Alessandro Sanvito

I codici scacchistici di Giulio Cesare Polerio e Gioacchino Greco

Dedicato alla memoria di Alvise Zichichi

Un libro pubblicato non appartiene più al suo autore, appartiene al lettore che sappia, voglia essere e rimanere tale. Indice

Presentazione pag. 9 Preface to the second edition 11 Brevi cenni biografici 13 Avvertenze 15 Elenco dei manoscritti di Giulio Cesare Polerio 17 Elenco dei manoscritti di Gioacchino Greco 29 Alcune partite del Polerio 47 Alcune partite del Greco 55 I Partiti e le Suttilità 63 Bibliografia essenziale 71 Presentazione

“Nel 1919 lo studioso statunitense John Questo è quanto scrissi nella presenta- G. White di Cleveland scrisse un libretto zione del mio libretto nel 2005; e, con mia dal titolo Greco and his Manuscripts che sorpresa, esso incontrò il favore degli stu- fu pubblicato a Filadelfia. diosi andando presto in esaurimento. Co- A pagina 9 si legge: “Some of the ma- me da antica tradizione si dovrebbe an- nuscripts of Greco have been described nunciare una nuova “edizione corretta, by v.d. Linde and J.A. Leon, the latter in aggiornata e ampliata” ma ciò forse sa- Prof. Hoffman’s Games of Greco. All of rebbe applicabile solo agli errori che, co- these descriptions have been more or less me sempre, non mancano mai. Ho accet- imperfect and erroneous. The manu- tato l’invito dell’Editore di riproporre una scripts are enumerated but not described seconda edizione, di nuovo per almeno in Murray’s history of . It is quite li- due ragioni, ma questa volta di diversa kely that other manuscripts still remain motivazione: l’una perché nel frattempo unknown”. ho risolto il problema dell’ultimo codice Scopo evidente di J. White fu quello di del Greco (n. 23 della lista Greco nella 1ª cercare di mettere ordine nei mss del Gre- edizione) che avevo indicato con la dizio- co a lui noti, ma anche di rammentare che ne “collocazione non individuata” e la se- taluni di questi scritti erano ancora scono- conda perché l’acquisto della precedente sciuti, con l’implicito invito a perseverare edizione era avvenuto in prevalenza fuori nelle ricerche. dai confini italiani. Vero è che un elenco Quasi un secolo è passato e quella pre- bibliografico ha, per sua natura e indipen- ziosa lista non è stata ancora aggiornata; il dentemente dalla lingua usata, una com- pensiero di preparare un elenco più recen- prensione internazionale, ma è altrettanto te, includendo anche gli scritti del Polerio, vero che il suggerimento dell’Editore di è nato da due ragioni ben precise: l’una tradurre in inglese almeno la presentazio- che White vide lontano affermando che ne mi è sembrato opportuno visto la mag- alcuni mss erano ancora sconosciuti e gioranza dei precedenti acquirenti. Per l’altra, forse decisiva, è che Polerio e Gre- quanto concerne il codice “non individua- co erano due italiani e ad un italiano spet- to” del Greco, devo un sentito ringrazia- tava l’impegnativo compito di offrire una mento all’amico Egbert Meissenburg bibliografia dei loro scritti in lingua italia- che, interessato al “caso”, mi ha aiutato na a noi pervenuti.” con suggerimenti vari attraverso i quali mi sono avvicinato alla soluzione. In altre amanuensi e dedicati a importanti Signori parole mi resi conto ricontrollando diver- al fine di ingraziarsi la loro protezione. si elementi che avevo indicato due codici Finalità di questa ricerca, non è discute- del Greco custoditi nella Cleveland Pu- re il Polerio o il Greco e i contenuti dei lo- blic Library, che probabilmente erano… ro testi, ma solo il tentativo di ricostruire uno solo! Dopo un lungo scambio di cor- l’attuale elencazione di questi importanti rispondenza elettronica con i nuovi re- scritti in lingua italiana e la loro colloca- sponsabili del Chess Department della zione anche se non mancano alcune parti- Biblioteca di Cleveland, e grazie all’insi- te del Polerio e del