei nostri volontari». L' accompagnamento gratuito «è un servizio che già dal 2012 presso la nostra organizzazione ha assunto una forma ben strutturata e regolamentata». L' integrazione della convenzione renderà lo Ior l' ente di riferimento per quanto riguarda il trasporto dei pazienti che non possono muoversi in autonomia presso i luoghi di cura della Romagna, compresa l' Irst di Meldola. «CI TENGO però a precisare che il nostro rimarrà un servizio d' accompagnamento ­ spiega Miserocchi ­ i nostri autisti volontari continueranno ad andare a prelevare il malato direttamente a domicilio; trascorreranno con lui il tempo necessario a sottoporsi alle terapie; e lo riporteranno a casa, in maniera completamente gratuita, proprio come farebbe un famigliare o un amico. È qualcosa che va ben al di là di un semplice trasporto». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 35 10 aprile 2018 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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MARONCELLI Ecco cosa abbiamo imparato dalla nostra esperienza con due studentesse straniere

ESISTONO differenze tra gli abitanti del pianeta? Certamente, ma in fondo siamo tutti parte di un' unica umanità. A dimostrazione di ciò l' istituto comprensivo 4 di Forlì, convenzionato con Aiesec Italia, ha attivato Educhange, un progetto di insegnamento in lingua inglese e di scambio culturale. Anahì e Viktoriia sono due studentesse provenienti dall' Argentina e dall' Ucraina che dal 12 febbraio al 28 marzo 2018 hanno prestato servizio volontario presso le classi della scuola secondaria di primo grado 'Piero Maroncelli' affiancando gli insegnanti per circa 25 ore settimanali. Le giovani volontarie sono state ospitate da due famiglie della scuola che sono seguite da Aiesec sede di Bologna e dalla docente referente del progetto, professoressa Turchi, che dichiara: «Quando ho scoperto sul sito del Miur l' esistenza di questo progetto mi sono chiesta: perché non partecipare? Del resto, l' opportunità di migliorare le capacità comunicative in lingua inglese di alunni e docenti non può che garantire un valore aggiunto al processo di apprendimento degli uni e di insegnamento degli altri. È un progetto ambizioso, che risponde all' esigenza di sensibilizzare la comunità scolastica alla dimensione internazionale dell' i­struzione». AIESEC, la più grande organizzazione completamente gestita da giovani, apolitica e no profit, sostiene infatti il progetto insieme all' Onu, con cui collabora ufficialmente dallo scorso anno per la promozione dell' Agenda 2030 ed il raggiungimento dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare il quarto (Quality Education), che mira ad assicurare a tutti un buon livello di istruzione. Le lezioni hanno quindi per argomento temi di rilevanza globale che vengono trattati rigorosamente in lingua inglese attraverso varie metodologie (cooperative learning, lavori di gruppo, simulazioni). LO SCOPO principale del progetto è favorire l' interscambio linguistico e culturale. La diversità ­ si sa ­ impaurisce, perché ciò che è nuovo può essere pericoloso e imprevedibile. Di fronte ad individui con aspetto e abbigliamento diversi dai propri, che parlano una lingua per noi incomprensibile e che hanno comportamenti non comuni, l' essere umano ha un istinto di prudenza, perché teme di non riuscire a far fronte alle situazioni che non conosce. Eppure, se coltiviamo un atteggiamento di curiosità e di apertura, possono nascere nuove amicizie e legami costruttivi. La docente di matematica, prof.ssa Minoia, che ha ospitato Viktoriia, dichiara entusiasta: «Non capita tutti i giorni un' opportunità del genere, perciò io e

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 36 10 aprile 2018 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed.

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mio marito abbiamo deciso di non lasciarcela scappare. Dare a noi e ai nostri figli la possibilità di parlare tutti i giorni in lingua inglese, di confrontarsi con altre tradizioni e di assaggiare cibi tipici di altre culture restando a casa: questo ci ha spinti a diventare una 'host family'». Le stesse motivazioni hanno indotto la famiglia di Anita Zauli della classe 2ªC ad accogliere la volontaria argentina: «Abbiamo scelto di vivere questa esperienza, di cui al momento siamo pienamente soddisfatti, per consentire a noi e a nostra figlia di relazionarci con una cultura differente dalla nostra». LA DIVERSITÀ, quindi, deve favorire e non ostacolare la convivenza. Entrambe le famiglie hanno dedicato cure e attenzioni alle giovani volontarie affinché potessero ambientarsi e sentirsi a proprio agio. Anahì commenta così il suo arrivo in Italia: «Sono stata catapultata in uno scenario completamente nuovo: altra gente, altra lingua, altri usi e costumi, e infine, me stessa. Educhange approda a Forlì, con la sua luce soffusa e la sua gradevole brezza». Per Viktoriia ed Anahì non è stato semplice affrontare il cambiamento improvviso, ma le difficoltà non hanno impedito loro di trovare aspetti positivi nella nostra città e nel nostro sistema educativo. Allo stesso modo, Educhange per i docenti e gli alunni della scuola ha rappresentato una preziosa occasione sia per potenziare la conoscenza della lingua inglese sia ­ come dice Viktoriia ­ per «modellare la propria prospettiva del mondo» attraverso la conoscenza di culture e stili di vita diversi. classe 3ªC.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 37 10 aprile 2018 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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L' EVENTO GALÀ GIOVEDÌ SERA AL GLOBUS CON PANATHLON, ROTARY, LIONS HOST, UNIONE VETERANI E CONI «Un premio a chi promuove la cultura sportiva»

'UNA VITA dedicata alla promozione sportiva'. È questo il titolo della serata organizzata per giovedì sera all' Hotel Globus da Panathlon, Rotary, Lions Club Host, Unione Veterani e Coni. «Un' ulteriore tappa di Forlì città europea dello sport ­ spiega l' assessore Sara Samorì ­ . E giovedì sarà importante per due motivi: perché siamo riusciti a richiamare le istituzioni più rappresentative del territorio e perché saranno premiati non tanto gli atleti, come solitamente succede, ma chi sta nelle retrovie, come i volontari. Abbiamo scelto ex atleti non più in attività, ma che continuano a spendersi per lo sport». Saranno 16 i premiati e a tutti loro verrà assegnata un attestato «Per aver conseguito importanti risultati in ambito sportivo, per aver tenuto alto il nome della città di Forlì, per aver dato impulso alla pratica sportiva promuovendola fra le giovani generazioni». «L' idea era quella di riunire i club service ­ spiega Marilena Rosetti, presidente del Panathlon Club ­, per puntare l' attenzione sulla cultura e promozione sportiva. E per questi motivi abbiamo selezionato solo 16 persone, ma molte altre sono meritevoli: per cui vorremmo dar vita a una tradizione duratura». I PREMIATI sono Bruno Grandi, Gilberto Miccoli e Miranda Cicognani (ginnastica), Ercole Baldini e Giuseppe Roncucci (ciclismo), Umberto Trevi (scherma), Federico Guardigli (pattinaggio), Piero Pasini e Gualberto Navoni (basket), Alberto Calderoni e Franco Sirotti (calcio), lo scrittore Maurizio Ricci, Patrizia Vitaliani (softball), Varide Cicognani (tiro a segno), il presidente dell' associazione 'Otello Buscherini' Luciano Sansovini (moto) e Cino Ricci (vela).

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 38 10 aprile 2018 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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INCONTRO Il prof Zamagni e la riforma solidale

'IL DIRITTO di fare del bene ­ La riforma del terzo settore'. È il tema dell' incontro di stasera con il prof Stefano Zamagni, docente di Economia civile all' Università di Bologna, che si terrà alle 20,45 al Villaggio Mafalda, in via Dragoni 75/A. Si parlerà dei valori della riforma, della concezione di sussidiarietà, partecipazione e bene comune. Ingresso libero.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 39 10 aprile 2018 Pagina 44 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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Parchi, serve più pulizia

IN QUESTO fine settimana ho scelto di fare una lunga passeggiata nei due principali giardini pubblici della nostra città. Quello della Resistenza e quello principale, sul lungo fiume. Quanta tristezza! Non credevo di trovare un disordine, una mancata cura, e alla fine, tanta sporcizia! Se i turisti che vengono a vedere le bellezze del nostro museo si dilungassero a vedere il 'paesaggio', ne rimarrebbero veramente stupefatti. C' è veramente di che vergognarsi, in una città, dove vivo da più di 40 anni, vedere un quadro di questo genere. E quanto dico non è frutto di un mancato giornaliero controllo, ma di uno status quo insufficiente. Renato Salvatore *** CARO Renato, credo sia necessario distinguere. Tra un parco e l' altro, e tra un giardino e un lungo fiume. Cominciamo proprio da questo aspetto: un sentiero lungo l' argine è per forza di cose più 'selvatico' di un' area verde. Se qualcuno ne approfitta per gettare verso il fiume cartacce o schifezze, è un segno di inciviltà ma si fa anche fatica a porre rimedio. Lo fanno talvolta gruppi di volontari ben organizzati, ma bisogna quanto meno ammettere che è un' operazione non semplicissima. Il confronto tra i parchi in sè, mi sembra impari: anche recentemente i nostri lettori hanno notato l' incuria in cui versa gran parte dell' area tra piazzale della Vittoria e viale Spazzoli. Per quanto riguarda il parco urbano, invece, i servizi ci sono ed è un punto di riferimento per tante iniziative come la camminata di domenica. Si tratterebbe, forse, di gestire meglio alcuni aspetti. Ma il quadro generale pare buono. Considerazione finale: purtroppo, come ha ammesso il Comune anni fa, le risorse per la manutenzione del Verde sono state ridotte. È uno degli aspetti di cui i lettori si lamentano di più.

Qualcuno ha intenzione di modificare il trend? © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 40 10 aprile 2018 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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CIVITELLA INCONTRO DELL' ASSOCIAZIONE Auser, numeri importanti e nuovo slancio all' attività

I SOCI dell' Auser di Civitella hanno fatto il bilancio dell' attività svolta nel corso del 2017 e i numeri sono di tutto rispetto. Infatti sono stati più di 24mila i chilometri percorsi dalle auto guidate dai volontari che lo scorso anno hanno accompagnato ai presidi sanitari persone della terza età, più di 60 le iniziative culturali e ricreative svolte durante l' anno all' interno del centro e più di 600 i servizi svolti complessivamente. «MI COMPLIMENTO con i soci, i volontari e la presidente Anna Maria Zanetti ­ ha commentato il sindaco Claudio Milandri presente all' incontro ­ per il lavoro che svolgete soprattutto a favore degli anziani del nostro comune. Siete la memoria storica di Civitella e un punto di riferimento anche per le nuove generazioni». Soddisfatta la presidente dell' associazione. «Noi lavoriamo in silenzio come è nostro costume ­ aggiunge la presidente Zanetti ­ e siamo concentrati soprattutto nel progetto 'Filo d' argento', il servizio di accompagnamento degli anziani iscritti all' associazione alle visite mediche nei vari presidi sanitari del forlivese e oltre, usando un' auto a metano Fiat Dobló acquistata due anni fa grazie alle risorse del centro e a quelle messe a disposizione della Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì. Questo servizio è certamente il più richiesto ­ conclude la Zanetti ­, ma operiamo quotidianamente per non far sentire soli i nostri soci e quindi organizziamo per loro momenti ricreativi nella nostra sede di viale Martiri Partigiani messa a disposizione dal Comune oltre ad essere presenti nelle principali iniziative paesane come sagre ed eventi». Oscar Bandini.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 41 10 aprile 2018 Pagina 45 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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BERTINORO DA DOMANI A VENERDÌ AL CEUB LA 18ª EDIZIONE DELL' INIZIATIVA Il corso di fundraising diventa maggiorenne

