PRivriso taspetdi storiatdi evall’arte antica e moderna

Nn. 141-142, Gennaio-Aprile 2011 Sommario

Università degli Studi di Siena Saggi: Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ Centro Di della Edifimi srl Clemente Marconi L’identificazione della ‘Dea’ di Morgantina 2 Rivista fondata da Valentino Anselmi Michele di Matteo tra , Venezia e Siena. Alcune Mauro Cristofani e Giovanni Previtali. nuove proposte e un’ipotesi di riordino cronologico 32 Redazione scientifica: Alessandro Angelini Per la cronologia del dittico dei Montefeltro di Piero Fiorella Sricchia Santoro, direttore della Francesca 59 Francesco Aceto, Benedetta Adembri, Paolo Parmiggiani Sulla giovinezza di Andrea di Pietro Ferrucci: Jacopo Giovanni Agosti, Alessandro Angelini, d’Andrea del Mazza e il monumento di Marco Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini, Albertoni in Santa Maria del Popolo a Roma 73 Luciano Bellosi, Evelina Borea, Francesco Caglioti, Laura Cavazzini, Lucia Faedo, Elisa Garofolin Un episodio di devozione alghense: il pontile di Santa Aldo Galli, Carlo Gasparri, Adriano Maria in Vanzo a Padova 86 Maggiani, Clemente Marconi, Marina Martelli, Anna Maria Mura , Vincenzo Alessandra Pattanaro I pittori di Ercole II a Belriguardo: modelli giulieschi Saladino, Fausto Zevi. e tradizione vitruviana 100 Segretari di redazione: Benedetta Adembri, Alessandro Bagnoli. Consulenti: Contributi: Paola Barocchi, Sible de Blaauw, Maria Elisa Micheli Apollo citaredo davanti al tripode su un rilievo Caroline Elam, Michel Gras, Nicholas Penny, marmoreo della raccolta Baldassini-Castelli 124 Victor M. Schmidt, Carl Brandon Strehlke, Andrew Wallace-Hadrill, Paul Zanker. Santina Novelli Sulla committenza e il contesto del monumento Redazione: funebre per Gastone della Torre di Tino di Camaino 132 Università degli Studi di Siena, Alessandro Delpriori Per Firenze in Valle Oblita. Due ‘Crocifissi’ Dipartimento di Archeologia di Benedetto da Maiano 145 e Storia delle Arti via Roma 56, 53100 Siena, Stefano Martinella Note sulle incorniciature di due pale gaudenziane 153 e-mail: [email protected] Barbara Agosti Intarsi dell’Aretino nella Torrentiniana 158 Fausto Nicolai Gli esordi romani di Antonio Pomarancio. Il contratto Direttore responsabile: del 1598 per gli affreschi della cappella dei ‘Vignaroli’ Fiorella Sricchia Santoro in Santa Maria della Consolazione 164 © Copyright: Centro Di, 1975-1982. Dal 1983, Centro Di della Edifimi srl, Silvia Conte Novità su Francesco Bellone, copista e scultore Lungarno Serristori 35, 50125 Firenze. nella Milano di Federico Borromeo 168 ISSN: 0394-0802 Stampa: Alpi Lito, Firenze, dicembre 2012 Pubblicazione trimestrale. Libri e mostre: Un numero € 26 (Italia e estero). Arretrati € 29. Marina Martelli L’Oriente nel collezionismo. Atti del Workshop Abbonamento annuo, 4 numeri ‘Il collezionismo di antichità classiche e orientali € 100 (Italia), € 150 (estero). C.c.p. 53003067. nella formazione dei musei europei’ (Fr ascati, Scuderie Aldobrandini, 13-14 dicembre 2010) , Distribuzione, abbonamenti: a cura di B. Palma Venetucci 175 Centro Di della Edifimi srl via de’ Renai 20r, 50125 Firenze, telefono: 055 2342668, fax: 055 2342667, [email protected] English Abstracts 182 www.centrodi.it Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 2406 del 26.3.75. Iscrizione al Registro Operatori di Comunicazione n. 7257. Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana residente già entro il 1512 a Venezia dove Poco più avanti, ancora entro la biografia Intarsi dellʼAretino risulta ancora attivo nel 1553, che Vasari dedicata a Carpaccio, spicca, tra le brevi nella Torrentiniana menziona di passaggio in fondo alla Vita notizie riservate agli artisti bresciani, Barbara Agosti miscellanea “di Carpaccio et altri pittori dopo Civerchio e Romanino, la citazione veniziani” collocata quasi alla fine della tutta superlativa di un altro maestro con - seconda età, e che è per la maggior parte temporaneo, “Alessandro Moretto, dilica - costitutivamente frutto dell’esperienza tissimo ne’ colori et amicissimo della dili - del viaggio in Veneto del 1541-42. Di genzia”. 10 Questa tutt’altro che ovvia Simone Bianco la Torrentiniana si limita a apertura su Moretto dipende ancora dal - ricordare che: l’Aretino, che in una lettera a Giorgio del “elettasi la stanza in Vinegia, fece continua - 1543, apparsa nel terzo libro uscito nel mente qualche cosa, come alcune teste di ’46, aveva lodato un proprio ritratto, marmo mandate in Francia da’ mercanti veni - dipinto dal “Moretto Bresciano, ne’ la pit - ziani”. 