Greco trascritte diretta- stenza di Meissenburg, abbiamo ricevuto mente dai loro codici e pubblicate in edi- conferma che le nostre supposizioni si zione diplomatica al fine di soddisfare la erano rivelate corrette. curiosità di poter leggere il curioso e ca- Per quanto io sappia l’elenco dei codici ratteristico modo di annotare le partite di del Polerio, e soprattutto del Greco, sem- scacchi a cavallo fra il Cinquecento e il bra essere oggi più preciso. Seicento. Le figure di Giulio Cesare Polerio nati- Naturalmente ho tenuto conto delle vo di Lanciano e per questo soprannomi- preziose liste preparate in passato da emi- nato “l’Abruzzese” e di Gioacchino Gre- nenti studiosi e di quanto citato nei diver- co Calabrese di Celico sono di assoluta si volumi pubblicati nel secolo scorso. importanza per la storia degli scacchi. Così come non ho trascurato le recenti bi- Non esiste volume scacchistico, scritto bliografie scacchistiche italiane control- in ogni lingua, che non li ricordi con am- lando tutti i dati, aggiungendo quanto è mirazione. stato ritrovato e quanto è stato scoperto, L’Abruzzese accompagnò Giovanni cercando di presentare un commento più Leonardo da Cutro detto “Il Puttino”, nei ampio. suoi viaggi in Spagna e Portogallo. Anno- Questo elenco, tuttavia, non ha la prete- tò e trascrisse in una serie di manoscritti, sa di essere né completo, né perfetto; nes- impianti di gioco, nomi di forti giocatori, suna bibliografia, del resto, può mai con- avvenimenti, dati, che altrimenti sarebbe- siderarsi finita, tuttavia, sono stati ritrova- ro stati dimenticati. ti mss dati per dispersi, si sono aggiunti Grande studioso di Polerio fu l’olande- codici finora sconosciuti e nelle poche si- se Antonio van der Linde che forse lo so- tuazioni dubbie si è cercato di fornire indi- pravvalutò oltre misura, ma a lui dobbia- cazioni per una più corretta futura elenca- mo il merito di averne divulgato il valore. zione. Lo scopo primario che ha guidato Straordinaria è la carriera scacchistica questo studio è stato quello di offrire agli del Greco, eccezionale la sua popolarità. studiosi che verranno un elenco più re- Nella sua breve ed avventurosa vita, Gio- cente che possa fungere da base sulla qua- acchino, “italiano calabrese” fu un pro- le apportare futuri aggiornamenti. fessionista del gioco; scrisse alcuni tratta- ti di scacchi che poi furono affidati agli Alessandro Sanvito Preface to the second edition

“In 1919, the American scholar John I wrote this presentation for my boo- G. White from Cleveland wrote a booklet klet, in 2005. To my surprise, it encounte- entitled “Greco and his manuscripts” that red the favour of many scholars and soon was published in Philadelphia. was a sell-out. On page 9, he writes: “Some of the ma- It is common practice that one announ- nuscripts of Greco have been described ces a new “reviewed, updated and exten- by v.d. Linde and J.A. Leon, the latter in ded edition”; this however would only be Prof. Hoffman’s Games of Greco. All of applicable to errors – which will always these descriptions have been more or less occur. imperfect and erroneous. The manu- I accepted the Editor’s invitation to pre- scripts are enumerated but not described pare a second edition, for two different in Murray’s . It is quite li- reasons from those that initially drove me kely that other manuscripts still remain to write this book. Firstly, because in the unknown”. meantime I have solved the question of The evident purpose of J. White is to ar- Greco’s last code (n. 23 of the Greco list range the Greco’s manuscripts that he of the 1st edition), that I had labelled “uni- was aware of – but also to remind us that dentified classification”. Secondly, be- some of these documents were still mis- cause the first edition was mostly purcha- sing – by doing so, he implicitly invites us sed outside Italy. to persist in the