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qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqNota biografica wertyuiopasdfghjklzxcvb nmqw ertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwer Archivio Contemporaneo tyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty“Alessandro Bonsanti” Gabinetto G.P. Vieusseux uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui(http://www.vieusseux.it/archivio-contemporaneo.html) opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopFondo asdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasNello Tarchiani dfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdf- INVENTARIO ANALITICO ghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfgh jklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjkl zxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcv bnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbn mqwertyuiopasdfghjklzxcvbnm a cura di Ambra Spaccasassi Firenze, 2017 qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq 0 wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqw ertyuiopasdfghjklzxcvbnmrtyui Fondo Nello Tarchiani – Inventario analitico NELLO TARCHIANI NOTA BIOGRAFICA Nello Tarchiani, noto critico d’arte e funzionario nel settore delle Belle Arti, ha costituito una delle figure più significative del panorama artistico fiorentino durante la prima metà del Novecento. La sua grande notorietà deriva principalmente dalle occupazioni e dai numerosi interventi praticati in ambito culturale e artistico, lo studio dei quali ha permesso di comprendere almeno in parte la sua figura di “uomo pubblico”. In effetti vi sono molti testi relativi ai progressi nella gestione e tutela dei beni culturali, in particolare a Firenze, come anche saggi relativi alla critica d’arte del secolo scorso, che fanno riferimento alla figura di Nello Tarchiani e che ci permettono di capire alcuni aspetti del suo lavoro e i principali contributi che in questo settore è riuscito ad offrire. Ciononostante la personalità di Tarchiani, come d’altronde la sua vita privata, sono ancora oggi molto poco conosciute e, per quanto il suo studio abbia fornito un grande contributo, emerge anche dal suo archivio personale la preminenza assoluta della sua “personalità pubblica” a scapito di quella privata1. Figlio di Plinio Tarchiani ed Eleonora Lenzi, entrambi di origini fiorentine2, egli nacque casualmente a Roma il 9 ottobre 1878 e rimase nella Capitale soltanto pochi anni, tornando a vivere ancora molto giovane nella vicina Firenze. Laureatosi in lettere presso il R. Istituto di Studi Superiori il 20 maggio 1904, tentò di entrare a far parte del personale interno delle RR. Gallerie di Firenze tramite le conoscenze di un familiare, ma senza avere successo. Dunque nell’attesa dell’apertura di un concorso adatto a ottenere una simile occupazione, proseguì negli studi e contestualmente iniziò la sua collaborazione con giornali, rassegne d’arte e note riviste locali. I suoi primi contributi emersero nelle testate «Medusa», «Regno» di Enrico Corradini, «Hermes» di Nello Puccioni e «Il Nuovo Giornale»3. Negli anni successivi poi le sue collaborazioni si intensificarono e 1 La biografia di Tarchiani è stata ricostruita, oltre che tramite la relativa bibliografia e il suo archivio, anche attraverso il suo fascicolo personale attualmente conservato presso l’Archivio Storico delle Gallerie Fiorentine. Tale documento fu compilato verosimilmente nel 1909, con l’entrata in servizio di Tarchiani come Ispettore presso le RR. Gallerie Fiorentine, ed è stato poi aggiornato, aggiungendo volta per volta tutti i principali incarichi da lui ricoperti in ambito fiorentino e in altre città. Esso costituisce una grande fonte di informazioni poiché reca, in modo più o meno sintetico, notizie sulle origini di Nello Tarchiani e sulle principali tappe della sua carriera nel settore delle Antichità e Belle Arti. 2 A testimonianza del forte legame con la città di Firenze, sembra che tra i suoi antenati figurasse il noto pittore fiorentino Filippo Tarchiani (1576-1645). Cfr. POGGI GIOVANNI, Ricordo di Nello Tarchiani, in «Le Arti: rassegna bimestrale dell'arte antica e moderna», vol. 4, nº 2, Firenze, Le Monnier, dicembre-gennaio 1941-1942. 3 Tarchiani fu redattore de «Il Nuovo Giornale» per un periodo relativamente breve, dal 1906 al 1908. Cfr. MAFFII MAFFIO, Ricordo di Nello Tarchiani, in «Bollettino mensile statistico del Comune di Firenze», N. 3-4, marzo-aprile 1943, p. 88-89. 