Stagione teatrale 2014-2015 TEATRO DANTE ALIGHIERI

Giacomo Puccini Fondazione Ravenna Manifestazioni Comune di Ravenna Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Regione Emilia Romagna

Teatro di Tradizione Dante Alighieri Stagione d’Opera e Danza 2014-2015

La rondine commedia lirica in tre atti su libretto di Giuseppe Adami musica di

Teatro Alighieri sabato 24, domenica 25 gennaio

con il contributo di partner Sommario

La locandina...... pag. 5

Il libretto ...... pag. 6

Il soggetto ...... pag. 39

La Rondine, quel fiore liberty di Dacia Maraini ...... pag. 41

L’operetta in un’opera di Fedele D’Amico ...... pag. 49

Coordinamento editoriale Gran dolore in piccole anime Cristina Ghirardini di Gino Zampieri ...... pag. 57 GraficaUfficio Edizioni Fondazione Ravenna Manifestazioni Note all’allestimento Si ringraziano il Teatro del Giglio di Lucca di Rosanna Monti ...... pag. 59 per aver concesso il materiale editoriale, il Comunale di Bologna per il testo di Dacia Maraini e di Venezia per il saggio I protagonisti ...... pag. 61 di Fedele D’Amico.

Foto in copertina e alle pagine 40, 42 © Rolando Paolo Guerzoni

Foto alle pagine 4, 44, 46, 52, 56, 58, 60, 61 © Giuseppe Giovannelli

Bozzetti di scene e costumi © Rosanna Monti

L’editore si rende disponibile per gli eventuali aventi diritto sul materiale utilizzato.

Stampa Edizioni Moderna, Ravenna La rondine commedia lirica in tre atti su libretto di Giuseppe Adami musica di Giacomo Puccini editore proprietario Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano prima versione 1917 personaggi e interpreti

Magda Maria Luigia Borsi, Francesca Sassu Lisette Lavinia Bini, Chiara Pieretti Ruggero Leonardo Caimi, Marcello Vannucci Prunier Francesco Marsiglia, Andrea Giovannini Rambaldo Francesco Verna, Francesco Facini Perichaud, Rabonnier Andrea Zaupa Gobin Marco Miglietta Crebillon Alessandro Calamai Yvette Mirella Di Vita Bianca Alessandra Meozzi Suzy Chiara Brunello Un maggiordomo Alessandro Bilotti direttore d’orchestra Massimiliano Stefanelli regia Gino Zampieri scene e costumi Rosanna Monti luci Marco Minghetti coreografa Giulia Menicucci aiuto regista Emiliana Paoli

Orchestra e Coro della Toscana maestro del coro Marco Bargagna maestri collaboratori: Valentina Ferrari, Teresa Russo e Francesca Cantini (luci) “Progetto formativo per maestri collaboratori” realizzato con l’Istituto Musicale “Luigi Boccherini” di Lucca (coordinamento Prof. Massimo Morelli) corpo di ballo: solisti Gino Potente, Yasmine Mechergui ensemble Elisa Borriero, Raffaella Desalvi, Stefano De Luca, Michela Giannelli, Ambra Latino, Stefano Mattiello, Martina Mecchi, Diego Paoli figuranti GiglioLab Andrea Balestri, Alessandro Fulceri assistente alla regia Emiliana Paoli assistente scene e costumi Anna Mugnai direttore di palcoscenico Guido Pellegrini segretaria di produzione Susanna Buttiglione capo macchinista Luca Barsanti, Andrea Natalini datore luci Tiziano Panichelli capo attrezzista Daniela Giurlani responsabile trucco e parrucche Sabine Brunner coordinamento sartoria Sartoria Teatrale Fiorentina di Massimo Poli scenografo realizzatore Cinzia Landucci, Viviana Natalini macchinista Elisa Bertini, Gabriele Grossi, Andrea Macis, Andrea Vignali elettricista Raffaele Brandani, Christoph Trudinger trucco e parrucche Patrizia Bonicoli, Rosalia Favaloro, Anna Maria Romanini aiuto attrezzista Samantha Cesaretti costumi Annamode 68, Roma parrucche Mario Audello, Torino calzature Sacchi Calzature Artistiche, Firenze attrezzeria E. Rancati, Milano – Tessandori mobili, Lucca trasporti Untitrans, Viareggio (LU) Allestimento del Teatro del Giglio di Lucca, edizione 2014 Coproduzione Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Pavarotti di Modena, Teatro Goldoni di , Teatro Verdi di Pisa, Teatro Alighieri di Ravenna

5 ATTO PRIMO Prunier La rondine Un salone elegantissimo in casa di Magda, a È pura verità! Parigi. Nell’angolo di destra una serraveranda commedia lirica in tre atti a grandi vetrate, oltre le quali si vede una parte Magda libretto di Giuseppe Adami delle Tuilleries in pieno crepuscolo. La porta (avvicinandosi) musica di Giacomo Puccini d’entrata, assai grande e decorata da un ricco La verità sarebbe?… cortinaggio, è un poco a sinistra, nella parete di fondo. A sinistra – in primo piano – una Prunier prima rappresentazione: Théâtre du Casino (Opéra) di Monte Carlo, piccola porta conduce al boudoir. Vi si accede Una cosa assai grave: 27 marzo 1917 per una scaletta di pochi gradini, con ringhiera a Parigi si ama! di legno. Nel fondo, a destra – primo piano – un Imperversa una moda caminetto di marmo sormontato da un grande nel gran mondo elegante: PERSONAGGI specchio. Presso il caminetto due poltrone l’Amor sentimentale! e un piccolo tavolo basso. Molti altri piccoli Magda tavoli, poltrone, sedie, divani, son distribuiti Lisette Lisette soprano qua e là con arte e gusto. Presso la veranda, (interrompendolo vivacemente) Ruggero tenore un paravento. Sulle pareti arazzi e stampe Amor sentimentale?… Prunier tenore preziose. Sui mobili ninnoli e fiori. A destra – a Ma non dategli retta! metà sala – un pianoforte a coda ricoperto da Storie!… Si vive in fretta: Rambaldo baritono un ricco broccato. Sul piano un vaso di rose “Mi vuoi?” “Ti voglio”… È fatto! Périchaud baritono o basso rosse. Vicino al pianoforte una lampada a stelo Gobin tenore con grande abat-jour. Altre piccole lampade Prunier Crébillon basso o baritono velate da abat‑jour a diversi colori, sui tavoli, (con esagerato risentimento si rivolge a Magda Yvette soprano diffondono una luce intima e sobria. Quando si accennando a Lisette) chiude il velario i riflessi rossastri del tramonto Scacciatela!… Il contatto Bianca soprano illanguidiscono. con una cameriera… mi ripugna! Suzy mezzosoprano (Rambaldo Fernandez è a destra, verso il fondo, Un maggiordomo basso e insieme con lui sono gli amici Périchaud, Magda Un cantore soprano Gobin, Crébillon. Yvette, Bianca e Suzy si sono (intervenendo benevolmente) Un giovine tenore avvicinate a Prunier, il quale appoggiato al Poeta, perdonate!… In casa mia pianoforte, le intrattiene con sottile vivacità. l’anormale è una regola… Una grisette soprano Magda sta versando il caffè che Lisette serve, (A Lisette) Una donnina soprano scodinzolando rapidissima e petulante da Tu, via! Altra donnina soprano un gruppo all’altro. Poi ritirerà le tazze che raccoglierà in un vassoio d’argento posato sul Lisette Borghesi, studenti, pittori, signori e signore eleganti, grisettes, fioraie, piccolo tavolo.) (con un inchino) danzatrici, camerieri. Io ritorno al mio servizio Yvette se del mio giudizio (con una risata) non si sa che far! A Parigi. Nel Secondo Impero. Ah! No! No! (Esce rapida)

Bianca Magda Non dite questo! (sedendo presso a Prunier) Dunque… raccontavate?… Prunier Signore! Vi contesto Prunier il dritto di ridere!… Che la moda è romantica: sguardi amorosi Yvette strette furtive, E noi quello baci, sospiri di parlare sul serio! ma niente più!…

6 7 Yvette, Bianca, Suzy Prunier Prunier (Siede al pianoforte. L’attenzione si fa ancor (giocando comicamente intorno a Prunier) Nessuno può salvarsi L’amore! più viva. Il suo viso al riflesso della lampada ha – Amore! tanto è oscura l’insidia!… un’espressione dolcissima. Ogni altra persona è – – O cielo!… Rambaldo nell’ombra) Svengo!… Tutte (sedendo) Chi il bel sogno di Doretta – Io struggo!… (a bassa voce, quasi con terrore) Il tema è un po’ appassito! poté indovinar? – Cedo!… Nessuna? (Périchaud, Gobin, Crébillon, annuiscono) Il suo mistero come mai finì? – – Muoio!… Ahimè! Un giorno uno studente – Illanguidisco tutta! Prunier Magda in bocca la baciò – Consolami, poeta!… Nessuna! L’amore è sempre nuovo!… e fu quel bacio – Assistimi fortuna!… (A Prunier, invitandolo al piano) rivelazione: – Dammi un chiaro di luna… Tutte Su, poeta! fu la passione!… e un verso del Musset!… (come sopra) Folle amore! Nessuna!… Prunier Folle ebbrezza! Magda Mi provo! Chi la sottile carezza (interrompendo il gioco delle amiche) Prunier (Egli accende la lampada a stelo vicino al d’un bacio così ardente Non scherzate!… (gravemente ripete) pianoforte, poi siede e abbozza i primi accordi. mai ridir potrà?… Nessuna!… Anche Doretta… Nella sala si fa un grande silenzio) Prunier Chi il bel sogno di Doretta Tutti (con sorpresa, a Magda) Tutte poté indovinar? (s’avvicinano a lei, sussurrando Che c’è? Doretta? E chi sarebbe?… Il suo mistero nessuno mai scoprì! sommessamente) La moda v’interessa?… Un bel giorno il re la bimba Deliziosa!… Prunier volle avvicinar: Magda La mia nuova eroina: –“Se tu a me credi Magda Può darsi!… Continuate. una cara donnina – se tu a me cedi, (con crescente calore) (Nel frattempo Crébillon che sfogliava un che fu presa dal male ti farò ricca! Ah! Mio sogno!… giornale pare colpito da una notizia che e immortalai tal quale Ah! creatura! Ah! Mia vita!… s’affretta a indicare agli altri. Tutti si aggruppano nell’ultima canzone… Dolce incanto! vicino a lui leggendo, poi sembrano discutere La vana tua paura, Tutti animataente. Solo Rambaldo non se ne mostra Tutte il trepido tuo pianto – È squisita!… stupito. L’annuncio di questo crak finanziario La vogliamo sentire! ora sparirà!” – È squisita!… – che tale è la notizia – non turba i suoi propri – “No! Mio sire! affari) Prunier No, non piango! Magda (con comica ironia) Ma come son, rimango, Che importa la ricchezza Prunier Ne potreste soffrire! ché l’oro non può dare se alfine è rifiorita La malattia… la felicità!” la felicità! diciamo epidemia… Tutte (Ora è discesa completamente la sera. Tutta la (Non appena il suo canto è finito. Prunier prende meglio è dire follia, Non vi fate pregare! sala è avvolta nell’ombra. Solo resta illuminata dal vaso che è sul pianoforte le rose rosse e le fa grande strage dalla lampada la figura del poeta, cui a poco a sparge lentamente ai piedi di Magda) nel mondo femminile!… Magda poco Magda s’avvicina. Prunier si alza) (tutte gli si avvicinano attente) Vi impongo di cantare! Prunier È un microbo sottile (E voltandosi al gruppo degli uomini) Magda (a Magda) che turbina nell’aria… E voi laggiù, silenzio! Perché non continuate? Ai vostri piedi Vi prende di sorpresa (Con esagerata solennità) tutte le grazie della Primavera! e il cuor non ha difesa! Il poeta Prunier, gloria della nazione, Prunier degna le nostre orecchie d’una nuova canzone! Il seguito mi manca: Magda Tutte se voi l’indovinate (alzandosi sorridente e stringendo le mani che (con comica preoccupazione) Rambaldo vi cedo la mia gloria! gli amici le tendono) È un microbo sottile (alzandosi) – No… Adesso non burlatemi… che turbina nell’aria?… Argomento? Magda Ci prende di sorpresa La conquista mi tenta, Périchaud e il cuor non ha difesa?… e la semplice istoria!… Vi ripeto: squisita!

8 9 Crébillon Magda Rambaldo (Prunier nel frattempo ha raggiunto gli altri nella Che arte! Ho una sola risposta: Sette volte? veranda) non cambio d’opinione… Gobin Lisette Suzy Che finezza! Rambaldo Sette! Sette! La vita è assai difficile! (ironico) Le ripeto: non la smette Rambaldo Non lo esigo!… fra un minuto tornerà. Bianca Che calore! (S’allontana mentre gli altri si raggruppano Costa tanto il denaro!… intorno a Magda. Gobin, Périchaud, Crébillon, Rambaldo Magda dopo essersi passati l’uno all’altro il gioiello, quasi (avvicinandosi a Magda) Magda (stupita, a Rambaldo) per valutarne il prezzo, e dopo aver espressa Scusate, Magda: Denaro… Denaro… Come?… Voi… l’uomo “pratico”?… la loro ammirazione, si staccano dal gruppo mi permettete nient’altro che denaro!… avviandosi verso la veranda, dove si fuma) di ricevere qui il figlio Ma via! Siate sincere! Rambaldo d’un amico d’infanzia? Son sicura che voi m’assomigliate (allargando le braccia, con rassegnazione) Prunier Da due ore m’aspetta… e spesso rimpiangete La corrente trascina! – La Doretta la piccola “grisette” della mia fantasia Magda ch’è felice col suo innamorato! Magda non si turba… Ma fate pure! Siete in casa vostra. (ironica) Ma, in verità, Bianca Merito di Prunier, nostra rovina! mi pare che vacilli Rambaldo Son sogni! quella della realtà! Grazie. Prunier (A Lisette) Magda Non sono io! Nel fondo Lisette Ditegli allora Può darsi!… d’ogni anima c’è (entra rapidissima da destra, si dirige verso che passi pure qui. Ma che non si dimenticano più!… un diavolo romantico Rambaldo e trascinandolo in disparte gli (Lisette esce rapida. Rambaldo si avvia verso la Ah, quella sera ch’è più forte di me, sussurra con incredibile velocità) serra) che son scappata alla mia vecchia zia! di voi, di tutti!… Un momento: scusi ecco: Mi pare ieri!… quel signore giunse ancora, Prunier E perché non potrebbe Rambaldo gli risposi: “Calma! Aspetti!”. (a Magda, indicando a Lisette) essere ancora domani?… – No! Mi rispose: “Già da un’ora Come fate a sopportarla? Perché? Il mio diavolo dorme! sto in istrada passeggiando È un mulinello! (Assorta nella visione lontana) in attesa d’un comando!… Ore dolci e divine Yvette Che mi dica se non può!…” Magda di lieta baraonda (ingenuamente) (bonariamente) fra studenti e sartine Che peccato! Perché?… Rambaldo No. È una brava ragazza… d’una notte a Bullier!… (parlato) Forse invadente, Come andai? Non lo so! Rambaldo Non ho capito una parola! ma divertente… Come uscii?… Non lo so! Mi armo di acqua santa e lo sconfiggo. Un po’ di sole Cantava una lenta canzone Lo volete vedere? Lisette nella mia vita! la musica strana (Leva dal taschino un astuccio contenente una (come prima) e una voce lontana collana di perle e l’offre a Magda) Auff! Bianca mi diceva così: Ecco! Quel signore che le dissi La tua vita è invidiabile! “Fanciulla è sbocciato l’amore! la cercava poco fa… difendi, difendi il tuo cuore! Magda Yvette Dei baci e sorrisi l’incanto (prendendo il gioiello, un po’ meravigliata) Rambaldo Rambaldo generoso! si paga con stille di pianto!…” – A me? Ebbene? …Quando ci sedemmo, Bianca stanchi, estenuati Rambaldo Lisette Credi a me che nessuna dalla danza, la gola Certo!… La mia intenzione Non si muove, ebbe la tua fortuna. arsa, ma l’anima era di offrirvelo prima di pranzo… non la smette, piena d’allegrezza, Me ne dimenticai… ma l’occasione sette volte Magda mi parve che si schiudesse sembra inventata apposta! già tornò! Che importa la fortuna! tutta una nuova esistenza!…

10 11 “Due bocks…” egli disse al garzone! Potessi rivivere ancora Prunier (Indicando) Stupita fissavo quel grande scialone! la gioia di un’ora!… (equivocando per gioco) Il paravento! Gettò venti soldi. Aggiunse: “Tenete!” La zia coi baffi bruni Yvette che beve della birra? Bianca Yvette E poi? Curiosa?… Non m’attira! Presto! Che gesto da Creso!… (Corre al fondo e aiutata da Suzy e Yvette (Le amiche ridono) Magda Magda trasporta il paravento che è collocato dopo Basta… È finito… (sorridendo) molte prove in modo da formare un piccolo Suzy, Bianca V’attira la nipote? recesso vicino al pianoforte. Le donne vi si – Che nobile gesto! Bianca raccolgono sedendo intorno a Prunier) – Che lusso! – Che sfarzo! (con delusione) Prunier Finito così? Può darsi… ma qualora Prunier Yvette essa risponda ai miei gusti d’artista! Un angolo appartato… – C’è tutto compreso? Magda La donna che conquista (Alludendo agli uomini che sono nella veranda) Il profumo squisito dev’essere raffinata, Laggiù il volgo profano!… Bianca, Suzy della strana avventura, elegante, perversa… E qui bellezza e… scienza!… – La birra ed il resto? amiche è tutto qui. Degna insomma di me: (Le donne ridono) Galatea, Berenice, Bianca, Suzy, Yvette Bianca Francesca, Salomè!… Magda Vogliamo la chiusa! (a Prunier, che risale dal fondo) (alle amiche, con comico rimprovero) Vogliamo la fine! Poeta, un argomento! Yvette Serietà, ve ne prego! (impressionata) Magda Yvette, Bianca, Suzy O che uomo difficile! Prunier (riprendendo) (alternandosi) Incomincio? – “Piccola adorata mia “Storia d’un puro amore Bianca il tuo nome vuoi dir?” fra Magda giovinetta (come sopra) Magda Io sul marmo scrissi: e un ignoto signore… Che uomo complicato! (tendendo la destra) egli accanto Incontro ed abbandono Son pronta! il nome suo tracciò… in meno di due ore…” Prunier Dite! E là, fra la mattana Non ne ho colpa: son nato di tutta quella gente, Prunier per le grandi avventure! Bianca ci siamo guardati Due ore? È quanto basta! – Svelateci! ma senza dir niente… Magda Bianca Ma come le scoprite tante virtù, poeta? Yvette Yvette No: l’avventura è casta. – Scoprite! Oh! Strano!… Senza dir niente?… Prunier Prunier È semplice: la mèta Suzy Bianca Date i particolari! d’ogni donna è segnata Anch’io voglio sapere! E allora?… nel palmo della mano… (Lisette entra da destra recante su un vassoio Bianca una carta che porge a Rambaldo) Magda Una fuga, una festa, Magda M’impaurii?… Non lo so! un po’ di birra… Davvero? Rambaldo Poi fuggi!… Più non so!… (dopo aver letto) Cantava una triste canzone Yvette Bianca Ah! Ruggero Lastouc… Fate passare… la musica strana. A casa, tutta sola, – O strano! (Lisette solleva la portiera, entra Ruggero) E una voce lontana la vecchia zia che aspetta. O mio giovine amico… mi diceva così: Yvette (Muovendogli incontro) “Fanciulla è sbocciato l’amore! Bianca – O strano! Dovete perdonare… difendi, difendi il tuo cuore! E due baffetti bruni Dei baci e sorrisi l’incanto che fan girar la testa! Prunier Ruggero si paga con stille di pianto!…” Se volete provare… (impacciato e timido) Ma esigo un gran mistero. Son io chi chiedo scusa…

12 13 Ecco… con questa lettera contorsione dei segni Prunier Yvette mio padre mi presenta… suggerisce un “Et ultra!” (interrompendola) Ora penseremo… vi scrive… leggerete. Storie! Ma che! Bianca Bianca Rambaldo Significa?… Lisette Ci vuole una trovata (prendendo la lettera e disponendosi a leggere) Non ascoltatelo! che sia degna di noi! Ma vi prego… sedete. Prunier Parigi è piena – Più avanti! di fascini, sorprese e meraviglie! Yvette Prunier Chi più offre la vince Lisette, tocca a voi! (dopo aver scrutata la mano di Magda) su tutti gli aspiranti… Tutti Vi siete rivelata!… L’avvenire (Lisette entra e reca una coppa di champagne Brava… Bianca è grave e misterioso… che colloca sul tavolo davanti a Ruggero. Questi Tocca a voi! fa un cenno di ringraziamento e vi accosta Prunier Tutte appena le labbra. Lisette sorride e si avvicina al (sbracciandosi) Lisette – Sentiamolo! gruppo di sinistra) Esigo un contegno! – Tocca a me? (Va a prendere dal tavolo una matita e un foglio) Prunier Rambaldo Lisette Prendete nota, mio signor!… ! – Non oso! (chiamando Prunier) (senza badargli, con crescente calore) (Gli porge carta e matita) È troppo sibillino… Poeta raffinato, dite un po’, La prima sera a Parigi Scrivete qua… dove si può mandare un giovinotto è come vedere il mare (Gli indica il tavolo) Magda che vuol passare la sera allegramente? per la prima volta! …Presto! Orsù! Non turbatevi… Osate… Mai si è immaginato niente (Ora tutti sono intorno a Ruggero, suggerendogli Prunier di più grande di più bello! scherzosamente i più noti ritrovi notturni) Prunier (interrompe il gioco, si alza, e movendo verso (grave) Rambaldo) Prunier Le donne Vi trascina il Destino!… – A letto! Basta! Basta! Mettetela alla porta! (una dopo l’altra) Forse, come la rondine, Le bal Musard! migrerete oltre il mare, Rambaldo Lisette Pré Catelan! verso un chiaro paese – Non scherzate. (agli altri, accennando a Prunier) A Frascati! di sogno… Verso il sole, Lasciatelo ai suoi sdegni! Meglio Cadet!… verso l’Amore… E forse… Prunier Aiutatemi voi! Tutta Parigi scintilla! – È verità. Tutta Parigi sfavilla!… Magda (Avvicinandosi a Ruggero, con superiorità) Prunier (interrompendolo) La prima serata a Parigi (che ha raggiunto Magda dalla parte opposta) Lisette Un cattivo presagio?… non è che una vana leggenda Essa è troppo insolente! (dopo aver nel frattempo riflettuto, dominando il è tempo oramai di sfatarla! piccolo tumulto) Prunier Magda No!… Da Bullier! – No. Il destino Lisette Compatite, poeta. ha un suo duplice viso: (prorompendo fra lo stupore di tutti) (E segue Prunier cercando di calmarlo e avviandosi Tutti un sorriso o un’angoscia?… Mistero! – No! No! Mille volte no! con lui verso la veranda dove restano appartati) (approvando) Non è vero!… Io sono parigina Sì! Da Bullier!!… Bullier! Rambaldo nell’anima e difendo Rambaldo È questa la scelta miglior! (deponendo la lettera, a Ruggero) il regno della donna! (a Lisette) …Ed è la prima volta (Le donne incuriosite, spiano nel frattempo Avanti dunque! Indica tu la mèta! Lisette che venite a Parigi? il nuovo arrivato. Quando Lisette prorompe, (indicando a Ruggero di prenderne nota) s’avvicinano tutte, meno Magda che si Ruggero Qua! Segnate!… E andate!… Ruggero tiene sempre in disparte conversando con (a Rambaldo) (E mentre Ruggero si alza, s’accomiata da La prima… Périchaud. – Gobin e Crébillon invece attratti Vi ringrazio! Rambaldo e si avvia, Lisette, tenendo sollevata dal prorompere di Lisette si avvicinano la portiera, dice:) Prunier ridendo) Lisette Amore è là, gioia e piacer… (dopo aver esaminato la mano di Bianca) (agli altri) Scegliete il cuor che vi convien… – A voi la folta Dove lo mandiamo? Ma ricordate che da Bullier

