QUANDO LA SQUADRA DI CALCIO DEL 42° VVF DELLA SPEZIA SI AGGIUDICO´ LO DI GUERRA - CAMPIONATO ´43 – ´44.

La storia calcistica italiana, ci insegna che il 16 luglio 1944, la squadra dei MITICI VVF del 42° della Spezia (ormai entrati nella LEGGENDA), presso l´Arena di Milano, battendo la compagine granata del , condotta da , si aggiudicò l´agognato Scudetto di Guerra, prima assegnato e poi revocato, ed in contemporanea la consegna di un´autarchica coppa... Questo avvenimento, verificatosi durante il secondo conflitto mondiale, per la sua straordinarietà , vista l´epoca ed i teatri in cui si svolgevano gli incontri calcistici (le partite venivano giocate, con mezzi di fortuna, tra allarmi aerei e bombardamenti, distruzioni. E potevano durare ore. ...) ancor oggi viene ricordato e celebrato un po´ ovunque. L´ultimo giornale, in ordine di tempo, a tener vivo il ricordo, la memoria, è il Giornale di Sicilia, che, recentissimamente, il 18 luglio 2018, sulle sue pagine, a firma del giornalista Giovanni Tarantino, ha descritto l´evento, in memoria del 74° anniversario. Il ricordo di quegli eventi, ancora oggi riecheggia , non si è per nulla sopito o spento, anzi, è vivo come non mai, giustamente alimentato da cerimonie di commemorazione, da libri, ricordato da quotidiani, riviste mensili, media, segno tangibile dell´emozione e dell ́unicità che rappresenta. Tutto è iniziato dalla pubblicazione del libro "Un giorno di allarmi aerei" scritto da Armando Napoletano (socio UNVS), anni ´90, seguito, nel 2002 da "Lo scudetto per sempre" (autori Fabrizio Calzia, Paolo Rabajoli) e recentemente (2016) da "Una squadra improbabile. Quando i pompieri sfidarono il Grande Torino", scritto da Luigi Bonomi. Anche il giornalista-scrittore Andrea Schianchi (Gazzetta dello Sport) recentissimamente si è cimentato nel ricordo dell´impresa dei Mitici, con un testo dal titolo "Non spegnete quel fuoco", opera presentata in anteprima nazionale, a , il giorno 9 Giugno u.s.

Sempre in ricordo della storica impresa del ´43-´44, compiuta dai VVF spezzini, non poteva mancare la piece teatrale di Gianfelice Facchetti, personaggio di Cultura e di Sport, socio UNVS della Sezione "O. Lorenzelli - F. Zolezzi" della Spezia, Ambasciatore dei Valori dello Sport e ideale Testimonial dell´Associazione. che attualmente replica nei teatri italiani la trasposizione scenica dal titolo "Eravamo quasi in cielo" , opera che riscuote notevole successo di pubblico e di critica.

Questo spettacolo ha il patrocinio del CONI Nazionale, dell´UNVS Nazionale e del Comune della Spezia.

A breve Gianfelice diramerà le sedi ove intende replicare la sua opera

Links del Trailer dello spettacolo teatrale "Eravamo quasi in cielo"di Gianfelice Facchetti e di Facebook, gestito dall ́Autore. https://www.youtube.com/watch?v=ulqdMiCCs_E https://www.facebook.com/eravamoquasiincielo/

Chi fosse interessato alla storia di quell ́incredibile Campionato di Guerra, ´43-44, al proposito, il Sito Nazionale dei VVF, rappresenta un´inesauribile fonte di documenti, video, foto, sia d´epoca che dei giorni nostri (un ringraziamento al Prof. Fabrizio Santangelo) http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

https://www.fantagazzetta.com/rubriche/memento/16_07_2017/memento---16-luglio-1944-quando-i- vigili-del-fuoco-batterono-il-grande-torino-272798

Per concludere: attendiamo, fiduciosi, che "QUALCUNO", finalmente, realizzi una FICTION....

PIERO LORENZELLI

Tratto da: https://www.unvsliguria.it/QUANDO‐LA‐SQUADRA‐DI‐CALCIO‐DEL‐42‐VVF‐DELLA‐SPEZIA‐SI‐ AGGIUDICO‐LO‐SCUDETTO‐DI‐GUERRA‐CAMPIONATO.htm

La Spezia, "Non spegnete quel Fuoco" altro libro sulla storica impresa dei calciatori VVF.

Il Secolo XIX - 9 Giugno 2018Andrea Schianchi presso il Comando VVF della Spezia

Sabato 9 giugno è stato presentato a La Spezia, presso la libreria Booklet del giornalista - scrittore sportivo e blogger, Marco Della Croce, il libro "Non spegnete quel fuoco. I pompieri di La Spezia contro il Grande Torino. Una battaglia epica"; scritto da Andrea Schianchi, giornalista - scrittore della Gazzetta dello Sport per Absolutely Free; il libro ripercorre la clamorosa impresa compiuta dalla squadra dei Vigili del Fuoco della Spezia durante il Torneo di Guerra dell´Alta Italia del 1944. L´evento è stato presentato dal giornalista - scrittore Armando Napoletano, che già negli anni ´90, con il libro "Un giorno di allarmi aerei", aveva portato all´attenzione del mondo sportivo e della pubblica opinione l´incredibile storia dei giocatori dello che si "fecero pompieri" e la mancata assegnazione dello scudetto alla squadra dei Mitici VVF del 42° Corpo, ad opera dell´allora FIGC, che negò la validità di quel Campionato di Guerra ai fini dell´assegnazione dello scudetto, nonostante la vittoria, in finale, sulla squadra del Grande Torino; ha preso parte alla manifestazione Piero Lorenzelli, Vicario della Sezione UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport) della Spezia (con il dirigente Pierangelo Devoto), Associazione Benemerita del CONI, che risultava, assieme al Comune della Spezia e allo Spezia Calcio, tra i patrocinatori dell´evento.

Un nutrito numero di sportivi spezzini, tra i quali alcuni famigliari dei Mitici, che hanno idealmente ripercorso, assieme all´autore, non senza emozioni ed aneddoti dell´epoca, le gesta dei VVF del 42° Tra gli ospiti la gradita presenza del Responsabile Comunicazione dello Spezia Calcio, Leonar Pinto.

Terminata la cerimonia di presentazione del libro, i partecipanti si sono recati al Comando Provinciale VV.F. della Spezia dove, accolti dal Comandante Provinciale VV.F., ing. Calogero Daidone, hanno potuto osservare da vicino il trofeo vinto nel ´44 e la medaglia d´oro di benemerenza assegnata, nel 2002 dalla FIGC.

Tratto da: https://www.unvsliguria.it/La-Spezia-Non-spegnete-quel-Fuoco-altro-libro-sulla-storica- impresa-dei-calciatori-VVF.htm

"Rabona" ricorda lo "scudetto fantasma" dello Spezia del 1944 10-12-2018 09:54 - La Spezia

Dedicato al pompiere Stefano Colasanti, la trasmissione di Rai 3 condotta da Andrea Vianello ricorda quando i "pompieri dello Spezia" furono Campioni d'Italia nel 1944.

Verso la fine della puntata di ieri sera 07/12/2018 di "Rabona", un programma di approfondimento calcistico che va in onda su Rai 3 dalle ore 23, è stato ricordato lo “scudetto fantasma” che vinse lo Spezia Calcio nel 1944 (questo il video di RAI 3).

Dopo la fine di Juventus-Inter, partita decisa dal colpo di testa dell'attaccante bianconero Mandzukic, la puntata è stata dedicata a quel match, con approfondimenti sul passato e i retroscena di quell'incontro che è soprannominato il "derby d'Italia".

Spezzoni di partite del secolo scorso, accompagnato dai commenti del conduttore e degli ospiti, fino al ricordo di quel fantomatico scudetto vinto dallo Spezia verso la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il calcio ha dimostrato di non volersi arrendere anche davanti a un episodio drammatico come la guerra, ma in un clima in cui c'era la Repubblica di Salò da una parte e l'avanzata degli Alleati dall'altra, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, che si era trasferita a Venezia, riesce, nel 1944 a dare vita a un campionato calcistico regolare, ma solo per le squadre che giocavano sopra la linea gotica, favorendo il trasferimento temporaneo dei calciatori che giocavano nelle squadre che ne stavano al di sotto in quelle regolarmente in campo.

"Tra le squadre iscritte al campionato c'è anche lo Spezia, che in quell'anno è arrivato sesto in - spiega il conduttore Andrea Vianello- ma la squadra degli "aquilotti" è in condizioni critiche, per via dei bombardamenti". Sempre lui: "Il presidente Perioli fu imprigionato dai tedeschi e deportato, il campo era inagibile, si doveva usare quello di Rapallo. Ma il suo dirigente Semorile, l'ultimo rimasto, si fa venire un'idea: fa un accordo col comandante dei pompieri civici Gandino e fa arruolare tutti i calciatori rimasti nel corpo dei Vigili del Fuoco, in modo tale da non rischiare di essere chiamati alle armi". Dunque nel 42esimo Corpo dei Vigili del Fuoco erano tutti calciatori: era la squadra titolare dello Spezia Calcio, che, in quelle condizioni, cambia nome e diventa 42° VVF Spezia. La squadra inizia così l'avventura con l'allenatore , spostandosi invece che con il pullman con l'autobotte modificata e scoperta, ma soprattutto, vincendo. Battono Carpi, , , Fidenza, e arrivano in finale in un campionato che era strutturato a gironi.

Una finale a tre con Venezia e Torino, i campioni d'Italia. Pareggiano col Venezia, e, dovendo affrontare il Torino, il risultato sembrava scontato: il Torino del 1944 era molto forte. "Il Torino prende un po' sotto gamba la finale- dichiara sempre il conduttore Vianello- così sotto gamba che va a per giocare un'amichevole 2 giorni prima, arrivando stanco a Milano, giusto in tempo per la partita".

"Nonostante si trovassero di fronte a una squadra molto forte, gli "aquilotti" il 16 Luglio 1944, all'Arena di Milano, entrano in campo più agguerriti che mai-sempre lui- segnano subito, e il Torino pareggia, ma Angelini, l'autore dell'1-0, fa anche il 2-1: il tempo scade e lo Spezia vince, vince tra l'incredulità generale".

Il 42° VVF Spezia diventa Campione d'Italia 1944, ma quello scudetto non sarà mai riconosciuto, perché la Federazione cambierà le carte in tavola e deciderà che quel campionato non avrà lo stesso valore degli altri, valendo solo una piccola coppa autarchica.

Il conduttore conclude:" Il ricordo delle imprese dei pompieri dello Spezia è dedicato a Stefano Colasanti, Vigile del Fuoco che ha perso la vita due giorni fa".

ALESSIO BOI

Al sito Nazionale dei VVF (link qui sotto), la più completa e dettagliata storia del Campionato di Guerra '43 - '44: http://www.vigilfuoco.it/sitispeciali/viewPage.asp?s=2&p=53642

Gianfelice Facchetti, regista, drammaturgo, attore, scrittore, figlio dell'indimenticato Giacinto, ha creato la trasposizione teatrale di quel Campionato di Guerra, piece dal titolo "Eravamo quasi in cielo", evento che sta riscuotendo consensi di pubblico e di critica.

Lo spettacolo viene attualmente replicato nei teatri italiani. https://www.facebook.com/eravamoquasiincielo/

Trailer dello spettacolo: https://www.youtube.com/watch?v=ulqdMiCCs_E

Gianfelice è SOCIO UNVS, iscritto alla Sezione della Spezia

Tratto da: https://www.unvsliguria.it/Rabona-ricorda-lo-scudetto-fantasma-dello-Spezia-del-1944.htm

CALCIATORI EROI DI GUERRA 28-10-2018 18:52 - La Spezia

E’ uscito recentissimamente il libro dello scrittore/storico imperiese ENZO FERRARI, dal titolo “ La Grande Guerra nel Pallone” (Edizioni Lo Sprint) , “vernice” in anteprima alla Spezia; presentazione curata dalla locale Sezione UNVS “O. Lorenzelli – F. Zolezzi”, con il patrocinio del Comune della Città, dell’AC Spezia Calcio e della locale Sezione dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini)

Testo principalmente dedicato a tre calciatori/soldati volontari della Prima Guerra Mondiale, che hanno perso la vita nell'adempimento del loro dovere, teso alla difesa della Patria.

Tre eroi soldati (Nino Ciccione di Imperia, Luigi Ferraris di Genova, Alberto Picco della Spezia) ai quali sono stati dedicati gli stadi calcistici nelle rispettive città di appartenenza.

Alberto Picco, in particolare fu il primo calciatore/capitano degli “aquilotti spezzini”

Trattasi quindi di stadi della : il video che argomenta sul testo del Ferrari, è apparso il giorno 26 Ottobre 2018, su RAI 3, durante la trasmissione Buongiorno Regione Liguria, vedere al link che segue (immagini relative ad iniziare dal minuto 18:25) https://www.rainews.it/tgr/liguria/notiziari/video/2018/10/ContentItem-3eba2a26-4f3f-4ee0- 801b-9b45afc3d0ad.html

Questi 3 eroi/calciatori, della 1ª Guerra Mondiale (naturalmente ve ne furono molti altri che persero la vita o rimasero feriti o mutilati) sono idealmente collegati con altri calciatori/eroi, come in un tragico fil rouge, che purtroppo, tristemente, si perpetuò durante la 2ª Guerra mondiale…..

Tra le vittime della 2ª Guerra Mondiale che vide numerosi atleti/calciatori immolarsi da eroi , una in particolare merita di essere ricordata, pur non essendo nota ai più. E’ la storia che riguarda il calciatore ARMANDO FRIGO:

- Non ha voluto togliersi i gradi, come non volesse togliersi la maglia da calciatore. L'hanno freddato con un colpo alla nuca in una radura, davanti a 26 soldati, lui non ha mollato lo sguardo. Ed ora c'è chi, come la nipote Donata Bettenzoli Frigo (link al video), assieme ad altri, che da anni porta avanti la sua battaglia: vuole fargli conferire una medaglia d'oro al valore o altro riconoscimento, magari tardivo, ma meritato. Sarebbe solo una storia di guerra, se non fosse anche una storia di calcio, e di un aquilotto, un giocatore dello Spezia di serie B, Herman Frigo (italiano, nato negli Stati Uniti), poi naturalizzato Armando. Giocatore del e della Fiorentina, in seguito traferitosi allo Spezia, che esordì in maglia bianca nel derby contro il il 4 ottobre del 1942, ma che nel 1943 si era arruolato lasciando il calcio e presto la vita. Centrocampista il suo mestiere, messo in campo da Ottavio Barbieri, che lo conosceva bene. In uno dei suoi tanti viaggi in treno per Vicenza, infatti, scorge un giovane soldato, senza una gamba, persa durante gli scontri bellici, che lo riconosce e gli dice: “beati voi calciatori che guadagnate tanti soldi e non avete l’obbligo di combattere al fronte”. Armando viene scosso, e non ce la fa a rimanere inerme, decidendo di arruolarsi volontariamente come ufficiale del regio esercito. Dopo l’addestramento viene mandato in Croazia con la Divisione di fanteria “Emilia”. Combatte insieme ai suoi uomini fino all’armistizio dell’8 settembre del ’43, quando, i tedeschi decidono di vendicarsi con i traditori. La Divisione “Emilia” si trova bloccata tra i Balcani, con i cannoni nazisti che bombardano incessantemente le loro postazione. Le truppe resistono eroicamente fino a che la carenza di armamenti si fa evidente, e decidono di arrendersi. Armando e gli altri ufficiali, vengono, quindi, fucilati alla schiena, come traditori. Il loro sacrificio non fu vano, dato che il giocatore e gli altri ufficiali si offrirono ai nemici senza nascondere i gradi, in modo tale da salvare tutti i componenti della divisione. Il 10 Ottobre del 1943 aveva difeso le Bocche di Cattaro, insenature dell'Adriatico, per permettere alla divisione Taurinense ed ai partigiani montenegrini dopo l'8 Settembre, di imbarcarsi su due navi. Aveva solo 26 anni, un santino della Madonna di Monte Berico e la tessera di giocatore della Fiorentina nella tasca, prima di morire, lasciò ai suoi soldati tutto il denaro che aveva con sé, affinchè fosse diviso tra tutti.

Quattro erano gli ufficiali di quel gruppo italiano di combattenti, tutti giustiziati, però solo uno di loro è stato insignito di onorificenza

Armando aveva già giocato al calcio nel Vicenza, nella Fiorentina e nello Spezia, solo un anno prima, sei presenze in una squadra niente male. Con gente come Costa, Castigliano, Carapellese, Persia, Scarpato, e mister Barbieri. Senza il suo volontario arruolamento, forse avrebbe anche fatto parte della squadra da leggenda del 1944 (Vigili del Fuoco) creata da Barbieri e Semorile, che si aggiudicò lo “Scudetto di Guerra”, alla fine di un lungo e tormentato campionato, giocato sotto la continua minaccia di allarmi aerei, battendo all’Arena di Milano, il Grande Torino. . Proprio durante la stessa stagione calcistica 1942-43, nel pieno del campionato cadetto, aveva lasciato gli allenamenti per iscriversi alla scuola sottufficiali di Fossombrone, diventando sottotenente.

A Roana, nella provincia di Vicenza, tempo fa, gli dedicarono un campo ed un torneo, ma la struttura venne poi demolita dopo qualche anno. Vinse anche una con la Fiorentina ed a Vicenza viene ricordato per aver giocato una storica sfida contro il restando in campo con il braccio rotto al collo, un pò alla Beckenbauer anni '70 - Le Sezioni UNVS di Vicenza, di Firenze e della Spezia (città sedi di squadre calcistiche ove Armando aveva militato) si sono attivate per perpetuarne il ricordo e per cercare di ottenere, tramite le Autorità dello Stato, il giusto riconoscimento.

Il 10 Novembre 2018, la Sezione UNVS di Firenze, come già fatto in anni precedenti, celebrerà la memoria di Armando Frigo con l’assegnazione del Premio per la Pace, a lui intitolato.

PIERO LORENZELLI

Tratto da: https://www.unvsliguria.it/CALCIATORI-EROI-DI-GUERRA.htm

QUANDO LA SQUADRA DI CALCIO DEL 42° VVF DELLA SPEZIA SI AGGIUDICO´ LO SCUDETTO DI GUERRA - CAMPIONATO ´43 – ´44.

La storia calcistica italiana, ci insegna che il 16 luglio 1944, la squadra dei MITICI VVF del 42° della Spezia (ormai entrati nella LEGGENDA), presso l´Arena di Milano, battendo la compagine granata del GRANDE TORINO, condotta da Vittorio Pozzo, si aggiudicò l´agognato Scudetto di Guerra, prima assegnato e poi revocato, ed in contemporanea la consegna di un´autarchica coppa... Questo avvenimento, verificatosi durante il secondo conflitto mondiale, per la sua straordinarietà , vista l´epoca ed i teatri in cui si svolgevano gli incontri calcistici (le partite venivano giocate, con mezzi di fortuna, tra allarmi aerei e bombardamenti, distruzioni. E potevano durare ore. ...) ancor oggi viene ricordato e celebrato un po´ ovunque. L´ultimo giornale, in ordine di tempo, a tener vivo il ricordo, la memoria, è il Giornale di Sicilia, che, recentissimamente, il 18 luglio 2018, sulle sue pagine, a firma del giornalista Giovanni Tarantino, ha descritto l´evento, in memoria del 74° anniversario. Il ricordo di quegli eventi, ancora oggi riecheggia , non si è per nulla sopito o spento , anzi, è vivo come non mai , giustamente alimentato da cerimonie di commemorazione , da libri, ricordato da quotidiani, riviste mensili , media, segno tangibile dell´emozione e dell ́u nicità che rappresenta. Tutto è iniziato dalla pubblicazione del libro "Un giorno di allarmi aerei" scritto da Armando Napoletano (socio UNVS), anni ´90, seguito, nel 2002 da "Lo scudetto per sempre" (autori Fabrizio Calzia, Paolo Rabajoli) e recentemente (2016) da "Una squadra improbabile. Quando i pompieri sfidarono il Grande Torino", scritto da Luigi Bonomi. Anche il giornalista-scrittore Andrea Schianchi (Gazzetta dello Sport) recentissimamente si è cimentato nel ricordo dell´impresa dei Mitici, con un testo dal titolo "Non spegnete quel fuoco", opera presentata in anteprima nazionale, a La Spezia, il giorno 9 Giugno u.s.

Sempre in ricordo della storica impresa del ´43-´44, compiuta dai VVF spezzini, non poteva mancare la piece teatrale di Gianfelice Facchetti, personaggio di Cultura e di Sport, socio UNVS della Sezione "O. Lorenzelli - F. Zolezzi" della Spezia, Ambasciatore dei Valori dello Sport e ideale Testimonial dell´Associazione. che attualmente replica nei teatri italiani la trasposizione scenica dal titolo "Eravamo quasi in cielo" , opera che riscuote notevole successo di pubblico e di critica.

Questo spettacolo ha il patrocinio del CONI Nazionale, dell´UNVS Nazionale e del Comune della Spezia.

A breve Gianfelice diramerà le sedi ove intende replicare la sua opera

Links del Trailer dello spettacolo teatrale "Eravamo quasi in cielo "di Gianfelice Facchetti e di Facebook, gestito dall ́Autore. https://www.youtube.com/watch?v=ulqdMiCCs_E https://www.facebook.com/eravamoquasiincielo/

Chi fosse interessato alla storia di quell ́incredibile Campionato di Guerra , ´43-44, al proposito, il Sito Nazionale dei VVF, rappresenta un´inesauribile fonte di documenti, video, foto, sia d´epoca che dei giorni nostri (un ringraziamento al Prof. Fabrizio Santangelo) http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

https://www.fantagazzetta.com/rubriche/memento/16_07_2017/memento---16-luglio-1944- quando-i-vigili-del-fuoco-batterono-il-grande-torino-272798

Per concludere: attendiamo, fiduciosi, che "QUALCUNO", finalmente, realizzi una FICTION....

PIERO LORENZELLI

Tratto da: https://www.unvsliguria.it/QUANDO-LA-SQUADRA-DI-CALCIO-DEL-42-VVF-DELLA- SPEZIA-SI-AGGIUDICO-LO-SCUDETTO-DI-GUERRA-CAMPIONATO.htm

16 LUGLIO 1944 - 16 LUGLIO 2018 - MEMENTO: 74° ANNIVERSARIO SCUDETTO DI GUERRA CONQUISTATO DAL 42° VVF DELLA SPEZIA

Eravamo quasi in cielo, Gianfelice Facchetti ricorda la favola dimenticata dei VVF dello Spezia Calcio

di Francesco A. Bellini Una storia dimenticata, il campionato di calcio 1943-44. Vinto dalla squadra dei VVF dello Spezia Calcio, squadra dell´omonima città. Una squadra nata quasi per caso, capace di raggiungere un risultato impensabile.Tra i bombardamenti e le tante difficoltà, non solo organizzative. Una favola moderna che, nonostante ciò, non trova spazio nell´albo d´oro del campionato di calcio. Un calcio diverso da quello al quale siamo abituati, il calcio al tempo della guerra. Con le sue gioie, i suoi dolori, le sue contraddizioni. Raccontato da Gianfelice Facchetti nella piece teatrale "Eravamo quasi in cielo". Portata in scena, per un anno, nei teatri di Milano e provincia e in alcune altre regioni della penisola. Di seguito l´intervista allo stesso Gianfelice Facchetti.