5 tura spirito diligentissimo”, 11 ritratto che Vasari sembra evocare qui quel genere di Pietro Aretino aveva intenzione allora di busti insieme rigorosamente e nostalgica - mandare in regalo a Cosimo, perorando È da tempo ben noto come Vasari per la mente all’antica, sulla scia di Tullio e presso il duca la causa di Vasari, il quale composizione della Vita torrentiniana di Antonio Lombardo, per i quali lo scultore invece ancora per un decennio avrebbe Giulio Romano abbia largamente attinto, più si era distinto sulla scena artistica ambíto del tutto invano ad essere chiama - oltre che agli appunti delle proprie dense lagunare, come i cosiddetti ‘Cesari’ del to alla corte medicea. Questo ritratto del - giornate mantovane del 1541, ad una let - Louvre o la ‘Testa femminile’ ora a Was - l’Aretino, che è oggi considerato perduto, tera, senza data, indirizzata a Giulio da hington, la cosiddetta ‘Cleopatra’ di verrà rivogato l’anno dopo, 1544, magni - Pietro Aretino ed edita nel suo secondo Edimburgo o la ‘Testa imperiale’ del Kun - ficato per il suo vivido naturalismo, come libro delle lettere uscito a Venezia nel sthistorisches Museum di Vienna (fig. 1), omaggio al duca di Urbino, “rifugio vero 1542. 1 Di lì Vasari trasse l’ incipit della opere di Simone in cui gli specialisti de le miserrime virtù d’Italia”; 12 il regalo biografia, che è insieme chiave di lettura hanno letto la “transizione in scultura inviato a Guidubaldo II Della Rovere, per dell’artista, con l’immagine assai efficace dalla ritrattistica idealizzata dei Lombardi un breve tratto guardato da Vasari e da dell’allievo di Raffaello che aveva trasfor - a quella naturalistica della seconda metà Pietro come possibile mecenate su cui mato Mantova in una nuova Roma, e con del secolo a Venezia”. 6 puntare, seguiva di poco l’invio a lui riprese puntuali, tra cui la definizione Simone, registrato da Vasari come fioren - (1542) da parte del medesimo Aretino di felicissima e celeberrima della maniera di tino ma in verità, a quanto si apprende dal due copie di mano di Giorgio ricavate Giulio “anticamente moderna, e moder - suo testamento del 1547, proveniente dal dalle invenzioni michelangiolesche della namente antica”, formula che già Pietro contado di Arezzo, era solito firmarsi con ‘Leda’ e della ‘Venere e Amore’, e la aveva adoperato nella propria lettera, al un’erudita traslitterazione del proprio dedica al duca di Urbino della commedia plurale, per i grandiosi “concetti” elabo - nome in caratteri greci nella quale si qua - intitolata Lo ipocrito. 13 rati dal pittore. 2 Pure ben riconosciuta è la lificava “veneto”, come appare ad esem - Un altro caso che colpisce è quello di derivazione di alcune precise definizioni pio sul retro del busto di Vienna. 7 La Girolamo da Treviso, artista di cui Vasari adoperate nel ’50 per il ‘Giuliano de’ conoscenza che nella Torrentiniana Vasa - a Bologna, mentre si lasciava stregare da Medici’ della Sagrestia Nuova da una let - ri ha di questo scultore è palesemente Parmigianino, aveva potuto vedere di per - tera di Pietro a Giorgio, in cui gli stessi indiretta, e la succinta notizia su Simone sona varie opere, e che è richiamato in più termini erano stati riferiti però al model - Bianco è infatti una fedele ripresa da un punti della Torrentiniana. Nella Vita di letto in cera preparato da Michelangelo brano della lettera dell’Aretino allo stesso Peruzzi è molto elogiata la ‘Natività’ per la testa del ‘San Damiano’, che Vasa - Simone, datata 1538 e pubblicata nel cita - dipinta per Battista Bentivoglio da Girola - ri aveva ricevuto dal duca Alessandro de’ to volume del ’42, una lunga lettera bur - mo sulla base del modello “di chiaro Medici e che a sua volta aveva spedito in lesca da cui Giorgio cavò l’unica infor - oscuro” preparato dall’artista senese dono all’amico a Venezia. 3 Accanto a que - mazione di carattere storico-artistico che durante il suo soggiorno a Bologna nei sti, altri casi mostrano come Vasari abbia vi fosse contenuta, l’esistenza appunto di primi anni venti, ovvero rispettivamente rastrellato l’epistolario dell’Aretino, via “teste” marmoree di mano di Simone la tavola della National Gallery di Lon - via che ne veniva approntata l’uscita a Bianco “che i Cinàmi [cioè i rinomati dra, e il foglio di grande formato conser - stampa dei primi libri, ricavandone noti - mercanti attivi a Venezia] mandarono al vato nella stessa sede, e qui chiaramente zie, giudizi ed intere espressioni che ven - re di Francia”; 8 tale informazione venne l’intonazione positiva con cui Vasari nero progressivamente rifusi nella tessitu - quindi