E siamo ancora qui Numero Unico a cura della PRO LOCO

Sissa Trecasali, 26 luglio 2020 tutti ... Momenti forti come la colonna Apriamo la prospettiva oltre i interminabile dei camion dell’esercito Ciao lettore... contenuti di La Féra ad Siŝa, che a Bergamo, città martire, portano completando il viaggio dello scorso vie le bare dei morti per coronavirus. ...ci siamo anche quest’anno! Nel anno con notizie delle altre località del E ancora la fotografia iconica nostro territorio però nessuna fiera, di Sissa Trecasali. Ricordiamo dell’infermiera stremata di Cremona né quella di Sissa, né la sagra di gli avvenimenti salienti dell’annata, e i primi piani dei medici-coraggio Trecasali, né la fiera Agricola per la cercando inoltre di divertire con che sul volto portano come cicatrici e terribile pandemia che ha vietato curiosità, aneddoti e racconti della come medaglie i segni di mascherine gli assembramenti. Come abbiamo nostra terra. che non tolgono mai… Immagini che fatto a Natale con l’abete donato Buona lettura! parlano in maniera più chiara, sincera ai commercianti, ora con questo e profonda delle parole.” giornalino vogliamo concretizzare il desiderio di stare vicino al nostro territorio e ai suoi abitanti.

CIÒ CHE NON AVREMMO MAI VOLUTO VIVERE

L’INCUBO DI MARZO lunghe file ai supermercati e chi si MAGGIO Bruno, Walter, Gianni, Adriano, serve dei negozi più vicini a casa. Ogni Sergio, Silvana, don Giacomo, Divo, giorno arrivano su WhatsApp nuove Lunedì 4 maggio: si può uscire di Riccardo, Osvaldo, Ferdinando... e comunicazioni inviate dal Sindaco casa e riprendere il lavoro. poi... e poi... e poi, fino a trenta e e passa anche una macchina con L’isolamento di questi due mesi ha più persone, amici cari, conoscenti, altoparlante per invitare le persone a modificato il modo di vivere: tutto è compaesani che se ne sono andati in restare a casa. È questa l’atmosfera diventato virtuale. meno di un mese in marzo. che ci accompagna per tutto il mese. La Pro Loco ha pubblicato sulle I rintocchi lenti e cupi dell’Ave Maria proprie pagine Facebook i sussidi hanno scandito il nostro tempo una inviati da Don Filippo, per celebrare o due volte al giorno. Anche i suoni la domenica in famiglia e mantenere delle sirene delle Autoambulanze viva la spiritualità nel periodo di chiusura totale. che sfrecciano sulle nostre strade L’isolamento ha acceso anche la sono segnali di altre sofferenze e fantasia di tante persone. Ecco di incertezza di vita. In ognuno di qualche esempio: noi cresce lo smarrimento, il dolore si fa angoscia. Chi reagisce cer- - Gli Artisti uniti per Sissa cando qualsiasi comunicazione Trecasali realizzano un divertente interpersonale, chi si affida con la filmato dal titolo “Quarantenà” sulla musica della canzone “Felicità” di preghiera al Dio in cui crede, chi ha APRILE bisogno di qualche tranquillante. Albano e Romina. La nostra vita cambia. Escono Dall’editoriale di Filiberto Molossi - Il Gruppo Whatsapp Decreti Ministeriali che ci impongono nella Gazzetta di del 6 aprile MySweetQuarantine il 3 maggio di non uscire, si obbliga l’uso della 2020: “E’ strano: ma nel momento scrive: “era il 9 marzo quando le mascherina, si chiudono fabbriche, in cui più che mai, più di sempre, la pagine del nostro diario online hanno attività artigianali e commerciali, nostra giornata è scandita dai numeri iniziato a prendere forma. L’idea era studi professionali e tutte le scuole di – dalla conta, monotona, implacabile quella di trovare e di trasmettere e dolorosissima, dei morti, dei ogni ordine e grado. I genitori sono un qualcosa di positivo nonostante contagiati –, molto più delle nude costretti a trovare soluzioni per restare la situazione non lo concedesse più cifre… a importare, a dare un senso a casa coi bimbi piccoli, gli adolescenti di tanto. Non sappiamo se il nostro anche all’assurdo, sono soprattutto e gli universitari si devono abituare intento sia riuscito oppure no. Però le immagini, potenti, insuperabili, alla didattica online. E se all’inizio ai possiamo dirvi che ce l’abbiamo più forti delle polemiche fuori luogo, ragazzi la cosa sembra una piacevole messa tutta e che questo diario delle chiacchiere da cortile, delle vacanza... poi cominciano a sentire scritto per gioco rimarrà nelle nostre ipotesi di complotto... Penso a quel l’isolamento e a diventare più seri e vite come un ricordo indelebile di 56 vecchio vestito di bianco, quell’uomo tristi. Si può uscire di casa solo per giorni di pandemia, anzi… i primi 56 solo, nella pioggia e nella tempesta. giorni! fare la spesa e non quotidianamente. Il Papa sotto il cielo cupo di Roma, C’è chi preferisce fare saltuariamente che prega davanti a nessuno e con segue>> 2 E siamo ancora qui Sissa Trecasali, 26 luglio 2020

