piano paesaggistico proposta di scheda d’ambito logo REGIONE TOSCANA 6 dicembre 2013 livello d’ambito

ambito 13 val di cecina Comuni di: (LI), Casale Marittimo (PI), Castagneto Carducci (LI), Castellina Marittima (PI), Castelnuovo di Val di Cecina (PI), Cecina (LI), Guardistallo (PI), Montecatini Val di Cecina (PI), Montescudaio (PI), Monteverdi Marittimo (PI), Pomarance (PI), Radicondoli (SI), Ripabella (PI), Volterra (PI)

profilo dell’ambito 1. descrizione interpretativa 2.

invarianti strutturali 3. interpretazione di sintesi 4. disciplina d’uso 5. informazioni relative al piano

marzo 2013 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina

Volterra

Cecina Profilo dell’ambito

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p. 3 val di cecina Profilo dell’ambito

p. 4 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina

Il paesaggio costiero dell’ambito Val di Cecina è caratterizzato dall’incedere regolare delle forme, dal mare alle colline. La profonda fascia di “Costa a dune e cordoni” so- stiene una testimonianza, ben conservata, delle pinete litoranee. Immediatamente alle spalle, la fascia di Depressioni retrodunali, storiche ‘Maremme’, oggi in gran parte bonificate, ma ancora ospitanti l’eccellenza del Padule di . L’ambiente costiero è tuttavia caratterizzato dalla considerevole espansione edilizia legata al turismo balneare che, concen- trandosi dapprima nei centri sub-costieri di Cecina e e nelle Marine, è poi diventato un fenomeno esteso nella forma di villaggi turistici e di campeggi. I centri urbani situati in posizione collinare a ridosso della pianura costiera hanno subito crescite contenute mantenendo il loro carattere di borghi, ma hanno perso importanza rispetto ai nuovi centri sviluppatisi sulla costa. Tipica dell’ambito, l’estesa fascia di Margine a raccordare la costa alle colline estendendosi sui due versanti della Valle del Cecina, dal confine settentrionale fino a Bibbona. Le sue caratteristiche hanno influenzato in modo determinante la nascita di una nuova tradizione della viticoltura di pregio in Toscana, dando inizio al movimento di conversione delle precedenti colture a vigneto. Di particolare interesse i dolci rilievi collinari affacciati sulla pianura costiera (il complesso di Montescudaio, Guardi- stallo, Casale Marittimo, la collina di Castagneto Carducci), che ospitano oliveti specializzati, associati a seminativi semplici talvolta punteggiati di alberi sparsi o a vigneti. Alle spalle delle catene costiere, si struttura un paesaggio complesso, una seconda serie di catene collinari segue a breve distanza, talvolta senza soluzione di continuità, raccordandosi alle propaggini settentrionali delle Colline Metallifere, cui è associata dalle emergenze vulcaniche e minerarie. Dietro a questa seconda compagine collinare si estendono i paesaggi dei bacini neo-quaternari di Volterra – Pomarance con, al limite orientale, già visibili le avanguardie delle Colline senesi. Le colline del volterrano si distinguono per l’elevato valore estetico-percettivo dato da morfologie dolci nelle quali si aprono spettacolari fenomeni erosivi (balze, calanchi), e dagli orizzonti continui dei seminativi estensivi, spora- dicamente interrotti da un sistema insediativo rarefatto, in cui si riconosce Volterra come centro d’importanza territoriale (e Pomarance come centro legato alla geotermia), piccoli nuclei minori di origine rurale e sporadiche case sparse. Profilo dell’ambito

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p. 5 val di cecina

p. 6 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA ambito 13 livello d’ambito val di cecina

Descrizione interpretativa 2 val di cecina L’evoluzione geologica della Val di Cecina è legata alle vi- ma idrotermale caratterizzato da emissioni di gas e acque San Vincenzo. 2.1 Strutturazione geologica e cende orogenetiche dell’Appennino Settentrionale, e gli termali, come soffioni, lagoni, fumarole, putizze e sorgenti La pianura costiera è costituita da una copertura sedimen- geomorfologica affioramenti delle Formazioni presenti in questo territorio termali, che caratterizzano le valli e i versanti dell’ambito taria recente che sormonta un substrato costituito da unità permettono la ricostruzione della storia geologica di questo tra Larderello e Lagoni Rossi. I fanghi e le acque ricche di liguri, sub liguri e toscane, ribassato da una serie di faglie settore di Toscana da circa 250 milioni di anni fa ai giorni minerali idrotermali vennero utilizzati a scopi terapeutici già ad alto angolo. Le unità che compongono la copertura se- nostri. dagli etruschi e dai romani, a cui seguì uno sfruttamento dei dimentaria appartengono a successioni continentali e mari- L’ambito è stato interessato inizialmente da una tettonica minerali associati alle manifestazioni geotermiche a partire no lagunari Tortoniane e Pleistoceniche, organizzate in più compressiva che ha messo in posto le Unità Liguri sopra dal Medioevo. Lo sfruttamento dell’energia geotermica per cicli sedimentari. Questo sistema è sormontato da depositi le Unità Toscane, e che ha determinato la strutturazione la produzione di energia elettrica iniziò a Larderello solo agli fluviali recenti e da alluvioni terrazzate, deposti dal Fiume dei rilievi principali che delimitano l’ambito: la Dorsale me- inizi del XX secolo quando il principe Ginori-Conti progetto Cecina e dal Fiume Fine, e dalle sabbie di duna e di spiaggia dio Toscana, a nord di Volterra, la dorsale peritirrenica tra un motore accoppiato ad una dinamo in grado di trasforma- della fascia costiera. Chianni, Castellina e Montecatini Val di Cecina, e, a sud - re la forza del vapore in energia elettrica. La presenza di residui di aree umide, come il padule di Bol- criteri metodologici (LINK) est, le Colline Metallifere, che separano l’ambito dalla Val Questa fase venne accompagnata anche dalla messa in po- gheri, testimoniano la passata tendenza della fascia costiera di Cornia. sto di corpi magmatici intrusivi che nel territorio dell’ambi- all’impaludamento: storicamente la fascia retrodunale era Le litologie prevalenti nell’ambito appartengono al Dominio to sono rappresentati dalla Lamproite di Montecatini Val di interessata da vaste paludi, “maremme”, bonificate a partire Ligure; rocce del Dominio Toscano affiorano solamente nei Cecina o i Filoni porfirici a composizione trachiandesitica e dal XVIII secolo (bonifiche leopoldine). pressi di Castelnuovo Val di Cecina e sui rilievi tra Donoratico riolitica che si ritrovano sui Monti di Campiglia Marittima- e San Vincenzo. Sono presenti diversi affioramenti di ofioliti, nelle unità Liguri, che rappresentano lembi del bacino oce- anico ligure piemontese dislocati dai movimenti tettonici. I principali affioramenti si trovano nella zona di Monterufoli – Caselli, altri sono compresi in aree protette come la Macchia di Tatti e Berignone, Montenero e Valle del Pavone, e Rocca Sillana. A queste litologie spesso si associa la presenza di mineralizzazioni, in particolare di rame, che furono sfruttate Rilievi collinari nei pressi di Castagneto carducci (Foto alessandraelle - licenza CC-BY-ND) fin dall’epoca etrusca, e che favorirono l’espansione di inse- diamenti come Montecatini Val di Cecina. Alla fase compressiva seguì un processo distensivo che ha determinato la creazione di bacini (graben), separati da alti strutturali (horst), ancor’oggi riconoscibili nel territorio. Questi bacini o fosse tettoniche, che nell’ambito della Val di Cecina sono rappresentate dal Bacino di Volterra – Val d’Era, della Val di Fine e della Bassa Val di Cecina, divennero inizialmente sede di bacini continentali, in cui si sedimenta- rono depositi di tipo fluvio lacustre, che con la prosecuzione della fase distensiva e dello sprofondamento si evolsero in bacini marini: a testimonianza di ciò restano numerosi rin- venimenti di fossili di organismi marini, tra cui lo scheletro Calanchi nei pressi di Volterra (Fonte Archivio Fotografico Regione Tosca- di una balena. Tra i diversi ambienti che si erano venuti a na - foto: G. Nepi) Descrizione interpretativa geologica e geomorfologica Strutturazione formare, l’alternanza di ingressioni marine e di ritiro delle acque, determinò la presenza di un dominio lagunare sal- mastro che favorì la deposizione di minerali come il gesso o il salgemma, particolarmente diffusi nella zona di Saline di Volterra, dove sono tuttora coltivati in miniera. Circa 3 milioni di anni fa, nel Pliocene medio, l’area venne interessata da un lento e progressivo sollevamento che ha sollevato i sedimenti marini e fluvio-lacustri, e che ha de- terminato un assottigliamento della crosta terrestre che ha favorito l’insorgere di manifestazioni geotermiche per cui l’ambito è noto al mondo. In questa fase un corpo mag- matico, dotato di varie ramificazioni, si intruse ad una pro- Attività geotermica nei rilievi nei pressi di Radicondoli (Foto B. Rabe - fondità di circa 6/7 Km favorendo la nascita di un siste- Schema strutturale d’ambito p. 8 licenza CC-BY-SA) piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina Periodo preistorico-protostorico leraie (Radicondoli) e per il Bronzo Finale il ripostiglio di Periodo etrusco 2.2 Processi storici di Le conoscenze sul popolamento di età preistorica sono oggetti bronzei del Gabbro. Il fiume e il mare costituiscono, Le presenze nel territorio si infittiscono dal IX secolo a.C.: territorializzazione scarse anche se l’area è stata frequentata fin dal Paleoliti- già da quest’epoca, ottime fonti per rifornirsi di cibo e di un allineamento di villaggi costieri sembra anticipare la di- co Inferiore, come testimoniato da alcuni rinvenimenti nei materie prime. rettrice della via Aurelia. Sono per lo più assenti i piccoli Comuni di Bibbona (Podere Sassetta) e Radicondoli (Podere Soltanto a partire dal X sec. a.C., con la diffusione della cul- insediamenti. Casino) e altri rinvenimenti che coprono l’intero arco del pe- tura villanoviana, iniziano le testimonianze certe di un popo- Il processo di urbanizzazione si muove in sostanziale sin- riodo paleolitico, fra i quali si segnala l’industria musteriana lamento diffuso; il numero dei ritrovamenti si moltiplica di- cronia con quello di altri centri etruschi, che mostrano, in di Poggio al Medico, presso Cecina. mostrando l’esistenza di numerosi villaggi distribuiti su tutto quest’epoca, concentrazione del popolamento rurale, de- Pochissimi anche i rinvenimenti di epoca mesolitica e ne- il territorio. Oltre che nei dintorni di Volterra, infatti, sono finizione di luoghi e culti pubblici, riorganizzazione dello olitica, per le quali si registrano sporadiche attestazioni a state rinvenute numerose aree sepolcrali villanoviane anche spazio urbano. Volterra è una città di pianoro con impianto Castagneto Carducci (Greppi Cupi, sito mesolitico) e ancora presso Montecatini, Pomarance e Castagneto Carducci. irregolare; alleata di Roma dal III secolo a.C., diverrà muni- a Radicondoli (Podere Paugnano, contesto neolitico). L’economia di questa fase era legata probabilmente all’agri- cipio nel 90 a.C. e colonia in età giulio-claudia. L’elemento criteri metodologici (LINK) Nei territori di Guardistallo e Pomarance (Le Stoppiacce e coltura e al commercio dei prodotti minerari, che iniziano ad etrusco conserva forte visibilità anche nel periodo romano. Moscatelle) sono invece state rinvenute sepolture eneoliti- essere esportati anche in altre aree dell’Italia Centrale. Volterra ha, però, un territorio di eccezionali dimensioni, che, dalle quali sono emersi oggetti in rame. che rendono necessario un controllo capillare da parte delle Nessun dato è stato raccolto per il Bronzo Antico e Medio, aristocrazie. La presenza di queste élites è indicata dalle mentre per il Bronzo Recente si segnala il contesto di Gal- tombe a tumulo lungo il corso del Cecina e da materiali di Descrizione interpretativa Processi storici di territorializzazione

2.2

Rappresentazione della rete insediativa di periodo preistorico e protostorico sulla base dell’informazione archeologica edita, Rappresentazione della rete insediativa di periodo etrusco sulla base dell’informazione archeologica edita, con ipotesi delle principali direttrici di transito del periodo. Scala 1: 350.000 con ipotesi delle principali direttrici di transito del periodo. Scala 1: 350.000 p. 9 val di cecina prestigio nei villaggi. Nel cuore della valle del Cecina pre- tadinanza romana (punizione successivamente cancellata) campi coltivati si sostituiscono progressivamente i boschi e completano il quadro caccia e pesca. Sulla costa, fra la fine vale, accanto all’agricoltura, lo sfruttamento dei giacimenti pagando, dopo due anni di assedio, la fedeltà che aveva le miniere vengono chiuse. del VI e gli inizi del VII secolo, il territorio gravitante su minerari. A sud del Cecina un’economia prevalentemente manifestato a Mario nel corso della guerra civile. Sorgono Nella tarda antichità le aristocrazie, alcune delle quali ancora Vada, fra le foci del Fine e del Cecina, è economicamente agraria sembra soggetta ad un ceto dominante, a sua volta lungo la costa e nell’immediato entroterra numerose ville di discendenza etrusca, spostano nuovamente il loro bari- strutturato sulle funzioni portuali, lo sfruttamento delle sali- diretto da una classe dirigente urbana. (fra le quali quella di San Vincenzino a Cecina, oggetto di centro sulla sfera privata e rurale. Il tessuto delle campagne ne e della terra, tanto quella coltivata quanto l’incolto. Grandi trasformazioni avvengono fra la tarda età clas- scavi ultradecennali), di proprietà di ricchi aristocratici, fra è ora fatto di villaggi e di fattorie. Una di esse (San Mario) L’arrivo dei Longobardi modifica l’assetto territoriale e il ruo- sica e l’età ellenistica. Da un lato si assiste ad una forte cui i Caecina, che daranno il nome al fiume, e i Rasinii, mostra forti segni di continuità: autoconsumo, scambi locali lo di Volterra che, una volta conquistata, viene promossa a espansione politica ed economica. A questo sviluppo, che aristocratici di Pisa che daranno il nome a Rosignano. La e ridotti orizzonti continuano ad essere le parole chiave per capoluogo di un gastaldato sotto il ducato di Lucca. comprende verosimilmente anche la costruzione del nuo- coltura più diffusa era il grano, ma la presenza di anfore di l’interpretazione di queste realtà “interne”. Un’ulteriore trasformazione si verifica in epoca carolingia, vo circuito murario di Volterra, si legano l’inurbamento dei produzione locale a nord del Cecina e nella valle del Fine quando la città opera il suo controllo sul territorio non me- gruppi aristocratici e la nascita del grande artigianato arti- lascia intuire l’esistenza di una viticoltura specializzata. Periodo medioevale diante un conte (come altrove in Toscana) ma affidando il stico volterrano. Le campagne appaiono ora costellate di Importante doveva essere l’estrazione del sale. Numerose A partire dall’avanzato V secolo d.C., e soprattutto con la potere al vescovo cittadino, che governa capoluogo e com- piccoli insediamenti rurali, che costituiscono il tessuto del sono le fornaci di laterizi, anfore e ceramica. L’agricoltura guerra gotica, città e territorio appaiono significativamente prensorio fino all’epoca dei Comuni (XII secolo). popolamento rurale. La fascia costiera assume un assetto appare, quindi, ben integrata dalle manifatture e dal com- devastati. Lo studio dei resti vegetali di San Mario mostra In epoca altomedievale il territorio muta quindi in maniera sempre più complesso, soprattutto per effetto della crescita mercio, a sua volta supportato dalle felici scelte vocazionali che la coltivazione dominante era la vite. La dieta era in- sostanziale rispetto all’età classica, sia a causa dei continui costante dei centri portuali, come (fuori am- dei porti e degli scali, quali Vada Volaterrana. Nell’interno, tegrata da legumi e frutti selvatici. Fra le specie allevate cambi di governo (Goti, Longobardi, Franchi) che dei fre- bito, sebbene non di molto). Compaiono a questo punto le al contrario, le ville non ci sono e sono quindi assenti quelle prevalgono ovini e caprini, mentre sono minoritari i suini; quenti conflitti e delle pestilenze. La rete del popolamento prime ville, forse di proprietà di aristocratici etruschi, che forme di sfruttamento intensivo e schiavistico del suolo tipi- emulano il comportamento dei loro equivalenti romani. La che della costa. Prosegue, probabilmente, la cerealicoltura transizione è seguita da tensione ed instabilità dovute, con e si mantengono le forme tradizionali di dipendenza fra col- ogni probabilità, all’aumento della classe degli schiavi libe- tivatori e aristocratici risalenti al periodo etrusco. A partire rati, i lautni. dalla medio-tarda età repubblicana, si sviluppa un centro di Il sistema insediativo dell’interno sembra basato su villaggi pur modesta entità urbana, in località Sasso Pisano, ai mar- di cospicua dimensione che, sin dall’età del Ferro, occupano gini del comprensorio geotermico e quindi verosimilmente posizioni dominanti (castella e oppida): si tratta di residenze incentrato sullo sfruttamento delle acque termali della zona di una élite etrusca, probabilmente legata alle grandi gentes (viene proposta l’identificazione con le Aquae Volaterranae della città. di età tardoantica citate nella Tabula Peutingeriana). A partire dal III secolo la rete dei villaggi si amplia con la Complessivamente, Volterra controllava quindi un distret- creazione di nuovi abitati, in connessione con le cave di to ricco di risorse agro-silvo-pastorali, minerarie ed estrat- alabastro. Si assiste alla marcata diffusione di piccole pro- tive (rame, salgemma, alabastro), geotermiche, oltre che prietà contadine, in antitesi alle grandi proprietà gentilizie. caratterizzato da intense e vivaci attività manifatturiere e Dal punto di vista culturale si assiste ad una sempre più commerciali, come testimoniato dall’abbondanza, oltre che marcata ellenizzazione dei costumi e dei gusti. di grandi ville, anche di fattorie e piccoli insediamenti a ca- Fra III e II secolo a.C. il territorio costiero vive una fase di rattere artigianale. grande prosperità grazie all’infittirsi dei rapporti politici e In età augustea la città rinnova completamente il suo arre- militari con Roma. I villaggi precedenti si ampliano e nelle do. Spicca la costruzione del teatro ad opera della potente zone pianeggianti e adatte alla coltivazione dei cereali na- famiglia dei Caecina, destinata ad avere un ruolo eminente scono numerose piccole case rurali, nelle quali risiedevano i in città e nel territorio per tutta l’età imperiale. Il territorio ceti tradizionalmente subalterni della società etrusca. sotto il controllo di Volterra era ricco e produttivo quanto in Descrizione interpretativa Processi storici di territorializzazione Le valli del Fine e del Cecina appaiono densamente popola- epoca etrusca e probabilmente era governato dalle stesse te da insediamenti di medie e piccole dimensioni e da scali famiglie e con gli stessi metodi di alcuni secoli prima. marittimi, come nel caso di Vada Volterrana e Castiglioncello Nel II secolo d.C., mentre il modello dell’agricoltura schiavi- (altro ambito). Gli scavi archeologici svolti a Vada e quelli stica entra in crisi un po’ in tutta l’Italia centrale tirrenica, le nelle vicine aree interessate dalla presenza di necropoli co- ville della costa volterrana (il cui territorio viene centuriato) eve (nelle quali sono stati rinvenuti corredi) hanno confer- continuano la loro esistenza, almeno fino al V secolo d.C. mato che il territorio era attivamente inserito nelle correnti Si manifestano tuttavia, i primi segni di deterioramento del commerciali del tempo. modello urbano (Volterra) e, dal secolo successivo, anche del territorio, oggetto di un lento e inesorabile declino, in Periodo romano quanto la politica commerciale dell’impero romano privilegia La conquista romana di Volterra avviene nei primi anni del le zone più vicine alle vie consolari. In Val di Cecina solo le III secolo a.C. Volterra entra a far parte dello Stato romano aree intorno alla via Aurelia continuano infatti ad essere nel 90 a.C. ma dieci anni più tardi verrà privata della cit- sfruttate per l’agricoltura, mentre nel resto del territorio ai Rappresentazione della rete insediativa di periodo romano sulla base dell’informazione archeologica edita, p. 10 con ipotesi delle principali direttrici di transito del periodo. Scala 1: 350.000 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina subisce una forte contrazione e sopravvivono pochi insedia- castelli più importanti, allo scopo di controllarne il territorio Periodo moderno sato di Cecina, venduto a Carlo Ginori nel 1738 in seguito menti, per lo più fortificati, mentre prendono il sopravvento le ingenti risorse minerarie. Sarà il Comune ad uscire raffor- In età moderna, l’ambito Val di Cecina è suddiviso nelle dio- all’estinzione di casa Medici e ritornato poi in possesso gran- i boschi e, nel fondovalle, le aree di palude; la viabilità non zato da questo confronto, conquistando il diritto all’autono- cesi di Volterra (che copre il bacino idrografico della Cecina, ducale nel 1755; il marchesato di Montescudaio concesso è più soggetta a manutenzione. mia decisionale e sostituendosi al vescovo nella decisione alta Valdera, alta val d’Egola e, in parte, la media Valdelsa), in feudo a Ferdinando Ridolfi nel 1684; il marchesato di Ri- Dal IX secolo, la politica vescovile è mirata ad incentiva- e riscossione di tasse, gabelle e diritti, ottenendo inoltre di Pisa (a nord della Cecina, nel suo tratto terminale) e di parbella (famiglia Carlotti); la contea del Terriccio (famiglia re il ripopolamento della valle a partire dalle aree limitrofe il monopolio dell’estrazione mineraria, soprattutto del sale Massa Marittima, sotto la cui giurisdizione sono comprese – Gaetani di Pisa); il feudo della Gherardesca coincidente con ai centri abitati superstiti, per poi estendersi al resto del che ha rappresentato la principale ricchezza della città per per quanto riguarda l’area di indagine – l’alta val di Cornia, il i territori dei castelli di Bolgheri, Donoratico e Castagneto territorio, anche mediante opere di disboscamento atte a secoli. Lungo la costa, lo sfruttamento delle saline cessa fronte occidentale dei monti della Gherardesca fino al forte Carducci. recuperare terreni coltivabili. Le rare testimonianze arche- nel XIII secolo a causa dell’impaludamento delle lagune, di Bibbona, e l’alta valle dello Sterza. Fino alla seconda metà del Settecento il paesaggio della ologiche sembrano indicare che a partire dal IX secolo si è mentre il territorio circostante viene destinato a coltivazioni Con la ridefinizione dei confini amministrativi voluta da bassa val di Cecina è segnato dalla conduzione agricola a la- diffuso anche da queste parti il modello della curtis. La na- cerealicole e all’incolto, con boschi e pascoli per le pecore Ferdinando III negli anni ’90 del XVIII secolo, l’area, che tifondo: estesi seminativi a grano concessi in affitto; sterpa- scita dei primi castelli risale al X secolo ma il loro maggiore transumanti dalla Garfagnana e per il bestiame degli abi- si trova a cavallo tra Stato fiorentino e senese, è ripartita ie, macchie, paludi a perdita d’occhio in cui vagano le greggi sviluppo si registra nei secoli XII e XIII, quando nascono tanti. in più cancellerie, a loro volta suddivise in comunità. Nel di bestiame transumante; boschi cedui in cui operano squa- nuovi centri e quelli esistenti si dotano di potenti strutture Fiorentino: cancelleria delle Pomarance (comunità delle Po- dre di boscaioli provenienti dall’Appennino; presenza di ca- in pietra. Proprio in questo periodo il Comune di Volterra marance; di Monte Catini; di Monte Verdi; di Castelnovo); panne in materiali deperibili per gli operai e le bestie; siepi (formatosi intorno alla metà del XII secolo), il Vescovo e le cancelleria di Volterra (comunità di Volterra); cancelleria di di rami di scopa o di tavole di cerro per protezione dei campi grandi casate nobiliari tentano di assicurarsi il dominio dei Lari (comunità di Riparbella; della Castellina); cancelleria dal bestiame brado (ovino, suino, bovino, equino); assen- di Campiglia (comunità di Bolgheri; di Monte Scudajo; di za di popolazione rurale nelle campagne. I latifondi sono Bibbona; di Casale; di Guardistallo). Alla Provincia superiore condotti a “conto diretto” per mezzo di braccianti. Bosco e dello Stato senese appartiene la comunità di Radicondoli pasture occupano la maggior parte del territorio, mentre i ricadente nella cancelleria omonima. terreni coltivati – secondo l’arcaico sistema del “terratico” La città di Volterra e i castelli della val di Cecina prediligono le con eccessivamente lunghi cicli agrari (terzerìa, quarterìa) posizioni d’altura. I castelli costieri, alti sui colli, sono posti a – producono esclusivamente grano; le colture arboree sono prudenziale distanza dalle esalazioni dei paduli retrodunali, infatti sconosciute in queste aree, e solo nei pressi dei paesi ritenute causa della febbre terzana. Volterra, sul crinale tra o nelle “chiuse” crescono ulivi e viti coltivate a palo. Il lati- le valli dell’Era e di Cecina, inespugnabile, è sovrastata dalla fondo procura una rendita sicura ai proprietari che, al con- mole della Fortezza nuova, ampliata nel 1472 dopo la presa tempo, trascurano la manutenzione di corsi d’acqua, paduli, medicea della città: vi furono aggiunti i rivellini, il Maschio fosse di scolo e fabbricati, determinando un forte degrado (1474) con carceri sotterranee. Durante il periodo lorenese, dell’assetto ambientale e l’espansione dell’acquitrino e della la Fortezza sarà ridotta a stabilimento penale. malaria. I Medici esercitano su questa area marginale, lontana da Fi- Molte tenute, considerate territorio feudale, portano a renze e priva di porti, tuttavia ricca di risorse naturali (terre lungo i segni del latifondo; solo con la ripresa economi- da pascolo, legna, salgemma, allume, alabastro, “marmi”, ca e l’aumento dei prezzi dei cereali, intorno alla metà del etc.), una politica di stampo coloniale che, unita alla con- XVIII secolo, alcuni proprietari intraprendono operazioni di quista medicea di Siena (1555-1557), determina una fase miglioramento della rete scolante e delle colture. Il conte involutiva caratterizzata da crisi demografica ed economi- Cammillo della Gherardesca avvia la bonifica della tenuta ca, avanzamento di acquitrini e malaria, impraticabilità del- di Castagneto intraprendendo lo scavo della fossa Camilla le strade, abbandono dei centri abitati e loro contrazione, strumentale al prosciugamento degli acquitrini e alla regi- inselvatichimento delle aree agricole. La gestione medicea mazione dei fossi. Carlo Ginori, uomo di Stato e industriale prevede un diffuso sistema di monopoli e privative, tra cui si della ceramica, risana le plaghe paludose della tenuta del Descrizione interpretativa Processi storici di territorializzazione segnala il vincolo della Regia Magóna gravante sui boschi in Fitto di Cecina, tentandone l’appoderamento; senza risultati un raggio di 8 miglia all’intorno delle ferriere che coinvolse apprezzabili tenta di incrementare la pesca del corallo e di ampie aree della val della Cecina. Nei pressi della foce del impiantare le relative manifatture nel complesso fortificato fiume, a fine ‘500, è realizzato un piccolo porto, un forno e della villa Ginori di Cecina. due ferriere azionate dall’energia fluviale per la lavorazione Durante il regno di Pietro Leopoldo (1765-1790), in clima 2.2 del materiale grezzo proveniente dall’Elba. di riforme liberiste si provvide ad eliminare feudi, monopoli, Alla politica economica del granducato mediceo, che toglie privative e protezionismi su generi agricoli; si dette il via ad ai proprietari il diritto di sfruttamento industriale di boschi, un imponente processo di alienazione dei patrimoni fondiari paludi, terre agricole, per concederlo in toto allo Stato, si del demanio (statale e comunale), degli enti ecclesiastici, aggiunge l’applicazione di un’anacronistica politica di rifeu- ospedalieri e cavallereschi, nella convinzione che solo la ge- dalizzazione, con la creazione di tenute nella Maremma pi- stione privata – da parte della piccola proprietà coltivatrice Rappresentazione della rete insediativa di periodo medievale sulla base dell’informazione archeologica edita, sana concesse all’aristocrazia pisana e fiorentina. Il marche- autonoma e dei rappresentanti della borghesia locale – po- con ipotesi delle principali direttrici di transito del periodo. Scala 1: 350.000 p. 11 val di cecina teva mettere a frutto le risorse agricole, e favorire la ripresa sua posizione geografica, l’area in esame è percorsa da nu- province, derivata dalla nuova definizione dell’assetto am- limitato, privo di qualità urbana. demografica e socio-culturale delle desolate aree marem- merose direttrici antiche, ricalcate da strade regie e provin- ministrativo unitario, l’area ricade interamente nella provin- Diverso è il caso di Cecina, capoluogo di comune nato sulla mane. Intorno al 1780, il territorio di Riparbella, già sotto- ciali spesso non direttamente comunicanti tra loro. La via cia di Pisa (comuni di: Bibbona, Casale Marittimo, Castellina strada costiera intorno ad un centro protoindustriale svilup- posto a rigide privative sui boschi da parte della Magona, regia Emilia Scauri, che percorre la valle del Tora-Fine nel Marittima, Castagneto Marittimo – dal 1907, Castagneto patosi in corrispondenza del ponte sulla Cecina. La popola- fu suddiviso e venduto ai particolari che dissodarono i poggi tratto tra Pisa e il Fitto di Cecina, si unisce con la nuova stra- Carducci –, Castelnuovo di Val di Cecina, Guardistallo, Mon- zione residente (156 abitanti registrati negli anni ’40 dell’Ot- e li rivestirono di coltivi, di oliveti e vigneti, fissandosi nei da regia del Littorale proveniente da tagliando alla tecatini di Val di Cecina, Montescudaio, Monteverdi Marit- tocento) passa da 12.539 a 26.515 residenti tra il 1951 e il poderi sui quali avevano costruito casa. base i Monti livornesi (la via Emilia Scauri assumeva più a timo, Pomarance, Riparbella, Volterra). Nel 1925 saranno 2001, senza tuttavia riuscire a compensare lo spopolamento Nelle aree interne, il quadro paesistico è determinato dall’al- sud il nome di Aurelia). La strada da Pontedera a Massa Ma- ceduti alla provincia di Livorno i comuni di Bibbona, Casta- generale delle aree collinari costiere e interne (Cecina esclu- ternarsi di selve di castagni, boschi quercini, macchie e ster- rittima, o Massetana, tocca le Saline di Volterra, attraversa gneto Carducci e Cecina, quest’ultimo istituito nel 1906 a sa, la popolazione dell’ambito in esame passa da 65.058 re- peti, a prati naturali destinati al pascolo, punteggiati rara- il Cecina sul ponte sospeso (costruito nel 1835) e, passando detrimento dell’estensione del territorio comunale di Bib- sidenti nel 1951 a 41.631 nel 2001). I soli comuni dei rilievi mente da poderi che si densificano in prossimità dei castelli. per Pomarance, i Lagoni di Montecerboli, i Bagni della Mor- bona. costieri stanno lentamente recuperando abitanti (Montescu- Pomarance si distingue per la ricchezza dei dintorni agricoli ba, Castelnuovo di Val di Cecina, raggiunge da nord Massa I comuni di Castelnuovo, Montecatini, Monteverdi, Poma- daio, ad esempio: 2010 residenti nel 1951; 1134 nel 1971; e per i poderi condotti a oliveti. A Volterra, sul versante che Marittima. La via Traversa del Monte Volterrano esce da Vol- rance, Volterra si sono riuniti nella Comunità montana Alta nel 2001 i residenti erano 1436). acquapende verso l’Era, il suolo è suddiviso in innumerevo- terra dalla porta San Francesco, rasenta le mura cittadine Val di Cecina; attualmente, in attuazione della riforma delle La cittadina di Cecina si distende in pianura sulla riva sinistra li appezzamenti tenuti a coltivazioni ortive e promiscue da e si congiunge alla via Massetana. La via di Val di Cecina comunità montane, l’Unione Montana della Val di Cecina del fiume, secondo uno schema a scacchiera, confermato “mezzaiuoli”; sul versante prospiciente invece la val di Ce- percorre, dalle Moje di San Leopoldo ai piedi di Volterra, il vede associati i comuni di Montecatini, Monteverdi, Poma- nel piano di ricostruzione postbellico (1948) e dagli incre- cina, i “mattajoni” sono coltivati a grano e lasciati a pastura fondovalle, per immettersi sulla via regia Emilia al Fitto di rance. Riuniti nell’Associazione intercomunale della bassa menti successivi. La villa Ginori, situata in prossimità della negli anni di riposo: grazie alle erbe che crescono in questa Cecina. La via della Camminata si distacca dalla precedente val di Cecina alcuni comuni dell’ambito di studio: Bibbona, linea di costa, costituisce il nucleo da cui si è sviluppata vasta plaga argillosa, il pecorino che vi si produce ha, nel all’altezza di Ponte Ginori e giunge a Bibbona tagliando la Casale Marittimo, Castagneto Carducci, Castellina Maritti- la “marina” che, separata dal centro dalla linea ferroviaria, XIX sec., fama non minore del cacio di Pienza. Rare o assen- dorsale di Montescudaio. La via Volterrana da Firenze per ma, Cecina, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella. presenta un tessuto edilizio rado con inequivocabile sapore ti, fuori dalla corona agricola dei centri, le case coloniche. Castelfiorentino e il Cornocchio raggiunge Volterra da est. In un panorama di sostanziale conservazione dimensionale di insediamento balneare. I boschi danno legname da ardere e da carbone, scorza e La via da Siena a Volterra per Colle di Val d’Elsa si congiunge e qualitativa del tessuto urbano degli insediamenti storici, Nelle aree interne, lungo la viabilità principale, qualche nu- corteccia per la concia, legna da doghe per botti, barili e bi- alla precedente all’altezza di Montemiccioli. costituiscono un’eccezione i nuovi centri della pianura co- cleo di origine industriale si consolida conservando tuttavia gonce, e cenere di potassa che si ricava dalla combustione, stiera, allineati lungo la via Aurelia (Cecina, , le fattezze di borgo di strada (Saline, Ponte Ginori). L’indu- sughero. Altra voce nell’economia locale è il miele rinomato Periodo contemporaneo Donoratico) o sui lidi (Cecina Marina, e stria geotermica determina un notevole incremento edilizio per la sua bianchezza. Negli anni Sessanta dell’Ottocento, con l’istituzione delle Marina di Castagneto); questi ultimi centri hanno sviluppo in capoluoghi e frazioni: Montecerboli, Pomarance, Caste- Molteplici le ricchezze del sottosuolo che hanno determi- lnuovo di Val di Cecina, Larderello. Eccettuato Larderello nato la distribuzione dell’insediamento dell’alta Maremma. che costituisce un caso a sé, i centri interni si evolvono con Tra queste, le saline di Volterra, utilizzate fin dall’antichità e addizioni, talvolta raccordate da piazze di primo Novecen- potenziate in epoca pietroleopoldina (Moje nuove o di S. Le- to (piazza De Larderel a Pomarance), più spesso in netta opoldo), ampliate successivamente da Leopoldo II. I boschi discordanza distributiva e linguistica con i nuclei fortificati limitrofi, del Berignone, di Decimo e Stincano, sono riservati antichi (Montecerboli, Castelnuovo). Il Villaggio di Larderel- al taglio per il rifornimento di combustibile delle saline. lo, sorto intorno agli omonimi stabilimenti, rappresenta un Le allumiere di Castelnuovo di Val di Cecina rifornivano an- notevole momento di pianificazione: a metà degli anni ’50, cora nel XVI sec. l’Arte della Lana di Firenze; nella stessa anche per porre rimedio alle distruzioni belliche, è proget- comunità è presente una fabbrica di vetriolo verde (solfato tato un nuovo insediamento operaio, distribuito nel verde e di ferro); zolfo è estratto presso i Lagoni di Montecerboli. abbondantemente provvisto di servizi; la chiesa parrocchia- Estrazione e manifatture dell’alabastro sono documentate in le è disegnata da Giovanni Michelucci (1958). età moderna a Volterra e a Castellina Marittima. Calcedonie Nell’ultimo decennio, in tutto l’ambito in esame si sono dif- Descrizione interpretativa Processi storici di territorializzazione sono tratte dalle cave di Monterufoli. Marmi bianchi e broc- fusi nuclei di case unifamiliari, isolate o a schiera, lontani dai catello dai monti della Gherardesca alle spalle di Castagneto centri e dai servizi, non relazionati all’economia delle cam- Carducci. pagne in cui sono immerse (e che dà loro valore immobilia- Negli anni ’70 del Settecento il chimico francese Francesco re); questi interventi, che spesso occupano siti di notevole Höfer rileva le presenza dell’acido borico nelle acque dei pregio ambientale, rappresentano il frutto di interessi scon- lagoni di Montecerboli e qualche decennio dopo, nel 1818, nessi dalle logiche economiche e insediative di lunga durata Francesco De Larderel vi avvia l’estrazione dell’acido borico. che hanno presieduto al disegno complessivo dei luoghi. Nel 1846 il granduca Leopoldo II impone il nome di Larde- La rarefazione del presidio contadino nelle campagne ha rello allo stabilimento. aperto la strada alla riconversione aziendale, e la monocol- La miniera di rame di Caporciano presso Montecatini di Val tura (prevalentemente vinicola, in pianura e nel pedecolle di Cecina è riaperta nel 1827 per impulso del francese Luigi costiero) ha sostituito la policoltura mezzadrile. I paesaggi Porte. si sono semplificati: laddove presente, la coltura promiscua In accordo con la struttura orografica complessa e con la Il territorio della Val di Cecina negli anni ’70 del XVIII secolo (Ferdinando Morozzi, Archivio Nazionale di Francia) a cereale, vite e olivo, è stata sacrificata per dare spazio p. 12 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina all’agroindustria (vinicola, cerealicola); sulla collina sabbio- di, esistono molteplici centrali in attività che conferiscono al fioriscono nel secondo dopoguerra attività legate a risorse sa, gli oliveti hanno diffusamente lasciato il passo al vigneto paesaggio dei soffioni un aspetto industriale diffuso per la locali come le fornaci di mattoni e lo zuccherificio. Cantieri moderno; nelle aree montane, i coltivi sono stati accorpati presenza delle molteplici torri di raffreddamento delle cen- navali di piccole dimensioni, alle marine di Cecina e Casta- a discapito della scansione delle siepi vive, e il bosco ha trali elettriche, dalle dimensioni ragguardevoli, e dei con- gneto Carducci. invaso antiche terre da pascolo. Una parziale risposta per dotti di vapore che si snodano in lunghi percorsi subaerei La ferrovia Genova-Roma è inaugurata nel tratto che per- contrastare il processo di abbandono delle aree interne è nell’alta valle della Cecina. corre l’area nel 1863 (quando ancora percorreva la valle in- stata l’agriturismo, che ha consentito il recupero di molti La Montecatini (poi Montedison) viene fondata nel 1888 con terna a oriente dei monti Pisani, ricalcando il tracciato della edifici rurali e il presidio delle campagne. il nome di Società anonima delle miniere di Montecatini, per via Emilia Scauri). Il collegamento diretto con Livorno è sta- Scarso nell’ambito Val di Cecina l’impulso alla piccola e me- lo sfruttamento delle miniere di rame di Caporciano nel co- to inaugurato nel 1910. La linea ferroviaria Cecina-Volterra, dia impresa, per la notevole attrazione esercitata dalla gran- mune di Montecatini Val di Cecina; gli interessi della società inaugurata anch’essa nel 1863, dal 1958 è limitata alla sta- de industria di Rosignano e Piombino. I soffioni vengono si sposteranno dopo pochi anni nella Maremma grosseta- zione di Saline. utilizzati, oltre che per l’estrazione dell’acido borico, anche na a seguito della scoperta di depositi ferrosi. Insediamenti La variante stradale alla via Aurelia, che corre parallela al come forza motrice per la produzione di energia elettrica: chimici (Solvay) sono impiantati a Pomarance e a Volterra declassato tracciato storico, è aperta negli scorsi anni No- la prima centrale alimentata dal vapore dei soffioni comin- per l’estrazione del salgemma, impiegato per usi chimici vanta. ciò a funzionare nel 1905; gli impianti geotermoelettrici di e nelle nelle Saline di Stato; altre sedi anche nel villaggio Larderello sono seriamente danneggiati durante la seconda operaio di Ponteginori e a Larderello. Attività storicamente guerra mondiale. Oggi, a Larderello, Pomarance, Montever- attestata è la lavorazione artigianale dell’alabastro. A Cecina Descrizione interpretativa Processi storici di territorializzazione