Eravamo quasi in cielo, la messa in scena di chi non si prende mai la scena

"L´idea è nata dalla lettura di un libro su una vicenda poco conosciuta, quella del campionato di calcio 1943-44. Ne è subito scaturita la voglia di rappresentarla in teatro. Insieme a Marco Ciriello abbiamo iniziato a scrivere la piece teatrale e a maggio 2017 abbiamo iniziato a rappresentarla a Milano. Per proseguire in provincia e concludere, esattamente poche settimane fa, a Cassano d´Adda, paese natale di . Un grande successo, tanti gli apprezzamenti. E le emozioni suscitate. Le vicende italiane degli ultimi anni, tra terremoti e disastri vari, hanno portato via vite e sogni. Si è però riscoperto il valore di coloro che non si prendono mai la scena, che non appaiono mai in una intervista. Nonostante il loro sia un contributo straordinario. Spesso dimenticato. Sono i Vigili del Fuoco, uomini che pensano e ragionano da squadra. Lo Spezia Calcio VVF del campionato 1943-44 ne è l´immagine"

Campionato di calcio 1943-44, declassamento a Campionato di Guerra.

Il campionato di calcio 1943-44 non appare nell´albo d´oro del campionato di calcio italiano. " Seppure in quell´anno sia stato giocato nel Nord Italia un campionato che aveva tutte le caratteristiche di un campionato di calcio. Vinto dai VVF dello Spezia Calcio, nonostante la guerra e le tante difficoltà incontrate per organizzarlo. Squadra un pò raffazzonata, che con grande sorpresa di tutti, compresi loro stessi, portò a casa la vittoria finale. Fermo poi, venti giorni dopo, il declassamento da parte della Federazione Gioco Calcio di quel campionato a Campionato di Guerra. A ricordo di quello scudetto, oggi la formazione spezzina che milita nel Campionato di Serie B, gioca con maglie sulle quali è stampato un ovale tricolore con una coppa stilizzata, riconoscimento che non ha eguali in nessun team calcistico italiano. Una storia bella, che abbiamo voluto riscoprire e proporre al nostro pubblico. Una storia che ha riscontrato il favore di tutti, appassionati di calcio e non. Perché si tratta di una storia dimenticata"

Difficoltà e restrizioni, si gioca sotto i bombardamenti

"Fase conclusiva della guerra, l´Italia sotto i bombardamenti degli Alleati. Il campionato inevitabilmente ristretto a poche squadre. Dopo l´8 settembre 1943, la FIGC, insieme al governo della Repubblica Sociale Italiana, decise di far nascere un campionato misto con raggruppamenti macroregionali. Con qualche restrizione. I giocatori potevano scendere in campo solo con la squadra del luogo più vicino a quello dove prestavano il servizio militare. A patto che le società proprietarie del cartellino firmassero il nulla osta. E che a fine campionato i giocatori tornassero di proprietà delle società di appartenenza. Chi non fosse stato in regola con il servizio militare aveva solo due possibilità: arruolarsi nella RSI oppure scappare e fare il partigiano. La guerra incombeva"

Iscrizione a rischio per lo lo Spezia Calcio, si trova l´escamotage

"Il campionato 1943-44 ebbe un´altra particolarità. Vista l´esiguità delle squadre che potevano iscriversi vennero raccolte squadre di serie diverse. Dalla fino alla . Tra queste, i VVF dello Spezia Calcio che nell´ultimo campionato regolare 1942-43 aveva giocato in Serie B, piazzandosi al 6° posto. L´inizio per la società fu duro. Rischiò di non poter fare la squadra. E di non potersi iscrivere perché il suo presidente aveva aderito ai Comitati di Liberazione Nazionale. La situazione venne risolta dall´Ing.Gandino, comandante dei VVF spezzini, in veste di dirigente della società. Fu così proposto ai Vigili del Fuoco che i giocatori ne divenissero allievi volontari, alfine di risolvere la situazione, della squadra e della città. La Spezia era stata una delle città più bombardate e quindi avere Vigili del Fuoco in più, risultava utile. Con l´automatica agevolazione di avere il doppio passaporto, italiano e tedesco, che valeva come lasciapassare per giocare le partite. Un escamotage che sarebbe stato utilizzato anche da altre società, come il Torino Fiat e la Ampeleia Trieste. I loro giocatori furono iscritti come operai delle rispettive aziende"

Nuova avventura, vittoria inattesa

"Lo Spezia Calcio del campionato 1943-44 era guidato dall´allenatore-giocatore Ottavio Barbieri, genovese e genoano, due volte campione italiano con il . Venne inserito nel girone emiliano e, vittoria dopo vittoria, giunse al girone finale dove incontrò anche il Bologna. Lo sconfisse, nonostante l´invasione di campo da parte delle camicie nere che contestarono un gol in fuorigioco. L´arbitro squalificò diversi giocatori del Bologna che si rifiutò di giocare il ritorno. La squadra dei pompieri spezzini si trovò così nel girone finale. Intanto gli Alleati avanzavano, erano già in Toscana. A Milano si giocò un triangolare con i VVF della Spezia,Venezia e Torino.Quest´ultimo in buona parte schierava giocatori che sarebbe stati poi protagonisti nel futuro Grande Torino. Tra i suoi giocatori Ossola, Gabetto,Valentino Mazzola. E Piola, avvicinatosi a casa. A sorpresa, nella finale a 3, presso l´Arena di Milano, i VVF spezzini pareggiarono con il Venezia 1-1 e batterono il Grande Torino 2-1. II Torino a sua volta batté il Venezia. E decretò così la squadra dei VVF della Spezia,Campione d´Italia. Ignara peraltro del titolo conseguito. Ne venne informata a rientro a casa già avvenuto. Altri tempi, altre forme di comunicazione" Titolo conseguito, beffa perpetrata "Neanche il tempo di concludere i festeggiamenti che arrivò la notizia del declassamento da parte della Figc del campionato appena vinto a campionato di guerra. Senza iscrizione della squadra spezzina nell´albo d´oro del Campionato di Calcio italiano. Quando ripresero a giocare nel 1945, con le regole cambiate in corsa, i Vigili del Fuoco dovettero pagare per mantenere l´iscrizione. Lo Spezia tornò in Serie B. Un´autentica beffa"

Anni 2000, arriva il titolo onorifico

"Negli anni 2000, un giornalista riscoprì il caso. Raccolse le testimonianze dei sopravvissuti di quella squadra. Tra questi Sauro Tomà, ultimo a mancare. Spezzino e giocatore del Grande Torino. Unico sopravvissuto della tragedia di Superga. Il risultato fu un libro, "Un giorno di allarmi aerei". Sulla scia della pubblicazione, vennero presentate le domande di riconoscimento del titolo. La Federazione a questo punto riconobbe un titolo onorifico. Ma la squadra dei VVF della Spezia continua ad essere esclusa dall´albo d´oro"

Lo Spezia Calcio 1943-44, sacrificio e spirito di squadra

La vittoria dei pompieri spezzini ha un valore particolare. Non è una squadra dal nome blasonato. Anzi. E´ una piccola realtà calcistica che a fatica riesce ad iscriversi al campionato. La squadra è composta da giocatori recuperati in giro e assemblati alla meglio. Poco considerata ad inizio campionato, partita dopo partita si fa strada fino a vincere il titolo di Campione d´Italia. Esempio di sacrificio e spirito di squadra. "Lo Sport come sopravvivenza, niente di più lontano dal calcio odierno. Non scampagnate. Le partite venivano giocate tra i bombardamenti, con mezzi di fortuna. E potevano durare ore. Niente allenamenti, ogni tanto una corsetta. Con la possibilità di mangiare, quando possibile, in caserma. Ma c´era la volontà di sopravvivere. Lo Spezia Calcio é un esempio da trasmettere ai giovani, agli appassionati di calcio, agli amanti di teatro. Per colmare la loro voglia di sentire raccontare storie belle, storie lontane. Storie dimenticate" http://milanosportiva.com/2018/07/02/eravamo-quasi-in-cielo-gianfelice-facchetti-ricorda-la- favola-dimenticata-del-la-spezia-calcio/

OGGI, 16 LUGLIO 2018, ricorre il 74° anniversario della vittoria dei MITICI VVF della Spezia

Il 16 luglio 1944, come già scritto, la squadra dei MITICI VVF della Spezia, presso l´Arena di Milano, battendo la squadra granata, condotta da Vittorio Pozzo, si aggiudicò l´agognato Scudetto, prima assegnato e poi revocato, ed in contemporanea la consegna di un´autarchica coppa... Sulle motivazioni della decisione esistono ben precise teorie.... Su questo evento, che per i VVF della Spezia, non fu solo una semplice e mera elencazione di risultati dei vari incontri che si susseguirono in quel campionato , ma, in definitiva, pregno di più profondi significati, per una città come Spezia , città che rappresentava una delle più bombardate d ́Italia ed una popolazione c olpita da lutti, distruzioni ed enormi disagi e privazioni, che tale conflitto procurò. In definitiva quella vittoria fu uno dei diversi positivi e propositivi momenti di speranza, volontà di riscatto e di impegno per la ricostruzione, che, fin da subito, animò gli spezzini. Il ricordo di quegli eventi, ancora oggi riecheggia , non si è per nulla sopito o spento, anzi, è vivo come non mai, giustamente alimentato da cerimonie di commemorazione, da libri, ricordato da quotidiani, riviste mensili, media, segno tangibile dell´emozione e dell ́unicità che rappresenta . Tutto è iniziato dalla pubblicazione del libro "Un giorno di allarmi aerei" scritto da Armando Napoletano, anni ´90, seguito, nel 2002 da "Lo scudetto per sempre" (autori Fabrizio Calzia, Paolo Rabajoli) e recentemente (2016) da "Una squadra improbabile. Quando i pompieri sfidarono il Grande Torino", scritto da Luigi Bonomi. Anche il giornalista-scrittore Andrea Schianchi (Gazzetta dello Sport) recentissimamente si è cimentato nel ricordo dell´impresa dei Mitici, con un testo dal titolo "Non spegnete quel fuoco", opera presentata in anteprima nazionale, a La Spezia, il giorno 9 Giugno u.s. Sempre in ricordo della storica impresa del ´43-´44, compiuta dai VVF spezzini, non poteva mancare la piece teatrale di Gianfelice Facchetti, personaggio di Cultura e di Sport , socio UNVS della Sezione "O. Lorenzelli - F.Zolezzi" della Spezia, Ambasciatore dei Valori dello Sport e ideale Testimonial dell´Associazione. che attualmente replica nei teatri italiani la trasposizione scenica dal titolo "Eravamo quasi in cielo" , opera che riscuote notevole successo di pubblico e di critica.

Questo spettacolo ha il patrocinio del CONI Nazionale, dell´UNVS Nazionale e del Comune della Spezia.

A breve Gianfelice diramerà le sedi ove intende replicare la sua opera

Links del Trailer dello spettacolo teatrale "Eravamo quasi in cielo"di Gianfelice Facchetti e di Facebook, gestito dall ́Autore. https://www.youtube.com/watch?v=ulqdMiCCs_E https://www.facebook.com/eravamoquasiincielo/

Chi fosse interessato alla storia di quell ́incredibile Campionato di Guerra , ´43-44, al proposito, il Sito Nazionale dei VVF, rappresenta un´inesauribile fonte di documenti, video, foto, sia d´epoca che dei giorni nostri (un ringraziamento al Prof. Fabrizio Santangelo) http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Per concludere: attendiamo, fiduciosi, che "QUALCUNO", finalmente, realizzi una FICTION....

PIERO LORENZELLI https://www.fantagazzetta.com/rubriche/memento/16_07_2017/memento---16-luglio-1944- quando-i-vigili-del-fuoco-batterono-il-grande-torino-272798

Tratto da: https://www.unvsliguria.it/16-LUGLIO-1944-16-LUGLIO-2018-MEMENTO-74- ANNIVERSARIO-SCUDETTO-DI-GUERRA-CONQUISTATO-DAL-42-VVF.htm

ERAVAMO QUASI IN CIELO - Gianfelice Facchetti e i Mitici VVF del ´44.

La Spezia - Il giorno 30 Settembre 2017, prima dell´incontro di calcio di Serie B , Spezia - , tenutosi presso lo , è stato distribuito gratuitamente a tutti gli spettatori il relativo giornale sportivo. Tra le pagine del numero, l´annunciata piece teatrale "ERAVAMO QUASI IN CIELO" di Gianfelice Facchettiche, al Teatro Civico della Spezia, rappresenterà il giorno 13 Ottobre. alle ore 21:00

E´ la storia dello Scudetto di Guerra che la squadra dei "Mitici" VVF della Spezia, si aggiudicò nel 1944, battendo, all´Arena di Milano, in una finale a 3 con il Venezia, il Grande Torino.

Il prezzo del biglietto è stato fissato a 5 euro, da destinarsi in beneficenza. Lo spettacolo è realizzato grazie all´intervento del Comune della Spezia e allo Spezia Calcio. Il giorno 5 p.v., in mattinata, presso il Comune spezzino, conferenza stampa, sull´evento.

L´UNVS Nazionale è tra i patrocinatori dello spettacolo, assieme al CONI Nazionale e al Comune della Spezia http://laspezia.cronaca4.it/2017/10/02/venerdi-13-ottobre-al-civico-la-piece-gianfelice- facchetti-eravamo-quasi-cielo-sulleroico-scudetto-vinto-dai-vigili-del-fuoco-nel-44/57276/

Pierangelo Devoto - Vice Presidente UNVS La Spezia.

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/ERAVAMO-QUASI-IN-CIELO-Gianfelice-Facchetti-e-i-Mitici- VVF-del-44.htm

PONTREMOLI -La piece teatrale "Eravamo quasi in cielo" è andata in scena con successo ieri sera a Pontremoli all´interno del Teatro della Rosa, gremito in platea e nei palchi: nelle prime file il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini, i dirigenti dello Spezia con il presidente Chisoli e l´amministratore delegato Micheli e i giocatori dello Spezia con l´allenatore Gallo al gran completo ma anche tanti tifosi. Protagonista l´attore Gianfelice Facchetti, figlio del mitico Giacinto, voce narrante della piece che ha raccontato la splendida impresa dei Vigili del Fuoco nel ´44.

Il giovane attore ha impersonato il mister Ottavio Barbieri, guida tecnica di quello splendido gruppo di giocatori che non sono riusciti a vedersi mai riconosciuto un titolo, affisso nell´albo solo a titolo onorifico. Durante lo spettacolo Facchetti, insieme alla Ottavo Richter Trio, ha impersonato la vicenda del giovane Incerti, la sfida con Vittorio Pozzo e l´anima diMario Tommaseo. Adesso il prossimo appuntamento è per il 13 ottobre al Teatro Civico della Spezia, dopo quelli di Milano, Busseto e Pontremoli. http://laspezia.cronaca4.it/2017/07/28/emozione-pontremoli-la-piece-sullo-scudetto-dei-vigili- del-fuoco-del-44/55152/ https://it-it.facebook.com/eravamoquasiincielo/

"Eravamo quasi in cielo": questa sera l´impresa del ´44 in scena a Pontremoli Gianfelice Facchetti e l´Ottavo Richter Trio porteranno sul palco del Teatro della Rosa, l´impresa dei VV.F. Spezia; ingresso libero dalle 20:15 e fino ad esaurimento posti

Correva l´anno 1944. La Seconda Guerra Mondiale era ad un punto cruciale e scaricava tutta la propria violenza sull´Europa, non risparmiando ovviamente un´Italia divisa dalla Linea Gotica, tra le cui strade il popolo aveva l´assoluta necessità di provare a respirare almeno un poco di "normalità", dimenticando i rastrellamenti, le battaglie, il dolore e la morte. Fu così che la Federcalcio, con sede a Milano, decise di organizzare un Campionato di misto, al termine del quale sarebbe stato assegnato il titolo di Campione d´Italia.

E´ in questo contesto storico che si sviluppò la leggendaria impresa dei Vigili del Fuoco di La Spezia, che a bordo di una vecchia autobotte modificata per trasportare la squadra e sempre sotto il rischio dei bombardamenti, furono in grado di compiere qualcosa di unico e irripetibile, sbaragliando la concorrenza fino a trovarsi di fronte il Grande Torino in un indimenticabile 16 luglio 1944, con gli imbattibili granata di Vittorio Pozzo che caddero sotto i colpi di Angelini, reti che portarono gli uomini di Ottavio Barbieri sul tetto d´Italia.

Oggi l´eroica impresa di Bani, Borrini, Amenta, Gramaglia, Persia, Scarpato, Tommaseo, Rostagno, Costa, Tori e Angelini, guidati da Ottavio Barbieri, rivive a teatro grazie all´opera "Eravamo quasi in cielo", scritta a quattro mani da Marco Ciriello e Gianfelice Facchetti, con la collaborazione di Piero Lorenzelli e Armando Napoletano, e fin dall´esordio di Milano ha saputo far breccia nel cuore degli spettatori, riportando alla luce un´impresa rimasta per troppo tempo nascosta al grande pubblico. Ora la pièce teatrale è pronta ad approdare nel ritiro delle Aquile, infatti il questa sera alle ore 21:00, Gianfelice Facchetti e l´Ottavo Richter Trio si esibiranno sul palco del Teatro della Rosa di Pontremoli (MS) alla presenza della Prima Squadra aquilotta (ingresso gratuito a partire dalle 20:15 fino ad esaurimento dei 150 posti disponibili) un modo per far rivivere una parte importante della storia della maglia bianca proprio nei giorni in cui gli uomini di mister Gallo si apprestano a preparare la sesta stagione consecutiva in Serie B. Un´anteprima voluta fortemente dallo Spezia Calcio, in attesa che nei prossimi mesi l´attesa opera "Eravamo quasi in cielo" arrivi sul palco del Teatro Civico della Spezia, nella città da cui tutto ebbe inizio, la città degli eroici Vigili del Fuoco che batterono il Grande Torino conquistando l´Italia ed un posto perenne nella storia dello Sport. http://www.acspezia.com/news/eravamo-quasi-in-cielo-questa-sera-limpresa-del-44-in-scena- a-pontremoli.16683.html

Nutrita la rappresentanza dell´UNVS Nazionale a Pontremoli, cominciando dal Presidente Emerito GP Bertoni, dal Vice Presidente Centro Italia Francesca Bardelli, dal Consigliere Nazionale Pino Orioli, dal Segretario Generale Ettore Biagini e dal "mitico "Cio" Tassi ed altri soci. Presenti alcuni amici del Panathlon Pontremoli. Preziosa la collaborazione e coordinamento, del gruppo di Gianfelice Facchetti, assieme alle maestranze del Teatro della Rosa, da parte del Presidente di UNVS Pontremoli Pietro Mascagna e del Delegato UNVS Liguria Piero Lorenzelli.

Gianfelice Facchetti, Nostro Socio UNVS (iscritto alla Sezione della Spezia) desidera ringraziare tutti gli amici Veterani, esprimere, ribadire GRATITUDINE e AMMIRAZIONE a TUTTO il CORPO NAZIONALE DEI VVF (in particolare al Prof. Fabrizio Santangelo e Com.te Ing. Calogero Daidone) per la preziosa collaborazione, supporto e simpatia, che hanno dimostrato fin dagli inizi di questa iniziativa teatrale, che si protrarrà, nei vari teatri italiani, per almeno 2 anni.

L´UNVS Nazionale è tra i PATROCINATORI dello spettacolo di Gianfelice Facchetti.

L´evento è su FACEBOOK https://it-it.facebook.com/eravamoquasiincielo/

TRAILER "Eravamo quasi in cielo" https://www.youtube.com/watch?v=ulqdMiCCs_E

Intervista a Gianfelice Facchetti https://www.youtube.com/watch?v=wHOON08QEWE

Milano, Spazio Tertulliano: La Vernice https://www.youtube.com/watch?v=VQCJeZ58xMk

Fonte: UNVS La Spezia La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Che-emozione-a-Pontremoli-per-la-piece-sullo-scudetto-dei- Vigili-del-Fuoco-del-44.htm

Il calcio è poesia - Tognacca va alla guerra (e non ritorna più)

Sul destro potente di Mezzadri e Vanz era andato in bello stile, poi Lazzerini lo aveva fregato ma poco importava. Mantova-Spezia un´amichevole di guerra. ´Tognacca´ in quella squadra aveva giocato e si era ritagliato uno scorcio di gloria. Poi sarebbe stata guerra e silenzio per lui, storia e scudetto per gli altri. Come una parata che spegne uno stadio, come un volo d´angelo che riacciuffa e zittisce un pallone destinato in fondo alla gloria. E poi ancora morte, con la sua pacatezza, una risposta a tutte le vanità terrene. La storia di Tognacca, il giovane Incerti, il portiere che non vinse mai lo scudetto, l´hanno raccontata Gianfelice Facchetti e Marco Ciriello nell´opera Teatrale "Eravamo quasi in cielo", una storia quella della squadra dei Vigili del Fuoco del 1944 e del giovanissimo numero uno, forte, romantica, inedita e bellissima quanto tragica. "Tutti ebbero tra le dita quello straccio rosso di carta per arruolarsi nei Vigili del Fuoco e saltare il militare, tutti tranne Riccardo Incerti, il più giovane del gruppo, un portiere di diciannove anni che sembrava predestinato. Prima che arrivasse la delibera contenente il suo nome, ricevette la chiamata alle armi; così dopo qualche apparizione con i più grandi nelle gare amichevoli partì per il car a Viterbo. "In piena facoltà egregio presidente, le scrivo la presente che spero leggerà, la cartolina qui mi dice terra terra di andare a far la guerra quest´altro lunedì, ma io non sono qui, egregio presidente, per ammazzar la gente più o meno come me. Io non ce l´ho con lei, sia detto per inciso, ma sento che ho deciso e che diserterò." In quel ritiro forzato Riccardo ci stette solo due mesi poi disertò, lo arrestarono e condannarono alla fucilazione. Arduino Romoli, un altro portiere dello Spezia, militare con il grado di ufficiale, che si trovava lì in servizio di leva, riuscì a far commutare la pena, un mese di camera di punizione e rigore. Punizione e rigore...era calcio o guerra? Mah.. Alla fine di quel ritiro forzato Riccardo, bravo com´era nelle uscite, si aprì un varco per raggiungere il fratello maggiore Walter, sui monti dell´Emilia e unirsi alla Brigata Garibaldi. Il più grande col nome di battaglia Vince, il più piccolo Toni, da Tognacca, soprannome che gli aveva dato sua mamma ispirandosi a un pagliaccio del circo per la sua guasconeria. L´estremo difensore, il più giovane della squadra, il ragazzino dalle mani d´oro, corse a giocarsi la pelle anche per noi (dice Ottavio Barbieri nella narrazione) che nel frattempo iniziammo la preparazione tra campo, strada e caserma. Fu proprio Riccardo a pagare con la vita negli stessi giorni in cui la città non smetteva di parlare bene di noi per distrarsi. Insieme al fratello rimase vittima di un´imboscata tesa loro da tedeschi vicino a una sorgente d´acqua. Un giorno il padre partì dalla Spezia in bicicletta alla ricerca dei figli, mise le loro foto, davanti, attaccate al manubrio e arrivò fino a Verona ma niente, trovò il corpo di Walter sepolto dai contadini nel luogo dell´assassinio, di Riccardo non c´era nessuna traccia".

ARMANDO NAPOLETANO http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/GestioneSiti/notizia.asp?codnews=41424&s=2 http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Il-calcio-e-poesia-Tognacca-va-alla-guerra-e-non-ritorna- piu.htm

Lo scrittore Luigi Bonomi presenta il suo libro : "Una Squadra improbabile"

Il caro amico Luigi Bonomi, scrittore per passione, torinese e torinista, recentemente ha scritto un libro, l´ennesimo uscito sull´argomento, che ripercorre l´epica impresa dei Vigili del Fuoco del 1944, vincitori dello Scudetto di Guerra, che il 16 Luglio dello stesso anno, in finale di Campionato, sconfissero il Grande Torino, presso l´Arena di Milano. Scudetto mai riconosciuto dall´allora Federazione Gioco Calcio, ma oggi riscoperto, ricordato e celebrato da diverse testate giornalistiche, dalla Rete e recentissimamente riproposto come pièce teatrale, dal titolo : "Eravamo quasi in cielo", al Tertulliano di Milano (ove, tra l´altro, sta riscuotendo larghi consensi e grande successo), dal drammaturgo/regista/attore Gianfelice Facchetti. Luigi, Venerdì 19 p.v. presso il Salone del Libro al Lingotto, ore 13:30, presenterà la sua "fatica" letteraria dal titolo: "Una squadra improbabile" Quando i pompieri sfidarono il Grande Torino (prefazione a cura di Gian Paolo Ormezzano) A seguire, il libro verrà presentato il giorno 26 Maggio p.v. alle ore 21:00 presso il Museo del Grande Torino, in Via La Salle 87, a Grugliasco (TO).