incastonata in quella biografia- ricorda Girolamo – dettata dall’aggancio ra di diversi brani della prima edizione ombrello che è la Vita intitolata a Carpac - con la cultura classicista e romana incar - delle Vite . Si tratta, mi pare, di veri e pro - cio ma estesa in realtà a coprire un intero nata da Peruzzi – 14 è uno dei tanti episo - pri intarsi montati nel testo del ’50 e che, capitolo del rinascimento tra il Veneto e la di che mostra come la mappatura della sfuggiti ai potenti sondaggi di Wolfgang Lombardia. Che Simone Bianco avesse maniera moderna nella Torrentiniana sia Kallab, sono oggi meglio individuabili nel lavorato con continuità a Venezia, “fece graduata proprio sulla diffusione del lin - loro insieme grazie alla provvidenziale continuamente qualche cosa”, Vasari guaggio raffaellesco e le sue filiazioni, e edizione critica dell’intero epistolario di poteva poi averlo evinto da ulteriori pezzi interpretazioni, nei diversi contesti e a Pietro approntata da Paolo Procaccioli. 4 dell’epistolario aretiniano, come per seconda del diverso temperamento degli Una prima emergenza riguarda Simone esempio la lettera a Cristoforo Fugger artisti. Coerentemente con la cultura di Bianco, lo scultore di origine toscana ma stampata nel 1546, dove Pietro alludeva Vasari pittore a queste date, che come genericamente a vari “miracoli del suo hanno chiarito gli studi recenti più avver - 158 [Contributi] scarpello” prodotti per il destinatario. 9 titi è ancora improntata ai grandi modelli 1. Simone Bianco: ‘Testa imperiale’. Vienna, Kunsthistorisches Museum. [Contributi] 159 del Sanzio e della sua scuola, Perino Girolamo, e quella al pittore stesso, anda - innanzitutto, il primo impianto critico del te a stampa nel libro del 1542, e poi la let - progetto storiografico vasariano è orienta - tera a Jacopo Sansovino pubblicata nel to in questa direzione, e si debbono in tal volume del ’46. 21 Anche in questo caso le senso tenere presenti ulteriori importanti derivazioni sono puntuali: per esempio acquisizioni di Michael Hirst, che per un Pietro Aretino, complimentandosi, scrive - verso circoscriveva alla metà del 1547 il va a Girolamo: “l’altrui invidia vi ha compimento della stesura manoscritta posto nel grado de la felicità”, e Vasari, della Vita del Buonarroti e per l’altro commentando la decisione del pittore di spiegava convincentemente come “non - lasciare Bologna per trasferirsi alla corte ostante la biografia torrentiniana di inglese, osserva che “la invidia altrui lo Michelangelo sia l’unica di un artista pose in quel grado di felicità, ch’egli non ancora attivo inclusa nel libro di Vasari, pensò mai”. 22 L’alto livello di dipendenza questo fatto non abbia giocato un ruolo di Vasari dall’Aretino per i riferimenti rilevante nella sua composizione”. 15 Nella biografici concernenti Girolamo incide Vita di Perino Vasari tornerà poi a citare peraltro sulla controversa questione della Girolamo da Treviso a proposito della sua data di nascita di quest’ultimo, che nella attività a Genova al servizio di Andrea Torrentiniana è detto morto a 46 anni, e Doria in concomitanza con l’avvento del nato perciò nel 1498, un dato che pure Bonaccorsi lì alla fine del terzo decen - proviene probabilmente dal ben informa - nio. 16 È una pagina questa invece carica di to Aretino – questi chiamava infatti Giro - acredine, dove il supremo magistero di 2. Girolamo da Treviso: ‘Il miracolo del bicchiere’. lamo “mio Compare”– e che ha dunque Perino viene emblematicamente contrap - Bologna, chiesa di San Petronio, cappella Saraceni. buoni margini di attendibilità. 23 Sarà inve - posto ai limiti di Girolamo, il quale, “spa - ce solo nell’autobiografia che Vasari spie - ventato dalla bellezza sua”, finisce col successivo decennio, e correttamente gherà la propria animosità nei riguardi di ripartirsene scornato per Bologna – un descritte come dipinte a olio su muro, con Girolamo, facendola rimontare al periodo passaggio di tono aneddotico, forzata - “giudizio, bontà, grazia et una grandissi - trascorso a Bologna alla fine del quarto mente programmatico, affine a quello sul ma politezza”, opere nelle quali Roberto decennio, quando il pittore trevigiano era Francia rimasto fulminato alla vista della Longhi individuava “un raffaellismo sot - stato tra i suoi più fastidiosi competitori, i ‘Santa Cecilia’ di Raffaello, ma proiettato tilmente sbalzato e manierato quasi come quali immaginavano che Giorgio si voles - sulla dimensione dei contemporanei. in certe stampe del Raimondi e nei primi se “acasare” lì e “torre loro di mano l’o - Come si sa, Vasari a Genova a monte della pensieri del Parmigianino”. 