2.2

Il territorio dell’ambito nella carta della Toscana di Giovanni Inghirami del 1825-30 in scala 1:100.000 (Archivio Nazionale di Praga, RAT Map 362) p. 13 val di cecina

Caratteri del paesaggio Descrizione interpretativa paesaggio del Caratteri

link: www.paesaggiotoscana.it/schede/AMB13-2_caratteri.pdf

p. 14 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina legenda

p. 15 val di cecina “Su l’etrusche tue mura, erma Volterra,/fondate nella rupe, solitario di Jean Baptiste Corot s’inoltra a cavallo nella 2.4 Iconografia del paesaggio alle tue porte/senza stridore, io vidi genti morte/della cupa boscaglia, luminosa al pari dell’aperta campagna, senza an- città ch’era sotterra./Il flagel della peste e della guerra/ fratti, senza gole, senza orridi. Tutto è sereno, nuovamente avea piagata e tronca la tua sorte;/e antichi orrori nel tuo classico. All’orizzonte, oltre la vasta piana, le colline pisane. Mastio forte/empievan l’ombra che nessun disserra./Lonta- Al soggiorno di un mese di Corot a Volterra, durante il suo nar le Maremme febbricose/vidi, e i plumbei monti, e il Mar secondo viaggio in Italia, nel 1834, risalgono le due tele del biancastro,/e l’Elba e l’Arcipelago selvaggio./Poi la mia car- Louvre, la Veduta di Volterra (1834) e Volterra, la Cittadella ne inerte si compose/nel sarcofago sculto d’alabastro ov’è (1834): nella seconda il pittore registra il paesaggio storico Circe e il brutal suo beveraggio.” Come spesso in campo (il tracciato regolare della campagna coltivata ai piedi della paesaggistico, D’Annunzio coglie il volto di Volterra, silen- cinta fortificata) ma nella prima tutto si sfuma e s’inselva- ziosa “città di vento e di macigno”, inserito nel corpo stra- tichisce, la boscaglia e i dirupi acquistano peso, e ombra, ordinario della Val di Cecina. Ma nonostante lo sguardo del in drammatico contrasto con l’assolata città di terra. Corot criteri metodologici (LINK) vate, Volterra non diventa una meta popolare: Piovene nel condensa nella stessa immagine i due volti di Volterra, la Elihu Vedder, Le Balze di Volterra, 1860 (particolare) 1956 riconosceva inadeguato il numero dei visitatori alla città millenaria, resistente e essenziale come una pietra sca- stupenda bellezza della “più dura, segreta, chiusa città della bra al sole, e la città spettrale, sull’orlo di una frana viva. La Toscana”, circondata dalle grandi “vertebre di terra livida” voragine e la città si tengono insieme, come una conchiglia delle crete e appollaiata sull’antichissima e ancor viva frana serrata. (inserire a cfr. la cartolina del 1905) che “forma un anfiteatro spalancato sul paesaggio”. Forse A forzarla ci vorrà un americano, educato lo sguardo alle in virtù di questa ritrosia acquista anzi nel tempo maggior ampie nature disabitate della sua immensa patria. Elihu potenza visiva: il film “Vaghe stelle dell’Orsa” (1965) di Lu- Vedder si fermò a Volterra, nell’agosto del 1860, al seguito chino Visconti si fonda sul dato paesaggistico ineliminabile di Nino Costa, per studiare le ampie visuali che in tutte le della città che da un lato domina la Val di Cecina e dall’altro direzioni si potevano cogliere dalla rocca. Rimase folgorato su questa rovinosamente frana, con manieristico composto dalle Balze, desolate e riarse, così contrastanti lo stereotipo orrore, alle Balze. Non poteva non essere Volterra il corre- del dolce paesaggio italiano. In Le Balze di Volterra diven- lativo oggettivo paesistico della vicenda narrata, in cui un tano una luminosa successione di pareti rocciose, quasi una Jacob Esselens, View of Le balze di Volterra with the Church of S. Giusto Elihu Vedder, Volterra, 1860, Smithsoniam American and Clemente beyond, seconda metà del secolo XVII, collezione privata passato oscuro e tremendo ripiomba sui protagonisti, belli e cattedrale in rovina. In una lettera al padre scrive: “On one Art Museum (particolare) felici, li tiene sull’orlo del baratro, e infine li ingoia. Ogni volta che occorre raccontare una storia di rischio, di equilibrio precario, e d’ineluttabile caduta, Volterra sembra costruita apposta “su la sommità del monte come su l’orlo d’un girone dantesco”. Non si sottrae alla magia della vora- gine Ermanno Olmi nel suo ormai introvabile “camminacam- mina” (1983) in cui Volterra è Gerusalemme all’arrivo dei magi: città sospesa sul precipizio, tra la buona novella e la strage degli innocenti. Eppure, prima del Novecento le Balze non sembrano ter- rorizzare i visitatori, che le percepiscono più come parete, viste dunque dal basso, che come sprofondo, viste dall’orlo. Jean Baptiste Corot, Volterra, la cittadella, 1834, Paris, Musée du Louvre Siamo a stento in grado di riconoscerle nel disegno di Ja- Descrizione interpretativa paesaggio del Iconografia cob Esselens (Amsterdam 1626-1687), View of Le balze di Volterra with the Church of S. Giusto and Clemente beyond, ch’eppure ne aveva sperimentato (foss’anche per comunica- zione orale) la violenza, considerando che nel 1648 la chie- sa di S. Giusto al Botro venne dalle Balze definitivamente ingoiata. Il filtro classico ha ancora una volta la meglio, ma al di fuori della particolare resa culturale del luogo il disegno registra il nascere di un privilegiato punto di vista, quello del legame tra le balze e la chiesa dei SS. Giusto e Clemen- te sulla sommità (o sull’orlo). In accordo con la condivisa lettura arcadica e classica del paesaggio, anche i dintorni di Volterra sono immersi nella celebre luce italiana e nella Volterra, Fortezza. Veduta dal sobborgo di S. Lazzaro, quiete campestre. In Vista di Volterra (1838), il cacciatore p. 16 cartolina viaggiata nel 1905, Roma, ICCD Jean Baptiste Corot, Veduta di Volterra, 1834, Paris, Musée du Louvre piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina side of the town there is a great ravine and the hillside per boscaioli e carbonai, che ne traevano il legname per has been crumbling away in it for centuries ... the gullies alimentare le saline di Volterra. Tra i lavoratori del bosco and pinnacles left in it by the rain make the [s]cene one c’era anche Furio Cavallini, che su masonite ne fissò la of the wildest beauty”. In Volterra un uomo e un bambino, compatta massa verde cupo (Ai margini del bosco, 1992). infinitamente minuscoli, si affacciano sul baratro, che occu- Infine L’indicatore (2009), in località Spicchiaiola, prende pa la maggior parte del campo figurato, a contemplare lo il nome dal luogo in cui si erge, che indica per l’appunto il scenario vastissimo della valle incisa dall’Era fino alle colline confine tra la provincia di Pisa e quella di Siena (non lontano pisane, uno scenario selvaggio e rude, uno scenario infinito si vedono ancora i resti di un’antica torre, detta di Monte- da avamposto americano. miccioli, che nel medioevo svolgeva funzioni di dogana e Un altro straniero ci lascia del medesimo paesaggio una di- vedetta, indicando il confine tra i territori di Volterra e quelli versa visione. Con la campagna inglese nel cuore, Matthew di San Gimignano). Ma l’indicatore è anche il punto panora- Ridley Corbet in Volterra, looking towards the Pisan Hills mico che s’incontra percorrendo la Strada Regionale 68 che Matthew Ridley Corbet, Volterra, looking towards the Pisan Hills, 1898-99, collezione privata (1898-99), mostra da un sentiero di costa, fra pochi arbusti, collega Colle Val d’Elsa con Volterra, una strada spettacolare e bassi, la grande piana pisana, inondata di luce dorata, e che costeggia la Val di Cecina e la Val d’Era fino al mare. Fa come svaporata al pari delle violacee colline all’orizzonte. A la sintesi del paesaggio volterrano, quieto e spettrale, San metà campo, s’intravede la Badia dei SS. Giusto e Clemen- Giacomo in Fognano (1985-2009): l’arco rovesciato su un te: presa di spalle rende le Balze su cui si affaccia invisibili. piano dolcissimo che si tramuta bruscamente in sprofondo. Furio Cavallini, Lo studio a Riparbella, 1999 La vasta valle pacifica e luminosa interessa al pittore più che le ferite della terra. Un altro straniero ancora giunge a Vol- terra a inizio Novecento: Edgar Chahine, armeno di Co- stantinopoli trasferitosi a Parigi. Nel 1906 pubblica un album sentimentale di cinquanta acqueforti, dal nome Impressions d’Italie, nei tipi del celebre editore di stampe Edmond Sa- got, che raccoglie il lavoro compiuto quando, rifugiatosi in Toscana a seguito di un lutto familiare, aveva curato la sua Mauro Staccioli, Anello, Volterra 2009 tristezza cogliendo dimesse e antiretoriche visioni di Siena o Pisa. Di Volterra coglie la strada che vi porta: i rami contorti degli olivi in primo piano condensano il senso stesso di quel mirabile paesaggio di balze e sole, asciutto e corroso, sen- za rappresentarlo direttamente. La strada ordinata, segnata dai cipressi e dalle case coloniche, addomestica un pae- saggio altrimenti selvatico: è lei che consente al viandante di attraversare le sterpaglie, alzarsi sul livello del mare e rimirare da lassù un infinito succedersi di imprevedibili col- line, di salire fino a Volterra, etrusca e arroccata, solitaria e misteriosa. Chahine riprende il discorso iniziato da Corot meno di un secolo avanti, come a ribadire, ancora una volta, che di Mauro Staccioli, Al bimbo che non vide crescere il bosco, Volterra 2009 Volterra il percorso che si fa per raggiungerla è non solo interessante ma anche necessario, per apprendere dal pae- Descrizione interpretativa paesaggio del Iconografia saggio che la circonda le note caratteriali di una città unica. Che questo paesaggio sia consustanziale alla messa a fuoco di Volterra si fa chiaro nel lavoro di Mauro Staccioli. Le sue forme metalliche inserite in determinati punti del paesaggio invitano prima ad essere raggiunte, e poi a usar- 2.4 le come piattaforme vettoriali per lo sguardo. Ad esempio, Anello (1997-2005), in località Poggio San Martino, porta lo sguardo a sud, centrando le colline metallifere. O ancora, Al bimbo che non vide crescere il bosco (2009), a ridosso del bivio per il borgo di Mazzolla, segnala il bosco di Berignone- Tatti, la riserva protetta che scende fino al grossetano, una Furio Cavallini, Ai margini del bosco, 1992 macchia intricata ricca di fauna e fonte a lungo di lavoro (particolare) Furio Cavallini, La Cinquantina, 2003 p. 17 val di cecina Con Staccioli, Volterra non è una scultura poggiata sul suo questo paesaggio boscoso, così fresco rispetto al volterrano basamento ma il volto di un corpo. La lezione è quella, tutta e al volterrano strettamente connesso, si vive ancora bene italiana, della città immersa nel paesaggio: la ‘forma della l’esperienza del buio: scriveva Bruno Sanmniatelli nel 1953, città’ di cui parlava Pasolini (e lo faceva in televisione, nel “lontano i lumi di un grosso paese sulla cresta del monte 1974) a proposito di Orte e del casermone che ancora la sfi- (forse Radicondoli) sembrano una costellazione che segue gura, ovvero dell’unico problema della “forma delle città ita- indifferente i passeggeri”. E come lo scrittore riprenderemo liane” e della “salvezza della natura che circonda la città”. “la rotabile maremmana, lasciando indietro quella regione Cavallini, da parte sua, che a Riparbella tenne a lungo casa raccolta e imbronciata, così come si lascia un temporale am- e studio (in Lo studio a Riparbella, 1999, la luce viene tutta massato sui monti”. dalla finestra del quadro di paesaggio), lascia della Val di Cecina immagini nuvolose, compatte, dense, come se fos- se fatto di terra e tufo anche il cielo (Il poggio di Nocola, 2002): il tramonto alla Cinquantina, fattoria storica alla foce del Cecina che oggi si lega al parco archeologico di San Vin- cenzino, è senza trasparenze (La Cinquantina, 2003), conta- giato dalla massa scura dei poggi retrostanti, dove era stato tagliaboschi; massicci i campi di lavanda (Paesaggio, 2003), Furio Cavallini, Paesaggio, 2003 dense le acque del Cecina (Il fiume Cecina, 1997), di cui l’amico Luciano Bianciardi denunciava l’inquinamento, e la perdita. Non adatta il suo paesaggio alla Toscana pubblicita- ria, non lo immerge nella luce dei macchiaioli di costa, non lo trasforma in crete usa e getta: la sua Val di Cecina resta fino all’ultimo impenetrabile alla moda, e poco possono i cipressi e le strade disegnate contro il predominio dei poggi boscosi e compatti. Uno sbarramento, questo dei boschi, che si fa chiaro a Dina, quando percorre in treno la linea che va da Cecina a Volterra per conto di Carlo Cassola: dapprima non riconosce “la stessa campagna fittamente coltivata, con lo sfondo delle ciminiere e dei monti”, poi si sente attorniata: “da una parte e dall’altra pendici boscose scendevano verso il fondo della valle come per sbarrarla; lontano si ergeva nel sole un monte aguzzo” (Cassola, Ferrovia Locale 1968). In Furio Cavallini, Il fiume Cecina, 1997

p. 18 Castagneto Carducci. Panorama, cartolina viaggiata a inizio XX secolo, Roma, ICCD piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA ambito 13 livello d’ambito val di cecina