14 15 tra risa, luci e fior il campanello. Poi si abbatte sulla poltrona, boudoir, risale tutta rassicurata incontrandosi Prunier canta più ardente Amor!… aspettando. Entra Lisette) con Prunier che, in soprabito col bavero rialzato Non s’intona con il resto! (Ruggero esce. Lisette lo segue. Gli altri e cilindro, fa l’atto d’abbracciarla) prorompono in una risata. Magda e Prunier che Magda Lisette dal limite della veranda hanno assistito alla scena, La carrozza. Prunier Cambio? ora si avanzano. Magda tiene in mano la collana di (con esagerato slancio) perle e ne fa mulinello per gioco, con noncuranza) Lisette T’amo!… Prunier Va bene. Cambia!… Ma fa presto! Magda (Fa per avviarsi) Lisette (Lisette esce di corsa) No… Povero figliolo! (scostandosi violentemente) Un poco di pietà… Magda Menti! Prunier Me l’avete intontito. (d’improvviso, richiamandola) Nove muse, a voi perdono No, Lisette. Non esco. Prunier se discendo così in basso! Rambaldo Accendete di là!… (con comica enfasi) L’amo, l’amo… e non ragiono! Laggiù si sveglierà! No! Nove muse a voi perdono! Lisette Tu sapessi a quale prezzo Bianca (va verso il boudoir, accende la luce) ti disprezzo!… Lisette Bullier fa dei miracoli! Ricordo alla signora Tu non sai che la mia gloria (rientrando con un nuovo cappello) che più tardi non mi troverà: vuole orpello e falsità? Questo è meglio? Magda è serata d’uscita. Non può amar che donne ricche (vagamente) un poeta come me! Prunier Bullier! Magda Io lo dico, c’è chi crede, È originale! (Considera la collana un momento e la getta con Andate pure. ed invece son per te!… noncuranza su un tavolo) Lisette Lisette Lisette E il mantello? Prunier Grazie. (avvicinandosi a lui dolcemente) Avea tutto il profumo (Esce rapida, spegnendo le luci della sala che Che silenzio! Prunier della sua gioventù. resta però illuminata dalla lampada a stelo Non è tale L’aria è pregna di lavanda… vicino al pianoforte. Dalla serra soltanto viene Prunier da strapparmi un’ovazione. (Annusando comicamente) una debole luce) Che mistero! Non sentite? Lisette Magda Lisette Vuoi che metta quella cappa Rambaldo (resta un momento assorta, ripetendo a sé M’ami? che indossavo l’altra sera? (accomiatandosi) stessa l’enigmatica profezia di Prunier) Sento… e scappo!… … Forse, come la rondine, Prunier Prunier Buona sera. migrerò verso il mare, T’amo! Sì, la cappa in seta nera!… (Gli ospiti seguono il suo esempio e salutano verso un chiaro paese (Lisette esce ancora di corsa) Magda) di sogno… Verso il sole! Lisette Nove Muse, a voi perdono (Fa qualche passo verso destra vicino al posto T’avvilisce? se mi abbasso a consigliarla Magda che era occupato da Ruggero. Il foglio da ma da esteta quale sono, Buona sera… lui dimenticato, sul quale poco prima aveva Prunier no, non posso abbandonarla! segnato i nomi dei ritrovi notturni, la colpisce. Lo Ne son fiero! Périchaud prende, lo lascia cadere come se una risoluzione (Lisette mette il cappello) Lisette Vi ringrazio… improvvisa la decidesse) (rientrando con il nuovo cappello e girando Bullier! Lisette intorno a Prunier) Bianca e Yvette (Il suo viso s’illumina di un sorriso, e corre Ora andiamo!… Tutto tace!… Son completa? A domani… rapida verso il boudoir richiudendone la porta. La scena resta per un momento deserta. Poi Prunier Prunier Prunier Lisette a passettini svelti appare dalla serra. No! Il cappello non mi piace! Sei squisita! Buona sera… Reca in mano un vistoso cappello e sul braccio (Tutti escono. Magda ritorna lentamente sui un mantello di seta. Attraversa in punta di piedi Lisette Lisette suoi passi. Va alla parete di sinistra, suona la sala, si ferma ad origliare dietro l’uscio del Non ti piace?… È il suo migliore! La borsetta?

16 17 Prunier Prunier ATTO SECONDO Un avventore e alcune “grisettes” (raccogliendola da terra ed offrendola) Il nostro amore! Da Bullier. Si scende nella sala da una ricca – Paghi? Eccola qua. scala a sinistra. Nella sala è un grande – Pago! Lisette andirivieni di folla, una folla mista di studenti, di – Birra? Lisette Chi mi ama? artisti, di “grisettes” di mondane, di avventori, – Grazie! (aprendo la borsetta e disponendosi a un rapido di curiosi. Alcuni sono seduti qua e là ai tavoli “maquillage”) Prunier variamente disposti. Altri a gruppi o soli entrano Due amanti Vuoi rossetto sulle labbra? Questo cuore! scendendo la gradinata. Altri ancora salgono (litigando in disparte) quella che conduce alle logge. Nel fondo il – Non far scene! Prunier Lisette giardino, illuminato da piccole lampade bianche – Sono stanca! Sì, il tuo labbro fiorirà! Chi mi bacia? ed opache. Nella parete di sinistra sono due – Mi vuoi dir quel che ti manca? grandi finestroni ad arco coperti di tende, oltre – Vieni! Lisette Prunier i quali è la strada che sale. Sui tavoli, nella sala, – Resto! (eseguendo) (baciandola) nella loggia vasi di fiori in grande profusione. – No, ti prego! Sulle gote? Il labbro mio! (Alcune fioraie si aggirano tra la folla che (L’amante trascina la ritrosa. Si confondono entra, esce, siede, si alza, chiama, dà ordini, nella folla) Prunier Lisette confusamente. I camerieri vanno e vengono da (annuendo) (sottovoce) un tavolo all’altro) Due donne e un giovane Sian due rose! Perché bacia?… Dì?… Perché? – Scegli! Un gruppo di bevitori ! – È grave! Lisette Prunier Via, su! Presto! – Su!… Coraggio! Nero agli occhi? Per ridirti: io son te! Cameriere! – Io son grassa! (Un nuovo bacio ed escono. Ora, lentamente, Qua da bere! – Sono magra! Prunier la porticina del boudoir si apre. Appare Magda (Il cameriere accorre e serve) – Sono oca! Pochi tocchi! vestita assai semplicemente da “grisette”, e – Sono scaltra pettinata diversamente in modo da esser quasi Un avventore – Per avere l’equilibrio Lisette irriconoscibile. S’accosta a un vaso di fiori, ne (alzandosi) – io vi scelgo l’una e l’altra!… Ecco! toglie una rosa rossa, va a uno specchio, punta il Cameriere! Dammi il resto! fiore fra i capelli, sussurrando:) (Paga e se ne va) Alcune donne Prunier (ad alcune altre) Fatto? Magda Un borghese – In giardino già si balla! Chi mi riconoscerebbe?… (ad un altro) – Voi restate? Lisette (Poi si drappeggia sulle spalle uno scialle e Oh! la strana baraonda! – Vi seguiamo. Fatto! s’avvia, cantarellando:) “Chi il mistero di Doretta Le fioraie Un gruppo di uomini Prunier poté indovinar?…” Fiori freschi!… (ad alcune donne impazienti) (con un sospiro di soddisfazione) (Giunta sulla soglia ha una breve esitazione. Un momento, che veniamo! Là! Ritorna allo specchio, si considera, ripete:) Un giovane (Invitando gli uomini di destra) (Si avviano lentamente) Ma sì!… Chi mi riconoscerebbe?… (offrendo) (Ed esce rapida) Vuoi, tu, bionda? Le donne impazienti Lisette (La bionda accetta i fiori e s’allontana) Già la danza ferve e snoda Che silenzio! il suo ritmo e la sua grazia. Le fioraie Prunier – Le violette? Gli uomini Che mistero! – Belle rose? (battendo sui tavoli) (La recinge con un braccio) Cameriere! Presto!… Il conto! Tre uomini e tre donnine Lisette Via, non fate la ritrose! Un gruppo (con abbandono) Sulla loggia o nel giardino? (attorniando una mondana) Chi ci chiama? (Salgono verso la loggia) – Senza te la vita – era troppo amara.

18 19 Altri Seconda donnina (L’amica leva dalla borsetta la cipria. L’altra, Ecco… precisamente… (sopraggiungono e completano) Siete ricco? sporgendo il visetto insolente, fa un rapido – Ma con te la vita ritocco col piumino. Magda è apparsa sulla Un giovane – costa troppo cara Il giovine gradinata. Guarda intorno incerta, titubante. E il luogo del convegno? (enigmatico) Scende un altro gradino, si ferma, torna a La folla Talvolta!… guardare. Alcuni giovanotti s’avvedono di lei, Magda – Qui si trinca! notano la sua incertezza, le muovono incontro) Siete troppo curiosi! – Là si balla! Prima donnina (conciliante) I giovani Un giovine Quattro studenti A noi basta stasera! (sommessamente, accennando a Magda) Siamo gelosi! (che hanno imprigionato una modella, (Escono) – Chi è? passandosela dall’una all’altro e baciandola) (Alcune “grisettes” poco discoste dal tavolo al – Mai vista! Magda – A chi tocca, tocca! quale è seduto Ruggero, considerano il giovine – Esita! Di già? – Dammi la tua bocca! che è là tutto solo e silenzioso. Altre “grisettes” – Una donna per bene? – Dammi la tua bocca! si avvicinano alle amiche e chiedono:) – Dimessa, ma graziosa! Un giovine – Nuova per queste scene! Noi si fa presto! Un gruppo di bevitori Le “grisettes” (seduti a un tavolo) – Che guardate?… V’attira la conquista? Un giovine Un altro Fino a che non spunta il giorno (Le “grisettes” di prima, rispondono:) (più audacemente degli altri, salendo Indicate l’eletto! Guai a chi farà ritorno! – Che pena!… Così… solo! incontro a Magda) Nel bicchiere è l’ideal!… – È funebre!… Rattrista!… Posso offrirvi il mio braccio? Magda (Entra il vecchio Edoardo. I pittori lo circondano (Poco a poco s’avvicinano al tavolo) Non so… non so… vi ho detto… subito) – È un solitario… un timido. Magda – Un giglio… Una mimosa… (con grande imbarazzo) I giovani I pittori – Non degna d’un sorriso, d’uno sguardo! No… grazie… Se il mistero ci svelate – Siete dei nostri?… Sì! (Ruggero le guarda fra seccato e stupito. E allora alla mèta vi guidiamo! – Siete voi che paga?… Sì! le ragazze, sempre più vicine, lo interrogano Gli altri – Scorra a fiumi lo champagne! chiassosamente) (incoraggiati dall’esempio circondano Magda) Magda (Chiamando) – Su via! Come ti chiami? – Siamo studenti… (a sé) – Qua ragazze! – Armando?… No?… Abelardo?… – Artisti… Che dire? – Cose pazze! – Marcello? Enrico? Alberto? – Gaudenti… (Gira intorno lo sguardo smarrito. I suoi occhi (Il gruppo con le donnette si avvia verso il – Tommaso? Ernesto? Dario? – Un poco audaci… si posano istintivamente su Ruggero che la giardino cantando e saltando) – Domenico? Giovanni? – Molto loquaci… guarda. I giovani se ne avvedono e dicono:) Su, beviamo! Su, danziamo! – Carlo? Luigi? Mario? – Ricchi di gioia! Giovinezza, eterno riso, – Santi del calendario, – Prodighi di baci! I giovani fresco fiore che incorona – fornite l’inventario, – Molto più rari Eccolo… È là! delle donne il dolce viso! – se trovato non fu, – sono i denari! (Con molta grazia trascinano Magda riluttante Sol tu illumini e incateni – il nome dillo tu! – Siamo studenti! verso il tavolo di Ruggero che stupefatto, senza le illusioni degli amanti!… (Ma Ruggero ha un gesto di dispetto e le tre – Se non trova di meglio, capire, guarda ora Magda, ora i giovani) (Sfollano) ragazze, canzonandolo, con risatine sommesse, – non faccia complimenti! Amanti, godete (Entrano dal giardino, diretti verso l’uscita, un e allontanandosi, commentano:) la giovine vita! giovine elegante che tiene strette al braccio due – È un principe che viaggia Magda (E s’allontano ridendo. Magda guarda se si sono belle donnine) – in incognito stretto! (che è venuta scendendo la scala sempre più allontanati del tutto) – Vien da remota spiaggia! stretta fra il gruppo) Prima donnina – Rifiuta il nostro letto!… Grazie… grazie… non posso… Magda (puntando l’indice verso lo sparato del giovane) (a Ruggero, con esitazione e semplicità) Questa è una perla vera? Una “grisette” Un giovine Scusatemi… scusate… (ad un’amica) C’è già un impegno? Ma fu per liberarmi Il giovine Non avresti per caso di loro, che volevano invitarmi Vera come il Vangelo! un po’ di cipria? Magda a danzare… Risposi: “Sono attesa…” Ho rosso il naso! (approfittando dell’occasione offertale con Han creduto che voi mi aspettavate… questa domanda per sbarazzarsi degli importuni) Ora, quando non vedono, vi lascio…

20 21 Ruggero Ruggero (Entrano le coppie danzatrici raffiguranti la non guarda ostacolo: (colpito dalla sincerità della giovane e facendole No, no… Ne sono certo: Primavera) ti rifarò!… cenno di sedere) ballate meglio voi! (Essi hanno attraversata la scena e si sono No… Restate… Restate… (Porge il braccio. Magda vi si appoggia Coro a danza uniti alla folla, ballando. Durante le scene che Siete tanto graziosa e mi sembrate languidamente) O profumo sottil seguono, di tratto in tratto nuovi arrivi di tipi e così diversa d’una notte d’april! di coppie diverse, dalla scala d’entrata. Magda e da tutte… Magda L’aria è tutta piena Ruggero rientrano, accaldati, stanchi di danzare, (quasi a sé) di primavera e languor!… pieni di allegrezza, e si precipitano al tavolo Magda L’avventura è strana… Sboccian fiori ed amor occupato prima, abbandonandosi sulle sedie) (sedendo) Come nei dì lontani… di primavera al tepor!… Veramente? Magda Ruggero Le voci di Magda e Ruggero (agitando un piccolo fazzoletto) Ruggero Che dite? (lontane) Ah!… Che caldo!… Che sete!… Veramente. Come batte il tuo cuor! Magda O primavera d’amor!… Ruggero Magda Son contenta (subito, ad un cameriere che passa) (sorridendo) d’essere al braccio vostro!… Il coro Due bocks! Perché? Nella dolce carezza della danza “Vuoi tu dirmi che cosa più tormenta chiudo gli occhi per sognar. quando ride giocondo amor? Magda Ruggero Tutto è oramai lontano, Quando lo stesso petto (con gioia, quasi rivivesse un ricordo) Così timida e sola assomigliate niente mi può turbar… chiude lo stesso cuor, Presto!… Presto!… alle ragazze di Montauban, e il passato quando un bacio (Poi a Ruggero) quando vanno a ballare, alla carezza sembrami dileguar!… brucia d’uguale ardor!…” Posso chiedervi una grazia? d’una musica vecchia, (Si confondono con la folla) (Nel frattempo, mentre la folla ritorna verso il tutte sorriso e tutte giovinezza. giardino, entrano Prunier e Lisette) Ruggero La folla Tutto quello che volete! Magda (danzando) Prunier (con piccola ironia) “Vuoi tu dirmi che cosa più tormenta (con esagerata compostezza) Magda Ne sono lusingata! quando ride giocondo amor? Ti prego: dignità, grazia, contegno!… (accennando al cameriere) Quando lo stesso petto … Dategli venti soldi, Ruggero chiude lo stesso cuor, Lisette e lasciategli il resto! (un poco confuso) quando un bacio (alzando le spalle un po’ seccata) Cercate di capirmi… brucia d’uguale ardor! Ti voglio bene, Ruggero Le ragazze, laggiù, son molto belle Baci lievi e tremanti, anche ti ammiro, (sorridendo, senza capire) e semplici, e modeste… baci folli e vibranti, ma se mi agito, Tutto qui?… Che idea strana!… Non sono come queste: sono vita per gli amanti!… se guardo, giro, basta al loro ornamento Dammi nel bacio la vita ballo, scodinzolo, Magda un fiore nei capelli… e vivi per baciar!…” rido, saluto, (con molta grazia, vagamente) Come voi… (La danza prende movimento e calore. Grida ecco il tuo monito È un piccolo ricordo allegre e gioiose della folla) come una morsa d’una zia lontana… Magda prendermi, stringermi “Una fuga, una festa, …Se sapessi ballare Le voci di Magda e Ruggero nella mia corsa!… un po’ di birra!… come si balla a Montauban!… (dal giardino) A casa, tutta sola, – Dolcezza!… Prunier la vecchia zia che aspetta, Ruggero – Ebbrezza!… Se mi confondo e due baffetti bruni (offrendole il braccio) – Incanto! a dar lezione che fan girar la testa!…” Volete che proviamo? – Sogno!… è per rifarti – Per sempre! l’educazione! Ruggero Magda – Per sempre! Questo è il mio compito, Cosa andate dicendo? Proviamo… Ma se poi – Eternamente!… sarà un miracolo, vi mancassi alla prova? (Le voci si perdono) solo chi ama Magda Fantasie!… Fantasie!…

22 23 (Il cameriere reca la birra) Magda Un terzo Prunier (puntando l’indice sul tavolo) (ad alcuni che ridono) Lo sei – ma non di lei – Ruggero Qualche cosa di noi che resta qui! Non facciamo rumore! che non è lei… (alzando la coppa) ma sembra lei… Alla vostra salute! Ruggero Alcuni altri E ubriaca tu sei! No… Questo si cancella… (sommessamente) (A Ruggero) Magda In me resta ben altro!… Rispettiamo l’amore!… La mia amica Lisette vuole sapere (imitandolo) Resta il vostro mistero. (Lisette e Prunier si sono avanzati più degli altri se il suo consiglio vi portò fortuna… Ai vostri amori! che ora alla spicciolata s’allontanano. Lisette Magda fissa Magda, indietreggia quasi con un grido di Ruggero Ruggero (fissandolo con tenerezza) stupore) (indicando Magda) (colpito, con gesto di dispetto depone Perché mai cercare di saper Lo vedete! improvvisamente il bicchiere) ch’io sia e quale il mio mister?… Lisette Non ditelo! Non vi struggete Dio!… Lei!… Prunier e m’accogliete È carina! Magda come il destino mi portò!… Prunier Volete presentarla? Perché? (stupito) Ruggero Chi? Ruggero Ruggero (prendendole le mani che essa gli tende) (presentando) (seriamente) Io non so chi siate voi, perché Lisette La mia amica Paulette!… Perché se amassi… allora… per quale via, giungeste fino a me. Guardala!… La padrona!… sarebbe quella sola, Ma pure sento (Magda e Ruggero, al grido di Lisette, si sono Prunier e per tutta la vita! strano un tormento staccati. Magda voltandosi s’incontra con lo (a Lisette) dolce, infinito, né so dir qual è!… sguardo di Prunier che la fissa. Essa gli fa un Sei convinta, Lisette? Magda (Con crescente commozione) rapido cenno di tacere. Prunier risponde con un (colpita dalla sincerità delle sue parole, ripete Sento che tu non sei un’ignota, altro segno: “ho capito” e voltandosi a Lisette Ruggero quasi a se stessa) ma sei la creatura dice:) (presentando Prunier) Ah! Per tutta la vita!… attesa dal mio cuor!… Il signore è un poeta… (Un silenzio) Prunier Amico d’un amico di mio padre… Magda È il vino che ti ha dato un po’ alla testa! Ruggero (con abbandono, chiudendo gli occhi, come Prunier (fissando Magda e notando il suo cambiamento, cullata da un fascino travolgente) Lisette (completando) con molta dolcezza) Parlami ancora… Eppure… è tutta lei… E quindi amico vostro!… Siamo amici… e non so ancora lascia ch’io sogni… il vostro nome… Qual è?… Prunier Ruggero Ruggero Ne vuoi la prova?… Ne son proprio onorato!… Magda Ah! Questa è vita, (Trascina Lisette verso Ruggero e Magda) (Lisette fa il gioco di scrutare Magda girandole Volete che lo scriva? questa è realtà!… intorno) (Ruggero le offre una piccola matita. Essa segna Lisette sul marmo del tavolo) Magda e Ruggero (riconoscendo Ruggero, sempre più stupefatta) Magda (insieme) E l’altro è lui… non sbaglio! (a Lisette) Ruggero Mio amor… Che cosa v’ha turbato?… (leggendo mentre Magda scrive) (Un lungo bacio spezza la parola. I giovani di Prunier Continuate a guardarmi… “Paulette…” mi piace… prima rientrano dal giardino. Vedendo i due (salutando Ruggero) innamorati sostano additandoseli l’un l’altro, Buona sera! Lisette Magda silenziosamente) (Poi a Lisette) (a sé) E il vostro? Sì… lui te lo concedo, ma l’altra che par lei, Non so raccapezzarmi… Un giovine non è lei, guardala bene. (Poi, sedendo vicino a Magda, Ruggero Zitti! Non disturbiamoli!… confidenzialmente) (segnando il suo nome vicino all’altro) Lisette Strano!… Ma c’è una persona Io mi chiamo Ruggero! Un altro (quasi a se stessa senza più capire) che pare il vostro ritratto! Due cuori che si fondono!… Sono o non sono la sua cameriera?…

24 25 Magda Non lo dite, che è troppo imprudente! Ah! Se potessi sperare Lisette (divertendosi al gioco e provocandola) (Prunier scoppia in una risata) che questo istante non muore, Le mie virtù sono poche, E chi sarebbe?… che il mio rifugio saran le tue braccia, ma, se le vuoi, te le dono, Lisette la salvezza il tuo amore, e felice, per sempre sarò! Prunier (rivoltandosi, offesa) sarei troppo felice (facendo cenno a Lisette di tacere) No! Prunier non ridete! né più altro vorrei dalla vita!… Ruggero Ma no!… (Ruggero chiama un cameriere e gli dà ordini a Oh! Godere la gioia infinita Deve quest’ora segnare voce bassa. Il cameriere esce) che soltanto il tuo bacio può dar!… un avvenire d’amore! Lisette E per sempre! Per sempre con me! (senza curarsene) Prunier Ruggero La mia padrona! Rido, non so di che cosa! Piccola ignota t’arresta! Prunier No, questo istante non muore! Le tue virtù le raccolgo, Prunier Magda A me ti porta il clamor d’una festa l’anima mia ne ravvolge, È una sua fissazione!… (piano a Prunier, accennando a Lisette) ch’è una festa d’amore, più poeta sarò! È Salomè o Berenice? ch’è una festa di baci! Ruggero Né più altro domando alla vita La folla (interessato) Prunier che godere l’ebbrezza infinita (che nel frattempo si è avvicinata con cautela La padrona è carina? (umiliato) che soltanto il tuo bacio può dar! commenta sommessamente, invadendo a poco Siate pietosa! a poco la sala e la loggia) Lisette Lisette Guarda! (indicando Magda) Magda Dimmi le dolci parole Fermo! Come lei… se lei fosse elegante! (ridendo) che la divina tua musa ricama Vedi là! Può Lisette per colorire di grazia la trama È l’amor che non ragiona! Magda l’una o l’altra a sua scelta imitar! di gioconde canzoni. È l’amor che non nasconde! (ridendo) (Il cameriere reca lo champagne) Le tue ardenti fantasie Fate piano!… Fate piano!… Se io fossi elegante! io raccoglier saprò State attenti! (Poi, considerando le vesti di Lisette, con Ruggero nel mio cuor. Non lasciamoci scoprire! comica ammirazione) (alzando il bicchiere) E saranno poesie Sull’amore fiori e fronde! Voi elegante lo siete! Già che il caso ci unisce tutte mie, Per le Muse una ghirlanda! inneggiamo all’amore!… che, gelosa, asconderò. Al poeta una corona! Lisette Sian sorpresi nel momento (ridendo) Tutti Prunier del più dolce giuramento! Oh! Non mi costa fatica! Inneggiamo alla vita Ogni tuo bacio è una strofa Intrecciamo i quattro cuori che ci donò l’amor! ogni tuo sguardo è una facile rima. con i fiori!… Magda Tu sei la sola – perché sei la prima – Soffochiamo i quattro amori Che bel cappello! Ruggero che ha parlato al mio cuore. con i fiori! (innalzando il calice e guardando Magda) Inspirato dal tuo amore, (E così: mentre un duplice bacio unisce gli Lisette Bevo al tuo fresco sorriso, le canzoni dirò amanti, dai lati, dal fondo, dall’alto, la folla getta (battendo confidenzialmente un ginocchio di bevo al tuo sguardo profondo, sol per te. fiori sulle due coppie. Alcune ragazze hanno Magda) alla tua bocca che disse il mio nome! E saran tutte tue, intessuta una corona e ne recingono la testa del È il suo! le poesie!… poeta: poi tutti tornano a sbandarsi. Lo stupore Magda Tutte tue!… dei quattro sorpresi è subito rotto da Prunier. Egli Magda Il mio cuore è conquiso! ha visto Rambaldo fermo sulla scala dalla quale (con finto stupore) Lisette allora allora è disceso, fissare Magda e Ruggero) Ma davvero? Ruggero (con grande dolcezza) T’ho donato il mio cuore, Tutte mie! Prunier Lisette o mio tenero, dolce mio amore! (rapido, a voce bassa, a Magda) Tutto ciò che ammirate Custodisci gelosa il mio dono, Magda Rambaldo! l’ho sottratto abilmente! perché viva sempre in te! Fa che quest’ora si eterni! Vedi io son tutta tua, Magda Magda Magda e per sempre!… Per sempre con te! (soffocando un grido) (con grazioso gesto di ammonimento) È il mio sogno che si avvera!… Ah! M’aiutate!

