Piazza Fontana 40 Anni Senza Giustizia

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Piazza Fontana 40 Anni Senza Giustizia Chiamaci al 800 07 07 62 o vai sul sito www.linear.it Sabato 12 www.unita.it 1E Dicembre 2009 Anno 86 n. 340 I responsabili della bomba di piazza Fontana sono Franco Freda e Giovanni Ventura. Anche se non sono in carcere e non potranno più essere giudicati, sono i responsabili. C’è scritto anche nelle sentenze dei processi che hanno assolto altri imputati. Federico Sinicato, legale delle famiglie delle vittime. OGGI“ CON NOI... Guido Calvi, Moni Ovadia, Cesare Damiano, Ivan Scalfarotto, Massimiliano Smeriglio Strategia della tensione Assalto al Quirinale Tra minacce e paure Berlusconi senza freni attacca Dice che cambierà da solo ancora Napolitano: «Si occupi la «vecchia Costituzione» delle toghe politicizzate» ma niente voto anticipato L’allarme delle istituzioni Bersani: reazione dura Dal Colle gelo col premier Il leader Pd: basta picconate Fini chiede rispetto, ma nel Pdl E le piazze democratiche le «colombe» sono all’angolo lanciano la questione sociale p ALLE PAGINE 4-9 IN Riccardo Orioles 12 DICEMBRE 1969 12 DICEMBRE 2009 LIBRERIA Piazza Fontana ALLONSANFAN LA MAFIA, LA POLITICA 40 anni senza E ALTRE STORIE giustizia Dossier Analisi, ricordi, testimonianze sulla WWW.MELAMPOEDITORE.IT strage fascista «senza colpevoli» p NELL’INSERTO 2 www.unita.it SABATO 12 DICEMBRE 2009 Diario GIOVANNI MARIA BELLU Oggi nel giornale Condirettore [email protected] PAG. 12-13 ITALIA Mafia, Graviano al processo: «Mai conosciuto Dell’Utri» nari, ma veniva da un’area politica e da am- Filo rosso bienti che, nei loro discorsi ufficiali, proclama- vano la necessità dell’ordine e della discipli- na. Cominciò a farsi strada il dubbio, ormai L’attenzione da tempo diventato acquisizione storica, che quella bomba avesse lo scopo di «destabiliz- zare» per controllare meglio. In definitiva per e la tensione «stabilizzare», cioè per bloccare l'evoluzione politica del paese. Proprio come aveva scrit- PAG. 14 ITALIA to The Observer a proposito di quella certa Calvi sul nastro Fassino-Consorte politica americana per l’area del Mediterra- «Clima da vecchi fascicoli Sifar» Com’è noto le parole - che sono dotate di neo. Fu così che la «tension strategy» uscì una loro forza autonoma, una smisurata dal linguaggio degli analisti e, tradotta, entrò forza rivoluzionaria - a volte capiscono tutto nel linguaggio politico italiano. La facemmo molto prima degli uomini che le usano. Alla nostra. Se oggi cerchiamo nel web la locuzio- fine del giugno 1969 Aldo Moro, parlando al ne inglese troviamo poco meno di 4000 congresso della Democrazia cristiana, coniò documenti. Se cerchiamo in italiano, cerchia- la locuzione «strategia dell'attenzione». «At- mo “strategia della tensione», ne troviamo tenzione», chiarì, da rivolgere al mondo 550.000. comunista con l’obiettivo di allargare la Ma solo qualche anno dopo la strage di «dialettica democratica» (per i più giovani: Milano si cominciò a far caso a quel gioco di PAG. 10-11 ITALIA un valore condiviso in modo unanime fino a assonanze che, d’altra parte, era nato (per L’Onda in piazza con la Cgil una quindicina di anni fa) a una parte politi- chi non crede alla feroce forza delle parole) Scontri al corteo, dieci feriti ca che, con l'esclusione dell’immediata fase in modo del tutto casuale. La «strategia post bellica, era sempre rimasta fuori dal dell’attenzione» di Aldo Moro cominciò a governo del paese. Qualche mese dopo, essere contrapposta alla «strategia della all’inizio di dicembre, apparve su un giornale tensione» dei fascisti e di tutti quelli che inglese, The Observer, un articolo sulla «ten- volevano fossilizzare il paese nell’odio. Un sion strategy». Si trattava di una certa politi- presagio semantico che divenne un incubo ca dell’amministrazione americana finalizza- spaventoso nel 1978 quando Aldo Moro fu ta a destabilizzare, per controllarli meglio, i rapito e assassinato dalla Brigate rosse. Ma paesi strategici dell’area mediterranea. Pas- la contrapposizione tra le due «strategie» è sò qualche giorno e a Milano, nella sede sopravvissuta alla fine del terrorismo e delle PAG. 24 MONDO della Banca nazionale dell’Agricoltura, esplo- stragi. Non solo nel linguaggio, ma anche Clima, l’Europa promette sette miliardi se una bomba che uccise 17 persone, ne ferì nella sostanza dei comportamenti politici. PAG. 27 MONDO quasi cento, e colpì mortalmente l’anima di Come confermano gli allarmanti accadimen- Preti pedofili, la rabbia del Papa un paese, il nostro, che aveva ancora abba- ti di questi giorni. Noi siamo per la prima, per stanza fresca la memoria della guerra. Era il la definizione originaria, e non per l’abusata PAG. 20 ITALIA Ho Chi Minh, Milano e cassoela 1969, questo stesso giorno. traduzione dall’inglese. E proviamo pena Nei mesi successivi alla strage di piazza verso