~)F ~ TEATRO REGIO TORINO

Il caso Makropuios IL CASO MAKROPULOS (Vec Makropulos)

Opera in tre atti dalla commedia di Kare/ Capek Musica di Leos Janacek Edizione in lingua italiana - Traduzione di Sergio Sablich Prima rappresentazione a Torino

Personaggi Interpreti

Emilia Marty soprano drammatico RAINA KABAIVANSKA I BARBARA DE MAlO (15.18.21) Albert Gregor tenore JOSÉ CURAI DIEGO D'AURIA (15. 18.21) Il sollecitatore Vitek tenore MAURO BUFFOLI I ROBERTO BENCIVENGA (15.1 8.21) Kristina (Krista), sua figlia Illezzosoprano LAURA CHERICI I ANNA CATARCI (1 5 18. 21) Jaroslav Pms baritono PAOLO SPECA I ROY STEVENS ( 15 18. 2 1) Janek, suo figlio tenore PIERRE LEFEBVRE I CARLO BOSI (15. 18. 21) L'avvocato, dottor Kolenaty basso-baritono GABRIELE MONICI Hauk-Sendorf tenore da operetta U GO BENELLI I PIER FRANCESCO POLI (1 5. 18.21) Strojniik, macchinista baritono CLAUDIO OTTINO Poìizecka, inserviente soprano ADRIANA BONO KomormL cameriera soprano ANTONELLA BERTAGGIA

Direttore d'orchestra PINCHAS STEINBERG Regia LUCA RONCONI Scene MARGHERITA PALLI Costumi CARLO DIAPPI Registi collaboratori MAURO AVOGADRO FRANCO RIPA DI MEANA Assistente alla scenografia DANIELA DI SCERNI Maestro del coro MASSIMO PEIRETTI

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO

Nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna

Giovedì 9 Dicembre 1993 Ore 20.30 Turno A Domenica 12 Dicembre 1993 Ore 15 Turno F Martedì 14 Dicembre 1993 Ore 20.30 Turno E Mercoledì 15 Dicembre 1993 Ore 20.30 Turno Aziendale Venerdì 17 Dicembre 1993 Ore 20.30 Turno D Sabato 18 Dicembre 1993 Ore 20.30 Turno Prefestivo Domenica 19 Dicembre 1993 Ore 15 Turno C Martedì 21 Dicembre 1993 Ore 15 Turno Porneridiano 2 Giovedì 23 Dicembre 1993 Ore 20.30 Turno B 30.04.1995 STAMPA IEstratto pag.: 16

Premio Abbiati alla Kabaivanska FIRENZE. Verranno consegnati oggi alle 19, al Teatro Comunale, i premi Abbiati della critica musi­ cale italiana per il 1994. Miglior direttore è stato proclamato Zu­ bin Mehta, per l'interpretazione di Mosè e Aronne di Schoenberg al Maggio Musicale fiorentino; lo stesso festival ha prodotto anche Dittico giapponese, lo spettacolo che è valso il premio per la regia a Bob Wilson. Come migliore spet­ tacolo, la Turandot di Busoni e Persephone di Stravinskij allestiti alla Fenice da Achim Freyer. Mi­ gliori cantanti Raina Kabaivan­ ska (per l'Affare Makropoulos al­ lestito al Regio di Torino con la regia di Ronconil e Michele Pertu­ si per i suoi ruoli rossiniani. Lu­ ciano Berio ritirerà il premio per il quartetto d'archi Nottumo, mi­ gliore novità italiana. Riconosci­ menti sono andati anche al piani­ sta Andrea Lucchesini e al Trio di Parma. [s. capp.)