18 Ed è esalta - pere et i lavori”. 24 Ma a sua volta in realtà Torrentiniana non era però stato mai, e ta poi da Giorgio come “la migliore delle doveva essere stato Vasari a guardare con nella prima edizione tutto il racconto cose” di Girolamo la pala Boccadiferro, molta attenzione ai dipinti bolognesi di delle decorazioni di Perino nella villa del di qualche anno successiva, firmata, già Girolamo da Treviso, a giudicare per principe, come pure questo passo su Giro - in San Domenico e oggi alla National esempio dalla tempestività con cui in uno lamo, introdotto infatti da un “dicesi”, è Gallery, dove gli stessi caratteri stilistici degli scomparti della predella della pala di riporto, e tra i possibili informatori di trovano organico sviluppo. 19 per l’altar maggiore della chiesa di Vasari su questo argomento è stato fatto Entro la Vita del pittore trevigiano diverse Camaldoli, ultimata nel 1540 dopo la fine da più parti il nome di Paolo Giovio (ma notizie sono decisamente prese dalle let - del cantiere di San Michele in Bosco, anche Perino stesso potrebbe avergli for - tere aretiniane, per esempio quelle relati - venne fedelmente riproposta (fig. 3 ) la nito ragguagli e mostrato disegni). 17 ve alla partenza di Girolamo per l’Inghil - svelta figura di giovane a gambe incrocia - Nella biografia autonoma che Girolamo terra, la sua attività come ingegnere mili - te che compare sulla sinistra del ‘Miraco - da Treviso riceve nella prima edizione, tare al servizio di Enrico VIII, e la sua lo del bicchiere’ nella cappella Saraceni. collocata tra la Vita del Sogliani e la Vita morte durante l’assedio di Boulogne nel Questo modo di comporre per assemblag - di Polidoro, le lodi più piane l’autore le 1544, come pure di lì viene il tema cen - gi di invenzioni altrui che è proprio del riserva al ciclo della cappella Saraceni di trale dell’invidia dei rivali intorno al Vasari pittore manierista, e che come tale San Petronio con le ‘Storie di Sant’Anto - quale è costruita la biografia stessa. 20 è stato ben indagato, corrisponde del tutto nio’, della metà degli anni venti (fig. 2), Contano innanzitutto la missiva ad coerentemente, anche nei suoi sviluppi studiate a Bologna dal vivo alla fine del Andrea Odoni, committente a Venezia di cronologici interni, alla meccanica di montaggio del testo delle Vite .25 Il gioco dei riscontri tra i due scrittori are - tini funziona più o meno anche per l’inta - gliatore ferrarese Luigi Anichini, che per noi è un nome privo di opere, e lui pure come Simone Bianco ancora attivo all’u - scita della Torrentiniana, dove Vasari ritiene comunque di ricordarlo entro la Vita di Valerio Belli, scrivendo che l’Ani - chini “di sottigliezza d’intaglio e di acu - tezza di fine ha le sue cose fatto apparire mirabili”, un’espressione che sembra di

3. : ‘Il miracolo del calice infranto’. nuovo calcata su quella che l’Aretino 160 [Contributi] Camaldoli, chiesa dei Santi Donato e Ilariano. aveva adoperato in una sua lettera all’A - nichini, nella quale elogiava il suo “così 4. Giorgio Vasari: ‘Spedizioni della corte di Roma’. tratti che contraddistinguono la prima edi - sotile intaglio che veruna acutezza di Roma, Palazzo della Cancelleria. zione rispetto alla Giuntina, nella quale il vista lo penetra”; tale lettera è datata 1548 che modo venirgli buone. 28 La pubblica - risalto dell’ingombrante letterato, morto e venne raccolta nel Quarto libro stampa - zione dei primi libri delle lettere aretinia - da una dozzina d’anni e poco gradito in to nel ’50. 26 Nella prima edizione il cenno ne coincide del resto con la fase più fervi - tempi di scrupoli controriformati, cono - sull’Anichini precede immediatamente da dell’impegno di Vasari sul progetto scerà un drastico ridimensionamento. 31 quello sul medaglista e orefice Alessan - delle Vite , ed è verosimile che l’autore, Tenere conto di una cronologia interna di dro Cesati detto il Greco, il cui ricordo nel con quel modo di lavorare per inserti pro - composizione della prima versione delle testo delle Vite era stato espressamente gressivi imposto dai ritmi dilatati di ela - Vite , per quanto la si riesce a prospettare sollecitato da Annibal Caro nella famosa borazione del testo, abbia via via drenato cercando di scalarla sugli spostamenti, le lettera a Giorgio del 15 dicembre 1547 i passi di suo interesse, inglobandoli, nel cose viste, le letture, gli incontri, e le ten - con cui comunicava il proprio giudizio momento in cui potevano servire, nell’o - sioni della personalità di Vasari nel giro di sulla “parte del commentario ch’avete pera in corso di stesura fin dai primi anni anni lungo cui venne preparata, è di gran - scritto de gli artefici del disegno” sotto - quaranta. 