26 27 Ruggero allontanate! Perché non vuoi venir? Prunier fa un gesto come per dire “Sarà quel Lasciatemi!… È finita! (Altri insistono. Egli segue il gruppetto che esce) che sarà” e s’avvia verso il giardino. Sparisce. Prunier Rambaldo resta fermo dinnanzi a Magda che Un ultimo gruppo (sottovoce) Tre studenti alza francamente su di lui gli occhi aspettando (sfollando) Ci penso io Che aspettate ancor? ch’egli parli. Un breve silenzio) Ah! Viva Bullier! (Forte) Qui soltanto regna Lisette! Tre sartine Rambaldo la felicità!… Attenta! C’è il padrone! Sol voialtri tre! (serio, grave, contegnoso) (Le loro voci si perdono) Che significa questo? Lisette Quattro donne Mi volete spiegare? (Rambaldo la fissa intontito, quasi non (sconvolta) È tardi, quasi l’alba… credendo a ciò che ascolta. E allora la donna, Dov’è? Dov’è? (Al cameriere che accorre) Magda turbata e pentita, gli tende la mano dolcemente, Pagherem doman!… (freddamente) sussurrando:) Prunier Non ho niente da aggiungere Sta ferma! Magda a ciò che avete visto. Magda (La folla comincia ad andarsene ridendo e (ch’è rimasta ferma al suo posto) Perdonate Rambaldo, parlando sommessamente. Chi si indugia. Chi M’ha vista? Un gruppo se vi reco un dolore… si avvia verso l’uscita. Altri aiutati dai servi (sbadigliando) Ma non posso… non posso… indossano il soprabito. Altri si trattengono a Prunier Che sonno, ahimè! È più forte il mio amore! pagare, ecc. ecc.) (scrutando i movimenti di Rambaldo) non mi reggo più! S’avvicina! (Escono) Rambaldo Prunier Io resto, voi andate! (Ora la sala e il giardino sono quasi (dopo un breve silenzio) (a Ruggero concitatamente) completamente sfollati. Non resta che qualche Possiate non pentirvene!… Ve l’affido Ruggero, Magda piccolo gruppo di ritardatari) (S’inchina, s’avvia senza più voltarsi, unendosi portatela laggiù! (risoluta) agli ultimi che escono. Magda s’abbatte (Una “grisette” ha levato di testa il cilindro a un Non mi muovo di qua! Rambaldo sfibrata su una sedia, guardando innanzi a sé signore grave, e cacciatoselo in capo s’avvia. (più dolce, quasi conciliante) fissamente, come se interrogasse il suo stesso Questi, appena se ne accorge la insegue, Prunier Dunque, niente di grave... destino. Ora la sala è deserta. Nel giardino smettendo di pagare il conto. Il cameriere dopo Incauta! Non pensate… Una scappata... Andiamo!... si sono spente le luci. I primi chiarori freddi un attimo di sorpresa li insegue) dell’alba non illuminano che tavoli in disordine, Magda Magda fiori sparsi e sfogliati per terra, bicchieri Ruggero No! Chi ama non pensa! (decisa) rovesciati. Tutta l’infinita tristezza d’una festa (premurosamente) (E resta immobile, quasi rigida, appoggiata al Inutile! Rimango! passata è in queste prime luci mattutine. Dalla Fidatevi di me, non dubitate! tavolo) strada una voce che canta. Attraverso le vetrate, Rambaldo nella strada, i primi indizi del risveglio della città. Prunier Prunier (stupito) Carretti che passano, finestre che s’aprono, (chiamando con doppio giuoco in disparte (non sapendo che altro fare muove incontro a Restate? ecc.) Lisette, rapido e sommesso) Rambaldo cercando di coprire Magda al suo Tu trattienlo laggiù, mi raccomando. sguardo) Magda La voce lontana (Ora il cameriere ritorna soddisfatto, e a un Buona sera, Rambaldo! (prorompendo) Nella trepida luce d’un mattin gruppetto che lo interroga, mostra il danaro (Rambaldo senza rispondergli gli tende la L’amo!… L’amo! m’apparisti ricinta di rose… ricevuto) mano) E ti vidi leggera camminar Rambaldo seminando di petali il ciel. (Ruggero prende sottobraccio Lisette e Prunier Che follia vi travolge?… – Mi vuoi dir la trascina rapido verso il giardino dove si (tenendo fra le sue la mano di Rambaldo e – chi sei tu? confonde con la gente che esce) considerando i suoi anelli) Magda – Son l’aurora che nasce per fugar Oh! Che grosso smeraldo! Ma voi non lo sapete cosa sia – ogni incanto di notte lunar! Alcune ragazze aver sete d’Amore – Nell’amor (ad alcuni uomini) Rambaldo e trovare l’Amore, – non fidar! Via ci intenderem, (bruscamente) aver voglia di vivere (Dal fondo appare Ruggero che reca lo scialle di se ci accompagnate! Lasciatemi, vi prego!… e trovare la vita? Magda) (A un recalcitrante) (Il suo tono è tale da non ammettere repliche. Lasciatemi seguire il mio destino!

28 29 Ruggero ATTO TERZO il nostro incontro laggiù? (avvicinandosi) Un piccolo padiglione sopra un’altura che T’ho visto, e ho sognato l’Amore! Paulette!… degrada su uno spiazzo erboso. Dinnanzi al (Magda trasalisce, si risolleva, si volta. Ruggero padiglione una piccola terrazza ove sono un Ruggero non s’avvede del suo pallore mortale e tavolo e alcune sedie da giardino. Attraversa E siam fuggiti qui per nasconderlo! l’avverte:) tortuosamente un ruscello tagliato da un I nostri amici ponticello di legno. Qua e là alberi sottili e in Magda son già partiti… Sai, fiore. Nel fondo è un muro aperto nel mezzo: sul Il nostro amore è nato tra i fiori! è l’alba… Vuoi che andiamo? muro edera e rose rampicanti. Al di là le chiome rade degli alberi attraverso le quali si veda un Ruggero Magda lembo della Costa Azzurra. Da questa apertura Tra i fiori vivo! (con voce spenta) si scende verso il mare. È il pomeriggio avanzato Un momento!… d’una magnifica giornata di primavera. Voli di Magda rondini nel cielo lontano. Inghirlandato Ruggero (Magda e Ruggero, presso il tavolo sul quale di canti e danze! (accorrendo presso di lei, con ansia) è stato portato il tè, sembrano assaporare la Che hai?… dolcezza intima dell’ora e del paesaggio) Ruggero Di primavera!… Magda Magda (sembra svegliarsi improvvisamente da un Senti?… anche il mare respira sommesso… Magda sogno. Tutta la sua energia la riprende, essa L’aria beve il profumo dei fiori!… (con languoroso abbandono) tende le braccia verso l’amato, come se si (Lentamente si alza. Porge all’amante la tazza Oggi lascia che ancora aggrappasse alla sua stessa speranza) nella quale ha versato il tè. S’avvicina a lui con il nostro amore inghirlandi! Niente… niente… Ti amo!… grazia e gli sussurra con mistero:) Lascia che ti avvolga Ma tu non sai… Tu non sai!… So l’arte strana tutta la mia tenerezza!… Vedi, ho tanta paura!… di comporre un filtro Senti la mia carezza Sono troppo felice! che possa rendere vana trepida come il mio cuore? È il mio sogno, capisci? ogni tua stanchezza… Tremo e piango… mia vita… mio amore!… (E come Ruggero la guarda sorridendo, Ruggero riprende:) Benedetto l’amore Dimmi che ancora che sempre ti piaccio! e benedetta la vita! La tua grazia squisita, Ruggero la tua fiorente beltà!… Tutto, mio amore, mi piace di te! Magda Magda Taci… Non parlare… La solitudine dì, non ti tedia? Stringimi, stringimi a te!… (I due amanti restano per un momento così, Ruggero assorti e avvinti) Non son più solo con l’amor tuo che si risveglia ogni giorno più ardente, Ruggero più intenso, più santo! Oggi meriti molto! (Magda, piena di riconoscenza commossa, lo cinge con le sue braccia. E Ruggero le sussurra:) Magda Ecco, il tuo braccio Un premio? lieve mi circonda come un dolcissimo laccio Ruggero che nessuno spezza!… No. Un segreto.

Magda Magda (tutta stretta a lui) Un segreto? Ah! Ti ricordi ancora

30 31 Ruggero al nostro matrimonio! smarrimento, un terrore quasi, pare stringa la Lisette Nascosto con ogni precauzione. sua anima in tumulto. E guardando innanzi a Dio! Che disastro! Non volevo parlartene se prima non giungeva Magda sé, fissamente, come scrutasse l’oscurità del Sempre mi pare di risentire la risposta paterna… Ma la risposta tarda. (arretrando, colpita) futuro, sussurra:) il sibilare di quella gente! Ruggero, hai fatto questo? Magda Magda Prunier (trasalendo) Ruggero Che più dirgli?… Che fare?… Che conta un fischio? Che vale? Niente! Hai scritto? Perché?… Non vuoi?… Continuare a tacere… o confessare?… Ora dimentica: qui tutto tace. Ma come lo potrei?… Ruggero Magda Con un solo mio gesto far crollare Lisette Son tre giorni… Domandavo il denaro Che dirti?… sogni, felicità, passione, amore!… Dammi, ti prego, dammi la pace. per levarci d’impiccio. In ogni tasca, guarda, Non so, non m’aspettavo… No! Non devo parlare!… c’è una richiesta, un conto… Non sapevo… pensavo… (Poi come stupita della sua stessa Prunier affermazione:) La gloria, o donna volevo darti! Magda Ruggero Né tacere io posso!… (tristemente) Che io non lo facessi? Continuare l’inganno Lisette Per colpa mia! per conservarmi a lui?… No, no. Ti supplico: non esaltarti. Magda O mio povero cuore!… Ruggero No… Non so… dimmi tutto!… Quanta angoscia!… Che pena!… Prunier (sorridendo) (Lenta, tutta ripiegata nel suo dolore, s’avvia Io m’illudevo, in una sera, La colpa va divisa!… È una pioggia insistente… Ruggero verso il padiglione, entra. Le voci di Prunier e di di soffocare la cameriera! Anche l’albergatore ha la faccia un po’ scura… Non c’è altro di più. Lisette da destra:) Se ti amo e mi ami voglio che sia per sempre! Lisette Magda Lisette Pur di non essere così fischiata Povero mio Ruggero! Magda – È qui? anche la vita l’avrei donata! “Per sempre!…”. Mi ricordo… Lo dicesti laggiù!… (Con improvviso terrore) Ruggero Prunier Guarda! Non vedi? Laggiù… qualcuno!… Andremo a mendicare: Ruggero – Non so! “Chi vuole aprir le porte E allora non sapevo Prunier a due amanti spiantati?…” ancora chi tu fossi, Lisette Ma no, vaneggi! Non c’è nessuno! tu che non sei l’amante, ma l’Amore! – La rivedrò? Magda (Attirando a sé Magda, così vicina che le sue Lisette (con pena) parole possano sfiorarla sul viso) Prunier Di proseguire più non m’arrischio! Non dire!… Dimmi che vuoi seguirmi alla mia casa – Speriam! (Sobbalzando, livida) che intorno ha un orto e in faccia la collina (Prunier entra. Lisette lo segue. Essa appare in Ahimè! Non senti? Ruggero che si risveglia al sole, la mattina preda a un vivo, a un esagerato terrore) Ma che importa!… ed è piena, alla sera, d’ombre strane!… Prunier Che m’importa di questo! Il nostro amore troverà in quell’ombra Prunier Che cosa? Il segreto è più grande! la sua luce più pura e più serena… Avanti, vile! Vieni! Fa presto! La santa protezione di mia madre Il padiglione?… Eccolo: è questo. Lisette Magda sopra ogni angoscia e fuori d’ogni pena! Che fai? Che temi? Esagerata! Un fischio! Parla, dimmi, fa presto! E chi sa che a quel sole mattutino Non c’è nessuno! un giorno non si tenda lietamente Prunier Ruggero la piccola manina d’un bambino… Lisette Decisamente vittima sei Non l’hai indovinato? E chi sa che quell’ombra misteriosa M’hai rovinata! dei nobilissimi consigli miei! non protegga i giocondi sogni d’oro Magda della nostra creatura che riposa… Prunier Lisette Che posso dirti? (Magda singhiozzando sommessamente, a poco Non mi stupisce la ricompensa! Dimmi, dovremo girare ancora a poco si è tutta ripiegata su di lui. Ruggero, Volli innalzare la mia conquista per ritrovare la mia signora? Ruggero dolcemente staccandosi, la bacia teneramente improvvisandoti canzonettista. Ho scritto sui capelli ed esce rapido. Magda lo segue con Ma non appena scoperto, l’astro Prunier per avere il consenso lo sguardo fin che può, intensamente. Poi uno morì, si spense! E se ciò fosse?

32 33 Lisette Lisette Siete dunque felice? se non oggi, domani abbandonare Non lo potrei! (con uno scatto ribelle) una illusione che credete vita… Alla fine m’hai seccata! Magda Prunier Troppe, troppe osservazioni! (con un velo di tristezza) Magda Bisogna vincersi! Non mi sono ribellata Interamente. Tacete. ma tramontan le illusioni! Lisette Sono stanca di tutto! Prunier Prunier Prima vorrei Se ne parla a Parigi!… Si ricorda!… È mio dovere. frugare ogni angolo, esser sicura Prunier E… devo dirvi tutto?… Non si crede. Ho avuto questo incarico e lo compio! che qui nessuno può far paura. (freddo e ironico) Quali sono i tuoi sogni? Magda Magda Prunier Non si crede?… Perché?… Da chi? Ti riconduco alla tua mèta! Lisette In questa placida oasi segreta I miei sogni? Che t’importa! Prunier Prunier gli amanti tubano fuori del mondo! So ben io quello che sogno! Perché la vostra vita non è questa, Da chi vi aspetta, La solitudine, vedi, è completa! Ho bisogno di calma! tra piccole rinunzie e nostalgie, sa dei vostri imbarazzi, Nizza è lontana, Nizza è là in fondo! Di star sola ho bisogno! con la visione d’una casa onesta ed è pronto a salvarvi in ogni modo! che chiude l’amor vostro in una tomba! Lisette Prunier Magda (ripresa dal terrore) La gratitudine non è il tuo forte! Magda Non più!… Non più!… No! Non m’inganno!… Laggiù c’è un uomo. (interrompendolo vivamente) Lisette No, Prunier! Non sapete Prunier Prunier Non intrometterti nella mia sorte! quanto male mi fate a dir così!… Mi basta: ho detto! (dopo aver guardato) (Poi per sviare) (Poi volgendosi verso Lisette) Lo riconosco, è Il maggiordomo. Prunier Or parliamo di voi… Che fate qui? Addio per sempre. (Infatti a destra s’avanza il maître d’hôtel (sdegnoso) recando alcune lettere su un vassoio. Vedendo Misera sorte! Povera mèta! Prunier Magda Prunier gli si avvicina ossequiente) Il teatro di Nizza iersera decretò Ve ne andate? Lisette che Lisette non ha stoffa Il maggiordomo Ah! Lo so bene! Grande poeta! per la gloria, e perciò Prunier Desidera che avverta la signora? io che vedo e capisco Parto: Prunier ve la restituisco! con certa gente non ho più a che fare… Prunier (offeso) L’artista di una sera (Bacia la mano a Magda) Le direte soltanto così: M’insulti? tornerà cameriera! un amico e un’amica di Parigi Lisette l’aspettano qui. Lisette Lisette (a Prunier con un inchino) (Il maggiordomo s’inchina, entra nel padiglione) (soffiandogli le parole sul viso) (a Magda) Ne son felice! Ti sprezzo! Sarò quella d’allora, se volete! Lisette (Appare Magda seguita dal maggiordomo Prunier (a Prunier) che si inchina ed esce. Prunier e Lisette si Magda Solo una preghiera… Hai fatto male! Io non sono sua amica! ricompongono subito, movendole incontro) Ma certo! Lisette Prunier Magda Lisette (con comica concessione) Che cosa sei? Ma come? Voi, che ricordate ancora (con un gran sospiro) Dite pure: vi ascolto. la vecchia parigina?… Finalmente! Lisette Prunier (vagamente) Lisette Prunier (a Magda) Lo vedrai prima di sera! (con tenerezza) (accennando a Lisette) Permettete signora? Mia signora! È una donna felice: lo vedete? (Magda ha un piccolo gesto di acconsentimento. Prunier Torna l’anima antica a palpitare. E allora il poeta sussurra a Lisette:) Quali stolte intenzioni Prunier Anche voi, come lei, Magda dovrete A che ora sei libera stasera? ti passan per la testa? Siam venuti a turbare il vostro nido…

34 35 Lisette Magda Ruggero Magda Alle dieci. (compiendo un grande sforzo su se stessa, Perché? Chi sei? Che hai fatto? Tua madre oggi ti chiama! comincia a leggere con voce lenta e tremante:) E devo abbandonarti Prunier “Figliuolo tu mi dici Magda perché t’amo e non voglio rovinarti! Ti aspetto! che una dolce creatura Sono venuta a te contaminata! (Ed esce con molta dignità) ha toccato il tuo cuore… Ruggero Essa sia benedetta Ruggero No! Non lasciarmi solo!… Lisette se la manda il Signore…” Che m’importa! No! Non lasciarmi solo!… (gettando vivamente mantello e cappotto) (Piega la testa commossa) (E aggrappandosi a lei, intensamente) Mi dia da fare subito! Magda Ma come puoi lasciarmi Chi sa quanto disordine Ruggero (incalzando perdutamente) se mi struggo in pianto, ci sarà senza di me! Continua… Leggi! Leggi! Tu non sai tutto! se disperatamente io m’aggrappo a te! O mia divina amante Magda Magda Ruggero o vita di mia vita (distrattamente) “…Penso con occhi umidi di pianto So che sei mia! non spezzare il mio cuor! Davvero t’ho rimpianta! ch’essa sarà la madre dei tuoi figli… È la maternità che rende santo Magda Magda Lisette l’amore…” Trionfando sono passata Non disperare, ascolta: La scena è un precipizio! tra la vergogna e l’oro! se il destino vuole Ma la follìa passò! Ruggero che tutto sia finito pensa ancora a me! Ora, immediatamente, Amore mio! Ruggero Pensa che il sacrificio vedrà, rimedierò. No! Non dirmi!… Non voglio!… che compio in questo istante (Ed esce rapida. Dopo un attimo riappare in Magda io lo compio per te! aspetto di cameriera) “…Se tu sai ch’essa è buona, mite, pura, Magda Un grembiulino bianco, che ha tutte le virtù, sia benedetta!… Tu m’hai dato un tesoro… Ruggero e riprendo servizio! Mentre attendo con ansia il tuo ritorno, La tua fede, il tuo amore, No! Rimani! Rimani!… Non lasciarmi! (Fa un inchino e rientra) la vecchia casa onesta dei tuoi vecchi ma non devo ingannarti! si rischiara di gioia Magda Ruggero per accoglier l’eletta… Ruggero Non voglio rovinarti! (entra di corsa da destra tenendo in mano una Donale il bacio mio!” Quale inganno?… lettera) Ruggero Amore mio!… Mia madre! Ruggero Magda No! Rimani! È mia madre che scrive!… Il bacio di mia madre! Posso esser l’amante, non la sposa, (Attira a sé Magda per baciarla in fronte) la sposa che tua madre vuole e crede! Magda Magda (afferrando fra le sue mani il volto di Ruggero, (vacillando, terribilmente pallida) Magda Ruggero e fissandolo intensamente come se volesse Tua madre? (scostandosi vivamente) (disperatamente) imprimersi negli occhi la visione ultima di No! Non posso riceverlo! Taci! Le tue parole questo dolore) Ruggero son la mia perdizione! L’anima mia che solo tu conosci, (sostenendola e rianimandola) Ruggero Che farò senza te che m’hai svelato l’anima mia è con te, con te per sempre! Perché tremi? Non puoi?… quanto si possa amare?… (Ruggero reclina la testa, con abbandono, senza Non lo sai che acconsente? Ma non sai che distruggi la mia vita? speranza) (Porgendole gioiosamente la lettera) Magda Lascia che io ti parli Guarda! Leggi tu stessa! No! Non devo ingannarti! Magda come una madre al suo figliuolo caro… Così… Vicina a me… No più vicina, E non sai che il mio strazio è così grande (Accarezzandolo dolcemente sui capelli) che il tuo viso mi sfiori! Ruggero che mi par di morire?… Ma non devo, Quando sarai guarito, te ne ricorderai… Tu ! non devo più esitare: Tu ritorni alla casa tua serena… Magda nella tua casa io non posso entrare! Io riprendo il mio volo e la mia pena… Tua madre! Magda Ruggero! Ruggero Ruggero Ruggero Il mio passato non si può scordare… No! Non dir questo! Guarda il mio tormento! Amore… Leggi! Leggi! Nella tua casa io non posso entrare!

36 37 Magda Non dir niente… Il soggetto Più niente… Che sia mio questo dolore… (Ruggero s’abbatte singhiozzando. Ora Lisette appare dal padiglione. Vede. Intuisce. Avanza lentamente, s’avvicina a Magda, la sorregge. Magda ha un ultimo, lungo, tenerissimo sguardo verso Ruggero, accasciato, il viso tra le mani. Poi, appoggiandosi tutta a Lisette – che con il suo fazzolettino le asciuga le lagrime – s’avvia per il declivio, nel silenzio, fra i richiami delle campane, le ombre della prima sera, e il sommesso singhiozzare dell’amante.)

Atto primo In casa di Magda a Parigi. Magda è l’amante del ricco banchiere Rambaldo: un giorno, nel suo salotto, si discute dell’ultima moda parigina: l’amore romantico. Rimasta sola con le amiche, Magda confida loro una sua passione giovanile ed esprime il desiderio di provare ancora quel sentimento. Giunge Ruggero, un giovane amico di Rambaldo di passaggio a Parigi; la discussione divaga ora sul modo più piacevole di trascorrere una serata nella capitale e, mentre Magda conversa con il poeta Prunier, le altre ragazze consigliano a Ruggero di recarsi da Bullier, un celebre locale notturno della città. Vestitasi semplicemente, quella stessa sera Magda decide di raggiungere il Bullier, senza sospettare che la sua cameriera Lisette, con gli abiti della padrona ed accompagnata dal suo amante (che altri non è che Prunier), ha preso la stessa decisione.