Argomento: VARIE pago 63 15.01.1995 GAZZETTA DI PARMA Estratto pag.: 15

MUSICA . Il prestigioso riconoscimento dell'Associazione dei critici

Due volte ccAbbiati» I npremio deUa critica aPertusi eal Trio di Parma; tetto d'archi di Luciano Berio; - miglior regista esce­ nografo: Bob Wilson per il Ai vari riconoscimenti Dittico giapponese (Mag­ che il Trio di Panna, il gio musicale fiorentino) ed giovane complesso came­ ristico formato dai concito T. S. E. (Orestiadi di Gi­ tadini Alberto Miodini, bellina). Solista: il piani­ Ivan Rabaglia e Enrico sta Andrea Lucchesini; Bronzi, è andato racco­ - miglior complesso ca­ gliendo in Questi ultimi ano meristico: Trio di Parma; I ; ni si aggiunge ora Quello . migliori cantanti: Rai· I ,:, del prestigioso .. Premio na Kabaivanska per l'in­ Abbiati». terpretazione del Caso Ma- j: E -lo stesso riconosci­ kropulos di Janacek (co- i i mento è toccato anche al­ Produzione Teatro Regt'o l! l'affermato basso parmi­ di Torino, Teatro Comu· .i:, giano Michele Pertusio naie di Bologna) e il basso i: Com'è noto, il premio è Michele Pertusi per le tre \ stato istituito dall'Asso­ interpretazioni rossinia· \ i __ ciazione nazionale critici ne. ~\i musicali per ricordare il Iniz:ativa musicale: Tea- i grande critico scomparso e tro lirico sperimentale .. A. i proprio per le motivazioni Belli" di Spoleto, in par- \ ideali da cui ha preso vita. ticolare per il concorso è andato assumendo un si· .. Orpheus» . gnificato particolarmente Premio speciale: Proget. prestigioso. anche sul pia­ to .. Musica '94 dell'Acqua­ no internazionale, come si rio romano». è potuto constatare pro­ prio a Parma dove, agli inizi di novembre, in oc­ casione delle celebrazioni per onorare i novant'anni di Goffredo Petrassi, si è 1IV0ita la cerimonia di con­ segna ai vincitori delle ul· time edizioni. L'assegnazione dei Pre­ mi Abbiati per il 1994 - il premio è giunto, come no­ to, alla sua quattordice­ sima edizione - è avve­ Duta nei giorni scorsi a Palermo, dove si è riunita la commissione costituita dal Consiglio direttivo del· "Associazione Critici e da una rappresentanza di soci i quali hanno ripercorso l'attività musicale per l'anno appena concluso, attraverso le diverse an­ , olazioni delle categorie artistiche, Le decisioni della com­ missione sono andate così articolandosi: - miglior spettacolo: Tu­ randot di Bruson e Per­ séphjJne di Stravinskij pro­ posto dalla Fenice di Ve­ nezia, direttore Michael Boder, regista Achim Fre­ yer.novità assoluta per )'1· l' talia: NoUurn.o per quar·

Argomento: CAMERISTICA-SOLISTICA pago 41 09.01.1995 PICCOLO IE,tratto pag., 15

MUSICA / PALERMO Premi Abbiati assegnati al «Notturno» di Serio ea un dittico della Fenice PALERMO - La giuria del Premio della Critica musicale «F. Abbiati» riunita a Palermo sotto la presidenza di Leonar­ do Pinzauti. esaminata la produzione artistica della stagione 1994. ha designato i vincitori del­ la 14.ma edizione. Migliore spettacolo: al Teatro La Fenice di Ve­ nezia. per il dittico du­ randot» di Busoni e «Per­ sephone)) di Stravinskij nellooriginale allestimen­ to di Achim Freyer e con la direzione di Michael Boder. Novita assoluta per !'Italia: a Luciano Berio per «Notturno» che se­ gna il ritorno al quartet­ to d'archi in un momen­ to particolarmente inten­ so e felice della sua crea­ tivita. Miglior direttore: a Zu­ bin Mehta, per l'incisiva e illuminante interpreta­ zione di «Moses und ArOll>l di Schonberg al Maggio fiorentino. Migliore regista e sce­ nografo: a Bob Wilson, regista e scenografo del «Dittico Giapponese» di Marcello Panni e Jo Kon­ do, presentato al Maggio l fiorentino. ( Migliori cantanti: a ,: ( Raina Kabaivanska, pro- tagonista del «Caso Makropoulos» di Jana- ì cek, e al basso Michele ! Pertusi per le interpreta- i ]' zioni rossiniane. Altri premi sono stati assegnati al pianista An­ drea Lucchesini (miglio­ re solista), al Trio di Par­ ma (migliore complesso da camera) e al Teatro Lirico Sperimentale tA.. Belli» di Spoleto (miglio­ re iniziativa).

