del Capitolo che, per lo più, appartene- più, lo per che, Capitolo del Il Sant’Anello Il il 19 marzo, il 10 luglio e il 2 agosto. 2 il e luglio 10 il marzo, 19 il

dipendeva esclusivamente dai membri dai esclusivamente dipendeva duomo nel 1488. Se ne celebrava la festa la celebrava ne Se 1488. nel duomo

tolari era ancora notevole e la gestione la e notevole ancora era tolari nell’omonima cappella all’interno del all’interno cappella nell’omonima

diminuiti a dodici. L’entità dei beni capi- beni dei L’entità dodici. a diminuiti della fedeltà coniugale, fu trasferita fu coniugale, fedeltà della

arcidiacono e quindici canonici, in seguito in canonici, quindici e arcidiacono nardino da Feltre e fondata sui valori sui fondata e Feltre da nardino

Capitolo comprendeva un arciprete, un arciprete, un comprendeva Capitolo 1487 per impulso del francescano Ber- francescano del impulso per 1487

furono ridotti allo stato secolare. Il nuovo Il secolare. stato allo ridotti furono fraternita di San Giuseppe, istituita nel istituita Giuseppe, San di fraternita

cessò la vita regolare dei canonici che canonici dei regolare vita la cessò tutti i santi. Affidata alle cure della con- della cure alle Affidata santi. i tutti

dina. Nel 1512, per decreto di Giulio II, Giulio di decreto per 1512, Nel dina. Vannucci a novembre, per la festività di festività la per novembre, a Vannucci

ai vertici della ricchezza economica citta- economica ricchezza della vertici ai volta in pubblico dal vescovo Giacomo vescovo dal pubblico in volta

un patrimonio tale da potersi collocare potersi da tale patrimonio un lecita provenienza, fu esposta per la prima la per esposta fu provenienza, lecita

L’insieme dei beni capitolari costituiva capitolari beni dei L’insieme il clima di diffidenza dovuto alla poco alla dovuto diffidenza di clima il

tra Ramazzano a nord e Cerqueto a sud. a Cerqueto e nord a Ramazzano tra Comune il 6 agosto, dopo aver superato aver dopo agosto, 6 il Comune

tanto da coprire un territorio compreso territorio un coprire da tanto Divenuta ufficialmente patrimonio del patrimonio ufficialmente Divenuta

corso dei secoli successivi, si ampliarono si successivi, secoli dei corso ancora in corso i lavori nella cattedrale. nella lavori i corso in ancora

secolo ne amministrava sessantatré e, nel e, sessantatré amministrava ne secolo cappella del Palazzo dei Priori, essendo Priori, dei Palazzo del cappella

distintamente dal vescovado: nel XIII nel vescovado: dal distintamente coro cittadino, collocarono l’anello nella l’anello collocarono cittadino, coro

Cattedrale di San Lorenzo, il chiostro il Lorenzo, San di Cattedrale

sdizione su pievi, chiese e terreni e chiese pievi, su sdizione dendo l’opportunità di accrescere il de- il accrescere di l’opportunità dendo

tore. Il Capitolo dei canonici aveva giuri- aveva canonici dei Capitolo Il tore. Interpellò così le autorità che, intrave- che, autorità le così Interpellò

rio, che svolgeva funzioni di amministra- di funzioni svolgeva che rio, da cui non aveva potuto ripartire. potuto aveva non cui da

uffici ecclesiastici, e di seguito il camera- il seguito di e ecclesiastici, uffici sfarsi della reliquia, lasciandola nella città nella lasciandola reliquia, della sfarsi

stodi della vita claustrale e curatori degli curatori e claustrale vita della stodi diocesana e sottomessa al potere centrale. potere al sottomessa e diocesana commesso lo portò alla decisione di di- di decisione alla portò lo commesso

la comunità; poi i canonici ordinari, cu- ordinari, canonici i poi comunità; la mente impegnata nella vita ecumenica vita nella impegnata mente rire la strada. Il senso di colpa per il furto il per colpa di senso Il strada. la rire

dinata: al vertice l’arciprete, che governava che l’arciprete, vertice al dinata: seguiti all’Unità, come un’entità diretta- un’entità come all’Unità, seguiti di un’improvvisa nebbia che gli fece smar- fece gli che nebbia un’improvvisa di

