GP SINGA PORE Il Circus È (Quasi) Nelle Mani Di Vettel E Della Red Bull Che Ormai Vedono Il Poker Iridato
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n. 242 23 settembre 2013 GP SINGA PORE Il Circus è (quasi) nelle mani di Vettel e della Red Bull che ormai vedono il poker iridato. Ma a Singapore Seb è stato fischiato sotto il podio proprio come a Monza: è ora di cambiare? FORMULAuno Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003 L’editoriale F.3 ITALIA QUESTA SCONOSCIUTA Direttore responsabile: Non se ne parla più. I progetti di “restauro” sono rimasti Massimo Costa nel cassetto. La F.3 Italia sembra divenire roba di archi- ([email protected]) vio. Ne parliamo perché recentemente qualcuno, dal- Redazione: l’estero, ci ha chiesto: ma torna il prossimo anno la Stefano Semeraro vostra F.3? Non abbiamo saputo rispondere. Ultima- Marco Minghetti mente in casa CSAI e dintorni si pensa soltanto alla F.4, benché non sembra esserci il materiale per creare una Collaborano: categoria del genere, ovvero i piloti quindicenni dispo- Carlo Baffi sti a scendere in campo. Ma da nessuna parte si fa cenno Antonio Caruccio a un ritorno della F.3, che pure sarebbe importante ora Marco Cortesi Alfredo Filippone come allenamento per il FIA F.3 European Champion- Dario Lucchese ship. I primi a tapparsi le orecchie sono i team, che non Claudio Pilia vogliono sentir neanche nominare coloro che hanno Guido Rancati distrutto la F.3 italiana. Certo, le condizioni sono estre- Dario Sala Filippo Zanier me anche per gli altri Paesi. In Gran Bretagna, con un moto d’orgoglio, pur di non farlo sparire, hanno orga- Tecnica: nizzato un mini campionato con poche monoposto e Paolo D’Alessio stanno lavorando sodo per rianimarlo in vista del 2014. In Germania la F.3 nazionale è una certezza e il prossi- Produzione: Marco Marelli mo anno dovremmo vedere una tappa di questa cate- goria in Italia. Una buona occasione, per i papaveri romani, per studiare come si organizza un campionato © Tutti gli articoli e le immagini Fotografie: di F.3. Sempre che interessi abbassarsi a prendere contenuti nel Magazine Italiaracing Photo4 sono da intendersi appunti. Gli spagnoli la loro F.3 continuano a portarla a riproduzione riservata Actualfoto ai sensi dell'Art. 7 R.D. Photo Pellegrini in giro per l’Europa e quest’anno avevano anche trenta 18 maggio 1942 n.1369 MorAle macchine, una più, una meno. Potremmo consolarci con la Francia, che nonostante sia la patria di Renault Realizzazione: e Michelin, il campionato di F.3 non lo organizzano da Inpagina srl secoli, anzi, sono proprio senza gare per monoposto, a Via Giambologna, 2 parte la formulina Academy a monogestione. Ma è 40138 Bologna meglio non guardare a chi l’erba del giardino non sa far- Tel. 051 6013841 la crescere, ne abbiamo già abbastanza in casa di questi Fax 051 5880321 personaggi... Dunque, la domanda che ci hanno rivolto [email protected] la giriamo a chi di dovere: quanto torna la F.3 Italia? 2 Il graffio di Baffi FORMULA 1 GP SINGAPORE VETT CHE MALE FANN 4 Il tri-campeon ha dominato come forse non aveva mai fatto prima, vincendo per la terza volta di fila a Singapore, nella gara più dura del calendario e mettendo una seria ipoteca sul suo quarto mondiale. Ma sul podio, fra Alonso e Raikkonen, è stato contestato dal pubblico come già gli era accaduto a Monza. Un accoglienza ingiusta, che però svela i meccanismi del tifo nel Circus TEL NO QUEI FISCHI 5 FORMULA 1 GP SINGAPORE Stefano Semeraro Lui avanti, e tutti gli altri indietro. Lui capa- ce di dominare pole (anche azzardando in qualifica) e gara, e gli altri in grado solo di scannarsi per vincere la volatona del grup- po. Lui in testa alla classifica e pronto già a mettere le mani sulla quarta coppa del mondo consecutiva, e gli altri già con la testa alla prossima stagione. Lui sul gradino più alto del podio, e tanti altri sotto – i tifosi, i fan, gli appassionati che ieri hanno assistito al GP di Singapore – che lo fischiano impietosamente. E ingiu- stamente. Una delle vittorie più impressio- nanti di Sebastian Vettel, la numero 33 del- la sua fulminante carriera di 26enne fuori- classe della Formula 1, è finita con un retro- gusto amaro. Con i fischi e i buuu che lo hanno bagnato sul podio dove invece sia Fernando Alonso sia Kimi Raikkonen sono stati accolti da boati di gioia. La futura cop- pia ferrarista perde, ma conquista, Seba- stian il dominatore stravince, ma non rie- sce a farsi amare. E’ lui il padrone del cam- pionato, il “dominus” di tutta la F.1. Eppure molti lo guardano con diffidenza, addirit- tura con antipatia. Un paradosso fino a un certo punto, se il punto di vista è quello dei tifosi, il popolo delle corse che è abituato a