COMUNE DI

SANTA MARINA SALINA

(Provincia di )

PIANO REGOLATORE GENERALE

AGGIORNAMENTO COME DA DELIBERA DI G.M. N. 73 DEL 08.11.2004

RELAZIONE GENERALE

Progettisti:

DR. ING. GIUSEPPE RODRIQUEZ

DR. ING. LUCIANO ZIRILLI

Hanno collaborato: per l’aggiornamento al PRG l'Arch. Guido Ferrara per l’aggiornamento e adeguamento urbanistico - commerciale l’Ing. Marilena Maccora

Premessa

L’iter cronologico di formazione del Piano Regolatore Generale del Comune di Santa Marina di Salina inizia con l’incarico ai progettisti nel 1984 e, come per tanti altri comuni della Regione Siciliana, non si rileva privo di difficoltà tanto da giungere alla presentazione del progetto soltanto nel 1994 e da quella data, per motivi che di seguito vengono sintetizzati, sino alla conclusione attuale, indotta da una serie di leggi e normative sopraggiunte.

L’08.09.1995, ai sensi dell’art. 8 del Disciplinare di Incarico, viene redatto il Verbale di sopralluogo, riferito alle aree destinate a servizi e alla viabilità previsti in progetto. Con riferimento alle conclusioni del Verbale, gli elaborati di progetto vengono rettificati e trasmessi al Comune di Santa Marina per essere presentati in Consiglio ed adottati.

Essendosi dichiarata la maggioranza dei consiglieri incompatibile all’adozione, i commissari ad Acta nominati dalla Regione non hanno proceduto all’adozione per varie ragioni e per sopraggiunte normative che rendevano gli elaborati di Piano non più attuali: la Regione Sicilia con legge n. 28 del 22.12.1999 emana la riforma riguardante la disciplina sul commercio; successivamente con DPRS 11.07.2000 vengono date direttive e indirizzi di programmazione commerciale e criteri di programmazione urbanistica riferita al settore commerciale; il 23.02.2001 con D.A. n. 580 viene approvato dal Competente Assessorato Regionale dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione il Piano Territoriale Paesistico delle Isole Eolie1, redatto dalla

1 Le prescrizioni del Piano Territoriale si articolano secondo quattro principali modalità attuative, denominate figure pianificatorie: — “F.P.1) la prima figura pianificatoria si applica agli ambiti TI e TO e TS di subarticolazione delle grandi unità naturali morfostrutturali vulcanologiche configuranti ai fini della loro conservazione, ed ai beni culturali territoriali connotanti ai fini della loro conservazione o della trasformazione compatibile; agisce attraverso norme paesistiche con carattere prescrittivi e vincolante. Tali norme sono vincolanti per qualsiasi soggetto, pubblico e privato, e sono prevalenti nei confronti di qualsiasi strumento di pianificazione e di gestione. Restano comunque salve le disposizioni più restrittive, ove previste da leggi statali e regionali o da appositi vincoli emanati con decreto; — F.P.2) la seconda figura pianificatoria si applica all'interno della delimitazione dei centri abitati, ove il superiore interesse della tutela di beni culturali territoriali paesistici lo richiede in relazione a situazioni di rischio paesistico; agisce quale strumento di riferimento per le attività della pubblica amministrazione attraverso indicazioni ed indirizzi e per la verifica della congruenza ambientale e paesistica di programmi, progetti e strumenti urbanistici relativi al territorio disciplinato; — F.P.3) la terza figura pianificatoria si applica nelle zone esterne agli ambiti TI e TO e fornisce indicazioni per gli strumenti urbanistici, i piani di settore (minerario, portuale, etc.) ed i progetti di grandi strutture ed infrastrutture, aventi comunque incidenza sul territorio soggetto al Piano territoriale paesistico; tali piani dovranno adeguare i loro contenuti progettuali agli obiettivi del Piano territoriale paesistico recependo le sue indicazioni di disciplina per la tutela e la valorizzazione del paesaggio e dovranno graduare, in rapporto ad esse, le proprie previsioni e l'attuazione delle relative direttive; — F.P.4 la quarta figura pianificatoria si applica agli ambiti TS attraverso prescrizioni generali in relazione alla estrema delicatezza, sensibilità e criticità degli equilibri ecologici in gioco. Ad un tempo, al fine di far fronte alle implicazioni sociali ed economiche, connesse all'uso compatibile delle risorse non riproducibili ricadenti nell'ambito, tali prescrizioni generali si applicano, attraverso ampie concertazioni tra i soggetti istituzionali e sociali interessati, alla procedura di formazione e approvazione dei relativi piani esecutivi di ambito, di iniziativa pubblica o privata, soggetti a supervisione e nulla osta della soprintendenza competente.”

1 Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina.

A seguito dell’approvazione del Piano Territoriale Paesistico, il Gruppo di Progettazione consegna al Comune di Santa Marina di Salina in data 09.05.2003 una relazione di verifica della coerenza fra l’elaborato di P.R.G. e le prescrizioni contenute nel Piano Paesistico Territoriale, allegando la relativa tavola di descrizione: VERIFICA COMPATIBILITA’ P.R.G. – P.T.P.

Al fine di determinare le necessarie modifiche per l’aggiornamento del P.R.G. in conformità al Piano Paesistico con riferimento alla Quinta Figura Pianificatoria2, l’Amministrazione Comunale insieme al Gruppo di Progettisti svolge diversi incontri con la Soprintendenza BB.CC. di Messina. Di conseguenza con delibera di G.M. n. 73 del 08.11.2004 viene conferito l’incarico agli Ing. Giuseppe Rodriquez e Luciano Zirilli per l’adeguamento degli elaborati del P.R.G. e del relativo Regolamento Edilizio alle prescrizioni del P.T.P.; inoltre viene dato loro incarico di adeguare il Piano sotto il profilo della normativa della programmazione urbanistica commerciale secondo i criteri di cui al DPRS 11.07.2000.

In data 31.10.2006 vengono consegnate al Gruppo di progettisti n. 3 tavole di rilievo aerofotogrammetrico su supporto cartaceo a scala 1:2000, datato 1985 e aggiornato con volo speditivo effettuato nel 2004, insieme a una copia su supporto informatico. Tale aerofotogrammetria veniva collaudata dall’Ufficio Tecnico del Comune di in data 18.10.2006.