All’interno vigeva una gerarchia ben or- ben gerarchia una vigeva All’interno dei numerosi mutamenti sociali e politici e sociali mutamenti numerosi dei la Germania, si fermò a a causa a Perugia a fermò si Germania, la

capacità di possedere dei beni comuni. beni dei possedere di capacità na, venne a configurarsi, sotto la spinta la sotto configurarsi, a venne na, zione il frate, probabilmente diretto verso diretto probabilmente frate, il zione

sonale ma riconosceva alla canonica la canonica alla riconosceva ma sonale autonomo prestigio di istituzione cittadi- istituzione di prestigio autonomo Vinterio di Magonza. Secondo la tradi- la Secondo Magonza. di Vinterio

richiedeva la rinuncia ad ogni bene per- bene ogni ad rinuncia la richiedeva così il suo potere decisionale e il suo il e decisionale potere suo il così portata furtivamente dal francescano fra’ francescano dal furtivamente portata benedette le fedi nuziali. fedi le benedette

nici assunsero la regola agostiniana, che agostiniana, regola la assunsero nici autorità religiose. Il Capitolo, perduto Capitolo, Il religiose. autorità giunse a Perugia nel luglio del 1473, del luglio nel Perugia a giunse festa dello Sposalizio, quando vengono quando Sposalizio, dello festa

chierici, dalla metà del XII secolo i cano- i secolo XII del metà dalla chierici, doti cresciuti in seminario e vicini alle vicini e seminario in cresciuti doti nella chiesa di San Francesco di Chiusi, di Francesco San di chiesa nella nella penultima domenica di gennaio, di domenica penultima nella

nei tre ordini dei preti, dei diaconi e dei e diaconi dei preti, dei ordini tre nei venne mano a mano sostituita con sacer- con sostituita mano a mano venne La reliquia, originariamente custodita originariamente reliquia, La anni il Sant’Anello viene esposto anche esposto viene Sant’Anello il anni

nia, che regnò dal 1002 al 1024. Distinti 1024. al 1002 dal regnò che nia, dal 1846, la classe di canonici precedenti canonici di classe la 1846, dal vuole essere l’anello nuziale della Vergine. della nuziale l’anello essere vuole chio a toccare e baciare l’anello. Da alcuni Da l’anello. baciare e toccare a chio

dal suo predecessore Enrico II di Sasso- di II Enrico predecessore suo dal l’episcopato del cardinal Pecci, vescovo Pecci, cardinal del l’episcopato serva un anello di onice che la tradizione la che onice di anello un serva tradizionali costumi, si recavano in ginoc- in recavano si costumi, tradizionali

beni al vescovo e alla canonica effettuata canonica alla e vescovo al beni culturali presenti in Perugia. Solo con Solo Perugia. in presenti culturali Federico e Cesarino del Roscetto, si con- si Roscetto, del Cesarino e Federico abruzzesi e ciociari i quali, vestiti dei vestiti quali, i ciociari e abruzzesi

confermava, difatti, una concessione di concessione una difatti, confermava, frequentarono le numerose Accademie numerose le frequentarono realizzato nel 1517 da Bino di Pietro e Pietro di Bino da 1517 nel realizzato venerarono la reliquia, specialmente reliquia, la venerarono

dell’imperatore Federico I, datato 1163, datato I, Federico dell’imperatore furono difatti giudici, docenti e molti e docenti giudici, difatti furono reliquiario in rame e argento cesellato, argento e rame in reliquiario scorso numerosi furono i pellegrini che pellegrini i furono numerosi scorso

principio dell’XI secolo: un documento un secolo: dell’XI principio anche altre funzioni all’interno della città: della all’interno funzioni altre anche cappella di San Giuseppe dove, in un in dove, Giuseppe San di cappella primi due giorni di agosto. Fino al secolo al Fino agosto. di giorni due primi

cattedrale di Perugia è testimoniata dal testimoniata è Perugia di cattedrale generazione. Alcuni di essi ricoprirono essi di Alcuni generazione. entro una cancellata di ferro, si trova la trova si ferro, di cancellata una entro ne del “perdono” di Assisi che cade nei cade che Assisi di “perdono” del ne

L’esistenza di una canonica presso la presso canonica una di L’esistenza trasmettevano la carica di generazione in generazione di carica la trasmettevano In fondo alla navata sinistra del duomo, del sinistra navata alla fondo In rilevanza in quanto legata alla celebrazio- alla legata quanto in rilevanza

