Copia gratuita distribuita in edicola con il “Roma”

La Città – La Squadra – Gli Eventi Numero 22 del 26 gennaio 2020 L'asso di Coppa

Gigi Finizio Al San Paolo come “Diego”

Jarbas Cané Al Napoli servono Certezze

Leopoldo Mastelloni

Al Teatro Sannazaro Foto Mosca con Masaniello

FRAMMENTI di Giovanni Gaudiano Assalto alla Juventus Una partita per cambiare l’inerzia di una stagione impensabile

tasera per il Napoli sarà la o un lampo di luce in una stagione Si insinua forte, a questo punto, la prova del nove. I campioni che vede gli azzurri in campionato tentazione di pensare che la squadra Sd’Italia in carica della Juve, soffrire l’impensabile. azzurra possa avere la propensione che arriveranno al San Paolo con la Il Napoli ha raggiunto la semifinale alla partita secca, alla serata di forza di un vantaggio di quattro della coppa nazionale ed ora atten- coppa, ovvero che sia una forma- punti sull’Inter e con un Ronaldo in derà la vincente di Inter – Fioren- zione incapace di gestire una sta- grande vena realizzativa, ci diranno tina di mercoledì prossimo per sa- gione intera ma che in una compe- se la serata di di mar- pere con chi si giocherà l’accesso tizione limitata negli impegni e tedì sarà stata l’inizio di una ripresa alla finalissima. dilatata nel tempo possa dire la sua. Fosse così, il resto della stagione in campionato sarebbe una sorta di prolungata tensione fatta di mo- menti difficili ma è lecito sperare di vedere aumentare le giornate di campionato simili alla serata di Coppa. L’augurio è che il Napoli esca dalla situazione attuale e ri- salga in classifica, recuperando una posizione più consona al suo reale valore. Dopo la prestazione incolore con la Fiorentina le probabilità di vedere in campo una squadra diversa erano La rete di Insigne alla Lazio davvero poche ed invece gli azzurri

domenica 26 gennaio 2020 3 nella serata contro la Lazio ci hanno sero stati determinanti nella sta- zurri di pungere nelle maglie di una messo finalmente l’anima. Si sono gione dei 91 punti. difesa che di recente non è apparsa visti i due nuovi arrivati insieme e Si è risentita finalmente la spinta ermetica come in passato (vedi per stavano ben funzionando in un cen- del San Paolo e si è vista l’intera esempio la partita con il Parma). trocampo che non sembrava soffrire formazione in campo dare il mas- La serata di Coppa Italia potrebbe la forza dell’attuale Lazio. Tutto simo per rispondere al tifo che è quindi aver restituito il Napoli al questo sino a quando Gattuso ha tornato a risuonare nello stadio. campionato ed al calcio italiano e dovuto, per l’espulsione di Hysaj, Si è visto Meret in panchina e ci si potrebbe consentire di pensare ad sostituire Lobotka. Si è vista una augura che il tecnico lo impieghi una ripartenza da protagonisti sino tribuna dove sedevano indisponibili contro la Juve per concedergli la ri- alla fine della stagione per poi avere Koulibaly, Mertens e Allan e veniva vincita rispetto allo scorso anno, il tempo di valutare come impostare da pensare come questi uomini fos- anche perché Ospina è un buon por- la squadra del domani. tiere ma non pare sia così bravo La conclusione di queste brevi ri- nelle giocate con i piedi, visti i tanti flessioni è dedicata a Lorenzo Insi- rilanci sbagliati nella serata di mar- gne. tedì. Gli è stata dedicata la copertina per- Quella contro la Juve a questo ché con le sue tre reti, due su rigore punto potrebbe davvero essere “una al Perugia, ha consentito al Napoli partita che vale un campionato”, di tenere accesa la fiammella di gio- frase coniata nei tempi che furono carsi ancora qualcosa. dal collega Michele Mottola per in- Il ragazzo di Frattamaggiore è stato dicare la sfida che vedeva il “ciuccio” in diverse occasioni oggetto di mol- azzurro tentare di azzannare la teplici critiche ma ora che sembra “lupa” capitolina nel derby del sole. stia coagulando attorno a sé la squa- Sarà necessario giocare con feroce dra va sostenuto a pieno regime. determinazione. La difesa e il cen- Ci si augura che non si sia trattato trocampo dovranno sacrificarsi per solo di un momento ma che la svolta contenere l’indubbia forza della abbia preso il sopravvento in una squadra bianconera per poi consen- stagione che il Napoli deve raddriz- tire in contropiede agli avanti az- zare.

4 domenica 26 gennaio 2020 • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - GGIUGLIANOIUGLIANO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEP PORTEORTED DIIN NAPOLIAPOLII- - AFRAGOLAAFRAGOLA • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - MMUGNANOUGNANO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - VVIAIAA ARGINEARGINE • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALE LELE GINESTREGINESTRE - VOLLAVOLLA • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALE JAMBO1JAMBO1 - TRENTOLA-DUCENTATRENTOLA-DUCENTTAA • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEV VULCANOULCANO BUONOBUONO - NNOLAOLA • CCENTROENTRO CCOCOMMERCIALEOMMERCIALE QQUARTOUARTO NUOVONUOOVVVOO - QQUARTOUARTO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEL LAAB BIRRERIAIRRERIA - NAPOLINAPOLI •P• PORTICIORTICI (NA)(NA) - VIAVIAL LEONARDOEONARDO DADAV VINCIINCI2 277

IN PRIMO PIANO JARBAS FAUSTINO CANÉ Al Napoli servono certezze

Cané parla del cal- cio, della sua evo- luzione, delle innovazioni di Vinicio e del suo gol alla Juve nel 1973. La mossa Ance- lo�i era una “zin- garata” del presidente. Solo con Benitez fu- rono fa�i degli in- vestimenti adeguati. Adesso risalire sarà dura

di Giovanni Gaudiano

a Rio a Napoli per restarci una vita. Dal calcio terra, al calcio europeo degli anni 60 che già basava la brasiliano di quell’epoca, fatto di tecnica, di in- sua forza sulla tattica, sulle qualità atletiche dei singoli Ddividualità, qualità cresciute tra la sabbia di e soprattutto sulle disponibilità economiche. Copacabana e i campi sterrati dei paesini dell’entro- Jarbas Faustino Cané ha percorso quella strada perché

domenica 26 gennaio 2020 7 IN PRIMO PIANO

mentre io giocai 26 su 30 partite segnando 6 reti. Fui con- fermato e partii per le mie vacanze per il Brasile. Al ritorno in aereo appresi del mio trasferimento. Erano altri tempi, non potevo oppormi e così a malincuore trovai un accordo soddi- sfacente per andare a giocare in Puglia».

In realtà era successo che Harald Nielsen, il cen- travanti danese che il Napoli aveva preso dal- l’Inter l’anno precedente, non voleva andare a Bari e di fatto smise di giocare e la società decise aveva il sogno da realizzare di giocare in Europa. Di fa- per il trasferimento di Cané. A Bari, però, il bra- miglia numerosa dove il padre, appassionato di calcio, siliano era atteso da Oronzo Pugliese che lo con il suo lavoro non faceva mancare nulla, a Napoli ha aveva richiesto espressamente. Che ricordo ha trovato il suo mondo, senza mai dimenticare il Brasile, del “mago di Turi”? ha trovato la donna della sua vita e l’affetto dei napo- «Pugliese era un uomo all’antica che però i suoi risultati li letani che lo ricordano e ne parlano ancora, come se la domenica scendesse in campo con la maglietta azzurra. Stasera il Napoli incontrerà la Juventus e per chi era allo stadio il 14 ottobre del 1973 il ricordo del primo gol, messo a segno dall’ala azzurra, e della sua testa brizzolata che sguscia nella difesa bianconera e trafigge Zoff è un film che ritorna puntualmente quando al San Paolo arriva la “vecchia signora”.

Eppure questa storia ha rischiato di non essere scritta perché inspiegabilmente nel 1969 Fer- laino cedette il brasiliano al Bari. Cosa successe Cané con l'armatore-presidente Achille Lauro Cané? aveva ottenuti. Era un sanguigno ed i suoi rapporti con i «Si trattò di una vera e propria fregatura tiratami dal pre- giornalisti erano difficili. A Roma, dove aveva fatto buoni sidente. Alla fine del campionato precedente avevo avuto un risultati, ebbe qualche divergenza con Mario Gismondi, che colloquio con Ferlaino, l’allenatore Chiappella ed un consu- era il direttore del Corriere dello Sport. Finì per ritrovarselo lente medico della società perché io avevo un ginocchio in di- in Puglia e fu attaccato nonostante a novembre il Bari fosse terzo in classifica. La società poi non si mosse bene sul mer- cato autunnale prendendo qualche giovane e cedendo Tento- rio, Correnti e De Nardi che erano stati tra gli artefici della promozione in e iniziò la discesa che portò all’esonero di Pugliese e alla retrocessione».

A proposito di allenatori, oltre a Chiappella e Pugliese di cui abbiamo già parlato, lei ha gio- cato per Pesaola, Monzeglio, Parola, Toneatto, Vinicio. Chi è stato il più importante nella sua carriera? «Certamente . Venivamo entrambi dal Sud America e quando è venuto a giocare in Italia il “petisso” ha Un trio eccezionale: Sivori, Altafini con Cané avuto delle problematiche molto simili alle mie. Mi ha dato sordine e riuscivo ad allenarmi solo dal giovedì. La società dei consigli importanti, mi ha suggerito di stare tranquillo aveva anche acquistato Salvi che in quella stagione aveva perché ero molto giovane e quindi sarei riuscito ad ambien- giocato meno della metà delle partite ma in un altro ruolo, tarmi, anche se il calcio italiano era molto diverso da quello

8 domenica 26 gennaio 2020 A lato Formazione Napoli del 1972-73 nella foto, in piedi da sinistra: Zur- lini, Orlandini, Bruscolotti, Braglia, Juliano e Carmignani; accosciati: Vavassori, Clerici, Esposito, Rim- bano e Cané Sotto a sinistra Cané ed il suo tiro forte e teso

Sotto a destra Formazione Napoli del 1974-75 nella foto, in piedi da sinistra: l’al- lenatore Vinicio, Zurlini, Orlandini, Bruscolotti, Braglia e Carmignani; accosciati: Vavassori, Cané, Espo- sito, Clerici, Rimbano e Juliano

sudamericano. Il nostro rapporto è durato una vita, indi- il giocatore dal nome altisonante che magari aveva pochi sti- pendentemente dal calcio». moli, anche perché era avanti negli anni, e si trascurava il set- tore giovanile. Io ricordo che, quando sono arrivato a Napoli, In Brasile il calcio si gioca dappertutto. Quindi Juliano e Montefusco giocavano nelle giovanili e in dieci anni è vero che le capitava, come si racconta, di gio- sono stati gli unici due a giocare dopo in prima squadra gra- care quattro partite in due giorni? zie proprio a Pesaola. Al pubblico poi piaceva vedere al- «Avevo tredici/quattordici anni e da ragazzi in periferia l’opera i grandi giocatori, anche se alla fine non si vinceva». quando giocavamo, soprattutto di domenica, l’intera giornata era dedicata alla nostra passione: il futebol, come si dice in Con Pesaola e Fiore prima e Vinicio e Ferlaino portoghese. Ci divertivamo e non ci accorgevamo che dalla dopo il Napoli con lei in campo sfiorò lo scu- mattina si era fatta sera». detto in due, forse anche tre occasioni… «Con l’arrivo di Sivori ed Altafini si poteva davvero pen- Che società trovò a Napoli Cané? Che ruolo re- sare di vincere. Sivori era un “tardone” quando è venuto a citava il Napoli nel campionato italiano? Napoli, invece Altafini era ancora giovane. La storia è nota, «Il Napoli era una società molto anomala a quei tempi. Il tifo i due arrivarono in azzurro perché Agnelli non voleva cedere e la passione che seguiva la squadra era coinvolgente. Si finiva l’argentino né al Milan né all’Inter e lo stesso fece la diri- per mettere il massimo dell’impegno per battere le grandi av- genza del Milan che mai avrebbe dato Altafini alla Juve. A versarie: il Milan, l’Inter, la Juventus, la Roma, poi magari Napoli non avrebbero creato problemi perché la squadra era si andava a Varese o a Brescia e le si buscava. Non c’era una considerata da metà classifica ed invece il potenziale c’era. società forte ed organizzata alle spalle, si tendeva a prendere Avremmo potuto portare a Napoli lo scudetto, diciamo che

domenica 26 gennaio 2020 9 IN PRIMO PIANO mancò una società all’altezza del compito».

Avendo giocato in quelle squadre con entrambi gli Cané allenatori, quale esprimeva il gioco che più le piaceva? e la maglia «Vinicio portò nel campionato italiano delle novità. Il Napoli azzurra giocava un calcio dallo stile brasiliano. Zona totale e la pres- são che possiamo considerare l’antenata del pressing. C’erano Presenze reti novità sul piano atletico. Vinicio da giovane era stato allenato In serie A 159 36 dal famoso Paulo Lima Amaral, preparatore atletico del Bra- In serie B 58 20 sile campione del mondo del 1958 e del 1962, che un anno è In Coppa Italia 19 4 stato anche alla Juventus come allenatore. A Napoli la squa- Nelle coppe internazionali 17 10 dra rispose positivamente alla metodologia importata da Vi- nicio anche grazie ad un giusto equilibrio tra giocatori gio- In totale 253 70 vani e d’esperienza. Avevamo un allenatore che era un uomo tutto d’un pezzo e noi lo seguivamo e abbiamo fatto benissimo. cature a uomo erano la regola, i difensori cercavano di pic- Sicuramente si poteva vincere ma la debolezza era rappre- chiare senza essere visti dagli arbitri, che non concedevano fa- sentata sempre dalla società». cilmente il calcio di rigore. Per assurdo oggi si cerca il portiere bravo con i piedi quando dovrebbe esserlo soprattutto con le Veniamo a Napoli-Juventus. Nel 1973 una sua mani. È cambiato tanto ma molti dimenticano che il pallone splendida rete aprì la strada alla vittoria che man- è rimasto rotondo». cava da qualche anno contro i bianconeri. Cosa ri- corda di quella partita, di quella giornata? Il momento del Napoli è delicato. Cosa ci vor- «I gol per chi gioca in serie A da professionista sono tutti belli, rebbe per uscirne fuori al più presto? anche quelli che sembrano brutti oppure «Delle certezze. De Laurentiis è bravo con i occasionali restano comunque impressi numeri ma di calcio capisce poco. Ha in- nella memoria di chi li ha realizzati. gaggiato Ancelotti perché doveva masche- L’avversario che hai di fronte è im- rare l’errore di aver lasciato andare via portante ma realizzare una rete nel Sarri. Io avrei pensato a prendere prima un calcio è una sensazione meravigliosa in grandissimo giocatore e poi a scegliere l’al- ogni caso». lenatore. Nessuno ha capito che Sarri i ri- sultati li aveva ottenuti con dei giocatori Si fa un gran parlare di esterni normali che hanno appreso le sue idee e sono che giocano a piede contrario diventati dei buoni giocatori». ma intanto è difficile vedere un cross, un traversone fatto Come finirà Napoli-Juventus sta- bene. Si parla di gioco sulle sera? fasce ma l’ala di una volta che «La vedo dura. Pensando agli ultimi dieci andava sul fondo e metteva la anni che hanno visto il Napoli sempre in Eu- palla a rientrare si vede molto Con Pelè ropa, credo che il presidente dovesse cambiare raramente. Cos’è cambiato? qualcosa. Ha pensato di portare Ancelotti per mascherare i veri «Gli schemi di gioco sono cambiati totalmente. Adesso c’è il di- problemi ed è andata male. Al Napoli mancano uomini di cal- fensore che fa l’attaccante con semplicità e non sa difendere e cio nella società e si vede e senza quelle competenze è difficile l’attaccante che sa fare il difensore ma non sa attaccare. È vincere, basta ricordare cosa ha dovuto costruire a suo tempo un’evoluzione del calcio moderno che non può essere parago- Ferlaino attorno a Maradona per vincere lo scudetto. De nato a quello di 40/50 anni fa. Oggi vediamo un calcio po- Laurentiis solo nel primo anno di Benitez ha preso giocatori vero di fuoriclasse. È facile per un giocatore non particolar- di qualità che l’allenatore gli aveva chiesto, poi ha fatto un po’ mente dotato segnare due/tre reti in una partita e magari di zingarate. Io pensavo che ci riprovasse con Ancelotti ma non anche ripetersi. Prima per fare un gol ce ne voleva. Le mar- è andata così».

10 domenica 26 gennaio 2020 PUNTIPUNTI VVENDITAENDITTAA IINN CCAMPANIA:AMPPAANIA: C.C.C.C. I SSANNITIANNITI - BBENEVENTOENEVENTO CC.C..C. CAMPANIACAMPPAANIA – MARCIANISEMARCIANISE C.C.C.C. LE COTONIERECOTONIERE - FRATTEFRATTE CC.C..C.A AUCHANUCHAN GGIUGLIANOIUGLIANO – GGIUGLIANOIUGLIANO C.C.C.C. LE GGINESTREINESTRE – VVOLLAOLLA CC.C..C. LALA CARTIERACARTIERA – PPOMPEIOMPEI C.C.C.C. PEGASOEP GASO – PAGANIPAGANI CC.C..C.V VULCANOULCANO BUONOBUONO – NOLANOLA C.C.C.C.I ILL CARROCARRO ––P PASSOASSO DDIIM MIRABELLAIRABELLA CC.C..C. AUCHANAUCHAN MUGNANOMUGNANO – MUGNANOMUGNANO CORSOCORSO ITALIAITTAALIA N.149N.149 - PPIANOIANO DDII SSORRENTOORRENTO CC.C..C.L LAAB BIRRERIAIRRERIA - NAPOLINAPOLI VIAVIAT TESTAESTTAA1 13/153/15 - AAVAVELLINOVELLINO CC.C..C. NEAPOLISNEAPOLIS – NAPOLINAPOLI VIALEVIALE LEONAROLEONARO DADA VINCIVINCI N.25/27N.25/27 – PPORTICIORTICI CC.C..C.Q QUARTOUARTO NUOVONUOVO – QUARTOQUARTO VVIAIAE EPOMEOPOMEO N.205N.205 –N– NAPOLIAPOLI CC.C..C. MAXIMALLMAXIMALLL – PONTECAGNANOPONTECAGNANO FAIANOFAIANO VVIAIA RROMAOMA 666/686/68 - AVERSAV REA SA CC.C..C.LEP LE PORTEORTED DDIIN NAPOLIAPOLI – AAFRAGOLAFRAGOLA VVIAIAA DODOMITIANAOMITIANA - MMONDRAGONEONDRAGONE CC.C..C. JAMBOJAMBO – TRENTOLATTRENTOLA DUCENTADUCENTTAA

la con il “Roma” tribuita in edico Copia gratuita dis

Numero 22 del 26 gennaio 2020 IN QUESTO NUMERO a – Gli Eventi La Città – La Squadr L'asso di Coppa

Gigi Finizio Al San Paolo come “Diego”

Jarbas Cané Al Napoli

servono Certezze Foto Mosca Mosca Foto

Leopoldo Mastelloni Al Teatro Sannazaro con Masaniello

Numero 22 del 26/01/2020 In copertina Una tragedia reale di Giuseppe Patroni Griffi al eatroT Sannazaro In scena da sinistra: Andrea Renzi, Lara Sansone, Insigne porta il Napoli Luciano Saltarelli e Ingrid Sansone in semifinale di oppaC Italia (servizi da pag. 64) Foto Mosca LA SQUADRA 43 Tutto il calcio minuto per minuto 68 In mostra il genio 15 Il Napoli di De Laurentiis di Giovanni Gaudiano di Santiago Calatrava e la Juventus Il mercato: Diego Demme di Domenico Sepe di Mimmo Carratelli 46 di Bruno Marchionibus 70 Chi è di scena 20 Sfida cruciale per il Napoli Il mercato: di Marina Topa di Bruno Marchionibus 48 di Marco Boscia LA CITTÀ 22 Il confronto: Meret vs Szczesny 50 Di Marzio: il mercato e la Champions di Marco Boscia di Lorenzo Gaudiano 73 Le piazze del popolo di Domenico Sepe 25 Pjanic - Linea alla regia 55 Il quinquennio del Real Madrid di Lorenzo Gaudiano di Giovanni Gaudiano 74 “Masaniello” al Sannazaro di Bruno Marchionibus Amoruso: Arriverà la svolta? LE STORIE 30 L’intervista a Leopoldo Mastelloni di Salvatore Caiazza Un ricordo di Francesco Rosi 76 59 di Giovanni Gaudiano 32 Napoli-Juve: assalto al potere di Giovanni Gaudiano di Francesco Marchionibus Gigi Finizio: vita da artista 78 Tommaso Aniello d’Amalfi 60 di Paola Parisi 35 Sivori - El Cabezon in azzurro di Giovanni Gaudiano di Giovanni Gaudiano GLI EVENTI SOCIETÀ 39 Il Napoli per immagini 64 “Una tragedia reale” al Sannazaro 81 La teoria triangolare dell’amore di Gianluca Mosca di Lorenzo Gaudiano di Ciro Chiaro

n. 22 del 26 gennaio 2020 Redazione Pubblicità, Marketing Hanno collaborato SEGUICI SUL NOSTRO SITO WEB Marco Boscia e Stampa a cura della a questo numero Aut. Tribunale di Napoli Bruno Marchionibus Pubbli and Managment srl www.rivistanapoli.it n. 50 del 8/11/2018 Via G. D’Annunzio 4 Mimmo Carratelli Grafica e Impaginazione Salvatore Caiazza RIVISTA A DISTRIBUZIONE GRATUITA San Nicola La Strada (Ce) Mario de Filippis Francesco Marchionibus CON IL QUOTIDIANO “ROMA” Tel. 0823 330633 Gianluca Mosca Posta ele�ronica: Le foto della sezione Domenico Sepe [email protected] Marina Topa Dire�ore Responsabile sportiva sono Resta sempre Giovanni Gaudiano Paola Parisi Dell’agenzia Mosca Ciro Chiaro aggiornato Consulenza Amministrativa con tutti gli articoli Coordinatore Editoriale Sonia Mosca dedicati alla squadra, Lorenzo Gaudiano e Gianluca Mosca Studio Marchionibus Rivista Napoli agli eventi ed alla città “Napoli” sarà nuovamente in edicola con il quotidiano “Roma” domenica 9 febbraio 2020

