Dalmazia: Paradiso Perduto
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DDalmazia:almazia: pparadisoaradiso pperdutoerduto Pagine 2 e 3 DDELEL PPOPOLOOPOLO w w w .e d it .h r / la v o c e dalmazia IL PROLOGO An no III 7 Il pallido ricordo delle mulattiere • n. 200 6 • Sabato, 9 giugno di Dario Saftich embrano ormai lontani anni luce i tempi in cui venire la “sua corsa” verso meridione, in direzione di e l’autostrada verso Spalato, che dovrebbe realizzar- per raggiungere la Dalmazia era necessario per- Ragusa, non mancano anche altre novità importan- si tra qualche anno. Ma già così i collegamenti hanno Scorrere delle autentiche mulattiere. La costru- ti in campo stradale. Da Carlopago in direzione sud compiuto un balzo di qualità suffi ciente a far lievitare zione dell’autostrada Zagabria-Spalato ha avvicina- è stata rimessa a nuovo la litoranea adriatica: nien- alle stelle i prezzi degli immobili in Croazia. E proget- to la regione dalmata all’Europa centrale, avviando te più buche che mettono a dura prova le sospensio- ti di nuove cementifi cazioni della costa spuntano come forse un cambiamento inesorabile del volto di questa ni, ma un manto d’asfalto perfetto. Per completare funghi dopo la pioggia. Evidentemente non è tutto oro terra. Oltre all’autostrada che proseguirà negli anni a il quadro manca soltanto l’allacciamento tra Fiume ciò che luccica... 2 dalmazia Sabato, 9 giugno 2007 STORIA La magia di una terra troppe volte devastata DDalmazia:almazia: pparadisoaradiso pperdutoerduto RRagusaagusa ià negli anni Trenta del se- Brazza un lungo veliero al largo del- loro yacht fra la dioclezianea Spa- cupazione, Spalato offrì in sacri- perduta, patria viva non ha chi di te colo scorso la Dalmazia, l’isola, immobile nel silenzio che a lato, gli arcipelaghi boscosi, le vio- fi cio le rovine romane agli Stukas nacque!”. Glembo solare della Mitteleu- quei tempi rarefatti, privi di strido- lastre e austere bocche di Cattaro. tedeschi, cinquantaquattro furiosi Negli anni d’orrore della Secon- ropa, era stata una meta privilegiata ri volgari, regnava assoluto nei siti Sapevo anche che un celebre regi- quanto incomprensibili bombar- da guerra mondiale anche il simbo- del settembrino turismo d’élite. marini esclusivi. Si percepiva appe- sta di Hollywood, dal buffo e sal- damenti angloamericani fecero di lo più alto dell’autonomismo dal- Ospitalità cosmopolita, con ta- na, dalla poppa lontana, il battito re- tellante nome canino di Hitchcock, Zara la Dresda dell’Adriatico; poi matico, l’aristocratica Repubblica volozza gastronomica multietni- golare di due bandiere nel maestra- che io pronunciavo Hikokko, aveva esodi in massa, crolli di secolari dit- marinara di Ragusa, dal Quattro- ca e speziata, in un susseguirsi di le intermittente: vi si mescolavano scelto come sua annuale residenza te commerciali, attentati terroristici, cento non più serva di Venezia né arcaiche città murate che nell’ora il rosso e il blu dell’Union Jack e estiva l’albergo Argentina nell’anti- cadaveri appesi per la gola su arpio- tributaria della Sublime Porta, ap- del crepuscolo evocavano allego- del vessillo monarchico jugoslavo. ca Ragusa. Molto più tardi un ami- ni di patiboli medievali, saccheg- pariva assediata e muta dietro le sue rici squarci böckliniani; costa fra- Due sagome appoggiate al parapet- co dalmata, l’indistruttibile raguseo gi, genocidii, memoricidii culturali imponenti fortifi cazioni come una stagliata, dirupi profondi, fi ordi cor- to del naviglio, scontornate su un Ottavio Missoni, m’informò che nel retroterra morlacco e bosniaco Troia in attesa del cavallo di Ulis- sari, mare azzurrissimo tempestato abbaglio di controluce, parevano in Alfred Hitchcock usava dire della completarono lo svuotamento del- se. La parola “Libertas”, vergata sui d’isole lussureggianti di verzura e quella vastità silente fi ssare soltanto sua preziosa città natale, ribattezza- l’identità locale avviando un inar- gloriosi stendardi delle torri rinasci- aromi mediterranei. me. Un mattino il papà che mi stava ta Dubrovnik dagli slavi: “Non c’è restabile processo di mutazione an- mentali, che in tempi di pace pre- Un “Paradiso terrestre” esalta- accanto cercò di spiegarmi qualcosa perla più rara sulla crosta terrestre. tropologica della vecchia Dalmazia stavano la loro scenografi a natura- to dal miscredente George Bernard che non riuscivo a capire bene: “Il Tra queste mura vorrei morire, e poi slavolatina. le all’Amleto di Shakespeare, sem- Shaw e bordeggiato a lungo, nel- signore vestito di bianco, che vedi rinascere”. S’avverava come ineludibile brava ormai una beffa. Dopodiché, l’estate del grande scandalo dina- sulla sinistra della signora, è il re La guerra oscurò da un giorno profezia una triste sentenza di Nic- la Dalmazia e in particolare Ragusa stico del 1936, da Edoardo VIII in d’Inghilterra. Fra qualche mese la all’altro quel luminoso e appartato colò Tommaseo. Quel fi lologo prin- conobbero il grigiore di un depresso procinto di gettare alle ortiche