la contrada - teatro stabile di trieste

progetto artistico 2014

Direttori artistici Francesco Macedonio Livia Amabilino

Trieste teatro orazio bobbio Via del Ghirlandaio, 12 34138 Trieste tel. 040 948471 fax 040 946460 [email protected] la contrada 2014

Presidente Livia Amabilino

Direttori artistici Francesco Macedonio Livia Amabilino

Direttore organizzativo Diego Matuchina

 Il teatro popolare la contrada nasce a Trieste nel 1976 per volontà degli attori Ariella Reggio, Orazio Bobbio, Lidia Braico e del regista Francesco Macedonio. Dopo alcuni anni di attività itinerante con spettacoli di Teatro Ragazzi, la compagnia approda nel 1983 al Teatro Cristallo. Da allora è organismo stabile di produzione e programmazione teatrale che opera in sei principali settori di attività:

• L’allestimento di opere di autori triestini; • La messa in scena di testi di autori dell’area mitteleuropea, dell’Est Europa e della drammaturgia italiana degli anni Trenta-Quaranta; • La produzione di spettacoli per l’infanzia e la gioventù; • La metodica presenza in Istria - in collaborazione con la Regione Friuli- Venezia Giulia, l’Università Popolare di Trieste e con l’Unione Italiana di Fiume - a favore delle Comunità Italiane di Slovenia e Croazia; • La realizzazione di attività seminariali per insegnanti e studenti e di progetti di aggiornamento e perfezionamento professionale per giovani attori; • La programmazione degli spettacoli e delle rassegne del Teatro Cristallo, rein- titolato nel 2007 a Orazio Bobbio.

Dal 1989 la contrada ha ottenuto il riconoscimento ministeriale quale “Teatro Stabile di interesse pubblico” (l’unico ad iniziativa privata operante nelle Tre Venezie fino a pochi anni fa). Dalla scomparsa nel 2006 del Presidente e fondatore Orazio Bobbio, ha assunto la guida della Contrada Livia Amabilino. Nel corso di questi anni sono state realizzate più di 160 produzioni ed ospi- tate più di 330 compagnie, per un totale di quasi 500 spettacoli, ripartiti fra la programmazione serale e quella del Teatro Ragazzi. In ogni stagione vengono effettuate circa 200 recite in sede – considerando gli spettacoli di produzione e le ospitalità – di fronte ad un pubblico di oltre 4.000 abbonati con più di 60.000 presenze complessive. Nel 2009, dopo diversi anni di lavori di restauro, la Contrada ha riaperto a Trieste il piccolo Teatri dei Fabbri, dove organizza rassegne di Teatro per Ragazzi, spettacoli sperimentali ed eventi culturali. Attualmente lavorano con la contrada più di 70 persone tra attori, mae- stranze tecniche, impiegati e collaboratori stagionali.

 la contrada 2014

attori Ariella Reggio, Maurizio Casagrande, Tosca D'Aquino, Adriano Giraldi, Marzia Postogna, Massimiliano Borghesi, Maria Grazia Plos, Maurizio Zacchigna, Riccardo Maranzana, Barbara Folchitto, Paola Bonesi, Daniela Mazzucato, Alessandro Fullin, Emanuela Grimalda, Giorgio Pasotti, Andrea Garinei, Daniela Gattorno, Enza De Rose, Giulio Settimo, Andrea Tich, Julian Sgherla, Sara Cechet, Francesco Paolo Ferrara, Valentino Pagliei, Laura Antonini regia Francesco Macedonio, Giovanni Anfuso, Giuseppe Emiliani, Alessandro Marinuzzi, Giovanni De Feudis, Andrea Collavino, Giulio Settimo, Daniela Gattorno, Maurizio Zacchigna, Anna Bobbio scene e costumi Alessandro Chiti, Andrea Stanisci, Alessandra Ricci, Andrea Bianchi, Antonella Balsamo, Ida Visintin musiche Massimiliano Forza, Fabio Valdemarin, Alessandro Mancuso, Giovanni Settimo servizi tecnici Bruno Guastini, Roberto Vinattieri, Francesco Orrendo, Viljem Ciuch, Alberto Antonel, Davide Zucca, Rossella Plaino, Elisa Bolognini, Roberto Ramberti • teatro per l’infanzia e la gioventù Enza De Rose amministrazione Paola Cagnacci, Antonella Delbello, Nezka Maricchio ufficio stampa Sara Del Sal promozione Julian Sgherla responsabile di sala Ornella Antonazzi coordinamento biglietteria Alessandra Ropretig sala e biglietteria Massimiliano Baskar, Margherita Busan, Elisabetta Colavito, Luca Colomban, Arianna Guastini, Gabriele Prodam, Cosimo Sardo, Francesco Sinicco, Minodora Voicu la contrada 2014

L’attività di produzione del 2014 de la contrada - teatro stabile di trieste è suddivisa in quattro aree tematiche, presentate in dettaglio nelle pagine successive: (1) Il teatro per Trieste [Sissi a Miramar, Le mantelline ]; (2) Le produzioni di interesse nazionale [Il prigioniero della Seconda Strada; Triestiner; Pinocchio opera rock; Il metodo]; (3) Il teatro per l’infanzia e la gioventù [Alice nel paese delle meraviglie, Biancaneve; Cenerentola e l’albero ma- gico; Fiabe africane; Mare; Quadratino]; (4) I progetti speciali [Mrs. Grey & me; Progetto sulle disabilità “Il teatro che fa la differenza”; Associazione culturale Amici della Contrada; Associazione culturale La Cantina; Accademia Teatrale “Città di Trieste”].

L’insieme del progetto si richiama esplicitamente alle finalità indicate dallo Stato per l’erogazione di contributi ai soggetti che svolgono attività teatra- li. La qualità artistica e il rinnovamento della scena, la sperimentazione di tec- niche e stili, il ricambio generazionale, la committenza di nuove opere e la valorizzazione del repertorio contemporaneo italiano ed europeo, l’incentiva- zione di forme di creazione interdisciplinare sono gli elementi fondamentali tenuti in considerazione per la redazione del progetto. Un teatro stabile si caratterizza per il forte e durevole legame che gli artisti riescono a promuovere tra la sede teatrale in cui operano, la comunità locale e il territorio; sono quindi obiettivi imprescindibili la valorizzazione delle professionalità e la più ampia diffusione del proprio lavoro, in particolare presso il nuovo pubblico e le nuove generazioni. Il progetto de la contrada si avvale di un nucleo artistico, di una direzione e di una struttura d’impresa che sin dalla costituzione, nel 1976, ha non solo mantenuto, ma consolidato il proprio tratto distintivo: il legame con la città di Trieste e un repertorio di pregio, senza concessioni al gusto più facile, con la ricerca di nuove opere, nuovi autori, nuovi interpreti.

 la contrada 2014

Il teatro per Trieste

Sissi a Miramar Le mantelline la contrada • teatro per Trieste 2014

LA DRAMMATURGIA TRIESTINA

Sin dalla sua origine la contrada ha riservato una costante e significativa attenzione alla creazione di un nuovo repertorio in lingua dialettale per la valorizzazione dell’identità, della storia e della cultura di Trieste. Il lavoro svolto in questi anni grazie ad autori come Carpinteri e Faraguna, Tullio Kezich, Francesco Macedonio, Ninì Perno, Roberto Damiani, Claudio Grisancich e altri, ha consentito di dare attuazione ad una effettiva scelta progettuale con il plauso di un pubblico appassionato. I primi tentativi fatti dal Teatro Stabile del Friuli–Venezia Giulia negli anni Sessanta con la messinscena di testi come Co’ son lontan de ti... di Vladimiro Lisiani, al quale fece seguito la famosa trilogia di Carpinteri e Faraguna Le maldobrie, Noi delle vecchie province e L’Austria era un paese ordinato, sono stati ripresi con continuità dalla Contrada. Testi come A casa tra un poco di Damiani e Grisancich hanno aperto un settore originale e hanno dimostrato come il dialetto triestino, più volte collaudato nel repertorio brillante, fosse linguaggio fortemente espressivo anche nel versante drammatico. La risposta che il pubblico nel corso di tutti questi anni ha sempre voluto dare al teatro dialettale – basti ricordare testi pur molto diversi come Sariandole di Roberto Curci e Un baseto de cuor di Claudio Grisancich –, conferma la necessità di un programma pluriennale che possa, attraverso l’analisi di tema- tiche strettamente legate al tessuto culturale di una città così ricca di storia e di letteratura, ribadire la profonda importanza di sostenere lo sviluppo di una tradizione teatrale. Punto di riferimento per lo sviluppo di una drammaturgia in dialetto deve essere il tessuto culturale e storico della città cui quella tradizione fa capo. Le possibilità offerte in questo senso dalla storia di Trieste sono veramente molte, soprattutto quando si consideri il Novecento, che per la nostra città è stato veramente ricco di avvenimenti di grande consistenza storica, sociale e culturale. L’immagine di Trieste, inoltre, è fortemente radicata con una intensa e complessa connotazione positiva in Italia e in Europa: potrebbe essere appunto il prodotto teatrale a fungere da raccordo e da punto di richiamo per le molteplici qualità sottese, grazie alla insita convergenza tra forme di espressività artistiche e alla forza della rappresentazione con la presenza viva e partecipe del pubblico. Da queste brevi riflessioni è possibile tracciare un percorso drammaturgico che, facendo tesoro di quelle esperienze culturali, storiche e civili maturate dalla città nei suoi momenti cruciali, dia testimonianza del processo storico ma anche della funzione sociale e culturale che il teatro assolve. Una prima introduzione al lavoro di ricerca qui proposto è già stata affron- tata con opere che in modo diverso hanno collocato la scena teatrale agli inizi del Novecento. Alla versione in dialetto di Gallina vecchia trasposta da Mario Licalsi sul testo di ambientazione medio–borghese di Augusto Novelli ha fatto seguito Antonio Freno. Quella note in via Crosada di Ninì Perno e Francesco Macedonio che propone la ricostruzione di un fatto di cronaca

 locale avvenuto nel settembre del 1904. Un’ulteriore esplorazione, dedicata alla Trieste dell’emigrazione nell’imme­ diato dopoguerra, è avvenuta con L’americano di San Giacomo di Tullio Kezich, che ha offerto inoltre una originale testimonianza su uno dei protago- nisti più discussi degli ultimi decenni, Vittorio Vidali, facilmente riconoscibile nelle vesti del personaggio Tojo Goriani. Il taglio autobiografico del lavoro di Kezich si sviluppa con un insistito gioco di rinvii alla musica dell’epoca, ai modelli letterari, al linguaggio comune (i proverbi e i modi di dire), al ci- nema, ai fatti grandi e piccoli della cronaca, un gioco che non lascia tregua allo spettatore. Secondo momento della trilogia ideata per la contrada è Un nido di me- morie (2000), in cui si affronta il periodo drammatico dall’entrata in guerra (10 giugno 1940) alla liberazione di Trieste (maggio 1945), con una vicenda di forte impatto che non esclude però i toni divertiti e surreali. La terza tappa della trilogia è stata realizzata nel 2004: ne I ragazzi di Trieste viene rievocato il periodo in mezzo, il 1946 e il 1947, vissuto attraverso gli occhi di un gruppo di giovani alle soglie della maturità. Matteo (in cui si rispecchia lo stesso autore) e i suoi amici hanno tutti fra i 18 e i 20 anni, e affrontano assieme il passaggio dall’adolescenza alla maturità, con tutte le incertezze che le diverse scelte di vita portano con sé. Nel 2006 con lo spettacolo Sariandole di Roberto Curci, viene messa sotto i riflettori la Trieste di oggi, vista dalle donne dall’osservatorio privilegiato dell’ormai famoso’ bagno Lanterna, unico esempio in Europa di stabili- mento balneare ancora oggi diviso fra uomini e donne. Uno spaccato della Trieste contemporanea, ben lontana dal mito asburgico, ritorna nel 2008 nuovamente ad opera del giornalista e scrittore Roberto Curci: Tramachi (Traslochi) ci offre, attraverso la magia del dialetto, la vicenda di un’anziana donna in procinto di traslocare, che un po’ alla volta rivelerà il suo passato segreto e infelice. Nel 2007 va in scena Vola colomba, di Pierluigi Sabatti e Francesco Macedonio, ambientata in una giornata cruciale della storia di Trieste, il 26 ottobre 1954, data del ritorno all’Italia. È una storia corale che coinvolge in particolare un quartiere popolare della città, quello sangiacomino, e che intreccia le vicende di personaggi con diverse identità politiche, culturali e linguistiche, ma unite da profondi legami affettivi. Con Remitùr. Le donne al parlamento di Ugo Vicic, nel 2009, si ritorna a rac- contare una Trieste odierna e contemporanea, filtrata dall’occhio divertito e scanzonato delle gente comune. Ispirato alle commedie di Aristofane, la vicenda viene trasporata dall’antica Grecia alla Trieste dei giorni nostri, dove a diventare protagonista di una singolare rivoluzione contro i maschi diventa una mite e anziana fioraia. Il testo del 2010, Fuori i secondi. Tiberio Mitri: professione pugile di Enrico Luttmann, scava invece nel passato più glorioso della città, quella Trieste che ha dato i natali a grandi personaggi dello sport, come Nereo Rocco o, come nel nostro caso, Tiberio Mitri. Lo spettacolo vuole rappresentare anche un momento di celebrazione per uno dei grandi miti del passato che Trieste ricorda ancora oggi con affetto e orgoglio. Per l’inaugurazione del Bobbio nel 2011, la Contrada punta nuovamente su Luttmann, commissionandogli stavolta un testo brillante, Svola cicogna (che fa volutamente il verso al Vola colomba del 2007), dove si affronta con un registro leggero il tema della paternità. Per inaugurare la nuova Stagione del Bobbio, la contrada sceglie nel 2012 di

 ritornare alle origini, attingendo al prezioso repertorio delle Maldobrie, sem- pre molto apprezzate dal pubblico triestino. Maestra nell’interpretare queste “storie di terre e di mare delle province austro-ungariche”, la compagnia della Contrada vanta svariati allestimenti tratti dalle Maldobrie di Carpinteri e Faraguna, con alcuni degli attori (Ariella Reggio in testa) che furono fra i primi ad interpretare questi testi già nelle trasmissioni radiofoniche della RAI, prima ancora che venissero adattate per il teatro. A distanza di 27 anni dalla prima edizione (e di dodici anni dall’ultima ripresa), la Contrada sceglie di inagurare la Stagione 2013/2014 con un nuovo allesti- mento di uno dei suoi più celebri cavalli di battaglia Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna. La scelta di riallestire questo classico del teatro vernacolare triestino nasce dalla volontà di celebrare uno spettacolo che nel 1986 costituì un “caso” - culturale, teatrale, artistico - fondato su una delle principali finalità della Contrada, il recupero e la valorizzazione sulla scena del tessuto culturale e linguistico delle nostre terre attraverso l’uso del divertissement. Due paia di calze di seta di Vienna è stato uno degli spettacoli in lingua triestina di maggior successo nel corso degli ultimi decenni. Messo in scena per la prima volta in apertura della Stagione 1986/87 lo spettacolo ebbe un tal successo di critica e pubblico da renderne necessaria la ripresa a fine stagione fuori abbonamento. Le numerose richieste di quanti non avevano assistito alla prima edizione - e di quanti desideravano rivederlo - spinse la Contrada a riallestire lo spettacolo due anni più tardi (Stagione 1988/89) e ancora una volta nel 1992, registrando in tutto più di trentaduemila spetta- tori. La fama del testo volò letteralmente oltre oceano e nel 1993 procurò alla compagnia una fortunata tournèe estiva in Australia presso le numerose comunità di italiani (e triestini) residenti all’estero. Il quarto riallestimento dello spettacolo (Stagione 2001/2002) non fu meno fortunato delle edizioni precedenti e registrò il “tutto esaurito” per tutte le repliche, sia a Trieste che nelle piazze regionali e della vicina penisola istriana. La fama dello spettacolo è tale che alla quinta edizione, nell’autunno del 2013, Due paia di calze di seta di Vienna ha registrato ancora una volta un successo senza precedenti, registrando la sala piena sia in sede, per tutte le repliche al Teatro Bobbio, sia nelle piazze regionali. Da una collaborazione con l’attore comico Alessandro Fullin, autore del ro- manzo “Sissi a Miramar” edito dalla MGS Press di Trieste, nasce l’idea di portare in scena il testo adattandolo per il palcoscenico. Una speciale “anteprima” realizzata a leggìo - con la partecipazione dello stesso autore accanto ad Arilla Reggio e Emanuela Grimalda - registra da subito l’interesse del pubblico, tanto da spingere la Contrada ad adottare il progetto per l’inaugurazione della Stagione di prosa 2014|2015 del Bobbio.

 le produzioni dialettali 1976 – A casa tra un poco di Roberto Damiani e Claudio Grisancich 1981 – Un sial per Carlotta di Ninì Perno 1982 – 1902: i fuochisti di Luisa Crismani 1986 – Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna 1987 – Un biglietto da mille corone di Carpinteri e Faraguna 1988 – In mezo a ‘ste disgrazie... el tuo ricordo di Edda Vidiz 1988 – Marinaresca di Carpinteri e Faraguna 1989 – Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna 1989 – Co’ ierimo putei di Carpinteri e Faraguna 1989 – Grisaglia blù di Sergio Velitti 1990 – Quela sera de febraio... di Francesco Macedonio e Ninì Perno 1991 – Sette sedie di paglia di Vienna di Carpinteri e Faraguna 1992 – Putei e putele di Carpinteri e Faraguna 1992 – Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna 1993 – Pronto, mama…? di Carpinteri e Faraguna 1994 – Un baseto de cuor di Claudio Grisancich 1994 – Locanda grande di Carpinteri e Faraguna 1995 – Un’Isotta nel giardino di Ninì Perno e Francesco Macedonio 1996 – Galina vecia di Augusto Novelli 1996 – El mulo Carleto di Roberto Damiani da Angelo Cecchelin 1997 – Antonio Freno di Ninì Perno e Francesco Macedonio 1998 – L’americano di San Giacomo di Tullio Kezich 1999 – Alida Valli che nel ’40 iera putela di Claudio Grisancich 1999 – El serpente de l’Olimpia di Roberto Damiani da Cecchelin 2000 – Un nido di memorie di Tullio Kezich 2001 – Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna 2002 – L’ultimo carnevàl di Tullio Kezich 2003 – Mia fia di Giacinto Gallina 2004 – Cosa dirà la gente? di Carpinteri e Faraguna 2004 – I ragazzi di Trieste di Tullio Kezich 2005 – Zente refada di Giacinto Gallina 2006 – Xe bon l’oio de Dragoseti da Carpinteri e Faraguna 2006 – Sariandole di Roberto Curci 2007 – Vola colomba di Pierluigi Sabatti e Francesco Macedonio 2008 – Tramachi di Roberto Curci 2009 – Remitur di Ugo Vicic e Francesco Macedonio 2010 – Fuori i secondi di Enrico Luttmann 2011 – Svola cicogna di Enrico Luttmann 2012 – Maldobrie di Carpinteri e Faraguna 2013 – Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna

10 la contrada • produzioni 2014

Sissi a Miramar

Autore Alessandro Fullin Regia Francesco Macedonio Scene Andrea Stanisci Costumi Andrea Stanisci Musiche Massimiliano Forza Interpreti Ariella Reggio, Emanuela Grimalda, Alessandro Fullin Prima nazionale 17 ottobre 2014; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Sissi a Miramar è un divertente affresco di Trieste, raccontato nella sua lingua, ovvero il Triestino, che Fullin per la prima volta affronta da autore ma che parla fin dall’infanzia. Trieste con i suoi punti di forza e con le sue location caratteristiche, con i suoi vizi e le sue virtù, fa da sfondo ad una storia appassionante e fresca, che si fonda su un tempo fuori dal tempo, con un anacronismo bizzarro e sornione, che offre l’impressione di trovare i personaggi, storicamente lontani, immersi nella realtà quotidiana della città. Ed è infatti proprio l’imperatrice Carlotta, che vive nel suo castello, a Miramare, a doversi scontrare con la Barcolana e l’intasamento di barche nel suo specchio d’acqua o con le regole per mantenere in vita la magia e il fascino di un luogo che essendo Patrimonio dell’Umanità ha dei costi insostenibili. Carlotta, ormai vedova, si ritrova di fronte a Sissi, che è scampata all’attentato dell’anarchico in Svizzera per un banale scambio di persona e che ha approfittato della confusione per scappare dagli impegni imperiali e riparare dalla sua adorata cugina a Miramare. Un incipit particolare, che porterà ad una convivenza forzata non sempre semplice per due donne dai caratteri forti e con le loro abitudini ben radicate. Ma, si sa, le sorprese non finiscono mai, ed ecco che a una delle due imperatrici verrà offerta l’ opportunità di amare ancora. Fullin ha scritto un testo ricco di sorprese e di colori, capace di fare riflettere e di- vertire allo stesso tempo, e che sa anche essere un’ottima cartolina per quei luoghi e per quelle persone che da sempre sono simboli di una città in cui il tempo davvero sembra essersi fermato. Diventato recentemente un libro edito da Mgs Press, Sissi a Miramar vanta già al suo attivo una riduzione radiofonica trasmessa dalla Sede RAI del Friuli Venezia Giulia e un primo allestimento “a leggìo” presentato dall’Associazione Amici della Contrada. Entrambe le manifestazioni hanno riscosso un grande successo di pubblico.

11 la contrada • produzioni 2014 Alessandro Fullin Nato a Trieste nel 1964, Alessandro Fullin si è laureato al Dams del- l’Università di Bologna. Ha partecipato a diverse trasmissioni televisive: “Comedy Lab” su Mtv, “Zelig off” su Canale 5, “Zelig Circus” su Canale 5, “Belli dentro” su Canale 5, “Nientology” su Deejay Tv, “G day” su “la 7”. Ha scritto e interpretato diversi testi teatrali: con Clelia Sedda “Gengis Khan ovvero il problema del Tartaro”; con la regia di Andrea Adriatico ha presentato: “L’auto dei comizi” (produzione Teatri di vita, 2003) e “Le serve di Goldoni” (copro- duzione Teatri di vita-Biennale di Venezia, 2007); con la regia di Roberto Piana “Un delitto senza importanza: chi ha ucciso Oscar Wilde?”, “Fullin legge Fullin. Spettacolo leggermente autoreferenziale”. Ha pubblicato: “Tuscolana” (Mondadori, 2005), “Come fidanzarsi con un uomo senza essere una donna” (Mondadori, 2008), “Ho molto tempo dopo di te” (Kowalski,2011), “Pomodori sull’orlo di una crisi di nervi ovvero La vera cucina gay italiana “ (Cairo, 2012), “Sissi a Miramar” (MGS Press, 2013).