TESTIMONE DEL TEMPO

di Mimmo Carratelli

Al San Paolo la rimonta azzurra contro i bianconeri Il Napoli di De Laurentiis mette in pari i conti con la Juventus apoli-Juve, vecchi brividi, indimenticabili emozioni, Nassi e comparse, gol dal- l’Ascarelli al Vomero, al San Paolo. Rivalità storica non solo perché la prima partita della serie A, nel 1929, fu proprio Juventus- Napoli (3-2 a Torino), una batta- glia raccontata con toni acri dai resocontisti dell’epoca, la prepon- deranza fisica degli juventini a martirizzare il Napoli che finì la partita in nove e perse per un gol a cinque minuti dalla fine. E poi la Juve che inaugura l’Asca- relli (2-2 il 23 febbraio 1930) e il San Paolo (2-1 azzurro il 6 di- cembre 1959), la Juve ammansita e battuta al Vomero in due me- morabili sfide (18 gennaio 1953 Il Napoli del 1929-30. Dall’alto da sinistra: Vincenzi, Cavanna, Innocenti, l’allenatore gol di Amadei al 90’ per il 3-2; 20 Garbutt, De Martino, Roggia, Cassese, Perani, Vojak, Sallustro, Buscaglia e Mihalich

domenica 26 gennaio 2020 15 TESTIMONE DEL TEMPO aprile 1958 il gol di Bertucco all’88’ per il 4-3). Lo scudetto sfiorato e perso dal Na- poli di Vinicio a Torino (6 aprile 1975 il gol del 2-1 di Altafini ex az- zurro all’88’), ma anche l’impresa sfiorata dal Napoli di Rino Mar- chesi nel 1981 (il 17 maggio, pe- nultima giornata di campionato, la Juve vinse al San Paolo per un au- togol di Guidetti e mise gli azzurri fuori gioco dalla corsa-scudetto). Una lunga storia contro la “razza padrona”. Partita sempre “proibita” a Torino, rivincite e riscosse a Na- Lo stadio Ascarelli poli. Proprio il Napoli di De Lau- rentiis ha riequilibrato il consun- tivo casalingo degli azzurri contro la Juve. Prima di De Laurentiis, il bilancio era di 17 vittorie azzurre, 24 pareggi e 20 sconfitte. Oggi siamo a 23 vittorie del Napoli, 27 pareggi, 23 sconfitte. S’era portato avanti il Napoli, ma negli ultimi due anni, la Juve ha vinto al San Paolo, 1-0 con Higuain, 2-1 con Pjanic ed Emre Can. La sfida è diventata più intensa ne- gli ultimi anni in cui il Napoli è stato l’anti-Juve sino alla beffa dello scudetto mancato a 91 punti. Dal ritorno in serie A del Napoli 5 vit- torie azzurre, 3 pareggi, 4 scon- fitte. Il nuovo secolo vide la Juventus al San Paolo l’1 ottobre, prima gior- Il giorno dell'inaugurazione del San Paolo nata del campionato 2000-01. Era il Napoli tornato in serie A con No- vellino e Schwoch e che Ferlaino stava mollando. Imbarcò Corbelli. Sulla panchina azzurra, Zeman. Al- lenava la Juventus Carlo Ancelotti, che perse lo scudetto (Roma cam- pione d’Italia). Un’annata folle. Il Napoli acquistò Sopra Vinicio in rete nel famoso 4 a 3 23 giocatori. L’attaccante svizzero del 1958 alla Juve allo stadio Colllana. David Sesa fu il “pacco” di quel- A destra la rete di Bogliacino l’anno. Preso per 18 miliardi di lire per il pareggio in serie B

16 domenica 26 gennaio 2020 dal Lecce, giocò solo 16 partite se- gnando la miseria di un gol. Tra gli stranieri, arrivarono gli indefinibili Quiroga, Saber, Husain, Pineda, Stojak, Vidigal, si salvò Jankulov- ski. La Juve vinse 2-1 con Kovace- vic e Del Piero che rimontarono il gol di Stellone. Falliti e risorti, gli azzurri ritrova- rono la Juve il 6 novembre 2006 in serie B, novità assoluta. La squadra bianconera, colpita da Calciopoli, fu graziata dalla retrocessone mas- sima in serie C e ammessa nel cam- Il Mattino dopo la sconfitta nel 1975 per 2 a 1 pionato cadetto con una penalizza- zione man mano ridotta a 9 punti. Reja e Deschamps sulle panchine. Nella Juve rimasero Buffon, Chiel- lini, Marchisio, Camoranesi, Del Piero più Nedved e Trezeguet che non giocarono a Napoli. Predestinate alla promozione pro- prio Juve e Napoli con l’intrusione del Genoa allenato da Gasperini. Tutte e tre le squadre filarono in serie A (Juventus 85 punti, Napoli Le figurine dei tre marcatori della gara del 1975 79, Genoa 78). La Juve si presentò imbattuta al San Paolo, decima giornata, con una serie di otto vittorie e un pa- reggio. Nessuna delle due squadre voleva perdere e fu una brutta par- tita sino alla metà del secondo tempo. Reja dispose il Napoli con un 4-4-2, di punta Bucchi e Calaiò. Nella ripresa inserì il Pampa Sosa per il deludente Bucchi. Poi, andato in svantaggio su una mirabile pu- nizione di Del Piero, Reja inserì De Zerbi per Montervino e fu proprio l’attuale allenatore del Sassuolo ad avviare l’azione del pareggio (1-1) invitando Maldonado a scendere sulla destra per il cross che Boglia- cino sfruttò con il suo formidabile sinistro per battere Buffon, che non prendeva gol da 734 minuti. Domizzi doma la Juve Così, tra Napoli e Juve, è comin-

domenica 26 gennaio 2020 17 TESTIMONE DEL TEMPO

ciata un’altra storia che ha avuto il In alto Cavani e la sua suo epilogo nel gol al 90’ di Kouli- tripletta del 2011 baly a Torino la sera del 22 aprile 2018, quando il Napoli si portò a un A lato Doppietta di Pandev solo punto dalla Juventus a quattro nella stagione 2011-12 giornate dalla fine, scudetto in pa- lio, “morto” nella giornata succes- In basso Insigne nel 2015 siva con la discussa vittoria della segna il primo gol Juve nell’anticipo a Milano contro nella vittoria per 2 a 1 l’Inter e il tonfo degli azzurri a Fi- al San Paolo renze. Nella memoria delle ultime partite al San Paolo il 3-1 del primo anno di De Laurentiis in serie A con la Juve imbestialita per i due rigori concessi agli azzurri e messi a se- gno da Domizzi, il 3-0 interamente firmato da Cavani, il 3-3 dell’anno dopo con due gol di Pandev, lo squillante 2-0 siglato da Callejon e Mertens alla Juve dei 102 punti (2013-14). E Higuain che segna alla Juventus il 2-1 del 26 settembre 2015 raddoppiando il gol di Insigne e, due anni dopo, passato sulle sponde bianconere, fulmina Reina per l’1-0 della Juve l’1 dicembre 2017, era venerdì.

18 domenica 26 gennaio 2020

LA SFIDA di Bruno Marchionibus Sfida ai bianconeri in una stagione senza colore La Juve dei grandi ex Sarri ed Higuain scende in campo a Fuorigro�a contro un Napoli in grande difficoltà e con un pubblico deluso dalla man- cata reazione La squadra scesa in campo all'andata allo Stadium. In basso La disperazione di Koulibaly dopo l'autorete

C’era una volta Paolo da avversario sedendo sulla stato l’amore tra Sarri e il popolo az- un Comandante panchina bianconera, in un momento zurro per considerare il mister un “E qualcosa rimane tra le pagine in cui, a solamente una stagione e semplice allenatore durante la sua chiare e le pagine scure”: così De mezzo dal suo addio, la sua ex squa- permanenza in riva al Golfo, ma an- Gregori, nella meravigliosa Rimmel, dra sembra lontana anni luce da che per far prevalere l’indifferenza e cantava la fine di un grande amore. E quella che, per tre stagioni, aveva non considerare come un “tradi- qualcosa rimarrà per sempre anche fatto parlare di sé in Italia ed in Eu- mento” il passaggio del Comandante di quel che è stato il rapporto tra il ropa con un calcio spettacolare, e si dall’altro lato della barricata, quello Napoli e Maurizio Sarri, il Coman- può immaginare che lo stadio di Fuo- delle maglie a strisce contro cui egli dante di una Rivoluzione che voleva rigrotta non riserverà al suo ex con- stesso si era scagliato in passato. conquistare lo stesso Palazzo in cui, dottiero un’accoglienza troppo be- poi, il tecnico toscano è entrato dalla nevola. Troppo grande, infatti, è Due stili vicini ma lontani porta principale scegliendo di assu- Un calcio, quello di Sarri, improntato mere la guida tecnica della Juventus. al possesso palla ed al bel gioco ma Proprio quella Juve che, ai tempi del che, ad onor del vero, si è visto molto Sarrismo e del sogno Scudetto na- raramente in questa prima metà poletano, aveva rappresentato per di stagione juventina. Più l’ambiente partenopeo la rivale sim- pragmatica senza dubbio bolo di un potere che Hamsik e com- l’ideologia di Gattuso, che pagni erano andati solo vicini a ro- pure ha manifestato una predile- vesciare. zione per il gioco manovrato, ma L’allenatore di Figline tor- che, anche per necessità, conside- nerà, questa sera, per la rando il momento più che critico prima volta al San degli azzurri dovrà badare al

20 domenica 26 gennaio 2020 fa avrebbe potuto rappresentare più che altro una prova generale per gli ottavi di Champions contro il Bar- cellona, altra grande d’Europa. Alla luce delle ultime sconfitte, tuttavia, quella del San Paolo è divenuta una partita in cui sarà fondamentale pro- vare a sovvertire i pronostici per ri- trovare un po’ di morale e fiducia e, soprattutto, tirarsi fuori da un guado in classifica che potrebbe dimostrarsi sempre più pericoloso.

Un duello tra Di Lorenzo e Ronaldo Una vittoria sodo, cercando innanzitutto di argi- una super-parata di Donnarumma per ricucire un rapporto nare il talento degli avversari per poi su Milik allo scadere che, togliendo provare a colpire con incisività alla di fatto due punti ai partenopei, ri- prima occasione. Nell’unico prece- sultò poi decisiva ai fini della lotta Scudetto. Parola d’ordine: ribaltare il pronostico La Juventus, capolista e con una sola Zielinski tenta una conclusione a rete sconfitta al passivo nel torneo, è pro- Sfida difficilissima quella alla Juve, babilmente il peggiore avversario che dunque, ma anche incontro che, pro- Koulibaly ed Higuain: amici-nemici gli azzurri avrebbero potuto incon- prio per ciò che rappresenta per il po- trare in una fase dell’annata che sta polo azzurro, specialmente dopo il dente in massima serie tra i due tec- registrando un crollo verticale di In- contestatissimo finale di campionato nici, nel 2018, al Meazza il bunker del signe e compagni verso zone preoc- di due anni fa, sarebbe in grado come Milan di “Ringhio” fermò sullo 0 a 0 cupanti della graduatoria. Il big nessun altro match di iniziare a ricu- il Napoli sarriano, anche grazie ad match contro la Signora, da sempre cire la frattura venutasi a creare tra il più atteso della stagione da tutto squadra, società e tifoseria. Napoli è Candreva e Lukaku, protagonisti finora in questa stagione l’ambiente, fino a qualche settimana una piazza calda, sanguigna, che passa in fretta dall’esaltazione alla Napoli 4-3-3 depressione, ma che, se trainata nella ALLENATORE MARIO RUI MAURIZIO giusta maniera da chi scende in campo, sa trascinare i suoi beniamini MERET KOULIBALY SARRI ZIELINSKI come poche altre al mondo, e che so- MANOLAS DEMME INSIGNE prattutto ama vedere giocatori che DI LORENZO DYBALA Napoli – Stadio San Paolo – Domenica 26 gennaioMILIK ore 20.45 danno tutto quello che hanno per ALLAN RABIOT provare a ricompensare la gente del- LOZANO HIGUAIN DANILO PJANIC l’amore verso la maglia da loro in- C.RONALDO BONUCCI dossata. Questo è quello che la tifo- MATUIDI DE LIGT seria si aspetta dal match di stasera, SZCZESNY e senza dubbio questo è quello che ALLENATORE ALEX SANDRO chiederà ai suoi di mettere GATTUSO sul terreno di gioco, per provare a Juventus 4-3-3 conquistare una vittoria scaccia-crisi dal sapore particolare.

domenica 26 gennaio 2020 21 IL CONFRONTO di Marco Boscia sny Meretvs Szcze La rivincita del giovane portiere azzurro contro la Juven- tus che in porta si affida all’esperto gigante polacco, erede di Buffon, dal cognome davvero impronunciabile stasera alle 20.45, allo Stadio San Paolo, il Napoli ospita la Juventus dell’ex Maurizio Sarri. Nono- Sstante l’attuale andamento degli azzurri in cam- pionato, a Napoli quella con la Juventus è da sempre la partita più sentita della stagione e chi di sicuro si racconta vorrà provare a riscattarsi è il portiere parte- “Fin da piccolo ho sempre voluto fare il calciatore, nopeo Alex Meret, espulso lo scorso anno al non ho mai pensato a qualcos’altro. Fortunatamente non c’è mai stato un momento in cui ho pensato di San Paolo. Di fronte a lui, dal lato opposto, sa- non riuscire a farcela: è stato tu�o un crescendo in ranno i guantoni del più esperto Wojciech modo graduale” Szczesny a difendere la porta dei bianco- neri dagli attacchi del connazionale Arka- “Ho sempre fa�o il portiere, non ho mai provato diusz Milik e dei suoi compagni. nessun altro ruolo. Mi piace perché è quasi uno sport diverso: sei da solo, devi comandare tu�i i tuoi compagni, hai molte responsabilità e ti Meret: la rivincita del friulano me�e al centro dell’a�enzione, ti spinge a Un’infanzia passata a rincorrere un so- dare sempre il massimo perché sai che sei gno: riuscire a diventare uno dei por- l’ultimo uomo, quello decisivo” tieri più forti d’Italia e del mondo. Gennaro Gattuso Alex Meret non ha mai pensato ad al- prima della sfida alla azioL tro, ha lavorato, sudato e si è impegnato “Meret ha commesso un errore contro l’Inter, per riuscirci. Il percorso non è stato privo punto. Domani scelgo chi deve giocare ma di difficoltà ma già ai tempi di Udine, a non c’è nessuna esclusione, siamo una squa- dra. Non capisco perché con Ancelo�i c’era un soli 16 anni, veniva considerato, da tutti continuo ricambio di calciatori titolari ed gli addetti ai lavori, un predestinato adesso cercate la polemica su Meret, che re- dal futuro roseo. Da lì in poi è stato sta il titolare. È solo per avere un titolo?” un crescendo: prima il debutto in Andrea Pastorello Coppa Italia, poi il passaggio alla agente di Meret, dopo l’espulsione contro la Ju- Spal, con cui si è guadagnato la Se- ventus rie A e la titolarità nella stessa e, “Non è mia intenzione commentare la dopo alti e bassi dovuti ad un decisione arbitrale, ma voglio chiarire grave infortunio che ne ha ral- che l’uscita di Alex su CR7 era del tu�o priva di ca�iveria. Una semplice si- lentato la crescita, la chiamata tuazione di gioco: non acce�o che del Napoli. Con Ancelotti in panchina ha esordito an- venga accusato di condo�a antisportiva, Alex è un che in Europa ma si è alternato spesso con Ospina, esempio da seguire” mentre Gattuso gli ha dato fiducia dal primo giorno

22 domenica 26 gennaio 2020 Scen scegliendolo come titolare. La voglia di scendere in maldestro di Malcuit. Meret, anche in seguito alla re- campo stasera è tanta, quella di riscattarsi anche: il por- cente papera contro l’Inter, adesso vuole ricominciare tiere friulano venne difatti espulso l’anno scorso, ge- a sorridere, ed una vittoria oggi, contro chi domina il nerando non poche polemiche, nel tentativo di fer- campionato italiano da quasi un decennio, potrebbe mare Cristiano Ronaldo su un retropassaggio ridare nuova linfa al Napoli e permettere al portiere partenopeo di rilanciarsi. Szczesny: un’eredità importante Primi passi mossi da giovanissimo in casa con il Legia Szczesny scherza sul suo ruolo Varsavia. Quindi il debutto in Premier League con la “Quando ero alla Roma il mio maglia dell’Arsenal. Nelle sue cinque sta- secondo era Alisson, che gioni a Londra, il gigante polacco si guada- oggi viene considerato il miglior portiere al gna la convocazione in nazionale e si af- mondo. Ora sono alla Ju- ferma come uno dei portieri più ventus e Buffon, sicura- interessanti del panorama europeo. mente il migliore della sto- Arriva in Italia con la formula del ria, è il mio sostituto. Questo vuol dire che sono il miglior portiere del mondo e prestito nel 2015 alla Roma: la della storia del calcio?” prima stagione in giallorosso è altalenante mentre, nella se- Szczesny rivela i suoi segreti conda, la sua porta resta invio- “Faccio meditazione da tre/qua�ro anni, da lata in ben 14 occasioni, record quando ero a Roma. Mi aiuta a migliorare men- stagionale. Lo acquista quindi la talmente e poi mi alleno sempre come se stessi giocando i 90’. Il giorno dopo, poi, riguardo ogni Juventus a titolo definitivo per 12 mio conta�o con il pallone, che sia con i piedi o milioni. A Torino fa da vice allo con le mani. Solo in questo modo posso miglio- storico numero 1, ma esordisce rare” sia in campionato che in Cham- pions, riuscendo ad essere con- Guido Nanni, fermato per raccogliere la pe- preparatore dei portieri, che ha lavorato con Szczesny nel suo ultimo anno alla Roma sante eredità di Gigi Buffon, “Diventerà uno dei più forti in assoluto. Ho un che lascia i bianconeri per ac- debole per lui, è un ragazzo sveglio ed a con- casarsi al Paris Saint- traddistinguerlo è la sua freddezza. Szczesny Germain. Nella scorsa può ancora migliorare esponenzialmente, ha stagione si afferma un apprendimento rapido, ha una grandis- sima forza elastica nonostante sia molto come uno dei portieri alto. In allenamento fa delle cose in- più continui, con un ren- credibili, iniziavamo la seduta con dieci dimento costante ed ele- palloni da calciare, lui o�o li mandava sulla traversa. vato che gli permette, anche con il ritorno di Buffon, Rispe�o a coloro che ho allenato alla Roma, ha la follia dei grandi portieri” di restare il titolare e di consacrarsi come uno dei mi- gliori al mondo.