È GIUNTO alla 18ª edizione il corso di formazione 'Principi e Tecniche di Fundraising' che si terrà a Bertinoro, presso il Centro Universitario, da domani fino al 13 aprile. Il corso è realizzato da The FundRaising School, la scuola di raccolta fondi promossa da Aiccon­Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit, che sostiene una visione di fundraising orientata alle relazioni e alla creazione del senso di comunità. La scuola, con sede a Forlì presso la Scuola di Economia, Management e Statistica dell' Università di Bologna, si avvale della direzione scientifica del prof Pier Luigi Sacco e del contributo dei maggiori fundraiser italiani. Sono oltre 30 i partecipanti (nella foto quelli della scorsa edizione) attesi da tutta Italia al corso che si aprirà con una lezione di Paolo Venturi (direttore di Aiccon). «Investire sul fundraising è essenziale per migliorare i meccanismi di partecipazione ­ afferma Venturi ­ e per garantire la sostenibilità dei progetti sociali, oggi sempre più rilevanti per la competitività dei territori». Il corso è rivolto non solo a chi vuole intraprendere la carriera del Fundraiser, ma anche a lavoratori con esperienza pregressa e a professionisti che vogliono continuare la loro formazione, specializzarsi e aggiornarsi. Per informazioni www.fundraisingschool.it. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 42 10 aprile 2018 Pagina 46 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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CASTROCARO VIA LIBERA DALLA GIUNTA COMUNALE Un' area verde agli Alpini per il monumento ai caduti La statua sarà installata nei pressi di via Ravaglioli

di FRANCESCA MICCOLI UN MONUMENTO commemorativo ai caduti Alpini di tutte le guerre verrà presto eretto a Castrocaro Terme. La scorsa settimana la giunta comunale della città del Campanone ha infatti accettato la richiesta formulata nel marzo del 2017 dalla locale sezione del Gruppo Alpini. Un sodalizio che vanta ben 155 membri tra ordinari, ovvero uomini che hanno indossato la penna nera, e aggregati, cioè che pur non avendo mai vestito la divisa, condividono lo spirito e il senso di appartenenza al corpo. Soci residenti non solo nella città termale, ma anche nella vallata del Montone e nell' entroterra forlivese, legati da valori forti e radicati quali solidarietà e fratellanza. PROPRIO in nome di questi ideali e per ricordare il sacrificio offerto alla Patria dalle penne nere di ogni epoca, gli Alpini termali hanno chiesto e ottenuto l' autorizzazione a innalzare a proprie spese una statua in un' area verde di 40 metri quadrati non distante dalla residenza municipale (nei pressi di via Ravaglioli), concessa dal Comune in comodato gratuito per un periodo di 10 anni, rinnovabile. Gli ex ragazzi innamorati della montagna si impegnano inoltre a curare la manutenzione e la pulizia del piccolo giardino. IL SODALIZIO castrocarese, intitolato a Carlo Bandini e affiliato all' associazione nazionale, ha sede in via san Giovanni alle Murate, sulla sommità del borgo antico, nel caratteristico circolo privato, aperto al pubblico come bruschetteria e ristorantino, rinomato non solo per le bruschette, ma anche per la 'mitica' pasta e fagioli. Il Gruppo, che opera quasi esclusivamente attraverso l' attività volontaria e gratuita degli associati, organizza manifestazioni, spettacoli ed eventi per agevolare l' aggregazione sociale, valorizzare il territorio, accogliere i turisti. TRA LE INIZIATIVE più note il tradizionale 'Fog 'd Nadel', fuoco che da ben trent' anni accompagna le fredde notti invernali dei castrocaresi dalla Vigilia di Natale all' Epifania, e ancora la cocomerata di ferragosto offerta ai forestieri in piazza Mazzini, varie uscite e partecipazioni alle adunate nazionali. Senza dimenticare l' attività di volontariato in occasioni di numerose iniziative pubbliche. Gli Alpini di Castrocaro ringraziano l' amministrazione comunale «che sin dalla prima richiesta ha espresso parere favorevole alla realizzazione della statua» e «tutti coloro che si sono adoperati» a tal fine.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 43 10 aprile 2018 Pagina 52 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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UNIONE RUBICONE MARE Contributi per progetti socialmente utili

CONTRIBUTI economici per manifestazioni ed iniziative in ambito sociale. Con un apposito bando pubblico l' Unione Rubicone e Mare dà un sostegno ad associazioni e organizzazioni che operano nel sociale a Cesenatico, Gambettola, Gatteo, Longiano, San Mauro Pascoli, Savignano e Sogliano al Rubicone per dare vita a progetti ed eventi sul territorio. Sei gli ambiti per cui è possibile presentare progetti: responsabilità familiari, diritti dell' infanzia e dell' adolescenza, disabilità, anziani, immigrazione, esclusione sociale e delle nuove povertà. L' Unione Rubicone e Mare provvederà poi, nei limiti delle risorse disponibili a bilancio, ad assegnare i contributi, valutando come criterio la congruenza dei progetti rispetto agli indirizzi della programmazione distrettuale. Verranno inoltre valutati gli aspetti innovativi del progetto, l' esperienza dell' associazione nell' area di riferimento, il raccordo con altri soggetti e altro ancora. Il contributo economico erogato non potrà superare l' ottanta per cento delle spese sostenute. e. p.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 44 10 aprile 2018 Pagina 54 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)

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MELDOLA SFILATA DI MODA SOLIDALE AL 'DRAGONI' Duemila euro per la Caritas

SONO STATI Gian Luca Zattini, sindaco di Meldola, e Gabriele Zelli, presidente del Lions Club Forlì Host, a consegnare a don Mauro Petrini e Francesco Branchetti, in rappresentanza della Caritas meldolese, e a Sauro Bandi, direttore della Caritas diocesana di Forlì­Bertinoro, il ricavato della sfilata di moda benefica che si è tenuta domenica scorsa al Teatro Dragoni. Alle due associazioni che quotidianamente aiutano le famiglie più bisognose sono andati 1.000 euro ciascuno, essendo stato di 2.000 euro l' incasso della manifestazione. A curarne la regia Annamaria Vincenzi Vicino; a presentarla Fiorella Mangione e Andrea Bassi. A indossare i capi di vestiario o gli accessori dei negozi coinvolti: Cristina Pellicce e altre idee, Ornella Confezioni, entrambi di Meldola, CarmenSì Atelier, Ottica Gallery, Gioielleria Brillante, di Forlì, sono stati socie e soci del Lions Club Forlì Host, oltre ad amiche ed amici di soci. Oltre venti bambini hanno sfilato per le Occasioni dell' Impronta di Terra del Sole. Nel corso della manifestazione è stata apprezzata la lettura di poesie in dialetto romagnolo proposta da Rosalda Naldi, mentre molti degli intermezzi musicali proposti da Michela Prati, violino, ed Enrico Monti, pianoforte, dell' Istituto Musicale Angelo Masini, sono stati cantati dal pubblico presente nella sala, abbellita per l' occasione con addobbi floreali della Fioreria L' Oasi di Forlì.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 45 10 aprile 2018 Pagina 11 Avvenire

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Dal 25 aprile

E a Brescia è di nuovo «Seridò» S eridò è giunto quest' anno alla ventiduesima edizione. A Seridò i bambini non sono mai semplici spettatori ma protagonisti: possono, infatti, giocare liberamente negli spazi attrezzati, assistere a uno spettacolo, provare l' emozione di andare a cavallo, viaggiare sul trenino, partecipare a laboratori creativi, suonare uno strumento, insomma... sperimentare in prima persona. Seridò, ideato e organizzato dalla Fism di Brescia, sarà inaugurato mercoledì 25 aprile; l' apertura proseguirà poi sabato 28, domenica 29, lunedì 30 aprile e martedì 1° maggio; venerdì 4, sabato 5 e domenica 6 maggio; e sarà, quest' anno, anche l' occasione per lanciare un' importante iniziativa di solidarietà: il Fondo Red (Risorse educative per la disabilità) per l' inclusione a scuola delle bambine e dei bambini con disabilità e per il sostegno alle loro famiglie. La manifestazione si svolgerà, come ogni anno, presso il Centro Fiera di Montichiari (Brescia), con orario continuato dalle 9.30 alle 19 e ingresso gratuito fino ai 12 anni: un grande evento no profit a misura di bambino, un appuntamento importante per le scuole, una festa per le famiglie e per tutti i partecipanti. Massimo Pesenti.

MASSIMO PESENTI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 46 10 aprile 2018 Pagina 29 Avvenire

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Giovani in Consiglio: a Catania «si cambia»

Farà tappa domani a Catania la manifestazione nazionale #Conibambini­ Tutta un' altra storia. Alle ore 10 nell' aula consiliare del Comune si terrà 'Con i bambini a palazzo di città', un consiglio comunale autogestito dagli studenti catanesi per parlare di tre parole chiave: periferie, povertà educativa e comunità educante. Racconteranno come vedono le periferie, come la povertà educativa incide nella crescita e nel futuro dei minori, l' importanza di una comunità educante a Catania e nell' hinterland e cosa si può fare, insieme, per contrastare il crescente fenomeno della povertà anche nel capoluogo etneo. Il sindaco di Catania, , e il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore, porteranno i saluti ai ragazzi, che verranno ascoltati da Giuseppe Schena, consigliere di amministrazione di 'Con i Bambini' e presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. La manifestazione sta attraversando l' Italia per incontrare comunità educanti e ragazzi, condividere idee e buone pratiche di contrasto alla povertà educativa minorile e offrire opportunità ai giovani. È già stata a Torino, Reggio Emilia, Milano, Napoli e Brindisi e si concluderà a Roma. L' iniziativa è promossa dall' impresa sociale 'Con i Bambini', soggetto attuatore del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, nato da un' intesa tra fondazioni bancarie, il Forum nazionale del terzo settore e il Governo. In Sicilia, già diversi progetti sono stati finanziati da 'Con i bambini'. RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 47 10 aprile 2018 Pagina 30 Avvenire

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Denuncia di Confcooperative «La Regione non fa regia Il Terzo settore è da solo»

Dopo «Insieme senza muri», la marcia pro­ migranti che il 20 maggio 2017 portò in strada decine di migliaia di persone, il Comune di Milano rilancia con un mese intero di iniziative dedicate ai temi dell' accoglienza e dell' integrazione. L' ha annunciato l' assessore alle Politiche sociali di Palazzo Marino, Pierfrancesco Majorino, intervenendo in Caritas al convegno sulle politiche europee in materia di migranti e asilo. «Faremo un tour di incontri, dal 20 maggio al 23 giugno ­ ha anticipato ­. Andremo nei quartieri per diffondere il senso del lavoro che si sta facendo per una convivenza positiva in città». Anche Majorino, dunque, ha sottolineato come non basti fare buona accoglienza, ma si debba agire anche sul piano culturale e politico, di fronte al «consolidarsi di un senso comune contrario all' accoglienza». Superando approcci emergenziali e securitari, serve investire di più sull' integrazione: il Comune lo farà portando i posti Sprar da 422 a mille. Majorino ha condiviso le preoccupazioni sul destino dei «diniegati » e la denuncia del mix «micidiale» fra le regole del trattato di Dublino e la legge Bossi­Fini: «È così che creiamo clandestini. Nei ragazzi col cappellino in mano agli angoli delle strade a chiedere l' elemosina, il fallimento di questo sistema si fa evidente». Altro tema delicato: la salute mentale e il disagio psichico dei migranti. «La Regione intanto ­ stigmatizza Majorino ­ depotenzia il servizio di etnopsichiatria del Niguarda». Critiche a Palazzo Lombardia anche dal presidente di Confcooperative Massimo Minelli: «In materia di richiedenti asilo e profughi, la Regione non fa regia, non promuove politiche di integrazione, non investe risorse. Mentre il terzo settore è rimasto ormai solo e attaccato da tutti». (L.Ros. ) RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 48 10 aprile 2018 Pagina 30 Avvenire

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Caritas: profughi, politica sbilanciata sull' emergenza Lombardia, per integrare solo 2mila posti su 24mila

«In Lombardia abbiamo 24mila posti per richiedenti asilo, 15mila dei quali offerti dal mondo della cooperazione. Ebbene: solo duemila sono negli Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Ben 22mila sono invece nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas). E su 1.523 Comuni solo un centinaio aderisce al sistema Sprar». Bastano queste cifre, rese note da Massimo Minelli, presidente di Confcooperative Lombardia, a mostrare come anche nella nostra regione ­ come in Italia, come in Europa ­ le politiche su migranti e profughi restano troppo sbilanciate sull'«emergenza» e il «controllo», mentre ancora poco si investe sull' integrazione. Attenzione: promuovere l' integrazione, incalza Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, corrisponde non solo «al rispetto dei diritti e della dignità dei migranti», ma anche «alla convenienza delle comunità che accolgono». Allarme «diniegati» . È, questo, uno dei messaggi forti lanciato dal convegno «Le politiche Ue in tema di migrazione e asilo: quali ricadute sulle persone», svoltosi ieri mattina nella sede di Caritas Ambrosiana su iniziativa della stessa Caritas e della Rappresentanza della Commissione europea a Milano (altro servizio a pagina 11). Ed è parlando di concrete «ricadute sulle persone» che Gualzetti ha denunciato come, oggi, i «diniegati », i richiedenti asilo ai quali non è stato riconosciuto lo status di rifugiato, «ormai fuori dai centri, finiscono sulla strada, li vediamo rivolgersi alle nostre mense e ai nostri centri d' ascolto, senza una reale prospettiva di futuro». Il problema, è stato ribadito a più voci, non sono i 'clande­ stini' spacciati per 'finti profughi', come sostengono le retoriche del populismo. Il vero problema, ha ricordato Gualzetti, è la sostanziale chiusura delle vie d' accesso legali all' Italia e all' Europa. Sono le nostre regole e le nostre politiche a 'generare' irregolari (alimentando così gli interessi della criminalità organizzata). Per questo, ha ribadito Gualzetti, la Caritas chiede all' Italia di puntare sui corridoi umanitari, l' accoglienza diffusa, la riforma della legge Bossi­ Fini e l' introduzione dello ius soli e dello ius culturae. Accoglienza ambrosiana. A proposito di ospitalità diffusa ­ piccoli numeri 'a basso impatto' sui territori, sostegno all' integrazione, coinvolgimento delle comunità: fra i protagonisti di questa via virtuosa c' è la diocesi di Milano. Che oggi è in grado di offrire 2.362 posti in 239 strutture: 1.288 in 126 strutture Cas, 695 in 68 strutture del sistema Sprar. Sedici posti li offre il progetto «Rifugiato a casa mia», in alloggi di parrocchie o di