Ingresso libero per tutti. http://www.unvsliguria.it/CAMPIONATO-DI-GUERRA-1944Una-squadra-improbabile-Quando-i- pompieri-sfidarono-il-Grande-Torino.htm http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Fonte: UNVS La Spezia - La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Lo-scrittore-Luigi-Bonomi-presenta-il-suo-libro-Una-Squadra- improbabile.htm

Un´opera teatrale sullo scudetto del 1944

"Nel terrore dei crolli, nel furore delle acque, nell´inferno dei roghi. Ecco dove siamo nati e di che pasta siamo fatti. Macerie, fango e cenere. La nostra storia è scritta su fogli che volano via e dimentichiamo in fretta. Per questo Dio creò la figurina, per aiutarci a ricordare grazie alla colla che si attacca alla pagina e ci mette al riparo dall´oblio. Dopo aver capito che fosse cosa buona e giusta, ne creò un altra, poi un´altra ancora e così via... A quel punto si chiese, "E ora dove le metto?"; fu così che creò l´album. L´uomo ringraziò e andò in edicola a comprarlo". Inizia così un avventura teatrale, una storia di calcio, romantica, portata su un palco. Lo scudetto più bello che la storia del pallone di questo paese abbia mai regalato, quello dello Spezia VVF del 1944. Un pallone che viaggia sulle macerie con i bombardieri inglesi ed americani che si esercitano come giocassero anche loro a pallone, su porti, su agglomerati urbani, superbi palazzi. Le chiese. Mentre dopo l´8 settembre del 1943 i busti del Duce dall´alto dei municipi, scrisse Caminiti, si sbriciolavano sul selciato, c´era chi giocava a calcio. E vinceva. Queste macerie, il calcio, la vita ed il futuro, il ponte di speranza aperto con gli anni a venire, vengono portati a teatro da Gianfelice Facchetti, il figlio di Giacinto, un ragazzone che faceva il portiere prima dell´attore e scrittore e che allenava ai tempi della Primavera Atalanta. Giacinto regala un libro: "Un giorno di allarmi aerei", al figlio che conserva in un cassetto della memoria quella storia, degna di un film o di un´opera teatrale. Nel terrore dei crolli, nel furore delle acque, nell´inferno dei roghi, si sviluppa una storia che ha il calcio come tema e la vita come sfondo. Ma è anche un racconto romantico su altre vite che non ci sono più non solo di quell´undici gagliardo e forte tanto da battere il grande Torino. Come quella di Riccardo Incerti, portiere che non parò la vita, e di altre persone che fanno da sfondo quasi come suonasse musica. Eravamo Quasi in Cielo si chiama l´opera, bellissima, piena di pathos e poesia, quella che al calcio oggi manca. Poesia, una parola quasi finale. In quell´Italia ricetto di pensatori, giocatori come eroi tra versi inestricabili. Molti diffidano oggi dei poeti, sognatori sconfitti, anche se Saba al calcio dedicò cinque poesie non una. Ma senza poesia questa storia non sarebbe mai stata scritta. La voce narrante è quella di Ottavio Barbieri, prestata a Gianfelice, che rivive la sua vita e la sua voglia di portare quella squadra quasi in cielo, senza riuscire nell´impresa da vivo, ma regalandosi qualcosa dopo la vita che non ha mai fine. Bani, Persia e Borrini, Amenta, Gramaglia e Scarpato; Rostagno, Tommaseo, Angelini, Tori e Costa sono come un rosario da recitare nell´opera, densa di significati forti, e colorata più che accompagnata dalle musiche del trio Ottavo Richter. Girerà l´Italia come fece quella squadra, lo spettacolo; raccoglierà applausi e consensi come fece ancora quella squadra. Manca un autobotte per paragonare le due storie a distanza, che accompagni attori e suonatori. Ma è come se ci fosse.

ARMANDO NAPOLETANO

NOTE: Grazie all´iniziativa del Dirigente Superiore delle Attività Sportive dei VVF, Prof. Fabrizio Santangelo, è stato possibile realizzare sul sito Nazionale dei Vigili del Fuoco, la più completa e dettagliata ricostruzione storico/documentale degli avvenimenti dell´epoca, fino ai giorni nostri.

Gli Scudetti : http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Rassegna Stampa: http://www.vigilfuoco.it/sitispeciali/viewPage.asp?s=2&p=29701

Il libro "Un giorno di allarmi aerei" ed altri diversi testi: http://www.vigilfuoco.it/sitispeciali/viewPage.asp?s=2&p=27501

Video RAI:

La storia siamo noi https://www.youtube.com/watch?v=GOB1JnGJJNc

Articolo dell´incontro, presso la Caserma dei VVF della Spezia http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/GestioneSiti/notizia.asp?s=2&codnews=39852&me nu=0

GIANFELICE FACCHETTI è Socio UNVS, iscritto alla Sezione "O. Lorenzelli - F. Zolezzi" della Spezia (http://www.unvsliguria.it/GIANFELICE-FACCHETTI-E-SOCIO-UNVS.htm)

Fonte: UNVS La Spezia - La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Il-calcio-e-poesia-Eravamo-quasi-in-cielo.htm

COMMEMORAZIONE VITTORIA CAMPIONATO DI CALCIO ALTA ITALIA 1944 11-07-2013 14:02 - La Spezia

Squadra VVF CAMPIONE Il 16 Luglio del 1944, all´Arena di Milano, la squadra di Calcio del 42° Vigili del Fuoco della Spezia, si aggiudicò, battendo il Grande Torino, lo "scudetto" di guerra, Alta Italia, titolo di notevole prestigio, visto il valore delle formazioni partecipanti al Torneo. Oggi, a distanza di 69 anni, ricorrenza che cade il 16 Luglio, a Milano, verrà celebrata quell´epica impresa da parte della formazione dei VV.F. spezzini, con la deposizione di una targa marmorea, a ricordo perenne, presso l´Arena Civica "Gianni Brera" . L´iniziativa, che si concretizzerà felicemente, a breve, è partita da un´idea di Alberto Pandullo, noto appassionato sportivo e dirigente calcistico, già dello Spezia Calcio. Dell´iniziativa si è immediatamente interessato il Prof. Fabrizio Santangelo, Dirigente Superiore dei VV.F., attualmente responsabile delle attività ginnico-sportive del Corpo, dipendente dal Ministero dell´Interno. Il Prof. Santangelo sta provvedendo all´organizzazione ed al coordinamento dei diversi Comandi VV.F. coinvolti nell´iniziativa. Preziosa e costruttiva la collaborazione del Comune di Milano, che in sinergia con il Comune della Spezia, hanno reso possibile la concretizzazione dell´iniziativa. A cascata, il coinvolgimento dell´UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport) sia Nazionale che periferica, visto che tra i vincitori della squadra dei VV.F. militavano due calciatori, che in seguito, agli inizi degli anni ´70, sono stati tra i soci Fondatori della sezione UNVS spezzina. Questi i loro nomi: Rostagno Paolo, ala destra, in effetti l´unico "vero" Vigile del Fuoco della compagine, andato in pensione con il ruolo di Capo Squadra. Castellini Giuseppe, primo portiere di riserva, che dopo il torneo di guerra, militò nel Genoa, in Serie A. Per la verità, vi fu un altro giocatore, anch´egli, in seguito, Socio Fondatore dell´UNVS spezzina, trattasi di Vittorio Mantero, che al pari di Rostagno fu ingaggiato dalla squadra dei VV.F.; erano ambedue militanti, al tempo, in serie C, con la squadra dei "Municipali". E´ storia che i VV.F., Comando della Spezia, "acquistarono" dai Municipali il "titolo" per partecipare al Campionato di Guerra; mentre lo Spezia era iscritto, sempre al tempo, al campionato di Serie B. Orbene il Mantero non potè partecipare al Campionato di Guerra, in quanto richiamato al fronte, perdendo quindi la possibilità di far parte della vittoriosa compagine dei VV.F. Il prof. Mantero, premiato nel 2010 a Bra, con il Distintivo d´Onore,è tuttora vivente ed in buona salute (ha superato ormai i 91 anni), è stato il propugnatore della Nazionale di Calcio dell´UNVS e Direttore Sportivo della squadra spezzina dell´UNVS, che per prima ha interrotto lo strapotere di UNVS .... La Cerimonia di Milano vedrà un parterre molto qualificato, per la presenza di Autorità e la partecipazione di grossi personaggi del campo dello Sport, sia giornalistico, che di ex agonisti ed altri ancora in attività. I Veterani dell´UNVS, sono tutti invitati. Segue la breve storia del Campionato di Guerra, vinto dalla compagine del 42° Vigili del Fuoco della Spezia. Per coloro che volessero approfondire la conoscenza dell´evento, troveranno sul Sito Ufficiale dei VV.F., una ricca documentazione storica, con filmati, immagini, resoconti, ecc.

Questo il LinK: http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Tra i tanti eventi, che hanno visto i Vigili del Fuoco della Spezia protagonisti nella vita della città e dell´Italia, su tutti si vuole ricordare l´impresa sportiva di quegli undici pompieri che conquistarono il titolo calcistico di campioni d´Italia nel 1944. La compagine del 42° Corpo dei Vigili del Fuoco della Spezia di quell´anno trionfò in un torneo che venne disputato in condizioni al limite della sopportazione, in un´Italia divisa e tormentata dalla guerra. Gli unici che riuscirono a sconfiggere il Grande Torino di quei primi anni quaranta dello scorso secolo furono proprio i pompieri della Spezia. La storia di questa incredibile vicenda non ci può essere raccontata da nessuno dei protagonisti, l´ultimo, Mario Tommaseo, se ne andato il 2 novembre del 2006. Sono Fabrizio Calzia e Paolo Rabajoli, nel documentatissimo libretto: "Lo Scudetto per sempre", per un´iniziativa editoriale del quotidiano "Il Secolo XIX", che ci fanno rivivere le gesta di quei campioni. Gli autori ci riportano agli anni più bui della nostra storia nazionale; Anche La Spezia era stata vittima dei bombardamenti, l´inflazione saliva del 300%, il mercato nero era all´ordine del giorno, il coprifuoco inevitabilmente scoccava alle 21:30, Ma nel Golfo dei Poeti si pensava anche al calcio, sebbene lo stadio "Picco" fosse inagibile e gli "aquilotti" dovessero allenarsi nella lontana Rapallo. La squadra si era rinforzata con Castigliano, poi ceduto al Torino, e con Carapallese, dirottato in seguito al , ma soprattutto arrivò come allenatore Ottavio Barbieri, mitica bandiera del Genoa campione. L´8 settembre 1943 impose nel nord d´Italia una scelta drammatica: o si stava con i Fascisti di Salò, o si diventava partigiani prendendo le strade della montagna. Con l´Italia divisa dal fronte di guerra conosciuto come Linea Gotica, la Federcalcio spostò la propria sede a Milano ed organizzò un "Campionato di divisione nazionale misto" con le regole del Campionato nazionale precedente (1942-43). Il torneo venne diviso in gironi zonali, organizzati in tre fasi regionali le cui vincitrici avrebbero disputato le finali per l´assegnazione del titolo di Campione d´Italia; lo Spezia per motivi logistici venne incluso nel girone D del settore emiliano. La società aquilotta si trovava allora in grave crisi a livello dirigenziale: il presidente Perioli era stato catturato ed inviato nei campi di concentramento in Germania; Semorile, l´unico rimasto, decise di contattare il comandante dei Vigili del Fuoco cittadini, l´ing. Gandino, per allestire una squadra in grado di affrontare il Campionato Alta Italia. L´accordo venne presto raggiunto (in quel drammatico periodo anche la Juventus si era trasformata in Unica ed il Torino in Cisitalia), sotto l´impegno scritto di restituire tutti i giocatori allo Spezia al termine del conflitto, e costituì un ottimo stratagemma per sottrarre i calciatori agli obblighi del servizio militare. La squadra assunse quindi la nuova denominazione VV.F. Spezia, e come allenatore fu ingaggiato Ottavio Barbieri, già tricolore con la maglia del Genoa e giocatore della Nazionale. Molti dei successi arrivarono proprio grazie al rivoluzionario "mezzo-sistema" (che prevedeva l´introduzione del "libero") imparato da Ottavio Barbieri quando era vice dell´inglese Garbutt, negli anni del Genoa. Per i giovani atleti, fra camicie nere e fazzoletti rossi, le pompe per spegnere l´acqua era la scelta di gran lunga più sicura; così la squadra poté partecipare a un breve ma tormentato torneo fra squadre dell´Alta Italia. Gli spezzini viaggiavano su un´autobotte adattata a mezzo di fortuna dove si potevano anche nascondere generi di prima necessità, come il sale ligure da scambiare con i salami emiliani. Gli "aquilotti" si riposavano nelle caserme dei loro colleghi e potevano pranzare anche con cipolle, fagioli e polenta. Giocavano un calcio maschio e potente tra allarmi per i bombardamenti alleati, rischio di essere prelevati e internati, trasferte lunghe ed imprevedibili. I Vigili del Fuoco della Spezia vinsero il proprio raggruppamento nel primo turno, il Girone D della Zona Emilia, per poi, sempre nella stessa zona, imporsi anche nella semifinale B davanti a Carpi, Corradini Suzzara e Modena. Nelle qualificazioni internazionali fu il Bologna a cedere il passo ai liguri, che arrivarono cosi´ al girone finale per il titolo, che venne disputato a Milano fra il 9 e il 20 luglio. Di fronte agli spezzini due squadre importanti come Venezia e Torino: finì con un pareggio 1-1 contro i veneti, ma l´incontro decisivo fu quello contro i granata, rinforzati da . L´incontro con i Granata fu davvero epico. La partita fu giocata in un caldissimo pomeriggio di luglio con le maglie bianche sporche e consunte, con tanto di girocollo e le maniche lunghe. Del resto gli "aquilotti" possedevano solo quella divisa per tutto il torneo. Un aneddoto dice che Vittorio Pozzo, selezionatore del Grande Torino integrato da altri elementi (una vera e propria nazionale approntata per il torneo) prima della partita si avvicinò allo spogliatoio dei pompieri e complimentandosi per essere giunti in finale, prometteva di non infierire troppo. Questo caricò di rabbia agonistica i derisi vigili del fuoco. Gli spezzini scesero in campo con Bani, Persia, Borrini, Amenta, Gramaglia, Scarpato, Rostagno, Tommaseo, Angelini, Tori, Costa. Angelini sigla il vantaggio dei liguri, Piola pareggia, poi ancora Angelini decide il match nel primo tempo. Nel finale la traversa impedì a Valentino Mazzola di cogliere il pareggio. E´ il trionfo, perchè nella terza partita il Toro supera il Venezia. I pompieri appresero di aver vinto lo scudetto quando, già sulla strada del ritorno da Milano, seppero che il Toro aveva strapazzato il Venezia 5-2. Ma tutti in quel luglio del 44 pensavano già a salvarsi la pelle ed alle famiglie nelle città bombardate.

1 PRIMA FASE 2 SECONDA FASE FASE 3 SEMIFINALI 4 FINALI

PRIMA FASE

La Federazione suddivide le squadre in undici raggruppamenti secondo un criterio geografico e lo Spezia viene inserito nel girone D con Suzzara, Fidenza, Parma e Busseto. Gli aquilotti adottano un escamotage per avere facilità nei movimenti: cedono in prestito tutti i giocatori ai Vigili del Fuoco della Spezia e questa si rivelerà una mossa azzeccata. Pur disputando una partita in meno lo Spezia domina il girone. Ecco nel dettaglio tutti i risultati e la classifica:

GRUPPO MISTO EMILIANO - GIRONE D ANDATA RITORNO Spezia-Suzzara 2-0 2-0 Spezia-Fidenza 4-4 1-1 Spezia-Parma 1-0 0-0 Spezia-Busseto n.d. 2-1 CLASSIFICA PUNTI Spezia 13 Suzzara 11 Fidenza 8 Parma 7 Busseto 0

SECONDA FASE FASE

Si passa al girone di semifinale. Anche qui lo Spezia si impone con disinvoltura; su sei partite una sola sconfitta (a Carpi) e poi tutte vittorie.

SEMIFINALI - GIRONE B ANDATA RITORNO Spezia-Suzzara 2-0 5-2 Spezia-Carpi 2-0 1-2 Spezia-Modena 2-0 2-0

CLASSIFICA PUNTI Spezia 10 Suzzara 7 Carpi 4 Modena 0

SEMIFINALI La fase successiva è quella decisiva per arrivare alle finali in programma a Milano. Vista la rinuncia di Lucchese e Montecatini, non resta che affrontare in un doppio confronto il forte Bologna di Biavati. La prima sfida si gioca in terra emiliana. La squadra di Ottavio Barbieri, schierata con il consueto mezzo sistema, resiste agli attacchi dei padroni di casa e al 79´ minuto di gioco passa addirittura a condurre con un contropiede finalizzato da Rostagno. Un gol pesante che viene contestato dal pubblico bolognese. Si verificano incidenti, la partita è sospesa con conseguente 2-0 a tavolino in favore degli aquilotti. Il ritorno si dovrebbe giocare a Spezia ma, visto che la nostra città in questo periodo è martoriata dai bombardamenti, si propone il neutro di Carpi. A mandare tutto all´aria è la squalifica del campo bolognese per gli incidenti dell´andata; il presidente rossoblu Dall´Ara non presenta la squadra per protesta con conseguente 2-0 a tavolino. Lo Spezia è ammesso alle finali di Milano.

SPAREGGIO PER LA QUALIFICAZIONE ALLE FINALI ANDATA RITORNO

Bologna-Spezia 0-2 0-2 (*)

(*) a tavolino

FINALI Alle finali di Milano, oltre allo Spezia, accedono il Venezia ed il grande Torino. Il 9 Luglio del 1944, dopo una notte di bombardamenti, si disputa Spezia-Venezia. I neroverdi sono un´ ottima squadra ma lo Spezia passa in vantaggio nella prima frazione con Tori. Nella ripresa arriva il pareggio grazie ad un gol di Astorri. Finisce 1-1 e la Gazzetta dello Sport parla di un risultato sorprendente. Si arriva così alla sfida del mito, quella di domenica 16 Luglio 1944 all´Arena di Milano contro il grande Torino. I granata sono allenati per esigenze belliche da Vittorio Pozzo e in attacco sono rinforzati da Piola. Ecco le formazioni schierate dai due tecnici:

SPEZIA TORINO Bani Griffanti Persia Cassano Borrini Piacentini Amenta Loik Gramiglia Ellena Scarpato Gallea Rostagno Ossola Tommaseo Piola Angelini Gabetto Tori Mazzola Costa Ferraris II All. Barbieri All. Pozzo

Così Armando Napoletano racconta quell´epica partita nel suo libro "Aquilotti si nasce": "La forza dei bianchi contro un Torino rinforzato da Silvio Piola non era male; bisogna però dire che i piemontesi e sua maestà Vittorio Pozzo commisero l´errore di mal valutare la gara. Così il tecnico, il lunedì prima del match aveva pubblicamente dichiarato di avere convocato tutto il Toro per la faticosissima trasferta di Trieste della rappresentativa piemontese, sicuro di non affaticare il gruppo. I vigili, seppur rispettabili, non rappresentavano un ostacolo gravoso. Fu così che i granata, partiti da Torino venerdì 7 furono di ritorno ai piedi della mole il 13 luglio, giovedì; sarebbe bastato chiedere per motivi legittimi lo spostamento a giovedì 20, come si vociferava, della partita con gli spezzini. Quel campionato, a conti fatti, sarebbe finito tre giorni dopo. Le tossine della stanchezza ed uno storico mezzo sistema accecarono i piemontesi e fu presto notte il 16 luglio del 1944. L´arbitro Cipriani diede il via all´Arena di Milano a queste formazioni: I vigili del Fuoco con Bani, Persia, Borrini, Amenta, Gramaglia, Scarpato, Rostagno, Tommaseo, Angelini, Tori, Costa. Il Torino rispondeva con Griffanti, Cassano, Piacentini, Loik, Ellena, Gallea, Ossola, Piola, Gabetto, Mazzola, Ferraris II. Nei primi 15 minuti fu battaglia vera; incassato il primo gol di Angelini i granata aprirono finalmente gli occhi. Angelini, toscano, lottatore indomito, era andato in azione personale, anche grazie all´indugio dei difensori piemontesi. Angelini prova la botta e Griffanti ci va con una mano, destro troppo forte e teso, è il vantaggio. Mazzola, Ossola e Ferraris iniziano a spingere e pare allora che i liguri debbano cedere da un momento all´altro. Pareggia, infatti, Piola, sugli sviluppi di una punizione di Ossola, con il Toro che continua ad attaccare. Poi, Cipriani, allunga il primo tempo di un solo minuto , quello utilizzato all´inizio per il silenzio osservato per i caduti della guerra, quando la palla viene portata avanti da metà campo. Angelini, scrisse la Gazzetta dello sport, . Così i due rimedieranno ad una frattura, bloccandola in campo fino al novantesimo. Il finale vede gli spezzini in avanti, ma Mazzola in pieno recupero di due muniti scarica un gran destro. Bani è battuto, la palla sale di traiettoria e batte la traversa. Di fronte ad un Torino che aveva denunciato in Cassano e Gabetto gli uomini meno in palla, Barbieri aveva disposto il suo modulo alla lettera: Tommaseo in marcatura sulla linea dei mediani, Gramaglia in quella dei terzini, liberando Persia da alcun compito specifico per lanciarlo dove un granata dimostrava di poter fuggire in contropiede. Con Tori e Costa chiamati spesso a dar manforte alle retrovie, si era resa così sterile la manovra granata. La stampa non seppe classificare quella formazione: ha l´ossatura dello Spezia, quella del o è un misto con un napoletano al centro della difesa a fare la differenza? Il decano è Wando Persia, 31 anni, migliora invecchiando questo piccolo grande uomo. Rostagno e Tommaseo sono i più giovani, il secondo destinato a giocare nel Genoa in serie B così come Bani e Tori, livornese dalle grandi rivincite. L´altro toscano Angelini, era risultato il migliore, insieme a Costa; quest´ultimo, vicentino che giocò anche nella , pareva dover troncare la carriera dopo un grave infortunio, ma guarì in tempo per formare con Carapellese, Costanzo e Castigliano un quartetto storico nello Spezia. Poi Borrini, Amenta, il professor Scarpato e Gramaglia." Per concludere il girone manca ancora l´ultimo match tra Torino e Venezia.In un primo momento, sembra che il Torino non intenda disputare il match con i lagunari. Poi la società decide di disputare la partita e in questa occasione i granata tornano grandi; si impongono per 5-2.

I Vigili del Fuoco della Spezia sono campioni d´Italia.