quest. Irrespective of the language in which it A century has almost passed and Whi- is written, a list of references can be com- te’s invaluable list has not been updated prehended internationally. However, the yet. Editor’s suggestion to translate at least the The idea to outline a new list, including Preface in English, sounded appropriate Polerio’s works, emanates from the follo- to me, considering the majority of the rea- wing arguments: White proved to be far- ders of the first edition. sighted, as he noted that some manu- Regarding the Greco’s “unidentified” scripts were still unknown; and, more im- code, I owe my gratitude to my friend Eg- portantly, Polerio and Greco were both bert Meissenburg: he showed great inte- Italian, hence an Italian author would ha- rest in the case and his generous advice ve had to take up the hard task of produ- helped me approaching the solution. By cing a comprehensive bibliography on verifying several elements, I came to the their surviving work in Italian.” conclusion that two codes of Greco, sto- red at the Cleveland Public Library most This research does not focus on the tho- likely were one single code! rough examination of Polerio, of Greco or Upon an intensive exchange of emails of the subjects of their works: it is a mere with the new supervisors of the Chess De- attempts to reconstruct an updated list of partment of the Cleveland Public Library their relevant works in Italian and of their and thank to Meissenburg’s determina- current classification. However, some ga- tion, we found evidence supporting our mes by Polerio and by Greco have also hypothesis. been included, that were transposed di- To the best of my knowledge, the list of rectly from their codes and published in Polerio’s and particularly of Greco’s co- diplomatic edition: one can therefore sati- des, is now more accurate. sfy our curiosity of reading the characteri- The figures of Giulio Cesare Polerio, stic and unexpected fashion of taking no- born in Lanciano and hence nicknamed tes in a chess game, adopted between “the Abruzzese” and those of Gioacchi- 1500 and 1600. no Greco Calabrese of Celico are extraor- I have definitely taken into considera- dinarily relevant to the history of chess. tion the valuable lists that eminent scho- There is no essay on chess, in any langua- lars prepared in the past as well as the in- ge, that fails to mention them with admi- formation that I could find on many volu- ration. mes published over the last century. I ha- The Abruzzese accompanied Giovan- ve not disregarded recent Italian chess bi- ni Leonardo da Cutro – known as “Il Put- bliographic records either: I have checked tino” – on his journeys through Spain and all information; added recent findings and Portugal. He took notes and copied seve- recoveries, in the attempt of presenting a ral manuscripts, playing strategies, names more extensive commentary. of strong players and events: all informa- This list however does not claim to be tion that would otherwise be lost to us. comprehensive or perfect – no bibliogra- One of Polerio’s greatest experts, the phy could ever be. Nonetheless, manu- Dutch Antonio van der Linde, may well scripts, believed to be lost, have been re- have overrated him; but we certainly owe covered; codes, unknown until now, have him for disseminating his value. been included; as for the few uncertain si- Greco’s chess career was extraordinary tuations, I have provided information for and his popularity outstanding. During a future and more accurate list. his short and adventurous life, Gioacchi- The main objective of this work is to no, “italiano calabrese”, was a skilled pla- provide future researchers with an up-to- yer; he wrote a few essays about chess date list, that they can use as a starting that were subsequently handed over to point for further updates. amanuensis and dedicated to important aristocrats in order to win their favours. Alessandro Sanvito Brevi cenni biografici

