Introduction S
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Les Couleurs Du Passé: Plafonds Peints En Italie Du Moyen Age À La Renaissance
Les couleurs du passé: plafonds peints en Italie du Moyen Age à la Renaissance. Quelques informations préliminaires* de Paola Bonfadini** 1. Notes pour une introduction «Les dames, les chevaliers, les armes, les amours, les courtoisies» («Le donne, i cavalieri, l’arme, gli amori, le cortesie», Canto I, Proemio, v.1, Orlando Furioso) sont les vers du poète italien Ludovico Ariosto (Ferrara 1474-1533)1 tirés du Proème du célèbre poème chevaleresque Orlando Furioso (Roland furieux, 1516, * Cet essai a été présenté lors de la séance La domestication de l’image: charpentes et plafonds peints en Europe, qui s’est tenue le 25 avril 2017 auprès de l’Institut National d’Histoire de l’Art (INHA) à Paris, dans le cadre des recherches de l’Atelier Condorcet. Ce texte a été mis à jour du point de vue bibliographique. Je voudrais remercier les collègues de l’Association Internationale de Charpente et Plafonds Peints Medievaux (RCPPM): la Présidente Madame Monique Bourin et le Vice-Président Monsieur Pierre-Olivier Dittmar, qui m’ont invité à la séance. ** Paola Bonfadini est née à Brescia en 1966. Spécialisée en histoire des arts décoratifs sous la direction du professeur Miklòs Boskovits à l’Université Catholique du Sacré-Cœur de Milan, elle est une paléographe latine. Elle étudie les anciens manuscrits enluminés et les livres imprimés, en particulier pour la région de la Lombardie. De plus, elle s’occupe de l’analyse historique et artistique des plafonds peints de l’âge de la Renaissance, toujours en Lombardie. Sur ces sujets elle a publié des articles, des essais, des monographies et a participé à différentes expositions. -
Ducks and Deer, Profit and Pleasure: Hunters, Game and the Natural Landscapes of Medieval Italy Cristina Arrigoni Martelli A
DUCKS AND DEER, PROFIT AND PLEASURE: HUNTERS, GAME AND THE NATURAL LANDSCAPES OF MEDIEVAL ITALY CRISTINA ARRIGONI MARTELLI A DISSERTATION SUBMITTED TO THE FACULTY OF GRADUATE STUDIES IN PARTIAL FULFILLMENT OF THE REQUIREMENTS FOR THE DEGREE OF DOCTOR IN PHILOSOPHY GRADUATE PROGRAM IN HISTORY YORK UNIVERSITY TORONTO ONTARIO May 2015 © Cristina Arrigoni Martelli, 2015 ii ABSTRACT This dissertation is an ample and thorough assessment of hunting in late medieval and Renaissance northern and central Italy. Hunting took place in a variety of landscapes and invested animal species. Both of these had been influenced by human activities for centuries. Hunting had deep cultural significance for a range of social groups, each of which had different expectations and limitations on their use of their local game animal-habitat complexes. Hunting in medieval Italy was business, as well as recreation. The motivations and hunting dynamics (techniques) of different groups of hunters were closely interconnected. This mutuality is central to understanding hunting. It also deeply affected consumption, the ultimate reason behind hunting. In all cases, although hunting was a marginal activity, it did not stand in isolation from other activities of resource extraction. Actual practice at all levels was framed by socio-economic and legal frameworks. While some hunters were bound by these frameworks, others attempted to operate as if they did not matter. This resulted in the co-existence and sometimes competition, between several different hunts and established different sets of knowledge and ways to think about game animals and the natural. The present work traces game animals from their habitats to the dinner table through the material practices and cultural interpretation of a variety of social actors to offer an original survey of the topic. -
I Tramezzi in Lombardia Fra XV E XVI Secolo: Scene Della Passione E Devozione Francescana