GIRONE FINALE A MILANO RISULTATO Spezia-Venezia 1-1 Spezia-Torino 2-1 Torino-Venezia 5-2 CLASSIFICA PUNTI Spezia 3 Torino 2 Venezia 1

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/index.php?c=3

COMMEMORAZIONE VITTORIA CAMPIONATO DI CALCIO ALTA ITALIA 1944 - VV.F. LA SPEZIA

ARENA DI MILANO

Il giorno 16 Luglio 2013, a Milano, in un luogo di straordinaria bellezza, come la Sala Appiani, all´interno dell´Arena Civica, che risulta essere il più antico Centro Sportivo ancora in funzione ( la sua realizzazione risale al 1807, per volontà di Napoleone Bonaparte), nella struttura è stata celebrata, con lo scoprimento di una targa marmorea, un epico evento sportivo. Nel 1944, con l´Italia martoriata e divisa, sotto i bombardamenti, tra difficoltà inimmaginabili, si giocò il Campionato di Guerra, Alta Italia. Sessantaquattro le squadre iscritte, molte quelle di rango (Torino, Juventus, Ambrosiana Inter, Il Milano già Milan); dopo una fase a diversi gironi, e ritiro dalla competizione di alcune di loro, giunsero alle finali, Venezia, Torino, e, sorprendentemente, la squadra dei Vigili del Fuoco della Spezia, composta a larga maggioranza da SPEZZINI. Del terzetto, a prima vista, la compagine con meno chances di affermazione, era sicuramente la squadra dei VVF, squadra partita dal nulla, non poteva di certo competere, per la vittoria finale con il Torino, per classe ed esperienza; le cose in campo però, andarono ben diversamente: alla fine i Vigili del Fuoco si imposero meritatamente battendo la strafavorita squadra del Grande Torino. Basti pensare che i granata, in attacco, erano rinforzati dalla presenza del grande Silvio Piola: nel quintetto schierato, mancava solo Biavati (inventore del "doppio passo"), ed era così ricomposto il meraviglioso attacco della Nazionale italiana dell´epoca, senza dimenticare che l´undici torinese, vincitore dello scudetto del´43, era guidato dal plurivittorioso Vittorio Pozzo. Come riportano i giornali dell´epoca, il 16 Luglio 1944, in un´afosa giornata, all´Arena di Milano, davanti ad un ridotto numero di spettatori, per paura di rastrellamenti (di fatto già avvenuti qualche giorno prima, nella medesima struttura durante altra partita), i VVF batterono, inaspettatamente, per 2 a 1, la superblasonata squadra dei Mazzola, dei Piola, dei Gabetto. Ebbene, nonostante risultassero i vincitori, ai VVF spezzini non fu mai riconosciuto il meritato "scudetto", vinto sul campo: solamente 58 anni dopo, a seguito di petizioni e pressioni della collettività sportiva spezzina, la Federazione, dopo laboriosa istruttoria, riconobbe, nel 2002, che effettivamente i Vigili del Fuoco meritavano qualcosa di più di quella semplice Coppa di "latta", che al tempo fu loro consegnata, deliberando finalmente di conferire una medaglia d´oro di benemerenza al 42° Corpo dei VVF. della Spezia, l´autorizzazione alla società Spezia Calcio 1906 (che aveva al tempo "ceduto" molti dei suoi giocatori ai VVF., per partecipare al Campionato di Guerra), ad apporre sulla divisa, un segno distintivo della vittoria del Torneo 1943/1944, consistente nella riproduzione della Coppa vinta e l´assegnazione di una targa ricordo alla città della Spezia per la partecipazione. Il resto, è cronaca d´oggi. Finalmente nel 2013, esattamente 69 anni dopo, nel medesimo palcoscenico, che all´epoca vide gli spezzini trionfanti, si è svolto un solenne e gioioso scoprimento di una targa a ricordo dell´epica impresa. Per la verità, l´idea di posizionare una targa lapidea, all´interno dell´Arena di Milano, a perenne ricordo dell´impresa, era già accarezzata da tempo, da Alberto Pandullo, noto sportivo spezzino, grande appassionato di calcio, già dirigente dello Spezia, che, inseguendo il suo sogno, caparbiamente, percorreva tutto l´iter autorizzativo, nei confronti del Comune di Milano, che, dimostratosi sensibile all´iniziativa, concedeva le necessarie autorizzazioni. Naturalmente, nell´impresa, si doveva coinvolgere il Corpo dei Vigili del Fuoco, che, a pieno titolo, sul campo, avevano guadagnato lo scudetto: era, di fatto, attivata la "squadra" del Prof. Fabrizio Santangelo, dirigente delle Attività Sportive dei VVF, né poteva mancare il prezioso apporto dei rispettivi Comandi di Milano e della Spezia. Pieno, altresì, l´appoggio del Comune della Spezia, che, per tramite dei propri funzionari dialogava con gli omologhi del Comune di Milano, per il raggiungimento degli scopi prefissati. A cascata il coinvolgimento dell´UNVS, che vanta, tra gli "eroi del 1944", due spezzini soci fondatori (Paolo Rostagno, ala destra titolare, Giuseppe Castellini, portiere di riserva) della Sezione spezzina dei Veterani, risalente al Gennaio del 1972. Il Presidente dell´UNVS spezzina, Francesca Bassi, insieme al Delegato Liguria Piero Lorenzelli, partecipavano alla preparazione dell´evento. Il Consiglio di Presidenza UNVS deliberava di mettere a disposizione 3 crest da consegnare, durante la cerimonia, ai diversi comandi dei VVF, mentre 2 targhe venivano offerte da Lorenzelli, da presentare ai famigliari di Paolo Rostagno e ad Alberto Pandullo. Per la programmata manifestazione, giungeva dalla Spezia un pullman di sportivi e di vecchie glorie dello Spezia (rappresentato dai responsabili Maini, Gabarello, Cascino), mezzo messo a disposizione dall´amministratore ATC, Flavio Cavallini, che confluivano alla Sala Appiani, già affollata dal pubblico. Tra i presenti, il Presidente della Lega di Serie B, Abodi, che, a causa di programmati impegni, si tratteneva lo stretto necessario. Al tavolo delle autorità, per parte spezzina, il Prefetto Forlani, il Sindaco Federici, il Comandante VVF Fundarò, per parte milanese, il Dirigente Ing. Claudio Giacalone, ed il Prof. Santangelo, dirigente delle Attività Sportive dei VVF, per la stampa, i giornalisti sportivi Capone e Napoletano, rispettivamente della Gazzetta dello Sport e del Secolo XIX, l´UNVS era rappresentata dal Segretario Generale Biagini. Tra il folto pubblico i Delegati UNVS Lorenzelli e Melacini, i presidenti delle Sezioni di e della Spezia, Bardelli e Bassi. Al termine degli interventi delle Autorità, tutti focalizzati sulla rievocazione ed importanza, piene di significati, tuttora attuali, della vittoria dei VVF spezzini e per la comunità locale, si passava all´assegnazione dei riconoscimenti UNVS ai vari Comandi dei Vigili del Fuoco. Il Delegato Lombardia Melacini consegnava il crest al Dirigente Giacalone, Francesca Bardelli premiava l´Ing. Fundarò, il Segretario Generale Biagini, insieme alla Socia Junior UNVS Silvia Lambruschi, bi-campionessa del mondo di pattinaggio artistico, presentava il riconoscimento al Prof. Santangelo. Toccante la consegna della targa a Luciano Canese, in rappresentanza della Fam. Rostagno Paolo, che risultava l´unico e vero VVF, militante nella vittoriosa squadra, riconoscimento consegnato congiuntamente dal Presidente UNVS della Spezia, Francesca Bassi e dal Comandante Fundarò. Dulcis in fundo, il Delegato Piero Lorenzelli, premiava, con un particolare apprezzamento dell´iniziativa felicemente portata a termine, l´artefice principale: un Alberto Pandullo, visibilmente commosso. Terminata la consegna degli attestati, si procedeva all´ultimo atto della Cerimonia, quello più importante e solenne; appena fuori dalla sala Appiani, con la suggestiva vista del campo di gioco e pista di atletica, si procedeva allo scoprimento della lapide, posizionata lassù a 4 metri di altezza, dominante dall´alto, l´imponenza della struttura napoleonica. Il manufatto, di non trascurabile dimensione e peso, era interamente ricoperto dal tricolore; ai lati della stesso, due scale di legno, alla cui base, due VVF, attendevano il comando del capo squadra, per salire fin lassù. Al secco comando, con perfetto sincronismo nei movimenti, si inerpicavano ai lati del lapideo, aspettando il definitivo comando di rimozione del simbolo italico. A rimozione avvenuta, là sul terreno di gioco, echeggiava il continuo suono di una sirena, proveniente da un´autobotte posizionata sul campo: stavolta non era un segnale di allarme aereo e di successivi devastanti bombardamenti, bensì di un festosa e solenne celebrazione, a lungo attesa da tutti gli sportivi, appassionati dalle gesta dei leggendari VVF spezzini. Momento di commozione e di ricordo per tutti gli astanti. La targa marmorea, giace ora lassù a testimonianza viva e perenne, di un´incredibile impresa, in buona e degna compagnia con altre targhe che ricordano altrettante incredibili imprese di alcuni straordinari atleti, stavolta nel campo dell´atletica leggera, come il record del mondo sugli 800 metri piani, stabilito, sempre all´Arena, nel 1973 da Marcello Fiasconaro, le gesta del grandissimo ostacolista Edwin Moses, o il ricordo di colei che fu la nostra prima medaglia d´oro olimpica al femminile (1936), la versatile Ondina Valla. Dopo le foto di gruppo celebrative, tutti invitati presso la Caserma Provinciale VVF, per un simpatico rinfresco offerto dal locale Comando. Il ritorno, in pullman, alla Spezia è stato, per gli occupanti del mezzo, un continuo ricordo, pur essendo ormai trascorso molto tempo, e nessuno può essere diretto testimone dell´incontro, non per questo la memoria, anche e soprattutto tra i giovani, risulta affievolita, a testimonianza di un´impresa senza precedenti e senza tempo, per una città come La Spezia, che oltre ad aver battuto il Grande Torino di allora, ha evidenziato, perpetuando, altre e diverse connotazioni, sia umane che sociali e storiche. Il proponimento generale è quello di ritornare all´Arena, il prossimo anno, per altre iniziative che possano celebrare degnamente gli "11 EROI" L´UNVS Nazionale ed in particolare i Veterani della Spezia, Sezione "O.Lorenzelli - F.Zolezzi" , orgogliosi di aver avuto tra i loro soci fondatori, due componenti della gloriosa formazione dei VVF del 1944, desiderano ringraziare tutti coloro che, con la loro opera, autorità, competenza, conoscenza, caparbietà, dedizione, passione, hanno reso possibile il ri-ottenimento di un titolo, legittimamente conseguito sul campo, scivolato nel nazionale dimenticatoio (spezzini tutti esclusi...) Grazie a TUTTI gli spezzini, che amano il Calcio e lo Spezia, in special modo: Grazie Sindaco (anni 1990/2000) Giorgio Pagano. Grazie Armando Napoletano (giornalista sportivo) , che nel 1991 avevi già scritto un libro contenente una precisa e puntigliosa ricerca storica dei fatti del tempo " UN GIORNO DI ALLARMI AEREI" Ediz. Cinque Terre, per non parlare degli articoli, dei video e delle interviste, da Te realizzate. Grazie Paolo Rabajoli - Fabrizio Calzia (giornalisti sportivi) per il chiaro testo da Voi scritto "LO SCUDETTO PER SEMPRE", iniziativa Secolo XIX, con l´acclusa documentazione utile a capire gli eventi di allora. Grazie a TUTTI gli appartenenti al Corpo dei Vigili del Fuoco, che a vario titolo hanno partecipato alla preparazione e alla riuscita dell´evento. Grazie Alberto Pandullo, per la Tua tenacia e il Tuo amore sempre dimostrato per lo Spezia , tesi al coronamento del SOGNO, e non solo! (In verità non eri l´unico ad essere commosso, semplicemente noi non "l´abbiamo dato a vedere"...... ) Sul sito Nazionale dei Vigili del Fuoco, Sezione Sport, il Dirigente Prof. Santangelo, ha fatto pubblicare una mole incredibile di documenti, video, foto, libri, che rappresentano la più grande e completa ricostruzione Storico-Sportiva della straordinaria impresa del 42° Vigili del Fuoco della Spezia, vincitori dello scudetto di Guerra del 1944. Questo il Link: http://www.vigilfuoco.it/aspx/notizia.aspx?codnews=20647

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/COMMEMORAZIONE-VITTORIA-CAMPIONATO-DI-CALCIO-ALTA- ITALIA-1944-VVF-LA-SPEZIA.htm

Mercoledì 18 Dicembre, alle ore 18, presso il Centro Logistico di Supporto Areale, Istituto "Umberto Maddalena", base dell'Aeronautica Militare di Cadimare (La Spezia), il cui comando è affidato al Colonnello Giuseppe Lauriola, si terrà una cerimonia sportiva, organizzata dalla Sezione spezzina dell'UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport). Evento sportivo, che, come ogni anno, vede premiati diversi atleti, dirigenti sportivi, e personaggi che si sono distinti per le performances ottenute nel settore che li vede impegnati. La Sezione provinciale dell'UNVS spezzina, è presieduta da Francesca Bassi, che, in collaborazione con i soci, e con il coordinamento del Delegato della Liguria, Piero Lorenzelli, ha organizzato l'evento, denominato "Sport e Cultura", che prevede la premiazione dell'Atleta dell'Anno, e diversi altri riconoscimenti, a vari personaggi sportivi.

Francesca Bassi - Stefano Mei

A partire dalle ore 17.00, presso la Palestra del compendio militare, si esibiranno, fino alle ore 18.00, giovani atleti della Soc. Pro Italia, a seguire 2 atleti Special Olimpics (Leonardo Lancia e Simone Bianchi). E' inoltre prevista l'esibizione di ballerini della Scuola di Ballo "The Best Dance" di Sarzana, e per finire dimostrazione di Arti Marziali, Taekwondo, a cura del maestro Antonello Signore, della Palestra Arti Marziali Novasconi. E' inoltre prevista la rievocazione storica dello Scudetto di Guerra, vinto dalla mitica squadra di Calcio dei VVF spezzini, che nel Luglio del 1944, sconfisse, all'Arena di Milano, il Grande Torino, in particolare, con la premiazione dei famigliari di 2 giocatori dei VVF, (Rostagno Paolo e Castellini Giuseppe) risultati poi tra i soci fondatori, nel 1972 della locale Sezione spezzina dei Veterani dello Sport . La rievocazione storica sarà condotta da due giornalisti sportivi, Armando Napoletano e Paolo Rabajoli, che, nel recente passato, sull'evento, hanno pubblicato dei libri. Verrà premiato l'ex Sindaco della Spezia, Giorgio Pagano, che negli anni 2000 si prodigò per far riconoscere lo scudetto ai gloriosi VVF spezzini. Il prof. Vittorio Mantero (benemerito dell'UNVS nazionale), all'epoca, già giocatore dello Spezia, porterà la sua testimonianza sugli eventi sportivi della città, da lui vissuti negli anni di guerra: egli è l'unico testimone ancora in vita. L'ex dirigente dello Spezia calcio, Alberto Pandullo, relazionerà sugli eventi previsti, il prossimo anno, per celebrare degnamente il settantennale dalla conquista dello scudetto di guerra. Segue elenco premiandi:

- Atleta dell'Anno 2012 (E' un atleta che nell'anno si è distinto non solo per i risultati sportivi ma anche per la sua etica sportiva): Andrea Bianchi - Nuoto

- Giovane Atleta Emergente (E' uno sportivo che pur esssendo giovane ha dimostrato un buon livello di preparazione e delle buone basi per un futuro da grande atleta) : Edoardo Cremente - Tennis da Tavolo

- Premio Scuola/Sport - 32° edizione (Giovani/giovanissimi atleti che hanno dimostrato grandi capacità sia nello sport che nella scuola)

- Viola Battistella - Arrampicata libera - Costanza Traversi - Tennis - Leonardo Pavinelli - Arti Marziali - Alice Napoletano - Atletica Leggera, Basket

-Premio Ballerini Giovanissimi (Ballerini che hanno dimostrato ottime capacità, si spera di vederli, in futuro, in prestigiose esibizioni) Il due ballerini risultano semifinalisti a Blackpool, Dance Festival. Campioni italiani a , di Show Dance) - Nicolò Berzolla – Ballo - Nicol Randelli – Ballo

- 3 Generazioni di Veterani agonisti (sportivi agonisti di altissimo livello e soci della Sez. UNVS della Spezia)

- Silvia Lambruschi - Pattinaggio Artistico a Rotelle - Monica Olmi - Nuoto - Federico Di Carlo - Nuoto - Giornalista Sportivo dell'Anno : Paolo Paganini - Giornalista Sportivo RAI - Medicina Sportiva - Medico Sportivo dell'Anno (Oltre che un valido medico ha dimostrato una grande umanità ed un grande altruismo): Davide Battistella - Medico, Istruttore arrampicata libera, Soccorritore CAI, primo a far conoscere al mondo la "palestra" di roccia del Muzzerone. - Continuità nello Sport (nonostante un grave infortunio l'abbia portata a rinunciare alla brillante carriera da ginnasta, è riuscita ad eccellere in un'altra disciplina): Iosella Lombardi - Ginnastica Artistica, Bocce

- Amore per lo Sport (il grande amore per lo Sport, che possiede, sin da piccola, l'ha portata ad eccellere nella sua disciplina, per poi diventare allenatrice): Erica Barbieri - Arti Marziali

- Atleta Militare dell'Anno (Atleta e militare esemplare): Roberto Borio - Tiro a Volo

- Gruppo Sportivo Militare dell'Anno (Un gruppo sportivo molto unito che è riuscito ad ottenere prestigiosi risultati, riconosciuti ai più alti livelli sportivi) Maristaeli Luni - Canoa Fluviale

- Premio "Una Vita per lo Sport" (Una famiglia che da ben 4 generazioni ricopre un ruolo importante nello Sport spezzino): I GUANI'S - Pallavolo, Ginnastica Artistica, Calcio - Premio Dirigenti Sportivi - Danilo Caluri - Pallacanestro (Prima giocatore e poi dirigente, si è distinto nello Sport amato) - Maurizio Corona - Hockey a Rotelle (si è prodigato affinchè la sua squadra arrivasse ad ottimi livelli)

- Premio Benemerenze (a Società che si sono distinte per le attività di sportiva che svolgono sul territorio ) - Pro Italia - Ginnastica - The Best Dance - Ballo - Spectec Carispe - Atletica Leggera - Virtus - Pallacanestro Femminile - Uisp Nuoto Valdimagra - Nuoto - Venere Azzurra – Nuoto

Premio Panathlon Junior - Jefferson Parrini – Nuoto

Rievocazione storica del mitico scudetto di calcio conquistato dai VVF della Spezia, nel 1944, battendo la squadra del Grande Torino.

Durante la rievocazione storica, verranno premiati:

- Giorgio Pagano: ex Sindaco della Spezia, per essersi fattivamente adoperato per il riconoscimento dello scudetto ai VVF/ Spezia Calcio

- Fam. Rostagno Paolo, Fam. Castellini Giuseppe: soci Veterani, ormai defunti, fondatori, nel 1972, della Sezione UNVS della Spezia e giocatori nella squadra dei VVF Campioni del 1944

- Menzione e presentazione del Prof. Vittorio Mantero, all'epoca giocatore dello Spezia

- Orgoglio Spezzino: Gruppo organizzato di persone, che con il loro impegno, anche sul sociale, e la loro passione, da ben 25 anni, continuamente promuovono e sostengono la squadra dello Spezia Calcio

Rievocazione Storica a cura di : Armando Napoletano, Paolo Rabajoli, Alberto Pandullo, Paolo Paganini

Conduttore delle premiazioni Paolo Paganini, giornalista sportivo RAI

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/ATLETA-DELL-ANNO-A-LA-SPEZIA.htm

AEROPORTO CADIMARE - CERIMONIA UNVS 16-02-2014 22:51 - La Spezia

Grande successo nel mondo sportivo spezzino, e non solo, ha riscosso la Cerimonia UNVS, svoltasi all'Aeroporto Militare di Cadimare (La Spezia), nel Dicembre 2013. Grazie all' esemplare disponibilità del Comandante Col. Lauriola e di tutto il Suo Gruppo, è stato possibile, giusto in quel compendio militare, realizzare la Festa del Veterano, con il riconoscimento all'Atleta dell'Anno e del Premio Scuola - Sport, con i contestuali attestati di merito a molti altri atleti, che hanno onorato lo Sport spezzino e Nazionale. Di grande effetto la rievocazione dello storico scudetto vinto dalla mitica squadra dei VVF della Spezia, che sconfissero, nel Campionato di Guerra del 1944, la squadra del Grande Torino, dai nomi altisonanti (Mazzola, Piola, Gabetto, ecc) Il 16 Luglio p.v. ricorrerà il settantennale dalla vittoria dello scudetto; al proposito si terranno, a La Spezia, grandi festeggiamenti, in onore della squadra e dei giocatori dei Vigili del Fuoco, purtroppo tutti defunti. La Festa dell'UNVS spezzina, viene qui riproposta, per intero in un video,i cui links sono: http://www.youtube.com/watch?v=LAEu0U2hmig http://www.youtube.com/watch?v=1D9u-SzxVHM http://www.youtube.com/watch?v=JmEPDGT_G-A http://www.youtube.com/watch?v=K58ng8Jpdcw https://www.youtube.com/watch?v=LJ-7k6TTYz8 https://www.youtube.com/watch?v=eZg1BkEgwvs https://www.youtube.com/watch?v=0n2GpmEbagk https://www.youtube.com/watch?v=0-g97iAvWTI http://www.youtube.com/watch?v=mNQfx6QKSSE

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/AEROPORTO-CADIMARE-CERIMONIA-UNVS.htm

Spezia e Torino di nuovo in campo come nel 1944

06-05-2014 23:40 - La Spezia

Il 16 luglio una festa al "Picco" per ricordare lo Scudetto di Guerra. Pandullo: "Alla posa della targa mancava l´aspetto sportivo". Federici: "La pagina più bella dello sport cittadino". La Spezia - E pensare che l´unico atleta del Grande Torino ancora in vita è Sauro Tomà, spezzino doc, che con la maglia bianca della sua città, ha iniziato la carriera. Tante curiosità e tante coincidenze uniscono lo Spezia e il Torino, le cui vecchie glorie si sfideranno il 16 luglio prossimo per celebrare il 70esimo della vittoria dei Vigili del Fuoco nel 1944 Alcuni aneddoti vengono fuori anche mentre Alberto Pandullo presenta la festa che andrà in scena allo stadio "Alberto Picco", sempre che cause di forza maggiore non obblighino l´impianto cittadino a diventare cantiere di ampliamento. Proprio al cimitero monunentale di Torino è sepolto Alberto Picco. "Alla fine degli anni Novanta un gruppo di ottimisti e di amici con la passione dello Spezia riesumò la storia straordinaria dei Vigili del Fuoco - dice - c´era chi stigmatizzò l´iniziativa, come il Guerin Sportivo, ci fu invece chi ci sostenne e chi ci accolse con quel menefreghismo che è così diffuso in questa città. Iniziò un lavoro di lobby per ottenere questo riconoscimento, che oggi è realtà e che ha cambiato la storia del posizionamento del brand Spezia in Italia". Dalla posa della targa all´Arena di Milano avvenuta un anno fa parte il lavoro per l´evento della prossima estate. "Gli allora dirigenti dello Spezia Calcio, quando mandai una mail per dire della targa, non mi degnarono di risposta - il sassolino nella scarpa di Pandullo - Invece mi chiamarono i Vigili del Fuoco e da lì è iniziata una collaborazione che ancora va avanti". "Un anno e mezzo fa navigando su internet trovai questa notizia sul fatto che c´era qualcuno che voleva rievocare la vittoria del 1944 - conferma Fabrizio Santangelo, dirigente nazionale dei Vigili del Fuoco e delle Fiamme Rosse, Gruppo Sportivo neocostituito, su delibera del Ministero dell´Interno. Dopo qualche ricerca venne fuori il nome di Alberto Pandullo e da lì è nato un rapporto che è andato avanti fino all´incontro all´Arena di Milano. L´unica cosa che l´anno scorso mancò a Milano fu l´evento sportivo, cosa che ci fece notare anche il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi, in seguito a ciò ci siamo messi d´impegno". "Parliamo di quella che è la pagina più bella dello sport cittadino e una delle più belle di tutto il Paese - ricorda il sindaco Massimo Federici - Tutte le realtà in gioco hanno concorso in maniera entusiastica: lo Spezia Calcio, partner indispensabile per ovvie ragioni, dell´Associazione ex calciatori del Torino, i Veterani dello Sport spezzini, le vecchie glorie dello Spezia e i Vigili del Fuoco - il comando generale ha dato un apporto decisivo". "Nel 1944 fu battuto il Grande Torino e ora vogliamo rifarci di quello che lo Spezia conquistò allora - scherza il rappresentante delle Vecchie glorie del Torino onlus - Siamo rimasti ammaliati dai racconti di Alberto di quella stagione: sapeva tante cose di calcio, del Torino e dello Spezia. Siamo contenti di venire a fare questo torneo e speriamo sia una bella giornata di festa e di solidarietà". Pienamente d´accordo, sull´importanza dell´evento, si è mostrato il Vice-Presidente Angiolino Barreca, responsabile dello Spezia Calcio. Il biglietto di ingresso avrà un prezzo simbolico, ma si cercano sponsor perché, il ricavato, tolte le spese, andrà in beneficenza. "Siamo orgogliosi di essere stati contattati - dice la presidente Francesca Bassi dei Veterani dello Sport - Due dei giocatori di quella squadra, ovvero Rostagno e Castellini, sono stati, nel 1972, tra i soci fondatori della Sezione spezzina. L´entusiasmo di Alberto non poteva lasciarci fuori da questa manifestazione". "E ricordiamo che abbiamo vinto il primo campionato d´Italia "over 40", puntualizza Marco Rossinelli. Nell´occasione sarà posta anche una lapide in memoria di Alberto Picco, come ricorda Paolo Rabajoli. Infine i saluti del colonnello Giuseppe Lauriola, in rappresentanza dell´Aeronautica Militare. "Lo sport fece tacere le armi allora, sebbene solo per poche ore, in un periodo molto drammatico - la chiosa è affidata a Giuseppe Zironi, comandante dei Vigili del Fuoco spezzini - Celebreremo quell´evento con una festa.

