DI ALDENO Provincia Autonoma di

PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE

del comune di Aldeno

Comune di Aldeno Sindaco Emiliano Beozzo Assessore all’Ambiente Alessandro Bridi

Coordinamento Arch. Stefano Bassetti

Redatto da: Urb. Anna Viganò Urb. Gianluca Pesce

Partner tecnico:

www.eco2urban.com

PIANO D’AZIONE PER L’ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI ALDENO

Sommario 1 INTRODUZIONE ...... 4 1.1 Patto dei sindaci e PAES ...... 4 1.2 La scelta di Aldeno ...... 6 1.2.1 Il ruolo della provincia Autonoma di Trento ...... 7 1.3 Struttura organizzativa e di coordinamento ...... 9 1.4 Risorse umane e finanziarie ...... 10 2 VALUTAZIONE DEL QUADRO ATTUALE ...... 11 2.1 Il sistema di pianificazione ...... 11 2.1.1 Il sistema di pianificazione extra-comunale ...... 11 2.1.2 Il Piano Energetico Ambientale della Provincia di Trento ...... 21 2.1.3 Il sistema di pianificazione comunale ...... 26 2.2 Il contesto territoriale ...... 29 2.3 Inquadramento climatologico ...... 31 2.4 Situazione demografica, occupazionale e produttiva ...... 34 2.5 Parco edilizio ...... 39 2.6 Sistema della mobilità ...... 52 3 INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI ...... 56 3.1 Fonte dei dati e scelte metodologiche ...... 58 3.2 Quadro generale dei consumi e delle emissioni ...... 62 3.3 Definizione dell’obiettivo ...... 70 4 PIANO D’AZIONE ...... 71 4.1 Analisi SWOT ...... 72 4.2 Assi strategici d’intervento ...... 76 4.2.1 Asse 1: un’Amministrazione in prima linea ...... 77 4.2.2 Asse 2: un movimento sostenibile ...... 79 4.2.3 Asse 3: un sistema insediativo a basso impatto ...... 81 4.2.4 Asse 4: un’energia green ...... 83 5 SCHEDE D’AZIONE ...... 85 6 LINEE GUIDA PER IL MONITORAGGIO ...... 121 ALLEGATI: ...... 124 ALLEGATO 1: SEAP template, Inventario di Base delle Emissioni ...... 125 ALLEGATO 2: Questionario Energetico sottoposto ai cittadini ...... 128 2

ALLEGATO 3: Riqualificazione energetica in atto nel settore edilizio ...... 130 ALLEGATO 4: Stima delle potenzialità di riqualificazione energetica nel settore residenziale ...... 132 ALLEGATO 5: Stima delle potenzialità di rinnovamento del parco auto privato ...... 140 Riferimenti bibliografici ...... 145

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1 INTRODUZIONE

1.1 Patto dei sindaci e PAES

Il Patto dei Sindaci è il frutto di un percorso evolutivo che ha coinvolto le Politiche Europee in materia di energia e ambiente. Oggi rappresenta un modello di governance multilivello, messo a disposizione dalla Commissione Europea, per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle strategie comunitarie in tema di energia sostenibile.

I cambiamenti che si sono verificati all’interno della politica energetica comunitaria negli ultimi vent’anni sono numerosi. Tuttavia, da un’analisi approfondita dei documenti redatti dalla Commissione Europea1, si possono identificare quattro tappe cruciali. L’introduzione del principio di sostenibilità, i cambiamenti climatici che diventano un problema inscindibile dalla questione energetica, l’importanza dell’azione locale e il ruolo decisivo svolto dalla città, rappresentano “gli argomenti chiave” che hanno condotto la Direzione Generale Energia a pensare e presentare l’Iniziativa del Patto dei Sindaci. A conferma della dinamicità delle politiche europee e dell’alta priorità che viene riconosciuta al tema dell’energia sostenibile, il 27 Marzo 2013 la Commissione Europea ha fatto il primo passo verso l'istituzione di "un quadro strategico per le politiche in materia di cambiamenti climatici e energia da oggi al 2030”, adottando un Libro verde2 che avvia una consultazione pubblica sui contenuti del suddetto quadro strategico. Tale documento ha il compito di stimolare un dibattito e promuovere lo sviluppo di riflessioni che, pur considerando le conseguenze della crisi economica in atto, riescano a definire obiettivi sufficientemente ambiziosi per raggiungere il target a lungo termine di ridurre le emissioni dell'80-95% entro il 2050.

Il quadro generale delle politiche comunitarie evidenzia che il Patto dei Sindaci è uno dei principali strumenti operativi, di medio-lungo termine, che vanno ad agire su specifiche realtà locali in vista del raggiungimento di obiettivi globali condivisi. Infatti, l’iniziativa prevede il coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali, chiamate ad intervenire nelle loro specifiche realtà urbane, con lo scopo comune di mitigare gli effetti del cambiamento climatico attraverso delle azioni che incidano sulla componente energetica.

Per comprendere al meglio l’approccio adottato nel Patto dei Sindaci, è necessario partire da un dato che, di fatto, caratterizza il fenomeno dei cambiamenti climatici: circa il 60% della popolazione mondiale vive nelle città3, le quali consumano due terzi dell’energia fossile mondiale e causano il 70%

1 Libri Verdi (sono documenti di riflessione su un tema politico specifico pubblicati dalla Commissione. Sono prima di tutto documenti destinati a tutti coloro - sia organismi che privati - che partecipano al processo di consultazione e di dibattito). Libri Bianchi (sono documenti pubblicati dalla Commissione Europea che contengono una raccolta ufficiale di proposte in settori politici specifici e costituiscono lo strumento per la loro realizzazione). 2 COM(2013) 169 final. 3 www.onuitalia.it, 04/04/2013. 4 delle emissioni clima-alteranti. Di fronte a questa situazione, il punto di partenza più indicato sul quale intervenire risulta essere la città e la gestione delle problematiche ad essa collegate, così da limitare gli impatti che le aree urbane generano sul clima. Come più volte sottolineato, le autorità locali possono svolgere un ruolo chiave (“ruolo attivo-positivo”4) nel raggiungimento degli obiettivi posti dall'UE in materia di cambiamenti climatici. Per questo motivo l’UE cerca di coinvolgere le realtà urbane in modo attivo attraverso il Patto dei Sindaci, un’iniziativa volontaria volta a raggiungere e, possibilmente, superare gli obiettivi cosiddetti del 20-20-20 stabiliti dal Protocollo di Kyoto. A questo proposito, il Patto dei Sindaci, lanciato dalla Commissione Europea il 29 gennaio 2008 (nell’ambito della seconda edizione della Settimana europea dell’energia sostenibile), rappresenta un passo importante nella politica comunitaria e locale, in quanto, per la prima volta la Commissione si rivolge direttamente alle Amministrazioni Comunali per affrontare le problematiche legate al settore energetico e alla crisi climatica in atto.

L’iniziativa prevede che le città europee si impegnino a predisporre, entro un anno dalla firma del Patto, un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (Sustainable Energy Action Plan) con l’obiettivo di ridurre almeno del 20% le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche e misure locali che promuovano l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, migliorino l’efficienza energetica e che attuino programmi ad hoc sul risparmio energetico e sull’uso razionale dell’energia. Il PAES rappresenta così lo strumento operativo del Patto dei Sindaci, attraverso il quale le Amministrazioni locali traducono gli obiettivi di riduzione dei consumi finali di energia e di emissioni di CO2 in azioni concrete.

4 Musco F., Patassini D., (2011). 5

1.2 La scelta di Aldeno

La decisione di intraprendere la strada del Patto dei Sindaci, non è stata particolarmente difficile per l’Amministrazione Comunale di Aldeno. Fin dal primo momento l’iniziativa, così come presentata dalla Commissione Europea e dai tecnici che ci stanno seguendo nella redazione, ci è sembrata una grande opportunità per il territorio comunale. Certo, la sfida che ci siamo posti non è così facile. L’ampia inclusione della cittadinanza, tanto nel processo di piano quanto più che altro nell’azione, da cui dipende il raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo preposti, ci carica sicuramente di responsabilità. Tuttavia, sia la cittadinanza che l’Amministrazione, non sono nuove a questi argomenti. Aldeno può vantare una storia pregressa in termini di attenzione alla sostenibilità ambientale ed energetica. Molte sono le iniziative a cui abbiamo aderito negli anni: siamo un “Comune Riciclone” dal 2006, partecipiamo da anni alla giornata “M’Illumino di meno”, abbiamo recentemente ottenuto la certificazione EMAS. Molti gli interventi compiuti sul patrimonio edilizio pubblico, al fine di renderlo maggiormente efficiente in termini di risparmio energetico. E una grande attenzione è stata data alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Insomma tutta una serie di esperienze che nel corso del tempo hanno sancito la vicinanza di amministratori e residenti ai temi compresi nell’iniziativa Patto dei Sindaci. Anche per questo aspetto il PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile), strumento operativo dell’iniziativa, ci è sembrato una grande occasione. La possibilità di mettere in relazione le esperienze pregresse e di costruire un sistema univoco di azione per il futuro, ci sembrava potesse non solo guidarci verso una maggior attenzione al risparmio energetico e alla lotta al cambiamento climatico, ma anche valorizzare ciò che nel Comune era già presente, gli sforzi di amministrazione e cittadini che si sono susseguiti negli ultimi anni. Ed è quello che con questo piano intendiamo mettere in campo. L’aspetto fondamentale rimane dunque la capacità di sfruttare quanto è già presente nel nostro territorio. Dalle volontà e intenzioni espresse dalla cittadinanza, alle possibilità che l’Amministrazione detiene. Decidere quindi di dotarsi di un PAES e di aderire al Patto dei Sindaci, non è stata una scelta difficile. Sentivamo di avere, in parte, gli strumenti giusti per perseguire questa iniziativa, e contemporaneamente la necessità di un quadro strategico chiaro e preciso, posto al medio-lungo termine, che ci indichi la strada da percorrere. La collaborazione con i tecnici preposti alla redazione, ha portato esattamente a questo tipo di documento. Un piano in cui si sfrutta quanto presente, con creatività e sapienza, senza andare a pesare eccessivamente sull’Amministrazione e a chiedere troppo ai cittadini. Un piano che però si prefigge un obiettivo di riduzione preciso, che come Amministrazione abbiamo sottoscritto, impegnandoci a guidare la nostra azione, e a sostenere i nostri cittadini, per raggiungerlo nel migliore dei modi. L’Assessore all’Ambiente Alessandro Bridi

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1.2.1 Il ruolo della provincia Autonoma di Trento

Il tema dei cambiamenti climatici negli ultimi anni ha suscitato, a ragione, un interesse fondamentale sia a livello internazionale, che nazionale. Altrettanto la Provincia Autonoma di Trento ha capito la necessità di far proprio l’argomento e di metterlo in posizione centrale rispetto alle sue scelte politiche e d’indirizzamento nei confronti degli enti subordinati.

In quest’ottica, a partire dal 2007, è stato avviato un percorso di analisi e conoscenza al tema i cui primi risultati sono stati pubblicati e presentati durante la manifestazione “ Clima” nel febbraio del 2008. In questa sede si è messo in evidenza come l’ambiente trentino stia subendo, e subirà maggiormente nei prossimi anni, gli effetti del cambiamento climatico che, considerando la fragilità dell’ecosistema alpino, potranno avere ripercussioni più forti che altrove. In particolare sono stati evidenziati dei settori maggiormente vulnerabili, come la gestione delle risorse idriche, il turismo, l’energia, l’ambiente e la pianificazione. Settori dunque centrali nelle future decisioni politiche e amministrative.

È diventata evidente la necessità di pensare a delle linee direttrici per il futuro, capaci di guidare l’azione privata, ma anche, e soprattutto, di indirizzare l’attività dei molti enti che operano sul territorio. Ecco quindi che un coordinamento fra le realtà presenti e attive in questo campo, è apparso di estrema importanza.

A tal proposito la Provincia ha deciso di dotarsi della prima legge in ambito nazionale specifica per i cambiamenti climatici, L.P. del 9 marzo 2010 n. 5 “Il Trentino per la protezione del clima”, istituendo contemporaneamente l’Osservatorio Trentino sul clima e il Tavolo Provinciale di coordinamento e azione sui cambiamenti climatici, quali luoghi dedicati al tema.

La strategia della Provincia Autonoma di Trento riguarda una complessa serie di iniziative, volte tanto all’adattamento quanto alla mitigazione dei cambiamenti in atto, seguendo sempre le direttive e le iniziative proposte dalla Commissione Europea, vista come nodo centrale nella politica energetico- ambientale.

In quest’ottica si inserisce la decisione di entrare a far parte della rete di enti che hanno aderito all’iniziativa del Patto dei Sindaci, lanciata dalla Commissione stessa nel 2008.

“La Provincia Autonoma di Trento è da tempo impegnata nelle politiche volte alla diffusione delle buone pratiche per il contenimento delle emissioni climalteranti e per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile.

Da ultimo, (…), ha riconosciuto l’importanza del coinvolgimento degli enti locali, e specificatamente del Patto dei Sindaci, per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e di incremento dell’energia prodotta da fonte rinnovabile (…).

La Giunta provinciale con deliberazione n. 2084 del 5 ottobre 2012 ha aderito alla “Covenant of Mayors” – Patto dei Sindaci, in qualità di “Coordinatore del Patto”, secondo le modalità definite in ambito, (…), al fine di contribuire alla migliore efficacia delle azioni dei Comuni.”

(dal sito dell’APRIE – Agenzia Provinciale per le Risorse Idriche e l’Energia, sezione Patto dei Sindaci)

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La P.A. di Trento decide quindi di “fare rete” collaborando e sostenendo gli Enti Locali dentro alle direttive e logiche proprie del Patto. Le attività che in questo senso sono state messe in campo hanno dato un ottimo supporto alle Amministrazioni. In primis l’aiuto economico alla redazione e al monitoraggio del PAES, quale strumento operativo dell’iniziativa, le ha aiutate e spinte a seguire le orme provinciali, siglando il proprio impegno con la Commissione Europea. Altre iniziative a supporto dei Comuni, concentrate soprattutto sulla conoscenza del tema e su attività di supporto per la redazione dei piani, sono state messe in campo nell’ultimo periodo, dove si ipotizza un coinvolgimento della Provincia anche in sede di pre-valutazione dei piani stessi.

Trento si prefigge un obiettivo comune, la riduzione dei fattori climalteranti e il maggior sviluppo delle fonti rinnovabili al 2020. Una strada da percorrere con il contributo di tutti, nell’ottica di mantenimento e conservazione del territorio trentino. La P.A. di Trento ha chiesto agli enti locali di collaborare con lei su questa strada, ma al contempo ha assunto un ruolo di effettivo supporto per questo cammino.

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1.3 Struttura organizzativa e di coordinamento

Il Comune di Aldeno ha deciso di aderire all’iniziativa del Patto dei Sindaci nel novembre del 2012, con delibera Consigliare n.46 del 29.11.2012, prendendosi l’impegno di raggiungere gli obiettivi dettati dalla Commissione Europea.

In questa nuova esperienza di pianificazione l’Amministrazione Comunale ha potuto usufruire dell’appoggio fornito dalla Provincia Autonoma di Trento, ente di coordinamento nell’iniziativa e referente per la stessa a Bruxelles.

Attraverso il Bando Energia 2012 (in riferimento alla legge provinciale 29 maggio 1980 n.14 e alla l.p. 3 ottobre 2007 n.16), i cui criteri sono stati approvati con la Delibera della Giunta provinciale n.2943 del 30/12/2011, il Comune di Aldeno ha infatti sfruttato l’opportunità offerta dall’ente provinciale, di copertura per il 70% rispetto alle spese di redazione previste per l’elaborazione del PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile). Questo aspetto ha dato un’importante spinta iniziale al processo di piano, rafforzando la già pregressa volontà politica di impegnarsi su questo frangente.

Oltre a ciò la P.A. di Trento in qualità di ente di coordinamento svolge attività di supporto alla redazione, di informazione sulle metodologie da utilizzare, di indicazione verso il futuro monitoraggio che danno un importante aiuto, tanto ai tecnici interni, quanto alle professionalità esterne che collaborano in questo processo con l’Amministrazione Locale.

D’altronde anche la Commissione Europea richiama l’importanza degli Enti di Supporto al Patto, quali appunto la P.A. di Trento.

Per la realizzazione del PAES di Aldeno (predisposizione della documentazione necessaria all’iscrizione e all’accesso per il finanziamento provinciale, raccolta dati e stesura dell’Inventario di Base delle Emissione, redazione del Piano, supporto all’implementazione, monitoraggio sulla stato di avanzamento delle azioni) il Comune di Aldeno ha deciso di richiedere il supporto tecnico e professionale del gruppo di lavoro Eco2Urban, nelle figure del Dott.Urb. Gianluca Pesce e della Dott.ssa Urb. Anna Viganò.

Per quanto riguarda l’adesione al Patto dei Sindaci e la redazione del PAES, il tecnico di riferimento per il Comune di Aldeno è l’Arch. Stefano Bassetti, Caposervizio Responsabile del Servizio Territorio e Lavori Pubblici. Tale dipartimento comunale curerà il coordinamento nella successiva evoluzione del Piano nonché nell’attività di monitoraggio.

Va sottolineato che questa iniziativa, come del resto previsto dalle linee guida JRC, coinvolgerà in modo sinergico l’intera struttura municipale, includendo i vari settori dell’Amministrazione (Urbanistica, Lavori pubblici, Edilizia Privata, Mobilità, ragioneria, servizi demografici, ecc.) in modo da sviluppare un processo condiviso.

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1.4 Risorse umane e finanziarie

Per quanto concerne le risorse umane assegnate alla realizzazione e gestione del piano esse fanno riferimento da una parte a risorse interne, riferite quindi a settori già presenti nell’Amministrazione che andranno ad apprendere e sviluppare competenze in materia, e contemporaneamente a risorse esterne identificate di volta in volta a seconda dei casi. Ci riferiamo ovviamente a professionisti del settore e consulenti privati.

Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, il Comune di Aldeno andrà a ricercare le risorse necessarie per far fronte alle spese previste nel piano solo in parte nel proprio bilancio interno, che viste le peculiarità del periodo non da molte opportunità in questo senso.

Più che altro è intenzione del Comune trovare nuovi strumenti di finanziamento, anche di sostegno ai cittadini, attraverso l’inclusione del settore privato nel processo di implementazione del piano, con particolare riferimento al sistema di accesso al credito presente localmente.

Secondariamente, ma non di minor importanza, è intenzione del Comune sfruttare al meglio le risorse presenti in sede provinciale, nonché le opportunità fornite dalla Commissione Europea, attraverso i fondi messi a disposizione e i meccanismi di finanziamento da essa suggeriti, volti alle Amministrazioni Pubbliche.

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2 VALUTAZIONE DEL QUADRO ATTUALE

2.1 Il sistema di pianificazione

Nella redazione del PAES, una delle azioni iniziali consiste nella valutazione del quadro attuale delle politiche pertinenti5, così da rispondere alla domanda: “a che punto siamo”? In effetti, a volte, in uno stesso contesto convivono politiche e procedure non sempre coerenti. Per questo è necessario identificare i piani, i programmi e le politiche esistenti, nei loro vari livelli, che incidono localmente sulla questione energetico-climatica, così da confrontarle e verificarne la coerenza.

2.1.1 Il sistema di pianificazione extra-comunale

L’analisi che si intende sviluppare in questo paragrafo rappresenta una valutazione di corrispondenza tra gli ambiti tematici sui quali il PAES intende intervenire e gli indirizzi in materia di energia e clima contenuti all’interno dei piani e programmi di livello provinciale. Le aree d’intervento del PAES individuate per la seguente analisi sono: energia, sistema insediativo, mobilità e trasporti.

All’interno di questi ambiti d’azione, i piani sovracomunali valutati prevedono la definizione di linee guida strategiche, direttive ed indirizzi volti a promuovere una serie di politiche settoriali. L’analisi di coerenza ha, in primo luogo, lo scopo di valutare il rapporto tra gli obiettivi del PAES e la pianificazione sovraordinata, ovvero verificare se la pianificazione extra-comunale dà delle indicazioni in merito alle politiche energetiche e se vi sono dei punti di conflitto tra i livelli. In secondo luogo, l’individuazione e l’analisi tematica dei piani è un buon punto di partenza per migliorare l’integrazione delle politiche. Infatti, l’identificazione di indirizzi e direttive, previsti nella pianificazione sovraordinata, permette di individuare una serie di interventi attuabili a scala locale e, contemporaneamente, consente di sviluppare delle politiche operative, che trovano una loro legittimazione in programmi di livello provinciale.

Questa integrazione delle politiche e dei loro obiettivi può incrementare la portata e, probabilmente, anche l’efficacia delle azioni proposte in ambito di Piano d’Azione. In effetti, gli interventi che saranno proposti nel PAES di Aldeno e che contemporaneamente sono contemplati, seppur in chiave d’indirizzo, in strumenti di pianificazione di livello Provinciale potranno godere di una base solida di consenso, fondata sulle previsioni di documenti di programmazione che travalicano il solo ambito locale.

I documenti di pianificazione e programmazione sono stati scelti sulla base della loro pertinenza con la questione energetica nella sua definizione più ampia; essi comprendono strumenti di natura diversa, che variano da prettamente territoriali a socio-economici e ambientali. La lettura di questi piani è stata compiuta in modo mirato all’individuazione di indirizzi riguardanti le politiche energetiche. Il risultato è

5 UE (2010). 11 stato sintetizzato in una matrice a doppia entrata, nella quale viene espressa la coerenza o l’indifferenza tra le direttive presenti all’interno dei piani extra-comunali e i settori d’azione del PAES.

Programma di Sviluppo Provinciale

Il PSP è un documento di carattere economico-sociale, che ha il compito di delineare una strategia di azioni innovative di natura strutturale. Esso rappresenta lo strumento di programmazione generale della Provincia, al quale la legge attribuisce una sorta di preminenza logica rispetto a tutti gli altri strumenti di programmazione. In particolare, il documento individua, articolandoli per aree strategiche, gli obiettivi da conseguire per lo sviluppo economico, per il riequilibrio sociale e per gli assetti territoriali, nonché delinea gli interventi correlati a tali obiettivi.

La questione energetica è trattata all’interno dell’asse 5 “Capitale ambientale e infrastrutturale”6. In questo contesto il programma individua la necessità di porre una forte attenzione per quanto concerne l’educazione ambientale sistematica e diffusa dei cittadini e la formazione di nuove professionalità per la gestione dell’ambiente e del territorio decentrata a livello di comunità e di comuni. La valenza di questi elementi per il benessere collettivo della popolazione insediata, per la responsabilità verso le generazioni future, nonché per le potenzialità che essi offrono per un oculato sfruttamento in termini economici, ne fanno un ambito centrale del PSP. Il forte accento che è stato posto sul decentramento della gestione dell’ambiente, fa emergere, in primo luogo, il ruolo cruciale svolto dalle Comunità di Valle, quali organi di coordinamento intermedi sottordinati alla Provincia, e secondariamente, l’importanza dell’azione locale svolta dai singoli comuni in termini di tutela ambientale. In linea con questa seconda considerazione e coerentemente con quanto espresso dal PSR, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile contribuirà ad incrementare la sensibilità della cittadinanza verso le tematiche ambientali e, allo stesso modo, favorirà lo svilupparsi di nuove competenze e conoscenze, legate alla questione energetico-ambientale, all’interno delle amministrazioni comunali.

Le azioni strategiche legate al tema dell’energia proposte dal PSR, possono essere riaccompagnate alla strategia complessiva di lotta al cambiamento climatico, in attuazione alla L.P. n.5 del 2010 “Il Trentino per la protezione del clima”.

Art.12 bis 1: “Strategie e interventi della Provincia per fronteggiare il cambiamento climatico” Comma 2: La Provincia definisce specifici obiettivi da conseguire nel medio e lungo periodo, per ridurre la dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili di origine esterna, raggiungere l'autosufficienza energetica, conservare la biodiversità e aumentare la biomassa, in particolare quella boschiva, per incrementare la capacità di assorbimento dell'anidride carbonica e degli altri gas climalteranti da parte degli ecosistemi. Comma 3: La Provincia orienta le attività e gli strumenti di pianificazione e di programmazione provinciali all'obiettivo di raggiungere l'autosufficienza energetica entro il 2050, puntando sul contributo delle fonti rinnovabili interne e mira al conseguimento dell'obiettivo "Trentino Zero Emission" con la riduzione tendenziale delle emissioni di anidride carbonica e degli altri gas climalteranti in misura del 50 per cento

6 Provincia Autonoma di Trento (2010) 12

rispetto ai livelli del 1990 entro l'anno 2030 e del 90 per cento rispetto ai livelli del 1990 entro l'anno 2050, tenendo conto dei contesti tecnologici ed economici a scala nazionale ed internazionale. Comma 5: Per garantire la costanza e la qualità della raccolta, della validazione, del controllo e della distribuzione dei dati sul clima e l'ambiente la Provincia istituisce la rete di monitoraggio climatico ambientale, basata sulle stazioni di rilevamento presenti nel territorio provinciale. La rete svolge anche funzioni di osservatorio trentino sul clima, per promuovere l'approfondimento delle conoscenze necessarie per il monitoraggio e lo studio dell'evoluzione dei fenomeni e dei dati meteorologici e climatologici, nonché per la loro comunicazione e divulgazione, anche mediante il coinvolgimento di strutture, enti e organismi competenti in materia. Art. 12 quater: “Valutazione dell'impatto energetico e sul clima” Comma 1: Per valutare preventivamente e ridurre l'impatto delle grandi opere, pubbliche e private, anche dal punto di vista del loro contributo alla diffusione dell'anidride carbonica e degli altri gas climalteranti e del loro contributo al consumo complessivo di energia, è istituita la valutazione dell'impatto energetico e sul clima, nell'ambito della valutazione di impatto ambientale e della valutazione ambientale strategica.

In linea con questa strategia, il PSR individua una serie di azioni che coinvolgono in modo trasversale la questione energetica, interessando il sistema insediativo, i trasporti e la produzione di energia. Tali misure sono sintetizzate nella tabella che segue.

Ambiti d’azione del PAES Programma di Sviluppo Provinciale Sistema insediativo  Implementare, in collaborazione con il Distretto Energia Ambiente, il sistema di certificazione energetica ed ambientale degli edifici.  Definire il Piano quinquennale straordinario per l’adeguamento e/o ristrutturazione degli edifici di proprietà della Provincia, degli enti funzionali, delle fondazioni e delle società controllate, secondo i migliori standard di risparmio energetico e di utilizzo di energie da fonti rinnovabili. Mobilità e trasporti  Assicurare la qualità del territorio e la tutela delle risorse montane e forestali in particolar modo attraverso lo sviluppo della rete provinciale dei percorsi ciclopedonali anche ai fini di promuovere forme di mobilità sostenibile.  Attuare gli interventi per accrescere l’efficienza e la capacità della ferrovia del Brennero lungo l’asse trentino, attraverso il potenziamento della rete ferroviaria e la realizzazione di scali merci. Energia  Completare la rete di trasporto e distribuzione del gas naturale nei comuni del Trentino dove ciò sia economicamente conveniente.  Promuovere il risparmio energetico e la produzione di energia da fonte rinnovabile, in coerenza con le finalità della L.P. n.5 del 2010, ampliando le tipologie e gli interventi da finanziare, anche al fine di adeguarsi all’evoluzione tecnologica. Tab.2.1 – Indicazioni dettate dal PSR coerenti con il PAES

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Dalla valutazione della strategia generale adottata con la L.P. n.5 del 2010 e delle indicazioni fornite dal PSR, emergono delle forti sinergie con l’iniziativa del Patto dei Sindaci e in particolar modo con il PAES, quale strumento che consente di declinare in ambito locale gli indirizzi finora individuati a livello sovraordinato.

Piano Provinciale di tutela della qualità dell’aria

Il Piano Provinciale di tutela della qualità dell’aria costituisce uno dei documenti di riferimento per lo sviluppo delle linee strategiche delle differenti politiche settoriali, con particolare riferimento a trasporti ed energia (settori maggiormente influenti sull’andamento delle emissioni di gas). Data la sua natura prettamente ambientale, esso considera la totalità dei gas inquinanti, i quali non sono tutti associabili a dinamiche strettamente connesse alla questione energetico-climatica. A questo proposito, le priorità d’azione individuate dal Piano sono riconducibili al particolato atmosferico e agli ossidi di azoto (NOx), mentre per quanto concerne i settori prioritari d’intervento figurano i trasporti e gli impianti di combustione non industriali7. Nonostante siano queste le maggiori priorità individuate, il piano avanza anche delle proposte d’azione che coinvolgono direttamente il settore energetico e le emissioni di CO2.

Esse si suddividono in: azioni conoscitive, immediate, di pianificazione, informative, accordi locali, regionali e transfrontalieri. Come si può notare dalla Tab. 2.2, il Piano prevede un ventaglio di misure che vanno a ricoprire tutti e tre gli ambiti d’analisi.

Per quanto riguarda il sistema insediativo, il Piano prevede un’azione immediata che presuppone l’incentivazione del risparmio energetico nel settore edilizio. In questa misura si fa un chiaro riferimento a quanto definito dal Piano Energetico Ambientale Provinciale, il quale individua il settore edilizio come uno dei maggiori responsabili per quanto riguarda i consumi di energia e quindi anche di emissioni di CO2. In questo contesto, le amministrazioni locali, oltre ad adeguare gli edifici di proprietà a determinati standard di efficienza, si dovranno impegnare nel perseguire l’opera di promozione ed incentivazione di interventi di risparmio energetico già promossi tramite la L.P. 14/19808. Per garantire un’adeguata diffusione di queste buone pratiche edilizie, sia sulle nuove costruzioni sia su quelle esistenti, vi è la necessità di prevedere un accordo volontario con gli installatori, i produttori, i fornitori e le loro associazioni, per diffondere i risultati e i vantaggi derivanti dagli interventi realizzati ed eventuali sconti aggiuntivi per gli acquirenti. Un’altra misura che riguarda il risparmio energetico nel settore edilizio e che coinvolge gli enti locali in qualità di promotori di buone pratiche, è rappresentata dalla necessità di maggior controllo del rispetto delle temperature massime invernali negli edifici di proprietà pubblica. Infatti, con il Dec. Legislativo 192/2005 sono stati definiti i valori massimi della temperatura ambiente negli edifici per il

7 Provincia Autonoma di Trento (2007) 8 Legge Provinciale 29 maggio 1980 n. 14 - Provvedimenti per il risparmio energetico e l'utilizzazione delle fonti alternative di energia (b.u. 10 giugno 1980, n. 31). Attraverso questo strumento la Provincia Autonoma di Trento eroga contributi agli enti pubblici e ai soggetti privati che intendono realizzare determinati interventi di risparmio energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili. 14 periodo invernale (20°C + 1°C di tolleranza). La verifica del rispetto di questo valore è compito della Provincia (o dei Comuni con popolazione superiore a 40.000 ab), la quale oltre a intensificare i controlli e effettuare un’azione di sensibilizzazione, si può mobilitare per far rispettare questo limite negli edifici pubblici, qualificando, all’interno del proprio personale, un responsabile per ogni edificio addetto al controllo.

Al settore dei trasporti il Piano dedica particolare attenzione, poiché è il principale responsabile in termini di emissioni, se si considera la totalità delle sostanze emesse in atmosfera (non solo la Co2), e identifica una vasta gamma di misure che vanno da quelle conoscitive preliminari agli accordi locali. Le linee d’azione prevedono innanzitutto una riduzione dell’impatto dei mezzi di trasporto privati, attraverso un rinnovamento del parco circolante con vetture meno impattanti, che utilizzino tecnologie più avanzate e carburanti meno inquinanti, e tramite l’incentivazione del trasporto pubblico. Il rinnovamento del parco veicolare circolante, viene incentivato attraverso la L.P. n.3 del 2005 (art.30), che modifica la L.P. 14/80 “Provvedimenti per il risparmio energetico e utilizzo di fonti energetiche alternative”, che prevede la possibilità di erogazione di contributi per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e per la modifica dell’alimentazione con carburanti meno inquinanti. In particolar modo, viene incentivato l’acquisto di veicoli nuovi elettrici o ibridi, a metano o GPL mono e bifuel, previa rottamazione di veicoli pre-Euro o Euro 1. Per fare in modo che questa azione risulti efficace, il Piano definisce una misura complementare, che prevede un’adeguata diffusione della rete di distribuzione del metano per autotrazione. L’implementazione di questa misura potrà essere realizzata sfruttando l’occasione derivante dalla Delibera della Giunta Provinciale n.2804 del 2005. Per incentivare, invece, l’utilizzo dei trasporti pubblici e quindi ridurre il traffico veicolare, oltre a definire alcuni interventi di carattere infrastrutturale (parcheggi scambiatori, ecc.), il piano indirizza la propria strategia verso la sensibilizzazione e l’educazione della cittadinanza attraverso delle scelte di mobilità quotidiana sostenibile e il rafforzamento della rete di mobility manager. La figura del mobility manager, che può essere aziendale, d’area provinciale e comunale, può rivelarsi un elemento chiave per influenzare le scelte quotidiane che vengono compiute sul tema della mobilità. Va evidenziato che misure di questo tipo, come la maggior parte delle azioni di sensibilizzazione, produrranno i loro effetti sul medio-lungo periodo, tuttavia riusciranno ad incrementare la consapevolezza dei cittadini, i quali comprenderanno i benefici (di natura ambientale, economica e sociale) derivanti da una loro scelta sostenibile.

Per quanto concerne la produzione e il consumo di energia, il Piano avanza delle indicazioni d’azione preliminare legate alla valutazione della sostenibilità e dell’impatto ambientale dovuto alla cogenerazione diffusa in ambito provinciale. A tal proposito, considerato che la Provincia prevede già agevolazioni, con elevate misure d’intervento, per progetti d’investimento finalizzati alla produzione di impianti o centrali di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, tra cui anche le centrali di cogenerazione, si dovranno stimare gli effettivi vantaggi, sia in termini ambientali sia economici favorendo quelli che ne valorizzano i benefici consentendo contemporaneamente il contenimento delle emissioni. 15

Successivamente, il Piano propone anche delle misure riguardanti il completamento della rete di distribuzione del metano per riscaldamento e la diffusione di impianti di teleriscaldamento a biomassa nelle località non raggiunte dalla rete del gas. Quest’ultima misura si appoggia ancora una volta alla L.P. 14/80. Per garantire un approvvigionamento costante di questi impianti si dovrà perseguire, nell’attuazione di un piano di sviluppo rurale, l’incentivazione della raccolta e trasformazione dei prodotti della silvicoltura e una gestione sostenibile del patrimonio forestale. Il tema dello sfruttamento della biomassa legnosa ai fini del riscaldamento, viene trattato anche in un’azione che incentiva la sostituzione degli impianti a legna domestici più inquinanti con tecnologie ad alta efficienza. Per migliorare la qualità della combustione della legna e ottenere una riduzione delle emissioni, si dovrà pensare ad un’azione di informazione e promozione alla sostituzione e/o adeguamento degli apparecchi meno efficienti. La sostituzione dei suddetti impianti con altri a metano porterebbe ad una riduzione ancora maggiore delle emissioni, ma la non completa copertura del territorio da parte della rete di distribuzione del gas, la notevole disponibilità di combustibile legnoso in provincia e la neutralità per ciò che riguarda le emissioni di CO2 inducono a pensare che sia opportuno mantenere uno sfruttamento sostenibile di questa risorsa come combustibile.

Ambiti d’azione del PAES Piano Provinciale di tutela della qualità dell’aria

Sistema insediativo  AIc2: Incentivazione alla sostituzione degli impianti a legna domestici più inquinanti con tecnologie ad alta efficienza.  AIc3: Maggior controllo del rispetto delle temperature massime negli edifici di proprietà pubblica. Mobilità e trasporti  AC8: Valutazione delle tipologie di transiti ciclistici.  AC11: Monitoraggio del miglioramento della qualità dell’aria dovuto allo snellimento o regolazione della viabilità sulle arterie stradali d’accesso alle località turistiche.  AIt1: Incentivazione all’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale.  AIt3: Incentivazione alla rottamazione dei motocicli a 2 tempi più inquinanti.  AIt4: Incentivazione alla riduzione delle emissioni da veicoli fuoristrada nell’industria ed in agricoltura.  AIt5: Rinnovo del parco veicoli di proprietà pubblica con veicoli a basso impatto ambientale.  Alt7: Priorità nell’assegnazione di appalti pubblici alle aziende che utilizzano veicoli eco-compatibili.  APt1: Favorire la diffusione di una rete di distribuzione del metano per autotrazione adeguata.  APt2: Realizzazione di parcheggi di attestamento in corrispondenza dei nodi di interscambio con i mezzi pubblici.  APt5: Promozione di una mobilità ciclistica.  APt6: Implementazione e rafforzamento della rete di mobility manager e promozione del trasporto pubblico collettivo.  APt7: Trasferimento del trasporto merci extraurbano dalla gomma alla rotaia.  ACt4: Accordi con le aziende del settore per l’agevolazione dell’utilizzo del trasporto pubblico. Energia  AC5: Valutazione della sostenibilità e dell’impatto ambientale dovuto alla cogenerazione diffusa in ambito provinciale.  AIc2: Incentivazione alla sostituzione degli impianti a legna domestici più 16

inquinanti con tecnologie ad alta efficienza.  APc1: Completamento della rete di distribuzione del metano per riscaldamento.  APc2: Favorire la diffusione di impianti di teleriscaldamento a biomassa nelle località non raggiunte dalla rete del gas metano. Tab. 2.2 – Indicazioni dettate dal Piano Provinciale di tutela della qualità dell’aria coerenti con il PAES

Programma di sviluppo rurale (2007-2013)

Nonostante l’accentuata settorialità di questo strumento, dall’analisi svolta sulla relazione del Programma di Sviluppo Rurale, sono emerse alcune linee strategiche che entrano di diritto nella visione prefigurata dal PAES. Infatti, gli obiettivi generali del Programma (migliorare la competitività del settore agricolo e forestale, valorizzare l’ambiente e lo spazio rurale, promuovere la diversificazione delle attività economiche) si interfacciano in modo significativo con la questione energetico-climatica, in quanto sottintendono la trattazione di alcuni temi come per esempio: l’efficienza (energetica, economica, ambientale) del settore agricolo forestale, la capacità di assorbimento del carbonio da parte delle aree boscate, la produzione locale di energia da fonti rinnovabili (biomassa e biogas).