>>segue - Da cantare sulle note di “L’estate sta finendo” de I Righeira:

La porta si sta aprendo Tanta febbre e panico Il virus forse va Come fuoco bruciano Si può uscir di casa Quando sei con me Due passi in libertà Morte e pandemia La vita che riprende Andatevene via Dia forza a corpo e mente La porta si sta aprendo È questo che si spera Il virus forse va Via via la peste nera Si può uscir di casa Tanta febbre e panico Due passi in libertà Come fuoco bruciano Insieme uniti Quando sei con me ce la possiamo fare Morte e pandemia Ma ora stai lontano Andatevene via non mi contaminare È tempo di speranza La porta si sta aprendo Di vera fratellanza Il virus se ne va Son medici e infermieri Si può uscir di casa I nostri eroi veri Due passi in libertà Le tute lor spaziali Li rendono speciali Gli occhi lor attenti Consolano i pazienti

DIZIONARIO COVID tradotto nel nostro dialetto

N.B: Il sissese è un dialetto ufficiale ed è indicato nellaMappa dei dialetti italiani.

ASINTOMATICO T’a glè ma tal sè mia ASSEMBRAMENTO Tropa génta AUTOCERTIFICAZIONE In du vèt? DISPNEA At manca al fià DISTANZIAMENTO SOCIALE Sta sö da dòs FLASH MOB Fär al siòc in dal balcon o a la fnèstra LOCK DOWN Sarär sö töt NEGATIVO Pra dès at stè ben POSITIVO A t’lè ciapà PRE TRIAGE Prima ch’It guärdan QUARANTENA Ghè da stär in cà quindas dé SMART WORKING Lavurär da cà Superparroco d. Filippo

La pandemia ci ha abituati a vederli non solo con l’uniforme della Polizia Muni- cipale e la divisa della Protezione Civile, ma anche con il sorriso coperto dalla mascherina. Il loro servizio per la comunità durante l’emergenza, insieme a numerosi altri, è stato prezioso. Li riconosci?

_ U _ I _ _ _ _ H _ L _ _ _ U _ _ P _ _ _ _ Z _ _ N _

_ A _ U _ _ _ _ D _ _ F _ K _ T _ _ _ _ C _ Sissa Trecasali, 26 luglio 2020 E siamo ancora qui 3

C’ERA UNA VOLTA L’ENAL... Era un suono ormai famigliare: tac!, ri (Bruno Garavelli), la moglie Irene o dal motore di qualche Vespa: era stud!, toc!, seguito da una mezza (Rina) e la figlia Franca (l’altra figlia una Comunità che all’ENAL trova- imprecazione, malamente soffocata Mirella studiava a Modena). va casa. dall’esultanza dell’avversario; per non Si trattava proprio di una famiglia parlare dei commenti degli spettato- allargata, dove, non di rado, i clienti ri che seduti sulle loro biciclette non aiutavano nei lavori del bar: quando potevano proprio astenersi dal com- occorreva “tirare” i campi delle boc- mentare quel tiro “tròp long” che ave- ce o affrescare le pareti, c’era- sem va mandato la sfera di granito rosso pre qualcuno disponibile. C’era Guido così lontano dal boccino. d’Pèpa carta, Balansa, Carlino, Mirco, Sul tabellone in legno, in fondo al Statua, al Gigànt e tanti altri. campo, campeggiava una scritta Era talmente forte il senso di famiglia bianca su fondo rosso: Campari Soda. che Bruno decise un giorno di met- Sotto, il pallottoliere raccontava ine- tere a dimora, in fondo ai campi da sorabile di una serata da campione o bocce, di fianco alla “fontanella”, due da zimbello degli astanti. Bruno d’Meri Era “al zog dal boci dal dòplaùr”! D’estate, quando il caldo spezzava la Anche se un decreto del 1945 ave- gola alle rane (cit.), i frigoriferi non va trasformato l’Opera Nazionale Do- bastavano e si riempivano tinozze di polavoro in Ente Nazionale Assisten- bibite sommerse da grandi blocchi di za Lavoratori (ENAL), a Sissa il bar ghiaccio. in Piazza Roma rimarrà per tutti il Non c’era giorno di chiusura per- Dopolavoro. ché il bar seguiva i ritmi di vita del Tra la “Piazzola” e la Rocca, era lì che paese, e il paese era sempre vivo! aveva sede l’ENAL. Al mattino dalle 6.00 partivano le co- Al Dòplaùr è arrivata la prima lazioni: dimentichiamoci il cappuccino TV che attirava la curiosità dei sissesi di soia o il ginseng, si andava di uova Mirco e Franco a tal punto che fu necessario, dopo sode e vino bianco! Per i più delicati, le poco tempo, modificare la finestra del mitiche veneziane di Milio d’Avansén. platani e dedicarli alle figlie Franca bar per consentire ai tanti clienti di A metà mattina era il momento degli e Mirella. Le due altissime piante fino seguire le trasmissioni anche da fuori. affezionati delle carte, poi più tardi gli a pochi giorni fa troneggiavano mae- C’erano le macchinine elettriche a aperitivi, i digestivi e giù fino a sera stose a fianco della Rocca (purtroppo gettoni per i bambini che potevano di- quando iniziavano le gare di bocce e nelle scorse settimane una delle due vertirsi sulla pista della “Montagnola”. di biliardo. è stata abbattuta in quanto ammala- Al Dòplaùr sentivi ordinare “un Tutta la famiglia transitava dal ta, ma i sissesi doc si augurano che mànag” (bicchiere ben colmo di vino) Dòplaùr, un ghiacciolo, una bibita e venga presto sostituita). o un “bivròn” (acqua ghiacciata, fetta poi una passeggiata in paese, in un C’era una volta l’ENAL e ora… spessa di limone e zucchero). miscuglio di chiacchiere sopraffatto Risorgi Dòplaùr, ti vogliamo troppo Dietro al bancone, con la sua impec- solo dal vociare allegro dei ragazzini bene! A presto! cabile casacca azzurra Bruno d’Me- L’Anvŭd ad Meri