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/news_scheda.php?idnews=139

Francesca Bassi al CONI Roma

11-07-2014 10:42 - La Spezia Francesca Bassi, Presidente della Sezione UNVS "O. Lorenzelli - F. Zolezzi" della Spezia, a Roma per impegni personali, si è recata presso la sede nazionale del CONI, per consegnare, personalmente, al Presidente Malagò l´invito per l´imminente festa del 70° dalla conquista dello scudetto di calcio ad opera della mitica formazione dello Spezia-Vigili del Fuoco, che nel 1944, all´Arena di Milano, sconfisse il Grande Torino. Celebrazione prevista il 16 Luglio p.v. alla Spezia, Stadio Alberto Picco, ore 20:00, che vede l´UNVS locale e nazionale impegnate nell´organizzazione dell´evento sportivo. Oltre all´invito, Francesca ha fatto dono dell´apposita maglia celebrativa della manifestazione. Apprezzamento da parte di Malagò, che nel passato ha praticato anche il calcio (calcetto a 5) ai massimi livelli. Al termine dell´incontro, simpatico "selfie

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Francesca-Bassi-al-CONI-Roma.htm

70° ANNIVERSARIO - SPEZIA - VIGILI DEL FUOCO - PASSIONE TRICOLORE

12-07-2014 14:55 - La Spezia Nel 1944, a bordo di una vecchia autobotte modificata, un gruppo di Vigili del Fuoco, capitanati dall'ex difensore del Genoa, Ottavio Barbieri, solcava le strade del nord Italia per disputare le trasferte del Campionato Alta Italia. Bani, Borrini, Amenta, Gramaglia, Persia, Scarpato, Tommaseo, Rostagno, Costa, Tori, Angelini: sono i nomi di eroi e simboli di un'impresa storica che rimane indelebile nei cuori dei tifosi dello Spezia calcio. Il 16 luglio 1944,di domenica, la compagine del 42° Vigili del Fuoco dello Spezia batte all'Arena di Milano il grande Torino di Vittorio Pozzo, campione d'Italia in carica, per 2-1, con doppietta di Angelini intervallata dal momentaneo pareggio di Piola, sovvertendo qualsiasi pronostico e si laureò campione nazionale. Il riconoscimento del titolo sportivo onorifico per la vittoria del campionato da parte della Federcalcio però è arrivato solo il 22 gennaio 2002 . Il Consiglio Federale della Figc deliberò altresì di assegnare una medaglia d'oro di benemerenza ai Vigili del Fuoco spezzini, l' autorizzazione alla società Spezia Calcio 1906 S.p.A. ad apporre sulla divisa ufficiale di giuoco uno stemma distintivo della vittoria del torneo 1943-44, consistente nella riproduzione della Coppa vinta ed infine una targa ricordo alla città della Spezia per la partecipazione. Ora a distanza di 70 anni, Mercoledì 16 luglio 2014 allo stadio "Alberto Picco" dalle ore 20 verrà ricordata questo struggente spezzato di storia dello Spezia calcio. La manifestazione si svolge sotto l'egida dell' UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport), in particolare Francesca Bassi, presidente della sezione spezzina e Piero Lorenzelli presidente regionale e degli appassionati Alberto Pandullo e Paolo Rabajoli. Ha il patrocinio di Comune della Spezia, Vigili del Fuoco, Lega calcio serie B (ha già assicurato la presenza il presidente Andrea Abodi), Spezia calcio, Aereonatica di Cadimare (Comandante Colonnello Lauriola) e la collaborazione di Panathlon club e Ussi (Unione stampa sportiva italiana). La parte celebrativa sarà articolata in un interessante quadrangolare "Over 40" al quale parteciperanno gli ex "Granata" del Torino guidati da , i Vigili del Fuoco dove il dirigente Superiore Prof. Fabrizio Santangelo a livello nazionale e l'Ing Giuseppe Zironi a livello spezzino, sono in prima linea per l'organizzazione, gli All Stars Spezia con mister Sergio Carpanesi e selezionatori Marco Rossinelli e Francesco Siviero ed infine la Nazionale dei Veterani con tecnico . Molto attivo e disponibile nell'organizzazione dell'evento naturalmente lo Spezia calcio col responsabile marketing Niccolò Gabarello. In vendita anche le magliette commemorative della serata e i biglietti presso il negozio "Football Point" di via XXIV maggio del tifosissimo Federico La Valle. L'evento può essere seguito anche su Facebook "Torneo del 70°" e avrà una cornice interessante, composta da moltissimi ex aquilotti. L'incasso della serata sarà devoluto in beneficenza a Missione 2000, alla Caritas Diocesana, alla Cooperativa Isola che non c'è e al Canile municipale. Il torneo è riservato a rappresentative formate da elementi di anzianità over 40 (nati nell'anno '74 e precedenti). Vi prenderanno parte: Rappresentativa Unione Nazionale Veterani dello Sport; rappresentativa Vigili del fuoco; rappresentativa All Stars Spezia; rappresentativa ex calciatori Torino. Il torneo si svolgerà con la formula ad eliminazione diretta (ore 20 Vigili del Fuoco contro ex calciatori granata; alle 20,30 Spezia All Star contro Veterani), le due vincenti disputeranno la finale. Le partite si svolgeranno in un unico tempo della durata di 30 (trenta) minuti ciascuna. Se al termine di ogni partita di semifinale sussisterà risultato di parità si svolgerà una serie (cinque tiri per squadra) di calci di rigore, perdurando risultato di parità si procederà al sorteggio. Nella partita di finale se al termine del tempo regolamentare sussisterà risultato di parità si procederà all'esecuzione dei calci di rigore . A tutte le rappresentative partecipanti saranno offerti prodotti dello sponsor "Acque San Benedetto".

Vedere al link: http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/GestioneSiti/homepageSPORT.asp?s=2&p=2

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/70-ANNIVERSARIO-SPEZIA-VIGILI-DEL-FUOCO-PASSIONE- TRICOLORE.htm

16 Luglio 1944 - 16 Luglio 2014 - CELEBRAZIONE SCUDETTO VINTO DAI MITICI VV.F. DELLA SPEZIA

15-07-2014 17:41 - La Spezia

Domani, come ormai ben noto, ci sarà alla Spezia la celebrazione del 70° della vittoria nel ´44 dello Scudetto da parte dei mitici VV.F. della Spezia, dopo aver battuto all´Arena di Milano il Grande Torino, allenato da Vittorio Pozzo. Scudetto, subito assegnato, e dopo poco revocato dalla Federazione di allora. Dopo anni di petizioni, finalmente la FIGC riconobbe, nel 2002 che la squadra dello Spezia - VV.F. aveva diritto a questo importante titolo, anche se con diversa definizione. Il resto è cronaca recente. La celebrazione consisterà in un quadrangolare, a eliminazione diretta, a cui parteciperanno 4 squadre: Vecchie Glorie del Torino, Vecchie Glorie dello Spezia, Squadra dei VV.F. della Spezia, rappresentativa nazionale dell´UNVS. L´UNVS locale è tra gli organizzatori dell´evento sportivo, in quanto 2 dei giocatori che militavano nella squadra campione dei VVF, Rostagno Paolo e Castellini Giuseppe, risultano tra i soci fondatori della Sezione spezzina, nel 1972. Notevole l´apporto del presidente provinciale dei Veterani, Francesca Bassi coadiuvata dal Delegato Regionale Piero Lorenzelli. Gli altri personaggi che si sono "sobbarcati" l´onere di realizzare questa cerimonia sportiva, sono: Alberto Pandullo, Paolo Rabajoli, l´Ing. Zironi, Comandante Provinciale dei VV.F., e, da Roma, in " cabina di regia" il dirigente superiore dei VV.F. prof. Fabrizio Santangelo. L´UNVS Nazionale, tramite il segretario generale Ettore Biagini, ha collaborato appieno, coordinando e suggerendo idee e comunicati che il Nazionale, mano a mano, trasmetteva alle Sezioni. I presidenti delle Sezioni ed i delegati regionali hanno veramente dato una "grossa mano", per la riuscita finale del Torneo. E´ stata costituita così la Nazionale di Calcio UNVS, formata da elementi di ottima caratura, Veterani provenienti da diverse regioni, tutti rigorosamente "over ´40", che affronterà il Torneo con impegno e concentrazione, viste le formazioni delle altre squadre, che presentano nomi altisonanti. Questi i calciatori della Nazionale dei Veterani dello Sport, che scenderanno in campo: Giuseppe Lauriola, Claudio Galante, Luca Pastine, Luca Brunetti, Ivano Lo Bello, Andrea Colamartino, Michele Calvanese, Alessandro Magri, Davide Polizzani, Fabio Bellotti, Giancarlo Magnani, Alessandro Costa, Domenico Montesanti, Marco Vigliotti, Carlo Volpe, Gianfranco Corsari, Cornelio Donati, Sergio Gelli, Alberto Malusci, Nicola Pagani, Alberto Tucci, Alberti, Baldi, Cecchini, Giuseppini, Palagi, Passaponti, Pieroni, Ricci. Allenatore: Eugenio Fascetti. Dirigente: Piergiacomo Tassi. Massaggiatore: Mauro Guarducci (ex aquilotto, anni ´ 60)

Arbitro degli incontri: Luca Maggiani (ex internazionale) Assistenti: Piero Albericci, Simona Canese

Durante la gara, ogni squadra può sostituire liberamente i giocatori in campo. Nessuna limitazione al numero delle sostituzioni. Svolgimento del Torneo: PROGRAMMA DEL TORNEO DEL 70°STADIO "A. PICCO" - LA SPEZIA 16 LUGLIO 2014

ORE 18.00 Arrivo delle squadre presso lo Stadio "A. Picco" ingresso Via dei Pioppi

Ospitality e Briefing

ORE 19.45 Inizio Torneo ORE 20.00Rappresentativa VV.F. della Spezia - Team Ex Calciatori granata : 1 Tempo da 30 Minuti ORE 20.35Presentazione dello Spezia All Stars ORE 20.50Nazionale Italiana U.N.V.S. - Spezia All Stars : 1 Tempo da 30 Minuti ORE 21.25Presentazione Spezia Calcio ORE 21.35 Finale tra le due vincenti : 1 Tempo da 30 Minuti ORE 22.10 Premiazione ORE 22.30Rinfresco presso il Centro Logistico Supporto Areale/Istituto "Umberto Maddalena" di Cadimare

Durante il rinfresco saranno ricordati i vincitori dello Scudetto, con la consegna di una pergamena ricordo, ai famigliari presenti. Altri riconoscimenti saranno consegnati, a personaggi di prestigio, nel campo dello Sport.

Vedere il link: http://www.vigilfuoco.it/aspx/download_file.aspx?id=17474

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/16-Luglio-1944-16-Luglio-2014-CELEBRAZIONE-SCUDETTO-AI- MITICI-VVF-DELLA-SPEZIA.htm

Celebrazione 70° dello Scudetto conquistato dai "mitici" VVF nel 1944

22-07-2014 15:37 - La Spezia

Nazionale UNVS

Tutto è cominciato l´anno scorso, all´Arena di Milano, durante lo scoprimento della lapide celebrativa dello scudetto vinto dalla squadra di calcio dei "mitici" Vigili del Fuoco della Spezia, che nel 1944, domenica 16 Luglio, con il pericolo di allarmi aerei, batterono il grande Torino allenato da un certo signore di nome Vittorio Pozzo. In quella sede, il Presidente Abodi della Lega Calcio di Serie B, suggerì di ripetere la partita (a distanza di 70 anni esatti!), a scopo celebrativo. Così è stato: dopo 1 anno, il 16 Luglio 2014, allo Stadio Alberto Picco della Spezia, si è svolto un quadrangolare celebrativo, con la partecipazione delle formazioni dei Vigili del Fuoco della Spezia (Responsabile Mario Maggiani), delle vecchie Glorie del Torino (Allenatore Emiliano Mondonico), All Star dello Spezia (Allenatore Sergio Carpanesi), e Nazionale dei Veterani dello Sport (Allenatore Eugenio Fascetti). E´ stata una serata di Sport, quello vero, che ha visto la partecipazione entusiasta di 2000 spettatori che hanno seguito ed applaudito i giocatori delle squadre partecipanti, qui gli ingredienti per una serata memorabile c´erano tutti: Sport, Emozione, Memoria, Solidarietà. Tra le autorità presenti, il Prefetto Giuseppe Forlani, il Sindaco Massimo Federici, per l´UNVS, nutrita la presenza, a cominciare dal Presidente Nazionale Gian Paolo Bertoni. Per il Torino sono intervenuti giocatori dai nomi molto noti (, Ciccio Graziani), per lo Spezia calcio è stata l´occasione di convocare le vecchie glorie delle formazioni che si sono avvicendate negli ultimi 40 anni , così da creare il più grande e numeroso raduno ognitempo degli "aquilotti", osannati dal pubblico, memore delle gesta di ognuno di loro. Il team dei VVF della Spezia, vedeva il grosso del gruppo giocatori provenienti dal Comando provinciale, integrati da alcuni giocatori delle altre province liguri. Molto nutrita la rappresentativa della " Nazionale" dei Veterani dello Sport, formata da giocatori di vaglio, che nel passato hanno calcato i manti erbosi della serie A e altre divisioni minori. Tempi di 30 minuti: in caso di parità, ai calci di rigore. Arbitro degli incontri l´ex internazionale Luca Maggiani, spezzino Il primo match ha visto l´incontro tra VVF e Vecchie Glorie del Torino, match concluso con la vittoria dei torinisti ai rigori. Nel secondo match, la squadra delle vecchie Glorie dello Spezia ha battuto la Nazionale dell´UNVS, con il punteggio di 1 a 0 (sul finire l´UNVS ha fallito un calcio di rigore..) La finalissima ha visto il prevalere della squadra degli All Star Spezia sulle vecchie Glorie del Torino, sempre ai calci di rigore. Momento toccante, durante l´intervallo tra le diverse partite, è stato quello del ricordo, della scomparsa di due personaggi riconducibili allo Spezia calcio, osservato con un minuto di silenzio, a causa della prematura morte del giocatore Paolino Ponzo, bandiera della squadra, e la tragica morte, per incidente stradale, del figlio quattordicenne di (ex tecnico del Livorno ed ex giocatore dello Spezia) La moglie di Paolino, è stata chiamata sul terreno di gioco, e le è stata consegnata una maglia commemorativa, con il nome dell´indimenticato coniuge. Grandi applausi ed ovazioni per i vincitori, e per tutte le altre squadre partecipanti al torneo, visto che i calciatori, sul campo, hanno dimostrato ottima tenuta atletica e soprattutto di sapersi ancora esprimere ad alti livelli tecnico- agonistici, prestazioni che hanno deliziato il pubblico presente, riscoscuotendo grande eco e successo. Dopo di che sono stati consegnati i trofei, alle 4 squadre partecipanti. Al termine dei confronti giocati e relative premiazioni, trasferimento per rinfresco presso la base Aereale dell´Aeronautica Militare sita in Cadimare, comandata dal Colonnello Lauriola Giuseppe (Socio UNVS della Sezione della Spezia). Splendida e calorosa accoglienza da parte dei componenti della base stessa: nel corso della serata (era ormai notte inoltrata) alla presenza degli invitati e dei giocatori delle 4 squadre, sono stati premiati con pergamena personalizzata i famigliari presenti, in rappresentanza degli "eroi" della mitica squadra VVF del ´44. E´ stata quindi la volta di un´importante cerimonia: la consegna da parte del Presidente Bertoni, della tessera di Socio Benemerito UNVS, al neo-costituito Gruppo Sportivo Fiamme Rosse dei VVF, nella persona del Dirigente prof. Fabrizio Santangelo.

L´evento, a partire dallo scorso anno a Milano, è stato organizzato da : Alberto Pandullo, Paolo Rabajoli, Francesca Bassi, Piero Lorenzelli, VVF della Spezia, con in regia, da Roma, il Prof. Fabrizio Santangelo, Dirigente Superiore dei VVF,Ufficio per le attività sportive. La celebrazione del 70° ha visto la sua concretizzazione al Picco, grazie al Sindaco della Spezia, Massimo Federici, al Col. Lauriola, all´Ing. Zironi dei VVF della Spezia, alla dirigenza dello Spezia Calcio ed a tutti i vari Partner e Sponsor che hanno creduto nella validità dell´evento sportivo. Ai tanti tifosi, presenti al Picco, il merito di sempre...far sentire il calore e la vicinanza alle maglie bianche dello Spezia. Questi i nominativi dei calciatori della Nazionale UNVS (e loro appartenenza) Sezione di Cecina : Brunetti Luca, Calvanese Michele, Colamartino Andrea, Magri Alessandro, Polizzani Davide. Sezione della Spezia : Galante Claudio, Lauriola Giuseppe, Pastine Luca. Sezione di Massa : Alberti Francesco, Andrei Anselmo, Antompaoli Stefano, Baldi Agas, Brollo Manuel,Capovani Gianni, Cecchini Claudio, Lazzini Roberto, Mainero Giorgio, Palagi Dario, Passaponti Marco, Ricci Mario, Ricci Michele. Sezione di : Costa Alessandro, Montesanti Domenico, Vigliotti Marco. Sezione di Pistoia : Gelli Sergio, Malusci Alberto, Pagani Nicola Salani Francesco, Tuci Alberto. Sezione di Pontremoli : Bellotti Fabio, Magnani Giancarlo . Sono mancati all´appello, con giustificazione, Volpe Carlo della Sezione di Nusco, Lo Bello Ivano della Sezione della Spezia, mentre non si sono presentati, senza preavviso Borsari Gianfranco e Donati Cornelio della Sezione di Parma, e Mariani Stefano della Sezione di Massa. Complessivamente la Rappresentativa UNVS era composta da 2 Portieri, 11 Difensori, 7 Centrocampisti, 11 Attaccanti. Allenatore Eugenio Fascetti Dirigente Responsabile Pier Giacomo Tassi Dirigente Accompagnatore Augusto Fruzzetti Massaggiatore Mauro Guarducci Per l´UNVS, erano presenti i Dirigenti Nazionali: G.P.Bertoni, A. Scotti, R. Poli, E. Biagini (grazie Ettore per l´aiuto nell´organizzare e coordinare la squadra dei Veterani!!), i Delegati Regionali F. Bulgarelli, S. Cultrera, G. Salbaroli, P. Lorenzelli, i Dirigenti Sezionali di Collesalvetti G. Baldini (Segretario) e Ceccotti (Revisore), di Vietina (Presidente), di Massa P. Gentili (Consigliere), di Parma Cavazzini(Presidente), di Pisa P. Ficini (Presidente), di Pistoia F. Bardelli (Presidente) e Pancani (Consigliere), di Viareggio R. Del Freo (Presidente Emerito), oltre a F. Bassi (Presidente) di La Spezia, Tito De Rosa (Presidente) Novara, Roberto Peretti (UNVS Genova), e tanti soci di diverse Sezioni.