domenica 26 gennaio 2020 23

L’AVVERSARIO di Lorenzo Gaudiano

Linea alla regia

Via dalla patria a due anni a causa della guerra, cresce in Lus- semburgo prima di svoltare in Francia ed in Italia. Oggi alla Ju- ventus il bosniaco è il condo�iero del centrocampo bianconero alla ricerca del tanto agognato successo in Champions League

osnia Erzegovina, 1992. decide di scappare, di lasciarsi alle per la seconda opzione. Valigie Scoppia la guerra. C’è chi spalle la patria per salvare le sorti pronte, da Tuzla, a 120 km dalla ca- Bnon può fare altro che rifu- della propria famiglia e trovare con- pitale Sarajevo, si va in Lussem- giarsi nella propria dimora sperando dizioni di vita migliori. A malin- burgo. Il piccolo Miralem ha sol- che finisca al più presto, chi invece cuore i coniugi Pjanic propendono tanto due anni, per fortuna troppo

domenica 26 gennaio 2020 25 L’AVVERSARIO

campionati amatoriali, visto che gione ed il Lione, reduce da sette questo sport è poco praticato a li- scudetti consecutivi, non se lo lascia vello professionistico. La mamma è scappare. Prime esperienze nelle infermiera e in ospedale per lo più le competizioni europee ed in tre anni toccano i turni notturni. Miralem è la sua crescita continua, si aprono troppo piccolo per rimanere a casa persino le porte della nazionale da solo, allora calca i terreni di maggiore. Da mezzala offensiva gioco insieme al padre. Per passare Pjanic sforna assist per i compagni, il tempo guarda gli allenamenti, as- va spesso anche in rete ed impara a siste alle partite settimanali e con i calciare le punizioni grazie ai con- palloni in panchina palleggia, atti- sigli di Juninho Pernambucano. A rando l’attenzione del pubblico, dei Miralem però tutto questo non ba- giocatori stessi e degli allenatori. Il sta. Vuole di più, non gli è suffi- calcio gli ruba il cuore, vorrebbe ciente sfidare i giocatori più forti giocare e nel 2000 il papà lo accon- tenta. L’FC Schifflange 95 se ne as- sicura le prestazioni, lanciando il Con la maglia dei francesi del Metz giovane bosniaco nella mischia. È pochi per comprendere quei mo- inutile dire che in qualsiasi ruolo menti di terrore e sofferenza, è sol- venga schierato Pjanic incanta, di- tanto un bambino con un futuro in- mostrando un talento naturale ed certo e sicuramente lontano dal una superiorità tecnica che spinge a luogo in cui ha visto la luce. È per lui riflessioni importanti. Il calcio è la che i genitori hanno voluto forte- sua strada, tutti se ne sono accorti. mente questa fuga, per garantirgli un futuro più roseo, più tranquillo, Un poster anche per lui una maggiore possibilità in un Ogni giorno Miralem nella sua Pjanic al Lione mondo dove queste situazioni do- stanza guarda i poster di Michael ma arrivare a giocare in squadra vrebbero essere sicuramente evitate. Jordan e Muhammad Alì e si ripete con loro per diventare protagonista con convinzione che un giorno an- come i suoi idoli. Più in campo che a casa che lui diventerà uno sportivo di li- La meta scelta è Schifflange, 8800 vello. Osservatori di squadre da Ciak… si gira! abitanti circa. Per il permesso di tutta Europa sono rapiti dalle sue Arriva la chiamata dell’Italia, Pja- soggiorno occorre la- prestazioni e vo- nic risponde senza esitazione. La vorare e i genitori di gliono ingaggiarlo. capitale sponda giallorossa gli offre Pjanic si danno subito La famiglia si riu- l’opportunità di crescere dal punto da fare. Del resto nisce, il piccolo bo- di vista tattico. In cinque anni il tutto è meglio della sniaco ha tredici bosniaco sfiora in più occasioni lo guerra nel proprio anni e per lui è ar- scudetto, egemonia del triangolo Paese e soprattutto rivato il momento industriale del nord, in particolare c’è un bambino da di andare via per della Juventus, che ha un’osses- crescere. Il papà iniziare la propria sione: la Champions League. I bian- asfalta strade e gioca carriera. In Fran- coneri nel 2016 lo soffiano alla anche a calcio, la sua cia c’è il Metz, Roma, affidandogli le chiavi del passione più grande. prima le giovanili e centrocampo, e finalmente con i più In patria militava in poi la prima squa- forti Miralem conquista i primi tro- Serie B jugoslava ed In Italia con la Roma dra, con cui esordi- fei e le prime soddisfazioni. Ri- anche in Lussemburgo molte squa- sce in occasione della sfida contro il spetto agli inizi oggi in campo Pja- dre lo ingaggiano, soprattutto per i Paris Saint-Germain. Una sola sta- nic è un regista, le azioni di gioco

26 domenica 26 gennaio 2020 I racconti di Miralem

“Da piccolo sono scap- pato dalla Bosnia per colpa della guerra e mi sono trasferito in Lussem- burgo. Il pallone era una delle poche cose che po- teva comprarmi mio padre e mi divertivo con lui. Il calcio è diventato un obiettivo concreto quando ho capito che ero un po- chino più bravo degli altri. È stata una vita dura ma anche fortunata”

“Scegliere di giocare con la Francia sarebbe stato meglio dal punto di vista calcistico, ma la Bosnia è stata il mio sogno. Così a diciotto anni dissi no al c.t. francese Domenech. Mi sono innamorato della Bo- snia grazie alla passione della gente e ho deciso che volevo portarla più in alto che potevo

“Da quando ho iniziato io, oggi nel calcio è cambiato molto. Ci vuole quasi la perfezione in tutto. Ogni giorno devi mettere in di- scussione le tue qualità per poter migliorare. Stare ogni tre giorni sul campo esige che tu stia bene con la testa e fisicamente. Ci sono giocatori che hanno fatto carriera anche senza avere piedi straordinari”

“Futuro? Se riuscissi a ru- bare qualcosa da tutti i miei tecnici, sarei un grande allenatore. Non escludo questa ipotesi, anche se so che non è un ruolo semplice. Da un lato trasmetti le tue idee sul campo ai tuoi uomini, dall’altro devi cercare di venire incontro a tutti per accontentarne le esi- genze” L’AVVERSARIO Parlando di Pjanic

“Pjanic è il nodo di tutto: Sarri lo vuole più ordi- nato di quanto lui non sia, un regista alla Jor- ginho per intenderci, ma lui è un’altra cosa. È un architetto creativo e anarcoide, non un geo- metra per villette a schiera”Maurizio Crosetti giornalista de “La Repubblica”

“Quando hai un giocatore come Pjanic è tutto più semplice, è uno che quando riceve la palla dribbla, si muove bene, ha grande tecnica. È l’unico giocatore che ricorda un po’ Pirlo. È per questo che Allegri ha voluto portarlo alla Ju- ventus”

“Di Miralem ho un gran ricordo. Come oggi anche al- lora, quando ha il pallone tra i piedi, il tempo si ferma” suo allenatore al Metz Yvon Pouliquen,

“Pjanic è un giocatore fantastico e ha grandi qualità umane. Oggi gioca come regista come direbbero in Italia. È molto forte tecnicamente e sa leggere la par- tita. Alla Roma lo utilizzavo in chiave più offensiva. Con me era più attaccante che numero dieci. È uno dei punti di forza della Juventus” , suo allenatore alla Roma

“Se dovessi dare un Oscar ad uno dei giocatori della Juventus, senza dubbio lo assegnerei a Pjanic, per- ché è cresciuto in questi anni più di chiunque altro sotto tutti i punti di vista” Pavel Nedved

passano tutte per i suoi piedi e il gli giorno dopo giorno che in un suo contributo in zona gol per na- mondo di atrocità occorre avere tura comunque non manca. Il suo grande determinazione per farsi obiettivo è stato ampiamente rag- spazio e lasciare il segno. A due giunto, merito di una famiglia che anni non poteva capirlo, oggi in- ha investito su di lui, insegnando- vece sì.

IL PARERE di Salvatore Caiazza Nicola Amoruso “Potrebbe essere la gara della svolta!” Forse è finito un ciclo per il Na- poli. Ancelo�i non si discute e tu�i conoscono la grinta di Gat- tuso. Sarri torna a Napoli dove ha vissuto una sta- gione straordina- ria che nessun napoletano di- menticherà

embra ieri che quel ragazzo Il quale ebbe come dote in attacco un Nicola Amoruso è rimasto legatis- di Cerignola, arrivato dal Pe- signor bomber che aveva cominciato simo ai colori azzurri. Avrebbe vo- Srugia, vestiva la maglia az- nella Samp per arrivare poi addirit- luto dare sicuramente di più ma i ti- zurra. Eppure sono passati già venti tura alla Juventus. Dove ci rimase fosi apprezzarono il suo impegno. E anni da quando Nicola Amoruso per tre stagioni. In 56 presenze siglò ogni qualvolta che torna in città venne ingaggiato dal Napoli. Era la 9 gol. Poi una piccola parentesi in viene accolto benissimo. Inutile dire stagione 2000-2001. La squadra Umbria e subito dopo l’ingresso al che, quando c’è la sfida Napoli-Ju- partenopea era riuscita a conqui- San Paolo da numero 9. Trenta le ventus, viene tirato in ballo essendo stare la promozione in serie A la partite giocate con 10 reti realiz- un doppio ex. Negli ultimi anni que- stagione precedente grazie ad uno zate. Non male visto il cammino dif- sto match è stato sempre molto at- splendido gruppo guidato da Walter ficile di quell’anno, dove ci fu il fe- teso, visto e considerato che Insi- Novellino. Una volta ritornati nel stival del cambio di allenatori. Con gne e soci sono stati i veri calcio che conta, però, l’ingegner conseguente ritorno tra i cadetti. antagonisti della Signora. Pur- Ferlaino decise di affidarsi a Zeman. Nonostante la retrocessione, però, troppo adesso la classifica dei parte-

30 domenica 26 gennaio 2020 Vabbè, ma un’idea se la sarà ha vinto lo scudetto. Merita rispetto». fatta? «Molto probabilmente era finito un ci- Sì, ma allena i nemici di sem- clo. E forse andava rifondato tutto. Ma pre… devo dire che con un Ancelotti in pan- «Il calcio è professionismo. Anche io ho china e l’arrivo di alcuni calciatori im- giocato con la Juve e poi sono andato al portanti nessuno si aspettava un crollo Napoli per poi ritornare in bianconero. del genere. Anche perché poi in Cham- Sicuramente viene considerato un tra- pions questo gruppo si è fatto valere. ditore ma non è così. È andato al Chel- Non dimentichiamo che non ha mai sea e poi alla Juve lo hanno voluto. nopei piange mentre i bianconeri perso e ha conquistato quattro punti Tutto qua». sono sempre lassù. Ma questo non vuol dire che in riva al Golfo la sfida Che partita si aspetta? non sia sentita. È un confronto che «All’andata sul 3-0 si pensava che tutto resta affascinante a prescindere da- fosse finito e poi c’è stata la rimonta gli obiettivi. Ed è per questo che al penalizzata dall’autogol di Koulibaly. San Paolo tornerà un po’ di gente. Quando ci sono queste partite, non esi- ste la differenza di classifica o di qua- Allora Amoruso, si aspettava lità. Ognuno dà il massimo. Sono sfide un distacco così notevole tra contro i campioni in carica del Liver- che non vanno neanche motivate, si ca- Napoli e Juventus in campio- pool. Scusate se è poco». ricano da sole. E sono sicuro che Gattuso nato? tutto questo lo sappia. Potrebbe essere se- «Assolutamente no. Visto come erano Forse Ancelotti è un allenatore riamente la gara della svolta al San andate le cose nella scorsa stagione, cre- molto più europeo che ita- Paolo per cominciare a risalire la clas- devo che in questo torneo si potesse as- liano… sifica». sistere ad una lotta ancora più dura tra «La qualità di questo tecnico non si di- due big, invece gli azzurri sono crollati scute. Ha vinto ovunque e non a caso, mentre i bianconeri riescono a resistere quando è stato esonerato, ha subito tro- agli assalti dell’Inter». vato una squadra in Premier League pronta ad ingaggiarlo. Può capitare Come se lo spiega? un’annata no». «Beh, i motivi sono tanti. Ma non es- sendo all’interno dello spogliatoio non E Gattuso come lo vede alla posso esprimermi». guida degli azzurri? «Rino non lo scopro io. Da giocatore era Quanto potrà servire la spinta un condottiero e anche da allenatore sa dei tifosi? spronare i suoi. Ma è bravo anche tat- «Ci ho giocato in azzurro e so cosa si- ticamente, visti i progressi del Napoli». gnifica avere la spinta del proprio pub- blico. La mia fu un’annata disgraziata, Ed è arrivata la sfida al San eppure sugli spalti erano in tanti e ci so- Paolo contro il maestro stenevano. Spero lo facciano anche Sarri… adesso». «Credo che i napoletani non dimenti- cheranno mai quest’uomo. A prescindere Per chiudere, se la sente di fare adesso da chi allena. Ha fatto vivere un pronostico? delle emozioni uniche grazie ad un «Non ne faccio mai quando si affron- gioco fantastico che per il momento non tano due squadre dove ho giocato. Posso si è visto né con il Chelsea né con la Ju- solo dire che vinca il bel calcio. Tutto ventus. Ha conquistato 91 punti e non qua».

domenica 26 gennaio 2020 31 L’APPROFONDIMENTO di Francesco Marchionibus Napoli-Juventus Assalto al potere

La Fiat, la famiglia Agnelli e la Juventus: una storia quasi cen- tenaria fa�a di successi sportivi necessari per conquistare sui mercati un’immagine vincente e la supremazia assoluta nel cal- cio in campo nazionale sbaragliando sempre la concorrenza

Giovanni Agnelli senior e la figura carismatica dell'avvocato Gianni Agnelli. Sotto Il logo della Exor a in scena al San Paolo la del campionato italiano. colo XIX e del settimanale sfida più attesa dai tifosi La Juventus è quotata in borsa, ed L’Espresso, e in svariate radio e Vdel Napoli, che negli ultimi è controllata con il 63,8% delle quotidiani locali. anni e fino allo scorso torneo è azioni dalla Exor N.V., una holding La Exor ha sede ad Amsterdam ma stata anche una sfida fondamentale anch’essa quotata che realizza in- è presente anche, oltre che a To- per l’assegnazione del titolo. vestimenti di lungo termine: oltre rino, a New York ed Hong Kong, Ma anche nelle annate meno favo- che nella società bianconera pos- annovera circa 300.000 dipendenti revoli, come purtroppo quella in siede quote di controllo nella FCA (di cui però solo poco più del 20% corso, la partita con la (Fiat Chrysler in Italia), rappresenta la 24ª società Juventus è sem- Automobiles), al mondo per fatturato (pari nel pre stata consi- nel gruppo as- 2018 a 143,3 miliardi di euro) e ha derata la più im- sicurativo Par- chiuso l’esercizio 2018 con un utile portante del tnerRe, nella di 1,35 miliardi. campionato: vin- Ferrari, nel settimanale The Eco- Si tratta dunque di un vero e pro- cere vuol dire battere la squadra nomist, nel gruppo editoriale prio gigante dell’economia mon- più odiata dai tifosi azzurri ma an- GEDI, proprietario dei quotidiani diale, un gigante controllato attra- che quella più vincente e più ricca La Repubblica, La Stampa, Il Se- verso la società Giovanni Agnelli

32 domenica 26 gennaio 2020 Una veduta dall'alto di Mirafiori. Sotto la parte superiore del Lingotto con le nuove strutture e la sede della FCA voluta da Sergio Marchionne

BV dalla famiglia Agnelli, storica- grande ascesa) per ottenere in ciata spesso dall’Avv. Gianni mente presente nella Juventus e cambio il consenso popolare, e Agnelli, rappresenta la filosofia che nel calcio nazionale. diede da subito al club una orga- ha sempre ispirato la famiglia tori- Il connubio Agnelli/Juventus rap- nizzazione imprenditoriale. nese, nel calcio come in ogni altro presenta per la sua durata un caso Da allora la famiglia Agnelli così campo di attività, e che ha condotto unico, visto che l’acquisizione del come è stata protagonista della sto- la squadra bianconera ad essere la club torinese risale a quasi un se- colo fa e, tranne una parentesi di 11 anni dal 1936 al 1947, è giunto sino ad oggi e non pare destinato ad in- terrompersi. Era il luglio del 1923 quando il di- rigente juventino Sandro Zambelli ottenne un colloquio con il presi- dente della FIAT Giovanni Agnelli senior per chiedergli maggiore di- sponibilità nei permessi per il ter- zino Antonio Bruna, un operaio che aveva difficoltà ad allenarsi a ria d’Italia, partecipandovi ed in- più vincente di sempre in Italia causa del lavoro in fabbrica. Preso fluenzandola in un continuo in- (molto meno all’estero), anche se atto della disponibilità del presi- treccio tra impresa e politica, ha spesso tra tanti dubbi e polemiche. dente, Zambelli alzò il tiro e gli preso parte in maniera determi- Anche la brutta pagina di Calcio- poli, che ha forzatamente determi- nato una pausa dello strapotere ju- ventino in Italia, è stata colta dalla famiglia Agnelli come un’opportu- nità per rafforzare il potere econo- mico, organizzativo e di relazioni che supporta la filosofia del club, per ripartire con più determina- zione di prima e riconquistare in maniera ancora più radicata la lea- dership del calcio nazionale. Ecco perché la partita contro i chiese di acquistare la Juventus: nante alla storia del calcio italiano. bianconeri ha un significato parti- Agnelli, consapevole della popola- Tutti i successi della Juventus sono colare: non è solo la sfida ad una rità che il calcio avrebbe potuto as- legati agli Agnelli, che hanno ap- squadra molto forte, con possibilità sicurare alla famiglia, accettò e af- plicato al club bianconero la stessa economiche e quindi tecniche fidò il ruolo di presidente del club filosofia della FIAT: sbaragliare la molto superiori a quelle del Na- al figlio Edoardo. concorrenza per affermarsi ad ogni poli, ma è anche una sfida alla tra- Il presidente della FIAT fu il primo costo. dizione e al “potere” calcistico, e ad intuire l’importanza di investire La frase “vincere non è importante, vincerla ha sempre un sapore nel calcio (che all’epoca era in è l’unica cosa che conta”, pronun- molto speciale.

domenica 26 gennaio 2020 33 Posa in opera di pavimenti e lavori edili e di impiantistica

Napoli Via di Pozzuoli 7 - 80124 TEL-FAX 0815709811 - [email protected]

Per info +393661500294 [email protected] L’INTERVISTA IMPOSSIBILE di Giovanni Gaudiano OMAR SIVORI Calzettoni abbassati e tunnel a volontà

ontrolla la palla tenendola sotto la pianta del piede, si Cferma, si guarda attorno, gli avversari si avvicinano come a caccia della preda, sono in cinque. Ha un sorriso beffardo sulle labbra e con un movimento rapido effettua un pallonetto scattando ed uscendo dalla morsa. Si è liberato, gli avver- sari si sono quasi scontrati e lui ve- leggia verso la porta avversaria. Enrique Omar Sivori, calciatore e fu- nambolo, è stato anche questo. “Un angelo dalla faccia sporca”, com- ponente del famoso trio con Maschio ed Angelillo che guidò la nazionale argentina vincitrice nel 1957 in Perù mente era così lento quando giocare dipendeva dal controllo del pal- della “Copa América”, che ancora si giocava? lone ed allora mi allenavo per averlo chiamava “Campeonato Sudameri- «Perché mi dice buongiorno se sono le sempre tra i piedi, per impedire che me lo cano de Football”. 12.00». prendessero. Così ho imparato: il tunnel, I soliti provocatori gli rimprovera- il pallonetto, il dribbling stretto, i colpi di vano di essere lento, di trattenere Era solo per capire se oggi è tacco, lo stop tra la spalla e la testa e tante troppo la palla, ma riesce difficile es- una buona giornata per par- altre diavolerie». sere d’accordo visto che in 398 par- larle… tite disputate con le squadre di club «Ho capito, lei voleva sapere del mio Si ricorda che Gianni Agnelli, (River Plate, Juventus e Napoli) riu- umore. È buono, anche se i giornalisti l’avvocato, nel sintetizzare, scì a mettere a segno ben 219 reti, spesso me lo guastano, ma adesso non come faceva di solito, disse di senza contare una miriade di assist, gioco più e quindi non sono in ritardo lei: “Sivori è più di un fuori- soprattutto per Charles, e 17 reti in per andare all’allenamento. Va bene, par- classe. Per chi ama il calcio è 28 gare con le due nazionali, quella liamo di calcio. Per risponderle, non ero un vizio. Sai che alla lunga non argentina e quella italiana, per le velocissimo ma neanche lento. Però ti farà bene, ma non puoi farne quali ha giocato. quando occorreva, era la palla a correre. a meno”. In Argentina, quando ero ragazzo, il «Sì, me ne ricordo. Agnelli era un ap- Buongiorno Sivori, ma lei vera- mio primo allenatore diceva che saper passionato ma era anche molto compe-

domenica 26 gennaio 2020 35 L’INTERVISTA IMPOSSIBILE

finire un po’ chiuso».