Invarianti strutturali 3 val di cecina Descrizione strutturale 3.1 I caratteri L’ambito della Val di Cecina comprende una ricca articola- idro-geo-morfologici zione di paesaggi collinari, dei bacini neogenici e costieri, a cavallo tra i bacini idrografici dell’Arno, dell’Ombrone e della dei bacini idrografici e dei Costa Toscana. sistemi morfogenetici Il paesaggio costiero rappresenta la manifestazione più set- tentrionale del concetto di “Maremma”, ed è caratterizzato dall’incedere regolare, quasi solenne, delle forme, dal mare alle colline. La profonda fascia di Costa a dune e cordoni sostiene una testimonianza ben conservata, con minime in- terruzioni, del movimento delle pinete litoranee. Immedia- tamente alle spalle, la fascia di Depressioni retrodunali, sto- criteri metodologici (LINK) riche “Maremme”, oggi in gran parte bonificate ma ancora ospitanti la testimonianza del Padule di Bolgheri. Il sistema idraulico delle bonifiche si estende anche a coprire i Bacini di esondazione, presenti nella parte centrale dell’ambito. Fortemente tipica dell’ambito, un’estesa fascia di Margine raccorda la costa alle colline, questa fascia è interrotta dalla valle fluviale del Cecina, composta in prevalenza di terrazzi di Alta pianura; la fascia di Alta pianura davanti a Castagne- to Carducci rappresenta invece una prosecuzione del Mar- gine, differenziata per l’età più giovane di suoli e depositi, ma analoga al Margine per valori e criticità. Il Margine vero e proprio è formato prevalentemente dall’omonimo sistema morfogenetico. Questo è rappresentato prima di tutto dai Riserva naturale di Tombolo (photo © Andrea Barghi/VARDA) resti ben conservati di un gigantesco apparato di conoide Particolare delle balze di Volterra (Foto C.A. Garzonio) che si estende sui due lati della valle del Cecina, dal confine settentrionale dell’ambito fino a Bibbona. La conoide è stata una “porta”, aperta da milioni di anni, ha permesso al fiume di terreni Liguri e terreni neogenici antichi, miocenici, de- prodotta da un predecessore, più grande, del Cecina odier- stesso di svilupparsi; i rilievi del sistema della Collina sui formati. no, attivo fino al Pleistocene Superiore. Il Margine prosegue depositi neo-quaternari a livelli resistenti di Montescudaio La massima testimonianza di questo sollevamento è, indub- poi fino a Bolgheri in una fascia profonda e continua di co- e Guardistallo testimoniano una fase molto antica della vita biamente, l’emergenza visuale e paesaggistica di Volterra. noidi minori coalescenti. Una fascia più modesta di Margine del fiume, la cui successiva evoluzione li ha isolati in un con- Qui, la presenza delle poco comuni calcareniti plioceniche inferiore si inserisce a valle, sulla destra idrografica del Ce- testo particolare di notevole valore paesaggistico. ha determinato una manifestazione forte di un aspetto tipi- cina e di fronte a Bibbona. Tutti i suoli del Margine, e quelli Alle spalle delle catene costiere, si struttura un paesaggio co del sistema morfogenetico della Collina dei bacini neo- dell’Alta pianura a sud, condividono composizioni fisiche da complesso; una seconda serie di catene collinari segue a quaternari a litologie alternate, i grandi fenomeni di instabi- sabbiose a grossolane, tendenziale aridità ed acidità. Le loro breve distanza, talvolta senza soluzione di continuità; si lità geomorfologica, rappresentati dalle storiche “balze” ma caratteristiche hanno influenzato in modo determinante la tratta di nuovo di sistemi collinari sulle Unità Liguri, preva- anche dalle ampie estensioni di calanchi a nord della città. nascita di una nuova tradizione della viticoltura di pregio lentemente a versanti ripidi; i rilievi della Collina su terreni Le colline di Pomarance sono un altro esempio dello stesso Padule di Bolgheri (Foto di Viacjessy - licenza CC-BY-SA) Toscana, e hanno dato inizio al movimento di conversione a neogenici deformati fiancheggiano e proseguono le colline sistema, anche se con forme più dolci. In effetti, entrambi Invarianti strutturali e dei sistemi morfogenetici idrografici idro-geo-morfologici dei bacini I caratteri vigneto delle superfici di Margine. sui terreni Liguri, offrendo paesaggi più morbidi coperti da questi rilievi avrebbero potuto essere classificati nel sistema A sud e a nord, le colline sorgono a formare una quinta di mosaici a prevalenza di boschi. Questa catena si raccorda della Collina su depositi neo-quaternari a livelli resistenti, notevole impatto visivo; si tratta prevalentemente del siste- alle propaggini settentrionali delle Colline Metallifere, a cui ma la classificazione scelta tiene conto delle criticità geo- ma della Collina a versanti ripidi sulle Unità Liguri. Le forme è associata dalle emergenze vulcaniche e minerarie. L’estre- morfologiche, più vicine a quelle tipiche della Collina dei molto vive, testimonianza di sollevamenti recenti, ospitano mità settentrionale delle Colline Metallifere porta nell’am- bacini neo-quaternari. una copertura forestale, dominata dalle leccete sul versante bito lembi di Montagna su Unità da argillitiche a calcareo- Le aree più basse, prospicienti le valli fluviali, sono invece a mare, che produce un contrasto molto forte con le aree marnose, Montagna silicoclastica e Dorsale carbonatica. dominate dal sistema della Collina dei bacini neo-quaterna- coltivate a valle. La ristretta area di Collina a versanti dolci Alle spalle della seconda catena di colline si estendono i ri ad argille dominanti, con le sue peculiari caratteristiche sulle Unità Liguri, intorno a Castagneto Carducci, ha svolto paesaggi dei bacini neo-quaternari di Volterra – Pomarance. paesaggistiche e geomorfologiche, descritte nella legenda un ruolo polarizzante per gli insediamenti storici. All’estre- In questo ambito, i bacini neo-quaternari sono stati inte- regionale. mo sud, la fascia costiera è chiusa da presenze di Collina a ressati da sollevamenti superiori alla media di questo tipo versanti ripidi sulle Unità Toscane e di Collina calcarea, con fisiografico, tanto che, al limite orientale, sono già visibili le caratteri visuali affatto simili. Intorno alla valle del Cecina, p. 20 Da Volterra sulle colline Metallifere (photo © Andrea Barghi/VARDA) avanguardie delle Colline senesi, con la stessa associazione piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina Valori Berignone o l’Arenaria di Ponsano. Il territorio della Val di Cecina è ricco di risorse geologico - Importanti manifestazioni geotermiche sono presenti nella paesaggistiche e geositi, spesso inclusi in aree protette. zona di Sasso Pisano e Monterotondo Marittimo (SIR Campi Fortemente rappresentativi dell’ambito sono elementi geo- di alterazione geotermica di Monterotondo e Sasso Pisano), morfologici quali i calanchi, le balze, le biancane; in partico- un paesaggio collinare e montuoso dominato dagli impian- lare il paesaggio delle Balze di Volterra (SIR Balze di Volterra ti di Larderello, sede della prima esperienza al mondo di e crete circostanti), originatosi in tempi storici dalle dinami- sfruttamento dell’energia geotermica per la produzione di che erosive tipiche di questo sistema morfogenetico. La ma- energia elettrica. Mineralizzazioni boracifere sono associate nifestazione particolarmente accentuata di questi fenomeni all’attività geotermica. Nella stessa area sono presenti le ha causato danni al patrimonio storico e paesaggistico, ma sorgenti sulfuree di Micciano e di Libbiano, nella zona di Po- al contempo ha creato un paesaggio unico. marance, e le sorgenti termali di Sasso Pisano, già sfruttate Sono presenti affioramenti di ofioliti, sotto forma di gabbri, in epoca ellenistica. basalti o serpentiniti. I principali si trovano nella zona di Mon- Evidenze di carsismo sono presenti in diverse zone dell’am- terufoli – Caselli (SIR Caselli e Complesso di Monterufoli); bito. Nella zona di Casaglia, nei gessi miocenici, sono pre- altri sono compresi in aree protette (SIC, SIR e ZPS) come il senti alcune doline con inghiottitoi attivi non esplorati. Nella Bosco di Bolgheri, Bibbona e Castiglioncello, Macchia di Tatti stessa zona sono presenti cave abbandonate di alabastro in e Berignone, Montenero e Valle del Pavone e Rocca Sillana. galleria. Nell’area della Val di Cecina sono comprese anche Le ofioliti costituiscono paesaggi di particolare valore, anche parti di aree carsiche più estese come quelle di Monte Calvi, naturalistico, che si staccano dal territorio circostante con delle Cornate – Gerfalco (SIR-SIC Cornate e Fosini) e di forme particolari, complesse e accidentate, e panorami sug- Massa Marittima – Sasso Pisano. Nei pressi di Montecastelli gestivi; caratteristici rilievi, come la rupe di Micciano, offro- Pisano sono presenti alcune grotte naturali conosciute come no punti panoramici di rilievo; valli incassate come la valle Buche fiorentine che si sviluppano in calcareniti e calciruditi del Fosso di Radicagnoli, nei pressi di Montecerboli, hanno bioclastiche neogeniche. Il territorio dell’entroterra è ricco particolare valore naturalistico e paesaggistico. Sui rilievi si di acque e sorgenti. In particolare si segnala l’utilizzo storico ritrovano emergenze storico-archeologiche come la Rocca delle acque fluviali (Fiume Cecina) per scopi produttivi, ad Biancane nei pressi di Volterra (Foto C.A. Garzonio) Sillana, l’Abbazia e il Bagno di San Michele alle Formiche. esempio estrazione del salgemma (Saline di Volterra). Associate alle ofioliti sono le principali mineralizzazioni della Lungo la costa sono presenti numerose aree protette che Dinamiche di trasformazione cini neo-quaternari a litologie alternate e della Collina dei Val di Cecina, già sfruttate dagli Etruschi come i calcedoni e tutelano ambienti di dune costiere e aree umide. Tra queste Tra i fattori principali che hanno agito e continuano ad agi- bacini neo-quaternari a argille dominanti. Le superfici oggi i depositi cupriferi di Monterufoli, la miniera di Villetta o la ricordiamo la riserva biogenetica forestale del Tombolo di re sul territorio, creando ambienti peculiari, si ricordano le osservabili sono il risultato di una storia evolutiva che par- Miniera di Caporciano, nei pressi di Montecatini Val di Ceci- Cecina e l’area Ramsar (area umida di importanza interna- attività estrattive, minerarie e di sfruttamento delle risorse te dalla prima colonizzazione agricola, che ha innescato le na. Anche la zona tra Montecastelli e Rocca Sillana era nota zionale) del Padule di Bolgheri, una zona umida ricostituita geotermiche. Le trasformazioni interessano diversi sistemi dinamiche di erosione accelerata in epoche storiche anche fin dall’antichità per le miniere di rame e di argento lungo negli anni ‘60 e che è stata la prima oasi protetta WWF in morfogenetici, dalla Collina, calcarea, sulle Unità Liguri o sui recenti, e attraversa un periodo contemporaneo di inten- la valle del Pavone. Lo sfruttamento di queste risorse era la Italia. depositi neo-quaternari con livelli resistenti, alla Collina dei so “recupero” delle forme erosive, basato sull’uso di mezzi maggiore attività produttiva dell’entroterra fino alla II Guer- Di notevole valore le aree di pertinenza del Fiume Cecina e bacini neo-quaternari, sia a litologie alternate che a argille pesanti nella riforma meccanica dei versanti. Negli ultimi ra Mondiale. Nella zona collinare si possono trovare, inoltre, dei suoi affluenti inclusi nelle Anpil Fiume Cecina e di Giar- dominanti. Anche le aree di Alta pianura e Margine sono decenni, una tendenza alla sostituzione delle colture semi- sorgenti naturali e giacimenti, sopratutto di alabastro. Il più dino – Belora – Fiume Cecina e nel SIR Fiume Cecina da interessate da attività estrattive, localizzate soprattutto lun- native con la pastorizia ha portato effetti positivi dal punto grande giacimento di alabastro miocenico è situato lungo Berignoni a Ponteginori. Lungo i Fiumi Fine e Cecina sono go i corsi d’acqua. L’attività di escavazione e di estrazione di vista idrogeologico. La tendenza alla riforma meccanica il crinale che degrada da Montecatini verso Castellina. Altri presenti ex-siti estrattivi rinaturalizzati dall’importante valo- di minerali ha avuto inizio in tempi lontani (etruschi) per dei versanti si è in massima parte esaurita, ma non si pos- giacimenti sono presenti a Riparbella, Montecatini Val di Ce- re naturalistico. Invarianti strutturali e dei sistemi morfogenetici idrografici idro-geo-morfologici dei bacini I caratteri protrarsi fino a pochi decenni fa, lasciando un gran numero sono escludere nuove intenzioni di intervento, in relazione cina e Volterra. di testimonianze sotto forma di impianti, siti di estrazione e alla dinamica dei prezzi agricoli; quest’ultima potrebbe pro- La ricchezza geologica è testimoniata anche dalla presen- discariche minerarie. Ad oggi sono attivi siti per l’estrazione vocare un movimento di nuova espansione dei seminativi, za di antiche cave romane di travertino, alabastro e calcari di materiali lapidei ornamentali e da costruzione e inerti, ed da sorvegliare per le possibili conseguenze idrogeologiche. organogeni. Siti estrattivi storici si rilevano in diverse loca- il PRAER individua sul territorio diverse aree di risorsa, dove Sulla costa, gli effetti della subsidenza e di fenomeni quali lità dove venivano estratti materiali lapidei e ornamentali sarà possibile aprire nuovi siti estrattivi. l’intrusione salina e l’erosione costiera mettono a rischio i come la Panchina, le Sabbie plioceniche risedimentate, il L’inizio dello sfruttamento delle risorse geotermiche, nel sistemi dunari e retrodunali e le pianure interne. Broccatello della Gherardesca, la Pietra Lavica, la Selagite di XX secolo, ha comportato la trasformazione del paesaggio Le dinamiche di espansione degli insediamenti tendono a Montecatini Val di Cecina (Lamproite). Si censiscono anche 3.1 dell’alta Val di Cecina, nei territori collinari e montuosi a concentrarsi sui sistemi morfogenetici prossimi alla costa, diverse miniere di lignite abbandonate. cavallo tra i comuni di Monteverdi Marittimo, Pomarance, mentre in passato molti dei centri abitati si svilupparono Sono presenti numerosi siti di interesse paleontologico, con Castelnuovo Val di Cecina e Radicondoli. attorno a poli minerari, estrattivi e di sfruttamento geoter- ritrovamenti di reperti di vertebrati e invertebrati anche di L’attività agricola condiziona in molti casi le forme dei ver- mico. valenza nazionale, e affioramenti di formazioni d’importan- Manifestazioni geotermiche nell’area di Radicondoli za paleontologica e paleogeografica, come i conglomerati di santi collinari, in particolare nei sistemi della Collina dei ba- (Foto di Benjamin Rabe - licenza CC BY-SA) p. 21 val di cecina Sintesi dei valori idro-geo-morfologici Sintesi delle criticità idro-geo-morfologiche

Supporto di paesaggi naturali di valore; ricarica di Consumo di suolo con rischio di impoverimento e Alta produttività agricola e ricarica di acquiferi critici Rischio di deflussi inquinati verso le aree umide acquiferi critici inquinamento degli acquiferi

Supporto di ecosistemi e paesaggi di grande valore; Supporto di paesaggi naturali, agrari e insediativi di Rischio di impoverimento e/o contaminazione di Invarianti strutturali e dei sistemi morfogenetici idrografici idro-geo-morfologici dei bacini I caratteri Alta produzione di deflussi, instabilità dei versanti ricarica di acquiferi critici valore acquiferi sensibili

Supporto di paesaggi naturali di grande valore e di Supporto di paesaggi agrari e insediativi di valore, Alta produzione di deflussi e instabilità dei versanti, Rischio di impoverimento e contaminazione di paesaggi storici della bonifica assorbimento di deflussi superficiali aggravate dagli abbandoni dei sistemi rurali acquiferi sensibili a causa dell’attività estrattiva

Supporto di paesaggi naturali di valore; Alta produzione di deflussi, rischio di erosione del Versanti instabili e rischio di impoverimento di Supporto di paesaggi agrari e insediativi di valore assorbimento dei deflussi superficiali suolo e presenza di calanchi obliterati acquiferi sensibili

Supporto di paesaggi agrari e insediativi di valore, Supporto di paesaggi naturali di valore Rischio strutturale di esondazione Rischio di erosione del suolo ricarica di acquiferi critici

Elevata pressione insediativa e rischio strutturale di Versanti instabili esondazione

Pressione verso il consumo di suolo su ambienti di p. 22 alto valore ecologico e critici per i sistemi costieri piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina Criticità Lungo la costa, la pressione turistica e urbanistica, pur se pianti di adduzione (vapordotti) che convogliano i fluidi geo- Il territorio della Val di Cecina ha conservato un buon gra- ancora contenuta, mette a rischio elementi paesaggistici di termici estratti. Allo sfruttamento delle risorse geotermiche do di naturalità, anche grazie alla presenza di numerose pregio; sono anche presenti fenomeni di erosione costiera si accompagnano fenomeni di subsidenza e di inquinamen- aree protette. Tuttavia sono presenti elementi di criticità. La che hanno comportato arretramenti della linea di riva lun- to dei corsi d’acqua e delle falde sotterranee. pressione antropica sul territorio, accumulata nella storia, è go ampi tratti di litorale. A questi si aggiungono i problemi Anche le attività minerarie ed estrattive hanno lasciato pro- maggiore di quanto valutabile dalla situazione presente, e connessi all’approvvigionamento idrico ed alla qualità delle fondi segni sul paesaggio. Gli impatti maggiori si registrano ogni aumento non necessario dovrebbe essere prevenuto. risorse idropotabili nel periodo di concentrazione di flusso presso il polo estrattivo di Saline di Volterra. Cave attive e Lungo i principali corsi d’acqua, in particolare lungo il Ceci- turistico estivo. Rischi di subsidenza idrogeologica e di intru- dismesse sono diffuse in tutto l’ambito. Le cave attive inte- na, si registra l’espansione delle attività agricole nelle aree sione salina sono presenti in corrispondenza dell’acquifero ressano, alluvioni, sedimenti neogenici, come le argille, e esondabili, sottraendo al fiume il suo spazio naturale. Aree costiero del Cecina. materiali lapidei da costruzione e ornamentali, come ofioliti a pericolosità idraulica da elevata e molto elevata sono in- Esistono anche criticità relative a fenomeni di inquinamento. o alabastro. dividuate lungo i principali corsi d’acqua, mitigate da opere L’alta valle del Cecina risente della presenza di boro e cloruri Centrale geotermica nei pressi di Castelnuovo Val di Cecina idrauliche di difesa (argini, casse di espansione, etc.) già co- nelle acque superficiali e di mercurio e arsenico nei sedi- Indirizzi per le politiche (Foto Wanja Krah - Licenza CC BY-NC-SA) struite o in progetto. Rischi di esondazione e ristagno sono menti. Queste sostanze sono di probabile origine naturale, Le peculiarità geomorfologiche dell’ambito sono da tutelare, presenti nei Bacini di esondazione costieri. legate ai giacimenti minerari e ai fluidi geotermici, nonché in ragione della loro unicità e del valore identitario e stori- dati per stabili senza manutenzione; soluzioni preventive, I versanti, soprattutto quelli dei sistemi di Collina dei bacini alla frequenza di affioramenti di ofioliti. Gli stessi inquinanti co. come l’istituzione di aree inerbite lungo gli allineamenti ori- neo-quaternari, sono tendenzialmente instabili; fenomeni si ritrovano anche nella falda costiera, assieme ad altri in- I paesaggi dei calanchi e forme simili sono da tutelare an- ginali degli impluvi, debbono essere considerate. analoghi alle balze di Volterra sono possibili in molte loca- quinanti quali nitrati, organoclorurati e cromo esavalente, di che perché ulteriori interventi di obliterazione avrebbero Gli affioramenti di ofioliti sono un elemento tipico del pa- lità, spesso in associazione con gli insediamenti. La stabili- origine antropica e legati alla presenza di discariche di rifiuti dubbi risultati produttivi ed effetti idrogeologici negativi. Le esaggio, da tutelare anche in considerazione dello scarso tà dei calanchi e biancane obliterati meccanicamente non tossici ed industrie inquinanti. aree residue di calanchi e simili dovrebbero quindi vedere valore per ogni altro uso; la tutela deve comprendere la pre- può essere considerata acquisita, e rappresenta un rischio Lo sfruttamento della risorsa geotermica ha un grosso im- il rispetto delle dinamiche naturali, anche attraverso la cre- venzione del dissesto idrogeologico, secondo le indicazioni significativo. I suoli dei sistemi di Collina dei bacini neo- patto sul paesaggio della Val di Cecina, dove sono presenti azione di fasce tampone accessibili solo ad attività a basso generali per il sistema della Collina a versanti ripidi sulle quaternari sono fortemente suscettibili all’erosione. alcuni dei campi geotermici più importanti di Italia (Larde- impatto quale il pascolo. Fondamentale l’interdizione di ogni Unità Liguri. Fa eccezione un eventuale uso insediativo, allo Nell’ampia fascia di Margine, l’intensificazione agricola su rello e Travale – Radicondoli). L’impatto maggiore è dovu- attività di discarica, liquida o solida, e di interventi infra- scopo di alleviare la pressione su aree critiche limitrofe, del- suoli a minima capacità protettiva comporta rischi di inqui- to alla presenza degli impianti di estrazione e sfruttamento strutturali ed edilizi; eventuali interventi sulla forma dei ver- la Collina dei bacini neo-quaternari e del Margine. namento degli acquiferi costieri. (centrali elettriche), delle torri di raffreddamento e degli im- santi dovrebbero essere considerati come movimenti terra, L’equilibrio degli acquiferi costieri deve essere tutelato, in e non ammessi a sostegno finanziario. considerazione della criticità e limitatezza della risorsa. È Le forme di erosione intensa che minacciano strutture deb- necessario limitare l’impermeabilizzazione delle superfici di bono essere stabilizzate con interventi fortemente onerosi, ricarica, come individuate nella carta dei valori, e controllare data l’imprescindibile necessità di coniugare stabilizzazione i prelievi per prevenire i fenomeni di ingressione salina. L’ef- meccanica dei compluvi, efficace isolamento idrologico e fettiva necessità di irrigazione, nella fascia costiera di que- monitoraggio continuo. I costi della stabilizzazione impon- sto ambito, dovrebbe essere accuratamente documentata gono di evitare ulteriori insediamenti in aree sensibili e di prima di essere ammessa a sostegno finanziario, date le considerare la ricollocazione delle strutture di minor valore. condizioni climatiche, il rischio di salinizzazione presente nei Le aree vulnerabili si collocano primariamente nel sistema sistemi delle Depressioni retrodunali e dei Bacini di eson- della Collina dei bacini neo-quaternari a litologie alternate, dazione, nonché la natura e le esigenze delle produzioni di ma possono presentarsi anche nel sistema della Collina dei pregio e la necessità di preservare la risorsa idrica. bacini neo-quaternari, a argille dominanti e nel sistema del- la Collina su terreni neogenici deformati. La vulnerabilità dei suoli dei sistemi di Collina dei bacini Invarianti strutturali e dei sistemi morfogenetici idrografici idro-geo-morfologici dei bacini I caratteri neo-quaternari all’erosione richiede indirizzi che incoraggino l’adozione di tecniche colturali atte a ridurre i deflussi liquidi e solidi, come la riduzione dell’estensione delle unità coltu- rali, un’infrastrutturazione agraria compatibile con il pae- saggio e l’adozione di cicli produttivi ad elevata copertura del suolo. Le prospettive di impianto di vigneti su superfici della Collina dei bacini neo-quaternari, a litologie alterna- .1 te, e della Collina su terreni neogenici deformati, senz’altro 3 possibili in termini di produzione e qualità, debbono essere progettate in modo da insistere su suoli non argillosi e da prevenire il riversamento dei deflussi e drenaggi su suoli argillosi adiacenti. I calanchi bonificati non possono essere Area calcanchiva nei pressi di Volterra (Foto C.A. Garzonio) p. 23 val di cecina

PIANURE e COSTA Sistemi morfogenetici FONDOVALLE

Costa a dune e Cordoni (CDC) Fondovalle (FON)

Forme: Cordoni e dune Forme: Piane di fondovalle alternati a depressioni Litologia: Depositi alluvionali Litologia: Sabbie e materiali vari più fini, in fasce parallele alla Suoli: Suoli poco evoluti, ge- costa neralmente calcarei, profondi, Suoli: Suoli sabbiosi, calcarei, spesso con limitato drenaggio asciutti o talvolta con ristagni profondi

Depressioni retrodunali Bacini di esondazione (DER) (BES) Invarianti strutturali e dei sistemi morfogenetici idrografici idro-geo-morfologici dei bacini I caratteri

Forme: Depressioni palustri e Forme: Bacini di esondazione bonificate e bonificati Litologia: Depositi fini e Litologia: Depositi alluvionali organici fini Suoli: Suoli mal drenati, Suoli: Vertisuoli, talvolta mal organici o argillosi, salini o drenati contenenti solfuri in profondità

link: www.paesaggiotoscana.it/schede/AMB13-3I_morfo.pdf

p. 24 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina

Collina dei bacini neo- Collina calcarea (Cca) MONTAGNA Montagna su Unità da quaternari, litologie Collina a versanti ripidi Collina a versanti ripidi argillitiche a calcareo- Alta pianura (ALP) Margine (MAR) alternate (CBAt) sulle Unità Liguri (CLVr) sulle Unità Toscane (CTVr) marnose (MOL)

Montagna silicoclastica (MOS)

Forme: Versanti convessi e forme carsiche, comprendenti Forme: Conoidi attive, terrazzi Forme: Conoidi e terrazzi Forme: Modellamento erosivo ampie conche Forme: Modellamento erosivo Forme: Superfici sommitali; Forme: Versanti complessi a fluviali bassi fluviali alti, con scarpate intenso, rari ripiani sommitali Litologia: Calcari delle Unità intenso, rari ripiani sommitali versanti ripidi, lineari e media pendenza, con frequenti Litologia: Alluvioni recenti; rilevanti residuali, versanti ripidi con Toscane, e delle Unità Liguri residuali, versanti ripidi con aggradati movimenti di massa travertini olocenici Litologia: Depositi movimenti di massa (balze e quando dominanti; inclusioni di movimenti di massa (balze e Litologia: Formazioni Litologia: Unità Sub-Liguri e Suoli: Suoli a tessiture pleistocenici terrazzati, da calanchi) diaspri e radiolariti della Falda calanchi) arenacee della Falda Toscana, Liguri, miste o a dominanza di sabbiose, o ricchi di scheletro, medi a grossolani Litologia: Alternanze di depo- Toscana Litologia: Alternanze di depo- dominanti Forme: Versanti rettilinei, rocce silicee; unità argillitiche e calcarei Suoli: Suoli molto evoluti, siti neo-quaternari diversi Suoli: Suoli argillosi, ben siti neo-quaternari diversi Suoli: Presenza di regolite ripidi, aggradati; aree in DGPV calcareo-marnose Toscane granulometria da media a Suoli: Suoli dei sistemi a sab- drenati; profondi e acidi sulle Suoli: Suoli dei sistemi a sab- profondo e grossolano, con versanti meno ripidi, Suoli: Suoli da sottili a grossolana, acidi bie e argille dominanti grandi forme carsiche, sottili e bie e argille dominanti anche su versanti ripidi; suoli complessi mediamente profondi, spesso pietrosi sui versanti, profondi e profondi, sabbiosi, acidi Litologia: Flysch arenacei ricchi di scheletro e/o calcarei ricchi di scheletro alla base dei delle Unità Toscane e, versanti subordinatamente, delle Unità Liguri; Pseudo-macigno del Depressioni Affioramenti basamento paleozoico tettono- di rocce Suoli: Presenza di regolite carsiche Ofiolitiche profondo e grossolano, anche su versanti ripidi; suoli profondi, sabbiosi, acidi

COLLINA DEI BACINI MARGINE COLLINA DORSALE NEO-QUATERNARI Collina a versanti dolci Collina a versanti dolci Collina su terreni neogenici sulle Unità Liguri (CLVd) sulle Unità Toscane (CTVd) deformati (CND) Montagna calcarea (MOC)

Collina sui depositi neo- Collina dei bacini neo- quaternari con livelli quaternari, argille resistenti (CBLr) Margine Inferiore (MARi) dominanti (CBAg) Dorsale carbonatica (DOC) Invarianti strutturali e dei sistemi morfogenetici idrografici idro-geo-morfologici dei bacini I caratteri