Il ricavato dell´evento sportivo, negli intenti degli organizzatori, sarà destinato a 4 Associazioni benefiche, operanti sul territorio spezzino: 1)L´Isola che non c´è: Associazione che aiuta i ragazzi in stato di disagio 2)Canile Municipale della Spezia 3)Missione 2000: che ogni giorno serve i pasti agli indigenti 4)Caritas: che userà la cifra ricevuta, per la costruenda Casa di Accoglienza

Ecco i links, per saperne di più sull´evento e sulla squadra dei VVF, Campioni d´Italia nel 1944 http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/GestioneSiti/notizia.asp?codnews=25539&s=2 http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Sul sito del Museo dello Sport della Spezia troverete i video del Picco http://www.doc-sport.it/

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Celebrazione-70-Scudetto-ai-mitici-VVF-Spezia-anno-1944.htm

Il Gruppo Sportivo Nazionale "Fiamme Rosse", Socio Benemerito dell´UNVS

24-07-2014 18:39 - La Spezia

da sx. Pandullo, Bertoni, Bassi, Santangelo, Rabajoli, Lorenzelli

Il 16 Luglio 2014, a completamento della cerimonia del 70° della conquista dello Scudetto da parte della squadra di calcio Vigili del Fuoco-Spezia, le 4 squadre partecipanti all'evento, le Autorità ed un foltissimo gruppo di sportivi, si sono trasferiti presso la base Aereale dell'Aeroporto di Cadimare (SP), per la conclusione della serata, con un rinfresco. Molti i premiati: l'UNVS Nazionale, da parte sua, ha voluto celebrare, neo costituito, per Decreto del Ministro dell'Interno, il Gruppo Sportivo Nazionale delle Fiamme Rosse, inserendolo tra la ristrettissima lista dei Soci Benemeriti, nomina stabilita dal Consiglio Nazionale dell'UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport). Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato dal Presidente Nazionale dei Veterani, avv. Gian Paolo Bertoni, al Prof. Fabrizio Santangelo, dirigente dell'Ufficio per le attività sportive del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, alla cui persona, nella nomina, risulta intestata la benemerenza. Applausi e congratulazioni dal pubblico e soprattutto dai personaggi iscritti all'UNVS, presenti alla cerimonia. Le Fiamme Rosse, risultano il Gruppo Sportivo di più recente nomina, anche se i VVF svolgono attività sportiva, ad alto livello, già da tantissimo tempo (dai primi del '900) Sarebbe lunghissima la lista degli atleti VVF che hanno dato lustro al Corpo e all'Italia, in diverse discipline, in competizioni sia olimpiche che mondiali. L'UNVS Nazionale, ha stabilito, già da tempo un'ottima e proficua collaborazione con il Prof. Santangelo, e con il Suo Ufficio, agendo sia a livello centrale che periferico, organizzando incontri di calcio, partecipando inoltre ad eventi sportivi ove la beneficenza ed il sociale rivestono primaria importanza, inserendosi poi, come patrocinatore, nei campionati Italiani di calcio, riservati ai VVF. Presenti sul palco, durante la consegna della Benemerenza, per festeggiare il Personaggio, gli organizzatori del 70°, di cui il Prof. Santangelo è parte integrante, a seguire, Alberto Pandullo, Paolo Rabaioli, Francesca Bassi (Presidente UNVS La Spezia), Piero Lorenzelli (Delegato UNVS Liguria)

Vedere Link: http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=30801

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Il-Gruppo-Sportivo-Nazionale-Fiamme-Rosse-Socio-Benemerito-dellUNVS.htm

Vigili del Fuoco-Spezia 1944, cerimonia consegna pergamene ricordo

27-07-2014 17:14 - La Spezia

Grandi campioni del calcio spezzino

Dopo le celebrazioni e festeggiamenti tenutesi al campo sportivo Alberto Picco, con il quadrangolare di calcio che ha visto la partecipazione di VVF La Spezia, Vecchie Glorie del Torino, All Stars Spezia, Nazionale UNVS, il giorno 16 Luglio 2014, a Cadimare (SP), presso la base Aereale dell'Aeronautica Militare, comandata dal Col. Lauriola, alla presenza, di un folto pubblico, del Presidente UNVS Bertoni e dei 4 organizzatori dell'evento del 70°, vale a dire, Francesca Bassi, Presidente di UNVS La Spezia, Piero Lorenzelli, Delegato della Liguria, e degli altri due preziosi compagni di viaggio, Alberto Pandullo, Paolo Rabajoli, senza dimenticare il fondamentale supporto dei VVF, (Prof. Fabrizio Santangelo, Ing. Zironi) sono state consegnate le pergamene ricordo, ai famigliari dei "mitici" calciatori, autori dell'impresa di sconfiggere, contro tutti i pronostici, l'imbattibile squadra del Torino, vincendo il c.d. "Scudetto di Guerra". La "squadretta ligure" dei VVF della Spezia, come all'inizio del Torneo veniva considerata, sulla carta, non aveva nessuna possibilità di aggiudicarsi la vittoria finale; però fu in grado di scrivere una bellissima ed incredibile storia di un calcio d'altra epoca, fatta di muscoli ed idee e grandi sacrifici, anche economicamente, poco compensati. Ancora, ci piace ricordare gli 11 giocatori che scesero in campo, all'Arena di Milano, il 16 Luglio 1944: Bani Sergio, Borrini Eraldo, Amenta Carmelo, Gramaglia Bruno, Persia Wando, Scarpato Carlo, Tommaseo Mario, Rostagno Paolo, Angelini Sergio , Tori Renato, Costa Giovanni Queste le riserve, che nel corso del campionato avevano degnamente sostituito i titolari: Castellini Giuseppe, Incerti Riccardo, Bicchielli Sergio, Fiumi Rinaldo, Vinicio Viani, Persia Sergio Il gruppo del 42° Vigili del Fuoco della Spezia, era formato da personaggi, il cui luogo di nascita, risultava: Bani, Persia Wando, Rostagno, Persia Sergio, Castellini, Fiumi, Bicchielli, Incerti - La Spezia Amenta – Milano Gramaglia (simbolo e primo capitano della Sampdoria), Scarpato, Barbieri (Allenatore) – Genova Viani, Angelini, Tori - Versilia (Viareggio) Costa - Vicenza Borrini - Piadena (CR)

Comandante dei VVF, Ing. Gandino - La Spezia

Vogliamo ora riproporre una toccante lettera, scritta nel 1990 (lo scudetto verrà riconosciuto dalla FIGC soltanto 12 anni dopo), da alcuni dei "superstiti" dei VVF del '44, testo scritto a 4 mani da Rostagno e Tommaseo, al giornalista Armando Napoletano, autore di libri ed articoli, sulla vicenda sportiva di guerra. La lettera, del '90, è stata riproposta in occasione della morte, avvenuta nel 2010, dell'ultimo giocatore Sergio Bicchielli (ai tempi, era il più giovane del gruppo), dal giornale online Città della Spezia (CdS), testuale:

- La scomparsa in settimana di Sergio Bicchielli cancella, solo dalla vita terrena, l'ultimo degli eroi del tempo, 1944, scudetto indimenticabile. Nell'era dell'inganno universale del calcio, quella verità resta la più bella mai espressa dal nostro calcio. Quella che oggi Cds vi regala per ricordarli ancora è una lettera, che venne inviata a noi da Mario Tommaseo e Paolo Rostagno. La pubblichiamo integralmente.

I nostri compagni. Lettera di Mario Tommaseo e Paolo Rostagno La Spezia, 4.12.1990

Carissimo Napoletano, è con grande piacere che io e Paolo Rostagno torniamo a lei per ringraziarla del bellissimo articolo di martedì scorso nel quale, voluto da lei, ne siamo stati i protagonisti verbali, ed il fatto ci onora maggiormente considerando che la storia dello sport spezzino per quanto riguarda le imprese epiche, abbia avuto inizio proprio con la nostra vittoria sul Torino in quella leggendaria partita del 1944. Avremo comunque modo, alla prima occasione, di farlo personalmente. Ma il motivo di questa lettera non è soltanto quello del ringraziamento. Vorremmo dire che forse abbiamo parlato un po' troppo di noi stessi e niente di quegli altri giocatori che insieme a noi formarono la rosa e che per rispetto non vogliamo chiamarli "riserve". Anche loro disputarono parecchie partite ed anche con loro, non ne perdemmo una, a dimostrazione che erano validi quanto noi. Un po' di quella gloria gli tocca di diritto e noi siamo felicissimi che così sia. E li citiamo. Fermo restando che la squadra titolare fu composta da quelli che vinsero le finali di Milano, è nostro dovere segnalare anche quelli che con noi vissero fino all'ultimo il grande trionfo e che furono: Beppe Castellini, sostituto del titolare Bani, che ebbe poi grande valorizzazione in serie A con il Genoa Calcio; Persia Sergio, difensore, fratello di Wando, che fu titolare per parecchi anni in serie B con il Parma; Viani II (Vinicio), grande cannoniere della Fiorentina e che mancò alle finali per motivi bellici; Sergio Bicchielli, titolare nell'Entella, in serie C. Fuggevoli apparizioni all'inizio del campionato ebbero: il centromediano Rossi, con grosse esperienze in A ed In B nel Livorno; Rinaldo Fiumi, che poi dallo Spezia passò all'Inter di Milano; Riccardo Incerti (portiere) fratello di Ferruccio Incerti. Nella sostanza, la rosa effettiva comunque fu questa: Bani, Castellini, Persia Wando, Amenta, Gramaglia, Scarpato, Borrini, Persia Sergio, Bicchielli, Rostagno, Tommaseo, Viani II, Angelini, Tori, Costa. Questo era nostro dovere puntualizzare, senza dimenticare l'apporto notevole del massaggiatore Mario Rossi per utilità ed assistenza. Se nel futuro avesse occasione di ritornare su quei fatti ci farebbe piacere che quanto detto venisse a conoscenza degli sportivi, fermo restando che comunque, se fosse necessario, saremo a sua disposizione personalmente. La salutiamo con la grande stima che le dobbiamo Mario Tommaseo e Paolo Rostagno

Ritornando ai giorni nostri: a Cadimare, Noi dell'UNVS abbiamo consegnato nelle mani dei parenti presenti alla cerimonia, una pergamena che ricorda, pur a distanza di 70 anni esatti, il "Gesto Sportivo" dei calciatori del 42° Vigili del Fuoco della Spezia. E' doveroso ricordare che Paolo Rostagno e Giuseppe Castellini, nel 1972, furono tra i Soci Fondatori della sezione UNVS della Spezia.

Chi ama non dimentica. Un grazie a tutti Voi, MITICI VVF del '44 !

La foto, presente nel titolo, mostra dei grandi calciatori spezzini: Da sinistra: Ing. Locori (con il giubbino di renna e cravatta), storico dello Spezia e grande tifoso della squadra; Orlando Lorenzelli, (con il cappello in mano), padre dello Sport spezzino, dal '42, allenatore dei pugili VVF; , (con cravatta rossa), giocatore del Torino (anni '20), componente del Trio delle Meraviglie (Baloncieri, Libonatti, Rossetti); Sauro Tomà (accanto a lui, con giacca scura) unico superstite del Grande Torino, tuttora vivente; Paolino Rostagno (giacca marrone) Giocatore della squadra VVF '44. Seguono altre foto della consegna delle pergamene, da parte del delegato UNVS Liguria, Piero Lorenzelli, ai famigliari dei calciatori dei VVF 1944

Vedere il LinK: http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Vigili-del-Fuoco-Spezia-1944-cerimonia-consegna-pergamene- ricordo.htm

IL TORO TRA LEGGENDA ED ATTUALITA´

20-10-2014 18:56 - La Spezia

Sabato 18 Ottobre 2014, si è svolto, presso l´Albergo Ristorante « La Pineta » di Mulazzo (MS) loc. Cravilla, il Conviviale del Panathlon Club Pontremoli Lunigiana, in collaborazione con il Toro Club Lunigiana, speciale incontro dedicato al « Grande Torino », sul tema : « Il Toro tra leggenda ed attualità » Il Panathlon Club di Pontremoli è presieduto da Gianfranco Sbarra, mentre il Toro Club locale è, da anni, guidato da Giorgio Gerali, vero appassionato ed esperto in « storia torinista ». Completava la tifoseria granata il gruppo spezzino del Toro Club Golfo dei Poeti, con il suo presidente Pietro Toracca. L´UNVS era qui rappresentata dal Delegato Regionale della Liguria Piero Lorenzelli. Due gli ospiti di eccezione : il Mister Eugenio Fascetti (Socio UNVS e Panathleta della Sezione di Viareggio), ed Eraldo Pecci. La serata è trascorsa in serenità ed amicizia, tra gli interessanti e coinvolgenti episodi descritti da Fascetti, quando era allenatore dei granata ed i mille ricordi calcistici di un simpaticissimo ed eloquente Pecci. Tra l´altro Eraldo, proprio quest´anno è stato tra i finalisti del Premio Bancarella Sport, con il suo libro, di buon successo, « Il Toro non può perdere » Molto partecipativo il gruppo dei presenti, tra cui alcuni panathleti, tifosi del Torino, che hanno posto molte domande ai due « grandi esperti», su accadimenti sportivi riguardanti i loro beniamini granata. Sono stati ricordati, con grande affetto e commozione i caduti di Superga, così come il funambolico Gigi Meroni. Il primo ricordo, in ordine di data, è stato lo scudetto n.1 vinto, dal Toro, nel Campionato 1927/1928, squadra in cui militava lo spezzino Gino Rossetti, punto di forza del poderoso attacco formato da Baloncieri, Libonatti e naturalmente da Gino, ai tempi denominato il « Trio delle Meraviglie », per l´incredibile numero di gol segnati. Tra le citazioni dei presenti è emerso anche lo scudetto (purtroppo non riconosciuto) alla mitica squadra dei Vigili del Fuoco della Spezia, che proprio nel massimo fulgore del Torino, lo sconfissero per 2 a1 all´Arena di Milano, nel Campionato del 1943/1944 (Campionato di Guerra). Proprio quest´anno a La Spezia, presso lo Stadio Alberto Picco, nella ricorrenza del 70° anniversario della vittoria dei VVF, sul grande Torino, si è svolto un quadrangolare di calcio, a ricordo dell´evento, con la partecipazione delle squadre dello Spezia (old star), dei VVF, del Torino (vecchie glorie, presenti/giocatori, alcuni dei vincitori dello scudetto ´75/´76, come Graziani, Santin, Claudio Sala, Pallavicini) e della rappresentativa nazionale dell´UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport), manifestazione co-organizzata, oltrechè dai VVF e UNVS della Spezia, anche con il supporto dei due Club del Toro. Pecci ha quindi illustrato la vittoria finale, con conquista dello scudetto, nel campionato 1975/1976, tematica descritta con abbondanza di particolari, nel suo libro. Ciò che è fondamentalmente emerso dalla serata, è il continuo grande amore ed attaccamento alla maglia, da parte dei supporter del Toro, a qualsiasi latitudine si trovino, amore e passione viscerale, difficilmente riscontrabile in altri Club calcistici Italiani. Al temine, premi e riconoscimenti ai due illustri ospiti.

Vedere i links :

www.toroclublunigiana.it https://it-it.facebook.com/pages/Toro-Club-Golfo-dei-Poeti-Cinque-Terre/185410101475896 http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Fonte: Delegato UNVS Liguria

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/IL-TORO-TRA-LEGGENDA-ED-ATTUALITA.htm

L´impresa dei Vigili del Fuoco della Spezia nel 1944 diventa una canzone 19-02-2015 10:15 - La Spezia

1944 Squadra dei VVF, Campioni Si intitola "Addio domeniche tranquille", a scriverla il milanese Martino Corti: "Me ne parlò il figlio di Facchetti, è una vicenda che mi ha subito emozionato. Anche in tempi durissimi, una passione riscalda i cuori".

Milanese doc, interista nel sangue, abita a qualche passo dall´Arena Civica e di mestiere fa il cantautore. E ha scritto una canzone dedicata all´impresa di quello Spezia in divisa da Vigile del Fuoco che sconfisse il Grande Torino nel 1944. Lui è Martino Corti, artista dell´etichetta "Cimice" che oggi gira l´Italia con un tour nei teatri che segue l´uscita del suo ultimo doppio intitolato C´era una svolta - Monologhi pop vol. 2. Un giorno un artista come lui, e figlio di un grandissimo campione del passato, gli fa conoscere la "storia pazzesca" dei calciatori che si fecero pompieri, che schivarono le bombe, che percorsero l´Italia in un autobotte modificata e che scesero in campo con le maglie bianche bruciacchiate per battere forse la squadra più forte che il Vecchio Continente avesse mai conosciuto. Nasce così "Addio domeniche tranquille", in cui Corti immagina un nonno che racconta quell´impresa ai nipoti, come fecero sicuramente quei campioni riconosciuti solo tanti anni dopo, quando alcuni di loro non c´erano più.

Un milanese come viene a conoscenza della storia di quello Spezia arruolato nei Vigili del Fuoco per sfuggire alla leva? "Me l´ha raccontata Gianfelice Facchetti, figlio dell´indimenticabile Giacinto, con me regista degli spettacoli di Monologhi pop. Sapendo quanto ami le storie e quanto mi piaccia raccontarle nei monologhi e nelle canzoni mi ha detto "Perché non scrivi una canzone su questa storia pazzesca?". Così è nata "Addio domeniche tranquille" in cui un nonno ci racconta quello che ha vissuto".

Cosa ti ha colpito di quella vicenda a lungo dimenticata, ma che probabilmente è una delle più belle pagine di sport e umanità che l´Italia abbia conosciuto nel Novecento? "Innanzitutto il fatto che ai più sia sconosciuta. E´ una storia vera, che mi ha emozionato tantissimo: emoziona chi la scopre ascoltando la canzone e sono sicuro emozionerebbe tutti. Infine l´ennesima dimostrazione di come anche in tempi durissimi, in tempi di guerra, in tempi di fame, una passione sia capace di scaldare i cuori e ammorbidire atrocità".

Dopo la vittoria del piccolo Spezia sul grande Torino - suo malgrado diventato uno strumento di propaganda per il regime - la federazione di allora decise che quel torneo era da derubricare, di fatto fingendo a posteriori che non fosse mai successo. Alcuni degli atleti che formavano quello Spezia sono morti senza aver mai vista riconosciuta la propria impresa. Quella dei "dimenticati" è una tematica classica per il cantautorato italiano dopotutto. "Beh, il riconoscimento è una parte importante ma chi ha compiuto un´impresa lo sa bene, con o senza riconoscimento. Credo che il fatto che prima o dopo qualcuno ne parli sia solo una conseguenza che a volte si realizza, molte altre volte no. Per parlare invece di noi poveri "dimenticati del cantautorato italiano", ti racconto un aneddoto che ben rappresenta il mio punto di vista. Nel 2010 ho accompagnato i Nomadi in tour aprendo i loro concerti in tutta Italia. Grazie a tantissimi racconti e testimonianze ho avuto il piacere di conoscere meglio il grande Augusto Daolio. Fra le tante cose che mi hanno colpito di lui, una frase su tutte mi ha emozionato: "Non scrivo, non dipingo, non canto per riempire un vuoto, ma per condividere un pieno". Io condivido il mio pieno senza sapere chi quando dove e perché lo conoscerà/riconoscerà".

Hai qualche rapporto con la città della Spezia, tu da milanese doc? Sai che c´è una targa all´Arena Civica che ricorda quell´impresa e il 2-1 al mitico Torino di Vittorio Pozzo? "Nessuno. L´unico rapporto con la Spezia poteva nascere quando abbiamo proposto questa canzone allo Spezia Calcio, ma non faceva al caso loro. Credo che una bella storia debba essere raccontata a più persone possibili, anzi che si debba "lottare" per far conoscere queste storie, a prescindere da chi le racconti. Abito vicino all´Arena, ho anche giocato su quel campo vincendo una finale delle scuole di Milano ma non ero a conoscenza della targa. Domani andrò sicuramente ad emozionarmi e a renderle omaggio..."

Porti in giro per l´Italia un spettacolo a metà tra canzone e recitazione, sulla scia di quello che nell´immaginario di molti è lo stile tipico di un altro milanese, Giorgio Gaber. Perché questo nome "Monologhi Pop"? "Se dici teatro-canzone i critici pensano "ecco un altro che porta in giro Gaber", i giovani "che due palle il teatro". Ho detto spesso che la cosa che più mi avvicina a Gaber è che faccio Giorgio di secondo nome. "Sulla scia di Gaber" però è una giusta definizione perché quello che proviamo a fare è partire dal bello che c´è stato per fare qualcosa di nuovo: scriviamo tutto, canzoni, monologhi e sketch. Per questo abbiamo cercato un nome nuovo. Credo che il mondo vada avanti e credo anche che sia un dovere, per rispetto soprattutto del pubblico, smettere di usare Gaber per girare i teatri d´Italia e finalmente portare in scena qualcosa di nuovo. Sono sicuro che a Gaber piacerebbero un sacco gli spettacoli di Monologhi pop! Certo, sono monologhi alternati canzoni ma sul palco, oltre a me e Luca Nobis (chitarrista eccezionale) c´è il Dj Producer Kustrell con il quale abbiamo unito elettronica e acustica. Sono spettacoli che hanno come filo conduttore l´ironia. Si ride, si piange, si va a fondo, si rimane in superficie. Dopo gli spettacoli qualcuno mi dice "sono morto dal ridere devi andare a Zelig!", altri mi abbracciano e dopo un respiro profondo con gli occhi ancora lucidi mi dicono "grazie".

Cosa significa fare il cantautore in Italia nel 2015, e perché abbiamo ancora bisogno di sentirci cantare delle storie secondo te? "Perché la curiosità è una delle armi più efficaci che abbiamo a disposizione e le storie, il teatro, la musica, l´arte e la cultura in generale aiutano a svilupparla. Non so cosa significhi fare il cantautore nel 2015 ma posso condividere come ci si sente. Ci si sente come tutti quelli che credono fermamente in un progetto e lavorano tutti i giorni per farlo crescere convinti di farcela qui, in Italia. Ci si sente fieri del proprio lavoro nonostante i tantissimi ostacoli, primo fra tutti quello di far capire che questo è un lavoro. Fare quello che piace è sicuramente un grande privilegio ma quando non si raccolgono subito i frutti di questo lavoro ci vuole grande coraggio per continuare, soprattutto quando inizi ad avere 31 anni, tua moglie Camilla lavora con te perché ha fondato l´etichetta "Cimice" di cui sei diventato socio, insieme portate avanti questo progetto e tra poco passerete da "figli che hanno intrapreso una strada bellissima ma difficile" a genitori. Faremo del nostro meglio per essere una brava mamma e un bravo papà e non possiamo sapere come andrà. Di una cosa siamo certi: sarò un papà che racconta un sacco di storie e che sarà felicissimo di ascoltarne!"

Vedere al link:

Martino Corti, Addio domeniche tranquille.

https://www.youtube.com/watch?v=Kg1dNFt5YJo#t=43

Tutta la Storia dello Scudetto´44, vinto dai VVF della Spezia http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Scritto da Andrea Bonatti, per cittadellaspezia.com

Fonte: UNVS La Spezia

Link: http://www.unvsliguria.it/L-impresa-dei-Vigili-del-Fuoco-della-Spezia-nel-1944-diventa-una- canzone.htm