Fonte primaria delle informazioni bio- rari non sono, opera di un uomo che lette- grafiche di Giovanni Leonardo da Cutro, rato di professione certo non era, ma che detto il “Puttino” e di Giulio Cesare Pole- non era nemmeno quel “illetterato” che rio detto “l’Abruzzese” è il Trattato del noi credevamo scorrendo le pagine del Salvio del 1604 e il successivo Puttino del Salvio. 1634. Leggendo i suoi codici egli appare co- Nel racconto delle avventure del Putti- me una figura singolare, per molti aspetti no ricorre frequentemente il nome del Po- affascinante e umanissima. Cortigiano, lerio come suo creato, uno spagnolismo in conosceva le invidie e le gelosie, contro le uso in quei tempi per indicare una sorta di quali fu costretto a lottare; sapeva di esse- accompagnatore o uomo di fiducia. re un grande nel campo degli scacchi, ma Giulio Cesare Polerio accompagnò questo merito non gli era riconosciuto: Giovanni Leonardo in Spagna e in Porto- così lasciò ai posteri i suoi scritti, memo- gallo poi attorno al 1584 tornò in Italia rie importanti che oggi divengono il rico- fermandosi a Vignola. Dalla piccola città noscimento postumo a un grande maestro emiliana si trasferì a Roma, restandovi italiano di scacchi del Cinquecento. presumibilmente fino alla sua morte. Secondo l’accurata ricostruzione di La fonte primaria delle informazioni Adriano Chicco, Polerio sarebbe nato a relative a Gioacchino Greco è ancora il Lanciano, in verso il 1550ca, e Salvio che nel suo Puttino così scrisse: sarebbe morto in Roma verso il 1610ca. “Ivi ritrovò Giacchino Greco, il quale es- L’importanza del “Abruzzese” nella sendo un povero giovane, essendo andato storia degli scacchi è indiscutibile; egli per diversi paesi, ricapitò in Pariggi, dove non solo ci tramandò molti impianti di guadagnò cinquemila scudi: dipoi volle gioco che altrimenti ci sarebbero stati andare in Inghilterra, dove stiede in forse ignoti, ma indicando i nomi dei giocatori di perdere la vita, e lì fu rubbato quanto italiani, spagnoli e portoghesi che li ave- portava; dipoi ritornò in Pariggi, e ricupe- vano sperimentati, ci fornì preziose infor- ratosi alquanto, si partì, e andò in corte do- mazioni sui grandi giocatori di scacchi del ve fu ritrovato dal Marano suo rivale, ma suo tempo. di lui migliore. Si partì dopo detto Giac- I suoi manoscritti – poco più di una chino, ed andò con un signor grande nel- mezza dozzina – sono anche documenti l’Indie, dove si morì, e lasciò tutto a Padri dello stato della lingua italiana del tardo Gesuiti”. Cinquecento; scritti che certamente lette- Questo antico passaggio è l’unico per- venuto a noi in libri di scacchi di quel tem- grandezza scacchistica fu un illetterato, po. Le altre importanti notizie sulla sua vi- verosimilmente di umili origini; questo ta e sulla sua straordinaria carriera scac- severo giudizio manifestato da paleografi chistica sono desunte dai suoi stessi ma- e studiosi di storia degli scacchi ha susci- noscritti. Veniamo così a sapere che Gio- tato qualche perplessità, ma è ancora il acchino Greco, giovanetto, aveva lasciato grande Chicco che ci fornisce una limpida la sua natia e attorno al 1619 si spiegazione in uno scritto rimasto inedito: trovava a Roma addetto alla casa di illu- “…Il Meridione d’Italia fu, nel corso dei stri personaggi indicati nella dedica dei secoli, una inesauribile riserva di geni suoi trattati di scacchi. Si recò poi a Nan- scacchistici; …nell’era dell’elettronica, è cy dove dedicò al Duca di Lorena uno bene ricordare alle nuove generazioni che splendido codice (1621); in Francia non si la scienza degli scacchi non è appannag- fermò a lungo e partì per l’Inghilterra do- gio di menti superiori, ma – come accad- ve scrisse un altro trattato in quattro copie de nel Meridione d’Italia nel XVI secolo – che