Alessandro Marinuzzi Allievo e assistente di Luca Ronconi e Aldo Trionfo all’Accade- mia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, dove si è diplomato e perfezionato in Regia, e dove in seguito ha diretto il Quarto Anno di Perfezionamento per Attori, Alessandro Marinuzzi, triestino del 1960, ha studiato e lavorato oltre che in Italia anche all’estero e in diverse lingue, in particolare in Francia e in Belgio. Lavora spesso con il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e più recentemente con il Teatro Stabile Sloveno di Trieste e ha insegnato presso il Corso di Perfezionamento per Attori del Teatro di Roma e la Scuola del Teatro Stabile di Torino diretti da Luca Ronconi. Nel 1999 ha creato con una ventina di attori di varie nazionalità Laboratorio X dove fonde l’attività di regista con la didattica e la ricerca teatrale basate sul- l’analisi e l’interpretazione dei testi e degli spazi adoperati e sulla promozione e il perfezionamento delle potenzialità attoriali. Nel 2010 il Teatro Ringhiera dell’ATIR di Milano diretto da Serena Sinigaglia ne ha ospitato una “Personale” con due spettacoli, un work in progress di Laboratorio X e una masterclass di perfezionamento per attori professionisti. Nel 2011 conduce il Corso di perfezionamento interculturale per attori profes- sionisti “Shakespeare in progress”, finanziato da Fondo Sociale Europeo, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e organizzato dall’ENFAP FVG in collaborazione con Il Rossetti Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e con il Teatro Stabile Sloveno di Trieste. Dal 2011 è consigliere d’amministrazione del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e dal 2006 al 2011 è stato delegato della Provincia di Trieste per il consiglio d’amministrazione e l’assemblea dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia.

12 la contrada • produzioni 2014

Le mantelline

Autore Francesco Macedonio e Claudio Grisancich Regia Francesco Macedonio Scene Andrea Stanisci Costumi Andrea Stanisci Musiche Massimiliano Forza Interpreti Daniela Mazzucato, Ariella Reggio, Massimiliano Borghesi, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna, Andrea Tich e Laura Antonini Prima nazionale 19 luglio 2014; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

La Grande guerra è appena iniziata, le donne rimaste sole dopo la partenza dei loro uomini per il fronte, si ritrovano insieme per cucire “le mantelline”. Le mantelline, ora esposte in tutti i musei della Grande guerra, sono quel capo di abbigliamento che usavano gli alpini e che le donne di condizione popolare cucivano per guadagnare qualche soldo per sopravvivere in quegli anni terribili. Ma nel terrore e l’angoscia di un’Europa in fiamme, il ritrovarsi insieme permette la complicità, il ricordo, lo scambio di battute, il sentirsi vive. Lo spettacolo è corredato dall’esecuzione di canzoni popolari dell’epoca eseguite dal vivo, in particolare da una grande interprete: Daniela Mazzuccato.

Da questa cornice nascono i vari quadri dello spettacolo, che ripercorrono la Grande guerra nelle terre giuliane, attraverso le pagine di grandi autori: • Emilio Lussu (Cagliari 1890 - Roma 1975) da UN ANNO SULL’ALTIPIANO In questo libro vengono raccontati degli episodi di guerra realmente accaduti all’autore Emilio Lussu; il periodo va da fine maggio 1916 al luglio 1917. L’anno cui si fa cenno nel titolo è relativo al periodo trascorso dalla Brigata Sassari sull’Altipiano di Asiago; nel libro si fa riferimento ad una serie di episodi avvenuti tra il giugno 1916 e il luglio 1917 e in particolare ai combattimenti sul Carso. Lussu, che pure era stato un acceso interventista e si era battuto con grande coraggio durante tutta la guerra, assume un atteggiamento fortemente critico nei confronti dei comandi militari dell’epoca. La guerra venne condotta male da generali impreparati e presuntuosi, incapaci di rendersi conto dei propri errori, e decisi spietatamente a sacrificare migliaia di vite umane pur di conquistare pochi palmi di terreno. Nella prima guerra mondiale l’Italia perse mezzo milione di combattenti, più che nella seconda guerra mondiale. I tremendi errori dei comandi fanno sì che, sempre più spesso, essi vengano considerati dai combattenti come i loro veri nemici. Alcuni, come il Ten. Ot- tolenghi, arrivano pertanto ad auspicare un ammutinamento generale in cui i reparti facciano dietro front e poi vadano avanti, sempre avanti, fino a Roma, “perché lì è il gran quartier generale nemico.” L’atmosfera che Lussu comunica nelle sue pagine rispecchia fedelmente una guerra che l’esercito italiano combatté ottusamente sempre all’offensiva fino al 1917, lo- gorandosi fin quasi all’esaurimento e crollando miseramente al contrattacco degli austro-tedeschi.

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• Giulio Camber Barni (Trieste 1891 - Liubovna 1941) da LA BUFFA Nato in una famiglia originaria della Dalmazia, Camber compie a Trieste gli studi primari e secondari e frequenta, quindi, l’Università di Vienna, nella facoltà di giurisprudenza e filosofia. Allo scoppio della prima guerra mondiale chiamato alle armi nell’esercito austriaco diserta e fugge in Italia, dove incontra l’amico Enrico Elia, con il quale si ar- ruola volontario nel 2° reggimento fanteria di stanza a Udine assumendo il cognome di Barni. Ferito due volte, ottiene la croce di guerra, una medaglia d’argento (Oslavia, 3 novembre 1915) e una di bronzo (Soupir, Francia, 4 ottobre 1918) al valor militare. Alla fine della guerra si trova a Trieste come ufficiale addetto alla propaganda della III Armata. Collabora al giornale repubblicano “L’Emancipazione” nel quale pubblica in 12 puntate, tra il 1920 e il 1921, le sue poesie di guerra con il titolo La Buffa (“la fanteria l’è buffa ...”) che nel 1935 vengono raccolte in volume da Virgilio Giotti; poesie esemplari, come ha scritto Giani Stuparich “d’un epica sbocciata spontaneamente dalle trincee, da mettersi vicino ai più bei canti dei soldati” del primo conflitto mondiale.

• Umberto Saba (Gorizia 1883 - Trieste 1957) da VERSI MILITARI. Di origine ebraica, rifiutò il cognome del padre - che lo aveva abbandonato - e assunse, in omaggio alla madre, il cognome di Saba (“pane” in ebraico). Fu soldato nella prima guerra mondiale, ma non fu inviato al fronte. Dopo la guerra aprì una libreria anti- quaria. Amava D’Annunzio, ma fu molto deluso dopo una visita personale al “poeta vate”. “Il canzoniere” (1921) raccoglie tutta la sua produzione poetica di vent’anni. Perseguitato dal fascismo (leggi razziali), ebbe anche forti crisi nervose che dovette curare con intense sedute psicoanalitiche. Rifugiato a Parigi fu protetto da Montale e da altri intellettuali antifascisti. Una seconda edizione del “Canzoniere” è del 1948. Nel 1953 fu ricoverato in clinica per un periodo. La sua raccolta di poesie è molto vasta, molto spesso descrive aspetti aspetti di vita quotidiana, come in “Città vecchia”. Nella sua poesia sono evidenti i riferimenti mitteleuropei e a conoscenze non usuali per gli intellettuali dell’epoca come Nietzsche o la psicoanalisi che venivano inserite nel contesto stilistico classico della letteratura italiana a cui Saba si ispirava. VERSI MILITARI (Salerno, 12° Fanteria, 1908) Saba, con la sua poesia, si lega volentieri a luoghi e a date. L’esperienza militare ebbe per lui un’importanza essenziale, sia per la novità del fatto, sia per il contatto diretto con umili soldati italiani; uno stato d’animo rievocato dallo scrittore nella prosa Il sogno di un coscritto (1957). In queste pagine ricorda l’incontro d’anima con i commilitoni, nel momento in cui lo considerano uno di loro, uno come loro. Questi sonetti furono improvvisati nel fervore di una vita attiva in cui egli era venuto a trovarsi, sottratto alle sue solite meditazioni. Saba prova ad immettersi nella vita di tutti, a vivere una vita collettiva, entro un’amalgama di caratteri, dialetti, condizioni, educazioni diverse. E’ un momento importante per lui. Saba toglie al soldato il rivestimento eroico, ne scopre l’innocenza di bambino adulto; la vita di caserma, monotona e greve, indolente, a volta mortificante, accentuata dalla nostalgia della casa, della ragazza, è rappresentata con toni tutt’altro che sdolcinati. La vita militare rappresenta per Saba anche l’opportunità di un incontro che gli con- sente di sperimentare un test psicologico avendo a propria disposizione un ampio materiale sperimentale.

14 la contrada • attori 2014

Daniela Mazzucato

Veneziana, ha studiato canto nella classe di Paolo Mirko Bononi e si è diplo- mata al Conservatorio “Benedetto Marcello” della sua città. Gilda nel Rigoletto di Giuseppe Verdi, con cui ha debuttato diciannovenne alla Fenice sotto la direzione di Carlo Franci, è stato il suo primo ruolo da protagonista, ripetu- to in seguito al Teatro Comunale di Bologna, a Dublino e al Teatro Verdi di Trieste in uno spettacolo interamente firmato da Pier Luigi Pizzi. L’esordio al Teatro alla Scala di Milano è avvenuto nella stagione 1973-74 come Susanna ne Le nozze di Figaro di Mozart sotto la direzione di Claudio Abbado e per la regia di Otto Schenk. In seguito si è presentata nel teatro milanese ne L’amore delle tre melarance di Prokofiev (Abbado-Strehler), inCosì fan tutte di Mozart (Böhm-Patroni Griffi), inWerther di Massenet (Prêtre-Chazalettes), in Un ballo in maschera di Verdi (Abbado-Zeffirelli), neIl ratto dal serraglio di Mozart (Segerstam-Strehler), tornandovi nel 1994 per La boheme di Puccini (Gavazzeni-Zeffirelli). Artista di grande versatilità, il suo repertorio spazia dal barocco (L’erismena di Cavalli con cui ha debuttato al Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Tito di Cesti, il Sant’Alessio di Landi, Dido and Aeneas di Purcell), ai grandi ruoli di Mozart e Donizetti (è stata Norina nel Don Pasquale al Festival di Bregenz e a Ottawa, Adina ne L’elisir d’amore ad Amburgo, Parigi, Berlino e Londra accanto a Luciano Pavarotti, Despina in Così fan tutte a Ferrara con Claudio Abbado), dall’operetta di Offenbach (Orfeo all’inferno, Barbablù), Johann Strauss (Adele in Il pipistrello), Costa (Scugnizza) e Lehar (La vedova allegra sia nel ruolo di Valencienne che in quello della protagonista), spesso affrontati al Festival Internazionale dell’Operetta di Trieste, fino all’opera contemporanea (Procedura penale e Il mantello di Chailly a ). Oltre che in tutti i maggiori teatri italiani, ha cantato a Londra, Glyndebourne, Parigi, Tolosa, Marsiglia, Bordeaux, Ginevra, Losanna, Avignone, Amburgo, Berlino, Ottawa, Bregenz, Innsbruck, Francoforte, Bonn, Wiesbaden, Barcel- lona, Oviedo e Lisbona. Ha collaborato, fra gli altri, con maestri come Claudio Abbado, Karl Böhm, Sir Colin Davis, Sir John Pritchard, Georges Prêtre, Gia- nandrea Gavazzeni, Peter Maag, Daniel Oren, Andrew Davis, Alan Curtis e con registi come Giorgio Strehler, Giuseppe Patroni Griffi, Franco Zeffirelli, Luca Ronconi, Roberto De Simone, Filippo Sanjust, Giancarlo Cobelli, Jonathan Miller e Graham Vick. Nelle ultime stagioni ha aggiunto al suo già vasto repertorio La Voix humaine di Poulenc-Cocteau, Die sieben Todsünden di Weill-Brecht e Troble in Tahiti di Bernstein (Trieste, 2007 e 2008), è tornata a I quattro rusteghi di Wolf Ferrari a Tolosa (2008), teatro dove, su invito di Nicolas Joël, ha affrontato con successo il ruolo di Marcellina ne Le nozze di Figaro. Parallelamente si è misurata con il musical (Kiss me Kate di Porter al Regio di Torino) e con il teatro di prosa: L’impresario delle Smirne di Goldoni in uno spettacolo di Davide Livermore per il Teatro Stabile di Torino e, con particolare esito, in To be or not to be di Maria Letizia Compatangelo dal soggetto di Melchior Lengyel (regia di Antonio Calenda) per il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia. Nel 2013 ha lavorato con la Contrada in Operetta eterno amore di Gianni Gori e Alessandro Gilleri.

15 la contrada 2014

Le produzioni di interesse nazionale

Il prigioniero della Seconda Strada

Triestiner

la contrada • produzioni 2014

la contrada – Teatro Stabile di Trieste è conosciuta e apprezzata su tutto il territorio nazionale per le numerose produzioni che ogni anno vengono presentate al pubblico italiano, nelle più importanti città italiane e in moltissimi teatri di provincia. In trentacinque anni d’attività, gli or- ganizzatori hanno posto mano a svariati progetti, destinati ciascuno ad indagare, di volta in volta, generi, autori e drammaturgie differenti. Durante i primi anni di attività, il bisogno di farsi conoscere sul piano nazionale attraverso una precisa fisionomia, spinge i responsabili della contrada a cercare un filone drammaturgico non frequentato da altre compagnie e, allo stesso tempo, capace di favorire una sorta di identifi- cazione tra il gruppo e l’ambito culturale e territoriale di sua provenien- za. Si decide così di impegnarsi in un progetto volto alla valorizzazione di autori contemporanei appartenenti all’area centro europea. Il primo lavoro prodotto per il circuito nazionale è Tango Viennese di Peter Turrini, andato in scena al Teatro Cristallo il 29 novembre 1984. Lo spettacolo, che si avvale delle prestigiose scenografie di Lele Luzzati, ri- scuote immediatamente grande successo, tanto da divenire uno degli allestimenti storici della contrada. Ripreso più volte nelle stagioni a venire, il testo apre la via a una serie di allestimenti che proporranno autori sino ad allora scarsamente conosciuti al pubblico italiano: Un’ora d’amore di Josef Topol (1986), Vecchio mondo di Aleksej Arbuzov (1988), Emigranti di Slawomir Mrozek (1991), La panchina di Alexandr Gel’man (1991), Omobono e gli incendiari di Max Frish (1993). La scelta dei testi, in principio, è anche dettata dalle esigenze della compagnia, al tempo non numerosa e quindi in grado di proporre solo lavori con pochi personaggi. In seguito, ampliati gli organici, ci si può rivolgere a lavori con un maggiore numero di interpreti. A fianco del filone centro europeo, negli stessi anni la contrada af- fronta drammaturgie diverse, proponendo Buon Natale amici miei di Alan Ayckbourn (1987) e, soprattutto, una serie di testi appositamente realizzati con gli attori più giovani della compagnia: Kathie e l’ippopota- mo di Mario Vargas Llosa (1988), L’ospite desiderato (1990) e La roccia e i monumenti (1991) di Pier Maria Rosso di San Secondo, Quasi d’amore di Massimo Bontempelli (1992), tutti allestiti dalla regista Orietta Crispi- no. Il progetto verrà ripreso alcuni anni più tardi, nel 2000, con l’allesti- mento di O di uno o di nessuno di Pirandello per la regia di Mario Licalsi, al termine di un percorso di formazione per giovani attori. Concluso il percorso sulla drammaturgia mitteleuropea, la contrada decide di porre mano a un nuovo progetto sul teatro brillante italiano. Il primo spettacolo è La Presidentessa di Umberto Simonetta (1990) di- retto da Licalsi. Il disegno viene a precisarsi tuttavia qualche anno più tardi, quando si decide di affrontare alcuni autori del teatro italiano degli anni Trenta. Si inizia con il fortunato Centocinquanta la gallina canta di Achille Campanile (1994) per la regia di Antonio Calenda; si prose- gue con l’altrettanto fortunato Non ti conosco più di Aldo De Benedetti (1996) con Lauretta Masiero, Orazio Bobbio e la regia di Patrick Rossi Ga- staldi e con Sorelle Materassi di Fabio Storelli da Aldo Palazzeschi (1998) con Lauretta Masiero, Isa Barzizza e Ariella Reggio.

17 la contrada • produzioni 2014

La collaborazione con alcuni importanti nomi della scena nazionale pro- segue negli anni successivi, quando si allestisce Classe di ferro di Aldo Nicolaj (2001) con Isa Barzizza, Paolo Ferrari e Piero Mazzarella e Ecco un uomo libero di Tom Stoppard (2002) con Paolo Ferrari, Maria Paiato e Ariella Reggio. I primi anni Duemila segnano anche un breve excursus della contra- da nel mondo del musical con Piccole donne (2001) e Ailoviù (2003). Lo spazio accordato alla drammaturgia contemporanea e a quella del Novecento italiano, non vieta tuttavia alla contrada di cimentarsi, sotto la guida di Francesco Macedonio, con uno dei più grandi classici di tutti i tempi, I rusteghi di Carlo Goldoni (2003). Più di recente la contrada ha intrapreso un percorso sulla dramma- turgia contemporanea anglosassone, proponendo spettacoli che si sono avvalsi, ancora una volta, del contributo di alcuni importanti nomi della scena nazionale: Io e Annie di Woody Allen (2003) con Antonio Salines, I ragazzi irresistibili di Neil Simon (2004) con Johnny Dorelli, Antonio Salines e Orazio Bobbio, Il divo Garry di Noël Coward (2007) con Gian- franco Jannuzzo e Daniela Poggi. A fianco di queste produzioni la contrada ha spesso voluto inda- gare autori e tematiche particolari: i difficili rapporti tra madre e figlia descritti sia in A cinquant’anni lei scopriva… il mare di Denise Chalem (1995) con Ariella Reggio e Rita Maffei, regia di Alessandro Marinuzzi; sia in Buonanotte mamma di Marsha Norman (2011) con Ariella Reggio e Marcela Serli, regia di Serena Sinigaglia. Rose di Martin Sherman (2004), impegnativo monologo sostenuto da Ariella Reggio per la regia di Mario Licalsi e Sabrina Morena, ha invece affrontato il tema delle persecuzioni naziste. Ancora va ricordata la messinscena di alcuni testi di Pino Rove- redo, come Ballando con Cecilia (2001), con Ariella Reggio, sul tema dei manicomi; Capriole in salita, con Maurizio Zacchigna, sull’alcoolismo e Caracreatura, con Maria Grazia Plos e la regia di Franco Però, sulla droga (2009). Nel corso delle ultime stagioni si sono proposti lavori che hanno guardato al genere brillante, spaziando dal Gatto in tasca di Feydeau con Antonio Salines e Gianluca Guidi (2007), a Italiani si nasce di e con Maurizio Mi- cheli e Tullio Solenghi (2009), a Daddy Blues di Bruno Chapelle e Martyne Visciano, con Marco Columbro e Paola Quattrini (2011). Le ultime produzioni hanno visto rinnovarsi il sodalizio con Micheli e Solenghi, adattatori e interpreti de L’apparenza inganna di Francis Veber (2012), un ritorno ai classici con Il sogno di Lisistrata da Aristofane e alla teatrografia di Noël Coward conVite private. Un rinnovato interesse per il teatro di Neil Simon ha portato la Contrada ad allestire nel 2013 A piedi nudi nel parco e a proporre per il 2014 una nuova edizione del Prigioniero della Seconda Strada, il testo sicuramente meno leggero nella commediografia di Simon, ancora oggi di grande attualità.

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1984 – Torna caro ideal di aa. vv. da un’idea di Gianni Gori 1984 – Tango viennese di Peter Turrini 1985 – Freud di Jean Paul Sartre 1986 – Un’ora d’amore di Josef Topol 1987 – Buon Natale amici miei di Alan Ayckbourn 1988 – Kathie e l’ippopotamo di Mario Vargas Llosa 1988 – Vecchio mondo di Aleksej Nikolaevic Arbuzov 1989 – La vedova nera di Carlo Terron 1989 – Storie d’amore di Anton Cechov 1990 – L’ospite desiderato di Pier Maria Rosso di San Secondo 1990 – La presidentessa di Umberto Simonetta 1991 – Emigranti di Slawomir Mrozek 1991 – La roccia e i monumenti di Pier Maria Rosso di San Secondo 1991 – Prologhi al Mittelfest di aa. vv. 1991 – La panchina di Alexandr Gel’man 1992 – Quasi d’amore di Massimo Bontempelli 1993 – Tango viennese di Peter Turrini 1993 – L’amore è un treno di aa. vv. 1993 – Omobono e gli incendiari di Max Frisch 1994 – Katapnountai di Paola Bonesi 1994 – Centocinquanta la gallina canta di Achille Campanile 1995 – A cinquant’anni lei scopriva… il mare di Denise Chalem 1996 – Non ti conosco più di Aldo De Benedetti 1998 – L’assente di Bruno Maier 1998 – Sorelle Materassi di Fabio Storelli da Aldo Palazzeschi 2000 – O di uno o di nessuno di Luigi Pirandello 2000 – Il formaggio e i vermi di Ginzburg, Garboli e Pressburger 2000 – Un bellissimo settembre di Gianni Gori 2001 – Classe di ferro di Aldo Nicolaj 2001 – Piccole donne. Il musical! di Tonino Pulci 2001 – Ballando con Cecilia di Pino Roveredo 2002 – Orient express da un’idea di Marzia Postogna e Cristina Santin 2002 – Ecco un uomo libero di Tom Stoppard 2003 – I rusteghi di Carlo Goldoni 2003 – Ailoviù di Joe Di Pietro e Jimmy Roberts 2003 – Io e Annie di Woody Allen 2004 – Rose di Martin Sherman 2004 – I ragazzi irresistibili di Neil Simon 2007 – Il gatto in tasca di George Feydeau 2007 – Il sottotenente Gustl di Arthur Schnitzler 2007 – Il divo Garry di Noël Coward 2009 – Capitano Ulisse di Alberto Savinio 2009 – Capriole in salita di Pino Roveredo 2009 – Caracreatura di Pino Roveredo 2009 – Italiani si nasce di Maurizio Micheli e Tullio Solenghi 2010 – L’aberrazione delle stelle fisse di Manlio Santanelli 2011 – Daddy Blues di Bruno Chapelle e Martyne Visciano 2011 – Buonanotte mamma di Marsha Norman 2012 - Il sogno di Lisistrata da Aristofane 2012 - L’apparenza inganna di Francis Veber 2012 - Il metodo di Jordi Galceràn 2013 - A piedi nudi nel parco di Neil Simon 2013 - Vite private di Noël Coward 2013 - Pinocchio opera rock di Giovanni De Feudis la contrada • produzioni 2014

Il prigioniero della Seconda Strada

Autore Neil Simon Adattamento Giovanni Anfuso Regia Giovanni Anfuso Scene Alessandro Chiti Costumi Alessandra Ricci Musiche Massimiliano Forza Interpreti Maurizio Casagrande, Tosca D’Aquino, Barbara Folchitto, Adriano Giraldi, Paola Bonesi, Marzia Postogna Prima nazionale 17 gennaio 2014; Trieste, Teatro Bobbio

Il prigioniero della seconda strada è di sorprendente attualità ed ha per oggetto una piccola famiglia aggredita dalla crisi economica. Lui, il marito, è un piccolo uomo onesto; lei, la moglie, una donna coraggiosa che sa volare alto, come solo le donne sanno fare. La pièce prende il via in una serata estiva, tremendamente calda, a New York. Sul divano di casa sua, sulla Seconda Strada, Mel non riesce a dor- mire a causa di una serie di irresistibili ed esilaranti nevrosi scaturite dal troppo caldo fuori e dal troppo freddo dentro, da un condizionatore rotto e perennemente fermo a 7 gradi, dallo sciacquone difettoso del gabinetto, da vicine rumorose e decisamente libertine, da cani che abbaiano e da vicini che si lamentano proprio del suo lamentarsi. A fare da contraltare al protagonista, l’affettuosa moglie Edna che, cer- cando di carpire al marito la vera causa di tanta insoddisfazione, tenta di tranquillizzarlo. Infatti Mel, da 22 anni dirigente di un’azienda, adesso in piena crisi economica, è stato licenziato in tronco; ma per vergogna tiene all’oscuro la moglie, trincerandosi dietro nevrosi, gastriti e quant’altro. Finché i ladri gli svaligiano la casa e lui si trova costretto a svelare la verità alla moglie. Senza soldi, senza vestiti, senza alcolici, senza farmaci, in un crescendo tragicomico gli arriva anche una secchiata d’acqua da un condomino stanco di sentirlo brontolare. Così, al povero Mel, non resta altro che approdare alle cure di un terapi- sta sui generis, a coronamento delle quali incontra i componenti della famiglia, chiamati dalla moglie per aiutarlo ad uscire dal tunnel. Sono il

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fratello e le tre sorelle: soggetti eccentrici e svampiti, accumunati da una sorta di odio-amore verso Mel, fratello più piccolo. In realtà nessuno di loro è lì per aiutarlo, così ad Edna non resta altro che riprendere a lavorare per portare, almeno lei, uno stipendio in casa. Ma la donna non farà nemmeno in tempo, poiché l’azienda, in pieno fallimento, la licenzia su due piedi. E tornata in casa scopre che non c’è neanche un filo d’acqua per farsi un bagno caldo. Adesso è lei ad impre- care contro tutto e tutti. E nonostante l’intero edificio sia senza acqua, arriva giù un’altra secchiata che, anche questa volta, finisce sulla testa dell’incolpevole Mel. Il quale risponde con un sorriso sincero e rassicurante come Edna non lo aveva mai visto. Alla fine Edna e Mel si accorgono di quanto il loro amore sia più forte della mancanza di soldi, di lavoro e di acqua.