Forme: Modellamento erosivo Forme: Superfici sommitali; Forme: Versanti complessi, Forme: Versanti ripidi; forme intenso, rari ripiani sommitali versanti complessi, fortemente lunghi carsiche, anche ipogee residuali, versanti ripidi con antropizzati Litologia: Depositi miocenici Litologia: Calcari metamorfici movimenti di massa (balze e Litologia: Unità della Falda e secondariamente pliocenici, del basamento paleozoico; Forme: Ripiani sommitali, calanchi) Toscana, miste o a dominante con presenza significativa di calcari e calcareniti delle Unità Forme: Conoidi e terrazzi flu- Forme: Modellamento erosivo versanti con tratti ripidi Litologia: Alternanze di depo- silicoclastica sabbie, conglomerati e rocce Toscane; calcari delle Unità Forme: Versanti rettilinei, viali intermedi, dune antiche intenso; movimenti di massa, e andamenti complessi siti neo-quaternari diversi Suoli: Suoli da sottili a coerenti Liguri, quando dominanti ripidi, e falesie; forme glaciali; Litologia: Depositi tardo- calanchi e biancane controllati dalla litologia Suoli: Suoli dei sistemi a sab- mediamente profondi, Suoli: Dati scarsi Suoli: Copertura pedologica forme carsiche, anche ipogee pleistocenici terrazzati Litologia: Argille neo- Litologia: Depositi neo- bie e argille dominanti tendenzialmente acidi a discontinua, in genere sottile Litologia: Calcari Suoli: Suoli evoluti, tessiture quaternarie dominanti quaternari con presenza di tessiture sabbioso-fini metamorfosati del basamento varie Suoli: Suoli argillosi poco litologie resistenti (calcareniti, paleozoico; secondariamente, 3.1 evoluti e Vertisuoli conglomerati, calcari calcari delle Unità Toscane continentali, piroclastiti) Suoli: Sistemi carsici, roccia Suoli: Suoli profondi, ben affiorante drenati, con tessiture e composizione controllati dalla litologia, spesso molto evoluti sui ripiani sommitali p. 25 val di cecina Descrizione strutturale 3.2 I caratteri ecosistemici L’ambito si sviluppa su gran parte del bacino del Fiume Ceci- del paesaggio na, e su parte degli alti bacini dei Fiumi Era e Cornia. L’area interessa quindi la fascia costiera livornese tra Cecina e San Vincenzo, la pianura interna del Fiume Cecina e il ricco re- ticolo idrografico minore, e il sistema collinare e montano interno dominato da matrici forestali (in particolare nelle Colline Metallifere) o da matrici agricole. La fascia costiera si caratterizza oggi per una prevalente matrice agricola di pianura (con seminativi e coltivazioni orticole) e delle colline (con oliveti, colture promiscue e vi- gneti specializzati), e da una urbanizzazione diffusa e con- criteri metodologici (LINK) centrata, particolarmente rilevante in alcune località vocate al turismo estivo (Marina di Bibbona, Marina di Castagneto Carducci). Pur in un contesto di elevata antropizzazione il territorio costiero presenta rilevanti valori naturalistici legati alla presenza di relittuali aree umide e boschi planiziali re- trodunali (in particolare la Zona umida di importanza inter- nazionale del Padule di Bolgheri) e di un continuo sistema costiero sabbioso di tomboli, con habitat dunali e caratteri- stiche pinete di impianto (di particolare interesse le dune di Bolgheri e i Tomboli di Cecina). Le zone collinari interne dell’ambito sono invece dominate da paesaggi agro-silvo-pastorali di elevato valore naturali- stico, attraversati dal largo corso del Fiume Cecina e da un Ambienti agricoli e pascolivi nella pianura alluvionale del Fiume Cecina (Loc. Canova), con elevata presenza di alberi camporili, nell’ambito del Sito Natu- denso reticolo idrografico. Vasti complessi forestali di scle- ra 2000 “Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori” (foto L. Lombardi, archivio NEMO) rofille e latifoglie termofile (Monterufoli, Caselli, Berignone, Tatti, ecc.), si alternano a paesaggi agricoli tradizionali ed e agricolo, la Val di Cecina è stata interessata da una svilup- Cecina, particolarmente critiche per i fenomeni di inquina- estensivi (colline di Pomarance, Radicondoli), spesso mo- pata industria estrattiva, mineraria e geotermica. mento da mercurio e boro, per le elevate captazioni idriche saicati con tipiche formazioni dei calanchi e delle biancane Le aree di pertinenza fluviale del Fiume Cecina sono state e per la concomitante riduzione delle precipitazioni atmo- (Volterra), o a una agricoltura più intensiva (alta Valdera). interessate da numerose attività di escavazione del mate- sferiche nel bacino del Cecina. Pur in un contesto di elevata naturalità, rilevanti attività an- riale alluvionale, oggi in parte abbandonate e trasformate Lo sviluppo del settore energetico ha interessato recente- tropiche hanno condizionato il paesaggio della Val di Cecina in specchi d’acqua, o ancora attive ed associate a frantoi e mente anche i versanti alto collinari in sinistra idrografica del Macchie di sclerofille e leccete nella Valle del Botro al Rio: matrice forestale della rete ecologica regionale nell’ambito della Riserva Naturale e i suoi valori ecosistemici: dalla presenza di vaste aree mi- vasche di decantazione dei fanghi. Dal dopoguerra alla fine Fiume Cecina, con la realizzazione di nuovi impianti eolici. Provinciale “Foresta di Berignone” (foto L. Lombardi, archivio NEMO) nerarie per l’estrazione del salgemma (Saline di Volterra), degli anni ottanta sono state prelevate notevoli quantità di Nell’ambito del paesaggio agricolo delle zone collinari e alle numerose attività estrattive nelle aree di pertinenza materiali alluvionali dalle aree golenali e dal letto del fiu- montane, processi dinamici contrapposti hanno portato da fluviale del Cecina e allo sviluppo dell’industria geotermica me, abbattendo così drasticamente la capacità delle falde un lato a fenomeni di abbandono delle attività agropastorali (con particolare riferimento alla zona di Larderello e alle ad esso collegate e accentuando il carattere torrentizio del (in particolare nelle zone interne delle Colline Metallifere), colline metallifere interne). fiume Cecina. con ricolonizzazione arbustiva e arborea delle aree aper- Invarianti strutturali ecosistemici del paesaggio I caratteri La parte centrale del bacino del Cecina, attorno all’abitato te, dall’altro al mantenimento e recupero dei tipici ambienti Dinamiche di trasformazione di Saline di Volterra, è interessata da vaste concessioni mi- agricoli tradizionali, grazie ad attività agricole favorite dalla Il territorio dell’ambito presenta dinamiche territoriali diver- nerarie e da storiche attività minerarie di estrazione del sal- presenza di un turismo rurale e culturale (vicina presenza di sificate con settori interessati da processi di abbandono del- gemma con elevata captazione di risorse idriche dall’alveo e Volterra e della costa, elevata presenza di Riserve Naturali le attività agro-silvo-pastorali e aree collinari con agricoltura subalveo del Fiume Cecina per la produzione della salamoia. e di strutture ed attività ad esse associate) sia nelle colline intensiva ed elevato utilizzo selvicolturale, ambienti fluviali L’alto bacino del Cecina e della Cornia, così come gran parte interne di Pomarance, Volterra, Radicondoli che in quelle ad elevata naturalità contrapposti a tratti fluviali fortemente del territorio delle Colline Metallifere, ha visto il notevole costiere di Castagneto Carducci, Bolgheri e Montescudaio. alterati e inquinati e aree di pertinenza fluviale fortemente sviluppo, tuttora in corso, dell’industria geotermica, con il Le colline del volterrano, del bacino del T. Fine e dell’alta Val antropizzate. Nella fascia costiera ad ambiti dunali ad ele- suo centro principale a Larderello. d’Era hanno invece visto lo sviluppo di una agricoltura più vata naturalità si contrappongono locali intensi fenomeni di Lo sviluppo di queste attività, assieme alla creazione di intensiva e con vigneti specializzati nella zona di Bolgheri e urbanizzazione e consumo di suolo delle pianure retrodu- un’area industriale a Saline di Volterra, ha fortemente con- Castagneto Carducci. Boschi planiziali costieri a frassino ossifillo Fraxinus oxycarpa nella Zona nali. dizionato il paesaggio e le risorse naturalistiche dell’area, Gli ambienti forestali della Val di Cecina hanno subito nel umida di importanza internazionale del Padule di Bolgheri Pur caratterizzata da un territorio prevalentemente forestale p. 26 (foto L. Lombardi, archivio NEMO) con riferimento alle qualità delle risorse idriche del Fiume passato una intensa utilizzazione. Rilevante, fino agli anni piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina ’60 del secolo scorso, il prelievo di risorse legnose per forni- mesofili in stazioni abissali. re legna da ardere alle caldaie di evaporazione delle saline Le aree forestali di maggiore valore funzionale (nodi secon- di Volterra. Dopo un abbandono diffuso dei boschi verifica- dari della rete) si localizzano all’interno dei vasti complessi tosi nel dopoguerra, nell’ultimo ventennio tali attività sono forestali di Monterufoli, di Caselli, di Tatti o della Bandita del riprese con maggiore intensità, soprattutto nelle proprietà Giardino, un gran parte interni al patrimonio agricolo fore- private, per effetto concomitante della maggior richiesta stale regionale e al locale sistema di Aree protette. sul mercato di biomassa a scopo energetico, della maggior Aree forestali in evoluzione (macchie e garighe) si localiz- quantità di legname presente e, infine, della disponibilità di zano mosaicate nel paesaggio forestale dei boschi di scle- manodopera a basso costo. Al forte prelievo nelle proprietà rofille, quali stadi di degradazione legati agli incendi o quali private, spesso causa di forti alterazioni della struttura eco- formazioni sviluppate su litosuoli ofiolitici, spesso a costitu- logica e del valore naturalistico dei boschi, si contrappone ire vasti ed estesi complessi (ad esempio nelle Macchie di Boschi ripariali con pioppi, salici arborei ed arbustivi e ontani, lungo le una gestione più conservativa nell’ambito del patrimonio Berignone). sponde del Fiume Cecina, a valle di Ponteginori (Foto L. Lombardi, archivio NEMO) agricolo-forestale regionale e nel sistema delle Riserve Na- Tra le più significative emergenze naturalistiche nell’ambito turali. La gestione di tipo naturalistico, finalizzata a conser- forestale sono presenti il bosco di rovere di Tatti (bosco vare la foresta, anche mediante interventi di miglioramento comunale già fitocenosi RE.NA.TO.), i boschi di latifoglie con ambientale, ha restituito notevoli elementi di naturalità e rovere di Monterufoli e di Caselli (nell’ambito della Riserva maturità al bosco, accentuandone il valore paesaggistico ed Naturale Provinciale), le formazioni forestali di forra, stret- ecologico. tamente legate a particolari condizioni microclimatiche, con La fascia costiera è stata invece interessata da un preva- caratteristica presenza di boschi di tasso Taxus baccata (ad lente uso agricolo e da uno sviluppo urbanistico localmente esempio nelle forre di Monterufoli), i castagneti relittuali, intenso e caratterizzato da edificato turistico e di seconde anche da frutto, di Castelnuovo Val di Cecina e del Sas- case (in particolare a Marina di Bibbona e a Marina di Ca- so Pisano (nodi secondari), e dei boschi di latifoglie delle stagneto Carducci), a cui si è associata la realizzazione di Cornate di Gerfalco (nodo primario). Tra le altre numerose villaggi turistici e campeggi in aree dunali o retrodunali (tra emergenze si segnalano anche le cerrete mesofile e mature Mazzanta e Cecina, a Cecina, Marina di Bibbona, Marina di delle Bandite del Giardino e del Bosco di Renzano e l’elevata Pascolo ovino nell’ambito degli agroecosistemi tradizionali presso le Balze Continua matrice forestale a prevalenza di boschi di latifoglie termofile (cer- di Volterra (foto M. Giunti, archivio NEMO) Castagneto Carducci) e di nuove strutture portuali turistiche continuità dei boschi del settore occidentale delle Colline rete) nell’alta Valle del Torrente Sellate (foto L. Lombardi, archivio NEMO) (Foce del Fiume Cecina). Metallifere, dai boschi collinari costieri della Magona ai bo- La fascia costiera ha visto quindi lo sviluppo del settore tu- schi di Caselli e Monterufoli, fino alle Cornate e ai boschi di ristico estivo, di tipo balneare, con rilevanti carichi turistici Berignone, a costituire uno dei complessi forestali più estesi sul sistema sabbioso e dunale, già fortemente alterato per e continui della Toscana centrale. i processi di erosione costiera (soprattutto lungo i Tomboli Un denso e articolato reticolo idrografico attraversa tutto il di Cecina). In tale contesto positivi risultano gli interventi di territorio dell’ambito, caratterizzandosi per la presenza di rinpascimento e riqualificazione in corso di realizzazione da importanti formazioni arboree ripariali, con salici, pioppi e parte della Provincia di Livorno nell’ambito del piano regio- ontani, con eccellenze nell’ambito dell’alto e basso corso nale di difesa della costa. del Fiume Cecina (in particolare nell’ANPIL Fiume Cecina e nel tratto interno alla Riserva di Berignone) e lungo i Tor-

Ambienti agricoli e pascolivi tradizionali, con elevata presenza di elementi Valori renti Sellate, Pavone, Trossa, Sterza e alto corso del fiume vegetali lineari (filari alberati, siepi, siepi alberate) nelle colline di Poma- Ecosistemi forestali Cornia. rance: vasto nodo della rete ecologica degli ecosistemi agropastorali La rete ecologica forestale dell’ambito si caratterizza per Nella fascia costiera gli ecosistemi forestali assumono una (foto L. Lombardi, archivio NEMO) l’elevata estensione della sua componente di matrice, in- natura relittuale nel paesaggio agricolo o si distribuiscono, Invarianti strutturali ecosistemici del paesaggio I caratteri teressando in modo continuo i rilievi costieri e interni, con con sviluppo lineare, lungo il sistema costiero sabbioso (a prevalenza di boschi termofili di latifoglie e sclerofille. Tale prevalenza di pinete dunali). In questa fascia le formazioni elemento, in gran parte attribuibile al target regionale delle forestali assumono il ruolo di nodi secondari o di nuclei di Foreste e macchie alte di sclerofille e latifoglie, comprende connessione ed elementi forestali isolati. Questi ultimi sono quindi la vegetazione forestale dell’orizzonte mediterraneo ampiamente presenti anche nella matrice agricola intensiva e submediterraneo a prevalenza di formazioni di querce delle colline di Volterra e dell’alta Val d’Era, con boschi di sempreverdi (boschi di leccio e macchie alte) e di latifoglie latifoglie residuali lungo gli impluvi, con nuclei forestali più .2 termofile (querceti di roverella e cerro) o di formazioni mi- estesi ma isolati (ad es. boschi di sclerofille della Riserva 3 ste di sclerofille e latifoglie. Parte della matrice e dei nodi Provinciale di Montenero) o in mosaico con gli ambienti pa- secondari sono attribuibili al target regionale delle Foreste scolivi e calanchivi (a nord di Volterra). Fascia costiera agricola tra la SS Aurelia e la linea di costa, in loc. Donora- Pinete costiere su dune fossili, con Pinus pinaster e P. pinea (habitat di tico, area di elevato interesse naturalistico con presenza di agroecosiste- di latifoglie mesofile, con particolare riferimento alle cerrete Nella pianura agricola di elevato interesse risultano i nu- interesse comunitario) presso Marina di Bibbona, nell’ambito della Riserva mi in mosaico con relittuali boschi ed aree umide costiere mesofile, ai relittuali castagneti cedui e da frutto e ai boschi clei forestali isolati quali la “Macchia del Bruciato” (nodo Statale, già Sito Natura 2000, dei Tomboli di Cecina. Elementi di connessio- (foto L. Lombardi, archivio NEMO) ne lineari della rete ecologica forestale (foto L. Lombardi, archivio NEMO) p. 27 val di cecina Densità delle specie di interesse Densità degli habitat di interesse Aree protette e Sistema Natura 2000 conservazionistico conservazionistico

Esemplare di tasso Taxus baccata nell’ambito dei boschi umidi di forra della Riserva Provinciale di Monterufoli-Caselli (foto L. Lombardi, archivio NEMO)

secondario con pineta e relittuali boschi planiziali e ripa- delimitati verso il mare dalle pinete dei tomboli. riali), la “Macchia del Palone” (elemento forestale isolato a Tale fascia costiera, compresa tra l’Aurelia e il sistema du- Ecosistemi fluviali ed aree umide dominanza di boschi planiziali), la “Macchia del Felciatello” nale, presenta una elevata densità del reticolo idrografico La rete ecologica regionale individua il reticolo idrografico, (elemento di matrice a dominanza di boschi di sclerofille) minore, con aree agricole, incolti stagionalmente allagati e la vegetazione ripariale, le aree umide e gli ecosistemi pa- e le formazioni forestali ripariali, e non, presenti lungo il presenza di boschetti ed aree umide relittuali, e per questo lustri come elementi di una complessiva rete ecologica di reticolo idrografico minore (ad es. Fosso Carestia Vecchia, in gran parte inserita nelle aree umide censite annualmente elevato valore naturalistico e funzionale a cui si associano Fosso Camilla, Fosso Sorbizzi, Torrente Tripesce). per l’IWC (International Waterfowl Census), dall’organizza- due target della strategia regionale. La linea di costa vede la presenza di una lunga fascia di zione Wetland International. Gli ecosistemi fluviali e torrentizi interessano gli elementi storiche pinete dunali, quali i Tomboli di Cecina (già Riserva In alta Vald’Era di particolare interesse sono le aree agricole fluviali principali (Fiume Cecina, Cornia ed Era) e il retico- Naturale statale), i tomboli di Bolgheri e quelli tra Marina di situate nei versanti collinari a nord i Volterra, con mosaici di lo idrografico minore (Torrenti Sellate, Pavone, Trossa, Fo- Castagneto Carducci e San Vincenzo. Verso sud la prevalen- pascoli, seminativi, balze e calanchi di erosione e boschetti sci, Possera, ecc.). L’ambito interessa gran parte del ba- za delle pinete degrada verso una dominante presenza di di latifoglie e sclerofille. cino idrografici del Fiume Cecina con ecosistemi fluviali di macchie e boschi di sclerofille, comunque sempre con ca- Gli agroecosistemi frammentati attivi e quelli in abbandono elevato interesse naturalistico (habitat ripariali arbustivi ed ratteristica presenza di nuclei forestali planiziali, con olmo, costituiscono elementi agricoli residuali nella matrice fore- arborei e specie vegetali e animali di interesse regionale e/o farnia e frassino ossifillo, particolarmente rilevanti nella stale alto collinare e montana fortemente soggetti, i secon- comunitario) localizzati soprattutto nell’alto corso del Fiume Boschi mesofili di cerro Quercus cerris e rovere Q. petraea di Caselli: im- zona umida di Bolgheri (già SIC/ZPS Padule di Bolgheri), ed di, a rischio di scomparsa per abbandono e ricolonizzazione Cecina e in gran parte dei suoi affluenti (in particolare nei portante nodo secondario della rete ecologica forestale all’interno della Ri- attribuibili al target regionale dei “Boschi planiziali e palustri arbustiva (in particolare nelle porzioni più interne delle Col- Torrenti Pavone, Trossa, Ritasso, Sellate e Sterza), ciò in serva Provinciale di Monterufoli-Caselli (foto L. Lombardi, archivio NEMO) delle pianure alluvionali” line Metallifere). Aree arbustive in evoluzione caratterizzano considerazione dei forti elementi di pressione ambientale anche gli ambienti agricoli e calanchivi presso Volterra, i esercitati sul medio corso del Fiume Cecina. Ecosistemi agropastorali versanti presso Montecatini Val di Cecina e la vasta zona dei Tra gli ecosistemi fluviali più interessanti sono da segnala- La porzione centrale e meridionale dell’ambito presenta un pozzi minerari ad ovest di Saline di Volterra. re i larghi alvei con terrazzi alluvionali ghiaiosi (spesso con Invarianti strutturali ecosistemici del paesaggio I caratteri paesaggio agro-silvo-pastorale di elevato valore naturalisti- Le rimanenti aree agricole collinari assumono nella rete un habitat di gariga e con siti di nidificazione di rare specie di co, con pascoli, oliveti e seminativi mosaicati con la copertu- ruolo di matrice (matrice agroecosistemica collinare), con uccelli quali l’occhione Burhinus oedicnemus), i tratti di fiu- ra forestale e con una elevata densità degli elementi vege- valori funzionali comunque significativi anche se caratteriz- mi larghi con vegetazione arborea ripariale (ad es. basso e tali lineari e puntuali (siepi, siepi alberate, boschetti, ecc.). zate da paesaggi omogenei con scarse dotazioni ecologiche alto corso del Fiume Cecina) e i corsi montani con ontanete Tra le aree a maggiore densità di nodi degli agroecosistemi (in particolare in alta Val d’Era e nel bacino del T. Fine), o a galleria (ad es. sul torrente Linari e sul Botro di Santa emergono i versanti circostanti Pomarance (alta valle del T. sono attribuiti agli agroecosistemi intensivi (in particolare Barbara, nell’alto bacino del torrente Trossa) o in attraver- Trossa e del Fiume Cecina), la zona tra Radicondoli e Bel- i vigneti specializzati della zona di Bolgheri e Castagneto samento di versanti rocciosi ed affioramenti ofiolitici (ad es. forte, tra San Dalmazio e Castelnuovo Val di Cecina, i rilievi Carducci). nell’alto corso del Torrente Strolla nella Riserva Provinciale circostanti Lustignano, Serrazzano e Monteverdi M.mo. Nel- I nodi degli ecosistemi agropastorali, gli elementi frammen- di Montenero). la fascia costiera i nodi si caratterizzano per la presenza di tati attivi e la fascia costiera della matrice agroecosistemica Da segnalare l’importanza naturalistica del Fiume Cecina a mosaici di oliveti, colture promiscue e aree seminaturali nei di pianura complessivamente costituiscono gran parte del monte della confluenza del T. Possera, in loc. Mulino di Be- versanti circostanti Riparbella, Montescudaio, Bolgheri e Ca- target regionale delle Aree agricole di alto valore naturale rignone e Masso delle Fanciulle, con elevata qualità delle Ambienti agricoli del Mulino di Berignone, immersi nella vasta matrice stagneto Carducci, e per agroecosistemi di pianura costiera boschiva della Riserva Provinciale “Foresta di Berignone” p. 28 (High Nature Value Farmland HNVF). acque, presenza di habitat fluviali e di importanti specie di (foto L. Lombardi, archivio NEMO) piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina fauna ittica, in contesti territoriali di elevata naturalità (Ri- se la nidificazione del fratino Charadrius alexandrinus). legate a questo tipo di substrato (ad es. le specie endemi- serva Naturale Foresta di Berignone e Sito Natura 2000 Gli altri ecosistemi dunali si caratterizzano per la presenza che Alyssum bertolonii, Euphorbia nicaeensis ssp. prostrata, Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori). di ginepreti, macchie costiere e pinete su dune fisse, con Stachys recta var. serpentinii, Thymus striatus va r. ophioliti- Le aree umide si localizzano principalmente nella fascia co- minore presenza degli habitat di duna mobile a causa della cus e Armeria denticulata). stiera, quali elementi relittuali immersi nel paesaggio agrico- locale morfologia dunale, per i processi di erosione costiera Tra le aree ofiolitiche emergono per importanza quelle dei lo e urbanizzato. L’elemento di maggiore valore naturalistico (in particolare lungo i tomboli di Cecina) e per l’elevato ca- versanti meridionali del Corno al Bufalo (complesso di Mon- è rappresentato dalla Zona Umida di importanza internazio- rico turistico estivo. terufoli), i versanti del Poggio Donato (complesso di Caselli) nale “Padule di Bolgheri”, già Sito Natura 2000 (SIC/ZPS) ed Pur di origine artificiale le pinete costiere rivestono un inte- e dell’alta valle del T. Strolla (Riserva di Montenero) o gli oasi a gestione del WWF Italia. Si tratta di un’area umida resse non solo paesaggistico ma anche naturalistico, risul- affioramenti della Valle del T. Pavone, della Riserva di Beri- costiera con canneti, specchi d’acqua, prati umidi e boschi tando classificate quale habitat di interesse comunitario e gnone (ad es. al Masso delle Fanciulle) o del Monte Aneo. igrofili, con importanti popolamenti di uccelli acquatici du- prioritario “Dune con vegetazione alto arborea a dominanza L’importanza degli ecosistemi ofiolitici della Val di Cecina è rante le migrazioni e nel periodo invernale e rare specie di Pinus pinea e/o P. pinaster”. testimoniata dalla presenza di due fitocenosi del Repertorio vegetali igrofile. Numerose e piccole aree umide si localizza- naturalistico toscano: le Boscaglie a Juniperus oxycedrus no nell’ambito delle pinete e dei boschi dunali costieri, o ai Ecosistemi arbustivi e macchie del M. Aneo e le Fitocenosi serpentinicole di Monterufoli. margini tra questi e le aree agricole retrodunali, come ad es. Relativamente al ruolo funzionale degli arbusteti e delle Elevata risulta la presenza di gole e forre con pareti rocciose