1925 2019

Alle ore 00.00 di mercoledì 31 luglio, a Sissa, è venuto a mancare all’effetto dei suoi cari AL DÒPLAÙR storico circolo, già ENAL, ora ARCI, ritrovo per giovani e non.

Ne dà il triste annuncio una folla di amici e ammiratori che non dimenticherà mai i lustri fausti e l’infausta caduta.

“A noi che restiamo rimane il compito di tener vivo nella speranza il suo ricordo”

Non fiori, ma auspici di rinascita. 4 E siamo ancora qui Sissa Trecasali, 26 luglio 2020 VIAGGIO IN SISSA TRECASALI parte II

Dove ci eravamo lasciati nel luglio quartum panis…” Ecco dove origina la 2019? Al Bar! Una sosta gradevole Spalla cruda di Palasone, altri l’hanno per chi, come a me, ama vivere slow. cotta e col tempo all’uopo prodotta, è Il Bar, luogo di ritrovo, socializzazione conosciuta come “Spalla cotta di San e aggiornamento, quest’ultimo in sen- Secondo”. so molto lato. Lo sguardo all’orologio del campanile Aprile, sento voci di bimbi che sopra Ora che sono ristorata, riprendo il mio riporta alla realtà “Vedi l’ora ma non cartoni e sacchi scivolano felici dagli vagare e divagare per il nostro amato conosci la tua”. argini. ma anche tanto denigrato territorio. Mi La Latteria in cui si produce e vende La Chiesa, dedicata ai Santi Quirico e dirigo verso la Rocca, apprezzandone il “Parmigiano Reggiano”, costruita nel Giuditta, a fine 1200 era una impor- l’avanzamento dei lavori che ci resti- 1903 è stata la prima della Provincia. tante Pieve, la cui facciata era rivolta tuiranno un rinnovato cortile e stanze Col ricordo di bimba entro e mi dirigo verso il , un tempo privo di argi- pienamente recuperate nei materiali, nella grande sala che ospita le vasche ni, per cui soggetta ad inondazioni. negli affreschi e nelle rifiniture. di raccolta del latte, sul lungo banco- Modifiche, restauri ed ampliamenti Mi inoltro in via Battej e mi si stringe ne dove riposano le forme di formag- ne hanno cambiato la forma e l’orien- il cuore, vedendo l’abbandono in cui gio fresco, ancora avvolte in pezze di tamento: sul muro ovest è visibile la versa quello che è stato da sempre il tela, coperte da un’asse di legno e una modifica, la chiesa attuale risale al circolo “dopo lavoro”, ora chiuso. Pro- grande pietra. Fra poco la forma sarà 1686. Nei pressi sorgeva una “torre seguo, non potendo far altro che scuo- girata, vi sarà aggiunta la ben nota fa- di avvistamento” forse nello stabile tere il capo e cercando di guadagnare scera punteggiata e, se sarò fortunata ora “Antica Rocca”. la tranquillità della piccola Maestà Guido, mio zio, la rifilerà facendomi Altro palazzo degno di nota è “la Ba- posta al termine della “via di Mez- gustare il mitico “tosone”. ronessa” una complessa costruzio- zo”, che mi riporta il ricordo dei rosari Persa nei pensieri sono giunta a Corte ne, il cui nucleo centrale risale al ‘600, del mese di maggio, della caccia alle Sala, la Sede Istituzionale del Comu- rimaneggiata varie volte fino all’800. lucciole nel buio della notte per i più ne di Sissa Trecasali, ormai deserta, La villa che fu dei Baroni Caranza, dei piccoli e di una fuggevole carezza per i ed anche questo mi fa scuotere la te- Rossi, dei Maghenzani, oggi è della fa- più grandi, ma soprattutto del favolo- sta. Di fronte il restaurato oratorio di miglia Bacchini. L’Oratorio settecente- so “gelato della Celestina” per festeg- proprietà della famiglia Guareschi Sil- sco racchiude due pregevoli affreschi. giare la chiusura del mese. Sono a la. Oltrepasso il Famila e sempre sul- Sala piccolissima località, il toponimo Proseguo sulla ciclabile Taro-Po, l’an- la ciclabile arrivo a Ronco Campo richiama un insediamento longobardo damento del fiume è tortuoso: a tratti Canneto così ridenominato nel 1402, sede di costruzioni per il ricovero di è coperto da folta vegetazione a tratti anticamente era Pizzo Pabio; l’attuale animali e attrezzi della “corte”. La cor- lascia intravedere le sue acque. toponimo ricorda il lavoro di roncola te è quella di Palasone, nel 584 “Cor- In località Favaletto spiccano alti e svolto dai contadini per dissotterrare te Regia” di pertinenza del longobardo possenti due platani secolari, indica- il campo dal canneto. Re Autari. Un documento riporta “…in no il giardino di Villa Albertina, un Mi rivedo in casa Zanacca, a fianco loco et fundo Palaxoni judicaria Par- tempo residenza della famiglia Valen- della canonica, la scuola è da poco mensis cum castrum conscructum seu ti, erano proprietari della casa “dei Fi- terminata ed io e Pina andremo in Taro et casis dominicatis… cum cappellam nardi” al civico 1 di P.le della Chiesa a prendere il sole. Esce Don Rober- Sancti Laurentii…” di tutto questo è a Sissa, mia