chi, in questo anniversario, ha trovato PAG. 21 ITALIA Fontana cominciò a diventare sempre più tutte le parole dell’odio e non ne ha speso Masi blocca televoto e docufiction evidente che quella bomba non era stata neanche una per ricordare la strage di piaz- PAG. 32-33 CULTURE piazzata da un gruppetto di anarchici sangui- za Fontana. I miei avatar contro il razzismo FRASE DI... «Le accuse nei confronti di Cosentino sono gravi e documenta- 3 Massimo te. Per questo motivo ritengo sia impossibile la sua presenza in D’Alema SABATO Parlamento ed è gravissimo che la maggioranza l'abbia difeso» 12 DICEMBRE 2009 Staino La voce della Lega Roma caput mundi Una domenica di sole. Fregene: un ristoran- te alla moda. Un branco di intellettuali di sini- stra. «Han fatto bene a non andare al corteo viola!» «E no mio caro cosi i “nostri” perdono consensi». «Ma a te che te frega basta che il pescesia fresco!»Un ristorante pieno digen- te a Frascati. Un impiegato di banca «Perché nonsei andato al “B day”?» «Io? Sinceramen- te non sapevo neppure che volevano quel- li!». Una sala da pranzo in Prati. Il padre alla figlia: «Che cazzo ci sei andata a fare a quel corteo?» «Papà eravamo un milione!» «La polizia ha detto al massimo 80 mila, una car- nevalata!» Una panchina al sole al Prenesti- no. Un vecchio: «Che cosa ne pensa del cor- teo viola?» Altro vecchio: «Non so di che co- sa parla» In un taxi. Un turista tedesco.«Cosa folere questi ciovani con fazzoletti fiola?» Il tassista «Dotto’ io que- sti l’ammazzerebbe tut- ti». Rag. Fantozzi Lorsignori Il congiurato I moderati del Pdl temono l’escalation del premier l peccato mortale che agli occhi del Cavaliere sottosegretario Gianni Letta, da questo punto di le urne senza nessun motivo reale. Nei palazzi I non si può commettere è invitarlo a legiferare vista ormai praticamente disoccupato. Osservata del governo si respira un’aria davvero brutta. Si in materia di legittimo impedimento tenendo da Palazzo Chigi l’invettiva del capo contro il Col- teme che non sia finita qui e che domani alla festa conto dei rilievi fatti dalla Corte Costituzionale le ricorda i giorni in cui il premier diede alla stam- del Pdl a Milano il Cavaliere possa tornare sul nella sentenza che ha bocciato il lodo Alfano. Un pa una missiva riservata con cui il Quirinale mo- predellino per chiedere al suo popolo, magari in peccato che il presidente del consiglio non perdo- strava dubbi su un decreto relativo al caso Engla- diretta tv, un pronunciamento su di sé e sulle isti- na a nessuno, neanche al Quirinale, neanche se ro. E del resto non ci possono essere tanti messag- tuzioni che non ritiene amiche: magistratura, alla base del ragionamento c’è la fondata esigen- gi da scambiarsi quando la linea scelta dal presi- Consulta e Presidenza della Repubblica. E ovvia- za di evitare una nuova bocciatura dalla stessa dente del consiglio è il ricorso al voto anticipato mente contro Fini e i finiani, che pure nel voto su Consulta. Al Cavaliere nessuno può suggerire più al grido «o si fa come dico io o si va allo scontro e Cosentino hanno dato prova di lealtà. Ma il clima nulla, o almeno nessuno che non abbia il volto chi non è con me è un mio nemico». Una linea che in maggioranza è quello che è, e persino partico- dell’avvocato Niccolò Ghedini. Inutile quindi atti- lascia molto perplessi non solo i finiani, preoccu- lari insignificanti come le usuali operazioni di bo- vare canali di comunicazione e di mediazione. pati che Berlusconi aspetti solo di vedere l’esito nifica da eventuali cimici nello studio del presi- Inutile aspettarsi alcunché dal veloce saluto di pu- delle regionali, ma anche i tremontiani, che temo- dente della Camera, che dal 1996 si fanno per ra cortesia che ieri mattina si sono scambiati in no una perdita di credibilità davanti ai propri elet- prassi ogni trenta giorni, si trasformano in ele- Campidoglio il Presidente della Repubblica e il tori a causa della continua minaccia di ricorso al- menti di tensione nel centro destra. Come mai?❖ 4 www.unita.it SABATO 12 DICEMBRE 2009 Primo Piano Letta (Pd) «Con questa linea Storace (La Destra) : Fini Lo strappo impossibile il dialogo» deve darsi una calmata «La linea assunta dal presiden- Secondo il segretario del parti- del premier te Berlusconi rende impossibile to La Destra, Francesco Stora- qualsiasi dialogo». Il vice-segretario ce, il presidente Fini «deve darsi una del Pd Enrico Letta, ribadisce che il Pd calmata» perché a suo parere la con- La strategia è interessato alle riforme ma avverte: trapposizione con il premier Silvio della tensione con le parole di Berlusconi non si va Berlusconi «rischia anche di compro- da nessuna parte. mettere il risultato delle regionali». p Il Presidente - dice il premier - «dovrebbe occuparsi dei giudici politicizzati» p «Tutti contro di me» e insiste: cambierò la Costituzione.
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