Affioramenti ofilitici del Corno del Bufalo (Riserva di Monterufoli-Caselli) con alle Gorette (a nord della Foce del Cecina), alla foce del Fos- macchie, queste tipologie sono state inserite nell’ambito e habitat rupestri, quali le gole del Botro al Rio con ca- importanti habitat e specie vegetali serpentinicole: Iberis umbellata (fiori viola) so della Madonna (La California) e della Fossa Camilla, nella della rete degli ecosistemi forestali (macchie, quali stadi di ratteristici affioramenti di conglomerati lacustri, le gole del e l’endemica Alyssum bertolonii (fiori gialli) (foto L. Lombardi, archivio NEMO) pianura circostante la foce del Fosso di Bolgheri (anche a di- degradazione forestale) e degli ecosistemi agropastorali (ar- retto contatto con il nuovo edificato di Marina di Castagneto busteti di ricolonizzazione spesso in mosaico con praterie). Carducci) e in alcune aree umide artificiali realizzate nella Relativamente al valore naturalistico tale sistema è inserito pianura retrodunale a sud di Castagneto Carducci. nel target regionale delle Macchie basse, stadi di degrada- Nelle colline costiere e interne, e nelle aree di pertinenza zione arbustiva, garighe e prati xerici e temporanei, partico- fluviale del Cecina, sono inoltre presenti corpi d’acqua di larmente presente nel paesaggio vegetale dei versanti colli- origine artificiale, realizzate a fini agricoli, quali piccole aree nari costieri e nelle valli interne, con particolare riferimento umide create in ex aree minerarie (ex campo pozzi presso alle esposizioni meridionali (ad es. nei versanti di Poggio Saline di Volterra), ma soprattutto quali ex cave di materiale Ginepraie e Monte Coronato, nelle Macchie della Magona, alluvionale. Queste ultime sono particolarmente abbondanti di Berignone, ecc.). all’interno dell’ANPIL Fiume Cecina, nel tratto poco a monte Le macchie basse e le garighe rappresentano ecosistemi del centro abitato di Cecina (associate a ex Fornaci). di alto valore naturalistico fortemente caratteristici del pae- saggio mediterraneo costiero ed interno, spesso a costituire Ecosistemi costieri ecomosaici con le macchie alte, i boschi di sclerofille o le La rete ecologica regionale delle coste è presente nell’ambi- praterie termo xerofile mediterranee. Fiume Cecina in località Masso delle Fanciulle (Riserva Foresta di to con gli ecosistemi dunali integri o parzialmente alterati, e Tali formazioni costituiscono elementi importanti dell’eco- Beringone). Ecosistema fluviale di alto valore ed eccellenza naturalistica secondariamente, con quello delle coste prive di sistemi du- mosaico aumentando i livelli di biodiversità alla scala di pa- nell’ambito del Sito Natura 2000 “Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori” (foto L. Lombardi, archivio NEMO) nali. Il primo elemento è integralmente riconducibile al tar- esaggio e costituendo degli ecosistemi di elevato interesse get della Strategia Regionale per la biodiversità degli Ambiti faunistico (e in particolare avifaunistico). costieri sabbiosi caratterizzati da complete serie anteduna- duna-retroduna e da formazioni dunali degradate. Ecosistemi rupestri e calanchivi Sistemi dunali fissi e mobili si sviluppano lungo i Tomboli Tale elemento della rete ecologica comprende i target re- di Cecina (tra Mazzanta e Marina di Bibbona), tra Marina gionali relativi agli Ambienti rocciosi montani e collinari e Invarianti strutturali ecosistemici del paesaggio I caratteri di Bibbona e Marina di Castagneto Carducci e tra questa e quello degli Ambienti ipogei, grotte e cavità artificiali, campi San Vincenzo. di lava, sorgenti termali e sistemi di falda. Il tratto costiero di maggiore valore e interesse naturalistico Gli ecosistemi rupestri presenti nel territorio dell’ambito è quello delle dune di Bolgheri, compreso tra le Marine di mostrano particolari valori naturalistici per la presenza di Bibbona e Castagneto Carducci (in particolare tra la Fossa importanti affioramenti rocciosi ofiolitici. Il territorio della Camilla e il Fosso di Bolgheri) ove si localizzano importanti Val di Cecina risulta particolarmente ricco di tali formazioni ecosistemi dunali con elevato sviluppo trasversale e com- geologiche che costituiscono anche elementi fortemente ca- .2 pleta serie di anteduna, duna mobile con ammofileti, duna ratterizzanti il paesaggio alto collinare e montano. 3 fissa con importanti habitat a ginepro coccolone Juniperus A tali affioramenti sono legati importanti ecosistemi, con macrocarpa e successive dune con macchie e pinete. L’area habitat ofiolitici di interesse comunitario e regionale (gine- Specchi d’acqua, prati umidi e vegetazione palustre nella Zona umida di presenta numerosi habitat dunali di interesse comunitario e preti a ginepro rosso Juniperus oxycedrus ssp. oxycedrus) Alto corso del Torrente Ritasso, tributario del T. Sterza, immerso nelle importanza internazionale “Padule di Bolgheri” specie vegetali e animali psammofile (di particolare interes- e numerose specie vegetali rare o endemiche, strettamente matrici forestali della Riserva di Monterufoli-Caselli (foto B. Lastrucci, archivio NEMO) (foto L. Lombardi, archivio NEMO) p. 29 val di cecina portanti ecosistemi fluviali. Criticità Emergono comunque gli ecosistemi forestali maturi di lati- Tra le principali criticità sono rilevanti quelle legate al corso foglie (in particolare i boschi mesofili con rovere e le forma- del Fiume Cecina, ove intense attività antropiche e la ridu- zioni abissali), gli habitat serpentinicoli su ambienti rocciosi zione dei livelli qualitativi e quantitativi delle acque hanno ofiolitici e gli ecosistemi fluviali meglio conservati.- Piùlo messo a rischio la conservazione di importanti ecosistemi calizzate risultano le emergenze naturalistiche nella fascia fluviali. costiera legate prevalentemente agli ambienti dunali e alle A tali criticità si sommano gli effetti dei processi di abban- relittuali aree umide. dono delle attività agro-silvo-pastorali (Colline Metallifere) o In un contesto di valori naturalistici diffusi, la distribuzione di intensificazione delle attività agricole (alta Valdera, colline degli habitat e delle specie di maggiore valore conserva- tra Bolgheri e Castagneto Carducci) e forestali. zionistico evidenzia comunque alcune aree particolarmen- Nella fascia costiera le principali criticità sono legate ai locali te significative. Tra queste emergono in particolare il vasto e intensi fenomeni di artificializzazione, di urbanizzazione e Medio corso del Fiume Cecina in secca (a valle di Saline di Volterra) a causa delle frequenti siccità estive e per gli intensi prelievi idrici a fini complesso forestale (patrimonio agricolo-forestale regiona- di consumo di suolo delle pianure retrodunali o di intensi- agricoli e minerari (Foto L. Lombardi, archivio NEMO) le) di Monterufoli e Caselli, interno alla Riserva Naturale Pro- ficazione delle attività agricole (vigneti specializzati) nella vinciale Foresta di Monterufoli-Caselli (complessi forestali, pianura interna e nei versanti collinari costieri. ecosistemi fluviali e ofiolitici), e l’area umida del Padule di Bolgheri, già Zona umida di importanza internazionale, nella Gli ecosistemi fluviali del Cecina risultano oggi fortemente fascia costiera. condizionati, nel suo medio e basso corso, dalla presenze di Tra le altre aree di estremo interesse naturalistico emerge il attività estrattive (fortemente rilevanti nel passato) e mine- ruolo del Fiume Cecina (soprattutto nell’ambito delle ANPIL rarie, e da attività agricole spesso sviluppate fino all’alveo. di basso corso, di parte del Sito Natura 2000 e della Riserva In passato queste ultime attività hanno anche comportato di Berignone) e dei torrenti Pavone, Trossa, Ritasso, Sel- la messa a coltura di importanti terrazzi alluvionali. late, Sterza e Strolla. Quest’ultimo in rapporto, nel suo alto Alle attività estrattive e ai relativi frantoi presenti nel tratto corso, con gli importanti affioramenti ofiolitici del Montene- finale del Fiume, poco a monte di Cecina, o situate nell’alto Piccoli nuclei agricoli tradizionali con oliveto e caratteristiche sistemazioni ro (Riserva Provinciale). corso (presso Pomarance e al Ponte di Monteguidi), sono Zona industriale di Saline di Volterra attraversata dal Borro di S. Maria, corso d’acqua, tributario del Fiume Cecina, caratterizzato da intensi feno- agricole, presso il Podere Il Pino. Agroecosistema frammentato attivo Tra gli ambiti forestali emergono anche i boschi di Berignone della rete ecologica regionale (foto L. Lombardi, archivio NEMO) associati fenomeni di inquinamento delle acque per disper- meni di inquinamento da mercurio (foto L. Lombardi, archivio NEMO) e quelli pubblici comunali di Tatti (importante bosco con ro- sione di inquinanti fisici da vasche di decantazione e l’alte- Torrente Strolla o quelle delle Cornate di Gerfalco, nell’alta vere), le macchie collinari costiere della Magona (già ANPIL razione di caratteristici terrazzi alluvionali ghiaiosi. Valle del Torrente Pavone (area di nidificazione di un impor- e Sito Natura 2000), i boschi mesofili maturi del complesso La parte centrale del bacino del Cecina, attorno all’abitato di tante rapace: il lanario). del Giardino e le vaste matrici forestali verso le Cornate di Saline di Volterra è interessata da storiche attività minerarie Il paesaggio collinare del volterrano e dell’alta Val d’Era, si Gerfalco. di estrazione del salgemma (in particolare della salamoia), caratterizza anche per la presenza di un ricco sistema di In ambito agricolo emergono gli importanti ecosistemi con l’elevata captazione di risorse idriche che, assieme agli calanchi e balze e di relittuali testimonianze delle biancane, agropastorali dei rilievi circostanti Pomarance, dei dintorni emungimenti a fini agricoli e ai cambiamenti climatici, han- particolari emergenze geomorfologiche a cui si collega un di Radicondoli, dell’alto bacino del Fiume Cornia e dell’al- no causato una riduzione delle portate del Fiume Cecina habitat di interesse regionale e importanti specie vegeta- ta Valdera, ove gli ambienti agricoli sono mosaicati con le con lunghi periodi di secca estiva. A tale criticità é associato li e animali. L’interessante presenza di tali formazioni ca- caratteristiche emergenze geomorfologiche dei calanchi e anche il progetto di realizzazione di uno sbarramento e re- lanchive nei versanti circostanti il centro abitato di Volterra delle balze (in parte Sito Natura 2000 Balze di Volterra). lativo bacino idrico sul Fiume Cecina all’interno della Riserva ha portato alla istituzione del Sito di Importanza Regionale A questi ultimi valori naturalistici legati a peculiari siti geo- Naturale Foresta di Berignone. Discarica mineraria delle Moie presso la zona industriale di Saline di Vol- morfologici vanno associate le emergenze delle aree geo- terra, in adiacenza alle sponde del Botro di S. Maria (SIR) “Balze di Volterra e crete circostanti”. Oltre all’inquinamento delle acque derivante dalle attività (foto L. Lombardi, archivio NEMO) Invarianti strutturali ecosistemici del paesaggio I caratteri Al target regionale degli ambienti ipogei, delle grotte e cavi- termiche di Sasso Pisano e i numerosi siti minerari abban- estrattive e minerarie (perdite di acqua salata dai bacini di tà artificiali è riconducibile il ricco sistema di miniere e gal- donati. coltivazione), il Fiume Cecina risente di un marcato inquina- lerie abbandonate che caratterizza fortemente il territorio Nella fascia costiera, oltre alle importanti aree agricole col- mento da boro e cloruri per le acque superficiali, e di mercu- dell’alta Val di Cecina, con importanti presenze faunistiche, linari di Montescudaio, Bolgheri e Castagneto Carducci, rio e arsenico relativamente ai sedimenti. Tale condizione è così come le zone geotermiche del Sasso Pisano con campi emerge il complessivo valore della fascia costiera compresa legata alla presenza di attività industriali nella zona di Saline di lava e fumarole (già SIR Campi di alterazione geotermica tra la linea di costa e la strada Aurelia. Tale fascia ospita di Volterra, con elevato inquinamento del Botro di S. Maria, di Monterotondo Marittimo). non solo aree umide di importanza internazionale (Padule e nel bacino del Torrente Possera (zona di Larderello) e alla di Bolgheri), ma anche importanti sistemi dunali (dune di presenza di discariche di rifiuti tossici nelle aree di pertinen- Aree di valore conservazionistico Bolgheri, dune tra Marina di Castagneto C. e San Vincenzo e za fluviale del Cecina. Il territorio interno della Val di Cecina presenta valori na- della Riserva Statale dei Tomboli di Cecina) e un paesaggio Tali problematiche hanno rappresentato le principali critici- turalistici elevati e diffusi, risultando legati al caratteristico agricolo costiero di elevato valore naturalistico. tà ecosistemiche nell’ambito del Piano di Gestione del Sito mosaico paesaggistico con vasti complessi forestali, aree Natura 2000 “Fiume Cecina da Berignone a Ponteginori” Centrale geotermica di Castelnuovo Val di Cecina, nell’alto bacino del e hanno contribuito alla individuazione del Fiume Cecina p. 30 agricole tradizionali e un ricco reticolo idrografico con im- Torrente Pavone (foto L. Lombardi, archivio NEMO) piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina pascolate a favore dei seminativi, minaccia la conservazione urbanistiche dei centri abitati in ambito collinare, comunque degli importanti habitat dei calanchi e delle biancane. presenti a Castagneto Carducci e a Volterra, e relativi a zone Relativamente agli utilizzi delle risorse forestali anche in industriali/artigianali di pianura a Cecina e Donoratico. questo ambito, come altrove, dopo le intense utilizzazioni Tra i significativi effetti barriera delle infrastrutture lineari, del passato (in particolare per fornire legna da ardere alle oltre al sistema di assi stradali e ferroviari della costa (asse caldaie di evaporazione delle saline di Volterra), a partire dell’Aurelia) è da evidenziare il ruolo della SR n.68 nel suo dall’ultimo dopoguerra i boschi hanno subito una riduzio- tratto, parallelo al fiume Cecina, tra Saline di Volterra e Ce- ne della frequenza delle utilizzazioni con l’allungamento dei cina. turni di ceduazione e, in parte, anche con l’abbandono di Ai processi di sviluppo di edilizia turistica è associato un ogni attività selvicolturale. Nell’ultimo ventennio tali attività elevato carico turistico estivo sul sistema dunale costiero (in sono riprese con maggiore intensità, sia nel patrimonio pub- aumento con nuove previsioni di riapertura di un villaggio blico che privato, per effetto concomitante della maggior turistico sul sistema dunale di Pianetti), già fortemente al- richiesta sul mercato di biomassa a scopo energetico, della terato dai processi di erosione costiera (soprattutto lungo i maggior quantità di legname presente e, infine, della dispo- Tomboli di Cecina). nibilità di manodopera a basso costo. L’aumento dei livelli di artificializzazione del territorio costie- La fase attuale vede un patrimonio boschivo ancora troppo ro costituisce un elemento di criticità per la conservazione povero dal punto di vista qualitativo e con prelievi forestali delle aree umide retrodunali quali il Padule di Bolgheri, di particolarmente intensi nelle proprietà private. quelle piccole e mosaicate nella fascia pinetata o situate A tale criticità si associa anche l’elevato carico di ungulati, presso la foce del Fosso Bolgheri in un’area che ha visto anche favorito dalle frequenti utilizzazioni, i tagli periodici un recente ed intenso sviluppo urbanistico residenziale e della vegetazione ripariale a fini idraulici, il rischio di incendi turistico. Per tali aree costituiscono un elemento di criticità nelle formazioni forestali costiere, la diffusione spontanea anche i fenomeni di interrimento delle aree umide, di ridu- di conifere su habitat ofiolitici e l’isolamento nell’ambito di zione qualitativa e quantitativa delle acque e la presenza di matrici agricole (nuclei forestali costieri o dei paesaggi agri- specie aliene invasive. coli della Valdera). Nell’alto bacino del Cecina rilevante risulta lo sviluppo dell’in- Cava presso il ponte di Monteguidi in area di pertinenza fluviale del Fiume Cecina: vasche di decantazione dei fanghi di lavaggio del materiale alluvionale (foto L. Lombardi, archivio NEMO) In ambito costiero i processi di utilizzazione agricola e di svi- dustria geotermica con particolare riferimento alla zona di luppo urbanistico hanno relegato le aree forestali in nuclei Larderello e più in generale all’intero sistema delle Colline come bacino pilota nazionale ai sensi della Direttiva comu- relittuali (boschi planiziali) o in elementi costieri lineari (pi- Metallifere (Castelnuovo Val di Cecina, Monteverdi Maritti- nitaria 2000/60. nete, boschi di sclerofille e macchie), quest’ultimi caratteriz- mo, Sasso Pisano, ecc.), ciò con conseguenze in termini di La riduzione della capacità delle falde legata all’intenso pre- zati da storici impianti di conifere, con negative dinamiche consumo di suolo agricolo e pascolivo di alto valore, artifi- lievo di materiale alluvionale, la riduzione delle portate del in atto di erosione costiera (anche per il minore trasporto cializzazione del paesaggio e impatto sulle risorse idriche. fiume per minori precipitazioni e per gli intensi prelievi in- solido del Fiume Cecina) e diffusione di fitopatologie. Lo sviluppo del settore energetico ha interessato recente- dustriali dall’alveo e dal subalveo, e i fenomeni di inquina- Nella fascia costiera intensi processi di urbanizzazione han- mente anche i versanti alto collinari in sinistra idrografica mento delle acque hanno messo in forte crisi gli ecosistemi no provocato la perdita di suolo agricolo e di aree di pianura del Fiume Cecina, con la realizzazione di impianti eolici nei fluviali del medio e basso corso del Fiume Cecina, con parti- retrodunale di elevato interesse naturalistico, aumentando, monti di Montecatini Val di Cecina e la previsione di nuovi colare riferimento alla zona situata presso Saline di Volterra attraverso lo sviluppo di infrastrutture lineari di trasporto impianti lungo i crinali ofiolitici di Riparbella. e alla confluenza del T. Possera. (SS Aurelia, SS Pisana-Livornese, linea FS Pisa-Roma) la Tra le aree critiche per la funzionalità della rete ecologica Intensi fenomeni di erosione costiera ai Tomboli di Cecina, presso Maz- La riduzione delle attività agropastorali in ambito collinare frammentazione e l’isolamento dei relittuali nuclei forestali. nelle zone interne si evidenziano la zona di Saline di Vol- zanta. Eliminazione delle dune mobili e azione erosiva svolta direttamente Questi fenomeni di urbanizzazione costiera risultano parti- terra (zona industriale, ex campo pozzi, Botro S. Maria e a carico delle pinete su dune fisse (foto L. Lombardi, archivio NEMO) e montano, e in particolare nelle zone interne delle Colline Metallifere, ha innescato rapidi processi di ricolonizzazione colarmente rilevanti nelle zone di Cecina e , tratto del Fiume Cecina) e il medio corso del Fiume Cecina Invarianti strutturali ecosistemici del paesaggio I caratteri arbustiva e arborea delle aree aperte, con perdita di am- Marina di Bibbona, Donoratico e Marina di Castagneto Car- caratterizzato da prolungati periodi di siccità estiva, il corso bienti agricoli e pascolivi e aumento della superficie fore- ducci. In alcuni casi si tratta di urbanizzazione quasi esclusi- del Fiume Cecina tra Molino di Berignone e il Ponte di Mon- stale. Tali processi di ricolonizzazione arbustiva hanno in- vamente turistica e di seconde case (in particolare Marina di teguidi (previsione di un nuovo invaso idrico al Masso delle teressato anche le zone collinari delle ex saline di Volterra, Bibbona e Marina di Castagneto Carducci), a cui si associa la Fanciulle e presenza nel tratto a monte di un sito estrattivo presso l’omonimo centro abitato. Il fondovalle del Cecina, la realizzazione di villaggi turistici e campeggi in aree dunali o con numerose vasche di decantazione dei fanghi), i crinali e pianura costiera e le colline del volterrano, del bacino del T. retrodunali (tra Mazzanta e Cecina, a Cecina, Marina di Bib- versanti montani tra Montecatini Val di Cecina e Riparbella Fine e alta Val d’Era vedono invece la presenza di una agri- bona, Marina di Castagneto Carducci) e di nuove strutture (interessati da esistenti o previsti impianti eolici). Una vasta .2 coltura più intensiva, con monocoltura cerearicola per l’area portuali turistiche (Foce del Fiume Cecina). area critica interna si estende negli alti bacini dei torrenti 3 volterrana e vigneti specializzati nella zona di Bolgheri e di Tali processi di artificializzazione e infrastrutturazione turi- Possera e Pavone e del Fiume Cornia per la intensa presen- Castagneto Carducci (quest’ultimi in aumento a discapito di stica hanno anche aumentato i livelli di carico turistico sul za di centrali e strutture per lo sfruttamento geotermico, ex aree agricole tradizionali). Nel volterrano la modificazione sistema dunale e l’uso delle risorse idriche. spesso con interessamento di aree agricole di alto valore Recenti intensi sviluppi turistico residenziali su ex prati umidi retrodunali e A tali processi si affiancano meno significative trasformazioni naturale. incolti a Marina di Castagneto Carducci (foto L. Lombardi, archivio NEMO) delle pratiche colturali, in particolare la riduzione delle aree p. 31 val di cecina legenda Rete degli ecosistemi Invarianti strutturali ecosistemici del paesaggio I caratteri

link: www.paesaggiotoscana.it/schede/AMB13-3II_eco.pdf

p. 32 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina Nella zona costiera gli indirizzi sono finalizzati alla riduzione dei processi di consumo di suolo e di urbanizzazione con particolare riferimento alla fascia di territorio, prevalente- mente agricola, compresa tra la Via Aurelia e la linea di costa (nodo degli agroecosistemi), e nelle Marine di Cecina, Bibbona e Castagneto Carducci. In tale fascia la conserva- zione delle residuali aree umide potrà essere perseguita, non solo riducendo i processi di artificializzazione del ter- ritorio contermine, ma anche mediante idonei interventi di riqualificazione, di controllo delle specie aliene e di tutela dei livelli qualitativi e quantitativi delle acque. Nella fascia costiera risulta strategico l’obiettivo di evitare saldature tra le aree urbanizzate e lungo gli assi infrastrut- turali, mantenendo le attività agricole e recuperando i livelli di permeabilità ecologica del territorio di pianura; ciò con particolare riferimento alla saldatura tra le aree urbanizzate di Marina di Castagneto Carducci e Donoratico e a quelle individuate come “direttrici di connettività da ricostituire”. Complementari con l’indirizzo di cui sopra sono gli interventi di riqualificazione naturalistica del reticolo idrografico mino- re di collegamento tra la fascia costiera e le colline boscate (priorità per le aree classificate come “corridoio ecologico fluviale da riqualificare”). La conservazione attiva degli agroecosistemi di alto valore naturale (anche evitandone ulteriori trasformazioni in vigne- Relittuali boschi planiziali retrodunali a Marina di Bibbona, con circostanti aree interessate da parcheggi, strade ed edilizia turistica Mosaici di seminativi, pascoli e nuclei forestali nelle colline dell’alta Valde- (foto L. Lombardi, archivio NEMO) ti specializzati o nuove realizzazione di impianti geotermici ra, presso Volterra (foto M. Giunti, archivio NEMO) in aree agricole HNVF), il recupero delle aree agricole e pa- Nella fascia costiera sono da segnalare i bacini estrattivi nel- nuovo bacino idrico di accumulo), nell’ambito della Riserva scolive in abbandono e il miglioramento delle dotazioni eco- ture a esso collegate, evitando nuovi interventi di artificia- le aree di pertinenza fluviale del Cecina a monte del centro Naturale e Sito Natura 2000, per le quali sarebbe auspicabi- logiche delle aree agricole intensive, costituiscono obiettivi lizzazione della costa e individuando idonei carichi turistici abitato di Cecina, le zone costiere di Marina di Bibbona, le una rivisitazione e diversa localizzazione. importanti sia in termini naturalistici che paesaggistici. sostenibili. A tali obiettivi si affiancano quelli di riduzione dei Marina di Cecina e Marina i Castagneto Carducci (intensa A tali azioni si associano gli interventi di bonifica e riqualifi- A tale indirizzo si affianca quello relativo al miglioramento processi di erosione costiera e di recupero degli ambienti urbanizzazione e nuove espansioni) e la fascia di pianura cazione delle attività estrattive abbandonate presenti nelle della qualità ecosistemica complessiva degli habitat foresta- dunali costieri degradati (ad es. ai Tomboli di Cecina), ridu- e collina costiera tra Bibbona e Castagneto Carducci (diffu- aree di pertinenza fluviale del Fiume Cecina e di razionaliz- li, attraverso il miglioramento della compatibilità ecologica cendo i fenomeni di calpestio e sentieramento e ostacolan- sione di vigneti specializzati con perdita di agroecosistemi zazione di quelle esistenti, con particolare riferimento alla e paesaggistica delle utilizzazioni nel governo a ceduo, il do la diffusione delle specie aliene. tradizionali). riduzione degli impatti sul fiume legati alle attività dei fran- controllo del carico di ungulati anche nelle Aree protette, toi e delle vasche di decantazione dei fanghi al ponte di la tutela dei boschi costieri soggetti ad elevata frammenta- Il recente significativo sviluppo degli impianti eolici nel ba- Indirizzi per le politiche Monteguidi. zione (in particolare boschi planiziali e aree interessate da cino del Fiume Cecina ed in aree limitrofe, con numerosi Un importante indirizzo strategico per l’ambito è quello del Per il fiume Cecina risulta inoltre urgente una azione di ri- “direttrici di connettività da riqualificare o ricostituire”), la impianti realizzati o previsti tra Montecatini Val di Cecina, ristabilimento di positive condizioni idrauliche, morfologi- qualificazione complessiva degli ecosistemi fluviali e riparia- tutela degli habitat forestali di interesse comunitario e dei Riparbella ed i rilievi del M.te Vitalba, anche in aree di par- che, ecosistemiche e di qualità delle acque del Fiume Cecina li, soprattutto mediante l’individuazione di una Fascia di mo- nodi primari e secondari della rete ecologica e la conser- ticolare interesse vegetazionale e faunistico, induce a svol- Invarianti strutturali ecosistemici del paesaggio I caratteri e dell’intero bacino idrografico. Ciò è strettamente legato bilità fluviale da destinare alla dinamica naturale del corso vazione delle pinete litoranee. Quest’ultimo obiettivo potrà gere analisi sugli effetti ambientali cumulativi dei diversi alla mitigazione dei rilevanti elementi di criticità delle atti- d’acqua (in aree prive di edificato), anche al fine di evitare essere perseguito mediante la riduzione dei processi di ero- impianti esistenti e su quelli previsti in futuro, comunque vità minerarie, industriali e di sfruttamento geotermico. La continui e dispendiosi interventi di riduzione e rimodella- sione costiera, il controllo delle fitopatologie e l’attuazione escludendo da tali localizzazioni le aree di maggiore valore mitigazione degli impatti, la razionalizzazione delle attività mento del sopralluvionamento o di riduzione dell’erosione di adeguate tecniche selvicolturali in grado di favorire la rin- naturalistico. e dei processi produttivi e la bonifica delle aree inquinate spondale (priorità per le aree classificate come “corridoio novazione naturale o mediante nuovi impianti di conifere. e delle fonti di inquinamento (soprattutto relativamente al ecologico fluviale da riqualificare”). Ciò consentirebbe una Anche per gli ecosistemi forestali, come per le aree agricole mercurio), dovrà garantire, soprattutto nei periodi di magra migliore e più naturale evoluzione delle dinamiche fluviali, HNVF, rilevanti sono gli effetti di frammentazione legati allo .2 estiva del Fiume, adeguati livelli di deflusso minimo vitale e una più efficace tutela dei valori naturalistici legati al medio sviluppo del settore geotermico, con la realizzazione di cor- 3 di qualità delle acque. corso del Fiume Cecina e un maggiore trasporto solido del ridoio aperti nelle matrici forestali per la collocazione delle Rilevanti risultano le criticità naturalistiche legate agli inter- fiume, elemento fondamentale per la riduzione dei processi condotte. venti previsti tra il Molino di Berignone e il Masso delle Fan- di erosione costiera e per la tutela dei paesaggi dunali. Per la fascia costiera è auspicabile il miglioramento dei livelli di sostenibilità ambientale del turismo costiero e delle strut- ciulle (sbarramento sul fiume Cecina ed escavazione di un p. 33 val di cecina Carta delle figure componenti i morfotipi insediativi Estratto della carta dei morfotipi insediativi 3.3 Il carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi urbani e infrastrutturali

criteri metodologici (LINK)

Paesaggio su Volterra (photo © Andrea Barghi/VARDA)

scala originale 1:250.000

Descrizione strutturale La struttura insediativa dell’ambito costituisce per lo più le tra la costa e l’interno e ripercorre l’antica via d’acqua l’articolazione territoriale del morfotipo insediativo 4. “Siste- rappresentata dal fiume Cecina.