NOTE DI REGIA Neil Simon, non solo ha sempre divertito il nostro pubblico, ma anche i nostri critici, sebbene questi per qualche decennio lo abbiano definito un “autore commerciale”. Bene: se commedie come La strana coppia, I ragazzi irresistibili, Prigioniero della seconda strada, che raccontano i malesseri e lo stress del nostro tempo con grande sapienza teatrale e battute strepitose, sono commerciali, allora ben venga Simon come uno dei più grandi autori commerciali della nostra epoca. Ancora una volta con rit- mo vorticoso, in un clima surreale, Simon ci spiega che è meglio indagare con allegria e leggerez- za nell'animo umano, elargendo, al contempo una miscela irresistibile di verità, risate, stupore e utopia: ingredienti neces- sari a chi prigioniero non vuol esserlo mai! Giovanni Anfuso

22 la contrada • produzioni 2014 Neil Simon

Marvin Neil Simon (New York, 4 luglio 1927) è un drammaturgo e sceneggiatore statunitense. Le sue opere (con centinaia di repliche a New York) vengono tradotte e rappre- sentate in tutto il mondo, facendo di lui uno dei più rappresentati commediografi viventi. Ha iniziato la sua carriera come autore televisivo ed ha al suo attivo più di 40 commedie rappresentate a Broadway sin dal 1961, che vanno dalle commedie umoristiche degli anni ‘60 (A piedi nudi nel parco, La strana coppia, Apparta- mento al Plaza) ai lavori più introspettivi e autobiografici degli anni ‘70 e ‘80 (Il prigioniero della Seconda Strada, Capitolo secondo, Biloxi Blues, Risate al 23º piano). Ha scritto inoltre numerosi libretti di opere musicali e sceneggiature cinemato- grafiche e ha dato voce con le sue opere alla cosiddetta middle-class americana, dipingendo i suoi personaggi come uomini-medi spesso insicuri e paurosi, attraverso intrecci di sicuro effetto comico e brillante.

Giovanni Anfuso

Nato a Catania nel 1963, ben presto inizia a frequentare il palcoscenico del Teatro Stabile della città, scoprendo, sin dall’adolescenza, la vocazione per la regia, di prosa e di lirica. Dopo la formazione, avvenuta a Roma all'Accademia d’Arte Drammatica, Giovanni Anfuso inizia il suo apprendistato come assistente di alcuni fra i maggiori registi italiani: Giorgio Strehler, Lamberto Puggelli, Glauco Mauri. Debutta nella regia lirica al fianco di Lamberto Puggelli nell’Otello di Verdi, per affrontare poiCavalleria rusticana (dir. G. Gavazzeni). Firma, intanto, gli allestimenti de Gli innamorati di Goldoni, Interrogatorio a Maria di Testori, Racconti variopinti da Cechov, Non si sa come e L’uomo, la bestia e la virtù di Pirandello, Elena di Ritsos con Ivana Monti (Tao Arte, 1999). Negli anni a seguire mette in scena, fra gli altri, Mercator di Plauto, Les femmes savantes di Molière e ’a vilanza di Pirandello-Martoglio (spettacolo che, oltre in Italia, andrà in tour in Francia, Belgio, Germania, Argentina e Uruguay). Nel 2003 inaugura la stagione del Teatro Stabile di Catania con Questa terra diventerà bellissima. Nella stagione artistica successiva dirige prima Paola Gassman in Ecuba di Euripide per il Teatro Olimpico di Vicenza e poi Sebastia- no Tringali in La rigenerazione di Svevo. Nel 2005 è impegnato allo Stabile di Catania per la messa in scena del Barbiere di Siviglia di Beaumarchais, mentre è già direttore artistico del Teatro Antico di Segesta. Fra i lavori più importanti degli ultimi anni, dirige per lo Stabile di Catania U sapiti com’è (dal repertorio popolare dell’Ottocento); per la compagnia “Produzioni Raffaello”La ragione degli altri di Pirandello che debutta al tea- tro El Globo di Buenos Aires; per il Teatro Bellini di Catania L’elisir d’amore di Donizetti; per l’Ente lirico d’Abruzzo il Nabucco; per il teatro Marrucino di Chieti le donizettiane Rita e Il campanello.

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Maurizio Casagrande

Attore, comico e cabarettista napoletano, Maurizio Casagrande è figlio del grande attore di teatro, Antonio. Da bambino si appassiona alla musica, imparando a suonare il pianoforte e la batteria (negli anni ‘70 farà parte di una band rock, i Tetra Neon) e specia- lizzandosi in seguito ancora di più nel pianoforte, ma anche nel contrabbasso e nel canto Scritturato per caso dalla compagnia di Nello Mascia, entra nel mondo dello spettacolo come attore, pur continuando a sentirsi un musicista nell’anima. Sperimenta per gioco anche il ruolo di condut- tore radiofonico per Radio Kiss Kiss, inventando personaggi comici e scoprendo così il piacere di far ridere la gente. A teatro lavora con diverse compagnie, diretto, fra gli altri, da Maurizio Scaparro e Tato Russo, fino all’incontro nel 1991 con Vincenzo Salemme, col quale nasce da subito un sodalizio artistico (e una grande amicizia). Inizia a lavorare stabilmente nella compagnia di Salemme, prendendo parte a tutti gli spettacoli portati in scena fra il 1993 e il 2006 : Lo strano caso di Felice C., La gente vuole ridere, … e fuori nevica, L’amico del cuore (che diventerà anche un film, segnando il debutto sul grande schermo per Casagrande), Premiata pa- sticceria Bellavista, Passerotti o pipistrelli, Di mamma ce n’è una sola, Sogni e bisogni, Faccio a pezzi il teatro, Cose da pazzi, Tutto quanto fa spettacolo. Numerose anche le partecipazioni televisive, dalla fiction “Carabinieri”, alla trasmissione di Raiuno “Da Nord a Sud”, alla miniserie tv per RaiUno “Il signore della truffa” accanto a Gigi Proietti. Nel 2010 è tra i protagonisti del film “La scomparsa di Patò” di Rocco Mor- telliti, tratto dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri e uscito nelle sale nel 2012. Ha ricevuto il premio internazionale della comicità Charlot nel 2007 ed il premio artistico culturale Armando Gill nel 2010.

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Tosca D’Aquino

Attrice, comica e conduttrice televisiva "napoletana del Vomero", Tosca D'Aquino si dimostra fin da bambina predesti- nata alla carriera di attrice, come testimoniano le tante recite scolastiche (molte su testi di Edoardo) che la vedono protagonista. Già a 15 anni compare nelle TV private napoletane al fianco di Vittorio Marsiglia. Memorabile, per i telespettatori di Canale34, il suo spot dello shampoo ‘Ritorno’. Un anno dopo ha un ruolo fisso in uno degli ultimi veri varietà della Rai : Bum Bum all’Italiana. Diciottenne trascorre tre mesi in Canada, a Montreal, a portare la sceneg- giata napoletana, con la sua amica Iaia Forte. A 19 anni si trasferisce a Roma, per diplomarsi al- l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Raggiunge la notorietà negli anni '90 parteci- pando a due popolari film di Leonardo Pierac- cioni, "I laureati" e "Il ciclone", anche se si era già fatta notare nel 1989 a soli 23 anni nel film "Kinski Paganini". A partire dal 2000 pur continuando la carriera cinematografica, si dedica con successo alla televisione, lavorando in fiction tv e in alcuni programmi (Torno sabato con Giorgio Panariel- lo e Matilde Brandi, Festival di Castrocaro Terme - Voci & Volti nuovi e Suonare Stella). Nel 2007 ha partecipa alla seconda edizione di Notti sul ghiaccio. Nel 2009 conduce la terza edizione del Premio Città dei Cavalieri di Malta. Fra i numerosi lavori al cinema, D'Aquino ha lavorato con Corbucci, Lello Arena, Nanni Loy, Klaus Kinski, Ettore Scola, Pappi Corsicato, Leonardo Pieraccioni, Luca Manfredi, Carlo Vanzina, Vincenzo Salemme, Neri Parenti, Daniele Costantini, Jerry Calà. In televisione, dopo il debutto nel 1988 con il programma La TV delle ragazze, l'attrice ha preso parte a diverse fiction; tra le altre, Il maresciallo Rocca, L'avvocato delle donne, La dottoressa Giò, Padre Pio, L'uomo che piaceva alle donne - Bel Ami, L'uomo del vento, Donne di mafia, Papa Giovanni, La stagione dei delitti, Il grande Torino, Meucci - L'italiano che inventò il telefono, Di che peccato sei?, Crociera Vianello, Le ali, L'isola dei segreti - Korè, Le segretarie del sesto, Occhio a quei due, Tutti per Bruno, La famiglia Gionni, Anita Garibaldi.

25 la contrada • produzioni 2014

Triestiner

Autore Massimiliano Forza Adattamento Francesco Macedonio Regia Giuseppe Emiliani Scene Andrea Stanisci Costumi Andrea Stanisci Interpreti Ariella Reggio, Adriano Giraldi, Marzia Postogna, Maurizio Zacchigna Prima nazionale 21 novembre 2014; Trieste, Teatro Bobbio

Triestiner è stato un piccolo caso editoriale nel 2013 per l’originalità del soggetto e la qualità della scrittura. I personaggi che compongono questa storia sono un gruppo di amici emigrati a Londra che combattono con un sentimento contraddittorio, la nostalgia di casa e la ferma convinzione di non volerci tornare. Alle volte sono smarriti e confusi, alle volte chiassosi, entusiasti, allegri. La condizione di “triestiner” però non è un fatto locale, ma esistenziale: puoi vederli fare i salti mortali per vivere nella costosissima metropoli, li scopri a tentare di adattare i ritmi triestini a quelli londinesi e a destreggiarsi con tante abitudini difficili da mantenere oltremanica. A brontolare per la metropolitana troppo costosa o a ingegnarsi metodi assurdi per risparmiare. Ogni personaggio ha una sua piccola fissazione o un proprio démone, ma trovano la vera dimensione esistenziale solo insieme, nel gruppo di amici che finisce per diventare la vera famiglia, più importante delle donne e delle fidanzate, a volte troppo volitive e respingenti.

“L’idea di scrivere Triestiner è nata a Londra, immaginandomi l’ atteggiamento e il comportamento dei concittadini in determinate circostanze. Naturalmente c’è grande fantasia, ma molti elementi prendono spunto dalla realtà. Una frase ascoltata per caso, magari molti anni prima, fa nascere un personaggio. I miei triestiner sono figure di ieri e di oggi, che passano le generazioni, che si confondono tra loro, forse perché la loro patria è l’immaginazione di chi li pensa e poi li descrive sulla pagina. Ho vissuto a Londra per qualche anno e lì ho sentito la necessità di raccontare un mondo. Così è nato il mondo dei triestiner”. Massimiliano Forza

26 la contrada • registi 2014 Giuseppe Emiliani

Regista e autore di teatro. Vincitore del Pegaso d’Oro 2004 per la regia teatrale del Premio Internazionale Flaiano, nel 1979 fonda e dirige la Compagnia Tea- tromodo di Venezia, per la quale cura la messinscena di numerosi spettacoli con particolare predilezione per testi del primo ‘900. Nel 1992 fonda la Compagnia Teatro Nuovo con la quale mette in scena Il giuocatore di Carlo Goldoni e Carlo Gozzi di R. Simoni (1993). Nel 1994 inizia la sua collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto con le regie di Chi la fa l’aspetta di Goldoni (1994) con Antonio Salines, I due gemelli veneziani di Goldoni (1995) con Sergio Romano, Marta mia, caro Maestro dall’ epistolario Pirandello- Marta Abba con Giulio Bosetti e Marina Bonfigli (1995), Una delle ultime sere di carnovale di Goldoni (1996) con A. Salines , Marina Bonfigli, Camillo Milli, Donatella Ceccarello, Le ultime lune (regista assistente) di F. Bordon con M. Mastroianni (1996), La collina di Eu- ridice di Paolo Puppa (1997) con Virginio Gazzolo e Ivana Monti, La trilogia di Zelinda e Lindoro di Goldoni (1999) con Mario Valgoi. Dirige la Scuola di teatro dello Stabile del Veneto e cura i saggi dei corsi di recitazione negli anni 1997, 1998, 2000. Per il Teatro Carcano di Milano dirige: L’uomo, la bestia e la virtù di Pirandello (1997) con Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi, Un amore di Buzzati con Giulio Bosetti e M. Bonfigli (1998),Una dolcezza inquieta (da E. Montale) (1988) con Giulio Bosetti. Per il Teatro Filodrammatici di Milano dirige George Dandin di Molière (1998). Negli anni seguenti collabora con la Coop. Teatro Argot (Bonne Nuit, Monsieur Goldoni); con la Compagnia Pambieri-Tanzi (Vite Private); con la Compagnia I Fratellini di Firenze (Il guardiano, Arlecchino servitore di due padroni, Don Giovanni); con il Teatro di Verdura di Milano (A Ghisola, tuo Gabri); per il Teatro Fondamenta Nuove di Venezia allestisce Notturni indiani in occasione del Carnevale 2004, cura la regia di Clitennestra per una notte da Eschilo a Marguerite Yourcenar con Marta Paola Richeldi e dirige Il Campiello di Goldoni per il Carnevale 2005. Nel 2005 è invitato al prestigioso Teatro Malyi di Mosca dove viene rappre- sentato il suo Arlecchino servitore dei due padroni con la compagnia de I Fratellini. Lo stesso spettacolo nel 2004 aveva partecipato al Festival Inter- nazionale di Shizuoca (Giappone). Per la “Biennale Musica” di Venezia 2005, in collaborazione con il Teatro Fondamenta Nuove, cura la regia dello spettacolo Un avatar del diavolo. Lo stesso anno è autore del testo La commedia dell’angelo nero che viene rappresentato a San Pietroburgo (coproduzione del Teatro Baltijskij Dom di San Pietroburgo e il Teatro Metastasio di Prato). Per la “Biennale Teatro” di Venezia 2006 dirige La donna serpente di Carlo Gozzi, mentre nel 2007 per il Carnevale di Venezia cura la regia di Tu non sai cos’è l’amore e per la “Biennale Teatro” in occasione del Trecentenario goldoniano allestisce Sior Todero Brontolon con Giulio Bosetti.

27 la contrada • registi 2014

Per la Biennale Teatro 2008 conduce il laboratorio internazionale “Il teatro come arte della navigazione” in preparazione dello spettacolo Capitano Ulisse di Alberto Savinio che debutta nel febbraio 2009 coprodotto da La Contrada, Teatro Fondamenta Nuove, Comune di Venezia, La Biennale Teatro, con Antonio Salines, Vanessa Gravina, Virgilio Zernitz. Per il Teatro Olimpico di Vicenza cura la regia de Le Baccanti di Euripide con Laura Marinoni, Francesco Migliaccio, Virgilio Zernitz, Marcello Bartoli, Susan- na Costaglione, coprodotto dal Teatro Stabile del Veneto, Teatro Fondamenta Nuove in collaborazione con la Biennale Musica di Venezia. Per il Teatro Carcano di Milano collabora, con Giulio Bosetti, alla regia de L’attore, dal romanzo di Mario Soldati, con Virginio Gazzolo e Antonio Salines (2009). Cura la regia e l’adattamento teatrale del reading Follia del colore buono, omaggio al pittore Gino Rossi, con Giancarlo Previati (2010). Nella stagione 2010-2011 allestisce La bottega del caffè di Carlo Goldoni con Antonio Salines, Marina Bonfigli, Virgilio Zernitz, Enrico Bonavera, Massimo Loreto e Serata d’onore (da “Memorie di un pazzo” di Gogol e “Il canto del cigno” di Cechov) con Antonio Salines. Per il Teatro Stabile Del Veneto, Spa Teatri di Treviso, Teatro Carcano, dirige Se no i xe mati, no li volemo di Gino Rocca, con Virginio Gazzolo, Giancarlo Previati, Lino Spadaro (2011). Per il Carnevale di Venezia 2011 cura il testo e la regia del reading Amelia Rosselli: un rèfolo di libertà con Giancarlo Previati e Marta Richeldi. Autore e regista di Dal buio al grido – Aldo Moro come Antigone con Antonio Salines e Virgilio Zernitz. Autore e regista di Le donne poco fragili di Shakespeare per il Carnevale 2012. Dirige e cura l’adattamento drammaturgico di Le Troiane, da Euripide e Seneca, con Ivana Monti. Tiene stages internazionali e collabora stabilmente con il Teatro Fondamenta Nuove di Venezia.

28 la contrada 2014

Spettacoli di innovazione e ricerca

Pinocchio opera rock il metodo

la contrada • produzioni 2014

Pinocchio opera rock

Autore Giovanni De Feudis Regia Giovanni De Feudis Scene Andrea Bianchi Costumi Antonella Balsamo Costumi Alessandro Mancuso Interpreti Giorgio Pasotti, Andrea Garinei, Vincenzo De Michele, Livia Cascarano, Rossella Vicino, Bianca Giannasso, Elisa Bucino, Manuel Caruso, Manuel Clementi, Maria Celeste Sammarco, Alessandro Mancuso, Mattia Frattari, Tiziana Caragliano, Giulia Maria Fiume, Stefano Ambrogi Prima nazionale 17 dicembre 2013; Viareggio, Teatro Politeama

Nasce in Italia e dal sapore in- ternazionale la sorprendente e irriverente versione di “Pinocchio”, un’Opera rock mai vista prima con protagonista uno straordinario Giorgio Pasotti che torna in teatro reduce dai tanti successi televisivi e cinematografici. 20 gli artisti in scena, 103 i costu- mi ideati e realizzati dalla mente stravagante e creativa di Antonel- la Balsamo, costumista del Premio Oscar Giuseppe Tornatore, le musiche di The Doors, Beatles, Queen, Deep Purple, Pink Floyd, Radiohead e dei più grandi gruppi rock sulla scena internazionale, arrangiate magistralmente dal M° Alessandro Mancuso ed eseguiti dal vivo da una energica band di 6 elementi, con le coreografie ipermoderne affidate ad Alessandro Foglietta che si collocano nella cornice scenografica innovativa e accattivante di Andrea Bianchi. Uno spettacolo travolgente, dalle atmosfere surreali e seducenti che si sca- gliano davanti agli occhi dello spettatore immergendolo in un’irrefrenabile sinergia tra emozioni e movimenti scenici costruiti attraverso le parole e le straordinarie acrobazie di Giorgio Pasotti. Una “favola” moderna in due atti completamente riadattata dall’estro dell’autore e regista Giovanni De Feudis liberamente ispirata al testo originale di Collodi, realizzata in uno stile audace e dall’animo rock che delinea in maniera esatta il profilo e le caratteristiche dei nostri tempi. Uomini che si muovono come burattini legati all’assurdità di un mondo apparentemente fantastico e di quelli affezionati al paese dei balocchi, fa- gocitati da una società spietata e fragile, consapevole e orba, che vive una realtà concitata nell’illusione e nelle apparenze. Un Pinocchio trasgressivo, dirompente, attuale nei modi e nello spazio, pronto a riscrivere un nuovo “C’era una volta”…

30 la contrada • attori 2014

Giorgio Pasotti

Nato nel 1973, Giorgio Pasotti si appassiona fin da bambino alle arti marziali (karate, kobudo e wushu) e a 14 anni si trasferisce in Cina per due mesi per approfondirne lo studio. Nel 1992 riparte per la Cina e vi resta due anni, du- rante i quali si dedica anche al cinema ed è protagonista di due film: Treasure Hunt e The drunken master III. Nel 1998 appare sugli schermi cinematografici con i film italiani: I piccoli maestri, tratto dal romanzo sulla resistenza di Luigi Meneghello, ed Ecco fatto, opera prima di Gabriele Muccino, con Barbora Bobulova. Dopo le prime esperienze italiane di cinema approda in televisione, dove conduce il programma Cinematic su MTV Italia. Nel 2000 debutta in teatro, come protagonista insieme a Stefania Rocca, con Le poligraphe di Robert Lepage. Lavora anche per spot e videoclip. Nel 2002 e nel 2003 diventa famoso nel ruolo dell’ispettore Paolo Libero nella terza e quarta stagione della serie tv Distretto di Polizia. Tra gli altri film girati in seguito, citiamo: Dopo mezzanotte (2003), regia di Davide Ferrario, con Francesca Inaudi, Le rose del deserto, regia di Mario Monicelli, e L’aria salata, regia di Alessandro Angelini, entrambi del 2006, e Voce del verbo amore (2007), regia di Andrea Manni, con Stefania Rocca. Nel 2006 è protagonista della miniserie tv E poi c’è Filippo, regia di Maurizio Ponzi. Ha partecipato alla realizzazione del video della canzone “Io che amo solo te” di Fiorella Mannoia nel gennaio 2008. Nel 2009 torna sul piccolo schermo con tre fiction televisive (Due mamme di troppo, La scelta di Laura e David Copperfield) e nuovamente diretto da Gabriele Muccino partecipa al sequel di L’ultimo bacio: Baciami ancora. Diverse le partecipazioni cinematografiche in questo biennio, fra le quali anche in La grande bellezza di Paolo Sorrentino, attualmente in gara per gli Oscar come miglior film straniero. Nel corso della sua carriera ha già vinto numerosi premi, fra i quali quello come miglior attore assegnato dalla Federazione Italiana Cinema d’Essai (2004); Premio Flaiano (Miglior attore protagonista per Dopo mezzanotte, 2004); Shooting Star al Festival di Berlino (2004); Golden Graal come Miglior attore protagonista per Quale amore (2005); Grolla d’oro (2005): Festival del Cinema Italiano a Parigi – Migliore attore protagonista per L’aria salata (2006); Premio Gian Maria Volonté come Miglior attore dell’anno (2007).