Atto secondo Al Bullier. Indifferente all’allegria ed alla confusione, Ruggero si annoia. Arriva Magda che, per sfuggire ad un gruppo di giovani invadenti, si siede al tavolo di Ruggero presentandosi come Paulette; in breve fra i due si stabilisce dapprima un’intesa, poi un sentimento via via sempre più intenso. Giungono Prunier e Lisette: quest’ultima crede di ravvisare nella compagna di Ruggero la padrona, ma Prunier, che capisce la situazione, la smentisce. Poi i quattro si dispongono a trascorrere la serata conversando amabilmente. L’arrivo di Rambaldo è un fulmine a ciel sereno; Prunier vorrebbe che Magda si allontanasse, ma la giovane è intenzionata ad affrontare la situazione e confessa al banchiere la serietà dei suoi sentimenti. Mentre Rambaldo si allontana cavallerescamente, Magda torna da Ruggero.

Atto terzo A Nizza. Magda e Ruggero vivono ormai insieme, felici e lontani da Parigi, ma il giovane, che ignora il passato della fanciulla, ha scritto una lettera alla madre per avere il consenso alle nozze; Magda sente crescere l’imbarazzo. Giungono Prunier e Lisette e, mentre

38 39 quest’ultima chiede alla padrona di un tempo di riprenderla a servizio, il poeta la informa che i sentimenti di Rambaldo non sono mutati. Nel frattempo giunge la risposta alla lettera di Ruggero con il consenso materno e a questo punto Magda, comprendendo che l’illusione non può durare più a lungo, racconta tutta la verità. Nonostante le proteste di Ruggero, disposto a tutto pur di non perderla, Magda parte, portando dentro di sé il bel ricordo dei giorni passati, per ritornare alla vita di sempre.

(da Dizionario dell’opera, a cura di Pietro Gelli, Milano, Baldini e Castoldi, 2002)

La Rondine, quel fiore liberty di Dacia Maraini

Atto primo. “Un salone elegantissimo in casa di Magda a Parigi”, si legge sul libretto de La rondine pucciniana. E subito ci si chiede: perché Parigi? Si tratta di un esotismo di provincia? O di un vagheggiamento ingenuo di luoghi lontani o desiderati? O meglio ancora il frutto di una scelta culturale da lettore della «Nouvelle Rive gauche» e del «Lutèce»? “Nell’angolo destro una serraveranda a grandi vetrate” continua la descrizione del salone. E poi: cortinaggi, specchiere, caminetti, tavoli e tavolinetti “sparsi qua e là con arte”. Nonché “abat-jours” dai colori tenui che “diffondono una luce intima e sobria” mentre “i riflessi del tramonto illanguidiscono”. Entriamo così in un clima preraffaellita di rarefazione e di spiritualismo. “Sulle pareti arazzi e stampe preziose. Sui mobili: ninnoli e fiori. A destra, a metà sala, un pianoforte a coda ricoperto da un ricco broccato. Sul piano un vaso di rose rosse”. A questo punto ci accorgiamo che non siamo più di fronte ad una descrizione d’ambiente ma ad un ritratto interiore femminile. Quello che conta, si direbbe, è questa immersione in una psicologia crepuscolare dagli aggraziati tratti floreali. Possiamo immaginare per un momento il ragazzino Giacomo Puccini orfano di padre, con le sue braghette scure, i geloni alle caviglie, le dita intirizzite dal freddo che impara a suonare l’organo nella Chiesa di San Martino di Lucca, sull’organo che era stato di suo padre e prima ancora di suo nonno. Chissà che languori, che luci, che echi avevano raggiunto la sua giovane immaginazione di lucchese da quella lontana Parigi che da secoli costituiva il centro di tutte le invenzioni e le feste dell’intelletto. Al tempo della Rondine comunque siamo già alla prima guerra mondiale e le luci si erano fatte cupe. Ma in casa di Magda sembra che il tempo si sia fermato. Non ci sono tracce di guerre né lontane né vicine. Non ci sono presagi di disastri collettivi, né di grandi cambiamenti sociali (era pur l’anno della rivoluzione russa). L’attenzione di Puccini si concentra su un ipotetico “mistero”: quello di un’anima ferita

40 41 che vorrebbe volare pur sapendo che volando andrà incontro alla sua fine. I nomi dei personaggi sono letterari quanto lo richiede questo esotismo toscomilanese: Rambaldo, Fernandez, Périchaud, Gobin, Crébillon, Prunier da una parte e Magda de Civry, Yvette, Bianca, Suzy, dall’altra; nomi leggeri ed eleganti come calici di vetro dai colori delicati. Solo Lisette, che dovrà rappresentare l’elemento comico del dramma, ha un nome qualsiasi ed è subito descritta con disinvoltura che “serve il caffè e scodinzola rapidissima e petulante da un gruppo all’altro”. Un personaggio da disprezzare, ma con leggerezza in modo che faccia da cartina di tornasole per la nobiltà, la leggiadria, la raffinatezza, l’estenuazione dei sentimenti di Magda. Ma cosa succede in casa De Civry? Si parla d’amore. Prunier sostiene che “a Parigi si ama / imperversa una moda / nel gran mondo elegante / l’amore sentimentale”. E lo dice come se lui fosse un vitellone di Lucca, con la stessa euforica nostalgia per un mondo brillante e lontano. E invece scopriamo che a Parigi ci siamo, eccome. Basta allungare il collo per scorgere, al di là delle grandi vetrate “le torri delle Tuilleries”. Lisette, che entra subito nel suo ruolo di comica guastafeste interviene dicendo: “L’amor sentimentale? Sono solo storie... si vive in fretta: mi vuoi? Ti voglio. È fatto”. Ma Magda interviene per riportare il dramma alle sue più elevate temperature: “poeta, perdonate... in casa mia / l’anormale è di regola”. E poi, più brutalmente a Lisetta: “Tu via”. Prunier, imperterrito continua a descrivere la nuova moda parigina; “sguardi amorosi, strette furtive, baci, sospiri, ma niente più”. Le ragazze ci scherzano sopra: ma come? “O cielo? L’amore? Io svengo. Io struggo. Io cedo. Io muoio”. Ma Magda sa che non si tratta di uno scherzo. Essa è in procinto di conoscerlo questo amore. Se ne sente già invasa prima ancora di avere incontrato chi ne sarà l’oggetto. Prunier canta al pianoforte una canzone composta da lui su una certa Doretta che rifiuta l’amore del re, per rimanere “come son...” perché “tutto l’oro del mondo non può dare la felicità”. L’ultima parte non l’ha ancora composta. E qui si fa avanti Magda che conclude improvvisando: “un giorno uno studente / in bocca la baciò / e fu quel bacio / rivelazione / fu la passione...”. Prunier, che fra tutti appare il più sensibile, intuisce che “in fondo ad ogni anima c’è / un diavolo romantico / ch’è più forte di me”. Ed è a questo piccolo diavolo romantico le cui origini si perdono nel tempo, a questa fonte dalle acque non più tanto limpide e chiare, che attinge Puccini per la sua storia dai timbri soffocati, un poco scapigliati, ma non troppo. Vediamo cosa succede ancora in casa De Civry. Rambaldo regala alla sua donna una collana di perle che lei disprezza apertamente. Siamo già nella favola di Doretta e del re. “Tutto l’oro del mondo non può dare la felicità”. In quel momento arriva il “messaggero d’amore” staremo per dire, l’uomo del destino, il principe azzurro, lo studente del bacio di Doretta. Il suo arrivo è sottolineato. Infatti si dice subito che è già tornato ben sette volte. Come nelle fiabe antiche in cui l’eroe per arrivare alla sua bella consuma “sette paia di scarpe e riempie sette fiaschi di lagrime”. Si tratta del figlio di un compagno d’infanzia di Rambaldo che è venuto a portare il suo cuore di viaggiatore in questa festosa casa parigina. Mentre il giovane cavaliere bussa per la settima volta Magda si lascia andare ai ricordi: “ah quella sera / che sono scappata alla mia vecchia zia / ... ore dolci e divine / di lieta baraonda / fra studenti e sartine / d’una notte a Bullier”.

42 43 ristoranti alla moda, teatri. Poiché “tutta Parigi scintilla” mentre un momento prima abbiamo sentito Lisette dire un po’ pacchianamente “la prima sera a Parigi / è come vedere il mare / per la prima volta”. Infine si decide per Bullier: “amore è là / gioia e piacer / scegliere il cuor che vi convien...”. Infine la comitiva si scioglie. Vanno tutti a divertirsi, salvo Magda che pare ritirarsi volentieri in camera, pensierosa e assorta, presaga e inquieta, forse solo stanca. Nel frattempo la cameriera, Lisette, dopo aver salutato la padrona annunciandole che quella è la sua sera di libertà, se ne va, in compagnia, niente di meno che di Prunier, il più sofisticato e il più ambito degli ospiti, il poeta. Colui che poco prima aveva dichiarato che per lui la donna deve essere raffinata, elegante e perversa: “solo Galatee, Berenici, Francesche e Salomè...”. Ora invece lo vediamo in compagnia di Lisette. E le sue parole rivelano subito con che stato d’animo si accompagni alla serva di casa “Tu sapessi” le dice “a quel prezzo / ti disprezzo... non può amar che donne ricche / un poeta come me... ed invece son per te”. Questo non gli impedisce di criticare la scelta del suo guardaroba “Il cappello non mi piace”. “Il cappello? Ma come è il suo migliore!” Risponde Lisette rivelando che l’ha sottratto alla padrona. Ma neanche il mantello gli va bene. Tanto che lei va a cambiarlo con una cappa di seta nera che è particolarmente cara a Magda. E lui intanto mormora: “Nove muse, a voi perdono / se mi abbasso a consigliarla / ma da esteta quale sono / no, non posso abbandonarla”. Mentre Lisette e Prunier escono dalla porta di casa di soppiatto, Magda, rimasta sola, si aggira inquieta per la sua stanza. Infine prende al volo una decisione azzardata: si travestirà da serva e uscirà da sola, per dirigersi verso il Bullier. “Chi mi riconoscerebbe?”. E poi: “S’accosta ad un vaso di fiori, ne toglie una rosa rossa, va allo specchio, punta il fiore tra i capelli ed esce”.

Ecco di nuovo Lucca con le sue feste, la promiscuità innocente di studenti e sartine. Magda Il secondo atto comincia con un allegro via vai di fioraie, giovanotti, mondane, grisette, in quel momento rifà il verso al giovane Puccini con i suoi ricordi fine secolo, le passeggiate e borghesotti. Ma è tutto molto bonario ed inoffensivo: le fioraie ciacolano, gli amanti sul Corso, le notti ai giardini, i caffè, le sale da ballo, il teatro. Studenti e sartine poi fanno bisticciano in maniera casalinga, le prostitute giocano bonaccione coi clienti, gli studenti già parte della sua poetica. Non sono stati i protagonisti della sua felice Bohème? praticano una allegra morale della spartizione “A chi tocca, tocca / dammi la bocca” “Fanciulla, è sbocciato l’amore! / difendi, difendi il tuo cuore... / due bocks egli disse al cantano passandosi una modella di braccia in braccia. garzone, / stupita fissavo quel gran scialone...”. Naturalmente “scorre a fiumi lo champagne”. E Ruggero siede solitario, senza prendere Anche per Magda, come per Doretta, c’è stato uno studente dalla bocca ardente. “Piccola parte ai divertimenti nonostante il tormentone delle ragazze: “Come ti chiami?” adorata mia / il tuo nome vuoi dir?”. E lei: “io sul marmo scrissi, / egli accanto il suo Abelardo? Marcello? Enrico? “È un principe che viaggia / in incognito stretto / vien da tracciò...”. remota spiaggia! / Rifiuta il nostro letto”. “E allora? – chiede Bianca – come è andata a finire?” Magda racconta che, presa da paura, Ed ecco la grande apparizione: Magda travestita da grisette (che poi era semplicemente scappò. Lui cantava “una triste canzone, una musica strana / una voce lontana ... il “une petite bourgeoise qui avait une galanterie un peu hardie” come dice Molière e profumo squisito della strana avventura / amiche è tutto qui”. si chiama grisette perché alla fine del secolo scorso le ragazze di petite condition sartine, Resti senza molto sale di quel diavoletto romantico di cui parlava Prunier. Sentimenti ricamatrici, lavandaie, commesse vestivano in grigio, ma è chiaro che da un bel po’ sospesi, fumosi, parole non dette, azioni non fatte, promesse sospirate. avevano lasciato le gonne grigie per quelle colorate). Alcuni giovanotti le si fanno A questa scena segue, tanto per rimanere nel clima di ambiguità e morbidezza incontro incuriositi. “Chi è?” “Mai vista.” “Una donna per bene?” “Dimessa, ma graziosa.” crepuscolari, una lettura della mano. E Prunier dice scrutando il palmo di Magda: “Nuova per queste scene.” “Vi trascina il destino / forse come una rondine / migrerete oltre il mare / verso un chiaro Cominciano a corteggiarla offrendole il braccio, porgendole da bere. “Siamo studenti, paese / di sogno... verso il sole / verso l’amore”. artisti gaudenti, un poco audaci / molto loquaci /ricchi di gioia! / Prodighi di baci” Intanto entra Ruggero. Il quale non è descritto fisicamente, ma possiamo ben cantano programmaticamente i giovani baldanzosi corteggiatori. Ma Magda è decisa nei immaginarlo, con un vestito di buon taglio, languido e ardito come si conviene all’uomo suoi rifiuti, sebbene cortese: grazie non posso. del destino. Le giovani amiche decidono che Ruggero, per la prima volta a Parigi, deve E si dirige, senza esitazioni, verso il tavolo di Ruggero. Qui improvvisa uno stratagemma passare una serata allegra. Gli consigliano dei luoghi di divertimento: café-chantant, credibilissimo: dice di essersi seduta accanto a lui per fare credere agli altri di non essere

44 45 al matita sul marmo del tavolino, come aveva già fatto con il primo studente, un nome inventato “Paulette”. Ma quando lui cerca di saperne di più lei si tira indietro: “perché mai cercate di saper / ch’io sia e quale il mio mister? / Non vi struggete / e m’accogliete / come il destino mi portò”. Così siamo arrivati al punto culminante della scena d’amore. Quel punto di indefinibile felicità e di indefinibile tormento che coincide con un sentimento dell’ignoto: “sento / strano un tormento / dolce infinito, né so dir qual è / ... sento che sei un’ignota /ma sei la creatura / attesa del mio cuor...”. E il curioso è che proprio in quel momento di cecità e di ignoranza a lui sembra di afferrare meglio le cose: “Ah questa è vita! /questa è realtà!”. Un bacio struggente sancisce l’accordo amoroso. Proprio in quel momento Lisette scorge la sua “padrona” e sussulta: “Oh Dio, / è lei”. Ma Prunier, che ha un immediato sguardo d’intesa con Magda, decide di proteggerla e infatti dà dell’ubriaca alla giovane amica dicendole che non si tratta affatto della padrona ma di qualcuno che forse le assomiglia un poco. Il buon senso di Lisette però la porta ad insistere “Sono o non sono la sua cameriera”. Al che, molto filosoficamente lui risponde: “Lo sei, ma non di lei / che non è lei / ma sembra lei...” Lisette si rassegna, però ci tiene a dire che Magda assomiglierebbe come due gocce d’acqua alla sua padrona se fosse più elegante. E Magda, subdolamente risponde: “Voi elegante lo siete”. Alludendo ai gran vestiti che porta. E Lisette, comica, sospira: “ah non mi costa nessuna fatica”. E rivela, con ingenua incoscienza, che tutto ciò che indossa appartiene alla sua padrona. Ridono, l’una dell’altra. No, anzi, ridono solo Magda e Prunier perché Lisette, come tutti personaggi comici, non può ridere perché è lei stessa a suscitare il riso. sola, per evitare il corteggiamento assillante degli studenti. E lui naturalmente la invita a Ma, finito l’intermezzo umoristico, riprende il dramma, con un accento lirico: Prunier restare. e Lisette si uniscono a Magda e Ruggero in una specie di quartetto amoroso: come “Così timida e sola assomigliate / alle ragazze di Montauban / quando vanno a ballare, a suggerire che, classi sociali, età, cultura e gusti non contano uno zero di fronte alla carezza / d’una musica vecchia / tutte sorriso e giovinezza”. all’attrazione dei sensi. Quindi la invita a ballare. La folla canta “vuoi dirmi che cosa più ti tormenta / quando E così, fra “l’ebbrezza del tuo bacio”, “questo istante non muore”, “dimmi le dolci parole”, lo stesso petto / chiude lo stesso cuor”. E i due ballerini si scambiano le fatali parole: “tu sei la sola perché la prima”, “sono tua per sempre”, “per sempre con te” si conclude il “dolcezza, ebrezza!” “Per sempre!” “Per sempre!” “Eternamente!”. doppio patto d’amore. Nel frattempo arrivano Prunier e Lisette, coi vestiti della “signora”. Lui preoccupato che Ma a rompere l’incanto arriva il maturo Rambaldo, amico, protettore, convivente di trapeli in qualche modo la condizione bassa di lei: “ti prego: dignità, grazia, contegno”. Magda. Tutti scappano. Prunier, sempre con l’intento di proteggere Magda, trascina via la E lei volutamente volgare: “Ti voglio bene, / anche ti ammiro / ma se mi agito / se guardo sua Lisette. E la signora De Civry si prepara ad affrontare coraggiosamente il suo “uomo”. in giro / ballo scodinzolo / rido saluto...”. Al che lui parodisticamente insiste: “Se mi Alle obiezioni di Prunier risponde “chi ama non pensa”. confondo / a dar lezione / è per rifarti / l’educazione”. E finisce con un giuramento da Ed eccoli di fronte: lui, il tradito, l’irato, colui che ha tutti i diritti anche per via di novello Pigmalione “Ti rifarò”. quel gioiello simbolico che gli abbiamo visto regalare ne primo atto; e lei, travestita Intanto al tavolo di Magda e Ruggero avviene una piccola cerimonia di “rimembranza”. da popolana e quindi indebolita socialmente ma armata di tutto il coraggio che le dà Ruggero ordina “due bocks”. E Magda lo prega “Dategli venti soldi / e lasciategli il resto”. l’amore. Lui vorrebbe saper il perché. E lei “un piccolo ricordo di una zia lontana...”. Questo è il punto in cui sentiamo di più la presenza di Mérimée con la sua Carmen, che Sarà come ricucire un filo spezzato tenuto in sospeso per tanti anni. Riprendere un in qualche modo ha fatto sentire la sua presenza durante tutta l’opera. Magda sfida il avvenimento non concluso, l’avventura che avrebbe potuto portare l’amore e da cui lei è suo amante con l’ardimento e la fatalità di un cuore orgoglioso. A Rambaldo che chiede fuggita. E che, dopo anni di sterilità sentimentale, torna a diventare possibile. Miracoli spiegazioni lei grida in faccia: “non ho niente da aggiungere / a ciò che avete visto”. E lui del destino. insinua “dunque niente di grave / una scappata ... andiamo...”. Ma lei ribadisce serissima: Lui intanto dichiara “Se amassi... allora / sarebbe quella sola / e per tutta la vita”. E lei “L’amo, l’amo!”. E aggiunge: “lasciatemi seguire il mio destino / È finita”. sospira “Ah per tutta la vita!”. Lui a questo punto le chiede come si chiami. E lei segna con Rambaldo, sconfitto, se ne va. “Magda s’abbatte sfibrata su una sedia, guardando innanzi

46 47 a sé fissamente, come se interrogasse il suo destino”. Una voce nella notte canta “Nell’amor, non ti fidar”. Intanto arriva Ruggero con lo scialle dell’innamorata. “È l’alba... vuoi che andiamo?”. Lei supplica: “Un momento”. Ma perché? “Niente, niente. Ti amo, / ma tu non sai... / vedi ho tanta paura / sono troppo felice. / È il mio sogno capisci. / Ma io tremo e piango”.

Il terzo atto si apre su un giardino della Costa Azzurra. “È il pomeriggio avanzato di una magnifica giornata di primavera. Voli di rondini nel cielo lontano”. Come a suggerire che la nostra Rondine sta ancora volando, ma non potrà farlo ancora a lungo, così come la primavera coi suoi fiori dovrà inesorabilmente andare verso il secco, il caldo, la metamorfosi. Anche qui come in Carmen, c’è una madre che aspetta, inconsapevole e amata, che da lontano richiama il figlio all’onestà. Solo che in Carmen il figlio, pur combattuto, rifiuta i buoni consigli della madre, qui invece il figlio fa tutt’uno con la morale materna. Ruggero infatti porta trionfante alla sua amata la notizia che la madre è favorevole al matrimonio fra loro due. E la invita a “seguirmi alla mia casa / che intorno ha un orto e in faccia la collina / che si sveglia al sole, la mattina / ed è piena la sera d’ombre strane / il nostro amore troverà in quell’ombra / la sua luce più pura e serena... / la santa protezione L’operetta in un’opera di mia madre / [...] e chi sa [...] che un giorno non si tenda lietamente / la piccola manina di di Fedele D’Amico un bambino...”. Intanto, come per incanto, arriva Lisette accompagnata da Prunier. Lui aveva tentato Nell’ottobre 1913 Puccini si trovava a Vienna per , nuova per le di lanciarla come canzonettista, ma l’avevano fischiata. “Io mi illudevo in una sera / di scene dell’Opera Imperialregia: e fu inviato a comporre la musica di un’operetta per il soffocare la cameriera”. Ma “l’artista in una sera / tornerà cameriera...”. E poi, ironico a Carltheater, un teatro dedito al genere leggero. I due dirigenti del Carltheater, Siegmund Magda: “io ve la restituisco”. Eibenschutz e Heinrich (o Harry) Berté, offrivano una somma enorme, duecentomila Prunier però non è venuto solo a restituire la cameriera alla sua padrona. Il che vuol dire a corone: e Puccini non disse di no, sebbene fin da principio escludesse di poter cedere a fare ordine fra le classi. Ma a lanciarle un avvertimento, un altolà: “Dovrete abbandonare loro i diritti per tutti i paesi. Ma ricevuto il soggetto che quelli gli proponevano lo rifiutò: / una illusione che credere vista” suggerisce imperioso. Però poi la rassicura “c’è chi vi “È la solita operetta sciatta e banale”, scrisse da Milano il 14 dicembre al barone Angelo aspetta. / Sa dei vostri imbarazzi / ed è pronto a salvarvi in ogni modo”. Eisner, un amico che viveva a Vienna e avrebbe poi fatto da intermediario tra lui e gli Così quando Ruggero torna felice brandendo una lettera della madre che acconsente impresari di colà, “col solito oriente e... occidente in contrasto: feste da ballo e occasioni di definitivamente al loro matrimonio, Magda decide di dirgli la verità: “Sono venuta da te danza, senza studio di carattere, senza originalità e infine senza interesse (cosa più grave). contaminata”. E lui: “Che m’importa!”. E allora? io, operetta non la farò mai”. Poi però, propostogli un altro soggetto, lo accettò, Ma lei insiste: “Trionfando sono passata / fra la vergogna e l’oro...” e poi, con un eroismo beninteso in linea di massima: e a trarne un libretto furono designati Arthur Maria degno di Violetta Valery: “posso essere l’amante, non la sposa / che tua madre vuole e Willner – un esperto del genere, aveva già dato tra l’altro La dea della ragione a Johann crede...” “tua madre oggi ti chiama / e devo abbandonarti / perché t’amo, non voglio Strauss, La principessa dei dollari a Leo Fall, Il conte di Lussemburgo ed Eva a Lehar – e Heinz rovinarti”. Reichert. Il libretto tedesco sarebbe poi stato tradotto in italiano da Giuseppe Adami: Lui supplica, protesta, piange. Ma lei è inflessibile: “quando sarai guarito, te ne ricorderai ma era chiaro che a questo punto Puccini sarebbe intervenuto a chiedere mutamenti e / tu ritorni alla casa tua serena / io riprendo il mio volo la mia pena”. rifacimenti, com’era suo costume. Mérimée e con lui Bizet finivano la storia della loro eroina con una morte cercata e inferta Il lavoro deve cominciare abbastanza presto. In una lettera del 22 marzo 1914 Puccini con amorosa ferocia mediterranea. Puccini e con lui Adami, Willner e Reichert terminano annuncia al barone Eisner di sapere, da un telegramma di Willner, che il prim’atto è l’opera con una chiusa più morbida, rispettabile. Magda se ne va, ma non è abbandonata pronto: e appena tre giorni dopo gli scrive: “Aspetto fiducioso il secondo atto di Willner”. al destino: qualcuno l’aspetta pronta a perdonarla ed accoglierla. E si presume che Ancora nove giorni (3 aprile) e scriverà ad Adami: “Giovedì spero di essere a Milano. Verrà Ruggero guarirà e sposerà una brava ragazza. Willner e in tre tireremo e stireremo la merce per vedere di migliorarla”. Il prim’atto italiano lo ebbe da Adami circa un mese dopo, e cominciò subito a metterlo in musica. Ma un’insoddisfazione lo colse ben presto: “Sono un po’ in angustie”, scrisse ad Eisner già il 26 maggio, “perché il libretto della Rondine non mi piace gran cosa: per quanto io abbia cercato di rialzarlo, non mi sembra quello che avrei voluto e dovuto fare. Siamo sempre in quella linea ormai stantia di modernità da operetta più o meno sentimentale,