Lo stesso Programma mette in evidenza le connessioni che intercorrono tra il settore agricolo-forestale e la questione energetico-climatica, soffermandosi, inizialmente, sull’importante azione di assorbimento svolta dalle aree boschive (i boschi trentini contengono mediamente 207 tonnellate di

CO2 ad ettaro) e di conseguenza sulla necessità di intraprendere misure volte alla loro tutela e salvaguardia.

“La presenza di estese superfici boschive e di ampi pascoli alpini, nell’ambito di una gestione forestale ed alpicola, va colta come grande opportunità nella lotta ai cambiamenti climatici dovuti ai gas serra: la capacità di assorbimento di anidride carbonica dei boschi è un fattore molto importante che impone un rafforzamento degli interventi a favore della protezione delle foreste”9.

Successivamente, lo stesso programma evidenzia le potenzialità provenienti da uno sfruttamento sostenibile della biomassa legnosa come fonte energetica rinnovabile.

“l’utilizzo di biomasse legnose (neutrale dal punto di vista del carbonio) permette la sostituzione dei 10 combustibili fossili, con un effetto molto positivo sulle emissioni di CO2 e quindi sui cambiamenti climatici” .

La produzione di legna da ardere è sempre stata un aspetto importante dell’economia forestale trentina; anche nel precedente Programma di Sviluppo Rurale (PSR 2000-2006) infatti, sono state sovvenzionate una serie di attività legate alla produzione di cippato forestale, mentre con l’attuale programmazione si intende dare una svolta, sviluppando una vera e propria filiera legno-energia che prenderà forma grazie al sostegno per acquisto di attrezzature, all’adeguamento della viabilità, al potenziamento delle utilizzazioni di montagna, alla promozione della cooperazione a livello di filiera (sia legno che energia).

9 Provincia Autonoma di Trento (2007) 10 Ibidem 17

Va fatto notare inoltre, che il Programma in questo senso va oltre, prefigurando una sorta di vision, la quale prevede che in futuro la domanda di riscaldamento a biomassa salirà ancora e, con molta probabilità, le segherie, le imprese di seconda lavorazione del legno e le attività di selvicoltura non riusciranno a soddisfare il fabbisogno. In questo contesto, la nuova frontiera su cui si dovrà puntare è quella del biogas, risorsa che potrebbe permettere di incrementare la produzione di energia e di eliminare al tempo stesso l'impatto ambientale dei liquami. In tal senso, il Programma evidenzia come le aziende agricole potrebbero essere al centro di interessanti progetti in cui verificare tutte le opportunità legate all’utilizzo per la produzione di gas metano a partire dai reflui aziendali.

Come si può notare dalla Tab. 2.3 gli indirizzi dettati dal Programma di Sviluppo Rurale interessano solamente due dei tre ambiti d’azione contemplati dal PAES: energia e sistema insediativo. Tali indicazioni si potranno rivelare utili nel momento in cui si dovrà sviluppare la strategia per il PAES valutando al contempo le potenzialità e i limiti della realtà locale.

Ambiti d’azione del PAES Programma di Sviluppo Rurale Sistema insediativo ASSE 2: valorizzare l’ambiente e lo spazio rurale attraverso la gestione del territorio; Ob. Prioritari: conservazione della biodiversità, tutela e diffusione di sistemi agro- forestali ad alto valore naturale; riduzione dei gas serra; Ob. Specifico: salvaguardia dell’agricoltura, degli habitat naturali e delle foreste ad alta valenza naturale nelle zone di montagna; partecipazione alla riduzione dei gas serra attraverso la valorizzazione di attività agricole estensive e sostegno ad attività forestali dalla meccanizzazione specializzata associata; valorizzazione delle produzioni silvocolturali e incentivazione di pratiche di gestione sostenibili e conservative. MISURA 214: Compensare le perdite di reddito o i costi aggiuntivi conseguenti all’applicazione di metodi di produzione più compatibili con l’ambiente (pagamenti agro-ambientali). MISURA 226: Mantenimento di copertura forestale stabile e efficiente con funzioni protettive, ambientali e produttive. Mobilità e trasporti

Energia ASSE 1: migliorare la competitività del settore agricolo e forestale; Ob. Prioritario: promozione dell'ammodernamento e dell'innovazione nelle imprese e dell'integrazione delle filiere; Ob. Specifico: miglioramento e ottimizzazione delle fasi del processo produttivo attraverso l’innovazione, per una migliore efficienza economica nel rispetto dell’ambiente; MISURA 121: Ammodernamento delle aziende agricole; All’interno di questa misura, finalizzata ad aumentare la competitività e il reddito delle aziende agricole attraverso un sostegno ad investimenti materiali per il loro ammodernamento, sono previste particolari azioni che entrano di dovere nella questione energetica, come la realizzazione di impianti per il trattamento di reflui zootecnici e biomasse di produzione aziendale, volti alla produzione di energia commisurata al fabbisogno aziendale con potenza massima di 0,5 Megawatt. Tab. 2.3 – Indicazioni dettate dal Programma di Sviluppo Rurale coerenti con il PAES

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Piano Urbanistico Provinciale

Il Piano Urbanistico Provinciale, in coerenza con la legge di riforma istituzionale che prefigura il nuovo sistema di pianificazione articolato su tre livelli (piano urbanistico provinciale, piano territoriale di comunità, piano regolatore), assume la funzione e i contenuti di un piano territoriale strategico, volto a privilegiare gli aspetti di indirizzo e di supporto conoscitivo per la pianificazione territoriale e locale, rispetto a quelli prescrittivi e di immediata applicazione. Attraverso i propri indirizzi il PUP sollecita il piano territoriale di comunità a individuare una propria dimensione strategica, al fine di integrare territorio e sviluppo.

Nel documento relativo agli indirizzi per le strategie il PUP propone una serie di orientamenti, che da una parte traducono i principi di della sostenibilità, sussidiarietà e competitività e dall'altra riconoscono le specifiche vocazioni dei territori delle comunità. Vengono forniti una serie di scenari di riferimento, sia ambientali che socio-economici, per orientare le scelte negli strumenti urbanistici delle Comunità. Gli indirizzi del PUP si propongono in sostanza come elementi per assicurare continuità tra i due livelli della pianificazione provinciale strategici (quello del PUP e quello dei piani delle comunità), in modo da perseguire prioritariamente azioni sinergiche e coerenti rispetto all'assetto territoriale ed evitare contraddizioni locali.

In quanto strumento territoriale strategico il Piano Provinciale prefigura una vision che si declina in quattro obiettivi principali: identità, sostenibilità, integrazione e competitività. L’indirizzo alla sostenibilità è ovviamente quello che più incide sulla tematica energetico-ambientale, toccando i tre assi definiti inizialmente (sistema insediativo, trasporti e energia). Naturalmente l’assetto del territorio rappresenta il tema di fondo trattato dal piano, e allo stesso modo le dinamiche insediative si possono considerare come un “macro-tema” che racchiude in sé e caratterizza fortemente la questione dei trasporti e quella dell’energia.

A tal proposito il Piano propone una serie di obiettivi, che partendo dal “perseguimento di uno sviluppo equilibrato degli insediamenti”11, vanno a toccare anche gli altri temi proponendo un uso responsabile delle risorse ambientali ed energetiche non rinnovabili e un’efficiente gerarchizzazione delle reti infrastrutturali. Indirizzi questi, di carattere generale, che devono essere integrati con le vocazioni e gli elementi caratterizzanti di ogni singola Comunità.

In quest’ottica, per analizzare le indicazioni fornite dal PUP in materia di energia e ambiente specifiche per la realtà di Aldeno, si deve focalizzare l’attenzione sugli indirizzi strategici che vengono proposti per il Piano dei Territorio della Val d’Adige (attualmente in fase di definizione). Il territorio della Val d'Adige corrisponde al contesto urbano di Trento, in quanto comprende il capoluogo e alcuni dei piccoli comuni dell'immediata cerchia di gravitazione (Aldeno, e ). Il sistema insediativo è dominato dall'area urbana di Trento, vale a dire dalla città di fondovalle, pertanto anche gli indirizzi che il PUP avanza si concentrano su tale specificità. Tuttavia, va

11 Provincia Autonoma di Trento (2007) 19 fatto notare che alcune indicazioni che apparentemente interessano solo la città capoluogo, se ben sviluppati, potranno avere degli effetti positivi anche sui comuni confinanti come Aldeno. È il caso per esempio della questione mobilità e trasporti: tema centrale che guida gli indirizzi proposti dal PUP per il Piano Territoriale di Valle. Dall’analisi proposta dal Piano, la prerogativa principale che caratterizza la città di Trento può essere un punto di forza ma anche rivelarsi un punto di debolezza, se mal governata. Infatti, il territorio della Val d'Adige costituisce il cuore del sistema insediativo e produttivo trentino, accogliendo attività e servizi di livello superiore, con forti relazioni a scala provinciale e sovralocale. La figura di polo attrattore e centralità territoriale porta con sé alcuni rischi connessi all'eccessivo accentramento di servizi ed attività, che in parte potrebbero essere dislocati sul territorio, e di conseguenza alla forte congestione delle reti viarie legata ai flussi pendolari.

Le strategie vocazionali fornite dal PUP, in questo caso, riguardano la gestione e la riorganizzazione dei flussi di persone che gravitano attorno alla città capoluogo, da ottenere anche attraverso una ridefinizione della gerarchia delle reti infrastrutturali migliorando l'intermodalità e garantendo alternative valide di trasporto pubblico. Come accennato in precedenza queste indicazioni interessano non solo la città di Trento bensì anche Aldeno, in quanto il suo territorio è attraversato da infrastrutture viarie locali e sovralocali e di conseguenza dal traffico di attraversamento tipico dei flussi pendolari.

Oltre che con queste indicazioni di carattere generale, il PUP mette in rilievo l’importanza della questione energetico ambientale, nel momento in cui descrive le attività di misurazione degli effetti territoriali derivanti dall’attuazione delle strategie a livello di Comunità, e definisce un set di indicatori che comprendono: consumo di suolo, indicatori ambientali sulla qualità dell’aria, tempi medi di attraversamento del territorio provinciale nell'ambito dei corridoi, edifici a risparmio energetico, quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili. Questo a conferma delle forti connessioni che legano la pianificazione e il governo del territorio con la questione energetico-climatica.

Ambiti d’azione del PAES Piano Urbanistico Provinciale Sistema insediativo Perseguire uno sviluppo equilibrato degli insediamenti; Perseguire un uso sostenibile delle risorse forestali, montane e ambientali;

Mobilità e trasporti Organizzare la gerarchia delle reti infrastrutturali garantendo i benefici sia a livello locale che provinciale;

Energia Perseguire un uso responsabile delle risorse ambientali non rinnovabili ed energetiche promuovendo il risparmio delle risorse e le energie alternative

Tab. 2.4 – Indicazioni dettate dal Piano Urbanistico Provinciale coerenti con il PAES

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2.1.2 Il Piano Energetico Ambientale della Provincia di Trento

Il Piano energetico-ambientale provinciale si apre con una fotografia di quelli che sono i consumi energetici nella Provincia Autonoma, sottolineando di volta in volta il ricorso ai vari tipi di fonte energetica (petrolio e derivati, legna, metano, ecc.) nonché l’incidenza di singoli settori su tali consumi.

Tab. 2.4 - Consumi finali di energia per settore (Fonte: PEAP 2013-2020)

Nonostante gli importanti obiettivi raggiunti con il primo Piano, la tendenza di consumo energetico, e conseguentemente quella emissiva, presenta ancora un alto grado di crescita. Tra il 1990 e il 2008 i consumi energetici della Provincia hanno registrato un aumento del 36% (dovuto in parte alla crescita della popolazione pari a circa il 16%). Il consumo di combustibili fossili rimane superiore al dato del 1990 (circa il 25% in più) ma in calo rispetto al 2005. In tutte le considerazioni apportate nel piano viene giustamente messo in evidenza come in realtà in molte situazioni i consumi finali di energia abbiamo subito un andamento negativo nell’ultimo quinquennio considerato (2005-2010). Altrettanto si può affermare per le emissioni di CO2 nello stesso periodo. Il problema rimane ovviamente “il recupero” di quella quota attribuibile agli anni 1990-2005 dove, complici molti fattori, la situazione energetica è decollata con un notevole innalzamento dei consumi. I settori investigati (trasporti, usi civili e settore industriale) hanno registrato un lieve calo: nel caso particolare del settore industriale il calo è stato ben più grande, ma attribuibile a fattori esterni rispetto alle volontà locali. Analizzando i consumi finali, tenendo conto dell’intero arco temporale e non solo in riferimento al 2005, si afferma come ci sia stato, in media, un calo nei consumi finali di energia tra il 2005 e il 2010. Buona parte di questo risparmio è stato notevolmente favorito dai finanziamenti e dalle azioni

21 provinciali messe in campo a partire dal 2003. Si stima che, solamente per quanto riguarda i consumi termici, le opere di efficientamento energetico sostenute dalla Provincia, abbiano portato ad una riduzione di circa 70ktep dal 2010.

Graf. 2.1 - andamento dei consumi finali di energia per settore di impiego (Fonte: PEAP 2013-2020)

Questo dato è stato ottenuto principalmente grazie all’utilizzo di fonti quali la biomassa e il solare termico. Tutti gli interventi finanziati dall’ ex -APE (Agenzia per l’Energia, ora APRIE, Agenzia per le Risorse Idriche e l’Energia) della Provincia di Trento hanno permesso di registrare un risparmio di energia finale pari a circa 86 ktep al 2010 (l’obiettivo è 90 ktep al 2020). L’obiettivo che il piano vuole raggiungere al 2020, così come stabilito dal decreto Burder Sharing, è quello di mantenere invariati i consumi energetici finali dal 2010 al 2020. Obiettivo non così facile ma sicuramente doveroso, afferma il piano, raggiungibile solo con le misure e gli interventi giusti. Gli obiettivi che in sintesi si pone il nuovo piano energetico-ambientale sono: - garantire la disponibilità di energia occorrente per un armonico sviluppo sociale ed economico della società trentina; - ridurre le emissioni inquinanti e climalteranti attraverso un progressivo minor impiego di fonti energetiche fossili; - promuovere il risparmio energetico attraverso azioni dirette, valorizzando laddove possibile l’energia recuperabile da impianti e sistemi di utilizzo; - promuovere la mobilità sostenibile - promuovere e sviluppare le fonti rinnovabili, con particolare riferimento alle risorse energetiche locali; - promuovere attività di ricerca sul campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica; - diffondere la cultura dell’efficienza energetica e delle potenzialità delle fonti rinnovabili sia nei

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confronti della cittadinanza che degli operatori del settore. Il piano viene concepito in un’ottica dinamica, soggetto quindi a continui aggiornamenti. Esso si pone degli obiettivi d’intervento non facili ma che si presentano coerenti con gli impegni assunti dall’Italia attraverso il D.M. 15 marzo 2012, c.d. Burden Sharing, e laddove possibile, obiettivi ad hoc fissati dalla Provincia Autonoma di Trento. Per comprendere i margini d’intervento sul versante del contenimento dei consumi energetici, si prosegue analizzando i singoli comparti presi in considerazione precedentemente (trasporti, usi civili e produzione di energia). Questo perché sono tali settori quelli maggiormente energivori e che presentano costantemente un fattore di aumento.

Il settore civile Fin dalla prima scrittura del piano questo è stato il settore di maggior attenzione della P.A. sia perché principale responsabile della crescente domanda di energia (pari circa al 41% del totale) sia perché è quello che presenta margini di miglioramento più ampi. Solo con gli interventi messi in campo grazie ai finanziamenti provinciali negli anni 2003-2010 si è registrata una diminuzione della domanda finale di energia pari a circa l’8% rispetto ai valori tendenziali. Quello che ci si aspetta di ottenere in questo nuovo arco temporale è una diminuzione del 20% rispetto ai consumi tendenziali per il 2020, un valore 2,8 volte superiore rispetto ai risparmi registrati per il periodo 2000-2008. Sia per quanto riguarda le nuove costruzioni che per l’esistente, la linea d’azione della Provincia si rifà all’idea di puntare costantemente sulla riqualificazione energetica degli edifici attraverso una rete di finanziamenti per l’attivazione di tali interventi, metodi già presenti anche nei precedenti strumenti di pianificazione. La prosecuzione di queste misure porterebbe ad una riduzione stimata di 70 ktep. In aggiunta a questi si possono sommare altri 30-35 ktep ottenibili grazie al sistema dei certificati bianchi (per ulteriore approfondimento si veda il documento PEAP 2013-2020, redatto dalla P.A. di Trento). Con questi scenari “l’ipotesi di riuscire a stabilizzare i consumi energetici al 2020 sembra ragionevole”12.

Il settore trasporti Per quanto riguarda l’altra realtà energivora, i trasporti, bisogna premettere come l’andamento del consumo energetico dipenderà da una serie di variabili di carattere generale, ma “risentirà ugualmente anche di scelte locali in particolare per quanto riguarda la mobilità urbana”.13 Uno dei miglioramenti di punta di questo piano sarà il potenziamento della tratta ferroviaria della linea Valsugana. Ma anche il miglioramento della mobilità ciclistica, con la nuova congiunzione della sezione ciclo-pedonale nella zona di Calliano e una rete di percorsi di circa 326 km di piste ciclabili, nonché un investimento pubblico di circa 1 milione di euro nel bike-sharing ormai presente in ampie zone del capoluogo.

12 Provincia Autonoma di Trento, Gennaio 2012 13 Ibidem 23

La produzione di energia Altro grande settore presente da sempre negli impegni internazionali presi, ma anche nella politica provinciale è la produzione di energia. Il Trentino, grazie alla sua conformazione territoriale e alle risorse naturali presenti, ha da tempo avviato reti e infrastrutture principalmente per la produzione elettrica, tanto da confermarsi al di sopra della media nazionale con una produzione che si aggira attorno al 30% dell’intero fabbisogno provinciale. Il principale settore di produzione in questo caso è l’idroelettrico, altamente sviluppato in Provincia, che punta a rimanere con produzione costante fino al 2020. Un altro caso è quello del solare termico e del fotovoltaico, settori che ancora possono espandersi a differenza dell’idroelettrico. Molta importanza viene data all’utilizzo della biomassa, specialmente per quanto riguarda quella legnosa. Un prodotto presente e troppe volte scartato. La linea che la P.A. vuole prendere in questo caso si articola su due punti fondamentali: - promuovere il recupero e l’utilizzo delle biomasse - individuare i processi e le tecniche di trattamento e di valorizzazione migliori, a seconda della tipologia di biomasse compatibili

Il PEAP in azioni Gli obiettivi che questo piano si prefigge, che coincidono con un mantenimento dei consumi finali di energia allo stesso livello del decennio scorso associati a un aumento nella produzione di energia green, vengono tradotti in una serie di azioni che riescano a fissare all’interno delle singole realtà operanti sul territorio, la via da seguire. Per quanto riguarda l’efficienza energetica sarà necessario: - Proseguire nelle operazioni di efficientamento energetico con particolare concentrazione sul settore civile (“un giacimento energetico virtuale”) e sul patrimonio pubblico, facendo leva sui sistemi di agevolazione nazionale e su nuove realtà quali le EsCo, sulle quali il Piano punta per favorire la nascita di nuove soluzione in questo campo. - Assumere un ruolo maggiormente attivo nel controllo e nelle direttive, soprattutto per le nuove edificazioni, che sempre di più dovranno andare verso un target di energia “quasi zero” e che entro il 2019 verranno costruite solo in classe energetica B+. - Ideazione di nuovi sistemi di finanziamento per l’efficientamento energetico delle strutture, anche con l’utilizzo di sistemi privati.

Sul fronte delle energie rinnovabili invece la Provincia punta innanzitutto a migliorare la quota di produzione delle nuove edificazioni, vincolandole maggiormente a sistemi di produzione di energia da FER, ma anche allo sviluppo in particolare di reti di teleriscaldamento legate allo sfruttamento della biomassa, estremamente disponibile in un territorio come quello trentino. Il tutto corredato da uno snellimento nelle pratiche di autorizzazione per la creazione di impianti di produzione di energia da FER che dovrebbe ulteriormente facilitare la popolazione e intraprendere questo tipo di scelte. 24

Infine il settore dei trasporti, in parte ostico viste le peculiarità territoriali, molto viene speso per migliorare la mobilità sostenibile con il rafforzamento della Valsugana, arteria di distribuzione interna alla Provincia, e per aumentare alcuni servizi quali il bike e car sharing. Contemporaneamente però anche una miglior distribuzione del metano sul territorio provinciale dovrebbe agevolare la possibilità di un nuovo parco circolante. Lo stesso ente provinciale intende acquistare mezzi a metano per quanto riguarda i trasporti pubblici.

A corredare questo insieme di azioni la costante informazione e il supporto all’azione tanto dei singoli cittadini (specialmente sulle possibilità di finanziamento nazionali ed europee) quanto degli enti locali, andando a incidere anche sui comportamenti personali specialmente degli addetti pubblici.

Questo ultimo punto richiama all’importanza che il PEAP riserva nell’iniziativa del Patto dei Sindaci, stimolata e supportata dall’azione provinciale. Data la grande sfida messa in campo con questo documento preliminare, la Provincia di Trento insiste infatti sul necessario coinvolgimento degli enti locali. “Il Patto dei Sindaci è la prima iniziativa pensata dalla Commissione Europea per coinvolgere direttamente i governi locali (...) nella lotta contro il riscaldamento globale” 14 L’adesione al Patto dei Sindaci e la conseguente redazione del PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) rientrano per la prima volta all’interno delle direttive dettate in sede provinciale. Il PAES viene descritto come uno strumento ad ampia partecipazione e coinvolgimento degli attori locali (cittadini, organizzazione sociali, economiche, culturali) che, assieme all’amministrazione, aderiscono e agiscono nell’identificazione degli obiettivi e delle azioni da intraprende, in considerazione del proprio contesto territoriale. Le amministrazioni s’impegnano quindi a elaborare un documento di piano e a metterlo in atto all’interno del più ampio consenso. La Provincia Autonoma partecipa attivamente in qualità di Struttura di Supporto al Patto dei Sindaci, sperando di riuscire così a veicolare una serie di fondi europei (come il fondo Elena) all’interno del contesto locale. L’importanza dell’adesione e stesura del PAES non si identifica solamente con l’impegno di riduzione delle emissioni preso, ma anche con attività dalle ampie ricadute sul territorio. Gli impatti positivi generati dall’aver intrapreso questa strada sono molteplici e ricoprono vari settori. Si ricorda come “promuovere opportunamente il settore energetico significa stimolare un’efficace sinergia con i principali assi portanti delle politiche provinciali quali la Ricerca e Innovazione, la promozione all’insediamento di nuove imprese innovative” .15

Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati la Provincia intende sfruttare al meglio tutte le risorse all’oggi disponibili. Mantenendo la linea intrapresa finora, si prosegue, in larga parte, attraverso l’intelligente sfruttamento delle risorse proveniente dalla CE e dalla politica nazionale. Una serie di strumenti vengono così a delinearsi: - I certificati bianchi e i Titoli di Efficienza Energetica

14 Provincia Autonoma di Trento, Dicembre 2012, PEAP 2013-2020, Documento Preliminare. 15 Ibidem 25

Sono titoli che certificano i risparmi energetici conseguiti attraverso la realizzazione di specifici interventi di risparmio e che già nel periodo appena concluso hanno giocato un importante ruolo di incentivazione. Il peso che possono avere è sicuramente grande, ma bisogna attendere gli sviluppi della politica extra-provinciale per capire come e dove saranno nuovamente applicati. - Nuove incentivazioni per le fonti rinnovabili che comprendono il QUINTO CONTO ENERGIA (che andrà a concentrarsi primariamente sul patrimonio pubblico e per il quale sono stati stanziati circa 6,7 miliardi di euro ad incentivazione sia dell’energia prodotta e immessa in rete sia a quella auto- consumata); il DECRETO SULLE RINNOVABILLI ELETTRICHE (per il quale sono stati stanziati 5,8 miliardi di euro all’anno); IL FONDO DI ROTAZIONE DI KYOTO (a cui possono accedere enti pubblici e privati a finanziamento sia di risparmio energetico che di produzione); ed infine il BANDO “SMART CITIES AND COMMUNITIES AND SOCIAL INNOVATION” (per il quale l’UE ha stanziato circa 655 milioni di euro)

Al fine di sfruttare queste risorse nazionali e internazionali, l’ente provinciale ha sempre assunto un ruolo di mediatore, declinando quelle iniziative estere e mettendole alla portata dei privati cittadini o degli enti pubblici della Provincia. Queste non sono risorse che Trento mette in campo direttamente dal suo patrimonio (che in parte vengono comunque stanziate a supporto dei fondi identificati in precedenza), ma piuttosto tenta di sfruttare al massimo possibilità esterne già presenti, incentivando la popolazione a parteciparvi. Questo è sempre stato un punto di forza della politica provinciale, che viene rinnovato anche in questo nuovo Piano Energetico-Ambientale.

2.1.3 Il sistema di pianificazione comunale

La pianificazione comunale di Aldeno ruota attorno al PRG (Piano Regolatore Generale) del 2005, alle norme tecniche aggiornate al 2008, e al regolamento edilizio del 2007. In tutti questi elaborati non è presente, all’oggi, un richiamo esplicito e diretto al sistema energetico, ad opere di efficientamento, ad interventi per diminuire l’impatto dell’urbanizzazione rispetto all’ambiente e al settore dell’energia. Nel regolamento edilizio non sono state ancora inserite indicazioni ad un miglioramento della condizione energetica da accompagnare agli interventi di ristrutturazione, manutenzione straordinaria, ecc. Nessuna indicazione in questo senso viene data anche nel caso delle nuove costruzioni. Altrettanto risulta per le NTA che accompagnano il PRG.

È importante tuttavia fare un ragionamento che viene spontaneo prendendo visione delle tavole del PRG vigente (tavola del sistema insediativo/ produttivo/infrastrutturale e le tavole definite PGTIS, di analisi e indicazione sugli insediamenti storici), e delle sue varianti adottate, riguardo alle nuove espansioni previste sul suolo comunale assoggettate a successiva pianificazione attuativa.

Tale categoria si divise in tre progetti definiti, ovvero :

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- il progetto dell’ex SOA (Società Ortofrutticola di Aldeno). L’intervento parte dalla presenza, all’interno del centro urbano di Aldeno, di una ex-area produttiva che, a seguito di un incendio, è stata progressivamente abbandonata con la conseguente costruzione di una nuova sede su diverso sedime, nel territorio comunale di Trento, a confine con Aldeno. A sostituzione dell’ex-SOA un progetto di nuova urbanizzazione, che prevede la costruzione di un’area esclusivamente residenziale di alta qualità in termini urbanistici, dotata quindi di spazi verdi attrezzati, luoghi di aggregazione, ecc. Assieme a questa nuova espansione andrebbe fatto un riordino del sistema infrastrutturale, aprendo nuove vie di comunicazione, dotate di piste ciclo-pedonali, così da snellire il traffico che insiste sul centro storico. L’area presenta una superficie territoriale di 27.277 mq e una volumetria edificabile di 55.000 mc (di cui previsti 52.000 per residenziale). È prevista la costruzione di 150 nuovi alloggi (circa 500 nuovi abitanti), tutti in classe energetica B (come da legge provinciale). Il progetto dell’ex-SOA rappresenta una grande opportunità per l’Amministrazione, che si prefigge l’obiettivo di creare un quartiere a basso impatto energetico, con ricorso a fonti di alimentazione green.

- il progetto per le aree tra la periferia est e la circonvallazione Situata nella zona orientale del comune, al confine con la SP 90, questa area di nuova espansione rappresenta un marcato riferimento rispetto all’identificazione della Strada Provinciale come limitare del centro urbano. Di totale destinazione residenziale, l’area presenta una superficie di 37.250 mq, con una volumetria costruibile di circa 52.200 mc, e una previsione di 305 abitanti teorici insediati. Il peso urbanistico che s’intende dare a questa zona risulta abbastanza scarso con una copertura massima ammessa del 30% rispetto alla superficie territoriale (per un totale di 11.150 mq ceduti al Comune per opere di urbanizzazione). Quindi un’area che si connota per la sua vocazione residenziale ma che contempla ampi spazi aperti (definiti come verde pubblico attrezzato) e con una densità insediativa decisamente poco elevata.

- Il progetto per l’Area tra via Giovanni XXIII e la circonvallazione L’area si trova inclusa fra i due progetti sopra elencati ed evidentemente vuole andare a fungere da supporto anche alle nuove urbanizzazioni previste. Tale progetto infatti è l’unico che presenta un mix funzionale con un’ampia quota di servizi pubblici. La superficie territoriale è di 7.372 mq, con una superficie fondiaria residenziale massima di 4.423 mq, e invece a servizi pubblici di 2.949 mq.

Tutti e tre i comparti di nuova espansione si attestano all’interno del centro urbano del Comune, logica questa che viene mantenuta anche nel caso delle aree di completamento, dove si potranno insediare nuove costruzioni. In linea generale il comune di Aldeno ha da tempo adottato una logica di minimizzazione dell’espansione dell’area urbanizzata. Il nucleo urbano del comune si presenta molto compatto, “aiutato” anche dalla presenza delle SP 90 al limite orientale dell’aggregato, che funge da perimetro. 27

La volontà di mantenere questa caratteristica, marcata all’interno del PRG oggetto di analisi, deriva sia da una tendenza demografica che in questi anni non giustifica più di tanto eventuali nuove espansioni, sia da un’esplicita volontà di mantenere una grande porzione di territorio comunale ai fini agricoli/boschivi. Questo aspetto è fissato all’interno delle norme tecniche come uno dei principali obiettivi del piano. Sono infatti obiettivi del Piano Regolatore Comunale :“il contenimento quantitativo e la ridefinizione qualitativa delle espansioni urbane; un oculato e programmato sviluppo aggiuntivo nelle aree da incrementare ai fini del riequilibrio territoriale”.16 Questa riflessione è importante ai fini dello sviluppo del PAES, in quanto, una logica di scarsa espansione e di un contenuto consumo di suolo è di aiuto in un’ottica di diminuzione delle emissioni climalteranti.

Per il resto il comune di Aldeno non presenta, all’interno dei suoi elaborati di piano comunale, altri riferimento utili ai fini di questa elaborazione. Va però sottolineata la presenza del recente PRIC (Piano Regolatore dell’illuminazione Comunale) adottato da parte della Giunta Comunale. Nel PRIC viene fatta un’attenta analisi dei componenti luminosi pubblici presenti sul territorio, e si tentano di raggiungere i seguenti obiettivi: “- la limitazione dell’inquinamento luminoso - l’economia di gestione degli impianti attraverso la razionalizzazione dei costi di esercizio, anche con il ricorso a energia autoctona da fonti rinnovabili - Il risparmio energetico mediante l’impiego di apparecchi e lampade ad alta efficienza (…) - una migliore fruizione dei centri urbani e dei luoghi esterni di aggregazione, dei beni ambientali, monumentali e architettonici”17 Dal punto di vista del risparmio energetico, il fatto che il Comune si sia dotato di questo strumento è un punto di partenza importante, sia per gli obiettivi che il piano persegue, sia in quanto espressione della volontà comunale di attivarsi sotto questo aspetto. Dopo l’analisi, il PRIC indica gli interventi per grado di priorità. Quelli di maggior rilevanza riguardano la sostituzione dei corpi illuminanti in via R. Zandonai (nella parte nord-ovest del comune), in via Arione (zona sud) e nella centrale via D. Chiesa. Rispetto alla corposa analisi bisogna però affermare come la mole d’interventi prescritti nel PRIC appare abbastanza scarsa, che difficilmente inciderà sul bilancio complessivo del consumo energetico sul suolo di Aldeno.

16 Comune di Aldeno, 2008 17 Comune di Aldeno, ::…… PRIC 28

INDAGINE DI BASE

2.2 Il contesto territoriale

Imm. 2.1 – Il territorio di Aldeno Il Comune di Aldeno, situato nella Provincia Autonoma di Trento quindi nella parte Settentrionale della penisola italiana, si stende per circa 8,98 Kmq nella parte meridionale della c.d. Valle dell’Adige. Confina ad Est e Nord con il comune di Trento (capoluogo di provincia e punto di riferimento per il sistema territoriale trentino) a sud con il vicino comune di Nomi, situato in Vallagarina, ad ovest con il comune di Cimone. Proprio con questo ultimo, viste le sue ridotte dimensioni e la sua vicinanza con Aldeno, è in corso una riunificazione di alcuni servizi e comparti dell’istituzione pubblica, anche se le due realtà mantengono all’oggi un’indipendenza amministrativa.

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Presenta una struttura morfologica tipica di questa zona, con un ampio fondovalle lasciato all’attività agricola (principalmente produzione di mele e uva) alla cui estremità occidentale si sviluppa il centro urbano, delimitato ad ovest dal Monte . A disegnare questa struttura, in particolare quella urbana, l’elemento idrologico dell’Arione, in discesa dal Monte Bondone, prosegue poi fino a sfociare nell’Adige.

A differenza del resto del territorio trentino, Aldeno non fa parte di nessun Comunità di Valle (enti territoriali locai della Provincia Autonoma di Trento che costituiscono il livello intermedio tra la Provincia di Trento e i comuni, che principalmente svolgono un ruolo di coordinamento fra tutti i comuni facenti parte di un’unica realtà territoriale e geografica) ma dell’istituzione, ancora in fase di definizione dal punto di vista del ruolo e delle funzioni, dei Territori della Val d’Adige, che, oltre al comune di Aldeno, comprende i comuni di Trento, Cimone e Garniga Terme.

Aldeno con i suoi 3.014 abitanti presenta una densità di circa 335 ab/kmq, inferiore, ovviamente al vicino comune di Trento, ma lievemente superiore rispetto ai comuni limitrofi al capoluogo e confinanti con Aldeno stesso (ai fini di valutare la densità sono stati presi come parametro i comuni di , , , che in parte compongono la cintura di Trento, e Nomi, Cimone, Trento, limitrofi al territorio aldenero).

Il Comune presenta una struttura urbana decisamente compatta, riunita attorno al nucleo storico. La parte edilizia si raduna quindi alle pendici del Monte Bondone, delimitata nella parte orientale dal nuovo bypass della SP 90 che prima divideva invece il centro comunale. L’evidenza è quella di un nucleo unico, una volta strategicamente cresciuto ai bordi di un’importante rete viaria (la vecchia SP 90) attorniato da un grande patrimonio di territori agricoli estremamente produttivi e in parte da aree boscate.

Nel tempo la produzione di prodotti ortofrutticoli ha portato ad Aldeno ed ai suoi abitanti una certa notorietà (principalmente dalle mele La Trentina) e una situazione abbastanza redditizia. Non stupisce quindi la scelta di mantenere preservato questo patrimonio, anche in termini di pianificazione e azione comunale.

All’interno del comune di Aldeno sono presenti molteplici servizi, nonostante la vicinanza con Trento, e Mattarello, zona limitrofa facente parte del comune capoluogo. Scuole, luoghi di aggregazione specialmente giovanile, corsi di musica con relativo corpo bandistico, attività sportive di vario genere (Aldeno è famosa per la sua squadra di tamburello e per il lago di pesca sportiva) con un’ampia area dedicata, attività commerciali con un’importante banca (Cassa rurale di Aldeno e Cadine) conosciuta sul territorio provinciale. Insomma sembra che non manchi nulla sotto il punto di vista dei servizi alla persona e ai residenti.

Nonostante ciò però Aldeno non è un comune, come è successo negli ultimi anni, “preso d’assalto” da migrazioni interne alla Provincia. Quei fenomeni di urbanizzazione conseguente all’espulsione dal grande centro urbano (Trento) tipici di situazioni come quella di Aldeno, non si sono verificate. E addirittura, come vedremmo in seguito, il Comune sta, molto lentamente, perdendo popolazione. 30

Questo in parte è giustificabile con il problema dei trasporti fra Aldeno e Trento, che risultano più scarsi di altre realtà limitrofe (come ad esempio il comune di Lavis), rendendo il Comune più lontano di quello che è. Però è anche un’occasione: solo così si riesce a mantenere una buona fetta di superficie per usi produttivi legati all’agricoltura e si evitano molti problemi legati ad un’urbanizzazione diffusa sul territorio, presenti in altre realtà di questo genere.