Argomento: VARIE pago 70 '''''fL'__ O_8_00_1_0_19_9_5__ L _____C__ AR_LI_N_O _____ ======IE=s=t=ra=t=to=p=a=g=.:=1=7~ nella motivazione - il ritomo CLASSICA ~aI quartetto d'archi in una fa­ "se particolarmente felice ed intensa· della creatività del Jpremi .celebre musicista. -Abbiati ~NeI1a sezione destinata ai .. C8IIUInti il Premia Abbiati è "S18to assegnato a Raina Ka­ a~Berio i:beivan&l ~couumente distinto nel corso presen1anti della stessa as­ sdel 1994, ma ha .assegnato eletti dagli iscritti, sociazione .jun Premio Abbiatt al Tea~o 'iii è riunita in questi giomi, Llirico sperimentale -~. Belli .. ~ la presidenza di L.ecr I di Spoleto -per I assiduo nardo Pinzauti, per assegna­ ;rcontributo allatormazione di -re i riconoscimenti relativi nuovi interpreti e per l'idea­ _anno 1994: '!B. i designati - Zione e la realizzazione del ~ si sono distinti per la loro 9 concorso intemazionale di .8nMtà in Italia nel corso del­ ~ composizione .. Orpheus.... .Ia stagione 1993-'94 figurano ;:e infine, fra le iniziative da i ak:uni nomi di grande nso­ ,-segnalare, un premio speaa­ .nanza intemazionak! come .... è stato assegnato a .. Pro­ Luciano Berio, il regista e "getto Musica 1994· dell'Ac­ r«:enografo Bob Wilson, il di- . e quario Romano, -per l'impul­ '.rettore d'orchestra Zubin -ISO dato al repertorio contam­ .Mehta, il pianista Andrea S poraneo, coordinando in uno Lucchesini e il soprano Rai­ storico spazio recuperato le na Kabaivanska. ., proposte di numerose istitu­