48 49 più o meno stucchevole. [...] Se avessi avuto un’altra idea, l’avrei accarezzata e colla al San Carlo e impose a Carlo Clausetti, da Casa Ricordi inviato ad assistere Puccini nella approvazione editoriale willneriana anche adottata, ma è un mondo morto”. Il massimo preparazione di una a Vienna (protagonista la grande Maria Jeritza) particolarmente documento della sua depressione si trova in quella lettera ad Adami, del 19 novembre importante, di piantare in asso Puccini e raggiungere lui a Napoli immediatamente. Il ’14, che comincia: “Sono proprio scoraggiato! Quel terz’atto mi fa soffrire orribilmente al risultato fu che Puccini se ne irritò tanto che la richiesta di scrivere un’operetta per degli punto che forse la Rondine rimarrà coi suoi due atti postumi”; e finisce: “Io posso mandare editori viennesi, cioè diversi da Ricordi, trovò in lui un terreno favorevole: “affronto per a Vienna il contratto e sognare ad altro. Credete a me, caro Adami, che ci vedo bene. La affronto”, commenta Adami. Rondine è una solenne porcheria! Accidenti al momento viennese”. Ora, lasciamo andare che questa immagine di un Puccini che scrive una partitura per far Tuttavia attraverso continui rifacimenti del testo (Adami assicura, forse esagerando, dispetto a qualcuno non pare, neppure sulle prime, molto plausibile. Sappiamo inoltre d’avver dovuto scrivere sedici atti perché ne restassero tre), e alternandosi alla che la prima offerta dei viennesi fu fatta nell’autunno 1913 e siamo costretti a supporre composizione del Tabarro, cominciata alla fine del ’13, quella della Rondine fu lentamente che Puccini, dopo averla rifiutata, dovesse accettare la seconda non più tardi dei primi portata a termine. La notizia del compimento dei primi due atti l’abbiamo da una lettera del ’14, se già alla fine di marzo ebbe da Willner il prim’atto del nuovo soggetto: ma ad Eisner del Natale ’14: quella del componimento finale da una ad Adami, più tarda di la prima della Francesca a Torino ebbe luogo il 19 febbraio, come mai le vicende della quasi un anno e mezzo: Sabato Santo 1916. rappresentazione napoletana (che avrebbe avuto luogo “mesi dopo”) avranno potuto Non seguiremo qui tutti gli andirivieni dell’avventura: d’indole d’altronde non diversa di influire su quella decisione? E non è tutto. Sta il fatto (strano che nessuno dei biografi quelli in cui nacquero quasi tutte le opere di Puccini, compositore avvezzo a travagliarsi pucciniani se ne sia accorto) che la Francesca di Zandonai non fu data a Napoli né pochi sul testo incomparabilmente più che sulla musica. Due punti però conviene ricordare: mesi né pochi giorni dopo quel 19 febbraio, ma solo sette anni più tardi, cioè nel ’21. che entrambi revocano in dubbio ciò che i biografi, sulla scorta di Adami, ci hanno (A Napoli in quella stagione fu data, di Zandonai, solo Conchita, e non nel ’14 bensì nel ’13, tramandato. il 30 dicembre); e di una Tosca a Vienna nella prima metà del ’14 non sono riuscito a trovare Il primo è la questione dell’operetta divenuta opera. Gli impresari viennesi avevano la minima traccia. Comunque, sta di fatto che se la Rondine, per la prima parte disponibile, chiesto un’operetta. Puccini compose un’opera: quando interviene la decisione di non finì al suo editore abituale, non fu certo per volere di Puccini il quale per mesi e mesi passare da un genere all’altro? Secondo Adami, nell’estate del ’14, quando Puccini ne non fece che tempestare Tito Ricordi di inviti a rilevarla, e quanto mai cortesi. Se la quota aveva già composto parecchia musica, come “numeri” staccati. E sarebbe stato proprio vacante finì a Sonzogno (e molto tardi, quando l’opera era compiuta da mesi) si dové lui, Adami, a capovolgere la situazione, dopo che Puccini aveva concluso una giornata soltanto al rifiuto di Ricordi, a cui probabilmente ripugnava di dover dividere un Puccini di lavoro, a Viareggio, dichiarando che avrebbe mandato tutto a monte: Adami allora, con qualchedun altro. fulmineamente intuito che il marcio era tutto nella struttura del genere, nella notte Intanto era scoppiata la guerra, donde complicazioni innumerevoli, e anzitutto, seguente avrebbe trasformato in versi tutti i brani in prosa consegnando la mattina dopo impossibilità di dare la prima rappresentazione, secondo i patti, a Vienna. La rondine andò al maestro il risultato, cioè un libretto d’opera. Interessante. Ma già abbiamo ricordato così in scena in campo neutro, all’Opera di Montecarlo, il 27 marzo 1917, sotto la direzione la lettera del 14 dicembre ’13 in cui Puccini dichiarava: “Io, operetta non la farò mai”. Se di Gino Marinuzzi: protagonista Gilda Dalla Rizza, con (Ruggero), Ines ne può citare un’altra del 25 marzo ’14, anche più probante perché scritta (ad Eisner) a Maria Ferraris (Lisette), Francesco Dominici (Prunier), Gustave Huberdeau (Rambaldo). soggetto accettato, e tuttavia molto prima dell’estate viareggina: “Lasciali dire i nemici. Ed ebbe successo: che però sulle scene italiane (dove per la prima volta apparve sotto la Anche qui si dice che mi sono abbassato a far l’operetta come Leoncavallo!! Questo mai e direzione di Leopoldo Mugnone, al Dal Verme di Milano, il 7 ottobre dell’anno stesso) poi mai. Poi, come lui, non mi riuscirebbe neppure a farlo apposta”. Che voleva dire? Mai si affievolì alquanto. Del che Puccini imputò dapprima le cattive esecuzioni. Ma presto e poi mai un’operetta, oppure mai e poi mai un’operetta alla Leoncavallo? Uno dei più ne dové attribuire qualche colpa all’opera stessa, visto che ne intraprese una seconda recenti studiosi di Puccini, l’americano William Ashbrook (The of Puccini, Londra, versione e subito dopo (1920) una terza: anche se infine si decise in favore della prima, Cassel, 1968) sta risolutamente per la prima interpretazione, e perciò invalida il racconto materialmente distruggendo le partiture delle versioni successive (delle quali ci restano di Adami senz’altro. A noi basterà aver dato la notizia della questione, prima di Ashbrook però gli spartiti). non mai posta. Dopo la morte di Puccini (29 novembre 1924) l’opera fu comunque assai trascurata: non Secondo punto. Era inteso che Eibenschutz e Berté avrebbe acquistato la proprietà della solo dai teatri ma anche dai critici, che la misero per così dire tra parentesi. Lo stesso Rondine per alcuni paesi soltanto: per gli altri, tra cui naturalmente l’Italia, sarebbe volume di Richard Specht (Giacomo Puccini. Das Leben - Der Mensch - Das Werk, Berlino 1931), subentrato un altro editore. Perché costui non fu Ricordi, editore di tutte le altre opere generalmente considerato il primo tentativo di rivalutare l’arte di Puccini sul piano di Puccini? Morto nel 1910 Giulio Ricordi, scopritore protettore fedelissimo di Puccini, della critica più esigente, la dice “debole da cima a fondo”: per trovare un modo diverso gli era succeduto nella dirigenza della Casa il figlio Tito il quale a sua volta aveva di considerarla bisogna arrivare a Mosco Carner, che nella sua ampia biografia del 1958 scoperto qualcuno, e precisamente Riccardo Zandonai, di cui aveva addirittura firmato la (tradotta in italiano nel ’61 per il Saggiatore) ne azzardò un riesame benevolo: ma per riduzione a libretto della Francesca da Rimini, a fianco di D’Annunzio. sconfessarlo otto anni dopo in un articolo, quando la ascoltò in un teatro minore di Donde gelosie di Puccini, delle quali possediamo documenti non dubbi. Senonché Londra. Adami ci racconta, in proposito, che “pochi mesi” dopo la prima della Francesca (Torino, Quanto alle esecuzioni, non è che cessassero del tutto, furono però, fino a una dozzina Teatro Regio, 19 febbraio 1914) Tito si recò a Napoli per preparare la sua presentazione d’anni fa, di scarsa risonanza (un’eccezione, quella del ’36 al Metropolitan di New York,

50 51 a fior di pelle: con un tocco di Pipistrello in Lisette, la cameriera di Magda che, come nell’operetta di Johann Strauss, si mette di nascosto gli abiti della padrona, e capita nella serata di lei: nel caso nostro, a braccetto con il poeta Prunier, vezzeggiato frequentatore del salotto della signora, ma disposto anche a meno distinte soddisfazioni. Non conosciamo il testo che i librettisti viennesi avevano presentato, se non vagamente e indirettamente: dalle lettere in cui Puccini ne lamenta le magagne. Che tuttavia superò a poco a poco, sottoponendo Adami al torchio che s’è detto. Una però gliene rimane in mano – né sappiamo a chi attribuire la paternità –, già visibile nel nostro riassunto: lo scioglimento. E Puccini ne era talmente consapevole che, sebbene affermasse di credere in quest’opera, e attribuisse il suo scarso successo in Italia alle cattive esecuzioni, dopo averla vista in scena si dette ben presto a escogitarne un altro, e poi un altro ancora. S’è già detto infatti che della Rondine Puccini dette una seconda versione (rappresentata) e dette una seconda versione (rappresentata a Vienna, in tedesco, nell’ottobre 1920), e subito dopo una terza, che progettò di offrire a Montecarlo ma poi non fece mai arrivare alle scene. Come s’è detto, le partiture di entrambe non esistono più, sì invece gli spartiti; i quali recano alcune varianti in tutti e tre gli atti, diversamente motivate, ma delle quali sono sostanzialmente importanti quelle introdotte al fine di rendere un po’ più plausibile il distacco finale dei due amanti. Che dunque si collocano al terz’atto. Caratteristica della seconda versione, più seriosa della prima, è che a determinare la decisione di Magda contribuiscono largamente le esortazioni del “poeta” Prunier (divenuto baritono da tenore che era nella versione prima), il quale con Lisette è piombato nel suo ritiro sulla Costa Azzurra, a dimostrarle l’assurdo della sua nuova vita; laddove nella prima versione la visita dei due era puro diversivo comico (Prunier aveva tentato di lanciare Lisette come cantante a Nizza, ma con tale insuccesso da indurlo a riconsegnarla a Magda, restituita al suo stato di cameriera). prescelta da Lucrezia Bori per il suo addio alle scene), e assai rare: particolarmente in Quanto al terzo atto della terza versione, sebbene il duetto comico della cameriera col Italia dove, quando nel ’58 fu data al San Carlo, mancava dai teatri da diciotto anni, poeta (ridiventato tenore) sia ristabilito, la situazione si capovolge addirittura perché sebbene nel ’53 Nino Sanzogno ne avesse diretto un’esecuzione alla radio e Federico chi spezza il legame non è Magda ma Ruggero, il quale del passato di lei è avvertito non Del Cupolo un’incisione su disco. Probabilmente l’evento che più ha contribuito alla già da lei stessa ma da una lettera della quale ignoriamo il mittente, e per di più trova un sua rinascita è il disco inciso nel ’66 da Francesco Molinari Pradelli con portafoglio con del denaro e l’immagine di una rondine che l’antico amante banchiere, protagonista. nel frattempo venuto a tenerla, le ha lasciato su un tavolo: e respingendo furiosamente le Nel ’68 si ebbero infatti due allestimenti, a New York (Manhattan Opera) e a San sue implorazioni la pianta in asso. Inoltre l’episodio della mamma è soppresso, e l’idillio Francisco; e nel ’69 il fortunato rilancio in Italia, a Trieste: direttore De Fabritiis, regia di iniziale è brillantemente intaccato dalla scenetta di tre vendeuses che riescono a smerciare Carlo Piccinato, scene e costumi di Maurizio Monteverde, protagonista Virginia Zeani. Le a Magda alcuni articoli di moda dernier cri, con ciò ironicamente ammiccandosi alla crisi rappresentazioni da allora si sono moltiplicate sia in Italia che all’estero. di cassa della coppia: sì che il tasso di zucchero diminuisce, e non di poco. Tuttavia la spietata e ottusa reazione di Ruggero allo scoprire quel passato da cui la Violetta di turno * * * vorrebbe legittimamente redimersi suona, rispetto al tono dell’opera, smaccatamente stonato: motivo per cui si capisce benissimo perché Puccini finisse col tornare alla prima Siamo nella Parigi del Secondo Impero. Magda, la mantenuta d’un banchiere, una sera versione senza neppure saggiare questa alla prova della scena. (Anche se oggi la lettura si cava il capriccio di rivivere un’innocente avventuretta goduta quand’era ragazzina del terzo spartito c’interessa, e non solo per la musica nuova che contiene, ma pure per ingenua con un coetaneo: si veste come una grisette qualunque e se ne va al Bal Bullier con l’impiego abilissimo, a volte inquietante della musica della prima a significati nuovi, o un giovane timido di nome Ruggero, ch’è alla sua prima serata parigina. S’innamorano, addirittura opposti a quelli originari.) vanno a vivere in campagna: fin che lui le chiede di sposarla, e le mostra una lettera della Senonché sta il fatto che lo scioglimento a cui era tornato non soddisfaceva Puccini madre con tanto di benedizione per tutt’e due. Allora lei confessa la verità, e sebbene più di quanto non soddisfi noi. Sì che la tentazione di ridurre quel tasso di zucchero, lui protesti affatto indifferente al suo passato, torna dal banchiere. Una sorta di Signora oggi, con qualche taglio, ci coglie: dopotutto, forse che a limitare certe ridondanze di delle camelie, come si vede, o Traviata che si voglia, conclusa a metà dell’azione e trascritta innumerevoli opere del passato ci comportiamo altrimenti? È così che nel ’73, alla Fenice

52 53 di Venezia, dietro un suggerimento azzardato dal sottoscritto, Nino Sanzogno soppresse certo spirito (che non è qui necessario descrivere, tanto è noto). Ora è chiaro che dal primo la riapparizione degli innamorati alla fine dell’atto del Bal Bullier (quattro pagine di punto di vista la Rondine non è un’operetta ma un’opera né Puccini – poco importa sapere spartito di musica già ascoltata), terminando dunque a scena vuota nel clima diradato e “quando” la sua decisione in merito fosse presa –avrebbe potuto fare diversamente vagamente freddoloso della festa finita. Mandelli suggerisce di tagliare, piuttosto, uno perché la drammaturgia musicale di Puccini si basa non già, al modo di Verdi, sul “canto”, squarcio interno all’atto che include quella stessa musica. bensì, al modo di Wagner, sul discorso sinfonico continuo, affidato al gioco di motivi conduttori; ed è un discorso nervoso, volubile, immagine della sua visione irrequieta e * * * caleidoscopica della realtà, perciò organicamente intollerante di interruzioni, e anche di cesure troppo nette. Senonché questo non esclude l’“operetterismo”, il demi-monde Lo strano è che la soluzione pertinente era già in boccio agli inizi dell’impresa. Racconta dell’operetta: soltanto lo colloca in posizione tale da potergli girare attorno, e se ne infatti Adami che quando Puccini gli espose per la prima volta il soggetto dei viennesi, appropria certi modi, è come per una mascherata. Insomma, della sua drammaturgia dello scioglimento parlò così: “Al terz’atto, nella villetta di Riviera dove i due amanti si operistica Puccini si serve per stabilire, fra sé e la futile materia che si trova in mano, un sono rifugiati, gli impicci, i debiti, l’imminente miseria. E la necessità della rinuncia e del distacco a volte quasi impercettibile, ma certo. ritorno specialmente in quanto Magda sa che il giovane vorrebbe sposarla e portarla nella E con questo si allinea alle opere della sua ultima fase (Tabarro, , : casa dei suoi vecchi a Montauban. Allora la Rondine, già satura di azzurro e di sole, riapre lasciamo da parte che, interamente comico, fa storia a sé), le quali su le ali, ritorna al suo nido dorato, per salvare l’amante e se stessa”. tutt’altri termini, mirano allo stesso fine: tranne che in queste l’operazione è riuscita al Altro che mamme, benedizioni e rimorsi. Vero o non vero quel che Adami racconta, certo è cento per cento, e anche i luoghi che, presi a sé, nascono dall’emotività “spontanea” del che seguendo quella linea la parabola si sarebbe chiusa con quel pizzico di assenzio che le primo Puccini, mutano segno dal contesto – o semplicemente dalla preziosità della loro competeva. “Gli impicci, i debiti, l’imminente miseria”: una sorta di parodia della Traviata, messa in scena timbrica. Invece nella Rondine alcuni luoghi scopertamente “sentimentali” perfetto. La soluzione accettata inclinò invece a un esito patetico-sentimentale un’opera – quelli appunto che abbiamo ricordato sopra – sussistono come residui, come fossili, predestinata a tutt’altro. Le dobbiamo un duetto d’addio pieno di mielati masochisti, e anche se in pagine, in sé, di tutto rispetto: non si lasciano assorbire. anche, a prepararlo, momenti non troppo dissimili nella scena del Bal Bullier (il centro del Ma il resto, cioè il novanta per cento della partitura, non è così. E per esempio nell’intero debutto d’amore, la chiusa dell’atto): poche pagine in tutto, a contarle materialmente, ma il prim’atto anche il “sentimentale” è sottilmente crivellato di ironie tanto più penetranti cui tono rischia di stingere, nella nostra immaginazione, sul resto. quanto più impalpabili. Esiste d’altronde un livello oltre il quale, in ogni arte, la Senonché appunto il percepire questo tono come una deviazione, un disguido, ci raffinatezza cessa di essere un mezzo di rappresentazione per dare spettacolo in proprio, illumina sulla vera natura dell’opera: che è tutt’altra. E Puccini lo sapeva benissimo, lo e con ciò afferma una superiorità verso i suoi contenuti, li gioca guardandoli dall’alto in voleva. Fin dall’inizio. Già il 7 maggio ’14 aveva scritto ad Eisner: “Con Adami abbiamo basso. Di tal genere son quelle disseminate in questa partitura, in una girandola piuttosto deciso di dare una parte molto primaria alla , anzi credo che sarà la prima e di impressionante. I dialoghi fra il poeta e la cameriera, le tenerezze e i ripiegamenti della tipo coloratura... Il primo atto, grazioso, l’ho avuto da Adami, ma giusto iersera fu deciso protagonista, i trucchi sui ritmi di danza, i concertati del Bal Bullier, l’alba sullo squallore di ritornarvi sopra, dando maggiore parte alla soubrette per infiltrare nell’opera una della festa finita, l’istantanea – ancora al Bal Bullier – delle due amiche che passano pepata e pimpante pennellata che allieti e vivifichi il sentimentalismo che potrebbe scambiandosi il piumino della cipria, l’apertura marina del terz’atto. Non si finirebbe mai generare languore e poca allegria”. E a cose fatte, cioè dopo le prime rappresentazioni, di citare. E su tutto, la frenesia sottile d’un’orchestra onnipotente e inafferrabile, di cui ne scriveva a un altro amico, Riccardo Redaelli: “Tutte le esecuzioni italiane sono state non una vibrazione è mentita. Non ci fosse il contrattempo della mamma, un capolavoro. false. È opera leggera a tinte tenui, e le orchestre hanno sempre appesantito tutto. Se non avessi sentito l’opera a Montecarlo, direi che ho sbagliato” (dicembre ’17). Tutte le lettere di lui che possediamo sulla lavorazione della Rondine poggiano su questo tasto: leggerezza, “caratteristico”, “grottesco” persino, e lotta al “sentimentalismo”; anche se poi una certa dose di questo rimase: ma in che modo e in che senso? Comprenderlo è importante, perché equivale a collocare quest’opera squisitissima, anche se imperfetta, nell’evoluzione che attraverso la crisi della Fanciulla del West portò Puccini a ridurre fortemente la sua fiducia nell’espressione diretta degli affetti, facendolo passare dal naturalismo a un suo decadentismo, e insomma dall’Ottocento al Novecento.