Orìginalveròffentlichung in: Il Francescanesimo in Lombardia: storia e arte, Milano 1983, S, 197-215 Alessandro Nova I tramezzi in Lombardia fra XV e XVI secolo: scene della Passione e devozione francescana La demolizione dei tramezzi che dividevano in due parti distin San Bernardino a Milano e il diffondersi dell'Osservanza in Lom te, sia da un punto di vista formale sia nelle funzioni, le chiese bardia monastiche erette prima del Concilio di Trento ne ha profon Le profonde lacerazioni del tessuto sociale e religioso prodotte damente alterato l'aspetto originale. La loro distruzione fu in dallo scisma determinarono, nei primi decenni del XV secolo, parte dovuta alle direttive imposte dai decreti tridentini; tutta l'intensificarsi dell'opera sistematica e capillare di predicazione via, in Lombardia e nelle zone limitrofe non vennero tutti ab da parte degli ordini mendicanti che cercarono di riguadagnare battuti': molti tramezzi sopravvissero sino alla fine del XVII se la credibilità e il prestigio perduti, nonché di rioccupare il vuo colo e alcuni sono tuttora intatti. to spirituale creato dalle lotte intestine. In questa fase d'intensa La conservazione di queste strutture è dovuta a due fattori prin opera di proselitismo si distinse San Bernardino da Siena sia per cipali: innanzi tutto i tramezzi ancora oggi esistenti nell'area l'efficacia dei sermoni, sia per l'infaticabile zelo. Dopo aver lombardo-piemontese raggiungono il soffitto, contrariamente esordito nel 1405, Bernardino predicò a lungo in Toscana pri a quanto accadeva nell'Italia centrale, e sono completamente ma di sentirsi pronto a diffondere il suo messaggio nelle mag decorati con affreschi, spesso di grande qualità, che illustrano le giori città dell'Italia settentrionale. -
La Serie Di Tavolette Da Soffitto Del Museo Civico Di Crema
SARA COLOMBETTI LA SERIE DI TAVOLETTE DA SOFFITTO DEL MUSEO CIVICO DI CREMA La produzione di tavolette da soffitto vede impegnate le botteghe arti- gianali di vari centri d'area lombarda (Cremona, Crema, Brescia e pro- vincia, Bergamo e l'area bergamasca, Mantova e il mantovano, Pavia e dintorni, Milano, Salò, Lodi, il Canto n Ticino') soprattutto dal tardo Trecento al primo quarto del Cinquecento, per quanto sia attestata già anteriormente' e per quanto se ne possano trovare esempi anche dal Piemonte all'alto Veneto e più giù fino nell'Emilia ed in Italia centrale.' Nell'area e nel periodo che ho indicato i palazzi patrizi, i castelli resi- denziali, ma anche le umili case di mercanti e artigiani, come pure gli edifici pubblici presentano per lo più il tipo di copertura a travi tra- sversali poggianti su grandi mensole di legno e reggenti travetti longi- tudinali e tavolette che possono essere dipinte, inserite in posizione inclinata tra un travetto e l'altro, inizialmente rettangolari e di piccolo formato, poi più grandi (40X40 cm ed anche 40X50 cm) e perfino ricur- ve quando i travetti vengono rialzati su mensole per creare spazi mag- giori da figurare. Nelle tavolette destinate a case e palazzi privati pre- valgono i soggetti "profani": motivi geometrici e floreali, stemmi ed emblemi, animali realistici o mitologici e fantastici, scene di caccia, putti che fanno acrobazie e suonano strumenti musicali, mestieri, segni dello zodiaco, figure allegoriche, scene mitologiche, storiche o lettera- rie. Assai meno frequenti sono i soggetti sacri (teste di santi, storie bibliche), mentre soprattutto nella seconda metà del '400 il tema più comune è ormai quello delle teste o busti maschili e femminili, di pro- filo, frontali o di trequarti, per lo più immaginari, ma talvolta veri ritrat- ti (anche di personaggi storici) alternati a stemmi. -
Note Per La Storia Del Convento Di Sant'agostino Di Cremona E I Rapporti