31 la contrada • produzioni 2014

Il metodo

Autore Jordi Galceràn Regia Andrea Collavino Interpreti Maria Grazia Plos, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna e Riccardo Maranzana Prima nazionale 16 novembre 2012; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Quattro manager, tre uomini e una donna, chiusi in una stanza, sono pronti a battersi senza esclusione di colpi per un posto da direttore generale per la multinazionale svedese Dekia. Ciascuno contro tutti, o almeno questo è quello che credono finché arriva la prima di una serie di strane istruzioni, in cui l’azienda stessa dichiara che tra i quattro c’è un infiltrato, uno psicologo della Dekia. Ma chi è? E sarà vero? Seguendo le regole di un gioco crudele, i quattro accettano di affrontare bizzarre prove atti-tudinali e di rivelare agli altri i propri segreti più imbaraz- zanti, pronti anche a umiliarsi pur di guadagnare l’ambito posto. Ciascuno inganna l’altro, subisce l’inganno e inganna se stes-so. Sfruttando la struttura e il ritmo del thriller, si mescolano indizi veri con piste false che alimentano continui colpi di scena portando lo spettatore a un sorprendente finale che ri-balterà tutte le convinzioni acquisite fino a quel momento. Tutte le prove a cui vengono sottoposti i personaggi sono ispirate ad autentiche tecniche di selezione del personale, documentate in manuali di specialisti della materia. Quello che accade nella pièce è condurle alle estreme conseguenze, senza nascondere la comicità derivante dall’assurda inclemenza di tali prove. Di questi piccoli “effetti collaterali” del piccolo mer- cato parla la commedia.

32 la contrada • autori 2014

Jordi Galceràn

Nato a Barcellona nel 1964, Jordi Galcerán è scrittore, autore e traduttore e ha curato gli adattamenti teatrali di vari testi stranieri, tra cui il musical They’re Playing our Song, La Trilogia della Villeggiatura di Carlo Goldoni, Neville’s Island di Tim Firth e The Front Page di Ben Hecht. È inoltre sceneggiatore sia per la televisione catalana, sia per il cinema (sua è la sceneggiatura di Fragile, film horror di Jaume Balagueró) e ha pubblicato varie raccolte di racconti. Laureato in Filologia catalana, Galceran inizia a scrivere per il teatro nel 1988; fra il 1995 e il 1996 ottiene i primi successi importanti con Parole incatenate e Dakota, ma è nel 2003, con Il Metodo Gronholm, che si fa conoscere a livello internazionale, anche grazie al film di Marcelo Piñeyro che ne viene tratto.

IL METODO GRONHOLM

“Qualche anno fa, a Madrid, in una busta dell’immondizia, fu trovato un fascicolo contenente domande di assunzione per una catena di supermercati, sulle quali un impiegato dell’ufficio personale aveva annotato le sue im- pressioni sui candidati: “straniero grasso”, “questa no, brutta e stracciona”, “grassoccia con brufoli”, “fuori di testa, padre alcolizzato”… L’impiegato, giustificato dalla sacra missione che gli era stata affidata, si era creduto in diritto di poter mettere per iscritto quelle bestialità. Il solo fatto di detenere il potere di concedere o no un posto di lavoro lo faceva sentuire legittimato ad essere crudele, maschilista, xenofobo. Immaginai le ragazze che aspiravano ad essere cassiere di quel supermercato mentre tentavano di dare una buona immagine di loro stesse di fronte a questo individuo, facendo e dicendo quanto credevano si aspettasse da loro, le immaginai disposte a sopportare anche piccole umiliazioni pur di conseguire il posto di lavoro di cui avevano bisogno. E questo è quanto fanno, fino all’estremo, i personaggi de “Il Metodo Grönholm”, perché non importa chi siamo né come siamo, ciò che conta è l’opinio- ne che gli altri, spettatori della nostra vita, deducono dalla nostra apparenza. La nostra autentica identità non interessa a nessuno, a parte noi stessi.” (Jordi Galceràn)

33 la contrada 2014

Il teatro per l’infanzia e la gioventù

Alice nel paese delle meraviglie mrs Grey & me Fiabe africane biancaneve cenerentola mare Quadratino la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014

La contrada nasce con due volti speculari che, in questi trentacin- que anni di attività, si è sempre voluto mantenere: quello votato alla programmazione per un pubblico adulto, e quello destinato invece al teatro per i ragazzi. Sin dalle prime produzioni, la compagnia ha posto attenzione a una forma di teatro che, alla metà degli anni Settanta, non era ancora del tutto consolidata. La data di nascita del Teatro Ragazzi in Italia può essere approssimati- vamente collocata nel giugno del 1967, quando ebbe luogo, a Ivrea, un convegno dal titolo “Per un Nuovo Teatro”. Dedicato alla sperimen- tazione, il raduno discusse soprattutto la necessità di attuare in modo sistematico una ricerca teatrale volta alla scoperta di nuove tecniche e nuovi linguaggi espressivi. Nel nostro Paese tale ricerca è stata attuata soprattutto nel teatro per i più giovani, dove ha ottenuto i risultati più significativi. Oggi esistono in Italia numerose compagnie specializzate, rassegne, festival dedicati a questo tipo di teatro: negli anni in cui la Con- trada muoveva i primi passi, viceversa, erano attive solo poche compa- gnie che, per lo più, si dedicavano alle tecniche d’animazione. La prima istituzione ad assegnare una certa importanza alla programmazione per ragazzi fu il Teatro Stabile di Torino, che creò negli anni Settanta un set- tore specifico, affidandolo alle cure di Franco Passatore. La scelta di rivolgersi al Teatro Ragazzi non è stata casuale per la con- trada: rispondeva in primo luogo alla necessità di mettere in atto un programma di ricerca teatrale e, subito dopo, di occupare uno spazio che non fosse ancora appannaggio delle strutture “ufficiali”. Effettivamente a Trieste non ci si era mai dedicati al Teatro Ragazzi, se si eccettuano alcuni allestimenti di commedie di Sergio Tofano realizzati negli anni Cinquan- ta, la messinscena delle Avventure di Fiordinando nel 1970 e alcune sporadiche apparizioni di compagnie come quella delle Marionette di Podrecca. Dopo lo spettacolo d’esordio A casa tra un poco, che servì soprattutto quale operazione di lancio della neo costituita compagnia, Orazio Bob- bio propose ai suoi collaboratori di affrontare la messinscena di un testo per i più giovani. La scelta risultò vincente e l’esperienza del teatro ragaz- zi servì anche per cementare al suo interno una compagnia esordiente, per trovare uno stile comune e per far sì che un insieme di artisti prove- nienti ciascuno da esperienze diverse, divenisse un gruppo affiatato. Il primo spettacolo per ragazzi debutta nel novembre del 1976 alla Sala Auditorium: Un teatrino, due carabinieri, tre pulcinella e uno spazzino di Tonino Conte e Lele Luzzati, artisti con i quali Ariella Reggio aveva già avuto modo di collaborare a Genova. I riscontri sono molto positivi e incoraggiano la compagnia a proseguire lungo la strada intrapresa. Nel 1977 è la volta di Marcovaldo ovvero Le stagioni in città che Sergio Liberovici aveva tratto da Italo Calvino. Per la messinscena di questo te- sto la contrada venne contattata dallo Stabile di Torino, città ove lo spettacolo ebbe il suo debutto ufficiale. In base a un accordo, il gruppo triestino avrebbe dovuto convergere all’interno dello Stabile torinese,

35 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014

assumendosi così la programmazione per il settore ragazzi. Il contratto non venne mai firmato, la contrada mantenne la propria individua- lità, ma certamente l’essere stati a diretto contatto con un ambiente in cui il teatro per la gioventù era già da tempo coltivato, diede frutti im- portanti. Marcovaldo infatti divenne una sorta di “caso” teatrale, percor- se tutta Italia totalizzando centinaia di repliche, consentendo così alla compagnia di farsi un nome e di divenire un punto di riferimento per un settore allora agli albori. Negli anni seguenti la compagnia allestisce Marionette in libertà di Ugo Vicic (da Gianni Rodari, 1978), Amore, avventure ed aspre lotte dell’Hi- dalgo cavaliero Don Chisciotte di Paolo Meduri (1979), La vecchia e la luna di Francesco Macedonio (1980), 1, 2, 3…, Petto in fuori, avanti il pié di Tonino Conte e Lele Luzzati (1982). Contemporaneamente, nel 1978, a Muggia, si decide di realizzare una rassegna estiva interamente dedicata al pubblico più giovane. Forte della propria esperienza nel set- tore, la contrada viene contattata dall’amministrazione comunale che le affida la gestione e l’organizzazione della rassegna “Teatro Ragazzi in piazza”. Per tre anni il gruppo triestino gestisce il festival, riuscendo a portare a Muggia importanti personalità e i gruppi più quotati a livello internazionale, compreso Lindsay Kemp con il suo Mr. Punch’s Panto- mime. L’esperienza fu un importante banco di prova soprattutto a livello organizzativo, consentendo alla compagnia di maturare competenze che sarebbero state messe a frutto poco tempo più tardi. Nel novembre del 1982, alla ricerca di uno spazio dove proporre il nuo- vo spettacolo per ragazzi, Teatro per fisarmonica di Macedonio, Ora- zio Bobbio ha l’opportunità di affittare l’allora cinema-teatro Cristallo. Il buon esito dell’esperienza suggerisce al presidente del gruppo di richie- dere la concessione della sala per organizzare un’intera stagione per ra- gazzi, dando così il via alla prima rassegna “A teatro in compagnia”, vera e propria stagione dedicata al pubblico più giovane. È il punto di partenza per un nuovo capitolo nella storia della contrada: l’acquisizione di una sede consente non solo di organizzare delle vere e proprie stagioni per ragazzi, ma anche di tentare la fortuna, allestendo una programma- zione serale per adulti. Le vicissitudini artistiche hanno portato la contrada, negli anni suc- cessivi, a occuparsi prevalentemente di programmazione serale, ma il settore per ragazzi non è mai stato dimenticato. Dal 1988, quando la struttura è stata riconosciuta dal Ministero Teatro Stabile a iniziativa pri- vata, la contrada è uno dei pochissimi Stabili italiani a possedere una regolare programmazione per i ragazzi. Nel 1984 la direzione del settore Teatro Ragazzi viene affidata a Giorgio Amodeo, mentre dal 2009 tale ruolo è passato nelle mani di Valentino Pagliei. Lungo questi anni sono stati realizzati numerosissimi spettacoli per ragazzi, andati in scena sia al Teatro Bobbio sia in tournèe per tutta Italia; altrettanti spettacoli, proposti dalle migliori compagnie del setto- re, sono stati ospitati sul palcoscenico della contrada.

36 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014

Le scelte artistiche operate dallo Stabile privato triestino, hanno sempre privilegiato il teatro d’attore, adattando per la scena sia testi classici, sia autori a noi contemporanei. Tra i numerosi spettacoli Poema a fumet- ti di Luisa Crismani da Dino Buzzati (1983), C’era due volte il Barone Lamberto della Crismani da Gianni Rodari (1985), Il soldatino di stagno di Giorgio Amodeo e Orazio Bobbio da Andersen (1986), Bandiera di Macedonio da Mario Lodi (1987), Il pifferaio di Hamelin di Amodeo da Browning (1987), E tutto per una rosa di Macedonio da de Beaumont (1992), La vigilia di Natale ancora di Macedonio da Dostoevskij (1994) e Anche le pulci hanno la tosse di Ugo Vicic da Fulvio Tomizza (1995). Ma anche testi originali appositamente scritti per la Contrada: tra que- sti Racconta tu che racconto anch’io (1984), L’inverno del pettirosso (1990) e Dietro la cometa (1991) di Francesco Macedonio. Nel 1991 prende avvio la prima stagione “Ti racconto una fiaba”, una se- rie di appuntamenti domenicali destinati alle famiglie. Dapprima si tratta della semplice lettura di celebri favole, cui prestano voce gli attori della compagnia, da Bobbio alla Reggio, dalla Crismani alla Plos, da Giraldi alla Bonesi, accompagnati al pianoforte da Carlo Moser. Negli anni seguenti le letture si trasformano in piccole mises en espace, per divenire alfine spettacoli veri e propri, sia prodotti, sia ospitati. Le scelte più recenti hanno privilegiato la rivisitazione di testi celebri, cercando di portare all’attenzione dei piccoli spettatori tematiche im- portanti, anche grazie a un gruppo di attori altamente specializzato in questo genere teatrale e la scelta di registi con una particolare sensibilità verso i più giovani, come Carlo Rossi. Tra gli spettacoli Il piccolo elefante di Margherita Hoffer da Kipling (1997), La cicala e la formica di Tiziana Perini (1999), Il segreto della matematica di Xenia De Luigi (2009), Mare di Lia Bront (2009). Da Ver- ne sono stati tratti Ventimila leghe sotto i mari (adattamento di Livia Amabilino - 2000) e Dalla terra alla luna (adattamento di Amabilino e Lorella Tessarotto - 2003). Amodeo ha adattato per le scene Il gatto e la volpe (2001), Cappuccetto Rosso (2006) e Facciamo pace (da Aristofa- ne - 2010), mentre ancora Amabilino e Tessarotto hanno curato l’adat- tamento di I viaggi di Marco Polo dal Milione (2005), Hansel e Gretel (2008), Cenerentola e l’albero magico (2010) e Biancaneve (2012). L’attenzione verso una fascia di pubblico ancora più piccolo (dai 2 anni in su) ha portato nelle ultime stagioni alla realizzazione di due progetti mirati: Mare e Quadratino. Con i nuovi allestimenti per il 2014, la Contrada amplia ulteriormente la sua competenza nel settore per l’Infanzia e la Gioventù. Alice nel paese delle meraviglie inaugura un fruttuoso rapporto di collaborazione con il Teatro Statale croato di Karlovaz, Gradtsko Kazaliste Zorin Dom, nella realizzazione di uno spettacolo che mescola il teatro d’attore con quello di figura; Mrs. Grey & me invece si rivolge al pubblico dei più piccoli e attraverso il gioco teatrale offre ai bambini i prmi rudimenti della lingua inglese.

37 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014

Stagione Teatro Ragazzi

L’attenzione che la Contrada riserva al settore del Teatro per l’Infanzia e la Gioventù risale alla sua fondazione, nel 1976: quasi tutti i primi spettacoli realizzati alla fine degli anni ’70 dall’allora neonata compagnia del “Teatro Popolare La Contrada” erano infatti destinati proprio al pubblico dei più piccoli. Il lavoro e la dedizione della compagnia teatrale triestina si sono poi consolidati nella realizzazione della rassegna A TEATRO IN COMPAGNIA, giunta quest’anno alla sua trentaduesima edizione. Questo ciclo di spettacoli è dedicato agli alunni delle scuole dell’infanzia e delle primarie e si svolge nelle mattinate infrasettimanali da novembre a marzo. Accanto alla rassegna per le scuole, da ventitre anni viene proposto in pa- rallelo anche un ciclo di spettacoli per le famiglie: TI RACCONTO UNA FIABA. Questa seconda rassegna, si svolge invece nelle giornate festive invernali tra novembre e marzo. Ogni rassegna, come per la Stagione “serale” del Teatro Bobbio, è composta da spettacoli in ospitalità e produzioni della compagnia della Contrada. La nuova produzione di quest’anno, che la Contrada presenterà in antepri- ma ai primi di gennaio, è “Alice nel paese delle meraviglie ”. Una nuovissima messinscena che vedrà impegnati Enza De Rose, Andrea Tich e Francesco Paolo Ferrara per la regia di Giulio Settimo. In questo nuovo allestimento gli attori saranno affiancati dai pupazzi, portando i piccoli spettatori in un mondo magico, come accade alla stessa Alice.

La XXIIIa edizione di TI RACCONTO UNA FIABA inizia domeni- ca 3 novembre con “Fortunato e i tre capelli d’oro dell’Orco”, di Alberto De Bastiani. 23a Rassegna di Teatro Ragazzi per famiglie Domenica 10 novembre la Contrada propone “Astronave unaTi racconto Terra”, di Giuditta Scorcelletti tratta dalle filastrocche di fi aba Gianni Rodari, mentre domenica 17 va in scena “I tre porcel- lini” prodotto da Fontemaggiore. Domenica 24 novembre le più belle fi abe messe in scena per grandi e piccini ogni domenica al Teatro Bobbio e al Teatro dei Fabbri - dal 3 novembre 2013 al 30 marzo 2014, ore 11.00 - arriverà uno spettacolo di Giulio Settimo e Anselmo Luisi intitolato “Clap Clap”, mentre la compagnia del Teatrino dei • 3 novembre Fortunato e i tre capelli d'oro dell'Orco di Alberto De Bastiani | Bobbio Fondi presenterà “Ogni bambino è un cittadino” domenica • 10 novembre Astronave terra di Giuditta Scorcelletti | dalle fi lastrocche di Gianni Rodari | Bobbio 8 dicembre e Lia Bront il suo “Mare” domenica 15. • 17 novembre I tre porcellini prod. Fontemaggiore | Bobbio • 24 novembre Clap clap di Giulio Settimo e Anselmo Luisi Dopo le vacanze natalizie è la Contrada a riaprire il sipario | Bobbio • 8 dicembre Ogni bambino è un cittadino del Bobbio con il nuovo “Alice nel paese delle meraviglie”, prod. Teatrino dei Fondi | Bobbio • 15 dicembre Mare di Lia Bront | Bobbio che viene replicato ogni giorno dal 2 al 6 gennaio (dal 2 al 4 • dal 2 al 6 gennaio Alice nel paese delle meraviglie prod. Contrada | Bobbio gennaio ore 16.30; domenica 5 e lunedì 6 ore 11.00 e 16.30). • 9 febbraio Il folletto mangia sogni prod. Compagnia Fratelli di Taglia | Bobbio Come di consueto, le repliche pomeridiane di questa nuova • 16 febbraio Pippo e Girasole prod. Ortoteatro | Fabbri produzione di Teatro Ragazzi sono offerte gratuitamente agli • 23 febbraio Cenerentola e l'albero magico Fiabe prod. Contrada | Bobbio alabbonati della Stagione di Prosa serale della Contrada. • 2 marzo La grammatica della fantasia illustrazioni Studio Vascotto prod. Fondazione AIDA | Bobbio • 9 marzo La principessa sul pisello TI RACCONTO UNA FIABA prosegue domenica 9 febbraio con prod. Teatrobandus | Fabbri • 16 marzo Il brutto anatroccolo “Il folletto mangia sogni” della Compagnia Fratelli di Taglia. prod. L'Uovo | Bobbio • 23 marzo Biancaneve Il 16 febbraio, al Teatro dei Fabbri, andrà in scena “Pippo e il prod. Contrada | Fabbri • 30 marzo Nati per la musica. Girasole” di Ortoteatro, mentre si ritorna al Bobbio il 23 feb- Grandi autori per piccoli spettatori prod. Ortoteatro | Bobbio

Biglietto unico: 7 € | Card per 5 ingressi 25 € | Card per 8 ingressi 36 € info: www.contradateatroragazzi.it

38 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014

braio con “Cenerentola e l’albero magico” prodotto dalla Contrada e il 2 marzo con “La grammatica della fantasia” della Fondazione AIDA. Di nuovo ai Fabbri il 9 marzo per la fiaba “La principessa sul pisello” di Teatrobàndus, mentre “Il brutto anatroccolo” diventerà cigno il 16 marzo al Bobbio. Sarà invece una produzione della Contrada, “Biancaneve”, il 23 marzo, a fare ritorno al Teatro dei Fabbri, mentre la rassegna si concluderà al Teatro Bobbio il 30 marzo con “Nati per la musica. Grandi autori per piccoli spettatori” di Ortoteatro. Ad eccezione delle repliche speciali di gennaio per “Alice nel paese delle meraviglie”, tutti gli spettacoli di TI RACCONTO UNA FIABA iniziano al Teatro Bobbio alle ore 11. Biglietto d’ingresso unico 7,00 € - Card “Teatro Bobbio” per 5 ingressi 25,00 € - Card “Teatro Bobbio” per 8 ingressi 36,00 €.