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 49 10 aprile 2018 Pagina 30 Avvenire

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singoli cittadini, dove gli ospiti sono accompagnati nel percorso di integrazione da tutor volontari e operatori sociali professionali. Altri 363 sono in 35 sedi messe a disposizione dalle parrocchie al di fuori delle convenzioni con le istituzioni. Sono 107 in totale le parrocchie che hanno aperto le loro porte, 239 le strutture messe a disposizione da queste e da altre realtà, come gli istituti religiosi. «Nell' ultimo anno ­ ha spiegato Gualzetti ­ c' è stata una riduzione del 35% degli sbarchi e questo ha provocato un calo nelle richieste di posti per le accoglienze da parte delle Prefetture. È calata un po' la pressione, non l' impegno della diocesi per l' integrazione e per una convivenza serena nelle nostre comunità». Sfida culturale. Fare bene l' accoglienza, però, non basta. È una «sfida politica e culturale», quella che interpella il terzo settore, le istituzioni, la stessa Chiesa. Bisogna saper comunicare, con le cause reali delle migrazioni, le ragioni della buona accoglienza e dell' integrazione, insiste Gualzetti, mentre dice «basta strumentalizzazioni politiche». «Si tratta di incidere sulle politiche e le culture istituzionali ­ riprende il direttore di Caritas Ambrosiana ­. Che spesso rispecchiano il sentire ­ e le paure ­ della gente. Oggi, purtroppo, il problema non è come accogliere, ma se accogliere. C' è chi teorizza che non si deve farlo. Punto e basta. È questo clima che dobbiamo affrontare, tra la nostra gente, nelle scuole come nelle parrocchie e nelle comunità». RIPRODUZIONE RISERVATA.

LORENZO ROSOLI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 50 10 aprile 2018 Pagina 4 Corriere della Sera

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Per Roberto nessuna vendetta ma una biblioteca

Non siamo più abituati al perdono. Di fronte a un omicidio efferato le parole pacate, i toni bassi dei parenti della vittima, quasi meravigliano. I familiari di Roberto Bardella hanno agito da subito così. Anzi, hanno spinto immediatamente il loro sguardo più avanti. E pur nello strazio, nel dolore della perdita, si sono interrogati, si sono posti la domanda: cosa posso fare perché non succeda più, perché altri non siano toccati da una simile tragedia. Il nome di Bardella non è quasi circolato sui media italiani. Poche righe di cronaca appena dopo l' assurda vicenda, poi più nulla. Perché l' omicidio è avvenuto lontano, in Brasile, nel dicembre del 2016. Da qualche mese, a poca distanza da dove Bardella è stato ucciso, una biblioteca porta il suo nome: «Il viaggio di Roberto». È la biblioteca di una onlus, Progredir, fondata da una milanese, Milli De Giacomi, da ventidue anni a Rio de Janeiro. Stava chiudendo, il piccolo finanziamento municipale interrotto da un giorno all' altro. Ha ripreso l' attività con i seimila euro donati dalla famiglia di Bardella. Il calendario è ora fitto di incontri con scrittori locali, c' è una data per il concorso di poesia, è tornata Denise Sebastiao, la psicopedagogista che avvicina i bambini lavorando come bibliotecaria. «I libri in contesti deprivati sono pura magia. Non è solo il sapere, la cultura: le pagine, a volte, aprono porte sigillate, indicano una strada. E soprattutto aiutano a sperare», spiega De Giacomi. Che aggiunge: «Nelle favelas si risponde alla violenza con la violenza, mai con un gesto di aiuto. L' atto di questi familiari è una testimonianza importantissima per i giovani». In Brasile Bardella era andato in vacanza. Con il cugino, Rino Polato. In moto. A Rio, proprio sotto la statua del Cristo Redentore, i due uomini fanno una sosta. Per controllare il navigatore, che indica che per raggiungere la costa c' è un lungo rettilineo seguito da una curva. Bardella è davanti, Polato lo segue. A pochi metri dalla curva, compare all' improvviso il profilo di alcune baracche. Loro capiscono immediatamente di cosa si tratta: è una favela. Favela è sinonimo di pericolo. «Ci saremmo fermati per invertire la direzione ­ spiega Polato ­ ma non c' è stato il tempo». Un' auto si affianca alle moto e Bardella cade a terra: «Andava pianissimo, ho pensato a un incidente». Ma quando lo chiama, Roberto non risponde. È morto. Ucciso perché scambiato per un poliziotto, per via della goPro, la telecamerina sul casco. Erano dieci ragazzini. «Io urlavo, dicevo turisti, siamo turisti italiani ­ ricorda ancora Polato ­ e mi hanno circondato e caricato in macchina. A quel punto ho capito cosa mi aspettava: ero il testimone di un omicidio, dovevo sparire». Le ore successive, prima della liberazione, sono drammatiche, con la sentenza di morte Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 51 10 aprile 2018 Pagina 4 Corriere della Sera

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sospesa nell' aria e il cadavere del cugino sul sedile posteriore. Tornato a casa, in Veneto, Bardella era di Jesolo, lui abita a Fossalta di Piave, si sente ripetere all' infinito di dimenticare, «dimenticare quella gente perfida, orribile». Non ci riesce. La sua reazione stupisce. Con voce ferma dice: «Gente cattiva? Io negli occhi di quei quindicenni non ho visto cattiveria, solo i segni di vite devastate dalla droga, senza speranza». Racconta di oltre seicento messaggi ricevuti da brasiliani. «Ho iniziato a leggere i primi sull' aereo, mentre rientravo. Sconosciuti che scrivevano per scusarsi, esprimere dolore, che dicevano di pregare per noi. Una cosa così non ti lascia indifferente». Claudia Vianello, moglie di Roberto, gli occhi dei ragazzi che le hanno portato via il marito non li ha visti. Le è bastato ascoltare Rino. Anche lei, con lo stesso tono di voce tranquillo, dichiara: «L' odio non porta da nessuna parte». Così, mentre la magistratura fa il suo corso (dall' Interpol di Venezia hanno saputo di due arresti), hanno pensato di aiutare i bambini delle favelas: «Anche solo una piccola cosa. Non c' è bisogno di pensare in grande, non abbiamo gli strumenti né le capacità. Una svolta si innesta anche da cambiamenti minimi». La ricerca di un programma da appoggiare non è stata facile. Solo dopo diversi mesi è spuntato il nome di Milli De Giacomi, che nella favela di Miguel Couto, territorio di narcotraffico, ha fondato Progredir Onlus per offrire un' alternativa alla droga. «Se non conti nulla, neppure per lo Stato, non hai aspettative, la via d' uscita, l' unica via per emergere, è buttarsi nelle braccia dei potenti che offrono soldi e rispetto. È una scelta di rabbia, la risposta al vuoto esistenziale. Noi seguiamo i bambini fin da piccoli, li aiutiamo a coltivare sogni, a immaginare il futuro». Bardella, che aveva 52 anni e ha lasciato un figlio di 19, gestiva con la moglie un' agenzia immobiliare, Polato è agente di commercio. Amici, clienti, persone mai viste, si sono fatti avanti, hanno preso parte al raduno motociclistico, al concerto, al Memorial del Golf Club di Jesolo, alle iniziative del Rotary locale. Eventi promossi per raccogliere fondi per la biblioteca: «Hanno visto la nostra determinazione e si sono fidati. E ora andiamo avanti».

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 52 10 aprile 2018 Pagina 11 Corriere della Sera

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«Civivo» , a cura dei cittadini

Si scrive «Civivo», si legge «Civico, Vicino, Volontario». «Civico», come il senso di appartenenza a una comunità, «vicino», sinonimo di accessibile e inclusivo, «volontario», a indicare l' ambito di riferimento, il Terzo settore. Parliamo di un progetto nato a Rimini sette anni fa grazie all' entusiasmo di alcuni semplici cittadini che avevano manifestato all' amministrazione comunale la volontà di prendersi cura di alcune aree della città lasciate all' incuria. Entusiasmo contagioso, perché al 2011, nel capoluogo romagnolo, questi volontari si contavano sulle dita di una mano mentre oggi sono più di 850 e operano nell' intero territorio comunale suddivisi in 62 gruppi. Hanno una sede, dialogano con gli altri cittadini ascoltando le loro esigenze e interagiscono con le istituzioni locali studiando le strategie per attuare le iniziative. Di cosa si occupano? Fanno di tutto. Entrano nelle scuole per intonacare le aule ingrigite da anni di scarsa manutenzione, vanno negli ospedali a strappare sorrisi ai bambini malati di cancro, ravvivano aiuole, costruiscono piccoli orti urbani. Alcuni danno manforte alla cancelleria del tribunale, che lamenta carenze di personale. «C' è anche chi ha risistemato un piccolo cimitero nella zona rurale e se ne prende cura, magari anche richiamando i cittadini che buttano a terra qualche rifiuto» racconta Roberta Mazza, responsabile del progetto. «L' impegno di tutti è fondamentale per avere una città migliore ­ continua Mazza ­ dove ci sono i gruppi Civivo cambia il tessuto sociale. All' interno delle scuole i genitori si ritrovano insieme per imbiancare, nascono amicizie e di convesso anche nuove proposte costruttive». All' iniziativa hanno aderito persone di ogni età. A Viserba, frazione periferica a nord di Rimini, i giovani lamentavano, fino a qualche anno fa, l' assenza di aule studio. Così, nel 2014, sono stati loro a rimboccarsi le maniche e a ritinteggiare le stanze della vecchia sede del quartiere caduta in disuso e a rifunzionalizzare lo spazio con nuovi arredi. L' amministrazione ha collaborato disponendo le autorizzazioni necessarie alle opere di recupero e fornendo ai cittadini volontari l' attrezzatura utile per realizzare i lavori di manutenzione. Questi spazi sono diventati un punto di aggregazione per i giovani del quartiere. «E due volte a settimana aiutiamo i bambini delle scuole medie a fare i compiti», racconta Silvia, 24 anni, impegnata nell' iniziativa sin dagli albori. «È un progetto impegnativo ­ spiega la ragazza ­ siamo aperti tutti i giorni, anche la domenica. Col tempo nel gruppo ci sono state alcune defezioni, ma registriamo anche nuovi ingressi». Nell' aula è stato ricavato anche lo spazio per una biblioteca, ed è partito così il progetto «Ci.leggo». I Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 53 10 aprile 2018 Pagina 11 Corriere della Sera

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volontari operano a stretto contatto con l' amministrazione comunale. «A volte svolgono anche il ruolo di "sentinelle" segnalandoci le criticità», dice Mattia Morolli, assessore alle Politiche educative e ai rapporti con il territorio del Comune romagnolo: «Accorciano le distanze tra istituzione e cittadino. Dopo l' ultima ondata di maltempo, ad esempio, ci hanno segnalato le buche stradali più pericolose rendendo più veloce la manutenzione, a fronte delle migliaia di segnalazioni che arrivavano anche sul telefono via WhatsApp». Un progetto, per funzionare, deve incrociare anche nuove sfide. «Stiamo concentrando i nostri sforzi per includere anche i migranti ­ spiega ancora Roberta Mazza ­ è successo durante alcune iniziative, puntiamo a favorire l' integrazione. Stiamo inoltre sviluppando un gruppo Civivo digitale ».