2.3 Inquadramento climatologico Il clima del territorio trentino è prevalentemente di tipo continentale ma, a causa di un’orografia con profili altimetrici molto variabili, si rilevano all’interno della Provincia forti differenziazioni climatiche. Per quanto riguarda il comune di Aldeno, il clima è condizionato dalle influenze submediterranee che mitigano leggermente le temperature attraverso il grande solco vallivo dell’Adige. Nel corso dell’anno si presentano quindi inverni relativamente freddi e abbastanza nevosi ed estati calde e temporalesche, spesso afose di giorno, ma con pomeriggi piacevolmente rinfrescati dall’"Ora" del Garda, la brezza pomeridiana che apporta l'aria più fresca stazionante sopra il lago verso la terraferma spingendosi oltre la fine della valle del Sarca sino in val d'Adige a nord di Trento (Gardolo, Lavis)18. Il regime pluviometrico annuale delle località della Valle dell’Adige è caratterizzato da due massimi di precipitazione in primavera e autunno e due minimi in estate e soprattutto in inverno. Temperature L’analisi delle temperature è stata compiuta avvalendosi dei dati, divulgati dal “Centro funzionale di Protezione civile MeteoTrentino”, i quali descrivono i valori medi mensili, registrati nella stazione di Aldeno (San Zeno)19 riferiti all’anno 2012 e li pongono a confronto con i valori mensili storici riferiti al periodo 1991-2001. Da questo confronto emerge che il 2012 è stato un anno caratterizzato da un inverno più rigido e da un’estate più calda e più lunga rispetto al periodo storico preso in esame. Se si osservano le temperature minime registrate in inverno e le massime in estate, si può osservare che Aldeno presenta un’escursione termica annua di circa 40°C, tipica di una zona a clima continentale.

Temperature medie mensili Anno 2012 periodo storico (1991-2001) mesi media (C°) min (C°) max (C°) umidità (%) media (C°) min (C°) max (C°) gen 1,1 -8,1 13,4 66,8 1,8 -5,7 11,8 feb 2,2 -10,8 21,2 54,6 4,2 -5,1 17,2 mar 11,7 -1,3 26,2 56,7 9,4 -0,9 22,9 apr 12,2 -0,6 30,3 70,5 12,3 1,0 26,4 mag 17 4,4 30 67 17,7 7,7 31,3 giu 22 9,8 34,7 68,7 20,9 10,3 33,9 lug 22,8 13,4 36,1 67,7 23,1 12,0 35,6 ago 24,1 10,8 37,2 64,4 23,3 12,2 36,3 set 17,9 7,2 30,3 76,3 15,6 6,5 26,1 ott 12,6 -1,9 24,3 84,9 12,3 3,0 24,2 nov 7,4 -0,9 15 85,9 6,3 -2,4 18,0 dic 1,2 -6,3 11 73,4 1,9 -6,1 11,9 Tab. 2.5 - Temperature medie mensili (in C°) nel comune di Aldeno (dati stazione MeteoTrentino)

18 Provincia Autonoma di Trento (2007) 19 Stazione meteoclimatica situata all’interno del territorio comunale di Aldeno ad una altezza rispetto al livello del mare di 195 metri. 31

Precipitazioni I dati presi come riferimento per l’analisi delle precipitazioni smentiscono, in parte, quanto affermato inizialmente in merito al regime pluviometrico annuale della Valle dell’Adige. Infatti, analizzando le informazioni relative alle precipitazioni medie mensili, registrate dal 1998 al 2004 nel Comune di Aldeno, si nota una buona distribuzione delle piogge nell’arco dell’anno e la presenza di un picco massimo in autunno (ott-nov) e un minimo in inverno (dic-gen-feb).

1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 media gen 51,2 57 0 159,4 22 31 10,2 47,3 feb 15,6 10,2 6,2 36,2 93,6 1 79,6 34,6 mar 0,8 78,6 95,4 218,4 40,8 5 127 80,9 apr 159,8 92,8 86,2 63,2 101,2 34 52,6 84,3 mag 84 74,4 50 65,2 178,4 53,8 94 85,7 giu 103,4 104,8 91,4 87,4 108,4 127 21,4 92,0 lug 101,2 50 79,2 95,8 94,4 92,8 7 74,3 ago 51 149,2 133 130 130,4 55,6 46,2 99,3 set 124 175,2 65,2 94 60 16 44 82,6 ott 178,6 157,2 200,4 35,6 57 152,8 137,2 131,3 nov 33,2 46,8 357 21,4 296,6 197,2 102,8 150,7 dic 6 51,4 62 0,2 42 91 50,8 43,3 Tab. 2.6 - Precipitazioni cumulate mensili (in mm) nel comune di Aldeno (elaborazione su dati stazione MeteoTrentino)

Cambiamenti climatici in atto Le caratteristiche del clima trentino risentono in maniera significativa degli effetti del climate change. L’innalzamento termico nella regione alpina ha fatto registrare valori generalmente superiori a quelli medi planetari. Il riscontro del cambiamento in atto è noto e ben visibile a chi è abituato ad osservare l’ambiente naturale: ghiacciai alpini in forte ritirata, anticipo delle fasi vegetazionali (fioritura, raccolta...), innalzamento altitudinale degli habitat di animali e piante, ecc.20. A fronte di questo fenomeno in atto, la Provincia Autonoma di Trento, nell’ambito delle attività programmate dall’Osservatorio Trentino sul Clima e su proposta del Dipartimento di Protezione Civile, ha prodotto un importante lavoro di ricerca e di monitoraggio sulle informazioni e variabili climatiche, con lo scopo di creare un database di riferimento per gli studi e le ricerche sul clima, sui cambiamenti climatici e sugli impatti ad esso correlati. Questo studio, basato sull’analisi di dati meteoclimatici (temperature e precipitazioni) registrati in Trentino negli ultimi 50 anni, con un particolar riguardo per gli eventi meteorologici estremi (giorni più caldi o più freddi, a siccità o precipitazioni intense), ha messo in luce una serie di questioni che coinvolgono in modo diretto il clima e di conseguenza anche il territorio e la popolazione del Trentino. I cambiamenti più evidenti riguardano in primo luogo le temperature. Essi possono benissimo essere ricondotti anche alla realtà di Aldeno, dato che le informazioni contenute in Tab. 2.6 si riferiscono alla stazione meteoclimatica di Trento, situata a circa 9 km dal comune in questione. Dall’analisi delle informazioni si registra un netto trend crescente della temperatura media annua, mentre per quanto

20 Fondazione Edmund Mach (2011) 32 riguarda le temperature medie stagionali gli aumenti maggiori sono riscontrabili in primavera ed in estate, meno significativi appaiono gli aumenti in inverno e in autunno.

Tab. 2.7 - Temperatura media dei trentenni di riferimento (in C°) nella stazione meteo di Trento Fonte: Fondazione Edmund Mach (2011)

Se si osservano alcuni indici specifici, si può notare un marcato aumento anche delle temperature massime assolute e della percentuale di giorni caldi nell’arco dell’anno. Lo stesso vale anche per gli indici estremi di temperatura calda (“giorni estivi”, “notti estive calde”, “giorni estivi caldi” e “durata delle ondate di calore”) i quali evidenziano significativi trend crescenti per i tre periodi di riferimento21.

Tab. 2.8. Precipitazioni medie dei trentenni di riferimento (in C°) nella stazione meteo di Trento Fonte: Fondazione Edmund Mach (2011)

Per quanto riguarda gli indici di precipitazione media (vedi Tab. 2.7) si evidenzia un aumento delle piogge annuali nei tre trentenni presi come riferimento. Si registra, inoltre, un aumento della durata degli eventi piovosi di più giorni, così come dei periodi asciutti. Gli indici di precipitazione intensa forniscono un debole segnale di aumento, per la pioggia cumulata di 5 giorni. In conclusione, le indicazioni fornite da questo studio confermano l’effettiva presenza di un cambiamento climatico in atto ed evidenziano la reale necessità di intervenire con misure di mitigazione che limitino l’aggravarsi di tale situazione. È altrettanto chiaro il bisogno di adottare delle misure di adattamento, che riescano a calmierare i rischi che il climate change comporta. In quest’ottica, il PAES, quale strumento di pianificazione energetico-climatica, potrà rappresentare un primo passo verso l’adozione di strategie lungimiranti che coniughino misure atte alla mitigazione con pratiche di adattamento.

21 Fondazione Edmund Mach (2011)

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2.4 Situazione demografica, occupazionale e produttiva

All’oggi il comune di Aldeno conta 3.041 abitanti (fonte ISTAT 2011). Le tendenza demografiche, secondo quanto evidenziato dal Censimento della popolazione e delle abitazioni del 2001 e dai dati attualmente disponibili in via definitiva del successivo censimento al 2011, sanciscono alcuni cambiamenti nella composizione sociale del Comune stesso. Il primo fattore che è bene sottolineare riguarda l’andamento della popolazione. Il caso di Aldeno rispecchia le tendenze urbane in atto da qualche tempo all’interno della P.A. di Trento, ma anche al di fuori della stessa. L’andamento infatti mette in evidenza come il comune abbia registrato un generale aumento della popolazione di quasi il 3% dal 2002 al 2010. Questo è l’effetto di quel processo di espulsione che si riscontra in molti comuni limitrofi ad un centro urbano di medie - grandi dimensioni. L’indice di natalità ha subito una leggera variazione, compensata dall’innalzamento dell’indice di vecchiaia, dovuto al generale innalzamento dell’aspettativa di vita. Questo porta ad un saldo naturale tendenzialmente positivo, nonostante la leggera decrescita subita tra il 2007 e il 2009.

Indice di Indice di Variazione ANNO Abitanti Nascite Decessi Saldo naturale Natalità Mortalità assoluta 2002 2911 35 19 12,2 6,6 16 / 2003 2935 46 23 15,7 7,9 23 24 2004 2964 30 20 10,2 6,8 10 29 2005 2979 36 22 12,1 7,4 14 15 2006 3016 33 15 11 5 18 37 2007 3011 31 20 10,3 6,6 11 -5 2008 3010 32 25 10,6 8,3 7 -1 2009 2990 28 25 9,3 8,3 3 -20 2010 3014 30 24 10 8 6 24 Tab 2.9 - Andamento della popolazione dal 2002 al 2010 (Fonte: Istat)

L’età media della popolazione, che negli ultimi anni del decennio considerato è passata dai 39, 7 ai 40,9 anni, mette in evidenza lo stesso processo di invecchiamento denotato prima.

L’indice di vecchiaia al 2010 si attesta al 97,8%, con un incremento della popolazione al disopra dei 65 anni (unica categoria che nel decennio ha subito una variazione in positivo). Il dato si attesta ad ogni modo al di sotto della media provinciale, anche se il 16,5 % di popolazione al di sopra dei 65 anni di età corrisponde a quella ricompresa fra i 15 e i 30 anni, denotando quindi una situazione di invecchiamento progressivo.

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ANNO Abitanti Popolazione Numero di Numero medio residente in famiglie di componenti famiglia per famiglia

2002 2911 2003 2935 2935 1125 2,61 2004 2964 2964 1151 2,58 2005 2979 2978 1163 2,56 2006 3016 3015 1182 2,55

2007 3011 3010 1192 2,53 2008 3010 3009 1200 2,51 2009 2990 2990 1208 2,48 2010 3014 3014 1231 2,45 Tab. 2.9 - Le famiglie dal 2002 al 2010 (Fonte: ISTAT)

Quello che risulta essere il dato di maggior interesse, anche in previsione dei futuri sviluppi del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) è la composizione sociale riscontrata. Dai dati si evidenzia infatti una rara coincidenza fra popolazione residente e popolazione residente in famiglia.

Come appare evidente nella Tab. 2.9, il numero dei residenti in famiglia, al 2010, corrisponde quasi esattamente con il numero dei residenti del Comune. Questo significa in sostanza che ad Aldeno abitano quasi esclusivamente nuclei familiari. Questo dato verrà successivamente caricato di importanza nell’analisi dei dati sul parco edilizio, ma fin da ora può dare ottimi suggerimenti per successiva attuazione di questo piano.

Saldi Migratori Aldeno si connota come un comune che vive molto sul movimento di popolazione interno alla Provincia Autonoma di Trento. In generale il rapporto fra i nuovi iscritti e i cancellati del Comune si compensano l’uno con l’altro.

Graf. 2.2 - Saldi migratori nel comune di Aldeno (Fonte: ISTAT)

Un fenomeno che, nel complesso, è aumentato, anche se in misura lieve, nell’arco dell’ultimo decennio evidenziando anche la presenza di alcuni picchi in entrambe le direzioni.

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La variazione massima che si è registrata nel corso dello scorso decennio, rispetto alla popolazione residente totale, è stata +7% (nuovi iscritti) nel 2002, e -4% nel 2007 (cancellati). Per quanto riguarda la composizione di questi due gruppi migratori, come si diceva in apertura, la maggior parte di essi proviene sostanzialmente dai comuni della Provincia Autonoma con molta probabilità dal comune di Trento stesso (per effetto dal fenomeno di espulsione che stanno vivendo i centri urbani di medie-grandi dimensioni). In entrambi i sensi, entrata e uscita, si denota una mancanza di popolazione straniera, proveniente da paesi esteri. Nel comune di Aldeno, in totale si contano 76 residenti stranieri su un totale di circa 3.000 abitanti. Quasi l’80% di questa fascia di popolazione proviene da paesi europei (il 42%) e dal continente africano (40%), ma si registra la presenza anche di qualche sud-americano e asiatico.

ANNO NUOVI ISCRITTI CANCELLATI da altri per altri per altri per altri dall'estero TOT. per l'estero TOT. comuni motivi comuni motivi 2002 199 9 5 213 67 0 1 68 2003 78 13 0 91 89 1 0 90 2004 68 20 2 90 66 5 0 71 2005 80 18 1 99 94 2 2 98 2006 99 15 0 114 92 2 1 95 2007 88 22 0 110 112 10 4 126 2008 70 23 3 96 88 14 2 104 2009 70 14 0 84 104 2 1 107 2010 104 10 0 114 85 7 4 96 Tab. 2.10 - Movimenti migratori dal 2002 al 2010 (Fonte: ISTAT)

Livelli d’istruzione e situazione occupazionale Con i suoi 2596 abitanti in età di studio, il comune di Aldeno presenta alcuni tratti distintivi rispetto al conseguimento dei vari livelli di istruzione. Come si può notare dal Graf. 2.3, all’interno del Comune sono rappresentati tutti i livelli di istruzione, compreso l’analfabetismo e il non possesso di un qualsiasi tipo di studio.

36 Graf. 2.3 - Livelli d’istruzione in percentuale, al 2001 (Fonte dati ISTAT)

In linea generale i dati sono abbastanza in linea con la media provinciale, anche se generalmente ad Aldeno sono presenti meno diplomati di scuola secondaria superiore (27,03%) rispetto alla media (in Provincia sono circa il 31%). I laureati, che rappresentano circa il 6,21% della popolazione in età scolare, superano la media provinciale di circa un punto. Rimangono però alcune anomalie rispetto all’assenza di titolo di studio/analfabetismo. In entrambi i casi, il dato risulta maggiore rispetto alla media provinciale Analfabeti (%) Alfabeti privi di titolo di studio (%) Aldeno 0,40 6,41 P.A. di Trento 0,20 5,75

Tab. 2.11 - Percentuale di analfabeti e alfabeti privi titolo di studio al 2001 (Fonte: ISTAT)

Il dato si aggiunge di particolarità se si considera che fra gli 11 analfabeti presenti nessuno risulta avere un’età superiore ai 65 anni, così come nel caso di mancanza di titolo di studio dei 167 presenti solo 9 superano la soglia di età considerata. Questo dato è abbastanza anomalo considerando anche la presenza all’interno del comune di Aldeno di strutture di formazione fino alla scuola media inferiore.

Per quanto riguarda il livello di disoccupazione (rapporto fra persone in cerca di lavoro rispetto al totale della forza lavoro registrata, espresso in percentuale), la situazione si presenta leggermente migliore rispetto alla media provinciale. Il tasso di disoccupazione ad Aldeno si attesta al di sotto della media con un livello del 3,12%. Questo vale in misura più larga se si considera lo stesso valore per sesso: per i maschi il livello di disoccupazione rimane dell’1,79% (contro il 2,72% della Provincia) e per le femmine del 5,05% (contro il 5,71% provinciale). Questo differenziale di disoccupazione dipende in parte dal fatto che Aldeno presenta ancora un alto grado di lavoro agricolo, storicamente e socialmente identificato come un’attività maschile. Il tasso risulta più alto, tuttavia in linea con la media provinciale, se si considera la disoccupazione giovanile, la quale si attesta all’8,45% per i maschi i (8,38% media provinciale) e al 15,38% per le femmine (14,42% media provinciale).

Graf. 2.4 - Posizione nella professione espressa in percentuale (Fonte: dati ISTAT, censimento 2001)

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La maggior parte della popolazione del Comune svolge un’attività dipendente/subordinata, anche se si registra la presenza di un’interessante fetta di lavoratori autonomi, assorbita quasi integralmente dal settore agricolo. All’interno del Comune circa il 10% del totale degli occupati lavora nell’agricoltura, il 30% nell’industria, e il 50% in altre attività (come ad esempio il settore dei servizi, della ricerca, ecc.). E’ in quest’ultima categoria che si registra il maggior numero di lavoratori dipendenti.

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2.5 Parco edilizio

È importante a questo punto fare una premessa rispetto all’analisi riguardante il parco edilizio nel Comune di Aldeno. Essendo questo uno dei capitoli più importanti sia per quanto riguarda l’analisi, sia per la successiva fase di progettazione e attuazione delle azioni, ci sembrava importante fare una specifica su come è stata svolta questa analisi e perché. Sostanzialmente, per riuscire a definire al meglio le caratteristiche dello stato di fatto dell’edificato di Aldeno, si è proceduto secondo un’attenta e mirata valutazione quantitativa e qualitativa dello stock esistente, che ha contemplato una serie di metodologie diverse di analisi. In particolare:

- analisi di dati ISTAT (censimento del 2001) rispetto alle epoche di costruzione, ai titoli abitativi, alla superficie media e ai vani occupati, ecc. dalla quale poi si sono riuscite a desumere caratteristiche di carattere strutturale come la muratura presente; - sviluppo di uno studio cartografico, che partendo dalle mappe del PRG comunale e continuando con la sovrapposizione di orto-foto fornite dalla Provincia Autonoma di Trento riferite a voli effettuati in diverse annate (1954-1963-1980-1998) ha consentito di identificare le zone edificate per epoca di costruzione, nonché le tipologie funzionali dell’edificato presente (residenziale, commerciale, produttivo); - redazione di un’analisi puntuale sul patrimonio edilizio a carattere residenziale. In questo caso sono stati svolti dei rilievi in loco sul territorio del Comune di Aldeno (escluso il centro storico in quanto soggetto a regolamentazioni edilizie differenti rispetto al resto del territorio urbanizzato) per identificare le caratteristiche qualitative e di conservazione. - divulgazione di un questionario, distribuito a tutta la popolazione (Allegato n.2 – Questionario energetico sottoposto ai cittadini) nel quale vengono raccolte informazioni sul fabbisogno energetico dell’abitazione e sulle abitudini di utilizzo di alcuni fattori.

Le informazioni così ottenute sono state successivamente elaborate, attraverso l’utilizzo di strumentazione GIS si sono restituite in mappe tematiche geo-referenziate. Questo perché è necessario che le informazioni non rimangano solo “dato” ma abbiano una connotazione territoriale, e una localizzazione identificata, al fine di direzionare poi l’azione in maniera più precisa. L’utilizzo di software GIS inoltre, consente anche la sovrapposizione stratificata di informazioni riguardanti il patrimonio edilizio esistente, rendendo possibili quindi ragionamenti incrociati fra più variabili (es.: epoca di costruzione – stato di conservazione). Quest’analisi è stata uno dei momenti maggiormente impegnativi, specialmente per quanto riguarda gli ultimi due punti, anche se le caratteristiche di Aldeno, forte aggregazione del comparto urbano e ristrette dimensioni dello stesso, hanno consentito questo tipo di analisi.

La scelta di procedere in questo modo deriva principalmente da due fattori: la necessità di capire a fondo lo stato del patrimonio edilizio esistente, per il quale, al di là dei semplici dati ISTAT, molto

39 generici e poco aggiornati, non esiste nessun tipo di informazione dettagliata; in secondo luogo perché il patrimonio edilizio esistente è una delle categorie su cui è necessario che il PAES vada a concentrarsi. Molto spesso il comparto edilizio è uno dei settori maggiormente energivori, assieme alla categoria trasporti, ed è quindi giusto includerlo ampiamente nei ragionamenti di piano. Solo attraverso un’analisi così puntuale si è potuto arrivare ad una base dati/informazioni soddisfacente, tale da supportare le azioni successive, delicate per natura in quanto “impattanti” per la popolazione locale. Con un’analisi così dettagliata si potrà arrivare a delle azioni mirate e specifiche, e quindi maggiormente efficaci.

La situazione ad Aldeno

Aldeno attualmente conta 522 edifici, che contengono a loro volta circa 1166 abitazioni, con una superficie media complessiva di 95,72 mq. Di questi 522 edifici presenti, circa il 94%, si trova all’interno del nucleo urbano del Comune. Solamente 31 edifici risultano essere “sparsi” rispetto all’agglomerato centrale. Circa il 96% di questo patrimonio risulta essere attualmente utilizzato. All’interno del patrimonio abitativo del Comune, ovvero 1166 abitazioni, si possono osservare alcuni fenomeni interessanti e estremamente collegati con i futuri scenari previsti dal PAES. La prima cosa che è importante sottolineare è che circa l’80% del parco edilizio risulta essere in proprietà da chi vi risiede. Questo è un dato di notevole importanza in quanto l’attaccamento alla propria abitazione può supportare maggiormente, laddove si rivelerà necessario, l’intenzione a “investire” su azioni di carattere energetico.

EPOCA DI COSTRUZIONE NUM. DI EDIFICI Prima del 1919 112 dal 1919 al 1945 136 (+24) dal 1946 al 1961 200 (+64) dal 1962 al 1971 277 (+77) dal 1972 al 1981 371 (+94) dal 1982 al 1991 421 (+57) dopo il 1991 478 (+57) Tab. 2.12 - Edifici per epoca di costruzione (Fonte: ISTAT, censimento 2001)

Dai dati pervenuti grazie al censimento ISTAT del 2001, si denota come buona parte del patrimonio edilizio del Comune di Aldeno, sia stata costruita nella seconda metà del secolo scorso. Appare evidente come ci sia stato un forte rialzo nelle nuove costruzioni a partire soprattutto dagli anni ’60. Addirittura, durante il periodo 1972-1981, Aldeno ha visto nascere circa 95 nuovi edifici ad uso abitativo, numero quasi corrispondente alla totalità degli edifici presenti prima del 1919.

L’espansione è avvenuta quasi completamente all’interno del nucleo urbano principale, e presenta un trend di crescita praticamente costante, anche se a velocità diverse a seconda dei decenni. Dal 1991 ad oggi sono sorti 44 nuovi edifici.

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Per dare continuità a questi dati, si è deciso di assegnare a tutti gli edifici del Comune di Aldeno una precisa epoca storica e, successivamente, grazie a dettagliate analisi territoriali e studi cartografici, è stato possibile suddividere i fabbricati esistenti in 5 categorie:

- quelli che sono stati costruiti prima degli anni ’30; - quelli che sono stati costruiti tra gli anni ’30 e ’60; - quelli che sono stati costruiti tra gli anni ’60 e ’80; - quelli che sono stati costruiti tra gli anni ’80 e ’2000; - quelli che sono stati costruiti dopo gli anni 2000.

La scelta di risalire all’epoca di costruzione degli edifici segue una logica ben precisa: l’età in cui un edificio è stato costruito è una delle variabili principali nella determinazione del suo fabbisogno energetico (principalmente di energia termica), per poter capire quali sono gli interventi prioritari da consigliare, per migliorarne le performance energetiche e infine per identificare le potenzialità d’azione specifiche. Come si può notare dalla cartografia, il nucleo storico di Aldeno, inteso come l’edificato costituito prima degli anni ’60, si concentra principalmente nel centro storico e nella sua parte limite.

L’espansione urbana ha poi seguito una direttrice che potremmo definire “classica”, ovvero dal nucleo storico ha iniziato ad espandersi nelle zona ad esso limitrofa procedendo in tutte le direzioni disponibili, quindi nord, sud ed est. L’ultima edificazione, quella successiva al 1998, presenta un aspetto che potremmo definire “riempitivo”, ovvero è andata ad occupare in parte dei vuoti presenti nel tessuto già edificato in precedenza.

Imm. 2.2 - Mappa degli edifici distinti per epoca di costruzione 41

Come si può notare dalla tabella sottostante, la maggior parte degli edifici presenti all’interno del Comune presentano una struttura portante in calcestruzzo armato (circa il 66%) anche se rimangono bene rappresentate altre tipologie costruttive. Questo perché il parco edilizio di Aldeno risulta abbastanza distribuito negli anni, e ciò comporta che vi siano diverse tecniche costruttive rappresentate.

Tipo di materiale usato per la struttura portante Num. Edifici (Percentuale sul totale) Muratura portante 138 (28,8%) Calcestruzzo armato 318 (66,5%) Altro (calcestruzzo armato e muratura, legno e acciaio, ecc.) 22 (4,6) Tab. 2.13 - Edifici ad uso abitativo per tipo di materiale (Fonte: dati ISTAT 2001)

Come accennato in precedenza, l’analisi prosegue poi prendendo in considerazione solamente il parco edilizio residenziale. Questa scelta è giustificata dal fatto che l’edilizia residenziale rappresenta la maggior parte dell’edificato presente nel Comune di Aldeno e, come verrà confermato più avanti dai dati di consumo ed emissione, rappresenta una buona percentuale di consumi energetici rispetto al bilancio totale.

Nell’analisi che segue si procederà escludendo la zona del centro storico di Aldeno, così come definita dal PRG. Questo per due motivi principali.

-in primo luogo il centro storico è soggetto ad una normativa principalmente in tema di ristrutturazioni e installazione di impianti, differente rispetto al resto dell’edificato. Di conseguenza le azioni che su di esso possono essere progettate risultano limitate, o comunque differenti.

- secondariamente dal punto di vista dell’analisi, il centro storico presenta una morfologia molto compatta e con una divisione delle singole proprietà/singoli edifici decisamente non chiara. Di conseguenza procedere con un’analisi puntuale dello stock edilizio del centro storico, così com’è stato fatto per le parti in esso non comprese, appare molto difficoltoso.

Lo stock edilizio residenziale di Aldeno è stato soggetto di un’analisi puntuale edificio per edificio, basata sul sopralluogo e sull’osservazione diretta, per individuare l’attuale stato di conservazione presente, e desumere il fabbisogno energetico delle categorie interessate.

La prima informazione rilevata, e riportata nella cartografia che segue, riguarda le tipologie edilizie presenti. Notiamo come nel territorio di Aldeno ci sia una netta prevalenza di case monofamiliari, in concomitanza con il dato di proprietà che indicava come circa l’80% degli edifici adibiti ad abitazione risultava in proprietà ai residenti. Successivamente, si passa ad un 23% degli edifici bifamiliari, 13% con meno di 5 appartamenti, e il rimanente 11% con più di 5 appartamenti.

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Imm. 2.3 - Mappa dello stock edilizio residenziale rilevato suddiviso per tipologie

Se andiamo ad incrociare questo dato con la precedente cartografia riferita all’epoca di costruzione noteremo che gli edifici a maggior densità di unità abitative, sono costruzioni che risalgono a dopo gli anni ’80. Per quanto riguarda invece abitazioni con meno di 5 appartamenti, rimane una prevalenza di edifici costruiti nella stessa epoca, ma la percentuale non è così netta. Stessa cosa per gli edifici bifamiliari.

Graf. 2.5 - Stock edilizio residenziale rilevato suddiviso per tipologie

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Questo aspetto non è da sottovalutare se si pensa alle azioni successive. Le dinamiche nella “gestione” della propria abitazione cambiano notevolmente se esiste una proprietà unica, se ci sono molti inquilini o se invece è occupata da un unico nucleo familiare. Il fatto che gli edifici più vecchi siano per la maggior parte mono/bifamiliari è un punto da tenere in grande considerazione nella fase successiva.

Andiamo ora ad analizzare lo stato di conservazione del patrimonio edilizio qui in oggetto.

Graf. 2.6 -. Stato di conservazione degli edifici suddiviso per epoche costruttive

Come ovviamente ci si può immaginare lo stato di conservazione è strettamente correlato all’epoca di costruzione. Abbiamo quindi una presenza di edifici in pessime condizioni abbastanza alta negli edifici precedenti al 1930, che poi va ad estinguersi nelle annate successive.

Per contro le case di recente costruzione (epoca di costruzione dal 1999 al 2011) sono praticamente in uno stato di conservazione perfetto, dato dalla loro giovane età.

Interessante notare come ci sia una massiccia presenza di edifici in stato di conservazione buono nell’arco temporale 1961-1980, maggiore rispetto anche ad edifici più vecchi. Questo dipende principalmente da due fattori: in parte i metodi costruttivi, che caratterizzano anche la categoria successiva 1981-1998, propri degli anni ’80-’90; ma motivo più importante è che questa categoria, e in parte quella successiva, sono in un’area “di mezzo”, ovvero non sono edifici abbastanza vecchi da necessitare di una ristrutturazione, e d’altro canto non sono così nuovi da avere uno stato di conservazione ottimale.

In generale si può affermare che sul suolo di Aldeno vi è un’alta percentuale di edifici in ottimo (45%) e buono stato (49%).

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Il fabbisogno energetico degli edifici residenziali

Come descritto in precedenza, il territorio costruito di Aldeno è stato suddiviso in aree caratterizzate dalla stessa epoca di costruzione. Questa analisi si è successivamente arricchita di una serie di informazioni che hanno permesso di stimare il fabbisogno di energia termica (riscaldamento e ACS) delle abitazioni del territorio comunale. Infatti, grazie al questionario energetico inviato a tutte le famiglie (vedi Allegato n.2) è stato possibile conoscere con maggior dettaglio le abitudini nell’uso dell’energia da parte dei cittadini.

Per fabbisogno termico si intende l’energia termica che ogni anno viene consumata all’interno delle abitazioni per riscaldare gli ambienti domestici e l’acqua calda sanitaria. Visto il largo utilizzo di legna da ardere, riscontrato nella realtà di Aldeno, si è ritenuto utile riportare anche il dato di consumo di tale fonte, mantenendo ferma, comunque, l’attenzione sui consumi di gas metano, quale principale responsabile delle emissioni di gas serra in questo settore.

Per definire il fabbisogno energetico delle abitazioni di Aldeno, si è pensato di partire dalla suddivisione già effettuata in base all’epoca di costruzione degli edifici (vedi Imm. 2.2), in modo da definire delle zone energetiche omogenee. Ognuna di queste parti del territorio comunale raggruppa edifici che hanno caratteristiche costruttive simili e per assunto un consumo energetico analogo. Le zone individuate sono 5 e verranno di seguito descritte.

ZONA 1 La “zona 1” rappresenta la parte più antica dell’agglomerato urbano di Aldeno, includendo gli edifici costruiti prima del 1930.

Imm. 2.6 - Immagini dell’edificato rappresentativo della “Zona 1” Come si può notare dall’Imm. 2.4, queste abitazioni ricadono quasi tutte all’interno del centro storico, così come definito dal PRG, zona questa caratterizzata da un’elevata densità edilizia. Imm. 2.4 - Mappa delle abitazioni in “Zona 1” La tipologia edilizia maggiormente diffusa in questa zona è l’abitazione plurifamiliare, sviluppata su edifici di 3 o 4 piani addossati l’uno all’altro con un affaccio sulla strada pubblica e uno su corti interne. 45

Dal punto di vista strutturale, nella maggior parte dei casi gli edifici sono costruiti con murature portanti in pietra, con spessori rilevanti e coperture in legno. Va fatto notare che, data l’epoca di costruzione, molti di questi edifici sono stati soggetti a ristrutturazione, anche dal punto di vista energetico. Infatti, si sono riscontrati casi non isolati in cui le abitazioni presentano coibentazioni delle murature e della copertura e serramenti basso-emissivi.

Di seguito, verranno analizzati i risultati della diagnosi energetica di un gruppo rappresentativo di abitazioni che appartengono alla “Zona 1”. Le informazioni esposte in Tab. 2.14 derivano dalle risposte date dai residenti al questionario energetico sottoposto a tutta la cittadinanza.

Indirizzo Gas metano legna Fabbisogno totale mc KWh KWh/mq Quintali KWh KWh KWh/mq n.d. 1.280 12.434 183 25 10000 22.434 330 n.d. 1.829 17.762 118 0 0 17.762 118 n.d. 1.400 13.594 189 0 0 7.283 97 Via Spagnolli 732 7.105 118 10 4000 11.105 185 Via Borelli 1.220 11.841 132 20 8000 19.841 198 via tre novembre 1.300 12.623 97 20 8000 20.623 137 Via Gottardi 250 2.428 35 46 18400 20.828 298 Valore medio 1.144 11.112 125 17 6914 17.125 195 Tab. 2.14 - Consumi energetici delle famiglie in “Zona 1”

Come si può vedere Il consumo medio di gas metano presenta un valore relativamente basso (1.144 mc per abitazione, che equivalgono a circa 11.112 KWh) se si pensa all’epoca di costruzione di questa parte di edificato. Tuttavia, se si vanno a considerare anche i consumi di legna da ardere, il fabbisogno totale di energia termica richiesta da un’abitazione della “Zona 1” sale a 17.125 KWh. Lo stesso si può notare anche sui valori medi per unità di superficie, passando da 125 KWh/mq per il metano e 195 KWh/mq se si considera anche la biomassa.

Questo forte utilizzo della biomassa legnosa oltre a essere intrinseco alla cultura del luogo è anche frutto della struttura architettonica di questi edifici, i quali al loro interno presentano naturalmente uno spazio, un tempo utilizzato per il focolare, e oggi riservato a caminetti o stufe.

Va fatta, infine, una considerazione rispetto ai valori medi emersi, infatti, i fabbisogni riscontrati in questa zona sono si elevati, ma non rappresenteranno la categoria di edifici più energivori, come vedremo in seguito. Questo perché, in primo luogo, le abitazioni considerate, per caratteristiche strutturali proprie, presentano un involucro spesso in pietra e con elevati spessori, che garantisce un sufficiente isolamento termico e successivamente, perché una parte dell’edificato è già stata interessata da interventi di riqualificazione edilizia anche a carattere energetico.

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ZONA 2 La “Zona 2” rappresenta gli edifici che sono stati costruiti a completamento del centro storico e la prima espansione al di fuori di esso. Edificato che si può collocare tra gli anni ’30 fino al 1960.

Imm. 2.8 - Immagini dell’edificato rappresentativo della “Zona 2” Anche in questa zona, come nella precedente, le tipologie edilizie più diffuse sono le abitazioni plurifamiliari su edifici a 2 o 3 piani, tuttavia si riscontra la presenza di abitazioni singole. Per quanto riguarda, invece, la struttura dell’edificato, alle murature in pietra si aggiungono murature portanti in mattoni semipieni dagli spessori più

Imm. 2.7 - Mappa delle abitazioni in “Zona 2” ridotti e dalla trasmittanza termica più elevata. A differenza della “Zona 1”, qui gli interventi di riqualificazione energetica realizzati finora sono leggermente inferiori. Questo, associato ai fabbisogni termici elevati (vedi Tab. 2.15) fanno della “Zona 2” un ambito prioritario d’azione.

Indirizzo Gas metano legna Fabbisogno totale mc KWh KWh/mq Quintali KWh KWh KWh/mq Via Martignoni 1.829 17.762 197 1 400 18.162 202 Via grezz 1.463 14.210 178 25 10000 24.210 303 n.d. 1.829 17.762 185 20 8000 25.762 268 n.d. 700 6.797 72 40 16000 22.797 240 Valore medio 1.455 14.133 158 22 8600 22.733 253 Tab. 2.15 - Consumi energetici delle famiglie in “Zona 2”

Come preannunciato, i valori di consumo sono più elevati, sia per quanto riguarda il gas metano sia in termini di fabbisogno totale. Nella “Zona 2”, in media, un’abitazione consuma 1.455 mc di gas e 22 quintali di legna da ardere. Se si valutano i valori riferiti all’unità di superficie si hanno 158 KWh/mq per il gas e 253 KWh/mq di fabbisogno totale. Anche qui si può notare come l’utilizzo della biomassa per il riscaldamento sia largamente diffuso.

Un valore di fabbisogno termico elevato si traduce in buone potenzialità di riduzione dei consumi. Si dovrà agire sicuramente sugli involucri, non ancora sufficientemente riqualificati, ma anche sugli impianti termici, nella maggior parte dei casi provvisti di termosifoni a parete, alimentati da caldaie a metano solo raramente (meno del 30% dei casi) con tecnologia a condensazione ad alto rendimento.

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ZONA 3 La “zona 3” raffigura quella porzione di edificato che si è consolidata dal 1960 al 1980 intorno al nucleo storico.

Imm. 2.10 - Immagini dell’edificato rappresentativo della “Zona 3” Le tipologie edilizie in questa zona sono diffuse in modo eterogeneo, dagli appartamenti in condominio, alle abitazioni bifamiliari, alle villette singole. Va fatto notare, tuttavia, che le dimensioni medie degli alloggi hanno subìto un incremento rispetto alla zona precedente (circa 110 mq per abitazione).

Imm. 2.9 - Mappa delle abitazioni in “Zona 3” Dal punto di vista strutturale la tipologia più diffusa è sicuramente la muratura portante in laterizio, mentre sono sporadici gli accorgimenti in grado di migliorare le performance energetiche degli edifici, sia a livello di involucro sia d’impianto. Infatti, dei 13 edifici frutto del campione analizzato, nessuno di questi ha coibentato la propria abitazione con il cappotto, 4 hanno sostituito i serramenti e 6 hanno installato una caldaia a condensazione ad alta efficienza.