Piana del Cecina (foto Trb - www.panoramio.com) ma insediativo a pettine delle penetranti vallive sull’Aurelia” Il sistema insediativo della pianura costiera è recente ed Invarianti strutturali policentrico e reticolare dei sistemi insediativiurbani Il carattere e infrastrutturali (Articolazione territoriale 4.1 Val di Cecina ed in parte 4.2 è contraddistinto dalla presenza di due centri sub-costieri Val di Cornia). Le zone collinari interne afferiscono invece ai maggiori (Cecina e Donoratico) che si sono sviluppati lungo morfotipi n. 5 Sistema insediativo policentrico a maglia del la viabilità litoranea principale e la ferrovia. paesaggio storico collinare” (Art. 5.6 “La radiale di Volterra) Dal corridoio infrastrutturale Aurelia-ferrovia, che attraversa e n.8. “Sistema rarefatto dei rilievi boscati” (Art. 8.3 “I rilievi longitudinalmente il territorio dell’ambito, dipartono diret- boscati di Radicondoli e delle colline metallifere”). trici di collegamento a pettine con i centri collinari di Ca- sale Marittimo, Bibbona, Bolgheri e Castagneto Carducci, Il sistema insediativo della Val di Cecina è caratterizzato nuclei urbani murati dalla morfologia compatta, collocati a da due elementi strutturanti fondamentali che danno luogo seconda della particolare conformazione morfologica lungo a due sistemi insediativi diversi: il corridoio infrastrutturale i crinali o su poggi, in posizione dominante sui promontori sub-costiero Aurelia-ferrovia, che struttura la pianura co- che affacciano verso la pianura ed il mare. Un sistema di stiera, e la Via Salaiola (ora S.S.68 di Val di Cecina), che centri minori, stazioni e marine è legato alla proiezione a Castelnuovo Val di Cecina rappresenta il principale asse di attraversamento trasversa- valle di tali borghi storici in corrispondenza della viabilità p. 34 (foto G. Innocenti - Archivio fotografico Regione Toscana) piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina MORFOTIPO INSEDIATIVO n. 4 “Sistema insediativo a MORFOTIPO INSEDIATIVO n.5. “Sistema insediativo poli- sub-costiera principale (via Aurelia) e degli scali ferroviari pettine delle penetranti vallive sull’Aurelia” Il corridoio infrastrutturale sub-costiero centrico a maglia del paesaggio storico collinare” (La California, Marina di Bibbona, Marina di Castagneto Car- ARTICOLAZIONE TERRITORIALE n. 4.1 “VAL DI CECINA”, dell’Aurelia 4.2 “VAL DI CORNIA ARTICOLAZIONE TERRITORIALE n. 5.6 , 5.14 ducci, Stazione di Bibbona, Stazione di Bolgheri). Il sistema insediativo legato al fiume Cecina è caratterizza- Il sistema insediativo Il sistema a pettine dei centri affacciati sulla piana della pianura costiera si Sistema radio centrico collinare di Volterra to invece dall’asse trasversale che, partendo dalla costa e alluvionale costiera del Cecina è strutturato in relazione dal corridoio sub-costiero Aurelia-ferrovia, lambisce la piana al corridoio infrastruttu- rale sub-costiero Aurelia- alluvionale del fiume Cecina e si dirige verso l’entroterra, Il sistema insediativo si Sistema insediativo costi- ferrovia, lungo il quale si fino a Volterra per poi proseguire in direzione di Pontedera sviluppa lungo l’asse tra- tuito dalla città di Volterra, dispongono i due centri sversale che, partendo che sorge sull’ampia som- e Pomarance. maggiori di Cecina e Do- dalla costa e dal corridoio mità dell’omonimo colle, noratico. I centri urbani maggiori (Montescudaio, Guardistallo, Ripar- sub-costiero Aurelia-fer- esattamente sullo spar- Dal corridoio infrastruttu- rovia, lambisce la piana tiacque dei bacini idrogra- bella, Casale Marittimo, Castellina Marittima e Pomarance) rale, che attraversa longi- alluvionale del fiume Ce- fici dell’Era e del Cecina, tudinalmente il territorio sono collocati lungo i percorsi principali di crinale a vedetta cina e si dirige verso l’en- e dalla viabiltà radiale in dell’ambito, dipartono dell’antica via d’acqua che da Volterra conduceva fino al troterra, fino a Volterra uscita di impianto storico direttrici di collegamen- - Via Salaiola (ora S.S.68 che discende il colle verso mare, e connessi, attraverso una fitta rete di percorsi che to a pettine con i centri di Val di Cecina), per poi le due valli laterali. collinari di Montescudaio, innervano il territorio, alle ville e fattorie collocate sui crinali proseguire in direzione di La città, in posizione do- Guardistallo, Casale Ma- secondari e ai poderi. Il patrimonio edilizio rurale rappresen- Pontedera e Pomarance. rittimo, Bibbona, Bolgheri minante sul crinale arborato e coltivato e sulle balze argillose, I centri urbani maggiori (Montescudaio, Guardistallo, Riparbel- e Castagneto Carducci, è un riferimento visivo di grande rilievo nel paesaggio circo- ta l’elemento strutturante del paesaggio, a testimonianza di la, Casale Marittimo, Castellina Marittima e Pomarance) sono stante. nuclei urbani murati dalla morfologia compatta, collocati in po- un passato caratterizzato dalla grande proprietà terriera. collocati lungo i percorsi di crinale a vedetta dell’antica via d’ac- SI tratta di un centro etrusco di primaria importanza fin dall’età sizione dominante sui rilievi sub-costieri che si affacciano verso qua che da Volterra conduceva fino al mare, e sono connessi villanoviana. La città fortificata, circondata da numerose aree Lungo il fiume sono situati piccoli insediamenti storici di ori- la pianura ed il mare. Un sistema di centri minori, stazioni e alla valle e alla piana costiera da una viabilità a pettine. di necropoli, è al centro di un territorio in cui sono evidenti marine è legato alla proiezione a valle di tali borghi storici in gine rurale (San Martino, Casino di Terra) ad eccezione di Lungo il fiume sono situati piccoli insediamenti storici di origine numerose testimonianze degli insediamenti rurali sorti attorno corrispondenza della viabilità sub-costiera principale (via Au- rurale (San Martino, Casino di Terra); ad eccezione di Saline di alla città (necropoli e tombe a camera) e di rilevanti attività Saline di Volterra e Ponte Ginori. relia) e degli scali ferroviari (La California, Marina di Bibbona, Volterra e Ponte Ginori legati allo sfruttamento dei giacimenti estrattive e di sfruttamento delle risorse geotermiche. Saline di Volterra, sorto come borgo in una posizione stra- Marina di Castagneto Carducci, Stazione di Bibbona, Stazione di salgemma. di Bolgheri). tegica di passaggio, riveste il ruolo di vero polo industriale Cecina sorge all’incrocio tra la penetrante valliva e il corridoio per Volterra ed è cresciuto cospicuamente intorno al gran- infrastrutturale sub-costiero Aurelia-ferrovia. All’origine frazione di Bibbona, divenuta comune nel 1906, è diventata soprattut- de stabilimento industriale, andando ad occupare i versanti to un centro terziario e di servizi, con presenza di vari uffici delle colline circostanti. pubblici anche di interesse sovracomunale oltre ad essere l’in- Ponte Ginori è un borgo di recente costruzione che ha ri- sediamento urbano maggiormente interessato da fenomeni di Il sistema a pettine dei centri affacciati sulla piana sviluppo edilizio turistico-residenziale. Dai primi anni del ‘900 a Il sistema a pettine dei centri affacciati sulla piana cevuto i maggiori impulsi allo sviluppo a partire dal 1911, alluvionale costiera del Cornia Cecina infatti inizia a svilupparsi il turismo marino, che si è poi alluvionale costiera del Cornia con lo sfruttamento dei giacimenti di salgemma da parte esteso nel periodo recente a tutta la costa. della Solvay, società artefice della costruzione del villaggio Figura costituita dal dop- Sistema rarefatto di bor- industriale, comprensivo delle strutture logistiche necessa- pio sistema di centri che ghi fortificati che si svilup- si affacciano in posizione pano tra le quercete delle rie alla miniera e degli alloggi per i dipendenti. dominante sulla riva de- alte colline metallifere. L’ambito si estende poi sui rilievi a cavallo tra la Va di Cecina stra del Cornia lungo la Situato in un territorio di dorsale e alle pendici del confine e transizione tra e le Colline Metallifere, in direzione della zona della geoter- promontorio. Si struttura le aree geografiche della mia di Pomarance e Larderello e al il centro urbano di Mon- sulla strada statale della Valdelsa, Val di Merse e teverdi Marittimo, che gravita attorno al bacino idrografico Val di Cornia che, lungo la Val di Cecina, di cui con- valle omonima, collega la serva tutte le caratteri- del fiume Cornia. costa a Volterra, attraver- stiche ambientali e geo- Larderello, situato sulle Colline Metallifere e affacciato sulla sando la piana alluvionale termiche. L’insediamento Val di Cecina, è un importante centro dell’industria boraci-

da Piombino a Venturina e costeggiando il promontorio di Cam- principale è Radicondoli che si erge nella parte bassa della Val Invarianti strutturali policentrico e reticolare dei sistemi insediativiurbani Il carattere e infrastrutturali piglia fino a Monterotondo Marittimo. d’Elsa a cavallo dei bacini del Cecina e del Feccia. Si tratta di fera italiana, grazie alla presenza dei soffioni boraciferi nei Il collegamento diretto con Piombino è recente (anni 50), infatti un’antica rocca eretta già nel X secolo e contesa dai senesi tra il dintorni che hanno motivato la costruzione di pozzi, di una nella cartografia ottocentesca la strada costeggiava verso nord 1200 e il 1500 per l’importanza strategica che avevano i castelli il Massoncello fino all’altezza del golfo di per poi volgere di Radicondoli e Belforte. centrale elettrica ENEL e di un villaggio residenziale per a nord-est e attraversare la piana in un punto più stretto, tra Il paesaggio è caratterizzato dall’alternanza di diversi “habitat” gli operai, progettato dell’arch. Michelucci, localizzato in San Vincenzo e Venturina. ed anticipa, fondendoli, i caratteri delle aree geografiche limitro- un’area baricentrica rispetto alla centrale geotermoelettrica Da questa penetrante valliva si diparte un sistema a pettine di fe: dalle querce che circondano i paesi, alle valli dei fiumi Cecina collegamenti con i principali centri collinari e montani che do- e Feccia, fino ai paesaggi surreali dei soffioni del Larderello. e all’antico borgo di Sasso Pisano. minano la valle in riva destra (Campiglia Marittima e Suvereto, I centri più importanti dell’ambito sono Cecina e Volterra. Sassetta e Monteverdi Marittimo) e un sistema pedecollinare di piccoli centri che si affaccia sulla riva sinistra (Casalappi, Riotor- Cecina sorge all’incrocio tra la penetrante valliva e il corri- 3.3 to, San Lorenzo). doio infrastrutturale sub-costiero Aurelia-ferrovia. All’origine frazione di Bibbona, divenuta comune nel 1906, è diventata soprattutto un centro terziario e di servizi, con presenza di vari uffici pubblici anche di interesse sovracomunale oltre ad essere l’insediamento urbano maggiormente interessato p. 35 val di cecina da fenomeni di sviluppo edilizio turistico-residenziale. Dai denza ed in alcuni casi alle attività ricettive e sempre meno primi anni del ‘900 a Cecina infatti inizia a svilupparsi il turi- all’esercizio dell’attività agricola. smo marino, che si è poi esteso nel periodo recente a tutta La ferrovia che percorre la valle da Cecina a Volterra, co- la costa. struita nel 1863 come diramazione della ferrovia “Marem- Volterra, localizzata sull’ampia sommità dell’omonimo col- mana” lungo la costa, risulta attualmente un’infrastruttura le, esattamente sullo spartiacque dei due bacini idrografici marginale, soprattutto per il numero delle corse in servizio. dell’Era e del Cecina, è un centro etrusco di primaria impor- tanza fin dall’età villanoviana. La città fortificata, circondata Valori da numerose aree di necropoli, è al centro di un territorio In riferimento ai valori del morfotipo n.4 (cfr. Abaco regio- in cui sono evidenti numerose testimonianze degli inse- nale dei Morfotipi insediativi), i valori dell’ambito sono co- diamenti rurali sorti attorno alla città (necropoli e tombe a stituiti da: camera) e di rilevanti attività estrattive e di sfruttamento • le relazioni sinergiche tra i borghi collinari murati dell’en- delle risorse geotermiche. troterra di grande valore storico-artistico e paesaggistico Montecatini Val di Cecina (foto Etienne - licenza CC BY-SA) e i centri costieri e insulari: Cecina - Casale Marittimo; Dinamiche di trasformazione Bibbona- La California –Marina di Bibbona; Bolgheri Sta- Il raddoppio del corridoio infrastrutturale Aurelia-ferrovia, zione di Bolgheri; Castagneto Carducci-Donoratico-Mari- attuato con la realizzazione della SGC Variante, ha contri- 1830 na di Donoratico; buito a spostare progressivamente i pesi del sistema inse- • le relazioni tra i borghi collinari di Montescudaio, Guardi- diativo a valle, svuotando di funzioni i centri dell’entroter- stallo, Riparbella, Casale Marittimo, Castellina Marittima ra, indebolendo le direttrici trasversali e congestionando e e Pomarance e la Val di Cecina; frammentando i delicati ambiti costieri. • la viabilità storica principale di collegamento con l’entro- Dal confronto della struttura insediativa storica con quella terra (S.S.68 di Val di Cecina) e la ferrovia che percorre la attuale (Confronto della periodizzazione dell’edificato e del- valle da Cecina a Volterra, la viabilità storica principale di le infrastrutture a tre soglie: 800 –Carta Topografica della collegamento litoranea (Aurelia-ferrovia) che attraversa Toscana dell’ Inghirami; 1954 - IGM; 2011- CTR) emerge ambiti di alto valore paesaggistico;

soprattutto la considerevole espansione edilizia legata al • i sistemi di strade locali che collegano tra loro i principali Castagneto Carducci (www.wikipedia.com) turismo balneare che ha investito la piana costiera, con- nuclei urbani, attraversando paesaggi di pregio e inter- centrandosi inizialmente nei centri sub-costieri di Cecina e cettando le maggiori emergenze storico-culturali. Queste Donoratico e nelle Marine, per poi diventare un fenomeno strade rappresentano la rete fruitiva privilegiata dei beni esteso di urbanizzazione della fascia di costa nella forma paesaggistici e storico culturali da salvaguardare e valo- dei villaggi turistici e dei campeggi, con utilizzo di unita abi- rizzare. In particolare rappresentano un valore: tative di tipo seriale e di scarsa qualità architettonica e ur- ◦◦ nella piana costiera: la SP14b che da Casale Marittimo banistica che hanno profondamente trasformato i caratteri porta a Cecina, la SP della Camminata che da Bibbona paesaggistici e gli equilibri ecologici costieri. 1954 scende verso il mare e attraversa la California, la SP Inoltre alcune aree lungo l’Aurelia in corrispondenza di Ce- Bolgherese che da Bolgheri che connette Bibbona, Bol- cina e Donoratico sono segnate dalla realizzazione di piat- gheri e Castagneto Carducci e scende fino all’Aurelia; taforme produttive altamente impattanti. ◦◦ nella Val di Cecina: la SP13 che scende da Riparbella, I centri urbani situati in posizione collinare a ridosso della la SP 32 che scenda da Montecatini Val di Cecina, la

pianura costiera hanno subito crescite contenute mantenen- SP47 che arriva a Pomarance, la SS 439 che connette Volterra, Badia Camaldolese (photo © Andrea Barghi/VARDA) Invarianti strutturali policentrico e reticolare dei sistemi insediativiurbani Il carattere e infrastrutturali do il loro carattere di borghi, ma hanno perso importanza Pomarance con Castelnuovo val di Cecina attraversan- rispetto ai nuovi centri che si sono sviluppati sulla costa. Nel do Montecerboli e Larderello e l’antica Strada dei tre contempo lo scivolamento a valle di tali espansioni in cor- Comuni collega Montescudaio, Guardistallo e Casale; rispondenza della viabilità principale di pianura, prefigura • le emergenze visuali e storico-culturali con scorci pa- possibilità di future espansioni non controllate. noramici di alto valore paesaggistico rappresentate dai L’identità storica dei borghi della Val di Cecina è tuttora inal- borghi collinari di Montescudaio, Guardistallo, Riparbella, terata, ma le espansioni edilizie recenti, soprattutto nel caso Casale Marittimo, Castellina Marittima e Pomarance che di Pomarance che presenta anche una piccola espansione si stagliano in posizione dominante sulla valle del Cecina produttiva a valle del centro urbano, rischiano di cancellare e dai borghi storici di Casale Marittimo, Bibbona, Bolghe- la struttura tipologica originaria. I nuclei di origine rurale, ri, Castagneto Carducci che si affacciano sulla pianura immersi nel paesaggio agricolo, sono per la maggior parte costiera; ancora utilizzati e non subiscono il rischio di spopolamento, 2011 • il paesaggio della bonifica con la rete dei poderi e borghi anche se l’utilizzo attuale è in prevalenza legato alla resi- rurali dal ritmo seriale e dai manufatti idraulici.; p. 36 Evoluzione dell’edificato Casale Marittimo (foto Etienne - licenza CC BY-SA) piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina lungo la fascia di costa nella forma dei villaggi turistici e • la valorizzazione sinergica del patrimonio edilizio della co- dei campeggi, con utilizzo di unità abitative di tipo seriale sta e quello dell’entroterra ai fini dell’integrazione della ri- e di scarsa qualità architettonica e urbanistica; cettività turistica costiera con forme di ospitalità diffusa, • polarizzazione delle infrastrutture sulla costa con conse- • la diversificazione e destagionalizzazione dell’offerta e guente congestione e frammentazione dei delicati ambiti dei flussi turistici. (Integrazione del turismo balneare con costieri, e perdita di ruolo e funzione della linea ferrovia- gli altri segmenti turistici -storico-culturale, naturalistico, ria Cecina –Saline, rurale, enogastronomico, museale, ecc…- e con i circuiti • indebolimento delle relazioni territoriali, ambientali e pa- locali delle produzioni agricole e artigianali di qualità); esaggistiche tra il sistema di città sub-costiere e marine e • il contenimento delle espansioni edilizie e l’innalzamento l’entroterra con perdita delle funzioni storiche di presidio della qualità ambientale e paesaggistica delle città co- territoriale dei centri collinari interni; stiere di Marina di Cecina, Marina di Bibbona, Marina di • scivolamento a valle delle espansioni dei centri urbani Castagneto Carducci e delle città sub-costiere di Cecina, collinari Casale Marittimo, Bibbona, Bolgheri e Castagne- Donoratico e dei watefront urbani; to Carducci, a ridosso della pianura costiera in corrispon- • il contenimento delle espansioni edilizie e l’innalzamento denza della viabilità principale di pianura, con possibilità della qualità ambientale e paesaggistica delle città colli- di future espansioni non controllate; nari di Volterra e Pomarance; • abbandono delle aree collinari interne della Val di Cecina • il contenimento delle piattaforme turistiche costiere e la con fenomeni di accentramento della popolazione verso loro riqualificazione ecologica; i poli industriali di fondovalle, a discapito degli insedia- • il contenimento delle piattaforme produttive lungo l’Au- menti più storicizzati e decadimento delle economie ad relia e la mitigazione del loro impatto sugli ecosistemi esse connesse; costieri; • espansione consistente degli insediamenti di Saline di • il mantenimento dei varchi ambientali lungo la fascia co- Volterra, Ponteginori e Larderello, localizzati nei fondoval- stiera e tra la costa e l’entroterra. le secondo criteri legati allo sfruttamento delle risorse minerarie e geotermiche. In particolare l’insediamento di “Salvaguardare la riconoscibilità dei caratteri paesaggistici

Bolgheri (foto C. Pedrazzi - www.panoramio.com) Larderello, cresciuto in stretta relazione agli impianti del- dei centri collinari e recuperare il loro ruolo di cerniera visiva la centrale geotermica, ha un aspetto disarticolato con e territoriale tra le piane costiere e le aree dei rilievi interni, • la città di Volterra, in posizione dominante sul crinale ar- effetti di squilibrio e congestione visuale dello scenario con nuove funzioni di presidio rurale dell’entroterra e di ac- borato e coltivato e sulle balze argillose, è un riferimento paesistico; coglienza turistica alternativa e integrata a quella costiera”, visivo di grande rilievo nel paesaggio circostante, e ri- • crescita consistente del centro urbano di Volterra con sci- attraverso: veste un rilevante valore storico culturale sotto il profi- volamento delle nuove espansioni lungo i pendii; • il mantenimento e la tutela del valore estetico-percettivo lo urbanistico, monumentale e architettonico, oltre che • forte impatto paesistico degli impianti delle centrali geo- e delle visuali che si colgono “da” e “verso” la fascia co- documentale per la presenza delle mura medioevali e di termiche e gli insediamenti residenziali connessi, del reti- stiera nella zona costiera dei comuni di Bibbona, Cecina, resti delle mura etrusche e vaste aree di necropoli tutt’in- colo delle tubazioni di captazione e trasporto del gas, del- e Castagneto Carducci; torno all’area urbana; le torri di raffreddamento e condensazione del vapore. • la tutela dell’integrità visiva della zona della Val di Cecina • la presenza di “villaggi operai”(Ponte Ginori, Sasso Pi- percepita dai crinali, dai poggi e dalla viabilità, ai fini del- sano), legati alle attività produttive presenti, che rap- Indirizzi per le politiche la conservazione dell’aspetto dei luoghi e dell’accessibilità presentano episodi urbanistici unitari sotto il profilo ar- “Riequilibrare il sistema insediativo e infrastrutturale pola- visiva; Larderello, impianti geotermia rizzato sulla costa, decomprimendo e riqualificando i delicati • la tutela e valorizzazione del sistema dei centri collinari (foto F. Sama - Archivio fotografico Regione Toscana) chitettonico e di organizzazione degli spazi comuni. Si segnalano in particolare le torri di condensazione. ambiti costieri sottoposti a pressione antropica (espansioni storici, delle ville e fattorie collocate sui crinali secondari, Invarianti strutturali policentrico e reticolare dei sistemi insediativiurbani Il carattere e infrastrutturali urbane dei principali centri costieri, seconde case, villaggi, dei poderi, del sistema di strade locali che collegano tra Criticità marine e porti turistici, aree industriali e produttive) e cre- loro i principali nuclei urbani, attraversando paesaggi di In riferimento alle criticità del morfotipo n.4 (cfr. Abaco ando sinergie con l’entroterra”, attraverso: pregio; regionale dei Morfotipi insediativi), le criticità dell’ambito • la riorganizzazione in senso multimodale del corridoio in- • il contenimento delle espansioni i poli industriali locali- sono costituite da: frastrutturale Aurelia-ferrovia, e delle penetranti vallive zati nel fondovalle del fiume Cecina (Saline di Volterra e • polarizzazione dell’urbanizzazione nei centri urbani di Ce- trasversali di connessione tra la costa ed i centri collina- Ponte Ginori) e nella zona della geotermia (Pomarance e cina e Donoratico, con espansione edilizia legata al turi- ri; Larderello). .3 smo balneare (Marina di Cecina, Marina di Bibbona, Mari- • la riorganizzazione e recupero funzionale in senso multi- 3 na di Castagneto Carducci), proliferazione di piattaforme modale della linea ferroviaria Cecina –Saline; produttive ad elevato impatto ecologico e paesaggistico • il recupero ambientale, fruitivo e paesistico della riviera legate al passaggio del corridoio infrastrutturale Aurelia- del fiume Cecina, quale corridoio multifunzionale di con- nessione tra la costa e l’entroterra; Piana di Cecina (foto Fabio3d - www.panoramio.com) ferrovia, proliferazione di piattaforme turistico-ricettive p. 37 val di cecina

Territorio Urbanizzato Invarianti strutturali policentrico e reticolare dei sistemi insediativiurbani Il carattere e infrastrutturali

link: www.paesaggiotoscana.it/schede/AMB13-3III_insed.pdf scala originale 1:50.000

p. 38 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina legenda estratto della carta dei Sistemi insediativi in scala 1:50.000

Classificazione dei morfotipi urbani: i tessuti della città contemporanea

TESSUTI URBANI A PREVALENTE FUNZIONE RESIDENZIALE E MISTA T.R.1. Tessuto ad isolati chiusi o semichiusi T.R.2. Tessuto ad isolati aperti e lotti residenziali isolati T.R.3. Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali T.R.4 Tessuto ad isolati aperti e blocchi prevalentemente residenziali di edilizia pianificata T.R.5. Tessuto puntiforme T.R.6. Tessuto a tipologie miste T.R.7. Tessuto sfrangiato di margine

TESSUTI URBANI o EXTRAURBANI A PREVALENTE FUNZIONE RESIDENZIALE E MISTA - Frangie periurbane e città diffusa T.R.8 Tessuto lineare (a pettine o ramificato) aggregazioni T.R.9 Tessuto reticolare o diffuso

TESSUTI EXTRAURBANI A PREVALENTE FUNZIONE RESIDENZIALE E MISTA T.R.10 Campagna abitata T.R.11. Campagna urbanizzata T.R.12 Piccoli agglomerati extraurbani

TESSUTI DELLA CITTA’ PRODUTTIVA E SPECIALISTICA T.P.S.1. Tessuto a proliferazione produttiva lineare T.P.S.2 Tessuto a piattaforme produttive – commerciali – direzionali T.P.S.3. Insule specializzate T.P.S.4 Tessuto a piattaforme residenziale e turistico-ricettiva

La Carta del Territorio Urbanizzato rappresenta una ipotesi di Invarianti strutturali policentrico e reticolare dei sistemi insediativiurbani Il carattere e infrastrutturali perimetrazione delle aree urbanizzate utilizzando un modello geo- statistico per la illustrazione del quale si rimanda al capitolo relativo alla metodologia generale della 3a Invariante a livello regionale. Allo stesso capitolo si rinvia per le specificazioni normative relative alla applicazione del metodo per la perimetrazione del territorio urbanizzato a livello comunale.