ELISA CHITTÒ Note per la storia del convento di Sant’Agostino di Cremona e i rapporti con l’Osservanza di Lombardia Il convento di Sant’Agostino, che apparteneva all’ordine dei frati Eremitani la cui presenza a Cremona è documentata dalla metà del XIII secolo, fu accolto nella Congregazione dell’Osservanza di Lombardia nel 1449, in seguito all’efferato omicidio del priore, frate Agostino de Cauciis, da parte di due confratelli. L’intervento della duchessa Bianca Maria Visconti presso il priore generale dell’ordine, frate Giuliano Falciglia da Salemi, fu decisivo per l’ingresso nell’Osservanza, che fu poi realizzato con l’arrivo di frate Giorgio Laccioli e frate Gabriele Sforza, fratello del duca di Milano. L’episodio è raccontato in due opere risalenti alla seconda metà del XV secolo ed ora conservate alla Biblioteca Civica “Angelo Mai” di Bergamo, la prima intitolata “Primordia Congregationis Lombardie Observantum fratrum Eremitarum Sancti Augustini”, mentre la seconda “Origo Congregationis Lombardie”, composte rispettivamente da frate Benigno Peri e da frate Agostino Cazzuli. The St Augustine Monastery of the Order of the Hermits, whose presence in Cremona is recorded since the half of 13th century, was incorporated by the Observance of Lombardy in 1449, after prior Agostino de Cauciis was murdered by two friars. The entry in the Observance by the intercession of Bianca Maria, duchess of Milan, was accomplished by friars Gabriele Sforza (who was the duke’s brother) and Giorgio Laccioli. The event is preserved by two reports of the second half of 15th century, now in the Angelo Maj Library, Bergamo; they are the “Primordia Congregationis Lombardie Observantum fratrum Eremitarum Sancti Augustini”, by friar Benigno Peri, and the “Origo Congregationis Lombardie”, by friar Agostino Cazzulli. -
Nunes De Souza Joana 2016
Université de Montréal LES JEUX DE TAROT VISCONTI-SFORZA : Une analyse iconographique Tome I par Joana Nunes de Souza Département d’histoire de l’art et d’études cinématographiques Faculté des arts et sciences Mémoire présenté à la Faculté des études supérieures en vue de l’obtention du grade de Maîtrise ès arts (M.A.) en histoire de l’art Octobre 2016 © Joana Nunes de Souza, 2016 Université de Montréal Faculté des études supérieures et postdoctorales Ce mémoire intitulé : Les jeux de tarot Visconti-Sforza : une analyse iconographique. Présenté par : Joana Nunes de Souza a été évalué par un jury composé des personnes suivantes : Luís de Moura Sobral, président-rapporteur Sarah Guérin, directrice de recherche Denis Ribouillault, membre du jury RÉSUMÉ Le duché de Milan durant le Quattrocento est marqué par le règne des deux familles dominantes de la Lombardie, les Visconti et les Sforza. Pendant une période marquée par les conflits territoriaux et les disputes pour le titre ducal, l’art du gothique international se fait essentiel dans la propagande politique. Parmi les diverses œuvres de cette période qui soulignent le pouvoir et la position hiérarchique de la noblesse, les paquets de tarot le plus anciens qui nous sont parvenus sont les jeux Visconti-Sforza, datés de la première moitié du 15e siècle. Nommés ainsi selon leurs commanditaires présumés, la nomenclature est utilisée pour désigner quinze jeux, dont trois sont analysés dans ce mémoire : le jeu Pierpont Morgan-Bergame (réparti entre l’Accademia Carrara, à Bergame; le Pierpont Morgan Library, à New York; et la collection privée Casa Colleoni, à Bergame), le Brera-Brambilla (Pinacoteca di Brera, à Milan) et le Cary-Yale (Beinecke Library, à New Haven). -
1. Hopkins, Girlhood Constructed
http://www.gendersexualityitaly.com g/s/i is an annual peer-reviewed journal which publishes research on gendered identities and the ways they intersect with and produce Italian politics, culture, and society by way of a variety of cultural productions, discourses, and practices spanning historical, social, and geopolitical boundaries. Title: Girlhood Constructed: Portrayals of Childhood in Italian Renaissance Biographies Journal Issue: gender/sexuality/italy, 4 (2017) Author: Sienna Hopkins Publication date: September 2017 Publication info: gender/sexuality/italy, “Themed Section” Permalink: http://www.gendersexualityitaly.com/1-girlhood-constructed-portrayals-of- childhood-in-italian-renaissance-biographies Author Bio: Sienna Hopkins recently completed her PhD at UCLA with a dissertation entitled Female Biographies in Renaissance and Post-Tridentine Italy, in which she highlights the thematic changes in the genre as a result of the Counter Reformation. She currently teaches Italian at CSU Long Beach, where she continues her research in female Italian Renaissance Biography. She has given the following papers on the subject: “Fictitious Veils of Female Renaissance Biography and Occasional Glimmers of Truth” (Fiction and Reality Conference, ICC of Los Angeles, 2015); "Ginevra Sforza: An Unoriginal Biography Turned On its Nose," (PAMLA, Portland, 2015); “Comedic Elements of Female Renaissance Biography,” (RSA, Montreal, 2011); and “Private Beginnings: The Introduction of a Life in Female Renaissance Biography,” (CICIS, Stanford University, -
Il Ducato Di Filippo Maria Visconti, 1412-1447. Economia, Politica, Cultura
Il ducato di Filippo Maria Visconti, 1412-1447. Economia, politica, cultura a cura di Federica Cengarle e Maria Nadia Covini Firenze University Press 2015 Il ducato di Filippo Maria Visconti, 1412-1447. Economia, politica, cultura / a cura di Federica Cengarle e Maria Nadia Covini. – Firenze : Firenze University Press, 2015. (Reti Medievali E-Book ; 24) Accesso alla versione elettronica: http://www.ebook.retimedievali.it http://digital.casalini.it/9788866558958 ISBN 978-88-6655-894-1 (print) ISBN 978-88-6655-895-8 (online PDF) ISBN 978-88-6655-896-5 (online EPUB) In copertina: Pisanello, Medaglia raffigurante Filippo Maria Viscontirecto ( ), Milano, Musei Civici Le immagini di questo volume sono fornite a colori nelle versioni on line (www.ebook. retimedievali.it). Questo volume è pubblicato grazie a un finanziamento del Dipartimento di Studi Sto- rici dell’Università degli Studi di Milano. Certificazione scientifica delle Opere Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com). Consiglio editoriale Firenze University Press G. Nigro (Coordinatore), M.T. Bartoli, M. Boddi, R. Casalbuoni, C. Ciappei, R. Del Punta, A. Dolfi, V. Fargion, S. Ferrone, M. Garzaniti, P. Guarnieri, A. Mariani, M. Ma- rini, A. Novelli, M. Verga, A. Zorzi. CC 2015 Reti Medievali e Firenze University Press Università degli Studi di Firenze Firenze University Press Borgo Albizi, 28 50122 Firenze, Italy www.fupress.com Printed in Italy La presente opera e gli E-Book di Reti Medievali sono rilasciati nei termini della li- cenza Creative Commons Attribution 4.0 Unported (CC BY 4.0: https://creativecom- mons.org/licenses/by/4.0/legalcode). -
Milano E Gli Sforza I Duchi Bastardi
Francesca M. Vaglienti Milano e gli Sforza I duchi bastardi • Francesco Sforza entra nella storia di Milano nel 1425 per soldo e per ventura, attraverso contratto. Il vincolo, secondo la prassi del tempo, non è stipulato tra condottiero e città, ma tra il mercenario e il signore, Filippo Maria Visconti, per una durata di 16 mesi: in seguito, sebbene sarebbe preferibile che il venturiero non passasse al diretto nemico, nessuno si aspetta che sposi una causa, esattamente come oggi avviene per i campioni del calcio. • Nato il 23 luglio 1401, a San Miniato, dalla relazione tra il condottiero Muzio Attendolo detto Sforza e Lucia di Torsciano, donna da accampamento, Francesco aveva trascorso la sua infanzia a Ferrara con la madre, che Muzio aveva fatto sposare all’amico Marco da Fogliano e posto sotto la protezione del marchese Niccolò III d’Este, che provvide alla prima educazione del piccolo Sforza. • Gli incerti natali avrebbero pesato non poco sulla fama e sulla carriera di Francesco, che il duca Filippo Maria, in una lettera a Cosimo de’ Medici, considerava apertamente “di quella sorta et specie de homini, o vero de capitani, quali non sapiamo ancora chi sia stato suo padre”. Un disagio che, legato all’estrazione sociale modesta, sarebbe perdurato nei successori manifestandosi, in un misto di frustrazione e di orgoglio, nelle parole di Ludovico il Moro dirette alla moglie Beatrice d’Este, d’illustre prosapia: “Voi venite da una famiglia che governa Ferrara da 200 anni. Il padre di mio padre (Muzio) era nato in un minuscolo borgo romagnolo e non imparò mai neppure a fare la propria firma. -