Argomento: SINFONICA pago 32 i I

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1 "E' '" difficile immaginare che vento spiras- baivanska può ormai considerarsi, per ma­ prese quasi immediatamente il volo , nel suo : se su Burgas, città bulgara che si af- trimonio e per adozione, italiana a tutti gli repertorio fecero subito ingresso i ruoli di Mi­ '" faccia sul Mar Nero, in quel giorno del effetti, ma è in Bulgaria che ha avuto le sue mì ne La BoMme e di Nedda nei Pagliacci ~ ~i934. È anche curioso, poi , pensare come sia­ «radici» culturali e musicali. e, nel 1961, la troviamo già sul palcoscenico mo portati a credere che ad eventi partico- Il rigore fa parte del carattere della Kabai­ scaligero nella Beatrice di Tenda accanto al­ . lari siano necessariamente legati segnali vanska, e lo dimostra il suo approccio a quella la pirotecnica Joan Sutherland, mentre lei straordinari, qualcosa che debba fissare nel­ che sarebbe stata la sua formazione: studio impersonava l'antagonista Agnese del Mai­ la memoria .il momento». La nascita di un di canto e pianoforte al Conservatorio di So­ no. grande artista, in ultima analisi, ,può essere fia e di letteratura russa alla Facoltà di filo­ A piccoli passi, la Kabaivanska cominciò ad considerata un fatto da ricordare, da celebra- logia slava. La cantante si ritrovò ad essere esibirsi sui palcoscenici più importanti del ': re, da iscriversi nell'albo della storia? cantante, pianista e al medesimo tempo do­ mondo. Nel 1962 è nuovamente alla Scala nei ~ A guardarci intorno, nel nostro mondo vio­ cente. Un «back-ground» niente male, non è panni di Alice Ford, nel Falstaff di Verdi. . lento, imbarbarito e zeppo di volgarità, sem- vero? La laurea, però , Raina non la raggiun­ Spesso Raina Kabaivanska si è lamentata di brerebbe di no. Ma noi, noi che crediamo an­ se; l'urgenza del canto premeva e metteva essere considerata limitativamente una can­ cora alla forza dell' arte, della poesia della vi­ in ombra ogni altra esigenza. La sua prova tante che esaurisce le sue carte migliori nei ., ta, e delle emozioni che dalla bellezza posso­ al saggio finale dei «diplomandi» fu talmente lavori dell'operismo italiano a cavallo fra Otto - no derivare, restiamo fermamente convinti esaltante che il collegio dei professori deci­ e Novecento, e gli stessi critici hanno avuto ~ del contrario . se, oltre naturalmente di promuoverla a pie­ a volte da ridire sul suo approccio alle parti­ In quel giorno del 1934, a Burgas, nacque ni voti, di segnalarla per una borsa di studio ture verdiane (il pubblico , al contrario, è Raina Kabaivanska, una delle cantanti che che l'avrebbe portata in Italia per seguire dei sempre stato dalla sua parte , è bene ricor­ più hanno segnato la storia del melodramma corsi di perfezionamento. Allora il nostro pae­ darlo). Che la voce della Kabaiavanska non . e della vocalità degli ultimi quarant'anni, re­ se era visto ancora come un punto di riferi­ sia .verdiana, in senso stretto, è probabilmen­ gina assoluta, dagli anni Settanta in avanti, mento. Bei tempi! te vero. Le manca la «polpa», il .colore» che nel repertorio pucciniano-verista. Raina Ka- E fu proprio in Italia, nel 1959 , che Raina le opere del bussetano richiederebbero. Ve­ Kabaivanska fece il suo debutto ufficiale , a ro è che il suo magistero artistico, fatto di . Raina Kabaivanska nei panni di Emilia Vercelli, cantando il ruolo di Giorgetta nel scavo psicologico e diabolica abilità tecnica, Marty ne .n caso Makropulos» (a fianco Tabarro, personaggio , che, curiosamente non fa passare in secondo piano questo aspetto. Foto Onani); sotto, in quelli .classici» di avrebbe più interpretato. Puccini, comunque, Ogni suo personaggio, quindi, diventa vero Floria Tosca, l'eroina pucciniana quasi un destino . La carriera della cantante e coinvolgente, vivo e convincente, perché ,-...... m~iJ------_ ..