La XXXIIa rassegna per le scuole A TEATRO IN COMPAGNIA riprende invece in novembre con “Astronave terra” della Scorcelletti, che va in scena al Bob- bio l’11 e il 12. Il 18 e il 19 novembre invece in scena “I tre porcellini” della Produzione Fontemaggiore. Il 2 e il 3 dicembre sarà “Ciclo, riciclo e triciclo” de Gli Alcuni a divertire insegnando ai più piccoli che il 9 e 10 dicembre impareranno come “Ogni bambino è un cittadino” con il Teatrino dei Fondi. Il 28 e 29 gennaio sarà in scena“Pinocchio- viaggio tragicomico per nasi” di Marco Zoppello, seguito il 10 e l’11 febbraio da “Il folletto mangia sogni” della Compagnia Fratelli di Taglia. Un altro titolo di Rodari come “Le quattro stagioni” sarà in scena il 25 e 26 febbraio, mentre il 3 marzo si imparerà con “La grammatica della fantasia” della Fondazione AIDA, seguita il 17 e 18 marzo da “Il brutto anatroccolo” prodotto da L’Uovo. Tutti gli spettacoli di A TEATRO IN COMPAGNIA iniziano al Bobbio alle ore 10. L’ingresso unico è di 5 euro (gratuito per gli insegnanti e gli operatori che accompagnano i ragazzi). 32a Rassegna di Teatro Ragazzi per le scuole A teatro in compagnia A seguire grazie all’attenzione e ai consensi raccolti con le sue produzioni per i “piccolissimi”, la Contrada ripropone anche Tutti gli spettacoli verranno rappresentati al Teatro Orazio Bobbio alle ore 10.00 Biglietto unico 5 euro (gratuito per insegnanti, quest’anno un ciclo di eventi al Teatro dei Fabbri con la col- operatori culturali e accompagnatori) Prenotazioni e info: www.contradateatroragazzi.it laborazione di Isidoro Brizzi: FIABE e FILM AL CIOCCOLATO. 11 e 12 novembre Astronave terra 18 e 19 novembre I tre porcellini Appuntamenti previsti tra fine ottobre e fine dicembre, curati 3 e 4 dicembre Ciclo, riciclo e triciclo da Daniela Gattorno. 9 e 10 dicembre Ogni bambino è un cittadino 28 e 29 gennaio Pinocchio 10 e 11 febbraio Il folletto mangia sogni Si comincia già il 31 ottobre con la consueta Festa di Hal- 25 e 26 febbraio Le quattro stagioni 3 marzo La grammatica della fantasia loween per proseguire ogni sabato, dal 2 novembre al 21 17 e 18 marzo Il brutto anatroccolo dicembre con delle fiabe o con dei film per bambini, il tutto

Le rassegne al Teatro dei Fabbri allietato dal profumo e dal calore del cioccolato. Il nome della rassegna, FIABEe FILM AL CIOCCOLATO, nasce infatti dalla e Biglietto unico: 5 € Per queste rassegne non collaborazione con “Chocolat” di Via Cavana, che offrirà a tutti Fiabe fi lm sono valide le Card alcioccolato Ti Racconto Una Fiaba i bambini una tazza di cioccolata calda. Tutti gli spettacoli il 31 ottobre e ogni sabato alle 15.30 andranno in scena al Teatro dei Fabbri (Via dei Fabbri 2, alle dal 2 novembre al 21 dicembre 2013 una fi aba o un fi lm per bambini spalle di Piazza Hortis). Biglietto d’ingresso unico 5,00 € (non dai 3 ai 7 anni con una tazza di cioccolata calda sono valide per questi spettacoli le Card “Teatro Bobbio” di TI Mrs.Grey RACCONTO UNA FIABA). & me ogni sabato alle 15.30 dall'11 gennaio all'8 febbraio 2014 Impara l'inglese a teatro, divertendoti! Per bambini dai 3 ai 7 anni.

39 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014

Da quest’anno inoltre ci sarà l’occasione di imparare l’inglese a teatro diver- tendosi con la rassegna Mrs.Grey&me. Pensata per i bambini dai 3 ai sette anni, questa rassegna porterà i più piccoli a curiosare nei misteri del mondo di Mrs.Grey, ricco di ricordi e di emozioni, immergendosi, come per magia, in un mondo in cui la lingua parlata è la più diffusa al mondo. Quest’anno inoltre La Contrada propone due speciali spettacoli fuori ab- bonamento indicati per un pubblico di famiglie con i loro bambini e sono “Obubblebesity”, il 22 dicembre alle 16:30 e alle 20:30 e quello del Clown dei clown “David Larible” sabato 22 febbraio alle 16:30.

Tutte le iniziative del Teatro per l’Infanzia e la Gioventù della Contrada godono del patrocinio del Comune di Trieste.

40 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014

Alice nel paese delle meraviglie

Autore Giulio Settimo da Lewis Carroll Regia Giulio Settimo Scene DACO srl Musiche Giovanni Settimo Interpreti Enza De Rose, Francesco Paolo Ferrara, Andrea Tich Prima nazionale 2 gennaio 2014; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Un titolo che ha ispirato tantissimi registi teatrali e cinematografici, che vi hanno trovato la giusta ispirazione per i loro lavori. Adatto ai più piccoli, ma in grado di convincere anche gli adulti, il testo di Lewis Carrol dal 1865 è uno dei più amati al mondo. In questa nuovissima messinscena, il regista Giulio Settimo ha deciso di basarsi, come spesso accade, anche sul seguito, intitolato “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”, mantenendosi fedele all’originale ma concedendosi anche delle aggiunte. La vicenda è quindi ambientata al giorno d’oggi. Alice è una bambina di otto anni con la testa tra le nuvole, che a scuola fatica a seguire le lezioni perché la sua fantasia troppo spesso la porta a girovagare per altri luoghi. Nel paese delle meraviglie, appunto, che è un posto in cui incontra tanti buffi personaggi, come il Bruco Buffo o il Cappellaio matto. Questo suo percorso la porta però a conoscere le diverse discipline scolastiche come la matematica, la storia, la geografia, l’inglese e l’italiano, prima di arrivare a confrontarsi con il test più importante, ovvero l’incontro con la famigerata Regina di Cuori, che minaccia di tagliarle la testa, perché non è adeguatamente preparata. Per la prima volta nella sua storia la Contrada produce uno spettacolo di teatro di figura. In questa messinsce- na infatti il teatro si fonde con il teatro di figura misto e l’animazione a vista. Burattini e muppet animeranno tutta la vita nel paese delle meraviglie, nel quale la stessa Alice arriverà trasformata in un burattino. Impegnati in questa straordinaria avventura saranno Enza De Rose, che sarà Alice, affiancata dai mille per- sonaggi di Francesco Paolo Ferrara e Andrea Tich. I pupazzi sono delle creazioni di Giulio Settimo realizzati, come le scenografie, in collaborazione con il Teatro Statale di Karlovaz, Gradtsko Kazaliste Zorin Dom. Le musiche sono di Giovanni Settimo.

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Mrs. Grey & me

Autore Enza De Rose e Sara Cechet Woodcock Regia Enza De Rose Scene DACO srl Interpreti Enza De Rose, Sara Cechet Woodcock Prima nazionale 11 gennaio 2014; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Il Teatro Ragazzi della Contrada parte con una fantastica avventura dedicata ai bambini dai 3 ai 6 anni: i piccoli spettatori saranno invitati al Teatro dei Fabbri per un appuntamento con Mrs.Grey & Me, una nuovissima rassegna che, divertendo, arricchirà anche la conoscenza della lingua inglese. Sarà la giovane Paola, a raggiungere l’Inghilterra e a seguire una tazzina zom- pettante che la porterà nel negozio di antiquariato di Mrs. Grey. Un mondo fatto di oggetti apparentemente dimenticati ma ancora pronti a ritornare in vita per raccontare la loro storia. Un mondo magico, nel quale le epoche si incontrano e si incrociano, grazie anche alla stessa Mrs. Grey, strega buona, che tra canzoni e filastrocche, riuscirà a far sognare Paola e tutto il pubblico. Storia di un’amicizia a spasso nel tempo,Mrs.Grey & Me sarà rappresentata in Italiano con alcune semplici parole, o frasi, in inglese, in modo da rendere la com- prensione fruibile per un pubblico di giovanissimi al primo approccio con la lingua e le tradizioni d’oltre- manica. Alla fine di ogni spettacolo, infatti saranno offerti anche dei dolcetti tipici inglesi per rendere ancora più fiabesco l’incontro. Mrs Grey Sara Cechet Woodcock, attrice italiana di madrelingua inglese, interpreta Mrs.Grey, mentre Enza De Rose and Me! veste i panni della giovane Paola. con Enza De Rose e Sara Cechet Woodcock

teatro e cinema dei fabbri via dei fabbri 2 - trieste

Biglietto unico 5 euro Sabato 11 gennaio ore 15.30 Hello! my name is Mrs Grey! Informazioni: Fascia d’età: 3-7 anni La Contrada-Teatro Stabile di Trieste, Via del Ghirlandaio 12, Trieste Sabato 18 gennaio ore 15.30 Tel. 040 948471 /390613 Let’s play with the colours! [email protected] Fascia d’età: 3-7 anni www.contrada.it Sabato 25 gennaio ore 15.30 Our friends: the animals! fascia d’età: 3-7 anni Sabato 1 febbraio ore 15.30 Magic lessons Fascia d’età: 3-7 anni Sabato 8 febbraio ore 15.30

Goodbye! illustrazione Studio Vascotto Fascia d’età: 3-7 anni

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Fiabe africane

Autore Daniela Gattorno e Livia Amabilino tratto dalla tradizione orale Regia Daniela Gattorno Scene DACO srl Musiche tradizionali Interpreti Enza De Rose, Giulio Settimo, Daniela Gattorno Prima nazionale 2 gennaio 2013; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

“ Le tracce della lepre sono cancellate dalle tracce dell’elefante. Le tracce dell’elefante sono cancellate dalla pioggia. Solo i racconti conservano la memoria di tali passaggi” …e così raccontiamo, raccontiamo storie, favole popolate da animali che percorrono il grande Continente africano, regalandocene l’essenza e l’etica del saper vivere insieme in un mondo arido e difficile. Raccontiamo come i gatti dello Zimbabwe diventarono domestici. Raccon- tiamo storie antiche come l’origine del tutto, raccontiamo una favola nata da un mito del Malawi che ci ricorda quanto sia preziosa la nostra Madre Terra. Raccontiamo le danze, raccontiamo i canti, raccontiamo i colori, rac- contiamo i suoni. Come gli antichi Griot, nobili cantastorie africani, che con i loro racconti tramandavano e tramandano secoli di cultura e accadimenti peregrinando di villaggio in villaggio. Tratta dalle fiabe tradizionali del misterioso ed affasci- nante “continente nero”, questa messinscena animata ci porta alla scoperta degli angoli più suggestivi del- l’Africa con una breve ma esauriente antologia di fiabe che sanno restituirci buona parte dei sapori, dell’anima, delle atmosfere e del clima di questi paesi. Accompagnata da musiche tradizionali di queste terre con l’aiuto di piccoli oggetti e di semplici elementi scenografici, Daniela Gattorno, che cura anche l’adat- tamento dello spettacolo, trasporta sapientemente il piccolo e grande pubblico con delicatezza e magia, di stupore in stupore, verso una più profonda compren- sione di una cultura così diversa dalla nostra.

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Biancaneve

Autore Livia Amabilino e Lorella Tessarotto tratto dalla fiaba tradizionale Regia Daniela Gattorno Scene DACO srl Costumi Ida Visintin Musiche Carlo Moser Interpreti Enza De Rose, Giulio Settimo, Andrea Tich con l’amichevole partecipazione di Adriano Giraldi Prima nazionale 2 gennaio 2012; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Ironico e divertente, lo spettacolo vuole mostrare ai bambini la protagonista della celebre fiaba un po’ diversa, forse meno dolce e romantica di quella tradizionale o dei film d’animazione, ma che appassiona per la sua sbadataggine. Lo spettacolo è un “divertissement” sul testo della fiaba originale dei fratelli Grimm ma i bambini ritroveranno il burbero Brontolo e i suoi fratelli, il cacciatore, la regina cattiva e un principe un po’ speciale. Nella leggerezza della proposta si nasconde il tema della necessità delle scelte, delle conse- guenze negative dell’invidia e della vanità e quello delle proibizioni, utili e non, che accompagnano il percorso di crescita di ognuno di noi. Un percorso tra luci ed ombre, come avviene quando si cammina nel bosco, finché il sostegno degli altri e la forza dell’amore non aiutano il passaggio dall’infanzia all’età adulta.

44 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014

Cenerentola e l’albero magico

Autore Livia Amabilino e Lorella Tessarotto tratto dalla fiaba tradizionale Regia Maurizio Zacchigna Scene Umberto Di Grazia / DACO srl Costumi Ida Visintin Musiche Carlo Moser Maschere Scudo D’Ontano Interpreti Enza De Rose, Giulio Settimo, Andrea Tich Prima nazionale 22 dicembre 2010; Trieste, Teatro Orazio Bobbio

Ispirato alla fiaba tradizionale e adattato per le scene da Livia Amabilino e Lorella Tessarotto, Cenerentola e l’albero magico vede per protago- nista una bambina felice e spensierata che gioca per conto suo, finché un bambino prepotente e sgarbato non arriva a disturbarla. La nostra bambina, un po’ timida e sensibile, si rifugia dal nonno, che per consolarla inizia a raccontarle una storia un po’ magica che per certi versi assomiglia alla sua. È la famosa vicenda di Cenerentola, una bambina maltrattata dalla matrigna e dalle sorellastre, in una versione meno nota al grande pubblico che al posto della zucca vede la presenza di un albero magico, sotto il quale si può leggere e sognare. E si può anche – magari con l’aiuto di un piccolo amico – trovare la forza di rispondere con corag- gio ai soprusi e alle violenze. Ispirato dai sempre più frequenti casi di bullismo nelle scuole, Cenerentola e l’albero magico vuole affrontare in maniera indiretta il tema della sopraffazione sui più deboli, da parte del coeta- neo, dell’amico o anche del familiare. La storia naturalmente è a lieto fine, a patto però di capire dove trovare la forza interiore per opporsi con intelligenza e garbo alle situazioni difficili. Niente paura, però! In questo spettacolo non man- cheranno gli elementi più tradizionali e divertenti della fiaba: ci sono le scarpette, il ballo, il principe e, naturalmente, le sorellastre vanitose. Lo spettacolo è realizzato con il contributo dell’Asses- sorato alle Politiche di Pace e Legalità della Provincia di Trieste.

45 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014 Mare

Autore Lia Bront Regia Anna Giulia Bobbio Illustrazioni e bozzetti Faval Consulenza musicale e missaggio audio Claudio Parrino Interpreti Daniela Gattorno Prima nazionale 20 ottobre 2009; Trieste, Spazio Villas 2, Parco di San Giovanni

Un racconto sul mare. Un racconto di mare. Un racconto nel mare. Mare d’acqua, mare di pesci, mare di suoni, mare di odori, mare di uomini, mare di colori ed immaginazione. Un libro di legno si compone mentre viene letto in un incontro magico dove silenzio, musica, canto, gesto e illustrazioni si mescolano a formare un’esperienza suggestiva da ascoltare . Mare vuole essere un’offerta sincera ai bambini più piccoli di incontro con l’arte – teatro, arti visive, musica – dove ciascun elemento, anche il silenzio, tratteggia un racconto emotivo il cui ritmo è quello delle onde. Che vanno e che tornano. Lia Bront, autrice dei testi, delle canzoni e delle musiche, anima il racconto interpretato in scena da Daniela Gattorno, abile guida per i bambini nel viaggio fra le pagine fantastiche create da Florence Faval, pittrice e illustratrice di libri per l’infanzia.

Realizzato in collaborazione con il progetto Teatro&Scuola dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, Mare è stato presentato nell’ambito di “Cornici Zero-Sei”, Festival interna- zionale di Teatro e Cultura per la prima infanzia.

46 la contrada • teatro per l’infanzia e la gioventù 2014

Quadratino

Autore Daniela Gattorno e Livia Amabilino Regia Daniela Gattorno Scene Bruno Guastini e Francesco Orrendo Costumi Ambra Maturani Interpreti Daniela Gattorno e Valentino Pagliei Prima nazionale 21 ottobre 2011; Trieste, Teatro dei Fabbri

La Contrada fin dalla sua fondazione nel 1976 ha avuto una particolare at- tenzione verso il Teatro per l’Infanzia e la Gioventù, facendosi promotrice di due rassegne di grande successo dedicate al pubblico più giovane (TI RAC- CONTO UNA FIABA e A TEATRO IN COMPAGNIA, giunte rispettivamente alla 21esima e 30esima edizione). Da alcuni anni lo Stabile privato trie- stino ha ulteriormente allargato la sua attività, rivolgendosi al pubblico dei “piccolissimi”, con spettacoli e laboratori scolastici. Pensato per i bambini fra i 2 e i 6 anni, Quadratino è un racconto teatrale che vuole offrire ai piccoli spettatori l’occasione per scoprire e riconoscere le forme geometriche. Passeggiando nel mondo quadrato del signor Quadratino, i piccoli vanno alla ricerca di angoli perfetti con il nostro protagonista dagli occhiali a quadretti. In questa avventura numerosi perso- naggi, situazioni e oggetti ci rimandano di conti- nuo alle forme geometriche: quadrati, triangoli e cerchi, sia quando sono creati da noi, sia quando nascono da Madre Natura dalla quale tutto nasce e alla quale tutto si ispira.

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Progetti speciali

Rapporti con gli enti locali

Finalità speciali

Formazione

Progetto sveviano Il teatro che fa la differenza Teatro seriale Amici della Contrada La Cantina la contrada • progetti speciali 2014

La Contrada-Teatro Stabile di Trieste realizza una rosa di attività, manifesta- zioni e percorsi formativi riconducibili a progetti speciali, per lo più realizzati in collaborazione con diversi enti locali, quali il Comune e la Provincia di Trieste, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione CRTrieste, con l’Università di Trieste, l’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e diverse Scuole Superiori e dell’obbligo della regione.

Il “progetto sveviano” della Contrada A fianco della programmazione inserita all’interno del cartellone teatra- le, la contrada svolge da sempre un’intensa attività al di fuori del palcoscenico, organizzando progetti speciali, laboratori, allestimenti su tematiche specifiche, spesso in collaborazione con altre realtà cittadine. Attività queste che hanno non solo consolidato la presenza dello Stabi- le privato sul territorio, ma anche consentito di arricchire sempre più i campi d’intervento. Fra le numerose iniziative che hanno visto il coinvolgimento della con- trada negli ultimi 15 anni (fra queste, i progetti di ContradeAperte, l’organizzazione delle rassegne “Le Vie del Caffè” e dei festival teatrali “TeatroRomanoFestival” e “Teatri a Teatro a Trieste e provincia”), uno dei progetti più significativi è senza dubbio quello legato alla vita e alle ope- re di Italo Svevo. Il primo incontro fra la contrada e Svevo risale all’estate del 1998, quando, su iniziativa della regista Elena Vitas, nasce un rapporto di colla- borazione con il Comune di Trieste, la Biblioteca Civica e il Museo Svevia- no con l’intenzione di realizzare una manifestazione estiva nella cornice del rinnovato spazio pedonale di Piazza Hortis. Con l’allestimento di Terzetto Spezzato (1998), presentato in un’edizio- ne decisamente originale diretta da Vitas, nascono le Serate Sveviane, che proseguiranno per nove anni fino al 2006. Il successo dello - spet tacolo è tale che sarà ripreso più volte nel corso degli anni successivi (compresa una rara edizione all’interno del monumentale Palazzo del- le Poste di Piazza Vittorio Veneto, unico caso di uno spettacolo teatrale rappresentato in quella sede). Protagonisti dello spettacolo sono Ariella Reggio, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna, Carlo Moser e la cantante lirica Elena Pontini. I primi anni delle Serate Sveviane riportano all’attenzione del pubblico non solo la figura di Svevo, ma anche quella di Joyce e della loro amicizia, dando vita ad un filone parallelo (le Serate Joyceane) con allestimenti quali Ulisse, ovvero ‘tu mare grega’ (1999) o Gli Ulissidi, spettacolo iti- nerante nelle vie della citta vecchia (2000). Nel 2000 si ritorna a Svevo con La verità, interpretato da Lidia Kozlovich, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna, Paola Bonesi, Carlo Moser, due mu-

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sicisti e otto ballerini di tango argentino. Anche questa messinscena vie- ne ideata da Elena Vitas reimpostando, anche con opportuni interventi musicali, la struttura drammaturgica e soprattutto l’ambientazione dello spettacolo, adattandolo alla rappresentazione di piazza e sfruttando l’ar- chitettura naturale della città come “palcoscenico urbano”. La libertà dell’allestimento all’aperto, realizzato in piazza e fruibile gra- tuitamente a tutti, permette di mettere in scena in maniera più leggera ed eclettica testi solitamente poco rappresentati, facendo così riscorpri- re la genialità e l’anticonformismo di Italo Svevo al grande pubblico. L’ottima riuscita de La verità spinge la contrada ad ideare un proget- to a lungo termine di messa in scena integrale dell’opera teatrale di Italo Svevo, forte anche di una compagine di attori che prende rapidamente dimestichezza con la particolare prosa dell’autore (fra tutti Maurizio Zac- chigna e Adriano Giraldi, che prenderanno parte a tutte le rappresenta- zioni sveviane della contrada). Nel 2002 Elena Vitas presenta in una forma originale, musicale e irrive- rente La Rigenerazione di Svevo, che suscita interesse e grande favore di pubblico e di critica. Il protagonista è incarnato da un grande attore, Antonio Salines, che inaugura così la sua collaborazione con la con- trada. Ed è lo stesso Salines, nell’estate del 2003, a raccogliere l’eredità di Elena Vitas, scomparsa l’autunno precedente, interpretando e curando la regia dell’Avventura di Maria; anche stavolta lo spettacolo ha un ottimo ri- scontro di pubblico e critica e viene rappresentato, oltre che nelle Serate Sveviane in Piazza Hortis, anche al Mittelfest di Cividale del Friuli. Nel 2004 è Francesco Macedonio a cimentarsi con Svevo, portando per la prima volta in palcoscenico Atto unico (il solo testo teatrale sveviano in dialetto triestino), con Orazio Bobbio e Maria Grazia Plos come prota- gonisti. Sabrina Morena dirige invece Maurizio Zacchigna e Nikla Petruska Pani- zon in Un marito (2005) mentre nuovamente Macedonio nel 2006 firma la regia de Le ire di Giuliano con Zacchigna e Marzia Postogna. Anche stavolta si tratta di un debutto assoluto, perché non risulta che il testo, fra i meno noti di Svevo, sia mai stato rappresentato. Nel 2007 cambia la cornice e da Piazza Hortis ci si sposta nel giardino del Museo Sartorio, sempre grazie alla collaborazione del Comune di Trieste - Civici Musei di Storia ed Arte. Ad andare in scena davanti ad un pubblico numeroso stavolta è Inferiorità, con Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna, Manuel Fanni Canelles e Lorenzo Zuffi, per la regia di Ulderi- co Manani. Fra gli spettacoli presentati in Piazza Hortis e Inferiorità sono ben otto i titoli di Svevo messi in scena dalla contrada in dieci anni. A questi si aggiungono nel 2009 l’atto unico Una commedia inedita e il monologo Prima del ballo: presentati sotto forma di “dittico sveviano”, i due testi vengono allestiti in un nuovo scenario (la corte del Castello di Muggia)

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nell’ambito della manifestazione Teatri a Teatro promossa dalla Provincia di Trieste. Il progetto sveviano della contrada si arricchisce inoltre con due testi ispirati dalle vicende autobiografiche di Svevo, entrambi scritti apposita- mente per lo Stabile di Trieste da Tullio Kezich: L’ultimo carnevàl (2002) e Italo Svevo genero letterario (2004). Nella Stagione 2011/2012, in collaborazione con il Museo Sveviano e il Comune di Trieste, la contrada prende parte alle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario della nascita di Svevo, presentando vari testi sveviani, tra i quali un’happening teatrale interpretato da An- drea Germani, U.S. Ultima Sigaretta. Italo Svevo e il buon proposito e, sotto forma di “lettura scenica”, l’undicesimo e penultimo titolo della tea- trografia sveviana: Le teorie del Conte Alberto, testo mai rappresentato prima d’ora da nessuna compagnia teatrale.