nonna e gli zii le chia- to, che fondò la prima scuola media rimasta solo la chiesa dedicata a mavano “al Culuneli”. Carlo che sta dell’ex comune di Trecasali, ci saluta San Lorenzo, ricostruita nel 1622 facendo ricerche su quella Famiglia, chiedendo se per noi la scuola è fini- probabilmente sul sedime della prece- racconta che secondo un discenden- ta bene. Entriamo con lui in Chiesa: dente, ma dov’era ubicato il castello? te i due platani sono stati piantati “questa è stata ricostruita nel 1788, Forse dove ora sorge “Cà della Con- per volere di Maria Luigia, che amava la precedente era stata ricostruita nel grega”? Grande casa colonica posta sentire, nei momenti di intimità con 1402 in sostituzione di un’altra abbat- ai piedi dell’argine del Taro, rimaneg- l’amante, il frusciare del vento fra le tuta da un’esondazione del Taro”. giata negli anni per soddisfare le esi- foglie. Ci piace pensare che sia vero In centro paese una bella Maestà. genze dei vari fruitori, conserva an- e che Maria Luigia abbia dimorato qui Venendo da Parma non si può non cora tracce seicentesche; la tradizione qualche volta. notare all’ingresso di Ronco sulla de- vuole fosse sede di convento, da qui la stra una casa con annessa Cappella, denominazione “Cà della Congrega”. si tratta del Palazzo Tagliaferri, che Mercoledì 11/02/1170 in Palasone, nel ‘900 è diventato casa e laboratorio davanti al notaio Puteolisio, Buonin- del già mastro liutaio Scrollavezza. fante e Preatto, fiduciari del Capitolo I floridi campi coltivati sono ora- de di Parma, dichiarano, sotto giuramen- turpati dalla costruzione della Ti-Bre. to, le quote dei raccolti, i canoni e i Devo proprio tenere il capo con en- donativi che, in ragione di ogni appez- trambe le mani, lo scuotimento è for- zamento e manso, vengono annual- tissimo! 9 Km di autostrada: da Fon- mente corrisposti ai canonici dai colo- tevivo a San Quirico che terminano in ni che coltivano le terre della corte di mezzo alla campagna. Un fiorire di ce- Palasone e della pieve di San Quirico: Archivio Bassanini mentificazione fra autostrada, strade “….Sors Blanci: III solidos pro por- di cantiere, complanari, cispadane e cata et II pullos et II fugacias et III Nei pressi della Chiesa di San Quiri- rotatorie, proprio da perderci la testa. denarios et spalam I et II birocia li- co, guardo il cielo ed immagino volare Giungo a Viarolo, la frazione più a gnorum et II pastos et tercium vini et bellissimi aquiloni nella festa del 25 sud del comune e forse la più “stra- Sissa Trecasali, 26 luglio 2020 E siamo ancora qui 5 na”: quello che sembra un unico ag- mune con l’Eridaneo fiume, se non lo glomerato sorto, in età più moderna, scarico degli ingenti quantitativi delle sulla provinciale per Parma, fa parte acque di lavorazione. in realtà di due comuni: la parte nord Ora il sito è in trasformazione spe- della Strada del Cornazzano, rica- riamo che l’ambiente e l’uomo siano de sotto il comune di Sissa Trecasali sempre salvaguardati nelle scelte fu- mentre quella a sud è del comune di ture. Parma. Per capirci la Chiesa sta sot- Poco distante la Latteria San Luigi è Carlo ti accoglie nel suo museo to Parma, la trattoria sotto Sissa Tre- l’altra latteria comunale di produzione casali, ma il campo sportivo, che è a e vendita del Parmigiano Reggiano, mia vita, Nino era uno dei due maestri nord, ricade sotto Parma. Ma non fac- poco oltre la piccola Maestà dedicata della locale Scuola Elementare; ricor- ciamo tanto “i sottili”, per noi Viarolo al Santo. do Don Enzo Pasini e più di recente è Viarolo e proprio qui avrei tanto vo- Giungo piuttosto affaticata a Treca- Don Giacomo. La Chiesa attuale, de- luto bermi una birra in compagnia di sali, in documenti medievali Tres Ca- dicata ai Santi Nazzario e Celso, Roberto, che anche lui “il sottile” non salis, con chiara etimologia. I 3 Casa- risale al Seicento, è un piccolo gioiello lo faceva mai. li, pur essendo vicini, erano divisi in e gli abitanti ne hanno una cura parti- due dalla strada della “Ghiaiaia” ora colare. Nella sagrestia un affresco del- Via Nazionale: di essi il Trecasali la prima metà del Settecento e un bel Inferiore apparteneva ai Simonetta credenzone coevo, nella chiesa un or- di Castelbarco, mentre il Trecasali gano settecentesco con canne in lega Superiore apparteneva al ramo par- d’argento di diversa altezza, ultimato mense della stessa famiglia. Si tratta nel 1726 dal frate carmelitano Giu- dei Simonetta nominati da Galeazzo seppe Dotti per la chiesa dei Serviti M. Visconti, conti di Torricella, grazie di da cui fu acquistato. allo zio Francesco (detto Cicco) suo Anche qui c’è un’antica Maestà ma Robby segretario. Restano