ENEA CONTI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 54 10 aprile 2018 Pagina 12 Corriere della Sera

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l' archivio I corpi di pace NEGLI ANNI DELLA GUERRA FREDDA

Il Corriere del 15 gennaio 1964 dava notizia dei peace corps : giovani che svolgevano periodi di volontariato in Paesi in via di sviluppo. Si trattava, racconta l' articolo, di un' iniziativa voluta da J.F. Kennedy che coinvolgeva tantissimi ragazzi americani. L' articolo afferma che «molti Paesi hanno aderito a questa idea, e anche l' Italia sta studiando la creazione di un corpo italiano di volontari». Nel 1966, in Italia fu presentata una proposta di legge che intendeva consentire ai giovani di sostituire il servizio militare, «prestando la loro opera per la durata di almeno due anni in un Paese in via di sviluppo». Lo spirito dell' iniziativa era quello di incentivare il sentimento di solidarietà, indirizzandolo verso concrete attività di aiuto, sull' esempio dei peace corps americani e poi di altri casi europei, grazie ai quali oltre 20 mila ragazzi prestavano servizio «di pace» in circa 50 paesi. «Queste associazioni ­ notava il Corriere del 14 dicembre 1966 ­ nascono in un momento in cui, se da una parte cresce il pericolo della guerra, dall' altra si rafforza tutta un' azione pacifica tesa a promuovere la collaborazione fra Stato e Stato». Due anni dopo, questo spirito solidale, che pure contrastava con il clima per tanti versi teso degli anni della guerra fredda, si spingeva ancora oltre, arrivando a proporre la creazione di un unico «Corpo della pace europeo»: l' Italia propose, scriveva il Corriere del 1 novembre 1968, di indire «una conferenza internazionale dei giovani, per organizzarli in associazioni pubbliche o private e costituire un corpo della pace che si dedichi all' insegnamento e all' assistenza tecnica nei Paesi in via di sviluppo». Un' iniziativa che solo in anni recenti ha visto una prima attuazione nei Corpi Civili di Pace.

a cura della Fondazione Corriere

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 55 10 aprile 2018 Pagina 12 Corriere della Sera

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La scuola di Sabrina per ballerini dislessici

«Ho finto di essere la più bella e la più brava. Adesso per cosa dovrei diventare famosa?». Sabrina torna ai suoi pensieri di due anni fa. Flash back . Sul tavolo c' è la proposta di fare da testimonial in una campagna di sensibilizzazione sulla dislessia. Lei si irrigidisce. Di più, si arrabbia: «Non metto in piazza il mio problema. Chissà la mia famiglia cosa penserebbe». Oggi tutto è cambiato e Sabrina sta per girare quello spot. «Nascondere la verità ­ dice ­ fa solo danni». Così si è messa a disposizione, come volto simbolo e come insegnante. Il banco di prova non sono i libri bensì il palco, dove offre un metodo speciale ai ballerini che passano ciò che ha passato lei: «Li riconosco al volo». Perché quella è anche la sua quotidianità: le parole si incrociano, destra e sinistra si confondono. Sabrina è Sabrina Brazzo, tra le più amate prime ballerine della Scala di Milano. Veneziana, 50 anni, resta una star. Eppure il suo mondo, da sempre, è fatto di battaglie anche con il giudizio altrui. «Mi chiamavano somara. In accademia? Vai a destra, vai a sinistra e io mi bloccavo. Per tutti ero la mina vagante, bravissima ma che a un certo punto poteva sbagliare tutto senza ragione. In realtà il motivo c' era: avevo perso i punti di riferimento». Perché la dislessia non intacca solo la lettura. «Saltano orientamento, lateralizzazione. Pian piano mi sono costruita una corazza: il pianoforte era la destra, lo specchio la sinistra. Ripetere i passi ad alta voce, come una cantilena, mi aiutava». Passa per quella strana. «Invece cercavo solo di sopravvivere». Battaglia vinta, étoile promossa sul campo. «Per quasi 50 anni non ho saputo cosa fosse la dislessia. In sala mi arrangiavo. Poi sono rimasta incinta e un giorno me ne stavo lì, col mio pancione, a fissare senza capirlo un monitor in ospedale. Era il mondo esterno e io non sapevo come affrontarlo». È stato Joseph, il figlio oggi 12enne avuto da Andrea Volpintesta, suo compagno di vita e nel lavoro, a darle una risposta: «Le maestre dicono che i bambini che fanno fatica come te sono dislessici, non è una malattia, solo imparano diversamente». Incontra Teresa D' Andrea, presidente della onlus Potenziamenti (nata proprio per affrontare il disturbo di apprendimento e che, con Pubblicità progresso, prepara lo spot a cui Sabrina parteciperà), racconta la sua storia a Micaela, «che ne ha fatto un copione». Micaela Masella lavorava con lei al Teatro Carcano di Milano: nel 2016 è morta in un' esplosione causata dal suo ex. Ed è anche per l' amica che Sabrina ha deciso di uscire allo scoperto. La mia vita da artista , completato con Salvo Manganaro che di Micaela era il nuovo compagno, è andato in scena una sola volta, nel 2017: Potenziamenti progetta Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 56 10 aprile 2018 Pagina 12 Corriere della Sera

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ora un tour tra le scuole. «Sabrina ­ dice la presidente ­ è un esempio eccezionale: ha realizzato il suo sogno, lasciato dietro di sé difficoltà, cattiverie, ingiustizie subite da chi non capendo la sua caratteristica ha tentato di farle cambiare strada». L' étoile ha fatto di un disagio una risorsa per i «suoi» ragazzi. Brazzo e Volpintesta guidano infatti il Jas art ballet, compagnia residente al Carcano in cui applicano un «metodo Sabrina». «Non proponiamo corsi "per" artisti dislessici, sarebbe inutile e sbagliato ­ precisa Andrea ­, ma abbiamo calibrato il modo di insegnare». Le stime, in Italia, parlano di un disturbo che tocca il 3% della popolazione. Fra chi balla, scegliendo una comunicazione gestuale, l' incidenza può salire. «Nell' ultimo anno abbiamo incontrato almeno quindici giovani con questa caratteristica». Prosegue la moglie: «Ricordo un' audizione con una ragazza bellissima, molto brava. Andrea ha cominciato a snocciolare esercizi velocemente. Lei sgranava gli occhi. Io le ho toccato la spalla: segui me, guardami, guarda lo specchio. È ripartita». Dopo che La mia vita da artista è andato in scena, Sabrina ha ricevuto una lettera: «Era di un ballerino professionista. Ha scritto: anche a me capitano queste cose». Ora il «metodo» viene applicato quotidianamente nel Jas art ballet junior, il programma per talenti dai 14 ai 17 anni. Cantilene e spazi contrassegnati sono accorgimenti invisibili, ma capaci di tracciare la strada di una star.

ANNA GANDOLFI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 57 10 aprile 2018 Pagina 13 Corriere della Sera

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Rilegno Ambiente e legalità, quei bancali tutti green

Apri il sito di un' azienda che fa pallet, insomma bancali di legno, e ti compare il logo di Slow Food. Poi ti accorgi che il nome completo del suo prodotto è «greenpallet», che già qualcosa vorrà dire, e che il primo titolo della homepage è «Quando legalità fa rima con sostenibilità», con questo inizio: «Il mercato nero del pallet non è fatto solo da chi vende ma anche da chi compra e se nessuno acquistasse bancali rubati l' intera filiera nera non esisterebbe». Vai avanti a leggere e scopri che questa azienda di Viadana in provincia di Mantova, che si chiama Palm fondata negli Anni 60 da Guido Barzoni, già dal triennio 2004­2006 è stata tra le prime ad autoimporsi la redazione di un «Bilancio di responsabilità sociale e sostenibilità». Presieduta e amministrata oggi dall' erede del fondatore, Primo Barzoni, si è conquistata un posto tra le 40 Case History del libro­inchiesta Circular Economy for Food e anche tra le aziende inserite nel rapporto GreenItaly 2017. Consorziata con Rilegno in un atteggiamento volto al recupero e riciclo dei materiali, la Palm Spa ha ottenuto ormai da tempo la certificazione ufficiale di «B.Corp»: vale a dire azienda impegnata a conciliare profitto con etica, in linea con i 17 obiettivi fissati dall' Onu su scala mondiale e che «nell' attuale contesto di crescente insicurezza, paura, incitamento all' odio e violenza, sfiducia nel nostro sistema economico» chiamano «tutti i leader aziendali a una responsabilità e un' opportunità senza precedenti ­ sempre parole del sito di Primo Barzoni ­ nel costruire una società più inclusiva». Così la sua azienda usa legno di abete e pino del Nord Europa proveniente solo da foreste gestite con criteri ecosostenibili, ma potenzia di anno in anno il progetto «Pallet a km 0» di cui è capofila, per l' incremento della piantumazione di pioppi padani e la riduzione ulteriore dell' impatto ambientale dovuto al trasporto. Primo Barzoni è infine il fondatore di Palm W&P onlus, impresa sociale nata per favorire l' inserimento dei ragazzi diversamente abili nel mondo del lavoro, nonché fondatore e presidente «Ecofriends ­ Cittadini e Imprese Amiche dell' Ambiente», associazione che vuole avvicinare tra loro produttori e consumatori. Sempre nel nome della sostenibilità.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 58 10 aprile 2018 Pagina 13 Corriere della Sera

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PAOLO FOSCHINI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 59 10 aprile 2018 Pagina 16 Corriere della Sera

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Periferie Quartieri giovani (da Street Art)

Un Museo di Arte urbana aumentata sembra difficile già da spiegare, figurarsi da realizzare. Eppure ci sono riusciti: il Maua è nato a Milano nel 2017 con l' obiettivo di mappare le opere di street art nelle periferie della città, realizzarne un catalogo dinamico e permetterne la fruizione con la realtà aumentata, reinventando nei fatti le stesse realizzazioni. Sono stati gli stessi cittadini a segnalare le opere presenti nei diversi quartieri, individuandone 218 eseguite da 200 artisti diversi. Da ogni zona sono stati poi selezionati 10 murales, destinati a diventare i capolavori di questo insolito museo, che ha già vinto il «Digital Award ­ Il coraggio di innovare 2017», un premio alla creatività e all' innovazione. Un progetto che non è solo culturale ma presenta anche risvolti sociali, proprio grazie al coinvolgimento dei cittadini che dalle periferie di Milano sono diventati veri e propri curatori d' arte e promotori di cultura contemporanea attraverso i social network e la comunicazione digitale. Il Maua, ideato da Bepart, una società che si occupa di arte e realtà aumentata, in partenariato con enti del Terzo settore come Base Milano, Terre di Mezzo, Fondazione Arrigo e Pia Pini, è in verità nato grazie alla vittoria di «Bando alle periferie», un avviso del Comune di Milano dello scorso anno che ha promosso 14 progetti di rigenerazione urbanistica e sociale delle periferie attraverso l' arte e la cultura. Adesso è il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo a tornare su questo stesso tema, proponendo il bando «Prendi parte. Agire e pensare creativo», gestito dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane e che va di pari passo con il bando «Cineperiferie» di cui abbiamo parlato nello scorso numero. Arte, giovani, periferie: queste infatti le parole chiave per le quali il Mibact mette a disposizione 600 mila euro per tutto il territorio nazionale, alla ricerca di una decina di progetti che promuovano la creatività contemporanea coinvolgendo i giovani tra i 18 e i 29 anni. Il bando parte dalla definizione di periferia, che non è tanto un luogo geograficamente distante dal centro, quanto un «territorio che, indipendentemente dalla posizione, soffre problemi di fragilità sociale dovuti a difficoltà ad accedere a servizi e infrastrutture, dove la povertà, l' insicurezza e il disagio caratterizzano la vita degli abitanti». La descrizione del contesto in cui si intende agire è un elemento di valutazione del bando, e consigliamo pertanto di lavorarci bene.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 60 10 aprile 2018 Pagina 16 Corriere della Sera

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Definito il contesto, il bando permette un' ampia serie di attività creative che vanno indicate nel programma culturale. Le azioni devono essere sviluppate intorno all' attività degli under 30, con particolare riguardo per i Neet, i giovani che non studiano e non hanno un lavoro, né lo cercano. Attraverso il bando, il ministero intende utilizzare l' arte come strumento per coinvolgere i ragazzi che si trovano in questa situazione, attivando processi di inclusione e condivisione che abbiano una durata di almeno 6 mesi e massimo un anno. Ospitare in residenza giovani artisti, che sappiano dialogare con i ragazzi e realizzare insieme a loro attività a beneficio delle comunità, ridisegnare il profilo urbano attraverso la progettazione e realizzazione di videomapping o di una mostra collettiva, organizzare corsi di fotografia e creazione digitale, sono tutte attività che il bando finanzia coprendo fino all' 80 per cento delle spese. I progetti vanno presentati da istituzioni culturali pubbliche o private non profit in partenariato con un ente del Terzo settore che possa dimostrare di essere operativi nel territorio selezionato. Info sul sito istituzionale del Mibact, mentre per presentare la domanda bisogna registrarsi sulla piattaforma www.aap.beniculturali.it/prendiparte/ .