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Il teatro che fa la differenza! ideato e realizzato da Francesco Paolo Ferrara

La promozione della salute e la prevenzione delle disabilità nell’anziano e nella persona fragile sono alla base dell’obiettivo sociosanitario 7.1 del Piano di Zona del Comune di Trieste, che coinvolge numerosi soggetti istituzionali e del terzo settore: all’interno di questa cornice di contesto, è nato il progetto Il teatro che fa la differenza!, ideato dalla Contrada-Teatro Stabile di Trieste in collaborazione con il Collegio Ipasvi di Trieste, con il sostegno del Comune di Trieste, dell’Azienda per i Servizi Sanitari n° 1 “Triestina” e dei Comuni di Duino Aurisina, Sgonico, Monrupino, Muggia e San Dorligo della Valle. Si tratta di un percorso teatrale interculturale e intergenerazionale realizzato dalla Contrada, che ne affida la didattica laboratoriale a Francesco Paolo Ferrara, artista che si è formato all’interno dell’Accademia Teatrale “Città di Trieste” (la scuola di teatro promossa dall’Associazione culturale “La Cantina” costituitasi per volontà di Orazio Bobbio). La sfida è quella di coinvolgere nell’attività teatrale una molteplicità di sog- getti diversi tra loro (circa una quindicina) facendoli lavorare sulla ricerca continua di un linguaggio comune, abbattendo le diversità. Al laboratorio parteciperanno persone anziane, persone diversamente abili, attori e altri soggetti provenienti da realtà diverse: la lingua italiana dei segni sarà il mezzo di comunicazione principale, consentendo l’elaborazione di un vocabolario universale, la stimolazione della fantasia, una diversa modalità di socializ- zazione. Dallo scambio e dal confronto potrà emergere un potenziamento delle diverse abilità di ciascuno. La “compagnia teatrale” si costituirà nei prossimi giorni e lavorerà alla realiz- zazione di uno spettacolo che debutterà il 12 maggio 2014. A conclusione del secondo modulo di approfondimento, sarà allestita una replica il 22 dicembre 2014.

Alla presentazione dell’iniziativa – promossa dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Trieste, dalla Direzione Generale dell’A.S.S. n° 1 “Trie- stina” e dal Collegio Ipasvi di Trieste – l’Assessore Laura Famulari ha espresso piena soddisfazione per la chiara espressione di volontà di collaborazione fra le istituzioni ed altri soggetti, pubblici e privati, anche non direttamente afferenti al sistema del welfare, per contribuire al benessere dei cittadini in generale, e di quelli più fragili in particolare. “Proprio dall’interazione/inte- grazione fra più attori – ha dichiarato l’Assessore Famulari – che si sviluppano le attività più innovative ed efficaci sul versante della prevenzione”. Un analogo apprezzamento è stato espresso dal Direttore Generale dell’AS.S. n° 1 “Triestina” che ha definito il coinvolgimento la parola chiave per aiutare le persone anziane ad avere una migliore qualità della vita. “Questa iniziativa

52 la contrada • progetti speciali 2014

- ha precisato Il Direttore dell’Azienza per i Servizi Sanitari Delli Quadri - che nasce dalla collaborazione di numerose realtà del territorio, è un esempio fattivo di come sia possibile attuare progetti creativi, in grado di mettere a disposizione offerte originali e concrete alle persone.” Ha inoltre espresso l’augurio a chi parteciperà a questo laboratorio di sperimentare un grande divertimento e ha invitato i triestini a mettersi in gioco. “Le persone anziane – ha proseguito – hanno bisogno e diritto di sentirsi bene, di stare bene assieme. È il modo più semplice per prevenire il disagio, per superare le difficoltà di ogni giorno, per sentirsi parte di una comunità.” Entrando nello specifico del progetto, Flavio Paoletti, Presidente del Collegio Ipasvi, ha svelato di aver proposto come data per il debutto dello spettacolo il 12 maggio, data che coincide con la Giornata Mondiale dell’infermiere: “Ogni anno - ha detto Paoletti - in questa data il Collegio Ipasvi di Trieste promuove iniziative volte alla tutela della salute dei cittadini. E questa comune inizia- tiva nasce dalla consapevolezza che invecchiare in attività sia un passaggio obbligato per tutelare la buona salute dei nostri anziani e contestualmente la sostenibilità del sistema socio-sanitario, in crisi per l’importante riduzione dei fondi nazionali messi a disposizione delle Regioni. Bisogna creare una cultura ‘generativa’ delle risorse già presenti nelle persone e nella comunità, valoriz- zando la condizione dell’anziano come età di riferimento - una condizione ‘ filosofica’ - per trasmettere ai giovani una cultura di pratiche salutari”.

53 la contrada • progetti speciali 2014

“I Fabbri” progetto di teatro “seriale” ideato da Omar Soffici e Daniele Tenze

Da sempre attenti alla realtà dei giovani, anche nell’ottica di un coinvolgi- mento delle fasce d’età più giovani alla fascinazione teatrale, nel 2014 la Contrada promuove un inedito progetto in collaborazione con l’Associazione culturale Collective Theatre. Si tratta di un originale percorso di “teatro seriale”, uno spettacolo in itinere, che si snoda su più appuntamenti successivi, con una trama in svolgimento come nelle ficton televisive, utilizzando però il mezzo del linguaggio teatrale. Un curioso e interessante esperimento che porta sul palcoscenico un “format” tanto usuale presso i ragazzi di oggi, attraverso il mezzo del teatro. La trama, ideata dal giovane autore e sceneggiatore cinematografico Omar Soffici, prende le mosse da un terzetto di studenti scalcinati che prendono in affitto, per viverci, l’ormai abbandonato Teatro dei Fabbri. Assieme a loro, – e ai loro amici, fidanzate e strampalati parenti – lo spazio dei Fabbri tornerà a vivere e si trasformerà in un appartamento-teatro, dove ogni sera capiterà qualcosa di imprevisto. Giocando sul filo dell’improvvisazione teatrale, le varie “puntate” della serie (con tanto di anteprime e repliche, come nelle fiction vere e proprie), ve- dranno la partecipazione dei giovani attori della Contrada, Enza De Rose, Andrea Tich, Daniele Tenze, Francesco Paolo Ferrara - tutti attori diplomati all’Accademia Teatrale “Città di Trieste”. Accanto a loro, in veste di guest star della serata, diversi personaggi famosi (attori e non) hanno già dato la loro disponibilità ad apparire, a volte interporetando un ruolo, a volte interpre- tando se stessi.

Il primo progetto regionale di “teatro seriale “ I Fabbri sarà allestito nel corso dell’estate 2014 e presentato in autunno nell’omonimo teatro.

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Gli “Amici della Contrada”

L’Associazione culturale Amici della Contrada nasce nel 1998 per iniziativa di Mario Licalsi, Tullio Kezich, Fulvio Tomizza, Armando Zi- molo, Ariella Reggio, Sergio D’Osmo, Bruno Maier, Claudio Grisancich, Livio Chersi, Adriano Dugulin, Mario Diego, Danilo Soli, Claudio Grizon e Paolo Quazzolo con lo scopo di promuovere attività culturali volte a diffondere la conoscenza del teatro e a sostenere l’immagine della Con- trada - Teatro Stabile di Trieste. Nell’arco di quattrodici stagioni, gli Amici della Contrada han- no superato il migliaio di adesioni, ottenendo vivi consensi da parte del pubblico, della critica e il riconoscimento delle maggiori istituzioni cittadine, collocandosi così tra le associazioni culturali più vivaci - e più numerose - nell’ambito triestino. In tutti questi anni sono state realizzate decine di inziative (conferenze, mostre, tavole rotonde, proiezioni video, serate di poesia e musicali), diversi cicli di Prolusioni degli spettacoli e incontri con gli attori in scena alla contrada. Ma il fiore all’occhiello dell’Associazione rimane sicuramente il Teatro a Leggìo, proposto e diretto per molti anni dal regista Mario Licalsi, pri- mo Presidente dell’Associazione. Il Teatro a Leggìo ha rilanciato presso il pubblico un genere di teatro - quello in lettura, appunto - che da anni non veniva più praticato. L’occasione offre la possibilità di allestire testi che, per la loro peculiarità, non vengono rappresentati con frequenza in palcoscenico o sono stati ingiustamente trascurati, mentre la particolare forma della lettura consente allo spettatore di concentrarsi sui contenuti del testo, sul suono della voce, sul ritmo della recitazione, senza che altri elementi quali scene, costumi, luci, movimenti e gestualità vengano a interferire con la linea della scrittura drammatica. L’idea del “teatro a leggio”, ossia di una particolare forma di rappresenta- zione teatrale nella quale - eliminato qualsiasi codice visivo - predomi- na solamente la parola, nasce assieme all’Associazione nella primavera del 1998, quando vengono proposti in rapida successione Il letterato Vincenzo di Umberto Saba, Terzetto spezzato di Italo Svevo e La casa del melagrano di Pier Antonio Quarantotti Gambini, tutti per la regia di Licalsi. Il successo delle prime letture è tale che a partire dalla stagione 1998/1999 gli Amici della Contrada presentano un cartellone decisamente più nutrito. Il crescente numero di presenze, costringerà l’Associazione dopo due sole stagioni a limitare l’ingresso alle letture sceniche ai soli soci (inizialmente l’ingresso era libero). Nei primi anni le letture del Teatro a Leggìo vengono proposte pres- so il Circolo delle Assicurazioni Generali (partner degli Amici della Contrada in questa iniziativa), ma già nel 2001 si rende necessario il trasferimento nella più capiente sala del Cristallo, a causa del conti-

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nuo aumento dei soci. E, tra i motivi di vanto di questa iniziativa, anche i numerosi tentativi di imitazione che, tuttavia, non hanno mai saputo eguagliare la qualità dell’originale. Fin dai primi cartelloni proposti da Licalsi si manifesta la grande duttili- tà del Teatro a Leggìo, che spazierà negli anni dalla drammaturgia con- temporanea giuliana a quella italiana e francese tra Otto e Novecento, dai classici ai drammi di autori viventi, dai testi italiani alle commedie straniere, con diverse incursioni nel teatro nordamericano. L’eredità di Licalsi, scomparso nel 2003, è stata raccolta dal direttivo degli Amici che hanno continuato a proporre stagioni di qualità, in equilibrio fra il rispetto della grande tradizione teatrale e la ricerca di nuovi linguaggi. Le decine e decine di letture sceniche presentate in questi tredici anni hanno avuto quali interpreti Orazio Bobbio, Ariella Reggio, Antonio Sali- nes, Lidia Kozlovich, Dario Penne, Maria Grazia Plos, Elke Burul, Maurizio Zacchigna, Marisandra Calacione, Adriano Giraldi, Massimo Somaglino, Marzia Postogna, Mariella Terragni, Gualtiero Giorgini, Manuel Fanni Ca- nelles, Maurizio Repetto, e molti altri ancora. Dopo Mario Licalsi, l’Associazione è stata retta da Ariella Reggio e da Ma- ria Grazia Plos. Attualmente ne è Presidente Sergio Barbieri.

1998/1999 L’uomo di sfiducia di Tullio Kezich; Clop- pete-cloppete. Concerto Palazzeschi, collage di Paolo Quazzolo da Aldo Palazzeschi; L’ultimo pezzo è in cucina di Giuseppe O. Longo, Variazioni del tempo che passa di Furio Bordon; Le voci di Claudio Magris; Il gioco di Nera Fuzzi; Storia uno e, magari, due e tre di Claudio Grisancich; Il segno di Roberto Damiani. 1999/2000 Grisaglia blù di Sergio Velitti; La moglie ideale di Marco Praga; La bilancia di Silvio Benco; Le voci di Claudio Ma- gris; La nemica di Dario Niccodemi; Tristi amori di Giuseppe Giacosa; Lu- mie di Sicilia di Luigi Pirandello; Atto unico di Italo Svevo. 2000/2001 Cecè di Luigi Pirandello; Inferiorità di Italo Svevo; Era una roccia, il colonnello di Giuseppe O. Longo; Divorziamo di Victorien Sardou; La parigina di Henry Becque; Boubouroche di Geor- ges Courteline; La cantatrice calva di Eugène Ionesco; L’anniversario di Anton Cechov. 2001/2002 Cavalleria rusticana di Giovanni Verga; La casa di Bernarda Alba di Federico Garcia Lorca; La voce umana di Jean Cocteau; La vedova nera di Carlo Terron; La morsa di Luigi Pirandello; Un corpo estraneo di Renzo Rosso. 2002/2003 Liolà di Luigi Pirandello; Due dozzine di rose scarlatte di Aldo De Benedetti; Le parole tra noi leggere di Lidia Kozlo- vich da Lalla Romano; Tre quarti di luna di Luigi Squarzina; Rose di Martin Sherman; Candida di George Bernard Shaw. 2003/2004 Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello;

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Boubouroche di Georges Courteline; Le piccole volpi di Lilian Hellman; La mamma buonanima della signora di Georges Feydeau; La sacra fiammadi Somerset Maugham; Svevo a Venezia di Paolo Puppa. 2004/2005 Come le foglie di Giuseppe Giacosa; Vorrei incatenare la mia anima per non vederla più vagabondare di Elsa Fonda; La finzione della vita di Giovanni Antonucci; A porte chiuse di Jean Paul Sartre; L’orso di Cechov; Le parole tra noi leggere di Lalla Romano; Monologo di Yvette di Maria Luisa Spaziani. 2005/2006 La lupa di Giovanni Verga; L’orso di An- ton Cechov; Vecchio mondo di Aleksej Arbuzov; La moglie ebrea e Lo spio- ne di Bertolt Brecht; Erano tutti miei figli di Arthur Miller; L’osteria della posta di Carlo Goldoni. 2006/2007 Il sosia di Tullio Kezich; L’uomo malato di Silvio Benco; Pupo prende la purga di Georges Feydeau; Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams; I creditori di August Strindberg; La lezione di Eugène Ionesco. 2007/2008 Una casa di bambola di Henrik Ibsen; L’uomo dal fiore in bocca e La patente di Luigi Pirandello; Elettra e Cliten- nestra da Eschilo, Sofocle ed Euripide; Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee; Cattivi e cattivissimi nel teatro shakespeariano di Luigi Lu- nari; Lo spinato dev’essere grande di Giuseppe O. Longo; Dialoghi con Ma- rie Curie di Luisa Crismani e Simona Cerrato; Il pozzo di Ugo Vicic; I ricordi rubati di Vittoria Miani Cannarella. 2008/2009 Candida di George Bernard Shaw; Let- tere impossibili di Paolo Puppa; Medea di Euripide; Lungo viaggio verso la notte di Eugene O’Neill; Tango viennese di Peter Turrini; Triangolo magico di Alessandro De Stefani. 2009/2010 Vera Verk di Fulvio Tomizza; Una serata futurista a cura di Giovanni Antonucci; Delitto all’isola delle Capre di Ugo Betti; Cecè di Luigi Pirandello; Spettri di Henrik Ibsen; Fedora Barbieri: un viaggio nella memoria di Liliana Ulessi. 2010/2011: George Dandin di Molière; Il sorriso di Daphne di Vittorio Franceschi; Miss Margherita di Roberto Athaide; Il pa- dre di August Strindberg; Come lui mentì al marito di lei di George Bernard Shaw; Mademoiselle Molière di Giovanni Macchia; La casa di Bernarda Alba di Federico Garcia Lorca. 2011/2012: Uno sguardo dal ponte di Arthur Mil- ler; La signorina Giulia di August Strindberg; Le teorie del Conte Alber- to di Italo Svevo; Resurequie di Carlo Tolazzi; Parenti terribili di Jean Cocteau; Ex di Aldo Nicolaj; Luisito di Susanna Tamaro 2012/2013: Due gatte randagie di Aldo Nicolaj; Un leggero malessere di Harold Pinter; 100 mq di Juan Carlos Rubio; Caro bu- giardo di Jerome Kilty; Emigranti di Slawomir Mrozek; Tre donne alte di Edward Albee; Cronache venete di Paolo Puppa.

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Teatro a Leggìo 2013 | 2014 al lunedì, al Teatro Orazio Bobbio, ore 17.30

in collaborazione con

28 ottobre 2013 | IL PRESTITO di Jordi Galceran 25 novembre 2013 | DOMENICA IN FAMIGLIA di Giuseppe O. Longo 16 dicembre 2013 | STORIA DELLO ZOO di Edward Albee 27 gennaio 2014 | IO, ANTON CECHOV di Claudio Grisancich 24 febbraio 2014 | LE SERVE di Jean Genet 31 marzo 2014 | DUE DOZZINE DI ROSE SCARLATTE di Aldo De Benedetti

INFO Via Limitanea 6, Trieste tel. 040 948471 / 948472 / 390613 [email protected] Presidente Sergio Barberi Coordinamento Enza De Rose la contrada • progetti speciali 2014

La Cantina

Nel 2003, per volontà di Orazio Bobbio, viene costituita l’Associa- zione Culturale La Cantina. Ente senza fini di lucro, l’Associa- zione si propone tra le sue finalità l’attività di formazione, qualificazione e aggiornamento di figure professionali operanti nell’ambito dello spet- tacolo e delle arti. Il nome dell’Associazione riprende quello storico della compagine nata nel 1957 ad opera di Valeria Bombaci, Hansi Cominotti, Alma Dorfles, Lina Galli, Nera Gnoli Fuzzi e Lina Marzano Sardi, che fu uno straordinario laboratorio teatrale e fucina culturale fino agli anni ’70. Appena fondata, La Cantina stipula una convenzione didattica con l’Università degli Studi di Trieste per l’organizzazione di laboratori e se- minari teatrali in collaborazione con il Corso di laurea triennale in Disci- pline dello Spettacolo, attivato dall’Università presso la Facoltà di Lettere e Filosofia a partire dall’Anno Accademico 2002/2003. Il nuovo Corso di laurea, denominato Scienze e tecnologie delle arti figurative, della mu- sica, dello spettacolo e della moda, ha quattro curricula - teatro, cinema, musica e moda - e prevede una serie di laboratori per gli studenti allo scopo di accostarsi alle professioni dello spettacolo attraverso il contatto diretto con i professionisti e la loro attività. Proprio a questo fine, nella sua prima fase di attività, La Cantina or- ganizza per gli studenti un seminario sul costume teatrale, tenuto da Fa- bio Bergamo, noto esperto triestino di costumistica teatrale, e il regista, scenografo e costumista Ulderico Manani. Conclusasi felicemente questa prima fase “pilota”, La Cantina dà vita già nell’aututnno del 2003 all’Accademia Teatrale “Città di Trieste”, in risposta alla crescente richiesta sul territorio di un’Istituzione Stabile di Formazione Teatrale, che rappresenti per il capoluogo giuliano un punto di riferimento in grado di offrire un organico e qualificato piano di studi per giovani attori. Si tratta della prima vera e propria scuola di teatro nata a Trieste e volta a favorire e promuovere l’amore per il teatro e lo studio delle arti sceni- che; l’approfondimento e lo studio di tutti i temi connessi all’arte dram- matica; la riscoperta e valorizzazione della drammaturgia italiana, con- temporanea e classica; la preparazione di interpreti qualificati in ambito nazionale e transfrontaliero. Dal 2003, l’Accademia Teatrale propone un Corso biennale per Allievi Attori, riservato ai giovani tra i 18 e i 26 anni e limitato a non più di 15 allievi. Nell’arco di otto anni, sono stati avviati 4 cicli biennali che hanno portato al diploma quasi cinquanta allievi attori. Fra le materie insegna- te si distinguono le discipline di base (Dizione e fonetica, Educazione della voce e al movimento, Recitazione in prosa e in versi, Elementi di

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canto, Drammaturgia, Improvvisazione, Storia del teatro e dello spet- tacolo, Danza) e le discipline integrative (Analisi del testo drammatico, Trucco, Illuminotecnica, Scenotecnica, Elementi di organizzazione tea- trale, Clownerie, Commedia dell’arte, Elementi di scenografia, Istituzioni di regia). Il programma didattico si avvale di un corpo insegnante for- mato da esperti professionisti del mondo teatrale: attori, registi, balle- rini, coreografi, costumisti, scenografi, docenti universitari: fra gli altri Francesco Macedonio, Lidia Kozlovich, Maurizio Zacchigna, Elke Burul, Elia Dal Maso, Ornella Serafini, Maria Grazia Plos, Corrado Canulli, Paolo Quazzolo e tanti altri. Per gli allievi vengono inoltre organizzati diversi stage e laboratori tea- trali con qualificati interpreti della scena italiana ed europea; tra questi, Mamadou Dioume, Carlo Rossi, Adriano Iurissevich, Cristina Pezzoli, Da- vide Tonucci, Antonio Salines, Luciano Travaglino, Marcela Serli. Oltre a seguire lezioni, stage e laboratori, gli allievi dei Corsi biennali per Allievi Attori hanno anche la possibilità di recitare in scena accanto agli attori professionisti della contrada in numerose produzioni dello Sta- bile di Trieste. Fra i diversi spettacoli a cui i ragazzi hanno preso parte in qualità di semplici figuranti, comprimari o attori protagonisti, ci sonoIo e Annie di Woody Allen, Cosa dirà la gente? di Carpinteri e Faraguna, Atto unico di Italo Svevo, I ragazzi di Trieste di Tullio Kezich, James Joyce: scene di un arrivo di Renzo S. Crivelli, Marionette in libertà di Ugo Vicic, L’uccellino azzurro di Maurice Maeterlinck, I ragazzi irresistibili di Neil Simon, Sariandole di Roberto Curci, Alcesti di Euripide, Capitano Ulisse di Savinio. Nella realizzazione di questi spettacoli sono stati diretti da Francesco Macedonio, Antonio Salines, Sabrina Morena, Marzia Posto- gna, Cristina Pezzoli, Ulderico Manani, Giuseppe Emiliani.