Il Capitolo della cattedrale della Capitolo Il vano alle nobili famiglie perugine e si e perugine famiglie nobili alle vano Il Sant’Anello Il Quest’ultima data assume particolare assume data Quest’ultima

La recente riapertura dell’antico collega- rare la memoria. La presenza di santi PERUGIA mento tra il chiostro quattrocentesco, che asceti, anacoreti o che rifiutarono i beni affaccia su piazza Cavallotti e via delle terreni come Giovanni Battista, Lorenzo La cattedrale di San Lorenzo dal semplice impianto spaziale. Solo nel Cantine, e quello settecentesco, sul quale e Onofrio, sebbene gli ultimi due risultino Museo Capitolare di S. Lorenzo Una prima chiesa dedicata al protomartire XV secolo la chiesa assunse l’aspetto attuale. si apre l’ingresso del museo, offre la pos- essere rispettivamente titolari della catte- Lorenzo, martirizzato a Roma nel 258, sorse Il rivestimento lapideo previsto per l’esterno sibilità di leggere stratigraficamente gli drale e della cappella in questione, sem- a partire dal IX secolo sopra l’antico foro fu realizzato soltanto sul lato meridionale. interventi architettonici che si sono suc- brerebbe inoltre confortare la volontà PERUGIA della città etrusco-romana, all’interno della L’interno, scandito da colonne ottagonali, ceduti nel tempo. cinta muraria. fu interamente decorato nel XVIII secolo Istituito nel 1923, il museo è costituito del vescovo Dionisio di rendere evidenti Museo di San Lorenzo, allestimento interno le qualità morali del suo predecessore, Della primitiva costruzione non restano da pittori quali Francesco Appiani, Vincen- da opere provenienti dalla cattedrale e riscontrabili anche nei numerosi simboli tracce; fu riedificata difatti tra XI e XII zo Monotti, Valentino Carattoli. Numerose da chiese della diocesi: oreficerie, para- che compaiono sul dipinto quali il giglio, secolo, dopo che la grande venerazione di opere d’arte decorano le pareti. Da ricordare menti liturgici, dipinti, sculture che offro- il libro, le viole, che alludono alla cultura, cui erano oggetto le spoglie del vescovo la Deposizione dalla croce dipinta da Fede- Il museo: la sede e la raccolta no una preziosa testimonianza della pro- Ercolano, traslatovi nel X secolo, rese ne- rico Barocci nel 1569; il gonfalone di Berto Riaperto al pubblico nell’aprile 2000, ha duzione artistica dall’XI al XIX secolo. , Pala di s.Onofrio alla purezza e all’umiltà. Lo stesso liuto nella pittura rinascimentale simboleggiava cessario un ampliamento della costruzione. di Giovanni (1526), che raffigura il profilo sede nel complesso architettonico delle Il percorso di visita è articolato su due proprio la musica, una delle sette arti L’altare maggiore di San Lorenzo, già con- della città prima della costruzione della Canoniche, attiguo alla cattedrale e ripri- piani, ove le opere sono ordinate seguen- La pala di Sant’Onofrio di Luca liberali. sacrato durante il pontificato dell’antipapa Rocca Paolina; L’Annunciazione di Ippolito stinato grazie ai recenti interventi di re- do un criterio cronologico. Di particolare Signorelli Dalla comune origine cortonese derivò Callisto III (1168-1177), fu riconsacrato da Borghesi (1620) e la Madonna tra i patroni stauro che hanno notevolmente ampliato interesse la Testa di diacono di Arnolfo Proviene dalla cappella di Sant’Onofrio, con ogni probabilità la scelta del giovane Innocenzo III nel 1198. Nel 1216 lo stesso della città e i santi Agostino, Domenico