Indirizzo Gas metano legna Fabbisogno totale mc KWh KWh/mq Quintali KWh KWh KWh/mq n.d. 2.073 20.130 201 20 8000 28.130 281 n.d. 3.049 29.604 296 20 8000 37.604 n.d n.d. 561 5.447 91 25 10000 15.447 257 Via Mazzini 915 8.881 111 0 0 8.881 111 Via Vegri 2.073 20.130 201 35 14000 34.130 341 n.d. 976 9.473 95 25 10000 19.473 195 Via Cesarei 1.220 11.841 99 15 6000 17.841 149 n.d. 2.073 20.130 168 0 0 20.130 168 Via 25 Aprile 3.500 33.985 227 15 6000 39.985 267 n.d. 2.683 26.051 261 20 8000 34.051 341 n.d. 854 8.289 118 40 16000 24.289 347 n.d. 585 5.684 114 30 12000 17.684 354 via tre novembre 2.439 23.683 237 15 6000 29.683 297 Via Salvo d'acquisto 1.951 18.946 189 0 0 18.946 189 Via Roma 1.829 17.762 89 40 16000 33.762 169 Valore medio 1.785 17.336 166 20 8000 25.336 248 Tab. 2.16 - Consumi energetici delle famiglie in “Zona 3” 48

Il consumo medio di gas metano è il più alto delle zone finora considerate, 1785 mc per abitazione. L’utilizzo della biomassa legnosa rimane molto elevato e si allinea con i fabbisogni riscontrati in precedenza, circa 20 quintali ad abitazione. Se si considera il fabbisogno abbinato all’unità di superficie si nota che per il metano si hanno circa 166 KWh/mq, mentre il fabbisogno termico totale è di 248 KWh/mq.

Risulta evidente che i consumi registrati in questa zona sono molto elevati ed è altrettanto evidente che questi siano associati ai bassi standard energetici che guidavano l’edilizia negli anni ’60 e ’70. Infatti, gran parte di questi elevati fabbisogni termici è imputabile a inefficienze diffuse negli involucri e negli impianti di queste abitazioni.

La “Zona 3” e la “Zona 2” rappresentano i due ambiti maggiormente energivori, pertanto è in questa porzione di edificato che risiedono le maggiori potenzialità di riduzione dei consumi e delle emissioni di

CO2. L’azione da parte del pubblico decisore deve rivolgersi con particolare interesse a questa parte specifica del territorio e deve concentrarsi con particolare vigore sulle criticità che sono emerse in questa fase di analisi.

ZONA 4 La “Zona 4” individua le parti del territorio comunale in cui sono presenti edifici costruiti dal 1980 al 1998.

Imm. 2.12 -Immagini dell’edificato rappresentativo della “Zona 4”

Come si nota dalla mappa questa parte di costruito rappresenta l’attuale fascia di limite tra l’urbanizzato e il territorio agricolo.

Le tipologie edilizie più diffuse in questa zona sono abitazioni bifamiliari e appartamenti. Per quel che riguarda i materiali costruttivi il muro portante in laterizio rimane il più diffuso. Imm. 2.11 - Mappa delle abitazioni in “Zona 4” Dai dati di consumo esposti nella tabella che segue, emerge fin da subito una notevole riduzione dell’utilizzo di legna da ardere e di conseguenza anche una riduzione del fabbisogno termico totale rispetto alle zone finora analizzate. Ogni abitazione della “Zona 4” consuma in media per il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria circa 1.332 mc di gas metano e 6,4 quintali di legna in un anno.

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Pertanto, il fabbisogno termico di gas è pari a circa 12.900 KWh e quello totale 16.000 KWh, che riportati in unità di superficie rappresentano rispettivamente 137 KWh/mq e 167 KWh/mq.

Indirizzo Gas metano legna Fabbisogno totale mc KWh KWh/mq Quintali KWh KWh KWh/mq Piazza de pero 2.195 21.315 266 0 0 21.315 266 n.d. 915 8.881 123 0 0 8.881 123 via Verdi 610 5.921 42 10 4000 9.921 71 n.d. 2.439 23.683 182 10 4000 27.683 213

Via Pascoli 976 9.473 126 0 0 9.473 126 n.d. 1.037 10.065 84 1 400 10.465 87 n.d. 720 6.991 55 35 14000 20.991 167

Via stretta 1.707 16.578 169 25 10000 26.578 271 n.d. 976 9.473 141 15 6000 15.473 231 Via Verdi 2.000 19.420 194 0 0 19.420 194 Della Croce 793 7.697 151 0 0 7.697 151 Via Pascoli 976 9.473 105 0 0 13.473 150 Via Zandonai 1220 11.841 133 0 0 15.841 178 Via Spagnolli 2195 21.315 164 0 0 21.315 164 n.d. 1220 11.841 118 0 0 11.841 118 Valore medio 1.332 12.931 137 6,4 2560 16.025 167 Tab. 2.17 - Consumi energetici delle famiglie in “Zona 4”

I consumi registrati in questa zona hanno subito una riduzione rispetto ad altre parti del territorio di Aldeno, questo è associabile sicuramente alla più “giovane età” degli edifici e quindi a standard energetici relativamente più elevati, ma anche all’incoraggiante diffusione di interventi di retrofit (cappotti, serramenti, ecc.) e all’installazione di impianti solari termici per la produzione di ACS.

ZONA 5 La “Zona 5” rappresenta l’ultimo ambito in cui si è scelto di suddividere il territorio comunale di Aldeno. Essa include tutti gli edifici costruiti dal 1998 al 2011, quindi le abitazioni degli ultimi 15 anni circa.

Imm. 2.14 - Immagini dell’edificato rappresentativo della “Zona

4”

Imm. 2.13 - Mappa delle abitazioni in “Zona 5” 50

Dal punto di vista quantitativo, il numero di questi edifici è abbastanza modesto. Le tipologie più diffuse sono le abitazioni singole e gli appartamenti con muratura portante in laterizio.

La “Zona 5” è quella che presenta le performance energetiche più virtuose all’interno del panorama comunale. Questa zona individua gli edifici che sono stati costruiti negli ultimi 15 anni e che, nella maggior parte dei casi, presentano sistemi di contenimento dei consumi termici.

Indirizzo Gas metano legna Fabbisogno totale mc KWh KWh/mq Quintali KWh KWh KWh/mq Via Giacometti 854 8.289 138 0 0 8.289 138 via tre novembre 1.341 13.026 197 0 0 13.026 197 Via Stretta 1.000 9.710 63 0 0 9.710 63 n.d. 549 5.329 76 0 0 5.329 76 Via della croce 623 6.049 93 0 0 6.049 93 Via del Perer 2.439 23.683 74 30 12000 35.683 112 n.d. 1.097 10.652 140 0 0 10.657 140 Via tre novembre 1.220 11.841 139 0 0 11.841 139 Valore medio 1.140 11.072 115 3,75 1500 12.573 120 Tab. 2.18 - Consumi energetici delle famiglie in “Zona 5”

I dati esposti in tabella ne sono la prova: in media un’abitazione consuma 1.140 mc di gas metano che sono pari a 11.072 KWh e a 115 KWh/mq all’anno. Si può notare come il fabbisogno di gas metano quasi corrisponda a quello totale, visto che l’utilizzo di legna da ardere in queste abitazioni non è molto diffuso.

Conclusioni

Il campione degli edifici di Aldeno che si è scelto di analizzare è rappresentato da oltre 60 unità abitative. Dall’analisi puntuale svolta sui questionari ricevuti sono emerse le caratteristiche energetiche delle cinque zone individuate inizialmente in base all’epoca di costruzione. Il grafico che segue descrive il fabbisogno termico medio individuato per ogni zona di Aldeno, con il colore più scuro si identifica il consumo di gas metano, mentre con il colore più chiaro il consumo termico totale (che comprende anche l’utilizzo della legna da ardere).

Come si può notare dal grafico e come descritto in precedenza, la “Zona 2” e la “Zona 3”, (anni ‘50-‘60-‘70-‘80) rappresentano le categorie maggiormente energivore.

Appare evidente che il risultato di questa indagine sui consumi termici localizzati a livello Garf. 2.7 - Fabbisogni termici per ogni zona analizzata 51 comunale, deve rappresentare uno strumento in grado di guidare l’Amministrazione nelle politiche di formazione, informazione e sensibilizzazione verso il risparmio energetico.

2.6 Sistema della mobilità Inquadramento infrastrutturale Il comune di Aldeno presenta una situazione infrastrutturale abbastanza complessa, in quanto crocevia di una serie di sistemi di collegamento a lungo raggio che insistono all’interno del territorio comunale. La principale arteria di questo sistema è costituita dalla Strada Provinciale 90 (definita “Destra Adige”), raggio di collegamento fra i comuni di Trento e di , ma anche di tutto il comparto municipale ascritto a questa parte di territorio. La Strada Provinciale collega infatti il capoluogo trentino ad una serie di comuni, fra cui alcuni di medie dimensioni come Villalagarina, Mori, . Per molto tempo è stata la principale via di collegamento interessata da grandi fenomeni di pendolarismo, tuttavia con il rifacimento della SS12 dall’altra parte del fiume, parte del traffico si è spostato verso est. Per anni questa via di collegamento passava all’interno del centro storico di Aldeno, ma recentemente è stata ridisegnata al di fuori del nucleo urbano, risolvendo così un grande problema di interferenza anche con il traffico interno al Comune. Nonostante questi rifacimenti la SP 90 rimane un’arteria di notevole importanza, che porta con sé un’ampia mole di mobilità di passaggio sul suolo comunale aldenero. All’interno di questo sistema di strada a lungo raggio si includono inoltre la Strada Provinciale 20 e 25, di congiunzione rispettivamente ai vicini comuni di Cimone e Garniga. Anche in questo caso la mole di traffico non è da sottovalutare in quanto sono queste le vie di maggior comunicazione, collegandosi poi proprio all’entrata di Aldeno con la SP 90, per i comuni di Cimone e Garniga con il resto del territorio. Sono anche soggette a del traffico che potremmo definire “turistico”, dato dalla vicinanza di alcune mete come il lago di Cei e passo Bordala, Cima Palon e il complesso del Monte Bondone. Anch’esse sono arterie di congiunzione territoriale in quanto proseguono poi nella direzione della Vallagarina/Val di Gresta (nel caso della SP 20), della Val dei Laghi (SP 25) incontrandosi con altre vie di carattere provinciale. Tuttavia, in questo caso, si può escludere che esse siano soggette ad un traffico dato da fenomeni di pendolarismo, in quanto presentano un sedime tortuoso e stretto, poco allettante per spostamenti di lavoro, giornalieri.

Sul suolo di Aldeno si estende anche parte dell’A22 (c.d. Autostrada del Brennero), per un tratto di circa 2,5 km. La strada si presenta lontana dal sistema urbano, a circa 800 metri dalla SP 90 che circoscrive il confine dell’urbanizzato. Il tratto autostradale si sviluppa nelle immediate vicinanze del fiume Adige, in una condizione di sopraelevata. L’autostrada non sarà oggetto delle successive analisi, in sede di Inventario di Base delle Emissioni. Secondo quanto definito dalle linee guida del JRC, questo tipo di arterie può non essere incluso nell’analisi, in quanto la sua “portata” va bene oltre i confini comunali, non consentendo all’Amministrazione di agire sulla stessa.

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Per quanto riguarda il sistema della mobilità interno al Comune si riscontra un reticolo che potremmo definire “a pettine” nel quale una serie di strade “secondarie” si sviluppano perpendicolarmente ad una via principale. In questo caso dalla SP 90, il vecchio sedime che passa all’interno del cento storico, si sviluppano una serie di vie di collegamento interno ma anche di congiunzione con il sistema delle Strada Provinciale su nuovo sedime. Il vecchio tratto della SP 90 è il maggior punto di entrata nel centro urbano di Aldeno, sia da sud che da nord, e ancor oggi è l’arteria di scioglimento del traffico interno, che attraversa totalmente il centro passando per la piazza principale, per la sede del Municipio, per la chiesa parrocchiale, e per altri luoghi di attrazione della popolazione.

Il trasporto pubblico

Aldeno è servito da alcune linee del servizio si trasporto extraurbano della Provincia Autonoma di Trento, gestito dalla società Trentino Trasporti. In particolare insistono sul Comune due linee di trasporto pubblico: _linea 302 (Trento-Ravina/Romagnano – Mattarello – Aldeno – Cimone – Garniga Terme). Presenta una cadenza di circa una ogni ora, e impiega 20 minuti a raggiungere il capoluogo trentino. Viene rinforzata da un numero maggiore di autoveicoli durante le fasce orarie di massima concentrazione del pendolarismo principalmente per motivi di studio. _ linea 311 (Trento- Aldeno – Nomi – Villalagarina – Rovereto). Presenta una cadenza di una ogni ora ma ricopre solo determinate fasce orarie e cioè un’unica corsa al mattino (6.55) che parte da Aldeno, e cinque corse tra le 12 e le 17. Bisogna affermare che per molto tempo i cittadini di Aldeno hanno espresso l’esigenza che il sistema di trasporto pubblico venisse in qualche modo potenziato, principalmente per la constatazione che le linee extraurbane non ricoprono le fasce orarie serali. Era stata avanzata la proposta da parte dell’Amministrazione Comunale di includere Aldeno nel sistema di trasporto urbano (sebbene non faccia parte del Comune di Trento) come era già successo per comuni esterni ma limitrofi al capoluogo. Tuttavia questa mozione non ha mai trovato applicazione. L’amministrazione pubblica ha provato ad avviare un progetto pilota di bus-navetta, pagato dal comune di Aldeno, che doveva congiungere Aldeno a Trento. Tale iniziativa però non ha trovato abbastanza massa critica per poter essere prolungata da parte dell’Amministrazione. In questo senso Aldeno si trova in una situazione in parte di criticità. Dista circa 11 km dal centro cittadino di Trento, ma risulta lievemente scollegata dal punto di vista del trasporto pubblico.

Il parco circolante e il fenomeno del pendolarismo Vista la sua vicinanza con il comune di Trento e i suoi dintorni caratterizzati da una presenza di attività produttive, si pensi per esempio alla vicina zona industriale di Ravina, Aldeno è caratterizzato da un fenomeno di pendolarismo abbastanza importante.

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Circa il 55% della popolazione si sposta quotidianamente fuori Aldeno. Questo dato si rifà a pendolarismo sia per motivi di studio, che per lavoro, che per ragioni personali (esigenze legate al sistema commerciale) anche se pare plausibile che una larga fetta di questa percentuale venga ricoperta dai lavoratori, principalmente per il fatto che il Comune dispone di strutture scolastiche al suo interno e di buoni collegamenti nelle fasce d’orario scolastico , e di un numero di attività commerciali soddisfacente, soprattutto per i consumi primari (beni alimentari e di prima necessità). Se incrociamo questo dato con il numero delle unità locali e degli addetti (circa 701 ovvero il 23% della popolazione totale) e con il grado d’istruzione, si capisce come già questi due fattori bastino a giustificare il fenomeno. A ciò si aggiunga la scarsa accessibilità ad Aldeno rispetto ai mezzi pubblici.

Come si può notare dalla Tab. 2.19, il parco circolante di Aldeno è costituito per circa il 79% da autovetture. La rimanente parte si suddivide in motocicli (che rappresentano circa il 10% del totale), autocarri/trasporto merci (circa il 9,5%). In tutti i casi i dati Comunali sono in linea con le percentuali provinciali.

Quantità Tipologia di mezzo Quantità al 2007 Saldo al 2010 Autovetture 1646 1680 34 Veicoli industriali leggeri/pesanti 197 201 4 Autobus 1 0 -1 Motocicli 218 260 42 Trattori stradali 1 1 0 TOTALE 2063 2142 79 Tab. 2.19 – Parco veicolare di Aldeno (Fonte: dati ACI, 2005-2010)

Come si può notare la quantità di mezzi di trasporto è aumentata nel corso del triennio considerato, tuttavia ad una velocità abbastanza contenuta. Il saldo maggiore si presenta nel caso di autovetture e motocicli, che rappresentano anche le fasce più ampie del parco circolante. Altro dato di interesse in questa analisi è la composizione, per tipo di alimentazione, di ogni categoria. In questo caso ci limiteremo a considerare le autovetture, sia perché categoria principale del parco circolante, sia perché la variazione nel tipo di alimentazione risulta essere maggiormente esplicativa.

Tipologia Quantità autovetture Quantità autovetture Saldo alimentazione 2007 2010

Benzina 1004,1 892,2 -111,8 Ibride 33,2 89,0 55,8 Gasolio 609 697,2 88,2

Tab. 2.20 - Composizione del parco veicolare. Dati ricavati da disaggregazione su dato provinciale (Fonte: dati ACI, 2005-2010)

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Come viene rappresentato, c’è stata un’interessante variazione all’interno della quantità delle autovetture. Se infatti la quantità di veicoli non ha subito grandi variazioni, la tipologia di automobili si presenta differente. Prima di analizzarne la composizione va fatta una precisazione. I dati riportati nella tabella sovrastante, forniti dall’ACI, sono stati ricavati da una proiezione rispetto al dato provinciale. Non avendo a disposizione dati comunali di questo tipo si è rapportata la quota per ogni tipo di alimentazione presente nel dato provinciale, alla quantità di autovetture di Aldeno. Ad ogni modo possono essere avanzate riflessioni anche in questo contesto. Si può infatti notare come le autovetture a benzina siano in calo, a scapito invece di un aumento nei mezzi a gasolio e ibride (per ibride si intende alimentazione a benzina-gas liquido e benzina-metano). Questo dato è importante ai fini della successiva analisi (per ulteriori approfondimenti sul parco circolante si rimanda all’Allegato n.5 – Stima del potenziale di rinnovamento del parco auto privato) .

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3 INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI L’inventario di Base delle Emissioni (IBE) costituisce la parte fondamentale, per chiudere l’analisi al piano sulla quale basare e ponderare le azioni a venire. L’IBE di fatto mette in luce la quantità di CO2 emessa all’interno del territorio Comunale secondo i settori considerati dall’iniziativa del Patto dei Sindaci.

Il lavoro che sta alla base di questo inventario, è sicuramente uno dei momenti fondamentali e maggiormente delicati di tutto il Piano, in quanto dalla bontà e accuratezza dei dati dipende l’attendibilità dell’IBE e quindi delle successive azioni. Esso inoltre rappresenta anche la prima esplicitazione della mole di consumi registrata sul territorio comunale, di conseguenza la prima presa di coscienza, da parte dell’Amministrazione Comunale e dell’intera comunità locale, della reale situazione contingente. E’ sulla base dell’IBE che si andrà a fissare l’obiettivo di riduzione specifico per il Comune, e altrettanto è attraverso l’IBE che l’Amministrazione può rendersi conto se le azioni intraprese negli ultimi anni in termini di sostenibilità energetica e ambientale hanno avuto un riscontro nella realtà locale.

Altrettanto importante è la definizione minuziosa della metodologia utilizzata per la sua realizzazione, la definizione della fonte dei dati, i metodi di normalizzazione e disaggregazione, laddove presenti, che sono stati adottati. Questo è un punto fondamentale, necessario per la successiva fase di monitoraggio, da farsi a due anni dall’adozione del PAES stesso. Migliore sarà la descrizione della metodologia impiegata, più facilitato e coerente risulterà il monitoraggio successivo.

Per la stesura dell’IBE di Aldeno è stato utilizzato il foglio elettronico IPSI Italia (Inventario delle emissioni serra per il Patto dei Sindaci – versione Italia), che assiste gli Enti Locali nella realizzazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) in modo efficiente e rapido. IPSI Italia è sviluppato da Arpa Emilia-Romagna a partire dalla versione IPSI Emilia-Romagna.

Descrizione Il primo punto da chiarire è l’anno rispetto al quale si decide di fissare la riduzione attesa. All’interno dell’iniziativa del Patto viene specificato come tale data non possa essere precedente al 1990.

Nel caso di Aldeno l’anno di riferimento adottato per l’IBE comunale è stato scelto al 2008.

Questa scelta è stata dettata da due condizioni, oltre ad una naturale coerenza con quanto prescritto dalla CE all’interno dell’iniziativa. In primo luogo perché al 2008 è presente un’ampia disponibilità di dati di consumo finale di energia, specialmente nel caso di Trenta S.p.a., ente fornitore di energia elettrica e termica sul territorio di Aldeno. In secondo luogo perché l’anno 2008 presenta una situazione climatologica nelle media, che lo rende attendibile principalmente in sede di valutazione delle azioni.

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I dati considerati nell’IBE di Aldeno sono quindi dati di consumo di energia elettrica e termica riferiti all’anno base 2008 e si rifanno a dati di attività di: - consumo di elettricità - consumo di calore (energia termica) - consumo di combustibile (trasporti)

L’IBE obbligatoriamente si articola al suo interno tenendo in considerazione una serie di fattori, quali: A. Consumo energetico finale

B. Emissioni di CO2 in atmosfera

C. Produzione locale di elettricità e corrispondente emissione di CO2

D. Produzione locale di calore/raffreddamento e corrispondente emissioni di CO2

Per l’IBE di Aldeno si è deciso di adottare una metodologia che contempla dei dati di consumo energetico e di emissione universali, così come indicato all’interno delle “Linee Guida” fornite dal JRC, che quindi non tengono conto dell’accrescimento della popolazione rispetto all’obiettivo di riduzione. Questa scelta è stata dettata da una tendenza demografica che non giustificherebbe un approccio pro- capite, ma che piuttosto delinea un andamento standard nell’evoluzione demografica di Aldeno.

I dati di consumo energetico finale, e di emissione di CO2 vengono a loro volta considerati e differenziati in base al settore di appartenenza, sulla base della seguente classificazione: 1. Edifici, attrezzatture/impianti comunali; 2. Edifici, attrezzature/impianti del settore terziario 3. Edifici residenziali 4. Illuminazione pubblica comunale 5. Parco auto comunale 6. Trasporto pubblico 7. Trasporto privato e commerciale

Va qui specificato che, come previsto dalle line guida JRC, si è deciso di non prendere in considerazione il settore industriale, poiché le dinamiche evolutive che lo caratterizzano non sono facilmente governabili dall’ente locale. Inoltre, i consumi di energia di tale settore sono soggetti ad andamenti molto altalenanti condizionati da variabili molto spesso al di sopra del livello locale.

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3.1 Fonte dei dati e scelte metodologiche La fonte di reperimento dei dati è differente a seconda del dato e del settore considerato. Per quanto riguarda il settore pubblico, quindi le categorie riferite agli edifici, attrezzature, impianti, all’illuminazione pubblica comunale, e al parco veicolare, i dati sono stati raccolti grazie alle letture delle singole bollette dell’anno 2008, e fatture emesse dall’Ente locale a pagamento del carburante del parco auto comunale.

I consumi di gas naturale ed elettricità degli edifici residenziali sono stati rilevati grazie all’erogazione dei dati di consumo fornita da Trenta S.p.a., primo ente fornitore della Provincia Autonoma di Trento. Per quanto riguarda, invece, i consumi di biomassa per il riscaldamento domestico (stufe, caminetti, ecc.), si sono utilizzati i dati ottenuti dalle risposte ai questionari che sono stati distribuiti alla cittadinanza e che rappresentano circa il 5% delle abitazioni del territorio Comunale. Queste informazioni sono state ottenute in base ai consumi riscontrati su tale campione, ponderate per tipologie edilizie (abitazioni monofamiliari, bifamiliari, appartamenti), e applicate all’intero parco edilizio residenziale.

Il consumo del settore terziario è stato oggetto di una rielaborazione dei dati di consumo forniti da Trenta S.p.a.

Il dato di consumo del trasporto pubblico è stato calcolato sulla base dell’effettiva percorrenza chilometrica effettuata sul territorio comunale dalle due linee di trasporto pubblico presenti. Nel caso dei trasporti privati e commerciali, si è calcolata la composizione del parco auto privato comunale, stimato sulla base di quello provinciale, partendo da una dato ACI. Una volta ottenuta la composizione del parco auto privato di Aldeno, sono stati incrociati i dati di consumo per tipo di carburante a livello provinciale (forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico – Bollettino Petrolifero 2008), per arrivare alla mole di consumo per singolo carburante a livello comunale.

Settore Tipo di dato Fonte

Edifici, attrezzature / impianti Consumo energetico finale in Bollette di consumo interne al pubblici MWh di elettricità e gas naturale Comune

Edifici, attrezzature / impianti Consumo energetico finale in Dati di consumo forniti da Trenta del settore terziario MWh di elettricità e gas naturale S.p.a.

Edifici residenziali Consumo energetico finale in Dati di consumo forniti da Trenta MWh di elettricità, gas naturale e S.p.a.; informazioni da biomassa legnosa questionario

Illuminazione pubblica Consumo energetico finale in Bollette di consumo interne al comunale MWh di elettricità Comune

Parco auto comunale Consumo energetico finale in Fatture del carburante acquistato

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MWh dall’utilizzo carburanti dal Comune (GPL, diesel, benzina)

Trasporti pubblici Consumo energetico finale in Km effettuati sul territorio MWh dall’utilizzo di carburanti comunale per fattore di consumo (diesel) kilometrico

Trasporti Privati e Commerciali Consumo energetico finale in Dati ACI ; Statistiche del MWh dall’utilizzo carburanti Ministero dello Sviluppo (GPL, diesel, benzina) Economico

Tab. 3.1 – Tipologie e fonti dei dati utilizzati

Fattori di emissione L’Inventario di Base delle Emissioni parte dalla raccolta di dati di consumo finale di energia presenti sul territorio di Aldeno, attribuibili ai singoli settori considerati.

Successivamente questi dati vengono convertiti in emissioni di CO2 corrispondenti al consumo, attraverso l’applicazione di appositi fattori di emissione. In particolare, così come indicato nelle “linee guida”, possono essere adottati due approcci: 1. Fattori di emissioni standard: in linea con i principi dell’IPCC: essi si basano sul contenuto di

carbonio di ciascun combustibile, e considerano la CO2 il gas climalterante più importante,

trascurando quindi le emissioni di CH4 e N2O; in quest’ottica, le emissioni di CO2 derivanti da elettricità prodotta da fonti rinnovabili o dall’uso sostenibile di biomassa e biocombustibili sono considerate pari a zero. I fattori di emissione standard si basano sulle linee guida IPCC del 2006; 2. Fattori di emissione LCA (Life Cycle Assessment): prendono in considerazione l’intero ciclo di vita del vettore energetico. Tale approccio tiene conto non solo delle emissioni derivate dalla combustione finale, ma anche di tutte quelle che si originano all’interno della catena di approvvigionamento dei carburanti, come le emissioni dovute allo sfruttamento, al trasporto, ai processi di raffinazione. Esso include anche emissioni che si verificano al di fuori del territorio

in cui il combustibile è utilizzato. In questo caso le emissioni climalteranti diverse dalla CO2

possono rivestire un ruolo decisivo in termini di CO2 equivalente.

Nel caso del Comune di Aldeno, si è deciso di optare per la prima proposta, il fattore di emissione standard per due motivi principali: in primo luogo perché si tratta della metodologia utilizzata nella redazione degli inventari nazionali dei gas serra , nell’ambito della Convenzione quadro dell’ONU sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e del protocollo di Kyoto; secondariamente perché in questa metodologia tutti i fattori di emissione sono facilmente definibili e tengono in considerazione tutte le emissioni di CO2 derivanti dall’energia consumata sul territorio comunale, sia direttamente (attraverso la combustione di carburanti) che indirettamente (associati quindi all’utilizzo di energia elettrica e termica).

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Il metodo standard si basa sul contenuto di carbonio per singolo combustibile, considerando la CO2 come principale gas serra responsabile del cambiamento climatico. Nella metodologia standard, infatti, non risulta prescritta la necessità di tenere in considerazione altri gas serra.

La conversione dei dati relativi ai consumi energetici in tonnellate di CO2 emessa è un’operazione che viene svolta automaticamente dal software IPSI Italia22, il quale utilizza, per ciascun combustibile i fattori di emissione presentati in Tab. 3.2.

Tipo di combustibile Fattore di emissione Standard

Gas naturale (tCO2/MWh) 0,202 Oli combustibili residui 0,279 Rifiuti urbani 0,330 Benzina per motori 0,249 Gasolio, diesel 0,267 Liquidi di gas naturale 0,231 GPL 0,227 Oli vegetali 0,000 Bioetanolo, biodiesel 0,000 Antracite 0,354 Altro carbone bituminoso 0,341 Carbonesubbituminoso 0,346 Lignite 0,364 Tab. 3.2 – Fattori di emissione di CO2 per combustibili (IPCC, 2006)

Il fattore di emissione della biomassa utilizzata per il riscaldamento domestico nelle abitazioni è stato considerato pari a zero, in quanto, come previsto dalle linee guida JRC, “le biomasse sono una forma di energia rinnovabile, il cui utilizzo non ha un impatto sulla concentrazione di CO2 nell’atmosfera”. Queste emissioni non sono conteggiate nell’inventario, in quanto si assume che il carbonio rilasciato durante la combustione sia uguale all’assorbimento di carbonio della biomassa durante la ricrescita nel corso di un anno. Questa assunzione trova conferma anche dal fatto che circa il 70% dei consumatori di legna per il riscaldamento (dato rilevato su un campione di 50 abitazioni) hanno affermato che utilizzano biomassa proveniente dai boschi presenti sul territorio di Aldeno.

Per quanto riguarda le emissioni derivanti dall’utilizzo di energia elettrica, nell’IBE di Aldeno è stato utilizzato il fattore di emissione nazionale (National Inventory Report 2008) pari a 0,448 tCO2/MWh.

Tuttavia, visto che è stato deciso di includere nell’IBE anche la produzione locale di elettricità, è stato necessario calcolare il fattore di emissione locale per l’energia elettrica (FEE), che, come vedremo in seguito, permette di considerare i benefici che si possono ottenere, in termini di CO2 ridotta, agendo sull’offerta di energia prodotta e consumata ad Aldeno.

Il fattore di emissione locale per l’energia elettrica (FEE) si ricava dalla seguente equazione:

22 Arpa Emilia Romagna 60

(CTE-PLE-AEV) x FENEE + CO2PLE + COEAEV FEE = CTE

Dove: FEE = fattore di emissione locale per l’elettricità è [t/MWhe] CTE = Consumo totale di elettricità nel territorio dell’autorità locale [MWhe] PLE = Produzione locale di elettricità [MWhe] AEV = acquisti di elettricità verde da parte dell’autorità [MWhe] FENEE = Fattore di emissione nazionale [MWhe] CO2PLE = emissioni di CO2 dovute alla produzione locale di elettricità [t] CO2AEV = emissione di CO2 dovute alla produzione di elettricità verde certificata acquistata dall’autorità locale [t].

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3.2 Quadro generale dei consumi e delle emissioni

Il consumo di energia e le emissioni di CO2 a livello locale, dipendono da una moltitudine di fattori: popolazione, densità, caratteristiche del parco edilizio, utilizzo e livello di sviluppo delle diverse modalità di trasporto, struttura economica, sensibilità della cittadinanza, clima, etc.. Alcuni di questi fattori possono essere influenzati sul breve periodo, mentre altri a medio o lungo termine.

I dati, riferiti al 2008, che verranno considerati in questa sede hanno lo scopo di “scattare” la fotografia dello stato di riferimento del Comune di Aldeno per quanto riguarda i consumi energetici e le conseguenti emissioni climalteranti. Le ripartizioni dei consumi per settore e per fonte energetica, consentiranno di individuare le attività maggiormente responsabili e, di conseguenza, indirizzeranno la strategia d’azione verso i settori prioritari d’intervento.

I risultati dell’Inventario di Base delle Emissioni, riferito all’anno 2008, rivelano che per i settori considerati dal PAES i consumi di energia finale per il territorio di Aldeno ammontano a 42.477,2 MWh e le rispettive emissioni a 9.421, 35 tonnellate di CO2 annue.

Categoria Consumo totale di energia Emissioni di CO2 (tCO2/a) (MWh/a) Edifici, attrezzature/impianti 1.199,49 280,69 comunali Edifici, attrezzature/impianti 2.455,02 733,69 terziari (non comunali) Edifici residenziali 22.234,44 4.052,90 Illuminazione pubblica comunale 232,45 103,44 Parco auto comunale 29,44 7,58 Trasporti pubblici 283,75 74,72 Trasporti privati e commerciali 1.6042,60 4.168,29 TOTALE 42.477,20 9.421,35

Tab. 3.3 – Consumi ed emissioni finali per categoria

Come si può osservare dalla tabella e dai grafici, i due settori maggiormente responsabili di emissioni sono i trasporti privati con 4.168 tCO2/a e gli edifici residenziali con 4.052 tCO2/a, che uniti rappresentano circa l’80% delle emissioni totali. Due settori nei quali è necessario e, allo stesso tempo impegnativo, intervenire. Infatti, le azioni che si dovranno sviluppare in questi ambiti nascono da una sensibilità e consapevolezza acquisita, le quali si dovranno tradurre in una disponibilità a mutare il proprio stile di vita e a investire economicamente per ottenere dei benefici nel medio-lungo periodo.

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Graf. 3.1 – Consumo finale di energia ed emissioni finali di Co2, ad Aldeno. Se si considera, invece, il peso che i consumi della Pubblica Amministrazione (edifici e impianti comunali, illuminazione pubblica, parco auto comunale) hanno in termini di emissioni totali, emerge come esse rappresentino il 4,2% del bilancio complessivo. Questo dato risulta significativo, poiché dimostra che le azioni che il Comune di Aldeno ha implementato e intende implementare daranno un contributo ridotto se paragonato all’obiettivo finale. Serviranno tuttavia da esempio per gli attori privati che intenderanno intraprendere la via della sostenibilità energetica.

Fonte energetica Consumo totale di energia Emissioni di CO2 (tCO2/a) (MWh/a) Elettricità 4.194 1.867 Gas naturale (metano) 16.466 3.304 Gas liquido (GPL) 415 97 Diesel 9.797 2.580 Benzina 6.144 1.574 Biomassa legnosa 5.461 0 Tab. 3.4 – Consumi ed emissioni finali per fonte energetica

Graf. 3.2 – Emissioni di CO2 per fonte energetica 63

Le fonti energetiche più impattanti risultano: il metano (con il 35% delle emissioni totali), in gran parte legato ai consumi di riscaldamento invernale negli edifici, il gasolio (con il 27%) associato ai consumi della categoria dei trasporti in particolar modo quelli commerciali, l’elettricità (con il 20% ) e la benzina (con il 17%).

Per poter valutare in modo più approfondito le informazioni fin qui analizzate e raccolte nell’Allegato 1 – SEAP Template / Inventario di Base delle Emissioni, di seguito verranno valutati singolarmente i dati di consumo energetico e di emissioni di CO2 per ogni categoria considerata.

Edifici, attrezzature / impianti pubblici

Sono stati qui analizzati i consumi finali di energia sostenuti dall’Amministrazione all’anno 2008, per quanto riguarda gli edifici e gli impianti di proprietà e uso pubblico.

In particolare gli edifici e le attrezzature prese in considerazione, per il consumo di energia termica, sono:

Edificio Indirizzo Consumo termico (mc di metano) Sede dei Vigili del Fuoco Via Roma, 78 10.362 Sede ACAT Via Damiano Chiesa, 15 1.884 Ex-scuole elementari (attuale sede delle Via Damiano Chiesa, 16 15.286 associazioni e della Banda Sociale di Aldeno) Scuola Media Via della Croce, 2 34.599 Scuola Elementare (a cui fa riferimento Via XXV Aprile, 1 21.968 anche l’asilo e il nido) Centro Sportivo Via alle Albere, Via Borelli 11.908 Palazzo del Municipio Piazza C.Battisti, 3 10.581 Tab. 3.5 – Elenco strutture pubbliche e consumi di metano ad esse associati (2008)

Per i consumi di energia elettrica invece sono stati presi in considerazione circa 23 contatori, situati in: Via Damiano Chiesa Via Borelli Via della Chiesa Via Giacometti Via III Novembre Via Roma Località Dossi Via della Croce Via XXV Aprile Piazza C.Battisti Via alle Albere Via Zandonai

Tab. 3.6 – Elenco contattori di energia elettrica delle strutture comunali

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L’analisi si è basata sulla lettura delle singole bollette, sia di gas che di energia elettrica, in possesso dell’Amministrazione Comunale. Tale analisi ha portato ai seguenti risultati:

Fonte energetica Consumo totale di energia (MWh/a) Emissioni di CO2 (tCO2/a) Elettricità 163,7 72,8 Gas naturale 1.035,7 207,8 Totale 1.199,4 280,6

Tab. 3.7 – Consumi energetici ed emissioni di CO2 delle strutture/edifici pubblici

Si noti come sia presente una differenza sostanziale, in termini di responsabilità emissiva, fra le due fonti energiche, con una preponderanza del gas naturale rispetto all’energia elettrica. Questo giustifica il fatto che il riscaldamento invernale sia una delle maggiori fonti di spesa, in termini energetici, che il Comune deve affrontare. Bisogna aggiungere rispetto a questa analisi, che uno dei punti di maggior dispendio di energia termica risulta essere la ex-scuola elementare (vedi Tab. 3.6). Se si considerano infatti le funzioni che ad essa sono assoggettate e quindi il tenore di utilizzo adoperato, si arriva alla conclusione che con i suoi 15.286 mc annui (superiori ad esempio ai 10.581 mc del palazzo del Municipio) risulta essere uno dei nodi da affrontare in sede di pianificazione delle azioni.

Edifici, attrezzature / impianti terziari Dai dati in nostro possesso si evidenzia che, per l’anno 2008, il consumo totale di energia elettrica del settore terziario sul territorio comunale di Aldeno è pari a 986,5 MWh/anno, mentre quello di energia termica ammonta a 1.468,44 MWh/anno, che si traducono in 733,6 Tonnellate di CO2 annue.

