È Morto Giulio Giorello, Matematico E Filosofo Della Scienza

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È Morto Giulio Giorello, Matematico E Filosofo Della Scienza Periodico di Matematica (IV) Vol. II (1), giugno 2020, pp. 133-142 È morto Giulio Giorello, matematico e filosofo della scienza La libertà del laico * Luca Nicotra * Ingegnere e giornalista, Direttore responsabile del «Bollettino dell’Accademia di Filosofia delle Scienze Umane», del «Periodico di Matematica» e di «ArteScienza»; [email protected]. Sunto: Il 15 giugno 2020, in seguito a complicazioni sorte dopo il ritorno a casa dall’ospedale dove da marzo era ricoverato per aver contratto il Covid-19, è morto nella sua casa di Milano Giulio Giorello, matematico e filosofo della scienza. In questa nota alcuni ricordi personali dell’autore, che ebbe il privilegio di avere con lui diversi contatti in occasione di importanti eventi culturali. Parole Chiave: Giulio Giorello, relativismo, Bruno de Finetti. Abstract: On 15 June 2020, following complications that arose after returning home from the hospital where he had been hospitalized since March for contracting Covid-19, Giulio Giorello, a mathematician and philosopher of science, died at his home in Milan. In this note, some personal memories of the author, who had the privilege of having several contacts with him during important cultural events. Keywords: Giulio Giorello, relativism, Bruno de Finetti. 133 Periodico di Matematica (IV) Vol. II (1), giugno 2020, ISSN: 2612-6745 Il 15 giugno, in seguito a complicazioni sorte dopo il ritorno a casa dall’ospedale, dove da marzo era ricoverato per aver contratto il Covid-19, è morto nella sua casa di Milano Giulio Giorello, matematico e filosofo della scienza. 1 - Ricordi personali Personalmente ebbi l’onore di conoscerlo nel 2005 quando a Fulvia de Finetti suggerii di rivolgerci a lui per la pubblicazione, nella collana “Scienza e Idee” da lui diretta per la casa editrice Cortina, di un prezioso dattiloscritto del padre Bruno intitolato L’invenzione della verità, già pubblicato nel 1934 dall’Accademia dei Lincei ma del tutto dimenticato e trascurato. Non conoscevamo personalmente Giorello nè io nè Fulvia. Da sfrontato quale sono obbligai quasi la timida Fulvia a presentarci a lui dopo una sua conferenza tenuta al teatro Palladio di Roma. Aveva appena finita la conferenza e stava per dileguarsi fra le quinte del teatro, quando, raccogliendo tutto il nostro coraggio della disperazione, salimmo sul palco e lo fermammo. Appena capì di trovarsi davanti la figlia di Bruno de Finetti, si mostrò subito molto interessato e avemmo l’occasione di apprezzare la sua grande disponibilità e il suo humour quasi anglosassone. L’opera “dimenticata” di Bruno de Finetti, di cui gli parlammo, riscosse subito l’interesse di Giorello, grazie al quale è stata riportata all’attenzione degli studiosi di tutto il mondo. Io curai la digitalizzazione del dattiloscitto e la revisione di alcune forme letterarie ormai 134 Luca Nicotra Èmorto Giulio Giorello, matematico e filosofo della scienza obsolete presenti nel testo, proprio su richiesta esplicita del prof. Giorello. L’amico prof. Giordano Bruno, allievo di de Finetti e legato a lui da particolari vincoli di amicizia, ha curato assieme a Giorello, l’Introduzione al volume, che nel 2006, in occasione del centenario della nascita di Bruno de Finetti, fu finalmente degnamente pubblicato nella collana diretta da Giorello. Fig. 1 - Giulio Giorello. Altre occasioni di contatto con lui si sono ripetute in occasione delle celebrazioni annuali della morte sul rogo di Giordano Bruno (il filosofo) che il 17 febbraio si tengono annualmente a Campo de’ Fiori a Roma e alle quali Giorello partecipava quasi sempre. Nel 2007 ebbi poi, assieme a Fulvia de Finetti, un’altra importante occasione di incontro con Giorello: l’invito a partecipare come relatore al “Festival della Scienza 2007” a Genova, con la relazione La parte sommersa dell’iceberg de Finetti. 135 Periodico di Matematica (IV) Vol. II (1), giugno 2020, ISSN: 2612-6745 L’anno dopo, nel 2008, fu pubblicato dall’editore Belforte di Livorno (su suggerimento dell’amico matematico Giordano Bruno) il volume Bruno de Finetti: un matematico scomodo, da me ideato e scritto assieme a Fulvia de Finetti, prima biografia completa mondiale del grande matematico italiano. L’uscita del libro fu accolta con grande interesse da Giorello che mi telefonò per complimentarsi personalmente e annunciarmi che lo avrebbe recensito dedicandogli una intera pagina del Corriere della Sera, cosa che avvenne il 29 dicembre 2008 con un lungo articolo dal titolo: Il padre del relativismo. Matematico scomodo, rifiutò di fare della scienza un idolo. Irredentista, fascista della prima ora, simpatizzò con il ‘ 68. 