29 È insieme risaputo ormai de aiuto anche per capire gli sviluppi cri - posta alla sua lettura. 27 Se si pone mente al come proprio il carteggio dell’Aretino sia tici interni al testo stesso. Per esempio, tra fatto che nel settembre del ’49, mentre il stato “la palestra”, per usare le parole di le parti del libro composte più precoce - libro stava per andare in stampa, ancora Paola Barocchi, in cui più si è formato, mente e le biografie più tarde come quel - Vasari chiedeva all’Aretino “versi” suoi fin da giovane, Vasari scrittore. 30 La pre - le di Sebastiano e Perino, divenute neces - da inserirvi per gli epitaffi finali, è da cre - senza molto diffusa di Pietro nella trama e sarie per l’architettura dell’opera solo dere che Giorgio abbia continuato ad nelle pagine della Torrentiniana, dove dopo la loro morte nell’inoltrato ’47, aggiornarsi fino in ultimo sulle cose più conta varie onorevoli menzioni, era del recenti dell’amico che potevano in qual - resto stata già additata come uno dei molti [Contributi] 161 cadono esperienze di Vasari pittore tali da Avevo presentato una parte degli argomenti raccol - fronte all’antico , in ‘Quaderni ticinesi di Numi - condizionare il suo sguardo e la sua rico - ti qui in occasione delle giornate di studio su Gior - smatica e Antichità classiche’, XIV, 1985, pp. 406- gio Vasari e il genere della biografia artistica tenu - 408 ) ha ricostruito la storia fino alla metà dell’Ot - struzione della maniera. Si pensi ad esem - tesi all’Istituto Nazionale del Rinascimento il 15-16 tocento. pio quale mutamento di giudizio si regi - marzo 2012 e coordinate da Andrea Battistini; per i 7) Per i dati biografici che emergono dal testamen - stra sulle imprese tarde di Raffaello e suggerimenti e i vari aiuti che mi hanno dato desi - to dello scultore (reso noto da G. Ludwig, Archiva - della sua scuola nel passaggio dalla bio - dero ringraziare Alessandro Bagnoli, Anna Bisce - lische Beiträge zur geschichte der venezianischen glia, Gian Piero Cammarota, Silvia Ginzburg, Giu - malerei , a cura di W. Bode, G. Gronau, D. von grafia del Sanzio a quella di Perino, dove seppe Porzio, Vittoria Romani. Hadeln, Berlin 1911, pp. 21-22 ): C. Semenzato, s.v. la presa d’atto del fiasco segnato dalla Bianco Simone , in Dizionario biografico degli Ita - cosiddetta Sala dei cento giorni del Palaz - 1) La derivazione era già segnalata da Lionello Ven - liani , 10, Roma 1968, p. 234; Meller, Marmi e turi, Pietro Aretino e Giorgio Vasari , in Mélanges bronzi cit., p. 199. La menzione del Bianco nella zo della Cancelleria (e così chiamata pro - Bertaux , Paris 1924, p. 331, ed è stata da allora Torrentiniana è valorizzata da Ch. Davis, Ritratti di prio per la celerità con cui Vasari si vanta - ripetutamente ripresa, ai fini di Vasari si veda per Valerio Belli, Valerio Belli artista vicentino , in Il va di averla compiuta) impone una radica - esempio P. Rubin, Giorgio Vasari. Art and History , ritratto nell’Europa del Cinquecento. Atti del Con - New Haven e London 1995, p. 118. Sono qui di le revisione in merito al ruolo della botte - vegno (Firenze, 7-8 novembre2002) , a cura di A. seguito nel testo considerati alcuni passi dalle lette - Galli, C. Piccinini, M. Rossi, Firenze 2007, p. 275. ga: la loggia di Psiche che, per dire, nella re dell’Aretino tratti rispettivamente dai libri secon - 8) Pietro Aretino a Simone Bianco, 25 giugno Vita di Raffaello era qualificata “pittura e do (Venezia 1542), terzo (Venezia 1546), quarto (Venezia 1550), e quinto (Venezia 1550) nell’edi - 1538, in Aretino, Lettere. Tomo II cit., p. 54, n. 48. poesia veramente bellissima” e veniva zione a cura di Paolo Procaccioli: Pietro Aretino, 9) Aretino, Lettere. Tomo III cit., p. 447, n. 582. 32 elogiata senza limitazioni, nella Vita del Lettere. Tomo II , Roma 1998; Idem, Lettere. Tomo 10) Vasari, Le vite cit., III, p. 626. III , Roma 1999; Idem, Lettere. Tomo IV , Roma Bonaccorsi invece, e per ammissione di 11) Aretino, Lettere. Tomo III cit., p. 51, n. 36. Vasari stesso alla luce di com’era andata 2000; Idem, Lettere. Tomo V , Roma 2001. 