3.3

link: criteri metodologici

p. 39 val di cecina Descrizione strutturale volterrano (morfotipo 5). Qui, su una morfologia addolci- cializzati come quelli di Bolgheri, Bibbona e in generale di 3.4 I caratteri morfotipologici L’ambito della Val di Cecina coincide con un territorio in gran ta talvolta interessata da imponenti fenomeni di erosione tutta la fascia pedecollinare (morfotipo 11 e morfotipi 17 dei sistemi agro ambientali parte collinare, articolato in due compagini principali poste (balze, calanchi) e da pendici denudate (biancane), cam- e 18), che presentano appezzamenti di dimensione molto rispettivamente a nord e a sud del fiume Cecina, quella dei pi destinati alla coltivazione estensiva dei cerali autunno- ampia e scarso equipaggiamento vegetazionale della maglia dei paesaggi rurali Monti di Castellina e delle colline argillose del volterrano, e vernini si alternano ad ampie superfici a pascolo. La maglia agraria. quella dei Monti di Campiglia Marittima e delle Colline Me- agraria è medio-ampia, l’infrastrutturazione paesaggistica Nella fascia pianeggiante che va da Cecina a San Vincenzo tallifere. La transizione tra collina e fascia costiera avviene ed ecologica variabile a seconda dei contesti, rarefatto il si alternano porzioni di territorio che mostrano ancora ben tramite una formazione di Margine che va approssimativa- sistema insediativo, in cui si riconosce Volterra come centro leggibile una modalità di organizzazione dello spazio rurale mente da Rosignano a Castagneto Carducci, definisce il pie- d’importanza territoriale (e Pomarance come centro legato derivante dalla bonifica storica (morfotipo 8) e parti caratte- de dei rilievi e sfuma nella pianura, compresa tra la foce del alla geotermia), pochi piccoli nuclei minori di origine rurale, rizzate da una forte frammentazione del tessuto agricolo in Cecina e San Vincenzo. e sporadiche case sparse. Attorno a Volterra, Pomarance, mosaici complessi a maglia fitta (morfotipo 20), alcuni dei Il paesaggio collinare è strutturato dalla presenza di grandi Micciano, intorni coltivati a prevalenza di colture legnose quali di impronta tradizionale molto marcata relativamente criteri metodologici (LINK) rilievi boscati: le propaggini settentrionali dei Monti di Cam- (morfotipi 12 e 16) costituiscono soluzione di continuità ri- alle colture e alla struttura della trama agraria (come tra piglia Marittima; parte delle Colline Metallifere; i colli posti spetto ai seminativi nudi e ai pascoli. Donoratico e Castagneto Carducci). Minoritarie le aree ca- lungo il limite orientale dell’ambito, al confine con la Valdel- In prossimità della fascia costiera il quadro paesistico muta ratterizzate da semplificazione e allargamento della maglia sa. I boschi sono per lo più costituiti da leccete, cerrete e da radicalmente. I dolci rilievi collinari che si affacciano sul- paesaggistica (morfotipo 6), limitate alla foce del Cecina e, associazioni di sempreverdi e latifoglie decidue. la pianura costiera (il complesso di Montescudaio, Guardi- all’interno dell’intero ambito, ai principali fondovalle. Ai rilievi dominati dalla matrice forestale si affiancano for- stallo, Casale Marittimo, la collina di Castagneto Carducci) mazioni collinari caratterizzate dall’alternanza tra bosco e ospitano prevalentemente colture legnose di impronta tra- Dinamiche di trasformazione tessuto coltivati. Sui Monti di Castellina, attorno all’insedia- dizionale come oliveti specializzati (morfotipo 12), associati Le colline caratterizzate dall’alternanza tra bosco e colture mento storico di Riparbella, prevalgono oliveti d’impronta a seminativi semplici eventualmente punteggiati di alberi legnose sono interessate da dinamiche di trasformazione tradizionale (morfotipo 12), talvolta disposti su terrazzi so- sparsi (morfotipo 16), o a vigneti (morfotipo 18). Le for- differenziate. Molto ben manutenuti gli oliveti – sia in for- stenuti da ciglioni e organizzati in una trama fitta, densa- mazioni di Margine che costituiscono fascia di transizione ma specializzata che associati ai seminativi (morfotipi 12 e mente infrastrutturata da un corredo di siepi e macchie bo- tra collina e pianura accolgono forme di coltivazione assai 16) – che coprono le pendici coltivate di Riparbella, sulle scate. Più spesso gli oliveti si trovano in associazione con i diversificate: dai mosaici colturali a maglia fitta (morfotipo quali sono ancora riconoscibili terrazzi sostenuti da ciglioni Seminativi estensivi sulle colline argillose del volterrano (photo © Andrea Barghi/VARDA) seminativi semplici o punteggiati di alberi sparsi (morfotipo 20) che si estendono in prossimità di Cecina, a vigneti spe- e una infrastrutturazione paesaggistica ed ecologica artico- 16) come attorno a Castellina Marittima. L’associazione tra oliveti e seminativi è uno dei tratti distintivi del paesaggio rurale della Val di Cecina e, più in generale, della Toscana centromeridionale. Non di rado, in questi contesti, siepi e formazioni boschive si insinuano capillarmente tra le colture bordando i confini degli appezzamenti che assumono quasi l’aspetto di campi chiusi. Molto alto il valore ambientale di queste porzioni di paesaggio, quasi tutte coincidenti con nodi della rete ecologica regionale degli ecosistemi agropastorali. Sulle Colline Metallifere l’alternanza più caratterizzante è tra bosco e seminativi e prati a campi chiusi (morfotipo 9), che Il paesaggio dei seminativi nudi, qui ben equipaggiato dal punto di vista coprono ampie porzioni dei rilievi e strutturano il paesaggio dell’infrastrutturazione paesaggistica ed ecologica, e alcune tessere a seminativo e oliveto (photo © Andrea Barghi/VARDA) con una rete articolata ed estesa di siepi, filari, boschi po- Invarianti strutturali rurali dei paesaggi sistemi agro ambientali dei morfotipologici I caratteri derali posti sui bordi degli appezzamenti coltivati e dei prati- pascolo. Rado e accentrato l’insediamento, coincidente con nuclei di media o piccola dimensione (come Castelnuovo Val di Cecina e Montecerboli o come Serrazzano, San Dalmazio, Montecastelli, Belforte, centri minori che hanno conservato pressoché invariato l’impianto originario). Sui rilievi più occi- dentali delle Colline Metallifere, in particolare nella valle del- lo Sterza, il manto forestale è interrotto da isole coltivate, a prevalenza di oliveti specializzati o associati ai seminativi (morfotipi 12 e 16), relazionate a insediamenti storici (Sas- sa, Canneto, Monteverdi Marittimo sul versante opposto). L’altra grande caratterizzazione del paesaggio collinare è In primo piano seminativi estensivi e, sullo sfondo, il paesaggio a prevalenza Il paesaggio delle colline argillose e l’intorno di Volterra a prevalenza di colture legnose data dai seminativi estensivi tipici delle colline argillose del p. 40 di colture legnose della collina di Volterra (photo © Andrea Barghi/VARDA) (photo © Andrea Barghi/VARDA) piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina lata e diffusa. Poco distante, sui versanti posti a sud-ovest della maglia dei coltivi. Fanno eccezione le parti interessate affacciano, in posizione dominante delle pendici sottostanti, Sui rilievi affacciati sulla pianura costiera, grandi vigne- di Castellina Marittima, si osserva una manutenzione meno da alcuni grandi vigneti (morfotipo 11) che fanno perdere intensamente coltivate secondo modalità e impianti per lo ti specializzati di impianto recente (morfotipi 11, 17 e 18) efficiente delle colture con fenomeni di ricolonizzazione ar- orientamento e scansione alla trama agraria. Relativamen- più di tipo tradizionale (morfotipo 16). Una situazione ana- originano diverse criticità, come allargamento della maglia bustiva e arborea. Trasformazioni analoghe riguardano il te contenuti i consumi di suolo agricolo a opera di nuove loga si osserva a Castagneto Carducci, dove la fitta trama agraria e semplificazione ecologica e paesaggistica, rischio territorio di Monteverdi Marittimo. Le dinamiche di abban- urbanizzazioni. I tessuti coltivati con struttura a mosaico agraria tipica della collina si prolunga nella pianura di Do- erosivo e di dilavamento dei versanti, inquinamento delle dono sono molto evidenti nelle isole di coltivi immerse nelle (morfotipo 20) hanno conservato un’orditura molto fitta, noratico, definendo un mosaico molto complesso e minuto falde acquifere dato lo scarso potere tampone dei suoli. I grandi formazioni forestali che coprono i Monti di Castellina con alcune situazioni di pregio legate all’elevata permanen- non di rado di impianto tradizionale, nel quale si associano vigneti sono concentrati in particolare nella fascia collinare e le Colline Metallifere, tradizionalmente occupate da semi- za storica della maglia e delle colture e al tempo stesso alla colture erbacce, orticole, legnose (morfotipo 20). e pedecollinare compresa tra Bibbona e Castagneto Car- nativi e oliveti, oggi invase da successioni secondarie. Un presenza di un’agricoltura molto redditizia e vitale, come tra In pianura i principali valori sono dati dalla permanenza del- ducci, ma impianti molto estesi sono presenti anche poco esempio tipico di questa situazione è il territorio agricolo di Castagneto Carducci e Donoratico. la struttura paesistica della bonifica (morfotipo 8), che ha più a nord di San Vincenzo. Alcuni di essi, segnatamente i Sassa, nucleo di origine rurale storicamente contornato da organizzato il territorio rurale in campi di forma regolare per vigneti di Bolgheri, si prolungano nella pianura bonificata una corona coltivata e ormai quasi inghiottito dal bosco. Valori lo più lunga e stretta, separati dal reticolo infrastrutturale semplificando la maglia agraria e idraulica e modificandone Sulle colline a prevalenza di campi chiusi (morfotipo 9) la I principali aspetti di valore del territorio collinare della Val idraulico e viario. Seminativi arborati, coltivazione tipica dei l’orientamento. dinamica più evidente è l’incremento della vegetazione di di Cecina fanno riferimento alle due grandi articolazioni pa- territori di bonifica della Toscana centromeridionale, soprav- Altre potenziali criticità per i tessuti agricoli della pianura bo- corredo della maglia agraria: siepi, filari, macchie boscate esaggistiche che esso comprende: quella delle colline carat- vivono in certe parti della pianura bonificata, come nei tes- nificata (morfotipo 8) sono rappresentati dalla realizzazione e altre formazioni lineari sono sensibilmente aumentate ri- terizzate dall’alternanza tra bosco e tessuti agricoli e quella suti agricoli a mosaico situati a sud di Bolgheri, costituendo di insediamenti a carattere turistico-ricettivo che potrebbero spetto ai decenni scorsi, credibilmente per effetto di feno- delle colline argillose del volterrano. Nei contesti che ricado- elemento di valore storico-testimoniale e paesaggistico. comportare alterazioni dell’integrità morfologica del sistema meni di rinaturalizzazione delle porzioni di territorio meno no nella prima di queste configurazioni (Monti di Castellina, insediativo storico e da ristrutturazioni agricole incoerenti vocate all’agricoltura, come gli impluvi definiti dai corsi d’ac- Valle dello Sterza, propaggini occidentali delle Colline Metal- Criticità rispetto alla struttura impressa dalla bonifica storica. Per le qua, un tempo messi a coltura. lifere nei pressi di Monteverdi Marittimo) i valori sono rap- I paesaggi collinari caratterizzati dall’alternanza tra bosco e porzioni di pianura occupate da mosaici colturali a maglia fit- Le colline argillose del volterrano (morfotipo 5) hanno su- presentati dalla permanenza di coltivazioni tradizionali come colture legnose vedono come criticità maggiore l’abbando- ta (morfotipo 20) il rischio può essere legato all’espansione bito un complesso di modificazioni che hanno portato alla gli oliveti - specializzati o in associazione con seminativi e no delle colture tradizionali, principalmente oliveti in forma dei centri abitati, in particolare di Cecina, con conseguente perdita di alcuni elementi storicamente caratterizzanti. I vigneti (morfotipi 12, 16 e 18) – organizzati in una maglia specializzata o associati ai seminativi (morfotipi 12 e 16). Si- consumo di territorio rurale e marginalizzazione dei terreni principali fenomeni sono: la semplificazione dei seminativi agraria fitta, ben equipaggiata dal punto di vista dell’infra- tuazioni di questo tipo evidenziate da riconolizzazione arbu- agricoli. Allargamento e semplificazione della maglia agraria a maglia fitta storicamente presenti nei fondovalle; lo spia- strutturazione paesaggistica ed ecologica. Sulla gran parte stiva e arborea sono presenti sui versanti posti a sud-ovest ed eliminazione del relativo corredo vegetale riguardano il namento di balze, calanchi e biancane per le esigenze della delle Colline Metallifere l’elemento maggiormente qualifi- di Castellina Marittima, nei pressi di Monteverdi Marittimo e fondovalle del Cecina e dello Sterza (morfotipo 6). meccanizzazione agricola; l’incremento del corredo di siepi cante il paesaggio è la presenza di estese superfici agricole di Sassa. Più in generale, le dinamiche di abbandono sono Criticità peculiari dell’ambito sono gli impatti paesaggistici e formazioni vegetali non colturali; la rimozione degli ap- e pascolive a campi chiusi (morfotipo 9), che costituiscono molto visibili in corrispondenza delle isole coltivate, tradi- provocati dagli impianti per attività estrattive in funzione e pezzamenti a coltura promiscua che punteggiavano di tanto testimonianza storica di una particolare modalità di organiz- zionalmente occupate da seminativi e oliveti, immerse nelle dismessi, e da quelli geotermici, posti a cavallo tra i territori in tanto la maglia dei seminativi estensivi e che sono so- zazione del territorio rurale, diversificano il manto forestale grandi formazioni forestali che coprono i Monti di Castellina dei comuni di Monteverdi Marittimo, Pomarance, Castelnuo- pravvissuti solo attorno ai centri storici, di solito in misura contenendo al proprio interno una fitta e articolata rete di e le Colline Metallifere. Processi di abbandono e di rinatu- vo Val di Cecina e Radicofani. proporzionale alla dimensione dell’insediamento (si vedano equipaggiamento vegetale della maglia agraria dalle impor- ralizzazione interessano anche il territorio dei campi chiusi gli intorni agricoli di Villamagna e Volterra). Tra Volterra e tanti funzioni di connettività ecologica, creano un quadro (morfotipo 9), in certe parti del quale seminativi e prati- Indirizzi per le politiche San Cipriano, i versanti coltivati a oliveto tradizionale pre- paesistico caratterizzato dall’alternanza tra apertura e chiu- pascolo subiscono l’avanzata del bosco con conseguente I principali indirizzi per il paesaggio collinare a prevalenza di sentano fenomeni di successione secondaria del bosco sulle sura visiva, prodotte rispettivamente da praterie e colture perdita di superfici agricole, riduzione della diversificazione colture legnose sono: parti scarsamente manutenute. erbacee e dal passo di siepi, filari, macchie boscate. paesaggistica ed ecologica, chiusura percettiva del paesag- • preservare la leggibilità della relazione tra sistema inse- Molto buona la situazione della manutenzione di maglia Le colline argillose del volterrano si distinguono per l’ele- gio. diativo storico e paesaggio agrario, attraverso la tutela agraria e coltivi sui rilievi prospicienti la costa di Montescu- vato valore estetico-percettivo dato da morfologie addol- Nelle colline argillose del volterrano (morfotipo 5) la criticità dell’integrità morfologica dei nuclei storici e la conserva- daio, Guardistallo e Casale Marittimo e sui colli di Bibbona cite nelle quali si aprono spettacolari fenomeni erosivi, e più rilevante è la debole infrastrutturazione paesaggistica zione degli oliveti - o di oliveti associati ai seminativi - nel e Castagneto Carducci (morfotipi 12, 16 e 18), caratteriz- dagli orizzonti continui dei seminativi estensivi (morfotipo ed ecologica limitata - in certe parti del territorio come i ri- loro intorno paesistico, in modo da definire almeno una Invarianti strutturali rurali dei paesaggi sistemi agro ambientali dei morfotipologici I caratteri zati dalla conservazione di colture d’impronta tradizionale, 5), sporadicamente interrotti da episodi edilizi isolati con lievi posti in destra idrografica del Cecina a nord e a ovest di corona o una fascia di transizione rispetto ad altre colture dalla permanenza di una trama agraria molto fitta, dalla il relativo paramento arboreo e da nuclei storici circondati Volterra - a poche siepi e filari di corredo della maglia agra- di nuovo impianto o alla copertura boschiva; presenza di una infrastruttura rurale articolata e capillare. da intorni agricoli a prevalenza di colture legnose. Volterra, ria e alle formazioni riparie. Un’ulteriore potenziale criticità • nelle nuove riorganizzazioni del tessuto dei coltivi mante- Limitatissimi i segni dell’abbandono. Sulla fascia collinare e collocata sulla sommità di un colle occupato da oliveti d’im- è rappresentata dallo spianamento di biancane, calanchi, nere una maglia fitta o media e conservare l’infrastruttu- pedecollinare compresa tra Bibbona, Bolgheri e Castagne- pronta tradizionale a maglia fitta (morfotipo 12), strutturato balze, finalizzata alla messa a coltura dei terreni e alla mec- ra rurale storica (sistemazioni idraulico-agrarie, viabilità to Carducci, la principale trasformazione paesistica coincide da lingue di bosco che dal crinale scendono nel fondovalle canizzazione delle attività agricole. Le coltivazioni arboree poderale e interpoderale, corredo vegetazionale) in ter- con la realizzazione di grandi impianti di vigneto specializza- per saldarsi alle formazioni riparie, è un esempio tipico di che coprono le pendici della collina di Volterra (morfotipi 12 mini di integrità e continuità; .4 to (morfotipi 11, 17 e 18) che possono comportare notevoli questa situazione. e 16) e che con essa compongono un complesso di grande • incentivare la conservazione delle colture d’impronta tra- 3 criticità. Le colline che delimitano la pianura costiera compongono valore paesaggistico sottolineandola come emergenza del dizionale come oliveti specializzati e in associazione con In pianura i tessuti della bonifica (morfotipo 8) presenta- un quadro paesistico di notevole valore, con i nuclei stori- sistema insediativo storico, sono parzialmente interessate i seminativi; no condizioni apprezzabili di permanenza del reticolo infra- ci di Montescudaio, Guardistallo, Casale Marittimo sorti sui da scarsa manutenzione e da espansione della vegetazione • nei nuovi impianti di viticoltura specializzata realizzare strutturale viario e idraulico, del sistema insediativo rurale e supporti più stabili e sicuri rispetto alla pianura sulla quale si spontanea. una rete di infrastrutturazione agraria e paesaggistica p. 41 val di cecina

04. morfotipo dei morfotipi delle colture seminativi semplificati in Morfotipi rurali erbacee aree a bassa pressione insediativa

02. morfotipo delle praterie e dei pascoli di media montagna

Il morfotipo è contraddistinto dalla prevalenza di seminativi a maglia semplificata in contesti montani e collinari periferici rispetto alle grandi Si tratta di ambienti di trasformazioni insediative montagna coperti da praterie e paesaggistiche. Nella storicamente adibite al pascolo, maggioranza dei casi, siamo uso talvolta ancora oggi in presenza di un’agricoltura praticato, e in genere posti a ancora vitale tipica di certi contatto con piccoli insediamenti contesti collinari in cui la accentrati. Contribuiscono relativamente contenuta in modo determinante alla semplificazione paesaggistica diversificazione paesaggistica non si è associata, se non ed ecologica dell’ambiente occasionalmente, a ingenti montano costituendo superfici fenomeni di diffusione di rilevante discontinuità rispetto insediativa ed erosione dello alla copertura boschiva. spazio rurale.

03. morfotipo dei 05. morfotipo dei seminativi tendenti alla seminativi semplici a rinaturalizzazione in maglia medio-ampia di contesti marginali impronta tradizionale

Invarianti strutturali rurali dei paesaggi sistemi agro ambientali dei morfotipologici I caratteri Il morfotipo è contraddistinto Questo tipo di paesaggio è ca- dalla prevalenza di seminativi ratterizzato dalla predominan- interessati da processi di rina- za del seminativo semplice e turalizzazione e posti in contesti del prato da foraggio, da una marginali, per lo più montani e maglia agraria ampia di tipo collinari. Il paesaggio mostra i tradizionale e dalla presen- segni sia dell’allargamento o za di un sistema insediativo della cancellazione della maglia a maglia rada. Ha un grande agraria preesistente sia quel- valore estetico-percettivo dato li di un abbandono colturale dall’associazione tra morfologie avanzato, riconoscibile nella addolcite, orizzonti molto estesi presenza di alberi sparsi, ve- coltivati a seminativo, valori lu- getazione arbustiva e boscaglia ministici prodotti dal particolare che ricolonizzano i terreni. cromatismo dei suoli, episodi edilizi isolati.

link: www.paesaggiotoscana.it/schede/AMB13-3IV_morfo.pdf

p. 42 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina

09. morfotipo dei campi 21. morfotipo del mosaico 06. morfotipo dei chiusi a seminativo e 16. Morfotipo del 18. morfotipo del mosaico colturale e particellare seminativi semplificati di a prato di collina e di 12 morfotipo seminativo e oliveto collinare a oliveto e complesso di assetto pianura o fondovalle montagna dell’olivicoltura prevalenti di collina vigneto prevalenti tradizionale di collina e di montagna

Il morfotipo è caratterizzato da Il morfotipo è dato dalla combi- Il morfotipo copre generalmente Il morfotipo è tipico delle aree Il morfotipo è presente per una maglia agraria di dimensione nazione tra aree a seminativo e versanti e sommità delle colline collinari ed è caratterizzato lo più in ambiti collinari ed è Il morfotipo è costituito da isole medio-ampia o ampia esito di a prato-pascolo in cui è leggibi- mentre, nei contesti montani, è dall’alternanza di oliveti e caratterizzato dall’alternanza di coltivi tradizionali disposte at- operazioni di ristrutturazione le l’organizzazione della maglia presente solo sulle pendici delle seminativi. Talvolta vigneti tra vigneti e oliveti, variamente torno ai nuclei abitati e immerse agricola. Rispetto alla maglia a “campi chiusi” con filari, siepi, dorsali secondarie. A seconda di dimensione variabile si inframmezzati da superfici nel bosco in contesti montani o tradizionale, presenta caratteri boschi poderali e alberi isolati. del tipo di impianto, i paesaggi inframmettono tra le colture boscate. Si distinguono alto-collinari. L’aspetto caratte- di semplificazione sia ecologica Può essere sia espressione di dell’olivicoltura si distinguono prevalenti. La maglia agraria infatti situazioni in cui la rizzante è la stretta connessio- che paesaggistica. Il livello di una modalità di utilizzazione in olivicoltura tradizionale è medio-fitta e articolata, con maglia agraria è fitta, con ne tra nucleo storico insediato e infrastrutturazione ecologica è agricola del territorio conso- terrazzata, olivicoltura campi di dimensione contenuta appezzamenti di dimensione intorno coltivato che appaiono generalmente basso. È spesso lidata, sia esito di fenomeni tradizionale non terrazzata e confini tra gli appezzamenti contenuta, e situazioni in cui la reciprocamente dimensionati associato a insediamenti di rinaturalizzazione derivanti in genere caratterizzata piuttosto morbidi. Il bosco, maglia è media o anche ampia. e interrompono la continuità di recente realizzazione, dall’espansione di siepi ed ele- da condizioni che rendono sia in forma di macchie che di I confini tra gli appezzamenti del manto boschivo. La ma- localizzati in maniera incongrua menti vegetazionali su terreni possibile la meccanizzazione, e formazioni lineari, diversifica sono in genere articolati e glia agraria è fitta e articolata rispetto alle regole storiche del in stato di abbandono. olivicoltura moderna intensiva. significativamente il tessuto dei morbidi e seguono le sinuosità e spesso equipaggiata di siste- paesaggio. coltivi. del terreno. Possono essere mazioni idraulico-agrarie. presenti sia appezzamenti condotti in maniera tradizionale che sistemi colturali moderni.

morfotipi complessi morfotipi specializzati 17. morfotipo complesso 20. morfotipo del mosaico 08. morfotipo dei delle associazioni del seminativo, oliveto e colturale complesso a seminativi delle aree di delle colture arboree vigneto di pianura e delle maglia fitta di pianura e bonifica colturali prime pendici collinari delle prime pendici collinari

15. morfotipo 11. morfotipo della dell’associazione tra viticoltura seminativo e vigneto

Il paesaggio è organizzato dalla Il morfotipo si trova in aree di Il morfotipo è caratterizzato Invarianti strutturali rurali dei paesaggi sistemi agro ambientali dei morfotipologici I caratteri maglia agraria e insediativa pianura o sulle prime pendi- dall’associazione di colture impressa dalle grandi opere ci collinari ed è caratterizzato legnose ed erbacee in di bonifica idraulica. Tratti dall’associazione tra oliveti, appezzamenti di piccola strutturanti il morfotipo seminativi e vigneti. La maglia o media dimensione che sono l’ordine geometrico dei Si tratta di zone specializzate a Il morfotipo è presente su agraria è medio-ampia o ampia, configurano situazioni di campi, la scansione regolare vigneto, nella quasi totalità dei morfologie collinari addolcite o con appezzamenti di dimensioni mosaico agricolo. Conservano dell’appoderamento ritmata casi esito di recenti operazioni su superfici pianeggianti ed è consistenti di forma regolare e un’impronta tradizionale nella da case coloniche e fattorie, di ristrutturazione fondiaria e caratterizzato dall’associazione geometrica. I confini tra i campi densità della maglia che è fitta la presenza di un sistema agricola. La maglia degli ap- tra colture a seminativo e a vi- appaiono piuttosto nettamente o medio-fitta, mentre i coltivi articolato e gerarchizzato di pezzamenti è ampia e, in certi gneto, esito di processi recenti definiti. Le colture specializzate storici possono essere stati regimazione e scolo delle acque casi, equipaggiata da un cor- di ristrutturazione agricola e a oliveto e vigneto sono per lo sostituiti da colture moderne superficiali, la predominanza redo vegetale. Nei casi in cui paesaggistica. Le tessere colti- più di impianto recente, mentre (piccoli vigneti, frutteti, colture 3.4 quasi assoluta dei seminativi, l’infrastrutturazione ecologica è vate si alternano in una maglia quelle di impronta tradizionale orticole). I tessuti interessati da per lo più irrigui. assente sono presenti notevoli di dimensione medio-ampia o sono fortemente residuali. questo morfotipo sono tra le criticità dal punto di vista della ampia nella quale i vigneti sono tipologie di paesaggio agrario biodiversità e della connettività sempre di impianto recente e che caratterizzano gli ambiti ecologica, oltre che degli aspet- hanno rimpiazzato le colture periurbani. ti morfologici e idrogeologici. tradizionali. link: abaco dei morfotipi rurali - ATLANTE REGIONALE p. 43 val di cecina evitando la loro massiccia sostituzione con colture legno- se (come vigneti specializzati localizzati in aree a rischio erosivo o le colture da biomassa) che altererebbero signi- ficativamente i tratti identitari del paesaggio; • preservare le corone di oliveti che contornano alcuni dei nuclei storici caratterizzandoli come punti nodali del si- stema insediativo e sottolineandone la presenza nell’oriz- zonte uniforme dei seminativi estensivi; • preservare siepi, alberature, lingue e macchie boscate, formazioni riparie che costituiscono la rete di infrastrut- turazione ecologica e paesaggistica e incentivarne la rico- stituzione nelle parti più scarsamente equipaggiate. Radure coltivate a vigneto specializzato nel manto boschivo (photo © Andrea Barghi/VARDA) I principali indirizzi per il paesaggio di pianura sono: articolata e continua, data dal sistema della viabilità di • contrastare eventuali fenomeni di espansione urbana e la servizio e dal corredo vegetazionale della maglia agraria. realizzazione di insediamenti a carattere turistico-ricetti- Contenere inoltre i fenomeni erosivi mediante l’interru- vo nel territorio rurale che comportino consumo di suolo zione delle pendenze più lunghe e la predisposizione di agricolo e marginalizzazione dell’agricoltura; sistemazioni di versante; • per i tessuti colturali con struttura a mosaico, salvaguar- • in corrispondenza delle colture tradizionali terrazzate ga- dare l’articolazione e la complessità della maglia agraria rantire la funzionalità del sistema di regimazione idrau- incentivando la diversificazione colturale, mantenendo lico-agraria e di contenimento dei versanti, mediante la una dimensione contenuta degli appezzamenti, tutelan- conservazione e manutenzione delle opere esistenti o do la rete di infrastrutturazione rurale esistente (viabilità la realizzazione di nuove sistemazioni di pari efficienza poderale, rete scolante, vegetazione di corredo) e ricosti- idraulica, coerenti con il contesto paesaggistico; tuendola nei tratti che presentano cesure; • attuare una corretta gestione delle aree boscate preser- • per i tessuti agricoli delle aree di bonifica preservare la vando le porzioni di territorio tipicamente coperte dal struttura della maglia agraria storica e mantenere in ef- bosco per fattori di acclività, esposizione, composizione ficienza il sistema di regimazione e scolo delle acque at- dei suoli (boschi di valore patrimoniale) e contenendo traverso la conservazione dei manufatti idraulico-agrari l’espansione della boscaglia sui terreni scarsamente ma- esistenti o la realizzazione di nuove sistemazioni di pari nutenuti. efficienza coerenti con il contesto; la conservazione della viabilità poderale e della vegetazione di corredo; il man- I principali indirizzi per il paesaggio dei campi chiusi sono: tenimento della leggibilità del sistema insediativo della • nelle eventuali trasformazioni del tessuto di coltivi e pa- bonifica. Inoltre, le nuove riorganizzazioni della maglia scoli, preservare la maglia agraria e l’alto grado della sua agraria dovranno seguire principi di coerenza morfologica funzionalità ecologica. Di fondamentale importanza è tu- con il disegno generale e le linee direttrici della pianura telare la continuità della rete di infrastrutturazione pa- bonificata; esaggistica ed ecologica, attraverso la conservazione di • per i tessuti agricoli a maglia semplificata, incentivare la siepi, filari e altri elementi di corredo esistenti, e incenti- ricostituzione della rete di infrastrutturazione ecologica e Invarianti strutturali rurali dei paesaggi sistemi agro ambientali dei morfotipologici I caratteri varne la ricostituzione nei punti che presentano cesure; paesaggistica salvaguardando gli elementi vegetazionali • mantenere le formazioni boschive storiche che si infram- non colturali presenti e piantando siepi e filari arborati mettono come macchie tra seminativi e prati e contener- a corredo dei confini dei campi, della viabilità poderale, ne l’espansione sulle parti del tessuto agricolo scarsa- delle sistemazioni idraulico-agrarie di piano. Nelle nuove mente manutenute o in stato di abbandono. riorganizzazioni della maglia agraria, la forma e l’orien- tamento dei campi dovranno assicurare la funzionalità I principali indirizzi per il paesaggio collinare a prevalenza di idraulica dei coltivi e il conseguente equilibrio idrogeolo- seminativi estensivi sono: gico della rete scolante. • tutelare il sistema insediativo storico rurale evitando al- terazioni dell’integrità morfologica dei nuclei e contra- stando fenomeni di dispersione insediativa nel paesaggio agrario; • incentivare la conservazione delle colture a seminativo p. 44 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina Variazioni dell’uso del suolo fra 1830 e 1960 Variazioni dell’uso del suolo fra 1960 e 2006

Colture permanenti Seminativo nudo uso del suolo 1960 uso del suolo 2006 Lorenzana Casciana Terme Terricciola

Fi u me El sa Orciano Pisano Chianni Poggibonsi Laiàtico S. Gimignano S. Luce

Era Fiume

Colle di Val D'Elsa

Castellina Marittima Rosignano Marittimo Volterra

Montecatini di Val di Cècina

Riparbella

Càsole d'Elsa

na Montescudaio Ceci Bosco Fiume Pascolo e incolto Cècina Guardistallo Pomarance Casale Marittimo

Bibbona Radicóndoli Invarianti strutturali rurali dei paesaggi sistemi agro ambientali dei morfotipologici I caratteri

Castelnuovo di Val di Cècina

Monteverdi Marittimo

Chiusdino Castagneto Carducci ia rn Co ume Fi Montieri se Mer Sassetta me differenza di percentuale sulla superficie di ciascuna sezio- Fiu 3.4 ne catastale, per classi di coltura fra la copertura dell’uso del suolo fra i dati del Catasto Generale della Toscana e quelli della carta CNR/TCI S. Vincenzo

Suvereto

Campiglia Marittima p. 45 Massa Marittima val di cecina

p. 46 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA ambito 13 livello d’ambito val di cecina