dare retta soprattutto alle emozioni, nel bene e nel male. Era già successo a Monza, e allora era stato facile dare la colpa alla scarsa educazione sportiva italica, al tifo becero che troppo spesso da noi (do you remenber, Riccardo Patrese?) si sostituisce alla passione. Il bis di Singapore è altrettanto condannabile, e ribadisce che - purtroppo – tutto il mondo è Paese, che non siamo solo noi italiani ad essere a volte offuscati dal troppo amore per la Rossa. Anzi, l’italianissimo Stefano Domenicali è stato molto bravo, anche se in quel momento una sana rabbia agonistica gli ruggiva sicuramente dentro, a ricono- scere con sportività i meriti di Vettel e della Red Bull. Che sono innegabili, e che nella gara di Singapore hanno preso forma in maniera impressionante. C’è stato un rità della squadra di Mateschitz, che da bello essere fischiati, e mi rendo conto di momento in cui Vettel aveva già scavato il quattro anni ha imposto il suo verbo al Cir- non aver contribuito a rendere la gara mol- solco con la “truppa” alle sue spalle eppure cus. E forse troppo freddo, poco capace di to eccitante. Ma in giornate come queste ad ogni giro rifilava due secondi agli inse- entusiasmare, un campione pure straordi- non mi importa più di tanto. Se mi fischia- guitori più vicini. «Ma cosa vuol dire che nario come Vettel. «La Ferrari ha una gran- no così significa che sto facendo un buon devo spingere di più?...», urlava quasi de tradizione e un grande seguito in F.1 – lavoro. Ed è merito anche del team, succes- disperato Rosberg nella radio al suo box, ha provato a spiegare Seb dopo la gara, si del genere non nascono così, per caso. So mentre dal muretto di Vettel arrivavano amareggiato anche lui per l’accoglienza del quanto sono stremati i miei meccanici e i raccomandazioni alla calma, incitamenti a pubblico – se ci avete fatto caso sotto il miei ingegneri quando lasciano il circuito». risparmiare macchina e gomme. Eppure. podio il colore dominante era il rosso, Vettel ha ragionissima, e anche se l’idea che Il popolo di Singapore, un popolo in fondo anche se ultimamente il blu sta crescendo a fischiarlo sia stata una clacque ferrarista cosmopolita, arrivato in Asia anche da tan- sempre più. La Ferrari ha vinto più di tutti, che viaggia di GP in GP («sono ricchi e sem- te parti diverse del mondo, evidentemente e i suoi tifosi sono molto emotivi, non ama- pre gli stessi in molti circuiti») è un filo esa- non si è divertito. Troppo netta la superio- no quando è qualcun altro a vincere. Non è gerata, ha ragione a tirare dritto per la sua 6 L’unico momento di difficoltà di Vettel a Singapore con Rosberg che lo insidia alla partenza. Poi per il tedesco sarà la solita domenica di relax strada. Se le altre scuderie da quattro anni circolare anche dai suoi colleghi, rafforzata me. Un po’ quello che accadeva a Michael non riescono a scalzare l’egemonia degli dalle recriminazioni del suo compagno Schumacher prima che approdasse a Mara- uomini in blu, la colpa non è certo di Hor- Mark Webber, che specie negli ultimi due nello. Per questo, su quel podio, in mezzo ner, Newey e compagnia, anzi. Sono le altre anni alla Red Bull ha vissuto da separato in alla Ferrari di ieri, di oggi e di domani, forse squadre, Ferrari in testa, a doversi rimboc- casa, convinto che “tutte capitino sempre a Vettel si è definitivamente convinto che care le maniche. Diverso è il discorso che me”. E non per caso, evidentemente. Un anche il suo futuro – come tanti suggerisco- riguarda Vettel. Per molti i suoi meriti indi- tarlo che inizia a rodere un po’ troppo no da tempo – dovrà passare per la Ferrari. viduali sbiadiscono o addirittura scompa- anche dentro a Vettel. Il più precoce dei Per ragioni che sfuggono alla logica, alla iono davanti a quelli de i un progettista campioni di F.1, che ancora ragazzino è razionalità, e che vanno a toccare regioni geniale come Newey e del team. «Vince solo ormai sulle tracce di Ayrton Senna (gli più profonde. Per dimostrare di saper vin- perché ha la macchina più veloce di tutti», mancano otto vittorie), che sta per superare cere anche con una scuderia diversa dalla è la critica che ormai tutti gli muovono. Cri- indoli come Jackie Stewart. Ma che non rie- corazzata Red Bull. E per conquistare il tica facile, sicuramente ingiusta, alimenta- sce a trascinare le folle, a farsi amare, a farsi cuore della F.1, che – giusto o meno che sia ta negli anni dai mugugni e dai veleni fatti accettare come fuoriclasse senza se e senza – rimane sempre e soprattutto rosso. 7 FORMULA 1 GP SINGAPORE Lo strapotere Red Bull ha fatto cadere le ultime illusioni, a meno di ripetuti e improbabili colpi di fortuna anche quest’anno il mondiale non arriverà a Maranello.