La Juventus pagò per il suo car- tellino 180 milioni nel 1957. È vero che il River Plate rifece lo stadio? «In realtà costruirono un anello degli spalti e fecero anche dei lavori di manu- tenzione al Monumental, ma forse qual- cosa avanzò!».

Ritornando a parlare del suo carattere, è vero che giocava senza parastinchi e con i cal- zettoni abbassati per mostrare che non aveva paura dell’avver- sario? L'Argentina che vinse la Copa América del 1957 «Ho sempre giocato con i calzettoni ab- bassati, arrotolati sulle caviglie, mi da- tente. D’altronde sin da ragazzo aveva mostrare quello che sapevo fare: presi la vano fastidio sul polpaccio. È anche vero avuto modo di vedere da vicino all’opera palla e feci quattro giri di campo pal- che lo facevo per far capire ai difensori dei grandi giocatori. All’avvocato pia- avversari che, anche se ero piccolino (1,63 ceva il bel gioco e se la giocata più bella cm d’altezza, n.d.r.), nessuno ma dav- della partita era quella di un avversario vero nessuno mi faceva paura». era pronto ad ammetterlo». Il presidente del club Teatro Ci racconta cosa successe la Municipal di San Nicolas, An- prima volta che lui ha seguito gelito Alfredo Massimo, ha un suo allenamento. detto che già da bambino lei «Quando arrivai a Torino mi accorsi era un’attrazione, uno spetta- che l’attesa di vedermi era grande. I Gli angeli dalla faccia sporca: colo per come toccava il pal- giornali con i loro articoli mi avevano Maschio, Angelillo e Sivori lone. Che si ricorda di quel pe- preceduto. Alla presentazione trovai tanti leggiando senza mai farla cadere. Alla riodo? tifosi che aspettavano. C’era anche la fa- fine del quarto giro mi fermai davanti a miglia Agnelli. Allora iniziai a palleg- lui e gli dissi: “Secondo lei, cosa ci dovrei giare e subito l’Avvocato mi fece notare fare, con il piede destro?”. Mi guardò con che lo facevo utilizzando esclusivamente ammirazione, anche se leggermente con- trariato».

Quindi le storie che parlano del suo brutto carattere sono tutte vere? «Non posso smentirle. La natura del ca- Un trio formidabile: Charles, Sivori e Boniperti rattere degli argentini è sempre stata particolare. Io avevo anche origini ita- «Giocavo per divertirmi, non avrei mai liane, mio nonno veniva da Cavi di La- smesso. Ero già allora convinto che vagna vicino Genova. Erano quasi tutti l’unica maniera per far divertire gli spet- il mio piede preferito, il sinistro. Non gli pescatori in quel posto e si sa che chi va tatori fosse quella di giocare diverten- risposi per non essere scortese, pensai di per mare ha un carattere che si può de- dosi. Renato Cesarini mi portò al River

36 domenica 26 gennaio 2020 «Quando sono arrivato alla stazione di sette campionati aveva sommato 33 Napoli è iniziata una giornata ed un giornate di squalifica. A Napoli periodo della mia vita bellissimo. L’en- gliene diedero sei per tutto quello tusiasmo della gente era commovente. che accadde ed allora decise di ap- Avevo accettato con qualche iniziale ti- pendere le scarpette al chiodo. tubanza, poi il presidente Fiore, Pesaola ed il mio ex compagno alla Juventus Per chiudere la conversazione Emoli mi convinsero. Scendendo dal Omar, l’annosa domanda: ma Con la maglia della nazionale italiana con treno, mi resi conto che avevo fatto una chi è stato più forte tra Pelè e Altafini ed Angelillo scelta stupenda e oggi considero che ogni Maradona? e poi alla Juventus, dove lui aveva gio- giocatore dovrebbe fare un’esperienza in «Ho spesso risposto provocatoriamente cato e vinto». quella città. La gente di Napoli mi ha Alfredo Di Stefano perché è stato un al- dato moltissimo. Io non ho potuto ri- tro grandissimo giocatore. In realtà il Quando ha pensato di venire a cambiare con la squadra per vincere uno calcio è una questione d’opinione, nes- giocare in Italia? suno può dire in assoluto chi sia stato il «Non avevo ancora esordito in prima migliore di sempre, quello che posso dire squadra al River e già pensavo che mi è che personalmente nessun altro gioca- sarebbe piaciuto giocare in Italia. Il mio tore al mondo mi ha fatto divertire come desiderio di vestire la maglia della “vec- Diego». chia signora” era grande, era il mio L’irascibile, indisciplinato, talen- obiettivo». tuoso, attaccabrighe Enrique Omar Sivori quando ha smesso di giocare è Quell’amore però si dissolse. scudetto ma poi è arrivato Diego che è totalmente cambiato. Da allenatore Lei fu costretto a lasciare To- riuscito a farlo ed io ho potuto festeg- rino, si è detto per i continui giarlo con lui e con tutta Napoli». contrasti con l’allenatore Heri- berto Herrera. Quale era la ve- L’addio al Napoli, e più in ge- rità? nerale al calcio, però non fu al- «Dopo molti anni, parlando con l’alle- trettanto felice. Cosa accadde natore, abbiamo chiarito. Ci sono cose che al San Paolo il primo dicembre non racconterò mai, ma io penso che il del 1968? mio ciclo alla Juventus si era concluso». «Herrera ordinò a Favalli di impedirmi di giocare. Ed è stato forse lui il più col- El Cabezon con il comandante Lauro Però l’arrivo a Napoli fu da vero pevole accentuando la caduta in un con- prima, da osservatore della Juve poi trionfatore… trasto di gioco, perché sapeva che l’arbi- e infine da opinionista televisivo, re- tro mi avrebbe cacciato dal campo. Fu sta memorabile la sua intervista a furbo a provocarmi ed io stupido nel Gianni Agnelli del 7 dicembre 1986 reagire. Mi ritirai dal calcio e da quel durante la quale l’avvocato previde momento mi è rimasta l’idea che Napoli che il Napoli avrebbe vinto il suo mi ha dato molto ed io per un infortunio primo scudetto in quella stagione. al ginocchio e le squalifiche ho dato meno Dimostrò equilibrio, pacatezza, si- di quello che la città ed il suo pubblico gnorilità e una naturale competenza aveva dato a me. Ed è una cosa a cui non che illuminò tutti i salotti che lo ospi- posso più porre rimedio». tarono. Aveva fatto l’ultimo tunnel In quel momento Sivori, “El Cabe- della sua lunga carriera superando zon”, era convinto che fosse stato come birilli quelli che avrebbero fatto vittima di un’ingiustizia come gli era di tutto per rivederlo azzuffarsi ma- capitato già alla Juventus dove, no- gari davanti ad una telecamera dedi- nostante Charles lo teneva a bada, in cata.

domenica 26 gennaio 2020 37

FLASH – IL CAMPIONATO PER IMMAGINI di Gianluca Mosca

Tre errori NAPOLI-INTER 1-3 e l’Inter ringrazia 6 gennaio Il Napoli comincia il 2020 in casa con i nerazzurri guidati da . L'Inter trova subito il vantag- gio con Lukaku. Di Lorenzo scivola a centrocampo e l'attaccante belga di- venta imprendibile in campo aperto e batte Meret con un tiro angolatis- simo. I milanesi raddoppiano su un errore proprio di Meret, che non re- spinge bene sul tiro di Lukaku. Ma sul finale del primo tempo Milik batte Handanovic, riaprendo la partita. An- cora un errore, Manolas in scivolata non riesce a spazzare e Martinez trova il 3 a 1. Turno e befana che por- tano solo carbone a Gattuso ed alla sua squadra.

Ospina sbaglia LAZIO-NAPOLI 1-0 ma è colpa di Gattuso! 11 gennaio Nella settimana dei 120 anni della Lazio il Napoli affronta la difficile trasferta al- l'Olimpico. Ma l'immagine più bella della partita è quella della piccola Noemi, ferita lo scorso maggio a piazza Nazionale nel corso di un agguato di ca- morra, che entra in campo sorridente con Immobile e riceve la maglia da Insi- gne. Dopo un primo tempo sotto tono, il Napoli gioca un buon secondo tempo, ma all'82' Ospina perde palla banal- mente sulla pressione di Immobile. Di Lorenzo non riesce a salvare sulla linea e i padroni di casa trovano il vantaggio. Ennesima beffa e conseguente sconfitta per il Napoli con Gattuso che si assume la responsabilità dell’errore.

domenica 26 gennaio 2020 39 Si va ai quarti NAPOLI-PERUGIA 2-0 senza segnare 14 gennaio

Il Napoli inizia il suo cammino in Coppa Italia giocando di martedì alle 15.00. Due rigori entrambi se- gnati dal capitano fissano il risultato e il passaggio del turno. Nel recupero del primo tempo Ospina neutralizza il tiro dal dischetto di Iemmello e nella ri- presa dall’andamento sonnolento c'è spazio anche per l'esordio in az- zurro di Diego Demme, neo acqui- sto del Napoli. Gli azzurri avanzano ai quarti dove incontreranno la La- zio ma i problemi nel gioco e in fase realizzativa non sembrano alle spalle.

Imbarazzante chi? NAPOLI-FIORENTINA 0-2 La squadra o la società? 18 gennaio

In una serrata fila di sfide estrema- mente impegnative il Napoli af- fronta la gara sulla carta più abbor- dabile: la Fiorentina al San Paolo. Nonostante la squadra di Gattuso nel primo tempo mostri alcuni sprazzi di gioco, non basta per por- tare a casa il risultato. Le poche azioni offensive non vengono con- cretizzate. Con il talento di Chiesa i viola chiudono il primo tempo sullo 0 a 1. Nel secondo tempo gli azzurri creano ancora meno e gli ospiti tro- vano il raddoppio. La prestazione, a detta dello stesso Gattuso, è stata “imbarazzante”.

40 domenica 26 gennaio 2020

6$6

62/8=,21,,035(6$

6HGH/HJDOH9LD63LHWUR&DVRULD 1$ 6HGH$PPLQLVWUDWLYD9LD*&DUGXFFL1DSROL 6HGH2SHUDWLYD9LDOH&RVLJOLRG (XURSD 6DQWD0DULD&DSXD9HWHUH &( JLDGDVDV#JPDLOFRPSHFJLDGDVDV#SHFLW &HOO L’ANNIVERSARIOL’DSFGFDG “TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO”

entili ascoltatori, buongiorno. Dallo studio centrale Roberto Bortoluzzi “Gche vi augura un felice ascolto e ri- corda ai colleghi l’ordine degli interventi”. La voce che tutti gli sportivi alla domenica attendevano entrava così nelle case di tutti gli appassionati di calcio. Era una voce precisa, chiara, autore- vole. A quell’ora in casa s’accendevano le radio, Roberto Bortoluzzi il primo conduttore. apparecchi splendidi di A sinistra il logo della trasmissione grande dimensione, mentre per strada, in auto o in bus le radio a transistor irradiavano le notizie. partite di rugby. Ovunque ci si trovasse, si sperava di sapere che la pro- Il successo fu immediato. pria squadra del cuore fosse in vantaggio alla fine del La struttura della Rai, grazie anche al sacrificio dei primo tempo, solo a partire dalla stagione ‘87/’88 infatti giornalisti, dei tecnici e di tutte le maestranze impe- la trasmissione coprirà le partite dal primo minuto. A gnate, tenne da subito egregiamente mostrando che quel tempo, però, l’idea era giusta. a tutti noi ba- La voce di Roberto Bortoluzzi, che aveva parteci- stava quel colle- pato alla creazione del pro- gamento, ci sem- gramma, terrà compagnia brava prodigioso agli italiani per ben 28 anni. seguire l’anda- E con lui indimenticabili re- mento delle par- steranno le voci dei vari ra- tite in tempo diocronisti dell’epoca: En- reale. Bortoluzzi rico Ameri, Sandro Ciotti, introduceva i Una radio degli anni ‘60 Alfredo Provenzali, Ezio primi collegamenti appena si abbassavano le note di “A Luzzi e tanti altri fino a taste of honey” di Herb Alpert, la storica sigla che an- giungere in tempi più re- cora oggi apre e chiude la trasmissione. centi a quelle dei conduttori “Tutto il calcio…”, che il 10 gennaio di quest’anno ha Massimo De Luca, Riccardo compiuto 60 anni, nacque come una prova generale, un I tifosi e la radio Cucchi e Filippo Corsini. allenamento della struttura della Rai in vista delle Un discorso a parte merita Nicolò Carosio, che nella Olimpiadi di Roma che si sarebbero tenute proprio a prima trasmissione intervenne dal campo centrale di Roma a partire dall’agosto del 1960. Guglielmo Moretti Milano come prima voce. Il giornalista era già molto e Sergio Zavoli avevano pensato di collegare in simul- noto al pubblico per le sue radiocronache delle partite tanea i campi di gara dove si sarebbero svolte le gare della nazionale, anche se era stato il cronista de “La delle varie discipline olimpiche, prendendo spunto da Gazzetta dello Sport”, Giuseppe Sabelli Fioretti, ad ef- una trasmissione francese che si occupava di seguire le fettuare la prima radiocronaca di una partita di calcio

domenica 26 gennaio 2020 43 L’DSFGFDG il 25 maggio del 1928, si trattava di un’amichevole tra le nazionali di Italia e Ungheria. “Tutto il calcio…” per anni ha rappresentato un rito do- menicale, quasi come il pranzo del giorno di festa. Ha scandito la vita di tante generazioni di sportivi che at- traverso quei collegamenti provavano la sensazione di trovarsi allo stadio. La capacità descrittiva, la velocità e l’abilità nel sinte- tizzare quanto stava avvenendo nel rettangolo di gioco Sandro Ciotti ed Enrico Ameri messa in onda con le varie voci, i vari stili dei giorna- quando a Catania la squadra locale, promossa in se- listi impegnati alimentavano un appuntamento irri- rie A proprio in quella stagione, batté la titolata In- nunziabile. ter di Moratti ed Herrera per 2 a 0. Dal Cibali, che Negli anni ‘70 e ‘80 la trasmissione toccò punte di oggi si chiama Stadio Angelo Massimino, inter- ascolto che superarono i 25 milioni, poi nonostante l’av- venne Sandro Ciotti con questa frase che è rimasta vento dei moderni mezzi tec- nella storia. L’attribuzione nologici, delle televisioni e ra- a Ciotti è stata messa in dio commerciali e locali, dubbio nel corso degli anni, “Tutto il calcio minuto per visto che all’epoca le tra- minuto” non ha perso il suo smissioni non venivano re- fascino. Ha saputo adattarsi gistrate, ma la frase, il suo alle rinnovate esigenze, al taglio e la sua espressività “calcio spezzatino”, conti- fanno parte del linguaggio nuando a diffondere nell’etere proprio del giornalista ro- oltre che le notizie dai campi mano, che ha sempre utiliz- quel fascino proprio della ra- zato uno stile personale ac- dio, del suo sapere raccontare, compagnato dalla sua della sua capacità di creare particolare voce. immagini attraverso le pa- In sessant’anni “Tutto il calcio role. minuto per minuto” ha potuto Come in tutte le attività i pro- contare su una miriade di voci tagonisti di un tale successo sparpagliate su tutti i campi di vi hanno contribuito con le calcio a partire da Nicolò Ca- proprie qualità e diversità. Il rosio, Piero Pasini, Amerigo dualismo Ameri-Ciotti è ser- Gomez, Enrico Ameri e Nico vito a creare nel paese di- Nicolò Carosio. In basso il logo Sapio, che furono protagonisti scussioni e riflessioni sull’in- per il festeggiamento dei 60 anni della trasmissione quel 10 gennaio del 1960 terpretazione della radiocronaca. Nel 1988 con il della prima puntata. debutto di Nicoletta Grifoni la trasmissione ospitò la Senza fare torto a nessuno, ci piace ricordare: Nando prima voce femminile e nella stagione 2000-01 la sto- Martellini, Mario Giobbe, Emanuele Dotto, Claudio rica sede di Corso Ferretti, Adone Carapezzi, Beppe Viola, Marcello Gian- Sempione a Mi- nini, Everardo Dalla Noce, Cesare Castellotti, Bruno lano fu sostituita Gentili, Tonino Raffa, Giulio Delfino, i nostri conter- da quella di Saxa ranei Italo Kuhne, Antonio Ravel, Maurizio Romano Rubra a Roma. negli anni passati e poi in questi anni Carlo Verna, Sarebbe troppo Gianfranco Coppola e Gianni Porcelli. lungo soffer- Un’ultima segnalazione va doverosamente al nostro marsi su episodi o aneddoti legati alla trasmis- amico e collaboratore Pier Paolo Cattozzi, che ha se- sione. Vale la pena di ricordare la leggendaria frase: guito a lungo gli impegni sportivi del Parma. “Clamoroso al Cibali”. Era domenica 4 giugno 1961 G.G.

44 domenica 26 gennaio 2020

IL MERCATO di Bruno Marchionibus Diego Demme “Nel nome del D10S” Un padre cala- brese tifosissimo degli azzurri che gli ha tra- smesso la sua passione, una grande ammira- zione per Gat- tuso ed un amore senza ri- serve per Napoli. Demme aveva il San Paolo nel proprio destino

Sangue calabrese, calcare il prato del tempio di Fuori- caratterizzato la sua vita sin dall’in- cuore azzurro grotta. fanzia. Una passione che Diego col- “Quando si vuole una cosa, tutto Enzo, infatti, pur integratosi nel suo tiva da tutti i punti di vista, essendo l’Universo cospira affinché si riesca a paese d’adozione tanto da aver spo- un ottimo giocatore non solo in realizzare il sogno”. Così sentenzia sato una donna tedesca, al suo ra- campo ma anche alla console. Incli- Paulo Coelho ne “L’ Alchimista”, at- gazzo, nato ad Herford il 21 novem- nazione, quella per i videogiochi, che tribuendo al destino un ruolo cen- bre 1991, ha trasmesso perfettamente tra gli interessi dell’italo/tedesco si trale nel guidare gli uomini sulla il suo grande amore per i colori az- accompagna all’amore per gli animali, strada verso i propri desideri. E non zurri, a partire da un nome che, tanto che il suo profilo Instagram è c’è dubbio che tra i sogni di Enzo quando si parla di Napoli, non può es- inondato di foto del suo amico a quat- Demme, partito come tanti meridio- sere casuale. Il piccolo Demme, cre- tro zampe, ed a quello per i viaggi. nali negli anni ‘70 da Scandale, pro- sciuto nel culto di Maradona, è stato vincia di Crotone, direzione Germa- tirato su a pane e VHS con le giocate L’idolo Gattuso, una scom- nia, ci fosse quello di vedere suo figlio del Pibe, cosicché la passione per il messa e un dente perso Diego vestire la maglia del Napoli e “Ciuccio” e per il calcio in generale ha E il destino, quello che per gli antichi

46 domenica 26 gennaio 2020 gli fa saltare il dente; normali inci- denti di percorso per chi, per la pro- pria squadra, è disposto sempre a dare tutto ciò che ha. Tifo per il Napoli, amore per Napoli Dodici milioni il costo dell’operazione che ha portato Demme all’ombra del Vesuvio; un’operazione che ha avuto buon esito, senza dubbio, anche per l’amore e l’attrazione che la città ha La prima esercitato da sempre nei suoi con- maglia “azzurra” fronti. Visitato per la prima volta con la fidanzata a Capodanno 2016, il ca- Demme una maglia azzurra, poluogo campano è entrato nel cuore seppur non sua, l’aveva già di Diego al punto da divenire meta indossata nell’estate del fissa dei suoi viaggi recenti, con pas- 2017. Nella finale per il seggiate sul lungomare immortalate terzo posto dell’Audi Cup anche sui suoi profili social e la con- tra il Napoli di Sarri ed il Bayern di Ancelotti, infatti, fessione di aver imparato il termine Diego Demme si rilassa alla console in campo c’è anche Josuah “Guagliò”. Non a caso, qualche tempo Kimmich, amico di Diego. fa, ad una precisa domanda circa le tre Greci era al di sopra anche delle Il neo-centrocampista par- cose che amasse di più del Paese di stesse divinità, ha voluto che Diego tenopeo, sfruttando l’occa- suo padre, il centrocampista, che nel non solo vestisse la maglia della squa- sione, chiede al difensore 2017 ha esordito con la Nazionale dra del cuore della famiglia Demme, dei bavaresi di procurargli maggiore tedesca, ha risposto in ma- ma che lo facesse non appena in pan- una maglietta dei suoi av- niera esplicativa: “Napoli, il caffè e la china si fosse insediato il suo idolo versari di quel giorno; pizza”. calcistico: Rino Gattuso. Il Campione detto fatto, e Demme non del Mondo è per ogni calabrese un perde tempo a provare su di sé quei colori che suo padre mito, portatore sano di tante delle ca- era stato così bravo a tra- ratteristiche tipiche di un popolo ca- smettergli nel sangue come parbio e orgoglioso; figurarsi quanto un’eredità familiare. possa esserlo per chi, come il nuovo acquisto del Napoli, nonostante un , Diego non si fa problemi fisico non imponente (170 cm x 66 ad accettare la proposta del Lipsia, kg) fa della quantità e della tenacia le che all’epoca staziona in Serie C, sue armi migliori. A differenza del scommettendo sul progetto Red Bull. suo modello, tuttavia, Demme è am- I fatti daranno ragione al ragazzo bidestro ed è anche in grado di gio- classe ‘91, che sarà tra i protagonisti care da vertice basso di un centro- della scalata dei biancorossi, divenen- Grazie a Demme, inoltre, gli azzurri campo a tre, abbinando a corsa e done capitano, nel calcio tedesco, esor- avranno dei sostenitori in più dalla grinta anche una buona qualità. dendo in massima serie nel 2016 e punta dello stivale; il sindaco di Scan- D’altronde, per comprendere il carat- segnandovi il primo gol nel 2018, a dale, di fatti, ha già promesso che dal tere di questo ragazzo, basta riper- causa del quale perderà un incisivo. comune del crotonese prossimamente correre la sua carriera; nel gennaio Mentre colpisce di testa il pallone che partiranno dei pullman direzione San 2014 mentre il Paderborn, in cui mi- spedisce in porta, infatti, Demme su- Paolo per sostenere Diego e i parte- lita, è in lotta per la promozione in bisce una scarpata in pieno volto che nopei.