2 - La carriera Allievo di Ludovico Geymonat (il matematico-filosofo che ha fondato la scuola italiana di filosofia della scienza), Giulio Giorello conseguì presso l’Università degli Studi di Milano prima la laurea in filosofia, nel 1968, e poi l’altra in matematica, nel 1971. Insegnò dapprima meccanica razionale presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Pavia, per poi passare alla Facoltà di Scienze presso l’Università degli Studi di Catania, a quella di Scienze Naturali presso l’Università degli Studi dell’Insubria e infine al Politecnico di Milano. Ricoprì la cattedra di Filosofia della Scienza presso l’Università degli Studi di Milano; fu inoltre Presidente della SILFS (Società Italiana di Logica e Filosofia della Scienza). Diresse la collana “Scienza e idee” di Raffaello 136 Luca Nicotra Èmorto Giulio Giorello, matematico e filosofo della scienza Cortina Editore e collaborò, come elzevirista, alle pagine culturali del quotidiano milanese “Corriere della Sera”. Vinse la IV edizione del Premio Nazionale Frascati Filosofia 2012. Fu attivo in rassegne culturali, assieme allo scrittore Luca Gallesi. 3 - Le ultime riflessioni di Giorello sul covid-19 1 Sono a casa Sono stato ricoverato per coronavirus il 27 marzo 2020, più precisamente alle 11.43. All’inizio mi è sembrato un brutto colpo; ma poi, fin dai primi giorni, mi è sembrato giusto prenderlo come l’inizio di una battaglia, una resistenza sempre più decisa alle insidie di questo nuovo male così sconosciuto. Sotto questo profilo la degenza al Policlinico di Milano, e una sua breve prosecuzione all’Istituto Maugeri, sono state anche un pretesto per conoscersi meglio. La mia egenza è terminata il giorno di mercoledì 17 maggio. Adesso sono a casa mia, e guardo compiaciuto i miei libri come una presenza famigliare di cui ontinuamente mi rallegro. Ma non c’è solo questo: pur in una giornata climaticamente piuttosto triste come quella di oggi, continuo a provare un senso di liberazione. Sono infatti a casa mia e quella che contemplo è la mia libreria, ricca dei tanti volumi che ora ho l’occasione di riprendere in mano. Sotto questo profilo è una gioia e un’occasione. Peraltro, abito a via Francesco Sforza 28. Ora so che anche questo è stato (e a lungo!) un oggetto del desiderio. E non c’era solo questo. La vita di 1 Dalla newsletter Sono a casa de «la Lettura» del “Corriere della Sera” - 4 giugno 2020. 137 Periodico di Matematica (IV) Vol. II (1), giugno 2020, ISSN: 2612-6745 ospedale comporta utta una serie di restrizioni che talvolta possono sembrare, anche se magari giustificate, forme di oppressione. La lontananza dai propri cari, l’isolamento, l’impossibilità di parlare «con chi è fuori» hanno finito per costituire una sorta di alienazione, certo temperata dalla attenzione del personale infermieristico e medico; ma sempre più di difficile sopportazione. Quello che io temo maggiormente oggi è una sorta di «stato medico» che vada, in nome della necessità, ben oltre il rispetto del paziente. Per carità, non come se questo fosse un disegno prestabilito ma una conseguenza magari perversa e non voluta di uno stato di necessità. Ed è questo il banco di prova non solo delle autorità mediche, ma anche dei nostri politici. Pensando ai quali non mi sento troppo ottimista. Il senso delle guerre2 Eccome se ho combattuto. Contro un nemico invisibile e insidioso come il coronavirus: sono stato ricoverato due mesi, sessanta interminabili giorni. Mi sento un reduce che non ha indossato né uniforme né camice. Eppure, se devo dire la verità, io questo nemico lo continuo a vedere in forma metaforica. Perché con un nemico tradizionale tu puoi trattare, cambiare strategia, attendere. Con la malattia non puoi fare niente del genere. Non scendi mai a patti. Quindi, per certi versi, la guerra al Covid, come a qualsiasi altra malattia, resta una bella metafora. Questa idea di guerra contro nemici globali e «simbolici» si è fatta strada dopo il secondo conflitto mondiale. Perché non indirizzare le grandi risorse, anche umane, per nuove «guerre» contro i mali che affliggono i vari popoli del mondo? Perché non parlare di una «guerra alla droga», 2 Dalla newsletter Il senso delle guerre de «la Lettura» del “Corriere della Sera” - 7 giugno 2020. 138 Luca Nicotra Èmorto Giulio Giorello, matematico e filosofo della scienza per esempio? O alla «povertà»? Al «sottosviluppo»? Attenzione: questo punto è delicato. È sufficiente identificare il nemico con «la fame del mondo», con la «povertà generalizzata»? E che tipo di «soldati» e di «ufficiali» occorre modellare per essere realmente efficaci? Non sono domande facili: il non rispondervi o il cercare risposte improvvisando rischia non solo lo spreco di buona volontà, di una gran massa di risorse, ma (nel caso peggiore) la estituzione delle «vecchie guerre», che ci sono ormai fin troppo familiari perché «così facili da combattere». 4 - Gli affetti Così lo ricorda la moglie Roberta Pelachin da lui sposata il 12 giugno dopo una lunga convivenza: Caro Giulio, nella casa c’erano solo libri e quaderni scritti a mano per appunti e testi da pubblicare. Nessun computer, nessuna connessione a Internet, nessuna televisione. Nessun mondo artificiale. Il tuo era pieno di parole rivolte ad ascoltatori attenti e coinvolti nelle conferenze o chiacchiere tra amici nelle cene. Spesso ti mostravi dentro alle parole scritte nei tanti libri e articoli intorno a temi che hai trattato con spirito libero.
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