Fonte energetica Consumo totale di energia (MWh/a) Emissioni di CO2 (tCO2/a) Elettricità 986,5 439,0 Gas naturale 1.468,4 294,6 Totale 2.455,0 733,6

Tab. 3.8 – Consumi energetici ed emissioni di CO2 del settore terziario

Edifici residenziali Dall’analisi delle informazioni reperite è emerso che, per l’anno 2008, il consumo totale di energia elettrica degli edifici residenziali del territorio comunale di Aldeno è pari a 2.812 MWh/anno, mentre quello di energia termica (gas naturale) ammonta a 13.961,1 MWh/anno, per un totale di 4.052,9 tCO2 prodotte.

Si noti la forte differenza fra i consumi di gas metano rispetto a quelli di elettricità. Questa disparità nei consumi è attribuibile al più alto fabbisogno di energia termica delle abitazioni rispetto a quello di

65 energia elettrica. Tale divario è ancor più accentuato se si aggiungono i consumi di legna per il riscaldamento.

Fonte energetica Consumo totale di energia (Mwh/a) Emissioni di CO2 (tCO2/a) Elettricità 2.812,0 1.251,3 Gas naturale 13.961,1 2.801,5 Biomassa legnosa 5.461,0 0 Totale 22.234,1 4.052,9

Tab. 3.9 – Consumi energetici ed emissioni di CO2 degli edifici residenziali

Come fonti per l’energia termica sono state considerate il gas naturale e la biomassa legnosa. Non sono stati valutati altri vettori energetici (GPL e gasolio), in quanto la rete di distribuzione del metano ricopre l’intera area urbanizzata del Comune e quindi la totalità degli edifici residenziali.

Dai dati messi a disposizione da Trenta S.p.a. le quantità di metano consumato si possono suddividere per utilizzo (riscaldamento, ACS e cucina) e per tipo di impianto (individuale, centralizzato).

Utilizzo Consumi (mc di metano) % Riscaldamento individuale 1.226.521 85% Riscaldamento centralizzato 120.521 8% Acqua calda sanitaria e cucina 89.660 7% Tab. 3.10 – Informazioni sull’utilizzo del metano negli edifici residenziali

Come si può notare, circa il 93% dei consumi di metano sono imputabili al riscaldamento delle abitazioni e, di queste, un forte peso (85%) è ricoperto dagli impianti individuali, caratteristici degli edifici mono e bifamiliari (tipologie edilizie largamente diffuse sul territorio di Aldeno). Per quanto riguarda la produzione di acqua calda sanitaria e cucina i consumi risultano marginali (circa il 7%).

Illuminazione pubblica Per quanto concerne la categoria “Illuminazione Pubblica” sono state prese in considerazione le bollette in possesso dell’Amministrazione Comunale riferite all’anno 2008. In particolare sono stati considerati i 16 impianti così distribuiti:

Localizzazione impianto di illuminazione Consumo (KWh/a) Via alla Albere 11.335 Via Altinate 23.145 Piazza C.Battisti 42.966 Maso Canova 807 Via Degasperi 11.878 Via Zandonai 21.345

66

Via Lucianer 15.877 Via III Novembre 19.834 + 468 + 15.791 Via Perer 7.088 Via Roma 21.002 + 485 Via dei Vegri 20.591 + 897 Via Damiano Chiesa 18.944 Tab. 3.11 – Composizione degli impianti di illuminazione pubblica

Dall’analisi sono emersi i seguenti risultati:

Fonte energetica Consumo totale di energia (Mwh/a) Emissioni di CO2 (tCO2/a) Elettricità 232,4 103,4

Tab. 3.12 – Consumi energetici ed emissioni di CO2 degli impianti di illuminazione comunale

È questo uno dei settori meno energivori dell’intero IBE. Esso fa d’altronde riferimento solamente al sistema di illuminazione pubblica stradale, oltretutto recentemente soggetto a migliorie e avanzamenti tecnologici ad opera dell’Amministrazione Pubblica.

Il parco auto comunale All’anno 2008, il Comune presenta una flotta di veicoli composta dai seguenti mezzi:

Tipo di mezzo Alimentazione Opel Agila (cc 1200) GPL Bobcat (macchina operatrice) Diesel Ape Piaggio (cc 422) Diesel Autocarro Piaggio (cc 1300) Benzina Camion Bonetti F100 (cc 3000) Diesel Fiat Iveco (cc 2800) Diesel Macchina agricola (cc 1600) Diesel Trattore Fiat (cc 3600) Diesel Tab. 3.13 – Composizione del parco auto comunale

Si noti come la gran parte dei mezzi considerati, essendo mezzi pesanti/da lavoro, siano alimentati a gasolio.

Fonte energetica Consumo totale di energia (Mwh/a) Emissioni di CO2 (tCO2/a) Gas Liquido (GPL) 2,62 0,61 Diesel 13,91 3,66 Benzina 12,90 3,30 Totale 29,43 7,57

Tab. 3.14 – Consumi energetici ed emissioni di CO2 del parco auto comunale

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L’analisi del parco auto comunale ha preso in considerazione i consumi sostenuti dall’intera flotta dell’Amministrazione, estrapolati dalle fatture legate ai pagamenti effettuati per l’acquisto dei carburanti.

Trasporti pubblici La categoria “Trasporti Pubblici” fa riferimento al sistema di trasporto extra-urbano che collega Aldeno con i comuni limitrofi e con i territori di Trento e Rovereto. Il calcolo è stato fatto sulla base dell’effettiva percorrenza sul suolo comunale (8,3 km totali per le due linee presenti) e sul numero di corse effettuate in un anno.

Fonte energetica Consumo totale di energia (Mwh/a) Emissioni di CO2 (tCO2/a) Diesel 283,75 74,72

Tab. 3.15 – Consumi energetici ed emissioni di CO2 dei trasporti pubblici

Trasporti privati e commerciali

Per l’inventario dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 del settore dei trasporti privati, le informazioni necessarie sono state ricavate grazie alle statistiche messe a disposizione da ACI, per quanto riguarda il parco veicolare, e attraverso i dati di vendita provinciali dei carburanti (GPL, benzina, gasolio) estratte dal Bollettino Petrolifero Nazionale.

Si è, infatti, deciso di procedere attraverso una disaggregazione del dato provinciale relativo alle vendite di carburante ponderato sul parco auto di Aldeno e della propria ripartizione per tipo di alimentazione. Questa stima ha rappresentato la via più attendibile, in quanto, se ci fossimo basati sulle vendite dell’unica stazione di rifornimento presente sul suolo di Aldeno (dato fornito dal Servizio Consumatori della P.A. di Trento) avremmo avuto un’informazione molto più imprecisa.

Fonte energetica Consumo totale di energia (Mwh/a) Emissioni di CO2 (tCO2/a) Gas Liquido (GPL) 412,69 96,46 Diesel 9.498,94 2.501,55 Benzina 6.130,97 1.573,58 Totale 16.042,6 4.171,59

Tab. 3.16 – Consumi energetici ed emissioni di CO2 dei trasporti privati e commerciali

Si noti come i consumi del parco auto al 2008 non contemplino la presenza di macchine elettriche, e come anche il GPL ricopra un ruolo ancora marginale rispetto al bilancio totale.

Protagonista rimane il Diesel, anche per l’importante presenza di mezzi agricoli e industriali, ricoprendo circa il 60% dei consumi e allo stesso tempo anche delle emissioni di CO2 in atmosfera.

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Graf. 3.3 – Consumo totale di energia e emissioni di Co2, ad Aldeno, nel settore dei trasporti privati Produzione locale di energia elettrica Per quanto riguarda la produzione locale di energia, nel Comune di Aldeno è installata una turbina idroelettrica in corrispondenza di un salto d’acqua nel fiume Arione. Tale impianto di proprietà dell’Ente comunale, attivo sin dal 1995, nel 2008 ha registrato una produzione di energia elettrica verde pari a 720 Mwh, che è destinata esclusivamente alla cessione alla rete.

Come previsto dalle linee guida del JRC, dato che l’energia prodotta non viene consumata all’interno del territorio locale, l’impianto idroelettrico comunale viene incluso nel conteggio dell’energia prodotta localmente, tuttavia non viene considerato per il calcolo del Fattore di Emissione locale per l’Elettricità (FEE).

Gli impianti fotovoltaici installati sulle coperture degli edifici di Aldeno, invece, rappresentano un buon esempio di produzione e consumo di energia locale, proprio per questo vengono considerati per la determinazione del FEE. Nel 2008, sul territorio comunale, risultavano installati 4 impianti fotovoltaici della potenza totale di 56,9 Kwp, per una producibilità stimata di circa 62,59 MWh annui.

Per la determinazione del Fattore di Emissione locale per l’Elettricità (FEE) si è partiti dal Fattore di Emissione Nazionale che, per l’anno 2008, è pari a 0,448 tCO2/MWh (National Inventory Report – NIR2008) e si sono considerati i valori di produzione locale di energia elettrica da fotovoltaico descritti in precedenza, ottenendo un valore di 0,445 tCO2/MWh come fattore di emissione locale.

Si riporta il calcolo del fattore di emissione così ridotto:

CTE= Consumo totale del territorio dell’autorità locale (Mwh) PLE= Produzione locale di elettricità (Mwh) FENEE= Fattore di emissione nazionale per l’elettricità (t/Mwh)

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3.3 Definizione dell’obiettivo

Con l’adesione al Patto dei Sindaci, il Comune di Aldeno si è impegnato a ridurre le emissioni di CO2 nel corso dei prossimi anni. Attraverso l’Inventario di Base delle Emissioni sono state contabilizzate i consumi energetici e le emissioni di anidride carbonica presenti sul territorio riferibili ai settori chiave, ovvero pubblico, residenziale , mobilità e terziario.

In questa fase sia l’Amministrazione che la cittadinanza hanno potuto prendere coscienza dello stato di fatto presente in Comune, per quanto riguarda i consumi energetici e i loro impatti sul territorio.

Al 2008 (baseline) sono state registrate 9.421,35 t di CO2 all’interno del territorio comunale.

Così come definito dall’iniziativa del Patto dei Sindaci e dagli impegni presi in sede comunitaria, il Comune di Aldeno deve ridurre le proprie emissioni di almeno il 20% rispetto alla mole registrata all’anno base.

Dalla strategia stabilita assieme all’Amministrazione e dalle azioni messe in campo, l’obiettivo di riduzione per il Comune di Aldeno è stato fissato al 22% per un totale di 2.100 t di CO2 ridotte rispetto al 2008.

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4 PIANO D’AZIONE

Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile è il documento chiave che indica come i firmatari del Patto rispetteranno gli obiettivi che si sono prefissati per il 202023.

L’obiettivo, e allo stesso tempo, scopo dell’iniziativa del Patto dei Sindaci, è quello di diminuire l’impatto che la realtà locale di Aldeno ha sul cambiamento climatico globale in termini di emissioni climalteranti.

La strategia generale legata al raggiungimento di questo obiettivo si basa su: una riduzione dei consumi energetici, che si dovrà ottenere attraverso una diffusione capillare di azioni di efficienza energetica, e sulla produzione locale di energia da fonti rinnovabili. L’efficacia di questa strategia è strettamente connessa al grado di partecipazione attiva dei cittadini, i quali rivestono un ruolo centrale nelle dinamiche connesse al consumo e produzione di energia.

PAES DI ALDENO

STRATEGIA GENERALE - - - > ASSI D’INTERVENTO - - - > OBIETTIVI SPECIFICI - - - > AZIONI

Imm. 4.1 – Schema concettuale per la fase di pianificazione

In questa sede si vuole rendere esplicita la struttura della politica energetica locale che il Comune di Aldeno intende intraprendere a partire dalla redazione di questo PAES (vedi Imm. 4.1).

Il piano individuerà delle questioni chiave (assi d’intervento), connesse ad una serie di obiettivi da raggiungere e sulle quali sarà necessario lavorare per prevedere e implementare degli interventi che consentiranno il raggiungimento del target. Per definire tale articolazione sarà necessario riconsiderare le informazioni relative al contesto locale (sociali, territoriali, economiche, energetico-emissive) per comprendere le potenzialità e i limiti d’azione specifici che caratterizzano il Comune di Aldeno.

23 UE (2010) 71

4.1 Analisi SWOT

Prima di procedere alla stesura della strategia da adottare nei prossimi anni per raggiungere l’obiettivo di riduzione, è necessario “tirare le fila” di quanto fatto durante l’analisi, mettendo in relazione i vari aspetti considerati. Per fare ciò verrà utilizzata la tecnica dell’analisi SWOT che riesce bene in questo particolare aspetto.

La SWOT permette, infatti, di considerare contemporaneamente più variabili, di metterle a sistema e di relazionarle tra di loro, facendo emergere alla fine un quadro complesso ma chiaro sulla strada da seguire. La sua forza è tanto maggiore laddove la realtà di riferimento risulta diversificata e complessa.

L’analisi SWOT risponde ad un’esigenza di razionalizzazione dei processi decisionali; viene condotta su: punti di forza (Strengths) e punti di debolezza (Weaknesses) propri del contesto di analisi, modificabili grazie alla politica o all’intervento proposto; opportunità (Opportunities) e minacce (Threats) che derivano dal contesto esterno e non sono quindi modificabili, tuttavia, possono essere sfruttate le prime e limitati gli impatti delle seconde.

Lo scopo dell’analisi è quello di identificare delle linee d’azione strategiche che, valorizzando i punti di forza e tentando di contenere quelli di debolezza, alla luce del quadro di opportunità e rischi determinati dal contesto esterno, siano maggiormente in grado di ridurre le problematiche iniziali in relazione ad un obiettivo globale24.

Per il Comune di Aldeno si è cercato di cogliere quelle indicazioni riguardanti il quadro attuale e le tendenze in atto (aspetti territoriali, economici, sociali, ecc.), che fossero in un qualche modo correlate alla questione energetico-climatica, per riuscire ad individuare delle questioni chiave dalle quali partire per la definizione del PAES. Di rilevante importanza si sono rivelati i dati contenuti nell’IBE, i quali consentono di associare ad ogni settore (residenziale, trasporti, pubblica amministrazione, ecc.) le proprie responsabilità legate al consumo energetico e alle emissioni climalteranti.

Come si può osservare dalle tabelle che seguono, la matrice è composta da una serie di fattori interni (forza e debolezza) ed esterni (opportunità e minacce), i quali contribuiranno a dare vita a una strategia d’azione che tenga conto delle caratteristiche locali e delle dinamiche provenienti dall’esterno.

24 EASY (2009) 72

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA - L’Amministrazione Comunale di Aldeno ha - Il sistema di pianificazione e un’importante esperienza nel campo della regolamentazione comunale non fornisce sostenibilità ambientale (Agenda 21, Rete dei indicazioni specifiche per quanto riguarda il Comuni Ricicloni, Certificazione EMAS, etc.). comparto energetico.

- Il Comune di Aldeno si è dotato - Il Comune di Aldeno vive in posizione recentemente di un PRIC (Piano Regolatore dell’Illuminazione comunale) avviando già “satellite” rispetto al capoluogo trentino, e questo incide sul tasso di pendolarismo lavori di miglioramento. presente. - Le previsioni di espansione del PRG vanno

tutte nella direzione di un completamento nel - Il sistema di mobilità pubblica non soddisfa comparto urbano. la richiesta, condizionando pesantemente il - Le nuove edificazioni previste saranno traffico presente. costruite in classe energetica B. - Il settore dei trasporti privati, dove l’azione - L’Amministrazione Comunale ha deciso di risulta più difficile, presenta caratteristiche di supportare in passato alcuni “comportamenti pendolarismo in crescita. virtuosi” da parte dei privati cittadini (sostituzione di infissi in affaccio a strada - Dall’analisi si denota un progressivo, seppur comunale, etc.). lento, invecchiamento della popolazione.

- Il Comune ha in previsione una serie di - Il grado di irraggiamento ed esposizione

Fattori Interni interventi di efficientamento energetico del solare sul territorio comunale risulta proprio patrimonio e di nuove strutture pubbliche con elevati standard energetici. condizionato dalla morfologia del suolo. Alcuni di questi sono lavori già avviati. - Più della metà del comparto edilizio privato - Nel territorio comunale viene preservata risulta essere costruito prima degli anni ’60. un’ampia porzione di territorio a scopo agricolo, aumentando la possibilità di - Circa il 34% delle emissioni è riferibile ai assorbimento della CO2. trasporti privati e commerciali.

- La posizione comunale, vicino al fiume - Il 33% delle emissioni è attribuibile al Adige, e la presenza di un corso d’acqua comparto edilizio privato. permettono futuri ragionamenti su impianti di produzione da FER. - E’ stato riscontrato un uso irrazionale delle - Circa l’80% del comparto edilizio risulta strutture pubbliche, con conseguente essere in proprietà. dispendio energetico.

- Dall’analisi risulta che esiste un trend positivo degli interventi di riqualificazione energetica del parco edilizio privato.

- E’ stato evidenziato un trend crescente per quanto riguarda gli impianti privati di produzione di energia green.

73

OPPORTUNITÀ MINACCE

- Il Patto dei Sindaci si presenta come - La crisi economica diminuisce la capacità di un’opportunità per intraprendere un investimento su azioni di efficienza processo di pianificazione energetica che energetica. coinvolge l’intero territorio comunale. - Probabilmente si assisterà a una graduale - La P.A. di Trento è un ente di supporto riduzione dei fondi di finanziamento sia a dell’iniziativa del Patto, permettendo così il livello europeo sia nazionale che locale. possibile accesso a fondi europei da distribuire sui comuni trentini. - La mancata sinergia tra gli strumenti di pianificazione urbanistica ed energetica - La P.A. di Trento ha recentemente potrebbe avere conseguenze negative sulle approvato il nuovo PEAP (Piano Energetico dinamiche di sviluppo del territorio non solo Provinciale) che da indicazioni precise e in chiave di consumi. opportunità rispetto al futuro della pianificazione energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

- La P.A. di Trento offre una serie di finanziamenti a sostegno di enti pubblici e soggetti privati nel campo dell’efficientamento energetico e della produzione di energie da FER.

Fattori Esterni - La questione energetico-climatica è un tema di grande attualità, che acquisirà sempre maggior risalto, anche dal punto di vista mediatico. Questo fatto incrementerà il grado di sensibilizzazione e consapevolezza.

- La popolazione di Aldeno ha già dimostrato grande sensibilità nei confronti di temi riguardanti la sostenibilità ambientale sul proprio territorio comunale.

- Il progresso tecnologico contribuirà ad incrementare l’efficacia degli strumenti e delle tecniche in termini di risparmio ed efficienza energetica, e, allo stesso modo, diminuiranno i prezzi aumentando così l’accessibilità.

- La crisi economica accresce l’attenzione al risparmio (compreso quello energetico).

- Detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, come previsto dalla legge 27 dicembre 2006 n. 296.

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Si può notare come anche solo da una prima osservazione della matrice SWOT inizino a delinearsi alcuni aspetti che obbligatoriamente andranno presi in considerazione in successiva fase di pianificazione delle azioni. In primis va affermato come la SWOT abbia volutamente messo in evidenza l’impegno svolto dall’Amministrazione Comunale nel settore energetico-ambientale, sia sul fronte dell’efficienza delle sue strutture pubbliche, sia proponendo iniziative alla cittadinanza. Contemporaneamente però, la stessa Amministrazione presenta alcune lacune, soprattutto in termini di sistema pianificatorio, che non contempla indicazioni direttamente volte al risparmio energetico in particolare sul comparto edilizio. A questo punto il ruolo del Comune risulta essere un nodo strategico, partendo dalle esperienze già messe in campo e, con lo stesso spirito, colmando quelle lacune ancora presenti.

Un'altra specifica che salta all’occhio riguarda il patrimonio edilizio presente, settore tra l’altro protagonista nel campo dei consumi energetici. In questo caso si denota una particolare sinergia tra fattori interni ed esterni. Da una parte, infatti, si capisce come sia necessario andare ad agire sul comparto edilizio in maniera precisa e tempestiva, dall’altra però il contesto in cui Aldeno si inserisce offre buoni spunti e opportunità per le successive azioni. La questione è centrale nel nuovo PEAP, e quindi è auspicabile che interventi in questo settore verranno favoriti, come del resto si sta facendo a livello nazionale. Ma in questo senso anche la “crisi” che il nostro paese sta affrontando gioca la sua parte, dando un minor potere alla popolazione in termini di spesa per questo tipo d’interventi. Ecco allora che la strategia giusta da mettere in campo fa leva su tutte queste questioni, colmando i problemi identificati con le potenzialità presenti.

Anche dal punto di vista dello sfruttamento energetico da FER l’analisi SWOT ha messo in evidenza alcuni punti di interesse come: le buone peculiarità territoriali legate alla presenza di un corso d’acqua e di un sistema di falde complesso, la graduale diffusione di impianti solari fotovoltaici e termici anche se il grado di irraggiamento e di esposizione solare è in parte condizionato dalla vicinanza del Monte Bondone.

Questa è la potenzialità dell’analisi SWOT, che anche da una prima e superficiale lettura mettono già in evidenza la strategia possibile per arrivare all’obiettivo prefissato.

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4.2 Assi strategici d’intervento

Dall’analisi SWOT sono emersi molti punti che hanno messo in luce delle linee strategiche necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione al 2020.

Ecco che quei punti vengono qui sistematizzati al fine di delineare quattro linee strategiche, in linea con i settori considerati all’interno dell’IBE. Gli assi strategici intendono avere ancora quella definizione ampia della strategia generale, che successivamente necessita di una declinazione puntuale e pratica in sede di definizione delle azioni.

Ogni asse strategico contempla una serie di obiettivi specifici, a loro volta raggiungibili attraverso una serie di interventi, che meglio inquadrano il soddisfacimento delle prerogative dell’asse stesso.

ASSE 1 – L’AMMINISTRAZIONE IN PRIMA LINEA

Efficienza energetica degli edifici pubblici comunali

Adozione di “buone pratiche” e aumento di consapevolezza

BIETTIVI BIETTIVI

SPECIFICI

O Informazione e sensibilizzazione della popolazione

ASSE 2 – UN MOVIMENTO SOSTENIBILE

Minor impatto del trasporto privato

BIETTIVI BIETTIVI

SPECIFICI

O Verso una mobilità sostenibile

ASSE 3 – UN SISTEMA INSEDIATIVO A BASSO IMPATTO

Efficienza energetica dell’edificato

BIETTIVI BIETTIVI

SPECIFICI Componente energetica negli strumenti di pianificazione urbanistica

O

ASSE 4 – UN’ENERGIA GREEN

Incremento nella quota di produzione pubblica

BIETTIVI BIETTIVI

SPECIFICI O Incremento nella quota di produzione privata

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4.2.1 Asse 1: un’Amministrazione in prima linea Il primo asse strategico rappresenta l’esperienza da fare internamente al Comune di Aldeno. Questo non tanto perché esso ricopra una posizione primaria rispetto ai consumi e alle emissioni di CO2 evidenziate con l’IBE, dove la responsabilità dell’ente pubblico risulta limitata. Ma piuttosto perché appare importante che il Comune, in qualità di ente promotore dell’iniziativa del Patto dei Sindaci, si identifichi in prima linea rispetto all’obiettivo preposto.

Dall’analisi effettuata, e dalla presenza in Comune, sono emerse alcune peculiarità che vanno prese in considerazione e sono stati quindi identificati una serie di obiettivi ed azioni specifiche centrali in questo Piano.

In prima istanza è da subito apparso chiaro come il Comune di Aldeno, negli ultimi anni successivi però al 2008, abbia già avviato una serie di azioni volte all’efficientamento energetico delle proprie strutture e al miglioramento della condizione energetico-ambientale locale.

In particolare la sede del Municipio, le scuole, sono strutture che hanno subìto dei lavori di efficientamento. Appare chiaro quindi come sia importante in sede di piano, sottolineare e valorizzare queste azioni.

Il PAES si propone di seguire la linea sopra citata di miglioramento delle strutture pubbliche, includendo da una parte azioni già intraprese dal Comune, ma anche di proporre, laddove necessario, ulteriori integrazioni alle opere avviate. Visto il periodo che le Amministrazioni Pubbliche stanno vivendo, in particolare in termini di risorse a disposizione, questo obiettivo risulta essere legato alle possibilità di finanziamento offerte principalmente dalla P.A. di Trento. Sarebbe controproducente prevedere azioni di ampio calibro in termini economici, e poi scoprire che l’ente pubblico non può soddisfare questa aspettativa. Negli anni passati questo tipo di interventi sono stati ampiamente supportati dall’ente provinciale, come evidenziato anche nell’analisi SWOT. Altrettanto il nuovo PEAP insiste sull’importanza di migliorare le condizioni del patrimonio edilizio esistente, sia pubblico che privato.

Essendo inoltre la P.A. di Trento ente di supporto nell’iniziativa del Patto dei Sindaci, appare presumibile che questo tipo di aiuti verranno confermati anche in futuro.

Tuttavia non necessariamente tutte le azioni volte al minor consumo energetico all’intero delle sale comunali devono passare per un grande investimento o una grande opera.

Nel Comune di Aldeno, principalmente grazie allo stretto rapporto con i tecnici comunali e con l’assessorato all’ambiente e alle fonti energetiche, è stato identificato un problema di gestione di alcune strutture pubbliche, date in uso alle associazioni del paese.

Stiamo in particolare parlando delle ex-scuole elementari, site in via Damiano Chiesa. Questo edificio da anni viene messo a disposizione di svariate associazioni (Banda Sociale di Aldeno, Sezione ANA, Centro Giovani, etc.), da parte del Comune che mantiene la titolarità e il finanziamento delle utenze e dei servizi ad esso connessi. Dall’analisi delle bollette riguardanti il patrimonio pubblico è emerso come 77 questo edificio sia abbastanza dispendioso dal punto di vista dei consumi, anche per la sua fattura di vecchia data. Migliorare e razionalizzarne quindi gli usi, se pensiamo in particolare ai periodi invernali, appare una necessità.

Sono poi di primaria importanza e spettano all’Amministrazione, tutte quelle attività di divulgazione e informazione alla cittadinanza necessariamente legate al PAES, qui intese non solo come i classici incontri “partecipati” che da qualche anno connotano la pianificazione urbanistica.

Ai fini di supportare e stimolare al meglio l’azione privata sarà necessario pensare a eventi, manifestazioni, tavole rotonde pensati ad hoc per il territorio di Aldeno, con argomenti anche settoriali ma ampiamente informativi. È importante che la partecipazione riesca a raggiungere il maggior numero di cittadini, includendo fasce di età ed estrazione sociale differenti. Un’attività questa che il Comune di Aldeno ha in parte già sperimentato, e che andrà a ripetersi all’interno del PAES.

Bisogna affermare come le “buone pratiche” siamo ancora poco diffuse, e non possano rimaner escluse da questo percorso di piano. Il loro insegnamento e divulgazione crea principalmente, oltre ad un risparmio energetico che seppur esigo è immediato, una cultura al risparmio utile per gli anni a seguire.

Per questo le attività che in questo senso andranno a svolgersi saranno estremamente diversificate, declinate a varie “popolazioni” differenti per età ed abitudini.

Al fine di sostenere al meglio l’attività privata verranno svolte delle “tavole rotonde” in particolare con settore terziario, dove verranno raccolte le esigenze e le problematiche presenti, e verranno costruite assieme le possibili soluzioni, con il coinvolgimento anche del sistema bancario locale (Cassa Rurale di Aldeno e Cadine).

L’Amministrazione in questo contesto deve però essere lei stessa un esempio di “comportamento virtuoso”. Compito del PAES è quello quindi di procedere verso “un’istruzione” alle buone pratiche internamente al Comune, così che dalle sale comunali si riesca a dare il buon esempio ai residenti di Aldeno.

Asse Strategico Obiettivi specifici Azioni (cod. azione - descrizione)

S1.1.A - newsletter interna all’Amministrazione riguardante l’iniziativa del Patto dei Sindaci. S1.1- Adozione di “buone Asse 1 - L’Amministrazione in pratiche” e aumento di S1.1.B - Informazione sulle pratiche prima linea consapevolezza all’interno di risparmio energetico nell’ente dell’Amministrazione. comunale.

S1.1.C - Formazione di un tecnico per l’aggiornamento e il monitoraggio del database riferito al

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PAES.

S1.2.A – Riqualificazione energetica della scuola media.

S1.2.B – Riqualificazione energetica della sede municipale.

S1.2.C - Istituzione di un servizio di Energy Management (razionalizzazione dell’utilizzo dell’ex S1.2 - Efficienza energetica scuola elementare / teatro degli edifici pubblici. comunale), in accordo con le associazioni e enti utilizzatori.

S1.2.D - Certificazione energetica degli edifici comunali.

S1.2.E – Efficientamento energetico degli impianti di illuminazione pubblica.

S1.3.A - Avvio di percorsi didattici nelle scuole medie sul tema “energia – uomo – ambiente”

S1.3 - Informazione e S1.3.B - Eventi di sensibilizzazione sensibilizzazione della S1.3.C - Tavole rotonde con gli attori popolazione e inclusione degli locali del sistema produttivo- attori locali. artigianale e terziario.

S1.3.D - Progettazione di nuovi strumenti finanziari con la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine.

Tab. 4.1 – Articolazione dell’Asse strategico 1 – L’Amministrazione in prima linea.

4.2.2 Asse 2: un movimento sostenibile Uno dei principali problemi rilevati sia con l’indagine territoriale / demografica che con l’analisi SWOT, e confermato dall’Inventario di Base delle Emissioni, è legato alla mole di consumi data dal trasporto privato.

In particolare è stato evidenziato come il tasso di pendolarismo nel Comune sia mediamente elevato.

Questo dato riflette una particolare connotazione territoriale, ovvero un rapporto “satellite” fra Aldeno, Trento e in parte il comune di Rovereto, entrambi a breve distanza.

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In particolare il capoluogo continua ad esercitare un potere attrattore nei confronti dei comuni limitrofi, per questioni legate alla disponibilità lavorativa ma anche al sistema scolastico.

Sono però gli spostamenti per motivi di lavoro che costituiscono il grosso del problema, in quanto quelli per ragioni di studio, almeno fino alle superiori, sono assorbiti dalla mobilità pubblica che ricopre efficientemente le fasce d’orario scolastico.

Inoltre, per quanto riguarda il Comune di Aldeno, non è possibile fare ragionamenti sul comparto di mobilità pubblica non essendo di competenza comunale. Era inoltre già stato avviato, alcuni anni fa, uno studio preliminare rispetto ad un servizio di mini-bus comunali che però aveva messo in evidenza la non fattibilità del servizio stesso, ingiustificato dalla domanda.

Appare quindi evidente come l’unica soluzione sia quella di andare ad agire sul mezzo privato e sul suo utilizzo.

Sono state identificate due strade parallele per diminuire le emissioni attribuibili al trasporto privato: da una parte agire sul parco auto, contemplando un suo ricambio in chiave sostenibile e un utilizzo maggiormente responsabile dello stesso (in chiave condivisa); dall’altra una maggior attenzione alla mobilità sostenibile, specialmente se riferita agli spostamenti interni al territorio comunale.

Nel primo caso il cambio tecnologico contemplato, verte necessariamente verso mezzi con un minor impatto ambientale (Euro 5-6), con una diminuzione attesa in termini di Co2.

Contemporaneamente è però necessario supportare anche l’avanzare di nuove tecnologie nel settore automobilistico. Ecco quindi che verranno ideati eventi per sponsorizzare la tecnologia ibrida e le auto elettriche, in cui verrà coinvolto anche il settore terziario laddove d’interesse, nonché attività di supporto e informazione per l’accesso a finanziamenti pubblici o di singole case costruttrici.

Contemporaneamente verrà portata avanti una politica di supporto e diffusione di pratiche legate al car pooling.

Dall’analisi condotta attraverso i questionari, e dalle dinamiche osservate sul luogo, è diventato evidente come ci sia una concomitanza nei luoghi di destinazione dei tragitti che vengono compiuti quotidianamente. In particolare l’area di Trento e quella di Rovereto sono due importanti bacini di destinazione.

Appare quindi evidente come una soluzione al problema del pendolarismo identificato, possa essere quella di raggruppare questi spostamenti, evitando che la tendenza “una macchina – un passeggero” continui a perdurare.

Si confida qui nel fatto che dividendo la spesa quotidiana per gli spostamenti (legata alla benzina e all’utilizzo del mezzo quindi al suo deterioramento) la popolazione venga attratta dal possibile e immediato risparmio economico derivante dalla condivisione del mezzo di trasporto privato.

Secondariamente appare importante attivare una serie di attività legate alla mobilità lenta, benché sviluppata per quanto riguarda gli spostamenti con inizio e fine all’interno di Aldeno, in maniera 80 autonoma. Ad ogni modo sarebbe qui il caso di andare ad insistere principalmente sui più piccoli, educandoli all’utilizzo di piedi e bicicletta per gli spostamenti interni.

È necessario inoltre pensare ad un’integrazione degli strumenti di pianificazione comunale in questo senso, in quanto oggi incompleti, identificando possibili interventi di messa in sicurezza di questi mezzi di trasporto.

Asse Strategico Obiettivi specifici Azioni (cod. azione - descrizione)

S2.1.A - Cambio tecnologico nel parco auto privato.

S2.1.B - Sponsorizzazione e informazione sulle nuove tecnologie S2.1 – Minor impatto del nel settore automobilistico (ibrido e trasporto privato. elettrico) e sulle possibilità di finanziamento.

S2.1.C - Incentivazione alla mobilità Asse 2 – Un movimento condivisa sul metodo car pooling. sostenibile S2.2.A - Integrazione del tema della mobilità sostenibile negli strumenti di pianificazione.

S2.2 – Verso una mobilità S2.2.B - Progetto pedi-bus sulla sostenibile. scuola dell’infanzia e primaria di primo livello.

S2.2.C - Sostituzione di un automezzo di proprietà del Comune.

Tab. 4.2 – Articolazione dell’Asse strategico 2 – Un movimento sostenibile.

4.2.3 Asse 3: un sistema insediativo a basso impatto Esclusi i trasporti privati, l’altro campo principe sul quale concentrare l’azione è necessariamente il settore residenziale (4.053 tco2). Affianco a questo, anche il settore terziario verrà qui considerato, sebbene la sua responsabilità emissiva risulta ridotta rispetto al totale.

Si parla qui di due linee di azione che corrono parallele: da una parte si andrà a puntare sull’efficientamento degli involucri edilizi e delle attrezzature, contemporaneamente la divulgazione e sponsorizzazione di “buone pratiche” quotidiane andrà ulteriormente ad integrare l’azione.

Per quanto riguarda il primo punto bisogna innanzitutto sottolineare come interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio siano in sviluppo a partire dagli ultimi anni (molti sono successivi all’anno base del 2008).

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Inoltre molti degli edifici censiti e rientranti nella categoria “pessimo” e “medio” stato sono generalmente edifici degli anni ’60-’70-’80 che nei prossimi anni necessariamente avranno bisogno di una quota di manutenzione.

A questo punto entra in gioco anche la capacità di regolamentazione data dall’ente pubblico, che attualmente non detiene nessun allegato energetico o riferimento alla questione energetica tanto nel PRG quanto più che altro nel Regolamento Edilizio Comunale. Sarà quindi compito del PAES andare a colmare questa lacuna, indirizzando le nuove attività edilizie e le ristrutturazioni agli involucri.

Quest’azione è di notevole importanza sull’obiettivo di riduzione complessivo, per questo andrà ad applicarsi tanto al settore residenziale quanto a quello terziario. Agendo sul settore pianificatorio e di regolamentazione, si avrà un cambio di realtà che in futuro, ci si augura, porterà ad una buona diminuzione delle emissioni di CO2 sul territorio comunale.

Anche in questo caso verranno contemporaneamente studiate le possibili linee di finanziamento e agevolazione a questo tipo di interventi, offrendo consulenza e supporto in tutte le fase alla popolazione interessata.

Le potenzialità di efficientamento dell’involucro edilizio verranno ponderate sulla base dell’analisi svolta, così da stimare il potenziale effettivo all’interno del Comune. Verrà anche istituito, all’interno dell’ufficio tecnico, un sistema di registrazione codificata delle pratiche edilizie volte alla riqualificazione energetica, così da rendere più efficiente la futura attività di monitoraggio.

Per quanto riguarda invece i cambi di attrezzature (stiamo parlando di elettrodomestici, punti luci, etc.) si punterà sulla divulgazione e informazione rispetto alle nuove tecnologie esistenti, al risparmio ad esse legato, e alle possibilità di finanziamento da vari enti e realtà private. Verrà tuttavia preso anche in considerazione il normale ciclo di vita di tali prodotti, andando a stimare un ricambio “naturale” di queste strutture.

Asse Strategico Obiettivi specifici Azioni (cod. azione - descrizione)

S3.1.A - Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio nel settore residenziale.

S3.1.B - Rinnovamento del parco caldaie nel settore residenziale. Asse 3 – Un sistema S3.1 – Efficienza energetica insediativo a basso impatto. dell’edificato. S3.1.C – Installazione di valvole termostatiche sui termosifoni

S3.1.D - Cambio tecnologico nella dotazione di attrezzature (elettrodomestici).

S3.1.E – Sostituzione dei corpi

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illuminanti con tecnologia a basso consumo.

S3.1.F - Riqualificazione energetica delle strutture e attrezzature del settore terziario.

S3.2 – Componente energetica S3.2.A - Adozione di un allegato negli strumenti di pianificazione energetico al Regolamento Edilizio. urbanistica. S3.2.B - Integrazione della questione energetica nel PRG comunale.