2) Per i riferimenti ai testi: Giorgio Vasari, Le vite 12) Risulta dalla lettera dell’Aretino a Moretto, ibi - alla Cancelleria, viene additata a prova de’ più eccellenti pittori scultori e architettori nelle dem , p. 97, n. 74. Il suggerimento avanzato da G. delle discontinuità qualitative determinate redazioni del 1550 e 1568 , a cura di R. Bettarini e Gombosi, Moretto da Brescia , Basel 1943, p. 87 e da una massiccia presenza dei collabora - P. Barocchi, V, Firenze 1984, p. 55; Aretino, Lette - p. 91, n. 9, di riconoscere il ritratto di Pietro ese - re. Tomo II cit., p. 386, n. 380. guito da Moretto e citato nella lettera nel quadro del tori (ma la promessa a se stesso di non Kunstmuseum di Basilea è stato accantonato in ricadere nel medesimo errore non sarebbe 3) Aretino, Lettere. Tomo II cit., pp. 68-69, n. 93 forza dell’età giovanile con cui vi è rappresentato il (sotto la data 1538, ma ad evidenza precedente la in effetti stata rispettata): letterato, con fattezze molto simili a quelle mostra - morte del duca Alessandro al principio del ’37; per te dalla celebre stampa di Marcantonio Raimondi, queste incongruenze di datazione nell’epistolario su cui si veda A. Gnann, in Roma e lo stile classico “Così dunque, parte per non potere e parte aretiniano: Ch. Hope, Some misdated letters of Pie - di Raffaello , catalogo della mostra (Mantova, perché gl’incresceva, piacendoli più il dise - tro Aretino , in ‘Journal of the Warburg and Cour - Palazzo Te, 20 marzo-30 maggio 1999), a cura di K. gnare che il condur l’opere, andava seguitan - tauld Institutes’, LIX, 1996, pp. 304-314). La ripre - Oberhuber, Milano 1999, p. 242, n. 169; per una do quel medesimo ordine che già tenne Raf - sa vasariana era evidenziata da D. Mc Tavish, in rassegna di pareri sul ‘Ritratto’ conservato a Basi - Giorgio Vasari. Principi, letterati e artisti nelle lea, dibattuto tra Sebastiano e Tiziano, e comunque faello da Urbino nell’ultimo della sua vita; il carte di Giorgio Vasari , catalogo della mostra, quale quanto sia dannoso e di biasimo ne oggi ritenuto databile non oltre la fine degli anni (Arezzo, Casa Vasari e Sottochiesa di San France - venti: M. Lucco, L’opera completa di Sebastiano fanno segno l’opere de’ Chigi e quelle che son sco, 26 settembre-29 novembre 1981), Firenze del Piombo , Milano 1999, pp. 127-128, n. 145. condotte da altri, come ancora mostrano que - 1981 , p. 110, ed è di recente stata ripercorsa da E. ste che fece condurre Perino; oltra che elle Carrara, Spigolature vasariane. Per un riesame 13) Aretino, Lettere. Tomo II cit., p. 20, n. 5. Il testo non hanno arrecato molto onore a Giulio delle “Vite” e della loro fortuna nella Roma di de Lo ipocrito si può leggere nella raccolta di Tutte primo Seicento , in ‘Mitteilungen des Kunsthistori - le commedie dell’Aretino , a cura di G.B. De Sanc - Romano ancora, dico, quelle che non son fatte tis, Milano 1968, pp. 225-334. di lor mano […] Né mai per ben disegnati che schen Institutes in Florenz’, LIV, 2010-2012, p. 14) Vasari, Le vite cit., IV, Firenze 1976, p. 321. Per siano i cartoni, si imita appunto e propriamen - 158. Il modello michelangiolesco approdato a Venezia si conosce attraverso i disegni del giovane la relazione tra disegno e dipinto: C. Gould, Natio - te come fa la mano del primo autore […] E Tintoretto: C. Gilbert, Tintoretto and Michelange - nal Gallery Catalogues. The Sixteenth-Century Ita - questo lo posso dir io per prova che, avendo io lo’s ‘St Damian’ , in ‘The Burlington Magazine’, lian Schools , London 1975, pp. 115-117, n. 218; M. faticato con grande studio i cartoni della sala CIII, 1961, pp. 16-20; G. Smith, ibidem , CXXIII, Lucco, “Di mano del mio Travisio, pittore certo della Cancelleria nel palazzo di San Giorgio di 1981, p. 614; I disegni di Jacopo Tintoretto , a cura valente e celebre” , in Sabba da Castiglione 1480- Roma che, per aversi a fare con gran prestez - di P. Rossi, Firenze 1975, pp. 57-58, n. 705. 1554. Dalle corti rinascimentali alla Commenda di za in cento dí vi si messe tanti pittori a colo - 4) L’attenzione di W. Kallab, Vasaristudien , Wien- Faenza. Atti del Convegno, Faenza, 19-20 maggio rirla, che diviarono talmente da i contorni e Leipzig 1908, più che alle fonti contemporanee uti - 2000 , a cura di A.R. Gentilini, Firenze 2004, pp. bontà di quelli, che feci proposito, e così ho lizzate da Vasari, andava a quelle antiche o comun - 368-369. osservato, che d’allora in qua nessuno ha que a lui precedenti (per la Torrentiniana pp. 148- 15) Sul peso della tradizione raffaellesca e del messo mano in sulle opere mie”. 