L'ambito comprensoriale

L'isola di Salina è geograficamente inserita nell'arcipelago eoliano e suddivide il proprio territorio in tre comuni: , Santa Marina Salina e .

2 “Il piano territoriale paesistico delle Isole Eolie, nel testo approvato, prevede quattro principali modalità attuative, dette figure pianificatorie, ciascuna con le finalità che sono descritte all’articolo 7 dei Regimi Normativi del Piano Paesistico. Su un livello diverso e con finalità indicative opera la quinta figura pianificatoria, che viene prevista dal presente documento, allegato al Piano Territoriale Paesistico, e si risolve nella indicazione di provvedimenti attivi di fruizione plurifunzionale dei Beni Culturali Territoriali per la sostenibilità economica dei vincoli. La quinta figura pianificatoria si applica dunque con funzione di indirizzo alla costituzione di nuovi strumenti pianificatori (es. parco naturale, di cui all’art. 6 della L.R. 98/81, mod. con l’art. 4 della L.R. 14/88 e/o parco archeologico, di cui all’art. 20 della L.R. 20/2000) e all’attività delle relative nuove figure di gestione (enti gestori di parchi, riserve, etc.), ma soprattutto essa ha a destinataria privilegiata dei suoi indirizzi la pianificazione urbanistica di livello comunale, i cui rapporti con la pianificazione paesistica sono stati precisati dal Testo Unico sulle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, approvato con il decreto Legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, che, all’art. 150, terzo comma, rinvia a processi di concertazione tra Amministrazioni comunali e amministrazione di tutela per la redazione dei piani regolatori generali interessanti località di notevole interesse paesistico, normate mediante piano territoriale paesistico. La quinta figura pianificatoria, attraverso indicazioni di provvedimenti attivi volti alla trasformazione dei vincoli in risorse, con carattere anche istituzionale, intende comunque creare le condizioni per positive convergenze di interessi da parte di tutti gli operatori. Il Piano persegue la finalità di dare ruolo culturale e socio-economico ai vincoli di tutela ed alle destinazioni conservative attraverso l’indicazione di “provvedimenti attivi” volti ad integrare la fruizione estetico-percettiva e testimoniale (prevalentemente ecologica e culturale scientifica-umanistica) con la funzione economico-produttiva.

2 Ogni Comune dell'isola va letto quindi come un misrocosmo facente parte di un microsistema insulare, a sua volta inserito in un comprensorio atipico, costituto da altri ecosistemi insulari. Per questa singolare conformazione l'arcipelago eoliano ha tutti i connotati di una microregione geografica e, nonostante la mancanza di una continuità territoriale, come tutti gli ecosistemi insulari pone soluzioni specifiche ai processi di pianificazione.

La necessità di organizzazione di alcuni servizi e di gestione settoriale ha comunque portato alla istituzione di enti sovracomunali quali la Comunità Montana (ora assorbita dalla nuova Provincia Regionale), l'U.S.L. e l'A.A.S.T. è anche sede di uffici periferici statali con giurisdizione sull'intero arcipelago quali la Pretura, l'Ufficio del Registro e delle Imposte Dirette e l'Ufficio Circondariale Marittimo. La struttura scolastica è organizzata con gli istituti medi superiori (Istituto Tecnico Commerciale, Istituto Tecnico per Geometri e Liceo Scientifico) nell'isola di Lipari, mentre nelle altre isole è garantita solo la presenza della scuola dell'obbligo e in particolare, nell'isola di Salina, la scuola elementare è presente in tutti i comuni, mentre la scuola media è localizzata nel Comune di Malfa, anche se è presente un plesso staccato nel Comune di Santa Marina Salina.

L'isola di Salina fa parte assieme a Lipari e Vulcano del gruppo di tre isole che lungo un asse sud-nord formano la parte più consistente sia territorialmente sia demograficamente dell'arcipelago eoliano. Pertanto l'accentrarsi dei servizi di rango superiore nell'isola di Lipari supportato da sistemi di rapporto marittimo di tipo veloce (aliscafi) che con frequenze ravvicinate consentono scambi come se si trattasse di un ambito territoriale continuo. Questo va considerato nella pianificazione in modo da studiare opportunamente la funzione che il Comune di Santa Marina nell'isola di Salina nell'insieme dell’arcipelago eoliano deve svolgere, nell'ipotesi complessiva dello sviluppo sostenibile delle molteplici suscettività ambientali.

La lettura del territorio comunale

Il Comune di Santa Marina occupa il territorio sud-orientale dell'isola di Salina e si distende lungo i solchi fortemente accidentati dell'edificio vulcanico del monte Fossa delle Felci (mt. 962 s.l.m.), struttura geologica formata da masse laviche compatte, da lave e scorie di tipo basaltico con riempimento di tufo di trasporto (vedi Relazione geologica allegata). Una tale struttura geologica determina una morfologia caratterizzata da pendici fortemente acclivi e da profonde e strette incisioni che solcano il territorio sino alla formazione di coste ripide e frastagliate. In questo quadro morfologico nell'insieme molto accidentato e che mostra una acclività variabile tra il 20% e il 10% e con punte superiori al 70%, si individuano i due siti urbani costituiti da un centro e da un nucleo:

– il centro, che raggruppa circa il 70% del patrimonio edilizio del Comune e, conseguentemente il 70% della popolazione, si sviluppa nella fascia costiera

3 compresa tra il vallone di Casella e il vallone Castagno sino a una altezza di mt. 105 s.l.m. – il nucleo di Lingua, che si è sviluppato attorno al pantano, posto all'estremità sud-est dell'isola e chiuso da cordoni litorali costituiti da due forti correnti marine da sud- ovest e da nord-est, raggruppa il 30% del patrimonio edilizio e della popolazione del Comune; l'insediamento si è qui spinto sino a una altezza di mt. 80 s.l.m.

Cenni storici

Abitate dall’età neolitica, come dimostrano alcune testimonianze presso Malfa (tomba del III millenio a.C), Serro di Cianfi (villaggio tra il XVIII e il XIV secolo a.C) e Portella (insediamento del XIV secolo a.C.) i cui reperti sono custoditi nel museo archeologico di Lipari, Salina, come del resto le altre isole dell’Arcipelago eoliano, ha conosciuto un primo sviluppo con l’estendersi della navigazione nel Mar Mediterraneo. Il primo insediamento greco a Salina dovrebbe risalire attorno al VI secolo a.C.. Furono i Greci a dare all’isola il primo nome “Didyme” e ad iniziare le coltivazioni della vite e del cappero, la pesca e la raccolta del sale dal laghetto di Lingua, attività che fece tramutare l’antico nome greco in quello di “Salina” in epoca romana. La prosperità dell’agricoltura greca è testimoniata anche dallo stesso etimo di Leni che deriva dal greco “Lenoi”, che significa tinozze per la pigiatura dell’uva.