Un celebrato cavallo di battaglia della chio .art-nouveau. Oa Kabaivanska stessa, sul­ Kabaivanska: «Adriana Lecouvreur. di la scena, è una stupenda incarnazione .liber­ Cilea a Napoli (Foto Romano) ty.) ha avuto un'interpretazione definitiva e sconvolgente, questa è da ricercarsi nella But­ ska. Vorremmo riprendere, a questo propo­ terjly di Raina Kabaivanska. sito, un estratto critico di Giorgio Gualerzi, Ma un'altra grande opera, un altro cele­ dopo un Don Carlo al San Carlo di Napoli, brato cavallo di battaglia del soprano, aspet­ nel 1976 : .Raina Kabaivanska si mostra tava dietro l'angolo: Adriana Lecouvreur. La una autentica regina di Spagna. Ogni ge­ diva per eccellenza, la Musa della Comédie­ sto, ogni accento, ogni sguardo sono asso­ Française, l' «Umile ancella del genio creator» lutamente calcolati in armonia con la me­ La Kabaivanska debuttò l'opera al Teatro Mu­ desima essenza del dramma, così impregna­ nicipale di Reggio Emilia, nel 1968, a testi­ ti di maestà, volta volta dolorosamente pa­ monianza del forte legame che l'avrebbe sem­ tetica, altera o rassegnata, al punto che, in pre unita ai teatri di tradizione dell'Emilia­ verità, io non credo che, da questo punto di Romagna (sua seconda ,patria», dove vive, vista, vi sia oggi chi superi la cantante-attri­ con marito e figlia, a Modena). L'opera di Ci­ ce bulgara nell 'incarnazione globale di questo lea ha trovato nella Kabaivanska una delle personaggio che si iscrive certamente come sue interpreti d'elezione, senza dubbio la più una delle sue più grandi interpretazioni ... ». aderente, nell'ultimo ventennio, per eleganZe •Cantante-attrice». Mai, come per la Ka­ scenica e un canto tutto vissuto nel fatto tea­ baivanska, i due termini non si possono di­ trale. La morte di Adriana, estenuata nell 'e­ sgiungere. Ché dove non arriva la seduzione stremo delirio della fine, è un capolavoro di un timbro vocale invero particolare (ma d'interpretazione, mentre l'incredibile arca­ come tutte le cose ,particolari., assolutamen­ ta di fiato con cui conclude la sua aria d'en­ te più affascinante e «stregonesco» della bel­ trata assottigliando e rinforzando il suono, lezza .tout-court»), non si può non rimanere (, ... che al nuovo dì morrà,) strappa puntual­ conquistati da un' arte ,tragica» che attinge mente l'ovazione del pubblico. alle fonti delle più grandi protagoniste della Nella sua città .adottiva" il soprano scel ­ scena, mettendosi senza discussioni al loro se di debuttare un altro dei suoi titoli­ vissuto in maniera totale, emozionante, dal livello. simbolo, la pucciniana Tasca (Modena, Tea­ punto di vista teatrale e della profonda in­ Ecco arrivare, comunque, dopo la fragile tro Comunale, 1971). Cosa la Kabaivanska è telligenza musicale . . Mimì, il primo dei grandi ruoli pucciniani ta­ riuscita a fare di questo personaggio nel cor­ La sua Alice Ford, ironica ed aristocrati­ gliati su misura per una cantante dal grande so degli anni, è stato sotto gli occhi di tutti. ca, trovò la sua consacrazione in memorabili talento drammatico: la protagonista di Ma­ .Tosca divina .... ; certo, ma anche di più. Se recite salisburghesi dei primi anni Ottanta, non Lescaut (debutto al Metropolitan di New è lecito entusiasmarsi per il .Vissi d'arte, è sotto l'egida di Herbert von Karajan. York, 1965). Chi ha visto la sua Manon sa nel gioco di sguardi saettanti, di scatti bru­ Ma il soprano italo-bulgaro si dimostrò su­ che la sua forza non risiede solamente nel­ cianti, nel claustrofobico gioco del .gatto cO l bito modernamente artista del suo tempo, in l'affrontare con sicurezza e passione i due mo­ topo', che la contrappone a Scarpia nel se­ vena di sperimentazioni: eccola quindi pro­ menti solisti ci del personaggio (,In quelle tri­ condo atto, che la Tosca della Kabaivanska tagonista della Turandot di Busoni (Scala, ne morbide. e ,Sola, perduta, abbandonata»), tocca vette ineguagliabili. Probabilmente Sa­ 1962) per poi tornare nell 'alveo pucciniano ma nella scrupolosa costruzione scenica, che rah Bernhardt, interpretando il dramma di con Suor Angelica (Scala, 1962) e toccare uno la porta ad essere assolutamente credibile nei Victorien Sardou, sfoderò lo stesso reperto­ dei grandi ruoli del repertorio russo, Lisa nella trasalimenti adolescenziali del primo atto per rio .magico» di diva .pigliatutto •. Bisogna di­ Dama di picche (Genova, Carlo Felice, 1962). arrivare, donna distrutta dalla vita, allo sfi­ sporre di uno Scarpia altrettanto mattattore Il 1962 vede anche il suo debutto al Covent nimento del tragico finale. Lo stesso discor­ per non soccombere (e non solo per la col­ Garden di Londra, quale Desdemona nell' 0- so vale per la sua strepitosa Cio-Ci o-san in tellata ,teatrale.) davanti al protagonismo tello al fianco di due .Ieoni. come Mario Del Madama Butterfly, in assoluto l'opera, in­ soggiogante di una tale personalità artistica. Monaco e Tito Gobbi. sieme a Tasca, che la Kabaivanska ha inter­ Scriveva il caro amico Bruno Cernaz, sulla Ma già bussava alle porte quello che sareb­ pretato più volte. Dopo aver debuttato l'in­ nostra rivista,a proposito di una Tasca par­ be stato il ruolo che avrebbe cantato più fre­ felice geisha a Philadelphia, nel 1966, il so­ migiana del gennaio 1993: «... Che talefu la quentemente di ogni altro fra quelli verdia­ prano l'ha portata nei teatri di tutto il mon­ Tosca della signora Kabaivanska, sontuosa ni: Elisabetta di Valois nel Don Carlo. Con do, ogni volta incatenando il pubblico alla diva dell'età umbertina. Amante inquieta quest'opera Raina Kabaivanska fece il suo poltrona. Il soprano, sottraendo il ruolo ai ed inquietante, fascinosa nei fruscii di ve­ trionfale ingresso al Metropolitan nel 1963. bamboleggamenti e alle svenevolezze di ma­ sti e veli (firmati alla grande da Piero To­ È facile immaginare come il ruolo di questa niera, ci restituisce una Butterfly intimamen­ si),' fu suo, della signora Kabaivanska, l'atte infelice regina, chiusa in una dolente e ma­ te donna, matura, e, si vorrebbe dire, gran­ secondo in una vampa rossa singolarmen­ linconica fierezza, sotto la cui superficie scor­ diosamente soggiogante. È vittima, sì. Ma es­ te stemperata sui velluti e sui damaschi dello rono però fiumi di repressa passionalità, si senzialmente di se stessa e di un'epoca di cer­ studio del barone Scarpia, tanto da pensa­ sia splendidamente adattato alla cifra stili­ tezze infrante. Se mai il decadentismo in mu­ re al ritiro notturno di un qualche Andrea stica e interpretativa della signora Kabaivan- sica, riflesso attraverso un iridescente spec- Sperelli, lungo la struggente scalinata di Tri- nità de 'Monti ( .. ) naturale, quindi, che il La cantante bulgara e un 'altra celebre SU() "Vissi d'arte", così evidenziato nello interpretazione: .Francesca da RimlniM di stacco del tempo dal Campori in orchestra, Zandonal (Foro Magie VIBio,,) divenisse una sorta di arcobaleno malva ca­ pace di fasciare l'intero atto e l'intera sce­ meglio quindi di Raina Kabaivanska può di­ na ( . .) Difficile, a tal punto, fronteggiare re a Paolo ,Guardate il mare come si fa bian­ tanta arte» . co .. . » e per miracolo il lungomare di Rimini Ritorno a Verdi: nel curriculum di Raina pare diventare, perché no, la costa di Biar­ Kabaivanska, si inserisce infatti a questo pun­ rizt al tramonto, e Francesca, avvolta in una to, di diritto, Leonora del Trovatore (debut­ veste da notte di Fortuny, può abbandonar­ to al Teatro Massimo di Palermo , nel 1971). si al bacio sensuale del cognato. Peccati «Ii­ Anche questo personaggio non è stato esen­ berty».. . peccati eterni. te da alcune critiche da parte dei «puristi" Con gli anni Ottanta, arriva per Raina Ka­ verdiani; in realtà , ancora