la co- signora sarà sua moglie e lui non mondo di frontiera e lo desertifi cò. cipe della lingua italiana, che da Fi- turismo di massa. Risento gli afro- rona e di sposare l’enigmatica Wal- sarà più re”. La morte e il dolore consumarono il renze inviava alla madre a Sebenico ri poveri e vischiosi del socialismo lis Warfi eld Simpson. Avevo nove Altri regnanti, noti artisti e scrit- primo terribile atto della loro ope- lettere in serbo-croato, già un seco- autogestionario inventato da un ma- anni e ogni mattina, appena alzato, tori, attori di fama mondiale, ricchi ra distruttiva e fratricida. Si rivide lo prima s’era rivolto amaramente resciallo comunista che intanto, col correvo a contemplare dal balcone mercanti boemi di scarpe e di birra l’ancestrale coltello balcanico saet- alla sua terra incompiuta e promi- bianchissimo yacht Galeb, scorraz- della nostra villa di San Piero della circolavano nelle canicole estive sui tare fra il viavai delle truppe d’oc- scua quasi rimproverandola: “Illiria zava per le sue lussuose residenze «Buon compleanno Montenegro» Un legame profondo con la Serenissima a compiuto il primo compleanno. Auguri sinceri per ideologico della Jugoslavia avvenuto nel 1991, quattro delle Huna vita gloriosa! Il 3 giugno 2006 veniva infatti pro- sei Repubbliche scelsero la strada dell’indipendenza; la Ser- clamata l’indipendenza della Repubblica del Montenegro, a bia ed il Montenegro rimarranno invece unite fi no al 3 giu- seguito del referendum del 21 maggio col quale i 650.000 gno 2006. abitanti del Montenegro hanno votato a maggioranza per la Oggi il Montenegro è un Paese fortemente proiettato nel- separazione dalla Serbia. Poche settimane più tardi è stato la dimensione europea; sebbene non faccia ancora parte del- uffi cialmente accolto in seno al consesso mondiale delle na- l’UE - il lungo percorso di avvicinamento è stato tuttavia zioni, diventando così il 192° membro effettivo dell’O.N.U. intrapreso - ha gia adottato l’euro come moneta nazionale Più che una “nascita”, quella dello scorso anno è stata in real- e questo agevola enormemente sia gli scambi commerciali tà una “rinascita”! Il Montenegro venne infatti riconosciu- con gli altri Paesi che l’attrazione di investimenti stranieri. I to come Stato sovrano indipendente per la prima volta il 13 confi ni con Serbia, Albania, Croazia e Bosnia ed Erzegovi- L’isolotto della Madonna dello Scalpello luglio 1878 (giorno della festa nazionale) dal Congresso di na, cui si aggiunge il tratto di mare Adriatico che lo separa nelle Bocche di Cattaro Berlino. Ed indipendente rimase fi no al 1918, quando entrò dalla dirimpettaia Puglia, rendono il Montenegro un Paese a far parte del neocostituito Regno dei Serbi, dei Croati e de- balcanico di piccole dimensioni con una posizione fortemen- ha degnamente sostenuto sino all’ultimo l’onore del Veneto gli Sloveni retto dalla dinastia serba dei Karađorđević, poi ri- te strategica. E questa è oggi la formula per un rapido svilup- Gonfalone … Per 337 anni i nostri beni, il nostro sangue, le battezzato nel 1929 Regno di Jugoslavia. I legami con l’Ita- po economico. Più del 74 p.c. dei montenegrini è di religione nostre vite sono state sempre per te, o San Marco...Tu con lia furono sempre molto stretti, soprattutto quando nel 1896 cristiano ortodossa. Un profondo, seppur poco conosciuto, Noi, Noi con Te.”. Elena Petrović Njegoš, fi glia di Nicola principe del Monte- legame “storico” e “spirituale” unisce da tempo il Paese alla Custode di meravigliose bellezze naturali (tra mare, mon- negro (nel 1910 autoproclamatosi re) sposò il futuro re Vit- cultura italiana: le città costiere della Dalmazia montenegri- tagne e parchi naturali) ed architettoniche di stile veneziano, torio Emanuele III. L’animo nobile, generoso e colto della na hanno fatto parte per circa quattro secoli dei possedimen- il Montenegro, è un’area storica europea di altissimo profi lo. bella regina Elena ha lasciato tracce incancellabili nella me- ti della gloriosa Repubblica di Venezia, fi no alla sua caduta Le incantevoli città di Cattaro, nell’omonima baia, dichiara- moria storica delle due popolazioni. Dall’aprile 1941 al set- nel maggio 1797, quando si arrese, senza muovere armi, alle ta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, Budva, Santo Ste- tembre 1943 il Montenegro subì l’occupazione militare del- truppe francesi di Napoleone Bonaparte che, dopo averne fano, situate lungo i 200 km di costa sull’Adriatico, e l’anti- le truppe italiane. Non riuscì allora il tentativo del Governo violato la neutralità, la cedettero subito dopo all’Austria. Il ca capitale Cetinje, sono da anni ambite mete per il turismo di Roma di istituire lo Stato autonomo del Montenegro e ri- 23 agosto dello stesso anno, al termine di una solenne quan- internazionale. L’attuale capitale Podgorica ha invece una portare sul trono i Petrović Njegoš, andati in esilio nel 1918. to commovente cerimonia, alla presenze di tutte le milizie e funzione prevalentemente istituzionale.