Nei secoli bui del medioevo la popolazione abbandonò i siti costieri; esposti alle scorrerie ed alle incursioni, per rifugiarsi nella più sicura vallata di Leni dove la fede, alimentata dalla disperazione fece nascere nel VI secolo d.C. il primitivo impianto di quello che sarebbe diventato il Santuario della Madonna di Terzito, uno dei primi in Italia dedicato ai culto mariano. Per circa un millennio Leni e Val di Chiesa servirono quindi come rifugio agli abitanti dell’isola; certamente pochi si saranno comunque salvati nel 1544 quando il Turco Khair ad-Din, dopo una generale devastazione in tutte le isole abitate dell’arcipelago ne deportò quasi tutti gli abitanti (9.00 su 11.000).

Le alterne vicende dell’insediamento registrarono quindi una nuova fase di ripopolamento dovuto ad immigrazioni dalla Sicilia e dall’Italia Meridionale, che divenne ancora più accentuata a seguito della vittoria portata sui Turchi dalla marineria liparese nelle acque di Alicudi nel 1693. A partire dagli inizi del XVIII secolo la popolazione di Salina diventa stabile e si incrementa progressivamente sino ad arrivare a 2.870 abitanti nel 1824, registrati dall’Arciduca Ludovico Salvatore d’Asburgo (Die liparischen Inseln, Prag, Heinr. Merny, H. II Salina , 1893).

Nel 1867 l’isola di Salina riuscì ad ottenere, unica fra le isole dipendenti da Lipari, l’indipendenza amministrativa con l’istituzione di un Comune autonomo. Nel 1909 si ebbe l’ulteriore scissione dell’isola nei tre comuni di Santa Marina, Malfa e Leni.

4 La popolazione

Agli inizi del XIX secolo, nel solo Comune di Santa Marina si contano più di 1.500 abitanti; la prosperità demografica è saldamente ancorata a una fiorente economia, legata all'agricoltura e alla pesca; in particolare l'agricoltura rappresenta la risorsa più redditizia per la produzione dell'uva Malvasia, il cui vino viene esportato in Francia, Inghilterra e Russia. Il declino economico però è già in corso: è in costruzione la rete ferroviaria e stradale meridionale, che facilita il trasporto delle merci via terra; l'avvento della navigazione a vapore tra e Napoli esclude gli scali delle isole ed alla fine del secolo una grave infestazione di fillossera distrugge le vigne. Lo stesso aumento demografico è causa dell'abbassamento delle rendite, per la frantumazione delle proprietà fondiarie. Unica soluzione è l'emigrazione oltreoceano, verso gli Stati Uniti e l'Argentina. A partire sono interi nuclei familiari, soprattutto le famiglie giovani, quelle più prolifiche.

Il fenomeno migratorio si arresta nel periodo di pace tra le due Guerre Mondiali, grazie all'introduzione del vitigno americano; ma con la stasi delle attività estrattive dello zolfo e allume a Vulcano e della pomice a Lipari e per la desolazione che segue al termine del Secondo Conflitto Mondiale, si verifica un'altra ondata migratoria, diretta stavolta verso l'Australia.

Negli anni ‘60-‘70, la scoperta delle isole da parte del turismo e la ripresa delle attività legate all’agricoltura ed alla pesca producono un certo benessere: le condizioni sociali migliorano e la popolazione non è più costretta a emigrare.

Oggi la popolazione nel Comune di Santa Marina conta 833 abitanti3; solo negli ultimi

3 Dato ufficiale riferito dall’Ufficio Anagrafe del Comune di Santa Marina in data 31.10.2006.

5 cinque anni la variazione percentuale ha registrato un incremento del +3,48%, ribaltando l'andamento negativo degli anni ‘90, imputabile a una forte diminuzione del tasso di fecondità.

Le ipotesi di sviluppo

La dinamica della popolazione nel Comune di Santa Marina Salina mostra quanto in passato l’economia sostenuta da fattori endogeni quali agricoltura e in parte pesca sia stata motivo prima di sviluppo e poi di depressione di queste terre a causa del modificarsi dell'assetto demografico, con processo osmotico di causa ed effetto. Essendo adesso modificate le condizioni sociali ed economiche basate sulle capacità endogene può ipotizzarsi che il futuro di Santa Marina come degli altri comuni sia basato su un nuovo rapporto di causa ed effetto determinato dal mantenimento di una agricoltura di nicchia (malvasia e capperi) coniugata con il turismo relazionale che sceglie Salina per le sue peculiarità morfologiche e antropiche.

Recenti analisi rivolte agli ecosistemi insulari e all'arcipelago eoliano in particolare hanno dimostrato come l'unica via per lo sviluppo economico sia l'integrazione tra le varie attività. In passato, il disperdersi delle attività tradizionali e la conseguente desertificazione dello spazio rurale hanno generato un quadro ambientale costituito da un territorio che ancora oggi mostra i segni evidenti dell'abbandono colturale e della dimora rurale e un capitale economico e architettonico in progressiva rovina. È pur vero che negli ultimi anni si è avuto un recupero del patrimonio edilizio, ma questa progressiva metamorfosi stenta comunque a incanalarsi verso forme programmate dell'uso del territorio, sia per la mancanza di una disponibilità imprenditoriale in loco, sia per la carenza di una pianificazione atta a guidare un corretto uso del territorio.

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I settori più tradizionali dell'economia eoliana e quelli più direttamente legati al settore turistico non mostrano dati apprezzabili per quel che riguarda l'occupazione, piuttosto nell'ultimo decennio si è registrato un calo dei lavoratori4. L'agricoltura e insieme la pesca rappresentano settori fondamentali per il rilancio dell'economia, in un rapporto in cui ciascuna attività supporta le altre. Inoltre l'utilizzo dei terreni agricoli porrebbe fine al loro stato di abbandono, rappresentando nello stesso tempo un freno nei confronti di forme di sfruttamento non compatibili.