MARTINO CORTI: ADDIO DOMENICHE TRANQUILLE

02-03-2015 11:39 - La Spezia

Martino Corti-Arena di Milano-Lapide commemorativa

Qualche mese fa Gianfelice Facchetti, figlio dell´indimenticabile Giacinto e con me regista degli spettacoli di Monologhi pop, mi ha raccontato una storia meravigliosa; una storia vera: l´ impresa dei Vigili del Fuoco dello Spezia che nel ´43-44 vincono il campionato di calcio battendo in finale 2-1 il Grande Torino. Ora vi racconterò un po´ meglio la vicenda, ma la prima cosa a colpirmi è stato il fatto che io non conoscessi questa storia pazzesca, questa storia magnifica e piena di valori. Mi sono confrontato con tanti amici, conoscenti, gente fermata a caso per strada e ho avuto una triste conferma: questa vicenda non la conosce quasi nessuno. In quegli anni il campionato di calcio fu interrotto ma fu presto deciso di crearne uno che potesse svolgersi nonostante la situazione, il "Torneo di guerra dell´Alta Italia". I giocatori dello Spezia decisero di diventare Vigili del Fuoco per non disperdersi a causa della guerra. In questo modo avrebbero potuto, quando possibile, allenarsi tutti insieme e non sfaldare la squadra come invece era successo a tante altre. Diventarono però Vigili del Fuoco a tutti gli effetti, portando a termine più di 1500 interventi sotto le bombe, tra morti e feriti. La cosa incredibile è come in tempi di guerra, di fame, una passione sia stata in grado di riempire i cuori e, per lo meno, ammorbidire tutte le atrocità. Per le trasferte si spostavano con un´autobotte modificata facendo viaggi lunghissimi e pericolosissimi, barattavano cibo, dormivano vestiti per essere più veloci a scappare, ma soprattutto vincevano le partite. Non tutte certo, qualcuna l´hanno persa, ma a quei tempi nessuno si arrabbiava per un "gioco". Nel frattempo il Torino (gran parte dei suoi giocatori erano quelli del "Grande Torino" prima che il drammatico incidente di Superga cancellasse, non certo dai ricordi, una delle squadra più forti di sempre) vinceva tutte le partite con largo margine. Era la squadra favorita ma nessuno a quei tempi era impaurito per il calcio, tanto meno i Vigili del Fuoco dello Spezia! Arrivano infatti alle finali nazionali che si giocano qui a Milano, all´Arena, dove devono battersi con il Venezia e, ovviamente, contro il grande Torino. Pareggiano con il Venezia e battono il Torino 2-1 in una partita che ha segnato una delle pagine sportive (e non) più emozionanti di sempre. Una roba da film capite? Io mi vedo già in lacrime davanti ad una serie prodotta da Rai 1, da Sky, oppure davanti ad un colossal americano prodotto e diretto che so, da Scorsese, da Mel Gibson, da Clint Eastwood!! Ecco Clint scusa... Hai fatto un capolavoro chiamato "Gran Torino", come minimo dovresti farne uno dedicato a chi quel Gran Torino l´ha battuto 2-1! (ovviamente scherzo, il capolavoro di Clint Eastwood non c´entra nulla con quel Torino!). La cosa più triste di tutta questa vicenda è il fatto che sia stata nascosta, quasi "cancellata" per troppi anni. Molti degli eroi protagonisti sono morti senza avere alcun riconoscimento ufficiale. Fortunatamente nel 2002, grazie all´impegno di un altro gruppo di uomini che hanno lottato per far arrivare questo giusto riconoscimento, il "Consiglio federale della Federazione Italiana Giuoco Calcio ha deliberato il conferimento di riconoscimenti a ricordo di questo torneo". Ho deciso di scrivere il testo per una canzone che raccontasse questa impresa poi musicato e arrangiato splendidamente da Luca Nobis e Dj Producer Kustrell. È nata così "Addio domeniche tranquille". Il titolo prende spunto da un commentatore dell´epoca che, all´inizio di un servizio che ho avuto modo di vedere, diceva: "Comincia il campionato di calcio, addio domeniche tranquille"... La frase mi ha colpito immediatamente dal momento che di tranquillo in quel periodo non c´era davvero nulla! Qui il link per ascoltare la canzone da youtube: https://www.youtube.com/watch?v=Kg1dNFt5YJo . La prima cosa che ci è venuta in mente è stata contattare la società dello Spezia calcio pensando che sarebbero stati entusiasti della canzone e convinti che con loro avremmo potuto organizzare qualcosa per far scoprire o per non far dimenticare. La risposta del direttore marketing ci ha tagliato le gambe: "Si sente benissimo che chi canta non è spezzino e se una cosa che riguarda lo Spezia non è fatta da uno spezzino, non gliene frega niente". Ce ne siamo fatti una ragione. Ma le cose "accadono".. Qualche mese dopo (circa due settimane fa) un giornalista che scrive per il giornale online cittadellaspezia.com, Andrea Bonatti, scopre casualmente la canzone e mi chiama incuriosito. L´intervista, bellissima, è uscita il 18 febbraio. La trovate qui: http://www.cittadellaspezia.com/mobile/La-Spezia/Sport/L-impresa-dello-Spezia-del-1944-diventa- 176523.aspx A dimostrazione di quanto le parole del direttore marketing fossero una boiata colossale riporto solo alcuni dei tantissimi messaggi arrivati dopo l´uscita dell´intervista: Sandro "Grazie da tutta la Spezia calcistica e non. Bellissimo regalo che resterà nella nostra storia"; Gianluca "L´ho appena ascoltata, semplicemente emozionante. Grazie di cuore"; Luca "Grazie per quello che hai fatto, non ho avuto ancora il piacere di sentirla ma ti ringrazio. Lo Spezia per Noi è una passione grande come l´impresa di quei grandi uomini. E´ anni che scrivo a registi raccontando questa impresa sperando che qualcuno se ne innamori ma niente...magari, ora grazie a te chissà..."; Fausto "Sabato spero di andare al Picco e sentire questo pezzo con la certezza di non essere l´unico a saperlo fischiettare e canticchiare, tra lo stupore di chi invece lo sentirà per la prima volta. INFINITAMENTE GRATO, DI CUORE E A NOME DI TANTI ALTRI SPEZZINI. GRAZIE"; Andrea "Mi hai fatto scendere qualche lacrimuccia e sentirmi , una volta di piu´, orgoglioso di tifare per questa maglia che seguo ormai da piu´ di trent´anni ( ne ho 42 ); Lorenzo "Complimenti Martino per la canzone. Da tifoso dello Spezia e da innamorato di quella vicenda mi sono commosso nell´ascoltarla. Quando abbiamo giocato contro il Milan, sono venuto a Milano prima per andare in pellegrinaggio all´Arena. Saro´sicuramente di lacrimuccia facile, ma sotto quella targa mi sono commosso. Con orgoglio portiamo sulla maglia un tricolore per sempre, in ricordo di quei pazzi eroi.". A proposito della targa di cui parla qui sopra Lorenzo.. Sono andato anch´io a renderle omaggio. Si trova all´Arena ed è affissa sopra alla tribuna centrale. Altra scena da film: giornata di sole pazzesca, i "guardiani" che mi aprono il cancello per raggiungere le tribune ed io con gli occhi lucidi sotto la targa con alle spalle il campo "di battaglia". Non solo. Mi ha contattato scrivendomi una mail che mi ha commosso Piero Lorenzelli, responsabile per la Liguria dell´UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport) che, grazie anche a Fabrizio Santangelo, ha fatto condividere l´intervista e l´audio-video della canzone sul sito nazionale dei Vigili del Fuoco. Mi ha contattato Armando Napoletano che forse per primo ha permesso a tutti di non dimenticare e quindi poi, con quel gruppo di uomini, di arrivare al riconoscimento ufficiale del 2002, con il suo libro fantastico "Un giorno di allarmi aerei". Mi ha contattato e invitato a casa sua dove mi ha accolto raccontandomi un bel pezzo di storia che non conoscevo con tanto di aneddoti da film Alberto Pandullo, uno dei protagonisti del riconoscimento e di tutto ciò che riguarda lo Spezia più o meno da quando è nato.. Grande tifoso spezzino che abita a Milano e che quindi è perennemente in trasferta, sia che si giochi al mitico "Picco" o fuori. Insomma, non vi ho raccontato tutto questo e riportato parte dei messaggi che ci sono arrivati per farvi vedere quanto siamo stati bravi ma per condividere con tutti voi un pensiero: senza rendermene conto e senza farlo apposta, perché non credevo che potessero nascere così tante connessioni, mi sono trovato a far parte di un gruppo formato da tantissime persone che lottano per far sapere o per non far dimenticare questa storia. E´ una storia che coinvolge tutti gli italiani, anzi tutti gli uomini, perché è una storia di vita, di eroi, di tempi difficilissimi, che ha avuto il suo "picco" (tanto per rimanere in tema!) sul campo dell´ Arena, qui nella nostra città, nel 1944 quando questi ragazzi, completamente sfavoriti, hanno sconfitto il Grande Torino. Vorrei far conoscere questa storia meravigliosa al mondo, un passo alla volta e questo post dei Monologhi blog è un altro granello di sabbia.. Del resto un´impresa che ha aspettato quasi 60 anni per essere riconosciuta non ha fretta. Questa storia non finisce qui. Addio domeniche tranquille! VIVA TUTTO! Martino Corti http://www.unvsliguria.it/L-impresa-dei-Vigili-del-Fuoco-della-Spezia-nel-1944-diventa-una- canzone.htm

http://www.vigilfuoco.it/aspx/archivio_video/readVideoImg.aspx?codvideo=328&f=v

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/MARTINO-CORTI-ADDIO-DOMENICHE- TRANQUILLE.htm

" - L´ultimo degli Zeman", in libreria

17-02-2015 11:37 - La Spezia Ultima "fatica" letteraria del validissimo giornalista/scrittore di cose sportive (calcio, in particolare), Armando Napoletano, grande amico dell´UNVS, che ha partecipato attivamente insieme ai Veterani, ai VVF (sia da Roma il Prof. F. Santangelo, Dirigente delle Attità Sportive VVF, sia dal Comando Provinciale), ed altri, all´organizzazione delle celebrazioni del 70° dello Scudetto vinto sul campo (Arena di Milano, 16 Luglio 1944) dalla squadra dei "mitici" VVF della Spezia, che, all´epoca, si imposero per 2 a 1 sul Grande Torino. Suoi i numerosi articoli e libri, sull´evento e sulla squadra di calcio dello Spezia, e non solo. Dalla settimana prossima in vendita il volume di Armando Napoletano per Edizioni Cinque Terre. "Se Zeman viene definito ancora oggi l´ultimo dei ribelli, Bjelica è l´ultimo degli Zeman". "Alla Spezia mi sento io, sono nel posto giusto". L´ultimo degli Zeman ha visto la guerra, parla cinque lingue, non cerca la luce dei riflettori e allena lo Spezia Calcio. Esce lunedì 23 febbraio per Edizioni Cinque Terre "Nenad Bjelica - L´ultimo degli Zeman", scritto da Armando Napoletano, collaboratore de Il Secolo XIX, Tuttosport e Città della Spezia. "Ho sempre voluto fare il calciatore, e per farlo ci vuole lavoro e pazienza nella vita", racconta l´uomo di Osijek nelle 93 pagine del volume che sarà venduto nelle librerie e nelle migliori edicole della città. Un viaggio con un pallone attaccato ai piedi, dall´asfalto di via Sjenjak alla maglia della squadra della propria città. Diventare grandi mentre la guerra bussa alla porta di casa e si corre dal campo di allenamento allo scantinato di casa finché le bombe smettono di cadere. Il destino che ti mette il talento nei piedi e papà Bozo - scomparso troppo presto - che ti insegna che chi rimane "nel cerchio di metà campo mentre gli altri fanno avanti e indietro" non andrà mai troppo lontano. Per il centrocampista Bjelica è tutto un avanzare da quel momento, e lontano diventa la Spagna - "la voglia di attendere, il caso, il non mollare mai" - con Luisito Suarez, Gines Melendez e soprattutto Luis Aragones che lo fa giocare poco, ma da cui impara tanto: "Curava il giocatore, lo ascoltava. E si schierava sempre con lui, contro la società, sempre. Per qualunque cosa. In campo lo ricambiavi con il rendimento". Le scelte sbagliate di un giovane emigrante del pallone, la tribuna e la pubalgia. Niente è passato invano perché "ai miei ragazzi oggi dico che sbagliando si può imparare. Come loro, ho sbagliato io". Anni del grande calcio sognato da bimbo, con il telefono per avere notizie da mamma Mirjana e dalla sorella Snjezana che lo vedono segnare al Barcellona in televisione. Con loro c´è la migliore amica di Snjezana, oggi la signora Bjelica. Nel 2000 il calcio porta dall´altra parte della cornetta, ancora a casa, ancora a Osijek. Trentacinque partite, 21 gol e il premio come giocatore croato dell´anno nel 2000. Ma il viaggio non è finito, c´è la Germania con Andreas Brehme allenatore e tanti compagni con la "c" maiuscola che portano il nome di Klose, Djorkaeff e Basler. Eric Gerets, che sostituisce il mancino dell´Inter dei record in panchina, è la seconda folgorazione che spiega il Bjelica-pensiero odierno. Come Aragones, lo fa giocare poco. "Aveva portato metodologie soprattutto del calcio olandese, anche se lui era belga ed aveva giocato anche in Italia nel Milan. L´ho adorato per quello che faceva e per come lo trasmetteva ai giocatori, anche se lui non mi faceva giocare con continuità; non ho mai detto niente a Eric". Prima della telefonata di Damir Miskovic e il Golfo dei Poeti c´è l´Austria, il Karnten sbattuto nella prima serie per giustificare la costruzione di uno stadio nuovo. "Dopo otto giornate avevamo un punto, i dirigenti del club si presentarono al campo di allenamento e mi chiesero se me la sentivo di prender la squadra in mano e fare allenatore giocatore. Io avevo già la licenza A, dissi sì". Inizia da lì la storia di Bjelica allenatore. Il resto è storia recente, quella che viene scritta anche in questo istante. "Ricordo dopo la sconfitta contro il Modena, dove giocammo male. Qualche giocatore, quelli con maggiore personalità, provarono a far pesare ciò che era nell´aria, che io potessi andare a casa. Nel calcio devi evitare che un giocatore sia più forte di un allenatore, che sia più importante e che la sua parola pesi di più. É sempre il gruppo che conta, non il singolo". Nel Paese delle sfumature da interpretare a seconda di convenienze e interlocutori, del politically correct snaturato in uno scudo per evitare di parlare degli argomenti che creano imbarazzo, Bjelica è un diverso anche quando prende in mano un microfono. "Se Zeman viene definito ancora oggi l´ultimo dei ribelli, Bjelica è l´ultimo degli Zeman", scrive Armando Napoletano. "Di quegli allenatori che escono dallo stereotipo di chi dice sempre le stesse cose, parla sempre con gli stessi gesti, spegnendo emozioni e sensazioni, decifrando perfettamente il linguaggio dei dottori del calcio, tutto uguale e criptato. Bjelica come Zeman, soprattutto in questo, porta qualcosa di nuovo".

Articolo di Andrea Bonatti Vedere ai Links: http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721 http://www.vigilfuoco.it/sitispeciali/viewPage.asp?s=2&p=27501 http://www.acspezia.com/

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Nenad-Bjelica-L-ultimo-degli-Zeman-in-libreria.htm

NENAD BJELICA - L´ULTIMO DEGLI ZEMAN

05-03-2015 12:50 - La Spezia Nenad Bjelica

Ecco la presentazione della copertina dell´ultima "fatica" letteraria del validissimo giornalista/scrittore di cose sportive (calcio, in particolare), Armando Napoletano, grande amico dell´UNVS, che ha partecipato attivamente insieme ai Veterani, ai VVF (sia da Roma il Prof. F. Santangelo, Dirigente delle Attità Sportive VVF, sia dal Comando Provinciale), ed altri, all´organizzazione delle celebrazioni del 70° dello Scudetto vinto sul campo (Arena di Milano, 16 Luglio 1944) dalla squadra dei "mitici" VVF della Spezia, che, all´epoca, si imposero per 2 a 1 sul Grande Torino. Suoi i numerosi articoli e libri, sull´evento e sulla squadra di calcio dello Spezia, e non solo. Nenad Bjelica, definito l´"Ultimo degli Zeman" è l´attuale allenatore della squadra di calcio dello Spezia, che tuttora milita, con buoni risultati in Serie B, campionato molto difficile ed equilibrato, affrontato da una squadra dall´età media molto bassa. Bjelica è molto amato dai tifosi. Lo abbiamo definito così, in riferimento al più celebre Zeman: lui ha letto, poi ha chiamato Pietro Fusco, chiedendo che cosa avesse di simile al boemo. Gliel´hanno spiegato: la parola, le idee, il modo di affrontare la notizia e la stampa, i giovani da far giocare davvero, non per pubblicità: "E´ un gran bel complimento, ma io vorrei solo essere ricordato per una persona normale, un uomo semplice che ha reso semplice il calcio. Chissà che non sia arrivato nel posto giusto dopo tanto girare". In una cosa sola Zdenek ha sbagliato, se si può dire, nel voler ammettere pochi anni fa, su precisa domanda di un giornalista televisivo che "Non ho eredi e non ne voglio, troppi tecnici vedono il calcio come un lavoro e non come un divertimento". Non era ancora arrivato Nenad Bjelica, Zeman non poteva ancora saperlo

Nenad Bjelica: L´Ultimo degli Zeman Prefazione di Lorenzo Cresci Edizioni Cinque Terre Vedere ai Links: http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721 http://www.vigilfuoco.it/sitispeciali/viewPage.asp?s=2&p=27501 http://www.acspezia.com/

Fonte: UNVS La Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/NENAD-BJELICA-L-ULTIMO-DEGLI-ZEMAN.htm

L´UNVS della Spezia in visita al nuovo Comandante dei Vigili del Fuoco

26-03-2015 20:57 - La Spezia

da sx. ing. Vincenzo Melillo, Presidente Francesca Bassi, Comandante Calogero Daidone, Piero Lorenzelli, Pierangelo Devoto, ing. Pietro Muscinesi

Francesca Bassi, Pierangelo Devoto, Piero Lorenzelli, rispettivamente Presidente, Vice Presidente e Delegato della Liguria, componenti della Sezione "O. Lorenzelli - F. Zolezzi" in rappresentanza dell´UNVS spezzina, e non solo, sono stati ricevuti dal Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, Dott. Ing. Calogero Daidone, alla presenza dei Funzionari Pietro Muscinesi e Vincenzo Melillo. Nel cordiale incontro, tra l´altro, sono state ricordate le epiche gesta dei giocatori di calcio del 42° Corpo dei Vigili del Fuoco, che nel 1944, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, parteciparono al Campionato Italiano di Alta Italia, arrivando alla finale a tre, insieme alle squadre di Torino e Venezia. Nella partita, decisiva per l´assegnazione dello Scudetto, la "mitica" formazione dei "pompieri spezzini" si impose per 2 a 1, sul super blasonato Torino, che ai tempi, rappresentava la più forte compagine Continentale. Tornando ai giorni d´oggi: sono state ripercorse le celebrazioni del 70° da quella storica vittoria, per ricordare, e soprattutto non dimenticare, l´impresa dei VVF spezzini che, da allora, rappresentò l´inizio e sprone della ripresa della ricostruzione ed il risorgere sociale ed umano della collettività spezzina, già duramente colpita e martoriata dalle atrocità della guerra. Due le tappe celebrative: lo scoprimento della lapide commemorativa, il 16 Luglio 2013 presso l´Arena di Milano, teatro delle finali, e quella definitiva, avvenuta il 16 Luglio 2014, nella data di ricorrenza del 70°, presso lo Stadio Alberto Picco della Spezia, alla presenza di oltre 2000 spettatori, con svolgimento di un quadrangolare di calcio, con le compagini dei VVF della Spezia, dello Spezia Calcio e del Torino Calcio e della Nazionale Italiana dei Veterani dello Sport (tutti rigorosamente over 40). La globalità degli eventi commemorativi, hanno visto il coinvolgimento organizzativo dei Vigili del Fuoco, sia del Comando di Milano che quello della Spezia, impeccabilmente coordinati dal dirigente dell´Ufficio per le Attività Sportive del Dipartimento VVF, Prof. Fabrizio Santangelo. L´UNVS spezzina ha fattivamente partecipato a tutti gli eventi, in quanto due giocatori della formazione vincitrice dello scudetto, nell´anno 1972, furono tra i fondatori della Sezione dei Veterani della Spezia (Giuseppe Castellini, portiere e Paolo Rostagno, attaccante) http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721 Piacevole sorpresa, recentissimamente, ha destato nel mondo calcistico spezzino, l´iniziativa di un cantautore milanese, Martino Corti, di comporre una canzone celebrativa dell´evento sportivo, che vide trionfanti i VVF. Composizione dal titolo: "Addio domeniche tranquille", che in modo perfetto e sintetico rappresenta l´ "impresa" dei "mitici", al tempo. Martino ha scritto la canzone dietro informazioni della vittoria dei VVF spezzini, avute dall´amico Gianfelice Facchetti, figlio del Grande e Indimenticato Giacinto. Martino Corti, ha quindi programmato di realizzare un videoclip ufficiale, con cui lancerà la sua canzone, che, a parere dei molti tifosi dello Spezia Calcio, che l´hanno ascoltata, ben si adatta, e raffigura quella storica impresa: ha tutti i crismi per diventare l´Inno celebrativo della vittoria dei VVF Spezzini. Nel pomeriggio di Domenica 29 Marzo, alle ore 16,00, presso Stadio Picco, Curva Ferrovia, alla presenza dei tifosi spezzini, verranno girate le immagini festanti dei presenti, che certamente faranno parte del videoclip. Diverse altre immagini ed interviste saranno girate sia presso il Comando VVF di Milano (Prof. Santangelo), che alla Spezia, con protagonisti i famigliari dei giocatori (purtroppo tutti scomparsi) e personaggi sportivi che rievocheranno le gesta. Al mattino dello stesso giorno, all´interno del Comando dei VVF della Spezia, saranno riprese le immagini della storica Coppa vinta all´Arena di Milano, la medaglia assegnata dalla FIGC, nel 2002, a "tardivo" riconoscimento, dopo 58 anni, della Vittoria, ottenuta sul campo, ed altri cimeli riguardanti l´evento. Il tutto coordinato e diretto dal Comandante Ing. Calogero Daidone, che invierà presso lo Stadio Picco una rappresentanza di Vigili del Fuoco. Al termine dell´amichevole colloquio, il Presidente Bassi, in segno di ringraziamento e riconoscimento del fattivo e determinante apporto e collaborazione del Corpo dei VVF spezzini, per gli eventi realizzati, ha consegnato al Comandante il Crest dell´UNVS, la maglia celebrativa del 70°, il distintivo dei Veterani ed il DVD rappresentativo delle attività ed iniziative sportive realizzate, dal 1972 ad oggi, da parte della Sezione spezzina.

"Addio domeniche tranquille", al Link: http://www.vigilfuoco.it/aspx/archivio_video/readVideoImg.aspx?codvideo=328&f=v

Fonte: UNVS La Spezia

Il Giornalista e Scrittore Sportivo Armando Napoletano è "Amico dell´UNVS"

28-08-2015 23:23 - La Spezia a sx. Armando Napoletano con Eraldo Pecci

Armando Napoletano, giornalista del Secolo XIX, e collaboratore di Tuttosport, è nato a Chivasso, nelle nebbie torinesi il 30 Settembre del 1961. Il giorno dopo, quasi per festeggiare, andarono in onda cinque derby in contemporanea in A: Milan - Inter 3 - 1, Juventus - Torino 0 - 1, Venezia Udinese 2 - 1, - Atalanta 0 - 1, e Spal - Bologna 1 - 2. Jimmy Greaves esagerò con i festeggiamenti ed andò a dormire alle 24, ma segnò lo stesso. Tifava Torino, non perdendosi un allenamento pomeridiano al Filadelfia, quando il padre, juventino puro lo portava ogni mattina al campo Combi. E´ cresciuto tra i campetti improvvisati di Corso Sebastopoli e Corso Filadelfia a Torino, e l´Oratorio Salesiano del Don Bosco alla Spezia. Fu centravanti. Amava , ma gli dissero che non avrebbe mai vinto nulla, così si comprò una maglia di Gianni Rivera ed iniziò a sostenere il Milan. Ama Johan Cruijff, George Best, Galeano e Soriano, Woody Allen e George Harrison, l´atletica leggera Brendan Foster e Sebastian Coe. Doveva fare il Farmacista, anche in quel caso gli dissero che non avrebbe vinto nulla. Scelse il giornalismo, ma per la pagnotta, fa anche l´assicuratore. E´ membro dell´USSI ligure ed è stato Consigliere a Roma dell´Ordine Nazionale dei Giornalisti. Il caro amico Armando (nello specifico anche "Amico dell´UNVS") è un giornalista- scrittore nel campo dello Sport, del calcio in particolare. Molti sono gli articoli che ha firmato descrivendo, negli anni, le attività dell´UNVS spezzina, quando era ancora in vita il Maestro e Pioniere dello Sport Orlando Lorenzelli, fondatore nel 1972 della Sezione UNVS, oggi a lui cointitolata. Grande intenditore di calcio, autore di diversi libri, sempre sul calcio, sia nazionale che internazionale. E´ stato tra i più assidui promotori della richiesta, nei confronti della Federcalcio, del riconoscimento dello Scudetto di Guerra, vinto nel Luglio del 1944, presso l´Arena di Milano, dai Mitici VVF del 42° http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721 Riconoscimento che avvenne molti anni dopo, nell´anno 2002 Sull´argomento, è suo il libro uscito in prima edizione nel 1991: Un Giorno di Allarmi Aerei - 1944 – 2002 Edizioni 5 Terre Leggibile dal Sito Nazionale dei Vigili del Fuoco, al link sottostante http://www.vigilfuoco.it/sitispeciali/viewPage.asp?s=2&p=27501

La RAI diffuse altresì un video "La Storia siamo noi, Spalti Guerra", di Gianni Minoli, a commemorazione dell´evento, con immagini d´epoca ed interviste ai calciatori sopravvissuti. Napoletano cura la ricostruzione storica della parte spezzina, che vide i Vigili del Fuoco del 42° protagonisti e vincenti sul Grande Torino. https://www.youtube.com/watch?v=GOB1JnGJJNc

Ai giorni nostri, a celebrazione dello storico evento, nell´anno 2013, presso l´Arena di Milano, è stata deposta una lapide commemorativa http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/GestioneSiti/notizia.asp?codnews=20491&s=2 http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/GestioneSiti/notizia.asp?codnews=20647&s=2

Nel 2014, in occasione del 70° dalla storica vittoria, si è svolto un quadrangolare di calcio, tenutosi al Campo Alberto Picco (SP), con la partecipazione delle squadre (over 40) dei VVF, dello Spezia Calcio, del Torino e della Nazionale dell´UNVS. A seguito di ciò, il cantautore Martino Corti ha composto una canzone dal titolo : "Addio domeniche tranquille" http://www.vigilfuoco.it/aspx/archivio_video/readVideoImg.aspx?codvideo=331&f=v

Sempre dal Sito Nazionale dei VVF, vedere la completa Rassegna Stampa: http://www.vigilfuoco.it/sitispeciali/viewPage.asp?s=2&p=29701

Napoletano è l´ attuale Direttore Editoriale del Giornale online www.cittadellaspezia.com

L´UNVS della Spezia vuole ringraziare Armando per la preziosa collaborazione e incoraggiamento finora dimostrati nei riguardi delle attività e manifestazioni sportive organizzate dalla ns. Sezione, e dello Sport in generale. Da tempo, sul sito UNVS, vengono pubblicati suoi articoli sul tema: "IL CALCIO E´ POESIA..."