a Torricella e Gra- la mia testa ri-inizia a dondolare, ep- mignazzo due belle ville dette “Simo- pure non vedo nulla, poi mi sovvie- Nel 980 l’Imperatore Ottone III con- netta”. ne: la costruenda SP 33 variante San fermò ai Canonici della Cattedrale di Decido di andare da Carlo, per ripo- Nazzaro, nuova cementificazione: ben Parma il possesso di molti beni, tra sare un poco su qualche suo reperto due rotatorie, un pezzetto di strada questi “i Ronchi di Viarolo”. All’i- del museo “Paisan i maestri della nuova, che devierà il traffico per qua- nizio del secolo XI sorgeva in Viarolo terra” situato in una delle più anti- si 50 metri, dalla vecchia strada della un castello, dapprima era una torre a che case di Trecasali, che Carlo e la Maestà a via Bertolotta. Ma le strade difesa del guado del Taro, poi trasfor- madre, appassionati collezionisti e a monte e valle sono fortemente dis- mata in Bastia a protezione del piccolo cultori delle tradizioni contadine, han- sestate! Borgo. Una cruenta guerra di fazioni no riempito di oggetti, documenti, li- Riparto alla volta di Casalfoschino: ne causò la distruzione e, per decreto bri, fotografie, vecchi abiti, giocattoli, poche case sparse ed un oratorio del Comune di Parma, non fu ricostru- ecc. testimoni di quella civiltà che con dedicato a San Paolino, chiuso a ito, ma sulla sua area una abitazione “l’unto di gomito” ha saputo trarre seguito del sisma. All’interno sia la viene da sempre chiamata la Casa dalla terra il “pane” e a volte anche il scultura lignea al centro dell’altare del Castello. “companatico”. che una tela ritraggono la Madonna È giunta l’ora di tornare, mi dirigo verso Anche Sante Cesari a Sissa, raggiun- del Carmelo. le risorgive o come comunemente li ta l’età della pensione, ha iniziato a Nel 1994, durante opere di scavo, fu- conosciamo “i fontanili”. Il fontanile raccogliere dapprima gli strumenti del rono scoperti resti di fornaci per late- prende il nome dal terreno situato a lato proprio lavoro di carrettiere, poi col rizi di epoca post-antica in via Filippi- del nucleo rurale “La Commenda”, è tempo vari oggetti riguardanti i “me- na ed anche a Sottangine. … Abbiamo delimitato a nord da Via Lazzaretto stieri”: fabbro, falegname, boscaiolo capito che i toponimi ricordano le ori- e riconoscibile per un lungo filare di ecc, il tutto ben organizzato nel picco- gini, ma qui di argini non c’è nemmeno grandi platani, vi si trovano due polle lo “Museo del passato”. l’ombra, si riferirà all’argine del PO? risorgive che sgorgano dal sottosuolo Tra le case sparse spicca l’architettu- con temperature costanti tutto l’anno ra di un edificio chiamato “Castella- in cui sopravvive un piccolo pesce, il no”, posto sull’antica via Criminala, Ghiozzetto padano. che portava a Torricella e che, proprio Qui, come nella Riserva Naturale di qui si congiungeva con Via della Rove- e Trecasali e nell’Oasi Garza- re Santa che da Sissa conduce a San ia Zamorani, sorta sull’area di un’ex Nazzaro. Oggi il fabbricato colonico è industria chimica, viene protetta e tu- ridotto rispetto a quello ottocentesco; telata una zona umida localizzata alla era sede di convento. Sottargine ha sinistra del Torrente Parma, accanto dato i natali al Servo di Dio Antonio alle vasche di decantazione dello zuc- Criminali: missionario in India dove cherificio Eridania e comprendente Sono attirata dalle foto riguardanti la nel 1549 trovò la morte; viene ricor- una porzione dell’Oasi LIPU. Fiera Agricola di Trecasali. “Sono or- dato come il primo martire della Com- Per la fauna degli ambienti padani è mai parecchi anni che è stata riporta- pagnia di Gesù. un’area di rifugio, per i migratori di ta in auge con partecipazione sempre Sono nuovamente in vista delle torri ristoro, altre specie vi trascorrono l’in- crescente di figuranti e partecipanti: di Sissa: la Rocca, la Chiesa e l’Acque- verno ed altre ancora qui nidificano ed un mix di lavorazioni della terra con dotto, oh! No, la testa!... Un brutto allevano i pulcini. mezzi di oggi e d’epoca, cucina tra- “fungo” di cemento armato, che stona Ma la testa ha iniziato a scuotersi, ah! dizionale contadina, cultura e diverti- proprio fra Chiesa e Rocca. Una pan- ecco, è stata la parola Eridania! La mento”. china del Parco delle rimembranze mi fabbrica di produzione dello Zucche- Saluto Carlo e proseguo per San Naz- offre un attimo di rilassamento per la ro da barbabietole, non produttiva da zaro; tenere a freno i ricordi è diffici- fatica fisica del viaggio … poi natural- qualche anno e che nulla aveva in co- le, qui ho trascorso i primi 4 anni della mente un BAR! 6 E siamo ancora qui Sissa Trecasali, 26 luglio 2020