Salina è l’unica isola dell'arcipelago ad aver istituito una Riserva Naturale Orientata già dal 1984, comprendente le montagne Fossa delle Felci e dei Porri, e ad aver ottenuto il marchio D.O.C. per il vino Malvasia, di cui è la maggior produttrice dell'Eolie5; pertanto la rivalutazione delle bellezze naturalistiche e delle ricchezze enogastronomiche, deve essere valutata come la maggiore attrazione del turismo locale. L’impulso che si intende dare, all'interno di questo Piano, al settore turistico nasce dalla volontà di riqualificare il settore per renderlo sempre più compatibile con la risorsa più importante di tutto l'arcipelago: il territorio e la sua gente. Promuovere una forma di turismo ancorata al territorio e per la quale il recupero delle risorse primarie, cioè la terra e il mare, rappresenta la principale fonte di crescita, è anche e naturalmente coerente con i principi e le finalità del Piano Territoriale Paesistico: trasformare i vincoli in risorse. Alla luce di queste considerazioni è oltremodo necessario porre dei limiti ad uno sviluppo incontrollato, in tal senso sensibilizzando gli operatori del settore verso i problemi della salvaguardia ambientale, del recupero del patrimonio edilizio esistente e della valorizzazione del paesaggio.

Lo sviluppo sinergico di tutte le attività, turistiche e tradizionali comporterebbe una ripresa concreta in campo occupazionale. L'assunzione di manodopera locale significherebbe uno stimolo importante per quanti sull'isola vedono solo forme di guadagno tanto facili quanto effimere e ne è prova lo stesso sviluppo turistico, che dopo lo slancio iniziale tende oggi a fossilizzarsi perché costruito su basi incoerenti.

I dati dell'ultimo censimento ISTAT6, relativo al 2001, mostrano un tasso di attività pari a 39,77, basso di per sé e purtroppo inferiore a quello del 1991, che registrava un indice del 41,03. I dati non sono positivi, è dunque necessario operare in modo propositivo verso tutti i settori e soprattutto verso quelle attività tradizionali che devono interconnettersi con lo sviluppo turistico. Tale visione è anche in linea con gli studi elaborati in passato dall’Università di Messina che individuano i seguenti obbiettivi:

1. Ricomposizione del tessuto sociale mediante l'arresto dell'emigrazione,

4 Cfr. Indagini Statistiche.

5 È stata inoltrata richiesta di marchio D.O.C. anche per i capperi.

6 Cfr. Indagini statistiche.

7 creando possibilità di occupazione sull'isola, attraverso le riqualificazioni degli operai nei vari settori: turistico, agricolo, marinaro, edilizio; obbiettivo secondario quello di non accentrare tutti gli sforzi sul solo turismo a scapito degli altri settori.

2. Riequilibrio dei provvedimenti attivi con l'individuazione di strutture operative, da inserirsi nel territorio, tali da qualificare la struttura sociale e di posti di lavoro programmati a breve, medio e lungo termine in coerenza con la formulazione dei piani di sviluppo.

3. Politica energetica, con il potenziamento di produzione di energia anche con la produzione di acqua potabile (desalinizzatori).

4. Salvaguardia del territorio con scelte operative strettamente legate all'habitat e alle infrastrutture di servizio, tenendo conto delle reali possibilità di assorbimento senza traumi dal punto di vista ecologico e paesaggistico.

5. Habitat e turismo con i seguenti tipi di intervento: – recupero del patrimonio attraverso il restauro e il ripristino tipologico; – graduale consolidamento delle zone attorno ai centri urbani, compatibilmente con gli indici volumetrici e fondiari; – edilizia turistica con interventi possibilmente non concentrici, con volumetrie limitate ad altezze che non superino i due piani.

6. Agricoltura: pianificazione agricola che verifichi la possibilità di introdurre colture produttive e remunerative basate su prodotti di sicura esportazione o di consumo immediato in connessione con l'attività turistica, intravedendo anche la possibilità di uno sviluppo dell'agriturismo.

7. Pesca e nautica da diporto: risistemazione degli approdi e politica di tutela e di ripopolamento del mare.

Le scelte del piano

Sono state formulate valutando tutte le potenzialità produttive che il territorio può esprimere e non una sola (il turismo) a scapito di altre, oggi in stato di quiescenza.

Le scelte fondamentali del P.R.G. possono riassumersi nei punti che seguono:

 Viabilità Le proposte di piano prevedono: 1. Miglioramento della viabilità attuale nei centri abitati con il recupero di aree per il parcheggio e il ridisegno dell'arredo urbano; per far ciò si sono recepite le indicazioni formulate dall'Amministrazione Comunale riguardo alla viabilità in programma e al Piano Parcheggi; 2. Razionalizzazione del traffico nei centri abitati con formazione di percorsi alternativi al centro storico;

8 3. Creazione di strade a servizio del centro e della frazione di Lingua di carattere urbano ed extraurbano.  Residenza Sulla base delle precedenti analisi sulla consistenza edilizia-abitativa, si è ritenuto di proporre, con riferimento alle aree omogenee stabilite con D.M. 02.04.1968 n. 1444, un assetto basato: – zona omogenea A0, Centro storico – zona omogenea B0, Mantenimento dello Stato di Fatto – zona omogenea C1, Zona di Espansione per l'Edilizia Pubblica e Privata

Ipotesi di riassetto territoriale - Centro di Santa Marina

 Insediamenti ricettivi Considerando la differenziazione della domanda turistica, si è ritenuto di articolare l'offerta di ricettività tenendo presente che l'isola è meta di:

– Un flusso di non residenti, che tuttavia si potrebbe definire stanziale in quanto trascorre abitualmente le proprie vacanze a Santa Marina Salina; – Un turismo di tipo nazionale e internazionale, di ricambio continuo, che alloggia negli esercizi alberghieri ed extralberghieri, in archi temporali limitati alla stagione estiva e primaverile-autunnale e periodi medi riferiti a 7-15 giorni.