e gli spazi espositivi. Sorto, come l’adiacente di Cambio, dal monumento a Urbano IV; situata sulla testata del transetto setten- Luca Signorelli, di cui la tavola costituisce pontefice consacrò l’altare di Sant’Ercolano, Francesco di Giovanni Antonio Scaramuccia duomo, sull’area dell’antica acropoli etru- il frammento architettonico della bottega trionale del duomo e fatta edificare dal uno dei capolavori della prima fase pit- defensor civitatis, la cui cappella, dotata di (1616). Sulla terza colonna della navata è sco-romana, il complesso subì nel tempo di Giovanni Pisano; i due trittici di Meo cortonese Giacomo Vannucci, vescovo torica, caratterizzata dalla presenza di ingresso autonomo, veniva utilizzata dalle la venerata immagine della Vergine delle numerose modifiche strutturali. Della da e Agnolo Gaddi; la Pietà di di Perugia dal 1449 al 1482. La pala influssi di provenienza diversa non ancora magistrature cittadine che vi ricevevano Grazie, attribuita a Giannicola di Paolo. prima sede del Capitolo dei canonici Bartolomeo Caporali; l’affresco staccato raffigura al centro la Madonna in trono completamente armonizzati in quello che l’omaggio delle città sottomesse. Nel 1300 Sull’abside è il coro ligneo di Giuliano da addetti al culto liturgico del duomo, la di scuola del Perugino; la serie di paesaggi con il Bambino, a sinistra i santi Onofrio diventerà in seguito lo stile proprio i Consoli delle Arti decisero di ricostruire Maiano e Domenico del Tasso, firmato e cui vita comunitaria è documentata a di Alessio de Marchis e lo Sposalizio della e Giovanni Battista, a destra san Lorenzo dell’artista. Oltre agli echi della tradizione la cattedrale su progetto di Frà Bevignate: datato 1491, parzialmente distrutto da un partire dagli inizi dell’XI secolo, non Vergine di Carlo Labruzzi, dipinto nel e un vescovo. Ai piedi del trono è seduto toscana notevoli sono, difatti, i rapporti un edificio a tre navate di identica altezza, incendio verificatosi nel 1985. rimane nulla: alla fine del XV secolo, al 1815 per sostituire, sull’altare di San un angelo intento a suonare un liuto. con la produzione figurativa fiamminga, tempo dei lavori di riedificazione della Giuseppe, lo Sposalizio del Perugino re- Come ricordava un’iscrizione posta sulla specialmente per l’uso del colore cristal- Cattedrale di San Lorenzo Cattedrale di San Lorenzo, portale cattedrale, venne difatti interamente rico- quisito dalle truppe napoleoniche nel cornice, oggi perduta, fu commissionata lino e per l’attenzione al particolare, struita inglobando anche il duecentesco 1797. Nel lapidarium, allestito nelle sale dal vescovo Dionisio Vannucci, nipote mentre la monumentalità del trono e il palazzo papale di Martino IV, celebre per sotterranee recentemente recuperate e di Giacomo, che gli succedette quando, festone retrostante provengono dalla aver ospitato ben cinque conclavi dai pertinenti alle più antiche strutture archi- divenuto arcivescovo niceno, dovette cultura emiliana. Particolare interesse quali uscirono eletti papi Onorio III tettoniche delle Canoniche, sono esposti lasciare la cattedra perugina. È probabile riveste, inoltre, la cura con cui il pittore (1216), Clemente IV (1265), Onorio IV numerosi pezzi appartenenti all’epoca pertanto che nella figura del vescovo ha dipinto, sugli abiti dei personaggi di (1285), Celestino V (1294) e Clemente V romanica. Considerevoli i codici miniati, dipinto a