* * *

Risaliamo all’origine: La Rondine avrebbe dovuto essere un’operetta. Che cos’è un’operetta? Una commedia in cui la recitazione parlata, in prosa, si alterna a pezzi cantati, ciascuno dei quali ben chiuso in se stesso; ma si intende, una commedia di un

54 55 Gran dolore in piccole anime di Gino Zampieri

Strano percorso quello de La rondine. Doveva essere un’operetta, richiesta dal Karltheater di Vienna. Qualcosa che assomigliasse ai lavori di Johan Strauss o di Franz Lehar, ma in versione italiana. Puccini aveva accettato la proposta perché accompagnata da un lauto compenso ma anche perché, come scriveva alla sua amante inglese Sybil Seligman, “ho voglia di ridere e di far ridere. Conosci qualche romanzo, o storia, o novella o dramma grottesco, pieno d’umore e di buffoneria?”. Ma dopo vari progetti, finiti tutti miseramente, svanì qualsiasi intenzione di comporre un’operetta con dialoghi parlati: “Io l’operetta non la farò mai!”. Correva l’anno 1912 e il critico Torrefranca aveva scritto: “solo i musicisti che abbiano dato buone prove di sé nel campo sinfonico possono avere una giustificazione per scrivere opere liriche, e proprio per questo Puccini si rivela completamente inadeguato. La cosa più grave di tutte è che, assimilando influssi stranieri, ha tradito l’eredità nazionale. Nel giro di pochi anni sarà dimenticato”. Povero critico! Il libello non sembrò turbare più di tanto Puccini ma sicuramente contribuì a renderlo più guardingo nella scelta del libretto per la sua nuova opera. In proposito scriveva a D’Annunzio, potenziale librettista: “ Ora sai quello che mi ci vuole... gran dolore in piccole anime.” Ecco, anche se non fu D’Annunzio a scrivere il libretto, questo voleva Puccini: ridere e far ridere ma senza trascurare il gran dolore delle piccole anime. La Rondine è stata paragonata alla Traviata, ma è una Traviata da cui sono bandite le problematiche di più ampio respiro. Niente drammi. E nemmeno la ferrea pressione della moralità borghese con cui Germont impedisce l’unione duratura. Non c’è la morte come redenzione morale, soltanto la rinuncia e l’abbandono, cioè l’approccio dell’operetta più prossimo a uno scioglimento tragico. Ruggero, l’ingenuo giovane, ha un predecessore in Jean, il jeune premier della Sapho di Massenet. Ma l’insieme appartiene al genere più leggero. La coppia secondaria, comica, di innamorati, Lisette e Prunier, sono un cliché dell’operetta. La cameriera che si traveste con i vestiti della sua padrona è un’evidente derivazione da Die Fledermaus. Anche il

57 brindisi è da tanto tempo un luogo comune della scena lirica. Leggerezza dunque e divertimento. Nel luglio del 1914 Puccini scriveva a Sybil: “Sto scrivendo un po’ di musica abbastanza graziosa per La rondine – leggera, ma penso interessante – e chiara come l’acqua di primavera”. E in settembre: “È un’opera leggera, sentimentale e un poco comica – ma simpatica, chiara, cantabile, con piccoli valzer e con note allegre e attraenti”. Ecco, un’opera leggera e attraente, un poco comica, ma che nel bel mezzo della travolgente allegria può provocare in piccole anime un gran dolore. Magda, dopo aver letto la lettera in cui la madre, all’opposto di Germont, acconsente al loro matrimonio, rinuncia a questo grande amore. Il suo passato, la sua esperienza di vita, la costringono a interpretare la lettera con occhi ben diversi da quelli dell’ingenuo Ruggero. E il sogno si spegne. Fine della storia d’amore. Senza drammi. Ma è proprio questa sua spontanea rinuncia, questo sacrificio indotto ma non imposto che, lasciando attonito Ruggero, conferisce a Magda una dimensione drammatica che va ben al di là di un personaggio d’operetta. Ed è questa emozione trattenuta della fine del terzo atto, assieme alla leggerezza e l’allegria dell’intera opera, a fare de La rondine uno spettacolo affascinante quanto le opere più note del grande maestro. La regia ha cercato di mettere in risalto il vivace impianto teatrale brillantemente Note all’allestimento sostenuto dalla musica cercando di mantenere l’intero spettacolo nel clima di leggerezza di Rosanna Monti e allegria di cui parla il compositore. Fatta eccezione per il brusco finale degno del grande dramma lirico, avvolto com’è in una struggente, sofferta, malinconia. Se penso alla prima volta che ho letto il libretto de La rondine ricordo il fastidio che ho provato per la descrizione degli ambienti presente all’inizio di ogni atto (anche se nel secondo molto meno), dove ogni più piccolo particolare è annotato con esagerata minuzia. La reazione che ho avuto è stata quella di liberarmi immediatamente di quei dettagli ridondanti e un po’ “barocchi”, come se avessi dovuto liberarne anche la musica. Poiché dovevo occuparmi della scenografia e dei costumi, ho subito sentito il bisogno di alleggerire le immagini e la direzione che mi sono data è stata quella di semplificare il più possibile. Addirittura il terzo atto l’avevo immaginato solo con sabbia e un fondale azzurro violaceo per sottolineare il vuoto che lascia la fine di un amore o di un ideale, indipendentemente da qualsiasi interpretazione si voglia dare a questo finale. In quest’opera, forse più che in altre, c’è la necessità di chiudere ogni atto in uno spazio ben definito (come appunto suggerisce il libretto) e così è stato fatto. Allora il salotto diventa una sorta di gabbia dorata, uno spazio mentale chiuso (anche se si sente già la voglia di evadere) e il Bal Bullier un luogo più giocoso, più allegro dove si va per divertirsi, per fare incontri, dove appunto si può trovare anche l’amore sognato, insomma quell’atmosfera che si respira nel dipinto di Renoir Bal au moulin de la Galette. Il terzo atto è uno spazio più aperto, ed è per me come una “rampa di lancio” (lì Magda sceglie il suo futuro), per questo ho pensato a una terrazza in declivio che si affaccia sul mare e sul cielo, un po’ come affacciarsi sull’infinito, uno spazio un po’ metafisico. Nell’ambientazione scenografica ci sono richiami al Liberty e Parigi, luogo dove è ambientata la storia, ne è la patria; ho però voluto omaggiare maggiormente il Liberty lucchese che ho sotto gli occhi ogni giorno (visto che, nella città in cui vivo, se ne trovano splendidi esempi). Lo stesso lavoro di semplificazione è stato fatto parallelamente anche sui costumi; il periodo studiato è quello tra il 1916 e il 1920 (anche se con assoluta libertà), momento in cui nel costume succede un po’ di tutto. Ho ricercato immagini e figurini, ho visionato diversi film (tra cui la Femme de Paris di Chaplin, storia simile a Rondine, ma molti altri ancora). Grazie a questo lavoro di ricerca e studio sono riuscita a captare alcune atmosfere che ho utilizzato

58 59 nella ricerca dei tessuti. Quindi, così come per la scenografia anche nei costumi si passa da un mondo costrittivo, dove forse ci si annoia un po’ (colori più spenti, più scuri, forme I protagonisti più austere – escluso naturalmente Prunier che è un po’ il “giullare di corte” – eleganza e ricchezza ostentate), alla freschezza del secondo dove predominano i colori pastello, fino ad arrivare ai colori chiari che sottolineano l’essenzialità del terzo.

Napoli, Madrid, Catania, Cagliari, Santander, Parma, Piacenza, Ravenna, Modena, Ferrara, Bari), dirigendo il più importante repertorio sinfonico ed operistico. A partire dal 1986 ha studiato e affrontato la gran parte del repertorio classico, romantico e tardo-romantico, sia sinfonico che operistico (principalmente italiano e tedesco), mantenendo un costante rapporto con la produzione contemporanea. Dal 1990 è inoltre ospite di festival internazionali quali The Wolf Trap Festival di Washington, Bilbao, e lo Spoleto Festival USA. Dal 1993 al 1996 è vicedirettore artistico del Teatro Lirico Massimiliano Stefanelli Sperimentale Adriano Belli di Spoleto e, nel 1996 e 1997, direttore musicale della serie di Compiuti gli studi musicali al Conservatorio concerti Intermezzi dello Spoleto Festival USA, “Santa Cecilia” di Roma, ha guidato, a partire laboratorio di interpretazione musicale che dal 1986, numerose orchestre fra cui la City of ha visto esibirsi, a fianco di importanti artisti Birmingham Symphony Orchestra, l’Orchestra chiamati da tutto il mondo, giovani talenti da Sinfonica della RAI di Roma, l’Orchestra lui appositamente selezionati. Attualmente del Teatro dell’Opera di Roma, la Montreal ricopre la carica di direttore artistico e direttore Symphony, la Filarmonica di Bonn, la Israel musicale dell’Istituzione Fondazioni all’Opera Symphony Orchestra, la English Chamber che promuove e realizza le attività liriche dei Orchestra (con la quale ha inciso per la Channel teatri di Abruzzo e Marche. Nel 2001 inizia Classics l’integrale dei concerti per flauto una serie di fortunate collaborazioni con di Mozart), la Qatar Philharmonic (di cui è Franco Zeffirelli e l’Orchestra Sinfonica della stato direttore principale), la Spoleto Festival Fondazione di Parma che Orchestra, la Charleston Symphony, la Toronto hanno dato vita alla Aida (edita in dvd da Rai Symphony, l’Orchestra della Fondazione Trade), con la quale si sono inaugurate nel Arena di Verona e l’Orchestra Sinfonica della gennaio del 2001 a Busseto le celebrazioni per Fondazione Arturo Toscanini. A partire dal 1990 i cento anni della morte di , è ospite di teatri italiani e internazionali (fra e La traviata dell’anno successivo. Entrambe gli altri New York, Washington, Milano, Mosca, le produzioni, tuttora in tournée, sono state Roma, Firenze, Tel Aviv, Genova, Bonn, Siviglia, allestite al Bolshoj di Mosca nel dicembre

60 61 2003 (La traviata) e nell’ottobre del 2005 (Aida) Romand come regista assistente. Prosegue di paglia di Firenze e nel 2003 per La belle Hélène e sono state premiate dalla stampa russa. Ha poi la sua formazione teatrale frequentando i (scene e costumi) all’interno del progetto LTL fatto seguito I pagliacci (ancora con Franco Cours Dullin a Parigi, poi la scuola teatrale di Opera Studio per i teatri di Lucca, Pisa, Livorno, Zeffirelli) che Stefanelli ha diretto per il Teatro Strasburgo. Nel 1964 è assistente di Armand Ravenna e Bergamo. Nel 2008, in occasione delle del Cremlino di Mosca e per il cinquantesimo Gatti, scrittore, regista e drammaturgo tra i celebrazioni per il 150o anniversario della nascita anniversario della fondazione dell’Hellenic più rappresentati negli anni sessanta. Nel 1966 di Giacomo Puccini, ha firmato per il Teatro Festival di Atene. Più recentemente Stefanelli ha torna in Italia per frequentare, come allievo del Giglio scene e costumi dell’opera La rondine, inaugurato le stagioni liriche della Israeli Opera regista, la Scuola d’arte drammatica del Piccolo spettacolo ripreso nel 2011 a Tolone. Sempre di Tel Aviv con La traviata e Mefistofele, tornando Teatro di Milano. Collabora poi con Nuova Scena per il Teatro di Lucca ha ideato i costumi dello poi alla Israeli Opera con Il trovatore, mentre diretta da Dario Fo. Crea a Genova il Teatro spettacolo Winter (regia di Oskaras Koršunovas) con un’altra interpretazione della Traviata dell’Archivolto che dirige per cinque stagioni nell’ambito della rassegna 2014 dal titolo ha inaugurato la 55a edizione del Festival prima di diventare regista del Teatro stabile di “Camera con vista”. All’attività di scenografa e Internacional di Santander e l’ultima stagione Genova e insegnante presso la Scuola di teatro. costumista affianca quella di docente in corsi di della rassegna estiva de Los Veranos de la Villa Nel 1984 Maurizio Scaparro, vice direttore del Rosanna Monti orientamento e formazione professionale. di Madrid. Ancora La traviata, questa volta con Théâtre de L’Europe, diretto da Giorgio Strehler, la regia di Graham Vick, è stato il titolo con il chiama Zampieri a Parigi come assistente per Dopo gli studi artistici, la sua formazione quale ha debuttato con la Birmingham Opera organizzare le Rencontres Internationales professionale avviene sul campo. Dal 1983 al Company alla guida della City of Birmingham Albert Camus durante le quali vengono 2000 collabora con il Teatro Del Carretto di Symphony Orchestra, debutto che gli è valso rappresentate tre opere di Camus: Caligola, Lucca lavorando a fianco dello scenografo l’assegnazione del Royal Philharmonic Society regia di Scaparro; I demoni, regia di Wajda e Les Graziano Gregori come assistente per le scene Music Award. Poi ancora Roméo et Juliette di esprits, regia di Zampieri. Nominato direttore del e i costumi e come scenografa realizzatrice per Hector Berlioz al Teatro San Carlo di Napoli, Teatro di Roma, Scaparro chiede a Zampieri di tutti gli spettacoli prodotti. All’interno della di nuovo con Franco Zeffirelli per La traviata, proseguire la collaborazione nata a Parigi. Per compagnia svolge inoltre un’attività didattica Pagliacci, Tosca e Aida e nuovi allestimenti di La alcune stagioni è collaboratore della direzione nelle scuole fino al 2007. Con lo stesso scenografo bohème, Mosè in Egitto, il Trittico pucciniano, Manon artistica e regista del Teatro di Roma. Nel 1987 collabora come assistente a numerosi spettacoli Lescaut, Macbeth e Il trovatore. Giorgio Strehler chiama Zampieri al Piccolo di opera lirica e di prosa per i teatri italiani. Teatro di Milano dove rimane come regista e Dal 1985 al 1999 collabora con il Teatro del insegnante presso la scuola di teatro fino alla Giglio di Lucca nel laboratorio scenografico morte di Strehler. Nel 2001 assume la direzione come scenografa realizzatrice e dal 1991 anche Giulia Menicucci del Théâtre Populaire Romand in Svizzera, dove come assistente per le scene e i costumi per aveva iniziato la sua attività teatrale e lo dirige le produzioni della Stagione Lirica. Ha preso Nasce a Viareggio dove inizia lo studio della fino al 2008 quando si trasferisce in Provenza parte agli allestimenti di varie manifestazioni danza giovanissima. Nel 1984 entra a far parte dove vive tutt’ora. Nel corso della sua carriera e mostre organizzate dal Teatro e ne ha curato della compagnia Balletto di Toscana, dove teatrale ha messo in scena più di duecento opere: l’immagine grafica per alcuni anni. Dal 1997 lavora come solista per due stagioni. Nello pièce teatrali, spettacoli musicali, opere liriche collabora con il settore formazione del Teatro stesso anno vince una borsa di studio per il in Europa e negli Stati Uniti. Per il teatro lirico del Giglio quale responsabile della scenografia corso di perfezionamento professionale per ha allestito opere di ogni epoca, alternando e dei costumi per i laboratori teatrali rivolti giovani danzatori A.T.E.R. balletto di Reggio Falstaff di Salieri con I due timidi e La notte di alle scuole e agli adulti. Dal 1995 inoltre Emilia, indetto dalla CEE. Nel 1986 vince la un nevrastenico di Nino Rota; Le due contesse di collabora come scenografa e costumista a borsa di studio per accedere alla John Cranko Paisiello con Elegia per giovani amanti di Henze; spettacoli di lirica e prosa che la vedono a fianco Schule Akademie di Stoccarda e ottiene, al I due baroni di Cimarosa con I quatro rusteghi di di registi quali, fra gli altri, Cristina Pezzoli, concorso internazionale Prix de Lausanne, il Gino Zampieri Wolf-Ferrari; La traviata di Verdi con La finta Attilio Corsini, Aldo Tarabella, Ruggero Cara, premio Johnson, che le consente di partecipare Andrea Battistini, Alessandro Garzella, Guido Nasce in provincia di Padova ma si trasferisce semplice di Mozart; L’Italiana in Algeri di Rossini allo stage estivo di Marika Besobrasova De Monticelli, Elisabetta Courir, Mimmo con la famiglia a Losanna, in Svizzera, dove con La rondine di Puccini. Capuletti e Montecchi all’Académie Princesse Grace di Montecarlo. Sorrentino, con spettacoli che sono stati prosegue gli studi in lingua francese. Scopre di Bellini con Carmen di Bizet; Anna Bolena di Sempre nel 1986 si aggiudica il primo premio rappresentati nei principali teatri italiani e che il teatro, la musica, il canto e l’opera tramite Donizetti con Don Quichotte di Massenet; L’elisir al Concorso Nazionale Televisivo “Nati per la hanno partecipato a festival e rassegne con attori un suo giovane professore di lettere, Eric d’amore con Carmina Burana; Orfeo e Euridice di danza”, e appare in Eurovisione al Concorso di quali Angela Finocchiaro, Isa Danieli, Veronica Tappy, che lascia presto l’insegnamento per Gluck con Der Jasager di Kurt Weill. Schwetzinger (Germania). Nel 1987 si diploma Pivetti, Ilaria Occhini e personalità quali dedicarsi all’opera diventando uno dei migliori brillantemente alla John Cranko Schule con Corrado Augias, Gherardo Colombo, Marco tenori europei dell’epoca. Finiti gli studi nel il massimo dei voti nel Metodo Vaganova. Nel Travaglio, Shel Shapiro. Con il regista Attilio 1963, entra a far parte del Théâtre Populaire 1988 entra a far parte della compagnia del Corsini ha collaborato nel 2001 per Il cappello Stuttgarter Ballet, sotto la direzione di Marcia

62 63 Haydée. In questa compagnia interpreta vari a San Francisco alla Scuola di ballo di Alonzo con la London Philharmonic Orchestra, Vienna New National Theatre a Tokyo. Torna al Teatro ruoli solistici, tra i quali l’Uccello Azzurro nella King con il suo Lines Ballet. L’anno successivo Philharmonic, Israel Philharmonic Orchestra, lirico di Spoleto per cantare Mimì nella Bohème Bella addormentata, esibendosi con i ballerini si iscrive alla Facoltà di Danza e Discipline London Symphony Orchestra, Scottish Chamber diretta da Marcello Panni e il ruolo en travesti di ospiti quali: Noella Pontois, Monique Loudières, Coreutiche all’Accademia Nazionale di Danza Orchestra, Rotterdam Philharmonic, Tokyo Antonio nella di Cimarosa, in prima Manuel Legris, Julio Bocca e Fernando Bujones. di Roma e consegue la Laurea di II livello con Philharmonic, Münchner Philharmoniker e esecuzione moderna. A dicembre del 2005 è Nelle dodici stagioni nelle quali fa parte del indirizzo danza classica. Seoul Philharmonic. Ha lavorato con direttori interprete principale del concerto di capodanno Stuttgarter Ballet partecipa a numerose tournée Nel 2005-2006 contribuisce alla realizzazione d’orchestra quali , , al Comunale di Bologna. Nel 2006 è Violetta che la portano ad esibirsi nei teatri più celebri di spettacoli teatrali con diverse coreografie Lorin Maazel, Myung-Whun Chung, Yannick nella Traviata nel Teatro della Città Proibita del mondo: New York, Washington D.C., collaborando più volte con la Fondazione Nézet-Séguin, Michel Plasson, Maurizio Benini, di Pechino e nello stesso anno si esibisce come Argentina, Cile, Brasile, Uruguay, Venezuela, Giorgio Gaber. Nel 2007 crea le coreografie per Carlo Rizzi, Yves Abel, Andrés Orozco-Estrada e Albina al Festival di Edimburgo nella Donna Hong Kong, Singapore, Israele, Egitto, Scozia, lo spettacolo di inizio d’anno per il Teatro del Robert Spano. La sua discografia annovera una del lago di Rossini con l’incisione di un cd per Danimarca, Finlandia, Australia, Francia, Giglio di Lucca su musiche di Giacomo Puccini e registrazione live del Don Giovanni di Mozart Opera Rara. Successivamente a Parma interpreta Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Grecia ed in Leoncavallo. Nel 2008 crea le coreografie per con la direzione di Zubin Mehta (Helicon), La canzone dei ricordi di Martucci con l’orchestra molte altre città della Germania. Collabora con La rondine con la regia di Gino Zampieri, un dvd live della Nona Sinfonia di Beethoven della Fondazione Toscanini diretta da Paolo coreografi quali Hans Van Manen, Jirˇí Kylián, spettacolo poi ripreso nel 2011 al Teatro con Lorin Maazel (Kultur), Turandot di Puccini Arrivabeni. Per il Todi Arte Festival si esibisce Béjart, Forsythe, John Neumeier, Uwe Scholz, dell’Opera di Tolone. Firma inoltre le coreografie (Fenice), Carmen con la regia di Franco Zeffirelli, in un concerto sinfonico di arie mozartiane Nacio Duato, David Bintley e Glen Tetley. Nel per Carmina burana – regia Gino Zampieri – al e Maometto ii (Marco Polo). A febbraio 2014, sotto la direzione di Donato Renzetti. Nel 2007 1990 interpreta il ruolo principale al Festival Festival di Erfurt (Germania). Dal settembre del dopo tre anni di assenza dalla scena italiana, interpreta Micaela nella Carmen di Bizet al Pucciniano di Torre del lago in Trasparenze 2010 è docente di Tecnica della danza classica al è ritornata sul palcoscenico del Teatro Carlo Landes Theater di Salisburgo. È successivamente di Bohème, con la partecipazione di Rudolph Liceo Statale “Piero Gobetti” di Genova. Felice di Genova per dare voce ad uno dei suoi la Contessa nelle Nozze di Figaro di Mozart Nureyev, Vladimir Derevianko e Charles Jude personaggi d’elezione, Cio-cio-san, in una a Menorca, per la regia di Stefano Poda e la (coreografia di Vittorio Biagi). Nel 1991 riceve il nuova produzione di Madama Butterfly, ruolo direzione di Rani Calderon e ancora Leonora riconoscimento dalla sua città natale: Premio che ha successivamente interpretato anche alla nell’Oberto conte di San Bonifacio al festival Verdi Viareggino dell’anno. Dal 1991 al 1993 segue Cincinnati Opera. del Teatro Regio di Parma con incisione di un corsi di perfezionamento per l’insegnamento dvd per la Decca, per la regia di Pier’Alli e la della Danza con David Howard a Zurigo e New direzione di Antonello Allemandi. Nel 2008 York. Dal 1997 al 2000 segue un corso di studi interpreta Suor Genoveffa nella Suor Angelica quadriennale a Stoccarda, e nel 2000 consegue e Nella in Gianni Schicchi alla Scala in diretta un diploma in naturopatia (Heilpraktikerin) sul canale Sky Classica e per la registrazione con specialità in terapia manuale per ballerini. del dvd per Rai Trade; successivamente è la Nel 1998 debutta nei seguenti ruoli: Exilium Contessa di Sarzana nella prima esecuzione (coreografia Jean Grand-Maitre), Bianca, a fianco mondiale moderna del Matrimonio inaspettato di Massimiliano Guerra e Margaret Illman di Paisiello sotto la direzione di Riccardo Muti (Bisbetica domata, cor. J. Cranko) Effi (La sylfide, al Festspielehaus di Salisburgo e poi a Pisa. cor. Peter Schaufuss), ed Olga (Onegin, cor. J. Alla Fenice partecipa a una nuova produzione Cranko). Nel 1998 debutta in Approximate Sonate Maria Luigia Borsi di Nabucco con la regia di Günter Kramer e a (cor. Forsythe), Prudence e Olympia (Dama delle Boris Godunov nel ruolo di Ksenija, con la regia camelie, cor. John Neumeier, a fianco di Vladimir Nata a Sora, ha studiato con Antonietta di Nekrosius e la direzione di Eliahu Inbal, Malakhov). Nello stesso anno partecipa ad un Stella, Lucia Stanescu, Claudio Desderi, e vincitore le premio Abbiati. Nel novembre dello gala insieme a Carla Fracci e Roberto Bolle. . Ha iniziato la sua carriera sul Francesca Sassu stesso anno veste i panni di Mimì nella Bohème Nel 2000 fa parte della giuria del concorso palcoscenico del Teatro alla Scala interpretando di Puccini al Petruzzelli di Bari. A gennaio 2009 internazionale “Eugenio Polyakov” e dal 2000 al Liù nella Turandot. In seguito ha debuttato Nata a Sassari nel 1984, inizia giovanissima è Micaela in una nuova produzione della Carmen 2004 insegna come libera professionista in Italia a Venezia per la riapertura del Teatro La lo studio del canto nel Conservatorio della di Bizet per la regia di Micha van Hoecke e la e all’estero in diverse scuole, preparando allieve Fenice, interpretando il ruolo Violetta nella sua città. Ha seguito master sul repertorio direzione di Jurai Valchua nei teatri di Modena, che sono state inserite in vari corpi di ballo. Traviata diretta da Lorin Maazel. È apparsa donizettiano e verdiano con Raina Kabaivanska e Piacenza, Ferrara e Ravenna. A luglio interpreta Nel 2002 consegue un diploma di operatrice in festival e teatri quali , , perfezionandosi in seguito sotto ancora Micaela nella produzione di Carmen Shiatzu metodo Namikoshi. Dal 2001 al 2002 Opernhaus di Zurigo, Berlin Philharmonie, la guida di Natale de Carolis e Barbara Frittoli. alle Terme di Caracalla a Roma per il Teatro consegue il diploma di Danzaeducatore presso il Deutsche Oper di Berlino, Gran Teatre del Nel 2005 vince il concorso internazionale dell’Opera con Elīna Garanča e la direzione di Mousikè di Bologna con insegnanti provenienti Liceu di Barcelona, New National Theatre di “Adriano Belli” del Teatro Lirico Sperimentale Karel Marc Chichon. Nel 2010 è di nuovo Mimì dal Dipartimento di Musica e Spettacolo Tokyo, Arena di Verona, Royal Danish Opera, di Spoleto, dove debutta come Leonora in Oberto al Lirico di Cagliari in una nuova produzione dell’Università di Bologna e dell’Accademia Cincinnati Opera, Les Chorégies d’Orange, conte di San Bonifacio di Verdi, sotto la direzione di Giancarlo Del Monaco con Massimiliano Nazionale di Danza di Roma. Nel 2003 è invitata Novaya Opera di Mosca. Ha collaborato inoltre di Vito Clemente, ruolo che interpreta anche al Pisapia e debutta come Elettra nell’Idomeneo alle

