Gigi Finizio Al San Paolo Come “Diego” Jarbas Cané Al Napoli
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Copia gratuita distribuita in edicola con il “Roma” La Città – La Squadra – Gli Eventi Numero 22 del 26 gennaio 2020 L'asso di Coppa Gigi Finizio Al San Paolo come “Diego” Jarbas Cané Al Napoli servono Certezze Leopoldo Mastelloni Al Teatro Sannazaro Foto Mosca con Masaniello FRAMMENTI di Giovanni Gaudiano Assalto alla Juventus Una partita per cambiare l’inerzia di una stagione impensabile tasera per il Napoli sarà la o un lampo di luce in una stagione Si insinua forte, a questo punto, la prova del nove. I campioni che vede gli azzurri in campionato tentazione di pensare che la squadra Sd’Italia in carica della Juve, soffrire l’impensabile. azzurra possa avere la propensione che arriveranno al San Paolo con la Il Napoli ha raggiunto la semifinale alla partita secca, alla serata di forza di un vantaggio di quattro della coppa nazionale ed ora atten- coppa, ovvero che sia una forma- punti sull’Inter e con un Ronaldo in derà la vincente di Inter – Fioren- zione incapace di gestire una sta- grande vena realizzativa, ci diranno tina di mercoledì prossimo per sa- gione intera ma che in una compe- se la serata di Coppa Italia di mar- pere con chi si giocherà l’accesso tizione limitata negli impegni e tedì sarà stata l’inizio di una ripresa alla finalissima. dilatata nel tempo possa dire la sua. Fosse così, il resto della stagione in campionato sarebbe una sorta di prolungata tensione fatta di mo- menti difficili ma è lecito sperare di vedere aumentare le giornate di campionato simili alla serata di Coppa. L’augurio è che il Napoli esca dalla situazione attuale e ri- salga in classifica, recuperando una posizione più consona al suo reale valore. Dopo la prestazione incolore con la Fiorentina le probabilità di vedere in campo una squadra diversa erano La rete di Insigne alla Lazio davvero poche ed invece gli azzurri domenica 26 gennaio 2020 3 nella serata contro la Lazio ci hanno sero stati determinanti nella sta- zurri di pungere nelle maglie di una messo finalmente l’anima. Si sono gione dei 91 punti. difesa che di recente non è apparsa visti i due nuovi arrivati insieme e Si è risentita finalmente la spinta ermetica come in passato (vedi per stavano ben funzionando in un cen- del San Paolo e si è vista l’intera esempio la partita con il Parma). trocampo che non sembrava soffrire formazione in campo dare il mas- La serata di Coppa Italia potrebbe la forza dell’attuale Lazio. Tutto simo per rispondere al tifo che è quindi aver restituito il Napoli al questo sino a quando Gattuso ha tornato a risuonare nello stadio. campionato ed al calcio italiano e dovuto, per l’espulsione di Hysaj, Si è visto Meret in panchina e ci si potrebbe consentire di pensare ad sostituire Lobotka. Si è vista una augura che il tecnico lo impieghi una ripartenza da protagonisti sino tribuna dove sedevano indisponibili contro la Juve per concedergli la ri- alla fine della stagione per poi avere Koulibaly, Mertens e Allan e veniva vincita rispetto allo scorso anno, il tempo di valutare come impostare da pensare come questi uomini fos- anche perché Ospina è un buon por- la squadra del domani. tiere ma non pare sia così bravo La conclusione di queste brevi ri- nelle giocate con i piedi, visti i tanti flessioni è dedicata a Lorenzo Insi- rilanci sbagliati nella serata di mar- gne. tedì. Gli è stata dedicata la copertina per- Quella contro la Juve a questo ché con le sue tre reti, due su rigore punto potrebbe davvero essere “una al Perugia, ha consentito al Napoli partita che vale un campionato”, di tenere accesa la fiammella di gio- frase coniata nei tempi che furono carsi ancora qualcosa. dal collega Michele Mottola per in- Il ragazzo di Frattamaggiore è stato dicare la sfida che vedeva il “ciuccio” in diverse occasioni oggetto di mol- azzurro tentare di azzannare la teplici critiche ma ora che sembra “lupa” capitolina nel derby del sole. stia coagulando attorno a sé la squa- Sarà necessario giocare con feroce dra va sostenuto a pieno regime. determinazione. La difesa e il cen- Ci si augura che non si sia trattato trocampo dovranno sacrificarsi per solo di un momento ma che la svolta contenere l’indubbia forza della abbia preso il sopravvento in una squadra bianconera per poi consen- stagione che il Napoli deve raddriz- tire in contropiede agli avanti az- zare. 4 domenica 26 gennaio 2020 • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - GIUGLIANOGIUGLIANO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEP PORTEORTED DIIN NAPOLIAPOLII- - AFRAGOLAAFRAGOLA • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - MMUGNANOUGNANO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEA AUCHANUCHAN - VVIAIAA ARGINEARGINE • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALE LELE GINESTREGINESTRE - VVOLLAOLLA • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALE JAMBO1JAMBO1 - TRENTOLA-DUCENTATRENTOLA-DUCENTTAA • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEV VULCANOULCANO BUONOBUONO - NNOLAOLA • CCENTROENTRO CCOCOMMERCIALEOMMERCIALE QQUARTOUARTO NUOVONUOOVVVOO - QQUARTOUARTO • CCENTROENTRO COMMERCIALECCOOMMERCIALEL LAAB BIRRERIAIRRERIA - NAPNAPOLIOLI •P• PORTICIORTICI (NA)(NA) - VVIAIAL LEONARDOEONARDO DADAV VINCIINCI2 277 IN PRIMO PIANO JARBAS FAUSTINO CANÉ Al Napoli servono certezze Cané parla del cal- cio, della sua evo- luzione, delle innovazioni di Vinicio e del suo gol alla Juve nel 1973. La mossa Ance- lo�i era una “zin- garata” del presidente. Solo con Benitez fu- rono fa�i degli in- vestimenti adeguati. Adesso risalire sarà dura di Giovanni Gaudiano a Rio a Napoli per restarci una vita. Dal calcio terra, al calcio europeo degli anni 60 che già basava la brasiliano di quell’epoca, fatto di tecnica, di in- sua forza sulla tattica, sulle qualità atletiche dei singoli Ddividualità, qualità cresciute tra la sabbia di e soprattutto sulle disponibilità economiche. Copacabana e i campi sterrati dei paesini dell’entro- Jarbas Faustino Cané ha percorso quella strada perché domenica 26 gennaio 2020 7 IN PRIMO PIANO mentre io giocai 26 su 30 partite segnando 6 reti. Fui con- fermato e partii per le mie vacanze per il Brasile. Al ritorno in aereo appresi del mio trasferimento. Erano altri tempi, non potevo oppormi e così a malincuore trovai un accordo soddi- sfacente per andare a giocare in Puglia». In realtà era successo che Harald Nielsen, il cen- travanti danese che il Napoli aveva preso dal- l’Inter l’anno precedente, non voleva andare a Bari e di fatto smise di giocare e la società decise aveva il sogno da realizzare di giocare in Europa. Di fa- per il trasferimento di Cané. A Bari, però, il bra- miglia numerosa dove il padre, appassionato di calcio, siliano era atteso da Oronzo Pugliese che lo con il suo lavoro non faceva mancare nulla, a Napoli ha aveva richiesto espressamente. Che ricordo ha trovato il suo mondo, senza mai dimenticare il Brasile, del “mago di Turi”? ha trovato la donna della sua vita e l’affetto dei napo- «Pugliese era un uomo all’antica che però i suoi risultati li letani che lo ricordano e ne parlano ancora, come se la domenica scendesse in campo con la maglietta azzurra. Stasera il Napoli incontrerà la Juventus e per chi era allo stadio il 14 ottobre del 1973 il ricordo del primo gol, messo a segno dall’ala azzurra, e della sua testa brizzolata che sguscia nella difesa bianconera e trafigge Zoff è un film che ritorna puntualmente quando al San Paolo arriva la “vecchia signora”. Eppure questa storia ha rischiato di non essere scritta perché inspiegabilmente nel 1969 Fer- laino cedette il brasiliano al Bari. Cosa successe Cané con l'armatore-presidente Achille Lauro Cané? aveva ottenuti. Era un sanguigno ed i suoi rapporti con i «Si trattò di una vera e propria fregatura tiratami dal pre- giornalisti erano difficili. A Roma, dove aveva fatto buoni sidente. Alla fine del campionato precedente avevo avuto un risultati, ebbe qualche divergenza con Mario Gismondi, che colloquio con Ferlaino, l’allenatore Chiappella ed un consu- era il direttore del Corriere dello Sport. Finì per ritrovarselo lente medico della società perché io avevo un ginocchio in di- in Puglia e fu attaccato nonostante a novembre il Bari fosse terzo in classifica. La società poi non si mosse bene sul mer- cato autunnale prendendo qualche giovane e cedendo Tento- rio, Correnti e De Nardi che erano stati tra gli artefici della promozione in serie A e iniziò la discesa che portò all’esonero di Pugliese e alla retrocessione». A proposito di allenatori, oltre a Chiappella e Pugliese di cui abbiamo già parlato, lei ha gio- cato per Pesaola, Monzeglio, Parola, Toneatto, Vinicio. Chi è stato il più importante nella sua carriera? «Certamente Bruno Pesaola. Venivamo entrambi dal Sud America e quando è venuto a giocare in Italia il “petisso” ha Un trio eccezionale: Sivori, Altafini con Cané avuto delle problematiche molto simili alle mie. Mi ha dato sordine e riuscivo ad allenarmi solo dal giovedì. La società dei consigli importanti, mi ha suggerito di stare tranquillo aveva anche acquistato Salvi che in quella stagione aveva perché ero molto giovane e quindi sarei riuscito ad ambien- giocato meno della metà delle partite ma in un altro ruolo, tarmi, anche se il calcio italiano era molto diverso da quello 8 domenica 26 gennaio 2020 A lato Formazione Napoli del 1972-73 nella foto, in piedi da sinistra: Zur- lini, Orlandini, Bruscolotti, Braglia, Juliano e Carmignani; accosciati: Vavassori, Clerici, Esposito, Rim- bano e Cané Sotto a sinistra Cané ed il suo tiro forte e teso Sotto a destra Formazione Napoli del 1974-75 nella foto, in piedi da sinistra: l’al- lenatore Vinicio, Zurlini, Orlandini, Bruscolotti, Braglia e Carmignani; accosciati: Vavassori, Cané, Espo- sito, Clerici, Rimbano e Juliano sudamericano. Il nostro rapporto è durato una vita, indi- il giocatore dal nome altisonante che magari aveva pochi sti- pendentemente dal calcio». moli, anche perché era avanti negli anni, e si trascurava il set- tore giovanile.