Per quanto riguarda la capacità insediativa legata alla ricettività turistica si propone il seguente assetto: – zone omogenee A, per il soddisfacimento delle richieste rivolte da quanti trascorrono un lungo periodo di vacanza sull’isola; – zone omogenee C, per una tipologia di turisti che sceglie l’isola per le caratteristiche naturalistiche e antropologiche e dunque desiderosa di viverle, ma che soggiorna per un breve periodo. Si sono così sviluppate le seguenti sottozone: – zona omogenea A2, parzialmente edificata a edilizia residenziale, la cui localizzazione è prevista nelle porzioni di territorio parzialmente antropizzato da mantenere nelle originarie caratteristiche e migliorare tramite PUE;

9 – zona omogenea A3, parzialmente edificata a edilizia residenziale, la cui localizzazione è prevista nelle porzioni di territorio parzialmente meno antropizzato della zona A2, da mantenere nelle originarie caratteristiche e migliorare tramite PUE. – zona omogenea C2, Insediamenti a carattere Turistico-Stagionale- Alberghiero ed Extra- Alberghiero; – zona omogenea C3, Insediamenti a carattere Agrituristico.

Tali indirizzi sono stati elaborati a seguito di un puntuale studio del territorio, dei suoi usi e costumi, delle sue tradizioni tipologico-architettoniche; sono cioè il risultato di una attenta osservazione della peculiarità del patrimonio storico nel suo insieme, architettonico e antropologico. Essi mirano non solo alla riqualificazione urbana, ma più in generale territoriale-ambientale.

Ipotesi di riassetto territoriale - Frazione di Lingua

L’attaccamento degli Eoliani al territorio è naturalmente forte, visibile in tutto e in particolare nel “modo di abitare”, nel modo di concepire la casa, in quegli spazi di pertinenza delle abitazioni, i bagghi, che più di tutto contraddistinguono le case eoliane. L’antropizzazione del territorio ha resistito nella sua peculiare caratteristica sopra descritta alle “invasioni” contemporanee dei flussi turistici, l’abitazione ha mantenuto il proprio stile originario, quel rapporto armonico con l’ambiente circostante, in uno continuo scambio permanente tra abitazione e territorio, spazio costruito e spazio libero, spazio chiuso e spazio aperto. Simbolo di questo legame è il bagghiu, filtro tra interno ed esterno, passaggio obbligato tra i vari ambienti della casa eoliana.

Sul rispetto dell’ambiente si fondano le scelte del piano: attraverso la creazione di nuove abitazioni si vuole recuperare il territorio, senz’altro quelle parti del territorio oggi

10 lasciate all’incuria e allo stesso tempo razionalizzare gli insediamenti esistenti, attrezzandoli dei servizi necessari. Le tipologie architettoniche previste indirizzano concretamente verso la salvaguardia del patrimonio edilizio da possibili (e purtroppo probabili) depauperamenti, per garantire il rispetto del costruibile nei confronti del costruito.

Dimensionamento del piano urbanistico

La stesura degli elaborati di Piano è stata preceduta da una analisi demografica e dello stato di fatto: sulla base dei dati ISTAT riferiti alla popolazione residente nell’ultimo ventennio è stata effettuata una stima nell'arco dei due prossimi decenni, valutata sulla base di due distinti metodi di calcolo, il metodo lineare e il metodo della fertilità.

 Metodo lineare:

Valutando l'incremento medio-annuo della popolazione, dal 1991 al 2006, pari a d = 0,646%, e ritenendolo costante per i prossimi ventanni, si ha:

20 20 P2026 = P2006 x (1 + d/100) = 833 x (1 + 0,646/100) ≈ 950 Incremento 2006÷2026 = 117

 Metodo della fertilità:

Considerando la sola popolazione femminile nell’anno 1991 ed i nati tra il 1991 e il 2006 si calcola il coefficiente di natalità e si moltiplica per la popolazione femminile presente nel Comune nel 2006, ottenendo una stima dei nascituri nell’arco del prossimo quindicennio.

11 F1991 = 238 N1991-2006 = 89 CN (1991-2006) = 89/236 = 0,38 F2026 = 210 CN (2006-2021) = 0,38 x 210 • 80 P2026 = 833+80 = 913

Dei due metodi, per il calcolo del dimensionamento residenziale del Piano, è stato preferito il metodo lineare, in quanto riferito ad un arco temporale più lungo (20 anni) rispetto al metodo della fertilità (per il quale è stato possibile effettuare il computo con i dati degli ultimi 15 anni, così come riferiti dall’Ufficio Anagrafe del Comune). Entrambi i metodi mettono in evidenza come l’andamento demografico segua una variazione positiva. Nell’arco del prossimo ventennio si è dunque dimensionato uno sviluppo della popolazione residente pari a 117 unità; sulla base di questo incremento ritenuto costante la popolazione raggiungerà le 950 unità. In funzione di questi dati è stata creata la zona C1 destinata a insediamenti residenziali:

– zona omogenea C1, Zona di espansione per edilizia pubblica e privata, con indice di fabbricazione 0,75 mc/mq;

i.e.f. Capacità Località mq mc (mc/mq) insediativa Santa Marina 16.983 12.735 106 C1 0.75 Lingua 7.092 5.319 44 SOMMANO 150 18.054

Il calcolo della capacità insediativa è stato effettuato in funzione di 120 mc/ab.

A costoro va aggiunto nei mesi estivi di maggior affluenza il carico determinato dalla popolazione turistica. Come è stato già descritto, in base alla diversità della popolazione turistica sono state elaborate due soluzioni insediative:

– zona omogenea A2, con indice di fabbricazione 0,15 mc/mq; – zona omogenea A3, con indice di fabbricazione 0,15 – 0,30 mc/mq.

– zona omogenea C2, Insediamenti a carattere Turistico-Stagionale- Alberghiero ed Extra- Alberghiero, con indice territoriale 0,40-0,75 mc/mq; – zona omogenea C3, Insediamenti a carattere Agrituristico, con indice territoriale 0,20 mc/mq.

In funzione dei 80 mc/posto-letto, la capacità insediativa connessa alla popolazione turistica è stata stimata per un carico massimo di circa 1.500 p.l., come si evince dalle tabelle che seguono:

12 Capacità Località mq i.e.f. (mc/mq) mc insediativa A2 Lingua 93.196 0.15 13.979 175 Santa Marina 48.060 0.15-0.30 7.209-14.418 90-180 A3 Lingua 46.314 0.15-0.30 6.947-13.894 87-173 SOMMANO 28.135-42.291 352-528

Capacità Località mq i.e.f. (mc/mq) mc insediativa Santa Marina 60.919 24.368-45.689 305-571 C2 0.40-0.75 Lingua 27.806 11.122-20855 139-261 C3 Santa Marina 33.311 0.20 6.662 83 SOMMANO 42.152-73.206 527-915

La nuova edificazione prevista nel P.R.G. sarà regolamentata da una rigorosa disciplina architettonica volta a salvaguardare gli originari ed originali insediamenti tipologici eoliani.