64 65 settimane musicali di Stresa sotto la bacchetta regia di Andrea Cigni, interpretando in seguito La Vierge, oratorio lirico di Massenet. Lavora per Settebellizze in Napoli milionaria di Nino Rota, di Gianandrea Noseda. Nel 2011 interpreta il ruolo di Giannetta nell’Elisir d’amore a Sassari il Teatro dell’Opera di Roma come cover del Rodolfo nella Bohème, Riccardo in Un ballo in nuovamente Micaela al San Carlo di Napoli con e di Sirena nel Rinaldo di Händel a Ravenna, ruolo di Catherine nell’opera contemporanea maschera, Pinkerton in Madama Butterfly, Ruggero la regia di Micha van Hoecke e la direzione di Reggio Emilia e Ferrara, con la direzione di A View from the Bridge, di William Bolcom, in nella Rondine, Des Grieux in Manon Lescaut. Ha Alain Guingal; successivamente debutta come Ottavio Dantone e la regia di Pier Luigi Pizzi. scena nel gennaio 2011, con la direzione di cantato in prestigiosi teatri e festival tra cui la Adina nell’Elisir d’amore al Teatro Verdi di Sassari. Fra gli ultimi impegni, L’Italiana in Algeri (Elvira) Bruno Bartoletti. Nello stesso anno si cimenta Scala di Milano, Festival di Salisburgo, Carlo Nel 2012 è Musetta nella Bohème alla Fenice con al Teatro Petruzzelli di Bari e Gianni Schicchi in tre ruoli nell’opera La piccola volpe astuta di Felice di Genova, Festival Puccini di Torre del la regia di Francesco Micheli e la direzione del (Lauretta) al Maggio Musicale Fiorentino. Janaček, all’Auditorium Parco della Musica di Lago, Teatro dell’Opera di Roma, Regio di Maestro Callegari. Ha recentemente cantato Vincitrice del Premio Speciale nel ii Concorso Roma. Successivamente è Amelia nell’opera Torino, Donizetti di Bergamo, National Centre nella Messa da Requiem di Verdi sia come ospite Internazionale per cantanti lirici “Benvenuto Amelia al ballo di Gian Carlo Menotti in apertura for the Performing Arts di Pechino, Petruzzelli dell’Orchestra Filarmonica di Zagabria diretta Franci”, tenutosi nella città di Pienza nel 2010, del 54o Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel di Bari, Grand Théâtre di Tours, Opéra de da Ivo Lipanovic, sia al Duomo di Milano ed è nel 2013 è vincitrice del Concorso As.Li.Co. per il dicembre 2011 lavora alla Royal Opera House di Rennes, Opera di Graz, Verdi di Trieste, Verdi stata Papagena nel Flauto magico al Teatro Lirico ruolo di Adina nell’Elisir d’amore. Muscat, in Oman come cover di Micaela nella di Busseto, Bellini di Catania, Detroit Opera di Cagliari. Carmen di Bizet. Torna all’Auditorium Parco House e diversi teatri in Giappone e in Corea; della Musica nel ruolo della Mamma in La con direttori quali Riccardo Muti, Lorin Maazel, piccola vedetta lombarda, opera contemporanea di Gianluigi Gelmetti, Massimiliano Stefanelli, Eve Cristian Carrara, prima esecuzione assoluta per Queler, Roberto Brizzi Brignoli e registi come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Sempre Franco Zeffirelli, Robert Lepage, Stefano Vizioli, al Parco della Musica interpreta Nella nel Walter Pagliaro e Maurizio Scaparro. Gianni Schicchi di Puccini ripresa al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti e al Teatro Secci di Terni. Nel gennaio 2013 canta nell’opera Nos di Šostakovič al Teatro dell’Opera di Roma e a luglio è ospite del Festival de Radio France et Montpellier Languedoc-Roussillon, cantando, in diretta Lavinia Bini radiofonica, due ruoli nell’opera Madame Sans- Si diploma in Canto con il massimo dei Gêne di Umberto Giordano, diretta da Marco voti al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Chiara Pieretti Zambelli. Nell’autunno 2013 debutta il ruolo Firenze sotto la guida di Benedetta Pecchioli, di Fanny nella Cambiale di matrimonio di Rossini frequentando poi la Scuola dell’Opera Italiana Diplomata al Conservatorio “” al Teatro Sociale di Amelia (Ameria Festival) e del Teatro Comunale di Bologna. Nel 2009 di Livorno e laureata in Archeologia a Terni. È nuovamente all’Opera di Roma nel debutta nel ruolo di Despina nel Così fan tutte all’Università di Firenze, è membro effettivo gennaio 2014 per L’Enfant et les sortileges di Ravel. nella stagione dell’Eurofestival di Roma diretta di Opera Studio Ensemble dell’Accademia da Paolo Ponziano Ciardi. A dicembre dello Nazionale di Santa Cecilia. Si avvale della Marcello Vannucci stesso anno interpreta Berta nel Barbiere di guida tecnica ed artistica del soprano Susanna Siviglia al Teatro dell’Aquila di Fermo sotto la Rigacci a Firenze e dello studio dello spartito Tenore italo-brasiliano, ha debuttato nel direzione di Giampaolo Maria Bisanti, con la con Pieralba Soroga a Pisa. Debutta sulla scena ruolo di Ismaele (Nabucco). Successivamente ha regia di Damiano Michieletto. Nel 2010 esordisce nel 2004 come Rita nell’omonima opera di interpretato ruoli quali Salvator Rosa (nell’opera al Comunale di Bologna nel ruolo di Giannetta Donizetti, proseguendo poi con le donizettiane omonima di Antônio Carlos Gomes), Pery nell’Elisir d’amore (direzione di Daniele Rustioni, Norina nel Don Pasquale e Adina nell’Elisir (O Guarany, Antônio Carlos Gomes), Duca di regia di Rosetta Cucchi), nella Serva padrona d’amore. Nel 2008 debutta al Verdi di Pisa con Mantova (Rigoletto), Alfredo Germont (Serpina) e in Livietta e Tracollo (Livietta) di Paride ed Elena di Gluck, nel ruolo di Amore, (La traviata), Pinkerton (Madama Butterfly), Don Giovanni Battista Pergolesi sempre al Comunale opera riproposta anche al Teatro Goldoni di Leonardo Caimi José (Carmen), Sir Edgardo di Ravenswood di Bologna e al Festival della Valle d’Itria di Livorno e all’Opéra Royal de Wallonie di Liegi. (Lucia di Lammermoor), Andrea Chénier (Andrea Martina Franca. Interpreta quindi Zerbine nella Vincitrice assoluta del ix Concorso Lirico Città Diplomato in Canto e in Clarinetto, laureato in Chénier), Enzo (La Gioconda), Bacco (Ariadne auf prima rappresentazione italiana della Servante di Pistoia (2009), nello stesso anno viene scelta Filosofia all’Università di Messina col massimo Naxos) e Sansone (Sansone e Dalila). Nel tour Maitresse di Pergolesi per la x edizione del per il ruolo di Madama Cortese nel Viaggio a dei voti e la lode, ha vinto concorsi lirici quali: del Brasile con il soprano Kiri Te Kanawa, ha Festival Pergolesi Spontini di Jesi con la regia di Reims al Teatro Rossini di Pesaro (ROF 2009). “Toti dal Monte” di Treviso, “Marcello Viotti” preso parte alla messa in scena della Turandot a Juliette Deschamps e la direzione di Giacomo Debutta quindi a Bergamo in La fille du régiment di Vercelli, As.Li.Co., “Ferruccio Tagliavini”, Belo Horizonte. Recentemente ha inaugurato Sagripanti. È quindi invitata al Maggio Musicale di Donizetti, nel ruolo della protagonista Marie, “Rocca delle Macìe”, “Voci Verdiane” di Busseto. la stagione del Teatro Comunale di San Paolo, Fiorentino per Il cappello di paglia di Firenze sotto la regia di Denia Mazzola Gavazzeni. Con Predilige ruoli da tenore lirico quali Nemorino sotto la direzione di Abel Rocha. Ha cantato in (Elena), con la direzione di Sergio Alapont e la quest’ultima incide per Bongiovanni nell’Elisir d’amore, Alfredo nella Traviata, Errico Aida in Colombia e nel 1998 ha preso parte alle

66 67 Vinhas Singing Competition in Spagna, dove ha dell’Opera di Roma in Iphigénee en Aulide diretta Claudio Desderi e interpreta i ruoli di Don vinto una borsa di studio per perfezionarsi con da Riccardo Muti; al Comunale di Firenze è il Ottavio, Basilio, Ferrando in varie produzioni, è il soprano Magda Olivero. Nel 2010 ha vinto il Conte d’Almaviva nel Barbiere di Siviglia, ruolo nell’opera Così fan tutte nello storico allestimento primo premio del concorso Carlos Gomes. che interpreta anche all’Alighieri di Ravenna, del Piccolo Teatro di Milano, con la regia di al Donizetti di Bergamo, all’Opera Giocosa di Giorgio Strehler. Si avvicina anche al repertorio Savona, al Giglio di Lucca, al Politeama di Lecce, rossiniano: interpreta il Conte d’Almaviva al Sociale di Rovigo, al Pergolesi di Jesi, al Teatro al Massimo di Palermo, diretto da Claudio dell’Aquila di Fermo, al Petruzzelli di Bari, dove Desderi e al Festival di Tuscania, diretto da ritorna come Alfredo nella Traviata. Al Vittorio Francesco La Vecchia. È Idreno all’Opera di Emanuele di Messina è Camille de Rossillon in Roma, sotto la bacchetta di Gianluigi Gelmetti, Die lustige Witwe e Nemorino nell’Elisir d’amore; e successivamente nel Circuito Toscano. Inizia Prunier nella Rondine ed Edmondo in Manon ad affrontare ruoli di tenore lirico e nel corso Lescaut al Giglio di Lucca, Fenton in Falstaff al del 2006 è più volte Fenton nel Falstaff, che Verdi di Salerno e al Marrucino di Chieti ed il interpreta anche nel 2007 al Festival di Grange Francesco Verna Duca di Mantova in Rigoletto all’Opera Giocosa Park di Londra. Compie il suo esordio nel ruolo Nato a Paternò, inizia giovanissimo gli studi di Savona. All’Opéra de Toulon ha debuttato di Rodolfo nella Bohème a Dublino. È poi Alfredo artistici perfezionandosi in canto lirico con Sara Ernesto in Don Pasquale; all’Opera di Palm Beach nella Traviata a Norimberga, a Dijon e al Festival Pastorello. Ha collaborato con direttori quali è Don Ottavio in Don Giovanni; a San Pietroburgo di Saint-Céré in Francia e il Conte di Bosco Zubin Mehta, Fabio Luisi, Jurij Temirkanov, è Beppe nei Pagliacci, in una tournée del Teatro Nero nella Vedova scaltra al Teatro dell’Opera di Marcello Viotti, Gustavo Dudamel, Gérard Francesco Marsiglia San Carlo di Napoli. In ambito concertistico Nizza. Nel 2007 interpreta Rinuccio in Gianni Korsten, Kazushi Ono, Sergio Alapont, esegue la Petite Messe Solennelle all’Auditorium Schicchi a Modena e Camillo de Rossillon nella Nato a Napoli, si diploma in Canto al Maurizio Arena, Daniele Callegari, Fabrizio di Milano e lo Stabat Mater di Rossini al Teatro Vedova allegra all’Opera di Roma diretto da Conservatorio di Salerno sotto la guida di Maria Carminati, Marco Guidarini; fra i registi Filarmonico di Verona. Daniel Oren. Il 2008 lo vede in tournée per la Giuliana Valente. È vincitore del concorso per Luca Ronconi, Giorgio Pressburger, Maurizio Francia con La traviata prodotta da Opera Eclaté; giovani cantanti lirici “Adriano Belli - Comunità Scaparro, Peter Mussbach, Jean-Louis Grinda, sempre in Francia, al Festival di Saint-Céré, Europea 2004” del Teatro Lirico Sperimentale Lorenzo Mariani, Andrea Cigni, Stefano Vizioli, interpreta Hoffmann in Les Contes d’Hoffmann. di Spoleto, dove debutta Alfredo nella Traviata Mario Pontiggia, Franco Ripa di Meana. Nel 2009 debutta Lucia di Lammermoor (Edgardo) e Rodolfo nella Bohème. Si esibisce alla Fenice Nella stagione scorsa ha interpretato Il all’Auditorium del Teatro dell’Opera di Dijon. di Venezia nel ruolo di Cassio in diretto cappello di paglia di Firenze (Emilio) al Maggio È ancora Rodolfo (La bohème) e Tamino (Il flauto da Myung-Whun Chung, la cui produzione Musicale Fiorentino, Pagliacci (Silvio) al Teatro magico) all’opera di Massy. Nello stesso teatro, è stata riproposta nella cornice storica di Filarmonico di Verona, L’amico Fritz (Davide) a Clemont Ferrand e in tournée, interpreta Palazzo Ducale e in tournée in Giappone. Ha al Lirico di Cagliari; al Carlo Felice di Genova, il ruolo di Carlos Medina in La Belle de Cadix. recentemente interpretato inoltre Tebaldo in è stato Enrico in Il campanello e Marcello nella Interpreta Nemorino (L’elisir d’amore) con Opera I Capuleti e i Montecchi alla Royal Opera House Bohème, Mercutio in Roméo et Juliette per la Zuid in Olanda e, con la Filarmonica di Poznan, di Muscat; Fernando nel Furioso all’isola di direzione di Fabio Luisi e la regia di Jean-Louis canta Giovanna D’Arco (Carlo vii). Debutta San Domingo nei teatri Donizetti di Bergamo, Grinda, Ping in Turandot e Masetto in Don quindi nella Messa di Requiem di Verdi con la Chiabrera di Savona, Comunale di Modena, Giovanni. Ha di nuovo interpretato Roméo et Brabant Orchestra di Eindoven (diretta da Kees Municipale di Piacenza e Alighieri di Ravenna; Juliette a Sassari. Bakels), ed a Poznan sotto la direzione di Renato Don Ottavio in Don Giovanni per il Festival Nel corso della stagione 2013-2014 è stato Ford Andrea Giovannini Palumbo. Da ricordare, recentemente, la sua Mozart di Torino e al Teatro Sociale di Rovigo, (Falstaff) a Sassari e Jesi, successivamente è partecipazione alla Manon Lescaut (Edmondo) alla Fortezza Priamar di Savona e al Regio di Si diploma come attore nel 1990 alla Scuola tornato al Maggio Musicale Fiorentino come sotto la bacchetta di Bruno Bartoletti al Maggio Torino, dove vi ritorna con Il Conte d’Almaviva di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Emilio nel Cappello di paglia di Firenze, al Teatro Musicale Fiorentino. Nella stagione 2013-2014 nel Barbiere di Siviglia e Camille de Rossillon Galante Garrone. Dopo vari anni di esperienza Filarmonico di Verona (Barone Zeta nella Vedova si è esibito in Falstaff (Caius) a Sassari e a Jesi, in Die lustige Witwe; è stato inoltre Belmonte come attore di prosa, nel 1996 inizia a studiare allegra), Faust (Valentin) a Skopje e ha debuttato in Manon Lescaut (Maestro di ballo) a Roma, con nel Ratto dal serraglio all’Olimpico di Vicenza canto lirico e, parallelamente, sotto la direzione all’Arena di Verona come Morales in Carmen. la direzione di Riccardo Muti, L’amour des tres per le Settimane Musicali. Diretto da Riccardo di Massimo Romeo Piparo, partecipa come Ha infine interpretato La Cenerentola (Alidoro) a oranges al Maggio Musicale Fiorentino, Madama Muti, è Valerio nel Ritorno di Don Calandrino protagonista in importanti produzioni italiane Savona e Rovigo e La bohème (Schaunard) ancora Butterfly (Goro) a Napoli e La forza del destino all’Alighieri di Ravenna, al Verdi di Pisa, al di musical. Dopo altri anni di studio di canto al Filarmonico di Verona. Teatro di Las Palmas de Gran Canaria. Presente lirico, debutta nel ruolo del Conte Danilo (Trabuco) a Parma. nel teatro della sua città, il San Carlo di Napoli, nella Vedova allegra, diretta da Massimo De dove canta Clistene nell’Olimpiade, Beppe nei Bernart. Successivamente affronta lo studio Pagliacci, Giambarone in Don Trastullo; al Teatro del repertorio mozartiano sotto la guida di

68 69 che all’Arena (Zuniga in Carmen, per la regia di perfeziona in seguito sotto la guida del basso- per enti pubblici e privati e per associazioni Franco Zeffirelli con José Carreras, e il Marchese baritono Sherman Lowe e consegue il diploma tra cui: Accademia di Santa Cecilia, Accademia di Calatrava nella Forza del destino con , alla Scuola dell’Opera di Bologna. Partecipa e Musicale Chigiana, Associazione Amici della Gena Dimitrova, Salvatore Licitra). Ha cantato vince numerosi concorsi lirici internazionali, Lirica Firenze, Associazione lirica “Enrico al Carlo Felice di Genova (L’assedio di Corinto di da ultimo il “Toti dal Monte” di Treviso. Ha Caruso” Lastra a Signa, Sessione Senese per Rossini e Fedora con ), a Catania recentemente interpretato Dandini nella la musica e l’arte, Opera della Metropolitana (Simone in Gianni Schicchi, Papageno nel Flauto Cenerentola al Valli di Reggio Emilia e al Teatro di Siena, St. Peter’s Italian Church (Londra), Magico con la regia di Werner Herzog, e Alidoro dell’opera di Irun e il Conte Robinson nel Cathedral of Brentwood (UK). Si esibisce in Cenerentola) a Messina, Cagliari, Livorno, Pisa, Matrimonio segreto al Comunale di Ferrara e al in concerti negli Stati Uniti per la Malone Mantova, Jesi, Lucca, Milano, Venezia, Torino, Teatro Sociale di Rovigo; Slook nella Cambiale University in Ohio. Partecipa all’Omega festival Macerata, Palermo, Reggio Emilia. Recentemente di matrimonio per Ticino Musica; Don Carissimo interpretando il ruolo di Alfredo e Gastone nella Francesco Facini è stato ospite della Staatsoper unten der Linden nella Dirindina a Venezia; Gubetta in Lucrezia Traviata e di Rodolfo nella Bohème. Recentemente di Berlino come Selim nel Turco in Italia di Rossini. Borgia a Padova. Sostiene il ruolo di Gaudenzio è stato protagonista al Reate Festival di Rieti Nato a Lucca, si diploma in Canto presso È ancora Papageno nel Flauto magico di Mozart nel Signor Bruschino al Festival di Wexford e nei nell’opera Un giorno di regno di Verdi e Rinuccio in l’Istituto Musicale “Luigi Boccherini” e si per Opera Festival a San Galgano e al Giardino Teatri del Circuito Piemontese. Nella medesima Gianni Schicchi con l’orchestra Verdi di Milano. laurea in Pedagogia col massimo dei voti e la di Boboli a Firenze dove è stato anche Leporello opera è Bruschino Padre per i teatri Nuovo lode presso l’Università di Firenze. Studia con in Don Giovanni con la regia di Luca Verdone e di Torino e di Aosta e in seguito Schaunard Franco Calabrese al Mozarteum di Salisburgo la direzione di Matteo Beltrami. Quindi Ashby nella Bohème al Comunale di Bologna. È Tobia e al Conservatorio di Vienna con Sena Jurinac e nella Fanciulla del West a Lucca con l’orchestra del Mill nella Cambiale di matrimonio per il Piccolo Giulietta Simionato. Debutta al Festival dei due Maggio Fiorentino, Dulcamara in Elisir d’amore Festival del Friuli e per l’Opera di Boulder mondi di Spoleto con L’ultimo selvaggio di Gian alla Scottish Opera di Glasgow e Don Bartolo (Colorado), Masetto in Don Giovanni al Comunale Carlo Menotti con la regia dello stesso Menotti, nelle Nozze di Figaro con la regia di Sir Thomas di Bassano del Grappa, Dandini nella Cenerentola col quale lavorerà nel ruolo Geronte in un grande Allen. Nel 2013 è Alvaro in Alzira di Verdi diretto al Teatro Verdi di Pisa e Martello in Tutti in allestimento di Manon Lescaut presso il Teatro da Gustav Kuhn di cui è recentemente uscito maschera al Festival di Wexford. Interpreta Orfeo dell’Opera di Roma diretto da Patrick Summers. il dvd edito da Unitel Classic. A Lucca nel 2013 in De l’ombre eterne al Comunale di Bologna, All’Opera di Roma interpreta anche Selim nel interpreta la Nona Sinfonia di Beethoven al Pavarotti di Modena e Comunale di Ferrara. È Turco in Italia diretto da Donato Renzetti, il Teatro del Giglio diretto da Giampaolo Mazzoli, il protagonista dell’opera Dottore in Wozzeck, Angelotti e Sagrestano nel eseguita successivamente anche all’Auditorium presso il Piccolo Teatro Regio di Torino ed è recente allestimento di Tosca di Franco Zeffirelli, di San Romano durante l’Executive Boarding Uberto nella Serva padrona a Venezia. Cloteau in Marie Victoire di Respighi ed infine dell’Unesco. Nel 2013 ha cantato allo Sferisterio Ashby nella Fanciulla del West sotto la direzione di Macerata in Nabucco diretto da Antonello Alessandro Calamai di Gianluigi Gelmetti. Viene invitato spesso al Allemandi e da Gabriele Vacis. Nel 2012 gli è stato Ha frequentato il Conservatorio “Luigi Teatro di Lucerna in Svizzera dove interpreta assegnato il Premio Boris Christoff durante un Cherubini” di Firenze sotto la guida di ruoli quali Figaro nelle Nozze di Figaro, Bartolo nel suo recital a Buggiano Castello. Ha al suo attivo A. Desderi; dopo aver seguito i corsi di Barbiere di Siviglia, il Conte Rodolfo in Sonnambula, numerose incisioni discografiche. perfezionamento sulla vocalità mozartiana Ferrando nel Trovatore, Selim nel Turco in Italia, tenuti da Elisabeth Schwarzkopf e Anton Moses in Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny di Dermota, ha continuato il perfezionamento Kurt Weill diretto da Marcello Viotti. Si è esibito con Arrigo Pola e Renato Capecchi. È risultato nei teatri di Francoforte, Düsseldorf, Colonia, vincitore di concorsi fra cui: As.Li.Co. a Milano, Amburgo, Berlino, Kaiserslautern, Ludwigshafen, Premio Zucchelli a Bologna, Battistini a Rieti. Basilea, Tenerife, Londra, Washington-Kennedy Marco Miglietta Si è esibito nei teatri di Firenze, Milano, Torino, Center, Helsinki (Don Profondo nel Viaggio a Nato nel 1982 a Lecce, la passione per il canto lo Verona, Brescia, Bergamo, Bologna, Roma, Reims regia di Dario Fo e come Don Magnifico accompagna sin dalla tenera età. Avvicinatosi Bari, Venezia, Palermo, Catania, Parma, Napoli, in Cenerentola diretto da Alberto Zedda) e a alla musica classica, compie gli studi vocali Ferrara, Cremona, Tokyo, Tel Aviv, Santander, Madrid, Mosca, San Pietroburgo, Atene e Pechino presso il Conservatorio “Rinaldo Franci” di Valencia, Salzburg, Amburgo, Frankfurt, Linz, dove è Don Alfonso in Così fan tutte nell’ultimo Siena. Si perfeziona in seguito frequentando Bordeaux, Lugano, Pechino, Shanghai, Rai, allestimento di Giorgio Strehler prodotto dal Andrea Zaupa l’Accademia Musicale Chigiana, sotto la guida Televisión Española e per la televisione pubblica Piccolo di Milano. Presso la New Israeli Opera di Raina Kabaivanska. Attualmente studia giapponese (NHK). Ha collaborato con direttori di Tel Aviv è Don Pasquale e Don Magnifico Nato a Bassano del Grappa, intraprende lo e si perfeziona a Firenze con il tenore Jorge d’orchestra come René Jacobs, Piero Bellugi, con la direzione di Alberto Zedda. In Italia si studio del canto con il soprano Rosanna Lippi Ansorena e presso l’Accademia di Santa Cecilia Semyon Bychkov, Carlo Montanaro, James è esibito a Verona, sia al Teatro Filarmonico e si diploma con il massimo dei voti presso il con il soprano Renata Scotto. Prende parte a Conlon, Zubin Mehta, Daniel Oren, A. Lombard, (Trovatore, Nozze di Figaro, Finta semplice, Salome) Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova. Si numerosi concerti lirici sia in Italia sia all’estero, Seiji Ozawa, Andrea Battistoni, Maurizio Arena,