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 61 10 aprile 2018 Pagina 16 Corriere della Sera

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Sviluppo Realtà piccole? Servono idee grandi

In Italia abbiamo Scarp de' Tenis , in Portogallo hanno Cais . Sono «giornali di strada», non semplici riviste mensili, ma veri e propri progetti sociali: edite da organizzazioni non profit, trattano di società, economia, cultura e vengono vendute da persone senza fissa dimora o con problemi di disagio sociale che in questo modo vengono accompagnate in percorsi di recupero e reinserimento: i venditori, regolarmente contrattualizzati, tengono una quota dei ricavi da ogni copia che riescono a distribuire per le strade e le piazze delle maggiori città, vivendo sulla propria pelle l' esperienza della dignità del lavoro invece dell' elemosina. Alcuni di loro, dopo anni di collaborazione, vengono anche coinvolti nelle attività di redazione, accedendo a opportunità uniche: come è successo ad Antonio che, al pari di grandi vaticanisti, ha intervistato Papa Francesco. Alla memoria del co­fondatore di Cais , Diogo Vasconcelos, politico portoghese molto attivo in Europa sui temi dell' innovazione sociale come strumento di crescita e sviluppo, a partire dal 2013, a due anni dalla sua scomparsa, la Commissione Europea dedica un concorso per l' innovazione sociale finanziato con 200 mila euro provenienti dal Programma Horizon 2020 dedicato alle politiche per l' innovazione. Di anno in anno la Commissione Europea indica un aspetto specifico dell' innovazione sociale intorno al quale vanno presentati i progetti. Quest' anno il titolo del bando è «Think local», un invito a proporre soluzioni innovative per rivitalizzare quei territori che hanno difficoltà ad adeguarsi ai cambiamenti sociali, economici e tecnologici che negli ultimi anni hanno rapidamente mutato gli scenari di azione causando anche emigrazione giovanile e conseguente invecchiamento della popolazione. Motore di questo processo di rivitalizzazione sono i giovani. E proprio dai giovani l' Europa si aspetta grande partecipazione al bando, che è comunque aperto a tutti i cittadini, singoli individui, gruppi informali, organizzazioni non profit e aziende. Il concorso si articola in tre fasi: dal totale delle candidature idonee ricevute verranno selezionati 30 semifinalisti che potranno usufruire di un servizio di mentoring finalizzato a strutturare meglio l' idea. I progetti selezionati potranno partecipare a un campus di formazione che si svolgerà a luglio in Romania, confrontandosi con team provenienti da tutta Europa. La Fase 2 prevede un' ulteriore scrematura, con l' individuazione di 10 progetti finalisti, una rosa dalla

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 62 10 aprile 2018 Pagina 16 Corriere della Sera

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quale a settembre verranno scelti i tre vincitori che beneficeranno di un contributo di 50 mila euro ciascuno. La terza fase si svolgerà l' anno prossimo: la competizione tra i 30 semifinalisti sarà riaperta nel 2019 per attribuire un contributo di ulteriori 50 mila euro al progetto che avrà raggiunto i risultati più significativi in termini di impatto e efficacia. Sembra un dettaglio di poco conto, invece è importantissimo: significa che i progetti vengono monitorati nel corso del tempo e che si attribuisce reale valore alla loro realizzazione che va al di là del contributo economico. I materiali relativi al bando si trovano seguendo un intricato sistema di link e sotto­link nel sito istituzionale del Programma europeo Horizon 2020: il nostro consiglio è accedere al sito generale http://ec.europa.eu/growth/ e utilizzare da lì la ricerca per parole chiave. Nelle cinque edizioni precedenti, un solo team italiano ha ottenuto questo prestigioso riconoscimento, la Cooperativa Sociale Quid nel 2014 con il progetto «From waste to wow! QUID project», per il riutilizzo degli scarti della moda: a cui Buone Notizie dedicò la copertina del suo primo numero.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 63 10 aprile 2018 Pagina 17 Corriere della Sera

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Agenda estera

Si svolgerà l' 11 aprile alla Prince George Ballroom di New York la serata di gala 2018 della «Homeless Services United», tradizionale appuntamento di raccolta fondi a favore del più importante consorzio di agenzie non profit per l' aiuto di senzatetto e famiglie a rischio. La quota per partecipare alla serata va dai 175 dollari del «membro semplice» ai mille del «sostenitore». I senzatetto censiti a New York a fine gennaio (quelli accolti nei rifugi) erano 63.101. Per l' Europa vedi Male Nostrum a pagina 27.

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Ven 13.04 Carceri, lo stato della pena

«La riforma penitenziaria: lo stato della pena»: inizia oggi alle 9 e prosegue fino a domani a Roma, nel Carcere di Regina Coeli in Via della Lungara 29 e all' Istituto Maria SS. Bambina di via Paolo VI 21, il 51° Convegno nazionale del Coordinamento enti e associazioni del volontariato penitenziario ­ Seac sul progetto nazionale per le misure di comunità. Con il sostegno della Fondazione Con il Sud e la collaborazione del Csv Lazio Spes.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 65 10 aprile 2018 Pagina 17 Corriere della Sera

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Chi c' è già stato, lo sa: quella di Slanciamoci , che si terrà il 12 aprile all' Alcatraz di ...

Chi c' è già stato, lo sa: quella di Slanciamoci , che si terrà il 12 aprile all' Alcatraz di Milano (nona edizione, «jungle edition», simbolo Mick Jagger), è una festa grandiosa, una serata rock organizzata perché tutti possano ballare. «Slanciamoci» è infatti l' associazione non profit per curare la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica che in forma atipica (più debole) ha colpito anche l' astrofisico Stephen Hawking, morto il 14 marzo scorso. Dietro c' è la volontà dell' editore Nanni Anselmi, promotore della rock terapia e già presidente di Milano Civica, la lista a sostegno dell' ex sindaco Giuliano Pisapia. Malato di Sla e amante del rock, fino a prima di morire due anni fa Nanni è stato sul palco dell' Alcatraz la sera della festa a scegliere i brani e invitare tutti a ballare. «A un certo momento della mia vita ­ disse nel 2016 ­ ho incontrato la Bestia. Tra me e lei esiste una sorta di rispetto reciproco: io rispetto il fatto che continui inesorabilmente a fare il suo sporco lavoro di Bestia. Lei invece mi rispetta perché sa che di fronte a lei io non cedo di un millimetro». «Il suo esempio di vita è stato una lezione», disse di lui Umberto Ambrosoli. La festa rock che ogni anno raduna migliaia di persone di tutte le età (i più giovani arrivano dopo la mezzanotte) riassume il concetto. Costituita il 10 gennaio 2011, Slanciamoci sostiene la ricerca e la cura delle malattie neuromuscolari degenerative con la raccolta di fondi proprio attraverso le serate musicali. Un «funding» piuttosto anomalo. In otto anni Slanciamoci ha raccolto 400 mila euro, devoluti al centro Nemo dell' ospedale Niguarda per la cura della Sla e, dal 2016, anche al Need Institute, altra struttura dedicata. «Una persona che non può ballare organizza serate rock in cui gli altri ballano, con l' obiettivo che in futuro sempre più persone continuino a farlo», è la filosofia dell' associazione che lega il rock alle cause sociali e oggi è presieduta da Beppe Camera. Dietro c' è il lavoro volontario di una decina di persone, professionisti di medicina, social media, marketing, comunicazione. Tutte le info su www.slanciamoci.it , biglietti anche alla libreria Aleph di piazza Lima a Milano (mezzanino MM1).

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Sab 14.04 Rotary, congresso a Milano

Si conclude oggi all' Auditorium San Fedele di Milano, all' indomani del Protocollo di collaborazione con l' Istituto nazionale dei tumori firmato a Palazzo Marino, il congresso distrettuale del Rotary milanese (50 club e 2400 soci). Tra i relatori oltre al governatore del distretto Andrea Pernice anche il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana che alle 9.40 parlerà di «Un Paese senza leader, il ruolo del Terzo settore nei vuoti della politica».

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 67 10 aprile 2018 Pagina 17 Corriere della Sera

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Mer 11.04 Web facile e Terzo settore

«Siti web accessibili, un nuovo traguardo per il Terzo settore»: è il seminario in programma oggi dalle 18 alle 20 in via Correggio 59 a Monza, organizzato da Csv Monza Lecco e Sondrio con Joomla Lombardia. Il tema: l' accessibilità dei siti web e le tecniche per consentire a tutti di fruirne i contenuti. L' Agenzia digitale Italiana ha già pubblicato linee guida coerenti con le direttive internazionali. Il corso è rivolto a i rappresentanti di Enti del Terzo settore.

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Il concerto per 800 bambini siriani

La musica come «messaggio sociale»: è il doppio evento in programma a Milano il 16 aprile, prima alle 9.45 con una lezione all' Università Cattolica poi con un concerto alle 20.30 all' Auditorium Fondazione Cariplo, il cui ricavato andrà a favore di 800 minori in fuga dalla guerra in Siria e rifugiati in Libano e Kurdistan, presso il «Centro del Collegio Maristi Notre Dame de Fatima di Rmyleh» e nel «Monastero Deir Maryam» a Sulaymanyah. Protagonista di entrambi gli eventi il musicista e compositore Enzo Avitabile con il suo programma «Acoustic World». L' iniziativa è promossa dall' Associazione Francesco Realmonte Onlus e dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, in collaborazione con l' Università Cattolica e con Focsiv Humanity. Info e biglietti: [email protected].

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 69 10 aprile 2018 Pagina 20 Corriere della Sera

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Da Londra a Torino Il caso Nesta : il Terzo settore attira investimenti

Il mercato italiano del Terzo settore sta diventando interessante anche per gli investimenti dall' estero. Lo dimostra il caso di Nesta, fondazione filantropica inglese per l' innovazione, che ha appena aperto a Torino la filiale italiana in collaborazione con la Compagnia di San Paolo. Peraltro, la prima esperienza avviata fuori dal Regno Unito. Sono cinque le aree su cui la non profit di Londra concentra il proprio lavoro: istruzione, innovazione, sanità, arte e cultura e innovation policy. Ogni progetto supportato deve avere un impatto positivo sulla società. E i primi programmi sono vicini a partire. La scorsa settimana, infatti, si è svolto il consiglio di amministrazione durante il quale sono state esaminate diverse proposte. «Ci occuperemo dell' istruzione e in particolare andremo a mappare le tecnologie digitali che hanno avuto un' influenza positiva sull' apprendimento degli studenti a livello internazionale», spiega Marco Zappalorto ( nella foto ), direttore di Nesta Italia. «Ci occuperemo anche di competenze digitali, cercando di capire quali sono quelle necessarie per il lavoro futuro, sostenendo progetti che le sviluppino o che le supportino». Ancora: arte e cultura. «Ci interessano l' accessibilità e l' inclusività dell' arte, oltre alla sua sostenibilità economica». In campo sanitario, invece, l' attenzione andrà verso la «salute collaborativa», ovvero quella tecnologia che aiuterà i pazienti «a essere più responsabili della propria salute». È interessante la storia di questa organizzazione inglese, voluta nel 1998 dal governo laburista di Tony Blair. «Il governo decise di creare il National Endowment for Science Technology and the Art per fa sì che l' innovazione non nascesse solo all' interno delle imprese, ma venisse favorita la crescita di nuovi innovatori, supportando chiunque avesse idee nell' ambito delle scienze, della tecnologia e dell' arte», ricorda Zappalorto. Nesta nacque dotata di 250 milioni di sterline derivanti dal fondo della lotteria nazionale. «Oltre a svolgere attività di erogazione ­ racconta il direttore di Nesta Italia ­ l' organizzazione aveva anche un proprio fondo di venture capital». Nel corso degli anni Nesta è cresciuta, la missione si è affinata, nel 2011 è stato nominato amministratore delegato Geoff Mulgan («uno dei padri del concetto di innovazione sociale in Europa») e nel 2012 la fondazione inglese si è staccata dal governo diventando indipendente e passando dunque sotto il controllo della Charity Commission. Ha, però, potuto mantenere la dotazione finanziaria, anche se i paletti dentro i quali può muoversi sono rigidi. Per esempio può investire solo all'

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 70 10 aprile 2018 Pagina 20 Corriere della Sera

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interno del Regno Unito a meno che non trovi il partner giusto. Come è accaduto in Italia. L' intenzione è di allargare il proprio orizzonte alle diverse aree italiane, collaborando con gli enti locali, più vicini alle persone e, dunque, meglio in grado di indicare le necessità di intervento e anche di valutare l' impatto sociale dei singoli progetti realizzati.