Tab. 4.3 – Articolazione dell’Asse strategico 3 – Un sistema insediativo a basso impatto

4.2.4 Asse 4: un’energia green Una parte fondamentale dell’azione del Comune di Aldeno rispetto all’obiettivo di riduzione, è quella di aumentare la quota di energia prodotta localmente da FER (Fonti di energia rinnovabile).

Dall’analisi condotta, come confermato dall’IBE e riportato nell’analisi SWOT, ad Aldeno si registra un trend crescente nell’installazione di impianti per la produzione di energia green.

Questa peculiarità è in parte dettata dai finanziamenti erogati dalla P.A. di Trento, a pubblici e privati, che in particolare supportavano il sistema fotovoltaico. All’oggi non siamo ancora in grado di sapere i futuri andamenti di questo genere di finanziamenti (il nuovo Bando Energia, metodo di strumento utilizzato per l’accesso, è ancora in fase di stesura). Tuttavia dall’analisi della pianificazione energetica provinciale, emerge come uno dei punti di forza del sistema sia appunto quello di aumentare la produzione privata. Unica differenza è che il fotovoltaico, come anche da orientamento nazionale, non risulta più il sistema principe di questa strategia, che punta piuttosto su un maggior sviluppo della geotermia e sullo sfruttamento della biomassa. Bisogna aspettare per capire quali saranno le intenzioni su questo fronte, anche se difficilmente i finanziamenti, anche al fotovoltaico, finiranno senza aver avuto avvisaglie in questo senso. Probabilmente verrà diminuita la quota di copertura, motivo in più per sviluppare idee anche su altri versanti.

Inoltre i metodi di finanziamento non sono legati solamente all’ente provinciale. Per fare un esempio la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, che come bacino soci attinge notevolmente al Comune di Aldeno, ha una linea di finanziamento apposita per il contributo a supporto di queste azioni.

Vista la premessa, l’azione a favore dell’installazione di impianti per la produzione di energia da FER andrà a fondarsi su un’attività primaria: il sostegno, l’aiuto e l’informazione rispetto a metodi di finanziamento locali, provinciali e nazionali, tanto pubblici che privati.

Secondariamente è intenzione del piano andare ad agire sul sistema terziario. Andranno a istituirsi quindi delle tavole rotonde per sfruttare al meglio le sinergie esistenti. Mettendo assieme gli attori della realtà locale, in dialogo aperto tanto con l’Amministrazione quanto con il sistema di accesso al

83 credito (Cassa Rurale) si andrà a pianificare lo sviluppo di azioni innovative in questo frangente. In questa sede verranno valutate quelle potenzialità morfologiche inserite anche nell’analisi SWOT (presenza di un buona sistema di falde acquifere vista la vicinanza con il fiume Adige, scorrimento del fiume Arione, etc.) L’idea è quella che il potere di acquisto e di azione aumentino con la partecipazione ai gruppi di lavoro identificati. (per ulteriori informazioni si rimanda all’Asse Strategico 1 – L’Amministrazione in prima linea _ S.1.3.C)

Contemporaneamente anche il Comune si troverà chiamato a fare la sua parte. Alcuni interventi, in particolare gli impianti fotovoltaici sulle scuole, sono già conclusi. Altri però dovranno essere messi in campo, andando a recuperare contemporaneamente aree già utilizzate dal punto di vista della permeabilità. Anche in questo caso la massimizzazione di possibilità di finanziamento esterne al Comune, andrà a influenzare nettamente la fattibilità delle opere.

Asse Strategico Obiettivi specifici Azioni (cod. azione - descrizione)

S4.1.A - Installazione impianto solare fotovoltaico sulla scuola materna.

S4.1.B - Installazione impianto solare termico sugli impianti sportivi comunali.

S4.1.C – Installazione impianto solare S4.1 – Incremento della quota di termico sulla scuola elementare. produzione pubblica S4.1.D – Installazione impianti solari sulla scuola media.

S4.1.E – Nuovo impianto fotovoltaico Asse 4 – Un’energia GREEN nel parcheggio degli impianti sportivi

S4.1.F – Nuovo impianto fotovoltaico sulla copertura del CRM

S4.2.A - Diffusione di nuovi impianti di produzione da FER nel settore terziario.

S4.2 – Incremento della quota di S4.2.B - Diffusione di nuovi impianti produzione privata fotovoltaici nel settore residenziale.

S4.2.C - Diffusione di nuovi impianti solari termici nel settore residenziale.

Tab. 4..4 – Articolazione dell’Asse strategico 4 – Un’energia green.

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5 SCHEDE D’AZIONE

Le schede d’azione rappresentano il nucleo operativo del PAES.

All’interno di queste schede, verranno descritti gli interventi che, a partire dal 2008 e fino al 2020, sono stati messi in campo o sono in previsione al fine di ridurre le emissioni di CO2 sul territorio comunale.

In questa parte il Piano diventa operativo e lo fa attraverso una descrizione pratica degli interventi che l’Amministrazione intende implementare, o in alcuni casi ha già sviluppato.

Alcune considerazioni prima di iniziare sono però doverose. In primo luogo va affermato come sulle schede vengono riportati tanto quei dati richiesti direttamente dalla Commissione Europea (settore e campo d’applicazione, servizio/soggetto responsabile, periodo temporale di attuazione, costi, risparmio energetico e riduzione di emissioni attesa al 2020), ma anche parti descrittive dell’azione stessa. Questo aspetto vuole essere un facilitatore tanto per i tecnici preposti a gestire e attuare l’azione, quanto alla divulgazione del PAES alla cittadinanza. Per questo motivo le azioni vengono scritte in modo semplice e chiaro, considerando, sotto questa ottica, anche il futuro monitoraggio.

Non tutte le azioni riportano un obiettivo di risparmio energetico e di riduzione emissiva, in quanto alcune non hanno un risvolto diretto e quantificabile in questi termini sulla realtà di riferimento. Stiamo parlando per esempio di quelle azioni che si riferiscono ad iniziative di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza su alcuni temi, a strumenti di pianificazione, etc.

Queste azioni, anche se di notevole importanza, non hanno però un’incidenza diretta sui consumi e conseguenti risparmi, o perlomeno non è così facile stimarne le potenzialità e quantificarne i risultati. Tuttavia, vanno a rafforzare quei comportamenti che nei prossimi anni la popolazione dovrà iniziare a prendere in considerazione.

Azioni che riguardano la ricerca di finanziamenti ad hoc per il territorio di Aldeno, ad esempio, non hanno una riduzione di CO2 quantificabile, ma con la loro implementazione, altre azioni, come la riqualificazione del patrimonio edilizio, avranno un’efficacia sicuramente maggiore.

Altra precisazione riguarda il servizio/soggetto responsabile che non sempre può fare riferimento ad una persona sola. Spesso le azioni sono molto complesse e vanno a coinvolgere più realtà dell’Amministrazione stessa. Per questo motivo anche il soggetto responsabile risulta essere un ufficio, un settore dell’Amministrazione che si prende in carico l’implementazione, e successivamente il monitoraggio, della stessa.

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S1.1.A Newslettere interna al Comune C N

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.1 _ Adozione di “buone pratiche” e aumento di consapevolezza Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico / Uff. Segreteria comune

Descrizione

Allo scopo di suscitare interesse e aumentare la consapevolezza tanto nei confronti dell’iniziativa del Patto dei Sindaci, ma anche più in generale su argomenti di carattere energetico ambientale, verrà costituita una newsletter interna al Comune. La newsletter sarà un utile veicolo di informazione principalmente rivolto alla partecipazione di tutta l’Amministrazione nei confronti dell’iniziativa Patto dei Sindaci, e dello stato avanzamento lavori rispetto al PAES. I tecnici e gli amministratori comunali saranno informati sui risultati delle analisi condotte dal piano e dei risultati che esso produrrà nei primi due anni di implementazione. Questo servizio verrà attivato con l’approvazione del PAES, e seguirà tutti gli stati di avanzamento dello stesso, nonchè informazione e notizie proveniente dalla Covenant of Mayor, laddove di interesse. La Newsletter verrà gestita dal gruppo di lavoro Eco2Urban in collaborazione con l’ufficio tecnico comu- nale e con l’ufficio segreteria.

Data inizio 2014 Data fine 2016 Risparmio energetico - Riduzione CO2 - Attori coinvolti Personale dipendente comunale; membri del Consiglio Comunale; Eco2Urban Costi stimati 500 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali, finanziamento provinciale (PAES) Indicazione per il monitoraggio -

86 S1.1.B Informazione sulle pratiche di risparmio energetico da adottare all’interno C N dell’Ente comunale

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.1 _ Adozione di “buone pratiche” e aumento di consapevolezza Servizio /soggeto responsabile: Comune di Aldeno - personale dipendente

Descrizione

Creazione di una serie di eventi / manifesti che sottolineino l’importanza di assumere dei “comporta- menti virtuosi” sul luogo di lavoro (il Comune di Aldeno). Verrà organizzato un incontro, che coinvolgerà tutto il personale dell’Ente pubblico, in cui verranno spiegate le buone pratiche da adottare sul luogo di lavoro, e ne verrà sottolineata l’importanza in termini di risparmio economico e energetico. Secondariamente verranno affissi presso la sede comunale, mani- festi che rimandino la mente all’adozione delle stesse. Al personale dipendente verrà inoltre fornito un “vademecum” di buone pratiche da adottare internamente al Comune. L’obiettivo è quello di coinvolgere in modo diretto e completo la struttura pubblica, incrementando la consapevolezza del personale, coinvolgendolo in piccole azioni quotidiane che puntano a raggiungere l’obiettivo di riduzione dei consumi e delle emissioni che l’Amministrazione si è data per il 2020.

Data inizio 2014 Data fine 2016 Risparmio energetico -

Riduzione CO2 - Attori coinvolti Personale dipendente comunale; membri del Consiglio Comunale; Eco2Urban Costi stimati 1.000 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali, finanziamento provinciale (PAES) Indicazione per il monitoraggio Persone coinvolte, kWh elettrici e termici risparmiati

87 S1.1.C Formazione di un tecnico per l’aggiornamento e il monitoraggio del C N database riferito al PAES

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.1 _ Adozione di “buone pratiche” e aumento di consapevolezza Servizio /soggeto responsabile: Ufficio Tecnicio comunale

Descrizione

Identificazione, all’interno del personale presente nell’ufficio tecnico comunale, di una figura di riferi- mento ai fini del monitoraggio del PAES. Tale figura seguirà un piccolo corso di formazione sull’utilizzo della tecnica GIS, e sulla gestione del software IPSI Italia, utilizzato per la realizzazione dell’IBE del PAES stesso. Si andrà poi a prevedere un’azione continua di monitoraggio e aggiornamento del database creato con il PAES, in particolare per quanto riguarda gli interventi sul patrimonio e sulle attrezzature pubbliche. Si andranno quindi a pren- dere in considerazione i consumi e le equivalenti emissioni del patrimonio e delle attrezzature pubbliche, inoltre verranno archiviati separatamente quegli interventi riguardanti il privato (autorizzazione, conces- sione edilizie, etc.) riferite all’ambito energetico. Queste ultime verranno poi catalogate in un database che sarà successivamente georeferenziato, in modo da ottenere una mappatura degli interventi (vedi allegato 3) I risultati saranno costantemente inviati all’Amministrazione attraverso la Newsletter. Questo sistema andrà a mantere constante la consapevolezza almeno sui consumi e sulle emissioni prodotte da parte dell’ente pubblico, inoltre faciliterà la successiva fase di redazione dell’IME.

Azioni collegate:

S1.1.A _ Creazione di una Newsletter interna al Comune

Data inizio 2015 Data fine 2016 Risparmio energetico - Riduzione CO2 - Attori coinvolti Ufficio tecnico comunale; Eco2Urban

Costi stimati 2.000 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali, finanziamento provinciale (PAES) Indicazione per il monitoraggio -

88 S1.2.A Riqualificazione energetica della scuola media C N

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.2 _Efficienza energetica degli edifici pubblici Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnicio

Descrizione

Nel 2007 il Comune di Aldeno ha avviato i lavori di ristrutturazione dell’edificio che ospita la scuola media. Questo progetto, nato dall‘esigenza di adeguare la struttura scolastica alle norme in materia di prevenzi- one incendi, si è successivamente rivelato un’occasione per attuare una serie coordinata di ulteriori interventi al fine di rinnovare sostanzialmente e complessivamente l’edificio risalente ai primi ’70. Il risparmio energetico è stato uno dei temi guida sia nella progettazione sia nella realizzazione dell’opera di ristrutturazione, infatti tra gli interventi che hanno interessato la struttura molti interessano l’involucro edilizio e gli impianti, come: - Sostituzione della vecchia caldaia con un gruppo termico a condensazione alimentato a gas metano (rendimento utile 97,3%); - Sostituzione dell’impianto di riscaldamento tradizionale con pannelli radianti a pavimento; - Installazione impianto solare termico e fotovoltaico (vedi S4.1.D); - Cambio dei vecchi serramenti con infissi in PVC dotati di doppi vetri basso emissivi; - Coibentazione delle pareti opache e conseguente attenuazione dei ponti termici, grazie all’applicazione del cappotto termico con polistirene espanso dallo spessore di 6 cm; - Isolamento del pavimento della palestra a contatto con il terreno.

Data inizio 2007 Data fine 2009 Risparmio energetico 8.300 mc di gas metano (81 MWh) Riduzione CO2 16 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, Provincia di Trento

Costi stimati 1.428.031 € (importo totale dell’opera di ristrutturazione) Strumenti di finanziamento Risorse comunali, finanziamenti provinciali Indicazione per il monitoraggio Consumi di gas metano da bolletta

89 S1.2.B Riqualificazione energetica della sede municipale C N

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.2 _Efficienza energetica degli edifici pubblici Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnicio

Descrizione

Nel 2010 il Comune di Aldeno ha realizzato un progetto di ristrutturazione della sede municipale. Progetto che ha previsto degli interventi di riqualificazione energetica dal punto di vista degli impianti, ma anche dell’involucro edilizio. Infatti, si è provveduto alla sostituzione della vecchia centrale termica con una caldaia a metano ad alta efficienza e si sono realizzati lavori di isolamento termico a cappotto su una superficie di 1026 mq, installando pannelli termoisolanti in poliestere espanso dello spessore di 10 cm. Oltrea a questo, si è provveduto con la sostituzione dei vecchi serramenti con infissi bassoemissivi con doppio vetro e telaio in legno.

Data inizio 2010 Data fine 2011 Risparmio energetico 2.500 mc di gas metano (24 MWh) Riduzione CO2 5 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, Provincia di Trento

Costi stimati 55.598 (importo totale dell’opera di ristrutturazione) Strumenti di finanziamento Risorse comunali, finanziamenti provinciali Indicazione per il monitoraggio Consumi di gas metano da bolletta

90 S1.2.C Istituzione di un servizio di Energy Management C N

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.2 _Efficienza energetica degli edifici pubblici Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnicio, Segreteria, Attività culturali

Descrizione L’edificio in questione è un immobile costruito nei primi anni del ‘900, ospitava le scuole elementari fino al 2000 e ora invece viene utilizzato dalle associazioni presenti sul territorio comunale come sede per gli incontri. Esso negli ultimi anni non è stato interessato da interventi di ristrutturazione o riqualificazione e, di conseguenza, i consumi risultano fuori scala rispetto agli altri edifici di proprietà del Comune. Tuttavia, tale struttura è al centro di un più ampio progetto di delocalizzazione delle attività oggi qui presenti in un altra sede attualmente in fase di ultimazione lavori. Di fronte a questa situazione condizionata dagli elevati consumi (specialmente termici) della struttura, dal suo attuale sporadico utilizzo e dall’incertezza legata al suo futuro ruolo, l’Amministrazione ha deciso di non compiere interventi strutturali, ma di agire sulle modalità di utilizzo della sede riducendone così gli sprechi di energia. L’azione prevede l’istituzione all’interno del Comune di Aldeno di un servizio di Energy Management, che in accordo con le associazioni coinvolte andrà ad organizzare e programmare l’utilizzo delle aule in un ottica di razionalizzazione dei tempi e quindi dei consumi della struttura stessa. L’intento è quello di limitare i tempi di accensione degli impianti, concentrando le attività solo in determinati giorni e ore. L’obiettivo di riduzione dei consumi e quindi delle emissioni che il Comune si prefigge per questa azione è del 10% rispetto ai consumi registrati nel 2008.

Data inizio 2014 Data fine 2016 Risparmio energetico 15 MWh di gas metano

Riduzione CO2 3 tonnellate di CO2 Attori coinvolti Uffici comunali; associazioni e gruppi di interesse della realtà locale;

Costi stimati 1.000 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali, finanziamento provinciale (PAES) Indicazione per il monitoraggio mc di gas metano risparmiati dalla bolletta

91 S1.2.D Certificazione energetica degli edifici comunali C N

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.2 _ Efficienza energetica degli edifici pubblici Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnicio

Descrizione In recepimento della legislazione provinciale, e a fronte degli interventi compiuti in chiave di risparmio ed efficienza energetica sulle strutture comunali, il Comune provvederà a certificare gli edifici pubblici, seguendo le indicazioni fornite dalla Provincia Autonoma di Trento. Tutti gli edifici comunali andranno poi ad affiggere l’Attestato di Certificazione Energetica sulle proprie facciate. Per alcuni edifici, come le ex Scuole Elemenatri e l’Ostello, si attende la decisione definitiva rispetto al proprio utilizzo per il primo, e la chiusura lavori per quanto riguarda il secondo.

Data inizio 2015 Data fine 2016 Risparmio energetico -

Riduzione CO2 - Attori coinvolti Uffici comunali; esperti del settore Costi stimati 5.000 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali ; eventuali finanziamenti Provinciali Indicazione per il monitoraggio - 92 S1.2.E Efficientamento energetico degli impianti di illuminazione pubblica C N

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.2 _ Efficienza energetica degli edifici pubblici Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnicio;

Descrizione Nel 2009 il Comune di Aldeno ha realizzato il rinnovamento degli impianti di illuminazione pubblica. Progetto che ha interessato le seguenti strade: via Florida, via Giovanni XXIII; via del Porto; via Stretta; via Damiano Chiesa (completamento); via Filzi (completamento); via Degasperi; via del Revì; via Pascoli; via Verdi; via Mazzini; via della Croce; via XXV Aprile.

In totale sono stati installati: • 6 apparecchi di illuminazione con lampada agli ioduri metallici da 150W (completamento via Damiano Chiesa e via Filzi); • 81 apparecchi di illuminazione con lampada agli ioduri metallici da 60W a servizio delle seguenti strade: via del Porto; via Stretta; via Degasperi; via del Revì; via Pascoli; via Verdi; via Mazzini; via della Croce; via XXV Aprile; • 16 apparecchi di illuminazione con lampada agli ioduri metallici da 90W a servizio delle seguenti strade: via Florida e via Giovanni XXIII.

Il nuovo impianto di illuminazione è stato progettato e realizzato secondo le recenti normative in materia di inquinamento luminoso e risparmio energetico, infatti, è dotato di un sistema di regolazione interno del flusso luminoso che ne riduce la potenza durante le ore notturne. Per quanto riguarda i corpi illumi- nanti è composto prevalentemente da apparecchi di illuminazione muniti di lampada agli ioduri metallici da 60W che hanno sostituito i precedenti apparecchi muniti di lampada al sodio da 70W. Il risparmio è quindi valutabile nell’ordine del 15% per punto luce.

Data inizio 2009 Data fine 2010 Risparmio energetico 5 MWh

Riduzione CO2 2 tonnellate di CO2 Attori coinvolti Uffici comunali; esperti del settore Costi stimati 144.200 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali ; Finanziamento Provinciale (Bando Energia 2014) Indicazione per il monitoraggio Corpi illuminanti sostituiti 93 S1.3.A Percorso didattico “(RI)GENERIAMO ENERGIA. Uniti per un nuovo clima di C N risparmio, rispetto e salute”

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.3 _ Informazione e sensibilizzazione della popolazione e inclusione degli attori locali.

Servizio /soggeto responsabile: Comune di Aldeno; Piano Giovani di Zona “Arcimaga”

Descrizione Realizzazione di un percorso didattico all’interno delle scuole primarie di secondo livello di Aldeno (classi prime) sul tema dell’effetto serra e dei suoi risvolti, della lotta al cambiamento climatico, delle responsa- bilità dell’uomo. All’interno del percorso gli alunni verranno messi davanti alla realtà odierna in termini di cambiamento climatico e contemporaneamente avranno la possibilità di capire il loro ruolo, tanto nella situazione contingente, quanto nei suoi futuri risvolti. Si andrà a ragionare sull’adozione di comportamenti sapienti, dagli acquisti quotidiani, all’uso razionale di energia. Verranno insegnate agli studenti “buone pratiche” da applicare dentro e soprattutto fuori le aule scolastiche. Successivamente si prenderà conoscenza del mondo delle energie rinnovabili, del loro funzionamento, dell’importanza che ricoprono oggi ma anche in futuro. Il percorso didattico si realizza attraverso l’iniziativa del Piano Giovani di Zona “Arcimaga”, in collaborazi- one con la cooperativa Progetto ‘92 che da anni opera con i minori.

Data inizio 2014 Data fine 2015 Risparmio energetico - Riduzione CO2 - Attori coinvolti Uffici comunali; associazioni e gruppi di interesse della realtà locale; Eco2Urban; Piano giovani di Zona “Arcimaga” Costi stimati 7.000 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali e provinciali; Contributo della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine Indicazione per il monitoraggio alunni coinvolti

94 S1.3.B

C N Eventi di sensibilizzazione sulle tematiche energetico-ambientali

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.3 _ Informazione e sensibilizzazione della popolazione e inclusione degli attori locali. Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnicio, Attività culturali

Descrizione A supporto e compimento del PAES verranno ideati, nei due anni successivi all’approvazione del Piano, una serie di momenti di sensibilizzazione e informazione sulle tematiche energetico-ambientali di diversa natura. Da una parte la partecipazione al processo di piano, già avviata e in fase di prosecuzione, per informare i cittadini sullo stato di avanzamento lavori, raccogliere proposte, idee e opinioni sul PAES comunale. Dall’altra momenti di condivisione e sensibilizzazione su temi specifici quali ad esempio le “buone prat- iche”, la mobilità elettrica e sostenibile, le nuove tecnologie sugli impianti di produzione da FER, etc. In questo ambito il Comune di Aldeno ha già delle esperienze pregresse, come il laboratorio sull’autocostruzione di pannelli solari termici rivolto ai genitori dei bambini della scuola primaria di primo grado, che si è svolto nell’anno 2009. Tali eventi andranno in parte a coincidere con festività già attive nel Comune, così da raccogliere un maggior bacino di utenza. L’obiettivo delle attività di sensibilizzazione è quello di coinvolgere il maggior numero di attori locali (privati cittadini e settore terziario) in interventi di efficienza energetica e sfruttamento delle fonti rinno- vabili.

Azioni collegate:

S2.1.A _ Cambio tecnologico del parco auto privato S3.1.A _ Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio nel settore residenziale S3.1.B_S3.1.C_S3.1.D_S3.1.E S4.2.A_Diffusione di nuovi impianti di produzione da FER nel settore terziario S4.2.B_S4.2.C

Data inizio 2014 Data fine 2016 Risparmio energetico non quantificabile - vedi azioni collegate Riduzione CO2 non quantificabile - vedi azioni collegate Attori coinvolti Uffici comunali; associazioni e gruppi di interesse della realtà locale; esperti del settore; cittadinanza Costi stimati 3.000 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali , finanziamento provinciale (PAES)

Indicazione per il monitoraggio persone coinvolte

95 S1.3.C Tavole rotonde con gli attori locali del sistema teziario C N

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.3 _ Informazione e sensibilizzazione della popolazione e inclusione degli attori locali. Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnicio, Segreteria, Commercio

Descrizione

E’ intenzione dell’Amministrazione avviare una serie di incontri specifici rivolti al settore terziario identifi- cato come attore necessario per il successo della politica energetica intrapresa. L’intento delle tavole rotonde è quello di avviare un dialogo con questo settore, capendone le potenzial- ità e possibilità in termini di efficientamento energetico delle strutture e degli impianti, e di installazione di impianti di produzione da FER. L’inclusione del sistema di accesso al credito (Cassa Rurale di Aldeno e Cadine) vuole stimolare il dialogo e l’ideazione di strumenti di finanziamento ad hoc per la realtà di Aldeno, che vadano a supportare la capacità di azione dei singoli attori locali. Le tavole rotonde vogliono mettere assieme la realtà locale per capire le possibili sinergie ad essa connesse, con l’idea di aumentare la capacità di intervento attraverso azioni condivise e congiunte.

Azioni collegate:

S3.1.A _ Riqualificazione energetica delle strutture e attrezzature del settore terziario S4.2.A_Diffusione di nuovi impianti di produzione da FER nel settore terziario S1.3.D_Progettazione di nuovi strumenti finanziari con la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine

Data inizio 2014 Data fine 2015 Risparmio energetico non quantificabile - vedi azioni collegate Riduzione CO2 non quantificabile - vedi azioni collegate Attori coinvolti Uffici comunali; associazioni e gruppi di interesse della realtà locale; esperti del settore; imprenditori e attori del settore produttivo e terziario locale; Cassa Rurale di Aldeno e Cadine Costi stimati 500 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali, finanziamento provinciale (PAES)

Indicazione per il monitoraggio Attori locali coinvolti

96 S1.3.D Progettazione di nuovi strumenti finanziari con la Cassa Rurale di Aldeno e C N Cadine

Asse strategico: S1 _ L’Amministrazione in prima linea Obiettivo specifico: S1.3 _ Informazione e sensibilizzazione della popolazione e inclusione degli attori locali. Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Al fine di supportare l’azione privata, verrà aperto un dialogo in chiave condivisa con la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, realtà molto importante nel contesto locale. L’intenzione è quella di capire le possibilità di progettazione di nuovi sistemi di finanziamento (mutui a tasso agevolati, FIDI, etc.) e/o di sponsorizzazione e modifica di alcuni già esistenti (ECOformula). Tale attività verrà pensata ad hoc per la realtà di Aldeno, e andrà a supportare l’azione privata in tutti i settori di applicazione.

AzioniAzioni collegate:

S1.1.A _ Creazione di unaS1.3.B Newsletter _ Eventi interna di sensibilizzazione al Comune S1.3.C _ Tavole rotonde con gli attori del sistema produttivo-artigianale e terziario

Data inizio 2015 Data fine 2016 Risparmio energetico non quantificabile - vedi azioni collegate Riduzione CO2 non quantificabile - vedi azioni collegate Attori coinvolti Uffici comunali; Eco2Urban; Cassa Rurale di Aldeno e Cadine

Costi stimati 500 € Strumenti di finanziamento Risorse comunali, finanziamento provinciale (PAES)

Indicazione per il monitoraggio Numero di prestiti concessi

97 S2.1.A Cambio tecnologico del parco auto privato

Asse strategico: S2 _ Un Movimento Sostenibile Obiettivo specifico: S2.1 _ Minor impatto del trasporto privato Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Questa scheda illustra in sintesi le azioni che l’Amministrazione comunale intraprenderà per promuovere il rinnovamento del parco veicolare privato, seguendo i tempi di sostituzione fisiologica delle autovetture. In concreto l’azione è in mano al cittadino il quale provvederà alla sostituzione del vecchio veicolo con un nuovo mezzo a basso fattore di emissione di CO2 al km. Questo processo di svecchiamento potrà avvenire grazie allo sfruttamento di nuove tecnologie applicate alle autovetture (auto elettriche) e all’utilizzo di carburanti alternativi (GPL, Metano) che garan- tiscono un tasso emissivo inferiore. Come si può notare dall’Allegato 5 ,questo processo di rinnovamento e, di conseguenza, di riduzione dei consumi/emissioni è già in atto. Il compito del Comune è quello di stimolare questa tendenza, indirizzando le scelte dei cittadini attraverso l’informazione e la diffusione delle possibilità sia di carattere tecno- logico sia economico-finanziario che riguardano la sostituzione di una vecchia auto con un modello meno impattante.

Azioni collegate:

S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione S2.1.B _ Sponsorizzazione e informazione sulle nuove tecnologie nel settore automobilistico (ibrido e elettrico) e sulle possibilità di finanziamento.

Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 3.208 Mwh

Riduzione CO2 834 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Uff. Tecnico comunale; Esperti del settore; cittadinanza Costi stimati - Strumenti di finanziamento Eventuali finanziamenti provinciali; TEE Indicazione per il monitoraggio Classificazione del parco auto e dati di vendita carburanti 98 S2.1.B Sponsorizzazione e informazione sulle nuove tecnologie nel settore automobilistico (ibrido e elettrico) e sulle possibilità di finanziamento.

Asse strategico: S2 _ Un Movimento Sostenibile Obiettivo specifico: S2.1 _ Minor impatto del trasporto privato Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Per rendere maggiormente efficace, dal punto di vista del risparmio energetico, il cambio tecnologico all’interno del parco auto privato, è necessario che la cittadinanza venga infor- mata sulle nuove tecnologie esistenti nel settore automobilistico. Ecco quindi che verranno avviati una serie di eventi, in cui i protagonisti di questo settore saranno chiamati a sponsorizzare tecnologie a basso impatto (ibrida e elettrica) con l’intento anche di sfatare dubbi e perplessità ancora esistenti. In questa azione verrà inclusa la onlus EnergoClub, che da qualche anno è impegnata nel recupero dei TEE (Titoli di Efficienza Energetica) legati alle auto ibride ed elettriche. Tale realtà andrà a sponsorizzare non solo questa possibilità di finanziamento ma anche altri vantaggi legati al settore automobilistico in chiave sostenibile. In questi incontri verranno inoltre esposte le possibilità di finanziamento al privato oggi vigenti, provenienti in parte dalla realtà nazionale e provinciale, ma anche dalla Cassa Rurale di Aldeno e Cadine (ECOformula) e dalle singole case produttrici di auto.

Azioni collegate:

S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione S2.1.A _ Cambio tecnologico del parco auto privato

Data inizio 2014 Data fine 2020 Risparmio energetico Non quantificabile (vedi azioni collegate)

Riduzione CO2 Non quantificabile (vedi azioni collegate) Attori coinvolti Uff. Tecnico comunale; Esperti del settore; cittadinanza; Concession- arie locali; EnergoClub onlus Costi stimati 500 € Strumenti di finanziamento Risorse interne comunali; Finanziamento provinciale PAES Indicazione per il monitoraggio Vedi S2.1.A 99 S2.1.C Incentivazione alla mobilità condivisa sul metodo car pooling.

Asse strategico: S2 _ Un Movimento Sostenibile Obiettivo specifico: S2.1 _ Minor impatto del trasporto privato Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico, Segreteria

Descrizione

Riscontrato il tasso di pendolarismo che ad Aldeno si attesta ad un livello medio -alto e, appurato, che molti degli spostamenti hanno come luogo di partenza e destinazione le medesime mete, l’Amministrazione ha deciso di controvertire la tendenza in atto “una macchina-un passeggero” riducendo così i consumi. Verrà quindi attivato un sistema di agevolazione alla condivisione del mezzo privato sullo stile del carpooling. In particolare verrà, da una parte, creato un sito ad uso esclusivo dei residenti, dove i cittadini potranno accordarsi fra di loro per gli spostamenti quotidiani. Altrettanto, verrà attivato un servizio di proposta e prenotazione passaggi, cartaceo presso gli uffici comunali. In questo modo i cittadini verranno messi nella condizione di “trovare compagni di viaggio” sia tramite internet che recandosi in Comune. Il servizio verrà opportunamento reso pub- blico e spiegato nel suo funzionamento, alla cittadinanza, in particolare per quanto riguarda il servizio on-line

Azioni collegate:

S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione

Data inizio 2015 Data fine 2020 Risparmio energetico Non quantificabile

Riduzione CO2 Non quantificabile Attori coinvolti Uff. Tecnico comunale; Esperti del settore; cittadinanza

Costi stimati 1.000 € Strumenti di finanziamento Risorse interne comunali, finanziamento provinciale (PAES) Indicazione per il monitoraggio Numero di persone partecipati e viaggi condivisi 100 S2.2.A Integrazione del tema della mobilità sostenibile negli strumenti di pianificazi- one

Asse strategico: S2 _ Un Movimento Sostenibile Obiettivo specifico: S2.2 _ Verso una mobilità sostenibile Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Dall’analisi del sistema di pianificazione comunale è emerso come non ci sia, esclusi i piani attuativi riguardanti tre aree specifiche e circoscritte, una previsione di piano riferita alla mobilità lenta (ciclabile e pedonale). Questo aspetto vale tanto per la mobilità interna (con inizio e fine all’interno del Comune) quanto per quella direzionata al di fuori di Aldeno. Verrà quindi discussa una soluzione in entrambi i casi. Da una parte si andrà a integrare le previsione dei piani attuativi costruendo un circiuto interno al Comune che tocchi i luoghi più sensibili, quali le scuole, il parco delle Albere, la zona sportiva. Secondariamente si andrà a pensare ad un percorso ciclopedonale in collegamento con l’esterno del Comune, di congiunzione con l’attuale stato delle piste ciclabili del confinante Comune di Trento. In entrambi i casi verrà integrata la pianificazione vigente con varianti al PRG, integrazione che sarà aperta a un’ampia partecipazione e discussione con la cittadinanza per capire le esigenze presenti legate a questo tipo di mobilità.

Azioni collegate:

S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione

Data inizio 2016 Data fine 2017 Risparmio energetico Non quantificabile

Riduzione CO2 Non quantificabile Attori coinvolti Uff. Tecnico comunale; Esperti del settore; cittadinanza; Costi stimati 2.000 € Strumenti di finanziamento Risorse interne comunali Indicazione per il monitoraggio Nuovi percorsi realizzati 101 S2.2.B Progetto pedi-bus sulla scuola dell’infanzia e primaria di primo livello.

Asse strategico: S2 _ Un Movimento Sostenibile Obiettivo specifico: S2.2 _ Verso una mobilità sostenibile Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Verrà istituito, su tutto il territorio comunale un progetto di “Pedi-Bus” rivolto alle scuole dell’infanzia e primarie di primo livello. Il “Pedibus” consiste in un autobus umano, composto solo dai passeggeri, cioè senza bisogno di un veicolo che inquini. I passeggeri sono tutti bambini che percorrono la strada fino a scuola seguendo percorsi in sicurezza, sotto la responsabilità di adulti. Lo scopo è quello di creare un sistema condiviso di accompagnamento dei bambini a piedi a scuola. Verranno quindi identificati dei punti di raccolta per i bambini distribuiti per tutto il paese, da dove poi a piedi verranno accompagnati a scuola. Con il “Pedibus”, l’Amministrazione intende sostenere una modalità diversa di percorrenza casa-scuola, promuovendo l’autonomia degli studenti, rispondendo alle esigenze dei geni- tori, riducendo il traffico, la congestione e l’inquinamento. In questo progetto verranno coinvolte l’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di Aldeno, e l’Associazione Nazionale Alpini sezione di Aldeno, che già collaborano con il Comune in altre attività. Verrà richiesta anche la collaborazione dei genitori dei bambini coinvolti per integrare il servizio di accompagnamento. Per quanto riguarda la stima di riduzione dei consumi, è stata considerata la lunghezza media dei percorsi istituiti (pari a 800 m), il numero di alunni partecipanti (105, escluden- done il 25%), i giorni di un anno scolastico (216 gg), il fattore di emissione medio di un automobile (120 g/Km). Azioni collegate:

S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione

Data inizio 2015 Data fine 2020 Risparmio energetico 1100 litri di benzina (10 MWh)

Riduzione CO2 2 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Uff. Tecnico comunale; Esperti del settore; cittadinanza; associazioni locali. Costi stimati 1.000 € Strumenti di finanziamento Risorse interne comunali; Finanziamento provinciale (PAES) Indicazione per il monitoraggio Numero di alunni partecipanti al progetto 102 S2.2.C Sostituzione di un automezzo di proprietà del Comune.

Asse strategico: S2 _ Un Movimento Sostenibile Obiettivo specifico: S2.2 _ Verso una mobilità sostenibile Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico, Ragioneria

Descrizione

Con questa azione il Comune di Aldeno intende rinnovare il proprio parco auto, sostituendo un “Opel-Agila” con un auto elettrica . Attualmente l’auto in oggetto è un ibrido a GPL ed è l’unico autoveicolo in dotazione. Viene quindi usata per tutti gli spostamenti interni al Comune. A questa azione andrà associata l’alimentazione dell’auto elettrica da prevedere in collega- mento con uno dei sistemi di produzione di energia da FER attualmente presenti (impianti fotovoltaici) o in previsione.