affidò all’abilità degli amanuensi può essere acquisita anche da mentalità (1623). Ritornò, come ricorda il Salvio, in non matematiche, con la sola forza dello Francia dedicando altri suoi testi scacchi- spirito. Le grandi figure degli illetterati stici ad influenti personaggi (1624-1625). del sud – Polerio, lo stesso Greco – stanno Dobbiamo ancora alla competenza di ad ammonire che le doti della mente non Adriano Chicco la diligente ricostruzione richiedono substrati di particolare cultura, delle date di nascita e di morte di Gioac- per padroneggiare gli scacchi. Quei gran- chino Greco; egli sarebbe nato in Calabria di scacchisti sfruttarono semplicemente il attorno al 1600 e sarebbe deceduto in background, invisibile e impalpabile, del- America verso il 1630. la fervida anima del Sud”. L’importanza di Gioacchino Greco nella storia degli scacchi è enorme. Il giu- dizio tecnico sul Calabrese ha subito il va- glio di numerose e profonde analisi e per una lucidissima sintesi riportiamo quanto scritto da Chicco: “Sullo stile di gioco di Gioacchino Greco è stato scritto moltissi- mo, in tutte le lingue: una rassegna delle opinioni espresse su questo grande gioca- tore richiederebbe un volume a parte. Qui desideriamo soltanto segnalare che l’am- mirazione per il gioco del Greco sembrò superare anche l’insidia del tempo e l’evoluzione tecnica del gioco: essa è ri- masta inalterata anche nell’età moderna”. Gioacchino Greco a dispetto della sua Elenco dei mss di Giulio Cesare Polerio

1 contiene solo una minuta della lettera de- Biblioteca Nazionale di Parigi dicata al Duca4. Inoltre egli precisò che Francia dopo il titolo a piena pagina è rappresen- Segnatura ms. cart. Fonds Italiens 955 tato uno stemma che non appartiene a (2669 suppl.) Giacomo Boncompagni5 . Anche l’affer- Cartaceo di 79 f., miscellaneo. mazione di Chicco, secondo cui il codice fu vergato in italiano ma da diverse mani, Questo libro e di Giulio Cesare Polerio è corretta da Baffioni6 con argomenti pe- Lancianese al suo commando e del’Ami- raltro non molto convincenti. ci à presso del magnanimo Sig(no)r mio Un foglietto volante in scrittura di epo- oss(equientissimo). ca più tarda incollato sul manoscritto pre- cisa che in data 7 agosto 1584 il libro ap- Al f. 2 porta l’indicazione “Laus Deo. Modo di giocare a scachi ciò è uscite di or- 4 Baffioni a pag. 61 del suo libro (si veda biblio- dinare il gioco di Giulio Cesare”. Questo grafia) scrive: “In realtà il codice è di Giulio Cesa- codice è di particolare importanza, perché re Polerio, ma non è dedicato al Boncompagni, né potrebbe essere, fra tutti i mss. del Pole- è stato scritto a Vignola. Il Chicco è stato tratto in rio, il più antico a noi pervenuto almeno in inganno dal fol. 73 che riporta la minuta della let- alcune sue parti. Secondo A. van der Lin- tera dedicatoria al Duca”. Il testo con tante corre- zioni e scritte in sovrapposizione sembra proprio 1 2 de , al quale prestò fede A. Chicco , que- una minuta da sistemare e utilizzare in una futura sto codice fu vergato a Vignola (Modena) occasione. 3 e fu dedicato a Jacopo Boncompagni , 5 Ibidem, a pag. 60: “…a penna, in inchiostro nero come risulterebbe dal f. 73. Di diversa è rappresentato (un disegno) incompleto, non sono opinione fu G. Baffioni che consultò il te- infatti raffigurati il drago decurtato, né l’ombrella sto nel 1993: egli osservò che quel folio de lo stemma di ”. 