33 247). modello di Perino nella cultura del giovane Vasari, 5) Vasari, Le vite cit., III, Firenze 1971, p. 625. La dopo le aperture di F. Bologna, Osservazioni su frase cadrà nella redazione giuntina. Pedro de Campaña , in ‘Paragone’, 43, 1953, pp. 34-35 , e di M. Hirst, Perino del Vaga and His Cir - 6) La citazione nel testo è da A. Luchs, Tullio Lom - cle , in ‘The Burlington Magazine’, CVIII, 1966, p. bardo and ideal portrait sculpture in 401, i principali sviluppi della ricerca vengono dal Venice , 1490-1530 , Cambridge (Mass.) 1995, p. 29; fronte della grafica: F. Härb, Modes and Models in per un profilo biografico dello scultore e per le Vasari’s Early Drawing Oeuvre , in Vasari’s Floren - opere sue qui richiamate: ibidem , pp. 109-110; P. ce. Artists and Literati at the Medicean Court , a Meller, Marmi e bronzi di Simone Bianco , in ‘Mit - cura di Ph. Jacks, Cambridge (Mass.) 1998, pp. 83- teilungen des Kunsthistorischen Institutes in Flo - 110; A. Baroni, Alcuni schizzi, disegni e calchi “da renz’, XXI, 1977, pp. 199-209; sul busto di ‘Cleo - lavoro” di Giorgio Vasari , in Giorgio Vasari Dise - patra ’: T. Clifford, in The Age of Titian. Venetian gnatore e Pittore. “Istudio, diligenza et amorevole Renaissance Art from Scottish Collections , catalogo fatica” , catalogo della mostra (Arezzo, Galleria della mostra (Edinburgh, Royal Scottish Academy Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, 3 Building, 5 agosto-5 dicembre 2004), Edinburgh settembre-11 dicembre 2011), a cura di A. Cecchi, 2004, p. 363, n. 193. Di Simone Bianco Marcanto - p. 36; S. Tullio Cataldo e L. Frank, Giorgio Vasari , nio Michiel registrava due sculture di diverso gene - Paris 2011, p. 9. La citazione e il riferimento nel re nella raccolta di Andrea Odoni a Venezia, un testo sono a M. Hirst, Michelangelo e i suoi primi “piede marmoreo intiero sopra una base” e una biografi , [1995], in Idem, Tre saggi su Michelange - “statua marmorea del Marte nudo che porta l’elmo lo , Firenze 2004, p. 35. in spalla”: M.A. Michiel, Notizia d’opere del dis e- gno, a cura di Th. Frimmel [Wien 1896], Firenze 16) Vasari, Le vite cit., V, pp. 139-140. 2000, p. 52, pezzi oggi dispersi di cui I. Favaretto 17) Il nome del Giovio è stato suggerito tra gli altri da F. Sborgi, La cultura artistica in Liguria attra - 162 [Contributi] (Simone Bianco: uno scultore del XVI secolo di verso le Vite del Vasari , in Il Vasari storiografo e 28) Aretino, Lettere. Tomo V cit., p. 243, n. 315; la artista. Atti del Congresso Internazionale nel IV relazione tra questa richiesta di “versi” e il corredo centenari o della morte, Arezzo-Firenze 2-8 settem - degli epitaffi era indicata da Davis, in Giorgio Vasa - bre 1974 , Firenze 1976, pp. 635-636; E. Parma ri. Principi, letterati e artisti cit., p. 220. Armani, Perin del Vaga. L’anello mancante , Genova 29) È Vasari stesso a parlare di una preparazione 1986, pp. 85-88; P. Boccardo, Andrea Doria e le Arti. decennale del libro, nella “Conclusione ” delle Vite Committenza e Mecenatismo a Genova , Roma 1989, (Le vite cit., VI, pp. 409) e nella lettera di accom - pp. 157-158; ho ripercorso la questione in Paolo pagnamento del volume fresco di stampa a Cosimo Giovio, uno storico lombardo nella cultura artistica I (Frey, Der literarische Nachlass cit., p. 270). Sulla del Cinquecento , Firenze 2008, pp. 29-30, 86. base di queste e altre indicazioni dell’autore l’avvio 18) Per la citazione dalla biografia di Girolamo: delle ricerche preliminari è stato collocato intorno Vasari, Le vite cit., IV, p. 450; per quella da Longhi: al 1540 da Davis, in Giorgio Vasari. Principi, lette - Ampliamenti nell’officina ferrarese , [1940], in rati e artisti cit., p. 213, e Rubin, Giorgio Vasari Opere complete , V, Firenze 1956, p. 163. A quel cit., p. 115 , ha individuato sul 1542, al ritorno dal tempo Girolamo era appena reduce dall’esperienza viaggio in Veneto, una “starting date” per l’inizio mantovana accanto a Giulio nel cantiere di Palazzo della stesura. Alle tappe di sviluppo del progetto Te : V. Mancini, Un insospettato collaboratore di della Torrentiniana è dedicato l’importante contri - Giulio Romano a : Gerolamo da Tre - buto di S. Ginzburg, Filologia e storia dell’arte. Il viso , in ‘Paragone’, 453, 1987, in particolare pp. 5- ruolo di Vincenzio Borghini nella genesi della Tor - 6 per le relazioni tra gli interventi del pittore trevi - rentiniana , in Testi, immagini e filologia nel XVI giano sulla volta della sala dei Venti e la decorazio - secolo. Atti delle giornate di studio, Pisa, Scuola ne della cappella Saraceni. Normale Superiore, 30 settembre-1 ottobre 2004 , a 19) Gould, National Gallery Catalogues cit., pp. cura di Carrara e Ginzburg, Pisa 2007, pp. 147-203. 