BIENNIO 2003 / 2005 Direttore dell’Accademia: Orazio Bobbio Allievi diplomati: Isaura Argese, Xenia Bevitori, Fabiana Bisulli, Sara Ce- chet, Silvia Cesca, Daniela Dellavalle, Andrea Germani, Vesna Hrovatin, Lara Komar, Fulvio Koren, Gian Maria Martini, Chiara Pasqualini, Julian Sgherla, Raffaele Sinkovic e Maria Giustina Testa

BIENNIO 2005 / 2007 Direttore dell’Accademia: Orazio Bobbio Allievi diplomati: Massimiliano Borghesi, Roberta Colacino, Dora Di Mau- ro, Rocco Maria Franco, Tjasa Ruzzier, Paola Saitta, Ivan Senine, Tina Sosic, Antonio Veneziano, Sara Zanni e Lorenzo Zuffi

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BIENNIO 2007 / 2009 Direttore dell’Accademia: Antonio Salines Allievi diplomati: Jessica Acquavita, Enrico Bergamasco, Paolo Boschetti, Myriam Cosotti, Francesco Paolo Ferrara, Elisa Giordano, Elisa Pozzetto, Cristina Sarti, Omar Scala, Francesco Sgro, Daniele Tenze e Giulia Terzani

BIENNIO 2009 / 2011 Direttore dell’Accademia: Livia Amabilino Bobbio Allievi diplomati: Sara Beinat, Anna Cappellari, Giulia Corrocher, Gessica De Marin, Enza De Rose, Marina Fresolone, Manuela Malatestinic´, Zoe Pernici, Eva Tarabocchia, Lucrezia Tavernese Antichi e Andrea Tich

BIENNIO 2011 / 2013 Direttore dell’Accademia: Livia Amabilino Bobbio Allievi diplomati: Laura Antonini, Stefano Bartoli, Nathan Boch, Stefano Cutrupi, Matija Kralj, Agata Marchi, Valeria Meschnig, Federico Minca, Eros Emmanuil Papadakis, Giorgia Pavanello, Ylenia Pignari e Alexsander Sovic

La professionalità acquisita grazie alla partecipazione all’Accademia e la visibilità ottenuta recitando con la contrada ha da subito permesso a diversi diplomati dei primi anni di muovere i primi passi nel mondo del- lo spettacolo, lavorando con alcune fra le più importanti realtà culturali italiane (fra queste, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Stabile Sloveno di Trieste, il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, l’Associazione Mittelfest, il Dramma Italiano di Fiume, il Teatro Stabile di Genova, il Teatro Eliseo di Genova) e con i registi più prestigiosi (Luca Ronconi, Franco Però, Cristi- na Pezzoli, Valerio Binasco). Alcuni di loro hanno costituito una propria compagnia teatrale, mentre altri hanno avuto modo di partecipare a fic- tion e sceneggiati televisivi, prodotti da RAI e Mediaset. Dopo il diploma hanno collaborato con la contrada Andrea Germani, Sara Cechet, Fulvio Koren, Gian Maria Martini, Julian Sgherla, Raffaele Sinkovic, Sara Zanni, Jessica Acquavita, Enrico Bergamasco, Cristina Sar- ti, Daniele Tenze e Laura Antonini. Negli anni sono entrati a far parte della compagnia stabile della con- trada Massimiliano Borghesi, Paola Saitta, Lorenzo Zuffi, Enza De Rose, Andrea Tich, Francesco Paolo Ferrara.

61 Saggio finale del V° Corso biennale per Allievi Attori dell’Accademia Teatrale “Città di Trieste”

Romeo e Giulietta

tratto da William Shakespeare adattamento e regia di Francesco Macedonio con Laura Antonini Stefano Bartoli Nathan Boch Stefano Cutrupi Matija Kralj Agata Marchi Valeria Meschnig Federico Minca Eros Emmanuil Papadakis Giorgia Pavanello Ylenia Pignari Alexsander Sovic si ringraziano per l’amichevole collaborazione Jessica Acquavita Kevin Fanelli Massimiliano Forza Francesco Imbimbo Sara Zanni luci

Bruno Guastini immagine di locandina: dettaglio di “COME UNA MUSICA DISTANTE” di SergioAltieri venerdì 19 aprile 2013 • ore 20.30 teatro orazio bobbio INGRESSO LIBERO con il sostegno di Comune di Trieste Assessorato alla Cultura la contrada 2014

Attività di documentazione editoriale la contrada 2014

Da diversi anni, la Contrada ha sviluppato una costante attività di pubblica- zioni inerenti alle proprie produzioni e di documentazione del proprio lavoro, sia editoriale che di audiovisivi di qualità professionale. I programmi di sala comprendono sempre la pubblicazione del testo, spesso inedito, numerosi brevi saggi di approfondimento commissionati a critici e studiosi e materiale iconografico. In occasione del debutto di uno spettacolo di nuova produzione viene usualmente organizzato un convegno di appro- fondimento aperto alla cittadinanza. Nel corso degli anni, sono stati realizzati il testo teatrale di Tullio Kezich Il sosia (nell’ambito della collaborazione con il “Teatro a leggìo” dell’Asso- ciazione culturale Amici della Contrada), un volume sui lavori di Francesco Macedonio Il teatro della poesia e uno contenente gli atti di un convegno su Aldo De Benedetti, Aldo De Benedetti e il teatro brillante del Novecento, entrambi curati da Paolo Quazzolo. È stato realizzato nel 1996 un volume sui Vent’anni della Contrada e sono stati dati alle stampe i programmi di sala degli spettacoli: Non ti conosco più di Aldo De Benedetti Il fuoco del radio. Dialoghi con madame curie di Cerrato-Crismani Antonio Freno di Ninì Perno e Francesco Macedonio Ettore Majorana. Un giorno di marzo di Bruno Russo L’Americano di San Giacomo di Tullio Kezich Sorelle Materassi di Fabio Storelli Alida Valli che nel ‘40 iera putela di Claudio Grisancich Il cervello nudo di Giuseppe O. Longo El serpente de l’Olimpia di Roberto Damiani Un nido di memorie di Tullio Kezich Classe di ferro di Aldo Nicolaj Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna L’ultimo carneval di Tullio Kezich Ecco un uomo libero di Tom Stoppard I rusteghi di Carlo Goldoni I ragazzi di Trieste di Tullio Kezich I ragazzi irresistibili di Neil Simon Zente refada di Giacinto Gallina Sariandole di Roberto Curci Vola colomba di Pierluigi Sabatti e Francesco Macedonio Il divo Garry di Noël Coward Capriole in salita di Pino Roveredo

I programmi di sala possono esser scaricati dal sito della Contrada: http://www.contrada.it/category/archivio/programmi-di-sala

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Da diversi anni, la Contrada effettua inoltre registrazioni professionali di tutte le sue produzioni, non solo per scopi ‘archivio, ma per la fruizione collettiva. Per alcuni progetti, fondamentale è stata la collaborazione e il sostegno della RAI.

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L’ospitalità al Teatro Orazio Bobbio la contrada • ospitalità teatro bobbio 2014

Teatro Orazio Bobbio Stagione 2013/14

Appassionante, avvincente e attuale. Si presenta così la Stagione di Prosa 2013/2014 che la Contrada-Teatro Stabile di Trieste porterà sulle scene del Teatro Orazio Bobbio da ottobre alla prossima primavera. Dieci i titoli del nuovo cartellone, suddivisi fra spettacoli “rossi” e spettacoli “blu” come da tradizione. Le formule di abbonamento a turno fisso rimangono due (per i sette spet- tacoli “rossi” o per i sette “rossi” e i 3 “blu”), così come vengono confermati i diversi tipi di abbonamento a turno libero: il Carnet “Liberissimo” (non nominale, usufruibile da più persone) per 7 o per 10 ingressi e le offerte per i più giovani. Riconfermate la “School Card” (per i ragazzi dagli 11 ai 19 anni) e la “University Card” (per i ragazzi dai 20 ai 26 anni) per 5 spettacoli a scelta libera fra i dieci titoli in abbonamento e l’Abbonamento “Family” riservato ai genitori di uno o più figli: con questo abbonamento (nominale, a turno libero) i titolari possono scegliere fra 5 dei sette spettacoli “rossi” e i figli entrano a teatro con loro pagando un biglietto di soli 2 euro. La Stagione 2013/2014 partirà il 18 ottobre all’insegna della tradizione, con un titolo di teatro dialettale come “Due paia di calze di seta di Vienna”, un doveroso omaggio ai suoi autori Lino Carpinteri e Mariano Faraguna, giornalisti, scrittori satirici e autori teatrali che hanno lasciato un profondo segno nella cultura della città. La Contrada ha già portato in scena questo testo nel 1986 e l’ha ripreso più volte, sempre con straordinario successo; ora ne riaffida la direzione con un nuovo allestimento a Francesco Macedonio, regista delle precedenti edizioni. “Due paia di calze di seta di Vienna” – in scena dal 18 al 31 ottobre – può contare sulla presenza di Ariella Reggio e Gianfranco Saletta, interpreti storici dei testi di Carpinteri e Faraguna, affiancati da Massimiliano Borghesi, nello storico ruolo di protagonista che fu di Orazio Bobbio. Assieme a loro troviamo in scena Adriano Giraldi, Maria Grazia Plos, Marzia Postogna, Mau- rizio Zacchigna, e la giovane allieva diplomata all’Accademia Città di Trieste Laura Antonini. Lo spettacolo gode del sostegno della Camera di Commercio di Trieste. Dal 22 novembre andrà in scena “Vite private” di Noël Coward, testo brillante ma con una chiara visione del rapporto di coppia e dei suoi meccanismi. A dare vita agli ex coniugi, pronti a iniziare una nuova vita con dei partner più giovani ci saranno Corrado Tedeschi e Benedicta Boccoli. Lo spettacolo è una coproduzione di One More Time e La Contrada. Il 17 gennaio debutta la nuova produzione nazionale della Contrada, “Prigio- niero della seconda strada” di Neil Simon, con Maurizio Casagrande e Tosca D’Acquino, che porterà il pubblico a riflettere con umorismo sulle difficoltà di vivere in piena crisi economica, quando le certezze si volatizzano con la stessa rapidità del conto in banca e i vicini di casa diventano difficili da tol-

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lerare. Lo spettacolo, che vede impegnato in scena anche Adriano Giraldi, si avvale della regia di Giovanni Anfuso, delle scene di Alessandro Chiti, dei costumi di Alessandra Ricci e delle musiche di Massimiliano Forza con gli arrangiamenti di Fabio Valdemarin. Chiuderà il mese di gennaio il primo titolo blu, “Eva contro Eva” trasposizione teatrale del film con Bette Davis e Anne Baxter. Saranno Pamela Villoresi e Romina Mondello a dare vita alle due donne abbagliate dalla ricerca di fama e fortuna, costrette a prendere coscienza anche del rovescio della medaglia delle loro scelte e dell’inevitabile potere del tempo che passa. Dal 14 febbraio sarà in scena “Elephant Man” con Ivana Monti, Daniele Liotti, Rosario Coppolino e la partecipazione di Debora Caprioglio. Sarà possibile quindi conoscere la triste storia di Joseph Merrick, noto come l’uomo elefante, e la sua ascesa dai freak show londinesi ai salotti aristocratici, con la speranza di poter esprimere l’umanità che lo contraddistingue, totalmente offuscata dal suo aspetto fisico. David Lynch ne ha tratto un film che è diventato un cult, e Giancarlo Marinelli ha scritto e dirige questo nuovo allestimento teatrale. Dal 7 marzo, il secondo spettacolo blu: “Pazza” di Tom Topor, con Caterina Murino nel ruolo che nel grande schermo fu interpretato da Barbra Streisand affiancata da un valido cast. Uno spettacolo forte, che evidenzia quanto alcu- ne scelte possano condizionare il futuro di una donna, e quanto sia difficile combattere per vedere riconosciuti i propri diritti e riconquistare la propria libertà. Lo spettacolo è diretto da Guglielmo Ferro. Terzo titolo blu, dal 21 marzo, “Sugar, The Musical”, tratto dal film “A qualcuno piace caldo” con Justine Mattera, Christian Ginepro e Pietro Pignatelli. Un viaggio nel 1929 tra le note del jazz, nei suoi anni d’oro, da Chicago alla Flo- rida, compiuto da un’orchestra tutta al femminile nella quale si intrufolano, travestiti, due musicisti ricercati dai gangster di Al Capone. Alla fine di questo viaggio strampalato qualcuno troverà il vero amore e qualcuno il miliardario intenzionato al matrimonio, ma, come accade nella realtà, nessuno è perfetto, e non mancheranno quindi delle sorprese. Dal 28 marzo “la vita è una cosa meravigliosa” un esilarante appuntamento con Carlo Buccirosso che firma anche il testo e la regia. Un uomo finisce nei guai con la guardia di finanza per un controllo fiscale a causa di un tenore di vita superiore a quello che lo stipendio da capotreno gli possa permettere e per una serie di movimenti strani sul proprio conto corrente. Da qui si aprono risvolti davvero inaspettati, tra soldi nascosti e da nascondere. Una commedia divertentissima con un retrogusto amaro che lascia spazio alla riflessione. Dall’ 11 aprile un grande classico come “L’impresario delle Smirne” di Carlo Goldoni con Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Ri- gnanese e Roberto Valerio, che ne firma anche l’originale regia.. Un testo di teatro nel teatro, nel quale vengono messi a nudo tutti i limiti degli attori e degli impresari teatrali, pronti a tutto pur di ottenere quello che vogliono. Come tutti i grandi capolavori, questo spettacolo, scritto oltre duecentocin- quant’anni fa, ha un amaro e grottesco sapore di attualità. Chiusura brillante, dal 2 maggio, con “Boeing Boeing” di Marc Camoletti

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con l’inedita coppia formata da Gianluca Guidi e Gianluca Ramazzotti e con Ariella Reggio. Uno spettacolo che non mancherà di divertire il pubblico dimostrando gli effetti “collaterali” del progresso tecnologico, alle spese di un parigino che si era fidanzato con tre affascinanti hostess di tre compagnie di volo diverse riuscendo a mantenere in piedi i rapporti proprio grazie alle tabelle di volo, ma senza fare conto con l’arrivo di un nuovo Boeing in grado di compiere le stesse tratte con delle tempistiche notevolmente ridotte. Accanto ai dieci spettacoli in abbonamento, è stata presentata una rassegna di 8 titoli extra (per i quali gli abbonati della Stagione di Prosa godranno di un trattamento di favore). Eventi che non passeranno di certo inosservati e che spazieranno dai family show a quattro spettacoli dalle tinte ben più forti che saranno legati tra loro da un fil rouge intitolato “Femminile Singolare”. Il primo titolo si presenta da solo. “Sex Machine”, in scena il 6 novembre, con Giuliana Musso, andrà ad indagare sul tema della prostituzione, partendo quindi da quella categoria che da sempre offre sesso a pagamento sul merca- to, ma anche sulle motivazioni che portano a registrare una continua crescita della domanda. Non è da meno “Dell’umiliazione e della vendetta-Operetta comica in un atto”, in scena il 4 dicembre, scritto e diretto da Marcela Serli, che dimostrerà anche visivamente quanto sia diventato complicato riconoscere la femminilità nel nuovo millennio. Lo spettacolo, prodotto dalla Contrada, prosegue la programmazione al Teatro dei Fabbri fino al 13 dicembre. Irresistibile l’appuntamento di sabato 14 e domenica 15 dicembre con “La vita non è un film di Doris Day” con Claudio de Maglio, Claudio Mezzelani e Massimo Somaglino che si trasformeranno in tre simpatiche, strampalate ma convinte vecchiette allontanate dagli altri e con molte cose ancora da dire. Doppio appuntamento il 22 dicembre per “Obubblebesity”, uno show col performer Marco Zoppi che attraverso la leggerezza delle bolle di sapone racconterà in maniera trasognante e delicata la sua storia di ex “ciccione” e della sua ricerca di leggerezza. Il 22 febbraio arriva al Bobbio uno degli eventi più attesi della Stagione: il Clown dei Clowns David Larible con il suo omonimo family show, porterà grandi e piccini nel suo magico universo fatto di colori e di emozioni, tra tante risate. Anche l’operetta farà ritorno l’1 marzo al Teatro Bobbio, con un titolo cele- berrimo come “La vedova allegra” di Franz Léhar. Un’occasione per rituffarsi nella piacevole storia della giovane Anna Glavari, rimasta vedova ma pronta a convolare a nuove nozze mettendo a repentaglio la sicurezza economica del Pontevedro. Si torna al “Femminile Singolare” il 27 marzo con Isabella Ragonese protago- nista di “African Requiem”, lo spettacolo che riscotruisce la tragica vicenda, ancora oggi mai chiarita, di Ilaria Alpi, la giornalista che perse la vita a Mo- gadiscio esattamente vent’anni fa. La Contrada si avvale del sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Trieste e del Comune di Trieste insieme alla Fondazione CRTrieste e della Camera di Commercio e nella realizzazione delle sue attività può contare sulla collaborazione con istituzioni importanti come l’Ente Regionale Teatrale, l’Università Popolare.

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La compagnia stabile la contrada • registi 2014

Francesco Macedonio

Regista e autore teatrale, Francesco Macedonio è nato a Idria, presso Gorizia, da una famiglia di musicisti. L’interesse per il teatro nasce assai presto, anche attraverso gli spettacoli ci- nematografici e teatrali che egli, ancora ragazzino, ha occasione di vedere a Gorizia. Dopo la fine delle guerra, fonda, sempre a Gorizia, una compagnia teatrale per la quale svolge le mansioni di regista. Nel 1967 il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia gli chiede di mettere in scena un testo di Vittorio Franceschi, Gorizia 1916, interpretato dallo stesso Franceschi. Dopo le prime esperienze a Trieste, Macedonio diviene il regista stabile del Teatro del Friuli-Venezia Giulia, dirigendo la compagnia dei “dodici”, gli attori che per numerosi anni costituirono il gruppo di riferimento fisso per gli allestimenti di produzione. Fra gli spetta- coli allestiti, Sior Todero brontolon con Corrado Gaipa, Il mio Carso, Avvenimento nella città di Goga con Gabriele Lavia, Casa di bambola, L’idealista con Corrado Pani, Vecchio mondo con Lina Volonghi, I rusteghi, oltre alla trilogia in dialetto triestino di Carpinteri e Faraguna Le Maldobrie, Noi delle vecchie province e L’Austria era un paese ordinato inter- pretata, fra gli altri, da Lino Savorani: uno dei successi più grandi nella storia teatrale triestina recente. Nel 1976, assieme agli attori Orazio Bobbio, Ariella Reggio e Lidia Braico, Ma- cedonio fonda il Teatro Popolare La Contrada, del quale è direttore artistico. In tale veste ha messo in scena parecchie decine di spettacoli, spaziando dal teatro in dialetto triestino a quello in lingua italiana, dal repertorio brillante a quello drammatico, sino a numerosi allestimenti per il teatro ragazzi. Tra gli allestimenti più recenti, sono da ricordare El mulo Carleto e El serpente de l’Olimpia di Roberto Damiani ispirati alla figura e alle opere di Angelo Cecchelin, L’assente di Bruno Maier, L’Americano di San Giacomo, Un nido di memorie, L’ultimo carneval e I ragazzi di Trieste di Tullio Kezich, Classe di ferro di Aldo Nicolaj, Due paia di calze di seta di Vienna e Cosa dirà la gente? di Carpinteri e Faraguna, Ballando con Cecilia e Capriole in salita di Pino Roveredo, Ecco un uomo libero! di Tom Stoppard, una nuova edizione de I rusteghi, Zente refada di Giacinto Gallina. Fra i suoi successi più recenti, Sariandole e Tramachi di Roberto Curci, I ragazzi irresistibili di Neil Simon, con Johnny Dorelli e Antonio Salines, Il gatto in tasca di Feydeau, Il divo garry di Noël Coward, Fuori i secondi e Svola cicogna di Enrico Luttmann, Maldobrie di Carpinteri e Faraguna. Nel 2012 vince il Premio Flaiano per la regia di Gin Game di Coburn, con Valeria Valeri e Paolo Ferrari. Nel 2013, a grande richiesta di pubblico, torna a dirigere la compagnia della Contrada nel testo più amato dal pubblico triestino, Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna (per la quinta edizione!), che si riconferma ancora una volta un grande successo.

72 la contrada • attori 2014

Ariella Reggio

Nata a Trieste, frequenta nella sua città la Scuola di Recitazione “Silvio D’Amico” (annessa al Teatro Nuovo diretto da Sergio D’Osmo). Entra in seguito a far parte dell’allora esi- stente compagnia di prosa della RAI, diretta da Ugo Amodeo. Nel 1961 viene scritturata dal Teatro Stabile del Friuli- Venezia Giulia per partecipare a un’edizione di Arlec- chino servitor di due padroni di Goldoni e da allora, per numerosi anni, fa parte della compagnia del Teatro Stabile. Partecipa alla messinscena di svariati spetta- coli sotto la direzione di registi quali Giuseppe Maffioli, Orazio Costa, Giovanni Poli, Francesco Macedonio, Sandro Bolchi, Furio Bordon e altri. Si trasferisce quindi a Londra dove si ferma per parec- chi anni, conducendo presso la BBC delle trasmissioni culturali sia radiofoniche che televisive. Ritornata in Italia lavora a Genova con il Teatro della Tosse diretto all’epoca da Lele Luzzati e Tonino Conte, e partecipa nel 1970 all’allestimento di Santa Giovan- na dei Macelli di Brecht, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano e diretto da Giorgio Strehler. Nel 1976 assieme a Orazio Bobbio, Lidia Braico e Francesco Macedonio fonda a Trieste il Teatro Popolare La Contrada e da allora innumerevoli sono le sue partecipazioni sia in testi brillanti che drammatici, in dialetto triestino e non, sotto la direzione di molti registi (Francesco Macedonio, Antonio Calenda, Patrick Rossi Gastaldi, Luisa Crismani, Elena Vitas, Alessandro Marinuzzi, Mario Licalsi e altri). Ha partecipato saltuariamente al Festival dell’Operetta che si svolge ogni anno al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, dove è stata diretta da Gino Landi, Roberto Croce, Filippo Crivelli, Massimo Scaglione. Nelle ultime stagioni ha preso parte, con Maria Amelia Monti e Antonio Ca- tania, alla fortunata commedia di Natalia Ginzburg Ti ho sposato per allegria, per la regia di Valerio Binasco (prod. Teatro Stabile di Firenze) e ha ottenuto un ottimo successo personale nella prima edizione italiana del monologo Mrs. Rose di Martin Sherman per la regia di Sabrina Morena. Nella stagione 2007-08 ha recitato in Il compleanno di Pinter, prodotto dallo Stabile di Firenze e diretto da Fausto Paravidino. Collabora ogni anno agli spettacoli teatrali prodotti dalla Contrada di Trieste. Si ricordano inoltre alcune interpretazioni cinematografiche per la regia, fra gli altri, di Sandro Bolchi, Gianni Lepre, Mathieu Amalric, mentre sul piccolo schermo partecipa a diverse fiction e film per la TV; partecipa da tre anni alla fiction “Tutti pazzi per amore” nel ruolo di zia Sofia, regia di R. Milani, e nell’estate 2011 ha preso parte alle riprese a Roma del film di Woody Allen, “To with love”.