6 Ibidem, a pag. 62, nel paragrafo 2 Osservazioni Esterne, si legge “Il codice è miscellaneo e pastic- 1 Si veda bibliografia. ciato, scritto tutto dalla stessa mano, con inchiostro e penna diversi, e credo che la mano sia quella del 2 Si veda bibliografia. Polerio: caratteristico il ghirigoro che chiude i gio- 3 La lettera del codice conservato a Parigi inizia co- chi, lo stesso che troviamo nel Vat. Bon. Lud. 2 sì: “All’Ill.o et ecce.mo Sig.r Pauron mio colendi.o (scheda n.3). Il Chicco invece scrive (basandosi sul Jacomo Buoncompagno, Duca di sora, et Gnale de van der Linde): “È scritto da diverse mani ma è tut- genti d’armi nello stato di Milano, S.M.C.” to in italiano”. parteneva ad un cavaliere della corte del l’opera di Ruy Lopez 9e sul verso di que- re di Spagna, il cui nome non è indicato; ste pagine vi sono altre aperture. Il compi- da questa informazione Baffioni trae utili latore inoltre sembra aver consultato al- 7 indicazioni per datare il codice. cuni mss. di Santa Maria, Busnardo, e L’intero codice ha l’aspetto di un Leonardo10; vi sono pure annotati 67 block-notes sul quale si scrive senza un “partiti”11, 53 dei quali tratti dal volume particolare metodo tutto ciò di cui si viene di Lucena 12. a conoscenza; sembra una piccola antolo- gia dedicata al gioco degli scacchi. Vi so- 9 no fondate ragioni per credere che questa Tratttasi del noto libro del prete spagnolo Ruy Lo- sia una prima stesura – sulla quale si inter- pez Libro de la Invention liberal y arte del Juego de Axedrez et., Alcala, 1561. venne in più riprese – di tutto quanto Po- 10 lerio aveva osservato e annotato durante i È molto probabile, come risulta da vaghe noti- 8 zie, che Polerio abbia avuto occasione di consulta- suoi viaggi . Si legge una iniziale tradu- re alcuni manoscritti di questi giocatori ora perduti. zione (f. 9-17) dei giochi contenuti nel- In Portogallo è apparso recentemente un articolo di D. Markl sul ritrovamento di un codice miscellaneo contenente nella prima parte una trascrizione del- 7 A pag. 61, infatti scrive: “Al fol. 79, ultimo del l’incunabolo di Lucena (si veda bibliografia) e nel- codice, accanto a prove di penna e scarabocchi va- la seconda, databile al tardo Cinquecento, una sin- ri, ripetuti più volte, ricaviamo da uno strano con- tesi dei volumi di Damiano e di Lopez (si veda bi- testo sicura la data, 7 Agosto 1584 e che può esse- bliografia) con commento critico proprio di Santa re quando il codice è pervenuto tra le mani del pro- Maria – indicato come frate – che confermerebbe la prietario. Questo il testo ‘Molto mag.co sig.r fondatezza di quelle antiche notizie. Lo stesso Sal- Compadre oss.mo di Madrid Corte del Re Cattoli- vio (si veda bibliografia) nel suo libro afferma di co al di 7 d’Agosto 1584. D. Da Madrid Gran Cor- aver visto un manoscritto di Leonardo, ovvero, “il te del Re Cattolico il di 7 Agosto 1584”. Ma la da- Puttino” che nelle sue peregrinazioni scacchistiche ta 7/8/1584 non deve trarre in inganno, il codice fu in Italia, Spagna e Portogallo ebbe come compagno scritto certamente prima; esso è anteriore al Vat. di viaggio proprio il Polerio. Bon. Lud. 3 che abbiamo datato tra il 1579 e il 11 I “partiti” sono qualcosa di simile agli attuali 1580, ma scritto in epoche diverse’. Per il Bonc. 3 problemi o finali di partita. Un termine noto agli si veda scheda n. 2; secondo la ricostruzione di studiosi della materia ma incomprensibile per il let- Baffioni questo codice fu dunque vergato in tempi tore comune. In sintesi si può affermare che questa diversi ma prima del 1579. parole era già in uso nel Medioevo per indicare una 8 L’ipotesi che Polerio volesse riordinare il mate- posizione con combinazioni particolarmente inge- riale raccolto per darlo alle stampe senza averne pe- gnose; tali posizioni potevano derivare da partite rò “ minimissimo istrumento” (c. 71) appare vero- giocate o potevano essere il frutto della fantasia del simile. Nel testo, tra l’altro, si leggono nomi di gio- compositore. Il “partito” serviva spesso per propor- catori come “usaua Scouara gran giocatore di Spa- re all’avversario una scommessa, generalmente gna contra il Siracusano”, (c. 31) ovvero, Paolo Boi con posta in denaro, avente per oggetto la possibili- di Siracusa gran giocatore italiano contemporaneo tà di una soluzione in un preciso numero di mosse del “Puttino” e dello stesso