114-115, n. 623; la consequenzialità di stile tra le Alcune altre osservazioni sui tempi di composizio - due opere era stata indicata da Longhi, Ampliamen - ne del testo le ho raccolte in Per una geografia e ti cit., p. 163. storia della Torrentiniana , in Forme e storia. Scrit - ti di arte medievale e moderna per Francesco Gan - 20) Per questo periodo dell’attività di Girolamo, dolfo , a cura di W. Angelelli e F. Pomarici, Roma proponendo giustamente che fosse Aretino l’infor - 2011, pp. 525-536. matore di Vasari: A.E. Popham, Hans Holbein’s Ita - lian Contemporaries in , in ‘The Burling - 30) Barocchi, Fortuna della epistolografia artisti - ton Magazine’, CCCCXC, 1944, pp. 13-14. ca , [1980], in Eadem, Studi vasariani , Torino 1984, p. 85. 21) Per la lettera all’Odoni, datata 30 agosto 1538, e quella a Girolamo, datata 22 maggio 1542: Areti - 31) C. Dionisotti, I due Vasari , [1987], in Idem, no, Lettere. Tomo II cit., pp. 81-82, n. 79; p. 379, n. Appunti su arti e lettere , Milano 1995, p. 129. 371; per la lettera a Sansovino, datata luglio 1545: 32) Vasari, Le vite cit., IV, p. 201. Idem, Lettere. Tomo III cit., p. 235, n. 261. 33) Vasari, Le vite cit., V, pp. 154-155. Il ciclo 22) Aretino, Lettere. Tomo II cit., p. 379, n. 371; romano è qui rievocato attraverso la scena delle Vasari, Le vite cit., IV, p. 451. ‘Spedizioni della corte di Roma’ (fig. 4), caso 23) Il dato biografico va a toccare il problema del - esemplare della propensione di Vasari a combinare l’attribuzione, sostenuta da parte della critica, alla citazioni proprie e altrui (si vedano le osservazioni fase giovanile di Girolamo da Treviso di un gruppo di Barocchi, Vasari pittore , Milano 1964, in parti - di opere firmate con la sigla “HIERTV ”, o colare pp. 27-29, e quelle di Nova, Salviati, Vasari “HIRTV ”, già riferite da Longhi a Savoldo e che è cit.). Qui ad esempio la figura barbuta di quinta a stato più convincentemente proposto di spostare su sinistra è un’ennesima ripresa dal San Paolo della una terza personalità: la questione era impostata da pala di Santa Cecilia di Raffaello studiata a Bolo - A. Ballarin, Gerolamo Savoldo , Milano 1966, gna alla fine degli anni trenta; l’architettura dell’ar - p.s.n., ed è ripercorsa da Lucco, “Di mano del mio co sul fondo sormontato da tre statue è un ricordo Travisio” cit., pp. 362-363, dove è chiaramente fedele di quella della ‘Cena di San Gregorio’ dipin - spiegata l’importanza di stabilire la data di nascita ta allora (1540) per il refettorio di San Michele in di Girolamo da Treviso per argomentare la sua Bosco e oggi nella Pinacoteca Nazionale; il corteo responsabilità di quel nucleo di opere. esotico con la giraffa che entra da destra proviene da quello che compare nel modelletto di Andrea del 24) Vasari, Le vite cit., VI, Firenze 1987, p. 379: Sarto per il ‘Tributo a Cesare’ di Poggio a Caiano, “Le quali opere finite, tornai sùbito a Fiorenza, per - oggi nelle raccolte del Louvre (inv. 1673), già ciò che il Trevisi, maestro Biagio [Pupini] et altri appartenuto a Giorgio (L. Ragghianti Collobi, Il pittori bolognesi, pensando che mi volessi acasare libro de’ disegni del Vasari , Firenze 1974, p. 114); e in Bologna e tòrre loro di mano l’opere et i lavori, ancora si può rilevare che il giovane che sale le non cessavano d’inquietarmi: ma più noiavano loro scale in primo piano col braccio destro alzato è svi - stessi che me, il quale di certe lor passioni e modi luppato dall’analoga figura di apostolo, in analoga mi rideva”. posizione, nell’‘Assunzione della Madonna’ di 25) Per questa pratica di lavoro di Vasari pittore: A. Filippino sulla parete d’altare della cappella Carafa Nova, Salviati, Vasari, and the reuse of Drawings in di Santa Maria sopra Minerva, ulteriore segnale their Working Practice , in ‘Master Drawings’, della speciale ‘modernità’ che Vasari riconosceva a XXX, 1992, pp. 83-108. questo maestro della seconda età, come ben traspa - 26) Per il passo della biografia di Valerio Belli, re dalla sua biografia torrentiniana. dove l’Anichini è annoverato tra i suoi seguaci: Vasari, Le vite cit., IV, p. 628; per la citazione della lettera all’Anichini: Aretino, Lettere. Tomo IV cit., p. 265, n. 428. Per le notizie disponibili sull’Ani - chini: Davis, Ritratti di Valerio Belli cit., p. 276. Contano pure le menzioni dell’Anichini nelle prime commedie dell’Aretino ( Tutte le commedie cit., pp. 99, 173). 27) “Messer Alessandro [Cesati] vi ricorda la pro - messa, che gli avete fatta, d’immortalare ancor lui”: A. Caro, Lettere familiari , a cura di A. Greco, II, Firenze 1959, p. 50, n. 319; l’identificazione col medaglista era già stabilita da K. Frey, Der literari - sche Nachlass Giorgio Vasaris , I, München 1923, nel commento alla lettera n. CV, p. 210. [Contributi] 163