MARIA SILVIA SACCHI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 71 10 aprile 2018 Pagina 24 Corriere della Sera

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Auto condivisa? Vale un bosco

Andrea Poggio, un energico ambientalista sessantatreenne, gira con quattro tessere del car­sharing in tasca ed è uno dei pochi a ricordare che tutto è iniziato ­ era il 2001 ­ in un triangolo virtuoso vicino al suo ufficio. È stato lui, a dare il via. Il triangolo è composto dalla sede del Politecnico in Città Studi, a Milano, un circolo di Legambiente e un garage compiacente, poco distanti. Le prime auto condivise (tre utilitarie) erano parcheggiate nel garage e utilizzate «per lo più da professori universitari e ricercatori», ricorda. Facevano la coda allo sportello dell' associazione: ci voleva «almeno un' ora» per registrarsi. Niente app, niente smartphone. Anni dopo la mobilità condivisa ha preso piede con la sharing economy, le auto di Legambiente sono diventate un centinaio (cedute nel frattempo all' Atm, l' azienda dei trasporti milanese) ma il non profit continua a fare da apripista. «Allora era tutto da inventare. Avevo visto progetti pilota in Svizzera e a Monaco di Baviera, decidemmo di provare anche noi», racconta Poggio, che ha dedicato i 17 anni successivi a convincere Stato e aziende a cambiare strategia, sulla base di quanto scoperto nel «triangolo». È stato direttore di Legambiente in Lombardia e poi responsabile nazionale del settore mobilità (lo è tutt' oggi) ma ogni volta che entra in un' azienda si siede davanti ai dipendenti, uno a uno, e riparte daccapo. «Cerco di analizzare con ciascuno il percorso che fa da casa al lavoro», spiega. «C' è sempre un' alternativa possibile al viaggio solitario con l' auto privata. Si tratta solo di trovarla». Il problema ambientale del traffico pendolare ­ tra i primi fattori d' inquinamento atmosferico in Italia ­ nel frattempo è tutt' altro che risolto. Ogni giorno 1,8 milioni di italiani si recano in auto al lavoro, con una media di 1,33 occupanti per veicolo. L' Anci ha calcolato (su dati Istat e Audimob) che con due passeggeri per vettura si toglierebbero 628 mila auto dalle strade, per 660 mila tonnellate di Co2 in meno nell' aria al giorno. Come fare? Gli osservatori scommettono sempre più sul car­pooling come forma di secondo welfare. I numeri sono incoraggianti: l' anno scorso gli italiani che hanno condiviso la propria auto per recarsi al lavoro, o per spostamenti urbani, sono triplicati. Secondo un rapporto presentato a fine marzo dall' Osservatorio Sharing Mobility del Ministero dell' Ambiente, gli utenti dei portali specializzati sono aumentati del 350 per cento nel 2017. Il trend dura da prima, in realtà: gli utenti iscritti delle sei principali app erano 75mila nel 2015, oggi sono 265mila. Va detto, non tutti hanno fisicamente preso parte (ancora) a dei viaggi condivisi: ma il proposito c' è. Le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 72 10 aprile 2018 Pagina 24 Corriere della Sera

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corse sulla tratta casa­lavoro intanto sono passate da 17mila a 77mila in un anno, sommando i tre principali operatori (Jojob, Up2Go eBepooler). La buona notizia si misura in euro al chilometro e soprattutto in minori emissioni di Co2, conteggiate al grammo dagli algoritmi digitali. L' app più diffusa in Italia per il welfare di mobilità (la torinese Jojob) si calcola abbia fatto risparmiare 1.714.120 km di strada a 140 mila utenti l' anno scorso, per un totale di 222.835 chilogrammi di anidride carbonica in meno nell' atmosfera italiana. Secondo lo stesso algoritmo, è come se fosse sorto dal nulla un bosco di 11.148 alberi. In realtà la strada è ancora lunga, avvertono gli esperti. Scoraggia il solito confronto con il Nord Europa, dove ­ ricordano ­ un decimo delle flotte aziendali è già composto da veicoli condivisi tra più dipendenti. Alcune città metropolitane (Parigi in testa) hanno introdotto sussidi tariffari ad hoc. In Italia lo Stato «potrebbe fare di più per incentivare questi nuovi processi virtuosi» osserva Massimo Ciuffini della Fondazione Sviluppo Sostenibile, un think­tank che, all' interno dell' Osservatorio ministeriale, dal 2015 promuove la collaborazione pubblico­privato per la mobilità sostenibile. Ciuffini ha le idee chiare: «Per cominciare, gli stessi sgravi fiscali attribuiti dall' ultima finanziaria al trasporto pubblico andrebbero estesi a chi si reca al lavoro con il car­pooling» propone l' esperto. «Poi si dovrebbe incentivare, semplificandolo, l' uso dei buoni mobilità, e introdurre dei certificati bianchi, per attestare l' impatto ambientale delle aziende virtuose che introducono servizi di condivisione». Nell' attesa, il non profit continua ad avere un ruolo chiave. Poggio gira il Paese organizzando incontri (l' ultimo alla fiera «Fa' la cosa giusta»). Agli imprenditori spiega che «anziché acquistare costosi Suv diesel per pochi dirigenti, investire nel corporate car­sharing diffuso conviene, e porta a una maggiore felicità ed efficienza sul lavoro». Ai gestori di flotte in leasing (Arval, Alphabet) suggerisce soluzioni ibride «con auto aziendali che nel tempo libero vengono condivise a tariffa oraria, come Enjoy o Car2go, dai dipendenti e i loro famigliari». A questi ultimi infine mostra, numeri alla mano, la convenienza «economica oltre che ambientale» di ripensare l' eterno percorso casa­lavoro. Integrando i mezzi pubblici con l' auto del collega, e nell' ultimo miglio la bicicletta (magari elettrica), perché no? Dalle prime utilitarie targate Legambiente, ragiona Poggio, di cose «ne sono cambiate molte». Ma lui non ha perso l' ottimismo.

DAVIDE ILLARIETTI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 73 10 aprile 2018 Pagina 27 Corriere della Sera

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Il servizio civile? Tanti ostacoli

«La riforma del Servizio civile universale rischia di arenarsi sull' accreditamento dell' Albo unico». A lanciare l' allarme è la Conferenza Nazionale Enti Servizio civile. A 8 mesi dalla circolare che apriva la possibilità di accreditarsi , tutte le organizzazioni che hanno cercato di avviare il procedimento segnalano difficoltà, procedure poco chiare e risposte incerte o contradittorie e, soprattutto per il Terzo settore, centinaia di documenti aggiuntivi da depositare che per le organizzazioni senza scopo di lucro rischiano di essere un ostacolo insormontabile..

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 74 10 aprile 2018 Pagina 28 Corriere della Sera

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Lamiabuonanotizia Sarò manager dell' ambiente (con la sclerosi)

Sono le 8 del mattino, è una giornata soleggiata. Sono a casa, a Pomigliano d' Arco, ma in un attimo accendendo il mio pc mi ritrovo a Siena. Così inizia la mia settimana. Classe 1993, nasco a Foggia da una famiglia ricca di amore, complicità e sorrisi. Fin da piccola mi è stato chiesto di essere coraggiosa ed ho sempre tenuto duro. Poi all' improvviso un fulmine ha colpito il mio albero maestro, abbattendolo. Così immagino il cancro: qualcosa che arriva e distrugge tutto, senza lasciare niente. Sette anni fa ha portato via la mia mamma, lasciando un vuoto incolmabile. La vita deve andare avanti, perciò mi sono fatta forza e mi sono rialzata, ma non era finita. Bisognava rinnovarsi e ricominciare, ma non pensavo minimamente di dover trasformare tutto il mio cammino. Cambiare fa sempre paura soprattutto se a chiederlo è una malattia. La mia sclerosi multipla mi ha chiesto di farlo. Mi ha mostrato un mondo da guardare da seduta, una realtà piena di barriere architettoniche e mentali, una nuova vita pertanto una nuova me. Non avrei mai immaginato che utilizzare un ausilio fosse come utilizzare un vestito diverso, essere guardato in modo differente, essere giudicato ed essere messo in disparte. È quello che è accaduto a me. Da quattro anni convivo con la mia grande amica SM. È entrata, si è messa comoda e non andrà via, anzi richiede sempre più attenzioni. Non è facile farla perdere, ma neanche possibile farla vincere. La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante, cioè crea lesioni al sistema nervoso centrale e questo porta diverse difficoltà quotidiane. Quando ho scoperto la mia compagna di avventura ero all' Università. Dopo una banale caduta, sono iniziati i ricoveri e i controlli infiniti, ma il coraggio, la forza e l' amore mi hanno portato alla mia prima rivincita: la mia laurea triennale, tanto voluta e tanto sudata, in Economia delle Aziende Pubbliche e Sociali all' Università di Salerno. Ma non è finita qui. La mia determinazione e la voglia di sapere mi hanno spinta a continuare a studiare. Ho deciso di cambiare il mio cammino dal No Profit ad un altro tema: l' ambiente. È stato molto difficile, ma la motivazione, che mi ha portato a scegliere il corso di Economia dell' ambiente e dello sviluppo dell' Università di Siena, è personale ed è legata al territorio in cui vivo. Sono le 9, ho la lezione di Informatica Applicata, il mio calendario me lo ricorda con un promemoria. Clicco sul link e in un attimo

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 75 10 aprile 2018 Pagina 28 Corriere della Sera

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da una schermata compare il professore, la lavagna e le slide di presentazione. Mi ritrovo nell' aula come tutti gli altri corsisti. Purtroppo la mia salute non mi permette di seguire fisicamente le lezioni, ma non mollo e la distanza si riduce grazie alla tecnologia. Squilla il telefono, è arrivato un messaggino: i tecnici del presidio San Francesco, dove ha sede il mio corso di studio, mi chiedono come procede il collegamento e l' audio. Risposta positiva, il loro lavoro mi permette di rivedere anche la lezione in caso di impossibilità nel seguirla in diretta. Non finisce qui: tra qualche giorno c' è quell' esame tanto temuto: mentre studio, penso al modo in cui potrei svolgerlo, ma in una semplice e­mail il docente mi comunica la modalità prescelta. Viaggio nel mondo dal mio PC. Lo definisco la finestra che si apre e ti dà la possibilità di muoverti stando ferma. Non è molto bello essere in due posti contemporaneamente, soprattutto se dall' altra parte c' è la possibilità di socializzare. Beh, c' è la soluzione anche a questo: i miei compagni di corso mi hanno aggiunto in tutte le chat, i gruppi e i progetti che svolgono, non mi fanno sentire isolata, diversa o a casa. In modo differente io mi sento lì tra loro, come una normale studentessa della specialistica. L' ufficio Accoglienza disabili dell' Ateneo ti coinvolge nella comunità universitaria senza abbandonarti. Ti conosce non solo come studente, non solo come matricola, ma come persona. Terminata la lezione attendo la prossima, nel pomeriggio. Nel frattempo guardo i canali social dell' ateneo, tra i tanti la pagina Facebook dell' Ufficio Stampa. È un orgoglio vedere su una pagina ufficiale dell' Università di Siena la mia foto. Durante il mio percorso ho avuto modo di analizzare la parola "Resilienza". In psicologia è la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Ho notato che questa capacità era parte di me, ed involontariamente è ciò che mi contraddistingue, così ho deciso di mostrarla agli altri: aprendo la mia pagina Facebook "Lächeln sorridi puoi", su cui chiunque è libero di condividere la propria esperienza di vita, condividere pensieri o opinioni; organizzando eventi su questo tema; ma soprattutto partecipando con la mia esperienza al concorso "Storie di Resilienza" indetto dall' Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire, in collaborazione con l' Unità EPALE Italia, con il MIUR e promosso dalla Commissione Europea. Sono stata scelta come role model, durante la premiazione del 21 Marzo scorso a Firenze, per essere riuscita a trasformare le difficoltà in opportunità, dando avvio ad un processo di crescita e successo personale indiscutibile. Il grande riscontro offertomi dall' organizzazione del concorso e dall' Ufficio stampa dell' Università di Siena mi permetterà di portare la mia voce dove non sarei riuscita ad arrivare da sola . Non so quale sarà di preciso il mio compito ora, ma una cosa è sicura: voglio regalare, a chi vuole ascoltare, la mia storia e portare il mio esempio come dimostrazione che nella vita possono anche abbatterti, ma la cosa più bella è rialzarsi con il sorriso.