Incoronazione Di Cristo E Di Maria
SIRBeC scheda OARL - CR230-00015 Incoronazione di Cristo e di Maria Bembo, Bonifacio Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/CR230-00015/ Scheda SIRBeC: https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/CR230-00015/ SIRBeC scheda OARL - CR230-00015 CODICI Unità operativa: CR230 Numero scheda: 15 Codice scheda: CR230-00015 Visibilità scheda: 3 Utilizzo scheda per diffusione: 03 Tipo scheda: OA Livello ricerca: P CODICE UNIVOCO Codice regione: 03 Ente schedatore: R03/ Provincia di Cremona Ente competente: S23 Ente proponente: R03/ Provincia di Cremona RELAZIONI RELAZIONI CON ALTRI BENI Tipo relazione: luogo di collocazione/localizzazione Specifiche tipo relazione: correlazione di contesto Tipo scheda: COL Codice bene: 03 Codice IDK della scheda correlata: COL-CR230-0000003 OGGETTO Gruppo oggetti: pittura OGGETTO Definizione: dipinto Identificazione: insieme Disponibiltà del bene: reale SOGGETTO Categoria generale: sacro Pagina 2/11 SIRBeC scheda OARL - CR230-00015 Identificazione: Incoronazione di Maria Vergine e di Gesù Cristo Titolo: Incoronazione di Cristo e di Maria LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE Stato: Italia Regione: Lombardia Provincia: CR Nome provincia: Cremona Codice ISTAT comune: 019036 Comune: Cremona COLLOCAZIONE SPECIFICA Tipologia: palazzo Denominazione: Palazzo Affaitati Denominazione spazio viabilistico: Via Ugolani Dati, 4 Denominazione struttura conservativa - livello 1: Museo Civico Ala Ponzone Tipologia struttura conservativa: -
Comunicato Stampa Mostra Tarocchi Bembo
TESORI NASCOSTI DI BRERA: TAROCCHI DEL XV SECOLO I tarocchi dei Bembo. Una bottega di pittori dal cuore del Ducato di Milano alle corti padane "quelle carte de triumphi che se fanno a Cremona" a cura di Sandrina Bandera e Marco Tanzi 21 febbraio – 7 aprile 2013 Dopo la fortunata esposizione del 1999, non vi è stata più occasione di riproporre al pubblico le 48 carte del mazzo di tarocchi braidense , detto Brambilla dal nome della famiglia milanese che l’ha posseduto nel corso dell’Ottocento e di buona parte del Novecento. Il mazzo, realizzato dalla bottega cremonese di Bonifacio Bembo tra il 1442 e il 1444 circa per il duca di Milano Filippo Maria Visconti, è stato acquistato nel 1971 dallo Stato per la Pinacoteca, grazie anche all’interessamento dell’Associazione Amici di Brera e dei Musei milanesi. Per ragioni conservative, legate al materiale costitutivo (cartoncino pressato, rivestito di un sottile strato di gesso, con foglia d’oro o d’argento e coloritura a tempera), i tarocchi non possono essere esposti con continuità. La mostra, curata da Sandrina Bandera e Marco Tanzi , presenta una scelta campionatura di opere – in alcuni casi mai esposte – che, nel secolo scorso, sono state alla base del recupero critico della stagione estrema del gotico in Lombardia e intende fare il punto sull’affascinante produzione artistica della famiglia cremonese dei Bembo , protagonista, tra Lombardia ed Emilia, del delicato passaggio dalla cultura gotica cortese, e internazionale, a quella rinascimentale . I fratelli Bembo , attivi alla corte milanese e nelle principali corti padane, attraversano quarant’anni di storia del ducato con ruoli da protagonisti : Bonifacio , alla guida della bottega cremonese, è il preferito dei duchi di Milano, che gli affidano la conduzione delle più importanti fabbriche nei centri del loro potere (Milano, Pavia, Cremona, Vigevano, Caravaggio); Ambrogio è il suo collaboratore prediletto tra gli anni quaranta e cinquanta.