domenica 26 gennaio 2020 47 IL MERCATO di Marco Boscia Stanislav Lobotka Dalla Slovacchia a… “Marekiaro” Dopo lo storico capitano Ham- sik, un altro slovacco arriva in maglia azzurra. L’ex Celta Vigo è pronto a diventare il calciatore utile al centrocampo del Napoli

he la coperta del Napoli a cen- hanno certamente influito sulla deci- trocampo quest’anno fosse Dichiarazioni di Lobotka: sione del ragazzo di sposare la causa troppo corta lo si era intuito azzurra. Lobotka arriva al Napoli con C “Il Napoli è un passo in avanti per già all’inizio della stagione. Difatti con un investimento importante da parte le cessioni di Hamsik prima, di Dia- me. Qui la gente percepisce il cal- della società partenopea di 20 milioni cio come una religione, cosa ab- wara e Rog poi e con l’arrivo del solo bastanza diversa dalla Spagna. di euro più 4 di bonus. La speranza del Elmas in estate, erano soltanto 4 i Prometto che farò del mio meglio” ragazzo è di dare una sterzata alla sua centrocampisti centrali di ruolo. È “Sono felice di arrivare nell’ex carriera e di riuscire a conquistare un vero che Carlo Ancelotti prediligeva club di Marek, dove è stato consi- posto da titolare nel 4-3-3 disegnato giocare col 4-4-2, ma ciononostante, derato un dio. È bello vedere che da Gennaro Gattuso. per assenza anche di esterni puri che Marek abbia reso il calcio slo- potessero far rifiatare Callejon ed In- vacco un'eccellenza. Ci siamo La carriera signe, spesso dall’ex tecnico di Reg- scritti, mi ha dato molte informa- Stanislav Lobotka nasce a Trencín, zioni sul club. Mi ha consigliato di giolo sono stati impiegati tre centro- essere me stesso” in Slovacchia, nel 1994. È un centro- campisti contemporaneamente. Per campista di quantità in grado di rico- questo motivo, con il passaggio al 4-3- “Il mio obiettivo è conquistare un prire più ruoli ed ha il suo limite più posto da titolare. È normale che 3 e per la volontà di avere due gioca- le attese siano elevate quando evidente nella fase di realizzazione, la tori per ruolo, Gennaro Gattuso ha giochi in una squadra così sua ultima marcatura con un club ri- voluto rinforzare prima di tutto il cen- grande. Ho rispetto per tutti, ma sale infatti all’8 maggio 2015, quando trocampo azzurro e, dopo Diego non ho paura” giocava ancora in Slovacchia proprio Demme dal Lipsia, è arrivato anche con l’AS Trencin, squadra con cui ha Stanislav Lobotka dal Celta Vigo. la casacca azzurra ben 520 volte, per militato dal 2011 al 2016. Durante far sì che il centrocampista arrivasse l’avventura slovacca, il calciatore ha Un altro slovacco a Napoli alla corte di Aurelio De Laurentiis. avuto una breve parentesi nelle gio- Sono bastate un paio di telefonate ed Erano infatti almeno due anni che il vanili U21 dell’Ajax (stagione uno scambio di sms con il suo conna- presidente aveva messo gli occhi su 2013/2014), dove ha giocato 30 par- zionale Marek Hamsik, che Napoli la Lobotka ed i frequenti contatti fra il tite con 3 reti ed un assist. Si è trasfe- conosce benissimo e che ha indossato calciatore e l’ex capitano del Napoli rito poi in Danimarca al Nordsjael-

48 domenica 26 gennaio 2020 land (2015/2016 e 2016/2017) dove in 62 partite ha fornito 9 assist senza riu- scire a trovare mai il gol. Ultime due stagioni e mezzo trascorse al Celta Vigo, dove ha cominciato sempre più spesso a giocare da regista nel 4-3-3 de- gli spagnoli ed ha collezionato 90 pre- senze ed un solo assist. Discorso di- verso invece in nazionale, dove gioca da vertice basso al fianco di Kucka ed Hamsik, e dove in 22 presenze è riuscito a realizzare 3 gol, l’ultimo l’11 giugno 2019 nella gara di qualificazione ad Euro2020 contro l’Azerbaijan. Adesso la grande occasione per migliorarsi, perché no, anche sotto porta, si chiama Napoli. Le caratteristiche tecniche Alto solo 170 cm, appare evidente che Lobotka non aggiunge fisicità al cen- trocampo partenopeo, ma si prenota Dicono di lui: per diventare la nuova fonte di gioco, Juan Carlos Unzué l’uomo da cui devono passare tutti i pal- (ex tecnico Celta Vigo) loni. Non è tuttavia un regista classico “È un centrocampista molto dinamico, con tanta in grado di smistare palloni come Jor- corsa, qualità nella costruzione di gioco e nei ginho, non la gioca sempre di prima passaggi, spirito d'iniziativa palla al piede. Ha ma è dotato di una buona tecnica di ancora margini di miglioramento in fase difen- base che gli permette anche di tratte- siva, quando gli avversari attaccano e lui deve nere il pallone. Lobotka è pronto ad posizionarsi per proteggere bene la propria area. aiutare i nuovi compagni di squadra, a Lobotka poi è un gran ruba-palloni, forte e corag- venire a prendersi il pallone ed a pro- gioso in ogni duello” porsi per attaccare gli spazi in profon- dità. Il Napoli lo ha acquistato per rico- Salvatore Casapulla prire il ruolo di vertice basso davanti (direttore sportivo ed esperto di calcio estero) alla difesa, dove dovrà battere la con- “20 milioni per Lobotka non sono pochi. Se ci si correnza dell’altro nuovo arrivato aspetta un giocatore in grado di far fare un salto Demme, ma in carriera ha spesso anche di qualità assoluto, non è lui. È un buon gioca- ricoperto il ruolo di centrale in una me- tore, che può dare una mano a raggiungere gli diana a 2 o anche di mezzala in un cen- obiettivi del Napoli, però non è né Pjanic né Jor- ginho” trocampo a 3. Certamente un centro- campo con Allan (Elmas), Lobotka Carmine Martino (giornalista radio Kiss Kiss Napoli) (Demme) e Ruiz (Zielinski) può per- “Personalmente continuo a sostenere che lui e mettere al Napoli di tornare padrone Demme non balzeranno mai agli onori delle cro- del pallone o comunque di poterlo ge- nache per un gol capolavoro e giocate da fuori- stire con molta più tranquillità rispetto classe, ma saranno i preferiti di tantissimi al recente passato, quando il possesso compagni di squadra perché garantiranno coper- restava troppo spesso tra i piedi degli tura, equilibrio e li aiuteranno a giocare meglio. avversari. Nello specifico, Lobotka sarà il classico calcia- tore che quando c'è non lo noti ma quando manca te ne accorgi” VERSO IL BARCELLONA di Lorenzo Gaudiano Gianni Di Marzio I nuovi acquisti a centrocampo e la sfida Champions col Barca

L’ex allenatore, oggi osserva- tore ed opinionista televi- sivo, parla di Demme e Lo- botka ed analizza l’impegno agli o�avi di Champions con- tro il Barcellona e le diffi- coltà del Napoli create da qualche decisione societaria

tasera la Juventus. Tra un zato al Betis Siviglia Fabiàn Ruiz. panchina anche per il Barcel- mese esatto, invece, il Barcel- Allenatore come loro è stato Gianni lona nonostante i due campio- Slona. Come il Napoli con Gat- Di Marzio, che di successi e soddi- nati consecutivi vinti ed il tuso, anche la squadra spagnola ha sfazioni in carriera ne ha portati buon rendimento quest’anno cambiato allenatore: fuori Valverde, tanti a casa. La promozione in A in Liga. Ma questi avvicenda- dentro Quique Setién che, per chi non con il Catanzaro nel ’76 e con il Ca- menti erano proprio neces- lo conoscesse, ha lanciato e valoriz- tania nell’ ’83, il piazzamento Uefa sari? proprio con il Napoli nel ’78 e due «Se in un club come il Barcellona è volte il Seminatore d’Oro, premio stata presa questa decisione, vuol dire antesignano dell’attuale Panchina che era diventato necessario un inter- d’Oro. vento. In un contesto di così grande pre- Il tecnico napoletano, quindi, rap- stigio, avendo a disposizione un orga- presenta il profilo più adatto per nico di grandissimo livello, l’allenatore analizzare i cambiamenti in pan- riveste un ruolo sicuramente impor- china decisi dalle due società, vista tante, ma non determinante. Questa si- la sua esperienza di campo, che si af- tuazione è completamente differente da fronteranno nel doppio confronto quella creatasi al Napoli, dove l’equili- ad eliminazione diretta degli ottavi brio è stato alterato senza alcun dubbio di Champions League. dalla decisione del presidente De Lau- rentiis di mandare la squadra in ritiro. Gianni Di Marzio versione allenatore Come per il Napoli, cambio in Ancelotti a quel punto non è più riuscito

50 domenica 26 gennaio 2020 a convincere i giocatori a seguirlo la sera stessa della partita contro il Sali- sburgo a Castelvolturno ed in quel mo- mento i calciatori non si sono sentiti più protetti, schierandosi sia contro l’alle- natore che contro la società».

Il problema oggi si può consi- derare risolto? «I mancati rinnovi contrattuali a Mer- tens, Callejon e altri membri dell’orga- nico hanno contribuito ad una frattura che non si può ricomporre con facilità. Il Napoli si è portato dietro fino a que- sto mese una malattia senza curarla. I giocatori poi, e questo lo so bene in virtù della mia esperienza, pensano, come è giusto che sia, ai loro interessi e soprat- tutto al loro futuro».

Con il Barcellona si assisterà sicuramente ad un doppio con- fronto emozionante. Data la sua esperienza di allenatore, quanto è differente preparare un ottavo di finale ad elimina- zione diretta rispetto ad una gara di un girone di qualifica- zione? «Rispetto ad un girone di qualifica- zione dove su sei partite qualcuna si può sbagliare, in un doppio confronto ad eliminazione diretta purtroppo errori non se ne possono commettere. Poi su questo incide molto anche la squadra che si va ad affrontare. Nel caso della for- mazione blaugrana che è fortissima, non occorre motivare i giocatori più di tanto poiché in questo caso sono loro stessi a maturare una maggiore con- centrazione. Preferibilmente bisogne- rebbe lasciarli il più tranquilli possibile, infondergli sicurezza ed autostima per affrontare la partita con prontezza e fi- ducia».

Alla gara di Champions il Na- poli si presenterà con due in- nesti a centrocampo: Demme e Gianni Di Marzio e signora a Football Leader

domenica 26 gennaio 2020 51 VERSO IL BARCELLONA

Lobotka. «Sono due giocatori ottimi che sicura- mente daranno un forte contributo an- che alle rotazioni a centrocampo, con- siderando che con il nuovo modulo e l’impiego di tre centrocampisti il Na- poli numericamente era scoperto in quel reparto. Questi giocatori hanno un senso di adattamento al ruolo di meto- dista migliore rispetto ai giocatori già presenti in rosa, non sono più forti dal punto di vista tecnico rispetto ai com- pagni di reparto ma sicuramente più utili dal punto di vista tattico per mi- gliorare la squadra».

Lei ha sempre detto che alla squadra azzurra mancava il metodista. Con questi acquisti si è sopperito a tale man- Gianni Di Marzio con il suo amico Arrigo Sacchi canza? dell’area di rigore, come se fosse un di- buona parte dei giocatori in organico, «A mio parere, non rispecchiano quel fensore aggiunto. Questo non rientra anche se in alcuni ruoli ci sono delle evi- tipo di giocatore di cui ho sempre detto denti mancanze. Al di là del metodista, che il Napoli ha bisogno. Schierati da- questa disposizione tattica necessita di vanti alla difesa, se devono avvicinarsi due esterni alti che siano determinanti al difensore per ricevere palla lo fanno, in entrambe le fasi. Lozano non sta sanno giocare sia sul corto che sul rendendo al momento come la società si lungo. In fase di possesso palla fanno aspettava, Insigne non riesce ad espri- dei movimenti che li portano a salire mersi all’altezza delle sue qualità forse insieme ai compagni, non restano a perché subisce eccessivamente le pres- centrocampo per garantire equilibrio sioni della città ed il peso della fascia di alla squadra come Gattuso vorrebbe. In campo a Catania capitano e Callejon è in una fase nega- In fase di non possesso sono anche ag- con il presidente Massimino tiva di forma fisica oltre che mentale». gressivi ma non hanno le caratteristi- nelle loro caratteristiche, molti si illu- Di ritorno dalla Colombia, dove si è dono che siano dei metodisti solo perché recato in veste di osservatore per accorciano e si fanno dare palla. rimanere sempre aggiornato sui Quindi il problema non è stato concre- giovani talenti, Gianni Di Marzio tamente risolto, anche se sono due gio- non avverte assolutamente stan- catori che ci faranno guadagnare tanto chezza per il viaggio oltreoceano, in rapidità». perché la passione per il calcio è in- finita. In carriera non solo panchina, Si ritorna al passato, al 4-3-3 ma anche ruoli dirigenziali, dove si Di Marzio con La Palma a Brindisi invocato da buona parte della è sempre distinto, e innumerevoli che del metodista adatto alla perfezione piazza partenopea. Secondo lei apparizioni come opinionista televi- per il 4-3-3. Quando la squadra av- è la strada giusta da seguire sivo. Perché, come ha detto il presi- versaria attacca sulle fasce, il vertice di per superare le difficoltà del- dente della Lazio Claudio Lotito, “il centrocampo, mentre i difensori si spo- l’ultimo periodo? pallone è per tutti, il calcio è per stano verso il portatore di palla, deve «Le difficoltà purtroppo rimarranno. È pochi”. E Di Marzio rientra nei po- entrare centralmente verso il dischetto il modulo adatto alle caratteristiche di chi.

52 domenica 26 gennaio 2020 DAI UN VIAGGIO ALLA TUA VITA

PAKO TOUR AGENZIA VIAGGI VIA RAFFAELLO, 18 - AVERSA (CE) - 81031 - ITALIA

[email protected] 081 502 00 76 - 081 890 76 48 9LD*LDQ/RUHQ]R%HUQLQL1DSROL1$ 7HO $SHUWRGDOOXQHGuDOVDEDWRGDOOHDOOH LA STORIA DELLA CHAMPIONS di Giovanni Gaudiano Il quinquennio del Real Madrid Santiago Bernabéu costruisce una macchina da guerra. Tre al- lenatori per vincere cinque anni di seguito e grandi giocatori in camiseta blanca che hanno fa�o la storia. Il calcio italiano fa capolino con Fiorentina e Milan ba�ute purtroppo in finale

a prima Coppa dei Campioni una famiglia di minatori di origini entra quindi nella bacheca polacche sia dalla parte del padre Ldel Real Madrid. Santiago che da quella della madre, il suo Bernabéu però non si ferma. Nella vero cognome sarebbe Kopaszewski finale di Parigi ha visto giocare Ray- ma si sa che in Francia nazionaliz- mond Kopa. Manda subito un suo zano tutto. Anche il piccolo Ray- emissario a trattare per portarlo a mond ha lavorato in miniera ma Madrid ma c’è la fila, dove compare Kopa al Santiago Bernabeu assieme sino a 16 anni, quando per un inci- a Di Stefano con la Coppa anche il Milan. Don Santiago ha de- dei Campioni del 1957 dente aveva perso due dita della ciso e così non bada a spese. mano sinistra. È bassino (1,68 cm.), trà essere presentato e giocare solo gli piace giocare all’ala perché è ve- Raymond Kopa dopo che Di Stefano otterrà la na- loce, agile, esprime nel gioco molta 520.000 franchi allo Stade de Reims zionalità spagnola. grinta. Ha sviluppato nel tempo un e si porta a casa il francese, che po- L’attaccante ha 25 anni, viene da dribbling fulminante ed ha il senso del gol. Quando si trasferirà a Madrid, dove Villalonga lo utilizzerà all’ala per lasciare Di Stefano al centro, è già un idolo per i francesi. Al Real vincerà 2 campionati nazio- nali, tre Coppe dei Campioni ed una Coppa Latina. Santiago Bernabéu gli permetterà di andare ai mondiali di Svezia con la sua nazionale. Sarà per lui un torneo indimenticabile. Alla fine la Francia si qualificherà al terzo posto e Kopa sarà eletto come miglior giocatore del torneo. Nello stesso anno si aggiudicherà, da primo francese, il Pallone d’oro. Durante il mondiale a chi chiedeva La Francia, rivelazione ai mondiali svedesi. Da sinistra Kaelbel, Lerond, Lafont, Marcel, Douis, Vincent, Fontaine, Wisnieski, Kopa, Abbes e Penverne all’emissario del Real chi stessero

domenica 26 gennaio 2020 55 LA STORIA DELLA CHAMPIONS

mente figurava come infortunato. Carlo Ancelotti, Josep Guardiola, Carniglia era un tipico argentino: Zinedine Zidane oltre che da Gio- pieno di sé, arrogante, dalla lingua vanni Trapattoni, Johan Cruijff e pungente. Era solito dire: “Dicono Frank Rijkaard che ci riusciranno che abbia un brutto carattere. No. Io però con squadre diverse. ho un carattere, a differenza di tutti “Il caballero blanco,” come venne so- gli altri”. Dopo la parentesi madri- prannominato dai tifosi del Real, è dista verrà anche in Italia, allenerà: l’allenatore più vincente di sempre Fiorentina, Bari, Roma, Milan, Bo- alla guida delle merengues oltre che José Villalonga logna e Juventus senza vincere nulla. uno dei giocatori che hanno avviato seguendo arrivava sempre la stessa la grande stagione di vittorie della risposta: “Nessuno, perché non pos- squadra di Bernabéu. siamo acquistare il miglior calcia- Ha giocato da mediano, dotato come tore del mondiale poiché l’abbiamo era di una eccellente visione di gioco. già. È Raymond Kopa”. Con addosso la camiseta blanca ha vinto 4 campionati nazionali, 3 volte Cinque finali, la Coppa dei Campioni e 2 volte la cinque vittorie Coppa Latina. Inoltre è stato suo il Le “Merengues” di Don Santiago primo gol messo a segno dal Real dopo la vittoria di Parigi e la replica nella prima edizione della Coppa dei nell’anno successivo, giocata il 20 Campioni del 1955-56 nella gara maggio del 1957 proprio al Berna- contro gli svizzeri del Servette. béu di Madrid, consolideranno una Da allenatore Munoz è riuscito a superiorità unica nella storia della mettere in bacheca: nove campionati competizione. Cinque vittorie con- nazionali, 2 coppe di Spagna, 2 secutive con tre allenatori diversi coppe dei Campioni ed una Coppa alla guida. L'allenatore argentino Il primo è lo spagnolo José Villa- Luis Antonio Carniglia longa, un ex giocatore ed insegnante di educazione fisica che la vincerà Miguel Munoz due volte. Gli succederà l’argentino La quinta Coppa dei Campioni con- Luis Antonio Carniglia, capace di secutiva il Real la vincerà con in vincerla ancora due volte e poi man- panchina un uomo legatissimo al dato via dal presidente Bernabéu club: Miguel Munoz. dopo la finale vinta a Stoccarda, an- L'allenatore Munoz con Bernabéu cora una volta contro lo Stade de Intercontinentale. Reims, perché reo di aver escluso La sua professionalità, il suo attac- dalla partita Puskas che ufficial- camento ai colori e la sua capacità di guidare la squadra con mano ferma ed i risultati ottenuti lo hanno reso un vero beniamino dei tifosi del Real, che non lo hanno mai dimenticato.