Se sei interessato puoi trovare testimonianze di artisti del nostro territorio “fuori Sede”. Sissa Trecasali fuori sede Mezzo di trasporto consentito:

I FERRARI FRANCESCO SCARAMUZZA Paolo (padre) Sissa, 1803-1886 - Pittore Sissa, 1705-1792 - pittore • Parma, Galleria Nazionale: Silvia • Parma, Palazzo comunale: Tem- e Aminta; Amore e Psiche; Il ba- peranza; liatico; • Parma, Chiesa di San Giuseppe: • Parma, Chiesa di Santa Maria del Santa Cecilia con angelo; Quartiere: Presentazione al Tem- • Parma, Chiesa di Ognissanti: San pio; Gregorio e le Anime del Purgato- • Parma, Museo Glauco Lombardi, rio; varie opere fra le quali: Tre Angeli • Palanzano, Chiesa di S. Martino: cantori; Tre Angeli delle Arti; Au- tela nel Coro; toritratto nello studio; Il Correg- • Fossa di , Chiesa gio appare a Paolo Toschi; dell’Assunta: S. Sebastiano; • Parma, Chiesa di San Rocco: San • Ramiano di , Chiesa dei Rocco guarisce gli appestati; Santi Gervaso e Protaso: Vergine • Parma, Chiesa di San Michele e Santi. all’Arco: San Francesco Solano: PIETRO ANTONIO MARTINI • Parma, Sala Dante Biblioteca Pa- Pietro Melchiorre (figlio) Trecasali, 1738-1787 - Incisore Sissa, 1735-1787 - Pittore latina: Affreschi; • New York, National Gallery of Art: • Parma, Collezione Perizzi (pro- • Parma, Galleria Nazionale, va- La découverte du nouveau mon- rie opere fra le quali: Innocenzo nipote): 243 cartoni illustrazioni de; Les precautions; Le Devin du della Divina Commedia; Frugoni e l’Arcadia; Ritratto del Village (Colette Weeping); Duca Don Ferdinando; Ritratto di • Selvapiana di Canossa, Tempietto • Chicago, Art Institute: The Exhi- del Petrarca: Affreschi Guillaume Du Tillot, marchese di bition at the Salon du Louvre ; Autoritratto coi pittori Bal- e poi... , Sant’Ilario Baganza, in 1787; The Queen’s Lady-in- Genova, Monticelli D’Ongina, Ziano drighi e Callani; Ritratto di Liborio Waiting; Announce-ment of Pre- Bertoluzzi; Ritratto della consorte Piacentino, Moncalieri, , Sala gnancy; The Little Toilette; Girl; Baganza e Palanzano. di Liborio Bertoluzzi (Domenica • Londra, Royal Academy of Arts: Guadagnini); The Exhibition at the Salon du • Parma, Pinacoteca Stuard: Ritrat- Louvre in 1787; The Exhibition at to di Saverio Bettinelli; the Salon du Louvre in 1788; • Parma, Cassa di Risparmio: Ri- • Brescia, Pinacoteca Tosio Mar- tratto del protofisico Flaminio Tor- tinengo: Esposizione di pittura regiani; al Louvre nel 1787; Giuseppe II • Parma, Biblioteca Palatina, varie presentato a Minerva dalla Fama; opere fra le quali: Studio di nudo The death of General Wolfe; Ulis- virile; Interno con figure; Gruppo se sconfigge i Proci. familiare in un interno; • Parma, Collezione Dalla Rosa Pra- ti: Composizione con quattro figu- re; PELIZZONI MARIO • , Chiesa di San Liborio: Torricella, 1917-1989 - Scultore Sant’Omobono distribuisce l’e- • Roncole Verdi, Sermide, Fidenza, lemosina; Sacra Famiglia con Pecorara (PC), Chiavari, Cortina Sant’Anna, San Gioacchino, San D’Ampezzo e tante altre località: Francesco e Sant’Agostino; monumenti e bassorilievi. • Modena, Collezione privata: Auto- ritratto. Lorenzo (figlio) Sissa, 1750-1830 - Meccanico, matematico, musicista e disegnatore CACCIA AL… TESORO?! • Parma, Palazzo del Governatore: Quante belle figlie Madama Dorè, ma quante belle figlie… Orologio solare con le meridiane. Quante erano le figlie diFrancesco Maria Terzi (Conte di Sissa e Belve- dere) e Anna Maria Sanvitale (Marchesa di Belforte)? Sicuramente due: Corona e Costanza, ma pare ve ne sia una terza. Chi lo dice? Il Frugoni: in un sonetto del 1738 dedicato al signor Conte Don Francesco Terzi di Sissa per il suo ritorno da Vienna parla di tre Figlie come di tre Dee. Forza dunque alla ricerca, chi prima la troverà, entro l’anno si… sposerà! Sissa Trecasali, 26 luglio 2020 E siamo ancora qui 7