Questo è il 200° articolo che viene pubblicato dalla Sezione UNVS "O. Lorenzelli - F. Zolezzi" della Spezia

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Il-Giornalista-e-Scrittore-Sportivo-Armando-Napoletano-e-Amico- dellUNVS.htm

Breve storia della "riconquista" dello Scudetto di Guerra, vinto dai VVF della Spezia nel 1944

29-08-2015 12:09 - La Spezia

La squadra dei VVF del ´44, vincitrice dello Scudetto di Guerra Testamento biologico di uno scudetto (1944, medicina per la memoria) di ARMANDO NAPOLETANO

Era il mattino del 10 ottobre del 1991, nel mio ufficio intorno alle ore 11 si presentò un signore, viso scavato, voce forte, un quadro sotto il braccio; chiese educatamente chi fosse Napoletano e dove lo potesse trovare. Fuori pioveva, di quell'acqua che ti entra addosso e nell'anima e che non te la levi facile. Quando me lo trovai davanti mi disse solo: "Mi deve una parola". Parola un termine strano; molti, compreso noi giornalisti vi ci arrampichiamo spesso, ne' parete ne' montagna mai scalata ne danno il senso, ne' sogno mai ricordato. Solo la farfalla assomigli vagamente alla parola per quanto sfugge, ma lenta. Lo avevo cercato io al telefono per la verità, per un'intervista, volevo ricordare la sua figura, ma lui era interessato ad altro e quella telefonata non bastava. "Mi deve un parola". La concessi, durò quanto una partita. Mario Tommaseo rimase lì ben oltre la linea di demarcazione del pranzo, era partito col pensiero e con la parola, ma non ci circondava un vuoto di spettri, anzi, tutto era limpido. Ha ragione chi dice che il calcio sia un libro che noi leggiamo periodicamente, e dal quale escono personaggi che poi entrano nella nostra vita. Tommaseo entrò nella mia. Mi chiese di scrivere di uno scudetto che non gli avevano riconosciuto, di una partita, di una fiaba, che non era una vera storia ma un sentimento, in tutto e per tutto. Mi chiese di realizzare qualcosa per lo Spezia ed i Vigili del Fuoco del 1944 e lo fece con quell'ardore che lo aveva contraddistinto sul un palco nel cantare, in campo a rincorrere centrocampisti, davanti ad una tela. Era arte. Chiese di correre anche a me, col pensiero. Lo guardavo e pensavo: "Si può invecchiare così meravigliosamente vivi?". Il giorno dopo tornò, e lo fece anche il terzo successivo, ma era sabato, e trovò tutto chiuso. Quella partita per lui non finiva mai. La storia di quel campionato mi era nota, ma non così nota. Cominciai a cercare, specie in biblioteca, i pezzi scritti negli anni, da colleghi; trovai un articolo del Tirreno di Tarcisio del Riccio, altri di Rino Capellazzi, o di Fulvio Magi, gli appunti di una serata al Panathlon. Serviva di più, la Brera a Milano. Poi politici e dichiarazioni di maniera, di chi si era fondamentalmente sciacquato la bocca con quella storia, ma poi l'aveva sputata. Ma dovevo partire, perchè quel racconto non passasse nel rimescolio delle onde del mare, ma rimanesse nel marmo. Richiamai io Mario, e mi volle a casa sua. Ci aprì una signora minuta che andò in buon ordine in cucina, mentre lui, nel suo studio, scopriva giornali, carte, ritagli e tele, pagine ingiallite ma conservate bene. Ebbi anche il numero di Paolo Rostagno, lo contattai, ci vedemmo la mattina seguente ai primi di novembre; poi cercai Sergio Angelini, quello delle due reti al Torino. Mi disse con una voce rauca toscana, che il lunedì successivo doveva passare per l'ospedale Sant'Andrea e che mi avrebbe raggiunto. Lo fece, venendo in redazione, allora ero un semplice cronista de la Nazione. Lo accolsi nello stanzino sul retro, dove lavoravano i poligrafici. Girammo un'intervista, mi spiegò tutto, con una mano gesticolando, con l'altra tenendo le sue analisi, impietose, che lo avrebbero portato nello stadio dei Sogni dopo non molto. Anche quella, disse lui, era una partita. Ma sapeva sarebbe diventata dipartita. Poi contattai la famiglia Persia, e parlai con il figlio di Wando, Giampiero, persona splendida, e conobbi Licia Cardellini, la moglie del capitano. Mi accolsero in casa come fossi un amico, e parlammo, parlammo, tanto da riempire tre notes. Mi mandarono dalla zio, Sergio, che aveva giocato con Wando in quella squadra. Poi mi contattò Sergio Bicchielli, che aggiunse molto al racconto, lui che era un po' il ragazzino del gruppo. E lo fece anche una dolcissima signora, Cloe, la moglie di veleno Amenta. Furono due mesi stupendi, dentro una storia, dentro un spogliatoio, dove si consuma il rito del calcio. Era cronaca, e se hai un cuore, non è mai fedele. La signora Cloe Amenta ci accolse a Fezzano, a parlammo attorno al tavolo, quel tavolo, diceva lei, sul quale la sera Carmelo stendeva il cinturone da Vigile, perché 'nel caso di una retata, la Gestapo avrebbe notato in casa per primo quello'. Cloe parlò lentamente ma in maniera forte, raccontando una vita ed un amore, quello eterno per il marito, mediano in campo. Un lampo mi condusse a Rapallo dove un signore attempato mi regalò 30' non di più, seduti su una panchina; Bruno Gramaglia viveva così, velocemente, ma con saggezza, non sprecava parole e minuti. Seguiva una strada. Grazie a Sergio Curletto riuscii a parlare anche con i figli di Giovannino Costa, che vivevano a Vicenza. Vennero fino a Lerici per raccontare e aggiungere qualcosa ad una tela, che di per se era solo affascinante viverla. Loro mi davano in appalto idee, sensazioni, momenti di vita, dovevi solo tradurli. Iniziò allora una enorme ricerca storica sui fatti sul tempo, sul campionato, ma documenti se ne trovavano raramente. Qualcosa spuntò fuori. Ma quando si parlò di coppa entrammo in mille dubbi; dov'era quella consegnata a Semorile e Barbieri? Il figlio di Ottavio viveva a Genova, ci raggiunse alla Spezia, anche lui per parlare. Anche lui aiutò molto tutta la struttura. Ma la coppa, dov'era? Un pomeriggio chiesi udienza al Comando dei Vigili, parlai con il Comandante, sapeva poco di tutto ciò. Mi affidò ad un uomo baffuto ed energico, credo si chiamasse Cossu. Non facevo fatica a vederlo Pompiere. Mi portò in un sottoscala dove c'era un mobile in vetro e dentro, ammassate, tante coppe. Trofei di ciclismo, iniziative amatoriali. Poi, sotto a tutte queste, malmessa e chissà da quanto lì, la Coppa del 1944, confusa tra trofei ciclistici. La presi e la pulii con lui, consigliai di tenerla fuori; scattai molte foto, e quando tornai pochi giorni dopo, quel Cossu ebbe l'accortezza di portarla in un ufficio, lasciandola in vista ma sorvegliata un minimo. La maggior parte di coloro che lì operavano non sapeva. Fatta la mia valigia da cronista, messo tutto insieme, sviluppato un occhio profondo di fantasia, immaginato una partita come Spezia-Torino e la sua cronaca, andai da un amico, il professore. Si chiama Salvatore Di Cicco, è un uomo coraggioso soprattutto, ne porta le cicatrici addosso di quel coraggio; spiegai il progetto, un libro che rimettesse all'attenzione di tutti quello scudetto mai assegnato. Avevo trovato un altro sognatore. Di Cicco, uomo abruzzese, ha quell'impeto che è caro a chi ha la letteratura nel sangue, l'istinto dell'impresa e della parola; disse si, la settimana dopo consegnai un floppy disk con dentro tutto. Tre giorni dopo, eravamo a novembre, nacque la prima stesura di "Un Giorno di Allarmi Aerei" che riproduceva nel titolo proprio quell'articolo che avevo letto per primo, del collega toscano Tarcisio Del Riccio. Il testo arrivò a vendere circa 1000 copie in pochi mesi, ne parlarono anche i giornali nazionali, meno quelli locali, profeti in patria non si è mai. Arrivai a Roma, alla Federazione, e mandai il testo a Matarrese, che promise di leggerlo e vagliare la cosa. Era il luglio del 1992, più o meno, ma questa non è storia di date. Non fece nulla. Anche grazie a Tuttosport passarono gli anni con vari articoli sul tema, rimanevano punto morto, quella partita che avevamo riaperto non vedeva mai il fischio di inizio. Poi nel 1999, è ottobre, succede qualcosa; Giorgio Pagano, Sindaco della Spezia, durante un convegno, parla di quella squadra e dice che non 'capisce come mai non si possa riaprire il caso'. Sette giorni dopo, è una mattina, sono circa le 12, ricevo una telefonata da Paolo Garbini, allora Assessore:"Pagano vorrebbe trovare materiale e notizie su quell'impresa del 1944, vorrebbe contattarti, ci dai una mano". Un collega, Paolo Ardito, futuro caporedattore del Secolo, gli aveva consigliato di parlare con me. Alle 15 ero in Comune davanti a Garbini, offrendo ogni tipo di collaborazione, avvisando Tommaseo. Passano due mesi e si organizza al Centro Allende un convegno, su quello scudetto mai riconosciuto, si vuol ripartire con un comitato, per provare o sondare il terreno. Vengo chiamato a parlare, spiego cosa ho in mano e cosa si può fare. Mancano documenti; in Emilia, meglio non precisare, dicono ci sia una sede della FIGC dove hanno molto di quei comunicati. Riesco in maniera avventurosa ad avere fotocopie, 150 pagine, dentro c'è tutto della storia e di quei giorni. Ne consumo la lettura in una notte. Fino Fini, che si occupa del museo di Coverciano e del materiale della Federcalcio italiana, mi dice no, non si può visionare un bel nulla alla FEDERCALCIO a Roma. Il Comitato vive, parte un movimento di opinione che raccoglie oltre 5000 firmatari. Insieme a Paolo Rabajoli mi reco a Coverciano a parlare con Valitutti e con Nizzola, la Nazionale Italia si sta allenando davanti a noi per andare agli europei del 2000 in Olanda. Altri si muovono ma il grosso del sistema sono i documenti. Sul tavolo di Valitutti riverso uno stadio, le firme di una città intera, non può non ascoltare. Una mattina mi reco nello studio dell'avvocato Franco Ferri, porto materiale, inviamo a Roma una richiesta formale, un'istanza. Scrive anche il Sindaco, finchè arriva dalla FIGC il fax più bello ed inatteso della storia: hanno riaperto il caso. Nominano una commissione di indagine e vogliono confrontarsi, ci sarà anche un'audizione. Che avviene il 17 luglio del 2000 in via Allegri a Roma. Tanta gente che arriva dalla Spezia, da Merlo a Pagano a Ricciardi a Campagni ai dirigenti stessi, ci sono anche Zanoli e Rocchi per lo Spezia; ad un certo punto, in quella che sembra una parata, i politici non capiscono mai la differenza tra un corner ed un dibattito, uno dei delegati della Federazione, l'avvocato Persichelli, una pertica d'uomo, dice chiaramente:'Ma al di là delle parole avete altro ?'. Pagano fa una mossa intelligente:"Nessuno dica più nulla, vorremmo far parlare un giornalista". Mi gira la parola, inizia una vera partita che dura poco meno di 90'. Dirà Pagano alla fine :"Pensavo oramai la assumessero'. Si va sui particolari, su domanda specifiche, si chiedono documenti, sembra un vero processo, qualcosa di forte. Ad ogni obiezione vedi 12 occhi che si girano verso di me, come per dire ' e ora?'. La Federazione non sembra intenzionata a star lì a regalare medaglie, Goldoni altro avvocato, fa chiari riferimenti alla sostanza. Finchè dopo che un documento, proprio tra quelli rilevati a Bologna, apre altre verità, la FEDERCALCIO capisce che dopo anni non può più nascondere. Valitutti riferisce convinto: "Fosse per me, dipendesse da me, lo assegnerei, ma non dipende solo da me", e guarda il resto della commissione, gli altri 4. Pennacchia, un collega storico che è lì per la FIGC, fa capire che bisogna trovare una soluzione:"E allora facciamone una questione d'onore'. Ma il governo federale non c'è, nella realtà nessuno può decidere, leggere quello che esce dall'istruttoria. In tanti, Petrucci compreso, terranno la cosa in tasca senza la necessità di visionarla, prima che arrivi un presidente. Sarà Carraro, il 22 gennaio del 2002 a sancire il titolo onorifico. L'Ansa arriverà nel primo pomeriggio, mi emoziono a sentire al telefono tutte le chiamate al mio cellulare. Dopo anni un riconoscimento: poi la festa del Civico, una targa che mi viene consegnata da Macalli tra gli altri. Un regista che viene da Roma per girare un film 'Spalti di guerra' e che rimane in città con me 10 giorni. Poi ancora quella onorificenza, avere sulle maglie un tricolore per sempre, unica squadra in Italia. Nessuno è profeta in patria, e le cose si fanno non per i lustrini, ma per regalare qualcosa a chi resta. Diventa un fatto di molti, curiosa la telefonata di un politico che anni prima aveva letto un libro scritto da un collega bolognese: "Vorrei salire sul carro dei vincitori please"- mi dice al telefono urlando-" sono anni che dico che quello scudetto deve essere dato allo Spezia, da quando lo diceva quel libro" .Che per inciso, per chi lo ha letto, dice proprio l'opposto, non venga riconosciuto niente, please. Si, ci sono altre persone che collaborano, ma dall'esterno, dire che si sono sbattute per trovare anche un solo documento fa ridere. Ma loro lo diranno. Nel 2012, un altro tifoso, Alessandro Botti, visita l'Arena di Milano, e vede delle targhe affisse nell'atrio del palco centrale. Mi chiama, mi dice che si potrebbe ricordare quella partita proprio lì, scolpita. Ne parla con un altro storico tifoso, Alberto Pandullo, che ha fatto parte del comitato per lo scudetto. Lui apre dei contatti col Comune di Milano che chiede un rendering, la scritta e garanzie. E' un altro tifoso ancora, Paolo Peveri a disegnare il tutto ed a mandarlo a Milano, chi scrive queste righe che leggete invece, compone la targa lettera per lettera. Una bellissima manifestazione alla presenza del sindaco Massimo Federici incorona l'evento della scoprimento della lapide. Ma viene premiato il solo Pandullo, bontà sua e del Sindaco. Pandullo che sarà anche tra i promotori della festa del settantennale, registrando anche un copyright del logo. Ma anche in quel caso, tutto quello che avete letto prima non compare mai, dimenticato. Colpevolmente. Quello che resta è uno scudetto sulle maglie, a futura memoria, la forza dei tifosi di appoggiare quell'iniziativa, un libro "Un Giorno di Allarmi Aerei" che di fatto riaprì il caso, un professore coraggioso, un vecchio Spezia-Viareggio ed una curva tricolore, ma anche la memoria corta di politici e sportivi. L'Italia è la patria della falsa commedia, recitavano tanti attori. Basta però tirare giù un sipario per guardare in faccia quelli veri. Ps. Il Comune nel frattempo ha intitolato in tutto silenzio lo slargo davanti alla piscina Mori a questa storia, dicono senza neanche registrarlo nella toponomastica. Messo così com'è, capiamo anche il perché. Anche questo a futura memoria. http://www.vigilfuoco.it/sitiSpeciali/viewPage.asp?s=2&p=6721

Della MITICA SQUADRA facevano parte, tra gli altri, Giuseppe Castellini, portiere di riserva (in seguito, 3 stagioni in Serie A con il Genoa) e Paolo Rostagno, ala destra titolare (unico "vero" Vigile del Fuoco della formazione): nel 1972 dietro convocazione di Orlando Lorenzelli, furono tra i 162 Soci Fondatori della Sezione UNVS spezzina.

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Breve-storia-della-roconquista-dello-Scudetto-di-Guerra-vinto-dai- VVF-della-Spezia-nel-1944.htm

Attività Sportiva – Lo Sport sul territorio spezzino.

12-12-2015 14:57 - La Spezia

VVF '44 La Spezia - Vincitrice Scudetto di Guerra

Lo sport nel nostro territorio MUSEO DELLO SPORT DELLA SPEZIA --http://www.doc- sport.it/

Quella dello Sport alla Spezia e nel suo territorio è una storia avventurosa e ricca di un fascino particolare. Forse perché è una storia che ha inizio nella prima tra le grandi città cresciute appena formato il nuovo Stato Unitario, una storia che affonda le sue radici nella “belle époque”, si sviluppa impetuosamente tra le due guerre, si consolida e trova conferma alle sue ambizioni nell’ era moderna. Una storia che non è fatta di solo calcio – della vittoria dei Vigili del Fuoco nel 1944 o delle imprese dello Spezia nel recentissimo passato – ma che comprende l’attività di un numero rilevante di società sportive che hanno scritto pagine importanti nella storia dello Sport italiano. È sufficiente scorrere l’elenco delle medaglie al merito sportivo consegnate dal CONI a campioni, operatori e società sportive del nostro territorio (ben 125 sono le onorificenze attribuite dal 1970 a oggi) per prendere coscienza di una realtà importante e di un patrimonio davvero non comune. Ben 9 sono i conferimenti della medaglia d’oro: alla Società Ginnastica Pro Italia, fucina di ginnasti di primo livello, dal due volte olimpionico Ezio Roselli (medaglia d’oro con la squadra azzurra ad Anversa nel 1920 e poi allenatore di primo piano) a Josella Lombardi, tra le migliori ginnaste al mondo negli anni Ottanta; ai nuotatori della Rari Nantes, da sempre alla ribalta nazionale in una disciplina che ha prodotto una campionessa di livello mondiale come Monica Olmi; Allo Sport Club Virtus che per molto tempo ai vertici del pugilato nazionale grazie a Orlando Lorenzelli (fondatore nel 1913, a 14 anni, insieme a Falcone e Degl’Innocenti la scuola di Pugilato Virtus, http://www.unvsliguria.it/file/storiaboxespezzina.pdf) e agli exploit di Grillo, Secchi, Grisoni, Oldoini, Serti, Bambini e soprattutto di Bruno Visintin: più volte campione italiano ed europeo, bronzo alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952, miglior prodotto della boxe spezzina (e non solo) di ogni tempo; All’U.S. Luni, che ha iniziato generazioni di ragazzi alla passione per il ciclismo e dal cui vivaio è uscito un campione straordinario come Alessandro Petacchi: a quattro grandi figure di sportivi come Dario Carbone (tiro con l’arco), Ulisse Lavaggi (ciclismo), Dario Toracca (tennis) e Guido Farina. Non meno importanti sono le 29 medaglie d’argento: • nel tennis al Circolo Tennis Spezia e allo Spezia Tennis; nella vela al Circolo Velico e alla Società Vela; nel nuoto al Lerici Sport; nella scherma ancora alla Pro Italia; nel calcio allo Spezia Football Club e nella Pallacanestro alla V.S. Landini Lerici, oltre a 21 riconoscimenti individuali, • alla Società Canottieri Velocior, uno dei più longevi sodalizi sportivi italiani (probabilmente il più antico della nostra regione): fondata nel 1883, ha organizzato nel Golfo il primo campionato italiano della sua disciplina e forgiato generazioni di atleti, tra cui ben sei olimpionici. Attualmente è ancora ai vertici della sua specialità con i giovani campioni Matteo Righetti ed Erika Spinello. E ancora 80 medaglie di bronzo sanciscono il livello di continuità raggiunto nel corso del tempo dallo sport spezzino: • nell’ atletica leggera alla A.S. Olimpia Libertas, al Centro Sportivo Marisport, alla Sportiva Libertas Audax; nella scherma al Circolo Scherma La Spezia e al Circolo Scherma Lerici; nel calcio al Pegazzano F.B.C. 1913, alla S.S. Forza e Coraggio e alla V.S. Sarzanese; nel ciclismo alla V.S. Casano, alla V.S. Romito Magra e alla V.S. Santerenzina; nel tiro a segno al Tiro a Segno Nazionale La Spezia; nelle bocce alla V.S. Giulio Beverini, oltre alla polisportiva Dopolavoro Dipendenti M.M., alla Ortonovese Electa e a 65 riconoscimenti individuali. Oltre ai nomi già citati, numerosi sono i campioni di livello internazionale che qui sono cresciuti e che a partire da qui hanno conseguito risultati prestigiosi: dal lottatore olimpionico Oreste Arpe, ai ciclisti Battistini, Fontona e Podenzana; nel nuoto Andrea Mori, nell’ atletica Stefano Mei, nel volley Pisano, nel basket Bencaster, nella vela Gherarducci, nel tennis Davide Sanguinetti, nel motociclismo Lucchinelli, Gallina, Romboni, nel decathlon Brogini, nel tiro a segno Gianni Santoro ed Enrico Pappalardo, senza tralasciare i numerosi atleti che hanno avuto l’onore di indossare la maglia azzurra. Difendendo attualmente i colori della nostra provincia in importanti campionati nazionali: nel calcio, oltre alle già citate Spezia e Sarzanese, la A.S.D. Fo.Ce. Vara; nella pallacanestro la Tarros Spezia, la Termocarispe Spezia e il Dielleffe Spezia; nel ciclismo la V.S. Bottagna e il G.S. Tarros; nell’hockey la Hockey Sarzana, nell’ atletica la Atletica Sportlife La Spezia. Atleti spezzini sono da sempre presenti ad alto livello in numerose altre discipline, come nella canoa, nella ginnastica ritmica, nella pallamano, nel pattinaggio, nelle arti marziali, nel rugby, nel tennistavolo. Forte radicamento nel nostro territorio hanno inoltre altre importanti realtà come l’Automobile Club d’Italia, l’Aero Club Lunense, le numerose bocciofile, il Golf Club Marigola, gli Sport Equestri, la Pesca Sportiva e le Attività Subacquee, l’Arrampicata Sportiva e il Surf, oltre alle rappresentanze della Federazione Italiana Cronometristi, della Federazione Medico Sportiva Italiana, del Comitato Italiano Paralimpico, del Gruppo Ligure Giornalisti Sportivi aderente all’USSI. Altro capitolo importante è quello delle tante manifestazioni Sportive tenutesi nel corso del tempo: memorabili corse ciclistiche – come il Giro della Lunigiana o i numerosi passaggi del Giro d’Italia, gran premi ippici, la Mille Miglia, il Circuito Motociclistico della Spezia, la Formula Challenge Sarzana, i Tornei Tennistici, il Palio del Golfo, solo per citarne alcune. Uno spaccato della nostra società che, infine, non può dimenticarsi dell’ attività del Panathlon International e dell’UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport) e degli Enti di promozione sportiva, al Museo dello Sport, come i circoli Acli, Arci, Aics, Acsi, Csen, Csi, Cusi, Endas, Uisp, di quella dei gruppi parrocchiali e dei Salesiani, dei dopolavoro e dei circoli aziendali e delle attività sportive legate alla presenza della Marina Militare alla Spezia, perché tante sono le società sportive di avviamento e promozione dietro le quali opera un silenzioso Volontariato che onora lo Sport ed è patrimonio prezioso del nostro territorio.

Tratto da: http://www.unvsliguria.it/Attivita-Sportiva-Lo-Sport-sul-territorio-spezzino.htm