Il dimensionamento residenziale complessivo del piano è dunque proporzionato per un carico complessivo di ca. 2.500 unità, comprendente le 950 unità residenti e le circa 1.500 unità della popolazione turistica.

Nel calcolo del fabbisogno pregresso, necessario per stabilire la capacità insediativa prevista dallo strumento urbanistico, non è stato possibile considerare la totalità del patrimonio edilizio esistente; in parte difatti è di proprietà dei parecchi emigranti che nel periodo del secondo dopoguerra hanno abbandonato l’isola, diretti soprattutto verso l’Australia. Come è stato già descritto, solo la scoperta delle isole Eolie da parte del turismo negli anni ’60-‘70 ha frenato l’ondata migratoria. Restano tuttavia le cicatrici inferte al territorio e che sono ben visibili oltre che nell’abbandono delle abitazioni anche nella trascuratezza in cui versa in parte il patrimonio edilizio. È pur vero che in seguito al ritrovato benessere legato al turismo alcuni emigranti è possibile che facciano ritorno, riappropriandosi dei loro beni. È in funzione di questa “inversa” ondata migratoria che si è stimato in questa sede poter supporre un recupero delle abitazioni (451 non occupate). Considerando la totalità della popolazione turistica di circa 1.500 unità si può supporre un ulteriore incremento di altre 500 unità.

Insediamenti artigianali

Fatta salva l’esistenza di un centro per la trasformazione dell’uva, localizzato a Lingua in un’area che ha pertanto assunto una vocazione artigianale di cui si prevede il possibile completamento, l’ipotesi di potenziamento di sviluppo turistico comporta la previsione di una corrispondente attività artigianale sia di servizio che produttiva.

13 Pertanto si hanno le zone Dl (artigianali esistenti e di completamento) e D2 (di nuovo impianto).

Agricoltura

Si evidenzia in questa sede la necessità di un piano di settore atto ad incentivare la superficie agricola utilizzata, l’integrazione di colture specializzate, la creazione di strutture per la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti. A tale piano si rimanda anche per la definizione di eventuali tracciati di penetrazione agricola. L’ipotesi attuativa dovrà essere concordata con la struttura di gestione della riserva, che di fatto ricopre la gran parte del territorio dell’isola.

Servizi ed attrezzature

Per quanto riguarda i servizi e le attrezzature, occorre distinguere tra i servizi di quartiere (Sp) e le aree per parchi, attrezzature e impianti di interesse generale (F). Il dimensionamento delle zone Sp è fondato sul rispetto degli standard minimi fissati dal D.M. 02.04.1968 n. 1444, secondo le specificazioni fornite dalla Circolare dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente n. 3/79. In particolare, il citato decreto stabilisce che in zone A le aree individuate per servizi di quartiere vanno computate per il doppio della effettiva superficie, e ciò per raggiungere il soddisfacimento del rapporto abitanti/servizi, altrimenti fissato in 24 mq/ab. Pertanto deve essere soddisfatto lo standard minimo di 12 mq/ab, trattandosi di territorio a sviluppo turistico e di importanza ambientale.

Per il conteggio della popolazione servita, ad esclusione delle attrezzature scolastiche, il cui bacino d’utenza è riferito ai soli residenti, occorre considerare anche la popolazione fluttuante, nella considerazione che la capacità di erogare adeguati servizi al turismo deve essere sostenuta dalla predisposizione ed attrezzatura del territorio anche con riferimento ai fabbisogni e alle esigenze minime (verde attrezzato, luoghi per la cultura, per il culto etc); pertanto una prima distinzione va fatta tra la popolazione residente complessiva insediabile nelle zone A0, A1, B0 e C1 e quella insediabile nelle zone A2, A3, C2 e C3.

Popolazione residente

Popolazione insediata nelle zone A e B0 = 833 unità fabbisogno: 833 x 12 mq/ab = mq 9.996

Popolazione da insediare nelle zone C1 = 117 unità fabbisogno: 117 x 24 mq/ab = mq 2.808

Popolazione fluttuante

Ipotesi massima: circa 1.500 unità di cui 528 nelle zone A2 e A3:

14 fabbisogno: 528 x (2+5+1) mq/ab (attr. coll., verde attr. e parcheggi) = mq. 4.224 e le restanti 915 nelle zone C2 e C3: fabbisogno: 915 x (2+5+1) mq/ab (attr. coll., verde attr. e parcheggi) = mq. 7.320

Ricapitolando, per soddisfare la dotazione minima per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio sono necessari 11.544 mq.

Rispetto ai servizi esistenti si ha il seguente quadro: – aree per l’istruzione: 4.239 / 950 = 4,5 mq/ab – aree per attrezzature di interesse comune: 5.410 / 2.500 = 1,56 mq/ab – aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport: 2.320 / 2.500 = 0,9 mq/ab – aree per parcheggi: 170 / 2.500 = 0,07 mq/ab

Eccetto l’istruzione che risponde alla dotazione minima di 4,5 mq/ab, le altre aree sono al di sotto delle quantità previste per legge.

I servizi e le attrezzature previsti in sede di P.R.G. prevedono le seguenti quantità ripartite tra il centro di Santa Marina e la frazione di Lingua: – aree per attrezzature di interesse comune: 20.000 mq – aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport: 23.000 mq – aree per parcheggi: 6.500 mq

Aggiunte a quelle esistenti, soddisfano il fabbisogno minimo previsto dal D.M. 1444/1968, come si evince di seguito: – aree per attrezzature di interesse comune: 25.410 / 2.500 = 10 mq/ab – aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sport: 25.320 / 2.500 = 10 mq/ab – aree per parcheggi: 6.670 / 2500 = 2,7 mq/ab

Analizzando la tipologia dei servizi esistenti, ci si rende conto che alcuni tipi di servizi non sono presenti: ad eccezione dei parcheggi, esiste un fabbisogno totale di asili nido e pertanto si è previsto di insediarne due: uno a S. Marina e uno a Lingua, per totali mq. 3000.