1 Nota biografica differenziarono notevolmente4, ma quella con «Il Marzocco» è stata sicuramente quella di maggior rilievo dal momento che Tarchiani vi collaborò ininterrottamente per un lungo lasso di tempo, dal 1908 al 1932. Questa produzione pubblicistica testimonia il suo indiscutibile interesse per l’arte, soprattutto quella moderna, ma mette in evidenza altresì un impegno diffuso nel settore delle Antichità e Belle Arti che è sempre andato al di là dei ruoli istituzionali affidatigli nel corso degli anni. L’ampia produzione legata al Marzocco da questo punto di vista è illuminante rispetto alla varietà e alla quantità degli argomenti di cui Tarchiani si occupò: egli innanzitutto scrisse articoli inerenti la vita artistica fiorentina e di altre città italiane, interessandosi di artisti contemporanei e di epoche passate, mostre, collezioni, eventi, associazioni, ricerche e progetti di valorizzazione del patrimonio culturale; inoltre trattò di architettura e monumenti, topografia e urbanistica, dei progressi nella legislazione delle Belle Arti, di tutela delle opere d’arte e del paesaggio, di storia locale, di archivi e biblioteche, e di politica culturale in genere5. Nei primi anni del Novecento, oltre a dare il via alla sua carriera giornalistica, Tarchiani cominciò a intessere relazioni professionali e personali con figure di rilievo del settore artistico, quali Giovanni Rosadi, Ugo Ojetti, Giovanni Poggi, Pio Rajna, Corrado Ricci (per citare solo alcuni nomi) e iniziò una propria forma di partecipazione alla vita culturale fiorentina dell’epoca. Si segnalano a tal proposito le sue nomine a Segretario della Esposizione di Arte Toscana e a Segretario del Circolo degli Artisti, entrambe nel 1905. Dopo aver ottenuto anche il diploma di perfezionamento in storia dell’arte, conseguito presso l’Ateneo Fiorentino il 26 giugno 1906, Tarchiani a soli trent’anni vinse brillantemente un concorso che gli permise di accedere al settore delle Antichità e Belle Arti sotto l’egida di Corrado Ricci, allora direttore della Galleria degli Uffizi. Dunque egli entrò ufficialmente in servizio il 1 agosto 1909, in qualità di Ispettore preposto alla R. Galleria Antica e Moderna6 di Firenze. Tarchiani conservò questo suo ruolo per alcuni anni, conducendo nel frattempo altre attività, sia nuove che pregresse, come l’organizzazione di mostre ed esposizioni artistiche, la stesura di articoli di giornale e di saggi di argomento artistico, la cura editoriale di testi di storia dell’arte, tutte cose che arricchirono la sua esperienza professionale e accrebbero la sua notorietà nel settore delle Belle Arti. Risalgono al primo decennio del Novecento il suo primo intervento pubblico al 4 Tra le riviste per le quali Tarchiani scrisse e dette il proprio contributo nel corso degli anni si citano: «Emporium», «Pan», «La Voce», «Pègaso», «Corriere della Sera», la «Nuova Antologia», «L’Illustrazione Toscana e dell’Etruria», «Vita d’arte», «Dedalo», «Rivista d’Arte», «Rivista delle Biblioteche e degli Archivi», l’«Illustrazione», «Rivista storica degli archivi toscani», «L’Esame». Rivista mensile illustrata di coltura e d’arte diretta da Enrico Somaré, «La lettura». Rivista mensile del «Corriere della Sera», «Romana». Rivista dell’Istituto Interuniversitario Italiano, «Il Secolo», «Il Telegrafo», «Almanacco della donna italiana». 5 Partendo dalla bibliografia relativa alla figura di Nello Tarchiani e dallo studio delle carte del suo archivio si è cercato di ricostruire una sorta di bibliografia dei suoi scritti – comprendente sia le opere monografiche sia la produzione pubblicistica – che è stata trascritta in calce al lavoro inventariale in oggetto. 6 Oggi chiamata “Galleria dell’Accademia”. 2 Fondo Nello Tarchiani – Inventario analitico Congresso Internazionale di Storia dell’Arte a Roma, che si svolse tra il 16 e il 21 ottobre 1912, e la partecipazione a numerose attività della Società “Leonardo da Vinci” della quale era stato nominato socio nel 1910. Il rapporto con l’istituzione fiorentina comunque si intensificò soprattutto nel 1914, quando Nello Tarchiani ottenne la carica di Vicepresidente, mantenuta per tutto l’arco della presidenza di Angiolo Orvieto (1914-1919)7. Nel maggio 1915, con lo scoppio della prima Guerra Mondiale, Tarchiani fu nominato Direttore dell’Asilo Centrale profughi di guerra della città di Firenze, e conservò quella carica almeno fino al dicembre 1916, quando fu arruolato nell’Esercito. La partecipazione al conflitto mondiale gli valse un elogio per l’impegno profuso nella tutela delle opere d’arte durante gli attacchi del 19178, e più tardi una medaglia a ricordo della Guerra Europea, consegnata il 1 dicembre 19229. Gli anni della maturità costituirono per Tarchiani un periodo molto denso dal punto di vista professionale: dall’essere Ispettore preposto alla R. Galleria Antica e Moderna di Firenze, egli fu nominato Ispettore principale il 31 luglio 1924 (anche se con effetto retroattivo dal 1 dicembre 1923), ma l’evento che determinò una vera e propria svolta nella sua carriera fu la nomina nel 1926 a Direttore delle RR. Gallerie Fiorentine. Tarchiani si adoperò senza riserve per la tutela, la conservazione e la promozione delle opere d’arte sul territorio fiorentino, infatti dopo essersi occupato del rinnovamento della Galleria dell’Accademia e del Museo di San Marco, curò il trasferimento della Galleria d’arte moderna di Firenze da via Ricasoli al secondo piano di Palazzo Pitti (1921-1922)10, e realizzò nel 1929