ALESSIA DE FILIPPO

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 76 10 aprile 2018 Pagina 29 Corriere della Sera

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«Volontà di Vivere» Una mano tesa agli adolescenti quando la mamma s' ammala

Quando una mamma si ammala di tumore, «si ammala tutta la famiglia». Anna Donegà (nella foto qui a fianco) spiega così le ragioni per le quali l' associazione di Padova di cui è presidente, «Noi e il cancro ­ Volontà di Vivere Onlus» ha messo a punto un progetto dedicato agli adolescenti con l' aiuto delle due psicologhe già in forza all' associazione, Chiara Vitalone e Giulia Dante. La raccolta fondi per supportarlo è iniziata: «Per il primo step, per far partire il primo gruppo che stiamo individuando lavorando nelle scuole, abbiamo calcolato che ci servono tremila euro. Il costo, per noi, è quello del personale, degli specialisti». Anna ha 37 anni e da due è subentrata alla presidenza dell' associazione, succedendo a Caterina Tanzella che è una delle donne che la fondò, quarant' anni fa. «La nostra forza è proprio nelle volontarie. Hanno tutte attraversato la malattia ­ prosegue ­ e nei confronti degli ammalati hanno una carica empatica veramente unica. L' associazione nacque per questo. Io stessa mi sono ammalata cinque anni fa. Ho avuto un tumore al seno e ho sentito subito l' esigenza di un supporto. Volevo capire cosa mi stava succedendo». «Volontà di Vivere» è stata voluta da un gruppo di pazienti che, prosegue la presidente, «non trovavano risposta ad alcuni bisogni, dal supporto psicologico a quello riabilitativo. Tra le prime, per esempio, hanno portato in Italia un servizio di linfodrenaggio manuale che era stato messo a punto dal dottor Vodder in Germania». In modo pionieristico l' associazione ha introdotto l' arte­terapia, dalla musica alla danza alla pittura, «per affiancare al supporto psicologico tradizionale un approccio alternativo, strumenti utili a fare emergere emozioni e condividere un percorso nella malattia». Il nuovo fronte però sono i figli adolescenti. «Ci siamo rese conto ­ conclude Anna ­ che cresce il numero delle donne giovani che si ammalano. Io ne sono un esempio. Un anno fa abbiamo cominciato a pensare al nuovo progetto, quasi una scommessa. Non è facile agganciare i ragazzi, li incontriamo nei progetti sulla prevenzione che facciamo con le scuole. A volte i genitori protettivi non si rendono conto della necessità di un sostegno. Ci sono sensibilità che nascondono le problematiche presenti in famiglia». Per informazioni: www.volontadivivere.org.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 77 10 aprile 2018 Pagina 29 Corriere della Sera

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L' intervento dell' assessore Associazione penalizzata? I rischi della burocrazia

E gregio dottor Molinari, in riferimento alla sua lettera pubblicata su Buone Notizie dello scorso 27 marzo ho chiesto agli uffici del mio assessorato di trovare al più presto la modalità migliore affinché anche associazioni come «Una mano alla vita», che operano generosamente e professionalmente al servizio della comunità, possano usufruire degli abbonamenti per la sosta a pagamento così come accade già ora alle aziende. Sono dispiaciuto e comprendo bene il disagio creato dall' attuale normativa. Sarà mia cura tenerla informata non appena sarà stata individuata una soluzione. Un saluto, Marco Granelli assessore alla Mobilità del Comune di Milano Questa è la lettera che abbiamo ricevuto dal Comune e ringraziamo l' assessore per avere risposto. Vale la pena riepilogare velocemente la vicenda che ci era stata segnalata da Piergiorgio Molinari, presidente di una associazione non profit impegnata dal 1986 a Milano per l' assistenza gratuita ai malati di cancro. Molinari è stato vittima di un intoppo burocratico: ha chiesto al Comune la possibilità di ottenere un abbonamento a tariffa ridotta per il parcheggio dell' unica dipendente dell' associazione, possibilità che viene consentita nella stessa zona a commercianti e simili. Molinari ne ha fatto, giustamente, una questione di principio : ma come? rendiamo un servizio alla collettività, abbiamo accompagnato più di 11 mila ammalati, ci basiamo sull' impegno appassionato di volontari e il Comune ci risponde che, poiché siamo una associazione non profit, quella della dipendente si configurerebbe come«sosta inoperosa»? L' assessore Granelli, nello specifico, arriva dal mondo del Terzo settore e siamo sicuri che ben conosce i problemi che questi soggetti devono affrontare e che per questo avrebbe voluto forse risolvere in modo più rapido il problema: ma anche lui, da amministratore, deve fare i conti con la burocrazia e con le interpretazioni (a volte forse fin troppo rigide) delle normative fatte dagli uffici. Aspettiamo di verificare che il caso venga presto risolto. Intanto però segnaliamo che la lettera del presidente Molinari è stata commentata da associazioni di altre parti d' Italia che si trovano, per questioni diverse, a combattere contro altri spigoli di altre norme. Il centro ricreativo per disabili che deve assumere un infermiere per somministrare una pillola a una delle persone che passa il pomeriggio in compagnia (perché il volontario non è autorizzato a farlo); o l' associazione sportiva che non potrà

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 78 10 aprile 2018 Pagina 29 Corriere della Sera

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fare la festa dello sport a meno che si assicuri la presenza dei vigili del fuoco e un conta­persone per evitare che il campo si sovraffolli. Di questo passo, non c' è il rischio che i volontari si scoraggino? Qualche amministratore riflette su questo?

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 79 10 aprile 2018 Pagina 26 Il Sole 24 Ore

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Dichiarazioni 2018. Doppio provvedimento delle Entrate: nella richiesta di accesso solo i dati dell' ultimo 730 presentato Precompilata con correzioni via web Il contribuente potrà modificare le informazioni di dettaglio su spese sanitarie e veterinarie

Novità in vista per la precompilata 2018: a partire da quest' anno viene infatti introdotta una nuova funzionalità per consentire al contribuente di rettificare i dati delle spese nell' ambito di un servizio per la compilazione agevolata del quadro relativo agli oneri deducibili e detraibili della dichiarazione dei redditi. A prevederlo il provvedimento 76048/2018 pubblicato ieri sul sito dell' agenzia delle Entrate che si occupa nello specifico delle modalità tecniche di utilizzo dei dati delle spese sanitarie e delle spese veterinarie. Secondo quanto ricavabile dal contenuto del provvedimento, a partire dal giorno in cui sarà possibile accettare, modificare o integrare direttamente la dichiarazione (2 maggio), il contribuente potrà modificare, sul sito dell' Agenzia, nell' area autenticata, tramite i servizi in cooperazione applicativa (servizio web service puntuale) esposti dal Sistema tessera sanitaria: le informazioni di dettaglio relative alle singole spese sanitarie e ai rimborsi, anche in relazione alle spese sostenute per i familiari a carico, a esclusione delle spese e dei rimborsi per i quali l' assistito abbia manifestato l' opposizione. In particolare, il contribuente può eliminare oppure aggiungere o modificare i singoli documenti di spesa; le informazioni di dettaglio relative alle singole spese veterinarie (e ai rimborsi). In entrambi i casi, a seguito alle modifiche apportate, il Sistema tessera sanitaria crea una copia dei dati aggiornati delle spese e dei rimborsi e fornisce all' Agenzia, per ogni contribuente, i nuovi totali, che vengono utilizzati, come già anticipato, nell' ambito di un servizio per la compilazione agevolata del quadro della dichiarazione dei redditi relativo agli oneri deducibili e detraibili. Per il resto, il provvedimento ricalca le stesse disposizioni stabilite dai provvedimenti 29 luglio e 15 settembre 2016. Restano invariati i dati forniti dal Sistema tessera sanitaria e le modalità di accesso ai dati e di consultazione da parte del contribuente dei dati aggregati e di quelli di dettaglio, disponibili sul sito delle Entrate. Restano invariate anche le modalità per l' opposizione a rendere disponibili i dati relativi alle spese sanitarie. Nel caso di scontrino parlante, il diniego può essere esercitato non comunicando il codice fiscale; nelle Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 80 10 aprile 2018 Pagina 26 Il Sole 24 Ore

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altre ipotesi, chiedendo esplicitamente al medico o alla struttura sanitaria di annotare l' opposizione nella fattura. Con un ulteriore provvedimento (76047/2018) sempre di ieri l' Agenzia ha fatto anche il punto sulle regole per l' accesso "fai da te", o tramite Caf e intermediari abilitati, alla propria dichiarazione dei redditi. Nel provvedimento si ricorda che nella precompilata di quest' anno i contribuenti troveranno anche le spese per la frequenza degli asili nido e le erogazioni liberali destinate a Onlus, associazioni di promozione sociale, fondazioni e associazioni riconosciute aventi come scopo statutario la tutela, la promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico e lo svolgimento o la promozione di attività di ricerca scientifica. Nell' area riservata sarà possibile visualizzare dal 16 aprile l' elenco delle informazioni relative al loro 730, in cui sono indicati separatamente i dati inseriti e quelli non inseriti (e le relative fonti informative). Le modalità di accesso alla dichiarazione restano le due ormai note: accesso diretto da parte del contribuente (Fisco on line, Cns o credenziali dispositive rilasciate dall' Inps ecc.) ed accesso da parte del sostituto d' imposta che presta assistenza fiscale, del Caf o del professionista abilitato previa acquisizione da parte di questi ultimi della specifica delega. L' accesso "delegato" alla dichiarazione precompilata è consentito fino al 10 novembre 2018, dopo una specifica richiesta all' Agenzia tramite file ovvero via web. In particolare, nella richiesta tramite file, il provvedimento modifica il riferimento temporale dei dati dichiarativi da indicare per aprire la precompilata su delega del contribuente: da quest' anno, infatti, si fa riferimento ai dati dichiarativi dell' anno che precede quello per cui viene richiesta la dichiarazione precompilata, e non più il "secondo anno precedente", come riportavano le istruzioni del 2017. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Mario CerofoliniGian Paolo Ranocchi

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 81 10 aprile 2018 Pagina 8 Italia Oggi

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Non più solo alleanze. Toti e Nencini propongono grandi federazioni di destra e di sinistra Maxi partiti anziché le coalizioni Per modificare il quadro politico in vista delle europee

Due profeti della semplificazione del quadro politico, anche in vista di (imminenti o meno) elezioni anticipate e comunque delle europee del prossimo anno. Si tratta di Giovanni Toti, ex delfino poi diseredato dal Cavaliere, governatore della Liguria, che per stemperare le tensioni nel centrodestra avanza la proposta di un partito unico, magari in forma di federazione, una sorta di stanza di compensazione dei litigi e soprattutto una griffe unitaria da presentare agli elettori. A lui spetta la primogenitura dell' idea di un maxi­partito omnicomprensivo, con l' obiettivo di raggiungere il fatidico 40% e quindi i numeri per formare un governo. Ma adesso ha un alter ego, è Riccardo Nencini, segretario di un partito dal passato blasonato, il Psi, ridotto ai minimi termini e coinvolto nel disastro del 4 marzo. Che fare affinché il centrosinistra esca dal cul­de­ sac in cui s' è cacciato? La sua ricetta è dar vita a un partitone sul modello del labour inglese, con dentro cioè tutte le anime dello schieramento, dai renziani al ripescaggio di Bersani & Co. La sintesi sarebbe assicurata dal segretario di turno eletto da un congresso con la speranza di attrarre gli elettori riproponendosi come una sorta di Ulivo risuscitato. Entrambi i profeti sostengono che in questo modo si potrebbero arginare i pentastellati. Dice Toti: «Di fronte a un movimento grillino al 33% il centrodestra si deve strutturare in qualcosa di più consistente per ambire nel lungo periodo a dare le carte nel Paese. Le classi dirigenti devono amalgamarsi come stiamo facendo in Liguria da tre anni, il partito unico non può essere una scelta solo verticistica, dev' essere qualcosa di fondativo, senza i bachi del Pdl, con democrazia interna, una leadership contendibile, dove tutte le culture si sentano alla pari al di là dei numeri». Toti lancia il sasso ma non sarà facile convincere , che ha mandato in avanscoperta il redivivo (dopo le vicende giudiziarie) Claudio Scajola: «In Liguria è quasi sparita, mentre la Lega è il partito che più ha guadagnato dall' intesa. Il rischio è che anche a livello nazionale si vada in quella direzione se a decidere nel partito saranno gli uomini che sono più vicini alle posizioni leghiste». Però Toti sembra fare proseliti anche in Forza Italia mentre il sì della Lega arriva da Giancarlo Giorgetti, l' uomo forte del Carroccio: «Noi siamo pronti». Toti esulta: «Gli italiani hanno dimostrato con il voto che ci vogliono uniti e non credo che la semplificazione del panorama politico possa essere vissuta da

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qualcuno come una minaccia. All' interno della coalizione c' è un' anima della Lega, una di Forza Italia e una della destra storica, che devono saper stare insieme in un partito senza annullare le differenze». Sull' altro fronte Nencini ha radunato i socialisti a Bologna, pochi ma come sempre divisi, tanto che Bobo Craxi non solo non ha partecipato all' assemblea ma ha sganciato un siluro: «Nencini deve lasciare il timone del Psi. Un ciclo si è chiuso. È durato dieci anni. Curioso, ma ampiamente prevedibile, che in parlamento si sia salvato unicamente lui. Solo riprendendo l`unità in una nuova prospettiva si possono vincere le sfide del futuro». Ma il segretario fa spallucce e lancia la sua proposta federalista: «La prima cosa da fare è convocare gli stati generali del riformismo italiano», dice. «Quando la sconfitta si trasforma in disfatta non c' è tempo da perdere». E spiega: «Occorre un contenitore, chiamiamolo concentrazione repubblicana, un' organizzazione politica un po' più larga di un partito in cui le forze di centrosinistra possano confluire rinunciando a parte della propria sovranità». Il 14 aprile a Napoli egli presenterà ufficialmente il disegno del maxi­partito, invitando al dialogo innanzi tutto Maurizio Martina e Pietro Grasso. Anticipa: «Il progetto autoreferenziale del Pd ha esaurito la sua spinta perché sono venuti meno i riferimenti sociali cui intendeva rivolgersi alla nascita e la fusione tra ex comunisti e sinistra Dc appare del tutto inadeguata a rappresentare un' Italia oggi così diversa. È necessario che ogni soggetto politico che si identifica col centrosinistra ceda parte della propria sovranità a un progetto riformista aperto ai sindaci, alle liste civiche democratiche, a rappresentanti del terzo settore. Un progetto condiviso dalle tante culture repubblicane ed europeiste che il prossimo anno, alle elezioni europee, si propongano di giocare nella stessa metà del campo». Una specie di rivoluzione organizzativa per curare le ferite post­elettorali. Per ora i suoi interlocutori rimangono zitti. Lui però aspetta le assise di Napoli per tirarli per la giacca. «Vogliamo essere ascoltati dopo che non lo siamo stati e i risultati li abbiamo visti», afferma. «I temi della sicurezza e dei migranti sono stati centrali nel definire l' agenda della campagna elettorale e noi lo avevamo capito e spiegato. Si tratta di problemi reali e non dovremmo fare finta di credere che il voto grillino e leghista sia semplicemente populista. Il risultato delle urne ci dice che la sinistra non ha letto bene una serie di condizioni che nella società erano già maturate». L' asse col Pd, per arrivare al grande partito, dovrebbe incominciare dal no al governo coi 5stelle o con la Lega. Conclude Nencini: «La cultura riformista non può appoggiare governi grillini né governi presieduti dal leader della Lega. Sono sbagliate le voci che si levano dal Pd circa la possibilità di creare un governo con Luigi Di Maio. C' è un pericoloso antiparlamentarismo tra i 5Stelle. Non vedo nessuna buona ragione per sostenerlo. Il nostro posto è costruire dall' opposizione un grande partito del centrosinistra, con dentro tutte le sue componenti, per incominciare la rivincita, magari dalle europee del prossimo anno». © Riproduzione riservata.