destra, privo dell’aureola e destra, scene della vita di Gesù e della (1305). Oggetto di continue integrazioni, tra i quali evangeliari dell’VIII e IX secolo, quindi non identificabile con un santo, Madonna. Uno studio per la testa del soltanto nel XVIII secolo le Canoniche un breviario da Maastricht del XII secolo possa essere riconosciuto proprio Giaco- Battista è conservato nel Museo Nazio- assunsero l’aspetto attuale. e un messale del XIII secolo proveniente mo Vannucci, di cui il nipote volle ono- nale di Stoccolma. da San Giovanni d’Acri. 1) Pittore umbro del XIV secolo 3) Andrea Vanni 5) Bartolomeo Caporali 7) Pittore umbro degli inizi del Madonna con il Bambino detta Madonna del Verde. Madonna col Bambino. Pietà, 1486. XVI secolo Madonna col Bambino e i santi L’affresco, noto con l’appellativo di Madonna del Verde, proviene Si ignora la provenienza della tavola, che raffigura la Proviene dalla chiesa parrocchiale di Sant’Enea nei Sebastiano, Rocco e Maddalena. dall’omonima cappella situata nella parete destra del duomo. Vergine che allatta il Bambino. Comparsa fino dal III dintorni di Perugia. Fu successivamente trasportata Staccato nel 1849, a seguito dell’apertura di una finestra, fu secolo, l’iconografia della Madonna del Latte è tra le nella cappella di Santo Stefano e poi nel Museo. L’affresco, staccato e riportato su tela, dapprima trasportato nel tempio di Sant’Angelo e, nel 1976, più antiche e venerate. In Italia fu particolarmente Rappresenta la Pietà secondo un impianto molto proviene dalla chiesa di San Martino venne sistemato nel museo. L’immagine, che reca in basso diffusa nel XIV e XV secolo. Fu vietata dopo il Concilio diffuso, probabilmente un prototipo, che fu tenuto in Colle. Fortemente danneggiato l’iscrizione Ego mater sanctae spei (Io sono la madre della santa di Trento, quando venne proibito di raffigurare la presente da numerosi pittori umbri, tra i quali anche durante il trasporto, ha subito speranza), fu oggetto di particolare venerazione da parte delle nudità nelle persone sacre. Nel dipinto assume notevole il Perugino. Datata 1486, dopo essere stata attribuita numerosi ritocchi. A lungo ritenuto puerpere che, secondo la tradizione, dopo il parto si recavano rilievo anche il cardellino che il Bambino tiene nella a è stata ricondotta alla mano di opera giovanile del Perugino, è stato ad onorarla: sarebbe stata proprio la speranza da loro riposta mano destra: simboleggia, difatti, l’anima redenta Bartolomeo Caporali. Formatosi sull’esempio della ricondotto ad un pittore della sua nell’icona a donarle l’appellativo di “verde”. Alcuni studiosi dopo la morte. Secondo una leggenda assai diffusa, pittura toscana di Beato Angelico e di , scuola che lo eseguì probabilmente hanno però ipotizzato che tale nome potesse derivare dagli inoltre, la macchia rossa che l’uccellino ha sul capo si si avvicinò in seguito alla cultura locale di Fiorenzo su cartone del maestro. La presenza dei santi Sebastiano e Rocco, tradizionalmente arredi dell’altare di colore verde o da un velo verde con il quale sarebbe formata quando, durante la salita al Calvario, di Lorenzo e dei giovani Perugino e . invocati a protezione dalla peste, induce a ritenere che il dipinto fu realizzato durante era ricoperta. liberò il capo di Cristo da una delle spine della corona, uno dei numerosi periodi di epidemie che colpirono l’Umbria tra XV e XVI secolo. macchiandosi con una goccia del suo sangue.