Azioni collegate:

S4.1.A _ Installazione impianto fotovoltaico sulla scuola materna S4.1.C _ Nuovo impianto fotovoltaico “parcheggio solare” negli impianti sportivi

Data inizio Gennaio 2016 Data fine Data fine Risparmio energetico 402 kg di GPL (6 mWh)

Riduzione CO2 1 Tonnellata di CO2 Attori coinvolti Uff. Tecnico, Ragioneria comunale; Esperti del settore; Costi stimati 20.000 € Strumenti di finanziamento Risorse interne comunali; Finanziamento Provinciale Indicazione per il monitoraggio Consumi del veicolo 103 S3.1.A Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio nel settore residenziale

Asse strategico: S3 _ Un sistema insediativo a basso impatto Obiettivo specifico: S3.1 _ Efficienza energetica dell’edificato Servizio /soggeto responsabile Uff. Tecnico Comunale

Descrizione L’obiettivo principale dell’azione è quello di consumare meno energia termica (gas metano) nel settore residenziale. La strada più concreta per raggiungere questo obiettivo di risparmio energetico è quella di ridurre al minimo le dispersioni termiche verso l’esterno dei locali domestici e quindi agire sull’involucro edilizio, riqualificandolo dal punto di vista termico, aumentando così le performance energetiche della casa. Applicare il cappotto termico alle pareti opache degli edifici, sostituire gli infissi con tecnologia ad alta efficienza e coibentare le coperture delle abitazioni, sono i principali interventi che quest’azione vuole promuovere. Il Comune di Aldeno da tempo si sta muovendo verso questa direzione con varie attività, quali: - il Progetto “analisi energetica” condotto da Habitech su una trentina di edifici privati, che ha coinvolto attivamente i cittadini, i quali hanno potuto comprendere l’importanza di determinati interventi in termini di risparmio energetico; - il finanziamento in agevolazione alla sostituzione degli infissi, tinteggiatura e applicazione cappotto termico sulle facciate che danno su strada comunale (strumento tuttora in vigore). Grazie a queste attività e soprattutto agli strumenti di finanziamento Provinciale e di detrazione fiscale Nazionale, negli ultimi anni ad Aldeno è stato registrato un buon numero di interventi di riqualificazione energetica (vedi allegato 3). Oggi l’intento dell’Amministrazione è quello di confermare questo trend positivo e di migliorarlo sfruttando a pieno le potenzialità di risparmio energetico intrinseche al settore residenziale (vedi allegato 4). Da qui al 2020 l’azione prevede il coinvolgimento di almeno 35 abitazioni all’anno in attività di riqualifi- cazione dell’involucro, grazie anche all’adozione dell’allegato energetico al Regolamento Edilizio Azioni collegate: S3.2.A _ Stesura di un allegato energetico al Regolamento Edilizio S3.2.A _ Integrazione del PRG comunale (e NTA) alla questione energetica S3.3.A _ Istituzione di uno sportello energia S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 1.298 MWh di gas metano

Riduzione CO2 260 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Cittadinanza Costi stimati - Strumenti di finanziamento Finanziamenti provinciali; Finanziamento ECOformula (Cassa Rurale di Aldeno e cadine); detrazione 65%; finanzimenti privati Indicazione per il monitoraggio Numero di interventi realizzati in un anno (vedi database Allegato 3) 104 S3.1.B Rinnovamento nel parco caldaie nel settore residenziale

Asse strategico: S3 _ Un sistema insediativo a basso impatto Obiettivo specifico: S3.1 _ Efficienza energetica dell’edificato Servizio /soggeto responsabile Uff. Tecnico Comunale

Descrizione

Buona parte dei consumi legati al settore residenziale riguarda l’efficienza dei sistemi di climatizzazione invernale (riscaldamento), nella maggior parte dei casi alimentati a gas metano. Questa tipologia di impianti è recentemente interessata da una serie di incentivi, principalmente di natura statale, che ne agevola la sostituzione con caldaie a condensazione, indubbiamente di maggior efficienza. Nel comune di Aldeno, questo processo di rinnovamento del parco caldaie è già iniziato, infatti, come si può notare dall’allegato 3, vari interventi di sostituzione sono già stati compiuti. Appare dunque necessario continuare verso la direzione delineata dal trend positivo in atto, e promuo- vere questo tipo di interventi mettendo in luce le opportunità di risparmio energetico ed economico che queste azioni sottendono. Tali interventi verranno supportati da una continua informazione alla cittadinanza, da farsi attraverso eventi di sensibilizzazione e attività di sportello, per informare sulle possibilità di finanziamento all’oggi presenti. In particolar modo le possibilità oggi presenti grazie alla Legge di Stabilità 2014 che identifica una serie di EcoBonus per questi interventi. Il risparmio per il cittadino si realizza attraverso una detrazi- one Irpef, confermata fino al 31/12/2015. L’obiettivo che questa azione si pone è quello di coinvolgere almeno 17 abitazioni all’anno nel rinnova- mento dell’impianto termico, verso tecnologie ad alto rendimento.

Azioni collegate: S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione S3.3.A _ Istituzione di uno sportello energia

Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 258 MWh di gas metano

Riduzione CO2 52 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Cittadinanza Costi stimati - Finanziamenti provinciali; Finanziamento ECOformula (Cassa Rurale Strumenti di finanziamento di Aldeno e cadine); detrazione 65%; finanzimenti privati Indicazione per il monitoraggio Numero di interventi realizzati in un anno (vedi database Allegato 3) 105 S3.1.C Installazione di valvole termostatiche sui termosifoni

Asse strategico: S3 _ Un sistema insediativo a basso impatto Obiettivo specifico: S3.1 _ Efficienza energetica dell’edificato Servizio /soggeto responsabile Uff. Tecnico Comunale

Descrizione

Tramite questa azione l’Amministrazione intende rendere esplicito l’impegno a promuovere e incentivare l’istallazione di valvole termostatiche sugli edifici residenziali (con un particolare riguardo a quelli condo- miniali), in modo da ridurre i consumi energetici dovuti al riscaldamento degli ambienti. Le valvole termostatiche sono dei dispositivi che consentono di razionalizzare la produzione del calore durante il periodo di riscaldamento, specie nei momenti più caldi della giornata, grazie alla regolazione automatica dell’afflusso di acqua calda in base alla temperatura scelta ed impostata su una apposita manopola graduata. Queste valvole permettono una corretta gestione delle temperature nelle varie stanze specialmente quando in un’abitazione, per orientamento o per usi diversi, sono sfruttabili fonti di calore gratuite (irraggiamento solare, presenza di persone...) che, in caso contrario, contribuirebbero a un eccessivo aumento della temperatura. Quest’apparecchiatura consente invece di risparmiare circa il 10-15% di energia termica, riscaldando solamente gli ambienti in cui vi è effettiva necessità. Se si considera inoltre il costo di tali dispositivi, che vanno dai 28€ a radiatore ai 62€ a radiatore, il risparmio di gas metano conseguito con le valvole termostatiche garantisce il rientro dell’investimento in 1-2 anni. Per quanto riguarda i risultati attesi, l’Amministrazione prevede che, grazie ad un’adeguata informazione sulle possibilità di risparmio energetico ed economico legato a questi dispositivi, circa il 15% delle abit- azioni di Aldeno si doteranno di valvole termostatiche.

Azioni collegate: S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione S3.3.A _ Istituzione di uno sportello energia

Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 261,7 Mwh di gas metano

Riduzione CO2 53 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Cittadinanza Costi stimati - Detrazione fiscale del 65% sui costi sostenuti Strumenti di finanziamento Indicazione per il monitoraggio Numero di interventi realizzati in un anno (dato da campionamento) 106 S3.1.D Cambio tecnologico nella dotazione di attrezzature / elettrodomestici.

Asse strategico: S3 _ Un sistema insediativo a basso impatto Obiettivo specifico: S3.1 _ Efficienza energetica dell’edificato Servizio /soggeto responsabile Uff. Tecnico Comunale

Descrizione Con questa azione si vuole incentivare il cambio tecnologico degli elettrodomestici, così da ridurre i consumi di energia elettrica nel settore residenziale. Si stima infatti che il 70% dei consumi di elettricità in ambito domestico siano dovuti all’utilizzo di elettrodomestici, in particolar modo frigorifero, lavatrice, lavastoviglie. Per concretizzare l’obiettivo di questa azione il Comune si impegnerà ad organizzare degli incontri di sensibilizzazione, nei quali verranno esposti i potenziali di risparmio energetico ed economico che i cittadini potranno ottenere sostituendo i propri elettrodomestici, con tecnologie ad alta efficienza. La stima degli elettrodomestici interessati da questo cambio tecnologico è stata fatta sulla base del trend identificato da ENEA (Ente Nazionale per l’Energia e l’Ambiente) nell’elaborato “Il mercato degli elettrodo- mestici e la sua evoluzione temporale” (Enea, 2011). Nel caso specifico di Aldeno si sono considerati gli elettrodomestici più usati: una lavatrice e un frigorifero per ogni famiglia e una lavastoviglie ogni due. Si è ipotizzato inoltre che tali elettrodomestici si suddividano nelle seguenti classi energetiche: il 20% in classe A+,A,B, il 60% in classe C,D,E, e il 20% in classe F e G.

Frigorifero combinato 300 Lt Lavatrice 5 kg Lavastoviglie 12 coperti Considerando che la vita media di un Classe Consumo annuo Classe Consumo annuo Classe Consumo annuo elettrodomestico è di circa una decina d’anni si è ipotizzato che gli elettrodo- A++ <188 kWh A++ A++ <218 kWh mestici di categoria G ed F, durante il A+ 188 – 263 kWh A+ A+ < 232 kWh periodo di attuazione del Piano, siano A 263 – 344 kWh A 218 - 247 kWh A completamente sostituiti con elettrodo- B 300 – 400 kWh B 247 – 299 kWh B 232 – 276 kWh C 400 – 560 kWh C 299 – 351 kWh C 276 – 319 kWh mestici di classe A+ o superiore. Allo D 563 – 625 kWh D 351 – 403 kWh D 319 – 363 kWh stesso modo si può ipotizzare che il 50% E 625 – 688 kWh E 403 – 455 kWh E 363 – 407 kWh degli elettrodomestici della classe C,D,E F 688 – 781 kWh F 455 – 507 kWh F 407 – 450 kWh possano essere sostituiti con G > 781 kWh G > 507 kWh G > 450 kWh elettrodomestici di classe A+ o superiore.

Azioni collegate: S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione S3.3.A _ Istituzione di uno sportello energia

Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 485,7 Mwh

Riduzione CO2 216 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Cittadini Costi stimati - Strumenti di finanziamento Incentivi Statali (Eco-bonus), eventuali contributi Provinciali. Indicazione per il monitoraggio Numero di apparecchi sostituiti (dato da campionamento)

107 S3.1.E Sostituzione dei corpi illuminanti con tecnologia a basso consumo

Asse strategico: S3 _ Un sistema insediativo a basso impatto Obiettivo specifico: S3.1 _ Efficienza energetica dell’edificato Servizio /soggeto responsabile Uff. Tecnico Comunale

Descrizione Con questa azione il Comune di Aldeno intende dare uno stimolo al cambio tecnologico, già in atto, che riguarda i corpi illuminanti. La normativa europea sull’Ecodesign o direttiva EUP (Energy Using Products) 2005/32/EC impone la progressiva dismissione delle lampadine a incandescenza. Tale cambio tecnologico è cominciato nel 2009 e vedrà la sua ultima fase nel 2016 quando sarà proibita la vendita di tutte le lampade a bassa efficienza, comprese quelle alogene. Le lampadine ad incandescenza saranno quindi progressivamente sostituite, comportando un risparmio in termini di energia elettrica di circa il 30-40% ed allo stesso tempo un aumento delle ore di vita; 1000 ore una lampadina ad incandescenza contro le 10.000 di una lampadina a fluorescenza. Per massimizzare questo processo di rinnovamento, l’Amministrazione avrà il compito di sensibilizzare la cittadinanza. Come per le altre pratiche quotidiane di risparmio energetico, infatti, saranno previsti degli eventi pubblici, nei quali i cittadini potranno comprendere l’importanza di queste azioni all’apparenza quasi scontate. I risultati attesi da questa azione sono stati stimati ipotizzando che i consumi legati all’illuminazione degli ambienti ricoprono il 14% dell’energia elettrica consumata da un’abitazione e che il risparmio dovuto alla sostituzione dei corpi illuminanti è di circa il 17%.

Azioni collegate: S1.3.B _ Eventi di sensibilizzazione S3.3.A _ Istituzione di uno sportello energia

Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 66,9 Mwh

Riduzione CO2 30 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Cittadini Costi stimati - Strumenti di finanziamento - Indicazione per il monitoraggio Numero di lampadine sostituite (dato da campionamento) 108 S3.1.F Riqualificazione energetica delle strutture e attrezzature del settore terziario

Asse strategico: S3 _ Un sistema insediativo a basso impatto Obiettivo specifico: S3.1 _ Efficienza energetica dell’edificato Servizio /soggeto responsabile Uff. Tecnico Comunale

Descrizione Questa scheda illustra in sintesi le azioni che l’Amministrazione comunale dovrà intraprendere nei pros- simi cinque anni (2015-2020) per promuovere, presso il settore terziario interventi di efficienza ener- getica, gestionali e tecnologici, sia negli usi elettrici, sia negli usi termici. L’obiettivo assunto dalla presente azione è stato determinato considerando di ottenere un risparmio del 13% sulle emissioni del settore considerato, rispetto ai valori del 2008. Tale obiettivo è stato definito a priori, data la difficoltà riscontrata nella determinazione dei potenziali d’azione. Tuttavia, saranno attivate delle tavole rotonde con gli attori locali (vedi azione S1.3.C) per comprendere le possibilità d’intervento e per stimolare l’imprenditoria locale a muoversi verso pratiche di sostenibilità energetica. A questi tavoli tematici saranno invitati anche i rappresentati degli enti di credito locale per definire concretamente strumenti di finanziamento atti a sostenere gli interventi previsti. Gli interventi riguarderanno: - sostituzione tecnologica di impianti di illuminazione, di apparecchiature per ufficio, nonché, di attrezza- ture specifiche (ad es. sistemi frigoriferi, pompe, ecc); - migliore gestione degli impianti termici e di raffrescamento estivo e dei sistemi di illuminazione, anche attraverso sistemi di gestione e controllo; - sostituzione tecnologica di impianti termici e di condizionamento estivo (ivi inclusi i sistemi di ventilazi- one); - interventi sugli involucri (tetti, muri e serramenti) rivolti all’isolamento termico e alla riduzione dei carichi termici estivi; Ad ulteriore supporto di questi interventi verranno promossi dei servizi di diagnosi energetica (attraverso operatori privati) differenziati per tipologia e complessità dell’attività e degli usi energetici dell’utente interessato.

Azioni collegate: S1.3.C - Tavole rotonde con gli attori locali del sistema produttivo-artigianale e terziario. S1.3.D - Progettazione di nuovi strumenti finanziari con la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine

Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 319,1 MWh

Riduzione CO2 95 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Aziende, imprenditori locali Costi stimati - Strumenti di finanziamento Contributi Provinciali, strumenti finanziari Cassa Rurale locale Indicazione per il monitoraggio Numero di interventi realizzati e relativo risparmio energetico prodotto 109 S3.2.A Adozione di un allegato energetico al Regolamento Edilizio

Asse strategico: S3 _ Un sistema insediativo a basso impatto Obiettivo specifico: S3.2 _ Componente energetica negli strumenti di pianificazione urbanistica Servizio /soggeto responsabile Uff. Tecnico Comunale

Descrizione Dall’analisi svolta nel capitolo 2.6 è emerso come il patrimonio edilizio residenziale esistente sia stato progettato trascurando alcuni accorgimenti tecnici necessari a garantire una buona efficienza energetica delle abitazioni. Si registrano, infatti, consumi elevati, assolutamente non in linea con le nuove normative sul risparmio energetico. Allo stesso tempo, come evidenziato nell’Allegato 4, vi sono dei notevoli potenziali di riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 legati a interventi di riqualificazione energetica dell’involucro e degli impianti termici. Per stimolare questo processo di riqualificazione dello stock edilizio esistente, il Comune intende dotarsi di un allegato energetico al Regolamento Edilizio. In concreto, l’azione prevede che tale documento di regolamentazione associ, a ogni intervento di manutenzione straordinaria o ristrutturazione di edifici esistenti, opere che garantiscano una maggiore efficienza energetica, agendo sull’isolamento termico dell’involucro, e interventi che prevedano l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, imponendo, come minimo, il rispetto dei valori limite di trasmittanza definiti dal D.M.11 Marzo 2008, per tutti gli interventi di “ristrutturazione pesante”, così da ottenere un graduale processo di rigenerazione energetica del patrimonio edilizio esistente. L’allegato energetico, oltre a definire dei requisiti qualitativi minimi che garantiscano una riduzione dei consumi e quindi delle emissioni, fornirà anche delle indicazioni necessarie a quel processo di adatta- mento ai cambiamenti climatici che la Commissione Europea promuove con sempre maggior priorità (COM(2013) 216 final, Strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici). L’aggiornamento del regolamento edilizio dovrà essere accompagnato da degli incontri pubblici, attraverso i quali il Comune potrà compensare l’impegno richiesto ai suoi cittadini facendo comprendere loro l’importanza e i vantaggi ambientali ma anche economici che questa azione comporta.

Azioni collegate: S3.1.A - Riqualificazione energetica dell’involucro edilizio nel settore residenziale S4.2.B - Diffusione di nuovi impianti di produzione da FER nel settore residenziale

Data inizio 2015 Data fine 2016 Risparmio energetico Non quantificabile (vedi azioni collegate)

Riduzione CO2 Non quantificabile (vedi azioni collegate) Attori coinvolti Comune, Professionisti del settore Costi stimati 6.000 € Strumenti di finanziamento Risorse interne comunali Indicazione per il monitoraggio - 110 S3.2.B Integrazione della questione energetica nel PRG comunale

Asse strategico: S3 _ Un sistema insediativo a basso impatto Obiettivo specifico: S3.2 _ Componente energetica negli strumenti di pianificazione urbanistica Servizio /soggeto responsabile Uff. Tecnico Comunale

Descrizione In questa scheda il Comune di Aldeno intende esplicitare il proprio impegno a integrare la questione energetico-climatica nella pianificazione urbanistica e territoriale, dato che quest’ultima rappresenta lo strumento essenziale sia per promuovere e produrre uno sviluppo sostenibile, sia per controllare e gestire le cause e le conseguenze del cambiamento climatico. Nel prossimo periodo il Piano Regolatore Generale di Aldeno dovrà essere aggiornato in modo da alline- arsi con le indicazioni che verranno fornite dal nuovo Piano della Comunità della Val d’Adige. Questa si rivelerà l’occasione adatta oltre che per cogliere gli indirizzi provenienti dal livello sovraordi- nato, anche per approfondire il rapporto tra energia e territorio e far si che il PRG consideri la sostenibil- ità energetico-climatica una linea guida fondamentale sulla quale articolare le proprie indicazioni e previsioni. In particolar modo il PRG dovrà contenere un allegato che dia indicazioni prevalentemente su: - l’impatto che le nuove aree di espansione urbanistica avranno sul fabbisogno energetico e sul bilancio dei consumi; - le potenzialità che il territorio comunale offre per quanto riguarda lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili (solare, geotermico, idrico, ecc.); - la possibilità di sfruttare tecniche bioclimatiche sulla base delle relazioni che intercorrono tra la morfolo- gia urbana e le principali componenti microclimatiche (sole, vento, precipitazioni, ecc.); - la tutela e la salvaguardia delle zone a protezione speciale e dei corridoi ecologici non solo come serba- toio di biodiversità, ma anche come componenti fondamentali per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici; - la gestione e la progettazione degli spazi verdi (pubblici e semi-pubblici) in funzione di un’influenza microclimatica positiva (attraverso la riduzione delle radiazione solare e il controllo dei venti).

Azioni collegate: S3.2.A - Adozione di un allegato energetico al Regolamento Edilizio.

Data inizio 2015 Data fine 2016 Risparmio energetico Non quantificabile

Riduzione CO2 Non quantificabile Attori coinvolti Comune, Professionisti del settore Costi stimati 12.000 € Strumenti di finanziamento Risorse interne comunali Indicazione per il monitoraggio -

111 S4.1.A Installazione impianto solare fotovoltaico sulla scuola materna

Asse strategico: S4 _ Un’energia Green Obiettivo specifico: S4.1 _ Incremento della quota di produzione pubblica Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

L’Amministrazione Comunale di Aldeno nell’Agosto 2009 ha provveduto all’installazione di un impianto fotovoltaico posto sulla copertura della scuola materna. L’impianto denominato “PV SCUOLA MATERNA” è di tipo grid-connected ed è collegato alla rete elettrica attraverso una connessione trifase a bassa tensione.

Ha una potenza pari a 11,02 kW e una produzione di energia annua prevista di 13.457,58 kWh, derivante da 63 moduli che occupano una superficie di 81,96 mq , è composto da un generatore, ed è utilizzato per lo scambio sul posto di energia elettrica.

Azioni collegate:

S2.2.C_Sostituzione di un automezzo di proprietà del Comune

Data inizio 2009 Data fine 2010 Risparmio energetico 13,5 MWh anno di energia elettrica prodotta

Riduzione CO2 6 Tonnellate CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, Provincia di Trento Costi stimati 77.450 € Strumenti di finanziamento Cofinanziamento Provinciale Indicazione per il monitoraggio MWh prodotti 112 S4.1.B Installazione impianto solare termico sugli impianti sportivi comunali

Asse strategico: S4 _ Un’energia Green Obiettivo specifico: S4.1 _ Incremento della quota di produzione pubblica Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

L’Amministrazione Comunale di Aldeno nel 2010 ha aderito al progetto, proposto dalla Società Coopera- tiva Kosmòs, “Calcio al sole: un calcio alla CO2”. Tale progetto ha previsto l’installazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria da utilizzare negli spogliatoi degli impianti sportivi comunali. L’impianto è composto da una batteria di 10 pannelli solari (superficie captante 14 mq) posizionata sul tetto in lamiera dell’edificio destinato a spogliatoi e docce del Campo Sportivo di Aldeno, con un orienta- mento di 185° sud/ovest e un’inclinazione all’orizzonte di 30°. I pannelli vanno ad alimentare un bollitore di 1000 litri, situato in un locale adibito a centrale termica, che garantisce la copertura del 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria necessaria alle attività sportive ospitate dalla struttura.

Data inizio 2011 Data fine 2011 Risparmio energetico 53 MWh di gas metano

Riduzione CO2 11 Tonnellate CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, Provincia di Trento, Società Cooperativa Kosmòs Costi stimati 13.306 € Strumenti di finanziamento Finanziamento Provinciale Indicazione per il monitoraggio mc di gas metano risparmiati 113 S4.1.C Installazione impianto solare termico sulla scuola elementare

Asse strategico: S4 _ Un’energia Green Obiettivo specifico: S4.1 _ Incremento della quota di produzione pubblica Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

L’Amministrazione Comunale di Aldeno nel 2012 ha realizzato un impianto solare termico sulla copertura della scuola elementare. La Società Cooperativa Kosmòs, oltre a occuparsi della progettazione e installazione dell’impianto ha anche tenuto due lezioni agli alunni della scuola in questione, per far comprendere l’importanza delle fonti energetiche rinnovabili, in termini di risparmio economico e di riduzione delle emissioni inquinanti. L’impianto che è stato realizzato sulla falda sud della copertura del plesso scolastico è composto da 12 pannelli solari termici, per una superficie di 16 mq. Questi vanno ad alimentare due bollitori da 400 litri ciascuno, che a loro volta forniscono acqua calda sanitaria per i servizi igenici e le cucine e in aggiunta contribuiscono ad alimentare l’impianto di riscaldamento degli ambienti.

Data inizio 2011 Data fine 2012 Risparmio energetico 43 MWh di gas metano

Riduzione CO2 9 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, Provincia di Trento, Società Cooperativa Kosmòs Costi stimati 19.929 € Strumenti di finanziamento Finanziamento Provinciale Indicazione per il monitoraggio mc di gas metano risparmiati 114 S4.1.D Installazione impianti solari sulla scuola media

Asse strategico: S4 _ Un’energia Green Obiettivo specifico: S4.1 _ Incremento della quota di produzione pubblica Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Il Comune di Aldeno, all’interno del progetto di ristrutturazione della scuola media comunale, ha inserito la realizzazione di due impianti di produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili, a conferma del fatto che questo progetto, nato da un‘esigenza di adeguamento alla normativa anti incendio, ha saputo considerare la sostenibilità energetica come un punto di forza. Entrambi sfruttano i raggi solari: il primo per produrre energia elettrica e il secondo per ricavarne acqua calda.

L’impianto solare termico è composto da 14 pannelli installati sulla copertura dell’ edificio con orientamento a sud, i quali sono collegati a due bollitori/accumulatori, l’ uno per la produzione di ACS di capacità pari a 1000 litri e l’ altro destinato all’ integrazione del riscalda- mento a pavimento della palestra e delle aule, anch’esso di capacità pari a 1000 litri. L’impianto fotovoltaico, invece è costituito da 17 moduli, suddivisi in 2 stringhe aventi ognuna 8 e 9 moduli, per una superficie totale dell’impianto di 21,8 mq e una potenza di 2.550 kW. Anch’essi sono posizionati sulla falda sud con un’inclinazione di 45° rispetto all’orizzonte

Azioni collegate: S1.2.A_Riqualificazione energetica della scuola media

Data inizio 2007 Data fine 2009 Risparmio energetico 26 MWh di gas metano risparmiati e 3,5 MWh di elettricità

Riduzione CO2 7 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, Provincia di Trento, Società Cooperativa Kosmòs Costi stimati 38.069 € Strumenti di finanziamento Finanziamento Provinciale Indicazione per il monitoraggio mc di gas metano risparmiati 115 S4.1.E Nuovo impianto fotovoltaico:“parcheggio solare” negli impianti sportivi

Asse strategico: S4 _ Un’energia Green Obiettivo specifico: S4.1 _ Incremento della quota di produzione pubblica Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Il Comune di Aldeno per raggiungere l’obiettivo definito dal presente PAES, ha intenzione di prevedere un nuovo impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili. L’idea è quella di sfruttare lo spazio e le strutture a disposizione nelle vicinanze degli impianti sportivi e del “parco delle Albere”, nello specifico l’area adibita a parcheggio. In questo sito infatti si intende progettare e realizzare una serie di pensiline fotovoltaiche, che consentano di produrre energia e allo stesso tempo garantiscono protezione e ombreggiatura ai veicoli in sosta. Come si può notare dalle immagini l’area individuata per l’installazione è di 375 mq totali con un espo- sizione a sud e un’inclinazione della copertura di circa 20°.La superficie a disposizione garantisce l’installazione di celle solari in silicio multicristallino per una potenza di 54 kWp, traducibili in circa 62 MWh di energia elettrica prodotta in un anno.

Azioni collegate: S1.3.D_Progettazione di nuovi strumenti finanziari con la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine

Data inizio 2015 Data fine 2020 Risparmio energetico 62 MWh di elettricità prodotti

Riduzione CO2 28 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, Provincia di Trento Costi stimati 180.000 € Strumenti di finanziamento Risorse interne comunali; Finanziamento Provinciale Indicazione per il monitoraggio Mwh/anno prodotti 116 S4.1.F Nuovo impianto fotovoltaico sulla copertura del Centro di Raccolta Materiali

Asse strategico: S4 _ Un’energia Green Obiettivo specifico: S4.1 _ Incremento della quota di produzione pubblica Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Il Comune di Aldeno ha approvato il progetto che prevede la realizzazione, nel 2015, del nuovo impianto fotovoltaico installato sulla copertura delle strutture del Centro di Raccolta Materiali (CRM). Tale impianto avrà una potenza nominale di 20 kWp, per una produzione annua stimata in 21.000 kWh, che verrà total- mente autoconsumata da utenze comunali. In particolar modo, gli edifici che potranno godere di questo impianto sono: la sede municipale, la biblioteca, l’edificio delle ex scuole elementari e le attuali scuole elementari.

Data inizio 2015 Data fine 2016 Risparmio energetico 21 MWh di elettricità prodotti

Riduzione CO2 9 Tonnellate di CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, Studio Coser Costi stimati 40.000 € Strumenti di finanziamento Risorse interne comunali; Finanziamento Provinciale Indicazione per il monitoraggio Mwh/anno prodotti 117 S4.2.A Diffusione di nuovi impianti di produzione da FER nel settore terziario

Asse strategico: S4 _ Un’energia Green Obiettivo specifico: S4.2 _ Incremento della quota di produzione privata Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Questa azione vuole coinvolgere il settore terziario nella produzione e consumo di energia da fonti rinnovabili. Questo settore, nonostante le sue portata ridotta, negli ultimi anni si è connotato per l’installazione di 5 impianto fotovoltaici di medie dimensioni, per un totale di 330 kW di potenza installati. L’azione di queste aziende rappresenta un buon punto di partenza e un riferimento per altre realtà che vorranno intraprendere la strada dello sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili. Le potenzialità future di questo settore verranno testate con l’avvio di tavole rotonde con gli attori locali (vedi S1.3.C), durante le quali si cercherà di capire quali sono le necessità energetiche delle realtà specifiche e quali potrebbero essere delle possibili soluzioni per sfruttare fonti rinnovabili. Tema rilev- ante di questi incontri sarà la possibilità di avere accesso a strumenti di finanziamento, siano essi Nazi- onali, Provinciali o locali. L’obiettivo che l’Amministrazione si pone entro il 2020 è quello di incrementare del 50% la produzione locale di energia da fonti rinnovabili rispetto alla potenza installata attualmente, stimolando il settore ad investire in un energia green.

Azioni collegate: S1.3.C_Tavole rotonde con gli attori locali del sistema produttivo-artigianale e teziario S1.3.D_Progettazione di nuovi strumenti finanziari con la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine S1.3.B_Eventi di sensibilizzazione

Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 569,2 MWh anno di energia elettrica prodotta

Riduzione CO2 253 Tonnellate CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, Attori locali, Enti di Credito, Provincia di Trento Costi stimati - Strumenti di finanziamento Finanziamenti Provinciali, Finanziamenti Cassa Rurale Indicazione per il monitoraggio MWh prodotti 118 S4.2.B Diffusione di nuovi impianti fotovoltaici nel settore residenziale

Asse strategico: S4 _ Un’energia Green Obiettivo specifico: S4.2 _ Incremento della quota di produzione privata Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Questa azione vuole coinvolgere il settore residenziale, quindi le famiglie di Aldeno, nell’installazione di impianti fotovoltaici domestici dimensionati all’autoconsumo. I residenti di Aldeno, dal 2008 al 2013 hanno installato impianti fotovoltaici per una potenza totale di 210,8 kW. Come si può vedere dal grafico la maggior parte degli impianti è stata installata dal 2010 al 2013, con un rilevante picco nell’anno 2011. Da notare che questa tendenza è sensibilmente influenzata dalle possibilità di agevolazione offerte sia a livello nazionale che provinciale. Per dare seguito a questa tendenza positiva e stimolare ulteriormente questi interventi, sarà cura dell’Amministrazione informare la cittadinanza sulle possibilità offerte, ai vari livelli, per coloro che intendessero dotarsi di un impianto fotovoltaico. Quest’azione sarà promossa Impianto Fotovoltaici installati nel settore residenziale di Aldeno anche attraverso la diffusione e pubblicizzazione sul territorio di 120,0 gruppi d’acquisto per il foto- 100,0 voltaico, in modo da incentivare i 80,0 cittadini ad investire, ottenendo 60,0 dei vantaggi sul prezzo. 40,0 L’obiettivo che l’Amministrazione 20,0 si pone entro il 2020 è quello di 0,0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 incrementare la potenza instal-

Potenza installata (kW) lata sulle coperture delle abit- azioni almeno di 140 kW.

Azioni collegate: S1.3.D_Progettazione di nuovi strumenti finanziari con la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine S1.3.B_Eventi di sensibilizzazione S3.2.A_Adozione di un allegato energetico al Regolamento Edilizio Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 403,4 MWh anno di energia elettrica prodotta

Riduzione CO2 179 Tonnellate CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, residenti, Enti di Credito, Provincia di Trento Costi stimati - Strumenti di finanziamento Finanziamenti Provinciali, Finanziamenti Cassa Rurale Indicazione per il monitoraggio MWh prodotti 119 S4.2.C Diffusione di nuovi impianti solari termici nel settore residenziale

Asse strategico: S4 _ Un’energia Green Obiettivo specifico: S4.2 _ Incremento della quota di produzione privata Servizio /soggeto responsabile: Uff. Tecnico

Descrizione

Come si può notare dall’allegato 3, questa è una pratica già abbastanza diffusa nel Comune di Aldeno, infatti dal 2005 al 2010 sono stati 55 gli impianti solari termici installati per la produzione di acqua calda sanitaria (alcuni previsti anche a integrazione del sistema di riscaldamento), per una superficie totale di circa 240 mq di pannelli posti sopra le coperture delle abitazioni. I punti di forza di questi sistemi sono molteplici: il prezzo inferiore rispetto al fotovoltaico, il beneficio diretto e completamente sfruttabile (l’acqua calda) e infine il risparmio garantito in termini di mc di gas metano consumati. A tal proposito si stima che un impianto solare termico per la copertura di circa il 70% del fabbisogno di acqua calda sanitaria, produca un risparmio di circa il 10% dei consumi di gas metano. Anche in questo caso, come per il fotovoltaico, per dare seguito a questa tendenza positiva e stimolare ulteriormente questi interventi, sarà cura dell’Amministrazione informare la cittadinanza sulle possibilità offerte, ai vari livelli, per coloro che intendessero dotarsi di un impianto solare termico. L’obiettivo che l’Amministrazione si pone entro il 2020 è quello di arrivare a 120 impianti solari termici installati.

Azioni collegate: S1.3.D_Progettazione di nuovi strumenti finanziari con la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine S1.3.B_Eventi di sensibilizzazione S3.2.A_Adozione di un allegato energetico al Regolamento Edilizio Data inizio 2008 Data fine 2020 Risparmio energetico 169 MWh di gas metano

Riduzione CO2 34 Tonnellate CO2 Attori coinvolti Comune di Aldeno, residenti, Enti di Credito, Provincia di Trento Costi stimati - Strumenti di finanziamento Finanziamento Provinciale, Finanziamenti Cassa Rurale Indicazione per il monitoraggio MWh prodotti 120 6 LINEE GUIDA PER IL MONITORAGGIO

Così come indicato dalla Commissione Europea, è parte integrante del PAES di Aldeno l’attività di monitoraggio e le restituzioni dello stesso. I Comuni sono infatti obbligati a presentare una relazione di attuazione con cadenza biennale a partire dal secondo anno dopo l’adozione del PAES da parte dell’Amministrazione Comunale.

Il monitoraggio è un momento, oltre che obbligatorio, estremamente utile in quanto permette di prendere coscienza sull’andamento generale del piano, constatandone la validità e l’efficacia, sia in termini qualitativi che quantitativi.

In realtà un’attività di controllo ed eventuale revisione delle azioni è in previsione con cadenza più stretta rispetto a quanto indicato nelle linee guida del JRC, per essere in grado di valutare con tempestività l’implementazione delle singole azioni. Questa attività rimane però interna all’Amministrazione, come momento utile ai tecnici e agli esperti del settore coinvolti nel processo di piano.

Per quanto riguarda il monitoraggio obbligatorio, la Commissione Europea impone l’elaborazione di due documenti:

- l’Action Report, a carattere qualitativo sullo stato dell’arte. - il Full Report, quantitativo in cui vengono riconsiderate e ricalcolate le variabili prese in esame durante la stesura dell’IBE.

Per quanto riguarda il primo momento, viene lasciata libera scelta ai Comuni, sull’inserimento o meno dell’IME (Inventario di Monitoraggio delle Emissioni), in quanto documento di difficile e complessa elaborazione che potrebbe andare a rallentare l’implementazione del piano stesso. Questo documento è invece obbligatorio per il Full Report, da farsi dopo quattro anni dall’adozione del piano.

Il Comune di Aldeno ha deciso di seguire la prima strada proposta, non andando quindi a presentare un IME all’interno della prima Relazione di Attuazione, in quanto oltre alla complessità dell’attività, i risultati di alcuni azioni sono maggiormente incisivi ed evidenziabili su un arco temporale più ampio.

Per il Comune di Aldeno è stato quindi stabilito il seguente programma:

Imm. 5.1 - Cronoprogramma 121

In entrambi i casi verranno seguite le indicazioni presenti nel documento “Reporting Guidelines on Sustainable Energy Action Plan and Monitoring” recentemente redatto dal Covenant of Mayor e a disposizione degli enti interessati. Tale documento fornisce tutte le informazioni, in maniera precisa e dettagliata, sulla gestione dell’attività di monitoraggio e soprattutto sulle modalità di svolgimento dello stesso.

L’attività viene fatta, a livello di comunicazione formale, on-line con l’accesso alla propria pagina del Covenant of Mayor. La stessa valutazione, da parte della CE, almeno in fase preliminare, avviene in maniera automatica e ridà agli amministratori un report valutativo che vuole essere, in prima istanza, un’indicazione di miglioramento e di “aggiustamento” del Piano.

Solo laddove le modifiche richieste siano di carattere sostanziale (principalmente includano una modifica all’obiettivo di riduzione dichiarato) il Piano andrà riportato in sede di Consiglio Comunale per l’approvazione. In tutti gli altri casi si tratta di modifiche interne, fattibili entro il consenso già ottenuto.

I contenuti della Relazione di Intervento _ Action Reporting

Come già dichiarato, questo primo momento di monitoraggio vuole essere a carattere qualitativo sul progredire delle azioni.

Come negli altri casi, la procedura di valutazione a livello formale con Bruxelles avviene attraverso la compilazione di un template on-line in cui si andranno a inserire una serie di informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori.

Questo è il momento, offerto alle Amministrazioni, utile anche per apportare delle modifiche al piano, laddove necessario, concernenti soprattutto il soggetto responsabile e la capacità finanziaria in origine prevista.

In questa sessione si verte verso informazioni riguardanti lo stato di avanzamento dell’implementazione (in termini percentuali), la riduzione di Co2 e il risparmio energetico atteso al 2020, il budget previsto. È però in questa fase che vengono richieste informazioni come l’inclusione della cittadinanza e stakeholder al processo di piano e per le singole azioni, nonché le modalità in cui si è controllata l’implementazione fino a questo punto.