una volta la can­ baivanska l'epoca di nuovi debutti, di ulte­ tante (che interpretò l'opera anche alla Staat­ rori prove: ecco quindi Fausta, titolo dimen­ soper di Vienna nel 1978, diretta da Herbert ticato di Donizetti (Roma, Teatro dell'Ope­ von Karajan) riuscì a rendere il personaggio ra, 1981) ed ecco, soprattutto, l'approdo al­ dell'appassionata dama spagnola risolvendo l'altra Manon , quella di Massenet , affronta­ con l'intelligenza musicale, sempre finissima , ta, ancora a Roma nel 1981 , accanto ad un ciò che la voce in sé non poteva pienamente altro mito assoluto , Alfredo Kraus . La don­ risolvere . Và da sé che ,D 'amor sull'ali ro­ na lacerata e tutta passione di Puccini, si tra: see. veniva reso con un'emozionante profu­ sforma nella delicata «coquette. sventata e sione di incantevoli messe di voce e filature sensuale di Massenet , e Raina Kabaivanska aeree a mezzavoce. Da manuale. spolvera il tutto con un colore di voce che Perplessità sollevò anche la sua Violetta Va­ sa di dolorosa rassegnazione: il nostro desti­ lery ne La Traviata (Bologna, Teatro Comu­ no è il nostro destino, non si può sfuggirgli : nale, 1974), perplessità che evidentemente meglio corrergli incontro cercando di racco­ nutriva lo stesso soprano, che ha in seguito gliere il meglio che troviamo sul cammino. ripreso solo poche volte il personaggio della .Questa è la storia di Manon Lescaut.. .», già, sfortunata cortigiana. Vero è che la Kabai­ e non solo. los di Jamicek, nell'allestimento .kafkiano» vanska ha donato a Violetta, dal punto di vi­ Nel 1985, con l'imprevedibile debutto nel­ e suggestivo di Luca Ronconi. Nei panni di sta strettamente interpretativo, una dimen­ l'operetta, nella Vedova allegra al San Car­ una donna di 337 anni che ha bevuto il fil­ sione estenuata e .perduta. che si rifaceva Io di Napoli, Raina Kabaivanska (in coppia tro dell'immortalità, Raina Kabaivanska è sta­ direttamente alla fonte letteraria di Dumas con Daniel Oren , direttore , e Mauro Bologni­ ta superba (ha vinto per quest 'interpretazio­ e, per evocare una suggestione cinematogra­ ni, regista) restituisce finalmente dignità ad ne il Premio Abbiati) dovendosi oltretutto de­ fica assoluta, alla splendida Camille holly­ un genere considerato, a torto , il parente po­ streggiare con moduli vocali per lei del tutto 'woodiana (da noi Margherita Gauthier) di vero del melodramma con la ,M. maiuscola. nuovi. Nella scena finale , quando Emilia Mar­ Greta Garbo. Ironica , divertita e divertente , quanta sag­ ty decide di lasciarsi invecchiare e, finalmen­ Dive, divine : la Bernhardt , la Garbo; po­ gia malinconia la Kabaivanska distilla nella t.e , morire , la recitazione del soprano ha rag­ teva mancare, nella carriera di questa vera sua Anna Glavari. E ogni volta che int.ona giunto vertici di tale emozione che solo chi ultima diva del melodramma, un riferimen­ la ,Vilja. in passerella, è tutto un mondo vi ha assisito (eravamo, fortunatamente, fra to ad Eleonora Duse? Un piccolo salto indie­ scomparso che ascoltiamo , la Mitteleuropa questi) può comprendere cosa sia l'Arte quan­ tro e troviamo l'incontro con l'eroina dan­ prima della Grande Guerra. E sono applausi , do scala le vette del sublime. nunziana più .floreale., cavallo di battaglia e commozione ... A Torino , nel settembre di quest'anno , della grande attrice di inizio secolo, rivestita Non possiamo dimenticare , in questa an­ questa indomita signora si sottoporrà all' en­ dall'affascinante e ,intrigante. partitura di sia professionale di provarsi, di non conside­ nesima prova del fuoco, debuttando nel ruolo Riccardo Zandonai (a quando, una salutare rarsi mai

~ . ~... GIORNO' ENo~rIE .

'.Mostra di Lelli e Masotti s-y «Il Caso Makropulos» Co .F oto ·da palcoscenico «Scatti» all'opera di janacek

Dice Elda Tessore sbvrintenden­ Firl.Jr. tedel Regio: (