73 la contrada • attori 2014

Maria Grazia Plos

Diplomata presso la Civica Scuola di Recitazione Nico Pepe di Udine nel 1982, inizia subito la sua carriera partecipando nel gennaio del 1983 allo spettacolo Poema a Fumetti, per la regia di Luisa Crismani, prodotto dal Teatro Stabile La Contrada. Da allora inizia una lunga collaborazione con lo stabile privato triestino, che l’ha vista partecipare all’allesti- mento di diversi spettacoli di teatro ragazzi e a tutti gli allestimenti di inaugurazione della stagione, dalla prima edizione di Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna nel 1986, fino alle ultime produ- zioni, Un nido di memorie e L’ultimo Carneval di Tullio Kezich, Zente refada di Giacinto Gallina, Sariandole e Tramachi di Roberto Curci, Remitùr di Ugo Vicic, Fuori i secondi e Svola cicogna di Enrico Luttmann, tutti per la regia di Francesco Macedonio. Ha lavorato sotto la direzione di Patrick Rossi Gastaldi in Non ti conosco più di Aldo De Benedetti e in Sorelle Materassi di Fabio Storelli, dove ricopriva il ruolo di Niobe; con Orietta Crispino ha messo in scena L’ospite desiderato, La roccia e i monumenti e Quasi d’amore; con Mario Licalsi La Pre- sidentessa, O di uno o di nessuno, Mia Fia e Galina Vecia. Giorgio Pressburger l’ha diretta nell’allestimento dei Prologhi e di Il formaggio e i vermi di Carlo Ginzburg, entrambi prodotti per il Mittelfest di Cividale del Friuli. È stata inoltre diretta da Antonio Salines ne L’avventura di Maria di Svevo; da Maurizio Zacchigna in Una specie di Alaska di Harold Pinter e ne L’aberrazione delle stelle fissedi Manlio Santanelli; da Massimo Somaglino in Infin il cidinôr di Miclos Hubay. Ha preso parte a diversi spettacoli della rassegna estiva Serate Sveviane, fra cui Atto unico e Le ire di Giuliano, per la regia di Macedonio, e Un Marito, diretta da Sabrina Morena, che l’aveva diretta anche in Ellis Island, spettacolo in cooproduzione con lo stabile Sloveno. È tra gli interpreti di Ballando con Cecilia e di Capriole in salita, entrambi di Pino Roveredo per la regia di Macedonio; sempre di Roveredo, ma stavolta per la regia di Franco Però, è la protagonista di Caracreatura. Andrea Collavino l’ha diretta in Il metodo di Jordi Galceran. Dal 1983 collabora con la sede Rai regionale alla realizzazione di sceneggiati radiofonici. Dal 1988 partecipa assiduamente alle letture sceniche del ciclo di Teatro a Leggio, prodotte dall’associazione Amici della Contrada. È stata protagonista della sit-com “Autogrill”, produzione Rai regionale, per la regia di Claudia Brugnetta e ha partecipato a diversi film e fiction televisive.

74 la contrada • attori 2014

Maurizio Zacchigna

Maurizio Zacchigna si è formato nella capitale sia con registi provenienti dalla famosa avanguardia come Michele Francis e Carlo Quartucci, sia con il teatro di sperimentazione (Frattaroli, Solari-Vanzi). Per anni poi ha lavorato con la regista Sharoo Keradmand. Nel 1997 torna a Trieste dove lavora per tre anni con- secutivi con Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, sotto la direzione di Antonio Calenda Contempor- anemante inizia nel ‘98 un rapporto di collaborazione con la Contrada che dura a tutt’oggi. È stato tra gli interpreti di Ballando con Cecilia di Pino Roveredo, e nelle ultime stagioni ha recitato nelle commedie in triestino L’ultimo carnevàl di Tullio Kezich, Zente refada di Giacinto Gallina, Sariandole e Tramachi di Roberto Curci, Remitùr di Ugo Vicic, Fuori i secondi. Tiberio Mitri: professione pugile di Enrico Luttmann. tutte per la regia di Macedonio. Quest’ultimo lo ha diretto anche nelle produzioni destinate alle tournée in Italia Ecco un uomo libero!, prima trasposizione italiana di Enter a free man di Tom Stoppard, I rusteghi di Goldoni, I ragazzi irresistibili di Neil Simon. È stato protagonista di Mia fia di Gallina, per la regia di Mario Licalsi e di Capriole in salita di Pino Roveredo (regia di Macedonio) e ha preso parte a Capitano Ulisse di Alberto Savinio, diretto da Giuseppe Emiliani e presentato al 40° Festival di Teatro della Biennale di Venezia. Ha interpretato e diretto numerose pièces di “Teatro a Leggìo” organizzate dall’Associazione Amici della Contrada ed è stato protagonista di tutte le produzioni della rassegna “Serate Sveviane” ispirate alle figure e alle opere di Italo Svevo e James Joyce: Terzetto spezzato, Ulisse, ovvero tu mare grega, Gli Ulissidi, La verità, La rigenerazione, L’avventura di Maria, Atto unico, Un Marito, Le ire di Giuliano e Inferiorità, per la regia di Elena Vitas, Antonio Salines, Fran- cesco Macedonio, Sabrina Morena e Ulderico Manani. Collabora stabilmente con la RAI di Trieste e con il Festival dell’Operetta del Teatro Verdi e insegna recitazione presso l’Accademia teatrale “Città di Trieste”, la scuola di teatro della Contrada. Ha interpretato e diretto L’aberrazione delle stelle fisse di Santanelli, è il pro- tagonista dei tre monologhi di Buone vacanze. Trilogia con borsa, muro e bambino di Carlo Tolazzi e ha firmato la regia degli spettacoli di Teatro per Ragazzi Cenerentola e l’albero magico, Cappuccetto Rosso e Hansel&Gretel. Ha inoltre curato i progetti speciali Casanova. L’amante amato, Una specie di Alaska e Stendhal, il carbonaro che amava le donne. È fra gli interpreti de Il metodo di Jordi Galceran.

75 la contrada • attori 2014

Adriano Giraldi

Triestino, si forma alla scuola del Piccolo Teatro di Milano e debutta nel 1981 con la compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in Karl Valentin kabarett per la regia di Giorgio Pressburger. In seguito lavora al Teatro di Roma con Luigi Squarzina (Il cardinale Lambertini di Testoni e Timone d’Atene di Shakespeare); all’Olimpico di Vicenza con Sandro Sequi (I pettegolezzi delle donne); a Bologna con Leo De Berardinis (Amleto nel ruolo di “Laerte”); a San Miniato con Krzystof Zanussi (Giobbe, con Ugo Pagliai e Paola Gassman. Nuovamente allo Stabile del Friuli Venezia Giulia recita in Attraverso i villaggi di Handke e in Baal di Brecht, per la regia di Roberto Guicciardini. Partecipa inoltre a diversi spettacoli diretti da Giuseppe Patroni Griffi, Gabriele Lavia, Franco Però e Sandro Bolchi. Nel 1986 inizia a collaborare con La Contrada-Teatro Stabile di Trieste, partecipando a quasi tutti gli allesti- menti dello Stabile privato triestino sotto la direzione di Francesco Macedonio, Antonio Calenda, Mario Licalsi, Patrick Rossi Gastaldi, Tonino Pulci e altri. Sem- pre per la Contrada è direttamente coinvolto nell’organizzazione di progetti teatrali legati alla realtà culturale triestina, come ad esempio le rassegne estive dedicate all’allestimento di spettacoli ed eventi urbani legati alle figure di Italo Svevo e James Joyce. In tale ambito è fra i protagonisti di tuti gli spettacoli della rassegna Serate Sveviane, diretto di volta in volta da Elena Vitas, Antonio Salines, Francesco Macedonio, Sabrina Morena e Ulderico Manani. Nell’estate del 2001 è al fianco di Ariella Reggio al Todi Festival in Ballando con Cecilia di Pino Roveredo, con la regia di Macedonio. Nel 2003 è fra gli interpreti di Sonno, novità italiana di Enrico Luttman per la regia di Marco Casazza. Nelle ultime stagioni con La Contrada ha preso parte a Un nido di memorie di Tullio Kezich e a I rusteghi di Goldoni per la regia di Francesco Macedonio, a Piccole donne: il musical! di Pulci e Marcucci, a Io e Annie di Woo- dy Allen con la regia di Antonio Salines, a I ragazzi irresistibili di Neil Simon, accanto a Johnny Dorelli e Antonio Salines, e a Il divo Garry di Noël Coward con Gianfranco Jannuzzo e Daniela Poggi, entrambi diretti da Macedonio. Ha inoltre preso parte all’allestimento di Alcesti da Euripide, Rilke e Savinio, con Mariangela DAbbraccio per la regia di Ulderico Manani; di Vera Verk di Fulvio Tomizza, regia di Elia Dal Maso; di La battaglia di Arminio di H. Von Kleist, regia di Salines. Ha recitato in tutti gli ultimi spettacoli dialettali di inzio stagione della Con- trada, è stato protagonista di L’aberrazione delle stelle fisse di Santanelli, de Il metodo di Jordi Galceran, ha partecipato alle tournée di Italiani si nasce e L’apparenza inganna, accanto a Maurizio Micheli e Tullio Solenghi; all’al- lestimento di Daddy blues. Un papà per tutti, con Marco Columbro e Paola Quattrini. Nel 2014 è in scena con Maurizio Casagrande e Tosca D’Aquino nel Prigioniero della Seconda Strada di Neil Simon.

76 la contrada • attori 2014

Marzia Postogna

Triestina, ha studiato danza classica e contemporanea nonché canto lirico. Ha seguito alcuni corsi di perfezionamento attoriale con Giovanni Boni, Aldo Vivoda, Jean Pierre Marry, nonché gli stages condotti dai registi Francesco Macedonio e Mario Licalsi presso la Contrada. A teatro ha esordito nel 1993 nel contesto del Palio teatro-scuola. Da allora ha recitato dapprima con piccole compagnie per approdare infine al teatro professionistico. Tra le esperienze più significative Piaf con il CIRT di Trieste e Babele con la compagnia Petit Soleil. Ha debuttato con la Contrada recitando in alcuni spet- tacoli di Teatro per ragazzi e dalla stagione 1996/97 fa parte della compagnia stabile del teatro privato triestino. Ha recitato in diversi spettacoli dedicati alla program- mazione serale: Non ti conosco più di Aldo De Bene- detti sotto la direzione di Patrick Rossi Gastaldi e, con la regia di Francesco Macedonio, El mulo Carleto e El serpente de l’Olimpia di Roberto Damiani da Angelo Cecchelin, Antonio Freno di Macedonio-Perno, L’assente di Bruno Maier, L’Americano di San Giacomo, Un nido di memorie e L’ultimo carneval di Tullio Kezich e la riedizione di Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna. Ha inoltre preso parte a due spettacoli della trilogia Teatro-Scienza promossa dalla Contrada e ad alcune produzioni di Teatro per Ragazzi. Ha partecipato al Festival dell’Operetta del Ente Lirico Giuseppe Verdi di Tri- este e ha recitato con successo nelle produzioni musicali della Contrada: Un bellissimo settembre. Kurt Weill, l’Americano di Gianni Gori per la regia di Mario Licalsi, Piccole donne: il musical! di Tonino Pulci e Stefano Marcucci (regia di Tonino Pulci), Orient Express, spettacolo nato da una sua idea in collaborazione con la pianista Cristina Santin per la regia di Orazio Bobbio. Recentemente è stata fra gli interpreti di Sariandole e Tramachi di Roberto Curci, Vola colomba di Pierluigi Sabatti, Remitùr di Ugo Vicic, Fuori i secondi e Svola cicogna di Enrico Luttmann, Maldobrie di Carpinteri e Faraguna, tutti per la regia di Francesco Macedonio. È stata protagonista al fianco di Antonio Salines della prima edizione teatrale italiana di Io e Annie di Woody Allen e de Il gatto in tasca di Feydeau ed era fra gli interpreti di Capriole in salita di Pino Roveredo (regia di Macedonio) e di Capitano Ulisse di Alberto Savinio, diretto da Giuseppe Emiliani e presentato al 40° Festival di Teatro della Biennale di Venezia. Laureata al DAMS di Trieste, svolge attività didattica per l’Accademia Teatrale “Città di Trieste”, per la quale ha fra l’altro diretto gli allievi nell’allestimento di Marionette in libertà da Gianni Rodari. Nel 2014 è in scena con Maurizio Casagrande e Tosca D’Aquino nel Prigioniero della Seconda Strada di Neil Simon.

77 la contrada • attori 2014

Massimiliano Borghesi

Laureato alla Facolta di Psicologia di Trieste, Massimiliano Borghesi si diploma nel 2007 all’Accademia teatrale “Città di Trieste”, la scuola di teatro promossa dall’Associazione culturale La Cantina in collaborazione con il Teatro Stabile La Contrada. Durante il corso biennale dell’Accademia, Borghesi studia recitazione, dizione, canto, danza e storia del tea- tro con professionisti dello spettacolo quali Francesco Macedonio, Antonio Salines, Lidia Kozlovich, Elke Burul, Ornella Serafini, Maurizio Zacchigna, Corrado Canulli, Silvia Califano, Paolo Quazzolo e altri. Interpreta Anatol di Schintzler come saggio di fine biennio, per la regia di Macedonio. Sempre diretto da Macedonio, nella stagione 2007/2008 è fra gli interpreti de Il gatto in tasca di Feydeau, al fianco degli attori professionisti della Contrada e di Antonio Salines Nella Stagione 2008/2009 prende parte allo spettacolo vernacolare che inaugura il cartellone di prosa della Contrada al Teatro Orazio Bobbio, Tramachi di Roberto Curci, interpreta il ruolo di Stendhal negli spettacoli dell’edizione 2008 della rassegna “Le Vie del Caffè”, dedicati al drammaturgo francese, e partecipa all’allestimento di Italo Svevo genero letterario di Tullio Kezich al fianco di Ariella Reggio. Con il Teatro Stabile Sloveno di Trieste prende parte a Porcile di P.P.Pasolini diretto da Ivica Buljan che replica anche a Lubiana e Zagabria e a Il suicida di Nikolaj Erdman per la regia di Eduard Miler. Con il Teatro Belli di Roma recita in Risorgimento di Lerici, mentre al Teatro Lirico Verdi di Trieste partecipa a Cin Ci Là diretto da Maurizio Nichetti per il Festival dell’Operetta e a La fille du regiment di Donizetti diretto da David Livermore. Il primo ruolo importante arriva con Capriole in salita di Pino Roveredo, per la regia di Macedonio. Coprodotto con il CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, lo spettacolo ottiene un vivo consenso da parte del pubblico e della critica. Segue la manifestazione estiva “Teatri a Teatro” 2009 promossa dalla Provincia di Trieste, nell’ambito della quale Borghesi prende parte al Dittico sveviano (spettacolo composto dagli atti unici Una commedia inedita e Prima del ballo) diretto da Maurizio Zacchigna. Co-protagonista accanto a Maria Grazia Plos di Caracreatura di Roveredo, prende parte a Fuori i secondi e Svola cicogna di Enrico Luttmann, a Maldo- brie di Carpinteri e Faraguna e al secondo anno di tournée di Italiani si nasce, accanto a Maurizio Micheli e Tullio Solenghi, con i quali recita attualmente nell’Apparenza inganna di Francis Veber. Nel 2013 è stato protagonista della quinta edizione di Due paia di calze di seta di Vienna di Carpinteri e Faraguna, nel ruolo che fu di Orazio Bobbio.

78 la contrada • attori 2014

Daniela Gattorno

Nasce artisticamente nel Circo Orfei dove vive per 13 anni formandosi con di- versi maestri e perfezionandosi nelle arti della giocoleria e nell’acrobazia aerea. All’inizio degli anni ’90 si stabilisce a Trieste dove inco- mincia l’attività teatrale con Aldo Vivoda, attore e regista formatosi nel Theatre du Soleil di Ariane Mnouchkine. Con il gruppo lavora sui testi delle commedie di William Shakespeare, partecipando a seminari e a tutte le messe in scena. Nel 1995 entra a far parte dell’Associazione Culturale Fuclap e con la stessa inizia un’intensa attività di teatro di strada, contribuendo poi alla realizzazione di eventi teatrali e musicali a tema, con specifici riferi- menti al territorio friulano e alla conservazione delle sue tradizioni e memorie. Nell’ottobre del 2001 incomincia un duraturo rapporto di collaborazione con la Contrada; da allora prende par- te a tutti gli spettacoli prodotti per il Settore del Teatro Ragazzi: (I viaggi di Marco Polo, Dalla terra alla luna, Il vello d’oro, Il gatto e la volpe e Giro giro tondo), diretta dai registi Eugenio Allegri, Carlo Rossi, Francesco Macedonio e Giorgio Amodeo. Partecipa all’allestimento dello spettacolo L’ultimo carnevàl di Tullio Kezich, per la regia di Macedonio e a diverse messe in scena nell’ambito del Settore della Contrada “ContradeAperte-Progetti speciali” (Le vie del caffè, Viaggi a Trieste: il carnevale di Casanova). Fra i suoi lavori più recenti, ha preso parte all’allestimen- to di Vera Verk di Fulvio Tomizza, presentato al Castello di Muggia nell’ambito del Festival “Teatri a Teatro” 2009 promosso dalla Provincia di Trieste. Per il settore del Teatro Ragazzi della Contrada prende parte a due delle pro- duzioni più recenti, Cappuccetto Rosso e Hansel&Gretel, entrambe dirette da Maurizio Zacchigna. È inoltre protagonista degli spettacoli realizzati per la prima infanzia in col- laborazione con il Progetto Teatro&Scuola dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e presentati al Festival internazionale di Teatro e Cultura per la prima infanzia promosso dal Comune di Trieste “Cornici Zero-Sei”: Mare e Quadratino. Nel 2011 organizza e interpreta le animazioni della rassegna “Fiabe al cioccolato” presentata al Teatro dei Fabbri e dirige il suo primo spettacolo per ragazzi, Bian- caneve, cui segue quest’anno interpretazione e regia del nuovo allestimento per l’Infanzia e la Gioventù della Contrada, Fiabe africane.

79 la contrada • attori 2014

Enza De Rose

Enza De Rose si diploma nel 2009 all’Accademia teatrale “Città di Trieste”, la scuola di teatro promossa dall’Associazione culturale La Cantina in collabora- zione con il Teatro Stabile La Contrada. Durante il corso biennale dell’Accademia, Borghesi studia recitazione, dizione, canto, danza e storia del teatro con professionisti dello spettacolo quali Fran- cesco Macedonio, Elke Burul, Ornella Serafini, Maurizio Zacchigna, Corrado Canulli, Paolo Quazzolo e altri. Interpreta C’era una volta in America tratto da vari autori contemporanei statunitensi come saggio di fine biennio, per la regia di Macedonio. in seguito viene diretta da Franco Però in Uno, due, tre! di Vadim Levanov, produzione della Contrada presentata al Teatro dei Fabbri la scorsa stagione. Da alcune stagioni fa parte della compagnia stabile della Contrada e partecipa a tutti gli allestimenti di Teatro per Ragazzi, settore del quale dall’autunno del 2013 prende in mano l’organizzazione. È ideatrice, con sara Cechet, del ciclo di fiabe per bambini in lingua italiana e inglese Mrs. grey & me, del quale cura anche la regia.

Andrea Tich

Andrea Tich si diploma nel 2009 all’Accademia teatrale “Città di Trieste”, la scuola di teatro promossa dall’Associazione culturale La Cantina in collabora- zione con il Teatro Stabile La Contrada. Durante il corso biennale dell’Accademia, Borghesi studia recitazione, dizione, canto, danza e storia del teatro con professionisti dello spettacolo quali Fran- cesco Macedonio, Elke Burul, Ornella Serafini, Maurizio Zacchigna, Corrado Canulli, Paolo Quazzolo e altri. Interpreta C’era una volta in America tratto da vari autori contemporanei statunitensi come saggio di fine biennio, per la regia di Macedonio. In seguito partecipa in qualità di illustratore alla produzione della Contrada Buone va- canze. Trilogia con borsa, muro e bambino di Carlo Tolazzi. Entra nella compagnia stabile della Contrada e da due stagioni è interprete di tutte le principali produzioni di Teatro per Ragazzi.

80 la contrada • attori 2014

Francesco Paolo Ferrara

Laureato in Arti Visive e dello Spettacolo, dipartimento di Design e Arte presso lo IUAV a Venezia, Francesco Paolo Ferrara prende parte a diversi labvboratori teatrali e allestimenti scenici sotto la regia di Luigi Dall’Aglio, Claudio Longhi, Giuseppe Emiliani e altri. Nel 2007 si iscrive all’Accademia teatrale “Città di Trieste”, diretta da Antonio Salines, e studia recitazione, dizione, canto, danza e storia del teatro con pro- fessionisti dello spettacolo quali Francesco Macedonio, Elke Burul, Ornella Serafini, Maurizio Zacchigna, Corrado Canulli, Paolo Quazzolo e altri. Dopo il diploma nel 2009, partecipaa diversi allestimenti della Contrada, per la regia di Paola Bonesi (Il triangolo magico di De Stefani) e di Francesco Macedonio (Storie brevi di brevi amori, antologia da Cechov; Remitur di Ugo Vicic; Aspettando Giulietta di De Franceschi; C’era una volta in America antologia da E.Lee Master, T.Williams, I.Shaw. Partecipa alle performance del progetto di Dora Garcia “The Inadequate” all’interno del padiglione spagnolo per la 54sima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Nel 2013 diventa assistente alla comunica- zione LIS (il linguaggio italiano per sordomuti) presso il Centro di Formazione Professionale “IAL SICILIA” di Messina in ambito del corso “Tecniche artistiche polivalenti”. Nel 2014 riprende la collaborazione con la Contrada partecipando all’allestimento dello spettacolo per ragazzi Alice nel paese delle meraviglie e ideando il progetto “Il teatro che fa la differenza!” Sara Cechet Woodcock

Diplomata in lingue, Sara Cechet Woodcock segue il primo corso biennale dell’Accademia Teatrale Città di Trieste, diplomandosi nel 2005. Nell’ambito del Corso per Allievi Attori dell’Accademia, collabora con la Contrada prendendo parte a Cosa dirà la gente? di Carpinteri & Faraguna, I ragazzi di Trieste di Tullio Kezich e Sariandole di Roberto Curci, tutti per la regia di Francesco Macedo- nio. Partecipa inoltre a Marionette in libertà tratto da Ugo Vicic, spettacolo di Teatro Ragazzi per la regia di Marzia Postogna; James Joyce: scene di un arrivo di Renzo Crivelli, per la regia di Sabrina Morena; L’uccellino azzurro tratto da Maeterlinck, work in progress condotto per l’Accademia da Cristina Pezzoli. Dopo il diploma recita a teatro in I sogni di Rosaura tratto dall’opera teatrale “Calderón” di Pier Paolo Pasolini, con la regia di Walter Mramor, e in Quando la sera ad Alessandria, con la regia di Franco Però, presentato al Mittelfest nel 2005. Partecipa alla commedia Liolà di Pirandello con la regia di Nino Mangano al Teatro Nazionale Croato Ivan Zajc di Fiume. Con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste interpreta nel 2008 Cin ci là di Lombardo con la regia di Maurizio Nichetti, mentre nel 2009 prende parte allo spettacolo di balletto Tetraktys con la regia di Deda Cristina Colonna. Oltre ad alcune partecipazioni cinematografiche e televisive, negli ultimi anni affianca alla sua carrriera teatrale anche un’intensa attività radiofonica e tele- visiva in qualità di conduttrice di programmi.

81 la contrada 2014

Indice

06 Il teatro per Trieste

16 Le produzioni di interesse nazionale

29 Spettacoli di innovazione e ricerca

34 Il teatro per l’infanzia e la gioventù

48 Progetti speciali

63 Attività editoriale

67 L’ospitalità al Teatro O. Bobbio

71 La compagnia stabile