Polerio, e “giuocaua un indicate nell’enunciato. Una soluzione in un diver- altro gran giuocatore meco in Ispagna, si chiamaua so numero di mosse non era considerata valida. Castiglio allievo di Girone”, dei quali, grazie ai L’espressione joc de partit, caratteristica delle ten- mss. dell’Abruzzese, si è salvata la memoria. zoni fra rimatori provenzali, passò poi in campo Bibliografia: Gay 1864, p. 197; van der fioni nel 1993 nella Biblioteca Vaticana. Linde 1874a, p. 360; van der Linde Questo codice del Polerio scritto a Vigno- 1874b, p. 70; Murray 1913, p. 820; Chic- la15 è fra i pochi conservati in Italia; se- co-Sanvito 1987, p. 168 n. 970; Chicco- condo Baffioni la stesura deve essere fis- Rosino 1990, p. 105; Baffioni 1993, p. 59- sata tra il 1579 e il 1580. 63; Sanvito 1999, p. 27 n. 65. Contiene 98 aperture, 12 suttilità16, e 38 “partiti”. Di mano di Polerio. 2 Biblioteca Apostolica Vaticana 13 Città del Vaticano, Italia In data 17 gennaio 1873, da Roma il prof. Enrico Narducci informa il prof. Van der Linde che il Sig. Segnatura Tomo Boncompagni n. 3 Coletti, funzionario per l’istruzione pubblica del co- Parte del tomo; cartaceo di 150 f. mune di Roma, è già stato pagato 75 lire italiane per la trascrizione integrale del testo di Polerio. È una Senza titolo. Un titolo più tardo ricavato evidente risposta di Narducci a van der Linde che nell’indice dell’intero tomo recita: Tratta- chiede di pagare Coletti per la copia “Polerio” rice- vuta mesi prima. Devo un sentito ringraziamento ai to de’ Scacchi di Giulio Cesare Polerio responsabili della Biblioteca Reale dell’Aja per dedicato a Giacomo I. Boncompagni Du- avermi inviato questa e altra documentazione relati- ca di Sora e Generale di S. Chiesa. va al codice Boncompagni-Ludovisi n. 3. 14 Adriano Chicco e chi scrive eravamo a conoscen- Nel 1872 il prof. E. Narducci Bibliote- za dell’esistenza del codice, sia perché elencato nel- cario della Università di Roma lo segnalò le antiche bibliografie scacchistiche e sia perché co- per primo con una lettera allo studioso noscevamo la trascrizione del Coletti. Si veda per olandese van der Linde. conferma quanto scrisse Chicco in Storia degli scac- chi in Italia alle pp. 106-108, anni prima che Baffio- Codice con duplice numerazione: una ni ritrovasse il manoscritto. Durante la stesura dei antica in alto a destra sul recto, della stes- Lineamenti di una bibliografia Italiana degli Scac- sa mano che ha scritto il testo; una moder- chi, cercammo di scoprire ove fosse custodito. Un na, stampigliata in basso a destra da 333 a nostro errore di richiesta è stata la causa di risposte 481. negative, sì che lo segnalammo come disperso. 15 Una ottocentesca trascrizione integrale Salvo lievissime differenze, questa lettera dedi- a mano di Coletti è conservata nella Bi- catoria, è la stessa che si legge in minuta nel codice “Parigi 955” e parzialmente utilizzata più tardi an- 13 blioteca Reale dell’Aja. A lungo consi- che per il codice “Parigi 948” ma dedicato ad un non 14 derato disperso è stato ritrovato da Baf- meglio identificato “Signore” (si veda nota n. 23); ciò nonostante Polerio non dimentica il suo grande protettore Giacomo Boncompagni ricordando in scacchistico. Nel Settecento la denominazione quella dedica che dopo aver “puoche fatiche raccol- “partito di suttilità” fu generalmente riservata ai te in diuerse parti d’Europa intorno al giuoco di “partiti condizionati”, e per condizionato si deve in- scacchi si come altro tratt.to à gli anni passati feci per tendere una posizione scarsamente plausibile. l’Ecc.mo Sig.r Duca di Sora mio Padrone”. 12 L’incunabolo di Lucena dal titolo Repeticòn de 16 In questo caso suttilità ha un significato diverso amores e arte breve del Ajedrez con CL juegos de da quanto avverrà nel Settecento, intendendosi una partido fu pubblicato in Salamanca nel 1497ca. posizione particolarmente brillante.