70 71 Nicola Luisotti, Oliver Gooch, Massimo De Carella, Christopher Franklin. Svolge un’intensa inoltre Kate Pinkerton per l’allestimento di Bernart, Donato Renzetti, Antonino Fogliani, attività concertistica che l’ha portata ad esibirsi Sakai City Opera (JPN) e per il Festival Puccini, Keri-Lynn Wilson, Angelo Campori, Patrick sia in Italia che all’estero (Germania, Francia, Yvette nella Rondine al Teatro del Giglio di Lucca Fournillier, E. Joël, Michel Plasson, Julia Jones, Svizzera, Finlandia, Polonia, Romania). Insieme e successivamente Bianca per il Festival Puccini A. Saura Llaser, Riccardo Frizza, Carl Topilow, alla pianista Antonella Bellettini ha inciso un cd (cd-dvd Naxos). Nel 2006 debutta il ruolo di Stefano Ranzani, Nir Kabaretti, W. Gehlert, di liriche per canto e pianoforte di Eric Wolfgang Musetta nella Bohème al Festival Puccini, per Alessandro De Marchi, Edoardo Müller, Fabio Korngold e Mario Castelnuovo Tedesco su testi poi portarlo anche al Festival Internazionale Mastrangelo, Julian Reynolds, Anton Guadagno, shakespeariani. Recentemente ha interpretato di Chihuahua e Juarez (Messico) e a Operaltra Marcello Mottadelli, Julian Kovatchev, Renato il ruolo del Dottore nell’opera La macchina di Prato. Interpreta in seguito La Voce nell’opera Serio. Ha collaborato con registi quali Luca Raffaele Grimaldi, andata in scena in prima Jakob Lenz di Wolfgang Rihm al Teatro Lauro Ronconi, Cristina Comencini, Franco Zeffirelli, assoluta al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia Rossi di Macerata, Violetta nella Traviata, Michele Placido, Jonathan Miller, Eimuntas (regia Giancarlo Cauteruccio, direttore Mario Donna Anna nel Don Giovanni al Teatro Antico Nekrosius, Graham Vick, Giorgio Albertazzi, Ancillotti) nell’ambito del 57o Festival di Musica di Taormina, Mimì nella Bohème, Donna Elvira Hugo de Ana, Xavier Albertì, Pier Luigi Pizzi, Mirella Di Vita Contemporanea della Biennale di Venezia, e nel Don Giovanni al Teatro Signorelli di Cortona, Luca De Fusco, Gilbert Deflo, T. Coleman, Franca ha debuttato il ruolo di Donna Elvira nel Don Micaela nella Carmen, Lola in Cavalleria rusticana Laureata con lode in Lingue e letterature Valeri, Nicolas Joël, Mauro Bolognini, Ivan Giovanni di Mozart presso il Théâtre National de al Teatro Ruben Dario di Managua (Nicaragua), straniere presso l’Università di Pisa e diplomata Stefanutti, Gino Zampieri, Zhang Yimou, Aldo Rabat. Lucy nel Telefono di Menotti, Susanna nel Segreto brillantemente in Canto presso l’Istituto Tarabella, Eike Gramss, Marco Gandini, Willy di Susanna e recentemente ha debuttato Liù Superiore di studi musicali “Luigi Boccherini” Landin, Renzo Giacchieri, Beni Montresor, Raf nella Turandot per il 60o Festival Puccini. Ha di Lucca sotto la guida di Giovanni Dagnino, Vallone, Lev Dodin, Michele Guardì, Eugenio collaborato con direttori quali Plácido Domingo, successivamente si è perfezionata con Gabriella Monti Colla, L. Amato. Ha interpretato ruoli Tiziano Severini, Steven Mercurio, Keri Lynn Ravazzi, Raina Kabaivanska, Ione Iori e Gloria quali Bartolo, Nardo, Leporello, Fra Melitone, Wilson, Jacek Kaspzsyk, Alberto Veronesi, Lucas Scalchi. È vincitrice di concorsi di canto, quali Sprecher, Don Magnifico, Dulcamara, il Maestro Karitinos, Julian Kovatchev, Roberto Zarpellon, Concorso Riviera della Versilia 2002 (primo di cappella, Don Pasquale, Geronimo, Il Griso, Giuseppe Ratti, Carmine Pinto, Giuliano premio), Concorso internazionale di musica da Sharpless, Colline, Uberto, Mustafà, Haly. Ha Carella, Marzio Conti, Marcello Rota, Giuseppe camera Città di Vercelli 2003 (primo premio), al suo attivo numerose incisioni discografiche, Acquaviva, Valerio Galli, Carlomoreno Volpini, premio “Boris Christoff” dedicato agli artisti tra cui: Il filosofo di campagna, I virtuosi ambulanti, Marco Balderi e registi quali: Beni Montresor, emergenti 2003, Premio Nazionale delle Arti Il conte Policronio, La romanziera e l’uomo nero, Il Stefano Monti, Attilio Corsini, Simone Alaimo, 2011 (secondo premio). Ha interpretato ruoli divertimento dei numi e Traccollo per l’etichetta Maurizio Scaparro, Roberto Laganà Manoli, quali Adina nell’Elisir d’amore, Rosina nel Barbiere Bongiovanni. Ha registrato il ruolo del Daniele De Plano, Masayoshi Kuryama, V.A. di Siviglia, Marina nei Quattro rusteghi, Clarice nel Sagrestano di Tosca sotto la direzione di Seiji Hewitt, Lorenzo Amato, Henning Brockhaus, Mondo della luna, Didone e Belinda in Dido and Ozawa ed ha preso parte all’incisione della Stefano Vizioli, Gino Zampieri, Goffredo Gori Aeneas, Rosina nella Finta semplice, la Baronessa Traviata diretta da Zubin Mehta (entrambe Alessandra Meozzi e Angelo Bertini. Ha inaugurato il Nuovo Gran nelle Vicende d’amore (prima ripresa moderna) per la Philips). Ha inoltre inciso Die Brautwahl Teatro all’Aperto di Torre del Lago Puccini in Gilda in Rigoletto, Hanna Glavary nella Vedova Si diploma in Canto presso il Conservatorio di Ferruccio Busoni, La contadina astuta di diretta televisiva su Rai Tre ed ha affiancato il allegra, Papagena nel Flauto magico, Norina nel “Giacomo Puccini” di La Spezia; successivamente Pergolesi-Hasse, la Messa da Requiem di Giovan soprano Angela Gheorghiu nel suo gala lirico Don Pasquale, Serafina nelCampanello , Clorinda frequenta corsi di perfezionamento con artisti Battista Girolami, per l’etichetta Kikko Classic, e diretto da Alberto Veronesi. Partecipa al 22o nella Cenerentola, Nedda in Pagliacci, Mimì nella come Katia Ricciarelli, Raina Kabaivanska Eliogabalo di Cavalli per la Ducale. Svolge intensa Spring Festival di Kodaly (Kecskemet-Ungheria) Bohème, presso teatri di tradizione e fondazioni e Mirella Freni (presso L’Accademia di Alto attività concertistica di musica operistica e e al concerto Buon compleanno Maestro, le donne di liriche (fra cui il Teatro Nuovo di Torino, Teatro Perfezionamento della Fondazione Festival da camera, con un repertorio che spazia dalla Puccini al Teatro del Giglio di Lucca. Ha all’attivo Alighieri di Ravenna, Teatro del Giglio di Lucca, Pucciniano), Paolo Washington, Jerzy Artysz, musica barocca a quella contemporanea. numerosi concerti in varie città europee come Coccia di Novara, Dal Verme di Milano, Verdi Claudio Desderi, Bruna Baglioni e Susanna Berlino, Oslo, Amsterdam, Francoforte, Parigi. di Pisa, Alfieri di Asti, Sociale di Biella, Carlo Rigacci. Inizia l’attività artistica interpretando Recentemente ha inciso un disco di arie d’opera Felice di Genova, Sociale di Bergamo, Goldoni ruoli quali: Leena nella Belle Hélène di Jacques con il Controquintetto di Ottoni del Maggio di Livorno, L’Opéra de Chambre di Ginevra). Offenbach nei Teatri di Lucca, Pisa e Livorno, la Musicale Fiorentino. Ha collaborato con registi quali Aldo Tarabella, Zia in Madama Butterfly (edizione Brescia 1904) Gino Zampieri, Sarah Ventura, Vivien Hewitt, con la direzione di Plácido Domingo al teatro Simona Marchini, Ugo Gregoretti, Filippo NHK di Tokyo, (Dvd Dynamic) Giovanna nel Crivelli, Rolando Panerai, Franco Ripa di Meana Rigoletto e Annina nella Traviata per “Lirica sotto e direttori come Aldo Sisillo, Giuseppe Ratti, le Stelle” città di Pisa, Adina nell’Elisir d’amore Lorenzo Tazzieri, Stefano Giaroli, Franco Trinca, e Alice nel Falstaff con la partecipazione di Roberto Gianola, Marco Zambelli, Giuliano Michele Mirabella e Gianfranco Funari. È stata

72 73 Lucca, Goldoni di Livorno, Sociale di Rovigo, che si suddividono anche in agili formazioni Maag, Eduardo Mata, Peter Maxwell Davies, Donizetti di Bergamo, per Maggio Fiorentino cameristiche, l’Orchestra realizza le prove e Mischa Maisky, Sabine Meyer, Midori, Shlomo Formazione, Teatro Goldoni di Firenze). Esegue i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, Mintz, Viktoria Mullova, Roger Norrington, La fabbrica illuminata e Musica manifesto no 1 di nello storico Teatro Verdi, situato nel centro David Robertson, Esa Pekka Salonen, Hansjoerg Nono alla Fenice di Venezia per la regia del di Firenze. Le esecuzioni fiorentine sono Schellenberger, Heinrich Schiff, Jeffrey Tate, suono di Alvise Vidolin, Folk songs di Berio e trasmesse sul territorio nazionale da Radio Jean-Yves Thibaudet, Vladimir Spivakov, Uto Trois chansons madécasses di Ravel. È interprete Tre e in Regione da Rete Toscana Classica. Ughi, Maxim Vengerov, Radovan Vlatkovich. Ha del Requiem, dei Vesperae solemnes de Confessore Interprete duttile di un ampio repertorio che inciso musiche di Schubert e di Cherubini con e della Krönungsmesse di Mozart, dello Stabat dalla musica barocca arriva fino ai compositori Donato Renzetti (Europa Musica), Pierino e il lupo Mater di Pergolesi, della Petite Messe Solennelle contemporanei, l’Orchestra riserva ampio e L’Histoire de Babar con Paolo Poli e Alessandro di Rossini, del Gloria 589 e del Dixit Dominus spazio a Haydn, Mozart, tutto il Beethoven Pinzauti (Caroman), Cavalleria rusticana con 595 di Vivaldi, del Lauda Sion di Mendelssohn, sinfonico, larga parte del barocco strumentale, Bruno Bartoletti (Foné), Il barbiere di Siviglia con del Magnificat di Bach e della Lauda per la con una particolare attenzione alla letteratura Gianluigi Gelmetti (EMI Classics), Omaggio a Chiara Brunello Natività del Signore di Respighi. Al suo attivo meno eseguita. Accanto ai grandi capolavori Mina e Orfeo cantando tolse di Adriano Guarnieri ha numerosi concerti, nei quali esegue anche sinfonico-corali si aggiungono i Lieder di con Pietro Borgonovo (Ricordi), lo Stabat Mater Nata a Treviso, si laurea con lode in Architettura pezzi in prima assoluta, lavorando con diversi Mahler, le pagine corali di Brahms, parte del di Rossini (Agorà) e Tancredi con Gianluigi a Venezia. Si diploma al Conservatorio di Rovigo direttori (Filippo Maria Bressan, Giampaolo sinfonismo dell’Ottocento con una posizione Gelmetti (Foné), Holy Sea con Butch Morris e si perfeziona inoltre con Lucia Mazzaria, Bisanti, Federico Maria Sardelli, Stefano di privilegio per Rossini. Una precisa vocazione (Splasc-h), Richard Galliano e I Solisti dell’Ort Alessandro Pierfederici, Sherman Lowe, Richard Montanari, Franco Trinca, Giacomo Sagripanti, per il Novecento storico, insieme a una (Dreyfus), Le Congiurate di Schubert con Gérard Barker, Claudio Desderi, Alfonso Antoniozzi, José Louis Gomez-Rios, Nicola Marasco) e singolare sensibilità per la musica d’oggi, Korsten per la regia di Denis Krief, Concertone Vincenzo La Scola, Bonaldo Giaiotti, Alessandro registi (Henning Brockhaus, Davide Livermore, caratterizzano la formazione toscana nel con Stefano Bollani (Blue Label), Omaggio a Corbelli, Alessandra Althoff, Michal Znaniecki, Stefano Vizioli, Francesco Bellotto, Pier Paolo panorama musicale italiano. Ospite delle più Puccini con Fiorenza Cedolins per Bongiovanni, Liliana Poli. Frequenta il Corso Professionale Pacini, Saverio Marconi, Federico Grazzini, importanti Società di Concerti italiane, si è il Requiem di Mozart con Gianluigi Gelmetti. organizzato dalla Teatri S.p.a. di Treviso con il Nicola Berloffa, Fabio Ceresa), collaborando con esibita presso istituzioni quali Teatro alla Recentemente ha inciso Le sette ultime parole del Teatro La Fenice (Italo Nunziata, Regina Resnik, numerose orchestre (Virtuosi Italiani, Orchestra Scala di Milano, Maggio Musicale Fiorentino, nostro Redentore in croce di Haydn, concertatore Dennis O’Neill), il Corso Professionale del Filarmonica Veneta, Orchestre de Chambre Comunale di Bologna, Carlo Felice di Genova, Andrea Tacchi e Play it! con musiche di Sylvano Teatro Stabile di Torino in collaborazione con de Genève, Mitteleuropa Orchestra, Orchestra Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto Bussotti, Carla Rebora, Riccardo Panfili per VDM il Teatro Regio, LTL Opera Studio della Toscana Maderna) all’interno di prestigiose rassegne di Torino, Accademia di Santa Cecilia di Records. e l’Accademia di canto barocco del Maggio (Festival di Como, Piccolofestival del Friuli Roma, Settimana Musicale Senese, Ravenna Fiorentino Formazione. È finalista e vincitrice Venezia Giulia, Ex Novo Musica di Venezia), in Festival, Rossini Opera Festival e Biennale di di una borsa di studio al xli concorso “Toti Italia e all’estero (Ungheria, Vienna, Ginevra). Venezia. Numerose le sue apparizioni all’estero violini primi Dal Monte” di Treviso ed è vincitrice del vii a partire dal 1992: Germania, Giappone, Andrea Tacchi*, Daniele Giorgi*, Paolo Gaiani**, concorso ArteinCanto di Basciano (TE). È stata Salisburgo, Cannes, Buenos Aires, San Paolo, Patrizia Bettotti, Francesco Di Cuonzo, Marian Hänsel in Hänsel und Gretel, Lola in Cavalleria Montevideo, Strasburgo, New York, Edimburgo, Elleman, Chiara Foletto, Marco Pistelli rusticana, Maddalena nel Rigoletto, Flora nella Madrid e Hong Kong, a Tokyo per la rassegna Traviata, per As.Li.Co. Cherubino nelle Nozze di violini secondi “Italia‑Giappone 2001-2002”. Ultimo concerto al Chiara Morandi*, Clarice Curradi*, Marcello Figaro, il Musico nelle Convenienze ed inconvenienze Konzertsaal di Lucerna con Daniele Rustioni sul D’Angelo**, Angela Asioli, Stefano Bianchi, Gabriella teatrali di Donizetti, Suzuki in Madama podio e Sergej Krylov al violino (maggio 2013). Colombo, Alessandro Giani, Susanna Pasquariello Butterfly, Clarina nella Cambiale di matrimonio, Tra i prestigiosi musicisti che hanno collaborato Paoluccia nella Checchina di Piccinni, Zanetto con l’Ort: Roberto Abbado, Salvatore Accardo, viole nell’omonima opera di Mascagni, Giacinta Martha Argerich, Rudolf Barshai, Bruno Stefano Zanobini*, Caterina Cioli**, Alessandro nelle Serve rivali di Traetta, Mistery, Summer e Bartoletti, Yuri Bashmet, George Benjamin, Franconi, Giulia Panchieri, Pier Paolo Ricci Naiade 2 in The Fairy Queen di Purcell, Leonora Luciano Berio, Frans Brüggen, Mario Brunello, nelle Astuzie femminili di Cimarosa, Rosina nel Sylvain Cambreling, Kyung Wha Chung, violoncelli Orchestra della Toscana Luca Provenzani*, Andrea Landi*, Augusto Barbiere di Siviglia, in numerosi teatri (per l’As. Myung-Whun Chung, Alicia De Larrocha, Gasbarri**, Stefano Battistini, Giovanni Simeone Li.Co., Teatro Sociale di Como, Teatro Grande Si è costituita a Firenze nel 1980 per iniziativa Enrico Dindo, Gabriele Ferro, Eliot Fisk, Rafael di Brescia, Teatro Fraschini di Pavia, Teatro della Regione Toscana, della Provincia e del Frübech De Burgos, Gianandrea Gavazzeni, contrabbassi Ponchielli di Cremona, Comunale di Bolzano, Comune di Firenze. Nel 1983, durante la Gianluigi Gelmetti, Irena Grafenauer, Natalia Amerigo Bernardi*, Luigi Giannoni**, Simone Prando Teatro Bibiena di Mantova, Alighieri di Ravenna, direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Gutman, Daniel Harding, Heinz Holliger, Teatro degli Arcimboldi di Milano, Verdi di Istituzione Concertistica Orchestrale per Eliahu Inbal, Kim Kashkashian, Ton Koopman, flauti Trieste, Comunale di Bologna, Comunale di riconoscimento del Ministero del Turismo e Gidon Kremer, Yo-Yo Ma, Gustav Kuhn, Fabio Fabbrizzi*, Michele Marasco*, Silvia Marini Treviso, Verdi di Pisa, Teatro del Giglio di dello Spettacolo. Composta da 45 musicisti, Alexander Lonquich, Andrea Lucchesini, Peter

74 75 oboi bassi Alessio Galiazzo*, Flavio Giuliani*, Marco Del Antonio Candia, Alessandro Manghesi, Giorgio Cittadino Marcello, Giuseppe Parri clarinetti ispettore del coro Marco Ortolani*, Chiara Carretti, Emilio Checchini Cristina Menozzi fagotti Paolo Carlini*, Umberto Codecà* Marco Bargagna corni È nato e vive a Pisa. Diplomatosi in Pianoforte, Andrea Albori*, Paolo Faggi*, Lara Morotti, Andrea Composizione e Musica corale presso il Mugnaini Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, è stato maestro del coro e maestro collaboratore trombe in vari teatri italiani. Ha diretto cori amatoriali Donato De Sena*, Guido Guidarelli*, Daniele Cantafio (Corale Pisana, Cappella Santa Cecilia della Coro della Toscana Cattedrale di Lucca) ed è stato maestro tromboni Marcello Angeli*, Gabriele Tonelli, Sergio Bertellotti Nato dall’accordo tra l’Amministrazione accompagnatore in vari concorsi di canto Regionale e i teatri di tradizione di Livorno, collaborando inoltre a master classe tenute dai basso tuba Lucca e Pisa, fa il suo debutto nella stagione soprani Magda Olivero e Raina Kabaivanska. Riccardo Tarlini* 2010-2011 a fianco dell’Ort nei titoli d’opera Attivo come compositore, tra i suoi lavori Roméo et Juliette, Don Giovanni, Cavalleria rusticana sono da ricordare le opere liriche Sgombero e La timpani I pagliacci, La patente su testo di Pirandello e l’oratorio Agostino Morgan M. Tortelli* e propri del suo repertorio, oltre bohème e Tosca di Puccini, La traviata di Verdi, d’Ippona. È insegnante titolare di Lettura della Carmen di Bizet. In questi anni ha ampliato partitura e di Tecniche del maestro collaboratore percussioni presso il Conservatorio di Firenze, docente del Cristofano Pasquale, Mathieu Pinoit il proprio territorio di azione, raggiungendo i teatri di Ravenna, Rovigo, Trento, Novara, Coro laboratorio San Nicola di Pisa e membro arpa Bergamo e Modena. La compagine, formata da del comitato scientifico della collana Studi Cinzia Conte* molti dei componenti del Coro Città Lirica, è musicali toscani. Dal 2002 collabora come diretta e preparata dal maestro del coro Marco maestro del coro nelle stagioni d’opera dei Teatri celesta Bargagna. di Pisa, Lucca e Livorno. Anna Cognetta* soprani ispettore d’orchestra e archivista Monica Arcangeli, Caterina Bonucci, Simona Bottari, Alfredo Vignoli Chiung Wen Chang, Laura Dalfino, Emanuela Dell’Acqua, Marcella Gozzi, Rosalba Mancini, Federica * prima parte Nardi, Francesca Simonetti ** concertino mezzosoprani Patrizia Amoretti, Sara Bacchelli, Aurora Brancaccio, Margherita Porretti

contralti Sabrina Ciavattini, Rosa Manfredonia, Sandra Mellace, Donatella Riosa

tenori Davide Battilani, Daniele Bonotti, Maurizio Giambini, Hernan Godoy, Roberto Neri, Paolo Pepe, Riccardo Pera, Alessandro Poletti, Francesco Segnini, Antonio Tirrò

baritoni Tommaso Corvaja, Antonio Della Santa, Giuseppe Pinochi, Pasquale Russo

76 77 Fondazione Teatro di Tradizione Dante Alighieri Ravenna Stagione d’Opera e Danza Manifestazioni 2014-2015

Soci Direttore artistico Comune di Ravenna Angelo Nicastro Regione Emilia Romagna Coordinamento programmazione Provincia di Ravenna e progetti per le scuole Federica Bozzo Camera di Commercio di Ravenna Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Spazi teatrali Confindustria Ravenna Responsabile Romano Brandolini* Confcommercio Ravenna Servizi di sala Alfonso Cacciari* Confesercenti Ravenna Segreteria Chiara Schiumarini* CNA Ravenna Ufficio produzione Confartigianato Ravenna Responsabile Emilio Vita Archidiocesi di Ravenna-Cervia Stefania Catalano, Giuseppe Rosa Fondazione Arturo Toscanini Marketing e comunicazione Consiglio di Amministrazione Responsabile Fabio Ricci Presidente Fabrizio Matteucci Editing e ufficio stampa Giovanni Trabalza Vicepresidente Mario Salvagiani Sistemi informativi e redazione web Stefano Bondi Consiglieri Impaginazione e grafica Antonella La Rosa Ouidad Bakkali, Galliano Di Marco, Archivio fotografico e redazione social Giorgia Orioli Lanfranco Gualtieri Promozione e redazione social Mariarosaria Valente Segreteria Ivan Merlo* Sovrintendente Antonio De Rosa Biglietteria Responsabile Daniela Calderoni Segretario generale Biglietteria e promozione Marcello Natali Bruna Berardi, Laura Galeffi*, Fiorella Morelli, Maria Giulia Saporetti Responsabile amministrativo Ufficio Gruppi Paola Notturni Roberto Cimatti Amministrazione e segreteria Revisori dei conti Responsabile Lilia Lorenzi* Giovanni Nonni Amministrazione e contabilità Cinzia Benedetti Mario Bacigalupo Segreteria amministrativa e progetti europei Angelo Lo Rizzo Franco Belletti* Segreteria amministrativa Valentina Battelli Segreteria di direzione Elisa Vanoli*, Michela Vitali

Servizi tecnici Responsabile Roberto Mazzavillani Assistenti Francesco Orefice, Uria Comandini Tecnici di palcoscenico Enrico Berini*, Christian Cantagalli, Enrico Finocchiaro*, Matteo Gambi, Massimo Gavelli*, Massimo Lai, Marco Rabiti, Enrico Ricchi, Luca Ruiba, Andrea Scarabelli*, Marco Stabellini Servizi generali e sicurezza Marco De Matteis Portineria Giuseppe Benedetti*, * Collaboratori Giusi Padovano, Samantha Sassi* www.kuni.it UCNP_Libretto Opera Teatro Alighieri 170x240 IPAD ITA.indd 1 04/12/13 14:47