Per quanto riguarda Aldeno, le azioni verranno monitorate, partendo dalla data di inizio indicata, sulla base di quanto previsto nelle singole schede d’azione, sia nel caso di parametri quantificabili che non.

I contenuti della Relazione di Attuazione _ Full Reporting

È questo il momento più delicato nella fase di monitoraggio, in quanto andrà qui inserito l’IME – Inventario di Monitoraggio delle Emissioni, in cui quindi non solo si andranno a registrare i dati ottenuti con le singole azioni, quantificandone i risultati in termini di risparmio energetico e ottenuto e emissioni di Co2 evitate, ma si andrà a ricostruire un inventario dei consumi finali di energia e delle emissioni prodotte, così come sostenuto in sede di piano.

122

Anche in questo caso verranno seguite le indicazioni fornite nel cap. 3 – Inventario di Base delle Emissioni, mantenendo la linea metodologica adottata per il primo inventario e le fonti / tipologie di dati già utilizzate. Anche nel caso di dati “stimati” la metodologia di stima dovrà rimanere invariata.

È importante che i due monitoraggi adottino metodologie in linea, perché queste possano mettere in luce quanto ottenuto per ogni settore di intervento.

123

ALLEGATI:

124

Modulo SEAP (Piano d'azione per l'energia sostenibile)

INVENTARIO DI BASE DELLE EMISSIONI

1) Anno di inventario 2008 ? Istruzioni I firmatari del patto che calcolano le emissioni di CO2 pro capite devono indicare qui il numero di abitanti nell'anno di inventario: 3010

2) Fattori di emissione Barrare la casella corrispondente: Fattori di emissione standard in linea con i principi IPCC ? Fattori di emissione Fattori LCA (valutazione del ciclo di vita) Unità di misura delle emissioni Barrare la casella corrispondente: Emissioni di CO2 Emissioni equivalenti di CO2

125 3) Risultati principali dell'inventario di base delle emissioni

Legenda dei colori e dei simboli: le celle verdi sono campi obbligatori i campi grigi non sono modi cabili

A. Consumo energetico nale Si segnala che per la separazione dei decimali si usa il punto [.]. Non è consentito l'uso di separatori per le migliaia.

CONSUMO ENERGETICO FINALE [MWh] Combustibili fossili Energie rinnovabili Categoria Olio da Altri Energia Elettricità Calore/freddo Energia Totale Gas naturale Gas liquido riscaldament Diesel Benzina Lignite Carbone combustibili Oli vegetali Biocarburanti Altre biomasse solare geotermica o fossili termica EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali 163,700078 0 1035,793832 0 0 0 0 0 0 0 1199,49391 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 986,58 0 1468,441755 0 0 0 0 0 0 0 0 2455,02176 Edifici residenziali 2812 0 13961,3569 0 0 0 0 0 0 0 5461,078518 22234,4354 Illuminazione pubblica comunale 232,453 232,453 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edi ci, attrezzature/impianti e industrie 4194,733078 0 16465,59249 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5461,078518 0 0 26121,4041 TRASPORTI Parco auto comunale 0 0 2,62124968 13,9192 12,90623 0 29,4466797 Trasporti pubblici 0 0 0 283,75002 0 0 283,750016 Trasporti privati e commerciali 0 0 412,688368 9498,9449 6130,9736 0 16042,6069 Totale parziale trasporti 0 0 0 415,309618 0 9796,6142 6143,8798 0 0 0 0 0 0 0 0 16355,8036 Totale 4194,733078 0 16465,59249 415,309618 0 9796,6142 6143,8798 0 0 0 0 0 5461,078518 0 0 42477,2077

(Eventuali) acquisti di elettricità verde certi cata da parte del comune [MWh]: Fattore di emissione di CO2 per gli acquisti di elettricità verde certi cata (approccio LCA):

B. Emissioni di CO2 o equivalenti di CO2 Si segnala che per la separazione dei decimali si usa il punto [.]. Non è consentito l'uso di separatori per le migliaia.

Emissioni di CO2 [t]/Emissioni equivalenti di CO2 [t] Combustibili fossili Energie rinnovabili Categoria Olio da Altri Energia Elettricità Calore/freddo Energia Totale Gas naturale Gas liquido riscaldament Diesel Benzina Lignite Carbone combustibili Oli vegetali Biocarburanti Altre biomasse solare geotermica o fossili termica EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE Edifici, attrezzature/impianti comunali 72,84653471 0 207,84855 0 0 0 0 0 0 0 280,695085 Edifici, attrezzature/impianti terziari (non comunali) 439,0281 0 294,666255 0 0 0 0 0 0 0 0 733,694355 Edifici residenziali 1251,34 0 2801,5689 0 0 0 0 0 0 0 0 4052,9089 Illuminazione pubblica comunale 103,441585 103,441585 Industrie (escluse le industrie contemplate nel Sistema europeo di scambio 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 delle quote di emissione – ETS) Totale parziale edi ci, attrezzature/impianti e industrie 1866,65622 0 3304,083705 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5170,73992 TRASPORTI Parco auto comunale 0 0 0,61271947 3,6656325 3,3055694 0 7,58392137 Trasporti pubblici 0 0 0 74,725794 0 0 74,7257937 Trasporti privati e commerciali 0 0 96,4662774 2501,5547 1570,2772 0 4168,29825 Totale parziale trasporti 0 0 0 97,0789968 0 2579,9462 1573,5828 0 0 0 0 0 0 0 0 4250,60796 ALTRO Smaltimento dei rifiuti 0 Gestione delle acque reflue Indicate qui le altre emissioni del vostro comune 0 Totale 1866,65622 0 3304,083705 97,0789968 0 2579,9462 1573,5828 0 0 0 0 0 0 0 0 9421,34789

Corrispondenti fattori di emissione di CO2 in [t/MWh] 0,445 0 0,200665947 0,2337509 0 0,2633508 0,256122 0 0 0 0 0 0 0 0 Fattore di emissione di CO2 per l'elettricità non prodotta localmente 0,445 [t/MWh] 126 C. Produzione locale di elettricità e corrispondenti emissioni di CO2 Si segnala che per la separazione dei decimali si usa il punto [.]. Non è consentito l'uso di separatori per le migliaia.

Elettricità Emissioni di Fattori di emissione di CO2 Vettore energetico utilizzato [MWh] Elettricità prodotta localmente (esclusi gli impianti ETS e prodotta CO2 o corrispondenti per la tutti gli impianti/le unità > 20 MW) localmente Combustibili fossili Olio Altre fonti equivalenti di produzione di elettricità in Olio da Vapore Ri uti Altre biomasse Altro [MWh] Gas naturale Gas liquido Lignite Carbone vegetale rinnovabili CO2 [t] [t/MWh] riscaldament Energia eolica 0 0,0 0,000 Energia idroelettrica 720,72 0,0 0,000 Fotovoltaico 62,59 0,0 0,000 Cogenerazione di energia elettrica e termica 0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,000 Altro 0 0,000 Speci care: ______Totale 783,31 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

D. Produzione locale di calore/freddo (teleriscaldamento/telerarescamento , cogenerazione di energia elettrica e termica...) e corrispondenti emissioni di CO2 Si segnala che per la separazione dei decimali si usa il punto [.]. Non è consentito l'uso di separatori per le migliaia.

Calore/freddo Emissioni di Fattori di emissione di CO2 Vettore energetico utilizzato [MWh] prodotti CO2 o corrispondenti per la Calore/freddo prodotti localmente localmente Combustibili fossili Olio Altre Altre fonti equivalenti di produzione di calore/freddo Olio da Ri uti Altro [MWh] Gas naturale Gas liquido Lignite Carbone vegetale biomasse rinnovabili CO2 [t] in [t/MWh] riscaldament Cogenerazione di energia elettrica e termica 0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,00 Impianto(i) di teleriscaldamento 0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,00 Altro 0 0,00 Speci care: ______Totale 0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0

4) Altri inventari delle emissioni di CO2 Se sono stati realizzati altri inventari, cliccate qui -> per aggiungerli. Altrimenti andate all'ultima parte del modulo SEAP -> relativa al piano d'azione per l'energia sostenibile del vostro comune

CLAUSOLA DI ESCLUSIONE DELLA RESPONSABILITÀ: gli autori sono i soli responsabili del contenuto di questa pubblicazione, che non ri ette necessariamente I'opinione delle Comunità europee. La Commissione europea non è responsabile dell'uso che potrebbe essere fatto delle informazioni qui contenute.

Ulteriori informazioni: www.eumayors.eu.

127 ALLEGATO 2: Questionario Energetico sottoposto ai cittadini

Nome*______Cognome*______

*CampiResidente non inobbligatori via*:______N°*______1) La vostra abitazione - Tipologia dell’edificio: ⧠casa singola; ⧠casa bifamigliare; ⧠appartamento in condominio;

- Anno di costruzione della vostra abitazione: ⧠prima del 1850; ⧠dal 1851 al 1930;

⧠dal 1931 al 1960; ⧠dal 1961 al 1980; ⧠dal 1981 al 1999; ⧠dal 2000 al 2014;

- Superficie totale dell’edificio ______mq - Superficie riscaldata ______mq

- Sono mai stati realizzati interventi sull’involucro dell’edificio o sugli impianti?

⧠si; ⧠no; ⧠sono in previsione; - Se sì, in che anno? ______

- Se sì, quali tipi di interventi sono stati eseguiti o sono in programma?

⧠serramenti ad alta efficienza; ⧠isolamento muri; ⧠isolamento tetto; ⧠Caldaia ad alta efficienza; ⧠ installazione valvole termostatiche; ⧠altro ______

- Per questi lavori avete usufruito di qualche agevolazione fiscale/incentivi/ fondi provinciali / nazionali? ⧠sì (specificare ______); ⧠No; ⧠Non so;

- Ritenete di aver ricevuto informazioni adeguate su eventuali agevolazioni fiscali/incentivi/fondi provinciali / nazionali? ⧠sì; ⧠No; ⧠Non so;

2) Il vostro fabbisogno energetico - Tipo di sistema di riscaldamento: ⧠centralizzato; ⧠autonomo; ;

⧠altro______;

- Sareste in grado di quantificare il vostro consumo o spesa annuale per i consumi elettrici e termici?

- Bolletta del gas (basta anche un valore approssimativo, possibilmente in metri cubi o in Euro) ______

- Bolletta dell’energia elettrica (basta anche un valore approssimativo, possibilmente in Kwh o in Euro) ______

- Avete impianti a biomassa (legna)? ⧠sì; ⧠No;

- Se si, quali e quanti? ⧠stufa, N.___; ⧠caminetto, N.___; ⧠cucina economica, N.___; ⧠altro______;

- Quante legna pensate di consumare in un anno? ______

- La legna la comprate? ⧠sì; ⧠No; 128

- Se sì, da dove proviene? ⧠dal territorio di Aldeno; ⧠fuori dal territorio di Aldeno; ⧠non so

3) Produzione di energia da FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) - Avete installato impianti per la produzione di energia da fonte rinnovabile?

⧠sì; ⧠no; ⧠non so;

- Quali impianti avete installato? ⧠pannelli fotovoltaici; ⧠pannelli solari termici; ⧠pompe di calore; ⧠eolico; ⧠impianto geotermico; ⧠altro______;

- Se non avete nessun impianto rispondete alle seguenti domande:

- Avete mai pensato di installare un impianto di produzione di energia FER? ⧠sì; ⧠No

- Se si, cosa vi ha frenato dal farlo finora?______

4) Mobilità e pratiche quotidiane - Che spostamenti fate abitualmente ogni giorno e con che mezzo?

(indicare luogo di partenza e di arrivo/mezzo utilizzato )

Motivo del viaggio______partenza______arrivo______mezzo______

- E gli altri componenti?

Motivo del viaggio______partenza______arrivo______mezzo______

Motivo del viaggio______partenza______arrivo______mezzo______

Motivo del viaggio______partenza______arrivo______mezzo______

5) Partecipazione attiva - Sareste interessati a partecipare alle attività di animazione/programmazione connesse al Patto dei Sindaci e alla redazione del PAES? ⧠sì; ⧠No

- Se sì, ci vuoi lasciare un tuo contatto? E-mail______Cel.______

- Quali possono essere, secondo voi, le tematiche di maggiore interesse che il Comune dovrebbe approfondire con particolare riguardo nel PAES?

⧠ riqualificazione energetica degli edifici; ⧠riqualificazione energetica degli impianti;

⧠produzione di energia da fonte rinnovabile; ⧠ottimizzazione dell’uso delle risorse energetiche;

⧠mobilità sostenibile;

⧠Altro______

129

E d ii ff ii c ii ii n tt e rr e s s a tt ii d a ii n tt e rr v e n tt ii d ii rr i i q u a ll i i ff ii c a z ii oo nn ee e n e rr g e tt ii c a 2 d a ll 2 0 0 5 a ll 2 0 1 0 si è prefisso.

territorio comunale.

riferimento gli anni tra il 2005 e il 2010. Successivamente, questo sistema di catalogazione

della riqualificazione del patrimonio edilizio.

Edifici soggetti Edifici soggetti a interventi per anno a interventi

2005 40 16 35 2006 30 21 25 2007 32 20 15 2008 35 10 5 2009 37 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2010 33 Edifici soggetti a interventi Anno

Edifici soggetti Edifici soggetti a interventi per epoca di costruzione a interventi

prima del 1850 50 26 45 Legenda dal 1851 al 1930 40 11 35 Interventi_2005 dal 1931 al 1963 30 26 25 dal 1964 al 1980 Interventi_2006 47 20 dal 1981 al 1998 15 Interventi_2007 39 10 dal 1999 al 2011 5 9 Interventi_2008 0 Prima del dal 1851 al dal 1931 al dal 1964 al dal 1981 al dal 1999 al Epoca di 1850 1930 1963 1980 1998 2011 Interventi_20091950 costruzione Edifici soggetti a interventi 0 30 60 120 180 240 Interventi_2010 Meters 130 II n tt e rr v e n tt ii d ii rr ii q u a ll ii ff ii c a z ii o n e e n e rr g e tt ii c a rr e a ll ii z z a tt ii d a ll 2 0 0 5 a ll 2 0 1 0 c ll a s s ii ff ii c a tt ii p e rr tt ii p o ll o g ii a

Coibentazione delle pareti opache Sostituzione dei serramenti Coibentazione della copertura 18 20

15 2005 10 5 4 4 3 2 5 0

0

33 35 30 25 20 2006 11 15 6 6 6 10 3 1 5 0

48 50

40 2007 30 Intervento che interessa l’intero edificio Intervento che interessa l’intero edificio 14 14 20 9 Intervento che interessa solo parte dell’edificio Intervento che interessa l’intero edificio 6 Intervento che interessa solo parte dell’edificio 2 3 10

0 Sostituzione della caldaia Installazione di impianti solari termici Installazione di impianti solori fotovoltaici 50 50

40 2008 30 15 20 11 11 7 2 4 10

0

54 60 50 40 2009 30 15 14 9 9 20 5 2 10 0

48 50

40

Intervento che interessa l’intero edificio 2010 30 12 12 20 Intervento che interessa solo parte dell’edificio Edifici dotati di impianti solari termici Edifici dotati di impianti solari fotovoltaici 7 8 7 2 10

131 0 55 58

40 32 ALE O T

22 T 14 16 9 5 Sostituzione serramenti Coibentazione copertura Impianti impianti solari sostituzione caldaia parziale sostituzione serramenti parziale coibentazione cappotto parziale coibentazione Coibentazione pareti opache Impianti fotovoltaici Sostituzione caldaia

fotovoltaici termici caldaia serramenti pareti opache copertura Impianti solari termici 131 ALLEGATO 4: Stima delle potenzialità di riqualificazione energetica nel settore residenziale

Per poter definire in modo più appropriato i risultati che si potrebbero ottenere da una politica di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio privato esistente, si è deciso di dare continuità all’analisi che è stata condotta inizialmente nella fase di diagnosi (si veda il Cap. 2 – Valutazione del quadro attuale, punto 2.5 – Parco edilizio), approfondendo così le caratteristiche qualitative delle abitazioni di Aldeno in modo da definire le potenzialità di intervento e quindi le riduzioni dei consumi e delle emissioni climalteranti.

Le analisi che sono riportate in questo allegato si avvalgono di informazioni reperite sul territorio attraverso specifici rilievi e di dati ottenuti grazie al questionario energetico compilato da un campione significativo di residenti di Aldeno.

Per comprendere quale potenziale d’azione nasconde il settore residenziale è stato necessario individuare le effettive possibilità d’intervento sull’intero patrimonio edilizio. Per ogni zona energetica (si veda il Cap. 2 – Valutazione del quadro attuale, punto 2.5 – Parco edilizio), infatti, sono state individuate delle caratteristiche qualitative legate alla possibilità di realizzare determinati interventi di riqualificazione energetica che riguardano l’involucro edilizio. Nello specifico si sono valutati i potenziali d’azione per la sostituzione di serramenti, l’istallazione del cappotto termico sulle pareti verticali e la coibentazione della copertura.

Sostituzione dei serramenti

Graf. A - Potenziale di sostituzione dei serramenti suddiviso per epoca di costruzione (campione rilevato: 331 edifici) Il grafico mostra per ciascuna zona energetica la distribuzione percentuale delle abitazioni con vetri singoli e di quelle con vetri doppi. Come è possibile notare, il potenziale di sostituzione dei vetri singoli cala costantemente negli edifici di epoche più recenti, passando dal 35% per costruzioni della “Zona 1” (costruite prima del 1930), al 25% per quelle della “Zona 2” (edificate tra 1931 e il 1960), al 21% per gli

132 edifici della “Zona 3” (realizzate tra il 1961 e 1980), fino ad arrivare alle costruzioni più recenti, le quali presentano quasi tutte serramenti ad alta efficienza termica.

La media del potenziale di sostituzione dei vetri singoli con quelli maggiormente efficienti si attesta intorno al 17% delle superfici trasparenti totali rilevate. Una percentuale abbastanza contenuta, risultato della politica nazionale e provinciale, che grazie a strumenti di sgravio fiscale e di finanziamento, hanno incentivato i cittadini (soprattutto nelle abitazioni unifamiliari) a sostituire i serramenti esistenti con quelli più performanti.

Installazione del cappotto termico Per procedere nella definizione delle superfici opache, potenzialmente oggetto d’intervento con cappotto termico, si è stabilito di suddividere il rilievo delle facciate in superfici: • “cappottabili” che indicano la possibilità di intervenire con un cappotto esterno, ossia facciate di un edificio in pessime condizioni, con pareti intonacate e non isolate; • “potenzialmente cappottabili”, ossia le facciate degli edifici in buone condizioni, intonacate e non isolate; • “non cappottabili”, ovvero le facciate degli edifici vincolati o in ottimo stato, rivestite o già isolate esternamente. Per questa suddivisione sono state fatte opportune verifiche sui dati rilevati, considerando i seguenti parametri: epoca di costruzione, presenza di vincoli architettonici e materiale dell’involucro (esempio facciate in pietra). Tuttavia, lo stato di conservazione degli edifici (si veda il Cap. 2 – Valutazione del quadro attuale, punto 2.5 – Parco edilizio) resta il parametro fondamentale. Infatti, nel caso quest’ultimo risulti “Pessimo” su una superficie cappottabile o potenzialmente cappottabile, un intervento per il ripristino delle pareti è necessario e, dunque, contestualmente verrà effettuato il recupero energetico. Se, invece, lo stato di conservazione rilevato risulti “Ottimo”, l'edificio è stato appena riqualificato o si è mantenuto in ottime condizioni, dunque non si prevedono interventi sulle facciate. Se, infine, lo stato di conservazione è “Buono” l'edificio non necessita di un immediato intervento, ma è possibile che vi siano potenziali interventi di riqualificazione energetica nella misura in cui i proprietari li trovino vantaggiosi economicamente.

Graf. B - Potenziale d’installazione del cappotto termico per epoca (campione rilevato: 331 edifici) 133

Il grafico qui riportato mostra, per ogni zona energetica, la distribuzione percentuale delle superfici cappottabili, potenzialmente cappottabili e non cappottabili. Come si può notare il potenziale di installazione diminuisce negli edifici costruiti negli ultimi trent’anni, mentre rimane molto rilevante negli edifici più vecchi. È interessante notare come negli edifici della “Zona 1” ci siano più abitazioni non capottabili rispetto alle due categorie successive, questo perché gli edifici storici presentano un maggior numero di vincoli (architettonici, strutturali, tecnologici, ecc.) che non consentano l’applicazione del cappotto. Rimangono, invece molto elevate le potenzialità d’intervento negli edifici della “Zona 2” e della “Zona 3”. Se si valuta dal punto di vista complessivo, l’analisi condotta rivela che circa la metà degli edifici considerati può essere interessata da interventi di coibentazione delle murature verticali (24% capottabili e 28% potenzialmente capottabili) mentre l’altra metà per vincoli architettonici, storici o tecnologici (per esempio in facciate appena intonacate, dove l’intervento diventa anche economicamente non conveniente), risulta tecnicamente impossibile installare un cappotto.

Isolamento delle coperture Il Graf. C mostra la distribuzione percentuale delle superfici totali degli edifici rilevati nelle diverse zone energetiche, da cui emerge che la potenzialità delle superfici di copertura coibentabili degli edifici:

• nella “zona 1” è pari all’88% di cui il 35% sicuramente coibentabili;

• nella “zona 2” è pari al 77% di cui il 22% sicuramente coibentabili;

• nella “zona 3” è pari all’84% di cui il 13% sicuramente coibentabili;

• nella “zona 4” è pari al 69% di cui il 4% sicuramente coibentabili;

• nella “zona 5” è pari all’11%.

Graf. C - Potenziale d’isolamento delle coperture per epoca (campione rilevato: 331 edifici)

Quindi, considerando le superfici di copertura, emerge un potenziale effettivo medio di intervento pari al 65% delle superfici totali.

134

Valutazioni Complessive

Una volta definiti i potenziali d’azione è necessario capire quanto ogni singolo intervento di riqualificazione dell’involucro edilizio incide in termini di risparmio energetico e riduzione di CO2. Per fare questo, si è proceduto con un’analisi che consente di comprendere come, allo stato attuale, gli edifici dissipano energia e quale può essere il beneficio in termini di risparmio energetico prodotto da una riqualificazione dell’involucro. Tale analisi è stata condotta per ogni zona energetica del territorio comunale, in modo da prefigurare i possibili risultati di riduzione dei consumi in base alle caratteristiche dei diversi fabbricati.

Per ogni zona, sono state fatte delle simulazioni, con la comparazione tra lo stato attuale e lo stato futuro (dopo gli interventi di riqualificazione energetica). Ciascuna zona energetica è rappresentata da “un’abitazione tipo”, ovvero da un edificio residenziale che, per caratteristiche costruttive e tipologiche, può rappresentare, in termini di risultati attesi, l’intero ambito di appartenenza.

A questo proposito, è doveroso sottolineare che i risultati delle simulazioni riguardano dei dati qualitativi e quantitativi medi, che fanno riferimento alle informazioni pervenute tramite i questionari. Di conseguenza, un’abitazione che ricade in una data zona si può discostare, in termini più o meno ampi, rispetto ai contenuti di questa valutazione.

ZONA 1

Come specificato nel Cap. 2 – Valutazione del quadro attuale, punto 2.5 – Parco edilizio, la “Zona 1” racchiude le abitazioni più vecchie del panorama edilizio comunale, poiché individua gli edifici che sono stati costruiti prima degli anni ’30 del secolo scorso, che si localizzano nel centro storico del paese.

L’unità immobiliare rappresentativa che è stata scelta per questo ambito è un appartamento inserito in un palazzo storico, sviluppato su tre piani, dei quali solo due sono riscaldati, per una superficie totale di 135 mq e una superficie riscaldata di 90 mq. Dal punto di vista strutturale l’edificio presenta una muratura in pietrame intonacato dello spessore di 60 cm, una copertura in legno e serramenti a vetro singolo con telaio in legno. Per quanto concerne l’impianto di riscaldamento, è stata ipotizzata la presenza di una caldaia murale alimentata a metano con terminali costituiti da termosifoni a parete.

I calcoli sulle dispersioni dell’edificio hanno evidenziato un consumo specifico dell’involucro edilizio pari a 218,2 kWh / mq. Facendo riferimento all’analisi del campione considerato, questo tipo di edifici consumano mediamente 1.144 mc di gas metano all’anno e 17 quintali di legna, per un totale di oltre 17.000 KWh di energia termica all’anno.

Di fronte a questa situazione di partenza, sono stati ipotizzati tre interventi di riqualificazione energetica dell’involucro: la coibentazione delle pareti opache verticali, la sostituzione dei serramenti con tecnologia ad elevata prestazione energetica e la coibentazione della copertura. Per stimare i benefici potenziali degli interventi previsti, si è ipotizzato che le stesse azioni di riqualificazione 135 energetica, una volta eseguite, rispettino i requisiti minimi in termini di trasmittanza termica previsti nell’allegato B del Decreto del Ministero dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2008.

Occorre, tuttavia, specificare che i risultati ottenuti fanno riferimento a un caso ipotetico medio (edificio rappresentativo della “Zona 1”). Nella realtà, è possibile ottenere miglioramenti più o meno incidenti rispetto a quelli che vengono qui indicati. Il valore dell’indagine svolta, quindi, è del tutto indicativo.

Tab A - Potenziale di risparmio energetico per gli interventi in “zona 1”

Come si può notare dalle informazioni riportate in tabella, i tre interventi considerati producono una sensibile riduzione dei consumi termici.

ZONA 2

La “Zona 2” rappresenta le abitazioni costruite dagli anni ’30 agli anni ’60. Le tipologie edilizie più diffuse in questo ambito sono le abitazioni bifamiliari e quelle singole. La metratura media degli immobili rimane immutata rispetto alla zona energetica precedente (90 mq). Va evidenziato che dall’analisi condotta nel si veda il Cap. 2 – Valutazione del quadro attuale, punto 2.5 – Parco edilizio, è emerso che questa zona presenta le abitazioni con i maggiori fabbisogni termici per unità di superficie del territorio comunale. In media un’unità immobiliare, in questa zona, consuma 136 circa 1.450 mc di gas metano e 22 quintali di legna da ardere, per un totale di oltre 22.000 KWh all’anno. Sulla base di queste indicazioni, è stato scelto come edificio residenziale di riferimento, una porzione di abitazione bifamiliare di 90 mq, situata al primo piano di un edificio di due. Per quanto riguarda la componente strutturale, l’edificio è caratterizzato da una muratura portante in mattoni semipieni, da una copertura a falde in legno e dalla presenza di infissi in legno con vetro singolo. L’impianto di riscaldamento ipotizzato è una caldaia murale alimentata a metano con terminali costituiti da termosifoni a parete. L’analisi condotta sulle dispersioni dell’involucro evidenzia che un edificio con tali caratteristiche dissipa per dispersione circa 249,5 Kwh/mq. Tale valore potrà essere sensibilmente ridotto con una riqualificazione energetica dell’involucro edilizio, come descritto nella simulazione che segue.

Graf. D - Potenziale di risparmio energetico per gli interventi in “Zona 2” Come accennato in precedenza, i potenziali di risparmio energetico, conseguenti alla realizzazione di interventi di riqualificazione, sono molto rilevanti specialmente per quanto riguarda la coibentazione delle pareti delle coperture.

ZONA 3 La “Zona 3” raffigura quella porzione di edificato che si è consolidata dal 1960 al 1980 intorno al nucleo storico. Per quanto riguarda i consumi per usi termici (riscaldamento e ACS), le abitazioni di questo 137 ambito consumano in media 1.785 mc di gas metano e 20 quintali di legna, per un totale di oltre 25.000 KWh di energia termica all’anno.

Sulla base del campionamento svolto su questa zona energetica, l’edificio residenziale tipo scelto per la simulazione è un’abitazione singola, sviluppata su due piani, con una superficie totale di 110 mq. Presenta una muratura non isolata in mattoni forati, copertura in legno, infissi con doppio vetro e impianto di riscaldamento tradizionale con caldai a metano.

Di seguito vengono riportati i possibili miglioramenti energetici che sono stati ipotizzati al fine di favorire la diminuzione dei consumi termici delle abitazioni.

Graf. E -Potenziale di risparmio energetico per gli interventi in “zona 3”

ZONA 4

La “Zona 4” individua le parti del territorio comunale in cui sono presenti edifici costruiti dal 1980 al 1998. Le tipologie edilizie più diffuse in questa zona sono abitazioni bifamiliari e appartamenti. Dal punto di vista architettonico/edilizio, le case della ”Zona 4” sono costituite per lo più da muratura portante in laterizio dello spessore medio di 30 cm. In alcuni casi sono presenti sistemi di isolamento termico delle pareti perimetrali e/o intercapedini. L’impianto di riscaldamento più diffuso è quello tradizionale alimentato a metano, seguito dalle caldaie a condensazione ad alto rendimento.

138

Va ricordato che il consumo medio di un’abitazione in questa zona si aggira intorno ai 1.330 mc di gas metano e 6 quintali di legna da ardere, per un totale di circa 16.000 KWh all’anno.

Le simulazioni sono state compiute in una porzione di casa bifamiliare, sviluppata su 2 piani, con una superficie totale di 110 mq. L’abitazione tipo è caratterizzata da muratura a cassa vuota con intercapedine d’aria, copertura con solaio a falda in laterizio, infissi in legno con doppio vetro.

Di seguito sono presentati i risultati della simulazione riguardante la realizzazione di interventi di riqualificazione energetica dell’involucro edilizio.

Graf. F - Potenziale di risparmio energetico per gli interventi in “zona 4”

ZONA 5

Per quanto riguarda la “Zona 5”, non sono stati simulati interventi di riqualificazione energetica, in primo luogo perché gli edifici ricadenti in questo ambito presentano già caratteristiche costruttive e impiantistiche che mirano all’efficienza e di conseguenza si registrano buone performance energetiche. In secondo luogo, perché interventi di riqualificazione in questa frangia del parco edilizio privato produrrebbero risultati di riduzione dei consumi e delle emissioni marginali, e tempi di ritorno dell’investimento molto elevati.

139

ALLEGATO 5: Stima delle potenzialità di rinnovamento del parco auto privato

Al fine di migliorare e di “limare” le prospettive di riduzione derivanti dal cambio tecnologico nel parco auto privato si è deciso di procedere approfondendo l’analisi avviata in sede di inventario (si veda il cap. 3 – Inventario di Base delle Emissioni) andando questa volta a investigare in maniera approfondita le qualità del parco circolante, in termini di impatto emissivo.

Al fine di costruire un trend attendibile, che consentisse poi la proiezione dei risultati ottenuti al 2020, è stato preso in considerazione un arco temporale che va dall’anno 2007 al 2012.

Il parco auto privato è stato analizzato prendendo in considerazione tre fattori principali: il fattore di emissione (fascia EURO), il tipo di alimentazione (carburante utilizzato) e le vendite di carburante registrate sul territorio.

Dall’incrocio di queste tre variabili sono emersi fattori interessanti che indicano una riduzione, in linea generale, dell’impatto attribuibile a questa categoria.

LA CATEGORIA DI EMISSIONE La categoria di emissione sta ad indicare il grado di inquinanti rilasciati in atmosfera in conseguenza alla combustione di un determinato carburante. Stiamo parlando delle cosiddette fasce EURO 0-1-2-3- 4-5 che contraddistinguono normalmente qualsiasi mezzo di locomozione.

L’indagine sul territorio di Aldeno si basa su dati forniti dall’ACI, disaggregati dal livello provinciale (aggregazione fornita) a quello comunale, basandosi sul parco auto presente nel territorio di Aldeno.

L’analisi condotta ha fatto emergere una situazione positiva per quanto riguarda le categorie di emissione:

2007 2008 2009 2010 2011 2012 EURO 0 390 272 255 253 246 218 EURO 1 192 164 138 124 111 89 EURO 2 563 517 456 414 372 284 EURO 3 537 529 523 524 513 426 EURO 4 474 587 683 768 749 616 EURO 5 1 2 23 57 208 558 Tab. A - Parco circolante suddiviso per fattore di emissione in unità Come si può notare dalla Tab. A e maggiormente dal Graf. A, qui sottostante, la tendenza di ricambio del parco auto privato è ormai in corso, con un rinnovo tecnologico che verte sempre maggiormente verso tipologie di veicoli meno impattanti.

140

Graf. A - Parco auto per fattore di emissione – tendenze

Le uniche categorie che in media “chiudono in attivo”, ovvero che dal 2007 al 2012 hanno aumentato il loro peso sono gli EURO 4 e 5, anche se nel primo caso si nota una leggere flessione negativa negli ultimi anni. Tutte le altre categorie denotano un costante declino, diminuendo quindi l’impatto del parco auto privato.

IL PARCO AUTO PER TIPOLOGIA DI ALIMENTAZIONE

Successivamente si è analizzato il parco auto suddiviso per tipologia di alimentazione. Anche in questo caso si fa riferimento a dati forniti dall’ACI su base provinciale successivamente disaggregati per il territorio di Aldeno.

2007 2008 2009 2010 2011 2012 BENZINA 1215 1190 1154 1162 1159 1028 GPL 41 53 69 79 77 68 METANO 8 10 12 13 14 15 GASOLIO 797 819 844 888 949 1082 Tab.B - Parco circolante privato per tipologia di alimentazione in unità

Anche in questo caso si può notare un cambiamento in atto. Se si vanno ad analizzare i dati si può subito notare come ci sia stato un cambio nella scelta dei veicoli, in particolare nella categoria della auto a benzina.

Infatti, aumentano le auto a Gasolio, a Metano e a GPL. Quest’ultimo ad una velocità, in proporzione al suo peso totale, più elevata rispetto alle altre tipologie prese in considerazione.

141

Emerge quindi uno scenario futuro in cui da un parte il GPL ha la possibilità di diventare protagonista, dall’altra mantiene un ruolo fondamentale il Diesel.

Graf. B - Parco circolante per tipologia di alimentazione – tendenze.

VENDITE DI CARBURANTI

Ultimo aspetto analizzato sono le vendite di carburanti, anche in questo caso, disaggregate dal livello provinciale a quello comunale. I dati sono forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico.

2007 2008 2009 2010 2011 2012 GASOLIO 801,92 746,48 814,47 840,37 814,56 653,3 BENZINA 546,36 504,99 492,55 473,68 447,04 355,01 GPL 23,38 36,24 44,4 46,1 46,16 37,09 Tab. C - Vendite di carburanti in tonnellate

In questo caso non viene preso in considerazione il metano, in quanto il dato non è attualmente disponibile.

Analizzando la Tab. C e il Graf. C sottostante, si nota come le vendite di benzina e gasolio siano in netta diminuzione, specialmente nell’arco temporale degli ultimi due anni (2011-2012). Questo aspetto va in parte giustificato con variabili esterne alla realtà locale, dovute alla più generale crisi che ha colpito la realtà economica e quindi anche il trasporto di merci. Questo vale in particolare sul calo registrato nelle vendite di gasolio.

Questo dato, incrociato al cambio tecnologico nel parco auto, sia per quanto riguarda i fattori di emissione e le tipologie di alimentazione, fa ipotizzare una diminuzione dell’impatto dovuto al parco circolante privato. Se gli aspetti qui registrati dovessero perdurare arriveremo ad una situazione in cui

142 la benzina diventerà un carburante marginale, per lasciare spazio al GPL. Questo dato va messo anche in relazione all’entrata di nuove tecnologie nel settore automobilistico. Ci riferiamo in particolare alle auto elettriche che, seppur con lentezza, stanno entrando nel panorama di acquisto privato.

Graf. C - Vendite di carburanti.

IL POTENZIALE DI RIDUZIONE

Quest’analisi ha come obiettivo ultimo quello di stimare al meglio le potenzialità di riduzione, nel quantitativo di CO2 registrato ad Aldeno, date dal cambio tecnologico del parco circolante privato. Al fine di stimare l’effettiva riduzione attendibile al 2020 si è proceduto prendendo in considerazione le vendite di carburante.

È però importante riuscire a proiettare il dato di vendite al 2020, tenendo in considerazione anche la mutabilità nella composizione del parco circolante stesso. Di conseguenza si è proceduto andando a calcolare la composizione del parco circolante al 2020 per tipologia di alimentazione, e valutando poi le corrispettive vendite di carburante attendibili. I dati utilizzati, sia per la costruzione del parco veicolare al 2020 che per la stima del carburante venduto, fanno riferimento ad un valore medio riscontrato nel

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2020 GASOLIO 801,92 746,48 814,47 840,37 814,56 653,3 698 BENZINA 546,36 504,99 492,55 473,68 447,04 355,01 129 GPL 23,38 36,24 44,4 46,1 46,16 37,09 154 trend costruito sugli anni dal 2007 al 2012.

Tab. D - Vendite di carburante – proiezione al 2020.

Il consumo di carburanti complessivo per i trasporti privati e commerciali previsto da questa stima per il 2020 corrisponde a 11.638 Mwh che equivalgono a 3.002 tCO2. Se questo valore viene rapportato con i dati del 2008 si riscontra una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 28%. 143

Per tentare di fornire una stima più plausibile che tenga in considerazione anche le variabili esterne (crisi economica) che hanno condizionato pesantemente i consumi di carburante, in particolar modo negli ultimi anni, si è deciso di proporre in via cautelativa uno scenario medio che assume come fattore di riduzione il 20% delle emissioni imputabili al settore dei trasporti privati e commerciali al 2008.

Questo dato risulta in linea con quanto definito anche all’interno del PEAP. Il dato è sottostimato rispetto a quello previsto dall’analisi sopra descritta, lasciando quindi un’ampia possibilità di manovra in questo senso.

144

Riferimenti bibliografici

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