caleidoscopio

PERSONE ALLEGRI aggettivo qualificativo plurale: persone piene di brio. Per noi la prof.Nella, il veterinario Mario e la sorella Nadia. BAIOCCHI un tempo monetine d’argento del valore di un soldo. Ora Graziano. BARBIERI coloro che si occupano di barba, baffi e capelli. A Sissa abbiamoMaurizio , commerciante, coi figliAlan e Marina. BIANCHI dicesi di colori, ma anche fazione politica ai tempi di Dante. A Trecasali vive Paola, farmacista a San Secondo, a Ronco C.C. Nadia e a Sissa Davide. CANI fedeli amici dell’uomo. Noi conosciamo Edda ed Enrico. COCCHI plurale di cocchio, carrozza sontuosa. A Sissa c’è Dea, un tempo impiegata dell’esattoria. COLLA sostanza adesiva di varia composizione. Di Trecasali conosciamo Manfredo, Cristina, Ezio. COLOMBI volatili che simboleggiano pace. A Trecasali vive Nicola, a San Quirico Alessandra. FAVA genere di piante erbacee leguminose. Di Trecasali i due fratelli Antonio e Pier. GUASTI plurale di guasto: danno, rovina. Famiglia trecasalina di cui conosciamo Flavia a Ronco C.C. e Pierino a Trecasali; come pure Giorgio e Giuseppe a Coltaro. MARCHESI titolo nobiliare che nella gerarchia araldica è superiore a duchi. Per noi Gianfranco neurologo, fisiatra e psichiatra di casa nostra. MERLI uccelli dal bel canto. Tra noi Paola e Daniela, operatrice sanitaria della RSA don Prandocchi Cavalli MEZZADRI le famiglie contadine che lavoravano un podere con contratto di mezzadria. Nel nostro comune varie dinastie di congiunti tra cui Mara, due Massimo, Reana, Libera. PARMIGIANI abitanti della città di Parma. Fra noi Umberto, Gabriele, Tiziano, Luca, Michela, Mauro di Ronco C.C.. PELLEGRINI devoti che compiono un pellegrinaggio, viandanti. Noi conosciamo Pietro medico psichiatra. PINI alberi sempre verdi. Nel nostro territorio tanti da farne una pineta… tra cui Paolo, Gianni, Silvana, Enrica. ROSSI di capelli, di vergogna, in politica. Cognome diffusissimo anche nel nostro comune. SOLDI vile moneta, ma anche la storica famiglia di frutticoltori presso Madonna delle Spine che ha generato Gianni, il geologo. TRIDENTE forcone a tre punte usato nell’antichità per pesca, caccia e agricoltura. Simbolo del Dio Nettuno. Per noi Tiziana assessora alla cultura. VALENTI plurale di valente, ovvero abile, esperto, coraggioso. A Trecasali una storica famiglia tra cui più di un colonnello.

SOPRANNOMI Al Pajo (Angelo Balestri) Gilla (Giorgio Maestri) Al Principèn (Luigi Araldi) La Leprina (Paolo Pini) Al Zebri (Teresina Berselli e Vanda Dall’Olio) Massignan (Massimo Gaibani) Ata (Franco Mangiavacca) Minêla (Alceste Lavesini) iPhone Benžina (Andrea Magnani) Pambro (Roberto Scrivani) Bercelo (Paolo Reggi) Schiaffino (Alberto Rivara) Brinèn (Fabrizio Antelmi) Sminsen (Oreste Poldi Allaj) Capôt (Ezio Colla) Taco (Guglielmo Avanzini) Cimeo (Matteo Reggi) Tato (Roberto Terzi) Cupièn (Maurizio Agottani) Tegòn (Adriano Zanini) Fox (Dante Fornia) Vrespa (Aldo Ferrari) iMac iGino PARAGONI E SIMILITUDINI • Stärg a dóss cmé’n paltò • Fort cmé’n trón • Al cönta cmé al dú ad cóp quanda • Cióc cmé’n tupén • L’è in fâs cmé’na sujöla ghe sóta diner • Antig cmé’l brögni sächi • L’è dapartòt cmé al burgnérbi • Pién’d sóld cmé’na näpla • Giúan cmé l’acqua • L’è sémpár in di cámp cmé’n’úlóm • Curius cmé’l pépi • Véç cmé’n säs • L’ha ciapà ‘na bröta píga • Gräm cmé l’alsìa • Mägra cmé’n’arzintéla • Al stá drét ca pära cl’abia magnà • Där da bévar a j’òĉ quanda a piöva • Long cmé la Quaresma un pál • L’é plä’ cmé ‘n’ingüria