Le aree esistenti di verde attrezzato si limitano alla villa comunale, mentre è noto che le unità di verde vanno distribuite sul territorio in modo da soddisfare al meglio i bacini di utenza. Pertanto, per quanto possibile, sono state dislocate aree opportune in modo uniforme e conseguentemente superiore ai fabbisogni teorici e la localizzazione, al loro interno, di strutture per il gioco e lo sport all’aperto sono tali da soddisfare ragionevoli ambiti di influenza.

Le attrezzature di carattere collettivo esistenti ammontano a: mq. 2.945 per il culto, mq. 546 sanitarie, mq. 66 per Poste e telegrafi, ovvero, in totale, a mq. 3.557.

15 Con riferimento ai centri sociali, culturali e di quartiere, si è ritenuto di distribuire mq. 2.980 tra attrezzature culturali e socio-assistenziali, con esclusione di attrezzature per il culto, già ampiamente presenti.

Gli impianti di interesse generale sono costituiti dagli insediamenti esistenti ENEL e SIP, oltre al presidio dei Carabinieri. Le aree attrezzate per lo svago, lo sport ed il tempo libero, legate alla particolare connotazione turistica del territorio sono localizzate a Santa Marina, dove si prevede la realizzazione di un parco pubblico attrezzato costiero (F1), con impianti sportivi e balneari, legati alla diretta fruizione del mare ed un parco territoriale (F2) posto in prossimità delle attrezzature portuali previste dal P.R. del porto, che assumerà la funzione di una vasta area di servizio per la gestione ed il sostegno delle attività turistiche.

Attrezzature portuali

Il Comune di S..Marina è già dotato di P.R. del Porto, le cui previsioni sono state coordinate con quelle del presente P.R.G.

Conclusioni

La particolare delicatezza del territorio insulare, unita alle caratteristiche storico- ambientali delle aree antropizzate, ha posto come tema conduttore delle previsioni di piano condizioni di mantenimento delle preesistenze, individuando estese aree di centro storico, mentre le limitate aree per espansione sono state dimensionate con indici di edificabilità abbastanza contenuti. Il Comune di S. Marina ha da alcuni anni intrapreso una azione di riqualificazione e di impegno programmatico per adeguare la struttura del territorio con servizi ed impianti che consentano di rispondere alle richieste dello sviluppo turistico. Il P.R.G. è lo strumento necessario per utilizzare il territorio rispettando le regole in esso previste e che il Consiglio Comunale e i cittadini, che contribuiscono all’adozione con le loro osservazioni, avranno voluto darsi. Questo progetto di piano è la sintesi delle istanze pervenute attraverso consultazioni e incontri organizzati dall’Amministrazione e dalle delibere relative all’approvazione del progetto di massima nonché dalle risultanze della relazione geologica e agro forestale.

16

Indagini statistiche

 Popolazioni e abitazioni

* POPOLAZIONE

RESIDENTI NON DIMORANTI ABITUALMENTE DENSITA' per kmq

M F Totale Totale

417 388 805 23 93,3

* FAMIGLIE

N° famiglie N° famiglie N° medio di componenti per Totale Componenti principali coabitanti famiglia

362 8 370 805 2,18

I precedenti valori sono stati registrati in funzione dei dati ISTAT inviati dall'Ufficio Tecnico del Comune di S. Marina Salina. A seguire, si farà riferimento ai dati ISTAT del “14° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni”. Lievi differenze con le tabelle seguenti saranno dovute alla non unicità della fonte.

EDIFICI

DESTINAZIONE LOCALITA'

Abitazione Altro Totale Centri abitati Nuclei abitati Case sparse

816 348 1175 816 0 0

ABITAZIONI OCCUPATE DA RESIDENTI

TITOLO DI GODIMENTO SUPERFICIE MEDIA

Proprietà Affitto Altro titolo Totale Mq

253 63 47 363 87,51

ABITAZIONI

17

OCCUPATE NON OCCUPATE TOTALE

Da residenti Da non residenti Totale

N° Stanze N° Stanze N° Stanze N° Stanze N° Stanze

362 1100 3 12 365 1112 451 1208 816 2320

ABITAZIONI IN EDIFICI AD USO ABITATIVO

EPOCA DI COSTRUZIONE

Prima del Dal 1919 al Dal 1946 al Dal 1962 al Dal 1972 al Dal 1982 al Dopo il Totale 1919 1945 1961 1971 1981 1991 1992

269 414 36 19 21 41 7 807

EDIFICI AD USO ABITATIVO

NUMERO DEI PIANI FUORI TIPO DI MATERILALE TOTALE TERRA

Muratura portante Calcestruzzo armato 1 2 3

791 12 533 268 2 803

ABITAZIONI OCCUPATE DA PERSONE RESIDENTI

NUMERO DI STANZE 1 2 3 4 5 6 e più

19 65 93 86 54 46

DISPONE DI ACQUA POTABILE N° GABINETTI

Da acquedotto Da pozzo Da altra fonte Totale 1 2 e più

352 26 39 363 229 134

18

Titolo di godimento

275

250

225

200

175

150

125

100

75

50

25

0 Proprietà Affitto Altro titolo

Epoca di costruzione

Prima Dal Dal Dal Dal Dal Dopo il del 1919 al 1946 al 1962 al 1972 al 1982 al 1992 1919 1945 1961 1971 1981 1991

 Industria e servizi

– L'agricoltura, base dell'economia eoliana sin da tempi remoti, è oggi in forte crisi. Nell'arco di 10 anni l'impiego in questo settore è diminuito del 21%, passando dai 52 coltivatori del 1991 ai 10 del 2001. Come si evince dallo studio agroforestale redatto dal dott. agr. A. Giuliano, l'agricoltura è in grande dissesto perché l'idrografia del territorio e la mancanza di bacini artificiali o naturali di raccolta delle acque non consente di attuare alcun tipo di irrigazione, prevalendo così sull'intero territorio le colture in asciutto; a ciò vanno aggiunti il frazionamento eccessivo della proprietà fondiaria, il carattere di

19 autosussistenza della pratica agricola, la limitata possibilità di lavorazione meccaniche a causa della morfologia dei terreni, la mancanza di organizzazione commerciale e di trasformazione dei prodotti, che trova nel centro polifunzionale di trasformazione dell'uva, sito nella frazione Lingua, l'unica infrastruttura di supporto all'attività agricola. L'attività superstite si basa comunque sulla coltivazione della vite, dell'olivo, del cappero e, in minor quantità, di frutteti e cereali. I pochi terreni sottoposti a coltura specializzata sono gli uliveti siti nelle pendici dei principali valloni della frazione di Lingua e in alcuni altipiani del centro di Santa Marina, oltre a qualche vigneto ubicato in località Batanà e Cucciolita di Santa Marina, e Quadara della frazione di Lingua.