Il dirigente Raimundo Saporta Dagli allenatori Sarà il primo a vincere la Coppa dei ai fenomeni in campo Campioni due volte da giocatore e Si è giustamente parlato di Di Ste- due volte da allenatore sempre con il fano, stella di prima grandezza nel- Real Madrid. l’intero panorama del calcio mon- L'argentino Hector Rial Questo primato sarà condiviso da diale, del francese Kopa, ma a

56 domenica 26 gennaio 2020 arma incredibile, questa velocità che nel 1956-57, bat- ti porta dove vuoi, ma a volte troppo tuta al Chamartin per 2 a 0 grazie lontano da noi”. anche ad una svista dell’arbitro olan- Gento avrebbe capito al punto da dese Horn che al 69’ assegna un cal- modificare qualcosa, sfruttando al cio di rigore sullo 0 a 0 per un fallo meglio quella sua eccezionale velo- di Magnini su Mateos avvenuto cità, mettendola al servizio della fuori area, trasformato dal solito Di squadra e riuscendo a migliorare an- Stefano. che la sua media realizzativa. Poi la stagione successiva sarà la Alla fine della sua carriera il gio- volta del Milan di Gipo Viani che as- La veloce ala sinistra Francisco Gento saporerà solo per un minuto, sul 2 a scorrere le rose delle squadre, alle- 1, il sapore della vittoria dopo la rete stite dal Real nel quinquennio, si do- messa a segno dall’argentino Erne- vrebbero analizzare ed evidenziare sto Grillo subito pareggiata da Rial. quasi tutti i giocatori voluti ed in- Si gioca a Bruxelles nel tristemente gaggiati da Santiago Bernabéu. famoso Heysel: è il 28 maggio del Dall’Argentina per esempio con Di 1958. Il Milan dopo il nulla di fatto Stefano arrivò Hector Rial, una nel primo tempo aveva trovato il mezzala dotata di grande tecnica, La Fiorentina di Bernardini visione di gioco, tiro dalla lunga di- finalista nel 1956-57 stanza e soprattutto capacità di con- vane venuto dal nord verrà conside- fezionare pregevoli assist per i suoi rato uno dei più forti giocatori spa- compagni. gnoli di ogni tempo con un palmarés Quest’ultima qualità sarà sfruttata impressionante, dove figurano: 12 soprattutto da Francisco Gento. campionati nazionali, 2 coppe di L’argentino era un giocatore deci- Spagna, 6 coppe dei Campioni, 2 sivo, di quelli che con il loro apporto coppe Latine ed una coppa Inter- determinano il risultato, alla fine continentale. Inoltre Gento ha par- della carriera avrà girato mezzo tecipato con il Real a quindici edi- mondo calcistico lasciando dapper- zioni consecutive della Coppa dei tutto una sua indelebile impronta. Campioni, superato in questo pri- Rial fu portato a Madrid da Rai- mato solo da Iker Casillas (19) e mundo Saporta, illuminato diri- Ryan Giggs (18). L'uruguagio Schiaffino gente, vice di Don Santiago, uomo con la maglia del Milan capace di imprimere un’etichetta in- vantaggio con Schiaffino, a cui aveva ternazionale alla squadra che nel fatto seguito il pareggio di Di Ste- frattempo in Spagna veniva utiliz- fano. Il Real farà sua la partita ai zata come simbolo dal regime di supplementari con una rete di Franco. Gento. Da Rial quindi a Gento, una gio- L’anno seguente a Madrid arriverà vane ala sinistra spagnola che aveva L'allenatore e giocatore spagnolo un giovanotto sovrappeso, colon- nelle gambe un 100 metri da 11” Miguel Munoz nello di un esercito che non esiste netti. più. Ha 31 anni ed è in fuga da quasi Si racconta che Di Stefano avesse Il calcio italiano due anni dal suo paese, dove i carri intuito le qualità del giovane Gento e la Coppa dei Campioni armati sovietici hanno represso il e avesse mandato proprio Rial a par- Nelle cinque finali consecutive vinte desiderio di democrazia del popolo largli: “Fermati un attimo ragazzo, dal Real ce ne sono state due che magiaro: si chiama Ferenc Puskas, che ti spiego io come devi giocare, ti hanno visto in campo altrettante ma questa è un’altra storia. dico io come devi usare questa tua squadre italiane: la Fiorentina di (3 – continua)

domenica 26 gennaio 2020 57

IL RICORDO Francesco Rosi Un maestro indimenticabile

inque anni fa ci ha lasciati Francesco Rosi. Era dici David di Donatello a partire da quello del 1965 una giornata fredda a Roma quel 10 gennaio del quale miglior regista per Il momento della verità, la C2015, come fredda è la sensazione che lascia la Palma d’oro a Cannes nel 1972 per Il caso Mattei, l’af- scomparsa di tutti coloro che nella vita si sono impe- fermazione al Festival di Mosca del 1979 per Cristo si è gnati seriamente in qualcosa. fermato ad Eboli, l’Efebo d’oro del 1987 per Cronaca di Il cinema per Rosi era stato un sogno giovanile realiz- una morte annunciata, tratto dall’omonimo romanzo di zato ed era stato la sua vita vissuta in simbiosi con un Gabriel Garcia Marquez, senza tralasciare la nomina- lavoro di qualità. Ripercorrere uno ad uno i film in que- tion all’Oscar nella sezione miglior film straniero del sto momento ci porterebbe a fare un 1982 per Tre fratelli, dimostrano come nessuna sua discorso troppo lungo. La carriera e opera sia passata inosservata visto la maestria di Rosi meritano uno che i premi Rosi li ha vinti per spazio appropriato e un’analisi pro- tante delle sue opere e non sono fonda che cercheremo di fare in un stati concentrati su un film in par- altro momento. Ci sembra doveroso ticolare. però citare qualcuno dei suoi la- “Io parto sempre dal principio che vori, senza fare torto agli altri, per il cinema è conoscenza e poi comu- comprendere come il lavoro del nicazione. Un personaggio così regista napoletano avesse spesso ricco di avvenimenti, di intenzioni, di toccato vette molto alte: Salva- progetti come Mattei viene voglia di tore Giuliano, Le mani sulla città, raccontarlo alla gente, di spiegarlo”. Uomini contro, Il caso Mattei, È un breve estratto da un’intervista Lucky Luciano, Cristo si è fermato che Rosi concesse nel 2012 per parlare ad Eboli, Cronaca di una morte del film su Enrico Mattei, un lavoro annunciata, Dimenticare Palermo, che rappresenta una pietra miliare La Tregua. nella storia dei film storico-biografici In egual misura ripercorrere i dove lo studio, l’analisi e l’introspezione premi più importanti ricevuti dei fatti mostra una storia dove si trova dimostra come mai una sua opera sia la classica genialità italiana accoppiata stata banale, superficiale o lontana dalla qualità che alla mancanza di sostegno, anche questa sarà sempre un marchio di fabbrica delle scelte del re- abituale, che il nostro paese offre a chi si adopera per il gista nostro conterraneo. bene collettivo. Il Nastro d’argento del 1959 per il suo primo film La Quel film di Rosi aprì una stagione di revisione sul dopo sfida, ne riceverà altri due, l’Orso d’argento del 1962 a guerra e anticipò quelli che sarebbero stati i rapporti Berlino per Salvatore Giuliano, ne riceverà nel 2008 deviati, voluti dalle multinazionali americane ad ogni uno alla carriera, il Leone d’oro a Venezia nel 1963 per costo per mantenere inalterato il proprio potere. Le mani sulla città e quello del 2012 alla carriera, gli un- G.G.

domenica 26 gennaio 2020 59 L’ARTISTA di Giovanni Gaudiano Gigi Finizio “La musica per comunicare e abbattere la timidezza”

hi conosce bene Napoli sa Il cantautore napoletano che sarà il 6 giugno che ancora oggi nei vicoli al San Paolo per un concerto evento dedicato alla ci�à della parte antica della città C racconta i suoi primi passi, la sua evoluzione nascono melodie, si tende a ridere, a scherzare, aleggia il buon umore a e l’emozione di cantare dove Diego calciava i suoi rigori dispetto della situazione generale. alla sua terra. Nel mondo globalizzato quel dedalo «La città che abbiamo nel nostro dna è partenopeo ha anticipato tutti. La vulcanica da tutti i punti di vista. È vera inclusione è nata a Napoli. Qui una chance per la quale non abbiamo lo straniero non è mai stato tale se dovuto pagare nulla. Ci siamo trovati non prima di conoscerlo, qui le ten- al centro della storia da qualunque an- denze personali non hanno mai co- golazione la si guardasse. Questa pos- stituito un problema ed è nella sibilità è stata messa nel nostro bagaglio mente dei napoletani, quelli veraci, e sicuramente contribuisce ad arricchire che alberga la vera democrazia, la anche la parte artistica, in senso gene- vera voglia di vivere in mezzo alla rale, di ognuno. Figurarsi se l’artista in gente senza preconcetti. questione è un musicista che si affaccia Quei figli di Napoli, quando escono dalla finestra di tanto in tanto e vede e fuori dal loro habitat, sfondano, si sente tutto quello che accade e automa- impongono all’attenzione con na- ticamente opera una miscelazione con le turalezza, quasi senza alcuno proprie sensazioni, le emozioni che si sforzo. vivono tutti i giorni».

È il caso di Gigi Finizio, un Quindi la musica napoletana artista che ha iniziato prestis- continua la sua funzione di- simo, che non si è mai fermato vulgativa e contemporanea- e che resta saldamente legato mente resta lo specchio fedele

60 domenica 26 gennaio 2020 della sua città. «Assolutamente sì. Il messaggio della nostra musica si è diffuso nel mondo in un modo molto particolare ed è unico perché si differenzia da sempre nel pa- norama italiano. In radio a volte ascol- tiamo musica di tendenza ma è un’esi- genza quotidiana, circoscritta per motivi anche di tipo commerciale. Il classico napoletano però è sempre quello che apre tutte le porte del mondo».

Quale è stata la molla che ha fatto scattare in Gigi Finizio la voglia di cantare, di scrivere musica, di essere parte di que- sta grande armonia? «La voglia di comunicare. Per tutto il pubblico che mi ha seguito io sono sempre stato il menestrello della can- zone dell’amore a dispetto della mia timidezza, del mio carattere in- troverso. La possibilità che mi ha dato la musica è stata quella di abbattere la barriera della mia ti- midezza, avvicinandomi alla gente e traghettandomi in un mondo dove ho trovato una grande platea pronta ad ascol- tarmi».

Qualcuno però ci sarà stato che ti ha messo sulla strada… «Mia nonna, oramai tanti anni fa, fu la prima a met- termi con il ditino sul Bon- tempi. Non era una cosa occa- sionale. In quel periodo la musica era parte integrante nella vita delle nostre fami- glie. Capitava che si organiz- zassero in casa concerti pri- vati con il classico mandolino, che si poteva trovare pratica- mente in tutte le case, diciamo che la musica era una parte della vita della nostra gente che L’ARTISTA serviva a dare gioia. Quindi grazie smettono tanto e credo che quelli che pre trattato di un’emozione indescrivi- alla nonna si è accesa l’idea, la lampa- cantano la propria canzone lo fanno bile. Cantare allo stadio è come cantare dina che mi ha portato ad avere la mu- sicuramente meglio di chiunque altro, per la propria città, perché è là che si sica come compagna della mia vita, perché riescono a far arrivare diversa- concentra l’attenzione di tutti. È come quasi un’illuminazione, una benedi- mente il proprio messaggio. Nella mia cantare per tutta Napoli». zione che si è posata su di me». carriera, poi, ho scritto molte canzoni per altri cantanti, Nino D’Angelo, Ma- Quali sono a questo punto le Cosa consiglieresti ad un gio- rio Merola, Patrizio, etc, e quindi mi impressioni e le aspettative vane che oggi vuole provare a sono abituato per un certo periodo a che pensi di provare il 6 giu- sentire cantare da altri quello che scri- gno quando sarai al San Paolo vevo senza che questa cosa mi creasse per il tuo concerto? alcun problema». «Vorrei che quel concerto fosse come il compleanno della mia città e sono con- Che musica ascolti, magari sapevole che per me è il modo per rin- quando sei in macchina? graziare Napoli che in tutti questi anni «Di solito quotidianamente ascolto mu- mi ha seguito nella mia carriera, mi ha sica da consumatore, quella che viene voluto bene anche se per me non si trat- trasmessa in radio. È anche un modo terà di un punto d’arrivo ma di una per tenersi aggiornato anche se penso base per ripartire ancora una volta». diventare musicista? Che desi- che il successo passa per una naviga- dera suonare il pianoforte? zione contro corrente, dove anche un Perché il nuovo album si «Gli direi di impegnarsi nello studio. È brano retrò può spaccare il mercato. chiama “Io torno” visto che vero che io ho iniziato da autodidatta, Personalmente comunque mi piace il non sei mai andato via? però dopo studiando ho capito meglio bel canto ed ascolto musica americana, quello che facevo “ad orecchio”. Ho ot- mi piacciono: Stevie Wonder, Lionel tenuto la consapevolezza di cosa fosse la Richie, Christina Aguilera, il rap ame- musica ed ho imparato a mettere al suo ricano e tra gli italiani Claudio Ba- servizio le mie emozioni. Lo studio è glioni, il mio amico Renato Zero e Lu- importante, è la marcia in più che ogni cio Dalla». giovane deve possedere per sapere sem- pre quello che sta facendo, a che punto è Si sa che sei un grande tifoso arrivato, cosa può ancora fare». del Napoli, che sensazione si prova a cantare su un palco si- Scrivere musica e poi cantare stemato sul prato dove ha gio- una propria composizione cato Maradona? deve essere una sensazione «È un’emozione indescrivibile se pensi meravigliosa. Ti è mai capi- che ti trovi dove tanti campioni hanno «Ho voluto evitare di saturare il pub- tato di sentire qualcuno can- giocato con la maglia azzurra. Poi se blico con la mia presenza continua. tare una tua composizione e penso a Maradona l’emozione cresce. C’era l’abitudine di lanciare almeno un pensare che la stesse cantando In diverse occasioni è capitato che ab- disco all’anno, poi oggi ho un’età di- meglio di te? biano montato il palco proprio in cor- versa e sentivo il bisogno di proporre un «Ah, Ah (ride di gusto). Lasciamo stare rispondenza dell’area di rigore e che la cambiamento e quindi ho pensato di la bellezza, se vogliamo anche tecnica, posizione prevista per chi doveva can- fermarmi, di creare un altro team, che può aggiungere un bravo interprete tare era in pratica la stessa del dischetto un’altra squadra di arrangiatori e di sulla quale non si discute, io penso che ed ho pensato che io stavo utilizzando autori che collaborano con me. Volevo il valore aggiunto nell’interpretare un il microfono ma in pratica era come se proporre un’innovazione senza abban- pezzo sia la capacità di comunicare at- stessi battendo con Diego un calcio di donare l’anima di Gigi Finizio e dare traverso quella canzone. Ci sono tanti rigore davanti alla folla che stava un’emozione più forte e più matura a cantautori che “cantano male” ma tra- aspettando la realizzazione. Si è sem- tutti quelli che mi seguono da sempre».

62 domenica 26 gennaio 2020

SIPARIO Luciano Saltarelli Una vita a via Chiaia La passione per la recitazione, gli inizi al Politeama e l’incontro con Teatri Uniti. L’anno scorso prima volta al Sannazaro con “Una tragedia reale” che tornerà in scena dal 7 al 9 febbraio

Servizi di Lorenzo Gaudiano Andrea Renzi Tre personaggi tra le mura di Buckingham Palace

È possibile, nell’arco di una rap- del famoso incidente di Lady Diana. presentazione teatrale, interpre- Poi Tony Blair, che è il personaggio tare più personaggi? Andrea più interessante senza nulla togliere Renzi, che in “Una tragedia reale” agli altri due, e infine un operaio di di Giuseppe Patroni Griffi inter- Liverpool che ha vinto un viaggio a preta tre ruoli differenti, con la Londra e si dà alla pazza gioia, be- sua ecletticità ce lo dimostra. vendo birra in grande quantità. In- vece di rientrare in albergo, riesce a Tre personaggi, con sfuma- superare i controlli di Buckingham ture diverse, per un solo at- Palace per poi ritrovarsi nella stanza tore. Una bella e grande re- da letto della regina. È il personaggio sponsabilità? che metaforicamente racconta l’incon- «Sicuramente. In “Una tragedia tro di sua Maestà con un rappresen- reale” interpreto il Principe Carlo tante del popolo, in seguito al quale la che appare soltanto all’inizio dello regina comprende quale comporta- spettacolo in occasione di una video- mento politico tenere per rispettare telefonata con la madre nella notte quell’amore che il popolo stesso sta ri-

64 domenica 26 gennaio 2020 ia Chiaia con la sua “Bom- palco del Sannazaro dal 7 al 9 feb- boniera”, il Teatro Sanna- braio, dopo il successo dell’anno Vzaro, è un luogo senza scorso, sarà con “Una tragedia tempo. Qualcosa è sicuramente cam- reale”, un testo di Giuseppe Patroni biato nel corso degli anni, ad esem- Griffi dove interpreta la dama di pio i marchi dei negozi presenti compagnia della regina Elisabetta. lungo la strada, oppure la circola- zione oggi vietata ad autoveicoli e Vorrei partire dal suo ruolo autobus e riservata esclusivamente nello spettacolo, in cui veste i ai pedoni, ma il suo aspetto è sempre panni di una donna. quello. Il tempo non sembra essere «È la seconda esperienza en travesti trascorso, né per chi vi passeggia né dopo “Dolore sotto chiave” in cui ho per chi vi abita. Soprattutto se ad interpretato la parte che nel testo di abitarci è un attore, che magari in Eduardo era stata affidata alla sorella giovanissima età, quando si è avvi- Luciano Saltarelli ha vissuto prati- Titina. “Una tragedia reale” richiama cinato al teatro, al quotidiano rientro camente tutta la sua vita a Via le vicende legate alla morte di Lady a casa immaginava di salire un Chiaia, oggi ha 47 anni, ed è proprio Diana. Arriva la telefonata a Buckin- giorno sul palco del Sannazaro e ri- da qui che è partito il suo percorso di gham Palace, a cui rispondo io, che an- cevere un’ovazione da un pubblico sì avvicinamento al teatro, diventato nuncia la morte della principessa e da molto caloroso, ma al tempo stesso la sua professione, come probabil- quel momento si scatenano quelle che molto esigente. mente il destino aveva stabilito. Sul forse sono state le vere reazioni del-

Andrea Renzi (Tony Blair) con Lara San- sone (la Regina Elisabetta) A sinistra L’attore in una foto di Gianni Fiorito

versando quella notte proprio verso riesce con fatica a farle capire che que- mio incontro personale con un suo te- la principessa». sta chiusura nei confronti del mondo sto è avvenuto grazie alla mediazione sarebbe stato l’errore politico più di Francesco Saponaro, che qualche Perché Tony Blair è il più in- grave». anno fa ha rappresentato “In memo- teressante? ria di una signora amica” e che mi ha «Confrontarsi con questi personaggi Che sensazione ha provato offerto l’opportunità di confrontarmi che gestiscono il potere è sempre par- l’anno scorso partecipando con una capacità di scrittura straor- ticolare perché ti fa comprendere dal- alla messinscena di questo dinaria. In questo caso “Una tragedia l’interno lo sforzo politico di media- testo di Patroni Griffi? reale” è un divertissement nel reper- zione tra il potere stesso e il popolo. Al «Ho avuto grande interesse per que- torio di Patroni Griffi e pur essendo momento della notizia la regina, che sto autore sin da ragazzo, quando ho “un testo minore” ha il tocco di un’in- rappresenta quindi la monarchia, vo- assistito alla messinscena di perso- telligenza partenopea lucida e sempre leva chiudersi in se stessa ma Blair naggi costruiti da Patroni Griffi. Il molto umoristica».

domenica 26 gennaio 2020 65 SIPARIO l’epoca. Il testo è particolarmente inte- ressante perché i personaggi presenti in scena, vestiti come reali inglesi, parlano in napoletano. Mi sono divertito molto proprio per la commistione tra la lingua napoletana ed un evento che non ci ap- partiene».