SCIOGLILINGUA: Adèŝ ch’a sò ch’i san ch’a sóm Cuŝàn, ch’a séra caŝér a dla Cässa Catòlica, am cäv la mäŝcra. 8 E siamo ancora qui Sissa Trecasali, 26 luglio 2020

PILLOLE DI CRONACA PRESENTAZIONE. Domenica 10 Novembre, in Chiesa a Sissa, al termine della Santa Messa sono stati presentati i lavori di restauro alla cappella di San Giuseppe, dedicata anche ai caduti delle due guerre. Il restauro è stato promosso da Pro Loco in occasione del centenario della fine della grande guerra e realizzato anche grazie al contributo di diversi cittadini, ditte e professionisti a cui va la nostra riconoscenza. POGRANDE. Il territorio nominato “Pogrande” viene proclamato dall’Unesco riserva MaB “Man and Biosphere” con l’intento di promuovere un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello sviluppo sostenibile. Anche il tratto del nostro comune lambito dal Po è compreso in questo territorio: nel settembre 2019 l’avvenimento viene ufficializzato e festeggiato presso il ristorante “Lo Storione” a Coltaro. SHOAH - Giornata della memoria. Domenica 16 febbraio 2020, all’interno degli eventi per ricordare la “Giornata della memoria”, si è tenuta la Cerimonia di consegna delle targhe d’Onore alla memoria di tre “Giusti”: Sig.ra Esterina Ponghellini, Sig. Rolando Pizzi e Sig. Mario Severino Alfieri, che dopo l’8 settembre 1943 si adoperarono per favorire la fuga degli ebrei già internati a Gramignazzo di Sissa. La giornata si è aperta con la visita del Museo della Memoria voluto e curato dal Sig. Fausto Catelli. Ogni volta la visita è particolarmente toccante; ringraziamo Fausto per l’impegno e la passione che lo anima. BICENTENARIO 1820-2020 Comunalia di Coltaro. Con decreto del 30 Settembre 1820 firmato in Guastalla dalla Duchessa Maria Luigia “volendo esaudire le preci degli abitanti della Villa di Coltaro (Comune di Sissa) per le quali hanno chiesto di essere riposti nell’antico godimento di certe terre dette il ballottino in Coltaro provenienti da alluvioni del Po. E volendo del pari determinare un metodo stabile e regolare per la divisione materiale delle terre suddette, per l’usufruzione e pel soddisfacimento dei carichi di cui esse sono gravate; …” vennero definite le norme per la suddivi- sione delle “Comunalie di Coltaro”. “FACERE DE NECESSITATE VIRTUTEM” (fare di necessità virtù) Mino Caggiati lavorava da falegname presso Probo Mambriani che era anche il campanaro di Trecasali. Probo, stanco di quell’impegno, insegnò a Mino l’arte campanaria cedendogli il mestiere. A quel tempo a Trecasali, alle 4.00 di ogni mattina, si doveva suonare l’Ave Maria. Doversi alzare ogni giorno prima delle 4.00 era un impegno decisamente gra- voso. Pensa, pensa e ripensa... Mino riuscì a escogitare il modo per evitare le “levatacce”: con una vecchia bicicletta costruì un marchingegno che collegava l’orologio alla campana dell’Ave Maria. Alla sera quindi, dopo le funzioni, Mino montava la campana (la metteva in piedi, cioè capovolta) e allo scoccare delle 4.00 il marchingegno da lui costruito faceva direttamente suonare la campana, da sola.

SPERANZA

Respira a fatica la terra. Arranca tra l’infinito e l’universo. Ancora un soffio e cadrà l’ultimo sorriso. Ma l’uomo è un seme duro d’amore. Qualunque la stagione fiorirà di nuovo.

Mario Monachesi

Giancarlo Bercini, al Pitur Angelo Pastori, novello Caronte

PRO LOCO Sissa Trecasali Pubblicazione autoprodotta v.le della Rocca, 6 Puoi donare a PRO LOCO realizzata integralmente nei contenuti e 43018 Sissa Trecasali (PR) Sissa Trecasali il 5x1000 nella grafica grazie all’opera di volontari. CF/PI 02545610343 IRPEF scrivendo il CF in Ci scusiamo per eventuali errori che po- sostegno al volontariato. tremmo avere commesso, in maniera as- IBAN IT55L0834005418000000553129 solutamente non intenzionale. Cassa Padana BCC Grazie! COPIA OMAGGIO e-mail [email protected]

Numero Unico a cura di Alina, Barbara, Carlo, Flavia, Francesco, Luca, Margherita, Patrizia