CARLO VALENTINI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 83 10 aprile 2018 Pagina 1 La Repubblica

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Il commento TROVATA GRILLINA "SALVIAMO ROMA COL 5 PER MILLE"

Tassati e tartassati. Per i romani, sempre infelici detentori del poco invidiato record di contribuenti più generosi d' Italia, non c' è pace. Già, perché a fronte di una mini­ riduzione della tariffa sui rifiuti, la maggioranza grillina vuole il 5 per 1000 dei romani: i consiglieri M5S oggi voteranno la mozione con cui impegnano la sindaca Virginia Raggi a "pubblicizzare e incentivare" la destinazione della somma a Roma Capitale. La prima cittadina pentastellata, insomma, dovrà farsi sponsor del Campidoglio. D' altronde l' imperativo, ormai stanco refrain a palazzo Senatorio, è far cassa. E, senza un governo a cui poter bussare a denari, in attesa del miliardo di risparmi promesso a gran voce dal leader cinque stelle Luigi Di Maio, a chi rivolgersi se non a chi sprofonda quotidianamente nelle buche e fugge dai flambus, a chi si lamenta ufficialmente della sporcizia delle strade e di una città che si allaga al primo accenno di acquazzone? Onlus e fondazioni non profit si preparino. Il Comune, concorrente temibilissimo per potenza di fuoco, è pronto a mettere in campo l' artiglieria pesante.

LORENZO D' ALBERGO

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 84 10 aprile 2018 Pagina 2 La Repubblica

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Intervista Noura Ghazi Safadi "Lasciati soli dal mondo nessuna giustizia per noi siriani"

Prima della rivoluzione Noura Ghazi Safadi era una studentessa di legge. Poi nel 2011 incontrò Bassel Khartabil ­ conosciuto come Safadi ­ sviluppatore di software, e la sua vita cambiò: dopo tre mesi si fidanzarono. L' anno dopo Khartabil ­ una delle menti della rivoluzione siriana, che aveva collaborato con Mozilla Firefox e Wikipedia, membro dell' organizzazione no profit Creative Commons, tanti amici nella Silicon Valley ­ fu incarcerato. Ci furono lunghi mesi di buio, gli incontri fra le sbarre, le nozze in carcere: poi il silenzio. Nel 2015 Khartabil fu ucciso nelle carceri di Assad: la moglie lo venne a sapere solo dopo due anni. Non ha mai avuto indietro il corpo, ma da allora lotta per i prigionieri politici, gli scomparsi e i civili vittime del conflitto: la sua è diventata una delle voci più ascoltate nelle capitali mondiali. Giovedì racconterà la sua storia al festival internazionale del giornalismo di Perugia nell' incontro "Cosa è rimasto della rivoluzione siriana".

Migliaia di morti nelle carceri e sul terreno: civili come suo marito, donne e bambini come a Douma. Ci sarà mai giustizia? «La giustizia è un obiettivo così lontano oggi in Siria che quasi non ci pensiamo più. Nessuno si cura di noi siriani, e lo abbiamo capito bene. Vorremmo giustizia: per quelli che erano accanto a me quando, nel 2011, incontrai Bassel a Douma. E sono morti per il loro sogno, come lui. Ma oggi pensiamo solo a sopravvivere». La gente si chiede perché i civili non abbiano lasciato Douma quando potevano... «A lungo non hanno avuto possibilità: sono stati tenuti in ostaggio dalle milizie estremiste. E se fossero riusciti a fuggire sarebbero stati uccisi dagli uomini di Bashar. Ma c' è dell' altro: conosco tante persone che non vogliono andare a morire lontano: in mare, o in esilio. C' è solo la morte nel loro orizzonte, e preferiscono aspettarla in casa».

Suo marito avrebbe potuto fuggire: era famoso, amici nella Silicon Valley, sapeva di essere in pericolo. Perché è rimasto? «Bassel amava la Siria più di ogni cosa. Era pronto a pagare il prezzo più alto: la sua vita».

C' è ancora speranza oggi in Siria? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 85 10 aprile 2018 Pagina 2 La Repubblica

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«Deve esserci. Dobbiamo continuare a sperare. Quello che la gente deve sapere è che all' inizio di questa storia c' è stato amore, tantissimo amore: per il nostro Paese, per la libertà. C' è stato amore in mezzo alla guerra: per la vita e per i nostri sogni. Ci sarà amore fino alla fine». © RIPRODUZIONE RISERVATA Ucciso in carcere Noura con il marito Bassel, uno dei padri della rivoluzione siriana.

FRANCESCA CAFERRI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 86 10 aprile 2018 Pagina 4 La Repubblica

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L' iniziativa Il restauro del Flaminio riparte dall' esterno

Un' area sportiva con una pista da skateboard opera di volontari municipio e Comune Una grande area per lo sport all' aperto: arrampicata, basket, pallavolo e una pista di skateboard. Ecco la novità che per ora trasformerà la zona esterna dello Stadio Flaminio, il capolavoro di Pierluigi e Antonio Nervi che da anni soffre di abbandono e degrado. Un progetto che sarà anticipato il 21 aprile con la giornata "Vivi Flaminio" dedicata alla pulizia e alla bonifica proprio di quel terreno. « Il primo obiettivo ­ spiega la dem Francesca Del Bello, minisindaca del II Municipio, impegnata nell' organizzazione dell' iniziativa con il Comitato promotore per la rinascita del Flaminio, l' Istituto per il Credito Sportivo, l' assessorato dello Sport del Campidoglio, Retake Roma e il Coni ­ è quello di restituire decoro allo spazio intorno allo Stadio». Intanto prosegue lo studio, che dovrebbe concludersi nel 2019, portato avanti dalla Sapienza, che, con la Pier Luigi Nervi Project Association e il Do.Co.Mo.Mo. Italia Onlus, è risultata assegnataria di un finanziamento della Getty Foundation. Sarà redatto un piano completo di conservazione dello Stadio Flaminio e di rifunzionalizzazione dell' intero impianto. E per monitorare tutto il percorso è stato avviato dal dipartimento Sport del Comune un tavolo tecnico con gli enti interessati, tra cui il Municipio e Sovrintendenza. « Ma questa operazione ­ aggiunge Del Bello ­ deve inserirsi in una visione d' insieme di tutta la zona Flaminio­ Villaggio Olimpico. Dobbiamo pensare alla rinascita del quadrante Maxxi­ Palazzetto dello Sport­ Auditorium­ Stadio Flaminio in modo che possa diventare il cuore pulsante dello sport e della cultura». « Mi auguro ­ afferma il presidente di " Vivi Flaminio" Gianni Battistoni ­ che la spinta propulsiva del nostro Comitato ottenga presto i suoi effetti e si possa realizzare l' ambizioso progetto della rinascita sgombrando il campo da intollerabili speculazioni commerciali». Tra gli obiettivi dello studio del Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della Sapienza Università di Roma, oltre a quello di sottolineare il valore architettonico e storico dell' opera, realizzata tra il 1957 e il 1958, e valutarne lo stato attuale di conservazione, c' è la definizione dei modi e dei livelli di protezione che permettano il riutilizzo e il funzionamento dello stadio Flaminio, con raccomandazioni dettagliate per futuri interventi di restauro e lavori di riqualificazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

PAOLO BOCCACCI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 87 10 aprile 2018 Pagina 32 La Repubblica

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Intervista al direttore Alessandro Rabottini "Raccogliamo la grande eredità del Novecento"

Crede fermamente che per conquistare pubblico, artisti, galleristi, collezionisti e un posto di rilievo nel panorama delle rassegne d' arte internazionali, la fiera debba avere una narrazione forte, ovvero raccontare storie. Da qui il titolo di quest' edizione: "Il presente ha molte storie". Lui è Alessandro Rabottini, direttore di Miart 2018, nato a Chieti, classe1976, con una formazione da curatore.

Quale è l' identità di Miart? «Il progetto di Miart è ispirato all' identità di Milano, una città internazionale e sofisticata, che ha sempre nutrito un dialogo tra le discipline della progettualità e dell' immagine come arte, architettura, design, moda, editoria. Qui sono nati movimenti fondamentali per la modernità: penso al Futurismo, allo Spazialismo, a Luciano Fabro. Ecco, Miart cerca di raccogliere questo spirito eclettico e artistico. Per questo copre un ampio periodo cronologico: dall' inizio del XX Secolo ad oggi. Anche la sezione di design va letta nella tradizione della progettualità milanese».

Quali storie racconta Miart? «Ogni sezione è una storia: Moderno, Contemporaneo, Design, Generations, On Demand, Decades, e poi ci sono i percorsi delle gallerie: ognuno una storia sviluppata con gli artisti».

Fra storie e presente quanto è importante la città per una fiera? «La città è sempre determinante perché con l' offerta fieristica internazionale che propone un appuntamento quasi ogni settimana non riusciresti mai a convincere un pubblico straniero a spostarsi, se non ci fosse una città intera da scoprire. Milano poi è un asset fondamentale, a iniziare dal calendario di Milano Art Week creato con l' Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, musei, istituzioni e gallerie. L' occasione è la settimana di Miart, ma il programma si basa su un' attività culturale brillante e di qualità che esiste a prescindere dalla fiera».

Come vede tre fiere d' arte in tre città come Milano, Bologna, Torino in un contesto geografico così piccolo? «Il progetto che Fiera Milano ha messo a punto in ventitré anni è stato creare una fiera che unisse moderno e contemporaneo.

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 Continua ­­> 88 10 aprile 2018 Pagina 32 La Repubblica

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Credo che l' ampiezza dell' offerta cronologica sia una peculiarità di Milano, mentre Torino è orientata al contemporaneo e Bologna al moderno».

Come selezionate le gallerie? «Ci sono due comitati di selezione, uno per il contemporaneo e uno per il moderno, oltre alle sezioni curate. Il mio compito è quello di fare arrivare ai comitati proposte di qualità. Poi la scelta si basa sulla qualità delle proposte, sulla serietà della galleria, sulla lista degli artisti che rappresenta, sul lavoro fatto negli anni».

Quale è l' ultima tendenza che ha registrato? «Negli ultimi anni a Milano hanno aperto diverse giovani gallerie e spazi non profit. Il motivo non è solo la vivacità economica e culturale, ma è anche la legittimazione: sai di venire in una città dove hai alle spalle illustri colleghi che hanno preparato un terreno. La notte del sabato è dedicata a loro, a spazi come Armada, Dimora Artica, Edicola Radetzky, Fanta, Cabinet, Future Dome, Marcelleria, Mega, The Lift, The Open Box, Mars, Standards, T space».

Come mai oggi diversi curatori dirigono le fiere? «Non vedo una grande distanza fra l' aspetto manageriale e curatoriale. In un' istituzione d' arte questi due aspetti devono andare di pari passo, anche se sei il direttore di un museo devi avere una strategia, e considerare una serie di aspetti complessi. Così come il mercato non è staccato da una narrazione, come collezionista se vai a vedere una mostra e se questa mostra è raccontata bene il lavoro lo senti anche di più». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

CLOE PICCOLI

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017 89 10 aprile 2018 Pagina 55 La Repubblica

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Facebook Un taglio inutile, e senza anestesia

La denuncia è arrivata via Facebook, sulla pagina di Inversa onlus , l' associazione dei pazienti affetti da idrosadenite suppurativa, malattia infiammatoria della pelle che può presentarsi con noduli, ascessi, cisti. Su Fb una paziente ha raccontato di un medico che le ha praticato un' incisione dolorosissima, senza bisturi, di un ascesso. Tra lo sdegno dei lettori ­pazienti l' onlus ribadisce: «La malattia non si sceglie ma le buone pratiche è un dovere trovarle».

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