Per lei che è cresciuto a Via Chiaia, quanto è stato emozio- nante recitare al Sannazaro? «Sono nato a Via Petrarca ma all’età di tre anni con la famiglia ci siamo trasfe- riti a Via Chiaia. Con questo spettacolo è stata la mia prima volta al Sannazaro. Ho provato grande soddisfazione a la- vorare nel posto che ammiravo pratica- mente ogni giorno della mia vita. Un teatro che ha mantenuto la sua grande bellezza e che richiama alla memoria tanti bei ricordi». Francesco Saponaro Facciamo un passo indietro: “Una critica alla società come si è avvicinato al teatro? «Il mio percorso è cominciato al Poli- tra paradossi e comicità” teama, mia madre mi iscrisse alla scuola di recitazione diretta da Guglielmo Guidi perché pensava che fossi timido. Lo “Una tragedia reale” ha diversifi- ero in realtà, ma è stato solo all’inizio. cato e al tempo stesso concluso il Ho continuato l’attività teatrale anche al repertorio teatrale di Giuseppe liceo scientifico Mercalli, dove ho ini- Patroni Griffi. Era il 1999 quando ziato a studiare i testi di drammaturghi fu rappresentato per la prima come Moscato, Ruccello che sono diven- volta. Dopo vent’anni il regista tati per me dei riferimenti. Dopo questi Francesco Saponaro ha riportato doposcuola scolastico-teatrali abbiamo in scena questo testo, che al San- fondato al Vomero una compagnia, Bar- nazaro ha avuto grande successo Francesco Saponaro in una foto defè. Dopo circa dieci anni stavo per ab- nella stagione scorsa e probabil- di Piero Quaranta A destra Giuseppe Patroni Griffi bandonare il teatro perché nel gruppo mente ne avrà ancora dal 7 al 9 eravamo giunti ad una fase troppo auto- febbraio. gina Elisabetta, la figura di Leopoldo referenziale, eravamo un po’ troppo Mastelloni. Proprio in virtù del rap- chiusi». Patroni Griffi con questo te- porto tra Mastelloni e Lara Sansone sto diversificò un po’ il suo mi sembrava interessante che dopo Cosa le ha fatto cambiare idea? repertorio. vent’anni fosse proprio Lara ad in- «Nel 2003 scrissi un testo intitolato «Sembra quasi il frutto di un diver- terpretare il ruolo della regina». “Morte di un pupazzo paralitico” molto timento intimo e familiare dell’au- apprezzato da Teatri Uniti, con cui ho tore stesso, che al momento della sua Anticiperebbe qualche det- cominciato a collaborare nel 2004 grazie stesura probabilmente immaginava taglio della trama? al forte legame di amicizia con France- già per il ruolo di protagonista, la re- «Il testo è caratterizzato da una sco Saponaro, che conoscevo già dai

66 domenica 26 gennaio 2020 Il cast al completo di Una tragedia reale tempi del Politeama. In seguito ho preso anche autore. Si considera più Quali sono i suoi programmi parte ad una serie di spettacoli tra cui l’uno o l’altro? futuri? “Santa Maria d’America”, tratto dal «Più attore che autore. In realtà scri- «Dopo i tre giorni al Sannazaro ci libro di Francesco Durante, “Magic vere è molto più difficile, se mi capita sarà per “Una tragedia reale” una People Show” e “Dolore sotto chiave”. di elaborare un testo non penso prima tournée a Torino e Firenze. A giugno Molto importante per me e la mia atti- che un personaggio mi spetti a pre- invece sarò al Napoli Teatro Festival vità è stato anche Arturo Cirillo, con cui scindere. Il mio problema con i testi è con “Il Prestito”, un testo di Jordi ho collaborato in diverse occasioni». che tendo a migliorarli di continuo, a Galceran tradotto da Enrico Ian- non considerarli mai veramente ulti- niello con la regia di Rosario Lei non è soltanto attore, ma mati». Sparno».

trama tanto semplice quanto emble- critica feroce alla società contempora- matica. La regina Elisabetta riceve la nea». notizia della morte della principessa Diana e si ribella all’eventualità di Personaggi affidati ad un un funerale di stato. Il primo ministro cast d’eccezione. della corona britannica, interpretato «La scelta di affidare a Lara il ruolo magistralmente da Andrea Renzi che della regina e alla sorella Ingrid si ispira a Tony Blair, riesce a con- quello della principessa Margaret, in vincerla dell’utilità di recitare un fu- dialogo serrato con attori come Lu- nerale di stato. Fanno anche delle ciano Saltarelli ed Andrea Renzi, prove, che si rivelano divertenti, per- aveva lo scopo di unire tradizione e ché la regina ha sotto al cuscino una in più… innovazione, rapportare uno sguardo copia del “Riccardo III” di Shake- «In questo testo di Patroni Griffi c’è più lucido e lancinante del contempo- speare ed al suo interno si trova quello un’intuizione, se vogliamo profetica, raneo alle morbidezze della tradi- che potrebbe essere il rituale funerario di quanto il potere debba essere in zione, perché la forza e la peculiarità adatto per il mondo e i mass media». grado di riconoscere nei mass media di questo testo di Patroni Griffi è una forza per orientare e strumenta- sentire la regina parlare in napole- Siamo di fronte ad un testo lizzare anche la politica. È uno spet- tano come lo parlerebbe una donna caratterizzato da un tono far- tacolo brillante e proprio dietro a que- dei quartieri oppure una figura mu- sesco e parodistico. Ma die- sta brillantezza e a slanci paradossali tuata dall’immaginario fiabesco di tro sicuramente c’è qualcosa ed iperbolici di comicità si cela una Giambattista Basile».

domenica 26 gennaio 2020 67 LA MOSTRA di Domenico Sepe Santiago Calatrava “Nella luce di Napoli”

l Museo nazionale di Capodimonte, già luogo dove sono collezionate alcune delle opere più significative Inel campo delle arti visive italiane, ospita, dal 6 di- cembre e sino al 20 maggio, una mostra dedicata all’archi- tetto valenciano Santiago Calatrava con il nome “Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli”. Essa sottolinea l’amore dell’artista per la città, culla e porto del Mediterraneo, crocevia di culture e civiltà differenti. L’autore Santiago Calatrava è nato nel 1951 a Benimànet, poco di- stante dalla città di Valencia, in Spagna, e all’età di soli otto anni ha iniziato gli studi di disegno e pittura presso la Scuola delle Arti e dei Mestieri della sua città. Nel 1968 si portanti da lui realizzate tra cui quella per il World Trade iscrive al Politecnico dell’Università di Valencia dove, dopo Center Transportation Hub detto “Oculus” memoria del- essersi laureato in architettura, si specializza in urbanistica. l’attacco terroristico alle Torri Gemelle e simbolo della ri- Nel 1979 consegue il dottorato di ricerca in ingegneria ci- nascita della città. Sono presenti anche alcune idee pro- gettuali come i Ponti per Genova, disegnato e offerto alla città dopo il crollo del Ponte Morandi, e gli Sharq Crossing Bridges. In mostra anche le sculture di tutte le sue fasi. Un’ampia selezione in materiali molto diversi: dall’ebano, marmo bianco, alabastro, rame dorato, alluminio, granito nero fino al bronzo. Le prime furono realizzate negli anni ’80 e sono composte da diversi cubi geometrici in pietra pesante in tensione, collegati principalmente da cavi d’acciaio, come si vede chiaramente nella sua scultura Musical. Opere ca- paci di comunicare quel cruciale senso di leggerezza che La stazione dell'alta velocità Mediopadana di Reggio Emilia troviamo in tutti i suoi edifici. Accanto ad esse opere di vile presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zu- forme astratte pure ispirate alla natura e all’arte delle Ci- rigo. cladi e poi sculture ispirate alla natura ed alle piante. Tra le sue opere più famose sono da ricordare il ponte del- l’Alamillo a Siviglia del 1992, il Centro Olimpico di Atene del 2004, il porto di Marina d’Arechi a Salerno del 2012 ed il Ponte della Costituzione a Venezia del 2008. La mostra La mostra si trova nelle sale del secondo piano del Museo, qui sono collocate le maquette delle architetture più im- La locandina della mostra

68 domenica 26 gennaio 2020 Lo stadio Olimpico di Atene ristrutturato da Calatrava con un avveniristica copertura. A destra il Ponte Centrale di Brescia

Ampio spazio ai disegni: dipinti a pastello e carboncini in cui si ritrovano i suoi temi principali: alberi, tori e il nudo femminile. Comincia da giovanissimo a disegnare il corpo umano per esplorarne il senso e la dinamica del movimento. Le forme umane, rese attraverso la tensione muscolare e fi- gure parziali, saranno decisive nello sviluppo del suo lin- guaggio architettonico. Disegna incessantemente centinaia di acquerelli come percorso di meditazione della sua ar- chitettura. Non c’è da stupirsi, dunque, che la prima voca- zione di Santiago Calatrava sia stata il disegno e che sia la sua attività di pittore che di scultore abbiano influenzato de- cisivamente quella di architetto e ingegnere. Il Cellaio nel Real Bosco di Capodimonte ospita la se- conda sezione della Mostra e sono qui esposte oltre 50 opere in ceramica in ideale dialogo con l’antica produ- zione della Real Fabbrica di Porcellana, opere d’arte di grande potenza visiva e dipinte con grande precisione della calligrafia. La ceramica è una materia che Calatrava ha conosciuto in Spagna a Manises, vicino Valencia in una delle più grandi scuole europee. Ciò che Calatrava ap- prezza di più in quest’arte è la sua tecnica ancestrale, il me- ticoloso processo necessario per trasformare un materiale primordiale in un oggetto di estremo lusso. Alcune delle ce- ramiche in mostra riprendono le figure rosse su fondo spettiva e una chiave di lettura completamente nuova: la nero della tradizione ellenica e mediterranea, di cui si trova luce, componente fondamentale di ogni sua grande archi- traccia anche nella produzione celtiberica. L’uso di colori tettura. E proprio un innovativo progetto di lighting design e di pigmenti primitivi è il richiamo all’ancestrale fun- renderà possibile una nuova narrazione di tutte le sfaccet- zione totemica del segno. tature del suo lavoro, esplorando nel dettaglio il suo audace La mostra “Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli” offre uso dei materiali e dei colori, valorizzando le sue forme scul- una riflessione senza precedenti sui suoi 40 anni di carriera, toree, approfondendo la ricerca pittorica e la produzione ce- svela la sua ricca produzione artistica attraverso una pro- ramica.

domenica 26 gennaio 2020 69 ODEON di Marina Topa Chi è di scena Scelta variegata per gli amanti del teatro

humor inglese, l'impatto emotivo è forte! Stimola una domanda l'amico di sempre Hugh, dicendole “non sanno nulla”. Ognuno conosce la sua verità… ma ne esiste sempre una assoluta?

Al Ridotto del Mercadante, dal 30/01 al 09/02, sarà di scena “Oh scusa dormivi” regia di Marcello Cotugno con Anna Ammirati. A molti può dare lo spunto per valutare la propria re- lazione di coppia. Chiaro è l'invito a cogliere la sfida: “Provare a non fuggire dalle proprie responsabilità per tentare, attraverso il dialogo e l’analisi a tenere vivi gli amori”. Invito che fa la protagonista che, sveglia per

l Mercadante, dal 28/01 al 02/02, si può as- sistere alla commedia “Apologia” per la regia di AAndrea Chiodi con Elisabetta Pozzi. La storia è incentrata su Kristin che è una sessantottina inglese sessantenne, storica dell'arte, attratta da Giotto, inno- vatore di modi di vita e di pensiero, convinta di poter cambiare il mondo. Durante una cena per festeggiare il suo compleanno incontra i figli e le loro compagne e li avvisa che sta per essere pubblicata la sua biografia ar- tistica, “Apologia”. Il rapporto madre/figli è stato dif- ficile fin dai tempi del divorzio con il padre al quale fu- rono affidati. È l'occasione per tirar fuori con sincerità bocconi amari mai digeriti e liberarsene: un bell'esempio per tutti! I fi- gli le imputano l'abbandono e l'incoerenza con le sue l'insonnia, esprime al marito dei dubbi sul loro amore teorie riguardo alla lotta contro le ingiustizie e gli ma le risposte non la rassicurano per cui riflette: “Ogni ostacoli alla libertà. Anche nelle piccole scelte quoti- forma di impegno sentimentale implica un senso di re- diane a loro è apparsa radicata alla forma mentis bor- sponsabilità”. E da qui parte il bilancio esistenziale dei ghese che contestava. Nonostante i dialoghi ricchi di due quarantenni.

70 domenica 26 gennaio 2020 un modo gioioso e solidale per vi- vere gli imprevi- sti e le difficoltà. Assistere alla sua rappresentazione significa donarsi un meritato mo- mento di relax. La trama è nota: Dio telefona al parroco di un paese perché costruisca un'arca prima del se- condo diluvio universale. Un cardinale inviato da Roma invita i fedeli a non seguire Don Silvestro che si ritrova sulla barca solo con Clementina, la figlia del Sindaco, da sempre innamorata di lui. Inizia il dilu- vio e visto che nes- suno ha abbando- nato il paese il curato decide di scendere dall’arca e Dio fa smettere il diluvio. Brindisi per il lieto fine, si aggiunge un posto a tavola per… Lui!

“Amadeus” per la regia di Andrej Konchalovskij con Geppy Gleijeses è dal 29/01 al 09/02 la proposta del Teatro Diana. Si tratta di una pièce ispirata alla vita di Wolfgang Amadeus Mozart, in arte Amadeus. Forse proprio per- ché basata sull' “inciucio”, ammalia il pubblico. Narra, pur senza fondamenti storici, della rivalità tra Amadeus e il compositore Antonio Salieri che dicerie ipotizzano responsabile dell’avvelenamento di Mozart, perché in- vidioso del genio musicale donato da Dio al suo “con- corrente”. Stimolante l'atto unico “In nome del padre” al Piccolo Geppy Gleijeses incarna Salieri mostrandolo un uomo Bellini, dal 04/02 al 09/02 scritto, diretto e interpre- disperato diviso tra l’invidia e l’ammirazione per Mo- tato da Mario Perrotta con la consulenza drammatur- zart; Lorenzo Gleijeses interpreta invece al meglio la gica di Massimo Recalcati. genialità di Mozart amato dal pubblico e baciato da un Protagonisti sono tre padri, vicini di casa che condivi- successo che non ha età. dono la difficoltà di comunicare con i figli. Perrotta li interpreta tutti con monologhi, che in realtà sono frutto di dialoghi mancati nel confronto tra generazioni, gui- dati dallo psicanalista Massimo Recalcati. “Il nostro Per gli amanti del teatro classico italiano va in scena all' tempo è il tempo del tramonto dei padri”. Oggi ogni Augusteo, dal 31/01 al 09-02, l'intramontabile “Ag- esercizio dell'autorità è visto come sopruso e i padri si giungi un posto a tavola” di Garinei e Giovannini con confondono coi figli: giocano come loro, parlano come Gianluca Guidi che interpreta il ruolo che fu in di- loro, si vestono uguale. Non c'è più differenza simbolica verse edizioni di suo padre Johnny Dorelli. tra generazioni ma c'è forte esigenza di nuove rappre- Ispirato ad “After me the deluge” di D. Forrest, mostra sentazioni del padre di cui i figli invocano la presenza.

domenica 26 gennaio 2020 71

I LUOGHI DI NAPOLI di Domenico Sepe Le Piazze del Popolo Piazza Mercato e Piazza del Carmine: due piazze non solo vicine geograficamente ma anche unite dalla storica rivoluzione di Masaniello

Piazza del Mercato alla realizzazione di un'esedra che lambisse il perimetro Piazza del Mercato (già Foro Magno, detta comune- della piazza e che desse alle attività commerciali una de- mente piazza Mercato) è una delle piazze storiche di Na- gna sistemazione. poli, situata nel quartiere Pendino, a pochi passi dal quar- La piazza è ornata da due settecentesche fontane-obeli- tiere Mercato. schi (sul lato est e sul lato ovest), ed è inoltre abbellita In questa piazza si svolgono la maggior parte di feste or- dalla presenza al centro dell'esedra settecentesca della ganizzate dalla vicina basilica del Carmine; alla fine del chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato. Sono vi- mese di maggio, si svolgono anche i fuochi con la pro- sibili dalla piazza la chiesa di Sant'Eligio Maggiore e la ba- cessione dell’ “innalzamento delle bandiere”. silica santuario di Santa Maria del Carmine Maggiore. Oggi è una delle maggiori piazze della città, ma in origine non era altro che uno spiazzo irregolare esterno al peri- Piazza del Carmine metro urbano, chiamato “Campo del moricino” perché at- Al confine con Piazza del Mercato si trova la piazza del taccato a mura divisorie della cinta muraria cittadina. Carmine che fa da sfondo all’omonima Basilica, la piazza Gli Angioini ne fecero un grande centro commerciale cit- stessa ha sempre fatto un tutt’uno con la Piazza del Mer- tadino: infatti nel 1270 sotto Carlo I d'Angiò la sede cato, creando un unico luogo aperto da cui si poteva ve- mercatale della città fu spostata dalla piazza di San Gae- dere la Basilica del Carmine Maggiore ma, a seguito tano a qui che d'ora in poi sarà detto mercato di San- della costruzione di alcuni edifici residenziali, l’originario t'Eligio e principalmente foro magno, snodo fondamen- aspetto unitario è stato rotto facendo perdere al com- tale dei traffici provenienti dalle più importanti basi plesso delle due piazze l’aspetto originario. commerciali italiane ed europee. Dal 1268 al 1800 si Oggi Piazza del Carmine costituisce un’altra importante svolsero qui anche le esecuzioni capitali tra cui quella di piazza della città di Napoli, è contornata da vari edifici tra Corradino di Svevia. La piazza, poi, è particolarmente ce- cui alcuni moderni di cui si è, di recente, proposta la de- lebre per essere stata il luogo dove ebbe inizio la rivolu- molizione per ridare l’aspetto originario alla piazza. zione di Masaniello, il quale nacque e visse in una casa alle La piazza è molto semplice con pavimentazione di baso- sue spalle. lato lavico e costituisce la cornice per la Basilica del Car- Su volontà di re Ferdinando IV di Borbone si procedette mine Maggiore.

domenica 26 gennaio 2020 73 LO SPETTACOLO di Bruno Marchionibus La rivolta di Masaniello rivive al Sannazaro

Lara Sansone porta in scena le vicende dello storico rivoluzionario partenopeo insieme ad un cast d’eccezione, in cui spiccano le pre- senze di Leopoldo Mastelloni, Carmine Recano e Ingrid Sansone

l mito di Masaniello, il celebre capopopolo napole- tano che guidò la rivolta del 1647 contro il Vice- Ireame spagnolo del duca d’Arcos, rivive in città dal 24 gennaio e sino al 2 febbraio al Teatro Sannazaro in via Chiaia. A raccogliere la sfida di rappresentare un episodio così centrale nella storia della città partenopea è la direttrice della Compagnia intitolata a Luisa Conte, Lara Sansone, artista che non ha bisogno di presentazioni e che in que- st’occasione è impegnata nella duplice veste di regista Lara Sansone, Leopoldo Mastelloni e Carmine Recano e interprete. compagnati dalla musica, a cura di Antonio Sinagra, che Nel “suo” Sannazaro, l’attrice napoletana regala, anche segue le vicende del pescatore divenuto rivoluzionario. quest’anno, al pubblico un “gioiello” in grado di com- Il testo, scritto nel 1974 da Elvio Porta ed Armando muovere ed emozionare, tra dialoghi intensi, eventi Pugliese e messo in scena per la prima volta in quello che si susseguono in un climax di drammaticità ac- stesso anno, fregiandosi delle musiche di Roberto De