8) Pompeo di Piergentile Cocchi 4) Pittore umbro della prima metà del XV secolo Madonna col Bambino fra i santi Nicola di Bari e Lorenzo, 1529. Dormitio Virginis, 1432. Il dipinto fu commissionato nel 1519 per l’altare di Braccino di Pietro nel duomo. 2) Bottega di Agnolo Gaddi Proviene dalla cappella di Santo Stefano nel duomo. Un’iscrizione, Raffigura la Madonna col Bambino in trono tra i santi Lorenzo, riconoscibile dalla Madonna con il Bambino e angeli tra i santi Giacomo e Andrea; San posta alla base del dipinto, documenta che fu realizzato nel 1432 su graticola che tiene con la mano destra, e Nicola di Bari, connotato dall’attributo Giovanni Battista e santo vescovo; san Pietro e san Paolo, 1390 circa. commissione di Pietro di Giovanni e dei suoi parrocchiani in onore 6) Giannicola di Paolo iconografico dei tre sacchetti. Secondo la Legenda Aurea, difatti, Nicola soccorse un di Dio e della Vergine Maria. Rappresenta il transito della Madonna: Martirio di san Lorenzo, 1513. uomo ridotto talmente in povertà da essere Di provenienza ignota, il dipinto fu citato la Vergine, distesa, è attorniata dagli Apostoli che tengono un cero in costretto a far prostituire le tre figlie: gli donò per la prima volta alla fine del XIX secolo mano. In basso due stemmi raffigurano uno il grifo perugino, l’altro Il tondo proviene dalla tre borse piene d’oro come dote per le ragazze. all’interno della sacrestia dei canonici. La probabilmente l’emblema del committente. Secondo un’antica leggenda cappella dell’Arciprete della Vescovo di Mira, in Asia Minore, Nicola visse differenza tra la cornice del pannello centrale la Madonna non morì, ma rimase addormentata, nei tre giorni cattedrale. Insieme a due tavole nel IV secolo. Le sue spoglie furono traslate e quelle degli sportelli laterali, le cui misure precedenti la sua risurrezione: raffiguranti i Santi Pietro e Paolo a Bari nell’XI secolo e poste nella cattedrale non si adattano nemmeno alle colonnine da qui la particolare e ad una lunetta che rappresenta a lui intitolata. della carpenteria, ha fatto pensare che il definizione di Dormitio Cristo tra i santi Lorenzo e Costanzo, Tradizionalmente riferita al Pinturicchio, trittico sia stato così composto in epoca Virginis. Questa iconografia faceva parte di un organo, costruito l’opera fu ricondotta a Pompeo Cocchi nella imprecisata con elementi provenienti da due si diffuse largamente a partire nel 1514 da Vincenzo Fiammingo e prima metà del XIX secolo, quando un differenti opere attribuibili tuttavia al dal XIII secolo, dopo la smontato nel 1784. Raffigura il martirio di san Lorenzo, santo titolare della restauro riportò alla luce la firma dell’autore medesimo artista. Per gli elementi comparsa della Legenda cattedrale stessa. Di origine spagnola, fu ordinato diacono da Sisto II e fu e la data di esecuzione. Pompeo Cocchi, allievo iconografici, il particolare linearismo e la Aurea di Jacopo da Varagine martirizzato a Roma nel 258, poco dopo il papa stesso. Dopo aver distribuito, del Perugino, unì alla cultura pittorica umbra ricchezza decorativa l’opera è stata ricondotta che trattò diffusamente di per ordine del pontefice, i tesori della Chiesa ai poveri, rifiutando di consegnarli numerose sollecitazioni provenienti alla bottega del senese Agnolo Gaddi, questo avvenimento. alle autorità civili, fu condannato a morire su una graticola. Venerato a Perugia dall’esterno, soprattutto da Raffaello e dagli documentato a Firenze tra il 1369 e il 1396. come patrono della città, se ne celebra la festa il 10 agosto. artisti fiorentini.