Interpretazione di sintesi 4 val di cecina attraversa l’ambito in direzione approssimativamente est- delle colline costiere, con i nuclei principali collocati sui bor- una conversione verso vigneti specializzati di pregio pre- 4.1 Patrimonio territoriale ovest per poi terminare il suo corso nella pianura bonificata di dei grandi rilievi boscati, circondati dal relativo tessuto sente nei pressi di Bolgheri, Bibbona e lungo tutta la fascia e paesaggistico e nella fascia costiera, sede di importanti valori naturalistici. coltivato. pedecollinare. Castagneto Carducci, con il tessuto coltivato Malgrado resti un contesto di elevata naturalità, rilevanti Muovendo ancora verso la parte più interna dell’ambito, il a oliveto tradizionale o a mosaico colturale complesso che attività antropiche hanno condizionato il paesaggio della Val paesaggio muta radicalmente. Alle grandi masse boscate lo circonda (nodo della rete degli agroecosistemi), conclude di Cecina e i suoi valori: dalla presenza di vaste aree mine- caratterizzanti le colline costiere e i rilievi retrostanti, si so- la serie degli insediamenti storici murati e dalla morfologia rarie per l’estrazione del salgemma (Saline di Volterra), alle stituiscono estesi orizzonti di seminativi nudi tipici dei suoli compatta che svettano sulla sommità dei rilievi che raccor- numerose attività estrattive nelle aree di pertinenza fluvia- argillosi. Le morfologie sono addolcite, e talvolta interes- dano colline costiere e pianura. le del Cecina e allo sviluppo dell’industria geotermica (con sate da imponenti fenomeni di erosione (balze, calanchi) e particolare riferimento alla zona di Larderello e alle Colline da pendici denudate (biancane) che rappresentano uno dei Il fiume Cecina - vera e propria “spina dorsale” del territorio Metallifere interne). tratti identitari più importanti di questo tipo di paesaggio. – ha definito un ampio fondovalle che comprende ecosistemi Di grande rilevanza sono, in particolare le Balze di Volterra di elevato interesse naturalistico (habitat ripariali arbustivi e criteri metodologici (LINK) Le colline della catena costiera comprendono il grande pro- (SIR Balze di Volterra e Crete circostanti), originatesi dalle arborei e specie vegetali e animali di interesse regionale e/o montorio boscato posto in sinistra idrografica del torrente dinamiche erosive tipiche di questo sistema morfogenetico. comunitario) localizzati soprattutto nell’alto corso del fiume Il patrimonio territoriale e paesaggistico è dato dall’insieme Sterza, i rilievi più addolciti che si affacciano sulla piana al- Malgrado gli aspetti di criticità collegati a questi fenomeni e in gran parte dei suoi affluenti (in particolare Torrenti Pa- delle strutture di lunga durata prodotte dalla coevoluzione luvionale (e ospitano i centri di Montescudaio, Guardistallo, geomorfologici, essi hanno contribuito alla formazione di vone, Trossa, Ritasso, Sellate e Sterza). Fattori di pressione fra ambiente naturale e insediamenti umani. L’individuazio- Casale Marittimo), e infine i Monti di Castellina Marittima e un paesaggio unico e dagli eccezionali valori estetico-per- ambientale piuttosto marcati si esercitano invece sul medio ne dei caratteri patrimoniali scaturisce dall’esame della con- Riparbella. Diversi quadri paesistici si succedono lungo que- cettivi. La maglia agraria e insediativa appare molto rada, corso del fiume, come pure sulla pianura costiera, caratte- sistenza e dei rapporti strutturali e paesaggistici intercor- sta prima catena collinare: a una matrice forestale compat- punteggiata da alcuni nodi che emergono visivamente con rizzata da una matrice agricola con seminativi e coltivazioni renti fra le quattro invarianti: il sistema insediativo storico, il ta e continua composta di leccete, macchie alte, querceti di il loro corredo di coltivi. Tra questi il più rilevante per valo- orticole, e da un’urbanizzazione diffusa e concentrata, par- supporto idrogeomorfologico, quello ecologico e il territorio roverella e cerro, segue un paesaggio a prevalenza di coltu- ri storico-testimoniali, per il ruolo territoriale storicamente ticolarmente rilevante in alcune località turistiche (Marina di agroforestale. Esito di questo processo è la “rappresentazio- re legnose di impronta tradizionale (oliveti o oliveti alternati svolto all’interno dell’ambito e per gli aspetti estetico-per- Bibbona, Marina di Castagneto Carducci). Tracce della boni- ne valoriale” dell’ambito da cui emergono elementi e strut- a seminativi distribuiti in una maglia agraria generalmente cettivi è Volterra, collocata in posizione dominante su un fica storica che ha interessato la pianura sono ancora leggi- ture complesse di particolare pregio, che svolgono un ruolo fitta), dominato dai nuclei storici di Montescudaio, Guar- crinale arborato e coltivato con oliveti d’impronta tradizio- bili nei campi di forma regolare lunga e stretta, separati dal determinante per il mantenimento e la riproduzione dei ca- distallo, Casale Marittimo, Riparbella, disposti a ventaglio nale a maglia fitta. Volterra, riferimento visivo di grande im- reticolo infrastrutturale e viario, e in un sistema complesso ratteri fondativi del territorio. La descrizione del patrimonio lungo i percorsi principali di crinale in posizione di control- portanza nel paesaggio circostante, riveste un significativo di poderi, borghi rurali e manufatti idraulici di alto valore territoriale e paesaggistico dell’ambito mette a sistema gli lo della antica via d’acqua rappresentata dal fiume Cecina valore storico-culturale anzitutto sotto il profilo urbanistico, architettonico. Nella pianura agricola sopravvivono nuclei elementi strutturali e valoriali delle quattro invarianti. e della piana costiera. Una fitta rete di percorsi secondari monumentale e architettonico, oltre che documentale per la forestali isolati di elevato valore naturalistico e paesaggi- collega questi centri alle fattorie e ai poderi distribuiti nel presenza delle mura medioevali e di resti delle mura etru- stico quali la “Macchia del Bruciato” (nodo secondario con Il territorio della Val di Cecina presenta un’articolazione territorio circostante. Di grande valore paesaggistico e na- sche e di vaste aree di necropoli. Anche attorno agli abitati pineta e relittuali boschi planiziali e ripariali), la “Macchia del morfologica e paesaggistica molto complessa, data dal suc- turalistico il mosaico agrario compreso in questa porzione di di Pomarance e Micciano gli intorni coltivati a prevalenza di Palone” (elemento forestale isolato a dominanza di boschi cedersi di diversi sistemi morfogenetici che hanno a loro territorio, per il valore identitario e storico-testimoniale (gli colture legnose costituiscono soluzione di continuità rispet- planiziali), la “Macchia del Felciatello” (elemento di matrice volta condizionato lo sviluppo di forme insediative e pae- oliveti alternati ai seminativi rappresentano uno dei tratti to ai seminativi nudi e ai pascoli. Le aree coltivate poste a a dominanza di boschi di sclerofille). saggi agrosilvopastorali differenziati. Una prima componen- tipici del paesaggio agrario di questa parte delle regione), e corona di Volterra e Pomarance svolgono inoltre un ruolo di te paesaggistica è rappresentata dalle colline delle catene per il ruolo di connettività ecologica svolto da queste aree connettività ecologica molto significativo come nodi della La fascia costiera vera e propria si distingue per il consolida- costiere, in parte boscate in parte coltivate, che chiudono in quanto nodi della rete degli agroecosistemi. Non di rado, rete degli agroecosistemi. to e ben conservato valore paesaggistico e naturalistico del- la pianura formando una quinta di notevole impatto visivo. inoltre, siepi e altre formazioni lineari si insinuano tra le col- A sud delle colline argillose di Volterra e Pomarance, nella la fascia a dune e cordoni (tra marina di Bibbona e Marina Alle loro spalle, un secondo fronte di rilievi collinari si di- ture bordando i confini degli appezzamenti che assumono porzione più meridionale dell’ambito, il mosaico agrario di- di Castagneto Carducci e tra questa e San Vincenzo), del si- spone ai lati del fondovalle del Cecina raccordandosi a sud quasi l’aspetto di campi chiusi. Chiudono questo primo oriz- venta più complesso e accoglie - oltre ai seminativi estensivi stema complesso di aree umide e delle depressioni retrodu- Interpretazioni di sintesi territoriale e paesaggistico Patrimonio del fiume con le Colline Metallifere, a nord con le Colline zonte collinare le propaggini boscate dei Monti di Castellina - pascoli, incolti, e soprattutto una rete di elementi di vege- nali (le storiche “Maremme”), oggi in gran parte bonificate. Pisane. Al di là di questa seconda catena collinare si aprono Marittima che ospitano, in prossimità della fascia costiera, tazione colturale assai fitta, che gli conferiscono un aspetto Quali elementi di eccellenza si segnalano, in particolare, il paesaggi agricoli per lo più tradizionali che assumono l’a- un nodo forestale secondario. simile ai “campi chiusi”. Valori storico-testimoniali, morfolo- Padule di Bolgheri, area umida costiera con canneti, specchi spetto delle “Crete” tipico delle colline argillose nel territorio La seconda serie di rilievi collinari comprende paesaggi gici ed ecologici sono collegati a questo tipo di paesaggio, d’acqua, prati umidi e boschi igrofili (ricostituita negli anni di Volterra e Pomarance, e quello di un mosaico di semi- per lo più boscosi interrotti da tessuti coltivati. Anche qui che accoglie vasti nodi della rete degli agroecosistemi (Ra- sessanta, prima oasi protetta WWF in Italia, target regiona- nativi, pascoli, incolti in parte organizzati in una struttura le formazioni forestali sono costituite prevalentemente da dicondoli, Castelnuovo Val di Cecina). le dei “Boschi planiziali e palustri delle pianure alluvionali”) a “campi chiusi” nella porzione meridionale dell’ambito. La leccete, cerrete e da associazioni di sempreverdi e latifoglie e la riserva biogenetica forestale del Tombolo di Cecina (tra transizione tra questo articolato sistema collinare e la fa- decidue, mentre i tessuti coltivati vedono una prevalenza La transizione tra questo sistema collinare interno e la fascia Mazzanta e Marina di Bibbona). Sebbene di origine antropi- scia costiera avviene tramite un’estesa formazione di Mar- dei seminativi, ora nudi, ora associati agli oliveti, ora alter- costiera avviene tramite un’estesa area di Margine inten- ca, il sistema delle pinete costiere (classificate quale habitat gine sviluppata in direzione parallela alla costa sui resti ben nati a pascoli in una struttura a campi chiusi. Un nodo degli samente insediata e coltivata. Le caratteristiche dei suoli di interesse comunitario e prioritario) riveste un interesse conservati di un gigantesco apparato di conoide, e intensa- agroecosistemi di dimensioni considerevoli occupa parte di (composizioni fisiche da sabbiose a grossolane, tendenziale paesaggistico e naturalistico. mente antropizzata sia relativamente agli aspetti insediativi quest’area, nei pressi di Serrazzano. Il sistema insediativo aridità ed acidità) hanno influenzato fortemente il paesaggio che del paesaggio agrario. L’ampio fondovalle del Cecina tende a essere assai più rarefatto rispetto agli assetti tipici agricolo con forme di coltivazione diversificate in cui emerge Notevoli, all’interno dell’ambito le emergenze geomorfologi- p. 48 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina che. Oltre alle già citate Balze di Volterra, ai calanchi e alle biancane, si segnalano affioramenti di ofioliti (sotto forma di gabbri, basalti o serpentiniti) a creare paesaggi di par- ticolare valore che si distinguono dal territorio circostante con forme uniche, complesse e accidentate (SIR Caselli e Complesso di Monterufoli; altri elementi di rilievo sono com- presi in aree protette come il Bosco di Bolgheri, Bibbona e Castiglioncello, Macchia di Tatti e Berignone, Montenero e Valle del Pavone e Rocca Sillana). Associate alle ofioliti ritroviamo le principali mineralizzazioni della Val di Cecina, già sfruttate dagli Etruschi, come i calcedoni e i depositi cupriferi di Monterufoli, la miniera di Villetta o la Miniera di Caporciano (nei pressi di Montecatini Val di Cecina). Nel- la zona collinare si possono rintracciare, inoltre, numero- se sorgenti sulfuree (Micciano e di Libbiano, nella zona di Pomarance), sorgenti termali (Sasso Pisano), evidenze di carsismo (Monte Calvi, delle Cornate – Gerfalco e di Massa Marittima – Sasso Pisano, grotte naturali conosciute come “Buche fiorentine” nei pressi di Montecastelli Pisano), gia- cimenti, soprattutto di alabastro, e antiche cave romane di travertino. In comune con gli ambiti confinanti, il sistema collinare presenta rilevanti manifestazioni geotermiche, tra cui gli impianti di Larderello, sede della prima esperienza al mondo di sfruttamento dell’energia geotermica. Per l’alto valore architettonico-testimoniale è da segnalare il villaggio residenziale per gli operai della centrale geotermoelettrica, dell’architetto Giovanni Michelucci. Interpretazioni di sintesi territoriale e paesaggistico Patrimonio

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Patrimonio territoriale e paesaggistico Interpretazioni di sintesi territoriale e paesaggistico Patrimonio

link: www.paesaggiotoscana.it/schede/AMB13-4I_patrim.pdf

p. 50 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina estratto della carta Interpretazioni di sintesi territoriale e paesaggistico Patrimonio

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p. 51 val di cecina dei corsi d’acqua e delle falde sotterranee. L’alta Val di Ce- marance e al Ponte di Monteguidi), cui sono associati feno- zone umide residuali, pinete costiere), nonché alla prolifera- 4.2 Criticità cina, non a caso, risente fortemente della presenza di boro meni di inquinamento delle acque (per dispersione di inqui- zione di insediamenti industriali ad elevato impatto ecologico e cloruri nelle acque superficiali e di mercurio e arsenico nei nanti fisici da vasche di decantazione) nonché l’alterazione e paesaggistico (legati, ancora una volta, al raddoppio del sedimenti (con alti tassi di inquinamento del Botro di S. Ma- dei caratteristici terrazzi alluvionali ghiaiosi. In particolare, corridoio infrastrutturale Aurelia-ferrovia). Urbanizzazione, ria e del bacino del Torrente Possera, in località Larderello). attorno all’abitato di Saline di Volterra sono da segnalar- pressione e polarizzazione hanno contribuito ad alterare ed Sempre con riferimento al sistema di criticità dei territori si consistenti attività minerarie di estrazione del salgemma indebolire profondamente la rete di relazioni territoriali, am- di collina, emergono problematiche legate all’elevata peri- (salamoia), con elevata captazione di risorse idriche che, bientali e paesaggistiche che storicamente legava il sistema colosità geomorfologica dovuta a fenomeni franosi lungo i assieme agli emungimenti a fini agricoli e ai cambiamen- di città sub-costiere, le marine e l’entroterra, provocando versanti, soprattutto quelli dei sistemi di Collina dei bacini ti climatici, hanno contribuito ad una netta riduzione delle la perdita delle funzioni storiche di presidio territoriale dei neo-quaternari (fortemente suscettibili anche all’erosione). portate del Cecina con lunghi periodi di secca estiva. centri collinari interni. La stabilità dei calanchi e biancane, obliterati meccanica- mente, rappresenta un rischio aggiuntivo. Un sistema complesso e articolato di dinamiche caratteriz- criteri metodologici (LINK) Le criticità fin qui descritte sono in buona parte correlate al za, anche e soprattutto, i paesaggi costieri. proliferarsi di fenomeni di abbandono delle colture tradizio- Seppur più contenute, rispetto ad altre realtà, tali criticità Le criticità sono intese come le dinamiche o le pressioni che nali (principalmente oliveti in forma specializzata o associati hanno messo a forte rischio elementi paesaggistici di pregio. alterano le qualità e le relazioni del patrimonio territoria- ai seminativi), con significativa riduzione del livello di diver- Per le componenti valoriali idro-morfologiche, si segnalano le pregiudicandone la riproducibilità. Individuate mediante sificazione paesaggistica ed ecologica. Seppur in forma più fenomeni di erosione costiera (in particolare, lungo i Tomboli l’esame dei rapporti strutturali intercorrenti fra le quattro in- limitata rispetto ad altri ambiti, le dinamiche di abbandono di Cecina) - con arretramenti della linea di riva lungo ampi varianti in linea con la definizione di patrimonio territoriale, interessano, in particolar modo, le isole di coltivi immerse tratti di litorale, problemi connessi all’approvvigionamento sono formulate, generalmente, come relazioni tra il sistema nelle grandi formazioni forestali (Monti di Castellina e le Col- idrico e alla qualità delle risorse idropotabili (soprattutto nel insediativo storico, il supporto idrogeomorfologico, quello line Metallifere), ed oggi invase da successioni secondarie. periodo di concentrazione di flusso turistico estivo), effetti di ecologico e il territorio agroforestale. Le criticità dell’ambito Dinamiche di abbandono cui seguono sia processi di rina- subsidenza idrogeologica, fenomeni quali l’intrusione salina completano quelle contenute negli abachi, validi per tutto il turalizzazione (sulle colline a prevalenza di campi chiusi, ad (in corrispondenza dell’acquifero costiero del fiume Cecina) territorio regionale, e integrano gli ‘indirizzi’ contenuti nella esempio, è evidente l’incremento della vegetazione di cor- ed erosione costiera (con gravi ripercussioni sui sistemi du- scheda d’ambito, relativi a ciascuna invariante. redo della maglia agraria con siepi, filari, macchie boscate e nali e retrodunali). Seri problemi di inquinamento di origine altre formazioni lineari), sia la scomparsa o banalizzazione antropica (legati alla presenza di discariche di rifiuti tossici Pianura e, in misura minore, rilievi collinari e montuosi rap- di elementi di pregio caratterizzanti storicamente l’ambito. ed industrie) si ritrovano lungo la falda costiera. presentano i contesti territoriali contraddistinti da un livello Tra questi: lo spianamento di balze, calanchi e biancane; la Il sistema di criticità cui è soggetta la costa risulta ulte- di criticità che negli anni ha raggiunto una preoccupante semplificazione dei seminativi a maglia fitta, storicamente riormente aggravato dalla crescente urbanizzazione e pres- soglia di attenzione. presenti nei fondovalle; la rimozione degli appezzamenti a sione turistica. Urbanizzazione e pressione conseguenti, in coltura promiscua, che punteggiavano la maglia dei semi- particolar modo, alle dinamiche di “scivolamento a valle” Le principali alterazioni (spesso irreversibili) del patrimonio nativi estensivi, oggi presenti solo attorno ai nuclei storici dei pesi del sistema insediativo collinare (Casale Marittimo, territoriale e paesaggistico della Val di Cecina risultano di- (Villamagna e Volterra). Bibbona, Bolgheri, Castagneto Carducci). A tale progressi- stribuite (con pesi e modalità differenti) tra i contesti di pia- Spostando l’attenzione verso la fascia collinare e pedecolli- vo “scivolamento” a valle ha anche contribuito il potenzia- nura, la fascia costiera e i rilievi collinari. nare compresa tra Bibbona, Bolgheri e Castagneto Carduc- mento del corridoio infrastrutturale “Aurelia-ferrovia” (“SGC ci e, più in generale, in direzione dei rilievi affacciati sulla Variante Aurelia”), con pesanti ripercussioni sugli equilibri Due tra le criticità più rilevanti, cui è soggetto il paesaggio pianura costiera, la dinamica di trasformazione di maggior complessivi dell’ambito: svuotamento di funzioni dei centri collinare, risalgono a molto lontano nel tempo. Per le attività consistenza ha coinciso con la realizzazione di vasti impianti urbani dell’entroterra; indebolimento dei collegamenti tra- estrattive, si parla di escavazioni di minerali già nel periodo di vigneto specializzato, cui si devono alterazioni quali l’al- sversali vallivi costa-interno; avvio di fenomeni di accentra- Interpretazioni di sintesi Criticità etrusco. Cave attive e dismesse sono oggi diffuse in tutto largamento della maglia agraria, una significativa semplifi- mento della popolazione verso i poli industriali di fondovalle l’ambito: in particolare, risultano attivi siti per l’estrazione di cazione ecologica e paesaggistica, l’incremento del rischio (a discapito degli insediamenti interni più storicizzati); in- materiali lapidei da costruzione e ornamentali (come ofioliti erosivo e di dilavamento dei versanti. cremento dei fenomeni di congestione e frammentazione o alabastro) e cave di inerti. Gli impatti maggiori si registra- dei delicati ambiti costieri, già fortemente compromessi. no presso il polo estrattivo di Saline di Volterra. Al XX secolo Scendendo verso la pianura e i paesaggi del fondovalle, il Urbanizzazione e pressione cui si aggiungono fenomeni cre- si deve invece datare l’avvio dello sfruttamento delle risorse sistema idrografico (e, in particolare, il fiume Cecina) risulta scenti di polarizzazione delle infrastrutture viarie e dei più geotermiche (impianti di estrazione, torri di raffreddamen- soggetto a criticità per rischio idraulico (da elevato a molto importanti centri urbani della costa (Cecina, Donoratico). to, rete di adduzione che convoglia i fluidi geotermici), con elevato), rischi di esondazione e ristagno (soprattutto nei Espansioni connesse, in primo luogo, al turismo balneare e profonde alterazioni del paesaggio dell’alta Val di Cecina (a bacini costieri), presenza di opere idrauliche di difesa (ar- allo sviluppo di piattaforme turistico-ricettive (tra Mazzanta cavallo tra i Comuni di Monteverdi Marittimo, Pomarance, gini, casse di espansione, eccetera), sottrazione degli spazi e Cecina, a Marina di Cecina, Marina di Bibbona, Marina Castelnuovo Val di Cecina e Radicondoli). Allo sfruttamento di pertinenza fluviale per espansione delle attività agricole. di Castagneto Carducci), con villaggi turistici e campeggi delle risorse geotermiche si accompagnano, come sempre Lungo il corso del Cecina si riscontrano, altresì, numerose insediati in aree (anche) ad elevato rischio ambientale o di accade, pesanti fenomeni di subsidenza e di inquinamento attività estrattive e frantoi situati nell’alto corso (presso Po- rilevante pregio naturalistico (cordoni dunali o retrodunali, p. 52 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina Interpretazioni di sintesi Criticità

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Criticità Interpretazioni di sintesi Criticità

link: www.paesaggiotoscana.it/schede/AMB13-4II_critic.pdf

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Disciplina d’uso 5 val di cecina 1.3 – Salvaguardare e riqualificare i valori ecosistemici, idro- • evitare saldature tra aree urbanizzare, con particolare ri- di vaste aree di necropoli che circondano l’area 5.1 Obiettivi di qualità geomorfologici e paesaggistici del bacino del Fiume Cecina, ferimento alle aree di Marina di Castagneto Carducci e urbana. e direttive anche al fine di ridurre i processi di erosione costiera e tute- Donoratico, lungo gli assi infrastrutturali e le “direttrici di lare i paesaggi dunali (in particolere i Tomboli di Cecina) e le connettività da ricostituire” (individuate nella carta della 3.1 – Tutelare l’integrità percettiva della città di Volterra e aree critiche per la funzionalità della rete ecologica: Rete degli Ecosistemi), preservando i varchi inedificati e i delle pendici collinari, occupate da oliveti d’impronta tradi- • razionalizzando le attività e i processi produttivi presen- boschi planiziali costieri; zionale a maglia fitta che con essa compongono un com- ti nell’alto bacino (Larderello, Castelnuovo Val di Cecina, • preservare gli acquiferi costieri per prevenire i fenomeni plesso di grande valore paesaggistico, conservando lo skyli- Monteverdi Marittimo, Sasso Pisano, ecc.) e nelle aree di ingressione salina che mettono a rischio i sistemi du- ne dell’insediamento storico, contrastando lo scivolamento di fondovalle (tra Saline di Volterra e Ponteginori), boni- nari e retrodunali e le pianure interne di elevato interesse delle nuove espansioni lungo i pendii e valorizzando le re- criteri metodologici (LINK) ficando le aree inquinate legate allo sfruttamento delle naturalistico; lazioni storiche e funzionali tra insediamento e paesaggio risorse minerarie e geotermiche attive e abbandonate, • conservare le aree umide retrodunali, quali il Padule di agrario. nonché escludendo nuove attività estrattive nelle aree di Bolgheri e quelle piccole e mosaicate comprese nella fa- pertinenza fluviale; scia pinetata o situate presso la foce del Fosso Bolgheri; • regolando i prelievi idrici dall’alveo e dal subalveo del fiu- • tutelare il valore estetico-percettivo delle visuali che si Gli obiettivi di qualità, indicati di seguito, riguardano la tutela e me Cecina e tutelando gli ecosistemi fluviali e ripariali colgono “da” e “verso” la fascia costiera e i borghi storici la riproduzione del patrimonio territoriale dell’ambito. Gli obiet- presenti lungo il medio e basso corso dell’asta fluviale collinari di Casale Marittimo, Bibbona, Bolgheri, Casta- tivi di ambito sono individuati mediante l’esame dei rapporti con particolare riferimento alla zona situata presso Saline gneto Carducci che si affacciano sulla pianura litoranea. strutturali intercorrenti fra le quattro invarianti, in linea con la di Volterra e alla confluenza del Torrente Possera; definizione di patrimonio territoriale: sono perciò formulati, ge- • individuando una fascia di mobilità fluviale da destinare 2.2 - Salvaguardare il valore paesistico del complesso e mi- neralmente, come relazioni tra il sistema insediativo storico, alla dinamica naturale del corso d’acqua ed evitando nuo- nuto mosaico agrario che caratterizza le colline sulle qua- il supporto idrogeomorfologico, quello ecologico e il territorio vi interventi di artificializzazione delle aree di pertinenza; li sorgono i nuclei storici di Montescudaio, Guardistallo, agroforestale; completano gli obiettivi contenuti negli abachi, • valorizzando le testimonianze storico-culturali e i luoghi Casale Marittimo e Castagneto Carducci che si affacciano validi per tutto il territorio regionale, e integrano gli ‘indirizzi’ fortemente identitari presenti lungo il fiume. sulla pianura costiera, regolando le nuove riorganizzazioni contenuti nella scheda, relativi a ciascuna invariante. della maglia agraria (compresi i nuovi impianti di colture 1.4 - Tutelare e valorizzare il ricco ed importante sistema specializzate) secondo principi di coerenza morfologica con 1 Obiettivo: Tutelare gli elementi naturalistici di risorse minerarie e di siti estrattivi di valore storico e il disegno generale, anche attraverso la realizzazione e/o di forte pregio paesaggistico dell’ambito, co- identitario dell’alta Val di Cecina, con particolare riferiemen- eventuale ripristino di una rete di infrastrutturazione agraria stituiti dalle significative emergenze geomor- to ai siti di Monterufoli, Villetta e Caporciano nei pressi di e paesaggistica articolata e continua data dal sistema della fologiche, dai particolari ecosistemi rupestri e Montecatini Val di Cecina, alle numerose sorgenti sulfuree viabilità di servizio e dal corredo vegetazionale. calanchivi, e salvaguardare i caratteri funziona- (Micciano, Libbiano e nella zona di Pomarance) e termali li, storici e identitari del fiume Cecina e del suo (Sasso Pisano), ai giacimenti di alabastro (lungo il crinale 2.3 - Riorganizzare e valorizzare le infrastrutture di con- bacino. che degrada da Montecatini verso Castellina, a Riparbella, nessione tra la costa ed i centri collinari oltre che la tratta Montecatini Val di Cecina e Volterra) e alle antiche cave ferroviaria Cecina – Saline di Volterra, anche attraverso la 1.1 - Tutelare le forme erosive residue (calanchi, balze, romane di travertino. sua integrazione in una rete di mobilità dolce lungo il fiume biancane, ecc.) del paesaggio collinare del volterrano e Cecina, al fine di recupare le relazioni territoriali e paesaggi- dell’alta Val d’Era: 2 Obiettivo: Salvaguardare la pianura costiera stiche tra il sistema di città costiere e l’entroterra. • escludendo gli interventi antropici (movimenti terra, di- qualificata dalla presenza di aree umide e dai scariche e infrastrutture edilizie, ecc) suscettibili di alte- paesaggi agrari della bonifica storica, le colli- 2.4 - riqualificare il reticolo idrografico minore di collega- rarne le caratteristiche geomorfologiche; ne retrostanti caratterizzate da oliveti, vigneti, mento tra la fascia costiera e le colline boscate retrostanti disciplina d’uso Obiettivi di qualità e direttive • promuovendo pratiche agricole conservative del valore colture promiscue e aree boscate, nonché le re- (con particolare riferimento alle aree classificate come “cor- da tutelare anche attraverso l’individuazione di opportu- lazioni percettive, funzionali, morfologiche ed ridoio ecologico fluviale da riqualificare” – indicate nella car- ne fasce di rispetto e di forme di delocalizzazione di attivi- ecosistemiche tra la pianura e l’entroterra. ta della Rete degli Ecosistemi) al fine di recuperare i livelli di tà e manufatti non compatibili con la loro conservazione; permeabilità ecologica del territorio di pianura. 2.1 - Nella fascia di territorio compreso tra la Ferrovia-Au- 1.2 - Tutelare gli affioramenti ofiolitici e gli habitat di inte- relia e la linea di costa, lungo le direttrici di connettività 3 Obiettivo: Salvaguardare l’eccellenza icono- resse conservazionistico di essi associati dei versanti meri- da ricostituire contenere nuove espansioni edilizie ad uso grafica della città di Volterra arroccata sull’am- dionali del Corno al Bufalo (complesso di Monterufoli), dei turistico, residenziale e produttivo al fine di: pia sommità dello spartiacque dei bacini idro- versanti del Poggio Donato (complesso di Caselli) e dell’alta • evitare il consumo di suolo e la marginalizzazione del ter- grafici dell’Era e del Cecina che, con le balze valle del T. Strolla (Riserva di Montenero), gli affioramenti ritorio agricolo delle aree della bonifica e il detrimento argillose, costituisce un significativo riferimen- della Valle del T. Pavone, della Riserva di Berignone (ad es. dell’integrità morfologica del sistema insediativo storico- to visivo di valore identitario, monumentale e al Masso delle Fanciulle) e del Monte Aneo. rurale, con particolare riferimento all’insediamento di Ce- storico-culturale, anche per la presenza delle cina; mura medioevali, di resti delle mura etrusche e p. 58 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito val di cecina disciplina d’uso Norme figurate

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p. 59 val di cecina legenda Beni paesaggistici criteri metodologici (LINK) disciplina d’uso Beni paesaggistici

link: SCHEDE DI VINCOLO REGIONALI

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