– La pesca offre lavoro solo al 1,29% della popolazione attiva, a dispetto della grande risorsa che i pescosi mari eoliani offrono. Oggi i problemi in questo settore sono in buona parte legati alle direttive CEE in materia, a cui si aggiunge l'insufficienza di strutture di supporto.

– Alberghi e ristoranti rappresentano i settori più direttamente legati alla sfera turistica; ciò nonostante solo il 9% degli occupati è impiegato in questo campo. Ovviamente le statistiche ufficiali non tengono conto dell'alta percentuale di lavoratori stagionali non qualificati che, mancando della necessaria professionalità, non riescono a garantire un livello di accoglienza adeguato al target turistico sempre più raffinato che giunge sull'isola e che fanno di Santa Marina un mercato basato sull'improvvisazione e determinato dalla qualità dell’accoglienza. Evidente è la carenza di una disciplina specifica che regoli il settore, carenza che emerge in modo particolare nella mancata creazione di una scuola alberghiera, struttura certamente utile alla formazione di figure professionali qualificate e indispensabili allo sviluppo del settore turistico7 (appare a questo proposito negativo il tempo di istruzione superiore che viene impartito negli istituti tecnici che diplomano geometri e ragionieri).

7 Gli unici istituti scolastici superiori presenti nell'arcipelago sono sull'isola di Lipari e sono l'Istituto

Tecnico Commerciale Statale Giorgio Arcoleo, l'Istituto Tecnico Statale per Geometri Isa Conti e

il Liceo Scientifico.

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UNITA' LOCALI

DELLE IMPRESE

INDUSTRIA COMMERCIO ALTRI SERVIZI

N° Addetti N° Addetti N° Addetti

17 38 25 38 43 97

DELLE ISTITUZIONI TOTALE

N° Addetti N° Addetti

10 58 95 231

Numero delle Unità locali Addetti nelle Unità locali

25 38 17 58 38 10

43 97

Industria Com- Delle isti - Industria Com- Delle isti - mercio tuzioni mercio tuzioni Altri servizi Altri servizi

OCCUPATI

POSIZIONE NELLA PROFESSIONE

Dipendente o in Imprenditore e Libero Lavoratore in Socio di Coadiuvante altra posizione Totale professionista proprio cooperativa familiare subordinata

24 53 6 13 137 233

21

OCCUPATI

SEZIONI DI ATTIVITA' ECONOMICA

Commercio

all'ingrosso e Produzione e Trasporti, Pesca, dettaglio; Agricoltura, distribuzione magazzinaggi piscicoltura e Attività riparazione di Alberghi e caccia e di energia Costruzioni o e servizi manifatturiere autoveicoli, ristoranti silvicoltura elettrica, gas comunicazion connessi motocicli e di e acqua i beni personali e per la casa

10 3 13 1 33 43 21 19

Attività immobiliari,

noleggio, Pubblica Servizi Intermediazi informatica, amministrazio Altri servizi domestici one ricerca, altre ne e difesa; Sanità e altri pubblici, Istruzione presso Totale monetaria e attività assicurazione servizi sociali sociali e famiglie e finanziaria professionali sociale personali convivenze e obbligatoria imprenditorial i

4 12 27 21 10 11 5 233

DISTRIBUZIONE DELLE CLASSI DI ETA'

Meno di 5 anni Da 5 a 14 Da 15 a 64 Oltre 65 Totale

16 88 579 122 805

22

Classi di età Stima dei lavoratori

88 104 579 16 701 122 122

0÷5 5÷14 15÷64 >65 0÷15 15÷65 >65

 Indicatori relativi alle classi di età

– indice di vecchiaia, calcolato come rapporto percentuale tra la popolazione in età da 65 anni in poi e quella in età inferiore a 14 anni: 1991 – 70,30 ; 2001 – 120,19 Le informazioni che se ne ricavano non sono positive: l'invecchiamento della popolazione ha avuto un forte incremento, maggiore perché dipendente dal minor numero di nascite.

– indice di dipendenza, calcolato come rapporto percentuale avente a numeratore la somma tra la popolazione in età inferiore a 14 anni e quella in età da 65 anni in poi e a denominatore la popolazione in età compresa tra 14 e 64 anni: 1991 – 49,55 ; 2001 – 39,55

– indice di ricambio, calcolato come rapporto percentuale tra la popolazione in età compresa tra 55 e 64 anni e quella in età compresa tra 15 e 24 anni: 1991 – 79,46 ; 2001 – 80,55

L'aumento dell'età pensionabile fa di Santa Marina un Comune con un tasso di disoccupazione giovanile elevato e pari a 44,44; dato ancora più preoccupante se si considera la dipendenza dalla popolazione in età attiva.

I valori mostrano una società in cui la disoccupazione rappresenta un grosso problema, soprattutto per i giovani. Il settore turistico potrebbe esprimere una grossa risorsa, la stessa che negli anni ‘70 ha impedito lo spopolamento dell'isola, ma oggi purtroppo stenta a manifestare le sue potenzialità a causa di una gestione inadeguata, che non ha favorito la creazione di solide basi per uno sviluppo duraturo: alla rapida crescita del turismo non è seguito un suo consolidamento, tale da determinare un arco stagionale più lungo. La ripresa di attività produttive che in passato sono state alla base dell'economia e che a tutt'oggi sono in stato di stasi, certo non esclusivamente per fattori fisiologici,

23 coinvolgendo la struttura sociale e culturale nella sua totalità sarebbe garanzia di uno sviluppo duraturo; insieme al turismo, elemento pilota per il rilancio dell'economia, potrebbe rappresentare un forte incentivo in campo occupazionale.

tasso di tasso di tasso di disoc- occu- attività Indicatori relativi al lavoro: cupa- pazione - tasso di disoccupazione 1991 – 8,60 ; 2001 – 16,79

– tasso di occupazione 1991 – 28,77 ; 2001 – 33,10

41,03 – tasso di attività 28,77 39,77 1991 – 41,03 ; 2001 – 39,77 33,1 8,6 16,79

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