9) Giovanni Antono Scaramuccia 11) Mattia Batini attribuito 13) Carlo Labruzzi 15) Scultore del XII secolo Immacolata Concezione, 1669. Martirio di sant’Ercolano. Sposalizio della Vergine, 1814. Creazione di Eva; Peccato originale.

Proviene dal monastero di Santa Lucia a L’opera, di cui si ignora la provenienza, raffigura in primo piano il martirio di sant’Ercolano, Proviene dalla cappella di San Giuseppe La lastra, in marmo, proviene dall’altare porta Sant’Angelo. Raffigura la Vergine avvenuto intorno al 547 sotto le mura dell’omonima chiesa perugina, in secondo piano il nella navata sinistra del duomo. Fu della Madonna del Verde. Era parte di un secondo la particolare iconografia ritrovamento del suo corpo. Erco- commissionato al Labruzzi, arrivato fregio effigiato con Storie della Genesi, oggi dell’Immacolata Concezione: vestita di lano, vescovo di Perugia, difese a Perugia l’anno precedente per perduto. L’inconsueta raffigurazione di bianco e azzurro, con una corona sul capo strenuamente la città dall’assedio del dirigere la locale Accademia di Belle Adamo durante la creazione di Eva, sveglio e, sotto i piedi, la luna crescente e il drago, re dei Goti, Totila. Per questo fu Arti, dai priori della Compagnia del in piedi anziché disteso addormentato, simbolo del demonio sconfitto. Il concetto scuoiato, decapitato e gettato fuori Sant’Anello per sostituire lo documenta con notevole evidenza il concetto di Immacolata Concezione, riferito al dalle mura della città. Dopo quaranta Sposalizio della Vergine del Perugino diffuso durante tutto il Medioevo della concepimento della Vergine avvenuto senza giorni, quando i perugini decisero di (oggi a Caen), trafugato nel 1797 dipendenza completa della donna nei peccato, si affermò gradualmente nel corso trasportarne il corpo nella chiesa di dalle truppe napoleoniche e inviato confronti di Dio e dell’uomo. del Medioevo e ricevette nuovo impulso nel San Pietro, lo ritrovarono miraco- a Parigi. Collocato sull’altare del periodo della Controriforma, quando venne losamente intatto. Nel X secolo fu Sant’Anello il 18 gennaio 1815, il particolarmente incoraggiato il culto di traslato nella cattedrale e, nel 1606, quadro non ottenne gradimento: Maria. Nel 1854 venne ratificato come fu definitivamente trasferito nella nel 1825 fu sostituito con un’opera articolo di fede da Pio IX. chiesa a lui intitolata, eretta sul luogo di Wicar che si trova ancora 16) Giovanni Bellezza del martirio nel XIII secolo. Se ne all’interno della cappella. Calice papale. celebra la festa il 1° marzo. Proviene dalla cappella dell’Arciprete. Fu donata al duomo di Perugia da papa Pio IX, che a sua volta, come testimonia l’iscrizione, la ebbe in dono dal marchese Paolo Rescalli di Milano. Sul piede, difatti, 12) Vincenzo Monotti oltre alla predicazione di san Giovanni Battista sono raffigurati il 10) Gian Domenico Cerrini, attribuito Madonna del Rosario, 1773. Maddalena in meditazione, 1662. battesimo e l’ordinazione sacerdotale di sant’Ambrogio. Il nodo è decorato con quattro angeli e i simboli degli Evangelisti; sulla coppa Proviene dalla chiesa di San Lorenzo di Montenero. Si ignora la provenienza del dipinto che si trovano invece i quattro Dottori della Chiesa e le teste degli Apostoli Il culto del Rosario risale al XIII secolo: durante la Pietro e Paolo, inframmezzate dall’iscrizione e dallo stemma di Pio raffigura Maria Maddalena in meditazione, crociata contro gli albigesi la Vergine sarebbe apparsa con lo sguardo rivolto verso l’alto e la mano IX. Il calice è completo di coperchio, secondo una tipologia piuttosto a san Domenico e gli avrebbe fatto dono di un rara nella produzione dei calici papali. sinistra appoggiata su di un teschio, simbolo Rosario incitandolo a recitarlo. Durante il XVI secolo 14) Bottega di Arnolfo di Cambio della rinuncia a tutti i beni terreni e della questa devozione ottenne nuovo impulso, giacché Testa di diacono. transitorietà della vita umana. L’iconografia il Rosario fu associato ad un’altra vittoria: quella della Maddalena, presente fino dal ottenuta nel 1571 a Lepanto contro i Turchi dalle La testa, in pietra calcarea, era probabilmente parte del monumento Medioevo, si diffuse soprattutto durante il flotte riunite di Venezia, della Spagna e del papa, funebre di Urbano IV. Jacques Pantaléon di Troyes, salito al Pubblicazione a cura del Servizio Musei e Testo: Patrizia Dragoni Progetto grafico: periodo della Controriforma, quando che fermarono così l’avanzata dell’Islam. L’iconografia soglio pontificio con il nome di Urbano IV, morì a Perugia nel Beni Culturali della Regione dell’Umbria Editing: Infocrace e Claudia Grisanti Archiservice l’esempio della peccatrice convertita e della Madonna che porge il Rosario a san Domenico 1264 e fu sepolto all’interno del duomo. Della tomba, dispersa Sezione catalogo e documentazione: Fotografie: A. Giorgetti Stampa: pentita fu utilizzato in opposizione al Elisabetta Spaccini © Fototeca Servizio Musei Litograf Città di Castello, 2005 comparve, però, solo dalla fine del XVI secolo e fu durante i lavori di ingrandimento della cattedrale, rimangono Sezione musei e beni diffusi sul territorio: e Beni Culturali Regione Umbria Protestantesimo che negava la validità di particolarmente incoraggiata dalla Controriforma oggi solo la testa in questione e un tondo raffigurante il busto del Antonella Pinna Assonometria: Stefania Caprini alcuni sacramenti tra cui la penitenza. per contrastare il Protestantesimo. Spesso, come in Redentore, murato lungo le pareti del chiostro settecentesco. Coordinamento generale: Pianta: Coop. Futura L’opera deriva da un celebre modello dipinto questo caso, è raffigurata anche santa Caterina da La qualità discreta ma non eccelsa del frammento induce a ritenere Elisabetta Spaccini Documentazione fotografica: Realizzato con il contributo dal bolognese Guido Reni. Siena, una delle maggiori figure domenicane. che fu scolpito dalla bottega di Arnolfo di Cambio. Paola Boschi dell’Unione Europea