74 domenica 26 gennaio 2020 l’abolizione delle tasse, assunse di fatto la guida della ri- volta, e gruppi di “lazzari” da lui guidati fecero irru- zione nella Reggia, diedero alle fiamme i registri daziari ed aprirono le carceri, anticipando di quasi 150 anni quanto fatto dai parigini nel 1789. I rivoltosi, riunitisi nella Chiesa del Carmine, istituirono poi un Comitato Rivoluzionario che riuscì ad ottenere i provvedimenti tanto bramati; risultato, tuttavia, che si rivelò ben pre- sto effimero. La conclusione, nefasta per la popolazione e soprattutto per colui che l’aveva capeggiata, ucciso a tradimento nella stessa Basilica il 16 luglio, è infatti cosa risaputa. L’importanza che gli avvenimenti di quelle giornate e Masaniello in particolare rivestono per Napoli, tuttavia, risulta evidente da quanto ancor oggi il personaggio del capopopolo sia presente nel linguaggio parlato e nei dibattiti a sfondo sociologico sul popolo partenopeo, capace com’è la sua figura di rac- La speciale scenografia del Sannazaro cogliere in sé lo spirito rivoluzionario, indomito, ma an- Simone e dell’interpretazione di Lina Sastri, come ha che troppo spesso tremendamente incompiuto di Par- avuto modo di ricordare la stessa regista, ebbe sin da tenope e dei suoi figli. subito un carattere rivoluzionario per il modo in cui riu- Oltre alla Sansone, che veste i panni di Bernardina, mo- scì ad abbattere ogni barriera tra attori protagonisti e glie di Masaniello, platea. E proprio per non tradire questo spirito, la sce- ruolo che le consente nografia di Francesca Mercurio ha previsto l’installa- di dare sfoggio a tutte zione di un ulteriore palcoscenico e di una pedana nella le sue doti attoriali navata principale della sala. In tal modo gli spettatori, nel dialogo con la Vi- dividendosi tra le vicende della Corte da un lato e dei ceregina e nello stra- popolani dall’altro, possono di fatto immergersi in quei ziante monologo ai giorni del 1647 compiendo una sorta di viaggio nel piedi del marito, lo tempo di quasi quattro secoli. spettacolo può con- Il 7 luglio di quell’anno il popolo napoletano, vessato da tare su altri fuori- mesi dalle gabelle imposte dal Duca d’Arcos, insorse classe del palcosce- contro il Vicerè, costretto a riparare prima nel Con- nico, come Leopoldo vento di San Luigi e poi a Castel Nuovo. Masaniello, Lara Sansone in Bernardina e Car- Mastelloni e Carmine consigliato dall’abate Giulio Genoino, il quale proget- mine Recano in MasanielloRecano. Il primo, mo- tava un disegno rivoluzionario che andava ben oltre stro sacro della recitazione, veste i panni del Duca d’Arcos delineando una figura infida ed enigmatica, particolareggiata, tra scatti improvvisi e sguardi cattivi, in modo da riprodurre al meglio quelli che potevano es- sere i tratti di un Vicerè del ‘600 dedito alla vita mon- dana e senza esperienza di governo, come il Duca stesso si rivelò essere. Il secondo, già protagonista di nume- rosi prodotti di successo tra cinema e tv, impersona pro- prio Masaniello, tratteggiato in tutti i suoi lati più dif- ficoltosi e caratterizzanti con un’interpretazione magistrale, con cui probabilmente solo un napoletano avrebbe potuto omaggiare un personaggio che, dopo quasi 400 anni, ha un’eco ancora così forte nella città che fu teatro della sua rapida parabola.

domenica 26 gennaio 2020 75 L’INTERVISTA di Giovanni Gaudiano Leopoldo Mastelloni “Il mio passaggio di testimone a Lara Sansone”

hi era Rodrigo Ponce de terpreta il viceré, ruolo che regia, la scenografia, l’allestimento delle Leon? La storia ci parla di Lara Sansone gli ha ritagliato luci, dirigere gli attori, avere un’idea re- Cun viceré spagnolo trova- per regalare al pubblico la pre- gistica, scegliere dei testi senza metterli tosi, o forse mandato dal Re, a Na- senza di uno dei suoi attori in scena pedissequamente ma inserendo poli per governare proprio quando preferiti. qualcosa di se stessa applicandolo al te- i tumulti popolari sfociarono nella «Oggi la mia presenza rappresenta una sto originario». rivolta di Masaniello. La proclamazione della Repubblica Senza stare troppo ad elogiare napoletana e il confinamento del pa- Leopoldo Mastelloni, a cui vido Rodrigo nel Castel dell’Ovo, non fa piacere lo si faccia, è con il successivo abbandono di Na- necessario dire che la scelta di poli perché resosi conto che sarebbe affidargli questo ruolo è stata stato difficile per lui controllare e dettata probabilmente anche contenere i tumulti, sono le notizie dalla sua grinta, dalla sua storiche che lo riguardano. spregiudicatezza, dal suo so- Il viceré, il cui nome completo è Ro- lito acume che non manca nel- drigo Ponce de León y Álvarez de l’interpretazione di un nobile Toledo, duca d’Arcos, è il personag- spagnolo il cui governo, nella gio che nel “Masaniello” di Lara realtà storica, fu offuscato dal Sansone al Sannazaro, nella ripro- napoletano di turno: Tom- posizione di questa stagione ed in specie di consegna – vuole precisare Ma- maso Aniello d’Amalfi, detto scena da venerdì sera sino al 2 feb- stelloni – faccio una partecipazione e Masaniello. braio, è stato affidato a Leopoldo non il ruolo del protagonista perché non «Siamo al secondo anno di rappresen- Mastelloni. potrei esserlo anagraficamente, anche se tazione – prosegue Mastelloni – è una al teatro non esiste né sesso né età. Con bellissima regia di Lara come è stato L’artista che ha attraversato la mia presenza ho voluto testimoniare più volte detto. Lo spettacolo viene ri- nel corso della sua carriera in la mia personale soddisfazione per aver proposto perché è stato apprezzato dal profondità questa rappresen- conosciuto una persona a 17 anni (Lara pubblico ed è stata così ripagata la vo- tazione è stato in altre ridu- Sansone, ndr.), averla scelta come prima glia e la passione per questa storia. zioni un Masaniello efficace e donna dei miei spettacoli nel tempo e poi Siamo in tanti sul palcoscenico per rap- personalissimo, oggi per mo- nel tempo vedere in lei riproposte tutte le presentare una nuova versione più ana- tivi prettamente anagrafici in- mie prerogative iniziali: saper fare la litica e meno spettacolare da un punto

76 domenica 26 gennaio 2020 di vista drammaturgico perché è stato tutti. È stata sempre abbastanza eroi- letani e al clero, ai quali faceva comodo tutto riveduto e corretto, anche se gli au- cizzata, mentre con questo spettacolo avere un potere forte e che seppero uti- tori restano Porta e Pugliese. Viene ri- la si analizza lasciando da parte l’in- lizzare ai loro fini la rivoluzione senza proposta l’interpretazione scenica dello flusso della leggenda popolare. La con- una base messa in atto da Masaniello. spettacolo che vede la presenza di una clusione ci porta a dire che le rivolu- È una storia che si ripete anche oggi. Ci parte del palcoscenico al centro della zioni non vanno fatte di pancia ma di sono tante rivoluzioni nel mondo e platea che già fu adottata nel 1965-66 petto, perché quelle di pancia falliscono. quelle che non hanno una base solida, quando, interpretando questa rappre- Ribellarsi è bene, ma un tale atteggia- ragionata finiscono per autodistrug- sentazione al teatro Esse, un teatro spe- mento prevede sempre la presenza del gersi. Sarebbe invece determinante che rimentale tra i primi ad operare a Na- raziocinio, di una coscienza, di una ci fosse sempre chi pensa e chi esegue. Il poli, feci allestire questo prolungamento cultura e qualità che nella rivolta del pensiero resta la prima cosa nella vita del palcoscenico». popolo napoletano capeggiato da Ma- dell’uomo, nel momento in cui lo di- saniello non c’erano. Diciamo che quei mentichiamo ed agiamo sotto l’influsso Ci parli un po’ di questo spet- coraggiosi si fecero intortare da quelli dell’istinto finiamo per sbagliare». tacolo che lei conosce così che avevano il minimo di cultura ne- bene… cessario. Non mi riferisco al vicereame Cosa è cambiato nel teatro dal «La storia di Masaniello la conoscono di Spagna ma proprio ai nobili napo- suo primo Masaniello ad oggi? «Le cose si sono complicate. Fare teatro oggi per chi gestisce una struttura come il Sannazaro o per chi ha una carriera come la mia dico che è mortificante. I tempi di rappresentazione sono tal- mente brevi che non si può fare una ve- rifica per capire se lo spettacolo può es- sere rappresentato meglio. Al teatro serve un periodo più lungo, nelle 4/5 settimane di rappresentazione che ve- nivano stabilite negli anni passati nello stesso teatro si poteva migliorare, cosa che diventa ancora più difficile in tour- née, dove prima si restava per una/due settimane mentre oggi non si va oltre i 2/3 giorni. È l’effetto di una ridotta conoscenza che ha preso il sopravvento».

domenica 26 gennaio 2020 77 STORIE E LEGGENDE di Paola Parisi Tommaso Aniello d’Amalfi Re di Napoli o re dei pazzi? Percorso semiserio nella vita del capo po- polo più famoso nella storia della ci�à di Napoli. Masaniello a corte era diventato un riconosciuto Re dei Vip ante li�eram

Piazza Mercato e la rivolta di Masaniello in un quadro di Micco Spadaro (al secolo Domenico Gargiulo) In alto Ritratto di Masaniello di Aniello Falcone

e il potere logora… chi non ce l’ha… la persona dal 7 al 16 luglio 1647, la popolazione della città in- di Masaniello è stata una delle eccezioni dal mo- sorgere contro la pressione fiscale imposta dal governo Smento che il suo breve ed intenso potere lo ha lo- vicereale spagnolo (le cosiddette gabelle imposte dai go- gorato fino alla fine dei suoi giorni. Figlio di umili pe- vernanti sugli alimenti di largo consumo). Nella vita di scatori, Tommaso Aniello d’Amalfi, detto Masaniello, questo personaggio non è sempre facile distinguere gli è stato protagonista della Rivolta Napoletana che vide, avvenimenti realmente accaduti da quelli elaborati dal

78 domenica 26 gennaio 2020 suo operato: il popolo lo incoronò “Re di Napoli”, osan- nandolo ed incensandolo alla stregua di un imperatore o addirittura venerandolo come un santo. Egli beata- mente si crogiolava nei suoi successi e si adagiava da un alloro all’altro come se niente fosse e intanto il piano B da parte dei nobili non tardò ad arrivare. Mai strategia si rivelò più azzeccata da parte della corte. Masaniello non solo era il Re del Popolo ma anche il Re dei Vip tra le mura dei manieri reali. E da lì che i deliri di onnipo- tenza presero il sopravvento, inebriato da tanta consi- derazione (ovviamente e palesemente fittizia) egli perse totalmente il senso della realtà dando in escandescenze, emanando leggi assurde, improponibili, decidendo per- sino le sorti di questo o quel prigioniero. E quindi finire per passare dal Re di Napoli al Re dei pazzi non fu molto difficile e tutti quelli che l’avevano seguito in principio nella nobile causa piano piano lo abbandona- rono al suo destino dapprima clemente, poiché mira- colosamente sfuggito ad un attentato e contempora- Il ritratto di Rodrigo Ponce de Leon, duca d'Arcos neamente le voci sulla sua pazzia prendevano sempre In basso Masaniello ed i rivoltosi in un dipinto più corpo. La piazza a quei tempi era più potente delle odierne piattaforme social per cui la pazzia di Tomma- mito e quindi ognuno racconta la sua storia. Luciano De sino si potrebbe dire che diventò virale ed egli non fa- Crescenzo lo descrisse con due parole chiave: ovvero ceva praticamente niente per smentire la sua nomea e amore e disordine, che racchiudono in sé il suo operato, di conseguenza evitare il pericolo di nuovi attentati. la sua leggenda, la sua storia. Ragazzo di umili origini Purtroppo il secondo gli fu fatale: due colpi di archibu- che seppe imporsi con la sua rivoluzione ai dominatori gio posero fine alla sua giovane vita, poi fu decapitato obbligandoli ad abolire i tributi ed i balzelli che grava- e gettato tra i rifiuti… dimostrazione che aveva vera- vano su una popolazione già umiliata, martoriata e ves- mente perso la testa! Quando tutto tornò alla norma- sata… constatazioni veritiere e non un saggio di reto- lità, cioè quando i sovrani imposero nuovamente la rica populista. Si narra inoltre che questa sommossa loro autorità ripristinando il sistema fiscale, il popolo non fu tutta farina del suo sacco, ma in parte inzolfata rimpianse Masaniello, gli resero omaggio ricompo- buono e meglio da Don Giulio Genoino, giurista e prete cattolico, nonché mentore, consigliere ed artefice (nelle retrovie) o più semplicemente sceneggiatore e regista della rivolta e Masaniello come attore prota- gonista, duttile e facile da manovrare dato il basso li- vello culturale e sociale. Il poveretto aveva a sua di- sposizione solo i suoi ardori giovanili e la convinzione di avere come sua Università della vita la strada, ele- menti più che sufficienti a suo dire, per impaurire e sconfiggere i “vecchi volponi” di palazzo reale. In un primo momento parve funzionare tanto è vero che egli, nendo ciò che restava del suo corpo, rimettendo la te- con il suo esercito di disperati e al grido “Viva ‘o Rre ‘e sta al solito posto, cioè sul collo (e qui solo un estima- Spagna, mora ‘o malgoverno” le gabelle furono abolite tore del grande Totò può coglierne il senso!). Ah povero ma giusto il tempo, da parte dei suddetti volponi, di in- Masaniello, non sapremo mai se nero saresti stato più cassare il colpo e pensare ad una controffensiva. Men- bello… Non eri né menomato e neppure diplomato, tre a palazzo il conclave dei potenti aveva luogo, il gio- però eri pazzo e inevitabilmente e inconfutabilmente a vane ed ardimentoso condottiero raccolse i frutti del qualcuno hai scassat ‘o …

domenica 26 gennaio 2020 79 D.P.C.

D.P.C. di Antonio Cretella DISTRIBUZIONE PELLAMI CAMPANIA CUIO - PELLAMI - ACCESSORI PER CALZATURE

Corso Garibaldi, 196 - 80028 Grumo Nevano (Na) - Italia Cell. 33935962606 - e-mail: [email protected] Partita IVA 06530371217 - Cod. Fisc. Reg. Imp NA CRTNTN68H06F839X N. C.C. REA 821675 SOCIETÀ di Ciro Chiaro La teoria triangolare dell’amore Lo psicologo americano Robert J. Sternberg e le tre com- ponenti fondamentali dell’amore: la passione, l’intimità e l’impegno che sono alla base della sua teoria sulle relazioni

l triangolo no… cantava qualche anno fa Renato Zero, manifestando il proprio disappunto per l’in- Itrusione di un terzo nella relazione. Ma se vo- gliamo capire come funziona una relazione d’amore, compreso la nostra, allora dobbiamo dire il triangolo sì, perché in questo caso faremo riferimento alla teoria nota come “Il triangolo di Sternberg”. Un metodo ab- bastanza semplice e intuitivo che ci aiuta a capire che tipo di legame affettivo si sta vivendo. La figura geo- metrica con tre vertici viene evocata perché lo psicologo americano Robert Ster- nberg, professore all’Uni- versità di Yale, ritiene che l’amore sia caratterizzato dalla presenza di tre com- ponenti fondamentali: la passione, l’intimità e l’im- pegno. La passione si può defi- nire come un grande de- siderio sessuale o ro- mantico che si concretizza nell’unione fisica o emotiva Lo psicologo americano Robert J. Sternberg A sinistra la locandina del libro con l’altro. L’intimità è la voglia di vicinanza e di co- La Freccia di Cupido municazione con una persona verso la quale si nutre In basso il triangolo dell’amore secondo Sternberg grande fiducia. Un percorso caratterizzato da una sco- rie tipologie di amore. Queste saranno diverse dal- perta continua dei bisogni dell’altro e da una attività l’amore completo, dove sono presenti sia passione che continua tesa al suo benessere. intimità e impegno, ma possono comun- L’impegno è la responsabilità reciproca que dare luogo a legami funzionali e/o a mantenere in piedi il rapporto. soddisfacenti e magari duraturi. Solo quando in una relazione coesistono Possiamo avere quindi l’amore romantico, tutti e tre questi elementi si parla di che nasce dalla combinazione di passione amore completo o vissuto. Se dise- e intimità, oppure l’amore fatuo, caratte- gniamo un triangolo e attribuiamo ad rizzato dalla combinazione passione più ogni vertice uno dei richiamati ele- impegno e assenza della componente in- menti, ci rendiamo conto però che le combinazioni tra timità. Un rapporto può essere caratterizzato anche questi fattori possono essere diverse e dar luogo a va- dalla presenza di uno solo degli elementi essenziali. Una

domenica 26 gennaio 2020 81 relazione basata sulla simpatia è caratterizzata dalla presenza della sola intimità e quindi dall’assenza sia della passione che dell’impegno. Questa è la situazione tipica dei rapporti di amicizia. L’infatuazione invece è quando è presente la passione ma mancano intimità e impegno. Sono le situazioni ti- piche degli amori a prima vista o delle relazioni brevi ma intense. Si lascia al lettore la ricerca della combinazione più op- portuna per identificare la propria relazione amorosa anche in vista di un miglioramento della stessa appor- tando dei correttivi. In tale ottica l’esempio classico è quello dell’amore romantico, caratterizzato dalla pre- senza di passione e intimità. L’assenza dell’impegno può far sì che questo amore possa vacillare all’insorgere di qualche difficoltà, anche banale. Le relazioni di lunga durata invece possono essere caratterizzate dalla pre- senza del solo impegno, volontà di non interrompere il legame per vari motivi, essendosi la passione ormai spenta e l’intimità che traballa per il riaffiorare di in- compatibilità caratteriali difficili da smussare. Senza voler generalizzare, mentre entrambi i sessi danno importanza alla componente intimità, l’impe- gno invece è più ad appannaggio delle donne che degli uomini. Il triangolo dell'amore capovolto da Renato Zero Chiaro che questa teoria, seppur affascinante, non è Probabilmente il nostro approccio alla relazione amo- esaustiva per capire cosa sia l’amore, che resta pur rosa dipende anche dalla nostra storia riguardo all’at- sempre materia ricca di sfaccettature. Ci sono tanti taccamento materno. Nella prima infanzia la risposta modi di amare, tante caratterizzazioni di un legame tempestiva ed efficace ai nostri bisogni porta ad una cre- verso una persona. Alcune tipologie di rapporti conti- scita della fiducia verso gli altri. Nella maggior parte dei nuano a risultarci incomprensibili poiché ci sembrano casi, chi ha beneficiato dell’attaccamento a base sicura contorti, alle volte complicati e tesi a portare dolore in- tende alla ricerca di un amore a base sicura e quindi è vece che felicità. più portato ad utilizzare gli elementi a sua disposi- Per alcuni l’amore si ferma alla fase del corteggia- zione per ottenere, come dicevamo prima, l’amore com- mento e cercano di riproporlo di continuo, anche cam- pleto. biando soggetto. Altri non fanno sopravvivere la rela- Chi invece non ha goduto nell’infanzia di un attacca- zione alla fase dell’innamoramento, incapaci di far mento a base sicura ma ambivalente, caratterizzato an- fronte ai cambiamenti che necessariamente devono so- che da fasi di trascuratezza, tende a non investire molto praggiungere. nel rapporto amoroso, evidenziando scarsità di impegno o precaria intimità. Ma a prescindere dal vissuto è normale pensare che ognuno aspiri all’amore perfetto, che si può rappresen- tare come una torta squisita che vede, nella prepara- zione, gli ingredienti (passione, intimità e impegno) ag- giunti nelle giuste dosi, amalgamati con cura, lasciati riposare per il tempo necessario e per renderla più at- traente, anche un pizzico di fantasia… che non guasta Un'immagine del famoso triangolo cinematografico nel film Sabrina mai.

82 domenica 26 gennaio 2020 [email protected] 3665407010 - 3336633846 PUNTIPUNTI VVENDITAENDITTAA IINN CCAMPANIA:AMPPAANIA: CC.C..C. I SSANNITIANNITI - BBENEVENTOENEVENTO CC.C..C. CAMPANIACAMPPAANIA – MARCIANISEMARCIANISE CC.C..C. LE COTONIERECOTONIERE - FRATTEFRATTE CC.C..C.A AUCHANUCHAN GGIUGLIANOIUGLIANO – GGIUGLIANOIUGLIANO CC.C..C. LE GGINESTREINESTRE – VVOLLAOLLA CC.C..C. LALA CARTIERACARTIERA – PPOMPEIOMPEI CC.C..C. PEGASOEP GASO – PAGANIPAGANI CC.C..C.V VULCANOULCANO BUONOBUONO – NOLANOLA CC.C..C.I ILL CARROCARRO ––P PASSOASSO DDIIM MIRABELLAIRABELLA CC.C..C. AUCHANAUCHAN MUGNANOMUGNANO – MUGNANOMUGNANO CCORSOORSO ITALIAITTAALIA N.149N.149 - PPIANOIANO DDII SSORRENTOORRENTO CC.C..C.L LAAB BIRRERIAIRRERIA - NAPOLINAPOLI VVIAIAT TESTAESTTAA1 13/153/15 - AAVAVELLINOVELLINO CC.C..C. NEAPOLISNEAPOLIS – NAPOLINAPOLI VVIALEIALE LEONAROLEONARO DADA VINCIVINCI N.25/27N.25/27 – PPORTICIORTICI CC.C..C.Q QUARTOUARTO NUOVONUOVO – QUARTOQUARTO VVIAIAE EPOMEOPOMEO N.205N.205 –N– NAPOLIAPOLI CC.C..C. MAXIMALLMAXIMALLL – PONTECAGNANOPONTECAGNANO FAIANOFAIANO VVIAIA RROMAOMA 666/686/68 - AVERSAV REA SA CC.C..C.LEP LE PORTEORTED DDIIN NAPOLIAPOLI – AAFRAGOLAFRAGOLA VVIAIAA DODOMITIANAOMITIANA - MMONDRAGONEONDRAGONE CC.C..C. JAMBOJAMBO – TRENTOLATTRENTOLA DUCENTADUCENTTAA